Podcast appearances and mentions of Roberto Fico

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Roberto Fico

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Best podcasts about Roberto Fico

Latest podcast episodes about Roberto Fico

Ecovicentino.it - AudioNotizie
Elezioni regionali. Veneto a Stefani, Campania a Fico e Puglia a Decaro

Ecovicentino.it - AudioNotizie

Play Episode Listen Later Nov 24, 2025 2:03


E' ancora in corso lo spoglio per le elezioni regionali in Veneto, Campania e Puglia, ma il quadro è già chiaro. Il successore di Luca Zaia in Veneto è Alberto Stefani, mentre nella corsa in Campania è avanti Roberto Fico e in Puglia in pole position c'è Antonio Decaro.

Corriere Daily
Mamdani da Trump. La crisi dell'ex Ilva. Campania al voto

Corriere Daily

Play Episode Listen Later Nov 20, 2025 22:41


Viviana Mazza presenta il primo incontro del neosindaco di New York, musulmano e socialista, con il presidente degli Stati Uniti. Rita Querzè spiega perché il piano presentato dal governo per il futuro dell'acciaieria è stato contestato dai sindacati, che il 19 novembre hanno indetto una protesta a oltranza. Angelo Agrippa parla dell'appuntamento delle elezioni regionali del 23 e 24 novembre, con la sfida fra Roberto Fico ed Edmondo Cirielli.I link di corriere.it:Mamdani non sarà un estremista: le sfide che aspettano il neosindaco (e perché Trump spera che New York diventi una «grande San Francisco»)Ex Ilva, scatta la protesta a oltranza dei lavoratori. I sindacati: entri lo StatoElezioni regionali in Campania: la chiusura della campagna elettorale

TG Luna
Ep. 798 | Bubba Trump - 17.11.25

TG Luna

Play Episode Listen Later Nov 17, 2025 11:11


di Alessandro Luna | Tra gli argomenti di oggi il discorso di Mattarella a Berlino, la barca di Roberto Fico e la mail di Epstein che fa pensare l'impensabile su Trump e Bill Clinton. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Ryto garsai
Siekdama apsaugoti vaikus, grupė žmonių Seimo prašo uždrausti seksualizuotas reklamas

Ryto garsai

Play Episode Listen Later Oct 8, 2025 141:24


Siekdama labiau apsaugoti vaikus, grupė žmonių prašo Seimo uždrausti seksualizuotas ir erotines reklamas. Ką duotų toks draudimas ir ką konkrečiai siūloma uždrausti?Aktualus klausimas. Finansų ministras patvirtina, kad kitąmet degalų akcizo nedidins. Valdančioji koalicija tikisi, kad dėl to mažiau brangs prekės ir paslaugos. Ekspertai sako, kad Lietuva degalų akcizą galbūt turėtų mažinti.Jau savaitė, kai galima pasitikrinti savo buto, gyvenamojo namo ir kitų statinių mokestinę vertę. Kaip naujos vertės keis būsto įperkamumą ir nuomos kainas?Prasidėjus šildymo sezonui, prognozuojama, kad šįkart daugiau gyventojų gali paprašyti šildymo kompensacijos.Kaip slovakai priešinasi premjero Roberto Fico kultūros politikai?Ved.Edvardas Kubilius

Roma Tre Radio Podcast
CARTACCE - Specchio riflesso

Roma Tre Radio Podcast

Play Episode Listen Later Nov 21, 2024 39:28


L'Ucraina inizia a prepararsi all'insediamento di Trump. La nomina di Raffaele Fitto passa in Commissione Europea. Durante il Consiglio federale della Lega si è discusso delle elezioni in Veneto del prossimo anno, Zaia e Salvini temono per il controllo della regione. Al contrario, Forza Italia, forte della rimonta elettorale a scapito della Lega, chiede di scegliere un nome per la candidatura in Campania. Nel Movimento 5 Stelle ci si divide tra chi vorrebbe un ritorno alle origini come Chiara Appendino e chi, come Roberto Fico, abbraccia l'ipotesi di un'alleanza stabile con il PD. Sabrina Picardi illustra le norme e le sanzioni del nuovo codice della strada. In chiusura l'intervista di Irene Farmanelli e Francesca Fantigrossi, operatrici del Centro Antiviolenza "Sara di Pietrantonio" a cura di Laura Melis e Sabrina Picardi.

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
La crisi del M5s e il ritorno di Beppe Grillo | 20/06/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Jun 20, 2024 2:24


A cura di Daniele Biacchessi La crisi del M5s e il ritorno di Beppe Grillo Non è la prima volta che il movimento fondato da Beppe Grillo e Casaleggio padre si trova ad affrontare una crisi politica interna e un calo di consensi. Dopo le elezioni europee che hanno portato il M5s a sfiorare di poco il 10%, ora va in scena lo scontro tra i seguaci di Beppe Grillo e quelli di Giuseppe Conte e gli stracci volano alla luce del sole, come da tradizione. La resa dei conti è ormai un atto pubblico. In una sorta di auto intervista, Grillo utilizza toni più moderati rispetto alla sua prima bordata contro Conte accusato di aver vaporizzato  il movimento. Ora il comico mette dei paletti precisi. Appoggia Virginia Raggi e indica una strada, quella degli esordi: bisogna tornare a proporre idee radicali e visionarie. "Parlare di sinistra e destra è come tornare ai guelfi e ghibellini". Poi ferma l'idea del terzo mandato, perché il limite dei mandati è non solo un principio fondativo, ma è anche un presidio della democrazia fin dai tempi di Atene. Grillo, nella sostanza, vuole tornare ai tempi in cui faceva incontri con i leader del movimento con Casaleggio e con quanti sono intenzionati a dare una mano per tracciare la rotta nei prossimi anni. Parole che sembrano indirizzate a Virginia Raggi e Roberto Fico.   Lo scontro nel M5s Il ritorno di Grillo sulla scena politica demarca le distanze interne tra chi vorrebbe un movimento di Governo e chi di opposizione, chi confermerebbe le alleanze con il Pd di Elly Schlein e chi pensa ad un soggetto politico che corre da solo, in autonomia delle logiche di coalizioni. In questo scontro, la base del M5s resta a guardare, alimentando l'idea di nuove scissioni nell'assoluta impotenza della attuale leadership di Giuseppe Conte, sempre più sola al comando di un atomo politico in via di implosione. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
La crisi del M5s e il ritorno di Beppe Grillo | 20/06/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Jun 20, 2024 2:24


A cura di Daniele Biacchessi La crisi del M5s e il ritorno di Beppe Grillo Non è la prima volta che il movimento fondato da Beppe Grillo e Casaleggio padre si trova ad affrontare una crisi politica interna e un calo di consensi. Dopo le elezioni europee che hanno portato il M5s a sfiorare di poco il 10%, ora va in scena lo scontro tra i seguaci di Beppe Grillo e quelli di Giuseppe Conte e gli stracci volano alla luce del sole, come da tradizione. La resa dei conti è ormai un atto pubblico. In una sorta di auto intervista, Grillo utilizza toni più moderati rispetto alla sua prima bordata contro Conte accusato di aver vaporizzato  il movimento. Ora il comico mette dei paletti precisi. Appoggia Virginia Raggi e indica una strada, quella degli esordi: bisogna tornare a proporre idee radicali e visionarie. "Parlare di sinistra e destra è come tornare ai guelfi e ghibellini". Poi ferma l'idea del terzo mandato, perché il limite dei mandati è non solo un principio fondativo, ma è anche un presidio della democrazia fin dai tempi di Atene. Grillo, nella sostanza, vuole tornare ai tempi in cui faceva incontri con i leader del movimento con Casaleggio e con quanti sono intenzionati a dare una mano per tracciare la rotta nei prossimi anni. Parole che sembrano indirizzate a Virginia Raggi e Roberto Fico.   Lo scontro nel M5s Il ritorno di Grillo sulla scena politica demarca le distanze interne tra chi vorrebbe un movimento di Governo e chi di opposizione, chi confermerebbe le alleanze con il Pd di Elly Schlein e chi pensa ad un soggetto politico che corre da solo, in autonomia delle logiche di coalizioni. In questo scontro, la base del M5s resta a guardare, alimentando l'idea di nuove scissioni nell'assoluta impotenza della attuale leadership di Giuseppe Conte, sempre più sola al comando di un atomo politico in via di implosione. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Noticentro
Confirman deslave en San Francisco Telixtlahuaca, Oaxaca, hay 3 muertos 

Noticentro

Play Episode Listen Later May 18, 2024 1:37


Entregan instalaciones de la FCPyS de la UNAM Tome previsiones, hay cierre en Av. Miguel Ángel de Quevedo Atacante del primer ministro eslovaco, Roberto Fico, se declaró culpable 

LRT Aktualijų studija
Susipriešinimas Slovakijos ir Sakartvelo visuomenėse. Kur link veda?

LRT Aktualijų studija

Play Episode Listen Later May 16, 2024 52:55


Pasikėsinimu į Slovakijos premjero Roberto Fico gyvybę įtariamas 71-erių poetas, kuris anksčiau dirbo prekybos centro apsaugininku. Slovakijos Vyriausybė įsitikinusi, jog pasikėsinimas - politinio pobūdžio.Briuselis teigia, kad „užsienio agentų“ įstatymas panašus į galiojantį Rusijoje yra didelė kliūtis Sakartvelo kelyje į ES. JAV tikina, kad Sakartvelas dar turi laiko pakeisti kursą. 80 proc. kartvelų pritaria šalies narystei ES ir tai demonstruoja didžiuliuose protestuose bei trauktis neketina.Laidoje dalyvauja Seimo Užsienio reikalų komiteto pirmininkas Žygimantas Pavilionis, Sakartvelo Politikos instituto direktoriaus pavaduotoja Renata Skardžiūtė-Kereselidzė, buvusi Sakartvelo Parlamento narė, Rytų Europos studijų centro vadovas Linas Kojala, VU TSPMI dėstytojas Vytis Jurkonis.Ved. Agnė Skamarakaitė

The Mike Hosking Breakfast
Enda Brady: Europe Correspondent on the attempted assassination of Slovakian Prime Minister Robert Fico

The Mike Hosking Breakfast

Play Episode Listen Later May 15, 2024 6:36


A 71-year-old man remains in police custody in Slovakia, accused of attempting to assassinate Prime Minister Robert Fico.  Fico was airlifted to the hospital after being shot in the stomach, arm, and leg.  Christopher Luxon's joining other world leaders in condemning the attack, saying it's shocking and nothing justifies such horrific violence in our democratic systems.  Newstalk ZB Europe correspondent Enda Brady —who made a documentary about Fico— told Andrew Dickens it's interesting the alleged assailant picked a town where the Prime Minister is well supported.  He says the man probably really doesn't like Fico's politics, or the way Slovakia is going under his leadership.  LISTEN ABOVE  See omnystudio.com/listener for privacy information.

Le Nouvel Esprit Public
Le Hamas, mort certaine ou victoire historique ? / Les populismes auront-ils l'Europe à l'usure ?

Le Nouvel Esprit Public

Play Episode Listen Later Dec 3, 2023 67:25


Connaissez-vous notre site ? www.lenouvelespritpublic.fr Une émission de Philippe Meyer, enregistrée en public à l'École alsacienne le 3 décembre 2023. Avec cette semaine : Nicolas Baverez, essayiste et avocat. Jean-Louis Bourlanges, président de la Commission des Affaires étrangères de l'Assemblée nationale. Nicole Gnesotto, vice-présidente de l'Institut Jacques Delors. Marc-Olivier Padis, directeur des études de la fondation Terra Nova. LE HAMAS, MORT CERTAINE OU VICTOIRE HISTORIQUE ? Après les massacres du 7 octobre et la débâcle sécuritaire pour le pays, la feuille de route que s'est fixée le gouvernement israélien est « de parvenir à la destruction des capacités militaires et administratives du Hamas et du Jihad islamique de manière à les empêcher de menacer et d'attaquer les citoyens d'Israël pendant de nombreuses années ». Un objectif très proche de celui déjà formulé en 2008, au lendemain de la prise de contrôle par le Hamas de la bande de Gaza. Ce qui interroge sur sa faisabilité. Car le Hamas n'est pas seulement une organisation, elle est aussi une idéologie qui, elle, ne va pas mourir. Pour le chroniqueur du Monde, Alain Frachon « on peut même parier que le pilonnage aérien systématique, les destructions d'habitations, l'exil intérieur et les privations imposées à une population gazaouie martyrisée vont susciter la prochaine génération de djihadistes. » En poursuivant cette offensive coûteuse en vies humaines palestiniennes, l'armée israélienne se retrouve de fait sur le terrain choisi par le Hamas. Comme lors des incursions précédentes, nul doute que ses infrastructures et ses miliciens sont déjà durement touchés et le seront plus encore, mais l'éradication promise par les autorités israéliennes supposerait une campagne de plusieurs mois, étendue à la totalité de Gaza. Or, l'armée israélienne ne dispose pas d'une maîtrise totale du temps et la mondialisation du conflit ainsi que la sensibilité des opinions, que l'on peut déjà constater, jouent contre elle. Sa stratégie offensive pèse lourdement sur l'image d'Israël. Le décompte quotidien des pertes civiles à Gaza donné par le Hamas ne peut pas être vérifié, mais les images et les témoignages qui parviennent de l'enclave attestent qu'il y a de très nombreuses victimes, parmi lesquelles 60 journalistes, et de très nombreux enfants. Wassim Nasr journaliste à France 24 et membre du Soufan Center, créé par l'une des figures incontournables de l'anti-terrorisme, estime dans La Vie qu'« en libérant des femmes, des enfants et des personnes âgées, le Hamas renforce son image vis-à-vis d'un public déjà acquis à sa cause dans le monde ». Ainsi, la scénarisation des remises d'otages, pour faire un récit « positif » adapté aux réseaux sociaux, a été immédiate. Le Hamas est donc, pour l'instant, gagnant dans cette grande bataille des perceptions : il dure face à une puissance militaire non négligeable, tandis ajoute le journaliste qu'« une éventuelle victoire militaire d'Israël sera toujours relativisée à cause des milliers de civils tués pour l'obtenir ». *** LES POPULISMES AURONT-ILS L'EUROPE À L'USURE ? Partout en Europe, les partis nationalistes ou d'extrême droite ont le vent en poupe. En Allemagne, Alternative für Deutschland (AfD) a progressé jusqu'à devenir le deuxième parti le plus populaire du pays. Son succès polarise la politique locale, et il pourrait remporter les élections en Thuringe l'an prochain. Le 22 novembre, aux Pays-Bas, le leader du Parti pour la liberté Geert Wilders a enlevé 37 des 150 sièges de la Chambre basse. Une avancée qui renforce le camp des pays menés par l'extrême droite, après celle de Roberto Fico en Slovaquie le 1er octobre. L'année prochaine, l'extrême droite pourrait encore accroître son influence à l'occasion des élections européennes de juin. Les sondages d'opinons n'excluent pas que Marine Le Pen remporte l'élection présidentielle en 2027. Si la plupart de ces partis sont toujours hostiles aux étrangers, l'expérience britannique a tempéré l'hostilité de certains envers l'UE et ils sont moins nombreux à vouloir abandonner la monnaie unique. Tous expriment de nouvelles inquiétudes, rejetant ostensiblement les politiques de lutte contre le changement climatique, qui, affirment-ils, serait une invention des élites. Ensuite, le soutien dont ils bénéficient a évolué. Selon les calculs de The Economist dans 15 des 27 États membres de l'UE existent aujourd'hui des partis d'extrême droite qui obtiennent 20 % ou plus dans les sondages, y compris dans tous les grands pays, sauf l'Espagne, où les nationalistes de Vox ont essuyé une défaite aux élections de juillet. Près des quatre cinquièmes de la population de l'UE vivent désormais dans des pays où l'extrême droite séduit au moins un cinquième de l'électorat. Toutefois, ces partis ont tendance à modérer leurs opinions quand ils sont endossent des responsabilités gouvernementales, comme le prouve Georgia Meloni, la première chef de gouvernement d'extrême droite dans un pays d'Europe occidentale depuis la fin de la Seconde Guerre mondiale, qui n'a pas cherché querelle à l'Europe. Dans les pays nordiques, on constate une tendance similaire. Le Parti des Finlandais et les Démocrates de Suède, deux formations nationalistes, se montrent plus pragmatiques depuis qu'ils ont soit intégré, soit accepté d'épauler une coalition au pouvoir.Chaque semaine, Philippe Meyer anime une conversation d'analyse politique, argumentée et courtoise, sur des thèmes nationaux et internationaux liés à l'actualité. Pour en savoir plus : www.lenouvelespritpublic.fr

Voice To America podcast

Slovakia votes against support for the Ukrainian war. Roberto Fico campaigned against Biden's plan for unending support of Ukraine. As a NATO member, how will Biden manage Slovakia? Oguz from Istanbul joins Tony with analysis. How did Justin Trudeau honor a Nazi in Canada's parliament? VTA special report.

Non hanno un amico
Ep.64 - Il Soumahoro frignante

Non hanno un amico

Play Episode Listen Later Nov 21, 2022 7:12


La nuova moda è piangere davanti alla telecamera Fonti: video pubblicato sul profilo Instagram di Aboubakar Soumahoro il 20 novembre 2022; video della protesta di Aboubakar Soumahoro fuori da Montecitorio, pubblicato sul canale Youtube di alanews il 13 ottobre 2022; estratto del documentario di Rai Storia dal titolo "1980 La terra trema", disponibile su Rai Play; estratto del film "Morto Troisi, viva Troisi" del 1982, diretto da Massimo Troisi, disponibile su Rai Play; servizio della trasmissione Le Iene su Roberto Fico contenuto nella puntata del 29 aprile 2018, trasmessa su Italia 1, disponibile sul sito www.iene.mediaset.it; estratto dell'intervento di Giorgia Meloni all'evento "Orgoglio Italiano" del 19 ottobre 2019 in Piazza San Giovanni a Roma, pubblicato sul canale Youtube de La Repubblica il 20 ottobre 2019.

Ascolta la Notizia
Fico: «Avrò diritto ad un ufficio alla Camera solo per un tempo limitato»

Ascolta la Notizia

Play Episode Listen Later Oct 15, 2022 0:57


«Da Presidente della Camera ho rinunciato a 300mila euro di indennità di carica in poco meno di cinque anni, cui si aggiungono 130mila euro cui ho rinunciato da Presidente della Vigilanza Rai. E in questi anni ho restituito più di 300mila euro dei miei stipendi alla comunità. Per un totale di oltre 700mila euro». Lo ha scritto su Facebook l'ex presidente della Camera, Roberto Fico. «E adesso da ex Presidente della Camera come è giusto non avrò diritto a nessuna indennità, nessuna diaria e a nessun rimborso spese, ma solo ad un ufficio alla Camera per un tempo limitato, come previsto dalle norme di Montecitorio. Ho sempre rispettato tutte le regole del Movimento: sulle restituzioni così come sui due mandati. E dunque non accetto lezioni di principio su questo, da nessuno», ha concluso.

WSI: La Notizia Del Giorno
Elezioni, I Tempi Per La Formazione Del Nuovo Governo di Centrodestra

WSI: La Notizia Del Giorno

Play Episode Listen Later Sep 27, 2022 2:34


Un mese circa. Tanto bisognerà attendere perché entri in carica il nuovo Governo di centro-destra, dopo le elezioni di domenica 25 settembre. La prima data da segnare in calendario è il 13 ottobre: è allora che entrambe le Camere si riuniranno per eleggere i presidenti di Camera e Senato, che andranno a sostituire gli uscenti Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati.

24 Mattino - Le interviste
La fine della legislatura

24 Mattino - Le interviste

Play Episode Listen Later Sep 19, 2022


La Camera dei deputati ha concluso i lavori di questa legislatura. L'ultimo atto è la stata la modifica del decreto Aiuti bis che ha eliminato la deroga al tetto degli stipendi dei manager pubblici. Con il suo presidente nonché deputato uscente del M5S, Roberto Fico, tracciamo un bilancio della sua attività.

Non Stop News
Non Stop News: il maltempo nelle Marche, la politica, gli aiuti del governo, l'attualità e i libri

Non Stop News

Play Episode Listen Later Sep 17, 2022 54:17


Le prime pagine dei principali quotidiani nazionali commentate in rassegna stampa da Davide Giacalone. Le indagini per il disastro delle Marche, i 66 miliardi di aiuti del governo. Nasce Sky Glass, la nuova TV di Sky, il nuovo televisore che integra i diversi contenuti: da quelli dei principali canali nazionali in chiaro a quelli dei player globali. Ne abbiamo parlato con Elia Mariani, COO di Sky Italia. Le Marche, duramente colpite dal maltempo delle ultime ore. In collegamento dal comune di Barbara, in provincia di Ancona, Flavio Isernia, inviato di Sky TG24. I temi caldi sul fronte internazionale. Dall'Ucraina alla Libia, dall'Europa alla crisi del gas. Ci ha raggiunto l'ambasciatore amb. Ettore Sequi, direttore generale del Ministero degli Esteri. Elezioni del venticinque settembre. Su RTL 102.5 parla il leader di Impegno Civico e ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. "Bomba a orologeria, l'autunno rovente della politica italiana" è il nuovo libro di Daniele Capezzone. Elezioni del venticinque settembre. Su RTL 102.5 parla il presidente della Camera del Movimento cinque stelle, Roberto Fico. All'interno di Non Stop News, con Barbara Sala, Luigi Santarelli, Enrico Galletti e Antonio Sica.

Ultim'ora
Camera, il saluto di Fico "Un onore presiedere l'Aula"

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Sep 15, 2022 1:51


"Siamo all'ultima seduta che facciamo tutti insieme e per questo vorrei ringraziarvi per il lavoro che abbiamo fatto in questi anni, anche nei momenti difficili". Così il presidente della Camera, Roberto Fico, intervenendo in Aula nell'ultima seduta della legislatura. sat/gsl

Ultim'ora
Autonomia, Fico "Così com'è a noi non sta bene"

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Aug 29, 2022 0:44


"L'autonomia differenziata, così come qualcuno la considera, a noi non sta bene". Lo ha detto Roberto Fico, presidente della Camera, alla presentazione dei candidati del M5s a Napoli. "Questa autonomia differenziata - ha aggiunto - divide l'Italia, non fa bene al Sud e neanche al Nord".xh6/sat/trl/gtr

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Autonomia, Fico "Così com'è a noi non sta bene"

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Aug 29, 2022 0:44


"L'autonomia differenziata, così come qualcuno la considera, a noi non sta bene". Lo ha detto Roberto Fico, presidente della Camera, alla presentazione dei candidati del M5s a Napoli. "Questa autonomia differenziata - ha aggiunto - divide l'Italia, non fa bene al Sud e neanche al Nord".xh6/sat/trl/gtr

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Nel M5s nessuna deroga al secondo mandato. Molti big vanno a casa | 30/07/2022 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Jul 30, 2022 2:00


A cura di Daniele Biacchessi Nel M5s, Conte stringe il patto con Grillo e accetta il principio secondo cui non ci saranno deroghe al secondo mandato. Saltano, dunque, alcuni nomi storici del Movimento, come Roberto Fico, Paola Taverna, Vito Crimi, Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede, artefice dell'approdo di Conte tra i 5S. Di alleanza con il Pd Conte non ne vuole sapere. "Per il futuro non escludo un dialogo, non un'alleanza. Per queste elezioni non se ne parla di avere rapporti con i dem". I nomi da spendere in campagna elettorale si riducono al minimo. Oltre a Giuseppe Conte e al ministro Stefano Patuanelli – e all'incognita Alessandro Di Battista – spunta però anche l'ex sindaca di Torino Chiara Appendino. Nella sostanza Conte corre da solo e senza l'apporto dei big storici del movimento rischia di assottigliare ancora di più il proprio consenso, ridotto, secondo tutti i sondaggi sotto la soglia del 10%. Senza accordi, e secondo le proiezioni di gran parte degli analisti, i seggi del M5s dei collegi uninominali saranno una mera chimera. La linea di Conte è racchiusa in poche parole d'ordine: nessun compromesso, nessun accordo con il Pd, massima coerenza, consapevolezza di pagare un prezzo alto per aver staccato la spina a Draghi e per le tante, troppe scissioni. Difficile dire quale sarà il futuro del movimento, più volte dato per morto e sepolto, e poi rinato, come l'araba fenice, dalle sue stesse ceneri. Credits: Agenzia Fotogramma

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Nel M5s nessuna deroga al secondo mandato. Molti big vanno a casa | 30/07/2022 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Jul 30, 2022 2:00


A cura di Daniele Biacchessi Nel M5s, Conte stringe il patto con Grillo e accetta il principio secondo cui non ci saranno deroghe al secondo mandato. Saltano, dunque, alcuni nomi storici del Movimento, come Roberto Fico, Paola Taverna, Vito Crimi, Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede, artefice dell'approdo di Conte tra i 5S. Di alleanza con il Pd Conte non ne vuole sapere. "Per il futuro non escludo un dialogo, non un'alleanza. Per queste elezioni non se ne parla di avere rapporti con i dem". I nomi da spendere in campagna elettorale si riducono al minimo. Oltre a Giuseppe Conte e al ministro Stefano Patuanelli – e all'incognita Alessandro Di Battista – spunta però anche l'ex sindaca di Torino Chiara Appendino. Nella sostanza Conte corre da solo e senza l'apporto dei big storici del movimento rischia di assottigliare ancora di più il proprio consenso, ridotto, secondo tutti i sondaggi sotto la soglia del 10%. Senza accordi, e secondo le proiezioni di gran parte degli analisti, i seggi del M5s dei collegi uninominali saranno una mera chimera. La linea di Conte è racchiusa in poche parole d'ordine: nessun compromesso, nessun accordo con il Pd, massima coerenza, consapevolezza di pagare un prezzo alto per aver staccato la spina a Draghi e per le tante, troppe scissioni. Difficile dire quale sarà il futuro del movimento, più volte dato per morto e sepolto, e poi rinato, come l'araba fenice, dalle sue stesse ceneri. Credits: Agenzia Fotogramma

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Nel M5s nessuna deroga al secondo mandato. Molti big vanno a casa | 30/07/2022 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Jul 30, 2022 2:00


A cura di Daniele Biacchessi Nel M5s, Conte stringe il patto con Grillo e accetta il principio secondo cui non ci saranno deroghe al secondo mandato. Saltano, dunque, alcuni nomi storici del Movimento, come Roberto Fico, Paola Taverna, Vito Crimi, Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede, artefice dell'approdo di Conte tra i 5S. Di alleanza con il Pd Conte non ne vuole sapere. "Per il futuro non escludo un dialogo, non un'alleanza. Per queste elezioni non se ne parla di avere rapporti con i dem". I nomi da spendere in campagna elettorale si riducono al minimo. Oltre a Giuseppe Conte e al ministro Stefano Patuanelli – e all'incognita Alessandro Di Battista – spunta però anche l'ex sindaca di Torino Chiara Appendino. Nella sostanza Conte corre da solo e senza l'apporto dei big storici del movimento rischia di assottigliare ancora di più il proprio consenso, ridotto, secondo tutti i sondaggi sotto la soglia del 10%. Senza accordi, e secondo le proiezioni di gran parte degli analisti, i seggi del M5s dei collegi uninominali saranno una mera chimera. La linea di Conte è racchiusa in poche parole d'ordine: nessun compromesso, nessun accordo con il Pd, massima coerenza, consapevolezza di pagare un prezzo alto per aver staccato la spina a Draghi e per le tante, troppe scissioni. Difficile dire quale sarà il futuro del movimento, più volte dato per morto e sepolto, e poi rinato, come l'araba fenice, dalle sue stesse ceneri. Credits: Agenzia Fotogramma

Ecovicentino.it - AudioNotizie
Draghi si dimette e scattano i cambi di casacca. Possibile il voto a settembre

Ecovicentino.it - AudioNotizie

Play Episode Listen Later Jul 21, 2022 1:47


Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha letto nell'Aula della Camera la lettera con cui Mario Draghi ha comunicato le sue dimissioni dalla carica di presidente del Consiglio.La caduta del Governo segna profonde spaccature anche all'interno dei partiti.

Ultim'ora
Fico al Quirinale per colloquio con Mattarella

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Jul 21, 2022 0:52


Il presidente della Camera, Roberto Fico, si è recato al Quirinale per incontrare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo le dimissioni del premier Mario Draghi.mgg/

TRAPPIST
174: Le Idi Di Maio

TRAPPIST

Play Episode Listen Later Jun 23, 2022 52:00


Luigi Di Maio è uscito dal Movimento 5 Stelle, aprendo una crisi politica in nome della stabilità di governo. Ma cambierà davvero qualcosa per il panorama complessivo della politica italiana?Anche se l'uscita di Luigi Di Maio dal M5S era qualcosa che nel partito si temeva da parecchio tempo, e la crisi interna fosse sotto gli occhi di tutti, la scissione, annunciata bruscamente, ha continuato ad agitare la politica per tutta la giornata. Da parte del Movimento 5 Stelle le reazioni sono state di varia intensità: c'è chi non nasconde la propria frustrazione, come Roberto Fico, che ha dichiarato che “la scissione è un'operazione di potere e non politica, che è una cosa diversa,” aggiungendo che ora nel M5S “siamo più forti di prima,” nonostante la riduzione marcata di numeri in Parlamento. È stata più conciliante Chiara Appendino, che ha parlato di “una scelta che non condivido assolutamente, ma che non cancella quanto fatto e vissuto insieme in tutti questi anni.” Per sentire una presa di posizione ragionata da parte di Giuseppe Conte si è dovuto aspettare sera, durante un'intervista a Otto e mezzo su La7. Il leader del M5S ha messo le mani avanti: “Non chiederò le dimissioni di Di Maio,” ma, ha aggiunto, “lascerei che si interroghi con la propria coscienza e decida.” Conte dice di non aver capito quale sia il progetto politico di Di Maio: un'accusa velata al fatto che la pretesa della difesa dell'atlantismo sia una foglia di fico davanti alla vera necessità — costruire una struttura che permetta a Di Maio di presentarsi come leader, e bypassare il limite dei due mandati. La scelta di rompere proprio sull'atlantismo è uno snodo rilevante nell'evoluzione di Di Maio e dei dimaiani — tra i fuoriusciti c'è anche Manlio Di Stefano, che negli ultimi mesi aveva compiuto una vera e propria metamorfosi rispetto alle proprie simpatie putiniane degli anni scorsi.La questione del superamento del limite dei due mandati non è ovviamente un caso chiuso per Giuseppe Conte — resta una richiesta di tanti parlamentari rimasti nel Movimento, ma è anche uno dei pochi temi su cui fa sentire ancora la propria presenza Beppe Grillo. Il fondatore del Movimento 5 Stelle ha cancellato il proprio viaggio a Roma e sta guardando come la crisi si consuma da lontano. I retroscena dicono che Grillo vede nel limite dei due mandati uno degli ultimi capisaldi dell'identità storica del M5S. Per chi è rimasto nel Movimento e spera ancora in un rilassamento della misura, in realtà, ci potrebbe essere da sperare, perché il cambio di statuto potrebbe essere più facile ora che non è più necessario specificamente per salvare il futuro di uno dei leader del partito. Su Twitter una parte della base del Movimento si è scagliata contro Di Maio, usando l'hashtag #traditore, e riesumando sue vecchie prese di posizione rigoriste in merito ai parlamentari “voltagabbana,” che facevano “cambio di casacca.” Ma cosa cambia negli orizzonti della futura coalizione elettorale che doveva comprendere Pd e M5S? Ne ha parlato Enrico Letta a Porta a Porta, dicendosi “abbastanza sereno,” perché la scissione “diciamo che non ha colto di sorpresa.” Letta ha svicolato sulle posizioni rispetto ai due potenziali alleati, commentando che “ci si domanda nel Pd chi è più vicino a Conte e chi a Di Maio. Nel Pd si è più vicini al Pd. E il Pd reagisce assumendosi la responsabilità di essere ancora più forte e produttivo.” Durante la trasmissione Letta ha dichiarato di aver chiesto ai due leader di rimanere uniti, ma di essere evidentemente rimasto inascoltato. Dall'opposizione, Meloni non si è trattenuta dal sottolineare che, secondo lei, non si è mai vista “una scissione di partito per continuare a stare nello stesso governo a votare gli stessi atti” — una dichiarazione che però dimentica l'esperienza di Gianfranco Fini e degli strani primi mesi di Futuro e Libertà per l'Italia, dentro un governo da cui il suo leader era stato praticamente cacciato.Abbonati a the Submarine: https://thesubmarine.it/hw-abbonati/

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Addio a Forza Italia | 20/06/2022 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Jun 20, 2022 2:24


A cura di Ferruccio Bovio Lui, per Forza Italia, non è certamente un parlamentare di secondo piano, essendo stato addirittura ministro per i Rapporti col Parlamento dal 2008 al 2011 nell'ultimo governo Berlusconi. Per cui la lettera con la quale Elio Vito ha comunicato alla Presidenza della Camera le sue dimissioni da deputato è destinata, sicuramente, a lasciare il segno. Specialmente per le argomentazioni addotte per motivare un passo così clamoroso da parte di un politico che venne eletto, per la prima volta, nel 1992 (nelle liste radicali) e che poi, aderendo al nuovo partito fondato nel 94 dal Cavaliere di Arcore, ne fu capogruppo alla Camera dal 2001 al 2008. Ma che cosa scrive Elio Vito al presidente di Montecitorio, Roberto Fico, per giustificare la sua improvvisa uscita di scena? Innanzitutto, a colpire è la durezza dei toni con cui denuncia la deriva presa da Forza Italia nel mettere in atto quella che definisce “la pratica deteriore del trasformismo”, corredata dalla perdita di ogni valore ideale e politico, in favore di meri interessi personali, elettorali e di preferenze. Il partito azzurro ha, quindi, del tutto smarrito, secondo Vito, la sua originaria natura di movimento politico liberale e democratico, essendosi chiusa la sua classe dirigente in una gestione “accentrata ed esclusiva” del potere, mettendo al bando tutte le voci critiche. Due sono stati, in particolare, i fatti che hanno indotto Elio Vito a rinunciare al suo mandato parlamentare. Il primo ha riguardato le dichiarazioni recentemente rilasciate da Berlusconi in merito all'invasione russa in Ucraina che, se da un lato sono apparse formalmente di condanna, dall'altro si sono, invece, rivelate sostanzialmente elogiative nei confronti di Vladimir Putin, critiche verso le leadership occidentali e di conseguenza comprensive verso presunte ragioni della Russia. Poi, da ultimo, quella che il deputato dimissionario ha vissuto come la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la scelta fatta alle elezioni comunali di Lucca dove, in vista del ballottaggio, si è deciso di apparentarsi anche con liste di estrema destra. L'antifascismo – si legge nella lettera di addio - è, infatti, un valore fondamentale della Repubblica, rispetto al quale non vi può essere alcuna deroga: soprattutto in un momento storico in cui stanno riproducendosi gravi episodi di violenza squadrista. Credits: Agenzia Fotogramma

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Addio a Forza Italia | 20/06/2022 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Jun 20, 2022 2:23


A cura di Ferruccio Bovio Lui, per Forza Italia, non è certamente un parlamentare di secondo piano, essendo stato addirittura ministro per i Rapporti col Parlamento dal 2008 al 2011 nell'ultimo governo Berlusconi. Per cui la lettera con la quale Elio Vito ha comunicato alla Presidenza della Camera le sue dimissioni da deputato è destinata, sicuramente, a lasciare il segno. Specialmente per le argomentazioni addotte per motivare un passo così clamoroso da parte di un politico che venne eletto, per la prima volta, nel 1992 (nelle liste radicali) e che poi, aderendo al nuovo partito fondato nel 94 dal Cavaliere di Arcore, ne fu capogruppo alla Camera dal 2001 al 2008. Ma che cosa scrive Elio Vito al presidente di Montecitorio, Roberto Fico, per giustificare la sua improvvisa uscita di scena? Innanzitutto, a colpire è la durezza dei toni con cui denuncia la deriva presa da Forza Italia nel mettere in atto quella che definisce “la pratica deteriore del trasformismo”, corredata dalla perdita di ogni valore ideale e politico, in favore di meri interessi personali, elettorali e di preferenze. Il partito azzurro ha, quindi, del tutto smarrito, secondo Vito, la sua originaria natura di movimento politico liberale e democratico, essendosi chiusa la sua classe dirigente in una gestione “accentrata ed esclusiva” del potere, mettendo al bando tutte le voci critiche. Due sono stati, in particolare, i fatti che hanno indotto Elio Vito a rinunciare al suo mandato parlamentare. Il primo ha riguardato le dichiarazioni recentemente rilasciate da Berlusconi in merito all'invasione russa in Ucraina che, se da un lato sono apparse formalmente di condanna, dall'altro si sono, invece, rivelate sostanzialmente elogiative nei confronti di Vladimir Putin, critiche verso le leadership occidentali e di conseguenza comprensive verso presunte ragioni della Russia. Poi, da ultimo, quella che il deputato dimissionario ha vissuto come la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la scelta fatta alle elezioni comunali di Lucca dove, in vista del ballottaggio, si è deciso di apparentarsi anche con liste di estrema destra. L'antifascismo – si legge nella lettera di addio - è, infatti, un valore fondamentale della Repubblica, rispetto al quale non vi può essere alcuna deroga: soprattutto in un momento storico in cui stanno riproducendosi gravi episodi di violenza squadrista. Credits: Agenzia Fotogramma

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Addio a Forza Italia | 20/06/2022 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Jun 20, 2022 2:23


A cura di Ferruccio Bovio Lui, per Forza Italia, non è certamente un parlamentare di secondo piano, essendo stato addirittura ministro per i Rapporti col Parlamento dal 2008 al 2011 nell'ultimo governo Berlusconi. Per cui la lettera con la quale Elio Vito ha comunicato alla Presidenza della Camera le sue dimissioni da deputato è destinata, sicuramente, a lasciare il segno. Specialmente per le argomentazioni addotte per motivare un passo così clamoroso da parte di un politico che venne eletto, per la prima volta, nel 1992 (nelle liste radicali) e che poi, aderendo al nuovo partito fondato nel 94 dal Cavaliere di Arcore, ne fu capogruppo alla Camera dal 2001 al 2008. Ma che cosa scrive Elio Vito al presidente di Montecitorio, Roberto Fico, per giustificare la sua improvvisa uscita di scena? Innanzitutto, a colpire è la durezza dei toni con cui denuncia la deriva presa da Forza Italia nel mettere in atto quella che definisce “la pratica deteriore del trasformismo”, corredata dalla perdita di ogni valore ideale e politico, in favore di meri interessi personali, elettorali e di preferenze. Il partito azzurro ha, quindi, del tutto smarrito, secondo Vito, la sua originaria natura di movimento politico liberale e democratico, essendosi chiusa la sua classe dirigente in una gestione “accentrata ed esclusiva” del potere, mettendo al bando tutte le voci critiche. Due sono stati, in particolare, i fatti che hanno indotto Elio Vito a rinunciare al suo mandato parlamentare. Il primo ha riguardato le dichiarazioni recentemente rilasciate da Berlusconi in merito all'invasione russa in Ucraina che, se da un lato sono apparse formalmente di condanna, dall'altro si sono, invece, rivelate sostanzialmente elogiative nei confronti di Vladimir Putin, critiche verso le leadership occidentali e di conseguenza comprensive verso presunte ragioni della Russia. Poi, da ultimo, quella che il deputato dimissionario ha vissuto come la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la scelta fatta alle elezioni comunali di Lucca dove, in vista del ballottaggio, si è deciso di apparentarsi anche con liste di estrema destra. L'antifascismo – si legge nella lettera di addio - è, infatti, un valore fondamentale della Repubblica, rispetto al quale non vi può essere alcuna deroga: soprattutto in un momento storico in cui stanno riproducendosi gravi episodi di violenza squadrista. Credits: Agenzia Fotogramma

Il Pilpul di Pagine Ebraiche
La Camera e la sala in memoria di Matteotti

Il Pilpul di Pagine Ebraiche

Play Episode Listen Later May 31, 2022 2:56


Il 30 maggio del 1924 Giacomo Matteotti pronunciò uno storico discorso, denunciando le violenze in camicia nera, i brogli e gli inganni delle elezioni d'aprile. Neanche due settimane dopo fu sequestrato e assassinato da una squadraccia fascista. Ai compagni di partito, consapevole del prezzo imposto da quella prova di coraggio, aveva detto: “Io il mio discorso l'ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me”. Nell'anniversario di quel suo ultimo intervento la Camera dei deputati ha dedicato a Matteotti la sala conferenze di Palazzo Theodoli, nel corso di una cerimonia che ha visto partecipazione tra gli altri del presidente Roberto Fico. Ad essere accolta una istanza promossa da Valdo Spini, presidente dell'Associazione delle Istituzioni Culturali Italiane e firmata da più di cinquanta tra fondazioni e istituti.

STUPEFATTI
#91 - "Faccio cose, riduco danni"

STUPEFATTI

Play Episode Listen Later May 13, 2022 49:07


Ben ritrovati Stupefan! Quante cose abbiamo da raccontarvi anche questa settimana, soprattutto dopo il week end passato a Bologna all'incontro organizzato dalla rete ITARDD, il topic di questo nuovo episodio. Non avremmo potuto cominciare l'episodio senza un saluto ad un amico, compagno e leader della lotta antiproibizionista che ci ha lasciati prematuramente all'inizio della settimana. Abbiamo narrato le imprese di Walter De Benedetto tante volte ai nostri microfoni e ci mancherà la sua tenacia e la sua ironia, ora che non potremo averla al nostro fianco per stanare quell'ipocrisia istituzionale, sempre solidale nei post, ma poco nelle azioni. Perché, gira che ti rigira, quando si parla di “droga” dobbiamo ricordarci sempre che c'è “droga” e “droga”: quella illegale, strenuamente perseguita in violazione dei diritti umani, e quella legale, che, nonostante gli abusi, pare non faccia danni ma crei folklore. I raduni degli alpini ne sono un esempio, a noi non piacciono, e abbiamo sfruttato l'intervallo di metà puntata per ribadirlo.Ma passiamo ora al piatto forte: Bologna, circa 100 operatori provenienti da ogni parte d'Italia si sono trovati per confrontarsi sulle pratiche di riduzione del danno convocati dal coordinamento di ITARDD, la rete ITAliana Riduzione Del Danno, che li ha divisi in gruppi, impegnati in vari workshop, creando, di fatto, la più grande interazione mai organizzata tra gli operatori che si occupano di sostanze. La condivisione di metodi di lavoro, pratiche ed esperienze, indirizzati talvolta da “esercizi pratici”, hanno dato vita ad un confronto costruttivo che andrà in primo luogo a vantaggio degli utenti, quindi di tutti noi. Grazie ITARDD e grazie equipe di tutta Italia, a noi il compito di creare un ponte tra voi e chi ascolterà questo racconto. È il momento di cliccare play.Note dell'episodio: - Ciao Walter: https://bit.ly/3Na8ror- Dal 2019 ad oggi: https://bit.ly/3w9tu4H- Contatti ITARDD: https://www.itardd.it/contatti/- La risposta di Antonella Soldo a Roberto Fico: https://bit.ly/3Ldf7Rp- Il sito di ITARDD: https://www.itardd.it- Trova l'Unità di Strada più vicina a te: https://www.itardd.it/#rete- Il sito di Radio Nolo: https://radionolo.it- La playlist Spotify di Stupefatti: https://spoti.fi/3vh3D8Z- Il sito di Meglio Legale: https://megliolegale.itEntra in contatto con noi usando la mail stupefatticast@gmail.com o seguendo su Instagram il @stupefatti_podcast!

Inside
Incontro in videoconferenza con Volodymyr Zelenskyy, Presidente d'Ucraina

Inside

Play Episode Listen Later Mar 23, 2022 27:39


In questo podcast vi proponiamo l'incontro in videoconferenza con Volodymyr Zelenskyy, Presidente d'Ucraina tenutosi martedì 22 marzo, alle ore 11. Ascolterete l'introduzione dei Presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati, l'intervento del Presidente ucraino e del Presidente del Consiglio, Mario Draghi. Presenti deputati e senatori.

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
La seconda volta di Sergio Mattarella | 03/02/2022 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Feb 3, 2022 2:13


A cura di Daniele Biacchessi  Oggi alle 15 nell'Aula della Camera il neo rieletto presidente della Repubblica Sergio Mattarella presta giuramento di fedeltà alla Repubblica. Tutto accade esattamente nello stesso giorno e la stessa ora in cui sette anni fa Mattarella giura sulla Costituzione come Capo dello Stato per la prima volta. Si tratta di una singolare coincidenza: il Quirinale non è rimasto vacante nemmeno per un giorno (anche se il presidente non poteva esercitare il potere di sciogliere le Camere). La giornata del giuramento prevede un protocollo ad hoc. Poco prima il capo dello Stato parte dalla sua residenza con il segretario generale della Camera Fabrizio Castaldi. In quel momento e per tutto i tragitto, suona la campana più grande di Montecitorio, che smette solo quando Mattarella entra nell'atrio della Camera. Lo accolgono i due titolari di Montecitorio e Palazzo Madama, Roberto Fico ed Elisabetta Alberti Casellati. Mattarella attraverserà il Transatlantico ed entrerà in Aula. Mattarella giurerà nell'assemblea vestita a festa, con drappi rossi e 21 bandiere tricolore, di fronte al Parlamento riunito in seduta comune, con i delegati regionali e i membri del governo. Nel suo discorso, Mattarella si appellerà ancora una volta all'unità del Paese, ma stando a ciò che filtra dal Quirinale non sarà duro come quello adottato da Giorgio Napolitano all'inizio del suo secondo mandato. Certamente ci saranno le ragioni per cui Mattarella ha accettato di rimettere mano ai suoi progetti di vita per tornare alla guida della Presidenza della Repubblica. Credits: Agenzia Fotogramma. _________________________________________ "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornaleradio.tv/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm

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La seconda volta di Sergio Mattarella | 03/02/2022 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Feb 3, 2022 2:13


A cura di Daniele Biacchessi  Oggi alle 15 nell'Aula della Camera il neo rieletto presidente della Repubblica Sergio Mattarella presta giuramento di fedeltà alla Repubblica. Tutto accade esattamente nello stesso giorno e la stessa ora in cui sette anni fa Mattarella giura sulla Costituzione come Capo dello Stato per la prima volta. Si tratta di una singolare coincidenza: il Quirinale non è rimasto vacante nemmeno per un giorno (anche se il presidente non poteva esercitare il potere di sciogliere le Camere). La giornata del giuramento prevede un protocollo ad hoc. Poco prima il capo dello Stato parte dalla sua residenza con il segretario generale della Camera Fabrizio Castaldi. In quel momento e per tutto i tragitto, suona la campana più grande di Montecitorio, che smette solo quando Mattarella entra nell'atrio della Camera. Lo accolgono i due titolari di Montecitorio e Palazzo Madama, Roberto Fico ed Elisabetta Alberti Casellati. Mattarella attraverserà il Transatlantico ed entrerà in Aula. Mattarella giurerà nell'assemblea vestita a festa, con drappi rossi e 21 bandiere tricolore, di fronte al Parlamento riunito in seduta comune, con i delegati regionali e i membri del governo. Nel suo discorso, Mattarella si appellerà ancora una volta all'unità del Paese, ma stando a ciò che filtra dal Quirinale non sarà duro come quello adottato da Giorgio Napolitano all'inizio del suo secondo mandato. Certamente ci saranno le ragioni per cui Mattarella ha accettato di rimettere mano ai suoi progetti di vita per tornare alla guida della Presidenza della Repubblica. Credits: Agenzia Fotogramma. _________________________________________ "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornaleradio.tv/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
La seconda volta di Sergio Mattarella | 03/02/2022 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Feb 3, 2022 2:13


A cura di Daniele Biacchessi  Oggi alle 15 nell'Aula della Camera il neo rieletto presidente della Repubblica Sergio Mattarella presta giuramento di fedeltà alla Repubblica. Tutto accade esattamente nello stesso giorno e la stessa ora in cui sette anni fa Mattarella giura sulla Costituzione come Capo dello Stato per la prima volta. Si tratta di una singolare coincidenza: il Quirinale non è rimasto vacante nemmeno per un giorno (anche se il presidente non poteva esercitare il potere di sciogliere le Camere). La giornata del giuramento prevede un protocollo ad hoc. Poco prima il capo dello Stato parte dalla sua residenza con il segretario generale della Camera Fabrizio Castaldi. In quel momento e per tutto i tragitto, suona la campana più grande di Montecitorio, che smette solo quando Mattarella entra nell'atrio della Camera. Lo accolgono i due titolari di Montecitorio e Palazzo Madama, Roberto Fico ed Elisabetta Alberti Casellati. Mattarella attraverserà il Transatlantico ed entrerà in Aula. Mattarella giurerà nell'assemblea vestita a festa, con drappi rossi e 21 bandiere tricolore, di fronte al Parlamento riunito in seduta comune, con i delegati regionali e i membri del governo. Nel suo discorso, Mattarella si appellerà ancora una volta all'unità del Paese, ma stando a ciò che filtra dal Quirinale non sarà duro come quello adottato da Giorgio Napolitano all'inizio del suo secondo mandato. Certamente ci saranno le ragioni per cui Mattarella ha accettato di rimettere mano ai suoi progetti di vita per tornare alla guida della Presidenza della Repubblica. Credits: Agenzia Fotogramma. _________________________________________ "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornaleradio.tv/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm

aostapodcast
I primi discorsi di Sergio Mattarella dopo la rielezione al Quirinale

aostapodcast

Play Episode Listen Later Feb 3, 2022 27:18


Le prime dichiarazioni del confermato Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a partire dalla consegna del risultato della votazione di sabato 29 gennaio da parte del presidente della Camera, Roberto Fico, con i ringraziamenti e le valutazioni dello stesso Mattarella, e quindi il giuramento ed il messaggio di insediamento di lunedì 3 febbraio, letto a Montecitorio, depurato dalle numerose interruzioni degli applausi da parlamentari presenti. --- Support this podcast: https://anchor.fm/aostapodcast/support

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Fico: «Credo sia proprio sbagliato descrivere Draghi come un turboliberista e credo che con lui si possa lavorare bene come M5S»

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Play Episode Listen Later Aug 8, 2021 1:06


«Credo sia proprio sbagliato descrivere Draghi come un turboliberista e credo che con lui si possa lavorare bene come Movimento, soprattutto ora che con l’elezione di Conte a presidente i ruoli sono definiti». Così il presidente della Camera, Roberto Fico, in un'intervista a 'Repubblica'. Quanto alle parole del premier sul reddito di cittadinanza, Fico ha detto: «Me le aspettavo e credo siano molto importanti perché il presidente del Consiglio ha detto di condividere l’impianto di base, il concetto del reddito. Il che significa che questa misura può essere ampliata, migliorata, ma non depotenziata. Una questione di civiltà, soprattutto in un momento così difficile delle nostre vite, perché il reddito di cittadinanza aiuta i più deboli. È nato per questo e questo ha fatto». «Noi difenderemo strenuamente il reddito non per salvare una bandiera, ma per quello che ha significato per milioni di famiglie italiane. Persone e dati reali. Siamo aperti a qualsiasi discussione per migliorarlo, ma se qualcuno vorrà cancellarlo faremo le barricate», ha assicurato il presidente della Camera.

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Fico: «La Camera dei deputati si prepara a restituire altri 35 milioni di euro allo Stato»

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Play Episode Listen Later Jul 2, 2021 0:44


«Con il via libera deciso ieri in Ufficio di Presidenza, la Camera dei deputati si prepara a restituire altri 35 milioni di euro allo Stato. Abbiamo approvato l'ordine del giorno sul bilancio di previsione della Camera dei deputati per il 2021, unitamente al bilancio triennale 2021-2023». Lo ha fatto sapere il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico. «Nel complesso, sono 300 milioni in questa legislatura e mezzo miliardo risparmiato da quando siamo entrati in Parlamento, nel 2013», ha scritto ancora Fico, che ha concluso: sottolineando che si tratta di «cifre importanti, che dimostrano un impegno costante al contenimento dei costi e alla lotta agli sprechi».

Dentro la Notizia
Esami di maturità 2021 | 16/06/2021 | Dentro la notizia

Dentro la Notizia

Play Episode Listen Later Jun 16, 2021 5:59


Al via l'esame per circa 540mila studenti, il 96,6%: circa 60 minuti di colloquio che parte da un elaborato scritto preparato con un docente. Un collegamento interdisciplinare, non suddiviso per materie. Daniele Grassucci di scuola.net ha raccolto le perplessità degli studenti, ma sono arrivati l'augurio del Presidente della Camera, Roberto Fico, e i chiarimenti di Stefano Versari, capo dipartimento del Ministero dell'Istruzione

Dire Podcast, Diamo voce alla notizia
Letta manda al macero il vecchio Pd_Il Punto del direttore Nico Perrone

Dire Podcast, Diamo voce alla notizia

Play Episode Listen Later Mar 18, 2021 5:13


Ultime schermaglie tra i partiti che sostengono il Governo Draghi. Domani il Consiglio dei ministri darà via libera al Decreto Sostegni che vale 32 miliardi di euro. Oggi il ministro dell'Economia, Daniele Franco, ha illustrato ai capigruppo parlamentari lo schema che sarà seguito. In particolare, 11 miliardi finiranno a tre milioni di imprese in difficoltà che, a seconda del fatturato, a partire dall'8 aprile riceveranno rimborsi da un minimo di mille a massimo 150mila euro. Per gli stagionali arrivano tre mensilità, complessivamente di 2.400 euro. Tra i partiti si litiga sulla sanatoria di 60 milioni di cartelle esattoriali dal 2000 al 2015 per sbloccare il magazzino degli arretrati. Sembra una cifra enorme, in realtà vale appena il 7% del magazzino di agenzia delle Entrate-Riscossione (Ader) che attualmente ammonta a quasi mille miliardi. Il ministro ha fissato il limite a 5mila euro ma la Lega spinge per alzarlo a 10mila. La decisione verrà presa domani.L'altro nodo sul quale si sono confrontati i partiti riguarda i licenziamenti: stop per tutti fino al 30 giugno, poi il blocco verrà superato in modo selettivo entro la fine dell'anno, accompagnato da una proroga della cassa integrazione covid. Sul fronte politico, nel centrodestra si continua a litigare su chi candidare a sindaco di Roma. Matteo Salvini, leader della Lega, ha preso di mira e punta a scavalcare Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, insistendo su Guido Bertolaso, che però ribadisce per l'ennesima volta che lui sta lavorando a Milano e che non ci pensa proprio a trasferirsi.Nel Pd il nuovo segretario, Enrico Letta, ha ingranato la quarta e marcia spedito al rinnovamento del partito. Ieri ha nominato due vicesegretari: come vicaria Irene Tinagli, economista ed esponente dell'area liberal; l'economista Beppe Provenzano della sinistra interna. Oggi la nuova segreteria, 8 donne e 8 uomini, con molte novità. Insomma, Letta non sembra aver tenuto conto di tutte le richieste arrivate dai ‘capi corrente' e si è mosso per proprio conto snobbando tutti i nomi che erano circolati. Significativo l'incontro di oggi, durato un'ora, con il presidente della Camera, Roberto Fico, punto di riferimento strategico dentro il M5S. Il faccia a faccia sarà servito a capire meglio il percorso del Movimento che presto avrà come leader l'ex premier Giuseppe Conte, che Letta incontrerà nelle prossime ore. Probabile che si sia parlato anche delle elezioni amministrative di Napoli, e sono molti che vedono proprio Fico come candidato della possibile alleanza tra il centrosinistra a guida Pd e M5S. Domani il segretario Dem farà il punto con gli europarlamentari, martedì prossimo con i gruppi Pd di Camera e Senato. A seguire l'atteso incontro con Matteo Renzi, leader di Italia Viva, l'avversario che 7 anni fa gli sfilò la poltrona a Palazzo Chigi, da riciclare in alleato di una coalizione larga del centrosinistra, una sorta di Ulivo.2, che dovrà prima combattere e affermarsi, poi trattare con il nuovo M5S guidato da Conte.

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Governo, Fico: «Una cosa chiara va detta: il nuovo super ministero c'è e avrà competenze che prima non esistevano»

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Play Episode Listen Later Feb 16, 2021


«Una cosa chiara va detta: il nuovo super ministero c'è. Avrà competenze e perimetro che prima non esistevano. Tutto ciò che riguarda l’energia confluirà nel ministero della transizione ecologica, assieme all’ambiente». Così su Facebook il presidente della Camera, Roberto Fico. Si tratta - ha spiegato - di «un cambio di prospettiva storico», «al di là come la si pensi e delle idee politiche di ciascuno. Perché significa che scelte politiche fondamentali per il futuro del Paese da domani dovranno essere filtrate attraverso la lente ambientale, ecologica, e della transizione». «Questo cambio di passo significa gestire, nel rinnovato dicastero, le infrastrutture e le reti di trasmissione energetiche, significa disegnare il futuro legato all’idrogeno, dunque i progetti che intendiamo mettere in cantiere oggi per la decarbonizzazione. Significa energie rinnovabili e relativi impianti, un tema che ha attraversato la nostra storia e ci ha plasmato come Movimento. E significa mobilità sostenibile», ha scritto ancora Fico.

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Il corsivo di Daniele Biacchessi del 08/02/2021: Maggioranze ampie non sempre stabili

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Feb 7, 2021 1:35


Mario Draghi si accinge a diventare il nuovo Presidente del consiglio, dopo il fallimento del tentativo di Roberto Fico di mediare tra i partiti della ex maggioranza che sosteneva Giuseppe Conte. Stando ai nostri calcoli, Draghi incasserebbe la fiducia da almeno 420 deputati e 230 senatori. Una maggioranza assoluta.Del resto tutti i partiti, tranne Fratelli d'Italia, hanno assicurato l'appoggio a Draghi. Ma i distinguo sono ancora molti nella Lega, e nel M5s, perché non tutti i parlamentari sono d'accordo con la nuova linea comunicata a Draghi da Matteo Salvini e Beppe Grillo, e questi malumori potrebbero tramutarsi in un voto contrario. D'altro canto alcuni esponenti di Fratelli d'Italia criticano Giorgia Meloni per la posizione contraria a Draghi.Non sempre però una maggioranza ampia, composta da forze politiche spesso diverse, perfino antitetiche, è sinonimo di stabilità. I nodi verranno al pettine non appena si dovrà mettere in piedi l'organigramma del nuovo Governo e quando si elencheranno i capitoli del Recovery. Si capirà se i partiti continueranno a pensare al proprio irticello oppure finalmente metteranno a dispisizione la loro stiria al servizio del Paese.

L'italiano in podcast
31 Gennaio 2021

L'italiano in podcast

Play Episode Listen Later Jan 31, 2021 18:25


Un fine settimana tra alti e bassi. Un ottimo sabato con una bella giornata, la visita con il veterinario, una buona corsa e una serata rilassante. La domenica un po' tesa per alcuni problemi e con il maltempo. Roberto Fico prova a trovare una soluzione alla crisi di governo, il COVID continua a contagiare mentre gli italiani si rilassano un troppo in attesa di tornare a una condizione gialla in quasi tutte le regioni.In chiusura le nostre rubriche di curiosità. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/ispeakitaliano/message

Zuppa di Porro
Vaccini: l'eurofiguraccia di Ursula

Zuppa di Porro

Play Episode Listen Later Jan 31, 2021 26:42


00:00 Geniale il direttore Molinari che su Repubblica ci spiega perché affidare a Roberto Fico la ricerca di un premier europeista. Renzi tira fuori l'asso dalla manica: il contratto di […]

L'italiano in podcast
29 Gennaio 2021

L'italiano in podcast

Play Episode Listen Later Jan 29, 2021 23:38


Finalmente venerdì. Il tempo non è stato bellissimo ma oggi è stato un giorno importante per iSpeakItaliano, oggi è stata inviata la richiesta di deposito del marchio. Se tutto andrà bene fra poco iSpeakItaliano sarà un marchio registrato. Il Presidente Mattarella incarica Roberto Fico di provare a formare un nuovo governo. Il COVID continua a contagiare molte persone ma da lunedì l'Italia sarà quasi tutta una zona gialla. In chiusura come sempre le rubriche di curiosità.Buon fine settimana a tutti. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/ispeakitaliano/message

Zuppa di Porro
Cari grillini, che fine ha fatto il traffico d’influenze?

Zuppa di Porro

Play Episode Listen Later Jan 29, 2021 14:48


00:00 Matteo Renzi per ora blocca il Conte ter. Marzio Breda lascia spiragli anche se si avvicina l’incarico esplorativo al noto mazzarino Roberto Fico. 04:45 La polemica sulla conferenza di […]

Zuppa di Porro
Ci chiedono sacrifici e non vanno nemmeno in Parlamento

Zuppa di Porro

Play Episode Listen Later Oct 7, 2020 16:07


  00:00 L’ineffabile Massimo Galli dice che abbiamo passato un’estate troppo vivace. Ma come si permette 01:20 Il governo che chiede sacrifici ai cittadini sulle loro libertà, non fa il […]

Zuppa di Porro
Incredibile Pd: al governo per la 4° volta in 6 anni senza elettori

Zuppa di Porro

Play Episode Listen Later Aug 26, 2019 11:13


00:00 Governo Pd-M5S: per Messaggero, Giornale, Libero e Tempo lo danno per fatto; più scettici Repubblica e Fatto. Il nodo sarebbe il Conte bis. 03:20 Incredibile Pd: sarà 4 volta […]

Zuppa di Porro
Quelli attaccati alla poltrona

Zuppa di Porro

Play Episode Listen Later Jul 26, 2019 11:21


00:00 L’incontro tra Salvini e Di Maio a Palazzo Chigi, una “tregua d’estate” come dicono i giornali? 01:10 Leggere Breda per capire cosa pensa il Presidente Mattarella sul voto 01:55 […]

Memos
Rai e reddito di cittadinanza, le vie del dialogo del Movimento 5 Stelle. Intervista con Roberto Fico.

Memos

Play Episode Listen Later Mar 5, 2015 27:15


Roberto Fico, deputato, uno dei massimi dirigenti del Movimento 5 Stelle, è l'ospite di oggi a Memos. Fico è il presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai. Il M5S, attraverso il suo leader Beppe Grillo, proprio ieri ha annunciato che sulla riforma della Rai e sull'introduzione del reddito di cittadinanza sono disposti a “dialogare con tutti, anche con il Pd”. E di questi temi Roberto Fico ha parlato nel corso della puntata di oggi di Memos.