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Finge Il Trattato Di Pace: Il Tradimento Di Putin!Putin ha recentemente fatto compiuto una mossa totalmente scorretto, firmando un trattato di pace fasullo. Ecco che cosa è successo!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #conflitto #pace #putin #russia #tradimento #trattato #ucraina #zelensky
Addentriamoci in una delle opere più importanti di Baruch Spinoza, incentrata sulle religioni e sulla politica.
Oggi parliamo della siccità che sta colpendo l'Europa (per colpa del riscaldamento climatico), dell'Italia che deve recuperare l'Ici non versata dalla Chiesa e del trattato internazionale per la protezione degli oceani. ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://linktr.ee/podclasseditori Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione Musica https://www.bensound.com
Attenzione al Patto di Stabilità. Sono partite le trattative. Una situazione che comprende il gas, la geopolitica economica, la direttiva sul nucleare, il Trattato del Quirinale. Se l’Italia giocasse bene la partita, porterebbe a casa parecchio. Vi racconto tutto qui. #3fattori
Il Trattato sulla tolleranza è una delle più famose opere di Voltaire. Pubblicata in Francia nel 1763 costituisce un testo fondamentale della riflessione sulla libertà di credo, sul rispetto delle opinioni e di molte di quelle caratteristiche con cui oggi identifichiamo una società come civile. Il Candido o dell'ottimismo. Coltivare il proprio giardino
Dopo quattro anni di gestazione, Italia e Francia formalizzano un trattato di alleanza con l'intento precipuo di influire sulla governance dell'Unione Europea, in particolare la disciplina di bilancio del nuovo Patto di Stabilità.Inoltre tra i due paesi gli intrecci economici sono sempre più stretti, anche se negli anni la Francia ha avuto campo libero nel nostro paese, mentre le (poche) iniziative italiane di rilevo sono state sempre boicottate o bloccate dal governo francese.Un riequilibrio degli interessi sarebbe auspicabile.https://www.linkedin.com/news/story/italia-e-francia-rafforzano-la-cooperazione-4593513/
Fa un salto sul mio Link Three o sul mio canale YouTube. Con la firma del Trattato del Quirinale (che si richiama esplicitamente al Trattato dell'Eliseo tra Francia e Germania del 1963) si crea una cooperazione rinforzata tra Roma e Parigi buttandosi alle spalle le frizioni degli ultimi anni. Il Trattato nasce infatti sotto il governo Gentiloni per essere bloccato con l'arrivo del Conte I (Lega 5Stelle), qundo i rapporti tra i due paesi toccarono forse il loro punto più basso dal 1940: Salvini polemizzava sempre con le autorità transalpine, ree di respingere i migranti, mentre Di Maio nel 2019 visitò come ministro dello Sviluppo Economico i Gilets Jaunes provocando il richiamo dell'ambasciatore francese a Parigi. Ora, solo a distanza di qualche anno, è tutto acqua passata e le relazioni bilaterali sembrano tornare rosee. Ma è veramente così? Italia e Francia sono concorrenti diretti su molti dossier economici, militari e di prestigio. E questi sono elementi da cui non si può prescidenre per riuscire a fare un'analisi quantomeno oggettiva delle implicazioni del trattato. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/gughicrostelli/message
Il “Trattato del Quirinale” – Traité du Quirinal – formalmente “Trattato tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Francese per una cooperazione bilaterale rafforzata”, è un trattato tra Francia e Italia che mira a fornire un quadro stabile e formalizzato per la cooperazione nelle relazioni tra i due paesi come una sorta di equivalente transalpino del Trattato dell'Eliseo e del Trattato di Aquisgrana che organizzano la cooperazione franco-tedesca. E' stato firmato nel Palazzo del Quirinale a Roma il 26 novembre 2021 dal presidente francese Emmanuel Macron e dal presidente del Consiglio dei ministri italiano Mario Draghi.
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A cura di Daniele Biacchessi È certamente un fatto storico il Trattato firmato ieri in Quirinale tra Italia e Francia, sul piano diplomatico, economico, soprattutto sotto il profilo politico. Si tratta di un vero e proprio accordo di cooperazione che ricalca quello tra Francia e Germania che in qualche modo ha determinato l'asse politico del cuore dell'Europa. Riguarderà l'industria, la diplomazia, la sicurezza, i migranti, fino alla costruzione di un servizio civile comune e, cosa più importante, il rafforzamento delle relazioni politiche, al punto che ci sarà anche uno “scambio” di ministri nei rispettivi vertici di governo, cosa che Francia e Germania fanno da un paio d'anni ma che affonda le radici in vari accordi tra cui il Trattato dell'Eliseo del 1963. Un esempio che vale per tutti. Il Trattato prevede tra l'altro che almeno una volta ogni 3 mesi un ministro italiano possa partecipare a un consiglio dei ministri del governo francese e viceversa. Per quanto riguarda le diplomazie Italia e Francia si “delegheranno” a vicenda in caso di assenze. Tra gli altri elementi, una cooperazione transfrontaliera tra le due polizie in un momento in cui l'Italia cerca una sponda sugli sbarchi e Macron è sempre più convinto che, oltre a rafforzare le frontiere esterne dell'Europa, sia necessaria una riforma di Schengen per la quale si adopererà nell'imminente semestre francese di presidenza europea. _________________________________________ "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornaleradio.tv/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm
A cura di Daniele Biacchessi È certamente un fatto storico il Trattato firmato ieri in Quirinale tra Italia e Francia, sul piano diplomatico, economico, soprattutto sotto il profilo politico. Si tratta di un vero e proprio accordo di cooperazione che ricalca quello tra Francia e Germania che in qualche modo ha determinato l'asse politico del cuore dell'Europa. Riguarderà l'industria, la diplomazia, la sicurezza, i migranti, fino alla costruzione di un servizio civile comune e, cosa più importante, il rafforzamento delle relazioni politiche, al punto che ci sarà anche uno “scambio” di ministri nei rispettivi vertici di governo, cosa che Francia e Germania fanno da un paio d'anni ma che affonda le radici in vari accordi tra cui il Trattato dell'Eliseo del 1963. Un esempio che vale per tutti. Il Trattato prevede tra l'altro che almeno una volta ogni 3 mesi un ministro italiano possa partecipare a un consiglio dei ministri del governo francese e viceversa. Per quanto riguarda le diplomazie Italia e Francia si “delegheranno” a vicenda in caso di assenze. Tra gli altri elementi, una cooperazione transfrontaliera tra le due polizie in un momento in cui l'Italia cerca una sponda sugli sbarchi e Macron è sempre più convinto che, oltre a rafforzare le frontiere esterne dell'Europa, sia necessaria una riforma di Schengen per la quale si adopererà nell'imminente semestre francese di presidenza europea. _________________________________________ "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornaleradio.tv/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm
A cura di Daniele Biacchessi È certamente un fatto storico il Trattato firmato ieri in Quirinale tra Italia e Francia, sul piano diplomatico, economico, soprattutto sotto il profilo politico. Si tratta di un vero e proprio accordo di cooperazione che ricalca quello tra Francia e Germania che in qualche modo ha determinato l'asse politico del cuore dell'Europa. Riguarderà l'industria, la diplomazia, la sicurezza, i migranti, fino alla costruzione di un servizio civile comune e, cosa più importante, il rafforzamento delle relazioni politiche, al punto che ci sarà anche uno “scambio” di ministri nei rispettivi vertici di governo, cosa che Francia e Germania fanno da un paio d'anni ma che affonda le radici in vari accordi tra cui il Trattato dell'Eliseo del 1963. Un esempio che vale per tutti. Il Trattato prevede tra l'altro che almeno una volta ogni 3 mesi un ministro italiano possa partecipare a un consiglio dei ministri del governo francese e viceversa. Per quanto riguarda le diplomazie Italia e Francia si “delegheranno” a vicenda in caso di assenze. Tra gli altri elementi, una cooperazione transfrontaliera tra le due polizie in un momento in cui l'Italia cerca una sponda sugli sbarchi e Macron è sempre più convinto che, oltre a rafforzare le frontiere esterne dell'Europa, sia necessaria una riforma di Schengen per la quale si adopererà nell'imminente semestre francese di presidenza europea. _________________________________________ "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornaleradio.tv/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm
C'è la firma sul tanto discusso Trattato del Quirinale. In mattinata il premier Mario Draghi e il presidente francese Emmanuel Macron hanno siglato il documento al Colle, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella.
In 60 secondi, ogni giorno, il vicedirettore del Sole 24 Ore Alberto Orioli commenta le principali notizie, su Radio24 e in questo podcast
Finalmente disponibile il testo del Trattato Francia Italia di cui il parlamento e tutti noi italiani siamo stati tenuti all'oscuro. Una lettura e un'analisi ad ampio spettro in questa intervista a DAVIDE ROSSI analista politico.Conduce CARLO SAVEGNAGO
Liberi di circolare con il green pass. Siamo gia' liberi: cosa ci impedisce di circolare ?Una gestione folle di Schengen mette a rischio uno dei pilastri dell'Europa.=*_*=Novità - Anteprime e video per abbonati a 1 euro una tantum e ricorrenti: https://it.tipeee.com/caffe20it/news- 2080 Github Copilot - l'intelligenza artificiale controlla lo sviluppatore e gli aspetti legali! https://it.tipeee.com/caffe20it/news/121278- 2081 Neeva la ricerca dalle fonti che scegli https://it.tipeee.com/caffe20it/news/121612 - 2082 I criteri di gestione dei minori online - il rapporto di TikTok https://it.tipeee.com/caffe20it/news/121374----------------- =*_*= ---------------------Solo per gli abbonati almeno a 3 euro una tantum e ricorrenti- TIPPERS Programmazione NO CODE: pro e contro tecnici, legali e commerciali . Ep. 0001 https://it.tipeee.com/caffe20it/news/119182----------------- =*_*= ---------------------Caffe20.it il podcast: - Caffè in video: https://it.tipeee.com/caffe20it/news (anteprime e video)- Info su: www.caffe20.it/play- Notifiche e guest contents: t.me/caffe20- Mail: info@caffe20.it- Alexa: apri caffè due punto zeroCaffe20.it : dal 2008 il più longevo del web (mai interrotto), ora caffè quotidiano. Host: Valentino SpataroCondividi !
La situazione della Germania 1918-1925. La crisi del 1923. Il Trattato di Locarno.
Il secondo episodio di “Orizzonti Europei” ripercorre un'altra tappa fondamentale del processo di integrazione: il Trattato di Maastricht. Racconteremo quali sono le novità più importanti introdotte dal cosiddetto Trattato dell'Unione europea e perché sono fondamentali per capire il presente. Si parla spesso, infatti, di immobilismo europeo soprattutto in politica estera. Ripercorrendo questa tappa, avremo modo di analizzarne (almeno in parte) le cause, scoprendo cos'è cambiato in questi anni e cosa, invece, è rimasto com'era. L'episodio è strutturato come segue:00:15 Sigla00:40 Il Trattato di Maastricht: la nascita e i punti fondamentali12:17 La PESC: intervento del prof. Lucio Valent dell'Università degli Studi di Milano 22:58 RubricaLink utiliPer il testo del Trattato di Maastricht in italianohttps://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:11992M/TXT&from=IT Per la ratifica italiana attraverso le pagine d'archivio del giornale La Repubblica https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/10/30/italia-approva-maastricht.html Per il sito Scambieuropei suggerito nella rubrica https://www.scambieuropei.info/ Il lavoro di registrazione e produzione del podcast è merito di Anna Corrente, Agnese Stracquadanio e Lorenzo Torri.La sigla utilizzata è un adattamento del seguente lavoro: Niklas Drude – Ode To Joy (Remix) © CC BY 3.0 https://youtu.be/JIGkTyQtlNg
Il 12 novembre è stata presentata la 22° edizione del Landmine Monitor, che si occupa di tracciare l'andamento dell'uso dei dispositivi esplosivi antipersona e di fare il punto sulla mine action.Il Covid-19 non ha impedito a molti Paesi di continuare nella loro strada verso l'abolizione delle mine. L'uso sempre più frequente di ordigni improvvisati da parte di gruppi armati non statali o non ufficiali rappresenta desta però preoccupazioni. Si tratta infatti di ordigni non controllati e per questo più pericolosi, in particolare per la popolazione civile.Il Trattato di messa al bando delle mine si può dire che stia funzionando, ed è ancora forte quell'effetto stigma nei confronti di chi fa uso di questo tipo di ordigni. Lo dimostra anche il fatto che dalla metà del 2019 all'ottobre del 2020, il solo Paese ad aver fatto uso di mine è stato il Myanmar (che non fa però parte del Trattato).Ne parla Giuseppe Schiavello, Direttore della Campagna Italiana contro le mine Onlus.
Il 12 novembre è stata presentata la 22° edizione del Landmine Monitor, che si occupa di tracciare l'andamento dell'uso dei dispositivi esplosivi antipersona e di fare il punto sulla mine action.Il Covid-19 non ha impedito a molti Paesi di continuare nella loro strada verso l'abolizione delle mine. L'uso sempre più frequente di ordigni improvvisati da parte di gruppi armati non statali o non ufficiali rappresenta desta però preoccupazioni. Si tratta infatti di ordigni non controllati e per questo più pericolosi, in particolare per la popolazione civile.Il Trattato di messa al bando delle mine si può dire che stia funzionando, ed è ancora forte quell'effetto stigma nei confronti di chi fa uso di questo tipo di ordigni. Lo dimostra anche il fatto che dalla metà del 2019 all'ottobre del 2020, il solo Paese ad aver fatto uso di mine è stato il Myanmar (che non fa però parte del Trattato).Ne parla Giuseppe Schiavello, Direttore della Campagna Italiana contro le mine Onlus.
La scorsa settimana è entrato in vigore il trattato Onu che vieta le armi nucleari. Ratificato da 50 Paesi, entrerà in vigore tra 90 giorni. L'accordo mira alla soppressione delle armi nucleari toccando il loro intero ciclo di vita. Saranno infatti vietati lo sviluppo, i test, la produzione, l'immagazzinamento, il trasferimento, l'uso e perfino la minaccia dell'uso.Dal 2007 diverse organizzazioni internazionali che si occupano di disarmo hanno spinto per dare il via a negoziati per giungere a questo punto. Ben presto ci si è resi conto che il tema sul tavolo non era solo la non proliferazione delle armi nucleari, ma le conseguenze sull'intera vita umana, e non solo, dell'uso di questi dispositivi. Da qui il bisogno, espresso con la ICAN (International Campain to Abolish Nuclear Weapons), di abolire le armi nucleari così come è stato fatto in passato con le altre armi di distruzione di massa.Malgrado la ratifica dell'accordo Onu susciti un certo ottimismo, restano ancora dei segni preoccupanti. Ad esempio, la mancanza della firma degli Stati Uniti, che anzi stanno prendendo una direzione opposta a quella indicata dal trattato.L'Italia è nel gruppo di Paesi che non hanno firmato, e mancano al momento risposte dalla politica.Ne parla Lisa Clark, copresidente dell'international Peace Bureau, organizzazione internazionale premiata con il nobel per la pace nel 1910 e rappresentante italiana di ICAN - campagna internazionale per l'abolizione delle armi nucleari.
La scorsa settimana è entrato in vigore il trattato Onu che vieta le armi nucleari. Ratificato da 50 Paesi, entrerà in vigore tra 90 giorni. L'accordo mira alla soppressione delle armi nucleari toccando il loro intero ciclo di vita. Saranno infatti vietati lo sviluppo, i test, la produzione, l'immagazzinamento, il trasferimento, l'uso e perfino la minaccia dell'uso.Dal 2007 diverse organizzazioni internazionali che si occupano di disarmo hanno spinto per dare il via a negoziati per giungere a questo punto. Ben presto ci si è resi conto che il tema sul tavolo non era solo la non proliferazione delle armi nucleari, ma le conseguenze sull'intera vita umana, e non solo, dell'uso di questi dispositivi. Da qui il bisogno, espresso con la ICAN (International Campain to Abolish Nuclear Weapons), di abolire le armi nucleari così come è stato fatto in passato con le altre armi di distruzione di massa.Malgrado la ratifica dell'accordo Onu susciti un certo ottimismo, restano ancora dei segni preoccupanti. Ad esempio, la mancanza della firma degli Stati Uniti, che anzi stanno prendendo una direzione opposta a quella indicata dal trattato.L'Italia è nel gruppo di Paesi che non hanno firmato, e mancano al momento risposte dalla politica.Ne parla Lisa Clark, copresidente dell'international Peace Bureau, organizzazione internazionale premiata con il nobel per la pace nel 1910 e rappresentante italiana di ICAN - campagna internazionale per l'abolizione delle armi nucleari.
Dal Trattato di Maastricht all'adozione della moneta unica, l'euro, un percorso tutt'altro che lineare. Il racconto su Economicando, un podcast di economia di Pasquale Angius su Radio Bullets
Dal Trattato di Maastricht all’adozione della moneta unica, l’euro, un percorso tutt’altro che lineare. Il racconto su Economicando, un podcast di economia di Pasquale Angius su Radio Bullets
3) La creazione Una volta letto e apprezzato il libro della Natura Newton si dedicò a leggere l'altra opera dello stesso Autore, la Bibbia, chiedendosi quali fossero le vere misure del tempio di Salomone, e cercando di interpretare le profezie e i simboli dell'Apocalisse. Su quest'ultimo libro egli scrisse un singolare Trattato, ma sia nei Principia che in varie lettere affrontò il più serio problema del legame tra il Creatore e la Creazione, argomento col quale Odifreddi chiuderà le letture dei pensieri di Newton. (Registrato il 6 settembre 2009) --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vito-rodolfo-albano7/message
La Struttura dell'UE: (1) Il Trattato di Lisbona e (i) la riforma della regola di voto del Consiglio dei Ministri dell'UE e (ii) Giustizia e Affari Interni diventano competenza (condivisa) dell'UE. (2) Le 4 categorie di competenza dell'UE e dei governi (3) Le big-5 istituzioni europee: Il Consiglio Europeo, La Commissione Europea, Il Consiglio dell'UE, Il Parlamento Europeo, La Corte di Giustizia dell'UE
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6000SE IL NORDAMERICA FOSSE RIMASTO AI CATTOLICIMa la storia non si fa con i se: gli inglesi (protestanti) conquistarono tutte le colonie francesi del Nord America con la Guerra dei Sette Anni dal 1756 al 1763di Rino CammilleriNel 1754 l'ennesimo sconfinamento degli inglesi nei territori del Nordamerica sotto la sovranità francese partì dalla Virginia e si spinse verso il fiume Ohio allo scopo esplicito di provocare. Il comandante di Fort Duquesne, capitano Claude-Pierre Pécaudy de Contrecoeur, mandò un piccolo distaccamento agli ordini dell'alfiere Joseph Coulon de Villiers de Jumonville per convincere gli inglesi a ritirarsi. I trentaquattro uomini del distaccamento, appena giunti, vennero circondati dagli inglesi e dai loro alleati irochesi. Jumonville lesse al comandante inglese il testo dell'avviso ufficiale, che terminava con queste parole: «...poiché è volontà del Re di Francia continuare a mantenere un rapporto di amicizia con l'Inghilterra. In ogni caso, qualunque siano le Sue intenzioni, mi lusingo di credere che Ella riserverà al signore di Jumonville tutti i riguardi che gli spettano come ufficiale e come ambasciatore». Il comandante inglese, terminata la lettura, ordinò di fare fuoco. Jumonville e nove dei suoi uomini caddero fulminati, mentre gli altri venivano disarmati e catturati. Solo uno riuscì a scappare e, inseguito per sei giorni dagli irochesi nelle foreste, arrivò a Fort Duquesne scalzo e mezzo morto a dare la notizia.L'AMERICA CHE NON FUIl comandante inglese responsabile dell'ignobile azione si chiamava George Washington (1732-1799), era colonnello e sarebbe diventato, com'è noto, il primo presidente degli Stati Uniti. L'«Incidente Jumonville» diede di fatto il via alla Guerra dei Sette Anni, che venne dichiarata ufficialmente solo due anni dopo e che fu la prima vera guerra mondiale. Infatti, inglesi e francesi la combatterono anche in tutte le loro colonie, in Africa, in India e in America, nonché su tutti i mari. Il Trattato di Parigi che la concluse nel 1763 vide la Francia sconfitta e consegnò agli inglesi l'India, la Guinea, l'intero Canada e la Florida, nonché le isole di Grenada, Tobago e quelle del golfo di San Lorenzo. La Francia ne uscì stremata finanziariamente e fu per questo che il re Luigi XVI dovette convocare quegli Stati Generali da cui sarebbe scaturita la Rivoluzione giacobina.Un libro di Alberto Rosselli dal significativo titolo "L'America che non fu. Il conflitto anglo-francese in Nord America 1756-1763" (Il Cerchio, pp. 178), analizza proprio la fase americana del conflitto anglo-francese e ci permette di riflettere, ucronicamente, su come sarebbe stata diversa la storia del mondo se almeno l'America fosse rimasta ai francesi. Questi ultimi, di tradizione cattolica, diedero fin dall'inizio via libera ai missionari nel continente: gesuiti, agostiniani recolletti, sulpiziani, le «suore grigie» di Madame d'Youville (primo ordine religioso autoctono), una santa indiana (Kateri Tekakwitha), eccetera. L'intera confederazione delle tribù Huron venne evangelizzata e i francesi, interessati solo al commercio delle pellicce, mantenevano buoni rapporti coi pellerossa.IMMAGINARE COME SAREBBE STATA UN'AMERICA DEL NORD CATTOLICADiversamente dagli inglesi, che subito si allearono con la confederazione Irochese, sfruttando la tradizionale inimicizia tra questa e quella Huron. Questi ultimi vennero sterminati completamente dagli irochesi, che martirizzarono anche diversi padri gesuiti (i beati Isaac Jogues e compagni), vanificando così tutto il lavoro missionario condotto nel continente. Ma agli inglesi interessavano solo spazi vuoti da riempire di immigrati, politica che fu poi continuata (e terminata) dagli statunitensi. La guerra anglo-francese in America innovò anche sul piano tattico e strategico, privilegiando la guerriglia e reparti speciali come i rangers inglesi e i couriers francesi. Non mancarono efferatezze, di cui specialmente gli inglesi si fecero volentieri contagiare dagli indiani (per esempio, l'abitudine di ornarsi le cinture con gli scalpi strappati anche ai e alle civili).Possiamo solo immaginare come sarebbe stata un'America del Nord francese e, dunque, cattolica, con gli indiani trattati alla pari e non confinati nelle riserve fino all'estinzione, come poi avvenne. Un'America del Nord meticcia, come quella spagnola del Sud. Infatti, la corona francese incoraggiava i matrimoni misti e in diverse occasioni inviava navi cariche di «Figlie del Re», ragazze povere e nubili fornite di una dote, per le colonie sprovviste di donne. I meticci (che i francesi chiamavano brulé) erano, anzi, molto considerati e spesso occupavano posti rilevanti per via della loro perfetta conoscenza delle due culture. Purtroppo, la storia, si sa, non si fa con i «se». Anche se qualche volta, in mancanza di meglio, è pur bello lavorare d'immaginazione.
Il trattato di Versailles, anche detto patto di Versailles, è uno dei trattati di pace che pose ufficialmente fine alla prima guerra mondiale. Fu stipulato nell'ambito della conferenza di pace di Parigi del 1919 e firmato da 44 Stati il 28 giugno 1919 a Versailles, in Francia, nella galleria degli specchi del palazzo di Versailles. È suddiviso in 16 parti e composto da 440 articoli.[1] Germania, Austria ed Ungheria non parteciparono alla "conferenza", ma si limitarono a firmare il trattato finale il 28 giugno, dopo le minacce, da parte dei vincitori, di una ripresa della guerra se non lo avessero fatto. --- Support this podcast: https://anchor.fm/claudia-diletta-milioni-guerriero8/support
Alle ore 15.50 del 28 giugno 1919 nella Sala degli Specchi, a Versailles, tra gli spari a salve dei cannoni, le note dell’orchestra e la folla festante nei giardini del Palazzo, fu siglato il Trattato, che pose fine alla guerra fra le potenze dell’Intesa e la Germania. Almeno nell’immediato. In realtà, quella firma fu il frutto di un compromesso non riuscito, di una contraddizione insanabile, le cui conseguenze amare sarebbero maturate solo negli anni a venire.
Radio Colonia Von Domenico Sambuco.
Il Titanic della Merkel La Merkel e la Grande Coalizione tedesca in bilico a colpi di satira. E’ bastato un tweet di Moritz Hürtgen, giornalista della più famosa rivista satirica tedesca, Titanic, ad annunciare la rottura tra il partito di Angela Merkel e la “sorella” bavarese Csu, per far inclinare l’indice Dax di Francoforte e per indebolire l’euro nei confronti del dollaro. In effetti negli ultimi giorni la Coalizione non naviga in acque tranquille. A scatenare lo scontro il “master plan” della Csu sull’immigrazione, un documento di 63 punti che il ministro degli Interni, Horst Seehofer, si apprestava a presentare prima che venisse bloccato dalla cancelliera. Il piano, i cui contenuti sono stati anticipati da Bild, pare contempli la chiusura delle frontiere tedesche a chi ha già incassato un rifiuto in passato e anche a chi ha ottenuto il disco verde in un altro Paese della Ue. Stiamo andando dunque a un Consiglio europeo, quello del 28 e 29 giugno, che non si occuperà solo di Brexit, ma che si trasformerà, in un gran consulto sul dossier migranti. E, per una volta, potrebbero essere proprio i ministri dell'Interno a dettare l’agenda ai capi di Stati e di Governo degli Stati membri. Seehofer ha già condiviso alcune valutazioni con Salvini che martedì prossimo incontrerà il ministro austriaco, Herbert Kickl. Oggi a Parigi, il premier italiano, Giuseppe Conte, ha presentato una doppia proposta. Nel breve periodo, una riforma del trattato di Dublino per la riassegnazione degli immigrati che arrivano in Europa. Nel lungo periodo l'istituzione di hotspot gestiti dall'Ue nei Paesi africani d'origine - non solo la Libia ma anche quelli sahariani, come il Niger - per chiudere la rotta verso il Mediterraneo tutelando, al tempo stesso, le vite dei migranti. Lunedì Conte sarà a Berlino. Donald Trump, in un'intervista a Fox News, parlando di Giuseppe Conte, ha chiosato: "Sembra che essere duri sull'immigrazione ora paghi”.Sul Quantitative Easing Draghi frena ma non chiude Nella riunione di ieri della BCE tenutasi a Riga, Mario Draghi annuncia la fine del Quantitative Easing. O almeno questa è la lettura che ne è stata data dai maggiori media. Infatti in realtà Draghi ha detto che fino a Dicembre 2018 gli acquisti di titoli di stato dei paesi dell'area euro continueranno al ritmo prima di 30 miliardi al mese, poi di 15 miliardi al mese per poi interrompersi. Draghi ha inoltre sottolineato che la BCE si impegnerà ancora per tutto il tempo necessario a reinvestire le somme incassate dai titoli andati a scadenza posseduti dalla banca centrale di Francoforte. Dunque in realtà non si tratta di una vera e propria fine del Quantitative Easing ma di una stabilizzazione del medesimo. E del resto non poteva essere che così, la fine in sei mesi del QE sarebbe stata un'operazione violentissima e con effetti disastrosi. Basti pensare che la stessa Federal Reserve ci ha messo anni a chiudere le sue operazioni di espansione monetaria. Più che altro a leggere le dichiarazioni della conferenza stampa del banchiere centrale italiano lascia stupiti la sua idea che l'euro sia irreversibile come i trattati che lo hanno istituito. Una visione che demarca una totale assenza di prospettiva storica: tutta la storia dell'umanità è lastricata di trattati prima sottoscritti e poi rotti così come di monete prima adottate e poi finite nelle collezioni di numismatica. La storia presto o tardi si incaricherà di dare al Professor Draghi una lezione interessante. L’Italia non ratificherà il CETA L’Italia non ratificherà il trattato di libero scambio con il Canada (Ceta). Il Trattato, secondo il neo-ministro all’Agricoltura, Gian Marco Centinaio, “tutelerebbe solo una piccola parte dei prodotti italiani a Denominazione di Origine Protetta, DOP e Indicazione Geografica Protetta, Igp.” A rischio soprattutto Parmigiano Reggiano e prosciutto di Parma. Preoccupazioni condivise dalla Coldiretti, che teme l'eliminazione delle regole a protezione di consumatori e ambiente. Per entare in vigore, il Ceta deve essere ratificato da tutti i 28 paesi membri dell'Unione. Si tratta del piu' grande trattato commerciale per l'UE, che una volta applicato annullerebbe il 98% di tutte le tariffe europee. Entrato parzialmente in vigore dal 21 settembre scorso, liberalizza, fra gli altri, la distribuzione di carne bovina canadese nei mercati europei, e formaggi e vini italici in quelli canadesi. La posizione italiana, piu' che compromettere tecnicamente il trattato, rappresenta un gesto politico, che potrebbe innescare un effetto domino all'interno dell'Unione. Per quanto paesi chiave come la Francia, sembrano rimanere fedeli al trattato. I gamberi cinesi spopolano ai Mondiali in Russia. Trump non sa cosa si perde. Donald Trump approva dazi per 50 mld di dollari sui prodotti cinesi. Pechino si dichiara pronta a rispondere “rapidamente”. La notizia, anticipata dal Wall Street Journal, arriva mentre è in corso la visita di Mike Pompeo in Cina. Cina che è rappresentata ai mondiali di calcio in Russia non dalla nazionale, che come quella italiana, non ha superato la fase eliminatoria, bensì dai gamberi di fiume. Un treno rosso carico dei prelibati crostacei è in marcia verso i ristoranti russi. La Coppa del Mondo più birra e gamberi di fiume è la perfetta combinazione dei fan cinesi che, forti dell’espansione dei rapporti commerciali tra Pechino e Mosca, riempiono gli stadi di tutta la Russia. Caschi Bianchi: Si riapre il rubinetto dei finanziamenti USA Gli Stati Uniti riprenderanno a finanziare i Caschi Bianchi. In contraddizione con il congelamento dei fondi deciso da Donald Trump un mese fa, il Dipartimento di Stato ha annunciato ieri giovedi' 14 giugno lo stanziamento di 6.6 milioni di dollari per le "operazioni salva-vita" dell'Organizzazione e per l'agenzia ONU IIIM, che ha l'incarico di investigare crimini di guerra commessi nel conflitto. La nota ufficiale, citiamo testualmente, loda i "i coraggiosi eroi del primo soccorso che salvano vite siriane, incluse le vittime degli attacchi chimici perpetrati da Assad, mentre vengono deliberatamente attaccati dalle forze del regime siriano e dai bombardamenti russi". Una linea seguita coerentemente dal governo britannico che, contrariamente all'alleato americano, non ha mai tentennato sui finanziamenti ai Caschi Bianchi, anzi: il mese scorso la premier Theresa May ha promesso di aumentarli. Secondo i dati ufficiali, il Regno Unito ha sinora finanziato l'organizzazione per un totale di piu' di 50 milioni di dollari. "Spregevole" ha commentato la giornalista indipendente Eva Bartlett, piu' volte in prima linea in Siria "Ancora piu' denaro andra' ai propagandisti dei Caschi Bianchi, che in base a testimonianze di moltissimi civili di Aleppo e Ghouta ESt hanno lavorato con i terroristi o addirittura sono i terroristi di al-Qaeda e Jaysh al-Islam”. I Caschi Bianchi riprenderanno dunque le operazioni. Proprio mentre il Ministero della Difesa russo mette in guardia verso un altro possibile attacco chimico in salsa "false flag" nel territorio siriano. L’autunno nucleare Un gruppo di ricercatori dell’Università Tecnologica del Michigan ha pubblicato, su Safety, uno studio che dimostrebbe gli effetti devastanti di un attacco nucleare non solo sulla nazione colpita ma sull’intero pianeta, incluso il Paese aggressore. L'attacco porterebbe, nell’esplosione iniziale, all'immediata morte di milioni di persone e subito dopo a un cosiddetto ‘autunno nucleare’ nel quale la fuliggine bloccherebbe la luce solare. Uno tra gli scenari maggiormente studiato è la guerra nucleare regionale, per esempio tra India e Pakistan, due Paesi i cui arsenali ammontano a più di 220 testate nucleari. In questo caso, circa 20 milioni di persone potrebbero morire entro una settimana, mentre 6,5 milioni di tonnellate di fuliggine potrebbero ridurre la temperatura media della superficie terrestre, oltre che le precipitazioni in tutto il mondo. Gli effetti ricadrebbero anche sulla produzione alimentare globale, per più di dieci anni. La produzione di mais negli Stati Uniti (il più grande produttore al mondo) diminuirebbe in media del 12%. In Cina, la produzione di riso scenderebbe del 17%, il mais avrebbe un calo del 16% mentre il grano scenderebbe del 31%. Le riserve mondiali di grano non basterebbero per più di 100 giorni, mettendo così a rischio di carestia ben 2 miliardi di persone. Per scatenare questa ecatombe, secondo gli scienziati basterebbero, si fa per dire, 100 armi nucleari. Ma nel mondo sono presenti 15.000 armi nucleari. E forse ancor di più.Venezuela tra riforme sociali e minacce di golpe La Corte Suprema Venezuelana ha rigettato mercoledi' 13 giugno il ricorso di Henri Falcon su presunte irregolarita' nelle elezioni presidenziali del 20 maggio scorso. Secondo l’Alta Corte, la trasparenza del processo elettorale e' stata confermata anche dai 150 osservatori internazionali presenti durante le elezioni. Nel frattempo, il neo governo di Caracas continua con le riforme sociali. Mercoledi' 13 giugno, il Ministro della Salute, Luis Lopez, ha annunciato un accordo con l'Organizzazione Panamericana della Salute per la fornitura di medicine e altro materiale medico, fornitura fortemente compromessa dall'embargo internazionale. Il tutto mentre non si placano i timori di un imminente aggressione militare. Sono di ieri, infatti, le dichiarazioni del vicepresidente del PSUV, il Partito socialista di Maduro, che accusa il triangolo USA-Spagna- Colombia di diffondere falsita' fra la popolazione e di tramare un'azione militare per scalzare il legittimo governo bolivariano.
Il Titanic della Merkel La Merkel e la Grande Coalizione tedesca in bilico a colpi di satira. E’ bastato un tweet di Moritz Hürtgen, giornalista della più famosa rivista satirica tedesca, Titanic, ad annunciare la rottura tra il partito di Angela Merkel e la “sorella” bavarese Csu, per far inclinare l’indice Dax di Francoforte e per indebolire l’euro nei confronti del dollaro. In effetti negli ultimi giorni la Coalizione non naviga in acque tranquille. A scatenare lo scontro il “master plan” della Csu sull’immigrazione, un documento di 63 punti che il ministro degli Interni, Horst Seehofer, si apprestava a presentare prima che venisse bloccato dalla cancelliera. Il piano, i cui contenuti sono stati anticipati da Bild, pare contempli la chiusura delle frontiere tedesche a chi ha già incassato un rifiuto in passato e anche a chi ha ottenuto il disco verde in un altro Paese della Ue. Stiamo andando dunque a un Consiglio europeo, quello del 28 e 29 giugno, che non si occuperà solo di Brexit, ma che si trasformerà, in un gran consulto sul dossier migranti. E, per una volta, potrebbero essere proprio i ministri dell'Interno a dettare l’agenda ai capi di Stati e di Governo degli Stati membri. Seehofer ha già condiviso alcune valutazioni con Salvini che martedì prossimo incontrerà il ministro austriaco, Herbert Kickl. Oggi a Parigi, il premier italiano, Giuseppe Conte, ha presentato una doppia proposta. Nel breve periodo, una riforma del trattato di Dublino per la riassegnazione degli immigrati che arrivano in Europa. Nel lungo periodo l'istituzione di hotspot gestiti dall'Ue nei Paesi africani d'origine - non solo la Libia ma anche quelli sahariani, come il Niger - per chiudere la rotta verso il Mediterraneo tutelando, al tempo stesso, le vite dei migranti. Lunedì Conte sarà a Berlino. Donald Trump, in un'intervista a Fox News, parlando di Giuseppe Conte, ha chiosato: "Sembra che essere duri sull'immigrazione ora paghi”.Sul Quantitative Easing Draghi frena ma non chiude Nella riunione di ieri della BCE tenutasi a Riga, Mario Draghi annuncia la fine del Quantitative Easing. O almeno questa è la lettura che ne è stata data dai maggiori media. Infatti in realtà Draghi ha detto che fino a Dicembre 2018 gli acquisti di titoli di stato dei paesi dell'area euro continueranno al ritmo prima di 30 miliardi al mese, poi di 15 miliardi al mese per poi interrompersi. Draghi ha inoltre sottolineato che la BCE si impegnerà ancora per tutto il tempo necessario a reinvestire le somme incassate dai titoli andati a scadenza posseduti dalla banca centrale di Francoforte. Dunque in realtà non si tratta di una vera e propria fine del Quantitative Easing ma di una stabilizzazione del medesimo. E del resto non poteva essere che così, la fine in sei mesi del QE sarebbe stata un'operazione violentissima e con effetti disastrosi. Basti pensare che la stessa Federal Reserve ci ha messo anni a chiudere le sue operazioni di espansione monetaria. Più che altro a leggere le dichiarazioni della conferenza stampa del banchiere centrale italiano lascia stupiti la sua idea che l'euro sia irreversibile come i trattati che lo hanno istituito. Una visione che demarca una totale assenza di prospettiva storica: tutta la storia dell'umanità è lastricata di trattati prima sottoscritti e poi rotti così come di monete prima adottate e poi finite nelle collezioni di numismatica. La storia presto o tardi si incaricherà di dare al Professor Draghi una lezione interessante. L’Italia non ratificherà il CETA L’Italia non ratificherà il trattato di libero scambio con il Canada (Ceta). Il Trattato, secondo il neo-ministro all’Agricoltura, Gian Marco Centinaio, “tutelerebbe solo una piccola parte dei prodotti italiani a Denominazione di Origine Protetta, DOP e Indicazione Geografica Protetta, Igp.” A rischio soprattutto Parmigiano Reggiano e prosciutto di Parma. Preoccupazioni condivise dalla Coldiretti, che teme l'eliminazione delle regole a protezione di consumatori e ambiente. Per entare in vigore, il Ceta deve essere ratificato da tutti i 28 paesi membri dell'Unione. Si tratta del piu' grande trattato commerciale per l'UE, che una volta applicato annullerebbe il 98% di tutte le tariffe europee. Entrato parzialmente in vigore dal 21 settembre scorso, liberalizza, fra gli altri, la distribuzione di carne bovina canadese nei mercati europei, e formaggi e vini italici in quelli canadesi. La posizione italiana, piu' che compromettere tecnicamente il trattato, rappresenta un gesto politico, che potrebbe innescare un effetto domino all'interno dell'Unione. Per quanto paesi chiave come la Francia, sembrano rimanere fedeli al trattato. I gamberi cinesi spopolano ai Mondiali in Russia. Trump non sa cosa si perde. Donald Trump approva dazi per 50 mld di dollari sui prodotti cinesi. Pechino si dichiara pronta a rispondere “rapidamente”. La notizia, anticipata dal Wall Street Journal, arriva mentre è in corso la visita di Mike Pompeo in Cina. Cina che è rappresentata ai mondiali di calcio in Russia non dalla nazionale, che come quella italiana, non ha superato la fase eliminatoria, bensì dai gamberi di fiume. Un treno rosso carico dei prelibati crostacei è in marcia verso i ristoranti russi. La Coppa del Mondo più birra e gamberi di fiume è la perfetta combinazione dei fan cinesi che, forti dell’espansione dei rapporti commerciali tra Pechino e Mosca, riempiono gli stadi di tutta la Russia. Caschi Bianchi: Si riapre il rubinetto dei finanziamenti USA Gli Stati Uniti riprenderanno a finanziare i Caschi Bianchi. In contraddizione con il congelamento dei fondi deciso da Donald Trump un mese fa, il Dipartimento di Stato ha annunciato ieri giovedi' 14 giugno lo stanziamento di 6.6 milioni di dollari per le "operazioni salva-vita" dell'Organizzazione e per l'agenzia ONU IIIM, che ha l'incarico di investigare crimini di guerra commessi nel conflitto. La nota ufficiale, citiamo testualmente, loda i "i coraggiosi eroi del primo soccorso che salvano vite siriane, incluse le vittime degli attacchi chimici perpetrati da Assad, mentre vengono deliberatamente attaccati dalle forze del regime siriano e dai bombardamenti russi". Una linea seguita coerentemente dal governo britannico che, contrariamente all'alleato americano, non ha mai tentennato sui finanziamenti ai Caschi Bianchi, anzi: il mese scorso la premier Theresa May ha promesso di aumentarli. Secondo i dati ufficiali, il Regno Unito ha sinora finanziato l'organizzazione per un totale di piu' di 50 milioni di dollari. "Spregevole" ha commentato la giornalista indipendente Eva Bartlett, piu' volte in prima linea in Siria "Ancora piu' denaro andra' ai propagandisti dei Caschi Bianchi, che in base a testimonianze di moltissimi civili di Aleppo e Ghouta ESt hanno lavorato con i terroristi o addirittura sono i terroristi di al-Qaeda e Jaysh al-Islam”. I Caschi Bianchi riprenderanno dunque le operazioni. Proprio mentre il Ministero della Difesa russo mette in guardia verso un altro possibile attacco chimico in salsa "false flag" nel territorio siriano. L’autunno nucleare Un gruppo di ricercatori dell’Università Tecnologica del Michigan ha pubblicato, su Safety, uno studio che dimostrebbe gli effetti devastanti di un attacco nucleare non solo sulla nazione colpita ma sull’intero pianeta, incluso il Paese aggressore. L'attacco porterebbe, nell’esplosione iniziale, all'immediata morte di milioni di persone e subito dopo a un cosiddetto ‘autunno nucleare’ nel quale la fuliggine bloccherebbe la luce solare. Uno tra gli scenari maggiormente studiato è la guerra nucleare regionale, per esempio tra India e Pakistan, due Paesi i cui arsenali ammontano a più di 220 testate nucleari. In questo caso, circa 20 milioni di persone potrebbero morire entro una settimana, mentre 6,5 milioni di tonnellate di fuliggine potrebbero ridurre la temperatura media della superficie terrestre, oltre che le precipitazioni in tutto il mondo. Gli effetti ricadrebbero anche sulla produzione alimentare globale, per più di dieci anni. La produzione di mais negli Stati Uniti (il più grande produttore al mondo) diminuirebbe in media del 12%. In Cina, la produzione di riso scenderebbe del 17%, il mais avrebbe un calo del 16% mentre il grano scenderebbe del 31%. Le riserve mondiali di grano non basterebbero per più di 100 giorni, mettendo così a rischio di carestia ben 2 miliardi di persone. Per scatenare questa ecatombe, secondo gli scienziati basterebbero, si fa per dire, 100 armi nucleari. Ma nel mondo sono presenti 15.000 armi nucleari. E forse ancor di più.Venezuela tra riforme sociali e minacce di golpe La Corte Suprema Venezuelana ha rigettato mercoledi' 13 giugno il ricorso di Henri Falcon su presunte irregolarita' nelle elezioni presidenziali del 20 maggio scorso. Secondo l’Alta Corte, la trasparenza del processo elettorale e' stata confermata anche dai 150 osservatori internazionali presenti durante le elezioni. Nel frattempo, il neo governo di Caracas continua con le riforme sociali. Mercoledi' 13 giugno, il Ministro della Salute, Luis Lopez, ha annunciato un accordo con l'Organizzazione Panamericana della Salute per la fornitura di medicine e altro materiale medico, fornitura fortemente compromessa dall'embargo internazionale. Il tutto mentre non si placano i timori di un imminente aggressione militare. Sono di ieri, infatti, le dichiarazioni del vicepresidente del PSUV, il Partito socialista di Maduro, che accusa il triangolo USA-Spagna- Colombia di diffondere falsita' fra la popolazione e di tramare un'azione militare per scalzare il legittimo governo bolivariano.
Dialoghi. "Il Trattato delle Benedizioni"Con Davide Assael, rav Gadi Piperno, Elena Loewenthal, Stefano Levi Della Torre
IL TRATTATO ISTITUTIVO DELLA CECA raccontato da Paolo Soldini
Il capolavoro di spiritualità mariana del grande santo Luigi M. Grignion da Montfort, quinta parte
Il capolavoro di spiritualità mariana del grande santo Luigi M. Grignion da Montfort, quinta parte
Il capolavoro di spiritualità mariana del grande santo Luigi M. Grignion da Montfort, seconda parte
Il capolavoro di spiritualità mariana del grande santo Luigi M. Grignion da Montfort, prima parte
1-Quando lo sport diventa politica. La dura scelta degli atleti armeni per i giochi europei di Baku. Armenia e Azerbaijan sono in guerra da oltre 20 anni per il Nagorno Karabakh (Jacob Balzani Loov).2-A Pechino torna di moda il marxismo...Si moltiplicano i corsi universitari. Ma ha ancora senso nella moderna società cinese?..(Gabriele Battaglia)3-In Francia il governo mette un tetto alle indennità in caso di licenziamento. Anche i socialisti si allineano con gli imprenditori (Francesco Giorgini).4-Il Trattato di Libero Scambio Europa-Stati Uniti al vaglio dei deputati europei (Alessandro Principe).5-“L'esperienza di Podemos si può realizzare anche a Dublino”. Intervista a Paul Murphy, il leader del movimento irlandese anti-austerità (Flavia Mosca Goretta).6-Land Grabbing. Le mire delle imprese straniere sul grano canadese. In prima fila l'Arabia Saudita (Marta Gatti).
1-Quando lo sport diventa politica. La dura scelta degli atleti armeni per i giochi europei di Baku. Armenia e Azerbaijan sono in guerra da oltre 20 anni per il Nagorno Karabakh (Jacob Balzani Loov).2-A Pechino torna di moda il marxismo...Si moltiplicano i corsi universitari. Ma ha ancora senso nella moderna società cinese?..(Gabriele Battaglia)3-In Francia il governo mette un tetto alle indennità in caso di licenziamento. Anche i socialisti si allineano con gli imprenditori (Francesco Giorgini).4-Il Trattato di Libero Scambio Europa-Stati Uniti al vaglio dei deputati europei (Alessandro Principe).5-“L'esperienza di Podemos si può realizzare anche a Dublino”. Intervista a Paul Murphy, il leader del movimento irlandese anti-austerità (Flavia Mosca Goretta).6-Land Grabbing. Le mire delle imprese straniere sul grano canadese. In prima fila l'Arabia Saudita (Marta Gatti).
1-Quando lo sport diventa politica. La dura scelta degli atleti armeni per i giochi europei di Baku. Armenia e Azerbaijan sono in guerra da oltre 20 anni per il Nagorno Karabakh (Jacob Balzani Loov).2-A Pechino torna di moda il marxismo...Si moltiplicano i corsi universitari. Ma ha ancora senso nella moderna società cinese?..(Gabriele Battaglia)3-In Francia il governo mette un tetto alle indennità in caso di licenziamento. Anche i socialisti si allineano con gli imprenditori (Francesco Giorgini).4-Il Trattato di Libero Scambio Europa-Stati Uniti al vaglio dei deputati europei (Alessandro Principe).5-“L'esperienza di Podemos si può realizzare anche a Dublino”. Intervista a Paul Murphy, il leader del movimento irlandese anti-austerità (Flavia Mosca Goretta).6-Land Grabbing. Le mire delle imprese straniere sul grano canadese. In prima fila l'Arabia Saudita (Marta Gatti).
1-stato palestinese. Il passo storico dell'assemblea nazionale francese. ..la mozione non vincolante approvata a larga maggioranza ..2-In Ucraina entra in scena il generale freddo: siglata una nuova tregua nelle zone russofone. ..3-Bhopal, 1984: nella notte tra il 2 e il 3 dicembre il più grave disastro industriale della storia. ..4-Il Trattato di Lisbona compie 5 anni. ..Tra i meriti gli accresciuti poteri dell'europarlamento e la proposta di legge popolare...5-Procreazione assistita nel resto del mondo: oggi la Gran Bretagna. ( Chiara Ronzani) ..6-Nigeria, tra modernità e terrorismo di Boko haram. ..( Reportage di Raffaele Masto)..6-collegherà i due oceani: tra mille perplessità iniziano i lavori del canale del Nicaragua. ( Marta Gatti) ..
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Una volta letto e apprezzato il libro della Natura Newton si dedicò a leggere l'altra opera dello stesso Autore, la Bibbia, chiedendosi quali fossero le vere misure del tempio di Salomone, e cercando di interpretare le profezie e i simboli dell'Apocalisse. Su quest'ultimo libro egli scrisse un singolare Trattato, ma sia nei Principia che in varie lettere affrontò il più serio problema del legame tra il Creatore e la Creazione, argomento col quale Odifreddi chiuderà le letture dei pensieri di Newton.
Ultimo episodio di RockCast Italia dallo studio di Quarto Alta: i bagagli sono fatti, il trasloco al 99% finito, rimane solo la strumentazione minima per registrare. Il Trattato di Lisbona, testo umanitario o grande raggiro? Euro-fedeli ed euro-scettici ne parlano sul web, ma nessuno rimanda ai testi ufficiali... eccoli qui: Questa è la pagina della Gazzetta ufficiale, documento C303. Contiene i link a due documenti PDF: La Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea Le "spiegazioni" relative alla Carta dei diritti fondamentali Apriteli entrambi e leggeteli fianco a fianco... le sorprese sono garantite. Trovate anche gli stessi due documenti con sottolineate le parti rilevanti qui e qui. Reinventa la radio con Gunp! - la directory dei podcast italiani indipendenti. Accedi a Gunp con iPhone 3G e ascolta i migliori contenuti indipendenti dove vuoi, come vuoi, senza passare per iTunes o un aggregatore. Qui una demo su YouTube. Nel prossimo numero di Computer Music & Project Studio, il primo di una serie di articoli del Dok sulla promozione di una band senza contratto discografico (in barba alle major) :) "Shut up and play yer guitar": le soluzioni e i link per l'acquisto su iTunes. La musica di oggi: Opiate for the masses (Burn You Down) The Dandy Warhols (Talk Radio) Centro-Matic (Quality Strange) Corporate Whore (You Want) Laws of Gravity (Sunday)