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Periscritto
La società del ricatto - Marcello Foa

Periscritto

Play Episode Listen Later May 21, 2025 39:36


Marcello Foa è l'autore di “La società del ricatto. E come difendersi” pubblicato da Guerini e Associati. Marcello Foa è giornalista, scrittore e docente universitario. Conduce “Giù la maschera” su Rai Radio1 e insegna comunicazione ai master ALMED dell'Università Cattolica e all'Università della Svizzera Italiana. Qualcosa non va nella nostra società, è come se un virus misterioso fosse entrato nel nostro corpo. È il virus del ricatto che contagia tutti i contesti dall'economia alla politica, dalle relazioni internazionali alle imprese, dal lavoro alle relazioni familiari. Si tratta di un virus pervasivo, subdolo, sistemico. Non ci uccide ma svuota i nostri valori e avvelena le nostre vite. Con questo libro, Marcello Foa, non si limita a una denuncia della cultura del ricatto ma si propone di suscitare una consapevolezza del problema che è necessaria per potersi difendere e alimentare il cambiamento. Un libro, il suo, che aspira al contagio delle coscienze.

Modem
Un Papa dalle Americhe più che a “stelle e strisce”

Modem

Play Episode Listen Later May 9, 2025 55:32


Ma Leone XIV rappresenta veramente gli Stati Uniti o piuttosto le Americhe, come Francesco, viste le sue origini e la sua attività in Peru. Anche lui un Papa dei poveri, anche se rispetto al predecessore forse meno aperto sulle questioni dei diritti delle donne e degli omosessuali nella Chiesa. Delle implicazioni religiose, ma anche politiche della scelta fatta dai cardinali in Conclave si occupa Modem in una versione speciale di un'ora con ospiti: ·        Irene Becci, sociologa e antropologa, professoressa all'Istituto di scienze sociali delle religioni dell'Università di Losanna·        Corinne Zaugg, giornalista e presidente dell'Unione femminile cattolica ticinese ·        Bruno Boccaletti, responsabile dei programmi religiosi della RSI·        Joseph Maria Bonnemain, vescovo di Coira·        Mario del Pero, professore di Storia degli Stati Uniti e della politica estera americana a Sciences Po, Parigi·        Jean Luc Farine, parroco di Losone, presidente della conferenza Missionaria della Svizzera Italiana e del consiglio di fondazione di Missio Svizzera·        Andrea Vosti, corrispondente RSI da Washington

Millevoci
Tra pappagalli e gamberi nella svizzera italiana

Millevoci

Play Episode Listen Later Mar 28, 2025 13:07


La Svizzera italiana sta affrontando un'invasione silenziosa ma costante di specie aliene, tra cui il calabrone asiatico, nuovi uccelli esotici e una formica tropicale. A questi si aggiungono altre specie invasive già note, come i gamberi della Louisiana, i coleotteri giapponesi e le cozze quagghe, senza dimenticare la zanzara tigre, ormai onnipresente. Andiamo a scoprire alcune delle 197 specie invasive (su un totale di 1305 specie esotiche). Secondo l'Ufficio federale dell'ambiente, in Svizzera ci sono 197 specie invasive su un totale di 1305 specie esotiche. Chi sono? Come sono fatte? Dove sono? Perché sono arrivate? Se doveste incontrarle, segnalatelo al più presto alla Sezione della protezione dell'aria, dell'acqua e del suolo (091 814 29 71).

marketing con @gluca
[È l'ultimo venerdì] Il presepe di marketing 2024

marketing con @gluca

Play Episode Listen Later Dec 20, 2024 8:27


Ehi, prima di scrollare aspetta un attimo!Questa edizione ha un obiettivo speciale. Il ricavato della donasponsorizzazione a Emergency pro-Gaza di questa settimana (750 euro) è stato versato da Veralab. Io ci aggiungerò di mio altri 250 euro. Super grazie, davvero. 2.000 euro a Emergency tra questa e l'edizione della settimana scorsa non sono niente male. Vorrei anche ringraziare tutti gli sponsor del 2024 che con il loro contributo mi hanno incentivato grandemente a mantenere viva, vegeta e puntuale questa newsletter. Sono lieto che qualcuno mi abbia scritto che lo spazio sia servito per trovare nuovi contatti.E infine ringraziare te, sì TE, che mi leggi. Mi meraviglio di quante e quanti siete, quasi ventimila. E del tempo che mi dedicate, anche con email e tutto il resto. Sei tra le circa 25.000 persone iscritte qui, su LinkedIn, Telegram e WhatsApp: grazie, spero che le 5,2 ore per scriverla ti siano state utili. A proposito, che ne dici di presentare il tuo brand nella newsletter? Dai un'occhiata per sponsorizzare nel 2025. Questa è l'ultima newsletter del 2024 e anche per questo un po' particolare. Riprende certi usi della cosiddetta blogosfera, in cui a fine anno si scriveva un raccontino “natalizio”. Se ne trovano ancora tracce sul blog di Squonk, ideatore e organizzatore della pubblicazione. Per chi fosse arrivato qui negli ultimi anni ricordo che qui, prima come blog e poi come newsletter, si scrive dal 2004, ed è una specie di fossile vivente stratificato di venti anni di trasformazione violenta, ma anche di cose che non cambiano mai (il post sul marketing della ferramenta potrei averlo scritto oggi).In generale sono contento di aver scritto – a vari livelli di qualità – per venti anni in modo serio ma non serioso. Avviso Veralab aka Cristina Fogazzi voleva fare la donazione pro-Emergency senza usare questo spazio della reclame, ma questa è una newsletter di marketing e quindi è obbligatorio. Quindi iscrivetevi alla sua newsletter, che è pure divertente, e istruttiva su come creare un legame con la propria comunità, e pigliatevi un coupon del 15%!Il presepe di [mini]marketing 2024Era di nuovo la notte del 24 dicembre nella città di Marketing, ribattezzata New Marketing dopo che il nuovo product manager si era insediato. Aveva giustificato il cambio di nome per (a suo dire) dare visibilità al nuovo posizionamento strategico. Sotto ai cartelli stradali di New Marketing si leggeva ora “fai di più con Gemini AI, provalo ora gratis per 15 giorni!”. Google stava disperatamente cercando di vendere il suo prodotto del 2024 a tutti i personaggi del presepio. Ogni partecipante al presepio aveva ricevuto una pergamena con un codice per attivare la prova. Il panettiere se lo era trovato nel display del forno “crea pagnotte in dieci secondi con Gemini”. Ma lui niente, continuava a usare ChatGPT, perché suo nipote diceva che era meglio. In realtà, tutti stavano usando ChatGPT per qualunque cosa, e il presepe aveva assunto qua e là sentori particolari. Un cane da pastore aveva una zampa in più, ma era comunque contento perché “meglio una più che una in meno”. Il suo collega gli aveva fatto l'occhiolino: “Basta non averne sei eheh”. Qualcuno aveva creato con DALL-E una pista da sci, c'era stata una breve sollevazione popolare dei personaggi conservatori, come il tassista e il vicepresidente del presepio, molto ascoltati – non c'era mai stata la pista da sci al presepio! – ma poi gli Emirati l'avevano sponsorizzata e nessuno aveva più obiettato. Pareva anzi che anche la prossima edizione del presepe si sarebbe tenuta in Arabia Saudita, come i campionati di calcio. Qualcuno per scherzo aveva fatto sbucare un Godzilla dietro le colline, ma subito il prompt era stato bloccato.A ChatGPT era stato offerto quest'anno per acclamazione il ruolo di Giuseppe: tutti sapevano che era il vero padre del nuovo bambinello e del resto, ma facevano finta di credere all'altra storia, cioè che tutto il presepe fosse frutto della creatività delle agenzie preposte. Visti i rapporti, la madonna era impersonata da Microsoft: un pilastro della fede che nessuno voleva da sempre mettere in discussione. L'asinello Cloud come al solito presidiava il lavoro duro di riscaldamento dell'intero presepe, e tutti lo rispettavano, mentre il bue Telco se ne stava lì mesto, sempre a rimuginare di come il suo duro lavoro di trasporto non fosse mai stato riconosciuto davvero.Dopo anni di assenza, erano tornati i profeti delle crypto. Il cambiavalute ne aveva acquistati un po', un certo Giuda aveva comprato 30 denari in Bitcoin. Il pastore aveva venduto una pecora per un centesimo di una nuova crypto chiamata Starlink, diceva a tutti che quando il sei gennaio vedranno il nuovo Re Magio biondo e dalla pelle arancione capiranno perché. È sempre stato un tipo strano, il pastore sosteneva che il presepio fosse piatto, per esempio. O che l'angelo sopra alla capanna non volasse davvero. Di recente era stato visto con un personaggio discusso, che prima aveva cercato di imporre una nuova costosa carrozza con cavalli elettrici, poi si era comprato le stelline del cielo del presepe, poi qualcuno gli aveva venduto il servizio di scambio pergamene (nessuno lo usava più, dopo che erano nati dissing accesi tra i filosofi e i centurioni romani sull'apertura delle frontiere del presepe a nuove figure da altre scenografie “non comunitarie”). Costui ora sosteneva, spedendo una pergamena ogni quindici minuti, di essere un consigliere particolare dello stesso presunto nuovo re magio arancione.Non si erano ancora visti i Re Magi, in ritardo perché erano tornati ai cammelli abbandonando l'alta velocità – con cui sarebbero arrivati a febbraio. Come sempre carichi di oro, argento e quell'altra cosa che non ricorda mai nessuno, arrivavano da regni chiamati EMEA, APAC, NAMER (quello arancione). Il tizio dall'Asia, APAC appunto, portava ogni anno roba che nessuno ricorda, ma prodotta miracolosamente in serie e a prezzi bassissimi. Un anno si faceva chiamare Temu. L'anno prima Shein, l'anno prima AliExpress. Quest'anno con un colpo di Stato un tizio chiamato Vinted aveva usurpato il re magio EMEA. Dopo un attimo di sorpresa, il responsabile della CSR del presepe aveva dato la sua approvazione. Con Vinted nel presepe si sentivano tutti più buoni – e il solito vestito di Prada di Maria era costato molto meno. Quello NAMER avrebbe portato il solito argento, ma dall'importo sarebbero state detratte le multe annuali dell'Unione europea. Se lo volevano lì, o così o niente. Anche quest'anno erano assenti dei personaggi: il mugnaio e il fabbro avevano il contratto in smart, che non c'era mica bisogno – dicevano – di stare ventiquattro ore lì fermi e che il ruolo del lavoro andava ripensato. Altri erano assenti, si vedevano gli spazi vuoti, ma nessuno ricordava chi fossero. Si erano disiscritti citando la GDPR e di loro si erano perse le tracce. Non avevano nemmeno potuto avvisarli della convocazione 2024. Il personaggio sorpresa dell'anno scorso era diventato un riccone. L'anno scorso era stato pure divertente, quest'anno guardava tutti dall'alto in basso, e nessuno riusciva a staccargli gli occhi di dosso, come se fosse un ipnotizzatore. Canzonava per divertirsi i vecchi pastori boomer. «Sono un pastore boomer del presepe, certo che penso che ai miei tempi Gesù bambino lo si trovava senza bisogno del GPS.» Questi impazzivano nei commenti su Facebook. Dicevano, speranzosi, che un tribuno americano lo avrebbe tolto di mezzo presto. «Popolo della terra, gioite, nel 2025 è in arrivo una nuova stagione!». Era arrivata la cometa di Netflix. «Adesso sì che è un buon Natale!» dissero tutti in coro. Un venditore al mercato del pesce se ne uscì con «e felice Q5 2024!» rovinando un po' l'atmosfera. Ma tutto sommato, la felicità aleggiava nell'aria: anche quest'anno Erode, il garante della privacy del presepe, non si era visto.Nessuno aveva notato che il bambinello era la fotocopia sputata di Giuseppe. Solo osservandolo bene si poteva notare che aveva due piedi sinistri. Il marketing insegnato dai negoziantiPunctum: aziendaliTi ricordo che ilmarketinginsegnatodainegozianti.info è un progetto gonzo-collettivo a cui puoi contribuire senza pietà. No screenshot o inoltri social, solo foto vostre. Segnalazioni varie* La scorsa settimana ho parlato di etnografia e sociologia delle luminarie del Natale.* Ho partecipato alla trasmissione “Laser della Radio della Svizzera Italiana, condotta da Rachele Bianchi-Porro, sulla regressione infantile collettiva consumistica dei calendari dell'Avvento: il titolo della puntata è “Finestrelle sull'infanzia”. Si ascolta qui. Buone feste!Grazie ancora a Veralab. E se ti è piaciuta, inoltrala in giro.ci vediamo nel calendario nuovo, gluca Grazie a Daniela Bollini per la paziente correzione e a Cristina Portolano per i separatori. This is a public episode. If you would like to discuss this with other subscribers or get access to bonus episodes, visit lettera.minimarketing.it

marketing con @gluca
[È venerdì] C'è mercato per l'ossessione per le lucine natalizie

marketing con @gluca

Play Episode Listen Later Dec 13, 2024 10:10


Ehi, prima di scrollare aspetta un attimo!Questa edizione ha una sponsorizzazione molto speciale. Il ricavato (750 euro) andrà a Emergency pro-Gaza, ed è offerto da Traininpink, che è risultata la migliore offerente all'asta benefica che avevo lanciato per le edizioni pre-natalizie (normalmente snobbate dagli sponsor). Io ci aggiungerò di mio altri 250 euro. La settimana prossima un altro sponsor ha comprato pro-Gaza l'ultima edizione 2024, che non spoilero ora. Grazie, davvero.Sei tra le circa 25.000 persone iscritte qui, su LinkedIn, Telegram e WhatsApp: grazie, spero che le 5,2 ore per scriverla ti siano state utili. A proposito, che ne dici di presentare il tuo brand nella newsletter? Dai un'occhiata per sponsorizzare nel 2025. Il quiz della settimanaQuante sono state le ricerche su Google per “luci (di) natale” nel dicembre 2023, all'incirca? Risposta in fondo.A) 500.000 B) 1.000.000 C) 2.000.000[ad]Rimettiti al primo postoDa quanto tempo non ti prendi cura di te? Se stai leggendo questa newsletter e sei donna, probabilmente avrai mille impegni e progetti, sarai sempre di corsa... un giorno dovrebbe avere 48 ore!Se ti rispecchi in questa descrizione, benvenuta: dal 2019 abbiamo trasformato più di 157.000 donne impegnate come te, aiutandole a sentirsi di nuovo forti e belle.Non devi andare in palestra, non devi avere attrezzi: ti bastano 27 minuti, 3 volte a settimana nella comodità di casa tua con il nostro Pilates.Tra un anno avresti voluto iniziare oggi: per questo ti regaliamo uno sconto esclusivo del 30% se inizi oggi, cliccando il link qui in basso.Ti garantiamo i risultati: se dopo 30 giorni non sei soddisfatta, ti rimborsiamo, nessuna domanda o spiegazione necessaria.Cos'hai da perdere? Entra nel nostro club esclusivo di donne che si vogliono bene, si sentono bene e si vedono bene.PS: lo sconto scade tra 24 ore, non aspettare – la nuova te ti aspetta.Il mercato dell'ossessione per le lucine natalizieC'è nella mia età matura un sentore lieve di malcelato piacere consumistico, un colpevole fare il tifo per quelli che sono oggi additati come i veri cattivi: la compiacenza per i produttori di cazzate. Penso sia dovuto (anche) inconsciamente alle privazioni dell'infanzia. Privazioni come possono essere privazioni quelle percepite da privilegiati figli di dirigente di banca, come si direbbe ora. Non privazioni dovute alla mancanza di risorse economiche quindi ma dal fatto che mia madre, cresciuta nel dopoguerra povero e bisognoso, ci imponeva rinunce che oggi considero completamente insensate e incongrue, che convivevano assieme a spese folli per l'arredamento di casa. Sapete quelli che giuravano che se mettevi le pile sul termosifone queste si ricaricavano? Lei fa parte di quel genere di persone. Ecco, ero un bambino pubblicamente invidiato dai compagni per l'auto di mio padre, ma in privato ero un mendicante di batterie AAA per le decorazioni di Natale o qualsiasi altro gioco che necessitasse di energia elettrica semovente.Figuriamoci dunque quanto erano considerate le decorazioni natalizie. Era sempre la stessa striscia di palline che usciva dalla stessa scatola da quando ne avevo memoria: luminarie luminose, sicuramente made in Padania, orrende, di tutti i colori dell'arcobaleno, ovviamente lampeggianti all'impazzata, dalle lampadine indistruttibili. Certo, allora le cose sì che duravano, signora mia, non c'era l'usa e getta luminoso-natalizio. In realtà quando si rompeva una lampadina si oscuravano tutte, per un motivo ingegneristico scemo che mi hanno spiegato ma che non ricordo mai. Si appoggiavano sul balcone con la propaggine che finiva su di un pino ben al di fuori dalla sua zona di comfort, e finiva lì.Ma, credetemi, era uno strazio, quel rivedere sempre le stesse luminarie. Del resto, non ricordo ci fosse poi nel mondo di allora “un trend” per le lucine. E se c'era, non arrivava sul Resto del Carlino. O forse non ne eravamo a conoscenza perché stavamo in provincia, ma non credo. In queste cose trash la provincia è da sempre all'avanguardia. Anche le vie, che mi ricordi, erano illuminate solo per l'annuale fiera del patrono, non per il Natale. (Forse comparve una cometa luminosa quando iniziò la assurda competizione tra paesi dei presepi meccanici, ma quella è un'altra storia ancora di cui recuperare tracce in questo pdf del 2006, chiamato “Il post sotto l'albero”, ruderi della cosiddetta blogosfera).Luci trendyE invece da qualche anno le luci di Natale sono come le tendenze delle passerelle della moda autunno-inverno. Magari ci sono davvero: a Shenzhen i grossisti faranno le sfilate di lucine. (Una volta vidi tutte le statuette turistiche italiane in mostra a una fiera business a Milano, c'era un tizio asiatico che le quotava a chilogrammi. C'era Capri a fianco di Venezia, e anche quella delle Cinque Terre che marcava stretta la Torre di Pisa. Il business to business, a saperci guardare bene, è sempre molto divertente.)Ed ecco che quattro anni fa ci fu il picco della renna di LED in 3D, con modelli premium che poi morirono economicamente annegati in un'inflazione di renne low-cost cinesi negli anni successivi. Ma la cavalcata delle lucette era iniziata almeno dal nuovo secolo in poi. Prima abbiamo superato i 200 milioni, poi 300 nel 2018, e ora si stima che siamo sopra i 400 milioni all'anno in Italia. Avere luci colorate, proiezioni dinamiche e installazioni artistiche non era più solo un benefit riservato ad amministratori pubblici che sanno come coccolare i propri cittadini a spese dei cittadini stessi. Dai primi anni 2000 si è passati dalle classiche palline carnevalesche nei giardini come il mio ai proiettori che trasformano le pareti delle case in scenari tra il religioso, la disco di Riccione e il noir scandinavo, fino alle luci minimaliste dal design che-bella-Stoccolma-ci-siamo-appena-stati che puntano su sobrietà e raffinatezza, segno di status e reddito superiore. Come nell'armocromia, i trend rimbalzano tra il desiderio di stupire il vicino con effetti stroboscopici e la suddetta ricerca di un'eleganza falsamente modesta che sottintende redditi da Hamptons. A volte mi chiedevo come avessero fatto certi a installare addobbi su tralicci, torri, alberi altissimi: poi ho capito, sono gli artigiani che hanno sempre (un amico con) una gru e non hanno paura a usarla. Qui vicino ho visibili tutte le casistiche: c'è un tizio che ha messo talmente tante luminarie intorno alla casa che la gente si ferma spontaneamente con l'auto a bordo strada a fotografarvici davanti. Di primo acchito ci è rimasto male, ma ora ogni tanto fa perfino il vin brulé per i visitatori e te ne dà un bicchiere se ti fermi a fare due chiacchiere. Potere della vanità. Una matriceHo fatto uno schema che riassume la mia personale visione etnografica delle lucine. Libero mercato, ti adoroNella follia luminosa c'entrano l'innovazione tecnologica a basso costo, l'ecommerce e le luci LED low-cost; Instagram è stato la nitroglicerina finale: account Lucidimerda non ti temo, dice l'italiano medio. Se oggi siamo sempre su di un palcoscenico, digitale o reale, le lucine non possono fare eccezione. E dove c'è palcoscenico, arriva chi vuole fornirci tutto il necessario, per il giusto compenso liberistico, o quasi. E poi, dai, è anche tutto più sostenibile: la combo LED a basso consumo, pannelli solari integrati e il tutto-collegato-ad-Alexa permettono un risparmio energetico o almeno ce la raccontiamo. E poi le lucine ce le meritiamo, e che diamine.Perché resistere, dai. Tra Temu, Amazon, DHgate e altre turpi parti della rete si offre un assortimento infinito, che titilla la giusta creatività di ogni proprietario di balcone o di villetta a schiera. Sono solo altri 9 euro e novantanove, a volte 4 e novantanove. Devi solo ricordartene a ottobre, perché appunto il tuo atto creativo deve arrivare da Shenzhen. (Secondo un'indagine di Consumerismo No Profit (?), nel 2023 la spesa media a famiglia per albero, luci e addobbi vari era di circa 233 euro, mentre nel 2024 è salita a 270 euro. Secondo me è troppo, ma di solito sbaglio al ribasso in queste stime. Qualche altra stima va sui 100 euro a famiglia).Luci della cittàGli amministratori pubblici fanno parte della competizione. I Comuni investono centinaia di milioni di euro per decorare con budget che vanno da decine di migliaia di euro per i centri minori a milioni per le grandi città come Milano e Roma. E poi naturalmente, i piccoli borghi che devono obbligatoriamente trasformarsi in piccoli presepi così-carini: una recente analisi ha mostrato che i borghi tradizionali vendono fino al 50% in più di prodotti tradizionali ai turisti, se illuminati scenograficamente.Un paio di anni fa ero in Albania a Capodanno e la cittadina in cui mi trovavo era mezza sottosopra per i lavori fognari incompiuti – ma al tunnel di luci in cui fotografarsi + baciarsi non aveva voluto rinunciare. E sapete che vi dico? Secondo me aveva ragione. L'anno scorso facevo la spesa e una coppia di persone (credo) indiane mi ha chiesto una foto. “Qui?” ho pensato. “Ah! Davanti alla luminaria buffa con il nome della nostra città? Ah! Con piacere!”. Sono andati via tutti contenti e io mi sono un po' vergognato del mio cinismo. Il sindaco ha sempre ragione, conosce i suoi polli, anche quelli nuovi.Trafiletto moraleChe poi, se ci pensate, c'è qualcosa di più insensato delle luminarie? A che servono realmente? Gli economisti impazziscono per queste assurdità umane, non se ne fanno una ragione. Però fanno compagnia, cosa che nel PIL non viene evidenziata. Lucine, e tac! subito l'umore cambia. Si risparmia in psicofarmaci a carico del SSN, caro economista. Non è un caso che molti bar e ristoranti oggi usino tutto l'anno luminarie platealmente nate come luci delle feste. Fa emozione. Inspiegabile, ok, ma lo fa. E l'emozione fa scontrini. Un sociologo direbbe che le lucette “riflettono i valori, le aspirazioni e persino le insicurezze di una società”. Le vogliamo in segno di vitalità economica e ottimismo: finché c'è lucina c'è speranza. Adoro poi i brand che sponsorizzano alberi e lucine pubbliche. Secondo me hanno capito tutto: si associa il proprio brand alla felicità. E ora: Alexa, accendi la mia cascata di luci! E ho comprato un pacco da 24 pile AAA da Amazon Basic. Mamma, tiè!Il marketing insegnato dai negoziantiUn precisino. (di @amareggiata su IG)Ti ricordo che ilmarketinginsegnatodainegozianti.info è un progetto gonzo-collettivo a cui puoi contribuire senza pietà. No screenshot o inoltri social, solo foto vostre. Segnalazioni varie* La scorsa settimana ho descritto come fare un post virale per caso su Linkedin, usando la AI, parlando della AI. È complicato da spiegare, dovresti leggerlo.* Ho partecipato alla trasmissione Laser della Radio della Svizzera Italiana, condotta da Rachele Bianchi-Porro, sulla regressione infantile collettiva consumistica dei calendari dell'Avvento: il titolo della puntata è “Finestrelle sull'infanzia”. Si ascolta qui. That's all folks!Grazie di aver letto fin qua, di questi tempi è tanta roba. Per analizzare la strategia, l'organizzazione e il budget o invitarmi a parlare, e per essere sponsor basta rispondere alla mail. Grazie ancora a Traininpink. E se ti è piaciuta, inoltrala in giro.ciao, gluca Grazie a Daniela Bollini per la paziente correzione e a Cristina Portolano per i separatori.Quiz: la risposta corretta è A) 500.000 (fonte Glimpse). This is a public episode. If you would like to discuss this with other subscribers or get access to bonus episodes, visit lettera.minimarketing.it

marketing con @gluca
[È venerdì] Ho creato un post virale con l'AI

marketing con @gluca

Play Episode Listen Later Dec 6, 2024 7:12


Ehi, prima di scrollare aspetta un attimo!* Ho deciso di fare un'asta benefica: in questo modulo puoi fare un'offerta per essere sponsor di due uscite pre-natalizie. Il ricavato (io metto anche l'IVA) andrà a Emergency pro Palestina. Candidature aperte fino a domenica sera alle 23:59.* Ho cambiato il referral game per festeggiare le 20.000 iscrizioni, che con il metodo del link Substack non funziona bene. Per vincerlo devi inoltrare questa mail a tutto l'ufficio marketing - e mandarmi una foto mentre lo fai (cancella i loro nomi). Si vincono fidget spinner brandizzati [mini]marketing, molto trash.Sei tra le 25.000 persone iscritte qui, su LinkedIn, Telegram e WhatsApp: grazie, spero che le 4,5 ore per scriverla ti siano state utili. A proposito, che ne dici di presentarti nella newsletter? Dai un'occhiata alle info per sponsorizzare nel 2025. Il quiz della settimanaQuale strategia è più indicata per un prodotto premium con un alto valore percepito e un target di nicchia?A) Distribuzione intensiva B) Distribuzione selettiva C) Distribuzione esclusiva D) Distribuzione direttaRisposta in fondo.LinkedIn è il regno dell'AIQualche giorno fa scopro un articolo che sostiene già nel titolo che il 50% di tutti i post di LinkedIn siano più o meno generati dalla AI, soprattutto quelli lunghi ed elaborati, che sono quelli che hanno più possibilità di diventare virali, come si sa bene in giro. Siccome lì per lì non ho tempo di leggerlo tutto, lo faccio riassumere dalla AI. Il riassunto è così buono che mi viene in mente un diabolico esperimento: postare su LinkedIn il riassunto, creato dalla AI, di un articolo che parla di generazione di post con l'AI su LinkedIn.Ho imparato nel tempo che su LinkedIn può succedere qualunque cosa: ti impegni a scrivere qualcosa di intelligente, e la reach è deludente. Scrivi una sciocchezza, e l'algoritmo nota che la cosa funziona, e la trasforma in una hit assoluta (per i miei numeri, parliamo sempre di migliaia di visualizzazioni). Può essere che mi aspetti troppo dall'utente di LinkedIn e che l'algoritmo abbia ragione. Probabilmente è così. Ma non importa, proseguiamo.Ovviamente, per massimizzare le views lo incollo pari pari, e inserisco il link nel famigerato primo commento come ci insegnano (anche se è un garnde dipende, ne ho parlato qui).Alla fine del post e nel commento con link inserisco l'informazione/disclaimer che il post è stato generato al 100% dalla AI. Prevedo che non succeda niente di che, anche se inconsciamente, dopo decenni di internet, so che a) parlare male di una piattaforma (o male di una piattaforma rivale) su quella stessa piattaforma funziona sempre b) accusare implicitamente metà della popolazione di quella piattaforma di usare la AI, e quindi di barare, potrebbe essere un trigger point di pregio.Come nella più remota delle ipotesi succede un disastro: quel post che mi aveva richiesto circa 20 secondi in tutto è diventato il mio post con più successo di tutto il 2024, e al momento è arrivato a superare le 25.000 visualizzazioni.Mi sono sentito come penso si senta una banana di Cattelan. Ero un truffatore di views o un artista geniale che aveva creato un'installazione digitale? E il lamento “ci potevo riuscire anche io” dunque poteva essere applicato anche stavolta, come per l'arte contemporanea?Qualcuno mi scrive nei commenti che era stupito (quasi deluso!) per quella strana scrittura anonima, impersonale, priva di spigoli, conoscendo come scrivo di solito. Ero impazzito? Perché avevo scritto “tuttavia”? E quell'inciso "non è priva di critiche" poi?I post “virali” di LinkedIn, come tutti i contenuti virali, vanno per definizione a finire a contatto con persone che non sanno chi sei e (mi pare) manco gli interessa, e quindi non riconoscono il contesto originale o il mood dell'autore con cui questi contenuti devono essere letti. Questi non hanno colto minimamente che quel post era una banana attaccata con lo scotch. L'hanno mangiata e basta.Moltissimi dunque non conoscendo la mia scrittura abituale (che esercito quasi solo nella newsletter, oltre che in “Svuota il carrello” e nel mio prossimo libro) non se ne sono accorti e, come il 90% che non ha letto il disclaimer in fondo, l'hanno semplicemente trovato a) un articolo interessante, b) nella media, o c) trascurabile e stop. Un normale mediocre articolo di LinkedIn.Qualcuno ha commentato in modo elaborato, ma scrivendo onestamente che anche il commento era stato messo in bella copia da ChatGPT, a partire da tre o quattro parole chiave. E che questa era vera libertà espressiva per la classe labour, ingegneristica, meccanica di LinkedIn, abituata a lavorare di ferro e numeri e non a scrivere. (Secondo me il ragionamento ha punti a favore.) Altri hanno barato, commentando elaboratamente ma con dei “tuttavia” sospetti. Ma chi sono io per giudicare? Io ci ho fatto il post con l'AI, addirittura.Il problema, come dice Nicola Bonora, non è che ChatGPT scriva impersonalmente bene, è che scrive meglio degli umani impersonali di LinkedIn. Giorgia Fumo, che del resto è una brava Data Driven Comedian, piazza la punch line vincente (ehi, Chiara Galeazzi, hai visto che ti ascoltavo, al corso?) su di un setup che avevo involontariamente creato: “I post scritti con l'AI si riconoscono perché non iniziano con una lamentela.” Qualcuno ha rifinito il concetto scrivendo “o con una auto-lode”. Altri hanno semplicemente detto che se glielo chiediamo, ChatGPT farà anche quello.Avevo preso in giro l'algoritmo? O in realtà ho eseguito quello che voleva l'algoritmo, che se ne frega di chi scrive ciò che triggera e quindi circola di più? A questo punto, pensavo, perché LinkedIn non se li crea da solo? Di certo LinkedIn non se ne accorge, o molto probabilmente non gli interessa.Poi ci ho pensato, al perché. Non se li crea da solo perché il fatto di avere una storia, un corpo, un passato, una persona più che una personalità, più che una reputazione, nell'epoca in cui le macchine scrivono meglio degli uomini, è l'unica risorsa che LinkedIn ancora può sfruttare da noi, dal fatto che stiamo qui a lodarci, a creare post anonimi, a lamentarci in modo AI-generated. LinkedIn ha bisogno (perché noi ne abbiamo bisogno) di sapere che in questo oceano di mediocrità almeno noi utenti siamo in carne e ossa, anche che se le nostre parole sono artificiali. A quelle ci ha/siamo abituati, ce lo aspettiamo.La conclusione del pezzo originale è probabilmente il 90% dei motivi per cui vale la pena leggerlo tutto.Il marketing insegnato dai negoziantiQui Roma.Ti ricordo che ilmarketinginsegnatodainegozianti.info è un progetto gonzo-collettivo a cui puoi contribuire senza pietà. No screenshot o inoltri social, solo foto vostre. Segnalazioni varie* La scorsa newsletter ho parlato di un'altra presunta morte del funnel, che però fa come i lombrichi, se lo tagli se ne formano due o tre.* È uscito un mio pezzo “back to reality” sulla strategia omnicanale e come perseguirla realisticamente, per il magazine di Eco Della Stampa.* Ho partecipato alla trasmissione Laser della Radio della Svizzera Italiana, condotta da Rachele Bianchi-Porro, sulla regressione infantile collettiva consumistica dei calendari dell'Avvento: il titolo della puntata è “Finestrelle sull'infanzia”. Si ascolta qui. That's all folks!Grazie di aver letto fin qua, di questi tempi è tanta roba. Per analizzare la strategia, l'organizzazione e il budget o invitarmi a parlare, e per essere sponsor basta rispondere alla mail. E se ti è piaciuta, inoltrala.ciao, gluca Grazie a Daniela Bollini per la paziente correzione e a Cristina Portolano per i separatori.Quiz: la risposta corretta è C) Distribuzione esclusiva. Kotler dixit: la distribuzione esclusiva limita i punti vendita, rafforzando l'immagine di lusso e unicità di un prodotto premium, creando un valore percepito più alto e mantenendo il controllo sul posizionamento. This is a public episode. If you would like to discuss this with other subscribers or get access to bonus episodes, visit lettera.minimarketing.it

Laser
Boschi a rischio nella Svizzera italiana?

Laser

Play Episode Listen Later Sep 30, 2024 27:58


I cambiamenti climatici stanno trasformando rapidamente il nostro mondo, e i boschi della Svizzera italiana non fanno eccezione. Con l'innalzamento delle temperature, la variazione delle precipitazioni e l'aumento degli eventi meteorologici estremi, i boschi ticinesi affrontano sfide senza precedenti che potrebbero compromettere la loro sopravvivenza e la biodiversità che li caratterizza.In risposta a questa crescente preoccupazione, questa puntata di “Laser” si interroga sui rischi a cui vanno incontro i nostri boschi e ha incontrato dei rappresentanti dell'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL) di Cadenazzo, un'autorità riconosciuta a livello internazionale nella ricerca forestale e ambientale. Si è anche confrontata con la FAT Federazione Alpinistica Ticinese.Gli esperti del WSL hanno condiviso le loro conoscenze sugli impatti attuali dei cambiamenti climatici sui boschi della regione, le specie arboree più a rischio, e i fenomeni come la diffusione di parassiti e il rischio di incendi boschivi. Sentiamo in particolare: Matteo Giottonini, viticoltore e portavoce FAT; Boris Pezzatti, capo gruppo WLS di Cadenazzo; Patrik Krebs ricercatore WSL Cadenazzo; Marco Moretti ricercatore WSL esperto in biodiversità. Attraverso interviste e analisi questa puntata di “Laser” vuole esplorare le strategie che il WSL sta implementando per mitigare questi effetti e proteggere i boschi ticinesi.

Millevoci
50 anni di ACSI, Si stira ancora?

Millevoci

Play Episode Listen Later Sep 9, 2024 31:37


L'Associazione delle consumatrici e consumatori della Svizzera Italiana festeggia mezzo secolo di vita. La sua storia e la sua evoluzione. È un fenomeno che riguarda solo gli under 30? O stiamo tutti perdendo questa abitudine?

Millevoci
Inclusione, Foto iconica

Millevoci

Play Episode Listen Later Sep 5, 2024 37:33


Lunedì 16 settembre inizierà il progetto dell'Università della Svizzera Italiana che sostiene e accompagna gli studenti con statuto di rifugiato nel loro percorso accademico. Yusuf Dikeç, il tiratore turco la cui foto è diventata virale alle Olimpiadi di Parigi 2024 ha chiesto che la sua immagine venga protetta dall'Istituto turco per la proprietà intellettuale.

Le Kiosque à musiques - La 1ere
Diffusion enregistrements nationaux

Le Kiosque à musiques - La 1ere

Play Episode Listen Later Jul 20, 2024 85:45


Production et présentation: Jean-Marc Richard Réalisation: Géraldine Ulrich Attachée de production: Dyane Dufault FORMATIONS: Brass Band Ticino, sous la direction de Paolo Cervetti Cantiamo Sottovoce Banda Giovanile della Svizzera Italiana, sous la direction de Mattia Terzi Kapelle Heirassa-Revival Blaskapelle Rigispatzen, Küssnacht a. Rigi Musica instrumentala Salouf Mon Stierva, sous la direction de Stefan Demarmels Stimmwerkbande, accompagné au piano par Stefano Sposetti, sous la direction de Christian Klucker Grischuna-Örgeler Damenchor Chursüd, sous la direction de Remo Arpagaus

Vrije geluiden op 4
De weg naar het woud

Vrije geluiden op 4

Play Episode Listen Later Jun 22, 2024


Om ergens te komen, moet je soms éven ergens doorheen. Hoe het daarna verder gaat, staat lang niet altijd vast, en of je met droge voeten de overkant haalt, staat ook nog te bezien. Maar toch lonkt het onbekende, de raadselachtige wereld in de groengefilterde schemering tussen de bomen. Waag het erop. 23.04 CD Dancing on water (Baixim Records BR F534) Charlie Mariano; R. A. Ramamani: Yagapriya (slotfragment) Ineke Vandoorn; Jasper van ‘t Hof 3'00”  23.12 LIVE Paul Hindemith: Sonate voor harp - I Mässig schnell (1938) Beate Loonstra  5'00”  23.25 LIVE Beate Loonstra: improvisatie Beate Loonstra [harp] 10'00”  23.35 CD Paul Hindemith - Alfred Schnittke (BIS CD 2752) Paul Hindemith: The Four Temperaments for Piano and String Orchestra (deels) Anna Gourari, Orchestre dell Svizzera Italiana olv Markus Poschner 6'07”  23.40 eigen opname  Rianne Wilbers; Jornt Duyx: Sweet Dreams Rianne Wilbers (zang en sampler) Jornt Duyx (gitaar en effecten) 13'33” 

SWR2 Treffpunkt Klassik. Musik, Meinung, Perspektiven
Die Pianistin Anna Gourari spielt Schnittke und Hindemith: „Nicht zum Nebenbei-Hören“

SWR2 Treffpunkt Klassik. Musik, Meinung, Perspektiven

Play Episode Listen Later Jun 17, 2024 5:33


„Meine Aufgabe sehe ich nicht darin, Musik auszudenken, sondern zu hören. Es geht darum, mein Ohr nicht zu stören beim Hören dessen, was außerhalb von mir passiert.“ Sagt der Komponist Alfred Schnittke. Diese Aussage gilt auch für sein Konzert für Klavier und Streicher von 1979. Anna Gourari hat das Werk aufgenommen und – an der Seite des Orchestra della Svizzera Italiana und Markus Poschner – mit Musik von Paul Hindemith verknüpft. SWR-Kritiker Christoph Vratz über ein ungewöhnlich zusammengestelltes, kontrastreiches Album, das er nicht zum Nebenbei-Hören empfiehlt.

Millevoci
Arte urbana nella Svizzera italiana

Millevoci

Play Episode Listen Later Jun 11, 2024 28:56


A Mesocco e a Locarno, sono in corso due progetti di street art che doneranno colore, luce e significato ai muri di cemento. Nel primo caso il committente è un'associazione, nel secondo l'amministrazione comunale, in tutti e due i casi si crede che l'arte di strada possa veicolare un messaggio potente, sia sul piano estetico, sia su quello sociale, grazie al forte impatto visivo e all'accessibilità illimitata. 

Millevoci
Orchestra della Svizzera italiana

Millevoci

Play Episode Listen Later May 29, 2024 26:11


Novant'anni di storia, una nuova stagione, l'attaccamento con il territorio e la finestra sul mondo: il biglietto da visita dell'OSI.

Millevoci
Promesse svizzere dell'innovazione e della ricerca

Millevoci

Play Episode Listen Later May 9, 2024 42:29


I giovani provenienti dalla Svizzera Italiana selezionati dal Concorso nazionale di Scienze e gioventù raccontano i loro progetti e le loro ricerche che potrebbero delineare piste innovative per il futuro.

Millevoci
Concorso nazionale scienza e gioventù, L'importanza del silenzio

Millevoci

Play Episode Listen Later Apr 25, 2024 18:19


Sta giungendo al termine la 58esima edizione del concorso nazionale di Scienza e Gioventù. Fino al 27 aprile si svolgeranno a Friburgo le finali dell'importante concorso che invita i giovani di tutta la Svizzera a presentare progetti originali e innovativi. Ne parliamo con Mariasole Agazzi, responsabile di Scienza e Gioventù per la Svizzera Italiana. Ieri si è celebrata la giornata del silenzio.

The Brave Enough Show
How to Combat the Physical Effects of Stress

The Brave Enough Show

Play Episode Listen Later Mar 15, 2024 37:09


In this episode of The Brave Enough Show, Dr. Sasha Shillcutt and Dr. Roxana Mehran discuss:  Stress and the physiological risks that is places on our bodies  How to process and remove the daily stress from your body  How to decrease stress, anxiety and poor sleep as risk factors for cardiovascular disease  How to reinvent yourself as a woman physician  Roxana Mehran, MD, is an internationally renowned interventional cardiologist and clinical research expert in the field of cardiovascular disease. She leads a globally-respected academic research center focused on designing and implementing randomized clinical trials, outcomes research projects, and high impact academic publications. She has served as principal investigator for numerous global studies, developed risk scores for bleeding and acute kidney injury, participates regularly in developing clinical guidelines, and has authored >1,500 peer-reviewed articles. Dr. Mehran currently serving as a member of the American College of Cardiology (ACC) Board of Trustees. She is a founder and Chief Scientific Officer of the Cardiovascular Research Foundation (CRF). Dr. Mehran is named Director of the Women Heart and Vascular Center at Mount Sinai Fuster Heart Hospital, spearheading a new program that represents a collaboration across multiple disciplines and designed to meet the unique needs of women's cardiovascular health. She has been included for the past seven consecutive years in Clarivate Analytics:  “Most Cited Researchers – Top 1%” as well as “The World's Most Influential Scientific Minds” (Thomson Reuters).   Dr. Mehran has spoken and attended over 400 presentations, leading the Lancet Commission on Women's Cardiovascular Diseases, which has brought together leading researchers from around the world to identify and bridge gaps in scientific discovery, clinical trials, and care for women with cardiovascular disease.  She was recently named Director of the Women Heart and Vascular Center at Mount Sinai Heart, spearheading a new program that represents a collaboration across multiple disciplines and designed to meet the unique needs of women's cardiovascular health. In 2019, she founded Women as One, dedicated to advancing opportunities for women in medicine.  Dr Mehran is a recipient of several awards including the 2016 American College of Cardiology Bernadine Healy Leadership in CV disease award, the 2018 Nanette Wenger Award from Women's Heart for excellence in research and education, the 2019 Ellis Island Medal of Honor, and the 2019 ESC Silver Medal and Andreas Grüntzig Lecture plaque. In 2022, she received The Terry Ann Krulwich Physician-Scientist Alumni Award at Mount Sinai; the Linda Joy Pollin Heart Health Leadership Award from Cedar Sinai Medical Center; Doctor Honoris Causa Degree at Università della Svizzera Italiana; Women in Cardiology Mentoring Award from American Heart Association; and the Pulse-Setter Champion Award from The Cardiovascular Research Foundation. Lastly, in 2023, Dr. Mehran was awarded the Bahr Award of Excellence by the American College of Cardiology.  Women as One Quote:  “We all need coaches to help us understand that if you are doing your best, whatever you accomplish in life is enough.” - Dr. Mehran  “Every time you are escalating and climbing the ladder as a woman, you have the responsibility to lift others in the process.” - Dr. Mehran  Episode Links:  BE24 Conference Invite Sasha to Speak Season 12 Sponsor - The Coach Firm The Coach Firm is a women-owned business that certifies life coaches in our signature method that focuses on mindset, coaching tools, and emotional regulation. Follow Brave Enough:   WEBSITE | INSTAGRAM | FACEBOOK | TWITTER | LINKEDIN Join The Table, Brave Enough's community. The ONLY professional membership group that meets both the professional and personal needs of high-achieving women.

Millevoci
(Im)perfezione

Millevoci

Play Episode Listen Later Mar 4, 2024 19:02


Al centro di Senologia della Svizzera Italiana un corso di Kintsugi, l'arte giapponese di riparare ceramiche con l'oro.

il posto delle parole
Piero Stefani "Storia culturale degli ebrei"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Jan 21, 2024 39:42


Piero Stefani, Davide Assael"Storia culturale degli ebrei.il Mulino Editorewww.mulino.itFin dall'antichità gli ebrei non sono stati una grande potenza, eppure, la loro storia ha influenzato il mondo intero. La millenaria cultura ebraica è comprensibile solo tenendo conto delle relazioni con altri popoli ed altri ambienti: minoranze e maggioranze si sono influenzate a vicenda, senza che ciò annullasse la peculiarità ebraica, intrinsecamente contraddistinta da una costante dialettica tra universale e particolare. Nel corso del tempo, sono sorte così ricche elaborazioni culturali: dalla Bibbia al giudeo-ellenismo, dalle molteplici correnti ebraiche del primo secolo al Talmud, dalla qabbalah al chassidismo, dal sionismo alla variegata e spesso drammatica realtà attuale costituita dai due poli fondamentali dello Stato d'Israele e dalla diaspora. Questo libro a due voci è un racconto inedito e potente di una storia unica, lunga trenta secoli che, seppur segnata da fratture e conflitti, è stata in grado di produrre valori universali.Piero Stefani insegna Diritto ebraico alla Facoltà di Teologia dell'Università della Svizzera Italiana ed è presidente di Biblia, Associazione laica di cultura biblica. Fra i suoi libri con il Mulino ricordiamo «Gli ebrei» (II ed. 2006), «L'Apocalisse» (2008), «Gesù» (2012) e «Il grande racconto della Bibbia» (2017). Davide Assael ha studiato filosofia teoretica a Milano e ha svolto attività di ricerca per importanti fondazioni italiane. Attualmente presiede l'Associazione Lech Lechà, è fra i conduttori della trasmissione di Rai Radio 3 «Uomini e profeti» ed è editorialista del quotidiano «Domani». Scrive sulla realtà israeliana per la rivista di geopolitica «Limes».IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/show/tracce-di-il-posto-delle-parole_1/support.

Laser
147 - La giovane generazione in crisi

Laser

Play Episode Listen Later Oct 23, 2023 25:58


®Dal 2020 il numero di interventi per crisi al 147 (il numero di emergenza di Pro Juventute) è aumentato – nella Svizzera Italiana – quasi del 50% e nel resto della Svizzera i numeri non sono tanto diversi.La giovane generazione è in crisi e i motivi sono ancora da indagare: i giovani d'oggi non affrontano sfide solo a scuola, quando cercano un posto di apprendistato o quando fanno il loro ingresso nel mondo del lavoro… la crisi è globale: la crisi di una società che stiamo plasmando e che scricchiola, di genitori che affrontano sfide in passato sconosciute e di operatori del settore che si confrontano sempre più con quella che molti definiscono una “multicrisi”.Abbiamo incontrato Mara Foppoli psicologa e psicoterapeuta e responsabile della consulenza di Pro Juventute nella Svizzera italiana, la Dottoressa Sara Fumagalli, Direttrice Sanitaria della Clinica Santa Croce di Orselina e Daniele Garino, Capo clinica del Reparto “Contatto”. Con loro abbiamo cercato di indagare i motivi di questa sofferenza giovanile.

Radio3i
RadioSveglia

Radio3i

Play Episode Listen Later Jun 13, 2023


Chi è gentile alla guida sulle strade della Svizzera Italiana ?RadioSveglia propone il ''momento cortesia'.Questa mattina gradito ospite di Boris Piffaretti e Maxi B. il bravo Cricca che ci racconta il suo nuovo singolo Australia.

il posto delle parole
Vittorio Emanuele Parsi "Il posto della guerra"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Dec 4, 2022 28:40


Vittorio Emanuele Parsi"Il posto della guerra"e il costo della libertàBompianihttps://www.bompiani.it/Circolo dei Lettori, TorinoLunedì 5 dicembre, ore 21:00Vittorio Emanuele Parsi con "Il posto della guerra"https://circololettori.it/Il punto non è fermare la guerra, il punto è salvare la democrazia.Dopo quasi ottant'anni la guerra è ricomparsa sul Vecchio Continente. L'aggressione scellerata che Vladimir Putin ha scatenato contro l'Ucraina il 24 febbraio 2022 ha rotto decenni di pace e ha fatto sì che l'Europa tornasse a essere ciò che per secoli era sempre stata fino alla conclusione del secondo conflitto mondiale: ‘il posto della guerra'. Come è potuto accadere uno scempio simile proprio nella ‘civile Europa'? Nel luogo che ha rappresentato un pilastro di quell'ordine liberale che ha trasformato il sistema internazionale stringendo attorno a sé una famiglia di democrazie affratellate e tessendo una fitta trama di istituzioni e trattati garanti della cooperazione e della pace? Se la pace, dunque, è stata infranta proprio dove le condizioni per mantenerla erano le migliori possibili, che speranza resta per evitare che la forza ricominci a essere la sola ‘regola del mondo'? La risposta a questa domanda passa per la consapevolezza che la possibilità di escludere la guerra come prospettiva deriva proprio dalla credibilità e dalla sopravvivenza di quell'ordine liberale che la guerra di Putin ha messo sotto attacco: l'invasione russa dell'Ucraina non è infatti solo una dichiarazione di ostilità mortale nei confronti di quel paese, ma è anche un'esplicita aggressione all'Occidente democratico e ai principi e alle regole su cui si fonda. Ripensare la guerra, e il suo posto nella cultura politica europea contemporanea, dopo l'Ucraina è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti a un disegno spezzato senza nessuna strategia per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali. Perché se c'è una cosa che la fiera resistenza del popolo ucraino ci ha insegnato è che non bisogna arrendersi mai, che la difesa della propria libertà ha un costo ma è il presupposto per perseguire ogni sogno, ogni speranza, ogni scopo, che le cose per cui vale la pena vivere sono le stesse per cui vale la pena morire.Vittorio Emanuele Parsi è professore ordinario di Relazioni internazionali nella facoltà di Scienze politiche e sociali dell'Università Cattolica di Milano, dove insegna anche Studi strategici ed è direttore di aseri (Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali). Insegna inoltre presso l'Università della Svizzera Italiana. È socio della Società Italiana di Scienza Politica (sisp), membro fondatore della Società per lo Studio della Democrazia (ssd), membro dell'Advisory Board di lse ideas (Center for Diplomacy and Strategy at the London School of Economics) ed è stato presidente dello sgri (Standing Group di Relazioni Internazionali, 2013-2020). Editorialista del Messaggero, è ospite e animatore del dibattito in molte trasmissioni televisive e radiofoniche. È capitano di fregata della Marina Militare (ris.) dove ha servito fino a ottobre 2021. È autore di Titanic: naufragio o cambio di rotta per l'ordine liberale (Il Mulino, 2022).IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

This Classical Life
Jess Gillam with... Fatma Said

This Classical Life

Play Episode Listen Later Sep 17, 2022 27:56


Jess is joined by Egyptian soprano, and former BBC Radio 3 New Generation Artist Fatma Said, for a listening party of the music they love the most, including Dhafer Youssef, Elliott Smith, Jane Morgan, Massenet and Haydn. Playlist: Ravel – Daphnis et Chloe, M. 57; Introduction [New York Philharmonic, Pierre Boulez] Ángel Gregorio Villoldos - Ad Ay Sa'ab (El Choclo) [Fatma Said, Quinteto Ángel] Elliott Smith - Between the Bars Massenet – Manon, Act 5: Ah des Grieux ! O Manon ! [Angela Gheorghiu (Manon), Roberto Alagna (Des Grieux), Orchestre Symphonique et Choeurs de la Monnaie, Antonio Pappano] Haydn - Symphony No. 44 in E minor, Hob.I.44 ‘Mourning'- IV. Finale (presto) [The English Concert, Trevor Pinnock] Jane Morgan – If Only I Could Live My Live Again Dhafer Youssef - Birds Canticum - "Birds Requiem" Suite Schumann - Piano Concerto in A minor, Op. 54; I. Allegro affettuoso [Martha Argerich (piano), Orchestra della Svizzera Italiana, Alexandre Rabinovitch-Barakovsky]

The Film Comment Podcast
The Future of Attention with Hito Steyerl

The Film Comment Podcast

Play Episode Listen Later Aug 30, 2022 47:38


Welcome to the Film Comment Podcast! I'm Devika Girish, the Co-Deputy Editor of Film Comment. Recently, I was at the Locarno Film Festival in Switzerland, where I participated in a fascinating experimental event called The Future of Attention, curated by Rafael Dernbach, a researcher at the Universita della Svizzera Italiana. It was a continuous 24-hour live talk, moderated by 3 hosts—including yours truly—and involving a new guest each hour. The event began at noon on August 10, and went on all the way to noon on August 11, with attendees invited to sit, lounge, or even sleep in the audience when they wished. The idea was not just to discuss the workings of attention in contemporary film and media culture but also to actively experience and challenge the various ways in which we pay attention over a sustained period of time. We hope you've been following along the last two weeks as we've shared excerpts from Devika's hosting shift at the event, featuring conversations with filmmaker Helena Wittman, curator Giovanni Carmine, this year's Golden Leopard–winner Julia Murat, and others. Next up is a very exciting guest: artist, filmmaker, and critic, Hito Steyerl, who talks about teaching on Minecraft during the pandemic, maintaining techno-optimisim in very pessimistic times, and the distinction between attention and voyeurism.

The Film Comment Podcast
The Future of Attention with Helena Wittman

The Film Comment Podcast

Play Episode Listen Later Aug 18, 2022 60:28


At this year's Locarno Film Festival, Film Comment Co-Deputy Editor Devika Girish participated in a fascinating experimental event called “The Future of Attention”, curated by Rafael Dernbach, a researcher at the Universita della Svizzera Italiana. A continuous 24-hour live talk moderated by three hosts—including Devika—and involving a new guest each hour, the event began at noon on August 10 and went on all the way to noon on August 11. Attendees were invited to sit, lounge, or even sleep in the audience as and when they wished. The idea was to not just discuss the workings of attention in contemporary film and media culture, but also to actively experience and challenge the various forms our attention may take over a sustained period of time.  Over the next two weeks, we'll be sharing excerpts from Devika's hosting shift at the event, which featured some exciting guests: filmmakers Helena Wittman and Kamal Aljafari; curator Giovanni Carmine; this year's Golden Leopard–winner, Julia Murat; artist Hito Steyerl; and scholars Kevin B. Lee and Noa Levin, among others.  First up is Wittman, who talks about her new film, Human Flowers of Flesh, and the ways in which her practice is rooted in embodied and communal experiences of time and space.  Check back here for our next episode from “The Future of Attention” at the Locarno Film Festival, featuring Kamal Aljafari.

Start - Le notizie del Sole 24 Ore
Come funzionano le università professionali svizzere e perché si trova lavoro

Start - Le notizie del Sole 24 Ore

Play Episode Listen Later Aug 1, 2022 11:11


Franco Gervasoni, direttore della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, spiega come funziona il modello di educazione superiore del Canton Ticino (legato al mondo del lavoro e con corsi in italiano)

Cronache della Svizzera italiana
Cronache della Svizzera italiana - Edizione delle 18:00

Cronache della Svizzera italiana

Play Episode Listen Later Nov 11, 2021 18:31


Cronache della Svizzera italiana
Cronache della Svizzera italiana - Edizione delle 18:00

Cronache della Svizzera italiana

Play Episode Listen Later Nov 10, 2021 19:50


Cronache della Svizzera italiana
Cronache della Svizzera italiana - Edizione delle 18:00

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Play Episode Listen Later Nov 9, 2021 21:48


Cronache della Svizzera italiana
Cronache della Svizzera italiana - Edizione delle 18:00

Cronache della Svizzera italiana

Play Episode Listen Later Nov 8, 2021 19:10


Cronache della Svizzera italiana
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Play Episode Listen Later Nov 7, 2021 16:33


Cronache della Svizzera italiana
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Play Episode Listen Later Nov 6, 2021 21:56


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Play Episode Listen Later Nov 5, 2021 20:57


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Play Episode Listen Later Nov 4, 2021 19:56


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Play Episode Listen Later Nov 3, 2021 21:59


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Play Episode Listen Later Nov 2, 2021 19:13


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Play Episode Listen Later Nov 1, 2021 19:52


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Play Episode Listen Later Oct 31, 2021 16:21


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Play Episode Listen Later Oct 30, 2021 20:09


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Play Episode Listen Later Oct 29, 2021 20:19


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Play Episode Listen Later Oct 28, 2021 21:03


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Play Episode Listen Later Oct 27, 2021 21:12


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Play Episode Listen Later Oct 26, 2021 15:06


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Play Episode Listen Later Oct 25, 2021 19:13


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Play Episode Listen Later Oct 24, 2021 21:59


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Play Episode Listen Later Oct 21, 2021 22:22


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Play Episode Listen Later Oct 20, 2021 23:03


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Play Episode Listen Later Oct 19, 2021 22:57