Podcasts about indalecio prieto

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indalecio prieto

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La rosa de los vientos
El otro oro de Moscú: El tesoro del "Vita"

La rosa de los vientos

Play Episode Listen Later Dec 2, 2024 24:04


Iván Fernández, ingeniero y divulgador histórico cuenta que en febrero de 1939 el "Vita" partía con un tesoro valorado en unos 6 millones de dólares, reunido por Juan Negrín, último presidente de la Segunda República Española. Lo envió hacia Veracruz (México) con el objetivo de usar ese dinero para continuar con el gobierno republicano en el exilio. La cosa se complicó cuando Indalecio Prieto exiliado en México pretendió usar ese dinero para sostener a los refugiados en ese país. 

24 horas
24 horas - Julián Casanova: El Frente Popular en España

24 horas

Play Episode Listen Later Jul 9, 2024 10:49


Julián Casanova, catedrático de Historia Contemporánea de la Universidad de Zaragoza, recoge un nuevo capítulo de 'La historia interminable' en 24 horas de RNE al hilo de la victoria del Nuevo Frente Popular en Francia, inspirándose en el Frente Popular en España auspiciado por Manuel Azaña e Indalecio Prieto a finales de 1935. Azaña y Prieto acordaron una coalición de republicanos y socialistas similar a la que había gobernado los dos primeros años de la República. Los comunistas la bautizaron Frente Popular, nombre que no aceptó Azaña.Escuchar audio

BELLUMARTIS PODCAST
LA REVOLUCIÓN DE 1934. El golpe de estado "asturiano" contra la II República Española * Chamorro *

BELLUMARTIS PODCAST

Play Episode Listen Later Nov 14, 2022 122:29


**** VIDEO EN NUESTRO CANAL DE YOUTUBE **** 📺 https://youtu.be/r26zabby_pA 📺 +++++ Hazte con nuestras camisetas en https://www.bhmshop.app +++++ #España #Guerra #historiamilitar #historia Entre los días 5 y 19 de octubre de 1934 durante el segundo bienio de la Segunda República Española se produjo una huelga general revolucionaria en España. Este golpe de estado contra el gobierno republicanos de derechas estuvo organizado por el PSOE y la UGT, con Largo Caballero e Indalecio Prieto como principales responsables. Gracias a Joaquín Rivera Chamorro conoceremos la Revolución de Asturias y como el gobierno de la Republica restauró la legalidad, pero también las consecuencias que tendría en la futura Guerra Civil. Libros de Joaquín Rivera Chamorro https://amzn.to/3Hc58LC Manuel Grosii Mier "La insurrección de Asturias" https://amzn.to/3HeEIJ3 ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Si queréis apoyar a Bellumartis Historia Militar e invitarnos a un café o u una cerveza virtual por nuestro trabajo, podéis visitar nuestro PATREON https://www.patreon.com/bellumartis ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------- No olvidéis suscribiros al canal, si aún no lo habéis hecho. Si queréis ayudarnos, dadle a “me gusta” (el corazón a la derecha de Ivoox) y también dejadnos comentarios. De esta forma ayudaréis a que los programas sean conocidos por más gente. Y compartidnos con vuestros amigos y conocidos. SIGUENOS EN TODAS LAS REDES SOCIALES ¿Queréis contactar con nosotros? Puedes escribirnos a bellumartishistoriamilitar@gmail.com Nuestra página principal es: https://bellumartishistoriamilitar.blogspot.com

Foro de la Historia
Indalecio Prieto - Socialista a fuer que liberal

Foro de la Historia

Play Episode Listen Later May 29, 2022 69:02


Bienvenidos a Foro de la Historia, hoy hablaremos de Indalecio Prieto, un socialista realmente relevante en la Historia de España. Foro de la Historia: https://forodelahistoria.com/ O cesar o nada: https://www.ocesaronada.net/ https://elretohistorico.com/ Historiae: https://historiaeweb.com/ Twitter: @Forodhistoria Facebook: https://www.facebook.com/Foro-de-la-Historia

BASTA BUGIE - Storia
La Spagna torna al terribile clima che causò la guerra civile nel 1936-1939

BASTA BUGIE - Storia

Play Episode Listen Later Sep 7, 2021 21:02


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6701LA SPAGNA TORNA AL TERRIBILE CLIMA CHE CAUSO' LA GUERRA CIVILE DEL 1936-1939 di José Miguel OriolNegli ultimi anni del regime di Francisco Franco divenne sempre più chiaro che i ministri e i deputati delle Cortes franchiste favorevoli all'evoluzione verso un sistema democratico si sarebbero imposti su quelli che propugnavano un'impossibile continuazione del regime uscito dalla Guerra civile del 1936-1939. Morto Franco nel novembre 1975, dodici mesi più tardi l'immensa maggioranza del popolo spagnolo (il 94,17 per cento) approvò per via referendaria la riforma politica proposta dai governanti per stabilire una nuova legalità a partire da quella precedente: «de la Ley a la Ley» fu lo slogan della cosiddetta Transizione.Uno dei fattori fondamentali di quest'ultima fu la restaurazione della monarchia costituzionale nella persona di Juan Carlos I, nipote di Alfonso XIII, il re deposto nel 1931. La costituzione della Spagna come monarchia, dopo la parentesi aperta dalla Seconda Repubblica, fu una decisione del regime franchista nel 1947. E nel 1969 Franco designò il principe Juan Carlos come suo successore dopo la sua morte.Elemento essenziale del processo di transizione fra i due regimi fu la ley de Amnistia dell'ottobre 1977, promulgata per spianare la strada alla riconciliazione nazionale attraverso la cancellazione di tutti i delitti di natura politica commessi dai giorni della Guerra civile fino a quel momento, inclusi i crimini più recenti compiuti dall'Eta e da altre formazioni terroristiche di minore importanza.UNA TRANQUILLITÀ SOLO APPARENTECosì trascorsero tranquillamente tre decenni dal punto di vista giuridico, mentre al contrario dal punto di vista ideologico e culturale la sinistra non cessò la sua campagna di demonizzazione della fazione nazionalista. In forza di ciò si procedette a una graduale eliminazione di monumenti e riferimenti pubblici a persone e fatti connessi a tale fazione, mentre nello stesso tempo si rendeva omaggio alla fazione repubblicana.Il Partito popolare, sempre timoroso di essere accusato di filo-franchismo, non si è mai opposto a questi provvedimenti che hanno finito per minare lo spirito della Transizione e della Costituzione del 1978. Anzi, ha collaborato ad essi: un caso di particolare importanza è stata la mozione di condanna dell'insurrezione del 18 luglio 1936 (l'"alzamiento" di Franco, ndt) approvata all'unanimità dalla Camera dei deputati il 20 novembre 2002, quando governava con la maggioranza assoluta José María Aznar. Quella delegittimazione del regime franchista non è stata accompagnata, tuttavia, né da una parallela delegittimazione del colpo di Stato socialista dell'ottobre 1934, antecedente fondamentale della Guerra civile, né da quella della deriva bolscevica del regime repubblicano, che affogò la Spagna nel caos a partire dalle elezioni vinte coi brogli dal Fronte popolare nel febbraio 1936.Con l'arrivo al potere del socialista José Luis Rodríguez Zapatero nel marzo del 2004, dopo i sanguinosi attentati jihadisti di Madrid, il processo ha subìto un'accelerazione: una delle sue prime decisioni al riguardo è stata la demolizione della statua equestre di Franco che si trovava insieme a quelle dei dirigenti socialisti Indalecio Prieto e Francisco Largo Caballero presso Nuevos Ministerios, complesso di edifici governativi a Madrid. Le statue dei due leader socialisti rimangono invece in piedi, nonostante siano stati dei golpisti come Franco in forza del sanguinoso tentativo rivoluzionario del 1934.IL CAUDILLO NON ERA IL FÜHRERL'ossessione della sinistra spagnola per le statue di Franco e per altri riferimenti al suo regime è stata giustificata attraverso il paragone con la Germania e con l'Italia. Il ragionamento è il seguente: se ogni ricordo dei regimi di Adolf Hitler e di Benito Mussolini è stato eliminato dalla vita pubblica dei paesi che essi governarono, lo stesso dovrebbe aver luogo in Spagna col regime di Franco. Però le differenze fra i due casi non sono piccole. In primo luogo, mentre Hitler e Mussolini persero le loro guerre, Franco vinse la sua, e dalla notte dei tempi a erigere statue in propria memoria sono sempre stati, come è logico, i vincitori: tutti i paesi del mondo sono disseminati di memorie lasciate da governanti e guerrieri vittoriosi nel corso dei millenni.In secondo luogo, mentre le attuali repubbliche in Italia e in Germania sono nate a partire dall'eliminazione dei regimi fascista e nazionalsocialista, l'attuale monarchia spagnola è conseguenza della vittoria di Franco sulla Seconda Repubblica e continuazione - «dalla Legge alla Legge» - del regime nato a causa di quella vittoria.Ma il passaggio più importante è consistito nella "legge della Memoria storica" del dicembre 2007 promossa dal capo del governo Zapatero, con la quale si è rotto il consenso raggiunto nella Transizione e concretizzato nella Costituzione del 1978. Si è preteso di annullare l'amnistia del 1977 allo scopo di perseguire i dirigenti franchisti, si sono riaperte le ferite, rinfocolati rancori spenti e l'ambiente politico si è trovato di nuovo percorso da tensioni inimmaginabili fino a pochi anni prima. Nelle campagne elettorali seguenti il Partito popolare guidato da Mariano Rajoy ha promesso che la legge sarebbe stata abolita, ma la promessa è rimasta inadempiuta come molte altre, cosa che ha provocato un crescente rigetto da parte di buona parte dei suoi elettori, emigrati di conseguenza verso altre opzioni politiche, fondamentalmente Ciudadanos e Vox.UNA "LEY" VI SEPPELLIRÀCon l'arrivo al potere della coalizione social-comunista tra Psoe e Unidas Podemos, i dirigenti di questi partiti, soprattutto del secondo, ritengono che sia giunto il momento di mettere la ciliegina sulla torta pazientemente preparata nel corso di quarant'anni di falsa riconciliazione da parte di un settore considerevole della sinistra. La chiamano "Seconda Transizione" e consiste nella condanna eterna e senza sfumature della fazione vincitrice nel 1939 e, di conseguenza, nella delegittimazione di tutto ciò che da quella vittoria è derivato, Costituzione del 1978 e monarchia comprese.L'esumazione di Franco dalla Valle dei caduti - dove comunque fu sepolto non per sua volontà, ma per disposizione del re Juan Carlos - nell'ottobre 2019 è stato un gesto di enorme importanza simbolica. Però la mossa chiave del governo di Pedro Sánchez e Pablo Iglesias è la promulgazione della già annunciata "legge della Memoria democratica", norma che verrà a completare quello che è già stato ottenuto dall'antecedente legge della Memoria storica del 2007. Il suo ambito di attuazione sarà ampio: revoca delle decorazioni e dei titoli concessi durante il regime franchista; annullamento delle sentenze giudiziarie dell'epoca franchista, compresa quella molto famosa contro il golpista separatista Lluís Companys; forti multe e anche la messa fuori legge di associazioni che organizzino iniziative o attuino campagne di sensibilizzazione che «incitino all'esaltazione del franchismo»; trasformazione della Valle dei caduti [vedi foto, N.d.BB] in un cimitero civile ed espulsione dei benedettini dall'annesso monastero; anche se è considerato secondario, si valuta la possibilità di abbattere la grande croce che sovrasta il cimitero; aggiornamento dei contenuti scolastici per poter indottrinare i bambini secondo la verità ufficiale circa la storia contemporanea spagnola, eccetera.LA DEBOLEZZA DEL PPE E DEL REA questo progetto totalitario di riscrittura della storia spagnola e di indottrinamento delle future generazioni in una visione manichea della grande tragedia spagnola del 1936-1939 si sono opposte numerose voci - e non tutte ascrivibili in linea di principio alla destra - che lo considerano contrario alla riconciliazione nazionale sigillata nel 1978, incompatibile con un regime democratico e delegittimante della monarchia. Fra i partiti politici, Vox ha annunciato la sua ferma opposizione. Per quanto riguarda il Partito popolare, resta da vedere quale sarà la sua decisione, poiché si tratta di un tema che ha sempre cercato di evitare per non essere accusato di filo-franchismo. A titolo personale, la deputata del Ppe Cayetana Álvarez de Toledo ha invitato il suo partito a dire un "no" assoluto a una legge che, lungi dall'essere democratica, rappresenta la continuazione dello spirito dittatoriale franchista ma sul versante opposto. Il peso che questa presa di posizione personale potrà avere nella sua compagine è al momento attuale imprevedibile, tenendo conto che la stessa Álvarez de Toledo è stata recentemente destituita del suo incarico di portavoce del partito alla Camera dei deputati.Il momento scelto per promuovere questa legge controversa non deve nulla al caso, ma è stato favorito dalla situazione delicata che attraversa la Corona spagnola a causa degli scandali finanziari del re emerito, oggi trasferitosi all'estero. I comunisti presenti nel governo non hanno nascosto il loro interesse nell'approfittare della congiuntura per abbattere la monarchia: il vicepresidente del governo Pablo Iglesias ha dichiarato, il 18 settembre, che «compito fondamentale» del suo partito (Podemos, ndt) è lavorare per mettere fine alla monarchia e con essa al sistema che rappresenta. E come prova definitiva del suo animo totalitario e antidemocratico, cinque giorni più tardi ha annunciato che il Partito popolare, principale partito dell'opposizione, «non tornerà mai più a governare il paese».

Desmemoria Histórica
La verdadera historia de Indalecio Prieto: "El PSOE a partir de 1934 es un partido terrorista"

Desmemoria Histórica

Play Episode Listen Later Mar 24, 2021 76:24


El podcast de historia de Libertad Digital, Desmemoria Histórica analiza la figura y trayectoria política del socialista Indalecio Prieto.

Documentos RNE
Documentos RNE - Horacio Echevarrieta, esplendor y caída de un magnate - 26/02/21

Documentos RNE

Play Episode Listen Later Feb 26, 2021 56:50


Figura destacada de la España de los años veinte y treinta del siglo XX, Horacio Echevarrieta fue un importante industrial vizcaíno, enérgico, audaz e innovador, que creó uno de los mayores emporios empresariales, pero acabó arruinándose a causa de sus arriesgadas iniciativas. El conglomerado empresarial de Echevarrieta abarcó importantes sectores: minería, construcción, industria naval, energías, prensa y radio... Además, participó en importantes proyectos: apoyó a Leonardo Torres Quevedo en la construcción del transbordador de las cataratas del Niágara; de sus astilleros de Cádiz salió el buque escuela de la Armada española, Juan Sebastián Elcano; participó en la creación de Iberia; o dio el impulso decisivo a la construcción de la Gran Vía madrileña. Echevarrieta también participó en política y llegó a ser diputado durante siete años. Al igual que en otros aspectos, Echevarrieta mantuvo una posición independiente; a pesar de ser empresario, él se veía como republicano, anticlerical, liberal y antinacionalista. Mantuvo alianzas con el Partido Socialista e, incluso, tuvo amistad con Indalecio Prieto a quien conoce en la redacción de El Liberal, periódico que Echevarrieta compró y modernizó. Su prestigio aumentó notablemente gracias a su mediación en la liberación de los prisioneros capturados por Abd el-Krim, tras el desastre de Annual, debido a sus contactos con el líder rifeño durante sus prospecciones mineras en el norte de África. En la cúspide de su fama, Alfonso XIII le ofreció un título nobiliario que rechazó por coherencia con sus ideales republicanos. Sin embargo, una concatenación de episodios arriesgados le conducirá al desastre. Buscando negocios para sus astilleros de Cádiz, Echevarrieta acuerda con Alemania la construcción de un submarino y la instalación de una fábrica de torpedos. Pero el encargo vulneraba los términos del Tratado de Versalles, por lo que la firma del contrato se alargó entre las dudas del gobierno de Primo de Rivera. El submarino se botó en octubre de 1930, pero el tiempo transcurrido le desangró económicamente. Pero la situación se va a endiablar aún más. Unos meses después se proclama la II República y el nuevo gobierno abandona los proyectos de la dictadura. Sin embargo, Las autoridades le ofrecen la posibilidad de comprar el submarino y salvar los astilleros si, a cambio, participa en el envío de un cargamento de armas para derrocar a la dictadura portuguesa. La idea no se consumó, pero las armas van a terminar en la costa asturiana para ser usadas, supuestamente, por algunos socialistas para dar un golpe contra el gobierno. El plan es abortado, Echevarrieta es detenido como intermediario de las armas y pasará nueve meses en prisión. Documentos RNE, con guion de Modesta Cruz, reconstruye la intensa y aventurera vida del magnate vasco de la mano de su biógrafo, el profesor Pablo Díaz Morlan. También participan el letrado Gonzalo Arroita, la arquitecta María Peraita y el editor Javier Amézaga, coautores de Las 150 vidas de Horacio Echevarrieta. Finalmente, su nieta, Alicia Echevarrieta, nos cuenta sus recuerdos personales. Escuchar audio

La ContraHistoria
La maleta mexicana

La ContraHistoria

Play Episode Listen Later Feb 5, 2021 63:07


En 1939, poco después de declararse la victoria del bando sublevado, el Gobierno de la República española fijó su capital en Ciudad de México. El Gobierno de aquel país, presidido entonces por Lázaro Cárdenas del Río, que se había significado apoyando a la República durante la contienda civil, invitó a los republicanos españoles en el exilio a acudir a México, donde serían acogidos fraternalmente. Al llamado del presidente respondieron miles de españoles que se embarcaron rumbo a América con idea de establecerse allí el tiempo que fuese necesario. Entre ellos se encontraban muchos intelectuales, literatos, científicos, médicos, músicos, economistas y profesores universitarios. Una formidable inyección de talento que pronto dio sus frutos. De aquellos exiliados nació la Casa de España en México, hoy convertida en el Colegio de México, un prestigioso centro de estudios de la capital. Muchos de ellos se emplearon como profesores en la universidad mexicana y la mayor parte fijó su residencia definitiva allí. Las afinidades culturales entre España y México, dos países separados por un ancho océano, pero espiritualmente muy unidos, convirtieron el destierro mexicano en el llamado “transtierro”, los exiliados españoles se aclimataron rápidamente a su nueva patria y una parte considerable permaneció allí hasta su muerte. El nombre de algunos de estos exiliados ha permanecido en la memoria colectiva hasta el momento presente. A México emigraron poetas de la talla de León Felipe y Luis Cernuda, miembros ambos de la Generación del 27, también lo hizo el escritor Max Aub, el compositor Rodolfo Halffter, la pintora Remedios Varo, el director de cine Luis Buñuel y algunos líderes republicanos como José Giral o Indalecio Prieto. Todos murieron en México y sus restos reposan allí. Algunos consiguieron regresar a España décadas después, pero ya lo hicieron sólo como visitantes. No fue la suya una maleta de ida y vuelta, al menos físicamente. Su obra, en cambio, ha trascendido con mucho las fronteras y hoy son admirados en ambas orillas del Atlántico. Hoy en La ContraHistoria vamos a mirar más de cerca al exilio republicano en México de la mano de Maricruz Zambrana, historiadora mexicana por la Universidad Nacional Autónoma de México y autora de una sugerente tesis sobre esta materia. Bibliografía: - "De la guerra civil al exilio" de Abdón Mateos - https://amzn.to/2MWoWuk - "De no ser por México" de José María Murià - https://amzn.to/3jjgPV5 - "Flandre, el gran inicio del exilio español" de Víctor Daniel Rivera - https://amzn.to/3rnS38O - "Sinaia" de Jordi Sierra - https://amzn.to/3oXhhJT - "Los años oscuros" de Jordi Sierra - https://amzn.to/3jffCxW Apoya La Contra en: · Patreon... https://www.patreon.com/diazvillanueva · iVoox... https://www.ivoox.com/podcast-contracronica_sq_f1267769_1.html · Paypal... https://www.paypal.me/diazvillanueva Sígueme en: · Web... https://diazvillanueva.com · Twitter... https://twitter.com/diazvillanueva · Facebook... https://www.facebook.com/fernandodiazvillanueva1/ · Instagram... https://www.instagram.com/diazvillanueva · Flickr... https://www.flickr.com/photos/147276463@N05/?/ · Pinterest... https://www.pinterest.com/fernandodiazvillanueva Encuentra mis libros en: · Amazon... https://www.amazon.es/Fernando-Diaz-Villanueva/e/B00J2ASBXM Escucha el episodio completo en la app de iVoox, o descubre todo el catálogo de iVoox Originals

La Hora del CAFE
LA HORA DEL CAFÉ 221: Largo Caballero, un asesino con calles y estatuas. El PSOE, culpable directo de la Guerra Civil. - Episodio exclusivo para mecenas

La Hora del CAFE

Play Episode Listen Later Oct 21, 2020 58:10


Agradece a este podcast tantas horas de entretenimiento y disfruta de episodios exclusivos como éste. ¡Apóyale en iVoox! La Ley de Memoria Histórica se vuelve contra sus promotores con la retirada de las calles a los criminales Indalecio Prieto y Largo Caballero en Madrid. La izquierda ha puesto a funcionar toda su maquinaria. Historiadores a sueldo en los medios afines y tertulianos sabelotodo peroran presentando como "defensores de la democracia" a quienes no son otra cosa que directos culpables de la violencia política que llevó a la Guerra Civil. Con los historiadores Fernando Paz y Javier San Mateo Isaac Peral analizamos cómo la bolchevización del PSOE y su inclinación a la violencia terrorista hicieron peligrar en 1934 la II República y fueron causa fundamental del estallido de la Guerra Civil en 1936. Escucha este episodio completo y accede a todo el contenido exclusivo de La Hora del CAFE. Descubre antes que nadie los nuevos episodios, y participa en la comunidad exclusiva de oyentes en https://go.ivoox.com/sq/100580

Debate Directo
(Parte 2) Bloqueos judiciales y el callejero de Madrid - Debate Directo

Debate Directo

Play Episode Listen Later Oct 5, 2020 74:46


En esta segunda parte, hablamos sobre el bloqueo en la renovación del Consejo General del Poder Judicial. La cúpula de los jueces se mantiene bloqueada y operando en funciones por voluntad del Partido Popular. Hoy nos preguntamos cómo afecta esto, a efectos prácticos, en la labor del Gobierno. También hablamos hoy sobre el callejero de Madrid. La coalición entre PP y Ciudadanos retira las calles de Indalecio Prieto y Largo Caballero. ¿Quiénes fueron estas figuras históricas? ¿Por qué les retiran su calle? ¿Qué papel han jugado en la historia de España? Con Juan Carlos Barba, Pedro García Bilbao y Carlos Allué. Conduce Koldo Sandoval. Escucha el episodio completo en la app de iVoox, o descubre todo el catálogo de iVoox Originals

La Cultureta
La Cultureta Gran Reserva: Glenn Gould o la desaparición del piano

La Cultureta

Play Episode Listen Later Oct 3, 2020 92:12


"Quedaré triturado entre Bach por un lado y el piano Steinway por otro", temía Glenn Gould, pianista heterodoxo y esquivo, que aspiraba (y conseguía) mimetizarse con el genio alemán. Con Rubén Amón, Rosa Belmonte, JF León, Guillermo Altares y Sergio del Molino aprovechamos el lanzamiento de un 'cofre' de 38 CDs con la obra de Bach según Gould para hablar del genial pianista canadiense. Profundizamos en la polémica sobre retirar las calles madrileñas a los socialistas Indalecio Prieto y Largo Caballero y Miguel Venegas nos descubre Christania, el barrio autogobernado y futbolero de Copenhague. Además, en Pantallas, confrontamos pros y contras de la nueva temporada de Fargo, recomendamos el truecrime de Netflix Detlev Rohwedder y JF perfila al detalle la figura de Thelonius Monk.

Podcast de Radio Rebelde Republicana
El fascismo español intenta prostituir la Ley de Memoria Histórica

Podcast de Radio Rebelde Republicana

Play Episode Listen Later Oct 1, 2020 7:45


El fascismo español intenta prostituir la Ley de Memoria Histórica. República y Socialismo La ultraderecha una vez más pretende reescribir y prostituir la historia, poniendo al mismo nivel a víctimas y verdugos, a demócratas y golpistas. En el Ayuntamiento de Madrid el TRIFACHITO (PP-VOX-CIUDADANOS) ha aprobado la retirada de la calle de los nombres de los líderes socialistas, Francisco Largo Caballero e Indalecio Prieto. Retorciendo la ley de memoria histórica de una forma torticera y vergonzosa. En primer lugar, no fue una guerra civil, fue un golpe de Estado que provocó una guerra por la resistencia de un pueblo. Una guerra donde participó el fascismo europeo...

En la boca del lobo
Se hizo justicia, dos asesinos dejarán de tener una calle en Madrid. Percepción y realidad en el caso Bankia

En la boca del lobo

Play Episode Listen Later Sep 30, 2020 237:18


Con Martín Ynestrillas, José Luis Barceló y Jorge Garrido comentamos la decisión tomada por la comunidad de Madrid de retirar las calles a los ex dirigentes socialistas Largo Caballero e Indalecio Prieto. Además, analizamos el caso Bankia y la absolución de Rodrigo Rato y los otros 33 acusados.

En la boca del lobo
Se hizo justicia, dos asesinos dejarán de tener una calle en Madrid. Percepción y realidad en el caso Bankia

En la boca del lobo

Play Episode Listen Later Sep 30, 2020 237:18


Con Martín Ynestrillas, José Luis Barceló y Jorge Garrido comentamos la decisión tomada por la comunidad de Madrid de retirar las calles a los ex dirigentes socialistas Largo Caballero e Indalecio Prieto. Además, analizamos el caso Bankia y la absolución de Rodrigo Rato y los otros 33 acusados.

Estado de Alarma
¿Por qué es un ERROR RETIRAR las CALLES de INDALECIO PRIETO y LARGO CABALLERO de MADRID? con Pío Moa

Estado de Alarma

Play Episode Listen Later Sep 30, 2020 31:27


¿Por qué es un ERROR RETIRAR las CALLES de INDALECIO PRIETO y LARGO CABALLERO de MADRID? con Pío Moa

ALTNEWS.ES
FRANCISCO GÓMEZ recuerda quiénes fueron Largo Caballero e Indalecio Prieto.

ALTNEWS.ES

Play Episode Listen Later Sep 29, 2020 7:56


Largo Caballero. Golpista socialista. 1934. Intento fallido. 1325 muertos. Cuadrado negro pequeño Indalecio Prieto. Vinculado al mismo golpe que el anterior y al asesinato de Calvo Sotelo.

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FRANCISCO GÓMEZ recuerda quiénes fueron Largo Caballero e Indalecio Prieto.

ALTNEWS.ES

Play Episode Listen Later Sep 29, 2020 7:56


Largo Caballero. Golpista socialista. 1934. Intento fallido. 1325 muertos. Cuadrado negro pequeño Indalecio Prieto. Vinculado al mismo golpe que el anterior y al asesinato de Calvo Sotelo.

DEMOS RADIO
Feminismo y 8M Como las manifas de Franco

DEMOS RADIO

Play Episode Listen Later Mar 8, 2019 42:40


Feminismo y 8M: Como las manifas de Franco I Demos (2019-03-08) La actualidad con criterio. Hoy 8M en el programa se debate este tema. Feminismo: Mujer como objeto, bien para obtener ingresos, bien para obtener votos. Y a quien ha luchado por sus derechos como personas, no como objeto, la hemos perjudicado. En cuanto a Derechos femeninos. El Día de la Mujer era la fiesta oficial de la URSS y esa moda nació del neo-marxismo que logró extenderse a Europa. Esa es la razón además de obtener dinero con subvenciones millonarias que se pierden por el camino y no le llega a las mujeres maltratadas. Es un gran negocio. El primer territorio europeo en instaurar el voto femenino fue Finlandia en 1907 (Imperio Ruso entonces). En España, Primo de Rivera, otorgó el voto a la mujer de mas de 40 años. Tras la instauración de la Segunda República, en 1.931, no se permitió que las mujeres votaran. Podían ser elegidas pero no se las dejó acudir a las urnas. El 1 de octubre de 1931, en la II República se consigue el voto en favor de la mujer y en igualdad de condiciones. Clara Campoamor, escritora, política y defensora de los derechos de la mujer española fue una de las principales impulsoras del sufragio femenino en España, el cual se logró en 1931, y por primera vez fue ejercido por las mujeres en las elecciones de 1933. Había que prohibir el voto femenino "Hasta que las mujeres dejaran de ser retrógradas" (Álvarez Buyita, Rico); "hasta que transcurran unos años y vea la mujer los frutos de la República y la educación" (Victoria Kent) o indefinidamente, "porque las mujeres son histéricas por naturaleza" (Novoa Santos); Hubo quieres proponían excluir esta cuestión de la Constitución, para poder negarlo si las mujeres no votaban de acuerdo con el gobierno (Guerra del Río) o reducir el derecho a voto a las mayores de 45 años "porque antes la mujer tiene reducida la voluntad y la inteligencia" (Ayuso). Las otras dos únicas diputadas en aquél Congreso Constituyente, Victoria Kent, del Partido Radical Socialista, y Margarita Nelken, del PSOE, también feministas, consideraban inoportuno el reconocimiento del voto femenino y no lo apoyaron. Indalecio Prieto salió del hemiciclo diciendo que aquello de que el voto de la mujer “era una puñalada trapera para la República”. Han intervenido: - D. José Papí. Empresario y experto en política Europea. - D. José Luis Escobar Jurista y Abogado. - D. Francisco García Aletta. Analista político. - Equipo Técnico: Equipo de Medios. ADVERTENCIA: Agradecemos los comentarios. “La gente inteligente habla de ideas, la gente común habla de cosas y la gente mediocre habla de gente" (Jules Romains). No se admitirán improperios, insultos y expresiones de semejante soez. SUSCRÍBETE ? https://bit.ly/2xcePpQ y activa las notificaciones????. CONÓCENOS ? https://www.elcritico.org/quienes-somos/ VISITA NUESTRO DIARIO ? https://www.elcritico.org/ Síguenos también en: https://www.spreaker.com/show/demos-r... https://www.ivoox.com/podcast-demos-r... https://twitter.com/DemosLibertad https://www.facebook.com/DEMOSRTV

Abbzen Taxi
2x21 Ponencia Fedetaxi Retos del Taxi.

Abbzen Taxi

Play Episode Listen Later Jan 17, 2018 57:16


Ponencia de Fedetaxi: Los retos del Taxi. El próximo sábado 20 de enero Fedetaxi va a presentar una ponencia en la que se quiere abordar los retos a los que se enfrenta el taxi en los próximos años. En el episodio de esta semana del podcast de Abbzen abordamos con Luis Berbel del Stac estos retos, pero traemos a un nuevo invitado, Pablo Romay, taxista en Madrid y perteneciente a Fedetaxi que ha estado organizando este evento tan interesante para todo el sector. La ponencia que se va a realizar en el centro cultural Valdebernardo, Bulevar de Indalecio Prieto 21, a partir de las nueve de la mañana va a estar dividido en tres mesas en las que se va a afrontar tres aspectos muy importantes en los que según Fedetaxi el taxi debe mejorar para estar preparado para los retos del futuro. En el podcast, primero dejamos que Pablo se presente y nos cuente de forma muy breve la situación actual del taxi y en Madrid y a continuación hablamos sobre la ponencia del próximo sábado. Como podréis ver en la foto que adjuntamos, las ponencias se centran en los aspectos mas importantes sobre los que gravitan los desafíos del taxi. En la primera ponencia se hablará de algo tan crítico hoy en día como es la imagen, la búsqueda de la excelencia y la percepción social por parte de la sociedad del taxi. Tan importante es dar un buen servicio como hacerle llegar a ese posible cliente las excelencias del servicio. En general damos buen servicio, aunque todavía tenemos que entender que somos los taxistas los que tenemos que amoldar a lo que el cliente pide, y eso, a veces nos cuesta. Como participantes en esta mesa tenemos Jorge Santiago Barnes, Decano de la facultad de Comunicación de la Universidad Camilo José Cela y el periodista Mario Moratalla, responsable de cierre del medio digital Voz Populi. Estos dos ponentes nos dan pistas de a qué nos referimos sobre la percepción del taxi en nuestra sociedad. Hablamos de comunicación y de medios de comunicación. La segunda mesa tratará un tema no menos importante. La regulación y la mejora de la misma. No sólo debemos acotar el área de trabajo tanto del taxi como de las VTC sino flexibilizar el entorno legislativo. Las innovaciones en transporte hacen que la legislación, sobre todo en aspectos organizativos simplemente ha quedado desfasada, y por ejemplo, el taxi compartido, algo que no está contemplado en el reglamento actual de muchas ciudades sea una prestación muy importante que se podría implementar ya y que sería de gran ayuda. El nivel de los ponentes es elevado y están representados casi todos los espectros políticos, así como personas con responsabilidad dentro del ministerio de Fomento. Por último, en la tercera mesa se hablará del taxi y las TIC, la experiencia de usuario y el uso que se hace de los datos de los mismos. Hemos podido ver muchos clientes que por conciencia ética no quieren utilizar las plataformas que todos conocemos pero que alaban la experiencia de uso de dichas propuestas y ahí el taxi debe mejorar mucho en todas las plataformas con las que trabaja, y, sobre todo, que el taxista entienda que también forma parte de esa experiencia. Por último os dejamos un enlace que desde Gremial de Madrid nos facilitan para poder ver todo el evento por streaming.

SER Historia
SER Historia: Agatha Christie (17/09/2017) - T9E450 Programa completo

SER Historia

Play Episode Listen Later Sep 17, 2017 115:21


El Cronovisor cuenta con nuevo crononauta, Jesús Callejo, escritor, investigador y hombre de radio. Con él descubriremos la cara oculta de Agatha Christie, la Reina del Crimen, y su pasión por la arqueología. La cronoficción nos trae 'Tres ratones ciegos' en adaptación de Mona León. En la segunda hora continuamos con arqueología. Nos visita José Ramón Pérez Accino, profesor de egiptología de la Universidad Complutense de Madrid y director del Proyecto C2 en la orilla oeste de Luxor (Egipto). Nos hablará de esta nueva misión arqueológica y del escondite de momias reales DB320 alrededor del cual van a trabajar. Luego Pedro Miró, responsable de 3D de la empresa Factum Arte, nos cuenta cómo ha sido el trabajo de escaneo de la tumba de Seti I en el Valle de los Reyes de Luxor. Acabamos con Luis Sala, autor de una biografía dedicada a "Indalecio Prieto", el líder socialista.

Grandes Acontecimientos
Día 14: la indignación llega a las calles

Grandes Acontecimientos

Play Episode Listen Later Jul 12, 2016 3:12


Calvo Sotelo es enterrado en el cementerio de la Almudena. Su muerte se convierte en el último empujón de una trama que llevaba ya tiempo urdiéndose entre los militares. En las calles se percibe la indignación de una gran parte del pueblo español. Jóvenes madrileños se rebelan contra el gobierno: increpan a los ciudadanos de a pie, destrozan bares… comienza el caos.En el Congreso de los Diputados, Jose María Gil-Robles e Indalecio Prieto discuten acaloradamente sobre la muerte de Sotelo. Mientras tanto, en Pamplona, el general Emilio Mola ya ha firmado una fecha para la sublevación: el 19 de julio.

Grandes Acontecimientos
Día 13: la muerte que marcó el inicio de la guerra

Grandes Acontecimientos

Play Episode Listen Later Jul 12, 2016 2:52


La madrugada del 13 de julio, varios hombres armados van a buscar al político conservador Calvo Sotelo hasta su casa, en la calle Velázquez. Su cadáver aparecerá a la mañana siguiente en el cementerio de la Almudena. Muchos apuntan a que se trata de una venganza por el asesinato, el día 12, del Teniente Castillo, héroe republicano y socialista, a manos de pistoleros de ultraderecha. Tras ambos altercados, el ambiente en España está enturbiado y el socialista Indalecio Prieto pide que se arme a la población. Casares Quiroga, el entonces jefe de gobierno, prefiere mantener la calma, en un intento de no alarmar a los ciudadanos.  

Grandes Acontecimientos
Día 13: la muerte que marcó el inicio de la guerra

Grandes Acontecimientos

Play Episode Listen Later Jul 12, 2016 2:52


La madrugada del 13 de julio, varios hombres armados van a buscar al político conservador Calvo Sotelo hasta su casa, en la calle Velázquez. Su cadáver aparecerá a la mañana siguiente en el cementerio de la Almudena. Muchos apuntan a que se trata de una venganza por el asesinato, el día 12, del Teniente Castillo, héroe republicano y socialista, a manos de pistoleros de ultraderecha. Tras ambos altercados, el ambiente en España está enturbiado y el socialista Indalecio Prieto pide que se arme a la población. Casares Quiroga, el entonces jefe de gobierno, prefiere mantener la calma, en un intento de no alarmar a los ciudadanos.  

Grandes Acontecimientos
Día 14: la indignación llega a las calles

Grandes Acontecimientos

Play Episode Listen Later Jul 12, 2016 3:12


Calvo Sotelo es enterrado en el cementerio de la Almudena. Su muerte se convierte en el último empujón de una trama que llevaba ya tiempo urdiéndose entre los militares. En las calles se percibe la indignación de una gran parte del pueblo español. Jóvenes madrileños se rebelan contra el gobierno: increpan a los ciudadanos de a pie, destrozan bares… comienza el caos.En el Congreso de los Diputados, Jose María Gil-Robles e Indalecio Prieto discuten acaloradamente sobre la muerte de Sotelo. Mientras tanto, en Pamplona, el general Emilio Mola ya ha firmado una fecha para la sublevación: el 19 de julio.

Radio Libertad Constituyente
Informativo RLC (21-22 nov, 2012): El padre de Jordi Pujol, condenado por evasión de capitales a Suiza

Radio Libertad Constituyente

Play Episode Listen Later Nov 21, 2012 68:49


Recta final de la campaña electoral en Cataluña y RLC da a conocer varias noticias exclusivas de Diario RC: la aparición de Jordi Pujol en un mítin evocando el "caso Banca Catalana" (una Bankia de los ochenta que quedó impune y necesitó 300.000 millones de pesetas del FGD y del Banco de España), nos adentra en el pasado de una familia de banqueros catalanes: los Pujol. Conoceremos la condena de Florenci Pujol, padre de Jordi Pujol, por evasión de capitales a Suiza. Y la traición de Jordi Pujol a su socio en Banca Catalana, Josep Andreu Abelló, banquero republicano que acompañó a Indalecio Prieto y se hizo rico en el exilio desviando el dinero de la república, según denunció la UGT. Después se pasó a las filas socialistas, llegando a ocupar incluso escaños en el Congreso y el Senado. Todo ello ha sido desgranado informativamente por Federico Utrera y comentado por Antonio García Trevijano, que en su condición de fundador de la Junta Democrática los recibió a todos. Y tla situación coincide con la reaparición en Madrid de Eusebi Díaz Morera, la "bestia negra" de Pujol en Cataluña, un financiero que lo denunció por sus trapicheos en Banca Catalana y que lo pagó con la persecución empresarial, cese y ostracismo. Treinta años después ha rehecho su vida y se ha convertido en un próspero asesor de fortunas: ahora recomienda gestionar el dinero en Suiza e invertir en Latinoamérica porque "Hay menos riesgo en acciones de calidad que en unas Administraciones Públicas con políticos impredecibles”.

Radio Libertad Constituyente
Informativo RLC (21-22 nov, 2012): El padre de Jordi Pujol, condenado por evasión de capitales a Suiza

Radio Libertad Constituyente

Play Episode Listen Later Nov 21, 2012 68:49


Recta final de la campaña electoral en Cataluña y RLC da a conocer varias noticias exclusivas de Diario RC: la aparición de Jordi Pujol en un mítin evocando el "caso Banca Catalana" (una Bankia de los ochenta que quedó impune y necesitó 300.000 millones de pesetas del FGD y del Banco de España), nos adentra en el pasado de una familia de banqueros catalanes: los Pujol. Conoceremos la condena de Florenci Pujol, padre de Jordi Pujol, por evasión de capitales a Suiza. Y la traición de Jordi Pujol a su socio en Banca Catalana, Josep Andreu Abelló, banquero republicano que acompañó a Indalecio Prieto y se hizo rico en el exilio desviando el dinero de la república, según denunció la UGT. Después se pasó a las filas socialistas, llegando a ocupar incluso escaños en el Congreso y el Senado. Todo ello ha sido desgranado informativamente por Federico Utrera y comentado por Antonio García Trevijano, que en su condición de fundador de la Junta Democrática los recibió a todos. Y tla situación coincide con la reaparición en Madrid de Eusebi Díaz Morera, la "bestia negra" de Pujol en Cataluña, un financiero que lo denunció por sus trapicheos en Banca Catalana y que lo pagó con la persecución empresarial, cese y ostracismo. Treinta años después ha rehecho su vida y se ha convertido en un próspero asesor de fortunas: ahora recomienda gestionar el dinero en Suiza e invertir en Latinoamérica porque "Hay menos riesgo en acciones de calidad que en unas Administraciones Públicas con políticos impredecibles”.