Podcasts about dell'immacolata concezione

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Best podcasts about dell'immacolata concezione

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Ecovicentino.it - AudioNotizie
Serie A, l'anticipo di lusso: la Juventus piega il Napoli con Gatti

Ecovicentino.it - AudioNotizie

Play Episode Listen Later Dec 9, 2023 0:50


Juventus-Napoli: il derby di sempre per i partenopei, una partita quasi come tante altre per la Vecchia Signora. Ma Juve-Napoli di questo 8 dicembre, festa dell'Immacolata Concezione, ha anche un altro significato: il direttore sportivo Cristiano Giuntoli contro il suo passato.

Santuario Madonna dei Boschi Podcast
Omelia 8 Dicembre 2023, IMMACOLATA SPECCHIO DI PUREZZA

Santuario Madonna dei Boschi Podcast

Play Episode Listen Later Dec 8, 2023 16:33


Omelia della s. Messa dell'8 Dicembre 2023, Solennità dell'Immacolata Concezione, tenuta da p. Emmanuel M. D'Aulerio, FI.

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RadioPNR
Solennità dell'Immacolata Concezione - Omelia di Mons. Guido Marini

RadioPNR

Play Episode Listen Later Dec 8, 2023 17:35


Pubblichiamo l'omelia di Mons. Guido Marini alla Santa Messa nella solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.

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Santuario Madonna dei Boschi Podcast
Omelia 7 Dicembre 2023, IMMACOLATA LA PIENA DI GRAZIA

Santuario Madonna dei Boschi Podcast

Play Episode Listen Later Dec 7, 2023 15:30


Omelia della s. Messa del 7 Dicembre 2023, Solennità dell'Immacolata Concezione, tenuta da p. Francesco M. Budani, FI.

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BASTA BUGIE - Santi e beati
Gli interrogatori a Bernadette, la forza di un'anima pura

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Aug 1, 2023 15:17


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7479GLI INTERROGATORI A BERNADETTE, LA FORZA DI UN'ANIMA PURA di Antonio TaralloQuando si pensa a Lourdes le immagini si affollano nella mente, soprattutto nel cuore: la grotta di Massabielle, la statua dell'Immacolata Concezione, l'acqua miracolosa, i flambeaux, le migliaia di candele accese che illuminano il luogo sacro, il verde incontaminato dei Pirenei, il fiume Gave e tante, tante altre immagini. Si potrebbe continuare ad libitum. Ma fra queste, più di tutte, ve n'è una: è il volto di una giovane con grandi occhi neri, scuri e profondi; ha un viso tondeggiante e i suoi capelli sono raccolti da uno scialle che reca sulla testa. È il volto di santa Bernadette Soubirous. È questa adolescente di appena 14 anni ad essere, assieme alla Vergine Maria, protagonista di quei fatti che sconvolsero, a partire dall'11 febbraio di 165 anni fa, la piccola cittadina francese di Lourdes: un luogo come tanti, destinato a rimanere anonimo, se Maria non l'avesse scelto per palesarsi con il titolo di Immacolata Concezione.UNA RAGAZZINA POVERA E IGNORANTEDio sceglie i piccoli per parlare, gli umili di cuore. «In quel tempo Gesù disse: "Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli"» (Matteo 11,25). E così è avvenuto per santa Bernadette, che non sapeva leggere né scrivere. Bernadette doveva aiutare la sua povera famiglia perciò non c'era tempo per lo studio. Andava solo saltuariamente a scuola, nella classe delle bambine povere dell'ospizio di Lourdes, tenuta dalle Suore della Carità di Nevers. Bernadette e la sua famiglia è un capitolo che merita un particolare approfondimento in quanto riesce a fornirci alcune importanti informazioni sulla fede della giovane santa. I suoi genitori - François Soubirous (1807-1871) e Louise Castérot (1825-1866) - erano poveri e indigenti rimasero sempre: è grazie a loro se la piccola Bernadette crebbe in una fede cattolica semplice e pura, al contempo forte, determinata e coraggiosa. Il padre, alla nascita di Bernadette, faceva il mugnaio presso il mulino di Boly, ma gli affari erano tutt'altro che proficui perché François era uomo buono e generoso, sempre più pronto a donare che a ricevere. Ogni giorno un problema assaliva la famiglia Soubirous, ma in questa loro via Crucis è necessario sottolineare un elemento importante: la loro fede nel Signore era incrollabile, riusciva a superare ogni difficoltà. È questo l'humus in cui crebbe Bernadette.E proprio questa fede incrollabile l'aiuterà durante gli interrogatori a cui sarà sottoposta dalle autorità di Lourdes. Dopo quel famoso 11 febbraio, alla grotta di Massabielle cominciarono ad accorrere i primi "pellegrini": da ciò, gli asseriti problemi di ordine pubblico. I primi interrogatori che dovette affrontare Bernadette furono condotti dal commissario di polizia Jacomet e dal procuratore imperiale Dutour. È interessante leggere il memoriale che il procuratore stenderà del suo incontro con la giovane: «Bernadette non fu né portata, né condotta: si recò volontariamente, dietro semplice invito verbale. Quando apparve, nulla del suo aspetto esprimeva ch'ella dovesse vincere qualche ripugnanza; nessun timore da superare. La sua fisionomia era serena, fiduciosa, senza timidezza, se pur senza audacia. Ciò che le fu detto non parve causarle alcun turbamento; ciò che disse, lo disse con semplicità, nel suo dialetto, senza imbarazzo e senza che fosse necessario costringerla» (cit. in Bernadette Soubirous di François Trochu, Marietti, Torino, 1957). Quest'ultima frase - «senza che fosse necessario costringerla» - ci dice tutto: ci fa comprendere l'animo di questa giovane di fronte alle autorità. Bernadette non ha paura perché sa bene che il Signore e la Vergine Maria sono con lei. A una sua compagna di scuola, dopo gli interrogatori, Bernadette dirà: «Non ero più me stessa e non avevo paura. C'era in me qualche cosa che mi rendeva capace di superare ogni ostacolo».UNA SANTA CHE HA ANCORA MOLTO DA DIRCII resoconti degli interrogatori - qui riproposti come il già citato volume Bernadette Soubirous di François Trochu li raccoglie - riescono ad offrire un'istantanea di quei momenti che segneranno, per sempre, la storia della Chiesa e delle apparizioni mariane. Sono pagine in cui, il più delle volte, troviamo replicato lo stesso schema: da una parte, ci sono le autorità che cercano di mettere in crisi Bernadette; dall'altra, vi è la giovane pastorella che non cade nelle "trappole". Fra i tanti esempi che si potrebbero annoverare, ne citiamo uno: è l'interrogatorio condotto dal commissario Jacomet. A un certo punto, il commissario disse: «No, tu non dici la verità. Se tu non mi dici chi è che ti ha spinta a raccontare questa storia, ti perseguiterò come una bugiarda». Pronta la risposta di Bernadette: «Signore, fate come volete».A 165 anni dagli straordinari avvenimenti di Lourdes, santa Bernadette ha ancora molto da dirci. Le grandi figure del cristianesimo hanno proprio questa peculiarità: pur approfondite da insigni studiosi e teologi, la loro forza comunicativa sembra davvero non esaurirsi mai. Basterebbe solo pensare alle migliaia e migliaia di pagine scritte sulla giovane pastorella. Da Le apparizioni di Lourdes narrate da Bernadette di Jean-Baptiste Estrade, testimone oculare e tra i primi storici delle apparizioni, del 1898 (prima edizione) e del 1906 (edizione definitiva), fino ad arrivare alle importantissime opere di padre René Laurentin (solo per citarne alcune, Vita di Bernadette del 1979; Lourdes. Cronaca di un mistero del 1998; Bernadette di Lourdes ci parla ancora, uscito postumo nel 2018). E poi vi è il nostrano Bernadette non ci ha ingannati (2013), di Vittorio Messori.Ma alla lista bisogna almeno aggiungere altri autori, come l'abate Blazy con il suo Santa Bernadetta del 1977 e come il curioso Il canto di Bernadette (del 1941) di Franz Werfel, scrittore austriaco di origine ebraica. Werfel scrisse questo romanzo - in cui «tutti gli avvenimenti notevoli che formano il contenuto del libro sono in realtà accaduti», come precisa lo stesso autore nell'introduzione - per adempiere un voto fatto alla Madonna. Werfel e la moglie, scappati dalla Parigi occupata dai nazisti, avevano trovato rifugio a Lourdes per poi trovare definitivamente la salvezza a Los Angeles, in America. La Madonna aveva ascoltato la sua preghiera.Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Antonio Tarallo, nell'articolo seguente dal titolo "Vita nascosta di una santa: Bernadette nel convento di Nevers" parla della vita esemplare della santa vissuta nel ritiro del convento.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 15 aprile 2023:Martedì 3 luglio 1866, Bernadette è davanti alla grotta di Massabielle: lo sguardo fisso a quelle rocce e nel suo cuore vi è tanta malinconia. I sentimenti della giovane Bernadette, alla vigilia della partenza per Nevers, sono tanti e hanno le stesse sfumature dei colori del cielo di Lourdes: sa bene che non rivedrà più quel paesino dei Pirenei, non vedrà più i suoi genitori, ma soprattutto non vedrà più quella grotta, dove le era cambiata, per sempre, l'esistenza. Eppure, sa bene che la strada religiosa è quella segnata dalla Vergine Maria.Prime luci dell'alba del 4 luglio: la giovane parte alla volta della Casa Madre delle Suore della carità e dell'istruzione cristiana di Nevers. «Signorina Bernadette Soubirous, postulante di Lourdes, di ventitré anni, entrata l'8 luglio 1866. Ammessa gratuitamente. [...] Siamo felici che la Santa Vergine si sia degnata di affidarcela», poche righe sul "Libro delle entrate" del convento di Nevers per registrare questa nuova postulante. «Finalmente lontano da tutti, sono venuta qui per nascondermi», affermerà lei qualche giorno dopo.Le sorelle della congregazione non erano del tutto sconosciute alla giovane Bernadette: già dalla fanciullezza erano entrate nella sua vita. Erano state, infatti, loro a istruirla a Lourdes per la Prima Comunione, le avevano insegnato il catechismo e le prime nozioni della lingua francese. E ora si trovava fra loro. Incominciava così per Bernadette un nuovo capitolo della vita che si sarebbe concluso con l'ultima pagina scritta della sua esistenza terrena. Chi avrebbe mai pensato che quella pastorella, quasi analfabeta, un giorno avrebbe visto l'Immacolata e ancora più avanti sarebbe divenuta una religiosa? Eppure il Signore aveva voluto così e lei, nella sua umiltà, aveva accettato tutto.Ma come era visto dalle sorelle di Nevers questo nuovo arrivo? Tutte conoscevano la sua storia, ciò che aveva vissuto prima di entrare lì, nel convento di Saint Gildard a Nevers: facile immaginare la curiosità di incontrare il suo volto; tutte le sorelle non aspettavano altro che ascoltare la voce di quella giovane che aveva parlato con l'Immacolata. Suor Lucia Clor

Spiritualità | RRL
285 - I DOGMI MARIANI  III -  L'Immacolata Concezione - parte 2 

Spiritualità | RRL

Play Episode Listen Later Jul 29, 2023 6:28


Procediamo citando dei passi dall'enciclica Inef abilis, in cui Beato Pio IX ha proclamato questo dogma, che esprimono la sublime dignità della Beatissima Vergine Maria, fondamento dell'Immacolata Concezione, come di tutti i Suoi eccelsi privilegi. Il Papa parla di certe immagini bibliche che i Padri della Chiesa applicano a Lei: ‘Giglio tra la spine; Terra assolutamente inviolata, verginale, illibata, immacolata, sempre benedetta e libera da ogni contagio di peccato, dalla quale è stato formato il Nuovo Adamo; Giardino delle delizie piantato da Dio Stesso, senza difetto, splendido, abbondantamente ornato d'innocenza e di immortalità, e protetto da tutte le insidie del velenoso serpente… Fonte sempre limpida e segnata dalla potenza dello Spirito Santo; Tempio esclusivo di Dio; Tesoro d'immortalità; unica e sola Figlia non della morte ma della vita…'

Spiritualità | RRL
284 - I dogmi mariani - L'Immacolata Concezione

Spiritualità | RRL

Play Episode Listen Later Jul 22, 2023 5:44


Il dogma dell'Immacolata Concezione fu dichiarato nell'anno 185427 per bocca del Beato Pio IX nei termini seguenti: ‘…dichiariamo, affermiamo edefiniamo rivelata da Dio la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di Peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certo ed immutabile per tutti i fedeli'28.

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Vivere nel Fiat supremo
La virtù operatrice, illuminatrice e continuatrice della Divina Volontà

Vivere nel Fiat supremo

Play Episode Listen Later Mar 31, 2023 37:32


Gesù parla dell'immensa grandezza dell'Immacolata Concezione e della vita nella Divina Volontà perfettissima che faceva la Madonna. Libro di Cielo, Volume 32, 6 Agosto 1933, Venerdì 31 Marzo 2023

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Santuario Madonna dei Boschi Podcast
Omelia 8 Dicembre 2022, IMMACOLATA LA TUTTA BELLA

Santuario Madonna dei Boschi Podcast

Play Episode Listen Later Dec 8, 2022 19:05


Omelia della Santa Messa dell'8 Dicembre 2022, Solennità dell'Immacolata Concezione della B. V. Maria, tenuta da P. Francesco M. Budani, FI.

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RadioPNR
Solennità dell'Immacolata - Omelia di Mons. Guido Marini

RadioPNR

Play Episode Listen Later Dec 8, 2022 14:03


Pubblichiamo l'omelia di Mons. Guido Marini alla Santa Messa nella Solennità dell'Immacolata Concezione.

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Santuario Madonna dei Boschi Podcast
Omelia 7 Dicembre 2022, L'IMMACOLATA REGINA D'EUROPA

Santuario Madonna dei Boschi Podcast

Play Episode Listen Later Dec 7, 2022 17:38


Omelia della s. Messa del 7 Dicembre 2022, Prefestiva della Solennità dell'Immacolata Concezione della B. V. Maria, tenuta da p. Alessandro M. Apollonio, FI.

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Radio Punto Zero Tre Venezie
La Romea Strata, 130 chilometri per il percorso transfrontaliero da Miren a Concordia Sagittaria

Radio Punto Zero Tre Venezie

Play Episode Listen Later Sep 7, 2022 6:37


Dal 12 al 17 settembre ritorna l'appuntamento con il percorso transfrontaliero Romea Strata da Miren a Concordia Sagittaria sulle vie dei pellegrini, 130 chilometri da percorrere in sei giornate. A raccontare di più ai nostri microfoni in questa intervista Marta Lollis presidente della Pro Loco Fogliano Redipuglia: LA ROMEA STRATA, IL PERCORSO Il cammino parte dalla Slovenia, dal Santuario di Miren – Kostanjevica e si per circa 6/8 chilometri di meravigliosi sentieri tra la vegetazione del Carso con minimo impegno fisico, per arrivare a san Martino del Carso per una prima sosta. Lungo questo percorso sono possibili diverse variazioni per sostare e visitare chiese, presenze sacre e altri siti storici nei Comuni di Savogna e Sagrado. Con l'arrivo alla Chiesetta cinquecentesca di santa Maria in Monte a Fogliano si chiude in pratica il viaggio carsico, che proseguirà poi verso la Piana dell'Isonzo. Tappa di degustazione presso il birrificio artigianale The Lure con visita all'impianto di produzione locale e proseguimento verso San Zanut. I campanari bisiachi allestiranno, grazie all'utilizzo di campane mobili che verranno portate in loco per l'occasione, una scuola campanaria che darà l'opportunità ai turisti pellegrini di provare direttamente la magica arte dello scampanio. A seguire degustazione di prodotti tipici in agriturismo con visita alla produzione vitivinicola e spiegazione dell'enologo; riposo in struttura messa a disposizione dal Comune di San Pier. Il mattino seguente, dopo la colazione agreste, partenza attraversando il Parco dell'Isonzo ed arrivo a Pieris alle tombe dei martiri canziani. Qui dopo la spiegazione dello storico si inserirà la visita all'antiquarium. Proseguimento alla volta di Aquileia con visita alla Basilica ed ai mosaici e al Cimitero degli eroi. Conclusione presso l'azienda Brojli di Aquileia: percorso degustativo che ripercorre la storia di un territorio unico con tradizione vinicola risalente al 200 a.C. A seguire pernotto in Ostello. Al mattino partenza a piedi per Grado attraversando la laguna. Grazie ad esperti di settore si potrà ammirare la flora e fauna lagunare. All'arrivo a Grado, breve visita del centro storico e Santa Messa in basilica. Imbarco per tour guidato della laguna. Degustazione in corso visita dei prodotti del mare in tipico casone locale. La Laguna di Grado è un intrico di canali e valli fra le "mote" (piccole isole lagunari). In questi isolotti ricoperti di canne e di cespugli, i pescatori lagunari vivevano un tempo nei casoni (tradizionali abitazioni con il tetto fatto di canne), che rimangono l'emblema della Laguna e restano la base d'appoggio per molti gradesi che vivono tuttora di pesca. I casoni si costruiscono con il materiale che si trova sul posto: pali, canne e paglia. All'interno una sola grande stanza con il focolare, mentre la porta è orientata verso Ovest per riparare dei venti che soffiano da est. A fine visita arrivo a Barbana. Pernottamento presso la struttura dei monaci. Il giorno successivo partenza verso Grado e proseguimento in direzione Aquileia. Presso l'agriturismo Clementin di San Martino di Terzo verrà fatto un approfondimento sulla vita contadina friulana e le tradizioni. L'agriturismo stesso è ospitato all'interno di una casa colonica risalente alla fine del 1700 adibita a locanda fin dal 1812. Una recente accurata ristrutturazione ne ha messo in risalto le antiche strutture ed ha valorizzato l'atmosfera d'altri tempi della tipica casa contadina friulana. Proseguimento verso Malisana che è la frazione più antica di Torviscosa, la sua nascita è legata alla via Annia, l'importante strada romana costruita nel 131 avanti Cristo. Il nucleo attuale risale al XVII secolo e si riconosce dalla chiesa, con il suo campanile, dedicata ai santi Pietro e Paolo. La chiesetta dell'Immacolata Concezione, un tempo dedicata ai Santi Pietro e Paolo, si trova nel cimitero a Malisana, in posizione sopraelevata, vicina alla via Annia.

BASTA BUGIE - Comunismo
Quando i comunisti sovietici abolirono il Natale

BASTA BUGIE - Comunismo

Play Episode Listen Later Dec 21, 2021 5:41


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6843QUANDO I COMUNISTI SOVIETICI ABOLIRONO IL NATALE di Giuliano GuzzoLa polemica di alcuni giorni fa sulle linee guida della comunicazione «inclusiva» dell'Unione europea - poi ritirate - che sconsigliavano l'uso di nomi e festività cristiane, ha portato alcuni a gridare al falso allarme. L'Europa, hanno infatti voluto precisare alcuni fact-checker, ossia i «cacciatori di bufale» sempre pronti a mettere i punti sulle i, non ha mai inteso «abolire il Natale». Ed è vero. Ciò però non toglie come quelle linee guida fossero imbarazzanti, tanto che poi sono state revocate, e non toglie neppure come l'abolizione del Natale non sia affatto uno scenario impossibile. Per un motivo semplice: nella storia, è già stata decretata.Neppure i più zelanti «cacciatori di bufale», categoria che spesso orbita nell'area politica progressista, potranno difatti negare il precedente - clamoroso eppure non molto conosciuto - dell'Unione Sovietica. In breve, accadde questo.L'ABOLIZIONE DEL NATALENell'aprile 1929, il Partito comunista - che aveva già preso a chiudere le chiese e a perseguitare i religiosi - fece un pesante passo avanti abolendo in toto il periodo delle festività natalizie e, con esso, l'albero, «usanza dei preti» accusato d'essere strumento con cui la Chiesa adescava i più piccoli, perché, si pensava allora, «la religiosità dei bambini inizia con l'albero di Natale», perciò occorreva evitare che si intossicassero col «veleno religioso».Qualche anno dopo, nel 1935, in Unione Sovietica si decise di introdurre poi una festa sostitutiva, quella del Capodanno. Sì procedette in tal senso sulla scorta di quanto apertamente suggerito sulle colonne della Pravda, l'organo ufficiale del Partito, dall'influente uomo politico Pavel Postyshev (1887-1939), il quale proponeva di restituire ai bambini sovietici «l'atmosfera di fiaba e magia» da alcuni anni rimossa. Le festività di fine dicembre furono insomma ripristinate. Ad una condizione, però: nessun riferimento, neppure remoto, alla religione.In effetti, già nel 1929 i sovietici furono a dir poco inflessibili nel loro intento di sradicare il Natale di Cristo dal loro immenso territorio. Basti qui ricordare che, nell'inverno di quell'anno, pattuglie di volontari si misero all'opera perlustrando palmo a palmo le città così come i villaggi. L'ordine era chiaro: garantire l'abolizione del Natale, osservando - con un'obbedienza al regime degna della penna di George Orwell - fin dentro le finestre delle case, al fine di assicurare compiuta esecuzione al decreto governativo. Ecco che allora il Natale si fece evento clandestino e, con esso, l'albero.VIETATO L'ALBERO DI NATALESignificativa, in proposito, la prima pagina della rivista L'ateo alla macchina da lavoro uscita nel 1931. Vi era ritratto un uomo che fissava un abete sui cui rami si trovava un cartello molto esplicito: «Divieto di tagliare l'albero di Natale». Ciò nonostante, come si diceva, l'usanza dell'albero tornò nel 1935. Ci fu però chi ritenne che la pur laicissima operazione presentasse dei rischi. Così ecco che apparvero sull'albero soldati, atleti, pionieri, esploratori e piloti. Per non lasciare nulla al caso, pure l'antica stella Cometa venne sostituita dalla stella rossa a cinque punte. La messa al bando delle festività natalizie, insomma, continuò all'insegna del massimo rigore.Ciò però, come sappiamo, non ha impedito all'Urss, dopo decenni di feroci persecuzioni anticristiane, di crollare. E di crollare, tra l'altro, in tempi e modo tutt'altro che casuali. La fine dell'impero sovietico fu infatti stabilita l'8 dicembre 1991, festa dell'Immacolata Concezione, mentre la firma delle carte e la bandiera rossa ammainata dalla piazza rossa datano il 25 dicembre 1991. Precisamente il giorno di Natale. Fu Dio stesso, insomma, a voler metter la firma sulla fine dell'ateismo di Stato e della feroce utopia irreligiosa. Pur immobile nella sua mangiatoia, Gesù Bambino ha così battuto, in un solo colpo, Marx, Lenin e Stalin. Ma di tutta questa incredibile vicenda storica, chissà come mai, ancora oggi si fatica a parlare.

Spiritualità | RRL
226 - L'Immacolata Concezione: la dignità sublime della Madonna

Spiritualità | RRL

Play Episode Listen Later Dec 18, 2021 6:50


Procediamo citando dei passi dall'enciclica Ineffabilis che esprimono la sublime dignità della Beatissima Vergine Maria, fondamento dell'Immacolata Concezione, come di tutti i Suoi eccelsi privilegi.

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Spiritualità | RRL
225 - L'Immacolata Concezione Il dogma ed il suo fondamento teologico

Spiritualità | RRL

Play Episode Listen Later Dec 11, 2021 5:55


Il dogma dell'Immacolata Concezione fu dichiarato nell'anno 1854 1 per bocca del Beato Pio IX nei termini seguenti: ‘…dichiariamo, affermiamo e definiamo rivelata da Dio la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di Peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certo ed immutabile per tutti i fedeli'

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Nella Parola
Senza Paura

Nella Parola

Play Episode Listen Later Dec 8, 2021 4:09


Meditazione sulle letture della solennità dell'Immacolata Concezione.

senza paura meditazione dell'immacolata concezione
Vivere nel Fiat supremo
Il concepimento della Divina Volontà nella Sovrana del Cielo

Vivere nel Fiat supremo

Play Episode Listen Later Dec 6, 2021 38:25


Gesù spiega che "concepimento della Divina Volontà nella Sovrana del Cielo" è il vero nome che dovrebbe essere dato alla solennità dell'Immacolata Concezione. Maria fu l'unica Creatura a vivere di sola Volontà Divina ed Essa solo è il segreto e il motivo di tutta la sua grandezza e di tutti i suoi privilegi. Libro di Cielo, Volume 25, 8 Dicembre 1928, Lunedì 6 Dicembre 2021

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Analisi e commenti | RRL
160 - L'Immacolata Concezione, Fatima e il Regno di Maria

Analisi e commenti | RRL

Play Episode Listen Later Dec 4, 2021 8:20


La festa della Medaglia Miracolosa, che si celebra il 27 novembre, precede di dieci giorni la solennità dell'Immacolata Concezione, che ricorre l'8 dicembre. Tra le due feste esiste una stretta relazione.

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Le VOCI di radioromalibera.org | RRL
1133 - Roberto de Mattei - L'Immacolata Concezione, Fatima e il Regno di Maria

Le VOCI di radioromalibera.org | RRL

Play Episode Listen Later Dec 4, 2021 8:20


La festa della Medaglia Miracolosa, che si celebra il 27 novembre, precede di dieci giorni la solennità dell'Immacolata Concezione, che ricorre l'8 dicembre. Tra le due feste esiste una stretta relazione.

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BASTA BUGIE - Omelie
Omelia Immacolata - Anno C (Lc 1,26-38)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Dec 1, 2021 4:41


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6713OMELIA IMMACOLATA - ANNO C (Lc 1,26-38)Oggi è la Solennità dell'Immacolata Concezione. Oggi festeggiamo Colei che, per una grazia singolare, non è stata raggiunta dalla colpa originale; Colei che, corrispondendo in tutto alla Volontà di Dio, ha annullato la disobbedienza dell'antica Eva.La prima lettura di oggi narra del primo peccato, il cosiddetto peccato originale. Inizialmente, Adamo ed Eva pensavano che ascoltando il serpente tentatore essi avrebbero raggiunto la felicità; invece, subito dopo il peccato, sprofondarono nella più grande tristezza. Adamo incolpò Eva, Eva accusò il serpente e nessuno dei due ammise sinceramente la propria responsabilità. Così è anche per noi: il tentatore ci insinua che solo con il peccato potremo raggiungere il pieno appagamento dei nostri desideri, ma, una volta caduti, ci rendiamo conto di essere privi di tutto, privi della cosa più importante che è la grazia di Dio. La cosa più brutta è che, come Adamo ed Eva, anche noi cerchiamo sempre di scusarci e non ammettiamo con sincerità tutta la nostra colpa.Ma anche dopo la caduta dei nostri Progenitori, Dio manifestò la sua Misericordia, promettendo la salvezza. Egli, infatti, disse al serpente: «Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,15). Chi è questa Donna nemica del demonio? È l'Immacolata, la «piena di grazia»! Per essere totalmente nemica del maligno, Ella doveva essere «piena di grazia» fin dal suo primo istante di esistenza, ovvero fin dal concepimento. Se, infatti, la Madonna avesse avuto anche solo per un istante il peccato originale non sarebbe stata la nemica del demonio. La stirpe di Lei che schiaccia la testa al serpente è Gesù suo Figlio, il Redentore.La Madonna è «piena di grazia» fin dal suo primo istante di esistenza per grazia di Dio, in vista dei meriti di Gesù in Croce. Nel brano del Vangelo che abbiamo letto, l'arcangelo Gabriele così a Lei si rivolge: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te» (Lc 1,28). L'essere «piena di grazia» è come il suo nome proprio, la sua caratteristica più bella. Ella doveva essere la «piena di grazia» perché doveva diventare la degna Madre di Dio. Non era, infatti, conveniente che Colei che un giorno doveva dare alla luce di questo mondo il Figlio di Dio fosse stata anche per un istante sotto il dominio del peccato.Questa verità dell'Immacolata Concezione è stata solennemente proclamata dal papa Pio IX l'otto dicembre del 1854. Tale verità deve però entrare sempre di più nei nostri cuori: non basta crederci, bisogna anche vivere, mettere in pratica questa verità. In che modo? Cercando con ogni impegno di eliminare il peccato dalla nostra vita. Praticamente dimostreremo di essere devoti all'Immacolata se faremo di tutto per vivere nella grazia di Dio, lontani dal peccato. Diversamente la nostra devozione sarà solo a parole. «Chi è devoto alla Madonna?», chiese un giorno un Santo. E fu lui a dare la risposta: «Chi è nemico del peccato».Concretamente dobbiamo fare nostro l'atteggiamento della Vergine Immacolata, la quale ha sempre fatto la Volontà di Dio e ha sempre ripetuto nel corso della sua vita ciò che ha risposto all'arcangelo Gabriele: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38). Se diremo sempre di sì a Dio, anche noi saremo simili alla nostra Madre Immacolata e cresceremo sempre di più nella grazia di Dio.Pensiamo ora alle stupende conseguenze di quel "Sì" di Maria: il Figlio di Dio si è fatto uomo ed è venuto a salvarci. Se anche noi diremo il nostro sì, Dio compirà altre meraviglie di grazia e noi diventeremo degli strumenti della sua Misericordia.

Tesori d'Italia | RRL
149 - Santi e beati di Ivrea. Il miracolo del quadro

Tesori d'Italia | RRL

Play Episode Listen Later Nov 1, 2021 4:32


L'8 dicembre 1859, festa dell'Immacolata Concezione, i coniugi Pizio di Torino si fecero protestanti dietro promessa di aiuti finanziari, trovandosi essi nell'indigenza. Lo stesso giorno il marito, Alberto Pizio, cercò di vendere alcuni vecchi mobili e, tra questi, un bel quadro della Vergine dipinto su legno, ma i compratori, vedendo l'immagine dell'Immacolata, proruppero in orrende bestemmie ed uno di essi tentò ripetutamente di farlo a pezzi con una scure; se non che la scure si ruppe e l'immagine rimase illesa.

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Il Vangelo ci racconta la nostra Bellezza
Solennità dell'Immacolata Concezione 2020

Il Vangelo ci racconta la nostra Bellezza

Play Episode Listen Later Dec 8, 2020 13:19


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BASTA BUGIE - Santi e beati
San Leonardo da Porto Maurizio e la diffusione della Via Crucis

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Dec 1, 2020 8:45


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6386SAN LEONARDO DA PORTO MAURIZIO E LA DIFFUSIONE DELLA VIA CRUCISPropagandò la Via Crucis in tutta la Chiesa, ma anche la promessa delle Tre Ave Maria (che la Vergine aveva fatto a santa Matilde di Hackeborn)di Ermes DovicoIl primo merito che va ascritto a san Leonardo da Porto Maurizio (1676-1751), un frate francescano della cosiddetta «Riformella», è la propagazione della Via Crucis in tutta la Chiesa. Fu lui, nel 1731, a ottenere da Clemente XII il breve Exponi nobis che autorizzava l'allestimento in tutte le chiese della Via Crucis, fino allora un privilegio delle sole chiese francescane. Solo il santo ne eresse ben 572 nelle varie città in cui andò in missione. Attirava folle enormi con i suoi sermoni sulla Passione di Gesù, che arrivavano fino a far lacrimare e singhiozzare i presenti.San Leonardo introdusse inoltre le meditazioni per ognuna delle 14 stazioni, insegnando che la Via Crucis «è lo stesso che contemplare con tenerezza di cuore tutti quegli strazi e dolori che dalla casa di Pilato sino al Calvario soffrì sotto il peso della Croce l'amatissimo Gesù, il nostro bene». Fu sempre lui a spingere Benedetto XIV verso l'istituzione della Via Crucis al Colosseo, che venne consacrato a Dio e ai tantissimi cristiani che vi avevano patito il martirio. La prima si svolse nel 1750, in pieno Anno Santo. E il fatto religioso contribuì a evitare che il grande anfiteatro romano, a lungo utilizzato come cava di travertino, venisse smantellato.Al secolo Paolo Girolamo Casanova, il santo era rimasto orfano della madre ad appena due anni. Ricevette l'educazione religiosa dal padre. Lasciò la natìa Liguria poco più che bambino. Studiò teologia al convento romano di San Bonaventura al Palatino e a 25 anni venne ordinato sacerdote. Avrebbe voluto partire missionario per evangelizzare la Cina, ma il cardinale Colloredo gli disse: «La tua Cina sarà l'Italia». Fu così che l'Italia la girò in lungo e in largo, specie le regioni centro-settentrionali. Richiamò il popolo alla preghiera, alla penitenza e all'adorazione del Santissimo Sacramento. «È il più grande missionario del nostro secolo», disse di lui sant'Alfonso Maria de' Liguori. Molto noto è un episodio avvenuto in Corsica, allora tormentata da insurrezioni separatiste; dopo una predica sulla Passione, gli uomini scaricarono in aria i fucili e si abbracciarono gridando a gran voce: «Viva frate Leonardo, viva la pace!».Combatté il giansenismo e la sua errata concezione di Dio, che faceva dubitare dell'amore divino. Raccomandava di porre sopra la porta delle case l'immagine di Gesù, nonché i Santissimi Nomi di Gesù e Maria. Verso la Madonna aveva una devozione filiale. Propagò la promessa delle Tre Ave Maria (che la Vergine aveva fatto a santa Matilde). Fu un convinto assertore dell'Immacolata Concezione. Consigliò di indire una consultazione con i vescovi, che chiamò «concilio per iscritto e senza spese», annunciando nella sua Lettera Profetica che l'Immacolata Concezione sarebbe stata proclamata dogmaticamente. Il suo scritto venne esposto nella cappella del convento di San Bonaventura al Palatino, dove il santo morì.Un secolo più tardi divenne papa un devotissimo dell'allora beato Leonardo, Pio IX (sarà proprio lui a canonizzarlo), che conosceva bene quella cappella, dove si ritirava spesso a pregare. Poco dopo essere salito al Soglio petrino, Pio IX volle leggere e avere copia della Lettera Profetica, le cui parole gli rimasero impresse. Il 2 febbraio 1849, sollecitato anche dalle suppliche di molti fedeli, il pontefice pubblicò l'enciclica con cui chiedeva a tutti i vescovi del mondo di manifestare quale fosse il loro pensiero e la pietà del popolo cristiano verso l'Immacolata Concezione. Si sa com'è andata a finire: l'8 dicembre 1854 il dogma venne solennemente proclamato.Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Ermes Dovico, nell'articolo seguente parla delle esperienze mistiche di Santa Matilde di Hackeborn e della promessa delle tre Ave Maria in onore di ciascuna delle tre Persone della Trinità, molto raccomandata da san Leonardo da Porto Maurizio.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 19 novembre 2020:La mistica ha raggiunto vette altissime con Matilde di Hackeborn (c. 1240-1298), una delle grandi sante cresciute al monastero di Helfta nel XIII secolo e la cui vita spirituale è tracciata in quello scrigno di tesori che è Il libro della Grazia speciale, nato dalle confidenze fatte per obbedienza a due consorelle, che annotarono le sue rivelazioni. Quando Matilde seppe degli appunti presi dalle monache, una delle quali era l'allieva santa Gertrude la Grande, rimase turbata in ragione della sua profonda umiltà, ma fu Gesù stesso a rassicurarla dicendole che quello scritto si sarebbe diffuso a maggior gloria di Dio e a beneficio del prossimo. A quel punto la santa si decise a rivedere con cura il manoscritto, nel quale le sue visioni, l'unione sponsale con Cristo, i dialoghi con la Beata Vergine sono descritti in modo da far cogliere l'intimità che aveva con il sacro.In monastero vi entrò a sette anni per la felicità provata dopo una visita con la madre e nonostante l'iniziale contrarietà dei genitori. Divenuta monaca verso i 17 anni, si formò sotto la guida della sorella Gertrude (da non confondere con Gertrude la Grande), che nel frattempo era stata eletta badessa. Fin dai primi passi in monastero Dio la ricolmò di doni soprannaturali, che si univano a ricorrenti prove e sofferenze anche fisiche, offerte con gioia da Matilde per la salvezza delle anime. Chiamata «l'Usignolo di Dio» per il canto soave, e autrice di diverse orazioni, sviluppò presto un tale amore per la Sacra Scrittura che per il suo modo di leggerla «in tutti suscitava la devozione» e in particolare prediligeva il Vangelo, che Gesù le aveva raccomandato: «Considera quanto sia immenso il mio amore: se vorrai conoscerlo bene, in nessun luogo lo troverai espresso più chiaramente che nel Vangelo».Il libro della Grazia speciale ha influito sulla devozione al Sacro Cuore di Gesù, preparando il terreno - assieme all'Araldo del divino Amore di santa Gertrude - per l'affermazione definitiva del culto, avvenuta in seguito alle rivelazioni a santa Margherita Alacoque nel XVII secolo. Nelle sue pagine un posto centrale è occupato dai sacramenti della Confessione e Comunione quali mezzi di santificazione, dalla beatitudine del Paradiso in cui vide immersi i suoi contemporanei Tommaso d'Aquino e Alberto Magno («quando furono arrivati davanti al trono di Dio, tutte le parole dei loro scritti apparvero sulle loro vesti in lettere d'oro»), dalla pietà verso le anime del Purgatorio (per le quali offriva continui sacrifici), dalle visioni delle anime dell'Inferno («all'uscire dal loro corpo, sono invase dalle tenebre») e dai colloqui con la Madonna, che chiamava Immacolata perché Maria le aveva già rivelato il dogma proclamato dalla Chiesa sei secoli dopo. A Lei domandò un giorno quale fosse stata la prima virtù praticata nell'infanzia: «L'umiltà, l'obbedienza e l'amore», rispose la Vergine.A santa Matilde è legata anche la promessa, valida per tutti i fedeli, delle tre Ave Maria in onore di ciascuna delle tre Persone della Trinità e dei doni particolari di potenza, sapienza e amore che Dio Padre, Figlio e Spirito Santo hanno fatto alla Madonna: la quale le promise di assisterla con la sua presenza nell'ora della morte, chiedendole in cambio di recitarle ogni giorno secondo le suddette intenzioni. La promessa delle tre Ave Maria, che vale per tutte le anime che le recitano con devozione, è stata propagata nei secoli da diversi santi e pontefici. Titolo originale: San Leonardo da Porto MaurizioFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 26-11-2020Pubblicato su BastaBugie n. 693

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia dell'Immacolata - Anno B (Lc 1.26-39)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Dec 1, 2020 7:17


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6384OMELIA DELL'IMMACOLATA - ANNO B (Lc 1,26-38)Colui che nascerà sarà santoda Il settimanale di Padre PioOggi celebriamo una festa molto bella, quella dell'Immacolata Concezione di Maria. Dire che la Vergine Santissima è l'Immacolata significa dire che Ella è la Piena di Grazia fin dal primo istante della sua esistenza, quando fu concepita dai suoi genitori, i santi Gioacchino ed Anna. Tutti noi, quando abbiamo cominciato ad esistere nel grembo delle nostre madri eravamo privi della Grazia di Dio. Questo dono ci è stato dato con il sacramento del Battesimo. Vi è un'unica eccezione: l'Immacolata. Ella doveva essere la Piena di Grazia, fin dal suo concepimento, perché Ella doveva diventare la Madre di Dio. Dunque non era conveniente che la Madre di Dio fosse stata, anche solo per un istante, sotto il dominio del peccato originale.La Madonna ha ricevuto questa grazia, la prima e la più grande, in vista dei meriti di Gesù in Croce. Anche Lei è stata redenta da Gesù, ma nel modo più perfetto: Ella non è stata liberata dal peccato, ma è stata preservata dal peccato. Il peccato non l'ha nemmeno sfiorata. Pertanto, l'Immacolata è la creatura più perfetta, il Capolavoro uscito dalle mani e dal Cuore di Dio.Il mistero dell'Immacolata è prefigurato già nelle prime pagine della Sacra Scrittura, precisamente nella prima lettura della Messa di oggi. In seguito al peccato di Adamo e di Eva, Dio disse al serpente tentatore: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,15). Questa donna di cui parla il testo della Genesi è l'Immacolata. Ella è la nemica del demonio; e, affinché questa inimicizia potesse essere piena, era necessario che la Madonna fosse stata la "Piena di Grazia" fin dall'inizio. Se, per assurdo, Ella fosse stata, anche per poco tempo, con il peccato d'origine, non poteva chiamarsi a pieno titolo la nemica del demonio.Gesù è il Redentore del genere umano. Egli è la "stirpe" di cui parla la lettura della Genesi, il Figlio della donna che schiaccia la testa al serpente infernale. Ma, unita a Gesù, vi è pure la Vergine Immacolata, la Corredentrice. Insieme a Gesù, anche Lei schiaccia la testa al serpente, collaborando alla Redenzione dell'umanità, alla salvezza di tutti i figli a Lei affidati da Gesù dall'alto della Croce e rappresentati dal fedele discepolo Giovanni. Per questo motivo, tante volte la Madonna è raffigurata nell'atteggiamento di schiacciare la testa al serpente, in base alle apparizioni mariane avute da santa Caterina Labouré. Questa donna, l'Immacolata, è la vera «Madre di tutti i viventi» (Gen 3,20), di cui Eva era solo un abbozzo iniziale.Nel Vangelo, la Madonna è salutata dall'Arcangelo Gabriele con queste parole: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te» (Lc 1,28). Queste parole indicano il nome proprio di Maria: Ella è la "Piena di Grazia", Ella è l'Immacolata. Con la preghiera dell'"Ave Maria" noi ripetiamo continuamente questo saluto, arrecando al Cuore materno di Maria una gioia indicibile. Scriveva san Luigi di Montfort che, come la salvezza del mondo iniziò con un'"Ave Maria", ovvero con il saluto dell'Arcangelo Gabriele, allorquando avvenne l'Incarnazione del Verbo ed ebbe inizio la Redenzione; così la salvezza di ogni anima in particolare inizia con la recita devota di questa bella preghiera. Pregando la Madonna, Ella ci colmerà della grazia di Dio di cui è ripiena; e, prima di tutto, Ella vorrà donarci la grazia più importante, quella della Salvezza, grazia ottenuta da Gesù in Croce e custodita nel suo Cuore materno. Pregando con assiduità la Madonna, riceveremo certamente questa grazia.Se la Madre è Immacolata, anche i figli devono essere immacolati, ovvero devono assomigliare quanto più è possibile alla Madonna. Tutto questo lo possiamo comprendere dalla seconda lettura di oggi. San Paolo, rivolgendosi agli Efesini, afferma che, in Cristo, il Padre «ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità» (Ef 1,4). La Volontà del Padre Celeste è proprio questa: che noi diveniamo santi e immacolati nella carità, che diveniamo anche noi, per quanto è possibile, "pieni di grazia", che, in poche parole, diveniamo simili all'Immacolata. Esaminiamo dunque la nostra vita, e vediamo se concretamente tendiamo a questo ideale, o se ci facciamo vincere dalle nostre passioni disordinate.Se veramente vogliamo bene alla Madonna, sforziamoci di piacere sempre di più al Signore. Non possiamo dire di amare la Madonna se poi, a Lei e al Signore, preferiamo il peccato. Essere devoti dell'Immacolata significherà lavorare instancabilmente dentro di noi. Un giorno incontrai un pellegrino che veniva da molto lontano, forse non era nemmeno cattolico. Comunque gli feci questa domanda: «Tu credi che la Madonna è Immacolata?». Mi diede una bellissima risposta che dimostrava quanto egli era molto più avanti di me. Mi disse infatti: «Non solo ci credo, ma lo vivo!». Fu una vera e propria lezione di teologia. In poche parole aveva detto tutto, mi aveva fatto comprendere che è vero teologo non colui che sa molte cose, ma colui che mette in pratica ciò che apprende con la mente.Se amiamo l'Immacolata cercheremo di uniformare la nostra vita sempre di più a questo sublime modello. Sia questo anche il nostro proposito. Fonte: Il settimanale di Padre PioPubblicato su BastaBugie n. 693

Vivere nel Fiat supremo
Mai ostacolare la Divina Volontà

Vivere nel Fiat supremo

Play Episode Listen Later Mar 28, 2020 38:54


Gesù spiega a Luisa il prodigio dell'Immacolato Concepimento, per comprendere il quale bisogna avere chiara l'essenza assolutamente semplice di Dio e che la sua divinità è un Atto solo in cui tutto è simultaneamente presente, senza passato, presente e futuro. La sua spiegazione rafforza e chiarisce la verità divina e cattolica dell'Immacolata Concezione. Fu la volontà a travolgere la natura, non viceversa; ogni male dell'uomo viene solo dalla sua volontà, che non dà a quella Divina piena libertà di agire, ma anzi ne interrompe e ostacola continuamente e incessantemente l'operato. Libro di cielo volume 16, 8 Dicembre 1923, 28 Marzo 2020

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BASTA BUGIE - Cinema
FILM GARANTITI: Duns Scoto - Il difensore dell'Immacolata Concezione (2012) **

BASTA BUGIE - Cinema

Play Episode Listen Later Mar 3, 2020 5:34


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=160DUNS SCOTO - IL DIFENSORE DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE di Raffaele IariaIl film "Duns Scoto" sul filosofo e teologo francescano di origine scozzese, è un lungometraggio di 90 minuti in alta definizione girato nell'abbazia e nella tenuta di Montelabate di Perugia e sulla costa anconetana.E' una novità nell'attività di un istituto religioso come i Frati Francescani dell'Immacolata che pur impegnati nell'apostolato dei mass media, in fedeltà al loro carisma che si ispira da vicino a S. Massimiliano Maria Kolbe, si cimentano adesso nel cinema dopo qualche produzione documentaristica.Scritto e diretto dal regista Fernando Muraca, a partire dal libro di p. Stefano Maria Manelli, "Beato Giovanni Duns Scoto" pubblicato da Casa Mariana Editrice, il film esordisce con il drammatico momento nel quale il giovane professore francescano (interpretato da Adriano Braidotti), fedele al Papa e integro di coscienza, si allontana dalla Sorbona per aver rinunciato a sottoscrivere il libello del re Filippo il Bello contro Bonifacio VIII. Il suo andare verso Oxford non è solo un viaggio nello spazio, ma anche nel tempo poiché confiderà a un giovane novizio che lo accompagna, la storia della sua vocazione. Nei flash back il ruolo di Duns Scoto bambino è interpretato dal piccolo Emanuele Maria Gamboni che già ha recitato accanto a Gigi Proietti nel film Rai fiction - Lux Vide "Preferisco il Paradiso". Duns Scoto rientrerà pochi anni dopo a Parigi ove proseguirà il suo insegnamento di alto livello instaurando un ottimo rapporto con i suoi studenti, ma anche suscitando gelosie. Gli sarà lanciato il guanto di sfida dai professori domenicani sulla dimostrabilità dell'Immacolata Concezione di Maria, teoria all'epoca ancora controversa. A modo di contro trama, la storia del nobile Luis (Sebastiano Colla), studente della Sorbona, che s'innamora di Maria una umile, ma bella e pia fanciulla, interpretata da Camilla Diana (S. Agnese di Assisi nel film Chiara e Francesco di Fabrizio Costa) alterna drammaticità e speculazione a momenti di umanità al quotidiano. Interessanti i dubbi e le idee eterodosse del giovane fra Guglielmo (di Occam) interpretato da Alessandro Chini, amorevolmente e puntualmente corretto proprio dal suo maestro Scoto. Il film si conclude nell'apoteosi della vittoria di Duns Scoto riconosciuta dai legati papali nel corso della disputa teologica della Sorbona. Durante le riprese e per le scene della disputa si è arrivati fino a cento comparse con altrettante riproduzioni di abiti medievali curati da Angelo Poretti e Monica Sarracchini.La direzione della fotografia è stata affidata a Massimo Lupi (Il commissario Rex) che ha ben saputo avvalorare esteticamente le scene che si susseguono in interni ed esterni, di notte e di giorno con l'uso di numerosi e suggestivi piani sequenza."L'ispirazione è nata – spiega p. Alfonso M. Bruno, direttore di produzione – dallo spontaneo desiderio degli alunni dello Studio Teologico Immacolata Mediatrice (STIM) in occasione del settimo centenario dalla morte del beato nel 2008. Lo scopo del film è duplice. Il primo è quello di rendere più popolare la figura del b. Giovanni Duns Scoto in vista di una sua canonizzazione che lo renderebbe candidato al titolo di dottore della Chiesa. Il secondo è dare un contributo alla Chiesa nel patrocinio dell'arte in un ambiente post-cristiano. Il cinema è infatti uno strumento sensibilissimo, che può contribuire alla crescita di un vero umanesimo e, in definitiva, alla lode che dal creato si eleva verso il Creatore. E' necessario umanizzarlo attraverso la spiritualità e l'ingresso dei cristiani, un tempo leaders dell'innovazione artistica, che oggi si trovano ai margini dell'ambiente culturale".

BASTA BUGIE - Cinema
FILM GARANTITI: Duns Scoto - Il dottore sottile (2012) **

BASTA BUGIE - Cinema

Play Episode Listen Later Mar 3, 2020 17:36


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id= 164DUNS SCOTO - IL DOTTORE SOTTILE di Papa Benedetto XVIQuesta mattina voglio presentarvi un'altra figura importante nella storia della teologia: si tratta del beato Giovanni Duns Scoto, vissuto alla fine del secolo XIII. Un'antica iscrizione sulla sua tomba riassume le coordinate geografiche della sua biografia: "l'Inghilterra lo accolse; la Francia lo istruì; Colonia, in Germania, ne conserva i resti; in Scozia egli nacque". Non possiamo trascurare queste informazioni, anche perché possediamo ben poche notizie sulla vita di Duns Scoto. Egli nacque probabilmente nel 1266 in un villaggio, che si chiamava proprio Duns, nei pressi di Edimburgo. Attratto dal carisma di san Francesco d'Assisi, entrò nella Famiglia dei Frati minori, e nel 1291, fu ordinato sacerdote. Dotato di un'intelligenza brillante e portata alla speculazione - quell'intelligenza che gli meritò dalla tradizione il titolo di Doctor subtilis, "Dottore sottile"- Duns Scoto fu indirizzato agli studi di filosofia e di teologia presso le celebri Università di Oxford e di Parigi. Conclusa con successo la formazione, intraprese l'insegnamento della teologia nelle Università di Oxford e di Cambridge, e poi di Parigi, iniziando a commentare, come tutti i Maestri del tempo, le Sentenze di Pietro Lombardo. Le opere principali di Duns Scoto rappresentano appunto il frutto maturo di queste lezioni, e prendono il titolo dai luoghi in cui egli insegnò: Ordinatio (in passato denominata Opus Oxoniense – Oxford), Reportatio Cantabrigiensis (Cambridge), Reportata Parisiensia (Parigi). A queste sono da aggiungere almeno i Quodlibeta (o Quaestiones quodlibetales), opera assai importante formata da 21 questioni su vari temi teologici. Da Parigi si allontanò quando, scoppiato un grave conflitto tra il re Filippo IV il Bello e il Papa Bonifacio VIII, Duns Scoto preferì l'esilio volontario, piuttosto che firmare un documento ostile al Sommo Pontefice, come il re aveva imposto a tutti i religiosi. Così – per amore alla Sede di Pietro –, insieme ai Frati francescani, abbandonò il Paese.Cari fratelli e sorelle, questo fatto ci invita a ricordare quante volte, nella storia della Chiesa, i credenti hanno incontrato ostilità e subito perfino persecuzioni a causa della loro fedeltà e della loro devozione a Cristo, alla Chiesa e al Papa. Noi tutti guardiamo con ammirazione a questi cristiani, che ci insegnano a custodire come un bene prezioso la fede in Cristo e la comunione con il Successore di Pietro e con la Chiesa universale.Tuttavia, i rapporti fra il re di Francia e il successore di Bonifacio VIII ritornarono ben presto amichevoli, e nel 1305 Duns Scoto poté rientrare a Parigi per insegnarvi la teologia con il titolo di Magister regens. Successivamente, i Superiori lo inviarono a Colonia come professore dello Studio teologico francescano, ma egli morì l'8 novembre del 1308, a soli 43 anni di età, lasciando, comunque, un numero rilevante di opere.A motivo della fama di santità di cui godeva, il suo culto si diffuse ben presto nell'Ordine francescano e il Venerabile Giovanni Paolo II volle confermarlo solennemente beato il 20 Marzo 1993, definendolo "cantore del Verbo incarnato e difensore dell'Immacolata Concezione". In tale espressione è sintetizzato il grande contributo che Duns Scoto ha offerto alla storia della teologia.Anzitutto, egli ha meditato sul Mistero dell'Incarnazione e, a differenza di molti pensatori cristiani del tempo, ha sostenuto che il Figlio di Dio si sarebbe fatto uomo anche se l'umanità non avesse peccato. "Pensare che Dio avrebbe rinunciato a tale opera se Adamo non avesse peccato, - scrive Duns Scoto - sarebbe del tutto irragionevole! Dico dunque che la caduta non è stata la causa della predestinazione di Cristo, e che - anche se nessuno fosse caduto, né l'angelo né l'uomo - in questa ipotesi Cristo sarebbe stato ancora predestinato nella stessa maniera" (Reportata Parisiensia, in III Sent., d. 7, 4). Questo pensiero nasce perché per Duns Scoto l'Incarnazione del Figlio di Dio, progettata sin dall'eternità da parte di Dio Padre nel suo piano di amore, è il compimento della creazione, e rende possibile ad ogni creatura, in Cristo e per mezzo di Lui, di essere colmata di grazia, e dare lode e gloria a Dio nell'eternità. Duns Scoto, pur consapevole che, in realtà, a causa del peccato originale, Cristo ci ha redenti con la sua Passione, Morte e Risurrezione, ribadisce che l'Incarnazione è l'opera più grande e più bella di tutta la storia della salvezza, e che essa non è condizionata da nessun fatto contingente.Fedele discepolo di san Francesco, Duns Scoto amava contemplare e predicare il Mistero della Passione salvifica di Cristo, espressione della volontà di amore, dell'amore immenso di Dio, il Quale comunica con grandissima generosità al di fuori di sé i raggi della Sua bontà e del suo amore (cfr Tractatus de primo principio, c. 4). Questo amore non si rivela solo sul Calvario, ma anche nella Santissima Eucaristia, della quale Duns Scoto era devotissimo e che vedeva come il Sacramento della presenza reale di Gesù e come il Sacramento dell'unità e della comunione che induce ad amarci gli uni gli altri e ad amare Dio come il Sommo Bene comune (cfr Reportata Parisiensia, in IV Sent., d. 8, q. 1, n. 3). "E come quest'amore, questa carità – scrivevo nella Lettera in occasione del Congresso Internazionale a Colonia per il VII Centenario della morte del beato Duns Scoto, riportando il pensiero del nostro autore – fu all'inizio di tutto, così anche nell'amore e nella carità soltanto sarà la nostra beatitudine: «il volere oppure la volontà amorevole è semplicemente la vita eterna, beata e perfetta»" (AAS 101 [2009], 5).Cari fratelli e sorelle, questa visione teologica, fortemente "cristocentrica", ci apre alla contemplazione, allo stupore e alla gratitudine: Cristo è il centro della storia e del cosmo, è Colui che dà senso, dignità e valore alla nostra vita! Come a Manila il Papa Paolo VI, anch'io oggi vorrei gridare al mondo:"[Cristo] è il rivelatore di Dio invisibile,è il primogenito di ogni creatura,è il fondamento di ogni cosa;Egli è il Maestro dell'umanità, è il Redentore;Egli è nato, è morto, è risorto per noi;Egli è il centro della storia e del mondo;Egli è Colui che ci conosce e che ci ama;Egli è il compagno e l'amico della nostra vita...Io non finirei più di parlare di Lui" (Omelia, 29 novembre 1970).Non solo il ruolo di Cristo nella storia della salvezza, ma anche quello di Maria è oggetto della riflessione del Doctor subtilis. Ai tempi di Duns Scoto la maggior parte dei teologi opponeva un'obiezione, che sembrava insormontabile, alla dottrina secondo cui Maria Santissima fu esente dal peccato originale sin dal primo istante del suo concepimento: di fatto, l'universalità della Redenzione operata da Cristo – evento assolutamente centrale nella storia della salvezza – a prima vista poteva apparire compromessa da una simile affermazione. Duns Scoto espose allora un argomento, che verrà poi adottato anche dal beato Papa Pio IX nel 1854, quando definì solennemente il dogma dell'Immacolata Concezione di Maria. Questo argomento è quello della "Redenzione preventiva", secondo cui l'Immacolata Concezione rappresenta il capolavoro della Redenzione operata da Cristo, perché proprio la potenza del suo amore e della sua mediazione ha ottenuto che la Madre fosse preservata dal peccato originale. I Francescani accolsero e diffusero con entusiasmo questa dottrina, e altri teologi – spesso con solenne giuramento – si impegnarono a difenderla e a perfezionarla.A questo riguardo, vorrei mettere in evidenza un dato, che mi pare importante. Teologi di valore, come Duns Scoto circa la dottrina sull'Immacolata Concezione, hanno arricchito con il loro specifico contributo di pensiero ciò che il popolo di Dio credeva già spontaneamente sulla Beata Vergine, e manifestava negli atti di pietà, nelle espressioni dell'arte e, in genere, nel vissuto cristiano. Tutto questo grazie a quel soprannaturale sensus fidei, cioè a quella capacità infusa dallo Spirito Santo, che abilita ad abbracciare le realtà della fede, con l'umiltà del cuore e della mente. Possano sempre i teologi mettersi in ascolto di questa sorgente e conservare l'umiltà e la semplicità dei piccoli! Lo ricordavo qualche mese fa: "Ci sono grandi dotti, grandi specialisti, grandi teologi, maestri della fede, che ci hanno insegnato molte cose. Sono penetrati nei dettagli della Sacra Scrittura, della storia della salvezza, ma non hanno potuto vedere il mistero stesso, il vero nucleo... L'essenziale è rimasto nascosto! Invece, ci sono anche nel nostro tempo i piccoli che hanno conosciuto tale mistero. Pensiamo a santa Bernardette Soubirous; a santa Teresa di Lisieux, con la sua nuova lettura della Bibbia 'non scientifica', ma che entra nel cuore della Sacra Scrittura" (Omelia. S. Messa con i membri della Commissione Teologica Internazionale, 1 dicembre 2009).Infine, Duns Scoto ha sviluppato un punto a cui la modernità è molto sensibile. Si tratta del tema della libertà e del suo rapporto con la volontà e con l'intelletto. Il nostro autore sottolinea la libertà come qualità fondamentale della volontà, iniziando una impostazione che valorizza maggiormente quest'ultima. Purtroppo, in autori successivi al nostro, tale linea di pensiero si sviluppò in un volontarismo in contrasto con il cosiddetto intellettualismo agostiniano e tomista. Per san Tommaso d'Aquino la libertà non può considerarsi una qualità innata della volontà, ma il frutto della collaborazione della volontà e dell'intelletto. Un'idea della libertà innata e assoluta – come si evolse, appunto, successivamente a Duns Scoto – collocata nella volontà che precede l'intelletto, sia in Dio che nell'uomo, rischia, infatti, di condurre all'idea di un Dio che non è legato neppure alla verità e al bene.

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia dell'Immacolata Concezione - Anno A (Lc 1,26-38)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Dec 5, 2019 6:18


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5887OMELIA DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE - ANNO A (Lc 1,26-38)Oggi è la Solennità dell'Immacolata Concezione. Dire che la Madonna è immacolata nella sua Concezione significa affermare che Ella, fin dal suo primissimo istante di esistenza, quando fu concepita dai suoi santi genitori Gioacchino ed Anna, era ripiena della Grazia di Dio. Mentre noi, quando abbiamo iniziato ad esistere nel grembo materno, eravamo privi della Grazia di Dio e abbiamo dovuto attendere il Battesimo per essere liberati dal peccato originale, la Madonna era la Tutta Santa fin dall'inizio.Questa Verità è stata proclamata dalla Chiesa in modo solenne con il papa beato Pio IX nel 1854. Prima di allora, riguardo a questa dottrina, c'era stata una lunga discussione teologica durata dei secoli. Sembrava infatti impossibile affermare che la Madonna era la Piena di Grazia fin dal suo Concepimento. Ciò sembrava contraddire la verità affermata dalla Scrittura che tutti hanno avuto bisogno della Redenzione. In poche parole, dire così sembrava affermare che la Madonna non aveva avuto bisogno della Salvezza operata da Gesù. Per questo motivo, anche dei grandi Santi del Medioevo non sono riusciti a comprendere questa dottrina che solo nel 1854 è stata proclamata Dogma di fede.La soluzione fu indicata da un teologo francescano del XIV secolo, dal beato Giovanni Duns Scoto, un'umile frate scozzese che all'inizio della sua vita francescana non sembrava brillare di una grande intelligenza. La Madonna però gli fece la grazia di riuscire bene negli studi e di diventare un valente teologo. C'era un motivo in tutto questo: quell'umile Fraticello doveva servire la Madonna e dimostrare teologicamente una verità tanto bella e tanto cara al Cuore di Maria, la verità del suo Immacolato Concepimento.Il beato Giovanni, in una disputa che rimase poi famosa, dimostrò che affermare l'Immacolato Concepimento di Maria non andava contro la verità secondo la quale tutti hanno avuto bisogno della Redenzione. Anche la Madonna ne ha avuto bisogno, nel modo però più perfetto, non nel senso di essere liberata dal peccato originale, ma in quello di essere preservata da questo peccato dei nostri Progenitori. In poche parole, la Madonna fu la Piena di Grazia fin dal suo Concepimento in vista dei meriti di Gesù in croce. Dunque, contemplando Maria Immacolata, noi ammiriamo la Redenzione più perfetta, il frutto più eccelso dell'Albero della Croce. Questa spiegazione convinse molti, finché si giunse nel 1854, come dicevo prima, alla proclamazione dogmatica che insegna la verità assoluta di tale dottrina. Questa Verità ha i suoi fondamenti nella Sacra Scrittura. Il primo fondamento è quello che troviamo nella prima lettura di oggi. Il testo della Genesi dice che dopo il peccato originale di Adamo ed Eva, Dio annunciò la futura Redenzione parlando di una donna la quale sarebbe stata la nemica del demonio. Il Testo dice così: «Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,15). Chi è questa donna? È l'Immacolata! Per essere nemica del demonio, Ella doveva essere piena di Grazia fin dall'inizio. Se Ella fosse stata, anche solo per un istante, sotto il dominio del peccato, non poteva dirsi a pieno titolo "nemica del demonio".Un altro fondamento lo troviamo nel testo del Vangelo. L'angelo Gabriele saluta Maria con queste parole: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te» (Lc 1,28). Questa pienezza di Grazia è da intendersi fin dall'inizio della sua esistenza. "Piena di Grazia" è come il nome proprio di Maria, è la sua caratteristica più bella e più cara al Cuore di Dio.Questa Verità deve spingerci a fare due cose. La prima cosa è quella di pregare molto la Vergine Immacolata per attingere da questa pienezza di Grazia tutte le grazie di cui abbiamo bisogno. Ella è la Piena di Grazia non solamente per se stessa, ma anche per ciascuno di noi. Pregandola, riceveremo tutto ciò di cui abbiamo bisogno, per l'anima e per il corpo. Preghiamola con il Rosario: non rimarremo mai a mani vuote. La seconda cosa da fare è quella di sforzarci di assomigliare sempre di più a Lei. Essere devoti dell'Immacolata significherà essere "nemici del peccato", significherà cercare in tutti i modi di evitarlo e di vivere sempre in Grazia di Dio. Quanto più ci avvicineremo all'ideale della santità, tanto più assomiglieremo alla nostra Madre Immacolata.Nota di BastaBugie: Per una omelia del card. Giacomo Biffi sull'Immacolata Concezione, clicca sul seguente link.http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4450

BASTA BUGIE - Storia
La leggenda di Woodstock è totalmente fuorviante (come molti dei miti degli anni '60)

BASTA BUGIE - Storia

Play Episode Listen Later Sep 3, 2019 4:21


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5789LA LEGGENDA DI WOODSTOCK E' TOTALMENTE FUORVIANTE (COME MOLTI DEI MITI DEGLI ANNI '60) di Giulia TanelCinquant'anni fa, tra il 15 e il 18 agosto 1969, si svolgeva vicino a Bethel, una cittadina rurale dello Stato di New York, la Fiera della Musica e delle Arti di Woodstock. Nell'immaginario collettivo, che si è costruito una (fuorviante) idea del festival grazie al documentario - premio Oscar nel 1970 - dal titolo "Woodstock: tre giorni di pace, amore e musica", si è trattato di un festoso e pacifico raduno di giovani che ha dato slancio al movimento controculturale che ha visto nell'affermarsi della "rivoluzione sessuale" e nella conquista dei cosiddetti "diritti civili", in primis aborto e divorzio, i suoi frutti più eclatanti.Eppure, una lettura meno disincantata e più attinente ai fatti, unita a un'analisi delle conseguenze derivate, non solo è possibile, ma è anche un dovere di verità. Ed è proprio questa l'analisi che propone K.V. Turley sul National Catholic Register, innanzitutto affermando che Woodstock, inteso appunto secondo la concezione più diffusa del fenomeno, «non è mai esistito. Era un campo fangoso con quasi mezzo milione di giovani, molti dei quali erano drogati e ascoltavano musica rock attraverso un cattivo sistema di diffusione sonora con carenza di cibo e servizi igienici. [...] Eppure, come gran parte dei miti degli anni '60, la leggenda che è stata stampata sul festival è totalmente fuorviante».Non c'è stato solo Woodstock, naturalmente: sempre nel 1969, questa volta in California, si svolse l'Altamont Free Concert, presentato come il West Coast Woodstock, che vide i Rolling Stone suonare come primo pezzo la canzone Sympathy for the Devil, dopo che già durante la "mitica" Summer of Love del 1967 avevano registrato l'album Their Satanic Majesties Request... Le parole parlano da sé e questi eventi, rileva Turley, «non sono che i mezzi con cui gli aspetti di quella rivoluzione [sessuale, ndR] continuano ad essere glamour, anche se è stata, e continua ad essere, una rivoluzione mortale come qualsiasi guerra e, con il senno di poi di mezzo secolo, con altrettante causalità». Infatti, si domanda ancora il giornalista, «è una semplice coincidenza che il festival controculturale di Woodstock abbia avuto inizio durante la festa dell'Assunta? O se Altamont si è tenuto durante la festa dell'Immacolata Concezione? O che l'inno hippy originale dell'estate del 1967 e oltre San Francisco (Be Sure to Wear Flowers in Your Hair) è stato rilasciato il 13 maggio, festa della Nostra Signora di Fatima?».Quanto è certo, chiosa Turley, è che quello che Woodstock rappresentava - e ancora rappresenta - continua a seminare falsità demoniache nel mondo. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, ogni giorno. Come ha recentemente dichiarato al New York Times Roger Daltrey, della rock band inglese The Who, che nell'agosto del 1969 era presente in prima persona a Bethel: «Woodstock non era pace e amore. C'erano un sacco di urla, di continuo. Quando tutto finì, i lati peggiori della nostra natura erano emersi».Ecco perché, di fronte alle celebrazioni per il cinquantennio dell'evento clou dei "figli dei fiori", è importante, in prima istanza per i cattolici, smascherare l'errore portato subdolamente avanti dalla narrazione ideologicamente allineata e, di contro, riaffermare pubblicamente quella che è la Via, la Verità e la Vita: Gesù Cristo, il Salvatore.

BASTA BUGIE - Politica
Massoneria all'attacco: i vescovi rispondono per le rime

BASTA BUGIE - Politica

Play Episode Listen Later Aug 13, 2019 5:39


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5765MASSONERIA ALL'ATTACCO: I VESCOVI RISPONDONO PER LE RIME di Mauro FaverzaniAccade nel 2019 in Camerun: qui politica ed affari sono gestiti dalla massoneria. In modo occulto. È questo quanto denunciato in un pubblico appello, firmato dalla locale Conferenza episcopale ed, in primis, dal suo presidente, mons. Abraham Kome Bouallo. Appello, in cui si chiede espressamente di fermare grembiulini, Rosacroce e stregoni: «In questo momento, in alcune parrocchie della nostra Diocesi, nei loro consigli parrocchiali e persino in alcuni organismi diocesani, siedono sempre più - e con incarichi di crescente responsabilità - persone appartenenti alla massoneria, ai Rosacroce o dedite alla stregoneria. Una simile situazione esige un chiarimento», scrivono i Vescovi in questa loro lettera pastorale, in cui spiegano di voler non solo «richiamare le linee fondamentali del Magistero» in merito a tali gruppi più o meno occulti, bensì anche di voler «dare precise direttive pastorali, al fine di chiarire e sostenere la fede in Gesù Cristo morto e risorto».IL CORAGGIO DEI VESCOVI DEL CAMERUNSi noti come solo lo scorso 5 luglio, con tanto di lettera su carta intestata, la Gran Loggia Unita del Camerun avesse inviato al primo ministro la proposta di piazzare un proprio affiliato, Désiré Mama Ndjikam, al posto di coordinatore dell'Unità Operativa di Gestione dell'importante progetto «Lago Monoun». Al proprio attivo, oggi, Ndjikam vanta già rilevanti incarichi come capo dei progetti presso il Conaroute-Consiglio Nazionale della Strada e come coordinatore del Segretariato tecnico dei punti focali di tale organismo. Si evincono da qui con chiarezza le ragioni della preoccupazione espressa dai Vescovi circa le mire sempre più pretenziose della Loggia camerunense.A fronte di tutto questo, i Vescovi camerunensi ricordano come «la religione cristiana non sia una nostra invenzione, bensì una religione rivelata da Dio stesso a Mosè e portata a pieno compimento da Gesù Cristo. La nostra fede riposa su un insieme di verità rivelate dal Signore. Queste verità vengono chiamate dogmi. Nessun cattolico le può contestare, senza rinnegare la propria fede: si tratta dei dogmi della Santissima Trinità, dell'Incarnazione, della Resurrezione, dell'Ascensione, dell'Immacolata Concezione e dell'Assunzione della Vergine Maria».I prelati ricordano anche come l'adesione dei cattolici ai Rosacroce e ad altri gruppi, la cui Dottrina sia contraria alle verità evangeliche su cui poggia il Magistero universale della Chiesa, sia severamente vietata. E ciò in quanto, spiegano i Vescovi, i Rosacrociani non considerano Dio come Persona, bensì come una sorta di energia spirituale, fonte ultima di tutte le vibrazioni materiali e non, scivolando così in una sorta di panteismo dichiarato. La lettera pastorale raccomanda, pertanto, di intensificare l'insegnamento solido e privo d'ambiguità della Dottrina cattolica, in quanto l'ignoranza resta uno dei fattori determinanti circa l'adesione alle sette ed ai raggruppamenti gnostici. Da qui il richiamo, rivolto ai fedeli cattolici, a riaffermare perennemente ed incessantemente la propria fede in Gesù Cristo morto e risorto. Un richiamo chiaro, senza cedimenti, senza compromessi, purtroppo però anche con pochi eguali nell'episcopato europeo, da troppo tempo silente su questi importantissimi temi, benché la cronaca suggerisca ben altra condotta.LA MASSONERIA VUOLE LA CATTEDRALE DI NOTRE-DAME DI PARIGIRecente, dello scorso 17 giugno, è, ad esempio, l'intervista rilasciata al quotidiano L'Opinion da Jean-Philippe Hubsch, Gran Maestro del Grand'Oriente di Francia, la principale obbedienza massonica d'Oltralpe, intervista in cui si propone - niente meno! - di trasformare la cattedrale di Notre-Dame di Parigi da luogo di culto in luogo pubblico di cultura. È per questo che i grembiulini francesi si sono precipitati a raccogliere fondi, finalizzati alla ricostruzione dell'edificio in una sorta - come han dichiarato - di «gesto di solidarietà repubblicano» tutt'altro che disinteressato. La proposta è già stata respinta al mittente dall'Ufficio Comunicazioni diocesano e persino l'Arcivescovo di Parigi, mons. Michel Aupetit, è intervenuto più volte per ribadire la finalità precipua di culto intrinseca a Notre-Dame.Lo scorso 15 giugno, nel corso dell'omelia per la prima Messa celebrata nella cattedrale dopo il rogo, il prelato ha dichiarato: «Separare cultura e culto può essere frutto di ignoranza o di ideologia. Lo dico con forza: una cultura senza culto diviene un'incultura. È lì da vedere l'abissale ignoranza religiosa dei nostri contemporanei a causa dell'esclusione della nozione divina e del Nome stesso di Dio dalla sfera pubblica, invocando una laicità, che esclude qualsiasi dimensione spirituale visibile. Come tutti gli edifici, la Cattedrale comprende una pietra angolare, che sostiene l'insieme della costruzione. Questa pietra angolare è Cristo». Eppure tutto ciò non basta ad indebolire le pressioni dei grembiulini, numerose ed influenti.Qualcuno ha saputo qualcosa di tali avvenimenti sui grandi media? Qualcuno si è espresso pubblicamente a sostegno della Chiesa in Francia ed in Camerun? Qualcuno ha diffuso la notizia delle mire della massoneria su Notre-Dame? Ecco, non è necessario aggiungere altro...

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà
Cosa significa essere Dio

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà

Play Episode Listen Later Dec 10, 2018 34:58


Gesù le spiega a quali condizioni si è verificata la sua incarnazione nel grembo di Maria Santissima. Le spiega anche come è avvenuto il prodigio dell'Immacolata Concezione, mostrandole cosa sia profondamente la natura divina e la volontà divina. La Divina Volontà può fare tutto e giungere ovunque, purché l'anima non ne interrompa il corso opponendo la sua volontà umana (Volume 16, 6 e 8 Dicembre 1923). Meditazione mariana in occasione della memoria della traslazione a Loreto della santa Casa di Nazareth, Lunedì 10 Dicembre 2018

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Meditazioni mariane sulla Divina Volontà
Cosa fu il prodigio dell'Immacolata Concezione

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà

Play Episode Listen Later May 19, 2018 39:43


La semplicità divina e il suo atto unico. Come essa operò nel prodigio dell'Immacolata Concezione. Come fu possibile che l'anima della Divina Maria non fu infettata dal contagio della colpa originale (Libro di Cielo, Volume 16, 8 Dicembre 1923). Sabato 19 Maggio 2018

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