Artistic representation of one or more persons
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con Eros Galbiati attore in "Ritratto di un certo Oriente" di Marcelo Gomes; Uberto Pasolini regista di "Itaca - Il ritorno" e un contributo audio di Claudio Santamaria; Enrico Masi sul suo documentario "Terra Incognita". Tra le uscite: "Io sono ancora qui" di Walter Salles; "Babygirl" di Alina Reijn; "Simone Veil - La donna del secolo" di Olivier Dahan.
Il Brutto Il Cattivo - Il meglio e il peggio di cinema e serie tv
Torna il riassunto delle uscite al cinema e in streaming della settimana, impressioni e pregiudizi dopo aver visto i trailer. Questa settimana parliamo di Nicole Kidman che torna a fare la zozza come in Da Morire con Babygirl; Io sono ancora qui è il racconto sulla dittatura in Brasile di Walter Salles con una straordinaria Fernanda Torres. Poi abbiamo un doc su Simon Veil, animazione con Dog Man, l'horror Companiom (film sottovalutato della settimana); The Last Redemption è il trailer più divertente della settimana mentre per noi restanl dei misteri misteriosi Ritratto di un certo Oriente e Terra Incognita. Con il trailer di Un matrimonio di troppo abbiamo riso anche più del dovuto.
Thomas Larcher heeft in IXXU, zijn Tweede strijkkwartet, geprobeerd zich los te maken van alles wat hij geleerd had of gewend was bij het componeren te doen. Dat verklaart ook waarom hij er zes jaar aan gewerkt heeft. Het Vierde strijkkwartet van Matthias Pintscher, ‘Ritratto di Gesualdo', is exact wat de titel aangeeft: een portret […]
ne parla Denise Cicchitti
Ilaria Guidantoni"Il bacio da sfogliare"Cinquesensi Editorewww.cinquesensi.itIl bacio da sfogliare: Un viaggio nel tempo e nello spazio sotto il segno del bacio, anzi dei baci, così tanti e così diversi. L'idea nasce dal bacio originario, dalla nostra prima esperienza di vita che sembra segnare il passo e il desiderio di ritrovare la pienezza del seno materno, promessa di felicità. Così il bacio diventa il simbolo dell'inizio di ogni amore. Ma i baci sono anche molto altro e l'autrice ne racconta i mille significati, dal bacio nella storia, all'interpretazione dello stesso nelle varie civiltà, dal bacio protagonista nell'arte, nella letteratura, nel cinema, fino al bacio che diventa dolce cibo da gustare.Questo libro nasce dalla riflessione che la prima cosa che impariamo, a parte respirare ovviamente, che però è un riflesso incondizionato, è baciare, attraverso la suzione con l'attaccamento al seno materno o, nei casi meno fortunati, al bibéron.(…) È lì, al bacio, che torniamo sempre quando cerchiamo la felicità, quel piacere così immediato, animale, eppure sublime del dono totale, considerando che la madre si offre, si lascia divorare, consumare, facendosi ʻpane quotidianoʼ perché l'altro cresca e sia accudito e protetto.(…) Il bacio ha pertanto un valore altamente simbolico e il bacio profondo, quello intimo che di solito rappresenta il primo approccio di ognuno di noi all'amore, è un discrimen tra il prima e il dopo.Ilaria GuidantoniGiornalista fiorentina, scrittrice e traduttrice, vive tra la Toscana, Milano e Tunisi. Si occupa di cultura del Mediterraneo. Studi classici e una laurea in Filosofia Teoretica all'Università Cattolica di Milano; un Corso di Perfezionamento in Bioetica al Policlinico Gemelli di Roma con una tesi pubblicata sul mito della Bellezza; è Diplomata Sommelier A.I.S; è Socia Aset Toscana. Collabora con BeBeez.it/ Milano Finanza per le pagine di cultura. Cura mostre d'arte ed eventi culturali. Tra i suoi ultimi lavori la traduzione dell'ultima opera di Jean-Jacques Rousseau con il titolo italiano Le fantasticherie di un vagabondo solitario (2022) e Carmi del poeta Odilon-Jean Périer (2023) per LdM; per Oltre Edizioni, traduzione inedita in Italia del Pasolini d'Algeria, Jean Sénac: Ritratto incompiuto del padre (2017) e Per una terra possibile (novembre 2017); il 2 giugno 2020 è uscito in ebook I giorni della peste 2.0 – riflessioni emozionali dal confinamento.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
MILANO (ITALPRESS) - Della Madonna col Bambino di Botticelli al Ritratto di giovane donna del Pollaiolo; dall'Annunciazione del Sassoferrato ai paesaggi del Canaletto e de Il Grechetto. I grandi capolavori di pittura, e le collezioni di orologi antichi e ceramiche del Museo Poldi Pezzoli, fiore all'occhiello della cultura a Milano, entrano nella quotidianità di Humanitas San Pio X, arricchendo di bellezza gli spazi ristrutturati dell'ospedale e creando una connessione tra l'arte e le persone. xm4/f18/fsc/gtr
MILANO (ITALPRESS) - Della Madonna col Bambino di Botticelli al Ritratto di giovane donna del Pollaiolo; dall'Annunciazione del Sassoferrato ai paesaggi del Canaletto e de Il Grechetto. I grandi capolavori di pittura, e le collezioni di orologi antichi e ceramiche del Museo Poldi Pezzoli, fiore all'occhiello della cultura a Milano, entrano nella quotidianità di Humanitas San Pio X, arricchendo di bellezza gli spazi ristrutturati dell'ospedale e creando una connessione tra l'arte e le persone. xm4/f18/fsc/gtr
MILANO (ITALPRESS) - Della Madonna col Bambino di Botticelli al Ritratto di giovane donna del Pollaiolo; dall'Annunciazione del Sassoferrato ai paesaggi del Canaletto e de Il Grechetto. I grandi capolavori di pittura, e le collezioni di orologi antichi e ceramiche del Museo Poldi Pezzoli, fiore all'occhiello della cultura a Milano, entrano nella quotidianità di Humanitas San Pio X, arricchendo di bellezza gli spazi ristrutturati dell'ospedale e creando una connessione tra l'arte e le persone. xm4/f18/fsc/gtr
Nel nuovo episodio di TuttoLibri, la nostra Liliana Russo ci presenta La vita segreta di Agatha Christie di Lucy Worsley
Quale importanza attribuiamo alla Natura? Quale senso le diamo? La interpelliamo, la interroghiamo, ci lasciamo interrogare e interpellare? E in tutto questo filosofeggiare, come l'abbiamo raccontata e come la raccontiamo oggi, la natura? Come si fa?Prendendo spunto dal nuovo saggio di Paolo Pècere Il senso della natura (Sellerio), in questa puntata di Moby Dick proveremo a raccontare il racconto della natura. Ma non dalla prospettiva naturalistica, bensì da quella letteraria, artistica e educativa. Ci aiuteranno così Angela Borghesi, professoressa di Letteratura italiana nell'Università Bicocca di Milano e autrice del delizioso Fior da fiore. Ritratto di essenze vegetali (Quodlibet), Chiara Gatti, storica e critica dell'arte, direttrice del MAN di Nuoro, museo per il quale ha curato la mostra “Diorama. Generation Earth”, e Pia Giorgetti, studiosa di botanica e zoologia, mediatrice culturale del Museo cantonale ticinese di storia naturale e, fra le altre cose, membro del Gruppo educazione ambientale della Svizzera italiana.
Oltre ogni stereotipo, un romanzo racconta una ragazza calabrese, figlia di un marocchino, che sogna Londra. Una vita tesa tra modelli diversi, tutti necessari, tutti insufficienti. Ritratto necessario di persone nuove, che non possiamo incasellare nelle categorie tradizionali e magari giudicare con i tradizionali pregiudizi, favorevoli o sfavorevoli che siano. Tangerinn di Emanuela Anechoum, e/o Questo e gli altri podcast gratuiti del Post sono possibili grazie a chi si abbona al Post e ne sostiene il lavoro. Se vuoi fare la tua parte, abbonati al Post. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Eloisa Morra"La lente di Gadda"Electa Editorewww.electa.itQuesto libro ci guida all'interno del laboratorio dello sguardo del più sperimentale tra gli autori del nostro Novecento, Carlo Emilio Gadda (1893-1973). Il visivo ha un ruolo decisivo nel modellare la scrittura-pensiero dell'Ingegnere, ed è spinta decisiva per cucire assieme, secondo la sua stessa definizione, “la fodera dell'io con la stoffa del mondo”. Alla complessa, multiforme officina linguistica corrisponde un analogo lavoro di studio, riflessione, rivisitazione d'un serbatoio di immagini appartenenti ai più diversi periodi storici, senza soluzione di continuità tra alto e basso, tra capolavori riconosciuti e cultura visiva assimilata attraverso viaggi, riviste illustrate, film e manifesti pubblicitari. Gadda cannibalizza la materialità delle immagini per costruire una realtà di secondo grado sorprendente, che spesso finisce per rivelarne elementi inattesi.Dall'analisi della memoria famigliare all'eros, dalla satira del fascismo al genius loci, il modo che chi scrive ha di conoscere il mondo (e di velare i propri traumi biografici) è legato alla traduzione del demone del visivo attraverso le pinze verbali della scrittura. L'occhio di Gadda materializza i diversi mondi in cui si muovono i personaggi dell'Ingegnere, dimostrando come la visività diventi parte tanto della “struttura” stessa del suo indimenticabile stile, quanto delle riscritture transmediali dei suoi testi più celebri.Eloisa Morra è critica letteraria, curatrice, professoressa di letteratura italiana all'Università di Toronto. Ha scritto Un allegro fischiettare nelle tenebre. Ritratto di Toti Scialoja (Quodlibet, 2014), Poetiche della visibilità (Carocci, in pubblicazione) e ha in preparazione un saggio su Carlo Emilio Gadda e la visualità. Oltre a Scialoja A-Z, ha curato i volumi Prisma Celati (Mimesis 2023), Toti Scialoja e i linguaggi dell'arte (Carocci, 2019), Building the Canon Through the Classics (Brill, 2019). Scrive per il Domenicale del Sole 24ore e Il Manifesto.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Nel 2016, il pubblico di SBS decretò Mastroianni uno dei 5 migliori attori italiani. Vi riproniamo un profilo dell'attore raccontato allora dal critico cinematografico Luca Baroncini.
Sabine SchultzVice Direttrice Editoriale di Neri Pozza"WunderKammer"Il festival di Neri Pozzawww.neripozza.itWUNDERKAMMER - FUSIONIIl programma completo della prima edizione del Festival di Neri PozzaDal 27 al 29 settembre 2024 si terrà Wunderkammer - Fusioni, il primo Festival letterario di Neri Pozza Editore. Saranno tre giorni di incontri con importanti autori italiani e internazionali, sullo sfondo del monumentale Palazzo della Gran Guardia a Verona.Il programmaLa giornata di apertura del Festival, venerdì 27 settembre, verrà inaugurata nel pomeriggio nella sede del Palazzo della Gran Guardia. Il primo incontro del Festival Wunderkammer vedrà il Premio Pulitzer per la Nonfiction 2024 Nathan Thrall, autore di Un giorno nella vita di Abed Salama, dialogare con Francesca Mannocchi nell'evento dal titolo Anatomia di una tragedia a Gerusalemme. La giornata di sabato 28 settembre comincerà con Hiroko Oyamada, di ritorno in libreria a settembre con il suo nuovo romanzo Donnole in soffitta, in dialogo con la giornalista Ludovica Lugli nell'incontro dal titolo Pesci tropicali, iperproduttività e desiderio di maternità. A seguire Antonia Berto e Riccardo Pedicone si confronteranno nell'incontro Solo leggendo mi sembra di vivere. Giuseppe Berto da Il male oscuro a La Fantarca. Il pomeriggio di eventi continuerà con l'incontro tra la maestra del thriller inglese Lisa Jewell, autrice di La famiglia è ancora qui, che dialogherà con Paola Barbato, il cui nuovo romanzo uscirà con Neri Pozza in ottobre. Sarà la volta poi dell'intervento di Luca Scarlini, dal titolo Neri Pozza. Ritratto di editore/artista e di Vittorio Zincone, che durante l'incontro Li ha visti arrivare parlerà di Matteotti. Dieci vite assieme al giornalistaAlessandro De Angelis.La giornata di sabato si chiuderà con il reading letterario e il concerto di Massimo Bubola, autore del romanzo Rapsodia delle terre basse. Domenica 29 settembre, invece, vedrà la presentazione del Bando della VII edizione del Premio Neri Pozza assieme a Francesca Diotallevi. Seguirà Un tempo di amicizie e di comprensione, l'evento in cui Denise Pardo parlerà del suo romanzo, La casa sul Nilo, in dialogo con la giornalista Alessandra Tedesco.Tracy Chevalier concluderà la giornata e la prima edizione del Festival Wunderkammer, raccontando il suo libro, La maestra del vetro, in dialogo con la giornalista, conduttrice e scrittrice Benedetta Parodi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Il caso della donna di Viareggio che ha investito il borseggiatore. Questo episodio è realizzato in collaborazione con FRISK, Non temere di aprir bocca. Fonti: video “Viareggio, donna investe e uccide il suo borseggiatore - La vita in diretta 10/09/2024” pubblicato sul canale Youtube Rai il 10 settembre 2024; video “Ritratto di Donato Bilancia con lo scrittore Carlo Piano - Oggi è un altro giorno 18/05/2023” pubblicato sul canale Youtube Rai il 18 maggio 2023; video “Daspo sanitario per chi aggredisce medici e infermieri” pubblicato sul sito di TGR Puglia il 9 settembre 2024; video “Arresto Messina Denaro, Salvini: “Sono contro pena di morte, però mi vengono altri pensieri” pubblicato sul sito di Repubblica il 17 gennaio 2023. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Marco Belpoliti"Scarabocchi"Il mio primo festivalDal 13 al 15 settembre, la 7. edizione del festival della Fondazione Circolo dei lettori e Doppiozero A Novara Scarabocchi disegna Facce visi voltiTra gli ospiti Rachele Bastreghi, Altan, Giovanni Muciaccia, Marco Aime, Laura Pigozzi, Tolja Djokovic, Federico Vullo, Pierre Bourrigault, Margherita Mattotti, Elena Tognoli... Novara, 5 settembre 2024. Scarabocchi, il festival dedicato al gesto primordiale dell'esistenza,torna per la 7. edizione, disegnando i contorni di Facce visi volti, in programma a Novara da venerdì 13 a domenica 15 settembre.La visione e l'incontro con l'altro sono i fili conduttori del festival ideato e organizzato dalla Fondazione Circolo dei lettori con Doppiozero: tre giorni di eventi, laboratori e performance animate da grandi nomi dell'illustrazione, dell'arte e della cultura, nel cuore di Novara al Complesso Monumentale del Broletto.Tra gli ospiti, Rachele Bastreghi insieme ad Alessandro Baronciani e Mario Conte inaugura Facce visi volti con il concerto disegnato Un giorno da Psychodonna. E ancora: incontri e laboratori con il papà della Pimpa Francesco Tullio Altan, lo storico conduttore di Art Attack Giovanni Muciaccia, l'antropologo Marco Aime, la psicologa Laura Pigozzi, la drammaturga Tolja Djokovic, lo stencil artist Federico Vullo, illustratori e illustratrici come Pierre Bourrigault, Margherita Mattotti, Elena Tognoli. «Facce visi volti. Tre parole diverse per indicare la nostra visione dell'altro. Facce si riferisce direttamente all'azione del “fare”; visi indica l'aspetto dell'apparire e anche dell'immaginare; volti riguarda l'atto stesso del vedere. Noi guardiamo gli altri mobilitando innumerevoli aspetti del nostro carattere e, da quando abbiamo inventato lo specchio, ci guardiamo come se fossimo un altro. L'alterità è uno degli aspetti fondamentali della relazione umana. Un festival dedicato prima di tutto al disegno: laboratori per bambini e adulti, e incontri per scoprire con le mani e con gli occhi tanti aspetti: io, noi, essi» racconta Marco Belpoliti, curatore di Scarabocchi. Scarabocchi inaugura venerdì 13 settembre alle h 21 nella Sala Arengo del Complesso Monumentale del Broletto con Un giorno da Psychodonna. Lo show è un concerto disegnato a partire dall'album solista di Rachele Bastreghi, voce dei Baustelle, con l'illustratore Alessandro Baronciani e l'artigiano acustico Mario Conte: un'esperienza che unisce voce, pianoforte ed elettronica per esplorare il potere della creatività attraverso un format intimistico e coinvolgente. Sabato, il festival si anima fin dalla mattina con Macchie di colore, una performance di live painting di gruppo: tre grandi tele sono a disposizione di chiunque passi dal Cortile del Broletto e voglia lasciare la sua impronta di colori e personalità, per poi, alle h 17.30, lasciare spazio all'artista Federico Vullo che trasformerà questi segni creativi collettivi in un'opera d'arte unica. La giornata prosegue con laboratori dedicati ai più piccoli, come gli appuntamenti Le mille facce dell'arte curato da Cappuccetto Giallo e Visi comunicanti a cura di CreAttivi, che accompagnano i bambini e le bambine a esplorare l'arte in modo interattivo e divertente, scoprendo i segreti di artisti come Pablo Picasso e creando maschere colorate. Per gli adulti la Galleria Giannoni ospita Profili geologici con Elena Tognoli, un laboratorio che invita i partecipanti a rileggere il proprio viso come fosse un paesaggio, creando autoritratti stratificati con la tecnica della pittura a tempera. Margherita Mattotti in Giravolto riporta l'animazione artigianale alla dimensione della meraviglia da illusione ottica attraverso volti elaborati dai più piccoli e una trottola, mentre Alessandro Barbaglia in Sala Arengo ci conduce dentro una storia coloratissima con gli amici Tratto e Ritratto. Con Giuseppe Di Napoli torniamo in Galleria Giannoni per una lezione interattiva dal titolo Dove sono io?, esplorazione grafica e filosofica dell'identità personale, mentre Giovanna Durì, seguendo le tre maschere di Saul Steinberg, ci fa fare un viaggio nell'essenza di una faccia. Volto pagina! è invece il laboratorio kids del celebre illustratore francese di libri per l'infanzia e film di animazione Pierre Bourrigault diviso in due parti: la mattina cattura rabbia, felicità, sorpresa e tristezza, il pomeriggio dà vita a una divertente animazione. Il sabato continua con Laura Pigozzi e la sua lezione interattiva su racconti e analisi di un riconoscimento di sé; la messa in pratica di diverse tecniche pittoriche per rappresentare l'altro insieme a Francesca Rizzato e l'esperimento laboratoriale a coppie di Stefano Ricci. La domenica comincia con laboratori per bambine e bambini come Ogni faccia al suo posto e Disegnare sul volto con Monica Rossi, mentre gli adulti possono partecipare a Mestieri e talenti scritti in faccia con Manuela Bertoli, che analizza l'arte del ritratto come strumento di auto-espressione e scoperta dei talenti nascosti. Segue poi l'incontro Sguardi dall'Africa con l'antropologo Marco Aime, che condivide le storie e i volti delle persone incontrate durante i suoi viaggi, offrendo una prospettiva unica sulle culture e le tradizioni di questo vasto continente. La mattinata si conclude con Tolja Djokovic e il suo laboratorio per bambini con cui esplora quella linea continua e magica che racchiude il profilo di una persona e con Roberto Papetti e Stefano Tedioli che animano il sottoportico dell'Arengo con giochi di cattura della luce e raffigurazioni totemiche. Il pomeriggio comincia in compagnia di Francesca Zoboli che a partire da Dame e cavalieri (Topipittori) riscopre i profili di antichi personaggi dell'arte e della storia. Poi è l'ora di Francesco Tullio Altan che in Ritratti, facce ed espressioni condivide con il curatore del festival Marco Belpoliti e Giovanna Durì una riflessione critica e umoristica sui tratti fisionomici della nostra società. Michela Dezzani conduce Faccia a faccia con Bruno Munari, un laboratorio sulle molteplici ricerche visive dell'artista Munari attraverso il disegno delle facce. Antonio Laponeragiona sulla fisiognomica, la capacità di dedurre il carattere di un individuo attraverso l'aspetto esteriore, a partire da supereroi e maschere. Guido Scarabottolo guida una creazione artistica collettiva attraverso il movimento con esercizi acrobatici e clowneschi. In tutto questo non mancano nel week end angoli per disegnare e giocare grazie a Non si finisce mai di giocare nel Cortile del Broletto dove potersi rilassare tra un laboratorio e l'altro. Inoltre, pensato come una festa per tutta la città, Scarabocchi offre occasioni di crescita per i bambini e le bambine della scuola primaria con un calendario di attività in programma nei giorni precedenti all'inizio del festival, nelle scuole e all'aperto. I tre giorni di giochi, esplorazioni e riflessioni si concludono con il mitico Giovanni Muciaccia che presenta uno show di arte astratta e figurativa, di una carica espressiva, inedita e coinvolgente, che si domanda: lo scarabocchio può essere considerato un'opera d'arte? IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Buongiorno a tutte, tutti e tuttu!La rassegna stampa di oggi, giovedì 5 settembre è a cura di Lorenzo Boffa.DOVE ASCOLTARLA: Spotify , Apple Podcast , Spreaker e naturalmente sul nostro sito www.sveja.it Sul Corriere, la legge ferma da un anno per migliorare la cura dei disturbi del comportamento alimentare nel Lazio e l'attività sportiva a rischio per 80 ragazzi e ragazze con autismo a RomaSul Messaggero i dubbi sull'imminente arrivo della ZTL, mentre Repubblica dà conto degli ultimi aggiornamenti sul rogo al Pratone di Torre Spaccata del 21 agostoRepubblica fa un ritratto in chiaroscuro di Don Coluccia, il prete antimafia che non disdegna i riflettoriIl Tempo scrive l'ennesimo articolo che punta il dito contro le persone senza dimoraFoto di Luca DammiccoSveja è un progetto sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della fondazione Charlemagne. La rassegna stampa torna domani!Vuoi sostenerci con una piccola donazione? Ora basta un click!
"La donna del ritratto" è un classico del cinema noir diretto dal grande Fritz Lang. Datato 1944 il film racconta di un professore universitario che, ossessionato dal ritratto di una donna misteriosa, finirà per incontrarla. A questo punto la donna lo trascina in un vortice di eventi inquietanti, sospetti e pericoli. Un atmosfera cupa e una trama avvincente fanno di questo film un capolavoro del genere, esplorando temi come l'ossessione, l'inganno e la fragilità della mente umana dove il sogno gioca un importate ruolo.
(0:00) Intro (01:34) Ritratto di Keir Starmer (11:01) 1.000 euro per chi non abortisce. Che significa? (17:44) Le storie trash della settimana Closer è realizzato grazie al supporto delle persone iscritte alla membership di Will. Con il codice CLOSER15 hai uno sconto del 15% sui piani annuali: clicca qui per sostenerci.
Uno dei capolavori più controversi della letteratura, capace di portarci da un quadro alla vita, da un ritratto al personaggio, dallo stereotipo alla realtà. Chi è Isabel Archer?
Nel cuore delle prossime elezioni legislative francesi, il nostro reportage svela il polso di una nazione divisa. Nelle periferie est di Lione, tra le strade di Villeurbanne, Decines, Meyzieu e Jonc, abbiamo esplorato le profondità di una società in fermento. Le interviste raccolte nei quartieri popolari dipingono un quadro delle frustrazioni e delle aspirazioni degli abitanti. Con il Presidente Macron che ha sciolto l'Assemblea Nazionale in risposta al successo del Rassemblement National alle elezioni europee, queste elezioni assumono un significato cruciale per il futuro politico del paese. Da un lato, c'è la richiesta di cambiamento; dall'altro, la paura dell'incertezza economica e sociale. Attraverso le voci dei cittadini, il nostro viaggio rivela le contraddizioni e le unità di una Francia che si confronta con sé stessa.
Quest'anno ricorrono i 100 anni dalla morte del celebre operista italiano, che ha soggiornato diversi mesi a Vacallo, dove possedeva una casa e dove ha composto parte della sua opera “Manon Lescaut”. Ritratto di un geniale e amato compositore.Quale metodo migliore per testare la forma dei propri corrieri in bicicletta se non farli pedalare sull'itinerario del Tour de Suisse?
Puntata a cura di UntimoteoTratto dall'omonimo straordinario romanzo di Cormac McCarthy, La strada di Manu Larcenet - pluripremiato autore francese - è un grande fumetto. Ha una potenza evocativa che parte da un immaginario distopico per riversarsi sul presente. Colpisce con la spietata freddezza di un reportage bellico da uno scenario verosimile. Non spiega l'apocalisse come diretta conseguenza delle nostre azioni ma ci ammonisce a considerare con attenzione il nostro comportamento. Tra abissi d'orrore, incubo e tragedia, immaginario sempre più ricorrente in questo momento storico, si dipinge un mondo in cui non varrebbe la pena vivere. In cui il suicidio è probabilmente la soluzione più pietosa. Ciononostante, La strada cerca la vita oltre la mera sopravvivenza.“Fumetto” è il formato del podcast di Mondoserie dedicato al mondo dei fumetti. Dai grandi classici alle opere più recenti. Italiani, orientali, occidentali.Parte del progetto: https://www.mondoserie.it/ Iscriviti al podcast sulla tua piattaforma preferita o su: https://www.spreaker.com/show/mondoserie-podcast Collegati a MONDOSERIE sui social: https://www.facebook.com/mondoserie https://www.instagram.com/mondoserie.it/ https://twitter.com/mondoserie_it https://www.youtube.com/channel/UCwXpMjWOcPbFwdit0QJNnXQhttps://www.linkedin.com/in/mondoserie/
Sara Durantini"Pampaluna"Dalia Edizioniwww.daliaedizioni.it“Per molto tempo, sono stata un corpo senza storia. Dimenticata. Esclusa.”La protagonista di Pampaluna, una bambina in cerca della sua voce negata, scopre la potenza della scrittura per affrancarsi da un mondo permeato dalle leggi del patriarcato, dai codici della tradizione e dell'educazione di classe, verso la conquista della propria libertà.Sono gli anni della caduta del muro di Berlino, in televisione c'è Lady Oscar, alla radio passa Like a prayer.Nuove narrazioni si intrecciano alle vecchie cambiando il profilo delle cose.Alla radio Gianni Morandi canta Bella signora, in Italia c'è il Governo Andreotti e in Germania cade il Muro di Berlino; siamo nella campagna padana, sul finire della Prima Repubblica, e qui inizia la storia della protagonista di questo romanzo.In un giorno di fine estate, a causa di un incidente, una bambina prende coscienza di un grave disturbo del linguaggio che la rende diversa da tutti gli altri. Al complesso di inadeguatezza e inferiorità che la nuova consapevolezza porta con sé, si unisce l'angoscia di un ambiente familiare che si disgrega.Tutto il suo disagio infantile ha un bisogno disperato d'espressione ma la voce non c'è e lei è chiusa in una bolla di sofferenza, almeno fino a quando non scopre la parola scritta: prima rifugio, quindi possibilità di salvezza.Attraverso le storie e i pensieri che segretamente scrive nel diario, imparerà a usare un potere in grado di affrancarla da un mondo a cui non vuole appartenere, permeato dalle leggi del patriarcato, dai codici della tradizione e dell'educazione di classe; aprirà la strada verso la conquista di sé stessa e della propria libertà.Sara Durantini, nata a San Martino dall'Argine (MN) nel 1984, consegue la laurea magistrale in lettere moderne presso l'Università di Parma; vincitrice dell'edizione 2005-2006 del Premio Tondelli per la sezione inediti con il lungo racconto L'odore del fieno, nel 2007 pubblica il primo romanzo, Nel nome del padre, con la casa editrice Fernandel. Nel 2008 pubblica un racconto inserito nell'antologia Quello che c'è tra di noi, a cura di Sergio Rotino (Manni Editore), nel 2009 partecipa al Dizionario affettivo della lingua italiana, a cura di Matteo B. Bianchi e Giorgio Vasta (Fandango Libri), nel 2011 pubblica un racconto inserito nell'antologia Orbite vuote (Intermezzi Editore). Nel 2019 partecipa all'edizione aggiornata del Nuovo dizionario affettivo della lingua italiana (Fandango Libri) e nello stesso anno partecipa al volume L'unica via è il pensiero (Intermedia Edizioni) a cura del professore Hervé A. Cavallera. Nel 2021 pubblica L'evento della scrittura. Sull'autobiografia in Colette, Marguerite Duras, Annie Ernaux per la casa editrice milanese 13lab. Nel 2022 pubblica Annie Ernaux. Ritratto di una vita per la casa editrice deiMerangoli. Si tratta della prima biografia italiana dedicata alla scrittrice francese Premio Nobel per la Letteratura 2022. Nel 2023, per Dalia, cura il romanzo corale La terra inesplorata delle donne. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
(00:00) Sigla iniziale(01:03) Ingegneria finanziaria per banche impiombate(18:43) Ben venga lo straniero(30:20) La Ue contro i sussidi di Troia(49:59) Lavorare in meno, lavorare di più(01:08:04) Ritratto di concorrenza in un dehorsI fatti più interessanti della settimana, secondo il vostro Titolare.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/phastidio-podcast--4672101/support.
Alberto Rossetti"Vivian Maier. Il ritratto e il suo doppio"Riccione, Villa Mussolini, fino al 3 novembre 202492 scatti realizzati prima con la fotocamera Rolleiflex e poi con la Leica e alcuni video girati in Super8 trasportano idealmente i visitatori nelle strade di New York e di Chicago, dove i continui giochi di ombre e riflessi mostrano la presenza-assenza dell'artista che, con i suoi autoritratti, cerca di mettersi in relazione con il mondo circostante.Gli scatti raccontano la sua vita in totale anonimato fino al 2007, quando il suo immenso e impressionante lavoro, composto da più di centoventimila negativi, filmati Super 8mm e 16mm, diverse registrazioni audio, fotografie stampate e centinaia di rullini non sviluppati, venne scoperto in bauli, cassetti e nei luoghi più impensati da John Maloof, fotografo per passione e agente immobiliare per professione che li acquista un po' per caso, salvandoli dall'oblio e rivelando al mondo l'immenso patrimonio fotografico di Vivian Maier.In tutti questi scatti si riconosce un'incessante ricerca per dimostrare la propria esistenza, non certo per una rappresentazione edonistica, ma la disperata affermazione di sé e la fuga da un'esistenza invisibile.Grazie a quel ritrovamento una "semplice tata” è riuscita a diventare, postuma, “la grande fotografa Vivian Maier”.In tutto il suo lavoro, ci sono temi ricorrenti: scene di strada, ritratti di anonimi estranei e persone con cui potrebbe essersi identificata, il mondo dei bambini - che è stato il suo mondo per così tanto tempo - ma emerge un' evidente predilezione per gli autoritratti. Lei stessa appare in molti scatti, con una moltitudine di forme e variazioni, a tal punto da configurare una sorta di linguaggio all'interno del suo linguaggio.A differenza di Narciso, che si distrusse nella contemplazione e nell'ammirazione della propria immagine, l'interesse di Vivian Maier per il ritratto di sé è piuttosto una disperata ricerca della sua identità. Costretta in una “invisibile non-esistenza”, a causa del suo status sociale, Vivian Maier ha silenziosamente e discretamente iniziato a produrre prove irrefutabili della sua presenza in un mondo in cui sembrava non avere posto.Riflessi del suo viso in uno specchio, la sua ombra che si allunga sul terreno, il contorno della sua figura: ogni autoritratto di Vivian Maier è una affermazione della sua presenza in quel luogo particolare, in quel momento particolare. La caratteristica ricorrente che è diventata una firma nei suoi autoritratti è l'ombra.L'ombra, quel duplicato del corpo in negativo, "scolpito dalla realtà", che ha la capacità di rendere presente ciò che è assente. All'interno di questo dualismo, Vivian Maier ha giocato con il sé e con il suo doppio.E poiché una fotografia, come ha detto Edouard Boubat, è "qualcosa di strappato alla vita", nel caso di Vivian Maier, i suoi autoritratti accumulati configurano una precisa identità, che ora ha preso il suo posto in un presente perpetuo, costantemente ripetuto e sigillato dalla Storia.Vivian Maier nasce a New York, il 1 febbraio 1926, i genitori presto si separano e viene affidata alla madre, che si trasferisce presso un'amica francese, Jeanne Bertrand, fotografa professionista. Negli anni Trenta le due donne e la piccola Vivian si recano in Francia, dove vive sino ai 12 anni. Nel 1938 torna a New York e per oltre quarant'anni è solo una “tata francese” mentre, nella stanzetta messa a disposizione dalla famiglia presso cui abita, coltiva una passione immensa: la macchina fotografica Rolleiflex poggiata sul ventre, e poi la Leica davanti agli occhi. Riproduce la cronaca emotiva della realtà quotidiana.I soggetti delle sue fotografie sono persone che incontra nei quartieri degradati delle città, frammenti di una realtà caotica che pullula di vita, istanti catturati nella loro semplice spontaneità. La fotografia era il suo hobby totalizzante e ha finito per renderla una delle più acclamate rappresentanti della street photography, collocata, nella Storia della Fotografia, accanto a grandi fotografi come Diane Arbus, Robert Frank, Helen Levitt e Garry Winogrand. In tutto il suo lavoro ci sono temi ricorrenti: scene di strada, ritratti anonimi estranei e persone con cui potrebbe essersi identificata, il mondo dei bambini – che è stato il suo mondo per così tanto tempo – ma emerge una evidente predilezione per gli autoritratti. Lei stessa appare in molti scatti.La mostra esplora proprio il tema dell'autoritratto di Vivian Maier a partire dai suoi primi lavori fino alla fine del Novecento. Le sue ricerche estetiche si possono ricondurre a tre categorie chiave, che corrispondono alle tre sezioni della mostra, allestite dopo un'introduzione biografica.La prima è intitolata L'OMBRA. Vivian Maier ha adottato questa tecnica utilizzando la proiezione della propria silhouette. Si tratta probabilmente della più sintomatica e riconoscibile tra tutte le tipologie di ricerca formale da lei utilizzate. L'ombra è la forma più vicina alla realtà, è una copia simultanea. È il primo livello di una autorappresentazione, dal momento che impone una presenza senza rivelare nulla di ciò che rappresenta.Attraverso IL RIFLESSO, a cui è dedicata la seconda sezione, l'artista riesce ad aggiungere qualcosa di nuovo alla fotografia, con l'idea di auto-rappresentazione; impiega diverse ed elaborate modalità per collocare sé stessa al limite tra il visibile e l'invisibile, il riconoscibile e l'irriconoscibile. I suoi lineamenti sono sfocati, qualcosa si interpone davanti al suo volto, si apre su un fuori campo o si trasforma davanti ai nostri occhi. Il suo volto ci sfugge ma non la certezza della sua presenza nel momento in cui l'immagine viene catturata. Ogni fotografia è di per sé un atto di resistenza alla sua invisibilità.Infine, la sezione dedicata a LO SPECCHIO, un oggetto che appare spesso nelle immagini di Vivian Maier. È frammentato o posto di fronte a un altro specchio oppure posizionato in modo tale che il suo viso sia proiettato su altri specchi, in una cascata infinita. È lo strumento attraverso il quale l'artista affronta il proprio sguardo.La mostra celebra non solo il talento di una grande artista, ma invita anche il pubblico a riflettere sulla bellezza della quotidianità e sull'arte di cogliere l'effimero. È a disposizione di tutti i visitatori una utilissima audioguida che accompagna il percorso espositivo.La straordinaria mostra, curata da Anne Morin con Alberto Rossetti, è promossa dal Comune di Riccione e organizzata da Civita Mostre e Musei in collaborazione con diChroma photography e Rjma Progetti Culturali.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Linda Tugnoli"Art Night""Il volto e l'anima. Indagine sul ritratto"Mercoledì 24 aprile 2024 alle 21.15 su Rai 5Art Night Il volto e l'anima. Indagine sul ritratto Il volto umano: la prima forma che si distingue, appena nati. La prima che si cerca di rappresentare. Un soggetto che ha attraversato tutta la storia dell‟arte occidentale. In tempi molto recenti, però, è stato però varcato un confine invisibile. Lo racconta “Art Night” in onda mercoledì 24 aprile alle 21.15 in prima visione su Rai 5 con Neri Marcorè, con un documentario di Linda Tugnoli prodotto da Mark in video. Uno studio recentissimo dell‟Australian National University ha messo in luce come, nei ritratti fotografici, i volti prodotti dall‟Intelligenza Artificiale siano ormai percepiti come più veri del vero. E‟ la soglia di una nuova era? Anche nell‟arte la rivoluzione è già iniziata. Il collettivo Obvious ha creato il primo ritratto creato con l‟Intelligenza Artificiale battuto all‟asta da Christie‟s a più di 400.000 dollari e il ritratto è stato generato da un algoritmo che per produrlo ha analizzato circa 15.000 ritratti di varie epoche storiche. «Siamo stati creati per guardarci l‟un l‟altro» scriveva Edgar Degas che, a Parigi, prendeva l‟omnibus ogni giorno per potersi immergere quotidianamente in una folla di volti. E nel ritratto, ogni epoca ha espresso l‟idea che l‟uomo aveva di sé stesso. Per questo, interrogarsi sull‟interesse dell‟arte occidentale per il ritratto, cioè per la sua attitudine introspettiva, prevede delle domande che, se da una parte spaziano dalla pittura alla scultura, alla fotografia, alle opere realizzate con l‟ausilio dell‟intelligenza artificiale, dall‟altra si collocano necessariamente al confine tra storia dell‟arte, scienza e filosofia. La speculazione sul profondo attraverso la raffigurazione del volto significa innanzitutto analisi delle emozioni. All‟origine del ritratto moderno, nel senso appunto di questa capacità introspettiva, possiamo collocare Leonardo Da Vinci, con i suoi studi di fisiognomica e la sua raccomandazione di rappresentare i moti dell‟animo attraverso i tratti del volto: dal suo Trattato della Pittura: «Farai le figure in tale atto, il quale sia sufficiente a dimostrare quello che la figura ha nell‟animo.» Ma la geniale intuizione di Leonardo, ripresa da Degas nella sua idea che osservarci l‟un l‟altro sia l‟essenza dell‟umano, non riecheggia forse anche nelle recenti ricerche delle neuroscienze, tra cui un‟importantissima scoperta tutta italiana: quella dei neuroni specchio? Giacomo Rizzolatti, neuroscienziato di cui già più volte è stato fatto il nome per il Nobel, ha scoperto che il cervello risponde alle emozioni che legge sul volto di un altro con delle configurazionineuronali che non si limitano a “leggere” quelle emozioni ma, incredibilmente, le mimano, le riproducono. Il racconto di “Art Night” procede per suggestioni e per nuclei tematici, ma si appoggia anche a una solida linea del tempo che conduce dai volti quasi assenti nell‟arte rupestre del Paleolitico alle maschere funerarie egizie per poi riflettere sull‟originalità e la forza della ritrattistica romana nel campo della scultura. Si indagherà lo sviluppo della fisiognomica a partire dagli studi anticipatori di Leonardo al trattato cinquecentesco del Della Porta fino a Le Brun e agli sconfinamenti nello studio della follia e dell‟antropologia criminale di Lombroso. Parallelamente, si seguirà la ricerca della verità nel ritratto a partire dal „400, dove un punto di partenza può essere individuato nei sorrisi eternizzati dell‟Ignoto marinaio di Antonello da Messina e la sua più celebre controparte femminile, la Gioconda. La storia del ritratto si imbatte poi alla bizzarra vicenda umana e artistica di Lorenzo Lotto, che prelude alle vette della ritrattistica di Rembrandt, Velasquez, Vermeer, fino alla tappa definitiva della psicanalisi, che con Freud nel 1900 svela l‟esistenza di profondità fino ad allora insondate a pittori come Modigliani, Klimt, Schiele e poi ai surrealisti. Con la fotografia, che soppianta il ritratto e ne riprende all‟inizio certe caratteristiche (per esempio l‟assenza di sorriso, almeno fino all‟apparecchio portatile della Eastman-Kodak alla fine dell‟800) si entra in una nuova era, fino agli approdi più recenti che aprono nuove dimensioni nel futuro, dall‟arte digitale al deep fake. Nel programma intervengono Amy Dawel, Associate Professor, The Australian National University; l‟artista Pierre Fautrel, Obvious Ai & Art, Parigi; Francois Debrabant, Direttore Museo Preistorico La Sabline a Lussac- Les-Chateaux e Oscar Fuentes, archeologo del Centre National De Préhistoire; Anna Oliverio Ferraris, scrittrice e psicologa. Christian Greco, direttore del Museo Egizio, e Stefania Mainieri, ricercatrice del Museo Egizio, Fabrizio Paolucci, responsabile Collezione Antichità Classiche delle Gallerie degli Uffizi; Vincenzo Garbo, presidente della Fondazione Mandralisca a Cefalù e Antonella Tumminello, restauratrice; Flavio Caroli e Enrico Dal Pozzolo, storici dell‟arte; Giacomo Rizzolatti, del Dipartimento Medicina e Chirurgia dell‟Università di Parma, Simona Turco, funzionario archivista dell‟Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione e Michele Smargiassi, giornalista.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Cettina Caliò"Memorie di un pazzo"Nikolaj Gogol'Traduzione di Serena VitaleAdelphiwww.adelphi.it«Nikolaj Gogol', il più strano poeta in prosa che la Russia abbia mai prodotto»(Vladimir Nabokov).«Confesso che da qualche tempo ho cominciato a vedere e sentire cose che nessuno ha mai visto o sentito». Così scrive nel suo diario il consigliere titolare Popriščin – funzionario di rango non elevato ma di grandi ambizioni, roso dal senso di inferiorità, dall'invidia verso più altolocati colleghi al servizio dello Stato –, che ritiene un privilegio l'incarico di temperare, una volta alla settimana, le penne d'oca di un superiore della cui figlia è segretamente innamorato. Nelle pagine che accolgono le sue frustrazioni e i suoi sogni di gloria si insinuano le sempre più assurde fantasie che lo abitano: mucche che comprano il tè, il carteggio tra due cagnoline dal quale apprende che la giovane amata andrà in sposa a un altro. Lo sdegno e un'impotente rabbia lo precipitano definitivamente nella follia («burocratica» questa, priva del demoniaco romanticismo che caratterizza l'insania del pittore nel Ritratto, un altro dei «racconti pietroburghesi» di Gogol'). Persa del tutto la ragione – ora si crede Ferdinando VIII, re di Spagna –, Popriščin viene rinchiuso in un manicomio, dove si occupa degli «affari di Stato» e si angoscia per la sorte della Luna. Dinanzi al suo delirio, alle grida strazianti per le «cure» brutali che gli vengono inflitte, anche a noi non resta che ripetere, come Popriščin: «Vabbè, vabbè, silenzio!». Un silenzio che verrà riempito dalla voce stridula e penetrante dell'Uomo del sottosuolo di Dostoevskij.Cettina Caliò è nata a Catania nel 1973. Scrive poesia e prosa. Cura libri. Traduce dal francese. Ha pubblicato: Poesie (1995), L'affanno dei verbi servili (2005), Tra il condizionale e l'indicativo (2007), Sulla cruda pelle (2012), La forma detenuta (2018), Di tu in noi (2021).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Si può dire quello che si vuole di Ceausescu ma non che gli manchi un certo fiuto politico. È un dittatore, ma i leader di tutto il mondo lo trattano come un governante illuminato, aspira addirittura al premio Nobel per la pace, sua moglie Elena viene riconosciuta ovunque quale scienziata di alto livello: però è arrivata solo alla quarta elementare. Ma cosa c'è di vero in questa storia?Questo episodio contiene estratti del documentario "A carte scoperte con Ceausescu"https://www.youtube.com/watch?v=ajfNwMJyU-o&t=1105s
(00:00) Intro (01:03) Ritratto del ministro e delle sue gaffe (09:19) Perché cresce l'occupazione in Italia (19:15) Le 5 Storie della settimana che vi abbiamo risparmiato Closer è un podcast di Will in esclusiva per chi ha scelto di sostenerci attraverso la membership. Per ascoltarlo tutti i giorni trovi tutte le informazioni cliccando qui.
Immobile spreca, la Lazio si sgonfia: il Bayern rimonta la sconfitta di Roma e passa il turno. Kylian trascina il PSG ai quarti. Stasera l'Atalanta a Lisbona per dimenticare le ultime amarezze
(00:00) Intro (02:03) Ritratto dell'oppositore più temuto da Putin (11:34) Le Storie trash della settimana Closer è un podcast di Will in esclusiva per chi ha scelto di sostenerci attraverso la membership. Per ascoltarlo tutti i giorni trovi tutte le informazioni qui: https://shor.by/N95b
Il conflitto in Ucraina è l'ultima dimostrazione del legame sempre più stretto tra le cosiddette Big Tech, le grandi piattaforme digitali, e gli apparati militari. “Ritratto della signora Lieser”, che era stato visto l'ultima volta in una galleria di Vienna quasi cento anni fa, era custodito in una collezione privata e sarà messo all'asta ad Aprile. CONDario Guarascio, professore associato di economia e politiche dell'innovazione all'università Sapienza di RomaDaniele Cassandro, giornalista Piattaforme digitali:https://www.youtube.com/watch?v=BmMFrKenJWcKlimt:https://www.youtube.com/watch?v=WouimHcwQC8Scienza: La conquista dell'universo di Jay Olsonhttps://www.internazionale.it/magazine/jay-olson/2024/02/01/la-conquista-dell-universoLibro della settimana: Un libro d'oro e d'argento. Intorno alla Grammatica della fantasia di Gianni Rodari di Vanessa Roghi (Sellerio editore)Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/podcastScrivi a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.Produzione di Claudio Balboni e Vincenzo De Simone.Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.Direzione creativa di Jonathan Zenti.
La Francia ha un nuovo primo ministro: ritratto essenziale di Gabriel Attal. Sostieni il lavoro di Will iscrivendoti alla membership. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Ilaria Borletti BuitoniPresidente del Comitato promotore delle celebrazioni per il V Centenario dalla morte del pittore Pietro Vannucci detto “il Perugino"."Battesimo di Cristo"Palazzo Marino, Milanomostra aperta fino al 14 gennaio 2024Si chiude a Milano l'anno del Perugino. A cinque secoli dalla morte del pittore rinascimentale, il prossimo 5 dicembre la celebre pala del Battesimo di Cristo è in città dalla Galleria Nazionale dell'Umbria per la tradizionale mostra natalizia a Palazzo Marino, dove resterà esposta fino al 14 gennaio 2024. Un'occasione per ammirare gratuitamente uno dei grandi capolavori dell'artista che fu il maestro di Raffaello, ma anche per saperne di più, grazie a un allestimento che ne narrerà le origini e il contesto, e agli storici dell'arte che guideranno i visitatori lungo il percorso espositivo.Negli altri otto municipi della città, importanti opere d'arte prodotte tra l'Ottocento e il Novecento parteciperanno all'evento, mentre il Perugino è protagonista di un altro progetto nato dalla collaborazione tra la Galleria Nazionale dell'Umbria e il capoluogo lombardo. Si tratta del restauro del Gonfalone della Giustizia, di proprietà del museo umbro.Dipinta nei primi anni del Cinquecento da un Perugino ormai artisticamente maturo, la grande pala del Battesimo di Cristo è un'opera fondamentale per comprendere il successo riscosso da Pietro Vannucci a cavallo tra il XV e il XVI secolo, quando il suo stile diviene un modello imprescindibile per gli artisti di tutta Italia. Il dipinto infatti racchiude in sé gli elementi che avevano segnato la fortuna e la modernità del maestro: il paesaggio sembra materializzarsi dalla luce, ogni asperità si appiana nelle linee fluide che ammorbidiscono volti, anatomie, panneggi. Creature angeliche che sfuggono a ogni turbamento abitano un universo dai colori dolcissimi. Tutto è misura e ordine.Alta 265 centimetri e larga 147, la tavola era originariamente il cuore di un monumentale polittico voluto dai frati di Sant'Agostino a Perugia per l'altare maggiore della loro chiesa. Intorno al dipinto, realizzato a tempera e a olio, si dispiegavano molti altri pannelli, con figure di santi e storie sacre chiamate a evidenziare la centralità della professione di fede nella vita del cristiano, che proprio con la purificazione del Battesimo ha il suo inizio. Grazie a un'aggiornata interpretazione dei dati tecnici, storici e documentari, a Palazzo Marino uno scenografico allestimento digitale riprodurrà integralmente l'originaria struttura del polittico, che non fu mai completato a causa dell'improvvisa morte dell'artista contagiato dalla peste. L'opera completa avrebbe dovuto comprendere circa trenta pannelli distribuiti su due facce, orientate rispettivamente verso la navata e verso il coro dell'edificio.La storia di quest'opera scandisce gli ultimi vent'anni di vita del pittore. La sua commissione risale al 1502, quando l'astro del Perugino era al suo massimo splendore. Il Battesimo di Cristo viene dipinto dall'artista durante la prima fase dell'incarico, nel primo decennio del Cinquecento. Nel 1523, tuttavia, quando Vannucci morì improvvisamente di peste, mentre affrescava una chiesa nel contado di Perugia, il progetto non era stato completato. Nel mezzo, polemiche con gli agostiniani e lunghe trattative, che l'artista gestiva alternando promesse non mantenute e temporanee irreperibilità a momenti di lavoro intenso.Questo e altro scopriremo nella mostra a Palazzo Marino, mentre negli altri otto municipi della città, le biblioteche di zona ospitano fino al 5 gennaio 2024 altrettante opere d'arte provenienti dalla Galleria d'Arte Moderna e dal Museo del Novecento di Milano. Filo conduttore di questa mostra diffusa sarà il tema dell'infanzia, in un percorso che si dipanerà tra il XIX e il XX secolo con prestiti come la Vergine di Francesco Hayez, la Madonna col Bambino e San Giovannino di Bertel Thorvaldsen, Due figure di Carlo Carrà, Maternità di Gaetano Previati, Ritratto di bambina di Achille Funi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/show/tracce-di-il-posto-delle-parole_1/support.Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
di Matteo B. Bianchi | Come ogni anno, Copertina viene in vostro aiuto con i suoi consigli per gli acquisti libreschi in vista del Natale, con qualche bonus. Infatti, oltre ai rituali suggerimenti di Matteo B. Bianchi, Adriano Giannini ci parla di Narraté, una originale iniziativa editoriale che unisce cibo e letture, perfetta da far trovare sotto l'albero. Infine, il premio Strega Emanuele Trevi, autore del recentissimo “La casa del mago” per Ponte alle Grazie, ci suggerisce la riscoperta di un classico che compie giusto 100 anni.Lista libri consigliati: Studio Italia di Pier Sandro Pallavicini, Helvetica editrice.L'invenzione del boomer di Matteo Bordone, UTET Le schegge di Bret Easton Ellis, Einaudi Atti puri di Alice Scornajenghi, NeroSontag - una vita di Benjamin Moser, Rizzoli.Ritratto dell'artista da piccolo di Marta Barone, UTETA Book of Days di Patti Smith Bompiani La vita è breve, eccetera di Veronica Raimo, Einaudi.In memoriam di Giulia Depentor, FeltrinelliEroi mutanti mostri e meraviglie di Douglas Walk, UTET I libri della collana Tetra di Tetra EdizioniI libri della collana Oilà di Electa edizioniTruman capote e il party del secolo di Deborah Davies, AccentoFelicità marchio depositato di Will Ferguson, AccentoAdriano Giannini di NarraFood ci ha consigliato:La trama lucente di Annamaria Testa, Garzanti Lo scrittore Emanuele Trevi ha consigliato di recuperare un classico che compie giusto 100 anni:Bambi, una vita nel bosco di Felix Salten, che si trova in diverse edizioni.
Antonio Bux"L'udito cronico"Cristina AnninoGraphe Edizioniwww.graphe.itQuesta agile ma sorprendente raccolta di Cristina Annino comparve nella collettanea Nuovi poeti italiani 3 a cura di Walter Siti nel 1984. Mai apparsa di seguito in un volume a sé stante, viene qui riproposta nella sua versione originale. Anche in quest'opera, intitolata L'udito cronico, il canto della compianta autrice toscana si contraddistingue per la sua forza impersonale, eversiva, tinta di un sarcasmo pungente, mai banale. Nella lunga e originale traiettoria compiuta, Annino è difatti sempre rimasta fedele al proprio “fare poesia”, in senso per davvero materico, e in questa silloge ancora una volta la sua scrittura si fonda su una commistione di interessi sia visivi (fu anche originale pittrice) che lirico-musicali, divenendo così un preciso cesello meta-realistico, un patchwork del linguaggio in continua tensione. Si può dunque parlare di poesia pseudo-dadaista, come anche di poesia civile, di un civile però votato al suono, dove il tono affabulatorio e la messa in scena di un irriverente teatrino ritmico-verbale danno vita a una poesia di elementi che giocano in maniera quasi distopica sul tavolo dell'esistenza, in cui l'io (spesso declinato provocatoriamente al maschile) è un automa perennemente in bilico tra evoluzione e disfacimento. Un canto elettrico che sorprende per la sua luminosità prosodica coinvolgendo direttamente il lettore nell'attenzione del mondo tramite l'enunciazione dell'avvenimento, che non è mai qui mera meta-cronaca, bensì concatenazione di possibili realtà, configurazione astrale e terrestre di significato e mistero.Cristina Annino (pseudonimo di Cristina Fratini, 1941-2022), è stata scrittrice e poetessa. Dopo gli studi in Lettere Moderne a Firenze dove si laureò con una tesi sulle prose di César Vallejo ha frequentato, sempre a Firenze, il Caffè Paszkowski dove entrò in contatto con il Gruppo '70, fondato nel 1963 da Eugenio Miccini e Lamberto Pignotti. Esordì nel 1969, pubblicando, con le edizioni Téchne, Non me lo dire, non posso crederci. Nel 1989 si trasferì a Roma e iniziò a dipingere, tenendo mostre collettive e personali in Italia e all'estero. Tra le altre sue raccolte poetiche si segnalano Ritratto di un amico paziente (Gabrieli, 1977), Il cane dei miracoli (Bastogi, 1980), Madrid (Corpo 10, 1987 – ex aequo Premio Pozzale Luigi Russo; poi Stampa 2009, 2017), Casa d'aquila (Levante, 2008), Magnificat (Puntoacapo, 2010 – premio Lorenzo Montano), Chanson turca (LietoColle, 2012), Anatomie in fuga (Donzelli, 2016), Le perle di Loch Ness (Arcipelago Itaca, 2019) e il postumo Avatar (Avagliano, 2022). È stata anche autrice di due romanzi: Boiter (Forum/Quinta generazione, 1979) e Connivenza amorosa (Greco&Greco, 2017).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Il termine "apocrifo" deriva dal greco apókryphos, che significa "segreto". Si tratta di interessantissimi testi che, nonostante siano stati etichettati dalle autorità ecclesiastiche come spuri o di dubbio valore rispetto alle Scritture canoniche, offrono una preziosa testimonianza di ciò che i cristiani antichi e medievali credevano riguardo a Gesù e al suo insegnamento, spesso al di fuori di ciò che veniva riconosciuto come l'insegnamento ortodosso della chiesa.Ne parliamo con Adriano Virgili.
Francesco Zambon"L'altra metà del sogno mi appartiene"Alicia GallienneAndrea Molesini Editorewww.molesinieditore.itPrefazione e scelta di Sophie Nauleau.Nota di Guillaume Gallienne.Traduzione di Francesco Zambon«Dura e segreta è la mia anima». La morte, l'amore, la vita: avrebbe potuto essere questo il motto di una ragazza che adorava la poesia di Éluard e di Baudelaire. Tanto più che, a differenza della maggior parte dei poeti che con il pensiero della fine intrattengono solo un legame intellettuale, Alicia Gallienne ha dato del tu alla morte negli anni dell'adolescenza, fino ad affrontarla all'alba del 24 dicembre 1990, qualche mese dopo aver compiuto vent'anni. Le sue poesie sono quelle di una radiosa ragazza di diciassette, diciotto e diciannove anni, di una giovane donna appassionata, coltissima, dall'animo vigoroso, a un tempo tenero e inespugnabile, che ha vissuto intensamente il destino di una cometa. I suoi versi, precisi e incandescenti, sono carne dolorante che dice di sì alla vita, alla voglia di gioia e di pathos, sono l'eco commossa di un destino che non smette di ardere, sintesi sconcertante di tenebra e di folgore.Alicia Gallienne (Parigi 1970 – ivi 1990) muore, ventenne, per una malattia incurabile. Tra il 1986 e il 1990, gli ultimi quattro anni della sua coraggiosa, straziante e appassionata esistenza, ha scritto centinaia di poesie. Grazie soprattutto a suo cugino, l'attore Guillaume Gallienne, i suoi versi sono stati «ritrovati» nel febbraio 2020, a tre decenni dalla morte, e pubblicati da Gallimard con il titolo L'autre moitié du songe m'appartient. Il libro ha avuto uno straordinario successo di critica e di pubblico. «Non m'importa quello che lascio, mi basta che la materia si ricordi di me, basta che le parole che vivono in me siano scritte da qualche parte e mi sopravvivano».Francesco Zambon (Venezia 1949) è professore emerito di Filologia romanza presso l'Università di Trento. Studioso di fama internazionale, ha indagato su numerosi aspetti della letteratura allegorica e religiosa del medioevo latino e romanzo (bestiari, mito del Graal, trovatori, eresia catara, mistica). Ha scritto inoltre su alcuni poeti italiani ed europei contemporanei. Con questa casa editrice ha pubblicato L'iride nel fango. L'anguilla di Eugenio Montale; curato Messaggio di Fernando Pessoa e Il mio solo fratello. Ritratto di Goffredo Parise di Nico Naldini.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
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Ivana Mulatero, Paolo Viglione"Masnà"Museo Mallé, Dronero“Masnà” è il titolo, in piemontese sostantivo invariabile per indicare al singolare ed al plurale bambine e bambini. L'esposizione curata da Ivana Mulatero, direttrice del Museo Mallé, presenta una trentina di opere fotografiche, realizzate dal 2019 ad oggi, che ritraggono in prevalenza la giovanissima comunità valmairese.“Troviamo bambine e bambini in posa alla maniera pittorica - spiega la direttrice Mulatero - su sfondi tonalmente neutri o leggermente alonati di luce, con pochi ma studiatissimi dettagli che ci fanno intuire quanto sia potenzialmente vasto l'universo dentro ognuno di loro. L'impercettibile rotazione del viso, la postura del corpo, la piega delle labbra e l'espressione magari seria e introspettiva, fanno presagire gli adulti di domani.”“I bambini - racconta il fotografo Paolo Viglione - a differenza degli adulti, non sono schiavi delle rappresentazioni. Loro non si vogliono “vedere in un certo modo” ed in questo modo possono essere molte più cose rispetto agli adulti.”Un viaggio, così, nel presente e nel contempo anche nel futuro e nel passato, che profondo ed emozionante porta il visitatore a soffermarsi, cogliere nel volto e nello sguardo di ciascun bambino quel che magari sarà ma forse anche qualcosa di se stessi. Un guardare che conduce anche a guardarsi, ripercorrere e scoprire.La mostra “Masnà” al Museo Mallé sarà visitabile fino al 7 gennaio 2024, il sabato e la domenica dalle ore 15 alle ore 19. Organizzata dal museo dronerese, si avvale del sostegno della Regione Piemonte e del Comune di Dronero, con il contributo di Fondazione CRC e Fondazione CRT.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
In questo nuovo episodio, parliamo del divario sempre più grande tra Stati Uniti e Unione Europea e del lancio di nuove funzioni legate all'AI delle Big Tech che potrebbero cambiare per sempre il mercato dei media e della creazione dei contenuti. Nella Big Story, insieme a Stefania Palma, giornalista del Financial Times, parliamo di Lina Khan, Presidente del Federal Trade Commission e della recente causa per abuso di posizione dominante contro Amazon. Ascolta la prima stagione di Scomplicalo, il nuovo podcast di Will con Francesco Oggiano sull'Intelligenza Artificiale su Spotify o Apple Podcast
In questo nuovo episodio parliamo dell'articolo del New Yorker (https://www.newyorker.com/magazine/2023/08/28/elon-musks-shadow-rule) su Elon Musk, sempre più soggetto in grado di muovere gli equilibri geopolitici internazionali e di alcune ambiguità all'interno del Patto di stabilità UE. Nella Big Story, insieme a Vincenzo Tiani, parliamo della recente entrata in vigore del Digital Service Act, delle sue opportunità e dei suoi rischi. Il 25 e 26 ottobre abbiamo organizzato #Future4Cities, un premio e un festival per scoprire, connettere, celebrare i progetti che cambiano il volto delle città in Italia. Per scoprire di più e candidare i progetti innovativi attivati in tutta Italia clicca qui
È protagonista di romanzi e serie tv di successo. Quarantenne affascinante, indossa spesso il tacco 12, grande intuito investigativo, ottime capacità culinarie, un legame viscerale con la sua città: Bari. È il ritratto di Lolita Lobosco, personaggio creato dalla penna di Gabriella Genesi, al centro di dieci romanzi e anche di una serie TV Rai di successo, "Le indagini di Lolita Lobosco". La commissaria era apparsa per la prima volta nel 2010 nel romanzo "La circonferenza delle arance", gli ultimi sono "Terrarossa" e "Lo scammaro avvelenato" (Sonzogno). In questa intervista parliamo del personaggio Lolita e della sua genesi.
Un romanzo articolato che contiene forse due romanzi in uno. È "La ricreazione è finita" di Dario Ferrari (Sellerio). Da una parte c'è Marcello, trentenne rimasto eterno adolescente, sempre "sospeso", sia nella vita sentimentale (trascina da anni una relazione senza entusiasmi) sia sul fronte professionale (si laurea in Lettere dopo dieci anni e ottiene un dottorato quasi per caso). Marcello non è particolarmente brillante e neanche determinato a fare la carriera accademica. Il suo professore gli affida una tesi su uno scrittore quasi sconosciuto, Tito Sella, famoso in realtà per essere stato un terrorista negli anni '70. E qui inizia il romanzo nel romanzo perchè Marcello ricostruisce la biografia di Sella. Un romanzo sui meccanismi di potere del mondo accademico, raccontati con pungente ironia, ma anche un romanzo sugli anni di piombo, su un gruppo di giovani terroristi piuttosto maldestri. Nella seconda parte parliamo di una protagonista di romanzi e serie tv di successo. Quarantenne affascinante, indossa spesso il tacco 12, grande intuito investigativo, ottime capacità culinarie, un legame viscerale con la sua città: Bari. È il ritratto di Lolita Lobosco, personaggio creato dalla penna di Gabriella Genesi, al centro di dieci romanzi e anche di una serie TV Rai di successo, "Le indagini di Lolita Lobosco". La commissaria era apparsa per la prima volta nel 2010 nel romanzo "La circonferenza delle arance", gli ultimi sono "Terrarossa" e "Lo scammaro avvelenato" (Sonzogno). In questa intervista parliamo del personaggio Lolita e della sua genesi.
Oggi parliamo di Giotto (1267 - 1337), forse il più grande pittore italiano del medioevo. Giotto nasce a Firenze ma lavora in tutta Italia, soprattutto a Padova (nella Cappella degli Scrovegni) e ad Assisi (nella Basilica di San Francesco).Contenuti⏱️ 01:35 Prima parola: innovativo (agg)⏱️ 02:24 Seconda parola: pastello (nome)⏱️ 02:50 Terza parola: cometa (nome)⏱️ 04:00 Il piccolo Andrea va a scuola⏱️ 05:02 Chi era Giotto?⏱️ 07:36 La pittura bizantina e il nuovo stile di Giotto⏱️ 09:07 La Strage degli Innocenti⏱️ 09:57 L'Adorazione dei Magi⏱️ 13:13 Le nuove parole in contestoDipinti
A pesar de que le tocó nacer en una diminuta aldea de la provincia de Parma, en el norte de Italia, dentro de una familia humilde (su padre era posadero y su madre hilandera), Giuseppe Verdi se las arregló para convertirse en el más grande operista de todos los tiempos. Estuvo muchos años en activo y fue cosechando éxitos durante décadas. El primero de ellos fue “Nabucco”, ópera estrenada en 1842 cuando el compositor aún no había cumplido los treinta años y acababa de quedarse viudo. A partir de ahí se convirtió en una rutilante estrella que terminaría por dar forma al panorama operístico de la segunda mitad del siglo XIX. La ópera en Italia era ya en aquella época todo un orgullo nacional. Los italianos llevaban más de cien años componiendo óperas de la máxima calidad y era el italiano la lengua por defecto de toda ópera con pretensiones, sin importar el lugar de Europa en el que hubiese sido compuesta. Verdi supo aprovechar esa primacía italiana continuando el trabajo de los maestros del bel canto como Gioachino Rossini, Gaetano Donizzetti o Vincenzo Bellini. A todos los superó imprimiendo al género un sello personal e inconfundible que aúna de forma magistral la palabra y la música. Pero esa genialidad, reconocida ya por los críticos musicales de su propia época, no le convirtió en un autor de minorías marginado de los grandes teatros, al contrario, Verdi fue durante buena parte de su vida el compositor más demandado de Europa. Recorrió el continente de punta a punta y fue agasajado por monarcas y gente importante. Su denominada “trilogía popular”, compuesta por “Rigoletto”, “Il Trovatore” y “La traviata” cosechó un éxito inmenso y le hizo muy rico. Durante años le llovieron los encargos, pero, una vez conseguida la fama y el dinero, creyó conveniente relajarse y disminuir su producción para disfrutar de su vida privada en una villa campestre que adquirió en su comarca natal. Eso no le impidió seguir estrenando y, sobre todo, participar de la vida política de su tiempo. A Verdi le tocó vivir la unificación de Italia, algo que apoyó con entusiasmo poniendo su música al servicio de ese empeño. Los italianos sentían que Verdi estaba musicalizando la gesta nacional y no iban desencaminados. Para burlar a la censura austriaca hacían pintadas por las paredes en las que ponían “Viva Verdi”, acrónimo de Vittorio Emmanuele Re d’Italia. Una vez en el trono, el rey le recompensó con honores y nombramientos. Fue elegido, además, diputado y senador, pero, aunque la unificación de Italia le interesaba, no sucedía lo mismo con la política activa. Verdi sólo se debía a la música. Compuso hasta una avanzada edad. Estrenó “Otello” con 74 años y Falstaff con 80. Viviría aún casi ocho años más hasta que en 1901, ya con el nuevo siglo recién comenzado, murió en un hotel de Milán. Su funeral fue multitudinario, cientos de miles de milaneses se echaron a la calle para dedicarle su último adiós. Desde entonces sus óperas no han dejado de representarse porque sigue siendo uno de los favoritos del público. Pues bien, para conocer más a fondo la vida y la obra de Giuseppe Verdi hoy tenemos en La ContraHistoria a José María Concha, que es músico (pianista para más señas) y todo un entendido en la obra de Verdi. Bibliografía: - "Giuseppe Verdi: La intensa vida de un genio" de Ángeles Caso - https://amzn.to/3yOI9Uo - "Giuseppe Verdi: El Impetu de la convicción" de Fernando Toledo - https://amzn.to/3IlUpyM - "Giuseppe Verdi" de Daniel Snowman - https://amzn.to/3nJhdiD - "Con moltissima passione. Ritratto di Giuseppe Verdi" de Raffaele Mellace - https://amzn.to/3yniNvw · “La ContraHistoria de España. Auge, caída y vuelta a empezar de un país en 28 episodios”… https://amzn.to/3kXcZ6i · “Lutero, Calvino y Trento, la Reforma que no fue”… https://amzn.to/3shKOlK · “La ContraHistoria del comunismo”… https://amzn.to/39QP2KE Apoya La Contra en: · Patreon... https://www.patreon.com/diazvillanueva · iVoox... https://www.ivoox.com/podcast-contracronica_sq_f1267769_1.html · Paypal... https://www.paypal.me/diazvillanueva Sígueme en: · Web... https://diazvillanueva.com · Twitter... https://twitter.com/diazvillanueva · Facebook... https://www.facebook.com/fernandodiazvillanueva1/ · Instagram... https://www.instagram.com/diazvillanueva · Linkedin… https://www.linkedin.com/in/fernando-d%C3%ADaz-villanueva-7303865/ · Flickr... https://www.flickr.com/photos/147276463@N05/?/ · Pinterest... https://www.pinterest.com/fernandodiazvillanueva Encuentra mis libros en: · Amazon... https://www.amazon.es/Fernando-Diaz-Villanueva/e/B00J2ASBXM #FernandoDiazVillanueva #Verdi #Opera Escucha el episodio completo en la app de iVoox, o descubre todo el catálogo de iVoox Originals
Oggi parliamo di un astronomo, fisico, filosofo, matematico e scrittore italiano: Galileo Galilei. Il suo supporto al sistema eliocentrico e alle teorie copernicane lo hanno portato ad essere condannato dal Sant'Uffizio per eresia.Contenuti⏱️ 01:01 Prima parola: versetto (nome)⏱️ 01:44 Seconda parola: bandire (verbo)⏱️ 02:20 Terza parola: abiurare (verbo)⏱️ 02:50 Febbraio 1616, Stato Pontificio⏱️ 04:45 Chi è Galileo Galilei?⏱️ 05:50 Come leggere la Bibbia?⏱️ 07:30 Il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo⏱️ 08:56 Il Papa si arrabbia⏱️ 10:24 La condanna e l'abiura⏱️ 11:20 Due curiosità⏱️ 12:07 Le tre parole in contestoDipinti