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Antonio Forcellino"Dipingere il sogno"Il miracolo dell'arte italiana da Cimabue e CaravaggioHarper Collinswww.harpercollins.itEsistono periodi straordinari durante i quali, in un unico luogo e tempo, in un solo campo del sapere, si succedono e si affiancano così tanti uomini geniali da far gridare al miracolo. È il caso dei poeti tragici e lirici nella Grecia del quinto secolo avanti Cristo, dei filosofi tedeschi del Settecento e dell'Ottocento. E, ovviamente, dei pittori italiani del Rinascimento. In poco più di due secoli, una fioritura mai vista prima di talenti rivoluzionò la pittura, creando una nuova visione del mondo che suscita, ancora oggi, stupore, estasi, meraviglia. Antonio Forcellino, uno dei più grandi restauratori e storici dell'arte italiani, molti di questi capolavori li ha toccati con mano, restituendoli al pieno splendore, dialogando con loro attraverso un'acuta ricerca e una profondissima passione. Passione e ricerca che gli permettono di raccontare questa storia miracolosa, intessendo legami e influenze tra generazioni di artisti che sembrano appartenere a un'unica straordinaria famiglia.Per la prima volta la storia delle immagini diventa una storia di relazioni anche sentimentali tra i protagonisti della scena artistica italiana del Rinascimento. La storia comincia con Cimabue, indicato da Dante come l'iniziatore della pittura moderna, e si ferma a Caravaggio, scandaloso e geniale innovatore della visione, passando per i meravigliosi affreschi di Giotto ad Assisi, la potenza vitale di Masaccio e le geometrie sublimi di Piero della Francesca, confluite tutte nella grande e terribile pittura di Michelangelo. Dipingere il sogno è un libro appassionante e illuminante, che spiega e racconta l'arte moderna come mai è stato fatto prima."L'arte italiana tra Cimabue e Caravaggio si può leggere come una storia di famiglia. L'Italia è la casa comune abitata dagli artisti, un'immensa casa ideale dove vive una famiglia che di generazione in generazione, da un certo momento in poi, persegue un obiettivo comune: rappresentare al meglio la realtà e il sogno."Antonio ForcellinoTra i maggiori studiosi europei di arte rinascimentale, ha realizzato restauri di opere di grande valore, come il Mosè di Michelangelo e l'Arco di Traiano. La sua attenzione si rivolge da sempre a tutta la ricchezza del fare arte, ai contesti storici, alle tecniche e ai materiali, alle radici psicologiche e biografi che dei grandi capolavori. È stato eletto membro del Comitato per le celebrazioni dei 500 anni della morte di Leonardo da Vinci, promosso dal ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Per HarperCollins ha pubblicato la trilogia di romanzi Il secolo dei giganti, dedicata ai grandi protagonisti dell'arte rinascimentale: Il cavallo di bronzo: l'avventura di Leonardo, Il colosso di marmo: l'ardore di Michelangelo e Il fermaglio di perla: la grazia di Raffaello.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
#358 - Dipingere SogniDipingere i sogni è un gioco che consiste nel vedere con la propria immaginazione dove uno/a vorrebbe essere / arrivare, ancor prima di cercare di capire il percorso e i passi specifici da fare, senza limiti a ciò che si può immaginare, per quanto possa sembrare irraggiungibile e ambizioso.Il gioco funziona che tu ascolti con attenzione, prendi nota e poi racconti sintetizzando al tuo interlocutore ciò che hai capito. E' un qualcosa che chiunque può fare con una persona che si ama, che ci è cara, amica o che vogliamo aiutare nel profondo.E' un gioco che fa bene ad entrambi:A chi sogna, offre uno spazio sicuro e protetto dove lasciare liberi i propri desideri e ambizioni, senza paura di essere giudicati e criticati, ma con la certezza di essere ascoltati e accettati.A chi ascolta, offre l'opportunità di allenarsi ad ascoltare in maniera totale, incondizionata e completa, e a frenare e contenere il proprio istinto a voler suggerire, criticare e/o dare consigli e suggerimenti. Costringe inoltre l'ascoltatore a capire bene le intenzioni e i reali bisogni della controparte e a individuarne e sintetizzarne l'essenza. Volendo, lo si può vedere come un percorso di liberazione e crescita, che - con il dovuto partner - penso sarebbe estremamente salutare svolgere almeno una volta all'anno. _______________Info Utili• Sostieni questo podcast:Ottieni feedback, ricevi consigli sul tuo progetto onlinehttps://Patreon.com/Robin_Good• Musica di questa puntata:"Misty" by Birocratic disponibile su Bandcamp• Nella foto di copertina:La vista della costa di Krabi da Koh Yao Noi. Thailandia. Febbraio 2025. • Nuovo canale Instagram (momenti di vita non in posa):https://instagram.com/giggi_canali • Dammi feedback:Critiche, commenti, suggerimenti, idee e domande unendoti al gruppo Telegram https://t.me/@RobinGoodPodcastFeedback• Ascolta e condividi questo podcast:https://www.spreaker.com/show/dabrandafriendArchivio completo organizzato per temi:https://start.me/p/kxENzk/da-brand-a-friend-archivio-podcast• Seguimi su Telegram:https://t.me/RobinGoodItalia• Newsletter in Inglese:https://robingood.substack.com - Fuoco su costruire fiduciahttps://goodtools.substack.com - Tool alternativi a costo zerohttps://curationmonetized.substack.com - Creare revenue organizzando informazioni.
Dal Vangelo secondo GiovanniIn principio era il Verbo,e il Verbo era presso Dioe il Verbo era Dio.Egli era, in principio, presso Dio:tutto è stato fatto per mezzo di luie senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.In lui era la vitae la vita era la luce degli uomini;la luce splende nelle tenebree le tenebre non l'hanno vinta.Venne un uomo mandato da Dio:il suo nome era Giovanni.Egli venne come testimoneper dare testimonianza alla luce,perché tutti credessero per mezzo di lui.Non era lui la luce,ma doveva dare testimonianza alla luce.Veniva nel mondo la luce vera,quella che illumina ogni uomo.Era nel mondoe il mondo è stato fatto per mezzo di lui;eppure il mondo non lo ha riconosciuto.Venne fra i suoi,e i suoi non lo hanno accolto.A quanti però lo hanno accoltoha dato potere di diventare figli di Dio:a quelli che credono nel suo nome,i quali, non da sanguené da volere di carnené da volere di uomo,ma da Dio sono stati generati.E il Verbo si fece carnee venne ad abitare in mezzo a noi;e noi abbiamo contemplato la sua gloria,gloria come del Figlio unigenitoche viene dal Padre,pieno di grazia e di verità.Giovanni gli dà testimonianza e proclama:«Era di lui che io dissi:Colui che viene dopo di meè avanti a me,perché era prima di me».Dalla sua pienezzanoi tutti abbiamo ricevuto:grazia su grazia.Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.Dio, nessuno lo ha mai visto:il Figlio unigenito, che è Dioed è nel seno del Padre,è lui che lo ha rivelato.Commento di don Tonino, sacerdote della Diocesi di CuneoPodcast che fa parte dell'aggregatore Bar Abba: www.bar-abba
11 marzo 2024 - Stefano Zuffi
Il 15 aprile 1874 a Parigi si apriva la prima esposizione degli Impressionisti: riuniva oltre 160 opere di 31 artisti, fra questi alcuni dei nomi che sarebbero diventati noti in tutto il mondo: Monet, Renoir, Degas, Pissarro, Sisley, Cézanne e Morisot. È l'inizio di un'avventura che riunisce un gruppo di pittori decisi a liberarsi dal sistema dei salons ufficiali e dai legami con la tradizione. Le mostre di questi “indipendenti” susciteranno scandalo, tra la critica e il pubblico, ma segneranno una vera e propria rivoluzione artistica che avrà un'influenza decisiva anche sulle avanguardie di primo Novecento. Ne parleremo a “Voci dipinte” con lo storico dell'arte Stefano Zuffi, co-curatore della grande mostra Cézanne-Renoir in corso a Palazzo Reale a Milano. L'avventura “impressionista” attraverso le otto mostre, le recensioni della critica e la voce dei suoi protagonisti sarà raccontata in una miniserie di dieci puntate curata dalla storica dell'arte Susanna Gualazzini intitolata “Due chili di blu”. Dalla luce degli impressionisti alla luce-colore di Augusto Giacometti, un pittore che è stato un vero innovatore: una grande mostra al Kunsthaus di Aarau propone una rilettura dell'opera dell'artista svizzero, che oscilla tra figurazione e astrazione.
Bentornati Orsetti e Orsette dai mille coloriBuona Pasqua a tutti quanti!Anche quest'anno il mio amico coniglio che abita qui vicino mi ha lasciato un sacco di uova da cercare nel mio giardino…
Laura Martinetti, Manuela Perugini"Dolce acqua"Garzanti Editorewww.garzanti.itValle del Sesia. Due sguardi si incrociano alle porte di un albergo immerso in un bosco lussureggiante. Appartengono a due donne, Giulia e Anna, le cui parole si perdono nel mormorio del fiume che scorre veloce davanti a loro. Sono due estranee, eppure confidarsi l'una con l'altra è naturale, come se si conoscessero da sempre. Qualcosa infatti le accomuna, anche se hanno avuto esistenze completamente diverse.Giulia, capace di sentire sulla propria pelle le ferite altrui, vuole scoprire la storia di zia Laura, che le ha insegnato a essere coraggiosa e a sfidare le regole per crearsi le proprie. Anna, schiacciata daun'educazione rigida e da un peso troppo grande, è in cerca di risposte sulla madre Stefania, una donna affascinante ed enigmatica che si è spenta improvvisamente quando lei era solo una ragazzina, lasciandolain balia di dubbi e incertezze. Entrambe sperano che attraversare il ponte che conduce a quel luogo possa aiutarle a fare un passo avanti verso il futuro. Perché, in passato, altri due sguardi si sono posati sulle stesse acque scintillanti.Quelli di Laura e Stefania, che hanno affidato alla corrente i loro segreti, gli stessi che, ora, stanno per essere rivelati, per permettere a Giulia e Anna di scorrere libere. Laura Martinetti e Manuela Perugini sonodue scrittrici capaci di scavare nelle pieghe più nascoste della psiche umana, con una penna delicata. Dopo Nient'altro al mondo, tornano in libreria con un romanzo che si interroga sull'eredità delle generazioniprecedenti, chiedendosi se le nostre scelte possano essere completamente indipendenti dal cammino di chi ci ha aperto la strada.Laura Martinetti vive a Torino dove lavora come architetto libero professionista. Dipingere, progettare, creare, fanno da sempre parte di lei. Manuela Perugini, avvocato, torinese di nascita, vive e lavora a Milano, dove è socia di uno studio legale.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Il giovane nativo di Macao, da nove anni in Australia, ci racconta delle sue passioni: le batterie, i disegni, e le lingue.
Scopri “Frida Kahlo 100 Domande 150 Risposte”, il primo #LibroChatBOT che ti permette di andare oltre alle pagine del libro grazie ad ArteConcasBOT L'articolo Quando inizia a dipingere Frida Kahlo? proviene da Andrea Concas - Il mondo dell'arte che nessuno ti ha mai raccontato.
Ci sono momenti storici, certi bivi, che indicano in quale parte qualcuno decide di collocarsi nella storia. Che Marina Berlusconi figlia di cotanto padre decida di prendere carta e penna per scrivere a Il Giornale (ch'era di famiglia) per dipingere il padre Silvio come perseguitato dalla magistratura era prevedibile. Di mezzo c'è il rapporto filiale con l'accusato, c'è l'esigenza di non sporcare il brand che da quelle parti dà lavoro a tutti e c'è un'abitudine congenita all'ipocrisia. Dipingere come perseguitato un uomo che ha il suo migliore amico e ex braccio destro condannato per mafia con sentenza definitiva perché faceva da tramite tra lui e Cosa Nostra è un atto che richiede sprezzo del pericolo. Non c'è che dire. I veri perseguitati sono coloro che l'hanno avuto come presidente del Consiglio senza nessuna spiegazione sugli amici dei suoi amici e sui soldi con cui è diventato imprenditore. Quella discussione appartiene però all'alveo del berlusconismo. Ha invece addosso la macchia del centrosinistra la lettera che allo stesso giornale ha scritto Matteo Renzi per difendere Berlusconi. Nella missiva Renzi dà dei “folli” ai magistrati che indagano sulle stragi del '93 accusandoli di alimentare una certa “narrazione che i vertici delle istituzioni più lontani dalla sinistra avessero rapporti con la mafia” e ci dice che "bisogna smetterla di considerare gli avversari come mafiosi”. La negazione della realtà per interessi parentali fa già schifo ma quella per interessi elettorali è un abominio ripugnante. #LaSveglia per La Notizia
Quand'è che abbiamo cominciato a dipingere? Perché a un certo punto abbiamo sentito l'esigenza di restituire ciò che vedevamo? E che c'entra la “Me*da d'artista” di Piero Manzoni? Nella terza puntata, scopriamo l'origine delle arti figurative nelle profondità di una grotta in Puglia.Fare un fuoco è il podcast di Lucy che racconta come le storie continuano ad accendere la nostra immaginazione. Ogni venerdì una nuova puntata, scritta e condotta da Nicola Lagioia.Le musiche originali, il montaggio e il sound design sono di Shari DeLorian, la cura editoriale è di Giada Arena e Lorenzo Gramatica. Si ringrazia Spreaker per il supporto tecnico.Segui Lucy - Sulla cultura:https://lucysullacultura.com/https://www.instagram.com/lucy.sullacultura/https://www.tiktok.com/@lucy.sullaculturahttps://www.youtube.com/@lucysullacultura/https://www.facebook.com/sullacultura.lucy/
Patrizia Cavazzini"Alla ricerca dell'eternità"Dipingere sulla pietra e con la pietra a Roma. A cura di Francesca Cappelletti, Patrizia CavazziniCon testi di Piers Baker-Bates, Francesca Parrilla, Enrico Parlato, Mario Casaburo, Costanza Barbieri.Officina Librariahttp://officinalibraria.netIn occasione della mostra Meraviglia senza tempo. Pittura su pietra a Roma tra Cinquecento e Seicento la Galleria Borghese desidera guidare i visitatori alla scoperta di ulteriori capolavori su pietra custoditi in chiese e palazzi di Roma con l'intento di approfondire la conoscenza di questa straordinaria tecnica.Alla ricerca dell'eternità. Dipingere sulla pietra e con la pietra a Roma. itinerari, edito da Officina Libraria, è il volume realizzato da Galleria Borghese che accompagna il visitatore in un viaggio di 19 tappe che custodiscono opere su pietra a Roma, per portare la mostra al di fuori del museo e farla durare oltre la sua chiusura, prevista il 29 gennaio.https://galleriaborghese.beniculturali.itLa tela come supporto pittorico a Roma venne adottata solo con una certa riluttanza e ancora nel Seicento non era universalmente adottata per le pale d'altare. Ad esempio, a questa data, tavole di cipresso erano previste nella cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo sia per l'altare di Annibale Carracci che per i laterali di Caravaggio. Dal 1530 e fino alla prima decade del Seicento moltissime pale a Roma, e quasi esclusivamente a Roma, furono invece dipinte su pietra, soprattutto su lavagna. L'invenzione della tecnica si deve a Sebastiano del Piombo che la impiegò nella sua monumentale Natività della Vergine per la cappella Chigi a Santa Maria del Popolo, terminata da Francesco Salviati. La consuetudine fu poi diffusa dal gran cardinale, Alessandro Farnese, e molte famiglie della sua cerchia la adottarono nelle cappelle destinate ad uso funerario. Il ricordo del terribile Sacco di Roma che nel 1527 aveva messo a ferro e fuoco la città li spinse infatti a cercare un supporto che durasse in eterno, supplendo alla fragilità di tavole e tele. In parte per lo stesso motivo, altre famiglie nelle loro cappelle evitarono l'uso della pittura, impiegando marmi colorati e mosaici per ottenere effetti pittorici. L'itinerario presenta una scelta delle più significative pale d'altare su pietra a Roma, che sono spesso difficili da riconoscere, e qualche esempio di cappelle in cui fu deciso di non adoperare la pittura: S. Marcello al Corso, S. Prassede, il palazzo dei Conservatori, S. Caterina dei Funari, il palazzo della Cancelleria e S. Lorenzo in Damaso, S. Pietro in Montorio sono tra i monumenti inclusi in questa guida.Patrizia Cavazzini, è research fellow presso la British School at Rome, advisor dell'American Academy e membro del comitato scientifico della Galleria Borghese. È autrice di Palazzo Lancellotti ai Coronari: cantiere di Agostino Tassi (IPZS, 1998); Painting as Business in Early Seventeenth-century Rome (Penn State U. P., 2008); Porta Virtutis. Il Processo a Federico Zuccari (De Luca, 2020) e ha curato il catalogo della mostra Agostino Tassi (1578-1644): Un paesaggista tra immaginario e realtà (Iride, 2008). Al momento ha in preparazione un volume sul processo ad Agostino Tassi per lo stupro di Artemisia Gentileschi.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it
Dal valore inestimabile della letteratura alla cultura come rappresentazione di se stessi, dalla vocazione per la scrittura all'amore per le parole altrui, i paesaggi interiori e gli universi intellettuali. Beniamino Biondi scrive sui misteri e le leggende siciliane e si racconta ai microfoni di Alessandro Mazzù, svelando metodi e approcci per dedicarsi alla prosa, coinvolgendo il lettore con enigmi e narrazioni. Buon ascolto.
Tutti i giorni fai il pieno di motivazione contro il logorio della vita moderna!Il nostro motivatore di oggi è uno straordinario, e troppo poco noto, pittore impressionista, Joaquin Sorolla, e la sua motivazione è: “Diventa la tua immaginazione”.Iscriviti al nostro canale: tutti i giorni hai nuovi video di crescita personale.Vieni a trovarci e lasciati ispirare:www.area51editore.comwww.a51benessereshop.com
Le origini del dipingere en plein air si collocano alla fine del Settecento, quando gli artisti abbandonarono gli atelier per immergersi nella natura. Questo accade essenzialmente in Italia, nell'incontro con la luce e le geometrie del nostro paesaggio, che gli artisti inglesi, francesi, tedeschi, danesi interpretano e ricreano. I territori dipinti infatti hanno stralciato dalla realtà immagini a tal punto memorabili da plasmare l'idea del paesaggio italiano. Paradossalmente si potrebbe dire che Poussin, Thomas Jones e Corot abbiano contribuito a costruire quel luogo dell'immaginazione e della memoria che da allora tutti noi, credendo di conoscerlo da sempre, chiamamo Italia.
A seguito della chiusura delle piscine pubbliche durante la pandemia, Jean-Luc Boulanger ha iniziato a nuotare in mare, trasformando la sua passione per il nuoto in una forma d’arte grazie alle tecnologie di geolocalizzazione.
Movimento eclettico, poliedrico e controverso, il Futurismo italiano è la prima avanguardia artistica europea del Novecento. L'onda d'urto del suo dinamismo scuote i canoni estetici tradizionali e come un ordigno apre una breccia in tutte le sperimentazioni dell'arte e della letteratura contemporanea. Una nuova idea del sublime irrompe vorticosa. Difficile da catalogare. Impossibile da arginare.Per le citazioni in ogni puntata, andare sulla pagina del podcast su www.barattolomagazine.it
#liberacondivisione - Vorrei dipingere un nuovo quadro con voi - 19 --- Send in a voice message: https://anchor.fm/bastiancontrario/message
Bastian Contrario. Vorrei dipingere un nuovo quadro con voi - 19 --- Send in a voice message: https://anchor.fm/yoganetwork/message
Bastian Contrario con eli the worst
Chiara è una sound designer (http://www.chiaraluzzana.com/), una professione che si può paragonare ad un artista del colore: prende i colori, che in realtà sono suoni, e crea un quadro, che in realtà è una colonna sonora. A partire da un rumore crea una composizione e si può quindi definire al pari di un pittore del suonoQuando il committente definisce il proprio desiderio spesso lo descrive utilizzando stimoli visivi, in mancanza di riferimenti musicali tecnici; in questi casi tuttavia la richiesta diventa molto più spontanea, naturale e diretta.Chiara ha iniziato il proprio percorso come rapper e ha deciso di abbandonare gli spartiti: nasce come musicista per evitare il silenzio e in seguito, racconta, impara ad abbracciarlo. Come è possibile innovare facendo audio? Ascoltando e chiedendo di ascoltare, richiesta particolarmente difficile in un momento in cui la distrazione dovuta soprattutto agli stimoli visivi è all’ordine del giorno.A cosa pensa Chiara quando è da sola in auto? Non avrebbe potuto pescare una domanda Five Live più pertinente!Ascolta il podcast e scopri il motivo!
Partiamo da Ascoli Piceno per arrivare al centro Ecumenico di Agape, a Prali. Il Comune di Ascoli Piceno presenta la mostra "L'Arte che protegge. Dipingere il sacro in un tempo profano". Rimarrà aperta fino al 13 gennaio nel Palazzo dei Capitani. Si tratta di una ricognizione nel panorama italiano dell'arte sacra contemporanea, a cura di Camillo Langone. Nella mostra ci si interroga su cosa producono gli artisti ancora attirati dal sacro. Dipingere il sacro in un tempo profano cerca di fornire anche un panorama dello stato dell'arte sacra in Italia.Ne parliamo con Stefano Papetti, curatore delle collezioni comunali di Ascoli Piceno.Citiamo l'articolo pubblicato su Nev.it, dedicato alla presenza di programmi religiosi in TV. Qui potete leggere l'articolo completo.La puntata si chiude con la presentazione del campo formazione di Agape. L'intervista è stata realizzata da Sara Tourn a Fulvio Capra, membro del gruppo residenti e della staff di Agape. Il tema centrale del campo che si terrà dal 2 al 5 gennaio sarà «Paure e aspettative nella relazione educativa». Una riflessione sull’aspetto delle paure e su quello delle motivazioni positive.Sul sito del Centro Ecumenico di Agape troverete maggiori informazioni sui prossimi campi ed appuntamenti. Su Riforma.it l'articolo completo.
Partiamo da Ascoli Piceno per arrivare al centro Ecumenico di Agape, a Prali. Il Comune di Ascoli Piceno presenta la mostra "L'Arte che protegge. Dipingere il sacro in un tempo profano". Rimarrà aperta fino al 13 gennaio nel Palazzo dei Capitani. Si tratta di una ricognizione nel panorama italiano dell'arte sacra contemporanea, a cura di Camillo Langone. Nella mostra ci si interroga su cosa producono gli artisti ancora attirati dal sacro. Dipingere il sacro in un tempo profano cerca di fornire anche un panorama dello stato dell'arte sacra in Italia.Ne parliamo con Stefano Papetti, curatore delle collezioni comunali di Ascoli Piceno.Citiamo l'articolo pubblicato su Nev.it, dedicato alla presenza di programmi religiosi in TV. Qui potete leggere l'articolo completo.La puntata si chiude con la presentazione del campo formazione di Agape. L'intervista è stata realizzata da Sara Tourn a Fulvio Capra, membro del gruppo residenti e della staff di Agape. Il tema centrale del campo che si terrà dal 2 al 5 gennaio sarà «Paure e aspettative nella relazione educativa». Una riflessione sull'aspetto delle paure e su quello delle motivazioni positive.Sul sito del Centro Ecumenico di Agape troverete maggiori informazioni sui prossimi campi ed appuntamenti. Su Riforma.it l'articolo completo.
Partire dal colore nero per rappresentare il variopinto mondo del jazz, superare la paura dell'oscurità attraverso un laboratorio che unisce musica e disegno. L'edizione 2018 del Bologna Jazz Festival, quest'anno ha coinvolto otto ragazzi con disagio psichico della cooperativa sociale Bologna Integrazione onlus che fa parte dell'Anfass (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale)...Nell'ambito del progetto Jazz segni di libertà, un gruppo di disegnatori, coordinati da Andrea Bruno, noto artista illustratore, ha realizzato diversi disegni, usati per ravvivare gli interni e gli esterni di linee di autobus ogni giorno diverse, trasformate quindi in vere e proprie gallerie d'arte viaggianti, e alcune bacheche del centro della città di Bologna. “Sin dagli anni '30 alcuni musicisti, per il loro anticonformismo e la loro capacità di andare oltre le righe, sono stati individuati come persone folli”, ha raccontato ai nostri microfoni Vanni Masala, responsabile del progetto, sottolineando come il jazz e la musica siano legati al “mondo della follia”. “Basti pensare a Charlie Parker, che entrava e usciva dal manicomio, e poi anche Scott Joplin, Bud Powell, sino a Luca Flores”...“Inizialmente avevo paura perché dovevo stare concentrato, pienamente concentrato, sul pezzo!”, “Dipingere richiede allenamento e tecnica (…) Con la china puoi dipingere anche da solo (…) Può essere divertente, ma è anche faticoso”, ci hanno raccontato Fabio, Mattia, Salvatore, Stefano e Daniele, cinque degli otto artisti che abbiamo intervistato. “E'stata tanta la soddisfazione di vedere i nostri lavori circolare sugli autobus e ora proseguiremo le nostre attività artistiche”...In chiusura Psicoradio vi riserva una chicca: artisti e redattori improvvisano in un gioco di libere associazioni di parole: pennellate di colore in una puntata che è anche una tela radiofonica.
Partire dal colore nero per rappresentare il variopinto mondo del jazz, superare la paura dell’oscurità attraverso un laboratorio che unisce musica e disegno. L’edizione 2018 del Bologna Jazz Festival, quest’anno ha coinvolto otto ragazzi con disagio psichico della cooperativa sociale Bologna Integrazione onlus che fa parte dell’Anfass (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale)...Nell’ambito del progetto Jazz segni di libertà, un gruppo di disegnatori, coordinati da Andrea Bruno, noto artista illustratore, ha realizzato diversi disegni, usati per ravvivare gli interni e gli esterni di linee di autobus ogni giorno diverse, trasformate quindi in vere e proprie gallerie d’arte viaggianti, e alcune bacheche del centro della città di Bologna. “Sin dagli anni ’30 alcuni musicisti, per il loro anticonformismo e la loro capacità di andare oltre le righe, sono stati individuati come persone folli”, ha raccontato ai nostri microfoni Vanni Masala, responsabile del progetto, sottolineando come il jazz e la musica siano legati al “mondo della follia”. “Basti pensare a Charlie Parker, che entrava e usciva dal manicomio, e poi anche Scott Joplin, Bud Powell, sino a Luca Flores”...“Inizialmente avevo paura perché dovevo stare concentrato, pienamente concentrato, sul pezzo!”, “Dipingere richiede allenamento e tecnica (…) Con la china puoi dipingere anche da solo (…) Può essere divertente, ma è anche faticoso”, ci hanno raccontato Fabio, Mattia, Salvatore, Stefano e Daniele, cinque degli otto artisti che abbiamo intervistato. “E’stata tanta la soddisfazione di vedere i nostri lavori circolare sugli autobus e ora proseguiremo le nostre attività artistiche”...In chiusura Psicoradio vi riserva una chicca: artisti e redattori improvvisano in un gioco di libere associazioni di parole: pennellate di colore in una puntata che è anche una tela radiofonica.
Partire dal colore nero per rappresentare il variopinto mondo del jazz, superare la paura dell’oscurità attraverso un laboratorio che unisce musica e disegno. L’edizione 2018 del Bologna Jazz Festival, quest’anno ha coinvolto otto ragazzi con disagio psichico della cooperativa sociale Bologna Integrazione onlus che fa parte dell’Anfass (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale)...Nell’ambito del progetto Jazz segni di libertà, un gruppo di disegnatori, coordinati da Andrea Bruno, noto artista illustratore, ha realizzato diversi disegni, usati per ravvivare gli interni e gli esterni di linee di autobus ogni giorno diverse, trasformate quindi in vere e proprie gallerie d’arte viaggianti, e alcune bacheche del centro della città di Bologna. “Sin dagli anni ’30 alcuni musicisti, per il loro anticonformismo e la loro capacità di andare oltre le righe, sono stati individuati come persone folli”, ha raccontato ai nostri microfoni Vanni Masala, responsabile del progetto, sottolineando come il jazz e la musica siano legati al “mondo della follia”. “Basti pensare a Charlie Parker, che entrava e usciva dal manicomio, e poi anche Scott Joplin, Bud Powell, sino a Luca Flores”...“Inizialmente avevo paura perché dovevo stare concentrato, pienamente concentrato, sul pezzo!”, “Dipingere richiede allenamento e tecnica (…) Con la china puoi dipingere anche da solo (…) Può essere divertente, ma è anche faticoso”, ci hanno raccontato Fabio, Mattia, Salvatore, Stefano e Daniele, cinque degli otto artisti che abbiamo intervistato. “E’stata tanta la soddisfazione di vedere i nostri lavori circolare sugli autobus e ora proseguiremo le nostre attività artistiche”...In chiusura Psicoradio vi riserva una chicca: artisti e redattori improvvisano in un gioco di libere associazioni di parole: pennellate di colore in una puntata che è anche una tela radiofonica.
GianLuca Bonetta presenta una nuova puntata di SCAFFALI ANIMATI. In questa puntata: Renato Casaro. The art of movie painting-L’arte di dipingere il cinema L'articolo Renato Casaro. The art of movie painting – L’arte di dipingere il cinema proviene da RadioAnimati.
L’ORIGINE DEL MONDO IN UN QUADRO. MARKUS ZOHNER INCONTRA NANDO SNOZZI, ARTISTA. Sei sicuro, Nando, che non sei un angelo? Una di queste anime rare che esistono per illuminare, per far piangere, per dare fiducia, per scacciare le paure? Una di queste poche persone, che non sono neanche persone, ma esseri che amano, che amano oltre il personale, oltre il quotidiano, oltre il piccolo mondo intorno, oltre il proprio io e le sue mille riflessioni? Io sì, ne sono sicuro. Sei uno di quei pochi pochissimi esseri fuori da questo mondo… E questa è la forza, o la bellezza, o chiamala come vuoi: non ti fai catturare. Ma dipingi e pensi e parli e scrivi e ridi e non hai paura di niente e di nessuno. Ti dico LA CREAZIONE DEL MONDO e la prima cosa che mi rispondi è: parliamo allora de „L’origine du monde“ di Gustave Courbet. Olio su tela, 46 cm x 55 cm. CAZZO che bellezza. Vieni a Lugano e discorriamo un po‘. De „L’origine du monde“ e di tutto il resto. Ci saranno quattro o cinque amici. Come nasce un quadro? Da dove viene l’impulso? Qual è quindi l’origine e, l’origine del mondo? Un incontro per scoprire le necessità della creazione artistica. L’origine del mondo. Ragioni, ricerche, mete. RADIO PETRUSKA: la rivoluzione è iniziata. Svegliarsi di colpo da un incubo e tuffarsi dritto in un sogno per non uscirne più. È più o meno così che Nando Snozzi ha vissuto il suo cambiamento di vita: da impiegato d’ufficio a pittore a tempo pieno. Un personaggio che ha trovato tutta la sua passione e la sua creatività nella pittura, forma di espressione e di pensiero a lui più cara. „Dipingere per me è un’urgenza, facendolo capisco di esistere“, basta questa sua affermazione per capire come la pittura abbia influito sulla sua vita e sul suo modo di vederla; Nando utilizza quasi tutto il suo tempo a disposizione per fare ciò che più gli piace e ciò che gli riesce meglio: dipingere, creare. La creazione del mondo, appunto. Di questo si parla durante l’intervista cosi come di altri temi quali: lo stile di pittura da lui espresso, conscio, inconscio e subconscio, o ancora, i suoi personaggi che come una lunga catena producono un lungo flusso istintivo, ma coordinato e intelligente. Un uomo con qualcosa in più degli altri, un uomo con „un braccio e mezzo“ che ha trovato la forza ed il coraggio di esprimere ciò che sente senza paura di niente e di nessuno, un essere fuori dal mondo, crepuscolare come definito da Markus Zohner o più semplicemente come piace a lui definirsi: un „dinosauro blindato“. LA CREAZIONE DEL MONDO | ARTE | SCIENZA | VITA Continuiamo ad incontrare artisti, scienziati e persone della vita culturale, per indagare insieme a loro sulle idee, sulle scoperte e sui fenomeni scientifici e sociali, sulla creazione artistica, sulla vita umana come creazione, in tutte le sue forme ed espressioni, sulla spiritualità, pensieri e utopie. Sulla creazione del mondo: Arte | Scienza | Vita.
Finestre sull'Arte - il primo podcast italiano per la storia dell'arte
"Rimutò l'arte di dipingere di greco in latino": così Cennino Cennini scriveva a proposito dell'arte di Giotto sottolineandone la grandissima importanza. Giotto infatti abbandonò la ieraticità e la solennità della pittura precedente, bizantineggiante, in favore di un'arte più naturale e più fedele alla realtà. Giotto è uno dei pittori più famosi della storia dell'arte, su di lui sono molte le leggende e gli aneddoti: eppure, di un pittore così importante neppure conosciamo il vero nome. Forse Biagio o Ambrogio, veniva dalle colline del Mugello e fu allievo di Cimabue: dopo la puntata che abbiamo dedicato alle "Storie di san Francesco" di Assisi vogliamo in parte ripercorrere la sua carriera, analizzando da vicino alcuni dei suoi più grandi capolavori.
Finestre sull'Arte - il primo podcast italiano per la storia dell'arte
"Rimutò l'arte di dipingere di greco in latino": così Cennino Cennini scriveva a proposito dell'arte di Giotto sottolineandone la grandissima importanza. Giotto infatti abbandonò la ieraticità e la solennità della pittura precedente, bizantineggiante, in favore di un'arte più naturale e più fedele alla realtà. Giotto è uno dei pittori più famosi della storia dell'arte, su di lui sono molte le leggende e gli aneddoti: eppure, di un pittore così importante neppure conosciamo il vero nome. Forse Biagio o Ambrogio, veniva dalle colline del Mugello e fu allievo di Cimabue: dopo la puntata che abbiamo dedicato alle "Storie di san Francesco" di Assisi vogliamo in parte ripercorrere la sua carriera, analizzando da vicino alcuni dei suoi più grandi capolavori.