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di Alessandro Luna | Tra gli argomenti di oggi le contraddizioni di Trump e le borse in affanno, i contro dazi europei sui prodotti simbolo dell'America e Tajani versione testimone di Geova. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Martina Pucciarelli"Il Dio che hai scelto per me"Harper Collinswww.harpercollins.itIl racconto di un coraggioso addio, ispirato alla vera storia dell'autrice, cresciuta nella comunità religiosa dei Testimoni di Geova.“Sei sempre stata un faro per la nostra famiglia”, le ripeteva sua madre. Alessandra, però, seconda di cinque figli, non voleva portare luce, voleva che qualcuno illuminasse la strada per lei e rispondesse alle sue domande di bambina. Cresciuta sotto la rigida disciplina dei Testimoni di Geova, ha sempre cercato di soddisfare le attese dei genitori e di non creare problemi. Così, fino a ventinove anni, non ha mai partecipato a un compleanno né spento una candelina. Non ha ascoltato la musica che ascoltavano i suoi coetanei né letto libri non approvati in comunità. E anche l'amore, quando l'ha incontrato, è stato subito sacrificato. Dopo aver sposato Federico, un uomo più grande scelto per lei all'interno dei Testimoni, Alessandra da figlia devota diventa moglie devota. Ma quando scopre di essere incinta qualcosa dentro di lei cambia. Non può più ignorare i propri desideri e per i suoi bambini vuole essere migliore: loro devono avere la libertà che a lei è sempre stata negata. Inizia così il coraggioso atto di allontanamento dalla comunità, un percorso di ricostruzione di sé stessa che stravolge il suo destino e quello delle persone che ama.Al suo esordio nella narrativa, Martina Pucciarelli scrive un romanzo potente ed emozionante, con il quale si inserisce tra le scrittrici contemporanee che hanno saputo trasformare la propria biografia in letteratura, come Tara Westover nel suo L'educazione e Deborah Feldman in Unorthodox.Il Dio che hai scelto per me è una storia intima e dolorosissima, fatta di privazioni, abusi e violenza, ma anche un libro impregnato di una forza straordinaria che ci mostra come il coraggio di cambiare nasca sempre da una forma altissima di amore, in questo caso da quello puro e incondizionato di una madre.Martina Pucciarelli. Cresciuta nella comunità religiosa dei Testimoni di Geova, nel suo romanzo autobiografico, Il Dio che hai scelto per me (Harper Collins, 2025), racconta la sua fuga grazie anche ai figli e alla psicoterapia.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Come si vive all'interno di una famiglia di testimoni di Geova? A cosa bisogna rinunciare, quali regole bisogna rispettare, quali attività scandiscono le giornate? Martina Pucciarelli lo racconta ne “Il Dio che hai scelto per me”, un romanzo autobiografico in cui ricostruisce la storia della sua famiglia e il momento in cui ha smesso di avere fede, rompendo ogni legame con i suoi genitori.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/7922OMELIA XXXIII DOMENICA T.O. - ANNO B (Mc 13,24-32) di Giacomo BiffiGESÙ CRISTO È IL TRAGUARDO FINALE DELLA STORIA INDIVIDUALE E UNIVERSALE“E di nuovo verrà nella gloria”: sono parole che ripetiamo nel Credo, a proposito del Signore Gesù. Forse le ripetiamo un po' distrattamente; eppure esprimo no un punto fondamentale della nostra fede. L'odierna pagina del Vangelo ci viene offerta proprio perché possiamo raggiungere una maggiore consapevolezza di questa verità e della sua rilevanza per la vita cristiana.Da chi la Chiesa ha saputo la notizia che il nostro Salvatore verrà ancora visibilmente sulla terra, e che con questa definitiva venuta concluderà quella vicenda di affanni e di speranza, di colpe e di dolore, di santità e di scelleratezze, che è la storia umana?L'ha saputo da Cristo stesso che ha detto (e noi l'abbiamo ascoltato): Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria.Il cristiano dunque sa che la storia non è, come può sembrare, uno svolgersi irragionevole di accadimenti senza senso e senza esito; e non è neppure, come talvolta hanno cercato di farci credere, l'adempimento di previsioni formulate dall'una o dall'altra teoria sociale; previsioni che sono tutte prima o poi destinate a essere smentite. Il cristiano sa che la storia ha una mèta, e questa mèta è il Signore Gesù. Cristo, che è il centro del tempo (tanto che dalla sua comparsa in mezzo a noi contiamo i nostri anni), sarà anche il suo finale traguardo.Per farci capire che la venuta del Signore concluderà la vicenda del mondo, il Vangelo si rifà alla prima pagina della Bibbia, là dove è descritta la creazione. Il sole, la luna, le stelle – che col loro splendore hanno contrassegnato gli inizi – con il loro oscurarsi segnaleranno la conclusione.E quanto è vero per la storia generale dell'umanità è vero anche per la storia personale di ognuno di noi: dopo i giorni dell'esistenza terrena, ci troveremo al cospetto del “Figlio dell'uomo”, cioè di Cristo, che verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti, cioè per giudicare tutti coloro che sono stati, che sono e che saranno; un giudizio al quale, dunque, nessuno può sfuggire con la furbizia o la potenza dei mezzi economici e delle raccomandazioni, come troppo spesso capita nei giudizi umani.NON SPETTA A NOI CONOSCERE QUANDO AVVERRÀ LA FINE DEL MONDOOggi Gesù ci parla della fine del mondo e della distruzione imminente di Gerusalemme. A spiegare qualche espressione un po' oscura di questa pagina è utile ricordare che per i discepoli di Gesù, che hanno raccolto e riferito le sue parole (come del resto per tutti gli ebrei del suo tempo), Gerusalemme si identificava simbolicamente col mondo intero: la sua distruzione significava ai loro occhi la distruzione di tutto. Sicché nel discorso del Signore c'è come una sovrapposizione: i due preannunci appaiono mescolati.A) A Gerusalemme, per esempio, bisogna intendere riferita la profezia: Non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avverate. Difatti le legioni romane distruggeranno la Città Santa appena quarant'anni dopo questo discorso.B) È rapportabile invece alla fine del mondo l'esplicita affermazione di Gesù che nessuno ne conosce la data. Anzi, per farci capire che questo è un assoluto segreto di Dio, egli dice addirittura che né dagli angeli né da lui stesso potremmo mai venirlo a sapere:Quanto al giorno e all'ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre. Dove si vede quanto siano inattendibili coloro che ogni tanto si azzardano a fare delle predizioni a questo riguardo; come è, ad esempio, il caso dei Testimoni di Geova: più di una volta in questo secolo essi si sono coperti di ridicolo annunziando una catastrofe cosmica che poi naturalmente non si è verificata.LA VITA COME VIGILE ATTESA IN VISTA DELL'INCONTRO CON CRISTOÈ importante che noi, invece di perderci dietro alle morbose favole degli eretici, richiamiamo brevemente e ordinatamente, i punti essenziali dell'autentica Rivelazione di Dio.1. Tanto la storia del mondo quanto la nostra storia individuale un giorno finirà. È dunque necessario che noi organizziamo la nostra vita non come se non dovessimo mai lasciarla, ma in ordine a una preparazione; in vista cioè di entrare nel Regno dei cieli, arricchiti del bene compiuto.2. Proprio perché non conosciamo il momento né della fine del mondo né della nostra morte, dobbiamo conservarci nell'atteggiamento spirituale dell'attesa. L'invito alla vigilanza risonerà con insistenza speciale nelle prossime domeniche di Avvento.3. L'umanità nel suo insieme e ognuno di noi individualmente stiamo andando verso un incontro con Cristo. Mette conto quindi di tenerci fin d'ora in una intensa amicizia con lui; con lui che si è offerto in sacrificio per noi, riscattandoci dai nostri peccati e diventando la sorgente della nostra santificazione; con lui che sta alla destra del Padre, dove intercede per noi e donde ci invia ogni giorno la forza della sua grazia; con lui che è il Padrone al quale dovremo rendere conto di tutti i nostri atti; con lui che è Signore buono e pietoso, cui non dobbiamo cessare mai di guardare con assoluta fiducia.LA PAROLA CHE NON PASSAAbbiamo sentito Gesù proclamare solennemente: Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.A questo mondo tutto, anche ciò che più sembra stabile e vigoroso, presto o tardi arriva alla fine e scompare.In questi decenni abbiamo visto – nel breve spazio della vita di un uomo – tramontare o trasformarsi radicalmente istituzioni, situazioni, convenzioni sociali, che parevano eterne. Abbiamo conosciuto personaggi che sono stati esaltati come fossero dèi e si sono presentati come artefici di giustizia e benefattori dell'umanità, e che nel giro di pochi anni sono stati gettati nel disprezzo. Abbiamo fatto esperienza di ideologie e sistemi sociali che volevano presentarsi come la soluzione di tutti i problemi e il rimedio di tutti i mali, ma che poi hanno rivelato la loro natura menzognera e sono irrimediabilmente decaduti, o stanno irrimediabilmente decadendo.Resta unico colui che solo è il Signore. Mentre tutte le infatuazioni passano, il Crocifisso, che è risorto, rimane in onore nelle nostre chiese e nei nostri cuori. Soltanto la sua parola continua a risonare identica a sé e sempre vera. Soltanto le sue promesse fondano in ogni epoca le sole speranze che non deludono.Chiediamo a Dio nostro Padre la grazia di saper corrispondere alla solidità invincibile del Regno di Cristo e del suo Vangelo con la fermezza della nostra fede e con la costanza della nostra fedeltà.
Questa sera ad EGOriferiti ci potemmo finalmente godere uno dei pochi EGOriferiti consapevoli di esserlo: Davide La Rosa. Millanta (fra le altre cose) di aver portato a letto Valentina Persia con una barzelletta. Vale, confermi? Mi fai sapere qual è la barzelletta che me la riciclo…?
Maria Sklodowska è stata una delle poche persone al mondo ad aver ricevuto due premi Nobel, uno per la fisica l'altro per la chimica. Il suo nome forse dirà poco perché lei era soprattutto conosciuta con il nome da sposata e naturalizzata francese Marie Curie. La sua incredibile storia viene raccontata nel romanzo "Io sono Marie Curie" di Sara Rattaro (Sperling&Kupfer), una storia divisa fra successi professionali (le sue attività di ricerca, la scoperta del polonio e del radio, gli studi sulla radioattività) e vita privata ossia il rapporto intenso con il marito Pierre Curie, che era un rapporto sentimentale ma anche un connubio professionale. Tanti i successi di Marie Curie in una società, quella a cavallo fra Ottocento e Novecento, che non riconosceva un ruolo alle donne soprattutto nel campo della ricerca scientifica e che ha cercato sempre di osteggiarla.Paolo ha sette anni e vive con una mamma atea e un padre testimone di Geova che vuole assolutamente dargli un'educazione religiosa: gli fa leggere i libri, gli parla della fine del mondo imminente, lo porta alle adunanze. Paolo cresce così fra il desiderio di assecondare il padre e non deluderlo e la volontà, nello stesso tempo, di non ferire la madre che è da sempre caustica con la fede del marito. Questa storia vera viene raccontata con grande leggerezza e ironia, senza però mancare di rispetto a chi crede, nel romanzo "Mio padre avrà la vita eterna, ma mia madre non ci crede" (Feltrinelli) opera prima di Paolo Valoppi. Il protagonista è, dunque, l'autore stesso prima bambino poi adolescente che vive appunto diviso fra i genitori che sono veramente agli antipodi quanto a visione del mondo.
All'inizio dell'era cinematografica, i film erano muti. Cosa significa? Non avevano né dialoghi né suoni sincronizzati con la scena. Per ovviare al silenzio, si aggiungeva una Colonna Sonora eseguita al pianoforte o da un'orchestrina. Nel 1912, però, si diede il via alla rivoluzione Sonora. Charles Taze Russell, presidente degli Studenti Biblici, come allora si chiamavano i Testimoni di Geova, e i suoi collaboratori intrapresero un'audace impresa educativa che era molto in anticipo sui tempi. Comunque, raggiunse milioni di persone in tutto il mondo. Era il Fotodramma della Creazione, una combinazione di filmati e diapositive, sincronizzata con registrazioni musicali e discorsi su dischi fonografici. Durava circa 8 ore ed era presentato in 4 parti. Oltre al Fotodramma, fu reso disponibile anche il Dramma Eureka, composto dalle conferenze registrate e dalle registrazioni musicali oppure dai dischi più le diapositive. Sebbene mancassero i filmati, era presentato con successo in aree meno densamente popolate. Immaginate la scena: nel gennaio 1914, durante l'era dei film muti, un pubblico di 5.000 persone si riunì al Tempio, un edificio di New York City. Ma all'esterno c'era una fila lunghissima che dovette esser rimandata a casa. L'occasione? La prima a New York del Fotodramma della Creazione! Davanti al pubblico c'era un grande schermo cinematografico. Mentre guardavano e ascoltavano, accadde qualcosa veramente straordinaria. Sullo schermo apparve C. T. Russell, allora sulla sessantina. Le sue labbra cominciarono a muoversi e si potevano sentire le sue parole! Nel corso della presentazione, attraverso discorsi, immagini a colori e musica, la presentazione accompagnò i presenti in un viaggio che andava dalla creazione della Terra alla fine del Regno millenario di Cristo. La presentazione includeva anche un time-lapse (un insieme di fotografie in rapida sequenza). I presenti erano stupiti nel vedere, ad esempio, lo schiudersi di un fiore e l'uscita di un pulcino da un uovo. Si dovette aspettare il 1926 prima di vedere un altro film che combinava immagini in movimento con i suoni. Infatti, in quell'anno, ad agosto, fu introdotta l'era delle immagini sonore con l'uscita di Don Juan (musicato ma senza dialoghi), seguito nell'autunno del 1927 da The Jazz Singer (Il cantante di Jazz, che includeva, oltre alla musica, anche i dialoghi). Il musical Cantando sotto la pioggia (1952) ripercorre gli eventi del 1927. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/corgiov/message
Ogni due mesi c'è Altre Indagini: altre storie di Stefano Nazzi per le persone abbonate al Post. Per ascoltare Altre Indagini, abbonati al Post. Il 28 settembre 2002 una ragazza di 14 anni, Desirèe Piovanelli, scomparve, a Leno, in provincia di Brescia. Il giorno dopo il fratello ricevette un sms: «Non preoccupatevi per me, sono con Tony, voglio stare con lui». Tony era un ragazzo di Cremona che Desirée Piovanelli aveva conosciuto durante un raduno di Testimoni di Geova, di cui le rispettive famiglie facevano parte. Quel ragazzo però con la scomparsa di Desirée non c'entrava assolutamente nulla. Il messaggio era stato inviato con una scheda telefonica prepagata, acquistata ad agosto in un campeggio di Jesolo. È grazie a quella scheda telefonica che i carabinieri risalirono al nome di un ragazzo di 16 anni, vicino di casa della famiglia Piovanelli, e poi ad altri due, un sedicenne e un quindicenne. Raccontarono cosa era successo: avevano attirato Desirèe Piovanelli in una cascina diroccata, chiamata Cascina Ermengarda, e lì l'avevano uccisa. Per loro quella ragazza era un'ossessione, di cui parlavano sempre e che avevano tentato invano di frequentare. Non erano però soli quel giorno. Con loro c'era un adulto, un uomo che li aveva aiutati e incitati. L'omicidio di Desirèe Piovanelli fu compiuto da quello che i media, e molti criminologi, chiamano “branco”, un gruppo di ragazzi che si esaltano a vicenda arrivando a compiere atti che, da soli, probabilmente non commetterebbero. Ed è la storia di un adulto che invece di fermare quei ragazzi assunse il ruolo di leader del gruppo. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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Cinque milioni di italiani ogni mattina si alzano, e hanno un segreto: sono membri di un'organizzazione settaria o silenziosi adepti di cartomanti, invisibili guru e fantomatiche associazioni. Alcuni appartengono a comunità fisiche come Damanhur, vera e propria città stato alle porte di Torino. Altri a realtà internazionali come Scientology o i Testimoni di Geova. Altri ancora a gruppi misteriosi ed esoterici, quali Umani in Divenire o la setta delle Bestioline di Novara.Tutti – poco importa che la loro decisione sia condivisa con il mondo, o tenuta nascosta a chiunque, dalle famiglie agli amici – si sentono iniziati, missionari confusi nella folla, miracolati. Almeno fino a un certo punto.Da oltre 10 anni Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni si occupano di organizzazioni settarie. Adesso sono pronti a portarci nel ventre dell'occulto italiano.Nella setta è un Podcast scritto da Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni, prodotto da Fandango Podcast in collaborazione con Sibilla.Cura editoriale Vins Gallico.Montaggio e post-produzione Andrea Cardoni.Musiche originali Disangro.Letture Giovanni Gazzanni e Alessia Giallorenzo.Nella setta è anche un libro Fandango https://www.fandangolibri.it/prodotto/nella-setta/ Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Tribunale Risarcisce Testimone Di Geova: La Donna Costretta Alla Trasfusione!Ogni religione ha le sue regole, ideali che non andrebbero mai traditi. Per la prima volta nella storia, una sentenza del Tribunale ha dato ragione ad una donna appartenente all'ordine dei Testimoni di Geova. Ecco che cosa sappiamo su questo argomento.#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #tribunale #testimone #geova #donna #costretta #trasfusione #risarcimento
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7548LEZIONI DI EVANGELIZZAZIONE SECONDO IL VANGELO di Pietro GuidiSi sente dire spesso che la Chiesa nel passato si era arroccata troppo nelle sue posizioni e nelle sue strutture mostrando alla gente un volto freddo e distante. Secondo queste persone bisognerebbe ricominciare ad evangelizzare senza aver paura di mischiarsi con il mondo. La gente smetterebbe così di considerare la Chiesa come un posto pieno di rigidi moralisti che vogliono insegnargli cosa fare e inizierebbero a vederla come una realtà più vicina a loro e la seguirebbero. Se solo smettessimo di combattere il mondo e incominciassimo a considerarlo nostro amico...Diamo uno sguardo su come è intesa la missionarietà oggi e di come l'abbiano intesa Gesù e la Chiesa da sempre. Il Vangelo ci dà qualche indicazione precisa quando Cristo invia i settantadue discepoli: «In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!" Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra» (Lc 10,5-8).Altro che testimoni di Geova che girano distribuendo volantini e improvvisando prediche per diffondere l'annuncio a quante più persone possibili. Tutta fatica sprecata! Metodi simili sono usati anche da gruppi ecclesiali che improvvisano giornate con i giovani o evangelizzazione di strada per cercare di accalappiarne qualcuno. Mi ha fatto molto ridere quando mi hanno raccontato che un gruppo cattolico organizzava giornate al mare dove i ragazzi e le ragazze ballavano e invitavano le altre persone a ballare con loro per cercare in qualche modo di convertirle. Fanno il medesimo errore quei cristiani che continuano a frequentare amicizie non cristiane dicendo che ogni tanto gli parlano di fede e che rimangono in questi gruppi per "dare testimonianza" (ma quanto è odiosa la neolingua clericale!).LA STABILITÀL'errore di tutte queste esperienze è che manca un requisito fondamentale: la stabilità. "Restate in quella casa" come dice Gesù. Facendo la cosiddetta "pastorale da strada", cioè andando in giro ad attaccare bottone con la gente per parlargli di fede al massimo otterrai qualche domanda di curiosità, forse qualcuno dirà una preghiera, visiterà una chiesa o si confesserà, ma è praticamente impossibile suscitare conversioni vere e durature nel tempo. Le conversioni invece si ottengono molto più facilmente quando c'è un gruppo di cristiani ferventi che attirano a sé nuovi membri in quello che è a tutti gli effetti una piccola società. Dio avrebbe potuto consegnare all'uomo un libro dove c'era scritto tutto quello che doveva fare. Eppure non ha fatto così, ma ha scelto di fondare una Chiesa, cioè una società stabile dei credenti. Questa società è stata poi organizzata a livello locale in modo che ogni luogo avesse la sua chiesa di riferimento (oggi: la parrocchia) in cui coltivare la fede inseriti in un gruppo che condividesse e sostenesse le stesse scelte di vita. Dio ha fatto così perché l'uomo per natura è un animale sociale e ha bisogno di essere inserito in una società per raggiungere il bene, sia dal punto di vista naturale (scambiando beni e servizi, e contribuendo alla difesa del territorio) che soprannaturale. Il metodo della Chiesa è sempre stato quello di stabilirsi in un posto raccogliendo tutte le persone di buona volontà e iniziando a fondare una nuova società.Tutto il resto è solo una conseguenza. Infatti all'interno di questa nuova società inizieranno a nascere amicizie, società lavorative, svaghi, cultura, matrimoni ecc. Quando nasceranno i figli ci si porrà il problema di come educarli e quindi i genitori, sotto la supervisione della Chiesa, si metteranno d'accordo per insegnare ai loro figli la religione e tutte le altre cose. Poi ci sarà il problema di trasmettere ai figli (maschi) un mestiere. Queste comunità produrranno una cultura interamente cattolica nella letteratura, nella musica, nell'arte ecc.UNA CITTÀ COLLOCATA SOPRA UN MONTEA questo punto non ci sarà bisogno di andare in giro a mischiarsi col mondo, ma la società dei cristiani attirerà a sé tantissime persone. È il concetto che esprime Gesù quando paragona la Chiesa ad una città sopra un monte: "Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli" (Mt 5,14-16). Sentendo dire che la Chiesa è una città sopra al monte si potrebbe pensare che è chiusa in sé stessa e che quindi non porti davvero il vangelo a tutte le creature, ma non è così. La città sopra il monte è disposta ad accogliere tutti gli uomini del mondo, purché si sottomettano alle sue regole, abbandonino il mondo e si mettano umilmente fra le sue braccia. Ben venga il malvagio se si converte, altrimenti no perché non possiamo venire a patti con il male.Quello che la Chiesa non farà mai è scendere dal monte per andare a compromesso con la città degli uomini nel vano tentativo di accattivarsi più persone. C'è una cosa di fondo che è necessario capire se si vuol capire tutto questo discorso: la Chiesa non ha nessun bisogno del mondo perché il mondo non ha niente da offrire a chi ha Gesù Cristo. Il mondo pensa di avere qualcosa da insegnare alla Chiesa, ma è solo la sua ignoranza smisurata che glielo fa pensare. Come possono pensare degli uomini di avere qualcosa da dire al proprio Creatore e alla Chiesa da Lui fondata e sostenuta? È vero piuttosto l'opposto: è il mondo ad avere un bisogno disperato della Chiesa e del suo divino Redentore. Se soltanto gli uomini di questo tempo riconoscessero umilmente, in mezzo al loro delirio di onnipotenza, che non sono niente e che Dio potrebbe spazzarli via dalla terra in un solo momento allora noi li riconosceremmo come fratelli e li accoglieremmo nella nuova Gerusalemme che è la Chiesa. Ma fino a quel giorno fra i figli di Dio e i figli del mondo ci sarà guerra. E se qualche cristiano avesse paura di fronte al mondo, può rileggere quando Gesù afferma chiaramente: "Non abbiate paura, io ho vinto il mondo!" (Gv 16,33)
Anche se si dice che la bellezza delle donne della Terra abbia tentato gli angeli caduti, vale la pena considerare se gli angeli caduti non avessero uno scopo speciale per creare prole di statura gigante e forza immensa. Sappiamo che una delle maggiori preoccupazioni di Yahweh era la purezza e la perfezione genetica . Il matrimonio misto tra esseri umani e divini, che continuò per tutto il periodo antidiluviano, fu naturalmente una minaccia per la creazione ben ordinata di Yahweh. L`antica razza padrona degli uomini creata dagli Osservatori era contraria al piano di Geova per la Terra in cui ogni essere umano e animale doveva riprodursi ‘‘secondo la propria specie‘‘. Una teoria provocatoria, ma realistica per coloro che sono di mentalità aperta è che i giganti fossero in realtà il risultato di esperimenti genetici , proprio come l'homo sapiens. Questi antichi astronauti furono responsabili di portare la vita sulla Terra e della creazione dell'uomo moderno. Il loro ruolo era quello di governare il pianeta Terra e l'homo sapiens. Fu un tentativo degli ‘‘angeli caduti‘‘, il gruppo di astronauti che si ribellarono al loro capo, Yahweh, per spazzare via l'homo sapiens. I giganti erano superiori all'homo sapiens sotto ogni aspetto. Le conoscenze e le abilità tecniche dei giganti sono state trasmesse loro dai loro creatori, gli Osservatori . I Nephilim non solo procrearono tra di loro, ma crearono anche prole con l'homo sapiens. I giganti attaccano il paradiso Alla fine del periodo antidiluviano Yahweh vide che la pura linea adamica dell'homo sapiens era quasi estinta. Gli esseri super giganti che camminavano sulla Terra avevano una durata di vita quasi illimitata. Col tempo, divennero non solo una minaccia per la Terra, ma anche per Yahweh stesso. Yahweh si rese conto che i ribelli, gli ‘‘angeli caduti‘‘, stavano vincendo la guerra genetica. La maggior parte dei giganti fu distrutta in una catastrofe cosmica, nota come Diluvio Universale. L'antica catastrofe, che fu della più grande specie, pose fine al mondo antidiluviano, costringendo gli dei, Yahweh, la sua flotta spaziale e gli angeli ribelli a fuggire temporaneamente dalla Terra. Questo era un tempo in cui gli dei fuggirono dalla Terra Dopo il Diluvio Universale, quando le acque si ritirarono tornarono i potenti dei dallo spazio. Yahweh e la sua flotta erano determinati a ripopolare la Terra, ma non erano soli. Gli Osservatori tornarono sul pianeta e la ribellione contro Yahweh entrò in una nuova fase. La guerra genetica tra Yahweh ei suoi ribelli non si è mai fermata.
Tintoria è il podcast di @sandanieletinti e @StefanoRapone, prodotto da @thecomedyclub.Ottieni NordVPN qui: https://nordvpn.com/tintoria --------------------------------------INFO e BIGLIETTI per le Registrazioni LIVE: https://bit.ly/tintoriapodcastINFO E BIGLIETTI PER I PROSSIMI LIVE DI RAPONE: https://bit.ly/RaponeTOURINFO E BIGLIETTI PER I PROSSIMI LIVE DI TINTI: https://bit.ly/DanieleTintiTOUROspite della puntata 157 di Tintoria Guglielmo Bruno aka Willie Peyote ( @WilliepeyoteOfficial ), rapper e cantautore. Abbiamo parlato dei suoi inizi tra turni alienanti in un call center ("la fabbrica dei primi anni 2000") e i primi concerti, della sua passione per il Toro, di come sfuggire a ultras inferociti, giornalisti triggerati (un saluto a Belpietro) e shitstorm televisive e infine del surreale Sanremo 2021, dove ha presentato 'Mai Dire Mai (La Locura)', brano piaciuto molto a Barbara d'Urso.Abbiamo anche parlato di microdosing, legalizzazione, Testimoni di Geova, Beatles, De Andrè e, sopratutto, di Dragon Ball.Puoi seguire Tintoria qui: https://www.instagram.com/tintoriapodcast/Puoi seguire Rapone qui: https://www.instagram.com/grandiraponi/Puoi seguire Tinti qui: https://www.instagram.com/sandanieletinti/Puoi seguire Willie Peyote qui: https://www.instagram.com/williepeyotePuoi seguire The Comedy Club qui: https://www.instagram.com/thecomedyclub.it/Regia e montaggio: Enrico Berardi ( @enricoberardivideographer-3126 ) https://focusaziende.itRiprese: Leonardo Picozzi: https://www.instagram.com/picozzi_leonardo/Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/2830173/advertisement
Dopo la strage in una chiesa dei Testimoni di Geova ad Amburgo si torna a parlare della necessità di inasprire il porto d'armi in Germania, come promesso dalla ministra federale dell'interno Faeser, i dettagli da Agnese Franceschini. Sui rischi connessi alla detenzione legale di armi abbiamo sentito Jochen Kopelke del sindacato di polizia GdP. Raffaella di Marzio, esperta di scienze religiose, fa luce sulla comunità dei Testimoni di Geova. Von Luciana Caglioti.
Religione di oggi: Testimoni di Geova***Il nostro crowdfunding: https://sostieni.link/32463***Siamo su• Facebook: https://www.facebook.com/parla...• Instagram: https://www.instagram.com/parl...• Telegram: https://t.me/parlandom• Playlist Spotify: Parole d'Autore - Canzoni random del Parlandom Podcast -> https://spoti.fi/3zoBO2pPuoi recensirci da telefono su Spotify, oppure su: https://podcasts.apple.com/it/...Fonte:https://it.wikipedia.org/wiki/Testimoni_di_GeovaGrazie a Riccardo Albertazzi per la sigla
Siamo credenti convinti? Apostati? Testimoni di Geova? Seguaci dello Zoroastrismo?Oggi si parla di religione! Ma anche del PISELLONE del catechista di Cesare!Buon ascolto!Per contattarci: podcastyaketyyak@gmail.comCanale Twitch: https://www.twitch.tv/spacevalleyYakety Yak su YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCdEKxQr4sm1ODrGzChEXLTwIl nostro shop ufficiale: https://www.spacevalley.shopArchivio live Twitch: https://www.youtube.com/channel/UCwLMbeh8GYUUUxyL9taAPaACanale Youtube Space Valley: https://www.youtube.com/c/SpaceValleyChannelCanale Youtube di Vlog: https://www.youtube.com/c/AroundtheValleyLa nostra pagina Amazon: https://amzn.to/3KSjFOaInstagram: https://www.instagram.com/vallespaziale
Tintoria è il podcast di Daniele Tinti e Stefano Rapone.Ottieni NordVPN qui: https://nordvpn.com/tintoria -----------E' venuto Massimo Ceccherini a parlare di acciacchi, del segreto per i capelli perfetti, di latte di fico, di eccessi, di cani, dell'Isola dei Famosi, di testimoni di Geova, di Sanremo, di carabinieri e di moltissime altre cose.Potete seguire Massimo Ceccherini qui: https://www.instagram.com/massimoceccherinireal/Potete seguire Stefano Rapone qui:Facebook: https://www.facebook.com/raponestefanoInstagram: https://www.instagram.com/grandiraponi/Youtube: https://www.youtube.com/user/sunkensheepPotete seguire Daniele Tinti e Tintoria qui:Facebook: https://www.facebook.com/sandanieletinti/Instagram: https://www.instagram.com/sandanieletinti/Youtube: https://youtu.be/1pBszVt2PRwTwitter: https://twitter.com/danielsan_tTwitch: https://www.twitch.tv/tintoriaCo prodotto da The Comedy Club.
Tre italiani sono stati rapiti in Mali. Secondo le prime informazioni, si tratterebbe di una coppia di Testimoni di Geova con il figlio, originari di Potenza.
Le vacanze di Pasqua sono alle porte manco testimoni di Geova. Volete vivere un'esperienza all'aperto di più giorni? Volete percorrere alcuni dei cammini più belli d'Italia fra natura, storia e nuovi incontri? Ecco, non chiedete a noi, mica siamo un'agenzia di viaggio. Possiamo però consigliarvi un paio di itinerari, da noi percorsi fra il serio e il faceto: la Via Francigena Toscana e il Cammino dei Briganti. Dandovi anche qualche spunto di riflessione sul senso del cammino come modalità di viaggio e, why not, di vita. Buon ascolto!
Franz Schubert compose le musiche dell'opera lirica intitolata “L'Onnipotenza”, il cui testo fu scritto da Johann Ladislav Pyrker. Nel testo usò ben due volte il Nome Divino, Geova. Lo fece anche Giuseppe Verdi nella sua opera “Nabucco”. Anche il compositore francese Arthur Honegger risaltò il nome Geova nel suo oratorio “King David”. Un altro famoso autore francese, Victor Hugo, lo utilizzò in oltre 30 opere. Sia lui che Lamartine scrissero una poesia intitolata “Geova”. Pertanto, per secoli il Nome Divino è stato riconosciuto a livello internazionale. Chi lo sente pronunciare oppure lo legge di solito non ha problemi a riconoscere di chi si tratti. Sono interessanti le parole di un professore, Oehler: “Questo nome ora è stato naturalizzato nel nostro vocabolario e non può essere soppiantato” (Theologie des Alten Testaments). --- Send in a voice message: https://anchor.fm/corgiov/message
Vi è mai capitato di vedere coppie di ragazzi in giacca e cravatta per strada, o coppie di ragazze con la gonna e degli opuscoli in mano e pensare “Guarda, i testimoni di Geova”, per poi guardare più attentamente alla strana targhetta spillata sulla giacca e leggere “Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni” anche conosciuti come Mormoni? Siete rimasti un po' confusi anche voi? Vi interesserebbe sapere quali sono le differenze tra i Testimoni di Geova e Mormoni (La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni)?
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6892LA SHOAH NON INIZIO' CON LE CAMERE A GAS di Stefano MagniIl Giorno della Memoria, anche quest'anno, non manca di suscitare polemiche. C'è chi usa la memoria della Shoah per mostrare come anche ai giorni nostri vi siano categorie perseguitate e come il rischio dello sterminio fisico totale sia sempre dietro l'angolo. Dall'altra parte, le comunità ebraiche, che la Shoah l'hanno vissuta realmente, si oppongono a quel che vedono come una strumentalizzazione politica di un genocidio unico nella storia. In mezzo, ci sono mille e più paragoni impropri che pure vengono accettati pacificamente dal mondo della politica e della cultura. Per evitare strumentalizzazioni e paragoni forzati, è bene ricordare che cosa realmente precedette la "Soluzione Finale". Perché allo sterminio ci si arrivò per gradi e pochi se ne resero conto.Primo Levi, in un brano divenuto celeberrimo, ci ricorda che «Non iniziò con le camere a gas. Non iniziò con i forni crematori. Non iniziò con i campi di concentramento e di sterminio. Non iniziò con i 6 milioni di ebrei che persero la vita. E non iniziò nemmeno con gli altri 10 milioni di persone morte, tra polacchi, ucraini, bielorussi, russi, jugoslavi, rom, disabili, dissidenti politici, prigionieri di guerra, testimoni di Geova e omosessuali». Levi spiega, in sintesi, veramente tutto l'essenziale: «Iniziò con i politici che dividevano le persone tra "noi" e "loro". Iniziò con i discorsi di odio e di intolleranza, nelle piazze e attraverso i mezzi di comunicazione. Iniziò con promesse e propaganda, volte solo all'aumento del consenso. Iniziò con le leggi che distinguevano le persone in base alla "razza" e al colore della pelle. Iniziò con i bambini espulsi da scuola, perché figli di persone di un'altra religione. Iniziò con le persone private dei loro beni, dei loro affetti, delle loro case, della loro dignità. Iniziò con la schedatura degli intellettuali. Iniziò con la ghettizzazione e con la deportazione». Ma soprattutto, sottolinea lo scrittore sopravvissuto: «Iniziò quando la gente smise di preoccuparsene, quando la gente divenne insensibile, obbediente e cieca, con la convinzione che tutto questo fosse "normale"».Questo pezzo celeberrimo di letteratura dà l'idea di quanto subdolo sia stato il processo che portò, in meno di un decennio, dalle prime leggi razziali locali fino alla macchina dello sterminio "industriale". «Iniziò con i discorsi di odio e di intolleranza, nelle piazze e attraverso i mezzi di comunicazione»: i nazisti non fecero mai mistero del loro antisemitismo. Anzi, ottennero il voto di un terzo dei tedeschi, nelle elezioni del 1932 e 1933, promettendo di separare gli ebrei dagli "ariani" e di privarli di tutti i diritti. La tesi della "pugnalata alla schiena" era diffusa sin dal 1918: non accettando la sconfitta improvvisa e per molti ancora inspiegabile della Grande Guerra, si diffuse, soprattutto fra gli ufficiali, la tesi che l'esercito fosse rimasto vittima di una grande congiura di imboscati, profittatori, industriali e spie, tutti ebrei. Rudolph Hess, prima ancora di Hitler, tornato folle e collerico dal fronte mediorientale, fu uno dei primi a cadere vittima della fascinazione di questa tesi e ne divenne uno dei maggiori diffusori. Hitler, anch'egli reduce, deluso e ferito al fronte occidentale ne rimase subito conquistato. Perché gli ebrei, che avevano perso circa 12mila uomini in guerra (su 100mila arruolati), nei ranghi dell'esercito tedesco, vennero accusati della sconfitta? Perché, secondo il nazionalismo, dal romanticismo in avanti, la nazione si fonda sul sangue e la terra. Dunque gli ebrei erano "corpo estraneo", perché non avevano lo stesso sangue dei tedeschi e "cosmopoliti", perché le loro famiglie non risiedevano solo in terra tedesca. La Rivoluzione Russa, oltre alla sconfitta tedesca, venne considerata come una macchinazione ebraica. Un bel paradosso, considerando che furono i tedeschi ad innescarla, trasportando Lenin in Russia e finanziando la sua attività sovversiva. Ma gli intellettuali tedeschi di allora, e non solo loro, videro nel comunismo, in Karl Marx, una emanazione diretta del giudaismo. Dal 1918 in poi, tutti gli orrori della Russia bolscevica vennero imputati agli ebrei.«Iniziò con le leggi che distinguevano le persone in base alla "razza" e al colore della pelle»: il nazismo era dichiaratamente razzista. Non era l'unico, nel mondo della scienza e della politica di allora, che prendeva molto sul serio il darwinismo sociale, dunque una teoria dell'evoluzione in cui si considerava normale che gli uomini fossero divisi in "razze" e che la razza superiore potesse e dovesse prevalere su quelle inferiori, come nella selezione naturale delle specie animali. Il nazionalsocialismo fu comunque l'unica ideologia che portò questa idea alle sue estreme conseguenze. Il nazismo identificava nella "razza ebraica" una stirpe inferiore che, prevalendo da usurpatrice nel mondo della cultura, della scienza e della morale, impediva alla razza ariana superiore di prevalere e ottenere il suo giusto primato. Essendo razzista, la dottrina nazista non distingueva fra ebrei amici o nemici: identificava la razza nel suo insieme come nemica.Gli ebrei avevano subito millenni di persecuzioni in passato, ma, per la prima volta venivano identificati come "razza", non più come comunità religiosa. Quindi anche l'ebreo non praticante, quello convertito al cristianesimo, o anche l'ebreo convinto nazionalista tedesco e l'eroe di guerra, o quello appena nato o troppo piccolo per saper leggere, scrivere e parlare erano tutti indistintamente perseguibili in quanto membri di una "razza". Le Leggi di Norimberga del 1935 identificavano l'ebreo come l'individuo con almeno tre nonni ebrei. I legislatori tedeschi misero dunque mano agli alberi genealogici e tracciarono un confine invalicabile fra ebrei e ariani, oltre ad una zona grigia di "misti", cioè coloro che avevano uno o due nonni ebrei. Si veniva discriminati (poi uccisi) per quel che si era e non per quel che si pensava o faceva. L'Urss aveva fornito, almeno in parte, un modello simile, discriminando o uccidendo, sin dal 1918, gli appartenenti ad una "classe" sociale, identificata e giudicata dal Partito come nemica del popolo. Ma dalla accusa classista era ancora possibile una via di salvezza, aderendo al Partito e collaborando con esso (magari anche contro i propri stessi parenti). Dall'accusa razzista, non c'era salvezza alcuna.«Iniziò quando la gente smise di preoccuparsene, quando la gente divenne insensibile, obbediente e cieca». La normalizzazione della persecuzione fu data dalla sua graduale legalizzazione. I nazisti non si mossero come un partito rivoluzionario che viola la legge dello Stato, al contrario usarono lo Stato per emettere una nuova legge positiva che permettesse di mettere in pratica la loro ideologia. Per un tedesco di allora, discriminare o cacciare un ebreo, era un dovere. Per una cultura abituata a pensare allo Stato come all'unica fonte del diritto e di conseguenza anche della morale, obbedire era la maggior virtù. La prima legge fu un banale ordinamento locale: la città di Berlino, il 31 marzo 1933, sospese i medici ebrei da tutte le attività di volontariato svolte nella capitale. Una settimana dopo, una prima normativa nazionale, quella del Ripristino del Servizio Civile, ordinava il licenziamento degli ebrei da tutti gli enti pubblici. Il giorno stesso, un'altra legge nazionale vietava agli ebrei di diventare avvocati. A far chiarezza sull'attività normativa antisemita furono soprattutto le Leggi di Norimberga del 1935, che chiarirono definitivamente chi si potesse definire ebreo, quali fossero i requisiti per essere "cittadini" e cosa si dovesse fare per "proteggere l'onore e il sangue" dei tedeschi. L'attività legislativa, sulla falsariga delle Leggi di Norimberga, divenne frenetica soprattutto nel 1938 (l'anno in cui vennero adottate le leggi razziali anche in Italia).All'inizio del 1939, per legge, un ebreo (o una ebrea) non era già più cittadino, ma suddito, non poteva più: essere naturalizzato tedesco, avere rapporti sessuali con ariani, sposare ariani, esercitare la professione del consulente fiscale, esercitare la professione del veterinario, cambiare il suo nome, commerciare armi, cambiare il nome alla sua azienda, recarsi alle terme, possedere un'azienda, possedere più di 5mila marchi, trasferire liberamente beni a non ebrei, frequentare una scuola pubblica, uscire liberamente dai confini nazionali, possedere piccioni viaggiatori, far valere contratti stipulati con lo Stato, esercitare la professione di ostetrico, possedere oro, argento, diamanti e altri oggetti preziosi, comprare un biglietto alla lotteria. Queste sono le leggi principali, in ordine cronologico, che dal 1935 al 1939 limitarono sempre di più le attività consentite agli ebrei. Fu un assedio, sempre più stretto, effettuato a colpi di leggi e decreti, locali e nazionali. Agli ebrei venne imposto di identificarsi in pubblico, aggiungendo la J (di Jude) al passaporto e aggiungendo il nome Israel (per i maschi) e Sara (per le femmine) al proprio nome.Quando scoppiò la guerra il terreno (politico e giuridico) era già pronto per lo sterminio, anche se la "soluzione finale" venne proclamata solo nel 1942.
Cosa significa crescere in una famiglia con una radicalizzazione religiosa.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6603NELLA FEDE MEGLIO POCHI, MA BUONI di Corrado GnerreMolti credono che il valore dei movimenti ecclesiali debba giudicarsi con parametri necessariamente quantitativi; che pure - ovviamente - hanno la loro importanza, ma solo se accompagnati dalla qualità. E così si pensa che molti di questi movimenti, che contano tanti adepti, diano necessariamente buoni frutti perché hanno tanto, perché traboccano di seguaci, perché riempiono le piazze e i palazzetti dello sport... anche se poi -si sa- i palazzetti dello sport li riempiono pure i Testimoni di Geova.Nella sua famosa Teologia della perfezione cristiana, padre Antonio Royo Marin, citando la Scolastica spagnola della Scuola di Salamanca, dice che rende molta più gloria a Dio una sola vera conversione alla santità che non mille tiepide, o addirittura false, conversioni. Ecco le parole che riporta il Marin: "Piace di più a Dio e lo glorifica di più il predicatore e il maestro di vita spirituale che converte un solo peccatore e lo porta fino allo stato di perfezione, che colui il quale converte molti, ma li lascia nella tiepidezza." (Salmanticemses, De veritate, 5, 76, cit. A. Royo Marin, Teologia della perfezione cristiana, Paoline, p.612.)È proprio vero questo? Leggiamo qualche citazione importante e capiremo.Il Vangelo di Matteo al capitolo 7, versetti 15-20, racconta: "In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: ‘Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere'." Gesù, dunque, parla non di molti frutti, bensì di frutti buoni, saporiti, gustosi, ottimi da mangiare, nutrienti. Non dice che bisogna giudicare gli alberi dalla ricchezza numerica dei frutti, bensì dalla loro bontà.Certamente - come dicevamo prima - il dato quantitativo è importante, soprattutto relativamente agli ordini religiosi e alle vocazioni, ma va anche ricordato che il parametro quantitativo non va assolutizzato. Anzi, potrebbe anche essere fuorviante. I "frutti" di cui parla Gesù non sono la quantità, bensì la qualità della vita cristiana e della vita religiosa; e tale qualità si misura solo con la Vita di Grazia (dunque l'odio verso il peccato) e con la conformità piena alla Verità Cattolica nella sua integrità.San Vincenzo de' Paoli (1581-1660) così commenta le parole di Gesù: "Amiamo Dio, fratelli miei, amiamo Dio, che sia però a spese delle nostre braccia, che sia con il sudore dei nostri visi. Perché spessissimo, tanti atti di amore di Dio, di compiacenza, di benevolenza e altri simili affetti e pratiche di un cuore tenero, anche se buonissimi e molto desiderabili sono per lo meno molto sospetti se non si viene alla pratica dell'amore effettivo. «In questo, dice nostro Signore, è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto» (Gv 15,8). E a questo dobbiamo stare molto attenti; perché sono parecchi, per quanto ben composto sia il loro esteriore, e riempito di grandi sentimenti per Dio il loro interiore, a fermarsi qui. E quando vengono ai fatti e si trovano in occasioni di agire, vengono meno. Vanno fieri della loro immaginazione infervorata; si accontentano dei dolci colloqui che hanno con Dio nell'orazione; anzi ne parlano come angeli. Però, alla fine, se si tratta di lavorare per Dio, di soffrire, di mortificarsi, d'istruire i poveri, di andare a cercare la pecora smarrita, d'amare che manchi loro qualche cosa, di consentire alle malattie o a qualunque altra disgrazia -purtroppo!- non c'è più nessuno, il loro coraggio vien meno. No, non ci inganniamo. Tutto il nostro compito consiste nel passare dalle parole ai fatti." (Vincenzo de' Paoli, Colloqui spirituali ai Missionari, ed.1960, pp.905-907).Sant'Agostino (354-430) tiene a sottolineare che l'ascolto senza il mettere in pratica non vale a nulla. Egli scrive: "Non ingannate voi stessi, fratelli miei, che pure siete venuti con desiderio ad ascoltare la parola; se non mettete in pratica ciò che avete ascoltato, smentite voi stessi. Considerate che, se è attraente l'ascoltare, quanto più il realizzare. Se non ascolti, se trascuri di ascoltare, non edifichi nulla. Se ascolti e non metti in pratica, metti mano ad una rovina... (Agostino di Ippona, Discorso 179, 8-9, PL 38, 970-971).E allora rileggiamo ciò che dice la Scuola di Salamanca: "Piace di più a Dio e lo glorifica di più il predicatore e il maestro di vita spirituale che converte un solo peccatore e lo porta fino allo stato di perfezione, che colui il quale converte molti, ma li lascia nella tiepidezza."Lo sapete perché? Perché - come dice san Tommaso - glorifica più Dio una sola anima in Grazia che non l'universo intero.
Anche a Pasqua Controcalcio non si ferma! Nel giorno della resurrezione del Signore piangiamo invece la scomparsa di Juve, Roma, Milan e mezza Serie A. Intanto i vicini di casa di McKennie, testimoni di Geova, denunciano festini illegali, ma erano solo l'americano, Arthur e Dybala che guardavano insieme “Chi l'ha visto?”. La puntata era imperdibile. Sanabria decide il derby di Torino e affossa i bianconeri: Riccardo implora l'assunzione del Gasp, ma sa già che rimangerebbe tutto dopo 10 minuti. C'è spazio anche per il Grande Napoli, ormai in ascesa verso un posto in Champions e per la solita sincera e leale ammirazione per l'Inter campione d'Italia.
PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali
Ventiquatreesima puntata di una rubrica dedicata al Cinema Italiano. Nello specifico a quelli che, personalmente, considero film meritevoli o interessanti e che meriterebbero maggiore considerazione da parte del pubblico. A cominciare da un titolo FICHISSIMO, "La ragazza del mondo" decide di condurci all'interno del mondo dei testimoni di Geova, narrandoci del percorso di crescita della giovane Giulia alle prese con l'attrazione ricambiata per un ragazzo che potrebbe spingerla verso nuovi orizzonti e verso una realtà decisamente più grande e complessa di quella in cui vive.
Tintoria è il podcast di Daniele Tinti, co-condotto da Stefano Rapone.L'ospite di questa puntata è Eleazaro Rossi.Abbiamo parlato di Forlì, del Signore degli Anelli, di infanzie senza la televisione, di infanzie nei testimoni di Geova, di marijuana, di Dragon Ball e di tantissime altre cose.Potete seguire Eleazaro Rossi qui:Facebook: https://www.facebook.com/eleazaro.rossiInstagram: https://www.instagram.com/eleazaro.rossi/Potete seguire Stefano Rapone qui:Facebook: https://www.facebook.com/raponestefanoInstagram: https://www.instagram.com/grandiraponi/Youtube: https://www.youtube.com/user/sunkensheepPotete seguire Daniele Tinti e Tintoria qui:Facebook: https://www.facebook.com/sandanieletinti/Instagram: https://www.instagram.com/sandanieletinti/Youtube: https://youtu.be/RveXJn2t4jQTwitter: https://twitter.com/danielsan_t
La Giornata della Memoria, ha il proposito di ricordare le vittime del genocidio, cadute durante la seconda guerra mondiale per mano dei regimi nazifascisti. Principalmente ebrei, omosessuali, testimoni di Geova, disabili, rom (zingari). Non meno di 6 milioni di vittime, oltre tutte le altre provocate dal conflitto militare vero e proprio. La Giornata della Memoria è stata istituita in Italia con una apposita Legge del 20 luglio 2000 n.211, con la quale si da mandato principalmente alla scuola di mantenere vivo il ricordo dell'Olocausto nel nostro Paese. Qualche anno più tardi nel 2005, l'Assemblea delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che associa il 27 gennaio 1945, data della liberazione del Lager di Auschwitz, a questa giornata che assume il carattere di ricorrenza internazionale. Il tema della giornata della memoria di quest'anno, ma si potrebbe dire da sempre dalla sua creazione, è quello di combattere il negazionismo. Una corrente di pensiero malata, ultimamente rafforzatasi, ma presente già nel dopoguerra, dagli anni '50, che mette in discussione l'esistenza stessa,che ci siano realmente state le vittime nei lager e nei campi di concentramento. Semplificando l'Olocausto, a un'invenzione mediatica, messa in scena dai vincitori del conflitto. Non è un caso che proprio un sondaggio condotto l'anno scorso dall'Eurispes, sottolineava che i negezionisti italiani erano circa il 16,1%, mentre nel 2004 erano appena il 2,7 %. Il programma espone alcune argomentazioni atte a combattere il negazionismo. Prendendo spunto dalla letteratura fiorita su questo grave disastro dell'umanità. I libri scritti dai testimoni e sopravvissuti all'olocausto. E di cui a titolo di esempio nel video vengono presentate alcune delle loro copertine. L'autore del testo, ha voluto sottolineare l'importanza e il senso della cultura ebraica, fondata oltre che sul "credo religioso" molto sui libri e la scrittura. Ciò che evidentemente temevano di più i nazisti, se si preoccuparono di bruciare i libri durante la notte dei cristalli. Nella parte finale della trasmissione l'intervento della professoressa Ersilia Polcari docente di italiano e storia al Liceo Morante, e attiva per altro nell'associazione culturale Evaluna di Napoli, su come affrontare il negazionismo. Argomenti correlati sul nostro canale: Strage di Caiazzo; Il ritrovamento di Sergio De Simone; Gli internati militari italiani nei Lager; Heidegger e il Nazionalsocialismo; Giornata della Memoria Anno 2020; link youtube "radiomagazine official" Link video https://youtu.be/AHwDJBNdiU4 --- Send in a voice message: https://anchor.fm/notewebradio/message
Due uomini in carcere, per motivi diversi: uno per coerenza con la propria fede religiosa che non ammette l'utilizzo della violenza e l'addestramento alle armi; l'altro recluso a San Vittore per furto e rapina. Sono le storie di Samuele, testimone di Geova e obiettore di coscienza, che è rimasto in carcere per otto mesi negli anni 80 come tanti suoi compagni di fede; e quella di Francesco che ha trascorso in cella la metà dei suoi anni, e ha raccontato a Mauro Pescio le regole di sopravvivenza e il "codice di comportamento" che vige dietro le sbarre. In chiusura, un nuovo episodio della storia seriale dedicata ad Antonio Cocco. Playlist Serpentine Prison - Matt BerningerJailhouse Rock - Elvis PresleyLooking Too Closely - FinkCriminal - Fiona AppleMoney - Pink FloydDiamonds on the Inside - Ben Harper
Insultare Dio, fare sogni erotici su Dio, masturbarsi su Dio, bere le gocce di sangue e dolore che strisciano sulla guancia della Madonna. Tutti vezzi che ci sentiamo in dovere di urlare al mondo e che non devono intimorire. Dovresti invece spaventarti se vuoi sposarti sotto i 25 anni, non ti ecciti a guardare ciò che nell'Esorcista fanno col crocifisso, a meno che tu non sia un mormone, un amish, un testimone di Geova, uno di Scientology, Jar Jar Binks, o Angelo Izzo. In questa puntata affrontiamo lo spinoso argomento di Dio (capito il riferimento biblico delle spine, eh?!), della sua esistenza, dell'arte dell'insulto a Dio con la stessa calma buddhista di Anna Maria Franzoni prima di affidare per sempre alle braccia di Morfeo il piccolo Samuele.
Esta semana Felix tiene un colapso emocional, Geova cuenta su vida aún trabajando como "empleado esencial en medio de la Pandemia y traemos un invitado especial de nuestra juventud. --- This episode is sponsored by · Anchor: The easiest way to make a podcast. https://anchor.fm/app
En este episodio hablamos un poco de nuestra historia, para que nos conozcan un poco mejor. También hablamos de como Felix y Geova se conocieron y hablan un poco de como ha sido su experiencia de mudarse de Puerto Rico a Estados Unidos. --- This episode is sponsored by · Anchor: The easiest way to make a podcast. https://anchor.fm/app
Neste episódio do #podcast mais @numanyce que há, Geová Rodrigues (@geova208) fala sobre sua carreira de artista plástico, pintor e designer de moda e também sobre as curiosidades de viver e manter seu atelier no East Village já por mais de 20 anos! Acompanhe este descontraído e musical bate-papo com os hosts da semana @jairoliveira, @paulo_castilho_photography e @dumercuri. Toda quinta-feira tem episódio novo em nosso canal do Youtube e também nas plataformas de podcast #podbean, #spotify e #applepodcasts. Fotos e dicas sobre #newyork e região (e também fotos dos episódios tiradas por @paulo_castilho_photography) em nosso instagram (@numanyce) e em nossa página no Facebook (Numanyce). Criação e conceito: Jair Oliveira e Paulo CastilhoDireção e gravação: @bauer_felipeEdição: @jairoliveira
Inizio di puntata con il racconto di un dissociato dei testimoni di Geova,poi collegamento con Varo Venturi che spazierà su tantissimi argomenti anche con il prezioso contributo dei numerosi ascoltatori che avevano inviato le loro domande. Chiude la puntata lo spazio con Paolo Franceschetti. Border Nights va in onda ogni martedi alle 22 su Web Radio Network. Email: bordernights@webradionetwork.eu blog http://bordernights.blogspot.it gruppo Facebook-Skype: Border Nights
Inizio di puntata con il racconto di un dissociato dei testimoni di Geova,poi collegamento con Varo Venturi che spazierà su tantissimi argomenti anche con il prezioso contributo dei numerosi ascoltatori che avevano inviato le loro domande. Chiude la puntata lo spazio con Paolo Franceschetti. Border Nights va in onda ogni martedi alle 22 su Web Radio Network. Email: bordernights@webradionetwork.eu blog http://bordernights.blogspot.it gruppo Facebook-Skype: Border Nights
ADONAJ – ELOHIM – JHWH Ogni cosa sia visibile sia invisibile, ha un nome: animali, piante, oggetti, angeli, sentimenti, ecc. Il nome serve a identificare e distinguere una cosa rispetto ad un’altra. Non a caso, Cristo diede il nome «giorno» alla luce, mentre chiamò notte le tenebre. Anche l’uomo diede i nomi agli animali. Nulla di strano, quindi, che anche l’Essere Supremo, il Creatore, abbia un nome. Nella Bibbia ebraica, i nomi più comuni per definire il Creatore, colui che si è rivelato a Mosè e ai profeti, sono: - Adonaj, che ricorre circa 600 volte. - Elohim, che ricorre circa 2500 volte. - JHWH, che ricorre circa 6700 volte (se si considera anche la forma abbreviata Jh). Queste novemila citazioni di nomi hanno un loro significato. Generalmente essi sono considerati sinonimi, ma questo è un errore, dichiarato anche nel Dizionario Biblico, edito GBU, Marzo 2008, pag. 448, «essi non sono sinonimi perché JHWH è un nome proprio, il nome di una persona.» In effetti, questi nomi hanno delle rispettive peculiarità. I traduttori della Bibbia rendono questi tre nomi del Creatore in vari modi. Per questo studio, useremo la versione della Nuova Diodati (Revisione 1991), che ci sembra la più appropriata. In effetti, essa ha reso: I NOMI DI DIO - Adonaj, con Signore, - Elohim, con Dio, - JHWH, con Eterno. Citiamo altre due traduzioni, che fanno questo tipo di distinzione: la versione riveduta in testo originale del dott. Giovanni Luzzi e quella di mons. Salvatore Garofalo. Dove nel testo si trova il Tetragramma, la versione Luzzi traduce Eterno; mentre il Garofalo traduce Jahvé. Le citeremo, di tanto in tanto. Questa distinzione dei nomi è da tenere in seria considerazione, perché se la rivelazione di Dio fa questa distinzione, significa che ci sono differenze da cogliere.
JHWH è l'Elohim dell'Antico Patto Per il credente dell’Antico Patto JHWH era la sua Divinità, il suo Elohim, l’unico Elohim di tutta la terra, il Liberatore, il Guerriero, il Redentore, il Santo, lo Sposo (Isaia 54.5). In merito, Gesù si è definito lo sposo, Marco 2:19. Come poteva appropriarsi di questa caratteristica, appartenente solo a Dio? O era JHWH fattosi carne, o il più grande usurpatore! La beatitudine di una nazione consisteva nell’essere consacrato a JHWH ed essere, da questi, adottata. (Salmo 33:12 e 144:15) «Beata la nazione il cui Elohim è JHWH; beato il popolo che egli ha scelto per sua eredità» Questa era la testimonianza dei profeti. «Mentre tutti i popoli camminano ciascuno nel nome del suo dio, noi cammineremo nel nome di JHWH, Elohim nostro per sempre» (Michea 4:5).
JHWH ED I PROFETI JHWH dunque la Divinità degli Ebrei dell’Antico Patto. «Io ho detto a JHWH: “Tu sei il mio Dio” (Salmo 140:6). È importante comprendere che il popolo di Dio non credeva in una divinità vaga, in un essere impersonale, in una «intelligenza superiore», in un Dio senza volto, ma aveva per Divinità JHWH. Quando i santi dell’Antico Patto parlavano e pregavano il loro Dio comunicavano con JHWH. Da una attenta lettura, noteremo questo.
LA POLIDEITÀ DELL’ELOHIM Nel mondo, tre sono le religioni monoteiste accomunate da un’unica origine: l’Ebraica, l’Islamica, e la Cristiana. Mentre la religione Ebraica e quella Islamica professano un monoteismo assoluto, i Cristiani professano un monoteismo plurale: credono, sì, in un unico Dio, ma in Tre Persone, uguali e distinte. Da dove è nata l’idea dei cristiani di credere in un unico Dio, in Tre Persone coessenziali, consustanziali e coeterne? Dalla fede Ebraica professata dagli ebrei, i quali, tuttavia e tuttora, continuano a professare un monoteismo assoluto. Non poteva essere diversamente, perché la fede cristiana l’unica fede traente le proprie radici in un’altra fede: l’ebraica. Perciò, la fede dei cristiani non è nata duemila anni fa, ma essa è il proseguimento della fede Ebraica. Non dobbiamo dimenticare che Gesù e gli Apostoli fossero ebrei ed essi non avrebbero mai creduto ad una fede che non fosse quella rivelata ai Padri. Essi non avrebbero mai rinnegato la fede in JHWH, il loro Dio; fede che si perdeva nella notte dei tempi. Predicando un’altra fede, Gesù e gli Apostoli avrebbero voluto affermare che la fede dei loro Padri fosse sbagliata. Non rimane che accettare la fede Cristiana come la prosecuzione e il compimento della fede Ebraica.
Confutazione della falsa resurrezione di Cristo insegnata dai Testimoni di Geova