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Il Venezuela era il paese più ricco del Sud America ma negli ultimi anni le politiche di Chavez e di Maduro hanno causato una crisi economica senza precedenti per un Paese non in guerra e più dell'80% delle famiglie Venezuelane vivono ora in condizioni di povertà. Come conseguenza, 8 milioni di Venezuelani hanno lasciato il Paese, le recenti elezioni sono state truccate dal regime di Maduro, la leader dell'opposizione Maria Corina Machado vive in clandestinità e la sua famiglia è all'estero, dove stati esiliati anche tutti i principali oppositori del regime. Anche l'Italia ha visto un importante flusso di immigrazione dal Paese perchè molti venezuelani avevano la cittadinanza italiana o potevano richiederla per via delle loro origini italiane. Il Venezuela è un caso da manuale di cosa NON fare ad un'economia e una società democratica; Luciano Capone spiega come la democrazia venezuelana sia stata distrutta e svuotata a poco a poco dall'interno e le nazionalizzazioni abbiano comportato una crisi del comparto petrolifero con il risultato che un Paese con una delle più grandi risorse petrolifere al mondo si è ritrovato in alcuni frangenti a dover acquistare petrolio dall'estero. Luciano ha parlato anche dell'esperimento di Milei – di segno completamente opposto – in Argentina e di come sta andando. Abbiamo parlato anche degli enormi costi sui conti pubblici italiani del 110%, tema a cui ha appena dedicato un libro intitolato: "SUPERBONUS come fallisce una nazione" (Rubettino) scritto con Carlo Stagnaro. La mia newsletter gratuita: https://danielerielli.substack.com/ Instagram - https://www.instagram.com/danielerielli/ Twitter - https://twitter.com/danielerielli Facebook - https://www.facebook.com/quitthedoner/ Il mio ultimo libro é "IL FUOCO INVISIBILE" (Rizzoli), e lo trovi qui: https://amzn.to/40VFsLB I libri di tutti gli ospiti di PDR e qualche consiglio di lettura sono qui: https://www.amazon.it/shop/danielerielli Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Libano: esplodono i cercapersone degli Hezbollah, 11 morti e migliaia di feriti. Il Venezuela avvisa la Spagna di non “oltrepassare la linea rossa”. Zimbabwe: pronti ad uccidere 200 elefanti per sfamare la gente. Elezioni in Kashmir, le prime da quando l'India gli ha tolto lo status di regione semi autonoma nel 2019.Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli
Gaza: uccisi in un bombardamento israeliano sei operatori dell'Unrwa. Ecuador: uccisa direttrice di una prigione. Il Venezuela richiama il suo ambasciatore in Spagna. Marocco: primo caso di Mpox. Senegal: il presidente Faye scioglie il parlamento. Bolivia: attacco alle nuvole per far piovere. Regno Unito: rubata la borsa della ministra dell'anticrimine ad una conferenza della polizia.Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli
#Israele #Libano il vero attacco atteso per lunedì ; #Macron #Meloni prove di unità combattendo per il Venezuela @FrancescoBechis ; #Scuola #istruazione arrivano 45mila nuovi docenti @LorenaLoiacono ; #Parigi #olimpiadi #oro #windsurf #AngelaCarini rifiuta premio in denaro @AndreaSorrentino
In questa puntata di Start, la rielezione di Maduro in Venezuela, l'endorsement di Trump a Bitcoin e, infine, i gravi problemi che stanno affrontando i mari italiani.
Si è tenuto ieri l'atteso incontro tra la presidente del Consiglio Meloni ed il presidente cinese Xi Jinping, il primo dopo la decisione dell'Italia di uscire dalla cosiddetta "Via della Seta". Ne parliamo con Rita Fatiguso, Il Sole 24 Ore. Le elezioni in Venezuela si sono concluse con la contestata vittoria di Maduro, riconfermato per altri sei anni, tra le proteste delle opposizioni che parlano di voto truccato ai danni di Edmundo Gonzalez Urrutia, leader delle opposizioni. Ne parliamo con Lorenzo Di Muro, consigliere redazionale di Limes, lui si occupa di Cina-Usa, Indo-Pacifico e America Latina.Non si placano le polemiche sulle discusse intercettazioni ambientali tra Filippo Turetta, il giovane che ha ucciso l'ex fidanzata Giulia Cecchettin, e suo padre in carcere. Lo stesso padre di Turetta, poi, ha dovuto scusarsi per le parole che ha utilizzato con il figlio. Ne parliamo con Gian Domenico Caiazza, Presidente Unione Camere Penali Italiane dal 2018 al 2023.
Al via le Olimpiadi di Parigi per guardare ad un mondo di pace. Stasera l'apertura dei Giochi. Agli sportivi la lettera di Athletica Vaticana. Risolvere il conflitto a Gaza e guardare ad una convivenza sostenibile tra israeliani e palestinesi. Ieri a Washington i colloqui del premier Netanyahu con Biden e la vice Harris. Il Venezuela vota domenica per le presidenziali. Maduro cerca il terzo mandato. Ancora forti le conseguenze della recente crisi politica, economica e sociale.
Al "Chase Stadium" di Fort Lauderdale in Florida, davanti a Jannik Sinner impegnato nel torneo di Miami, finisce 2-1 per l'Italia l'amichevole contro il modesto Venezuela. Il c.
Può un QR code salvare vite a casa? La regione che il Venezuela vorrebbe annettere. Ascolta Freedomland su Spotify o su tutte le altre piattaforme! Sostieni il lavoro di Will iscrivendoti alla membership. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Crescono le preoccupazioni e l'indignazione internazionale per l'altissimo numero di vittime civili e per la crisi umanitaria sempre più grave nella Striscia di Gaza. I venezuelani hanno votato a favore della creazione di una provincia venezuelana nell'area della Guayana Esequiba, una regione al centro di una disputa territoriale con La Guyana.CONMeron Rapoport, giornalista di +972 MagazineCamilla Desideri, editor di America Latina di Internazionale LINKNetanyahu:https://www.youtube.com/watch?v=Hpi8wfVRVc8Venezuela: https://youtu.be/xyM-OytoFu8?si=9swa0kB27oIhyG6i&t=383Articolo della settimana: https://www.internazionale.it/magazine/zachary-crockett/2023/11/30/sull-isola-desertaDisco della settimana: Zingari, Ruggero Leoncavallo, Opera Rarahttps://www.nredizioni.it/hua-hsu-stay-true-premio-pulitzerSe ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/podcastScrivi a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.Produzione di Claudio Balboni e Vincenzo De Simone.Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.Direzione creativa di Jonathan Zenti.
L'apertura di giornata con le notizie e le voci dei protagonisti, tutto in meno di 30 minuti.Il Venezuela ha approvato l’annessione di una regione della Guyana. Il Venezuela di Nicolas Maduro si riaffaccia sulla scena con un referendum in cui la popolazione si è espressa sull’annessione di una regione appartenente a un Paese limitrofo, la Guyana, ricchissimo di petrolio, gas e oro. La regione si chiama Esequiba e come prevedibile la maggioranza degli elettori ha votato “sì”. Ma cosa accadrà ora? Cerchiamo di capirlo insieme a Lorenzo Di Muro, consigliere redazionale di Limes, si occupa di Cina-Usa, Indo-Pacifico e America Latina.
Il Venezuela di Maduro ha fatto un referendum (unilaterale) per annettersi una regione contesa, con la Guyana. Si chiama Esequibo, segni particolari: è ricca di petrolio. Questa è la sua storia, in breve, fino alle preoccupazioni di un colpo di forza militare dopo il plebiscito. Qui un pezzo per approfondire.
Israele e Palestina: si espande a sud la guerra a Gaza. Afghanistan: Donne afghane in prigione senza accuse. Indonesia: erutta il vulcano Marapi, 11 escursionisti morti. Il Venezuela punta all'acquisizione di un pezzo della Guyana. Burkina Faso: rapito difensore dei diritti umani Questo e molto altro nel notiziario MONDO di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli
Il Venezuela è uno dei luoghi al mondo più ricchi di oro, tuttavia non compare in nessuna classifica di Paesi produttori. Questo perché il 90% dell'oro estratto in Venezuela viene contrabbandato, causando perdite stimate intorno a 1.7 miliardi di dollari l'anno. In questo episodio vi raccontiamo come l'oro arriva dalle infernali miniere venezuelane ai mercati di mezzo mondo.
"L'economia dei combustibili fossili ha raggiunto i suoi limiti, servono nuovi modelli. Abbiamo mantenuto la promessa. L'Europa è il primo continente che presenta un'architettura globale per realizzare le nostre ambizioni climatiche con una tabella di marcia. Attribuire un prezzo al carbonio sarà" il punto centrale che "guiderà l'economia" e sarà legato ad un fondo sociale. Così la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, presentando il maxi piano FitFor55, che indica gli strumenti per la rivoluzione verde, ovvero ridurre del 55% le emissioni di Co2 entro il 2030, con l'obiettivo finale di azzerarle nel 2050. In questa puntata avremo con noi anche il Premio Sacharov 2017 Lorent Saleh che in occasione della prima conferenza sullo stato dei diritti di Venezia ci racconta il senso dell'appoggio europeo alla protesta civile contro il governo venezuelano.In collaborazione con Euranet Plus.
Israele e Palestina: il prezzo dei civili. Stati Uniti: Rinviato il processo dei tre ex agenti di polizia coinvolti nell'omicidio di George Floyd. Brasile: militari rinviati a giudizio per omofobia. Il Myanmar libera il giornalista giapponese detenuto, ritirate le accuse contro di lui. Arabia Saudita: liberato il magnate dell'edilizia Bakr Bin Laden. Il Venezuela fissa la data per le elezioni regionali, l'opposizione pesa la sua partecipazione. Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin
Israele e Palestina: il prezzo dei civili. Stati Uniti: Rinviato il processo dei tre ex agenti di polizia coinvolti nell’omicidio di George Floyd. Brasile: militari rinviati a giudizio per omofobia. Il Myanmar libera il giornalista giapponese detenuto, ritirate le accuse contro di lui. Arabia Saudita: liberato il magnate dell’edilizia Bakr Bin Laden. Il Venezuela fissa la data per le elezioni regionali, l’opposizione pesa la sua partecipazione. Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin
Il Venezuela è probabilmente il paese sudamericano più legato in assoluto al Medio Oriente, grazie anche ad una figura dalla storia decisamente interessanteSeguite tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni , per articoli e podcast visitate il nostro sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo". Vuoi avere tutto in unico posto? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorni Ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e ci aiuta a dedicarci sempre di più alla nostra passione: raccontare il Medio Oriente
Il numero dei giornalisti uccisi è raddoppiato nel 2020. Gli Stati Uniti offrono miliardi all'Indonesia per normalizzare le relazioni con Israele. Sudan ed Etiopia tengono colloqui sul confine vicino al Tigray. Ministro degli Esteri portoghese: Porteremo l'ambasciata a Gerusalemme quando sarà la capitale di due Stati. Navalny si finge un funzionario e si fa raccontare l'operazione per avvelenarlo. Il Venezuela riprende le spedizioni di petrolio in Cina, nonostante le sanzioni USA. Il coronavirus raggiunge l'antartico, nessun continente è covidfree. Stati Uniti: Trump grazia 15 persone, tra cui alleati repubblicani Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin
Il numero dei giornalisti uccisi è raddoppiato nel 2020. Gli Stati Uniti offrono miliardi all’Indonesia per normalizzare le relazioni con Israele. Sudan ed Etiopia tengono colloqui sul confine vicino al Tigray. Ministro degli Esteri portoghese: Porteremo l’ambasciata a Gerusalemme quando sarà la capitale di due Stati. Navalny si finge un funzionario e si fa raccontare l’operazione per avvelenarlo. Il Venezuela riprende le spedizioni di petrolio in Cina, nonostante le sanzioni USA. Il coronavirus raggiunge l’antartico, nessun continente è covidfree. Stati Uniti: Trump grazia 15 persone, tra cui alleati repubblicani Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin
Le elezioni del 6 dicembre in #Venezuela non sono certo presidenziali, ma l'interesse internazionale che suscitano possono farle considerare equivalenti: verrà eletta la #AsambleaNacional2020. E poi la situazione in Guatemala.
Udite, udite! L'Unione Europea presenta al parlamento una proposta di regolamentazione delle valute digitali: è la prima volta nella storia. E non è la sola, anche il Venezuela regolamenta ufficialmente il trading ed il mining dimostrando di voler puntare sulla tecnologia.Nella seconda parte dell'episodio un segmento adrenalinico, curato da Guybrush, sull'archeologia accademica della PoW e su di un b.i.p. di Hal Finney che finalmente potrà essere implementato in Bitcoin Core. Eccitante!Il MECENATE dell'episodio è FABIO LUGLI! Grazie di cuore Fabio!Prova Amazon Music gratis per tre mesi partendo dal nostro link sponsorizzato: http://bit.ly/MusicGratisBIPAncora non usi Brave? Provalo scaricandolo dal nostro link sponsorizzato: https://brave.com/bit037NOTE DELLA PUNTATA:- Arrivano le regole UE per BTC e cripto: https://is.gd/gAyI01- Maduro regola e censisce i miners: https://is.gd/ll8E0E- No Internet? No problem! Il Venezuela si dota di full node satellitare: https://is.gd/1TS02r- La copertura satellitare di Blockstream: https://is.gd/YSekAM- Adam Back - Hashcash, il paper del 2002: https://is.gd/D8aSgm- I suoi appunti del 1997: https://is.gd/j5RjRM- Dwork, Naor, Pricing via Processing or Combatting junk mail: https://is.gd/9lL5dF- Chaum, Fiat, Naor, Untraceable electronic cash: https://is.gd/lR8LQi- La proposta di Hal Finney può essere implementata nel bitcoin core: https://is.gd/H7rTpD- Bitcoin e io di Hal Finney: https://is.gd/6Ca5LK- "Metodi per accelerare le operazioni crittografiche sulle curve ellittiche": https://is.gd/pxnnBQAscolti il nostro show ogni settimana? Non dimenticare di supportarci! Solo così potrai assicurare al nostro podcast lunga vita e prosperità. Anche un piccolo gesto in Euro o in Satoshi fa una differenza enorme! Scopri come qui: https://bitcoinitaliapodcast.it/supportaciRegalati un hardware wallet usando i nostri link sponsorizzati:– Trezor Wallet: https://amzn.to/2NS6mQP– Ledger NANO X: https://amzn.to/36GU5Yf– Ledger NANO S: https://amzn.to/2PVx7GRSei un ascoltatore studente e vuoi goderti 90 giorni di Amazon Prime gratis + l’abbonamento annuale al 50% di sconto? Lo puoi fare supportando il BIP SHOW e utilizzando questo link: http://www.amazon.it/joinstudent?tag=bitcoinitalia-21Il Bitcoin Italia Podcast è una piccola voce libera ed indipendente. Per mantenerla tale ci serve il tuo aiuto. Supportaci per mantenerci sicuri, decentralizzati, immutabili e trasparenti.Come?1- Semplicemente condividi il BIP show con tutti i tuoi amici e parenti.2- Lasciaci una recensione (possibilmente da 5 stelle!) su iTunes e… ovunque tu ci ascolti!3- Visita il nostro sito https://www.bitcoinitaliapodcast.it/support/ e supportaci con una donazione!
Tra pochi giorni potrete ordinare "I racconti della vera nuova carne"!Dopo il crollo del Ponte Morandi, la gestione governativa della situazione è stata disastrosa. Proviamo a parlarne con Andrea Giuricin, esperto nell'economia dei trasporti. Sostieni il mio lavoro ➤➤➤ https://www.patreon.com/rickdufer Newsletter ➤➤➤ http://eepurl.com/c-LKfz Elogio dell'idiozia ➤➤➤ https://amzn.to/2J9WwKZ LEGGI "SPINOZA&POPCORN" ➤➤➤ https://amzn.to/32LY9DK (versione ebook: https://amzn.to/2xSsoOD) Youtube: http://bit.ly/rickdufer Instagram: https://www.instagram.com/rickdufer/ Facebook: https://www.facebook.com/rickdalferro/ Il meglio di Daily Cogito (per nuovi ascoltatori): http://bit.ly/bestofDC Daily Cogito: ogni mattina alle 7. L'unica dipendenza che ti rende indipendente. Daily Cogito è ascoltabile e scaricabile dalle seguenti fonti:Canale Youtube: https://www.youtube.com/c/dailycogito Spotify: http://bit.ly/DailySpoty
In Venezuela il Covid-19 ha davvero costretto governo e opposizione a un accordo? La gente intanto scende in piazza per la fame. Mentre in El Salvador le carceri diventano gironi infernali danteschi.
00:00 Le inchieste toste del Mattino. 01:50 Il giornale unico del virus e il moralismo giustizialista e poliziesco. 04:00 La riapertura per fasce d'età. 04:30 Marco Travaglio continua ad attaccare […]
Puntata del 08 Giugno 2019.il governo dopo le Europee ed amministrative 2019, Brexit con la May uscente, crisi governativa in Israele, il Venezuela, il ricordo di piazza Tienanmen, i problemi del calcio Italiano
Puntata del 08 Giugno 2019.il governo dopo le Europee ed amministrative 2019, Brexit con la May uscente, crisi governativa in Israele, il Venezuela, il ricordo di piazza Tienanmen, i problemi del calcio Italiano
40 morti. 696 arresti. Povertà e corruzione. Il Paese sudamericano, tra democrazia e dittatura, è immerso in una profonda crisi istituzionale. Il racconto di settimane di proteste e tensioni tio focus tiofocus tio.ch https://www.tio.ch/focus
Il Venezuela di Maduro è nel caos. America Latina, gli Usa di Trump, la maggioranza dei Paesi europei riconoscono come presidente Juan Guaidó, il 35-enne oppositore a capo dell'Assemblea Nazionale. L'economia, considerata fino agli anni Settanta tra le più ricche al mondo, è collassata e si vive una tragica crisi umanitaria. Focus Storia ne ha parlato con Marinellys Tremamunno (Giornalista e scrittrice venezuelana). Curato e condotto da Francesco De Leo._______Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)Canale Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideoTwitter: https://twitter.com/focusstoriaSito: https://www.focus.it/culturaPuoi ascoltare "La Voce della Storia" anche su Spotify: http://bit.ly/VoceDellaStoriaTi piace la storia e vorresti ricevere Focus Storia comodamente a casa tua? Scopri la nostra rivista con un abbonamento di 6 mesi: https://www.abbonamenti.it/vincolata/r40450
1-L'inferno senza scampo. Il rapporto di Human Rights Watch dai centri per migranti in Libia (Judith Sunderland, Direttore Associato Europa e Asia Centrale Human Rights Watch).2-Il Venezuela al centro di una crisi geopolitica. La Russia ha criticato gli Stati Uniti per aver riconosciuto Juan Guaidó come presidente al posto di Maduro. Caracas ha rotto le relazioni diplomatiche con Washington (Hector Escandell, Radio Fe y Alegria, Caracas).3-Diario americano. Lo shutdown potrebbe costare caro a Donald Trump, ma anche ad alcuni leader democratici (Roberto Festa).4-Repubblica Democratica del Congo. Si è insediato il nuovo presidente, Felix Tshisekedi. Ma dopo il pasticcio elettorale la domanda è sempre la stessa: ci saranno violenze? (Raffaele Masto).5-World music. Nostalgique Kongo, e il periodo più prolifico per la rumba congolese (Marcello Lorrai)
1-L'inferno senza scampo. Il rapporto di Human Rights Watch dai centri per migranti in Libia (Judith Sunderland, Direttore Associato Europa e Asia Centrale Human Rights Watch).2-Il Venezuela al centro di una crisi geopolitica. La Russia ha criticato gli Stati Uniti per aver riconosciuto Juan Guaidó come presidente al posto di Maduro. Caracas ha rotto le relazioni diplomatiche con Washington (Hector Escandell, Radio Fe y Alegria, Caracas).3-Diario americano. Lo shutdown potrebbe costare caro a Donald Trump, ma anche ad alcuni leader democratici (Roberto Festa).4-Repubblica Democratica del Congo. Si è insediato il nuovo presidente, Felix Tshisekedi. Ma dopo il pasticcio elettorale la domanda è sempre la stessa: ci saranno violenze? (Raffaele Masto).5-World music. Nostalgique Kongo, e il periodo più prolifico per la rumba congolese (Marcello Lorrai)
1-L'inferno senza scampo. Il rapporto di Human Rights Watch dai centri per migranti in Libia (Judith Sunderland, Direttore Associato Europa e Asia Centrale Human Rights Watch).2-Il Venezuela al centro di una crisi geopolitica. La Russia ha criticato gli Stati Uniti per aver riconosciuto Juan Guaidó come presidente al posto di Maduro. Caracas ha rotto le relazioni diplomatiche con Washington (Hector Escandell, Radio Fe y Alegria, Caracas).3-Diario americano. Lo shutdown potrebbe costare caro a Donald Trump, ma anche ad alcuni leader democratici (Roberto Festa).4-Repubblica Democratica del Congo. Si è insediato il nuovo presidente, Felix Tshisekedi. Ma dopo il pasticcio elettorale la domanda è sempre la stessa: ci saranno violenze? (Raffaele Masto).5-World music. Nostalgique Kongo, e il periodo più prolifico per la rumba congolese (Marcello Lorrai)
L'Europa preferisce il gas made in USA? GiuliaPer non incappare nelle sanzioni statunitensi, Bruxelles dovra' interrompere "volontariamente" la costruzione del gasdotto Nord Stream-2. "All'Europa rimangono ancora delle leve per fermare il progetto", ha affermato, ieri, il vice segretario degli Stati Uniti per la diplomazia energetica, Sandra Oudkirk, durante una riunione a Washington sui sistemi energetici dell'Europa centrale e orientale. "Non voglio dover dire che le sanzioni sono l'ultimo strumento", ha aggiunto la diplomatica americana. I presidenti dei Parlamenti di Polonia, Ucraina, Georgia, Moldova e Lituania discuteranno, mercoledi', la "minaccia rappresentata dalla costruzione di Nord Stream-2". A ospitare l'incontro sara' il Congresso degli Stati Uniti. Bruxelles, per ora, resiste, pronta a rispondere a eventuali misure. "Anche la nostra e' una grande economia e deve proteggere i suoi interessi economici e le sue aziende", sostiene il commissario europeo per l'Energia, Maroš Šefčovič. Ma da buoni alleati, precisa, sarebbe meglio tentare la via dei negoziati, prima di intraprendere misure piu' serie. D'altronde, come ha sottolineato il presidente russo, Vladimir Putin, lo scorso 18 giugno, l'obiettivo degli americani è soltanto quello di promuovere il loro prodotto sul mercato europeo. "Gli Stati Uniti di nuovo confondono la politica con l'economia", ha aggiunto, ieri, la Duma di Stato, "attraverso la pressione politica cercano di promuovere il loro gas naturale liquefatto, più costoso del gas russo. Tutte le dichiarazioni, secondo cui il progetto Nord Stream-2 rappresenterebbe una minaccia per la sicurezza dell'Europa sono assurde, poiché la Russia non ha mai sospeso la fornitura di gas all'Europa”.Ancora sanzioni USA contro il Venezuela GiuliaIl Consiglio affari esteri dell'Unione europea ha adottato ieri, lunedi' 25 giugno, nuove sanzioni contro 11 funzionari venezuelani, tra cui la vicepresidente della Repubblica bolivariana, Delcy Rodriguez, il vicepresidente per l'economia, Tareck el Aissami, e il presidente del Consiglio elettorale nazionale, Xavier Antonio Moreno Reyes. Accusati di violazione dei diritti umani e di aver compromesso la democrazia e lo stato di diritto. "Rifiutiamo categoricamente l'aggressione incessante di Bruxelles contro il Venezuela", risponde Caracas, e aggiunge: “E' sorprendente la flagrante subordinazione dell'Europa all'amministrazione Trump". "Il Venezuela coglie l'occasione per ribadire che il popolo venezuelano è sovrano e indipendente", sottolinea la nota diffusa dal ministero degli Esteri, "che le sue istituzioni democratiche nascono dal suffragio universale e che rispondera' a tutte le aggressioni con la dovuta proporzionalità, facendo rispettare il principio di non interferenza, il rispetto della sovranità nazionale e dell'autodeterminazione”.Argentina contro Macri e FMI GiuliaLunedì 25 giugno, si è svolto in Argentina uno sciopero generale della durata di 24 ore contro la politica economica del presidente Macri, organizzato dalla Confederazione generale del lavoro. Uno sciopero che "non portera' a nulla", ha annunciato Macri ai manifestanti. In tutto il Paese banche e scuole sono rimaste chiuse; paralizzato il trasporto pubblico, con circa 600 voli nazionali e internazionali cancellati. Nella capitale Buenos Aires, i manifestanti hanno bloccato le strade, chiedendo al governo di riavviare i negoziati sull'aumento dei salari in linea con l'aumento dell'inflazione, che entro la fine dell'anno potrebbe raggiungere quota 27%. Ma in Argentina si protesta anche contro la decisione delle autorità di chiedere un prestito al Fmi, riconosciuto responsabile della gravissima crisi economica dei primi anni 2000. A fronte di un piano economico che prevede la parita' di bilancio entro il 2020, con tagli alle spese stimati in oltre 19 miliardi di dollari, il Fmi ha dato il via libera a un prestito di 50 miliardi di dollari, il piu' grande nella storia dell'organizzazione. "Il procedere per gradi è la strada per proteggere i settori più vulnerabili", ha affermato il leader argentino in un'intervista, ma ora l'operare in modo graduale sarà ridotto "perchè la fiducia del mondo (o forse sarebbe meglio dire "dei mercati") si è deteriorata”.
L'Europa preferisce il gas made in USA? GiuliaPer non incappare nelle sanzioni statunitensi, Bruxelles dovra' interrompere "volontariamente" la costruzione del gasdotto Nord Stream-2. "All'Europa rimangono ancora delle leve per fermare il progetto", ha affermato, ieri, il vice segretario degli Stati Uniti per la diplomazia energetica, Sandra Oudkirk, durante una riunione a Washington sui sistemi energetici dell'Europa centrale e orientale. "Non voglio dover dire che le sanzioni sono l'ultimo strumento", ha aggiunto la diplomatica americana. I presidenti dei Parlamenti di Polonia, Ucraina, Georgia, Moldova e Lituania discuteranno, mercoledi', la "minaccia rappresentata dalla costruzione di Nord Stream-2". A ospitare l'incontro sara' il Congresso degli Stati Uniti. Bruxelles, per ora, resiste, pronta a rispondere a eventuali misure. "Anche la nostra e' una grande economia e deve proteggere i suoi interessi economici e le sue aziende", sostiene il commissario europeo per l'Energia, Maroš Šefčovič. Ma da buoni alleati, precisa, sarebbe meglio tentare la via dei negoziati, prima di intraprendere misure piu' serie. D'altronde, come ha sottolineato il presidente russo, Vladimir Putin, lo scorso 18 giugno, l'obiettivo degli americani è soltanto quello di promuovere il loro prodotto sul mercato europeo. "Gli Stati Uniti di nuovo confondono la politica con l'economia", ha aggiunto, ieri, la Duma di Stato, "attraverso la pressione politica cercano di promuovere il loro gas naturale liquefatto, più costoso del gas russo. Tutte le dichiarazioni, secondo cui il progetto Nord Stream-2 rappresenterebbe una minaccia per la sicurezza dell'Europa sono assurde, poiché la Russia non ha mai sospeso la fornitura di gas all'Europa”.Ancora sanzioni USA contro il Venezuela GiuliaIl Consiglio affari esteri dell'Unione europea ha adottato ieri, lunedi' 25 giugno, nuove sanzioni contro 11 funzionari venezuelani, tra cui la vicepresidente della Repubblica bolivariana, Delcy Rodriguez, il vicepresidente per l'economia, Tareck el Aissami, e il presidente del Consiglio elettorale nazionale, Xavier Antonio Moreno Reyes. Accusati di violazione dei diritti umani e di aver compromesso la democrazia e lo stato di diritto. "Rifiutiamo categoricamente l'aggressione incessante di Bruxelles contro il Venezuela", risponde Caracas, e aggiunge: “E' sorprendente la flagrante subordinazione dell'Europa all'amministrazione Trump". "Il Venezuela coglie l'occasione per ribadire che il popolo venezuelano è sovrano e indipendente", sottolinea la nota diffusa dal ministero degli Esteri, "che le sue istituzioni democratiche nascono dal suffragio universale e che rispondera' a tutte le aggressioni con la dovuta proporzionalità, facendo rispettare il principio di non interferenza, il rispetto della sovranità nazionale e dell'autodeterminazione”.Argentina contro Macri e FMI GiuliaLunedì 25 giugno, si è svolto in Argentina uno sciopero generale della durata di 24 ore contro la politica economica del presidente Macri, organizzato dalla Confederazione generale del lavoro. Uno sciopero che "non portera' a nulla", ha annunciato Macri ai manifestanti. In tutto il Paese banche e scuole sono rimaste chiuse; paralizzato il trasporto pubblico, con circa 600 voli nazionali e internazionali cancellati. Nella capitale Buenos Aires, i manifestanti hanno bloccato le strade, chiedendo al governo di riavviare i negoziati sull'aumento dei salari in linea con l'aumento dell'inflazione, che entro la fine dell'anno potrebbe raggiungere quota 27%. Ma in Argentina si protesta anche contro la decisione delle autorità di chiedere un prestito al Fmi, riconosciuto responsabile della gravissima crisi economica dei primi anni 2000. A fronte di un piano economico che prevede la parita' di bilancio entro il 2020, con tagli alle spese stimati in oltre 19 miliardi di dollari, il Fmi ha dato il via libera a un prestito di 50 miliardi di dollari, il piu' grande nella storia dell'organizzazione. "Il procedere per gradi è la strada per proteggere i settori più vulnerabili", ha affermato il leader argentino in un'intervista, ma ora l'operare in modo graduale sarà ridotto "perchè la fiducia del mondo (o forse sarebbe meglio dire "dei mercati") si è deteriorata”.
Pandora TVwww.pandoratv.it La dura minaccia di Israele all’Iran "Se l'Iran attaccherà Tel Aviv, Israele colpirà Teheran e distruggerà ogni postazione militare iraniana in Siria". A dirlo è il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, in un'intervista ad Elaph, un portale saudita basato a Londra. Anche Riad, come Israele, teme le manovre iraniane nella regione medio orientale. L'intervista arriva alla vigilia di un incontro di Lieberman a Washington con alti funzionari americani. Il ministro sottolinea che Israele non può tollerare la presenza dell'Iran in Siria. A suo parere, il regime iraniano è prossimo "ai suoi ultimi giorni" e il probabile ritiro americano dall'accordo nucleare lo porterà al crollo economico. Anche perchè, secondo Lieberman, Teheran avrebbe speso oltre 13 miliardi di dollari in Siria e ne spende altri due ogni anno per sostenere Hezbollah, Hamas e la Jihad Islamica. Israele, afferma Lieberman senza fornire altri dettagli, è impegnato in un dialogo con alcuni paesi arabi. "Le cose si stanno muovendo nella giusta direzione - afferma - siamo d'accordo al 75%”. I capi della diplomazia della Russia Sergey Lavrov, della Turchia Mevlut Cavusoglu e dell'IranMohammad Javad Zarif si incontreranno a Mosca il 28 aprile prossimo.USA, Francia e NATO contro l’accordo sul nucleare iraniano Emmanuel Macron non e' riuscito a convincere Trump sulla necessita' di preservare l'accordo sul nucleare iraniano. Infatti, e' vero il contrario. “La Francia non lascera' l'accordo, perche' lo abbiamo firmato. Ma il presidente Donald Trump ed io abbiamo deciso di lavorare a un nuovo accordo globale”, ha annunciato il leader francese dopo la sua visita negli Stati Uniti. Tra le condizioni del nuovo accordo, lo stop al programma missilistico di Tehran e la “promozione della stabilita' politica” nella regione. Due punti che rendono impossibile qualsiasi compromesso con il governo iraniano. “Il programma missilistico dell'Iran ci preoccupa in modo particolare, così come i suoi sforzi per destabilizzare la regione, il sostegno a vari gruppi terroristici e la minaccia alla libera navigazione”, ha dichiarato in queste ore a Bruxelles il Segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg. Dall'International Film Festival di Teheran, il regista americano, Oliver Stone, si e' detto scioccato dal discorso di Macron: “Ricordo molto bene quanto fui fiero quando il presidente Chirac disse di no a George Bush quando voleva invadere l'Iraq. E adesso vediamo questo giovane uomo che non ha per nulla il senso della storia, della grande tradizione della Francia. La Francia deve imparare che non puo' piu' essere imperialista. Macron deve imparare a non essere un imperialista”, spiega Oliver Stone. Nel frattempo, Mosca sottolinea che qualsiasi accordo preso senza la partecipazione di Russia e Cina, ma soprattutto dell'Iran, non avra' alcuna efficacia giuridica. D'altronde, come afferma il presidente iraniano, Hassan Rouhani, “l'uomo d'affari Donald Trump non ha alcuna competenza in materia di politica, di diritto e di trattati”.Israele risponderà L'uso della forza militare senza il consenso del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite favorisce i terroristi. Lo ha dichiarato Vladimir Putin, che mercoledì 25 aprile, in occasione del nono incontro internazionale sulla sicurezza, ha accolto a Sochi i rappresentanti di alto livello di 118 Paesi. Questa prassi, adottata “da alcuni membri della comunità internazionale”, contribuisce all'inasprimento dei conflitti, genera instabilità politica, spiega il leader russo, con particolare riferimento ai recenti attacchi perpetrati dalla coalizione occidentale e da Israele sul territorio siriano, che presto potrebbero farsi più pericolosi. La fornitura di armi antiaeree a Damasco iniziera' a breve, annuncia lo Stato Maggiore russo, il quale, tuttavia, non specifica il tipo di sistema. Secondo alcune fonti, tra cui l'ambasciatore siriano a Mosca, potrebbe trattarsi di S-300. Che il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, ha già minacciato di distruggere. “E' importante che le armi difensive che i russi stanno fornendo alla Siria non vengano usate contro di noi”, ha detto, “altrimenti Israele rispondera'”. “Se qualcuno mirera' ai nostri aerei, lo annienteremo”. Israele si riserva cosi' il diritto di bombardare, impunito, uno Stato sovrano. Opac: "Nessuna arma chimica a Damasco"'L'OPAC conferma di non aver trovato nessun'arma chimica nel centro di ricerca Barzeh di Damasco’. Ad annunciarlo ieri, 25 aprile, è il generale Sergey Rudskoy, Capo della Direzione Operativa russa, che aggiunge: ‘In qualsiasi paese dove ci siano armi chimiche, queste vengono conservate e protette scrupolosamente. I tre edifici bombardati il 7 di aprile avrebbero dovuto provocare la morte immediata di migliaia di persone. Invece le persone sono sta immediatamente assistite e senza alcuna protezione'. L'annuncio arriva subito dopo il secondo sopralluogo degli ispettori a Douma e a poche ore dalla sessione straordinaria presso il quartier generale olandese dell'OPAC, all'Aja: proprio ora, mentre scriviamo, la Fact-Finding Mission - la commissione indipendente incaricata di verificare i dati - sta interrogando testimoni siriani. Pechino accusa Washington: “Non siete i paladini dei diritti umani” Il Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese ha pubblicato, martedi', un rapporto sulle violazioni dei diritti umani negli Stati Uniti. Nulla a che fare col documento pubblicato venerdi’ scorso dal Dipartimento di Stato americano che, nel suo consueto ruolo di difensore dei diritti umani in tutto il mondo, si esprimeva sugli affari interni di Cina, Russia, Iran, Corea del Nord, Turchia e Birmania. “La sensazione - afferma Pechino - e' che in questo mondo soltanto negli Stati Uniti esista la situazione ideale per il rispetto dei diritti umani”. Ma la realta’ americana e' ben diversa dalle sensazioni. Gravi violazioni dei diritti civili, discriminazione razziale sistemica, anche contro donne, bambini e disabili, vertiginoso aumento del divario tra ricchi e poveri. Nel 2017, più di 40 milioni di americani hanno vissuto in povertà. Di questi, quasi la metà, 18,5 milioni, in condizioni di povertà estrema. Un punto a parte, le operazioni militari statunitensi all'estero, per esempio in Siria, che hanno provocato migliaia di vittime. Mentre nel campo di prigionia di Guantanamo continuano le torture. Il Venezuela verso nuove elezioni tra le proteste Operazione Ragnatela. Cosi' l'opposizione venezuelana ha definito la nuova ondata di proteste pianificata per domani, venerdi 27 aprile. Obiettivo: obbligare il presidente Nicolas Maduro ad abbandonare il paese. Un'iniziativa elogiata dal Segretario generale dell'Organizzazione degli Stati Americani (OSA), Luis Almagro. Dopo il fallimento del negoziato con il governo, l'opposizione è determinata a non partecipare alle elezioni presidenziali e comunali del 20 maggio, nonostante la presenza di osservatori internazionali. Una chiara volonta' di boicottaggio del processo democratico. Nel frattempo, l'opposizione venezuelana radunata nel MUD, Tavolo di Unita' Democratica, ha dichiarato il suo sostegno alle violenti proteste in Nicaragua contro il governo sandinista di Ortega, che hanno visto sinora la morte di 30 persone e durante le quali, lunedi' 22 aprile, e' stata distrutta un'enorme statua riproducente l'ex leader venezuelano, Hugo Chavez. Nicolas Maduro condanna le violenze in Nicaragua, comparandole a quelle provocate dal MUD in Venezuela, con 125 morti in 4 mesi. Intanto, domenica inizia la campagna elettorale, sei i candidati in lizza, ma lo sfidante principale di Maduro rimane Henri Falcón, ex militare che non ha aderito al boicottaggio evocato dal MUD. Il cancelliere venezuelano Jorge Arreaza, interpellato in una conferenza stampa presso la sede dell'ONU a New York, prevede piu' del 60% di partecipazione alle urne.
Pandora TVwww.pandoratv.it La dura minaccia di Israele all’Iran "Se l'Iran attaccherà Tel Aviv, Israele colpirà Teheran e distruggerà ogni postazione militare iraniana in Siria". A dirlo è il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, in un'intervista ad Elaph, un portale saudita basato a Londra. Anche Riad, come Israele, teme le manovre iraniane nella regione medio orientale. L'intervista arriva alla vigilia di un incontro di Lieberman a Washington con alti funzionari americani. Il ministro sottolinea che Israele non può tollerare la presenza dell'Iran in Siria. A suo parere, il regime iraniano è prossimo "ai suoi ultimi giorni" e il probabile ritiro americano dall'accordo nucleare lo porterà al crollo economico. Anche perchè, secondo Lieberman, Teheran avrebbe speso oltre 13 miliardi di dollari in Siria e ne spende altri due ogni anno per sostenere Hezbollah, Hamas e la Jihad Islamica. Israele, afferma Lieberman senza fornire altri dettagli, è impegnato in un dialogo con alcuni paesi arabi. "Le cose si stanno muovendo nella giusta direzione - afferma - siamo d'accordo al 75%”. I capi della diplomazia della Russia Sergey Lavrov, della Turchia Mevlut Cavusoglu e dell'IranMohammad Javad Zarif si incontreranno a Mosca il 28 aprile prossimo.USA, Francia e NATO contro l’accordo sul nucleare iraniano Emmanuel Macron non e' riuscito a convincere Trump sulla necessita' di preservare l'accordo sul nucleare iraniano. Infatti, e' vero il contrario. “La Francia non lascera' l'accordo, perche' lo abbiamo firmato. Ma il presidente Donald Trump ed io abbiamo deciso di lavorare a un nuovo accordo globale”, ha annunciato il leader francese dopo la sua visita negli Stati Uniti. Tra le condizioni del nuovo accordo, lo stop al programma missilistico di Tehran e la “promozione della stabilita' politica” nella regione. Due punti che rendono impossibile qualsiasi compromesso con il governo iraniano. “Il programma missilistico dell'Iran ci preoccupa in modo particolare, così come i suoi sforzi per destabilizzare la regione, il sostegno a vari gruppi terroristici e la minaccia alla libera navigazione”, ha dichiarato in queste ore a Bruxelles il Segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg. Dall'International Film Festival di Teheran, il regista americano, Oliver Stone, si e' detto scioccato dal discorso di Macron: “Ricordo molto bene quanto fui fiero quando il presidente Chirac disse di no a George Bush quando voleva invadere l'Iraq. E adesso vediamo questo giovane uomo che non ha per nulla il senso della storia, della grande tradizione della Francia. La Francia deve imparare che non puo' piu' essere imperialista. Macron deve imparare a non essere un imperialista”, spiega Oliver Stone. Nel frattempo, Mosca sottolinea che qualsiasi accordo preso senza la partecipazione di Russia e Cina, ma soprattutto dell'Iran, non avra' alcuna efficacia giuridica. D'altronde, come afferma il presidente iraniano, Hassan Rouhani, “l'uomo d'affari Donald Trump non ha alcuna competenza in materia di politica, di diritto e di trattati”.Israele risponderà L'uso della forza militare senza il consenso del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite favorisce i terroristi. Lo ha dichiarato Vladimir Putin, che mercoledì 25 aprile, in occasione del nono incontro internazionale sulla sicurezza, ha accolto a Sochi i rappresentanti di alto livello di 118 Paesi. Questa prassi, adottata “da alcuni membri della comunità internazionale”, contribuisce all'inasprimento dei conflitti, genera instabilità politica, spiega il leader russo, con particolare riferimento ai recenti attacchi perpetrati dalla coalizione occidentale e da Israele sul territorio siriano, che presto potrebbero farsi più pericolosi. La fornitura di armi antiaeree a Damasco iniziera' a breve, annuncia lo Stato Maggiore russo, il quale, tuttavia, non specifica il tipo di sistema. Secondo alcune fonti, tra cui l'ambasciatore siriano a Mosca, potrebbe trattarsi di S-300. Che il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, ha già minacciato di distruggere. “E' importante che le armi difensive che i russi stanno fornendo alla Siria non vengano usate contro di noi”, ha detto, “altrimenti Israele rispondera'”. “Se qualcuno mirera' ai nostri aerei, lo annienteremo”. Israele si riserva cosi' il diritto di bombardare, impunito, uno Stato sovrano. Opac: "Nessuna arma chimica a Damasco"'L'OPAC conferma di non aver trovato nessun'arma chimica nel centro di ricerca Barzeh di Damasco’. Ad annunciarlo ieri, 25 aprile, è il generale Sergey Rudskoy, Capo della Direzione Operativa russa, che aggiunge: ‘In qualsiasi paese dove ci siano armi chimiche, queste vengono conservate e protette scrupolosamente. I tre edifici bombardati il 7 di aprile avrebbero dovuto provocare la morte immediata di migliaia di persone. Invece le persone sono sta immediatamente assistite e senza alcuna protezione'. L'annuncio arriva subito dopo il secondo sopralluogo degli ispettori a Douma e a poche ore dalla sessione straordinaria presso il quartier generale olandese dell'OPAC, all'Aja: proprio ora, mentre scriviamo, la Fact-Finding Mission - la commissione indipendente incaricata di verificare i dati - sta interrogando testimoni siriani. Pechino accusa Washington: “Non siete i paladini dei diritti umani” Il Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese ha pubblicato, martedi', un rapporto sulle violazioni dei diritti umani negli Stati Uniti. Nulla a che fare col documento pubblicato venerdi’ scorso dal Dipartimento di Stato americano che, nel suo consueto ruolo di difensore dei diritti umani in tutto il mondo, si esprimeva sugli affari interni di Cina, Russia, Iran, Corea del Nord, Turchia e Birmania. “La sensazione - afferma Pechino - e' che in questo mondo soltanto negli Stati Uniti esista la situazione ideale per il rispetto dei diritti umani”. Ma la realta’ americana e' ben diversa dalle sensazioni. Gravi violazioni dei diritti civili, discriminazione razziale sistemica, anche contro donne, bambini e disabili, vertiginoso aumento del divario tra ricchi e poveri. Nel 2017, più di 40 milioni di americani hanno vissuto in povertà. Di questi, quasi la metà, 18,5 milioni, in condizioni di povertà estrema. Un punto a parte, le operazioni militari statunitensi all'estero, per esempio in Siria, che hanno provocato migliaia di vittime. Mentre nel campo di prigionia di Guantanamo continuano le torture. Il Venezuela verso nuove elezioni tra le proteste Operazione Ragnatela. Cosi' l'opposizione venezuelana ha definito la nuova ondata di proteste pianificata per domani, venerdi 27 aprile. Obiettivo: obbligare il presidente Nicolas Maduro ad abbandonare il paese. Un'iniziativa elogiata dal Segretario generale dell'Organizzazione degli Stati Americani (OSA), Luis Almagro. Dopo il fallimento del negoziato con il governo, l'opposizione è determinata a non partecipare alle elezioni presidenziali e comunali del 20 maggio, nonostante la presenza di osservatori internazionali. Una chiara volonta' di boicottaggio del processo democratico. Nel frattempo, l'opposizione venezuelana radunata nel MUD, Tavolo di Unita' Democratica, ha dichiarato il suo sostegno alle violenti proteste in Nicaragua contro il governo sandinista di Ortega, che hanno visto sinora la morte di 30 persone e durante le quali, lunedi' 22 aprile, e' stata distrutta un'enorme statua riproducente l'ex leader venezuelano, Hugo Chavez. Nicolas Maduro condanna le violenze in Nicaragua, comparandole a quelle provocate dal MUD in Venezuela, con 125 morti in 4 mesi. Intanto, domenica inizia la campagna elettorale, sei i candidati in lizza, ma lo sfidante principale di Maduro rimane Henri Falcón, ex militare che non ha aderito al boicottaggio evocato dal MUD. Il cancelliere venezuelano Jorge Arreaza, interpellato in una conferenza stampa presso la sede dell'ONU a New York, prevede piu' del 60% di partecipazione alle urne.
1-Aria irrespirabile. Vivere a New Delhi, la capitale più inquinata del mondo. E dove il governo ha abbandonato le autorità locali (Matteo Miavaldi, Il Manifesto New Delhi).2-Prima di Beirut Parigi. Nel fine-settimana il premier libanese Hariri potrebbe arrivare nella capitale francese. Macron deve mantenere l'attivismo per difendere gli interessi economici in Medio Oriente (Francesco Giorgini).3-Perennemente in bilico. Theresa May sempre più in crisi. Alle pressioni europee si aggiungono quelle del suo stesso partito. La Brexit non è più cosa certa (Daniele Fisichella).4-Il default più breve della storia. Il Venezuela si salva, per ora, grazie all'intervento di Russia e Cina (Alfredo Somoza)...5-World Music. Pop Makossa, dal Camerun (Marcello Lorrai)
1-Aria irrespirabile. Vivere a New Delhi, la capitale più inquinata del mondo. E dove il governo ha abbandonato le autorità locali (Matteo Miavaldi, Il Manifesto New Delhi).2-Prima di Beirut Parigi. Nel fine-settimana il premier libanese Hariri potrebbe arrivare nella capitale francese. Macron deve mantenere l'attivismo per difendere gli interessi economici in Medio Oriente (Francesco Giorgini).3-Perennemente in bilico. Theresa May sempre più in crisi. Alle pressioni europee si aggiungono quelle del suo stesso partito. La Brexit non è più cosa certa (Daniele Fisichella).4-Il default più breve della storia. Il Venezuela si salva, per ora, grazie all'intervento di Russia e Cina (Alfredo Somoza)...5-World Music. Pop Makossa, dal Camerun (Marcello Lorrai)
1-Aria irrespirabile. Vivere a New Delhi, la capitale più inquinata del mondo. E dove il governo ha abbandonato le autorità locali (Matteo Miavaldi, Il Manifesto New Delhi).2-Prima di Beirut Parigi. Nel fine-settimana il premier libanese Hariri potrebbe arrivare nella capitale francese. Macron deve mantenere l'attivismo per difendere gli interessi economici in Medio Oriente (Francesco Giorgini).3-Perennemente in bilico. Theresa May sempre più in crisi. Alle pressioni europee si aggiungono quelle del suo stesso partito. La Brexit non è più cosa certa (Daniele Fisichella).4-Il default più breve della storia. Il Venezuela si salva, per ora, grazie all'intervento di Russia e Cina (Alfredo Somoza)...5-World Music. Pop Makossa, dal Camerun (Marcello Lorrai)
Il Venezuela, nazione molto ricca, nel giro di 15 anni si è ridotto ad essere uno dei paesi più poveri e disperati del mondo. Come è potuto succedere? Semplice: l'ignoranza economica non perdona e le leggi economiche non si cambiano per decreto. Attraverso il racconto di un ingegnere venezuelano fuggito di recente dal paese scopriremo...
E il Venezuela? - Pino Cacucci 300 Stampa Rassegnata
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1-Quando il petrolio non basta. Il Venezuela schiacciato da una gravissima crisi economica. E gli eredi di Chavez rischiano di perdere consensi e potere (Yvan Serra, analista politico venezuelano e Javier Barros, Radio Fe Y Alegria di Caracas).2-La Germania partecipa alla campagna contro lo Stato Islamico. Il parlamento di Berlino ha dato il via libera all'invio di aiuti militari (Walter Rahue, Berlino).3-Nonostante il rallentamento interno la Cina non cambia strategia in Africa. Pechino investirà altri 60 miliardi di dollari (Gabriele Battaglia, Pechino).4-Domenica le elezioni regionali in Francia. Meno di un mese fa gli attentati dell'ISIS. Occhi puntati su Marine Le Pen (Francesco Giorgini, Parigi).5-COP21. Questo fine-settimana a Parigi possibile un primo accordo di massima. Sul percorso però ancora diversi ostacoli, a partire dal riconoscimento dei diritti climatici nei paesi poveri (Luca Lombroso, Università Modena e Reggio Emilia).6-Il fenomeno del Niño. La scienza ancora alla ricerca delle cause che provocano il riscaldamento ciclico delle acque dell'Oceano Pacifico (Alfredo Somoza).
1-Quando il petrolio non basta. Il Venezuela schiacciato da una gravissima crisi economica. E gli eredi di Chavez rischiano di perdere consensi e potere (Yvan Serra, analista politico venezuelano e Javier Barros, Radio Fe Y Alegria di Caracas).2-La Germania partecipa alla campagna contro lo Stato Islamico. Il parlamento di Berlino ha dato il via libera all'invio di aiuti militari (Walter Rahue, Berlino).3-Nonostante il rallentamento interno la Cina non cambia strategia in Africa. Pechino investirà altri 60 miliardi di dollari (Gabriele Battaglia, Pechino).4-Domenica le elezioni regionali in Francia. Meno di un mese fa gli attentati dell'ISIS. Occhi puntati su Marine Le Pen (Francesco Giorgini, Parigi).5-COP21. Questo fine-settimana a Parigi possibile un primo accordo di massima. Sul percorso però ancora diversi ostacoli, a partire dal riconoscimento dei diritti climatici nei paesi poveri (Luca Lombroso, Università Modena e Reggio Emilia).6-Il fenomeno del Niño. La scienza ancora alla ricerca delle cause che provocano il riscaldamento ciclico delle acque dell'Oceano Pacifico (Alfredo Somoza).
1-Quando il petrolio non basta. Il Venezuela schiacciato da una gravissima crisi economica. E gli eredi di Chavez rischiano di perdere consensi e potere (Yvan Serra, analista politico venezuelano e Javier Barros, Radio Fe Y Alegria di Caracas).2-La Germania partecipa alla campagna contro lo Stato Islamico. Il parlamento di Berlino ha dato il via libera all'invio di aiuti militari (Walter Rahue, Berlino).3-Nonostante il rallentamento interno la Cina non cambia strategia in Africa. Pechino investirà altri 60 miliardi di dollari (Gabriele Battaglia, Pechino).4-Domenica le elezioni regionali in Francia. Meno di un mese fa gli attentati dell'ISIS. Occhi puntati su Marine Le Pen (Francesco Giorgini, Parigi).5-COP21. Questo fine-settimana a Parigi possibile un primo accordo di massima. Sul percorso però ancora diversi ostacoli, a partire dal riconoscimento dei diritti climatici nei paesi poveri (Luca Lombroso, Università Modena e Reggio Emilia).6-Il fenomeno del Niño. La scienza ancora alla ricerca delle cause che provocano il riscaldamento ciclico delle acque dell'Oceano Pacifico (Alfredo Somoza).