POPULARITY
Le prime pagine dei principali quotidiani nazionali commentate in rassegna stampa da Davide Giacalone. Il vertice della comunità politica europea, l'aumento dei prezzi degli alimentari. E' in corso e andrà avanti fino a domani uno dei più importanti appuntamenti letterari nel nostro Paese, il Salone del Libro di Torino, arrivato alla sua 37esima edizione. Tra i tanti espositori al Lingotto Fiere, protagonista è anche l'Esercito Italiano, con una serie di iniziative. Ne abbiamo parlato insieme al Maggiore Laura Giampietro, dell'Ufficio comunicazione dello Stato Maggiore della Difesa. Il commento sugli Internazionali BNL di Roma con il nostro Massimo Caputi. All'interno di Non Stop News, con Luigi Santarelli, Barbara Sala e Ludo Marafini.
L'8 e 9 maggio 2025, Roma ha ospitato la seconda edizione dell'AeroSpace Power Conference, organizzata dall'Aeronautica Militare italiana in collaborazione scientifica con l'Istituto Affari Internazionali. Un appuntamento esclusivo che ha riunito oltre 1.500 partecipanti tra vertici militari, rappresentanti delle istituzioni, accademici, esperti e professionisti del settore aerospaziale.In questo episodio, raccogliamo una serie di interviste realizzate durante la conferenza con alcuni dei suoi protagonisti. Attraverso le loro voci, esploreremo temi cruciali come l'innovazione tecnologica, la sostenibilità nel settore della difesa, la centralità dello spazio e le prospettive dell'Italia nel quadro della cooperazione internazionale. In ordine di intervento, ascolteremo:Generale Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare;Valter Villadei, astronauta e pilota colonnello dell'Aeronautica Militare;Massimo Comparini, Managing Director della Space Division di Leonardo;Teodoro Valente, Presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana;Lorenzo Mariani, Executive Group Director Sales & Business Development di MBDA e Managing Director di MBDA Italia.
Fabio Mini"La NATO in guerra"Dal patto di difesa alla frenesia bellicaPrefazione di Luciano CanforaEdizioni Dedalowww.edizionidedalo.itQual è il ruolo della NATO oggi? Quali sono i suoi nemici? Può entrare in guerra? L'autore, per molti anni ai vertici NATO, offre proposte concrete per rivedere l'organizzazione dall'interno.Come si è arrivati a questo punto? Se la Nato è in guerra lo deve alla sua sistematica e irrazionale violazione delle proprie regole e dello stesso Trattato costitutivo. Per quasi mezzo secolo la Nato ha rispettato i limiti geografici e operativi stabiliti, anche se seguiva e sosteneva la politica statunitense nel mondo. Con la fine dell'Unione Sovietica, però, la Nato ha cominciato a “giocare” con le parole del Trattato, poi a mistificarle e infine a tradirle. Ora la Nato non ha limiti di territorio e non ha un solo Nemico. Ne ha molti, scelti con cura rispettando le priorità americane. E così ogni Stato membro deve vedersela con la Russia, la Cina, l'Iran, la Corea del Nord, l'India, i Brics, gli Stati nuclearizzati, i terroristi, i criminali, gli scafisti, le organizzazioni umanitarie e perfino i pacifisti. L'autore svela i metodi, i pretesti e i trucchi che hanno portato la Nato alla frenesia bellica e l'Europa all'autodistruzione, con l'auspicio che si torni a ragionare.Per tutti quelli che desiderano comprendere i retroscena del clima politico attuale e la situazione di guerra che viviamo ogni giorno.Fabio Mini è Generale di Corpo d'Armata dell'Esercito Italiano. Ha comandato tutti i livelli di unità Bersaglieri e ricoperto incarichi dirigenziali presso gli Stati Maggiori dell'Esercito e della Difesa. È stato direttore dell'ISSMI presso il Centro Alti Studi e ha prestato servizio negli Stati Uniti, in Cina e nei Balcani. È stato Capo di Stato Maggiore del Comando Nato del Sud Europa e comandante della missione internazionale in Kosovo. Collabora con le riviste Limes e Geopolitica e dal 1989 al 2024 ha pubblicato e curato una ventina di libri sulla guerra con vari editori tra cui Einaudi, il Mulino e Paper First.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Mentre Israele approva l'occupazione totale della Striscia di Gaza, il governo Netanyahu discute se far entrare o meno i camion con farina e medicine. Il gabinetto di sicurezza ha dato l'ok all'unanimità per una nuova fase della guerra: “conquista e mantenimento del territorio”. Un eufemismo per chiamare con freddezza militare ciò che è già una tragedia: due milioni di persone ridotte a combattere contro la fame, la sete e il silenzio. Nel frattempo, il ministro Ben Gvir chiede di bombardare le scorte alimentari di Hamas e afferma che “Gaza ha aiuti a sufficienza”. Nessuna ironia, solo l'indifferenza che diventa dottrina. Il capo di Stato Maggiore ricorda il diritto internazionale, ma viene zittito. Gli aiuti arriveranno solo dopo la visita di Donald Trump, come se un popolo potesse essere tenuto in ostaggio del calendario diplomatico. A Gaza, racconta la giornalista Rita Baroud, i bambini bevono acqua torbida e mangiano foglie d'uva crude. Le panetterie sono chiuse, le fattorie bombardate, i pozzi contaminati. Il pane è un ricordo, la carne un miraggio, l'acqua un lusso negoziato col potere. La fame non è una conseguenza della guerra. È una scelta deliberata, una strategia. La fame come arma, la sete come deterrente. Israele dice di voler evitare che Hamas si appropri degli aiuti, ma intanto la carestia avanza, i morti superano i 52.000 e le tende profughi si riempiono di corpi vivi che svaniscono. In Occidente, la parola “cessate il fuoco” si consuma sulle labbra, senza trovare mai le condizioni “adeguate”. Non è una difesa, è un piano di sterminio. Per avere successo ha solo bisogno di un esercito di vigliacchi fiancheggiatori. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Vigilia del 1° maggio tra monito di Mattarella sui salari e decreto sul tavolo del cdm. Il commento di Maurizio Del Conte, ordinario di diritto del lavoro all’Università Bocconi. Domani anche i concerti di Roma e Taranto. Sentiamo la nostra Marta Cagnola. Le ultime sul Conclave con Catia Caramelli. Von der Leyen: “I contrari al riarmo sono filorussi”. Putin ordina tre giorni di tregua, ma a Trump non bastano. La situazione tra campo e diplomazia con Vincenzo Camporini, già Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa. Dopo il maxi-blackout nella penisola iberica, in Italia possiamo stare tranquilli? Lo chiediamo a Davide Chiaroni, cofondatore di Energy&Strategy group del Politecnico di Milano.
Le prime pagine dei principali quotidiani nazionali commentate in rassegna stampa da Davide Giacalone. Mediobanca e Generali, il black out in Spagna, Putin e i tre giorni di tregua. Con la direttrice di Starbene, Francesca Pietra, abbiamo parlato di obesità infantile. Spazio Aeronautica. In diretta con noi il Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare. Don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus, regala ogni giorno un pensiero, un suggerimento, una frase agli ascoltatori di RTL 102.5. Il prossimo conclave. Ne abbiamo parlato con il prof. Giovanni Maria Vian, storico e filologo, già docente all'Università La Sapienza, è stato anche direttore dell Osservatore Romano. Il suo ultimo lavoro è "L'ultimo Papa" (edito da Marcianum Press). Ieri in Spagna e Portogallo un mega black out. Cerchiamo di capire come sia accaduto tutto questo e con quali conseguenze con il Presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli, profondo conoscitore dei mercati dell'energia e dei loro impatti sulle persone. L'attualità, commentata dall'editorialista del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli. All'interno di Non Stop News, con Enrico Galletti, Massimo Lo Nigro e Giusi Legrenzi.
Il giornalista de Il Manifesto Michele Giorgio parla di obiettivi israeliani "difficilmente raggiungibili", anche se il cambio del Capo di Stato Maggiore "è da considerarsi un elemento importante".
Vincenzo Camporini, Consigliere scientifico IAI e già Capo di Stato Maggiore della Difesa, è intervenuto a Spazio Transnazionale su Radio Radicale, condotto da Francesco De Leo. Camporini ha commentato gli ultimi sviluppi dei conflitti in Ucraina e in Medioriente, esplorando le possibilità della difesa europea.
A Gedda la delegazione ucraina e quella statunitense hanno trovato un accordo di cessate il fuoco totale per trenta giorni. Gli Stati Uniti riprendono l'invio di armi a Kiev ma si attende ancora la risposta da Mosca. Ne parliamo con Ettore Sequi, già segretario generale della Farnesina e ambasciatore, Vincenzo Camporini, già Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa, Aldo Ferrari, docente all'Università Ca' Foscari di Venezia e responsabile del programma Russia, Caucaso e Asia centrale di ISPI.
Oggi succedono un sacco di cose: la Consulta decide se il divieto di accesso alla fecondazione assistita per le donne single è incostituzionale; la Commissione Ue presenta il piano per uniformare la gestione dei rimpatri dei migranti in tutta l'Europa; in Arabia Saudita partono i negoziati tra USA e Ucraina per l'Ucraina; a Parigi si riuniscono i Capi di Stato Maggiore per parlare di Difesa europea. E in tutto ciò, che fine farà l'inclusività?
Le prime pagine dei principali quotidiani nazionali commentate in rassegna stampa da Davide Giacalone. Le minacce di Elon Musk, l'inchiesta Equalize, la fuga dai vaccini obbligatori. Torniamo a occuparci di educazione affettiva e sessuale nelle scuole. Lo facciamo con Flavia Restivo, politologa e divulgatrice, in libreria con “Gli svedesi lo fanno meglio. Come un'educazione affettiva e sessuale di stampo nordico può cambiare il nostro Paese (in meglio)”, edito da Rizzoli. L'analisi della 28esima giornata del campionato di calcio di serie A di Massimo Caputi. Don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus, regala ogni giorno un pensiero, un suggerimento, una frase agli ascoltatori di RTL 102.5. La situazione geopolitica, la guerra in Ucraina, i tentativi di mediazione e i passi avanti dell'Unione Europea. Ne abbiamo parlato con il Generale Vincenzo Camporini, già Capo di Stato Maggiore della Difesa. Lavoro. Ristorazione, chimica e alimentare, sono I settori dove il lavoro cresce, ma i dati sull'occupazione, certificano una perdita di molti lavoratori giovani. Il punto con Michele Ferrauto di Assolavoro. L'attualità economica, commentata dal prof. Carlo Cottarelli, economista. All'interno di Non Stop News, con Enrico Galletti, Massimo Lo Nigro e Giusi Legrenzi.
Dopo le parole di Emmanuel Macron di ieri sera, con cui il presidente ha offerto protezione nucleare al resto dell'Europa, i leader europei si sono riuniti a Bruxelles per discutere di difesa europea e sostegno all'Ucraina. Ne parliamo con Antonio Villafranca, vice Presidente per la Ricerca dell'ISPI, Danilo Ceccarelli, nostro collaboratore a Bruxelles, e con il generale Vincenzo Camporini, già Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa.
Il Generale Pietro Serino interviene a Radio Radicale – Spazio Transnazionale, condotto da Francesco De Leo, per analizzare il tema della difesa europea, nel contesto della guerra in Ucraina e dei nuovi rapporti transatlantici.Il Generale Serino, già Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Italiano, è membro del Consiglio Scientifico dell'istituto.
L'apertura di giornata con le notizie e le voci dei protagonisti, tutto in meno di 30 minuti.Con Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa, consigliere scientifico IAI, facciamo il punto della situazione in Ucraina, dove nelle scorse ore sirene antiaeree ed esplosioni sono state udite a Kiev durante la visita del primo ministro britannico, Keir Starmer.
ROMA (ITALPRESS) - Si è conclusa con quasi 34.000 visitatori la sosta a Mascate - Oman- di Nave Amerigo Vespucci.Si tratta della 32^ tappa del Tour Mondiale e della prima visita dello storico veliero e Nave Scuola della Marina Militare in Oman.Nel corso della sosta in Oman, la visita del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Ammiraglio Enrico Credendino che ha svolto incontri istituzionali con l'omologo omanita Rear Admiral Saif Al Rahbi (Commander of the Royal Navy) e il Capo di Stato Maggiore della Difesa omanita Vice Admiral Abdullah Al Raisi (Chief of Staff of Sultans' Armed Forces). sat/gsl
ROMA (ITALPRESS) - Si è conclusa con quasi 34.000 visitatori la sosta a Mascate - Oman- di Nave Amerigo Vespucci.Si tratta della 32^ tappa del Tour Mondiale e della prima visita dello storico veliero e Nave Scuola della Marina Militare in Oman.Nel corso della sosta in Oman, la visita del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Ammiraglio Enrico Credendino che ha svolto incontri istituzionali con l'omologo omanita Rear Admiral Saif Al Rahbi (Commander of the Royal Navy) e il Capo di Stato Maggiore della Difesa omanita Vice Admiral Abdullah Al Raisi (Chief of Staff of Sultans' Armed Forces). sat/gsl
Il capo di Stato Maggiore dell'Esercito, il generale Carmine Masiello, ha detto che il prossimo fronte di guerra che coinvolgerà l'Occidente sotto diversi aspetti si sposterà dal Medio Oriente all'Africa. Partiamo da questa considerazione per occuparci di attualità internazionale nella prima parte di programma. A seguire parliamo del caso di Monica Busetto, al centro di un controverso caso giudiziario legato all'omicidio di Lida Taffi Pamio, un'anziana trovata morta nella sua casa a Mestre nel dicembre 2014. Per questo omicidio, poi confessato da un'altra persona, è stata condannata a 25 anni di cui 10 già scontati.
L'apertura di giornata con le notizie e le voci dei protagonisti, tutto in meno di 30 minuti.Truppe e veicoli militari israeliani sono stati avvistati lungo la barriera di confine della zona cuscinetto tra le alture del Golan occupate e la Siria. L'operazione avviene mentre lo Stato ebraico dichiara di aver bombardato più di 350 siti militari in Siria nelle 48 ore precedenti, prendendo di mira la maggior parte delle riserve di armi strategiche nel Paese. Nadav Shoshani, uno dei portavoce dell'esercito israeliano, ha chiarito che Israele non è coinvolta con quello che sta accadendo in Siria. Facciamo il punto della situazione insieme a Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa, consigliere scientifico IAI.
Nei giorni scorsi è circolato un video del capo dell'esercito italiano, voluto da Giorgia Meloni. In un discorso ufficiale presso una scuola militare, Carmine Masiello, nominato un anno fa, afferma che vuole un esercito pronto alla guerra perché, a suo dire, la loro missione “non è creare burocrazia, non è vivere nella burocrazia, non è vivere per la burocrazia. L'esercito è fatto per prepararsi alla guerra”. E conclude con un virile “punto!” esclamato con enfasi alla fine della frase. Ha poi citato l'ammiraglio Michael Mullen che, in un intervento sull'innovazione nella Difesa statunitense, ha affermato: “Non c'è più tempo per la mediocrità, non c'è più tempo per la burocrazia”. Par di capire che, per il valoroso generale, la diplomazia – che lui sembra ridurre a “burocrazia” – rappresenti uno svilimento della virilità militare. “Tutti si erano concentrati su queste famose operazioni di sostegno alla pace, - dice Masiello - tutti guardavano a quegli scenari, nessuno ha avuto la visione di capire quello che stava succedendo. Era comodo fare operazioni di sostegno alla pace, in primis perché costano di meno”. E per concludere ci fa sapere di voler riesumare la definizione di “scuola di guerra” per il corso di Stato Maggiore, già sepolto ai tempi del governo Berlusconi. Masiello non lo sa, ma è riuscito nel capolavoro di mettere per iscritto i desideri inconfessabili del governo che nessuno ha mai avuto il coraggio di dire apertamente. Ora siamo curiosi di sapere che ne pensa il ministro Crosetto, sempre così dolente quando comunica di dover preparare la guerra, dell'entusiasmo del suo generale. Anche perché queste parole sono molto più gravi di quelle del generale Vannacci, ma è molto più scomodo sottolinearlo. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
"Queste forze non hanno contribuito in alcun modo al mantenimento della stabilità e della sicurezza nella regione, non hanno garantito l'applicazione delle risoluzioni Onu e anzi fungono da scudo per Hezbollah", queste le poco concilianti parole del ministro degli Esteri israeliano (nella foto) sulla missione Unifil, già sotto attacco nei giorni scorsi.Ne parliamo con Fabrizio Coticchia, docente di Scienza politica all'università di Genova esperto di Sicurezza e peacekeeping e Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa, consigliere scientifico IAI.
E' stata la giornata della paura quella di ieri in Israele dove sono piovuti centinaia di missili provenienti dall'Iran, un'azione spettacolare che però non ha fatto molti danni. Ora però, il mondo è con il fiato sospeso, siamo all'inizio di una guerra regionale in Medio Oriente? Lo chiediamo a Ugo Tramballi, consigliere ISPI ed editorialista del Sole 24 Ore e Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa, consigliere scientifico IAI.
Care amiche e cari amici, siamo molto felici di condividere con voi la registrazione della presentazione del volume intitolato I Carabinieri sul Grande Schermo realizzato da Lorenzo Rumori, Mauro D'Avino e Alessio Rumori. La presentazione si è tenuta presso la prestigiosa biblioteca gestita dal VIVE (Vittoriano e Palazzo Venezia) in via del Collegio Romano, 27 a Roma l'11 luglio 2024. Hanno preso parte il Vice Capo del V Reparto dello Stato Maggiore della Difesa, generale di brigata Eugenio Martis, la Direttrice del VIVE, dottoressa Edith Gabrielli, la Coordinatrice Struttura di Missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali ed internazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dottoressa Elena Guerri dall'Oro. L'evento è stato coordinato e diretto dal giornalista Paolo Sommaruga, Caporedattore Redazione Cultura del Tg1. Hanno preso la parola due dei tre autori, il Luogotenente CS dei Carabinieri Alessio Rumori e il dottor Lorenzo Rumori. Siamo molto contenti di aver partecipato alla presentazione di questo lavoro e auspichiamo che possa essere presentato ancora a Roma e in altre località italiane.
ROMA (ITALPRESS) - Avviare un dialogo strutturato e costruttivo tra il mondo istituzionale, militare, accademico, dell'informazione e dell'industria, per anticipare e rispondere efficacemente ai rapidi cambiamenti in corso. Questo l'obiettivo del convegno "Cultura della Sicurezza: l'impegno italiano", moderato da Emanuele Rossi di Formiche, che si è svolto a Roma, alla presenza di Olena Kondratiuk, vicepresidente della Verkhovna Rada dell'Ucraina. Tante le autorità politiche e militari giunte per l'occasione, tra cui il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, il Generale Carmine Masiello e il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, il Generale Luca Goretti. Spiccata presenza anche delle imprese del settore, rappresentate da Rheinmetall, Telsy e Leonardo.f04/mgg/gsl
Il 17 giugno 2024 è mancato il Generale Claudio Graziano, Presidente di Fincantieri, già Presidente del Comitato Militare dell'Unione europea, Capo di Stato Maggiore della Difesa e dell'Esercito, ForceCommander e capo della missione UNIFIL in Libano e Comandante della Brigata Multinazionale NATO a Kabul. Michele Nones (Vice Presidente dell'Istituto Affari Internazionali), lo ha ricordato intervenendo alla trasmissione SpazioTransnazionale, curata e condotta su Radioradicale da Francesco De Leo. Il Generale Graziano era membro del Consiglio Direttivo dello IAI.
ROMA (ITALPRESS) - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 78esimo anniversario della Repubblica, ha reso omaggio al Monumento del Milite Ignoto all'Altare della Patria. Il Capo dello Stato, accompagnato dal Ministro della Difesa e dal Capo di Stato Maggiore della Difesa ha passato in rassegna il reparto d'onore schierato con Bandiera e Banda. Il Presidente Mattarella ha, quindi, deposto una corona d'alloro al Sacello del Milite Ignoto, in ricordo di tutti i militari e i civili che hanno servito e servono lo Stato con impegno ed abnegazione, alla presenza delle alte cariche dello Stato. Al termine, le Frecce Tricolori hanno sorvolato su Piazza Venezia. vbo
In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, il capo di Stato Maggiore dell'esercito italiano Carmine Masiello afferma che “l'esercito va rinnovato" e che bisogna farlo "in fretta”. Ne parliamo con Pietro Batacchi, direttore della Rivista Italiana di Difesa.Questa sera l'assegnazione dei David di Donatello. Ci racconta tutto la nostra Marta Cagnola.Come ogni venerdì, l'Euroreportage. La Serbia nell'Unione: opportunità o spina nel fianco? Di Cristina Carpinelli.Infine scopriamo il meteo del fine settimana insieme a Mattia Gussoni, de IlMeteo.it.
ROMA (ITALPRESS) - "L'Aeronautica militare, nell'ambito della missione che la Repubblica affida alle forze armate, contribuisce con termini di grande valore alla difesa dello Stato democratico e alle regole della comunità internazionale, che sono essenziali per il progresso pacifico e per la coesione fra le nazioni che speriamo di ripristinare. Questa è una vocazione che abbiamo sempre coltivato come Repubblica italiana". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale il generale di Squadra Aerea Luca Goretti, capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, accompagnato da una rappresentanza di appartenenti all'Arma.sat/gsl (Fonte video: Quirinale)
In questo podcast ascoltiamo la prima parte della la presentazione dello studio IAI dedicato alle implicazioni strategiche per l'Italia della guerra russa all'Ucraina. Lo studio, frutto del lavoro congiunto di un gruppo di ricerca coordinato dal Programma Difesa dello IAI, è stato discusso in un convegno presso la Camera dei Deputati, nel quale sono intervenuti autorevoli rappresentanti di Parlamento, governo, forze armate e industria di fronte a una platea qualificata di 160 partecipanti.Sono intervenuti l'Onorevole Giorgio Mulè, Vicepresidente della Camera dei Deputati, l'Ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, Presidente dello IAI, Alessandro Marrone, Responsabile del programma Difesa dello IAI, Karolina Muti, Responsabile di ricerca nei programmi Difesa e Sicurezza dello IAI. Azzurra Meringolo, giornalista Rai, ho moderato il dibattito che ha visto la partecipazione dell'Amm. Giuseppe Cavo Dragone, Capo di Stato Maggiore della Difesa, della Sen. Stefania Craxi, Presidente della Commissione Affari Esteri e Difesa al Senato.
Extra 016. Storia dei Carabinieri. 11 gennaio 2018 Presentazione del volume Tra Carte e Caserme Care amiche, cari amici abbiamo deciso di farvi ascoltare un episodio extra, il numero 16, un episodio BONUS ancora una volta offerto da Storia dei Carabinieri. Si tratta della registrazione di un evento tenutosi l'11 gennaio 2018 al Museo Storico dell'Arma dei Carabinieri di Roma. In quell'occasione, è stato presentato il volume di Flavio Carbone intitolato Tra carte e caserme, edito nel 2017. Si tratta di un volume di archivistica, o meglio, di storia degli archivi e delle pratiche documentarie nell'Arma dei Carabinieri Reali dall'Unità d'Italia sino alla proclamazione della Repubblica, dunque ben 85 anni di produzione documentaria. L'incontro è stato introdotto dal colonnello (ora generale) Alessandro Della Nebbia, all'epoca Capo Ufficio Storico e Direttore del Museo Storico. Successivamente, hanno preso la parola il colonnello Massimo Bettini, all'epoca Capo Ufficio Storico del V Reparto dello Stato Maggiore della Difesa e quindi il professor Gianni Paoloni, Ordinario di Archivistica presso Sapienza Università di Roma e infine l'autore. Le conclusioni sono sempre del colonnello (ora generale) Alessandro Della Nebbia. Il volume, oramai esaurito, è ancora disponibile online in consultazione sul sito del Ministero della Difesa, nell'Area Storica che vi consente anche il download gratuito. Come sempre, vi chiediamo di valutare il nostro podcast (non il singolo episodio), su Spotify o anche su Apple podcast se siete possessori di un Iphone/Ipad. A voi costa pochi secondi, per noi che investiamo tanto tempo in questo progetto è molto importante. Se volete aiutarci ancora iscrivetevi alla nostra newsletter. #linkinbio! Registrazione, editing e sound design di Flavio Carbone per Storia dei Carabinieri. Buon ascolto! A presto! --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/storiadeicarabinieri/message
Il capo di Stato Maggiore dell'esercito israeliano Herzi Halevi ha affermato che le forze israeliane si sono spinte "nel cuore del nord della Striscia, dentro Gaza City, circondandola". Le ultime notizie con Nello Del Gatto, giornalista e analista per Radio 24 da Gerusalemme. Con noi poi Sergio Cipolla, presidente della Ong “CISS” di Palermo, organizzazione che si occupa di cooperazione e solidarietà con i Paesi del Sud del Mondo. Ieri il loro capo missione è uscito dalla Striscia di Gaza tramite il varco di Rafah.A Londra il vertice "AI Safety Summit”, presente anche Giorgia Meloni. Ci colleghiamo con il nostro inviato Vincenzo Miglietta. Parliamo poi dei rischi dell'AI con Alessio Jacona, giornalista e curatore dell’Osservatorio Intelligenza Artificiale.Il meteo dei prossimi giorni, con Antonio Sanò, de IlMeteo.it.Rilasciata l'ultima canzone dei Beatles. Commentiamo la notizia con la nostra Marta Cagnola.
In apertura gli spunti di attualità e politica commentati con Paolo Mieli.Ad una settimana dall'attacco terroristico di Hamas in Israele, continua l'operazione militare di risposta del governo israeliano concentrato sulla striscia di Gaza. Ne parliamo con Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa, consigliere scientifico IAI. L'esito delle elezioni in Europa, una tornata di elezioni politiche importante non solo in chiave europea ma anche con gli occhi rivolti all'Ucraina dopo le recenti frizioni tra Varsavia e Kyiv. Ne parliamo con Tonia Mastrobuoni, corrispondente de la Repubblica dalla Germania.
OFFERTA INCREDIBILE DI NORDVPN! Non perderla: vai su https://nordvpn.com/dentrolastoria per avere il piano biennale con 28 mesi al prezzo di 24.GUERRA Tra ISRAELE e PALESTINA - Seconda ParteI SEI GIORNI: Giugno 1967, il blocco degli Stretti di Tiran porta lo Stato Maggiore israeliano ad ordinare una guerra-lampo preventiva. Al culmine di un lungo braccio di ferro tra le potenze arabe e lo Stato ebraico, la strategia delle IDF modifica radicalmente la geografia politica e militare della zona. La Guerra dei Sei Giorni (in arabo "al Naksa" ossia "la sconfitta") apre un lungo periodo di confronti e scontri, dando la stura al terrorismo e comportando un effetto domino su tutto il Medio Oriente. Il nostro canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCwSostieni DENTRO LA STORIA su Patreon: https://www.patreon.com/dentrolastoriaAbbonati al canale: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCw/joinSostienici su PayPal: https://paypal.me/infinitybeatDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.
DAL DECRETO CUTRO ALLE RIFORME: TRA POLITICA E MAGISTRATI TORNA A CRESCERE LA CONFLITTUALITA' Roberta Covelli giurista e divulgatrice, ricercatrice in diritto Donatella Stasio ex portavoce della corte Costituzionale, editorialista de La Stampa LA GUERRA IN UCRAINA: IL FRONTE OCCIDENTALE DISCUTE SULLE ARMI Emanuele Valenti, Generale Leonardo Tricarico, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, Presidente della Fondazione Icsa LA FGCI CANCELLA LO IUS SOLI SPORTIVO Gianni Salsi presidente di Progetto Aurora, società sportiva di Reggio Emilia
Prosegue, seppur lentamente, l'avanzata dell'esercito ucraino verso la città di Bakhmut e nella regione di Zaporizhzhia nel tentativo di riconquistare parte dei territori finiti in mano ai russi. Ne parliamo con il Gen. Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa, consigliere scientifico IAI.
Mentre arrivano voci contrastanti sulla presa di Bakhmut da parte dei russi, i cittadini di Bolgorod chiedono armi alle autorità locali per poter affrontare i militari russi che, contrari al regime di Putin, stanno attaccando la città. Ne abbiamo parlato con Vincenzo Camporini, già Capo di Stato Maggiore della Difesa, e con Alessandro Marrone, responsabile del programma Difesa di Iai.Abbiamo poi commentato i risultati delle elezioni in Grecia con la nostra inviata Valeria De Rosa.
Mentre la Russia si prepara alla parata celebrativa del 9 maggio, sono in corso tensioni tra il generale dell'esercitoValery Gerasimov e il capo del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin per la fornitura delle munizioni. Degli sviluppi della guerra in Ucraina abbiamo parlato conMara Morini, professoressa all'Università di Genova dove insegna Politica dell'Europa Orientale e Politica Comparata, e con il generale Vincenzo Camporini, già Capo di Stato Maggiore della Difesa, consigliere scientifico di Iai (Istituto affari internazionali).
Over The Top Rope è stato teatro di tanti annunci, notizie e sorprese ed anche Vittorio Bruni, conosciuti dai più come Nick Wave, ancora, ha deciso di venire a spiegare le motivazioni del sui cambio di ring name qui da noi. La notizia di questo nuovo nome è stata data durante l'ultimo SIW System e Bruni ci ha raccontato del taglio netto col passato che ha voluto dare e del messaggio diretto a Darko che ha voluto mandare.La faida fratricida tra Darko e il fu Wave, membri entrambi degli Space Sharks una volta, è ormai cominciata e ad OTTR abbiamo solo avuto un assaggio di tutto di ciò che ci attende d'ora in avanti
Over The Top Rope è stato teatro di tanti annunci, notizie e sorprese ed anche Vittorio Bruni, conosciuti dai più come Nick Wave, ancora, ha deciso di venire a spiegare le motivazioni del sui cambio di ring name qui da noi. La notizia di questo nuovo nome è stata data durante l'ultimo SIW System e Bruni ci ha raccontato del taglio netto col passato che ha voluto dare e del messaggio diretto a Darko che ha voluto mandare.La faida fratricida tra Darko e il fu Wave, membri entrambi degli Space Sharks una volta, è ormai cominciata e ad OTTR abbiamo solo avuto un assaggio di tutto di ciò che ci attende d'ora in avanti
La Russia pronta ad intensificare gli attacchi su Kiev. Il punto sul conflitto in Ucraina con il generaleVincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa, consigliere scientifico IAI. Addio a Sinisa Mihajlovic, scomparso dopo una battaglia contro la leucemia. Lo ricordiamo con Giovanni Capuano. L'euroreportage di questo venerdì, "L'Europa e il diritto allo sport", è a cura di Anna Marino. Il meteo del weekend con Antonio Sanò, meteorologo de ilmeteo.it.
L'apertura di giornata, con le notizie e le voci dei protagonisti. Tutto in meno di 30 minuti. Putin rimane aperto a colloqui per assicurare gli interessi della Russia, spiega il portavoce del Cremlino Peskov. Per la Russia però non è possibile accettare le condizione poste dal presidente americano Joe Biden per avviare le trattative con l'Ucraina, cioè che le truppe di Mosca lascino il territorio ucraino. Gli ultimi aggiornamenti sul conflitto con il Generale Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa, consigliere scientifico IAI.
Nuovi raid su Kiev, Leopoli e Odessa. Fonti Ue: milioni di ucraini al freddo, rischio ondata profughi. Il Parlamento Europeo vota la risoluzione che definisce la Russia stato terroristico. Con noi Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa, consigliere scientifico IAI. Caso Saman Abbas: tutte le ultime con Mattia Caiulo, giornalista dell'Agenzia DIRE di Reggio Emilia. La giornata dei mondiali in Qatar con il nostro Dario Ricci.
Sono stati presentati, al Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi del Sistema Museale dell'Università di Palermo, 22 motori storici completamente restaurati in vista del Centenario dell'Aeronautica Militare del 2023, sulla base di un accordo di collaborazione tra le due istituzioni. Alla presentazione hanno preso parte il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, Generale di Squadra Aerea, Luca Goretti, ed il Rettore dell'Università di Palermo, Massimo Midiri. xd6/vbo/gtr
Sono stati presentati, al Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi del Sistema Museale dell'Università di Palermo, 22 motori storici completamente restaurati in vista del Centenario dell'Aeronautica Militare del 2023, sulla base di un accordo di collaborazione tra le due istituzioni. Alla presentazione hanno preso parte il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, Generale di Squadra Aerea, Luca Goretti, ed il Rettore dell'Università di Palermo, Massimo Midiri. xd6/vbo/gtr
L'apertura di giornata, con le notizie e le voci dei protagonisti. Prosegue, seppur meno intensa, la controffensiva delle truppe ucraine. I russi dopo averla "annessa" poco più di un mese fa, hanno lasciato la regione di Kherson. Ne parliamo con Gen. Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa, consigliere scientifico IAI.
L'apertura di giornata, con le notizie e le voci dei protagonisti. Poi cerchiamo di fotografare la situazione nei territori ucraini dove si combatte. Ieri tre forti esplosioni sono state udite a Zaporizhzhia, mentre si sono alzate colonne di fumo dal centro della città che ospita la centrale nucleare che ieri Putin a rivendicato come russa. Ne parliamo con Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa, consigliere scientifico IAI.
L'apertura di giornata, con le notizie e le voci dei protagonisti. Dopo i sedicenti referendum Putin ha celebrato l'annessione degli oblast di Donetsk e Lugansk e quelli di Zaporizhzhya e Kherson. Il presidente russo, ha aperto inoltre ai negoziati, "siamo pronti a tornare al tavolo dei negoziati" facendo intendere, dunque, di voler attestare le truppe russe ai soli territori riconosciuti.Ne parliamo con Leonardo Tricarico, generale, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare.
La Confederazione pensa a uno Stato Maggiore di crisi. Come dovrebbe essere organizzato e come funzionerebbe?
Matteo Demonte, Ciaj Rocchi"La macchina zero""Le stelle di Dora"Solferino Librihttps://www.solferinolibri.it/"La macchina zero"Il 9 novembre 1961 sull'autostrada Milano-Torino pioveva a dirotto. Mario Tchou, capo della Divisione Elettronica Olivetti, era in auto verso Ivrea dove avrebbe presentato le ultime novità al consiglio di amministrazione. Aveva 37 anni, e sarebbe stato l'ultimo dei suoi viaggi. Su richiesta di Adriano Olivetti, era tornato in Italia dagli States dove dirigeva il prestigioso Hartley Laboratory. Aveva presentato alla Fiera di Milano un Elaboratore Elettronico Aritmetico, Elea 9003: il primo computer interamente realizzato con elementi allo stato solido, i transistor. Questa macchina segnò un passaggio tecnologico fondamentale. Da allora, il mondo non sarebbe più stato lo stesso."Le stelle di Dora"«Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i nostri figli e i figli dei nostri figli.»Il Prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa è stato ucciso a Palermo, in via Carini, il 3 settembre 1982 insieme alla giovane moglie Emmanuela Setti Carraro.Le stelle di Dora è la graphic novel che ricorda la sua vita e le sue battaglie, contro i nazisti nelle Marche, contro la mafia in Sicilia, contro le Brigate Rosse, fino alla tragica fine a Palermo.Le stelle di Dora racconta anche la sua vita familiare, attraverso le lettere private che scrisse per tutta la vita alla prima moglie Dora.Con lo stile denso e moderno che li contraddistingue, Ciaj Rocchi e Matteo Demonte, in collaborazione con lo Stato Maggiore dell'Arma dei Carabinieri che ha aperto i suoi archivi, e con figli del Generale dalla Chiesa, danno vita e movimento a oltre quarant'anni di indagini e di storia d'Italia.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Siamo tornati in Texas, dove dopo la strage alla scuola elementare di Uvalde - nella quale sono rimasti uccisi 19 bambini e due insegnanti - tra qualche giorno si terrà la convention della National Rifle Association: ne abbiamo parlato con Joe Lansdale (scrittore texano, il suo ultimo romanzo è "Moon Lake", pubblicato in Italia da Einaudi editore) e Patrick Blanchfield (Associate Faculty Member del Brooklyn Institute for Research, fa ricerca su diffusione delle armi da fuoco e violenza). Subito dopo siamo tornati in Ucraina, dove la Russia pone un ritiro delle sanzioni come condizione per l'allentamento dei controlli sui carichi di grano custoditi nei porti del Mar Nero: ne abbiamo parlato con l'Ammiraglio Giuseppe De Giorgi (ex Capo di Stato Maggiore della Marina e docente alla Webster University). Infine siamo andati in Afghanistan, dove i giornalisti di Tolo News hanno deciso di andare in onda con i volti coperti per solidarietà alle colleghe donne - costrette a coprire il volto dai talebani - mentre proseguono gli attentati suicidi contro la comunità Hazara: ne abbiamo parlato con Zirak Faheem (caporedattore di ToloNews) e abbiamo sentito le risposte del portavoce dei Talebani Bilal Karimi, raccolte dal giornalista Morteza Pajhwok.
Bombardamenti su Kharkiv, si intensifica l'offensiva russa. Draghi chiama Putin per sbloccare le navi per l'export di grano dall'Ucraina. Con noi Mattia Sorbi, giornalista in collegamento da Kharkiv, e il Gen. Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa, consigliere scientifico IAI. Draghi: "Bene l'intesa sulle concessioni balneari, vicini all'accordo anche sulla delega fiscale. Porteremo a termine tutti gli obiettivi del Pnrr". Ne parliamo con Alberto Orioli, vicedirettore del Sole 24 Ore. Vaiolo delle scimmie, Vaia: "La quarantena non serve, è da Medioevo". Il commento di Marco Falcone, Professore associato di Malattie Infettive all'Università di Pisa e membro del consiglio direttivo della Simit, Società Italiana di Malattie Infettive e tropicali. Roma in festa per la vittoria dei giallorossi di Mourinho in Conference League. Sentiamo Giovanni Capuano.
Zelensky apre alla pace senza la restituzione della Crimea. Una fregata russa sarebbe in fiamme al largo di Odessa, ma il Cremlino smentisce. Ore decisive per l'evacuazione dei civili dall'acciaieria Azovstal. Con noi il Gen. Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa, consigliere scientifico IAI, Mattia Sorbi, giornalista in collegamento da Kharkiv eRoberto Bongiorni, inviato del Sole 24 Ore a Odessa. Serie A: oggi Inter-Empoli e Juventus-Genoa. Ci aggiorna Giovanni Capuano. L'Euroreportage di questo venerdì, "PNRR, terzo pilastro. Mobilità sostenibile, ultima chiamata", è a cura di Anna Marino. Il meteo del weekend con Antonio Sanò, meteorologo de ilmeteo.it.
Sì della Germania alle armi pesanti all'Ucraina. Il Cremlino: "L'invio di rifornimenti militari è una minaccia per l'UE. Pronte armi mai viste". Biden: "sequestreremo yacht e ville a cleptocrazia di Putin". Con noi Gen. Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa, consigliere scientifico dello IAI. Addio al Green Pass, l'obbligo di mascherine al chiuso resta per trasporti, ospedali ed eventi. Il commento del Prof. Massimo Ciccozzi, epidemiologo molecolare dell'Università Campus Biomedico di Roma. Caso Cazzaniga: sequestro di beni a due indagate. Ci racconta tutto Marco Oliva, giornalista di Telelombardia e Antenna 3. Gravissimo il procuratore sportivo Mino Raiola. Conference League: alle 21 la Roma in casa del Leicester per la semifinale d'andata. Ci aggiorna Giovanni Capuano.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6989MENTRE L'UNIONE EUROPEA CHIACCHIERA, LA CATTOLICA POLONIA ACCOGLIE DUE MILIONI DI PROFUGHI UCRAINI di Cristina SiccardiLa Polonia è la nazione che sta accogliendo in Europa il maggior numero di profughi ucraini. Ad oggi si contano più di due milioni, con Varsavia in testa, che ha incrementato improvvisamente i suoi abitanti del 17%, per il momento. A tutti viene offerto vitto, alloggio, scuola, servizio sanitario nazionale, utilizzo dei mezzi pubblici... ma ciò vale per Varsavia come per Cracovia, Lublino, Łód, Breslavia... si è innescata una macchina organizzativa incredibile, grazie ad una gigantesca operazione antiburocratica e al lavoro infaticabile di sindaci, associazioni umanitarie e volontari. Il Paese sta reggendo un'ondata migratoria che non trova confronti nella storia d'Europa. Nell'estate del 2015 la cancelliera tedesca Angela Merkel prevedeva di accogliere in Germania un milione e 200 mila richiedenti asilo in fuga dalla Siria, la Polonia spiazza tutti, dando dimostrazione di tenacia e di forza.Un popolo serio, rigoroso e profondamente cattolico quello dei polacchi, che sentono gli ucraini non solo gente confinante, ma veri e propri fratelli. Questa è la realtà umana, che non è fatta di globalismo materialista costruito forzatamente a tavolino, perché esiste una grande e insopprimibile anima dei popoli: a volte amici o nemici, alleati od ostili fra di loro, ma che succhiano il loro essere dalla loro storia e dalla loro tradizione, tutti elementi che vanno rispettati - un'arte che ben conosce la fede cattolica - perché ciò fa parte della natura stessa dell'essere popolo e proprio per questo la disciplina storiografica è più che preziosa, perché fa comprendere le ragioni del presente, afferrando la cognizione di ciò che potrà accadere nel futuro prossimo.Proprio constatando questo eroismo polacco, di fronte al quale l'Unione europea, ringraziando, rimane basita, tornano alla mente fatti della storia moderna e contemporanea incancellabili dalla memoria storica della Polonia, che l'ha vista dilaniata in più riprese sia dai tedeschi che dai russi. La Seconda guerra mondiale prese le mosse proprio in questa nazione occupata dai nazisti, e come non ricordare il massacro nella foresta di Katyn? Qui si consumò l'esecuzione sommaria di circa 22.000 fra ufficiali, politici, professori, giornalisti e industriali polacchi, era la cosiddetta Intelligencija polacca, che venne sterminata dal Commissariato del popolo per gli affari interni dell'Unione Sovietica (NKVD) a circa 20 km ad ovest della città di Smolensk.SAN GIUSEPPE KALINOWSKIMa c'è la testimonianza di un santo che desideriamo proporre in questi tempi di guerra: stiamo parlando del carmelitano san Raffaele di san Giuseppe Kalinowski, beatificato da Giovanni Paolo II a Cracovia il 22 giugno 1983 e canonizzato il 17 novembre 1991 a Roma.Quando egli nacque, da un'antica e nobile famiglia polacca, il 1° settembre 1835 a Vilnius, in Lituania, la Polonia da circa quarant'anni non esisteva più sulle mappe geografiche perché era stata così spartita: l'82% era sotto la Russia, il 10% sotto l'Austria, l'8% sotto la Prussia. Questa situazione rimase tale fino al 1918, quando, a chiusura della Prima guerra mondiale, si aprirono scenari ancora più devastanti. In quegli anni la russificazione procedeva forzatamente: scopo degli Zar dell'epoca (gli ultimi Zar - la Famiglia imperiale Romanov - saranno trucidati a Ekaterinburg, nel luglio del 1918, dalla mano bolscevica, per poi essere canonizzati dalla Chiesa ortodossa russa il 15 agosto 2000) era quella di piegare il popolo polacco dal punto di vista militare, economico, culturale e religioso.Deportazioni, esecuzioni capitali sulla piazza del mercato e il terrore serpeggiava in Polonia, mentre Josef cresceva all'ombra del Santuario nazionale di Ostra Brama, che rappresenta per la Lituania l'equivalente di Czestochowa per la Polonia: è l'«Ausros Vartai», ossia la «Porta dell'Aurora», perché edificato al di sopra della porta orientale del muro di cinta, costruito intorno alla città all'inizio del XVI secolo. A partire dal XVIII secolo, la Chiesa riconobbe il carattere miracoloso dell'immagine mariana nera e Pio XI, nel 1927, concesse a Nostra Signora di Vilnius gli onori dell'incoronazione e il titolo di «Madre della Misericordia», immagine a cui padre Josef rimase per sempre devotamente legato. Altro luogo sacro che il giovane frequentava era la cattedrale della Santissima Trinità e dei Santi Stanislao e Ladislao di Vilnius, sulle cui tombe pregava per l'unità delle Chiese orientali con Roma.Conclusi gli studi all'Istituto dei Nobili a 16 anni, si iscrisse al biennio di Agronomia per poi approdare, con la sua predisposizione alla matematica ereditata dal padre, a San Pietroburgo alla Scuola di Ingegneria. Intelligente, riservato, brillante negli studi e apprezzato, confesserà avanti negli anni: «Considerando ora alcuni elementi importanti della mia vita, avrei dovuto allora (prima di partire per la Russia) chiedere di entrare nel seminario diocesano di Vilnius. E proprio perché non l'ho fatto, molti anni della mia vita, specialmente quelli della giovinezza, si sono frantumati in pezzi divisi tra loro, riuscendo senza profitto per me e per gli altri, convertendosi in vanità». Nel nuovo ambiente, infatti, la sua fede si affievolì poiché circondato dall'indifferentismo religioso e dal positivismo scientista. Il suo malessere spirituale lo formulò sinteticamente in questi termini: «Questa è la mia disgrazia: che cerco lo spirito e trovo sempre la materia».DIECI ANNI DI LAVORI FORZATI IN SIBERIADivenne Tenente Ingegnere e Assistente di Matematica nell'Accademia di San Pietroburgo. A 20 anni ritornò in patria, dove non si era allentata la morsa zarista. Venne incaricato di occuparsi della progettazione della ferrovia Kursk-Kiev-Odessa e dovette tracciare il percorso tra fango e paludi, ma proprio in questo contesto lavorò su se stesso, recuperando e irrobustendo la sua trascorsa fede. In particolare, un semplice libretto di devozione mariana, che trovò casualmente, fece emergere la calda e zelante fede polacca in lui.Poiché i lavori per la ferrovia vennero sospesi per mancanza di fondi, il promosso Capitano di Stato Maggiore venne assegnato alla fortezza di Brest-Litovski, con l'incarico di sovrintendere le fortificazioni e la loro manutenzione. Nel 1863 apprese dell'«Insurrezione di gennaio». Registrerà nelle sue Memorie, fonte preziosissima, come la sua corrispondenza, per comprendere al meglio la levatura intellettuale e spirituale di Kalinowski: «Troppo chiara era la visione interiore della lotta di un popolo disarmato contro la forza del governo russo che disponeva di una enorme e potente armata. Conservare l'uniforme di questo esercito, quando il cuore tremava nell'apprendere le notizie dello spargimento di sangue fraterno sarebbe stato inconcepibile. Mi domandavo: "Mi è permesso rimanere passivo, quando tanti sacrificano tutto per questa causa?"». Egli tentò di dissuadere gli insorti, per questo venne accusato di essere un vigliacco oppure una spia russa. Si mise a disposizione del «Consiglio Nazionale della Insurrezione» e venne nominato Ministro della guerra per la regione di Vilnius, ma accettò quell'incarico ad una sola condizione: non avrebbe mai firmato nessuna condanna a morte.Il Vescovo di Vilnius fu mandato in esilio e alcuni sacerdoti furono impiccati; mentre i conventi si trasformarono in prigioni. Josef fu arrestato, ma non denunciò nessuno, venne quindi condannato a morte, pena che gli venne commutata in dieci anni di lavori forzati, in Siberia. Deportato, ripercorse da condannato quelle terre sulle quali, come ufficiale, aveva disegnato il tracciato della ferrovia. Irkutsk, poi le saline di Usolye, presso il lago Bajkal: 8000 Km circa percorsi su vagoni ferroviari, carri, barche, ma anche a piedi. Dieci mesi di viaggio, intanto: «le pianure immense sotto e dietro gli Urali erano diventate un cimitero senza confini per decine di migliaia di vittime strappate dal seno della Madre Patria, e inghiottite per sempre».ASCESI E SANTITÀAscesi e santità iniziano in lui un massiccio percorso. Queste le sue riflessioni in Siberia «Il mondo può privarmi di tutto, mi resterà sempre un nascondiglio a lui inaccessibile: la preghiera. In essa si può raccogliere il passato e il presente, e anche il futuro, sotto la forma della speranza... Al di fuori della preghiera, non ho niente da offrire a Dio, posso dunque considerarla come l'unico mio dono. Non posso digiunare, non ho quasi nulla da dare in elemosina, mi mancano le forze per il lavoro; mi resta solo il soffrire e il pregare. Però mai ho avuto tesori più grandi. E non voglio altro». Dopo il lavoro forzato, pregava e leggeva, in particolare il Vangelo, l'Imitazione di Cristo, poemi tradotti di Dante e di Tasso, gli Esercizi di sant'Ignazio di Loyola, libri di teologia.Liberato nel 1874, gli venne negato di risiedere in Lituania. A 39 anni si mise ad insegnare - la sua grande passione -, diventando precettore del giovane principe polacco Augusto Czartoryski (1858-1893), che sarà beatificato a Roma da Giovanni Paolo II il 25 aprile 2004. La sua famiglia, da tre decenni, si era stabilita in Francia quando, dopo la rivoluzione del 1830 e la confisca dei beni, era stata posta al bando dalla Russia. Augusto, colpito dalla tubercolosi, nella sterile e voluttuaria vita parigina che lo opprimeva, conobbe san Giovanni Bosco, che gli cambiò la vita, entrando, infatti, nel 1886 nella Congregazione salesiana. A motivo della sua malattia venne mandato a completare gli studi nella salubre aria marina ligure, dove venne ordinato sacerdote a San Remo il 2 aprile 1892.
L'apertura di giornata, con le notizie e le voci dei protagonisti. Poi le ultime sulla guerra in Ucraina con gli occhi del mondo tutti puntati su Mariupol dove sembra appesa ad un filo la residua resistenza dell'esercito ucraino. Ne parliamo con il Gen. Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa, consigliere scientifico IAI.
Nella prima parte del programma siamo andati in Congo, dove nella zona del Nord Kivu - la stessa in cui sono stati uccisi l'ambasciatore italiano Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e l'autista Mustapha Milambo - ci sarebbe una tregua in vista tra il governo e la milizia armata M23: funzionerà? Ne abbiamo parlato con Patrick Syaluha (giornalista di Goma per B-one TV) e con John Banyane (presidente delle associazioni della società civile del Nord Kivu). Subito dopo siamo tornati in Ucraina, dove proseguono i combattimenti e le accuse, e stamattina l'incrociatore russo Moskva ha subito ingenti danni a causa di un attacco (secondo la versione ucraina) o a causa di un incendio a bordo (secondo la versione russa): ne abbiamo parlato con l' Ammiraglio Giuseppe De Giorgi (già già capo di Stato Maggiore della Marina Militare Italiana, docente di Sicurezza e Relazioni internazionali presso la Webster University). Infine abbiamo sentito una voce politica ucraina ,quella di Inna Sovsun (già vice ministro dell'Educazione, parlamentare di Holos, partito ucraino liberale), raccolta da Emanuele Giulianelli.
Dalla BCE un approccio "Whatever it takes" per mantenere la stabilità dei prezzi. Il commento di Alberto Orioli, vicedirettore del Sole 24 Ore. E' giallo sull'incrociatore russo Moskva. L'Ucraina si intesta l'affondamento, Mosca nega. Kiev: "Attacchi terroristici in Russia vengono dall'interno". Ne parliamo con il Generale Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa, consigliere scientifico IAI. Si avvicina una Pasqua senza restrizioni. Sileri: "Da fine maggio possibile caduta dell'obbligo di mascherine al chiuso". Con noi il Prof.Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università di Milano. Serata europea per l'Atalanta, impegnata in Europa League contro il Lipsia, e la Roma, che deve ribaltare la sconfitta dell'andata con i norvegesi del Bodo Glimt in Conference League. Ci aggiorna il nostro Carlo Genta.
In Francia si accorcia la distanza tra i candidati alle presidenziali Emmanuel Macron e Marine Le Pen. Anche per il ballottaggio, tra i due è previsto uno scarto di pochi punti percentuali. Ne abbiamo parlato con Danilo Cecarelli, collaboratore a Parigi. Il racconto della guerra in Ucraina continua attraverso le parole di Anastasyia, estetista di Bucha che ha riconosciuto il cadavere di Irina, sua cliente, per la manicure. Infine, dopo la richiesta del ministro degli Esteri Kuleba di avere più armi dalla Nato, abbiamo riportato l'attenzione sugli armamenti in dotazione ai due schieramenti con l'Ammiraglio Giuseppe De Giorgi, già capo di Stato Maggiore della Marina Militare Italiana, docente di Sicurezza e Relazioni internazionali presso la Webster University.
Il ministro degli esteri ucraino Kuleba chiede ulteriore invio di armi e avverte: "In Donbass rivedrete la seconda guerra mondiale". Il G7: "Gravi conseguenze se Mosca userà armi nucleari". Con noi Salvatore Garzillo, giornalista in collegamento dal Donbass, e il Generale Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa, consigliere scientifico IAI (Istituto Affari Internazionali). Violenza domestica: la Corte di Strasburgo condanna l'Italia per non aver protetto una famiglia dalle violenze del padre. Ne parliamo con Daniele Bocciolini, avvocato specializzato in diritto penale minorile e scienze forensi, membro della Commissione Famiglia e Minori dell'Ordine degli Avvocati di Roma. Crollo del Ponte Morandi: rinvio a giudizio per tutti i 59 imputati. Ci colleghiamo con Andrea Ferro. Europa League: alle 18:45 Lipsia-Atalanta. Conference League: alle 21 Bodø Glimt-Roma. Ci aggiorna Giovanni Capuano.
Nuovo giorno di guerra.- Lo stallo militare sul campo: è davvero cosi? Non proprio, secondo Fabio Mini, ex Capo di Stato Maggiore del comando Nato per il sud Europa, intervistato da Massimo Bacchetta - Il grande assente in questa guerra: la diplomazia. Motivi, tempi e rischi. Intervista ad Alberto Negri, del Manifesto, esperienza ultra..ventennale come inviato di guerra.
Il Fatto di domani 23 marzo. Il gioco dei ruoli nel discorso del presidente ucraino alla Camera, mentre in Senato arriva l'Odg sulle spese militari. L'Italia pronta a schierare 1300 soldati subito, dice il capo di Stato Maggiore. Nel frattempo la Russia è impantanata oppure dosa le forze? L'analisi di Fabio Mini. Marco Travaglio intervista Nicola Gratteri su mafia e riforma della giustizia. E le altre notizie che troverete in edicola
Francesco Anghelone, Andrea Ungari"Atlante Geopolitico del Mediterraneo 2022"Prefazione di Antonio IodiceIntroduzione di Andrea Margelletticon un saggio di Riccardo Redaelliin collaborazione con: Centro Studi InternazionaliBordeaux Edizionihttps://www.bordeauxedizioni.it/Il Mediterraneo continua a essere, dal punto di vista sociale e geopolitico, una delle aree più instabili del pianeta. Il Covid-19 ha avuto un impatto notevole su tutta l'area e ha contribuito a rafforzare le tendenze autoritarie in alcuni paesi come Egitto e Turchia. Se le mancate elezioni del dicembre 2021 in Libia hanno mostrato tutta l'instabilità e le profonde divisioni del paese, la Siria continua a essere segnata da un interminabile conflitto, mentre il Libano ha dovuto fare i conti con una situazione economica sempre più grave. In un Mediterraneo altamente frammentato nel quale emergono nuovi attori regionali, continua il disimpegno diretto degli Stati Uniti, elemento che impone all'Europa una maggiore assunzione di responsabilità politiche. Quali saranno le tendenze sociali della regione? E quali saranno le risposte dei singoli paesi a fenomeni epocali come la pandemia e i flussi migratori? A queste e a molte altre domande risponde l'Atlante Geopolitico del Mediterraneo 2022, giunto alla sua ottava edizione, uno strumento ormai imprescindibile per addetti ai lavori e non solo.Francesco AnghelonePhD in Storia d'Europa presso la Sapienza Università di Roma, è coordinatore scientifico dell'Area di ricerca storico-politica dell'Istituto di Studi Politici “S. Pio V”. È curatore di redazione dell'Osservatorio sul Mediterraneo, nell'ambito dell'Istituto.Curatore delle voci storiche su Grecia, Turchia e Cipro per la IX Appendice della Enciclopedia Italiana Treccani, è autore di numerose pubblicazioni relative alle dinamiche geopolitiche del Mediterraneo.Con Bordeaux ha pubblicato nel 2014 “La Troika sull'Acropoli. La Grecia ai tempi dell'Austerity”.Andrea UngariPhD, è professore associato di Storia contemporanea presso l'Università Guglielmo Marconi e docente di Teoria e Storia dei Partiti e dei Movimenti politici presso l'Università Luiss-Guido Carli. I suoi studi si sono concentrati sulla storia politica dell'Italia liberale e di quella repubblicana e sulla storia militare, con una particolare attenzione al ruolo dell'Esercito e dell'Aeronautica nella Prima guerra mondiale. Recentemente, ha collaborato con lo Stato Maggiore dell'Esercito all'elaborazione del volume Prospecta, sulle linee evolutive dell'Esercito italiano.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Il 24 febbraio rimarrà una data storica. L'invasione russa in Ucraina rappresenta un cambiamento dell'ordine internazionale che porterà molto velocemente ad una trasformazione geopolitica dell'Europa e non solo. Difesa e sicurezza sono all'ordine del giorno e per fare fronte alla minaccia di Putin – ma anche ai futuri avvenimenti nel conflitto del Mediterraneo allargato. Per questo servirà una nuova postura di deterrenza militare, che dovrà essere guidata da una politica estera unitaria. Si sta muovendo in fretta la Germania, sperando che possa influenzare anche il resto dei paesi europei.Quale futuro, quindi, per la difesa europea? In questo podcast ascolterete le voci degli esperti dello IAI – Alessandro Marrone, Nona Mikhelidze ed Elio Calcagno – in conversazione con il Sottosegretario di Stato alla Difesa Giorgio Mulè e con il già capo Stato Maggiore dell'Esercito Italiano Salvatore Farina, con l'introduzione del vicepresidente IAI Michele Nones. Il forum è stato moderato da Francesco De Leo, direttore di AffarInternazionali, la rivista dello IAI, e ha visto la partecipazione della coordinatrice editoriale Emanuela Colaci.
Com'è strutturata la bolla informativa della propaganda russa, che presenta un racconto "alternativo" a quello che sta succedendo sul terreno in Ucraina? Ne abbiamo parlato con Anna Zafesova (firma della Stampa e del Foglio, esperta di mondo russo, autrice del libro "Navalny contro Putin" edito da Paesi Edizioni) e con due voci da Mosca e San Pietroburgo, che abbiamo mantenuto anonime per proteggere la loro sicurezza. Subito dopo abbiamo affrontato la questione militare con l'Ammiraglio Giuseppe De Giorgi (ex capo di Stato Maggiore della Marina Militare Italiana, docente di Sicurezza e Relazioni Internazionali alla Webster University): di quali armamenti dispongono l'esercito russo e quello ucraino e quali sono gli altri fattori in campo? Infine siamo tornati sulla questione diplomatica con l'Ambasciatore Alessandro Minuto Rizzo (presidente della NATO College Foundation, ex vicesegretario della NATO).
Il conflitto in Ucraina si fa cyber: uno scontro ibrido fatto di confronto militare e hackeraggi. Anonymous dichiara guerra alla Russia e rivendica attacchi informatici a banche e ferrovie. In un mondo fatto di sistemi interconnessi cosa rischia l'Italia?Ne parliamo con Antonio Crispino, vice caporedattore del Messaggero, Leonardo Tricarico, generale ed ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare e con Stefano Mele, avvocato e Partner presso Gianni&Origoni, dove è il Responsabile del Dipartimento Cybersecurity Law e co-Responsabile del Dipartimento Privacy.
Abbiamo sentito le voci dal campo, con Viktoria Vdovychenko (professoressa alla Borys Grinchenko University) che ci ha parlato da Kiev, Hanna Shelest (Direttore dei programmi sicurezza Foreign Policy Council "Ukrainian Prism") che ci ha parlato da Odessa, e Luca Steinmann (giornalista freelance), che ci ha parlato da Donetsk. Abbiamo provato a inquadrare la situazione generale con Antonella Scott(giornalista del Sole 24Ore) e Danil Bochkov (analista del Russian International Affairs Council - RIAC). Abbiamo esplorato l'aspetto militare con l'AmmiraglioGiuseppe De Giorgi(già capo di Stato Maggiore della Marina Militare Italiana, docente di Sicurezza e Relazioni internazionali presso la Webster University). Abbiamo raccontato poi la disinformazione in atto con Camilla Vagnozzi(Responsabile editoriale di Facta, progetto di debunking curato da Pagella Politica) e con Carlo Canepa (responsabile editoriale di Pagella Politica, fact checker). Infine, abbiamo esplorato le sanzioni economiche con il professor Carlo Altomonte (professore di politica economica europea all'Università Bocconi).
Siamo andati in Svizzera, dove un consorzio di 48 testate giornalistiche internazionali fa scoppiare lo scandalo "Suisse Secrets": la banca elvetica Credit Suisse avrebbe sistematicamente aiutato dittatori, evasori, politici corrotti a nascondere i loro patrimoni illeciti, per un valore complessivo da 88 miliardi di euro. Ne abbiamo parlato con Luca Rinaldi, direttore di IrpiMedia, progetto di giornalismo investigativo italiano che ha partecipato all'inchiesta. Subito dopo siamo tornati sulla questione Ucraina e vi abbiamo raccontato il Consiglio di Sicurezza Nazionale russo in diretta: lo abbiamo commentato con l'Ammiraglio Giuseppe De Giorgi, (già capo di Stato Maggiore della Marina Militare Italiana, docente di Sicurezza e Relazioni internazionali presso la Webster University).
Siamo andati in Guinea Bissau, il primo narcostato africano, dove ieri si è svolto un tentativo di colpo di stato: ne abbiamo parlato con Luca Raineri (ricercatore in Relazioni Internazionali e Security Studies presso la Scuola Superiore Sant'Anna di Studi Avanzati di Pisa, e membro della Research School on Peace and Conflict di Oslo) e con Martina Pizzolato(rappresentante dell'ONG Mani Tese a Bissau). Subito dopo siamo tornati in Ucraina, per comprendere meglio le proposte di de escalation rivolte da NATO e USA alla Russia, rivelate dal quotidiano spagnolo El País: ne abbiamo parlato con l'Ammiraglio Giuseppe De Giorgi (ex capo di Stato Maggiore della Marina Militare Italiana, analista militare).
L’apertura di giornata, con le notizie e le voci dei protagonisti. Continua a salire la tensione tra l'Occidente e la Russia dopo che questa ha di fatto circondato con oltre 100 mila soldati l'Ucraina. Ieri sera il colloquio Biden-Putin ma la situazione rischia di peggiorare ancora. Siamo alla vigilia di una guerra? Lo chiediamo a Vincenzo Camporini, generale, già Capo di Stato Maggiore della Difesa.
Il tema dell'episodio sono i regolamenti degli anni 90 (l'Istruzione per la tenuta degli uffici e del carteggio e il Regolamento d'istruzione e di servizio). l 2022 rappresenta un anno particolare per la storia dei Carabinieri. Si può celebrare il secondo centenario di pubblicazione del regolamento generale del corpo dei Carabinieri Reali 1822. In questo senso ci è parso utile dedicare un intero episodio a tracciare il percorso del regolamento del 1822 sino alla mutazione nel 1892. Tale narrazione non poteva esonerarci dal trattare anche l'istruzione per la tenuta degli uffici e del carteggio, che rappresenta il primo tentativo di organizzare in modo unitario e organico tutta la gestione documentaria all'interno dell'Arma dei Carabinieri Reali. Per un approfondimento si rinvia a Flavio Carbone, Tra carte e caserme: Gli archivi dei Carabinieri Reali (1861-1946), Roma, Stato Maggiore della Difesa, 2016, pp. 725, ISBN 9788898185290. Il testo oramai esaurito si può scaricare in formato adobe acrobat dal sito della difesa, area storica, cercando il testo nella libreria consultabile. Alla prossima! --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6732LO STATO INGABBIA I MEDICI DI BASE NELLA STRUTTURA STATALE di Paolo GulisanoCome è noto, al Governo italiano, quando si parla dell'epidemia da Covid, piace molto utilizzare una terminologia bellicistica. Accettando tali metafore, si potrebbe dire che quando nel febbraio del 2020 ebbe inizio l'invasione nemica, il primo fronte a crollare - come in una sorta di Caporetto - fu la Medicina del Territorio. Una resa senza resistenza. Gli ordini dello Stato Maggiore furono di abbandonare le trincee e le difese, ripegando nelle ridotte ospedaliere.Fuori di metafora, la strategia del Governo fu, come ben sappiamo, di rinunciare a interventi di cure domiciliari. Ai Medici di Medicina Generale, il termine corretto con cui indicare coloro che molto spesso sono ancora oggi chiamati "medici base", eredi dei vecchi medici della Mutua e prima ancora dei medici condotti, fu chiesto di chiudere gli ambulatori, e di non recarsi a domicilio dei pazienti. Ciò ebbe le conseguenze che conosciamo. Non vennero nemmeno forniti presìdi di protezione, e tantomeno protocolli di cura. Mentre l'esercito era in rotta, ognuno cercò di arrangiarsi come poteva, e non pochi furono coloro che tentarono in scienza e coscienza di curare queste forme di gravi polmoniti, utilizzando farmaci ben noti. In seguito, dal Governo arrivarono non senza ritardo delle linee guida, ma erano quelle tristemente note della "Tachipirina e vigile attesa". Molto probabilmente, se la linea della Medicina Territoriale avesse tenuto, se il Comando Supremo non l'avesse abbandonata, le perdite del conflitto sarebbero state molto inferiori.GRANDE RESET NELLA SANITÀPur senza che ci sia stata un'attenta analisi di questi spaventosi errori del 2020, oggi il Governo vuole mettere mano ad una riorganizzazione della Medicina del Territorio. Dei cambiamenti radicali, che fanno pensare che sia iniziato un profondo Reset anche in campo medico. Per la sanità territoriale starebbero per essere messi sul piatto 9 miliardi di euro. Una somma considerevole che lascia immaginare l'importanza per il Governo di un settore strategico per le cure e per le professionalità coinvolte, ovvero i medici di famiglia.Rivedere il ruolo del medico di medicina generale diventa pressoché indispensabile, e così si sta facendo strada un'ipotesi che cambierebbe profondamente il ruolo del medico di medicina generale, ma anche dei pediatri di libera scelta: il passaggio ad un rapporto di dipendenza. In pratica, medici di base e pediatri non sarebbero più - come ora - dei liberi professionisti convenzionati col Sistema Sanitario, Nazionale e Regionale, ma dei dipendenti pubblici, esattamente come lo sono i Medici Ospedalieri.Pur con dei correttivi per i professionisti in attività da molto tempo, il rapporto di dipendenza sembrerebbe gradito ai giovani medici neolaureati, che avrebbero un posto pubblico sicuro, e soprattutto per alcune sigle sindacali. La CGIL spinge con forza su questa soluzione. C'è inoltre un disegno più vasto di riorganizzazione della rete territoriale: non più studi medici del singolo professionista, ma la futura sanità territoriale si dovrà basare sulle cosiddette "Unità complesse di cure primarie" (Uccp): strutture che ospiterebbero più medici di base, infermieri e segreteria in grado di tenere aperti ambulatori e servizi diagnostici di base con maggiore continuità.DISTRUTTA L'AUTONOMIA PROFESSIONALE DEL MEDICOQuesto sarebbe indubbiamente un vantaggio, ma sacrificando l'autonomia professionale del professionista, o quel che ne resta, perché tra protocolli e linee guida e altri binari obbligati di tipo burocratico questa autonomia è da tempo erosa, e la pandemia lo ha rivelato in modo clamoroso. Molti temono che le Uccp, così come un altro tipo di struttura sanitaria di cui si sta ipotizzando, le cosiddette "Case di Comunità" (con un linguaggio che sembra uscito da un film sugli Anni '70) trasformino quello che un tempo non lontano era chiamato anche "medico di famiglia" da libero professionista a lavoratore subordinato di un'organizzazione statale.D'altra parte, il Segretario della CGIL ha dichiarato: «Noi chiediamo una norma stringente che porti i medici di base a lavorare nelle case della comunità. Il rapporto "fiduciario" tra paziente e medico di base spesso si rivela un rapporto "privatistico". Noi siamo favorevoli al rapporto fiduciario, ma tra il paziente e il servizio sanitario nazionale: l'equipe multiprofessionale deve rappresentare la cellula vitale del Sistema sanitario".Le Case di comunità rappresenterebbero dunque il centro territoriale strategico per la presa in carico delle persone, e secondo la visione strategica che le prevede, non potrebbero funzionare in quella che è ritenuta una "frammentazione" dei rapporti di lavoro libero professionali. All'interno di Case e Ospedali di comunità saranno collocate tutte le funzioni di cura primaria. Il tutto, naturalmente, normato e codificato dai protocolli che i sanitari che opereranno in queste strutture, di cui saranno dipendenti con tutti gli obblighi che ne conseguono, dovranno scrupolosamente applicare.Una Sanità non più a misura di paziente, ma a misura di regole statali.
Faà di Bruno, dodicesimo e ultimo figlio di Lodovico Faà, marchese di Bruno, dopo aver frequentato l'Accademia militare, fu nominato ufficiale, distinguendosi negli studi geografici e nella cartografia. Nel 1848-1849 partecipò alla prima guerra di Indipendenza italiana, quando venne decorato e promosso capitano di Stato Maggiore.
In questo Podcast vi proponiamo gli interventi del Capo di Stato Maggiore della Difesa Enzo Vecciarelli, dell'Amministratore Delegato di Leonardo Alessandro Profumo, del Presidente dell'AIAD Guido Crosetto, dell'Amministratore Delegato di MBDA Italia Lorenzo Mariani e del Ministro della Difesa Lorenzo Guerini nel corso del webinar “La difesa missilistica, l'Europa e l'Italia” del 7 aprile 2021. Durante l'evento è stato presentato il nuovo studio dello IAI intitolato “Europe's Missile Defence and Italy: Capabilities and Cooperation”.
Tre i video incastrano l'ufficiale di Marina Walter Biot. L'obiettivo della videocamera lo ritrae mentre è intento a sua volta a fotografare, nella stanza delsuo ufficio, il monitor del pc con documenti classificati poi passati ad un militare russo. La telecamera è stata piazzata dallo Stato Maggiore della Difesa insospettito dalcomportamento di Biot.Il primo video risale al 18 marzo, poi un secondo episodio il 23 marzo e il terzo il 25 marzo. Porta dritta ad una guerra di spie tra Roma e Mosca l'indagine svolta dai carabinieri del Ros su delega del procuratore di Roma, Michele Prestipino e del sostituto Gianfederica Dito. E tra le carte dell'inchiesta affiora una storia di funzionari infedeli, di segreti non divulgabili sui sistemi di comunicazione interni ed esterni del nostro Stato.Il Gip di Roma, ordinando la sua carcerazione, definisce Biot come un traditore "senza scrupoli", di "estrema pericolosità", che ha venduto documenti con dati sensibili per trarre profitto, cinquemila euro in contanti.Nella scheda di memoria sequestrata dai carabinieri del Ros che hanno colto in flagrante lo scambio tra Biot e l'addetto russo sono state trovate al momento 181foto di documenti cartacei classificati. L'ufficiale li fotografava dai monitor dell'ufficio Politica militare e programmazione dello Stato maggiore della Difesa, dove lavorava. Presenti anche 9 documenti classificati come 'riservatissimi' (la classifica di segretezza ha quattro livelli: 'riservato', il più basso, 'riservatissimo', 'segreto' e 'segretissimo',il più elevato) e 47 di tipo 'Nato Secret'.L'ambasciatore Russo in Italia Sergey Razov si dice dispiaciuto, come offeso dalla decisione da parte italiana di dichiarare due funzionari persone non grate. I rapporti diplomatici tra Italia e Russia si limitano oggi alla mera formalità, ma i magistrati vogliono sapere da Biot il motivo preciso del suo alto tradimento.
Lo scorso 25 febbraio Stroncature, nell'ambito del programma “Transatlantica” diretto da Vincenzo Pascale, ha ospitato il dibattito dal titolo “Progetto Rinascimento Due”, con l'ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, già Capo di Stato Maggiore della Difesa. Ne hanno discusso Alberto Gavazzi, Guido Mondino, Piero Mattirolo, Luigi Gravagnuolo, Giorgio Vittori.
Abbiamo viaggiato tra la Germania e la Siria per raccontare il processo a Eyad al-Gharib, ex funzionario dei servizi di sicurezza siriani condannato per torture e crimini contro l'umanità da un tribunale tedesco: che cos'è la giurisdizione universale? E ci si può sostituire al Tribunale Penale Internazionale? Ne abbiamo parlato con Gaetana Morgante (docente di Diritto penale alla Scuola Sant'Anna di Pisa, è direttrice dell'Istituto DIRPOLIS, responsabile del progetto europeo JUSTICE) e con Marina Calculli (docente di Relazioni Internazionali all'Università di Leiden, in Olanda). Subito dopo siamo andati in Armenia, dove lo Stato Maggiore dell'esercito ha chiesto le dimissioni del primo ministro Nikol Pashinyan, che in queste ore sta denunciando un tentativo di golpe: ne abbiamo parlato con Emanuele Giulianelli (giornalista freelance, autore del libro "Qarabag: La squadra senza città alla conquista dell'Europa"), la giornalista Ani Patytian di Civilnet e con l'analista Tevan Poghosyan (presidente dell'International Center for Human Development, Think Tank con sede a Yerevan).
Nadia Urbinati, Columbia University New York ; Gianluca Di Feo, L'Espresso ; Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore ; Francesca Mannocchi, giornalista .
Nadia Urbinati, Columbia University New York ; Gianluca Di Feo, L'Espresso ; Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore ; Francesca Mannocchi, giornalista .
La Libia è forse il dossier più importante per la politica estera italiana. Eppure i due governi presieduti da Giuseppe Conte, diversi per composizione politica e agenda internazionale, hanno avuto un approccio identico alla questione: confuso e rinunciatario. L’Italia non ha compreso che il paese nordafricano, nostra ex colonia e fondamentale per l’approvvigionamento energetico della Penisola, è diventato un terreno di scontro dove piccole, medie e grandi potenze non hanno paura di utilizzare ogni mezzo per difendere i propri interessi. L'Italia ha rinunciato a tutto questo, forse per mancanza di strategia o forse perché ha deciso di ignorare che il mondo è cambiato. Nel terzo episodio della 3ª stagione di Cavour, Francesco Maselli ne discute con Claudia Gazzini, senior analyst dell'International Crisis Group, e Giuseppe De Giorgi, Ammiraglio ed ex Capo di Stato Maggiore della Marina.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=358LA STORIA VERA CHE HA ISPIRATO IL FILML'ultimo samurai è un film diretto da Edward Zwick uscito nel 2003, e mira a rendere onore alle tradizioni e ai valori dei samurai attraverso una vicenda storica. Ambientato nel Giappone del XIX secolo racconta la storia di un ex ufficiale americano alcolizzato (Tom Cruise), inviato per addestrare le truppe nipponiche dell'imperatore Meiji attraverso le tecniche militari moderne, contro i ribelli campeggiati dal comandante Katsumoto.Il film si inserisce nel filone storico/epico, in cui gli avvenimenti realmente accaduti vengono distorti per enfatizzare l'emozione e l'entusiasmo del pubblico. Nel film infatti confluiscono le dinamiche della Guerra Boshin (1868-1869) e la ribellione civile di Satsuma del 1877.Il personaggio di Tom Cruise è ispirato alla figura storica di Jules Brunet, nato a Belfort da una famiglia di retaggio militare e diplomato all'Ercole Polytencique a Parigi, che si avvia alla carriera militare entrando a far parte della scuola di artiglieria, dove si laurea. L'uomo partecipò all'intervento francese in Messico del 1862 ricevendo a fine missione la Legion D'Onore e divenendo capitano della cavalleria della guardia imperiale.Nel 1866 Napoleone III inviò un gruppo militare in Giappone per promuovere la modernizzazione delle truppe dello Shogun. Tra questi vi era Jules Brunet capitano istruttore d'artiglieria, incaricato di insegnare ai samurai le più innovative tattiche militari e formarli all'uso delle armi tecnologicamente più avanzate.Fino a quel momento il Giappone era stato chiuso al mondo occidentale e isolato nella sua cultura. In seguito al trattato di Kanagawa invece si permise alle navi occidentali di attraccare in due dei suoi porti, aprendo il mercato e il commercio all'Europa e all'America.L'evento venne percepito come uno shock culturale ed un attentato al potere delle classi aristocratiche, dividendo la nazione in due fazioni: quella aperta alla modernizzazione e quella tradizionalista.Nel 1868 le tensioni interne sfociarono nella guerra di Boshin, conosciuta anche come "la rivoluzione giapponese": da un lato l'imperatore Meiji di approccio modernista che supportava l'instaurazione del potere imperiale e dall'altro Tokugawa Shogunate che perseguiva l'idea di una dittatura militare composta da samurai d'élite.La guerra durò quattro mesi e rappresentò una vittoria decisiva per le truppe imperiali, portando molti signori feudali giapponesi a cambiare fazione dallo Shogun all'imperatore, inducendo alla fuga Brunet e l'ammiraglio dello Shogunato Enomoto Takeaki verso nord, nella capitale Edo (Tokyo) sulla nave da guerra Fujisan.Jules Brunet ignorò il richiamo in patria delle intere truppe francesi da parte di Napolone III, e proclamò la nascita della repubblica di Ezo, situata nell'isola di Hokkaidō, con Enamoto come presidente. Lo scontro decisivo avvenne nella Battaglia di Hakodate nel 1869, dove i 3.000 uomini ribelli di Enamoto vennero annientati dai 7.000 delle truppe imperiali. Nel film questa battaglia è resa con una scena finale di grande suggestione.Il comandante J. Brunet in seguito, fu costretto a scappare dal Giappone poiché dichiarato ufficialmente un nemico pubblico e riuscì, attraversando il Vietnam, a rientrare in Francia. Qui invece di essere processato trovò uno scalpitante appoggio pubblico che inneggiava al suo coraggio, alla sua determinazione e alla lealtà dimostrata, che ricalcavano i valori dei Samurai più coraggiosi, riuscendo così ad essere reinserito nell'esercito e concludendo la sua carriera militare diventando Generale e Capo di Stato Maggiore del Ministro della Guerra francese nel 1898.Nonostante le modifiche cinematografiche il film L'ultimo Samurai manifesta le sue radici in molteplici figure ed eventi storici, pur non essendo completamente fedele a nessuno di essi.Resta chiaro che la vera storia di Jules Brunet è stata la principale ispirazione per il personaggio di Tom Cruise. Brunet infatti ha rischiato la sua carriera e la sua vita per mantenere il suo onore di soldato, rifiutando di abbandonare le truppe che aveva addestrato quando gli era stato ordinato di tornare in Francia.
Ugo Tramballi, ISPI ; Marina Calculli, Univ. Leiden ; Pucci Bonavolontà, giornalista ; Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore della Difesa .
Ugo Tramballi, ISPI ; Marina Calculli, Univ. Leiden ; Pucci Bonavolontà, giornalista ; Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore della Difesa .
Ai microfoni di Radio Punto Zero, il direttore marittimo del Friuli Venezia Giulia e comandante della Capitaneria di Porto di Trieste Luca Sancilio, dopo quattro anni di mandato, saluta la città e la regione pronto a dirigersi verso lo Stato Maggiore di Roma per nuovi importanti incarichi.
Iran: l’ultimo brutale omicidio di una ragazzina, potrebbe accelerare la legge contro l’omicidio d’onore. Iraq: in corso raid turchi contro i curdi. Grecia: stupratore braccato dalla polizia, si butta da una scogliera, e sopravvive. Nuova Zelanda: dopo 18 giorni recuperati due escursioni scomparsi nella nebbia. Venezuela: esclusiva Reuters, gli Usa stanno preparando un’incriminazione contro la moglie di Maduro. Yemen: ministro Difesa e capo di Stato Maggiore sopravvivono ad un attacco. Algeria: negata la cauzione ad un giornalista colpevole di parlare delle proteste. Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli.
(EN)LARGE è il nuovo programma radiofonico sviluppato in collaborazione tra Esercito Italiano e Luiss Guido Carli, che affronterà i valori condivisi da entrambe le organizzazioni e sintetizzati nei volumi “Io sono un Soldato” ed “EroStudente”, due libri che affrontano temi molto simili, seppure declinati su due differenti realtà. Ospiti il Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito e il Dott. Giovanni Lo Storto, Direttore Generale dell’ateneo, autori dei dei volumi.
Terzo compleanno per Mediorientarsi, che cominciava le sue trasmissioni il 31 marzo del 2016.Nell'agenda di oggi:- una settimana di disastri climatici in Iran: alluvioni e grandi piogge hanno colpito il Paese anche in zone in cui non pioveva da tempo;- a Tunisi si apre domenica il vertice della Lega Araba: sul tavolo il futuro diplomatico della Siria, la questione palestinese, la crisi in Libia e la guerra in Yemen;- Le parole del capo di Stato Maggiore algerino, Ahmed Gaid Salah, ci dicono che l'epoca di Bouteflika è arrivata davvero alla fine. Ma ormai la protesta è andata oltre, e cambiare l'anziano presidente non basta più;- in Turchia si vota per le elezioni locali. Insieme a Murat Cinar cerchiamo di comprendere la portata di questa tornata, che tra le altre cose introduce le coalizioni e che come al solito rappresenta un test per il potere del presidente Erdogan;- gli Stati Uniti sfidano il diritto internazionale riconoscendo la sovranità di Israele sulle alture del Golan- chiudiamo con una buona notizia: è stato scarcerato in Egitto Alaa Abdel-Fattah, il blogger simbolo della primavera egiziana, in carcere dal 2013
Pandora TVwww.pandoratv.it La dura minaccia di Israele all’Iran "Se l'Iran attaccherà Tel Aviv, Israele colpirà Teheran e distruggerà ogni postazione militare iraniana in Siria". A dirlo è il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, in un'intervista ad Elaph, un portale saudita basato a Londra. Anche Riad, come Israele, teme le manovre iraniane nella regione medio orientale. L'intervista arriva alla vigilia di un incontro di Lieberman a Washington con alti funzionari americani. Il ministro sottolinea che Israele non può tollerare la presenza dell'Iran in Siria. A suo parere, il regime iraniano è prossimo "ai suoi ultimi giorni" e il probabile ritiro americano dall'accordo nucleare lo porterà al crollo economico. Anche perchè, secondo Lieberman, Teheran avrebbe speso oltre 13 miliardi di dollari in Siria e ne spende altri due ogni anno per sostenere Hezbollah, Hamas e la Jihad Islamica. Israele, afferma Lieberman senza fornire altri dettagli, è impegnato in un dialogo con alcuni paesi arabi. "Le cose si stanno muovendo nella giusta direzione - afferma - siamo d'accordo al 75%”. I capi della diplomazia della Russia Sergey Lavrov, della Turchia Mevlut Cavusoglu e dell'IranMohammad Javad Zarif si incontreranno a Mosca il 28 aprile prossimo.USA, Francia e NATO contro l’accordo sul nucleare iraniano Emmanuel Macron non e' riuscito a convincere Trump sulla necessita' di preservare l'accordo sul nucleare iraniano. Infatti, e' vero il contrario. “La Francia non lascera' l'accordo, perche' lo abbiamo firmato. Ma il presidente Donald Trump ed io abbiamo deciso di lavorare a un nuovo accordo globale”, ha annunciato il leader francese dopo la sua visita negli Stati Uniti. Tra le condizioni del nuovo accordo, lo stop al programma missilistico di Tehran e la “promozione della stabilita' politica” nella regione. Due punti che rendono impossibile qualsiasi compromesso con il governo iraniano. “Il programma missilistico dell'Iran ci preoccupa in modo particolare, così come i suoi sforzi per destabilizzare la regione, il sostegno a vari gruppi terroristici e la minaccia alla libera navigazione”, ha dichiarato in queste ore a Bruxelles il Segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg. Dall'International Film Festival di Teheran, il regista americano, Oliver Stone, si e' detto scioccato dal discorso di Macron: “Ricordo molto bene quanto fui fiero quando il presidente Chirac disse di no a George Bush quando voleva invadere l'Iraq. E adesso vediamo questo giovane uomo che non ha per nulla il senso della storia, della grande tradizione della Francia. La Francia deve imparare che non puo' piu' essere imperialista. Macron deve imparare a non essere un imperialista”, spiega Oliver Stone. Nel frattempo, Mosca sottolinea che qualsiasi accordo preso senza la partecipazione di Russia e Cina, ma soprattutto dell'Iran, non avra' alcuna efficacia giuridica. D'altronde, come afferma il presidente iraniano, Hassan Rouhani, “l'uomo d'affari Donald Trump non ha alcuna competenza in materia di politica, di diritto e di trattati”.Israele risponderà L'uso della forza militare senza il consenso del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite favorisce i terroristi. Lo ha dichiarato Vladimir Putin, che mercoledì 25 aprile, in occasione del nono incontro internazionale sulla sicurezza, ha accolto a Sochi i rappresentanti di alto livello di 118 Paesi. Questa prassi, adottata “da alcuni membri della comunità internazionale”, contribuisce all'inasprimento dei conflitti, genera instabilità politica, spiega il leader russo, con particolare riferimento ai recenti attacchi perpetrati dalla coalizione occidentale e da Israele sul territorio siriano, che presto potrebbero farsi più pericolosi. La fornitura di armi antiaeree a Damasco iniziera' a breve, annuncia lo Stato Maggiore russo, il quale, tuttavia, non specifica il tipo di sistema. Secondo alcune fonti, tra cui l'ambasciatore siriano a Mosca, potrebbe trattarsi di S-300. Che il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, ha già minacciato di distruggere. “E' importante che le armi difensive che i russi stanno fornendo alla Siria non vengano usate contro di noi”, ha detto, “altrimenti Israele rispondera'”. “Se qualcuno mirera' ai nostri aerei, lo annienteremo”. Israele si riserva cosi' il diritto di bombardare, impunito, uno Stato sovrano. Opac: "Nessuna arma chimica a Damasco"'L'OPAC conferma di non aver trovato nessun'arma chimica nel centro di ricerca Barzeh di Damasco’. Ad annunciarlo ieri, 25 aprile, è il generale Sergey Rudskoy, Capo della Direzione Operativa russa, che aggiunge: ‘In qualsiasi paese dove ci siano armi chimiche, queste vengono conservate e protette scrupolosamente. I tre edifici bombardati il 7 di aprile avrebbero dovuto provocare la morte immediata di migliaia di persone. Invece le persone sono sta immediatamente assistite e senza alcuna protezione'. L'annuncio arriva subito dopo il secondo sopralluogo degli ispettori a Douma e a poche ore dalla sessione straordinaria presso il quartier generale olandese dell'OPAC, all'Aja: proprio ora, mentre scriviamo, la Fact-Finding Mission - la commissione indipendente incaricata di verificare i dati - sta interrogando testimoni siriani. Pechino accusa Washington: “Non siete i paladini dei diritti umani” Il Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese ha pubblicato, martedi', un rapporto sulle violazioni dei diritti umani negli Stati Uniti. Nulla a che fare col documento pubblicato venerdi’ scorso dal Dipartimento di Stato americano che, nel suo consueto ruolo di difensore dei diritti umani in tutto il mondo, si esprimeva sugli affari interni di Cina, Russia, Iran, Corea del Nord, Turchia e Birmania. “La sensazione - afferma Pechino - e' che in questo mondo soltanto negli Stati Uniti esista la situazione ideale per il rispetto dei diritti umani”. Ma la realta’ americana e' ben diversa dalle sensazioni. Gravi violazioni dei diritti civili, discriminazione razziale sistemica, anche contro donne, bambini e disabili, vertiginoso aumento del divario tra ricchi e poveri. Nel 2017, più di 40 milioni di americani hanno vissuto in povertà. Di questi, quasi la metà, 18,5 milioni, in condizioni di povertà estrema. Un punto a parte, le operazioni militari statunitensi all'estero, per esempio in Siria, che hanno provocato migliaia di vittime. Mentre nel campo di prigionia di Guantanamo continuano le torture. Il Venezuela verso nuove elezioni tra le proteste Operazione Ragnatela. Cosi' l'opposizione venezuelana ha definito la nuova ondata di proteste pianificata per domani, venerdi 27 aprile. Obiettivo: obbligare il presidente Nicolas Maduro ad abbandonare il paese. Un'iniziativa elogiata dal Segretario generale dell'Organizzazione degli Stati Americani (OSA), Luis Almagro. Dopo il fallimento del negoziato con il governo, l'opposizione è determinata a non partecipare alle elezioni presidenziali e comunali del 20 maggio, nonostante la presenza di osservatori internazionali. Una chiara volonta' di boicottaggio del processo democratico. Nel frattempo, l'opposizione venezuelana radunata nel MUD, Tavolo di Unita' Democratica, ha dichiarato il suo sostegno alle violenti proteste in Nicaragua contro il governo sandinista di Ortega, che hanno visto sinora la morte di 30 persone e durante le quali, lunedi' 22 aprile, e' stata distrutta un'enorme statua riproducente l'ex leader venezuelano, Hugo Chavez. Nicolas Maduro condanna le violenze in Nicaragua, comparandole a quelle provocate dal MUD in Venezuela, con 125 morti in 4 mesi. Intanto, domenica inizia la campagna elettorale, sei i candidati in lizza, ma lo sfidante principale di Maduro rimane Henri Falcón, ex militare che non ha aderito al boicottaggio evocato dal MUD. Il cancelliere venezuelano Jorge Arreaza, interpellato in una conferenza stampa presso la sede dell'ONU a New York, prevede piu' del 60% di partecipazione alle urne.
Pandora TVwww.pandoratv.it La dura minaccia di Israele all’Iran "Se l'Iran attaccherà Tel Aviv, Israele colpirà Teheran e distruggerà ogni postazione militare iraniana in Siria". A dirlo è il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, in un'intervista ad Elaph, un portale saudita basato a Londra. Anche Riad, come Israele, teme le manovre iraniane nella regione medio orientale. L'intervista arriva alla vigilia di un incontro di Lieberman a Washington con alti funzionari americani. Il ministro sottolinea che Israele non può tollerare la presenza dell'Iran in Siria. A suo parere, il regime iraniano è prossimo "ai suoi ultimi giorni" e il probabile ritiro americano dall'accordo nucleare lo porterà al crollo economico. Anche perchè, secondo Lieberman, Teheran avrebbe speso oltre 13 miliardi di dollari in Siria e ne spende altri due ogni anno per sostenere Hezbollah, Hamas e la Jihad Islamica. Israele, afferma Lieberman senza fornire altri dettagli, è impegnato in un dialogo con alcuni paesi arabi. "Le cose si stanno muovendo nella giusta direzione - afferma - siamo d'accordo al 75%”. I capi della diplomazia della Russia Sergey Lavrov, della Turchia Mevlut Cavusoglu e dell'IranMohammad Javad Zarif si incontreranno a Mosca il 28 aprile prossimo.USA, Francia e NATO contro l’accordo sul nucleare iraniano Emmanuel Macron non e' riuscito a convincere Trump sulla necessita' di preservare l'accordo sul nucleare iraniano. Infatti, e' vero il contrario. “La Francia non lascera' l'accordo, perche' lo abbiamo firmato. Ma il presidente Donald Trump ed io abbiamo deciso di lavorare a un nuovo accordo globale”, ha annunciato il leader francese dopo la sua visita negli Stati Uniti. Tra le condizioni del nuovo accordo, lo stop al programma missilistico di Tehran e la “promozione della stabilita' politica” nella regione. Due punti che rendono impossibile qualsiasi compromesso con il governo iraniano. “Il programma missilistico dell'Iran ci preoccupa in modo particolare, così come i suoi sforzi per destabilizzare la regione, il sostegno a vari gruppi terroristici e la minaccia alla libera navigazione”, ha dichiarato in queste ore a Bruxelles il Segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg. Dall'International Film Festival di Teheran, il regista americano, Oliver Stone, si e' detto scioccato dal discorso di Macron: “Ricordo molto bene quanto fui fiero quando il presidente Chirac disse di no a George Bush quando voleva invadere l'Iraq. E adesso vediamo questo giovane uomo che non ha per nulla il senso della storia, della grande tradizione della Francia. La Francia deve imparare che non puo' piu' essere imperialista. Macron deve imparare a non essere un imperialista”, spiega Oliver Stone. Nel frattempo, Mosca sottolinea che qualsiasi accordo preso senza la partecipazione di Russia e Cina, ma soprattutto dell'Iran, non avra' alcuna efficacia giuridica. D'altronde, come afferma il presidente iraniano, Hassan Rouhani, “l'uomo d'affari Donald Trump non ha alcuna competenza in materia di politica, di diritto e di trattati”.Israele risponderà L'uso della forza militare senza il consenso del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite favorisce i terroristi. Lo ha dichiarato Vladimir Putin, che mercoledì 25 aprile, in occasione del nono incontro internazionale sulla sicurezza, ha accolto a Sochi i rappresentanti di alto livello di 118 Paesi. Questa prassi, adottata “da alcuni membri della comunità internazionale”, contribuisce all'inasprimento dei conflitti, genera instabilità politica, spiega il leader russo, con particolare riferimento ai recenti attacchi perpetrati dalla coalizione occidentale e da Israele sul territorio siriano, che presto potrebbero farsi più pericolosi. La fornitura di armi antiaeree a Damasco iniziera' a breve, annuncia lo Stato Maggiore russo, il quale, tuttavia, non specifica il tipo di sistema. Secondo alcune fonti, tra cui l'ambasciatore siriano a Mosca, potrebbe trattarsi di S-300. Che il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, ha già minacciato di distruggere. “E' importante che le armi difensive che i russi stanno fornendo alla Siria non vengano usate contro di noi”, ha detto, “altrimenti Israele rispondera'”. “Se qualcuno mirera' ai nostri aerei, lo annienteremo”. Israele si riserva cosi' il diritto di bombardare, impunito, uno Stato sovrano. Opac: "Nessuna arma chimica a Damasco"'L'OPAC conferma di non aver trovato nessun'arma chimica nel centro di ricerca Barzeh di Damasco’. Ad annunciarlo ieri, 25 aprile, è il generale Sergey Rudskoy, Capo della Direzione Operativa russa, che aggiunge: ‘In qualsiasi paese dove ci siano armi chimiche, queste vengono conservate e protette scrupolosamente. I tre edifici bombardati il 7 di aprile avrebbero dovuto provocare la morte immediata di migliaia di persone. Invece le persone sono sta immediatamente assistite e senza alcuna protezione'. L'annuncio arriva subito dopo il secondo sopralluogo degli ispettori a Douma e a poche ore dalla sessione straordinaria presso il quartier generale olandese dell'OPAC, all'Aja: proprio ora, mentre scriviamo, la Fact-Finding Mission - la commissione indipendente incaricata di verificare i dati - sta interrogando testimoni siriani. Pechino accusa Washington: “Non siete i paladini dei diritti umani” Il Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese ha pubblicato, martedi', un rapporto sulle violazioni dei diritti umani negli Stati Uniti. Nulla a che fare col documento pubblicato venerdi’ scorso dal Dipartimento di Stato americano che, nel suo consueto ruolo di difensore dei diritti umani in tutto il mondo, si esprimeva sugli affari interni di Cina, Russia, Iran, Corea del Nord, Turchia e Birmania. “La sensazione - afferma Pechino - e' che in questo mondo soltanto negli Stati Uniti esista la situazione ideale per il rispetto dei diritti umani”. Ma la realta’ americana e' ben diversa dalle sensazioni. Gravi violazioni dei diritti civili, discriminazione razziale sistemica, anche contro donne, bambini e disabili, vertiginoso aumento del divario tra ricchi e poveri. Nel 2017, più di 40 milioni di americani hanno vissuto in povertà. Di questi, quasi la metà, 18,5 milioni, in condizioni di povertà estrema. Un punto a parte, le operazioni militari statunitensi all'estero, per esempio in Siria, che hanno provocato migliaia di vittime. Mentre nel campo di prigionia di Guantanamo continuano le torture. Il Venezuela verso nuove elezioni tra le proteste Operazione Ragnatela. Cosi' l'opposizione venezuelana ha definito la nuova ondata di proteste pianificata per domani, venerdi 27 aprile. Obiettivo: obbligare il presidente Nicolas Maduro ad abbandonare il paese. Un'iniziativa elogiata dal Segretario generale dell'Organizzazione degli Stati Americani (OSA), Luis Almagro. Dopo il fallimento del negoziato con il governo, l'opposizione è determinata a non partecipare alle elezioni presidenziali e comunali del 20 maggio, nonostante la presenza di osservatori internazionali. Una chiara volonta' di boicottaggio del processo democratico. Nel frattempo, l'opposizione venezuelana radunata nel MUD, Tavolo di Unita' Democratica, ha dichiarato il suo sostegno alle violenti proteste in Nicaragua contro il governo sandinista di Ortega, che hanno visto sinora la morte di 30 persone e durante le quali, lunedi' 22 aprile, e' stata distrutta un'enorme statua riproducente l'ex leader venezuelano, Hugo Chavez. Nicolas Maduro condanna le violenze in Nicaragua, comparandole a quelle provocate dal MUD in Venezuela, con 125 morti in 4 mesi. Intanto, domenica inizia la campagna elettorale, sei i candidati in lizza, ma lo sfidante principale di Maduro rimane Henri Falcón, ex militare che non ha aderito al boicottaggio evocato dal MUD. Il cancelliere venezuelano Jorge Arreaza, interpellato in una conferenza stampa presso la sede dell'ONU a New York, prevede piu' del 60% di partecipazione alle urne.
Gen. VINCENZO CAMPORINI ex capo di Stato Maggiore della difesa, GIANLUCA DI FEO, vicedirettore di Repubblica, FAUSTO BILOSLAVO, gironalista Il Giornale
con: il giornalista freelance da Ankara PIERO CASTELLANO, la politologa docente di Relazioni Internazionali ad Ankara VALERIA GIANNOTTA, il vicedirettore de LaRepubblica GIANLUCA DI FEO, l'inviato speciale de ilCorriereDellaSera GUIDO OLIMPIO, l'ex capo di Stato Maggiore della Difesa e vicepresidente dell Iai il generale VINCENZO CAMPORINI, il vicepresidente dello Hdp NAMZI GUR, il corrispondente Rai da Istanbul EMANUELE FIORILLI, la corrispondente da Berlino per LaStampa TONIA MASTROBUONI
con: l'ex capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e presidente Fondazione Icsa il generale LEONARDO TRICARICO, il direttore del Centro Studi di Intelligence della Francia Cf2r ERIC DENECE, il procuratore di Como NICOLA PIACENTE
con: l'ex capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e presidente Fondazione Icsa il generale LEONARDO TRICARICO, il procuratore aggiunto alla Procura di Roma FRANCO IONTA, l'inviato de LaRepubblica GIULIANO FOSCHINI
con: il professore di Storia Bizantina all'Università di Pavia GASTONE BRESCIA, l'ex Capo di Stato Maggiore della Difesa il generale VINCENZO CAMPORINI
con: la corrispondente Tass a Roma VERA SHCHERBAKOVA, l'ex Capo di Stato Maggiore della Difesa il generale VINCENZO CAMPORINI, il collaboratore di Limes per Libano e Siria inviato a Beirut LORENZO TROMBETTA, il giornalista freelance in Turchia PIERO CASTELLANO
con: l'inviato speciale dell'Onu per la Siria STAFFA DE MISTURA la corrispondente Tass a Roma VERA SHCHERBAKOVA, l'ex Capo di Stato Maggiore della Difesa il generale VINCENZO CAMPORINI, il collaboratore di Limes per Libano e Siria inviato a Beirut LORENZO TROMBETTA
con: il professore di Storia dell'Africa all'Università di Catania e presidente dell'Associazione Studi Africani in Italia FEDERICO CRESTI, l'ex Capo di Stato Maggiore della Difesa il generale VINCENZO CAMPORINI, il fondatore e presidente di Fratelli d'Italia ex Ministro della Difesa IGNAZIO LA RUSSA, il responsabile per gli esteri di SEL l'onorevole ARTURO SCOTTO
con: Soran Ahmad rappresentante UPK, Gianandrea Gaiani direttore Rivista Analisi Difesa, Andrea Lavazza de l'Avvenire, Massimo Campanini insegnante di storia dei paesi islamici presso Università di Trento, generale Vincenzo Camporini ex capo di Stato Maggiore dell'esercito
con: Lucia Goracci, Paolo Calzini professore Studi Europei ed Euroasiatici presso John Hopkins Bologna, Mario Arpino ex Capo di Stato Maggiore della Difesa, Manlio Dinucci de IlManifesto, Danilo Elia corrispondente per Osservatorio Balcani e Caucaso
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3255BEPPE GRILLO E IL RICORRENTE MITO DEL MOVIMENTO EGUALITARIO, DEMOCRATICO, LIBERO, SNELLO di Vittorio MessoriDitemi voi: come fa a non annoiarsi, magari a infastidirsi uno con la mia età (e che, dunque, ha visto troppe volte il continuo ripetersi delle utopie, delle illusioni, degli errori), uno con alle spalle, per giunta, anni universitari in cui ha cercato di apprendere le leggi della cosiddetta "scienza della politica"? Ma sì, malgrado tutto anche la politica può essere, oltre che un'arte, una "scienza", nel senso che è retta da alcune leggi costanti che si possono sfidare solo se si è pronti a sopportare i danni.Una delle chimere ricorrenti è quella del "movimento" - egualitario, democratico, libero, snello, economico - da contrapporre al "partito": gerarchico, burocratico, dogmatico, costoso. Un mito che ritorna sempre eguale, malgrado ogni esperienza: la quale mostra la verità di una di quelle leggi della politica che dicevo. E che, cioè, un "movimento" si dissolve sempre e presto, esauriti i primi entusiasmi (causati di solito da un fondatore carismatico) e se vuole durare e incidere sulla società si trasforma necessariamente, inevitabilmente, in una istituzione. E in particolare, per quanto riguarda la politica, in un partito con capi, sedi, tessere, disciplina interna e quant'altro. I fervori, gli entusiasmi, le libertà iniziali svaniscono presto e lasciano il posto alla burocrazia partitica, quali che siano le intenzioni di fondatori e militanti.È una constatazione elementare, per la quale, in verità, non occorre un politologo, bastando una persona di buon senso: Ed ecco invece che, alle ultime elezioni politiche, quasi un quarto degli elettori italiani dà fiducia a un urlatore che definiscono un comico (anche se a dire il vero mi pare abbia fatto ridere sempre poco) e che ripresenta come una realtà salvifica, come una novità dirompente destinata a salvare il Paese, proprio un "movimento" da contrapporre ai malefici "partiti" e a cui dà il nome di un albergo: "Cinque Stelle". Fin che si trattava di strillare volgarità e insulti a tutti e a tutto nei comizi piazziaioli, sembrava agli sprovveduti che il "movimentismo" alla Grillo potesse funzionare. Ma il demagogo è stato subito punito da un successo elettorale da lui imprevisto e a lui sgradito. In effetti, è agevole (e gratificante, a causa degli applausi), inveire contro le "caste" partitiche, annunciare apocalittici disastri, quando si è piccola minoranza, quando si dice no a tutto e si sta ai margini della politica; quando, non avendo responsabilità di governo, non si deve fare i conti con la realtà. E invece, allo sventurato Grillo proprio questo è capitato: avere una spiacevole, esagerata responsabilità che ha subito mostrato che il "movimento" non funziona, che non può funzionare e che di fronte a esso sta o il rapido squagliarsi di tutto o il trasformarsi nel solito partito. Com'è successo, per fare un solo esempio, al fascismo, nato come movimento ma, una volta raggiunto il potere, fattosi subito partito, per giunta unico e totalitario. Le ispirazioni anarcoidi degli inizi trasformate presto in regime oppressivo e onnipotente. Per stare più vicini nel tempo, anche quello di Berlusconi nacque come "movimento", rifiutando sin dal nome quello di un partito e assumendo il grido della folla negli stadi: «Forza Italia». Ottenuto il successo, si cominciò con gli eufemismi: «Un partito sarebbe necessario, lo faremo sì ma "leggero"». Ma è anche da simili ipocrisie, dal mancato riconoscimento di una necessità essenziale, che vengono i guai di quella precaria e artificiosa formazione politica.Comunque, causa di noia e di fastidio è sentire ribadire - nel fervore artificioso dei comizi - la pretesa di essere "movimentisti" e non "partitici" e nel vederla annunciata come una nuova strada, mentre è vecchia, stravecchia e finita sempre come constatiamo anche ora nell'ultimo caso, quello dell'esagitato e barbuto Grillo. Il quale, tra l'altro, annoia in generale per tutto il resto che si capisce del suo "messaggio" (le virgolette sono d'obbligo, per questo insieme di urla e di minacce scomposte). Qui pure, le solite dinamiche che monotonamente si ripetono sin dai tempi remoti: l'apocalittismo, la società che corre verso il baratro, il diavolo (di volta in volta identificato in un gruppo sociale: capitalisti, borghesi, ebrei, nel caso di Grillo i politici, "la casta"), il diavolo dunque che lavora per portare tutti alla perdizione; ma ecco l'apparizione provvidenziale di un profeta che raduna attorno a sé un gruppo di persone intrepide e consapevoli, di paladini della verità e dell'onestà, ecco la creazione di una comunità al di fuori della quale non c'è salvezza, ecco l'anatema per chi lascia l'arca di salvezza, e così via, in una serie di déja vu, di costanti sempre ripetute, sin dai tempi antichi. Dal tempo, diciamo, degli esseni, buon esempio di setta escatologica. Che sbadigli! Ma bisogna rassegnarsi, la noia è lo scotto inevitabile da pagare alla "età matura" (per usare il solito eufemismo che neghi il nome stesso della vecchiaia), l'età, comunque, in cui si constata rassegnati l'eterno ritorno delle stesse illusioni di colui che ci si ostina a chiamare homo sapiens.Perché parlare di questo proprio qui, in un giornale di apologetica cattolica? Ma perché la costante che esaminavamo non vale soltanto in politica ma, più in generale, nella società intera, compresa la dimensione religiosa. E compreso, dunque, il cristianesimo, il quale nacque - appunto - come un "movimento" di discepoli ferventi e coraggiosi, pronti a mettere in comune tutti i beni e disposti persino (come avvenne tanto spesso) ad affrontare la morte. Così successe per circa tre secoli, quando i cristiani furono una minoranza, concentrata nelle città, spesso perseguitata e, comunque, senza alcuna responsabilità ufficiale. Durò fino a Costantino e, soprattutto, fino a Teodosio, l'imperatore che vietò il culto degli dèi pagani, permettendo solo quello del Cristo. Si completò allora il passaggio, come sempre inevitabile, da movimento in istituzione: non un partito, qui, ma una Chiesa gerarchica, organizzata, con leggi interne ed esterne, proprietaria di beni. Com'era indispensabile e giusto: soltanto così era possibile affrontare la sfida del tempo e non solo sopravvivere ma influire in modo efficace sulla storia. Da qui il candore, pur spesso in buona fede, di quei cattolici che vagheggiano un ritorno alla comunità cristiana descritta dagli Atti degli Apostoli, quella che appare anche nelle lettere di Paolo. Candore, dico, perché non ci si rende conto che, se non si fosse trasformato in una solida istituzione - con un Capo supremo, con lo Stato Maggiore dei vescovi, con abbazie e parrocchie a presidiare il territorio - del "movimento cristiano" delle origini sarebbe rimasto solo un cenno nei libri di storia o, al massimo, un gruppo border line, una setta marginale, priva di serio influsso. La logica dell'Incarnazione va rispettata sino in fondo: volendo la sua Chiesa nel mondo, in attesa del ritorno, il Cristo non l'ha esentata dalle leggi che reggono le istituzioni umane. Anche se, a differenza di queste, l'istituzione cattolica non è che lo strumento, il "contenitore" per un Mistero che travalica la storia e sfocia nell'Eterno. La Chiesa è una realtà "ambigua" (nel senso etimologico): la conchiglia che tutti vedono e la Perla al suo interno che solo la fede scorge. Ma per conservare e annunciare quel tesoro, il contenitore esterno - umano e, dunque, spesso sgraziato - è necessario.