POPULARITY
La Brexit non si tocca e da quel “divorzio” non si torna indietro, ma per Londra e Bruxelles è tempo di riavvicinarsi non solo in materia di sicurezza. Lo scorso lunedì, Unione Europea e Regno Unito hanno annunciato un pacchetto di intese con cui dare vita a una nuova partnership strategica. Le misure interessano commercio, norme alimentari, energia, pesca, scambi di studenti e ricercatori. Per ora si limitano a una dichiarazione d'intenti, ma da più parti si sottolinea come costituiscano la prima concreta inversione di rotta nelle relazioni reciproche a 9 anni dal referendum che sancì l'addio dell'isola all'Unione e a 5 anni dalla separazione effettiva. Come viene percepito questo “nuovo capitolo” a Londra e a Bruxelles? Quale significato dargli in un continente europeo alle prese con la guerra in Ucraina e l'allontanamento dell'“amico” americano? Partecipano alla discussione:· Andrea Ostinelli, corrispondente RSI a Bruxelles· Piers Ludlow, professore di storia internazionale alla London School of Economics· Federico Fabbrini, professore di diritto europeo alla Dublin City University
La Brexit infinita e il ritorno di Johnson
Viviana Mazza racconta che cosa si sono detti il presidente degli Stati Uniti e quello russo nelle due ore di colloquio sull'Ucraina. Luigi Ippolito spiega su quali punti il vertice tra Bruxelles e Londra ha prodotto risultati e su quali (come la mobilità dei giovani lavoratori) invece no. Valentina Santarpia parla della decisione del governo di impugnare la legge approvata dalla Provincia, che introduce il terzo mandato per il suo presidente.I link di corriere.it:La telefonata Trump-Putin: oltre due ore di colloquio sull'UcrainaUe-Regno Unito, mini «reset» sulla Brexit: intesa su difesa e pesca, nulla di fatto sulla mobilità giovanileTerzo mandato, il Consiglio dei ministri impugna la legge della Provincia di Trento
Cinque anni fa diventava operativa la Brexit, che arriva al suo anniversario con un consuntivo luci e ombre.L'europeista moderato Keir Starmer, premier laburista britannico, ha promesso un "reset" delle relazioni tra il regno unito ed il resto dell'Europa. Tutti si chiedono che cosa intenda veramente. Ci si avvicina così alla data fatidica del 19 maggio quando UK e EU si rincontreranno per appianare i problemi e ritrovare la rotta tra burocrazie doganali, visti di ingresso alle frontiere e limiti alla mobilità dei giovani che stanno minando le opportunità per tutti ai due lati della manica.Una cosa è -quasi- certa: da Brexit non si torna indietro, adesso però è ora di farla funzionare.
ICOM Transport je firma spojená nejenom s autobusovou dopravou, ale i s dopravou nákladní. Ve své flotile má 800 autobusů a 250 kamionů.Největším problémem je podle šéfky společnosti Kateřiny Kratochvílové nedostatek řidičů.„Co já pamatuji, tak dostek řidičů byl naposledy v devadesátých letech. Tam to skončilo a od té doby je řidičů málo a bude jich ještě míň. Podle statistik je totiž 20 procent řidičů už teď v důchodovém věku a dalších 30 procent v předdůchodovém věku,“ říká Kratochvílová.Jak může na Česko takový problém už brzy dopadnout, ukazuje podle Kratochvílové příklad Velké Británie poté, co vystoupila z Evropské Unie. „Najednou měla nedostatek řidičů, protože tam nemohli pracovat ti ze zahraniční. Chybělo jídlo v obchodech, řidiči nemohli tankovat, protože nebyly zásobovány čerpací stanice… Přesně takhle to vypadá, když je nedostatek řidičů,“ dodává s tím, že právě kvůli nedostatku stále roste průměrná mzda řidičů.Agenda. Rozhovory s top lídry českého byznysu, zakladateli firem, odborníky. Čtvrthodinka o byznysu z první ruky.Každý všední den na SZ Byznys a ve všech podcastových aplikacích.Odebírejte na Podcasty.cz, Apple Podcasts nebo Spotify.
Oggi su Tienimi Parigi: le appassionanti gare di kayak slalom, la per niente esagerata stampa francese, la squadra britannica fa la schizzinosa sul cibo e gli atleti si scambiano spillette, come funziona il rugby a 7 e il ritorno della rubrica Se non ora quando. Tienimi Parigi è un podcast del Post condotto da Matteo Bordone, possibile grazie alle persone abbonate al Post: se vuoi puoi farlo anche tu su abbonati.ilpost.it Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
La Brexit, 7 anni dopo, è sempre più oscura: tutti ne sono stati danneggiati, a parte i nemici dell'Unione Europea. L'uscita della Gran Bretagna Dall'UE nel 2016 fu un atto di guerra fredda? Ne parliamo con Costantino De Blasi! Tutti gli eventi dell'estate ➤➤➤ https://www.dailycogito.com/eventi Scopri PsicoStoici ➤➤➤ https://psinel.com/psicostoici-sp/ ⬇⬇⬇SOTTO TROVI INFORMAZIONI IMPORTANTI⬇⬇ LE FONTI DI OGGI: 1) https://www.ilriformista.it/uk-farage-i-miei-conti-bancari-chiusi-per-vendetta-per-la-brexit-ma-ce-il-sospetto-che-abbia-ricevuto-denaro-dalla-russia-366141/ - 2) https://www.ilpost.it/2023/05/16/brexit-fallimento-farage/ - 3) https://www.thetimes.co.uk/article/sorry-nigel-theres-always-politics-in-banking-x8d63slwj - 4) https://www.thetimes.co.uk/article/the-times-view-on-nigel-farages-banking-issues-no-accountability-b5llr2z8z Abbonati al canale da 0,99 al mese ➤➤➤ https://bit.ly/memberdufer I prossimi eventi dal vivo ➤➤➤ https://www.dailycogito.com/eventi Impara ad argomentare bene ➤➤➤ https://www.dailycogito.com/video-corso/ Il mio ultimo libro per Feltrinelli ➤➤➤ https://amzn.to/3jmCYpQ Entra nella Community ➤➤➤ https://www.patreon.com/rickdufer La newsletter gratuita ➤➤➤ http://eepurl.com/c-LKfz Daily Cogito su Spotify ➤➤➤ http://bit.ly/DailySpoty Canale Discord (chat per abbonati) ➤➤➤ https://discord.gg/pSVdzMB Tutti i miei libri ➤➤➤ https://www.dailycogito.com/libri/ Il negozio (felpe, tazze, maglie e altro) ➤➤➤ https://www.dailycogito.org/ #brexit #unioneeuropea #geopolítica INSTAGRAM: https://instagram.com/rickdufer INSTAGRAM di Daily Cogito: https://instagram.com/dailycogito TELEGRAM: http://bit.ly/DuFerTelegram FACEBOOK: http://bit.ly/duferfb LINKEDIN: https://www.linkedin.com/pub/riccardo-dal-ferro/31/845/b14 -------------------------------------------------------------------------------------------- Chi sono io: https://www.dailycogito.com/rick-dufer/ -------------------------------------------------------------------------------------------- La sigla è stata prodotta da Freaknchic: https://www.freaknchic.it/ La voce è della divina Romina Falconi, la produzione del divino Immanuel Casto. A cura di Stefano Maggiore. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
#notizie #podcast #politica #rassegnastampa
Il periodo storico in cui Re Carlo si trova a governare non è semplice. La guerra in Ucraina, gli equilibri precari internazionali, i reami (forse un po' anacronistici) del Commonwealth e la Brexit rendono il suo ruolo di sovrano molto delicato e fragile. Sul fronte interno, da quando si è insediato, ha già stretto la mano a tre primi ministri. Che sovrano è Carlo per il suo popolo? Seguirà la linea già tracciata dalla Regina Elisabetta oppure vorrà lasciare un segno personale? Lo chiediamo a Vittorio Sabadin, autore del libro "Carlo III. La lunga attesa di un re".
Cosa c'entra è un podcast del post condotto da Chiara Alessi. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
A tre anni dall'uscita politica dell'Inghilterra dall'Unione europea e a due anni dalla firma dell'accordo di scambio e cooperazione, il Trade & Cooperation Agreement, quali sono le questioni tuttora pendenti e quali le prospettive dell'economia britannica? Ne parliamo con Lucia Iannuzzi, co-fondatrice delle società di consulenza doganali C-TRADE e Overy.
⬇⬇⬇APRIMI⬇⬇ Abbonati qui: https://www.youtube.com/economiaitalia/join https://www.patreon.com/join/EconomiaItalia? La Brexit costa 100 miliardi di sterline al Regno Unito Qui per segnalare temi: https://tellonym.me/dr.elegantia Podcast (su tutte le piattaforme): https://www.spreaker.com/show/dr-elegantia-podcast COME SOSTENERCI: Il nostro nuovo libro sull'economia: Guida Terrestre per Autoeconomisti https://www.poliniani.com/product-page/guida-terrestre link acquisto Amazon: https://amzn.to/36XTXs8 Acquistando le nostre T-shirt dedicate ai dati stampate in Serigrafia Artigianale con passione e orgoglio dai detenuti del Carcere Lorusso e Cutugno di Torino https://bit.ly/3zNsdkd e HTTPS://urly.it/3nga1 Guida al VOTO 2022: https://amzn.to/3KflXHd DonazionI Paypal: https://paypal.me/appuntiUAB Vuoi sostenermi ma non sborsare nemmeno un euro? Usa questo link per per il tuo prossimo acquisto su Amazon: https://amzn.to/2JGRyGT Qui trovi i libri che consiglio per iniziare a capirne di più sull'economia: https://www.youtube.com/watch?v=uEaIk8wQ3z8 È tornata l'offerta di Buddybank. 25€ per ogni conto aperto. Io ho un conto buddybank da oltre un anno. Devo dire super top. Zero commissioni sui bonifici. No canone. Inserisci il codice E7B9B0 in fase di richiesta di apertura conto corrente buddybank. Scarica l'app qui: https://app.adjust.com/qpkbnd2 Dove ci trovi: https://www.umbertobertonelli.it/info/ https://linktr.ee/economiaitalia La mia postazione: Logitech streamcam https://amzn.to/3HR6xq0 Luci https://amzn.to/3n6qtgP Shure MV7https://amzn.to/3HRh7k1 Asta https://amzn.to/3HSRvzY #economiaitalia #drelegantia #economiaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/dr-elegantia-podcast--5692498/support.
⬇⬇⬇APRIMI⬇⬇ Abbonati qui: https://www.youtube.com/economiaitalia/join https://www.patreon.com/join/EconomiaItalia? La Brexit costa 100 miliardi di sterline al Regno Unito Qui per segnalare temi: https://tellonym.me/dr.elegantia Podcast (su tutte le piattaforme): https://www.spreaker.com/show/dr-elegantia-podcast COME SOSTENERCI: Il nostro nuovo libro sull'economia: Guida Terrestre per Autoeconomisti https://www.poliniani.com/product-page/guida-terrestre link acquisto Amazon: https://amzn.to/36XTXs8 Acquistando le nostre T-shirt dedicate ai dati stampate in Serigrafia Artigianale con passione e orgoglio dai detenuti del Carcere Lorusso e Cutugno di Torino https://bit.ly/3zNsdkd e HTTPS://urly.it/3nga1 Guida al VOTO 2022: https://amzn.to/3KflXHd DonazionI Paypal: https://paypal.me/appuntiUAB Vuoi sostenermi ma non sborsare nemmeno un euro? Usa questo link per per il tuo prossimo acquisto su Amazon: https://amzn.to/2JGRyGT Qui trovi i libri che consiglio per iniziare a capirne di più sull'economia: https://www.youtube.com/watch?v=uEaIk8wQ3z8 È tornata l'offerta di Buddybank. 25€ per ogni conto aperto. Io ho un conto buddybank da oltre un anno. Devo dire super top. Zero commissioni sui bonifici. No canone. Inserisci il codice E7B9B0 in fase di richiesta di apertura conto corrente buddybank. Scarica l'app qui: https://app.adjust.com/qpkbnd2 Dove ci trovi: https://www.umbertobertonelli.it/info/ https://linktr.ee/economiaitalia La mia postazione: Logitech streamcam https://amzn.to/3HR6xq0 Luci https://amzn.to/3n6qtgP Shure MV7https://amzn.to/3HRh7k1 Asta https://amzn.to/3HSRvzY #economiaitalia #drelegantia #economia
Il Regno Unito e l'Europa hanno trovato un accordo post-Brexit sul fragile confine tra Irlanda – tutt'ora parte della Unione europea – e l'Irlanda del Nord, evitando in questo modo di ricreare un confine rigido che rischiava di alimentare conflitti degli anni passati.Alessandro Sahebi, esperto di disuguaglianze, ci racconta di uno dei lati più discussi del reddito di cittadinanza, ossia non essere in grado di risolvere alla base il problema della povertà.Puoi scriverci alla mail podcast@lifegate.it e trovare tutti gli approfondimenti sul sito di LifeGate.
Quanto ci costa Sanremo? Il pallone spia cinese recuperato. In Turchia e Siria si scava tra le macerie, ma Assad ostacola i soccorsi. Ecco come il Regno Unito potrebbe rientrare nell'Unione Europea. I tanti, tantissimi soldi pubblici ai giornali italiani.Per scriverci: dailyfive@cncmedia.itSeguici su Instagram:@emiliomola1@cnc_mediaDaily Five, ogni giorno dal lunedì al venerdì alle 17:00 con Emilio Mola.Una produzione CNC MediaDirezione creativa e post produzione Likeabee Creative CompanyMusica Giovanni Ursoleo
100 miliardi di sterline all'anno, sarebbe questo il danno economico che sta causando la Brexit al Regno Unito. Gli effetti e le conseguenze vanno dagli investimenti delle imprese alla capacità delle aziende di assumere lavoratori. Una recente analisi di Bloomberg Economics, mostra un quadro preoccupante del costo della Brexit per l'economia inglese.Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/4869332/advertisement
Il Regno Unito e il partito conservatore alle prese con evasioni fiscali eccellenti. Piccolo bilancio della Brexit: è stata una buona scelta? Ascolta gli altri podcast di Will Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
RadioBorsa - La tua guida controcorrente per investire bene nella Borsa e nella Vita
Uno che nonostante i suoi 92 anni suonati non sembra preoccuparsi del futuro e di tutte queste carte degli imprevisti è Warren Buffett. La settimana scorsa è emerso che il guru di Omaha con la sua conglomerata Berkshire Hathaway ha acquistato un pacchetto dal valore di 4 miliardi di dollari del più grande produttore al mondo di chip, la TSMC.Sì, proprio la Taiwan Semiconductor Manufacturing Company con sede a Taiwan dove la Cina sembra volersi allargare prima o poi a leggere diverse dichiarazioni poco tranquillizzanti del leader cinese Xi Jinping anche all'ultimo Congresso del Partito Comunista Cinese.Ma Buffett è un investitore tenace ed è coerente con quello che scrisse nel 2008 in un bellissimo contributo pubblicato sul New York Times (che vale la pena rileggere soprattutto quando i mercati e i soldi in Borsa sembrano “persi”) dove la sua frase più famosa è: “Nel XX secolo, gli Stati Uniti hanno sopportato due guerre mondiali e altri conflitti militari traumatici e costosi; la Depressione; una dozzina circa di recessioni e panico finanziario; shock petroliferi; un'epidemia di influenza; e le dimissioni di un presidente caduto in disgrazia. Eppure il Dow è salito da 66 a 11.497”. E oggi 14 anni dopo vale circa 33.700 a conferma che il nomignolo di saggio di Omaha se l'è proprio meritato.Intanto, nel Vecchio Continente, la scorsa settimana abbiamo assistito al sorpasso della Borsa francese su quella inglese che conquista così il primato come maggiore capitalizzazione borsistica. Secondo i francesi, una conseguenza della Brexit, ma anche un riflesso del dinamismo dei campioni della borsa francese, a cominciare dal settore del lusso, principale driver del CAC 40, l'indice francese più importante.Per rendersi conto del sorpasso zona Manica, basti evidenziare come la Borsa di Parigi ha raggiunto una capitalizzazione di 2,823 miliardi di dollari, contro i 2,821 miliardi di quella di Londra. Ma se i due maggiori centri finanziari d'Europa appaiono oggi quasi testa a testa, il declino di Londra e l'ascesa di Parigi sono in realtà trend di lungo periodo: a giugno 2014 la Borsa di Londra pesava più di 4.000 miliardi di dollari, contro i 2.234 di Parigi.Se vi domandate la capitalizzazione di Milano, ovvero il valore di tutte le società quotate alla Borsa italiana, è di 613,7 miliardi di euro o dollari (visto il cambio quasi 1 a 1) a fine ottobre e ho detto tutto.
Con il referendum del 23 giugno 2016, lo Stato della Regina il 29 marzo del 2017 ha notificato all'Unione europea l'intenzione di uscire. "Non possiamo voltare le spalle all'Europa. Facciamo parte dell'Europa". Boris Johnson Sigla di Eric Buffat Per chi vuole acquistare i libri, il cui ricavato andrà totalmente a favore dell'associazione Dravet Italia: https://www.amazon.it/kindle-dbs/entity/author/B08FF1ZFV9 Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7083LA CADUTA DI JOHNSON, IL LEADER CHE HA SPRECATO IL TRIONFO DELLA BREXIT di Stefano MagniSulla caduta di Boris Johnson si sono già scritti fiumi di inchiostro. Quasi tutti articoli di giubilo, considerando che era il più inviso fra i leader europei, accusato di aver promosso e poi portato a termine personalmente l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. È stato considerato un "clown" (copertina dell'Economist, il giorno delle sue dimissioni), un "premier che ha rovinato l'immagine del Regno Unito".Più che le sue politiche sono stati gli scandali personali a rovinarlo. Johnson aveva infatti vinto tutte le sue battaglie, contro ogni previsione, dimostrando un talento politico non comune. Aveva scommesso sulla Brexit contro la leadership del partito e ha vinto. Aveva ereditato il partito in pieno marasma post-Brexit dopo le sconfitte incassate da Theresa May e ha vinto le elezioni con la più ampia maggioranza dal 1987. Tutti davano per spacciato il negoziato con l'Ue e si preparavano ad un'uscita "disordinata" dall'Unione, ma Johnson ha portato a casa anche un accordo che tuttora regge, nonostante le difficoltà sull'Irlanda. Durante la pandemia, nonostante il linciaggio mediatico a cui è stato sottoposto e la decisione di imporre un duro lockdown (che non piace ai conservatori), è stato il primo a condurre una campagna vaccinale di successo, pur senza imporre obblighi e "metodi persuasivi" alla cinese. Ed è stato uno dei primi in Europa a riaprire tutto, rispettando le date promesse.Quali mai scandali possono aver provocato la sua caduta, dopo un'ascesa così costante? L'ultimo è quello che riguarda Chris Pincher, "deputy chief whip" (responsabile dell'ordine del gruppo alla Camera dei Comuni) che da ubriaco ha molestato due uomini, di cui uno parlamentare. Johnson aveva dichiarato di non avere idea della cattiva condotta di Pincher, poi sono emerse le prove che ne fosse al corrente, ma non avesse agito. L'immagine del premier era stata incrinata dal Partygate: mentre tutto il Paese era chiuso nel lockdown (da lui stesso ordinato) lui aveva festeggiato con ospiti e senza mascherina nella sede del governo, il 10 di Downing Street. Anche in quel caso, prima aveva negato, poi sono emerse le prove che lo hanno incastrato. Già era sopravvissuto al voto di fiducia, all'interno del suo partito, ora, dopo il secondo scandalo, non ha potuto reggere alla raffica di dimissioni dei membri dell'esecutivo. Johnson ha gettato la spugna dopo che oltre cinquanta membri del suo governo (ministri, sottosegretari, funzionari e tecnici) avevano rassegnato le dimissioni come segno di sfiducia.LA BREXIT NON È MAI STATA MESSA IN DISCUSSIONEGli scandali sono il culmine di un malessere che si accumulava da tempo nei suoi confronti. Ma non bisogna farsi confondere troppo dalle analisi dei mass media italiani, o di quelli più "europeizzanti" nello stesso Regno Unito. La Brexit, infatti, non è mai stata messa in discussione, in tutte le polemiche che hanno riguardato direttamente Johnson. Fuorviante anche la reazione di giubilo della Russia, dell'ex presidente Medvedev in particolare: Johnson non è stato punito per il suo aperto sostegno all'Ucraina e all'ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato. Su questi temi c'è infatti un ampio consenso bipartisan nel Regno Unito, anche fra i laburisti (salvo la corrente ormai minoritaria di Corbyn).Quella contro Johnson è stata soprattutto una rivolta dei conservatori contro un premier che era riconosciuto, ormai, come un fattore di debolezza in un momento difficile. Prima di tutto, per la sua reputazione personale, incrinata dagli scandali: un elettorato che soffre per l'inflazione e per i problemi economici che tutti noi stiamo vivendo, può tollerare ancora meno un leader sorpreso a mentire e a coprire una cattiva condotta personale. Il Partygate è stato un atto di arroganza, nel momento in cui il paese intero soffriva chiuso in casa. Sul piano più prettamente politico, gli osservatori più attenti accusano Johnson di non essersi dotato di una squadra funzionante. Il voler fare tutto da solo, come tipico dei leader di rottura, è stato inizialmente il segreto del suo successo, ma alla lunga non ha pagato. Dopo un po' di scommesse vinte, è arrivato il momento in cui la mancanza di riflessione e di lavoro di gruppo si è fatta sentire.La vera debolezza di Johnson, però, è stata nella mancanza di coerenza. Ed è ancora più grave, considerando l'enorme importanza del processo di uscita del Regno Unito dall'Unione Europea che lui stesso aveva avviato. Come spiega Allister Heath, editorialista conservatore: "La sua mancanza di un'ideologia di guida, oltre all'ambizione personale e all'interesse personale, non gli permise di comprendere perché così tanti fra i suoi sostenitori si sentissero ideologicamente traditi dal suo programma fatto di più tasse e più spese. È diventato evidente ben più dell'anno scorso che non avremmo mai vissuto una lunga era Johnsoniana, come credevo possibile all'indomani delle elezioni. Non c'è stato alcun nuovo modello economico e sociale a lui ispirato, nessun grande progetto per rimodellare la Gran Bretagna in stile Thatcher."ALLINEATO AL MAINSTREAMNelle battaglie culturali Johnson si è ben presto allineato al mainstream, sui programmi ecologisti ha promesso auto elettriche, riduzione delle emissioni, adesione ai parametri degli accordi di Parigi. Sulle grandi questioni etiche non ha perso occasione per mostrarsi allineato alla sinistra culturale. Solo per fare tre esempi nell'ultimo mese: ha mandato un messaggio di sostegno ed incoraggiamento al gay pride, accogliendo anche leader della comunità Lgbt a Downing Street. Ha contestato la sentenza della Corte Suprema degli Usa sull'aborto, giudicandola un "passo indietro". Nell'ultimo vertice G7 ha adottato uno dei più triti e ritriti luoghi comuni femministi affermando che se Putin fosse una donna, oggi non farebbe la guerra. Qualche storico gli ha ricordato che la Crimea, l'ultima volta, venne conquistata dall'imperatrice Caterina la Grande.In economia, forse cercando maggiori consensi nel vasto pubblico, ha promosso politiche di sinistra che non sono affatto piaciute ai conservatori. Sotto il suo governo, specialmente durante il Covid, la spesa pubblica è aumentata fino a costituire il 42,3% del Pil, il deficit è stato in media del 6% del Pil negli ultimi tre anni e il debito puublico ha superato la soglia del 100% del Pil, arrivando al 103,7%. La fiducia nella sua leadership si è ancora più indebolita nel momento in cui ha proposto una nuova finanziaria con ulteriori aumenti di tasse.Così ha sprecato un patrimonio che si era costruito nel tempo, un misto di alta cultura (Johnson, ex giornalista, è un latinista ed esperto di storia romana) e idee dirompenti portate avanti con tenacia e coraggio. Come constata Heath: "Probabilmente il suo fallimento che lascia più perplessi è quello di non aver compreso lo scopo della Brexit, la scelta politica che lo caratterizzerà per sempre. Invece di adottare un tradizionale programma euroscettico pro-crescita, ha scelto di scimmiottare il modello economico europeo, quello contro il quale abbiamo lottato così duramente per sfuggirvi".
Effetti a cascata per il recesso del Regno Unito dagli accordi internazionali di creazione e partecipazione all'Unione europea. Infatti, i cittadini britannici già residenti in un altro Stato membro, con la Brexit hanno perso il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali nel luogo di residenza, quale effetto della perdita della cittadinanza europea. Lo ha chiarito la Sezione Grande della Corte di Giustizia.>> Leggi anche l'articolo: https://bit.ly/3zWLly6>> Scopri tutti i podcast di Altalex: https://bit.ly/2NpEc3w
L'isola d'Irlanda è composta dalla Repubblica d'Irlanda (Eire), con capitale Dublino e dall'Irlanda del Nord, con capitale Belfast, un fazzoletto di terra abitato da meno di due milioni di persone che appartiene ancora al Regno Unito. Ciò che resta dell'aspirazione imperiale inglese ha nell'Irlanda del Nord la sua parte più controversa, ancora oggi contesa tra unionisti e repubblicani, tra protestanti e cattolici. La Brexit, gli interessi americani, la demografia, il regime fiscale dell'Irlanda del Nord e un patto che nessun capo del governo inglese potrebbe accettare rendono questa zona di mondo pronta a esplodere nei prossimi anni, trasformando uno stato di tensione in uno stato di guerra. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Repubblica contro i negoziati, l'allarme Ue sul deficit e il silenzio assordante sul referendum. Questo e altro nella #zuppadiporro del 22 maggio 2022
A cura di Daniele Biacchessi Non l'ha presa bene Boris Johnson la vittoria del Sinn Féin in Irlanda del Nord. È successo quello che era previsto, ma non in questo modo netto, marcato. Sinn Féin ottiene per la prima volta la maggioranza relativa e potrà esprimere il primo ministro. Alliance, una formazione liberale, fa un balzo di più di 5 punti percentuali e quasi raddoppia i propri seggi. I grandi sconfitti sono i partiti unionisti che si rubano i voti a vicenda: cresce il Tuv, portavoce dell'unionismo più oltranzista a scapito del Dup, il vero sconfitto di queste elezioni dopo quindici anni di dominio incontrastato. Il segreto sta nella forza di due donne: Michelle O'Neill, responsabile di Sinn Féin per l'Irlanda del Nord, e Naomi Long, segretaria di Alliance. Loro hanno fatto la vera differenza. Il successo di Naomi Long, già sindaca di Belfast nel 2009, parlamentare in Irlanda ed Europa, poi ministra della giustizia dal 2020, è un fenomeno riconducibile alla sua capacità di vedere ben oltre le mere divisioni. Michelle O'Neill ha spostato l'asse della discussione dai temi tradizionali e tradizionalmente divisivi, come la questione costituzionale, a prospettive più vicine ai bisogni primari della popolazione: la disoccupazione, le case popolari, i diritti delle donne, e il riconoscimento dell'identità linguistica irlandese. La Brexit di Boris Johnson ora scricchiola, perché la vittoria storica dei nazionalisti repubblicani apre nuovi scenari geopolitici, come quello di una possibile riunificazione con Dublino. Ora però si temono un pericoloso pantano politico, nuove tensioni: il protocollo d'intesa tra Ue e Uk, secondo cui l'isola tutta è rimasta all'interno del mercato europeo, prevedendo, dopo la Brexit, un confine doganale tra Irlanda e Inghilterra. Su questo nuovo grave scontro tra Regno Unito ed Unione Europea, Johnson si giocherà il futuro della sua leadership. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi Non l'ha presa bene Boris Johnson la vittoria del Sinn Féin in Irlanda del Nord. È successo quello che era previsto, ma non in questo modo netto, marcato. Sinn Féin ottiene per la prima volta la maggioranza relativa e potrà esprimere il primo ministro. Alliance, una formazione liberale, fa un balzo di più di 5 punti percentuali e quasi raddoppia i propri seggi. I grandi sconfitti sono i partiti unionisti che si rubano i voti a vicenda: cresce il Tuv, portavoce dell'unionismo più oltranzista a scapito del Dup, il vero sconfitto di queste elezioni dopo quindici anni di dominio incontrastato. Il segreto sta nella forza di due donne: Michelle O'Neill, responsabile di Sinn Féin per l'Irlanda del Nord, e Naomi Long, segretaria di Alliance. Loro hanno fatto la vera differenza. Il successo di Naomi Long, già sindaca di Belfast nel 2009, parlamentare in Irlanda ed Europa, poi ministra della giustizia dal 2020, è un fenomeno riconducibile alla sua capacità di vedere ben oltre le mere divisioni. Michelle O'Neill ha spostato l'asse della discussione dai temi tradizionali e tradizionalmente divisivi, come la questione costituzionale, a prospettive più vicine ai bisogni primari della popolazione: la disoccupazione, le case popolari, i diritti delle donne, e il riconoscimento dell'identità linguistica irlandese. La Brexit di Boris Johnson ora scricchiola, perché la vittoria storica dei nazionalisti repubblicani apre nuovi scenari geopolitici, come quello di una possibile riunificazione con Dublino. Ora però si temono un pericoloso pantano politico, nuove tensioni: il protocollo d'intesa tra Ue e Uk, secondo cui l'isola tutta è rimasta all'interno del mercato europeo, prevedendo, dopo la Brexit, un confine doganale tra Irlanda e Inghilterra. Su questo nuovo grave scontro tra Regno Unito ed Unione Europea, Johnson si giocherà il futuro della sua leadership. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi Non l'ha presa bene Boris Johnson la vittoria del Sinn Féin in Irlanda del Nord. È successo quello che era previsto, ma non in questo modo netto, marcato. Sinn Féin ottiene per la prima volta la maggioranza relativa e potrà esprimere il primo ministro. Alliance, una formazione liberale, fa un balzo di più di 5 punti percentuali e quasi raddoppia i propri seggi. I grandi sconfitti sono i partiti unionisti che si rubano i voti a vicenda: cresce il Tuv, portavoce dell'unionismo più oltranzista a scapito del Dup, il vero sconfitto di queste elezioni dopo quindici anni di dominio incontrastato. Il segreto sta nella forza di due donne: Michelle O'Neill, responsabile di Sinn Féin per l'Irlanda del Nord, e Naomi Long, segretaria di Alliance. Loro hanno fatto la vera differenza. Il successo di Naomi Long, già sindaca di Belfast nel 2009, parlamentare in Irlanda ed Europa, poi ministra della giustizia dal 2020, è un fenomeno riconducibile alla sua capacità di vedere ben oltre le mere divisioni. Michelle O'Neill ha spostato l'asse della discussione dai temi tradizionali e tradizionalmente divisivi, come la questione costituzionale, a prospettive più vicine ai bisogni primari della popolazione: la disoccupazione, le case popolari, i diritti delle donne, e il riconoscimento dell'identità linguistica irlandese. La Brexit di Boris Johnson ora scricchiola, perché la vittoria storica dei nazionalisti repubblicani apre nuovi scenari geopolitici, come quello di una possibile riunificazione con Dublino. Ora però si temono un pericoloso pantano politico, nuove tensioni: il protocollo d'intesa tra Ue e Uk, secondo cui l'isola tutta è rimasta all'interno del mercato europeo, prevedendo, dopo la Brexit, un confine doganale tra Irlanda e Inghilterra. Su questo nuovo grave scontro tra Regno Unito ed Unione Europea, Johnson si giocherà il futuro della sua leadership. Credits: Agenzia Fotogramma
A un anno dall'effettiva entrata in vigore del divorzio tra Regno Unito e Unione europea, più di 6 elettori britannici su 10 ritengono che la Brexit sia andata male o peggio di quanto avessero previsto. Tra gli elettori che al contrario si sono espressi per restare nella Ue, l'86% ritiene che l'evoluzione della Brexit sia andata decisamente male o peggio del previsto. Solo il 14% di tutto l'elettorato ritiene che la Brexit sia andata meglio di quanto ci si attendesse. Facciamo un bilancio del lungo e travagliato divorzio tra il Regno Unito e l'Unione europea con Federico Fabbrini, direttore del Brexit Institute dell'Università di Berlino.
Nella sessione plenaria del Parlamento di Strasburgo, e poi al vertice dei leader dell'Unione di giovedì e venerdì, si discuterà della sentenza della Corte suprema polacca per la quale la legge nazionale prevale su quella comunitaria: una decisione che intacca in fondamenti stessi dell'Ue e che potrebbe avere conseguenze molto forti sui 27 Paesi, già molto divisi fra loro, come spiegano la corrispondente da Bruxelles Francesca Basso e Marta Serafini.Per altri approfondimenti:- Polonia, strappo con l'Europa: per la Corte suprema “prevale la legge nazionale” https://bit.ly/3nb1JDs- L'Ue e gli scettici: “ultra vires”, al di là dei poteri https://bit.ly/3AWjvim- Che cosa può fare l'Unione europea per fermare Varsavia? https://bit.ly/3ASyaes
L'economia del Regno Unito si prepara a una tempesta perfetta, mentre sempre più aziende non trovano dipendenti disposti a lavorare per i bassi salari che offronoIl discorso di Boris Johnson alla convention del Partito conservatore britannico è stato tutto quello che ci si potrebbe aspettare un discorso di Boris Johnson, tra riferimenti a Thatcher e racconti di quando sarebbe “quasi morto” di Covid–19 il Primo ministro ha presentato un disegno per il futuro del paese che è riuscito a scontentare tutti, ricevendo critiche da laburisti, SNP, e persino dagli ambienti del conservatorismo più convinto. Il premier ha deciso di fare anche in questa occasione ciò che sa fare meglio — divertire e parlare alla pancia del suo elettorato — ma non è sembrato granché padrone della situazione nel proprio paese.Il Regno Unito infatti è in una crisi economica, lavorativa e sociale molto più profonda rispetto ai paesi dell'Ue che ha abbandonato con la Brexit: in particolare stanno aumentando vertiginosamente i prezzi dei beni di consumo fondamentali e delle risorse come la benzina e il gas. E il paese è attanagliato da una grave mancanza di manodopera — ben esemplificata dal tentativo disperato di trovare camionisti, la cui scarsità è complice della crisi della benzina di pochi giorni fa, per cercare di salvare i consumi natalizi.La mancanza di manodopera è dovuta a una combinazione degli effetti della Brexit, che ha reso il Regno Unito meno attrattivo per i lavoratori stranieri, e della pandemia, che ha spinto tutto l'Occidente a rivedere il proprio rapporto con il lavoro. Una crisi che dimostra quanto il modello di sviluppo adottato finora si regga sullo sfruttamento dei lavoratori autoctoni e migranti, ugualmente necessari all'arricchimento di chi detiene il potere, sia nel Regno Unito che in Italia.Show notes Boris Johnson's conference speech: what he said and what he meant | Boris Johnson | The Guardian (222) 'Insulate them snuggly in prison' - Boris Johnson's best gags from Tory Party Conference speech - YouTube Uproar at proposal to lower student loan repayment threshold | Varsity Co-op warns of price rises as staff and stock shortages dent profits | Supply chain crisis | The Guardian EU lorry drivers will not help Britain ease its fuel crisis, union says | Supply chain crisis | The Guardian The good news about labor shortages – POLITICO Russia says it could boost supplies to ease Europe gas costs - ABC News One in ten firms passing on higher prices as BoE chief economist says inflation spike is worse than expected | Business News | Sky News ‘Significant' price rises will continue and more energy firms will collapse, Ofgem warns | The Independent ‘Significant' energy price rises will continue and more firms will collapse, Ofgem warnsSostieni l'informazione indipendente di the Submarine: abbonati a Hello, World! La prima settimana è gratisin copertina, foto via Twitter
Distributori presi d'assalto, supermercati senza beni primari (come l'acqua minerale), ristoranti e bar senza personale: il corrispondente da Londra Luigi Ippolito racconta che cosa succede quando la pandemia del Coronavirus si somma alle conseguenze della Brexit. Per altri approfondimenti:- Perché manca la benzina in Gran Bretagna (e come si può risolvere) https://bit.ly/3AacYQL- Niente benzina, negozi in difficoltà: e la Gran Bretagna post Brexit ora in campo l'esercito https://bit.ly/3l8DdTt- Ronaldo, manca la benzina per la sua Bentley: le guardie del corpo attendono per 7 ore (senza risultati) https://bit.ly/3Ab6Sjh
La Brexit da' il maltornato agli italiani che vivono e lavorano in Gran Bretagna. Il sistema post-Brexit implementato dal primo ministro Boris Johnson non ha tenuta. Dalle carenze e rincari di cibo nei supermercati, agli ostacoli all'immigrazione ed il panico dei britannici davanti ai distributori di benzina e diesel, a secco. La Brexit fa acqua da tutte le parti e il paese comincia a rimpiangere la forza lavoro europea.Per buona pace dei nostri connazionali che sono rimasti sull'isola.
Nell'episodio 25:1) A Londra il premier Boris Johnson è costretto a reclutare i militari come autisti di cisterne per rifonrire le pompe di benzina. Dalla carenza di manodopera al crollo dell'export, dalla burocrazia per i controlli delle merci alle frontiere alle università senza gli studenti europei, tutti i nodi del post-Brexit.2) Copenaghen costruisce la prima scuola "green": sui tetti, serre dove gli scolari potranno coltivare frutta e vardura per il proprio consumo.3) I ricercatori mettono a punto un nuovo metodo per scoprire i vini falsi o adulterati.
Siamo andati in Egitto, dove si è tenuta una nuova udienza del processo a Patrick Zaki: ne abbiamo parlato con Laura Cappon (giornalista e arabista, inviata di Mezz'ora in più RAI3)e con Lobna Darwish (Gender e Human Rights officer di EIPR). Subito dopo siamo andati nel Regno Unito, dove la scarsità di carburante sta paralizzando il traffico e una parte dell'opinione pubblica incolpa Brexit: ne abbiamo parlato con Giorgia Scaturro (giornalista e producer, collaboratrice di Radio24).
Ddl Zan, Draghi: I l nostro è uno Stato laico; 5 anni dopo la Brexit; Hong Kong, l'ultima pagina di Apple Daily: le Notizie a colazione di giovedì 24 giugno 2021.--Fonti: www.notizieacolazione.itMusica: https://www.bensound.comIllustrazione: Gianpaolo Frascella
La Brexit ha riacceso gli animi in Irlanda del Nord che ultimamente è tornata a vivere anni di violenza e incertezza che si pensava fossero alle spalle. Abbiamo parlato dell'attualità e della storia dello scontro anglo-irlandese con Riccardo Michelucci, curatore di “Bobby Sands, scritti dal Carcere”, Paginauno, 2020 e giornalista esperto della questione irlandese.✏️ Bobby Sands, Scritti dal Carcere, a cura di Enrico Terrinoni e Riccardo Michelucci: http://www.edizionipaginauno.it/Scritti-dal-carcere-Bobby-Sands.php➡️ Il sito di Riccardo Michelucci: http://www.riccardomichelucci.it
In questo podcast vi proponiamo il webinar "Il Regno Unito oltre la Brexit", organizzato dall'Istituto Affari Internazionali in collaborazione con British Embassy Rome. Nel corso dell'evento l'ambasciatore del Regno Unito in Italia Jill Morris ha dialogato con il direttore dello IAI Nathalie Tocci. Hanno partecipato Stefano Polli, vice direttore dell'ANSA, e Danilo Taino, editorialista del Corriere della Sera. Ha moderato l'incontro Francesco De Leo, Direttore di AffarInternazionali.Il dibattito si è concentrato sulla Integrated Review (IR), il documento che delinea il nuovo posizionamento geopolitico del Regno Unito da qui al 2030 presentato dal primo ministro Boris Johnson in Parlamento il mese scorso. La IR racchiude in sé, per la prima volta in un documento unico, le linee guida di politica estera, di difesa e di cooperazione del governo britannico e offre l'opportunità di riflettere sulle prospettive di collaborazione tra il Regno Unito e i principali partner internazionali, fra i quali l'Italia.Podcast a cura di Alice Palombarani
Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
00:00 La Brexit fa ancora discutere. Il vero casino è come gestire i confini con l'Irlanda. Fare un muro? Ottima l'analisi di Danilo Taino sul Corriere sulla democrazia diretta. 03:28 […]
1-Moratoria di sei mesi sulla carbon tax: Macron tenta di spegnere la protesta dei Gillet Gialli...Ma le misure annunciate oggi rischiano di essere superate da nuove rivendicazioni. (Francesco Giorgini) ..2- Cop 24 . La Polonia pone il problema del costo della transizione energetica difendendo i posti di lavoro dei suoi minatori. ..3-La Brexit non è irreversibile. Londra ha la possibilità di revocarla in modo unilaterale fino alla data di conclusione dell'accordo di divorzio secondo le conclusioni dell'avvocato generale della Corte Ue. ( Maria Maggiore) ..4-L'unione Europea si spacca tra est e ovest sulla riforma dell'autotrasporto..( Alessandro Principe) ..5-Stati Uniti: Bernie Sanders lancia la sfida a Donald Trump. ( Roberto Festa) ..6-Land Grabbing: In Sierra Leone l'alta corte ordina la restituzione di più di 41.000 ettari di terreni ai contadini. ..( Marta Gatti)
1-Unione Europea e Unione Africana daranno supporto all'evacuazione dei migranti bloccati nei campi libici. La maggior parte verrà rimpatriata nei paesi d'origine. Sulla carta una buona notizia, ma l'Europa può e deve fare molto di più (Judith Sunderland, Human Rights Watch).2-La Brexit e il confine irlandese. A Bruxelles, Belfast e Dublino temono un ritorno al passato e un pesante danno economico. È tutto nelle mani di Theresa May (Daniele Fisichella e Stephen O'Brien, Sunday Times Dublino).3-A Ginevra i negoziati sulla Siria. Ancora nessun incontro diretto governo-opposizione. Sul campo la guerra va avanti. L'ultimo disastro umanitario si sta consumando nella Ghouta Orientale, alle porte di Damasco.4-World Music. Il grande successo di Ladilikan, l'album nato dall'incontro di una trio maliano con un quartetto di San Francisco (Marcello Lorrai)
1-Aria irrespirabile. Vivere a New Delhi, la capitale più inquinata del mondo. E dove il governo ha abbandonato le autorità locali (Matteo Miavaldi, Il Manifesto New Delhi).2-Prima di Beirut Parigi. Nel fine-settimana il premier libanese Hariri potrebbe arrivare nella capitale francese. Macron deve mantenere l'attivismo per difendere gli interessi economici in Medio Oriente (Francesco Giorgini).3-Perennemente in bilico. Theresa May sempre più in crisi. Alle pressioni europee si aggiungono quelle del suo stesso partito. La Brexit non è più cosa certa (Daniele Fisichella).4-Il default più breve della storia. Il Venezuela si salva, per ora, grazie all'intervento di Russia e Cina (Alfredo Somoza)...5-World Music. Pop Makossa, dal Camerun (Marcello Lorrai)
1-La guerra infinita. I ribelli lanciano la loro più grande offensiva per rompere l'assedio di Aleppo. Difficilmente ci riusciranno.2-I pirati al potere. Potrebbe succedere domani in Islanda. Il partito anti-sistema ha un programma ambizioso, ma niente radicalismo (Paul Fontaine, The Reykjavik Grapevine).3-I tanti NO all'Europa. Dalla Brexit al CETA. Bruxelles sempre più lontana dai cittadini (Alfredo Somoza)...4-Scozia. L'indipendenza arriva da lontano. La Brexit sta facendo riemergere gli antichi legami con l'Europa. L'intervista allo storico scozzese Tom Devine. Prima parte (Tom Devine, storico scozzese).5-Neri con le pistole. I 50 anni delle pantere nere. Quinta puntata (Marcello Lorrai)
“Superare l'austerità”. Esponenti storici del riformismo in Europa, come Romano Prodi e il teorico della Terza Via Anthony Giddens, sono ormai d'accordo. Ma il nuovo direttorio europeo Merkel-Hollande-Renzi li ignora. Nemmeno la Brexit, per ora, scalfisce la dottrina dell'austerità. A Memos oggi il politologo Yves Meny e lo storico Adriano Prosperi.
La Brexit ha scosso l'intera Europa. Colpita anche l'ortodossia dell'austerità, in Gran Bretagna e nel resto del continente. Chi gestirà il passaggio storico dell'uscita della Gran Bretagna dalla Ue? A Londra, ci saranno i conservatori o i laburisti? A Bruxelles, Merkel e Draghi o il direttorio italo-franco-tedesco? Memos oggi ha ospitato il sociologo inglese Colin Crouch e l'economista Massimo D'Antoni.
1-Gran Bretagna 23 giugno. Il giorno della Brexit. ..Dentro o fuori l'unione europea. ..Aggiornamenti e rassegna stampa. ( Simona Saccaro )..2-Bruxelles ha preparato lo scenario di un lungo divorzio da Londra. Svizzera e Norvegia i modelli sul tavolo...( Maria Maggiore ) ..3-” il referendum è il frutto di problemi mai risolti all'interno dell'Inghilterra ”..( intervista a Heather Grabbe - Open Society Foundations) ..4-La Brexit vista dall'Ungheria. .. Massimo Congiu - Osservatorio sociale Mittleuropeo) ..5-Francia. Decima giornata di mobilitazione contro la riforma del lavoro. La manifestazione di Parigi blindata dalla polizia. ( Francesco Giorgini ) ..6-World Music: Da Cabo Verde i suoni urbani Afro. ( Marcello Lorrai ) ..6-Romanzo a fumetti: “ jones e altri sogni “ di Franco Matticchio. ( Maurizio Principato )