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Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Tra Schlein e Conte le distanze sono molte. L'alleanza resta in campo solo in Sardegna | 31/01/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Jan 31, 2024 2:15


A cura di Daniele Biacchessi Alla presentazione del libro dell'ex ministro della sanità dei governi Conte e Draghi, le divisioni tra Pd e M5s diventano pubbliche. Le premesse ci sarebbero però, ma l'occasione è sprecata. Ci sarebbero quasi tutti: Pier Luigi Bersani e Massimo D'Alema, Dario Franceschini e Vincenzo Visco, Laura Boldrini e Peppe Provenzano, Susanna Camusso e la capogruppo dem alla Camera Chiara Braga, Alessandro Zan e numerosi parlamentari dem. Speranza tenta la mediazione. "Siamo qui per presentare il mio libro ma anche per provare a tracciare una rotta comune, altrimenti Salvini e Meloni ce li teniamo per anni". Anche Schlein elenca i punti di possibile convergenza tra i due partiti: salario minimo, difesa della sanità e della scuola pubblica, congedo paritario retribuito di 5 mesi. Ma il tentativo non riesce. Il leader del M5s gela la platea e accusa il Pd di essere un partito bellicista. "Noi dobbiamo far capire ai cittadini che non costruiremo un cartello elettorale, come fa il centrodestra, che nasconde le diversità. Se non abbiamo una visione comune in politica estera è meglio che ci provochiamo adesso. Il giorno dopo le elezioni dobbiamo sapere cosa fare. Noi del M5S non siamo bravi a gestire il potere", afferma Conte. Nella sostanza il M5s invita il Pd ad avvicinarsi alle loro posizioni iniziando dalla politica estera. Solo allora se ne potrà parlare. Al momento l'esperienza politica del campo largo rimane solo in sede locale, e limitata alle elezioni regionali in Sardegna. Per il resto, l'alternativa al governo di centrodestra  non c'è e ognuno va in ordine sparso. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Tra Schlein e Conte le distanze sono molte. L'alleanza resta in campo solo in Sardegna | 31/01/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Jan 31, 2024 2:15


A cura di Daniele Biacchessi Alla presentazione del libro dell'ex ministro della sanità dei governi Conte e Draghi, le divisioni tra Pd e M5s diventano pubbliche. Le premesse ci sarebbero però, ma l'occasione è sprecata. Ci sarebbero quasi tutti: Pier Luigi Bersani e Massimo D'Alema, Dario Franceschini e Vincenzo Visco, Laura Boldrini e Peppe Provenzano, Susanna Camusso e la capogruppo dem alla Camera Chiara Braga, Alessandro Zan e numerosi parlamentari dem. Speranza tenta la mediazione. "Siamo qui per presentare il mio libro ma anche per provare a tracciare una rotta comune, altrimenti Salvini e Meloni ce li teniamo per anni". Anche Schlein elenca i punti di possibile convergenza tra i due partiti: salario minimo, difesa della sanità e della scuola pubblica, congedo paritario retribuito di 5 mesi. Ma il tentativo non riesce. Il leader del M5s gela la platea e accusa il Pd di essere un partito bellicista. "Noi dobbiamo far capire ai cittadini che non costruiremo un cartello elettorale, come fa il centrodestra, che nasconde le diversità. Se non abbiamo una visione comune in politica estera è meglio che ci provochiamo adesso. Il giorno dopo le elezioni dobbiamo sapere cosa fare. Noi del M5S non siamo bravi a gestire il potere", afferma Conte. Nella sostanza il M5s invita il Pd ad avvicinarsi alle loro posizioni iniziando dalla politica estera. Solo allora se ne potrà parlare. Al momento l'esperienza politica del campo largo rimane solo in sede locale, e limitata alle elezioni regionali in Sardegna. Per il resto, l'alternativa al governo di centrodestra  non c'è e ognuno va in ordine sparso. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

BASTA BUGIE - Politica
Il magico mondo di Elly Schlein su Vogue nasconde il solito programma comunista più povertà per tutti

BASTA BUGIE - Politica

Play Episode Listen Later May 3, 2023 12:10


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7399IL MAGICO MONDO DI ELLY SCHLEIN SU VOGUE NASCONDE IL SOLITO PROGRAMMA COMUNISTA: PIU' POVERTA' PER TUTTI di Manuela AntonacciSarà preso un colpo apoplettico a qualche vecchio partigiano impegnato nei festeggiamenti per la Liberazione, nell'assistere, proprio il 25 aprile, alla pubblicazione, in contemporanea con la data storica, sul sito di Vogue praticamente il giornale più glamour del pianeta e non precisamente un quotidiano politico, dell'intervista alla nuova segretaria del PD Elly Schlein, corredata di cotanta foto, super patinata, allo scopo di mettere in risalto un look decisamente rinnovato. Merito della sua "armocromista di fiducia", ammette orgogliosa la Schlein.E proprio la personal shopper ed esperta di immagine, Enrica Chicchio, cui la Schlein si è rivolta per questa improvvisa metamorfosi, spiega sulla sua pagina facebook alcuni dei criteri scelti per il look da copertina, sottolineando di aver optato per un trench di tonalità « verde grigio e azzurro, da molti definito salvia» (il rosso evidentemente sarà passato di moda..) perché il "power dressing" non va più bene: «Non è più il tempo del potere e della prevaricazione per affermarci sugli altri» profetizza la Chicchio. Dunque è nata una nuova Schlein, "pasionaria" sì... ma della moda?Evidentemente potrà essere di ispirazione a qualche operaia che prima di entrare in fabbrica per montare in servizio, ripensando a questo illuminante servizio su Vogue, correrà ad indossare una nuova divisa, se non verde-grigio-azzurra (che insieme fanno "salvia") magari anche color fumo metallizzato, più in pendant col suo ambiente di lavoro.E così, tra cambi di look, esperti di immagine, cene ai Parioli con il gotha della "Roma bene", la vita della Schlein, tutt'altro che una borgatara, sembra davvero immersa nella Grande Bellezza.E manco a dirlo, proprio il regista Paolo Sorrentino, insieme a Verdoni e Muccino, ma anche alla coppia Franceschini- Di Biase coautori della sua candidatura, e tanti altri, era tra gli invitati della chiacchieratissima cena a casa di Claudio Baglioni ai Parioli che ha visto la Schlein come ospite d'onore, tra champagne e tartine al salmone.Un desco ben diverso da quello delle mense aziendali dei suoi elettori, quasi a dire: «Caro proletario, tu lavori e io magno».«Dal centro sociale al centrotavola, dalla sardina alla spigola», ha ironizzato Dagospia.Insomma tanto fasto, come a voler dare una passata di vernice fresca, a cominciare dalla svolta fashionista, ad una sinistra che non solo imbraccia battaglie sempre più lontane dai bisogni del popolo, non avendo più le soluzioni concrete per migliorarne le condizioni materiali, ma che non ne frequenta più nemmeno gli stessi ambienti. Una presa di distanze totale, insomma. Chissà se la Schlein vestita da cover girl avrà pure il coraggio di andare per comizi a parlare di povertà.Una segretaria da Grande Bellezza, dunque, con molta armocromia, ma non sappiamo quanta armonia e sintonia con gli elettori di sinistra. Quasi ad incarnare una leadership sempre più radical chic, ovvero politicamente di sinistra, ma con redditi decisamente maggiori degli elettori a cui si rivolge e non certo, dunque, con gli stessi grattacapi.Ma lungi dal voler tirare strali tutti contro la segretaria dem, in realtà è da un po' che i kompagni si sono dati ai cambi di immagine. Pensiamo alla metamorfosi dell'attuale presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini che per prepararsi alcuni anni fa, alla campagna elettorale, nel giro di poco tempo, perse dieci chili e si presentò alle elezioni con barba lunga ma curatissima e occhiali a goccia, un look vintage-glamour. Sarà stato forse motivato dall' aforisma di Winston Churchill «Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare?» Chissà.Insomma, la Sinistra riparta da... Vogue! E chissà anche che cosa pensano della nuova sinistra patinata, gli esperti di salsicce e piadine alle feste dell'Unità!Nota di BastaBugie: Stefano Magni nell'articolo seguente dal titolo "Decrescita della Schlein. Il popolo ha fame? Vada in bici" spiega la nuova ideologia di sinistra di Elly Schlein. In pratica la solita del comunismo: più povertà per tutti. Con il luccicante slogan: la decrescita felice.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 2 maggio 2023:L'intervista che Elly Schlein, nuova segretaria del PD, ha rilasciato a Vogue, lo scorso 25 aprile, ha fatto molto parlare di sé solo per l'armocromista. Cioè per la professionista che la nuova leader della sinistra, ha ingaggiato per 300 euro all'ora per aiutarla a migliorare il look. Marco Rizzo, comunista, ha prontamente commentato che quella cifra è un quarto dello stipendio medio mensile di un operaio e dunque la Schlein "non ha il diritto politico di parlare di uguaglianza sociale,di lotta alla disparità e difesa dei soggetti deboli". Ma qualcuno è andato oltre e ha letto il resto dell'intervista? Perché, fra varie risposte su temi squisitamente personali (gusti, abitudini, passioni e ricordi) troviamo tutto quel che ci attende dal fronte di sinistra.Innanzitutto non è da dimenticare che l'intervista sia stata rilasciata durante la manifestazione delle "famiglie arcobaleno" a Milano. La Schlein dichiara al giornalista Federico Chiara che sulla questione Lgbt "Innanzitutto vorrei ridurre la distanza che ci divide dai Paesi del Nord Europa. Noi non abbiamo nemmeno una legge contro l'odio e la discriminazione, quella che ha portato avanti Alessandro Zan, con cui lavoriamo tutti i giorni, affossata dalla destra con quel vergognoso applauso nell'Aula del Senato". Ma questo è solo "il minimo sindacale", perché la nuova leader della sinistra mira a ben di più: "Poi naturalmente ci stiamo battendo per il matrimonio egualitario. Love is love: questo è lo slogan con cui accompagniamo le associazioni nella battaglia. Ma mancano anche i diritti delle figlie, dei figli delle coppie omogenitoriali, per cui abbiamo molti passi avanti da fare".La Schlein vuole inserirsi nel filone delle moderne leader della sinistra radicale: Jacinda Ardern in Nuova Zelanda e Alexandria Ocasio Cortez negli Usa, sono citate espressamente fra i suoi modelli. E come attiviste riserva una menzione speciale per Greta Thunberg (e come poteva mancare?) e Vanessa Nakate, entrambe ecologiste radicali. Le battaglie sono molte e fra loro strettamente connesse: "C'è una mobilitazione europea - dice la Schlein - che tiene insieme la giustizia sociale e la giustizia climatica, passando per la dignità del lavoro, contro lo sfruttamento e il precariato e per l'uguaglianza nei diritti, nelle opportunità di partenza".Cosa possa tenere assieme tutte queste battaglie, la Schlein lo dà per scontato. Ma merita una piccola spiegazione: la nuova sinistra punta alla decrescita. È questo il filo che tiene unite tutte le battaglie: giustizia sociale va intesa come livellamento verso il basso (meno ricchezza), la giustizia climatica come meno industriosità, la dignità del lavoro è da intendersi come meno lavoro, i nuovi diritti per le nuove famiglie sono premessa per la denatalità. È un progetto completo in cui socialismo, ecologismo e nuovi diritti si tengono per mano. Nell'intervista successiva rilasciata a La Stampa, puntualmente la Schlein propone di alzare le tasse "ai ricchi", dunque a chi produce di più. E nell'intervista a Vogue vuole una piena armonizzazione fiscale, perché nessun produttore possa sfuggire a una tassazione troppo elevata.La Schlein condanna i populisti di destra perché ricorrono alla retorica del capro espiatorio, del nemico del popolo. Però fa la stessa cosa, solo cambiando leggermente il bersaglio: "I nazionalisti puntano il dito verso il basso, cioè dicono: se stai male è perché arriva qualcuno che minaccia la tua situazione - di solito è una persona che sta peggio di te, che ti ruberà il lavoro, che prenderà lo spazio che non hai più tu, che avrà la casa popolare eccetera. Invece dobbiamo spostare quel dito verso l'alto. Si vedrebbe allora che in questi anni c'è chi ha continuato ad arricchirsi in modo sproporzionato, mentre larghe fasce della società si impoverivano". E non si rende conto che la destra, o comunisti come Marco Rizzo, puntano il dito in alto, contro di lei, esattamente per i motivi che indica.La decrescita (per il popolo) è implicita nelle proposte della leader che fa suo un progetto ecologista radicale dal sapore maoista: le comuni che producono energia pulita. "Altro esempio concreto sono le comunità energetiche, poco conosciute ma molto efficienti: permettono alle persone, alle aziende, ai comuni, alle scuole di autoprodurre energia pulita e rinnovabile, magari con i pannelli solari sui tetti, per condividerla e scambiarla".La Schlein risolve il problema delle emissioni personalmente perché non ha l'auto e può permettersi evidentemente di non averne una per lavoro.

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Schlein comunica i nomi della segreteria del nuovo Pd: "saremo un problema per il Governo Meloni" | 08/04/2023 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Apr 8, 2023 2:32


A cura di Daniele Biacchessi La segretaria del Pd Elly Schlein comunica i nomi della nuova segreteria e ridisegna l'organigramma, la linea politica, le idee del maggior partito di opposizione del Paese. "Saremo un grosso problema per il Governo di Giorgia Meloni", promette Schlein. Tra i componenti ci sono Marta Bonafoni che sarà la coordinatrice, Pierfrancesco Majorino alle politiche migratorie e diritto alla casa, Sandro Ruotolo informazione, cultura e memoria, Peppe Provenzano agli Esteri, Antonio Misiani all'Economia, Alessandro Zan ai Diritti, Debora Serracchiani alla Giustizia. L'Organizzazione è andata a Igor Taruffi. Si tratta di una scelta che sta nelle corde del nuovo corso del Pd uscito dalle primarie: segreteria larga, 20 posti, modello governo ombra, nessun vice-segretario, diversi neo-tesserati e tanti emiliani. L'obiettivo di Elly Schlein è recuperare consensi, tesserati, soprattutto quel coraggio politico venuto a mancare nell'era di Enrico Letta e credibilità rispetto all'elettorato storico di riferimento. La scelta della Schlein è identitaria di sinistra, un cambio rispetto al passato. La trattativa con le correnti interne di fatto non c'è stata, o comunque si è ridotta ai minimi termini. Schlein ha puntato su quelle figure con cui ha lavorato da anni e di cui si fida, tutti piazzati negli snodi politici più delicati. Sui migranti sarà Majorino a contrastare il Governo, così come Zan sui diritti, Misiani sulle politiche economiche. I governi ombra non hanno mai portato bene al centrosinistra fin dai tempi del Pci-Pds di Achille Occhetto tra il 1989 e il 1992 e dell'effimero gabinetto invisibile di Walter Veltroni dopo il quarto governo Berlusconi. Il governo ombra rischia di rimanere una struttura senza valenza giuridico-istituzionale, ma solo politica: favorirebbe la concentrazione delle forze di opposizione in una coalizione rappresentativa di un diverso ed alternativo progetto politico al Governo Meloni, che al momento però non esiste.

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Schlein comunica i nomi della segreteria del nuovo Pd: "saremo un problema per il Governo Meloni" | 08/04/2023 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Apr 8, 2023 2:32


A cura di Daniele Biacchessi La segretaria del Pd Elly Schlein comunica i nomi della nuova segreteria e ridisegna l'organigramma, la linea politica, le idee del maggior partito di opposizione del Paese. "Saremo un grosso problema per il Governo di Giorgia Meloni", promette Schlein. Tra i componenti ci sono Marta Bonafoni che sarà la coordinatrice, Pierfrancesco Majorino alle politiche migratorie e diritto alla casa, Sandro Ruotolo informazione, cultura e memoria, Peppe Provenzano agli Esteri, Antonio Misiani all'Economia, Alessandro Zan ai Diritti, Debora Serracchiani alla Giustizia. L'Organizzazione è andata a Igor Taruffi. Si tratta di una scelta che sta nelle corde del nuovo corso del Pd uscito dalle primarie: segreteria larga, 20 posti, modello governo ombra, nessun vice-segretario, diversi neo-tesserati e tanti emiliani. L'obiettivo di Elly Schlein è recuperare consensi, tesserati, soprattutto quel coraggio politico venuto a mancare nell'era di Enrico Letta e credibilità rispetto all'elettorato storico di riferimento. La scelta della Schlein è identitaria di sinistra, un cambio rispetto al passato. La trattativa con le correnti interne di fatto non c'è stata, o comunque si è ridotta ai minimi termini. Schlein ha puntato su quelle figure con cui ha lavorato da anni e di cui si fida, tutti piazzati negli snodi politici più delicati. Sui migranti sarà Majorino a contrastare il Governo, così come Zan sui diritti, Misiani sulle politiche economiche. I governi ombra non hanno mai portato bene al centrosinistra fin dai tempi del Pci-Pds di Achille Occhetto tra il 1989 e il 1992 e dell'effimero gabinetto invisibile di Walter Veltroni dopo il quarto governo Berlusconi. Il governo ombra rischia di rimanere una struttura senza valenza giuridico-istituzionale, ma solo politica: favorirebbe la concentrazione delle forze di opposizione in una coalizione rappresentativa di un diverso ed alternativo progetto politico al Governo Meloni, che al momento però non esiste.

Otto e mezzo
Otto e Mezzo

Otto e mezzo

Play Episode Listen Later Apr 7, 2023 32:19


Ospiti di Lilli Gruber: Massimo Giannini, Edoardo Sylos Labini, Evelina Christillin, Alessandro Zan

mezzo ospiti alessandro zan
BASTA BUGIE - Politica
Elly Schlein, il nuovo segretario del PD è lesbica e piace anche a Soros

BASTA BUGIE - Politica

Play Episode Listen Later Feb 28, 2023 8:22


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7329ELLY SCHLEIN, IL NUOVO SEGRETARIO DEL PD E' LESBICA E PIACE ANCHE A SOROS di Giuliano Guzzo«Ora uniti per tornare a vincere. Saremo un problema per il governo Meloni. Il naufragio di migranti in Calabria pesa sulla coscienza dell'esecutivo». Le prime parole di Elly Schlein, neoeletta segretaria del Pd, sono battagliere e ne riflettono bene la tempra. Del resto, se battagliera non fosse questa trentasettenne non sarebbe arrivata dov'è, riuscendo - grazie al 53,8% dei consensi - a conquistare il principale partito progressista italiano, che pure da mesi veniva saldamente dato in mano al superfavorito Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia Romagna il quale, a questo punto, può tornare a fare il suo lavoro.Invece per Elly Schlein [...] ora cambia tutto e non solo per lei, motivo per cui vale la pena conoscerla più da vicino. Nata a Lugano nel 1985, figlia di due docenti universitari - il padre è americano di origine ebraica aschenazita, la madre italiana -, l'enfant prodige del progressismo italiano è cresciuta a pane e politica, inanellando da subito esperienze ai massimi livelli. Basti dire che, a suo tempo, volò a Chicago per sostenere le campagne elettorali di Barack Obama. Poi sono arrivati l'Europarlamento e la vicepresidenza della Regione Emilia Romagna.Ma Elly Schlein, il cui trionfo è avvenuto soprattutto grazie ai non iscritti al Pd (presagio, quello dell'onda esterna che aveva lo stesso Bonaccini, già forse intimorito dal fatale appoggio di Piero Fassino), ha coltivato la passione politica, con militanza attiva ed esperienze, si accennava, anche molto prestigiose, sin dagli anni dell'università. Vuoi per il suo bruciare le tappe, vuoi per il suo bagaglio ideologico - di cui diremo subito - la neosegretaria Pd, oltre che idola di giovani venuti su col Woke nel biberon, è una dagli appoggi così potenti che c'è da domandarsi se il suo successo, in fondo, sia così casuale. Quali appoggi? C'è l'imbarazzo della scelta. Un documento della Open Society, società del finanziere supermiliardario George Soros, la indicava tra «gli alleati affidabili» già nel 2014, al suo primo mandato all'Europarlamento.FEMMINISTA, AMBIENTALISTA, PROGRESSISTAInsieme a lei, tra gli «alleati affidabili», ha fatto notare su Facebook la scrittrice femminista Marina Terragni, c'erano pure Antonio Panzeri e Antonio Cozzolino…Ma non divaghiamo e torniamo alla neoeletta segretaria del Pd. Che, dicevamo, da anni gode di sostegni potenti. Ancora nel settembre 2020, per dire, L'Espresso - che della sinistra italica non sarà la Bibbia, ma giù di lì - le aveva dedicato una intera copertina incoronandola come «femminista, ambientalista, progressista, di governo»: più che un titolo, un'investitura. Giusto pochi mesi prima, era invece stata Daria Bignardi, su La7, ad ospitarla dandole modo di dichiarare pubblicamente il suo orientamento sessuale fluido: «Ho amato molti uomini e donne. Ora sono felice con una ragazza».Questa dichiarazione ci consente di iniziare ad introdurre il profilo ideologico di Elly Schlein, che è quello di una paladina del mondo Lgbt, peraltro su posizioni fieramente abortiste. Prova ne sia il tono "allarmato" con cui la neosegretaria - che alcune fonti, a proposito di endorsement di peso, hanno descritto come assai gradita anche a Romano Prodi, benché il suo ufficio stampa abbia poi smentito - aveva commentato la decisione della Corte Suprema Usa di revocare la sentenza Roe vs Wade del 1973, che aveva definito «un salto indietro di 50 anni, un terrificante salto nel buio in cui si cancellano i diritti delle donne a scegliere sul proprio corpo».LA NUOVA ANTI-MELONIToni tanto duri, va da sé, non sono affatto casuali. Al contrario, riflettono appieno quanto per la nuova «anti-Meloni», contino i temi etici, e cioè tantissimo. Non a caso ha ottenuto anche l'appoggio di Alessandro Zan, di Laura Boldrini, perfino di nomi nobili - come Beatrice Borromeo - insomma di tutto l'establishment della sinistra Ztl ed ultra radical. Ergo, con Elly Schlein il Pd diventa - definitivamente, dato che un po' lo era già - il Partito di Davos. Da Gramsci a Greta, dalla Festa dell'Unità al Gay Pride, dall'articolo 18 all'asterisco, sì completa così quello che - attualizzando Augusto del Noce - potremmo definire il suicidio della rivoluzionə. D'accordo, ma al vecchio elettore ex comunista, ora, che resta?Lo stesso militante di Capalbio - tutto cashmere, babbucce ed evve moscia - è ora scalzato dal metrosexual di City Life: figurarsi lo spaesamento dell'iscritto proletario al Pci. L'affermazione di Elly Schlein, che farà senz'altro felice Matteo Renzi - che pronosticava che un suo successo gli avrebbe portato «metà Pd» -, segnerà dunque il definitivo pensionamento dei Peppone superstiti; proprio loro, che hanno per decenni animato le Case del Popolo, ora si ritrovano senza più averne una. È il triste ma inevitabile epilogo d'un mondo che, a forza di strizzar l'occhio a eutanasia e ius soli, si trova ora una segretari* che ha preso la «cittadinanza politica» - la tessera - l'altro giorno e si accinge a praticare al suo partito la sospirata "dolce morte".Nota di BastaBugie: Elly Schlein nasce a Sorengo, vicino Lugano in Svizzera. Suo padre, Melvin Schlein, politologo e accademico statunitense di origini ebraiche è professore emerito di Scienze politiche e Storia alla Franklin University in Svizzera. L'attività politica della Schlein ha inizio a partire dal 2008, quando partecipa come volontaria alla campagna elettorale di Barack Obama per le elezioni presidenziali statunitensi. Scala negli anni le vette della politica, arrivando a ricoprire nel 2014 il ruolo di europarlamentare del PD e, dopo una latitanza di sette anni dal partito per dissensi con i suoi vertici, torna infine alla carica il 4 dicembre 2022 candidandosi per la Segreteria del PD, lasciata vacante da Enrico Letta all'indomani delle elezioni. (Fabio Fuiano, Corrispondenza Romana, 22 febbraio 2023)Elly Schlein è dichiaratamente e orgogliosamente gay, sull'aborto è disposta a spostare i paletti ancora più in là, ha dichiarato in più occasioni che la 194 implica per le donne un diritto ad abortire, è dell'idea che lo Stato dovrebbe garantirlo anche negando l'obiezione di coscienza dei medici. È ecologista radicale ed è a favore di tutte le transizioni, che sono oggi sul tappeto. Ai tempi del Covid si era allineata al pensiero unico. Se vogliamo quindi porla sulla postmodernità liquida, la Schlein è molto più avanti di Letta o Bonaccini, nonostante loro non fossero granché indietro. [...] Tra l'altro sembra in grado di risvegliare un Partito Democratico morente. Con Bonaccini avrebbe forse continuato a morire, con la Schlein potrebbe riprendersi dal coma. (Stefano Fontana, La nuova Bussola Quotidiana, 28 febbraio 2023)

il posto delle parole
Paolo Armelli "L'arte di essere Raffaella Carrà"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Jan 13, 2023 18:07


Paolo Armelli"L'arte di essere Raffaella Carrà"Blackie Edizionihttps://blacki-edizioni.itUn manuale per essere liberi, felici e rumorosi.Con interventi di: Laila Al Habash, Giovanni Benincasa, Daniela Collu, Vanessa Incontrada, Vladimir Luxuria, Michele Masneri, Rossella Migliaccio, Raquel Peláez, Marinetta Saglio Zaccaria, Thierno «Billo» Thiam, Alessandro Zan.Raffaella che canta, balla e brilla. Che lotta, ride e si commuove. Raffaella che rischia, che sbaglia. Che sceglie, sempre. Ognuno ha la sua Carrà, un motivo per cui volerle bene. È l'eredità più grande di un'artista che, credendo fermamente in sé stessa, ha dato fiducia e ha liberato tutti quanti. Questo libro è un viaggio nella sua vita e nei suoi insegnamenti, affrontato anche attraverso i ricordi di chi ha lavorato con lei e le ha voluto bene. Con un ambizioso obiettivo: prendere un po' della sua indipendenza e leggerezza, e farle nostre. Perché la grandezza di Raffaella Carrà andava ben oltre il suo immenso talento: l'opera d'arte era lei, quello che riusciva a trasmettere con il suo modo di stare al mondo.L'arte di essere Raffaella Carrà celebra una donna straordinaria attraverso dieci piccole «regole». Per imparare a dare valore alla propria persona, soprattutto quando gli altri non lo fanno. A mettersi in gioco e non avere rimpianti. Ad amare la propria unicità. Per vivere tutti un po' meglio. Con o senza paillettes.Paolo Armelli è laureato in traduzione letteraria e ha lavorato nella comunicazione e nel marketing. Oggi è contributor freelance per diverse testate come Wired, Donna Moderna, Business Insider, Link e altre, dove scrive soprattutto di libri, serie tv e cultura pop. Nel tempo che rimane posta cose (a)variate su vari social.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement

BASTA BUGIE - Politica
Identikit di Lorenzo Fontana, neopresidente della Camera

BASTA BUGIE - Politica

Play Episode Listen Later Oct 19, 2022 9:52


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7183IDENTIKIT DI LORENZO FONTANA, NEOPRESIDENTE DELLA CAMERA di Andrea Zambrano"Euroscettico, antiabortista, amante della famiglia tradizionale, turbo putiniano... sì, ma ha anche dei difetti". Tocca ricorrere alle battute che stanno circolando sui social per provare a sdrammatizzare la tragica situazione in cui Sinistra e mainstream italico si sono cacciati dopo l'elezione di Lorenzo Fontana a presidente della Camera.Da ieri nel Pd è in atto il più grande "rosicamento" di fegato della sua storia. Che fare? Prenderli sul serio? Non è facile schiumare la rabbia dalla pentola quando ribolle col tenore dello striscione esposto da Alessandro Zan, esibitosi in un flash mob indecoroso nei confronti di quella che di lì a breve sarebbe diventata la terza più alta carica dello Stato definito "omofobo, misogino e pro Putin" salvo poi pretendere di diventare suo vice; e che dire di Vladimiro Guadagno in arte Luxuria? «Con Fontana l'ideologia omofoba ha il suo vincitore».E così, mentre Letta addirittura parla di «parlamento sfregiato», i giornali si rincorrono in una biografia fotocopia, goffa e prevedibile. Omofobo e pro Putin, cattolico integralista: la fantasia dei giornali non va oltre. Salvo essere ridicola.Repubblica vince il premio del grottesco e dell'obnubilamento: «Da ministro Fontana aveva proposto sgravi fiscali per le famiglie tradizionali con figli». Che affronto! A parte che la famiglia tradizionale non esiste, esiste semmai quella naturale fondata sul matrimonio, ma è forse disdicevole una politica che metta al centro la famiglia? Le vette della comicità, però, il quotidiano romano le tocca quando per cercare di dipingere il mostro che non è, a Fontana viene addirittura attribuita una oscura ed esoterica pratica religiosa: «Si dice che reciti 50 Ave Marie al giorno...». Pensate... addirittura... Eppure, i cattolici lo chiamano Rosario e non è per nulla una stravaganza, dato che con lui ci sono decine di milioni di cattolici nel mondo che lo dicono, solo che non faceva abbastanza "effetto medioevo"chiamarlo così.DOPO 20 ANNI LA SINISTRA PERDE IL CONTROLLO DELLA CAMERAA Fontana si rimprovera il sostegno a Putin e di essere stato contrario alle sanzioni alla Russia, comunque molto prima che invadesse l'Ucraina. Peccato che il neo presidente della Camera non l'abbia mai incontrato né abbia fatto accordi commerciali con lui (a differenza di Letta e Gentiloni). Le poche interviste in cui lo cita sono di questo tenore: «Sono favorevolmente impressionato da tante dichiarazioni di Putin e dal grande risveglio religioso cristiano registrato nel Paese». Basta questo per definirlo un agente del Kgb sotto copertura?Un dato è certo, però, al di là di come si comporterà da terza carica dello Stato: l'elezione di Fontana rappresenta comunque una svolta. E il Pd lo sa. Dopo anni di Boldrini, Fico, un Fini addomesticato e Bertinotti, dopo 20 anni la Sinistra non ha il controllo della Camera. E questo dà fastidio.Ma dà ancora più fastidio il fatto che Fontana abbia una visione cristiana della vita e della persona. Che parli di inverno demografico (ha scritto anche un libro con Ettore Gotti Tedeschi), che sia contro l'ideologia islamista, che nel corso della sua attività da europarlamentare si sia distinto contro la persecuzione dei cristiani nel mondo, e, difendendo e promuovendo la famiglia naturale dalle ideologie mortifere del gender, sia consapevole delle nostre radici. Ma soprattutto è un uomo di fede e che non nasconde nel privato il suo essere cristiano, come fanno invece i suoi colleghi cattodemocratici per i quali la fede non ha sbocchi nella vita pubblica. Tutto questo dà fastidio. E con la sua elezione allo scranno più alto della Camera entra in Parlamento dalla porta principale una visione cristiana della vita, dell'uomo e della società.Certo, non bisogna però farne un santino, dall'altra parte il rischio è quello di considerarlo un "salvatore" della patria per un popolo, quello cattolico, orfano da tempo di "esempi" parlamentari e vittima di rapinatori e approfittatori che hanno preso l'autobus del voto cattolico per tradirlo. Dagli antichi greci in poi la tentazione dell'uomo politico (lo zòn politikòn) è quella di cedere alle debolezze e alle tentazioni. E a volte ai ricatti. Ciò non toglie che le sue posizioni sulla vita nascente, sulla famiglia e sull'educazione dei figli ricalchino quei principi non negoziabili che sono esiliati dal panorama politico. Dai frutti si giudicherà, per il momento c'è da prenderne nota con un anticipo di simpatia.UNA VITA DI FEDECercare di fare un identikit di Fontana risulta però rischioso, perché in politica, la fiducia va meritata con gli atti e da questo verrà giudicato.Quel che è certo è che il suo privato, se proprio si vuole andare a scavare per cercare di capire chi sia, è fatto di una vita di fede. Una figlia e una moglie sposata dopo una richiesta di matrimonio tradizionale e "medievale" (in ginocchio in un ristorante, da vero cavaliere). [...]Nel suo discorso inaugurale ha citato il beato Carlo Acutis ("tutti nascono originali, ma molti muoiono come fotocopie"), San Tomaso ("il male non è il contrario del bene, ma privazione del bene"). Ma la sua devozione per i santi, nel caso in cui Repubblica voglia dare un nome alle immagini di santi che stupita vede sui suoi social manco fossero alieni, vi diciamo che va da Santa Brigida a don Calabria (da buon veronese).Da qualche anno, Fontana è anche un devotissimo del beato Rolando Rivi, il martire seminarista 14enne ucciso dai partigiani rossi sul finire della guerra. Anzi, la sua devozione - di questo la Bussola è testimone - è alla base della visita privata di Matteo Salvini al Santuario di San Valentino dove il martire riposa ed è venerato.Fontana però è anche un uomo di grande cultura. Ha 3 lauree (Scienze politiche, Storia contemporanea e Filosofia) ed è in procinto di prenderne una quarta in teologia all'Angelicum. Se non avesse fatto politica avrebbe dedicato la sua vita all'insegnamento - dice alla Bussola chi lo conosce bene - e frequenta la Messa in latino, altrimenti detta Messa in forma straordinaria, forma rituale del Messale Romano con la quale si è pure sposato e che moltissimi fedeli vivono.In politica, la sua attività da ministro della famiglia è stata breve e interrotta dal rimescolamento di carte post Papeete, ma ha un merito: aver iniziato il percorso che ha portato poi il governo Draghi ad approvare l'Assegno unico. La razionalizzazione della jungla di detrazioni, bonus e deduzioni, dentro un unico assegno maggiorato non di tipo welfare, ma strutturale, è partita con il suo ministero ed è stata portata a termine da Elena Bonetti nei due governi successivi.Non c'è da farne un santino, ma nemmeno un demonio. Di sicuro, una svolta c'è stata.

Muoviti Muoviti
Muoviti Muoviti di venerdì 14/10/2022

Muoviti Muoviti

Play Episode Listen Later Oct 14, 2022 73:53


(24 - 215) Dove si parla della bravura del Papa a fare la faccia soddisfatta qualsiasi regalo riceva. Nella seconda parte andiamo a conoscere chi sia ma soprattutto come la pensi il nuovo Presidente della Camera Lorenzo Fontana. Poi il racconto dell'on. Rachele Scarpa del PD che, con Alessandro Zan e Sara Ferrari, ha esposto uno striscione di protesta a Montecitorio. Per la rubrica dei mestieri particolari parliamo di investigatori privati con il Presidente della Confederazione italiana investigatori privati Leonardo Lagravinese. E a chiudere la rassegna stampa del 14/10/1922 con "100 anni di marcitudine".

Non hanno un amico
Ep.5 - Berlusconi e Tik Tok Tak

Non hanno un amico

Play Episode Listen Later Sep 2, 2022 6:55


Quando la risata lascia il posto all'imbarazzo.Fonti: la pillola di programma di Forza Italia, pubblicata sul profilo Instagram di Forza Italia il 31/08/2022; il primo video su Tik Tok di Silvio Berlusconi, pubblicato sul suo profilo l'1 settembre 2022; il video saluto di Uan pubblicato sul canale Youtube di Daniele Cangi, il 4 luglio 2017; il secondo video su Tik Tok di Silvio Berlusconi, pubblicato sul suo profilo l'1 settembre 2022; il video di Vittorio Sgarbi, pubblicato sul canale Youtube de Il Riformista l'1 settembre 2022; il primo video di Matteo Renzi su Tik Tok, pubblicato sul suo profilo ufficiale l'1 settembre 2022; il video di Alessandro Zan, pubblicato sul profilo Tik Tok del Partito Democratico l'1 settembre 2022; l'intervento telefonico di Silvio Berlusconi a “La Piazza”, l'iniziativa di affaritaliani.it, pubblicato sul profilo Facebook di Silvio Berlusconi il 27 agosto 2022; l'intervista rilasciata al Tg5 da Silvio Berlusconi e pubblicata sul suo profilo Instagram il 22 luglio 2022; l'alfabeto farfallino, video pubblicato sul canale di Lulù Riccardi il 31 agosto 2020; il video “prima lezione di corsivo” di Elisa Esposito, pubblicato su Tik Tok il 3 giugno 2022.

Maschiacci
Alessandro Zan

Maschiacci

Play Episode Listen Later Aug 29, 2022 44:08


Politico e attivista per i diritti della comunità LGBTQIA+, Alessandro Zan è il primo ospite della nuova stagione di Maschiacci. In un dialogo profondo con Francesca Michielin, affronta i temi del DDLZan, il disegno di legge da lui proposto, il ruolo che ha oggi la politica, il suo rapporto con la comunicazione, il peso che ha ancora il patriarcato nella nostra società, le gabbie che creano infelicità e l'importanza di un'evoluzione necessaria per eliminare le differenze, tenendo al centro l'importanza della libertà, che non è fare quello che si vuole, ma rispettare l'altro. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

La Miniera
CONFRONTO con ALESSANDRO ZAN : NUOVA SFIDA in PARLAMENTO

La Miniera

Play Episode Listen Later Jul 16, 2022 60:41


CONFRONTO con ALESSANDRO ZAN : NUOVA SFIDA in PARLAMENTO Seguimi live tutti i giorni su Twitch alle 12.00 e alle 18.30 - https://twitch.tv/ivan_grieco---Iscriviti al canale e attiva la campanella - https://bit.ly/3nIb6ZO---Patreon (contenuti esclusivi) : https://www.patreon.com/ivan_grieco---Link per codice sconto Cuffie ASTRO 5% : http://astro.family/rampageEMEA ---Instagram ►https://instagram.com/ivangriecoTwitter ► https://twitter.com/Ivan_Grieco

La Miniera
CONFRONTO con ALESSANDRO ZAN sul DDL ZAN

La Miniera

Play Episode Listen Later Jul 16, 2022 44:07


CONFRONTO con ALESSANDRO ZAN sul DDL ZANSeguimi live tutti i giorni su Twitch alle 12.00 e alle 18.30 (o 22.30 in IRL) - https://twitch.tv/ivan_grieco---Iscriviti al canale e attiva la campanella - https://bit.ly/3nIb6ZO---Link per codice sconto Cuffie ASTRO 5% : http://astro.family/rampageEMEA ---Instagram ►https://instagram.com/ivangriecoTwitter ► https://twitter.com/RampageInTheBox

BASTA BUGIE - Omosessualità
La madonna blasfema al gaypride è la regola, non l'eccezione

BASTA BUGIE - Omosessualità

Play Episode Listen Later Jun 7, 2022 7:10


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7029LA MADONNA BLASFEMA AL GAY PRIDE E' LA REGOLA, NON L'ECCEZIONE di Andrea ZambranoÈ inutile prendere le distanze da una blasfemia al gay pride. È il gay pride ad essere intrinsecamente e ontologicamente anticristiano. Condannare le "Madonne desnude" e i Gesù Cristi arcobaleno, come se stigmatizzare un eccesso consentisse di accettare però tutto il resto, è una scappatoia troppo comoda e l'assist perfetto per organizzare dei futuri gay pride clericalmente corretti: senza mascheramenti blasfemi, ma in fondo accettati nella loro portata distruttiva anti cristiana e anti umana perché anti creazionista.Le lobby gay non aspettano altro. Sarebbe l'ultimo errore di una Chiesa che non ha saputo affrontare e prendere il gaio toro scatenato per le corna dicendo quello che è: una diabolica manifestazione nella quale l'orgoglio gay di facciata rivela una rivendicazione di odio verso Dio. Il pride è ormai un problema di libertà religiosa, non di rivendicazione.A Cremona, dove immagini blasfeme hanno sfilato nel corso del Cremona pride di sabatoin fondo è stato fatto quello che ogni gay pride è progettato per fare: ferire al cuore una Chiesa che i clan omosex avversano di un odio di conquista, per costringere la Chiesa a cambiare la verità sulle relazioni omosessuali anche se un movimento sempre più influente al suo interno lavora per farlo condizionando le gerarchie e orientandone le politiche.NESSUN INCIDENTE DI PERCORSODiversamente, se si trattasse di un incidente di percorso, di uno sgambetto non voluto, avremmo i cantori del love is love prendere per primi le distanze di fronte ad un'offesa alla fede: avremmo Vladimiro Guadagno in arte Luxuria ergersi per primo a difesa del sentimento religioso così orrendamente vilipeso dai suoi compagni di cordata; vedremmo Alessandro Zan (parlamentare e organizzatore a sua volta di pride simili), tuonare contro l'odio e la discriminazione e auspicare un'estensione di repressione nel suo vergognoso progetto di legge anche per questi campioni di libertà, ascolteremmo pastori illuminati e teologicamente includenti come James Martin o come Aristide Fumagalli pretendere un trattamento di rispetto verso la Chiesa mentre loro portano avanti la corretta agenda dell'omoeresia e dei cristiani Lgbt+. Avremmo le guide scout del'Agesci, la cui deriva omosessualista è sempre più evidente, difendere il sentimento religioso. Leggeremmo di deputati e giornalisti liberal alla Gramellini o alla Selvaggia Lucarelli, sempre pronti a stracciarsi le vesti per i soprusi, tuonare.Invece non c'è nulla di tutto questo, tutti sono opportunamente omertosi di fronte a queste performance che delineano sempre più quella gay, come un'ideologia anti cristiana che affascina anche tanti cantori della Chiesa aperta e del dialogo.Di dialogo e di dolore ha parlato infatti il vescovo di Cremona, in un comunicato insufficiente che in fondo accetta le premesse del pride: «Esprimo dolore per la presenza di immagini offensive ed evidentemente blasfeme che non possono avere alcun valore educativo o comunicativo di valori e diritti», ha detto Antonio Napolioni in un comunicato. Perché, invece, il resto delle immagini che si vedono nei cortei, dei corpi nudi e profanati, delle rivendicazioni politiche sull'utero in affitto che accompagnano i cortei del pride senza tirare in ballo la Chiesa comunicano forse valori? Difendono diritti? Basterebbe quindi per essere accettabili, non eccedere ed essere un po' più educati?ROSARIO DI RIPARAZIONEÈ significativo, ma al Rosario di riparazione recitato domenica sera davanti alla cattedrale di Cremona, su 100 laici, erano presenti soltanto tre preti e a guidare la preghiera non era uno di loro. Segno che i laici hanno ben presente la necessità di riparare pubblicamente questo atto, molto più del clero che dovrebbe invece guidare il popolo affidatogli. E anche questo vorrà pur dire qualcosa. Ma le diocesi, purtroppo, sono ormai strette nella morsa di ordini di scuderia che arrivano da troppo in alto per poterli scansare. Con la promozione dell'agenda gay dentro la Chiesa, il vescovo si adegua come può. Per questo, sentir parlare Napolioni di diritti, dialogo e discriminazioni, in fondo fa parte del copione, peccato che non si accorga che è la sua Chiesa che viene discriminata.E vorrà pur dire qualcosa se il sindaco di Cremona, che ha concesso entusiasta il patrocinio al pride partecipandovi in prima persona e definendosi entusiasta, si limita a condannare anche lui la blasfemia come un semplice incidente di percorso. «Fa più notizia il gesto sbagliato, volgare e sciocco di dieci incivili che i colori e l'entusiasmo di migliaia di persone», ha detto Gianluca Galimberti, primo cittadino con un passato di attivista nell'Azione Cattolica. Ma anche per lui, il pride non si tocca, tanto che appena 24 ore prima della manifestazione che con orgoglio aveva sponsorizzato con i soldi dei contribuenti diceva: «A chi mi chiede se c'era proprio bisogno di questo Cremona pride, rispondo: Sì. C'era proprio bisogno».Ma quello che sindaco e vescovo non riescono ad accettare perché ormai avviluppati nell'ideologia gaia è che la blasfemia è solo il sintomo: il male è il gay pride in sé. Un evento che ormai ha preso possesso di un mese, giugno, che tradizionalmente - o guarda caso - è dedicato al Sacro Cuore di Gesù e che in ogni sua manifestazione non manca di irridere la fede cristiana mentre i suoi adepti gridano alla discriminazione o pretendono di chiudere la bocca con leggi liberticide agli stessi di cui si fanno beffe.

Non Stop News
Non Stop News: gli stati generali dell'orientamento di Confindustria e l'anniversario della scomparsa di Battiato

Non Stop News

Play Episode Listen Later May 17, 2022 49:57


Le prime pagine dei principali quotidiani nazionali commentate in rassegna stampa da Davide Giacalone. Mariupol si consegna ai nemici e le sanzioni tra Bruxelles e Mosca. Gli ultimi dati dell'osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori riferiti al 2021, su un totale di 361 segnalazioni di matrice discriminatoria, parlano di 77 segnalazioni riguardanti l'omotransfobia. Ne abbiamo parlato questa mattina con l'onorevole e attivista Alessandro Zan. Dopo la Finlandia anche la Svezia è intenzionata a entrare nella Nato. La Turchia di Erdogan però dice no. Quali scenari possibili, a questo punto? Ne abbiamo parlato insieme al professor Alfonso Celotto, professore ordinario di diritto costituzionale all'Università "Roma Tre". Domani sarà il primo anniversario della scomparsa di Franco Battiato. In libreria troviamo il volume "E ti vengo a cercare. Voli imprevedibili ed ascese velocissime di Franco Battiato", scritto da Andrea Scanzi ed edito da Paper First. Ne abbiamo parlato questa mattina con l'autore. Confindustria organizza gli stati generali dell'orientamento. I giovani che parteciperanno agli SGO potranno conoscere più da vicino le imprese e le opportunità di formazione e lavoro che offrono, ma anche essere protagonisti di laboratori e workshop interattivi che hanno l'obiettivo di fornire, grazie al contributo di orientatori professionisti, una cassetta degli attrezzi per scegliere al meglio il loro futuro. Ne abbiamo parlato con il vice presidente di Confindustria per il capitale umano Giovanni Brugnoli. Non Stop News, con Giusi Legrenzi, Enrico Galletti e Massimo Lo Nigro.

Muoviti Muoviti
Muoviti muoviti di lunedì 24/01/2022

Muoviti Muoviti

Play Episode Listen Later Jan 24, 2022 49:45


Dove si parla di cose bianche dalla pasta, alla fumata, alla scheda. Poi si scopre l'esistenza di tale Elisabetta Belloni che potrebbe diventare tutto: da Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio. Nella seconda parte collegamento con Montecitorio con Luigi Ambrosio che è riuscito ad agganciare Alessandro Zan, quello del DDL.

Un giorno da pecora
UN GIORNO DA PECORA del 03/11/2021 - del 3/11/2021

Un giorno da pecora

Play Episode Listen Later Nov 3, 2021 80:28


Gli ospiti di oggi sono Alessandro Zan, Michele Ainis, Pupi Avati, Matteo Bassetti e Alessandro Vergani!

Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 27/10/2021 - Ddl Zan

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Oct 27, 2021 19:13


Alessandro Zan, PD ; Andrea Ostellari, Lega ; Licia Ronzulli, FI .

Rai Podcast Radio1
RADIO ANCH'IO del 27/10/2021 - Ddl Zan

Rai Podcast Radio1

Play Episode Listen Later Oct 27, 2021 19:13


Alessandro Zan, PD ; Andrea Ostellari, Lega ; Licia Ronzulli, FI .

Le interviste di Stefania D'Alonzo e Daniele Di Ianni
13 ott 2021 Carlo Apprendista Lettore

Le interviste di Stefania D'Alonzo e Daniele Di Ianni

Play Episode Listen Later Oct 13, 2021 2:48


Carlo ci racconta "Senza Paura" di Alessandro Zan

carlo alessandro zan
TG Zero
Podcast del 15/09/2021 - Giuseppe Bifulco - Alessandro Zan

TG Zero

Play Episode Listen Later Sep 15, 2021 97:09


Prima ora - Napoli, donna di 28 anni, non vaccinata, partorisce e muore di Covid. Al telefono, Giuseppe Bifulco, professore di ginecologia e ostetricia e direttore del reparto per le donne incinte con Covid al Policlinico di Napoli. - RadioTraffic: la viabilità con Alessandro Milani. Seconda ora - Borse e Mercati con Ettore Livini: ascolti tv post-pandemia. - Il deputato del Pd Alessandro Zan ci presenta il suo libro "Senza paura".

MELOG Il piacere del dubbio

Ospite della puntata di oggi è Alessandro Zan, il parlamentare il cui nome ormai è indissolubilmente legato al noto ddl che propone di contrastare l'odio e la violenza per l'orientamento sessuale e l'identità di genere.

senza paura ospite alessandro zan
Oggi Parliamo - Learn Italian with
288. NOTIZIA: Il DDL Zan e il Vaticano

Oggi Parliamo - Learn Italian with

Play Episode Listen Later Jul 22, 2021 15:47


Da qualche mese in Italia si parla di un disegno di legge contro chi discrimina le persone in base all'orientamento sessuale e all'identità di genere. Questo Ddl (disegno di legge) è stato proposto dal politico Alessandro Zan. Qualche giorno fa, il Vaticano ha espresso la propria opinione.Contenuti⏱️ 00:37 Prima parola: partito (nome)⏱️ 01:58 Seconda parola: discriminare (verbo)⏱️ 03:09 Terza parola: comunicato (verbo)⏱️ 03:39 Cos'è il DDL Zan?⏱️ 06:08 Cos'ha detto il Vaticano?⏱️ 07:40 I Patti Lateranensi (1929)⏱️ 10:29 Il Concordato (1984)⏱️ 11:51 Le reazioni politiche⏱️ 13:50 Le 3 parole in contestoVideo

Ecovicentino.it - AudioNotizie
Ddl Zan oggi in Aula al Senato: maggioranza divisa. Renzi: “Farò appello al buonsenso”

Ecovicentino.it - AudioNotizie

Play Episode Listen Later Jul 13, 2021 1:18


Dopo 8 mesi di rinvii e audizioni il disegno di legge contro l'omotransfobia, che porta il nome del deputato dem Alessandro Zan, approda al Senato con un destino tutt'altro che scontato: il rischio di un blitz del centrodestra per mandarlo di nuovo in commissione è dietro l'angolo.

Rai Podcast Radio1
RADIO ANCH'IO del 07/07/2021 - Ddl Zan

Rai Podcast Radio1

Play Episode Listen Later Jul 7, 2021 22:10


Alessandro Zan, PD ; Luca Ciriani, FdI ; Davide Faraone, IV ; Alessandra Maiorino, M5S .

Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 07/07/2021 - Ddl Zan

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Jul 7, 2021 22:10


Alessandro Zan, PD ; Luca Ciriani, FdI ; Davide Faraone, IV ; Alessandra Maiorino, M5S .

TG Zero
Podcast del 22/06/2021 - Giuseppe Ungherese - Elsa Fornero - Alessandro Zan

TG Zero

Play Episode Listen Later Jun 22, 2021 142:05


Prima ora - Missione "anti plastica": al telefono, Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace Italia dal 2015. Seconda ora - RadioTraffic: la viabilità con Marco Casa. - Intervista ad Elsa Fornero, per commentare la pagella di Von der Leyen a Draghi sul Recovery Plan. Terza ora - Borse e Mercati con Ettore Livini: la retribuzione dei calciatori italiani in caso di vittoria. - Intervista all'Onorevole Alessandro Zan (PD), che risponde alle accuse del Vaticano: "Vi spiego perché il mio Ddl non mette il bavaglio a nessuno".

TG Zero
Podcast del 22/06/2021 - Intervista all'On. Alessandro Zan

TG Zero

Play Episode Listen Later Jun 22, 2021 9:14


Ospite del Tg Zero, l'Onorevole Alessandro Zan (PD) risponde alle accuse del Vaticano: "Vi spiego perché il mio Ddl non mette il bavaglio a nessuno".

intervista ospite ddl alessandro zan
Accordi e Disaccordi
Alessandro Sallusti, Matteo Bassetti e Alessandro Zan

Accordi e Disaccordi

Play Episode Listen Later May 13, 2021 68:48


Il direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti, il virologo Matteo Bassetti e il deputato Alessandro Zan sono ospiti di Accordi e disaccordi, con la conduzione di Luca Sommi e Andrea Scanzi e la partecipazione di Marco Travaglio. Guarda Accordi e Disaccordi su discovery+ senza pubblicità > https://www.discoveryplus.it/programmi/accordi-e-disaccordi?utm_source=podcast&utm_medium=clip&utm_campaign=accordiedisaccordi Support the show: https://it.dplay.com/nove/accordi-e-disaccordi/?utm_source=podcast&utm_medium=accordiedisaccordi See omnystudio.com/listener for privacy information.

Ora di punta
Ddl Zan, una legge di civiltà. Ora di Punta con Monica Cirinnà e Alessandro Zan

Ora di punta

Play Episode Listen Later May 6, 2021 25:41


Notizie, approfondimenti, contributi sull'attualità politica e non solo

legge punta notizie civilt ddl zan alessandro zan monica cirinn
Clipnotes | Up To Date
79. DDL Zan: cosa dice e a cosa serve

Clipnotes | Up To Date

Play Episode Listen Later May 6, 2021 11:01


Fa molto discutere il DDL Zan, il disegno di legge contro l'omobitransfobia, la misoginia e l'abilismo che porta il nome di Alessandro Zan e che è approvato dalla Camera lo scorso novembre, ma ora è fermo da settimane al Senato. Se ne sentono di ogni ed è difficile capire cosa sia vero e cosa no. In questo video cerchiamo di capire qual è il contenuto del disegno di legge e perchè serve. Le norme attuali non bastano e una tutela contro i crimini d'odio, le discriminazioni e le violenze è fondamentale per uno stato democratico che tra i suoi principi fondamentali ha l'eguaglianza dei cittadini con il pieno sviluppo di ogni persona. Guarda il video sul nostro canale: https://youtu.be/MnI5pHABHi8 Rimani in contatto con noi: https://myurls.co/clipnotes

Ora di punta
Ddl Zan, una legge di civiltà. Ora di Punta con Monica Cirinnà e Alessandro Zan

Ora di punta

Play Episode Listen Later May 6, 2021 25:41


Notizie, approfondimenti, contributi sull'attualità politica e non solo

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Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 06/05/2021 - Ddl Zan / Caso Fedez

Radio anch'io

Play Episode Listen Later May 6, 2021 22:53


Lucio Malan, FI ; Alessandro Zan, PD ; Giovanni Valentini, Il Fatto Quotidiano ; Fabio Martini, La Stampa .

Un giorno da pecora
UN GIORNO DA PECORA del 05/05/2021 - del 5/5/2021

Un giorno da pecora

Play Episode Listen Later May 5, 2021 79:48


Gli ospiti di oggi sono Agostino Miozzo, Maria Cristina Messa, Paola Binetti, Enrico Mentana e Alessandro Zan !

Martial Attitude Voice
#132: DDL Zan, poche importanti parole - con Fabio Campinoti

Martial Attitude Voice

Play Episode Listen Later May 1, 2021 38:04


Ragazzi menati su i binari della metro.Una figlia minacciata di morte. Omofobia, LGTB e strumentazione politica. Tutto si rimescola in un decreto legge che sta facendo discutere, ma che proprio in virtù dell' ampiezza della discussione rende evidenti i tempi proprizio per farlo passare. Si potrebbe recriminare sul perché non sia stato fatto prima.O sul perché alcuna parte politica lo stia osteggiando ora. Ma crediamo che sia importante passare più informazioni e riflessioni possibili su di un pezzo di normativa che va implementato. Il disegno di legge Zan si compone di nove articoli.  Per un'informazione piu' completa, vi invito ad ascoltare l'intervista di Cathy La Torre, aka Avvocaty con l'onorevole On. Alessandro Zan su Instagram: https://www.instagram.com/tv/CNawuYBqS55/ Cathy La Torre su Instagram: https://www.instagram.com/avvocathy/ Onorevole Alessandro Zan su Instagram: https://www.instagram.com/alessandro.zan/ Qualora preferiste leggere, vi segnalo l'articolo "Cos'è la legge contro l'omotransfobia e le violenze di genere" di Laura Melissari, giornalista, pubblicato online il 24/07/20 su Internazionale.it: https://www.internazionale.it/notizie/laura-melissari/2020/07/24/omotransfobia-legge-violenza-genere-zan Fabio Campinoti:   YOUTUBE: https://www.youtube.com/user/finirarel75 INSTAGRAM: https://instagram.com/fabiocampinoti/

Un giorno da pecora
UN GIORNO DA PECORA del 29/04/2021 - del 29/4/2021

Un giorno da pecora

Play Episode Listen Later Apr 29, 2021 80:33


Gli ospiti di oggi sono Alessandro Zan, Antonio Tajani, Barbara Alberti, Giovanni Toti e Sandra Milo!

BASTA BUGIE - Omosessualità
Buone notizie da Italia, Inghilterra e Spagna

BASTA BUGIE - Omosessualità

Play Episode Listen Later Apr 14, 2021 11:22


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6541BUONE NOTIZIE DA ITALIA, INGHILTERRA E SPAGNA di Mauro FaverzaniCapita di rado, purtroppo. Ma capita. In poco tempo ben due sentenze han ridato diritto di cittadinanza ai cattolici ed a ciò in cui credono.La prima è stata emanata la scorsa settimana da un tribunale britannico, che ha detto una cosa molto semplice, benché violentemente osteggiata dai politically correct: i cristiani possono tranquillamente definire in pubblico la pratica omosessuale come peccato e proclamarlo a voce alta. È un loro diritto, sia dal punto di vista della libertà di pensiero, di parola e di espressione, sia perché questo è ciò che afferma la Sacra Bibbia ovvero il loro testo fondamentale di riferimento. Il giudice, a tal proposito, ha anzi condannato il consiglio comunale di Blackpool, per aver censurato e discriminato i cristiani in merito. Che ciò sia di monito. Anche in Italia, Alessandro Zan e compagni se ne facciano una ragione.Seconda sentenza: nelle scorse settimane il tribunale penale di Malaga ha condannato ad un'ammenda da 2.700 euro per crimini contro la sensibilità religiosa la promotrice di una "processione" ferocemente blasfema, svoltasi nel 2013. Quell'anno, in occasione della "festa della donna", l'imputata portò per le vie cittadine una raffigurazione dell'organo riproduttivo femminile, agghindato come la Madonna, recitando una sorta di "Credo", modificando tuttavia il testo originale in modo inqualificabile. Vittoria, dunque, per l'Associazione degli Avvocati Cristiani, che sporse denuncia e che portò così all'attenzione dell'opinione pubblica il caso, ma vittoria soprattutto del buon senso.Si tratta di due importanti episodi, che rappresentano un chiaro invito rivolto ai cristiani, affinché non si nascondano, non divengano vittime di falsi timori ed annuncino anzi con coraggio e con dignità la propria fede e la propria identità, senza esitazioni. Del resto, oggi la sinistra è ossessionata dal discorso identitario, come è emerso con chiarezza anche da una recente intervista rilasciata al settimanale L'Express dallo scrittore Édouard Louis, icona della Sinistra radicale francese, fan convinto dei Black Lives Matter, iperfemminista, omosessuale dichiarato ed, in quanto tale, anti-sessista ed anti-omofobo: «Chiunque parli di lotte per l'identità non è di sinistra», ha sentenziato, senza astenersi tuttavia dal rivolgere una dura critica alla Sinistra marxista, a suo avviso troppo "conservatrice": «La Sinistra ha progressivamente abbandonato le classi lavoratrici», ha detto, precisando come, a suo parere, sia rimasta in parte «dentro cornici di pensiero vecchie di cinquant'anni, senza mai parlare delle nuove questioni». [...]Nota di BastaBugie: Gianfranco Amato nell'articolo seguente dal titolo "Cure domiciliari, un primo passo del Parlamento" informa che il Senato ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo ad aggiornare i protocolli per le cure domiciliari dei pazienti con Covid-19. Si chiede di superare la logica della "vigile attesa" e tenere conto dell'esperienza sul campo dei medici con l'uso di farmaci già esistenti. Un primo passo che va oltre il vaccino come unico modo per uscire dalla situazione.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 13 aprile 2021:Ogni tanto ci è concessa la grazia anche di qualche buona notizia. È stato approvato dal Senato, con 212 voti favorevoli, 2 contrari e 2 astensioni, un ordine del giorno, a prima firma Massimiliano Romeo, presidente del gruppo della Lega a Palazzo Madama, che impegna il Governo ad aggiornare i protocolli e le linee guida per le cure domiciliari dei pazienti Covid-19, tenendo conto di tutte le esperienze dei professionisti impegnati sul campo.Finalmente si comincia a parlare in modo serio di cure e non solo di prevenzione vaccinale. Finalmente la politica è giunta alla conclusione - come si legge nel documento approvato - «per cui una corretta gestione dei pazienti affetti da Covid-19 presuppone, da un lato, l'immediata adozione delle cure maggiormente idonee e specifiche per il singolo individuo, dall'altro, l'esigenza di non affollare in maniera non giustificata gli ospedali e soprattutto le strutture di pronto soccorso». Per questo, secondo il documento approvato in Senato, «appare necessario, alla luce delle esperienze sul territorio, superare la previsione della "vigile attesa" prevedendo l'aggiornamento dei protocolli e delle linee guida dando la possibilità̀ per i medici di prescrivere i farmaci ritenuti più̀ opportuni tenuto conto del singolo caso, nel quadro delle indicazioni della comunità̀ scientifica validate dagli organi preposti».Interessante anche il fatto che nel citato documento si riconosca espressamente «un ruolo cruciale ai membri della famiglia o ai conviventi del paziente», e si identifichi «la casa come luogo primario di cura» e quale «punto cardine di una nuova visione della medicina di prossimità̀ che attenua il senso di allontanamento e di perdita delle relazioni quotidiane e apporta una dimensione non solo farmacologica ma anche relazionale al trattamento sanitario».L'ordine del giorno approvato al Senato ha anche il merito di rimediare all'assenza di linee guida aggiornate e univoche volte a fornire protocolli generali di cura domiciliare dei pazienti Covid-19, circostanza che ha fatto registrare «sul territorio nazionale rilevanti diversificazioni tra i protocolli sanitari regionali».Il Senato ha quindi impegnato il Governo ad attuare un'azione articolata in cinque punti.PRIMO«Aggiornare, per il tramite dell'Istituto Superiore di Sanità, Agenas ed AIFA, i protocolli e linee guida per la presa in carico domiciliare da parte di MMG, PLS e medici del territorio, dei pazienti COVID-19 tenuto conto di tutte le esperienze dei professionisti impegnati sul campo».SECONDO«Istituire un Tavolo di monitoraggio ministeriale, in cui siano rappresentate tutte le professionalità̀ coinvolte nei percorsi di assistenza territoriale, vista la crescente complessità̀ gestionale e la necessità di armonizzare e sistematizzare tutte le azioni in campo».TERZO«Attivare, per una efficace gestione del decorso, fin dalla diagnosi, interventi che coinvolgano tutto il personale presente sul territorio in grado di fornire assistenza sanitaria, accompagnamento socio-sanitario e sostegno familiare».QUARTO«Attivarsi affinché́ le diverse esperienze e dati clinici raccolti dai Servizi Sanitari Regionali confluiscano in un protocollo unico nazionale di gestione domiciliare del paziente Covid-19».QUINTO e ultimo punto«Affiancare all'implementazione del protocollo nazionale per la presa in carico domiciliare dei pazienti Covid-19 un piano di potenziamento delle forniture di dispositivi di telemedicina idonei ad assicurare un adeguato e costante monitoraggio dei parametri clinici dei pazienti».Si sta finalmente andando verso quella direzione più volte coraggiosamente indicata da alcuni medici, e formalizzata in un interessante documento intitolato La gestione dei pazienti COVID-19 in ambito domiciliare, redatto l'1 aprile 2021 e contenente alcuni indirizzi operativi proposti dal gruppo di lavoro promosso da Luca Coletto, capo del dipartimento Sanità della Lega. Finalmente si può parlare di cure. Si può parlare di farmaci. Si può parlare di vitamina D, di prebiotici, di N-acetilcisteina, di ASA, di idrossiclorochina, di corticosteroidi, di antibiotici, di eparine a basso peso molecolare, senza essere tacciati di negazionismo.Forse la medicina, ovvero l'antica τέχνη (téchne) istituita da Ippocrate nel V secolo a.C., ha ritrovato la propria originaria e fondamentale finalità: quella della θεραπεία (therapèia), della cura. Piuttosto che pensare ad un'eventuale prevenzione attraverso controversi vaccini sperimentali, dalle incalcolabili prospettive di guadagno per le case produttrici. Si tratta, infatti, del maggior business di tutta la storia dell'umanità. Questa è l'unica cosa su cui tutti, negazionisti e non, concordano.

Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 07/04/2021 - Omofobia

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Apr 7, 2021 21:51


Alessandro Zan, PD ; Paola Binetti, UDC ; Luigi Manconi, intellettuale ; Marco Taradsh, Centro Motore .

Liberi Oltre & Michele Boldrin
Legge Zan, parliamone con Zan e Paladini

Liberi Oltre & Michele Boldrin

Play Episode Listen Later Apr 7, 2021 48:41


La legge Zan contro l'omotransfobia La reazione di LOLI-Pop al completo incontra l'on. Alessandro Zan e Luca Paladini, portavoce dell'associazione I Sentinelli di Milano, per parlare della legge Zan contro l'omotransfobia che si spera possa essere messa in calendario alla Commissione Giustizia del Senato nei prossimi giorni. Con Alessandro Zan, Luca Paladini e i soliti tre _____________________________

BASTA BUGIE - Omosessualità
Il problema dei trans in carceri femminili

BASTA BUGIE - Omosessualità

Play Episode Listen Later Mar 2, 2021 15:30


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6498IL PROBLEMA DEI TRANS IN CARCERI FEMMINILIAltre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): un gruppo queer a Sanremo, Zan chiede sostegno al suo Ddl, Governo Draghi contro la famigliadi Luca VolontèNell'ormai lontano dicembre 2017, nella fredda Dublino, Sean Kavanagh prendeva a pugni un barista e lanciava una bottiglia ad un altro organizzatore di un evento musicale del Pub Malt House Bar dove si trovava. Kavanagh si è dichiarato colpevole di un'accusa di aggressione con danno e altre due accuse di aggressione. In tribunale, lo scorso 19 febbraio, l'avvocato Noctor che difende Kavanagh ha dichiarato che il suo cliente aveva precedentemente vissuto a Londra come una donna, ma dopo il ritorno a Dublino stava "sopprimendo il suo genere". Un rapporto psicologico ha poi sostenuto che la "rabbia di Kavanagh" di quella notte è probabile sia stata causata dalla frustrazione su come "la sua vita stava procedendo... compreso il genere soppresso". Tre anni prima, dopo le aggressioni, Kavanagh aveva iniziato a identificarsi come una donna chiamata Shauna, mentre ora ha un certificato di riconoscimento di genere femminile, che le è stato fornito alla corte. Noctor ha sostenuto in tribunale che Kavanagh è "vulnerabile" e avrebbe trovato la prigione particolarmente difficile, facendo riferimento ad uno studio internazionale che afferma come "le donne transgender siano un gruppo vulnerabile in prigione".Noctor ha fatto riferimento a due maschi attualmente detenuti nelle carceri femminili in Irlanda, che devono essere tenuti separati dal resto della popolazione carceraria.I due maschi nelle prigioni femminili di Limerick sono: Barbie Kardashian, che ha dimostrato un modello di estrema violenza fisica e sessuale verso le donne, ed un pedofilo senza nome, che è stato condannato per 10 accuse di violenza sessuale e un'accusa di crudeltà contro un bambino.Il problema di detenuti transgenders nelle prigioni maschili e femminili è diffuso in ogni paese ed incidenti anche gravi sono registrati anche negli ultimi anni soprattutto nel Regno Unito dove si sono moltiplicate le richieste di riassegnare gli uomini (trans) alle prigioni maschili e toglierli dalle prigioni femminili. Lo scorso fine gennaio, lo stesso The Economist ha commentato la situazione USA con preoccupazione: "Mettere le donne transgender nelle prigioni maschili può essere crudele. È anche, in un ambiente già difficile, pericoloso: una ricerca suggerisce che i detenuti transgender hanno molte più probabilità degli altri di essere aggrediti.Una crescente consapevolezza di questi pericoli, unita alla richiesta degli attivisti che le persone transgender siano riconosciute come membri del genere con cui si identificano, sta portando a cambiamenti nel modo in cui i detenuti trans sono ospitati. Nella maggior parte dei casi, questi detenuti (la maggior parte dei quali è costituita da donne trans) sono incarcerati con membri del loro sesso biologico". Tuttavia, c'è da attendersi che verranno costruite carceri destinate alle sole persone transessuali, magari separate in sezioni transessuali maschili e femminili, la sola misura che eviterebbe violenze ed incidenti ma, allo stesso tempo e paradossalmente, segregherebbe ancor più le stesse persone LGBT.Nota di BastaBugie: ecco altre notizie sul "gaio" mondo gay... sempre meno gaio.UN GRUPPO QUEER A SANREMOA Sanremo si esibirà anche il gruppo La rappresentante di Lista che si autodefinisce una «queer pop band». In un'intervista a Rolling Stones, Dario, un membro del gruppo dichiara: «siamo pure in un'epoca di transizione, specie sulle questioni di genere. Le minoranze (omosessuali, transessuali) stanno finalmente ricevendo attenzione mediatica, culturale, filosofica. E ora cerchiamo di capire come stravolgere la società, da qui. Cosa succederà al maschio? Non lo so, è una bella questione. Ma non parlo di me, che so scivolare da un sesso all'altro senza sbattere la testa, sono un artista e intorno ho l'intellighenzia che discute di questi temi su Instagram. [...] Una soluzione può essere quella di normalizzare la diversità, che è una cosa che stiamo facendo anche noi come artisti. Non abbiamo mai giocato troppo con la nostra identità fluida, per dire. Anzi, cerchiamo proprio di normalizzarla».Insomma questi rivoluzionari con la chitarra in mano cantano la solita canzone stereotipata. Ma è proprio questo il lasciapassare che ti permette di calcare palcoscenici famosi come quello dell'Ariston.(Gender Watch News, 25 febbraio 2021)ZAN CHIEDE A DRAGHI SOSTEGNO AL SUO DDLDopo il discorso di Mario Draghi al Senato, l'on. Alessandro Zan ha rilasciato un commento di cui riportiamo solo una parte: «Mi auguro […] che, nonostante l'assenza [nel discorso di Draghi] di un riferimento specifico su questi temi [ossia le rivendicazioni del mondo LGBT], il governo lavori in modo serio ed efficace per far uscire l'Italia dalle ultime posizioni in Europa per inclusione della comunità lgbt+, riconoscendone la piena cittadinanza. Lavoro che deve continuare dal sostegno all'approvazione definitiva al Senato della legge contro l'omotransfobia, la misoginia e l'abilismo, già approvata alla Camera lo scorso 4 novembre. È tempo di fare questo ulteriore passo verso l'Europa».Alla fine Draghi appoggerà seppur implicitamente il Ddl Zan, perché norma molto in sintonia con l'orientamento dell'UE, nonostante non sia una sua priorità. E poi, comunque, il premier potrà anche disinteressarsi di questo disegno di legge, dato che è questione che interessa il Parlamento.(Gender Watch News, 19 febbraio 2021)GOVERNO DRAGHI CONTRO LA FAMIGLIATutti ricordiamo che nel discorso programmatico di Mario Draghi in parlamento non si parlava minimamente di famiglia. E invece, con un gioco di prestigio, il ministro Elena Bonetti annuncia in una intervista di ieri a La Stampa che sta preparando un Family Act con numerosi interventi per la famiglia: progetti antiviolenza sulle donne, parità salariale di genere, fiscalità agevolata, imprenditoria femminile, assegno unico per il figlio. Ma cosa intende il ministro Bonetti per famiglia?Il ministero presieduto dalla renziana Bonetti non si chiama "ministero per la famiglia", ma "ministero per le pari opportunità e la famiglia". La chiave di interpretazione della famiglia sono quindi le pari opportunità di genere. Le quali non condurranno mai alla famiglia, o condurranno ad una famiglia deformata, non più famiglia. Il motivo è molto semplice. I diritti che stanno alla base delle pari opportunità sono diritti soggettivi e individuali, non presuppongono la coppia, ma pretendono di essere essi i presupposti della coppia. Questa nasce dal patto - di fatto o giuridico è oggi considerato lo stesso - tra due individui che, nel patto, vantano una parità da individuo a individuo. Partendo dalla parità di genere si arriva alla somma 1 + 1 ma non alla famiglia, perché la famiglia precede gli individui che la compongono. Non sono essi, sommandosi, a costituire la famiglia sulla base delle loro relazioni individuali - compresa quella della parità di genere - ma è la famiglia a costituirli. La prova è che se si parte dalla famiglia fondata sul matrimonio e solo in seguito si considera la problematica della parità di genere tra moglie e marito, questa verrà vista in modo completamente diverso: non più un rapporto rivendicativo tra due individui, ma relativo all'essere cellule diverse e complementari di un organismo. È tutto un altro mondo.Sulla base della sua (errata) visione della famiglia, il ministro Bonetti imposta malamente anche la cosiddetta questione del "femminicidio", tra le principali preoccupazioni dell'annunciato Family Act. Il problema della cosiddetta violenza sulle donne non si risolve con la parità di genere impostata come vorrebbe il ministro, ma con il recupero della famiglia quale essa deve essere. Invece, capita oggi che la violenza sulle donne viene attribuita alla mancanza di parità di genere a causa proprio della persistenza della famiglia tradizionale che sarebbe maschilista. Si usa il femminicidio contro la famiglia. Se si considerano uomo e donna come marito e moglie alla luce della famiglia fondata sul matrimonio, si risolve anche la parità di genere perché viene inserita in un contesto familiare indisponibile agli stessi due sposi e non frutto di rivendicazioni individuali. La parità di genere non fonderà mai i due in qualcosa di superiore a loro stessi, ossia nella famiglia della cui logica vivere, ma li lascerà sempre e solo al livello di due individui che combattono per i loro diritti individuali, avendo talvolta la meglio e talaltra la peggio.Questi due individui possono essere indifferentemente dello stesso genere o di genere diverso e in ogni caso si parlerà di parità di genere, perché essi non sono che individui che si autodeterminano nei loro diritti, e possono farlo in un modo come in un altro. Quindi sulla base della parità di genere tutte le unioni sono famiglia e tutte possono avere figli. Nella intervista a La Stampa richiamata sopra, Il ministro Bonetti ha anticipato che il suo Family Act conterrà anche un assegno per il figlio, indipendentemente dalla tipologia della coppia a cui è assegnato e indipendentemente dalla modalità tecnica in cui è stato concepito. Del resto, perché stupirsi? Sappiamo tutti - lo sapevano anche i cattolici che l'hanno votata - che, dopo la legge Cirinnà, per l'ordinamento italiano tutte le unioni sono famiglia e quindi ogni Family Act riguarda automaticamente, senza che sia necessario specificarlo, ogni tipo di unione.Tutti i bambini sono uguali, ha detto il ministro con l'appoggio, su questo punto, anche del senatore Pillon nello stesso numero de La Sampa.

Piazza Grande
Piazza grande con Monica Cirinnà, Angelo Schillaci, Alessandro Zan, Vittoria Schisano, Bruno Astorre

Piazza Grande

Play Episode Listen Later Feb 25, 2021 80:14


'Legge contro l'omotransfobia, il tempo è adesso' La legge Zan contro l'omotransfobia è stata approvata alla Camera, ed è adesso attesa in Senato per l'approvazione definitiva. Ma con la nuova maggioranza a sostegno del governo Draghi, il percorso si complica? Per Alessandro Zan, promotore della legge, si tratta di una legge che punisce i discorsi di odio, presente in tanti paesi europei. "La storia ci dice - ha detto Zan a Radio Immagina - che le leggi sui diritti civili sono sempre state approvate da schieramenti trasversali, come per l'aborto e il divorzio. E anche per questa i numero ci sono. L'importante è che adesso l'azione governativa non copra il lavoro del Parlamento". E Monica Cirinnà lancia la provocazione: "Sono giorni che leggo la falsa notizia sulle donne di sinistra che non hanno mostrato solidarietà a Giorgia Meloni. Falso, io e tante altre lo abbiamo fatto. Se la leader di Fdi vuole davvero dare un segnale di coerenza sostenendo che l'istigazione alla violenza va condannata, allora facesse votare ai 18 senatori del suo partito la legge Zan. Con quel testo infatti si combatte anche la misoginia, e quello che è successo a lei verrebbe punito. Sarebbe una mossa bombastica di Giorgia. Dopo tante parole al vento Fdi potrebbe così passare ai fatti".

Piazza Grande
Piazza grande con Monica Cirinnà, Angelo Schillaci, Alessandro Zan, Vittoria Schisano, Bruno Astorre

Piazza Grande

Play Episode Listen Later Feb 25, 2021 80:14


'Legge contro l'omotransfobia, il tempo è adesso' La legge Zan contro l'omotransfobia è stata approvata alla Camera, ed è adesso attesa in Senato per l'approvazione definitiva. Ma con la nuova maggioranza a sostegno del governo Draghi, il percorso si complica? Per Alessandro Zan, promotore della legge, si tratta di una legge che punisce i discorsi di odio, presente in tanti paesi europei. "La storia ci dice - ha detto Zan a Radio Immagina - che le leggi sui diritti civili sono sempre state approvate da schieramenti trasversali, come per l'aborto e il divorzio. E anche per questa i numero ci sono. L'importante è che adesso l'azione governativa non copra il lavoro del Parlamento". E Monica Cirinnà lancia la provocazione: "Sono giorni che leggo la falsa notizia sulle donne di sinistra che non hanno mostrato solidarietà a Giorgia Meloni. Falso, io e tante altre lo abbiamo fatto. Se la leader di Fdi vuole davvero dare un segnale di coerenza sostenendo che l'istigazione alla violenza va condannata, allora facesse votare ai 18 senatori del suo partito la legge Zan. Con quel testo infatti si combatte anche la misoginia, e quello che è successo a lei verrebbe punito. Sarebbe una mossa bombastica di Giorgia. Dopo tante parole al vento Fdi potrebbe così passare ai fatti".

Prisma
Prisma di martedì 30/06/2020

Prisma

Play Episode Listen Later Jun 30, 2020 93:07


Prima parte: cassa integrazione, blocco licenziamenti, sospensione decreto dignità: la sottosegretaria al lavoro Francesca Puglisi ci spiega i provvedimenti in arrivo con il prossimo decreto economico. Con Paolo Manasse, economista dell'università di Bologna, parliamo invece del Mes che continua a dividere la maggioranza. Seconda parte: in arrivo in commissione giustizia una nuova legge contro l'omotransfobia, ce la racconta il relatore Alessandro Zan del PD. Terza parte: Francia, le conseguenze del voto municipale sul governo centrale, con Francesco Giorgini. Usa, due decisioni storiche della Corte Suprema, con Roberto Festa. Israele, vigilia di tensione per il piano di annessione della Cisgiordania annunciato dal governo Netanyahu. Ce ne parla il corrispondente del manifesto da Gerusalemme Michele Giorgio