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La vita, Quel che resta da fare ai poeti, Il Canzoniere, Le prose: Scorciatoie e raccontini ed Ernesto- Hai commenti o suggerimenti? Scrivi alla redazione: podcast@deascuola.it
Mario Barenghi"Il chimico e l'ostrica"Studi su Primo LeviQuodlibethttps://quodlibet.it«Più che un bel libro, è un libro fatale»: così scrisse Umberto Saba di Se questo è un uomo, accostandolo alle Mie prigioni di Silvio Pellico. In questo volume, sintesi di vent'anni di riflessioni su Primo Levi, troviamo anche un parallelo tra i due autori. Ma l'intento di Mario Barenghi è soprattutto di mettere in luce la complessità e la ricchezza di un'opera che, oltre l'impegno alla testimonianza, offre un prezioso modello di postura interrogativa verso il reale. Lo sguardo di Levi è acuto, curioso, a volte divertito; ciò che l'analisi restituisce è però spesso l'impressione di un errore, di un «vizio di forma». Nel mondo presente c'è qualcosa di guasto. E allora non c'è che un modo di reagire: diagnosticare il problema e correre ai ripari. Come fa il chimico, che indaga su cosa è sbagliato in un esperimento. Come fa l'ostrica, che fabbrica una perla per sopravvivere a una ferita.Mario Barenghi (Milano 1956) insegna Letteratura italiana contemporanea all'Università di Milano Bicocca. Si occupa di narrativa, di memorialistica, di teoria letteraria. Gli ultimi volumi che ha pubblicato sono Italo Calvino, le linee e i margini (il Mulino, 2007), Perché crediamo a Primo Levi? / Why do we believe Primo Levi? (Einaudi, 2013), Che cosa possiamo fare con il fuoco? Letteratura e altri ambienti (Quodlibet, 2013), Poetici primati (Quodlibet, 2020). Scrive sull'annuario Tirature e sulla rivista online «Doppiozero».IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Benvenuti e bentornati a Radio Pacinotti! La 3D presenta "Study Time", perchè studiare sui libri è noioso, facciamolo insieme in radio! Siamo tutt* molto entusiasti di parlare di tre grandi autori: Italo Svevo, Luigi Pirandello e Umberto Saba. Con loro prende forma la modernità, si afferma una nuova idea di uomo, l'uomo contemporaneo. Restate connessi per continuare questo viaggio nel tempo insieme a noi!
Filippo La Porta"Tutta la vita è lontano"Riscoprire Carlo Levi a 120 anni dalla nascitaCircolo dei Lettori, Torinohttps://www.circololettori.it/Fondazione Circolo dei lettori, in collaborazione con GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea, CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia, Museo Nazionale del CinemapresentanoTutta la vita è lontanoRiscoprire Carlo Levi a 120 anni dalla nascitaTorino | da mercoledì 9 febbraio 2022La figura di Carlo Levi tra letteratura, pittura, fotografia, cinema, musica, poesiaIn occasione dei centoventi anni dalla nascita di Carlo Levi la Fondazione Circolo dei lettori ha organizzato un articolato progetto per rileggerne la figura di artista, scrittore, intellettuale, giornalista, protagonista della vita culturale, artistica e politica per buona parte del Novecento italiano.La fama di Carlo Levi (29 novembre 1902 – 4 gennaio 1975) - scrittore, medico, pittore, intellettuale a tutto tondo - ha avuto uno strano destino: se al Sud, e in particolare nella sua Lucania, è diventato una sorta di canone nella percezione del territorio e della umanità che lo abita, all'altro capo della nostra Penisola, negli ultimi decenni, è stato quasi ignorato.Il progetto della Fondazione Circolo dei lettori si propone dunque di “restituire” al presente questa figura poliedrica, così fuori dagli schemi e attenta al mondo circostante in tutti i suoi aspetti. Proprio per questo, “Tutta la vita è lontano” è un progetto integrato e multidisciplinare, specchio della straordinaria versatilità di Levi: dibattiti e approfondimenti dedicati alle sue opere e al suo impegno politico e civile, ma anche pittura, cinema, fotografia, musica, per dare vita a un programma eclettico che troverà casa al Circolo dei lettori, ma anche alla GAM e al Cinema Massimo, da mercoledì 9 febbraio.L'opera. Al centro del palinsesto saranno i romanzi più importanti di Levi, con lezioni-racconto di grandi autori per esplorare e approfondire. Il primo appuntamento (mercoledì 9 febbraio, ore 21, Circolo dei lettori) sarà “Quando l'Italia non è cambiata”: Francesco Piccolo racconterà L'Orologio (edito da Einaudi) e attraverso la sua opera, uno dei grandi romanzi del Novecento, denso di corrispondenze con il periodo storico che stiamo vivendo, offrirà un affresco della stagione politica del secondo dopoguerra, il momento decisivo in cui l'Italia è diventata quello che è diventata. Giovedì 10 febbraio, alle 18:30, Claudia Durastanti ripercorrerà i ricordi dell'amicizia con Piero Gobetti, le osservazioni sulla poesia di Umberto Saba, le riflessioni sui cambiamenti in atto nel Meridione, le analisi del rapporto tra scrittori, malattia e medicina, la visione poetica del mondo e l'impegno civile, a partire da Un dolente amore per la vita, la raccolta di conversazioni e interviste telefoniche di Carlo Levi (edito da Donzelli). Si prosegue venerdì 11 febbraio, alle 18, sempre al Circolo, con “Poesia e verità. Un viaggio nell'opera di Carlo Levi” insieme a Luca Beatrice, Filippo La Porta ed Elena Loewenthal. Un confronto sulla figura di Carlo Levi a tutto tondo, tra pittura, letteratura e impegno civile, in cerca della sua cifra più originale ma soprattutto della straordinaria complessità di un artista e intellettuale capace di sfuggire a ogni definizione univoca, appassionato della vita e dell'umano in tutte le sue forme, sempre animato da una fertile curiosità. E ancora, mercoledì 16 febbraio alle 21, il commento di Mario Desiati a partire da La doppia notte dei tigli (edito da Einaudi): il reportage di Carlo Levi (pubblicato nel 1959) sul suo viaggio in Germania Occidentale nel dopoguerra, poco prima che venisse costruito il muro di Berlino, è un libro poco conosciuto, eppure utilissimo per sapere qualcosa in più del rapporto tra italiani, tedeschi e senso di colpa. A conclusione di questo ciclo di incontri, Nicola Lagioia - giovedì 17 febbraio, alle 21 - rileggerà Cristo si è fermato a Eboli (edito da Einaudi), per riflettere su un capolavoro della letteratura del Novecento, un'opera dal grande respiro non solo narrativo ma anche politico, sociale, antropologico, e un modo di raccontare che ha fatto scuola per gli scrittori delle generazioni successive, fino a oggi.Arte. Particolare risalto verrà dato alla pittura, forse il “primo mestiere” di Carlo Levi, fin dal periodo dei Sei di Torino e per il corso dell'intera carriera, che tocca il realismo e l'impegno sociale, pur non abbandonando mai l'ispirazione poetica e l'eleganza del segno e del colore. “Viaggio in Italia. Luoghi e volti” è il titolo della mostra, curata da Luca Beatrice ed Elena Loewenthal e allestita nella Wunderkammer della GAM, Galleria d'Arte Moderna di Torino, a partire dal 10 febbraio 2022. Un'accurata selezione di opere provenienti da collezioni pubbliche (GAM; Fondazione Carlo Levi, Roma; Museo Carlo Levi, Aliano; Pinacoteca Carlo Levi, Alassio) e private farà emergere la peculiarità dell'opera di Levi, che schivò i principali movimenti del suo periodo - il Futurismo e il Surrealismo - rimarcando fin da subito la sua spiccata indipendenza artistica, sviluppando lungo il corso della sua vita una pittura sorprendente, mai uguale a se stessa. L'esposizione guida lo spettatore dal periodo delle prime opere, passando attraverso la fase dei Sei torinesi (1928-1931), per giungere al fascismo, al dopoguerra e al neorealismo. In tutti questi cruciali passaggi del Novecento, il nesso tra pittura e impegno politico rimane strettissimo, caratteristica fondamentale del sentire artistico di Levi. In occasione della mostra verrà prodotto un catalogo, edito da Silvana, illustrato e introdotto da Riccardo Passoni, direttore della GAM; con testi di Elena Loewenthal, direttore della Fondazione Circolo dei lettori e scrittrice e Luca Beatrice, critico e storico dell'arte e Walter Guadagnini, direttore di CAMERA. La mostra sarà visitabile fino all'8 maggio 2022.Fotografia. La mostra “La Lucania nelle fotografie di Mario Carbone per Carlo Levi. Una testimonianza di vita, dell'esistenza di un mondo vero, fuori dalla storia e dai suoi orrendi risultati” - a cura di Elena Loewenthal e Luca Beatrice, in collaborazione con CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia - raccoglie 31 fotografie scattate da Mario Carbone, provenienti dall'Archivio fotografico Mario Carbone Roma, e sarà ospitata in Sala Lettura, al Circolo dei Lettori di Torino. Carbone seguì Levi in Basilicata nel 1960 per documentare il viaggio istituzionale, nel quadro delle celebrazioni del centenario dell'Unità d'Italia, che aveva come obiettivo la preparazione del Telero poi esposto a Torino per "Italia '61". Gli scatti ritraggono Levi in varie città (Eboli, Matera, Grassano, Ferrandina, Pisticci) e allo stesso tempo costituiscono un racconto per immagini della quotidianità di un Sud Italia nel quale la modernità, nel 1960, si stava soltanto affacciando. Anche questa sezione dell'iniziativa viene documentata nel catalogo succitato, con la riproduzione delle fotografie esposte e un saggio di Walter Guadagnini, direttore di CAMERA, che rilegge questo fondamentale episodio della fotografia realista italiana attraverso la singolare figura di Mario Carbone. A corredo delle fotografie sono esposti alcuni oggetti appartenuti a Levi, gentilmente concessi dal Comune di Aliano.Cinema. In collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino e CSC-Archivio Nazionale Cinema Impresa, inoltre, sarà organizzata una rassegna che ripercorre il rapporto di Levi con il cinema. Levi fu infatti sceneggiatore di Il grido della terra di Duilio Coletti nel 1949, disegnatore e costumista nel perduto Pietro Micca e in Patatrac, e dal romanzo più celebre Cristo si è fermato a Eboli venne tratto il film di Francesco Rosi. La rassegna prevede la proiezione delle cinque pellicole: Cristo si è fermato a Eboli (150', lunedì 14 febbraio, ore 20.30, Cinema Massimo, introduzione di Luca Beatrice ed Elena Loewenthal); Patatrac (69') + Omaggio a Carlo Levi (12', martedì 15 febbraio, ore 18.30, Cinema Massimo); Il grido della terra (90') + frammento Pietro Micca (4', mercoledì 16 febbraio, ore 18.30, Cinema Massimo con introduzione di Sergio Toffetti). Musica. Sabato 12 febbraio, alle 21.00, la sala grande del Circolo dei lettori ospiterà inoltre lo spettacolo “Cristo si è fermato”: un Concerto d'attore in 9 quadri ispirato a Cristo si è fermato a Eboli. La performance indaga alcuni temi nodali del romanzo, risonanti nella memoria collettiva, e tratti antichi ma ancora attuali della terra lucana. Le parole di Levi sono state accostate ad una musica che vuole rappresentare “l'oggi” in continua tensione tra passato e futuro.Maria Antonietta Cancellaro, che ha elaborato il testo, è al clavicembalo, mentre Giovanni Tamborrino ha composto le musiche, scritte per un organico originale che fonde insieme strumenti antichi, moderni e popolari. Sono eseguite da musiciste professioniste provenienti dal territorio pugliese e lucano: Teresa Puntillo al flauto, Chiara Ratti al clarinetto basso, Beatrice Birardi alle percussioni, Maria Antonietta Cancellaro al pianoforte. L'interpretazione del testo è affidata alla voce dell'attore Vincenzo Failla.Tutta la vita è lontano è un progetto di Fondazione Circolo dei lettori realizzato con GAM – Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, Museo Nazionale del Cinema. Con il patrocinio di Città di Torino, Regione Basilicata.In collaborazione con: Archivio Fotografico Mario Carbone Roma, Associazione Letti di Sera, Comune di Aliano e Pinacoteca Carlo Levi di Aliano, Centro Sperimentale di Cinematografia, Comunità Ebraica di Torino, Fondazione Carlo Levi di Roma, Giulio Einaudi editore, Museo Lanfranchi e Centro Carlo Levi di Matera, Pinacoteca Carlo Levi di Alassio, Fondazione Ragghianti di Lucca.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Luca Beatrice"Tutta la vita è lontano"Riscoprire Carlo Levi a 120 anni dalla nascitaCircolo dei Lettori, Torinohttps://www.circololettori.it/Fondazione Circolo dei lettori, in collaborazione con GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea, CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia, Museo Nazionale del CinemapresentanoTutta la vita è lontanoRiscoprire Carlo Levi a 120 anni dalla nascitaTorino | da mercoledì 9 febbraio 2022La figura di Carlo Levi tra letteratura, pittura, fotografia, cinema, musica, poesiaIn occasione dei centoventi anni dalla nascita di Carlo Levi la Fondazione Circolo dei lettori ha organizzato un articolato progetto per rileggerne la figura di artista, scrittore, intellettuale, giornalista, protagonista della vita culturale, artistica e politica per buona parte del Novecento italiano.La fama di Carlo Levi (29 novembre 1902 – 4 gennaio 1975) - scrittore, medico, pittore, intellettuale a tutto tondo - ha avuto uno strano destino: se al Sud, e in particolare nella sua Lucania, è diventato una sorta di canone nella percezione del territorio e della umanità che lo abita, all'altro capo della nostra Penisola, negli ultimi decenni, è stato quasi ignorato.Il progetto della Fondazione Circolo dei lettori si propone dunque di “restituire” al presente questa figura poliedrica, così fuori dagli schemi e attenta al mondo circostante in tutti i suoi aspetti. Proprio per questo, “Tutta la vita è lontano” è un progetto integrato e multidisciplinare, specchio della straordinaria versatilità di Levi: dibattiti e approfondimenti dedicati alle sue opere e al suo impegno politico e civile, ma anche pittura, cinema, fotografia, musica, per dare vita a un programma eclettico che troverà casa al Circolo dei lettori, ma anche alla GAM e al Cinema Massimo, da mercoledì 9 febbraio.L'opera. Al centro del palinsesto saranno i romanzi più importanti di Levi, con lezioni-racconto di grandi autori per esplorare e approfondire. Il primo appuntamento (mercoledì 9 febbraio, ore 21, Circolo dei lettori) sarà “Quando l'Italia non è cambiata”: Francesco Piccolo racconterà L'Orologio (edito da Einaudi) e attraverso la sua opera, uno dei grandi romanzi del Novecento, denso di corrispondenze con il periodo storico che stiamo vivendo, offrirà un affresco della stagione politica del secondo dopoguerra, il momento decisivo in cui l'Italia è diventata quello che è diventata. Giovedì 10 febbraio, alle 18:30, Claudia Durastanti ripercorrerà i ricordi dell'amicizia con Piero Gobetti, le osservazioni sulla poesia di Umberto Saba, le riflessioni sui cambiamenti in atto nel Meridione, le analisi del rapporto tra scrittori, malattia e medicina, la visione poetica del mondo e l'impegno civile, a partire da Un dolente amore per la vita, la raccolta di conversazioni e interviste telefoniche di Carlo Levi (edito da Donzelli). Si prosegue venerdì 11 febbraio, alle 18, sempre al Circolo, con “Poesia e verità. Un viaggio nell'opera di Carlo Levi” insieme a Luca Beatrice, Filippo La Porta ed Elena Loewenthal. Un confronto sulla figura di Carlo Levi a tutto tondo, tra pittura, letteratura e impegno civile, in cerca della sua cifra più originale ma soprattutto della straordinaria complessità di un artista e intellettuale capace di sfuggire a ogni definizione univoca, appassionato della vita e dell'umano in tutte le sue forme, sempre animato da una fertile curiosità. E ancora, mercoledì 16 febbraio alle 21, il commento di Mario Desiati a partire da La doppia notte dei tigli (edito da Einaudi): il reportage di Carlo Levi (pubblicato nel 1959) sul suo viaggio in Germania Occidentale nel dopoguerra, poco prima che venisse costruito il muro di Berlino, è un libro poco conosciuto, eppure utilissimo per sapere qualcosa in più del rapporto tra italiani, tedeschi e senso di colpa. A conclusione di questo ciclo di incontri, Nicola Lagioia - giovedì 17 febbraio, alle 21 - rileggerà Cristo si è fermato a Eboli (edito da Einaudi), per riflettere su un capolavoro della letteratura del Novecento, un'opera dal grande respiro non solo narrativo ma anche politico, sociale, antropologico, e un modo di raccontare che ha fatto scuola per gli scrittori delle generazioni successive, fino a oggi.Arte. Particolare risalto verrà dato alla pittura, forse il “primo mestiere” di Carlo Levi, fin dal periodo dei Sei di Torino e per il corso dell'intera carriera, che tocca il realismo e l'impegno sociale, pur non abbandonando mai l'ispirazione poetica e l'eleganza del segno e del colore. “Viaggio in Italia. Luoghi e volti” è il titolo della mostra, curata da Luca Beatrice ed Elena Loewenthal e allestita nella Wunderkammer della GAM, Galleria d'Arte Moderna di Torino, a partire dal 10 febbraio 2022. Un'accurata selezione di opere provenienti da collezioni pubbliche (GAM; Fondazione Carlo Levi, Roma; Museo Carlo Levi, Aliano; Pinacoteca Carlo Levi, Alassio) e private farà emergere la peculiarità dell'opera di Levi, che schivò i principali movimenti del suo periodo - il Futurismo e il Surrealismo - rimarcando fin da subito la sua spiccata indipendenza artistica, sviluppando lungo il corso della sua vita una pittura sorprendente, mai uguale a se stessa. L'esposizione guida lo spettatore dal periodo delle prime opere, passando attraverso la fase dei Sei torinesi (1928-1931), per giungere al fascismo, al dopoguerra e al neorealismo. In tutti questi cruciali passaggi del Novecento, il nesso tra pittura e impegno politico rimane strettissimo, caratteristica fondamentale del sentire artistico di Levi. In occasione della mostra verrà prodotto un catalogo, edito da Silvana, illustrato e introdotto da Riccardo Passoni, direttore della GAM; con testi di Elena Loewenthal, direttore della Fondazione Circolo dei lettori e scrittrice e Luca Beatrice, critico e storico dell'arte e Walter Guadagnini, direttore di CAMERA. La mostra sarà visitabile fino all'8 maggio 2022.Fotografia. La mostra “La Lucania nelle fotografie di Mario Carbone per Carlo Levi. Una testimonianza di vita, dell'esistenza di un mondo vero, fuori dalla storia e dai suoi orrendi risultati” - a cura di Elena Loewenthal e Luca Beatrice, in collaborazione con CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia - raccoglie 31 fotografie scattate da Mario Carbone, provenienti dall'Archivio fotografico Mario Carbone Roma, e sarà ospitata in Sala Lettura, al Circolo dei Lettori di Torino. Carbone seguì Levi in Basilicata nel 1960 per documentare il viaggio istituzionale, nel quadro delle celebrazioni del centenario dell'Unità d'Italia, che aveva come obiettivo la preparazione del Telero poi esposto a Torino per "Italia '61". Gli scatti ritraggono Levi in varie città (Eboli, Matera, Grassano, Ferrandina, Pisticci) e allo stesso tempo costituiscono un racconto per immagini della quotidianità di un Sud Italia nel quale la modernità, nel 1960, si stava soltanto affacciando. Anche questa sezione dell'iniziativa viene documentata nel catalogo succitato, con la riproduzione delle fotografie esposte e un saggio di Walter Guadagnini, direttore di CAMERA, che rilegge questo fondamentale episodio della fotografia realista italiana attraverso la singolare figura di Mario Carbone. A corredo delle fotografie sono esposti alcuni oggetti appartenuti a Levi, gentilmente concessi dal Comune di Aliano.Cinema. In collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino e CSC-Archivio Nazionale Cinema Impresa, inoltre, sarà organizzata una rassegna che ripercorre il rapporto di Levi con il cinema. Levi fu infatti sceneggiatore di Il grido della terra di Duilio Coletti nel 1949, disegnatore e costumista nel perduto Pietro Micca e in Patatrac, e dal romanzo più celebre Cristo si è fermato a Eboli venne tratto il film di Francesco Rosi. La rassegna prevede la proiezione delle cinque pellicole: Cristo si è fermato a Eboli (150', lunedì 14 febbraio, ore 20.30, Cinema Massimo, introduzione di Luca Beatrice ed Elena Loewenthal); Patatrac (69') + Omaggio a Carlo Levi (12', martedì 15 febbraio, ore 18.30, Cinema Massimo); Il grido della terra (90') + frammento Pietro Micca (4', mercoledì 16 febbraio, ore 18.30, Cinema Massimo con introduzione di Sergio Toffetti). Musica. Sabato 12 febbraio, alle 21.00, la sala grande del Circolo dei lettori ospiterà inoltre lo spettacolo “Cristo si è fermato”: un Concerto d'attore in 9 quadri ispirato a Cristo si è fermato a Eboli. La performance indaga alcuni temi nodali del romanzo, risonanti nella memoria collettiva, e tratti antichi ma ancora attuali della terra lucana. Le parole di Levi sono state accostate ad una musica che vuole rappresentare “l'oggi” in continua tensione tra passato e futuro.Maria Antonietta Cancellaro, che ha elaborato il testo, è al clavicembalo, mentre Giovanni Tamborrino ha composto le musiche, scritte per un organico originale che fonde insieme strumenti antichi, moderni e popolari. Sono eseguite da musiciste professioniste provenienti dal territorio pugliese e lucano: Teresa Puntillo al flauto, Chiara Ratti al clarinetto basso, Beatrice Birardi alle percussioni, Maria Antonietta Cancellaro al pianoforte. L'interpretazione del testo è affidata alla voce dell'attore Vincenzo Failla.Tutta la vita è lontano è un progetto di Fondazione Circolo dei lettori realizzato con GAM – Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, Museo Nazionale del Cinema. Con il patrocinio di Città di Torino, Regione Basilicata.In collaborazione con: Archivio Fotografico Mario Carbone Roma, Associazione Letti di Sera, Comune di Aliano e Pinacoteca Carlo Levi di Aliano, Centro Sperimentale di Cinematografia, Comunità Ebraica di Torino, Fondazione Carlo Levi di Roma, Giulio Einaudi editore, Museo Lanfranchi e Centro Carlo Levi di Matera, Pinacoteca Carlo Levi di Alassio, Fondazione Ragghianti di Lucca.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
In questo video, sarete nostri ospiti per cena! 7 sere, 7 ristoranti, 7 cene diverse! Quale sarà la migliore? Lo scoprirete! Infatti, abbiamo deciso di inserirle in ordine dal settimo al primo posto, salendo via via fino a quella che ci è piaciuta più delle altre! — DISCLAIMER — Ci teniamo a precisare che non è un video sponsorizzato, i nostri giudizi sono al 100% onesti e oggettivi! 7 Giorni, 7 Cene 7 - Gelateria Santa Trinità All'ultimo posto, una cena che forse non è davvero completa al 100%, lo sappiamo, per questo è all'ultimo posto, ma comunque non è niente male! La nostra destinazione è Gelateria Santa Trinità, vicino all'omonimo ponte. Sì, un giorno abbiamo davvero cenato solo con un gelato. Volete sapere quanto costa questo gelato? Ecco a voi lo scontrino! 6 - Paszkowski Il sesto posto lo merita Paszkowski. Si tratta di uno dei locali più storici di Firenze. Fondato nel 1903 come birreria dall'omonima famiglia polacca, il locale è diventato presto un Caffè Concerto, conosciuto in tutto il mondo. Tuttora c'è musica dal vivo quasi ogni sera. Pensate che in questo caffè sono stati intellettuali come Gabriele D'Annunzio, Eugenio Montale, Vasco Pratolini, Gaetano Salvemini, Umberto Saba. Qui, è possibile non solo bere qualcosa, ma anche avere un vero e proprio pasto completo, come noi abbiamo fatto. Abbiamo ordinato, per cominciare, una classica bruschetta. Ma, come potrete vedere nel video, abbiamo avuto qualche piccolo problemino con l'olio… Dopo di che, fiori di zucca ripieni di formaggio su crema di piselli e risotto alla zucca con formaggio caprino e amaretti (che sì, sono dei dolci, ma su questo risotto ci stavano da Dio!). Siccome dicono che questo, insieme al bar che gli sta accanto (Gilli) produce i dolci artigianali più buoni di Firenze, non potevamo non provarli. Ci siamo affidati completamente al nostro cameriere (fiorentino) sulla scelta del dessert: questa la sua selezione: tarte tatin di mele e crostatina con crema e more fresche. Abbiamo adorato la crostatina, ci è piaciuta un po' meno la tarte tatin, che era servita con della panna montata. Il conto? Un po' “salato”, come diciamo in italiano, cioè un po' troppo costoso, ma la posizione e il servizio di questo posto sono davvero di alta qualità, così come grande è la sua fama! 5 - Trattoria Zazà In quinta posizione, abbiamo deciso di mettere la cena presso la Trattoria Zazà. Questo ristorante ha un menù davvero lungo e variegato. Ogni palato sarà soddisfatto! Hanno opzioni di pizza, primi e secondi di carne e pesce, opzioni vegetariane e… un'intera sezione dedicata al tartufo! Quella sera, abbiamo deciso di assumere un po' di proteine, in pieno stile fiorentino. Così, abbiamo ordinato due diversi tipi di carne. In particolare, controfiletto all'aceto balsamico e petto di pollo al tartufo, entrambi accompagnati da una porzione di patate al forno. Che dire… buonissimi! Ci è piaciuta molto l'idea di unire la carne a questi due diversi condimenti. Una cosa un po' fuori dal comune a Firenze, dove di solito la carne è semplicemente arrosto. Abbiamo apprezzato l'originalità. Poi, siccome eravamo ESTASIATI dal tartufo, abbiamo anche ordinato una tagliata di manzo con la stessa “salsina” al tartufo. Tutto sommato, possiamo dire che qui c'è un ottimo rapporto qualità-prezzo, come è confermato dalla fila che ogni giorno si trova davanti all'entrata del locale. Per fortuna è un locale enorme che ha posti sia all'interno che all'esterno, così la fila scorre velocemente e non bisogna aspettare molto. 4 - Move On Al quarto posto, quello che è diventato uno dei nostri posti di fiducia: Move On. Pensereste subito che sia un locale da scartare, perché in un posto super turistico (di fronte al Battistero e alla Basilica, per intenderci). Quindi pensereste che il cibo sia scadente, e lo pensavamo anche noi. Ma ci siamo fidati e ne è valsa assolutamente la pena.
Incontro con Gian Mario Villalta, Claudio Grisancich, Franca Mancinelli, Umberto Piersanti e Antonio Riccardi. Il Premio Umberto Saba, voluto dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dal Comune di Trieste, in collaborazione con la Fondazione Pordenonelegge, è volto a incrementare l'attenzione sulla straordinaria stagione poetica novecentesca del Friuli Venezia Giulia, proponendosi inoltre come luogo d'incontro e di conoscenza della poesia e della cultura, nel riconoscimento dell'importanza di Trieste per la letteratura d'Italia e d'Europa. Con l'occasione verrà presentato anche il progetto Leggere a voce alta: dentro la vita delle forme poetiche, che il Premio Saba svilupperà per le scuole superiori (con la collaborazione di Carlo Albarello). In collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia e il Comune di Trieste per il Premio Umberto Saba Poesia - Trieste Edizione 2021 www.pordenonelegge.it
Regali di Natale - Giorgio Poi, Umberto Saba, Flashdance, Rosalia, The Weekend, Aqaba, Elio Vittorini, Os Mutantes, Dargen D' Amico, Alda Merini Immanuel Casto, Emily Dickinson
Regali di Natale - Giorgio Poi, Umberto Saba, Flashdance, Rosalia, The Weekend, Aqaba, Elio Vittorini, Os Mutantes, Dargen D' Amico, Alda Merini Immanuel Casto, Emily Dickinson
Cos'è che rende la neve magica? Tentano di spiegarcelo oggi Leo Perutz, Adalbert Stifter, Aleksandr Puškin, Christian Bobin, Sergej Esenin, Umberto Saba e Fabio Tombari. Cos'è la neve? Un trionfo alla panna? Una droga? Un fenomeno atmosferico che ci fa perdere il senso dell'orientamento? Un evento che può cambiarci la vita? Polvere caduta dalle ali degli angeli? Sia quel che sia non dimentichiamoci cosa ne pensava Bobin: " Un po' di freddo, molta infanzia. La presenza pura". Oggi raccontiamo il mistero della neve, quella vera, in letteratura. Però niente "neve di San Pietro", per carità, che poi agli Scimmioni va in pappa il cervello.
È lei la Volpe dei Madrigali privati di Eugenio Montale, che aveva soprannominato Orso. Sembra una favola di Esopo ma è la storia dell'amorosa amicizia di due grandi poeti del 900 italiano. Maria Luisa nasce a Torino il 7 dicembre del 1922 da una famiglia benestante. Ha solo 19 anni quando fonda e dirige una piccola rivista letteraria, Il Girasole, che in breve diventa più ambiziosa, si rinomina Il Dado e ospita nomi come Sandro Penna e Umberto Saba, Vasco Pratolini e Leonardo Sinisgalli. E, a sorpresa, anche un capitolo del romanzo Le onde che Virginia Woolf le manda prima di morire con la dedica autografa “alla piccola direttrice”. Si laurea in Lingue all'università di Torino con una tesi su Proust, e la letteratura francese diventa uno dei suoi orizzonti prediletti, sia nel vissuto che nell'immaginario poetico. A scrivere poesia ha già iniziato e nel gennaio del 1949, a 25 anni, conosce Montale. Il poeta è a Torino per una conferenza al teatro Carignano e dopo l'incontro si ferma a salutare gli intellettuali torinesi. Maria Luisa si presenta e lo invita a pranzo a casa sua il giorno dopo. La madre di lei commenta l'invito con “menomale che Proust è già morto” e Montale risponde scherzosamente con “mi dispiace non essermi reso ancora defunto”. È l'inizio di una lunghissima amicizia e di un amore mai compiuto.
Intervista a Cristina Fina del Medimex - Claude Debussy, Led Zeppelin, Giorgio Poi, Fernando Pessoa, Pierangelo Bertoli, King Crimson, Fabrizio De André, Mario Luzi, Mongo Santamaria, Robert Wyatt, Piero Umiliani, Cure, Ivano Fossati, Sandy Denny, Calvert Watkins, Umberto Saba, Umberto Bindi, Andrea Laszlo De Simone
Intervista a Cristina Fina del Medimex - Claude Debussy, Led Zeppelin, Giorgio Poi, Fernando Pessoa, Pierangelo Bertoli, King Crimson, Fabrizio De André, Mario Luzi, Mongo Santamaria, Robert Wyatt, Piero Umiliani, Cure, Ivano Fossati, Sandy Denny, Calvert Watkins, Umberto Saba, Umberto Bindi, Andrea Laszlo De Simone
Este viernes en el #buenradio presentamos: 1. El nuevo disco de los noruegos “Kings of Convenience”. Apacible folk para serenar el espíritu. 2. La poesía de Umberto Saba, uno de los poetas italianos más prestigioso del siglo XX. 3. En “La Sobremesa” con María Carrillo platicaremos sobre “Las ovejas negras” en la familia, los amigos o el trabajo. 4. A la luz del “Leño norteño” conocemos el municipio de Melchor Ocampo para una rica escapada de fin de semana.
Il calcio è un romanzo popolare, una memoria collettiva e personale, la nostra giovinezza ripresa per mano. Ed è, soprattutto, come ci hanno insegnato Giovanni Arpino, Eduardo Galeano e Osvaldo Soriano, un infinito serbatoio di storie: dalla finta sbilenca di Mané Garrincha a Maradona che palleggia una goccia, dal volo interrotto di Moacir Barbosa all'orgoglio e alla malinconia di Obdulio Varela. Insomma: una “Grande Partita” di racconti e sogni, di letteratura e fantasia, dove giocano, tutti insieme appassionatamente, Umberto Saba e Gigi Buffon, Antonio Tabucchi e Francesco Totti, Peter Handke e Omar Sivori, Pier Paolo Pasolini e Roberto Baggio, Guido Gozzano e Gigi Meroni. Vicende di gol e autogol, rovesciate memorabili e occasioni incredibilmente mancate. In campo e nella vita.
Alla scoperta del celebre poeta triestino e della sua grande passione: il calcio.Buon ascolto!
Il 15 ottobre 1933, per la sesta giornata del campionato di calcio di Serie A, allo stadio di Trieste, inaugurato l'anno precedente e intitolato al Littorio del regime fascista, la squadra di casa ospita l'Ambrosiana-Inter di Giuseppe Meazza. L'inviato della “Stampa” scrive che “Un pubblico foltissimo stipava tutti gli spalti del bel campo della Triestina. Il terreno e l'atmosfera erano ideali”. È una partita di grande agonismo: i padroni di casa sono ancora imbattuti e reduci da un inizio di campionato eccezionale, con 2 vittorie e 3 pareggi, grazie ai quali si trovano al terzo posto in classifica. L'Ambrosiana è già in testa, è la grande favorita per la vittoria finale e intende mostrare a Trieste tutta la sua forza. Ad assistere a quella sfida così attesa, sugli spalti, c'è anche un uomo che si guarda intorno tra incredulità e sorpresa. È la prima volta che mette piede allo stadio della sua città, ed è affascinato dall'atmosfera di eccitazione che si respira tra i tifosi più che dalle giocate dei calciatori in mezzo al campo. Ed è probabile che anche tra i suoi concittadini ci sia chi non crede ai suoi occhi nel vedere lì, tra loro, quell'uomo che passa da anni le sue giornate circondato da polverosi volumi della sua libreria antiquaria di via San Nicolò. Quell'uomo era Umberto Saba. La Trieste di Saba non è solo una città, con le sue vie, il porto, il mare; ma è una comunità, un popolo. In quegli anni, iniziavano a espandersi in città l'atmosfera sportiva e l'orgoglio per la propria squadra di calcio, specialmente nei luoghi pubblici dove la gente commentava le partite. E il poeta oscillò sempre tra un'attrazione incondizionata per il semplice entusiasmo dei tanti umili protagonisti del suo Canzoniere e la consapevolezza di una diversità culturale e sociale nei loro confronti. Umberto Saba non seguiva il calcio. Ma si sentiva, ed era, un uomo del popolo. Lo rivendicava da anni nelle sue poesie, come "Il garzone con la carriola", del 1913: «Spalanchi le finestre o scendi tu / tra la folla: vedrai che basta poco / a rallegrarti». E a rallegrarlo poteva essere appunto un ragazzo con la carriola che canta a gran voce e corre veloce in discesa, facendo «fracasso»: oppure un animale, o ancora «un gioco». Ecco, molti anni dopo Saba si ritrova quasi per caso a cercare di comprendere, in prima persona, questo gioco che rallegra ogni lunedì il suo socio Carlo, quando l'Unione Triestina conquista la vittoria. Quelle due ore trascorse allo stadio lasceranno al poeta un'emozione profonda, che si tradurrà poi nella composizione di alcuni dei versi più memorabili della letteratura italiana. La prima apparizione a stampa di questi versi avviene il 22 novembre 1933 sul quotidiano “La gazzetta del popolo”, assieme a un'altra celebre poesia dedicata al calcio, "Squadra paesana". Si tratta del primo nucleo di quelle che diventeranno le “Cinque poesie per il gioco del calcio”, un vero e proprio «evento poetico» nella storia della letteratura italiana, considerando il ruolo di questo sport nella produzione in versi di molti altri poeti del Novecento. E sono oggi tra le poesie più citate, anche nelle antologie scolastiche, del poeta triestino.
Uno zuppone che sa un po' di Mitteleuropa Il premio letterario Umberto Saba; una riflessione sul termine bohémien; le opere del Bolzano film festival; la storia dell'austriaco-italo-austriaco Eduard Reut-Nicolussi. Il premio letterario Umberto Saba; una riflessione sul termine bohémien; le opere del Bolzano film festival; la storia dell’austriaco-italo-austriaco Eduard Reut-Nicolussi. 0110_gulasch_podcast.mp3
Didattica a Distanza
Trieste è una città del nord-est dell'Italia, unica nel suo genere, magica e speciale, che, secondo Umberto Saba, ha "una scontrosa grazia". Questa città mi è molto cara ed è stata la mia casa per più di 5 anni. Sono appena tornato da una visita a Trieste e colgo l'occasione per parlarvene oggi.
Questa silloge di Ada Crippa ci presenta un itinerario di rievocazioni memoriali che si sostanziano di pensiero, per cui potremmo ascrivere questi componimenti a quella "poesia onesta", indicata programmaticamente da Umberto Saba per definire una poesia che mostra una rigorosa corrispondenza del poeta alla propria visione del mondo e della vita anche nella sua dimensione diacronica, innervata da quel forte senso della responsabilità che deve investire e sostenere la parola poetica.
Deuxième confinement, deuxième série de tentatives d’écouter aux fenêtres. Aujourd’hui, écoutons encore un peu hier. Hier à Marseille où l’on rendait visite aux vagues avec Umberto Saba — avant de regagner le Vieux port, la foule, l’accordéon, la machine à barbe à papa. Voix : Clara Roman. Texte : le poème « Il Vetro Rotto […]
Anna Folli"La casa dalle finestre sempre accese"Neri Pozzahttp://neripozza.it/A Torino, tra corso San Maurizio e il Lungo Po Cadorna, c'è un edificio color sabbia con le finestre che guardano il fiume e la collina: in questo palazzo sobrio, in un appartamento al secondo piano, vivono, «con il passo dell'illusione e con la generosità della speranza», Giacomo e Renata Debenedetti.Si sono incontrati una sera d'inverno del 1919, al Teatro Regio di Torino. Renata Orengo ha solo dodici anni quando il suo sguardo incrocia quello di Giacomo Debenedetti, di cui si innamora sin dal primo istante. Lei è una ragazza di buona famiglia, lui uno studente del politecnico dalla vivace intelligenza, le cui intime amicizie comprendono personaggi come Piero Gobetti, Mario Soldati, Umberto Saba e Eugenio Montale.Intellettuale ebreo perso nei suoi sogni, fondatore della rivista Primo Tempo, che in pochi mesi annovera tra i suoi collaboratori i futuri grandi nomi della letteratura italiana, per molto tempo Giacomo non si vede nei panni del critico letterario: vuole diventare uno scrittore, ma sarà solo dopo aver letto La Recherche di Proust che andrà incontro al suo destino.Il matrimonio con Renata si tiene il 4 dicembre 1930, in casa dei marchesi Orengo. Da quel giorno, nell'appartamento affacciato sul Lungo Po, nasce un mondo nuovo, popolato da artisti e da scrittori, da giovani intellettuali e grandi poeti. Prima a Torino e poi a Roma, in casa Debenedetti non è difficile incontrare Alberto Moravia, Elsa Morante, Alberto Savinio, Bobi Bazlen, Sibilla Aleramo, Maria Bellonci, Aldo Palazzeschi…Ma se l'inizio sembra felicemente trascorrere all'insegna dell'arte e della letteratura, la vita del più grande critico italiano del Novecento e della sua bella moglie, è destinata a un repentino mutamento. In breve tempo la loro esistenza viene sconvolta dalle leggi razziali, conoscono la desolazione della guerra, la fuga a Cortona, l'entusiasmo della ricostruzione, le disillusioni di una carriera professionale disseminata di grandi riconoscimenti e atroci delusioni.Già autrice di MoranteMoravia, Anna Folli racconta la vita di Giacomo Debenedetti, l'intellettuale ammalato di troppa intelligenza, e di sua moglie Renata, che non ha mai rinunciato a seguire quel marito inquieto e inafferrabile, trasformando in un romanzo la vita di una famiglia colta, difficile, unica, che per molti anni ha intrecciato la propria esistenza con quella degli artisti e dei letterati che hanno fatto la storia del Novecento.Anna Folli è stata caporedattore per l'Editoriale Domus negli anni Novanta e direttore di riviste di settore. Autrice di interviste, reportage culturali, recensioni di libri, ha collaborato con i principali quotidiani e settimanali e con note riviste letterarie on line. È autrice del programma I Magnifici trasmesso su Radio 24. È stata coautrice e direttrice del festival di letteratura e musica Le Corde dell'Anima che ha ospitato scrittori e musicisti internazionali.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Today I thought of making a podcast on the Italian poet and Novelist Umberto Saba... Also sharing a poem of his that I translated to Malayalam - few years back. Dedicating this episode to the Malayalam Poet Louis Peter who passed away on July 29th... --- Send in a voice message: https://anchor.fm/pahayan/message
Il poeta e la meraviglia del quotidiano nei versi di Umberto Saba: “Con un rosso di sera fa ritorno, e con le nubi cangia di colore la sua felicità, se non cangia il suo cuore. Il poeta ha le sue giornate contate, come tutti gli uomini;ma quanto, quanto beate!” --- Send in a voice message: https://anchor.fm/giovannigut/message
Nona puntata di "5 minuti con" dedicata a Umberto Saba.Un ripasso veloce degli autori della letteratura italiana.Le puntate sono dedicate agli studenti impegnati con l'esame di maturità, agli studenti universitari per un rapido ripasso e a tutti coloro che vogliono rispolverare gli argomenti della letteratura nostrana.Puoi supportare Thelogcast su Patreon: https://www.patreon.com/thelogboyCredit: halfpastbedtime - Equip Oneself
Due attività del territorio, per il territorio: è così che si potrebbe riassumere lo spirito dell'iniziativa “For Castions” e “For Morsano”, promossa dal Birrificio Foràn e dalla pizzeria PizzAmore di Castions di Strada. Pur trovandosi colpite dalla serrata imposta dal coronavirus, come tutte le aziende del comparto, queste due attività hanno deciso di ripartire dando il proprio contributo a chi in questa emergenza ha fatto tanto per la comunità: per ogni acquisto di pizza “Castions” o “Morsano” insieme ad una bottiglia di birra Foràn (10 euro totali), parte dell'incasso verrà devoluto alla Protezione Civile per tutto il 2020. "Il nostro legame con il luogo dove viviamo è lo spirito che muove questa nostra collaborazione – spiega Ivano Mondini del Birrificio Foràn –: l'iniziativa prende il nome dall'unione dei termini “birra Foran” e delle pizze “Castions” e “Morsano” (il nome del paese e della relativa frazione n.d.r.), dando luogo così al termine “For Castions” e “For Morsano”. In virtù di questo radicamento vogliamo che questo non sia un semplice slancio di generosità legato a questa emergenza: l'idea è quella di portare avanti l'iniziativa in maniera continuativa, sostenendo nei prossimi anni anche altre realtà». Proprio in questi giorni, peraltro, il birrificio Foràn ha lanciato la “B.o.n.a.”, una nuova birra biologica e senza glutine – una delle pochissime in Italia, e l'unica in Fvg a vantare entrambe le certificazioni: una birra chiara, fresca e leggera, realizzata con orzo, mais e riso biologici prodotti dall'azienda agricola Mondini. «Grazie al particolare processo di lavorazione che consente di degradare il glutine – spiega ancora Ivano Mondini – riusciamo ad offrire l'esperienza di una buona birra anche a coloro che fino ad oggi hanno dovuto privarsene, permettendo a tutti di godere del valore aggiunto dei prodotti biologici». PizzAmore si trova in via Roma, 5 a Castions di Strada, ed effettua servizio da asporto dalle 17.30 alle 22; mentre chi volesse visitare il birrificio Foràn lo trova in via Umberto Saba, 1 sempre a Castions. Per informazioni: pizzamore@mail.com tel 0432 827626 e www.birrificioforan.it info@birrificioforan.it tel. 348 4729059 Ai microfoni di Radio Punto Zero a "Punto Zero Caffè" Ivano Mondini del Birrificio Foràn:
Podcast di italiano per l'esame di maturità letto da Silvia d'Amico Il podcast è stato scritto da Chiara Pinci
Tutto si muove contro te. Il maltempo, le luci che si spengono, la vecchia casa scossa a una raffica e a te cara per il male sofferto, le speranze deluse, qualche bene in lei goduto. Ti pare il sopravvivere un rifiuto d'obbedienza alle cose. E nello schianto del vetro alla finestra è la condanna.
Come la schiuma sul mare galleggi sulla vita, resisti ad ogni ondata, ogni ondata ti genera, incantevole fantasia d'un mattino rosa e oro. le tue oscure cagioni non ignoro, non velo; cara al mio petto ti stringo, come giovane madre il suo bambino, vestito di soavità, giocondo io che ho messo lo sguardo fino in fondo al mio cuore, al mio triste cuore umano.
Freelance e lavoro, perché? Perché abbiamo necessità di fare del nostro lavoro un'opera d'arte. Mi spiego. I #freelance sono aumentati dal 2011 al 2015 del 13%. In Italia nel primo trimestre si è registrato un +100.000 partite iva, +40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno nel regime forfettario.Insomma stiamo crescendo a vista d'occhio. E allora è bene sapere che tra noi c'è la maggior parte dei laureati e che il 75% di noi è felice della propria condizione: tra limiti e libertà.L'autonomia ci offre l'opportunità di essere più creativi, di poter scegliere e di aspirare a una maggiore libertà ottimizzando i tempi per essere (adegatamente) produttivi.Poi c'è il reddito: altilenante, discontinuo, diversificato.E infine qualche aggettivo che contaddistingue il nostro lavoro: agile, flessibile, remoto, condiviso e smart.Insomma con tutto questo carico di responsabilità, il nostro MUST è che il nostro lavoro sia una passione. Mi piace concludere con una frase di Umberto Saba, perché siamo si ciò che facciamo, la nostra felicità dipende da noi, ma anche da chi ci sta accanto.Il meglio del vivere sta in un lavoro che piace e in un amore felice.(Umberto Saba)
Commento della poesia "A mia moglie" di Umberto Saba
Commento della poesia "La capra" di Umberto Saba
Commento della poesia "Città vecchia" di Umberto Saba
Lezione scolastica su "Amai" di Umberto Saba 2G - prof. Luigi Gaudio
Vittorio Gassman, in apertura dello sketch, recita due poesie: 'Squadra paesana' e 'Goal' di Umberto Saba, che fu il primo scrittore e poeta della nostra letteratura ad occuparsi di calcio. Poi, in coppia con Johnny Dorelli che gli fa da spalla, interpreta l'esilarante personaggio del 'pugile suonato'... Tratto da Gran Varietà del 13 novembre 1966.
Lezione scolastica su "Finestra" di Umberto Saba - lettura e commento - prof. Luigi Gaudio
Lezione scolastica su "Contovello" di Umberto Saba - lettura e commento - prof. Luigi Gaudio
Umberto Saba vita e poetica + lettura e commento delle poesie "Goal" e "Teatro degli Artigianelli"
Lettura e commento delle poesie "Mia figlia" e "Il vetro rotto" di Umberto Saba
La parabola umana e artistica di Umberto Saba
Commento della poesia "Trieste" di Umberto Saba