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Intrattenimento e informazione, musica e cultura: tutto questo è Radio Vaticana con Voi! Anche oggi 4 ore insieme per iniziare la giornata con numerosi ospiti! Protagonisti gli ascoltatori, come ogni giorno! Intervieni in diretta tramite WhatsApp al numero 335 1243 722 Gli ospiti di oggi in ordine di presenza: Alessandro Gisotti, vice direttore editoriale dei media vaticani; don Guido Colombo , vicario provinciale della Famiglia Paolina in Italia; Consuelo Corradi , membro della Consulta femminile del Pontificio Consiglio per la Cultura; Leonardo Becchetti, economista; Lucia Capuzzi, giornalista. Conducono Andrea De Angelis e Stefania Ferretti A cura di Andrea De Angelis e Stefania Ferretti Hanno collaborato le colleghe ed i colleghi Silvia Giovanrosa, Marco Guerra, Marina Tomarro, Francesco De Remigis, don Massimo Tellan e Greta Giglio Tecnica del suono Gustavo Messina e Gabriele Di Domenico
Le prime pagine dei principali quotidiani nazionali commentate in rassegna stampa da Davide Giacalone. Lo scontro Trump-Zelensky, Google paga le tasse al fisco italiano, il caso Milei. Un tema spesso tabù per i genitori: il figlio preferito. Una recente ricerca ha stilato un identikit. Ne abbiamo parlato con la direttrice di Donna Moderna, Maria Elena Viola. Il punto sulla Champions con il nostro Paolo Pacchioni che ieri ha seguito PSV-Juventus. Stasera in Europa League la sfida Roma-Porto: ne abbiamo parlato con Tommaso Angelini. Don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus, regala ogni giorno un pensiero, un suggerimento, una frase agli ascoltatori di RTL 102.5. Salute e nutrizione. Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Giulia Biondi, biologa della nutrizione, in libreria con "La cucina di Bilanciamo" (Edito da Sperling & Kupfer). Nello spazio dedicato alle condizioni di salute del Pontefice ci ha raggiunti in diretta anche il Cardinale Gianfranco Ravasi, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura. Poche settimane fa è uscito il suo ultimo libro: "L'alfabeto dell'uomo" (per Edizioni San Paolo). L'attualità, commentata dal direttore del giornale La Verità, Maurizio Belpietro. All'interno di Non Stop News, con Enrico Galletti, Massimo Lo Nigro e Giusi Legrenzi.
Marco Tarquinio"I Dialoghi di Trani"www.idialoghiditrani.comsabato 23 settembre 2023, ore 20:00Dialogo con Luigino Bruni, Marco Tarquinio e Giovanni Di Benedetto"La cultura della cura: come convertire il cuore e cercare la pace"La politica della cura ha bisogno del contributo di tutti, per questo papa Francesco invita a diventare profeti e testimoni della cultura della cura, perché solo se ognuno saprà “convertire il cuore e cambiare la mentalità per cercare veramente la pace nella solidarietà e nella fraternità” sarà possibile ridisegnare la qualità della vita.Marco Tarquinio, nato il 16 marzo 1958, è stato direttore responsabile di Avvenire. Umbro, di Assisi, vive ormai da molti anni tra Milano e Roma. Esperto di politica interna e internazionale, inizia la sua attività di cronista a “La Voce”, per proseguirla al “Corriere dell'Umbria”, “La Gazzetta”, “Il Tempo”, fino al 1994 anno in cui giunge ad “Avvenire”. Gli sono stati attribuiti numerosi premi giornalistici ed è commendatore al merito della Repubblica Italiana. Dal 2011 al 2016, sino alla cessazione dell'attività di quel dicastero della Santa Sede, è stato consultore del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali."Combattere la guerra"Marco Tarquinio, Antonio Spadaro, Sandro Calvaniin dialogo edizioniUna riflessione appassionata partendo dalla drammatica attualità delle 169 guerre in corso nel mondo, con una domanda provocatoria sullo sfondo: «Beati i costruttori di guerra?» Come afferma l'arcivescovo Mario Delpini, credere nella pace oggi sembra un azzardo, mentre la direzione verso un conflitto sempre più mondiale pare ineluttabile. Tra conflitti dimenticati e strategie di politica estera viene fatta luce sulla complessità dell'intreccio che unisce indissolubilmente guerra e pace nell'orizzonte internazionale. Emerge, nelle parole degli autori, l'esigenza di combattere il pensiero diffuso che la guerra sia inevitabile. Contiene l'appello per la pace lanciato dall'arcivescovo Delpini che nel mese di marzo ha già raccolto oltre 25 mila adesioni di cittadini ambrosiani.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7530IL RIFIUTO DEI LEFEBVRIANI DI SOTTOMETTERSI AL PAPA E' UN ATTO SCISMATICO di Luisella ScrosatiAd emergere in modo preoccupante nelle repliche, spesso scomposte, al dossier della Bussola sulla Fraternità Sacerdotale San Pio X è l'insufficiente comprensione della natura della Chiesa e dell'appartenenza al Corpo mistico di Cristo. Pio XII nell'enciclica Mystici Corporis insegnava che la natura giuridica della Chiesa è l'espressione della dimensione visibile della Chiesa. Ed è nell'unione della dimensione visibile ed invisibile che la Chiesa «presenta una perfettissima immagine di Cristo», il quale "nascondeva" la sua divinità invisibile nell'umanità visibile: Dio agiva mediante la carne assunta. Qui si radica la sacramentalità della Chiesa, così come la sua azione sacramentale. Ora, sottolinea ancora Pio XII, è proprio «in virtù di quella missione giuridica per la quale il divin Redentore mandò nel mondo gli Apostoli come egli stesso era stato mandato dal Padre», che Cristo continua ad agire tramite la Chiesa.Chi ci accusa di essere formalisti, legalisti, non comprende il senso della struttura giuridica della Chiesa. Ed è in ragione di questa dimensione essenziale che mai la Chiesa ha approvato l'esercizio del ministero clericale "slegato" dalla sua struttura giuridica. La posta in gioco non è semplicemente canonica, ma di fede. Ed è bene ricordare che le norme canoniche scaturiscono non solo dalla giustizia, ma spesso e volentieri dai dogmi della fede. Così come è da tenere presente che la costante disciplina canonica è sempre stata considerata come un locus theologicus, ossia un elemento della sacra Tradizione. Pensiamo, tra le tante attestazioni di questa verità, al fatto che Giovanni Paolo II si riferì proprio alla costante pratica della Chiesa per sostenere l'impossibilità di ordinare delle donne. La logica secondo cui, siccome l'elezione dei vescovi è questione disciplinare, allora non riguarda la fede, è decisamente sbagliata; e, ironia della sorte, si pone nella stessa linea del presente pontificato che ha sganciato completamente tra loro prassi e dottrina.CONSACRATO CONTRO LA VOLONTÀ DEL PAPAL'istituzione di un vescovo è prerogativa del Papa: non si è vescovi cattolici semplicemente con la consacrazione (come non si è sacerdoti cattolici solo con l'ordinazione). E nemmeno semplicemente con la dottrina. Qualcuno ha questionato sul fatto che l'obbligatorietà della nomina dei vescovi da parte del Papa sia contraddetta dalla storia. Abbiamo già avuto modo di distinguere la modalità di elezione dalla nomina; e parimenti nessuno intende sostenere che debba essere il Papa in persona a consacrare. Nemmeno è richiesto che questa designazione del vescovo provenga esplicitamente dal Papa, ma è assolutamente chiaro che nessuno può consacrare un vescovo contro la volontà del Papa e nessuno può essere considerato un vescovo cattolico se il Capo del Collegio episcopale non lo accoglie nel Collegio. Questo è un aspetto chiave del primato del Papa, da cui deriva anche la sua potestà di deporre un vescovo, ovunque si trovi. Un pontefice può certamente abusare di questo suo potere, ma, come si suol dire, l'abuso non toglie l'uso.È proprio perché si va contro la legge divina e non quella semplicemente umana, che il Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, nella Nota sulla scomunica per scisma in cui incorrono gli aderenti al movimento del Vescovo Marcel Lefebvre, chiariva che «non si dà mai una necessità di ordinare Vescovi contro la volontà del Romano Pontefice, Capo del Collegio dei Vescovi. Ciò infatti significherebbe la possibilità di "servire" la Chiesa mediante un attentato contro la sua unità in materia connessa con i fondamenti stessi di questa unità». Mai. Sostenere il contrario significherebbe pensare che Nostro Signore, disponendo in questo modo le cose, non sia stato in grado di prevedere tutte le situazioni e circostanze che si sarebbero verificate nella storia della sua Chiesa. Ecco perché rifarsi allo "stato di necessità" per andare contro un diritto divino è un controsenso.Ci sono due lettere di papa Innocenzo I (+417) che attestano l'impossibilità di concepire l'episcopato senza la sua connessione con il Papa. Nella lettera 29, indirizzata al Concilio di Cartagine, egli parla della Sede Apostolica «a quo ipse episcopatus et tota auctoritas nominis hujus emersit» (PL 20, 583). L'episcopato e la sua autorità provengono dalla Sede Apostolica. Nella lettera successiva, indirizzata al Concilio di Milevi, il Pontefice afferma inoltre che i vescovi «ad Petrum (...) sui nominis et honoris auctorem referre debere» (PL 20, 590); Pietro è quindi l'autore sia del nome che della dignità dei vescovi.Si potrebbero aggiungere anche altri testi che vanno nella stessa direzione: nei primi secoli, quando ancora non c'era tecnicamente il mandatum, né c'era un codice di diritto canonico che prevedeva sanzioni, era già chiaro che un episcopato contro la volontà del Papa è semplicemente una contraddizione; come risulta un nonsenso la teorizzazione della separazione tra potere d'ordine e potere di giurisdizione (separazione, non distinzione). Per la Chiesa la semplice questione della validità di un sacramento non è mai stata questione dirimente il fatto che lo si possa ricevere o esercitare. Un vescovo validamente consacrato contro la volontà del Papa semplicemente non è un vescovo cattolico.LA GIURISDIZIONE PROVIENE SOLO DAL PAPAUn altro chiarimento: supponiamo che la tesi della separazione tra potere d'ordine e giurisdizione sia possibile. Ne consegue che mons. Lefebvre non ha voluto trasmettere alcuna giurisdizione, come la Fraternità Sacerdotale San Pio X afferma. Ma allora, perché la Fraternità Sacerdotale San Pio X agisce come se l'avesse ricevuta dal Papa, mentre il Papa non solo non gliel'ha data, ma gliel'ha espressamente rifiutata? Lo stato di necessità non può dare alcuna giurisdizione: è di fede che la giurisdizione provenga solo dal Papa. Quali fonti magisteriali o della Tradizione può esibire la Fraternità Sacerdotale San Pio X per affermare che lo stato di necessità, per se stesso, conferisce la giurisdizione?Dunque, perché mons. Lefebvre ha istituito - e la Fraternità Sacerdotale San Pio X continua ad avere - un Tribunale Canonico che usurpa i diritti di chi invece ha giurisdizione? Perché, a quanti si rivolgono a questi tribunali per ricevere una sentenza sulla validità del proprio matrimonio o sulla dispensa dai voti, si fa firmare una dichiarazione nella quale si promette «di non rivolgermi ad un tribunale ecclesiastico ufficiale per fargli esaminare o giudicare il mio caso», il tutto giurando con la mano sul Vangelo? Perché la Fraternità solleva i fedeli dal precetto domenicale che impone l'assistenza alla Messa, qualora questi non possano ricorrere a delle Messe nel rito antico? Perché impedisce ai propri sacerdoti ogni tipo di partecipazione attiva, inclusa quella di assistere in coro con la cotta, alle Messe con il rito riformato ed anche alle Messe in rito antico celebrate dai sacerdoti ex-Ecclesia Dei? Perché non ammette il culto pubblico dei santi canonizzati dai papi post-conciliari, per la ragione che tutto quello che viene dopo il Concilio è dubbio? Perché non accetta il Codice di Diritto canonico, rifiuta la Professio Fidei, e insegna essere dubbio tutto il Magistero dopo il Vaticano II? La lista, purtroppo, potrebbe continuare. Se ci sono cose che la Fraternità Sacerdotale San Pio X ha nel frattempo corretto, ne saremmo sinceramente contenti. Ma sarebbe bene dirlo pubblicamente, soprattutto di fronte ai propri fedeli.UN ATTO SCISMATICO: IL RIFIUTO DELLA SOTTOMISSIONE AL PAPAUn'altra obiezione riguarderebbe il fatto che la Fraternità Sacerdotale San Pio X non sarebbe in scisma, perché mons. Lefebvre non aveva l'intenzione di compiere un atto scismatico. Qui c'è una confusione piuttosto evidente tra il finis operis ed il finis operantis. Lo scisma - lo si è già visto - è essenzialmente «il rifiuto della sottomissione al Sommo Pontefice o della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti» (CIC, can. 751). Non in teoria, ma nella pratica. L'autore classico di riferimento è il Cajetanus, che trova la specificità dello scisma nel voler agire non come una parte, regolata dall'autorità, ma come un corpo autonomo, indipendente. Per distinguere lo scisma dalla disobbedienza, egli spiegava che il rifiuto di obbedire non riguarda l'ordine che viene dato (e che dunque si presume sbagliato), ma il fatto di non riconoscere il Papa come superiore, anche se lo si crede tale (non recognoscens eum ut superiorem, quamvis hoc credat).
Cornelia BujinCamilian Demetrescu – Genesi 1969-2012Accademia di Romania in Roma Galleria Nazionale d'Arte Moderna e ContemporaneaViale delle Belle Arti, 131 - RomaDopo la prima mostra dedicata al periodo figurativo e sacro presso la Camera dei Deputati, due importanti iniziative consentiranno al pubblico di scoprire anche il periodo astratto di Camilian Demetrescu (Bușteni, 18 novembre 1924 – Gallese, 6 maggio 2012) pittore, scultore, scrittore e studioso di storia dell'arte romeno naturalizzato italiano. I diversi appuntamenti mettono dunque in luce i due momenti salienti dell'espressività artistica di questo interprete profondo dell'arte del XX secolo.La retrospettiva è a cura di Cornelia Bujin, promossa da ICAS Intergruppo Parlamentare Cultura Arte e Sport, dall'Accademia di Romania in Roma e dall'Associazione culturale e spirituale Camilian Demetrescu, in collaborazione con la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea a Roma, con il patrocinio di Pontificio Consiglio della Cultura, organizzata da Civita Mostre e Musei con il supporto allestitivo della Fondazione Ludovico degli Uberti e il supporto logistico di Montenovi.L'Accademia di Romania presenta circa 40 lavori tra serigrafie, disegni e sculture del periodo astratto realizzati negli anni settanta e ottanta del XX secolo. La Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea espone in una sala dedicata, La Maschera di Zalmoxis, una grande scultura lignea presente con un'altra opera dell'artista, nella propria collezione ed eccezionalmente restaurata per l'occasione. L'opera, realizzata ed esposta alla Quadriennale d'Arte di Roma del 1977, da allora non è più stata presentata al pubblico costituendo per questo, importante e significativo momento della dimensione aperta, dinamica e accessibile in cui si pone la Galleria Nazionale nella fruizione e valorizzazione delle opere custodite.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6875AVVENIRE E ALETEIA CONTRO I CATTOLICI NON ALLINEATI AL POTERE di Paolo GulisanoIl problema della Pandemia, come è sempre più chiaro anche dopo gli ultimi provvedimenti del governo, non è contrastare il virus, ma combattere i No Vax. Questo termine - lo ripetiamo da tempo sulla NBQ - è diventato una sorta di parola magica, un termine per identificare l'antagonista, il nemico. Il capro espiatorio di ciò che sta accadendo, compresi i fallimenti delle strategie di contenimento dell'epidemia. Un termine quasi metafisico, o metapolitico. Non è un caso che l'origine della parola venga proprio dal gergo politico.Fu coniato nel 2017, quando il ministro della Salute Beatrice Lorenzin introdusse l'obbligo coercitivo per dieci vaccinazioni per l'infanzia. Per i genitori che non volevano sottoporre i propri figli a questa pratica, c'erano sanzioni economiche e soprattutto l'allontanamento dei bambini dalle scuole. Eravamo in un clima di piena retorica dell'"inclusione", ma lo Stato cominciava a espellere dalle scuole statali e paritarie chi non si adeguava. E per i genitori che protestavano, venne coniato questo termine spregiativo, "No Vax", che riprendeva il celebre "No Tav" attribuito a coloro che si opponevano alla realizzazione dell'Alta Velocità in Val di Susa, identificati come violenti oppositori del progresso.E così cominciò a far capolino sulla stampa questa parola, No Vax, ora diventata la più usata, la più celebre, la più esecrata dell'era pandemica. Si odia più il No Vax che il virus stesso, e lo si vede dall'odio bestiale presente sulla Rete, sui Social, nelle chiacchiere della gente.CAMPAGNA DI DISCRIMINAZIONE E DI ODIOMa nonostante la palese campagna di discriminazione e di odio nei confronti delle persone che hanno fatto la scelta di non sottoporsi alla vaccinazione, secondo un diritto da sempre riconosciuto nel mondo libero (non dimentichiamo che la vaccinazione obbligatoria era praticata solo nei Paesi dei Regimi Comunisti), c'è chi diffonde narrazioni ancora più offensive nei confronti di queste persone, cercando di screditarle moralmente. E visto che si tratta di morale - o meglio, di moralismo - il lavoro sporco è stato affidato ai cattolici collaborazionisti, alla Chiesa di Stato.Così il quotidiano dell'Episcopato italiano - Avvenire - ha pubblicato nei giorni scorsi un significativo editoriale di Marina Corradi. Il titolo, "Questa letale ansia di guerra", farebbe sperare ad un ripensamento provvidenziale di Avvenire, che in più occasioni ha ospitato editoriali bellicistici del professor Ricciardi, collaboratore del ministro Speranza. L'occhiello poi promette anche di meglio:: "L'ostinato rifiuto delle cure anti-Covid", e il lettore ingenuo spera che finalmente il quotidiano della CEI affronti la vergogna dei medici di base che ancora oggi - nel 2022 - non fanno che prescrivere il solo paracetamolo alle persone malate, o che non rispondono alle chiamate, non sono nemmeno reperibili, lasciando così i pazienti nell'angoscia e nella disperata ricerca di un medico.Niente di tutto questo. L'ansia di guerra è quella dei cosiddetti No Vax. Non sono loro che hanno perso il lavoro, che non possono entrare in molti esercizi commerciali, che non possono salire sui mezzi pubblici, a subire un'aggressione ideologica e sociale senza precedenti: sono invece dei bellicosi, degli aggressivi. E quel che è peggio è che sono aggressivi verso se stessi. La Corradi ci narra di una sedicente voglia di suicidio da parte dei cosiddetti No Vax. Desiderano la morte, e quindi, visto che queste righe sono pubblicate su un giornale cattolico, ecco che viene comminata nei loro confronti una squalifica morale: il suicidio è un peccato grave. Il No Vax pecca gravemente, e questo non è che l'ultima accusa di peccaminosità, dato che già il solo sottrarsi all'"atto di amore" - come definito dal Vescovo di Roma - per molti esegeti è un peccato contro la carità.L'UNICA ANSIA DEI MALATI È DI TROVARE CHI SI PRENDA CURA DI LOROPoco importa che l'andamento epidemiologico ci stia dimostrando che i vaccini non interrompono la trasmissione e la diffusione del virus e quindi non servono a preservare il prossimo tuo: a credere al doverismo moralistico dell'inoculazione è rimasta solo una certa Chiesa, e lo fa lanciando accuse inverosimili.Chi cura sul campo i malati di Covid, vaccinati o meno, perché chi cura davvero non fa discriminazioni, non ha mai trovato questo "cupio dissolvi" presunto dalla Corradi. Chi cura vede invece persone sempre più spaventate dalla narrazione sulla malattia, terrorizzate dalla sofferenza e dalla morte, e tutti chiedono solo di guarire.L'unica ansia dei malati è quella di trovare chi si prenda cura di loro, che non li abbandoni, che dia loro le terapie adeguate per guarire. Non è vero che i sedicenti No Vax "si condannano a morte da soli". Chi cura davvero li ha visti aggrappati alla vita con tutte le forze rimaste loro, così come i loro famigliari.Marina Corradi nel suo editoriale riprende le tesi della Società degli anestesisti italiani,che ha diffuso un comunicato per supportare i propri colleghi impegnati con pazienti "irriducibili". Quella Società che già all'inizio dell'epidemia sosteneva che di fronte al sovraffollamento dei reparti andassero praticate delle "selezioni" con determinati criteri rispetto ai pazienti da assistere in terapia intensiva, un concetto sul quale ci sarebbe molto da discutere. La giornalista prende per buona questa narrazione che vedrebbe una presunta volontà di morte attuata attraverso il rifiuto di cure (non ben precisate), ma forse - da brava giornalista qual è -, dovrebbe andare a raccogliere anche le tante testimonianze di persone - malati o loro famigliari - che sono stati aggrediti verbalmente, insultati, resi oggetto di pesanti sarcasmi da parte di personale sanitario, per il fatto di non essersi fatti vaccinare.Testimonianze impressionanti, che rivelano uno scenario del mondo della Sanità molto meno idilliaco rispetto a quello prospettato da Avvenire. Uno scenario che rivela che, se una guerra c'è, come scrive il quotidiano della CEI, è fatta non a senso unico, ma da due parti. E si scoprirà qual è la parte che sta maggiormente soffrendo, e non certo per propria presunta volontà suicida.Nota di BastaBugie: Riccardo Cascioli nell'articolo seguente dal titolo "Se i media cattolici pro vax sono pagati da Soros e Gates" parla del consorzio di media cattolici, catholic-factchecking, guidato da Aleteia, un progetto per silenziare i giornalisti cattolici non allineati al potere.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 10 gennaio 2022:Una ben documentata inchiesta del sito americano Church Militant rivela come Google, Soros e Bill Gates finanziano i media cattolici pro-vax per contrastare chi nella Chiesa non è allineato al verbo vaccinista. E si scopre che a guidare il consorzio di media cattolici che si autonominano fact-checkers (cioèche controllano la veridicità delle notizie, in questo caso sui vaccini anti-Covid) è il sito Aleteia, testata pubblicta in sette lingue, che gode di una stretta collaborazione con il Dicastero vaticano per la Comunicazione oltre che con il Pontificio Consiglio per la Nuova evangelizzazione.Il consorzio, che comprende una trentina di testate, è attivo da qualche mese e cerca nuove reclute attraverso il proprio sito catholic-factchecking.com (che viene definito "International Catholic Media Consortium on Covid-19 vaccines", ovvero Consorzio internazionale dei media cattolici sul vaccino Covid-19). E il consorzio è uno degli undici progetti (su 309 concorrenti di 74 paesi) a essersi spartiti i 3 milioni di dollari messi a disposizione da Google News Inititative attraverso il Covid-19 Vaccine Counter-Misinformation Open Fund.Insomma, Google è preoccupata di chi mette in dubbio la narrazione secondo cui il vaccino è la sola salvezza dell'umanità e mette in campo tutta la sua potenza per contrastare capillarmente il nemico. Già questo, essendo Google il principale motore di ricerca nel mondo, dovrebbe sollevare qualche preoccupazione. Preoccupazione che dovrebbe diventare inquietudine venendo a conoscenza che dal 2019 il "fratello" di Google (emanazione della stessa compagnia Alphabet), Verily, che si occupa di sanità, ha una «alleanza strategica» con grandi compagnie farmaceutiche, tra cui Pfizer. Peraltro Verily è attualmente partner di Pfizer e del Duke Clinic Research Center nello studio della sicurezza a lungo termine dei vaccini per il Covid.A nessuno curiosamente viene il sospetto che ci sia qualche conflitto di interesse. Per quanto riguarda i cattolici, poi, dovrebbe far venire qualche scrupolo il fatto che Google promuova apertamente i diritti riproduttivi (contraccezione e aborto) e l'agenda Lgbtq… Ma evidentemente pecunia non olet, e di fronte alla necessità di piegare qualsiasi resistenza ai vaccini tra i cattolici non si può andare troppo per il sottile. Del resto Aleteia ha dal 2013 un rapporto consolidato di collaborazione con Google. Ma non solo: per accreditarsi allo scopo di beneficiare dei fondi della Google News Initiative, Catholicfactchecking si avvale della consulenza di un istituto di ricerca spagnolo, l'Instituto de Salud Global (ISGlobal) di Barcellona che, a sua volta, negli anni ha ricevuto 57 milioni di dollari dalla Fondazione Bill e Melinda Gates e 150mila dollari dalla Fondazione Open Society di George Soros, secondo quanto ricostruito da Church Militant.Oltre ad avere interessi diretti nella campagna di vaccinazione (soprattutto Gates), Church Militant giustamente ricorda che entrambe queste fondazioni non più tardi di sei mesi fa hanno sponsorizzato il rapporto "Tip of the Iceberg", volto a screditare i movimenti pro-life europei, inclusa la COMECE (la Commissione delle Conferenze episcopali dell'Unione Europea).
Il discorso di papa Francesco in occasione dell'incontro con il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, sul tema “Catechesi e Nuova Evangelizzazione”
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6153UTERO IN AFFITTO? IN INGHILTERRA TE LO PAGA LO STATO di Manuela AntonacciIncredibile ma vero. Lo scorso aprile la Corte Suprema del Regno Unito ha fatto sapere ufficialmente ai contribuenti britannici che, in futuro, il National Health Service (NHS), ovvero il Servizio Sanitario Pubblico britannico, nonostante siano scarse le risorse finanziarie per le cure mediche essenziali, sarà costretto ad elargire somme a sei cifre per chi voglia fare ricorso alla pratica dell'utero in affitto in un paese extra britannico, perché in Inghilterra è vietato.Il peso maggiore in questa storia l'ha avuto Brenda Marjorie Hale, nota come Lady Hale, che è stata una giudice britannica, presidente della Corte Suprema del Regno Unito dal 2017 al 2020, la quale, in passato, si era occupata del caso di una donna a cui aveva fatto avere un risarcimento importante (di ben 560.000 sterline) per alcuni gravi errori clinici che, a causa di una diagnosi tardiva di cancro all'utero, le avevano reso impossibile portare avanti una gravidanza.C'è però un piccolo particolare: la donna in questione, il cui nome per ragioni di privacy non viene svelato, aveva già ricevuto più di 74.000 sterline per poter pagare quattro gravidanze con maternità surrogata, a cui aveva fatto ricorso, usando i suoi ovuli. Ben quattro perché la donna desiderava anche una famiglia numerosa. Eppure se questa richiesta di risarcimento fosse stata respinta, il sistema sanitario nazionale, avrebbe avuto denaro sufficiente per poter pagare circa 100 interventi per protesi al ginocchio e all' anca, destinate a pazienti che sono in lista d'attesa ormai da lungo tempo. Un caso, insomma, che rappresenta un importante precedente in merito alla recente decisione della Corte Suprema del Regno Unito.Eppure proprio Lady Hale si è autodefinita un'ardente attivista per i diritti delle donne, ma quali diritti? Quelle delle madri surrogate che verranno, dopo essere state sfruttate adeguatamente come banali involucri, tenute ben lontane dalle coste britanniche? Di quali diritti stiamo parlando? Viene piuttosto da chiedersi... siamo di fronte ad una nuova forma di schiavitù o di colonialismo?Nota di BastaBugie: ecco altre notizie dal "gaio" mondo gay (sempre meno gaio).LA FIGLIA DI BRAD PITT E ANGELINA JOLIE SI FA CHIAMARE JOHNIl 27 maggio scorso Shiloh, la figlia di Brad Pitt e Angelina Jolie, ha compiuto 14 anni. Shiloh vuole farsi chiamare John e ama vestire da maschio, facendosi tagliare i capelli corti. Tempo fa la madre ha spiegato che la figlia «si sente un ragazzo, si fa chiamare John, quindi abbiamo deciso di assecondarla». Sulla stessa lunghezza d'onda il padre il quale pare che abbia dichiarato, in occasione del compleanno della figlia, che approva la sua decisione e adora il fatto che lei sia sempre stata fedele a se stessa.Ci sbaglieremo pure, ma noi invece vediamo solo il sintomo di un disagio di questa ragazzina cresciuta in un ambiente molto sopra le righe ed ora contesa da genitori separati. Un disagio comune a molti figli di coppie separate il quale si può esprimere in moltissime forme. Shiloh ha deciso di negare la propria identità, un modo ingannevole per fuggire da una realtà dolorosa e che dovrebbe trovare amorevole opposizione nei genitori e non entusiastico consenso.(Gender Watch News, 1° giugno 2020)POVIA E LA POLEMICA SUL GAY MANCATOIl cantante Povia, ospite del programma della Rai Vieni da me, racconta che fa le pulizie di casa e afferma di essere «un gay mancato». La conduttrice Caterina Balivo, ossequiosa del politicamente corretto, si infuria e lo rimprovera così: «Scusa, ma hai detto un'altra cretinata, Povia». Il cantante la prende in giro nuovamente e le ribatte: «sono un di lei mancato»."Scherza coi fanti ma lascia stare i gay" si potrebbe commentare. I Gay Pride offendono la sensibilità religiosa di tutti, ma la categoria dei gay non può essere fatta oggetto nemmeno di una battuta.(Gender Watch News, 11 maggio 2020)COMPENDIO DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA E OMOSESSUALITÀCosa dice il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, volume pubblicato dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, sull'omosessualità? «Un problema particolare collegato alle unioni di fatto è quello riguardante la richiesta di riconoscimento giuridico delle unioni omosessuali, sempre più oggetto di pubblico dibattito. Soltanto un'antropologia rispondente alla piena verità dell'uomo può dare una risposta appropriata al problema, che presenta diversi aspetti sia sul piano sociale che ecclesiale. Alla luce di tale antropologia si rivela "quanto sia incongrua la pretesa di attribuire una realtà ´coniugale´ all'unione fra persone dello stesso sesso. Vi si oppone, innanzi tutto, l'oggettiva impossibilità di far fruttificare il connubio mediante la trasmissione della vita, secondo il progetto inscritto da Dio nella stessa struttura dell'essere umano. È di ostacolo, inoltre, l'assenza dei presupposti per quella complementarità interpersonale che il Creatore ha voluto, tanto sul piano fisico-biologico quanto su quello eminentemente psicologico, tra il maschio e la femmina. È soltanto nell'unione fra due persone sessualmente diverse che può attuarsi il perfezionamento del singolo, in una sintesi di unità e di mutuo completamento psico-fisico".La persona omosessuale deve essere pienamente rispettata nella sua dignità e incoraggiata a seguire il piano di Dio con un impegno particolare nell'esercizio della castità. Il doveroso rispetto non significa legittimazione di comportamenti non conformi alla legge morale né, tanto meno, il riconoscimento di un diritto al matrimonio tra persone dello stesso sesso, con la conseguente equiparazione della loro unione alla famiglia: "Se dal punto di vista legale il matrimonio tra due persone di sesso diverso fosse solo considerato come uno dei matrimoni possibili, il concetto di matrimonio subirebbe un cambiamento radicale, con grave detrimento del bene comune. Mettendo l'unione omosessuale su un piano giuridico analogo a quello del matrimonio o della famiglia, lo Stato agisce arbitrariamente ed entra in contraddizione con i propri doveri"».(Gender Watch News, 24 aprile 2020)
Leopoldo Sandonà, Ugo Morelli, Piero Coda, Leonardo Becchetti"Dialogo dunque sono"Come prendersi insieme cura del mondoCittà Nuova Editricewww.cittanuova.itDi fronte a un clima sociale spesso intollerante e aggressivo nei confronti della diversità culturale, religiosa, ideologica e politica, il testo offre un percorso tra psicologia, teologia ed economia di ripensamento e valorizzazione della natura eminentemente dialogica della vita umana. In questa prospettiva gli autori evidenziano la forza creativa e innovativa del dialogo, mostrano le sue straordinarie potenzialità, la sua attualità e capacità di rispondere alle domande del presente, la strada che esso apre affinché emergano obiettivi comuni, nelle rispettive tradizioni e differenze, tesi non alla divisione ma all'unità.Piero Coda è preside dell'Istituto Universitario Sophia (Incisa in Val d'Arno, Firenze) dove insegna teologia sistematica. Laureato in filosofia e teologia, è stato professore ordinario presso la Pontificia Università Lateranense di Roma. È membro dell'Associazione Teologica Italiana e della Pontificia Accademia di Teologia, Consultore del Pontificio Consiglio per la promozione dell'Unità dei Cristiani e del Pontificio Consiglio dei Laici. Autore di numerose pubblicazioni in lingua italiana e straniera.Ugo Morelli insegna Psicologia del lavoro e delle organizzazioni all'Università degli Studi di Bergamo; è presidente di Polemos, Scuola di ricerca e formazione sui conflitti (www.polemos.it); è presidente del comitato scientifico del World Natural Heritage Management Master di Unesco, insegnando Psicologia delle creatività e dell'innovazione. È responsabile scientifico e docente nell'area della formazione direzionale di Formazione Lavoro, società per la formazione della Cooperazione Trentina. Le sue ultime pubblicazioni sono: Conflitto. Identità, interessi, culture, Meltemi, Roma 2006; Incertezza e organizzazione. Scienze cognitive e crisi della retorica manageriale, Raffaello Cortina Editore, Milano 2009; Mente e bellezza. Arte, creatività e innovazione, Umberto Allemandi & C, Torino 2010; Mente e paesaggio. Una teoria della vivibilità, Bollati Boringhieri, Torino 2011; Il codice materno del potere (con Luca Mori), ETS, Pisa 2013; Contro l'indifferenza. Possibilità creative, conformismo, saturazione, Raffaello Cortina Editore, Milano 2013; La mano. Arto, arte, artefatti, Codice edizioni, Torino 2013; Paesaggio lingua madre (con Gianluca Cepollaro, Chiara Brambilla, Luca Mori), Erikson, Trento 2014; Erba cedra e segreti amori, Zandonai, Rovereto 2014. (www.ugomorelli.eu)Leopoldo Sandonà è docente di filosofia presso l'ISSR di Vicenza, la Facoltà teologica del triveneto, è responsabile del programma del Festival biblico e presidente del Comitato etico per la pratica clinica dell'Ulss7-Regione Veneto. I suoi interessi di ricerca si concentrano in ambito etico-antropologico nell'intreccio tra filosofia e teologia. Ha pubblicato "Fidarsi dell'esperienza. L'opera di Franz Rosenzweig come evento della rivelazione" (Marcianum 2010); "Quale bioetica? Le domande sulla vita e la civiltà della tecnica" (Marcianum 2010); "Integrarsi. Uno sguardo antropologico sul tempo presente" (Meudon 2012); "Sergio Quinzio" (Lateran university press 2014) e curato "La struttura dei legami" (La Scuola 2010).Leonardo Becchetti è un economista italiano. Dal 2006 è professore ordinario di Economia politica presso l'Università di Roma Tor Vergata.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.it
Una puntata di Confronti Radio dedicata al cinema e più in generale alla culturaMaster Cheng, del regista finlandese Mika Kaurismaki, ha aperto i lavori del Tertio Millennio Film Fest, il festival del dialogo inter religioso arrivato alla sua ventitreesima edizione. Scritto da Hannu Oravisto e adattato dal regista con Sami Keski-Vähälä, il film è ambientato nella parte finlandese della Lapponia, regione che raramente capita di vedere sui nostri schermi. Un luogo tranquillo, talmente isolato e lontano dalla frenesia metropolitana da permettere alle persone di dialogare, conoscersi, scoprirsi a poco a poco, imparare a rispettarsi, volersi bene, amarsi.Abbiamo incontrato Mika Kaurismaki al Tertio Millennio Film Fest. La sua pellicola infatti ha aperto i lavori della rassegna che si svolgerà dal 13 dicembre a Roma. Il 3 dicembre una serata di presentazione del festival è stata l’occasione per proiettare questo film alla presenza del regista. Nel corso della serata la nostra Valeria Brucoli lo ha intervistato.Realizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura e del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, il Tertio Millennio Film Fest è una manifestazione cinematografica che promuove il dialogo interreligioso e interculturale da ormai 23 edizioni. Al tavolo di progettazione del festival, diretto da Gianluca Arnone e Marina Sanna, partecipano rappresentanti delle comunità cristiane, ebraiche, musulmane, buddiste e induiste in Italia, con il coordinamento di don Giuliano Savina e la direzione dell’UNEDI (Ufficio Nazionale Ecumenismo e Dialogo Interreligioso della CEI). Don Davide Milani, presidente della Fondazione Ente e Spettacolo, ai microfoni di Luca Attanasio, ci ha spiegato genesi e prospettive del festivalPoi parliamo di Più libri Più Liberi, la fiera nazionale della piccola e media editoria che anche quest’anno ha animato per cinque giorni la Nuvola, l’affascinante centro congressi dell’Eur. Tra i molti protagonisti della fiera c’era anche Confronti, insieme al Coordinamento delle Riviste Italiane di Cultura (Cric). La finalità principale del CRIC è quella di promuovere la diffusione e la lettura delle riviste culturali, in particolare nei circuiti educativi e dell’informazione, all’interno del territorio nazionale e all’estero. Perciò si mira a sviluppare progetti culturali d’interesse comune, migliorare la distribuzione delle riviste culturali nelle librerie e incrementare la loro conoscenza da parte del pubblico. Nei giorni di Più libri più liberi, all’interno della Nuvola di Roma, Claudio Paravati si è confrontato con Valdo Spini, presidente del CRIC
Si è concluso sabato 15 dicembre il Tertio Millennio Film Festival, che si è svolto a Roma presso il cinema Trevi. Il festival, ideato come momento di confronto e dialogo interreligioso e interculturale, è organizzato dalla Fondazione ente dello spettacolo (FEdS) con i patrocini del Pontificio Consiglio della cultura e del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, con la direzione artistica di Marina Sanna e Gianluca Arnone.La giuria interreligiosa era presieduta da Claudia Di Giovanni, responsabile della Filmoteca Vaticana, e composta da Zanolo Yahya Abd al-Ahad, delegato della Comunità religiosa islamica italiana (COREIS), Sira Fatucci, delegata per “Il Pitigliani” Centro ebraico italiano, Ben Mohamed Alì, delegato per l’Unione delle comunità islamiche d’Italia (UCOII), Pavel Zelinsky, delegato della Chiesa ortodossa russa, Filippo Riva, delegato del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede ed Elena Ribet, per l’Associazione protestante cinema “Roberto Sbaffi”.
Si è concluso sabato 15 dicembre il Tertio Millennio Film Festival, che si è svolto a Roma presso il cinema Trevi. Il festival, ideato come momento di confronto e dialogo interreligioso e interculturale, è organizzato dalla Fondazione ente dello spettacolo (FEdS) con i patrocini del Pontificio Consiglio della cultura e del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, con la direzione artistica di Marina Sanna e Gianluca Arnone.La giuria interreligiosa era presieduta da Claudia Di Giovanni, responsabile della Filmoteca Vaticana, e composta da Zanolo Yahya Abd al-Ahad, delegato della Comunità religiosa islamica italiana (COREIS), Sira Fatucci, delegata per “Il Pitigliani” Centro ebraico italiano, Ben Mohamed Alì, delegato per l'Unione delle comunità islamiche d'Italia (UCOII), Pavel Zelinsky, delegato della Chiesa ortodossa russa, Filippo Riva, delegato del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede ed Elena Ribet, per l'Associazione protestante cinema “Roberto Sbaffi”.
"George Soros non detterà le lineee politiche all’Italia” Mentre la nave Aquarius dell'Ong Sos Mediterranee e due unità militari italiane con a bordo 629 migranti stanno entrando nel Canale di Sicilia, destinazione Valencia, una nave della Marina militare americana è in attesa di indicazioni per sapere come comportarsi con i 41 migranti e i 12 cadaveri recuperati martedì sera dopo un naufragio al largo delle coste libiche. Malta prosegue il silenzio, mentre la Ong tedesca Sea Watch chiede l’intervento delle autorità italiane. Stamani intanto è sbarcata a Catania la nave Diciotti della Guardia Costiera con a bordo 937 migranti. L'Italia continua dunque a mostrare tutta la sua umanità e determinazione nel salvataggio di vite umane, contro ogni forma di mistificazione della realtà. "Non è possibile che istituzioni private finanziate da chissà chi possano imporre tempi e modi dell'immigrazione", dichiara il ministro degli Interni, Matteo Salvini al Senato, dopo avere annunciato che i finanziamenti alle ong saranno oggetto di una prossima informativa. Salvini ha sottolineato: "Io adoro ogni tipo di generosità, ma quando leggo che dietro qualche organismo c'è la Open society di George Soros qualche dubbio inizia a venirmi su quanto sia spontanea questa generosità”.A Parigi piacciono le armi Braccio di ferro Roma - Parigi. Il ministro dell’Economia Tria annulla il viaggio nella capitale francese previsto per oggi e l'incontro con l’omologo Le Maire. Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, convoca alla Farnesina l’ambasciatore francese con una nota dai toni piuttosto duri: "Consideriamo inaccettabili le parole usate nelle dichiarazioni di Parigi” Di più: "Simili dichiarazioni stanno compromettendo le relazioni tra Italia e Francia. I toni impiegati sono ingiustificabili, tenuto conto che da molti mesi ormai il nostro Paese ha pubblicamente denunciato l’insostenibilità dell’attuale situazione di latitanza di un approccio coordinato e coeso a livello europeo circa la gestione dei flussi migratori, rispetto ai quali l’Italia non si è mai tirata indietro.” Il vice premier Matteo Salvini, intervenendo al Senato, ha esortato la Francia a farsi carico dei 9mila migranti che si era impegnata ad accogliere nel piano di redistribuzione previsto dalla Ue. Parigi, ha sottolineato il capo del Viminale, ha accolto solo 340 migranti. Ci accusano di cinismo - ha aggiunto Salvini - ma dal 1 gennaio al 31 maggio Parigi ha respinto alle frontiere 10.249 persone, comprese donne e bambini disabili”. Ricordiamo che un anno fa Parigi ha emesso un ordine di vendita di 455 milioni di euro in armi all’Arabia Saudita, ordine confermato ed ampliato di recente. Servono bombe per lo Yemen, il paese più povero al mondo. Lì, nello stretto di Aden, ci sono 22 milioni di persone che hanno bisogno di aiuti umanitari da tre anni ma non c'è nessuna nave di nessuna ong pronta a portare via dall’inferno gli yemeniti. Nessuna nave pronta a salvare gli yemeniti Nel totale silenzio mediatico e politico, la coalizione guidata dall'Arabia Saudita e appoggiata dagli Stati Uniti ha avviato l'offensiva per conquistare la città di Hudaydah principale punto di accesso dello Yemen e il più grande porto del mar Rosso, fortemente strategico per l'esercito yemenita. Da questa mattina proseguono i raid aerei sulla città di Hudaydah, che conta 600mila abitanti. Il distretto sud è già caduto, mentre la resistenza Houthi tenta di attaccare una nave saudita. L’aggressione saudita, finora, è costata la vita a 11mila yemeniti, 2230 bambini e 1698 donne. I bombardamenti contro le aree residenziali hanno provocato 22.215 feriti, compresi 3248 minori, 2645 donne e 2081 disabili. Nello Yemen, paese con una popolazione di 29 milioni di persone, più di 22 milioni hanno bisogno di assistenza umanitaria e di questi, 11,3 si trovano in condizione di grave bisogno. 17,8 milioni di persone soffrono di insicurezza alimentare e questo dato è destinato a peggiorare, dal momento che l’escalation dei combattimenti nella zona del porto di Hudaydah blocca l’ingresso di aiuti nel paese: da qui passano il 70% dei rifornimenti alimentari, oltre che medicine e altri beni essenziali per salvare la vita di milioni di persone allo stremo. A completare il quadro, oltre 16 milioni di persone nel paese devono sopravvivere con acqua sporca, con metà delle strutture sanitarie distrutte, senza accesso ai servizi sanitari di base. Un dato che ha contribuito all’esplosione della più grave epidemia di colera della storia recente che, dopo aver contagiato oltre 1,1 milioni di persone e causato 2.200 vittime, continua a diffondersi tra la popolazione. Muore il baobab, fonte di vita per l’Africa Nove dei tredici alberi più antichi del continente africano sono morti dal 2006 a oggi. E' quanto emerge da una ricerca pubblicata sul Nature Plants da un gruppo di ricercatori internazionali che individuano nel cambiamento climatico, sempre più rapido nella regione australe dell’Africa, la possibile causa di questa scomparsa. Per Adrian Patrut, co-autore dello studio “Statisticamente parlando, è praticamente impossibile che un numero simile di grossi e vecchi baobab muoia in così poco tempo per cause naturali”. I baobab esaminati hanno un’età che va dai 1100 ai 2500 anni. Alcuni sono talmente legati simbolicamente alle loro comunità da avere un nome, come Panke, nello Zimbabwe, di 2450 anni, o l'albero di Platland, in Sudafrica, con un tronco che supera i 10 metri di diametro. I baobab è un albero sacro per molte tribù e luogo di riunione intorno al quale si sviluppa la vita dei villaggi africani; rappresenta, soprattutto, una fonte essenziale di vita: è un’enorme riserva d’acqua, produce frutti che nutrono animali, oltre che esseri umani, e permette a moltissimi uccelli di nidificare. Le sue foglie sono usate come vegetale commestibile ma anche per preparare medicine tradizionali e la corteccia serve a creare corde, ceste e vestiti. Il cambiamento climatico, un’altra rapina dell’Occidente ai danni del Sud del mondo. Lula: impedita la visita all'emissario del Papa All'avvocato argentino Juan Gabrois e consulente dell'ex Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, e' stato impedito, dalla polizia federale di Curitiba, di incontrare il leader brasiliano Ignacio Lula da Silva. Il Vaticano smentisce l’intenzione di far pervenire all’ex presidente brasiliano, in carcere da due mesi, una missiva di Papa Francesco. Ma conferma la consegna di un rosario. In ogni caso, sostiene il noto sito d’informazione brasiliano Brasil 24/7, “Si tratta di un incidente che potrebbe creare avere gravi riscontri diplomatici. Lula, prosegue il portale brasiliano, resta il leader cattolico piu' amato nella storia del Brasile, mentre Temer e' il piu' odiato". Brasil 24/7 cita, tra l’altro, con chiaro riferimento alla situazione politica brasiliana, una recente omelia di Papa Francesco che condanna "i colpi di stato sponsorizzati dai media conservatori”. Nonostante le accuse di corruzione, Lula rimane in testa come favorito per le presidenziali in tutti i sondaggi condotti da 8 diversi istituti di opinione. Mosca promette rappresaglia contro le nuove sanzioni USA A poche ore dall’apertura dei mondiali di calcio, Mosca è pronta a misure di ritorsione contro le nuove sanzioni statunitensi che colpiscono cinque società e tre individui russi. Sanzioni motivate dal Dipartimento del Tesoro USA con presunte "attività cyber maligne” e collaborazione con forze armate e servizi segreti di Mosca. Secca la risposta del vice ministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov: "Implementeremo le misure contro quei candidati americani che eccellono nelle loro politiche aggressive anti-russe e che ostacolano la normalizzazione dei rapporti bilaterali”. Ryabkov ha inoltre sottolineato che la miglior risposta di Mosca "alla politica illegale di sanzioni dell'Amministrazione Trump” sarà la promozione dello sviluppo economico.
"George Soros non detterà le lineee politiche all’Italia” Mentre la nave Aquarius dell'Ong Sos Mediterranee e due unità militari italiane con a bordo 629 migranti stanno entrando nel Canale di Sicilia, destinazione Valencia, una nave della Marina militare americana è in attesa di indicazioni per sapere come comportarsi con i 41 migranti e i 12 cadaveri recuperati martedì sera dopo un naufragio al largo delle coste libiche. Malta prosegue il silenzio, mentre la Ong tedesca Sea Watch chiede l’intervento delle autorità italiane. Stamani intanto è sbarcata a Catania la nave Diciotti della Guardia Costiera con a bordo 937 migranti. L'Italia continua dunque a mostrare tutta la sua umanità e determinazione nel salvataggio di vite umane, contro ogni forma di mistificazione della realtà. "Non è possibile che istituzioni private finanziate da chissà chi possano imporre tempi e modi dell'immigrazione", dichiara il ministro degli Interni, Matteo Salvini al Senato, dopo avere annunciato che i finanziamenti alle ong saranno oggetto di una prossima informativa. Salvini ha sottolineato: "Io adoro ogni tipo di generosità, ma quando leggo che dietro qualche organismo c'è la Open society di George Soros qualche dubbio inizia a venirmi su quanto sia spontanea questa generosità”.A Parigi piacciono le armi Braccio di ferro Roma - Parigi. Il ministro dell’Economia Tria annulla il viaggio nella capitale francese previsto per oggi e l'incontro con l’omologo Le Maire. Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, convoca alla Farnesina l’ambasciatore francese con una nota dai toni piuttosto duri: "Consideriamo inaccettabili le parole usate nelle dichiarazioni di Parigi” Di più: "Simili dichiarazioni stanno compromettendo le relazioni tra Italia e Francia. I toni impiegati sono ingiustificabili, tenuto conto che da molti mesi ormai il nostro Paese ha pubblicamente denunciato l’insostenibilità dell’attuale situazione di latitanza di un approccio coordinato e coeso a livello europeo circa la gestione dei flussi migratori, rispetto ai quali l’Italia non si è mai tirata indietro.” Il vice premier Matteo Salvini, intervenendo al Senato, ha esortato la Francia a farsi carico dei 9mila migranti che si era impegnata ad accogliere nel piano di redistribuzione previsto dalla Ue. Parigi, ha sottolineato il capo del Viminale, ha accolto solo 340 migranti. Ci accusano di cinismo - ha aggiunto Salvini - ma dal 1 gennaio al 31 maggio Parigi ha respinto alle frontiere 10.249 persone, comprese donne e bambini disabili”. Ricordiamo che un anno fa Parigi ha emesso un ordine di vendita di 455 milioni di euro in armi all’Arabia Saudita, ordine confermato ed ampliato di recente. Servono bombe per lo Yemen, il paese più povero al mondo. Lì, nello stretto di Aden, ci sono 22 milioni di persone che hanno bisogno di aiuti umanitari da tre anni ma non c'è nessuna nave di nessuna ong pronta a portare via dall’inferno gli yemeniti. Nessuna nave pronta a salvare gli yemeniti Nel totale silenzio mediatico e politico, la coalizione guidata dall'Arabia Saudita e appoggiata dagli Stati Uniti ha avviato l'offensiva per conquistare la città di Hudaydah principale punto di accesso dello Yemen e il più grande porto del mar Rosso, fortemente strategico per l'esercito yemenita. Da questa mattina proseguono i raid aerei sulla città di Hudaydah, che conta 600mila abitanti. Il distretto sud è già caduto, mentre la resistenza Houthi tenta di attaccare una nave saudita. L’aggressione saudita, finora, è costata la vita a 11mila yemeniti, 2230 bambini e 1698 donne. I bombardamenti contro le aree residenziali hanno provocato 22.215 feriti, compresi 3248 minori, 2645 donne e 2081 disabili. Nello Yemen, paese con una popolazione di 29 milioni di persone, più di 22 milioni hanno bisogno di assistenza umanitaria e di questi, 11,3 si trovano in condizione di grave bisogno. 17,8 milioni di persone soffrono di insicurezza alimentare e questo dato è destinato a peggiorare, dal momento che l’escalation dei combattimenti nella zona del porto di Hudaydah blocca l’ingresso di aiuti nel paese: da qui passano il 70% dei rifornimenti alimentari, oltre che medicine e altri beni essenziali per salvare la vita di milioni di persone allo stremo. A completare il quadro, oltre 16 milioni di persone nel paese devono sopravvivere con acqua sporca, con metà delle strutture sanitarie distrutte, senza accesso ai servizi sanitari di base. Un dato che ha contribuito all’esplosione della più grave epidemia di colera della storia recente che, dopo aver contagiato oltre 1,1 milioni di persone e causato 2.200 vittime, continua a diffondersi tra la popolazione. Muore il baobab, fonte di vita per l’Africa Nove dei tredici alberi più antichi del continente africano sono morti dal 2006 a oggi. E' quanto emerge da una ricerca pubblicata sul Nature Plants da un gruppo di ricercatori internazionali che individuano nel cambiamento climatico, sempre più rapido nella regione australe dell’Africa, la possibile causa di questa scomparsa. Per Adrian Patrut, co-autore dello studio “Statisticamente parlando, è praticamente impossibile che un numero simile di grossi e vecchi baobab muoia in così poco tempo per cause naturali”. I baobab esaminati hanno un’età che va dai 1100 ai 2500 anni. Alcuni sono talmente legati simbolicamente alle loro comunità da avere un nome, come Panke, nello Zimbabwe, di 2450 anni, o l'albero di Platland, in Sudafrica, con un tronco che supera i 10 metri di diametro. I baobab è un albero sacro per molte tribù e luogo di riunione intorno al quale si sviluppa la vita dei villaggi africani; rappresenta, soprattutto, una fonte essenziale di vita: è un’enorme riserva d’acqua, produce frutti che nutrono animali, oltre che esseri umani, e permette a moltissimi uccelli di nidificare. Le sue foglie sono usate come vegetale commestibile ma anche per preparare medicine tradizionali e la corteccia serve a creare corde, ceste e vestiti. Il cambiamento climatico, un’altra rapina dell’Occidente ai danni del Sud del mondo. Lula: impedita la visita all'emissario del Papa All'avvocato argentino Juan Gabrois e consulente dell'ex Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, e' stato impedito, dalla polizia federale di Curitiba, di incontrare il leader brasiliano Ignacio Lula da Silva. Il Vaticano smentisce l’intenzione di far pervenire all’ex presidente brasiliano, in carcere da due mesi, una missiva di Papa Francesco. Ma conferma la consegna di un rosario. In ogni caso, sostiene il noto sito d’informazione brasiliano Brasil 24/7, “Si tratta di un incidente che potrebbe creare avere gravi riscontri diplomatici. Lula, prosegue il portale brasiliano, resta il leader cattolico piu' amato nella storia del Brasile, mentre Temer e' il piu' odiato". Brasil 24/7 cita, tra l’altro, con chiaro riferimento alla situazione politica brasiliana, una recente omelia di Papa Francesco che condanna "i colpi di stato sponsorizzati dai media conservatori”. Nonostante le accuse di corruzione, Lula rimane in testa come favorito per le presidenziali in tutti i sondaggi condotti da 8 diversi istituti di opinione. Mosca promette rappresaglia contro le nuove sanzioni USA A poche ore dall’apertura dei mondiali di calcio, Mosca è pronta a misure di ritorsione contro le nuove sanzioni statunitensi che colpiscono cinque società e tre individui russi. Sanzioni motivate dal Dipartimento del Tesoro USA con presunte "attività cyber maligne” e collaborazione con forze armate e servizi segreti di Mosca. Secca la risposta del vice ministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov: "Implementeremo le misure contro quei candidati americani che eccellono nelle loro politiche aggressive anti-russe e che ostacolano la normalizzazione dei rapporti bilaterali”. Ryabkov ha inoltre sottolineato che la miglior risposta di Mosca "alla politica illegale di sanzioni dell'Amministrazione Trump” sarà la promozione dello sviluppo economico.
S.E. Cardinal Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura ; Carlo Petrini, presidente Slow Food.
Discorso del Papa al Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione
Ancora una puntata dedicata al viaggio di Papa Francesco in Egitto. Luciano cozzolino ne ha parlato con Padre Claudio Monge, domenicano, membreo del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
Alla vigilia dell' 8 marzo è stata presentata in Vaticano la Consulta Femminile del Pontificio Consiglio per la Cultura. Tra le 37 donne che ne fanno parte ci sono anche non credenti o appartenenti ad altre confessioni. Tra queste spicca la presenza della Teologa Iraniana Shahrzad Houshmand. Lucino Cozzolino l'ha intervistata.
Diritto di Asilo e Rifugiati in EuropaOspiti della puntata: la dott.ssa VALERIA MARENGONI Componente supplente della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Brescia; il Collega avv. SALVATORE FACHILE, segretario ASGI (Associazione Studi Giuridici Immigrazione); il dott. FRANCESCO AZZARO, docente di Diritto della Sicurezza Internazionale presso l’Università Guglielmo Marconi di Roma, Generale in pensione dei Carabinieri della riserva, già vice presidente del Consiglio Centrale della Rappresentanza Militare dell’Arma dei Carabinieri (CO.CE.R.); il dott. MATTHIAS BAUR, consulente della Caritas Bolzano; il prof. PAOLO MOROZZO DELLA ROCCA, professore di Diritto dell’Immigrazione presso l’Università L.U.M.S.A., Consultore del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti, consulente della Commissione parlamentare di inchiesta presso la Camera dei Deputati sul sistema di accoglienza e di identificazione.Puntata curata da Clara Mazzarella, Giorgia Cigalla, Andrea Pontecorvo, Domenico Monterisi.Foto di Paolo Apa, dal gruppo facebook "Sei un Avvofotografo Se..." di Franci Capo
L'incontro del Papa con i partecipanti all'Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per i laici (17/06/2016)
Primo ospite della serata sarà Silvano Agosti, regista, sceneggiatore e scrittore. Nei suoi film Agosti preferisce non avvalersi di una troupe tradizionale e occuparsi personalmente della maggior parte dei ruoli produttivi, inclusi fotografia e montaggio, nella convinzione che un cineasta debba supervisionare tutti gli aspetti della creazione di un'opera per evitare che l'idea originale venga compromessa dall'intervento di troppe persone. Attualmente lavora come proiezionista presso il cinema da lui gestito. Da tre anni ha fatto domanda ufficiale all'Unesco e alle Nazioni Unite chiedendo che l'Essere Umano venga proclamato Patrimonio dell'umanità. Nel 2013 il Film Festival Popoli e Religioni, ideato da Mons. Vincenzo Paglia (Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia) e diretto da Oreste Crisostomi, per il coraggio della sua richiesta rivolta all'Unesco e alle Nazioni Unite, lo premia con una scultura dell'artista Oliviero Rainaldi."Cari amici, non sono venuto in Kirghisia per mia volontà o per trascorrere le ferie, ma per caso. Improvvisamente ho assistito al miracolo di una società nascente, a misura d'uomo, dove ognuno sembra poter gestire il proprio destino e la serenità permanente non è un'utopia, ma un bene reale e comune. Qui sembra essere accaduto tutto ciò che negli altri Paesi del mondo, da secoli, non riesce ad accadere. Arrivando in Kirghisia, ho avuto la sensazione di 'tornare' in un Paese nel quale in realtà non ero mai stato. Forse perché da sempre sognavo che esistesse. Il mio strano 'ritorno' in questo meraviglioso Paese, è accaduto dunque casualmente. Per ragioni tecniche, l'aereo sul quale viaggiavo ha dovuto fare scalo due giorni nella capitale. In ogni settore, pubblico e privato, non si lavora più di tre ore al giorno, a pieno stipendio, con la riserva di un'eventuale ora di straordinario. Le rimanenti 20 o 21 ore della giornata vengono dedicate al sonno, al cibo, alla creatività, all'amore, alla vita, a se stessi, ai propri figli e ai propri simili..." (prima lettera dalla Kirghisia). Regista e scrittore, Silvano Agosti narra nelle "lettere dalla Kirghisia" a metà tra reportage e testo utopico, il miracolo di una società a misura d'uomo.Nella seconda parte collegamento con Riccardo Tristano Tuis, Scrittore, compositore, ricercatore indipendente e autore del metodo Zenix e della Neurosonic Programming. Da oltre venticinque anni l’autore segue un percorso di ricerca che lo ha portato a studiare e praticare diversi indirizzi che spaziano dalle scuole di sviluppo umano alla meccanica quantistica e alle neuroscienze, dallo Zen alla psicologia del profondo con indirizzo transpersonale, fino agli studi sulla coscienza e sul paradigma olografico. Autore del volume "L'aristocrazia nera" - La storia occulta dell’èlite che da secoli controlla la guerra, il culto, la cultura e l’economia"Stefania intervista il dottor Giuseppe Cocca medico chirurgo ed esperto di igiene naturale, digiunoterapia e alimentazione crudista. Il Maestro di Dietrologia si occupa dell'inaugurazione del Gottardo.Border Nights va in onda ogni martedi alle 22 su Web Radio Network. Email: bordernights@webradionetwork.eu gruppo Facebook Border Nights Canale YouTube: Border Nights blog www.bordernights.it
Primo ospite della serata sarà Silvano Agosti, regista, sceneggiatore e scrittore. Nei suoi film Agosti preferisce non avvalersi di una troupe tradizionale e occuparsi personalmente della maggior parte dei ruoli produttivi, inclusi fotografia e montaggio, nella convinzione che un cineasta debba supervisionare tutti gli aspetti della creazione di un'opera per evitare che l'idea originale venga compromessa dall'intervento di troppe persone. Attualmente lavora come proiezionista presso il cinema da lui gestito. Da tre anni ha fatto domanda ufficiale all'Unesco e alle Nazioni Unite chiedendo che l'Essere Umano venga proclamato Patrimonio dell'umanità. Nel 2013 il Film Festival Popoli e Religioni, ideato da Mons. Vincenzo Paglia (Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia) e diretto da Oreste Crisostomi, per il coraggio della sua richiesta rivolta all'Unesco e alle Nazioni Unite, lo premia con una scultura dell'artista Oliviero Rainaldi."Cari amici, non sono venuto in Kirghisia per mia volontà o per trascorrere le ferie, ma per caso. Improvvisamente ho assistito al miracolo di una società nascente, a misura d'uomo, dove ognuno sembra poter gestire il proprio destino e la serenità permanente non è un'utopia, ma un bene reale e comune. Qui sembra essere accaduto tutto ciò che negli altri Paesi del mondo, da secoli, non riesce ad accadere. Arrivando in Kirghisia, ho avuto la sensazione di 'tornare' in un Paese nel quale in realtà non ero mai stato. Forse perché da sempre sognavo che esistesse. Il mio strano 'ritorno' in questo meraviglioso Paese, è accaduto dunque casualmente. Per ragioni tecniche, l'aereo sul quale viaggiavo ha dovuto fare scalo due giorni nella capitale. In ogni settore, pubblico e privato, non si lavora più di tre ore al giorno, a pieno stipendio, con la riserva di un'eventuale ora di straordinario. Le rimanenti 20 o 21 ore della giornata vengono dedicate al sonno, al cibo, alla creatività, all'amore, alla vita, a se stessi, ai propri figli e ai propri simili..." (prima lettera dalla Kirghisia). Regista e scrittore, Silvano Agosti narra nelle "lettere dalla Kirghisia" a metà tra reportage e testo utopico, il miracolo di una società a misura d'uomo.Nella seconda parte collegamento con Riccardo Tristano Tuis, Scrittore, compositore, ricercatore indipendente e autore del metodo Zenix e della Neurosonic Programming. Da oltre venticinque anni l’autore segue un percorso di ricerca che lo ha portato a studiare e praticare diversi indirizzi che spaziano dalle scuole di sviluppo umano alla meccanica quantistica e alle neuroscienze, dallo Zen alla psicologia del profondo con indirizzo transpersonale, fino agli studi sulla coscienza e sul paradigma olografico. Autore del volume "L'aristocrazia nera" - La storia occulta dell’èlite che da secoli controlla la guerra, il culto, la cultura e l’economia"Stefania intervista il dottor Giuseppe Cocca medico chirurgo ed esperto di igiene naturale, digiunoterapia e alimentazione crudista. Il Maestro di Dietrologia si occupa dell'inaugurazione del Gottardo.Border Nights va in onda ogni martedi alle 22 su Web Radio Network. Email: bordernights@webradionetwork.eu gruppo Facebook Border Nights Canale YouTube: Border Nights blog www.bordernights.it
Rifuggiati e Diritto d'Asilo: tra Trattati Internazionali, Normativa UE e Nuove Emergenze UmanitarieNe parleremo con il prof. Paolo Morozzo della Rocca, docente e con il Prof. Paolo Morozzo della Rocca, professore di Diritto dell’Immigrazione presso l’Università L.U.M.S.A., Consultore del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti, consulente della Commissione parlamentare di inchiesta presso la Camera dei Deputati sul sistema di accoglienza e di identificazione; con il Collega avv. Salvatore Fachile, segretario ASGI (Associazione Studi Giuridici Immigrazione); con il dott. Francesco Azzaro, docente di Diritto della Sicurezza Internazionale presso l’Università Guglielmo Marconi di Roma, Generale in pensione dei Carabinieri della riserva, già vice presidente del Consiglio Centrale della Rappresentanza Militare dell’Arma dei Carabinieri (CO.CE.R.); e con la dott. Valeria Marengoni, Componente supplente della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Brescia Rubriche:"Aspettando il Congresso" di Pino Gallo;"Gruppo FB PCT – Processo Civile Telematico" a cura di Roberto di Pietro;Vi aspettiamo in diretta su www.webradioiuslaw.it
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/3668OTTO MARZO, FESTA CONTRO LE DONNE di Costanza Miriano Avevo promesso a me stessa che mi sarei completamente disinteressata delle celebrazioni per l'otto marzo, perché secondo me, oggi, qui, in Occidente, per come sono concepite hanno la stessa pregnanza di una danza della pioggia in Irlanda. Sono vecchie, obsolete, ma soprattutto strabiche.Avete visto la schermata di Google, verosimilmente il sito più cliccato al mondo, per il giorno x? Donne in tutte le salse - astronauti (ma che fantasia, guarda, non lo avrei mai detto), chimici, cuochi, magistrati, atleti, insegnanti e via dicendo, in quattordici versioni diverse - ma neanche una, dico, neanche una su quattordici in versione mamma. Ditemi voi se non c'è qualcosa di perverso, di intenzionale, di mirato.LA DIFFERENZA PRINCIPALELo stesso dicasi per tutte le celebrazioni analoghe in varie sedi istituzionali. Donne imprenditori, donne in politica, tutte a riempirsi la bocca di parole come diritti e differenza, ma qual è la differenza principale se non la maternità, la capacità di generare vita? Hanno presente, gli organizzatori di tutte le manifestazioni, che siamo il paese che fa meno figli al mondo? Perché continuano a parlare solo, e sottolineo solo, di tutto ciò che può allontanare le donne dalla maternità, esaltandolo come una conquista, e non parlano mai di quello che può incoraggiare le donne a buttarsi nell'avventura di fare figli, se possibile presto, se possibile non uno solo? Perché tra la donna soldato, quella astronauta, quella imprenditore, perché cavolo non è stata invitata una che fa molto la mamma? Ho un sacco di amiche mamme multiple molto più audaci e toste e coraggiose e apripista di quelle che ci propongono come modello. Invece il tasso di natalità tra le donne che in molte sedi – purtroppo anche in quelle dove non ti aspetteresti – ci vengono presentate come esemplari è da estinzione nel giro di qualche decennio.Ora, non vorrei essere fraintesa. Non dico che non sia un bello che le donne abbiano la possibilità di fare tutte quelle belle cose, se veramente lo desiderano. Credo che tutte noi siamo molto grate alle donne che hanno combattuto per conquistarci la libertà di scegliere, perché la libertà è la condizione minima necessaria, è il presupposto di qualsiasi altro discorso sulla donna, e sull'uomo come anthropos in generale. Grazie. Però adesso basta.Ho chiesto alle mie figlie "ma secondo voi una donna può fare tutto? L'astronauta? L'ingegnere?" mi hanno guardata con condiscendenza, forse con compassione pure. Direi come se avessi chiesto "ma secondo voi una mucca può fare il latte?" Io credo che per le future donne, e anche per le attuali giovani donne certi discorsi puzzino di muffa. Le conquiste sono incamerate, andiamo avanti.AFFERMAZIONE FEMMINILE?Ciò nondimeno, si continuano a fare quei discorsi spingendo sempre sull'acceleratore dell'affermazione femminile, come se questa passasse necessariamente per la negazione della maternità, e io sono certa che sia per un preciso disegno culturale: allontanare le donne dal ruolo materno e, nel caso abbiano figli (succede), invitarle a delegarne l'educazione ad agenzie esterne, non alla famiglia, che non è abbastanza controllabile. Quali lobby economiche, quali disegni politici ci siano è sinceramente un'analisi superiore alle mie forze, soprattutto alla fine di una giornata come questa, ma più che altro non mi interessa.Mi sembra invece molto più interessante, in negativo, il fatto che le donne contemporanee siano parecchio inquiete e infelici, e non lo dice qualche Pontificio Consiglio, ma studi e ricerche laicissimi tipo l'American Economic Journal e molti altri citati per esempio da Danielle Crittenden, in Why Happiness Eludes Modern Woman. A me lo dice la semplice osservazione della realtà. Va bene, siamo libere di fare tutto, siamo anche bravissime a farlo. Possiamo avere una vita sessuale soddisfacente senza essere vittime di condanna sociale, e anche senza il rischio di avere bambini indesiderati, grazie alla rivoluzione sessuale e alla contraccezione. Se i bambini arrivano per sbaglio possiamo liberarcene, e anche se non ne siamo sicure, che un bambino sia arrivato, ma lo sospettiamo solamente, basta una bombetta di ormoni uno o cinque giorni dopo. Possiamo studiare e superare i maschi in tutti i campi. Ci hanno detto di realizzarci, e poi di pensare ai figli. Se non arrivano c'è sempre il piano B, la PMA, e pazienza se costa tantissimo e ha pochissime possibilità di riuscita, e gravi rischi per la salute a breve e a lungo termine.PIÙ FELICI?Ma questo ci ha rese più felici? Non mi sembra, anzi. Io sono circondata di donne sole e alquanto disperate. Donne che non riescono a tenere tutto insieme, e anche se hanno figli e lavori splendidi e gratificanti e ben pagati a un certo punto della loro vita cominciano a chiedersi se vale la pena di correre come matte, e lasciar morire le nonne da sole, o sbattersi come trottole nei tre mesi estivi mendicando ospitalità per i bambini, o ancora perdersi primi passi, prime parole, primi amori dei figli.Ogni tanto leggo i giornali femminili (un po' noiosetti per me, tranne le pagine beauty, sono drogata di creme) e mi intenerisco a leggere le storie di donne che si raccontano balle per non ammettere che le loro vite sono terremotate, alluvionate, desertificate, perché non hanno investito abbastanza sulla famiglia, sui figli, e si raccontano che troveranno in se stesse e nel loro progetto – un negozio bio, una galleria di arte, una piccola attività di artigianato – la forza per andare avanti. Mi si stringe il cuore, perché io sono certa che solo aprirsi alla possibilità di dare la vita o di accoglierla in altri modi se non arriva, solo fare spazio veramente, lasciarsi mangiare da qualcun altro i sogni e i progetti, solo questo rende una donna veramente felice. Di certo non sono le quote rosa a riempire il cuore.
Nel primo incontro Chiara Amirante – fondatrice dell’Associazione Privata internazionale di Fedeli Nuovi Orizzonti, consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e per il Dicastero pro Migrantes - introduce il “Corso Avanzato” cercando di inquadrare il nocciolo della questione: la centralità di Dio nella nostra vita, una cammino di formazione umano e spirituale alla luce del Vangelo, un approfondimento grazie al Catechismo e allo studio della Scrittura e dei Padri, che segua l’incontro con la persona di Gesù Cristo e la continua animazione della fiamma della Fede in noi puntando con tutto il cuore alla santità.
Nel primo incontro Chiara Amirante – fondatrice dell’Associazione Privata internazionale di Fedeli Nuovi Orizzonti, consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e per il Dicastero pro Migrantes - introduce il “Corso Avanzato” cercando di inquadrare il nocciolo della questione: la centralità di Dio nella nostra vita, una cammino di formazione umano e spirituale alla luce del Vangelo, un approfondimento grazie al Catechismo e allo studio della Scrittura e dei Padri, che segua l’incontro con la persona di Gesù Cristo e la continua animazione della fiamma della Fede in noi puntando con tutto il cuore alla santità.
Prima parte con intervista a Chiara Amirante (membro consultore del Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti e gli itineranti dal 2004 e consultrice dal 2012 del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione) che aggiorna in diretta da una pausa del Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione dove è stata convocata da Papa Benedetto XVI. Nella seconda parte don Davide Banzato approfondisce i criteri base dell’annuncio, lo stile della missionarietà, rispondendo alla domanda: “pastorale del kerygma o pastorale dell’educazione?”. Nella terza parte domande e risposte dai radioascoltatori.
Prima parte con intervista a Chiara Amirante (membro consultore del Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti e gli itineranti dal 2004 e consultrice dal 2012 del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione) che aggiorna in diretta da una pausa del Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione dove è stata convocata da Papa Benedetto XVI. Nella seconda parte don Davide Banzato approfondisce i criteri base dell’annuncio, lo stile della missionarietà, rispondendo alla domanda: “pastorale del kerygma o pastorale dell’educazione?”. Nella terza parte domande e risposte dai radioascoltatori.