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Denver SX has passed and we have the always fast Jordon Smith on the line to talk about his eventful race. Phil Nicoletti is on to talk about the PulpMX Privateer Race as well as racing the Canadian Nationals this summer. Jess Pettis is a super fast Canadian who will be going head to head with Phil this summer and we of course. get into the 2025 PulpMX Privateer race as well as give away a2025 Yamaha YZ450F to a lucky listener! Brent Stallo and Wes Williams of Curb are in studio!!
I TITOLI: Appello dei cardinali a margine della 12ma congregazione: costruire, senza indugi, una pace giusta e duratura nelle aree di conflitto Stallo politico in Germania. Il leader della CUD Merz non ottiene la maggioranza per la cancelleria Il piano di Israele per l'occupazione di Gaza indigna Hamas che ribadisce: nessun nuovo negoziato per una tregua se la popolazione continua a morire
Giuseppe Sarcina spiega perché le trattative per il cessate il fuoco procedono a fatica sia tra Stati Uniti e Russia sia per quanto riguarda la linea che l'Europa dovrebbe adottare. Marilisa Palumbo racconta la battaglia tra il presidente Usa e la celebre università, che ha rifiutato di conformarsi alle richieste del governo. Claudio Del Frate parla dei rilievi di incostituzionalità segnalati dal Capo dello Stato nella legge sui risarcimenti per le vittime del Ponte Morandi.I link di corriere.it:Berlino apre all'invio dei supermissili Taurus in Ucraina e la Russia torna alle minacce: «Statene fuori»Obama si schiera con Harvard contro Trump: «Ha dato l'esempio»Mattarella e la legge sul Ponte Morandi: «A rischio incostituzionalità, discrimina tra figli»
La settimana scorsa ho mandato una mail agli allievi del corso di piano chiedendo loro se avessero bisogno di una mano per superare un momento di blocco.Alcuni di loro mi hanno risposto che per varie vicissitudini avevano interrotto e non erano più riusciti a trovare la forza per ripartire. Per questo dedico a tutti loro questo episodio del podcast e il video su Youtube.
La tregua tra Israele e Hamas, prevista per questa domenica, è attualmente in stallo a causa del veto imposto da alcuni membri del governo Netanyahu. Il giornalista Michele Giorgio approfondisce i dettagli dell'accordo.
Si sente tanto parlare di ricomposizione corporea, ma non si comprende quanto in realtà sia adatta a poche categorie di persone. Per loro, può essere la soluzione definitiva a un problema di stallo durato per anni. Tutti gli altri però, stanno solo cercando una soluzione veloce per raggiungere un risultato che necessita di tempo e impegno.
Studi l'italiano già da un po' di tempo, ma ti senti bloccato perché non vedi più alcun progresso? Non preoccuparti, è una situazione comune! Qui troverai consigli pratici per uscire dalla fase di stallo e tornare a vedere progressi nel tuo studio della lingua. Come Superare una Fase di Stallo durante lo Studio 1. Come si dice?! Ti capita di incontrare la stessa parola tante volte, ma proprio non riesci a memorizzarla? Oppure, durante una conversazione, hai una parola sulla punta della lingua, ma non riesci a ricordarla? Succede a tutti! Ecco cosa fare: Memorizza nuovi vocaboli nel contesto: usa intere frasi anziché semplici liste di parole. Utilizza strumenti come Reverso Context o Dizy.com per trovare esempi pratici. Scegli frasi utili per le tue conversazioni e memorizzale. Cerca vocaboli in canzoni o film italiani. Ad esempio, per imparare il verbo "fregarsene", puoi ascoltare la canzone "Me ne frego". 2. Non ho nessuno con cui parlare! Comunicare è il modo migliore per imparare una lingua. Come iniziare se non conosci nessuno con cui farlo? Trova partner linguistici attraverso app o siti web appositi. Fai scambi linguistici con madrelingua italiani che stanno imparando la tua lingua: dedicate parte della conversazione all'italiano e parte alla tua lingua madre. All'inizio, se parlare ti crea imbarazzo, usa chat e messaggi per scrivere con calma. Prova giochi di ruolo per simulare situazioni reali. 3. Sempre gli stessi errori! Se noti che ripeti sempre lo stesso errore: Segnati gli errori più frequenti. Rivedi la regola e pratica con frasi che contengano la forma corretta, ogni singolo giorno. Registrati mentre parli e analizza gli errori. Consiglio: la ripetizione aiuta! Repetita iuvant! Roma non è stata costruita in un giorno: serve tempo, pazienza e soprattutto costanza! 4. La regola dei 15-30 minuti al giorno Hai poco tempo? Nessun problema! Dedicare 15-30 minuti al giorno può fare comunque una grande differenza. Ecco alcune idee: Combina lo studio con attività quotidiane (es. pulizie o doccia) ascoltando video, podcast o audiolibri in italiano. Fingi di chiacchierare in italiano (sì, da solo!) mentre guidi o fai una passeggiata. 5. Trova il tuo metodo Non esiste un unico metodo efficace e valido per tutti. Sperimenta! Alterna tra scrittura, conversazione, lettura e ascolto. Non trascurare attività che ti piacciono meno: a volte è proprio quello a impedirti di fare progressi! Prova a guardare video in italiano con sottotitoli in un'altra lingua che stai imparando, per avere uno stimolo in più. Ricorda: il tuo metodo potrebbe non essere perfetto, ma con perseveranza troverai ciò che funziona meglio per te. 6. Sforzati di usare l'italiano Anche se non vivi in Italia, puoi creare occasioni per usare la lingua: Imposta il cellulare in italiano. Fai ricerche su Google in italiano. Guarda video su YouTube o altre piattaforme in italiano. Parla con assistenti vocali come Siri o Alexa. Descrivi ciò che ti circonda o pensa a voce alta in italiano. 7. Obiettivi realistici Definisci obiettivi raggiungibili e suddividili in tappe intermedie. Inizia con piccoli traguardi e aumenta gradualmente la difficoltà. Esempio: Livello base: imparare 10 parole nuove a settimana. Livello intermedio: tenere una breve conversazione con un madrelingua o con un assistente vocale. Livello avanzato: leggere un libro o scrivere un articolo in italiano. 8. Materiali adatti Utilizza risorse adeguate al tuo livello: Scegli libri di testo o letture semplificate, appropriati al tuo livello o di poco superiori. Evita materiali troppo difficili, che rischieranno di scoraggiarti. 9. Mi sembra di non migliorare mai! Tieni traccia dei tuoi progressi: Annota i tuoi traguardi, anche quelli più piccoli.
Il via libera è arrivato dopo ore di stallo. I coordinatori della commissione Affari regionali dell'Eurocamera, con il quorum dei due terzi, hanno dato il via libera alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione.
di Massimiliano Coccia | in collaborazione con Linkiesta | Rassegna stampa del 18 11 2024 Kyiv potrà utilizzare i missili Atacms contro le postazioni militari sul territorio russo. La svolta ieri quando Joe Biden ha autorizzato il governo ucraino a colpire con le proprie armi gli obiettivi militari di Mosca. La fine della politica dello stallo arriva tardivamente ma può essere la svolta del conflitto.
E oggi parleremo dell'effetto Elon Musk con l'analisi di @LorenzoVita, quindi andremo a Bruxelles con il corrispondente @GabrieleRosana che ci parla delle spine di Ursula Von der Leyen; per la cronaca andiamo Roma con l'inviata @ValeriadiCorrado che si è occupata dell'indagine sul sistema corruttivo innescato per le gare degli interventi stradali, mentre l'inviata di cronaca @CamillaMozzetti ci parla del caso della ragazza siciliana morta a Roma per un intervento estetico al naso e dei dettagli decisivi per l'inchiesta, quindi l'inserto gratuito del Messaggero che oggi è Moltosalute con le anticipazioni @AlessandraCamilletti e chiudiamo con una pagina dedicata allo spettacolo con l'intervista a Antonello Venditti dell'esperto di musica @MattiaMarzi
A Bruxelles tira una brutta aria dopo lo stallo sulle nomine dell'esecutivo Ue. Nelle ultime ore è slittato il voto sui 6 vicepresidenti della Commissione europea, tra cui l'italiano Raffaele Fitto.
L'unione europea chiede a Israele di interrompere gli attacchi alle postazioni Unifil ; Iran, la grande crisi interna di Lorenzo Vita ; Il nuovo brevetto Tesla per ora non ha successo di Angelo Paura ; Rai e Corte Costituzionale , la politica italiana è in stallo, il commento è di Mario Ajello ; il sequel di Joker per l'America è un flop, ma in Italia funziona di Gloria Satta
** Iscrizioni aperte ancora per pochi giorni: Cresci con il respectful parentingVieni a scoprire tutti i dettagli e riserva il tuo posto: https://corsi.mammasuperhero.com/cresci Hai mai avuto la sensazione di essere bloccato davanti a un problema che sembra insormontabile? Come se nella tua genitorialità, carriera o vita personale ci fosse un grande ostacolo, un masso immenso che ti impedisce di andare avanti? In questo episodio, esploreremo perché a volte restiamo fermi di fronte a queste difficoltà, incapaci di vedere soluzioni o strumenti già presenti nelle nostre vite. Imparerai a riconoscere quei blocchi mentali e pratici che ostacolano la tua crescita come genitore e come trasformare la tua prospettiva per vedere nuove possibilità. Scopriremo insieme che spesso la chiave per superare questi ostacoli non è avere più forza, ma sviluppare una visione più chiara e strumenti giusti per affrontare il percorso. Se ti senti in stallo, questo episodio ti aiuterà a riflettere e a fare il primo passo verso un cambiamento significativo. ** Le iscrizioni al nuovissimo corso sul respectful parenting sono aperte solo per qualche giorno! Info e dettagli qui: https://corsi.mammasuperhero.com/cresci
Francia e Germania sempre in stallo (di fatto)
di Massimiliano Coccia | in collaborazione con Linkiesta | Rassegna stampa del 12 09 2024 “Le azioni barbariche di Putin sono l'ultimo esempio di una storia molto vecchia e malvagia” ha esordito così il ministro degli Esteri britannico David Lammy in Ucraina. Arrivato a Kyjiv con il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken ha tracciato una road map per battere Putin uscendo così dallo stallo indotto dal conflitto. E in Italia? Si accende a sinistra il dibattito sul futuro degli aiuti militari e sulle prospettive di maturità.
Lady Layla gioca una partita pericolosa nel tentativo di rallentare le macchinazioni del Conte d'Orsay. Lady Layla Frazer è Vir. Il Conte Brahm d'Orsay è Davide Murmora.
Continua il tira e molla per una tregua in Medio Oriente. I negoziati restano in stallo tra dichiarazioni e smentite.
A cura di Ferruccio Bovio Nella sua ultima apparizione pubblica – che ha coinciso con il funerale del leader di Hamas, Ismail Hanyeh - la Guida Suprema della repubblica iraniana, Ali Khamenei, è sembrato, ad alcuni commentatori, piuttosto agitato ed incerto nei suoi movimenti. Che temesse forse l'arrivo di un drone destinato appositamente alla sua persona? Del resto, anche all'interno del Paese che governa con ferrea determinazione dalla morte del suo predecessore Khomeyni, non sarebbero certo in pochi a stappare una bottiglia di vino buono (ammesso e non concesso che se possa, clandestinamente, trovare ancora almeno una da qualche parte) se qualche anima caritatevole si decidesse a fargli raggiungere in paradiso il mitico generale Soleimani, eliminato da Donald Trump all'inizio del 2020. Dopo quanto avvenuto a Beirut e a Teheran - dove, nel giro di sole otto ore, si è passati da un omicidio mirato all'altro - è molto probabile che adesso i capi politici e militari delle organizzazioni che, a vario titolo, fanno rifermento alla repubblica islamica, non vivano affatto momenti di beata spensieratezza: l' inadeguatezza dell'intelligence e della sicurezza iraniane è stata messa in evidenza in maniera troppo clamorosa per consentire a chiunque di loro di sentirsi davvero al riparo da una minaccia israeliana che, invece, ha dimostrato di poterli colpire ovunque e con chirurgica precisione. Khamenei parla di una “dura punizione” per Israele, verso il quale ha ordinato un attacco diretto: ed è ovvio che una “punizione” – anche se sostanzialmente innocua come fu quella tentata nell'aprile scorso – dovrà assolutamente sforzarsi di infliggerla, se non vuole del tutto perdere la faccia di fronte al mondo intero. D'altra parte, al di là dei proclami ufficiali, la repubblica sciita è ben consapevole del fatto che una eventuale escalation sul campo di battaglia sarebbe, inevitabilmente, destinata all'insuccesso, vista la disparità di potenziale bellico che la separa ancora dallo Stato ebraico. Inoltre, sono anche le condizioni economiche disastrose in cui versa il Paese a sconsigliare avventure militari che andassero al di là del puro effetto dimostrativo: infatti, specialmente da quando nel 2018 l'allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump, denunciando l'accordo sul nucleare sottoscritto nel 2015 dall'Iran con i Paesi del P5+1, impose agli ayatollah delle sanzioni finanziarie e commerciali particolarmente severe, l'Iran è caduto in una crisi profonda dalla quale non è mai più riuscito a riprendersi. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
A cura di Ferruccio Bovio Nella sua ultima apparizione pubblica – che ha coinciso con il funerale del leader di Hamas, Ismail Hanyeh - la Guida Suprema della repubblica iraniana, Ali Khamenei, è sembrato, ad alcuni commentatori, piuttosto agitato ed incerto nei suoi movimenti. Che temesse forse l'arrivo di un drone destinato appositamente alla sua persona? Del resto, anche all'interno del Paese che governa con ferrea determinazione dalla morte del suo predecessore Khomeyni, non sarebbero certo in pochi a stappare una bottiglia di vino buono (ammesso e non concesso che se possa, clandestinamente, trovare ancora almeno una da qualche parte) se qualche anima caritatevole si decidesse a fargli raggiungere in paradiso il mitico generale Soleimani, eliminato da Donald Trump all'inizio del 2020. Dopo quanto avvenuto a Beirut e a Teheran - dove, nel giro di sole otto ore, si è passati da un omicidio mirato all'altro - è molto probabile che adesso i capi politici e militari delle organizzazioni che, a vario titolo, fanno rifermento alla repubblica islamica, non vivano affatto momenti di beata spensieratezza: l' inadeguatezza dell'intelligence e della sicurezza iraniane è stata messa in evidenza in maniera troppo clamorosa per consentire a chiunque di loro di sentirsi davvero al riparo da una minaccia israeliana che, invece, ha dimostrato di poterli colpire ovunque e con chirurgica precisione. Khamenei parla di una “dura punizione” per Israele, verso il quale ha ordinato un attacco diretto: ed è ovvio che una “punizione” – anche se sostanzialmente innocua come fu quella tentata nell'aprile scorso – dovrà assolutamente sforzarsi di infliggerla, se non vuole del tutto perdere la faccia di fronte al mondo intero. D'altra parte, al di là dei proclami ufficiali, la repubblica sciita è ben consapevole del fatto che una eventuale escalation sul campo di battaglia sarebbe, inevitabilmente, destinata all'insuccesso, vista la disparità di potenziale bellico che la separa ancora dallo Stato ebraico. Inoltre, sono anche le condizioni economiche disastrose in cui versa il Paese a sconsigliare avventure militari che andassero al di là del puro effetto dimostrativo: infatti, specialmente da quando nel 2018 l'allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump, denunciando l'accordo sul nucleare sottoscritto nel 2015 dall'Iran con i Paesi del P5+1, impose agli ayatollah delle sanzioni finanziarie e commerciali particolarmente severe, l'Iran è caduto in una crisi profonda dalla quale non è mai più riuscito a riprendersi. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
A cura di Ferruccio Bovio Nella sua ultima apparizione pubblica – che ha coinciso con il funerale del leader di Hamas, Ismail Hanyeh - la Guida Suprema della repubblica iraniana, Ali Khamenei, è sembrato, ad alcuni commentatori, piuttosto agitato ed incerto nei suoi movimenti. Che temesse forse l'arrivo di un drone destinato appositamente alla sua persona? Del resto, anche all'interno del Paese che governa con ferrea determinazione dalla morte del suo predecessore Khomeyni, non sarebbero certo in pochi a stappare una bottiglia di vino buono (ammesso e non concesso che se possa, clandestinamente, trovare ancora almeno una da qualche parte) se qualche anima caritatevole si decidesse a fargli raggiungere in paradiso il mitico generale Soleimani, eliminato da Donald Trump all'inizio del 2020. Dopo quanto avvenuto a Beirut e a Teheran - dove, nel giro di sole otto ore, si è passati da un omicidio mirato all'altro - è molto probabile che adesso i capi politici e militari delle organizzazioni che, a vario titolo, fanno rifermento alla repubblica islamica, non vivano affatto momenti di beata spensieratezza: l' inadeguatezza dell'intelligence e della sicurezza iraniane è stata messa in evidenza in maniera troppo clamorosa per consentire a chiunque di loro di sentirsi davvero al riparo da una minaccia israeliana che, invece, ha dimostrato di poterli colpire ovunque e con chirurgica precisione. Khamenei parla di una “dura punizione” per Israele, verso il quale ha ordinato un attacco diretto: ed è ovvio che una “punizione” – anche se sostanzialmente innocua come fu quella tentata nell'aprile scorso – dovrà assolutamente sforzarsi di infliggerla, se non vuole del tutto perdere la faccia di fronte al mondo intero. D'altra parte, al di là dei proclami ufficiali, la repubblica sciita è ben consapevole del fatto che una eventuale escalation sul campo di battaglia sarebbe, inevitabilmente, destinata all'insuccesso, vista la disparità di potenziale bellico che la separa ancora dallo Stato ebraico. Inoltre, sono anche le condizioni economiche disastrose in cui versa il Paese a sconsigliare avventure militari che andassero al di là del puro effetto dimostrativo: infatti, specialmente da quando nel 2018 l'allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump, denunciando l'accordo sul nucleare sottoscritto nel 2015 dall'Iran con i Paesi del P5+1, impose agli ayatollah delle sanzioni finanziarie e commerciali particolarmente severe, l'Iran è caduto in una crisi profonda dalla quale non è mai più riuscito a riprendersi. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
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A cura di Ferruccio Bovio Nella sua ultima apparizione pubblica – che ha coinciso con il funerale del leader di Hamas, Ismail Hanyeh - la Guida Suprema della repubblica iraniana, Ali Khamenei, è sembrato, ad alcuni commentatori, piuttosto agitato ed incerto nei suoi movimenti. Che temesse forse l'arrivo di un drone destinato appositamente alla sua persona? Del resto, anche all'interno del Paese che governa con ferrea determinazione dalla morte del suo predecessore Khomeyni, non sarebbero certo in pochi a stappare una bottiglia di vino buono (ammesso e non concesso che se possa, clandestinamente, trovare ancora almeno una da qualche parte) se qualche anima caritatevole si decidesse a fargli raggiungere in paradiso il mitico generale Soleimani, eliminato da Donald Trump all'inizio del 2020. Dopo quanto avvenuto a Beirut e a Teheran - dove, nel giro di sole otto ore, si è passati da un omicidio mirato all'altro - è molto probabile che adesso i capi politici e militari delle organizzazioni che, a vario titolo, fanno rifermento alla repubblica islamica, non vivano affatto momenti di beata spensieratezza: l' inadeguatezza dell'intelligence e della sicurezza iraniane è stata messa in evidenza in maniera troppo clamorosa per consentire a chiunque di loro di sentirsi davvero al riparo da una minaccia israeliana che, invece, ha dimostrato di poterli colpire ovunque e con chirurgica precisione. Khamenei parla di una “dura punizione” per Israele, verso il quale ha ordinato un attacco diretto: ed è ovvio che una “punizione” – anche se sostanzialmente innocua come fu quella tentata nell'aprile scorso – dovrà assolutamente sforzarsi di infliggerla, se non vuole del tutto perdere la faccia di fronte al mondo intero. D'altra parte, al di là dei proclami ufficiali, la repubblica sciita è ben consapevole del fatto che una eventuale escalation sul campo di battaglia sarebbe, inevitabilmente, destinata all'insuccesso, vista la disparità di potenziale bellico che la separa ancora dallo Stato ebraico. Inoltre, sono anche le condizioni economiche disastrose in cui versa il Paese a sconsigliare avventure militari che andassero al di là del puro effetto dimostrativo: infatti, specialmente da quando nel 2018 l'allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump, denunciando l'accordo sul nucleare sottoscritto nel 2015 dall'Iran con i Paesi del P5+1, impose agli ayatollah delle sanzioni finanziarie e commerciali particolarmente severe, l'Iran è caduto in una crisi profonda dalla quale non è mai più riuscito a riprendersi. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
Il #milan è ancora fermo sul #calciomercato dopo #pavlovic . La questione mediano non prende quota (#fofana ancora in stallo), e per #emersonroyal manca ancora qualcosa, a meno di due settimane dall'inizio della #serieaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/radio-rossonera--2355694/support.
A cura di Ferruccio Bovio Nella sua ultima apparizione pubblica – che ha coinciso con il funerale del leader di Hamas, Ismail Hanyeh - la Guida Suprema della repubblica iraniana, Ali Khamenei, è sembrato, ad alcuni commentatori, piuttosto agitato ed incerto nei suoi movimenti. Che temesse forse l'arrivo di un drone destinato appositamente alla sua persona? Del resto, anche all'interno del Paese che governa con ferrea determinazione dalla morte del suo predecessore Khomeyni, non sarebbero certo in pochi a stappare una bottiglia di vino buono (ammesso e non concesso che se possa, clandestinamente, trovare ancora almeno una da qualche parte) se qualche anima caritatevole si decidesse a fargli raggiungere in paradiso il mitico generale Soleimani, eliminato da Donald Trump all'inizio del 2020. Dopo quanto avvenuto a Beirut e a Teheran - dove, nel giro di sole otto ore, si è passati da un omicidio mirato all'altro - è molto probabile che adesso i capi politici e militari delle organizzazioni che, a vario titolo, fanno rifermento alla repubblica islamica, non vivano affatto momenti di beata spensieratezza: l' inadeguatezza dell'intelligence e della sicurezza iraniane è stata messa in evidenza in maniera troppo clamorosa per consentire a chiunque di loro di sentirsi davvero al riparo da una minaccia israeliana che, invece, ha dimostrato di poterli colpire ovunque e con chirurgica precisione. Khamenei parla di una “dura punizione” per Israele, verso il quale ha ordinato un attacco diretto: ed è ovvio che una “punizione” – anche se sostanzialmente innocua come fu quella tentata nell'aprile scorso – dovrà assolutamente sforzarsi di infliggerla, se non vuole del tutto perdere la faccia di fronte al mondo intero. D'altra parte, al di là dei proclami ufficiali, la repubblica sciita è ben consapevole del fatto che una eventuale escalation sul campo di battaglia sarebbe, inevitabilmente, destinata all'insuccesso, vista la disparità di potenziale bellico che la separa ancora dallo Stato ebraico. Inoltre, sono anche le condizioni economiche disastrose in cui versa il Paese a sconsigliare avventure militari che andassero al di là del puro effetto dimostrativo: infatti, specialmente da quando nel 2018 l'allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump, denunciando l'accordo sul nucleare sottoscritto nel 2015 dall'Iran con i Paesi del P5+1, impose agli ayatollah delle sanzioni finanziarie e commerciali particolarmente severe, l'Iran è caduto in una crisi profonda dalla quale non è mai più riuscito a riprendersi. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
A cura di Ferruccio Bovio Nella sua ultima apparizione pubblica – che ha coinciso con il funerale del leader di Hamas, Ismail Hanyeh - la Guida Suprema della repubblica iraniana, Ali Khamenei, è sembrato, ad alcuni commentatori, piuttosto agitato ed incerto nei suoi movimenti. Che temesse forse l'arrivo di un drone destinato appositamente alla sua persona? Del resto, anche all'interno del Paese che governa con ferrea determinazione dalla morte del suo predecessore Khomeyni, non sarebbero certo in pochi a stappare una bottiglia di vino buono (ammesso e non concesso che se possa, clandestinamente, trovare ancora almeno una da qualche parte) se qualche anima caritatevole si decidesse a fargli raggiungere in paradiso il mitico generale Soleimani, eliminato da Donald Trump all'inizio del 2020. Dopo quanto avvenuto a Beirut e a Teheran - dove, nel giro di sole otto ore, si è passati da un omicidio mirato all'altro - è molto probabile che adesso i capi politici e militari delle organizzazioni che, a vario titolo, fanno rifermento alla repubblica islamica, non vivano affatto momenti di beata spensieratezza: l' inadeguatezza dell'intelligence e della sicurezza iraniane è stata messa in evidenza in maniera troppo clamorosa per consentire a chiunque di loro di sentirsi davvero al riparo da una minaccia israeliana che, invece, ha dimostrato di poterli colpire ovunque e con chirurgica precisione. Khamenei parla di una “dura punizione” per Israele, verso il quale ha ordinato un attacco diretto: ed è ovvio che una “punizione” – anche se sostanzialmente innocua come fu quella tentata nell'aprile scorso – dovrà assolutamente sforzarsi di infliggerla, se non vuole del tutto perdere la faccia di fronte al mondo intero. D'altra parte, al di là dei proclami ufficiali, la repubblica sciita è ben consapevole del fatto che una eventuale escalation sul campo di battaglia sarebbe, inevitabilmente, destinata all'insuccesso, vista la disparità di potenziale bellico che la separa ancora dallo Stato ebraico. Inoltre, sono anche le condizioni economiche disastrose in cui versa il Paese a sconsigliare avventure militari che andassero al di là del puro effetto dimostrativo: infatti, specialmente da quando nel 2018 l'allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump, denunciando l'accordo sul nucleare sottoscritto nel 2015 dall'Iran con i Paesi del P5+1, impose agli ayatollah delle sanzioni finanziarie e commerciali particolarmente severe, l'Iran è caduto in una crisi profonda dalla quale non è mai più riuscito a riprendersi. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
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The first part of the story of Bard, a medieval Icelandic dad who goes full Batman. The creature is Stallo. It's made of turf and magic, but it takes half your remaining life as soon as it's born, so it's kind of like a real human child in that way. Links: Poll/disclaimer: https://myths.link/378 Source for these episodes: https://myths.link/bardsaga --- Sponsors: Greenlight: This show is sponsored by Greenlight. Shine a light on the world of money and be empowered to raise financially smart kids as a family with Greenlight. Sign up today and get your first month free at https://greenlight.com/legends BetterHelp: Myths and Legends is sponsored by BetterHelp. Start focusing and start living your best life, with BetterHelp. Go to https://betterhelp.com/myths for 10% off your first month. Shopify: Businesses that grow, grow with Shopify. Get started with the global commerce platform that helps you sell at every stage of your business at https://shopify.com/legends --- Music: "Hiking Cluster" by Blue Dot Sessions "Greycase" by Blue Dot Sessions "An Unwitting Invitation" by Blue Dot Sessions
Le Nazioni Unite, l'Organizzazione mondiale della sanità e l'Unicef lanciano l'allarme: si evidenzia un preoccupante stallo delle vaccinazioni pediatriche nel mondo, con le coperture che restano sotto a quelle pre-Covid.L'anno scorso, rispetto al 2019, si stimano 2,7 milioni di bimbi in più non vaccinati o sottovaccinati.
(00:00) Sigla iniziale(00:49) Stallo alla francese, tra casting e coperture letali(15:07) Contribuenti caritatevoli cercansi(30:30) Tigri di cartone con anello al naso(41:04) Elly e Giorgia, unite nell'euro-lotta(50:53) Ingegno italiano: tornano i prestiti-ponte(01:03:25) Le costose frenate delle auto elettricheI fatti più interessanti della settimana, a giudizio del vostro Titolare.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/phastidio-podcast--4672101/support.
Starmer accelera in patria e all’estero, a Parigi è stallo
A Parigi è stallo, a Bruxelles anche. Sullo sfondo, il vertice Nato
Fase di stallo nella trattativa di #calciomercato tra #zirkzee e il #milan . Il giocatore attende la fine di #euro2024 , mentre i #rossoneri continuano a studiare una soluzione relativa alle commissioni di Kia JoorabchianDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/radio-rossonera--2355694/support.
Mentre ancora non si sblocca l'affare #zirkzee al #milan, ritorna in auge un nome per la mediana: #hojbjerg del TottenhamDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/radio-rossonera--2355694/support.
Kia Joorabchian, l'agente di Zirkzee, continua a chiedere 15 milioni di commissione, cifra che il Milan non ha assolutamente intenzione di pagare. E così si comincia a guardare alle alternative in caso la situazione non si sbloccasse...Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/radio-rossonera--2355694/support.
Francia pronta al divieto smartphone fino ai 13 anniStallo Hamas / Israele: invasione Rafah imminente
Alla fine, nel maggio 1915, l'Italia decise di entrare in guerra, anche se le prime operazioni militari non andarono affatto bene.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/dentro-alla-storia--4778249/support.
Cosa succede al #milan per quanto riguarda l'arrivo di possibili investitori arabi? C'è una fase di stallo data dall'indagine sul passaggio da Elliott a RedBird, oppure si va avanti sotto traccia?Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/radio-rossonera--2355694/support.
Mentre ancora sono in corso i negoziati per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, il primo ministro palestinese Muhammad Shtayyeh ha ufficialmente annunciato le dimissioni. Ne parliamo con Nello Del Gatto, nostro collaboratore a Gerusalemme.
Une merveilleuse légende rapportée des territoires du Nord par Laurent Peyronnet et mise magistralement en images par Rebecca Romeo.L'hiver est arrivé en Laponie. Sous la neige, Aslak découvre son amie qui a succombé au froid.Seul le Stallo, redoutable personnage de la taïga scandinave, peut la ramener à la vie.Accompagné par les animaux de la forêt, Aslak se lance à l'aventure... Au bout du chemin, une merveilleuse découverte l'attend.A travers l'aventure d'Aslak, cette histoire relate la véritable légende sami des aurores boréales.Achetez le livre illustréSuivre l'illustratrice Rebecca sur InstagramSuivre l'auteur Laurent PeyronnetSuivre la maison d'édition Dadoclem---------------Apprendre le Norvègien avec des cours en français Apprenez le norvégien en ligne à votre rythme avec toutes les règles de grammaire en français, 2h d'explications vidéo, 2h d'audio, + de 350 exercices, liste de vocabulaire en pdf....Parlez quelques mots de norvégien lors de votre voyage + Ebook de mots et phrases -------------------------En savoir plus sur Systeme.io Devenir Affilié et gagner 20% du prix des formations en 1 clic Ma musique sur Spotify (ou Deezer ou toutes le s autres plateformes d'écoute)-------------------- Consultez le site Une blonde en Norvège --------------------- Soutenir le podcast sur Patreon et accéder aux épisodes bonus à partir de 2€ --------------------- Tous les liens utiles
Une merveilleuse légende rapportée des territoires du Nord par Laurent Peyronnet et mise magistralement en images par Rebecca Romeo.L'hiver est arrivé en Laponie. Sous la neige, Aslak découvre son amie qui a succombé au froid.Seul le Stallo, redoutable personnage de la taïga scandinave, peut la ramener à la vie.Accompagné par les animaux de la forêt, Aslak se lance à l'aventure... Au bout du chemin, une merveilleuse découverte l'attend.A travers l'aventure d'Aslak, cette histoire relate la véritable légende sami des aurores boréales.Achetez le livre illustréSuivre l'illustratrice Rebecca sur InstagramSuivre l'auteur Laurent PeyronnetSuivre la maison d'édition Dadoclem---------------Apprendre le Norvègien avec des cours en français Apprenez le norvégien en ligne à votre rythme avec toutes les règles de grammaire en français, 2h d'explications vidéo, 2h d'audio, + de 350 exercices, liste de vocabulaire en pdf....Parlez quelques mots de norvégien lors de votre voyage + Ebook de mots et phrases -------------------------En savoir plus sur Systeme.io Devenir Affilié et gagner 20% du prix des formations en 1 clic Ma musique sur Spotify (ou Deezer ou toutes le s autres plateformes d'écoute)-------------------- Consultez le site Une blonde en Norvège --------------------- Soutenir le podcast sur Patreon et accéder aux épisodes bonus à partir de 2€ --------------------- Tous les liens utiles
Ieri in Argentina si è votato per il primo turno delle elezioni presidenziali e per rinnovare parte del Congresso. Il candidato peronista di centrosinistra Sergio Massa del partito Unión por la Patria ha superato i pronostici, ottenendo il 36,6% dei voti. Il favorito, l'economista ultraliberista dell'estrema destra Javier Milei, leader de La Libertad Avanza, ha preso il 29,98% dei voti, accedendo così al ballottaggio, che si terrà il prossimo 19 novembre. Ne parliamo con Federico Larsen, giornalista italo-argentino, collegato da La Plata.Seconda pagina dedicata alla guerra in Medio Oriente con la voce di Najla Shawa, country relations manager for Middle East and North Africa per Oxfam, collegata da Zawaida, nella zona centrale della Striscia di Gaza.Analizziamo poi il ruolo dell'Iran con Eleonora Ardemagni, ricercatrice e analista di Ispi, esperta di Medio Oriente e docente dell’ASERI, all’Università Cattolica del Sacro Cuore.Infine, il punto sulla situazione in Libano con Matthieu Karam, co-direttore della sezione web del quotidiano libanese L’Orient-Le Jour.
What up yall this is Jon Lowrance and this is episode 96 – virtual reality in anesthesia education: SIMVANA with Peter Stallo. This show is coming out in early August of 2023. First up: I want to give a quick heads up that our team from Maine Medical Center where I currently serve as […]