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Ho letto che un bel po' di influencers vorrebbero buttarsi i politica. Da filippo champagne con il partito della gaina a Rita zero crescenzo..etcetc.. Chiaramente sono partite le polemiche al grido di : "Povera Italia!Come siamo finiti! Una volta era diverso..." A tutta questa gente vorrei ricordare che a fine anni 80 cicciolina con i radicali è entrata in parlamento come la seconda più votata dopo Pannella. Stop.
PALERMO (ITALPRESS) - "Pannella si è impegnato per la libertà a tutto tondo e per una maggiore pretesa di dignità delle carceri. Con il Tribunale di Palermo e il Tribunale di sorveglianza stiamo lavorando proprio per mitigare i disagi delle carceri e promuovere un'intesa istituzionale che possa favorire la fruizione dei diritti dei detenuti ma soprattutto migliorarne le condizioni. È una tessitura in qualche modo coerente sia sul piano simbolico e della memoria, ricordando Marco Pannella e provando a restituire dignità a quelle persone che Pannella più volte nel suo impegno civile ha segnalato e ricordato". Lo ha detto il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, parlando del fatto che, il 28 marzo a Palermo, il piazzale antistante il carcere dell'Ucciardone verrà intitolato a Marco Pannella, storico leader del Partito radicale. xd8/vbo/mca2
PALERMO (ITALPRESS) - "L'Ucciardone è una delle primissime carceri che Pannella visitò da giovane deputato ed è stata una delle ultime che ha visitato nella Pasquetta del 2010, accompagnato da Rita Bernardini e Matteo Angeli. Il Partito radicale si è speso tantissimo per quel carcere e di interrogazioni parlamentari ne sono state prodotte tantissime, ma non hanno mai avute grandi risposte da nessuna forza politica". Lo ha detto Donatella Corleo, consigliera generale del Partito radicale, commentando l'intitolazione a Marco Pannella, il 28 marzo prossimo a Palermo, del piazzale antistante il carcere dell'Ucciardone. xd8/vbo/mca2
ROMA (ITALPRESS) - "La prima vittoria sono le 500.000 firme raggiunte in pochi giorni. Nel 2025 i cittadini potranno bocciare con il voto referendario lo 'spaccaItalia' dell'Autonomia differenziata e anche il governo, che sarà travolto dall'errore tragico di cedere a una pretesa pericolosa e sgangherata della Lega di spaccare il Paese in 21 statarelli". Lo afferma Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde, già ministro e storico attivista referendario insieme a Pannella, che richiama tutti all'impegno per una grande partecipazione al voto. "Occorre ottenere il quorum, come riuscimmo nel 2011 su nucleare e acqua pubblica, accelerando la crisi di un governo di centrodestra che sembrava forte. Con il referendum gli italiani potranno ricordare che i veri patrioti non spaccano l'Italia come hanno efficacemente scritto i giovani Ecodigital nei loro cartelli in piazza", conclude.col3/gtr
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7465L'INUTILE INSTRUMENTUM LABORIS DEL SINODO SUL SINODO di Rino CammilleriSe si vanno a vedere tutti i grandi convertiti della storia (san Paolo, sant'Agostino...) ci si accorge che si tratta di personaggi che stavano bene dov'erano ma che poi hanno dovuto arrendersi a qualcosa di più forte di loro e dei loro costrutti: l'evidenza. O la Verità, come la chiamavano loro. E da quel momento hanno preferito farsi ammazzare pur di proclamarla. Anch'io sono un convertito. Non grande, certo, ma anch'io stavo bene dov'ero prima di dover affrontare torme di trolls, di detrattori, di haters e di insultatori (alcuni dei quali li troverete qui sotto, tra i commenti).Andavo appresso a Pannella prima di incespicare sulla Via di Damasco. E, come san Paolo e come sant'Agostino, nulla sapendo di quel che mi aveva folgorato avevo bisogno di qualcuno che mi spiegasse, che mi dicesse che cosa fare adesso, come comportarmi, come vivere (il perché ormai lo sapevo). A questo, scopersi, serviva la Chiesa. Cristo, se vogliamo metterlo tra i grandi fondatori di religioni, non aveva lasciato scritto niente. Aveva solo formato un suo staff che aveva istruito per tre anni prima di andarsene. Cioè, aveva creato una Chiesa. A cui aveva affidato ogni compito. Con l'assistenza dello Spirito. Infatti, nell'istruzione triennale molte cose erano state tralasciate. E subito gli Apostoli si ritrovarono a decidere su qualcosa su cui Cristo non aveva lasciato direttive: i pagani che diventavano cristiani, occorreva circonciderli o no? Gli Apostoli, consultato lo Spirito, decisero di no. E noi maschietti siamo loro grati.Ebbene, io ho avuto la fortuna di diventare un convertito quando la Chiesa era ancora quella del Concilio di Trento, il quale aveva il dono del parlar poco e chiaro: «Si quis dixerit... anathema sit». «Se qualcuno dirà così e cosà, sia anatema». La vita del cristiano che voglia comportarsi da tale, infatti, è già difficile di suo senza che gliela si complichi con la vaghezza e l'indefinito. Sì, no, boh, fate voi: pare questo lo stile attuale. L'importante è non fare proselitismo (ecchevvordi' ?) e andare d'accordo con tutti. L'ultimo Concilio era solo «pastorale», cercando di venire incontro all'uomo moderno di settant'anni fa. E dal linguaggio stringato si passò ai Catechismi di ottocento pagine, laddove quello precedente ne aveva dieci. Si passò anche alla messa che tutti possono capire, così che se uno attraversa, che so, la Spagna, la sente in catalano, in castigliano, in basco. Io la sento in italiano e, siccome quel che sento è sempre uguale, penso alla canzoni dei Beatles, che proprio il non conoscere l'inglese riempiva di fascino (sennò erano testi insulsi). Ma sia.Eccoci al famoso Sinodo, che durerà - pensate - due anni. Aprirà alle nozze gay? Aprirà alle donne il sacerdozio? Aprirà a pincopallino purché ecologico? E non è che con tutte queste aperture i padri - e le madri - sinodali si buscheranno un accidente? Bah, l'importante è sinodare. Anche il famoso Instrumentum laboris (e chissà perché qui hanno usato il latino anziché le tonnellate di lingue nazionali; si vuol discriminare?) par concepito apposta perché se lo leggano solo loro. Ce lo vedete un fedele comune seduto con le mani in mano sopra una panchina fredda del metrò intento a compulsarne una copia? E ammesso che lo faccia, che cosa potrebbe rispondere alla domanda: e mò? Linguaggio clericale, sfumato, smussato, l'importante è volersi bene, avviare processi, due passi avanti e uno indietro, e poi si vedrà, male che vada tra tre anni ne facciamo un altro di Sinodo. Ma poi, che vuol dire «sinodalità»?Che dovranno estenuarsi in convegni più o meno permanenti? Sarà, questo, il Sinodo arcobaleno (si chiedono i giornalisti)? Personalmente non credo, lasceranno al solito tutte le vie aperte. Già perché se fai entrare gli uni è sicuro che se ne vanno gli altri. Rimane, in Bertoldo, la domanda: perché i gay ci tengono tanto a sposarsi? Perché i preti pure? Perché le donne non vedono l'ora di fare i preti? Oh, ce ne fosse uno contento di stare al suo posto.Concludo. Ho tenuto per trent'anni la rubrica del «Santo del Giorno» sul Giornale e so che i grandi riformatori degli ordini religiosi hanno fatto fiorire piante secche potandole e riportandole all'austerità iniziale. Quelli che seguivano san Francesco e il suo rigore estremo erano attratti dagli animali e dall'ambiente? Padre Pio attirava folle per il suo approccio sinodale? Mah.Nota di BastaBugie: Lorenzo Bertocchi nell'articolo seguente dal titolo "Sinodo ad alto rischio confusione" spiega cosa sta succedendo in merito al sinodo sulla sinodalità.Ecco l'articolo completo pubblicato sul sito del Timone il 21 giugno 2023:Il Sinodo sulla sinodalità, avviato da Papa Francesco nell'ottobre 2021, scalda i motori presentando ieri in Vaticano il documento di lavoro che servirà da base per le discussioni della 16a Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi in programma per l'ottobre prossimo.Il Sinodo sulla sinodalità, pluriennale percorso «in ascolto dello Spirito» di tutta la Chiesa universale, attingerà a un documento che raccoglie le sessioni di ascolto già condotte in tutto il mondo a livello diocesano, nazionale e continentale. Il testo presentato ieri, di oltre 50 pagine, copre anche temi scottanti come le diaconesse, il celibato sacerdotale, la sensibilizzazione LGBTQ+ e sottolinea il desiderio di nuovi organi istituzionali per consentire una maggiore partecipazione al processo decisionale dal "Popolo di Dio".Tutto il documento è attraversato da un vero e proprio leitmotive, quello del dialogo, dell'apertura. «Il testo», ha detto ieri il cardinale Jean-Claude Hollerich, Relatore generale del Sinodo, «non ha la pretesa di essere un trattato teologico sulla sinodalità. Il testo non dà risposte, ma pone solo domande». Si prospetta così un sinodo dal «pensiero aperto», un'assemblea che non cerca conclusioni, ma la conclusione è già nel metodo, anzi il mezzo, per dirla con Marshall McLuahn, è già il messaggio. Il sinodo sul sinodo, in un certo senso, è già il risultato.Le 50 pagine dell'instrumentum laboris non sono di immediata lettura per il Popolo di Dio, scritte con linguaggio articolato che peraltro evita anche di definire cosa si intende quando si parla di «sinodalità». Arrivando, non facilmente, in fondo al testo si resta con la sensazione che il Popolo Santo di Dio sia un po' alieno a questo fiume di parole. Chiesa e persone LGBTQI+, sacerdozio per diaconi sposati, più apertura a donne e laici, diaconesse, presbiterato, clericalismo, pedofilia, formazione del clero, celibato opzionale e via domandando, sono tutti temi che sembrano anche un po' datati, ripetuti. Un «voler ma non posso».L'assemblea di ottobre dovrà pur dare qualche risposta. Dal documento di lavoro potrebbero emergere le risposte del cammino sinodale tedesco aperturista, ma anche gli statunitensi o gli africani potrebbero dare le loro ricette. Il cardinale segretario generale del Sinodo, il maltese Mario Grech, ha specificato che si tratta di un «processo di circolarità profonda tra profezia e discernimento», che aggiunge a suo modo pathos e mistero, per non dire confusione.Il sinodo sul sinodo apre processi, questa, al momento, è l'unica certezza.
Tintoria è il podcast di @sandanieletinti e @StefanoRapone, prodotto da @thecomedyclub.Ottieni NordVPN qui: https://nordvpn.com/tintoria --------------------------------------INFO e BIGLIETTI per le Registrazioni LIVE: https://bit.ly/tintoriapodcastINFO E BIGLIETTI PER I PROSSIMI LIVE DI RAPONE: https://bit.ly/RaponeTOURINFO E BIGLIETTI PER I PROSSIMI LIVE DI TINTI: https://bit.ly/DanieleTintiTOUROspite della 167esima puntata di @tintoriapodcast Marco Cappato, attivista politico dell'Associazione Luca Coscioni. Abbiamo parlato della sua infanzia in collegio, dei suoi primi passi in politica, degli arresti in giro per il mondo (inaugurata la nuova rubrica 'C*c*re in detenzione'!) e soprattutto dei suoi gesti di disobbedienza civile. In particolare, abbiamo discusso di fine vita, eutanasia e testamento biologico ( @AssociazioneLucaCoscioniIt ) e dei simboli della lotta per il diritto all'autodeterminazione: Piergiorgio Welby e dj Fabo. Per la soddisfazione di @sandanieletinti abbiamo anche affrontato il tema legalizzazione e anti-proibizionismo "per una cultura dell'uso consapevole e di qualità delle droghe". Infine, dopo un excursus su microdosing e bad trip, non è mancata una menzione d'onore ai bassotti di casa Cappato: Luigi e Margherita.Puoi seguire Tintoria qui: https://www.instagram.com/tintoriapodcast/Puoi seguire Rapone qui: https://www.instagram.com/grandiraponi/Puoi seguire Tinti qui: https://www.instagram.com/sandanieletinti/Puoi seguire Marco Cappato qui: https://www.instagram.com/marcocappato/Puoi seguire The Comedy Club qui: https://www.instagram.com/thecomedyclub.it/Riprese: Giovanni ZanottiMontaggio: Leonardo Picozzi: https://www.instagram.com/picozzi_leonardo/Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/2830173/advertisement
Thanks to Alberto Pantaloni for contributing his thoughts to this episode. Works Cited«A/TRAVERSO», "PICCOLO GRUPPO IN MOLTIPLICAZIONE," May 1975. In Settantasette: La rivoluzione che viene, Eds. Sergio Bianchi, Lanfranco Caminiti. Roma: DeriveApprodi, 1997. Nanni Balestrini, Primo Moroni, La Orda d'Oro: 1968-1977, La grande ondata rivoluzionaria e creativa, politica ed esistenziale. Milano: Feltrinelli, 2007. Luigi Bobbio, Storia di Lotta Continua. Milan: Feltrinelli, 1988. Lanfranco Caminiti, "Introduction," Settantasette: La rivoluzione che viene, Eds. Sergio Bianchi, Lanfranco Caminiti. Roma: DeriveApprodi, 1997. Silvia Federici, Revolution at Point Zero: Housework, Reproduction, and Feminist Struggle. Oakland: PM Press, 2020. See previous interview with Vicky Franzinetti. Herstory, Gruppi e collettivi femministi a Roma e nel Lazio dagli anni '70 ad oggi, http://www.herstory.it/manifestazioni Fabio Morabito, "La sfida radicale: Per depenalizzare il reato d'aborto." Il partito radicale da Pannunzio a Pannella, September 1, 1977, http://old.radicali.it/search_view.php?id=46065&lang=&cms= Giampiero Mughini, Il Grande Disordine: I nostre indimenticabili anni Settanta. Milano: Mondadori, 1998. Clorinda Palucci, Il movimento del 1977 nelle lettere di Lotta Continua. Tesi di Laurea, Università degli Studi "Roma Tre," Facoltà di Lettere e Filosofia o di Laurea in Letteratura e Linguistica Italiana, 2015-2016. Alberto Pantaloni, La dissoluzione di Lotta continua e il movimento del '77. Roma: DeriveApprodi, 2019. Andrea Tanturli, La parabola di Prima linea: violenza politica e lotta armata nella crisi italiana (1974-1979). Dottorato di ricerca in Culture umanistiche Curriculum Storia dei partiti e dei movimenti politici. Urbino: Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, 2017. Steve Wright. The Weight of the Printed Word: Text, Context and Militancy in Operaismo. Leiden: Brill, 2021.
From «No Truce» to the Front Line: The Rise of Prima Linea References Chicco Galmozzi. Figli dell'officina. Da Lotta continua a Prima linea: le origini e la nascita (1973-1976), Roma: DeriveApprodi, 2019. Emilio Mentasti, Senza tregua. Storia dei Comitati comunisti per il potere operaio (1975-1976), Milano: Colibrì Edizioni, 2010. Fabio Morabito, "La sfida radicale: Per depenalizzare il reato d'aborto." Il partito radicale da Pannunzio a Pannella, September 1, 1977, http://old.radicali.it/search_view.php?id=46065&lang=&cms= Fabrizio Salmoni, I senza nome. Il Servizio d'ordine e la questione della «forza» in Lotta continua. Roma: DeriveApprodi, 2022. Andrea Tanturli, Prima linea. L'altra lotta armata (1974-1981), vol. 1. Roma: DeriveApprodi, 2018. Andrea Tanturli, La parabola di Prima linea: violenza politica e lotta armata nella crisi italiana (1974-1979). Dottorato di ricerca in Culture umanistiche Curriculum Storia dei partiti e dei movimenti politici. Urbino: Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, 2017. Luca Telese, Cuori neri, Milan: Sperling & Kupfer, 2015. Steve Wright, The Weight of the Printed Word: Text, Context and Militancy in Operaismo. Leiden: Brill, 2021.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7203COME HOLLYWOOD CI IMPONE IL PENSIERO UNICO di Rino CammilleriSpippolando sui siti di film mi sono imbattuto in un'opera di nessuna importanza ma di cui mi ha però colpito una cosa. Se ci fate caso, solo le grandi majors possono permettersi di sparare subito la prima scena riservandosi di mettere i titoli, il cast e i crediti in un secondo momento o addirittura in fondo dopo il the end (classica sigla americana che nessuno ormai usa più). Le altre, prima di cominciare con la storia, si producono in un'interminabile e snervante serie di produzioni, produttori esecutivi, case di distribuzione, patrocini, ringraziamenti e avvisi che i cavalli degli indiani stramazzati per terra erano una finta. E finalmente, dopo una pirotecnia di sigle e slogan e logo, lo spettatore può ottenere ciò per cui ha pagato. Lo spettatore comune, intendo, perché la pirotecnia anzidetta interessa solo i quattro gatti dei cinefili che poi recensiranno dottamente e gratis.Ebbene, dicevo che mi sono imbattuto. E proprio nella pirotecnia di cui sopra ho notato il seguente slogan sotto a un logo e una sigla che non ricordo. Diceva testuale: «Cambiare il mondo una storia alla volta». Esatto, qualcuno finalmente ha fatto outing. Infatti, forse non ci rendiamo conto di quanto i film e telefilm e fiction incidano sul costume e sulle mentalità. Una storia alla volta. Ora, poiché in questo campo la padrona indiscussa è Hollywood, e Hollywood è in mano alla sinistra americana, ecco fatto. E non si tratta tanto di film in grado di lanciare mode. Esempio: gli anni Ottanta furono dominati da La febbre del sabato sera che addirittura coniò un modo di dire e di essere, il «travoltismo». Tra parentesi, è istruttivo guardare in internet la villa faraonica di John Travolta con ben due hangar, uno per un Boeing e uno per un Gulfstream. O il conto in banca dei Bee Gees che ispirò una canzone dei Gatti del Vicolo Miracoli.La cosa è di vecchia data: Rodolfo Valentino divenne già negli anni Venti un modo di indicare i bellocci. La rivoluzione sessuale? Senza il cinema nulla avrebbero potuto i cortei di femministe a dita unite negli anni Settanta. Già nel 1962, più di dieci anni prima, James Bond andava a letto con la sconosciuta come se fosse la cosa più normale del mondo. Ormai sono vecchio, ma rammento nitidamente mia nonna che vietava alle sue numerose figlie la lettura dei fotoromanzi. Eggià, saggezza antica: quelle storie romantiche «guastavano la testa», letterale. Inducevano cioè, subdolamente, a scambiare l'infatuazione per «amore». Cioè, a usare lo stomaco al posto del cervello nella scelta del compagno di vita. Eh, una storia deve per forza di cose insistere sull'emotività, sennò non vende.Pensiamo a un regista americano dichiaratamente di destra, Clint Eastwood. Vinse l'unico Oscar con un film sull'eutanasia (a favore de), Million dollar baby. Aveva fatto di meglio nella sua carriera. Ma Hollywood ha una filosofia precisa, che è quella di Kamala Harris, Nancy Pelosi, Obama, Biden, Ocasio Cortes. Ebbene, se uno guarda quel film scopre che è, per forza di narrazione, congegnato in modo da provocare questo effetto emotivo: al posto del protagonista avresti fatto lo stesso. Infatti, le storie presentano, e devono farlo, dei casi-limite che poi la panza dello spettatore si incaricherà di generalizzare quando sarà ora di votare. A Pannella, malgrado i finanziamenti pubblici, mancò il cinema. Avrebbe fatto prima. Tenetelo presente: «Cambiare il mondo una storia alla volta».
In Germania è stato approvato un documento con le linee guida per la liberalizzazione della cannabis. E in Italia? Tra referendum respinti e campagna elettorale, il nostro paese sembra ancora molto lontano.
Episodio di Porta a Porta, circa 15 anni fa. Grandissimo PANNELLA, ha polverizzato Mons. Fisichella. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vito-rodolfo-albano7/message
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7082E' MORTO EUGENIO SCALFARI, PADRE DI ESPRESSO E REPUBBLICA di Giuliano GuzzoEugenio Scalfari se n'è andato. A 98 anni colui che - scomparsi Montanelli, Biagi e Bocca - era rimasto l'ultimo grande vecchio del giornalismo italiano, è morto oggi. Classe 1924, «Barbapapà», come ironicamente lo chiamavano i critici, è stato un po' tutto e il suo contrario: fascista da ragazzo e antifascista il resto dell'esistenza, giornalista e al tempo stesso manager, nemico politico di Bettino Craxi e Silvio Berlusconi e, in seguito, interlocutore affascinato da Papa Francesco.Ma soprattutto, Scalfari è stato il padre de L'Espresso e Repubblica, ossia d'una micidiale macchina da guerra editoriale laicista; e che, inutile negarlo, tanto, anzi tantissimo male ha fatto a questo Paese, promuovendo tutte quelle concezioni e quelle pratiche - dal divorzio all'aborto di Stato, dalla fecondazione extracorporea fino all'eutanasia - che hanno indubbiamente nuociuto l'Italia, ideologizzando anzitutto la classe dirigente e colta che, alla fonte scalfariana, si è abbeverata: magistratura, professori universitari, medici, insegnanti.Ciò nonostante, chi ci lascia oggi - tornando a quello che si diceva poc'anzi - è stato davvero tutto e il suo contrario; perché se da un lato è stato un maestro di giornalismo (anche se forse più di industria editoriale), dall'altro è stato anche uno che, per tutta la vita, ha preso la più grande cantonata che un cronista possa prendere, evitando di dare una notizia e di raccontare un fatto che sono la notizia e il fatto più importanti della storia: Gesù Cristo è vivo. Certo, Scalfari si è fatto incuriosire dal cristianesimo.Da questo punto di vista, i dialoghi che ha avuto ripetute volte con Papa Francesco non possono che avergli giovato. Eppure di una sua conversione, purtroppo, egli non ha mai lasciato intendere nulla. Zero. Per questo motivo, ora che si trova immerso nel faccia a faccia che più conta in assoluto, quello con Dio, speriamo per Scalfari, come del resto per tutti - perché guareschianamente non odiamo nessuno, neppure chi così a lungo ha messo i suoi talenti al servizio di cause malvagie -, che adesso Dio abbia pietà di lui; e gli perdoni quella grandiosa notizia ignorata.Nota di BastaBugie: Stefano Fontana nell'articolo seguente dal titolo "Eugenio e Francesco: qual era il Papa?" afferma che Eugenio Scalfari era il pontefice del mainstream cui tutti hanno finito per allinearsi, compreso il mondo cattolico.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 16 luglio 2022:Eugenio Scalfari, morto due giorni fa, non è stato solo un giornalista. È stato molto di più. È stato un Papa. Il suo giornale - La Repubblica - è diventato un nuovo vangelo da lui ispirato, guidato, e della cui dottrina era l'interprete ufficiale e il garante. Repubblica è stata la Summa del radicalismo borghese irreligioso della postmodernità italiana. Sin da subito si è imposto come quotidiano militante, religioso nel suo laicismo dogmatico, più avanti del Manifesto o de L'Unità, perché completamente post-ideologico. Scalfari e Repubblica hanno confermato e sviluppato le istanze del modernismo nichilista della modernità italiana, hanno seminato l'età dei "nuovi diritti", hanno esercitato un potere ideologico di interdizione, di scomunica, di estradizione nei confronti degli intellettuali non allineati all'autoritarismo del nuovo.Scalfari era il Papa della chiesa dell'anti-Chiesa, rigida nei suoi assunti, per niente tollerante con i dissenzienti, inquisitoria, attiva nel proscrivere quanti non si allineavano. Repubblica era il nuovo vangelo letto dai preti e dalle suore postconciliari, cui erano abbonati i seminari di tutta Italia, poi copiato da Avvenire che, alla fine, divenne anch'esso un piccolo Repubblica. Oggi, tutti i giornali italiani, tolto qualche reprobo opportunamente vituperato dal sistema di potere mediatico, sono Repubblica. Repubblica aveva conquistato alla propria ideologia anche il Corriere, ma Il Giornale che da quella consapevolezza nacque, alla fine tornò ad essere anch'esso una specie di Repubblica.Pannella, Bonino, i radicali, i verdi, la sinistra cattolica, il Partito Democratico trasformatosi dal vecchio PCI, Renzi, i Cinque Stelle, tutti coloro che ora vogliono occupare il "centro", il presidente Mattarella... null'altro esprimono se non l'ideologia di Repubblica e di Scalari: laicismo, soggettivismo radicale, nuovi diritti, cultura borghese allo stato puro, proceduralismo istituzionale.Scalfari ha dettato l'orizzonte di comprensione dell'Italia di oggi, l'Italia del divorzio e dell'aborto, della legge Cirinnà e del ddl Zan, l'Italia anti-famiglia e anti-vita, l'Italia prona ai poteri forti internazionali, l'Italia che vuole + Europa e - Italia, l'Italia che reclama le "transizioni" presentandole come la salvezza. Scalfari era un Papa, era capo di una religione e annunciava la salvezza. Il mondo cattolico ne è stato catturato. Repubblica entrò nelle parrocchie. Ricordo quando Giovanni Reale chiamò Scalfari a parlare alla Cattolica di Milano per dire che noi uomini siamo come delle formichine sperdute nell'universo, senza senso, senza capo, senza un fine. Il cattolico che non leggesse Repubblica era considerato fuori tempo e fuori dal proprio tempo. Nessun quotidiano pensò mai, come Repubblica, di essere una nuova Bibbia. Nessun giornalista pensò mai, come Scalfari, di essere un nuovo evangelista.Con Giovanni Paolo II e Benedetto XVI Repubblica e Scalfari fecero man bassa tra i cattolici, ma era chiaro che ciò avveniva nonostante quei Pontefici. Comunione e Liberazione non leggeva Repubblica, la Comunità di Sant'Egidio, l'Azione cattolica e gli Scout leggevano Repubblica.Con Francesco è come se tutti i cattolici leggano ora solo Repubblica. Tutti sono ormai allineati al nuovo credo. Oggi sono i cattolici a chiedere divorzio e aborto, sono i vescovi cattolici a volere la legge Cirinnà e il suicidio assistito. Nel Nuovo Testamento di Repubblica si incontrano le fedi di Cappato e di Avvenire.Appena eletto Papa, Francesco cominciò ad incontrare Eugenio Scalfari. Francesco doveva essere il Papa, e Scalfari il laico. Invece Francesco era il laico e Scalfari il Papa. La religione di Scalfari era definita, a tutto tondo, con dogmi ben precisi, intollerante e capace di inquisizione, voleva convertire e fare proseliti anche Oltretevere, voleva far valere la propria superiorità argomentativa, provocare, dissacrare. Nei colloqui con Francesco, Scalfari interpretava lo stesso Francesco, che non rettificava, gli metteva in bocca le proprie parole, che l'altro pronunciava, gli faceva contraddire le verità di fede cattolica, e l'altro ubbidiva. Scalfari era il Papa che insegnava, esplicando il proprio magistero di Papa, senza paura e privo di un minimo senso ecumenico. Per lui - ateo, nichilista e disperato - la verità era una sola. Francesco giocava di rimando, non precisava quando l'altro, il Papa, gli faceva dire cose non da Papa, era interessato al dialogo anche se era a senso unico, si compiaceva di scandalizzare con le parole suggeritagli da Eugenio. Voleva essere laico, pensava di avere davanti a sé un laico, ma aveva un Papa, il Papa della nuova religione della irreligione.La storia di Francesco e di Eugenio Scalfari è la storia di una Chiesa che fa di tutto per essere laica e non più una religione e che non si accorge che il laicismo è la nuova religione e che non è per niente laico. Mentre il Papa gioca a non fare più il Papa, altri Papi ne occupano il ruolo. Mentre la Chiesa cattolica tollera e dialoga, le nuove chiese del laicismo postmoderno pontificano.
La Regione Calabria (come Valle D'Aosta e Molise) non ha una propria regolamentazione della cannabis terapeutica, legale in Italia dal 2006. Nell'impossibilità di ottenere il proprio farmaco per cui ha regolare prescrizione, Christian coltiva due piante in casa e ora rischia fino a 6 anni di carcere.
Skill on Air presenta La Repubblica delle donne - 2° EpisodioEmma Bonino, la donna che batté i talebani A cura di Mario Nanni
Join us once again at Health Sucks, with a return of a favorite guest, Nick Pannella! Dr. Pannella and his wife have now been running a mobile chiropractic business (Axon Health) for one year, and acquired a lot of knowledge when it comes to owning a profitable business, which is discussed in this podcast. This discussion was very mind opening for me and I hope it can be to you as well. This podcast was created especially for those interested in the chiropractic profession especially as a small business owner! From comparing clinic chiropractic care to real world chiropractic care. We are all in this journey together, discussion is a must in order to progress the credibility of this profession. The following topics were discussed in this podcast: BusinessBrick and Mortar Vs. Mobile PracticeAssociateship BNILoan RepaymentSavingChiro's vs. Chiro'sSalaryEthical Treatment?Crack n WackChanging Philosophy Time spent W/ patientDon Murphy CRISPLow Back DisordersPatient Anecdote
Join us at Health Sucks for yet another great chiropractic discussion. This time we had the honor of bringing on Dr. Nick Pannella, a great friend and mentor which I acquainted with through my time at Palmer College of Chiropractic. Nick is as real as they come, he does not run away from his fears and he is not afraid to have a controversial discussion! People will continue to judge us no matter what in life, focus on your passions and do not worry about other people. Topics included in this discussion include but not are limited to: Why Chiropractic?PT?Academicsjudgement Irrational BeliefsRespectDoctor Patient relationshipMobile chiropracticOrigin of chiropracticKnowledge Perseverance Major reward without major risk?
Pagina 3 con Edoardo Camurri
Introducing Jamallo from India. Punkabbestia impenditore. Sospiri da padre. I porno narrati.
Sogni bagnati, frequenza di masturbazione e best parti del corpo sulle quali venire. Parlare durante e dopo l'amplesso e le danze di accoppiamento. Parentesi riflessiva di Giorgio su Enea.
Annamaria e Daniel conferiscono il Premio Mara Maionchi e il Premio Fa Quello Che Gli Pare a due personaggi illustri del nostro Paese. Vaghi apprezzamenti a Bill Cosby come attore.
Omaggio a due personaggi distanti tra loro ma con lo stesso scopo.Enzo Tortora- Che non sia un’illusione di Roberto Mancuso https://youtu.be/9aUAfw36GaM
Omaggio a due personaggi distanti tra loro ma con lo stesso scopo.Enzo Tortora- Che non sia un'illusione di Roberto Mancuso https://youtu.be/9aUAfw36GaM
Omaggio a due personaggi distanti tra loro ma con lo stesso scopo.Enzo Tortora- Che non sia un’illusione di Roberto Mancuso https://youtu.be/9aUAfw36GaM
Datevi una mossa... omaggio a Pannella.
Datevi una mossa... omaggio a Pannella.
Datevi una mossa... omaggio a Pannella.
Le cose plausibili ma inaspettate. Improvvisa interruzione e conseguente marchetta. Chi vorrebbe Isacco come prossimo premier? L'elenco dei Presidentei della Repubblica con più di 2 nomi. Marina Ripa di Meana e Totò. (ieri era il compleanno di Daniel lol)
«Il tunisino è uno studente, ma occorrerà fare un'indagine. Gli untori sono gli spacciatori, l'altro è un cittadino normale». Vittorio Sgarbi ha commentato così , nel corso de "L'Aria che tira" su La7, la vicenda del blitz del leader della Lega Matteo Salvini al citofono di un cittadino a Bologna. «Se tu avessi un figlio che prende droga data da un pusher a scuola, avresti un solo desiderio: picchiare il pusher. E' il pensiero di ogni genitore. Il politico rappresenta i cittadini nel modo più umano e diretto, è questa la sua grandezza. Quando Fabio Volo, sbagliando tutto, dice 'perché non va da un camorrista?'. Andrà da un camorrista. Questo suonare campanelli è una cosa teatrale, gesti politici scenografici sono stati fatti anche da Gentilini o Pannella. Gli untori sono gli spacciatori, Salvini è l'uomo che cerca di dire che non vuole che suo figlio prenda la droga da un delinquente imbecille. Sul tunisino occorrerà fare un'indagine,» ha aggiunto Sgarbi.
Si svolgerà nel teatro del carcere di Opera a Milano l'VIII Congresso di Nessuno tocchi Caino. Ne parliamo con l'avvocato Simona Giannetti. Articolo completo
Join us as we talk about what it takes to be a chiropractic student, and see how we line up with other healthcare professions. If you're thinking about a career in Health Sciences or even Chiropractic, This may be the episode you want to hear. Be prepared for a lot of questions as we dive into mental health as well.
Pannella e la droga in tv. La ricerca del Bill Murray italiano. Isacco e Daniel fanno a gara a chi è più gay. AlbeAlbo racconta come ha scelto il suo nome su Instagram. Corinna commenta l'utilità del cuscino ignifugo.
Archivio storico RadicaliFVG in collaborazione con l'archivio di stato. Guerra nella ex Jugoslavia. Marco Pannella di ritorno da Osijek. TeleAntenna Trieste 05/01/1992
Una vita antiproibizionista - Ad un anno dalla scomparsa, dedichiamo la puntata di Non Solo Skunk alla quarantennale storia antiproibizionista e radicale di Marco Pannella.
Una vita antiproibizionista - Ad un anno dalla scomparsa, dedichiamo la puntata di Non Solo Skunk alla quarantennale storia antiproibizionista e radicale di Marco Pannella.
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la piazza della città di radio3 con il documentario 'marco pannella, uno scandalo inintegrabile' con pietro del soldà, rosa polacco e gli ascoltatori libero, gianni e massimo.
Dove si saluta Pannella, si parla di Mohammad Alaa Aljaleel, di Alessandra Abidin, de Il Gattaro d'Aleppo, di Giuseppe Antoci, di Parco dei Nebrodi, di Megattera prigioniera delle reti, con FRANCESCO CECERE di Le Bine Riserva Naturale Fattoria Didattica, di inaturalist.org, di BioBlitz2016, di Parco Nord, di Parco Regionale Oglio Sud, di Allocchi, di Farfalle, di partecipazione e scopriamo che Francesco avrebbe voluto essere una Starna Artica
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l'intervento di marco belpoliti, che insegna sociologia della letteratura a bergamo.
un estratto dell'intervento di marco perduca, militante radicale, già senatore, rappresentante del partito radicale transnazionale all'onu.
E' morto Marco Pannella: qualcuno se lo ricorda senza sigaretta in mano? Marco Pastonesi al Giro d'Italia. Paolo Labati aiuta a casa sua Luis Miguel.
un estratto dell'intervento di nadia urbinati, che insegna teoria politica a new york.
l'intervento di giuseppe bedeschi, emerito di storia della filosofia alla sapienza di roma.
Dove si saluta Pannella, si parla di Mohammad Alaa Aljaleel, di Alessandra Abidin, de Il Gattaro d'Aleppo, di Giuseppe Antoci, di Parco dei Nebrodi, di Megattera prigioniera delle reti, con FRANCESCO CECERE di Le Bine Riserva Naturale Fattoria Didattica, di inaturalist.org, di BioBlitz2016, di Parco Nord, di Parco Regionale Oglio Sud, di Allocchi, di Farfalle, di partecipazione e scopriamo che Francesco avrebbe voluto essere una Starna Artica
Dove si saluta Pannella, si parla di Mohammad Alaa Aljaleel, di Alessandra Abidin, de Il Gattaro d'Aleppo, di Giuseppe Antoci, di Parco dei Nebrodi, di Megattera prigioniera delle reti, con FRANCESCO CECERE di Le Bine Riserva Naturale Fattoria Didattica, di inaturalist.org, di BioBlitz2016, di Parco Nord, di Parco Regionale Oglio Sud, di Allocchi, di Farfalle, di partecipazione e scopriamo che Francesco avrebbe voluto essere una Starna Artica
Si al referendum sul maggioritario - Pannella e Segni a Udine 04/04/1993 (Tgr RAI Fvg)
I 13 Referendum dei Club Pannella e della Lega Nord - Intervista a Marco Gentili - Trieste 25/01/1994 (Tgr RAI Fvg)
I 20 referendum dei club Pannella - Intervista a Marco Gentili - Trieste 06/12/1995 (Tgr RAI Fvg)
Fakultät für Physik - Digitale Hochschulschriften der LMU - Teil 02/05
Tue, 18 Sep 2007 12:00:00 +0100 https://edoc.ub.uni-muenchen.de/8343/ https://edoc.ub.uni-muenchen.de/8343/1/Pannella_Maurilio.pdf Pannella, Maurilio ddc:500, ddc:530, Fakultät für Physik
In questa puntata: - Pannella e i suoi scioperi - Sanremo - Ale e Franz - Fuori onda del DDT - Settenote