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HANGZHOU (CINA) (ITALPRESS) - Con il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, "è stata registrata ancora una volta sintonia e convergenza, sottolineando la volontà di collaborazione crescente tra Cina e Italia e anche la volontà di riversare questa collaborazione sui settori tecnologicamente più avanzati". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso di un incontro ad Hangzhou con il segretario del Partito Comunista Cinese della provincia di Zhejiang, Wang Hao.sat/gsl (Fonte video: Quirinale)
HANGZHOU (CINA) (ITALPRESS) - Con il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, "è stata registrata ancora una volta sintonia e convergenza, sottolineando la volontà di collaborazione crescente tra Cina e Italia e anche la volontà di riversare questa collaborazione sui settori tecnologicamente più avanzati". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso di un incontro ad Hangzhou con il segretario del Partito Comunista Cinese della provincia di Zhejiang, Wang Hao.sat/gsl (Fonte video: Quirinale)
Il reddito disponibile reale lordo delle famiglie nel 2023 diminuisce, soprattutto a causa della crescita elevata dei prezzi, e si attesta oltre sei punti al di sotto di quello del 2008. Questa è la fotografia che emerge dalle tabelle Eurostat sul "Quadro di valutazione sociale" secondo il quale migliorano invece i punteggi per l'Italia sul fronte dell'occupazione e della disoccupazione e sulla povertà di chi lavora che scende sotto il 10% per la prima volta dal 2010. Per quanto riguarda i redditi in Ue la media sale da 110,12 a 110,82 (2008 pari a 100) mentre l'Italia cala da 94,15 a 93,74.Per quanto riguarda il reddito l'Italia rispetto al 2008 ha fatto meglio solo della Grecia (nel 2022 il reddito lordo disponibile era al 72,1% rispetto a quello del 2008) mentre resta lontana dalla Germania con il 112,59% nel 2023. La Francia supera il 2008 (108,75 nel 2022) mentre la Spagna è ancora indietro (95,85).Eurostat segnala che migliorano i marcatori dell'Italia sul lavoro e sull'istruzione anche se i dati restano al di sotto di quelli medi dell'Ue. In particolare il tasso di occupazione tra i 20 e i 64 anni in Italia sale dal 64,8% del 2022 a 66,3 nel 2023 con una crescita di 1,5 punti mentre in media in Ue l'aumento è di 0,7 punti, dal 74,6% al 75,3%. Nonostante questo aumento l'Italia resta ultima in classifica.Sulla disoccupazione l'Italia registra un calo di 0,4 punti percentuali (dall'8,1% al 7,7%), tendenza ancora rafforzata nel 2024, mentre l'Ue segna in media una riduzione di 0,1 punti (dal 6,2% al 6,1%). Il nostro Paese registra un crollo anche per i Neet (i giovani che non sono in un percorso di istruzione e formazione e non lavorano con il passaggio dal 19% al 16,1%), il dato più basso dall'inizio delle serie storiche nel 2009. In Europa in media si è registrato un calo di 0,5 punti, dall'11,7% all'11,2%. Diminuisce sensibilmente anche la disoccupazione di lunga durata (almeno un anno senza trovare lavoro) con il passaggio dal 4,6% al 4,2% della forza lavoro, il dato più basso dopo il 2009 anche se ancora superiore alla media Ue (2,1%). Ne parliamo con Massimo Baldini, docente di Scienza delle Finanze presso l'Università di Modena e Reggio Emilia.L'Offensiva del Dragone punta a destabilizzare l'economia mondialeSecondo i dati della Banca mondiale, nel 2022 il 30% dell output manifatturiero mondiale originava dalla Cina, mentre i consumi privati cinesi rappresentavano solo il 13% di quelli globali. Ciò implica che le aziende cinesi riversano sui mercati internazionali il 60% delle loro produzioni, spesso a prezzi di realizzo, destabilizzando l economia mondiale. In un contesto normale per assorbire questo squilibrio il Paese dovrebbe stimolare i consumi interni o rivalutare il cambio. Ma il Partito Comunista Cinese da oltre venti anni rifiuta di applicare queste misure, di espandere i servizi pubblici (specialmente la sanità) e estendere la sicurezza sociale per i cittadini. Un Paese che ha costruito 45mila chilometri di linee ferroviarie ad alta velocità spendendo l equivalente di 750 miliardi di euro e che impegna cifre colossali per il riarmo, mantiene ospedali pubblici di infimo livello.Sono state formulate ipotesi più o meno fantasiose, per spiegare questo rifiuto: la mistica confuciana, (in salsa neo-maoista) di vita parca ed austera; il bias ideologico contro un economia orientata ai consumi che sfugge al controllo statale; la preoccupazione che un welfare generoso inoculi il virus dell indolenza nelle nuove generazioni. Tuttavia la motivazione più plausibile è inquietante e gravida di conseguenze. Innanzitutto occorre rottamare l idea che il regime cinese persegua la prosperità e il benessere della popolazione. L accumulo di capacità produttiva, lo spionaggio industriale, l appropriazione indebita di proprietà intellettuale, il dumping compongono una precisa strategia predatoria, una forma di guerra ibrida contro il resto del mondo. Il fine ultimo è ri-assurgere al ruolo egemonico di stampo imperiale che secondo Xi Jinping fu usurpato alla Cina durate il secolo delle umiliazioni. Del resto il Partito Comunista non fa mistero che l obiettivo primario è l ampliamento del potere su scala globale. Infatti sin dal 2015 con il programma Made in China 2025, il governo ha formulato un piano ambizioso, che punta alla primazia economica mondiale entro il 2049, sfruttando le economie di scala e il legame simbiotico tra apparato industriale e militare. Quindi le scelte di politica economica a Pechino puntano esplicitamente alla conquista dei settori più avanzati o strategici utilizzando sussidi, prestiti agevolati, restrizioni alle importazioni, manipolazioni valutarie e pratiche illegali. Ne parliamo con Fabio Scacciavillani, economista, editorialista Sole24 Ore.Emergenza peste suinaNegli allevamenti del Nord Italia si fa sempre più drammatica la situazione legata alla diffusione del morbo della Peste suina africana (Psa). Innocua per l'uomo ma mortale per i suini domestici e quelli selvatici, cioè i cinghiali. Il Commissario Straordinario alla Peste suina africana Giovanni Filippini ha comunicato ieri all'ANSA la presenza in Italia di 18 focolai in Lombardia, 5 in Piemonte e 1 in Emilia Romagna. Se ne aggiunge uno oggi nel Novarese per un totale di 25 focolai. I dati sono in evoluzione: non c'è giorno ormai in cui non si scopra un nuovo focolaio. Nella sua ultima ordinanza (di giovedì scorso 30 agosto) il Commissario ha inasprito con una sorta di "lockdown delle stalle" i divieti di movimentazione degli animali vietando in tutte le tre le fasce di restrizione lo spostamento di qualsiasi maiale, se non per raggiungere i pochi macelli attrezzati per l abbattimento dei suini provenienti da aree a rischio. Le aziende che non si atterranno alle regole per limitare i contagi dovranno chiudere.Gli allevamenti coinvolti dalle restrizioni sono centinaia e quando in un allevamento viene trovato un maiale malato, la legge impone l'abbattimento di tutti i capi. Oltre 50mila maiali sono già stati abbattuti nel nostro Paese. Cresce quindi la preoccupazione per la filiera suinicola italiana, una delle più performanti dell intero sistema agroalimentare nazionale con un valore tra produzione e indotto di circa 20 miliardi di euro, centomila posti di lavoro e 10 milioni di animali allevati che rappresentano il prodotto di base per la filiera dei grandi prosciutti Dop italiani (Parma San Daniele ma non solo) e di altri salumi Dop.La scorsa primavera ad essere particolarmente colpita è stata l'area del Piacentino, culla di molti allevamenti e di importanti produzioni di salumi Dop. Ora, nell'occhio del ciclone, c'è soprattutto la Lombardia: prima Pavia, poi Lodi. In Lombardia, dove si alleva il 50% di tutta la produzione suinicola nazionale, la preoccupazione è altissima: se la peste suina si diffonderà , sarà un'ecatombe.Gli allevatori sottolineano il peso dei danni indiretti, che vanno ad aggiungersi a quelli diretti (la perdita del capo che viene soppresso) e si pone quindi il tema dei possibili indennizzi. Il Commissario ha specificato che "Il governo sta prendendo in seria considerazione la situazione verificando quali sono gli indennizzi in termini di risarcimenti dei danni diretti e indiretti che gli allevatori stanno subendo"La fauna selvatica (cinghiali) rappresenta il principale veicolo di diffusione della Psa. Coldiretti evidenzia infatti la necessità di ridurre la pressione dei 2,3 milioni di cinghiali considerati ormai "fuori controllo" sul territorio nazionale. L'associazione si è mobilitata per chiedere anche un monitoraggio costante sui prezzi dei suini pagati agli allevatori per evitare le speculazioni e lo stop a mutui e contributi per le aziende colpite. Ne parliamo con Gianfranco Comincioli - presidente di Coldiretti Lombardia.
Il Terzo Plenum del Partito Comunista Cinese aveva suscitato grandi attese su annunci di riforme strutturali che potessero imprimere una sterzata al corso della politica economica.Invece il documento finale contiene molte promesse, parecchie banalità e tante contraddizioni.
E' ormai incontrovertibile che il Partito Comunista Cinese abbia deciso una strategia di politica economica incentrata sull'espansione del settore manifatturiero e quindi dell'export. Pertanto Xi Jinping rifiuta di impremere lo stimolo ai consumi privati che da più parti viene invocato come passaggio fonamentale per la creazione di un'economia moderna.Nel frattempo la crisi politica scoppiata a Taiwan tra il neo-insediato presidente Lai Ching Te e il Parlamento dove i filo cinesi hanno la maggioranza, lascia presagire che Pechino voglia inserirsi nelle diatribe dell'isola per ritagliarsi uno spazio di influenza pervasiva invece di ricorrere ad un'attacco o a un blocco navale. Ne parliamo con Alicia Garcia Herrero, una delle più attente ed acute analiste di Cina a livello globale.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7809CINA-VATICANO, SI RISCRIVE LA STORIA PER LEGITTIMARE L'ACCORDO di Riccardo Cascioli«Noi auspichiamo da tanto tempo ormai di poter avere una presenza stabile in Cina anche se potrebbe non avere all'inizio la forma di una rappresentanza pontificia, di una nunziatura apostolica...». È in questa prospettiva, delineata dalle parole del segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, che va interpretato il convegno a cento anni del Concilio di Shanghai, a cui anche Parolin ha partecipato ieri, 21 maggio, facendo poi a margine il commento succitato.In realtà si è trattato di una commemorazione in due tappe: lunedì 20 a Milano, organizzata dall'Università Cattolica, e ieri appunto a Roma, organizzata dalla Pontificia Università Urbaniana; entrambe rese possibili dalla Comunità di Sant'Egidio, che tanto si sta impegnando per promuovere lo "spirito" del controverso accordo segreto tra Cina e Santa Sede, firmato nel 2018, rinnovato ogni due anni e ora in procinto di essere approvato definitivamente.Sia a Milano che a Roma grande presenza cinese tra i relatori, tutti ovviamente legati al regime comunista di Pechino, vescovi compresi: a Milano era presente il vescovo mongolo di Hohhot, Meng Qinglu, che ha partecipato a diverse ordinazioni episcopali illegittime; a Roma c'era invece il vescovo di Shanghai, Giuseppe Shen Bin, protagonista del famoso "schiaffo" del regime comunista alla Santa Sede: fu insediato a Shanghai il 4 aprile 2023 dal governo e il Papa, spalle al muro, lo ha riconosciuto soltanto il 15 luglio successivo. Che oggi sia relatore a un convegno in Vaticano la dice lunga sui rapporti di forza stabiliti dall'accordo e soprattutto sulla resa vaticana disposta a concedere tutto pur di piantare una bandierina a Pechino.IL CONCILIO DI SHANGHAINon stupisce quindi che il ricordo del Concilium Sinense di Shanghai (maggio-giugno 1924) sia stata un'occasione per reinterpretare la storia ad uso delle esigenze attuali. Ma cos'è stato il Concilio di Shanghai? Soprattutto la modalità con cui si iniziò ad attuare in Cina le indicazioni al mondo missionario che papa Benedetto XV aveva dato con la Lettera apostolica Maximum Illud (1919): il papa notava che in diverse parti del mondo, il compito missionario era frenato dall'eccessiva dipendenza del clero dalle potenze coloniali che controllavano quelle regioni; da qui, ad esempio, l'esigenza di promuovere la creazione di un clero indigeno «perfettamente formato»: «Come la Chiesa di Dio è universale, e quindi per nulla straniera presso nessun popolo, così è conveniente che in ciascuna nazione vi siano dei sacerdoti capaci di indirizzare, come maestri e guide, per la via dell'eterna salute i propri connazionali».Monsignor Celso Costantini, inviato come delegato apostolico in Cina da papa Pio XI alla fine del 1922, fu il grande regista di questo cammino, e già nel 1926 ci fu l'ordinazione a Roma di sei vescovi cinesi, un modo per sottolineare che la "indigenizzazione" della Chiesa era strettamente legata alla sua universalità.Il tentativo neanche troppo velato dei due convegni celebrativi di questi giorni è quello di creare un parallelo tra quel processo di "nazionalizzazione" e l'attuale "sinicizzazione" imposta dal presidente cinese Xi Jinping attraverso l'Associazione Patriottica dei Cattolici Cinesi, e avallata dalle gerarchie vaticane. Lo dimostra anche un passaggio del videomessaggio di papa Francesco al convegno romano, quando ha detto: «A Shanghai, i Padri riuniti nel Concilium Sinense vissero un'esperienza autenticamente sinodale e presero insieme decisioni importanti. Lo Spirito Santo li riunì, fece crescere l'armonia tra loro, li portò lungo strade che molti tra loro non avrebbero immaginato, superando anche le perplessità e le resistenze. Così fa lo Spirito Santo che guida la Chiesa». In pratica, dice il Papa, lo Spirito santo, attraverso la sinodalità, li ha fatti passare da una contrarietà all'ordinazione del clero locale all'apertura di «nuove strade». Sottinteso, è quello che stiamo facendo oggi; vale a dire che chi critica l'accordo con la Cina non è aperto allo Spirito Santo.UNA EVIDENTE FORZATURA STORICAIl parallelo con il Concilio di Shanghai però è una evidente forzatura storica. Non solo per il contesto politico e sociale di allora totalmente diverso da quello attuale: la Cina viveva ancora nello sconquasso succeduto alla rivoluzione repubblicana del 1911-12 che aveva rovesciato la dinastia Qing, alla Prima guerra mondiale e alla stagione dei Signori della guerra. Una situazione ben lontana da quella dell'attuale regime totalitario che oggi controlla con il pugno di ferro tutta la Cina e tende ad espandersi.Ma soprattutto, nei documenti dei papi Benedetto XV e Pio XI, nell'opera di monsignor Costantini, nell'azione di importanti figure cattoliche cinesi del tempo (ricordate anche in questi convegni) si capisce come l'unica vera preoccupazione fosse «l'annuncio di Cristo». Era l'impeto missionario che spingeva a trovare le modalità migliori per far arrivare Cristo a ogni uomo, a ogni popolo. Non c'erano calcoli politici, ma si richiamava alla loro vocazione originaria i missionari che «non sono inviati dalla loro patria, ma da Cristo». Il processo di indigenizzazione del clero, dunque, era frutto dello zelo missionario. Partecipando a questi convegni di Milano e Roma si è avuta invece la netta percezione del cammino contrario: sistemare la Chiesa in modo da legittimarne la "nazionalizzazione", ma proprio nel senso voluto dal regime comunista. In fondo tutti gli interventi sottintendevano questo obiettivo.C'è un secondo aspetto molto importante, per rivelare la subdola menzogna su cui certe posizioni si fondano. Forzando il parallelo tra l'atteggiamento vaticano di oggi e quello del secolo scorso, si salta a piedi pari tutto quello che è accaduto in questi cento anni, e cosa sta accadendo ancora oggi. La Chiesa cinese, per quanto piccola nei numeri, ha dato una grande prova di fede attraverso il martirio: solo dall'avvento del regime comunista, nel 1949, sono migliaia i cattolici cinesi che hanno pagato con il sangue la loro appartenenza a Cristo e la loro fedeltà al Papa. E tuttora pagano questa appartenenza con una persecuzione sistematica, aggravatasi dopo gli accordi Cina-Santa Sede del 2018. Una persecuzione che si è ora allargata anche a Hong Kong, dove sono decine e decine i cattolici in prigione. È il martirio e la fedeltà di tanti la dimostrazione che la Chiesa è diventata davvero cinese; questa è la vera "sinicizzazione", che si dovrebbe continuare a perseguire.Invece su tutta questa realtà, da parte del Vaticano è calato un tragico silenzio; nei due convegni sul Concilio di Shanghai, a un ascoltatore ignaro della reale situazione sarebbe sembrato che dovesse essere la Chiesa ad emendarsi dei suoi peccati contro la Cina. Perché l'ascoltatore ignaro non sa che il silenzio è il prezzo da pagare per sperare di «avere una presenza stabile» a Pechino. A spese dei cattolici cinesi.Nota di BastaBugie: Angelina Tan nell'articolo seguente dal titolo "Come il regime di Pechino terrorizza gli studenti cinesi all'estero" racconta tutti i modi con cui il Partito Comunista Cinese segue, spia, perseguita e reprime gli studenti all'estero.Ecco l'articolo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 22 maggio 2024:Il 13 maggio, l'organizzazione per i diritti umani Amnesty International ha pubblicato un rapporto completo, intitolato "Nel mio campus ho paura", che documenta quella che, secondo il rapporto, è l'analisi più approfondita finora condotta sulla sorveglianza transnazionale del Partito Comunista Cinese nei confronti degli studenti cinesi all'estero. In particolare, il rapporto ha definito il fenomeno della sorveglianza, delle molestie e della polizia del Partito Comunista Cinese come metodi della repressione transnazionale: "azioni governative per mettere a tacere, controllare o scoraggiare il dissenso e le critiche dei cittadini all'estero, in violazione dei loro diritti umani".Gli studenti intervistati nel rapporto hanno espresso il timore di essere sorvegliati dal governo comunista cinese o da suoi agenti. Il rapporto indica che i funzionari di sicurezza del Partito Comunista Cinese hanno molestato e intimidito le famiglie degli studenti cinesi all'estero ritenuti dissidenti in patria. Inoltre, la "sorveglianza statale delle attività degli studenti all'estero e la censura online" sono stati altri esempi degli sforzi del Partito Comunista Cinese per "limitare la libertà accademica e altri diritti" degli studenti cinesi all'estero, inducendoli a vivere e studiare "in un clima di paura", con il timore di essere "presi di mira dalle leggi e dai regolamenti della Cina e di Hong Kong in materia di sicurezza nazionale e di intelligence".Una studentessa, che nel rapporto viene chiamata col nome fittizio di "Rowan", ha descritto come i funzionari di sicurezza del Partito Comunista Cinese in Cina abbiano contattato suo padre poche ore dopo la sua partecipazione a una commemorazione del massacro di Piazza Tienanmen del 1989. Questi funzionari della sicurezza hanno dato istruzioni al padre di Rowan di «educare la figlia che studia all'estero a non partecipare a eventi che potrebbero danneggiare la reputazione della Cina nel mondo».
Subito un commento sulle ultime notizie. Torna a trovarci Stefano Piazza, giornalista di Panorama. Prove che le proteste dell'università americane sono finanziate dal Partito Comunista Cinese. E poi Putin e Xi. Nuovo appuntamento con gli "Sky Inclusion Days", una giornata di incontri, testimonianze e performance che si terrà dalle 9.00 di lunedì 20 maggio a Milano al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci. Un viaggio per raccontare la diversità che rende unici… e uniche, alla scoperta dell'inclusione come forza che genera senso di appartenenza e crea nelle persone i presupposti per ricercare la propria felicità. Ne parliamo con Sarah Varetto, Executive Vice President Communications, Inclusion and Bigger Picture di Sky Italia. Ciclismo, torniamo a seguire il Giro d'Italia, di cui RTL 102.5 è Entertainment Partner. Lo sta seguendo per noi anche il nostro Paolo Pacchioni. Nuova puntata di "Tu come stai?", la rubrica di Non Stop News dedicata al benessere, con Francesca Senette. Gli alleati indispensabili da portare con sé in aereo e come gestire il post lungo viaggio. Ancora un commento sull'attualità, dalla politica agli esteri. Ci ha raggiunto il direttore de La verità, Maurizio Belpietro.
Si è conclusa di recente la grande kermesse annuale del simulacro di Parlamento cinese chiamato pomposamente Congresso del Popolo.In realtà è solo un'assembramento di alti papaveri selezionati dalle caste che compongono l'ossatura del Partito Comunista Cinese a livello locale e nelle Forze Armate. Quest'anno lo spettacolo non si è concluso con la tradizionale conferenza stampa del Primo Ministro per ragioni che rimangono oscure. Ma in sostanza l'evento ha ribadito la deriva autoritaria del regime cinese e il culto della personalità di Xi Jinping. Nel frattempo in America il Congresso ha finalmente messo a segno un duro colpo contro Tik Tok il social medium cinese, che se non viene venduto a una proprietà americana sarà proibito in America. Del resto in Cina Facebook, Twitter, Google, YouTube sono stati banditi da molti anni. Ecco alcuni link utili come background per i temi trattati nel podcastIl Congresso del Popolohttps://www.bbc.com/news/world-asia-pacific-13908155 Gli USA contro la Cinahttps://www.msn.com/en-us/news/world/if-the-us-bans-tiktok-china-will-be-getting-a-taste-of-its-own-medicine/ar-BB1jSjb8Tik Tokhttps://www.msn.com/en-us/news/world/if-the-us-bans-tiktok-china-will-be-getting-a-taste-of-its-own-medicine/ar-BB1jSjb8Operazioni di hackeraggio e spionaggiohttps://www.rferl.org/a/china-romania-surveillance-technology-security-concerns/32859794.htmlhttps://fortune.com/asia/2024/02/22/leaked-documents-github-china-hacking-nato-secretary-general-jens-stoltenberg-microsoft-google/https://www.tweaktown.com/news/96703/google-engineer-faces-10-years-in-prison-for-stealing-ai-secrets-china/index.html https://www.independent.co.uk/asia/east-asia/i-soon-china-hacking-documents-b2509300.htmlhttps://fortune.com/2023/06/15/china-hacking-networks-cybersecurity-google-mandiant/ https://www.nbcnews.com/politics/national-security/fbi-director-warn-chinese-hackers-aim-wreak-havoc-us-critical-infrastr-rcna136524 https://www.washingtonpost.com/politics/2022/09/09/china-complaints-about-us-spying-are-laughable-many/https://edition.cnn.com/2024/01/31/politics/china-hacking-infrascture-fbi-director-christopher-wray/index.html
A partire dagli Anni Novanta del Secolo scorso, il Partito Comunista Cinese ha plasmato un tipo di capitalismo lontano dagli standard occidentali. Questo capitalismo di Stato ha concesso a pochi individui di accumulare molte ricchezze, esattamente come è successo a Hui Ka Yan, il fondatore del colosso immobiliare Evergrande. La parabola di Evergrande è il racconto del fallimento di una grossa azienda e della sconfitta personale del suo fondatore carismatico, schiacciato da un sistema troppo più grande di lui. Sostieni il lavoro di Will iscrivendoti alla membership. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Mentre i telegiornali parlano esclusivamente della crisi del settore immobiliare cinese, vengono per la prima volta rilasciati i dati sui consumi interni relativi ai servizi. Dipingono un quadro diverso e in mutamento per l'economia privata cinese. Per capire cosa sta succedendo a Pechino, oltre a chiarire i punti oscuri sulla crisi di Country Garden, Evergrande & co. (https://tinyurl.com/mr3uu8kk), vanno presi in seria considerazione le Opinioni del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese e del Consiglio di Stato dello scorso luglio (https://tinyurl.com/4f9dfh8b).
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7514L'ASFISSIANTE PROPAGANDA DEL GOVERNO NELLE CHIESE IN CINA di Manuela AntonacciDal 1° settembre, a Pechino, entreranno in vigore 76 nuove Misure finalizzate a rafforzare il controllo del governo cinese sulle attività religiose. Si tratta di un ulteriore giro di vite che ha lo scopo reprimere il "sottobosco" delle organizzazioni religiose riluttanti a farsi risucchiare dal "mercato rosso" delle religioni ufficiali in Cina, ovvero le cinque associazioni permesse dal Partito Comunista Cinese, il quale ne nomina pure i responsabili: l'associazione buddista, l'associazione taoista, l'associazione musulmana, l'associazione protestante (la Chiesa delle Tre Autonomie) e l'associazione cattolica (l'Associazione patriottica cattolica cinese)Di più, le nuove misure convertiranno i luoghi di culto in veri e propri rami del sistema di propaganda del Partito Comunista Cinese, come riporta Bitter Winter. Infatti, queste Disposizioni sostituiscono quelle del 2005 e confermano che i luoghi in cui si svolgono le attività religiose (monasteri, templi, moschee e chiese) dovranno trasmettere attivamente la propaganda del Partito Comunista Cinese, altrimenti rischieranno la liquidazione. Sono state stabilite disposizioni più severe per includere contenuti di propaganda addirittura nei sermoni e per creare gruppi di studio che si formino sui documenti del Partito Comunista Cinese in tutti i luoghi di culto. Viene inoltre sottolineato che «è vietato costruire grandi statue religiose all'aperto al di fuori di templi e chiese» e il divieto vale anche per privati cittadini o donatori.Di fatto tutto questo si configura come l'ennesimo tentativo di uniformare il credo dei cittadini alla propaganda di Stato, anche se nell' Articolo 1 si ha il coraggio di affermare «Queste misure sono formulate [...] per proteggere le normali attività religiose e salvaguardare i diritti e gli interessi legittimi dei luoghi di culto e dei cittadini credenti». Lo spirito liberticida che pervade queste norme emerge bene dall'Articolo 3, in cui si legge «I luoghi in cui si svolgono le attività religiose devono sostenere la leadership del Partito Comunista Cinese e del sistema socialista, attuare completamente l'ideologia del socialismo di Xi Jinping con caratteristiche cinesi per la nuova era, rispettare la Costituzione, le leggi, le norme e i regolamenti e le disposizioni pertinenti la gestione degli affari religiosi, praticare i valori fondamentali del socialismo, aderire alla direzione della sinicizzazione delle religioni cinesi, aderire al principio di indipendenza, autonomia e autosufficienza e salvaguardare l'unità del paese, l'unità nazionale, l'armonia religiosa e la stabilità sociale».Ovviamente anche gli insegnanti di religione dovranno adeguarsi all'ideologia del Partito: nell' Articolo 6 si legge che nei luoghi di culto «vi è un insegnante di religione che deve presiedere alle attività religiose in conformità con le norme e i regolamenti del gruppo religioso nazionale». Dopo aver stabilito a chiare lettere, nelle prime disposizioni, il totale subordinamento delle attività religiose al regime di Pechino, nelle norme successive, vengono fornite una serie di indicazioni burocratiche minuziose riguardo i luoghi di culto: all' Articolo 66 si specifica, ad esempio, che «il Dipartimento degli affari religiosi deve supervisionare e ispezionare i luoghi in cui si volgono le attività religiose in termini di conformità alle leggi».Insomma, l'ennesimo sistema creato ad hoc che costringa le comunità religiose a far passare tutte le loro iniziative al vaglio del regime di Pechino. Un sistema di cui il Dipartimento per gli affari religiosi rappresenta la longa manus con il suo controllo continuo, fatto passare per "assistenza e supervisione". In soldoni, non c'è scampo per chi non si adegui al regime. Anzi questo forse rappresenta il vero e proprio colpo di grazia alla libertà religiosa in Cina.Nota di BastaBugie: Riccardo Cascioli nell'articolo seguente dal titolo "Nuovo vescovo a Shanghai, in Cina decide solo il Partito comunista" parla della nomina a vescovo di Shanghai che è stata presa senza il consenso della Santa Sede, in violazione dell'Accordo del 2018.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 6 aprile 2023:La Cina decide e la Santa Sede abbozza. È ormai questa la trama dei rapporti tra Pechino e Vaticano da quando nel 2018 è stato firmato l'accordo segreto sulla nomina dei vescovi. E l'ennesima conferma è arrivata in questi giorni con la nomina del nuovo vescovo di Shanghai, monsignor Giuseppe Shen Bin, decisa dal regime attraverso la voce del Consiglio dei vescovi cinesi (la Conferenza episcopale non riconosciuta dalla Santa Sede), di cui lo stesso Shen Bin è presidente. L'ingresso in diocesi è avvenuto il 4 aprile e i preti erano stati invitati alla celebrazione senza rivelare il nome del prescelto, mentre la Santa Sede - come afferma un comunicato vaticano - era stata informata della decisione solo pochi giorni prima e ha saputo dell'insediamento solo a cose fatte e dai media internazionali.Shanghai è una sede episcopale importantissima per la Chiesa cinese, qui c'era la comunità cattolica più vivace quando i comunisti arrivarono al potere alla fine degli anni '40 e qui c'è stata immediatamente la repressione più dura. Arcivescovo titolare di Shanghai era allora il cardinale Ignazio Kung Pin-mei, figura eccezionale del cattolicesimo, che fu arrestato nel 1955 e rilasciato solo dopo 30 anni di carcere per poi essere esiliato negli Stati Uniti, dove morì nel 2000. Fu creato cardinale “in pectore” da Giovanni Paolo II nel suo primo Concistoro nel 1979 e ricevette la porpora nel 1991.Nel territorio della diocesi c'è anche il santuario nazionale mariano di Nostra Signora di Sheshan, a cui Benedetto XVI chiese di rivolgersi nella Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina istituita nel 2007 e ricorre ogni anno il 24 maggio.La sede di Shanghai era vacante dal 2013, quando morì monsignor Aloysius Jin Luxian, vescovo patriottico che solo nel 2005 chiese e ottenne di tornare nella piena comunione con il Papa. L'anno prima, nel 2012, la Santa Sede - con il consenso di Pechino, aveva nominato come vescovo ausiliare monsignor Taddeo Ma Doqin, ma subito dopo l'ordinazione fu posto agli arresti domiciliari per aver manifestato l'intenzione di dimettersi dall'Associazione Patriottica della Chiesa cattolica, l'organismo con cui il regime comunista guida le attività della Chiesa. Da allora monsignor Ma Doqin è confinato a Sheshan, anche se poi è tornato sui suoi passi riguardo al rapporto con l'Associazione patriottica. In ogni caso i fedeli di Shanghai si aspettavano che fosse lui a essere nominato arcivescovo della diocesi.Ma l'elemento più importante è certamente il fatto che il regime cinese abbia preso la decisione senza consultare la Santa Sede, una chiara intenzione di riaffermare il proprio potere che non può essere limitato da nessuno, men che meno da quella che viene percepita come una potenza straniera. Era già successo pochi mesi fa, novembre 2022, poche settimane dopo il rinnovo dell'accordo sino-vaticano, quando monsignor Giovanni Peng Weizhao, dal 2014 vescovo di Yujiang, è stato nominato dal regime cinese come vescovo ausiliare della diocesi dello Jiangxi, un raggruppamento di cinque diocesi non riconosciuto dalla Santa Sede.Allora dal Vaticano arrivò una nota di protesta, a cui però non c'è stato seguito. In questo caso invece la Sala Stampa della Santa Sede ha detto che non ci sono dichiarazioni riguardo alla valutazione dell'accaduto. È però facile prevedere che prevarrà ancora una volta la volontà di mantenere l'accordo inalterato non alzando i toni e accettando il fatto compiuto.Lo dimostra l'immediato intervento dei “pompieri” - intellettuali, giornalisti e movimenti grandi sponsor dell'accordo con il regime cinese - sempre pronti a giustificare Pechino. Ne è un esempio l'analisi di Agostino Giovagnoli, docente di Storia Contemporanea all'Università Cattolica del Sacro Cuore ed esponente di spicco della Comunità di Sant'Egidio, pubblicata da Avvenire. Pur (delicatamente) rimproverando a Pechino l'incapacità di cogliere la «natura universale propria della Chiesa», tende a minimizzare la gravità della decisione di Pechino notando anzitutto che nel caso di Shen Bin si tratta di uno spostamento da una diocesi all'altra e non di una nuova ordinazione. Monsignor Shen Bin era infatti vescovo dal 2010 - nominato dalla Santa Sede con il consenso di Pechino - di Haimen (Jiangsu): «Nulla a che vedere, dunque, con le tante ordinazioni illegittime che ci sono state in Cina dal 1958 al 2018».Il che è vero, ma non si può far finta di non sapere che anche la destinazione è parte dell'ordinazione, quindi anche gli spostamenti da una diocesi all'altra sono prerogativa del Papa e quindi devono essere necessaria
Questa settimana sono in scena il Politburo del Partito Comunista Cinese e i meeting della FED, BCE e BOJ. La settimana più importante dell'anno insomma...fino alla prossima occasione...e ad accompagnamento qualche riflessione su inflazione e l'illusione del no landing: https://tinyurl.com/457uu8zs
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Le Borse di Londra, Parigi e Milano si trovano ai massimi degli ultimi 12 mesi e da diversi trimestri stanno sovraperformando rispetto all'indice azionario mondiale e non eravamo abituati da tempo a un recupero così tenace del Vecchio Continente rispetto al Nuovo.Da inizio anno addirittura Parigi ha sopravanzato l'indice azionario mondiale a 3 anni grazie soprattutto alla forte presenza nel listino di titoli value (bancari ed energetici) e del lusso (LVMH soprattutto).Intanto, per quel che può valere, a fine gennaio, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha alzato le previsioni di crescita globale per la prima volta dall'estate del 2021. Il prodotto interno lordo mondiale dovrebbe crescere del 2,9% quest'anno, invece del 2,7% stimato nel rapporto precedente. Inoltre, la temuta inflazione sembra che si stia leggermente indebolendo. A gennaio, l'indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti è rallentato al 6,4% su base annua. Siamo ancora lontani dall'obiettivo del 2% della banca centrale statunitense, ma ci stiamo arrivando e soprattutto allontanando dal picco del 9,1% del giugno 2022.Infine, i tassi a lungo termine stanno aumentando (I titoli di Stato Usa decennali hanno visto i loro rendimenti salire dal 3,51% al 3,8%), ma in modo silenzioso, senza preoccupare i mercati. Che considerano evidentemente questo rialzo dovuto a un dinamismo economico più sostenuto del previsto. E se guardiamo anche alle temperature… lo scenario catastrofico che alcuni temevano con i rubinetti del gas chiusi da Putin non sembra essersi realizzato. La probabilità di un blackout energetico, dovuto alla mancanza di gas o elettricità in Europa, è scomparsa, grazie a un inverno particolarmente mite (e riserve super accumulate nei depositi dai governi). E anche la crisi sanitaria cinese sembra essere stata evitata, anche se il bilancio delle vittime sarà elevato, vista la fine delle misure drastiche prese dal governo cinese contro il Covid.La svolta del Partito Comunista Cinese sul tema è stato di 180° e i centri commerciali sono rimasti aperti in queste settimane anche quando il numero di persone contaminate superava l'80%.Come ha detto una volta Herb Stein, economista e consigliere di presidenti Usa come Richard Nixon and Gerald Ford, "ciò che non può andare avanti per sempre, si fermerà" e così è accaduto alla Cina, dove la politica pensava fallacemente di gestire con la dittatura e uno stato di polizia un virus.
Tre diversi Paesi, tre diverse culture, un solo elemento in comune: la persecuzione dei cristiani. Con modalità differenti, ovviamente, ma difficile è stabilire quale sia la peggiore.Partiamo dalla Cina. L'ultimo Rapporto annuale sulla persecuzione 2022, diffuso lo scorso 14 febbraio dall'organizzazione China Aid, che ha sede negli Stati Uniti, documenta in 63 pagine l'opera di sinizzazione promossa dal partito unico al potere, per sottomettere i cristiani all'ideologia dominante ed, in particolare, alla visione del presidente Xi Jinping. Non a caso. Già il 27 gennaio 2022, Wang Yang, membro dell'ufficio politico del PCC, Partito Comunista Cinese, nel corso di un simposio svoltosi a Pechino, ha evidenziato la necessità di far aderire le organizzazioni religiose alle politiche avanzate dal governo, per forgiare un'«energia positiva», che aiuti a realizzare il «sogno cinese». A tal scopo, lo scorso 23 agosto Wang ha incontrato i leader dell'Associazione patriottica cattolica e della Conferenza episcopale, in cerca del loro sostegno per la «sinizzazione del Cattolicesimo in Cina», invitandoli a «resistere spontaneamente all'infiltrazione di forze straniere», nonché ad «usare la cultura cinese, la lingua cinese e gli stili di comunicazione cinesi, per interpretare e studiare i canoni religiosi». Evidentemente il latino alla Cina (e non solo) fa paura…Per quanti si oppongano, la prospettiva è
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Uno che nonostante i suoi 92 anni suonati non sembra preoccuparsi del futuro e di tutte queste carte degli imprevisti è Warren Buffett. La settimana scorsa è emerso che il guru di Omaha con la sua conglomerata Berkshire Hathaway ha acquistato un pacchetto dal valore di 4 miliardi di dollari del più grande produttore al mondo di chip, la TSMC.Sì, proprio la Taiwan Semiconductor Manufacturing Company con sede a Taiwan dove la Cina sembra volersi allargare prima o poi a leggere diverse dichiarazioni poco tranquillizzanti del leader cinese Xi Jinping anche all'ultimo Congresso del Partito Comunista Cinese.Ma Buffett è un investitore tenace ed è coerente con quello che scrisse nel 2008 in un bellissimo contributo pubblicato sul New York Times (che vale la pena rileggere soprattutto quando i mercati e i soldi in Borsa sembrano “persi”) dove la sua frase più famosa è: “Nel XX secolo, gli Stati Uniti hanno sopportato due guerre mondiali e altri conflitti militari traumatici e costosi; la Depressione; una dozzina circa di recessioni e panico finanziario; shock petroliferi; un'epidemia di influenza; e le dimissioni di un presidente caduto in disgrazia. Eppure il Dow è salito da 66 a 11.497”. E oggi 14 anni dopo vale circa 33.700 a conferma che il nomignolo di saggio di Omaha se l'è proprio meritato.Intanto, nel Vecchio Continente, la scorsa settimana abbiamo assistito al sorpasso della Borsa francese su quella inglese che conquista così il primato come maggiore capitalizzazione borsistica. Secondo i francesi, una conseguenza della Brexit, ma anche un riflesso del dinamismo dei campioni della borsa francese, a cominciare dal settore del lusso, principale driver del CAC 40, l'indice francese più importante.Per rendersi conto del sorpasso zona Manica, basti evidenziare come la Borsa di Parigi ha raggiunto una capitalizzazione di 2,823 miliardi di dollari, contro i 2,821 miliardi di quella di Londra. Ma se i due maggiori centri finanziari d'Europa appaiono oggi quasi testa a testa, il declino di Londra e l'ascesa di Parigi sono in realtà trend di lungo periodo: a giugno 2014 la Borsa di Londra pesava più di 4.000 miliardi di dollari, contro i 2.234 di Parigi.Se vi domandate la capitalizzazione di Milano, ovvero il valore di tutte le società quotate alla Borsa italiana, è di 613,7 miliardi di euro o dollari (visto il cambio quasi 1 a 1) a fine ottobre e ho detto tutto.
Sono ormai passate più di due settimane da quando Xi Jinping ha ottenuto lo storico terzo mandato consecutivo da segretario del Partito Comunista Cinese.I mercati hanno mostrato dissenso alla rielezione, scontata, di Xi, subendo uno dei peggiori giorni di negoziazione di sempre dopo la conclusione del congresso del partito.Tuttavia, qualcosa è accaduto martedì 1 novembre, quando le azioni cinesi hanno intrapreso un rally al rialzo.Ne parliamo nel VideoPodcast di oggi...LINK UTILI:➡ Canale Telegram: https://t.me/tradetector➡ Sito TraDetector: https://www.tradetector.com/➡ TraDetector PRO: https://pro.tradetector.com/➡ AIEP: https://educazionepatrimoniale.it/
Dopo l'assemblea del Partito Comunista Cinese si sono fatte insistenti le narrazioni di un imminente allentamento delle politiche "0 covid dinamico". Questo ha portato gli indici cinesi a rimbalzare nella scorsa settimana. Non credo che questa riapertura sia così imminente, al massimo graduale. Investire in questo momento in Cina è un obbiettivo di lungo termine, come dovrebbe essere con qualsiasi investimento azionario. I nodi di politica interna e geopolitici lo confermano, considerando inoltre che la lenta ascesa del ruolo della Cina nel mondo si sta forse esprimendo meglio, sottotraccia, in altri ambiti: nell'ultimo episodio della mia newsletter, zugzwang macro, ne evidenzio un aspetto spesso trascurato ovvero quello della logistica (link -> shorturl.at/DGJUW).
L'Amministrazione Biden ha inviato un fragoroso biglietto di auguri per il Congresso del Partito Comunista Cinese che ha incoronato Xi Jinping come Nuovo Grande Timoniere: il ferreo divieto di esportazione verso la Cina dei microchip più sofisticati e avanzati.In questo video di #IngloriousGlobastards con Marco Bussi spieghiamo perché questo embargo potrebbe trasformare il Grande Timoniere nello Schettino di Pechino.
Il ventesimo congresso del Partito Comunista Cinese ha incoronato Xi Jinping come la reincarnazione politica del Grande Timoniere Mao Tse Tung.Le riforme di Deng vengono sconfessate e la svolta verso un regime sempre più autoritario, aggressivo e autarchico viene sancita dai 2500 "delegati". Il nuovo corso riporta l'economia sotto lo stretto controllo dei burocrati di partito e le libertà di cui avevano goduto gli imprenditori vengono di fatto annullate.La strategia "Zero Covid" ha già imposto un drastico ridimensionamento dei rapporti economici tra Cina e Occidente e il regime non sembra intenzionato ad allentare le restrizioni non appena scoppia un focolaio https://www.lidentita.it/nuova-ondata-di-contagi-la-cina-richiude-tutto-e-torna-lincubo-strategia-zero-covid/In definitiva, si preannuncia un periodo buio per i cinesi e il mondo libero. Dovremo fare i conti con una Cina decisa a instaurare il predominio sull'economia globale e un'influenza pervasiva sui paesi emergenti. Si tratta di un'ambizione delirante, ma che rischia di produrre conseguenze catastrofiche all'interno e all'esterno.Il fatto che la Cina offra supporto a tutti i dittatori peggiori del globo terracqueo, da Maduro agli ayatollah iraniani, non rassicura in questo clima di guerra. Pochi giorni fa il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin, citato dal Global Times, ha riferito di una telefonata intercorsa tra i ministri degli Esteri di Cina e Russia, Wang Yi e Sergei Lavrov. Un pessimo segnale di vicinanza ai criminali di guerra.
Il ventesimo Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese, che si è chiuso sabato 23 ottobre, ha confermato Xi Jinping come Segretario per un terzo mandato, come ampiamente annunciato.Nella stessa sede sono stati anche rinnovati i sette membri del Comitato permanente del Politburo, l'organo esecutivo ristretto attraverso cui il Partito governa la Cina: ora sono tutti uomini molto vicini a Xi Jinping. Nel discorso di apertura, Xi ha ribadito la linea molto rigida sulla strategia “zero-COVID” e confermato di voler procedere come ha fatto finora anche sulle relazioni internazionali. Xi Jinping ha lodato l'operato del governo cinese a Hong Kong, la regione su cui la Cina ha progressivamente guadagnato sempre più controllo e smantellato organi e istituzioni democratiche, e ha ribadito qualcosa che chi segue questa trasmissione sa essere ovvia, ovvero di essere intenzionato a perseguire la riunificazione con l'isola di Taiwan, di cui abbiamo parlato proprio nell'ultima puntata della scorsa stagione. E proprio come nell'ultima puntata della scorsa stagione, ritroviamo qui con noi Simone Dossi, docente di Relazioni internazionali dell'Asia orientale alla Statale di Milano!
In questo podcast, Beatrice Gallelli (IAI), Lucrezia Goldin (China Files), Giulia Sciorati (Università di Trento e ISPI) e Francesca Ghiretti (MERICS) analizzano quanto emerso dal XX Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese, esaminando le implicazioni per la politica interna e quella estera della seconda economia globale.
Il mio NUOVO libro "La dura vita del dittatore": https://amzn.to/3BLc2FlParliamo di come Xi Jinping ha marcato nuovamente il territorio al termine del XX Congresso del Partito Comunista Cinese. E di come Hu Jintao è stato preso a pesci in faccia. Testo e ricerca a cura di Alessandro Zambruno (https://www.instagram.com/_ale_zamb/?hl=it)Fonti usate:https://www.corriere.it/esteri/22_ottobre_19/uomo-ponte-pechino-che-riuscito-protestare-beffando-sicurezza-e86f79da-4fe2-11ed-b010-6f56425cdcb2.shtml?refresh_cehttps://www.bbc.com/news/world-asia-china-63324655https://agenpress.it/hong-kong-cinque-minori-condannati-a-tre-anni-di-carcere-secondo-la-legge-sicurezza-di-xi-jinping/https://it.euronews.com/2022/10/20/manifestante-pro-hong-kong-picchiato-nel-consolato-cinese-di-manchesterhttps://www.ilpost.it/2022/10/23/xi-jinping-e-diventato-ancora-piu-potente/https://www.project-syndicate.org/onpoint/what-s-next-for-xi-s-chinahttps://www.nytimes.com/live/2022/10/22/world/china-xi-jinping-congresshttps://www.ft.com/content/d8db9b5b-7968-4147-9b3c-d688cac45b58https://foreignpolicy.com/2022/10/22/china-xi-jinping-hu-jintao-ccp-congress/https://www.bbc.com/news/world-asia-china-63358627https://stream24.ilsole24ore.com/video/mondo/ai-weiwei-spiega-perche-hu-jintao-e-stato-cacciato-congresso/AEqKQEBC
Il nostro canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCwSostieni DENTRO LA STORIA su Patreon: https://www.patreon.com/dentrolastoriaAbbonati al canale: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCw/joinLa tensione tra la Repubblica Popolare Cinese e la Repubblica di Cina (Taiwan) ha radici molto lontane, dal crollo dell'impero cinese all'inizio del 900, alla nascita del Partito Comunista Cinese di Mao Zedong, passando per la guerra civile divisa in due fasi con l'intervallo dovuto al tentativo di invasione della Cina da parte dell'Impero Giapponese, il dualismo tra Chiang Kai Shek, Generale del Kuomitang e Mao, leader del Partito Comunista, portera' nel 1949 i nazionalisti di Chiang a rifugiarsi nell'isola di Formosa dopo la sconfitta nella guerra civile. La Cina comunista continua a ritenere Taiwan una provincia ribelle, Taiwan rivendica la propria autonomia da Pechino con l'appoggio degli Stati Uniti. Una situazione che si intreccia con il conflitto tra Russia ed Ucraina, vero banco di prova per Pechino in vista di un'eventuale invasione.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.
In Cina comincia il “Xi Terzo”. Xi Jinping ha ricevuto il terzo mandato, inedito e quindi storico, alla segreteria generale del Partito Comunista Cinese.
Inizieremo la prima parte del nostro programma con alcune delle notizie più importanti di questa settimana. In primo luogo, commenteremo l'apertura del 20° Congresso del Partito Comunista Cinese, l'evento politico più importante del Paese, avvenuta domenica. Successivamente, discuteremo della controversa decisione dell'Unione europea di esentare dalle sanzioni alcune industrie e merci russe. Quindi, nella parte scientifica del nostro programma, parleremo dello studio di un team di ricercatori che ha impiantato neuroni umani nel cervello di ratti, per studiare i disturbi neurali. Infine, parleremo della decisione di due attiviste del gruppo ecologista Just Stop Oil di gettare zuppa di pomodoro sul famoso dipinto I Girasoli di Vincent Van Gogh esposto alla National Gallery di Londra. Continuiamo ora con l'annuncio della seconda parte del nostro programma, Trending in Italy. Questa settimana, parleremo delle polemiche che hanno colpito il noto reality Grande Fratello Vip, dopo che uno dei concorrenti ha lasciato la trasmissione a causa di alcuni problemi di salute mentale. Parleremo infine di Maria Sole Ferrieri Caputi, la prima donna della storia ad aver arbitrato una partita di calcio maschile della Serie A. - Xi Jinping apre il 20° Congresso del Partito Comunista Cinese - Controversie sulla decisione dell'UE di esentare alcuni enti russi dalle sanzioni - Ricercatori impiantano cellule cerebrali umane nei ratti per studiare i disturbi neurali - Attiviste di Just Stop Oil lanciano zuppa di pomodoro contro un dipinto di Van Gogh - La questione della salute mentale irrompe al Grande Fratello Vip - Il primo arbitro di calcio donna della Serie A
Silvia Boccardi e Francesco Rocchetti parlano con Simone Pieranni, giornalista di Chora Media, del Congresso del Partito Comunista Cinese, della figura di Xi Jinping e di cosa bisogna aspettarsi nel futuro della Cina.Ascolta "Altri Orienti", il podcast di Chora Media: https://shor.by/yqpF
Il XX Congresso del Partito Comunista Cinese è la tappa fondamentale che deciderà le sorti dell'intera regione asiatica per i prossimi anni. Analizziamo la situazione, con un particolare focus su Taiwan, assieme a Simone Pieranni, giornalista e fondatore di China Files. Voci: Chiara Esposito e Vito Lavacca. Cura editoriale: Chiara Esposito, Edoardo D'Antonio, Federica Ranocchia, Alessandro Pollara, Francesco Cuccaro e Cristiano Ciucci. Musiche e montaggio: Renato Cacciapuoti.
Povertà per quasi il 10% degli italiani secondo la Caritas, il cardinale Zuppi: "Reddito di cittadinanza da mantenere e migliorare". Ne parliamo con Federica De Lauso dell'Ufficio Studi di Caritas, che ha curato la ricerca. Il congresso del Partito Comunista Cinese. Ne parliamo con Marco di Liddo, analista del CeSI.
Il 16 ottobre comincia il Ventesimo Congresso del Partito comunista cinese, il momento più alto della politica in Cina. Ogni cinque anni il Congresso stabilisce la leadership e i piani politici ed economici dei successivi cinque anni. Il Pcc ha 101 anni, 90 milioni di iscritti e dal 1949 governa la Cina: quest'anno il Congresso potrebbe essere “storico”, perché l'attuale leader Xi Jinping dovrebbe ottenere un inedito terzo mandato. E quello che si deciderà al Congresso determinerà la politica cinese, sia quella interna sia quella estera. Ma la Cina è ormai una potenza geopolitica mondiale: quello che uscirà dal Congresso, influenzerà tutto lo scenario internazionale. I contributi audio di questa puntata sono tratti da: Riunione di apertura del 19° Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese, 18 ottobre 2017, Cctv; CPC leaders takes Party admission oath at site of first CPC National Congres, 31 ottobre 2017, Cgtn; Bo Xilai: Inside the Scandal, 29 giugno 2012, Wall Street Journal; Xi introduces six other newly elected members of the Standing Committee of the Political Bureau, 31 ottobre 2017, Cgtn; Xi Jinping: Self reliance, unity, key in realizing the Chinese dream, 25 aprile 2018, Cgtn Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
L'attesa per il ventesimo Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese di questo autunno sta posticipando alcune importanti decisioni politiche per il Paese creando, a nostro avviso, delle opportunità in vista della potenziale ripresa prevista per il prossimo anno. Tratto da “Le prospettive settimanali del CIO” a cura di Ning Meng, China A-Share Strategy Leader di Neuberger Berman. Questi podcast includono commenti generali di mercato, contenuti formativi di carattere generale sugli investimenti e informazioni generali su Neuberger Berman. I podcast sono solo a scopo informativo e nulla qui presente costituisce una consulenza in materia di investimenti, legale, contabile o fiscale o una raccomandazione per l'acquisto, la vendita o la detenzione di un titolo. La presente comunicazione non è diretta a nessun investitore in particolare o categoria di investitori e non deve essere considerata come un consiglio di investimento o un suggerimento per intraprendere o astenersi da qualsiasi linea di condotta relativa agli investimenti. Le decisioni di investimento dovrebbero essere prese sulla base degli obiettivi e delle circostanze individuali di un investitore e in consulenza con i suoi consulenti. Le informazioni sono ottenute da fonti ritenute affidabili, ma non esiste alcuna dichiarazione o garanzia in merito alla loro accuratezza, completezza o affidabilità. Tutte le informazioni sono aggiornate alla data di registrazione dei podcast e sono soggette a modifiche senza preavviso. Eventuali opinioni o view qui espresse potrebbero non riflettere quelle della società nel suo complesso. Questo materiale può includere stime, prospettive, proiezioni e altre "dichiarazioni previsionali". A causa di una varietà di fattori, gli eventi effettivi o il comportamento del mercato possono differire in modo significativo dalle opinioni qui espresse. I prodotti e i servizi di Neuberger Berman potrebbero non essere disponibili in tutte le giurisdizioni o per tutti i tipi di clienti. La diversificazione non garantisce il profitto né protegge dalle perdite nei mercati in declino. Investire comporta dei rischi inclusa la possibile perdita del capitale. Gli investimenti in hedge fund e private equity sono speculativi, comportano un grado di rischio più elevato rispetto agli investimenti più tradizionali e sono destinati esclusivamente a investitori sofisticati. Gli indici non sono gestiti e non sono disponibili per l'investimento diretto. I rendimenti passati non sono un indicatore affidabile di rendimenti attuali o futuri. Le opinioni espresse nel presente documento possono includere quelle del team Multi Asset Class di Neuberger Berman (MAC) e del Comicato di Asset Allocation (AAC) di Neuberger Berman. Le opinioni del team MAC e dell'AAC potrebbero non riflettere le opinioni della società nel suo complesso. Gli advisor e i gestori di portafoglio di Neuberger Berman potrebbero assumere posizioni contrarie alle view o opinioni del team MAC. Il team MAC e le opinioni della CAA non costituiscono una previsione di eventi futuri o comportamenti futuri del mercato. Le discussioni su settori e aziende specifici sono solo a scopo informativo. Questo materiale non è inteso come un report di ricerca formale e non dovrebbe essere considerato come una base per prendere decisioni di investimento. La società, i suoi dipendenti e gli advisor possono detenere posizioni di qualsiasi società qui discussa. I titoli specifici identificati e descritti non rappresentano tutti i titoli acquistati, venduti o consigliati per i clienti nell'ambito dell'attività di consulenza. Non si deve presumere che gli investimenti in titoli, società, settori o mercati identificati e descritti siano stati o saranno redditizi. Qualsiasi discussione sui fattori e rating ambientali, sociali e di governance (ESG) è solo a scopo informativo e non deve essere considerata come base per prendere una decisione di investimento. I fattori ESG sono uno dei tanti fattori che possono essere considerati quando si prendono decisioni di investimento. Il presente materiale viene pubblicato, fatte salve le restrizioni giurisdizionali, tramite varie controllate e affiliate globali di Neuberger Berman Group LLC. Per informazioni sulle entità specifiche e sulle limitazioni e restrizioni a livello giurisdizionale visitate il sito www.nb.com/disclosure-global-communications. Il nome e il logo “Neuberger Berman” sono marchi di servizio registrati di Neuberger Berman Group LLC. © 2022 Neuberger Berman Group LLC. Tutti i diritti riservati.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7029ARRESTATO E POI RILASCIATO IL CARDINALE CINESE ZEN di Alessandro FerroArrestato e poi rilasciato su cauzione il cardinale di Hong kong, Joseph Zen Ze-kiun, accusato di collusione con le forze straniere: ecco cos'è successo e perchè è osteggiato dal governo di PechinoOre incredibili e convulse quelle che hanno riguardato il cardinale e attivista cattolico Joseph Zen Ze-kiun, vescovo emerito di Hong Kong che nel pomeriggio era stato arrestato dalla polizia "per la sicurezza nazionale" come riferito dal South China Morning Post. L'accusa con cui il 90enne era stato fermato alcune ore fa insieme a un ex deputato di opposizione del governo cinese Margaret Ng Ngoi-yee, e alla cantante Denise Ho Wan-sze è stata per "collusione con forze straniere", uno dei quattro reati che prevede la legge che grava su Hong Kong che era stata decisa da Pechino nel giugno 2020 e condannata a livello internazionale perché può comportare pene severissime che arrivano anche all'ergastolo.L'INTERROGATORIO, POI IL RILASCIOIl cardinale Zen ha passato alcune ore all'interno di una stazione di polizia per un interrogatorio come aveva dichiarato a AdnKronos Padre Bernardo Cervellera, missionario del Pime adesso a Hong Kong. "La Polizia per ora non ha detto niente". Durante il pomeriggio, poi, anche la Santa Sede si era espressa in merito alla vicenda apprendendo "con preoccupazione la notizia dell'arresto del cardinale Zen" e seguendo "con estrema attenzione l'evolversi della situazione". Nelle ore convulse si era fatta sentire anche la Lega sottolineando come si trattasse dell'ennesimo attacco "alla libertà di professare la propria fede religiosa" dove è fondamentale che anche tutta l'Europa facesse "sentire la propria voce" contro il regime di Pechino che "non può continuare a ridurre al silenzio ogni voce libera che crede negli stessi valori e principi su cui poggiano i pilastri dell'Occidente".Poi, però, è arrivata la lieta notizia del rilascio tramite cauzione come ha fatto sapere la piattaforma Hong Kong 01. Gli altri due arrestati assieme a Zen non erano persone casuali ma facevano del "612 Humanitarian Relief Fund", un Istituito che offre assistenza finanziaria ai partecipanti delle proteste a favore della democrazia nel 2019. Tra l'altro, ieri era stato arrestato anche un altro amministratore del fondo che stava per decollare alla volta della Germania.LA FIGURA DEL CARDINALEQuanto accaduto non è un fatto nuovo: il cardinale Zen è da tempo sotto la lente d'ingrandimento della Cina. A gennaio ebbe alcuni attacchi dove veniva accusato di aver incitato alcuni studenti a ribellarsi, nel 2019, contro alcune misure decise da Pechino. Ed è proprio nella capitale cinese che il religioso viene visto con avversione per le critiche al controllo del Partito comunista cinese verso le comunità religiose. Ha da sempre difeso i diritti civili a Hong Kong e nella Cina, come ricorda AsiaNews, Zen "ha spesso assistito alle udienze che vedono imputati politici e attivisti filo-democratici, finiti alla sbarra con l'accusa di aver violato il provvedimento sulla sicurezza nazionale".Zen è una figura delle figure, se non la figura, più importante sia per la guida spirituale di Hong Kong che a livello politico per il movimento democratico. Si è sempre schierato contro le malefatte della polizia e le pressioni cinesi su quella che era l'ex colonia. In passato, poi, aveva criticato apertamente le politiche del Vaticano e le trattative con i leader comunisti cinesi dopo che furno nominati in maniera congiunta alcuni vescovi. Per Zen quell'episodio fu "irriguardoso" verso milioni di credenti che anche rischiando la propria pelle continuano a credere e coltivare la propria fede anche in un regime come quello cinese che reprime e condanna queste forme religiose."L'arresto di un cardinale di 90 anni per le sue attività pacifiche è un altro episodio scioccante per Hong Kong, che mostra bene la caduta libera della città per quanto riguarda i diritti umani negli ultimi due anni", ha affermato, infine, Human Rights Watch.Nota di BastaBugie: Stefano Magni nell'articolo seguente dal titolo "Joseph Zen arrestato a Hong Kong, anche la libertà religiosa ha le ore contate" parla dell'arresto del cardinale, 90 anni da poco compiuti, che poi è stato liberato su cauzione. Non è un incidente di percorso, ma l'ultima tappa di un disegno ben congegnato ed accelerato nel 2019.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 12 maggio 2022:Ad Hong Kong le autorità hanno arrestato il cardinale Joseph Zen. La notizia ha sconvolto la Chiesa, il Vaticano ha espresso preoccupazione per la sorte del vescovo emerito di Hong Kong. Il cardinale, 90 anni da poco compiuti, è stato liberato su cauzione. In ogni caso, resta aperto il procedimento contro di lui. Dopo la libertà politica e quella di espressione, ad Hong Kong, sempre più indistinguibile dal resto della Cina, sta scomparendo anche la libertà di religione. È l'ultima tappa di un percorso già segnato ed accelerato nel 2019.Joseph Zen è da sempre la voce critica di Hong Kong sia sull'accordo segreto fra Cina e Vaticano, sia sul regime comunista cinese. Si è esposto in prima persona in difesa dei manifestanti democratici, nel corso della rivoluzione "degli ombrelli" (2014) e poi delle manifestazioni di massa contro la legge sull'estradizione del 2019. Il regime di Pechino lo aveva preso nel mirino, con articoli denigratori sulla stampa ufficiale. L'arresto è motivato dalla presunta violazione della nuova Legge per la sicurezza nazionale, imposta a Hong Kong da Pechino, proprio a seguito delle manifestazioni del 2019. L'accusa rivolta a Joseph Zen è quella di sospetta collusione con "forze straniere": era uno dei cinque amministratori del Fondo 612, con cui erano stati aiutati i manifestanti democratici nel pagamento delle spese legali o sanitarie che dovevano affrontare. Con Zen sono stati fermati dalla polizia due altri amministratori: la cantante Denise Ho Wan-sze, e l'ex parlamentare dell'opposizione Margaret Ng Ngoi-yee. Il giorno prima si era proceduto all'arresto di un quarto amministratore, il professor Hui Po Keung, fermato all'aeroporto internazionale mentre stava per imbarcarsi su un volo diretto in Germania"La Santa Sede ha appreso con preoccupazione la notizia dell'arresto del Cardinale Zen e segue con estrema attenzione l'evolversi della situazione", è il comunicato scritto rilasciato da Matteo Bruni, direttore della Stampa della Santa Sede. Anche gli Stati Uniti hanno espresso la loro protesta, nel giorno dell'arresto, chiedendo il rilascio di "coloro che sono stati arrestati e accusati, ingiustamente, come il cardinale Joseph Zen".L'arresto e la successiva liberazione su cauzione del cardinal Zen, segna l'inizio del "regno" di John Lee, nuovo capo dell'esecutivo di Hong Kong, insediatosi da appena due giorni. Nel 2019 era a capo della polizia ed ha gestito direttamente la repressione delle manifestazioni di piazza. Ha anche supervisionato l'imposizione della nuova Legge per la sicurezza nazionale. John Lee e funzionari fedeli a Pechino come lui, erano esattamente il motivo per cui buona parte della popolazione di Hong Kong era scesa in piazza per protesta.Lo spiegava proprio il cardinale Zen, nell'intervista che aveva rilasciato alla Nuova Bussola Quotidiana nel 2020: «I comunisti non capiscono cosa è una società libera e non possono tollerare che Hong Kong sia autonoma. Dovevamo essere autonomi per 50 anni, ma non siamo neppure a metà del percorso che ci hanno già tolto tutto. Con la nuova Legge sulla sicurezza nazionale, se ci arrestano possiamo essere privati dell'assistenza di un avvocato, non è permesso che i parenti vengano a trovarci in carcere, possiamo essere deportati in Cina e sparire. Esortiamo tutti ad essere prudenti e a non fornire pretesti, ma qualunque parola può essere usata contro di noi. La cosa più dolorosa è vedere tanta gente, soprattutto i giovani, che non può trattenersi più, vede che ci stanno togliendo tutto e non pensa più alla propria incolumità, al proprio futuro. E incontra la brutalità della polizia».L'elezione di John Lee, domenica, è stata praticamente una cooptazione in cui il voto si è ridotto a un rito formale. È stato infatti scelto dal voto di un comitato di 1500 membri, accuratamente selezionati in base al loro "patriottismo". Hong Kong non è mai stata democratica, né quando era una colonia britannica, né dopo la sua restituzione alla Cina nel 1997. Ma il percorso che stava intraprendendo verso una maggiore libertà, è stato interrotto. Ora il sistema della città autonoma è ancor più oligarchico e, quel che conta: direttamente controllato dal Partito Comunista Cinese.Se la riforma elettorale voluta da Pechino è la dimostrazione che nell'enclave di Hong Kong non ci sono più speranze per la libertà politica, la precedente imposizione della Legge per la sicurezza nazionale ha invece segnato la fine del sistema giudiziario indipendente, con le sue garanzie e il rispetto dell'habeas corpus derivati dalla tradizione britannica. Ora i reati puniti dalla nuova legge sono definiti in modo talmente ideologico (secessione, sovversione, sabotaggio...) ed arbitrario, da segnare, di fatto, la fine dell'equo processo. La libertà di espressione ha subito un durissimo colpo con l'arresto dell'imprenditore ed editore cattolico Jimmy Lai e la chiusura di Apple Daily, punto di riferimento dell'opposizione democratica al comunismo. L'arresto di Zen è il chiaro segnale che anche la libertà di religione ha le ore contate.
Si è aperta a Pechino la sessione annuale del Comitato Centrale del Partito comunista cinese per emettere una "terza storica risoluzione”. Che cosa si sono detti e che valore ha la risoluzione? Silvia Boccardi e Francesco Rocchetti ne parlano con Filippo Fasulo, analista dell'Osservatorio Geoeconomia di ISPI
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Hai mai sentito parlare del “butterfly effect” quello secondo cui un battito d'ali di una farfalla in Brasile può scatenare una tempesta in Texas?I mercati finanziari si trovano ad affrontare questa settimana un classico EVENTO FARFALLA: il bubbone Evergrande, la principale società immobiliare cinese che rischia di diventare insolvente, ovvero di non riuscire a pagare i propri fornitori, le banche e gli obbligazionisti che hanno finanziato la società, gli azionisti e i suoi stessi clienti.Con quali rischi? Evergrande potrebbe infettare non solo il mercato finanziario cinese ma a cascata fare altre vittime che non c'entrano niente. Il crollo del colosso immobiliare cinese ha provocato lunedì 20 settembre la discesa dei prezzi in Borsa delle aziende che vendono lusso, producono ferro e per contagio pure bastoncini di pesce e Bitcoin (-10%). Una bella patata bollente per il governo cinese da gestire poiché si stima che questa società abbia accumulato almeno 300 miliardi di dollari di debiti.Nel corso dell'anno il titolo Evergrande ha perso l'80% del valore di Borsa e ci sono in Cina molti investitori infuriati anche perché per anni questa società è stata considerata “troppo grande per fallire”. Più tardi il governo cinese interverrà maggiore è il rischio di contagio poiché in Cina la percentuale di finanziamenti che arrivano dalle prevendite degli immobili è in media del 50% e per il resto gli immobiliaristi si fanno finanziare dal mercato tramite obbligazioni o ricorrendo al credito bancario. Se i cantieri si fermano, le famiglie non acquistano nuove case per paura di perdere i loro soldi dati per gli anticipi, chi ha già pagato si infuria, i fornitori non vengono pagati, le banche iniziano a erogare credito agli immobiliaristi con il contagocce e i titoli quotati crollano. Una bella spirale. Xu Jiayin, il fondatore della società immobiliare Evergande, ex contadino, figlio di un soldato in pensione dell'Esercito Popolare di Liberazione ancora il 1° luglio era nell'Olimpo del potere cinese e festeggiava il centesimo anniversario del Partito Comunista Cinese.La sua società ha investito anche nelle auto elettriche e nei servizi internet oltre che sul calcio come ogni nuovo “bravo” miliardario cinese con la squadra del gruppo allenata da Marcello Lippi in passato e ora da Fabio Cannavaro. Favorito da un controllo governativo molto leggero e da una tassazione praticamente assente sulle proprietà immobiliari, negli anni il real estate cinese è cresciuto nel passato a ritmi vertiginosi quando si costruivano intere città puntando sull'urbanizzazione e la fuga dalle campagne. Ora il governo cinese si trova a gestire questa patata bollente che è scappata di mano al suo fondatore e le autorità cinesi possono se vogliono evitare una catastrofe anche se sono combattuti fra etica (frenare la speculazione immobiliare) e real politik (evitare un effetto domino negativo a catena). Ovviamente Pechino, che esercita la massima influenza su un settore bancario quasi interamente di proprietà statale, può emettere un ordine in qualsiasi momento per salvare Evergrande ma deve anche salvare la faccia dopo che aveva stretto le viti e si trova nella difficilissima situazione di salvare capra e cavoli. Xi Jinping si trova a misurarsi nell'immediato con il ballo del mattone. "Non bruciare la casa per spaventare il topo" recita un proverbio cinese. Vedremo Xi Jinping, il fustigatore di costumi, quale strada sceglierà nel caso Evergrande.
1-Caldo record in Canada. Minacciata dalle fiamme Lytton, la cittadina della Columbia Britannica canadese che ha registrato 49,6 gradi centigradi. ( Massimiliano Pasqui -CNR) ..2-Shanghai 1 luglio 1921. oggi il Partito Comunista Cinese compie 100 anni. ..“ Nessuna forza straniera potrà renderci più schiavi” il monito del Presidente Xi Jinping durante le celebrazioni. ( Gabriele Battaglia) ..3- Occultamento di crimini contro l'umanità: La giustizia francese ha aperto un'inchiesta..nei confronti di quattro colossi dell'abbigliamento accusati di sfruttare il lavoro della minoranza musulmana in Cina. ( Riccardo Noury) ..4-Stati Uniti. Incriminati la Trump Organization e il suo direttore finanziario per evasione fiscale...( Roberto Festa) ..5-Violenza sulle donne. Da oggi la Turchia è fuori dalla Convenzione di Istanbul...In corso manifestazioni di protesta contro il decreto emanato dal presidente Erdogan. ..( Serena Tarabini) ..6-India. Divario di genere anche nella campagna vaccinazione. ( Diana Novelletto) ..7-World Music. Da Timbuctu l'album postumo di Kaira Arby, la cantante tuareg che aveva sfidato con la sua arte i fondamentalisti. ( Marcello Lorrai)
Martedì parlandovi di quello che stava venendo fuori sui maltrattamenti denunciati dai detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, vi avevo detto che si trattava di presunte violenze perché siamo ancora in fase di indagine e saranno poi i processi a stabilire quello che è successo e le responsabilità. Dopo aver registrato la puntata del podcast ho visto, li avrete visti probabilmente anche voi, i video delle telecamere di sorveglianza che mostrano quello che è successo in carcere. Ecco, allora, le violenze degli agenti contro i detenuti non sono presunte, ci sono state e i video le mostrano chiaramente. Poi certo saranno i processi eventualmente a stabilire le colpe e le pene. Ma i maltrattamenti sono certi, e sono una vergogna vera. Io sono Alessio Balbi e questo è NewsBox, il podcast di Repubblica che ogni giorno vi spiega le notizie in maniera semplice, senza dare niente per scontato. Oggi proviamo a fare chiarezza sul green pass vaccinale appena partito, e poi parliamo del Partito Comunista Cinese che festeggia 100 anni mostrando i muscoli, e di uno scandalo che sta travolgendo la chiesa cattolica in Canada e non solo. • Per le vostre domande: instagram.com/alessiobalbi • Per ricevere un messaggio appena esce una nuova puntata: t.me/newsbox • NewsBox su Alexa: amzn.to/2XTmlUj
Cinque Stelle spaccati e senza un leader, e ora come ci costruisce un campo alternativo alle destre? Microfono aperto con Giuliano Santoro del manifesto, Daniela Preziosi di Domani e Carlo Galli politologo. I cento anni del Partito Comunista Cinese con Gabriele Battaglia e la fiaccolata a Valsamoggia per Chiara, la sedicenne uccisa da un coetaneo: interviste di Riccardo Tagliati
I 100 anni del #PCC , poi Hong Kong e la crisi in Corea del Nord.
1-Libia, alla ricerca della normalità tra blackout elettrici e traffico impazzito..Racconti da Tripoli e Misurata di Emanuele Valenti...2- Canada. Continua l' ondata del caldo straordinario. Nelle ultime ore la temperatura ha toccato 49,6 gradi centigradi. Intervista di Marianna Mancini a Jam Polderman, sindaco di Lytton, la cittadina simbolo di questo fenomeno senza precedenti...3- Al via a Parigi la conferenza dell'Onu sulla parità di genere. L'obiettivo è costruire un'economia con più eguaglianza tra i sessi e combattere ogni forma di discriminazione e violenze contro le ..donne. ( Esteri) ..4-Shanghai 1 luglio 1921. Il Partito Comunista Cinese compie 100 anni. ..Oggi la prima puntata. ( Gabriele Battaglia) ..5-Hong Kong: Un anno fa l'entrata in vigore della legge sulla sicurezza. Secondo Amnesty International la legge voluta da Pechino ha creato un'emergenza dei diritti umani per la popolazione. ( Riccardo Noury – Amnesty Italia) ..6-Diario Americano. Caos elettorale a New York ( Roberto Festa) ..7-Romanzo a fumetti. “Robert Capa, la verità è lo scatto migliore “ Il graphic novell di Florent Silloray. ( Maurizio Principato)
1-Caldo record in Canada. Minacciata dalle fiamme Lytton, la cittadina della Columbia Britannica canadese che ha registrato 49,6 gradi centigradi. ( Massimiliano Pasqui -CNR) ..2-Shanghai 1 luglio 1921. oggi il Partito Comunista Cinese compie 100 anni. ..“ Nessuna forza straniera potrà renderci più schiavi” il monito del Presidente Xi Jinping durante le celebrazioni. ( Gabriele Battaglia) ..3- Occultamento di crimini contro l'umanità: La giustizia francese ha aperto un'inchiesta..nei confronti di quattro colossi dell'abbigliamento accusati di sfruttare il lavoro della minoranza musulmana in Cina. ( Riccardo Noury) ..4-Stati Uniti. Incriminati la Trump Organization e il suo direttore finanziario per evasione fiscale...( Roberto Festa) ..5-Violenza sulle donne. Da oggi la Turchia è fuori dalla Convenzione di Istanbul...In corso manifestazioni di protesta contro il decreto emanato dal presidente Erdogan. ..( Serena Tarabini) ..6-India. Divario di genere anche nella campagna vaccinazione. ( Diana Novelletto) ..7-World Music. Da Timbuctu l'album postumo di Kaira Arby, la cantante tuareg che aveva sfidato con la sua arte i fondamentalisti. ( Marcello Lorrai)
Quella odierna non è certo la stessa Cina isolata e profondamente arretrata che usciva dal secondo conflitto mondiale. Conclusa la tragica parentesi della Rivoluzione Culturale con la morte di Mao Zedong, il periodo di riforme economiche, politiche e sociali portate avanti da Deng Xiaoping, passato alla storia come il “Grande Riformatore”, ha permesso al cosiddetto Regno di Mezzo l'apertura al mercato internazionale, senza però mettere in discussione il sistema politico, alla cui salda guida rimane tutt'oggi il Partito Comunista Cinese. Dal punto di vista geopolitico e delle relazioni internazionali, la Repubblica Popolare Cinese seppur inizialmente apparsa come attore regionale, si attesta oggi come potenza globale sullo scacchiere internazionale. Questo non solo significa avere un peso specifico nella regione asiatica ma vantare una capacità di proiezione dei propri interessi che va ben al di là della sua immediata sfera di influenza. Per comprendere meglio quale ruolo la Cina giochi a livello internazionale e quale sia la sua rilevanza in ambito tecnologico, in questa puntata saremo accompagnati dal giornalista de “il Manifesto”, nonché fondatore del collettivo “China Files - Reports from Asia” ed autore del libro “Red Mirror - il nostro futuro si scrive in Cina”: Simone Pieranni. Speakers: Giulia Secci, Pasquale Simone Cristalli Sound engineers: Daniele Baldo, Niccolò Delporto
Questa settimana parliamo delle Due Sessioni del
1) SENZA FIBRA OTTICA RISCHIA IL LAVORO2) PROPAGANDA ANTI-PCC NELLA CASSETTA POSTALE3) SMANIA D'ESTATE, OMBRELLONI QUASI ESAURITI4) BIGLIETTO PER LA PISCINA PRIVATA5) IL FORREST GUMP DEL MUGELLO CORRE LUNGO L'ITALIABACKGROUND MUSICTitle: Blood Problems (Argofox release)Author: CityfiresLicense: Creative Commons AttributionLinks: https://soundcloud.com/cityfires/blood-problems-instrumentalhttps://www.youtube.com/watch?v=tANXMypu9Vw&t=0sI LINK AGLI ARTICOLIhttps://iltirreno.gelocal.it/lucca/cronaca/2021/02/24/news/senza-fibra-ottica-e-un-odissea-quotidiana-ne-ho-bisogno-il-mio-lavoro-e-a-rischio-1.39949802https://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/21_febbraio_25/nella-chinatown-prato-posta-piena-di-volantini-contro-pechino-78442462-773f-11eb-84dc-eac143b95a3f.shtmlhttps://iltirreno.gelocal.it/cecina/cronaca/2021/02/24/news/tutti-in-cerca-di-ombrelloni-per-l-estate-i-balneari-non-abbiamo-piu-posti-1.39948016https://www.ilcuoioindiretta.it/cronaca/2021/02/24/faceva-pagare-il-biglietto-per-la-piscina-privata-multato-52enne-di-fucecchio/92938/https://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/21_febbraio_24/michele-forrest-gump-mugello-sfida-fare-tutta-l-italia-corsa-1d9965b4-76bc-11eb-ad76-985f4a68d3f6.shtmlSCRIPTBuongiorno, buon pomeriggio, buonasera, ovunque voi siate, comunque ci ascoltiate, benvenuti ad una nuova puntata di What's Up Tuscany, il podcast quotidiano dell'Arno dove potrete trovare le notizie più interessanti di oggi, Giovedì 25 febbraio 2021, selezionate dalla nostra redazione. Se vi piace quel che facciamo, iscrivetevi e condividete questo podcast sui vostri profili social, ve ne saremmo davvero grati.Iniziamo con un articolo che abbiamo letto ieri sera sul Tirreno, una storia figlia dei nostri tempi che fa capire come siamo tutti diventati dipendenti da certe tecnologie. Se per molti una connessione lenta è solo un fastidio, per i liberi professionisti costretti a lavorare da remoto può diventare un problema serissimo. Alessandro Giampaoli, tecnico elettronico residente a Porcari, fino all'anno scorso si recava di persona nelle fabbriche dei suoi clienti per mettere a punto i loro macchinari. Ora, invece, è costretto a fare tutto da remoto ma la sua connessione non è sufficiente per molti lavori più complicati. Perdere un incarico è già un grosso problema per un libero professionista, ma esserci costretto per l'inefficienza dei gestori è davvero paradossale. Quando i macchinari si bloccano, ogni minuto di ritardo costa migliaia di euro - la velocità della rete è quindi essenziale. Alessandro vive in una corte privata a poche decine di metri dalla strada dove la fibra già arriva ma, nonostante si sia offerto di pagare l'allacciamento di tasca propria, Telecom fa orecchie da mercante. “Soprattutto in questo periodo mi sarei aspettato un maggior impegno per adeguare le infrastrutture fondamentali per poter lavorare. E in un certo senso un po' di solidarietà in più”. Fa davvero riflettere come gran parte della nostra vita dipenda da una cosa che vent'anni fa era solo “roba da fissati”. Welcome to the future.Passiamo ora ad una storia che abbiamo letto stamattina sul Corriere Fiorentino che dimostra come, specialmente a Prato, la Cina sia davvero vicina. A far rumore un volantino indirizzato agli oltre 24 mila cittadini di origine cinese residenti in città, dal contenuto quantomeno singolare. Invece delle solite pubblicità, il volantino in italiano e cinese è dichiaratamente politico e fortemente critico sull'operato del Partito Comunista Cinese. Se alcune delle dichiarazioni sembrano piuttosto esagerate, altre critiche ai comportamenti dei mandarini del PCC sembrano decisamente più mirate. I più fedeli al partito, il cui controllo si estende ben oltre i confini dell'ex Celeste Impero, hanno riportato il tutto al console cinese a Firenze e sono pronti a gridare alle fake news. Altri, probabilmente, avranno avuto reazioni ben diverse ma preferiranno rimanere in silenzio per evitare guai. Se c'è chi guarda a Guo Wengui, nemico pubblico numero uno del regime cinese, altri pensano che il volantino sia partito dall'interno della comunità cinese. Difficile sapere se si tratti davvero di fake news o di controinformazione degli oppositori al regime, l'unica cosa certa è che una comunità nota per la sua “invisibilità”, potrebbe uscirne spaccata in due. Vi faremo sapere di eventuali sviluppi nei prossimi giorni.Facciamo ora un salto sulla costa livornese, dove, secondo un articolo che abbiamo letto sull'edizione di Cecina del Tirreno, la voglia d'estate è talmente grande da aver spinto molti a prenotare gli ombrelloni per l'estate con ampio anticipo, tanto da esaurire di già i posti disponibili. Forse spinti da questo febbraio da record, con temperature davvero inconsuete per la stagione, le prenotazioni per i mesi di luglio e agosto sono più che raddoppiate in molte dei bagni da Vada a Castiglioncello. Gli operatori sono sorpresi da questo nuovo fenomeno: a parte i clienti storici che riconfermano a febbraio, le richieste dei nuovi clienti arrivano di solito attorno a Pasqua. Quest'anno invece è da un mese che arrivano le prenotazioni. A complicare il tutto la diminuzione degli ombrelloni legata alle norme anti-COVID e le liste di attesa si allungano. Molti fanno sapere che il mese d'agosto è già esaurito e pure per luglio i posti disponibili sono pochi. Alcuni operatori sono sconsolati, sicuri che se non riusciranno a fornire a questi clienti un ombrellone, andranno da altre parti. La speranza di tutti è che la situazione della pandemia consenta un'estate almeno come quella dell'anno scorso. Insomma, se all'estero molti iniziano a prenotare viaggi oltre frontiera, il massimo che molti italiani sognano è un ombrellone in spiaggia…Passiamo ora ad una notizia curiosa che abbiamo letto sul Cuoio in Diretta ieri sera, venuta alla luce dopo mesi di indagine. Lo scorso agosto, forte della posizione isolata, nelle colline tra Fucecchio e San Miniato, un uomo di 52 anni aveva ben pensato di trasformare la sua piscina privata in una sorta di stabilimento improvvisato, con tanto di snack, sdraio e bagnino - lui stesso. Tutto in cambio di un modico biglietto d'ingresso. Bene lo spirito imprenditoriale, ma la piscina era ad uso privato, senza nessuna autorizzazione per l'uso pubblico. Il successo dell'iniziativa aveva attirato l'attenzione dei vigili che si sono resi conto che attorno alla piscina c'erano talvolta 30 persone. Alla fine, ovviamente, è arrivata la chiusura ed una multa di oltre mille euro per il creativo imprenditore. Siamo sicuri che, se gli ombrelloni in spiaggia saranno introvabili, qualcuno proverà ad imitarlo nei prossimi mesi…Chiudiamo la puntata di oggi con una storia molto singolare che abbiamo letto sul Corriere Fiorentino, quella di un trentenne del Mugello che ha deciso di emulare Forrest Gump ed attraversare l'Italia da nord a sud. Michele Gramigni, residente a Barberino, partirà il 5 aprile da Predoi, il punto più a Nord della penisola, per arrivare 52 giorni dopo a Marina d'Avola, l'estremo opposto a Sud. 1588 chilometri tutti a corsa senza un solo giorno di sosta, da 35 a 40 chilometri al giorno sempre su strade asfaltate con dislivelli anche di 1500 metri. Sulle spalle uno zaino da 30 litri con il minimo indispensabile. A parte il supporto di una ditta di calzature ed il patrocinio dei comuni che attraverserà, Michele non sa ancora dove passerà la notte o dove mangerà, spera che qualcuno si faccia avanti. “Miccia Gump” ha quindi ben pensato di imitare il suo eroe cinematografico anche in questo, lasciando buona parte della programmazione alla buona sorte. Un'iniziativa davvero singolare, per una volta senza richiesta di fondi per fini benefici, ma solo per la voglia di fare qualcosa di speciale. In bocca a lupo a Michele e a tutti quelli che, pandemia o meno, continuano a sognare in grande.Questo era tutto per oggi, sono Luca Bocci, ci sentiamo domani per una nuova puntata di What's Up Tuscany, il podcast quotidiano dell'Arno dove potrete trovare le notizie che, per noi, valgono bene una seconda occhiata. Ciao ciao gente!
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6430CENTO ANNI DI COMUNISMO NEL MONDO (1921-2021)Con la scusa dell'emergenza Covid le autorità di Pechino hanno chiuso i 155 luoghi religiosi della città (eppure nessun contagio è stato trasmesso in chiesa)di Mauro FaverzaniLa notizia potrebbe esser considerata sin ridicola, se in realtà non fosse estremamente tragica: col pretesto dell'«emergenza Covid», le autorità di Pechino hanno chiuso a chiunque tutti e 155 i luoghi religiosi della capitale, sospeso le «attività religiose collettive» e deciso un'ulteriore stretta sulle «attività illegali» delle comunità sotterranee. Ciò, nonostante la pandemia sia esplosa in un laboratorio e non certo in un edificio sacro. L'annuncio ufficiale è giunto nel corso di un'apposita conferenza-stampa, promossa lo scorso 8 gennaio dall'Ufficio di informazione del governo della città, lo stesso che curiosamente ha dichiarato quanto segue: «Finora non si sono verificate nuove infezioni di polmonite e nessun caso sospetto fra gli 840 religiosi in 155 sedi religiose della nostra città e l'obiettivo "zero contagio" è stato raggiunto». E allora, verrebbe da dire?Il lockdown ha sbarrato i luoghi di culto sin dal gennaio dell'anno scorso con una breve riapertura a luglio, sia pure a condizioni rigorosissime: ingressi contingentati, rilevazione della temperatura, distanziamento, riti brevi e via elencando. Nessun'altra concessione.Già a Natale i continui controlli condotti dalla Polizia e le restrizioni strettissime imposte spinsero già molti sacerdoti a gettare la spugna ed a chiudere le proprie chiese, affidandosi alle celebrazioni online. Ora, assurdamente, ci si son messi pure i messaggi anonimi sui social, che accusano i cattolici ed i missionari stranieri d'essere i nuovi "untori" e di diffondere il virus nell'Hebei, guarda caso la provincia con la maggiore percentuale di cattolici. Persino l'Associazione patriottica ha precisato come tali affermazioni siano assolutamente infondate, essendovi finora un solo cattolico di Shijiazhuang, la capitale provinciale, risultato positivo al Covid-19.Ma niente da fare. Le chiese resteranno chiuse ed, anzi, le autorità hanno assicurato di «condurre indagini speciali sulle attività religiose illegali nelle aree rurali, frenarle risolutamente e prevenire il rischio di diffusione dell'epidemia». E precisano come «il virus trovato a Shijiazhuang ed a Xingtai sia importato dall'Europa». Ovvero la Cina accusa l'Europa d'aver diffuso il Coronavirus. Anche questa sarebbe forse un'affermazione esilarante, se la faccenda non fosse drammaticamente seria. Tant'è vero che tra i fedeli circola la convinzione che, in realtà, il virus abbia rappresentato per Pechino l'occasione per azzerare le comunità sotterranee. [...]Poche settimane fa, il Partito comunista di Wenzhou, nella provincia dello Zhejiang, ha imposto a tutti gli insegnanti di impegnarsi per iscritto a non professare alcuna religione ed a proporre in merito anzi l'opinione marxista, a promuovere attivamente l'ateismo tra gli studenti e la «nuova civiltà socialista», riservandosi ispezioni ed azioni disciplinari tra docenti ed alunni, qualora qualcuno si dichiarasse credente. Va qui ricordato come già il regime abbia vietato a tutti i minori di 18 anni la partecipazione alla S. Messa. [...] Più o meno nello stesso periodo, la Sara ovvero l'Amministrazione statale cinese per gli Affari religiosi ha introdotto nuove norme circa le attività religiose straniere nella Repubblica popolare, sospettando che in esse possano intrufolarsi operazioni di "spionaggio". Per questo è stato imposto loro una piena e totale sottomissione a leggi e regolamenti cinesi, devono registrarsi, accettare controlli sui propri membri (devono essere tutti, rigorosamente stranieri) e sul materiale in essi utilizzato, inoltre tali comunità devono restare del tutto isolate e non aver contatti con quelle analoghe cinesi. All'esterno delle attività religiose straniere non devono esservi simboli religiosi evidenti, non possono fondare scuole, fare "proselitismo" o accettare donazioni da cinesi. L'elenco potrebbe tristemente continuare. [...]Qualcuno potrebbe ritenere che, in ogni caso, non vi sia granché di cui preoccuparsi, poiché queste situazioni riguardano la sola Cina comunista. Certo, se proprio qualche giorno fa in Scozia il governo non avesse deciso di chiudere indiscriminatamente e completamente tutti i luoghi di culto, per contrastare l'«emergenza Covid», consentendo solo cerimonie online, tra lo sconcerto della Conferenza episcopale scozzese, secondo la quale non sussistono prove scientifiche, che possano «giustificare l'inclusione dei luoghi di culto tra i focolai di contagio», il che fa ritenere «arbitrarie ed ingiuste» le restrizioni imposte solo ai cattolici e non, ad esempio, al settore edile, né agli sport d'élite. Anche altri Stati europei si starebbero preparando per fare altrettanto. Discriminazioni, queste, di cui non è responsabile certo il Coronavirus. Il virus, in questi casi, è un altro, è ideologico, ma non è meno pericoloso e sta già circolando ovunque...Nota di BastaBugie: Roberto de Mattei nell'articolo seguente dal titolo "1921-2021: il comunismo sempre al potere" parla dei cento anni di comunismo al potere nel mondo: Corea del Nord, Cina e anche Italia.Ecco l'articolo completo pubblicato su Radio Roma Libera l'11 Gennaio 2021:Il 7 gennaio, il leader nordcoreano Kim Jong-un è stato eletto segretario generale del Partito dei lavoratori, in occasione dell'ottavo congresso del Partito, il primo negli ultimi cinque anni.Il ruolo di Kim come dittatore comunista della Corea è stato dunque ufficialmente riconfermato.Il Partito dei Lavoratori è infatti l'erede diretto del Partito Comunista Coreano fondato nel maggio del 1921, tre mesi dopo la fondazione del Partito Comunista Italiano, di cui sarà celebrato tra qualche giorno il centenario della fondazione, avvenuta a Livorno il 21 gennaio 1921.Nel 2021 ricorre anche il trentennio della auto-dissoluzione dell'Unione Sovietica. Dopo la caduta del muro di Berlino abbiamo assistito alla liquefazione dell'apparato burocratico comunista in Russia. Però, la fine del regime sovietico non segnò la fine del comunismo, ma la fine dell'anticomunismo, che si illuse che, dopo la caduta del muro di Berlino e dell'Unione Sovietica, il comunismo sarebbe scomparso dalla storia.Non è stato così. Il comunismo ha subito una metamorfosi, ma il suo nucleo dottrinale, il materialismo dialettico, continua a dominare in tutto il mondo. L'Occidente oggi è immerso in una filosofia di vita materialista e relativista. Come negarlo? E come negare che l'Occidente sia ancora guidato da una classe dirigente e intellettuale di origine comunista?In Oriente, la Corea di Kim Jong-un è la longa manus della Repubblica popolare cinese, governata da un dittatore, XI Jinping, che rivendica continuamente la dottrina e la prassi del comunismo. In Cina c'è l'obbligo di studiare Marx, Lenin, Mao e lo stesso pensiero di Xi Jinping, se non si vuole perdere il posto e scomparire nei campi di concentramento, più che mai affollati da schiavi che, con il loro lavoro, permettono la sussistenza dell'economia cinese.Xi Jinping ha detto che la religione è incompatibile con la "fede" marxista e ha presentato se stesso e il Partito Comunista Cinese come «atei marxisti inflessibili». Nel 2020 è stato pubblicato un importante libro della sinologa francese Alice Ekman, dal titolo Rouge vif, che smentisce abbondantemente le teorie di chi pensa che la Cina non sia più comunista.La Cina è comunista e si avvia ad essere la prima superpotenza mondiale. La Corea del Nord è una proiezione politica della Cina. Il suo capo, Kim Jong ha ribadito nell'ultimo congresso del Partito Comunista che il nemico più grande della Corea sono gli Stati Uniti e ha ordinato di sviluppare missili nucleari terrestri e subacquei, perché il suo paese, deve rafforzare la sua capacità militare contro gli Stati Uniti. Lo stesso pensa e fa la Cina di Xi Jinping, che alle armi nucleare, aggiunge quelle informatiche e biologiche, su cui si lavora senza sosta nei suoi laboratori. Titolo originale: In Cina chiese chiuse per Covid. Ma anche in Scozia...Fonte: Corrispondenza Romana, 13 Gennaio 2021Pubblicato su BastaBugie n. 699
Può dalla Cina venire una buona notizia, in particolare di questi tempi? Sembra proprio di sì. Qualche settimana fa il Partito Comunista Cinese ha tenuto un importante appuntamento, quello per decidere del quattordicesimo Piano Quinquennale, da cui come di consueto sono scaturite pagine e pagine di linee guida su come dovrà essere la società cinese nei prossimi anni. L'odiata frase “pianificazione familiare” è scomparsa dal piano quinquennale. “Pianificazione familiare” era – le dittature in Cina come da noi, hanno paura delle verità e delle parole che le esprimono - un eufemismo per la politica del figlio unico. è stata finalmente eliminata dal Piano quinquennale. E probabilmente ha causato il più alto numero di bambini uccisi nella pancia della madre di tutta la storia umana.
Può dalla Cina venire una buona notizia, in particolare di questi tempi? Sembra proprio di sì. Qualche settimana fa il Partito Comunista Cinese ha tenuto un importante appuntamento, quello per decidere del quattordicesimo Piano Quinquennale, da cui come di consueto sono scaturite pagine e pagine di linee guida su come dovrà essere la società cinese nei prossimi anni. L'odiata frase “pianificazione familiare” è scomparsa dal piano quinquennale. “Pianificazione familiare” era – le dittature in Cina come da noi, hanno paura delle verità e delle parole che le esprimono - un eufemismo per la politica del figlio unico. è stata finalmente eliminata dal Piano quinquennale. E probabilmente ha causato il più alto numero di bambini uccisi nella pancia della madre di tutta la storia umana.
Accademia Rebelde. Formazione politica, conoscenza storica, controffensiva culturale.
>con Angelo D'Arcangeli< Accademia Rebelde presenta il secondo dei tre appuntamenti del ciclo "Le nostre rivoluzioni". // La lunga lotta per il socialismo: la rivoluzione cinese // La Rivoluzione d'Ottobre aveva mostrato che la rivoluzione socialista era possibile, che il proletariato poteva prendere il potere. È stato un avvenimento che ha scosso tutto il movimento socialista e operaio e tutti i movimenti che nei paesi oppressi dal colonialismo lottavano per la liberazione nazionale. Mao Tse Tung sintetizzò questa spinta affermando: “I cannoni dell'Aurora hanno risvegliato la Cina!”. Nato nel 1921 su impulso della Rivoluzione d'Ottobre, il Partito Comunista Cinese guidato da Mao Tse Tung è stato il regista e la guida della prima rivoluzione anti-coloniale e socialista vittoriosa in Oriente. Un processo rivoluzionario che si è articolato in 28 anni e che ha affrontato una durissima lotta prima contro gli occupanti giapponesi e poi contro il baluardo della reazione cinese costituito dal Koumintang. È stata una rivoluzione complessa e al contempo geniale, che ha saputo ispirarsi all'esperienza dell'Ottobre imparando però a liberarsi da una sua imitazione dogmatica e a delineare una via originale e specifica per la rivoluzione in Cina. “Chi non fa inchiesta non ha diritto di parola!” aveva affermato Mao contro il dogmatismo e l'imitazione libresca dell'Ottobre, analizzando e chiamando il Partito ad analizzare la reale composizione di classe del paese per individuare le forze specifiche motrici del processo rivoluzionario, le forze ausiliarie, i possibili alleati, i nemici e per tracciare il contenuto particolare della rivoluzione in Cina, combinando la lotta per la liberazione nazionale con quella contro il sistema feudale senza però finire al carro della borghesia nazionale. La lotta del PCC è proseguita oltre la presa del potere nel 1949: è stata una lotta per la costruzione del socialismo nelle difficili condizioni economiche e sociali in cui versava la Cina in quel periodo. Ma è stata anche una lotta che nel Partito vedeva concretizzarsi, convivere e scontrarsi le due vie entrambe possibili nella fase di transizione: la via dell'avanzamento verso il socialismo e quella della restaurazione. Analizzando quanto avveniva in URSS, sotto la guida di Nikita Kruscev, dopo la morte di Stalin e il XX Congresso del PCUS (1956) e quanto avveniva nella Cina stessa, Mao lanciò una lotta ideologica sul piano internazionale e sul piano nazionale contro il revisionismo moderno: contro la coesistenza pacifica tra il campo socialista e il capitalismo, contro la via pacifica al socialismo nei paesi imperialisti, contro la restaurazione del capitalismo nei paesi socialisti. Questa lotta in Cina si concretizzò nella Rivoluzione Culturale Proletaria (1966-1976). Ragioneremo assieme sulle tappe principali di questo percorso, ricco di lezioni per il nuovo assalto al cielo. Prossimo appuntamento: // Una rivoluzione ininterrotta. La rivoluzione cubana (11/12) I nostri canali social Youtube > https://www.youtube.com/channel/UCYbJl0ZdY0W3sZYiJPrFaQQ/featured Facebook > https://www.facebook.com/retedeicomunistirm Instagram > https://www.instagram.com/accademia_rebelde/ Sito> http://www.retedeicomunisti.net/ Prossimi appuntamenti: // Una rivoluzione ininterrotta. La rivoluzione cubana (11/12) Accademia Rebelde Formazione politica, conoscenza storica, controffensiva culturale. Un filo rosso tra passato e presente, verso il nuovo assalto al cielo!
Nella città di Shifang, situata nella regione sud-orientale del Sichuan, i primi giorni del Luglio 2012 esplode una protesta contro un mega-progetto da 1,3 miliardi di euro per l’apertura di una fonderia di rame. Alla protesta partecipa gran parte della popolazione della città, ma viene violentemente repressa dal regime cinese. Nonostante questo, grazie anche all’ondata di sdegno levatasi in tutta la Cina, il progetto viene abbandonato. La realtà dei movimenti per la giustizia ambientale è ancora poco conosciuta, aldilà dei lavori d’indagine svolti da ricercatori legati all’Enviromental Justice. I casi registrati sono migliaia ogni anno e si articolano contro progetti impattanti, inceneritori, industrie inquinanti, attività estrattive, comprese quelle produzioni legate all’economia digitale, alle nuove tecnologie e alla cosiddetta green economy. La capacità d’azione di questi movimenti, composti principalmente dalle fasce più povere della popolazione, è quella di aver aperto degli spazi di negoziazione politica, annoverandosi tra le cause del cambio di strategia del Partito Comunista Cinese in campo ambientale. Il racconto di queste proteste è anche un’occasione per riflettere su queste politiche.
Sabato 24 febbraio il Partito comunista cinese ha proposto di cambiare la Costituzione eliminando l'attuale limite di due mandati per il presidente e il vicepresidente della Cina. Questa proposta verrà votata durante la doppia seduta del Parlamento cinese e potrebbe permettere all'attuale presidente Xi Jinping di rimanere al potere indefinitamente. Ovviamente si è subito scritto e detto che con questo nuovo orizzonte, Xi Jinping diventerà un “nuovo Mao”, anche se le somiglianze tra quella e questa Cina sono davvero poche.Non era così assurdo pensare che si arrivasse a questo scenario, visto che al XIX Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese (18 ottobre) non era stato inserito nel Comitato Permanente nessun membro della cosiddetta sesta generazione, quella che dovrà venire dopo Xi. Forse sarebbe più corretto dire che il successore di Xi sarà Xi stesso, che sarà formalmente rieletto per un secondo mandato durante la doppia seduta del parlamento, mentre nell'ottobre 2017 era già iniziato il suo secondo mandato come capo del partito comunista e delle forze armate. Una concentrazione di cariche e di potere che rendono sempre meno collettivo l'imperatore della Cina contemporanea, da partito a leader.Viene da dire che questa probabile decisione del PCC rappresenti il punto più alto di Xi Jinping, simbolo della Cina di oggi al punto da far inserire in Costituzione la sua visione del Paese, i “Pensieri sul Socialismo con Caratteristiche Cinesi per una Nuova Era”. Del resto oggi tutto passa da lui, dalle sue decisioni e visioni, o almeno questa è l'apparenza. Ma forse ci si dovrebbe anche interrogare sulla sua parabola per capire se invece qualcosa non stia andando storto nel Paese, tanto da richiedere che il potere torni a stringersi intorno a un uomo forte, come se si stesse perdendo il controllo.
A Pechino si è appena concluso il XIX Congresso del Partito Comunista Cinese. Xi Jinping è stato confermato segretario e ha ottenuto che il suo pensiero politico venga inserito nella Carta Costituzionale: prima di lui solo Mao e Deng Xiaoping ci erano riusciti. Qual è l'idea di Cina che Xi ha in mente? In cosa consiste il suo "Sogno Cinese"? Come sta cercando di realizzarlo, dalla campagna interna contro i funzionari corrotti all'acquisto dei club internazionali di calcio? E soprattutto perché ci riguarda da molto vicino?
A Pechino si è appena concluso il XIX Congresso del Partito Comunista Cinese. Xi Jinping è stato confermato segretario e ha ottenuto che il suo pensiero politico venga inserito nella Carta Costituzionale: prima di lui solo Mao e Deng Xiaoping ci erano riusciti. Qual è l'idea di Cina che Xi ha in mente? In cosa consiste il suo "Sogno Cinese"? Come sta cercando di realizzarlo, dalla campagna interna contro i funzionari corrotti all'acquisto dei club internazionali di calcio? E soprattutto perché ci riguarda da molto vicino?
Niente “blu Apec” sui cieli di Pechino per questo diciannovesimo Congresso del Partito Comunista Cinese. Caso, segno o sotterranea contestazione? Al netto di questa domanda semiseria, il clima per noi più interessante nella capitale cinese in questi giorni è soprattutto quello politico. Tra “sogno cinese”, “potenza socialista” e, come sempre, “Socialismo con caratteristiche cinesi”, scopriamo insieme a Gabriele Battaglia, giornalista che vive e lavora a Pechino, le parole chiave della Cina che verrà e che in questi giorni viene messa di fronte al proprio futuro dal suo sempre più potente leader, Xi Jinping.
Niente “blu Apec” sui cieli di Pechino per questo diciannovesimo Congresso del Partito Comunista Cinese. Caso, segno o sotterranea contestazione? Al netto di questa domanda semiseria, il clima per noi più interessante nella capitale cinese in questi giorni è soprattutto quello politico. Tra “sogno cinese”, “potenza socialista” e, come sempre, “Socialismo con caratteristiche cinesi”, scopriamo insieme a Gabriele Battaglia, giornalista che vive e lavora a Pechino, le parole chiave della Cina che verrà e che in questi giorni viene messa di fronte al proprio futuro dal suo sempre più potente leader, Xi Jinping.
1-Iraq. La perdita di Kirkuk costringe i curdi a sospendere il progetto per l'indipendenza. Secondo Baghdad i peshmerga sono tornati alle posizioni del 2014, prima dell'avanzata dell'ISIS (Azad Nebi, giornalista e cooperante curdo-siriano da Erbil).2-“Pechino deve avere un ruolo ancora più importante sulla scena globale”. Xi Jinping apre il Congresso del Partito Comunista Cinese. Verranno decise le politiche per i prossimi cinque anni (Gabriele Battaglia).3-Fare i conti con il passato. La metropolitana di Londra blocca la campagna pubblicitaria palestinese per i 100 anni della Dichiarazione Balfour. Nel 1917 il governo britannico promise per la prima volta uno stato ebraico in Palestina (Daniele Fisichella).4-Progetti sostenibili. Agricoltura e innovazione, la scommessa della Bretagna. Nella regione francese si produce meno, si preserva l'ambiente, si guadagna di più (Fabio Fimiani).5-Graphic Novel. Nick Cave: Mercy on Me. L'ultimo lavoro dell'artista tedesco Reinhard Kleist (Maurizio Principato)
1-Iraq. La perdita di Kirkuk costringe i curdi a sospendere il progetto per l'indipendenza. Secondo Baghdad i peshmerga sono tornati alle posizioni del 2014, prima dell'avanzata dell'ISIS (Azad Nebi, giornalista e cooperante curdo-siriano da Erbil).2-“Pechino deve avere un ruolo ancora più importante sulla scena globale”. Xi Jinping apre il Congresso del Partito Comunista Cinese. Verranno decise le politiche per i prossimi cinque anni (Gabriele Battaglia).3-Fare i conti con il passato. La metropolitana di Londra blocca la campagna pubblicitaria palestinese per i 100 anni della Dichiarazione Balfour. Nel 1917 il governo britannico promise per la prima volta uno stato ebraico in Palestina (Daniele Fisichella).4-Progetti sostenibili. Agricoltura e innovazione, la scommessa della Bretagna. Nella regione francese si produce meno, si preserva l'ambiente, si guadagna di più (Fabio Fimiani).5-Graphic Novel. Nick Cave: Mercy on Me. L'ultimo lavoro dell'artista tedesco Reinhard Kleist (Maurizio Principato)
1-Iraq. La perdita di Kirkuk costringe i curdi a sospendere il progetto per l'indipendenza. Secondo Baghdad i peshmerga sono tornati alle posizioni del 2014, prima dell'avanzata dell'ISIS (Azad Nebi, giornalista e cooperante curdo-siriano da Erbil).2-“Pechino deve avere un ruolo ancora più importante sulla scena globale”. Xi Jinping apre il Congresso del Partito Comunista Cinese. Verranno decise le politiche per i prossimi cinque anni (Gabriele Battaglia).3-Fare i conti con il passato. La metropolitana di Londra blocca la campagna pubblicitaria palestinese per i 100 anni della Dichiarazione Balfour. Nel 1917 il governo britannico promise per la prima volta uno stato ebraico in Palestina (Daniele Fisichella).4-Progetti sostenibili. Agricoltura e innovazione, la scommessa della Bretagna. Nella regione francese si produce meno, si preserva l'ambiente, si guadagna di più (Fabio Fimiani).5-Graphic Novel. Nick Cave: Mercy on Me. L'ultimo lavoro dell'artista tedesco Reinhard Kleist (Maurizio Principato)
1-Scontro senza precedenti tra Stati Uniti e Gran Bretagna. Il New York Times ha pubblicato foto classificate dell'attentato di Manchester. La polizia britannica ha interrotto lo scambio d'informazioni con i servizi americani. Trump: faremo chiarezza (Adele Alberti, Claudio Bertolotti, ITSTIME e già capo della sezione contro-intelligence NATO in Afghanistan).2-Gli arresti per l'attacco di lunedì sono 8. Secondo gli investigatori Salman Abedi non ha agito da solo (Paola Tamma).3-Dovete trovare una moglie. I single spaventano il Partito Comunista Cinesi. Le autorità temono ricadute sulla stabilità sociale (Gabriele Battaglia).4-Ungheria. La legge sulle università straniere e l'effetto boomerang. Per Viktor Orban l'amministrazione Trump è sempre più lontana (Massimo Congiu, Osservatorio Sociale Mitteleuropeo).5-World Music. L'ultimo lavoro della band canadese The Battle of Santiago (Marcello Lorrai)
1-Scontro senza precedenti tra Stati Uniti e Gran Bretagna. Il New York Times ha pubblicato foto classificate dell'attentato di Manchester. La polizia britannica ha interrotto lo scambio d'informazioni con i servizi americani. Trump: faremo chiarezza (Adele Alberti, Claudio Bertolotti, ITSTIME e già capo della sezione contro-intelligence NATO in Afghanistan).2-Gli arresti per l'attacco di lunedì sono 8. Secondo gli investigatori Salman Abedi non ha agito da solo (Paola Tamma).3-Dovete trovare una moglie. I single spaventano il Partito Comunista Cinesi. Le autorità temono ricadute sulla stabilità sociale (Gabriele Battaglia).4-Ungheria. La legge sulle università straniere e l'effetto boomerang. Per Viktor Orban l'amministrazione Trump è sempre più lontana (Massimo Congiu, Osservatorio Sociale Mitteleuropeo).5-World Music. L'ultimo lavoro della band canadese The Battle of Santiago (Marcello Lorrai)