POPULARITY
Saresti disposto imbracciare le armi per difendere il tuo paese? È partito da questa domanda l'Istituto Gallup per realizzare un sondaggio a livello mondiale: il 41% degli svizzeri ha detto che sarebbe disposto. Svizzera che si piazza a metà classifica a pari merito con gli Stati Uniti. I dati raccolti ci dicono anche che italiani, austriaci e tedeschi sono i meno propensi a combattere; mentre, sempre a livello europeo, nei Paesi nordici il senso patriottico di difesa armata della patria è più elevato.
Saresti pronto a mollare tutto e cambiare vita? Il tema di questa puntata di Pinocchio è il piano B, con tutte le testimonianze di cambiamenti degli ascoltatori.
In questo podcast condivido con te degli impulsi per iniziare ad essere più assertiva e ti racconto una mia esperienza personale. Ne sentiamo tanto parlare, ma cos'è effettivamente l'assertività? L'assertività è la nostra capacità di esprimere le nostre opinioni, le nostre emozioni, i nostri bisogni in modo chiaro e rispettoso, senza violare I diritti e I confini delle altre persone. Ti faccio un esempio. Ti trovi nel bel mezzo di una discussione con una persona, ma non sei d'accordo con la sua opinione. Potresti dire: “Vabbè, fa come vuoi.” Oppure: “Sì, ascolto e apprezzo anche il tuo punto di vista, ma vorrei suggerirti un'altra soluzione. Saresti aperto/a a discuterne?” Senti la differenza tra queste due affermazioni? Potrebbe non sembrarti semplice utilizzare una comunicazione assertiva, ed effettivamente, soprattutto noi donne, siamo state socializzate per la maggior parte delle volte ad essere accomodanti, a rinunciare alle nostre esigenze per mantenere l'armonia nelle relazioni. Ma è importante che tu sappia che l'assertività è uno strumento, una skill che puoi imparare, che puoi sviluppare, che puoi praticare. Come fare? Puoi iniziare mettendo in pratica gli spunti che condivido con te in questo podcast. Ma, non smetterò mai di dirlo, ricordandoti sempre di essere gentile con te stessa e celebrare ogni piccolo successo! Per riuscire a padroneggiare la comunicazione assertiva è necessario partire da un equilibrio all'interno di noi stesse. E quale modo migliore di trovare il tuo, se non partecipando al mio mini corso gratuito “2024 in Equilibrio?” Nella settimana dal 8 al 11 aprile 2024 ti prenderai del tempo per riflettere, imparare, entrare in contatto con te stessa. E per occuparti del tuo corpo, del tuo respiro, delle tue emozioni e della tua mente, 4 elementi fondamentali del nostro essere, e tutti collegati. Perché il vero benessere, secondo la mia esperienza, è possibile solo se ci prendiamo cura di tutti loro. Nella prima email riceverai il mio quiz gratuito per scoprire quanto equilibrio c'è ora nella tua vita! Iscriviti ora: https://giusivalentini.com/2024-in-equilibrio/ 00:09 Parliamo di assertività 03:15 Cos'è l'arte dell'assertività? 05:26 La mia esperienza personale 10:52 Perché è così importante per noi donne? 12:10 Conosci i tuoi confini e i tuoi diritti 13:20 La connessione tra assertività e equilibrio 15:12 Allenati a gestire i conflitti, non evitarli 16:15 Prenditi cura di te stessa 18:08 Conclusioni
IL BUCO NEL TETTO C'era una volta, un ingegnere, non di oggi ma del domani. Era un bambino che tutte le mattine andava a scuola, ma il pomeriggio, dopo aver fatto i compiti, scappava dietro il giardino di casa, dove c'era un magazzino pieno di attrezzi da lavoro e non solo. Un alone di magia e una luce brillante illuminavano la sua mente di inventore.Era lì che, nascosto da tutti, liberava la sua fantasia e la passione di progettare e costruire oggetti meccanici.Era da qualche giorno che aveva notato un orsetto che gironzolava sempre nei paraggi del suo laboratorio segreto e magico, così un pomeriggio lo invitò a entrare. Aveva bisogno di un aiutante e questo orsetto sembrava essere adatto al ruolo.“Bene, mi piacerebbe lavorare con te. Mi sembra che tu sia proprio un bravo inventore,” disse l'orsetto Scintilla. “E tu come ti chiami?” chiese sorridendo, rivolgendosi al bambino.“Io mi chiamo Gabriele e sogno di fare l'ingegnere.”Da quel momento, felici come non mai, fecero il patto di condividere tutti i loro segreti e fantastiche avventure. Immaginarono di essere inventori di tecnologie sconosciute e piloti coraggiosi alla scoperta di posti mai visitati. Così iniziarono a costruire una macchinina che andava senza benzina! L'orsetto Scintilla passava gli attrezzi a Gabriele e nel frattempo imparava il mestiere. Unirono un pezzo dopo l'altro e, una volta finita, dipinsero la vettura del futuro di un giallo brillante e la misero in giardino, pronta per la partenza.Nei pomeriggi seguenti, con la loro ingegnosità, fabbricarono un camion dei pompieri che aveva le ruote, la scaletta e il lampeggiante, ma era senza sirena e senza pompa per l'acqua. L'orsetto lo dipinse di un rosso scintillante e pareva proprio funzionante; ma mai fu usato, perché non capitò nessun incendio da spengere.“Oggi costruiremo un trenino,” disse Gabriele.In due e due quattro, il trenino era pronto per la partenza: i vagoni erano di legno e panoramici, andava con trazione a molla caricata da una manovella. Una tecnologia mai vista prima! Una volta finito, lo posizionarono in giardino e lo misero in movimento. “Choo! Choooo!” Faceva un passo avanti e uno indietro e per la matematica di uno meno uno fa zero, non si muoveva di lì. Gli alberi del giardino, che non ne potevano più dal ridere, decisero di collaborare e unendo i loro rami, si misero a spingere facendolo girare 3 o 4 volte intorno alla casa.L'orsetto Scintilla, felice per l'invenzione che avevano collaudato con successo, canticchiava allegramente e fischiettando diceva: “Finalmente ora ci possiamo riposare!”“Neanche per idea! Dobbiamo costruire la cosa più importante,” si pronunciò Gabriele.“E che sarebbe?” domandò Scintilla.“Un aereo! Vroom Vroom, Zoom Zoom… non senti il rumore già nell'aria?”, rispose l'ingegnere del domani.Scintilla si addormentò comunque, sotto un albero del giardino e Gabriele gli si avvicinò per riposarsi un po' anche lui. Appisolatosi accanto al suo amico, insieme sognarono sogni fantastici, spazi infiniti da sorvolare e un cielo intero da esplorare.Una volta svegli e riposati, tornarono nel magazzino e, preparati gli attrezzi, si misero all'opera per costruire un aereo un po' fantasioso: tre eliche davanti e una dietro, due ali che si piegavano e si allargavano come quelle delle aquile, una cabina di pilotaggio con due posti di seduta con bottoni, pulsanti e leve di ogni genere. Ovviamente c'era anche un motore costruito con vecchi pezzi di ricambio trovati qua e là e appariva molto potente. C'era pure il carrello d'atterraggio con le ruote gonfiate.Gabriele e Scintilla erano soddisfattissimi del loro lavoro, ma si resero conto che non sarebbe stato facile dare inizio al volo, anche perché lo avevano costruito nel magazzino e sopra di loro c'era il soffitto!Provarono comunque a mettere in movimento l'aereo spingendolo in circolo, ma niente da fare. Posizionarono l'aereo davanti a un ventilatore per farlo alzare con la corrente d'aria, ma niente da fare. Pensa e ripensa, quale magia poteva intervenire per risolvere la situazione?Allora un pomeriggio decisero di fare un buco nel tetto. In quattro e quattr'otto, inventarono una carrucola e issarono l'aereo fino sul tetto e forse da quell'altezza, avrebbe preso il volo! Magari con un piccolo aiuto dagli abitanti dell'Universo.Rimasero lassù fino a quando fece buio e con il naso all'insù guardarono la luna e le stelle fare capolino fra le nuvole.La mattina seguente, tornarono sul tetto di buon'ora, era domenica e non c'era da andare a scuola.Il sole, sorprendentemente, sembrava essersi fermato sopra di loro.“Che magica coincidenza!” I due inventori si sbracciarono a più non posso, urlando a squarciagola per farsi notare.Il sole li notò e si avvicinò tanto da sentire la loro voce. Così Gabriele e Scintilla, con tutto il loro coraggio dissero: “Tu che sei la stella più importante, ci potresti portare in giro per il cielo, nell'aereo che abbiamo appena finito di costruire. Saresti così gentile da aiutarci a prendere il volo dal tetto???” Il sole diventò per un attimo pensieroso, ma sorrise e rispose: “Procuratevi una corda e giratela bene intorno all'aereo. Sarà una bella avventura anche per me.” Fece scendere due raggi di sole, dei più resistenti e calati fino al loro tetto, i due inventori li legarono saldamente alla corda. L'ingegnere del domani e l'orsetto salirono come due razzi sul loro aereo, il sole lo tirò verso l'alto a più non posso, e via nello spazio contenti come due grandi piloti coraggiosi!Sotto di loro la terra appariva come un pallone gigante in movimento e sospeso nell'universo. Quasi non ci credevano, era bellissima colorata e magica per tutti i suoi abitanti: le piante, gli animali e tutte le persone! Improvvisamente, una nube scura che volava vicino, urtandoli, un colpo, un botto, Bang…Bang…Bang, dondolarono in aria, per poco l'aereo non andò sottosopra. Ma i due bravi piloti ripresero il controllo dell'aereo e videro la nuvola che, a dir poco distratta, cambiò direzione e scusandosi con un inchino, si allontanò per la sua strada.Nello scontro, l'aereo non aveva mantenuto l'altitudine e si era abbassato abbastanza da vedere un'immensa pianura ed al centro una base spaziale! Gabriele e Scintilla, con meraviglia e stupore, poterono osservare ingegneri, scienziati, e perfino astronauti con le loro futuristiche tute astrali, che andavano avanti e indietro intorno a missili, apparentemente pronti per il lancio. Si stavano sicuramente preparando per una grande missione nello spazio!!!Sembrava proprio un posto incredibile e affascinante. C'era anche una gigantesca insegna, che catturò la loro attenzione perché diceva: “Scuola per ingegneri con specializzazione in astronomia, scienze spaziali e vita nello spazio.” Gabriele rimase stupito, sorpreso, emozionato e fu in quel preciso momento che pensò che forse un giorno il suo sogno si sarebbe trasformato in realtà.Gabriele e Scintilla erano immersi nei loro fantastici sogni, che li accompagnarono per tutto il viaggio di ritorno. Durante l'incredibile avventura anche il sole si divertiva ma avvicinandosi l'ora del tramonto, mentre la terra girava, riconobbe in lontananza la casa col buco nel tetto ed il giardino pieno di invenzioni. Così giunto in posizione staccò i raggi luminosi dalle corde di sostegno e l'aereo, accompagnato da un vento gentile, planò dolcemente sul prato con i due viaggiatori, e radioso scomparve all'orizzonte.Nel frattempo, i genitori di Gabriele erano preoccupati, non lo vedevano da un intero giorno, era sparito, ed anche l'orsetto Scintilla, che ormai tutti conoscevano, non si trovava più. Quando atterrarono tutti volevano sapere dove fossero stati e cosa avessero fatto tutto il giorno, ma l'avventura era stata così magicamente fantastica che, come un grande sogno, per ora doveva rimanere segreta. Forse un giorno, si sarebbe sentito parlare di un grande ingegnere astronauta e del suo orsetto assistente.Gli anni passarono e la loro macchinina servì alla mamma per i vasi di fiori, mentre le coccinelle e altri insetti ci saltellavano felici sopra, il camion dei pompieri diventò la casa degli scoiattoli che si divertivano a scendere e salire la scaletta. Nel trenino abitarono le lucertole che uscivano quando c'era il sole, e di sera usavano i seggiolini come comodi lettini. L'aereo fu usato per anni come una preziosa scatola di sogni segreti da realizzare. Gabriele nello spazio e sulla luna ci è andato per davvero e l'orsetto Scintilla lo ha visto andare in volo nell'universo — la notte con il naso all'insù a guardare il cielo pieno di stelle, dal buco nel tetto.
Questo episodio ti espone a frasi, ripetute in italiano e spagnolo, per migliorare il tuo vocabolario spagnolo e aiutarti ad esprimerti in spagnolo. Questi episodi hanno lo scopo di accompagnare e accelerare i tuoi studi di lingua spagnola esistenti, sia che tu stia utilizzando un'app come DuoLingo, sia che tu sia iscritto a un corso di spagnolo più formale. Più esponi il tuo cervello all'audio spagnolo, più velocemente imparerai. Visualizza l'elenco completo delle frasi italiane e spagnole in questo episodio. Contattaci con feedback e idee: languagelearningaccelerator@gmail.com Frasi in questo episodio: Puoi farmi un favore? Potresti aprirmi la porta? Questo è davvero pesante. Puoi aiutarmi a sollevarlo? Qualcuno può aiutarmi a portarlo sulla mia macchina? È fragile, fai attenzione quando lo maneggi. Lo voglio lassù, puoi aiutarmi a tirarlo giù? Sto solo prendendo un caffè veloce, ti dispiace se ordino prima di te? Puoi passarmi il latte? Ho fretta, va bene se ti passo davanti? In realtà eravamo qui prima di te, ti dispiace aspettare? Potresti spostarti di mezzo, per favore? Ti dispiace se alzo il riscaldamento? Mi sento freddo. Sto congelando! Hai una giacca che posso prestarmi? Accenderai la ventola? Fa così caldo qui! Potresti abbassare la musica? È davvero rumoroso. Sei disponibile ad accompagnarmi all'aeroporto? Puoi venirmi a prendere dopo la lezione? Mi aiuti a trovare i miei occhiali? Non riesco a vedere! Puoi lanciarmi il telecomando? Saresti disposto a scambiare posto con noi? C'è qualcuno seduto qui? Ti interessa se ci sediamo qui? Posso prendere questa sedia per il mio amico? Parleresti al tuo amico di questo podcast?
Questo episodio ti espone a frasi, ripetute in italiano e in inglese, per migliorare il tuo vocabolario inglese e aiutarti ad esprimerti in inglese. Questi episodi hanno lo scopo di accompagnare e accelerare i tuoi studi di lingua inglese esistenti, sia che tu stia utilizzando un'app come DuoLingo, sia che tu sia iscritto a un corso di inglese più formale. Più esponi il tuo cervello all'audio inglese, più velocemente imparerai. Visualizza l'elenco completo delle frasi in italiano e inglese in questo episodio. Contattaci con feedback e idee: languagelearningaccelerator@gmail.com Frasi in questo episodio: Puoi farmi un favore? Potresti aprirmi la porta? Questo è davvero pesante. Puoi aiutarmi a sollevarlo? Qualcuno può aiutarmi a portarlo sulla mia macchina? È fragile, fai attenzione quando lo maneggi. Lo voglio lassù, puoi aiutarmi a tirarlo giù? Sto solo prendendo un caffè veloce, ti dispiace se ordino prima di te? Puoi passarmi il latte? Ho fretta, va bene se ti passo davanti? In realtà eravamo qui prima di te, ti dispiace aspettare? Potresti spostarti di mezzo, per favore? Ti dispiace se alzo il riscaldamento? Mi sento freddo. Sto congelando! Hai una giacca che posso prestarmi? Accenderai la ventola? Fa così caldo qui! Potresti abbassare la musica? È davvero rumoroso. Sei disponibile ad accompagnarmi all'aeroporto? Puoi venirmi a prendere dopo la lezione? Mi aiuti a trovare i miei occhiali? Non riesco a vedere! Puoi lanciarmi il telecomando? Saresti disposto a scambiare posto con noi? C'è qualcuno seduto qui? Ti interessa se ci sediamo qui? Posso prendere questa sedia per il mio amico? Parleresti al tuo amico di questo podcast?
Saresti in grado di prendere il passaporto inglese? Questo speciale è sponsored by My English School #adv Vuoi imparare l'inglese? 1 mese di inglese per te! https://www.myes.it/monty
Il portafoglio All Weather segue una filosofia tanto semplice, quanto difficile da applicare per noi investitori europei. L'All Weather Europeo, infatti, mostra una certa difficoltà nel seguire il Risk parity che richiede il portafoglio classico. Oggi vi riportiamo una possibile alternativa per noi investitori europei, con tanto di SIMULAZIONE, seguendo quella che è l'allocazione classica di questo lazy portfolio. Che ne pensi? Può essere considerata una valida opzione? Saresti interessato ad un video sulla rivisitazione di questa filosofia, dove mostriamo un portafoglio pronto per ogni scenario economico e con un buon rendimento? Noi lo abbiamo denominato l'' "All Weather NewAge".
Una ricerca condotta da Ipsos ha chiesto a intervistati in 29 Paesi a chi associavano alcuni tratti caratteriali distintivi, e sono emerse differenze evidenti tra generi: quando si parlava di forza e self-confidence, per esempio, la netta maggioranza associava questi tratti al genere maschile, mentre l'attenzione agli altri veniva associata al genere femminile.Nel secondo episodio di Troppo Poco insieme a Luna e Biancamaria Cavallini, psicologa del lavoro e direttrice operativa di Mindwork, approfondiamo le risposte della community raccolte in Chiaramente, la newsletter collegata a questo podcast, molto diverse tra loro.Ascolta gli altri podcast di Will
Chi saresti senza il tuo lavoro? Facciamo o siamo il nostro lavoro? E perché di salute mentale a lavoro ne sentiamo parlare così poco? In questa prima puntata di Troppo Poco partiamo proprio da queste domande e insieme a Biancamaria Cavallini, psicologa del lavoro e direttrice operativa di Mindwork, approfondiamo tre risposte della community molto diverse tra loro.Iscriviti alla newsletter "Chiaramente" per rispondere alle prossime domande di Luna e BiancaAscolta gli altri podcast di Will
"Se fossi vissuto ai tempi di Galileo l'avresti mandato al rogo!" Questa l'accusa che ogni tanto mi sento rivolgere da chi non ha capito molto di quello che faccio, perché nel mio lavoro adotto esattamente il metodo di Galileo e, ai suoi tempi, io sarei sicuramente stato tra quelli che venivano condannati al rogo...Aderisci alla pagina PATREON e sostieni i miei progetti e il mio lavoro: http://patreon.com/massimopolidoroPartecipa e sostieni su TIPEEE il progetto del mio Tour 2022 in tutta Italia: https://it.tipeee.com/massimopolidoroScopri il mio Corso online di Psicologia dell'insolito:https://www.massimopolidorostudio.comRicevi l'Avviso ai Naviganti, la mia newsletter settimanale: https://mailchi.mp/massimopolidoro/avvisoainavigantie partecipa alle scelte della mia communitySeguimi:Instagram: https://www.instagram.com/massimopolidoro/Gruppo FB: https://www.facebook.com/groups/MassimoPolidoroFanClubPagina FB: https://www.facebook.com/Official.Massimo.PolidoroTwitter: https://twitter.com/massimopolidoroSito e blog: http://www.massimopolidoro.comIscriviti al mio canale youtube: https://goo.gl/Xkzh8A
Saresti disposto a pagare per quello che vedi, anche su Instagram? E per avere il sedile della tua auto sempre riscaldato? Sono le domande che stanno facendo frizzare il mercato, in questi mesi. TUTTI i link alle notizie in questo episodio li trovi qui
Jimmy? Io mi chiamo Ricky La clip iniziale è tratta dal film “The Commitments” (regia Alan Parker-soggetto Roddy Doyle-con Robert Arkins-produzione First Film Company/Dirty Hands-1991 all rights reserved)
La fede non è un lasciapassare verso una vita senza problemi, ma un aiuto costante nella vita delle persone quando arrivano le tempeste. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 10 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 29 minuti Se dovessimo descrivere questi tempi che stiamo attraversando a livello mondiale parafrasando il titolo di un vecchio film dell' 82 con Sigourney Weaver e Mel Gibson, il titolo sarebbe: “Quattro anni vissuti pericolosamente”. Dal 2019 ad oggi, tutto quello che poteva andare storto è andato storto: la pandemia, la crisi economica la mancanza di prodotti per via dei vari lockdown, e adesso la guerra, che promette di restare in Europa per molto, molto tempo. I progetti che avevamo se ne sono andati a farsi benedire; si vive “alla giornata”. Perché non sappiamo realmente quali prospettive a lunga scadenza possiamo avere sia a livello nazionale, o mondiale... ma anche personale. Eppure sembrava così calmo il 2018: i mercati erano in crescita, non c'erano guerre (o almeno non c'erano per noi che viviamo in occidente), l'inflazione era bassa... e poi... sbam! Arriva la tempesta... E poi una tempesta dentro la prima tempesta... Non è una novità; in ogni epoca , in ogni generazione, in ogni cultura, in ogni luogo, giorni sereni si trasformano in giorni difficili, qualche volta con qualche nuvola di preavviso, altre nel bel mezzo di una giornata di sole. Probabilmente la tempesta di cui parla Marco al capitolo 3 del suo vangelo era di questo secondo tipo: vi dico dopo perché, adesso leggiamo il racconto: “ In quello stesso giorno, alla sera, Gesù disse loro: «Passiamo all'altra riva». E lasciata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano delle altre barche con lui. Ed ecco levarsi una gran bufera di vento che gettava le onde nella barca, tanto che la barca già si riempiva. Egli stava dormendo sul guanciale a poppa. Essi lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che noi moriamo?» Egli, svegliatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!» Il vento cessò e si fece gran bonaccia. Egli disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?» Ed essi furono presi da gran timore e si dicevano gli uni gli altri: «Chi è dunque costui, al quale persino il vento e il mare ubbidiscono?»” (Marco 4:35-41 ) Perché vi dico che era una tempesta in una giornata di sole? I discepoli di Gesù erano tutti esperti del tempo, molti erano pescatori, e se ci fosse stato qualche pericolo, quando Gesù gli aveva detto: «Passiamo all'altra riva». gli avrebbero replicato: “Te sei tutto scemo! Non le vedi quelle nuvole? Tra poco qui viene giù il finimondo!". E invece no: partono con lui nella barca. Vieni con noi Gesù! “E lasciata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca.”(v.36) Gesù entra nella barca, “così come era”, dice Marco. C'era una maniera di vestire per andare in barca: ci volevano scarpe fatte apposta, spesso di corda che non ti facevano scivolare sul fondo bagnato, ci volevano indumenti per coprirsi se fosse arrivato un temporale... ma tanto, che importa? E' sereno! “Vieni con noi, Gesù!” Non c'è pericolo, c'è solo la voglia di stare con quell'amico speciale, che importa se non ha gli abiti giusti, o le scarpe giuste; l'importante è stare con lui. E questo è bello da parte dei discepoli, ed è molto simile all'esperienza di molti di noi quando hanno accettato Gesù come Signore e Salvatore: non importava ci fossero altri meglio vestiti, con scarpe ed abiti adatti ai nostri giorni. Religioni più “in”... Gesù non aveva scarpe ed abiti adatti... ma era lui che era adatto, che rispondeva a ciò che cercavamo... “Vieni, Gesù... entra nella barca della mia vita” Quando Gesù è entrato nella barca della tua vita, che tempo faceva? C'era il sole o le nuvole? Andava tutto bene o tutto male? I discepoli hanno accolto Gesù nella barca quando il mare era calmo e il cielo azzurro, ma spesso capita il contrario. Ma, in qualsiasi momento tu lo accolga, nuvole o sole, lui sarà capace di trasformare i tuoi giorni, anche se... Era sereno... e poi... “Ed ecco levarsi una gran bufera di vento che gettava le onde nella barca, tanto che la barca già si riempiva.” (v. 37) Cosa avresti fatto al posto loro? Saresti tornato indietro? Ti saresti dato dell'idiota perché non avevi calcolato la tempesta? Molti di noi hanno una di queste due reazioni, quando una tempesta accade nelle nostre vite. Cerchi di “riparare” l'irreparabile, oppure ti metti in un angolo a piangerti addosso. I discepoli conoscevano Gesù e lo avevano già visto operare nelle loro vite e in quelle degli altri, sapevano che se c'era pericolo lui era pronto ad intervenire; erano già salvi allora, vero? Avere Gesù nella barca è un'assicurazione totale sulla vita? Certo che no, anche i credenti soffrono, si ammalano e muoiono! Ma come credente sai che nella tempesta, non sei da solo, non sei da sola, anche se... Ma non t'importa di me? “Egli stava dormendo sul guanciale a poppa. Essi lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che noi moriamo?»" (v. 38) Ammettiamolo, come credenti ci siamo comportati spesso esattamente come Pietro e i discepoli. Noi soffriamo a prua, e Gesù dorme a poppa: “Ma ci sei o ci fai? Non vedi che ho bisogno di te?” Una cosa che mi sono sempre domandato: quando una barca si riempie d'acqua, quale è (o dovrebbe essere) la tua prima reazione? Certamente iniziare a svuotarla! O almeno provarci! E, invece, nel racconto di Marco, non c'è menzione di alcun tentativo; nessun secchio, (ce ne stava sempre uno in barca) nemmeno un bicchiere... Gesù dorme a poppa su un cuscino. I discepoli si “arrabbiano” a prua tutti assieme, perché non fa nulla. E cominciano a “bestemmiare”; perché dire a Gesù che non è interessato alla vita di chi lo segue, è davvero una bella e tonda bestemmia. Hanno solo paura, bestemmiano … e questo li “congela”. Spesso accade proprio così, la paura non solo ci fa bestemmiare, ci impedisce di pensare razionalmente, ma persino di muoverci... e attendiamo il miracolo “da fuori”. Intendete, è onesto chiedere, Gesù le sa fare quelle cose... ma spesso la soluzione più vicina è quella dove Gesù ci aiuta ad agire, e sta a fianco alle nostre azioni. Sinceramente, mi sono domandato: stanno chiedendo a Gesù perché hanno davvero fiducia che sappia farlo, o è pura disperazione? La risposta la vediamo tra un po' Per cosa stai pregando tu, adesso? Per protezione per la tua famiglia? Per la guarigione degli ammalati? Perché la guerra in Ucraina cessi? O per vedere la POTENZA DI CRISTO nelle varie tempeste mondiali? Tornerò a chiedertelo alla fine del messaggio. E cosa stai facendo, ad esempio, per la guerra? Certamente non sta a te farla cessare, ma aiutare come puoi chi soffre, contribuire alle azioni umanitarie e mandare cibo e medicinali, quello lo puoi fare, senza attendere che in Ucraina piova manna dal cielo. “Gesù, perché dormi? Non t'importa?" E ci arrabbiamo, e bestemmiamo, e non agiamo. Gesù è la persona meno preoccupata che sia mai esistita al mondo... ma anche lui di fronte alla croce si è preoccupato... perché la natura umana, quella che era in lui assieme alla natura divina è fonte in se di perenne preoccupazione. Ci sono vari gradienti di preoccupazione a seconda dei caratteri, ma mediamente tutti siamo preoccupati quando non abbiamo chiaro in mente come finirà la tempesta. Vuoi evitare di avere tutto questo stress durante le tempeste della vita? Fai entrare Gesù nella tua barca, fatti accompagnare da lui nella tempesta, Lui ha la soluzione; non sarà quella che tu hai in mente, ma la tua barca non affonderà, perché... Stai al tuo posto, tempesta! “Egli, svegliatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!» Il vento cessò e si fece gran bonaccia.” (v. 39 ) Per le tempeste mondiali in corso, noi abbiamo vissuto in parte almeno sembra, un inizio di bonaccia col Covid... ma per chi sta sotto le bombe in Ucraina... no. Non posso dirti come e quando accadrà, ma posso dirti COSA accadrà. Accadrà che Gesù si sveglierà e rimprovererà il vento e le onde. Non so dirti se sarà in questa vita, o nella prossima, ma accadrà. Jean la settimana scorsa lo ha detto: tutte le preghiere saranno esaudite, ma non tutte in questa vita. Di cosa avete paura? “Egli disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?» " (v. 40 ) Per quanto il Covid e la guerra possano sembrarci, spaventosi, potenti, imbattibili, basta una parola, un soffio, uno sguardo di Gesù per annientarli. E, soprattutto, sono “momentanei”. Ciò non significa che non facciano male: vallo a dire a chi ha perso cari per la malattia o sotto le bombe, ma è una “momentanea leggera afflizione, e per un tempo”: Paolo dice: “Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.” (2 Corinzi 4:17-18) Dobbiamo allora “vergognarci” perché non abbiamo abbastanza fede? Non è quello che vuole Gesù: Gesù “sgridò” il vento, ma “disse” ai discepoli; urlò contro il male, ma parlò a chi amava. Gesù non li rimprovera per aver avuto paura, ma gli chiede come mai avessero avuto paura quando lui era nella barca con loro. Aver paura è un sentimento umano, l'abbiamo detto, che persino Gesù lo ha provato. Ci è stato messo dentro da Dio per il nostro bene. Per renderci prudenti in situazioni pericolose. Ma in queste situazioni, la paura non deve congelarci, ma spingerci ad agire, ad affidare le nostre opere a Gesù. E' questo ciò che si chiama “avere fede”. Avere fede non è aspettarsi una vita rose e fiori (quella è superstizione, è cabala), ma aspettarsi di ricevere l'aiuto nelle tempeste che arriveranno nelle nostre vite. Eravamo rimasti con due domande in sospeso: una per i discepoli e una per te: “Era vera fede che Gesù potesse calmare la tempesta, o solamente “disperazione”? “Per cosa stai pregando? Per protezione e guarigione, o per vedere la POTENZA DI GESU' nel Mondo?” WOW! Che potenza! "Ed essi furono presi da gran timore e si dicevano gli uni gli altri: «Chi è dunque costui, al quale persino il vento e il mare ubbidiscono?»" (v. 41 ) Mi sono chiesto: perché si stupiscono, adesso? Hanno chiesto il miracolo, gli hanno detto, “non t'importa”, e adesso che si vedono esauditi nella loro richiesta, sono stupiti dalla potenza dell'intervento! E' strano forte, eh! L'ho detto già altre volte: quella dei discepoli, non era fede: era sacrosanta fifa! Almeno per la gran parte. Certo, c'era anche un po' di fede... piccola... come un granello di senape... “Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo sicomoro: “Sràdicati e trapiàntati nel mare”, e vi ubbidirebbe.” (Luca 17:6) Ma Gesù accetta anche la loro fede scadente, e grazie a quella fede scadente il miracolo avviene lo stesso. Veniamo alla seconda domanda, quella per te: per cosa stai pregando tu, adesso? Per protezione per la tua famiglia? Per la guarigione degli ammalati? Perché la guerra in Ucraina cessi? O per vedere la POTENZA DI CRISTO nelle varie tempeste mondiali? Le barche attorno alla tua barca Guarda il versetto 36, la seconda parte: “C'erano delle altre barche con lui.”(v. 36b) C'erano altre barche nella tempesta, esattamente come ci sono altre persone, miliardi di altre persone che vivono le loro tempeste assieme a te su un medesimo mare in burrasca. In quella notte, la fede scadente” in Gesù dei discepoli nella barca provocò il miracolo della salvezza anche per quelle barche che stavano là a fianco, immerse nella medesima tempesta, che videro dissolversi in un attimo. “e si fece gran bonaccia” (v. 38b) Chissà quanti delle barche a fianco avranno chiesto ai discepoli cosa fosse accaduto, dando modo di testimoniare CHI aveva fatto tutto quello! Quando preghi non pregare solo per protezione e guarigione, non solo perché la guerra cessi: prega anche affinché il mondo veda la POTENZA DI CRISTO in queste tempeste: affinché altre persone abbiano dubbi, affinché altre persone cerchino, affinché altre persone credano, affinché altre persone vivano in eterno assieme a te. Prega questo, anche se la tua fede è piccola come un granello di senape: Gesù saprà trasformare la tua piccola fede per affrontare la tempesta in un grande miracolo, nel quale tu sarai chiamato o chiamata ad agire e del quale tu sarai chiamato o chiamata a dare testimonianza. Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL VIDEO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)
Rāmāyana per Yogi moderni 82 Episodio - Saresti disposto a una “maledizione” per quietare una “passione”?Come Indra si innamora segretamente di Ahalyā • La migliore creazione di Brahma • La follia degli esseri celesti • Una strana richiesta • Un torneo per avere in sposa la principessa • I saggio che fece il giro più veloce dell'universo • La soluzione è nella mucca • Un saggio che frega tutti i Deva • Indra se la segna al dito • La natura dei pensieri ossessivi • 4 tipologie di crisi del ricercatore spirituale • La notte buia dell'anima • Le “tentazioni” come crisi • A un certo punto bisogna scegliere • Indra porta queste “tentazioni” • Il punto debole di Gautama • Due piccioni con una fava • Saresti disposto a una “maledizione” per quietare una “passione”? • Crediti karmici • Ahalyā cede alla passione • Non accoppiatevi mai la mattina • Al Sole non piace vedere certe cose… • Dopo la passione ardente… si torna sempre alla realtà • Il silenzio non nasconde la verità • I testimoni delle nostre azioni • Il Deva che vorrebbe essere un gatto • “La via dell'inferno è lastricata di buoni propositi” • I piedi di loto di Rāma • Il senso di colpa che ci fa diventare “sassi” • Speciale Indra e Ahalyā----------------------------Rimani in contatto:
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=267LA STORIA VERA, NON IL CARTONE ANIMATO GIAPPONESE di Andrea CarabelliQuesto è un libro che io consiglio come lettura estiva e familiare. Leggere insieme prima che un atto di conoscenza è un gesto d'amore. E quale migliore occasione durante le vacanze per leggere un libro insieme ai propri figli? Durante l'anno lavorativo, si sa, i bambini devono andare a letto presto e i genitori sono troppo stanchi della giornata intensa di lavoro. Ma in aiuto vien l'estate che permette di godersi ore preziosissime da passare finalmente insieme a chi si ama.Non ne consiglio la lettura come viatico all'addormentamento. In casa mia mentre lo leggevo ogni sera mi ritrovavo a saltare sul letto mimando e gesticolando fino all'esasperazione. Matilde, la più emotiva del gruppo, piangeva e rideva a intermittenza a seconda delle circostanze che l'avventura in corso dettava, Margherita implorava di leggere un altro capitolo, Martino si limitava a osservare (a lui basta che si continui a far baccano!). Per leggere in famiglia ci vuole per forza un libro che vada bene sia per i bimbi che per i grandi, un libro che come questo sappia far dialogare la purezza della fanciullezza con il valore dell'esperienza degli adulti.Il titolo del libro è tutto un programma, nel senso letterale di programma televisivo, visto che parliamo niente di meno che di Heidi, il cartone animato preferito da almeno tre generazioni, il cartone che chiunque al mondo conosce, il più famoso, il più cantato e parodiato. Ma non pensiate che la mia proposta abbia a che fare con le proposte animate.Per l'appunto la prima operazione che dovete fare per leggere questo piccolo romanzo è fare tabula rasa della banale giapponeseria che si è impadronita di tutti i personaggi del testo e che ad ognuno di essi ha dato un'immagine visiva che ormai tutti abbiamo indelebilmente stampato in testa. Se riuscissimo invece a lasciarci condurre nient'altro che dalle parole del libro ci accorgeremmo fin dalle prime pagine che l'autrice di Heidi, Johanna Spyri, ha da dire ben di più di quello che ci hanno fatto credere gli animatori e autori del cartone. Credetemi: è un romanzo tutto da scoprire e di una profondità inaspettata. L'autrice, svizzera, scrive il romanzo Heidis Lehr- und Wanderjahre (Gli anni di formazione e di peregrinazione di Heidi) nel 1880 (per intenderci, un anno prima dell'assoluto capolavoro della letteratura per ragazzi, Pinocchio) e lo ambienta nella regione alpina svizzera del Canton Grigioni, precisamente sopra Maienfeld (chi oggi visita quelle zone trova addirittura un piccolo paese dedicato tutto alla protagonista e che naturalmente non può che chiamarsi Heidiland).Ecco dunque servito un altro valido motivo per leggere Heidi: spero abbiate l'occasione durante questo periodo di riposo di immergervi in mezzo alla natura e di sentirne il suo tenero abbraccio (più facile che accada se si andrà in montagna). Questo libro aiuta a guardare lo spettacolo della bellezza della natura con gli occhi giusti. Sono gli occhi di una bambina capace di vedere naturalmente le cose con purezza cristallina. Sentirete per esempio lo stupore che si può provare di fronte a un tramonto visto per la prima volta: «Peter! Peter! Il fuoco! Il fuoco! Le montagne bruciano tutte, brucia anche la neve lassù e anche il cielo! Guarda, guarda! La montagna di roccia, quella alta, arde tutta. Oh, la bella neve di fuoco! Peter, alzati! Guarda, c'è fuoco anche lassù, nella tana dell'uccellaccio. Guarda le rocce! Guarda gli abeti! Tutto è in fiamme!».La risposta di Peter è molto eloquente, è quella di chi, come accade spesso anche a noi, non si stupisce più di ciò che accade nella vita:«- È sempre stato così - disse tranquillamente Peter mentre era intento, con un temperino, a togliere la corteccia dal suo bastone -. Ma non è fuoco.- Che cos'è allora? - gridò Heidi correndo qua e là per vedere meglio da tutte le parti. Era tanto bello che la bimba non si saziava di quello spettacolo.- Ma che cos'è, Peter, che cos'è? - gridò ancora.- Viene da sé... così - spiegò Peter».L'incantato mondo dove Heidi scopre la bellezza di prati, monti e tramonti non è per tutti. O meglio chi vuole goderlo occorre che faccia un piccolo sforzo, e non è un caso che l'inizio del romanzo sia la salita che porterà Heidi nella casa del nonno sulle Alpi. Quando, verso la fine del racconto, dalla città di Francoforte riporteranno Heidi in montagna, l'adulto che l'accompagna, Sebastian, non avrà il coraggio di salire, premuroso di riprendere il primo treno che lo riporti indietro, rimanendo prigioniero di un pregiudizio che non gli permette di assaporare l'autenticità della realtà.La figura positiva più bella di tutto il romanzo è certamente la nonna di Clara, una vera educatrice. Heidi deve imparare a leggere, ma con il maestro e la signorina Rottenmeyer non c'è verso di insegnarle nulla («è sempre svogliata», «potrebbe avere un disturbo mentale»), l'amico Peter l'aveva addirittura indotta a pensare che «non si può imparare a leggere. È troppo difficile!». La nonna invece ha un metodo molto più proficuo: le fa vedere un libro con le immagini delle montagne. Heidi ne è intensamente attratta. La nonna la rincalza:«- Hai visto il pastorello sul prato verde? Appena saprai leggere, ti regalerò quel libro e potrai apprendere tutta la sua storia, come se qualcuno te la raccontasse. Tutto, tutto quello che fa con le sue pecorelle e con le sue caprette, e quali cose meravigliose gli capitano. Saresti contenta di saperlo, non è vero, Heidi?La bimba aveva ascoltato attentamente senza batter ciglio, e gli occhi le brillavano. Traendo un profondo sospiro, disse:- Oh come vorrei saper già leggere!».E così presto Heidi impara a leggere. La nonna è capace di trasformare il desiderio di Heidi, quello stesso desiderio che l'aveva fatta vibrare di fronte al tramonto, in conoscenza e soprattutto in preghiera: quando Heidi è triste la nonna le insegna che si è tristi quando non si conosce nessuno che ti possa aiutare, «pensa come fa bene, quando si ha nel cuore qualcosa che opprime e che fa soffrire continuamente, potersi rivolgere al buon Dio, dirgli tutto e pregargli che ci aiuti in quelle cose in cui nessuno, proprio nessuno ci può aiutare. Egli può tutto e ci può dare ciò che ci farà contenti». Questo rapporto sarà anche l'avvio per la conversione del nonno stesso: la prima storia che Heidi ha imparato a leggere è quella della parabola del figliol prodigo e quando Heidi la racconterà al nonno per la prima volta il nonno sentirà che quelle parole di Gesù sono per lui e si sentirà anche lui abbracciato dalla misericordia di Dio. Ma bisogna leggerla per capirne tutta la dinamica.Altro non voglio svelarvi. Dico solo che chi ne trarrà piacere potrà dilettarsi leggendo anche «il secondo libro di Heidi» che l'autrice scrisse poco dopo e che mette a tema lo straordinario rapporto tra Heidi e Clara.
Neuralink è una startup nata nel 2017 dalla mente di quel genio di Elon Musk, con l’idea brutalmente semplificata da parte mia, di impiantare nel cervello delle persone un dispositivo che consenta di far dialogare il cervello con degli strumenti di intelligenza artificiale.Siamo all’inizio di una tecnologia totalmente rivoluzionaria, quasi utopistica, dunque che si pone il sogno di potenziare le connessioni del cervello per migliorarlo in alcune funzioni.Musk ipotizza infatti di voler aumentare le capacità di visione, di ampliare la memoria o di far tornare a camminare persone paralizzate.Non possiamo dire ad oggi se questo traguardo sarà raggiunto o meno ma dobbiamo da subito interrogarci su cosa ci aspetta, su quali siano i rischi ed i limiti da non superare. Se ad esempio fossimo in grado di impiantare un sensore che controlli il cervello da remoto e lo usassimo per far compiere azioni che vadano oltre la volontà di un individuo in quanto potremmo aggirarla?
Ho una domanda per te: "Saresti disposto a provare una disperazione acuta pur di crearti una gioia sfrenata e duratura?"Questo è uno dei video più importanti e motivanti che ho fatto!Parlerò del pendolo delle emozioni, la corazza emozionale, la prigione dorata delle emozioni!
Se si, sarebbe interessante smettere di pensare ad una tassazione dozzinale ad aliquote e scaglioni sostituendola con un sistema per identificare politiche fiscali ottimali, ma quello che dovremmo dare in cambio è TUTTO quello che riguarda i nostri nati più sacri e sensibili.PS: è l'ultimo video in cui ho questi capelli, giuro :)
Sei pronto, sei pronta, a fare i passi giusti perché la tua vita sia un danzare assieme a Cristo? --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 15 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 41 min. In questi periodi di “contenimento” ovvero di forzata reclusione a casa sulla rete è tutto un fiorire di iniziative per aiutarci a far trascorrere il tempo senza cadere in depressione. Si fanno corsi un po' di tutto: i più gettonati sono i corsi di cucina, seguiti dai corsi di fitness. Poi ci sono i corsi di lingua, i corsi di fotografia, di canto, persino i corsi di taglio e cucito e quello di parrucchiere... utilissimo in questo periodo! Tra quelli che mi hanno più colpito sono stati i corsi di “danza a distanza”. C'e n'è un po' per tutti i gusti: con dei nomi originali: dallo "Zumba sul virus” al “Salsa a distanza” oppure “Dancer a distanza. L’hip-hop nella tua stanza”! Se cercate online di questi tutorial ne trovate a centinaia, dove ti vengono spiegati per filo e per segno i vari passi che devi fare, talvolta davanti allo specchio altre con un partner... ma non abbracciati ma tenendo le estremità di due manici di scopa per mantenere la distanza. E visto che ci siamo mi ci metto anche io a darvi un “tutorial”, di insegnarvi dei passi che spero possano aiutarvi, non “distrarvi”, ma anzi concentrarvi su qualcosa che vi elevi. Anche io vi illustrerò dei passi, e anche io vi chiederò di mettervi davanti ad uno specchio, ma, soprattutto, e in violazione alle disposizioni del Presidente del Consiglio, di avere un partner da tenere il più vicino possibile. Ah, a proposito, non sarò io ad insegnarvi i passi, ma un insegnate speciale, il quale ci spiegherà otto passi da fare, proprio come se stessimo ballando un tango argentino. Siete pronti? Cominciamo! Il mio assistente si chiama Paolo da Tarso e ci illustra oggi otto passi per poter ballare la nostra vita assieme a Gesù. Danzare la vita assieme a Cristo è un po' come ballare un tango alcuni passi sono indietro, alcuni passi sono avanti, alcuni passi sono di lato ma chi balla deve farli tutti e otto, e in sequenza, per poter ballare realmente bene. Otto passi per ballare la vita “16 Siate sempre gioiosi; 17 non cessate mai di pregare; 18 in ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. 19 Non spegnete lo Spirito. 20 Non disprezzate le profezie, 21 ma esaminate ogni cosa e ritenete il bene; 22 astenetevi da ogni specie di male.”. (1 Tessalonicesi 5:16-22) 1. Siate sempre gioiosi2. Non cessate mai di pregare. 3. In ogni cosa rendete grazie, 4. Non spegnete lo Spirito.5. Non disprezzate le profezie, 6. Ma esaminate ogni cosa, 7. E ritenete il bene. 8. Astenetevi da ogni specie di male. 1) Siate sempre gioiosi Parlare di gioia in questi periodi sembra quasi un controsenso. Siamo tutti preoccupati per la salute nostra e dei nostri cari per i nostri lavori, per i soldi che forse dovremo spendere o che non ci basteranno Questo periodo mette in prospettiva le cose per cui debbo realmente gioire. Molti di noi sino ad ora hanno gioito per cose fragili, che oggi ci sono, domani possono non esserci. Gesù stesso ci ha detto per che cosa dovremmo gioire: “Comunque, ciò che vi dovrebbe rallegrare non è che i demoni vi sono sottomessi, ma che i vostri nomi sono segnati come cittadini del cielo". (Luca 10:20 PV) Il nostro stato attuale va da normale, (molti come me stanno lavorando) ad annoiato (molti stanno a casa ma prima o poi torneranno al lavoro), a mediamente preoccupato (alcuni temono che non troveranno più un lavoro ad attenderli) a molto preoccupato (alcuni già sanno di non avere più un lavoro) a disperato (alcuni sono o hanno cari ammalati... qualcuno ha avuto lutti) Se mi guardo intorno, non posso gioire di quello che vedo. Fino a ieri c'era gioia, e ora no c'è più. Gesù ti sta dicendo: “Quello è un extra che spesso capita ma accettalo come un “extra” dal tuo padre La tua gioia vera deve nascere dal sapere quale è la tua destinazione.” E' come quando parti per le vacanze (bei ricordi eh? Penso che per un po' dovremo farne a meno!); la gioia non è nel preparare le valige o nel fare la coda all'aeroporto, ma nel sapere che tra qualche ora sarai sdraiato a rilassarti al sole! Allora, Paolo ti ha insegnato il primo passo della danza con Gesù: sei pronto, sei pronta per andare davanti allo specchio e vedere se ti sta venendo bene? Specchiati e guardati: dove trovi la gioia? Nelle cose che fai, o in chi sei dinanzi a Cristo? Paolo ti ha insegnato il passo io ti suggerisco un allenamento quotidiano: la mattina, quando ti alzi, prima di fare qualsiasi cosa, dì a voce alta: “Il mio nome è segnato come cittadino, come cittadina del Cielo!” 2) Non cessate mai di pregare Stare a casa può sembrare riposante, ma ci vuole una grande energia: per fare tutte quelle cose che avevi evitato di fare negli anni passati, per inventarti giochi per intrattenere i figli, per essere “vicini vicini” con i nostri cari senza litigare... Da dove prendi l'energia? Visto che non puoi andare al bar a farti un caffè o uno shot, ti suggerisco il bar che utilizzava Gesù tutti i giorni e più volte al giorno: “Il mattino seguente, Gesù si alzò molto prima dell'alba e si recò in un posto deserto per pregare” (Marco 1:35 PV) “Dopo aver concluso la riunione e mandato a casa la folla, salì da solo sulla collina a pregare. Si fece notte” (Matteo 14:23 PV) “Qualche giorno dopo, Gesù salì sulla montagna a pregare, e pregò Dio per tutta la notte.” (Luca 6:12 PV) Bar sempre aperto, h24, prezzi modici... basta obbedire al capo ed è tutto gratis. Vi ricordate uno dei motti della nostra chiesa? Tanta preghiera, tanta potenza. Poca preghiera, poca potenza. Niente preghiera, niente potenza . Ok. Secondo passo insegnato da Paolo: adesso davanti allo specchio e osserva: Da dove prendi la potenza per la tua vita? Dal caffè al bar (che adesso non c'è) o al bar di Dio attraverso la preghiera? Paolo insegna, io suggerisco una “ripetuta”: la mattina quando ti alzi prendi 10 minuti: per glorificare per ringraziare Dio per chiedere saggezza per chiedere aiuto nelle difficoltà. Attenzione: non devi togliere i 10 minuti a quello che già fai, devi solamente aggiungerli! Per cui... alzati prima! 3) In ogni cosa rendete grazie. “Come come Marco? Io dovrei ringraziare Dio per tutto il disastro che sta succedendo sul pianeta adesso? Perché ho perso il lavoro? Per il CoronaVirus che ha preso mio figlio? Per il mio matrimonio che è andato a rotoli?.” Saresti da ricovero, se lo facessi! No. Infatti Paolo non ti chiede di ringraziare Il Signore PER ogni cosa, ma di ringraziare IN ogni cosa! Ti ricordi di quando eri bambino o bambina e avevi paura di notte che so, magari di un temporale... cosa facevi? Probabilmente chiamavi papà, o mamma. Di sicuro papà o mamma accendevano la luce, e il buio, come per miracolo andava via... ma non il temporale. Per quello c'era solo sa aspettare che passasse. Ma papà o mamma lo affrontavano assieme a te Altre volte il temporale aveva fatto saltare la luce, e dovevi attendere che la notte passasse. Papà o mamma non potevano mandare via il temporale e neppure la notte... ma era lì al tuo fianco. Dio fa lo stesso! Gesù fa lo stesso! “Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito” (Salmo 34:18) Ok: terzo passo insegnato da Paolo: di nuovo davanti allo specchio per vedere se mettiamo bene i piedi. Per cosa stai ringraziando il Signore? Perché non hai mai provato nessun male, nessuno spavento nella tua vita, o perché Lui ti è stato vicino, in quei mali e in quegli spaventi? Paolo maestro, io allenatore: confessa il tuo dolore al Signore, (lo puoi anche urlare! Molti Salmi di Davide sono “urlati”... ma Dio ha detto che “Davide ha un cuore secondo il mio cuore”) … ma ringrazialo, perché tu non stai affrontando quel dolore o quello spavento da solo, da sola! “perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù.” dice Paolo. 4) Non spegnete lo Spirito Quando “spegni qualcosa” lo fai togliendo l'ossigeno, l'aria. Quanto riesci a sopravvivere se qualcuno ti tappa il naso e la bocca? Il campione Branko Petrovic riesce a stare 10 minuti e 39 secondi in apnea... Quanto pensi sia il record dello Spirito Santo che vive in te? Lo Spirito non è una “cosa”, un fluido, una forza, lo Spirito è una persona! Una persona che ti vuole bene, e che soffre e va in apnea quando ti comporti male! Lo Spirito è Gesù in te! Paolo afferma: “Non rattristate lo Spirito Santo di Dio che vi ha segnato col suo sigillo per il giorno della liberazione.” (Efesini 4:30 PV) Passo insegnato da Paolo, tutti di fronte allo specchio. Quanto ossigeno concedi al tuo Spirito Santo durante la tua giornata? Eviti di farti trascinare dal mondo? Scegli di non fare ciò che lo Spirito mi dice di non fare? Fai quello che lo Spirito mi dice di fare? Ascoltare lo Spirito da ossigeno allo Spirito. Non ascoltare lo Spirito toglie ossigeno allo Spirito e il sigillo con cui Dio ti ha segnato per il giorno della liberazione (come dice Paolo) si spegne! Allenamento per il passo insegnato da Paolo: lascia “respirare” lo Spirito. Togligli il cuscino da sopra la bocca, e ascoltalo. Aggiungi ai quei 10 minuti di preghiera la mattina anche 5 minuti di silenzio perché lo Spirito possa parlarti! 5) Non disprezzate le profezie Non pensare che le profezie siano solo quelle di un tizio che ti dice cosa accadrà domani o domani l'altro. I profeti di quel tipo sono rari! Ma ci sono un altro tipo di profeti; nel NT la parola greca per “profeta” è προφήτης prophētēs, che un composto di φημί - phēmi = dire come qualcuno la pensa e πρό - pro = prima. Profeta è “uno che ti dice prima come qualcun altro la pensa.” Quando qualcuno insegna la Bibbia, sta dicendoti PRIMA che tu agisca come la pensa Dio. Profeta è ANCHE chi ti spiega come la pensa Dio su quello che stai facendo, e che ti colpisce... perché sai che dovresti o non dovresti farlo. Paolo dice: “Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3:16-17) Tempo per andare davanti allo specchio e vedere se abbiamo imparato il nuovo passo. Accetti le parole dei tuoi insegnanti come suggerimenti del predicatore di turno, o come profezia ispirata da Dio? Qualche ripetuta dal tuo allenatore: metti in pratica SUBITO quello con cui il Signore ti colpisce la domenica mattina, durante le tue meditazioni, o durante un piccolo gruppo in casa. Non aspettare domani, perché domani non arriverà. Attenzione perché i prossimi due passi, come nel tango argentino sono due movimenti ma vanno fatti assieme 6) Ma esaminate ogni cosa 7) … e ritenete il bene. Ma ci credi davvero che quella crema ti farà avere la pelle di Charlize Teron, o quel caffè ti farà conquistare come George Clooney? Viviamo in un mondo che brama “credere in qualcosa”, purtroppo la lealtà è che noi spesso crediamo in qualsiasi cosa! Movimenti politici, filosofici, spirituali Come devo comportarmi come credente? Luca scrive in atti: “Ma i fratelli subito, di notte, fecero partire Paolo e Sila per Berea; ed essi, appena giunti, si recarono nella sinagoga dei Giudei. Or questi erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica, perché ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano così”. (Atti 17:10-11) Mi sono sempre dimenticato di dirvi che nelle nostre bibbie manca un libro: la “lettera ai Bereani”. Ora ve la leggo: “Da Paolo, apostolo di Cristo, ai miei figli spirituali in Berea. Bravi! Continuate così! Statm buon' ...”. Ai Bereani Paolo non scriveva, perché esaminavano ogni cosa che vedevano e vivevano nel mondo e ritenevano solo le cose buone. Ma ha scritto ben due lettere ai Tessalonicesi, e in particolare ha scritto QUESTO brano che vediamo oggi perché pur essendo discepoli di Cristo avevano bisogno che gli venisse ricordato come agire, cosa ritenere per loro e cosa no. Pronti per la revisione allo specchio? In cosa credi? In quello che ti viene raccontato, o in quello che hai udito dopo averlo “filtrato” con la Parola di Dio? Suggerimento anche stavolta non dal tuo insegnate (quello è Paolo) ma dal tuo personal trainer. Per sapere se la profezia o l'insegnamento sono da Dio, c'è un unico modo: deve superare la “prova Bibbia”, ovvero: E' in accordo con quello che dice la Bibbia? Mi rende più simile a Cristo? La mia famiglia di chiesa lo approva? E' in accordo con le abilità che Dio mi ha dato? E' qualcosa che riguarda me? Serve a convincermi di peccato o a condannarmi? Mi fa provare la pace di Dio?Ultimo passo del corso di ballo con Dio di Paolo da Tarso 8) Astenetevi da ogni specie di male C'è un modo di dire popolare che afferma “Dio ci fa vivere una sola volta, perché la seconda saremmo diventati troppo furbi e non avremmo mai sbagliato.” Non c'è niente di più falso! Anche se vivessimo cento volte, continueremmo a fare gli stessi sbagli! Come genitori noi proviamo a mettere in guardia i nostri figli dai pericolo, ma il più delle volte senza alcun frutto. Dio si comporta ugualmente: sa cosa è bene e cosa è male, e ce lo dice chiaramente. Il mondo ha inventato la favola che se non faccio del male a nessuno allora è lecito: non pagare le tasse... non sto mica uccidendo nessuno! Farsi raccomandare... tutti lo fanno! Fare buone opere... per ricevere l'applauso. Guardare materiale porno... non sto mica tradendo mia moglie o mio marito! Tutto è lecito, basta che ti piaccia Dio non la pensa così! “Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele...; Perciò, fate attenzione a come vi comportate. Non siate stolti, ma saggi, approfittando di ogni occasione, perché stiamo vivendo in un periodo di malvagità” (Efesini 5:11, 15-16 PV) Ultimo passo: andiamo allo specchio per vedere se abbiamo imparato. Stai partecipando alle opere di Dio (fruttuose), oppure a quelle del mondo (infruttuose)? Le subisci, o le denunci? Ultimo allenamento: la prossima volta che vuoi partecipare a qualche “opera infruttuosa”, ricordati che Dio vuole poter affermare che suo figlio, sua figlia non è stolta, ma saggia. La vita è come il tango, ma... Abbiamo detto che la vita è come ballare un tango con Gesù alcuni passi sono indietro, alcuni passi sono avanti, alcuni passi sono di lato ma chi balla deve farli tutti e otto, in sequenza, per poter ballare realmente bene. Ma c'è una definizione del tango di un ballerino famoso che mi ha fatto riflettere: egli dice: “Il tango non è maschio; è coppia: cinquanta per cento uomo e cinquanta donna, anche se il passo più importante, l' "ocho", che è come il cuore del tango, lo fa la donna.” (Miguel Angel Zotto – tangero argentino) "L'ocho”, o otto , è quando la donna ferma il ballo, guarda verso il pavimento e con la sua gamba sinistra esce fuori dall'asse della coppia disegnando con il suo piede un immaginario otto sul pavimento della milonga. A vederlo da fuori il tango sembra che faccia tutto lui ma l'azione più importante è compiuta da colei che a noi appare solo come un “accessorio”. Fino a che la donna non ha disegnato “l' ocho", l'otto con le sue gambe, l'uomo non può fare nulla, e la danza non può proseguire. Se la donna lo fa bene, quello è un trampolino per il passo successivo che da potenza alla coppia, slancio e bellezza. Dio ci ha mandato il miglio ballerino possibile, ed è un ballerino che se ne infischia delle distanze, perché è sceso tanto in giù tanto vicino a noi, a me e a te, da morire in croce. E' un ballerino che ci ha messo il 99% pur di aiutarti a ballare bene... ma il resto “l'ocho”, l'otto, il passo che fa continuare la tua danza assieme a lui... quello lo devi fare tu! Senza il tuo "ocho", senza la tua azione deliberata nel completare la danza con Cristo la sua morte in croce è inutile per te. Senza un tuo impegno a fare gli otto passi che ti chiede, e fermarti, ed agire, la tua danza con Cristo non può proseguire. Se ti impegni a farli, e ti fermi, ed agisci diventando protagonista del ballo, quello è un trampolino per la tua vita, che avrà potenza, slancio e bellezza. Sei pronto, sei pronta a fare "l'ocho", l'otto? Sei pronto, sei pronta a lasciarti condurre da Cristo, a farti stringere da lui nel tango della tua vita? Preghiamo --- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)
Saresti disposto a leggere 10 pagine al giorno per migliorare la tua vita❓Questa è una domanda retorica perché chiunque risponde di si ma poi nessuno lo fa
Ieri sera ero a cena a casa di amici e in sottofondo c'era la TV accesa che trasmetteva Masterchef.In un momento di silenzio ho percepito il racconto di una ragazza, circa 35 anni, senza lavoro, ed essendo appassionata di cucina voleva aprire il suo ristorante.Ti giuro che mi sono venuti i brividi.Forse perché tanti anni fa ho avuto un idea simile (uno dei miei più grandi fallimenti), o forse perché ora ho la consapevolezza di cosa serva realmente per gestire con successo un ristorante.Mettiti nei suoi panni e segui il mio ragionamento.Sei un appassionato di cucina e decidi, investendo una bella cifra, di aprire il tuo ristorante.Considerando il fatto che sei disoccupato e non hai una famiglia alle spalle che ti mantenga non puoi permetterti di sbagliare.Scegli un bel posto, lo arredi in maniera impeccabile, assumi tutto il personale necessario ed infine apri.Mentre sei in cucina trepidante in attesa di essere sommersa di ordinazioni, passa la serata e gli ordini non arrivano.Ormai la serata è conclusa, è ora di pulire quel poco che hai usato e... non hai avuto nessun cliente da servire.Questo è un esempio piuttosto realistico.Credi che la realtà sarebbe diversa? Sicuramente avresti invitato parenti e amici e il locale non sarebbe stato completamente deserto.Ma cosa dire del giorno seguente? Delle settimane successive?Saresti fallito miseramente, come succede a tanti imprenditori ogni giorno, e come è successo a me tanti anni fa.Non sono in grado di descriverti la sensazione di impotenza quando è successo a me.Passavano le giornate e i clienti non arrivavano... e io "non potevo fare nulla"! Non sapevo di doverlo fare e non ne ero in grado!Ti auguro non ti succeda mai!Non importa quanto tu cucini bene e abbia un servizio impeccabile, tutto questo è inutile se non hai clienti.Se vuoi fallire velocemente la ricetta è molto semplice: avvia un'attività senza avere una strategia che ti porti clienti.Questo non significa che puoi offrire un prodotto scadente e un servizio pessimo, il risultato sarebbe simile: un fallimento .Significa che il "portare clienti" nel tuo ristorante viene prima!È come masticare senza avere nulla in bocca! Prima mordi una mela, poi mastichi.Prima trova i clienti, poi trattali in modo impeccabile!Quindi ti chiedo, qualunque sia il business che vuoi avviare, hai già in mente come trovare i clienti?Riflettici, ne va del tuo futuro come imprenditore!Massimo MartininiP.s. se non sei ancora iscritto alle mie pillole via mail, fallo gratuitamente cliccando qui: https://goo.gl/yHE1oy...e ricorda di iscriverti al mio canale YouTube: https://goo.gl/J61QTy
Oggi analizzo il punto di congiunzione dei tre elementi visti i giorni scorsi, il numero che insieme agli altri ti permetterà di avere un business di successo: il costo di acquisizione clienti.Saresti disposto a spendere 10/100/1000 euro per avere un nuovo cliente?La risposta ovviamente è soggettiva..Massimo MartininiP.s. se non sei ancora iscritto alle mie pillole via mail, fallo gratuitamente cliccando qui: https://goo.gl/yHE1oy...e ricorda di iscriverti al mio canale YouTube: https://goo.gl/J61QTy
Ashur il mercante di tappeti chiese una terza birra ad Amir, il suo amico locandiere.Era stanco, la guerra stava impoverendo i suoi clienti che non potevano più permettersi i suoi tappeti pregiati.Amir al contrario, aveva sempre gente in taverna, soprattutto cavalieri proveniente dall’Europa. Si facevano chiamare crociati.Ashur chiese all’amico: “Amico mio, come fa la tua borsa ad essere piena d’oro nonostante tu spesso offra una bevuta a tutti i cavalieri qui dentro? Deve costarti caro! Come puoi regalargli la cosa che ti fa guadagnare?“Amir sorrise e si avvicinò al suo compagno d’infanzia: “Vedi Ashur, io so fare 2+2“.Ahur lo guardò con sospetto.Amir continuò: “Questi cavalieri vengono nella mia taverna tutte le sere per un anno prima di morire in battaglia o tornare a casa.C’è Costantino, il cavaliere brizzolato là in fondo, che non è mai mancato una sola sera da 3 anni ad oggi. Altri che vengono una volta e non si vedono più. Secondo le mie stime, posso aspettarmi che ognuno di loro venga da me per ben 300 volte.“Ashur ascoltava attentamente.“Questi cavalieri bevono un paio di birre ogni sera, diciamo che durante l’anno ognuno di loro si beve circa 500 birre!Saresti disposto a regalare un tappeto a una ricca signora che te ne compra 500?“Ashur rispose stizzito: “Ne regalerei anche 10 se ne comprasse così tante!”Amir sorridente gli ripropose la domanda che aveva ricevuto poco prima: “Ma come puoi regalargli la cosa che ti fa guadagnare?Vedi, io so che ogni cavaliere “vale” 500 birre… quindi posso permettermi di regalarne qualcuna, per trattarli bene e farli continuare a tornare da me. Tutti adorano Amir quando offre la birra e la mia taverna è sempre piena!“Con questa storiella, che ho scritto sullo stile dell’Uomo più ricco di Babilonia (te ne ho già parlato in qualche vecchia pillola), voglio spiegarti un concetto molto semplice da capire, ma che viene SEMPRE ignorato.Gli imprenditori che lo tengono in considerazione e che lo conoscono sono davvero una rarità!Il termine corretto è: “Life Time Value“ dei tuoi clienti. Cioè il valore che un cliente ha per te per tutta la durata della sua “vita”.Nella storiella il valore di un cliente per Amir è di 500 birre, prima che perisca in battaglia o che torni nelle sue terre.Qual è quello dei tuoi clienti? Scommetto che non lo sai