Podcasts about porta pia

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Best podcasts about porta pia

Latest podcast episodes about porta pia

Sveja
#642 Diritti negati alle donne incinte, targhe, multe e altre storie di Roma

Sveja

Play Episode Listen Later Nov 21, 2024 24:23


La rassegna stampa di oggi, giovedì 21 novembre è a cura di Luca Dammicco.DOVE ASCOLTARLA: Spotify , Apple Podcast , Spreaker e naturalmente sul nostro sito www.sveja.itRepubblica racconta della discriminazione ai danni di alcune infermiere vincitrici di concorso, costrette perché incinte, a posticipare la firma del contratto di lavoro.sempre Repubblica ci aggiorna sulla targa in memoria di Giacomo Matteotti, è saltata la trattativa con il condominio dello stabile, che non vuole riferimenti alla mano fascista dell'omicidio.Il Corriere della Sera racconta di come i sottopassi intorno a Porta Pia siano nello stesso stato di un mese fa, quando una donna è stata aggredita e violentata. Solo una mano di vernice, per il resto rimangono un rifugio, pericoloso, per persone senza casa.Sul Tempo si parla di "Cerbero" la nuova tecnologia per le sanzioni amministrative del ComuneSveja è un progetto sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della fondazione Charlemagne. Ringraziamo inoltre l'associazione A Sud che ci mette a disposizione i propri spazi per le riunioni di redazione.La sigla di Sveja è di Mattia CarratelloVuoi sostenerci con una piccola donazione? Ora basta un click!  

Sveja
#614 Zelensky in città, più smart working, sottopassi e altre storie di Roma

Sveja

Play Episode Listen Later Oct 10, 2024 26:33


La rassegna stampa di oggi, giovedì 10 ottobre 2024, è a cura di Miriam Aly.Apriamo con la cronaca e le notizie di Fanpage.it: il giudizio per il femminicidio di Manuela Petrangeli; poi, il sottopasso abbandonato di Porta Pia non vede ancora cambiamenti per la sicurezza di chi lo attraversa.Arriva il presidente ucraino Zelensky a Roma. Sul Corriere della Sera leggiamo la notizia di una città blindata, soprattutto tra Parioli e Villa Pamphilj. Sul Messaggero: dopo 68 anni arriva la fine dell'ippodromo di Capannelle.Smart working per i dipendenti comunali: trattative in corso con il sindaco Gualtieri.Bus turistici: cosa ne pensano le associazioni di categoria del caro-pass? Lo leggiamo oggi su Repubblica.Oltre ai bus, Romatoday ci racconta anche di uno dei simboli dell'overtourism: le golf car che invadono il centro città.L'approfondimento del Foglio su Roma di questa settimana è dedicato al futuro del termovalorizzatore.  La rassegna stampa torna domani!Foto di Luca Dammicco.Sveja è un progetto sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della Fondazione Charlemagne.

Sveja
#605 Cemento, costruzioni, reati e altre storie di Roma

Sveja

Play Episode Listen Later Sep 27, 2024 25:05


La rassegna stampa di oggi, venerdì 27 settembre 2024, è a cura di Miriam Aly.Ancora indecisione sull'aumento del biglietto Atac: le conseguenze ricadranno su studenti e anziani? Lo leggiamo su Fanpage.it.Roma non è indifferente: le parole di solidarietà e responsabilità del sindaco Gualtieri rivolte direttamente alla donna vittima dello stupro nel sottopasso di Porta Pia. Il lungo intervento del sindaco, in risposta al racconto della donna, arriva al Messaggero. Da RomaToday leggiamo un lungo approfondimento sul cemento di Roma. La compensazione edilizia, profondo fenomento che allarga sempre più la città, viene raccontato a partire dall'esempio di Tor Marancia. Sulla stessa testata arriva la festa di Quarticciolo: ''Apriamo dove tutto chiude''.Ostia: sul Corriere il racconto di blitz e blocchi di polizia, con anche lo sgombero di una tendopoli.Sul Manifesto di oggi un approfondimento sul carcere di Regina Coeli: dove è la presa in carico del disagio che vivono le carceri? Mentre se ne vogliono costruire di nuove, si aumentano e producono nuovi reati. Infine, il miracolo del Giubileo secondo il Tempo. A domani, con il Tamburino! Questo e tanto altro solo su www.sveja.it. Foto di Luca DammiccoSveja è progetto sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della Fondazione Charlegmagne.

Sveja
#604 Il Giubileo contro i poveri e i pentimenti del Pd, sottopassaggi colpevoli di stupro, fiamme a Regina Ceoli e altre notizie di Roma

Sveja

Play Episode Listen Later Sep 26, 2024 22:37


La rassegna stampa di oggi, giovedì 26 settembre 2024 è a cura di Cecilia Ferrara giornalista free lance. La si può ascoltare su: Spotify , Apple Podcast , Spreaker e naturalmente sul nostro sito www.sveja.it Il Corriere della Sera dopo lo stupro avvenuto domenica notte a Porta Pia fa un viaggio nei sottovia colpevoli di essere fonte di pericolo e marginalità. La violenza sessuale però indossa anche il camice bianco, al prof Richeldi negato il patteggiamento.La Repubblica è in sciopero ma dalle pagine on line Paolo Ciani, capogruppo PD in senato, in un'intervista spiega che sicuramente Gualtieri non voleva fare lo sgombero in viale Pretoriano, un errore. Il Tempo parla di una regia delle occupazioni, visto che le decine di persone cacciate senza alternativa dall'hotel occupato a Cinecittà hanno occupato un altro stabile questa volta a Torre Maura. Il minisindaco FdI Nicola Franco minaccia di incatenarsi (dove?). Su Ansa leggiamo della rivolta a Regina Coeli, mentra il Dossier di Roma Today ci porta in un reportage nel Quarticciolo che resiste. Sveja è un progetto sostenuto da Periferia Capitale il programma per Roma della Fondazione Charlemagne. Anche tu puoi sostenerci con un caffè al link sostienici! https://www.sveja.it/sostienici/Foto di Nonna Roma. A domani con Miriam Aly!

Sveja
#603 dopo gli africani, i latinos: sgomberato hotel dei borseggiatori, mentre in cielo ci sorvegliano i droni e altre storie di Roma

Sveja

Play Episode Listen Later Sep 25, 2024 29:21


Buongiorno, la rassegna stampa di mercoledì 25 settembre è a cura di Ilenia Polsinelli  Le notizie in primo piano:  Un estratto dell'intervento di Federica Borlizzi, attivista dell'Associazione Nonna Roma, durante l'assemblea indetta subito dopo lo sgombero di viale Pretoriano in via dei Siculi a Sa Lorenzo, insieme alle persone sgomberate dall'accampamento e una rete di solidarietà composta da studenti e realtà del territorio come il polo civico dell'Esquilino;  i giornali continuano a parlare dello sgombero di viale Pretoriano, su RomaToday, i migranti riparano a San Lorenzo: “Buttati vestiti e documenti”;  A tal proposito l'intervista oggi sul Corriere della sera Roma dell'Assessora alle Politiche sociali di Roma Capitale, Barbara Funari: “Lo sgombero? Non sono stata consultata.”;  su Repubblica Roma, ma su tutte le prime pagine locali un altro sgombero nella giornata di ieri: a Cinecittà sgomberato l'hotel dei latinos, “Qui vogliono farci le case del Giubileo”;  su Corsera Roma, la donna violentata nel tunnel abbandonato a Porta Pia. Dopo la violenza è stata anche rapinata;  Messaggero Roma apre l'edizione di oggi con il titolo: Prove generali di Giubileo, l'occhio dei carabinieri sorveglia il cielo di Roma;  e a proposito di Giubileo in prima pagina de Il Tempo Roma l'analisi della Camera di Commercio: l'ombra della mafia su Giubileo e Pnrr. Puntano a bar e locali per riciclare il denaro del narcotraffico. Sveja segnala l'evento “Non morire di carcere”, la storia di Mohammad Ishaq Khan, morto in carcere Regina Coeli il 4 giugno scorso. Il 39esimo suicidio in carcere del 2024, oggi sono già più di 70.  Dalle ore 19:30 di mercoledì 25 settembre, Largo dei Savorgnan – Giardino Ciro Principessa, Pigneto.  A domani con Sara Bruno    Sveja è un progetto di comunicazione indipendente, sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della Fondazione Charlemagne.  Vuoi sostenerci con una piccola donazione? Ora basta un click!    Foto di Luca Dammicco

Ultim'ora
Roma, Gualtieri "A Piazza Pia vinta sfida difficile per il Giubileo"

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Jul 17, 2024 2:13


ROMA /ITALPRESS) - "Siamo felici, è un momento bellissimo e anche emozionati perchè è stata un'opera particolarmente complessa e impegnativa. E' la dimostarzione che se si lavora con impegno, coesione e collaborazione tra tutti anche le sfide più difficili si possono vincere". Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, commentando l'abbattimento del diaframma che separava il nuovo sottopasso da quello esistente “Lungotevere in Sassia” a Piazza Pia, opera che Anas sta realizzando a Roma per il Giubileo della Misericordia. xb1/pc/

Ultim'ora
Roma, Gualtieri "A Piazza Pia vinta sfida difficile per il Giubileo"

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Jul 17, 2024 2:13


ROMA /ITALPRESS) - "Siamo felici, è un momento bellissimo e anche emozionati perchè è stata un'opera particolarmente complessa e impegnativa. E' la dimostarzione che se si lavora con impegno, coesione e collaborazione tra tutti anche le sfide più difficili si possono vincere". Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, commentando l'abbattimento del diaframma che separava il nuovo sottopasso da quello esistente “Lungotevere in Sassia” a Piazza Pia, opera che Anas sta realizzando a Roma per il Giubileo della Misericordia. xb1/pc/

HORECA AUDIO NEWS - Le pillole quotidiane
9578 - Fine dining e Caffè specialty si incontrano nella formula di BAP stile internazionale, aperto tutto il giorno

HORECA AUDIO NEWS - Le pillole quotidiane

Play Episode Listen Later Jul 8, 2024 12:22


Un progetto innovativo per la città di Roma. Una nuova apertura che ha un sapore fortemente internazionale (e non è un caso). L'idea parte dal caffè, ma poi arriva in cucina, passando per la pasticceria. Un'offerta sempre diversa in base al momento della giornata. Un locale di design dagli interni moderni e accoglienti. No, non siamo a New York, nemmeno a Londra, ma in via Raffaele Cadorna 5, una traversa di via Piave, a due passi da Porta Pia, nel cuore del quartiere Pinciano – Salario.

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio
#241 - Quando i tedeschi ci chiedevano aiuto

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio

Play Episode Listen Later Oct 9, 2023 31:55


In questo episodio ripercorriamo le principali tappe del completamento del Regno d'Italia: nel 1862 l'episodio di Aspromonte (dove Garibaldi fu ferito), nel 1866 la terza guerra d'indipendenza (con le sconfitte di Lissa e Custoza, e la vittoria garibaldina di Bezzecca), nel 1867 la sconfitta delle camicie rosse a Mentana, nel 1870 la presa di Roma. Sembra inspiegabile l'improvviso cambio di atteggiamento del Governo italiano, che fino a pochi mesi prima della Breccia di Porta Pia sembrava decisamente ostile alla conquista di Roma, atto che poteva mettere a repentaglio la sopravvivenza del neonato Regno d'Italia. Come mai nel 1870 l'impossibile diventa inevitabile? Uno sguardo alle guerre di indipendenza tedesche ci aiutano a chiarire il mistero. Ma la terza la affrontiamo nel prossimo episodio. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/stefano-dambrosio5/message

Sveja
#365 Malversazione al Policlinico, vendita di case popolari, Cinema Palazzo e altre storie di Roma

Sveja

Play Episode Listen Later Sep 20, 2023 30:02


Mercoledì 20 settembre 2023, ai microfoni di Sveja c'è Ciro Colonna-Inchiesta per la mancata ristrutturazione del Policlinico Umberto I-Prima applicazione nel Lazio del cosiddetto decreto Caivano-Al palo la vendita di case popolari del Comune decisa nel 2007-Minori in carcere, a cinque anni dalla morte di Faith e Divine nulla è cambiato-Il I Municipio rimette al Comune le competenze in merito alla gestione del disagio urbano-Gualtieri e Rocca insieme all'ONU per perorare la candidatura di Roma a Expo 2030-Ennesimo articolo del Messagero contro la costruzione di una nuova linea tramviaria che attraversi Roma-Anniversario della Breccia di Porta Pia ormai caduto nel dimenticatoio-Cinema Palazzo, dopo l'annuncio del possibile affitto e trasformazione in locale dello stabile, una proposta di Luigi ManconiA domani con Angela GennaroSveja è un progetto di comunicazione indipendente sostenuto dal programma Periferiacapitale della Fondazione Charlemagne. Un ringraziamento all'Associazione A Sud che mette a disposizione i propri locali per le riunioni di redazione.

Storia moderna e contemporanea
Questione romana e Breccia di Porta Pia

Storia moderna e contemporanea

Play Episode Listen Later Jun 12, 2023 31:08


Il Fatto di domani
The show must go on

Il Fatto di domani

Play Episode Listen Later May 12, 2023 6:16


Il Fatto di domani 13 maggio. La "breccia di Porta Pia" di Zelensky a Roma: incontra il Papa e fa lo show da Vespa

Libero in tre minuti
MA DI PORTA PIA VOGLIAMO DISCUTERNE?

Libero in tre minuti

Play Episode Listen Later Apr 4, 2023 2:54


Una finestra sui fatti del giorno per andare oltre le notizie. Il direttore Alessandro Sallusti dà voce ai contenuti editoriali di Libero con un extra-editoriale in formato podcast.

Deejay Chiama Italia
La breccia di Porta Pia

Deejay Chiama Italia

Play Episode Listen Later Sep 20, 2022 6:32


breccia porta pia
Salvatore racconta
58 - Porta Pia. Di come Roma divenne capitale

Salvatore racconta

Play Episode Listen Later Apr 16, 2022 17:08


Roma è Italia da sempre. Oppure no? E da dove viene la Città del Vaticano? Tutto passa da una porta...Per le trascrizioni degli episodi e contenuti speciali per imparare l'italiano visita il sito salvatoreracconta.comTesto e voce di Salvatore GrecoSullo sfondo: 'Filaments' by Scott Buckley is under a Creative Commons license Attribution 3.0 Unported (CC BY 3.0) Music promoted by BreakingCopyright: https://youtu.be/taAxpw03dgM"Scott Buckley - This Too Shall Pass" is under a Creative Commons (CC-BY 3.0) license Music promoted by BreakingCopyright: https://bit.ly/bkc-passScott Buckley - Stars In Her Skies [Orchestral] is released under CC BY 4.0 Music provided by BreakingCopyright: https://youtu.be/HdBYkaOsLaI

Arkos Academy - Learn Italian
Italian listening - La breccia di Porta Pia

Arkos Academy - Learn Italian

Play Episode Listen Later Oct 8, 2021 8:55


====> Join Arkos Academy Telegram to keep you updated! https://t.me/arkosacademy ====> Read the text while you're listening! https://www.arkosacademy.com/podcast-la-breccia-di-porta-pia/ The Italian Risorgimento has led to the unification of Italy with battles, sacrifices, victories and failures. What is the Breach of Porta Pia and why is it so important? Listen and read the podcast! *** Please, spread the word and leave a feedback! It' s important for me and my Arkos Academy and it can help other students like you!***

BASTA BUGIE - Cinema
FILM GARANTITI: Undici settembre 1683 (2012) - La cultura cattolica è morta per suicidio

BASTA BUGIE - Cinema

Play Episode Listen Later Aug 10, 2021 12:27


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2786LA CULTURA CATTOLICA E' MORTA PER SUICIDIO di Rino CammilleriIl flop inaudito nelle sale del film di Renzo Martinelli su Marco d'Aviano e l'assedio di Vienna del 1683 farà passare la voglia a qualunque regista, anche il meglio intenzionato, di occuparsi di storia cattolica. Chi lo farà, dovrà per forza sollevare polemiche se vuole pubblicità. Dunque, dovrà mettere in scena lavori in cui i cattolici e la Chiesa fanno la parte dei cattivi, sperando che il Vaticano almeno protesti. Film onesti come 11 settembre 1683 o Cristiada non trovano alcun appoggio in casa cattolica.Il popolo-bue cattolico semplicemente non sa nemmeno che esistono, e li fa fallire al botteghino. Complotti, retroscena, congiure antipapiste? No: insipienza e ignoranza. Dei cattolici. Infatti, non lo sanno ormai neanche i preti chi era Marco d'Aviano.Quando fu beatificato questo cappuccino che salvò l'Europa, a un convegno nei suoi luoghi fui l'unico a ricordarne il ruolo politico, mentre i religiosi, teologi, preti e prelati presenti si dilungavano esclusivamente sulla di lui spiritualità, timorosi che parlare di storia avrebbe potuto urtare i «fratelli» musulmani. Silenzio, dunque.Il beato Alberione fondò i Paolini proprio per la buona battaglia sulla stampa e nel cinema, mettendo addirittura mano personalmente al primo film a colori italiano, Mater Dei. E ancora nei primi anni Sessanta non c'era film che avesse speranza di riuscita se avesse trascurato il potente circuito delle sale parrocchiali.Oggi, le pochissime parrocchie che hanno un cinema ci proiettano tutt'al più il cosiddetto film d'essai, che «fa discutere» e «suscita il dibattito», e pazienza se il devoto spettatore dovrà sorbirsi la solita scena erotica del tutto superflua, ma che i registi mettono lo stesso per la gioia della troupe. Così, l'aspirante regista cattolico è avvisato: faccia solo film su Francesco e Chiara (evitando giudiziosamente i miracoli), almeno andranno direttamente in dvd e qualche convento li comprerà.Credete che negli altri settori vada meglio? Pensate alla fine che ha fatto un banchiere da messa quotidiana come Ettore Gotti Tedeschi, cacciato a pedate dallo Ior per beghe vaticane e al quale, come a segnale convenuto, tutte le porte ecclesiali si sono chiuse in faccia.Ma torniamo alla cultura in senso più proprio. Sui media, i giornalisti cattolici si dividono in due categorie: quelli che lavorano per testate clericali e quelli che sono riusciti a farsi assumere in testate laiche. I primi non possono certo osare di contraddire chi paga loro lo stipendio, perciò sono fedelissimi alla «linea», qualunque essa sia. I secondi, si stimano fortunati ad avere un posto ambito, e solo a quello pensano (sì, certo, ci sono le eccezioni, ma sono in tutto due o al massimo tre), tenendo sempre presente il proverbio giapponese: «Al chiodo che sporge si picchia in testa».Naturalmente, ad aiutare i fratelli nella fede a far carriera non ci pensano nemmeno, sia perché considerano precaria la loro, sia perché non sono certo massoni: questi ultimi, sì, che si spalleggiano l'un l'altro per infilare «fratelli» dovunque. Esiste anche, com'è noto, un «soccorso rosso», ma non uno «bianco» (eccezion fatta per i dossettiani, i quali non a caso occupano posti e cattedre che più prestigioso non si può, ma hanno nella Costituzione il loro Corano e sono «adulti», infatti militano nella sinistra laicista).Sul versante dei libri la situazione è anche, se possibile, peggiore. La narrativa cattolica semplicemente non esiste, e non esiste perché nemmeno i cattolici la comprerebbero.Esiste la saggistica, è vero, ma è una saggistica – mi si passi il termine – madonnara, oppure si tratta dell'ennesima riflessione-omelia di qualche prelato (il campione delle vendite italiane è ancora il defunto cardinale Martini). Parlo, naturalmente, dei libri che in classifica almeno ci vanno, anche se magari ci restano poco. Il resto, tutto il resto, è già tanto se copre le spese di edizione.Voi mi direte, giustamente, che anch'io mi occupo ormai di Madonne. Il fatto è che gli editori non vogliono altro. E hanno ragione: se fate un giro nelle librerie «cattoliche» vedrete pile enormi di libri del cardinale Martini o sul nuovo Papa. Perché? Perché i cattolici comprano quelli, non altro. Dunque, l'editore investe su ciò che il mercato chiede.Presentando in giro il mio libro su Medjugorje mi sono accorto che, nelle sale traboccanti, la gente voleva sentir parlare solo di miracoli del sole, guarigioni, conversioni clamorose. E basta. Il resto, semplicemente non interessa. Folle enormi vanno in Bosnia, vi si convertono, digiunano, pregano, ci portano i parenti e gli amici. Molti si trasformano in porta-gente a tempo pieno. Lodevolissimo. Ma che succede quando tutta questa gente scende dal Podbrdo? Dà luogo, lentamente, a una ricostruzione cristiana del mondo? No. Prega, digiuna, torna e ritorna a Medjugorje. Tutt'al più dà soldi e braccia all'ennesima casa di accoglienza per i drop-out della società contemporanea. Per il resto, ecco: adunate di preghiera, interminabili, con canti, rosari, messe, testimonianze.Esattamente quel che i Padroni del Mondo vogliono dai cristiani: state in sacrestia a pregare, occupatevi dei «poveri» e non disturbate il Manovratore. E i cristiani, inquadrati dai loro pastori, eseguono. È vero, è un momentaccio per la Chiesa. Ma oggi, in Occidente, l'aggressione è culturale e amministrativa. Nell'Ottocento l'aggressione era, oltre che culturale e amministrativa, pure a mano armata e con tanto di cannoni a Porta Pia. Eppure, i cattolici di quel secolo reagivano non solo con la preghiera e i pellegrinaggi: fondavano banche, giornali, riviste, si costituivano in lobby per condizionare la politica. E senza trascurare i poveri e i drop-out.Qual è la differenza tra allora e oggi? La differenza sta nel fatto che allora avevano alle spalle una Chiesa gerarchica compatta e fermissima nella dottrina, una Chiesa che non esitava un istante a espellere quei suoi membri che seminavano confusione. Naturalmente, l'espulso diventava un «martire del libero pensiero» e veniva portato sugli scudi dalla stampa laicista. Così come oggi. Ma il popolo cattolico era informato, e ufficialmente, che quello lì era passato al nemico.Oggi la Chiesa gerarchica preferisce la misericordia, si dice, anche se permane l'impressione (per carità, solo un'impressione...) del "due pesi e due misure".Ma torniamo al nostro discorso sulla cultura cattolica. E al film di Martinelli. Nessuno si è preso la briga di far sapere (non dico di apologizzare, solo di far sapere) che esisteva un film che parlava bene della storia cristiana e della Chiesa. Perciò, scordatevi pure Cristiada, quantunque tratti un tema (papale) attualissimo: la libertà religiosa.Se io fossi un regista, allora, ragionerei così: l'assedio di Vienna in costume costa una paccata di miliardi e non lo vede nessuno, un film con la Littizzetto costa pochissimo e incassa una paccata di miliardi. Perciò, scordatevi, cari cattolici, i film che parlano bene di voi e dei fatti vostri. Al massimo farò una fiction su papa Bergoglio, che è tanto simpatico e porta le scarpe nere. Su Ratzinger no, perché le portava rosse ed era troppo colto.Una realtà benemerita che dovrebbe fare da cinghia di trasmissione verso la «base» sono i circoli culturali parrocchiali. I libri e gli autori cattolici che non trovano spazio sui grandi media spetta ad essi farli conoscere alla gente comune. Purtroppo (e parlo per lunga esperienza) c'è da farsi cadere la braccia. Infatti, tra le priorità della parrocchia la cultura o è l'ultima in lista o non c'è proprio.Se ha bisogno dell'idraulico o dell'elettricista, sa bene che questi artigiani hanno un cachet e lo scuce senza fiatare. Così per l'avvocato o il medico o il muratore o l'ingegnere o il meccanico. Ma l'operatore culturale (chiamiamolo così) deve essere grato dell'invito e poi operare per puro «spirito di servizio».Ci sono parrocchie provviste di chiese dotate di organi a canne colossali, per suonare i quali un tempo si stipendiavano organisti diplomati. Oggi gli organi tacciono, perché ci sono tanti ragazzini con la chitarra che suonano gratis e, anzi, volentieri.Il risultato è che la musica liturgica è semplicemente sparita (e hanno voglia i papi attuali di insistere sulla «bellezza»...).Morale: la cultura cattolica è morta per suicidio e bisogna farsene una ragione. I figli di questo mondo, come dice il Vangelo, sono stati più scaltri, e i figli di Maria sono stati pavidi e fessi. I primi sono sempre astuti come serpenti, i secondi ingenui come colombe. I primi hanno fatto bene il loro lavoro, i secondi no, perché Cristo aveva raccomandato a loro di essere sia astuti che candidi. Dunque, meritano quel che hanno, cioè niente.Prenotiamoci, dunque, un posto nel prossimo pullman per Medjugorje. E facciamoci salire quei pochi che hanno ancora voglia di combattere, perché rischiano la fine dei soldati giapponesi nella jungla di Iwo Jima.

Recensioni librarie
121 - Anni di grazia 1867-1880. Diario di un papalino

Recensioni librarie

Play Episode Listen Later Jun 29, 2021 2:25


Tra le numerose testimonianze della presa di Porta Pia del 20 settembre 1870, segnaliamo il diario inedito di un protagonista di quei giorni, Raffaele Mogliazzi, convinto e fervente “papalino”. Mogliazzi fu sergente nel corpo dei volontari pontifici, costituito dal principe Lancellotti (i cosiddetti “caccialepre”), che raccoglieva diversi giovani della classe professionale e impiegatizia romana.

tra diario porta pia
Storia in Podcast
Vi racconto la battaglia di Mentana

Storia in Podcast

Play Episode Listen Later Jun 18, 2021 22:33


La battaglia di Mentana fu uno scontro a fuoco avvenuto il 3 novembre 1867 presso la cittadina di Mentana, nel Lazio, vicino a Monterotondo. L'evento bellico si svolse quando le truppe pontificie (coadiuvate da un battaglione francese) si scontrarono con i volontari di Giuseppe Garibaldi, diretti a Tivoli per sciogliere la Legione essendo fallita la presa di Roma per la mancata insurrezione dei romani. Storiainpodcast ha visitato il Museo Garibaldino di Mentana, che ospita cimeli appartenuti ai protagonisti del Risorgimento italiano, e l'Ara-Ossario della Rocca di Mentana, al cui interno sono conservati i resti dei Volontari caduti al seguito di Giuseppe Garibaldi negli scontri della Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma. Nel podcast ascolterete dalla voce di Manuel Balducci, Direttore del MUGA Museo Garibaldino Mentana, l'appassionante racconto sulla battaglia di Mentana e quanto sappiamo sulla vicenda dai risultati dell'indagine antropologica condotta nel settembre 2018 sui resti scheletrici conservati all'interno del sarcofago marmoreo. L'indagine ha permesso di identificare la presenza di 90 individui, tutti di sesso maschile e, nella maggioranza dei casi, di età alla morte compresa tra i 20 e i 30 anni; nove sono giovani di età compresa tra 15 e 19 anni e solo otto superano la soglia dei 30.La disfatta di Mentana, al di là dei ritardi e degli indugi, fu un duro colpo per Garibaldi, il quale, credendo di avere l'appoggio della popolazione romana e del governo italiano, si ritrovò invece da solo. Gli intrighi e i retroscena, a cui non aveva mai voluto piegarsi, vinsero la genuinità del suo pensiero politico lasciandogli nel cuore un'amarezza che non lo abbandonerà sino alla morte, il 2 giugno 1882. Malgrado ciò, Mentana divenne presto un simbolo delle lotte risorgimentali e come tale fu definita “la porta calda di Roma”, paragonando il sacrificio dei circa 300 volontari al più antico gesto eroico degli altrettanti Spartani alle Termopili. Un sacrificio che non fu vano poiché, solo tre anni più tardi, il 20 settembre 1870, la breccia di Porta Pia sancì l'annessione di Roma all'Italia.Su www.storiainpodcast.focus.it le foto del Museo e del Sacrario. Il Museo Garibaldino di Mentana ospita cimeli, documenti originali, lettere autografe, giornali d'epoca, fotografie, oggetti massonici, armi e camicie rosse, che si articolano in un percorso espositivo e multimediale modulato in senso cronologico-tematico, inaugurato il 3 novembre 2017 in occasione del 150° anniversario della battaglia di Mentana. Nel 1877, in onore dei caduti, si decise di costruire nella zona denominata Rocca di Mentana un grande Sacrario.https://storiainpodcast.focus.it - Canale Guerre e conflittiA cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura

Storia in Podcast
Roma capitale

Storia in Podcast

Play Episode Listen Later Apr 1, 2021 14:02


Con la legge 33 del 3 febbraio 1871 fu proclamata Roma capitale d'Italia, trasferendo la sede del governo da Firenze all'Urbe. Per la Città dei Papi – espugnata dai bersaglieri comandati dal generale Raffaele Cadorna il 20 settembre 1870 con la breccia nella cerchia delle mura aureliane, nei pressi di Porta Pia – iniziò una delle più imponenti modifiche urbanistiche, architettoniche e funzionali. Il trasferimento ufficiale si realizzò il 1° luglio successivo. Il giorno dopo, 2 Luglio 1871, il re Vittorio Emanuele II fece ufficialmente il suo ingresso solenne nella Città Eterna per insediarsi al Quirinale.Storiainpodcast racconta la vicenda con Alessandro Vagnini, docente di Storia delle relazioni internazionali alla Sapienza di Roma. Su storiainpodcast.focus.it - Canale Eventi e luoghiA cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify (http://bit.ly/VoceDellaStoria) ed Apple Podcasts (https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427).Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura

Recensioni librarie
95 - Le due Rome. Questioni e avvenimenti a 150 anni dalla breccia di Porta Pia

Recensioni librarie

Play Episode Listen Later Dec 15, 2020 3:59


Pensare che Porta Pia sia semplicemente una pagina di storia significa ingannarsi sulla reale portata degli eventi che segnarono la Chiesa e la civiltà cattolica nella seconda metà dell’Ottocento, e significa inevitabilmente privarsi di una preziosa chiave di lettura della società contemporanea. Si illude infatti chi pensa di poter comprendere l’oggi senza conoscere ciò che accadde ieri, e soprattutto si illude chi pensa che vi siano ora da affrontare problemi più “urgenti” rispetto a quelli ormai obsoleti (secondo loro) che sconvolsero la società cristiana centocinquanta anni fa.

ARTICOLI di Rino Cammilleri
La massoneria preparò la breccia di porta pia

ARTICOLI di Rino Cammilleri

Play Episode Listen Later Oct 20, 2020 6:30


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6329LA MASSONERIA PREPARO' LA BRECCIA DI PORTA PIA di Rino CammilleriIl 150° anniversario della Breccia di Porta Pia e dello scippo di Roma al Papa da parte dei Savoia è stato festeggiato, causa Covid, quasi in sordina, anche per la coincidenza con le elezioni, non fosse mai che le fanfare dei bersaglieri distraessero il popolo dal rito più sacro per il laicismo. Chi segue gli scritti di Angela Pellicciari, nostra firma, sa bene che l'ossessione di distruggere il potere temporale della Chiesa era antica e costituiva il pallino fisso dell'organizzazione che più di ogni altra incarnava la «laicità», la massoneria. Perfino Proudhon, celebre ideologo rivoluzionario della prima metà dell'Ottocento, era convinto che, sottrattale la sedia su cui stava seduta, la Chiesa si sarebbe dissolta.In effetti, l'ateo non può ragionare diversamente, dal momento che riesce a concepire solo realtà terrene. E va pur detto che non aveva poi tutti i torti: la Chiesa uno Stato ancora ce l'ha, piccolissimo, ma ce l'ha; se non l'avesse, farebbe la fine che già fece ai tempi della c.d. Cattività Avignonese, per settant'anni ostaggio del re di Francia, papi francesi, cardinali francesi. Cui seguirono i devastanti quarant'anni dello Scisma d'Occidente, con ben tre papi, nessuno dei quali «emerito».Tornando a Porta Pia, non era, quella, la prima volta che il papa doveva sloggiare. Nel Medioevo, tante volte aveva dovuto farlo, ma il primo golpe ideologico fu quello giacobino della prima Repubblica Romana, con Pio VI mandato a morire in galera. Seguì Napoleone, che deportò Pio VII. Da notare che per quest'ultimo essere sacerdote era più importante che essere sovrano, tant'è che rifiutò categoricamente di dichiarare nullo il matrimonio religioso di Napoleone con Josephine Tascher de la Pagérie, vedova Beauharnais, per permettergli di sposare Maria Luisa d'Asburgo (il cui padre, imperatore d'Austria, pur aveva ceduto al padrone d'Europa per evitare guai maggiori).Ma era Roma che volevano, le logge. Il tempo di nascere e il figlio di Napoleone e Maria Luisa fu subito creato Re di Roma. Lo storico della massoneria Aldo A. Mola, in un lungo articolo sul «Giornale del Piemonte e della Liguria» dedicato al 150°, scrive che il fatto «sancì l'inclusione della Città Eterna in un orizzonte che, per semplicità, può essere configurato come neo-pagano con suggestioni dell'Antico Egitto». Nel 1811 a Milano, per celebrare l'evento, si riunirono i supremi dignitari massonici del Regno d'Italia in una «sala ornata con la raffigurazione delle nozze della Terra col Cielo, delle Orge di Bacco, dei misteri di Cibele e altre bizzarrie». E acclamarono «la nascita di Oro (Napoleone II, il loweton - figlio di maestro massone ndr), di Osiride, ovvero Napoleone il Grande "nostro fratello e protettore dell'ordine massonico nell'Impero di Francia e nel Regno d'Italia" (così il verbale dei «Lavori Massonici», ndr), e della consorte Maria Luisa d'Asburgo (Iside)».Quando Napoleone il Grande fu sconfitto nel 1814 e poi, definitivamente, nel 1815, il suo impero crollò con lui e si procedette alla Restaurazione. Già, ma nell'ormai ex Regno d'Italia le logge contavano «non meno di 20mila affiliati, in larga misura coincidenti con la classe dirigente». I quali, lasciate calmare le acque, cominciarono a gettare le fondamenta per quello che fu chiamato Risorgimento. Che nel 1870 completò, e per sempre, l'opera.Mola fa notare che il primo a usare la parola «Risorgimento» era stato un sacerdote (così come, sempre Mola in altra sua opera, indica in un altro sacerdote il vero autore dell'«Inno di Mameli»). Questo sacerdote si chiamava Saverio Bettinelli, era un letterato di una certa fama e «non mancò di incontrare Voltaire a Ginevra». Nel 1775 pubblicò Il risorgimento d'Italia... dopo il Mille. Quasi dimenticavo: era un gesuita.Nota di BastaBugie: già da noi pubblicizzati, consigliamo nuovamente i video di Angela Pellicciari. Ecco come l'autrice li presenta:In questo periodo, per ingannare il tempo, mi sono inventata quelle che ho chiamato Pillole. Piccoli video in cui parlo con semplicità e chiarezza delle cose che ho scritto. Se credete potete vederle sul mio canale di youtube. Ben 51 sono quelle che ho dedicato al risorgimento (1; 31-35; 57-102).Qui sotto ne trovate una (Il caprone arrivato a Roma durante la repubblica). Per vedere tutte le altre clicca nel link qui sotto:https://angelapellicciari.com/pillole/https://www.youtube.com/watch?v=B2LXfT1Rvn8 Titolo originale: La Massoneria che preparò la breccia di Porta PiaFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 25-09-2020Pubblicato su BastaBugie n. 687

BASTA BUGIE - Storia
A 150 anni dalla presa di Roma sono evidenti tutti i disastri del risorgimento

BASTA BUGIE - Storia

Play Episode Listen Later Sep 22, 2020 8:23


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6288A 150 ANNI DALLA PRESA DI ROMA SONO EVIDENTI TUTTI I DISASTRI DEL RISORGIMENTO di Angela PellicciariOramai tanto tempo fa, ventidue anni per l'esattezza, pubblicavo Risorgimento da riscrivere, un testo che ha curiosamente avuto molto successo. Curiosamente è l'avverbio esatto. E non perché ritenga che i libri che ho scritto non siano documentati, seri, e quindi meritevoli di attenzione. Ma perché, vivendo in una società pervasa fin nei suoi più piccoli meandri dalle soffocanti maglie del pensiero liberal-massonico, era semplicemente impossibile che un libro sui "fatti" del risorgimento avesse successo.D'altronde la sua stessa pubblicazione ha avuto del miracoloso: dopo aver bussato a tutte le porte, c'è voluto l'intervento di Padre Pio perché alla fine l'Ares si decidesse a pubblicare quello che è stato uno dei suoi più riusciti best seller.Lo spiraglio che si è aperto per qualche tempo una ventina di anni fa, si è nel frattempo meticolosamente richiuso e le notizie che ho raccontato in tanti libri, oggi sono in pochi a ricordarsele. E' la vita. Lo stesso Meeting di Rimini, che tanta risonanza ha dato ai miei libri sul risorgimento, da qualche anno non solo ha taciuto ma si è accodato alla versione di sempre. Quella ribadita dallo stesso presidente della Repubblica Napolitano, accolto con molta benevolenza dai vertici del Meeting.150 anni dalla presa di Roma? Sotto la presidenza Napolitano, all'epoca di Alemanno sindaco, sono stati restaurati sul Gianicolo i tanti busti dei protagonisti della repubblica romana del 1849. Cosa si celebra in quell'evento? L'aver messo la parola fine al potere temporale dei papi. Detto in altri termini, l'aver creduto di aver ucciso la religione cattolica: "Roma, la santa, l'Eterna Roma, ha parlato", scrive Mazzini in Per la proclamazione della Repubblica Romana. Cosa avrebbe detto Roma? "Roma non è dei Romani: Roma è dell'Italia: Roma è nostra perché noi siamo suoi. Roma è del Dovere, della Missione, dell'Avvenire". E quelli che non sono d'accordo? "I Romani che non lo intendono non sono degni del nome".La libertà portata ai romani da Mazzini e dai carbonari è descritta da Pio IX nell'enciclica Quibus quantisque malorum compsta durante l'esilio di Gaeta, ma è anche raccontata dal futuro primo ministro Luigi Carlo Farini ne Lo stato romano dall'anno 1814 al 1850: "Fra gli inni di libertà, e gli augurii di fratellanza erano violati i domicilii, violate le proprietà; qual cittadino nella persona, qual era nella roba offeso, e le requisizioni dei metalli preziosi divenivano esca a ladronecci, e pretesto a rapinerie".Se questo è stato l'inizio, il 20 settembre 1870 i massoni hanno continuato l'opera in piena e totale libertà.Se siamo ancora vivi è perché Pio IX e tutto il popolo cristiano hanno obbedito al Vangelo e hanno alla lettera dato l'altra guancia.TUTTI I NUMERI DI UN DISASTROL'unità d'Italia è stata realizzata dai Savoia in nome della monarchia costituzionale e dello stato liberale.È successo l'esatto contrario: sono stati violati tutti i principali articoli dello Statuto, a cominciare dal primo che definisce la chiesa apostolica, cattolica, romana, unica religione di Stato:- sono stati soppressi tutti gli ordini religiosi: a 57.492 persone è stata negata la possibilità di vivere come liberamente avevano scelto di fare;- sono stati derubati tutti i beni degli ordini religiosi (chiese, conventi, terreni, compresi archivi, biblioteche, oggetti d'arte e di culto, paramenti);- al momento dell'unificazione più di cento diocesi sono state lasciate senza vescovo;- non c'è stata nessuna libertà di istruzione;- non c'è stata nessuna libertà di stampa (è stata persino proibita la pubblicazione delle encicliche del papa);- è stato infranto il principio della inviolabilità della proprietà privata;- in nome dell'ordine morale che aveva visto la luce i preti sono stati obbligati a cantare il Te Deum e a dare i sacramenti agli scomunicati liberali. Chi non ha ubbidito è incorso in multe pesanti ed è stato condannato a 2 o 3 anni di carcere (questo stabiliva il codice di diritto penale approvato nel 1859 nell'imminenza dell'invasione);- qualche anno dopo l'unificazione sono state soppresse anche le 24.000 opere pie.CONSEGUENZE- per giustificare la violenza contro lo stato pontificio e il Regno delle Due Sicilie è stata imposta una storiografia radicalmente falsa;- è trionfato l'odio per la religione cattolica;- è trionfato il disprezzo per la nostra storia e per la nostra identità (tuttora imperante);- l'1% circa della popolazione di fede liberale ha realizzato un bottino ingente alle spalle dei beni della Chiesa, cioè di tutta la popolazione;- enorme è stata la distruzione del patrimonio artistico e culturale;- il bilancio dello stato è risultato fuori controllo (all'opposto delle abitudini virtuose degli stati preesistenti);- è stata imposta una tassazione elevatissima per l'epoca;- c'è stato l'impoverimento delle fasce più povere della popolazione;- all'Italia liberale è spettato il primato della popolazione carceraria: 72.450 detenuti (il rapporto carceratiabitanti è di 138 ogni 100.000 persone in Francia, di 107 in Inghilterra, di 63 in Belgio, di 270 in Italia);- è stata realizzata una grande concentrazione della proprietà fondiaria che è aumentata del 20% nei primi venti anni dopo l'unificazione;- per la prima volta nella sua storia l'Italia è stata ridotta a colonia (economica, culturale, religiosa);- per la prima volta nella sua storia il popolo italiano è stato costretto ad un'emigrazione di massa.Nota di BastaBugie: già da noi pubblicizzati, consigliamo nuovamente i video di Angela Pellicciari. Ecco come l'autrice li presenta:In questo periodo, per ingannare il tempo, mi sono inventata quelle che ho chiamato Pillole. Piccoli video in cui parlo con semplicità e chiarezza delle cose che ho scritto. Se credete potete vederle sul mio canale di youtube. Ben 51 sono quelle che ho dedicato al risorgimento (1; 31-35; 57-102).https://angelapellicciari.com/pillole/METTERE UN VIDEO VERSIONE YThttps://www.youtube.com/playlist?list=PLxI2qyU9ZN4nlsTa-0x_wgyiLIdCxen-T Titolo originale: Porta Pia e Risorgimento, 150 anni di menzogne. Tutti i numeri di un disastro.Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 18-09-2020Pubblicato su BastaBugie n. 683

Storia in Podcast
La breccia di Porta Pia | Antonello Folco Biagini

Storia in Podcast

Play Episode Listen Later Sep 20, 2020 17:01


L'apertura della breccia di Porta Pia, il 20 settembre 1870, è un episodio chiave del Risorgimento: sancì infatti l'annessione di Roma al Regno d'Italia e la fine dello Stato pontificio. Nella realtà, però, quella che le foto raccontano come un'impresa epica dei bersaglieri e dei fanti dell'esercito italiano, fu un'azione di guerra molto veloce e poco pericolosa, data la scarsa resistenza opposta dai soldati del pontefice. Per farla sembrare più eroica, negli scatti dell'evento i militari e i morti furono quindi moltiplicati a colpi di taglia, copia e incolla. Il fotoritocco digitale non esisteva ancora, ma la propaganda sì…Nel podcast a spiegare il processo che portò a questo episodio chiave è Antonello Folco Biagini, rettore dell'Università degli studi di Roma Unitelma Sapienza, presidente della Fondazione Roma Sapienza e professore emerito di Storia dell'Europa Orientale della Sapienza.A cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina.------------La "Voce di Focus Storia" è il podcast della rivista Focus Storia. Puoi ascoltarci anche su Spotify (https://spoti.fi/32Ni34E).Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura

Un libro tira l'altro
Un libro tira l'altro del giorno 20/09/2020: Schiavone: ritrovare la fiducia nel progresso grazie ad una governance globale della politica

Un libro tira l'altro

Play Episode Listen Later Sep 20, 2020


Per molti secoli l'idea del progresso è stata la molla dello sviluppo - scrive Aldo Schiavone nel suo libro "Progresso" (Il mulino, 152 p., € 12,00) - ma le lacerazioni portate dalle guerre e dalle crisi economiche nel secolo scorso, hanno introdotto l'idea della discontinuità e del dramma. Oggi ci troviamo di fronte alla crisi di un'idea del progresso alla quale eravamo molto affezionati. Per ritrovare la fiducia nel progresso possiamo avvalerci di due armi: quella del pensiero e quella della democrazia. Ma per avere una democrazia forte e sana, ci vorrebbe una governance globale della politica - conclude Schiavone. RECENSIONI "Il futuro migliore" di Paul Mason (Il Saggiatore, 408 p., € 24,00) "L'arte contemporanea. Un panorama globale" di Tony Godfrey (Einaudi, 280 p., € 40,00) "I libri di Vincent. Van Gogh e gli scrittori che lo hanno ispirato" di Mariella Guzzoni (Johan & Levi, 232 p., € 28,00) "Sulle strade delle lettere e delle arti" di Cesare De Seta (Neri Pozza, 452 p.) "Il tempo di Caravaggio. Capolavori della collezione Roberto Longhi" catalogo della mostra a cura di Maria Cristina Bandera (Marsilio, 128 p., € 22,00) "La breccia di Porta Pia" di Hubert Heyriès (Il Mulino, 232 p., € 16,00) "Italiani a Roma. Cronache della capitale tra il 1870 e il 1900" di Stefano Tomassini (Il Saggiatore, 456 p., € 30,00) "Roma borghese" di Giovanni Faldella (Studio Garamond, 206 p., € 14,50) IL CONFETTINO "Emozionarte. Un'avventura alla scoperta delle emozioni attraverso l'arte" di Martina Fuga (Salani, 144 p., € 15,90)

Un libro tira l'altro
Un libro tira l'altro del giorno 20/09/2020: Schiavone: ritrovare la fiducia nel progresso grazie ad una governance globale della politica

Un libro tira l'altro

Play Episode Listen Later Sep 20, 2020


Per molti secoli l'idea del progresso è stata la molla dello sviluppo - scrive Aldo Schiavone nel suo libro "Progresso" (Il mulino, 152 p., € 12,00) - ma le lacerazioni portate dalle guerre e dalle crisi economiche nel secolo scorso, hanno introdotto l'idea della discontinuità e del dramma. Oggi ci troviamo di fronte alla crisi di un'idea del progresso alla quale eravamo molto affezionati. Per ritrovare la fiducia nel progresso possiamo avvalerci di due armi: quella del pensiero e quella della democrazia. Ma per avere una democrazia forte e sana, ci vorrebbe una governance globale della politica - conclude Schiavone. RECENSIONI "Il futuro migliore" di Paul Mason (Il Saggiatore, 408 p., € 24,00) "L'arte contemporanea. Un panorama globale" di Tony Godfrey (Einaudi, 280 p., € 40,00) "I libri di Vincent. Van Gogh e gli scrittori che lo hanno ispirato" di Mariella Guzzoni (Johan & Levi, 232 p., € 28,00) "Sulle strade delle lettere e delle arti" di Cesare De Seta (Neri Pozza, 452 p.) "Il tempo di Caravaggio. Capolavori della collezione Roberto Longhi" catalogo della mostra a cura di Maria Cristina Bandera (Marsilio, 128 p., € 22,00) "La breccia di Porta Pia" di Hubert Heyriès (Il Mulino, 232 p., € 16,00) "Italiani a Roma. Cronache della capitale tra il 1870 e il 1900" di Stefano Tomassini (Il Saggiatore, 456 p., € 30,00) "Roma borghese" di Giovanni Faldella (Studio Garamond, 206 p., € 14,50) IL CONFETTINO "Emozionarte. Un'avventura alla scoperta delle emozioni attraverso l'arte" di Martina Fuga (Salani, 144 p., € 15,90)

Un libro tira l'altro
Un libro tira l'altro del giorno 20/09/2020: Schiavone: ritrovare la fiducia nel progresso grazie ad una governance globale della politica

Un libro tira l'altro

Play Episode Listen Later Sep 20, 2020


Per molti secoli l'idea del progresso è stata la molla dello sviluppo - scrive Aldo Schiavone nel suo libro "Progresso" (Il mulino, 152 p., € 12,00) - ma le lacerazioni portate dalle guerre e dalle crisi economiche nel secolo scorso, hanno introdotto l'idea della discontinuità e del dramma. Oggi ci troviamo di fronte alla crisi di un'idea del progresso alla quale eravamo molto affezionati. Per ritrovare la fiducia nel progresso possiamo avvalerci di due armi: quella del pensiero e quella della democrazia. Ma per avere una democrazia forte e sana, ci vorrebbe una governance globale della politica - conclude Schiavone. RECENSIONI "Il futuro migliore" di Paul Mason (Il Saggiatore, 408 p., € 24,00) "L'arte contemporanea. Un panorama globale" di Tony Godfrey (Einaudi, 280 p., € 40,00) "I libri di Vincent. Van Gogh e gli scrittori che lo hanno ispirato" di Mariella Guzzoni (Johan & Levi, 232 p., € 28,00) "Sulle strade delle lettere e delle arti" di Cesare De Seta (Neri Pozza, 452 p.) "Il tempo di Caravaggio. Capolavori della collezione Roberto Longhi" catalogo della mostra a cura di Maria Cristina Bandera (Marsilio, 128 p., € 22,00) "La breccia di Porta Pia" di Hubert Heyriès (Il Mulino, 232 p., € 16,00) "Italiani a Roma. Cronache della capitale tra il 1870 e il 1900" di Stefano Tomassini (Il Saggiatore, 456 p., € 30,00) "Roma borghese" di Giovanni Faldella (Studio Garamond, 206 p., € 14,50) IL CONFETTINO "Emozionarte. Un'avventura alla scoperta delle emozioni attraverso l'arte" di Martina Fuga (Salani, 144 p., € 15,90)

Rai Podcast Radio1
RADIO ANCH'IO del 18/09/2020 - 150 anni Breccia di Porta Pia

Rai Podcast Radio1

Play Episode Listen Later Sep 18, 2020 18:55


Mario Isneghi, storico ; Gen. Nunzio Paolucci, Ass. Nazionale Bersaglieri ; Carlo Rovelli, Fisico .

Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 18/09/2020 - 150 anni Breccia di Porta Pia

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Sep 18, 2020 18:55


Mario Isneghi, storico ; Gen. Nunzio Paolucci, Ass. Nazionale Bersaglieri ; Carlo Rovelli, Fisico .

Pagina 3, la rassegna stampa  delle pagine culturali

Pagina 3 con Edoardo Camurri

Voce delle Chiese
Protestantesimo in viaggio: il racconto del pastore Platone - I parte

Voce delle Chiese

Play Episode Listen Later Sep 3, 2020 12:44


La troupe televisiva di Protestantesimo ha realizzato una doppia puntata della trasmissione dedicata ai "protestanti in Italia". Dal 7 al 25 luglio la troupe si è spostata dal centro Italia al Sud, per poi nuovamente risalire verso Nord e arrivare alle valli del Pinerolese.Con il regista Paolo Emilio Landi e i tecnici video e audio era presenta anche il pastore emerito Giuseppe Platone, che ci racconta le emozioni e le scoperte di questo viaggio durato 20 giorni."Il progetto nato nel mese di giugno - spiega Platone - abbiamo avuto poco tempo per allestirlo, ma questa era anche la volontà del regista, cioè non fare una cosa troppo preparata. Volevamo vedere se i protestanti ci sono ancora e soprattutto cosa fanno, cosa dicono, dove sono presenti. Abbiamo disegnato un itinerario con varie tappe e ci siamo presentati alle realtà facendo raccontare le loro iniziative, i progetti futuri. Siamo partiti da Roma, Porta Pia, ricordando la "breccia" del 20 settembre del 1870 e riprendendo i temi dell'ondata risorgimentale che portò in quegli anni alla nascita di numerose nostre chiese protestanti".Ascolta la prima parte del racconto di Giuseppe Platone

Dimore illustri della Toscana

L'amatissima sorella minore di Napoleone, nasce ad Ajaccio il 20 ottobre 1780. Fin dalla più tenera età è bellissima e altrettanto viziata e già durante l'infanzia si scorge il suo carattere forte. È tra il 1805 e il 1808, quando Paolina aveva 25 anni, che Antonio Canova la ritrae nelle vesti di Venere. Una scultura in marmo bianco che troneggia ancora a villa Borghese a Roma e che suscitò non poco scandalo, visto che lei è nuda, tanto che il marito Camillo fece sì che la statua fosse riposta in una stanza non visibile agli ospiti in modo che nessuno potesse più ammirarla. Con lo scandalo nasce anche il mito di Paolina, che lei non fece altro che aumentare anche per la risposta che diede quando le chiesero come era stato posare senza nulla addosso davanti a Canova: ‘tutto bene, l'ambiente era riscaldato'. Dopo lunghe trattative con il Vaticano, come si legge nei documenti dell'archivio pietrino, si separa dal principe Borghese, ma rimane a villa Sciarra vicino a Porta Pia, anche se passa molto tempo in Versilia, dove vive la sua storia d'amore con il musicista Giovani Pacini nella villa di Viareggio. Sono anni tormentati. Lei scrive al suo giovane amante infinite lettere e lui, spesso, non le risponde neppure. Sfinita, Paolina cerca di riavvicinarsi al suo ex marito. E lui, che ancora l'amava nonostante vivesse con un'altra donna, riprende in casa, non a Roma ma a palazzo Salviati a Firenze, il fantasma di quella che era stata la donna più bella e ammirata d'Europa. ©Editoriale Programma – Alessandra Artale

BASTA BUGIE - Storia
Patti Lateranensi: 90 anni e non sentirli

BASTA BUGIE - Storia

Play Episode Listen Later Nov 12, 2019 9:35


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5864PATTI LATERANENSI: 90 ANNI E NON SENTIRLI di Rino CammilleriQuest'anno ricorrono i novant'anni della storica firma dei Patti Lateranensi. Era il 1929 e quel giorno, 11 febbraio, fu da allora festa nazionale. La data ricordava anche le apparizioni di Lourdes e fu considerata una coincidenza provvidenziale. Il papa di allora, Pio XI, commentò: «E forse ci voleva un uomo che la Provvidenza ci ha fatto incontrare, un uomo che non avesse le preoccupazioni della scuola liberale». Quell'uomo era Mussolini, allora capo del governo, e la frase di Pio XI finì col diventare, a suo tempo, lo slogan con cui i malevoli dimostravano la complicità della Chiesa col fascismo. Ci volle un altro «uomo della provvidenza», nel 1984, per rinnovare quei Patti: Craxi, che non a caso le vignette comuniste dipingevano sempre in pose da Duce. Al di là della propaganda politica, tuttavia, l'era di Craxi declassò la Festa Nazionale della Conciliazione tra Stato e Chiesa a giorno feriale qualsiasi, Era il tempo in cui la narrazione politica in auge sosteneva che gli italiani lavorassero poco rispetto alle Nazioni Più Avanzate (cioè, quelle di cultura protestante), cosi parecchie feste religiose vennero abolite. Non era, in realtà, che una riedizione della vecchia vulgata ottocentesca che descriveva i popoli cattolici come sottosviluppati perché bigotti e dediti alla festa. Ne avevano fatto le spese, a volte in modo sanguinoso, la Spagna, il Portogallo, la Francia, il Messico, l'Austria. E anche l'Italia, che nel 1870 aveva visto il Papa preso a cannonate e il Concilio in corso interrotto manu militari. Come risultato della perdita di indipendenza politica per la Chiesa, per esempio, durante la Grande Guerra i rappresentanti diplomatici presso la Santa Sede dei Paesi nemici dell'Italia dovettero andarsene. E ci volle una lunga e defatigante trattativa perché i chierici e i seminaristi fossero assegnati alla Sanità anziché alla trincea. Coi Patti, invece, durante la Seconda guerra mondiale i diplomatici poterono restare, e il /aticano poté accogliere anche gli antifascisti che vi si rifugiarono (e gli ebrei).IDEE CHIARELa vecchia classe dirigente liberale italiana era così intrisa di mentalità anticlericale che al trattato di Versailles nel 1919 si era preoccupata soprattutto di non far partecipare la Santa Sede al tavolo negoziale, unico incasso di una vittoria per il resto «mutilata». L'Italia, nel 1929, aveva voluto siglare l'importantissimo momento dei Patti inaugurando addirittura una lunga strada in Roma, quella Via della Conciliazione che porta a San Pietro. Come ha ricordato Gennaro Malgieri su Formiche.net (11 febbraio 2019), Mussolini aveva in materia le idee chiare fin dal suo esordio in Parlamento nel 1921. In quell'occasione disse senza mezzi termini: «La tradizione latina e imperiale di Roma è oggi rappresentata dal cattolicesimo. (...) io penso e affermo che l'unica idea universale che oggi esiste a Roma è quella che si irradia dal Vaticano». Mussolini era allora un semplice deputato, uno dei tanti. E sapeva bene così facendo di rinnegare il suo passato di socialista anticlericale. Sapeva anche di inimicarsi i laicisti di ogni schieramento e perfino la componente del suo fascismo «intrinsecamente avversa al confessionalismo e in alcuni settori legata alla massoneria». Aveva ben chiaro che, senza la risoluzione una buona volta della Questione Romana, l'Italia sarebbe rimasta quel «regno di terz'ordine» che aveva fatto scuotere la testa a Dostojewski all'ora della Breccia di Porta Pia. Stessa lungimiranza ebbe, e stesso scandalo suscitò, Togliatti quando, alla Costituente, votò a favore dell'inserimento dei Patti Lateranensi nella Costituzione della Repubblica (il famoso articolo 7).1) IL TRATTATOI Patti constavano di tre parti. La prima, il Trattato, stabiliva che il cattolicesimo era religione di Stato. Come nel vecchio Statuto di Carlo Alberto, ciò non significava che l'Italia diventava uno stato confessionale come, per esempio, l'Arabia Saudita odierna. Ma solo che quando lo Stato avesse deciso di accompagnare le sue cerimonie e ricorrenze con un rito religioso, questo doveva essere quello cattolico. L'Italia riconosceva, anche, Città del Vaticano come stato indipendente e sovrano. Ciò ripristinava, di fatto, il vecchio Stato Pontificio, anche se ridotto alle dimensioni di soli quarantaquattro ettari. Con buona pace di quanti andavano ripetendo, da quasi un secolo, che la Chiesa spogliata di ogni possedimento terreno avrebbe meglio effettuato la sua missione spirituale. Lo sapeva anche il vecchio rivoluzionario Proudhon (1809-1865), l'autore dello slogan «la proprietà è un furto», che la Chiesa senza un suo posto in cui poter stare senza dipendere da nessuno si sarebbe dissolta in poco tempo. E lo diceva proprio perché incoraggiava la spoliazione.2) IL CONCORDATOLa seconda parte, il Concordato, indicava le festività religiose che venivano riconosciute civilmente, riconosceva validità civile al matrimonio religioso e l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole. Infine, i titoli rilasciati dalle scuole cattoliche venivano parificati a quelli delle scuole statali.3) LA CONVENZIONELa terza parte, la Convenzione, riguardava gli accordi finanziari tra Chiesa e Stato, comprendendo i risarcimenti per le espropriazioni inflitte alla Chiesa durante tutto il Risorgimento; ai preti con «cura d'anime» veniva riconosciuto un emolumento statale, la cosiddetta «congrua». Non fu facile ricucire lo strappo che si era creato tra la politica e il popolo italiano, un popolo composto quasi interamente da cattolici. I quali da troppi decenni erano frastornati da un processo unitario che si era svolto interamente contro la religione nazionale. La firma di quegli accordi forse evitò all'Italia una «guerra di religione» come quella avvenuta in Messico dal 1926 al 1929 e quella spagnola di dieci anni dopo, anche se qualcosa del genere accadde nella guerra civile che seguì l'armistizio del 1943. La firma sancì quella coesione nazionale che le classi dirigenti «piemontesi» non erano riusciti mai a procurare, perché «fatta l'unità, restava da fare gli italiani». Impresa impossibile, perché volevano farli a modo loro, giacobini e possibilmente atei. Nel 1984, infatti, quantunque ci fosse già stato il Sessantotto, i Patti furono semplicemente rivisti, non certo aboliti L'accordo, detto di Villa Madama, fu firmato il 18 febbraio, non l'11, perché il leader dei socialisti era da tempo bersaglio di critiche, soprattutto da sinistra. Per esempio, agli slogan governativi contro l'evasione fiscale («Io pago le tasse, e tu?») rispondeva il comico Beppe Grillo, estromesso dalla Rai per un suo sketch («Se in Cina sono tutti socialisti, a chi rubano?»). La Chiesa ebbe il suo famoso 8xmille e il cattolicesimo cessò di essere la religione dello Stato. Nel 1933 la Chiesa stipulò un Concordato anche con la Germania di Hitler: fu, non a caso, l'unico accordo internazionale tedesco sopravvissuto al nazismo.

La Storia - Ottocento
La Breccia di Porta Pia 1870

La Storia - Ottocento

Play Episode Listen Later Jun 13, 2019 2:53


La presa di Roma, nota anche come breccia di Porta Pia, fu l'episodio del Risorgimento che sancì l'annessione di Roma al Regno d'Italia. Avvenuta il 20 settembre 1870, decretò la fine dello Stato Pontificio quale entità storico-politica e un momento di profonda rivoluzione nella gestione del potere temporale da parte dei papi. L'anno successivo la capitale d'Italia fu trasferita da Firenze a Roma (legge 3 febbraio 1871, n. 33). L'anniversario del 20 settembre è stato festività nazionale fino al 1930, quando fu abolito a seguito della firma dei Patti Lateranensi. (fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Presa_di_Roma https://www.youtube.com/watch?v=xR_AtPCTy5w&t=59s)

La Storia - Ottocento
Roma diviene capitale d'Italia 1871

La Storia - Ottocento

Play Episode Listen Later Jun 13, 2019 4:31


La presa di Roma, nota anche come breccia di Porta Pia, fu l'episodio del Risorgimento che sancì l'annessione di Roma al Regno d'Italia. Avvenuta il 20 settembre 1870, decretò la fine dello Stato Pontificio quale entità storico-politica e un momento di profonda rivoluzione nella gestione del potere temporale da parte dei papi. L'anno successivo la capitale d'Italia fu trasferita da Firenze a Roma (legge 3 febbraio 1871, n. 33). L'anniversario del 20 settembre è stato festività nazionale fino al 1930, quando fu abolito a seguito della firma dei Patti Lateranensi. (fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Presa_di_Roma https://www.youtube.com/watch?v=J7db8h6_J4o&t=37s )

Radio C4
Risorgimento. Garibaldi e i Mille

Radio C4

Play Episode Listen Later Mar 24, 2019 4:21


A proposito di Garibaldi, l'impresa dei Mille e la Breccia di Porta Pia.

Tre Colori
TRE COLORI 11.02.2011

Tre Colori

Play Episode Listen Later Mar 4, 2011 29:32


Anna Villari racconta La breccia di Porta Pia di Michele Cammarano