POPULARITY
Verità Sull'Eredita Di Craxi: Dov'è Finito Il Suo Famoso Tesoro?A 25 anni dalla morte di Bettino Craxi, emerge la verità sulla sua eredità. Ecco che cosa è successo!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #bettinocraxi #bobocraxi #corte #eredita #famoso #figli #hammamet #politica #secondarepubblica #tesoro #tribunale
XVI ciclo di Dottorato della Scuola Superiore di Studi StoriciUniversità deglli Studi della Repubblica di San MarinoESILIO, AUTOESILIO, EMIGRAZIONE POLITICAMani pulite (1992-1994) e il caso CraxiMassimo MastrogregoriPodcast a cura di Giuseppe GiardiUna produzione Usmaradio - Centro di Ricerca per la Radiofonia
A 25 anni dalla sua morte, rimane acceso il dibattito sull'eredità politica e sociale di Bettino Craxi.
Migliaia di profughi tornano a casa, primi camion di aiuti.
Offerta Black Friday di NordVPN! Vai su https://nordvpn.com/dentrolastoria per ottenere l'esclusivo sconto Black Friday + 4 mesi extra sui piani biennali +30gg soddisfatti o rimborsati! Il nostro canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCw Sostieni DENTRO LA STORIA su Patreon: https://www.patreon.com/dentrolastoria Abbonati al canale: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCw/join Il nostro store in Amazon: https://www.amazon.it/shop/dentrolastoria Sostienici su PayPal: https://paypal.me/infinitybeat Dentro La Storia lo trovi anche qui: https://linktr.ee/dentrolastoria Tangenti, prestiti, intrighi, soldi sporchi, banche in crisi, traffici petroliferi, valzer delle poltrone, lottizzazione, misteri: tutto ciò era contenuto all'interno di una anonima sigla, il conto corrente 633369 aperto nel 1979 dal faccendiere Silvano Larini all'UBS di Lugano. Attraverso quel conto il PSI di Bettino Craxi movimenta fondi neri, compresi i soldi che dovrebbe restituire al Banco Ambrosiano di Roberto Calvi che in precedenza ha prestato ingenti somme al Partito del Garofano. Su tutta la vicenda incombe l'ombra della P2 di Licio Gelli, cui erano affiliati diversi protagonisti della vicenda, da Mazzanti a Di Donna passando per lo stesso Calvi. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
ROMA (ITALPRESS) - Una vita nella quale politica e famiglia viaggiano costantemente insieme. La senatrice di Forza Italia Stefania Craxi, presidente della Commissione Affari Esteri e Difesa di Palazzo Madama, in un'intervista a Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell'agenzia Italpress, si racconta attraverso le pagine del suo ultimo libro “All'ombra della storia. La mia vita tra politica e affetti”, edizioni Piemme.“Racconto la storia di una famiglia che è una famiglia politica e socialista, una famiglia che si allargava ad una comunità, quella socialista a sua volta aperta alla società civile - le parole di Stefania Craxi -. Avevo capito da subito, da bambina, che mio padre non si sarebbe mai occupato dei miei compiti, delle mie prime cotte, l'unico modo per restare vicino a lui era la politica e così ho fatto la mia prima campagna elettorale a 8 anni, zainetto in spalla su e giù per Milano. Anche lui si rese da subito conto che aveva poco spazio da passare in famiglia, così viaggiavo molto con lui, accompagnandolo nelle visite ufficiali in giro per il mondo”. La senatrice, ripercorrendo quegli anni, ha ricordato: “Mio padre mi ha lasciato un grande regalo, quello di farmi conoscere il fiato lungo della storia, era un uomo con valori risorgimentali, ottocenteschi ma con una visione moderna, lucidissima e lungimirante mi ha insegnato l'indipendenza e la libertà”.xc3/sat/mrv
Offerta di ESCLUSIVA NORDVPN: Vai su https://nordvpn.com/dentrolastoria per acquistare NordVPN + 4 mesi Extra + 6 mesi da regalare a chi vuoi +30gg soddisfatti o rimborsati Il nostro canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCw Sostieni DENTRO LA STORIA su Patreon: https://www.patreon.com/dentrolastoria Abbonati al canale: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCw/join Il nostro store in Amazon: https://www.amazon.it/shop/dentrolastoria Sostienici su PayPal: https://paypal.me/infinitybeat Dentro La Storia lo trovi anche qui: https://linktr.ee/dentrolastoria Tangenti, prestiti, intrighi, soldi sporchi, banche in crisi, traffici petroliferi, valzer delle poltrone, lottizzazione, misteri: tutto ciò era contenuto all'interno di una anonima sigla, il conto corrente 633369 aperto nel 1979 dal faccendiere Silvano Larini all'UBS di Lugano. Attraverso quel conto il PSI di Bettino Craxi movimenta fondi neri, compresi i soldi che dovrebbe restituire al Banco Ambrosiano di Roberto Calvi che in precedenza ha prestato ingenti somme al Partito del Garofano. Su tutta la vicenda incombe l'ombra della P2 di Licio Gelli, cui erano affiliati diversi protagonisti della vicenda, da Mazzanti a Di Donna passando per lo stesso Calvi. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Per info sui corsi di italiano, scrivimi all'indirizzo salvatore.tantoperparlare@gmail.comNel 1993 uno scandalo di corruzione distrugge i più grandi partiti politici italiani e cambia la storia della repubblica. Il suo nome è Tangentopoli.Se ti piace Salvatore racconta e vuoi avere accesso al doppio dei podcast ogni settimana, sblocca la serie premium riservata agli abbonati su Patreon.La trascrizione di questo episodio è come sempre disponibile per le persone iscritte alla newsletter. Vuoi iscriverti? Fallo da qui: https://salvatoreracconta.substack.com?utm_source=navbar&utm_medium=web&r=306xbtTesto e voce di Salvatore Greco
➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: https://t.me/spazio_70Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/spazio-70--4704678/support.Roma, 20 marzo 2006. Spettacolo teatrale dal titolo «Le mille balle blu. Detti e contraddetti, bugie e figuracce, promesse e smentite, leggi vergogna e telefonate segrete dell'uomo che da dodici anni prende in giro gli italiani: Napoleone Berlusconi». Interventi di: Peter Gomez, Sabina Guzanti e Marco Travaglio.Tra i temi toccati durante l'evento: 1) «E' il bugiardo più sincero che ci sia»; 2) «Un partito di Berlusconi? Non c'è stato e non ci sarà mai»; 3) «Gli italiani? Sono come un ragazzo di seconda media che nemmeno siede al primo banco»; 4) Le lamentele di Craxi verso il Giornale di Montanelli; 5) Trattare bene Craxi, senza «dire niente a Indro»; 6) Il «non amore» di Berlusconi verso Spadolini; 7) Cinà-Dell'Utri; 8) Berlusconi-Cuffaro; 9) «Il diritto naturale» a evadere; 10) «La sinistra deve isolare certi Pm, come fece con le Br»; 11) «La mafia? E' uno stato d'animo»; 12) «Speriamo di non fare più la Piova in televisione»; 13) «Mettere sotto accusa Andreotti per mafia è una cosa che offende l'appeal dei nostri prodotti all'estero»; 14) Sugli «psicotici dietro alle scrivanie dello Stato»; 15) La «cimice perfettamente funzionante»; 16) Un racconto di Oscar Mammì; 17) «Mi hanno definito nano, ma sono alto come Aznar»; 18) «Alla Rai non sposterò nemmeno una pianta»
Storico traguardo per Border Nights - La Notte ai confini che raggiunge con questa puntata quota 500! Il programma è in onda ininterrottamente dal marzo 2011 su Web Radio Network sempre il martedì notte. Primo ospite di questa puntata Alessio Pinna che ci parlerà del grande reset dell'umanità all'interno del Corano. Poi ritroveremo una personalità che fatto una parte della storia del programma, ossia Carpeoro in dialogo con Paolo Franceschetti. Poi Matteo Livoti ci parlerà di Fringe, Obe e sogni Lucidi. Tom Bosco ci porterà nel mistero delle navi di Nemi. Verranno a trovarci anche Germana Accorsi e Barbara Marchand.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/border-nights--654467/support.
Per info sui corsi di italiano, scrivimi all'indirizzo salvatore.tantoperparlare@gmail.comA un certo punto della storia italiana, è arrivato un politico, esponente di un partito piccolo e con poca identità, e ha cambiato il Paese. Quell'uomo era Bettino Craxi.Se ti piace Salvatore racconta e vuoi avere accesso al doppio dei podcast ogni settimana, sblocca la serie premium riservata agli abbonati su Patreon. Tutte le info su: www.patreon.com/salvatoreraccontaLa trascrizione di questo episodio è come sempre disponibile per le persone iscritte alla newsletter. Vuoi iscriverti? Fallo da qui: https://salvatoreracconta.substack.com?utm_source=navbar&utm_medium=web&r=306xbtTesto e voce di Salvatore Greco
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7703CONCORDATO DEL 1984: QUARANT'ANNI DI SCRISTIANIZZAZIONE di Roberto De MatteiQuarant'anni fa, il 18 febbraio 1984, il presidente del Consiglio Bettino Craxi ed il cardinaleSegretario di Stato Agostino Casaroli firmarono solennemente a Villa Madama, il Nuovo Concordato tra la Santa Sede lo Stato italiano, che rivedeva profondamente i Patti Lateranensi dell'11 febbraio 1929.I Patti Lateranensi del 1929, avevano sancito un nuovo rapporto di collaborazione tra Chiesa e Stato in Italia, la cosiddetta "Conciliazione", dopo il lungo dissidio seguito all'occupazione militare dello Stato pontificio e alla presa di Roma del 20 settembre 1870. Essi avevano il loro principio fondamentale nel riconoscimento della Religione cattolica, apostolica e romana, come la sola Religione dello Stato. Da questo principio scaturivano alcune importanti conseguenze, come l'insegnamento della dottrina cristiana nelle scuole, il riconoscimento giuridico del matrimonio sacramentale, la proclamazione del carattere sacro della città di Roma.La Costituzione repubblicana del 1948, pur essendo animata da un profondo spirito laicista, nel suo articolo 7, recepì i Patti Lateranensi come fondamento dei rapporti tra Stato e Chiesa in Italia. La novità del "Nuovo Concordato", firmato nel 1984, come spiegò lo stesso Presidente del Consiglio Craxi, consisteva invece nel realizzare la «moderna separazione» tra Stato e Chiesa, affermando il principio della "neutralità" dello Stato in materia di religione. Lo stesso cardinale Casaroli precisò che il «fulcro» del Nuovo Concordato era costituito dall'abolizione del "principio originariamente richiamato dai Patti Lateranensi della religione cattolica come sola religione dello Stato». La segreteria di Stato vaticana e la Conferenza episcopale italiana, esprimevano pubblicamente il loro plauso per il nuovo traguardo raggiunto.IL CENTRO CULTURALE LEPANTOL'11 febbraio 1984, una settimana prima della firma del Nuovo Concordato, il Centro Culturale Lepanto, che avevo l'onore di presiedere, pubblicò, come inserto pubblicitario, su alcuni quotidiani nazionali un «manifesto» intitolato «Può un cattolico preferire lo Stato ateo?». Scrivevamo tra l'altro: "Non meraviglia che le forze rivoluzionarie e anticristiane, che professano l'ateismo e l'egualitarismo radicale, esprimano la loro sostanziale soddisfazione verso un progetto concordatario in cui vedono affermato il principio dell'uguaglianza delle religioni, e quindi un implicito ateismo di Stato, destinato ad avere enormi conseguenze in seno alla società civile. Ciò che invece è strabiliante è che la stessa intima soddisfazione per questo Concordato venga espressa pubblicamente dai vertici del mondo cattolico, sia laici che ecclesiastici, tanto da considerarlo molto migliore dell'antico e quindi a questo nettamente preferibile. Il Centro Culturale Lepanto - associazione civico-culturale che si ispira all'immutabile dottrina della Chiesa - rivolge a queste autorità del mondo cattolico italiano una domanda, rispettosa ma pressante: Può un cattolico preferire uno Stato "neutrale" in materia di religione, e quindi implicitamente ateo, ad uno Stato ufficialmente cattolico? Questa preferenza non contraddice la dottrina cattolica e lo stesso buon senso? Negli ultimi due secoli, il Magistero della Chiesa, soprattutto per bocca dei Sommi Pontefici, ha sempre condannato il principio anticristiano del laicismo e della neutralità religiosa, affermando per contro il dovere dello Stato di riconoscere pubblicamente e di sostenere efficacemente la vera Religione. Tra le innumerevoli citazioni, ci limitiamo a riportare questa di san Pio X: «È una tesi assolutamente falsa, un errore pericolosissimo, pensare che bisogna separare lo Stato dalla Chiesa. Questa posizione si basa infatti sul principio che lo Stato non debba riconoscere nessun culto religioso. Essa è assolutamente ingiuriosa verso Dio, poiché il Creatore dell'uomo è anche il fondatore della società umana, e mantiene in vita sia questa che noi singoli individui. Perciò gli dobbiamo non soltanto un culto privato, ma anche un culto sociale ed onori pubblici» (Enc. Vehementer dell' 11 febbraio 1906). Lo stesso buon senso impone del resto che un cattolico abbia il diritto di vivere in una società in cui costumi, leggi e istituzioni subiscano la più profonda influenza da parte della vera Religione. La stessa logica esige che il cattolico reclami l'irrinunziabile diritto di formare una famiglia cattolica, una civiltà cattolica, uno Stato di principio e di fatto cattolico. Assolutamente illogico è invece che un cattolico preferisca uno Stato "neutrale" ad uno Stato animato dallo spirito della Santa Chiesa. Come può infatti egli preferire uno Stato in cui la Religione cattolica perda il suo primato e il suo prestigio per essere trattata alla stregua di una setta qualsiasi? In cui l'insegnamento religioso non venga più impartito nelle scuole, se non su esplicita richiesta? In cui 1e preziose figure dei cappellani debbano abbandonare ospedali, carceri, caserme? In cui l'adorabile immagine del Crocefisso venga estromessa da ogni edificio pubblico? In cui la bestemmia non sia più perseguibile come reato, ma venga considerata una rispettabile opinione? Non sono forse queste le logiche conseguenze del Nuovo Concordato?".CONCLUSIONICiò che era scandaloso non era l'accordo, ma l'elogio che di esso facevano le autorità ecclesiastiche. Esse avrebbero potuto presentare il Nuovo Concordato come un compromesso doloroso, ma necessario, esprimendo il loro rammarico per una oggettiva menomazione dei diritti della Chiesa e ricordando l'ideale dello Stato cattolico, come modello a cui tendere. La CEI, in una dichiarazione ufficiale del 19 febbraio 1984, si vantava invece di aver "dato il deciso contributo di sua competenza nelle fasi dell'elaborazione del testo, lieta ora che il contributo sia stato accolto".Il 12 dicembre 1984 venne posta a Roma la prima pietra della grande moschea islamica che fu ufficialmente inaugurata il 21 giugno 1995, Fu questa una delle prime conseguenze della scomparsa del carattere sacro della città di Roma, tutelato dai Patti Lateranensi.Quarant'anni dopo possiamo confermare ciò che nel 1984, unica voce cattolica in Italia, affermavamo ad alta voce. Il Nuovo Concordato rappresentò una grave tappa nel processo di scristianizzazione del nostro paese.
Pierfrancesco Favino è Bettino Craxi in questo film di Gianni Amelio. A cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90, l'ex Presidente del Consiglio dei Ministri e segretario del Partito Socialista Italiano inizia a perdere potere e consenso. In seguito alle inchieste di Mani Pulite, per sfuggire alla giustizia italiana, Craxi si ritira ad Hammamet, in Tunisia, dove, latitante, si ritrova a fare i conti con la malattia, ma anche con il proprio passato. Completano il cast Claudia Gerini, Giuseppe Cederna e Omero Antonutti.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Tintoria è il podcast di @sandanieletinti e @StefanoRapone, prodotto da @thecomedyclub.Ottieni NordVPN qui: https://nordvpn.com/tintoria --------------------------------------INFO e BIGLIETTI per le Registrazioni LIVE: https://bit.ly/tintoriapodcastINFO E BIGLIETTI PER I PROSSIMI LIVE DI RAPONE: https://bit.ly/RaponeTOURINFO E BIGLIETTI PER I PROSSIMI LIVE DI TINTI: https://bit.ly/DanieleTintiTOUROspite di questa puntata diabolicamente sabotata di @tintoriapodcast Caterina Guzzanti. Tra un fischio e l'altro, abbiamo parlato di aspirapolveri “de Cristo”, ratti newyorkesi e traumi dentistici passati e presenti. Caterina ci ha anche raccontato del suo lavoro con spalle comiche quali la Gialappa's e Serena Dandini e della genesi di Vicky di Casapound, personaggio fragile nato anche da una riflessione su certe dinamiche di coppia. Abbiamo poi imparato sia come ridere per cortesia in occasioni mondane, sia come non ridere, per esempio a ‘LoL' e sul matto set di ‘Boris'. Infine, Caterina ci ha parlato delle sue avventure equestri, del film natalizio ‘Elf Me', con lei e Lillo folletti doppiati pure in giapponese, e di simpatici incontri con Craxi.Puoi seguire Tintoria qui: https://www.instagram.com/tintoriapodcast/Puoi seguire Rapone qui: https://www.instagram.com/grandiraponi/Puoi seguire Tinti qui: https://www.instagram.com/sandanieletinti/Puoi seguire Caterina Guzzanti qui: https://www.instagram.com/caterguz/Puoi seguire The Comedy Club qui: https://www.instagram.com/thecomedyclub.it/Tintoria è anche su TikTok: https://www.tiktok.com/@tintoriapodcastRegia e montaggio: Enrico Berardi ( @enricoberardivideographer-3126 ) https://focusaziende.itRiprese: Leonardo PicozziAudio:Antonio ArcieriLa sigla di Tintoria è a opera di Di Gregorio (https://open.spotify.com/artist/72kN7wU0KWqEDkHYrvT6Vi)Sigla animata:Crocopie Studiowww.206lab.com/crocopie-studiowww.instagram.com/crocopie_studioQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/2830173/advertisement
Ein halbes Dutzend Staatsmänner - von Craxi über Berlusconi bis hin zu Renzi - haben es bereits versucht: Die Umsetzung einer tiefgreifenden Verfassungsreform in Italien. Jetzt will Giorgia Meloni ein ehrgeiziges Projekt vorlegen, um das Staatsgefüge nachhaltig umzubauen. Einer der Hauptpfeiler der Reform der echter Ministerpräsidentin soll dabei die Direktwahl des Regierungschef sein. Es soll der Sprung in die dritte Republik werden. Doch schon jetzt brandet berechtigter Widerstand auf. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/saltobz/message
Francis Turatello era il re della malavita milanese negli anni 70. Dagli inizi nel quartiere di Lambrate fino alle rapine inItalia ed all'stero per arrivare al controllo delle bische e dei locali notturni del capolugo lombardo. Turatello vive una vita di eccessi e muore in modo cruento mentre è all'apice del prorpio potere criminale. Dietro la sua morte si cela forse un mistero che porta dritto agli anni di piombo ed alle morti eccellenti di Aldo Moro, Mino Pecorelli e del generale Dalla Chiesa. Ma prima Turatello aveva avuto a che fare con personaggi di ogni tipo da Frank coppola a Renato Vallanzasca da Franco Califano a Craxi alle Br. Una storia che ha ancora molto da dire. Turatello faccia d'angelo parte 4 Vai alle seguenti playlist: https://www.youtube.com/playlist?list=PLjklKhxhc2tnRrnwGcPYAFKwLjwMYJn9O #italiamistero #francisturatello #turatello #milanocriminale #malamilanese #italiamistero Italiamistero puntata www.italiamistero.it 00:00 Introduction 02:57 Il tombino con i documenti 04:39 L'attenato a Craxi 12:07 Uccidetre Dalla Chiesa
Francis Turatello era il re della malavita milanese negli anni 70. Dagli inizi nel quartiere di Lambrate fino alle rapine inItalia ed all'stero per arrivare al controllo delle bische e dei locali notturni del capolugo lombardo. Turatello vive una vita di eccessi e muore in modo cruento mentre è all'apice del prorpio potere criminale. Dietro la sua morte si cela forse un mistero che porta dritto agli anni di piombo ed alle morti eccellenti di Aldo Moro, Mino Pecorelli e del generale Dalla Chiesa. Ma prima Turatello aveva avuto a che fare con personaggi di ogni tipo da Frank coppola a Renato Vallanzasca da Franco Califano a Craxi alle Br. Una storia che ha ancora molto da dire. Turatello faccia d'angelo parte 4 Vai alle seguenti playlist: https://www.youtube.com/playlist?list=PLjklKhxhc2tnRrnwGcPYAFKwLjwMYJn9O #italiamistero #francisturatello #turatello #milanocriminale #malamilanese #italiamistero Italiamistero puntata www.italiamistero.it 00:00 Introduction 02:57 Il tombino con i documenti 04:39 L'attenato a Craxi 12:07 Uccidetre Dalla Chiesa
GIAMPIERO CALAPA' - SQUARCIO ROSSO BERLINGUER, CRAXI E LA SINISTRA IN PEZZI - presentato da Anna Bredice
Francis Turatello era il re della malavita milanese negli anni 70. Dagli inizi nel quartiere di Lambrate fino alle rapine inItalia ed all'stero per arrivare al controllo delle bische e dei locali notturni del capolugo lombardo. Turatello vive una vita di eccessi e muore in modo cruento mentre è all'apice del prorpio potere criminale. Dietro la sua morte si cela forse un mistero che porta dritto agli anni di piombo ed alle morti eccellenti di Aldo Moro, Mino Pecorelli e del generale Dalla Chiesa. Ma prima Turatello aveva avuto a che fare con personaggi di ogni tipo da Frank coppola a Renato Vallanzasca da Franco Califano a Craxi alle Br. Una storia che ha ancora molto da dire.Turatello faccia d'angelo parte 1Vai alle seguenti playlist: https://www.youtube.com/playlist?list=PLjklKhxhc2tnRrnwGcPYAFKwLjwMYJn9O #italiamistero #francisturatello #turatello #milanocriminale #malamilanese Italiamistero puntata www.italiamistero.it 00:00 Ma chi è Turatello? 02:25 Gli inizi di Francesco Turatello 11:48 Turatello e la rapina in Belgio 16:27 Turatello e la rapina alla Stefer 23:02 Turatello e le bische
Francis Turatello era il re della malavita milanese negli anni 70. Dagli inizi nel quartiere di Lambrate fino alle rapine inItalia ed all'stero per arrivare al controllo delle bische e dei locali notturni del capolugo lombardo. Turatello vive una vita di eccessi e muore in modo cruento mentre è all'apice del prorpio potere criminale. Dietro la sua morte si cela forse un mistero che porta dritto agli anni di piombo ed alle morti eccellenti di Aldo Moro, Mino Pecorelli e del generale Dalla Chiesa. Ma prima Turatello aveva avuto a che fare con personaggi di ogni tipo da Frank coppola a Renato Vallanzasca da Franco Califano a Craxi alle Br. Una storia che ha ancora molto da dire. Turatello faccia d'angelo parte 2 Vai alle seguenti playlist: https://www.youtube.com/playlist?list=PLjklKhxhc2tnRrnwGcPYAFKwLjwMYJn9O #italiamistero #francisturatello #turatello #milanocriminale #malamilanese www.italiamistero.it #italiamistero Italiamistero puntata www.italiamistero.it Vuoi indicizzare i tuoi video : https://www.tubebuddy.com/italiamistero 00:00 Introduzione 02:10 La guerra con Vallanzasca 03:48 La rapina al Brera Bridge 07:06 L'anonima sequestri 11:03 L'arresto di Turatello
Francis Turatello era il re della malavita milanese negli anni 70. Dagli inizi nel quartiere di Lambrate fino alle rapine inItalia ed all'stero per arrivare al controllo delle bische e dei locali notturni del capolugo lombardo. Turatello vive una vita di eccessi e muore in modo cruento mentre è all'apice del prorpio potere criminale. Dietro la sua morte si cela forse un mistero che porta dritto agli anni di piombo ed alle morti eccellenti di Aldo Moro, Mino Pecorelli e del generale Dalla Chiesa. Ma prima Turatello aveva avuto a che fare con personaggi di ogni tipo da Frank coppola a Renato Vallanzasca da Franco Califano a Craxi alle Br. Una storia che ha ancora molto da dire. Turatello faccia d'angelo parte 3 Vai alle seguenti playlist: https://www.youtube.com/playlist?list=PLjklKhxhc2tnRrnwGcPYAFKwLjwMYJn9O #italiamistero #francisturatello #turatello #milanocriminale #malamilanese Vuoi approfondire? Vai alle seguenti playlist: #italiamistero Italiamistero puntata www.italiamistero.it Vuoi indicizzare i tuoi video : https://www.tubebuddy.com/italiamistero 00:00 Introduzione 01:52 La lotta alle Br 09:06 Arriva Buscetta 17:05 Il rapimento Moro
In un'intervista rilasciata al quotidiano la Repubblica dall'ex presidente della corte costituzionale Giuliano Amato ha detto che l'aereo fu abbattuto per errore da un caccia francese. Il faccia a faccia tra Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan non è servito a convincere Mosca a rilanciare l'accordo da cui è uscita lo scorso luglio. Eric Jozsef, corrispondente di LibérationGabriele Crescente, editor di Europa di Internazionale LINKUstica: https://www.youtube.com/watch?v=6OAV1HgMUv8Video cereali: https://www.ilsole24ore.com/art/ultime-notizie-mondo-oggi-vertice-putin-erdogan-sochi-russia-distrugge-droni-e-motoscafi-kiev-AFifyij?refresh_ce=1 Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/podcast Scrivi a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.Produzione di Claudio Balboni, con Vincenzo De Simone.Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.Direzione creativa di Jonathan Zenti.
A cura di Daniele Biacchessi Giuliano Amato interviene oggi sul quotidiano La Repubblica, conferma la sua ricostruzione sul ruolo della Francia nella strage di Ustica e rilancia: chi sa parli. Amato non si è levato alcun sassolino dalle scarpe, non rivela nulla di diverso da quello raccontato nelle sedi istituzionali. Il suo è un semplice bisogno di verità. "A una certa età diventa più urgente, con il tempo davanti che si accorcia ogni giorno". Ne è scaturito un racconto storico che non aspirava a rivelare segreti sconosciuti, ma ad avvalorare una ricostruzione già custodita in centinaia di pagine scritte dai giudici, nelle svariate perizie, anche nelle inchieste di Andrea Purgatori, ma che si è dovuta arrestare davanti al muro di gomma. "Una ricostruzione che ho potuto fare mia e rilanciare grazie a una quarantennale esperienza dentro le istituzioni dello Stato". Chi sa parli ora: questo il senso dell'appello di Amato rivolto ai testimoni reticenti, gli ultimi sopravvissuti di una generazione che si sta estinguendo. Amato denuncia l'insofferenza di larga parte della classe politica, Craxi incluso, davanti alla ricerca della verità, contro i tentativi di depistaggio messi in atto da generali e ammiragli. Nessuno aveva interesse a scoperchiare un segreto coperto dalla ragion di Stato o di Stati. "La tragedia di Ustica è un atto di guerra in tempo di pace in un paese a sovranità nazionale limitata", ammette Amato secondo cui Macron potrebbe aiutare a restituire giustizia a 81 vittime innocenti ancora senza colpevoli, proprio perché non appartiene alla vecchia classe politica. Dunque, anche dal racconto di Amato, emerge che quello che serve oggi non è la mera ricerca della verità, ma tutta la verità. E' di oggi la notizia che è sparito l'intero archivio del ministero dei Trasporti dal 1968 al 1980. Non ci sono più le carte sulla strage di Ustica, mancano le relazioni sull'attentato alla stazione di Bologna, sulle bombe ritrovate nel ‘69 sui treni a Pescara, Venezia, Milano e Caserta, nulla sull'eccidio dell'Italicus del 4 agosto 1974. Un Paese che vuole guardare al futuro deve fare i conti sul suo passato, anche quando è scomodo. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm
A cura di Daniele Biacchessi Giuliano Amato interviene oggi sul quotidiano La Repubblica, conferma la sua ricostruzione sul ruolo della Francia nella strage di Ustica e rilancia: chi sa parli. Amato non si è levato alcun sassolino dalle scarpe, non rivela nulla di diverso da quello raccontato nelle sedi istituzionali. Il suo è un semplice bisogno di verità. "A una certa età diventa più urgente, con il tempo davanti che si accorcia ogni giorno". Ne è scaturito un racconto storico che non aspirava a rivelare segreti sconosciuti, ma ad avvalorare una ricostruzione già custodita in centinaia di pagine scritte dai giudici, nelle svariate perizie, anche nelle inchieste di Andrea Purgatori, ma che si è dovuta arrestare davanti al muro di gomma. "Una ricostruzione che ho potuto fare mia e rilanciare grazie a una quarantennale esperienza dentro le istituzioni dello Stato". Chi sa parli ora: questo il senso dell'appello di Amato rivolto ai testimoni reticenti, gli ultimi sopravvissuti di una generazione che si sta estinguendo. Amato denuncia l'insofferenza di larga parte della classe politica, Craxi incluso, davanti alla ricerca della verità, contro i tentativi di depistaggio messi in atto da generali e ammiragli. Nessuno aveva interesse a scoperchiare un segreto coperto dalla ragion di Stato o di Stati. "La tragedia di Ustica è un atto di guerra in tempo di pace in un paese a sovranità nazionale limitata", ammette Amato secondo cui Macron potrebbe aiutare a restituire giustizia a 81 vittime innocenti ancora senza colpevoli, proprio perché non appartiene alla vecchia classe politica. Dunque, anche dal racconto di Amato, emerge che quello che serve oggi non è la mera ricerca della verità, ma tutta la verità. E' di oggi la notizia che è sparito l'intero archivio del ministero dei Trasporti dal 1968 al 1980. Non ci sono più le carte sulla strage di Ustica, mancano le relazioni sull'attentato alla stazione di Bologna, sulle bombe ritrovate nel ‘69 sui treni a Pescara, Venezia, Milano e Caserta, nulla sull'eccidio dell'Italicus del 4 agosto 1974. Un Paese che vuole guardare al futuro deve fare i conti sul suo passato, anche quando è scomodo. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm
L'ex premier Giuliano Amato lancia un'accusa pesante: il Dc9 dell'Itavia precipitato vicino a Ustica il 27 giugno 1980 è stato abbattuto da un missile francese. In un'intervista Amato spiega che "Era scattato un piano per colpire l'aereo sul quale volava Gheddafi, ma il leader libico sfuggì alla trappola perché avvertito da Craxi".
In un'intervista a Repubblica Giuliano Amato parla della tragedia di Ustica e punta il dito contro i francesi. Mentre si aspetta di vedere cosa uscirà nell'inchiesta bis sulla strage condotta dalla Procura di Roma, l'ex premier dichiara che il Dc9 dell'Itavia precipitato vicino a Ustica il 27 giugno 1980 è stato abbattuto da un missile francese.
Ricevi dove e quando vuoi tutti gli ingredienti freschi e già dosati per cucinare ricette nuove e sempre diverse. L'ispirazione per le tue cene è in una box per cucinare! Solo con l'offerta esclusiva di HELLO FRESH! https://bit.ly/3oFAh5d Codice SCONTO: CHEFIT99Il nostro canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCwSostieni DENTRO LA STORIA su Patreon: https://www.patreon.com/dentrolastoriaAbbonati al canale: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCw/joinCon la scomparsa di Arnaldo Forlani si chiude, probabilmente in maniera definitiva, la stagione della Prima Repubblica Italiana. Dai primi passi in politica al fianco di Amintore Fanfani, alla presidenza del consiglio nel complesso e turbolento periodo di inizio anni 80, fino al triumvirato con Craxi ed Andreotti che segno' la seconda meta' degli anni 80. Una carriera politica terminata con la mancata elezione a Presidente Della Repubblica e con la condanna nel processo per la maxi tangente Enimont.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.
Dopo lo stop dei pretori alle reti Fininvest i telespettatori scendono in Piazza e Berlusconi, grazie all'amicizia con il presidente del Consiglio Craxi, ottiene un decreto che riporta tutto allo status quo ante. Intanto l'impero cresce. Anche all'estero.
POP ECONOMIA/RUMORE ALESSANDRA MORI-ALBERTO GUSMEROLI-GIULIANO ZULIN – N. ORLANDI POSTI – S. CRAXI – F. SPECCHIA – 13/06/2023
Tintoria è il podcast di @sandanieletinti e @StefanoRapone, prodotto da @thecomedyclub.Ottieni NordVPN qui: https://nordvpn.com/tintoria --------------------------------------INFO e BIGLIETTI per le Registrazioni LIVE: https://bit.ly/tintoriapodcastINFO E BIGLIETTI PER I PROSSIMI LIVE DI RAPONE: https://bit.ly/RaponeTOURINFO E BIGLIETTI PER I PROSSIMI LIVE DI TINTI: https://bit.ly/DanieleTintiTOUROspite della puntata speciale di Tintoria al Wired Next Fest di Rovereto Alessandro Masala aka Shy, youtuber e fondatore di Breaking Italy. Abbiamo parlato di giornalismo ai tempi di YouTube, del successo del suo canale, ora con tanto di redazione, e dello stigma dello YouTuber, un mestiere spesso non considerato tale e, almeno secondo i media tradizionali, eternamente da "giovani".Abbiamo poi disquisito su Mario Kart, World of Warcraft e la fissa del momento di Shy: il geo-RPG Orna. Abbiamo anche parlato di Craxi, Berlusconi, Renzi, c*c*te nei parcheggi e formaggio coi vermi.Puoi seguire Tintoria qui: https://www.instagram.com/tintoriapodcast/Puoi seguire Rapone qui: https://www.instagram.com/grandiraponi/Puoi seguire Tinti qui: https://www.instagram.com/sandanieletinti/Puoi seguire Shy qui: https://www.instagram.com/shooterhatesyou/Puoi seguire The Comedy Club qui: https://www.instagram.com/thecomedyclub.it/Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/2830173/advertisement
Prima delle parole di Craxi sul Grande vecchio ci furono gli arresti del 7 aprile 1979, le accuse a Toni Negri e il debutto in questa storia di un personaggio, che conoscevano tutti, che non ti aspetti.Il Grande Vecchio è un podcast del Post, scritto e raccontato da Alessandro Parodi
VIDEO: Craxi interrogato da Di Pietro ➜ https://www.youtube.com/watch?v=9pcwbm2gL6k&list=PLolpIV2TSebURQLIBppY4bAc0bO7DbkRTTESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7374TANGENTOPOLI FU UN COLPO DI STATO DELLA SINISTRA di Ruben RazzanteDopo più di trent'anni dallo scoppio di Tangentopoli, che ha segnato il passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica, si continua ancora a parlare della sua genesi. Gli interrogativi insoluti riguardano tanti aspetti dell'inchiesta di Mani Pulite, a cominciare dall'effettiva imparzialità di chi l'ha condotta. Fu davvero una libera iniziativa della Procura di Milano, senza pressioni dall'estero o dalla politica nazionale? I giudici del pool milanese erano animati da sincero senso del dovere o cavalcarono l'onda giustizialista per manie di protagonismo e ambizioni personali?Forse è ancora presto per attendersi risposte. Ci vorranno magari ancora alcuni decenni prima che la verità possa emergere. La storia si incarica nel tempo di sciogliere nodi insoluti e chiarire aspetti controversi, ma quando ci sono di mezzo i burrascosi rapporti tra giustizia, politica e informazione diventa ancora più difficile smascherare le possibili trame occulte tra poteri.A proposito di Tangentopoli, però, qualcosa sembra muoversi. Nei giorni scorsi uno dei giornali più garantisti del panorama editoriale italiano, Il Riformista, ha aperto con un titolo a effetto: "Nel '92 fu colpo di Stato. Le clamorose rivelazioni dell'ex pm Colombo". Occhiello: "La Procura propose la resa alla classe politica (alla Dc?) offrendo impunità in cambio di dimissioni".Lo spunto per quel titolo arriva dal libro L'ultima Repubblica, opera postuma di memorie di Enzo Carra, l'ex portavoce del dc Arnaldo Forlani morto il 2 febbraio scorso, e divenuto noto ai più per l'immagine che lo ritrae con gli schiavettoni ai polsi durante il suo arresto a Milano nel febbraio del 1993. Quella foto è una delle immagini simbolo di Tangentopoli, l'emblema della gogna giustizialista ai danni di politici che in moltissimi casi erano colpevoli di aver intascato tangenti in cambio di favori, ma in tante altre situazioni venivano coperti di fango mediatico solo perché ricoprivano dei ruoli di responsabilità nei partiti della Prima Repubblica.MANI PULITEMa la notizia eclatante non è tanto il libro di Carra, di cui si sapeva. A fare molto rumore sono le parole di una delle figure di punta di Mani Pulite, Gherardo Colombo, autore dell'introduzione a quel volume. Colombo è stato l'unico degli appartenenti al pool di magistrati milanesi di quella stagione ad aver rivisto le sue posizioni. «Eppure - scrive Colombo - non una persona sarebbe andata in carcere se, come suggerito nel luglio 1992, ben prima (data la rapidità dell'evolversi di quegli eventi) della nomina di Martinazzoli, la politica avesse scelto di seguire la strada dello scambio tra ricostruzione dei fatti ed estromissione dal processo. Chi avesse raccontato, restituito e temporaneamente abdicato alla vita pubblica non avrebbe più avuto a che fare con la giustizia penale».In altri termini, quelle inchieste si alimentarono sulla base di un ricatto bello e buono: ai politici che accettavano di confessare i propri delitti e che promettevano di sparire dalla circolazione veniva garantita l'impunità. Una sorta di trattativa segreta Stato-Tangentopoli, «ovviamente del tutto illegale», precisa l'ormai ex direttore del Riformista, Piero Sansonetti. Che fosse quello il modus operandi della Procura di Milano non v'erano, in realtà, dubbi, neppure all'epoca. Che la custodia cautelare venisse utilizzata sistematicamente come strumento per estorcere confessioni era noto: chi non parlava restava in carcere. I magistrati con queste forzature erano i primi a non rispettare la legge, ma la gente in piazza li incoraggiava ad andare avanti nel perseguimento dei reati della classe politica. Un moto di ribellione popolare che si traduceva in striscioni come quello con sopra scritto: "Di Pietro arrestali tutti".Gli avvisi di garanzia venivano comunicati in anticipo ai giornalisti, che li sparavano in prima pagina a caratteri cubitali. Gli indagati a tarda sera facevano la fila alle edicole per comprare una copia del quotidiano del giorno dopo e verificare che non fossero in arrivo altri avvisi di garanzia. Un paradosso tutto italiano che servì a qualificare la nostra Repubblica come giustizialista.IL RAPPORTO PERVERSO TRA GIUSTIZIA, POLITICA E INFORMAZIONEI clamorosi retroscena raccontati dall'ex pm di Mani Pulite Gherardo Colombo nel libro di Carra sono la riprova di quanto fosse perverso il rapporto tra giustizia, politica e informazione in quegli anni. Che ci fosse un meccanismo collaudato di finanziamenti occulti alla politica non v'è dubbio, ma è altrettanto innegabile che ci furono molti abusi nella gestione delle inchieste e che la sinistra fu in molti casi graziata, mentre la persecuzione giudiziaria riguardò soprattutto Democrazia cristiana e Partito socialista. Ma la questione della trattativa andata a monte la dice lunga sulle ragioni ispiratrici delle inchieste. Se i politici del vecchio pentapartito si fossero fatti da parte dopo le prime accuse del pool, non ci sarebbero state manette, processi, condanne e si sarebbe realizzato un ricambio politico con l'avvento della sinistra al potere. La trattativa fallì solo perché i politici non cedettero e resistettero asserragliati nei Palazzi, fino a quando comunque capitolarono perché gran parte di essi finirono nel tritacarne mediatico-giudiziario. Tornano alla mente le parole scritte da Sergio Moroni all'allora presidente della Camera, Giorgio Napolitano, prima di spararsi: "Non mi è estranea la convinzione che forze oscure coltivino disegni che nulla hanno a che fare con il rinnovamento e la pulizia".Dunque la furia giacobina di quelle toghe ha distrutto la Prima Repubblica con l'intento di costruirne un'altra governata da altre forze politiche. Un golpe mediatico-giudiziario che avrebbe meritato ben altro esito e che, in ogni caso, non è riuscito ad abbattere chi, come Silvio Berlusconi, si oppose fin da subito a quelle logiche. Se però a dire queste cose oggi è addirittura uno dei carnefici dell'epoca significa davvero che la verità su Tangentopoli non era quella raccontata in quegli anni dai media.
See omnystudio.com/listener for privacy information.
Il punto con la presidente della commissione Esteri del Senato Stefania Craxi.
Siena, 18 maggio 2011, nona giornata del seminario «Il lavoro culturale» organizzato dall'associazione «Level Five. Centro studi Marco Dinoi». Presentazione del libro di Miguel Gotor «Il memoriale della Repubblica. Gli scritti di Aldo Moro dalla prigionia e l'anatomia del potere italiano». Intervento iniziale e moderazione del dibattito a cura di Francesco Zucconi. Tra gli argomenti toccati da Gotor: a) i tre «pilastri» di un lavoro complesso: l'intrigo del caso Moro, le dinamiche di funzionamento del potere italiano, il taglio e la riflessione di carattere generazionale; b) che cos'è il memoriale Moro? Dal carattere di «memoria difensiva» al valore «testamentario o testimoniale»; c) la genesi del libro e il rapporto con le lettere dalla prigionia; d) «non mi limito a raccontare» cosa c'è scritto nel memoriale, «ma come questi testi sono arrivati fino a noi»; e) un memoriale «che non esiste in originale» e che «compare in due diversi momenti nel tempo»; f) 1 ottobre 1978. L'irruzione dei carabinieri in via Monte Nevoso, a Milano; g) il secondo «ritrovamento» del 1990; h) la polemica della «manina» e della «manona» tra Craxi e Andreotti; i) un problema metodologico. Il tema e il ruolo delle note all'interno di un'opera a carattere storico; l) il concetto di verità storica; m) il tentativo di far sì che la ricerca sia un momento di formazione dell'opinione pubblica; n) lo studio sul come funzionino le istituzioni democratiche sotto l'attacco del terrorismo politico; o) le fotocopie di manoscritto «osservate, censurate e ricollocate» al loro posto; p) una prova storica e logica; q) «gli originali degli scritti? Le Br se ne sono privati»; r) «un ostaggio che muore e gli originali delle sue carte che scompaiono»; s) il pianto di Bonisoli durante «La notte della Repubblica»; t) «un deserto attraversato da una intera generazione»Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/4704678/advertisement
Edoardo Crisafulli"33 ore"Diario di viaggio dall'Ucraina in guerra.Vallecchi Firenzehttps://www.vallecchi-firenze.it/Cosa succede in Ucraina? Perché l'odio atavico fra Russi e Ucraini? Ce lo racconta un testimone d'eccezione: Edoardo Crisafulli, diplomatico, premio Elsa Morante “Culture europee” 2022."Questo instant book è un diario di viaggio a cavallo fra la narrazione e il saggio. Cronaca, letteratura e storia si intrecciano in maniera creativa e coinvolgente. L'autore – addetto culturale dell'Ambasciata d'Italia a Kiev – rielabora i pensieri che gli frullavano in mente durante il rocambolesco viaggio per fuggire dall'operazione speciale scoppiata, con gran fragore di missili e bombe, il 24 febbraio 2022. Una fuga in macchina, dalla capitale ucraina sotto attacco alla Moldavia, porta d'ingresso per l'Unione Europea. 33 ore, senza pause, mentre i paracadutisti russi scendevano dal cielo e le infrastrutture ucraine venivano polverizzate dagli attacchi. Tutti i fatti raccontati sono veri, così come i momenti più intensi.Edoardo (Teddy) Crisafulli (Rimini, 1964), nato in una famiglia mista (madre anglo-irlandese, padre di origine siciliana e per metà ungherese-tedesco), dal 2001 è addetto culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Dal 2020 dirige l'Istituto Italiano di Cultura di Kiev. Ha diretto gli Istituti di Cultura di Haifa (durante la seconda Guerra del Golfo, l'Intifada e la guerra di Hezbollah contro Israele), di Damasco (agli inizi della guerra civile) e di Beirut (quando incombeva la minaccia terroristica dell'ISIS). È stato inoltre vicedirettore dell'Istituto di Cultura italiana a Tokyo. Ha studiato Lingue e letterature straniere a Urbino, Linguistica a Birmingham e italianistica/teoria della traduzione a Dublino (University College Dublin), dove ha conseguito il dottorato con una tesi su H. F. Cary, il maggior traduttore britannico della Divina Commedia. In precedenza ha insegnato lingua e cultura italiana in Irlanda (University College Dublin), in Arabia Saudita (Università King AbdulAziz di Gedda) e in Gran Bretagna (Manchester University). Ha pubblicato quattro libri - The Vision of Dante, Igiene verbale (per i tipi della Vallecchi), Le ceneri di Craxi, La fede nel dialogo – nonché molti saggi accademici in vari ambiti disciplinari: Dante in inglese, sociolinguistica, storia politica italiana, dialogo interreligioso. Nel 2016 ha esordito nella narrativa con la raccolta di racconti La Kamikaze e altri racconti del passaggio. Collabora con il Blog della Fondazione Nenni, con l'Avanti! e Mondoperaio. Nel 2022 ha ricevuto il premio Elsa Morante, sezione “Culture europee”.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
See omnystudio.com/listener for privacy information.
Decreto quater in Cdm. Completate le commissioni.
Il nostro canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCwSostieni DENTRO LA STORIA su Patreon: https://www.patreon.com/dentrolastoriaAbbonati al canale: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCw/joinIl 25 Settembre l'Italia e' chiamata al voto per le Elezioni Politiche, facciamo un po' di storia delle partendo dall'Assemblea Costituente del 1946, i meccanismi di voto, le novità, i personaggi, e sfatiamo alcuni miti nati negli ultimi anni.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.
"Il Rosatellum bis è una legge elettorale ingannevole, complicata e scorbutica: non permette di scegliere il candidato, ma lo trasforma in una sorta di premio di maggioranza. Tuttavia ormai siamo in ballo e ci tocca ballare con questa musica". Ad affermarlo è Bobo Craxi, candidato alla Camera nel collegio uninominale Resuttana - San Lorenzo a Palermo.xd8/fsc/trl/gsl
"Il Rosatellum bis è una legge elettorale ingannevole, complicata e scorbutica: non permette di scegliere il candidato, ma lo trasforma in una sorta di premio di maggioranza. Tuttavia ormai siamo in ballo e ci tocca ballare con questa musica". Ad affermarlo è Bobo Craxi, candidato alla Camera nel collegio uninominale Resuttana - San Lorenzo a Palermo.xd8/fsc/trl/gsl
Il nostro canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCwSostieni DENTRO LA STORIA su Patreon: https://www.patreon.com/dentrolastoriaAbbonati al canale: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCw/joinNegli anni della Guerra fredda il rapporto tra l'Italia e gli Stati Uniti assume una valenza decisiva, su ogni altra considerazione prevale l'interesse degli americani per la stabilità di un Paese alleato che riveste una funzione strategica nel quadro degli equilibri geopolitici internazionali. Poi, dopo l'Ottantanove l'approccio degli Usa si modifica, e con le prime avvisaglie di Mani pulite matura il convincimento che vada esaurendosi la spinta propulsiva delle forze politiche tradizionali. La «Repubblica dei partiti» sprofonda nel discredito, la Casa Bianca e il Dipartimento di Stato sembrano guardare con «favorevole predisposizione» alle inchieste dei giudici milanesi, ma cresce al contempo il bisogno di decifrare gli scenari futuri. Si intensifica allora il flusso comunicativo lungo i canali riservati, attraverso il potenziamento delle dinamiche di raccolta e scambio delle informazioni: l'attivismo crescente dei diplomatici e degli agenti della Cia incrocia le varie tappe della «rivoluzione» italiana, dagli avvisi di garanzia che piovono sul capo del vecchio ceto politico fino alla vittoria elettorale del centrodestra berlusconiano, passando at- traverso l'attacco della mafia al cuore dello Stato, con le stragi di Capaci e via D'Amelio. Sulla scorta del materiale inedito proveniente dagli Archivi di Washington, questo libro ricostruisce il biennio 1992-94, aggiungendo un tassello fondamentale al mosaico interpretativo sulla fine della «prima Repubblica».Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.
Il nostro canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCwSostieni DENTRO LA STORIA su Patreon: https://www.patreon.com/dentrolastoriaAbbonati al canale: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCw/joinIntervista di Giovanni Zorzi a Pino CasamassimaA trent'anni dall'inchiesta “Mani pulite” che provocò la fine della Prima Repubblica, Pino Casamassima ripercorre la storia dell'Italia repubblicana dalla sua nascita nel 1946 al 1992 dello scandalo di Tangentopoli. Quasi mezzo secolo di storia di un Paese passato dalla condizione agraria a quella industriale attraverso una serie di avvenimenti anche drammatici. Una narrazione fluida e accattivante perché ricca di eventi e testimonianze, che attraverso sei capitoli (tanti quanti sono i decenni analizzati) e diverse schede a corredo, ricostruisce una memoria comune. Un arco temporale che racconta come una nazione uscita con le ossa rotte dalla guerra sia stata capace di rialzarsi, risistemarsi, crescere e arrivare perfino a sedersi al tavolo delle grandi potenze mondiali, prima di essere scossa dalla lunga stagione del terrorismo e delle stragi, e poi da una corruzione capace di azzerare un'intera classe politica. In questo suo nuovo lavoro sulla storia d'Italia segnato come sempre dalla passione e dal rigore, Casamassima racconta il nostro recente passato a favore di chi vuole conoscere o semplicemente riannodare una memoria comune.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.
"Cessate il fuoco e negoziati in cima all'agenda italiana sull'Ucraina". Così Mario Draghi nell'informativa alle Camere. Ma all'interno della maggioranza c'è fibrillazione dopo la nomina di Stefania Craxi alla Presidenza della Commissioni Esteri del Senato. Ne parliamo proprio con la Senatrice Craxi e con il Vicedirettore de Il Sole 24 Ore, Alberto Orioli. A Torino torna in presenza, nella consueta collocazione di maggio, il Salone Internazionale del Libro. La nostra inviata Alessandra Tedesco ha incontrato il Ministro della Cultura Franceschini e ci racconta il clima e le novità di questa edizione.
Mauro Orletti"Un metro lungo due metri"Exòrma Edizionihttp://www.exormaedizioni.com/Il giorno in cui si riordina la soffitta della memoria saltano fuori dalla scatola dei ricordi anche frasi che hanno significato qualcosa. E supponiamo che la frase di tale professoressa Rapposelli “supponiamo di supporre un metro lungo due metri”, suggerisca che certi fatti non funzionino con il sistema bianco/nero o vero/falso. La realtà difficilmente si presta a letture unilaterali e il giudizio, di conseguenza, si fa incerto.Supponiamo che Mauro Orletti decida che sia conveniente adottare la logica di “un metro lungo due metri” per affacciarsi in modo eccentrico sulle vicende personali e nell'intimità domestica di un notabile di stazza della Prima Repubblica, personaggio buffo e antipatico, innocuo e autoritario, senza cercare di dirimerne le ambiguità. Sembrerebbe poi che la stessa logica sfocata, svincolata dal criterio giusto/sbagliato, pigiama/non pigiama caratterizzi anche le scelte del nostro uomo. E in questo girare attorno alla vita di Remo Gaspari, sconosciuto ai più ma sedici volte ministro, protagonista assoluto nella gestione dell'alluvione in Valtellina, emerge un passato recente, in parte già finito nel dimenticatoio.Dai fatti tragici dell'alluvione in Valtellina del 18 luglio 1987, emerge la figura di un potente della politica, un notabile democristiano della Prima Repubblica. Ma la Valtellina e Remo Gaspari, con le sue luci e soprattutto le sue ombre, sono anche un pretesto per evocare gli anni '40, la Democrazia Cristiana, i dorotei, le Brigate Rosse, De Mita e il “rinnovamendo”, gli anni '80, il rampantismo socialista, Craxi, Lupo Alberto, l'amaro Ramazzotti e Maurizio Cattelan.Mauro Orletti in questa biografia eccentrica, ma documentata a fondo, gira attorno alla vita di un uomo oggi sconosciuto ai più, definito “ministro dell'asfalto e del cemento” (Antonio Cederna), tra i maggiori simboli della decrepitezza civile e morale di un sistema di potere (Michele Serra), notabile di grande stazza la cui unica competenza conosciuta è quella in clientele (Giorgio Bocca).Ma la realtà difficilmente si presta a letture unilaterali, specie quando subentrano le vicende personali, e il giudizio, di conseguenza, si fa incerto. La vita privata di Gaspari e l'intimità domestica condivisa con la moglie e il figlio, gettano una luce diversa sul personaggio pubblico. E in questo girare attorno alla vita di Gaspari il racconto si abbandona a una forza centrifuga che spinge verso altre vicende e altre figure, anche minime. I fili della narrazione sono innumerevoli, dipanati e intrecciati a seconda dei casi, talora sovrapposti. Entrano in gioco questioni che coinvolgono l'autore a tal punto da indurlo a mettere in pagina perfino stralci autobiografici, in rapporto più o meno diretto con la figura di Gaspari, abruzzese come lui.Mauro Orletti è nato a Chieti nel 1977. Si è laureato in Giurisprudenza a Bologna, dove vive e lavora.Ha collaborato con la rivista “L'Accalappiacani. Settemestrale di letteratura comparata al nulla” (Deriveapprodi). Nel 2014 ha pubblicato con Quodlibet, nella collana “Compagnia Extra”, Piccola storia delle eresie. Per “La Vita scolastica” (Giunti scuola) ha scritto la favola A testa in giù. Il suo ultimo libro, Guida alle reliquie miracolose d'Italia, è uscito nel 2018 per Quodlibet.È presente in varie antologie fra cui “Almanacco Festivaletteratura”. Ha collaborato alla serie di Sky Arte “Sacra Bellezza”, sei episodi ai quali ha partecipato come ospite fisso.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Nel 1982 la vedova di Calvi rilascia una intervista poi smentita, in cui parla di Gelli, Andreotti, Craxi, Pazienza e Federico Umberto D'amato.Vuoi approfondire?Roberto Calvi:https://youtube.com/playlist?list=PLjklKhxhc2tkYQEgxXrrG28onWHSxVGML#italiamistero #robertocalvi #andreottiwww.italiamistero.it
Racconto di FEDERICO BETTUZZI e UMBERTO BERTONELLI (Economia Italia)Una delle figure piu' controverse e divisive della politica italiana tra gli anni 70 ed 80, primo socialista a diventare Presidente del Consiglio, colonna portante del cosidetto Pentapartito, famoso per il patto con Andreotti e Forlani, chiamato CAF. Storica la sua resistenza al Presidente USA Reagan durante la Notte Di Sigonella. Amato ed odiato dai suoi avversarsi e compagni di partito, Bettino Craxi e' stato l'indiscusso protagonista della politica italiana negli anni 80, fino alla caduta nel 1992 a seguito dell'inchiesta Mani Pulite del pool di Milano, che porto' Craxi ad abbandonare l'Italia e passare il resto della propria vita nell'amata Tunisia.Guarda Il Video Su Youtube: https://youtu.be/K5MxqT9l_VIIl Blog di Federico Bettuzzi: https://raccontidistoria.blogspot.com/Sostieni Noir Italiano su Patreon: https://www.patreon.com/noiritalianoDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.
Racconto di Federico BettuzziTra il 7 ed il 12 ottobre 1985 si consuma una delle crisi diplomatiche tra Italia e Stati Uniti piu' gravi della storia italiana del dopoguerra. A seguito del sequestro della nave da crociera Achille Lauro, dirottata da un commando palestinese, a Sigonella in Sicilia si assiste ad uno scontro senza violenza ma di massima tensione tra i navy seals statunitensi ed i carabinieri italiani. Una rottura politica tra il presidente del Consiglio italiano Bettino Craxi e il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan circa la sorte dei terroristi palestinesi che avevano sequestrato e dirottato la nave da crociera italiana Achille Lauro uccidendo un passeggero statunitense Leon Klinghoffer.Guarda Il Video Su Youtube: https://youtu.be/jwwPLHjUXUsIl Blog di Federico Bettuzzi: https://raccontidistoria.blogspot.com/Sostieni Noir Italiano su Patreon: https://www.patreon.com/noiritalianoDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.
Cosa sono stati gli anni ‘80 in Italia? Tra le altre cose, è stato il decennio in cui Craxi ha cercato di imporre la propria egemonia politica e culturale. A Memos ne abbiamo parlato con lo storico Marco Revelli, a partire dall'intervista di Eugenio Scalfari al segretario del Pci Enrico Berlinguer del luglio 1981. E' l'intervista famosa, quella sulla questione morale. Berlinguer descrive i partiti come “macchine di potere e di clientela”. Con il professor Revelli cerchiamo le differenze tra gli anni ‘80 di Berlinguer e quelli di Craxi. Chiude la puntata Davide Mattiello, ex membro e consulente della commissione parlamentare antimafia. Vent'anni fa la conferenza dell'Onu a Palermo contro mafie e corruzione. Oggi, dice Mattiello, ce ne vorrebbe un'altra per aggiornare quella di allora all'era digitale.