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di Matteo B. Bianchi | Dopo l'esperienza live a Bologna, Copertina torna in studio ma vi porta comunque a scoprire nuove voci del mondo dei libri sparse per tutta Italia. A cominciare da Marisa Raggi, creatrice della Biblioteca dei Libri Liberi di Portico di Romagna. Silvia di Cocco ci parla invece di Storie Effimere, nuova micro casa editrice fondata a San Donà di Piave, e per finire, da Londra l'autrice e maestra di scherma Olga Campofreda ci regala un suo consiglio di lettura. LISTA LIBRI: CHIMICA di Weike Wang, Clichy TAGLIARE IL NERVO di Anna Pazos, nottetempo VENDESI IO. PERCHÉ TRIONFA L'AUTOBIOGRAFIA, Treccani I Gialli di Fred Vargas, Einaudi IL MARE NON L'HA FATTO LUI di Debora Grossi, Minerva GENTILUOMO IN MARE di Herbert Clyde Lewis, Adelphi IL GIGANTE di Edna Ferber, Astoria LA POLVERE CHE RESPIRI ERA UNA CASA di Eleonora Daniel, Bollati Boringhieri Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Il caso di Alex Marangon ci ha scioccato: com'è possibile che si verifichino episodi di questo tipo nel 2024? Un non meglio precisato rito sciamanico, la presenza di curanderos sudamericani, l'uso di sostanze ed erbe dai pericolosissimi effetti psicotropi. Una sorta di Angel Heart (ricordate il capolavoro di Alan Parker con Miky Rourke e Robert DeNiro?) a Vidor, piccolo centro in provincia di Treviso che non arriva nemmeno a 4mila abitanti. E poi l'omertà di tutte le persone che hanno partecipato a questo rito pagano su un territorio consacrato, visto che la riunione di “musica e medicina” si è tenuta nell'ex abbazia di Santa Bona. Ci sono tutti gli elementi di un film giallo, c'è chi ha perfino parlato di vudù (parola in cui non crede nessuno ma che fa sempre tremare tutti…) ma, purtroppo, questa è una storia vera, una storia che è costata la vita a un ragazzo di 25 anni. E non si può parlare di tragica fatalità perché Marangon è stato trovato il 2 luglio su un isolotto del Piave, con la testa fracassata, le costole rotte e il corpo massacrato di colpi e ferite. Insomma, è stato pestato a morte. In questa nuova puntata di TRUE CRIME DIARIES Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro provano a interrogarsi sui sottili confini che separano religiosità e superstizione, TRUE CRIME DIARIES è un podcast di Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro pubblicato da LA CASE Books. --- Support this podcast: https://podcasters.spotify.com/pod/show/la-case-books/support
Una conferenza di Alessandro Barbero a San Donà di Piave sulla trasformazione dell'esercito italiano durante la Grande Guerra. Evento tenutosi a San Donà di Piave al Teatro Metropolitano Astra e organizzato dal comune. Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=EINRNjCYTXY --- // Disclaimer // Tutti gli audio disponibili sono utilizzati negli episodi dopo previo consenso e accordo con i distributori originali di altre piattaforme e/o comunque distribuiti liberamente e originariamente con licenze CC BY 4.0 e affini - o registrati in loco, viene sempre riportata la fonte. I titoli potrebbero differire in caso di titoli originali troppo lunghi. Per qualsiasi dubbio o problema contattateci PER FAVORE prima alla nostra mail: vassallidibarbero[@]gmail[dot]com - Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Un progetto innovativo per la città di Roma. Una nuova apertura che ha un sapore fortemente internazionale (e non è un caso). L'idea parte dal caffè, ma poi arriva in cucina, passando per la pasticceria. Un'offerta sempre diversa in base al momento della giornata. Un locale di design dagli interni moderni e accoglienti. No, non siamo a New York, nemmeno a Londra, ma in via Raffaele Cadorna 5, una traversa di via Piave, a due passi da Porta Pia, nel cuore del quartiere Pinciano – Salario.
Luigi Ippolito racconta le sfide del nuovo governo britannico: ricostruire i servizi pubblici di un Paese a pezzi, ma avrà poche risorse. Francesca Basso spiega le mosse del premier ungherese, che ha fondato un gruppo al Parlamento europeo che sta attirando molti consensi (e sottraendo parlamentari al gruppo di Meloni). Pierfrancesco Carcassi ripercorre la storia della misteriosa morte del barista 25enne sul Piave.I link di corriere.it:Comincia l'esperimento Starmer a Londra. E potrebbe riguardarci da vicinoEuropa, Salvini: «Sì ai Patrioti di Orbán, a breve annuncio ufficiale. Noi contro filo-cinesi e chi ci vuole ridicolizzare»Alex Marangon, le costole rotte, i 5 partecipanti interrogati e le tre ore di buco dopo il rito sciamanico
La famiglia De Stefani si occupa della produzione di vino dal 1866, da sempre dedita alla valorizzazione delle uve tipiche del territorio di Refrontolo e delle denominazioni che si estendono nelle provincie di Treviso e Venezia. Dal Marzemino nasce l'eccellente Stèfen 1624, un vino di straordinaria classe ed eleganza, capace di conquistare i Cinque Diamanti DiWineTaste e il titolo di migliore vino di Maggio 2024.
The De Stefani family has been involved in the production of wine since 1866, always dedicated to the valorization of the typical grapes of the Refrontolo area and of the denominations that extend into the provinces of Treviso and Venice. From Marzemino is being produced the excellent Stèfen 1624, a wine of extraordinary class and elegance, capable of winning DiWineTaste Five Diamonds and the title of best wine of May 2024.
Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia
Diceva Prezzolini che «Caporetto è stata una vittoria, e Vittorio Veneto una sconfitta per l'Italia, perché ci si fa grandi resistendo a una sventura ed espiando le proprie colpe, e si diventa invece piccoli gonfiandosi con le menzogne e facendo risorgere i cattivi istinti per il fatto di vincere». A cent'anni dalla battaglia del Piave e da quella di Vittorio Veneto, diventano significativi quei pochi mesi in cui un paese sconfitto e invaso – dove il senso di appartenenza alla comunità nazionale si era improvvisamente rafforzato per effetto dell'umiliazione – è diventato un paese vittorioso e invasore, sprezzante dei diritti altrui.---Dal Festival della Mente 2018 il professor Barbero racconta dell'ultima parte della Prima Guerra Mondiale dell'Italia, dalla Battaglia del Piave a quella di Vittorio Veneto. Questa lezione è la terza della serie “La Prima Guerra Mondiale”.Festival della Mente: https://www.festivaldellamente.itYoutube: https://www.youtube.com/@FDMSarzanaTwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastGeorge Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Alessandro Barbero al Festival della Mente: Lezioni e Conferenze di Storia
Diceva Prezzolini che «Caporetto è stata una vittoria, e Vittorio Veneto una sconfitta per l'Italia, perché ci si fa grandi resistendo a una sventura ed espiando le proprie colpe, e si diventa invece piccoli gonfiandosi con le menzogne e facendo risorgere i cattivi istinti per il fatto di vincere». A cent'anni dalla battaglia del Piave e da quella di Vittorio Veneto, diventano significativi quei pochi mesi in cui un paese sconfitto e invaso – dove il senso di appartenenza alla comunità nazionale si era improvvisamente rafforzato per effetto dell'umiliazione – è diventato un paese vittorioso e invasore, sprezzante dei diritti altrui.---Dal Festival della Mente 2018 il professor Barbero racconta dell'ultima parte della Prima Guerra Mondiale dell'Italia, dalla Battaglia del Piave a quella di Vittorio Veneto. Questa lezione è la terza della serie “La Prima Guerra Mondiale”.Festival della Mente: https://www.festivaldellamente.itYoutube: https://www.youtube.com/@FDMSarzanaTwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastGeorge Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Lio Attilio Gemignani"Sassi piatti"Marco Saya Editorewww.marcosayaedizioni.netDalla prefazione di Bianca Tarozzi: “Prerogativa dei sassi piatti è quella di scivolare velocemente sull'acqua per poi rimbalzare più volte. Tuttavia alla fine il sasso affonderà, è inevitabile.Questo lancio, però, esalta i momenti luminosi del rimbalzo quando la grazia vince la pesantezza.Il titolo della raccolta di Gemignani è metafora della poesia: un lancio avventuroso di parole che l'abilità del poeta salva da una fine immediata, una improvvisa vittoria contro la forza di gravità, contro l'oblio.La poesia è una luce istantanea che splende e decade, una stella filante, una cometa fuggitiva.Il libro contiene dunque un catalogo di istanti significativi del passato e del presente, degli “oggetti desueti” di quel passato che brevemente affiorano, nitidi e luminosi.”L'apparente semplicità di Ludovica MazzuccatoImmergendomi nella lettura di Sassi piatti mi è tornata alla mente una massima di Diogene da Sinope: “Ho buttato via la mia tazza quando ho visto un bambino bere con le mani direttamente dalla fonte”.L'autore - Lio Attilio Gemignani - ha, infatti, il prezioso dono di vivificare quella semplicità che solo la ricchezza interiore è in grado di incarnare.Viviamo, purtroppo, in un secolo in cui il termine semplicità viene inteso in una accezione negativa che non gli appartiene nemmeno a livello etimologico (semplice, dal latino sine plico, senza piega). Probabilmente la post-modernità non può prendersi il lusso di considerare la semplicità per ciò che è, ossia una virtù.Il filosofo francescano Guglielmo di Ockham nel XIV secolo arrivò a postulare che la semplicità sia sinonimo di verità: “a parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire”.Al contrario di quanto si possa pensare, scrivere poesie semplici non è per nulla facile, è necessario avere grandi doti, è molto più alla portata di tutti comporre versi complessi; infatti, basta aggiungere, aggiungere e ancora aggiungere orpelli come una donna che nel tentativo di apparire nasconda dietro al trucco e ai vari accessori la sua vera bellezza.Gemignani arriva così al cuore del lettore con questa sua disarmante semplicità. Poesie che anche a livello stilistico non mancano di nulla avendo spento il superfluo per lasciare che l'essenziale racconti la storia infinita della vita.Lio Attilio Gemignani è nato a Montecarlo (Lucca) nel 1938. Vive dal 1966 a Oderzo (Treviso).Pubblicazioni:POESIE (1989), edizione in 150 copie fuori commercio con prefazione di Arturo Benvenuti.MIA TOSCANA (1998), Maria Pacini Fazzi Editore (Lucca) con prefazione di Luciano Erba.LA MEMORIA E IL GUADO (2004), Edizioni della Meridiana (Firenze) con prefazione di Sauro Albisani.Per le edizioni Biblos, i testi in poesia dei libri fotografici di Giuliano Casagrande, EMOZIONE COLORE (2004) e EMOZIONE COLORE INDIA (2006).IL FRUSCIO DELL'AQUILONE (2013), Marco Saya Edizioni (Milano) con prefazione di Gio Batta Bucciol e una lettera di Sauro Albisani in postfazione.QUELLO CHE RESTA (2018), Marco Saya Edizioni (Milano), prefazione di Giulio Maffii, (1º Premio internazionale di poesia edita sesta edizione 2018. Le Grazie - Portovenere, La Baia dell'Arte).ODERZO BELLA MIA (2020), Gianni Sartori Editore (Ponte di Piave), i testi ai disegni di Pio Giabardo. LE STAGIONI DELL'AMORE - Poesie dedicate alla donna. Gianni Sartori Editore (2021) (Ponte di Piave). Per l'Associazione Aiuto Donna - Oderzo.La rivista Poesia gli ha dedicato un servizio nel N° 257.LioIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Nel 1917, sul fronte italiano, arrivò anche la disfatta di Caporetto, con il crollo della linea del fronte e l'avanzata austriaca fino al Piave.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/dentro-alla-storia--4778249/support.
Questo venerdì prosegue la rassegna "Un libro al circolo" di cui Radio Pnr è media partner. Alle 18.30 al Circolo Ilva di via Piave a Novi Ligure sarà ospite la giovane scrittrice arquatese Francesca Tamburini. Questa mattina ci ha parlato del suo romanzo d'esordio "Il Custode".
Il Caseificio Fratelli Castellan ha recentemente ampliato la propria produzione con l'introduzione di una nuova linea biologica, rispondendo così alle crescenti tendenze di consumo nel settore lattiero-caseario.Il mercato dei formaggi biologici sta vivendo una fase di crescita sia in Italia che in Europa, con i consumatori sempre più interessati a prodotti che provengono da filiere controllate e garantite. Questa tendenza è evidenziata dal fatto che i prodotti lattiero-caseari competono quasi alla pari con i prodotti ortofrutticoli nel mercato biologico italiano. Ciò riflette un crescente apprezzamento per gli sforzi dei caseifici nel produrre alimenti sempre più naturali e genuini. La nuova linea biologica, commercializzata con il marchio "Assaggi del Piave", include stracchino, robiola, ricotta e caciotta freschi. In particolare, lo stracchino e la robiola biologici sono disponibili anche senza lattosio, per soddisfare le esigenze di una variegata clientela. Il latte utilizzato proviene da un'azienda agricola biologica del territorio, situata a breve distanza dal Caseificio trevigiano. Questa scelta garantisce la produzione di formaggi biologici di alta qualità, che riflettono fedelmente le caratteristiche del territorio, da sempre vocato alla produzione casearia.
L'Austria-Ungheria è riuscita a radunare una quantità di truppe sufficiente per invadere la Serbia e chiudere una volta per tutte la questione col re Pietro. Al comando delle forze imperial-regie nei Balcani c'è il generale Potiorek, che ha però sottovalutato la combattività dell'esercito serbo...Seguimi su Instagram: @laguerragrande_podcastScritto e condotto da Andrea BassoMontaggio e audio: Andrea BassoCon la partecipazione di Zeno Du BanFonti dell'episodio:A New War With Old Generals – Carnage on the Western Front, di Indy Neidell, 2014 August Blume, History of the Serbian Air Force, The Society of World War I Aero Historians, 1968 Misha Glenny, The Balkans: 1804–2012, Granta Books, 2012 J. Horne, A. Kramer, German Atrocities, 1914: A History of Denial, Yale University Press, 2001 Peter Hart, La grande storia della Prima Guerra Mondiale, Newton & Compton, 2013 Robert Hudson, Popular Music, Tradition and Serbian Nationalism, Music, National Identity and the Politics of Location: Between the Global and the Local. Ashgate Publishing, 2007 James Lyon, Serbia and the Balkan Front, 1914: The Outbreak of the Great War, Bloomsbury, 2015 David Jordan, The Balkans, Italy & Africa 1914–1918: From Sarajevo to the Piave and Lake Tanganyika, Amber Books, 2008 Biljana Milanović, Serbian Musical Theatre from the mid-19th Century Until World War II, Intellect Books, 2009 Andrej Mitrović, Serbia's Great War, 1914–1918, Purdue University Press, 2007 Montenegrin Army, Last stand on zombie island, 2017 Radoslav Raspopović, Montenegro, 1914-1918 Online G. Rothenburg, The Army of Francis Joseph. Purdue University Press, 1976 Jim Samson, Music in the Balkans. Brill, 2013 Nigel Thomas, Dušan Babac, Armies in the Balkans 1914-18, Osprey, 2001 Jozo Tomasevich, War and Revolution in Yugoslavia: 1941–1945, Stanford University Press, 2001 H. P. Willmott, La Prima Guerra Mondiale, DK, 2006 Jakob Zenzmaier, The war crimes of the Habsburg army. Between soldateska and court martial, Die Welt der HabsburgerIn copertina: Illustrazione raffigurante soldati serbi all'attacco, dal blog serbia.com
Completiamo la maratona sulla prima guerra mondiale prendendo in considerazione l'anno della svolta, il 1917. Si può credere che il 1917 segni un deciso superamento delle forze alleate sugli imperi centrali, mentre in realtà la situazione - almeno all'inizio - si presenta all'opposto: è infatti la Russia zarista la prima grande potenza ad implodere sotto i colpi di un esercito che si ammutina e di una popolazione esasperata dalle privazioni della guerra. Anche se la rivoluzione di febbraio non porta immediatamente la Russia fuori dalla guerra, appare chiaro ormai che il fronte orientale è vulnerabile. Con la rivoluzione di ottobre le tesi di aprile di Lenin produrranno concretamente l'uscita del paese dal conflitto. La Germania può ora concentrare le sue forze sul fronte francese, mentre tende la mano alla sorella minore, l'Austria, che subisce l'iniziativa italiana: è così che nasce la rotta di Caporetto. Ma già è in atto l'evento bellico veramente decisivo, tale cioè da mutare irreversibilmente gli equilibri della guerra: l'entrata sul campo di battaglia degli Stati Uniti. L'Italia ritrova sul Piave l'orgoglio nazionale perduto durante la rotta e resisterà tenacemente per un anno intero. L'ultima iniziativa disperata da parte austriaca è la battaglia del solstizio, combattuta nel giugno 1918, alla quale gli italiani si oppongono con paziente determinazione. In autunno uno dopo l'altro i membri della Triplice Alleanza collassano: prima la Bulgaria, poi l'impero ottomano, poi l'impero austroungarico. E' in questo frangente che il nostro Paese coglie l'inconsistente successo di Vittorio Veneto, l'anti Caporetto, ai danni di un nemico stremato, che ha già ripreso la via di casa. Buona ultima, anche la Germania avvierà le trattative per l'armistizio mentre Guglielmo II è in fuga. Tante le sofferenze sopportate dai nostri bisnonni per una guerra voluta da una minoranza, poco capita, e che darà all'Italia un pacchetto di vantaggi sproporzionatamente esigui se paragonati alla fatica del combattere. Però sotto almeno un aspetto la guerra ha avuto la sua efficacia: è stato il sanguinoso battesimo di una nazione giovane, che trovava quasi improvvisamente nella disperazione della linea del Piave il senso di una solidarietà fra italiani e di una identità fino ad allora non pienamente maturata. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/stefano-dambrosio5/message
Marco Dez, born in 1989, developed a passion for electronic music at a young age, setting the stage for his remarkable journey in the industry. His DJ career took off in 2013 in Jesolo, Venice, where he first graced the decks. In 2015, he achieved a significant milestone by performing at After Caposile in Musile di Piave, Venice, and quickly earned a residency there the following year. His path to musical excellence involved encountering and listening to numerous underground international artists, providing valuable insights and inspiration for refining his own unique style. In 2017, he embarked on a musical adventure as a DJ for the Monkeys party at Tag Club in Venice, where he eventually became a resident DJ. Marco Dez's talent and dedication have taken him to renowned underground clubs worldwide, including Database in Timisoara (RO), 512 in London (UK), Classic Club in Rimini (ITA), and Steel in Rovinj (HR). As a vinyl enthusiast, he's constantly on the hunt for that perfect track to suit any occasion. His sets are a seamless blend of deep house, tech house, and a robust minimal influence, captivating audiences wherever he performs. Keep an eye on Marco Dez: https://soundcloud.com/marco-dez https://facebook.com/marcodezdj https://instagram.com/marco_dez_new https://ra.co/dj/marcodez Listen to more electronic music on Intaresu https://intaresu.com
... come essere buoni cittadini attivi.Nel ciclo di incontri "GUARDARE LONTANO", promossi dalla Comunità Masci Oderzo 2 per il centenario dello Scautismo opitergino, oggi vi proponiamo quello relativo al più significativo fra gli obiettivi assegnati allo Scautismo da B.-P. e cioè l'essere "buoni cittadini".Sono intervenuti Andrea Cereser, con un passato "attivo" nello scautismo e già Sindaco di San Donà di Piave e Don Andrea Forest, tra l'altro direttore della Caritas diocesana.Buon ascolto e buona strada a tutti!
Domani, 9 ottobre, ricorrono i sessant'anni della tragedia del Vajont. Quasi duemila persone morirono a causa dell'esondazione della diga del Vajont. L'enorme massa d'acqua travolse alcuni paesi e si riversò nella valle del Piave. Era ampiamente prevista la frana che invase il bacino idroelettrico e causò il dramma. LASER ripropone il documentario realizzato in occasione del cinquantesimo anniversario. Una storia che riguarda anche la Svizzera e il Ticino (numerosi familiari delle vittime erano emigrati nella Confederazione o si trasferirono qui in cerca di lavoro) e con la quale l'Italia non ha mai fatto i conti. Tra le testimonianze anche quella di Alessandro Canestrini, avvocato che difese i sopravvissuti della tragedia e che ricorda come – per quel disastro - non fu mai fatta davvero giustizia.
Tragedia sul lavoro a causa delle esalazioni mortali respirate all'interno di una cisterna della nota cantina Ca' di Rajo a San Polo di Piave. La vittima l'enologo 46enne Marco Bettollini, originario di Roma e residente a Bassano del Grappa. Il cordoglio di Zaia.
Prisma, azienda italiana leader nella produzione e distribuzione di grandi impianti per la ristorazione professionale terrestre e navale, festeggia nel 2023 il suo quarantesimo anniversario. Fondata a S. Polo di Piave nel 1983 da Silvano Ongaro, Prisma realizza, partendo sempre da una struttura in acciaio inox AISI 304, cucine, banconi bar, espositori, buffet, aree refrigerazione e cantine vini, tutti totalmente personalizzabili nell'aspetto e nelle finiture, e certificati per qualità e prestazioni.
Full Text of ReadingsWednesday of the Twenty-second Week in Ordinary Time Lectionary: 433The Saint of the day is Blessed Claudio GranzottoBlessed Claudio Granzotto’s Story Born in Santa Lucia del Piave near Venice, Claudio was the youngest of nine children and was accustomed to hard work in the fields. At the age of 9, he lost his father. Six years later, he was drafted into the Italian army, where he served more than three years. His artistic abilities, especially in sculpture, led to studies at Venice's Academy of Fine Arts, which awarded him a diploma with the highest marks in 1929. Even then he was especially interested in religious art. When Claudio entered the Friars Minor four years later, his parish priest wrote, “The Order is receiving not only an artist but a saint.” Prayer, charity to the poor, and artistic work characterized his life which was cut short by a brain tumor. He died on the feast of the Assumption, August 15, 1947, and was beatified in 1994. His liturgical feast is celebrated on March 23. Reflection Claudio developed into such an excellent sculptor that his work still turns people toward God. No stranger to adversity, he met every obstacle courageously, reflecting the generosity, faith, and joy that he learned from Francis of Assisi. Saint of the Day, Copyright Franciscan Media
Un'avventura a pedali per immergersi nella storia. 720 chilometri di salita, sterrati e memorie, attraverso i luoghi segnati dal massacro della prima guerra mondiale, tra Piave, Monte Grappa e Pasubio. E un'avventura che si conclude con una festa, per incontrarsi, confrontarsi e, naturalmente, anche divertirsi. Lo scorso luglio siamo stati al Memory Bike Festival, sull'Altopiano di Asiago, e abbiamo parlato con organizzatori e partecipanti. Sentite come è andata.Voce: Claudio RuattiOspiti: Enough CyclingSound design: Brand&Soda
Krvavá Piava. Historická NP s výročím, ktoré pripadá na tento rok. Pred 105 rokmi sa odohrala bitka na Piave. Do bojov sa zapojili aj Slováci. Piava sa stala synonymom prvej svetovej vojny. Kruté boje sa viedli v roku 1918. | Hosť: Juraj Červenka - historik; | Moderuje: Gabika Angibaud. | Tolkšou Nočná pyramída pripravuje RTVS - Slovenský rozhlas, Rádio Slovensko, SRo1.
While there were six great nations who officially squared off against one another during World War One, it's important to remember that it was, in fact, a global conflict, meaning that several other nations, whether willingly or unwillingly, became involved. One such country was Italy, who joined the side of the Triple Entente (Britain, France and Russia). Quick to defend their homeland, they squared off against the Austro-Hungarian Empire in a pivotal battle that's nearly been forgotten outside of Italy. Tune in to this special Memorial Day episode of the 'History Loves Company' podcast as we explore this amazing underdog story. --- Support this podcast: https://podcasters.spotify.com/pod/show/historylovescompany/support
Inaugura nella zona di viale Piave un nuovo spazio culturale, un ex magazzino trasformato in laboratorio con spazi anche per mostre, musica, bar. Da una coppia di creativi che si muove in vari ambiti tra la moda, il teatro e il design, si è sviluppata un'associazione culturale in cui diverse persone hanno iniziato a collaborare. Nelle brevi: il sondaggio del Giornale di Brescia che parla del gradimento dei candidati alla carica di sindaco/a alle elezioni di maggio, i costi che lievitano per le grandi opere nel Garda, la sicurezza della condotta sublacuale (non è la bomba ecologica di cui si parla spesso) per le fognature del Garda occidentale, e tante altre notizie. Per sostenere il podcast, puoi iscriverti alla newsletter o fare una donazione sul sito https://breccia.news --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/breccast/message
(115 - 306) Dove si scopre che ci sono alcuni Comuni in Italia che hanno già vietato il fumo all'aperto. Poi andiamo a San Donà di Piave dove hanno ideato un corso di sopravvivenza per i papà mentre sono in sala parto. Ne parliamo con la Dott.ssa Marika Soldà, Direttrice dell'unità di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale San Donà di Piave. Nella terza parte raccontiamo la situazione del quotidiano l'Unità che il 18 aprile, udite udite, tornerà in edicola ma non è tutto bello come sembra. E in chiusura cerchiamo di aiutare il Veneto a trovare un inno regionale.
Diventa un esperto di vino con il podcast di Tannico. In questa puntata parleremo del vitigno Raboso, autoctono della DOC Piave, e del suo ruolo nel rilancio del territorio. Scopri la più accurata selezione di vini del Veneto e non solo sul sito di Tannico. Al primo acquisto avrai diritto a uno sconto del 10% su tutto il catalogo (*): https://bit.ly/3xyibEa (*) La promozione è valida solo in Italia e per i clienti non ancora iscritti a Tannico. Sono esclusi i vini rari e le Master Experience. Per qualsiasi informazione o chiarimento ci puoi contattare all'indirizzo tfs@tannico.it
L'associazione di Via Piave e dintorni è tornata per aggiornarci su come procedono i loro progetti e per invitarci al grande presepe che ormai da 12 viene creato all'interno dell'atrio dell'ex cinema principe. "L'Ospite che Sa" è in onda su Radio SA dal lunedi al venerdi alle 16:00 e in replica alle 21:00
Diventa un esperto di vino con il podcast di Tannico. In questa puntata esploreremo i vini della DOC Piave, che resiste alle mode e alle catastrofi puntando sia sui vitigni autoctoni che sugli internazionali. Scopri la più accurata selezione di vini del Veneto e non solo sul sito di Tannico. Al primo acquisto avrai diritto a uno sconto del 10% su tutto il catalogo (*): https://bit.ly/3xyibEa (*) La promozione è valida solo in Italia e per i clienti non ancora iscritti a Tannico. Sono esclusi i vini rari e le Master Experience. Per qualsiasi informazione o chiarimento ci puoi contattare all'indirizzo tfs@tannico.it
Storie di sfide imprenditoriali, di coraggio. Trame di vita, di famiglia e di lavoro sviluppate sulla forza di un'idea, di un progetto. Anche in questa puntata proponiamo tre testimonianze di avventure imprenditoriali selezionate nell'ambito di "Imprese Vincenti", il roadshow di Intesa Sanpaolo che mette al centro dell'attenzione le piccole e medie imprese. Questa volta questo speciale giro d'Italia ha fatto tappa a Venezia.Da Mogliano Veneto, la storia di "Roger Technology". Produce dispositivi per l'automazione di porte e cancelli.La seconda azienda protagonista della puntata di oggi è "Inox e Inox". E' specializzata in attrezzature per la ristorazione, dai ristoranti stellati alle mense aziendali. Ha sede a Maserada sul Piave, ancora in provincia di Treviso.A Muzzana del Turgnano, in provincia di Udine ha sede "Zanutta". Distribuisce e produce tutto quanto serve per l'industria delle costruzioni.
Komponex di Ponte di Piave - 16 dipendenti, la metà in cig - ha visto il costo della bolletta triplicare, con una forte contrazione della domanda. "La situazione è nera", spiega l'azienda. Gardiplast, 22 dipendenti in provincia di Venezia, dopo l'estate ha dovuto fare i conti con un brusco calo degli ordini e naviga a vista. Cartiera di Trevi ha registrato un balzo dei costi legati all'energia da 450 mila euro di agosto 2021 a oltre 2 milioni di agosto 2022. Le piccole e medie imprese soffrono e cercano strategie per superare la crisi energetica: riducono i consumi, diversificano, cercano nuovi clienti e contratti di fornitura di energia e gas a prezzi ragionevoli, studiano fonti alternative. "Si ingegnano con una gestione in tempo reale perché la situazione cambia continuamente", spiega Giovanni Baroni, presidente Piccola Industria e vicepresidente di Confindustria. E le aziende chiedono al governo di intervenire.
Nel tamponamento fra un camion e un furgone hanno perso la vita l'autista e cinque passeggeri del furgone: facevano tutte parte di una associazione di Riccione, la Centro 21, che si occupa di persone con sindrome di down. Stavano andando in Friuli per una iniziativa. Chiusa l'autostrada Venezia-Trieste
Here's a perfect pairing: Garda DOC wines and Piave DOP cheeses, both from northern Italy. Garda DOC produces crisp, refreshing sparkling and still wines around Lake Garda between Lombardy and the Veneto. They pair beautifully with the savory-sweet flavors of Piave DOP, artisan hard-aged, pasteurized cow's milk cheeses from Belluno, a mountain region in the Veneto. After all: what grows together goes together! Enjoy! It's from Europe. www.gardapiavepairings.us (Campaign supported by the E.U.)The Connected Table is broadcast live Wednesdays at 2PM ET.The Connected Table Radio Show is broadcast on W4CY Radio (www.w4cy.com) part of Talk 4 Radio (www.talk4radio.com) on the Talk 4 Media Network (www.talk4media.com). The Connected Table Podcast is also available on Talk 4 Podcasting (www.talk4podcasting.com), iHeartRadio, Amazon Music, Pandora, Spotify, Audible, and over 100 other podcast outlets.
Here's a perfect pairing: Garda DOC wines and Piave DOP cheeses, both from northern Italy. Garda DOC produces crisp, refreshing sparkling and still wines around Lake Garda between Lombardy and the Veneto. They pair beautifully with the savory-sweet flavors of Piave DOP, artisan hard-aged, pasteurized cow's milk cheeses from Belluno, a mountain region in the Veneto. After all: what grows together goes together! Enjoy! It's from Europe. www.gardapiavepairings.us (Campaign supported by the E.U.)The Connected Table is broadcast live Wednesdays at 2PM ET.The Connected Table Radio Show is broadcast on W4CY Radio (www.w4cy.com) part of Talk 4 Radio (www.talk4radio.com) on the Talk 4 Media Network (www.talk4media.com). The Connected Table Podcast is also available on Talk 4 Podcasting (www.talk4podcasting.com), iHeartRadio, Amazon Music, Pandora, Spotify, Audible, and over 100 other podcast outlets.
Full Text of ReadingsTuesday of the Twenty-third Week in Ordinary Time Lectionary: 438All podcast readings are produced by the USCCB and are from the Catholic Lectionary, based on the New American Bible and approved for use in the United States _______________________________________The Saint of the day is Blessed Claudio GranzottoBorn in Santa Lucia del Piave near Venice, Claudio was the youngest of nine children and was accustomed to hard work in the fields. At the age of 9, he lost his father. Six years later, he was drafted into the Italian army, where he served more than three years. His artistic abilities, especially in sculpture, led to studies at Venice's Academy of Fine Arts, which awarded him a diploma with the highest marks in 1929. Even then he was especially interested in religious art. When Claudio entered the Friars Minor four years later, his parish priest wrote, “The Order is receiving not only an artist but a saint.” Prayer, charity to the poor, and artistic work characterized his life which was cut short by a brain tumor. He died on the feast of the Assumption, August 15, 1947, and was beatified in 1994. His liturgical feast is celebrated on March 23. Reflection Claudio developed into such an excellent sculptor that his work still turns people toward God. No stranger to adversity, he met every obstacle courageously, reflecting the generosity, faith, and joy that he learned from Francis of Assisi. Saint of the Day, Copyright Franciscan Media
L'episodio è dedicato alla fine della Grande Guerra e alle conseguenze di questa sui Carabinieri. Lo scorso episodio è stato dedicato invece alla Banda dell'Arma (n. 47). La tenuta del Piave dopo le operazioni di ripiegamento in seguito alla penetrazione austro-tedesca a Caporetto, le operazioni contro le teste di ponte nemiche, le azioni degli arditi riuscirono a garantire quella solidità morale tanto necessaria in quei giorni difficili. Il ruolo dei Carabinieri continuava ad essere quello di sempre: forza dell'ordine al servizio del Paese e in mezzo ai suoi cittadini, “nella trincea e nella strada”, secondo le parole di D'Annunzio. L'armistizio, che rappresentò la resa incondizionata da parte dell'ormai antico nemico, fu firmato alle ore 15.00 del 3 novembre 1918 a Villa Giusti, alle porte di Padova. Naturalmente, la firma dell'armistizio non significò la fine delle attività dell'Arma. Nuovi compiti si sommarono a quelli preesistenti. Iniziò la smobilitazione, mentre i Carabinieri presidiarono i nuovi territori, le province di nuova annessione e le zone occupate per effetto dell'armistizio. E poi la sicurezza dei trasporti ferroviari, la vigilanza sui beni di proprietà dell'amministrazione militare e le investigazioni condotte in caso di furti o sottrazioni. Insomma gli impegni non diminuirono affatto. Inoltre, furono anni di riorganizzazioni con la creazione di un nuovo livello gerarchico, i comandi di gruppi di legioni, l'istituzione di nuove legioni e nuove divisioni Carabinieri (antesignane degli attuali comandi provinciali), nuove norme in materia di avanzamento e di miglioramenti economici. Insomma, la prima Guerra Mondiale aveva portato numerosi cambiamenti in un'Arma che seguiva da vicino le trasformazioni della società. Il testo di questo episodio è stato estratto e rielaborato dal volume a cura di Flavio Carbone “La Grande Guerra dei Carabinieri”, Roma, 2020, Ministero della Difesa - Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri - Ufficio Storico. In particolare si tratta del paragrafo “La fine della Grande Guerra e i Carabinieri” di Flavio Carbone. Il volume è consultabile on line sul sito dell'Arma dei Carabinieri e su quello del Ministero della Difesa. Vi aspettiamo per i prossimi episodi. Buon ascolto! --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message
13 de Junio de 1585. Muere Juanelo Turriano. 14 de Junio de 1845. Nace Antonio Maceo. 15 de Junio de 1918. Comienza la Batalla del Piave. 16 de Junio de 1742. Muere Luisa Isabel de Orleans. 17 de Junio de 1876. Muere Fermín Caballero. 18 de Junio de 1429. Ocurre la Batalla de Patay. 19 de Junio de 1754. Nace Manuel de Salas.
Con questo episodio si continua a trattare il tema della prima Guerra Mondiale. Oggi ci concentriamo sui Carabinieri in zona di guerra. Vi chiediamo di premiare il podcast con le stelline su #Spotify. Basta andare sulla pagina del podcast e cliccare sulle stelline, valutando lo show. Nelle zone di operazioni, l'Arma dei Carabinieri non si occupò esclusivamente delle ordinarie attività di polizia in favore delle popolazioni locali o non si limitò a garantire il servizio di pubblica sicurezza nelle zone liberate, bensì si distinse sia come forza combattente per la difesa dei confini nazionali, al pari dei comuni soldati, sia nell'espletamento dei specifici compiti di polizia militare, quale funzione esclusiva affidatale. Nel corso di tutta la I Guerra Mondiale, i Carabinieri, impiegati al fronte spesso in qualità di reparti di combattimento, si confermarono all'altezza delle loro tradizioni consolidando il ruolo svolto durante i conflitti precedenti di arma combattente. L'Arma offrì il suo prezioso contributo nelle battaglie dell'Isonzo e del Piave, si distinse sul Sabotino e sul San Michele e, in particolare, nei combattimenti sulle pendici del Podgora di cui all'episodio 40. I militari dell'Arma assolsero numerosi e importanti compiti oltre a quanto fecero i Carabinieri che combatterono nelle posizioni di prima linea dove erano particolarmente incaricati di coadiuvare i comandanti garantendo il mantenimento della disciplina, sovente chiamati a recuperare i militari sbandati sul campo di battaglia per ricondurli sulla linea del fuoco, spesso guidandoli finanche all'assalto, sostituendosi a volte ai superiori caduti o dispersi. Essi dovevano assistere le popolazioni costrette ad evacuare vastissime aree interessate allo scontro o prossime a punti di brillamento di mine e al contempo organizzare servizi mirati a contrastare ogni fenomeno di sciacallaggio e saccheggio. Custodivano e trasferivano la documentazione militare riservata, svolgevano attività di polizia giudiziaria militare, di controspionaggio e di assunzione di notizie riservate. I Carabinieri inoltre erano chiamati al controllo di tutti i militari fuori dai reparti di appartenenza, alla vigilanza sugli operai e sugli impiegati civili impegnati in opere militari (si pensi che nel solo settore d'azione della II Armata, vi lavorarono circa trentamila civili), finanche al monitoraggio delle case di tolleranza. Nel prossimo episodio parleremo del ruolo dei Corazzieri al fronte. Il testo di questo episodio è stato estratto e rielaborato dal volume a cura di Flavio Carbone “La Grande Guerra dei Carabinieri”, Roma, 2020, Ministero della Difesa - Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri - Ufficio Storico. In particolare si tratta del paragrafo “In zona di guerra” di Raffaele Gesmundo. Il volume è consultabile on line sul sito dell'Arma dei Carabinieri e su quello del Ministero della Difesa. Grazie per l'attenzione --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message
Si parla con Enrico salierno, vicepresidente di Sea Shepherd Italia dell'utilizzo di delfini nella guerra e con Martina Pluda, direttrice per l'Italia di Humane Society International sui loro progetti, ma anche di Roberto Saviano, di Patro il Fox Terrier che trova le mine in Ucraina, di Green Hill dopo 10 anni, del Rifugio Miletta e del salvataggio del capriolo, di Oipa, di Enpa, di Pet Levrieri e del cinidromo a Maserada sul Piave, del MuBAJ e delle sue attività, di Fa la cosa giusta a Milano, dei Operazione Primavera e scopriamo che Martina avrebbe voluto essere scoiattolo
Si parla con Enrico salierno, vicepresidente di Sea Shepherd Italia dell'utilizzo di delfini nella guerra e con Martina Pluda, direttrice per l'Italia di Humane Society International sui loro progetti, ma anche di Roberto Saviano, di Patro il Fox Terrier che trova le mine in Ucraina, di Green Hill dopo 10 anni, del Rifugio Miletta e del salvataggio del capriolo, di Oipa, di Enpa, di Pet Levrieri e del cinidromo a Maserada sul Piave, del MuBAJ e delle sue attività, di Fa la cosa giusta a Milano, dei Operazione Primavera e scopriamo che Martina avrebbe voluto essere scoiattolo
Si parla con Sara Segati, responsabile scientifica di Cestha di Marina di Ravenna di seppie, di squali, di cavallucci marini, di tartarughe, di pesci, di pescatori, di sostenibilità, di plastica, ma anche di Pet Levrieri, di Maserada sul Piave, di Enpa, dicigni e scopriamo che Sara avrebbe voluto essere aquila
Si parla con Sara Segati, responsabile scientifica di Cestha di Marina di Ravenna di seppie, di squali, di cavallucci marini, di tartarughe, di pesci, di pescatori, di sostenibilità, di plastica, ma anche di Pet Levrieri, di Maserada sul Piave, di Enpa, dicigni e scopriamo che Sara avrebbe voluto essere aquila
Da Fossalta di Piave, un paese in provincia di Venezia, alla conquista del mondo. È la storia della famiglia Botter, una trama di vita e di lavoro iniziata nel 1928: commercianti e produttori di vino. Oggi le loro bottiglie sono presenti su 58 mercati nel mondo. Nel tempo il fatturato è cresciuto grazie a strategie aziendali vincenti e alla forza della qualità e della varietà dei vitigni. A ripercorrere questa storia è Annalisa Botter che con il fratello e il cugino oggi è alla guida dell'azienda.
Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia
Diceva Prezzolini che «Caporetto è stata una vittoria, e Vittorio Veneto una sconfitta per l'Italia, perché ci si fa grandi resistendo a una sventura ed espiando le proprie colpe, e si diventa invece piccoli gonfiandosi con le menzogne e facendo risorgere i cattivi istinti per il fatto di vincere». A cent'anni dalla battaglia del Piave e da quella di Vittorio Veneto, diventano significativi quei pochi mesi in cui un paese sconfitto e invaso – dove il senso di appartenenza alla comunità nazionale si era improvvisamente rafforzato per effetto dell'umiliazione – è diventato un paese vittorioso e invasore, sprezzante dei diritti altrui.Festival Della Mente: https://festivaldellamente.itCommunity: https://barberopodcast.it/communityTwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastGeorge Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Alessandro Barbero al Festival della Mente: Lezioni e Conferenze di Storia
Diceva Prezzolini che «Caporetto è stata una vittoria, e Vittorio Veneto una sconfitta per l'Italia, perché ci si fa grandi resistendo a una sventura ed espiando le proprie colpe, e si diventa invece piccoli gonfiandosi con le menzogne e facendo risorgere i cattivi istinti per il fatto di vincere». A cent'anni dalla battaglia del Piave e da quella di Vittorio Veneto, diventano significativi quei pochi mesi in cui un paese sconfitto e invaso – dove il senso di appartenenza alla comunità nazionale si era improvvisamente rafforzato per effetto dell'umiliazione – è diventato un paese vittorioso e invasore, sprezzante dei diritti altrui.Festival Della Mente: https://festivaldellamente.itCommunity: https://barberopodcast.it/communityTwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastGeorge Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
La versione più accreditata è quella che la collega alla fine della Seconda Guerra Mondiale e alla razione di cibo dei soldati alleati che liberarono Roma. Eppure siamo tutti convinti che la ricetta della carbonara esista da sempre, e da qualche anno è anche diventata una specie di "linea del Piave" a presidio della tradizione gastronomica italiana, un monumento della nostra cucina.Ma che cos'è la tradizione? E che valore ha oggi, in tempi in cui tutto si consuma rapidamente, a partire proprio dal cibo? Ne abbiamo parlato con Alberto Capatti, una delle voci più importanti in Europa quando si parla di alimentazione; Alessandro Trocino, giornalista del Corriere della Sera che ha dedicato alla carbonara e alla sua complicata vicenda un libro divertentissimo; Maddalena Fossati Dondero, dal 2017 direttrice de La Cucina Italiana, e con Diego Rossi, fondatore e cuoco di Trippa, una delle osterie di maggior successo degli ultimi anni.Dai primi viaggi televisivi di Mario Soldati ai libri di ricette di Suor Germana, dalle guide che negli Anni 90 hanno iniziato ad assegnare gamberi e bicchieri fino al grande ritorno delle osterie, raccontiamo in che modo anche grandi chef come Gualtiero Marchesi sono stati capaci di reinterpretare la cultura italiana della tavola, codificata da "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene" di Pellegrino Artusi, e di trasformarla in un modello a cui riferirsi con libertà e rispetto.
Nella primavera del 1921 erano giorni difficili. Scioperi a ripetizione, per qualsiasi motivo; la gente girava armata con tutte le armi portate a casa dalle trincee del Piave e del Grappa...e a Milano successe un fatto poco noto, che cambiò la storia
11th November 2020 - Armistice Day - marks 102 years since the end of the First World War.In remembrance of those Millwall players and Fans who gave their all in both the First and Second World Wars, Micky And Neil recall some of those heroes who gave their today for our tomorrow.John 'Ginger' WilliamsJohn, or Jack as he was commonly known, was born in Buckley, North Wales - the same place as future Lion Johnny Lyons - in 1885, and was Millwall's most prominent loss in the Great War.He began his senior career with Atherton Church Street, Lancashire, in around 1906, before signing for Accrington in October the following year. Jack's stay there lasted less than a year when a move to Birmingham beckoned before a transfer back to Stanley, as they became known, occured in February 1909.However, his return to Lancashire lasted a mere four months before Crystal Palace secured his signature in June. Jack's form at Palace over the next couple of seasons brought him to the attention of the Welsh selectors. He was rewarded with two appearances in 1912, against Scotland where he replaced Ted Vizard of Bolton, and was Billy Meredith's deputy for the match with Ireland. Observers described 'Ginger' as plucky, fearless and clever, while another concluded that he was full of fire and his shooting was generally on target.It was Ginger's excellent performances against The Lions that probably persuaded the club to sign him for their biggest-ever fee at the time. He enlisted in the Footballer's Battalion in November 1915, only to be killed in action the following June.Joe DinesProbably the most illustrious of Lions casulties at the front, Joe was an amateur for the whole of his career and assisted the club throughout the First World War when available.Joe found fame as a member of Great Britain's Olympic winning side of 1912 and, on top of this accolade, he also won 24 amateur caps for England from 1910-1914 inclusive. His one Football League appearance came for Liverpool against Chelsea at Stamford Bridge in September 1912.A teacher by profession, Joe originally came from Kings Lynn and, when his job brought him to London, he became a member of Ilford FC.Joe was commissioned as 2nd Lt in the King's (Liverpool) Regiment and was killed on 27th September 1918, less than two weeks after playing his last game for The Lions.----------------------Some other men with Millwall connections lost at the front were David Glen, whose sole Southern League game came in a 1-0 home defeat to Croydon Common in September 1909. Davie, a sergeant in the Royal Scots, was killed in action at Arras, nine days after his 36th birthday in 1917.George Porter, from Bow, served as a Lance Corporal with Somerset Light Infantry. Like Dines, Porter remained an amateur player. He made two Southern League appearances for Millwall, but it was in a reserve team game at Highbury that George suffered a broken leg. He had only come into the team because Jack Williams was indisposed and how ironic was it that both the selected player and then his replacement were to lose their lives in the ensuing war. George did, however, have the consolation of a return to England before drawing his last breath.Fred Griffiths, a giant goalkeeper standing at 6'2" tall and weighing 15 stone, was another Welsh international who also gained two caps. His sheer physical presence must have worried the life out of any onrushing forward who was brave enough to challenge him, and in one season with Millwall made 34 appearances. Fred later became a coalminer in Derbyshire and, following the declaration of war, would enlist in the Sherwood Foresters. At the relatively senior age of 44, he was to lose his life 1917.Another Lion added to the number killed in action was Charles Green, of whom nothing is known, other than that he was a Londoner and performed at right-back. He, along with Williams, Dines and Porter, are remembered on a memorial plaque, which is in the possession of Millwall to this day.While we remember those who gave the ultimate sacrifice, Millwall did have many combatants who returned the country safe and sound. One surviving casualty, however, was Johnny Borthwick; so traumatic were his wounds he was forced the hang up his boots as a result.John, like Green, was a member of the 17th Battalion Middlesex Regiment (1st Footballers), as were locally born outside-right Teddy Bassett, Joe Orme, who kept goal, winger Fred Whittaker, full-back Joe Kirkwood and half-back John Nuttall, most of whom got to play for the Battalion when they were not fighting.A future player and manager of The Lions belonging to the same outfit was Jack Cock, who, at one stage, was reported as killed in action. Eventually he came through unscathed with a Military Medal to his name.Another recipient of the same gong was Arthur 'Nippy' Wileman, who served as Sergeant with the Royal Sussex Regiment, but was to lose his life in the spring of 1918.A post WWI team-mate of Jack was another free-scoring performer named Bob Parker, who served with the Northumberland Fusiliers.Welsh international Wally Davis was another prolific goal-scorer who, while playing for Bedfordshire Regiment, sustained such a serious injury it forced his retirement from the game.Two of Millwall's finest full-back pairings, Jack Fort and Dick Hill, served with gallantry in the 5th Dragoon Guards and the Grenadier Guards respectively. The two others to see service with Royal Artillery were goalkeeper Joe Lansdale and the highly-decorated Billy 'Banger' Voisey.In World War Two, Millwall, like many other clubs, saw their players enlist or call up to serve their conuntry. But the loss of just two players, outside-right Freddie Fisher and Harry Salmon, who left Millwall in 1936, hardly lessened the blow. Fred was a pocket dynamo standing at 5'5" and was signed for £1,600 from Chesterfield. Before his tragic death as a tail-end, Charlie, with RAFVR, won an unofficial cap against Wales in 1941.Harry, who came to The Den as an inside-forward from Stoke City in 1934, and whose excellent passing was matched by his prodigous heading, was switched to centre-half when regular Frank Hancock was injured. Both Fred and Harry were to die within four days of each other in July 1944, Harry at Caen whilst serving as sergeant with Royal Warwickshire Regiment.We will remember them.17th Service (Football) Battalion of the Middlesex Regiment. Cricket and rugby competitions stopped almost immediately after the outbreak of the First World War. However, the Football League continued with the 1914-15 season. Most football players were professionals and were tied to clubs through one-year renewable contracts. Players could only join the armed forces if the clubs agreed to cancel their contracts.On 12th December 1914 William Joynson Hicks established the 17th Service (Football) Battalion of the Middlesex Regiment. This became known as the Football Battalion. According to Frederick Wall, the secretary of the Football Association, the England international centre-half, Frank Buckley, was the first person to join the Football Battalion. At first, because of the problems with contracts, only amateur players like Vivian Woodward, and Evelyn Lintott were able to sign-up.As Frank Buckley had previous experience in the British Army he was given the rank of Lieutenant. He eventually was promoted to the rank of Major. Within a few weeks the 17th Battalion had its full complement of 600 men. However, few of these men were footballers. Most of the recruits were local men who wanted to be in the same battalion as their football heroes. For example, a large number who joined were supporters of Chelsea and Queen's Park Rangers who wanted to serve with Vivian Woodward and Evelyn Lintott.According to Ian Nannestad of Soccer History: "The organisers hoped to enlist a full battalion of 1,350 men apparently from the ranks of both amateur and professional players and staunch supporters of senior clubs... Recruitment at the time was principally aimed at unmarried men, of whom there were estimated to be around 600 amongst the ranks of professional footballers. A significant proportion of these were based in the north of England, although the battalion announced it would only recruit men from clubs south of the River Trent. Initial interest was high, with 4-500 present at the meeting, but of these only 35 enlisted on the day, and by the end of the year The Sportsman recorded just 34 additional names."(Source 4) Recruitment Poster (December, 1914)By March 1915, it was reported that 122 professional footballers had joined the battalion. This included the whole of the Clapton Orient (later renamed Leyton Orient) first team. Three of them were later killed on the Western Front. At the end of the year Walter Tull who had played for Tottenham Hotspur, Northampton Town and Glasgow Rangers joined the battalion. Major Frank Buckley soon recognised Tull's leadership qualities and he was quickly promoted to the rank of sergeant.Three members of the Parliamentary Recruiting Committee visited Upton Park and made an appeal for volunteers during half-time. Joe Webster, the West Ham United goalkeeper, was one of those who joined the Football Battalion as a result of this appeal.On 15th January 1916, the Football Battalion reached the front-line. During a two-week period in the trenches four members of the Football Battalion were killed and 33 were wounded. This included Vivian Woodward who was hit in the leg with a hand grenade. The injury to his right thigh was so serious that he was sent back to England to recover. Woodward did not return to the Western Front until August 1916.The Football Battalion had taken heavy casualties during the Somme offensive in July. This included the death of England international footballer, Evelyn Lintott. The battle was still going on when Woodward arrived but the fighting was less intense. However, on 18th September a German attack involving poison gas killed 14 members of the battalion.Major Frank Buckley was also seriously injured during this offensive when metal shrapnel had hit him in the chest and had punctured his lungs. George Pyke, who played for Newcastle United, later wrote: "A stretcher party was passing the trench at the time. They asked if we had a passenger to go back. They took Major Buckley but he seemed so badly hit, you would not think he would last out as far as the Casulalty Clearing Station." Buckley was sent to a military hospital in Kent and after operating on him, surgeons were able to remove the shrapnel from his body. However, his lungs were badly damaged and was never able to play football again.Members of the Hearts team in France in 1916.Walter Tull also took part in the major Somme offensive. Tull survived this experience but in December 1916 he developed trench fever and was sent home to England to recover. Tull had impressed his senior officers and recommended that he should be considered for further promotion. When he recovered from his illness, instead of being sent back to France, he went to the officer training school at Gailes in Scotland. Despite military regulations forbidding "any negro or person of colour" being an officer, Tull received his commission in May, 1917. Lieutenant Tull was sent to the Italian front. This was an historic occasion because Tull was the first ever black officer in the British Army. He led his men at the Battle of Piave and was mentioned in dispatches for his "gallantry and coolness" under fire.In January 1917 Major Frank Buckley was back on the Western Front. The Football Battalion attacked German positions at Argenvillers. Buckley was "mentioned in dispatches" as a result of the bravery he showed during the hand-to-hand fighting that took place during the offensive. The Germans used poison gas during this battle and Buckley's already damaged lungs were unable to cope and he was sent back home to recuperate.Walter Tull stayed in Italy until 1918 when he was transferred to France to take part in the attempt to break through the German lines on the Western Front. On 25th March, 1918, 2nd Lieutenant Tull was ordered to lead his men on an attack on the German trenches at Favreuil. Soon after entering No Mans Land Tull was hit by a German bullet. Tull was such a popular officer that several of his men made valiant efforts under heavy fire from German machine-guns to bring him back to the British trenches. These efforts were in vain as Tull had died soon after being hit. Tull's body was never found.Major Frank Buckley kept a record of what happened to the men under his command. He later wrote that by the mid-1930s over 500 of the battalion's original 600 men were dead, having either been killed in action or dying from wounds suffered during the fighting.Above Text taken fromhttps://spartacus-educational.com/FWWfootballBN.htmPRIVATE Thomas P Mahoney Service Number: 2436 Regiment: London Regiment 22nd Bn. Date of Death: Died 09 July 1916 Age 19 years old Buried: TRANCHEE DE MECKNES CEMETERY, AIX-NOULETTE G. 5. France Country of Service: United Kingdom Son of Joseph and Theresa Mahoney, of 3, Sedan St., Walworth, London.f you could give a mention on the podcast for my great uncle (nans brother on my dad's side) James Vallance who died at The Battle of JUTLAND 31st May/1st June on HMS DEFENSE. WW1Ships boy 1, coal shoveler I think.17yrs of age. Out of Walworth.There's another from WW2 on my mums side but only just found out recently about my grandads twin brother he never spoke of him or his own Dunkirk experience (complete mystery) who flew for the Canadian Royal force (again a mystery) but died on a mission, we think in Egypt but enquiries ongoing.My Grandad was a right Herbert by the way out of Clerkenwell who was orphaned as a kid and taken in off the streets by a family so possibly he lost contact with his brother. My grandad was John Bromhead sometimes Johnson he fought bare nuckle as John Johnson his brother was Donald Bromhead.In some way very lucky that my family didn't suffer any casualties - deaths or injuries in WW2. I'm sure there are many on here whose families suffered a lot with these both armed forces and civiliansMy great grandfather perished at the Battle of Jutland WW1 .I suppose we shouldn' laugh but my Middle Name ('Richardson' - i know :)) was asked for by my Nan in memory of her father who she hardly knew.So yes the legacy of that day lives on.My Grandad George Emerson Markham private E Yorkshire RegimentKilled in Action St George's day 23rd April 1917.no known grave commemorated Arras MemorialSupport this podcast at — https://redcircle.com/that-millwall-podcast/donationsAdvertising Inquiries: https://redcircle.com/brandsPrivacy & Opt-Out: https://redcircle.com/privacy