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MILANO (ITALPRESS) - In questa edizione:- Scuola Ufficiali Carabinieri, al via il nuovo anno accademico- Nei conservatori e nelle accademie si studieranno la street art e la teatroterapia- Tesi di laurea su Giacomo Matteotti, ecco il bandofsc/gsl
Nell’anno appena trascorso, il 2024, si sono svolte molteplici iniziative per rievocare la figura di Giacomo Matteotti, deputato socialista, nel centesimo anniversario della sua scomparsa e uccisione da parte di una squadra fascista. E’ stato rievocato il suo famoso intervento alla Camera del 30 maggio 1924 quando Matteotti denunciò senza mezzi termini le gravi irregolarità delle recenti elezioni e le violenze dello squadrismo fascista contro i candidati dell’opposizione. Poche settimane dopo, il 10 giugno del 1924, ebbe luogo il suo rapimento e l’uccisione. Si è scritto molto della tragica vicenda politica e umana di Giacomo Matteotti. Non è emerso però a sufficienza il suo costante impegno sul versante delle riforme a partire dalla questione fiscale. Ora un interessante libro dal titolo “La riforma tributaria, il metodo Matteotti” pubblicato da Bologna University press mette in luce proprio questo aspetto. Ne parliamo in compagnia dell’autore, il prof. Francesco Tundo, professore ordinario di diritto tributario all’Alma Mater studiorum, Università di Bologna.
La rassegna stampa di oggi, giovedì 21 novembre è a cura di Luca Dammicco.DOVE ASCOLTARLA: Spotify , Apple Podcast , Spreaker e naturalmente sul nostro sito www.sveja.itRepubblica racconta della discriminazione ai danni di alcune infermiere vincitrici di concorso, costrette perché incinte, a posticipare la firma del contratto di lavoro.sempre Repubblica ci aggiorna sulla targa in memoria di Giacomo Matteotti, è saltata la trattativa con il condominio dello stabile, che non vuole riferimenti alla mano fascista dell'omicidio.Il Corriere della Sera racconta di come i sottopassi intorno a Porta Pia siano nello stesso stato di un mese fa, quando una donna è stata aggredita e violentata. Solo una mano di vernice, per il resto rimangono un rifugio, pericoloso, per persone senza casa.Sul Tempo si parla di "Cerbero" la nuova tecnologia per le sanzioni amministrative del ComuneSveja è un progetto sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della fondazione Charlemagne. Ringraziamo inoltre l'associazione A Sud che ci mette a disposizione i propri spazi per le riunioni di redazione.La sigla di Sveja è di Mattia CarratelloVuoi sostenerci con una piccola donazione? Ora basta un click!
In questa seconda puntata parleremo di Giacomo Matteotti, dell'uomo e del politico, con il contributo di Andrea Annecchino, curatore della mostra "Velia e Giacomo".
NEW YORK (ITALPRESS) - All'Istituto Italiano di Cultura di New York è stata inaugurata la mostra dedicata a Giacomo Matteotti. All' inaugurazione, in rappresentanza della Camera dei deputati, è intervenuto il Vicepresidente Giorgio Mulè e in rappresentanza del Senato la vicepresidente Licia Ronzulli. L'esposizione ripercorre la vita e l'impegno politico di Matteotti, con documenti ripresi anche dall'archivio parlamentare. E' intervenuto anche il Console Generale Fabrizio Di Michele. Mulè ha ringraziato il Direttore dell'Istituto, Fabio Finotti e Maurizio Degl'Innocenti, Presidente della Fondazione di studi storici “Filippo Turati” e del Comitato per le celebrazioni del centenario matteottiano, "per il contributo nella realizzazione dell'esposizione”.“Nella storia di Giacomo Matteotti il binomio fra libertà e giustizia, che qualifica l'identità del riformismo socialista, si traduce in concreta azione politica, in un metodo e in un modo di interpretare il mandato parlamentare che rappresentano un modello a tutte le latitudini” ha detto Mulè. Il Vicepresidente della Camera ha anche individuato “due elementi di grande modernità che caratterizzano la figura di Matteotti”: “La capacità di smascherare le "fake news' attraverso l'analisi dei fatti e l'obiettivo del consolidamento della pace attraverso l'unione di tutte le forze riformiste nel progetto di Stati Uniti d'Europa".mgg/gsl (Video di Stefano Vaccara)
NEW YORK (ITALPRESS) - All'Istituto Italiano di Cultura di New York è stata inaugurata la mostra dedicata a Giacomo Matteotti. All' inaugurazione, in rappresentanza della Camera dei deputati, è intervenuto il Vicepresidente Giorgio Mulè e in rappresentanza del Senato la vicepresidente Licia Ronzulli. L'esposizione ripercorre la vita e l'impegno politico di Matteotti, con documenti ripresi anche dall'archivio parlamentare. E' intervenuto anche il Console Generale Fabrizio Di Michele. Mulè ha ringraziato il Direttore dell'Istituto, Fabio Finotti e Maurizio Degl'Innocenti, Presidente della Fondazione di studi storici “Filippo Turati” e del Comitato per le celebrazioni del centenario matteottiano, "per il contributo nella realizzazione dell'esposizione”.“Nella storia di Giacomo Matteotti il binomio fra libertà e giustizia, che qualifica l'identità del riformismo socialista, si traduce in concreta azione politica, in un metodo e in un modo di interpretare il mandato parlamentare che rappresentano un modello a tutte le latitudini” ha detto Mulè. Il Vicepresidente della Camera ha anche individuato “due elementi di grande modernità che caratterizzano la figura di Matteotti”: “La capacità di smascherare le "fake news' attraverso l'analisi dei fatti e l'obiettivo del consolidamento della pace attraverso l'unione di tutte le forze riformiste nel progetto di Stati Uniti d'Europa".mgg/gsl (Video di Stefano Vaccara)
Insgesamt 21 Jahre, von 1922 bis 1943, herrschte Benito Mussolini diktatorisch über Italien. Dabei befand er sich bereits zwei Jahre nach seinem sogenannten „Marsch auf Rom“ in argen politischen Schwierigkeiten. Die Ermordung des sozialistischen Generalsekretärs Giacomo Matteotti durch faschistische Milizionäre hatte einflussreiche Konservative und Liberale kurzzeitig auf Distanz zu dem von ihnen eingegangenen Bündnis mit Mussolini gehen lassen, dessen Regierungsbilanz etwa in Fragen der Außen- und Wirtschaftspolitik zudem ausgesprochen dürftig ausfiel. Das Hamburger Fremdenblatt vom 6. Oktober 1924 zeichnet vor diesem Hintergrund das Bild eines erheblich geschwächten Regimes. Dass die „Matteotti-Krise“ schlussendlich einen Wendepunkt in die ganz andere Richtung, nämlich den Beginn einer weiteren Brutalisierung der faschistischen Diktatur mit einer noch konsequenteren Unterdrückung auch der bürgerlichen Opposition, der Pressefreiheit sowie einer zunehmenden Militarisierung der Gesellschaft markieren sollte – davon konnte der Artikel noch nichts wissen. Es liest Rosa Leu.
Nell'Italia fascista la stampa libera non esiste più, ormai è un organo di partito. Così le denunce di Giacomo Matteotti e la sua successiva scomparsa vengono opportunamente messe in secondo piano da un altro tipo di Male: il Mostro di Roma ha aggredito e ora ha pure ucciso, ed è proprio l'omicidio della piccola Bianca a essere usato per nascondere le nefandezze politiche. Ma il 24 novembre 1924, quando Roma si sta forse dimenticando della sua ombra, il killer torna a oscurare il sole novembrino e le sue gesta non solo incuteranno orrore e insicurezza nella popolazione, ma dimostreranno anche che non basta tappare la bocca alle cattive notizie per eliminale il Male.Aderisci alla pagina PATREON e sostieni i miei progetti e il mio lavoro: http://patreon.com/massimopolidoroPartecipa e sostieni su TIPEEE il progetto del mio Tour 2022 in tutta Italia: https://it.tipeee.com/massimopolidoroScopri i miei corsi online:https://www.massimopolidorostudio.comRicevi l'Avviso ai Naviganti, la mia newsletter settimanale: https://mailchi.mp/massimopolidoro/avvisoainavigantie partecipa alle scelte della mia communityE qui l'elenco completo dei miei libri disponibili: https://amzn.to/44feDp4Le musiche sono di Marco Forni e si possono ascoltare qui: https://hyperfollow.com/marcoforniSeguimi:Instagram: https://www.instagram.com/massimopolidoro/Gruppo FB: https://www.facebook.com/groups/MassimoPolidoroFanClubPagina FB: https://www.facebook.com/Official.Massimo.PolidoroTwitter: https://twitter.com/massimopolidoroSito e blog: http://www.massimopolidoro.comIscriviti al mio canale youtube: https://goo.gl/Xkzh8A
Un episodio speciale per un anniversario importante. In questo episodio speciale di LennyCast, ci immergiamo nel passato per commemorare il centesimo anniversario della scomparsa di Giacomo Matteotti, figura simbolo della lotta per la democrazia in Italia. Fedeli al nostro spirito di contenitore di memoria collettiva, LennyCast vuole dare voce a questa figura chiave della storia italiana, raccontando la sua vita, il suo impegno politico e il tragico epilogo che lo ha reso un martire della libertà. Il nostro obiettivo è quello di trasmettere alle nuove generazioni l'importanza di difendere i valori democratici e di non dimenticare mai le atrocità del passato, affinché non si ripetano. Un ringraziamento speciale. La realizzazione di questo episodio è stata possibile grazie alla preziosa collaborazione dell'archivio di Radio Popolare Milano. Ascoltate questo episodio speciale di LennyCast per conoscere meglio Giacomo Matteotti e per riflettere sull'importanza della memoria e dell'impegno civile. Insieme, possiamo costruire un futuro migliore. Questo episodio contene il brano Matteotti di Alessio Testa https://www.youtube.com/watch?v=gxLcVzNjLrE
di Chiara Alessi con Matteo Origoni | Realizzato con il patrocinio del Comitato Provinciale polesano per le celebrazioni del Centenario della morte di Giacomo Matteotti | Che cosa accadde a Velia e alla sua famiglia dopo il delitto di Giacomo? E ai colpevoli dopo il processo farsa di Chieti e la riapertura in seguito alla caduta del fascismo? Nel quinto episodio di Dieci Giugno, il podcast di Chiara Alessi, scritto con Matteo Origoni seguiamo il viaggio del feretro di Giacomo Matteotti da Riano a Fratta Polesine, nella tomba di famiglia dove sarà tumulato definitivamente solo nel 1928. Questo podcast è promosso dal Comune di Fratta Polesine e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, e rientra nei Grandi Eventi della Regione del Veneto in occasione della mostra "Giacomo Matteotti. Una storia di tutti", a cura di Stefano Caretti in mostra a Palazzo Roncale di Rovigo fino al 7 luglio 2024. Si ringraziano: Giuseppe Tasso, Sindaco di Fratta Polesine; Marina Cattaneo per la Fondazione Anna Kuliscioff; Maria Lodovica Mutterle per Casa Museo Giacomo Matteotti; Maria Volpato per Archivi di Stato Rovigo; Vincenzo Pirillo, Presidente del Circolo Culturale Saragat Matteotti. Un ringraziamento particolare per le loro puntuali osservazioni ad Anna Steiner e a Stefano Caretti, autore con Marzio Breda per l'editore Solferino del volume “Il nemico di Mussolini”.
di Chiara Alessi con Matteo Origoni | Realizzato con il patrocinio del Comitato Provinciale polesano per le celebrazioni del Centenario della morte di Giacomo Matteotti | Il 16 agosto del 1924, dopo più di due mesi dall'omicidio Matteotti, il corpo dell'onorevole viene trovato nel bosco della Quartarella, nelle campagne romane. Nel quinto episodio di Dieci Giugno, il podcast di Chiara Alessi, scritto con Matteo Origoni, accompagniamo la salma di Giacomo Matteotti a ritroso dal piccolo cimitero di Riano dove vengono provvisoriamente conservare le spoglie all'autopsia, fino a provare a ricostruire che cosa avvenne dopo il delitto del Dieci Giugno. Questo podcast è promosso dal Comune di Fratta Polesine e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, e rientra nei Grandi Eventi della Regione del Veneto in occasione della mostra "Giacomo Matteotti. Una storia di tutti", a cura di Stefano Caretti in mostra a Palazzo Roncale di Rovigo fino al 7 luglio 2024. Si ringraziano: Giuseppe Tasso, Sindaco di Fratta Polesine; Marina Cattaneo per la Fondazione Anna Kuliscioff; Maria Lodovica Mutterle per Casa Museo Giacomo Matteotti; Maria Volpato per Archivi di Stato Rovigo; Vincenzo Pirillo, Presidente del Circolo Culturale Saragat Matteotti. Un ringraziamento particolare per le loro puntuali osservazioni ad Anna Steiner e a Stefano Caretti, autore con Marzio Breda per l'editore Solferino del volume “Il nemico di Mussolini”.
Iniziamo la prima parte della trasmissione discutendo di attualità. La prima notizia riguarda le numerose morti avvenute durante il pellegrinaggio Hajj di quest'anno in Arabia Saudita. Quindi, parleremo delle azioni avviate dall'UE contro Apple per aver violato il Digital Markets Act. Nello spazio dedicato alla scienza commenteremo l'appello, lanciato dal chirurgo generale degli Stati Uniti, di apporre le etichette di avvertimento sulle piattaforme di social media. Infine, ci occuperemo di una vicenda davvero assurda. I conservatori di destra statunitensi, rivolgono delle accuse a Dolly Parton per il semplice fatto di essere "troppo gentile". Nella prima notizia parleremo delle celebrazioni che si sono svolte in Italia per commemorare l'anniversario della morte di Giacomo Matteotti, politico, giornalista e segretario del Partito Socialista Unitario, che cento anni fa osò sfidare il regime fascista, denunciando i brogli elettorali ottenuti con la violenza. Questo atto di straordinario coraggio che gli è costato la vita, lo ha consacrato come simbolo eterno di resistenza contro la tirannia. Per concludere, parleremo ancora una volta di turismo irresponsabile che ignora le regole e i divieti imposti dallo Stato, minacciando il prezioso patrimonio artistico, culturale e naturalistico dell'Italia. Questa volta, al centro della vicenda, c'è la spiaggia rosa di Budelli, una gemma rara e affascinante dell'Arcipelago de La Maddalena, in Sardegna. - Il contrabbando illecito di pellegrini Hajj non autorizzati causa più di 1.300 morti - Apple è la prima azienda tecnologica ad essere messa sotto accusa dal Digital Markets Act dell'UE - Il chirurgo generale degli Stati Uniti chiede l'apposizione di etichette di avvertimento sulle piattaforme di social media - Conservatori di destra attaccano Dolly Parton perché troppo gentile - Centenario di Giacomo Matteotti: un tributo al coraggio contro il fascismo - Turismo irresponsabile nella spiaggia rosa di Budelli
➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: https://t.me/spazio_70Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/spazio-70--4704678/support.Aula Magna Rettorato Università degli Studi Roma Tre, 12 gennaio 2006. Presentazione del libro-intervista «La mia Costituzione. Dai padri costituenti al mestiere di voltagabbana. Dai principi fondamentali ai tentativi di riforma in contrasto con la democrazia» (Oscar Luigi Scalfaro, Guido Dell'Aquila. Passigli Editori) Interventi di: Guido Fabiani (Rettore Università degli Studi Roma Tre), Guido Dell'Aquila (giornalista parlamentare), Oscar Luigi Scalfaro (Presidente Emerito della Repubblica e Senatore a vita).Tra i temi toccati durante il dibattito: 1) Perché l'assemblea costituente?; 2) Dallo statuto albertino al fascismo; 3) «Il fascismo è andato al potere nel rispetto assoluto delle norme in vigore»; 4) Giacomo Matteotti; 5) Gli anni Trenta; 6) Il 1938 e le leggi razziali; 7) Il 1940 e la dichiarazione di guerra; 8) «Si sbaglia tutto quando si crede di domare un prepotente cedendo»; 9) L'8 settembre; 10) «Lo statuto albertino? Era stato sepolto dalle istituzioni della dittatura»; 11) «Le istituzioni della dittatura alla fine della guerra? Cadute con la dittatura. Era quindi indispensabile una assemblea di popolo con il compito di scrivere la nuova carta costituzionale»; 12) Sulla maggioranza che elaborò e votò la Costituzione; 13) Sui «do di petto lanciati da chi non conosce la musica»; 14) «Il denominatore comune all'interno della costituente? E' sulla constatazione della persona umana»; 15) «La condizione della persona umana nella dittatura? E' miserevole»; 16) «Costoro hanno sofferto insieme»; 17) De Gasperi e Nenni; 18) «L'Italia ripudia la guerra». Un articolo della Costituzione superato?; 19) Sul rapporto tra «politica e affari»; 20) Sul progetto di riforma costituzionale (XIV legislatura 2001-2006)L'evento, qui riproposto in file Mp3, è stato originariamente trasmesso dall'emittente «NessunoTv».
#ItalianSecrets #ElkeHeselmeyer #DNEWS24 #Faschismus #Mussolini #Matteotti Am 10. Juni 1924 ereignete sich ein tragisches Ereignis, das Italien und die Welt erschütterte: der Mord an Giacomo Matteotti, einem prominenten sozialistischen Politiker und unerschrockenen Kritiker des aufkommenden Faschismus unter Benito Mussolini. Nun, 100 Jahre später, erinnern wir uns an dieses dunkle Kapitel der Geschichte und würdigen Matteottis Vermächtnis als Symbol des Widerstandes gegen Unterdrückung und Faschismus.
di Chiara Alessi con Matteo Origoni | Realizzato con il patrocinio del Comitato Provinciale polesano per le celebrazioni del Centenario della morte di Giacomo Matteotti| Nel quarto episodio di Dieci Giugno, il podcast di Chiara Alessi, scritto con Matteo Origoni scopriamo che cosa accadde il 10 giugno del 1924 e nei giorni immediatamente successivi con i primi arresti. Lo facciamo attraverso le deposizioni degli attori del delitto, le memorie della prima istruttoria condotta da Mauro del Giudice e le pagine dei giornali dell'epoca. Nel frattempo, in Parlamento, i compagni socialisti e la sinistra abbandonano danni vita alla Secessione dell'Aventino. Questo podcast è promosso dal Comune di Fratta Polesine e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, e rientra nei Grandi Eventi della Regione del Veneto in occasione della mostra "Giacomo Matteotti. Una storia di tutti", a cura di Stefano Caretti in mostra a Palazzo Roncale di Rovigo fino al 7 luglio 2024. Si ringraziano: Giuseppe Tasso, Sindaco di Fratta Polesine; Marina Cattaneo per la Fondazione Anna Kuliscioff; Maria Lodovica Mutterle per Casa Museo Giacomo Matteotti; Maria Volpato per Archivi di Stato Rovigo; Vincenzo Pirillo, Presidente del Circolo Culturale Saragat Matteotti. Un ringraziamento particolare per le loro puntuali osservazioni ad Anna Steiner e a Stefano Caretti, autore con Marzio Breda per l'editore Solferino del volume “Il nemico di Mussolini”.
Da poco si è celebrato il centesimo anniversario della morte di Giacomo Matteotti, un uomo che cercò di fermare l'ascesa del regime fascista sul nascere. In questo episodio vi raccontiamo una delle pagine più buie della nostra storia. Stivale Italiano è un podcast di lingua italiana per stranieri, esplora e impara la lingua italiana con i nostri episodi di italiano naturale. Vuoi migliorare il tuo italiano? Scrivici a info @stivaleitaliano.com
Mercoledì 19 giugno 2024, ai microfoni di Sveja oggi c'è Angela Gennaro.Vandalizzato il monumento a Giacomo Matteotti sulla Flaminia: scritta “W Fascio”, danneggiata la corona del Presidente della Repubblica. Le testimonianze di Chiara Polcaro e di compagni e compagne dell'ANPIIntesa sulle case popolari, via alle ristrutturazioni (sul Messaggero e sul Tempo)Alberi tropicali contro il caldo alle fermate dell'autobus (da Repubblica)Preso lo stupratore di Prati (Messaggero) Ponte di Nona come Caivano? (RomaToday)Da oggi gli esami di maturitàSu Fanpage Cicalone in versione vigilantes e perché lo preferivamo primaLa cronaca: muore di stenti, la figlia era in vacanza. Novità sul caso di Michelle Causo. Ancora sulla morte di Manila, travolta in monopattino.E poi la festa dell'Unità e la "polemica" del Tempo sul PrideFoto Nobavaglio - liberi di essere informatiA domani con Alessandro BernardiniSveja è un progetto di comunicazione indipendente con il sostegno di Periferiacapitale, il programma per Roma della fondazione CharlemagnePer sostenerci: https://www.sveja.it/sostienici/
Giuseppe Marasco era presente a un incontro in una sede di comitato elettorale di Fratelli d'Italia di Manfredonia dove ha corso alle ultime Comunali per il sindaco Ugo Galli raccogliendo il record di 208 preferenze tanto da poter aspirare, probabilmente, anche ad un assessorato dopo il ballottaggio. Quando un suo collega si è scusato per essersi tolto la giacca per il troppo caldo Marasco ha detto: “Noi siamo abituati ai forni crematori”. E tutti giù a ridere. Il pugile Frank Mascia, uno con molti follower su Tik Tok, candidato non eletto con la Lega alle ultime elezioni amministrative a Settimo Torinese, si è mostrato in video mentre fa il saluto romano e sbeffeggia il reato di apologia di fascismo: “Della legge Scelba ce ne freghiamo”, dice. E propone un “raduno dei camerati” per settembre nella cittadina dell'hinterland torinese. A Riano, vicino a Roma, là dove due mesi dopo il rapimento e l'uccisione del deputato socialista Giacomo Matteotti vennero ritrovati i suoi resti, il monumento commemorativo è stato vandalizzato con la scritta “W il Fascio”, di fianco al mazzo di fiori del Presidente della Repubblica posato per i 100 anni dall'assassinio. Qualche giorno fa a Roma i condomini del palazzo dove visse Matteotti aveva cancellato dalla targa in suo ricordo la dicitura “ucciso per mano fascista”. Per timore dei vandali, dicono. Senza bisogno di infiltrarsi sotto mentite spoglie nella compagine giovanile di Fratelli d'Italia (come nell'importante inchiesta di Fanpage), il ritorno di una certa nostalgia per il Ventennio si nota. Basta leggere le cronache locali, giorno dopo giorno. Un'incedere continuo che alza la temperatura dell'acqua mentre le rane inconsapevoli bollono. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
di Chiara Alessi con Matteo Origoni | Realizzato con il patrocinio del Comitato Provinciale polesano per le celebrazioni del Centenario della morte di Giacomo Matteotti| Che cosa succede intanto in via Pisanelli 30, a casa di Giacomo Matteotti, dopo la sua scomparsa? Nel terzo episodio di Dieci Giugno, il podcast di Chiara Alessi, scritto con Matteo Origoni, conosciamo meglio la figura di Velia Titta Matteotti, moglie di Giacomo e ricostruiamo la vita del deputato socialista e della sua famiglia: dall'infanzia nel Polesine all'adesione al socialismo, dagli esordi politici fino al suo ruolo in Parlamento. Questo podcast è promosso dal Comune di Fratta Polesine e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, e rientra nei Grandi Eventi della Regione del Veneto in occasione della mostra "Giacomo Matteotti. Una storia di tutti", a cura di Stefano Caretti in mostra a Palazzo Roncale di Rovigo fino al 7 luglio 2024. Si ringraziano: Giuseppe Tasso, Sindaco di Fratta Polesine; Marina Cattaneo per la Fondazione Anna Kuliscioff; Maria Lodovica Mutterle per Casa Museo Giacomo Matteotti; Maria Volpato per Archivi di Stato Rovigo; Vincenzo Pirillo, Presidente del Circolo Culturale Saragat Matteotti. Un ringraziamento particolare per le loro puntuali osservazioni ad Anna Steiner e a Stefano Caretti, autore con Marzio Breda per l'editore Solferino del volume “Il nemico di Mussolini”.
Il dieci giugno di cento anni fa Giacomo Matteotti veniva rapito e poi ucciso dalla polizia fascista. Due mesi dopo, in un articolo non firmato pubblicato sulla rivista Stato operaio, Antonio Gramsci definiva Matteotti ‘pellegrino del nulla’. Dal canto suo Matteotti, pochi mesi prima di essere ucciso, diceva che ‘fascismo e comunismo si giustificano e si tengono a vicenda’, perché la violenza dell’uno giustifica la violenza dell’altro - ricorda Mirko Grasso, autore del libro “L’oppositore” (Carocci, 216 p., € 21,00). Matteotti aveva capito che solo lo spirito riformista avrebbe potuto garantire ai meno abbienti maggiori diritti e maggiore protezione, ma non è riuscito a realizzare la sua idea di creare una grande alleanza di sinistra che potesse contrastare il nascente regime - continua Grasso. Proprietario terriero, giurista, antimilitarista, sindacalista, amministratore locale, deputato riformista, polemista, antifascista, marito e padre: Matteotti fu tutto questo e molto altro, personalità diverse tenute insieme da un grande radicalismo non violento e da una preparazione meticolosa - spiega Vittorio Zincone, autore del libro “Matteotti. Dieci vite” (Neri Pozza, 336 p., € 20,00). RECENSIONI“Giacomo Matteotti. Un italiano diverso” di Giampaolo Romanato(Bompiani, 336 p., € 18,00) “Il delitto Matteotti” di Mauro Canali(Il Mulino, 360 p., € 26,00)“La riforma tributaria. Il metodo Matteotti” di Francesco Tundo(Bologna University Press, 136 p., € 14,00)“Il nemico di Mussolini. Giacomo Matteotti, storia di un eroe dimenticato“ di Marzio Breda e Stefano Caretti(Solferino Libri, 288 p., € 18,00)“Il consenso e la forza. L’ultimo discorso del 30 maggio 1924” di Giacomo Matteotti(Interlinea, 84 p., € 12,00)“Giacomo Matteotti. Una storia di tutti” - Catalogo della mostra(Antiga edizioni, 144 p., € 18,00)“Un’idea di Matteotti. Un secolo dopo” di Enzo Fimiani(Marietti 1820, 272 p., € 17,00)“Tempesta. La vita (e non la morte) di Giacomo Matteotti” di Antonio Funiciello(Rizzoli, 208 p., € 17,50)IL CONFETTINO“Lo chiamavano Tempesta” di Antonio Franzoso(De Agostini, 224 p., € 14,90)“Hanno ucciso la libertà!” di Ilaria Mattioni(Edizioni Paoline, 192 p., € 11,90)
Nous sommes le 10 juin 1924, à Rome. Il est 16h30. Alors qu'il se rend, à pied, de chez lui au Parlement, le secrétaire général du parti socialiste Giacomo Matteotti, principal opposant à l'autorité grandissante de Mussolini, est enlevé par un groupe de miliciens fascistes. Deux mois plus tard, on retrouve son cadavre à 25 kms de la capitale. Le député avait contesté le résultat des élections du mois d'avril précédent. Des élections qui s'étaient déroulées dans un climat de très grande violence. L'assassinat de Matteotti est un électrochoc pour l'opinion publique en Italie et à l'étranger. Le régime est ébranlé, mais il survit et se durcit encore. Ailleurs, c'est une vague d'indignation qui se répand. En Belgique, un véritable culte se met en place. « Matteotti victime du fascisme » devient un symbole. Matteotti n'est pas la première victime du fascisme italien mais son élimination marque un tournant dans la mise en pratique de la politique et de l'idéologie fasciste. Tentons de comprendre cette bascule … Invitée : Anne Morelli, professeure honoraire de l'ULB. Sujets traités : Giacomo Matteotti, socialiste, fascisme, Rome, Mussolini, assassinat, Italie, régime, idéologie Merci pour votre écoute Un Jour dans l'Histoire, c'est également en direct tous les jours de la semaine de 13h15 à 14h30 sur www.rtbf.be/lapremiere Retrouvez tous les épisodes d'Un Jour dans l'Histoire sur notre plateforme Auvio.be : https://auvio.rtbf.be/emission/5936 Et si vous avez apprécié ce podcast, n'hésitez pas à nous donner des étoiles ou des commentaires, cela nous aide à le faire connaître plus largement.
Raccontare ancora Giacomo Matteotti dal luogo dove è stato ritrovato il suo corpo significa incontrare le molte voci di chi lo ricorda. Riflesso di una figura più complessa e sfaccettata di quanto non dica il racconto canonico che ha ispirato. Matteotti. Dieci vite di Vittorio Zincone, Neri Pozza Questo e gli altri podcast gratuiti del Post sono possibili grazie a chi si abbona al Post e ne sostiene il lavoro. Se vuoi fare la tua parte, abbonati al Post. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
di Chiara Alessi con Matteo Origoni | Realizzato con il patrocinio del Comitato Provinciale polesano per le celebrazioni del Centenario della morte di Giacomo Matteotti | In occasione dei cento anni dal delitto del deputato socialista Giacomo Matteotti, il podcast DIECI GIUGNO di Chiara Alessi, scritto con Matteo Origoni, ricostruisce la vicenda a partire proprio dal 10 giugno 1924, quando vengono perse le tracce dell'automobile, una Lancia Lambda modello limousine, noleggiata a nome del direttore del Corriere Italiano, Filippo Filippelli. È l'automobile con cui gli uomini della Ceka, che in questo primo episodio iniziamo a conoscere, hanno rapito Giacomo Matteotti. Questo podcast è promosso dal Comune di Fratta Polesine e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, e rientra nei Grandi Eventi della Regione del Veneto in occasione della mostra "Giacomo Matteotti. Una storia di tutti", a cura di Stefano Caretti in mostra a Palazzo Roncale di Rovigo fino al 7 luglio 2024. Si ringraziano: Giuseppe Tasso, Sindaco di Fratta Polesine; Marina Cattaneo per la Fondazione Anna Kuliscioff; Maria Lodovica Mutterle per Casa Museo Giacomo Matteotti; Maria Volpato per Archivi di Stato Rovigo; Vincenzo Pirillo, Presidente del Circolo Culturale Saragat Matteotti. Un ringraziamento particolare per le loro puntuali osservazioni ad Anna Steiner e a Stefano Caretti, autore con Marzio Breda per l'editore Solferino del volume “Il nemico di Mussolini”.
di Chiara Alessi con Matteo Origoni | Realizzato con il patrocinio del Comitato Provinciale polesano per le celebrazioni del Centenario della morte di Giacomo Matteotti | Nel secondo episodio di Dieci Giugno, il podcast di Chiara Alessi, scritto con Matteo Origoni, partiamo dal discorso del 30 maggio e dalle elezioni che hanno portato il Partito Nazionale Fascista a dominare il Parlamento, per provare a comprendere da una parte la situazione politica e sociale che ha permesso l'ascesa di Benito Mussolini, e dall'altra i motivi per cui Matteotti era ritenuto dal Fascismo uno dei suoi nemici più intransigenti e una minaccia da eliminare. Questo podcast è promosso dal Comune di Fratta Polesine e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, e rientra nei Grandi Eventi della Regione del Veneto in occasione della mostra "Giacomo Matteotti. Una storia di tutti", a cura di Stefano Caretti in mostra a Palazzo Roncale di Rovigo fino al 7 luglio 2024. Si ringraziano: Giuseppe Tasso, Sindaco di Fratta Polesine; Marina Cattaneo per la Fondazione Anna Kuliscioff; Maria Lodovica Mutterle per Casa Museo Giacomo Matteotti; Maria Volpato per Archivi di Stato Rovigo; Vincenzo Pirillo, Presidente del Circolo Culturale Saragat Matteotti. Un ringraziamento particolare per le loro puntuali osservazioni ad Anna Steiner e a Stefano Caretti, autore con Marzio Breda per l'editore Solferino del volume “Il nemico di Mussolini”.
Riccardo Nencini"Muoio per te"Mondadori Editorewww.mondadori.itL'amore è come la guerra, trova sempre un modo per uccidere. Che sia l'amore sentimentale, o l'amore per un'idea capace di smuovere passioni così radicali da far precipitare in un abisso oppure al centro della vita.Il 10 giugno 2024 cadono i cento anni dal delitto Matteotti: celebriamo il coraggio di un uomo politico unico, il primo vero nemico di Mussolini, con un romanzo che lo vede protagonista insieme alla moglie Velia e ad altre celebri coppie della politica di quegli anni tormentati e cruciali.È Velia, l'amatissima moglie, a rendere invulnerabile l'intransigenza morale di Giacomo Matteotti quando gli scrive: “Non ti è più concessa nessuna viltà, dovesse costarti la vita”. Una vita d'inferno, un amore sconfinato. Una vedova bianca che non condivide con lui la passione politica e tuttavia resta al suo fianco.Un altro grande di quegli anni, Antonio Gramsci, soffre per la lontananza da Giulia Schucht, che aspetta un figlio da lui. Antonio è a Roma, Giulia a Mosca.Anna Kuliscioff e Filippo Turati si scambiano consigli, idee, suggestioni sul dramma scatenato dall'assassinio di Matteotti, a seguito del quale la storia si inerpica lungo crinali imprevisti. Finalmente le opposizioni al fascismo condividono un percorso comune, il regime vacilla, tra giugno e dicembre Mussolini rischia davvero di cadere. E si affida al telefono per confessare le sue paure a Margherita Sarfatti. È solo, il volto di un pallore che acceca, per la prima volta nella sua vita sbanda, sbatte la testa come un metronomo sulla poltrona nell'ombra al piano nobile di palazzo Chigi. Non sa che è intercettato.Le donne che furono accanto ai protagonisti della storia che ha cambiato l'Italia sono state cancellate, dimenticate, eppure condivisero coi loro uomini una stagione drammatica. Soffrirono, amarono, suggerirono soluzioni, crebbero i figli. Quattro uomini, quattro donne, e poi Amendola, De Gasperi, Nenni, Einaudi, Gobetti, Rosselli, Togliatti. L'Italia fascista dei nonni, l'Italia repubblicana dei padri. L'Italia che ha disegnato anche il nostro carattere. Uomini e donne in carne e ossa che scelsero di stare fuori dal coro ripudiando facili strade in pianura pur sapendo di mettere a rischio la vita.Riccardo Nencini è nato a Barberino di Mugello nel 1959. È autore di diversi saggi e romanzi tra cui Il giallo e il rosa (Giunti, 1998, premio Selezione Bancarella Sport), L'imperfetto assoluto (Mauro Pagliai Editore, 2009, finalista al premio Acqui Storia), Il fuoco dentro. Oriana e Firenze (Mauro Pagliai Editore, 2016), Dopo l'apocalisse. Ipotesi per una rinascita (con Franco Cardini, La Vela, 2020). Il romanzo Solo è uscito con Mondadori nel 2021. È il presidente del Gabinetto Vieusseux.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Il 10 giugno 1924, esattamente un secolo fa, una squadra della polizia segreta fascista rapisce e uccide il deputato socialista Giacomo Matteotti.Il gesto efferato provoca indignazione e commozione, tanto che lo stesso Benito Mussolini, a capo del governo e sospettato di essere il mandante, affronta il periodo più difficile nella sua ascesa verso il potere. Anzi proprio superando la crisi aperta dall'omicidio Matteotti Mussolini supera le ultime riserve legalitarie e stabilisce un regime a partito unico. Anche per questo il fascismo cercò sin dal primo momento di cancellare il ricordo di Matteotti, ma la sua memoria rimase viva tra il popolo, che vedeva in lui un eroe, un martire, un apostolo. Questa immagine, ripetuta nelle celebrazioni, lascia tuttavia in ombra la complessa personalità di Matteotti, il suo spessore politico e il ruolo nella storia del socialismo riformista, come spiega Giovanni Scirocco. Invece Mauro Canali, il più importante biografo di Matteotti, ribadisce la responsabilità diretta di Mussolini quale mandante dell'omicidio e getta nuova luce su altri aspetti della vicenda sin qui poco conosciuti, in particolare gli episodi di corruzione documentati nelle carte sottratte a Matteotti nel giorno del rapimento. Infine Pasquale Genasci approfondisce le relazioni internazionali di Matteotti, tra Gran Bretagna, Svizzera e Canton Ticino.
(01:40) Confrontaties tussen mens en bizon komen regelmatig voor. Het dier verenigt het gehele politieke spectrum van de VS als nationaal symbool, terwijl het eerst tot aan het randje van uitsterven werd gebracht. Te gast is Casper Thomas over de roerige geschiedenis van de bizon. (14:00) Duitsland vormt een van de pilaren van de EU, en gaat zondag as naar de stembus. Voor de radicaal-rechtse AfD is een grote overwinning voorspeld. Waarom heeft de partij juist in de voormalige DDR zoveel aanhang gevonden? Annette Birschel geeft duiding. (28:24) De column is deze week van Micha Wertheim. (32:50) Op 10 juni 1924 werd de Italiaanse Giacomo Matteotti vermoord, door een fascistische knokploeg. Hoe wordt er 100 jaar later naar de moord op de anti-fascistische Matteotti aangekeken? Te gast hierover is historicus Arthur Weststeijn. (41:48) Nadia Bouras bespreekt 3 historische boeken: - Marcel van Engelen – De Stad - Ana van Es - De Bagdad-Berlijnexpress - Hallie Rubenhold - De vijf van Whitechapel Meer info: https://www.vpro.nl/programmas/ovt/luister/afleveringen/2024/09-06-2024.html (https://www.vpro.nl/programmas/ovt/luister/afleveringen/2024/09-06-2024.html)
Op 10 juni 1924 werd de bekendste antifascistische martelaar Giacomo Matteotti vermoord door een fascistische knokploeg. Matteotti was de politiek leider van de socialistische partij in Italie en trok fel van leer tegen het opkomende fascisme van Benito Mussolini. Voor Mussolini betekende de moord een kantelmoment. Door de groeiende internationale druk en een woedende oppositie koos hij voor de vlucht naar voren. De moord was het begin van de invoering van een totalitair staatsbestel. Hoe wordt er nu, 100 jaar later, tegen Matteotti en de moord aangekeken? En hoe stelt premier Giorgia Meloni zich op bij de herdenking? Te gast is historicus Arthur Weststeijn, die samen met Pepijn Corduwener Proeftuin Italië en Het Italiaanse experiment schreef.
I monumenti sono segni materiali che vengono posti a memoria di avvenimenti storici e persone: sono costituiti di pietra, di legno o di bronzo; ma anche (e, forse, soprattutto) del passaggio delle persone, delle esperienze e del tempo su di essi.Questo passaggio deposita intuizioni che non trasformano le cose ma, fintanto che qualcuno le guarda, ne tornano a rivelare il significato. È solo così che i momenti e le personalità rappresentati dai monumenti civili e dai luoghi storici possono continuare ad accadere e a vivere per sempre; nulla è eterno e univocamente condiviso in virtù di un'importanza politica o un prestigio storico decisi una volta per tutte, ma soltanto qualora le persone tornino a farne esperienza, a darvi un significato e a intrecciarlo con le proprie vite.Nel centenario dell'assassinio per mano fascista del deputato socialista Giacomo Matteotti, il 10 giugno 1924, ci siamo chiesti come si ricorda una figura di tale spessore, al di là della retorica celebrativa e delle polemiche strumentali.Ma, soprattutto, cosa significa la memoria senza un suo uso civico e politico?Abbiamo risposto compiendo un viaggio a ritroso dal luogo dove il corpo di Giacomo Matteotti fu ritrovato, nella macchia della Quartarella sulla Via Flaminia, fino al portone del suo appartamento nel quartiere Flaminio, da dove era appena uscito quel pomeriggio di un secolo fa quando fu rapito dai tirapiedi di Mussolini, per andare in Parlamento a lottare contro la marea nera del fascismo.Questo percorso indietro nel tempo lo abbiamo fatto parlando di storia, ma anche dell'esperienza civile e personale ispirata dalla figura di Giacomo Matteotti.Un'esperienza che può farlo vivere anche dopo la morte.Questo Fuori Porta è stato realizzato da Mariasole Garacci e da Luca Tommasini, che ne ha curato il montaggio e il sound design.Si ringraziano Stefano Caretti, Chiara Polcaro, Davide Conti e Vittorio Zincone per gli interventi. Archivio Storico: Archivio Audiovisivo del Movimento Operario e Democratico - AAMODMusiche: Luisa Ronchini per il brano Canta di Matteotti, Mike Else, MobygratisFoto di copertina: Archivio de “L'Avvenire dei Lavoratori”. Per Giacomo Matteotti: Wikipedia (autore sconosciuto).Per l'ascolto di questo podcast si consiglia fortemente l'uso delle cuffie per avere un effetto tridimensionale dell'ascolto.Sveja è un progetto di comunicazione indipendente sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della Fondazione Charlemagne.Se vuoi dare un tuo contributo a Sveja, puoi farlo da questa pagina. Ogni aiuto è importante, perché insieme portiamo avanti un'informazione libera sulla nostra città.
il 10 giugno 1924 Giacomo Matteotti veniva assassinato dai sicari di Benito Mussolini. Cento anni dopo la sua figura è ricordata da libri e convegni. Del delitto Matteotti e del politico Matteotti abbiamo parlato con Marzio Breda, quirinalista del Corriere della Sera e con Stefano Caretti, storico, autori del libro: Il nemico di Mussolini, Giacomo Matteotti, storia di un eroe dimenticato, Solferino editore.
Tra il 6 e il 9 giugno si vota nei 27 paesi membri dell'Unione per rinnovare il parlamento europeo. I primi ad andare alle urne sono stati gli elettori dei Paesi Bassi, che hanno votato nella giornata di ieri. Il 10 giugno 1924 il leader socialista fu aggredito e ucciso da una squadra fascista.CONGian Paolo Accardo, direttore di VoxEurop, da BruxellesJohn Foot, storico britannicoGiorgio Amendola https://www.youtube.com/watch?v=0Zpv8OH3ZVM ?Europee: https://www.youtube.com/watch?v=w3a-2kF5cx8Film: Eileen, di William OldroydSe ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/podcastScrivi a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.Produzione di Claudio Balboni e Vincenzo De Simone.Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.Direzione creativa di Jonathan Zenti.
Le elezioni di maggio sono un trionfo per Mussolini. Giacomo Matteotti, che si vocifera abbia le prove di un coinvolgimento del governo in uno “scandalo dei petroli”, mette in dubbio nell’aula di Montecitorio la validità delle elezioni, si scaglia contro i fascisti e gli amici socialisti propensi a collaborare. Tutti i ponti, adesso, sono tagliati. “Il mio discorso l’ho fatto. Ora voi preparatemi l’orazione funebre.”See omnystudio.com/listener for privacy information.
Mentre in Italia con le elezioni amministrative l’onda “rossa” monta sempre di più, il deputato socialista Giacomo Matteotti torna in Polesine ed è chiamato a parlare ai contadini che lo hanno mandato in Parlamento. Sa che la rivoluzione proletaria di domani non sarà una lieta corona di trionfo. Eppure, non può deludere la sua gente.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Claudia Sheinbaum, una ventata d'aria fresca Trump gioca la carta del vittimismo Jordan Bardella, “italiano al 75%” “Il Caravaggio perduto”, bellezza avvolta nel mistero Il nobile sacrificio di Giacomo Matteotti
I giornali oggi li legge Cecilia Ferrara collaboratrice di Ansa e autrice con Angela Gennaro di “Perdersi in Europa Senza Famiglia” per i tipi di Altraeconomia.Si ricordano gli 80 anni della Liberazione di Roma e i 100 dalla morte di Giacomo Matteotti, alcuni Svejers impegnati in questa opera di cura della memoria.L'arresto del Bufalo, Banda della Magliana, Cocaina e armi tutti gli ingredienti per far tornare a parlare dell'eterno Romanzo Criminale di Roma.Liste di ragazze “conquistate” al Visconti, assemblea urgente delle studentesse, sbagliato liquidare come goliardia.Minori e abusi, l'80 per cento avviene in famiglia, i dati del Bambin Gesù.Approvate le tensostrutture a Termini per chi non ha casa e per i pellegrini.Chi ci guadagna dal termovalorizzatore, le cinque ditte aggiudicatrici dell'appalto. Sveja è un progetto di informazione indipendente supportato da Fondazione Chalemagne, Periferia Capitale. Foto di Miriam Aly.Sostienici qui! https://www.sveja.it/sostienici/A domani con Alessandro Bernardini!
Una serie in sei puntate tratta dal libro ’M - Il figlio del secolo’ (Bompiani), con il quale Antonio Scurati ha vinto il Premio Strega 2019. Scurati racconta chi era Giacomo Matteotti - l’uomo, il figlio, il politico, il marito, il padre - per arrivare poi a quell’omicidio che ha segnato l’inizio del regime di Mussolini.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Per People Stefano Catone ha dato alle stampe "Uniti nella stessa lotta", un libro (che è anche una graphic novel, a cura di Tommaso Catone) dedicato a Giacomo Matteotti.Il centesimo anniversario del suo omicidio politico per mano del regime fascista cade nelle stesse ore del voto delle elezioni europee del 2024: Matteotti si era battuto in Parlamento perché il diritto al voto libero e consapevole non fosse calpestato dal fascismo, di cui aveva più volte denunciato la violenza politica e i brogli elettorali.Ricordarlo oggi non è solo un fatto storico, legato alla storia del nostro Paese e alla sua memoria, ma una precisa indicazione politica: per la difesa delle istituzioni e della conversazione democratica, che grazie all'antifascismo sarebbero diventati i cardini della nostra Costituzione repubblicana.
Giacomo Matteotti e il giudizio della Meloni - “Puzzano” passeggeri neri fatti scendere dall’aereo negli Usa
LeoniFiles - Amenta, Sileoni & Stagnaro (Istituto Bruno Leoni)
L'assassinio di Matteotti il 10 giugno 1924 scopre definitivamente e oltre ogni dubbio la natura violenta e autoritaria del regime fascistaMa quante volte si ricorda piuttosto l'uomo politico, o le convinzioni che ne fecero l'avversario numero uno di Mussolini?Oggi a Leonifiles, Carlo Stagnaro e Antonio Funiciello ( filosofo e autore di "Tempesta. La vita (e non la morte) di Giacomo Matteotti") ripercorrono la biografia intellettuale del deputato socialista nelle sue sfaccettature meno conosciute, e che lo resero il simbolo dei valori più odiosi agli occhi di qualsiasi regime autoritario: il confronto tra le idee nell'arena democratica, e l'inviolabilità delle libertà personali.
(169 - 551) Dove, a 100 anni dal discorso di Giacomo Matteotti alla Camera, non potevamo evitare di parlare di Matteotti. Poi con piacere ospitiamo il tassista progressista Roberto "Red Sox" questa volta in veste di autore del libro: “Tassista di notte - avventure di una vita contromano”. Nella terza parte parliamo di coppie bianche. Cosa sono? Ascoltate il podcast per scoprirlo.
A cura di Ferruccio Bovio Esattamente cento anni fa – era, infatti, il 30 maggio del 1924 - Giacomo Matteotti pronunciava il suo ultimo discorso in Parlamento, denunciando la deriva anti democratica che il fascismo stava imprimendo alla vita politica italiana. Ecco perché, la presidenza della Camera dei Deputati ha scelto proprio la giornata di oggi per dedicare un evento solenne alla memoria dell'illustre martire della violenza fascista. Evento che si terrà a Montecitorio, alla presenza del capo dello Stato, della presidente del Consiglio e dei presidenti della stessa Camera e del Senato. A noi pare che, sia per Meloni, che per La Russa, la commemorazione odierna potrebbe offrire un'occasione da non perdere – sempre che, naturalmente, non preferiscano ignorarla – per spruzzare un po' di acqua su quella fiammella che, da oltre 75 anni, compare nel simbolo del Movimento Sociale Italiano e poi in quello dei partiti che ad esso sono succeduti: compreso quello che esprime l'attuale leadership di governo. E' vero che, nel corso degli ultimi trent'anni, tra gli eredi di Almirante, non sono mancate alcune prese di distanza abbastanza nette rispetto all'esperienza del Ventennio, ma è altrettanto vero che si è quasi sempre trattato di giudizi negativi che investivano solo la fase finale del regime: con particolare riferimento alle leggi razziali ed alla guerra condotta a fianco di Hitler. Scarsa ci sembra, invece, sia stata la riflessione autocritica su tutto quello di negativo che il fascismo – a prescindere dai suoi due sbagli più clamorosi – avrebbe, comunque, riversato sulla vita civile e politica del nostro Paese. Siamo, pertanto, piuttosto curiosi di ascoltare le parole che i due massimi esponenti della destra italiana vorranno, eventualmente, destinare alla figura di Giacomo Matteotti: sapranno spiccare il salto di qualità che dovrebbe portarli ad archiviare il vecchio ed equivoco motto del “non rinnegare e non restaurare”, per cominciare, invece, ad ammettere che i sintomi della malattia erano già ben riconoscibili (e riconosciuti come insegna la tragica fine di Matteotti) fin dalla violenta ascesa al potere di Benito Mussolini? ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
ROMA (ITALPRESS) - "Oggi la Camera dei deputati onora Giacomo Matteotti, uno dei padri della nostra democrazia, vittima dello squadrismo fascista. Esattamente 100 anni fa, dallo scranno di quest'aula, dove è stata apposta una targa in suo ricordo, Giacomo Matteotti pronunciò il discorso che gli sarebbe costato la vita. A perenne ricordo del suo sacrificio questo scranno non sarà più assegnato ad alcun deputato". Lo ha detto il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, nel corso delle celebrazioni, che si sono svolte nell'aula di Montecitorio, a cent'anni dal discorso del 30 maggio 1924 in cui Giacomo Matteotti denunciò in Parlamento le violenze perpetrate dai fascisti durante le elezioni politiche del 6 aprile di quell'anno.sat/gsl (Fonte video: Camera dei Deputati)
A cura di Ferruccio Bovio Esattamente cento anni fa – era, infatti, il 30 maggio del 1924 - Giacomo Matteotti pronunciava il suo ultimo discorso in Parlamento, denunciando la deriva anti democratica che il fascismo stava imprimendo alla vita politica italiana. Ecco perché, la presidenza della Camera dei Deputati ha scelto proprio la giornata di oggi per dedicare un evento solenne alla memoria dell'illustre martire della violenza fascista. Evento che si terrà a Montecitorio, alla presenza del capo dello Stato, della presidente del Consiglio e dei presidenti della stessa Camera e del Senato. A noi pare che, sia per Meloni, che per La Russa, la commemorazione odierna potrebbe offrire un'occasione da non perdere – sempre che, naturalmente, non preferiscano ignorarla – per spruzzare un po' di acqua su quella fiammella che, da oltre 75 anni, compare nel simbolo del Movimento Sociale Italiano e poi in quello dei partiti che ad esso sono succeduti: compreso quello che esprime l'attuale leadership di governo. E' vero che, nel corso degli ultimi trent'anni, tra gli eredi di Almirante, non sono mancate alcune prese di distanza abbastanza nette rispetto all'esperienza del Ventennio, ma è altrettanto vero che si è quasi sempre trattato di giudizi negativi che investivano solo la fase finale del regime: con particolare riferimento alle leggi razziali ed alla guerra condotta a fianco di Hitler. Scarsa ci sembra, invece, sia stata la riflessione autocritica su tutto quello di negativo che il fascismo – a prescindere dai suoi due sbagli più clamorosi – avrebbe, comunque, riversato sulla vita civile e politica del nostro Paese. Siamo, pertanto, piuttosto curiosi di ascoltare le parole che i due massimi esponenti della destra italiana vorranno, eventualmente, destinare alla figura di Giacomo Matteotti: sapranno spiccare il salto di qualità che dovrebbe portarli ad archiviare il vecchio ed equivoco motto del “non rinnegare e non restaurare”, per cominciare, invece, ad ammettere che i sintomi della malattia erano già ben riconoscibili (e riconosciuti come insegna la tragica fine di Matteotti) fin dalla violenta ascesa al potere di Benito Mussolini? ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
di Chiara Alessi con Matteo Origoni | Realizzato con il patrocinio del Comitato Provinciale polesano per le celebrazioni del Centenario della morte di Giacomo Matteotti | Dieci Giugno - Il delitto Matteotti è un podcast di Storielibere realizzato con il patrocinio del Comitato Nazionale per le celebrazioni del Centenario della morte di Giacomo Matteotti, scritto da Chiara Alessi insieme a Matteo Origoni. Sei puntate dedicate a Giacomo Matteotti, alla sua storia e ai moventi che hanno spinto altri uomini ad ucciderlo il 10 giugno del 1924. Il 10 giugno del 2024, a cent'anni dalla sua morte, usciranno i primi due episodi del podcast.
A cura di Anna Bredice. Il 30 maggio 1924 Giacomo Matteotti prese la parola in Parlamento per denunciare i brogli, i metodi squadristi e il clima di violenza in cui si svolsero le elezioni quell'anno. Matteotti era il socialista e l'antifascista più temuto e odiato da Mussolini per la sua attività instancabile di oppositore del fascismo, nelle sue terre, nel Polesine, e in Parlamento, per le sue denunce del malaffare del governo fascista e delle violenze continue nei confronti dei sindacalisti e oppositori politici. Pochi giorni dopo quel discorso, Matteotti venne assassinato dai fascisti, rapito davanti alla sua casa sul lungotevere di Roma e ucciso subito. Il suo corpo verrà ritrovato alcune settimane dopo nelle campagne laziali, ma già il giorno dopo il suo rapimento, non vedendolo più in Parlamento, i deputati dell'opposizione capirono che Matteotti era stato ucciso per ordine di Mussolini. Il 30 maggio, nel centenario del suo omicidio, in Parlamento si svolgerà la commemorazione di Giacomo Matteotti, sarà presente anche il Capo dello Stato. Con Mauro Canali, storico, docente di storia contemporanea, autore del libro "Il delitto Matteotti". Rossella Pace, storica, segretaria generale della Fondazione Giacomo Matteotti, autrice di libri sulle donne liberali nella Resistenza. Antonio Tedesco, direttore scientifico della Fondazione Pietro Nenni, autore della biografia della figlia di Nenni, Vittoria. Vittorio Zincone, giornalista, autore del libro Matteotti, dieci vite. Federico Fornaro, storico e deputato del partito Democratico, autore del libro Giacomo Matteotti l'Italia migliore
Lo scorso 7 maggio, Stroncature ha ospitato la presentazione dell'opera “Nascita e morte della democrazia in Parlamento. 1920 – 1924” di Domenico Argondizzo e Giampiero Buonomo (Rubettino, 2024). Questo lavoro analizza la vicenda parlamentare di Giacomo Matteotti, inclusa la sua tragica fine, come parte del processo di soppressione violenta delle istituzioni dello Stato liberale in Italia. La tesi principale del libro sostiene che il colpo di stato sabaudo-fascista fosse finalizzato a bloccare l'evoluzione della democrazia parlamentare, che stava beneficiando delle riforme regolamentari del 1920-22 promosse dai socialisti riformisti. L'omicidio di Matteotti viene interpretato come una misura estrema per eliminare coloro che incarnavano e sostenevano tali istituzioni parlamentari, rappresentando una minaccia continua per la dittatura fascista. Queste figure erano viste come un ostacolo al consolidamento del regime di Mussolini, dato che offrivano una potenziale via d'uscita dalla crisi verso un sistema più pluralista e decisionale. L'eliminazione di Matteotti, economista di fama internazionale e giurista di grande valore, era quindi intesa a garantire la fine delle libertà parlamentari e a consolidare ulteriormente il potere autoritario. Con gli autori hanno discusso Maurizio Eufemi, Cesare Pinelli e Alessandro Forlani.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/stroncature--4265827/support.
Why researchers are reinvestigating the murder of Giacomo Matteotti Guest: Dr. Andrea Pisauro, Psychology Lecturer at the University of Plymouth Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
A cura di Daniele Biacchessi Primavera 1924, primavera 2024. Il 10 giugno 1924, cent'anni fa, il deputato socialista Giacomo Matteotti viene sequestrato, torturato, ucciso da un commando fascista capeggiato dallo squadrista Amerigo Dumini, su ordine diretto di Benito Mussolini. Il corpo di Matteotti viene ritrovato circa due mesi dopo l'omicidio, il 16 agosto 1924. Pochi mesi dopo l'omicidio di Giacomo Matteotti, il 3 gennaio 1925, di fronte alla Camera dei deputati, Benito Mussolini si assume pubblicamente la “responsabilità politica, morale e storica” del clima nel quale l'assassinio si era verificato. Nel 1926, vengono sciolti tutti i partiti antifascisti e le associazioni, chiusi i circoli, le Camere del Lavoro e i giornali dell'opposizione, annullati i passaporti per l'estero, comminate pene gravissime per l'espatrio clandestino, istituiti il confino di polizia e la pena di morte. Vengono dichiarati decaduti 120 parlamentari dell'opposizione, i cosiddetti “aventiniani”. Il 25 novembre 1926 viene istituito il Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Migliaia di persone sono arrestate e processate. Solo nel primo decennio di applicazione delle leggi eccezionali (1926-1936), furono condannati 2.977 antifascisti a 14.458 anni di carcere. Dopo Matteotti, la violenza fascista colpisce i fratelli Carlo e Nello Rosselli, Pietro Gobetti, Giovanni Amendola, porta alla morte Antonio Gramsci, arrestato l'8 novembre 1926. Matteotti viene lasciato solo in quella primavera 1924, e il suo sacrificio resta ancora oggi una testimonianza importante per tutti gli antifascisti, l'eredità di un uomo libero che per primo aveva visto montare nel Paese un clima di odio, di violenza, di sopraffazione. E cent'anni dopo la sua morte siamo qui a ricordare cosa è stata la Resistenza al fascismo, formata da comunisti, socialisti, democristiani, liberali, demo laburisti, monarchici, repubblicani, anarchici, da internati militari, dai carabinieri, da membri dell'esercito, dai civili. Ecco perché siamo di nuovo qui, per ricordare che la Resistenza fu un moto popolare plurale, fatto di scelte, di uomini, di donne, del sacrificio di migliaia di persone, le cui idee, non sempre applicate, rimangono fissate negli articoli della nostra Costituzione antifascista.
A cura di Daniele Biacchessi Primavera 1924, primavera 2024. Il 10 giugno 1924, cent'anni fa, il deputato socialista Giacomo Matteotti viene sequestrato, torturato, ucciso da un commando fascista capeggiato dallo squadrista Amerigo Dumini, su ordine diretto di Benito Mussolini. Il corpo di Matteotti viene ritrovato circa due mesi dopo l'omicidio, il 16 agosto 1924. Pochi mesi dopo l'omicidio di Giacomo Matteotti, il 3 gennaio 1925, di fronte alla Camera dei deputati, Benito Mussolini si assume pubblicamente la “responsabilità politica, morale e storica” del clima nel quale l'assassinio si era verificato. Nel 1926, vengono sciolti tutti i partiti antifascisti e le associazioni, chiusi i circoli, le Camere del Lavoro e i giornali dell'opposizione, annullati i passaporti per l'estero, comminate pene gravissime per l'espatrio clandestino, istituiti il confino di polizia e la pena di morte. Vengono dichiarati decaduti 120 parlamentari dell'opposizione, i cosiddetti “aventiniani”. Il 25 novembre 1926 viene istituito il Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Migliaia di persone sono arrestate e processate. Solo nel primo decennio di applicazione delle leggi eccezionali (1926-1936), furono condannati 2.977 antifascisti a 14.458 anni di carcere. Dopo Matteotti, la violenza fascista colpisce i fratelli Carlo e Nello Rosselli, Pietro Gobetti, Giovanni Amendola, porta alla morte Antonio Gramsci, arrestato l'8 novembre 1926. Matteotti viene lasciato solo in quella primavera 1924, e il suo sacrificio resta ancora oggi una testimonianza importante per tutti gli antifascisti, l'eredità di un uomo libero che per primo aveva visto montare nel Paese un clima di odio, di violenza, di sopraffazione. E cent'anni dopo la sua morte siamo qui a ricordare cosa è stata la Resistenza al fascismo, formata da comunisti, socialisti, democristiani, liberali, demo laburisti, monarchici, repubblicani, anarchici, da internati militari, dai carabinieri, da membri dell'esercito, dai civili. Ecco perché siamo di nuovo qui, per ricordare che la Resistenza fu un moto popolare plurale, fatto di scelte, di uomini, di donne, del sacrificio di migliaia di persone, le cui idee, non sempre applicate, rimangono fissate negli articoli della nostra Costituzione antifascista.
OFFERTA ESCLUSIVA NORDVPN Non perderla: https://nordvpn.com/dentrolastoria30 maggior 1924: alla Camera dei Deputati un esponente del PSU prende la parola denunciando i brogli avvenuti nel corso delle recenti elezioni politiche. Dopo l'esposizione, accompagnata da urla e minacce provenienti dai banchi della maggioranza, il deputato si rivolge ai compagni di partito: "Il mio discorso l'ho fatto, ora preparate l'orazione funebre per me". Nemmeno due settimane dopo l'onorevole Giacomo Matteotti verrà rapito, ucciso e sepolto nella campagna romana da una squadra della polizia politica. La sua colpa? L'aver raccolto prove non solo dei brogli ma anche di tangenti petrolifere intascate dal clan Mussolini. Un affronto che il futuro dittatore vuole che venga lavato col sangue. Nel centenario di quel delitto eccellente, il nostro canale ricorda Matteotti, la sua figura, il suo impegno e il suo lascito morale.Il nostro canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCwSostieni DENTRO LA STORIA su Patreon: https://www.patreon.com/dentrolastoriaAbbonati al canale: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCw/joinSostienici su PayPal: https://paypal.me/infinitybeatDentro La Storia lo trovi anche qui: https://linktr.ee/dentrolastoriaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.
Luisa Mattia"Tempesta Matteotti"Edizioni Lapiswww.edizionilapis.itSoprannominato “Tempesta” per il suo carattere determinato e appassionato, nell'autunno del '23 Matteotti ha già alle spalle anni da fuggiasco, passati lontano dai figli e dalla moglie Velia, impegnato a sottrarsi alle violenze delle squadre fasciste. Consapevole dei rischi, Matteotti sceglie di trasferirsi a Roma per vivere accanto alla famiglia. Ed è qui, tra le strade del quartiere Flaminio, che ha inizio questa storia: un romanzo storico e popolare al tempo stesso. Una vicenda familiare, che si svolge nella cornice degli ultimi mesi della vita di Matteotti, tenendo fermi i vincoli biografici, ma dando anche grande spazio alla dimensione emozionale del protagonista. La vita di Giacomo Matteotti e di sua moglie Velia, a volte allegra e spesso burrascosa, si lega inesorabilmente a quelle di una giovane domestica e del garzone di un forno. Le loro vicende e le loro scelte ci conducono nella “tempesta” degli anni Venti, fotografando un momento decisivo della nostra storia. Grazie ad alcuni personaggi d'invenzione, la narrazione ci restituisce uno spaccato d'epoca attraverso il vissuto della gente comune, spesso povera di mezzi e d'istruzione, che ha accompagnato – o subìto – l'ascesa del regime fascista.Questo romanzo è un'opera di “fiction” ma il suo protagonista – Giacomo Matteotti – è esistito veramente e per raccontare di lui ho seguito la cronologia dei fatti documentata negli archivi, nei saggi di storia, nelle biografie e nelle lettere scambiate con sua moglie Velia. Gli altri personaggi non corrispondono a persone veramente esistite ma, di certo, somigliano a tante persone che vissero il periodo di affermazione del fascismo in Italia. Giacomo Matteotti, detto Tempesta, difese la democrazia esprimendo la propria opinione, esercitando il diritto di indagare sulle azioni del governo fascista, criticandone i brogli elettorali, le azioni violente, dichiarando la sua opposizione, tutelando i diritti di tutti i cittadini italiani. Democrazia è una parola che non può esistere senza unirsi a un'altra parola: libertà. Democrazia e libertà non possono difendersi da sole (...) hanno bisogno di noi. (Luisa Mattia)Con il patrocinio ufficiale della Fondazione Matteotti Età di lettura dagli 11 anni Copertina di Ivan CanuLuisa Mattia.Premio Andersen 2008 come miglior scrittore, è autrice di Melevisione, l'Albero azzurro e Calzino, programmi prodotti da Rai Kids. Nel 2020 ha ricevuto il Premio Ceppo per il suo contributo alla cultura per l'infanzia. Molti dei suoi libri sono stati tradotti all'estero e insigniti di importanti riconoscimenti. Con Lapis ha pubblicato, tra gli altri, i fortunati romanzi E poi diventai farfalla (2016) e Cosa saremo poi (2017), la raccolta di racconti Tu non sai di me (2021) e Due volte l'amore (2023).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Il 10 giugno 1924 il deputato Giacomo Matteotti – segretario del Partito Socialista unitario – venne rapito e ucciso dalla polizia segreta fascista. Giampiero Buonomo, direttore dell'Archivio storico del Senato della Repubblica, in questo podcast racconta l'omicidio del nemico pubblico numero uno del fascismo, che segnerà l'inizio del regime dittatoriale di Mussolini in Italia.Già vittima di una feroce aggressione nel marzo 1921, il 30 maggio 1924 il deputato Matteotti firmò la sua condanna a morte con una durissima requisitoria pronunciata alla Camera sul sospetto di brogli elettorali durante le elezioni del 6 aprile 1924 (che portarono in Parlamento la futura dittatura di Mussolini con il 66,3% dei consensi). Dopo aver contestato pubblicamente la validità del voto, disse ai colleghi in maniera profetica: “Io il mio discorso l'ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me”.Aveva ragione. Pochi giorni dopo, il 10 giugno 1924, intorno alle 16.15, venne rapito dalla Ceka, la polizia segreta del regime istituita nel 1924, proprio mentre stava andando in Parlamento, dove avrebbe pronunciato un nuovo discorso alla Camera dei deputati per illustrare le sue indagini sulla corruzione del governo.Il deputato Giacomo Matteotti venne caricato a forza su un'auto e ucciso a pugnalate dalla squadra fascista capeggiata da Amerigo Dumini. Il cadavere, seppellito in una fossa a Quartarella, a pochi chilometri da Roma, fu ritrovato circa due mesi dopo l'omicidio, il 16 agosto 1924, dal brigadiere Ovidio Caratelli. Il delitto suscitò una profonda emozione in tutto il Paese e segnò la svolta verso la dittatura, compiuta poi con le leggi fascistissime del 1925-26. - La ceka fascista ed il discorso del 30 maggio (Prima parte) - La mostruosa provocazione e il piano delittuoso (Seconda parte) - Ciò che è andato storto (Terza parte)A cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina.https://storiainpodcast.focus.it - Canale Eventi e luoghi ------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Grua mostruosa provocazione e il piano delittuosoppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- YouTube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
Il 10 giugno 1924 il deputato Giacomo Matteotti – segretario del Partito Socialista unitario – venne rapito e ucciso dalla polizia segreta fascista. Giampiero Buonomo, direttore dell'Archivio storico del Senato della Repubblica, in questo podcast racconta l'omicidio del nemico pubblico numero uno del fascismo, che segnerà l'inizio del regime dittatoriale di Mussolini in Italia.Già vittima di una feroce aggressione nel marzo 1921, il 30 maggio 1924 il deputato Matteotti firmò la sua condanna a morte con una durissima requisitoria pronunciata alla Camera sul sospetto di brogli elettorali durante le elezioni del 6 aprile 1924 (che portarono in Parlamento la futura dittatura di Mussolini con il 66,3% dei consensi). Dopo aver contestato pubblicamente la validità del voto, disse ai colleghi in maniera profetica: “Io il mio discorso l'ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me”.Aveva ragione. Pochi giorni dopo, il 10 giugno 1924, intorno alle 16.15, venne rapito dalla Ceka, la polizia segreta del regime istituita nel 1924, proprio mentre stava andando in Parlamento, dove avrebbe pronunciato un nuovo discorso alla Camera dei deputati per illustrare le sue indagini sulla corruzione del governo.Il deputato Giacomo Matteotti venne caricato a forza su un'auto e ucciso a pugnalate dalla squadra fascista capeggiata da Amerigo Dumini. Il cadavere, seppellito in una fossa a Quartarella, a pochi chilometri da Roma, fu ritrovato circa due mesi dopo l'omicidio, il 16 agosto 1924, dal brigadiere Ovidio Caratelli. Il delitto suscitò una profonda emozione in tutto il Paese e segnò la svolta verso la dittatura, compiuta poi con le leggi fascistissime del 1925-26. - La ceka fascista ed il discorso del 30 maggio (Prima parte) - La mostruosa provocazione e il piano delittuoso (Seconda parte) - Ciò che è andato storto (Terza parte)A cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina.https://storiainpodcast.focus.it - Canale Eventi e luoghi ------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Grua mostruosa provocazione e il piano delittuosoppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- YouTube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
Il 10 giugno 1924 il deputato Giacomo Matteotti – segretario del Partito Socialista unitario – venne rapito e ucciso dalla polizia segreta fascista. Giampiero Buonomo, direttore dell'Archivio storico del Senato della Repubblica, in questo podcast racconta l'omicidio del nemico pubblico numero uno del fascismo, che segnerà l'inizio del regime dittatoriale di Mussolini in Italia.Già vittima di una feroce aggressione nel marzo 1921, il 30 maggio 1924 il deputato Matteotti firmò la sua condanna a morte con una durissima requisitoria pronunciata alla Camera sul sospetto di brogli elettorali durante le elezioni del 6 aprile 1924 (che portarono in Parlamento la futura dittatura di Mussolini con il 66,3% dei consensi). Dopo aver contestato pubblicamente la validità del voto, disse ai colleghi in maniera profetica: “Io il mio discorso l'ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me”.Aveva ragione. Pochi giorni dopo, il 10 giugno 1924, intorno alle 16.15, venne rapito dalla Ceka, la polizia segreta del regime istituita nel 1924, proprio mentre stava andando in Parlamento, dove avrebbe pronunciato un nuovo discorso alla Camera dei deputati per illustrare le sue indagini sulla corruzione del governo.Il deputato Giacomo Matteotti venne caricato a forza su un'auto e ucciso a pugnalate dalla squadra fascista capeggiata da Amerigo Dumini. Il cadavere, seppellito in una fossa a Quartarella, a pochi chilometri da Roma, fu ritrovato circa due mesi dopo l'omicidio, il 16 agosto 1924, dal brigadiere Ovidio Caratelli. Il delitto suscitò una profonda emozione in tutto il Paese e segnò la svolta verso la dittatura, compiuta poi con le leggi fascistissime del 1925-26. - La ceka fascista ed il discorso del 30 maggio (Prima parte) - La mostruosa provocazione e il piano delittuoso (Seconda parte) - Ciò che è andato storto (Terza parte)A cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina.https://storiainpodcast.focus.it - Canale Eventi e luoghi ------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Grua mostruosa provocazione e il piano delittuosoppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- YouTube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
Diego Crivellari, Francesco Jori"Giacomo Matteotti, figlio del Polesine"Un grande italiano del Novecentoprefazione di Francesco Verduccipostfazione di Marco AlmagistiApogeo Editore www.remweb.itCent'anni fa, il 10 giugno 1924, a Roma veniva rapito e assassinato Giacomo Matteotti, parlamentare socialista polesano. Protagonisti del delitto furono i componenti di una squadraccia fascista; ma la responsabilità va attribuita al vertice del nascente regime, con in testa il suo capo Benito Mussolini. A lui e al suo partito Matteotti aveva duramente contestato il clima di violenza che ne aveva caratterizzato l'ascesa al potere; e proprio pochi giorni prima dell'assassinio, aveva denunciato in maniera circostanziata i brogli che avevano caratterizzato le elezioni del 6 aprile. Da sempre il politico polesano era nel mirino fascista, per l'energia, l'impegno, il coraggio con cui ne aveva contrastato l'ascesa, ergendosi a difensore ad oltranza della democrazia. Il libro di Crivellari e Jori ne ricostru- isce la figura inserendola nel contesto umano, sociale e politico di cui è espressione: un Polesine arretrato ma ricco di fermenti, nel quale Matteotti si è schierato fin dall'inizio a sostegno e tutela dei ceti deboli, partendo dai contadini. Il testo ripercorre le tappe politiche della sua azione, dal livello locale fino a quello nazionale, mettendo in luce il contributo determinante da lui dato al miglioramento delle condizioni di vita ma anche e soprattutto alla presa di coscienza delle classi subalterne. In parallelo, viene proposta una rivisitazione della tormentata storia del Polesine, area per secoli emarginata, mettendo in luce il profondo legame di Matteotti con la sua terra e il suo impegno fin da giovanissimo nel campo del socialismo, di cui ha rappresentato e rappresenta tuttora un essenziale punto di riferimento. Un lavoro di ricerca accompagnato da un'ampia documentazione sull'attività del politico polesano, fino allo straordinario discorso del 30 maggio 1924 alla Camera, di attacco frontale al fascismo, che pochi giorni dopo gli costerà la vita.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
1 marzo 2024 - Italiano in Podcast. Nuovo episodio per questi giorni un po' scuri e nuvolosi. Pioggia, brutto tempo ma tante buone conversazioni e il secondo allenamento del programma per Edimburgo. Una piccola curiosità linguistica imparata grazie a Ciao Belli dopo solo 48 anni di pratica della lingua italiana. Qualche notizia e una ricorrenza importante, da un epoca buia per il nostro Paese. Sono iniziate infatti le celebrazioni per il centenario della morte di Giacomo Matteotti, forse il più famoso tra i politici vittime del fascismo. Grazie come sempre per ascoltare il Podcast e buon fine settimana a tutti. Un grande abbraccio e un ciao dal vostro Paolo. A presto con il prossimo Italiano in Podcast ! Abbonati per dare un contributo e ascoltare gli episodi speciali di Italiano in Podcast https://anchor.fm/ispeakitaliano/subscribe Supporta iSpeakItaliano su BuyMeACoffee --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/ispeakitaliano/message
Venerdì 1 marzo 2024, i giornali di oggi li legge Cecilia Ferrara collaboratrice di Ansa VideoNon ci sono notizie portanti nello sfoglio dei dorsi locali di oggiRoma ha perso un miliardo rinunciando ai mondiali di atletica secondo RepubblicaI militanti di estrema destra e la commemorazione a Mantakas braccio teso e nessuno li fermaA Trastevere arrivano nuove telecamere contro la 'malamovida' anche in seguito al reportage del Corriere.Bulgari paga il restauro delle statue del Vittoriano.Le scuole di periferia sono attaccate da continui saccheggi e raid emergenza a Tor Bella Monaca i genitori fanno le ronde.La sanità pubblica sempre più ristretta, la lotta dell'Umberto I per riaprire l'unico reparto oncologico pediatrico pubblico su Roma Today e la difesa dei Consultori pubblici sempre più a rischio su Ansa Video.Il 10 maggio 2024 fu rapito e ucciso Giacomo Matteotti il grande accusatore di Benito Mussolini, oggi apre una mostra a Roma in cui si racconta di un secondo movente per l'omicidio e molte sono le pubblicazioni a 100 anni dalla morte del socialista che avviene sotto un governo di destra destra che ha sul simbolo la fiamma dell'Msi. Sveja è un progetto di informazione indipendente supportato dalla Fondazione Charlemagne, con il programma Periferia Capitale.
Gaetano Bruno"Le mirabolanti peripezie di Casimiro La Trippa"Illustrazioni di Igor Scalisi PalminteriPrefazione di Carlo LucarelliBaldini + Castoldiwww.baldinicastoldi.itPuò una ciambella essere causa di un'infinità di guai? Sì, se a doverla preparare è Casimiro La Trippa, Real cuoco di corte del Re Ferdinando Altezzone, colui che ha reso celebre la gastronomia siciliana nel mondo. Alla vigilia del compleanno del principino Filiberto, gli viene ordinato di preparare una ciambella. Di quelle col buco al centro. Niente di più semplice, o quasi. Perché c'è un piccolo dettaglio che potrebbe rendere tutt'altro che scontata la richiesta. Casimiro, strano a credersi, non ne ha mai preparata una! Ma quello che lo turba di più è che, se non dovesse riuscirci, gli verrà tagliata la testa. L'orgoglio non gli fa chiedere aiuto ai collaboratori alle sue dipendenze nella cucina reale: in fondo si tratta di una stupida ciambella! Ed è così che, dopo un iniziale imprevisto, Casimiro si troverà coinvolto in mirabolanti peripezie, dove tutti quelli con cui avrà a che fare – il cane Pinolo, Giggino il lestofante, Finferlo e lo stregone Giorgione Barbalunga – gli renderanno sempre più difficile vincere la sfida.Gaetano Bruno è un attore di teatro, cinema e televisione. Diplomatosi alla Scuola di Recitazione del Teatro Biondo di Palermo, dal 2000 al 2008 ha fatto parte della compagnia teatrale diretta da Emma Dante. Al cinema ha lavorato tra gli altri con Paolo Sorrentino, Giuseppe Tornatore, Ridley Scott, Christopher McQuarrie, Roberto Andò. Ha fatto parte del cast principale della quarta stagione della serie americana Fargo scritta e diretta da Noah Hawley e ha interpretato il ruolo di Giacomo Matteotti nella serie M. Il figlio del secolo diretta da Joe Wright.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/show/tracce-di-il-posto-delle-parole_1/support.Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
In questa lezione proviamo a dare una periodizzazione del fascismo. Si parte con la preistoria, Mussolini che rompe con l'"Avanti!", organo ufficiale del partito socialista, e fonda un nuovo giornale, "Il Popolo d'Italia", per sostenere le ragioni dell'interventismo, anche da un prospettiva di estrema sinistra. Si passa al dopoguerra, con la fondazione dei Fasci di combattimento nel marzo del 1919. Ma già pochi mesi dopo comincia un fascismo completamente diverso, il cosiddetto "fascismo agrario", che imperversa in Romagna, in Puglia e nelle aree industrializzate del paese contro contadini ed operai. Nel 1921 è la volta del Partito nazionale fascista, con cui Mussolini cerca di dare una ripulita alla propria immagine, proiettandosi in una dimensione nazionale. C'è poi la marcia su Roma, nell'ottobre del 1922, e con essa comincia il biennio moderato, con Mussolini presidente del Consiglio a capo di un governo di coalizione, insieme a liberali e cattolici. A seguito dell'assassinio di Giacomo Matteotti, si entra nella fase della vera e propria dittatura, dal 1925 al 1943, quando il fascismo cade. Ma chi è, in effetti, a provocarne la caduta? Un organo che ne ha accompagnato l'ascesa e la fase di governo durata vent'anni, per poi metterlo alle corde e sfiduciarlo: si tratta del Gran Consiglio del Fascismo. Su di esso ci soffermeremo nelle prossime puntate. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/stefano-dambrosio5/message
Cosa c'entra è un podcast del Post condotto da Chiara Alessi. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Giacomo Matteotti, an Italian socialist politician, was kidnapped and then murdered by members of the Fascist ...
10 Giugno 2022 - Italiano in Podcast. Giornata di bel tempo ma ancora temperature più basse dei giorni precedenti. Ben 7 lezioni in programma e una belle corsa a ora di pranzo ma con un caldo non troppo eccessivo. Come sempre faccende domestiche e qualche passeggiata. Giornata piena ma non stressante e con circa 21 000 passi fatti. La Borsa di Milano chiude con una perdita del 5% a causa delle decisioni della BCE, una grave siccità colpisce l'Italia e crea problemi al Po, il nostro fiume più importante. Per chiudere una notizia su un anniversario storico, la tragica uccisione di Giacomo Matteotti nel 1924. L' episodio dei 10 Giugno 2022, Italiano in Podcast si chiude con un bell'aforisma come sempre. Buon fine settimana a tutti da iSpeakItaliano, ci sentiamo lunedì. Ciao --- Send in a voice message: https://anchor.fm/ispeakitaliano/message
10 Giugno 2022 - Italiano in Podcast. Giornata di bel tempo ma ancora temperature più basse dei giorni precedenti. Ben 7 lezioni in programma e una belle corsa a ora di pranzo ma con un caldo non troppo eccessivo. Come sempre faccende domestiche e qualche passeggiata. Giornata piena ma non stressante e con circa 21 000 passi fatti. La Borsa di Milano chiude con una perdita del 5% a causa delle decisioni della BCE, una grave siccità colpisce l'Italia e crea problemi al Po, il nostro fiume più importante. Per chiudere una notizia su un anniversario storico, la tragica uccisione di Giacomo Matteotti nel 1924. L' episodio dei 10 Giugno 2022, Italiano in Podcast si chiude con un bell'aforisma come sempre. Buon fine settimana a tutti da iSpeakItaliano, ci sentiamo lunedì. Ciao
Im Juni 1924 überfallen Killer in Rom einen Parteiführer der italienischen Sozialisten auf offener Straße und erstechen ihn. Auftraggeber des Mordes an Giacomo Matteotti ist niemand Geringeres als Benito Mussolini – Italiens Ministerpräsident, der nach diesem Verbrechen das weitgehend demokratische System des Landes endgültig sprengt und Italien in den ersten faschistischen Staat der Erde verwandelt.AKTION: Hörerinnen und Hörer dieses Podcasts können unter www.geo-epoche.de/podcast kostenlos ein eBook aus unserem Heft "Verbrechen der Vergangenheit" herunterladen.Außerdem können Sie unter www.geo-epoche.de/angebot ein GEO EPOCHE Magazin inkl. der digitalen GEO-EPOCHE Ausgabe im Abonnement gratis lesen.Unsere allgemeinen Datenschutzrichtlinien finden Sie unter https://art19.com/privacy. Die Datenschutzrichtlinien für Kalifornien sind unter https://art19.com/privacy#do-not-sell-my-info abrufbar.
Esistono i complotti? Certo e il più delle volte sono messi in atto da chi disprezza la democrazia e vuole imporre la propria volontà con la sopraffazione. Nell'anniversario dell'uccisione di Giacomo Matteotti un messaggio che è bene ricordare sempre.Aderisci alla pagina PATREON e sostieni i miei progetti e il mio lavoro: http://patreon.com/massimopolidoroScopri il mio Corso online di Psicologia dell'insolito: https://www.massimopolidorostudio.comRicevi l'Avviso ai Naviganti, la mia newsletter settimanale: https://mailchi.mp/massimopolidoro/avvisoainaviganti e partecipa alle scelte della mia communitySeguimi:Instagram: https://www.instagram.com/massimopolidoro/ Gruppo FB: https://www.facebook.com/groups/MassimoPolidoroFanClub Pagina FB: https://www.facebook.com/Official.Massimo.Polidoro Twitter: https://twitter.com/massimopolidoro Sito e blog: http://www.massimopolidoro.com Iscriviti al mio canale youtube: https://goo.gl/Xkzh8A
Incontro con Zita Dazzi e Mirella Serri. Presenta Mariapia De Conto Zita Dazzi racconta la storia di Laura Wronowski, nipote di Giacomo Matteotti, una ragazza che si sentiva "nata con l'anima di traverso" e che a diciannove anni imbracciò un fucile per combattere nelle brigate Giustizia e Libertà. Mentre Mirella Serri porta alla luce la storia mai raccontata degli "Irriducibili", un gruppo di giovani che, costretti all'esilio non vollero rassegnarsi al fascismo trionfante in Italia. Giovani che cercarono di colpire una dittatura apparentemente invincibile. Edizione 2019 www.pordenonelegge.it
1924 Giacomo Matteotti denuncia in parlamento le violenze dei fascisti durante le elezioni di aprile - 1960 Muore il poeta e scrittore russo Boris Pasternak
Riccardo Nencini"Solo"Mondadori Editorehttps://www.librimondadori.it/Giacomo Matteotti è stato il primo vero antagonista di Mussolini, ed è stato il fantasma che ha aleggiato sul Fascismo per tutta la durata della dittatura.In Solo Riccardo Nencini ricostruisce in forma romanzesca, con la precisione dello studioso, la passione dell'uomo politico e la creatività dell'intellettuale e narratore, la vita di questo grande eroe italiano: l'infanzia, le prime esperienze politiche, gli amori, le amicizie, la militanza comune con Mussolini nel Partito socialista, e i giorni drammatici della durissima opposizione al Fascismo nascente, opposizione che gli costò la vita.Il risultato è un romanzo di ampio respiro, epico e struggente, che ci restituisce il ritratto emozionante e commosso di una stagione cruciale della nostra storia, e di un uomo coraggioso e solo, come tutti i grandi eroi.Riccardo Nencini è nato a Barberino di Mugello nel 1959. È autore di diversi saggi e romanzi tra cui Il giallo e il rosa (Premio Selezione Bancarella Sport, Giunti, 1998), L'imperfetto assoluto (finalista al Premio Acqui Storia, Mauro Pagliai editore, 2009), Il fuoco dentro. Oriana e Firenze (Mauro Pagliai editore, 2016), Dopo l'apocalisse. Ipotesi per una rinascita (con Franco Cardini, La Vela, 2020).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
L'abolizione dell'imposta di successione da parte di Mussolini è stata un grave errore, scriveva Giacomo Matteotti tre giorni prima di essere ucciso
Adele Marini"Italia da morire"Chiareletterehttp://chiarelettere.it/Anita Garibaldi, Ippolito Nievo, Camillo Benso Conte di Cavour, Generale Alberto Pollio, Giacomo Matteotti, Antonio Gramsci, Italo Balbo. Sette protagonisti la cui morte è ancora oggi avvolta nel mistero. Cent'anni di storia rivisitati in forma di noir con il supporto dei documenti ufficiali.La nostra storia è costellata di strane morti, decessi improvvisi, improbabili malori, incidenti fatali. È andata davvero così? Questo è ciò che racconta la verità ufficiale sui sette protagonisti di Italia da morire. Ma è una verità parziale, spesso costruita per occultare trame, interessi e giochi di potere. Serve allora ripercorrere queste storie mettendo finalmente insieme tutti i tasselli del puzzle. Scopriremo così che Anita Garibaldi, la compagna dell'Eroe dei due mondi, è stata probabilmente strangolata o sepolta viva e che Antonio Gramsci sarebbe stato scaraventato giù dalla finestra della clinica in cui era ricoverato. Ben più che semplici sospetti. In questa riscrittura noir ma rigorosamente autentica e documentata, ogni vittima è trattata come il protagonista di un romanzo poliziesco, ogni vicenda è raccontata come un'inchiesta sul campo. Dietro a ciascun episodio c'è la volontà di arrivare a una soluzione del caso, proprio come nelle indagini di polizia, attraverso la ricerca delle prove o l'analisi degli indizi effettuate il più possibile sulle fonti primarie: i documenti ufficiali, le testimonianze dei contemporanei e le sentenze dell'epoca, senza trascurare gli articoli apparsi sui quotidiani e le ricostruzioni degli autori che hanno trattato gli eventi nei loro saggi. Non è un caso se talvolta, con le investigazioni sulle fonti, accade di arrivare a verità diverse e insospettabili, perché chi aveva interesse a occultare, a nascondere, a mentire, non sempre è riuscito a cancellare tutti gli indizi. Verità che permettono di restituire alle vittime la dignità di un'esistenza interrotta non dal destino, ma dalla volontà degli uomini.Adele Marini, giornalista professionista, specializzata in cronaca nera e giudiziaria, vive e lavora a Milano. Il suo primo romanzo, Il Consulente (Mario Modica editore 1994), che ha per argomento l'infiltrazione di Cosa nostra nell'imprenditoria del Nord e il riciclaggio, ha aperto la strada a quel genere letterario in bilico fra saggio d'indagine e romanzo che gli anglosassoni chiamano nonfiction novel, percorso proseguito con la trilogia “mafiosa”: Milano solo andata (2005), con cui ha vinto il premio Azzeccagarbugli 2006, Naviglio blues (2008), pubblicati in Italia da Fratelli Frilli editori e nei paesi di lingua tedesca da Random House-Goldmann, e A Milano si muore così (2013), sempre per Frilli, con cui ha rivinto l'Azzeccagarbugli (2014) e il premio Mei per l'impegno contro le mafie.Tra i suoi libri ricordiamo anche Io non ci sto (Feltrinelli 2014) e L'altra faccia di Milano (Frilli 2016), firmato con l'agente del Sismi dal nome in codice “Gheppio”. A queste pubblicazioni si aggiungono diversi racconti usciti in antologie e i due saggi I fondamentali della scrittura d'indagine (2010) e Arriva la scientifica (2011), pubblicati in formato digitale dall'editrice MilanoNera.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
“Voi volete ricacciarci indietro. Noi difendiamo la libera sovranità del popolo italiano al quale mandiamo il più alto saluto e crediamo di rivendicarne la dignità, domandando il rinvio delle elezioni inficiate dalla violenza alla Giunta delle elezioni.” Giacomo Matteotti, 3 Maggio 1924. Nelle foto che si trovano online il volto di Matteotti appare gentile, una […]
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6279SALVINI FASCISTA... OPPURE LA SOLITA BECERA DEMONIZZAZIONE DELL'AVVERSARIO?di Antonio SocciFare gli antifascisti di professione nel 2020, in assenza di regime fascista, non è facile. E' un duro lavoro che richiede impegno diuturno e spesso una fervida fantasia. Infatti bisogna anche saper vedere quello che non c'è e magari avere una propensione al sospetto che finisce nel romanzesco (o nella barzelletta).Un esempio di questo tipo di "vigilanza antifascista" ce lo fornisce il collega Sandro Ruotolo, una colonna storica delle trasmissioni di Michele Santoro. Sebbene sia da poco diventato senatore della repubblica, Ruotolo continua la sua missione salvifica e in questi giorni ha fatto un clamoroso scoop antifascista, riuscendo a individuare un pericolosissimo "micro segnale per fascisti" nascosto diabolicamente in un manifesto della Lega che pubblicizza un comizio del segretario Salvini a Napoli.Il vigilante Ruotolo ha lanciato (o rilanciato, non si capisce bene) questo messaggio tweet: "Piazza della Posta non esiste a Napoli. A meno che tu non abbia cento anni. Si chiama piazza Giacomo Matteotti ucciso dai fascisti. Sono micro segnali per fascisti. Ma noi li notiamo e siamo qui, pronti a svelarli e non lasciarli senza spiegazione. Ciro Pellegrino (giornalista)".In pratica Ruotolo accusa il manifesto leghista di localizzare il comizio di Salvini in Piazza della posta, cancellando il nome moderno della piazza intitolata a Matteotti, il politico socialdemocratico che fu ucciso dai fascisti.Ma non è affatto così. Infatti nel manifesto sta scritto, a caratteri cubitali, proprio "Piazza Matteotti" (sotto, in piccolo, fra parentesi, si legge anche Piazza della posta perché così è popolarmente conosciuta dai napoletani).Qualcuno su twitter glielo fa notare: "Ma avete problemi di vista?". Però Ruotolo non sente ragioni. Per l'antifascista di professione, evidentemente, non conta quello che c'è scritto, ma quello che ci vede lui. E anche molti suoi seguaci sono d'accordo. Infatti, ieri, il tweet aveva 5900 "mi piace" e 1500 rilanci.I LEONI DA TASTIERAI commenti poi sarebbero da studiare in un corso universitario che analizza le conseguenze dell'ideologia: "Salvini non perde occasione per strizzare l'occhio ai fasci", "si rivolge ai suoi camerati", "Altro che 'microsegnali'... Sono anni che questo losco figuro parla in codice a beneficio dei camerati", "Chiaviche legaiole", "Il capitone è un grandissimo stronzo", "sono infami anche nei cartelli pubblicitari. Non sono micro segnali, sono atti concreti di demolizione della memoria democratica", "fanno schifo", "Prendetelo a pomodori marci in faccia", "Uno così non dovrebbe proprio mettere piede in Campania", "Questa lega è una vergogna", "Salvini è davvero una vergogna", "Non ha più scusanti......... basta", "esseri ignobili", "fascisti di m....", "Bravo Sandro!", "spudorati", "I fascisti perseverano nella loro dichiarazione di disumanità".Tutto questo sotto il manifesto della Lega, riprodotto da Ruotolo stesso, che porta scritto, in grande: "Piazza Matteotti".A dire il vero è intervenuto anche qualche napoletano che, con buon senso, ha fatto notare che questa polemica è "una cazzata" perché "quella è conosciuta come la piazza delle Poste Centrali... brutta bestia l'ignoranza". Poi ha precisato: "A proposito io sono antifascista...". Anche altri napoletani commentano: "Ma noi Napoletani la indichiamo come: piazza della Posta centrale".Un altro fa vari esempi di questa toponomastica di uso comune che raddoppia i nomi di piazze e vie: "Piazza Bovio che diventa piazza Borsa o semplicemente Università, Corso Umberto che diventa il Rettifilo, Nicola Amore diventa i 4 Palazzi... suvvia, ja. Che poi il nome della piazza ci sta, quella tra parentesi è solo un'indicazione... Pure io dico 'piazza delle poste centrali'". Un altro scrive: "anche Piazza Cosimo Fanzago per la gran parte dei napoletani, soprattutto vomeresi, è e sarà sempre Piazza Bernini".Perfino qualche fan di Ruotolo obietta: "Secondo me è una polemica inutile. Sandro Ruotolo, che stimo, essendo napoletano come me, sa bene che a Napoli quella piazza è per gran parte dei napoletani 'Piazza della Posta' ma non per offendere la memoria di un martire del fascismo né perché i napoletani siano fascisti". E altri ancora: "Sono d'accordo. Sempre chiamata la Posta", "Io fino a una certa età non sapevo manco qual era piazza Matteotti (niente fascisti in casa mia)".LA MINACCIA ALLA DEMOCRAZIAAnche a Siena, città per settant'anni rossa, c'è Piazza Matteotti che è più conosciuta, nel gergo popolare, come Piazza della Posta e, per decenni, a nessun compagno che ha detto "Piazza della Posta" è mai venuto in mente di ammiccare al fascismo.Tuttavia al tweet di Ruotolo si è aggiunto pure il commento arguto dell'intellettuale che ieri sul "Foglio", pur scrivendo che in effetti nel manifesto di Salvini c'è scritto "Piazza Matteotti", rileva che "è accompagnato da una parentesi, apparentemente innocua (Piazza della Posta)". Per i comuni mortali è "innocua", ma a questo giornalista (come a Ruotolo) non la si fa. Lui spiega che "in realtà si tratta di uno sberleffo cifrato e di una strizzatina d'occhio al mondo dell'estrema destra".Poi aggiunge che "rifiutare la toponomastica è una strategia elementare per rifiutare la storia. Una strategia che dimostra quanto nella destra, a venticinque anni da Fiuggi, sia ancora viva la simpatia per il fascismo e il rifiuto della Repubblica".Ogni commento è inutile. In realtà, per chi ha davvero a cuore la democrazia, i pericoli da combattere attualmente non stanno nella toponomastica, ma sono il progressivo restringimento delle libertà personali, la crescente intolleranza, l'umiliazione del Parlamento per lo strapotere dell'esecutivo.La minaccia attuale alla democrazia è quella indicata da Pierluigi Battista in un recente commento: "Oggi, al posto del dibattito, dello 'spazio di discussione pubblica', c'è l'apologia del bavaglio, la cultura del sospetto, il processo alle intenzioni, l'ipersemplificazione demonizzante, la caricaturizzazione delle tesi diverse...".Sembra la perfetta descrizione dell'episodio del manifesto di Napoli. Purtroppo però questi sono i vizi della Sinistra.Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Antonio Socci, nella sua newsletter commenta ulteriormente la notizia.Ecco cosa ha scritto:Dopo la pubblicazione di questo articolo su Libero ho scoperto che perfino nell'account twitter dei "Deputati Pd" è stato fatto lo stesso attacco a Matteo Salvini. Ecco il tweet dei Deputati Pd: "Nessuno scrupolo, nessuna correzione. Per Salvini piazza Matteotti non esiste, la chiama ancora con la terminologia del Ventennio. Quell'ideologia fascista che uccise Matteotti. Un insulto a Napoli, alla sua storia. Combatteremo ogni rigurgito guidati dai valori dell'antifascismo". Come si può vedere nel tweet sono state fatte tre frecce proprio sulla scritta "Piazza Matteotti"... Sopra i "Deputati Pd" scrivono "Per Salvini Piazza Matteotti non esiste". Evidentemente il pregiudizio somiglia a due grosse fette di prosciutto sugli occhi... Ma che politica è quella che arriva a questi livelli grotteschi? Che politica è quella che ha una tale ossessione dell'avversario, quella che vive di pregiudizio, demonizzazione, odio ideologico? Titolo originale: Piccola esilarante storia di cecità selettiva indotta da ideologiaFonte: Libero, 11 settembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 682
In questa lezione ci occuperemo di storia, più precisamente di di uno dei momenti più delicati, drammatici e oscuri della storia italiana: il ventennio fascista. Vedremo, infatti, le origini del movimento fascista, analizzeremo la figura di Benito Mussolini, leader del movimento, e scopriremo gli eventi che hanno portato l'Italia a ritrovarsi in una dittatura totalitaria e, in seguito, in una guerra mondiale! Il Ventennio Fascista: date ed eventi La crisi del biennio rosso Iniziamo con il dire che la prima guerra mondiale aveva portato l'Italia a trovarsi in uno stato di totale devastazione, a causa dei combattimenti, e in una profonda crisi economica e sociale, soprattutto a causa delle crescenti disoccupazione e inflazione, che colpivano soprattutto impiegati, contadini e operai. - 1919 e 1920: in Italia, tutti gli avvenimenti sopraccitati portarono ad una serie di manifestazioni, scioperi, proteste e rivolte (caratterizzate anche dall'occupazione delle fabbriche) al fine di ottenere aumenti sugli stipendi e misure per contrastare l'aumento dei prezzi, in un periodo conosciuto come “biennio rosso”. L'inizio del fascismo - 1919/1921: Benito Mussolini fondò i Fasci di Combattimento (dal nome dei bastoni usati dagli antichi littori, ossia le “guardie del corpo” dei magistrati romani), il movimento politico che, due anni dopo, avrebbe dato origine al fascismo, movimento caratterizzato principalmente per l'uso della violenza contro tutti gli oppositori politici. I fascisti, infatti, si riunivano in squadre riconoscibili dalla tipica camicia nera con l'obiettivo di terrorizzare e umiliare gli avversari. Presto in molti si convinsero che il fascismo avrebbe potuto placare le rivolte delle classi inferiori e riportare ordine nel Paese, tanto che i fascisti, per la prima volta, riuscirono ad entrare in parlamento con 35 deputati. La marcia su Roma e l'ascesa al potere di Mussolini - 1922: i fascisti, mossi da una crescente smania di potere, organizzarono la famosa marcia su Roma: una manifestazione durante la quale circa 25 mila fascisti occuparono stazioni e strade della capitale nel tentativo di ottenere le dimissioni del primo ministro Luigi Facta e ottenere la guida politica del regno. Facta, pertanto, chiese a Vittorio Emanuele III di bloccare l'avanzata fascista con il supporto dell'esercito, ma il re, per non rischiare di causare scontri violenti, convocò a Roma Benito Mussolini (che si trovava a Milano) e lo incaricò di formare un nuovo governo, nonostante avesse pochissimi deputati. Nel 1922 iniziò dunque il potere di Benito Mussolini, il quale rimarrà alla guida del Regno d'Italia fino al 1943 con il titolo di Duce. Il regime fascista iniziò da subito a governare l'Italia con il pugno di ferro, eliminando chiunque si opponesse. - 1924: i fascisti vinsero le nuove elezioni, falsificando i risultati elettorali, ma alcuni si accorsero della pratica fraudolenta, come il deputato antifascista Giacomo Matteotti, il quale denunciò apertamente le violenze e gli imbrogli Il Delitto Matteotti, le leggi fascistissime e la propaganda - (10 giugno): Giacomo Matteotti fu assassinato. Il suo omicidio sarebbe passato alla storia come uno degli eventi più bui della storia d'Italia: il delitto Matteotti, l'omicidio che fece più scalpore tra tutti quelli commessi dai fascisti. Il discorso del deputato, carico di accuse, è sicuramente rimasto nella storia dell'Italia, soprattutto la celebre frase che avrebbe detto ai suoi compagni al termine: “Io, il mio discorso l'ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me”. - 1925: Mussolini decise di optare definitivamente per la dittatura, emanando le cosiddette “leggi fascistissime” , le quali stabilivano stabilivano che: 1) il Partito Nazionale Fascista era l'unico ammesso 2) il capo del governo doveva rispondere del proprio operato solo al re d'Italia e non più al parlamento; 3) il Gran Consiglio del fascismo,
Una puntata che parte dalla prima balera d'Italia a Bellaria in provincia di Rimini per raccontare la storia della Riviera Romagnola, dal liscio alla techno, da Fellini a Deadmau5, da Secondo Casadei a Pier Vittorio Tondelli.Con: Gian Mario Bachetti, Daniele De Bernardin, Matteo FranzaIn regia: Giovanni De SanctisRegistrato e prodotto presso Sonus Factory (Via Costantino Corvisieri, Roma)
Il 16 Agosto 1924 il corpo di un uomo in avanzato stato di decomposizione viene ritrovato a 25 chilometri da Roma. Dopo due giorni riescono ad effettuare il riconoscimento, grazie alla perizia odontoiatrica: il cadavere è quello del segretario del Partito Socialista Unitario, scomparso due mesi prima a Roma, il 10 Giugno. Il cadavere è quello di Giacomo Matteotti. Aveva 39 anni. Alle ore 16.15, Matteotti era uscito di casa a Roma per andare alla Biblioteca della Camera di Montecitorio, dove era già stato per tutta la mattinata. Percorreva il Lungotevere Arnaldo da Brescia, dove viene aggredito da alcuni membri della polizia politica fascista: Amerigo Dumini, Albino Volpi, Giuseppe Viola, Augusto Malacria e Amleto Poveromo. Viene caricato in macchina e pugnalato. Morirà dopo diverse ore di agonia. Giacomo Matteotti era nato a Fratta Polesine in provincia di Rovigo il 22 Maggio 1885. Non aveva fatto la prima guerra mondiale perché unico figlio sopravvissuto di una madre vedova, e non nasconde la sua ferma posizione antimilitarista, tanto da venire confinato per tre anni in provincia di Messina, poco dopo il suo matrimonio civile con la poetessa romana Velia Titta. Nel 1918 nasce il suo primo figlio, Giancarlo, mentre è ancora al confino. Entra in parlamento per la prima volta nel 1919, in rappresentanza della circoscrizione Ferrara-Rovigo. Viene rieletto nel 1921 e nel 1924. Nel 1921 pubblica l'”Inchiesta socialista sulle gesta dei fascisti in Italia”, in cui per la prima volta vengono messe nero su bianco le violenze delle squadre d'azione fasciste, proprio durante la campagna elettorale. Nel 1922 viene espulso dal Partito Socialista Italiano come tutta la corrente riformista legata a Filippo Turati; viene fondato il Partito Socialista Unitario e ne diviene il segretario. Nel 1924 vola a Londra in segreto per pubblicare la traduzione del suo libro: “Un anno di dominazione fascista”, in cui descrive meticolosamente tutti gli atti della violenza fascista contro gli oppositori. Il 30 maggio 1924 Matteotti prende la parola alla Camera dei deputati per contestare i risultati delle elezioni tenutesi il precedente 6 aprile. Mentre dai banchi fascisti si levano contestazioni e rumori che lo interrompono più volte Matteotti denuncia una nuova serie di violenze, illegalità ed abusi commessi dai fascisti per riuscire a vincere le elezioni, pronunciando un discorso che sarebbe rimasto famoso purtroppo famoso. Una volta terminato il discorso, Matteotti si gira verso i suoi compagni di partito e dice: «Io, il mio discorso l'ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me. Chi ha raccolto il testimone di Giacomo Matteotti, un altro ribelle spento? Se un ribelle spento passa il testimone, siamo pronti a prenderlo?
O líder do Partido Fascista, Benito Mussolini, faz um discurso, em 3 de janeiro de 1925, no Parlamento em que assume o mando de assassinato do político de oposição, o socialista, Giacomo Matteotti. Mais tarde se aproveitaria da situação instável e do apoio do rei para instaurar concretamente um regime ditatorial fascista. Colocaria em vigor e as executaria duramente as leis fascistas que seriam votadas em 1926. Sua colaboração fortalece a resistência, a qualidade da informação e o direito democrático à liberdade de imprensa. Apoie o Opera Mundi: www.operamundi.com.br/apoio★ Support this podcast ★
La casa museo di Giacomo Matteotti e' salva: ne parliamo con l'Assessore alla cultura regionale Cristiano Corazzari e gli altri amministratori che hanno sostenuto questa iniziativa. Reporter Doc.. tutti i giorni alle 11 e in replica alle 16.00: inchies
DICEMBRE 1921: Nell’aula di Montecitorio, Giacomo Matteotti si trova per l’ennesima volta a denunciare la violenza fascista: ma in seguito alle elezioni di maggio gli stessi fascisti sono seduti in quell’aula, e sanno perfettamente che il “patto di pacificazione“ con il quale in agosto si è tentato di arginare la guerra civile è considerato carta straccia dagli squadristi di mezza Italia. Sotto le insegne del dolore e della morte & ndash; citati fin nella dedica iniziale alla madre & ndash; è appena uscita anche l’edizione definitiva del Notturno di Gabriele D’Annunzio: accompagnati dalle parole profetiche del loro Vate, gli italiani scendono la china che li conduce verso la perdita della libertà.
M. Il figlio del Secolo - Marco Paolini legge Antonio Scurati
DICEMBRE 1921: Nell’aula di Montecitorio, Giacomo Matteotti si trova per l’ennesima volta a denunciare la violenza fascista: ma in seguito alle elezioni di maggio gli stessi fascisti sono seduti in quell’aula, e sanno perfettamente che il “patto di pacificazione“ con il quale in agosto si è tentato di arginare la guerra civile è considerato carta straccia dagli squadristi di mezza Italia. Sotto le insegne del dolore e della morte & ndash; citati fin nella dedica iniziale alla madre & ndash; è appena uscita anche l’edizione definitiva del Notturno di Gabriele D’Annunzio: accompagnati dalle parole profetiche del loro Vate, gli italiani scendono la china che li conduce verso la perdita della libertà.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Intervista con Laura Francesca Fabbri Wronoska. E' la nipote di Giacomo Matteotti, il deputato socialista ucciso nel 1924 dal regime fascista.A 20 anni Laura fu partigiana combattente in Liguria. Il 30 settembre sarà sul palco della manifestazione di Milano contro l'intolleranza. (prima parte)
Intervista con Laura Francesca Fabbri Wronoska. E' la nipote di Giacomo Matteotti, il deputato socialista ucciso nel 1924 dal regime fascista.A 20 anni Laura fu partigiana combattente in Liguria. Il 30 settembre sarà sul palco della manifestazione di Milano contro l'intolleranza. (prima parte)
====> Read the text while you're listening! http://www.arkosacademy.com/podcast-giacomo-matteotti/One of the most complicated and troublesome times of Italian history took place during fascism. But how did it get stronger? Who is Giacomo Matteotti and what role does he have in all this?*** Please, leave us a feedback! We want to improve our podcast and help you learn Italian! ***
Altra puntata speciale quella di Border Nights in onda stasera a partire dalle ore 21 in diretta su Web Radio Network. Trasmetteremo infatti la conferenza di Carpeoro sull’iniziazione e parleremo di alchimia sessuale con Stefano Mayorca.Si parte con il tradizionale collegamento con l’Associazione Realtà allo Specchio che questa settimana ci propone una inedita conferenza di Carpeoro:L’INIZIAZIONE: STORIA, PERCORSO, RITUALITA’, ORDINI INIZIATICICarpeoro, per chi non lo sapesse, “è uno dei personaggi più attivi nel campo dell’editoria indirizzata allo studio e alla ricerca della materia misterica, esoterica e simbolica. Con una esperienza ventennale nel campo del simbolismo esoterico, varie incursioni nel mondo della musica e della pittura, ha rappresentato la figura redazionale di riferimento di testate quali Totem, Area di Confine, Notiziario UFO, Archeo-Misteri, Crono, Hera e I Misteri di Hera. Ha pubblicato la riedizione del Volo del Pellicano e di Labirinti, Melchsedek Editore e la pubblicazione del saggio Dalla Massoneria al Terrorismo, Revoluzione Editore”.Nella seconda parte il gradito ritorno di Stefano Mayorca, autore de:“Alchimia Sexualis”Riti e misteri della magia sessuale, ” uno scrittore tra i più prolifici e preparati in ambito esoterico, uno dei pochissimi che può vantare nel proprio curriculum, oltre una serie cospicua di pubblicazioni di ampio respiro sulla materia, numerose traduzioni a livello internazionale. La sua inesauribile attività riflette la vitalità e l’entusiasmo di un autentico cultore delle tradizioni magiche e iniziatiche, che trae le proprie ispirazioni profonde da una vocazione reale e da un’abnegazione costante, doti ormai rare ma sempre presenti nella sua vita come nella sua opera. In questo nuovo libro affronta tematiche impegnative di innegabile interesse, tuttavia sovente soltanto sfiorate nella letteratura specializzata per motivi più che comprensibili, quali l’estrema delicatezza dell’argomento trattato e le oggettive difficoltà insite nel reperimento, nella disamina e nell’esposizione seria di materiale valido di riferimento. La dimensione magica e alchimica del sesso è sempre stata al centro di attenzioni e indagini tutt’altro che marginali, pur se raramente esplicite e frequentemente velate, da parte dei maggiori ricercatori, praticanti e studiosi di questo affascinante quanto controverso settore dell’occulto. Più specificamente, è dalla seconda metà del XIX secolo in poi che emergono e si manifestano i primi tentativi documentati di divulgazione, in forma exoterica e criptata per le opere a stampa destinate al pubblico, in forma esoterica e cifrata – ancorché alquanto comprensibile agli addetti ai lavori – per quanto concerne le istruzioni e i testi riservati ad uso interno o personale. Non è difficile ripercorrerne a grandi linee gli sviluppi storici più recenti, sia pure limitandoci molto sinteticamente in questa breve premessa alle espressioni più significative delle varie correnti e degli organismi esoterici e iniziatici occidentali manifestamente caratterizzati da pratiche e insegnamenti direttamente riconducibili alla magia e all’alchimia del sesso”.Stefania intervista Riccardo Mandelli: "Dagli inizi del '900 la città di Sanremo è stata scelta come crocevia di interessi politici ed economici, che ruotano intorno al suo Casinò. C'è un intreccio tra massoneria, gioco d'azzardo, esoterismo, affari, spionaggio, che comprende anche l'omicidio di Giacomo Matteotti e il Festival di Sanremo. Ne parliamo con lo scrittore e ricercatore Riccardo Mandelli, autore di vari libri storici sul tema.A completare la puntata la ruota libera con Paolo Franceschetti, l’angolo di Barbara Marchand ed il Maestro di Dietrologia.http://www.bordernights.it
Altra puntata speciale quella di Border Nights in onda stasera a partire dalle ore 21 in diretta su Web Radio Network. Trasmetteremo infatti la conferenza di Carpeoro sull’iniziazione e parleremo di alchimia sessuale con Stefano Mayorca.Si parte con il tradizionale collegamento con l’Associazione Realtà allo Specchio che questa settimana ci propone una inedita conferenza di Carpeoro:L’INIZIAZIONE: STORIA, PERCORSO, RITUALITA’, ORDINI INIZIATICICarpeoro, per chi non lo sapesse, “è uno dei personaggi più attivi nel campo dell’editoria indirizzata allo studio e alla ricerca della materia misterica, esoterica e simbolica. Con una esperienza ventennale nel campo del simbolismo esoterico, varie incursioni nel mondo della musica e della pittura, ha rappresentato la figura redazionale di riferimento di testate quali Totem, Area di Confine, Notiziario UFO, Archeo-Misteri, Crono, Hera e I Misteri di Hera. Ha pubblicato la riedizione del Volo del Pellicano e di Labirinti, Melchsedek Editore e la pubblicazione del saggio Dalla Massoneria al Terrorismo, Revoluzione Editore”.Nella seconda parte il gradito ritorno di Stefano Mayorca, autore de:“Alchimia Sexualis”Riti e misteri della magia sessuale, ” uno scrittore tra i più prolifici e preparati in ambito esoterico, uno dei pochissimi che può vantare nel proprio curriculum, oltre una serie cospicua di pubblicazioni di ampio respiro sulla materia, numerose traduzioni a livello internazionale. La sua inesauribile attività riflette la vitalità e l’entusiasmo di un autentico cultore delle tradizioni magiche e iniziatiche, che trae le proprie ispirazioni profonde da una vocazione reale e da un’abnegazione costante, doti ormai rare ma sempre presenti nella sua vita come nella sua opera. In questo nuovo libro affronta tematiche impegnative di innegabile interesse, tuttavia sovente soltanto sfiorate nella letteratura specializzata per motivi più che comprensibili, quali l’estrema delicatezza dell’argomento trattato e le oggettive difficoltà insite nel reperimento, nella disamina e nell’esposizione seria di materiale valido di riferimento. La dimensione magica e alchimica del sesso è sempre stata al centro di attenzioni e indagini tutt’altro che marginali, pur se raramente esplicite e frequentemente velate, da parte dei maggiori ricercatori, praticanti e studiosi di questo affascinante quanto controverso settore dell’occulto. Più specificamente, è dalla seconda metà del XIX secolo in poi che emergono e si manifestano i primi tentativi documentati di divulgazione, in forma exoterica e criptata per le opere a stampa destinate al pubblico, in forma esoterica e cifrata – ancorché alquanto comprensibile agli addetti ai lavori – per quanto concerne le istruzioni e i testi riservati ad uso interno o personale. Non è difficile ripercorrerne a grandi linee gli sviluppi storici più recenti, sia pure limitandoci molto sinteticamente in questa breve premessa alle espressioni più significative delle varie correnti e degli organismi esoterici e iniziatici occidentali manifestamente caratterizzati da pratiche e insegnamenti direttamente riconducibili alla magia e all’alchimia del sesso”.Stefania intervista Riccardo Mandelli: "Dagli inizi del '900 la città di Sanremo è stata scelta come crocevia di interessi politici ed economici, che ruotano intorno al suo Casinò. C'è un intreccio tra massoneria, gioco d'azzardo, esoterismo, affari, spionaggio, che comprende anche l'omicidio di Giacomo Matteotti e il Festival di Sanremo. Ne parliamo con lo scrittore e ricercatore Riccardo Mandelli, autore di vari libri storici sul tema.A completare la puntata la ruota libera con Paolo Franceschetti, l’angolo di Barbara Marchand ed il Maestro di Dietrologia.http://www.bordernights.it
Con questa puntata arriviamo alla vigilia della Liberazione, a quel 24 aprile 1945 in cui parte spontanea l'insurrezione nel quartiere milanese di Niguarda. Ricorderemo il primo morto di quelle giornate, Gina Galeotti Bianchi, nome di battaglia Lia. Parleremo del ruolo delle donne nella Resistenza, ascoltando una testimonianza eccezionale, quella della partigiana Laura Fabbri Wronovska, nipote di Giacomo Matteotti. Oltre, come sempre, a una canzone e una rassegna stampa dell'epoca e a un canto dei partigiani di tutta Europa.
Con questa puntata arriviamo alla vigilia della Liberazione, a quel 24 aprile 1945 in cui parte spontanea l'insurrezione nel quartiere milanese di Niguarda. Ricorderemo il primo morto di quelle giornate, Gina Galeotti Bianchi, nome di battaglia Lia. Parleremo del ruolo delle donne nella Resistenza, ascoltando una testimonianza eccezionale, quella della partigiana Laura Fabbri Wronovska, nipote di Giacomo Matteotti. Oltre, come sempre, a una canzone e una rassegna stampa dell'epoca e a un canto dei partigiani di tutta Europa.