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L'attualità con Parenzo e Cruciani
Il Centro Studi Guglielmo Tagliacarne ha stilato venerdì la classifica delle province italiane con la maggiore propensione al risparmio. I biellesi si posizionano al primo posto con una propensione al risparmio del 15,4% del proprio reddito disponibile nel 2022. Seguono gli abitanti di Vercelli (13,8%) e Asti (13,1%). Mentre sul fronte opposto, a Ragusa, Crotone e Siracusa le famiglie riescono a mettere da parte solo il 4,6% del loro reddito. Bisogna scorrere fino all'undicesimo posto occupato da Genova, per trovare la prima Città metropolitana per propensione a risparmiare, seguita in dodicesima posizione da Milano. Roma, invece, si colloca in 60esima posizione, per quanto in recupero di quattro posizioni rispetto al 2019. Napoli è al 78esimo posto. Ma guardando alla classifica del risparmio delle famiglie in valori assoluti, Milano è in cima, rincorsa da Roma e Torino. Nel complesso, al Nord ovest la popolazione mostra una maggiore capacità di risparmio (10,8%), contro una media nazionale dell'8,4%, con picchi dell'11,1% in Piemonte, tallonato dalla Lombardia (10,8%) e dall'Emilia Romagna(10,1%), che scalza la Liguria scivolata in quarta posizione rispetto al 2019. A fare più fatica ad accantonare un piccolo gruzzoletto per il futuro sono, invece, i residenti nel Mezzogiorno, anche a motivo delle minori entrate, e nelle città metropolitane dove probabilmente pesa il maggiore costo della vita. Anche Istat, lo scorso mercoledì, ha certificato che tra il 2019 e il 2023, il reddito disponibile delle famiglie a prezzi correnti è cresciuto del 13,5%. A prezzi costanti è, invece, diminuito dell'1,0% rispetto al 2019. Il mantenimento del volume dei consumi nonostante la riduzione del potere d'acquisto ha comportato una riduzione della propensione al risparmio fino al 6,3% del 2023, contro l'8,1% del 2019 e il picco raggiunto nel 2020 nel primo anno della pandemia. Ne parliamo con Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne.Industria, fatturato verso quota 1160 miliardi. Superato il livello del 2019Il fatturato dell'industria italiana dovrebbe stabilizzarsi sui 1160 miliardi di euro a fine anno, a prezzi correnti, con un incremento di 250 miliardi rispetto al 2019, a chiusura di un ciclo post-Covid da record. E' quanto emerge dal rapporto sui settori industriali realizzazione dalla direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo e da Prometeia. A prezzi costanti, le attese per il 2024 sono di moderato rimbalzo (+0,6%), che consentirà di recuperare solo in parte quanto perso nel corso del 2023 (-2,1%). Dopo una prima parte dell'anno ancora debole, infatti, in linea con quella che è stata la tendenza prevalente nel 2023, ci attendiamo un secondo semestre di maggior dinamismo, grazie all impatto positivo che il rientro dell'inflazione avrà sulla domanda interna e internazionale, e al conseguente ribasso dei tassi d interesse. L'indice Istat, che sintetizza il clima di fiducia delle imprese manifatturiere italiane, resta in territorio negativo ma è in costante ripresa dai minimi di novembre 2023.Ne parliamo con Gregorio De Felice, capo economista e responsabile Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
La classifica del risparmio in Italia: i biellesi primi, milanesi dodicesimi, romani sessantesimiIl Centro Studi Guglielmo Tagliacarne ha stilato la classifica delle province italiane con la maggiore propensione al risparmio. I biellesi si posizionano al primo posto con una propensione al risparmio del 15,4% del proprio reddito disponibile nel 2022. Seguono gli abitanti di Vercelli (13,8%) e Asti (13,1%). Mentre sul fronte opposto, a Ragusa, Crotone e Siracusa le famiglie riescono a mettere da parte solo il 4,6% del loro reddito. Bisogna scorrere fino all'undicesimo posto occupato da Genova, per trovare la prima Città metropolitana per propensione a risparmiare, seguita in dodicesima posizione da Milano. Roma, invece, si colloca in 60esima posizione, per quanto in recupero di quattro posizioni rispetto al 2019. Napoli è al 78esimo posto. Ma guardando alla classifica del risparmio delle famiglie in valori assoluti, Milano è in cima, rincorsa da Roma e Torino. Nel complesso, al Nord ovest la popolazione mostra una maggiore capacità di risparmio (10,8%), contro una media nazionale dell'8,4%, con picchi dell'11,1% in Piemonte, tallonato dalla Lombardia (10,8%) e dall'Emilia Romagna(10,1%), che scalza la Liguria scivolata in quarta posizione rispetto al 2019. A fare più fatica ad accantonare un piccolo gruzzoletto per il futuro sono, invece, i residenti nel Mezzogiorno, anche a motivo delle minori entrate, e nelle città metropolitane dove probabilmente pesa il maggiore costo della vita. La geografia del risparmio conferma dunque le distanze tra il Settentrione e il Meridione, frutto in primo luogo della diversa entità del reddito disponibile. Nelle prime 20 posizioni della classifica provinciale della propensione al risparmio degli italiani ben 19 sono del Nord. Mentre sul fronte opposto ben 18 province del Sud occupano le ultime 20 posizioni della graduatoria. Tuttavia, nel Mezzogiorno ben 16 province registrano un recupero di posizioni nel ranking per propensione al risparmio rispetto al 2019, tra cui spiccano i casi di Bari e di Matera, entrambe con un recupero di sette posizioni. Dall'indagine emerge che è nella provincia minore che si registra la maggiore propensione al risparmio, così nelle prime dieci posizioni della relativa graduatoria troviamo Biella, Vercelli, Asti, Modena, Varese, Alessandria, Pavia, Novara, Piacenza, Cremona, vale a dire province che nella maggioranza dei casi non superano i 400.000 abitanti. Anche Istat, lo scorso mercoledì, ha certificato che tra il 2019 e il 2023, il reddito disponibile delle famiglie a prezzi correnti è cresciuto del 13,5%. A prezzi costanti è, invece, diminuito dell'1,0% rispetto al 2019. Il mantenimento del volume dei consumi nonostante la riduzione del potere d'acquisto ha comportato una riduzione della propensione al risparmio fino al 6,3% del 2023, contro l'8,1% del 2019 e il picco raggiunto nel 2020 nel primo anno della pandemia. Ne parliamo con Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne.
Il Forum della Piccola industria di Confindustria e la transizione sostenibileL'appuntamento annuale della Piccola Industria, dorsale del sistema di rappresentanza degli industriali con oltre il 90% delle associate a via dell'Astronomia, dopo il forum a Pavia a novembre 2023 torna in anticipo e in modo più ampio, oggi e domani, con il forum al museo nazionale ferroviario di Pietrarsa (in Campania), perché "l'industria non può non avere un ruolo centrale nella costruzione del futuro europeo". L'evento è promosso insieme all'Unione Industriali Napoli e alla Piccola Industria Confindustria Campania. La Piccola Industria di Confindustria sottolinea l'importanza dei "temi legati alla transizione sostenibile e alle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo" ed entra nel dibattito preelettorale con la decisione "di riportare il proprio forum in primavera, raddoppiando le giornate di confronto". L'associazione vuole che il proprio ruolo sia pienamente riconosciuto e la sua competitività sostenuta. Inoltre sostiene che provvedimenti adottati negli ultimi anni dalle istituzioni UE non sono sempre andati in questa direzione. In materia di energia, clima e ambiente le nuove normative stanno generando obblighi e costi significativi per le aziende, ancora più onerosi per le PMI. Al Forum a discutere ci sono rappresentanti del mondo delle Istituzioni e del credito, manager di grandi imprese capo-filiera, esperti e colleghi imprenditori italiani ed europei. Tra i relatori sono presenti per le aziende Fabrizio Negri, amministratore delegato Cerved Rating Agency, Stefano Cuzzilla, presidente Trenitalia, Monica Poggio, amministratore delegato Bayer Italia e Veronica Squinzi, amministratore delegato e direttore dello Sviluppo Globale Gruppo Mapei. Mentre per le istituzioni figurano Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e Antonio Tajani, Ministro degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale. Ne parliamo con Giovanni Baroni, presidente della Piccola Industria di Confindustria e vice presidente di Confindustria.
Oggi parliamo dei dati sui salari pre e post Covid, della classifica sulla libertà di stampa (diminuita in Italia) e della sentenza del Consiglio di Stato sulle concessioni ai balneari. ... Qui il link per iscriversi al canale Whatsapp di Notizie a colazione: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Radio24 presente a Padova al Galileo Festival della scienza e dell'innovazioneDa ieri a domenica si svolge a Padova la dodicesima edizione di Galileo Festival della scienza e dell'innovazione. Sono previsti 50 eventi e 200 relatori per approfondire le nuove frontiere dell'innovazione, la space economy, le life sciences e i processi per innovare. Radio24 è presente con un proprio stand in piazza Garibaldi. Il Festival ha l'obiettivo di promuovere e diffondere la cultura dell'innovazione e del trasferimento tecnologico, attraverso una manifestazione di grande eco locale, nazionale e internazionale, capace di coinvolgere in particolare il mondo dei giovani, della ricerca e dell'impresa. Inoltre l'evento punta a costruire sinergie tra le universitàitaliane, il mondo della formazione e della ricercascientifica, i centri di innovazione e le imprese. Tra gli ospiti del festival anche il virologo Fabrizio Pregliasco, il fisico Federico Faggin e l'ex ministro Francesco Profumo. Ieri hanno discusso di Politiche per l'innovazione: cosa possono fare i territori Cristina Balbo, direttore regionale Veneto Ovest e Trentino Alto Adige di Intesa Sanpaolo, Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto e del Gruppo Carraro, Margherita Cera, assessore al Programma Agenda Digitale, Programmi e Progetti Comunitari del Comune di Padova, Daniela Mapelli, rettrice dell'Università di Padova, Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, e Roberto Tosetto, direttore generale dell Interporto di Padova. Ne parliamo proprio con Enrico Carraro, presidente Confindustria Veneto e Roberto Tosetto, direttore generale Interporto di Padova.
Facciamo un salto nel 2018 e riascoltiamo le hit che in quell'anno dominavano la classifica FIMI!
La crema Novi vince la classifica della crema spalmabile più buona di tutte!
Il rischio cinese: Italia il Messico d'Europa?Giudizio positivo del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, della due giorni dedicata al Forum di dialogo Imprenditoriale Italia-Cina con il collega del Commercio cinese, Wang Wentao (oggi presso Veronafiere ieri all'università Ca' Foscari di Venezia). "Sono stati due giorni proficui - ha sottolineato - perchè sono stati raggiunti una serie di obiettivi, di decisioni concrete e poi anche perchè c'è l'appoggio dei governi. Abbiamo deciso anche di allargare gli incontri, di stabilizzare le riunioni". Tajani ha ricordato che questo rapporto è solido da 20 anni durante i quali sono state fatte 15 riunioni e in prospettiva ce ne sarà una ogni anno e "ogni 6 mesi invece un incontro fra piccole e medie imprese. L'intenzione è di rafforzare la piattaforma di informazioni tra le Pmi per fare business. Abbiamo deciso - ha rilevato - di allargare anche i temi della Commissione, la questione della tecnologia agricola, il nostro saper fare, soprattutto nelle aree a grande siccità. Ed è positivo il fatto che da parte cinese ci sia la disponibilità ad aiutare le nostre Pmi per farle entrare nel mercato del paese asiatico". "Ho chiesto - ha ricordato Tajani - che ci sia il rispetto, le pari opportunità per le imprese italiane che operano lì e viceversa. Ci sono ancora degli angoli da smussare, alcune barriere e ostacoli da superare in Cina, e questi business forum, servono proprio per trovare delle soluzioni. Il ruolo dell'Ice - ha concluso - è importante essendo parte della rappresentanza diplomatica italiana". Le guerre commerciali, analogamente a quelle militari, si combattono su più fronti e con armi spesso non convenzionali. Quella tra Usa e Cina, iniziata in modo dirompente durante la Presidenza Trump, era partita con fragorose bordate di dazi e misure punitive. Biden l'ha inasprita con l'embargo sui microchip di ultima generazione e l'Inflation reduction act. [...] Il ventre molle della fortezza America è il Messico, dove le aziende cinesi stanno sfruttando l'accordo di libero scambio tra Usa, Messico e Canada (Usmca) entrato in vigore nel 2020. Nel 2023, il Messico è assurto a primo partner commerciale degli Stati Uniti superando la Cina. Quanto all'Italia, il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha riferito in Parlamento che il governo ha intavolato delle trattative con aziende automotive cinesi per installare fabbriche in Italia. I sovranisti aspirano a fare dell'Italia il Messico d'Europa.Ne parliamo con Fabio Scacciavillani, economista, editorialista Sole24 Ore, e Riccardo Monti, Presidente del Gruppo Triboo.
Sapelli tra crisi globali, Pnrr e DeficitTra venti di guerra che si fanno sempre più insistenti, l'economia italiana si ritrova nella palude del superbonus che, insieme a una crescita più debole di quella prevista dal governo, rischia di portare il rapporto deficit pil ben oltre le speranze di Palazzo Chigi.A livello globale, intanto, l'economia tiene ma la Cina rimane un'incognita enorme. Il fatto che apra ad investimenti stranieri è il disperato tentativo di invertire la rotta?Ne parliamo con Giulio Sapelli, Università Statale Milano.
Radio24 in diretta da Festival Città Impresa Radio 24 è presente con i suoi studi a Festival Città Impresa, che si inaugura oggi a Vicenza e prosegue fino a domenica 24 marzo. Il nostro stand è posizionato in Piazza Castello.Ogni anno, in primavera e in autunno, Città Impresa ospita il dibattito sui temi dell'economia, della politica e della cultura diventando centro di aggregazione per opinion leader, imprenditori e attori della società civile. Tanti incontri, quindi, con ospiti autorevoli; momenti di dibattito, tavole rotonde, presentazioni di libri.Il Festival ha l'obiettivo di analizzare e comprendere il panorama in cui le imprese si muovono, approfondendo le strategie e le politiche che aziende virtuose mettono in campo in momenti di incertezza come quelli che stiamo vivendo attualmente. Il tema centrale dell'edizione 2024 è la situazione geopolitica, con le sue ricadute sull'economia. Interviene Riccardo Illy AD di Polo del Gusto, Sub-Holding costituita a giugno 2019, in cui il Gruppo Illy riunisce marche d'eccellenza del settore Food&Beverage.
Con Paolo Bracalenti in onda su Delta 1 scopriamo la classifica dei paesi più felici al mondo.
Il G7 italiano parte dall'industria Aprire dentro il G7 uno spazio di discussione sulla filiera strategica dei microchip, per fare in modo che politiche e investimenti dei sette grandi siano più coordinati, anziché in concorrenza. Promuovere la cooperazione con i Paesi africani nel settore tecnologico, aiutandoli a sviluppare infrastrutture e competenze. E sull'Intelligenza artificiale, la tecnologia che cambierà tutto, non fermarsi solo alle regole, ma spingere per la sua introduzione nel sistema industriale. Sono questi i punti che il governo sta lavorando per inserire nella dichiarazione finale del primo atto del G7 a guida italiana, la ministeriale su Industria, tecnologia e digitale che iniziata ieri a Verona e che si chiuderà oggi a Trento. La dichiarazione sarà figlia di un incontro tra il mondo dell'industria e le istituzioni, con le delegazioni del B7 e del G7 riunite attorno ad un tavolo. È la prima volta che avviene un confronto diretto prima dell'inizio ufficiale dei lavori del G7, proprio a sottolineare l'importanza delle istanze delle imprese e la volontà della politica di ascoltare, in una reciproca collaborazione. La delegazione del B7 era guidata dalla chair Emma Marcegaglia, quella del G7, dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.Ci colleghiamo proprio con Emma Marcegaglia, B7 Chair, presidente e ad di Marcegaglia Holding.
Acqua Minerale In Bottiglia: Ecco La Classifica Delle Migliori! È stata stilata la classifica delle migliori acque in bottiglia, dopo averne analizzate tantissime. Ecco quali sono!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #classifica #migliore #acqua #bottiglia #minerale #naturale #frizzante
Nella serata di Radio Delta 1 scopriamo la classifica degli uomini più ricchi del pianeta con Paolo Bracalenti
Italia maglia nera in Ue per metro, tram, treni suburbaniSe Atene piange, Sparta non ride. A fronte di un servizio di trasporto pubblico non di linea, come sono i Taxi, non all'altezza di un grande Paese europeo il resto dei servizi che possono offrire le città italiane è altrettanto carente.Secondo il report "Pendolaria-Speciale aree urbane" di Legambiente diffuso lo scorso 6 marzo, l'Italia ha la maglia nera per la mobilità sostenibile su ferro, ovvero metropolitane, tranvie e ferrovie suburbane: se paragonata con Regno Unito, Germania e Spagna, la Penisola non regge il confronto e si piazza ultima.Nello specifico la più grande delle città italiane, Roma, è tra le città peggiori in Europa per dotazione di binari. Dall'altro lato la Penisola si conferma la nazione più legata all'utilizzo dell'auto. Quello italiano resta il parco auto tra i più grandi d'Europa. 666 auto ogni mille abitanti, il 30% in più rispetto alla media di Francia, Germania e Spagna. Ne parliamo con Gabriele Nanni, geografo, è curatore del rapporto "Pendolaria-Speciale aree urbane", lavora presso l'ufficio scientifico nazionale di Legambiente
Facciamo un salto nel 2001 e riascoltiamo le hit che in quell'anno dominavano la classifica FIMI
Italia Al Top: Ecco La Classifica Dei Migliori Ospedali!È stata fatta una classifica sugli ospedali migliori nel mondo e ce ne sono alcuni italiani. Ecco quali sono!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #classifica #italia #migliori #ospedali #mondo
Dati in chiaroscuro per l'Italia, rivalutato il Pil ma cala l'occupazione e sale il deficitL'Istat diffonde oggi molti dati importanti sull'economia italiana.Nel 2023 si è registrata una crescita dello 0,9% (la stima diffusa il 30 gennaio scorso in base alle rilevazioni trimestrali indicava invece un aumento del Pil dello 0,7%). Il dato è superiore alle previsioni della Nadef che fissavano la crescita del Pil 2023 allo 0,8%. Nel 2023 il rapporto deficit-Pil si è attestato al 7,2%, a fronte dell 8,6% nel 2022. Le previsioni della Nadef erano di un deficit al 5,3% del Pil. Nel 2023 il debito pubblico è sceso al 137,3% del Pil dal 140,5% del 2022. Per quanto riguarda l'occupazione: gli occupati a gennaio 2024 calano rispetto a dicembre 2023 e aumentano su base tendenziale. L'Istat indica una riduzione di 34mila unità (-0,1%) su dicembre e una crescita di 362mila unità (+1,6%) su gennaio 2023. Per quanto riguarda l'inflazione: a febbraio, secondo le stime preliminari Istat, l'inflazione su base annua resta ferma. L'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, è aumentato dello 0,1% su base mensile e dello 0,8% su base annua (come nel mese precedente). Commentiamo questi dati con Carlo Cottarelli, Direttore del Programma per l'educazione nelle Scienze Economiche e Sociali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Sempre meno lavorati e quelli che si sono chiedono maggior tutele"Tra il 2023 e il 2027 il mercato del lavoro italiano avrà bisogno di quasi 4 milioni di nuovi occupati, di cui tre quarti (2,8 milioni di unità) nel settore dei servizi e di cui quasi la metà non si trova. Nel commercio e nel turismo la domanda sarà di oltre 760 mila occupati. Mancano però determinate professionalità con il 47% delle imprese del turismo e il 43% di quelle del commercio che segnalano difficoltà nel reperimento di nuovo personale". Emerge da un report, 'Occupazione e mismatch nel turismo e nel terziario', realizzato da Università Cattolica del Sacro Cuore con il centro di ricerca sul lavoro Crilda per l'ente bilaterale unitario del settore turismo e per l'ente bilaterale unitario del settore terziario che rilancia il tema del 'mismatch' tra domanda e offerta di lavoro. Ad incidere inevitabilmente è l'inverno demografico e l'incapacità di formare i giovani nei settori in cui è più numerosa la richiesta. Parallelamente a questo problema però aumentano in maniera pressante le richieste di maggior tutele di coloro che sono già dentro il mondo del lavoro. Ridurre il tempo di lavoro è l'obiettivo per il futuro di oltre 6 occupati italiani su dieci. E spesso le dimissioni sono una fuga verso un lavoro migliore: tra i lavoratori con meno di 60 anni dimessisi dal lavoro, il 67% entro tre mesi si è ricollocato in un altro impiego. Sono questi i principali risultati del nuovo rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale che descrive come "nuovo paradosso italiano" la voglia di lavorare meno e il mercato del lavoro dinamico. I dati indicano che il 67,7% degli occupati italiani in futuro vorrebbe ridurre il tempo dedicato al lavoro: lo desidera il 65,5% dei giovani, il 66,9% degli adulti e il 69,6% degli over 50. Già oggi il 30,5% degli occupati (il 34,7% tra i giovani) dichiara di impegnarsi nel lavoro lo stretto necessario, rifiutando gli straordinari, le chiamate o le mail fuori dall'orario di lavoro ed eseguendo solo quel che gli compete per mansione. Altro tema centrale è quello che emerge dai dati che riguardano le dimissioni dal lavoro dei genitori nel primo anno di vita dei figli che hanno coinvolto oltre 61.000 persone in Italia nel 2022, in forte aumento dal 2017, quando erano state 39.738. E il costo professionale dei figli per le madri resta più alto in Italia rispetto agli altri grandi paesi europei, secondo il rapporto Censis-Eudaimon. Il tasso di occupazione delle donne con figli è pari al 58,6%, quello degli uomini con figli all'89,3%. Il divario a scapito delle donne è di -30,7 punti percentuali, mentre in Germania è pari a -17,4, in Francia a - 14,4, in Spagna a -19 e in Grecia a -29,1. Approfondiamo il tema con Massimiliano Valerii, Direttore generale Censis.
Dalla Roma-Lido alla Pinerolo-Torino: ecco le linee ferroviarie peggiori d ItaliaI nodi sono sempre quelli. Ritardi, convogli vecchi e lenti, e un divario sempre più forte tra Nord e Sud su qualità e quantità del trasporto su ferro. Il nuovo report Legambiente di Pendolaria, presentato a Reggio Calabria il 14 febbraio, racconta di un grande dimenticato , il Mezzogiorno: qui le corse dei treni regionali e l età media dei convogli sono ancora distanti dai livelli del resto d Italia. Una costola importante dell indagine è quella che indica le 12 linee ferroviarie peggiori 2024. Oltre alle quattro del Meridione (ex linee circumvesuviane, la linea Catania- Caltagirone-Gela, la linea Jonica, la tratta Barletta-Trani-Bari), ci sono anche: la Roma-Lido, la Roma Nord, la Milano-Mortara, la Genova-Acqui-Asti (che vede ancora 46 km di binario unico sui 63 totali), la Verona-Rovigo, e come new entry la Ravenna-Bologna, la Pinerolo-Torino (linea tra le piemontesi con il maggior numero di utenti all anno, è al tempo quella che registra ritardi e soppressioni a livello di servizio ferroviario metropolitano) e il suo proseguimento Pinerolo-Torre Pellice la cui riattivazione del servizio, sospeso nel 2012, era incluso nel contratto per il servizio ferroviario metropolitano siglato dalla Regione e RFI nel 2019, ma la procedura è ancora ferma alla fase progettuale; la Grosseto-Siena dove permangono ancora rallentamenti e disagi per i viaggiatori. Ne parliamo con Gabriele Nanni, geografo, è curatore del rapporto annuale sul trasporto ferroviario "Pendolaria", lavora presso l'ufficio scientifico nazionale di Legambiente.
Oltre tre manager su quattro sono presenti sulle piattaforme social. È quanto emerge dall'aggiornamento di gennaio 2024 dell'Osservatorio Social Top Manager di Reputation Manager®, che monitora la presenza e l'attività social di oltre 180 executive attivi in Italia. Dall'analisi condotta su oltre 180 executive emerge che il 76% è presente almeno su una piattaforma social tra quelle analizzate (LinkedIn, X-Twitter e Instagram), in crescita di 3 punti percentuali rispetto all'ultima rilevazione quadrimestrale di settembre 2023. Considerando i profili presenti su tutti i social network, si contano più di 220 account (+20% in quattro mesi) attribuibili ai top manager in esame. In particolare, su LinkedIn è presente il maggior numero di profili (53,1%, in crescita); seguono X-Twitter (26,3%) e Instagram (20,6%). La metà degli executive ha più di un account social.
Locomotive Breath Podcast del 14.02.24Top Of The Rocks, Top Rock Couples.Special San Valentino, La Classifica delle coppie più iconiche della storia del rock.Chi meriterà il podio? Scopritelo insieme a noi.Con Major Tom & Easy Brother.
Con Stellantis sempre meno "italiana", che futuro ha l'automotive in questo Paese?Lo scorso 19 gennaio il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, prima di incontrare i rappresentati sindacali e una delegazione di lavoratori di Stellantis a Potenza ha dichiarato: "Stiamo lavorando affinché ci sia una seconda casa automobilistica che possa insediarsi nel nostro Paese per raggiungere l'obiettivo complessivo che ci siamo dati di un milione e 400 centomila veicoli prodotti in Italia". Un piano che evidentemente punta a mettere sotto pressione Stellantis che nelle ultime settimane, per bocca del ceo Tavares, ha indicato in Mirafiori, dove viene prodotta la 500 elettrica, e Pomigliano le fabbriche italiane i cui posti di lavoro sono più a rischio per effetto delle politiche del governo Meloni, accusato di non sostenere con incentivi la diffusione della mobilità elettrica in Italia.Ne parliamo con Bruno Dalla Chiara, professore ordinario in Trasporti al Politecnico di Torino, Dipartimento di Ingegneria dell'ambiente, del territorio e delle infrastrutture (Diati) e mobility manager di Ateneo.
Facciamo un tuffo nel passato e torniamo al 2013! E' stato un anno pieno di canzoni diventate hit e lo ricordiamo con un po' di malinconia, soprattutto ascoltando queste 10 canzoni che nella stessa settimana erano in classifica
Siccità: Dell'Acqua, più invasi e agricoltura meno idro-esigente"L'Italia sta diventando un Paese povero di acqua ed è sbagliato parlare di siccità solo in estate: dobbiamo guardare l'aspetto meteorologico tutto l'anno e dobbiamo imparare dai paesi che, avendo poca acqua hanno fatto molta più squadra fra le istituzioni". Lo ha detto ieri il commissario straordinario nazionale per l'emergenza idrica, Nicola Dell'Acqua, alla Fieragricola di Verona. "In Pianura Padana - ha proseguito Dell'Acqua - se non nevica avremo sicuramente ripercussioni estive, perché siamo abituati a prendere l'acqua dallo scioglimento delle nevi e dei ghiacciai, che però sono sempre di meno per effetto dei cambiamenti climatici. Dobbiamo capire che è cambiato il clima, d'inverno non piove più e non nevica più come una volta. Dobbiamo invasare più acqua, costruendo nuovi invasi e riparando la rete perché non perda, e poi fare politiche anche per la ricarica degli acquiferi". Secondo Dell'Acqua, infine, "in agricoltura è importante aumentare la capacità di assorbimento dei terreni e la sostanza organica in essi contenuta, e per questo ci sono agricolture conservative e rigenerative che stanno prendendo piede. Dobbiamo cambiare l'agricoltura e incrementare la quantità di sostanza organica nel terreno, così trattiene più acqua ed è meno idro-esigente". Ne parliamo con Nicola Dell'Acqua, commissario straordinario contro la siccità.
Tesla: i cinesi ci demoliranno servono barriere doganaliTesla ieri ha comunicato utili e ricavi trimestrali deludenti, ha previsto nuovi rallentamenti nell anno appena iniziato e il mercato ha emesso la sua sentenza: -11% in Borsa, con la capitalizzazione che vede più lontani i 600 miliardi di dollari e -200 miliardi in questo avvio di 2024. A seguito del tonfo, ieri il ceo di Tesla, Elon Musk, ha lanciato l allarme, avvertendo che, senza «protezionismo e dazi», le case automobilistiche cinesi «demoliranno» i rivali globali, sottolineando la pressione che il leader occidentale dei veicoli elettrici deve affrontare da parte di aziende come BYD, lanciata con altri marchi del Dragone in un operazione di conquista dei mercati in tutto il mondo. Ne parliamo con Marco Stella, vice presidente di ANFIA e Presidente del Gruppo Componenti di ANFIA, oltre che AD dell'azienda Duerre Tubi Style, che si trova a Maranello.
Tra privatizzazioni, previsioni del Pil in calo e trattative a Bruxelles: la settimana di GiorgettiL'economia italiana ha ristagnato alla fine del 2023 con un Pil che è salito dello 0,7% nell anno e, anche per il 2024, la crescita sarà pari a un +0,6%. Il bollettino economico della Banca d Italia sottolinea, come già anticipato nei giorni scorsi dal governatore Fabio Panetta , la fase di rallentamento con la crescita, spiega il rapporto, «che è stata pressoché nulla alla fine del 2023» limando le stime di ottobre. Nel 2024 «l attività economica si rafforzerebbe gradualmente nel corso di quest anno, sostenuta dalla ripresa del reddito disponibile e della domanda estera». La fine del superbonus peserebbe sugli investimenti. La previsione mette il bastone tra le ruote al governo che in Manovra ha scritto una crescita per quest'anno dell'1,2%. Se così non dovesse essere si complicherebbe il percorso di rientro del debito. Forse anche per questa ragione diventa sempre più concreta la strada delle privatizzazioni per fare cassa. Spunta anche Eni, infatti, tra gli osservati speciali per il piano di privatizzazioni del governo. Dopo Fs e Poste, il faro si accende anche sul gruppo petrolifero. L'esecutivo, secondo indiscrezioni di stampa, valuta di cedere fino al 4% con l'obiettivo di ridurre il debito italiano. Il Tesoro non commenta. Ma è certo che l'incasso stimato di 2 miliardi aggiungerebbe un tassello utile nell'ambizioso piano del governo di vendere ai privati fino all'1% del Pil, pari a circa 20 miliardi, in un orizzonte pluriennale. Il progetto del governo, riferisce l'agenzia Bloomberg citando fonti vicine alla vicenda, è di vendere fino al 4% di Eni dopo che la compagnia petrolifera avrà completato il piano di buyback da 2,2 miliardi, in scadenza ad aprile, così da poter incassare circa 2 miliardi e ridurre il debito. Ne parliamo con Alberto Orioli, vicedirettore Sole 24 Ore.
L’anno che verràLe previsioni del 2024 con Grazia Mirti, astrologa e Giovanni Tamburi, presidente e ad di Tamburi Investment Partners. Consigli e previsioni per gli investimenti finanziari del 2024. Con l’aiuto dell’astrologa Grazia Mirti e dall’Amministratore delegato e presidente di Tamburi Investment Partners Giovanni Tamburi, cerchiamo di capire come andrà il 2024 dal punto di vista finanziario
Italiani sonnambuli: il report Censis fotografa una società cieca dinanzi ai presagiUna società italiana affetta da sonnambulismo, che si mette una mano davanti agli occhi e ignora i presagi. È quella che viene raccontata dal 57esimo rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese, presentato oggi a Roma, un appuntamento oramai di routine, un occasione per cogliere i contorni della fase che stiamo affrontando. Il primo punto che viene fuori, che è poi il filo rosso che accompagna l'intera indagine, è quello che vede gli italiani ciechi dinanzi ai presagi. A partire dalla crisi demografica : nel 2050 avremo quasi 8 milioni di persone in età lavorativa in meno. Siamo intrappolati nel mercato dell'emotività: per l'80% degli italiani il Paese è in declino, per il 69% più danni che benefici dalla globalizzazione, e adesso il 60% ha paura che scoppierà una guerra mondiale e secondo il 50% non saremo in grado di difenderci militarmente. Ancora: ripiegati nel tempo dei desideri minori: non più alla conquista dell'agiatezza, ma alla ricerca di uno spicchio di benessere quotidiano. L'economia dopo la fine dell'espansione monetaria? Record di occupati, ma crescita in rallentamento. Intanto monta l'onda delle rivendicazioni dei diritti civili individuali e delle nuove famiglie (è favorevole all eutanasia il 74% dei cittadini). E nella siderale incomunicabilità generazionale va in scena il dissenso senza conflitto dei giovani, esuli in fuga (sono più di 36.000 gli expat di 18-34 anni solo nell'ultimo anno). Ne parliamo con Massimiliano Valerii, Direttore generale Censis.
Oggi parliamo dell'accordo sui dettagli operativi del fondo sul loss and damage raggiunto alla Cop28, della classifica dei politici più influenti d'Europa e della Russia che ha reso illegale l'attivismo LGBTQ+. ... Qui il link per iscriversi al canale Whatsapp di Notizie a colazione: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Via libera della Commissione Ue alla revisione del Pnrr italianoLa Commissione europea ha dato oggi una valutazione positiva alle modifiche del Piano nazionale di ripresa e resilienza dell'Italia, che comprende un capitolo REPowerEU. Il piano vale ora 194,4 miliardi di euro (122,6 miliardi di euro di prestiti e 71,8 miliardi di euro di sovvenzioni) e prevede 66 riforme, sette in più rispetto al piano originale, e 150 investimenti. Il capitolo REPowerEU dell'Italia comprende cinque nuove riforme, cinque investimenti potenziati basati su misure esistenti e 12 nuovi investimenti per realizzare gli obiettivi del piano REPowerEU di rendere l'Europa indipendente dai combustibili fossili russi ben prima del 2030. Queste misure si concentrano sul rafforzamento delle reti di trasmissione e distribuzione dell'energia elettrica, sicurezza energetica e accelerazione della produzione di energia rinnovabile. Sono inoltre coperte le misure volte a ridurre la domanda di energia, ad aumentare l'efficienza energetica, a creare e rafforzare le competenze necessarie per la transizione verde, nonché a promuovere il trasporto sostenibile. Il Pnrr modificato comprende 145 misure nuove o riviste e copre le misure previste dal capitolo REPowerEU. Queste misure mirano a rafforzare le riforme chiave in settori quali la giustizia, gli appalti pubblici e il diritto della concorrenza. Una serie di investimenti nuovi o potenziati mirano a promuovere la competitività e la resilienza dell'Italia, nonché a promuovere la transizione verde e digitale. Questi investimenti riguardano settori quali l'energia rinnovabile, le catene di approvvigionamento verdi e le ferrovie. Nonostante questo via libera, però, aumentano le voce critiche nei confronti del governo per la gestione del Pnrr. Roberto Rustichelli, presidente dell'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, ad esempio, nel suo intervento agli Stati generali della Ripartenza organizzati dall'Osservatorio economico e sociale 'Riparte l'Italia' a Bologna. "Non siamo in grado di completare quanto annunciato per il Pnrr, mi assumo la responsabilità di quanto dico". "Nello scenario macroeconomico internazionale, le debolezze strutturali dell'economia italiana ci portano a lanciare nuove sfide - aggiunge Rustichelli - Siamo in un momento in cui registriamo meno crescita e più inflazione, fra sfide interne e internazionali". Sulla stessa linea anche il presidente della Regione Emilia-Romagna e del Pd, Stefano Bonaccini: "Sono preoccupato, verranno qui molti ministri, provate a fare loro una domanda 'quanto siamo in ritardo sul Pnrr'?". "Vedo un Paese che rischia di mancare un appuntamento irripetibile, cioè quello di avere a disposizione oltre 200 miliardi di euro" del Pnrr che sommati ai Fondi Strutturali 2021-27 e ai Fondi Sviluppo e Coesione arrivano "a superare i 300 miliardi di euro complessivi", aggiunge Bonaccini. Ne parliamo con Carlo Altomonte, Direttore PNRR Lab, SDA Bocconi, e membro CD Fondazione M&M.
Dalla manovra allo sciopero, passando per Moody'sVenerdì nero soprattutto per il settore dei trasporti per lo sciopero inizialmente di 8 ore proclamato da Cgil e Uil e ridotto a 4 ore dopo la precettazione del ministro Matteo Salvini. Le iniziative di mobilitazioni di Cgil e Uil contro la manovra hanno preso il via. Diverse le manifestazioni in programma, con Cgil e Uil in Piazza del popolo a Roma. Adesso basta. Intanto oggi Per l'Italia è il giorno della verità, l'esame più temuto. È infatti atteso per la tarda serata di oggi, venerdì 17 novembre, il rating dell'agenzia americana Moody's. Potrebbe confermare il giudizio delle altre agenzie, lasciando il quadro difficile ma stabile. Ma l'Italia si presenta alla prova con un outlook negativo e l'attuale valutazione Baa3 è appena sopra la soglia del livello per investire, l'investment grade. Se scendesse, sarebbe al cosiddetto livello "junk", "spazzatura". Il governo Meloni arriva all'appuntamento con una legge di Bilancio prudente nei numeri, attenta ad evitare che alcune delle poste di maggior rilievo - come quella delle pensioni - possano incidere sui conti. Ne parliamo con Carlo Cottarelli, Direttore del Programma per l'educazione nelle Scienze Economiche e Sociali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
De Felice (Intesa), "2024 complesso, ancora molte incertezze"Prende il via oggi venerdì 10 novembre la nuova edizione del Festival Città Impresa a Bergamo. Il Festival quest'anno vede anche la presenza di Radio 24 con una postazione fissa sul Sentierone di fronte al teatro Donizetti da dove trasmetterà i suoi programmi oltre che servizi e approfondimenti legati alla manifestazione, intervistandone alcuni dei principali protagonisti. Oggi pomeriggio abbiamo ospite Gregorio De Felice, responsabile direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, che questa mattina, durante l'apertura ufficiale del festival ha presentato una ricerca sul tema di "Energia e inflazione: nuove sfide per le imprese italiane". Dalla ricerca emerge che: Il 2024 si preannuncia come un "anno complesso"."Molte incertezze di natura geopolitica con rischi prevalentemente al ribasso, una crescita globale simile a quella del 2023 e una dinamica del commercio internazionale tuttora debole". In particolare De Felice vede "dati economici migliori del previsto negli Stati Uniti, ma ancora deboli in Europa e in Cina". "L'inflazione complessiva - sottolinea - continuerà a calare nei prossimi mesi, trasferendosi poi, con gradualità, anche all'inflazione core". "Il costo dell'energia - argomenta - torna a essere un fattore di rischio, mentre la fase di aumento dei tassi dovrebbe essere conclusa, anche se resta il rischio residuo di un ultimo ritocco nel caso di una dinamica sfavorevole dei dati". Ne parliamo proprio con Gregorio De Felice, capo economista e responsabile Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
Gas: bolletta a +12% per i consumi di ottobreIn aumento la bolletta gas per la famiglia tipo in tutela (La famiglia tipo ha consumi medi di gas di 1.400 metri cubi annui) per i consumi di ottobre 2023 che sale del 12% rispetto a settembre (rispetto a ottobre 22 il prezzo è in calo del 43,97%). La componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento (CMEM,m), applicata ai clienti ancora in tutela, viene aggiornata da ARERA come media mensile del prezzo sul mercato all'ingrosso italiano (il PSV day ahead) e pubblicata entro i primi 2 giorni lavorativi del mese successivo a quello di riferimento. Per il mese di ottobre, che ha registrato una quotazione media all ingrosso superiore rispetto a quella del mese di settembre, il prezzo della sola materia prima gas (CMEM,m), per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è pari a 43,73 /MWh (Per il mese di ottobre 2022 il prezzo della materia prima gas (CMEMm), per i clienti con contratti in condizioni di tutela, era 78,05 /MWh). L'aumento complessivo del 12% per la famiglia tipo per il mese di ottobre è determinato dall'incremento della spesa per la materia gas naturale, +7,9%, e dall aumento della spesa per il trasporto e la gestione del contatore, +4,1%, quest'ultimo legato all'incremento tipico della stagione invernale degli oneri di stoccaggio per assicurare la piena funzionalità degli stoccaggi nel periodo di maggior utilizzo. Rimangono invece invariati gli oneri generali. In termini di effetti finali, la spesa gas per la famiglia tipo nell'anno scorrevole (novembre 2022 - ottobre 2023) è di 1.457 euro circa, al lordo delle imposte, e risulta in calo del 14,4% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente (novembre 2021 - ottobre 2022). Ne parliamo con Stefano Besseghini, il Presidente ARERA.
Italia alla prova del rating: S&P deciderà nelle prossime oreDopo il via libera alla manovra , il governo Meloni si presenta alla prova del rating. Da oggi, venerdì 20 ottobre, il debito italiano sarà infatti sotto i riflettori internazionali, con cinque agenzie che, con un calendario serrato di quasi un mese, daranno il proprio verdetto sull'affidabilità Paese. La prima agenzia a comunicare la propria revisione sul rating sarà nelle prossime ore, probabilmente in serata, S&P. La vigilia del rating S&P ha visto il BTp decennale superare la soglia del 5% e con uno spread in chiusura a 201 punti. Il 21 aprile l agenzia americana aveva confermato il rating italiano al livello BBB con outlook stabile, riconoscendo un approccio prudente del governo sui conti. Ma già in quell occasione aveva avvertito: «L elaborazione della legge di bilancio 2024 sarà importante nel valutare l impegno del governo a questa prudenza». Ora, a distanza di sei mesi, la manovra c è, è stata approvata lunedì 16 ottobre dal consiglio dei ministri e il giudizio di S&P ne terrà dunque conto. Intanto oggi a Bolzano il ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha dichiarato: "Abbiamo scritto una legge di bilancio correttamente impostata e a nostro giudizio troverà la valutazione onesta delle agenzie di rating che l'hanno letta e di certo non basano le loro valutazioni sul gossip e i titoli scandalistici". Ne parliamo con Mario Deaglio, docente Economia Internazionale Università di Torino.
Dal lavoro alle pensioni, gli effetti devastanti dell'inverno demograficoGiancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia e delle Finanze, intervenendo l'altro giorno a 'Sky 20 anni', spiegava che "il tema della natalità" è un tema importante "perché con questi tassi di fertilità del paese il sistema pensionistico non regge". Un dato fotografato bene oggi da Marco Rogari oggi in apertura del Sole 24 Ore, nella quale riporta le stime tutt'altro che ottimistiche scritte nel governo nella Nadef. Il conto della spesa pensionistica tra la fine del 2022 e il 2026 si presenta salato: oltre 64 miliardi in più in soli quattro anni. Con tanto di impennata di più di 23 miliardi il prossimo anno, dovuta in gran parte all effetto indicizzazione. Dallo scenario di medio-lungo periodo, che è stato tratteggiato dalla Ragioneria generale dello Stato, emerge che «Dal 2030 il rapporto tra spesa e Pil riprende ad aumentare fino a raggiungere il 17% nel 2042», sottolineano i tecnici del Mef. Che evidenziano anche come questa dinamica sia essenzialmente dovuta «all incremento del rapporto fra numero di pensioni e numero di occupati indotto dalla transizione demografica, solo parzialmente compensato dall innalzamento dei requisiti minimi di accesso al pensionamento». Una quota che rende la spesa pensionistica del tutto insostenibile. Gli effetti del calo demografico hanno effetti diretti inevitabilmente anche sul mondo del lavoro: nelle scorse settimane il vicepresidente di Federmeccanica, Diego Andreis, commentando la difficoltà delle aziende nel trovare lavoratori ha dichiarato: "Come può la seconda manifattura europea essere competitiva se il 70% delle aziende del settore chiave non riesce a trovare le competenze che servono? Occorre trovare soluzioni su larga scala. Se non riusciremo a vincere la sfida sulle competenze non saremo in grado di affrontare le altre difficilissime sfide che ci attendono, per un semplice motivo: non c'è partita se manca la squadra". La pensa allo stesso modo anche Gian Carlo Blanciardo, già presidente Istat: "Dal 1977 la popolazione italiana è sotto il livello del ricambio generazionale. Dobbiamo avere la consapevolezza che siamo in un'emergenza che riguarda tutti"."A parità di condizioni - prosegue l'esperto- il solo effetto demografico comporterà una perdita di 500miliardi di Pil nell'arco di una ventina d'anni". Ne parliamo con Francesco Bìllari, Rettore dell'Università Bocconi e professore di Demografia, esperto di migrazioni.
I Vikings fanno il regalo di compleanno a Purple Valhalla e per la puntata numero 100 del podcast italiano dedicato ai gialloviola vincono la prima partita dell'anno contro i Carolina Panthers. Non un trionfo scintillante. Al contrario. Ancora una prova piena di lacune, ma quanto meno sulla torta ci è finita una doppia W. Ne parlano come sempre Alessandro, Francesco e Simone. Ma non manca il "Purple Rant", il commento a caldo di un tifoso vichingo e questa settimana c'è anche un saluto speciale da Giovanni Ganci, direttore di Huddle Magazine.
Pil dalla revisione nessun tesoretto e intanto sembra finita la luna di miele con i mercatiL'Istat aggiorna i conti economici nazionali rispetto alle stime di aprile. L istituto conferma il tasso di crescita del Pil nel 2022, pari al 3,7%, e rivede al rialzo di 1,3 punti percentuali la crescita 2021 che sale all 8,3%. A seguito della revisione dei conti da parte di Istat, il rapporto debito/Pil nel 2022 passa da 144,7% a 141,6%, quello del 2021 passa da 149,8% a 147%. Lo rende noto l istituto di statistica nel corso della conferenza stampa che illustra i nuovi dati. Ma chi sperava in un tesoretto da utilizzare in questa manovra per effetto del trascinamento rimarrà deluso: «Il Superbonus - ha spiegato il capo della direzione per la contabilità nazionale di Istat, Giovanni Savio - ha annullato i miliardi che erano stati portati dalla revisione» dei conti che se non altro ha migliorato di 0,2 punti il deficit nel 2021. Quindi per quanto riguarda la nuova stima per il deficit del 2024, che stando a quanto ha anticipato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, dovrà essere "ragionevole" perché chiamata a «dimostrare la volontà del Paese di tornare a una politica fiscale prudente e compatibile con il nostro livello di debito». Un'evidente difficoltà che deve scontrarsi anche con un clima dei mercati che sembra cambiato nei confronti dell'Italia. Le ragioni di questo cambiamento potrebbero essere essenzialmente quattro: deficit, extraprofitti, Pil e superbonus. Il risultato è che tassi dei Btp a 10 anni e Spread salgono. I primi hanno raggiunto il 4,55% mentre lo Spread oggi ha toccato i 183,76 punti, livello che, tranne una piccola puntata qualche giorno fa, non si vedeva da giugno. Ne parliamo con Lorenzo Codogno, Visiting professor alla London School of Economics e al College of Europe e consulente con LC Macro Advisors Ltd dal 2015.
Oggi parliamo delle mafie che puntano al metaverso, del collasso del sistema di accoglienza a Lampedusa e della classifica dei partiti che ricevono di più dal 2 per mille. ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione Musica https://www.bensound.com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
15 anni fa Lehman Brothers, un incubo che fa ancora pauraLa maggiore bancarotta della storia americana. Il 15 settembre del 2008 Lehman Brothers gettava la spugna e ricorreva al Chapter 11, dicendo addio alla finanza globale e scatenando la nuova Grande Recessione, la crisi peggiore dalla Depressione del 1929. Il fallimento, divenuto un caso da studiare nei libri di scuola, tormenta ancora i sonni di Wall Street e delle autorità statunitensi e non solo. Lehman Brothers, con 150 anni di storia, era la quarta banca Usa (prima della crisi aveva un portafoglio nominale e un valore di mercato superiori a 500 miliardi di dollari), è crollata sommersa dai mutui subprime. È stato il più grande fallimento bancario della storia. Ricordiamo quei giorni con Alessandro Plateroti, nuovo Direttore di NewsMondo.it
Pnrr: Decaro (Anci), 'i comuni vogliono garanzie, hanno già speso i fondi'"Per il momento è una ipotesi. Qualora questi fondi del Pnrr che ammontano a 13 miliardi di euro e che erano stati assegnati ai Comuni venissero spostati sul programma RePower, il governo ci ha assicurato che troverà altre fonti di finanziamento. Ma noi a questo punto vogliamo garanzie per iscritto: e cioè pretendiamo che ci venga assicurato che questi fondi vengano stanziati contemporaneamente allo spostamento dei fondi del Pnrr. Non vogliamo correre rischi". Lo afferma, in un'intervista a 'la Repubblica', il presidente dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci) Antonio Decaro."Ci hanno detto di stare tranquilli, di andare avanti, ma siccome stiamo parlando di 13 miliardi di euro chiediamo al governo garanzie immediate sul finanziamento di questi interventi che in molti casi, come per le piccole opere finanziate dal ministero dell Interno, sono già stati realizzati e per cui sono stati già spesi 2,5 miliardi di euro", sottolinea. "Anche noi Comuni vorremmo dire la nostra sul programma RePower, non lo decidono solo i ministeri, chiediamo di finanziare i pannelli fotovoltaici su tutti i tetti delle scuole e degli edifici pubblici, la sostituzione negli impianti di illuminazione di lampade a led - conclude - Garantiremmo l efficientamento energetico che è una delle linee di indirizzo del Pnrr e facciamo risparmiare la bolletta dei Comuni". Ne abbiamo parlato proprio con Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente Anci, associazione Nazionale Comuni Italiani.
Italiani migliorano in educazione finanziaria ma i livelli rimangono bassiMigliora, seppur di poco, l'educazione finanziaria degli italiani. L'indagine triennale di Banca d'Italia sull'alfabetizzazione degli adulti, presentata ieri, in una scala da 0 a 20 registra una crescita del punteggio medio al 10,6 dal 10,2 di tre anni fa.Migliorati i comportamenti, al 4,6 dal 4,2, in una scala da 0 a 9; e gli atteggiamenti, passati al 2,3 dal 2,0 in una scala da 0 a 4. È appena il caso di ricordare che per educazione finanziaria si intende la capacità degli individui di compiere scelte finanziarie consapevoli, in autonomia o supportati da professionisti. Ospite Carlo Cottarelli, dirige un programma per l'educazione delle scienze sociali ed economiche rivolto agli studenti delle scuole superiori dell'Università Cattolica di Milano.
Bankitalia, 'interrotta crescita del Pil'. Il turismo può essere un paracadute?La crescita economica dell'Italia, "dopo il rimbalzo del primo trimestre", si è "interrotta", e il Pil "è rimasto pressoché invariato in primavera". È quanto stima oggi la Banca d'Italia nel suo bollettino economico, che aggiorna le previsioni dello scorso mese. La crescita quest'anno comunque resta prevista per l'1,3%, mentre nel 2024 e nel 2025 viene limata allo 0,9 e all'1% rispettivamente. A causare la frenata sono stati la "contrazione della manifattura" e i ritmi "più contenuti" dei consumi. Ospite: Marco Fortis, docente di Economia industriale e Commercio estero presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università Cattolica di Milano, è anche direttore e vicepresidente della Fondazione Edison
Pnrr, l architetto del Comune di Castel Volturno che batte la burocrazia: 80 progetti approvati. "Bandi e norme? Un calvario"L'architetto Claudio Fiorillo è a capo dell ufficio tecnico comunale di Castel Volturno che ha ottenuto il finanziamento più consistente in assoluto in Italia per la costruzione della nuova scuola. Per fare un raffronto, 30 milioni di euro contro i 24 milioni ottenuti da una realtà ben più importante come città metropolitana di Milano. Lui, l architetto, è una specie di «mago» dei bandi e delle gare d appalto pubbliche: si muove tra i gangli della burocrazia senza soccombere, uscendone vincitore. Ospite l'architetto Claudio Fiorillo a capo dell ufficio co comunale di Castel Volturno.
Piquadro - attiva nell'ideazione, produzione e distribuzione di articoli di pelletteria con i marchi Piquadro, The Bridge e Lancel - ha comunicato mercoledì scorso 19 aprile i dati di fatturato consolidato relativo all esercizio fiscale 2022- 2023 chiuso al 31 marzo 2023. Tra marzo 2022 e marzo 2023 il Gruppo ha registrato ricavi pari a 175,6 milioni di euro, in aumento del 17,5% rispetto all analogo periodo dell esercizio precedente chiuso a 149,4 milioni. Il fatturato dell ultimo trimestre come quello dell intero esercizio sono molto positivi e confermano le nostre previsioni , ha commentato Marco Palmieri, presidente e amministratore delegato del Gruppo Piquadro. Tutti e tre i brand del nostro Gruppo hanno registrato crescite a doppia cifra. Siamo positivi circa l esercizio appena iniziato sia in termini di crescita che di redditività, pur con le incognite di un contesto macroeconomico molto volatile. Ne parliamo con Marco Palmieri, presidente e amministratore delegato di Piquadro.