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Nel secondo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è cresciuto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% nei confronti del secondo trimestre del 2023. La crescita acquisita per il 2024 è pari allo 0,6%. Lo comunica Istat, dopo la conferma delle stime per il secondo trimestre sull andamento del Pil. La stima completa dei conti economici trimestrali, spiega l ente statistico, fornisce una sostanziale conferma delle stime preliminari del Pil del secondo trimestre 2024, con una crescita congiunturale dello 0,2% e una crescita tendenziale dello 0,9%. La crescita acquisita per il 2024 risulta dello 0,6% a fronte della stima dello 0,7% fornita a fine luglio.ùLa crescita è dovuta in lieve parte alle componenti della domanda nazionale, grazie al contributo positivo per 0,1 punti percentuali sia dei consumi delle famiglie, sia degli investimenti e di quello negativo della spesa delle Amministrazioni Pubbliche per 0,1 punti. Invece, più consistente il contributo positivo fornito della variazioni delle scorte, pari a 0,4 punti percentuali, che contrasta quello negativo della domanda estera netta, che sottrae 0,3 punti alla crescita del Pil.Nel complesso, dai servizi arriva un contributo positivo dello 0,4% al Pil del secondo trimestre mentre segnano un calo del valore aggiunto l agricoltura e l industria in senso stretto. «Nel secondo trimestre - scrive l Istat - si registrano andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto nell agricoltura, silvicoltura e pesca dell 1,7% e nell industria in senso stretto dello 0,8%. In crescita il comparto delle costruzioni, cresciuto dello 0,6%, quello del commercio, riparazione di veicoli, trasporto, magazzinaggio, alloggio e ristorazione (+0,5%), quello dei servizi di informazione e comunicazioni (+0,6%), delle attività finanziarie e assicurative (+0,2%), delle attività immobiliari (+0,8%), del comparto dell amministrazione pubblica, difesa, istruzione e sanità, cresciuto dello 0,1%, e quello delle attività artistiche, di intrattenimento e degli altri servizi (+0,1%). Stazionario il valore aggiunto delle attività professionali». Ne parliamo con Mario Deaglio, docente Economia Internazionale Università di Torino.Elezioni americane, quanto pesa l'economiaA poco più di due mesi dalle elezioni statunitensi (martedì 5 novembre), si infiamma la campagna elettorale. A differenza delle tornate precedenti però sembra esserci ancora un grande assente: l'andamento dell'economia a Stelle e strisce. La scorsa settimana sono usciti un paio di dati che confermano la buona salute degli Usa. l'inflazione e l'andamento del Pil. L'economia americana nel secondo trimestre è cresciuta del 3,0%, più delle attese e del 2,8% previsto inizialmente e l'indice dei prezzi delle spese per consumi personali in Usa è aumentato dello 0,2% in luglio e dello 2,5% su base annuale, come prevedevano gli analisti. Anche l'inflazione Pce, depurata dalle componenti alimentari ed energetiche, e l'indicatore preferito dalla Fed per misurare l'inflazione, è aumentata dello 0,2% nel mese ma è cresciuta del 2,6% rispetto all'anno scorso. La cifra a 12 mesi è stata leggermente più debole della stima del 2,7%.Due dati che potrebbero essere sfruttati da Kamala Harris, che essendo parte dell'attuale amministrazione, potrebbe rivendicare il successo dell'amministrazione uscente.Al momento però non si registra nessun rimbalzo dopo la convention per Kamala Harris in un nuovo sondaggio nazionale di Abc News e Ipsos, dove mantiene un leggero vantaggio su Donald Trump con numeri quasi identici a quelli di un sondaggio pre convention. Nel complesso, la vicepresidente supera Trump col 50% contro il 46% tra gli elettori registrati in un confronto a due, più o meno con la stessa percentuale della rilevazione prima della kermesse (49% a 45% ). I risultati suggeriscono un vantaggio leggermente più ampio per Harris tra i probabili elettori, 52% a 46% (51% a 45% prima della convention. Ne parliamo conAlessandro Plateroti nuovo Direttore di NewsMondo.it Tavolo manovra, il governo alla ricerca di fondi. Il concordato uno degli strumenti?Inizia una settimana decisiva per la manovra economica: mercoledì un primo cdm e venerdì potrebbe già essere approvato dal Consiglio dei ministri il Piano strutturale di bilancio, che verrà poi trasmesso alla Commissione Ue. Il ministro dell Economia Giancarlo Giorgetti prova a mantenere la spesa pubblica sotto controllo. L'impatto della manovra sarà di 25 miliardi come quella di un anno fa. Così Federico Freni, sottosegretario all Economia, a 24 Mattino su Radio 24 a proposito della cubatura della manovra finanziaria del 2025 e aggiunge: prima della manovra però, sarà licenziato il piano strutturale di bilancio (che deve essere presentato alla Commissione Europea entro il 20 settembre ndr) che deve passare dall approvazione del Consiglio dei Ministri e soprattutto dall approvazione del Parlamento con un procedimento simile a quello della NADEF e del DEF, sarà esaminato e con il sistema delle mozioni auspicabilmente sarà approvato.Per recuperare i fondi necessari il governo farà sicuramente affidamento sul gettito fiscale. Uno degli strumenti potrebbe essere: il concordato preventivo, che viene definito come una delle fonti primarie di finanziamento per gli sgravi fiscali. Ne parliamo con Jean Marie Del Bo' vicedirettore de Il Sole 24 Ore
In questi ultimi giorni di agosto i dossier europei occupano uno spazio importante sul tavolo dell'esecutivo.Secondo quanto si apprende oggi, si starebbe lavorando per portare in consiglio dei ministri entro la prima settimana di settembre il Piano strutturale di bilancio, il documento previsto dalle nuove regole del riformato Patto di Stabilità e Crescita - che va inviato a Bruxelles entro il 20 settembre. In questo modo si consentirebbe l'esame parlamentare nelle due settimane successive, in tempo per rispettare la scadenza. Il documento conterrà il quadro programmatico (non indicato nel Def di aprile) e sostituirà di fatto la Nadef. La 'traiettoria' per l'aggiustamento strutturale che Bruxelles ha indicato a Roma dovrebbe aggirarsi intorno allo 0,5-0,6% annuo, pari a circa 10-12 miliardi, una correzione già considerata nel Def sui saldi 2024-2025La prima scadenza resta però quella dell'indicazione del commissario Ue, visto che entro il 30 agosto dovrà essere tassativamente formulata la proposta dei nomi a Bruxelles da parte dei singoli Paesi. La lettera con l'indicazione della persona scelta dovrà arrivare a von den Leyen sabato 31 agosto. Per quanto riguarda l'Italia, resta in pole position il nome del ministro Raffaele Fitto, di Fratelli d'Italia, responsabile di Affari europei, Sud, Politiche di coesione e Pnrr, ma il nodo non è ancora stato ufficialmente sciolto.Oltre all'Italia mancano all'appello anche Belgio, Bulgaria, Danimarca, Lussemburgo, Portogallo, Romania e resta aperto il tema del rispetto dell'equilibrio di genere (su cui von der Leyen si è esposta), la cui realizzabilità si scontra con il fatto che quasi tutti i candidati commissari proposti finora siano uomini. Si aprirà poi la partita non meno complessa dell'assegnazione di dicasteri e deleghe. La questione dovrebbe chiudersi entro fine settembre, quando dovrebbero iniziare le audizioni a Strasburgo.Si annuncia insomma un autunno delicato per l'Unione Europea. Le elezioni di giugno hanno portato a Strasburgo frammentazione politica e coalizioni più instabili della legislatura precedente mentre Francia e Germania, le due "superpotenze", appaiono in pieno disorientamento politico e introversione economica. Ne parliamo con Adriana Cerretelli, editorialista de Il Sole 24 Ore BruxellesSchuldenbremse, il miope rigore fiscale tedesco costringerà la Germania alla recessione?L'economia tedesca oggi ha registrato una leggera contrazione nel secondo trimestre, in parte a causa della diminuzione degli investimenti e della crisi nel settore edile. Lo rileva l'Ufficio federale di statistica (Destatis). Il prodotto interno lordo della Germania è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, confermando la stima iniziale di fine luglio. Nel primo trimestre il Pil era aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. "Dopo il lieve aumento del trimestre precedente, in primavera l'economia tedesca ha nuovamente rallentato", afferma la presidente della Destatis Ruth Brand.Nonostante le difficoltà dell'economia tedesca secondo il ministro delle Finanze Christian Lindner, liberale e interprete dell ala austera del governo, dopo le emergenze legate a pandemia e guerra il 2025 dev essere l anno che riporta la Germania al rigore dei conti, in linea con il freno del debito (Schuldenbremse) inserito in Costituzione. L imperativo sul pareggio di bilancio è figlio della cultura squisitamente tedesca. Il freno al debito, però, ha mostrato tutti i suoi limiti in questi anni di crisi, costringendo la Germania a varare deroghe per far fronte alla pandemia, prima, e alla necessità di aiutare l'Ucraina, poi. Di fronte a questa consapevolezza, vale la pena chiedersi se, in momenti cruciali, lo Schuldenbremse si riveli più un ostacolo che una tutela, costringendo a trattare come questioni contabili quelle che, in realtà, sono questioni politiche profonde. Ne parliamo con Daniel Gros direttore dell'Institute for European policy making della Bocconi
C è un singolare effetto straniante sui lavori delle commissioni Bilancio di Camera e Senato, che questa mattina hanno discusso un Def cadenzato da cifre già superate dalla realtà. Mentre è in corso la trafila delle audizioni che si concluderanno in serata con l'intervento del ministro dell Economia Giancarlo Giorgetti, l'Istat ha pubblicato la notifica dell'indebitamento netto e del debito della Pubblica amministrazione come previsto dalle procedure del Trattato di Maastricht. E dagli ultimi calcoli dell'Istituto di statistica si scopre che il deficit del 2023 non è il 4,3% del Pil come scritto nel Def 2023, non è il 5,3% come previsto dalla NaDef di fine settembre, ma non è nemmeno il 7,2% indicato nel nuovo Documento di economia e finanza proprio ora in discussione alle Camere: nel disavanzo dello scorso anno ci sono infatti 4,649 miliardi in più di quanto calcolato solo un mese e mezzo fa, con il risultato che la ruota si ferma ora al 7,4 per cento del Pil. Si tratta dell ennesima novità portata dal Superbonus, e dalla sua radioattività sempre carica sotto la cenere dei conti pubblici italiani. Ad aggiornare il dato è stata l'ondata delle centinaia di migliaia di comunicazioni su sconti in fattura e cessioni piovute sull agenzia delle Entrate entro il 4 aprile scorso. Con il ricalcolo, il disavanzo dell'anno scorso arriva a 154.124 milioni, cioè 4.649 in più di quelli contati il 1° marzo scorso. Certo, con i miliardi che sono volati a decine nel cielo italiano dominato dai crediti d imposta la novità rischia di passare quasi inosservata, e non cambia più di tanto il quadro di un indebitamento netto che aveva già travolto ogni argine rendendo certa la procedura per deficit eccessivo in arrivo in tarda primavera. Ma è la prima volta che un Def viene superato dagli eventi ancor prima di essere approvato dal Parlamento; e potrà esserlo ulteriormente a breve se Governo e Parlamento sceglieranno la strada della rateazione in 10 anni anziché in quattro dei crediti d imposta edilizi, con una mossa che cambierebbe profondamente anche la linea del debito abbassandolo nel 2024-26 e alzandolo negli anni successivi.Ne parliamo con Gianni Trovati, Sole 24 Ore.Tesla taglia prezzi in Cina, innesca guerra al ribasso su e-carTesla taglia i prezzi delle auto in Cina con una mossa che innesca immediatamente una guerra al ribasso sulle e-car. Il gruppo di Elon Musk ha annunciato ieri una riduzione dei listini dei modelli venduti nel Paese asiatico di circa 2.000 dollari. La Model 3 rinnovata è così scesa a 231.900 yuan dai 245.900 yuan precedenti, tornando al prezzo di lancio speciale. La Model Y è invece scontata a 249.900 yuan, ovvero il livello più basso degli ultimi cinque anni. La reazione sul mercato è stata immediata. Li Auto ha risposto annunciando oggi sconti e ribassi di circa il 6-7% su tutta la sua gamma. La guerra dei prezzi dei veicoli elettrici in Cina è in realtà in corso da tempo. Tesla ha avviato i primi tagli già alla fine del 2002, ma la corsa ai ribassi si è intensificata lo scorso anno con il coinvolgimento anche del leader del mercato Byd che ha scontato alcune delle sue auto più popolari, inclusa la Seagull berlina a meno di 10.000 dollari. Nel mente Musk sembrerebbe che voglia puntare sui «robotaxi», veicoli in grado di guidarsi da soli che nel 2019 aveva promesso sarebbero stati disponibili «entro un anno». Domani Tesla renderà noti i risultati del primo trimestre e le previsioni non sono positive. Le stime indicano un crollo del 40% dell'utile operativo legato al primo calo dei ricavi in quattro anni. Secondo i calcoli di Bloomberg, in Cina la quota di mercato di Tesla è scesa nel quarto trimestre 2023 al 6,7% dal 10,5% dei primi tre mesi dello stesso anno. La casa automobilistica ha recentemente ridotto i programmi di produzione nella sua fabbrica di Shanghai. Ne parliamo con Alessandro Plateroti - nuovo Direttore di NewsMondo.itFederalberghi, per i ponti di primavera 13,9 milioni in viaggioI ponti di primavera si rivelano un'occasione irresistibile per pianificare una vacanza, anche senza il bisogno di cercare luoghi esotici, ma piuttosto prediligendo mete di prossimità, dando priorità all'esigenza di relax, di fare belle passeggiate, godersi il mare, la montagna e località particolarmente ricche dal punto di vista artistico: è questo lo spirito che ha guidato 13,9 milioni di italiani a mettersi in viaggio tra il 25 aprile ed il primo maggio, rispettivamente Anniversario della Liberazione e Festa dei Lavoratori. Sono le stime di Federalberghi. A fare la lunga, ovvero ad utilizzare entrambe le festività, sono nello specifico 4,1 milioni di concittadini; 4,6 milioni coloro che partono solo per il 25 aprile e 5,2 milioni invece i viaggiatori in marcia per il primo maggio. Senza dubbio il calendario di quest'anno, che fa cadere di giovedì la festa della Liberazione e di mercoledì quella dei lavoratori, ha giocato un ruolo importante nella programmazione generale. "Ancora una volta osserviamo che la maggior parte di coloro che hanno pianificato una vacanza, ha scelto di farlo restando in Italia. Solo una minima parte del campione analizzato ha deciso di recarsi in un paese estero", commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, in merito ai risultati dell'indagine realizzata da Tecnè per la federazione degli albergatori. "L'orientamento generale dei nostri concittadini di rimanere a casa, per così dire - aggiunge Bocca - rappresenta un fenomeno che si ripete da tempo, il che dà un forte impulso al nostro comparto. Mi sembra importante sottolineare inoltre l'affezione che gli italiani mostrano per le nostre strutture: per ciò che riguarda il soggiorno, l'albergo è in pole position per la maggioranza dei viaggiatori".Ne parliamo con Bernabo' Bocca, presidente Federalberghi.
ROMA (ITALPRESS) - Via libera del Consiglio dei ministri al Documento di economia e finanza. Nel Def il Pil per il 2024 è stato stimato all'1%, il deficit al 4,3% e il debito al 137,8%. L'andamento del debito, come fa rilevare il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti, è pesantemente condizionato dal pagamento dei crediti del superbonus nei prossimi anni. Le previsioni per la crescita economica sono viste al ribasso rispetto alla Nadef./gtr
A cura di Daniele Biacchessi Dal prossimo 9 aprile, il Governo guidato da Giorgia Meloni sarà impegnato nelle previsioni contenute nel nuovo Def, il documento economico e finanziario, cioè la carta d'identità delle politiche economiche italiane del 2024 e 2025. Ci saranno una limatura nelle prospettive di crescita, una linea di crescita che non si allontana da quella già tracciata dalla Nadef, e una più generale incognita sull'impatto del Superbonus sui conti pubblici. Proprio dal debito giungono i problemi più importanti che il ministro Giorgetti e i tecnici del suo dicastero dovranno affrontare, senza incorrere ad una manovra aggiuntiva. Il Governo è alla caccia di almeno 20 miliardi, se non di più, indispensabili alla manovra di autunno per replicare tagli al cuneo fiscale, Irpef a tre aliquote, deduzione per le assunzioni delle imprese, riduzione contributiva extra per le madri con tre figli a carico, rifinanziamento del sistema sanitario, di quello pensionistico, e molto altro ancora. La strada classica, il maggior deficit per coprire le nuove misure sul piano finanziario, è strettissima, se non un'impresa quasi impossibile. L'ordine di scuderia è di non gonfiare ulteriormente il debito su cui grava il Superbonus che peserà, stando agli ultimi dati aggiornati, per 40 miliardi nel periodo 2024-2026, ovvero almeno 16 miliardi in più dei 24 previsti finora. In particolare, le previsioni indicano un deficit sotto il 4,5%, pil a 1% nel 2024 e 1,2% nel 2025. Per raggiungere questi obiettivi ambiziosi, il Governo spinge sulla spinta agli investimenti attesa nel Pnrr. Più controversa sarà invece la dinamica dei consumi interni che possono beneficiare della frenata dell'inflazione, ma soffrono per un livello di prezzi più alto, come dimostrato dagli ultimi dati Istat. Non sarà facile conciliare la ricerca del consenso politico con i dati reali della nostra economia. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
A cura di Daniele Biacchessi Dal prossimo 9 aprile, il Governo guidato da Giorgia Meloni sarà impegnato nelle previsioni contenute nel nuovo Def, il documento economico e finanziario, cioè la carta d'identità delle politiche economiche italiane del 2024 e 2025. Ci saranno una limatura nelle prospettive di crescita, una linea di crescita che non si allontana da quella già tracciata dalla Nadef, e una più generale incognita sull'impatto del Superbonus sui conti pubblici. Proprio dal debito giungono i problemi più importanti che il ministro Giorgetti e i tecnici del suo dicastero dovranno affrontare, senza incorrere ad una manovra aggiuntiva. Il Governo è alla caccia di almeno 20 miliardi, se non di più, indispensabili alla manovra di autunno per replicare tagli al cuneo fiscale, Irpef a tre aliquote, deduzione per le assunzioni delle imprese, riduzione contributiva extra per le madri con tre figli a carico, rifinanziamento del sistema sanitario, di quello pensionistico, e molto altro ancora. La strada classica, il maggior deficit per coprire le nuove misure sul piano finanziario, è strettissima, se non un'impresa quasi impossibile. L'ordine di scuderia è di non gonfiare ulteriormente il debito su cui grava il Superbonus che peserà, stando agli ultimi dati aggiornati, per 40 miliardi nel periodo 2024-2026, ovvero almeno 16 miliardi in più dei 24 previsti finora. In particolare, le previsioni indicano un deficit sotto il 4,5%, pil a 1% nel 2024 e 1,2% nel 2025. Per raggiungere questi obiettivi ambiziosi, il Governo spinge sulla spinta agli investimenti attesa nel Pnrr. Più controversa sarà invece la dinamica dei consumi interni che possono beneficiare della frenata dell'inflazione, ma soffrono per un livello di prezzi più alto, come dimostrato dagli ultimi dati Istat. Non sarà facile conciliare la ricerca del consenso politico con i dati reali della nostra economia. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
Dati in chiaroscuro per l'Italia, rivalutato il Pil ma cala l'occupazione e sale il deficitL'Istat diffonde oggi molti dati importanti sull'economia italiana.Nel 2023 si è registrata una crescita dello 0,9% (la stima diffusa il 30 gennaio scorso in base alle rilevazioni trimestrali indicava invece un aumento del Pil dello 0,7%). Il dato è superiore alle previsioni della Nadef che fissavano la crescita del Pil 2023 allo 0,8%. Nel 2023 il rapporto deficit-Pil si è attestato al 7,2%, a fronte dell 8,6% nel 2022. Le previsioni della Nadef erano di un deficit al 5,3% del Pil. Nel 2023 il debito pubblico è sceso al 137,3% del Pil dal 140,5% del 2022. Per quanto riguarda l'occupazione: gli occupati a gennaio 2024 calano rispetto a dicembre 2023 e aumentano su base tendenziale. L'Istat indica una riduzione di 34mila unità (-0,1%) su dicembre e una crescita di 362mila unità (+1,6%) su gennaio 2023. Per quanto riguarda l'inflazione: a febbraio, secondo le stime preliminari Istat, l'inflazione su base annua resta ferma. L'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, è aumentato dello 0,1% su base mensile e dello 0,8% su base annua (come nel mese precedente). Commentiamo questi dati con Carlo Cottarelli, Direttore del Programma per l'educazione nelle Scienze Economiche e Sociali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Cresce la protesta tra gli agricoltori in Italia. Centinaia di trattori invadono le strade di mezza Italia. Dalla Lombardia alla Sardegna, lo stato di agitazione sale. Gli agricoltori italiani protestano contro l'aumento del prezzo del gasolio e l'enorme divario tra il loro ricavo dalla vendita dei prodotti e il prezzo a cui gli stessi arrivano sul mercato. E ieri c è stato anche un morto: un uomo di 56 anni colto da malore mentre era in fila in auto sulla strada statale 106 nel catanzarese, bloccata dalla protesta degli agricoltori che va avanti ormai da 8 giorni. L'uomo, che era in compagnia della figlia, è deceduto nonostante l'arrivo dell'elisoccorso, giunto sul posto, tra Botricello e Cropani Marina, con un'equipe sanitaria. Mentre attorno a Parigi gli agricoltori hanno bloccato due autostrade e in Belgio la categoria minaccia il blocco totale di Bruxelles, in Italia le proteste del coordinamento nazionale Riscatto agricolo contro le politiche dell'Unione Europea nel settore hanno oggi riguardato diverse aree del Paese, con momenti di tensione ieri - al casello di Orte sull'A1. Una protesta che tocca diverse Nazioni europee: i cortei si sono mossi e si stanno muovendo in Germania, Austria e soprattutto Francia e Belgio. La Commissione europea presenterà giovedì una proposta per una nuova deroga alle norme Ue rivolte agli agricoltori sulle quote minime di terreno da mantenere a riposo per avere accesso agli aiuti della Politica agricola comune (Pac). Lo ha annunciato un portavoce dell'esecutivo Ue. Sulla base della minaccia percepita per la sicurezza alimentare a causa della guerra in Ucraina, ricorda il portavoce, Bruxelles aveva già introdotto una deroga ai requisiti (in gergo, Bcaa 8) sui terreni a seminativo da lasciare a riposo. Ora, con le proteste degli agricoltori che montano in tutta Europa, una nuova deroga è all'esame. Ne parliamo con Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti.Nel 2023 il Pil italiano cresciuto dello 0,7%, quello dell Eurozona 0,5%Nel 2023 il Pil italiano è aumentato dello 0,7% rispetto al 2022, chiuso a +3,7%. Lo rende noto l Istat. La stima del governo contenuta nella Nadef indicava per lo scorso anno una crescita dello 0,8% ma, dopo lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas, il ministro dell Economia Giancarlo Giorgetti ha evidenziato il rischio di un rallentamento dell economia e quindi di una revisione al ribasso delle previsioni. L'Istat ha reso noto che nel quarto trimestre 2023 il Pil italiano (corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato) è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente (in leggera accelerazione rispetto al +0,1% dei mesi luglio-settembre) e dello 0,5% in termini tendenziali. L istituto precisa che il quarto trimestre del 2023 ha avuto tre giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al quarto trimestre 2022. La variazione del Pil italiano acquisita per il 2024 è pari a +0,1%. Lo calcola l Istat in base alle stime provvisorie sul quarto trimestre 2023. La variazione acquisita è quella che si otterrebbe se nei quattro trimestri 2024 la crescita economica rimanesse pari a zero. Per quanto riguarda il Pil italiano, oggi si è pronunciato anche AreaStudi Legacoop in collaborazione con Prometeia che nel proprio rapporto ha scritto: "Nel 2024 il Pil rallenta a +0,4%, anche per la debolezza dei consumi delle famiglie. L'inflazione si ridurrà a +2,5% purché non si estenda il conflitto in Medio Oriente. L'attuazione del Pnrr trainerà gli investimenti pubblici in costruzioni, ma senza riuscire a compensare gli effetti dello stop al Superbonus. E la transizione demografica produrrà, fino al 2030, un saldo negativo di 100mila persone all'anno tra uscite e entrate nel mercato del lavoro". Approfondiamo il tema con Stefania Tomasini, Senior Partner Prometeia.A che punto è il nuovo Pnrr?Domani arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri un nuovo decreto sul Pnrr, che dopo l'approvazione di Bruxelles vale 194 miliardi in totale. Come scrive oggi il Sole ci sarà un pacchetto di norme pro-attuazione degli investimenti che puntano a rendere strutturali le anticipazioni al 30%, allargano le semplificazioni sperimentate nell edilizia scolastica, definiscono il sistema di incentivi, economici e non, per premiare gli uffici giudiziari che accelerano nello smaltimento dell arretrato e sostenere quelli più in affanno, permettono anche nelle misure sullo sport l utilizzo più libero dei ribassi d asta e il conferimento dei poteri commissariali ai sindaci. Ma l'architettura del testo è complessa, e vanno ancora sciolti molti nodi. Intanto proprio su questa vaghezza e sulla mancanza di documenti ufficiali spinge la fonazione indipendente Openpolis, secondo la quale: "Lo scorso dicembre le istituzioni europee hanno approvato la versione rivista del Pnrr italiano. Tuttavia a oggi il governo non ha condiviso informazioni complete a riguardo. Su Italia domani è stato pubblicato un dataset su milestone e target ma, oltre a non includere (senza spiegazioni) le scadenze di rilevanza italiana, non contiene dati completi sulle misure. In particolare non conosciamo l'importo e il contenuto dettagliato delle riforme e degli investimenti, nuovi o modificati che siano, inclusi quelli della nuova missione dedicata all'energia, il Repower Eu". Se si prendesse in considerazione l'ultimo documento ufficiale, pubblicato a dicembre dal Ufficio parlamentare di bilancio, la percentuale di attuazione del piano si fermerebbe al 7,4% dei fondi che dovevano essere spesi nel 2023. A far ben sperare sono però le analisi indipendenti che sono andate a cercare i singoli bandi per quantificare il reale stato di avanzamento. Come ha fatto per esempio l'Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano, secondo il quale l'Italia ha raggiunto il 53% degli obiettivi di digitalizzazione del Pnrr. L'Italia infatti avrebbe già realizzato il 53% delle milestone e dei target concordati con l'Europa (151 dei 290 previsti) e a oggi siamo il Paese con maggiori risultati raggiunti nella trasformazione digitale nell'ambito del Pnrr. Ma ora la partita si fa seria, con molti nuovi target da raggiungere. Ne parliamo con Luca Dal Poggetto, Analista di Openpolis esperto di Pnrr, e con il Luca Gastaldi, Direttore dell'Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano.
La crescita del Pil dell'Italia dovrebbe rallentare. Il Pil dovrebbe aumentare dello 0,7% sia nel 2023 sia nel 2024 prima di una lieve ripresa dell'1,2% nel 2025: è quanto emerge dalle Prospettive economiche dell'Ocse presentate oggi a Parigi. Un dato che, come avevano già evidenziato altre istituzioni in questi mesi, rimane molto al di sotto dell'1,2% per il 2024 scritto nella Nadef dal governo. Sul rallentamento dell'Italia incide anche la recessione tedesca, la Germania dovrebbe chiudere il 2023 con un -0,3%, con effetti molto pesanti soprattutto nelle regioni del Nord. Ad esempio se a livello nazionale Berlino vale il 12,4% del nostro export, nella provincia di Brescia si arriva oltre il 20%, addirittura quasi ad un quarto delle vendite estere nell area vasta dei metalli, architrave della manifattura locale. Acciaierie e fonderie, componentisti e subfornitori che sul mercato tedesco sviluppano 4,4 miliardi di vendite, record tra tutti i territori che nel 2023 non verrà avvicinato neppure da lontano. Nel secondo trimestre, le vendite manifatturiere verso la Germania sono crollate del 18%, calo di oltre 200 milioni. La discesa dei listini per il rientro dello shock energetico ha un peso ma a ciò si aggiunge una frenata anche nei volumi, minori acquisti da parte di una manifattura tedesca ampiamente al di sotto dei valori pre-Covid. Tanto nell industria che nelle costruzioni, frenata quest ultima che ha ricadute negative ad ampio raggio. Se su base nazionale nell area dei metalli il calo è di 1,5 miliardi, Brescia da sola perde 260 milioni. Questi timori sono stati registrati da un analisi di Confindustria Brescia tra 150 aziende, oltre nove miliardi di ricavi. A crescere è solo il 7%, mentre nel 52% dei casi si segnalano volumi invariati e il 41% indica invece una frenata dell export verso Berlino. E per quasi due imprese su dieci si tratta di un calo di oltre il 20%, con gli esiti peggiori tra chimica, gomma-plastica e soprattutto metalli e metallurgia. Approfondiamo il tema con Luca Paolazzi, advisor di Ceresio Investors, presidente e direttore scientifico della Fondazione Nord Est.Dl energia, dall'addio al mercato tutelato ai rigassificatoriIl Cdm l'altro giorno ha approvato il decreto energia, che promuove il ricorso alle fonti rinnovabili e il sostegno alle imprese energivore. Non verrà prorogato, invece, il mercato tutelato per elettricità e gas. Le tariffe in bolletta fissate dallo Stato e non dalla concorrenza, infatti, finiranno come previsto dalla legge: il 10 gennaio 2024 per il gas e l'1 aprile per l'elettricità. Nel Decreto legge Energia, approvato dal Consiglio dei ministri, non c'è traccia del rinvio di cui si era parlato negli scorsi mesi. Questo siginifica che circa 5 milioni di famiglie su un totale di 9,5 milioni di famiglie e partite Iva dovranno sottoscrivere entro la metà dell anno prossimo un nuovo contratto sia per la fornitura di metano sia per l elettricità. Il Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica Pichetto Fratin ha fatto sapere che istituirà un tavolo per studiare modalità di passaggio "morbide" e non traumatiche per le famiglie. "Il 10 gennaio ci sono le gare. Faremo delle valutazioni rispetto ai clienti vulnerabili, pensando per loro a una metodologia diversa. Con Arera stiamo definendo le modalità di attuazione", aveva già anticipato il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin sul futuro. I clienti interessati dal passaggio hanno già ricevuto o riceveranno a breve dai rispettivi venditori una lettera in cui sono illustrate le possibili offerte, oltre ad alcuni chiarimenti sulle prossime scadenze. Come ricorda il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, Il decreto energia approva anche: una norma per considerare di pubblica utilità, indifferibili e urgenti, le opere per la costruzione e l esercizio di terminali di rigassificazione di gas naturale liquido on-shore, nonché le infrastrutture connesse: una norma importante per impianti come Porto Empedocle e Gioia Tauro". Quest'ultimo, nello specifico, è stato progettato da Sorgenia e Iren. L opera può dare un contributo di 12 ai 16 miliardi di metri cubi annui di importazione di gas, pari a quasi al 50% del totale dell importazione che un anno fa avevamo dalla Russia. Torniamo a parlarne con Luca Dal Fabbro, Presidente del Gruppo Iren.Viaggio nei consumi. Percassi Retail gestisce Nike e Starbucks. Commercio al dettaglio in calo a settembre, ne risente maggiormente l'acquisto onlineTorna il nostro appuntamento con Viaggio nei consumi, fra il maggio e il luglio della scorsa stagione abbiamo infatti fatto una serie di interviste ai principali attori del largo consumo come Conad, McDonald's, Ovs, Yamamay, Piquadro, Triboo.. etc. Riprendiamo il percorso di Viaggio nei Consumi con uno dei più grandi marchi per la gestione e sviluppo delle reti commerciali e del retail dei più importanti brand. Percassi Retail gestisce in Italia e all'Estero brand come Nike, Lego, Victoria's Secret, Saint Lauren, Gucci e Starbucks. Proprio di Starbucks è licenziatario unico e gestisce i 31 negozi presenti in Italia. Percassi Retail ha un fatturato (anno '22) di 376milioni di euro, di cui 261 in Italia e 115 milioni all'estero. Presenza in 6 Paesi: Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro. 181 store, di cui 132 in Italia e 49 negli altri Paesi (Francia, Spagna, portogallo, Grecia, Cipro). 2.900 dipendenti di cui 2.100 in Italia. Sono tuttavia di ieri i non entusiasmanti dati Istat sul commercio. Le vendite al dettaglio in Italia a settembre sono in calo, scendono dello 0,3% in valore rispetto al mese precedente e la flessione raddoppia allo 0,6% in volume, secondo i dati Istat. Approfondiamo il tema con Matteo Morandi, Amministratore Delegato di Percassi Retail e di Starbucks Italia.
Si intravede un certo ottimismo nelle previsioni economiche della Commissione europea, pubblicate oggi, mercoledì 15 novembre. Dopo avere preso atto del rallentamento degli ultimi mesi, l'esecutivo comunitario si aspetta un rimbalzo dell'attività economica nel corso del 2024, tensioni internazionali permettendo. Insieme alla Germania e alla Finlandia, l'Italia è tra i paesi dell'unione monetaria che rischiano di registrare la ripresa più modesta l'anno prossimo, "solo" il +0,8% (media +1,2%), rispetto al +1,2% previsto dal governo nella Nadef. La crescita della zona euro sarà dello 0,6% nel 2023, in calo di 0,2 punti percentuali rispetto alle stime di settembre. Nel 2024, l'economia potrebbe espandersi del doppio, ossia dell 1,2%. L'anno successivo la ripresa dovrebbe rafforzarsi ulteriormente, con una crescita economica dell'1,6%. Sul versante dell inflazione, la Commissione europea prevede che i prezzi al consumo aumentino in media annua del 5,6% nel 2023, del 3,2% nel 2024 e del 2,2% nel 2025. Sul fronte italiano, l'analisi è molto fattuale. Il paese seguirà la dinamica dei suoi partner, anche se con risultati leggermente più modesti. Nel 2023 la crescita sarà dello 0,7%, mentre nel 2024 potrebbe attestarsi allo 0,9% e salire fino all 1,2% l'anno successivo. Insieme alla Germania (0,8%) e alla Finlandia (0,8%) l'Italia è il paese che rischia di crescere di meno nel 2024. Le economie più dinamiche sono quelle maltese e irlandese (4,0% e 3,0% rispettivamente), mentre la Francia crescerebbe dell'1,2%. Ne parliamo con Mario Deaglio, docente Economia Internazionale Università di Torino.Federmanager, necessario investire di più in formazione e istruzione per vincere le sfide del futuroOggi si è tenuta a Roma l'Assemblea annuale di Federmanager 2023, A gran voce. Federmanager, con circa 180 mila dirigenti, quadri apicali, alte professionalità, in servizio e in pensione, è l'Associazione maggiormente rappresentativa nel mondo del management, di cui cura gli aspetti contrattuali, istituzionali, sociali, professionali e culturali. Durante l'assemblea, il presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla ha chiesto al governo il coraggio per fare le riforme che servono: "Di fronte a un Paese che non cresce, il cui Pil quest'anno racimola lo zero virgola, possiamo sperare almeno di avere un Governo che duri e che abbia il coraggio di fare le riforme che servono. Attenzione: la perdita di senso genera perdita di consenso. E noi dobbiamo fare azioni sensate. Non possiamo permetterci, in particolare, di fare altro debito. Specialmente noi, che ne portiamo il fardello da più di mezzo secolo". A tal proposito, ha spiegato Cuzzilla è necessario "invertire il trend di investimenti pubblici aumentando quel 4,1% del Pil che destiniamo al sistema dell'istruzione e che è sotto la media europea, responsabile, tra le altre cose, di un tasso di abbandono scolastico che nel Mezzogiorno sfiora il 15%". Al primo gennaio di quest'anno 6 milioni di italiani hanno lasciato l'Italia, un fenomeno in aumento del 2,2% rispetto al 2022. In media, ogni 100 giovani, 10 decidono di andarsene. Strettamente correlato - ha ricordato Cuzzilla - c'è il paradosso dello skill mismatch. Le imprese determinate ad assumere non trovano sul mercato le competenze che cercano, nonostante gli oltre 500mila posti di lavoro in più registrati quest'anno. Il mismatch avviene a ogni livello: 1 posto su 2 è vacante e in prevalenza riguarda figure tecnico-ingegneristiche e operai specializzati. Le cause prevalenti sono la mancanza di candidati e la preparazione inadeguata. Per i manager, lo stesso: 1 impresa su 2 fa fatica a trovare profili manageriali e, in tema di competenze, oltre il 75% dichiara di avere difficoltà a individuare le caratteristiche manageriali che valuta necessarie a gestire un processo, un area o un cambiamento, come ha rilevato l'Osservatorio 4.Manager. La presidente del Consiglio ha spiegato che il governo ha stanziato nella legge di bilancio "1,8 miliardi di euro per il credito d'imposta alle imprese che investono nella nuova Zona economica speciale unica, una nuova opportunità per tutto il sistema imprenditoriale italiano. Perché più cresce il Sud e più cresce e diventa competitiva l'Italia nel suo complesso". Mentre Urso ha promesso che per quanto riguarda la transizione 5.0 "pensiamo di destinare 12 miliardi nei prossimi due anni, 2024-2025, prima, quindi, della rendicontazione del Pnrr, che va fatta entro giugno 2026. Due anni decisivi - dice ancora Urso - nei quali presteremo il massimo sforzo per sostenere il nostro sistema produttivo nell'ammodernamento tecnologico". Approfondiamo il tema con Stefano Cuzzila, presidente di Federmanager.Industria del cemento a rischio: +30% di importazioni da paesi extra UeSi è tenuto oggi l'evento organizzato da Federbeton Confindustria in occasione di ME MADE Expo 2023 a Milano dal titolo "L'eccellenza del Made in Italy per costruzioni sempre più sicure e sostenibili". Il settore delle costruzioni vive un momento di grande fermento ma la sfida per la decarbonizzazione e l'aumento delle importazioni rischiano di mettere a dura prova un settore fondamentale per lo sviluppo socio-economico del Paese. Il comparto del cemento ha avviato un percorso di decarbonizzazione con investimenti previsti di 4,2 miliardi di euro a cui si aggiungono extra-costi operativi di circa 1,4 miliardi annui. La strategia, che mira a raggiungere la neutralità carbonica al 2050, prevede l'attivazione di diverse leve. Tra queste, il ricorso ai combustibili secondari, lo sviluppo di tecnologie per la carbon capture, l'impiego di fonti di energie rinnovabili. A due anni di distanza dal lancio ufficiale della propria strategia di decarbonizzazione, i risultati sono modesti ma incoraggianti: dal 2019 (anno di riferimento per la definizione delle azioni della strategia), nonostante gli ostacoli burocratici e culturali che ancora permangono, le aziende del settore hanno aumentato la quota di combustibili alternativi (CSS) dal 20% al 22,5%, riducendo di conseguenza l'impiego di combustibili fossili. Tuttavia, l'industria italiana del cemento rischia una contrazione a causa dell'aumento delle importazioni da Paesi extra-EU che, non condividendo gli stessi obiettivi di decarbonizzazione delle aziende europee e non investendo allo stesso modo in sostenibilità, hanno costi di produzione inferiori. Il prezzo del cemento prodotto nei Paesi extra-EU che si affacciano sul Mediterraneo può arrivare a essere inferiore rispetto a quello Made in Italy anche del 30%. Questo, per un paese con 8.000 chilometri di coste come l'Italia, si traduce in un aumento esponenziale delle importazioni, cresciute del 30% nei primi 7 mesi del 2023 e più che triplicato negli ultimi 3 anni, con un conseguente aumento delle emissioni di CO2 del 23%. Ne parliamo con Roberto Callieri, Presidente Federbeton.
La #Nadef presentata il 30 settembre dal #governomeloni è scritta sull'acqua di un mare in tempesta. Le cifre sono costruite ad arte con l'intento di strappare alla Commissione UE un assenso allo sfascio dei conti pubblici grazie ad una risibile previsione di mantenere il rapporto debito/Pil più o meno costante. Ma le ipotesi su cui è costruito l'impianto della manovra sono irrealistiche, dal tasso di crescita al gettito da privatizzazioni. E il favoloso PNRR in pratica non produce alcun beneficio in termini di produttività e crescita.
Giovani emigrati all'estero
Giornata di cali per le principali borse europee. Si chiude però una settimana positiva per Piazza Affari che negli ultimi 5 giorni ha guadagnato oltre il 5%. Puntata a cura di Gualtiero Lugli Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Mercati in attesa inflazione Usa; Birken-flop; Mediobanca, partita sempre più calda; Spread sotto i 200, Fitch richiama l'Italia sulla Nadef; Auto Usa, sciopero si allarga. Puntata a cura di Elisa Piazza - Class Cnbc Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
L'Aula della Camera ha approvato la risoluzione presentata dalla maggioranza allo scostamento di bilancio e la risoluzione di maggioranza sulla nota di aggiornamento del Def . L'architettura della legge di bilancio poggerà quindi sui quattro pilastri rappresentati da taglio al cuneo fiscale, accorpamento dei primi due scaglioni Irpef, pacchetto famiglia e rinnovi dei contratti pubblici a partire dalla sanità. Ma sarà puntellata anche da tagli di spesa «difficili da digerire» per molti, ministri compresi, ma indispensabili a far quadrare i conti. Perché «un ferreo controllo dell'andamento della spesa diventerà un principio non più eludibile», scandisce il ministro dell'Economia Giorgetti nell'audizione di ieri sulla NaDef. Ne parliamo con il Prof. Gustavo Piga, Docente politiche economiche università di Roma Tor Vergata, editorialista Sole 24 Ore.Altro terremoto proveniente dalla Cina?Tonfo di Country Garden alla Borsa di Hong Kong: il colosso immobiliare cinese ha avvertito che potrebbe non riuscire a rimborsare il debito. Il titolo Country Garden ha chiuso ieri la seduta in calo del 10,7% e oggi chiude con un rimbalzo del +4%. Da inizio anno la quotazione ha perso quasi il 70%. Li Changjiang ha rassegnato le dimissioni da presidente, direttore esecutivo e rappresentante autorizzato di Country Garden Services. Facciamo il punto con Alessandro Plateroti, Direttore di NewsMondo.itC'è il rischio di una nuova crisi energetica?Il gas si conferma l epicentro delle tensioni sui mercati energetici. Nonostante oggi abbia rintracciatom intorno ai 46 euro al MWh, i prezzi in Europa continuano a correre, in rialzo di oltre il 20% nelle due sedute precedenti al Ttf e vicino alla soglia psicologica dei 50 euro per Megawattora. Un impennata ancora più significativa se confrontata con la performance del petrolio.Per questa ragione diverse categorie sono tornate a chiedere aiuti in ambito energetico. Ne parliamo con Davide Tabarelli, presidente Nomisma Energia.
Mercati, pesa più la Fed che la guerra; Gas ancora sotto pressione; LVMH, crescita rallenta; Birkenstock sbarca a Wall Street; Nadef al voto, Governo più ottimista del FMI. Puntata a cura di Elisa Piazza - Class Cnbc Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Secondo uno studio di Coldiretti Giovani Impresa solo utilizzando i tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole sarebbe possibile recuperare una superficie utile di 155 milioni di metri quadri di pannelli con la produzione di 28.400Gwh di energia solare, pari al consumo energetico complessivo annuo di una regione come il Veneto. Non a caso già migliaia gli agricoltori stanno partecipando al secondo bando sull'agrisolare attivato nell'ambito del Pnrr e fortemente voluto da Coldiretti, con un vero e proprio boom di domande. Ne parliamo con Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti (nella foto con Sebastiano Barisoni).Al via il Futura Expo. Il siderurgico fra sostenibilità e transizione energeticaAd agosto 2023 si stima che l'indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti dello 0,2% rispetto a luglio. Lo rileva l'Istat sottolineando che al netto degli effetti di calendario, ad agosto 2023 l'indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 4,2% . Nella media del periodo giugno-agosto il livello della produzione aumenta dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti. La sfida del settore siderurgico è quella di produrre nel modo più sostenibile possibile, abbattendo i consumi e le emissioni. Ne parliamo con Emanuele Morandi, Presidente Siderweb Società Benefit e Giuseppe Pasini, Presidente di Feralpi Group.Giorgetti: "il rallentamento dell economia globale coinvolge l Italia". Va riscritta la Nadef?«Il rallentamento dell'economia globale coinvolge l'Italia» e «la crisi Mediorientale aggiunge instabilità». Lo dice il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso dell'audizione in Parlamento sulla Nadef. «La prospettiva - spiega il ministro - è che già nella seconda parte dell anno sia possibile riprendere con gradualità un percorso di crescita, anche se resta da valutare l'impatto dei piu recenti avvenimenti». Facciamo il punto con Gianni Trovati, giornalista del Sole 24 Ore.
A cura di Daniele Biacchessi Quanto pesano la guerra a Gaza, il conflitto tra Russia e Ucraina, la più generale incertezza geopolitica globale, sulla nostra crescita economica? Molto, secondo Bankitalia, ascoltata in Parlamento un'audizione sulla manovra economica e sui conti del Nadef, la nota del Documento economico e finanziario del Governo. Cosa dice Bankitalia? I rischi che gravano sull'attività economica sono elevati e orientati al ribasso. Le tensioni geopolitiche - legate al conflitto in Ucraina e agli attentati in Israele generano forte incertezza. Le prospettive di crescita potrebbero risentire anche dell'indebolimento dell'economia cinese e, nell'area dell'euro, di una trasmissione particolarmente intensa della stretta monetaria, con un ulteriore irrigidimento delle condizioni di offerta del credito. Insomma, si tratta di una previsione nefasta che smorza i toni ottimistici dell'esecutivo. Secondo la banca centrale italiana, l'elevato rapporto tra il debito pubblico e il Pil è un serio elemento di vulnerabilità: riduce gli spazi di bilancio per fare fronte a possibili futuri shock avversi; espone il Paese al rischio di tensioni sui mercati finanziari; aumenta il costo del debito per lo Stato, e in ultima analisi per le famiglie e le imprese. E allora che fare? Lo spiega l'Istat sempre in Parlamento, quando avverte che gli indicatori congiunturali più recenti suggeriscono per i prossimi mesi il permanere della fase di debolezza dell'economia italiana. Vuol dire che, nella compilazione dei vari capitoli che formano la manovra, bisognerebbe essere prudenti, mettendo da parte le troppe promesse elettorali, per applicare una necessaria realpolitik. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm
I mercati non temono l'escalation, rally Treasury; Arretra il petrolio, impennata del gas; Fmi pronto a tagliare crescita globale; Nadef, Giorgetti in audizione; Cina, Country Garden a rischio default. Puntata a cura di Elisa Piazza - Class Cnbc Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
A cura di Daniele Biacchessi Quanto pesano la guerra a Gaza, il conflitto tra Russia e Ucraina, la più generale incertezza geopolitica globale, sulla nostra crescita economica? Molto, secondo Bankitalia, ascoltata in Parlamento un'audizione sulla manovra economica e sui conti del Nadef, la nota del Documento economico e finanziario del Governo. Cosa dice Bankitalia? I rischi che gravano sull'attività economica sono elevati e orientati al ribasso. Le tensioni geopolitiche - legate al conflitto in Ucraina e agli attentati in Israele generano forte incertezza. Le prospettive di crescita potrebbero risentire anche dell'indebolimento dell'economia cinese e, nell'area dell'euro, di una trasmissione particolarmente intensa della stretta monetaria, con un ulteriore irrigidimento delle condizioni di offerta del credito. Insomma, si tratta di una previsione nefasta che smorza i toni ottimistici dell'esecutivo. Secondo la banca centrale italiana, l'elevato rapporto tra il debito pubblico e il Pil è un serio elemento di vulnerabilità: riduce gli spazi di bilancio per fare fronte a possibili futuri shock avversi; espone il Paese al rischio di tensioni sui mercati finanziari; aumenta il costo del debito per lo Stato, e in ultima analisi per le famiglie e le imprese. E allora che fare? Lo spiega l'Istat sempre in Parlamento, quando avverte che gli indicatori congiunturali più recenti suggeriscono per i prossimi mesi il permanere della fase di debolezza dell'economia italiana. Vuol dire che, nella compilazione dei vari capitoli che formano la manovra, bisognerebbe essere prudenti, mettendo da parte le troppe promesse elettorali, per applicare una necessaria realpolitik. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm
Dal lavoro alle pensioni, gli effetti devastanti dell'inverno demograficoGiancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia e delle Finanze, intervenendo l'altro giorno a 'Sky 20 anni', spiegava che "il tema della natalità" è un tema importante "perché con questi tassi di fertilità del paese il sistema pensionistico non regge". Un dato fotografato bene oggi da Marco Rogari oggi in apertura del Sole 24 Ore, nella quale riporta le stime tutt'altro che ottimistiche scritte nel governo nella Nadef. Il conto della spesa pensionistica tra la fine del 2022 e il 2026 si presenta salato: oltre 64 miliardi in più in soli quattro anni. Con tanto di impennata di più di 23 miliardi il prossimo anno, dovuta in gran parte all effetto indicizzazione. Dallo scenario di medio-lungo periodo, che è stato tratteggiato dalla Ragioneria generale dello Stato, emerge che «Dal 2030 il rapporto tra spesa e Pil riprende ad aumentare fino a raggiungere il 17% nel 2042», sottolineano i tecnici del Mef. Che evidenziano anche come questa dinamica sia essenzialmente dovuta «all incremento del rapporto fra numero di pensioni e numero di occupati indotto dalla transizione demografica, solo parzialmente compensato dall innalzamento dei requisiti minimi di accesso al pensionamento». Una quota che rende la spesa pensionistica del tutto insostenibile. Gli effetti del calo demografico hanno effetti diretti inevitabilmente anche sul mondo del lavoro: nelle scorse settimane il vicepresidente di Federmeccanica, Diego Andreis, commentando la difficoltà delle aziende nel trovare lavoratori ha dichiarato: "Come può la seconda manifattura europea essere competitiva se il 70% delle aziende del settore chiave non riesce a trovare le competenze che servono? Occorre trovare soluzioni su larga scala. Se non riusciremo a vincere la sfida sulle competenze non saremo in grado di affrontare le altre difficilissime sfide che ci attendono, per un semplice motivo: non c'è partita se manca la squadra". La pensa allo stesso modo anche Gian Carlo Blanciardo, già presidente Istat: "Dal 1977 la popolazione italiana è sotto il livello del ricambio generazionale. Dobbiamo avere la consapevolezza che siamo in un'emergenza che riguarda tutti"."A parità di condizioni - prosegue l'esperto- il solo effetto demografico comporterà una perdita di 500miliardi di Pil nell'arco di una ventina d'anni". Ne parliamo con Francesco Bìllari, Rettore dell'Università Bocconi e professore di Demografia, esperto di migrazioni.
Il governo ha pubblicato la Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza, la “Nadef”, dove ha rivisto le previsioni sull'andamento nei prossimi anni dell'economia e della finanza pubblica. I partiti di opposizione hanno subito criticato il governo, accusandolo di aver tagliato le risorse destinate alla Servizio sanitario nazionale. Ma è vero che il governo sta tagliando i soldi alla sanità?In allegato alla Nadef è stata pubblicata anche la nuova “Relazione sull'economia sommersa e sull'evasione fiscale e contributiva”, un documento che riporta le stime sul gettito fiscale perso a causa dell'evasione. Particolare attenzione è stata riservata alla cosiddetta “flat tax”: che effetti ha avuto sull'evasione?Di evasione fiscale ha parlato in questi giorni anche Fratelli d'Italia sui social network. Peccato che la grafica pubblicata dal partito di Giorgia Meloni contraddice quello che ha più volte detto negli scorsi mesi la stessa presidente del Consiglio.Seguiteci sui nostri siti Pagella Politica e Facta sui nostri profili Facebook, Instagram, Twitter, Telegram e TikTok.Episodio scritto da Carlo Canepa e Davide Leo e prodotto da Jessica Mariana MasucciLink UtiliLa flat tax delle partite Iva ha ridotto l'evasione?Sul calo dell'evasione Fratelli d'Italia si prende meriti che non ha e contraddice MeloniDavvero il governo ha tagliato i fondi alla sanità?Perché il Superbonus ha un forte peso sulla Nadef e sulla legge di BilancioAudio Elly SchleinAudio Giorgia MeloniAudio Giorgia Meloni 2CREDIT BRANI“Right on target” di Lemonmusicstudio “Dust on the road” di lemonmusicstudioCREDIT FOTO: ANSA
In questa 59ma puntata, parleremo dei seguenti argomenti:Superbonus: Poste italiane riattiva la piattaforma;NADEF 2023: tutto quello che occorre sapere;Superbonus regionale: via libera all'acquisto dei crediti;Superbonus correzione della cessione del credito; euroclassi di reazione al fuoco e prodotti da costruzione;scala a chiocciola: è abuso se indicata solo nel grafico!
Un Nobel per la Medicina che premia l'innovazione radicale delle start-up. Oscar Giannino, Don Chisciotte, ne parla con Carlo Alberto Carnevale Maffé, Ronzinante, e Renato Cifarelli, Sancho Panza.Per supportarci potete farlo quiwww.donchisciottepodcast.itSee omnystudio.com/listener for privacy information.
Ad agosto 2023, rispetto al mese precedente, aumentano gli occupati, diminuiscono i disoccupati e gli inattivi restano sostanzialmente stabili. In particolare con riferimento a quel mese, dopo il calo registrato a luglio, l occupazione torna a crescere segnando +59mila unità (+0,3%) rispetto al mese precedente. Il clima di incertezza si vede soprattutto per la crescita dei dipendenti a termine (+1,3%, pari a +39 mila). I tempi indeterminati salvono di 10mila unità, e crescono anche gli autonomi (+10mila posizioni). Secondo l'Istat il tasso di occupazione sale al 61,5% (+0,1 punti). Rispetto ad agosto 2022, si registra un aumento di 523 mila unità (+2,3%), sulla spinta dei dipendenti permanenti (+3,7%, pari a +550 mila). Ad agosto, il tasso di disoccupazione totale scende al 7,3% (-0,2 punti sul mese precedente), quello giovanile al 22,0% (-0,1 punti). Il tasso di disoccupazione totale si attesta ai minimi da oltre 14 anni: bisogna tornare indietro a gennaio 2009 per ritrovare lo stesso livello. Mantenendosi però al di sotto della media dell'area euro: con un tasso di disoccupazione che scende al 6,4%, dal 6,5% di luglio. I dati positivi del mercato del lavoro potranno essere un paracadute per il Pil che, in questi ultimi trimestri, è visto in forte rallentamento? Oppure si sta raschiando il fondo lasciando diversi settori produttivi a secco di lavoratori? Ne parliamo con Francesco Seghezzi, direttore fondazione ADAPT, centro studi su lavoro e occupazione fondato da Marco Biagi.Prometeia taglia le stime sul Pil 2023 dell'Italia allo 0,7%Prometeia rivede al ribasso le stime sul Pil italiano di quest'anno, tagliando le previsioni di crescita dall'1,1% allo 0,7%, e ipotizza per il 2024 una crescita anemica, rappresentata da un aumento del prodotto interno lordo limitato allo 0,4%. "Gli indicatori congiunturali - si legge nel rapporto di previsione pubblicato venerdì scorso - portano a prevedere un terzo e quarto trimestre 2023 stagnante". Prometeia ritiene "possibile che la fiammata inflazionistica, combinata al rallentamento del Pil, possa esaurirsi senza una vera e propria recessione ma con una stagnazione quest'anno e una ripresa lenta nel prossimo" mentre "dal 2025, in assenza di shock significativi, l'economia italiana potrebbe tornare sui ritmi medi di crescita precrisi e con inflazione moderata". In questo senso sarà determinante "l'attuazione del Pnrr" che "consentirebbe di mantenere l'economia su un ritmo di crescita del Pil pro-capite positivo nonostante il venir meno dell'impulso della politica di bilancio, alle prese con l'obiettivo di riportare l'indebitamento sotto il 3% e il debito su un percorso obbligato di discesa". Le previsioni di Prometeia si discostano molto dalle stime scritte nella Nadef dal Governo. Nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza il il pil si ferma al +0,8% e il deficit sale al 5,3 per l'effetto del Superbonus. Nel 2024, la crescita del pil si attesterà al +1,2%, mentre il rapporto deficit/pil al 4,3%. Previsione che consentirebbe di tenere il deficit abbastanza sotto controllo. Ma se sul pil dovesse aver ragione Prometeia, il governo si troverebbe davanti a un bivio: aumentare ulteriormente il deficit o rinunciare a finanziare parte delle riforme presenti in programma. Ne parliamo con Stefania Tomasini, Senior Partner Prometeia.Immatricolazioni auto: sul 2022 settembre +22,78%, gennaio-settembre +20,57%, ma...In settembre, secondo il Centro studi Promotor, sono state immatricolate in Italia 136.283 autovetture con un incremento del 22,78% su settembre 2022. Continua quindi la ripresa del mercato dell auto iniziata nell agosto dello scorso anno. Grazie a questa ripresa le immatricolazioni nel periodo gennaio-settembre hanno toccato quota 1.176.882 con una crescita del 20,57% sullo stesso periodo del 2022. Questa percentuale non deve però trarre in inganno perché la situazione del mercato dell auto, anche se in miglioramento, è ancora fortemente negativa in quanto rispetto ai livelli ante-crisi, cioè rispetto al 2019, il consuntivo dei primi nove mesi di quest anno accusa ancora un calo del 19,8%. Approfondiamo il tema con Gian Primo Quagliano, direttore generale Centro Studi Promotor.BTP Valore, boom di ordini: supera 4 miliardi verso chiusura prima giornataÈ partita la seconda emissione del Btp valore, il nuovo titolo di stato pensato per i piccoli risparmiatori dal ministero dell'Economia, che con la precedente emissioni di giugno aveva raccolto oltre 18 miliardi di euro, di cui 5,4 nel primo giorno di collocamento. La partenza è stata boom per il BTp Valore: in poco più di un ora dall avvio dalla raccolta degli ordini aveva già raggiunto quota 1 miliardo di sottoscrizioni, con circa 35mila ordini già siglati. Il collocamento è proseguito spedito ed a metà giornata gli ordini sono oltre i 2 miliardi di euro. I contratti sono 69.022. 5 anni di durata, cedole trimestrali e un extra premio finale di fedeltà per chi lo detiene fino alla scadenza. La novità è che i risparmiatori riceveranno cedole trimestrali e non semestrali - quindi 4 volte l'anno: i tassi saranno annunciati al termine del collocamento, venerdì alle 13, salvo chiusura anticipata. Minimi garantiti: 4,10% per il primo, secondo e terzo anno; 4,5% per il quarto e quinto anno. Il bonus fedeltà per chi detiene il titolo fino alla scadenza nel 2028 sarà pari allo 0,5% del capitale investito. Il capitale è garantito al termine dei 5 anni, ma i sottoscrittori possono rivenderlo prima, alle condizioni di mercato. Investimento minimo: 1.000 euro. Tassazione al 12,5%. Ne parliamo con Vito Lops, Il Sole 24 Ore.
A Kiev Consiglio europeo dei ministri degli esteri, il primo al di fuori dell'Unione. Sentiamo Marco Di Liddo, direttore del Centro Studi Internazionali.Sempre meno soldi sulla sanità italiana: secondo le stime rispetto al Pil contenute nella Nadef, la spesa passerà dal 6,6% al 6,1% nel 2026. Con noi Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe.
Ogni anno il Governo e il Parlamento presentano un documento di aggiornamento al principale dossier di programmazione finanziaria del nostro paese ma non tutti gli anni se ne parla. Il motivo? Una risposta si potrebbe trovare nella credibilità del Governo, oppure nel family day, nello spread e persino sulle pesche...
Da qualche giorno i giornali parlano della Nadef, collegando il discorso a privatizzazioni, debito, spread e tante altre cose. Ma che roba è? Parliamo anche delle elezioni in Slovacchia e dello Shutdown evitato negli Usa, e del perché entrambe queste notizie sono pessime per l'Ucraina, e infine del caos in Brasile legato al marco temporal, una legge che potrebbe limitare i diritti delle popolazioni indigene. INDICE:00:38 - Cos'è la Nadef e cosa c'entra con le privatizzazioni10:23 - Elezioni in Slovacchia: vince il partito filorusso14:23 - Usa, Biden evita lo shutdown ma toglie gli aiuti all'Ucraina19:09 - La questione del "marco temporal" e i diritti indigeni violati, in BrasileIscriviti alla NEWSLETTER: https://bit.ly/43SCSr8
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Analisi dell'articolo intitolato "Nadef 2023: il problema è il debito" DI MASSIMO BORDIGNON pubblicato ne lavoce.info. Link: https://lavoce.info/archives/102292/nadef-2023-il-problema-e-il-debito/
L'Indignato speciale è condotto da Andrea Pamparana, Davide Giacalone, Barbara Sala, Enrico Galletti e Luigi Santarelli.
I fatti più interessanti della settimana, secondo il vostro Titolare. In questa puntata:Nadef, niente altro che deficitIl sentiero stretto e il letto dei mercatiFesteggiate, del doman non vi è certezzaIl Pantalone europeo e la rigenerazione dei condoni italianiUltima mancia a Buenos AiresQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/4672101/advertisement
Il Fatto di domani 30 settembre. Migranti, Meloni a muso duro contro le ong e la Germania: "Fa solidarietà con i confini degli altri". Nadef, il libro dei miracoli. La politica alla prova delle proposte del Fatto
Oggi parliamo degli 007 accusati dell'omicidio Regeni che andranno a processo, di che cos'è la Nadef e delle microplastiche che inquinano i laghi italiani. ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione Musica https://www.bensound.com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Un commento alla nota di aggiornamento del documento economico e finanziario. Parto dagli obiettivi del governo, li paragono a quelli degli altri e osservo insieme a voi l'andamento debito-pil riportandovi alcuni articoli che mi hanno colpito.
57° Marmomac, in programma a Veronafiere dal 26 fino al 29 settembre è il più internazionale di sempre. Arriva dall estero, infatti, il 68,5%delle 1.507 aziende che espongono sugli oltre 76mila metri quadrati dei 12 padiglioni e delle 3 aree esterne che danno vita al salone di riferimento per la filiera tecno-marmifera. Una percentuale che supera di 3,8 punti anche il risultato dell edizione pre-Covid del 2019, quando il numero degli espositori stranieri aveva toccato il 64,7%. Ne parliamo con Federico Bricolo, Presidente di Verona Fiere e Flavio Marbelli, Presidente onorario Confindustria MarmomacchineNadef, verso crescita Pil 2023 al ribasso allo 0,8%. Per la manovra la leva del deficitIl Pil del 2023 potrebbe crescere dello 0,8%. Sarebbe questa, secondo quanto si apprende da fonti vicine al dossier, la stima che il governo si appresta ad inserire nella Nadef, rivedendo così al ribasso quella del Def di aprile che indicava una crescita dell 1%. Del resto sul Pil del secondo trimestre è piombato il segno meno (-0,4%), e la Commissione europea i primi di settembre ha tagliato le stime per quest'anno (+0,9%) e il prossimo (+0,8%). Il Pil tendenziale del 2024, ovvero la base di partenza per calcolare la stima del Pil programmatico, si aggirerebbe invece intorno all 1% dall 1,4% stimato nel Def. L andamento dell economia si è rivelato insomma meno positivo del previsto, sia per quest anno che per il prossimo.La verità si scoprirà tra poco durante il consiglio dei ministri convocato alle 18.30 che avrà all'ordine del giorno proprio la Nadef. Facciamo il punto con Gianni Trovati, Il Sole 24 Ore.
Oggi consiglio dei ministri tra Nadef e stretta sui migranti. Ieri vertice Meloni-Macron. Ne parliamo con Barbara Fiammeri, commentatrice politica del Sole 24 Ore.Nella notte forte scossa di terremoto nei Campi Flegrei. Ci colleghiamo con Luigi Manzoni, sindaco di Pozzuoli.Il settore della ceramica alla prova della crisi energetica e della transizione ecologica. Con noi in studio a Cersaie 2023 Franco Manfredini, vice presidente di Confindustria Ceramica con delega all'energia.
Parto dai mercati che iniziano a mostrare segnali di rallentamento. Sarà l'incipit di una tendenza? Certo che questo autunno per gli Usa inizia in salita. Per una serie di motivi che vi racconto nel podcast, dal debito Usa all'ipotesi shutdown che torna. C'è poi la questione Nadef, oggi è il suo giorno. Vi aspetto.
I carrelli italiani diventano sempre più leggeri. È di -3,0% la variazione delle vendite a prezzi costanti nei primi sette mesi dell’anno. Lo rileva il Rapporto Coop 2023, la cui anteprima digitale è stata presentata a Milano. Ne parliamo con Maura Latini, Presidente di Coop Italia.Qual è il segreto della stabilità dello Spread?Se si guarda lo Spread tra BTP e Bund, che è da tempo usato come riferimento per l’affidabilità dell’Italia, ci si accorge che il differenziale tra i rendimenti decennali italiani e quelli tedeschi era a 201 lo scorso anno, a 211 a inizio 2023 e, in questi giorni, viaggia tra 160 e 175 punti base. Ma ciò che colpisce maggiormente è la sua stabilità. Quali sono i motivi? Ai nostri microfoni Morya Longo de Il Sole 24 Ore.Il governo al lavoro sulla manovra. Lo spettro del patto di stabilitàIn questi giorni il governo è al lavoro per la manovra. Sembra sempre più difficile far quadrare i conti senza fare nuovo debito. Il deficit del 2023, infatti, potrebbe essere rivisto al rialzo nelle nuove stime della Nadef. Ne parliamo con Alberto Orioli, vicedirettore de Il Sole 24 Ore.
Il Governo ha approvato oggi in consiglio dei ministri il documento di economia e finanza, la base 'macro' sulla quale poi, dopo i successivi aggiornamenti (la Nadef), si imposterà la prossima manovra di bilancio. La crescita centra l'1% del Pil e il deficit si attesta al 4,5%.Per il 2024 il Pil, nel quadro programmatico, viene previsto a +1,5% e l'indebitamento si attesta «oltre il 3%». Il commento in diretta con Gianni Trovati del Sole 24 Ore. Lavoro, Eurostat: boom di posti vacanti. Ma in Italia un giovane su 4 a rischio povertà Dagli ultimi dati sul lavoro pubblicati da Eurostat emergono molti paradossi.L'Italia ha realizzato una delle performance migliori in Europa nel 2022 per l'occupazione: dè cresciuta di 1,9 punti percentuali, oltre la media dei 27 Paesi della Ue (+1,5%). In termini di occupati, tuttavia, questi numeri si traducono in sole 362mila unità, a causa del limite "strutturale" del mercato del lavoro italiano, composto da una platea di lavoratori troppo esigua. Nel frattempo aumentano in Europa i posti di lavoro vacanti. Per Eurostat nel 2022 il valore è del 3,1%. Nel 2021 era al 2,6% e nel 2019 al 2,2% e, sempre secondo le ultime rilevazioni Eurostat, in Italia un giovane su 4 (25%) è a rischio di povertà. Colleghiamo questi dati e li commentiamo con l'aiuto di Francesco Seghezzi - direttore fondazione ADAPT, centro studi su lavoro e occupazione fondato da Marco Biagi - e Francesco Armillei, dottorando in economia presso l'Univeristà Bocconi e socio del think-tank Tortuga. 28 paesi hanno invertito la curva dei rendimenti sui titoli di stato: segnale di recessione? Sono già 28 i paesi che hanno invertito la curva dei rendimenti sui titoli di stato. Una curva dei rendimenti invertita è l'indicatore di un contesto di tassi di interesse in cui le obbligazioni a lungo termine hanno un rendimento inferiore a quelle a breve termine ed è spesso considerata un predittore di recessione economica.Ne parliamo con Alessandro Plateroti - direttore di Notizie.it.
La presidenza della Ue (Svezia) ha comunicato che il Coreper, che riunisce i rappresentanti degli stati, non si pronuncerà stamattina sul regolamento sulle emissioni di Co2 di auto e furgoni nuovi a diesel e benzina, che stabilisce lo stop dell'immissione nel mercato dal 2035 bensì nella riunione di venerdì 3 marzo. Il punto all'ordine del giorno è stato rinviato dopo la decisione del governo italiano di votare contro. La stessa Germania, per bocca del ministro dei trasporti, ha indicato che il sì è subordinato alla presentazione di una proposta comunitaria che preveda l'immatricolazione di auto e veicoli commerciali leggeri con motori a combustione anche dopo il 2035 a condizione che possano essere alimentati da carburanti sintetici. E incerta è la posizione di Polonia e Bulgaria. Ne parliamo con Carmine Fotina, Il Sole 24 Ore, e Stefano Passerini, Professore Ordinario all'Università la Sapienza di Roma (Dipartimento di Chimica) e Distinguished Senior Fellow all Helmholtz Institute Ulm, dov'era anche Professore e Direttore fino allo scarso. Crisi idrica, scatta la cabina di regia del Governo Il governo preparerà un decreto legge sull'emergenza siccità, che prevederà un commissario ad hoc, una cabina di regia fra i ministri interessati e semplificazioni delle procedure per gli interventi necessari. È quanto è stato deciso oggi al Tavolo sull'emergenza idrica a Palazzo Chigi. Secondo il governo serve anche un commissariostraordinario all'emergenza idrica, che metta in pratica quanto deciso dalla cabina di regia ministeriale, eliminando le lungaggini. Per ora assenti al tavolo, le varie associazioni di categoria e i soggetti interessati come ad esempio gli agricoltori i quali, ad esempio come CIA AgricoltoriItaliani stanno denunciando aumenti dei 40% sul costo dell'acqua per le irrigazioni e di un quadro di sofferenza (da Coldiretti) di 300mila imprese agricole. Il settore, ricorda sempre CIA, sotto di 6 miliardi di euro per la crisi idrica, è destinato a una nuova estate di grande deficit con crolli produttivi del 10% per gli ortaggi e fino al 30%. Approfondiamo il tema con Stefano Francia, presidente di Cia agricoltori italiani Emilia Romagna. Istat: nel 2022 deficit all 8%, pesano i bonus edilizi. Il Mef: misure non replicabili Eccoli, i numeri. Il buco prodotto dai bonus edilizi e dal ricalcolo dei crediti d'imposta cedibili porta il deficit 2022 all'8%, quasi tre punti in più rispetto al dato che sarebbe stato generato da una crescita reale del +3,7%, più bassa del +3,9% delle stime preliminari ma comunque maggiore del +3,6% indicato a novembre dal governo nella Nadef. Il colpo di Superbonus e dintorni si fa sentire anche nel 2021, che porta un disavanzo al 9% contro il 7,2% scritto nei documenti ufficiali di finanza pubblica, mentre una buona notizia arriva dal debito: l'anno scorso si è chiuso con un passivo al 144,7% del Pil, un punto sotto il livello previsto dal programma del governo, proprio grazie alla crescita un po' più vivace delle attese. Ne parliamo conDino Pesole, editorialista del Sole 24 Ore.
«Alla base delle norma che conta complessivamente 35 miliardi di euro (21 miliardi per l'energia) ci sono due grandi priorità: la crescita, cioè mettere in sicurezza il tessuto produttivo e, dall altra parte la giustizia sociale a dire l attenzione alle famiglie e ai redditi più bassi». Lo dice la presidente del consiglio Giorgia Meloni nella conferenza stampa di presentazione delle misure contenute nella legge di bilancio varata dal consiglio dei ministri il 21 novembre. «Presentando la Nadef avevamo indicato una linea prudente, responsabile e sostenibile: credo che l abbiamo dimostrato, con l aggiunta di un approccio coraggioso e giusto. Nella manovra ci sono tre tasse piatte , tra cui quella "sui redditi incrementali alle partite Iva che hanno una tassa piatta del 15% sul maggiore utile conseguito rispetto al triennio precedente con soglia massima 40 mila euro, il che dimostra che si tratta di una misura rivolta al ceto medio, che non favorisce i ricchi e riconosce i sacrifici di chi lavora" ha spiegato la premier. Meloni ha ricordato l aumento della flat tax a 85mila euro e "l introduzione della tassa piatta al 5% sui premi di produttività fino a 3mila euro contro il 10% previsto attualmente e fa il paio con estensione fringe benefit". La presidente del consiglio: "Non favoriamo i ricchi, nessun condono, solo operazioni di buon senso. Abbiamo varato la flat tax incrementale, quella a 85mila euro e quella sui premi di produttività". E sul reddito di cittadinanza: "Si invoca la piazza ma lo Stato non può occuparsi di persone da 18 a 60 anni". Ne parliamo con Dino Pesole, editorialista del Sole 24 Ore.Enel annuncia 21 miliardi di cessioni. Energia rinnovabile al 75% Enel si prepara a uscire da 5 mercati esteri (Romania, Perù, Argentina) con un piano di dismissioni da 21 miliardi da realizzare entro il 2023. L'obiettivo è focalizzarsi su Paesi 'core'", quindi Italia, Spagna, Stati Uniti, Brasile, Cile e Colombia. Il piano industriale al 2025 prevede che le cessioni abbiano l'effetto di ridurre l'indebitamento netto di circa 20 miliardi rispetto ai 69 miliardi raggiunti a fine settembre 2022, con una contrazione che il prossimo anno sarà complessivamente di 12 miliardi per attestarsi a circa 52 miliardi nel 2023 (con una previsione di chiudere il 2022 tra 58 e 62 miliardi). L'obiettivo di Enel è continuare a investire, tra digitalizzazioni delle reti e accelerazione verso le rinnovabili, nonché dare soddisfazione ai soci tramite dividendo in aumento, in primis al Governo socio di controllo con oltre il 30% delle quote. La società vuole sfruttare il momento "caldo" del mercato del gas per uscire completamente dal settore. mentre l'uscita dal carbone era già prevista al 2025. Il tutto portando la generazione da fonti rinnovabili a circa il 75% del totale. Approfondiamo il tema con Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel.
Dopo mesi di negoziato informale con i paesi membri, la Commissione europea ha presentato oggi, mercoledì 9 novembre, le linee-guida di una possibile riforma del Patto di Stabilità e Crescita. Al di là del desiderio di rendere le norme più trasparenti e più facili da rispettare, viene confermata la possibilità di condizionare l'esborso dei fondi europei, anche di quelli provenienti dal NextGenerationEU, al rispetto delle regole di bilancio. Ne parliamo con Adriana Cerretelli, editorialista de Il Sole 24 Ore. La giornata politica, dalle indiscrezioni sul dl Aiuti quater all'incontro con i sindacati Vale 9,1 miliardi il decreto Aiuti-quater in arrivo giovedì sul tavolo del Consiglio dei ministri. La norma che dovrebbe dare sollievo alla stangata del caro bollette su famiglie e imprese attende il voto del Parlamento alla relazione per autorizzare lo scostamento del deficit atteso nei prossimi giorni. Intanto questa mattina Giancarlo Giorgetti, ministro dell'economia, è intervenuto in audizione davanti alle commissioni speciali di Camera e Senato. Al centro dell intervento la Nadef, aggiornata dal governo Meloni. «Il superbonus pesa troppo. Il Pnrr non si può fare nei tempi previsti» ha detto. Infine sempre oggi, intorno alle 16, si è tenuto a Palazzo Chigi l'incontro della presidente del Consiglio Giorgia Meloni con i sindacati. Approfondiamo questi temi con Alberto Orioli, vicedirettore de IL Sole 24 Ore.
Migranti sbarcano a Marsiglia. Meloni alle prese con il Pnrr.
L'aggiornamento della Nadef svela il bluff delle promesse elettorali. Oscar Giannino, Don Chisciotte, ne parla con Carlo Alberto Carnevale Maffé, Ronzinante, e Renato Cifarelli, Sancho Panza.www.donchisciottepodcast.itSee omnystudio.com/listener for privacy information.
Le bollette del gas scendono: per i consumi di ottobre, le famiglie che sono ancora nel mercato tutelato (un terzo del totale) pagheranno il 12,9% in meno rispetto alle tariffe del terzo trimestre (luglio-settembre). Lo ha annunciato ieri Arera, l'agenzia pubblica che fissa i prezzi dell'energia. Il calo dei prezzi è dovuto alla riduzione della domanda sul mercato: gli stoccaggi europei sono stati riempiti e il riscaldamento non è ancora partito, complice un autunno davvero mite. Tuttavia il presidente di Arera, Stefano Besseghini, spegne il momentaneo entusiasmo dicendo che le bollette resteranno comunque salate rispetto al passato, e che fra novembre e gennaio risaliranno a causa della riaccensione degli impianti di riscaldamento. Ne parliamo con Stefano Saglia, Componente del collegio di Arera, Autorità di Regolazione Energia Reti e Ambiente.Nadef: oggi disco verde Cdm, poi dl bollette di 5-6 mld Oggi il disco verde alla Nadef e alla Relazione sull'aggiustamento di bilancio da trasmettere al Parlamento, poi a lavoro sul dl bollette quater, che arriverà subito dopo il via libera delle Camere alla Relazione che verrà definita e votata oggi a Palazzo Chigi . La roadmap del governo è questa, mentre si quantificano le risorse da mettere nel prossimo decreto per fronteggiare l'aumento delle bollette e il caro vita. Che dovrebbe ammontare sui "5-6 miliardi", consentendo di "estendere fino a fine anno le misure messe in campo dal governo Draghi, a partire dal credito d'imposta da prorogare". In generale saranno almeno 21 miliardi di risorse in deficit, oltre 15 miliardi per tutelare le famiglie e le imprese dall'emergenza energia. Nella Nadef, che l'esecutivo ha aggiornato con il quadro programmatico (il governo Draghi aveva fornito solo il tendenziale, senza gli effetti delle politiche economiche), il Pil 2023 verrebbe confermato al +0,6% (lo stesso dato indicato dal precedente governo). Una stima dunque cauta, nonostante la crescita superiore alle attese (+0,5%) del terzo trimestre di quest'anno. Per quanto riguarda invece l'indebitamento netto l'asticella verrebbe portata al 4,5% del Pil: considerato che la stima tendenziale è al 3,4% (ma non è escluso che anche questo dato possa essere rivisto), si aprirebbe uno spazio per il prossimo anno di oltre 21 miliardi. Durante il Cdm si parlerà anche di possibili modifiche al superbonus 110% e al reddito di cittadinanza ma anche di un possibile provvedimento sulle trivelle. Approfondiamo il tema con Gianni Trovati de Il Sole 24 Ore.
Oggi Cdm per l'approvazione della Nadef. La ministra Calderone incontra le parti sociali. Ne parliamo con Alberto Orioli, vicedirettore del Sole 24 Ore. Migranti e ong; la Francia tende la mano, la Norvegia rifiuta. Facciamo il punto con la nostra Valentina Furlanetto. Maltempo in Campania, bomba d'acqua in provincia di Avellino. Con noiPierluigi Melillo, direttore di Otto Channel tv 696, e Rizieri Buonopane, sindaco di Montella e presidente della Provincia di Avellino. Arrivano le prime nevi. Ci colleghiamo con Andy Varallo, presidente di Dolomiti Superski. L'Euroreportage di questo venerdì, "Dublino, l'economia come leva dolce della riunificazione", è a cura di Anna Marino.
Il Cdm alla prova Nadef. Intanto Meloni accentra le deleghe e il potere. In piazza per la pace: da Rosy Bindi a Ficarra e Picone, ecco chi aderisce
Nel prossimo trimestre le bollette elettriche potrebbero aumentare di circa il 60%, con un nuovo massimo del prezzo dell'elettricità di 66,6 centesimi per kWh, 25 centesimi in più rispetto al trimestre precedente. È la stima di Nomisma energia secondo cui, senza interventi del governo, l'impennata sarebbe addirittura del 100%. L'Arera renderà noto l'aggiornamento della luce entro la fine del mese, mentre per quello del gas bisognerà aspettare, in base ai nuovi metodi di calcolo, inizio novembre. Per ora la stima preliminare di Nomisma Energia è in questo caso di un rialzo del 70%. Ne parliamo con il presidente Davide Tabarelli. Cdm per varare la Nadef: fonti, crescita Pil rivista al ribasso Domani il governo Draghi dovrebbe presentare la Nadef, la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza. In corso il Cdm (INIZIATO ALLE 16.51) che esaminerà la nota di aggiornamento al Def. La stima del governo sul Pil di quest' anno, secondo il Sole 24 Ore (Trovati), dovrebbe indicare +3,2%. Si tratta di un decimale in più rispetto al +3,1% fissato come obiettivo dal Def di aprile, ma di tre decimali sotto la crescita già acquisita nei primi sei mesi dell'anno, indicata dall'Istat in +3,5%. Il problema si manifesterà poi in pieno sul prossimo anno, quando nelle previsioni governative il Pil dovrebbe registrare un modesto +0,6%. I problemi prodotti dalla crisi, infatti, si manifestano proprio sul 2023, anno in cui secondo lo scenario base che sarà esaminato oggi dal consiglio dei ministri il deficit sale decisamente rispetto al 3,9% indicato nel Def, anche se dovrebbe fermarsi sotto il 5% grazie anche alla dinamica del fabbisogno. Approfondiamo il tema con Gianni Trovati, de Il Sole 24 Ore. BoE lancia intervento di emergenza sui bond La Banca d'Inghilterra ha annunciato l'intervento nel mercato obbligazionario del Regno Unito acquistando titoli di Stato per «ripristinare le normali condizioni di mercato», poiché il tasso debitore del Regno Unito è esploso dopo gli annunci riguardanti il piano economico governativo molto costoso. «La Banca effettuerà acquisti di titoli di Stato a lunga scadenza», ha detto la BoE in un comunicato, dove precisa che questa «operazione sarà interamente finanziata dal Tesoro». In risposta, i rendimenti dei titoli di Stato britannici a 30 anni, che erano saliti al livello più alto dal 1998 al 5,14%, sono scesi fino al 4,34%. Ne parliamo con Giorgia Scaturro de il Sole 24 Ore.