POPULARITY
PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali
CINEMA! E ANCORA CINEMA!Nuovo appuntamento con la mia rubrica "improvvisata" in cui esprimo opinioni su film visti da pochi minuti al Cinema per ricordarvi che il CINEMA è AL CINEMA!Ispirandosi al romanzo autobiografico di Goliarda Sapienza, "Fuori" è un racconto sulla libertà e la paura verso il futuro. Che questo basti a renderlo un film interessante è un altro discorso ma tant'è...P.S.: Purtroppo c'è stato un inconveniente tecnico e quindi ho dovuto registrare la puntata solo con il microfono interno del computer. Perciò alzate il volume ma senza esagerare!
VIDEO: Leone XIV spiega la scelta del nome ➜ https://www.youtube.com/watch?v=DVBKwYe5FOMTESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8164IL PAPA HA SCELTO IL NOME ISPIRANDOSI A LEONE XIII E LA SUA RERUM NOVARUM di Germán Masserdotti Si può affermare che la Rerum novarum (5 maggio 1891) di Leone XIII sia un documento-modello, una dimostrazione di come dovrebbero essere redatti i documenti sociali della Chiesa. Questo per diversi motivi, uno dei quali vorrei evidenziare in questa nota.Nella sua enciclica, Leone XIII affronta la "questione sociale" dell'epoca: la questione operaia. Si potrebbe dire, usando un'espressione corrente, che essa è una occasione per la formulazione di una globale proposta di ordine sociale secondo il diritto naturale e cristiano. Riguardo alla questione del lavoro, Papa Pecci esamina i fondamenti naturali di un sano ordine economico, che poi collega all'ordine politico. In questo senso, tenendo conto del rapporto reciproco tra datori di lavoro e lavoratori - potremmo dire, datori di lavoro e dipendenti - il Papa fa riferimento al ruolo che deve svolgere lo Stato. Qui possiamo vedere quello che sarebbe poi stato illustrato più esplicitamente come principio di sussidiarietà, magistralmente affermato nella lettera enciclica Quadragesimo anno (15 maggio 1931) di Pio XI.Veniamo quindi al punto centrale della questione. Uno dei motivi per cui la Rerum Novarum è un modello di documento sociale è che propone la civiltà cristiana come rimedio alla questione sociale. Si tratta di una costante del Magistero della Chiesa fino a una certa data, che qui non è il caso di precisare. Leone XIII fa riferimento all'argomento almeno due volte.GESÙ CRISTO È IL VERO PRINCIPIODopo aver giustificato la necessità del Magistero o Dottrina Sociale della Chiesa, Leone XIII afferma: «Basterà qui richiamare brevemente gli esempi degli antichi. Ricordiamo cose e fatti che non lasciano adito a dubbi: che la società umana fu rinnovata fin dalle sue fondamenta dai costumi cristiani; che, in virtù di questo rinnovamento, il genere umano fu spinto a cose migliori; anzi, fu tratto dalla morte alla vita e riempito di una perfezione così sublime, che nessun altro eguale esisteva nei tempi antichi né può essercene uno maggiore in futuro. Infine, che Gesù Cristo è il vero principio e il fine di questi benefici e che, poiché sono proceduti da Lui, tutti devono essere riferiti a Lui. Avendo ricevuto la luce del Vangelo e avendo fatto conoscere al mondo intero il grande mistero dell'incarnazione del Verbo e della redenzione degli uomini, la vita di Gesù Cristo, Dio e uomo, penetrò tutte le genti e le permeò tutte con la sua fede, i suoi precetti e le sue leggi. Pertanto, se la società umana deve essere guarita, non può essere guarita che da un ritorno alla vita e ai costumi cristiani, poiché, quando si tratta di restaurare società decadenti, è necessario riportarle ai loro principi. Poiché la perfezione di ogni società risiede nel ricercare e realizzare ciò per cui è stata istituita, cosicché la stessa causa che ha dato origine alla società diventa la causa dei movimenti e delle azioni sociali. Quindi, allontanarsi da ciò che è stabilito è corruzione, ritornare ad esso è guarigione. E in tutta verità, come diciamo di tutta la società umana, lo diciamo anche di quella classe di cittadini che si guadagnano da vivere con il lavoro, i quali sono la stragrande maggioranza» (RN, 21).Nel testo si possono osservare diversi aspetti. Uno di essi è di estrema attualità per i nostri tempi, caratterizzati dal naturalismo e dal pluralismo religioso: la centralità del Mistero di Cristo: «Gesù Cristo è il principio e il fine di questi benefici, e poiché da Lui procedono, tutti devono essere riferiti a Lui. Avendo ricevuto la luce del Vangelo e avendo fatto conoscere al mondo intero il grande mistero dell'incarnazione del Verbo e della redenzione dell'umanità, la vita di Gesù Cristo, Dio e uomo, ha penetrato tutte le nazioni e le ha permeate tutte con la sua fede, i suoi precetti e le sue leggi». Vale a dire che al centro della civiltà cristiana c'è Gesù Cristo stesso. Non si tratta di un mero ordine giuridico o culturale senza un principio vitale che lo anima. Al contrario: la sorgente della vita della civiltà cristiana è Gesù Cristo stesso, che ha detto di sé: «Io sono la vita» (cfr Gv 14,6).I PROTAGONISTI DELLA CIVILTÀ CRISTIANANel secondo testo, Leone XIII afferma: "Avete, venerabili fratelli, chi e come debba occuparsi di questa difficile questione. Ciascuno faccia la sua parte, e con la massima sollecitudine, affinché un male di sì grande entità non diventi incurabile per il ritardo nel rimedio. Coloro che governano le nazioni applichino la provvidenza delle leggi e delle istituzioni; i ricchi e i padroni ricordino i loro doveri; i proletari, la cui causa è in gioco, facciano ragionevoli sforzi; e, come abbiamo detto all'inizio, poiché la religione è l'unica che può sanare radicalmente il male, tutti devono adoperarsi per il ripristino dei costumi cristiani, senza i quali anche le stesse misure di prudenza che si ritengono adeguate servirebbero a ben poco alla soluzione. Quanto alla Chiesa, essa non lesinerà mai e in nessun caso i suoi sforzi, prestando tanto maggiore aiuto quanto maggiore è la sua libertà di azione; e coloro che sono incaricati di vegliare sulla salute pubblica ne tengano particolarmente conto. Su questo concentrino i sacri ministri tutte le forze dello spirito e la loro competenza e, preceduti da voi, venerabili fratelli, con la vostra autorità e il vostro esempio, non cessino di inculcare in tutti gli uomini di ogni classe sociale le massime di vita tratte dal Vangelo; combattano con tutte le forze a loro disposizione per la salvezza del popolo e, soprattutto, si sforzino di conservare in sé e di infondere negli altri, dai più grandi ai più piccoli, la carità, signora e regina di tutte le virtù. Poiché la soluzione desiderata si deve attendere anzitutto da una grande effusione di carità, intendiamo la carità cristiana, che riassume in sé tutta la legge del Vangelo e che, pronta in ogni momento a donarsi per il bene degli altri, è l'antidoto più sicuro contro l'egoismo del mondo, e i cui tratti e gradi divini sono stati espressi dall'apostolo san Paolo con queste parole: «La carità è paziente, è benigna, non si attacca al suo interesse; tutto soffre, tutto sopporta» (1 Cor 13,4-7)» (RN, 41).Si potrebbe distinguere tra i protagonisti della civiltà cristiana con un obbligo comune: «tutti devono impegnarsi a restaurare i costumi cristiani». A seguito della questione sociale sollevata dalla Rerum novarum, si distinguono i datori di lavoro e i lavoratori. L'osservazione di Leone XIII è molto attuale perché fa riferimento a un'idea fondamentale: la vita economica è regolata dalla morale naturale, prima di tutto da quella cristiana. Non esiste alcuna autonomia dell'economia che la ponga "al di là del bene e del male".L'esperienza di rileggere i documenti magisteriali in generale e, nel nostro caso, quelli sociali, è estremamente gratificante. Documenti fondamentali come la Rerum novarum di Leone XIII costituiscono una sorta di faro nella lettura e nell'interpretazione dei successivi pronunciamenti magisteriali. Benché affronti un tema specifico come quello del lavoro, la Rerum Novarum lo fa dall'alto del Magistero della Chiesa come depositaria della Rivelazione divina. E ci ricordano che uno degli insegnamenti costanti della Dottrina Sociale è quello della Civiltà Cristiana.
PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali
Benvenuti in un lungo, estenuante e sorprendente cinema realizzato da un artista sognatore e spesso segnato dalla sfortuna ma che non si è mai arreso. Stavolta è il turno di Francis Ford Coppola. Ispirandosi alla Swinging London e ai film di Richard Lester, Coppola dirige il grottesco e simpatico "Buttati Bernardo!" con lo specifico intento di demolire l'innocenza degli anni '60.
Per qualcuno lavorare nello spettacolo è una passione, un sogno, una ragione di vita. Per qualcun altro, il teatro ha significato imparare di nuovo a essere libero. In questo episodio l'insegnante di teatro partecipato Mimmo Sorrentino ci parla del progetto Educarsi alla libertà, un percorso che ha coinvolto le detenute di alta sicurezza del carcere di Vigevano. Ispirandosi alle vite di queste donne Mimmo ha scritto dei testi che poi loro hanno recitato non solo in carcere, ma anche in diverse università e rassegne teatrali, ispirando anche un libro ed un documentario.Bravi Tutti è un podcast di AttoriCasting.Esce ogni dieci giorni e racconta il mondo dello spettacolo a chi vuole farlo e a chi vuole saperne di più. Se hai commenti o vuoi condividere la tua esperienza, manda un messaggio vocale allapagina Instagram di AttoriCasting.Il prossimo episodio esce lunedì 23 settembre. Realizzato da Vincenzo De Simone per Madcrumbs. Scrittura, voce e produzione audio: Vincenzo De SimoneClip audio:"Cattività”, Bruno Oliviero”Cesare deve morire”, Paolo e Vittorio TavianiLibro”Teatro in alta sicurezza”, Mimmo Sorrentino
Alessandro Maurizi"Gli invisibili di San Zeno"Mondadori Editorewww.mondadori.itVerona, 1880. Un grande esodo sta svuotando le campagne: l'America è la Terra Promessa, e migliaia di contadini oltre la soglia della povertà vendono tutto per correre a Genova, e lì imbarcarsi sui grandi piroscafi della speranza reclamizzati dalla Casa Generale di Spedizioni Marittime del ricco Isaia Bordignon. Federico Giorio, giovane procuratore legale e fervente repubblicano, non è riuscito a incastrare il losco faccendiere e per punizione è assegnato a un caso minore: il brutale omicidio di un esattore male in arnese. Il declassamento, però, per un incredibile incrocio del destino si rivela provvidenziale per la vicenda degli emigranti: per proseguire le indagini Federico dovrà muoversi in segreto, assieme al fedele appuntato Venier, al piccolo Bacchetto, all'affascinante prostituta Emilia e a Ginevra, una ragazza che vuole diventare medico. Una squadra bizzarra: gli invisibili di San Zeno. Fino a che punto Giorio sarà disposto a spingersi mettendo in pericolo la vita di chi gli sta accanto? Ispirandosi alla vera storia di Federico Giorio - procuratore legale che difese la povera gente contro le sopraffazioni, arrivando a denunciare la corruzione della pubblica sicurezza - Alessandro Maurizi debutta nel Giallo Mondadori con un personaggio dimenticato e scovato negli archivi, un detective indomito che dovrà fare i conti anche con il proprio cuore e le convenzioni più lise di una società in cui non sempre si riconosce.Alessandro Maurizi è nato nel 1965 a Tuscania. Ispettore della Polizia di Stato, vive e lavora a Viterbo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
- Ispirandosi a un passo biblico della Lettera agli ebrei, la pastora valdese di Milano, Daniela Di Carlo, spiega nella sua meditazione che resistenza e perseveranza nella fede sono parte integrante della salvezza. Nel suo commento richiama la storia del movimento valdese, che nel 2024 celebra gli 850 anni dalla sua nascita. ≪Vivere per fede – spiega Di Carlo – è ciò che ha ispirato la resistenza dei valdesi durante i secoli delle persecuzioni≫.- Nel 2024 vengono celebrati in Italia gli 850 anni dalla nascita, a Lione, del movimento valdese, ad opera di Valdo, ricco mercante che nel 1174 dopo essersi convertito decise di donare tutte le sue ricchezze ai poveri e iniziare a predicare al popolo. Raccontiamo le origini del movimento valdese insieme al professor Fulvio Ferrario, docente di Teologia sistematica presso la Facoltà valdese di Teologia di Roma.- Rassegna stampa: il numero di febbraio del mensile “Voce evangelica” dedica il suo Dossier al tema “Di eresie e di eretici… e di scelte”.
Avete presente i semi degli aceri? Quelli a forma di pala d’elica, che quando cadono si avvitano e quasi prendono il volo? Ispirandosi al seme di questo albero, il gruppo di ricerca guidato da Barbara Mazzolai all’IIT di Genova, in collaborazione con il Leibniz Institut for New Materials, ha realizzato un seme artificiale che, grazie alla capacità di veleggiare sospinto dal vento, può essere sparso facilmente nell'ambiente, dove è in grado di rilevare e comunicare vari parametri (come la temperatura, l'umidità, o l'acidità), per poi decomporsi a fine vita. L’invenzione prende il nome di Acer i-Seed ed è stata descritta sulla rivista scientifica Science Advances. Ne parliamo con Barbara Mazzolai, Direttrice del Laboratorio di Robotica Soft Bio-ispirata e Direttore Associato per la Robotica in IIT.
Paolo Repetto"Martini, Melotti. Un arco dello spirito" Mostra aperta fino al 7 gennaio 2024A cura di Fabrizio Malachin e Paolo RepettoCivico Museo Archeologico, Acqui TermeIl Comune di Acqui Terme presenta la mostra antologica “Martini e Melotti. Un arco dello spirito” negli spazi del Civico Museo Archeologico di Acqui Terme, cui si aggiunge un breve itinerario in città.L'esposizione, a cura di Fabrizio Malachin e Paolo Repetto con il coordinamento di Laura Garbarino, rappresenta un inedito confronto fra due assoluti protagonisti della scultura italiana del ‘900: Arturo Martini (Treviso, 1889 - Milano, 1947) e Fausto Melotti (Rovereto, 1901 – Milano, 1986). La mostra, organizzata da ComitArt in collaborazione con la Fondazione Fausto Melotti di Milano, il Museo Luigi Bailo di Treviso e la Fondazione Casa di Riposo “J. Ottolenghi” di Acqui Terme, sarà aperta al pubblico da sabato 7 ottobre 2023 a lunedì 7 gennaio 2024. Il percorso espositivo riunisce 57 opere tra bronzi, terrecotte, ceramiche, lavori in ottone e tecniche miste ed è preziosa occasione per raccontare la profonda sintonia artistica che legò Arturo Martini e Fausto Melotti. La mostra prende il titolo da un passaggio del volume La scultura lingua morta (1945), testamento artistico di Martini in cui lo scultore esprime la propria speranza in una rinascita della scultura: “Fa' che io serva solo a me stessa. Fa' di me un arco dello spirito”, è l'appello che la scultura rivolge all'artista.Il percorso si dipana lungo due tracce tematiche, che accomunano Martini e Melotti: da una parte, la convivenza fra la fede cristiana e l'influenza dell'antichità classica e, dall'altra, l'amore per la musica. Il desiderio di spiritualità condiviso dai due scultori si concretizza, nelle loro opere, nella rivisitazione delle radici culturali della nostra civiltà, in particolare quelle greche e romane. Il connubio fra cristianità e antichità classica emerge nitidamente nella produzione di Martini selezionata per la mostra: dai lavori maggiormente caratterizzati dalla fascinazione classica – come la piastrella decorativa in terraglia smaltata Icaro (1910-1911) e la scultura in bronzo Saffo (1937-1943) – si passa a sculture che rievocano vividamente l'iconografia cristiana, come il gesso del Figliuol Prodigo (1913-1914), il gesso di Adamo ed Eva (1913-1914) e la terracotta Annunciazione (1927).Altrettanto forte è il legame di Fausto Melotti con la mitologia greca – restituito attraverso opere come la terracotta Demetra (1943) e la Kore in ceramica smaltata policroma (1954) – e con l'immaginario cristiano – rievocato in lavori come la ceramica smaltata policroma Madonna con Bambino (1946 circa), l‘Annunciazione (1973) e la composizione scultorea Lazzaro (1980), che combina elementi in ottone, tessuto e gesso.Comune ai due artisti è pure la fascinazione nei confronti della musica. Il sogno di Arturo Martini di divenire musicista è testimoniato nel percorso espositivo dalla presentazione della prima edizione di Contemplazioni, libro pubblicato nel 1918 e composto soltanto da piccoli rettangoli neri disposti su fogli bianchi, alfabeto indecifrabile e misterioso come uno spartito musicale.La musica emerge forte anche nell'arte di Fausto Melotti che, a partire dal 1930 – compiuti gli studi di pianoforte – comincia a plasmare sfere, volumi di luce e linee in un ordine libero e aereo che rievoca l'andamento musicale. È in quest'ottica che nascono opere come Tema e variazioni III, Variazione n. 6 (1969/1984); Contrappunto Piano (1973) e Contrappunto XIV (1983). Ispirandosi alle costruzioni contrappuntistiche di Bach, Melotti crea uno spazio rigoroso dove le linee in movimento e i giochi di tensione e distensione nascono secondo un ordine insieme geometrico e astratto.La mostra è accompagnata da un catalogo edito da GLI ORI, di 112 pagine, e da un ciclo di appuntamenti a cura di Alessandro Martini e Maurizio Francesconi. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Tiziano Fratus"Agreste"Piano B Edizionihttps://pianobedizioni.comAgreste è un silvario in versi e radici, un inventario – nel senso di galleria, accumulo, raccolta ma anche fucìna d'invenzioni – di parole, nel quale realtà e immaginazione si nutrono l'una dell'altra, scambiandosi, incrociandosi, gemellandosi, rincorrendosi o ingannandosi. La matita del poeta si sospende ora in un sogno, ora tra le righe di un romanzo, nell'intimità di un uomo qualunque, nella corteccia di un albero o in un incauto tentativo di dialogo con un animale. Ma la domanda che sobilla le creature qui ritratte è sempre la stessa, declinata in vari modi: Chi o che cosa sei? Chi o che cosa puoi essere oggi? Come puoi vivere? Di che cosa puoi vivere? La scrittura di Tiziano Fratus, dettagliatamente legata ai grandi alberi e alla meditazione in natura, abbonda di campagne, boschi, fiori ed erbe, una ruralità che è ricerca di autenticità, ma che si infiltra anche nei palazzi delle periferie, nelle terre distanti, nei ricordi, nelle ipotesi, in tante distinte eventualità.Tiziano Fratus nasce a Bergamo nel 1975 e cresce in Lombardia e Piemonte. Durante un viaggio in California incontra le sequoie millenarie e conia il concetto di Homo Radix, dal quale conseguono la pratica dell'Alberografia, la disciplina della Dendrosofia, le intuizioni di Silva itinerans e Radice primordiale, che ridefiniscono la sua esistenza. Ispirandosi al concetto di “minimalismo sacro”, conduce una pratica quotidiana di meditazione in natura. Vive a Trana, alle pendici delle Alpi Cozie.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
È tutto pronto per la masterclass del Maestro Iginio Massari in programma lunedì 29 maggio al Grand Hotel Balestrieri di Melissa in provincia di Crotone. L'evento in Calabria è il secondo, dopo quello di Recanati nelle Marche, del progetto Meet Massari R-evolution, il tour promosso da Molino Dallagiovanna con il grande maestro della pasticceria italiana e con Giacomo Pini, consulente marketing e docente CAST Alimenti.Ispirandosi all'ultimo libro di Iginio Massari “L'eccellenza della pasticceria dalla A alla Z”, nei mesi scorsi Molino Dallagiovanna ha chiesto a professionisti e appassionati di pasticceria attraverso una campagna social dedicata, con quali prodotti avrebbero voluto vedere realizzati i dolci del Maestro in occasione della tappa calabra di Meet Massari R-evolution. La scelta è ricaduta sui prodotti raccolti nel libro sotto le due lettere C e L. E proprio a loro Iginio Massari dedicherà la sua masterclass, parlando di Creatività e Leggerezza e realizzando tre ricette diverse con ingredienti accomunati da queste lettere: Cedrino, Morbidone al Caffè, Torta di Lampone e Lime.
EXTRA - Danilo Sulis autore del libro “Da radio aut a radio 100 passi” (Navarra Editore) incontro pubblico a Bevilacqua (VR) 21 Marzo 2023 Danilo Sulis, storico compagno di Peppino Impastato, ci guida in un viaggio lungo 40 anni tra lotta alla mafia, impegno civile, musica e informazione, da Radio Aut a Radio 100 passi. Con la prefazione di Gian Carlo Caselli, ex Procuratore della Repubblica a Palermo, e la postfazione del pioniere delle radio Red Ronnie. Danilo Sulis, pioniere delle radio libere degli anni '70 nel 2007 fonda Radio 100 passi, mosso dalla volontà di far rinascere Radio Aut. Della radio fondata a Cinisi e del circolo “Musica e cultura” troviamo tracce vivide nelle pagine di questo volume: i testi del programma “Onda pazza”; le locandine originali degli eventi musicali e teatrali; le immagini degli ambienti che li vedevano riuniti. Ispirandosi alla tradizione del cunto e immaginando di trovarsi in uno dei tanti incontri che svolge abitualmente con centinaia di ragazzi presso la radio, nelle scuole, a Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, l'Autore ricostruisce oltre quarant'anni di impegno civile, anche grazie a una galleria fotografica che copre l'intero periodo. Una narrazione che, partendo dai trascorsi con Peppino Impastato a Radio aut, attraversa la storia delle radio libere, delle evoluzioni musicali e di costume, arrivando alla nuova esperienza di radio 100 passi. Un libro prezioso e adatto a tutti: per i ragazzi che non conoscono ancora la storia di Impastato, e per tutti quelli che vogliono approfondirla attraverso storie, curiosità, foto e aneddoti inediti legati alla radio. DA RADIO AUT A RADIO 100 PASSI | Danilo Sulis (navarraeshop.it) --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/radiopirata/message
PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali
"Ciò che mi interessa più di ogni altra cosa nel lavoro e nella vita è la ricerca della verità. Questo percorso mi spinge ancora a dirigere film" Benvenuti nel Cinema di Clinton Eastwood Jr. con i suoi film così variegati, così drammatici e comunque sempre interessanti, affascinanti e dal sapore classico. L'Uomo senza nome è morto. Lunga vita a Clint Eastwood! Leo Sharp era un veterano della Seconda Guerra Mondiale...e un corriere per il cartello della droga di Sinaloa. Ispirandosi a questa incredibile storia vera, Clint Eastwood e il fidato Nick Schenk raccontano la vicenda che vede protagonista un uomo sul viale del tramonto ma che potrebbe avere ancora l'occasione di rimediare agli errori compiuti in passato. Potete trovare "Il Corriere-The Mule" qui: https://amzn.to/3oMhlS3 https://amzn.to/3VjqIF4 Link per iscriversi ai servizi di Amazon: http://www.amazon.it/amazonprime?tag=pendente90-21 https://www.amazon.it/music/unlimited?tag=pendente90-21 https://www.primevideo.com/offers/ref=atv_nb_lcl_it_IT?tag=pendente90-21 https://www.amazon.it/kindle-dbs/hz/signup?tag=pendente90-21 http://www.amazon.it/joinstudent?tag=pendente90-21 https://www.primevideo.com/offers/nonprimehomepage/ref=atv_nb_lcl_it_IT?_encoding=UTF8&tag=exampleAssociateStoreID-21?tag=pendente90-21 https://www.amazon.it/tbyb/huc?pf=1&tag=AssociateTrackingID?tag=pendente90-21
Stai ascoltando un estratto gratuito di Ninja PRO, la selezione quotidiana di notizie per i professionisti del digital business. Con Ninja PRO puoi avere ogni giorno marketing insight, social media update, tech news, business events e una selezione di articoli di approfondimento dagli esperti della Redazione Ninja. Vai su www.ninja.it/ninjapro per abbonarti al servizio.Yext sale sul treno dell'intelligenza artificiale generativa. La piattaforma per la gestione dei marchi online, ha annunciato un chatbot alimentato dall'AI. Ispirandosi a ChatGPT di OpenAI, Yext Chat è progettato per casi d'uso aziendali come marketing e assistenza clienti. Il prodotto di Yext si differenzia per un back end parzialmente proprietario. Il padre di Internet avverte: "Non affrettate gli investimenti in A.I.". L'informatico statunitense Vint Cerf, ha messo in guardia gli imprenditori dal fare soldi con l'intelligenza artificiale conversazionale solo "perché è davvero cool". Secondo Cerf, la tecnologia non è abbastanza avanzata per fare scommesse a breve termine. "C'è una questione etica che spero alcuni di voi prenderanno in considerazione", ha inoltre dichiarato. Roblox stupisce Wall Street. La società ha registrato mercoledì un fatturato migliore delle aspettative per il quarto trimestre. Gli utenti hanno speso di più sulla piattaforma di gioco online durante le festività natalizie, facendo salire le sue azioni di circa il 16% nelle contrattazioni premarket.
PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali
"Hollywood non è un posto dove crescere, un posto dove vivere. Non è un posto dove avere amici, un posto dove godersi la vita. È una città disgustosa, orribile, guidata dalla follia. È solo quanto guadagni, o quanto è bella la macchina che hai, che determina il tuo status lì. E tutti mentono così tanto che non sanno nemmeno più di mentire. Non c'è realtà a Hollywood" Passiamo da un maestro dell'animazione a un altro, decisamente più controverso e rivoluzionario. Se Don Bluth volle distanziarsi dalla Disney, il signor Ralph Bakshi volle invece devastare l'intera industria del cinema d'animazione. E lo fece contribuendo ad introdurre il concetto di Cartone Animato per adulti. Ecco a voi il folle e perfido cinema di Ralph Bakshi. Reduce dal successo di "Fritz il Gatto", Bakshi racconta una nuova storia dall'ambientazione urbana. Ispirandosi alla sua gioventù e seguendo lo stile di registi contemporanei come Martin Scorsese, Bakshi narra la storia di un fumettista in erba che cerca di sopravvivere in una città opprimente e ormai alla deriva. Ecco a voi "Heavy Traffic". Link per iscriversi ai servizi di Amazon: http://www.amazon.it/amazonprime?tag=pendente90-21 https://www.amazon.it/music/unlimited?tag=pendente90-21 https://www.primevideo.com/offers/ref=atv_nb_lcl_it_IT?tag=pendente90-21 https://www.amazon.it/kindle-dbs/hz/signup?tag=pendente90-21 http://www.amazon.it/joinstudent?tag=pendente90-21 https://www.primevideo.com/offers/nonprimehomepage/ref=atv_nb_lcl_it_IT?_encoding=UTF8&tag=exampleAssociateStoreID-21?tag=pendente90-21 https://www.amazon.it/tbyb/huc?pf=1&tag=AssociateTrackingID?tag=pendente90-21
PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali
Dramma e commedia. Neorealismo e satira. Cinismo e tenerezza. Settentrione e Meridione. Tutti elementi apparentemente contraddittori ma che caratterizzano la ricca filmografia del regista e sceneggiatore Pietro Germi. Preparatevi quindi a una rassegna a volte tragica e a volte ironica utile a farvi (ri) scoprire la curiosa e affascinante figura di un uomo di Cinema a suo tempo criticato e discusso ma che ha segnato in maniera indelebile il nostro paese. Ispirandosi apparentemente alla vera storia di Vittorio De Sica, Germi ci offre uno dei suoi film più controversi e forse l'ultimo titolo davvero interessante della sua carriera ormai sul viale del tramonto. Affiancato da un protagonista di tutto rispetto come Ugo Tognazzi, Germi decide di osare e ci offre il beffardo "L'Immorale".
Ispirandosi dichiaratamente ai Paesi occidentali, Pietro I intraprese una serie di guerre per allargare i confini della Russia fino a trasformarla in un impero, stravolgendo l'organizzazione amministrativa e sociale e facendone un Paese moderno. Pietro il Grande fu un monarca assoluto che impose al suo popolo cambiamenti drastici e pesanti tasse pur di poter applicare le sue riforme.Come arrivò al trono Pietro? Quando, nel 1682, era morto lo zar suo fratellastro, Fëdor III, s'era trovato al centro d'una contesa sanguinosa. L'altro fratellastro, Ivan, figlio di primo letto di suo padre Alessio, era il successore designato, ma era anche semicieco e ritardato mentale. S'imponeva così la candidatura di Pietro o, quantomeno, il suo affiancamento al ruolo supremo. Si scatenò a quel punto una lotta all'ultimo sangue tra il clan della prima moglie di Alessio, i Miloslavskij, e quello di sua madre Natalia, i Nariskyn. Sobillato dai primi, il corpo degli streltsy (archibugieri e arcieri scelti) fece irruzione nel Cremlino e massacrò sotto gli occhi del piccolo Pietro la fazione materna. Per il futuro zar fu un trauma indelebile, forse all'origine del tic che l'afflisse per il resto dei suoi giorni: un tremito al capo. Il giorno dopo la strage, il 26 maggio 1682, fu comunque eletto zar in coppia con Ivan V. Lo storico Andrea Santangelo racconta in questo podcast la storia del primo imperatore di Russia a promuovere una politica riformista e di modernizzazione del Paese sul modello occidentale. - Pietro il Grande: L'adolescenza (Prima parte) - Pietro il Grande: “L'allegra compagnia” (Seconda parte) - Pietro il Grande: La prima campagna militare e la marina da guerra (Terza parte) - Pietro il Grande: La Grande Ambasceria in Occidente, il ritorno a Mosca e la guerra contro Carlo XII (Quarta parte) - La nascita del Grande Impero russo (Quinta parte)A cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.https://storiainpodcast.focus.it - Canale: La storia della Storia------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- YouTube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
Tiziano Fratus"Sutra degli alberi"Piano B Edizionihttps://www.pianobedizioni.com/"Sediamoci insieme, meditiamo, ascoltiamo il silenzio degli alberi, il mormorio dei ruscelli, il canto degli uccelli, il variegato pulsare degli astri in una notte limpida, prepariamoci a fare quel che fanno le stelle cadenti. Poiché l'uomo che s'inoltra in natura capisce da solo, un'esperienza dopo l'altra, che la vita non ha una direzione obbligata, che tutto – a partire dal tempo che ci è dato, dalle energie che giostriamo, dai desideri e dai limiti con i quali ci forgiamo e misuriamo – è un dono senza un senso preciso: siamo la vita che decidiamo di indossare."Ci sono templi in cui l'umanità si inchina da millenni, per adorarne le divinità, venerare gli spiriti dei morti, pregare per ottenere protezione, pioggia o cibo. Sono templi che possono essere visitati da chiunque, in qualunque momento; dove la voce robusta della vita vibra nella piccola ghianda, nella foglia, nei nostri sguardi e nelle preghiere mormorate a fior di labbra. Sono templi fatti di alberi, estesi tra montagne e ruscelli, privi di pareti e aperti al cielo. Foreste monumentali in cui Tiziano Fratus, cercatore di alberi, scrittore e poeta, ha scelto di praticare un buddismo naturale, esercitare lo zen e ripercorrere un sentiero millenario tra Giappone, Cina, Corea e Occidente, sulle tracce delle parole e del pensiero dei suoi Patriarchi. Sutra degli alberi è l'ultimo frutto di questo percorso: una raccolta di testi e riflessioni, letture e poesie, in cui Fratus intreccia di continuo la ricerca della spiritualità con la dimensione boschiva e silvatica che gli è più familiare. Un'autobiografia silvestre che, passo dopo passo, foglia dopo foglia, prende forma definitiva sulla pagina, disegnando la direzione per un'umanità migliore.Tiziano Fratus nasce a Bergamo nel 1975 e cresce in Lombardia e Piemonte. Durante un viaggio in California incontra le sequoie millenarie e conia il concetto di Homo Radix, dal quale conseguono la pratica dell'Alberografia, la disciplina della Dendrosofia, le intuizioni di Silva itinerans e Radice primordiale, che ridefiniscono la sua esistenza. Ispirandosi al concetto di “minimalismo sacro”, conduce una pratica quotidiana di meditazione in natura. Vive a Trana, alle pendici delle Alpi Cozie.https://studiohomoradix.com/IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Glenmorangie svela il nuovo packaging dedicato alla propria core range, progettato per trasmettere le qualità distintive di ciascuno dei suoi single malt. La distilleria dà corpo alle meraviglie del suo whisky già in molti modi, dalla colorata campagna scattata dal famoso fotografo Miles Aldridge al Boutique Hotel Glenmorangie House, un autentico parco giochi sensoriale per gli ospiti. Ispirandosi agli aromi dei propri whisky, il marchio reinventa ora i packaging attraverso una nuova, elegante bottiglia, colori vivaci e dettagli giocosi.I creatori del whisky di Glenmorangie si distinguono per la fantasia con cui ricercano nuove alchimie che impreziosiscano i loro single malt. Creano il loro whisky in alambicchi alti come una giraffa, per lasciare più spazio al gusto e all'aroma, rendendolo quindi più delicato e fruttato. Poi lo fanno maturare nelle botti più raffinate a disposizione, il tutto per portare ancora più gioia al palato dei degustatori di tutto il mondo. Le nuove vesti grafiche di Glenmorangie Original, Lasanta e Quinta Ruban ne celebrano la creatività e i gustosi aromi.
PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali
Una rassegna personale di grandi titoli appartenenti al Cinema Francese, esponente dell'industria cinematografica europea che può solo insegnarci tante cose. Jean-François Richet si cimenta nella sfida di raccontare in un'opera divisa in due parti la controversa figura di Jacques Mesrine, noto gangster e bandito della Francia (e non solo) tra gli anni '60 e '70. Ispirandosi all'autobiografia dello stesso Mesrine, Richet cerca di narrarci le imprese criminali di Mesrine mostrandoci il fascino criminale ma anche l'animo violento e, sostanzialmente, autodistruttivo di un uomo incapace di fermarsi e che vuole avere sempre l'ultima parola.
Nella seconda puntata di Prossimamente, Chiara Galeazzi e Filippo Ferrari alzano ancora il tiro e, sedotti dal successo della sua serie "Una semplice domanda", chiedono l'aiuto di Alessandro Cattelan per provare a vendere un'idea a Netflix. Ispirandosi ai personaggi enormi della cultura pop italiana incontrati proprio da Cattelan nella serie, i tre partoriscono un nuovo, folle soggetto dove il bene si scontra con le anatre di Roberto Baggio.
Vito Catalano"Il conte di Racalmuto"Vallecchi Firenzehttps://www.vallecchi-firenze.it/Sicilia, XVII secolo. Il paese di Racalmuto è governato dal conte Girolamo del Carretto, uomo spietato e avido, dall'insaziabile istinto predatorio. Traditori d'ogni risma e assassini senza scrupoli percorrono ogni giorno vie e sentieri, mentre la gente vive in mezzo a sospetti e paure. Il bene e il male si confondono. Ma il potere del conte, pur sembrando senza limiti, finisce col trovare un inaspettato intreccio di nemici: la moglie Beatrice, il priore del convento degli Agostiniani e un servo. Fra inganni, agguati e innamoramenti, i personaggi del romanzo rimarranno invischiati in una rete pericolosa. Ispirandosi a una storia vera e partendo dalle righe che il nonno Leonardo Sciascia ha scritto sull'episodio nelle pagine dedicate al paese natale di Racalmuto, Vito Catalano costruisce una trama in cui la fantasia si mescola a ricordi di luoghi e persone.Vito Catalano è nato a Palermo nel 1979. Negli ultimi quindici anni ha vissuto fra Italia e Polonia e ha pubblicato i romanzi “L' orma del lupo” (Avagliano editore, 2010), “La sciabola spezzata” (Rubbettino, 2013), “Il pugnale di Toledo” (Avagliano editore, 2016), “La notte della colpa” (Lisciani Libri, 2019).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Troppe volte inerzia, apatia e sfiducia attanagliano la scuola odierna; troppi taciti compromessi ne impediscono un sano funzionamento. Cosa abbiamo perso per strada? Come recuperare il gusto della curiosità? Ispirandosi all'ultimo romanzo del prof. D'Avenia, Cristina e Riccardo proveranno a darci degli spunti essenziali per interrogarsi su ciò che la cultura è e dovrebbe essere. Rifiutiamoci di credere che la soluzione a tutto sia una sterile accettazione delle circostanze!
Elena Rui"La famiglia degli altri"Garzantihttps://www.garzanti.it/La storia di una donna che ha deciso di non conformarsi, ma ha scelto di perdersi per ritrovarsi e ha costruito una famiglia in cui la libertà di ognuno è la prima regola da rispettare.Le convenzioni sociali hanno una sola utilità:offrire un rifugio sicuro quando non si sa bene che cosa fare. La pensa così Marta che, a trentaquattro anni, ha scelto di andare controcorrente, di non seguire i dettami della società e costruire una famiglia anticonvenzionale con il compagno Antoine. A unirli c'è il progetto, ambizioso e sentito, di seguire le orme di Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir, la coppia aperta per eccellenza. Ispirandosi ai due filosofi, Marta e Antoine credono che l'amore sia la più alta forma di libertà. Proprio per questo non deve conoscere costrizioni, ma esprimersi in un rapporto in cui la fiducia reciproca cancella ogni forma di esclusività e si traduce, prima di tutto, in un'intensa comunione intellettuale. Finora Marta si è detta convinta delle proprie scelte. Ma quando la morte improvvisa di nonna Ada la costringe a lasciare Parigi, dove vive e lavora, e a tornare nella natia Padova, le fondamenta del suo sistema di pensiero iniziano a traballare. Ben presto, tra saluti e cortesie di circostanza, Marta si troverà a fare i conti con una realtà fatta di segreti sepolti sotto una facciata di perbenismo. Segreti che faranno vacillare anche le sue poche e un tempo solide certezze. Perché la verità è che non esistono famiglie ideali e perfette. Ogni famiglia è felicemente imperfetta a modo suo.Con uno stile tagliente, preciso ed elegante, Elena Rui ci consegna il ritratto di una donna fragile e tenace che, senza inseguire false illusioni, prova a cucirsi addosso l'abito esistenziale che le dona di più. Nelle mani dell'autrice, la storia di Marta acquista un respiro universale e si fa paradigma delle trasformazioni che i modelli di famiglia subiscono nel tempo e a cui noi assistiamo ogni giorno. Un esordio di grande impatto ed efficacia che segna la nascita di una nuova intelligente e raffinata voce italiana.Elena Rui, nata a Padova nel 1980, laureata in lingue straniere, vive in Francia da quindici anni. Ad Albi, Tolosa e Parigi ha insegnato italiano, tradotto e curato redazioni commerciali. A definirla sono soprattutto la passione per la scrittura e la pasticceria, due diversi modi di creare.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Street artist americana, Corie Mattie, nome d'arte "LA Hope Dealer" utilizza la strada e i muri periferici come cornici per la sua arte. Nata sulla costa Est degli Stati Uniti, si è trasferita a Los Angeles per inseguire i suoi sogni e i suoi desideri. Ha studiato all'Università del Maryland, terminando successivamente il suo percorso formativo con un master alla Georgetown University. Ispirandosi a Banksy, l'artista pensa alle sue opere d'arte come a moderne pitture rupestri che possano imprimere idee costruttive in una società spesso contraddittoria e in crisi.Ascolta la nota di Claudio Zonta S.I., dalla newsletter de "La Civiltà Cattolica", Abitare nella possibilità.
Luigi Garlando “Mosche, cavallette, scarafaggi e premio Nobel”Harper Collinsharpercollins.itEra solo un ragazzo.L'incontro con Rita Levi-Montalcini ha cambiato la sua vita.Il piccolo Luigi è nato in Calabria, terzo figlio di una famiglia di poverissimi pescatori. La pancia spesso vuota, ma il cuore pieno di amore per i fratelli e i genitori, Gigino ha sempre saputo di essere il terzo dito della mano, quello più lungo, che deve sostenere tutti gli altri. Per questo a soli sedici anni lascia l'Italia per lavorare. Non è un'esistenza facile quella dell'emigrato, ma un giorno Gigino incontra una donna che riconosce in lui grandi potenzialità, una donna che cambierà la sua vita per sempre e che farà di lui il suo assistente di laboratorio. Quella piccola signora dalla volontà indomita e dal piglio di principessa è Rita Levi Montalcini, una grandissima scienziata che nel 1986, dopo una luminosa carriera universitaria e di ricerca tra gli Stati Uniti e l'Italia, ha vinto il Nobel per la Medicina. La sua è stata una vita straordinaria, e Gigino la racconta dal punto di vista privilegiato di chi l'ha potuta seguire da vicino, lavorando al fi anco della studiosa e accompagnandola attraverso le incredibili scoperte che hanno rivoluzionato il mondo della ricerca scientifica.Ispirandosi a una storia vera, Luigi Garlando dà vita a un romanzo indimenticabile. Un romanzo sull'impegno e la forza di volontà che, con la sua delicatezza e poesia, riesce a toccare il cuore di ciascuno di noi.Luigi Garlando, giornalista della Gazzetta dello Sport, è autore bestseller di romanzi e libri per ragazzi tra cui Per questo mi chiamo Giovanni.Tra i suoi titoli più recenti, oltre a quelli della serie GOL!: L'estate che conobbi il Che (Rizzoli 2015) e Mister Napoleone (Piemme 2017).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensareilpostodelleparole.itCondividi:
Ispirandosi al film "Il collezionista", Robert Berdella, detto il Macellaio di Kansas City, trasformò la propria abitazione in un girone infernale, dove - tra atroci sofferenze - persero la vita almeno 6 giovani uomini
From the Bolognese tradition, chef and pasta-maker Cristian Folletti brings his “garganelli 3P” to the table. - Ispirandosi alla tradizione bolognese, lo “sfoglino” Cristian Folletti porta in tavola la ricetta della zia.
Nella primavera del 1970, due amici milanesi riuscirono in pochi mesi a liberare il motociclismo da una stasi di decenni. Ispirandosi alla 200 Miglia di Daytona, portarono sulla pista di Monza le splendide maximoto che nascevano in quegli anni. Fu un trionfo corale
Franco ForteScilla Bonfiglioli"La bambina e il nazista"Mondadori Editorewww.librimondadori.itUn romanzo sulla memoria e sugli orrori dell'olocausto, in una storia triste ma coraggiosa, in cui il desiderio della vita prevale sulla mostruosità dello sterminio.Germania, 1943. Hans Heigel, ufficiale di complemento delle SS nella piccola cittadina di Osnabrück, non comprende né condivide l'aggressività con cui il suo Paese si è rialzato dalla Prima guerra mondiale; eppure, il timore di ritorsioni sulla propria famiglia e la vita nel piccolo centro, lontana dagli orrori del fronte e dei campi di concentramento, l'hanno convinto a tenere per sé i suoi pensieri, sospingendolo verso una silenziosa convivenza anche con le politiche più aberranti del Reich. Più importante è occuparsi della moglie Ingrid e, soprattutto, dell'amatissima figlia Hanne.Fino a che punto un essere umano può, però, mettere da parte i propri valori per un grigio quieto vivere?Hans lo scopre quando la più terribile delle tragedie che possono capitare a un padre si abbatte su di lui, e contemporaneamente scopre di essere stato destinato al campo di sterminio di Sobibór.Chiudere gli occhi di fronte ai peccati terribili di cui la Germania si sta macchiando diventa d'un tratto impossibile… soprattutto quando tra i prigionieri destinati alle camere a gas incontra Leah, una bambina ebrea che somiglia come una goccia d'acqua a sua figlia Hanne.Fino a che punto un essere umano può spingersi pur di proteggere chi gli sta a cuore? Giorno dopo giorno, Hans si ritrova a escogitare sempre nuovi stratagemmi pur di strappare una prigioniera a un destino già segnato, ingannando i suoi commilitoni, prendendo decisioni terribili, destinate a perseguitarlo per sempre, rischiando la sua stessa vita… Tutto, pur di non perdere un'altra volta ciò che di più caro ha al mondo.Ispirandosi a fatti drammatici quanto reali, Franco Forte e Scilla Bonfiglioli ci trasportano nelle tenebre profondissime di una pagina di Storia che non si può e non si deve dimenticare – soprattutto oggi – mostrando però che persino nella notte più nera possono accendersi luci di speranza, a patto di vincere le nostre ipocrisie e lasciarci guidare dall'unica che ci accomuna tutti: la nostra umanità.Franco Forte è nato a Milano nel 1962. Scrittore, sceneggiatore e giornalista, per Mondadori ha pubblicato, tra gli altri, Roma in fiamme, Cesare l'Immortale e il fortunato Romolo.Scilla Bonfiglioli è nata a Bologna nel 1983. Attrice e regista teatrale, oltre che scrittrice, ha pubblicato racconti in diverse antologie e nel Giallo Mondadori.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.it
Corrado d'Elia torna con una nuova opera, di cui ne è sia autore che attore. Ispirandosi alla follia e alla genialità dell'artista Vincent Van Gogh, a teatro Leonardo verrà presentato lo spettacolo "Io, Vincent Van Gogh": il protagonista spiega a POLI.RADIO come luci, colori, atmosfere e sentimenti create per questo spettacolo faranno sentire il pubblico completamente immerso nella natura e nell'arte.
vedi libro: www.libri.it/bestiario-verticale È il 1924 e sono trascorsi oltre trent’anni dalla pubblicazione dell’acclamato Bestiario universale del Professor Revillod, la strampalata e al tempo stesso rigorosissima raccolta delle indagini condotte dal Professor Revillod in tutto il globo terracqueo, che annunciava al grande pubblico la sensazionale scoperta del ciprifante nella giungla di Sumatra, oltre all’ormai nota cattura del coribù nella Siberia Orientale. Ma la strenua ricerca della Verità non conosce requie, e invece di sprofondare nei loro polverosi scranni accademici, gli scienziati dell’Istituto Revillod hanno continuato a indagare la natura della fauna mondiale. Siamo nei ruggenti anni Venti, gli anni del jazz e dei night club, del cinematografo e dei mezzi di comunicazione di massa. Sono gli anni in cui i grattacieli invadono le metropoli e i grammofoni si diffondono nelle abitazioni. In cui le donne si sbarazzano dei corsetti, si tagliano i capelli a caschetto, fumano sigarette e guidano automobili, reclamando il diritto di voto e una maggiore libertà dei costumi. Il Futurismo da oltre un decennio inneggia alla velocità, al dinamismo e alle macchine, e aerei e torri puntano alla conquista dei cieli. Il mondo si va modernizzando – siamo nel SECOLO VERTICALE! – e anche gli animali partecipano a questo fermento, nello sforzo evolutivo di assumere una posizione eretta! L’Istituto Revillod non può che mantenersi al passo con i tempi. L’anelito al sapere non confligge certo con il sacrosanto diritto all’evasione, e il Professore (altresì detto “il Neo Noè”) ha scelto di mostrare le sue scoperte non più sulle pagine di un grigio almanacco ma in uno scoppiettante spettacolo di varietà: il Revillorama! Ed è così che lo vediamo trasformato in un elegante illusionista in frac e papillon, mentre taglia a metà una soubrette dalle zampe di gallina, dandoci il benvenuto sulla pista in cui vedremo sfilare centinaia – ma che dico, migliaia! – di animali su due zampe. O pinne. O tentacoli…! Accolti dalla gentile signorina Wanda, ci lasciamo trasportare nel cuore della rappresentazione, dove ci attendono la polliffa (portentoso cefalopode di indole irritabile che si riunisce in piccoli consessi all’imbrunire) e il gafatua (impenitente pappagallo dall’incedere maestoso e dal verso indecoroso), la xiliggine (crostaceo da compagnia dal volo elettrizzante e dalle carni sostanziose con proprietà medicinali) e l’elerbiforo (arcana entità marina di indole diffidente delle selve dell’India). Allegata al programma di sala dello spettacolo (contenente appunto la galleria dei personaggi) troviamo una copia gratuita de Il Neo Noè, il bollettino informativo sulle attività dell’Istituto Revillod, contenente anche l’attesissima anteprima del catalogo Dollivendita, con tutta la gamma dei prodotti dell’azienda Dolliver, messi a disposizione dal Professore e già visti sfilare sulla pista con gli animali. Opere comunemente associate al Medioevo, i bestiari sono testi riccamente illustrati che fin dall’antichità raccolgono e descrivono gli animali con vari scopi: educativi (animali reali), moraleggianti (allegorie e interpretazioni basate su riferimenti biblici) o ludici (creature fantastiche, mostri, mirabilia). Ispirandosi a questi antichi volumi e alle incisioni ottocentesche raffiguranti animali, Javier Sáez Castán, vincitore nel 2016 del Premio nazionale di illustrazione conferito dal Ministero della Cultura spagnolo, ha iniziato a ideare fin da molto giovane un gioco combinatorio che, a partire da animali reali, consentisse di creare un numero infinito di creature fantastiche... continua Valentina Vignoli
Ispirandosi a fatti realmente accaduti, il Vostro interrompe il digiuno e spiffera ai venti e alle rotaie parole et imprecazioni, giusto perché andava fatto.