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Ha preso il via a Trento il Festival dell'Economia, che celebra la sua ventesima edizione e i 160 anni del Sole 24 Ore. Il tema di quest'anno è “Rischi e scelte fatali. L'Europa al bivio”. L'evento, organizzato dal Gruppo 24 Ore e Trentino Marketing con il supporto delle istituzioni locali, si tiene dal 22 al 25 maggio. Nella giornata inaugurale, presenti cinque ministri tra cui Tajani, Giorgetti, Santanchè e Crosetto, e figure di rilievo come Caltagirone, Tremonti, Tronchetti Provera e Andrea Illy. La giornata si chiude con la cerimonia inaugurale e un intervento del cardinale Ravasi. Il Festival ospita 6 Premi Nobel e oltre 290 relatori tra economisti, accademici, imprenditori e rappresentanti delle istituzioni. Al centro, il futuro dell'Europa in un contesto geopolitico segnato da conflitti, crisi economiche e leadership deboli. Il ritorno di Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha rappresentato una svolta storica, aprendo a scenari di grandi cambiamenti: il ritorno del potere degli Stati, la globalizzazione che difficilmente ritornerà almeno come l'abbiamo conosciuta, lo sviluppo del commercio internazionale che dovrà fare i conti con una nuova era di dazi e protezionismo. Altrettanto certa è la polarizzazione sempre più evidente tra Stati Uniti e Cina, con l'Europa sempre di più un vaso di coccio tra due vasi di ferro, costretta a fare i conti con la Germania in recessione, le difficoltà sempre più evidenti della Francia e la drammatica mancanza di leadership adeguate. Il tutto in uno scenario che vede la geopolitica imporsi come variabile determinante, con una sessantina di guerre in corso e le lacerazioni indotte dal conflitto in Ucraina e dalla carneficina in Medio Oriente. Intervengono Marco Magnani, professore di International Economics alla LUISS Guido Carli e Giuliano Noci - Professore ordinario in Ingegneria Economico-Gestionale, insegna Strategia & Marketing presso il Politecnico di Milano. Dal 2011 è Prorettore del Polo territoriale cinese dell'Ateneo milanese.Consob, sospesa l'ops Unicredit su Banco BpmColpo di scena nell'Ops lanciata da UniCredit su Banco Bpm: la Consob ha accolto la richiesta di sospensiva dell'operazione per 30 giorni, riconoscendo la presenza di nuovi elementi emersi dopo l'avvio dell'offerta. La banca guidata da Andrea Orcel ha tentato un dialogo con il governo, ostacolato dai vincoli imposti dal Golden Power. I prossimi 30 giorni serviranno a valutare le alternative, incluso un ricorso al TAR o eventuali nuove strategie di mercato, tra cui possibili mosse su Mediobanca o Generali. Intanto, Banco Bpm ha annunciato l'intenzione di impugnare il provvedimento Consob, aprendo un nuovo fronte nella già complessa operazione. Ne parliamo con Alberto Grassani, Il Sole 24 Ore.
Vi siete mai chiesti come esprimere accordo, o disaccordo, in italiano? Cioè, per dire che quello che qualcuno ha detto è vero anche per voi (o no)? Questo articolo vi guiderà attraverso le principali espressioni per rispondere correttamente a frasi affermative e negative, con esempi pratici per chiarire ogni dubbio. Anche io, Anche a me, Neanche io, Neanche a me e simili 1. Concordanza con Frasi Affermative Esistono due espressioni principali per concordare con una frase affermativa: Anche io Anche a me Quando usare "Anche io"? Usiamo "Anche io" quando il soggetto grammaticale coincide con chi compie l'azione. Esempio: Mangio la pasta ogni giorno. Risposta: Anche io. Noi ci alleniamo in palestra ogni giorno. Risposta: Anche io. Se invece non condividi la stessa esperienza, puoi rispondere con Io no. Esempio: Mangio la pasta ogni giorno. Risposta: Io no. Noi ci alleniamo in palestra ogni giorno. Risposta: Io no. Quando usare "Anche a me"? "Anche a me" è adatto quando il soggetto grammaticale non coincide con chi parla e il verbo richiede la preposizione "a" (come con il verbo piacere). Esempio: Mi piace la pizza. Risposta: Anche a me. Ci mancano gli anni della nostra infanzia. Risposta: Anche a me. Se invece vuoi comunicare disaccordo: A me no. Esempio: Mi piace la pizza. Risposta: A me no. Ci mancano gli anni della nostra infanzia. Risposta: A me no. 2. Concordanza con Frasi Negative Per concordare con frasi negative, usiamo: Neanche io Neanche a me Nota Bene: Puoi sostituire "Neanche" con i sinonimi Nemmeno o Neppure. Quando usare "Neanche io"? Neanche io si utilizza quando il soggetto grammaticale coincide con chi parla. Esempio: Non mangio la pasta tutti i giorni. Risposta: Neanche io. Se invece vuoi esprimere una posizione positiva: Io sì. Esempio: Non mangio la pasta tutti i giorni. Risposta: Io sì. Quando usare "Neanche a me"? Neanche a me si usa con verbi che richiedono la preposizione "a", quindi quando il soggetto grammaticale non coincide con chi compie l'azione. Esempio: Non mi piace la pizza. Risposta: Neanche a me. Per comunicare il contrario: A me sì. Esempio: Non mi piace la pizza. Risposta: A me sì. 3. Rispondere alle Formule di Cortesia Come rispondere correttamente a frasi come "Buona giornata!" o "Buona serata!"? Evita il comune errore "Anche tu!" e utilizza queste opzioni: Ripeti la formula stessa: Buona giornata!Risposta: Buona giornata! Usa "Anche a te": Buona giornata!Risposta: Anche a te! Scegli "Altrettanto": Buona serata!Risposta: Altrettanto! Esercizi Pratici Prova a rispondere alle seguenti affermazioni con le formule corrette, in modo che siano vere per te: Amo il gelato al pistacchio. Non dormo mai a pancia in giù. Mi diverte molto ballare. Non sono mai stata a Dubai. Parlo bene due lingue straniere. Non mi piacciono i peperoni Non mi mancano i compiti che ricevevo a casa Mi alleno ogni giorno Mi piacciono i tulipani Ascolto tantissima musica Scrivi le tue risposte nei commenti! Ora che conosci tutte le regole per esprimere accordo e disaccordo in italiano, puoi rispondere in modo naturale e preciso. Pratica queste espressioni e migliora la tua fluidità! Accedi a siti e contenuti italiani da qualsiasi parte del mondo e in totale sicurezza con NordVPN! Commetti anche tu questi Errori con i Pronomi Italiani? Dai un'occhiata a questo articolo per accertartene e, nel caso tu li commetta, imparare a evitarli. Alla prossima!
ROMA (ITALPRESS) - “Oggi tutti sono consapevoli di quali sono le opportunità del web e dei social, ma lo sono altrettanto dei rischi, soprattutto per i minori che si affacciano a questo mondo senza l'esperienza e le competenze necessarie. I minori vanno protetti e guidati, perché approcciano un mondo pericoloso di cui non conoscono le sfumature. Altrettanto i genitori. È importante un dialogo, perché la responsabilità genitoriale è strategica”, ha spiegato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alberto Barachini, in occasione della presentazione dello spot realizzato per la campagna sul parental control.xl5/ads/gsl
Giorgio Pogliano"Pennsylvania"Neos EdizioniFerdi ha diciott'anni quando nell'agosto del 1979, nel pieno degli anni di piombo, lascia Milano e la sicurezza tradizionale e un po' chiusa dell'agiata famiglia per andare a frequentare l'università in Pennsylvania. Qui inizia il suo percorso di crescita, costellato di incontri inaspettati, amicizie stimolanti e un amore travagliato. Un romanzo di formazione che si apre nel 1979 e intreccia eventi politici e percorsi personali, aspettative familiari e sogni, amicizie, amori, segreti, fra l'America dei campus e l'Italia del terrorismo e dei sequestri, alla ricerca di un'identità che tutto comprendeSulla storia di Ferdinando Ricci campeggia la Storia, grande passione di Ferdi ed elemento decisivo nei destini di tutti i personaggi: la ritirata di Russia del 1943 e la battaglia di Gettysburg del 1863, gli ultimi anni di Carter e l'avvento di Reagan, le Brigate Rosse e gli amish, il concerto a Central Park di Simon & Garfunkel…Giorgio Pogliano, qui al suo esordio narrativo dopo una vita dedicata all'industria, con una scrittura agile ed evocativa, ci accompagna in un viaggio nel tempo, dalla fine degli anni Settanta ai giorni nostri, e nello spazio, tra America, Italia e Unione Sovietica; ma soprattutto in un viaggio di formazione, il cui protagonista dovrà confrontarsi con la complessa ricchezza degli altri e di se stesso per emanciparsi e diventare un uomo, trovandosi a riflettere su libertà di scelta, destino, indipendenza, eroismo.«Anche se ho passato la vita a fare tutt'altro, ho sempre desiderato scrivere un romanzo-confessa l'Autore-Verso i cinquantacinque anni di età iniziai finalmente a scriverlo, e la gestazione è durata quasi nove anni. Iniziai pensando di raccontare in forma autobiografica, in prima persona, i miei otto anni in America. Dopo tre anni di lavoro, e allontanatomi sempre più dall'autobiografia, mi resi conto dei limiti della prima persona: non consente di entrare a fondo nella testa dei personaggi, protagonista a parte. Nel mio caso, poi, utilizzando la prima persona, non riuscivo a emanciparmi psicologicamente dall'autobiografia. Così ripartii da zero, riscrivendo tutto in terza persona. Con questa decisione, e lavorando molto sulla tecnica, cominciai davvero a creare i personaggi del racconto. Scrivere questo romanzo è stato anche un lungo processo di introspezione, da cui ho imparato alcune cose su me stesso e sulle mie aspirazioni per l'ultimo terzo di vita. Centrale nella trama è il rapporto padre/figlio, che riflette abbastanza il rapporto che avevo con mio padre. Altrettanto centrale la scelta del protagonista di seguire un percorso diverso da quello tracciato dalle aspettative altrui, e di proseguire la carriera universitaria cambiando indirizzo, da economia a storia. Questo forse è uno dei casi in cui la letteratura influenza la vita reale più che il contrario. Quando ormai la trama del romanzo era chiara, decisi di fare esattamente come Ferdinando, iscrivendomi all'università, dipartimento di Storia. Questo avveniva quattro anni fa».Giorgio Pogliano è nato a Torino. Si è laureato in Economia negli Stati Uniti, dove ha conosciuto Amy, sua moglie. Ha tre figlie, Valentina, Jennifer e Olivia, e una nipotina, Anita. È presidente di una storica azienda elettromeccanica torinese, la Pogliano BusBar, fondata nel 1910, che produce condotti elettrici in quattro stabilimenti, a Moncalieri, a Moncalvo, in Brasile e negli Emirati Arabi. Ora è prossimo alla seconda laurea, questa volta in Storia. Questo è il suo primo romanzo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Mentre occhi, cuori e menti sono ora diretti tutti verso il Medio Oriente, il conflitto ucraino prosegue con i suoi lenti ma, come vedremo, inaspettati sviluppi. A lasciare di sorpresa anche esperti ed analisti, ad inizio agosto, è stata la contro invasione nella regione russa di Kursk da parte dell'esercito di Kyiv. Altrettanto stupefacente è apparsa la debole risposta, anche verbale, di Putin. Perché gli sforzi non sono stati maggiori? E, soprattutto, davvero questa mossa dell'Ucraina è stata utile dal punto di vista tattico e/o strategico? Buon ascolto!
PALERMO (ITALPRESS) - "Stiamo lavorando intensamente per garantire un approccio più tempestivo a cure, ricoveri e attività ambulatoriali. La telemedicina sarà funzionale alla revisione della rete ospedaliera, al potenziamento delle terapie intensive e subintensive e all'ampliamento delle superfici dei pronto soccorso". Così il dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica dell'assessorato regionale alla Salute, Salvatore Iacolino, a margine del primo "Forum mediterraneo in Sanità Sicilia", organizzato a Palazzo dei Normanni, a Palermo.Altrettanto importante, aggiunge, sarà "fare in modo che, seguendo gli indirizzi del Pnrr, case e ospedali di comunità garantiscano una rete assistenziale adeguata su tutto il territorio: il tema del personale è strettamente legato alle date di attivazione, che sono ancora in là con i tempi. Per raggiungere la centralità nel Mediterraneo dovremo vincere la sfida della modernizzazione del sistema, mettendo al centro il paziente e garantendo risultati concreti ai cittadini, che hanno bisogno di vedere risposte concrete sull'abbattimento delle liste d'attesa e sull'ingolfamento delle aree di emergenza: stiamo lavorando su questo attraverso un piano straordinario e il coinvolgimento forte degli operatori economici privati". xd8/vbo/gtr
L'antifragilità è una caratteristica che dovremmo riscoprire, a livello non solo personale, ma anche politico. È la caratteristica per cui un sistema complesso come l'economia a fronte di squilibri inattesi, caotici, tipici di quando «si perde la bussola» riesce ad apportare adattamenti, a individuare le cause delle crisi e a volgere in positivo ciò che sta accadendo. Un sistema antifragile migliora quando è esposto a sfide: è la scommessa del nostro mondo postglobale. In un mondo alla ricerca di nuove rotte, una direzione possibile è tracciata dall'Agenda 2030. L'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d'azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell'ONU. Essa ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile Sustainable Development Goals, SDGs in un grande programma d'azione per un totale di 169 target o traguardi. L'avvio ufficiale degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ha coinciso con l inizio del 2016, guidando il mondo sulla strada da percorrere nell arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030. L'Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS) tiene sotto controllo l'avanzamento del nostro Paese per raggiungere i target dell'Agenda. Da uno degli ultimi report che hanno stilato emerge come l'Italia avrebbe tutte le ragioni per accelerare sulla sostenibilità ambientale. Inoltre il terzo obiettivo delle Nazioni Unite punta ad assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età. Un aspetto tutt'altro che scontato nel nostro Paese. Infine nel 2023 il Pil del Mezzogiorno è aumentato dell 1,3% contro una media nazionale del +0,9% secondo le stime della Svimez. Non accadeva dal 2015. Altrettanto favorevole al Sud è la dinamica occupazionale. Gli occupati nel Mezzogiorno sono aumentati del +2,6% su base annua, più che nelle altre macro-aree e a fronte di una media nazionale del +1,8%.Ne abbiamo parlato con:Mario Deaglio, docente Economia Internazionale Università di TorinoEnrico Giovannini, direttore scientifico dell'ASviS (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile), ex ministro (Infrastrutture governo Draghi, Ministro del Lavoro governo Letta) e presidente Istat (2009-13)Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBELuca Bianchi, Direttore di Svimez
Spesso noi abbiamo un'idea di cosa rappresenta una buona relazione.Altrettanto spesso, però, ci aspettiamo che siano gli altri a soddisfare questi requisiti.Il punto da cui partire è chiederci quale parte di noi entra in relazione con l'altro.E' la parte adulta o quella egoica?Quale parte di noi si relaziona con l'altro?A seconda di quale parte si relaziona, cambiano le relazioni.Le buone relazioni sono quelle in cui si vuole il confronto; questa è la parte adulta. Dall'altro lato c'è la parte bambina che vuole conferme. Nelle buone relazioni vogliamo prenderci cura dell'altro; la parte bambina però richiede/pretende attenzione e soddisfazione dei propri bisogni.Le relazioni sono sempre dinamiche e non devono essere rigide e ferme.Nelle buone relazioni funziona la comunicazione aperta, mentre nelle relazioni infantili si può parlare di manipolazione emotiva.Come capire se siamo nel sé inferiore? Innanzitutto bisogna riconoscere il nostro ego. Comprendere quando scatta il nostro ego, con chi, in quale situazioni; imparare poi gradualmente ad integrarlo.Fiducia e libertà sono altre due caratteristiche del nostro sé superiore, cioè quelle parti di noi adulte che tendono a relazioni sane; dall'altro lato troviamo il senso del possesso e del controllo.Ognuno di noi ha dentro tutte queste spinte. Dobbiamo toglierci l'ideale delle buone relazioni e comprendere che anche le buone relazioni sono un arte: richiedono impegno, cura, attenzione, sforzo.
Dopo la pausa dettata dalla crisi economica provocata dalla pandemia virale, la Commissione europea è tornata oggi, mercoledì 19 giugno, ad applicare pienamente le regole di bilancio. Ritiene quindi che l apertura di una procedura per deficit eccessivo per sette paesi membri, tra cui l Italia e la Francia, sia giustificata. Nel frattempo, entrambi i paesi sono riusciti a ridurre quelle vulnerabilità macroeconomiche che hanno segnato la loro economia in questi anni. Alla luce di questa valutazione e dopo aver preso in considerazione il parere dei direttori dei tesori nazionali, la Commissione europea intende proporre al Consiglio di aprire una procedura per disavanzo eccessivo per questi Stati membri in luglio. A differenza che in passato, Bruxelles non ha in questa circostanza precisato l ammontare delle correzioni di bilancio da introdurre fin dal 2025 per ridurre i deficit nazionali (in Italia, nel 2023, il disavanzo era pari al 7,4% del PIL). Secondo le nuove regole di bilancio appena entrate in vigore, i paesi con un deficit eccessivo devono presentare entro il 20 settembre un piano pluriennale di risanamento delle finanze pubbliche. Solo in autunno quindi Bruxelles specificherà l ammontare dell aggiustamento annuo necessario per rientrare nei ranghi. Per ora, si limita a raccomandare che la crescita della spesa netta nel 2025 sia coerente con l aggiustamento di bilancio richiesto dal nuovo quadro di governo economica. Abbiamo deciso di rinviare a novembre precisioni sull ammontare della correzione da introdurre nel 2025 per garantire coerenza con il percorso pluriennale di aggiustamento , ha spiegato un funzionario comunitario. La tempistica non esimerà i paesi dall introdurre manovre correttive nei bilanci dell anno prossimo. Invieremo questa settimana ai singoli paesi una ipotesi di traiettoria di aggiustamento dei bilanci in deficit eccessivo. Sapranno fin da ora quale correzione prevedere nel 2025. Le nuove regole contengono un aggiustamento minimo strutturale dello 0,5% per i paesi che hanno un deficit eccessivo. I piani di aggiustamento nazionale saranno di quattro o sette anni, a seconda se il governo deciderà di allungare il periodo di correzione introducendo investimenti e riforme. È presumibile che l ipotesi di traiettoria che verrà proposta dalla Commissione europea preveda un aggiustamento strutturale di circa 0,6% all anno su sette anni. Approfondiamo il tema con Gianni Trovati de Il Sole 24 Ore.Terza edizione del Gala del Farnese d Or, l'evento promosso dalla Chambre de Commerce Française en Italie Domani nella splendida cornice dell'ambasciata di Francia in Italia si terrà la terza edizione del Gala del Farnese d Or, l evento promosso ogni anno dalla Chambre de Commerce Française en Italie con l'obiettivo di valorizzare i rapporti italo-francesi attraverso il prestigioso riconoscimento «Le Farnese d Or» conferito a personalità e aziende che si sono contraddistinte nel rafforzare il valore del legame tra Italia e Francia. Quest'anno i sei premiati - protagonisti dell'economia, della finanza e della cultura nei rapporti Italia-Francia - sono stati selezionati per la prima volta da una Giuria d'eccezione composta da Monica Bellucci, Renato Brunetta, Marie-Claire Daveu, Simone Marchetti e Claudia Parzani; guidati dall'imprenditore Santo Versace. Il presidente della Chambre de Commerce Française en Italie Denis Delespaul ha spiegato che: " In questo particolare momento storico dove assistiamo quotidianamente a incognite e pericoli è necessario valorizzare il rapporto Italia-Francia superando le politiche divergenti per focalizzare l attenzione sul comun denominatore di questi due Paesi fatto da radici storiche, economiche e culturali condivise. Italia e Francia sono l esempio di una collaborazione strategia proficua, come conferma un nostro recente sondaggio realizzato con Ipsos. Entrambe, infatti, godono di un orizzonte comune di interessi a livello nazionale ed europeo, il cui rafforzamento potrà originare benefici condivisi per entrambi. Sono entusiasta di essere giunto alla terza edizione del Farnese d Or, un occasione annuale per celebrare i rapporti tra i due Paesi e voglio ringraziare i premiati selezionati dalla Giuria per il contributo esemplare che offrono nel consolidare le nostre relazioni bilaterali. I rapporti tra Francia e Italia sono stretti e dinamici. I due paesi, che rappresentano insieme 127 milioni di cittadini europei e contribuiscono al 30% del PIL dell Unione europea, sono importanti partner commerciali l uno per l altro. Nel 2023, l'Italia è stata il quarto partner commerciale della Francia, mentre la Francia il secondo partner commerciale dell Italia, dopo la Germania. Inoltre, la Francia è il principale investitore in Italia, con un flusso di IDE (investimenti diretti all estero) di 80,1 miliardi di euro nel 2022. Ne parliamo con Denis Delespaul, presidente della Chambre de Commerce Française en Italie.Svimez, il Sud cresce più della media nazionale: +1,3% per il Pil nel 2023, non succedeva dal 2015 Oggi è stato approvato il disegno di legge sull'Autonomia. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: "Abbiamo scelto fin dal primo momento di impegnarci per un'Italia più forte e più giusta, assicurando più autonomia, più coesione e più sussidiarietà, che rappresentano i cardini del disegno di legge sull'Autonomia differenziata, ossia l'esatto contrario delle logiche del passato incentrate su politiche meramente assistenziali, soprattutto nel Mezzogiorno". Di tutto altro avviso le opposizioni con il Pd che attacca e annuncia: "Insieme alle altre opposizioni, ai movimenti e alla società civile, siamo pronti a raccogliere da subito le firme per un referendum" che "sicuramente boccerà lo 'spacca Italia'". Intanto proprio oggi emerge il dato che il Sud cresce più della media nazionale. Nel 2023 il Pil del Mezzogiorno è aumentato dell 1,3% contro una media nazionale del +0,9% secondo le stime della Svimez. Non accadeva dal 2015. Altrettanto favorevole al Sud è la dinamica occupazionale. Gli occupati nel Mezzogiorno sono aumentati del +2,6% su base annua, più che nelle altre macro-aree e a fronte di una media nazionale del +1,8%. «Non si tratta di un anno isolato - sottolinea Luca Bianchi, direttore della Svimez - dal Covid in poi il Sud si è allineato al Centro-Nord e questo è dovuto al fatto che c è stata una risposta alla crisi diversa dalle precedenti, all insegna di politiche espansive e non dell austerity». «Con l'autonomia differenziata probabilmente non avremmo avuto una crescita così sostenuta», aggiunge Bianchi. «Il Sud - spiega - ha bisogno di investimenti e di una politica coordinata a livello nazionale, se non addirittura a livello europeo come per il Pnrr. L'autonomia, frammentando le politiche pubbliche, «porterà un progressivo disinvestimento nelle regioni del Mezzogiorno, deprivando dal potenziale di crescita il Sud e aumentando la dipendenza dell'economica del Nord dalla Germania». Ne parliamo con Luca Bianchi, Direttore di Svimez.
L'ascesa in politica di Trump ha attirato il sostegno di persone che si sentono marginalizzate e che ritengono di essere penalizzate dal sistema o dalla globalizzazione e avversano l'attacco delle élite intellettuali di sinistra ai valori tradizionali. Quindi più l'establishment si scaglia contro Trump o lo esecra, più cresce il suo prestigio agli occhi di ampi strati della popolazione che hanno sviluppato un'avversione al "sistema" (il deep state) e quindi vogliono smantellarlo. Quindi la condanna di Trump non solo non avrà conseguenza negative per il candidato repubblicano in questa fascia di elettorato, ma paradossalmente ne aumenta il consenso. Tuttavia le elezioni si vincono al centro e in particolare si giocano in tre stati in bilico dove contano anche poche migliaia di voti: l'elettore medio non sempre se la sente di votare un criminale, quindi è probabile che una buona fetta degli elettori indipendenti non sia più incline a votare per l'ex Presidente. Mentre Trump veniva condannato, l'amministrazione Biden autorizzava formalmente o informalmente le Forze Armate dell'#ucraina a usare le armi americane contro obiettivi in territorio russo. Altrettanto facevano un gruppo di paesi europei inclusa la #germania che in passato era stata dichiaratamente ostile a questo passo. Rimane solo il governo italiano della pseudo atlantista #meloni a fare da reggicoda al regime del #Cremlino, insieme ai due scendi-lettoni di Putin. Tale autorizzazione è un durissimo colpo per le orde russe che finora hanno goduto di una sostanziale impunità quando colpivano obiettivi civili per spargere il terrore tra la popolazione e rappresentano una svolta cruciale nel conflitto. In Italia intanto tiene banco il Premierato, la riformicchia della Costituzione che se passasse riuscirebbe a peggiorare ulteriormente il sistema istituzionale italiano. ______________________________________________________________________IL nostro CANALE TELEGRAM è https://t.me/Globastards POTETE SEGUIRCI ANCHE SU FACEBOOKhttps://www.facebook.com/IngloriousGlobastardshttps://www.facebook.com/fabio.scacciavillanihttps://www.facebook.com/albertoforchielliI profili LinkedIn sonohttps://www.linkedin.com/in/fabio-scacciavillani-a07311/https://www.linkedin.com/in/forchielli/Siamo anche su Instagram:forchiellifabio_scacciavillaniingloriousglobastardsINFINE PER I TECNORATI SIAMO ANCHE SU REDDIThttps://www.reddit.com/r/Economia_Italiana/
Franco Basaglia voleva che la sua riforma diventasse patrimonio universale, e decise di portarla in Africa e in America Latina. Ludovica Jona è andata a San Paolo e Rio de Janeiro per capire fino a che punto lo psichiatra italiano ha influenzato la gestione della salute mentale in Brasile. Ha incontrato Pedro Gabriel Delgado (coordinatore del settore durante il primo governo Lula), che nel 1979 organizzò le famose conferenze brasiliane di Basaglia. E si è fatta guidare da Roberto Tykanori, giovane volontario a Trieste nel 1980 e poi promotore dell'applicazione dei principi basagliani, in quello che resta della “Casa degli orrori” di Santos. Altrettanto importante è stata l'esperienza in Grecia, dove a metà Anni 80 un gruppo di psichiatri triestini collaborò alla chiusura del manicomio-lager dell'isola di Leros. Ma realtà in qualche modo simili, sia pure in condizioni meno drammatiche, esistono ancora in molti Paesi. In Belgio, per esempio, dove una giovane psichiatra italiana partecipa alla gestione di un Centro di salute mentale ispirato alle idee di Basaglia e riconoscibile da una statua di un cavallo blu vicino all'ingresso. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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Salvatore Gaziano, direttore investimenti di SoldiExpert SCF, consulente finanziario indipendente, ha discusso gli argomenti caldi su Class CNBC con Elisa Piazza durante la trasmissione "Caffè Affari".Fra i titoli del giorno Leonardo, che ha presentato il nuovo piano industriale che è stato accolto con favore dal mercato. Nonostante la significativa crescita delle azioni Leonardo negli ultimi tre anni (+210%), la valutazione della società è ancora inferiore rispetto a molti altri titoli del settore della difesa. Un'industria che può continuare a espandersi nel medio e lungo termine grazie alle dinamiche geopolitiche globali.Altrettanto positivi sono stati i dati di Generali, seppur largamente attesi dal mercato. Gaziano ha evidenziato la performance migliore del previsto del dividendo, salito a 1,28 euro per azione. Con l'utile operativo in salita del 7,9% anno su anno, raggiungendo i 6,9 miliardi di euro, la società sembra essere in pista per raggiungere i target del suo piano di sviluppo, con una crescita dell'utile per azione compreso tra 6% e 8% tra 2021 e 2024.
I nati tra il 1995 e il 2012 sono la prima generazione nativa digitale a tutti gli effetti. Questa loro predisposizione si riscontra nel modo in cui acquistano, consumano e accantonano i loro risparmi soprattutto tramite app e servizi integrati nello smartphone. Anche i Millennial sono sempre più attratti da soluzioni che esulano dall uso del contante e permettono di gestire le proprie finanze su un unica piattaforma, mentre realtà come Satispay e Nexi guardano a un target ancora più giovane: gli under 18.In base all ultimo report Netcomm NetRetail 2023 sugli acquisti degli italiani, il 66,5% degli under 25 compra online tramite smartphone, seguono i 25-34enni con il 59,6% e i 35-44enni con il 52%. Si predilige l uso delle app (87,6%) rispetto al web (30,4%), complici anche strumenti come Satispay, il sistema di mobile payment alternativo e indipendente dai circuiti tradizionali delle carte di credito e debito che in Italia conta più di 700mila utenti Gen Z (pari al 16% del totale degli iscritti) e che nel 72% dei casi viene usato dai 18-26enni per pagamenti in negozi fisici e virtuali, per il restante 28% per inviare denaro ai propri contatti. Di contro però, il resto degli italiani rischiano sempre più di dissipare i loro capitali e di perdere un'occasione a causa dell'ignoranza finanziaria. Il giornalista del Sole Vitaliano D'Angerio insieme al centro studi del sindacato bancario Uilca, ha monitorato le principali crisi finanziarie degli ultimi 24 anni. Il risultato è inaudito: i patrimoni traditi ammontano a 52,7 miliardi di euro. Una cifra superiore al costo annuale di 47,3 miliardi previsto nel budget 2024 dal Ministero della Pubblica Istruzione (Miur) e il riferimento non è casuale. Altrettanto inaudito - difficile trovare altro aggettivo - il numero di italiani coinvolti nelle storie di malafinanza: 1 milione e 487 mila risparmiatori. Ne parliamo con Vitaliano D'Angerio, Il Sole 24 Ore e con Marco Scioli, fondare di Starting Finance.Confindustria presenta "Fabbrica Europa". Bonomi: urgente una nuova politica industriale UeIl leader degli industriali Carlo Bonomi ed il delegato per l Europa Stefano Pan oggi, al Tempio di Adriano, sede della Camera di commercio di Roma, hanno lanciato, con un dossier di un centinaio di pagine, Fabbrica Europa. Le proposte di Confindustria per un Europa competitiva : una analisi - elaborata in una logica di sistema , coinvolgendo tutte le articolazioni di via dell Astronomia, rivolta alle forze politiche ed in particolare ai candidati alle elezioni europee di giugno. «Il futuro dell Europa è legato al Rinascimento dell industria europea», sottolineano, preannunciando una serie di incontri prima delle elezioni, a partire dagli eurodeputati italiani. Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, sottolinea «due riflessioni ed un appello» presentando Fabbrica Europa . «La prima riflessione: il prossimo Parlamento europeo sarà chiamato a prendere decisioni vitali per l Ue: è importante che si riappropri del suo ruolo politico che a volte è stato sottratto dalle ingerenze delle commissioni. Agli eurodepupati chiediamo di avere polso fermo e di riappropriarsi del loro ruolo politico». La seconda è sottolineare «l urgenza di interventi di politica industriale: purtroppo la nostra impressione - dice il leader degli industriali - è che il ceto politico non abbia la consapevolezza di questa urgenza. La sfida di Cina è Usa ci dice che non c è più tempo». E aggiunge: «Rivolgo un appello, ai media e a tutti coloro che fanno informazione: non permettiamo che questo importante passaggio democratico, che in questo scenario è veramente delicato, diventi una grande arma di distrazione di massa in mano alla politica. Bisogna tenere la politica sul dibattito dei temi europei» perché «senza industria non c è Europa», prospettiva «che non si può affrontare con una posizione solo ideologica o con poca conoscenza dei temi». Il documento ricorda che «l Europa ha un ruolo fondamentale per la vita delle imprese italiane: il mercato interno è ormai il nostro riferimento principale (più del 50% dell export italiano avviene nell Ue) e le regole europee stabiliscono oltre il 70% della normativa di riferimento». Approfondiamo il tema con Alessandro Arona, Radio 24.Stellantis, a gennaio vendite in crescita del 15% in Europa. E potrebbe portare leuto cinesi low cost a MirafioriNel mercato europeo (Ue, Paesi Efta e Regno Unito) sono state immatricolate a gennaio 1.015.381 vetture, l'11,5% in più dello stesso mese del 2023. I dati sono stati pubblicati oggi dell'Acea, l'associazione dei costruttori europei, secondo la quale il gruppo Stellantis ha venduto a gennaio 162.525 auto, il 15% in più dello stesso mese dell'anno scorso, in Europa (Ue, Paesi Efta e Regno Unito). La crescita è maggiore di quella del mercato (+11,5%). La quota di mercato sale al 19,1% contro il 18,6% di un anno fa. Analizzando i dati emerge che in Italia, invece, l'immatricolato diesel pesa per il 15,4% nel mese, contro il solo 2,1% delle Bev, segnale del gap che ancora ci separa dagli altri maggiori Paesi europei rispetto alla diffusione delle auto elettriche. Anche per sopperire a questo ritardo un auto cinese elettrice e low cost potrebbe presto essere costruita nello storico stabilimento Mirafiori di Torino, inaugurato da Fiat nel lontano 1939. Nessun refuso ma un chiaro segno dei tempi che passano, con l Italia diventata fanalino di coda nella produzione interna di veicoli e con la necessità per il gruppo Stellantis di sfruttare al meglio gli impianti nel bel paese. L indiscrezione, anticipata da Automotive News, conferma come dal 2026 l impianto sabaudo potrebbe avviare la produzione di 150 mila vetture elettriche a marchio Leapmotor. Dopo l acquisizione del 20% del marchio cinese nel 2023, a fronte di un pagamento di circa 1,5 miliardi di euro, Stellantis ha finalmente la possibilità di realizzare auto elettriche economiche e compatte con buoni margini di profitto. L arrivo dell auto cinese in Italia comporterebbe la nascita di Leapmotor International controllata al 51% da Stellantis e al 49% da Leapmotor, per la produzione di veicoli elettrici di prossimità urbana, vendita ed esportazione. Secondo Automotive News Europe, la produzione dei modelli Leapmotor a Mirafiori partirebbe nel 2026 con un volume a regime di 150.000 vetture all anno. Le auto cinesi prodotte nello stabilimento piemontese, dove oggi si realizzano la Fiat 500 elettrica e le Maserati, Granturismo, Gran Cabrio e Levante, contribuirebbe all impegno di Stellantis preso con il governo Meloni di arrivare a produrre un milione di vetture in Italia entro il 2030. Ne parliamo con Filomena Greco, Il Sole 24 Ore.
ROMA (ITALPRESS) - La vostra auto è pronta a partire per le vacanze invernali? Proprio come prima dell'esodo estivo è sempre meglio verificare che anche la vettura sia pronta. Per prima cosa le gomme: bisogna controllare sempre la pressione. Il freddo può causare una rapida perdita di pressione, e - se capita - i battistrada pensati per neve e ghiaccio perdono le loro caratteristiche. L'obbligo è stato esteso a quasi tutta la rete autostradale: bisogna quindi essere pronti almeno con le catene per evitare una sanzione che può arrivare a 355 euro. Altrettanto fondamentale è l'antigelo nel liquido per pulire i vetri, pochi euro per evitare il congelamento dell'acqua nel serbatoio, e quasi sempre la conseguente rottura. Meglio poi dotarsi di spazzola o raschietto, se parcheggiate all'esterno. In generale massima attenzione ai cristalli, perché il sassolino canaglia sollevato da chi vi precede, è una costante in montagna. Con il freddo anche una minima crepa può aprirsi velocemente, quindi è meglio intervenire subito passando nei centri specializzati.Guardando poi alle vetture elettriche, l'inverno non è il loro momento migliore. Le basse temperature, infatti, “tagliano” l'autonomia dato che è necessario generare molto più calore, sia per portare e mantenere il powertrain (pauertrein) alle temperature ottimali d'utilizzo, sia simultaneamente per riscaldare l'abitacolo. Ecco perché prima di partire è consigliabile pianificare le eventuali ricariche lungo il viaggio, e comunque mantenere la batteria tra il 20% e l'80% per evitare di trovarsi senza più energia. La modalità di pre-riscaldamento dei pacchi batterie durante la ricarica può migliorare le prestazioni e anche la loro longevità.Ultimo consiglio riguarda i fari: verificare sempre il completo funzionamento di quelli posteriori e anteriori può fare la differenza e farci evitare anche un salatissimo verbale che può schizzare fino a 344 euro.tvi/gtr
PALERMO (ITALPRESS) - “I 50 anni dell'Anci sono un punto non di arrivo, ma di partenza: questa è un occasione di confronto tra i sindaci, insieme alle istituzioni superiori e a quegli attori che sul territorio forniscono servizi ai cittadini. Dopo il Covid affrontiamo sfide enormi e dobbiamo vincerle insieme: da soli non potremo mai risolvere i problemi”. A dirlo è Paolo Amenta, presidente di Anci Sicilia, a margine della celebrazione per i cinquant'anni dell'Associazione, all'hotel San Paolo Palace, a Palermo. “Le questioni che affrontiamo sono la digitalizzazione dei Comuni, lo spopolamento dei territori interni, la transizione ecologica e il rischio idrogeologico - aggiunge Amenta, - Servono risorse sia finanziarie che umane, dai Comuni si riparte e si instaura un dialogo per migliorare la qualità della vita: su quest'aspetto, come purtroppo abbiamo visto, la Sicilia sta scivolando sempre di più negli ultimi posti. La maggiore urgenza riguarda l'efficientamento energetico: se vogliamo diventare una piattaforma energetica dobbiamo prima darci delle regole chiare Altrettanto importanti sono i temi del lavoro e dell'inclusione sociale”. xd8/vbo/gtr
Not sure how to respond in Italian? Use ‘altrettanto' to have an instant reply in these everyday situations! Learn about our Online Italian School and get a free mini lesson every week: https://tiny.one/joyoflanguages-italian-school Get the bonus materials for this episode: http://joyoflanguages.com/altrettanto-in-italian/ Today's Italian words: Altrettanto = You too / same to you / likewise Buona giornata = Have a good day Buona serata = Have a good evening Buona domenica = Have a good Sunday! Buon weekend = Have a good weekend Buon viaggio = Have a good trip Buon appetito = Enjoy your meal Divertiti = Have fun Piacere = Nice to meet you Anche a te = You too (informal) Anche a voi = You too (plural) Anche a Lei = You too (formal)
Paolo Repetto"Martini, Melotti. Un arco dello spirito" Mostra aperta fino al 7 gennaio 2024A cura di Fabrizio Malachin e Paolo RepettoCivico Museo Archeologico, Acqui TermeIl Comune di Acqui Terme presenta la mostra antologica “Martini e Melotti. Un arco dello spirito” negli spazi del Civico Museo Archeologico di Acqui Terme, cui si aggiunge un breve itinerario in città.L'esposizione, a cura di Fabrizio Malachin e Paolo Repetto con il coordinamento di Laura Garbarino, rappresenta un inedito confronto fra due assoluti protagonisti della scultura italiana del ‘900: Arturo Martini (Treviso, 1889 - Milano, 1947) e Fausto Melotti (Rovereto, 1901 – Milano, 1986). La mostra, organizzata da ComitArt in collaborazione con la Fondazione Fausto Melotti di Milano, il Museo Luigi Bailo di Treviso e la Fondazione Casa di Riposo “J. Ottolenghi” di Acqui Terme, sarà aperta al pubblico da sabato 7 ottobre 2023 a lunedì 7 gennaio 2024. Il percorso espositivo riunisce 57 opere tra bronzi, terrecotte, ceramiche, lavori in ottone e tecniche miste ed è preziosa occasione per raccontare la profonda sintonia artistica che legò Arturo Martini e Fausto Melotti. La mostra prende il titolo da un passaggio del volume La scultura lingua morta (1945), testamento artistico di Martini in cui lo scultore esprime la propria speranza in una rinascita della scultura: “Fa' che io serva solo a me stessa. Fa' di me un arco dello spirito”, è l'appello che la scultura rivolge all'artista.Il percorso si dipana lungo due tracce tematiche, che accomunano Martini e Melotti: da una parte, la convivenza fra la fede cristiana e l'influenza dell'antichità classica e, dall'altra, l'amore per la musica. Il desiderio di spiritualità condiviso dai due scultori si concretizza, nelle loro opere, nella rivisitazione delle radici culturali della nostra civiltà, in particolare quelle greche e romane. Il connubio fra cristianità e antichità classica emerge nitidamente nella produzione di Martini selezionata per la mostra: dai lavori maggiormente caratterizzati dalla fascinazione classica – come la piastrella decorativa in terraglia smaltata Icaro (1910-1911) e la scultura in bronzo Saffo (1937-1943) – si passa a sculture che rievocano vividamente l'iconografia cristiana, come il gesso del Figliuol Prodigo (1913-1914), il gesso di Adamo ed Eva (1913-1914) e la terracotta Annunciazione (1927).Altrettanto forte è il legame di Fausto Melotti con la mitologia greca – restituito attraverso opere come la terracotta Demetra (1943) e la Kore in ceramica smaltata policroma (1954) – e con l'immaginario cristiano – rievocato in lavori come la ceramica smaltata policroma Madonna con Bambino (1946 circa), l‘Annunciazione (1973) e la composizione scultorea Lazzaro (1980), che combina elementi in ottone, tessuto e gesso.Comune ai due artisti è pure la fascinazione nei confronti della musica. Il sogno di Arturo Martini di divenire musicista è testimoniato nel percorso espositivo dalla presentazione della prima edizione di Contemplazioni, libro pubblicato nel 1918 e composto soltanto da piccoli rettangoli neri disposti su fogli bianchi, alfabeto indecifrabile e misterioso come uno spartito musicale.La musica emerge forte anche nell'arte di Fausto Melotti che, a partire dal 1930 – compiuti gli studi di pianoforte – comincia a plasmare sfere, volumi di luce e linee in un ordine libero e aereo che rievoca l'andamento musicale. È in quest'ottica che nascono opere come Tema e variazioni III, Variazione n. 6 (1969/1984); Contrappunto Piano (1973) e Contrappunto XIV (1983). Ispirandosi alle costruzioni contrappuntistiche di Bach, Melotti crea uno spazio rigoroso dove le linee in movimento e i giochi di tensione e distensione nascono secondo un ordine insieme geometrico e astratto.La mostra è accompagnata da un catalogo edito da GLI ORI, di 112 pagine, e da un ciclo di appuntamenti a cura di Alessandro Martini e Maurizio Francesconi. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Quello della personalità uno degli argomenti più intriganti ed affascinanti della storia della psicologia clinica. Lo studio della personalità nasce negli anni 30 in America, e si sviluppa fino ai giorni nostri seguendo un iter prettamente scientifico.Ad oggi, infatti, esistono test e strumenti validati da ricerche scientifiche che permettono di sondare i tratti di personalità degli individui. Così, la psicologia clinica, quella branca della psicologia che studia la psicopatologia, e la psichiatria hanno abbracciato nel tempo anche il fenomeno degli assassini, dei serial killer e delle loro personalità. Altrettanto famoso è divenuto il disturbo di personalità multipla, oggi meglio conosciuto con il termine disturbo dissociativo di identità. E noi lo abbiamo citato nella puntata su Milligan, certo. Lo abbiamo fatto perché lui, in un certo senso, è il personaggio principale al quale il disturbo deve la sua cattiva fama. Nell'immaginario collettivo tale disturbo viene associato ad assassini, o comunque a persone che a causa delle molteplici personalità – che poi, come spiegherò in seguito, non sappiamo se siano vere e proprie personalità – siano pericolose. Non è così, e anzi nel corso della storia i casi famosi, a parte Billy con le sue vicende di stupro e violenza, non recano alcun misfatto, alcun delitto.Oggi andremo alla scoperta degli altri, di quei personaggi secondari che, non avendo ammazzato nessuno, hanno fatto poco rumore.Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/4563000/advertisement
Diciannovesima puntata della quinta stagione di J-TACTICS, la rubrica di radiomegliodiniente.com, dedicata alla vecchia signora bianconera.Puntata dedicata alle sfide con i viola della Fiorentina a Torino.Partita di sofferenza per gli uomini di Allegri, che riescono ad avere la meglio dei gigliati con un gol del francese Rabiot.Altri 3 punti fondamentali, in attesa che giustizia sia fatta con la restituzione dei punti di penalizzazione, per risalire la classifica.Juve che con la restituzione del maltolto sarebbe terza in classifica.Non meno sofferta la sfida che segna l'esordio dei bianconeri nell'Europa League.Una Juve che difronte ad uno Stadium gremito in ogni ordine di posto, affronta una vecchia conoscenza che evoca ricordi di piacevoli notti europee in Champions League, i francesi del Nantes Atlantique.Partita da vincere assolutamente e possibilmente facilmente.Di facile o per meglio dire di scontato con la Juventus di questa anomala stagione, non c'è nulla però.Infatti dopo un buon avvio con ritmi alti, pressing e grinta, la compagine di Mister Allegri ottiene il merito vantaggio con un'azione degna di FIFA (il videogioco) orchestrata dai tre tenori: Di Maria, Chiesa e Vlahovic.1-0 e tutto in discesa, si potrebbe pensare.Come accaduto più volte quest'anno la Juve non riesce tuttavia a capitalizzare il vantaggio, e per effetto del solito mix di disattenzione, sfortuna ed errori dei singoli, l'avversario pareggia e rende vano tutto ciò che di buono è stato fatto.Una Juve che non sa azzannare l'avversario e la partita raccoglie ancora una volta meno di quanto avrebbe meritato.1-1 il risultato finale, amaro e che lascia qualche perplessità.Altrettanto perplessi lascia la decisione arbitrale, che a partita praticamente conclusa non concede, nonostante il field review un rigore evidentissimo per un tocco di mano di un giocatore del Nantes in area di rigore su un colpo di testa di Bremer indirizzato in porta.Tutto ancora in ballo quindi nel ritorno in Francia la settimana prossima.Di questo e altro parleremo in questa puntata!Diteci la vostra, interagiremo con voi in chat live!Ecco i link dei nostri social:CANALE TELEGRAM:https://t.me/+TYOn7FZAQwet7MAtINSTAGRAM:https://instagram.com/jtactics_?igshid=YmMyMTA2M2Y=
YouTube mette nei video consigliati delle truffe sulle criptovalute: una forma insolita di spam. Altrettanto insolita è la mail di spam che sta circolando ed è scritta in latino. Intanto alcuni ascoltatori segnalano strane mail provenienti da "BSA Compliance Solutions" che chiedono di ispezionare le licenze del software. Non si tratta di spam, ma dietro c'è una storia ingarbugliata da chiarire.
YouTube mette nei video consigliati delle truffe sulle criptovalute: una forma insolita di spam. Altrettanto insolita è la mail di spam che sta circolando ed è scritta in latino. Intanto alcuni ascoltatori segnalano strane mail provenienti da "BSA Compliance Solutions" che chiedono di ispezionare le licenze del software. Non si tratta di spam, ma dietro c'è una storia ingarbugliata da chiarire.
Dispensa Milano, lo store di Corso Venezia 29 nel cuore del capoluogo lombardo, grazie alla sua offerta di prodotti enogastronomici italiani d'eccellenza, è diventata un punto di riferimento della gastronomia milanese.Nell'ampio store di 350 metri quadrati progettato dall'architetto Francesco Marescotti, il cui design contemporaneo è ispirato agli store di lusso che caratterizzano il Quadrilatero della moda, trovano spazio prodotti freschi, come carne, salumi e formaggi, e diversi corner dedicati a specifici alimenti, tra cui pasta, tonno, spezie, olio, conserve, dolci, cioccolato, caffè e tè, provenienti da ogni regione d'Italia e anche da altri Paesi. Altrettanto interessante è la piccola ma ben curata cantina, che mette a disposizione del cliente una raffinata selezione di vini, champagne, super alcolici e drink pronti. Alcuni di questi prodotti sono il frutto dello studio e della ricerca di chef di ristoranti stellati.
VIDEO: La verità sui medici vaccinati ➜ www.youtube.com/watch?v=sSqLG9Wft88&list=PLolpIV2TSebVtj34zS7A0AabuQ9cf1UxpTESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7244CON LE AUTOPSIE VENGONO ALLA LUCE I DANNI DEL ''VACCINO'' ANTICOVID AL CUOREL'Università di Heidelberg (Germania) conferma dati alla mano che le miocarditi sono state causate dalla vaccinazione e non dal virus (VIDEO: La verità sui medici vaccinati)di Paolo BellaviteÈ ormai certo che la miocardite può essere una complicanza potenzialmente letale dopo la vaccinazione anti-SARS-CoV-2 basata su mRNA ("Pfizer" e "Moderna"). Altrettanto certo è che la miocardite si può presentare anche come conseguenza dell'infezione da parte di vari virus tra cui anche SARS-CoV-2. Pertanto l'argomento è materia di dibattito tra vaccinisti e anti-vaccinisti. Pochi hanno la capacità e l'onestà di esaminare la questione dal punto di vista bioetico e scientifico ed effettuare una valutazione rischi/benefici nell'interesse della singola persona e priva di condizionamenti politici o di categoria.Cominciando dall'aspetto bioetico, è fondamentale considerare che la miocardite virale è un evento che può colpire una persona, la quale diviene vittima di un "difetto" della natura come nel caso di tutte le malattie che affliggono il genere umano (anche se sulla origine del SARS-CoV-2 come si sa pesa più di un sospetto che prodotto di una manipolazione). La miocardite post-vaccinale è conseguenza prevedibile e prevista di un prodotto artificiale e iniettato volontariamente, la cui frequenza di complicazioni gravi e mortali è bassa rispetto al totale delle somministrazioni, ma non certo trascurabile per la persona che ne è colpita. Ovviamente, il problema etico diviene ben più grave se si pone la questione del consenso informato, ma non è questo per oggi il punto.Gli aspetti scientifici della questione sono importanti sia per effettuare un bilancio tra rischi e benefici in fase di consiglio pre-vaccinale, sia per la corretta diagnosi dei casi gravi e mortali in vista di una richiesta di indennizzo come previsto dalla legge. È pur vero che la conoscenza precisa degli eventi avversi dei "vaccini", dei loro meccanismi e della possibilità di identificazione precoce dovrebbe far parte della attività sistematica di informazione della popolazione, proprio in vista del consenso ad un atto medico, cardine della medicina sin dai tempi di Ippocrate e mai negato se non nei peggiori regimi della Storia.L'AUTOPSIA SU 25 PERSONE MORTE ENTRO 20 GIORNI DALLA VACCINAZIONEFinora mancava una descrizione basata sull'autopsia delle caratteristiche istologiche dettagliate della miocardite indotta da vaccino, ma la lacuna è stata colmata da un articolo di Constantin Schwab e collaboratori, dell'Università di Heidelberg, pubblicato dalla rivista Clinical Research in Cardiology il 27 Novembre scorso. Sono state eseguite autopsie su 25 persone morte inaspettatamente ed entro 20 giorni dalla vaccinazione anti-SARS-CoV-2 con mRNA. In quattro pazienti gli autori hanno identificato segni istologici di miocardite acuta, con un'infiltrazione linfocitica T miocardica interstiziale a chiazze, prevalentemente del sottogruppo CD4 positivo, associata a lieve danno alle cellule cardiache (miociti). Secondo gli autori, i risultati dell'autopsia indicano che la morte è avvenuta per insufficienza cardiaca aritmogena acuta, vale a dire il cuore ha cominciato a battere in modo talmente irregolare che la circolazione del sangue si è rapidamente fermata. Ciò succede perché l'infiammazione va a "toccare" il delicato sistema fatto da speciali cellule cardiache capaci di conduzione elettrica dello stimolo necessario alla contrazione del muscolo.Questo non è l'unico studio che pone in questione i rischi di morte cardiaca conseguente alla somministrazione di mRNA che codifica per la proteina "Spike". La proteina Spike è stata trovata nel sangue all'interno degli esosomi (vescicolette emesse dalle cellule in cui è entrata la nanoparticella con il mRNA) il giorno 14 dopo la vaccinazione ed è aumentata anche dopo la dose di richiamo, durando fino a quattro mesi. La proteina Spike è stata rilevata mediante immunoistochimica nella parete vasale del cervello e del cuore di un paziente di 76 anni deceduto tre settimane dopo aver ricevuto la sua terza vaccinazione COVID-19. Poiché non è stata rilevata alcuna proteina N (nucleocapsidica), la patologia è stata causata dalla vaccinazione e non dal virus. Anche se resta molto lavoro da fare, l'auspicio è che questi risultati possano aiutare a diagnosticare adeguatamente i casi poco chiari dopo la vaccinazione e a stabilire una diagnosi tempestiva in vivo, fornendo così il quadro per un monitoraggio adeguato e un trattamento precoce dei casi clinici gravi.ANALISI DEI CASI DI EVENTI AVVERSI GRAVI DOPO I VACCINIInfine va citato un intervento di Peter Goetsche e Maryanne Demasi, importante e autorevole perché Goetsche è uno dei massimi esperti di revisioni sistematiche dei dati della letteratura. In un lavoro che condensa i dati di 18 revisioni sistematiche, 14 studi randomizzati e 34 altri studi con un gruppo di controllo (finora uscito in "preprint") effettua una analisi dei casi di eventi avversi gravi dopo i "vaccini" anti-COVID-19 e sostiene che "i danni gravi e molto gravi dei vaccini COVID-19 sono stati ignorati o minimizzati e talvolta sono stati deliberatamente esclusi dagli sponsor dello studio in riviste mediche ad alto impatto". Gli autori hanno trovato prove di gravi danni neurologici, tra cui la paralisi di Bell, la sindrome di Guillain-Barrè, miastenia grave e l'ictus. I vaccini a vettore di adenovirus hanno aumentato il rischio di trombosi venosa e trombocitopenia, mentre i vaccini a base di mRNA hanno aumentato il rischio di miocardite, con una mortalità di circa 1-2 casi ogni 200 casi di miocardite. Quindi la miocardite post-vaccinale non è affatto una reazione "benigna" come qualche "virostar" si era affrettata a sostenere alla scoperta dei primi casi. Goetsche e Demasi concludono: "Le autorità hanno raccomandato praticamente a tutti di vaccinarsi e di ricevere dosi di richiamo. Hanno mancato di considerare che il bilancio tra benefici e danni diventa negativo nei gruppi a basso rischio come i bambini e le persone che hanno già acquisito l'immunità naturale."Infine, va notato che la recente sentenza della Consulta non ha spento le polemiche, anzi è stata usata malamente per sostenere che i "vaccini" sono sicuri e l'obbligo vaccinale è legittimo. In realtà, anche se le motivazioni ancora non si conoscono, va precisato che la sentenza della Corte Costituzionale dichiara "non irragionevole" la legge di Draghi-Speranza-Cartabia sull'obbligo vaccinale anti-COVID-19 non valida affatto i prodotti biogenetici iniettabili, semplicemente respinge i ricorsi, dichiarando o che essa è incompetente a giudicarli o che le ragioni portate non sono riconosciute valide. Una cosa è certa: la Consulta non ha alcuna autorità giuridica né ovviamente scientifica per dichiarare che i "vaccini" siano utili o inutili o dannosi. Per quello serve la scienza, rigorosa, paziente e indipendente. Che, come si è visto, sta portando continuamente nuovi contributi utili a chiarire le varie questioni ed a contribuire ad una scelta libera e veramente informata.
Automobili a guida autonoma più sicure grazie a enormi occhi finti sul muso? La proposta giapponese è serissima. Altrettanto seria è l'intervista di Joe Rogan a Steve Jobs, che è morto nel 2011 ma parla di cose attualissime. Arriva il nuovo visore per realtà virtuale di Meta, che promette rivoluzioni anche se a caro prezzo. Gli AirTag vengono vietati nei bagagli per i voli aerei, anzi no. E giusto in tempo per Halloween, una falla di sicurezza fa sembrare stregate le lampadine smart di IKEA.
Automobili a guida autonoma più sicure grazie a enormi occhi finti sul muso? La proposta giapponese è serissima. Altrettanto seria è l'intervista di Joe Rogan a Steve Jobs, che è morto nel 2011 ma parla di cose attualissime. Arriva il nuovo visore per realtà virtuale di Meta, che promette rivoluzioni anche se a caro prezzo. Gli AirTag vengono vietati nei bagagli per i voli aerei, anzi no. E giusto in tempo per Halloween, una falla di sicurezza fa sembrare stregate le lampadine smart di IKEA.
Automobili a guida autonoma più sicure grazie a enormi occhi finti sul muso? La proposta giapponese è serissima. Altrettanto seria è l'intervista di Joe Rogan a Steve Jobs, che è morto nel 2011 ma parla di cose attualissime. Arriva il nuovo visore per realtà virtuale di Meta, che promette rivoluzioni anche se a caro prezzo. Gli AirTag vengono vietati nei bagagli per i voli aerei, anzi no. E giusto in tempo per Halloween, una falla di sicurezza fa sembrare stregate le lampadine smart di IKEA.
Si parla sempre dei benefici dello yoga, ma altrettanto importante è conoscerne i pericoli, per evitarli. Sempre più spesso lo sentiamo dire e sempre più spesso ce lo sentiremo dire: lo yoga fa bene al corpo, alla mente e allo spirito. Ed è verissimo! Altrettanto vero è, che se lo yoga non tiene conto delle caratteristiche personali e dell'unicità del praticante, non solo non può offrire tutti i benefici che promette, ma può addirittura comportare dei pericoli. Seguici anche su passioneyoga.it
Le Edizioni del Galluzzo proseguono la loro opera benemerita, pubblicando per la Fondazione Ezio Franceschini due volumi diversi, ma accomunati da un'attenta ricerca nel campo della letteratura agiografica, dottrinale e liturgica del Medioevo. Il primo volume, curato dal prof. Francesco Santi dell'Università di Bologna, ci mostra come la cultura latina del Medioevo abbia creato figure intellettuali, che sono inaspettatamente al centro della vita intellettuale in riferimento a Maria. Di particolare interesse lo studio di Francesco Vermigli sulla ricezione degli apocrifi nella Leggenda aurea (Antonella Degl'Innocenti) e nelle opere teologiche di san Tommaso d'Aquino e di san Bonaventura (Francesco Vermigli). Altrettanto interessante è l'edizione critica, a cura del prof. Gianpiero Tavolaro, dei cinque sermoni dedicati a san Luigi re di Francia dall'agostiniano Giacomo da Viterbo negli anni dell'episcopato napoletano, tra il 1303 e il 1307. L'importanza di queste prediche risiede nel modello politico, che esse ci offrono del «santo re e glorioso confessore» Luigi IX. «Poiché infatti questo santo ha magnificato Dio, a sua volta è stato magnificato da Dio, poiché Dio, dopo averlo reso grande, ha fissato per sempre la sua grandezza» (p. 63).
Questioni ancora più importanti della giustizia terrena (Luca 13:1-9) Spesso discutiamo di come portare davanti ai tribunali per essere giudicati e condannati i mandanti e gli esecutori di quelli che chiamiamo crimini contro l'umanità. Questione sacrosanta. Altrettanto spesso, però, a stabilire questi tribunali sono i vincitori delle guerre che di essi accusano i loro avversari mentre nascondono o giustificano i propri crimini. Che dire, poi, quando, di fronte a catastrofi naturali, tanti, alla sbarra del tribunale, vorrebbero portarci Dio stesso che non li avrebbe impediti? Così sensibili come siamo verso la giustizia, trascuriamo però, e perfino oggi neghiamo, un altro livello della questione colpa e giustizia – un aspetto ben più fondamentale. Di questo erano consapevoli Gesù e i Suoi discepoli. Lo troviamo in un dialogo contenuto nei vangeli, Luca 13:1-9, e che vogliamo esaminare oggi. Domenica 20 Marzo 2022 – Terza domenica di Quaresima
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Nel diciottesimo episodio della terza stagione di Vitamina L siamo in compagnia di Giusi Tamborini, che ci parlerà del suo libro "Il Ponte tibetano".Durante una freddissima notte invernale, mentre il ponte tibetano sibila preannunciando la disgrazia, viene rinvenuto il cadavere del primario di un ospedale, ex convento carmelitano. L'ispettore chiamato a indagare scopre che in un laboratorio poco distante è a coltura un batterio sconosciuto. I due eventi sono collegati? Giusi Tamborini riesce a trasmettere ai lettori una misterica inquietudine molto piacevole da assaporare.Giusi, oltre a parlarci del suo libro, risponderà ad alcune domande tratte dal Questionario di Proust.Giovane Holden Edizioni | www.giovaneholden.itSinossi "Il Ponte tibetano":Cuasso al Monte, provincia di Varese.Nevica. L'aria è freddissima, un vento fastidioso sibila in sottofondo.Altrettanto fa il ponte tibetano. E secondo una credenza popolare ciò è foriero di sventura.Nell'ospedale di montagna, già ex convento dei carmelitani scalzi, chiamato il Deserto, è una notte in cui si susseguono tanti piccoli inconvenienti. Dapprima squilla in corsia un campanello che fa capo all'obitorio, dove non c'è nessuno. Poi, una paziente girovaga per i corridoi, entra nelle camere, si avvicina ai malati che dormono e ne apre a forza la bocca. Infine, viene ritrovato, senza vita, il corpo del primario.A investigare sulla sua morte, la procura invia un abile ispettore di polizia, riservato e di poche parole, dotato della necessaria sensibilità per comprendere la sacralità che il luogo emana. Nel corso delle indagini, incontra una giovane ricercatrice coinvolta in un progetto sperimentale per la ricerca di energia pulita, che ha come oggetto e fulcro un batterio sconosciuto.Giusi Tamborini riesce a trasmettere ai lettori una misterica inquietudine molto piacevole da assaporare.
♦ Gli scienziati sovietici erano euforici quando un cucciolo di mammut congelato ben conservato fu scoperto in Siberia durante l'estate del 1977. Nei mesi successivi fu fatta un'autopsia sul piccolo. Cosa fu scoperto? Gli scienziati ritengono che la causa della morte di quel mammut sia stata un avvelenamento del sangue causato da un'infezione alla zampa. Tuttavia, hanno notato anche che era stato sepolto da un'inondazione di fango subito dopo la morte. Tali inondazioni nel nord della Siberia sono state una vera sorpresa per i geologi. Altrettanto sconcertante è il motivo per cui, dopo l'alluvione, si sia verificato un improvviso congelamento profondo che ha preservato così bene la piccola creatura. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/corgiov/message
Il titolo della tredicesima puntata della quarta stagione di J-TACTICS, trae spunto da “I Basilischi” che è un film del 1963 diretto da Lina Wertmüller. Interpretato da un giovane Stefano Satta Flores, impegnato in una delle sue prime apparizioni cinematografiche. Francesco, Sergio e Antonio sono tre giovani privilegiati che vivono in un tipico paesino di provincia, Minervino Murge, situato tra la Puglia e la Basilicata: il film è il ritratto della loro vita, ormai troppo intrisa di apatia e provincialismo, per poter far loro desiderare davvero di spiccare il volo verso mete più stimolanti. Infatti, quando un giorno la zia di Antonio, svogliato studente universitario, gli offrirà di andare ad abitare da lei a Roma trasferendo l'iscrizione dall'Università di Bari a quella della capitale, dopo poco tempo egli rinuncerà e farà ritorno al paese, incapace di abbandonare pregiudizi, luoghi comuni e rituali della provincia natia, ormai irreversibilmente radicati nel suo essere. Facendo la nostra solita trasposizione dalla cinematografia al mondo del calcio, ed in modo particolare alle vicende juventine, potremo utilizzare il titolo e le vicende narrate nella pellicola per analizzare l'ennesima prova sconcertante della Juventus. Dopo la rovinosa e deleteria sconfitta con l'Atalanta, diretta concorrente per un posto in Champions League, e i timidi ma incoraggianti segni di ripresa, con le vittorie contro Salernitana e Genoa, i bianconeri ripiombano nuovamente in una prova scialba e senza nerbo dove dopo un primo tempo di buon livello, si spengono inesorabilmente subendo un pareggio che pareva essere nell'aria già dall'inizio della seconda frazione di gioco. Proprio come i ragazzi protagonisti della pellicola da cui trae spunto l'odierna puntata di J-TACTICS, i giocatori bianconeri si dimostrano apatici, molli, privi di attributi e della necessaria forza e volontà per vincere la partita e proseguire la rincorsa ad un vitale posto in Champions League. Per l'ennesima volta, nel momento in cui la fame e l'ambizione diventano elementi necessari gli uomini di Allegri si sciolgono come neve al sole palesando ciò che oramai pare essere noto a tutti, la Juve di quest'anno (o meglio dell'ultimo biennio) non è squadra (citando Chiellini), bensì un gruppo mal assemblato e amalgamato in cui a parte qualche rara eccezione mancano i leader, coloro che hanno ambizione, carattere e voglia di primeggiare. In una parola molti di questi ragazzi: non sono all'altezza della gloriosa maglia bianconera, e senza giri di parole mancano delle cd. palle. La piccolissima provincia come riparo dal mondo e dalle responsabilità, rifugio per giovani cresciuti nell'accidia senza lo straccio di un ideale o di un obiettivo che non sia quello di una decorosa sopravvivenza. Ecco questi stessi concetti validi per Francesco, Sergio e Antonio, i tre giovani protagonisti del film della Wertmüller sono perfettamente calzanti con molti dei ragazzi che compongono la rosa della Juventus. Acque agitate (e non sono quelle della splendida laguna) in casa bianconera dopo lo striminzito pareggio di Venezia. Volano gli stracci soprattutto tra gran parte dei tifosi e i propri beniamini, nessuno escluso. C'è chi critica Allegri per aver schierato incautamente Dybala, che a quanto emerso dalle dichiarazioni del tecnico nel post partita, non era (tanto per cambiare) in perfette condizioni. Non esente da critiche è lo stesso ragazzo argentino, affetto da una fragilità muscolare che si ripropone ciclicamente. Questione non secondaria riguarda la Joya. Alla luce di tutti questi problemi fisici è lecito chiedersi, come si fa a impostare il progetto su un campione tanto fragile? A questo punto, con la crisi economica e il deficit di bilancio, ci sarebbe da riflettere seriamente sul rinnovo di Dybala soprattutto alle cifre richieste da lui e dal suo procuratore. Dopo la trasferta nella ex serenissima repubblica però, nel calderone delle critiche c'è finito pure Nedved per le dichiarazioni prima della partita: “Se i nostri giocatori avessero fatto i numeri che normalmente fanno, saremmo contenti e avremo un po' più di possibilità di attaccare il primo posto”, le parole del vice presidente bianconero. Con tutto l'amore che si può provare per Pavel soprattutto in virtù dei suoi gloriosi trascorsi in campo e per il suo innegabile attaccamento ai nostri colori, è bene comunque ricordare alla “furia ceca” alcune incongruenze con le sue parole. Prima di parlare in maniera incosciente di ambizioni scudetto e di rosa difficilmente migliorabile sarebbe bene che il vice presidente bianconero si rendesse conto dei deficit strutturali (per non parlare di quelli caratteriali) di una squadra che ha un terzino sinistro non proponibile da un paio d'anni come Alex Sandro, un centrocampo che a parte Locatelli fa acqua da tutte le parti e un portiere che alterna momenti positivi a partite dove para ogni tanto, per non parlare di un reparto d'attacco asfittico che fatica a mettere a segno anche un solo gol, composto dai vari Morata e Kean che allo stato attuale non segnano letteralmente neanche con le mani e da un Dybala discontinuo e perennemente afflitto da problemi fisici e di tenuta mentale. Da buon dirigente e innamorato della Juve è giusto difendere giocatori e gruppo, tuttavia non è falso ammettere che in svariate, troppe occasioni ivi compresa la trasferta a Venezia si sia assistito ad errori clamorosi di impostazione e totale mancanza di idee, dimostrando ampiamente che ci sono tanti, troppi calciatori non da Juve. Altrettanto giusto difendere il proprio lavoro, ma a queste parole di Nedved non possiamo e vogliamo credere. Non provare a rinforzare la rosa facendo acquisti mirati a gennaio sarebbe un errore molto grande, al limite dell'incoscienza o dell'autolesionismo. Tutto ciò per evitare di finire nella “comoda” mediocrità dei Basilischi descritti dalla compianta Lina Wertmüller. Sarà nostro gradito ospite l'amico Stefano Salandin, stimato giornalista e penna storica del quotidiano TUTTOSPORT.Diteci la vostra, interagiremo con voi in chat live! Ecco i link dei nostri social:CANALE TELEGRAM:https://t.me/joinchat/AAAAAE2Dp-yj5b1N4SNcMQINSTAGRAM:https://instagram.com/jtactics_?igshid=1fg7nrkzhl2mtFACEBOOK:http://m.facebook.com/jtacticsmdn/
ReTicket è il software gestionale per trasporti grandi e piccoli che vi permette, tra le sue funzionalità, la gestione della stampa di biglietti e prenotazioni. Alla prenotazione e conferma del pagamento, il biglietto passa nello stato di “biglietti emessi” e in automatico il sistema invia una email del biglietto all'utente. Ovviamente in formato .pdf stampabile. Stampa i ticket con ReTicket Attraverso il gestionale per trasporti ReTicker è quindi possibile non solo svolgere attività online, ma anche offline come la stampa dei biglietti. L'autista di un'azienda di trasporti può quindi stampare la prenotazione e lo stesso biglietto, attraverso l'adeguato dispositivo, direttamente in loco e sfruttare la parte gestionale del software ReTicket per tenere traccia di tutto. Come funziona il procedimento? Una volta creata la prenotazione e registrato il pagamento, all'interno del gestionale ReTicket la prenotazione passa nello stato “biglietti emessi”. In automatico il sistema invia una email con il documento del biglietto in formato .pdf stampabile. A questo punto, se necessario, l'operatore da gestionale può scaricare il biglietto dalla sezione “titoli” della stessa prenotazione. Per la prenotazione effettuata dal sito del gestore, il procedimento non cambia: effettuato il pagamento online o via coupon, si crea in automatico lo stato di “pagamento ricevuto” e quindi lo stato della prenotazione a fine procedura si aggiorna anch'esso a “biglietti emessi”. Altrettanto in automatico il sistema invia all'utente i biglietti in formato .pdf stampabile. Gestione tariffe, biglietti e prenotazioni Con il software ReTicket è possibile la gestione e personalizzazione del proprio prezzario, così come delle prenotazioni online e biglietti emessi o in via di stampa. È infatti possibile definire nel gestionale le tipologie di biglietto con una descrizione. In più si possono definire i listini dei prezzi in base a ogni tipologia di biglietto. Definita la corsa all'interno del gestionale ReTicket è possibile inoltre associare, per ogni coppia di “pick up” e “drop off”, un determinato listino prezzi. La prenotazione dei biglietti può avvenire tramite il sito del gestore a cui è collegato ReTicket e tramite la sua versione app.
Perché e per cosa è importante cambiare il mondo oggi? Perché la gente ha bisogno di unirsi ora, e come si fa? Le risposte a queste domande sono state ascoltate in tutto il mondo il 24.07.2021 in una Conferenza online intitolata "Crisi Globale. Questo gia riguarda tutti". Ogni giorno ALLATRA TV riceve molte recensioni video sulla Conferenza da persone di tutto il mondo, dalla Germania, Canada, Paesi Bassi, Emirati Arabi, Ecuador, Russia e molti altri. Tutti loro condividono informazioni vitali che ogni persona dovrebbe conoscere. Si tratta di informazioni sul clima, sull'ecologia, sull'intelligenza artificiale e su come influenzano la vita delle persone e del pianeta nel suo insieme. Perché si parla delle vere cause dei processi negativi che stanno avvenendo ora nel nostro pianeta, nella sua superficie, nel nostro sistema solare e oltre? Perché questi processi influenzano la vita e la salute di tutti. E cosa spinge la gente a parlarne? Il fatto che queste informazioni non vengono deliberatamente diffuse al pubblico. La peggiore è la crisi climatica, che porterà a conseguenze irreversibili se non si fa nulla. I disastri naturali causeranno un numero massiccio di rifugiati climatici. Altrettanto pericolosa per l'umanità è l'adozione sconsiderata dell'intelligenza artificiale da parte delle grandi aziende del mondo, che potrebbe causare disoccupazione di massa e molto altro. In mezzo alle dure informazioni raccontate alla conferenza, è incoraggiante che le persone hanno smesso di tacere e abbiano iniziato a dire la verità coraggiosamente, apertamente e a tutto il mondo. Molti hanno già notato che la conferenza ha dato una profonda comprensione dei problemi esistenti, la loro grandezza e la portata delle loro conseguenze. La comprensione della gravità della situazione incoraggia le persone di tutto il pianeta a raggiungere tutti e a dire la verità. Conferenza Internazionale online "Crisi globale. Questo già riguarda tutti" https://youtu.be/ujAeRxfhy3wConferenza online “Crisi globale. Questo già riguarda tutti” https://youtu.be/ujAeRxfhy3w Il futuro? Questo riguarda tutti https://youtu.be/pUegF_knWoc “Il futuro? Questo riguarda tutti” | Video con la partecipazione di Igor Mikhailovich Danilov https://youtu.be/pUegF_knWoc Sito ufficiale della televisione internazionale di volontariato ALLATRA TV: https://allatra.tv/it info@allatra.tv Sito ufficiale della televisione internazionale di volontariato ALLATRA TV: https://allatra.tv/it info@allatra.tv #ALLATRA #SocietàCreativa #CrisiGlobale #allatraunites
Un malore improvviso è risultato fatale a Benedetto Monzardo (per tutti Pippo), scomparso ieri all'età di 66 anni. La notizia ha sorpreso e rattristato le molte persone che lo conoscevano, sia nella natia Alonte, dove è stato per anni un personaggio pubblico di spicco, sia nella vicina Lonigo, dove aveva svolto la sua attività lavorativa entrando che era poco più di un ragazzo alla Cartografica Veneta e rimanendovi fino al raggiungimento della pensione, una decina d'anni fa.La sua attività politica come pubblico amministratore di Alonte era iniziata nel 1980 ed era proseguita per numerosi mandati. Per un decennio, a partire dal 1985, aveva ricoperto la carica di assessore occupandosi principalmente di viabilità e di gestione della zona collinare del paese. Altrettanto intenso il suo impegno nello sport come dirigente di alcune squadre di calcio e di animatore di molte delle manifestazioni che si succedute ad Alonte negli ultimi quarant'anni. Alle ultime elezioni del 2019 Monzardo si era candidato nella lista "Insieme per il futuro Alonte", senza venire eletto tra i consiglieri di opposizione. Il sindaco Luigi Tassoni lo commemora con un annuncio funerario nel quale di Pippo ricorda "la dedizione e l'impegno rivolti alla risoluzione dei problemi della zona collinare, senza dimenticarne la schiettezza e la generosità d'animo, pur nel reciproco rispetto dei ruoli e delle opinioni".I funerali di Pippo Monzardo di celebreranno oggi alle 15 nella chiesa parrocchiale di Alonte.
In questo ottavo episodio del nostro podcast abbiamo iniziato rispondendo alle vostre domande sempre interessantissime riguardanti il Clasico e il possibile trasferimento di De Gea. Successivamente siamo passati alle notizie più scottanti della settimana, dal probabile addio agli Europei di Zaniolo e alle sedi ufficiali delle partite della competizione. Siamo poi passati all'analisi delle varie partite di Champions ed Europa League, parlando della super prestazione del Real, al flop del Liverpool e infine della grande rimonta della Roma contro l'Ajax ad Amsterdam, il tutto analizzandone i protagonisti. Infine abbiamo concluso con i soliti pronostici della Serie A e delle competizioni europee. Speriamo che l'episodio vi sia piaciuto e ci rivediamo lunedì con un nuovissimo podcast!
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6529DANNI NEUROLOGICI IRREVERSIBILI CON LA DIDATTICA A DISTANZA di Luisella ScrosatiOrmai l'unico problema dell'universo si chiama Sars-Cov-2 e per estirparlo non si bada più a nulla. Poco importa se i decessi per altre malattie sono aumentati, se l'economia è distrutta, se la povertà aumenta, se le manifestazioni, anche estreme, di problemi psichici originati o peggiorati dal lockdown sono sotto gli occhi di tutti. Le normative in atto hanno la stessa "saggezza e lungimiranza" di una persona che, per uccidere una zanzara, inizia a sparare all'impazzata, noncurante di colpire cose, animali e persone. L'importante è uccidere la zanzara. I costi delle continue chiusure sono devastanti; a pagarne un prezzo altissimo sono soprattutto i ragazzi e gli adolescenti. Ne abbiamo parlato con la professoressa Rosanna Chifari Negri, neurologa, autrice di oltre 70 pubblicazioni scientifiche e invited speaker in congressi internazionali, soprattutto sul problema dell'epilessia.Dottoressa Chifari Negri, ci può spiegare il suo studio?Ho fatto una review della letteratura internazionale sui danni neurologici del lockdown, soprattutto sugli adolescenti e i ragazzi. Si tratta di 768 lavori scientifici che confermano il rapporto tra lockdown e salute mentale dei giovani. I danni rilevati riguardano non solo il tono dell'umore, quindi depressione, ansia, disturbi del comportamento, etc., ma anche un aumento delle dipendenze del 30-40%. Nella conferenza stampa tenuta il 24 febbraio nella Sala del Senato Caduti di Nassiriya, i dati dei vari colleghi che sono intervenuti collimano con quelli della letteratura internazionale.Quali dipendenze sono particolarmente aumentate?Nella fascia che riguarda adolescenti e bambini, soprattutto le dipendenze che riguardano lo schermo. La DAD non ha giovato. Paolo Crepet, nel suo intervento alla conferenza stampa accennata, ha chiesto con insistenza di riaprire le scuole, perché i costi psico-sociali – anche dal mio punto di vista – sono enormi; si va incontro, infatti, anche a delle alterazioni anatomiche irreversibili.In che senso?Altri colleghi, in diverse parti del mondo, hanno pubblicato più di un lavoro, nei quali si mostra che l'on-line brain, cioè il cervello che rimane on-line per molto tempo, ha dei danni organici. Solitamente si tende a pensare che sia l'assunzione di sostanze a determinare danni anatomici; il che è un dato ormai chiaramente acquisito, anche se spesso non ci si rende conto dell'entità del problema (mi riferisco alla legittimazione della marijuana, che è stata suicidaria). Ma l'esposizione allo schermo non è meno pericolosa. E con i lockdown abbiamo forzato i ragazzi alla dipendenza on-line: con la DAD che li mantiene attaccati allo schermo per diverse ore; poi i social, per mantenere i contatti con gli amici, visto che non si possono vedere; e poi Netflix.Può specificare quali sono queste alterazioni anatomiche e cosa comportano?L'on-line brain "colpisce" il lobo frontale, sede della decisione, della strategia, che diventa atrofico e perde neuroni in modo irreversibile. L'assottigliamento della corteccia vuol dire perdita neuronale e quest'ultima significa una perdita funzionale. Non si riesce a fissare il ricordo, c'è una caduta dell'apprendimento. Tutti i ragazzi che vengono testati manifestano perdita di memoria e di attenzione (il discorso vale anche per gli adulti) e hanno anche psicopatologie sociali. Ancora, decremento del vocabolario che si è spaventosamente ridotto a 200-300 parole, quelle che usano per la messaggistica.In riferimento ai problemi provocati dal lockdown lei ha parlato di una "sindrome di discontinuità". Di cosa si tratta?È un neologismo per descrivere questa situazione emergenziale che viviamo ormai da un anno. Chiaramente non ha ancora una classificazione da manuale DSM. Riguarda quei problemi che abbiamo descritto, provocati dall'interruzione della routine, dall'isolamento, dall'interruzione dell'attività lavorativa o scolastica, cioè appunto da un'improvvisa discontinuità con la vita normale. Il prof. Crepet, con grande buon senso, faceva un appello per l'apertura delle scuole, perché la DAD non ricostruisce quell'ambiente sociale fondamentale alla strutturazione di una personalità sana.Quali sono i danni dello smart-working sugli adulti?In aprile farò un intervento proprio su questo tema per lo studio Mascheroni, uno studio di avvocati che interagisce con le aziende. Sarà un po' scomodo, però parlerò dei danni dello smart-working e cercherò di far capire che in realtà, evitando questa modalità di lavoro, a lungo termine si avranno dei vantaggi anche per le aziende. Le persone che lavorano in smart-working più facilmente vanno in burn-out - una situazione sindromica che si accompagna a un insieme di sintomi (disinteresse, esaurimento, mancanza di entusiasmo, fino alla depressione) -, e quindi rendono molto meno. Limitare e dosare lo smart-working potrebbe essere un atteggiamento lungimirante.Anche altre dipendenze hanno conosciuto un incremento?Sì. La droga, per esempio. Ci si potrebbe domandare: ma come mai, se non possono uscire, riescono a incontrare lo spacciatore? Penso che fare questa domanda alla polizia postale possa essere di notevole interesse e si scoprirebbero strategie ai confini con la realtà. Si è verificato un incremento del consumo di marijuana e di altre sostanze del 27%; ricordo che l'assunzione di queste sostanze può portare fino alla schizofrenia, per l'alterazione della formazione dei circuiti del cervello. È aumentato anche l'alcolismo.Si tende anche a mangiare di più?Sì, e questo ha una ragione ben precisa. Durante un isolamento forzato si verifica un aumento della frequenza di stimolazioni dei centri della fame a livello ipotalamico, da cui conseguono disordini alimentari, una sorta di iperfagia bulimica, che poi ha una ricaduta, ovviamente, sulla salute. I colleghi diabetologi le diranno che è aumentato il diabete alimentare, a sua volta fattore di fragilità per chi contrae il Covid.Un cane che si morde la coda. Oltre al lockdown, c'è anche la questione della continua incertezza: ogni settimana cambia tutto. Non si può uscire dalla regione o dal comune, si va a scuola o si sta a casa, un certo esercizio commerciale può restare aperto o chiudere. Che impatto ha questa gestione sulla psiche?Sicuramente una sindrome d'ansia. L'incertezza determina ansia, la quale può avere un epilogo depressivo. Ricordo che quando si produce troppo cortisolo, in situazioni ripetutamente ansiose, si rischiano anche la perdita della memoria e il fenomeno del cosiddetto freezing. Altrettanto grave è l'attitudine alla rinuncia della propria libertà. Stiamo passando un messaggio tremendo: una gestione centrale irrazionale e, mi perdoni, acefala può fare quello che vuole senza che ci siano reazioni. Una tecnica che ricorda la rana bollita di Chomsky.Cosa ci può dire riguardo ai suicidi o tentati suicidi, soprattutto negli adolescenti?C'è stato un incremento sia nella realizzazione che nell'ideazione del suicidio. Il dato è preoccupante, dato assolutamente oggettivo e quantificabile, e ci viene riferito da test compiuti sui ragazzi stessi da parte dell'ospedale Gaslini di Genova, come attestato dal professor Lino Nobili. E questo aumento lo troviamo non solo nei ragazzi, ma anche negli adulti, per altre ragioni, tra cui la perdita del lavoro o la prospettiva di perderlo. I casi di cronaca e gli istituti psichiatrici lo attestano.Un appello?Non si può continuare in questo modo; ai fini della salute mentale, ci troviamo in un contesto del tutto malsano. La lotta al virus non va fatta con i lockdown. Nell'incontro di febbraio ho portato il modello svedese, che non ha attuato il lockdown e non ha avuto dati peggiori dei nostri. E parlo di dati scientifici reali. Con la paura si finisce per lobotomizzare il popolo e per renderlo acriticamente suddito. Titolo originale: Danni neurologici irreversibili con la didattica a distanzaFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 10-03-2021Pubblicato su BastaBugie n. 710
Il nome ci accompagna per tutta vita, ma non lo scegliamo. Le frasi sul significato dei nomi ci raccontano dell’enorme potete che si ha nel nominare cose e persone. Il significato dei nomi è interessante da conoscere e aiuta ad apprezzare in modo più consapevole l’appellativo che ci distingue. In effetti, si può essere così fortunati da ritrovarsi con un nome che piace, oppure dover subire la costante compagnia di un nome che si detesta. Le origini dei nomi hanno spesso radici antiche; provengono dal greco, dall’ebraico oppure dal latino. Nel corso dei secoli le forme sono più o meno cambiate, ma il significato rimane legato al nome e lo contraddistingue. Alcuni genitori scelgono come chiamare il loro bambino proprio rifacendosi al significato, magari sperando che sia di buon auspicio per la sua vita. Ad esempio, Davide significa “amato”, per estensione Amato da Dio, ed è un buon motivo per chiamare in questo modo un figlio. Altrettanto dicasi per Valerio, che significa Colui che sta bene, e tanti altri con lo stesso scopo. Se non si conosce il significato dei nomi, basta una veloce ricerca anche online per trovare un elenco completo, o quasi, di tutti i nomi sia al maschile che al femminile, e si può prendere nota di quello che ci interessa. Non solo: si possono trovare le date degli onomastici, i diminutivi e la densità geografica, ovvero la diffusione nei diversi Paesi, magari anche nelle varianti straniere. Le origini del nome aiutano a comprenderne il significato; molti nomi provengono dalle divinità greche o romane. In questi casi, l’appellativo si riferisce alle caratteristiche della figura da cui proviene. Eros indica la potenza dell’amore, Elena la bellezza travolgente, Silvano è il dio benevolo dei boschi. Molti nomi provengono dalla religione e, nello specifico, dalla Bibbia. Il loro significato si riferisce al personaggio oppure è una vera e propria citazione, come ad esempio Elisabetta, che vuol dire Dio è perfezione. Per alcuni nomi, trovare il significato è meno semplice; si tratta di nomi inventati, ricavati da una moda del momento o partoriti dalla mente fervida di qualche scrittore. Sono i nomi ricavati dal cognome di un calciatore, da un evento particolare e perfino da una parola scritta all’incontrario. Comunque sia, conoscere il significato dei nomi, così come il numero fortunato o il fiore dedicato, è una piacevole scoperta che fa sempre piacere apprendere, anche se spesso lascia il tempo che trova.
SCRIPT:Buongiorno, buon pomeriggio, buonasera, ovunque voi siate, comunque ci ascoltiate benvenuti ad una nuova puntata di What's Up Tuscany, il podcast quotidiano dell'Arno dove troverete le notizie più simpatiche, interessanti o curiose di oggi, martedì 16 febbraio 2021, selezionate dalla nostra redazione. Se vi va, iscrivetevi e condividete questo podcast sui vostri profili social, ci dareste davvero una grossa mano.In questo Martedì Grasso davvero inusuale, iniziamo con una storia che di carnevalesco ha poco o niente, l'ennesimo caso di malasanità agli Ospedali Riuniti di Livorno. La storia, che abbiamo letto sulla Repubblica, fa il paio con un episodio simile successo lo scorso 17 gennaio, che aveva già causato sdegno nella città portuale. Ancora una volta, un paziente anziano è stato dimesso con solo il pannolone e due lenzuola addosso. La signora di 81 anni, malata di Alzheimer, era stata ricoverata a causa di un'infezione urinaria e dopo una settimana di cure viene rimandata a casa con un'ambulanza. Appena aperta la porta, i parenti l'hanno vista praticamente nuda, al freddo. La nipote è giustamente furibonda ed ha denunciato i sanitari, nonostante le immediate scuse dei responsabili del reparto di medicina. “Quando è arrivata a casa non aveva nemmeno la sacca per l'alimentazione, ha dovuto attendere la mattina quando sono venute le infermiere dell'assistenza domiciliare. I vestiti di ricambio erano rimasti in reparto, ma non mi hanno risposto sul perché di questa grave mancanza”. La reazione dell'ASL? La stessa dell'ultima volta: un'indagine interna e provvedimenti disciplinari per gli eventuali responsabili. L'altra volta non era servito a niente - vedremo se stavolta si riuscirà a far finire una volta per tutte questi comportamenti inaccettabili.Invece di limitarsi all'ennesimo bollettino sull'evoluzione dell'epidemia, alcune testate regionali hanno deciso di dare spazio a chi sta cercando di capire quali siano gli effetti delle circostanze straordinarie in uno dei settori fondamentali della società, la scuola. Sulla Nazione di Pisa, un ritratto ben poco rassicurante delle condizioni mentali degli studenti delle medie e delle superiori. Le parole della dottoressa Simona Cotroneo, responsabile del profetto FairPlay di PAIM fanno rabbrividire: una vita a metà, inchiodati in casa e costretti ad una scuola a singhiozzo all'insegna di ansia, disorientamento, apatia. Il calo dei voti nella pagella di metà anno è evidente, a tutti i livelli. La didattica a distanza certo non aiuta a concentrarsi, ma il vero problema è psicologico. “Vediamo ragazzi ripiegati su se stessi, in famiglia comunicano poco e a scuola non hanno più gli spazi di prima. Vivono nell'incertezza totale, si chiedono quando finirà l'emergenza, non si sentono ascoltati, si sono ritirati nel proprio guscio, senza valvole di sfogo”. Anche gli insegnanti non sono immuni da conseguenze. Oltre al timore di non riuscire a recuperare i ritardi nel programma, si sono aggiunte da qualche giorno le conseguenze del vaccino. Nell'articolo sul Tirreno di Prato, i presidi delle scuole locali sono sconsolati. Dalle 5 alle 10 assenze a istituto, fino alle 21 assenze al Datini. Febbre alta, forti dolori alla testa o alle ossa, normale reazione nelle 12 ore successive alla somministrazione del vaccino AstraZeneca, secondo il direttore di immunologia dell'ospedale locale. I dirigenti sono costretti a fare i salti mortali per rispondere a queste assenze ma non è semplice. Due giorni di assenza non sono abbastanza per attivare una supplenza ed il servizio fornito agli studenti ne soffre. Una situazione transitoria, certo, ma che rende ancora più complicato un anno scolastico maledetto.Passiamo ora alle notizie dall'economia, dove stavolta l'attenzione è rivolta al turismo, motore della possibile ripresa, per ora ancora fermo al palo. A far sperare nel futuro, i dati sulle presenze agli Uffizi durante la recente riapertura, pubblicati ieri sulla Nazione. Quasi ventimila visitatori in 14 giorni, numeri ben lontani dalla normalità ma che fanno ben sperare. Dopo i 77 giorni di chiusura al pubblico, la pausa più lunga dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, 18146 persone hanno colto l'occasione per riappropriarsi dei capolavori culturali dello storico museo fiorentino. Il direttore degli Uffizi spera che la nuova chiusura duri poco, anche visto uno studio dell'Università di Berlino che conferma come i musei siano i luoghi pubblici a minor rischio di contagio. Speriamo, visto che la chiusura sta avendo un impatto devastante sui settori collegati al turismo, come l'autonoleggio. A parlare su Firenze Today Stefania Caliò, della FILT-CGIL che fornisce numeri da far rabbrividire. Il 60% dei 4000 addetti del settore sono a rischio esubero. “Si rischia un'ecatombe di posti di lavoro: senza una riorganizzazione e trasformazione, questo settore, messo in ginocchio dalla pandemia, non ha futuro. La crisi rischia di essere più devastante di quella del 2020”. Altrettanto gravi le conseguenze per i bus turistici, tutti o quasi fermi, dove i posti di lavoro a rischio sono diverse centinaia. Ad essere colpiti dall'azzeramento dei flussi turistici e dall'espansione del telelavoro anche autorimesse, garage ed autoscuole, per non parlare di autosaloni, servizi di car sharing e noleggio, dove il crollo va dal meno 70% al meno 98 per cento. Insomma, una vera e propria ecatombe.Chiudiamo la puntata di oggi con una notizia curiosa che abbiamo letto sul Tirreno di Massa e Carrara, la storia di un gruppo di residenti che, invece di lamentarsi dei disservizi, hanno preso il toro per le corna, pulendo le strade del proprio quartiere. I cittadini di Borgo del Ponte, frazione del comune di Massa, domenica mattina si sono armati di scope, pattumiere, rastrelli e sacchetti neri per pulire le strade del proprio quartiere, dove il netturbino, secondo il presidente di un'associazione locale, “è una figura mitologica, come il gatto mammone e il lupo mannaro”. Il gesto sarebbe una testimonianza di amore per la borgata, proprio per San Valentino, per riaffermare il diritto di vivere in un ambiente pulito ma non potrà diventare un'abitudine. I cittadini non intendono sopperire a lungo con la buona volontà alla carenze dell'amministrazione. Vorremmo poter credere che questo gesto sarà abbastanza per porre rimedio ai problemi, ma fossi in loro, terrei vicine le scope ed i rastrelli - non si sa mai.Questo era tutto per oggi, sono Luca Bocci, ci sentiamo domani per una nuova e speriamo più allegra, puntata di What's Up Tuscany, il podcast quotidiano dell'Arno dove troverete le notizie che, per noi, valgono bene una seconda occhiata. Ciao ciao gente!BACKGROUND MUSICTitle: Gemini InstrumentalAuthor: Pipe ChoirLicense: Creative Commons AttributionLink: https://freemusicarchive.org/music/Pipe_Choir/SGONS_Instrumentals/Pipe_Gemini_Instrumental
Il sessuologo risponde – 37 – Dopo la gravidanza ho perso il desiderio sessualeL’idea che il sesso debba funzionare naturalmente è un’illusione. Spesso rimaniamo convinti delle nostre idee per la maggior parte della vita, nella convinzione che quanto accade sia conseguenza del tempo, degli eventi, della vita. Altrettanto spesso un approccio differente ribalta il senso delle cose. Cosa può essere successo a una persona che si interroga su “come mai dopo la gravidanza ho perso il desiderio sessuale”?#sessuologo #desiderio #gravidanzaDr. Valerio Celletti - Psicologo Psicoterapeuta SessuologoStudio di psicoterapia a Milano Lambrate: https://g.page/DrValeriohttps://drvalerio.com/dopo-la-gravidanza-ho-perso-il-desiderio-sessuale/
L'economia digitale ha bisogno di politiche nazionali convincenti da parte dei governi. Coordinamento e forti investimenti si sono rivelati fondamentali per contrastare l'epidemia, non c'è più tempo per sottovalutare lo sviluppo dell'Economia 4.0 La pandemia ha reso ancora più evidenti i limiti di tutti quei Paesi che non hanno investito seriamente nelle tecnologie digitali. Pertanto, in quest'ultimo periodo, sono stati amplificati tutti gli aspetti della trasformazione digitale nei vari Paesi dell'OCSE, con il conseguente aumento della domanda di connettività e la crescita dell'importanza di tecnologie come l'Intelligenza Artificiale e i Big Data. Altrettanto rilevanti sono diventate le sfide connesse al loro utilizzo e al rischio dell'aumento del divario tra le varie componenti sociali, che poi sono solo alcune delle tendenze individuate dal nuovo Rapporto OCSE sulle prospettive dell'economia digitale nei Paesi membri. L'epidemia e la trasformazione digitale Il rapporto “Digital Economy Outlook 2020”, giunto alla terza edizione, ha come finalità quella di fornire una serie di indicazioni sulle tendenze degli sviluppi politici e dei dati relativi alla domanda e all'offerta dei servizi e delle tecnologie digitali nei Paesi membri. Nel documento si sottolinea come la trasformazione digitale stia condizionando le economie e le società, con un'attenzione speciale su come la pandemia abbia accresciuto le opportunità e le sfide della trasformazione digitale. “Le tecnologie digitali hanno aiutato le nostre economie e le nostre società ad evitare un arresto completo durante la crisi di COVID-19, e ci hanno permesso di saperne di più sul virus, di accelerare la ricerca di un vaccino e di seguire lo sviluppo della pandemia”, ha dichiarato, Ulrik Vestergaard Knudsen, Vice Segretario Generale dell'OCSE. Ma non bisogna dimenticare che la pandemia ha fatto anche emergere nuove sfide, come la crescente domanda di connettività (soprattutto di reti ultra veloci) e ha tristemente evidenziato i divari digitali esistenti, rafforzando la necessità di un approccio più inclusivo alla trasformazione digitale. Con il telelavoro e lo sviluppo ulteriore del commercio elettronico, inoltre, l'epidemia ha purtroppo creato un ambiente ideale per gli attacchi informatici. Le strategie adottate per la digital transformation Per rispondere a questa situazione di emergenza, i Paesi dell'OCSE hanno adottato diversi approcci strategici nello sviluppo di politiche dirette alla trasformazione digitale del tessuto imprenditoriale e sociale. I trentaquattro aderenti all'OCSE si sono tutti prodigati nell'implementare una strategia nazionale digitale, al fine di migliorare il coordinamento delle politiche ai più alti livelli di governo, soprattutto nei riguardi delle tecnologie emergenti. Non a caso nei primi mesi di quest'anno, i membri OCSE si sono dotati di una strategia nazionale di Intelligenza Artificiale, con una forte enfasi sull'adozione e sulle competenze da assegnare. Negli ultimi tre anni, inoltre, molte nazioni hanno sviluppato strategie relative all'adozione del 5G e dei sistemi di sicurezza informatica, anche se rimangono profonde disuguaglianze tra i Paesi per l'estensione di queste strategie digitali nazionali, dovute alla mancanza di un budget adeguato e di strumenti di valutazione per l'impatto di queste tecnologie. Per sfruttare i benefici e affrontare le sfide della trasformazione digitale c'è bisogno, secondo il rapporto, del coordinamento di tutte le politiche identificate dal quadro di riferimento. Esse hanno bisogno soprattutto della presa in considerazione di questioni politiche trasversali (ad esempio, il genere, le competenze, il governo digitale e la governance dei dati). In pratica, tutte le dimensioni della politica devono essere considerate congiuntamente, per far funzionare la trasformazione digitale, per la crescita e il benessere dei vari Paesi. Lo studio OCSE intende, inoltre, fornire gli str...
A cura di Massimiliano SamsaF. Mendelssohn-Bartholdy (1809 - 1847) - Concerto in mi minore per violino e orchestra, op. 64 1. Allegro molto appassionato (mi minore)2. Andante (do maggiore)3. Allegretto non troppo (mi minore). Allegro molto vivace (mi maggiore)Prima esecuzione: Lipsia, Gewandhaus Saal del Conservatorio, 13 Marzo 1845MPO –Malta Philharmonic OrchstraSreten. Krstić. violinoS. Celibidache, direttoreDestinatario di questo concerto, assai popolare, fu un carissimo amico di Menndelssohn, il violinista Ferdinand David, che durante la lunga gestazione del lavoro (1838-44) dette più volte consigli al compositore per quanto riguardava la stesura della parte solistica, e ne fu poi il magistrale interprete quando Mendelssohn stesso diresse la prima esecuzione del lavoro il 13 marzo 1845, al Gewand-haus di Lipsia.Il Concerto per violino op. 64 deve la sua fortuna soprattutto alla fascinosa invenzione tematica e al brillantissimo rilievo della parte del solista, bilanciato dalla felicità della scrittura orchestrale. Altrettanto importanti sono però le caratteristiche formali del concerto, in cui l'originalità di un grande protagonista della stagione romantica convive con la sicurezza costruttiva di un degno erede dei classici. Dietro l'irregolarità dei tre movimenti fatti succedere senza pause (con un breve Allegretto per collegare l'Andante al finale) o dell'ardito ingresso del violino solista già all'inizio del primo tempo, dietro allo slancio lirico che percorre ininterrottamente l'opera quasi fondendo ogni schema formale in un'unica bruciante offerta espressiva, si rivela altresì un'attenta saggezza artigianale. Anche proposte tematiche indimenticabili come quelle su cui è costruito il primo movimento, anche il lirismo commosso e fluente dell'Andante, nonché il virtuosismo aereo e fantastico del finale si compongono infatti in un insieme di raro equilibrio, sotto la conduzione di una mano sagace.Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809 - 1847) - Sinfonia n. 4 in la maggiore "Italiana", op. 90 1.Allegro vivace (la maggiore)2.Andante con moto (re minore)3.Con modo moderato (la maggiore)4.Saltarello. Presto (la minore)Prima esecuzione: Londra, Hanover Square Rooms, 13 Maggio 1833Orchestra della RAI di Napoli S. Celibidache, direttoreCome ogni artista tedesco anche Mendelssohn subì il fascino della terra dove fioriscono i limoni; e nel 1830-31 compì il suo viaggio in Italia, fermandosi a Roma, dove strinse amicizia con Berlioz, e a Napoli. Proprio a questo periodo risalgono i primi abbozzi della Sinfonia in la maggiore che Mendelssohn non si risolse mai a pubblicare, nonostante le numerosi revisioni cui la sottopose successivamente, e che pertanto venne pubblicata postuma, come Quarta, mentre si trattava in realtà della sua terza sinfonia, terminati nel 1833, la cui prima esecuzione era avvenuta alla Società Filarmonica di Londra il 13 maggio di quello stesso anno sotto la direzione dell'autore.Prima ancora delle pur importantissime allusioni al folclore italiano, in questa sinfonia occorre rilevare la straordinaria sicurezza della forma che la rende gemella della successiva sinfonia "Scozzese". Queste due opere formano una coppia di composizioni in cui la ricognizione degli schemi classici è compiuta con originalità tanto maggiore quanto più solido è il controllo dei problemi costruttivi: esse sono in questo largamente accomunate e di gran lunga elevate al di sopra dell'ambiziosa irregolarità formale della sinfonia che precede immediatamente l'"Italiana" (la cosiddetta Quinta, intitolata "Riforma") o dell'ipertrofica struttura sinfonico-corale della Seconda (il "Lobgesang") che cronologicamente si colloca fra I'"Italiana" e la "Scozzese". Quasi sempre lievi, ed estremamente stilizzati, i riferimenti italiani della sinfonia "Italiana" sono fusi, pur nell'accurata elaborazione tematica, in un organismo perfettamente scorrevole e funzionale. Il piglio brillante e l'animata eccitazione del primo tempo non intaccano la raffinata costruzione di una forma-sonata specialmente ricca di proposte e di sfumature, e lavorata con profonda attenzione anche dal punto di vista contrappuntistico. Il secondo tempo è costruito su un canto di processione, passaggio quasi obbligato nelle escursioni musicali italiane dei romantici (vedi l'Aroldo di Berlioz, di cui l'"Italiana" è l'equivalente mendelssohniano, sia pure meno fantastico e surriscaldato), col suo carattere vagamenente popolaresco, con certi suoi andamenti di danza, col suo sapore, talvolta, modale. Scorrevole e melodico risulta anche il terzo tempo Con moto moderato, che acquista vaghezza dall'indecisione intrinseca del modulo metrico utilizzato, ben definito e tuttavia oscillante fra il minuetto, lo scherzo e persine il valzer. Il Saltarello rende un omaggio conclusivo, fresco e scintillante, al mito di una latinità solare, orgiastica, impetuosa.Testi tratti da: https://www.flaminioonline.it/Guide/Mendelssohn/Mendelssohn-Concertovl64.htmlhttps://www.flaminioonline.it/Guide/Mendelssohn/Mendelssohn-Sinfonia4.html
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6306IL REGIME CINESE CORREGGE IL VANGELO: GESU' LAPIDO' L'ADULTERA di Leone Grotti«Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la prima pietra contro di lei». La risposta di Gesù, come riportato da Giovanni (8,1-11), agli scribi e ai farisei è uno dei passi più famosi del Vangelo. Altrettanto rinomato è il finale dell'episodio dell'adultera: "Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più»". Eppure c'è un paese al mondo dove il racconto evangelico non si conclude così.Come denunciato da UcaNews, la storia viene distorta in un libro di testo destinato alle scuole secondarie in Cina. Nel sussidiario pubblicato dall'editrice governativa dell'Università di scienza elettronica e tecnologia, che ha l'obiettivo di insegnare negli istituti professionali del Dragone "la legge e l'etica professionale", Gesù lapida l'adultera. Sembra incredibile, ma è esattamente così.Quando la folla rinuncia all'intenzione di punire la donna, spiega il "Vangelo con caratteristiche cinesi", Gesù le dice: «Anch'io sono un peccatore. Ma se la legge può essere eseguita solo da uomini senza macchia, la legge sarebbe morta». E poi la uccide.Il passo del testo, riproposto in pagina, è stato pubblicato sui social media cinesi da un cattolico. «Voglio che tutti sappiano che il Partito comunista cinese ha sempre cercato di distorcere la storia della Chiesa, di calunniare la nostra Chiesa, e di far sì che la gente odi la nostra Chiesa». Un docente cristiano in una scuola professionale, Matthew Wang, ha confermato il contenuto del libro, spiegando che può cambiare da provincia a provincia.L'obiettivo di una simile distorsione è far passare il messaggio che tutti devono obbedire alla legge in Cina, la quale è incarnata dal Partito comunista e dalle sue decisioni, e che anche i cattolici devono farlo, visto che persino Gesù si sottometteva ad essa. Kama, cattolico, spera che «le autorità della Chiesa si facciano sentire perché il libro venga corretto».Il regime non è nuovo a interventi così clamorosi, nonostante sia in trattaiva per rinnovare l'accordo sino-vaticano. L'anno scorso, ad esempio, l'Editrice per l'educazione del popolo aveva dato alle stampe un libro di testo per i bambini di quinta elementare, dove cancellava qualunque riferimento a Dio, alla Chiesa e a Cristo in capolavori come La piccola fiammiferaia e La vita e le strane sorprendenti avventure di Robinson Crusoe. L'obiettivo (finora mai raggiunto, anzi) è eliminare Dio per evitare che il cristianesimo si diffonda e resti soltanto la fede nel comunismo guidato da Xi Jinping.Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Leone Grotti, nell'articolo seguente dal titolo "Il regime cinese rimuove Dio dai classici della letteratura per bambini" rivela come nelle fiabe per bambini il partito comunista ha censurato le parole Dio, Bibbia, chiesa, preghiera.Ecco l'articolo completo pubblicato su Tempi il 2 agosto 2019:La paranoia del regime comunista cinese nei confronti della religione non conosce limiti. Il partito guidato da Xi Jinping vuole a tutti i costi eliminare Dio dalla società e comincia dalla scuola. Nulla sfugge alla censura e al revisionismo ateo, neanche i grandi classici della letteratura, come spiegato ieri dal quotidiano giapponese Asahi Shimbun.Il partito comunista ha ordinato che ogni riferimento a "Dio" e alla "Bibbia" deve essere cancellato. Così l'Editrice per l'educazione del popolo, che ha dato alle stampe un libro di testo per i bambini di quinta elementare, ha deciso di sostituire alcune pericolose parole dai riassunti tradotti dei grandi classici occidentali.A essere manipolata è ad esempio La piccola fiammiferaia, inserita nel sussidiario allo scopo di «comprendere le altre culture». Nella storia scritta da Hans Christian Andersen, alla bambina appare in una visione la nonna morta, che le dice: «Quando cade una stella, un'anima va a stare con Dio». Nella versione cinese, invece, la nonna dice: «Quando cade una stella, una persona lascia questo mondo».Nel classico La vita e le strane sorprendenti avventure di Robinson Crusoe, Daniel Defoe fa naufragare il suo protagonista su un'isola sperduta. Da ciò che resta della sua nave, Crusoe recupera tre copie della Bibbia, ma la versione rivista dal partito comunista sostituisce il testo sacro con la dicitura «pochi libri». Come sia possibile comprendere la storia, e quindi la «cultura straniera», senza accennare al tentativo di Crusoe di convertire Venerdì alla fede cristiana, è un mistero.Almeno una decina di modifiche sono state fatte invece a Vanka di Anton Chekhov, da dove sono stati rimossi tutti i riferimenti alla preghiera in chiesa al pari della parola "Cristo".Come riportato da AsiaNews, che ha ripreso la notizia, «queste operazioni rispondono alle direttive lanciate dal presidente Xi Jinping fin dal 2015, secondo cui le religioni, per vivere in Cina, devono "sinicizzarsi", assimilarsi alla cultura cinese e sottomettersi al Partito comunista. Secondo osservatori, la campagna contro il cristianesimo, è dovuta al timore che la Cina diventi il Paese "più cristiano al mondo" entro il 2030, come prevedono alcuni sociologi (Fenggang Yang). Allo stesso tempo, è un modo per proteggersi da idee quali democrazia, diritti umani, giustizia, stato di diritto». Titolo originale: Detto questo, Gesù lapidò l'adultera. Così la Cina stravolge il VangeloFonte: Tempi, 24 settembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 684
Barbara Paltenghi Malacrida"André Derain. Sperimentatore controcorrente"Museo d'arte MendrisioMostra aperta fino al 31 gennaio 2021A cura di: Simone Soldini, Francesco Poli, Barbara Paltenghi Malacridahttps://museo.mendrisio.ch/André Derain è una delle grandi figure della rivoluzione artistica dell'inizio del XX secolo, sia pittorica sia scultorea, un'icona dell'arte del Novecento, amico di Picasso, Matisse, Braque, Giacometti. Derain ha formato con Henri Matisse e Pablo Picasso la triade di artisti che ha completamente cambiato a livello mondiale l'arte del Novecento. Derain è stato a capo e ispiratore di molte delle maggiori correnti della pittura moderna e contemporanea. È stato l'erede dell'Impressionismo, l'iniziatore della pittura Fauve e uno dei padri del Cubismo, nonché il precursore del Ritorno al Classicismo.Nei primissimi anni del Novecento, una manciata di artisti cambiò completamente il modo di vedere l'arte. Tra i massimi innovatori ci furono Derain e Matisse, che trascorsero vari anni a dipingere insieme i paesaggi di mare a Collioure, nel Sud della Francia. I due diedero vita tra il 1905 e il 1910 a un movimento per il quale si coniò il termine Fauve, cioè il gruppo dei “Selvaggi”, a causa dei vivacissimi, infuocati colori che caratterizzavano le loro opere.Anche Picasso nutrì grande ammirazione e stima per Derain, soprattutto all'inizio del secolo scorso. A partire dal 1910, per diversi anni, Derain e Picasso collaborarono tra di loro e si studiarono reciprocamente. Si frequentarono molto e la loro amicizia durò fino agli anni Trenta. Fu Derain a introdurre Picasso nel mondo dell'arte africana e con Derain Picasso fece i primi passi verso il Cubismo. Entrambi furono amanti della mondanità, uomini di grande successo, celebrità delle arti del XX secolo. Ma se la fortuna di Picasso crebbe per tutto il secolo, quella di Derain ebbe un brusco, momentaneo declino dopo la seconda guerra mondiale, complice il mondo delle gallerie d'arte e del mercato.Il Cubismo, grande tendenza di cambiamento all'inizio del ‘900, ebbe origine da Georges Braque, oltre che da Derain e Picasso. Braque e Derain strinsero amicizia proprio verso il 1909 e per vari anni vissero l'uno vicino all'altro. Nel periodo in cui dipinsero insieme nel quartiere parigino della Ruche, Braque apprezzò molto il Primitivismo di Derain e quest'ultimo guardò molto al moderno classicismo di Braque. Dei suoi vecchi amici, Braque fu l'unico ad aiutare Derain nei momenti di difficoltà, subito dopo la seconda Guerra Mondiale.Chi amò particolarmente l'opera di Derain fu Alberto Giacometti. Al grande artista svizzero piaceva in particolar modo la capacità di Derain di cambiare stile rifacendosi alla tradizione dell'arte antica. Derain rimase sempre legato alla pittura figurativa – il ritratto, il paesaggio, le nature morte – e trovò ispirazione dall'arte greca e romana, su su fino ai grandi maestri dell'Ottocento. Giacometti dedicò un lungo articolo alla sua straordinaria capacità di raccogliere idee da tutta la storia dell'arte, trasformandola in qualcosa di personale. Alla morte del maestro, fu Giacometti ad aiutare i famigliari a salvare decine di sculture di Derain.Grazie alla collaborazione degli Archivi André Derain e ai prestiti di alcuni prestigiosi musei francesi, il Museo d'arte Mendrisio organizza una retrospettiva di ampio respiro sull'opera di Derain: 70 dipinti, 30 opere su carta, 20 sculture, 25 progetti per costumi e scene teatrali, illustrazioni di libri e alcune ceramiche ripercorrono la creatività vulcanica e l'attività poliedrica di questo massimo protagonista dell'arte moderna.Già a partire dalla metà degli anni Dieci, perseguendo una sua personale attitudine teorica e culturale, Derain sceglie una direzione di ricerca decisamente in controtendenza rispetto allo spirito avanguardistico che aveva caratterizzato la sua prima fase. Negli anni Venti e Trenta raggiunge un grande successo internazionale, ma a causa di questo cambiamento di rotta, pur mantenendo una posizione di primissimo piano sulla scena artistica parigina, viene criticato dall'ambiente dell'avanguardia. André Breton, che era suo grande ammiratore, lo accusa (al pari di Giorgio de Chirico) di aver esaurito la sua autentica vena creativa e di essersi rifugiato in una dimensione nostalgica della tradizione, inaridendo il suo incontestabile talento. Anche se nel 1925 dichiara «Che ingenuità o che debolezza parlare di inquietudine della pittura moderna», Derain non può sfuggire alla sua condizione di artista moderno e la direzione “inattuale” della sua impronta stilistica non annulla affatto la dimensione esistenziale ed estetica di quell'inquietudine (e neanche la sua originalità) ma la trasferisce su un piano operativo differente, in modo affascinante e paradossale. La sua ricerca è caratterizzata dalla singolare raffinatezza intellettuale dei suoi continui scarti stilistici e da un'ossessiva volontà di spingere la pratica pittorica sull'orlo dell'abisso del nulla, nell'ostinata e impossibile intenzione di arrivare a cogliere «il segreto delle cose» attraverso quella che lui definisce «archipeinture». Chi ha forse compreso meglio di tutti il senso autentico della sua arte è Alberto Giacometti, che diventa suo grande amico, dal 1936 in poi. Nell'ultima fase della sua vita Derain si isola sempre di più, e non basta una mostra postuma al Musée National d'Art Moderne di Parigi nel 1954 (anno della sua scomparsa) per riportare l'attenzione della critica dominante sulla sua opera, di cui è apprezzato solo il primo periodo avanguardista. Per l'avvio di una vera rivalutazione dell'artista in chiave più attuale bisogna aspettare fino a quando la sua complessa e apparentemente contraddittoria avventura artistica viene riletta da una prospettiva critica postmoderna e non più soltanto all'interno di una visione evolutiva dell'arte scandita dal succedersi delle tendenze moderniste. Importante in questo senso è stata, in particolare, la grande retrospettiva al Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris (1994-95) intitolata significativamente Le peintre du trouble moderne.Da allora, fortunatamente, il ritorno d'interesse per quest'affascinante e controversa figura maggiore dell'arte del Novecento va progressivamente crescendo.La mostra organizzata dal Museo d'arte Mendrisio, nell'ambito della sua attività espositiva dedicata ai grandi maestri moderni, intende esplorare tutti i principali aspetti della ricerca di Derain, e in particolare contribuire a rimettere a fuoco e rivalorizzare le peculiari qualità della sua complessa e articolata produzione fra le due guerre e fino alla sua morte.Per ciò che concerne la pittura viene analizzata in particolare l'evoluzione e le sperimentazioni stilistiche e tematiche, oltre ai numerosi riferimenti impliciti o espliciti dei più diversi territori dell'arte di tutte le epoche. E questo nei vari generi: il paesaggio, la natura morta, il ritratto, il nudo femminile, le composizioni più articolate.Altrettanto significativa, anche se più ridotta è la produzione scultorea, che viene documentata con un gruppo molto interessante di lavori. Appassionato di teatro, l'artista collabora a molte importanti messe in scene di spettacoli e balletti. Una sezione mette in luce questo aspetto meno noto ma molto rilevante dell'attività dell'artista attraverso una selezione di disegni, bozzetti e documenti fotografici. Un catalogo di circa 230 pagine, edito dal Museo d'arte Mendrisio, documenta con fotografie storiche e schede tutte le opere in mostra, introdotte dai contributi di studiosi e curatori e seguite dai consueti apparati riportanti una bibliografia scelta e una selezione delle esposizioni. Vengono inoltre pubblicati alcuni testi teorici esemplari dell'artista, tradotti per la prima volta in italiano. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Ciao ragazzi! Bentornati nel mio podcast! Nella puntata di oggi, vi insegnerò i diversi significati e i diversi utilizzi delle parole “Auguri”, “Congratulazioni” e “Complimenti”. Queste parole vengono usate spesso nelle conversazioni di tutti i giorni. Possono sembrare molto facili da utilizzare, in realtà, bisogna fare molta attenzione a come e quando utilizzarle. Per aiutarvi con la comprensione, vi trascriverò tutti i significati principali di queste parole nella descrizione, dateci un'occhiata! - Hi guys! Welcome back to my podcast! In today's episode, I'll teach you the different meanings and the different uses of “Auguri”, “Congratulazioni” and “Complimenti”. These words are often used in everyday conversations. They may seem very easy to use but you need to be very careful about how and when to use them. I'll report the expressions you'll hear in the description of this episode, take a look! Have a good time listening. Auguri! (Best Wishes/Happy…) This word is used: 1) during a personal recurring celebration (birthday, name-day, anniversary, ecc.) addressing the guests of honor 2) during a collective celebration (Christmas, Easter or New Year's Eve) addressing all those present, indistinctly 3) during non-personal celebration (Valentine's Day, Mother's Day, Father's Day, ecc.) addressing those who meet the criteria of the celebrated event There's another way to do the best wishes, namely following the structure: Buon/a/e (Happy/Merry) + name of the celebration (Buon compleanno (Happy Birthday), Buon Natale (Merry Christmas), Buona festa della mamma (Happy Mother's day), ecc.) We have two possibilities to reply: - Grazie (Thank you): if the celebration is personale, since the guest of honor has to thank everyone for the received wishes - Altrettanto (the same to you): if the celebration is collective, since we have to reciprocate the received wishes Sometimes “Auguri” can also take an ironic and sarcastic nuance, especially in informal contexts. In fact, if someone tells us something they're proud of, but that's not important for us or we simply want to belittle it, “Auguri!” will have the value of : “Sì, ok, ma non mi importa” (Yeah, ok, but I don't care) Congratulazioni! (Congratulations!) This word is used during a personal non-recurring celebration (wedding, the birth of a baby, etc.) addressing only those who are directly involved. Keep well in mind that if the personal non-recurring celebration hasn't occurred yet, we'll use “auguri“ and not “congratulazioni!“. For example, if a friend of yours announces that's getting married, using the word “auguri” would be like saying: “Spero che il tuo matrimonio vada bene!”(I hope your wedding goes well) “Congratulazioni”, on the other hand, should be used, when the event has occurred, for example, if the friend just got married, so it would like saying: “Sono felice che tu ti sia sposato” (I'm happy you got married) “Congratulazioni!” is also used when we want to exhibit, in a warm way, our complacency, our satisfaction, our joy to someone who has achieved a great goal or a great result thanks to their own skills and abilities, like a promotion at work or a degree. Complimenti! (Well done/Bravo!) This word is used to express our admiration for someone, for any reason, like a complex puzzle that has been completed or a picture nicely drawn. In addition, as a noun, it indicates the combination of words, attitudes that express appreciation, admiration or reverence towards someone. Usually, we compliment someone for their physical appearance or their character. YouTube: https://tinyurl.com/y3advn7h --- Send in a voice message: https://anchor.fm/letstalkitalian/message
Ciao ragazzi! Bentornati nel mio podcast! Nella puntata di oggi, vi insegnerò diversi modi per rispondere agli auguri, ad un augurio da parte di qualcuno per qualcosa che è accaduto o che accadrà in futuro. Dovete sapere, che in italiano, esistono diversi modi per rispondere a qualsiasi augurio. Tutti i diversi modi che sentirete nel corso della puntata li potrete ritrovare nella descrizione di questo episodio. Dateci un'occhiata! Buon ascolto. - Hi guys! Welcome back to my podcast! In today's episode, I'll teach you different ways to respond to wishes for something that has happened or that will happen in the future. You should know, that in Italian, there are several ways to respond to wishes. All the different ways you'll hear during the episode you can find them in the description of this episode. Take a look! Have a good time listening. Different ways to respond to wishes: - A te / a voi / a lei! - Anche a te / a voi / a lei! - Altrettanto! - Grazie! YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCAFdvNIGqBP9y7ggBRjfotQ Anchor: https://anchor.fm/letstalkitalian Spotify: https://open.spotify.com/show/5hJLzjWmfpRuxEGKLbu8r7 Apple Podcasts: https://podcasts.apple.com/us/podcast/lets-talk-italian-with-aronne/id1498382139?uo=4 Google Podcasts: https://www.google.com/podcasts?feed=aHR0cHM6Ly9hbmNob3IuZm0vcy8xMjZmNmY2NC9wb2RjYXN0L3Jzcw== Let's keep in touch on HelloTalk @Aron.95 --- Send in a voice message: https://anchor.fm/letstalkitalian/message
Sono settimane di caos e di disagi gravissimi per la mobilità e la logistica in seguito ai cantieri aperti sulle rete autostradale. La situazione più critica sul nodo ligure. "Gli autotrasportatori sono esasperati, tempi di percorrenza insostenibili, il governo deve intervenire, siamo pronti al fermo", dice Giuseppe Tagnocchetti, coordinatore ligure di Trasportounito.Altro fronte "caldo" lungo l'A14 Adriatica, tra Marche, Abruzzo e Molise. Anche qui cantieri in galleria e sui viadotti. "I nostri servizi sono compromessi, troppe ore in coda, chiediamo l'esenzione dal pedaggio", afferma Riccardo Battisti, presidente di Cna-Fita Marche. A parte il caso Genova, il sistema portuale e logistico si sta riprendendo ma per uno scatto in avanti occorre puntare sulla digitalizzazione dei processi. "Altrettanto urgente è la semplificazione delle procedure", spiega al nostro microfono il presidente di Federlogistica, Luigi Merlo, nella sua analisi sulla situazione del comparto.
Sono settimane di caos e di disagi gravissimi per la mobilità e la logistica in seguito ai cantieri aperti sulle rete autostradale. La situazione più critica sul nodo ligure. "Gli autotrasportatori sono esasperati, tempi di percorrenza insostenibili, il governo deve intervenire, siamo pronti al fermo", dice Giuseppe Tagnocchetti, coordinatore ligure di Trasportounito.Altro fronte "caldo" lungo l'A14 Adriatica, tra Marche, Abruzzo e Molise. Anche qui cantieri in galleria e sui viadotti. "I nostri servizi sono compromessi, troppe ore in coda, chiediamo l'esenzione dal pedaggio", afferma Riccardo Battisti, presidente di Cna-Fita Marche. A parte il caso Genova, il sistema portuale e logistico si sta riprendendo ma per uno scatto in avanti occorre puntare sulla digitalizzazione dei processi. "Altrettanto urgente è la semplificazione delle procedure", spiega al nostro microfono il presidente di Federlogistica, Luigi Merlo, nella sua analisi sulla situazione del comparto.
Sono settimane di caos e di disagi gravissimi per la mobilità e la logistica in seguito ai cantieri aperti sulle rete autostradale. La situazione più critica sul nodo ligure. "Gli autotrasportatori sono esasperati, tempi di percorrenza insostenibili, il governo deve intervenire, siamo pronti al fermo", dice Giuseppe Tagnocchetti, coordinatore ligure di Trasportounito.Altro fronte "caldo" lungo l'A14 Adriatica, tra Marche, Abruzzo e Molise. Anche qui cantieri in galleria e sui viadotti. "I nostri servizi sono compromessi, troppe ore in coda, chiediamo l'esenzione dal pedaggio", afferma Riccardo Battisti, presidente di Cna-Fita Marche. A parte il caso Genova, il sistema portuale e logistico si sta riprendendo ma per uno scatto in avanti occorre puntare sulla digitalizzazione dei processi. "Altrettanto urgente è la semplificazione delle procedure", spiega al nostro microfono il presidente di Federlogistica, Luigi Merlo, nella sua analisi sulla situazione del comparto.
"Quello che abbiamo vissuto negli ultimi mesi, in occasione della pandemia da Covid-19, per tanti ha rappresentato un percorso molto difficile, spesso vissuto in solitaria. Altrettanto problematico per molti è il ritorno alla normalità, alla socializzazione e alla vita di tutti i giorni. Oggi approfondiamo il tema con Max Calderan o Al Madhi, come lo chiamano i beduini, esploratore italiano di origini venete che sfida da sempre in solitaria i deserti più impraticabili, raggiungendo traguardi incredibili. Ad oggi detiene quattordici record mondiali di esplorazione desertica e il 2 febbraio 2020 è entrato nella leggenda delle esplorazioni attraversando in solitaria i 1.100 km del deserto di sabbia più grande al mondo: il Quarto Vuoto, il Rub Al Khali in Arabia Saudita, l'ultima frontiera inesplorata della Terra. Ma quale sarà davvero la ""nuova normalità"" che ci troveremo ad affrontare? Scoprilo con Edicola Invesco!"
Lentamente la verità sulla più grande psicosi dei tempi moderni sta venendo a galla. Altrettanto faranno i danni causati dal lockdown, tanti più gravi quanto più questi ultimi sono stati restrittivi innescando curve, come quella della disoccupazione, del debito, del denaro stampato dal nulla, impossibili da appiattire per anni. Quella che per i libertari sembrava...
Spesso si parla di "dono": il dono del talento, della forza fisica, dell'intelligenza. Altrettanto spesso non si tratta di un dono ma della capacità di coltivare un'attitudine.Nel caso della protagonista di questa storia invece la parola "dono" non è probabilmente mal scelta. Una voce cristallina che ha attraversato il tempo della sua vita e i colpi del suo destino senza riportare una scalfittura, un graffio, un'incrinatura.•Vuoi saperne di più del mio progetto e magari sostenerlo? Fa un salto su Tipeee: https://it.tipeee.com/simone-repetto•Vuoi commentare o farmi un saluto? Mi trovi su tutti i social:https://linktr.ee/simonerepetto•Hai mai pensato a promuovere i tuoi prodotti o la tua azienda con un podcast? Parliamone! simone.repetto@gmail.com•Vuoi essere aggiornato su tutte le novità? (Non più di un msg al giorno!)Iscriviti al canale Telegram: t.me/SimoneRepetto•Il pezzo musicale Royalty free usato per questo podcast è: "Boulevard de la passion" di Global genius. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Citando gli avari, spesso si pensa ai soldi ed alle ricchezze. Tante persone tendono ad accumulare beni senza che ne abbiano necessità. Le frasi sugli avari ci raccontano di come l’estremizzazione del risparmio porta all’avarizia. Conti in banca, portafogli pieni, case colme di ogni cosa: beni materiali che non vengono goduti, anche perché non ce n’è il tempo. Il tempo viene occupato per continuare ad accumulare, in un vortice senza fine. Gli avari vengono visti come persone squallide, senza cuore. Seppure vengano sfiorati dall’idea che quel qualcosa per cui stanno lottando, e che magari stanno togliendo ad altri, a loro non serve, tale pensiero viene subito accantonato, perché devono avere, non possono lasciare. Gli avari difficilmente sono poveri, tutt’altro. Grazie alla loro avarizia, riescono ad accumulare somme ingenti. Povero, o appena benestante, è il generoso, colui che è disposto a concedere e regalare per il solo piacere di ricevere gratitudine. Ma gli avari non sono soltanto quelli che accumulano ricchezze. Ce ne sono altri ancora più penosi da sopportare: sono gli avari con i sentimenti, quelli che “risparmiano” sulle parole buone, sui complimenti, sugli incitamenti, sulla dolcezza. Sono persone che per scelta e a volte senza nemmeno rendersene conto, non regalano mai un gesto caritatevole, una frase gentile, un abbraccio, un complimento. Al pari di chi è avaro con il denaro e le ricchezze, questi individui privano il prossimo e in special modo coloro che gli sono vicini, di una gratificazione pari, se non superiore, al valore economico. Come comportarsi con gli avari? In genere, essi non guariscono; restano ancorati al loro desiderio di possesso e l’accumulare rimane il loro passatempo preferito. L’importante è non lasciarsi contagiare e continuare con intelligenza a discernere l’oculatezza dall’avarizia, lo spreco dall’eccessivo risparmio, il necessario dal superfluo. Vivere da avari non è piacevole: si possiede tanto, ma non si è capaci di goderne. Ogni spesa diventa un dolore e non si riscuote la simpatia di chi ci circonda. Altrettanto difficile è la vita da avari di sentimenti: difficilmente chi dona poca affetto palese ne riceve abbastanza in cambio. A lungo andare, tutti desiderano essere apprezzati o almeno ricevere qualche gesto gentile. Gli avari non fanno felici gli altri, ma nemmeno conducono un’esistenza serena.
Sempre più frequentemente si sente parlare della crisi economica che seguirà quella sanitaria. Altrettanto frequentemente si parla di soluzioni, delle misure (emergenziali o meno) che potranno essere messe in campo. C'è però anche molta confusione dovuta alla complessità dei temi.Innanzitutto sulle misure spiegate dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante la presentazione del decreto imprese. La tendenza è a sovrapporre gli investimenti e le garanzie che uno Stato può dare, mentre nella realtà la differenza è fondamentale.C'è poi il nodo europeo, con le dicussioni e gli scontri tra Paesi sull'impiego dei coronabond o del Mes. Su questo piano la sfida si fa strutturale per l'Unione Europea: si tratta cioè di mettere in discussione strumenti che mettono di fronte alla necessità di un'Europa più federale.Infine, occorrerà fare chiarezza sul futuro economico a livello globale. Se da un lato è ormai dato per scontato che si andrà incontro ad una crisi, è altrettanto chiaro che questa avrà caratteristiche del tutto inedite. Lasciando da parte tutti i paragoni che ci riportano al 2008, al 2001 dopo l'attentato alle torri Gemelle, alla seconda guerra mondiale, occorrerà trovare risposte nuove per una crisi senza precedenti.Ne parla Luciano Canova, economista, divulgatore scientifico, insegnante di economia comportamentale presso la scuola Enrico Mattei.
Sempre più frequentemente si sente parlare della crisi economica che seguirà quella sanitaria. Altrettanto frequentemente si parla di soluzioni, delle misure (emergenziali o meno) che potranno essere messe in campo. C'è però anche molta confusione dovuta alla complessità dei temi.Innanzitutto sulle misure spiegate dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante la presentazione del decreto imprese. La tendenza è a sovrapporre gli investimenti e le garanzie che uno Stato può dare, mentre nella realtà la differenza è fondamentale.C'è poi il nodo europeo, con le dicussioni e gli scontri tra Paesi sull'impiego dei coronabond o del Mes. Su questo piano la sfida si fa strutturale per l'Unione Europea: si tratta cioè di mettere in discussione strumenti che mettono di fronte alla necessità di un'Europa più federale.Infine, occorrerà fare chiarezza sul futuro economico a livello globale. Se da un lato è ormai dato per scontato che si andrà incontro ad una crisi, è altrettanto chiaro che questa avrà caratteristiche del tutto inedite. Lasciando da parte tutti i paragoni che ci riportano al 2008, al 2001 dopo l'attentato alle torri Gemelle, alla seconda guerra mondiale, occorrerà trovare risposte nuove per una crisi senza precedenti.Ne parla Luciano Canova, economista, divulgatore scientifico, insegnante di economia comportamentale presso la scuola Enrico Mattei.
«Reputo urgente introdurre un sistema efficace di eurobond, perché la storia ci ha insegnato che un’unione monetaria priva di uno strumento di mutualizzazione non è sostenibile nel lungo periodo. In vista di questo obiettivo, si può partire con uno schema transitorio, che non preveda trasferimento di risorse tra Paesi membri». Lo ha scritto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella lettera inviata all'Ue. «Altrettanto indifferibile» secondo Conte «è la realizzazione un’unione bancaria, che ci permetta di superare la segmentazione dei mercati finanziari, anche grazie ad una valutazione olistica dei rischi bancari, inclusi quelli legati ai derivati».
I servizi di notifica delle chiamate. I servizi di notifica delle chiamate sono quei servizi che riceviamo solitamente via sms e che ci informano quando qualcuno ci ha cercato mentre eravamo irraggiungibili oppure, impegnati in un'altra telefonata oppure mentre il nostro telefonino era spento. Meno male c'è questo servizio, utilissimo: l'sms mi informa quando qualcuno mi cerca così che io possa subito di chiamarlo. Nessuno ne può fare a meno oggi. Purtroppo i tempi in cui il servizio era gratuito sono finiti da un pezzo. Questi servizi, in passato, erano infatti inclusi gratuitamente in qualsiasi offerta in abbonamento ricaricabile da parte degli operatori di telefonia mobile. Oggi invece ce lo fanno pagare caro! A meno che tu non segua i trucchi che svelo nell'ultima puntata del podcast Basta Bollette che puoi ascoltare integralmente cliccando qui sotto: In alternativa, puoi leggere qui sotto la trascrizione letterale (per lo più automatica, errori ortografici compresi!) di ciò che dico nella trasmissione audio. Vediamo dunque quanto costano oggi questi servizi. Ma quanto costa il servizio? Vodafone lo fa pagare 12 centesimi al giorno, che spalmati su un mese fanno quasi 4 euro. Una bella botta! A meno che uno non voglia attivare delle opzioni aggiuntive (mi sembra l'opzione si chiami vodafone plus) che includono vari servizi tra cui questo anche della segnalazione di chi ci ha cercato mentre non eravamo raggiungibili . Un pochino più economica l'offerta TIM che è scesa recentemente col prezzo e si è attestata su 1,59 € al mese e include sia il servizio ti ho cercato e sia il servizio "chiamami ora", che sarebbe il ti ho cercarlo al contrario. Cioè quando noi cerchiamo qualcuno il cui cellulare è staccato o irraggiungibile o occupato, veniamo informati da tim su quando quel cellulare è tornato a essere raggiungibile, in modo che possiamo subito chiamarlo. Wind ha un servizio equivalente che si chiama smsMyWind e costa 0,83 centesimi al mese. Tre invece ha un servizio che costa 1,50 € al mese. E Iliad e gli altri operatori virtuali? Costano zero euro al mese. Sì avete capito bene. Iliad, sarà che è un nuovo arrivato, decide evidentemente di differenziarsi nella offerta economica di questo tipo di servizio azzerandone il costo , almeno per ora. Altrettanto fanno gli altri operatori virtuali (postemobile, kena, ho, lycamobile ecc.). Il trucco per non pagare più il servizio E adesso tenetevi forte: esiste un sistema, tra l'altro comodissimo, per evitarvi di pagare questo balzello oramai inutile (visto che ci sono servizi alternativi che offrono esattamente la stessa funzionalità a costo zero). Vi dico. Tutto il sistema consiste nell'installare un'app di messaggistica che si chiama telegram ed è in sostanza un clone di whatsapp ma un clone molto migliore... Ascolta la puntata per i dettagli! Qui sotto, il link al post con i nostri contatti, la possibilità di lasciare i tuoi commenti e il modulo per richiedere la nostra assistenza gratuita. https://bastabollette.it/ascolta/servizio-ti-ho-cercato-gratis/ Sigla: Werq by Kevin MacLeod
⛪Ce l'Hai La Fidelity Per la Parrocchia?⛪È di questi giorni la notizia che un parroco chiede ai cresimandi di completare una tessera a timbri per avere il sacramento della Cresima. Notizia particolare e non tutti l'hanno presa bene, alcuni genitori si sono lamentati, ma le risposte del Parroco sono state chiare:
SOTTO IL MANTO DI MARIA PER RESISTERE AI DARDI VELENOSI DEL DEMONIOEpica battaglia fu quel giorno a Lepanto. Altrettanto difficili e violente sono le battaglie che ci attendono oggi ed ogni giorno. Ma proprio su ogni giorno che si apre dinnanzi ai nostri occhi risuona l'annuncio di Gabriele: "Non temere, piena di grazia....niente e' impossibile a Dio". Oggi dunque non temere i cannoni delle tentazioni, le spade dei pensieri e dei dubbi, il fuoco delle passioni, il Signore e' con te ad indicarti il sentiero della vita. Oggi la Vergine Maria proteggerà i tuoi passi sino a sperimentare, nella concreta storia che ti e' donata, che davvero nulla e' impossibile a Dio.---------L'amore del Signore, il suo zelo per ogni aspetto della nostra vita, lo conduce a ingaggiare quotidianamente una lotta feroce con il demonio che vuole la nostra infelicità. E' Lui l'uomo più forte dell'uomo forte, a cui strappa l'armatura nella quale confida. Preda degli inganni del demonio siamo pieni di armature nelle quali riponiamo le nostre certezze, amuleti ai quali chiediamo di distruggere la nostra paura di morire e di restare soli. Menzogne, come la stima comprata a caro prezzo, il prestigio frutto di amari compromessi, l'affetto per il quale abbiamo dismesso perfino la nostra identità di padri e madri, mariti e mogli, forse anche di pastori... Gesù sa che tutto ciò ci rende più deboli e vulnerabili. Il Signore, che ci ama e sa in quali trappole cadiamo, ci strappa di dosso le tante armature. A volte a forza, e che sofferenza, è come se ci strappassero via la pelle, tanto si è incollata a noi l'ipocrisia, E' la Croce, che non è solo l'apparenza di dolore, la buccia amara di qualcosa che ci va storto, di aver perso un'occasione o un affetto, di un amico che ci ha tradito, della salute che se n'è andata, dell figlio che si è rivolto contro di noi. No, dietro a tutto questo vi è il puro, autentico e serissimo amore di Dio. Se guardiamo bene, ci accorgeremo che in quello che proprio ora stiamo vivendo vi è Lui, geloso della nostra felicità, Lui che ci ha appena strappato di dosso una menzogna.... Il dito di Dio - il suo Figlio diletto che cerca Adamo per ricrearlo e ricondurlo al Paradiso perduto - che ci ha raggiunti e liberati. Per fare della nostra "casa" un frammento di Paradiso. "Spazzata" e "adorna" dove vivere in intimità con Lui. E ciò implica un combattimento per difendere la sua presenza in noi. Per non contristare lo Spirito Santo e noj lasciare la casa disadorna, senza difese. Ora si comprendono le parole della preghiera insegnata da Gesù: "non ci indurre in tentazione": non lasciare che, nella prova, io riapra le porte al maligno. Che è un'altra forma di dire: non permettere che indurisca il cuore al punto che devi spingermi nel fuoco della tentazione per destarmi e implorare aiuto. Insegnami ad innamorandomi di te ogni giorno di più, aprendo gli occhi sul tesoro che è il tuo amore in me, Tu in me, e che faccia di tutto pur di difendere la tua intimità. Aiutami ad essere fedele e costante nella preghiera, ad accostarmi ai sacramenti, ruminando la Parola giorno e notte, porgendo l'orecchio e il cuore alla predicazione, digiunando e facendo elemosine; solo così potremo disporre tutto intorno e all'interno della casa i "sensori" dell'allarme capace di destarci e mettere in fuga i "sette demoni" più forti di quello che il Signore ha scacciato dalla nostra vita. Attenzione, non possiamo sederci, ci corromperemmo. il peggio che possa capitare. Il nostro cuore non è mai vuoto: o c'è Cristo o il demonio, o Dio o mammona... Lo abbiamo sperimentato quando non siamo stati perseveranti; quando ci siamo lasciati cullare dai miracoli e, stoltamente, ci siamo creduti ormai all'altezza della situazione. Abbiamo abbassato la guardia, tralasciando la preghiera, i sacramenti e l'ascolto della Parola di Dio, e non abbiamo più forze. Ed ecco che il demonio si è fatto di nuovo sotto, camuffato in un evento di dolore, o travestito dalla persona più cara che si è messa a farci la guerra. Vuole tornare nella casa dalla quale è stato cacciato, non sopporta di aver perduto un'anima. Quella di un cristiano poi, alla quale è legata la salvezza di tante persone... Per questo, il cristiano non si installa mai, non fa dell'amore di Cristo un valore borghese. Un cristiano sa che lo aspetta ogni giorno una battaglia più dura, sino all'ultima, all'agonia, la più feroce. Ma sa anche che il combattimento è proprio il luogo dell'intimità più prossima a Cristo, dove è Lui a vivere nella propria carne, e lottare con il demonio. Ad ogni guerra è garantito un riposo nel cuore di Gesù, anticipo di quello eterno che ci attende nella "casa" del Padre, dove non vi saranno più demoni ad insidiarci la felicità.
L'aspetto di una persona e' molto importante, e spesso in grado di influenzare chi ci troviamo di fronte. Altrettanto spesso, pero', possiamo essere vittime di pregiudizi e stereotipi. Perche' non sempre chi siamo corrisponde a quello che sembriamo essere. Annarosa Pacini ad Antenna Radio Esse. Se ti va di approfondire e saperne di piu', visita https://annarosapacini.com o seguimi sui social network, cerca annarosapacini
Piccolo approfondimento sul linguaggio dei colori, in questa seconda puntata dedicata al corso di comunicazione. Un uso attento e personalizzato dei colori, anche nell'abbigliamento, puo' aiutarci in molte situazioni: a recuperare equilibrio, a trovare nuove energie, ad esprimere al meglio la nostra personalita' comunicativa. Altrettanto importante e' la scelta dei colori negli ambienti di lavoro. Quando non e' possibile effettuare cambiamenti per gli elementi piu' evidenti, come il colore delle pareti, puo' essere utile concentrarsi sugli accessori. L'effetto sara' comunque utile.Se ti va di approfondire e saperne di piu', visita https://annarosapacini.com o seguimi sui social network, cerca annarosapaciniIn questa puntata del podcast potete ascoltare: Allison Crowe, dall'album "Secrets", il brano "Montreal", license url: creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/