Podcasts about francamente

  • 160PODCASTS
  • 570EPISODES
  • 43mAVG DURATION
  • 1WEEKLY EPISODE
  • Jun 2, 2025LATEST

POPULARITY

20172018201920202021202220232024


Best podcasts about francamente

Show all podcasts related to francamente

Latest podcast episodes about francamente

Recensioni CaRfatiche
Recensioni CaRfatiche - Thunderbolts* (Jake Schreier 2025)

Recensioni CaRfatiche

Play Episode Listen Later Jun 2, 2025 26:54


Un gruppo di antieroi si deve per forza alleare per contrastare le trame senza scrupoli di Valentina Allegra De Fontaine, che deve coprire le sue malefatte per evitare la galera, eliminando possibili testimoni del suo passato non proprio cristallino.I Thunderbolts, però, si troveranno a fare i conti con un nemico ancora più potente, che potrebbe mettere in pericolo l'esistenza stessa del genere umano, che rischia l'oblio eterno.La Marvel è tornata. La Marvel non è tornata.Boh? Francamente, al sottoscritto interessa solamente il fatto di essersi divertito con un film di puro intrattenimento, che però è in grado di esplorare molto bene temi importanti come la depressione e il male di vivere.Una pellicola dove l'azione non manca e gli attori, seppur non troppo approfonditi nei loro personaggi, offrono la giusta alchimia e regalano momenti di combattimento degni di nota. Florence Pugh non fa rimpiangere la Vedova Nera degli Avengers e anzi regala spessore ad una protagonista femminile che doveva essere un semplice rimpiazzo.Il villain è degno di nota e qualche volta fa anche paura e David Harbour è un ottimo comedy relief. Due ore che volano senza problemi e quindi...piantatela di rompere i coglioni e rilassatevi nella visione o vi stango le scapole, parola del CaRfa!

Ana Francisca Vega
'La CNTE no tiene peticiones francamente sensatas': Marco Fernández

Ana Francisca Vega

Play Episode Listen Later May 21, 2025 11:04


En entrevista para MVS Noticias con Ana Francisca Vega, Marco Fernández, profesor e investigador de la Escuela de Gobierno y Transformación Pública del Tec de Monterrey, habló sobre que continúa el plantón de la CNTE en el Zócalo y la toma de casetas. ¿Qué reclaman los maestros y qué ofrece el gobierno?See omnystudio.com/listener for privacy information.

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Jobs Act | Il Corsivo di Venerdì 16 Maggio 2025

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later May 16, 2025 2:59


Il Jobs Act, al momento al centro di un acceso dibattito referendario, rappresenta forse l'elemento più qualificante di tutta l'esperienza governativa di Matteo Renzi. Come è noto, si tratta del provvedimento – risalente al 2014 – attraverso il quale venne introdotta, sul mercato del lavoro, una misura che si poneva un duplice obbiettivo: da un lato quello di favorire la flessibilità per le imprese e dall'altro quello di fornire garanzie e tutele ai lavoratori, cercando di ottimizzare la compatibilità delle due esigenze tra di loro. Sui risultati prodotti dal Jobs Act, ci sembra di poter dire che siano stati piuttosto lusinghieri, considerato che, tra il 2015 ed il 2018, al provvedimento dell'esecutivo Renzi è stata attribuita la creazione di oltre un milione di posti di lavoro. Perno della riforma è stato l'introduzione del concetto di “tutele crescenti”, ossia di una forma di contratto a tempo indeterminato, con un meccanismo di protezione progressiva per il lavoratore che, sostanzialmente, costituiva un compromesso ragionevole tra flessibilità e garanzie. Tanto è vero che, nei primi due anni di applicazione del Jobs Act, l'adozione del contratto a tutele crescenti è subito aumentata del 36 %, mentre, contestualmente, diminuivano i contratti a termine. Da allora in poi, questa tendenza si è sempre più rinsaldata, rivelandosi un fattore fondamentale per quanto concerne lo sviluppo dell'occupazione industriale, divenuta ormai un fenomeno alimentato essenzialmente da assunzioni a tempo indeterminato. Certo, è anche vero che il Jobs Act, ha modificato la disciplina dei licenziamenti, abolendo l'obbligo di reintegro in caso di licenziamento illegittimo per sostituirlo con un indennizzo economico...ma ciò è, pur sempre, avvenuto sulla falsa riga di quanto già da tempo era d'uso nelle altre principali economie europee. Ci pare, quindi, di poter parlare di una riforma che diede l'impressione di scaturire da una Sinistra di governo che, sebbene con grave ritardo, aveva finalmente fatto propri i mai tanto rimpianti “meriti e bisogni” di cui Claudio Martelli già parlava al Paese più di quarant'anni fa. Francamente, per quanto possa essere mossa da una incontenibile frenesia di cancellare la stagione del riformismo renziano dalla memoria del suo partito, la scelta di Elly Schlein di sottoscrivere – senza neanche un minimo distinguo – le posizioni di Conte e Landini sul referendum del 25/26 maggio prossimi, ci è parsa sorvolare un po' troppo sulla dignità di tanti parlamentari ed esponenti del PD che, a suo tempo, quella riforma la votarono più che convinti e che oggi devono magari fare buon viso a cattivo gioco per il timore di non essere ricandidati alle prossime elezioni. Pertanto, se ad ispirare la leadership di Elly Schlein sono l'estremismo ambientalista o i recenti e confusi orientamenti in politica estera che hanno portato il PD a differenziarsi dal resto della Socialdemocrazia europea, allora ci pare proprio che Giorgia Meloni possa dormire sonni tranquilli e puntare a restare al potere persino più a lungo della regina Elisabetta. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

EVANGELIO DIARIO
Evangelio del martes 13 de mayo de 2025 - «Si tú eres el Mesías, dínoslo francamente».

EVANGELIO DIARIO

Play Episode Listen Later May 12, 2025 1:47


Lectura del santo evangelio según san Juan 10, 22-30Se celebraba en Jerusalén la fiesta de la Dedicación del templo. Era invierno, y Jesús se paseaba en el templo por el pórtico de Salomón.Los judíos, rodeándolo, le preguntaban:«¿Hasta cuándo nos vas a tener en suspenso? Si tú eres el Mesías, dínoslo francamente».Jesús les respondió:«Os lo he dicho, y no creéis; las obras que yo hago en nombre de mi Padre, esas dan testimonio de mí. Pero vosotros no creéis, porque no sois de mis ovejas. Mis ovejas escuchan mi voz, y yo las conozco, y ellas me siguen, y yo les doy la vida eterna; no perecerán para siempre, y nadie las arrebatará de mi mano. Lo que mi Padre me ha dado es más que todas las cosas, y nadie puede arrebatar nada de la mano de mi Padre. Yo y el Padre somos uno».

Soundbite
Montenegro quer “pôr cobro” ao direito à greve?

Soundbite

Play Episode Listen Later May 8, 2025 10:14


Num dia de campanha marcado pela greve na CP [Comboios de Portugal],​ Luís Montenegro admitiu um "mecanismo" para evitar "desproporção" sem serviços mínimos, embora ressalve que não quer retirar aos trabalhadores o direito à greve. "Francamente, vamos ter de pôr cobro a isto. O direito à greve não está em causa, mas não pode ser tão desproporcional que os outros cidadãos são limitados nos seus direitos", disse Luís Montenegro, sem, no entanto, concretizar de que forma. Logo se ouviram críticas da oposição que acusou o candidato da AD de querer limitar o direito à greve. Quem tem razão nesta polémica.See omnystudio.com/listener for privacy information.

Sonar Global
Ministra Aisén Etcheverry por dichos de Matthei por Golpe de Estado: "Son francamente inaceptable".

Sonar Global

Play Episode Listen Later Apr 16, 2025 15:38


La ministra vocera de Gobierno también se refirió al trabajo de la delegación chilena para frenar los aranceles de Trump.

Roma Tre Radio Podcast
RUMORE con Canta Fino a Dieci - Sulle disparità di genere nell'industria musicale

Roma Tre Radio Podcast

Play Episode Listen Later Apr 8, 2025 22:10


La musica ha un potere straordinario: può essere piacevole all'ascolto e, allo stesso tempo, scuotere le coscienze. È capace di infrangere schemi, sfidare convenzioni e aprire nuove prospettive. Insomma, la musica può fare rumore e di ciò ne era sicura anche Raffaella Carrà. Ne abbiamo parlato con Francamente, Cheriach Re e Irene Buselli: tre cantautrici del collettivo Canta Fino a Dieci, che cercano di liberare l'industria musicale da diversi stereotipi. CREDITS Rumore è un podcast prodotto da Roma Tre Radio. Voci: Melissa Ventura e Sabrina Picardi Scrittura: Alessia Morresi, Sofia Alonzi e Cristiana Mugnaini Musiche: Daniele Muriana Montaggio: Daniele Muriana e Mattia Cona FONTI E CONSIGLI DI LETTURA -https://www.lvbitalia.com/en/musica-e-rumore/ -Libro: “Vedere i suoni” di Donatella Melini -https://www.novamusica.umbria.it/single-post/raffaella-carr%C3%A0-e-il-suo-rumore -http://www.digi.to.it/2024/07/05/raffaella-carra-icona-di-liberta-e-anticonformismo/ - https://www.patriaindipendente.it/interviste/maria-monti-fuori-dal-coro/ - https://www.iconicimage.it/gianna-nannini-stile-musica-senza-compromessi/ - https://www.rockit.it/articolo/breve-storia-cantautorato-femminile-italia -https://meiweb.it/music-business-e-curiosita/ecco-il-gender-gap-nel-settore-musicale/#:~:text=Nel%20mondo%20della%20produzione%2C%20il,2%2C6%25%20nella%20produzione. -https://www.elle.com/it/showbiz/musica/a38971565/gender-gap-musica-2022/ -https://www.rockol.it/news-750228/sanremo-2025-quello-che-le-donne-vi-dicono -https://www.changethefuture.it/

Noticias de América
‘A mí nadie me va a silenciar', dice a RFI Óscar Arias tras la revocación de su visa estadounidense

Noticias de América

Play Episode Listen Later Apr 3, 2025 3:24


Estados Unidos le retiró su visa al premio Nobel de la Paz, Óscar Arias, quien también fue presidente de Costa Rica en dos ocasiones. En el correo que recibió esta semana, el Gobierno estadounidense le notificó que la cancelaban conforme a la Sección 221(i) de la Ley de Inmigración y Nacionalidad, que permite revocar visas a discreción. RFI conversó directamente con Óscar Arias. Desde su casa en San José, capital de Costa Rica, Óscar Arias cuenta a RFI cómo reaccionó cuando se enteró de que Estados Unidos le habían cancelado su visa. “No me dicen la razón”“Yo no sé si es un castigo o es una condecoración. Fue una sorpresa muy incómoda porque recibí un correo muy escueto en que se me informa que han revocado mi visa según una ley que es citada en el correo, pero no me dicen la razón por la cual me revocan la visa”, explica.A Estados Unidos le sobran las razones para considerarlo un honorable ciudadano del mundo. Óscar Arias recibió el premio Nobel de la Paz en 1987 por su labor diplomática para acabar con las guerras civiles en América Central. “Yo he recibido 93 doctorados honoris causa y el 90% de esos doctorados son de universidades norteamericanas”, subraya. No habría entonces razones para que le revocaran su permiso de ingreso a Estados Unidos. No obstante, desde que Donald Trump inició su segundo mandato, Óscar Arias lo ha criticado varias veces, asegurando que su Gobierno tiene características de una autocracia. ¿Sería ésta la razón? “Francamente no lo sé, porque como le manifestaba anteriormente, recibí un correo muy escueto en que no se dice, no se justifica cuál es la razón por la cual me revocan la visa. Pero lo que sí le puedo decir es que a mí nadie me va a silenciar. Yo soy ahora una persona ya de 84 años, todavía opino y escribo, y soy crítico porque soy un verdadero demócrata”, enfatiza.Importancia de la críticaÓscar Arias subraya la importancia de permitir la crítica cuando se es un régimen elegido por el pueblo, “la crítica honesta, reflexiva, sana”. “El demócrata más bien se siente halagado con la crítica porque nos fortalece y nos permite poder a veces rectificar si uno está equivocado. Pero el autócrata no, está acostumbrado a dar órdenes. Y en el caso de Estados Unidos, a dar órdenes al mundo entero. Y eso lo he criticado con el presidente Trump”, afirma. Óscar Arias reitera en todo caso que seguirá defendiendo la libertad de expresión y lamenta que el Gobierno de los Estados Unidos no acepte las críticas: “Me duele mucho que un gobierno no acepte la crítica, que no tolere la crítica, porque una democracia no existe sin crítica, sin libertad de expresión, sin libertad de opinión, sin libertad de prensa. Es inconcebible. Pero estoy especulando, porque no sé cuál es la verdadera razón para haberme revocado la visa”, dice.En la notificación que recibió este martes, el Gobierno estadounidense lo invitó a solicitar nuevamente la visa para ingresar a su territorio. El Premio Nobel de la Paz dijo que no le interesa.

Noticias de América
‘A mí nadie me va a silenciar', dice a RFI Óscar Arias tras la revocación de su visa estadounidense

Noticias de América

Play Episode Listen Later Apr 3, 2025 3:24


Estados Unidos le retiró su visa al premio Nobel de la Paz, Óscar Arias, quien también fue presidente de Costa Rica en dos ocasiones. En el correo que recibió esta semana, el Gobierno estadounidense le notificó que la cancelaban conforme a la Sección 221(i) de la Ley de Inmigración y Nacionalidad, que permite revocar visas a discreción. RFI conversó directamente con Óscar Arias. Desde su casa en San José, capital de Costa Rica, Óscar Arias cuenta a RFI cómo reaccionó cuando se enteró de que Estados Unidos le habían cancelado su visa. “No me dicen la razón”“Yo no sé si es un castigo o es una condecoración. Fue una sorpresa muy incómoda porque recibí un correo muy escueto en que se me informa que han revocado mi visa según una ley que es citada en el correo, pero no me dicen la razón por la cual me revocan la visa”, explica.A Estados Unidos le sobran las razones para considerarlo un honorable ciudadano del mundo. Óscar Arias recibió el premio Nobel de la Paz en 1987 por su labor diplomática para acabar con las guerras civiles en América Central. “Yo he recibido 93 doctorados honoris causa y el 90% de esos doctorados son de universidades norteamericanas”, subraya. No habría entonces razones para que le revocaran su permiso de ingreso a Estados Unidos. No obstante, desde que Donald Trump inició su segundo mandato, Óscar Arias lo ha criticado varias veces, asegurando que su Gobierno tiene características de una autocracia. ¿Sería ésta la razón? “Francamente no lo sé, porque como le manifestaba anteriormente, recibí un correo muy escueto en que no se dice, no se justifica cuál es la razón por la cual me revocan la visa. Pero lo que sí le puedo decir es que a mí nadie me va a silenciar. Yo soy ahora una persona ya de 84 años, todavía opino y escribo, y soy crítico porque soy un verdadero demócrata”, enfatiza.Importancia de la críticaÓscar Arias subraya la importancia de permitir la crítica cuando se es un régimen elegido por el pueblo, “la crítica honesta, reflexiva, sana”. “El demócrata más bien se siente halagado con la crítica porque nos fortalece y nos permite poder a veces rectificar si uno está equivocado. Pero el autócrata no, está acostumbrado a dar órdenes. Y en el caso de Estados Unidos, a dar órdenes al mundo entero. Y eso lo he criticado con el presidente Trump”, afirma. Óscar Arias reitera en todo caso que seguirá defendiendo la libertad de expresión y lamenta que el Gobierno de los Estados Unidos no acepte las críticas: “Me duele mucho que un gobierno no acepte la crítica, que no tolere la crítica, porque una democracia no existe sin crítica, sin libertad de expresión, sin libertad de opinión, sin libertad de prensa. Es inconcebible. Pero estoy especulando, porque no sé cuál es la verdadera razón para haberme revocado la visa”, dice.En la notificación que recibió este martes, el Gobierno estadounidense lo invitó a solicitar nuevamente la visa para ingresar a su territorio. El Premio Nobel de la Paz dijo que no le interesa.

EL MIRADOR
EL MIRADOR T05C144 José Manuel Garrido: "Hoy podemos decir que la actividad artística y cultural es francamente buena" (31/03/2025)

EL MIRADOR

Play Episode Listen Later Mar 31, 2025 12:56


José Manuel Garrido, gestor cultural, concejal en el Ayuntamiento de Murcia, primer consejero de Cultura de la Democracia y subsecretario del Ministerio de Cultura con Javier Solana y Jorge Semprún, reflexiona sobre el trabajo de 40 años en el ámbito. Destaca que "estaba casi todo por hacer", la actividad cultural estaba centrada en Madrid y Barcelona, pero se pusieron las semillas para conseguirlo. Considera que la actividad tanto en Murcia como en el resto del país es buena y que todo se debe a una generación y media de personas que en aquel momento sentó las bases para que seamos uno de los países con mayor infraestructura cultural de Europa. Ahora, destaca, tenemos una generación de artistas, gestores y emprendedores culturales como nunca se ha tenido.

Tan/GenteGT
USAID, hablemos francamente de la cooperación y la desinformación

Tan/GenteGT

Play Episode Listen Later Mar 11, 2025 69:30


¿Que pasó con USAID? Gracias a nuestros patrocinadores: Party Smart: http://himalaya.com.gt/es/products/pa... Síguenos en nuestras redes sociales:Whatsapp: https://whatsapp.com/channel/0029VaFG...Spotify: https://open.spotify.com/show/6nwrSBj...Tiktok: / tangentepodcast Twitter: / tangentegt Facebook: / tangentegt Instagram: / tangente_gt

Nuevoscomienzosgt
Reflexionar

Nuevoscomienzosgt

Play Episode Listen Later Mar 8, 2025 8:02


Reflexionar continuamente hace que tomemos decisiones mas acertadas y que nuestras emociones las mantengamos bajo control.Base Bíblica:Eclesiastés 1:16-18 NVIMe puse a reflexionar: «Aquí me tienen, engrandecido y con más sabiduría que todos mis antecesores en Jerusalén; habiendo experimentado abundante sabiduría y conocimiento. Me he dedicado de lleno a la comprensión de la sabiduría, y hasta conozco la necedad y la insensatez. ¡Pero aun esto es querer alcanzar el viento! Francamente, »mientras más sabiduría, más problemas; mientras más se sabe, más se sufre».https://bible.com/bible/128/ecc.1.16-18.NVISalmo 119:148 NVIMis ojos están abiertos en las vigilias de la noche, para meditar en tus promesas.https://bible.com/bible/128/psa.119.148.NVI

COSMO Radio Colonia
Speciale: Francamente, voce pop e colta fra Berlino e X Factor

COSMO Radio Colonia

Play Episode Listen Later Mar 7, 2025 20:31


Vive fra Berlino, Torino e Milano ed è stata la rivelazione dell'ultima edizione del talent show X Factor in Italia: Francesca Siano, in arte Francamente, canta testi poetici con leggerezza e maestria, ama studiare e da guida turistica ha raccontato la Berlino che ama. Ora si dedicherà solo al suo progetto musicale, che è anche sempre attivismo, come spiega ai nostri microfoni: per raccontare la diversità, la discriminazione delle donne nell'industria musicale e nella società, e molto altro. Von Luciana Caglioti.

Amare parole
Ep. 95 - Fratelli d'Italia... e le sorelle?

Amare parole

Play Episode Listen Later Mar 2, 2025 7:52


La cantante Francamente si interroga sull'inclusività dell'inno di Mameli, e la rete insorge. Si parla di maschile sovraesteso, ma anche dell'uso in inglese di termini come spokesperson invece di spokesman, che a taluni non è andato a genio. E un bambino scrive al papa rispetto al precetto "Non desiderare la donna d'altri". La parola della settimana è bobarista. - Francamente raccontata sulla Stampa - Il post di Salvini - Alma Sabatini e le sue Raccomandazioni - Il bambino che scrive al Papa - "Bobarista" sull'Urban Dictionary Il link per abbonarti al Post e ascoltare la puntata per intero. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Un voto davvero deludente | Il Corsivo di Mercoledì 26 Febbraio 2025

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Feb 26, 2025 2:59


Si è parlato, giustamente molto, della sorprendente confusione che si è venuta a creare, l'altro giorno, al Palazzo di Vetro, quando l' Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato due risoluzioni sull'aggressione della Russia contro l'Ucraina. Lo stupore ci ha colti non soltanto per i tratti – quasi comici – di dilettantismo, messi in bella evidenza dalla diplomazia statunitense, la quale è addirittura arrivata a votare contro una risoluzione da essa stessa presentata, ma anche (e, forse, soprattutto) per il voto contrario espresso, verso la mozione – sostenuta dall'Ucraina e dall'Unione europea – da un Paese che, votando in quel modo, è parso davvero rinnegare se stesso. E stiamo parlando di Israele che, nel pronunciarsi – accanto agli Stati Uniti e ad altri campioni di democrazia come Russia, Bilorussia e Corea del Nord – a sfavore di un testo che propugnava il concetto di integrità territoriale dell'Ucraina, è parso proprio voltare le spalle a tutto il suo passato. Francamente, dall'America di Trump abbiamo rapidamente smesso di aspettarci qualcosa di buono, ma il fatto che gli Israeliani – sia pure condizionati, certamente, dalla loro dipendenza militare da Washington – si siano spinti fino a schierarsi sulle posizioni del pacifismo “ad ogni costo” di stampo putinian – trumpiano, non può che deludere profondamente chi, come noi, da sempre, sostiene le ragioni dello Stato ebraico. Naturalmente, ignoriamo i dettagli dell'iter diplomatico che ha portato il sia pur abitualmente cinico governo Netanyahu a lasciare da parte ogni forma – anche la più ipocrita – di pudore, per adeguarsi supinamente alla “voce del padrone” e votare in questa maniera davvero sconfortante. Tuttavia, sebbene consapevoli di quanto possa – specialmente in questo particolarissimo e delicatissimo momento della storia mediorientale – risultare imbarazzante per Israele non assecondare, in tutto e per tutto, le strategie umorali della Casa Bianca, ci stupisce, comunque e seriamente, il fatto che un Paese che, dal giorno stesso della sua nascita, combatte per affermare il suo diritto ad esistere – essendo minacciato da Paesi ed organizzazioni terroristiche che vorrebbero letteralmente cancellarlo dalla faccia della Terra – resti poi così indifferente di fronte al dramma di un altro popolo che sta battendosi anch'esso per la propria libertà. Altro significato avrebbe, ad esempio, potuto assumere un'astensione israeliana sul voto, ma qui, evidentemente, la “voce del padrone” cui accennavamo poc'anzi non è quella di chi i cani li ama, ma è, invece, quella di chi li tiene stabilmente legati alla catena…In conclusione, il fatto di leggere, affiancato a quelli delle tirannie più spietate, anche il nome del Paese che, da sempre, rappresenta l'unico faro di democrazia in un'area del Pianeta in cui si viene ancora, tranquillamente, messi a morte per le proprie tendenze sessuali o per i propri convincimenti religiosi, altro non è se non, purtroppo, l'indice della piega davvero preoccupante che stanno confusamente prendendo le sorti di un mondo che ci apparterrà sempre meno. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Hoy en la palabra
FALTA DE AMOR

Hoy en la palabra

Play Episode Listen Later Feb 14, 2025 2:00 Transcription Available


Lee Jonás 1 ¿A quién consideras como “el enemigo”? En los días de Jonás, Asiria era el enemigo despreciado de Israel. Si bien el país no era tan fuerte militarmente como lo había sido o llegaría a ser, seguía siendo una amenaza. Más tarde, Asiria conquistaría el reino del norte de Israel en el año 722 a. C. Como resume el Comentario Bíblico Moody: Antiguo Testamento: “Asiria era una nación odiada y cruel. Bendecirlos era maldecir a Israel en la mente de Jonás”. Por eso, Jonás probablemente se quedó boquiabierto cuando Dios le ordenó ir a profetizar a Nínive, la capital de Asiria (vv. 1–2). Se sintió tentado a desobedecer. ¿Por qué? Por falta de amor. Sabía que si llevaba un mensaje de juicio, los asirios podrían arrepentirse y entonces Dios podría ablandarse o incluso perdonarlos (Jonás 4:1–3). Francamente, no quería que eso sucediera. Prefería ver el juicio de Dios aplastar a los enemigos de Israel. El fracaso de Jonás no fue que no entendiera la situación, sino más bien que no confió en el Señor y no imitó Su gracia y misericordia. Jonás amaba como lo hacen los humanos normales. Amamos a nuestro propio grupo, a nuestra propia gente. Pero se suponía que Israel debía ser una bendición para las naciones (Génesis 12:3). Y como predicó Jesús en el sermón del monte, nuestro “prójimo” podría ser nuestro enemigo (Mateo 5:43–48). El amor de Dios es mucho mayor que el amor humano. Jonás lo sabía, pero eligió la dirección equivocada. Jonás huyó en la dirección opuesta, desobedeciendo directamente el mandato de Dios (v. 3). ¿Qué pensó que sucedería? Después de todo, Dios está en todas partes (Salmos 139:7–12). ¿Realmente pensó que podía detener o descarrilar el plan de Dios? Dios podría haberse dado por vencido con Jonás o haber enviado a otro profeta. En cambio, el mismo amor que persiguió a los asirios persiguió a Jonás, a través de una tormenta y la tripulación de un barco pagano. El Señor mostró gracia y misericordia a Su profeta pecador. ¿Por qué Jonás se resistió al mandato de Dios? ¿Por qué le resultó tan difícil predicarle a su enemigo? ¿Qué nos enseña esto? Ora con nosotros Jesús, nos dices que nos amemos unos a otros como Tú nos has amado. Sin embargo, confesamos lo difícil que es preocuparnos profundamente por el bienestar de los demás. Como Jonás, somos rápidos para juzgar. Muéstranos a los “ninivitas” a los que quieres que lleguemos.See omnystudio.com/listener for privacy information.

Non hanno un amico
Ep.580 - Francamente Giorgia

Non hanno un amico

Play Episode Listen Later Feb 13, 2025 6:30


La cantante di X Factor vuole cambiare l'inno di Mameli ma la premier si oppone. Fonti: video “Giorgia Meloni e Mussolini - Soir 3 (France 3) - 1996” pubblicato sul canale YouTube gigi26970 il 16 agosto 2022; video “francamente intervista” pubblicato sul canale YouTube POLVERE_MAG il 22 febbraio 2024; video “Francamente ipnotizza Achille Lauro con “Wicked Game” di Chris Isaak | X FACTOR 2024 AUDIZIONE” pubblicato sul canale YouTube X Factor Italia il 26 settembre 2024; account Instagram francamente_francamente, 6 maggio 2024; video “Francamente scatena la polemica sui social: «L'inno di Mameli non è inclusivo»” pubblicato sul sito video.corriere.it l'11 febbraio 2025; video “Gasparri contro "Rocco Schiavone": in Rai propaganda per le droghe” pubblicato sul sito stream24.ilsole24.com il 27 aprile 2023; video “Topo Gigio & Raffaella Carrà - Cosa Mi Dici Mai... (Canzonissima 1974)” pubblicato sul canale YouTube notedeltempo il 28 aprile 2021.  Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Monologato Podcast
FRANCAMENTE.... HAI ROTTO IL...

Monologato Podcast

Play Episode Listen Later Feb 11, 2025 8:22


Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
La memoria offuscata | 27/01/2025 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Jan 27, 2025 2:55


Francamente, non ci stupiamo affatto se non poche comunità israelitiche italiane ed europee, quest'anno, rinunciano a celebrare pubblicamente il Giorno della Memoria, divenuto ormai, in generale e soprattutto negli ultimissimi anni, un evento che molti vivono se non proprio con fastidio, almeno con sostanziale indifferenza. Purtroppo, anche le più recenti manifestazioni di piazza per ricordare il 25 Aprile sono state, spesso, caratterizzate da fenomeni di vergognosa intolleranza nei confronti delle rappresentanze della Brigata Ebraica: fenomeni avvenuti, tra l'altro, senza quasi mai minimamente turbare le coscienze degli organizzatori, fossero essi l'ANPI o, comunque, altre Associazioni anti fasciste. D'altra parte, secoli e secoli di deicidio, di pozzi avvelenati, di diffusioni delle più letali epidemie o di crudeli infanticidi, qualche traccia nel DNA del cittadino medio europeo devono pure averla lasciata… C'era, dunque, latente un retroterra di antisemitismo atavico che - camuffato da antisionismo per essere politicamente più presentabile – non aspettava altro che un pretesto qualsiasi per riemergere in tutto il suo inaccettabile sproloquio di pregiudizi tanto assurdi, quanto però ancora, evidentemente, ben radicati nelle società di mezzo mondo. E il pretesto è arrivato, a partire dalla data del 7 ottobre del 2023, quando cioè la condanna - pressoché universale - alla reazione militare israeliana nei confronti di Hamas, ha conosciuto un crescendo di intensità e di compattezza, finora mai riscontrati nei riguardi di altri conflitti che si sono combattuti nel resto del Pianeta. Di colpo è saltato il tappo della bottiglia che conteneva un veleno che era in attesa di potersi nuovamente liberare da circa ottant'anni. L'odio razziale contro gli Ebrei, questa volta, non era più però solamente appannaggio di quattro sfigati dalle teste rasate, ma coinvolgeva, infaustamente, anche tante altre forze politiche e correnti culturali abituate, di solito, a ragionare in modo molto meno rozzo e precipitoso. E così è stato tutto un frenetico, quanto scriteriato bruciare di bandiere israeliane, contrapposto ad un entusiastico sventolare di drappi palestinesi nelle piazze o persino alle finestre di qualche ente pubblico: il tutto accompagnato da un flusso continuo di contestazioni – talvolta pure violente - alla libertà di pensiero e di valutazione storica nelle università, nei licei, nei partiti o nei sindacati. Chiariamo subito che se noi fossimo elettori israeliani, il governo Netanyahu non ce lo farebbero votare neanche puntandoci un coltello alla gola, tuttavia, in presenza di istituzioni e di gruppi di opinione che, pur di dare addosso al popolo ebraico, arrivano a solidarizzare con regimi disumani come quelli imposti dagli ayatollah in Iran e da Hamas a Gaza, ci viene spontaneo sostenere le scelte di tutte quelle comunità israelitiche che oggi si rifiutano di condividere il ricordo dell'Olocausto con coloro che, gridando “dal fiume al mare”, altro non fanno che auspicare – si spera almeno inconsapevolmente - il ripetersi di una tale tragedia. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
La memoria offuscata | 27/01/2025 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Jan 27, 2025 2:55


Francamente, non ci stupiamo affatto se non poche comunità israelitiche italiane ed europee, quest'anno, rinunciano a celebrare pubblicamente il Giorno della Memoria, divenuto ormai, in generale e soprattutto negli ultimissimi anni, un evento che molti vivono se non proprio con fastidio, almeno con sostanziale indifferenza. Purtroppo, anche le più recenti manifestazioni di piazza per ricordare il 25 Aprile sono state, spesso, caratterizzate da fenomeni di vergognosa intolleranza nei confronti delle rappresentanze della Brigata Ebraica: fenomeni avvenuti, tra l'altro, senza quasi mai minimamente turbare le coscienze degli organizzatori, fossero essi l'ANPI o, comunque, altre Associazioni anti fasciste. D'altra parte, secoli e secoli di deicidio, di pozzi avvelenati, di diffusioni delle più letali epidemie o di crudeli infanticidi, qualche traccia nel DNA del cittadino medio europeo devono pure averla lasciata… C'era, dunque, latente un retroterra di antisemitismo atavico che - camuffato da antisionismo per essere politicamente più presentabile – non aspettava altro che un pretesto qualsiasi per riemergere in tutto il suo inaccettabile sproloquio di pregiudizi tanto assurdi, quanto però ancora, evidentemente, ben radicati nelle società di mezzo mondo. E il pretesto è arrivato, a partire dalla data del 7 ottobre del 2023, quando cioè la condanna - pressoché universale - alla reazione militare israeliana nei confronti di Hamas, ha conosciuto un crescendo di intensità e di compattezza, finora mai riscontrati nei riguardi di altri conflitti che si sono combattuti nel resto del Pianeta. Di colpo è saltato il tappo della bottiglia che conteneva un veleno che era in attesa di potersi nuovamente liberare da circa ottant'anni. L'odio razziale contro gli Ebrei, questa volta, non era più però solamente appannaggio di quattro sfigati dalle teste rasate, ma coinvolgeva, infaustamente, anche tante altre forze politiche e correnti culturali abituate, di solito, a ragionare in modo molto meno rozzo e precipitoso. E così è stato tutto un frenetico, quanto scriteriato bruciare di bandiere israeliane, contrapposto ad un entusiastico sventolare di drappi palestinesi nelle piazze o persino alle finestre di qualche ente pubblico: il tutto accompagnato da un flusso continuo di contestazioni – talvolta pure violente - alla libertà di pensiero e di valutazione storica nelle università, nei licei, nei partiti o nei sindacati. Chiariamo subito che se noi fossimo elettori israeliani, il governo Netanyahu non ce lo farebbero votare neanche puntandoci un coltello alla gola, tuttavia, in presenza di istituzioni e di gruppi di opinione che, pur di dare addosso al popolo ebraico, arrivano a solidarizzare con regimi disumani come quelli imposti dagli ayatollah in Iran e da Hamas a Gaza, ci viene spontaneo sostenere le scelte di tutte quelle comunità israelitiche che oggi si rifiutano di condividere il ricordo dell'Olocausto con coloro che, gridando “dal fiume al mare”, altro non fanno che auspicare – si spera almeno inconsapevolmente - il ripetersi di una tale tragedia. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Hora Veintipico
Hora Veintipico #508 | Somos francamente felices

Hora Veintipico

Play Episode Listen Later Jan 8, 2025 16:27


Nos hemos gastado casi todo el presupuesto del programa en el regalo de cumpleaños del viejo, que tampoco es mucho. Lo que queda se lo ha llevado Franco Polo, que ha venido ha quejarse porque se celebra el aniversario de su muerte y no su cumpleaños. Trump quiere conquistar Groenlandia porque necesita casito y Héctor se presenta para ser presidente de RENFE. Menuda vuelta a la rutina, ¿eh?

Humor en la Cadena SER
Hora Veintipico #508 | Somos francamente felices

Humor en la Cadena SER

Play Episode Listen Later Jan 8, 2025 16:27


Nos hemos gastado casi todo el presupuesto del programa en el regalo de cumpleaños del viejo, que tampoco es mucho. Lo que queda se lo ha llevado Franco Polo, que ha venido ha quejarse porque se celebra el aniversario de su muerte y no su cumpleaños. Trump quiere conquistar Groenlandia porque necesita casito y Héctor se presenta para ser presidente de RENFE. Menuda vuelta a la rutina, ¿eh?

Lengua, conversaciones con Jorge Velázquez
T11. Episodio 10: Claudia Franco.

Lengua, conversaciones con Jorge Velázquez

Play Episode Listen Later Dec 22, 2024 60:33


Comunicóloga y Consultora en Semiología de la vida cotidiana, se define como una eterna buscadora. Luego de trabajar durante años en la radio mexicana como locutora, directora artística y productora, Claudia descubre su verdadero camino en la Semiótica. Ahora se dedica en cuerpo y alma ayudar a la gente a través de sus talleres y conferencias. Tiene un podcast llamado FrancaMente con Claudia Franco, además de haber escrito varios libros, entre ellos el recientemente publicado: El Cajón de Dante, un libro de cuentos inspirado en su hijo, donde recrea el universo de la mente infantil y nos recuerda que todos, en algún momento, fuimos capaces de soñar maravillas.

Palinsesto Femminista
Palinsesto femminista | 79 - La rappresentazione nei media mainstream (con Francamente)

Palinsesto Femminista

Play Episode Listen Later Dec 4, 2024 54:43


Siccome non sono d'accordo con l'eliminazione di Francamente da X Factor ho deciso di volerla vedere di nuovo e il prima possibile

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
L'Amleto che abita al Cremlino | 22/11/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Nov 22, 2024 2:55


Francamente, ci sembra poco credibile che la decisione presa da Joe Biden, in merito alla fornitura ed all'utilizzo di missili a lungo raggio da parte degli Ucraini, non sia stata concordata durante l'incontro – durato ben due ore - che il presidente uscente ha avuto con il neo eletto Donald Trump. D'altra parte, vi pare possibile che i due acerrimi avversari di sempre, posti finalmente uno di fronte all'altro, siano rimasti per 120 minuti a guardarsi in faccia o a parlare dei loro nipotini? Noi siamo più propensi ad ipotizzare che qualcosa, sul conflitto in corso nel Vecchio Continente, debbano, invece, essersela detta... E' senz'altro vero che non saranno gli Atacms americani o gli Storm Shadow britannici a decidere le sorti della guerra, tuttavia permetteranno comunque, ai soldati di Zelensky, di creare non pochi problemi all'avanzata russa, colpendola alla fonte, attraverso una più precisa distruzione dei suoi arsenali e della sua industria bellica. Il tutto, andando a favorire, in vista del fatidico prossimo 20 gennaio, la definizione di uno scenario in cui Donald Trump potrà, eventualmente, iniziare il suo negoziato con Putin da una posizione resa più vantaggiosa dallo stallo di un'offensiva russa costretta a rivedere i suoi - forse un po' troppo ottimistici - sogni di gloria. In altre parole, a Washington, tra i due schieramenti che non si sono certamente scambiati amorosi sensi in campagna elettorale, potrebbe essere maturata una soluzione di compromesso che consentirebbe, da un lato, a Biden di non passare alla storia come l'uomo che ha sacrificato l'Ucraina e, dall'altro, al suo successore di iniziare, nel migliore dei modi, il suo mandato, facendo tacere, dopo quasi tre anni, le armi nel cuore dell'Europa, senza però darla troppo vinta a quel Putin che, adesso, immaginiamo tormentato da dubbi amletici sul come gestire questa alzata di toni – probabilmente inattesa – da parte americana (e di riflesso franco – britannica). Formalmente, la prima reazione del Cremlino è stata quella di pubblicare una nuova dottrina nucleare nazionale – per altro già illustrata e preannunciata dallo stesso Putin a settembre - che, di fatto, rimette in discussione il principio classico della deterrenza reciproca tra potenze nucleari, lasciando, quindi, campo libero al diritto di Mosca di utilizzare armi atomiche persino in presenza di attacchi tipicamente convenzionali, qualora questi siano giudicati come una “minaccia per la sua sovranità”. Ora è implicitamente chiaro che - con le nuove forniture missilistiche che hanno concesso in questi giorni all'Ucraina - Stati Uniti, Francia e Regno Unito stanno mostrando di non prendere troppo sul serio le minacce di Putin e di non avere poi nemmeno troppo timore nell'andare a “vedere” il suo bluff. Ecco, dunque, perché immaginiamo, in queste ore, l'uomo del Cremlino tormentarsi tra “l'Essere” che gli imporrebbe di dimostrare che sta facendo sul serio quando parla di potenziali conseguenze catastrofiche e il “non essere” che gli suggerisce, invece, di non scherzare col fuoco, visto che, con ogni probabilità, neanche un individuo disinvolto come Trump se la sentirebbe poi di negoziare con un “apprendista stregone” dell'energia atomica… "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
L'Amleto che abita al Cremlino | 22/11/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Nov 22, 2024 3:22


Francamente, ci sembra poco credibile che la decisione presa da Joe Biden, in merito alla fornitura ed all'utilizzo di missili a lungo raggio da parte degli Ucraini, non sia stata concordata durante l'incontro – durato ben due ore - che il presidente uscente ha avuto con il neo eletto Donald Trump. D'altra parte, vi pare possibile che i due acerrimi avversari di sempre, posti finalmente uno di fronte all'altro, siano rimasti per 120 minuti a guardarsi in faccia o a parlare dei loro nipotini? Noi siamo più propensi ad ipotizzare che qualcosa, sul conflitto in corso nel Vecchio Continente, debbano, invece, essersela detta... E' senz'altro vero che non saranno gli Atacms americani o gli Storm Shadow britannici a decidere le sorti della guerra, tuttavia permetteranno comunque, ai soldati di Zelensky, di creare non pochi problemi all'avanzata russa, colpendola alla fonte, attraverso una più precisa distruzione dei suoi arsenali e della sua industria bellica. Il tutto, andando a favorire, in vista del fatidico prossimo 20 gennaio, la definizione di uno scenario in cui Donald Trump potrà, eventualmente, iniziare il suo negoziato con Putin da una posizione resa più vantaggiosa dallo stallo di un'offensiva russa costretta a rivedere i suoi - forse un po' troppo ottimistici - sogni di gloria. In altre parole, a Washington, tra i due schieramenti che non si sono certamente scambiati amorosi sensi in campagna elettorale, potrebbe essere maturata una soluzione di compromesso che consentirebbe, da un lato, a Biden di non passare alla storia come l'uomo che ha sacrificato l'Ucraina e, dall'altro, al suo successore di iniziare, nel migliore dei modi, il suo mandato, facendo tacere, dopo quasi tre anni, le armi nel cuore dell'Europa, senza però darla troppo vinta a quel Putin che, adesso, immaginiamo tormentato da dubbi amletici sul come gestire questa alzata di toni – probabilmente inattesa – da parte americana (e di riflesso franco – britannica). Formalmente, la prima reazione del Cremlino è stata quella di pubblicare una nuova dottrina nucleare nazionale – per altro già illustrata e preannunciata dallo stesso Putin a settembre - che, di fatto, rimette in discussione il principio classico della deterrenza reciproca tra potenze nucleari, lasciando, quindi, campo libero al diritto di Mosca di utilizzare armi atomiche persino in presenza di attacchi tipicamente convenzionali, qualora questi siano giudicati come una “minaccia per la sua sovranità”. Ora è implicitamente chiaro che - con le nuove forniture missilistiche che hanno concesso in questi giorni all'Ucraina - Stati Uniti, Francia e Regno Unito stanno mostrando di non prendere troppo sul serio le minacce di Putin e di non avere poi nemmeno troppo timore nell'andare a “vedere” il suo bluff. Ecco, dunque, perché immaginiamo, in queste ore, l'uomo del Cremlino tormentarsi tra “l'Essere” che gli imporrebbe di dimostrare che sta facendo sul serio quando parla di potenziali conseguenze catastrofiche e il “non essere” che gli suggerisce, invece, di non scherzare col fuoco, visto che, con ogni probabilità, neanche un individuo disinvolto come Trump se la sentirebbe poi di negoziare con un “apprendista stregone” dell'energia atomica… "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Monologato Podcast
Francamente - Fucina (X Factor 2024)

Monologato Podcast

Play Episode Listen Later Nov 21, 2024 5:01


#XFACTOR2024 Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Monologato Podcast
FRANCAMENTE - PROMISES (X FACTOR 2024)

Monologato Podcast

Play Episode Listen Later Oct 26, 2024 4:26


Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Monologato Podcast
FRANCAMENTE - THE RHYTHM OF THE NIGHT (X FACTOR 2024)

Monologato Podcast

Play Episode Listen Later Oct 17, 2024 3:36


#FRANCAMENTE #THERHYTHMOFTHE NIGHT #XFACTOR 2024 Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Monologato Podcast
PARACADUTE - FRANCAMENTE | X FACTOR 2024

Monologato Podcast

Play Episode Listen Later Oct 3, 2024 4:32


Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Lee/Escucha - Un podcast de Scribd
La maldición del eterno adolescente con Claudia Franco | Episodio 13

Lee/Escucha - Un podcast de Scribd

Play Episode Listen Later Oct 2, 2024 40:54


Elvira Liceaga conversa con Claudia Franco, conductora del podcast FrancaMente y facilitadora del modelo educativo Semiología de la Vida Cotidiana. Juntas exploran el autoconocimiento y la autenticidad, analizando por qué a menudo nos sentimos desconectados y cómo podemos reconectar con nuestro verdadero ser. Claudia explica cómo esta metodología ayuda a sanar heridas emocionales, superar las huellas de abandono y gestionar las expectativas sociales y familiares. La charla ofrece herramientas prácticas para afrontar crisis de identidad y vivir con mayor claridad y autenticidad. Te recomendamos el audiolibro Cómo prevenir conflictos con los adolescentes, disponible en Everand, ideal para quienes buscan mejorar las relaciones familiares. https://es.everand.com/audiobook/711489472/Como-prevenir-conflictos-con-adolescentes-Claves-para-una-convivencia-feliz Entra a www.everand.com y descubre millones de ebooks y audiolibros por tan solo $149 MXN. Prueba gratis durante 30 días.  Lee/Escucha es una coproducción de Everand y Sonoro.  Producción: María José Saráchaga Asistente de producción: Gustavo Aguilar Post producción: Santiago Sierra Chaparro Producción ejecutiva: Javier Aceves "Baxter" Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Puedes Hacerlo
274. La báscula no responde a mis cambios saludables

Puedes Hacerlo

Play Episode Listen Later Sep 4, 2024 18:10


274. La báscula no responde a mis cambios saludables La reflexión de hoy es acerca de cierta situación que se suele presentar en el proceso de bajar de peso y hacer vida esos cambios que nos sentimos llamadas a hacer. Por mi experiencia personal y por lo que sigo comprobando día a día al acompañar a mis clientas no solo a lograr su peso sino a mantenerse y seguir creando la versión mas saludable y bella de si mismas, mi propuesta para hacerlo es adoptando un plan de estilo de vida antiinflamatorio. Muchas de mis clientas eligen eliminar en su totalidad el azúcar, el alcohol y las harinas, al hacerlo junto con todas las herramientas que van incorporando, van sintiéndose simplemente espectaculares. Algo que es bastante común es un cierto desconcierto que pueden llegar a experimentar al estarse pesando. Sienten que la báscula no responde a los cambios. Este es precisamente el tema de este episodio, en donde relato la conversación que tuve con una de mis clientas espectaculares que se vió en esta situación. Se dispuso a eliminar el azúcar, las harinas, el alcohol, se sintió bastante incómoda los primeros dos días, pero al tercer día se sentía genial. Desinflamada, rejuvenecida, con vitalidad, más energía, ligera. Sentía que había perdido demasiado peso y al subirse a la báscula, notó que el número no había bajado para nada. Esto la desanimó y decidió plantearse otra manera de bajar de peso, y a los pocos días nos vimos. Dejó de planear su alimentación antiinflamatoria y comer un poco de todo lo que se le atravesaba. Al verla pude notar que algo no la tenía muy contenta y evidentemente estaba frustrada “tengo un problema Mónica y es que la báscula no responde a mis cambios saludables” Francamente me sentí muy agradecida de poder estar escuchando eso que me estaba contando, porque sabía que esto significaría un gran descubrimiento para ella. El descubrimiento que le propuse notar fue que el problema no era que la báscula no se había movido, el problema es el significado que le estaba dando a ese número que estaba viendo en la báscula. Nuestros pensamientos generan sentimientos y estos son los que nos llevan a tomar acción. El pensamiento “La báscula no responde a mis cambios saludables” genera frustración, decepción y un desánimo total, por supuesto esto no es algo que permita accesar a la creatividad y al entusiasmo por seguir eligiendo nuevos platillos antiinflamatorios.  Cuando nos enganchamos con estos pensamientos, entramos en ciclos que los convierten en nuestra verdad absoluta. Si te has sentido enganchada a este ciclo de pensamientos, nota que el problema es creerlo como si fuera la verdad absoluta. Es importante pausar para revisar eso que nos estamos repitiendo y notar si esos pensamientos nos están ayudando, nos están invitando, nos está llevando a crear la versión de nosotras mismas que tanto deseamos.  Esto como todo lo que comparto en Puedes Hacerlo, es solo una invitación para que tu pruebes y compruebes cómo es que cambiando nuestra manera de pensar, puede cambiar espectacularmente nuestra manera de vivir. Y podemos lograr lo que nos proponemos. Si te gustan estos conceptos y quieres llevarlos a un siguiente nivel para hacerlos vida y realmente crear tu mejor versión más allá del peso, asegúrate de inscribirte en la lista de espera del nuevo espacio que estoy creando para acompañarte a lograrlo. Inscríbete en este link https://www.monicasosa.com/listadeespera Te mantendré al tanto de cuándo empezamos y cómo lo haremos, te espero Con cariño Tu coach Mónica Sosa  

Hablando Claro con Vilma Ibarra
2-9: Reelección de magistrados.

Hablando Claro con Vilma Ibarra

Play Episode Listen Later Sep 2, 2024 56:23


Nunca en la historia republicana del país se ha rechazado la reelección de un magistrado de la Corte Suprema de Justicia. Para hacerlo, el constituyente previó que tal veto solo sería posible con 38 votos; mayoría calificada. En la práctica entonces, los magistrados en Costa Rica permanecen en el cargo de forma vitalicia, hasta que deseen jubilarse o fallezcan. Pero los tiempos cambian. Y cambian mucho. De unos años para acá, el cuestionamiento acerca de las condiciones y requerimientos que la Asamblea Legislativa debe considerar para elegir a un/a magistrado/a o para sellar su reelección hacen parte de un intenso debate público. Dejó de ser un asunto de élites políticas, aunque ellas pesan, claro, pero las decisiones deben ponderarse con mucho mayor cuidado. Además de todo, la elección ahora es mediante voto público. Se trata pues, de tema político de primer orden. Aun en casos en los que se perfilara como de un mero trámite, como por ejemplo en punto a la reelección del magistrado presidente de la Sala Segunda Porfirio Sánchez. Francamente, era casi que un formalismo. Hasta que el pasado 20 de agosto el abogado y ex-juez Mario Rucavado hizo públicas sendas objeciones a dicha reelección. En el historial de Sánchez aparece el grosero rechazo a una acusación de acoso sexual contra un diputado años atrás, sentencia que debió enderezar un tribunal de trabajo superior de Sánchez Rodríguez, a la sazón juez. También se registra en su expediente cómo le negó derecho de lactancia a una defensora pública y para no dejar dudas de su conducta contra los derechos de juezas y magistradas, pidió derogar años después al acuerdo de Corte Plena que estableció en su día la paridad en los altos cargos de dirección política de ese cuerpo colegiado. Un señalamiento serio es el relativo a la mora en su despacho. La concentración de atrasos da cuenta de 869 casos con retrasos promedio de más de un año (388 días) Peor aún, tiene 769 casos de litigio laboral y de riesgos laborales con retrasos de ¡827 días! Como si todo eso no fuera suficiente, Rucavado denunció que Sánchez cometió un acto obsceno delante de una funcionaria judicial. Posteriormente, la jueza Silvia Arce, dio un paso adelante y se identificó como la víctima del hecho. Y a partir de ahí, la reelección de este lunes 2 de setiembre se ha convertido en un tema neurálgico que roza la integridad y la confianza en el Poder Judicial y ha puesto en batalla a la Asamblea Legislativa y a no menos de una veintena de organizaciones de mujeres que se oponen a la reelección, en tanto el magistrado acudió (acaso desesperado) a las poderosas armas de la judicialización del caso y también ha recibido apoyo de un grupo de empleados del Poder Judicial, aunque prácticamente todas las organizaciones gremiales y sindicales han preferido guardar sepulcral silencio. Para analizar este caso conversamos mañana con Evelyn Villarreal, coordinadora del Estado de la Justicia, Claudia Paz y Paz del Centro por la Justicia y el Derecho Internacional CEJIL y con Ana Hidalgo, de la Red Feminista contra la violencia hacia las mujeres.

Venuseando
T4 Capitulo 18: "El deducible de Jason Statham"

Venuseando

Play Episode Listen Later Aug 8, 2024 75:33


En este capítulo en que la Cami tosió un poco, conversamos del viento, la lluvia, y las últimas series y películas que hemos visto. Además sacamos el tarot para ver qué viene en el amor, y la Ber nos contó que se está volviendo experta en seguros médicos. Francamente un capítulo imperdible.

WALL STREET COLADA
Junio 19: Nvidia superó el martes a Microsoft para convertirse en la empresa pública más valiosa del mundo, con una capitalización de mercado de $3.34T. El gasto minorista estadounidense creció 0.1% en mayo, por debajo de las expectativas.

WALL STREET COLADA

Play Episode Listen Later Jun 19, 2024 3:24


Noticias Económicas y Financieras $NVDA Nvidia superó el martes a Microsoft $MSFT para convertirse en la empresa pública más valiosa del mundo, con una capitalización de mercado de $3.34T. El hito se produce después de un notable aumento del 170% en el precio de sus acciones este año y de un aumento de más de nueve veces desde finales de 2022 impulsado por el auge de la inteligencia artificial generativa. Nvidia tiene una participación del 80% del mercado de chips de IA para centros de datos, ya que Microsoft, Apple, Alphabet y Amazon adquieren los procesadores necesarios para impulsar los modelos de IA. El S&P 500 avanzó poco a poco hacia otro récord cuando Nvidia destronó a Microsoft como la empresa más valiosa del mundo. El Nasdaq Composite estuvo a punto de terminar el día en territorio positivo. El Promedio Industrial Dow Jones subió 56 puntos. Las ventas minoristas de mayo generaron preocupaciones sobre la mayor economía del mundo, mientras que los precios del petróleo estadounidense subieron por segundo día. El rendimiento del Tesoro a 10 años cayó. Dave Calhoun, de Boeing, enfrentó intensas críticas por parte de un panel del Senado sobre los problemas de seguridad de la compañía, las quejas de los denunciantes y su compensación. El senador Josh Hawley acusó a Calhoun y Boeing de “minar a cielo abierto” la empresa tomando atajos y criticó su paquete de compensación de $33M. “Francamente, señor, creo que es una farsa que usted todavía tenga un trabajo”, dijo Hawley. Calhoun defendió los esfuerzos de Boeing para mejorar la calidad y la seguridad de fabricación, luego de un incidente reciente que involucró la explosión de un panel de puerta en el aire. El gasto minorista estadounidense creció un magro 0.1% en mayo, por debajo de las expectativas. El lento crecimiento, junto con una revisión a la baja de las cifras de abril, indica una desaceleración en el gasto de los consumidores. Dado que el gasto representa dos tercios de la actividad económica, los inversores esperan que cualquier debilidad pueda llevar a la Reserva Federal a reducir las tasas de interés para estimular el crecimiento. Los mercados están descontando al menos dos recortes de tipos este año, mientras que los funcionarios de la Reserva Federal han indicado que solo es probable un recorte de tipos.

El Diario de Cooperativa AM
Quintana contra un nuevo retiro: "Francamente nos haría más daño"

El Diario de Cooperativa AM

Play Episode Listen Later Jun 6, 2024 16:45


El presidente del Partido por la Democracia, Jaime Quintana, rechazó tajantemente la posibilidad de apoyar un nuevo retiro de los fondos previsionales. En conversación con El Diario de Cooperativa aseguró que, en materia de retiro, "hay mucha evidencia de que muchos chilenos vivieron una inflación demasiado desatada y que hoy día francamente nos haría más daño, porque ya hay una curva de crecimiento que se ha alcanzado", por lo que "poner en riesgo eso por retiros, yo sé que son populares, pero cuando no se explican bien, tienen efecto y la gente lo vive en la economía diaria". Conduce Verónica Franco y Sergio Campos.

La Brújula
El monólogo de las ocho: "Que Sánchez le de órdenes a Francina Armengol desde el escaño es francamente humillante"

La Brújula

Play Episode Listen Later May 22, 2024 14:00


El monólogo de Rafa Latorre en el que reflexiona sobre el reconocimiento de España del Estado palestino.

Manuel López San Martín
Elecciones 2024: ¿Cuáles son las condiciones rumbo al 02 de junio? Esto dice Alberto Begné - 14 mayo 2024.

Manuel López San Martín

Play Episode Listen Later May 14, 2024 7:31


En entrevista para MVS Noticias con Manuel López San Martín, Alberto Begné, colaborador de MVS Noticias, hablará sobre el INE, TEPJF y las condiciones de la contienda a 19 días de la elección. “Un proceso que parece infinito, se dio banderazo de salida desde las elecciones del 2021 para perfilar candidaturas, se han violado las normas electorales respecto a plazos de campaña, propaganda, tenemos una autoridad electoral debilitada”, mencionó. Alberto Begné detalló que tenemos condiciones lejos de la normalidad democrática, “como una intención a propósito de dañar”. ¿Realmente se ve una democracia en las Elecciones 2024? El colaborador de MVS Noticias explicó que se ha vuelto un círculo vicioso del cual parece no haber salida de aquí a la elección, “ya sea un paquete de extorsiones donde el presidente, que viola la normatividad electoral, dice que ha sido imparcial, pero es insostenible. Además, es la canalización de recursos, el uso de programas sociales con fines electorales y bueno, en esas condiciones estamos en elecciones de estado”. “Francamente millones de mexicanos por lo menos desde el 96 que fueron democraticas, ahora vemos un retroceso lamentable que no augura nada bueno para el país”, aseveró. ¿Qué vendrá después de las elecciones del 02 de junio? Alberto Begné mencionó que lamentablemente se ven unas elecciones débiles, “una carga extraordinaria de quejas en el INE y demandas del Tribunal electoral, lo mismo en los ámbitos locales, gubernaturas, miles de cargos municipales y congreso, lo que tendremos es un procesamiento complicado, desgastante, en algunos casos frente a causales de anular, pero no con fuerza y compromiso para hacer valer la ley”. “No hay consecuencias y en esa condición vamos al 02 de junio”, indicó. Para concluir sobre las condiciones de la contienda a 19 días de la elección, Alberto Begné comentó: “Mucha participación ciudadana como en casilla, electores, se requiere de mucha participación para hacer frente a estas condiciones que no son propias de una democracia”.See omnystudio.com/listener for privacy information.

Semana em África
" 25 de Abril foi importante para Portugal mas também para a descolonização"

Semana em África

Play Episode Listen Later Apr 26, 2024 10:05


Portugal celebrou, esta semana, os 50 anos da revolução dos cravos que acabou com a ditadura de 48 anos através de um golpe militar do Movimento dos Capitães. O 25 de Abril abriu uma nova era para Portugal, mas também para as suas antigas colónias em África com as quais o regime salazarista estava em guerra. O 25 de Abril abriu uma nova era para Portugal, mas também para as suas antigas colónias em África com as quais o regime de Salazar estava em guerra há mais de dze anos. Poucos meses antes, a Guiné-Bissau tinha declarado unilateralmente independência, mas Portugal não tinha reconhecido a Guiné-Bissau como Estado livre.O antigo Presidente de Moçambique, Joaquim Chissano, na altura um combatente da Frelimo, partido que lutava pela independência do país, recorda esse dia histórico."Conhecíamos o estado de espírito das tropas portuguesas nesse ano, mas fomos surpreendidos pela rapidez com que a coisa se fez. Em 1974 ouvimos na rádio o anúncio do golpe de Estado em Portugal e nós ligamos isso talvez às manobras daqueles que queriam um outro tipo de descolonização. Portanto, não estava muito claro. Foi aquela reacção que nós tivemos de dizer 'bom pode haver um golpe de Estado em Portugal, mas isso não resolve o problema colonial.' Portanto, o que é preciso é resolver o problema colonial. A independência de Moçambique é que era o objectivo. Isso foi no próprio dia que alguns colegas camaradas que estavam perto comentaram e comentamos todos. Depois começámos todos os contactos e vimos que havia uma oportunidade boa para se chegar a um resultado bom. Portanto, estivemos sempre disponíveis para o diálogo com o novo governo. E assim foi. Portanto, quando isso aconteceu, ficamos com alegria, mas não tivemos a correspondência necessária na delegação portuguesa de então. E foi preciso então andar por uma série de contactos que nos levaram a uma segunda ronda e à última ronda, que foi a assinatura do Acordo de Lusaca. Isto encheu-nos de alegria. Mas foi de curta dura, porque no mesmo dia em que assinámos, houve sublevações aqui em Maputo, Lourenço Marques de então, e foi um momento dramático. Mas pronto, conseguimos acalmar os ânimos. Então proclamamos a independência em 75" lembra o antigo Presidente.Pedro Pires, antigo presidente de Cabo Verde e um dos lideres da luta de libertação da Guiné e de Cabo Verde, no seio do PAIGC, considera que 25 de Abril foi um marco importante para Portugal mas também para a descolonização."O 25 de Abril é dos acontecimentos históricos mais importantes que tiveram lugar em Portugal no século XX. Porque eu vejo nas minhas reflexões há um antes de 25 de Abril e um depois do 25 de Abril. Não será o primeiro caso, mas é o caso mais importante da história política de Portugal. No 25 de Abril, eu pessoalmente era membro da direcção do PAIGC e acompanhamos com muito interesse os acontecimentos, mas os acontecimentos não foram uma surpresa para nós, porque sabia-se que Portugal estava mergulhado numa grande crise, numa crise militar, numa crise política, numa crise económica e financeira, causados pela guerra colonial. Veja um caso interessante para se ter em conta que o chefe de Estado maior é o chefe adjunto do Estado-maior entraram em conflito com o poder político, com o Presidente da República e com o Governo nessa altura. Francamente, eu penso que o Governo e as outras instituições do Estado tinham perdido legitimidade e credibilidade. Portanto, estava aberto o caminho para uma mudança do regime" começa por considerar o antigo Presidente de Cabo Verde.Em Cabo Verde,o primeiro-ministro respondeu ao Presidente da República que no início da semana considerou “caótica” a situação de transportes interilhas no país.  No Parlamento, Ulisses Correia e Silva, disse que o “caos” nos transportes em Cabo Verde existia até 2016, quando o actual Presidente da República, José Maria Neves, era o chefe do Governo.“Estamos empenhados em melhorar e vamos melhorar significativamente. Mas é preciso dizer que o caos nos transportes aéreos e marítimos já existia. Existia até 2016, com aviões arrestados, com TACV em falência, com TACV sem os ATRs, com navios a naufragarem de uma forma permanente, com operadores com navios obsoletos e sem capacidade operacional. O caos tem o seu momento de localização muito claro e tem os seus responsáveis. Os mesmos que criaram o caos, hoje falam de caos nos transportes. É preciso confiança neste país, é preciso garantir que perante situações de dificuldades não se lance gasolina, explosivos para criar ainda um ambiente muito mais difícil para os cabo-verdianos” disse Ulisses Correia e Silva, numa intervenção no parlamento, no arranque do debate sobre a descentralização e desenvolvimento local.Recorde-se que o Presidente da República José Maria Neves afirmou que a situação dos transportes aéreos em Cabo Verde é "caótica" e tem prejudicado o país. Antes do anúncio oficial, o presidente do PAICV, maior partido da oposição, já tinha anunciado que a companhia angolana BestFly ia sair do país.Em Moçambique, a missão da Comunidade de Desenvolvimento da África Austral (SAMIM) que combate o terrorismo em Cabo Delgado, já começou a entregar material às Forças Armadas moçambicanas, no âmbito do plano de retirada até 15 de Julho, segundo aquela força. Apesar deste plano de saída, o Presidente sul-africano, Cyril Ramaphosa, estendeu até 31 de Dezembro a operação das Forças Armadas da África do Sul (SANDF), com cerca de 1500 militares, no combate ao terrorismo em Cabo Delgado, norte de Moçambique, que até agora estava integrado na SAMIM.Na Guiné-Bissau, o Ministério Público anunciou a detenção de um procurador por alegado tráfico de droga à chegada a Lisboa num voo proveniente de Bissau. O Ministério Público adiantou estar a acompanhar o caso e a aguardar por mais informações e, caso “se confirmar o suposto delito”, promete responsabilizar criminalmente e disciplinarmente o magistrado.Esta semana, assinalou-se o dia mundial de luta contra a malária e acordo com a Organização Mundial da Saúde, em 2022, mais de 608 mil pessoas morreram todo mundo, com o continente africano a ser o mais fustigado, apesar dos efeitos prometedores das campanhas de vacinação. Ainda assim, Angola registou em 2023 uma diminuição de mortes por malária

Mercado Abierto
Entrevista | Mutulidad: "La deuda pública española es un activo francamente bueno"

Mercado Abierto

Play Episode Listen Later Apr 3, 2024 16:21


Hacemos balance el primer trimestre del año y situamos las perspectivas para el resto de 2024 con Pedro del Pozo, director de inversiones de Mutualidad.

ABC de la productividad
5 Pasos para incorporar Hábitos

ABC de la productividad

Play Episode Listen Later Mar 28, 2024 18:25


Que difícil se hace establecer un hábito, verdad??   Francamente incorporar hábitos saludables en nuestro día a día puede ser un gran reto. Entre el negocio, los niños, la pareja, el estrés quién tiene tiempo para pensar en meditar , journaling, ejercicios....   Pues precisamente para atender todos estos asuntos lo mejor es atenderse primero y entre ese cuidarse están los hábitos saludables. Para que arranques con esto te dejo 5 Pasos para Trabajar nuevos hábitos   Identifica el hábito que deseas desarrollar: Elige un hábito específico que quieras incorporar a tu vida, como hacer ejercicio regularmente, leer cada día o meditar por la mañana. Establece un objetivo claro y alcanzable: Define claramente qué quieres lograr con este hábito y asegúrate de que sea realista y medible. Por ejemplo, si quieres hacer ejercicio, podrías proponerte correr 30 minutos dos o tres veces por semana. Crea una rutina: Diseña una rutina diaria o semanal que te ayude a incorporar el nuevo hábito en tu vida. Esto podría incluir asignar un tiempo específico para practicar el hábito cada día o crear recordatorios visuales para que no "lo olvides" Empieza pequeño: Comienza con pasos pequeños y alcanzables para evitar sentirte abrumada. Por ejemplo, si quieres empezar a leer más, puedes comprometerte a leer solo 10 minutos al día al principio. Mantén la consistencia: La clave para construir un nuevo hábito es la consistencia. Haz un esfuerzo consciente por practicar el hábito todos los días, incluso cuando no tengas ganas. Cuanto más lo hagas, más se convertirá en una parte natural de tu rutina.   De este tema te abundo más en el último episodio de ABC de la Productividad, disponible en: Spotify YouTube iPodcast   Y si quieres trabajar el #5 de consistencia, tener un Accountability Partner es tremenda estrategia. Si quieres que yo sea tu accountability, anótate en el NUEVO Programa Accountability VIP, completando este cuestionario

Hoy por Hoy
Cartas desde el más allá | Noé: "Un diluvio Universal, francamente, me parece un cambio climático demasiado abrupto"

Hoy por Hoy

Play Episode Listen Later Mar 20, 2024 6:51


El guionista y escritor Roberto Villar leerá las cartas que, por extraño que parezca, le han remitido desde 'El más allá' todo tipo de celebridades, hombres y mujeres e incluso más de algún dibujo animado.

La Brújula
Pedro Barato: "Europa lo está haciendo francamente mal con los ministros de Agricultura como cómplices"

La Brújula

Play Episode Listen Later Jan 30, 2024 15:47


El presidente de ASAJA anuncia que el campo español se movilizará la próxima semana en la misma línea que los agricultores europeos y tacha a Bruselas de imponer normas y medidas "que no se pueden cumplir".

La Comedy Mafia
Ep. 106 - FRANCAMENTE FRANKO ft. Franko Bonilla

La Comedy Mafia

Play Episode Listen Later Nov 19, 2023 58:50


Show en NYC el miercoles 6 de diciembre:boletas: lacomedymafia.eventbrite.comFranko nos cuenta de su proximo sold out show en el TEATRO JORGE ELIÉCER GAITÀN y muhco mas.Suscríbete a nuestro canal o siguenos en las redes sociales!https://www.instagram.com/lacomedymafiahttps://www.facebook.com/LaComedyMafiaEscúchanos en:SPOTIFY - https://spoti.fi/3pRiZPoITUNES (Apple Podcasts) - https://apple.co/3GJH7KB La Comedy Mafia es un grupo de comedia (en español) de New York creado por: https://www.instagram.com/pedrosjokeshttps://www.instagram.com/santiagocomedy

Luis Cárdenas
Paquete Económico 2024: estos son los puntos en contra del presupuesto

Luis Cárdenas

Play Episode Listen Later Sep 12, 2023 16:37


En su colaboración para MVS Noticias con Luis Cárdenas, Jorge Andrés Castañeda, fundador de Kairós Consultores, profundizó sobre los puntos en contra del Paquete Económico 2024. En primera instancia, aseguró que “deja ya la necesidad de una reforma fiscal”. Ante el déficit que se presenta, comentó que, si pasa una vez en la administración o cada cierto tiempo, “no hay bronca”; sin embargo, el problema es que “estructuralmente ya se nota” lo que se ha advertido: “Francamente el dinero ya no alcanza y no alcanzará en los próximos años”.See omnystudio.com/listener for privacy information.

El Garaje Hermético de Máximo Sant
La desconocida historia del Taxi

El Garaje Hermético de Máximo Sant

Play Episode Listen Later Aug 22, 2023 22:37


El taxi es una de esas cosas que forman parte del paisaje, que todos hemos usado, que vemos cada día… y de la que sabemos poco o casi nada. ¡Y hay tanto que contar! Su historia está llena de curiosidades y te vamos a contar algunas…Tenía ganas de hacer un video sobre taxis, me puse a trabajar en el guión y rápidamente me di cuenta de una cosa: ¡Era imposible!… ¿Uno? ¿Sólo uno? ¡Si hay mucho que contar! Todos sabemos que el inventó del taxi es muy anterior al invento del automóvil. ¿Cómo de antiguo? Francamente, resulta difícil saberlo, porque es tan antigua que no hay testimonios escritos… hasta que el poeta Publio Virgilio, allá por el año 30 a.C. deja testimonio escrito de que los romanos “con posibles” utilizaban carros de alquiler para moverse por la ciudad. Pero al que generalmente se le considera el “inventor” del concepto de taxi tal y como lo conocemos, es al francés Nicolas Sauvage quien en 1640… Si hablamos de coches y de taxis hay que hablar de Louis Renault un visionario. Y su marca fue la primera que diseño y fabricó en 1904 un coche pensado en ser usado como taxi: El AG1 Landaulet. Era un coche sencillo de conducir, simple, robusto, muy cómodo y de ajustado consumo. En sus comienzos el precio de los taxis ya era motivo de controversia.¿El motivo? Muy sencillo, ajustar el precio. ¿Y cómo se solucionó el problema? Gracias a un dispositivo medidor de tarifa, llamado comúnmente “taxímetro”. Os sorprenderá saber que los taxis fueron pioneros en usar elementos de confort y discreción tales como los cristales tintados, la calefacción, el suelo plano o amortiguadores especiales.Los taxis eran realmente coches especialmente amplios cómodos. Hay ciudades y países, Londres es el ejemplo, donde el modelo que se usa para taxi es un coche diseñado específicamente para taxi. Pero es la excepción, en la mayor parte del Mundo cada gobierno y ayuntamiento ponen unas normas y unas reglas y el taxista elije según su interés… Ya hemos hablado de un modelo de taxi, el Renault AG1. Os voy a hablar de diez modelos o tipos de taxis que a mí me parecen interesantes destacables o curiosos. 1. “Almendrones”: Cuba. En La Habana muchos de los taxis que puedes alquilar son preciosos coches americanos de los años 50 y 60 que los cubanos llaman cariñosamente “Almendrones” como referencia a si forma y tamaño. 2. Checker Motors: USA. La Checker Cab o Checker Motors fue una empresa dedicada a hacer solo taxis que podían verse en la mayoría de las ciudades americanas y que aún se ven, sobre todo en películas americanas. Mecánicamente eran más simples que el mecanismo de un botijo… Eran duros, simples, baratos y con una estética muy propia… a mí me gustan. 3. Dodge Dart: España. En las principales capitales de provincia de España hubo algunos taxistas atrevidos o adinerados que usaron en los 70 estos coches como taxis… coches que eran verdaderamente caros y muy lujosos, lo más de lo más en España. 4. LTi TX4: Reino Unido. No, no lo fabrica la china “Geely” como he leído por ahí… mejor dicho, sí lo fabrica, pero para China. El que se usa el Londres lo fabrica LTi sobre un diseño del Austin FX4, que dio lugar al LTI TXII… y luego al TX4. No hubo TCX3… ¡estos ingleses! 5. Seat 1500: España. En toda España y especialmente en Madrid y Barcelona, primero los Seat 1.400 y luego los 1.500 fueron legión por una poderosa razón: No había otros coches. Durante décadas, desde los 50 y sobre todo desde los 60 eran los taxis españoles. Normalmente se les cambiaba el motor original de gasolina por un Perkins, un Mercedes y sobre todo por los muy nacionales Barreiros y Matacás “Made in Spain”. 6. Vocho: México. Al llegar a Ciudad de México, como también me pasó en Rio de Janeiro, me sorprendió ver a los Escarabajo, “Vochos” en México y “Fuscas” en Brasil, como taxi. ¿El motivo? Pues que es España los taxis eran siempre de 4 puertas… y estos, obviamente, no lo eran. Muchos no llevaban asiento del acompañante para poder acceder mejor. 7. Toyota Prius: Canadá. Y más concretamente Vancouver, una ciudad donde el 90 por ciento de la energía es renovable y que siempre aparece como ejemplo de sostenibilidad… supongo que en breve usaran coches cien por cien eléctricos. 8. Tuk Tuk: Tailandia. He puesto Tailandia, pero hay infinidad de países de oriente o medio oriente que utilizan estos motocarros como taxis… ya los llamen Tuk Tuk o Auto Rickshaws como en la India. 9. Vaporetti: Italia. Más concretamente, Venecia. No requiere explicación porque en Venecia los taxis son barcos. 10. Burro “taxi”: España. Permitidme este guiño a lo nacional, y es que en el municipio malagueño de Mijas es el único país, al menos de Europa, donde hay “burro-taxis”. También lo he probado… ¡me encantan los burros! Me parecen entrañables…

Un Mensaje a la Conciencia
«Soy... demasiado tímida»

Un Mensaje a la Conciencia

Play Episode Listen Later Aug 1, 2023 4:01


En este mensaje tratamos el siguiente caso de una mujer que «descargó su conciencia» de manera anónima en nuestro sitio www.conciencia.net, autorizándonos a que la citáramos: «Soy una mujer de treinta y seis años de edad, soltera, sin hijos.... Soy... demasiado tímida, insegura. Me da pena dirigirme a los demás y, si lo hago, pienso que se van a reír de mí. »He tratado de ser más segura de mí misma y de no sentir desconfianza hacia los demás, pero no puedo. A veces me siento desesperada.» Este es el consejo que le dimos: «Estimada amiga: »... Aunque sea muy probable que personas no fiables hayan contribuido a que usted sienta desconfianza de los demás, también hay factores relacionados con la personalidad que pudieran ser determinantes. Algunas personas son más introvertidas que otras, y eso no es necesariamente malo. Sin embargo, cuando interfiere en su felicidad y en su capacidad de mantener relaciones humanas valiosas, esa timidez actúa en su contra.... »Una de las figuras históricas más conocidas es Moisés el patriarca.... ¿Sabe lo que dijo Moisés al principio, cuando Dios le pidió que fuera su vocero ante el pueblo? “Señor, yo nunca me he distinguido por mi facilidad de palabra. Y esto no es algo que haya comenzado ayer ni anteayer, ni hoy que te diriges a este servidor tuyo. Francamente, me cuesta mucho trabajo hablar.”1 »Sí, Moisés dijo que no sabía cómo dirigirse a los demás. Dio a entender que no era elocuente y que no sabía expresarse como quería. Sencillamente era tímido. Pero Dios le dio a Moisés instrucciones, y Moisés las siguió. Dio los pasos necesarios y, aunque nunca le resultó fácil, logró grandes cosas a pesar de su timidez. »Así que le recomendamos que comience a interesarse más en tener una vida feliz que en el concepto que los demás pudieran tener de usted. A continuación le ofrecemos algunas sugerencias acerca de cómo comenzar, pero usted tiene que disciplinarse a tal grado que se obligue a sí misma a hacer a diario las cosas que le cuestan tanto trabajo. »1. Oblíguese a saludar a toda persona con quien se encuentre en sus quehaceres diarios, aunque no la conozca. Basta con que diga: “¡Hola! ¿Qué tal?”, y no importa si ella le contesta o no.... »2. Done su tiempo como voluntaria en el plantel de una organización caritativa, por lo menos una vez a la semana.... Ayude a algún escolar con sus estudios, ayude a preparar alimentos para personas desamparadas, o done su tiempo como voluntaria en un hospital. Hay muchos que necesitan su ayuda, y el relacionarse con ellos le dará más confianza en sí misma. »3. Matricúlese en alguna escuela para aprender a hacer algo nuevo. Pudiera ser aprender otro idioma, tejer o hacer hermosas canastas.... Recuerde hablar con toda persona con la que se encuentre, y no se preocupe si no le responde. »Además de crear más oportunidades de relacionarse con los demás al hacer lo que sugerimos, hay algunas cosas que creemos que no debe hacer. No repita mentalmente conversaciones vez tras vez, tratando de adivinar lo que la otra persona estaba pensando. No se tenga en menos si usted no responde de un modo encantador al comentario de otra persona. Y, sobre todo, ¡no se dé por vencida! »¡Corra algunos riesgos! Le aseguramos que valdrá la pena, »Linda y Carlos Rey.» El consejo completo, que por falta de espacio no pudimos incluir en esta edición, puede leerse con sólo pulsar el enlace que dice: «Caso 69» dentro del enlace en www.conciencia.net que dice: «Casos». Carlos ReyUn Mensaje a la Concienciawww.conciencia.net 1 Éx 4:10

Sports As A Weapon Podcast
41 | Bias your fútbol Content with real francamente

Sports As A Weapon Podcast

Play Episode Listen Later Jun 27, 2023 70:13 Transcription Available


We are back! It's been a while, but Miguel welcomed another friend and comrade of the podcast, Dr. Franca Fernández. Franca is the creator and host of the real francamente podcast!  I talk to Franca about Lionel Messi & his move to play for Inter Miami of Major League Soccer (MLS) and what it means for fútbol in the imperialist core, aka the US. We also discuss the racial abuse faced by Brazilian superstar Vinicius Jr in Spain's La Liga and more!  Dr. Franca Fernández is a fútbol fanatic and scholar who believes in the intersection of fútbol and politics, history, and social justice. You can Listen to the real francamente podcast on YouTube, Spotify, and Apple Podcasts. You can follow them on Twitter: @realfrancamente. Links: realfrancamente.com: this weekend's epic, historic final (Copa America Final 2021: Brasil v. Argentina)To tackle racism in football Spain needs to face its history (Gabriel Leão/AlJazeera) Lionel Messi to join MLS side Inter Miami after PSG departure (ESPN)Miguel Garcia produced this episode. The Sports As A Weapon Podcast is part of the @Anticonquista Media Collective. Subscribe to the ANTICONQUISTA Patreon and follow ANTICONQUISTA on YouTube, Instagram, Facebook, and Tik Tok!Also, listen/subscribe to the Sports As A Weapon Podcast on Spotify, Apple Podcasts, Google Podcasts, Amazon Music, Deezer, or wherever you get your podcasts.Follow us on:Twitter: @sportsasaweaponFacebook: fb.com/sportsasaweaponpodcastInstagram: @sportsasaweaponpodcastTik Tok: @SportsAsAWeaponPatreon: https://www.patreon.com/sportsasaweaponpodcast (If you want)Visit our website: www.sportsasaweapon.com

Hablando de Tecnología con Orlando Mergal | Podcast En Español | Discusión inteligente sobre computadoras, Internet, telé

¿Recuerdas lo que sucedía en el mundo en el 1970? Francamente, yo no me acordaba tampoco. Por lo menos, no del todo. Recordar lo que ha sucedido durante 50 años de tecnología no es fácil. Ni siquiera es fácil recordar lo que sucedió durante el primero de ellos. Los Beatles anunciaron su separación. La nave Apolo 13 logró regresar a la tierra luego de cancelar su viaje a la luna. El primer Boeing 747 voló de Nueva York a Londres. El disco floppy hizo su debut en el mundo de mundo de las computadoras. Y, la matanza de Ken State enluteció al estado de Ohio cuando la Guardia Nacional mato a 4 estudiantes desarmados e hirió a otros nueve. Todo eso durante el primer año. ¿Cómo yo lo sé? ¡Pues lo guguelié!!! Eso tampoco lo podías hacer en el 1970. En lo personal yo apenas cumplía los 16 años, tenía una bandita de rock & roll, el pelo a media espalda y cursaba el 3er año de escuela superior. Desde entonces me fascinaba la tecnología. En particular, los equipos de audio, la astronomía, las bicicletas de carrera y los carros. En una época hasta consideré estudiar ingeniería automotriz.   El próximo año entré a la universidad. Todavía recuerdo mi primera calculadora. Era una Commodore que sumaba, restaba, dividía, multiplicaba y sacaba por ciento. Wow. Todavía recuerdo sus numeritos rojos que brillaban en lo oscuro. Hoy en día todo el que tenga un teléfono inteligente en el bolsillo tiene también una calculadora. Desafortunadamente, las generaciones jóvenes cuentan con los dedos. Moraleja. No todo lo que parece progreso lo es. Hoy en día la humanidad tiene un pequeño tractor explorando la superficie de Marte mientras acá el planeta se estrella en una crisis ambiental. En Puerto Rico tenemos una isla que no funciona, desde Culebrita hasta Isla de Mona, mientras los “expertos” hablan de ChatGPT con una autoridad pasmosa. Cualquiera diría que lo inventaron en Moca. ¿O sea que ante la falta de inteligencia natural vamos a recurrir a la artificial? La semana pasada miraba con asombro cómo el País se detenía para despedir a una elefante que fuimos incapaces de cuidar. Una elefanta que la mayoría del País nunca fue a ver y que vivía en un zoológico abandonado por el gobierno. Sin embargo, parecía que estaba despegando el papa. Había que ver cómo las cámaras de los noticiarios siguieron el avión por toda la pista de Aguadilla mientras hacía “taxi”.   Hay veces que nos llegan piezas de información divergentes a la mente y por razones extrañas salimos pensando en cosas que no tienen nada que ver. Y a mi me sucedió eso. El pasado domingo fue día de las madres. La flaca” y yo decidimos quedarnos en casa y pasarlo en familia. Y como suele suceder en días así no había mucho que ver en la tele. Así que agarré la tableta y me fui pa' YouTube. De momento tropecé con un video que hablaba de 50 años de tecnología, desde los 70 hasta ahora. Era un video super mal hecho, pero me dio la idea para el programa de hoy. Hay miles de cosas que han sucedido en esos 50 años, y ciertamente no vamos a poder cubrirlas todas. Pero voy hacerte un recuento para que veas lo mecho que la humanidad ha caminado en apenas medio siglo.   Curiosamente, ha caminada hacia el frente en unos aspectos y hacia atrás en otros. Pero eso es materia de opinión en unos casos y sencillamente usual en otros. Hoy vamos a hablar de 50 Años De Tecnología En Un Parpadear, porque ciertamente lo ha sido, y yo que lo viví soy testigo. OTROS EPISODIOS QUE TE PUEDEN INTERESAR: 11 Mitos Tecnológicos Que Suenan Creíbles 16 Mentiras Que Te Dijeron Durante La Infancia 7 Mitos Sobre La Producción de Video 7 Mitos Sobre El Empleo De Personas De La Tercera Edad 13 Realidades Sobre La Educación Universitaria [2022] 11 Mitos Sobre El Agua 7 Mitos y Realidades Sobre YouTube 4 Palabras Que El Público Odia ©2023, Orlando Mergal, MA _________________ El autor es Experto En Comunicación Corporativa (Lic. R-500), Autor de más de media docena de Publicaciones de Autoa...

Beercast Brasil
Os Olhos Azuis do Ivan Tozzi SacraMalte – Beercast #511

Beercast Brasil

Play Episode Listen Later Mar 8, 2023 49:53


Então, tem cerveja feita em Mosteiro no Brasil? Francamente, sim! Ivan Tozzi, o patrono mais famoso que este podcast já viu, ganhador do Mestre Cervejeiro Eisenbahn, Three Hills, pai e Tiktoker vem conversar com a gente sobre seu novo empreendimento, a Cervejaria Sacramalte, com direito a embebedar, quer dizer, capacitar os monges, que só queriam se dedicar à vida espiritual, e não aos spirits... Quer conhecer mais dessa história? Vem!