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E' stato pubblicato il report dell'intelligence americana che incolpa direttamente Mohamed Bin Salman (MBS) del delitto efferato di Jamal Khassoggi. Questo non è un fatto da poco, poichè da a Biden la scusa "morale" per un riavvicinamento lento ma inesorabile con l'Iran.Chissà cosa ne pensano a Gerusalemme?
Siamo stati brevemente in Congo per rendervi conto delle ultime notizie dal campo sulle indagini relative all'omicidio dell'ambasciatore Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell'autista Mustapha Milambo. Subito dopo siamo andati in Siria, dove un bombardamento di ritorsione Usa contro gli attacchi alle basi americane in Iraq ha provocato la morte di 17 miliziani vicini ai gruppi armati sostenuti dall'Iran: ne abbiamo parlato con Aniseh Bassiri Tabrizi, analista del RUSI (Royal United Services Institute) ed esperta di affari iraniani. Infine abbiamo provato ad analizzare la telefonata tra il presidente Usa Joe Biden e il re saudita Salman, arrivata poco prima della diffusione del rapporto CIA sull'omicidio di Jamal Khashoggi, che vede come organizzatore e promotore il principe ereditario Mohammed bin Salman: ne abbiamo parlato con Antonino Occhiuto (analista e ricercatore a Gulf State Analytics) e con Andreas Krieg (analista e Assistant Professor alla King's College London's School of Security).
Petrolio in caduta libera. L'oro nero ha aperto la settimana con un crollo di oltre il 30% a causa di una guerra dei prezzi dei produttori. L'Arabia Saudita ha infatti deciso di tagliare i prezzi di vendita, seguita a ruota dalla Russia.Test a domicilio per il COVID-19 a Seattle. La Fondazione di Bill e Melinda Gates sta pianificando di rilasciare un kit per testare il Coronavirus a casa. Basato su un tampone nasale, il progetto dovrebbe rilasciare i risultati entro 48 ore, che saranno condivisi con le autorità sanitarie.Come affrontare il problema degli eventi cancellati. Con questo titolo un articolo di emarketer affronta il tema della chiusura forzata di molte manifestazioni legate al Business-to-business. Il contatto diretto tra venditori e compratori è infatti ancora il principale motore degli affari, seguito da email, telefono e dimostrazione online.
In una recente intervista al canale statunitense Cbs, il principe ereditario saudita Mohammad bin Salman ha dichiarato che il prezzo del petrolio potrebbe arrivare a livelli «inimmaginabili» se il mondo non fermerà l’Iran. E poi ha lanciato un richiamo contro una guerra aperta, che avrebbe conseguenze devastanti per l’economia mondiale.In questo momento di difficoltà, tanto per l'Arabia Saudita che per il principe stesso, il clima di sospetto sembra acuirsi. Mentre l'Iran tenta ancora la strada del dialogo.Ne parla Nicola Pedde, direttore dell’Institute for Global Studies.
Le due inchieste sul trattamento dei migranti, il risultato delle elezioni in Tunisia, l'annuncio degli attacchi Huthi contro l'Arabia Saudita.
La Cina è la più grande detentrice di debito americano. Gli atri paesi sono Giappone, Irlanda, Brasile, Svizzera, Russia. Il debito è ora a 21 trilioni di dollari e pare che nel 2019 arriverà a sfiorare il 23 trilioni di dollari. Anche la Russia all'inizio del 2018 ha già venduto più di 80 bilioni di debito americano che aveva nella proprie riserve economiche.Si tratta principalmente di una guerra tra nazioni. Chi vende debito sta comprando oro. Era da circa la metà del 1900 che non avvenivano acquisti così ingenti di oro. L'oro, nell'ultimo periodo ha infatti aumentato notevolmente il suo valore. Il debito lo lo sta comprando l'Arabia Saudita. Questo è uno dei tanti segnali che ci dicono che sta per iniziare una grande crisi, probabilmente la più profonda mai vista, anche se non si sa esattamente quando inizierà e che conseguenza avrà, ma è probabile che saranno gravissime.
Giovedì 1 novembre la Tour Eiffel è stata spenta sera per un minuto per ricordare l'assassinio del giornalista saudita Jamal Khashoggi nel consolato del suo paese in Turchia. Il giorno dopo ricorreva invece la "Giornata internazionale contro l'impunità per i crimini contro i giornalisti", dedicata quest'anno ai reporter messicani, ma con la mente rivolta verso il Medio oriente. Ma qualcosa si muove, tra ammissioni e accuse.Intanto, gli Stati Uniti affermano di voler accelerare per arrivare alla pace in Yemen. Ci riusciranno senza rompere del tutto gli equilibri con Riad e Mohamed Bin Salman?Mirca Leccese ci parla del libro "Il pianista di Yarmouk" di Aeham Ahmad, ediz. La nave di Teseo.Dal più grande campo di rifugiati palestinesi a Damasco fino ai concerti in tutta Europa, attraverso la guerra in Siria e con la memoria alle proprie origini.Lunedì 5 novembre entrano in vigore le nuove sanzioni statunitensi contro l'iran. Quali sono le conseguenze? Chi pagherà il prezzo più alto?È in corso una nuova offensiva militare turca contro i kurdi che stanno combattendo il Daesh, un attacco che finisce per avvantaggiare soltanto i gruppi jihadisti.PLAYLIST- El Far3i - Tghayarti- Mashrou' Leila - 'Al Hajez
Mentre si parla dell'assassinio del giornalista Saudita Jamal Khashoggi:- la tragedia di guerra in Yemen continua,13 milioni rischiano di morire di fame grazie alla guerra.- breve storia del regno saudita.
Il caso del giornalista saudita scomparso: il procuratore generale saudita ammette che Khashoggi è stato ucciso dentro il consolato a Istanbul, a seguito di una una rissa con uomini della sicurezza. Non si sa dove è stato sepolto il cadavere. Arrestate 18 persone tra cui il generale saudita Alasiri, portavoce della coalizione di guerra saudita contro lo Yemen.PLAYLIST• Youssra El Hawary - Bel Mazboot• Jowan Safadi - Beast
- In Afghanistan una proposta di legge ipotizza la privatizzazione dell'esercito- Angela Merkel in visita in Israele ha parlato de Jcpoa, l'accordo sul nucleare iraniano del 2015, ribadendo la necessità di limitare all'ambito civile il programma nucleare di Teheran- Il Premio Nobel per la pace 2018 va a Denis Mukwege e Nadia Murad- Polemiche intorno al Premio Nobel per la chimica, George P. Smith, attivista della campagna di boicottaggio e disinvestimento contro l'occupazione israeliana della Palestina- Siria, arrivate e installate le batterie missilistiche S300, fornite dalla Russia- Cosa succede a Idlib?- Iraq, il nuovo presidente è il curdo Barham Salih, mentre in Kurdistan iracheno si è votato tra delusione e divisioni- Tra Libano e Israele i rapporti rimangono tesi, mentre Donald Trump minaccia l'Arabia Saudita affermando che senza la protezione militare statunitense il Paese non durerebbe due settimane.
La Fed alza i tassi. L'Europa sente odore di recessione Jerome Powell, governatore della Federal Reserve, ha annunciato l'aumento dei tassi d'interesse dello 0,25% portandoli così in un range compreso tra l'1,75% e il 2%. La notizia era ampliamente prevista data la forza dell'economia americana, anche se alcuni analisti paventano il rischio che le attuali politiche monetarie restrittive porteranno alla lunga gli USA in recessione. Secondo altri invece questa decisione potrebbe sì portare la recessione ma in Europa. Infatti ormai lo spread tra i tassi americani ed europei è molto amplio avendo raggiunto il 2%. Ciò non potrà che obbligare la BCE a studiare una strategia di uscita dal Quantitative Easing che tiene in vita molti pezzi del sistema bancario europeo. Che la preoccupazione serpeggi nei piani alti della torre di Francoforte può essere dedotto anche da un'altra notizia passata praticamente sottotraccia sebbene data dall'Agenzia Bloomberg: la Bce ha chiesto infatti un'analisi e una revisione della valutazione degli assets di Deutsche Bank, Société General e BNP Paribas. A dimostrazione del fatto che non vi è a Francoforte la certezza che i bilanci dei maggiori colossi bancari europei siano corretti e di conseguenza non vi è la certezza che possano resistere alla futura chiusura del Quantitative Easing e ad un possibile aumento dei tassi da parte della BCE. Per dirla con Leonardo Sciascia: tutti i nodi vengono al pettine quando c'è il pettine. E purtroppo per l'Europa il pettine della politica monetaria è in mano a Washington.Disgelo Italia - Francia. Gelo governo - stampa "Macron mi ha detto che le frasi rivolte all’Italia non sono attribuibili a lui", ha confidato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in mattinata. Alla domanda se dopo la telefonata con Macron, il caso Italia-Francia, nato dalle dichiarazioni francesi sulla vicenda Aquarius, fosse da considerare definitivamente chiuso, il presidente del Consiglio ha risposto: "Direi assolutamente di sì. Adesso però bisogna lavorare alla riforma del regolamento di Dublino”. Nel frattempo, la Marina americana smentisce di aver abbandonato in mare i corpi di 12 migranti morti in un naufragio avvenuto due giorni fa al largo della Libia, precisando in una nota "di aver inizialmente visto circa 12 corpi in acqua che sembravano non rispondere" e nelle successive ricerche non sono state "trovate persone sul posto". "Se necessario - si precisa nel comunicato - le navi della marina Usa sono in grado di conservare i resti nel deposito refrigerato". Nella nota si ricorda che sono 40 le persone tratte in salvo e "portate subito a bordo della Trenton dove hanno ricevuto cibo, acqua, vestiario e assistenza medica". I media italiani avevano subito rimbalzato la notizia dell’abbandono in mare proveniente dalla ong Sea Watch senza verificarla. Come del resto dai soliti giornalai non viene verificato il business degli sbarchi e dell’accoglienza, non nascosto nemmeno dalla Bonino. Un impero “chiuso” La 66-esima riunione del Club Bilderberg, appena conclusa a Torino, è stata pensata di gran lunga prima delle elezioni del 4 marzo. Ma che si sia pensato all'Italia, nel ristretto numero di persone che progettano questi incontri e discussioni, indica che avevano percepito l'importanza degli eventi che si stavano preparando. Altra premonizione, dunque, è nel primo punto all'ordine del giorno: populismo in Europa. Una classe dirigente tutta intera è stata sbaragliata dall'ondata “populista". Il campanello d’allarme sta suonando fortissimo. E' evidente che i temi scelti sono quasi tutti quelli che un qualunque governo lungimirante, degno di questo nome, dovrebbe prendere in considerazione. C'è, come si é visto, la stretta attualità nei 12 punti (populismo in Europa, la sfida della disuguaglianza, il futuro del lavoro, le elezioni di mezzo termine negli USA, la leadership americana sul mondo, l'Arabia Saudita e l'Iran. Ma ci sono anche le grandi questioni del lungo (che diventa sempre più corto) periodo: l'intelligenza artificiale, il "quantum computing", il mondo della "post verità”. Il problema vero è che non sappiamo chi ha introdotto queste discussioni, cosa si è detto, chi ne ha parlato. Ma non c'è dubbio che si sia discusso tra persone che sanno quello che sta succedendo e che sono in grado di prevedere non poco di quello che succederà. E possono influire sul corso degli eventi futuri. Quello che colpisce è che nessun russo è stato invitato. Neanche un oligarcuccio qualsiasi. Ovviamente Putin, al contrario, saprà tutto nei minimi dettagli. Le sue orecchie siano state più attente a quanto si è detto a Torino che non agli squittii del G-7 canadese. L'altra assenza totale è stata quella cinese. Che, sommata a quella russa, ci dice che questo Club, nonostante la sua indubbia competenza, ha qualche problema di orientamento per quanto concerne il mondo contemporaneo nel suo complesso. C'è sicuramente, sia in Russia, che in Cina, qualcuno pronto a genuflettersi di fronte alla potenza dell’Impero. Ma cattivo impero è quello che chiude gli occhi.L’Antartide si scioglie Dal ’93 ad oggi l’Antartide ha perso circa 3mila miliardi di tonnellate di ghiaccio, perdita triplicata negli ultimi 5 anni, un'accelerazione senza precedenti. Due le zone maggiormente colpite: la Penisola antartica e la parte occidentale della Calotta glaciale. Il processo di scioglimento in queste aree è preoccupante perché qui gli strati di ghiaccio mantengono stabili i ghiacciai della parte continentale evitando che scivolino verso il mare. A rivelarlo su Nature uno studio di 84 scienziati provenienti da tutto il mondo che avverte sul rischio di innalzamento del livello del mare di oltre un metro entro il 2070. Con conseguenze catastrofiche per le città di tutto il mondo. Al destino dell’Antartide è legato il nostro, ogni variazione su questo continente influenza l’intero pianeta e rivela la pericolosità dei cambiamenti climatici che sempre più irrimediabilmente intaccano gli ecosistemi.Corea del Nord: Le sanzioni restano Mentre gli Stati Uniti attendono, inerti, la completa denuclearizzazione della Corea del Nord, Mosca e Pechino propongono passi reciproci sotto forma di allentamento delle sanzioni, invitando il Consiglio di sicurezza dell’Onu a sostenere iniziative diplomatiche idonee. Washington invece continua per la sua strada. Mike Pompeo: è ostinato: “Tutte le misure resteranno in vigore fino alla completa, verificabile e irreversibile denuclearizzazione della penisola coreana, circa due anni e mezzo”, ha dichiarato da Seul. A Pyongyang resta la promessa di Donald Trump di interrompere le manovre ai confini con la Corea del Nord. O forse, neanche quella, perche' il Pentagono, stando a quanto scrive la Reuters, fara' in modo che le truppe americane in Corea del Sud siano sempre pronte e ben addestrate, sospendendo, eventualmente, soltanto le esercitazioni su vasta scala.Yemen: a rischio 250mila vite L'attacco alla citta' portuale yemenita di al-Hudayda potrebbe trasformarsi in una catastrofe per tutto lo Yemen. I combattimenti dell'operazione "Vittoria dorata", lanciata mercoledi’ 13 giugno dalla coalizione araba a guida saudita, possano ostacolare le forniture di medicinali e di altri beni di prima necessità, mettendo a rischio la vita degli abitanti del Paese. Un colpo durissimo sarà inflitto anche alle prospettive di una risoluzione politica del conflitto. Se ne discutera' oggi, giovedi' 14 giugno, alla riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza dell'Onu convocata su richiesta del Regno Unito. Nello Yemen, intanto, si e' concluso con un fallimento il tentativo di sbarco condotto ieri dalla coalizione, durante il quale gli Emirati Arabi Uniti hanno perso, colpita da due missili nemici, una nave da guerra anfibia. L'aeroporto di al-Hudayda resta sotto il controllo degli Houthi, che nei combattimenti iniziati ieri avrebbero perso due importanti leader: il generale di brigata Ibrahim Mohammed al-Moutawkel, e il colonnello Ali Hussein al-Marani. Il gruppo assalto anfibio dei Marines americani guidato dalla portaerei Iwo Jima si trova al largo di Hodeida. Pronto all’assalto.Il caso Macedonia, Paese stretto tra Occidente e storia Scoppia il caso Macedonia. Il presidente dell paese balcanico, Gjorge Ivanov, si e' rifiutato di firmare l'accordo con la Grecia per la ridenominazione del Paese, definendolo "indegno" e "anticostituzionale”. La ridenominazione in "Macedonia del Nord" era stata concordata, martedi', ai colloqui tra Zoran Zaev e il suo omologo greco, Alexis Tsipras, e subito accolta con favore dalla Nato e da Bruxelles. "Sbagliato speculare sugli obiettivi strategici del nostro Paese", ha dichiarato Ivanov, aggiungendo che non cedera' ne' alle pressioni, ne' ai ricatti. Atene, intanto, continua ad accusare la Repubblica di aver usurpato il nome di una storica regione greca, mentre nella capitale macedone, Skopje, sono gia' in corso proteste popolari contro l'accordo.
L’Italia nuovo centro del mondo. A Torino si riunisce il gruppo Bilderberg Torino Tra due giorni il gruppo Bilderberg, fondato da Rockfeller, tornerà a riunirsi dal 7 al 10 giugno nel 66esimo incontro annuale. Sede scelta per questa edizione è la città di Torino. Come da tradizione, l'incontro, a cui parteciperanno soltanto in 128 tra ministri, industriali, amministratori delegati di multinazionali, vertici di numerose banche e pochi "eletti" del mondo politico, economico, accademico e mediatico, sarà rigorosamente a "porte chiuse". Come avvenuto in passato (quando hanno partecipato personalità ai massimi livelli della cosa pubblica come Mario Monti, Romano Prodi, Umberto Agnelli e Franco Bernabè) sono state invitate anche personalità italiane come John Elkann, presidente di Fca e di Exor, la giornalista Lilli Gruber, Lucio Caracciolo, direttore di Limes, Elena Cattaneo, senatrice a vita e direttrice del laboratorio di cellule staminali dell’Università Statale di Milano, il direttore generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi e il segretario dello Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin. A questi meeting non sono previsti verbali, né relazioni o risoluzioni, anche se i temi che si affrontano riguardano il presente e il futuro del mondo. I partecipanti possono intervenire senza essere vincolati alle convenzioni dei propri uffici e possono fare uso delle informazioni ricevute durante l'incontro, rendendole pubbliche. Unica "regola" da rispettare è la segretezza della “fonte". Perché ci chiediamo noi. Le indiscrezioni vogliono che i temi scelti in questa "quattro giorni" siano il populismo in Europa, la sfida della disparità, il futuro del lavoro, l’intelligenza artificiale, gli Stati Uniti prima delle elezioni di medio termine, il libero scambio, la leadership mondiale degli Stati Uniti e la Russia, il computer quantistico, Arabia Saudita e Iran, il mondo ‘post-verità’ e eventi attuali.In arrivo altri F35. Primi guai per i risparmi della nuova Difesa italiana. Nuovo ordine italiano a Washington per altri 8 F-35. Il contratto, figlio della programmazione stabilita dall’ex ministro della Difesa, Paola Pinotti, è stato siglato tra Pentagono e Lockheed Martin lo scorso 25 aprile, mentre l’Italia era ancora senza governo. Gli ultimi cacciabombardieri ci costeranno 730 milioni di dollari secondo le previsioni di Lockheed Martin, circa 1,3 miliardi di dollari secondo stime indipendenti. Il costo medio reale di ogni aereo è stato finora di circa 150 milioni di euro, ma per rendere pienamente operativi i 10 velivoli pre-serie già consegnati sarà necessario aggiornarne il software allo standard Block 4 spendendo circa 40 milioni di dollari in più per ogni aereo. Dunque, il costo complessivo dei 90 cacciabombardieri F-35 che Roma prevede di comprare è di almeno 14 miliardi di euro (di cui 4 già pagati), più altri 35 miliardi di costi operativi e di supporto logistico per i trent’anni di vita operativa. Ma ora abbiamo un nuovo governo. Il programma elettorale originario del Movimento 5 Stelle prevedeva il taglio del Programma F-35. Ora che facciamo, dottoressa Trenta? https://www.defense.gov/News/Contracts/Contract-View/Article/1503297/Mosca apre all’Europa Nel suo primo viaggio in Europa dopo la riconferma al Cremlino, il presidente russo, Vladimir Putin, a Vienna, incontrando il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, si è detto pronto a recuperare tutti i canali di comunicazione e collaborazione con l'Unione europea. Putin ha sottolineato che le sanzioni economiche e diplomatiche dell'Ue contro il suo Paese danneggiano non solo Mosca: "Le sanzioni sono dannose per tutti ed è nell'interesse di tutti che si tolgano", ha detto, dopo l'incontro con il presidente, Alexander Van der Bellen. Putin ha ricordato infatti che la Russia ha mantenuto fino al passato recente almeno una ventina di meccanismi di cooperazione e dialogo, che per il momento sono sospesi: da anni la cooperazione con l'Europa è "virtualmente congelata", ma - ha precisato il presidente della Federazione Russa - Mosca è "aperta e pronta" a riprendere a lavorare insieme. Ai margini degli incontri politici, sottolineiamo gli accordi siglatila dalla russa Gazprom e l'austriaca OMV per la fornitura di gas, validi fino al 2040. Il gasdotto Nord Stream 2, che collega il bacino del Baltico con le coste tedesche, entrera' in servizio nel 2019. Ognuno dei due rami avra' una portata di 27.5 miliardi di metri cubi, il doppio di quella attuale. Costo totale dell'operazione: 9.5 miliardi di euro. L'accordo commerciale fra Vienna e Mosca in verita' dura da esattamente 50 anni, l'Austria fu il primo paese dell'Europa occidentale a siglare l’intesa energetica con la Russia nel lontano 1968. Tra i partners commerciali di Gazprom troviamo altre compagnie europee: le tedesche Uniper e Wintershall, la francese Engie e la anglo-olandese Shell.L’Europa si fida dell’Iran L'Iran candidato dall’Unione Europea a ricevere finanziamenti della BEI (Banca Europea degli Investimenti). La Commissione europea dunque continua a sostenere l'accordo sul nucleare iraniano e a "contribuire alla tutela degli interessi delle società europee che investono in Iran.” Da oggi il Parlamento europeo e il Consiglio avranno un periodo di due mesi per opporsi a tali misure prima che entrino in vigore. Senza obiezioni, gli atti aggiornati saranno pubblicati e entreranno in vigore al più tardi all'inizio di agosto, quando entrerà in vigore la prima serie di sanzioni statunitensi. "L'Unione europea è pienamente impegnata a portare avanti l'attuazione continua, piena ed efficace del JCPOA, a patto che l'Iran rispetti anche i suoi obblighi - ribadisce la Commissione - allo stesso tempo, l'Unione europea si impegna anche a mantenere la cooperazione con gli Stati Uniti, che rimangono un partner chiave e un alleato”. Intanto, i ministri degli Affari esteri e delle Finanze di Regno Unito, Germania e Francia hanno scritto al Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, e al Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Steven Mnuchin. L’intento dichiarato è confermare l'impegno all'attuazione dell'accordo. Nella lettera, datata 4 giugno, i ministri, esortando Washington a risparmiare le aziende europee dalle cosiddette sanzioni secondarie, individuano le aree chiave per cui chiedono l'esenzione, prodotti farmaceutici e sanitari, energia, settore automobilistico, aviazione civile, infrastrutture e banche. Questo perché “un ritiro dell'Iran dall'accordo nucleare, sottolineano i ministri europei, potrebbe ulteriormente sconvolgere una regione in cui un conflitto ulteriore sarebbe disastroso”.Arabia Saudita al Qatar: “Armi russe solo per me” "L'acquisto di qualsiasi apparecchiatura militare è una decisione sovrana su cui nessun paese deve intervenire”. Sono le parole del ministro degli Esteri del Qatar, Muhamad bin Abdulrahman Al Thani che seguono la lettera inviata da re Salman al presidente francese Emmanuel Macron e pubblicata da Le Monde. In essa si esprime "profonda preoccupazione" per i negoziati tra il Qatar e Mosca per l'acquisto del sistema di difesa russo S-400, e si ventila un'azione militare per frenare Doha. "E' una violazione della legge internazionale" ha proseguito Al Thani” e delle regole del Consiglio di Cooperazione del Golfo, poiche' il Qatar non rappresenta affatto una minaccia per l'Arabia Saudita. Perseguiremo tutte le vie legali, ma ogni opzione e' sul tavolo, anche quella militare". Proprio ieri, martedi' 5 giugno, ricorreva un anno dal blocco commerciale e diplomatico imposto al Qatar - accusato di sostegno al terrorismo internazionale - da Arabia saudita, Bahrain, EAU ed Egitto.Siria: coalizione a guida USA accusata di massacro In una lettera indirizzata al Segretario Generale dell'ONU e al Presidente del Consiglio di Sicurezza, il Ministro degli Esteri siriano, Walid Muallem, ha denunciato l'incessante aggressione della "coalizione illegittima" a guida USA, che ha massacrato civili innocenti ad al-Hasaka, Raqqa eDeir Ezzor come punizione per non aver aderito alle milizie separatiste alleate di Washington. Inoltre, cosi' facendo, continua la lettera, “E' stata violata la sovranita', la sicurezza e l'integrita' territoriale della Siria". Secondo Muallem, gli Stati Uniti avrebbero cercato di ristrutturare i rapporti con Daesh, reintegrando i terroristi in altre milizie col fine di riconquistare i territori liberati dalle forze governative. In taluni casi supportandoli apertamente con bombardamenti aerei contro l'esercito siriano, l'ultimo dei quali avvenuto il 24 maggio in seguito a un attacco Isis nella campagna di Deir Ezzor. La lettera coincide con la pubblicazione di un rapporto Amnesty International che denuncia i massacri dei civili siriani per mano statunitense, francese e britannica avvenuti a Raqqa fra giugno e ottobre dell'anno scorso.
Pandora TVIsraele risponde con le bombe alla condanna internazionale delle violenze Nella notte di giovedi' 17 maggio, l'esercito israeliano ha attaccato la Striscia di Gaza con mezzi aerei e di terra. Bombardamenti cosi' pesanti da far tremare gli edifici sul lungomare di Gaza city, ad alcuni chilometri di distanza. “I caccia dell'aviazione israeliana hanno colpito sette obiettivi di Hamas nel Nord della Striscia di Gaza: quattro erano edifici dell'infrastruttura militare di Hamas, mentre gli altri tre erano strutture per la produzione di armi”, fa sapere il portavoce delle forze di difesa israeliane, che aggiunge: “gli attacchi sono stati condotti in risposta al fuoco di mitragliatrici di grosso calibro in direzione della città di Sderot”. Intanto, e' atteso per domani un altro venerdi' di proteste. Il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, ha chiesto che Israele abbandoni il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, auspicando che gli Stati Uniti facciano altrettanto. Lieberman ha infatti criticato la condanna dell’Onu della strage di manifestanti palestinesi compiuta lunedi' dall’esercito israeliano. Nel frattempo, l’organizzazione internazionale Oxfam ha lanciato ieri un appello per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla crisi umanitaria a Gaza. “Dieci anni di blocco da parte di Israele hanno causato il collasso delle infrastrutture e dei servizi di base per due milioni di abitanti intrappolati nella Striscia, in maggioranza profughi, ormai allo stremo”, si legge nel comunicato. La situazione umanitaria è disperata: quasi la metà della popolazione non ha cibo a sufficienza, con un tasso di disoccupazione arrivato oltre il 40% e quasi 24 mila persone ancora senza casa dalla guerra del 2014. Accordo sul nucleare, nubi in vista tra Stati Uniti e Unione Europea Bruxelles intende salvaguardare i benefici economici dell'accordo sul nucleare iraniano di fronte alle sanzioni Usa. A tal fine, potrebbe servirsi dello “statuto di blocco”, una norma risalente al 1996 che impedisce l'applicazione nell'Unione Europea di misure decise da Paesi terzi e che prevede risarcimenti per le aziende che subiscano perdite. Il commissario europeo per gli affari interni, Dimitris Avramopoulos, fa sapere che la questione sara' discussa al vertice dei capi di governo europei, previsto per oggi a Sofia. L'accordo sull'Iran “non è perfetto”, ma tutti nell'Unione europea “condividono l'opinione che vada mantenuto”, fa sapere in queste ore Angela Merkel al margine dell'incontro, mentre il leader francese, Emmanuel Macron, invita tutte le parti a proseguire su un accordo più largo. “Indispensabile”, afferma, “perché l'intesa del 2015 va completata”. Gentiloni, da parte sua, si affretta a sottolineare che “nessuno di noi pensa minimamente di mettere in discussione le relazioni con il nostro principale alleato, gli Stati Uniti”, ma sull'Iran, dice, “ci sono differenze tra l'Unione e l'amministrazione Usa, che vanno gestite come si gestiscono le differenze tra alleati”. Martedì, intanto, i ministri degli Esteri di Francia, Germania e Regno Unito hanno concordato con il capo della diplomazia iraniana, Mohammad Javad Zarid, lo sviluppo di un programma per il rafforzamento dei legami economici. Teheran è alla ricerca di alternative Le aziende europee non sembrano troppo ottimiste sulle prospettive di lavoro in Iran. Se Stati Uniti e Francia non concederanno a Total un permesso speciale per il proseguimento dei lavori, il gigante francese del petrolio potrebbe recedere dal progetto iraniano “South Pars”, fa sapere l'azienda. Teheran, da parte sua, cerca nuove collaborazioni. E' stata firmata oggi, ad Astana, un'intesa provvisoria per la creazione di una zona di libero scambio tra gli Stati membri dell'Unione economica eurasiatica e l'Iran. Secondo il vice premier russo, Dmitrij Kozak, l'accordo dara' una forte spinta all'interscambio commerciale tra i Paesi. Nel frattempo, la Banca centrale dell'Iran potrebbe ricorrere alle criptovalute per sottrarsi all'influenza del dollaro e del sistema SWIFT. Come fa sapere il presidente del comitato parlamentare per l'economia, Mohammad Pourebrahimi, a tale proposito Teheran sta collaborando con Mosca: “se riusciremo a promuovere questo progetto, ha detto, saremo i primi Paesi a utilizzare criptovalute negli scambi commerciali”.Il prezzo del petrolio sale alle stelle Mentre in Italia si discetta del possibile aumento dei tassi sul debito pubblico, una nuova e grave tempesta rischia di prospettarsi per l'economia mondiale. A destare preoccupazioni questa volta è la più importante delle materie prime e vero motore della crescita: il petrolio. Ad aver innescato l'aumento del prezzo del brent che oggi viaggia a quasi 72 dollari al barile, mentre il WTI viaggia a quasi 80 dollari, è stato l'accordo tra paesi Opec e Russia per un taglio della produzione e soprattutto le tensioni tra USA e Iran a causa dell'uscita degli americani dall'accordo sul nucleare iraniano. Una così potente fiammata dei prezzi dell'energia non potrà che favorire i paesi produttori come la Russia, il Venezuela e l'Arabia Saudita, mentre danneggerà i paesi importatori come quelli europei, che vedranno aumentare i costi della loro produzione portando ad una minore competitività delle loro merci nei mercati mondiali. Si prospettano tempi interessanti.Mosca non abbandona la Siria Navi da guerra russe armate di missili da crociera Kalibr saranno stanziate nel Mediterraneo in modo permanente, pronte a reagire in caso di attacchi in Siria da parte dei terroristi internazionali. Lo ha annunciato ieri, mercoledi' 16 maggio, il presidente russo, Vladimir Putin, che ha fatto notare come l'impiego di missili da crociera e di aerei imbarcati abbia gia' dimostrato la propria efficacia, infliggendo gravi perdite ai terroristi e annientando le loro principali infrastrutture. “Questi e altri compiti cruciali sono stati affrontati con successo soprattutto grazie all'alta prontezza tecnologica e di combattimento della nostra marina militare”, ha affermato il leader russo, che ritiene ora essenziale potenziare la componente navale della forza nucleare strategica, aumentando cosi' il ruolo della marina nella deterrenza nucleare. Putin ha inoltre sottolineato l'importanza di sviluppare gruppi navali multifunzione in grado di contrastare le minacce militari in mare. Intanto, sono in programma per quest'anno 102 spedizioni navali e di sottomarini.Pyongyang: la Corea del Nord non è la LibiaL'incontro tra Donald Trump e Kim Jong-un, previsto per il prossimo 12 giugno a Singapore, potrebbe essere annullato. Come dichiara il Ministero degli Esteri della Corea del Nord, Washington deve porre fine alla politica di minacce e di richieste unilaterali. L'accordo per cui Pyongyang dovrebbe rinunciare alle armi nucleari in cambio della revoca delle sanzioni non interessa la leadership del Paese. “Ci parlano di benefici economici. Ma noi non abbiamo mai chiesto agli Stati Uniti di costruirci un'economia, e non accetteremo mai un accordo simile”, si legge nel comunicato. “Non ci è stato notificato nulla”, fa sapere Donald Trump, “vedremo cosa succede”. Nel frattempo, funzionari di alto rango della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato, tra cui Bolton, consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, valutano l'ipotesi di un modello libico di denuclearizzazione per la Corea del Nord. “Ma la Corea del Nord, e il mondo lo sa molto bene, non e' la Libia, e nemmeno l'Iraq, che hanno incontrato destini miserabili, lasciando l'intero Paese in mano a potenze ostili”, fa sapere Pyongyang. E aggiunge: il nostro amore per la pace non va confuso con la debolezza. Le manovre congiunte “Max Thunder” in Corea del Sud, iniziate lo scorso 11 maggio e che vedono la partecipazione di caccia stealth F-22 nuovi di zecca e di bombardieri strategici B-52, non contribuiscono alla distensione. Tanto che Pyongyang, definendola una “palese provocazione”, ha cancellato i negoziati di mercoledi' 16 maggio con Seul. Il capo della diplomazia cinese, Wang Yi, sostiene la posizione di Pyongyang: “il problema va risolto facendo passi reciproci”, ha detto. Mentre il leader cinese, Xi Jinping, ha offerto il sostegno della Cina per il conseguimento di relazioni pacifiche con la Corea del Sud e per il rafforzamento dell'economia nordcoreana.
Pandora TVVa in scena il trailer preparatorio dell’attacco contro l’Iran 110 mila documenti per 5 bombe della capacita' di quella di Hiroshima da installare su un missile balistico. Netanyahu cita un dossier del Mossad. Il problema è la data. I documenti sarebbero antecedenti al 2015. Così Anshel Pfeffer demolisce lo show del premier israeliano su Hareetz. L’analista scrive «Netanyahu non aveva una pistola fumante ma la fotografia di una pistola fumante presa anni fa». E cita anche le parole dette cinque settimane fa a Haaretz dal capo di Stato maggiore israeliano Gadi Eisenkot: «Al momento l’accordo sul nucleare iraniano, con tutti i suoi difetti, funziona e sta rimandando la visione nucleare iraniana di 10-15 anni». Così la pensa il Gotha degli addetti alla protezione di Israele. Ma per aiutare Donald Trump ad affossare l’accordo e per fermare «l’erosione del sostegno a lui e al Likud», il premier ha scelto «la cinica manipolazione di un colpo dell’intelligence». Che prima o poi, prevede Pfeffer, gliela farà pagare. Un altro spettacolo dunque. Attendiamo ora le prossime puntate di questo trailer preparatorio dell’attacco contro l’Iran. https://www.haaretz.com/israel-news/.premium-great-show-glaring-flaw-3-takeaways-from-bibi-s-iran-lied-speech-1.6045586Mediterraneo mare di guerra L’esercito siriano ha confermato che gli attacchi ad Hama e a sud di Aleppo di domenica scorsa siano stati sferrati da Israele. 30 i caduti tra le fila dell’esercito siriano. Israele non ha ancora commentato l’attacco. Nel frattempo, la portaerei Usa Truman, dotata di due reattori nucleari, è entrata nel Mediterraneo con il suo gruppo d’attacco, composto da un incrociatore lanciamissili, da 4 cacciatorpedinieri e da alcuni sottomarini. Aggregata al gruppo d’attacco della Truman anche la fregata tedesca Hessen. Mediterraneo mare evidentemente non più di pace. In risposta alla Truman, Mosca alle unità già presenti della flotta russa ha aggiunto due fregate, un rifornitore di squadra e un cacciatorpediniere. Siria: I mass media della NATO oscurano i testimoni di Douma Proseguono i negoziati di pace di Astana, guidati dai ministri degli Esteri di Russia, Turchia e Iran. "Questa e' l'unica iniziativa internazionale efficace al fine di diminuire la tensione nell'area, nonostante alcuni cerchino di ignorarla" ha dichiarato il ministro turco, Mevlut Cavusoglu. I tre diplomatici hanno definito "inaccettabili" i tentativi di divisione in Siria su base etnico-religiosa e hanno concordato nel perseguire il cessate il fuoco ovunque con l’eccezione delle sacche di resistenza dei tagliagole. "Per loro non ci saranno compromessi”, ha commentato il capo della diplomazia russa, Sergey Lavrov. Ma tutti sono consapevoli che il percorso verso la pace appare oramai fortemente compromesso. Parole pesanti arrivano dal commissario permanente per la Russia all’OPAC, Alexander Shulgin: "Regno Unito, USA e Francia hanno lanciato una guerra contro l'OPAC". Le testimonianze dei cittadini siriani intervistati alla sede dell'OPAC e che hanno smentito l'attacco chimico di Douma sono state infatti largamente ignorate o minimizzate dalla comunita’ internazionale e dalla stampa tutta, cosi' come ampiamente previsto. Spesa militare nel mondo: 230 dollari a persona compresi i neonati https://www.sipri.org/media/press-release/2018/global-military-spending-remains-high-17-trillionLa spesa militare nel mondo è aumentata nel 2017 dell'1,1 per cento arrivando a 1,739 trilioni di dollari con Stati Uniti, Cina e Arabia Saudita in cima alla lista dei Paesi che più pendono in armi. Lo riportano i dati pubblicati dall'Istituto di ricerca internazionale di pace di Stoccolma (SIPRI). "La spesa militare nel 2017 ha rappresentato il 2,2 per cento del prodotto interno lordo (PIL) globale, un costo di circa 230 dollari a persona", afferma il Sipri. Gli Usa rimangono la nazione più potente in termini di spesa militare con 610 miliardi spesi per la difesa. Spesa che Washington aumenterà significativamente nel corso del 2018 "per sostenere gli aumenti del personale militare e la modernizzazione delle armi convenzionali e nucleari". La Cina ha aumentato le proprie spese militari del 5,6% fino a 228 miliardi, diventando il secondo più grande investitore al mondo. L'Arabia Saudita si colloca al terzo posto, con un budget militare di 69,4 miliardi. La Russia è in quarta posizione con 66,3 miliardi spesi in difesa nel 2017, il 20 percento in meno rispetto al 2016. Secondo la dettagliata analisi del Sipri sette paesi su dieci con le più elevate spese militari si trovavano in Medio Oriente: Oman, Arabia Saudita, Kuwait, Giordania, Israele, Libano e Bahrein.Bill Gates: "Il bioterrorismo mette a rischio pandemia l’intero pianeta” Bill Gates dalle colonne del Washington Post lancia l’allarme del bioterrorismo, cioè di atti terroristici su vasta scala con l’utilizzo di agenti biologici.Il magnate solleva un problema reale: stanno infatti emergendo nuovi agenti patogeni contagiosi e letali che potrebbero portare alla morte di quasi 33 milioni di persone in tutto il mondo in soli sei mesi. Il rischio di pandemia va dunque affrontato con la massima attenzione. Allo stesso tempo, appaiono evidenti anche le implicazioni economiche, per le grandi coorporations, quali la Big Pharma. Senza dimenticare che il bioterrorismo può essere utilizzato da chiunque abbia interessi inconfessabili, da difendere o da affermare. Per esempio, aggiungiamo noi, Israele e Stati Uniti.USA: Rinviati di un mese i dazi doganali verso la UE Gli Stati Uniti hanno posposto di un mese l'applicazione dei dazi doganali previsti per UE, Messico e Canada. La commissione Europea non intende andare ai negoziati sotto minaccia, e chiede percio' una immediata esenzione permanente dai dazi. Ma il Ministro del Commercio USA, Wilbur Ross, dichiara che il motivo della dilazione e' solo quello di diminuire la tensione fra i due blocchi, e non vi e' alcuna intenzione di protrarre oltre l'esenzione. La contro-proposta, come ha spiegato ieri il consulente per il Commercio Peter Navarro, e' quella di quote limite sulle esportazioni ed altre restrizioni, cosi' come avvenuto con la Corea del Sud che ha ottenuto l'esenzione permanente dai dazi in cambio di una quota limite del 70% delle esportazioni di acciao nazionali verso gli Stati Uniti. In settimana, prevista la visita di una delegazione americana a Pechino guidata dal Segretario del Tesoro Steven Mnuchin. Brexit: Altra sconfitta per Theresa May Con 335 voti a favore contro 244, la Camera dei Lords ha bocciato il piano di Theresa May che prevede l’uscita dall'Unione Europea a marzo del 2019 anche senza un accordo con Bruxelles. Un emendamento assicura al parlamento, invece che al governo, i compiti di stabilire i passi successivi in questa evenienza. Ora solo la Camera dei Comuni potrebbe rovesciare il tutto, ma le dichiarazioni di alcuni esponenti di punta conservatori fanno intendere che su questo ci sia un'intesa trasversale fra tutte le formazioni partitiche. E' la seconda sconfitta per Theresa May, dopo che la settimana scorsa sempre la Camera dei Lords aveva votato a favore di rimanere nell'unione doganale anche dopo Brexit. Il tutto alla vigilia delle elezioni comunali che si terranno domani giovedi' 3 maggio: un test cruciale per la tenuta del governo May. 1° Maggio di festa e di lotta. Immagini dal mondo Lettera di Lula dal carcere "La disoccupazione cresce e umilia le famiglie. In un paese con una forza lavoro di oltre 100 milioni di persone, solo 33 milioni hanno un salario pieno, il numero più basso degli ultimi 6 anni ", ha scritto l'ex presidente del Brasile, Lula Inacio da Silva, nella lettera dal carcere inviata al suo popolo in occasione della festa dei lavoratori. Lula ha lanciato un monito preciso: il governo di Michel Temer sta sviluppando un ordine del giorno contro le conquiste sociali del paese e ha invitato la nazione a combattere e resistere all'assalto neoliberista del regime. Lula ha anche avvertito che, nel caso dovesse proseguire il corso "neoliberista", i risultati democratici saranno abrogati, così come il diritto al lavoro, la protezione della legge e l'educazione, che sarà sempre più limitata. Lula ha denunciato anche l'influenza della rete mediatica O Globo, che agisce come una fondamentale pedina di un colpo di stato.
Riccardo Cristiano, ex vaticanista Rai, riflette con noi sulle dimissioni del primo Ministro del Libano Saad Hariri mentre si trovava a Riyad , e del tentativo del patriarca maronita Bechara Boutros Rai di ricomporre la rottura con l'Arabia Saudita.
Saudi Arabia detained a number of senior ministers and nearly a dozen royals. - Da sabato scorso una serie di insoliti eventi ha scosso l'Arabia Saudita.
-Elezioni in Europa. In Olanda l'estremista Wilders non vince ma guadagna ancora percentuali e seggi. Si dice che il 'populismo' sia stato, per ora, sconfitto. Ma è proprio così?-Immigrazione e Turchia. I problemi ingenti delle migrazioni e la mal gestione dei flussi per poi analizzare la deriva sempre più dittatoriale della Turchia.-L'America di Trump. Dai rapporti della presidenza con partners internazionali estremisti come l'Arabia Saudita alla prevista cancellazione della previdenza sanitaria.-Fatti nostrani. Dietrofront del governo sui vouchers per evitare il referendum e le prossime elezioni che, salvo cambiamenti, si terranno nella Primavera 2018.
1-“La Libia era un inferno, molto meglio rischiare la vita su un barcone”...A Esteri il viaggio verso l'Europa di un ragazzo siriano scappato da Homs...Questo fine settimana il primo anniversario dell'accordo sui migranti tra Europa e Turchia. Ora Bruxelles vuole faro lo stesso con la Libia (Eyad Alshikh).2-Amici e nemici di Erdogan, la contrapposizione vale anche per le comunità turche all'estero. Il caso della Germania (Walter Rahue).3-Siria, anche Israele dice la sua. Per la prima volta il governo israeliano ammette un'operazione militare contro Damasco.4-L'Europa ha troppi nemici, e molti sono interni. Un profilo del vecchio continente nel momento più difficile dalla seconda guerra mondiale (Alfredo Somoza).5-L'Arabia Saudita cerca azionisti per la petrolifera Aramco. La Cina non si tira indietro. Primi colloqui esplorativi tra Ryad e Pechino (Gabriele Battaglia)
Per il podcast di MediOrientarsi di questa settimana:- speciale Elezioni USA: cosa pensano i candidati sulle questioni mediorientali.- Turchia: nuova ondata di arresti dei leader kurdi del Partito Democratico dei Popoli.- Israele: Netanyahu stupito dall'andamento nel mondo Arabo, cresce la speranza ..- Abu Baker Albaghdadi ai suoi sostenitori: attaccate la Turchia e l'Arabia Saudita (sono traditori).
..1-Vertice Putin – Erdogan ad Istanbul. ..I due leader uniti su economia e affari ma finora divisi sulla questione siriana. ( Emanuele Valenti) ..2-Trump – Clinton: “Il dibattito più brutto di sempre”...La rassegna stampa di Esteri. ..3-Yemen, il giorno dopo il raid su un funerale. ..Sotto accusa l'Arabia Saudita e i suoi fornitori di armi. ..( Riccardo Noury Amnesty – Italia) ..4-Economia: Il Nobel 2016 assegnato a Oliver Hart e Bengt Holmstrom. “ meritano il premio per il loro contributo alla teoria dei contratti” si legge nella motivazione. ..( Intervista all'economista Andrea Fumagalli) ..5-Andrzej Wajda, una storia polacca. È morto a 90 anni il regista di cinema che raccontò le battaglie, le tragedie e le vittorie del proprio popolo. ( Marina Fabbri) ..6-Rubrica sportiva: al via i mondiali di ciclismo. Li ospita al Qatar nel mirino dei sindacati internazionali per le violazioni dei diritti dei lavoratori. ..( Dario Falcini)
1-Yemen: matrimonio sotto le bombe. Decine i morti...Scambio di accuse tra milizie sciite e l'Arabia Saudita. ( Laura Silvia Battaglia ) ..2-Emergenza migranti : la rotta balcanica tra freddo e pioggia. ( Il racconto di Stefano Lusa Radio Capodistria ) 3-Summit all'Onu contro l'estremismo. ..Obama chiede più coordinamento contro l'Isis ..4-Primo vero test per l'esercito afghano. ..Kabul prova a cacciare i taleban dalla città di Kunduz ( Emanuele Valenti) ..5-Scandalo Volkswagen: richiamate 11 milioni di auto. L'editoriale di Fabio Fimiani. 6-Fiction: Mr robot la serie tv di Sam Esmail ( Massimo Alberti) ..7-Rugby, il punto sui mondiali 20915 ( Dario Falcini ) ..
1-L'Arabia Saudita ha un nuovo re. Salman promette continuità con il suo predecessore, Abdàllah, morto la notte scorsa. Le continue violazioni dei diritti umani, il petrolio, il ruolo chiave sulla scena internazionale. L'analisi di Esteri (Farid Adly).2–La vigilia delle elezioni in Grecia. Angela Merkel chiede ad Atene di rimanere nell'euro. Occhi puntati sul favorito, Alexis Tsipras. Il problema principale rimane la crisi economica (Margherita Dean, Federico Simonelli). 3–In Ucraina i ribelli filo-russi minacciano di conquistare tutta la regione di Donetsk. I combattimenti di questi giorni sono i più violenti dall'inizio della crisi.4–Il solito copione africano. In Congo il presidente Kabila vuole prolungare il suo mandato...A Kinshasa settimana di scontri e proteste (Raffaele Masto).5–Il calo del prezzo del petrolio sta affondando il settore dello “shale gas e dello shale oil”. I costi di produzione sono troppo alti (Alfredo Somoza).6-Serie TV: The Affair (Massimo Alberti).
Un crollo di quasi il 40% in tre mesi: il prezzo del petrolio è sceso sotto i 70 dollari a barile. E' una delle cadute più precipitose degli ultimi anni. Perchè? Ugo Bardi, chimico fisico all'università di Firenze, racconta a Memos che il mercato e i prezzi del greggio si comportano un po' come il livello del mare prima di uno tsunami: «Si ritira, cioè i prezzi si abbassano, prima della tempesta». Quale sarebbe la tempesta in arrivo? «Il sistema – dice Bardi – non è in grado di sussistere a questi prezzi per un motivo molto semplice: una grande quantità di petrolio che si estrae oggi ha un costo elevato, di oltre 100 dollari al barile. E in un mercato con prezzi di circa 70 dollari nessuno può permettersi di vendere a lungo, rimettendoci». Cosa succede allora? «Che il prezzo non può stare per troppo tempo sui 70 dollari senza mandare in bancarotta una frazione consistente dei produttori di greggio». Ugo Bardi cura un blog (http://ugobardi.blogspot.it) che raccoglie analisi e studi sullo sfruttamento delle risorse e i cambiamenti climatici. Ospite a Memos oggi anche Alberto Negri, inviato speciale del Sole 24 Ore. «La causa del calo dei prezzi del greggio è un eccesso di offerta rispetto alla domanda – dice Negri –, un eccesso dovuto anche alla forte presenza sui mercati, superiore alle aspettative, di shale gas e shale oil. Ma la caduta dei prezzi è frutto anche e soprattutto di una scelta politica: l'Opec, e cioè l'Arabia Saudita, insieme agli Stati Uniti hanno deciso da tempo di inondare i mercati di petrolio. In questo modo tengono nel mirino l'economia russa e quella iraniana, legate all'export di greggio. E, com'è noto, Russia e Iran sono due nemici di Washington, ma anche di Riyad».
1-Ucraina: giornata di consultazioni tra Russia e occidente ( Giuseppe Sarcina, Emanuele valenti) ..2-Venezuela: un anno senza Chavez e un paese spaccato in due. ( Danilo De Biasio, Angelo miotto, Geraldina Colotti) ..3-Paesi del golfo sull'orlo di una crisi: L'Arabia Saudita ritira il suo ambasciatore dal Qatar. ..4-La crisi del 2008 e Il mea culpa di Bernanke: l'ex presidente della Fed ammette di aver sottovalutato il problema dei mutui subprime.5-Progetti sostenibili: boom dell'apicultura nel centro di Berlino.(www.fabiofimiani.it) 6-Musica e nuove tecnologie: nasce songcoin, la bitcoin del mondo musicale. ..7-World Music: Amira Kheir, una voce del Sudan. ..( Marcello Lorrai)