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QUI puoi sostenere Andata e Ritorno - Storie di Montagna.Giannandrea Mencini è un giornalista d'inchiesta e nel suo ultimo libro ha acceso i riflettori sulle sementi. Abbiamo ricevuto una copia del testo e organizzato un'intervista corposa, densa ed estremamente interessante. Non ti resta che schiacciare play, al resto ci pensiamo noi. Il contenuto è stato preparato da Enrica Piscolla e Sebastiano Frollo.I libri di Giannandrea Mencini di cui si parla nell'episodio sono elencati di seguito; nel caso in cui si procedesse all'acquisto in seguito all'ascolto, ci farebbe piacere se ce lo comunicassi. Per noi è molto importante.Pascoli di Carta. Le mani sulla montagnaBioAvversità. Il vizio delle monocolture nelle terre alteLa battaglia dei semi. Come uscire dai monopoli alimentari Contatti: andataeritorno.podcast@gmail.com Il nostro sitoIscriviti alla newsletterLa nostra pagina Instagram
Armando Besio"Il bello dell'orrido"Sabato 26 aprile con Vivian Lamarque, poetessa tra le più amate in Italia: con uno stile caratterizzato da un linguaggio semplice e quotidiano, spesso ispirato al mondo delle fiabe e dell'infanzia, affronta da sempre questioni personali e private con grande delicatezza. Data in adozione a nove mesi in quanto figlia illegittima, i temi dell'abbandono e della ricerca delle origini fanno da sempre parte della produzione poetica di Lamarque. Maestra nel combinare un'apparente leggerezza e semplicità di scrittura con un'intensa profondità emotiva, è stata recentemente celebrata dallo scrittore Aldo Nove, che ha opportunamente definito i suoi versi come caratterizzati da “spietata, inimitabile dolcezza”. Traduttrice di autori come Paul Valéry, Baudelaire e La Fontaine, è anche prolifica scrittrice di fiabe e libri per bambini. Punto centrale del dialogo con Besio è L'amore da vecchia (Mondadori), vincitore del Premio Strega Poesia, del Premio Viareggio-Rèpaci e del Premio Umberto Saba Poesia.Sabato 31 maggio l'appuntamento è con Massimo Castoldi: filologo e critico letterario, studioso di Pascoli e Manzoni, ha dedicato i suoi studi all'approfondimento della cultura e della memoria storica italiana. È professore di filologia italiana presso l'Università degli Studi di Pavia e collabora con istituzioni culturali e accademiche. Curatore di numerosi volumi, oltre alle pubblicazioni in ambito letterario e linguistico si è occupato di storia della Resistenza, della cultura italiana durante il Fascismo, della censura e delle tematiche della memoria. Le origini e il significato autentico dell'inno nazionale italiano sono raccontate in L'Italia s'è desta. L'inno di Mameli, un canto di pace (Donzelli), nel quale analizza il contesto storico in cui nacque e il messaggio di pace e di fratellanza che porta con sé. Un'occasione per riscoprire un simbolo identitario spesso incompreso, mettendo in luce anche la storia tragica del ragazzo Mameli, protagonista di questo momento storico. IL. POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Claudio Giovanardi"Voci da casa Pascoli"La Lepre Edizioniwww.lalepreedizioni.comQuesto libro non è una biografia di Giovanni Pascoli. È un romanzo nel quale si indaga la grandezza del poeta attraverso le vicende di una vita, la sua, così normale che più normale non si sarebbe potuto, sia purecon la tragedia dell'uccisione del padre. La sua storia è quella di un gigante malgré lui. Un uomo che non ha cercato la poesia, ma che è stato cercato e trovato dalla poesia, alla quale si è dovuto piegare quasi controvoglia. Un uomo che, quando faceva il professore, si vergognava di essere poeta e che, quando faceva il poeta, si vergognava di essere professore. Un uomo pienamente immerso nella vita della provincia italiana del secondo Ottocento. Il romanzo è una festa di coriandoli, in ciascuno dei quali è raffigurato un frammento della vita di Giovanni o dei suoi fratelli o delle sue sorelle o dei suoi amici o dei suoi nemici; un coro polifonico in cui ogni voce s'incontra o si scontra con quella del poeta; un affresco in cui le figure laterali assumono la stessa importanza di quella centrale.Claudio Giovanardi è nato e vive a Roma. Insegna Storia della lingua italiana all'Università Roma Tre. Con La Lepre ha già pubblicato due romanzi: A mezz'ora e trenta giorni dalla fine (La Lepre 2016, selezionato nella dozzina del Premio Viareggio 2017) e A sud dell'inferno. Enigma in quattro quadri (La Lepre, 2021). Nel 2023 ha pubblicato il romanzo I voli mancati con le Edizioni Efesto.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Doris Bellomusto, laureata in Lettere Classiche all'Università della Calabria, insegna materie letterarie al Liceo "G. Pascoli"di Barga (LU), dove risiede dal 2011. La sua produzione poetica, profondamente radicata nei suoi studi classici e nelle sue origini meridionali, include le raccolte:"Come le rondini al cielo" (Tracce, 2020) "Fra l'Olimpo e il Sud" (Poetica edizioni, 2021) "Nuda" (Ladolfi editore, 2022) I suoi testi poetici, sia editi che inediti, sono presenti inblog, riviste online e nell'antologia "Riflessi" (EdizioniProgetto Cultura, 2023), con una nota critica di David La Mantia. È autrice del testo illustrato "Ti abbraccio, Teheran" (LePecore Nere, 2023). Nel 2024, come direttrice della collana di poesia "Foglie", ha pubblicato la sua silloge "A corpolibero. Esercizi di poesia" (Le Pecore Nere editore).
Le classi della scuola primaria Giovanni Pascoli di Angarano lasciano l'edificio storico, ormai datato e che ha presentato problemi di intonacatura di recente, per trasferirsi fino a giungo nell'ex palazzo della Procura in centro. Ci vorrà una settimana per procedere con pulizie e trasferimento degli arredi, poi gli alunni prenderanno posto nelle ex aule di giustizia.
Stamattina si è verificato il problema improvviso, che ha interessato una porzione di soffitto di un'unica aula. Inviati i tecnici comunali per un sopralluogo immediato. Il sindaco Finco assicura interventi mirati sull'edilizia scolastica, assicurando che a parte i danni, contenuti, non ci sono stati problemi per alunni e personale al lavoro.
Francesco Zambon"I trovatori di Dante"Andrea Molesini Editore Veneziawww.molesinieditore.it«Poco vale ricchezzaSe la si usa a casaccioSenza legge e diritto!»Traduzione di Francesco ZambonCon un saggio di Claudia Di FonzoPer nessun “sì” darei il vostro “no”,Perciò muto sovente riso in pianto;Del mio dolore come un folle godoE della morte, se vi guardo in viso.E come il basilisco che con gioiaSi uccide contemplandosi allo specchio,Così voi siete per me specchio: quandoVi vedo e vi contemplo mi uccidete.Dante conobbe bene la poesia in lingua d'oc, una delle tre lingue – con la lingua d'oil e la lingua del sì, francese e italiano – che formano quello che egli definisce l'ydioma tripharium. Ed essi costituirono uno dei suoi modelli poetici fondamentali, dalla giovanile Vita nuova fino alla Commedia. Nel suo trattato di poetica, il De vulgari eloquentia, Dante cita a diverso titolo ben undici componimenti di sei trovatori diversi; alcuni testi sono allegati come esempi metrici o retorici, altri come espressione dei tre temi o materie da lui distinti nella poesia lirica: armi, rettitudine e amore. Nella Commedia, poi, egli mette in scena alcuni di questi poeti, ripartendoli calcolatamente nelle tre cantiche: nell'Inferno è collocato Bertran de Born, poeta delle armi, fra i seminatori di discordia; nel Purgatorio Arnaut Daniel, poeta dell'amore profano, fra i lussuriosi; nel Paradiso infine Folquet de Marselha (Folco), poeta della fede e dell'amore divino dopo aver cantato quello per le donne, fra gli spiriti amanti. E le parole che gli rivolge Arnaldo sono addirittura in lingua occitana, unico caso di discorso in lingua non italiana presente nel poema. Dante riprese inoltre in Al poco giorno e al gran cerchio d'ombra la forma metrica inventata da Arnaut Daniel, la sestina, che avrebbe avuto in seguito un immenso successo in tutte le letterature europee. Questo volume riunisce tutti i componimenti citati da Dante nel De vulgari eloquentia (oltre a una canzone di Peire d'Alvernhe e alla sestina di Arnaut, che egli imitò direttamente). Rispetto alle precedenti e analoghe sillogi di Chaytor, di Monaci e di Folena, essi sono qui per la prima volta accompagnati da una traduzione che, pur nella fedeltà al testo originale, ne rispetta rigorosamente le misure metriche.Francesco Zambon è professore emerito di Filologia romanza presso l'Università degli Studi di Trento. Studioso di fama internazionale, ha indagato su numerosi aspetti della letteratura allegorica e religiosa del medioevo latino e romanzo (bestiari, mito del Graal, trovatori, eresia catara, mistica amorosa). Ha scritto anche su alcuni poeti italiani ed europei contemporanei, fra cui Montale, Pascoli, Pasolini, Pierro, Ceronetti, Zanzotto e Pessoa. Con questa casa editrice ha pubblicato L'iride nel fango. L'anguilla di Eugenio Montale (2022), curato Messaggio di Fernando Pessoa (2022) e tradotto L'altra metà del sogno mi appartiene, vol. I, di Alicia Gallienne (2023).Claudia Di Fonzo è medievista e in particolare studiosa di Dante, cui ha dedicato numerose monografie e saggi. Da diversi anni si è specializzata, a proposito di Dante e di altri autori, sul rapporto fra diritto e letteratura, materia che insegna presso l'Università di Trento. Fra le sue pubblicazioni spiccano la prima edizione critica de L'ultima forma dell'«Ottimo commento» all'Inferno (Longo 2008) e diverse monografie su Dante e la cultura medievale (Dante e la tradizione giuridica, Carocci 2016; Scale e tribunali dell'aldilà, Longo 2022; Albedo iustitiae. Il peccato ermafrodito e altre questioni di diritto e letteratura, Ed. dell'Orso 2023).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Tröger, Beate www.deutschlandfunk.de, Büchermarkt
Brinkmann, Sigrid www.deutschlandfunk.de, Büchermarkt
Giovanni Pascoli gehört zu den hoch geschätzten Dichtern italienischer Zunge. Seine Lyrikbände erschienen ab 1897 bis zu seinem Tod 1912. Doch in deutscher Übersetzung gab es bislang nur wenige Ausgaben. Nun hat der Wallstein Verlag eine umfassende Auswahl veröffentlicht – unter dem Titel „Nester. Gedichte“. Rezension von Andreas Puff-Trojan
Giovanni Pascoli gehört zu den hoch geschätzten Dichtern italienischer Zunge. Seine Lyrikbände erschienen ab 1897 bis zu seinem Tod 1912. Doch in deutscher Übersetzung gab es bislang nur wenige Ausgaben. Nun hat der Wallstein Verlag eine umfassende Auswahl veröffentlicht – unter dem Titel „Nester. Gedichte“. Rezension von Andreas Puff-Trojan
Incontro con Giuseppe Grattacaso Pochi poeti evocano memorie di letture scolastiche quanto Giovanni Pascoli: X agosto, Il gelsomino notturno… Almeno due o tre versi sono rimasti scolpiti nel ricordo di ognuno di noi. Eppure, l'immagine che in genere abbiamo di lui è piuttosto polverosa: decadente? Cupo? Sentimentale? Grattacaso ci porta a rileggere la sua poesia e a evidenziarne la capacità di innovazione, la potenza di uno sguardo che non è rivolto solo alle piccole cose domestiche ma anche ai segreti dell'universo. Edizione 2024 https://www.pordenonelegge.it/
durée : 00:06:53 - L'Instant poésie - Denis Lavant a choisi de nous faire découvrir un poète italien peu traduit de la fin XIXe-début XXe siècle, Giovanni Pascoli, à travers l'un de ses poèmes, "Le taurillon". Un tableau de genre, une peinture rupestre qui nous emmène vers une réflexion sur le sacrifice et la mort. - invités : Denis Lavant Comédien
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A due passi dalle porte di casa, sempre più vicino, sempre in agguato. Il lupo non dà pace agli animali al pascolo nelle montagne e colline del Vicentino: la conta dei danni si fa sempre più amara per gli allevatori che hanno deciso, ad inizio stagione, di portare le proprie vacche, capre e pecore in alpeggio, in virtù del rispetto del benessere animale e, naturalmente, per assicurare ai consumatori prodotti di alta qualità. E gli assalti, mentre la paura cresce, ormai non si contano più.
Bruno Nacci"Giovanni Pascoli. Dal nido al cosmo"Edizioni Areswww.edizioniares.itA lungo relegato nel limbo dei poeti che cantano i facili e spesso lacrimosi sentimenti, Giovanni Pascoli (1855-1912) fu non solo un grande poeta, il maggiore dopo Petrarca secondo D'Annunzio, ma uomo di sterminata cultura, di rigore morale e passione civile. Bruno Nacci ne tratteggia la parabola esistenziale e artistica, l'incerta fortuna critica, non dimenticando la sua grande fama di poeta latino e quella, più contrastata, di critico dantesco. Nella seconda parte del libro, una breve antologia di liriche, interpretate con misura ed eleganza, introduce al prestigioso laboratorio dello stile e del pensiero pascoliani.Bruno Nacci ha curato classici della letteratura francese, in particolare Pascal (Scuola di Pitagora 2014). Ha tradotto e curato Viaggio in Oriente di Gérard de Nerval (Ares 2020). Con Laura Bosio ha scritto i romanzi storici Per seguire la mia stella (Guanda 2017) e La casa degli uccelli (Guanda 2020). Con Ares ha pubblicato due opere di narrativa, Destini. La fatalità del male (2020) e La fine del viaggio (2023), e ha curato la raccolta di scritti pascoliani Dante. Da Virgilio al Paradiso (2021).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali che oggi ha ospitato Giannandrea Mencini per parlare dei suoi libri Pascoli di carta e Bio avversità editi da @kellermann, ma anche dei 4 cavalli uccisi, do @Oipa, di @enpa, di @ihp e scopriamo che Giannandrea voleva essere gatto
Francesca Dini, Davide Dotticuratori della mostra:"I Macchiaioli"Palazzo Martinengo, BresciaUna rivoluzione artistica, quella dei Macchiaioli, ovvero quel gruppo di giovani pittori che nella Firenze del secondo Ottocento diedero vita a una delle più originali e innovative avanguardie artistiche europee del XIX secolo. Fino al 9 giugno 2024, la storica residenza cinquecentesca nel cuore della città ospita un'imperdibile mostra, curata da Francesca Dini e Davide Dotti, organizzata dall'Associazione Amici di Palazzo Martinengo, col patrocinio della Provincia di Brescia, del Comune di Brescia e della Fondazione Provincia di Brescia Eventi, che presenta oltre 100 capolavori di Fattori, Lega, Signorini, Cabianca, Borrani, Abbati e altri, provenienti in gran parte da collezioni private – solitamente inaccessibili – e da importanti istituzioni museali come le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Museo della Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano, i Musei Civici di Udine, l'Istituto Matteucci di Viareggio e la Fondazione CR Firenze.Articolata in 10 sezioni (Al Caffè Michelangiolo; Sulla via della luce. Dalla Toscana alla Liguria; I Macchiaioli e il Risorgimento: un focus su Solferino e San Martino; Castiglioncello; Boldini in Toscana: il ciclo pittorico per Isabella Falconer; Nella campagna fiorentina di Piagentina; Ferdinando Martini, le arti in Toscana e la “politica” per il naturalismo; I naturalisti; Fattori incisore; I “vecchi fanciulli” Macchiaioli, verso il Novecento) la retrospettiva bresciana racconta l'entusiasmante avventura di questi pittori progressisti che – desiderosi di prendere le distanze dall'istituzione accademica nella quale si erano formati sotto l'influenza di importanti maestri del Romanticismo come Hayez e Bezzuoli – giunsero in breve tempo a scrivere una delle pagine più poetiche della storia dell'arte non solo italiana, ma europea. Ed è proprio per via dei valori universali che la sottendono che l'arte dei Macchiaioli risulta così moderna e attuale: alcuni dei capolavori esposti in mostra come le Cucitrici di camicie rosse di Borrani, la Raccolta del fieno in maremma di Fattori, I fidanzati di Lega e Pascoli a Castiglioncello di Signorini rimangono indelebilmente impressi nella memoria, affascinando per la qualità pittorica, lirica e luministica.La mostra di Palazzo Martinengo raccoglie le opere “chiave” di questo percorso allo scopo di raccontare i diversi momenti della ricerca dei Macchiaioli, i luoghi a loro famigliari – il Caffè Michelangiolo di Firenze, Castiglioncello, Piagentina, la Maremma e la Liguria -, il confronto con gli altri artisti e con le diverse scuole pittoriche europee; i loro smarrimenti, la capacità di mettersi collettivamente in discussione e di sterzare – se necessario – il timone per proseguire sulla strada del progresso e della modernità senza abbandonare mai la via maestra della luce e della macchia. Il termine “Macchiaioli” fu coniato nel 1862 da un recensore della Gazzetta del Popolo di Firenze, che così definì quei pittori che intorno al 1855 avevano dato origine a un rinnovamento in chiave antiaccademica della pittura italiana in senso realista. L'accezione ovviamente era dispregiativa e giocava su un particolare doppio senso: darsi alla macchia, infatti, significa agire furtivamente, illegalmente. Alla luce delle più recenti ricerche, la vicenda dei Macchiaioli assume una rilevanza critica sempre più significativa, perché essi instaurarono un dialogo aperto, propositivo e audace con le più importanti comunità artistiche dell'Europa del tempo. engo di esplorare una epoca vibrante e ricca di fermento creativo, come l'Ottocento, ripercorrendo la straordinaria avventura del più importante movimento artistico del XIX secolo, attraverso le figure dei suoi maggiori interpreti e i loro capolavori più apprezzati”.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
In occasione della manifestazione Cheese, organizzata da Slow Food, sono stati consegnati i premi per Resistenza Caesaria 2023. Parliamo di allevamenti, formaggi, accoglienza, tradizione e tutela del territorio insieme a Eros Scarafoni, allevatore e produttore nel sud delle Marche con l’azienda agricola Fontegranne, e con Giampaolo Gaiarin, docente all'Istituto di San Michele all’Adige, tecnologo alimentare per la Fondazione Edmund Mach.Da un derivato animale a fini alimentari come il latte, alla lana. Insieme a Patrizia Maggia, presidente di Agenzia Lane d’Italia, parliamo dei problemi relativi a questo “scarto”, che può diventare una risorsa preziosa, se opportunamente valorizzata.Un esempio di utilizzo virtuoso della lana sucida (ovvero non trattata) è quello che arriva da Agrivello, una startup fondata da Chiara Spigarelli, che produce pellet fertilizzanti naturali realizzati al 100% con la lana di pecora.Dal 23 al 29 settembre si tiene la campagna globale di Forest Stewardship Council per promuovere la consapevolezza sull'importanza della gestione forestale responsabile: con il presidente Giuseppe Bonanno parliamo del significato del certificato FSC e cosa viene garantito con questo riconoscimento.Settembre è il mese dell’Alzheimer e sono tante le iniziative in corso. Nel consueto appuntamento settimanale con Si Può Fare nel Sociale, Cristina Carpinelli è andata a sentire un concerto degli Iperfal Track, un gruppo di musicisti con e senza Alzheimer. Le canzoni possono risvegliare nella mente ricordi vividi anche nei malati di Alzheimer in fase acuta.
La vita, La poetica e il fanciullino, Myricae e i Canti di Castelvecchio, I Poemetti e i Poemi conviviali- Hai commenti o suggerimenti? Scrivi alla redazione: podcast@deascuola.it
Giannandrea Mencini"Bio Avversità"Il vizio delle monoculture nelle terre altePrefazione di Letizia BindiKellermann Editorehttps://kellermanneditore.itProsecco, mele, nocciole e non solo: luci e ombre sull'ambiente per l'uso intensivo delle monoculture.Dopo aver indagato con Pascoli di carta. Le mani sulla montagna (Premio Leggi montagna 2021, segnalazione premio Itas di Trento 2022) le truffe e le speculazioni che coinvolgono gli alpeggi italiani, l'autore intraprende un nuovo viaggio nelle Terre Alte per indagare la perdita di biodiversità nel nostro Paese a causa del proliferare delle colture intensive. Un dialogo con diversi protagonisti per capire la diffusione del Prosecco nel nordest, dei meleti in Val di Non, dei noccioleti in Centro Italia, riportando accurate testimonianze sulle conseguenze ambientali, sanitarie e sulla biodiversità, causate dalla diffusione delle monoculture in Italia.Non solo aspetti negativi, ma anche storie virtuose e vincenti che vanno dal Veneto fino all'Alto Molise, passando per il Lazio, dimostrando che è possibile anche un'agricoltura diversificata e sostenibile, basata sul rispetto del territorio e della sua storia rurale.Giannandrea Mencini, (1968), veneziano, giornalista e scrittore, si occupa di storia dell'ambiente e del territorio.Ha pubblicato numerosi saggi, libri e articoli, dove ha raccontato i problemi della salvaguardia di Venezia e del vivere in montagna tra i quali Il Turismo a Venezia e nel Veneto, problema o risorsa? (Supernova edizioni, 2013), Acqua in Piazza (Lineadacqua, 2016), Vivere in pendenza. Scelte di vita che cambiano la montagna bellunese (Supernova Edizioni, 2019).È stato fra i curatori con contributi specialistici del primo Rapporto sullo stato dell'ambiente 2000 della Provincia di Venezia (Provincia di Venezia, 2000) e dello Stato dell'ecosistema lagunare veneziano a cura del Magistrato alle Acque di Venezia (Marsilio, 2010).Ha ricevuto una menzione speciale nell'ambito della terza edizione del Premio Nazionale di ecologia Verde Ambiente per i suoi scritti sulle tematiche ambientali e di difesa del territorio.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Ho sempre pensato che con le parole si potessero creare dei mondi. E ci credo ancora, anzi ne sono pienamente convinto. Le parole hanno però una marcia in più, soprattutto quando - a parlare - sono gli abitanti di quei mondi. Le montagne insegnano che “per guadagnarsi qualcosa, bisogna fare fatica”. Una rivisitazione del classicissimo “prima il dovere, poi il piacere”. Perché gli abitanti dei mondi che siamo andati a intervistare non sono a portata di mano.Contatto mail: andataeritorno.podcast@gmail.comMusic by Epidemic SoundNewsletter: https://andataeritornopodcast.substack.com/
Giannandrea Mencini fa parte di una cittadinanza attiva, ma sarebbe riduttivo confinarlo al solo territorio lagunare. Venezia è quel tipo di città che ha bisogno di essere raccontata. Sembra un paradosso per quella che viene definita “la più bella al mondo”, ma spesso la bellezza rischia di oscurare tutto quello che è stato fatto per crearla. Giannadrea Mencini la racconta da molti anni, praticamente fin dagli studi universitari culminati con una tesi mirata alla salvaguardia di Venezia e del suo delicato ecosistema. Una prima avvisaglia, un accenno di una carriera professionale a strettissimo contatto con le sue radici. Classe 1968, storico contemporaneo, giornalista, scrittore, lagunare purosangue con una profonda passione per le montagne. L'accostamento tra acqua e roccia è piuttosto comune per la comunità veneziana, devota alle bellezze dolomitiche e alle infinite tonnellate di legno che sostengono la città da secoli. Quello che invece non è assolutamente scontato è la restituzione. Nelle pubblicazioni di Giannandrea sono innumerevoli quelle dedicate a Venezia ma, ad un certo punto, cambia qualcosa.Contatto mail: andataeritorno.podcast@gmail.comMusic by Epidemic SoundNewsletter: https://andataeritornopodcast.substack.com/Libro "Vivere in pendenza. Scelte di vita che cambiano la montagna bellunese" - https://www.mondadoristore.it/Vivere-pendenza-Scelte-vita-Giannandrea-Mencini/eai978886869167/Libro "Pascoli di carta. Le mani sulla montagna" - https://www.amazon.it/Pascoli-carta-mani-sulla-montagna/dp/8867670980/ref=sr_1_1?adgrpid=124739130953&hvadid=526349629566&hvdev=c&hvlocphy=1008966&hvnetw=g&hvqmt=e&hvrand=18436074128260429007&hvtargid=kwd-1301105804089&hydadcr=7669_1725302&keywords=pascoli+di+carta&qid=1688910224&sr=8-1Libro "Bioavversità. Il vizio delle monoculture nelle terre alte" - https://www.amazon.it/Bioavversità-vizio-delle-monocolture-nelle/dp/8867671200
Ci vuole tempo per raggiungere le montagne e le loro genti, abbarbicate fino all'ultima linea degli alberi che segnalano l'inizio dei boschi. Ma c'è una caratteristica che unisce chiunque viva in quota, dai pascoli alti fin giù nei paesi strozzati nelle gole delle vallate: l'appartenenza. Ecco quindi che questo filo conduttore emerge da una matassa intricata fatta di tradizioni, culture, dialetti e tanti - purtroppo - luoghi comuni. Perché è facile incollare un'etichetta su chi vive una vita oggettivamente diversa, fatta ancora di rinunce e disservizi. Non è semplice vivere in pendenza e forse per questo le comunità alpine hanno ereditato lo stereotipo della ruvidezza, una condanna che si nutre dei loro punti di forza e che le bolla come “diverse” da chi non vive certi disagi. Non siamo più negli anni della guerra o in quelli della fame, ma viviamo comunque un'epoca di fenomeni migratori intensi e di sensibili cali demografici. Anni in cui la sostenibilità viene professata dal pulpito e sminuita da un turismo che cerca la città anche dove vivono i camosci. E allora è giusto che scrittori come Giannandrea raccontino il lato positivo, bello, che si nutre di appartenenza. Perché della montagna non si dimentichi l'essenza ma che, anzi, su quest'essenza venga costruito un futuro al passo coi tempi. Un futuro in cui i servizi essenziali non spariscano, dove ogni generazione abbia la possibilità di rimanere e nel quale si possano investire importanti risorse economiche.Contatto mail: andataeritorno.podcast@gmail.comMusic by Epidemic SoundNewsletter: https://andataeritornopodcast.substack.com/Libro "Vivere in pendenza. Scelte di vita che cambiano la montagna bellunese" - https://www.mondadoristore.it/Vivere-pendenza-Scelte-vita-Giannandrea-Mencini/eai978886869167/Libro "Pascoli di carta. Le mani sulla montagna" - https://www.amazon.it/Pascoli-carta-mani-sulla-montagna/dp/8867670980/ref=sr_1_1?adgrpid=124739130953&hvadid=526349629566&hvdev=c&hvlocphy=1008966&hvnetw=g&hvqmt=e&hvrand=18436074128260429007&hvtargid=kwd-1301105804089&hydadcr=7669_1725302&keywords=pascoli+di+carta&qid=1688910224&sr=8-1Libro "Bioavversità. Il vizio delle monoculture nelle terre alte" - https://www.amazon.it/Bioavversità-vizio-delle-monocolture-nelle/dp/8867671200
Giannandrea non si è fermato al bellunese, ha fatto molto di più. Non solo per le Dolomiti ma per tutte le montagne italiane, dalle Alpi agli Appennini. Si è esposto con un giornalismo d'inchiesta in altri due volumi che lo hanno portato a viaggiare non solo sulla A27 ma in gran parte delle autostrade italiane, da nord a sud. Con “Pascoli di Carta, le mani sulla montagna” ha sviscerato il problema della speculazione sui pascoli, una sistema che vede protagoniste aziende agricole a discapito di piccoli allevatori. A far gola sono i fondi europei, assegnati a seconda dei territori destinati al pascolo del bestiame. Ecco quindi che i terreni vengono acquistati, non tanto per portarci in quota gli animali, ma per accaparrarsi i fondi messi a disposizione. Un processo che penalizza non solo le attività locali ma che, allo stesso tempo, affossa un ambiente che si basa sulla logica dei pascoli. Un ingranaggio silente ma ben oliato che spinge verso il baratro del fallimento e dell'emigrazione chi, su queste attività, ha costruito la propria storia. Poi nel febbraio 2023 Giannandrea arricchisce il panorama d'inchiesta italiano con “Bioavversità: il vizio delle monocolture nelle terre alte”. Altri viaggi e altri temi estremamente delicati come la proliferazione incontrollata del prosecco nel Nord-est, la diffusione dei meleti a nord ovest di Trento (in Val di Non) e della coltivazione di noccioli in centro Italia. Fatica, sudore e - mi permetto - coraggio che vengono ben riassunti in quattro righe nella quarta pagina di copertina, che cito: “Un libro in cammino per raccontare i territori e sostenere la ricchezza delle diversità”.Contatto mail: andataeritorno.podcast@gmail.comMusic by Epidemic SoundNewsletter: https://andataeritornopodcast.substack.com/Libro "Vivere in pendenza. Scelte di vita che cambiano la montagna bellunese" - https://www.mondadoristore.it/Vivere-pendenza-Scelte-vita-Giannandrea-Mencini/eai978886869167/Libro "Pascoli di carta. Le mani sulla montagna" - https://www.amazon.it/Pascoli-carta-mani-sulla-montagna/dp/8867670980/ref=sr_1_1?adgrpid=124739130953&hvadid=526349629566&hvdev=c&hvlocphy=1008966&hvnetw=g&hvqmt=e&hvrand=18436074128260429007&hvtargid=kwd-1301105804089&hydadcr=7669_1725302&keywords=pascoli+di+carta&qid=1688910224&sr=8-1Libro "Bioavversità. Il vizio delle monoculture nelle terre alte" - https://www.amazon.it/Bioavversità-vizio-delle-monocolture-nelle/dp/8867671200
Buongiorno maturandi, come va il ripasso? Noi di #radiolasagneverdi questa mattina vi presentiamo... PASCOLI!Buon ascolto!#maturANSIA #maturità2023
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Stefano Carrai"Nell'ombra della magnolia"La poesia di MontaleCarocci Editorehttps://carocci.itIl volume è un attraversamento critico, essenziale ma completo, della poesia di Montale mediante una serie di affondi interpretativi su singoli testi particolarmente rilevanti. Scelto un componimento campione per ogni raccolta (con l'eccezione di La bufera e altro, in cui la selezione si estende in ragione della natura composita del libro), l'indagine si adopera a ricostruirne infatti il contesto storico-culturale e il significato profondo con ogni sua implicazione di rilievo. La successione dei capitoli fa emergere dunque, come in filigrana, il percorso di poetica compiuto dall'autore a partire dagli Ossi di seppia fino alle ultime raccolte pubblicate. Parimenti affiorano, pagina dopo pagina, le ascendenze della poesia montaliana, da Dante e Pascoli ai letterati del caffè Le Giubbe Rosse, e i rapporti personali di cui si sostenta, come quelli con Bobi Bazlen e con Irma Brandeis.Stefano CarraiÈ professore ordinario di Letteratura italiana alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Si è occupato di letteratura del Medioevo, del Rinascimento e del Novecento. Tra i suoi volumi di saggistica più recenti, Saba (Salerno Editrice, 2017) e Il caso clinico di Zeno (Pacini, ed. 2021).IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
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Descrizione delle caratteristiche delle raccolte più conosciute: Myricae e I Canti di Castelvecchio. Dalla raccolta Myricae: analisi della poesia Temporale; Dalla raccolta de I Canti di Castelvecchio: analisi della poesia Il gelsomino notturno.
Cenni sulla biografia del poeta; analisi della poetica de Il fanciullino, del simbolismo e del fonosimbolismo pascoliani. Cenni sulle caratteristiche tematiche e lessicali delle raccolte poetiche e sul pensiero politico di Pascoli.
Ospiti i Brucherò nei Pascoli con mini live
Camilleri, che in un'intervista affermava di aver bevuto una bottiglia di whisky al giorno (la mattina) per trent'anni, dà la stura - è proprio il caso di dirlo - all'episodio di oggi dedicato all'alcol nelle sue varie declinazioni letterarie. Ernest Hemingway, Mark Twain, Jane Austen, Marguerite Duras, Patricia Highsmith, Baudelaire e i poeti maledetti, poi Hermann Hesse, Alceo, Platone, Goldoni, Parini, Leopardi, D'Annunzio, Pascoli, Collodi, Pirandello e Tomasi di Lampedusa: che sia whisky o Negus, assenzio o vino, rosolio o cocktail, che fa? "Affogate nel vino gli affanni", consigliava Orazio. Ma se iniziate a vedere ovunque la "fata verde", sappiate che siete in seri guai.
Sono passati 30 anni ma non abbiamo ancora imparato. C'è un processo, che sia in Sicilia o in Campania o in Calabria, in cui l'odore di mafia pervade un settore produttivo della realtà italiana e le altre regioni, la politica e i media leggono la sentenza come una notizia di cronaca locale. Niente domande, nessuna inquietudine, nulla. Così è una notizia durata giusto il tempo di attaccarci qualche foto quella di sei secoli di carcere nella condanna del tribunale di Patti per il processo “Nebrodi” contro la cosiddetta “mafia dei pascoli”, scaturito dall'inchiesta sulle truffe in agricoltura all'Agea (l'agenzia per le erogazioni in agricoltura) che hanno interessato i gruppi mafiosi tortoriciani.#LaSveglia per La Notizia
Nuovo allarme per "possibile presenza di listeria monocytogenes" in un lotto del Gorgonzola Dolce DOP di marchio Pascoli italiani, che viene venduto nei supermercati del marchio veneto Eurospin. Il Caseificio Gelmini Carlo, con sede a Besate (Milano), come si apprende sul sito del Ministero della Salute, ha disposto il richiamo dal mercato del lotto 218246252 (scadenza 08.11.2022), venduto in confezione da 300 grammi, per rischio microbiologico.
In questa lezione parleremo di un argomento molto importante della grammatica italiana: i verbi modali. I verbi modali italiani (volere, dovere, potere e sapere), come in molte altre lingue, sono dei verbi un po' speciali: possono essere usati autonomamente o seguiti dall'infinito di un altro verbo e ognuno di loro ha delle specifiche sfumature di significato. Inutile dire che sono molto comuni e sono utilizzati centinaia di volte al giorno. Però, proprio perché sono così comuni, è importante usarli correttamente. E non sempre è facile. In particolare, in questo video vedremo insieme 5 degli errori più comuni commessi con i verbi modali. I 5 errori più comuni con i verbi modali 1. POSSO CANTARE o SO CANTARE? Uno degli errori più frequenti commessi con i verbi modali riguarda la confusione che gli stranieri fanno tra POTERE e SAPERE. In particolare, molti utilizzano il verbo “potere” al posto di “sapere” quando si parla di un'abilità. Esempi: Io posso cantare molto bene Mia madre può cucinare divinamente Voi potete ballare il tango argentino Ma perché questo è sbagliato? Vediamo nel dettaglio il significato dei due verbi: Potere è utilizzato quando la capacità di svolgere o meno un'attività dipende dalla volontà di altre persone o da circostanze, restrizioni, obblighi esterni (ES: Giovanni non può nuotare perché la piscina è chiusa —> la chiusura della piscina diventa una circostanza esterna che non gli consente di svolgere un'attività) Sapere è usato per descrivere una capacità o un'abilità che qualcuno possiede perché l'ha acquisita nel tempo. In altre parole, quando parliamo di qualcuno che ha imparato a fare qualcosa (ES: Giovanni sa nuotare molto bene perché frequenta la scuola di nuoto da quando aveva 5 anni) Facciamo un esempio finale per capire bene la differenza: Giovanni sa nuotare, (abilità acquisita nel tempo) ma dato che la piscina è chiusa, (circostanze esterne) oggi non può nuotare. 2. SAI LUCA? Un altro errore ricorrente è usare il verbo sapere al posto del verbo conoscere, in particolare quando si parla di persone. Però, in realtà i due verbi si usano in casi molto specifici, quindi non vanno mai scambiati. In particolare, quando si tratta di persone, non bisogna avere dubbi su quale verbo è più corretto utilizzare in italiano: si usa solo e sempre “CONOSCERE”. Esempi: Conosco Lucia da molti anni. Finalmente i genitori di Stefania hanno conosciuto il suo fidanzato. Inoltre, si usa CONOSCERE per indicare che si ha una buona conoscenza di luoghi, cose, concetti perché sono stati visti, studiati, esplorati. Esempi: Conosce tutte le poesie di Pascoli a memoria. Conosco bene la città di Firenze perché ci ho vissuto per molti mesi. Conosci un buon ristorante da queste parti? Come si può vedere, CONOSCERE è sempre e solo seguito da un SOSTANTIVO, un nome. Mai da un verbo. SAPERE, invece, indica che si è a conoscenza di qualcosa (fatti, informazioni, notizie), per caso o per determinate circostanze. A differenza di CONOSCERE, SAPERE può essere seguito da un sostantivo ma anche da CHE/DI + un verbo. Esempi: So che vi siete parlati, ma non sono arrabbiata. Sanno di essere nel torto e per questo sono disposti a fare qualsiasi cosa. Non sappiamo gli orari dei treni: dovremmo cercarli sul sito. 3. DIMENTICARE IL SECONDO SIGNIFICATO DI "DOVERE"? Un altro errore molto comune è quello di pensare a “dovere” solamente come un verbo modale. In realtà, DOVERE ha anche un secondo significato, cioè: avere l'obbligo di fare qualcosa o essere tenuti a svolgere una certa attività perché si è in debito con qualcuno da cui si è avuto qualcosa e ci si vuole sdebitare. Esempi: Grazie per aver comprato i biglietti anche per noi: ti dobbiamo un favore! Quanto le devo per la riparazione della mia auto? Forse non te ne sei accorto, ma ti devo la vita! Con questo significato,
Paolo Golinelli"Matilde di Canossa"Una donna protagonista del suo tempo, un mito intramontabileSalerno Editricehttps://www.salernoeditrice.itLa straordinaria vicenda umana di una donna di grande tempra, figlia e madre sfortunata, con un'innata attitudine al comando, si inserisce da protagonista in uno dei periodi più intensi di conflitti e trasformazioni sociali della storia d'Europa. Questo libro ci racconta la storia della potente Matilde (1046-1115) e di Canossa che percorrono come pietra di paragone tutto il secondo millennio, nell'esaltazione di grandissimi poeti, come Dante e Petrarca, Ariosto e Tasso, Carducci e Pascoli, e nel disprezzo dei polemisti anticattolici, dai Centuriatori di Magdeburgo a Voltaire fino a Bismark, che rese l'andare a Canossa un'espressione proverbiale.Ogni capitolo del libro si apre con un'illustrazione che funge da viatico alla lettura, rendendola accattivante. A cominciare dalle famosissime miniature medievali, dai ritratti dei grandi artisti rinascimentali come Lucas Kranach il vecchio, Perugino, Michelangelo, Federico Zuccari, Orazio Farinati, fino alle opposte rappresentazioni dell'incontro di Canossa, alle immagini idilliache della Matelda dantesca nei preraffaeliti di fine Ottocento, e dei luoghi matildici delle viaggatrici inglesi che spesso accompagnavano i loro racconti di viaggio con disegni colorati.Paolo Golinelli ha insegnato Storia medievale all'Università degli Studi di Verona, si è occupato dei rapporti tra religione e società nel Medio Evo, studiati attraverso l'agiografia e il culto dei santi, il monachesimo medievale e la figura e il mito di Matilde di Canossa, sulla quale ha scritto saggi e volumi, tra i quali la biografia Matilde e i Canossa, Milano 2016, tradotta in tedesco e francese.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Caldo, siccità, pascoli secchi, pozze d'acqua inesistenti obbligano i gestori della Malga sul monte Paù a far rientrare le 52 vacche da latte in anticipo nel caldo delle stalle di Bressanvido. La malga, gestita dal 2013 dalla famiglia Nicoli, fa parte del giro delle Malghe del Comune di Caltrano.
L'allarme di Coldiretti: è emergenza siccità negli alpeggi e nei pascoli dell'Altopiano e del vicentino: i prati secchi e le pozze per abbeverare gli animali prosciugate a causa della mancanza di pioggia e delle alte temperature potrebbero costringere gli allevatori a riportare il bestiame in stalla in pianura.
Sono iniziati questa mattina gli esami di Maturità per oltre 500 mila studenti. Si parte con la prima prova scritta.
Terribile schianto sulla strada Provinciale 349, una Fiat Punto proveniente da Thiene era impegnata nella svolta a sinistra per entrare in via Pascoli, dalla parte opposta una moto stava percorrendo via Sant'Antonio. Il centauro, con a bordo un passeggero, non è riuscito ad evitare l'auto, dopo lo schianto entrambi gli occupanti della Ktm sono stati sbalzati a terra investendo un pedone sul marciapiede. Le due ambulanze intervenute hanno trasportato il conducente della moto e il pedone a Santorso in codice rosso, mentre il passeggero è ricoverato al San Bortolo di Vicenza
GIOVANNI PASCOLI, Tutte le poesie (Roma, Newton Compton 2009). A maggio non basta un fiore. Ho visto una primula: è poco. Vuoi nel prato le prataiole: è poco: vuole nel bosco il croco. È poco: vuole le viole; le bocche di leone vuole e le stelline dell'odore. Non basta il melo, il pesco, il pero. Se manca uno, non c'è nessuno. È quando è in fiore il muro nero è quando è in fiore lo stagno bruno, è quando fa le rose il pruno, è maggio quando tutto è in fiore.
Poema del giorno: Il gelsomino notturno, Giovanni Pascoli
La terza puntata del progetto della scuola media "Pascoli" di Truccazzano
La diretta radio della marcia per la pace della scuola media "Pascoli" di Truccazzano, con gli interventi del sindaco, della Dirigente Scolastica, di insegnanti, passanti, alunne e alunni.
Buona Befana! We celebrate New Year's and Epiphany with the a poem by Giovanni Pascoli.
GIOVANNI PASCOLI: LA BEFANA
La Bibliomediateca della Casa delle donne di Milano ha bisogno di aiuto e ha organizzato una raccolta fondi. Ne parliamo con Giuliana Peyronel; il 18 gennaio, sempre alla Casa delle donne di Milano, ci sarà l'evento “Pascoli e libertà”, omaggio ad Agitu Ideo Gudeta e a tutte le pastore del mondo. Anna Kauber, paesaggista e regista del docufilm In questo mondo, sarà presente all'incontro ed è venuta a trovarci a Sui generis; Doris Femminis è infermiera psichiatrica di professione. Dopo la formazione a Mendrisio, per otto anni è stata capraia in Val Bavona. Con lei parliamo di pastore, ma anche di letteratura e di scrittura; la rubrica musicale di Clarice Trombella: oggi, la protagonista è Fiona Apple!
La Bibliomediateca della Casa delle donne di Milano ha bisogno di aiuto e ha organizzato una raccolta fondi. Ne parliamo con Giuliana Peyronel; il 18 gennaio, sempre alla Casa delle donne di Milano, ci sarà l'evento “Pascoli e libertà”, omaggio ad Agitu Ideo Gudeta e a tutte le pastore del mondo. Anna Kauber, paesaggista e regista del docufilm In questo mondo, sarà presente all'incontro ed è venuta a trovarci a Sui generis; Doris Femminis è infermiera psichiatrica di professione. Dopo la formazione a Mendrisio, per otto anni è stata capraia in Val Bavona. Con lei parliamo di pastore, ma anche di letteratura e di scrittura; la rubrica musicale di Clarice Trombella: oggi, la protagonista è Fiona Apple!