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Il vero motivo dietro il disimpegno americano in Ucraina è l'importanza di Taiwan, il luogo del mondo dove vengono prodotti i semiconduttori necessari allo sviluppo dell'Intelligenza Artificiale. La corsa per l'AGI (l'intelligenza artificiale generale, un'Ai più intelligente di tutta l'umanità messa assieme) è la chiave per l'egemonia mondiale e gli Stati Uniti non hanno risorse sufficienti per affrontare due conflitti contemporaneamente. Alessandro Aresu è un esperto di geopolitica, già consigliere del Presidente del Consiglio Mario Draghi e autore di molti libri e pubblicazioni a tema geopolitica e tecnologia. Abbiamo parlato di come Taiwan sia diventata negli anni il centro del mondo dell'Ai e dello scontro fra Usa e Cina, della storia di Nvidia e di Tsmc, le due più grandi aziende di hardware per Ai, di come sia costosissimo, complesso e lento spostare la produzione dei semiconduttori in Occidente, e di come in ogni caso mancherebbero le competenze per farle funzionare. Abbiamo parlato dei disegni strategici cinesi, dell'inefficacia della limitazione al commercio di Chip imposto da Biden alla Cina, di Trump, di Musk, di modelli di linguaggio come ChatGPT e di robotica, della corsa ai data center sia negli Usa che in Cina, delle reti neurali con architetture alternative come DeepSeek e di come l'Europa sia completamente tagliata fuori dalla tecnologia che definisce il presente e il futuro dell'umanità. L'ultimo libro di Alessandro è “La geopolitica dell'intelligenza artificiale” ed è edito da Feltrinelli. I libri di tutti gli ospiti di PDR e qualche consiglio di lettura sono qui: https://www.amazon.it/shop/danielerielli La mia newsletter gratuita: https://danielerielli.substack.com/ Instagram - https://www.instagram.com/danielerielli/ Twitter - https://twitter.com/danielerielli Facebook - https://www.facebook.com/quitthedoner/ Il mio ultimo libro é "IL FUOCO INVISIBILE" (Rizzoli), e lo trovi qui: https://amzn.to/40VFsLB Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
L'Unione europea rischia l'isolamento: è arrivato il momento di agire come se fossimo un unico Stato. E' stato molto chiaro l'ex presidente della Bce e del Consiglio Mario Draghi nel suo intervento di ieri al Parlamento europeo. Intanto capiamo come si intrecciano i vertici che si sono tenuti a Riad tra Russia e Usa e a Parigi tra i leader Ue, mentre in Italia il governo non vuole rispondere alle domande delle opposizioni sul caso Paragon. ... Qui il link per iscriversi al canale Whatsapp di Notizie a colazione: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
BRUXELLES (ITALPRESS) - "Per fare fronte alle sfide è sempre più chiaro che dobbiamo agire sempre di più come se fossimo un unico Stato". Lo ha detto l'ex presidente della Bce ed ex presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenendo al Parlamento europeo.Per Draghi "la complessità della risposta politica che coinvolge ricerca, industria, commercio e finanza richiederà un livello di coordinamento senza precedenti tra governi e parlamenti nazionali, Commissione e Parlamento europeo. La risposta deve essere rapida, perché il tempo non è dalla nostra parte, con l'economia europea che ristagna mentre gran parte del mondo cresce".(ITALPRESS).abr/gsl
BRUXELLES (ITALPRESS) - "Per fare fronte alle sfide è sempre più chiaro che dobbiamo agire sempre di più come se fossimo un unico Stato". Lo ha detto l'ex presidente della Bce ed ex presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenendo al Parlamento europeo.Per Draghi "la complessità della risposta politica che coinvolge ricerca, industria, commercio e finanza richiederà un livello di coordinamento senza precedenti tra governi e parlamenti nazionali, Commissione e Parlamento europeo. La risposta deve essere rapida, perché il tempo non è dalla nostra parte, con l'economia europea che ristagna mentre gran parte del mondo cresce".(ITALPRESS).abr/gsl
BRUXELLES (ITALPRESS) - "Per fare fronte alle sfide è sempre più chiaro che dobbiamo agire sempre di più come se fossimo un unico Stato". Lo ha detto l'ex presidente della Bce ed ex presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenendo al Parlamento europeo.Per Draghi "la complessità della risposta politica che coinvolge ricerca, industria, commercio e finanza richiederà un livello di coordinamento senza precedenti tra governi e parlamenti nazionali, Commissione e Parlamento europeo. La risposta deve essere rapida, perché il tempo non è dalla nostra parte, con l'economia europea che ristagna mentre gran parte del mondo cresce".(ITALPRESS).abr/gsl
L'ex presidente del Consiglio Mario Draghi è molto schietto come sempre: "Chi paga meno le donne va contro la Costituzione". E sottolinea come per combattere il divario di genere nel mondo del lavoro bisogna lavorare su due fronti: liberare le donne dagli impegni familiari in modo che possano avere lo stesso tempo libero che gli uomini dedicano al lavoro; dare incentivi alle imprese che si sobbarcano il 20% dei costi della maternità. Intanto un'analisi della Kennedy School di Harvard spiega se e quanto pesano ancora gli endorsement delle star a favore dei politici (come quello di Taylor Swift per Kamala Harris). ... Qui il link per iscriversi al canale Whatsapp di Notizie a colazione: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7811ASTENSIONISMO ALLE URNE, QUALCHE RAGIONE PER CAPIRE di Roberto MarchesiniL'affluenza alle elezioni, in Italia, è crollata da oltre il 90% a sotto il 50 (in alcuni casi anche meno); e tutto fa pensare che sarà molto bassa anche alle prossime elezioni europee. Cerchiamo di capire quali potrebbero essere le cause di questo astensionismo sempre più diffuso.Una prima causa potrebbe essere spiegata dal cosiddetto «paradosso dei gelatai». Su una spiaggia lunga un chilometro, due gelatai dividono la spiaggia in due e piazzano il proprio chiosco a metà della loro metà spiaggia, a cinquecento metri di distanza. Lentamente, per sottrarre all'altro dei possibili clienti, ciascuno dei due gelatai si avvicina al centro della spiaggia; alla fine i due gelatai si trovano entrambi al centro della spiaggia. Si tratta, ovviamente, di una metafora secondo la quale «destra» e «sinistra», per accaparrarsi i voti dei «centro» e degli indecisi, rinunciano alle posizioni più estreme e convergono tra loro verso un ipotetico «centro». Insomma: c'è differenza tra FdI, Lega e PD? O, in fondo, dicono tutti le stesse cose? Quindi perché votare l'uno o l'altro se, chiunque vinca, sarà comunque la stessa cosa?Una seconda causa potrebbe essere la progressiva sfiducia degli elettori nei confronti dei partiti di riferimento. La Lega, ad esempio, nel 2019 inserì nel simbolo elettorale per le elezioni europee la scritta «No Euro»: ottenne oltre 9 milioni di voti e il 34,26% dei suffragi, il miglior risultato elettorale di sempre e divenne il partito più votato in Italia. Dopodiché, le posizioni «No Euro» furono completamente abbandonate e la Lega finì sotto il 10%. Questo è forse il caso più eclatante; ma sono molti i delusi del Movimento 5 Stelle e, più recentemente, di FdI. Contrariamente a quanto si dice, gli elettori si ricordano di chi fa promesse solo per ottenere voti; e si fanno fregare una volta solo. Chi si fiderebbe di un politico o di un partito, dopo essere stato platealmente tradito e preso in giro?Una terza possibile causa potrebbe essere il fenomeno della «impotenza appresa». Si tratta di un costrutto elaborato dallo psicologo Martin Seligman negli anni Sessanta del secolo scorso: quando i cani utilizzati per l'esperimento si rendevano conto che non avrebbero in nessun modo potuto influire sullo stimolo negativo (scosse elettriche), semplicemente smettevano di fare qualunque cosa. Il costrutto è poi stato trasferito sui comportamenti umani: una volta constatata la propria impotenza, le persone accettano passivamente gli eventi senza fare più alcun tentativo di cambiare le cose. Tornando alle elezioni: sono ormai così tante e tali i vincoli esterni e le cessioni di sovranità, che i cittadini hanno la netta sensazione che il loro voto sia perfettamente inutile. Quindi: per quale motivo partecipare alla farsa elettorale? Tanto il voto è completamente ininfluente, i cittadini non hanno più alcuna sovranità e l'Occidente non è più democratico.Qualcuno potrebbe osservare che, se anche i cittadini rinunciassero al diritto di voto, resterebbe comunque il dovere di esprimere il proprio suffragio elettorale. Beh, ho l'impressione che molti cittadini abbiano smesso di riconoscere qualsivoglia dovere nei confronti dello Stato italiano nel momento in cui il Presidente del Consiglio Mario Draghi, nel 2021, li ha dichiarati «fuori dalla società».Poi, per carità: magari l'affluenza tornerà sopra al 90% e tutte queste ipotesi si riveleranno sbagliate...
Il dibattito sulla carne sintetica (che non è sintetica)Fonti: conferenza stampa dell'allora Presidente del Consiglio Mario Draghi al termine del Consiglio dei Ministri n. 95 del 16 settembre 2022, trasmessa live sul canale Youtube di Palazzo Chigi; intervento di Luigi Bersani durante la puntata di Otto e mezzo del 20 dicembre 2022, programma condotto da Lilli Gruber e trasmesso da La7, disponibile su la7.it; dichiarazioni del ministro dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, nel corso della conferenza stampa al termine della riunione del Consiglio dei Ministri del 28 marzo 2023, pubblicata sul canale Youtube di Vista Agenzia Televisiva Nazionale; dichiarazioni di Matteo Salvini in piazza con Coldiretti nel settembre 2022, riportate in una puntata di L'aria che tira, programma condotto da Myrta Merlino e trasmesso da La7, pubblicato su la7.it il 30 settembre 2022; estratto della puntata 294 di Metropolis del 24 marzo 2023, podcast in streaming dal lunedì al venerdì sulle piattaforme Gedi e on demand in video e in podcast sul sito di Repubblica, pubblicato su video.repubblica.it il 24 marzo 2023.
A cura di Daniele Biacchessi Quando un Presidente del Consiglio ricorre al voto di fiducia per approvare una legge importante e determinante, come ad esempio la manovra economica, vuol dire che sul piano politico è debole, non riesce cioè ad esercitare il suo potere politico nella maggioranza che lo sostiene. Se ciò accade ad un esecutivo tecnico, ci può stare, perché la questione riguarda essenzialmente il difficile rapporto tra politica e gestione della cosa pubblica da parte di una leadership composta da non eletti. Ma se avviene ad un Governo politico, eletto cioè dagli italiani, con una premier come Giorgia Meloni ai massimi livelli del consenso elettorale, il problema si aggrava e determina una imposizione. Infatti, in Italia la questione di fiducia è un istituto della forma di governo parlamentare riservato al Governo, non previsto in Costituzione, ma disciplinato dai regolamenti interni della Camera e del Senato, e della legge n. 400/1988, la quale riconosce al Governo la facoltà di avvalersi di tale istituto e le modalità per accedervi e vincola il Presidente del Consiglio alle dimissioni in caso di voto contrario del Parlamento ad un suo provvedimento sul quale ha posto la fiducia. Certo, qualcuno dirà che "così fan tutti". Il Presidente del Consiglio Mario Draghi è ricorso al voto di fiducia 35 volte in 11 mesi, quasi 3,2 voti al mese, un record che supera quello dell'esecutivo di Mario Monti, che aveva una media di 3 al mese. Seguono il Conte II, con una media di 2,25, i governi Gentiloni (2,13), Renzi (2), Letta (1,11), Berlusconi quattro (1,07), Conte I (1). Sta di fatto che negli ultimi anni, partendo dal governo giallo-verde Conte I, soprattutto l'approvazione alla legge di bilancio è diventata una corsa senza sosta per chiudere in tempo, entro il 31 dicembre. Una maratona che si ripete ormai ogni anno con il via libera 'in zona Cesarini', sempre a ridosso della fine dell'anno espropriando di fatto il Parlamento del suo ruolo.
A cura di Daniele Biacchessi Quando un Presidente del Consiglio ricorre al voto di fiducia per approvare una legge importante e determinante, come ad esempio la manovra economica, vuol dire che sul piano politico è debole, non riesce cioè ad esercitare il suo potere politico nella maggioranza che lo sostiene. Se ciò accade ad un esecutivo tecnico, ci può stare, perché la questione riguarda essenzialmente il difficile rapporto tra politica e gestione della cosa pubblica da parte di una leadership composta da non eletti. Ma se avviene ad un Governo politico, eletto cioè dagli italiani, con una premier come Giorgia Meloni ai massimi livelli del consenso elettorale, il problema si aggrava e determina una imposizione. Infatti, in Italia la questione di fiducia è un istituto della forma di governo parlamentare riservato al Governo, non previsto in Costituzione, ma disciplinato dai regolamenti interni della Camera e del Senato, e della legge n. 400/1988, la quale riconosce al Governo la facoltà di avvalersi di tale istituto e le modalità per accedervi e vincola il Presidente del Consiglio alle dimissioni in caso di voto contrario del Parlamento ad un suo provvedimento sul quale ha posto la fiducia. Certo, qualcuno dirà che "così fan tutti". Il Presidente del Consiglio Mario Draghi è ricorso al voto di fiducia 35 volte in 11 mesi, quasi 3,2 voti al mese, un record che supera quello dell'esecutivo di Mario Monti, che aveva una media di 3 al mese. Seguono il Conte II, con una media di 2,25, i governi Gentiloni (2,13), Renzi (2), Letta (1,11), Berlusconi quattro (1,07), Conte I (1). Sta di fatto che negli ultimi anni, partendo dal governo giallo-verde Conte I, soprattutto l'approvazione alla legge di bilancio è diventata una corsa senza sosta per chiudere in tempo, entro il 31 dicembre. Una maratona che si ripete ormai ogni anno con il via libera 'in zona Cesarini', sempre a ridosso della fine dell'anno espropriando di fatto il Parlamento del suo ruolo.
Si dimette la Premier britannica Liz Truss. Al governo solo per 45 giorni, è il mandato più corto della storia inglese. Ci colleghiamo con Londra con Giorgia Scaturro. A Bruxelles è in corso un importante Consiglio Europeo, l'ultimo per il Presidente del Consiglio Mario Draghi. Con noi l'inviato Sergio Nava.
Che cosa hanno in comune la regina Elisabetta II, di recente scomparsa, e il presidente del Consiglio Mario Draghi? Il fatto di essere al centro non solo dell'informazione di questi giorni, ma anche della disinformazione: secondo alcuni complottisti, entrambi sarebbero infatti dei rettiliani, esseri mutaforme che controllano la vita sulla Terra. Ma come siamo arrivati al successo di questa teoria? Scopriremo insieme le sue origini e la storia del suo inventore, il complottista David Icke. Scriveteci all'indirizzo segnalazioni@facta.news o segnalateci le notizie che volete verificare al numero 3421829843Seguiteci sul nostro sito https://facta.news/ sui nostri profili Facebook, Instagram e TwitterCondotto da Camilla VagnozziEpisodio scritto da Camilla VagnozziProdotto da Jessica Mariana MasucciLINK UTILIhttps://www.iltascabile.com/societa/chi-crede-rettiliani/https://complotti.substack.com/p/david-icke-rettilianihttps://www.theatlantic.com/national/archive/2013/10/how-spot-reptilians-runing-us-government/354496/Link audio presenti nell'episodio https://www.youtube.com/watch?v=B3C-DdDkKYQ https://www.youtube.com/watch?v=K_H9eobuKnw https://www.youtube.com/watch?v=GvrY9dMmOUo https://www.youtube.com/watch?v=OhuTPDNFAyQ https://www.youtube.com/watch?v=Rn0dDkB2Gnc ; https://www.youtube.com/watch?v=NapHiWsoFXI ; https://www.youtube.com/watch?v=GlAjeTunopo https://www.youtube.com/watch?v=mi-wA2xd9_Y CREDIT BRANI“Dynamic world” di StockStudio https://pixabay.com/it/music/bassi-futuri-dynamic-world-18380/“Modern chillout” di Penguinmusic https://pixabay.com/it/music/ottimista-penguinmusic-modern-chillout-12641/“Inquisitive Orchestra” di Musictown https://pixabay.com/it/music/titolo-principale-inquisitive-orchestra-22215/
A cura di Daniele Biacchessi La questione è importante. Fino a che punto si erano sviluppati i rapporti tra Lega e Russia nei mesi precedenti alla crisi della maggioranza che sosteneva Mario Draghi? Il quotidiano La Stampa conferma che i documenti visionati e pubblicati ieri sono una sintesi informale del lavoro d'intelligence sulla vicenda, comunicati ai competenti livelli istituzionali". Nella sostanza secondo la Stampa, Mosca era interessata alle vicende del governo italiano e alla sua possibile destabilizzazione. Vengono descritti i contatti avuti dal consigliere per i rapporti internazionali del leader della Lega Salvini, Antonio Capuano, con Oleg Kostyukov, 'importante funzionario dell'ambasciata russa' in Italia. Il diplomatico avrebbe chiesto se i ministri della Lega fossero intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo. Il quotidiano torinese afferma che Kostyukov è l'uomo che comprò i biglietti della missione, poi saltata, di Matteo Salvini a Mosca e ricostruisce le fasi di quei rapporti, osservando che le conversazioni tra Capuano e Kostyukov sulla situazione del governo italiano avvengono tra il 27 e il 28 maggio, mentre il giorno prima, il 26 il presidente del Consiglio Mario Draghi tenta di sbloccare la crisi del grano parlando al telefono con Putin. Notizie prive di ogni fondamento, secondo l'Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, ovvero il sottosegretario Gabrielli. Fesserie, secondo Matteo Salvini, ma Pd, Italia Viva e Di Maio chiedono urgenti spiegazioni e una informativa urgente alla Camera. L'ambasciata russa non commenta le notizie riportate dalla Stampa e ribadisce la stessa versione offerta a giugno." Abbiamo assistito Salvini e le persone che lo accompagnavano nell'acquisto dei biglietti aerei per il suo viaggio a Mosca previsto per il 29 maggio, poi cancellato. La cifra era stata restituita da Salvini e il rimborso sarebbe avvenuto anche se il viaggio ci fosse stato. Il dubbio permane. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi La questione è importante. Fino a che punto si erano sviluppati i rapporti tra Lega e Russia nei mesi precedenti alla crisi della maggioranza che sosteneva Mario Draghi? Il quotidiano La Stampa conferma che i documenti visionati e pubblicati ieri sono una sintesi informale del lavoro d'intelligence sulla vicenda, comunicati ai competenti livelli istituzionali". Nella sostanza secondo la Stampa, Mosca era interessata alle vicende del governo italiano e alla sua possibile destabilizzazione. Vengono descritti i contatti avuti dal consigliere per i rapporti internazionali del leader della Lega Salvini, Antonio Capuano, con Oleg Kostyukov, 'importante funzionario dell'ambasciata russa' in Italia. Il diplomatico avrebbe chiesto se i ministri della Lega fossero intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo. Il quotidiano torinese afferma che Kostyukov è l'uomo che comprò i biglietti della missione, poi saltata, di Matteo Salvini a Mosca e ricostruisce le fasi di quei rapporti, osservando che le conversazioni tra Capuano e Kostyukov sulla situazione del governo italiano avvengono tra il 27 e il 28 maggio, mentre il giorno prima, il 26 il presidente del Consiglio Mario Draghi tenta di sbloccare la crisi del grano parlando al telefono con Putin. Notizie prive di ogni fondamento, secondo l'Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, ovvero il sottosegretario Gabrielli. Fesserie, secondo Matteo Salvini, ma Pd, Italia Viva e Di Maio chiedono urgenti spiegazioni e una informativa urgente alla Camera. L'ambasciata russa non commenta le notizie riportate dalla Stampa e ribadisce la stessa versione offerta a giugno." Abbiamo assistito Salvini e le persone che lo accompagnavano nell'acquisto dei biglietti aerei per il suo viaggio a Mosca previsto per il 29 maggio, poi cancellato. La cifra era stata restituita da Salvini e il rimborso sarebbe avvenuto anche se il viaggio ci fosse stato. Il dubbio permane. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi La questione è importante. Fino a che punto si erano sviluppati i rapporti tra Lega e Russia nei mesi precedenti alla crisi della maggioranza che sosteneva Mario Draghi? Il quotidiano La Stampa conferma che i documenti visionati e pubblicati ieri sono una sintesi informale del lavoro d'intelligence sulla vicenda, comunicati ai competenti livelli istituzionali". Nella sostanza secondo la Stampa, Mosca era interessata alle vicende del governo italiano e alla sua possibile destabilizzazione. Vengono descritti i contatti avuti dal consigliere per i rapporti internazionali del leader della Lega Salvini, Antonio Capuano, con Oleg Kostyukov, 'importante funzionario dell'ambasciata russa' in Italia. Il diplomatico avrebbe chiesto se i ministri della Lega fossero intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo. Il quotidiano torinese afferma che Kostyukov è l'uomo che comprò i biglietti della missione, poi saltata, di Matteo Salvini a Mosca e ricostruisce le fasi di quei rapporti, osservando che le conversazioni tra Capuano e Kostyukov sulla situazione del governo italiano avvengono tra il 27 e il 28 maggio, mentre il giorno prima, il 26 il presidente del Consiglio Mario Draghi tenta di sbloccare la crisi del grano parlando al telefono con Putin. Notizie prive di ogni fondamento, secondo l'Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, ovvero il sottosegretario Gabrielli. Fesserie, secondo Matteo Salvini, ma Pd, Italia Viva e Di Maio chiedono urgenti spiegazioni e una informativa urgente alla Camera. L'ambasciata russa non commenta le notizie riportate dalla Stampa e ribadisce la stessa versione offerta a giugno." Abbiamo assistito Salvini e le persone che lo accompagnavano nell'acquisto dei biglietti aerei per il suo viaggio a Mosca previsto per il 29 maggio, poi cancellato. La cifra era stata restituita da Salvini e il rimborso sarebbe avvenuto anche se il viaggio ci fosse stato. Il dubbio permane. Credits: Agenzia Fotogramma
In apertura di puntata riascoltiamo alcuni passaggi del discorso, appena concluso, del Presidente del Consiglio Mario Draghi al Senato. In questa giornata decisiva per le sorti del governo, dedichiamo il nostro approfondimento ad uno dei temi intorno ai quali si sono concentrati gli sforzi dell'esecutivo: i costi delle tariffe di luce e gas e il loro continuo rialzo causato dalla crisi energetica. Torniamo a parlarne direttamente con Stefano Besseghini - presidente ARERA, autorità di regolazione per energia, reti e ambiente. Con lui commentiamo i passaggi più importanti della relazione annuale dell'Autorità, presentata venerdì scorso. Ci chiediamo cosa potrà aspettarci per i prossimi mesi e quali siano, in particolare, le prospettive per chi ha scelto il mercato libero, in molti casi optando per tariffe a prezzo bloccato che ora non vengono rinnovate dagli operatori. Nella prima parte della puntata riserviamo uno spazio alle novità in materia di fisco e riscossione. Sono stati infatti approvati i nuovi modelli di rateazione, utilizzabili da questa settimana, effetto delle modifiche apportate dalla legge 91/2022, di conversione del decreto Aiuti. Facciamo il punto con Rosanna Acierno, commercialista ed esperta in tematiche tributarie e fiscali per Il Sole 24 ORE.
"All'Italia non serve una fiducia di facciata, che svanisca davanti ai provvedimenti scomodi. Serve un nuovo patto di fiducia, sincero e concreto, come quello che ci ha permesso finora di cambiare in meglio il Paese". Così il presidente del Consiglio Mario Draghi, nell'Aula del Senato.sat/mrv
Il presidente del Consiglio Mario Draghi, alle prese con la crisi di governo, si è recato oggi ad Algeri per firmare accordi decisivi che permetteranno di aumentare i flussi provenienti dall'Algeria di 4 miliardi di metri cubi di gas. Un accordo che rappresenta «una accelerazione rispetto a quanto previsto» dagli accordi con l Eni e «anticipa forniture ancora più cospicue nei prossimi anni». La collaborazione con il paese africano prevede anche lo sviluppo di fonti rinnovabili, in particolare dell idrogeno verde e dell energia solare, eolica e geotermica. A firmare le intese anche i 6 ministri che hanno accompagnato il premier Mario Draghi. Le intese spaziano dal farmaceutico (con accordi siglati anche dall'Aifa) alla promozione degli investimenti, allo sviluppo sociale. Diverse le intese in campo industriale e nel settore della pietra. Ne parliamo con Carlo Marroni, Il Sole 24 Ore. Autotrasporto merci: ok a credito di imposta per 497 milioni di euro. Revocato lo sciopero Dopo il via libera dell'Unione europea (serviva autorizzazione comunitaria: si tratta a tutti gli effetti di un aiuto di Stato), il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, ha firmato il decreto che consente alle imprese che operano nel settore dell'autotrasporto merci conto terzi di usufruire di un credito di imposta pari al 28% delle spese sostenute nel primo trimestre del 2022, al netto dell'Iva, per l'acquisto di carburante.Potranno usufruire del credito d'imposta solo i veicoli di categoria Euro 5 o superiore, quindi non quelli più inquinanti. Venerdì si è tenuta al Ministero delle Infrastrutture un tavolo per definire le modalità di attuazione, seguendo le indicazioni delle Agenzie delle Dogane. L'incontro ha permesso di scongiurare il blocco che era stato indetto per oggi 18 luglio. Ne parliamo conSergio Lo Monte, Segretario nazionale Confartigianato trasporti. In Italia carta riciclata da record Siamo i migliori d'europa a riciclare carta e cartone. E' quanto è emerso dal ventisettesimo Rapporto Annuale di Comieco, Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a Base Cellulosica presentato giovedì 14 luglio scorso. Approfondiamo il tema con Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco.
Scatta la crisi di governo in Italia. Una lunga giornata che ha messo in luce i diversi aspetti di quella che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha definito "una situazione di fibrillazione al Governo".
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi incontra i sindacati Cgil, Cisl e Uil e avvia una nuova fase di Governo. È bastato il monito del leader della Cgil Maurizio Landini che aveva parlato di un autunno caldo con mobilitazioni di ogni tipo che Draghi ha calato sul tavolo la carta della concertazione. Tra i macro temi discussi tra il premier, il ministro del Lavoro Andrea Orlando e le rappresentanze sindacali ci sono i tagli al cuneo fiscale, i minimi salariali, e il rinnovo dei contratti. Il Governo ha proposto ai sindacati di aprire tavoli a partire dal 23 luglio. Mentre il prossimo incontro dovrebbe avere luogo tra il 26 ed il 27 luglio. Il governo pensa a un sostanzioso intervento prima di fine mese. Per questo e su questo ci sarà una convocazione e per ragionare di una bozza di uno strumento legislativo prima che vada in Consiglio dei ministri. Nella sostanza, Draghi pensa ad un nuovo decreto a sostegno di salari, pensioni e famiglie e non esclude di lavorare su un nuovo patto sociale che guardi ai fondi del Pnrr, sulla politica industriale e ambientale. Landini apprezza il metodo ma ammette che da Draghi non sono arrivate sufficienti risposte alle domande formulate dalla Cgil. "I contenuti non li conosciamo. Numeri non ci sono stati fatti. Ci si è fermati a temi come la difesa del potere d'acquisto, la precarietà, il salario minimo. Al momento non abbiamo risposte. Ad oggi risultati non ce ne sono", ha detto Landini. La pace sociale è ancora lontana. Credits: Agenzia Fotogramma
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi incontra i sindacati Cgil, Cisl e Uil e avvia una nuova fase di Governo. È bastato il monito del leader della Cgil Maurizio Landini che aveva parlato di un autunno caldo con mobilitazioni di ogni tipo che Draghi ha calato sul tavolo la carta della concertazione. Tra i macro temi discussi tra il premier, il ministro del Lavoro Andrea Orlando e le rappresentanze sindacali ci sono i tagli al cuneo fiscale, i minimi salariali, e il rinnovo dei contratti. Il Governo ha proposto ai sindacati di aprire tavoli a partire dal 23 luglio. Mentre il prossimo incontro dovrebbe avere luogo tra il 26 ed il 27 luglio. Il governo pensa a un sostanzioso intervento prima di fine mese. Per questo e su questo ci sarà una convocazione e per ragionare di una bozza di uno strumento legislativo prima che vada in Consiglio dei ministri. Nella sostanza, Draghi pensa ad un nuovo decreto a sostegno di salari, pensioni e famiglie e non esclude di lavorare su un nuovo patto sociale che guardi ai fondi del Pnrr, sulla politica industriale e ambientale. Landini apprezza il metodo ma ammette che da Draghi non sono arrivate sufficienti risposte alle domande formulate dalla Cgil. "I contenuti non li conosciamo. Numeri non ci sono stati fatti. Ci si è fermati a temi come la difesa del potere d'acquisto, la precarietà, il salario minimo. Al momento non abbiamo risposte. Ad oggi risultati non ce ne sono", ha detto Landini. La pace sociale è ancora lontana. Credits: Agenzia Fotogramma
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi incontra i sindacati Cgil, Cisl e Uil e avvia una nuova fase di Governo. È bastato il monito del leader della Cgil Maurizio Landini che aveva parlato di un autunno caldo con mobilitazioni di ogni tipo che Draghi ha calato sul tavolo la carta della concertazione. Tra i macro temi discussi tra il premier, il ministro del Lavoro Andrea Orlando e le rappresentanze sindacali ci sono i tagli al cuneo fiscale, i minimi salariali, e il rinnovo dei contratti. Il Governo ha proposto ai sindacati di aprire tavoli a partire dal 23 luglio. Mentre il prossimo incontro dovrebbe avere luogo tra il 26 ed il 27 luglio. Il governo pensa a un sostanzioso intervento prima di fine mese. Per questo e su questo ci sarà una convocazione e per ragionare di una bozza di uno strumento legislativo prima che vada in Consiglio dei ministri. Nella sostanza, Draghi pensa ad un nuovo decreto a sostegno di salari, pensioni e famiglie e non esclude di lavorare su un nuovo patto sociale che guardi ai fondi del Pnrr, sulla politica industriale e ambientale. Landini apprezza il metodo ma ammette che da Draghi non sono arrivate sufficienti risposte alle domande formulate dalla Cgil. "I contenuti non li conosciamo. Numeri non ci sono stati fatti. Ci si è fermati a temi come la difesa del potere d'acquisto, la precarietà, il salario minimo. Al momento non abbiamo risposte. Ad oggi risultati non ce ne sono", ha detto Landini. La pace sociale è ancora lontana. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi Non è un'estate facile quella del Presidente del Consiglio Mario Draghi, stretto tra i diktat di Giuseppe Conte, la nuova agenda della Lega di Matteo Salvini e il ruolo di Maurizio Landini, leader della Cgil. Sulla scrivania del capo del governo si accatastano elenchi di richieste e scadenze (vere o presunte). Da una parte il leader del M5s Conte si aspetta delle risposte e per metterlo in chiaro annuncia che uscirà dall'aula sul decreto Aiuti. Dall'altra Salvini ridisegna i temi su cui battere: pace fiscale, riforma Fornero, migranti. E poi il segretario della Cgil Landini avverte l'esecutivo annunciando "mobilitazioni di tutti i tipi". A queste fibrillazioni dei partiti e dei corpi intermedi si aggiunge l'accelerazione della campagna elettorale ad autunno. Conte si aspetta da Draghi “risposte vere e concrete" entro fine luglio. Ci sono mediatori al lavoro nel Pd e nel M5s (e i ministri sono tra questi), ma il leader M5s Conte sembra già un passo oltre: “C'è un pezzo di mondo economico e culturale che punta alla melassa e vuole far saltare l'alleanza progressista”, avrebbe detto l'ex premier ad alcuni dirigenti democratici. Draghi sta nel mezzo, convinto di arginare le spinte centrifughe di pezzi consistenti di maggioranza. Il centrodestra, ancora diviso, attende un passo falso per unirsi all'idea di Giorgia Meloni di iniziare già da ottobre la lunga cavalcata verso Palazzo Chigi. Ma in politica, si Sto arrivando!, le desiderate possono rimanere sogni e ancora tanto potrebbe accadere prima del definitivo Big Bang del Governo. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi Non è un'estate facile quella del Presidente del Consiglio Mario Draghi, stretto tra i diktat di Giuseppe Conte, la nuova agenda della Lega di Matteo Salvini e il ruolo di Maurizio Landini, leader della Cgil. Sulla scrivania del capo del governo si accatastano elenchi di richieste e scadenze (vere o presunte). Da una parte il leader del M5s Conte si aspetta delle risposte e per metterlo in chiaro annuncia che uscirà dall'aula sul decreto Aiuti. Dall'altra Salvini ridisegna i temi su cui battere: pace fiscale, riforma Fornero, migranti. E poi il segretario della Cgil Landini avverte l'esecutivo annunciando "mobilitazioni di tutti i tipi". A queste fibrillazioni dei partiti e dei corpi intermedi si aggiunge l'accelerazione della campagna elettorale ad autunno. Conte si aspetta da Draghi “risposte vere e concrete" entro fine luglio. Ci sono mediatori al lavoro nel Pd e nel M5s (e i ministri sono tra questi), ma il leader M5s Conte sembra già un passo oltre: “C'è un pezzo di mondo economico e culturale che punta alla melassa e vuole far saltare l'alleanza progressista”, avrebbe detto l'ex premier ad alcuni dirigenti democratici. Draghi sta nel mezzo, convinto di arginare le spinte centrifughe di pezzi consistenti di maggioranza. Il centrodestra, ancora diviso, attende un passo falso per unirsi all'idea di Giorgia Meloni di iniziare già da ottobre la lunga cavalcata verso Palazzo Chigi. Ma in politica, si Sto arrivando!, le desiderate possono rimanere sogni e ancora tanto potrebbe accadere prima del definitivo Big Bang del Governo. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi Non è un'estate facile quella del Presidente del Consiglio Mario Draghi, stretto tra i diktat di Giuseppe Conte, la nuova agenda della Lega di Matteo Salvini e il ruolo di Maurizio Landini, leader della Cgil. Sulla scrivania del capo del governo si accatastano elenchi di richieste e scadenze (vere o presunte). Da una parte il leader del M5s Conte si aspetta delle risposte e per metterlo in chiaro annuncia che uscirà dall'aula sul decreto Aiuti. Dall'altra Salvini ridisegna i temi su cui battere: pace fiscale, riforma Fornero, migranti. E poi il segretario della Cgil Landini avverte l'esecutivo annunciando "mobilitazioni di tutti i tipi". A queste fibrillazioni dei partiti e dei corpi intermedi si aggiunge l'accelerazione della campagna elettorale ad autunno. Conte si aspetta da Draghi “risposte vere e concrete" entro fine luglio. Ci sono mediatori al lavoro nel Pd e nel M5s (e i ministri sono tra questi), ma il leader M5s Conte sembra già un passo oltre: “C'è un pezzo di mondo economico e culturale che punta alla melassa e vuole far saltare l'alleanza progressista”, avrebbe detto l'ex premier ad alcuni dirigenti democratici. Draghi sta nel mezzo, convinto di arginare le spinte centrifughe di pezzi consistenti di maggioranza. Il centrodestra, ancora diviso, attende un passo falso per unirsi all'idea di Giorgia Meloni di iniziare già da ottobre la lunga cavalcata verso Palazzo Chigi. Ma in politica, si Sto arrivando!, le desiderate possono rimanere sogni e ancora tanto potrebbe accadere prima del definitivo Big Bang del Governo. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi Tutto è andato secondo un copione consolidato. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha ascoltato l'anima ribelle della sua maggioranza, il leader del M5s Giuseppe Conte, si è fatto elencare i temi del disaccordo politico e li ha trasformati in un accordicchio estivo che salva il suo esecutivo fino ad oggi pomeriggio quando è previsto il voto di fiducia sul Dl Aiuti, che prevede uno stanziamento di 23 miliardi di euro a sostegno di famiglie e imprese. Il M5s chiede che sia rifinanziato il Superbonus e vengano stralciati i fondi per la costruzione del termovalorizzatore a Roma. Senza queste due rassicurazioni il M5s potrebbe votare contro l'Esecutivo e creare una frattura insanabile. Sugli altri punti del documento consegnato da Conte a Draghi ci possono essere segnali di pacificazione, ma la fiducia di Conte non è una cambiale in bianco: il reddito di cittadinanza, il salario minimo, il cuneo fiscale, il superbonus, il caro bollette, il sostegno ai redditi medi, la transizione ecologica, la rateizzazione delle cartelle esattoriali sono infatti tutti temi convertibili e negoziabili, ma Superbonus e termovalorizzatore di Roma diventano il grimaldello per restare nella maggioranza. Sembra più una manovra di visibilità personale che non un vero braccio di ferro politico. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi Tutto è andato secondo un copione consolidato. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha ascoltato l'anima ribelle della sua maggioranza, il leader del M5s Giuseppe Conte, si è fatto elencare i temi del disaccordo politico e li ha trasformati in un accordicchio estivo che salva il suo esecutivo fino ad oggi pomeriggio quando è previsto il voto di fiducia sul Dl Aiuti, che prevede uno stanziamento di 23 miliardi di euro a sostegno di famiglie e imprese. Il M5s chiede che sia rifinanziato il Superbonus e vengano stralciati i fondi per la costruzione del termovalorizzatore a Roma. Senza queste due rassicurazioni il M5s potrebbe votare contro l'Esecutivo e creare una frattura insanabile. Sugli altri punti del documento consegnato da Conte a Draghi ci possono essere segnali di pacificazione, ma la fiducia di Conte non è una cambiale in bianco: il reddito di cittadinanza, il salario minimo, il cuneo fiscale, il superbonus, il caro bollette, il sostegno ai redditi medi, la transizione ecologica, la rateizzazione delle cartelle esattoriali sono infatti tutti temi convertibili e negoziabili, ma Superbonus e termovalorizzatore di Roma diventano il grimaldello per restare nella maggioranza. Sembra più una manovra di visibilità personale che non un vero braccio di ferro politico. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi Tutto è andato secondo un copione consolidato. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha ascoltato l'anima ribelle della sua maggioranza, il leader del M5s Giuseppe Conte, si è fatto elencare i temi del disaccordo politico e li ha trasformati in un accordicchio estivo che salva il suo esecutivo fino ad oggi pomeriggio quando è previsto il voto di fiducia sul Dl Aiuti, che prevede uno stanziamento di 23 miliardi di euro a sostegno di famiglie e imprese. Il M5s chiede che sia rifinanziato il Superbonus e vengano stralciati i fondi per la costruzione del termovalorizzatore a Roma. Senza queste due rassicurazioni il M5s potrebbe votare contro l'Esecutivo e creare una frattura insanabile. Sugli altri punti del documento consegnato da Conte a Draghi ci possono essere segnali di pacificazione, ma la fiducia di Conte non è una cambiale in bianco: il reddito di cittadinanza, il salario minimo, il cuneo fiscale, il superbonus, il caro bollette, il sostegno ai redditi medi, la transizione ecologica, la rateizzazione delle cartelle esattoriali sono infatti tutti temi convertibili e negoziabili, ma Superbonus e termovalorizzatore di Roma diventano il grimaldello per restare nella maggioranza. Sembra più una manovra di visibilità personale che non un vero braccio di ferro politico. Credits: Agenzia Fotogramma
Si è concluso il vertice tra il leader pentastellato Giuseppe Conte e il presidente del Consiglio Mario Draghi.
A cura di Daniele Biacchessi Il futuro del Governo è appeso all'esito dell'incontro chiarificatore tra il leader del M5s Giuseppe Conte e il Presidente del Consiglio Mario Draghi. Nell'ultima conferenza stampa Draghi ha detto che l'esecutivo va avanti e la presenza del M5s è determinante. È indubbio che la scissione di Luigi Di Maio ha accelerato un processo politico inevitabile, ma tutto interno al movimento. Ma è altrettanto ovvio che la presa di posizione di Conte contrario a nuovi aiuti militari a Kiev porta il M5s in una posizione di netto conflitto con Draghi e gli altri partner di maggioranza, in primis il Partito Democratico. Ieri il ministro Dario Franceschini ha ricordato a Giuseppe Conte che, nel caso uscisse dal Governo, non ci sarà una alleanza strutturale e politica alle elezioni del 2023. Ma il Pd senza il M5s non fa maggioranza relativa e Conte ha bisogno dei dem per contenere l'emorragia di voti. Nel faccia a faccia di oggi Conte mette sul tavolo della discussione quattro temi ritenuti fondamentali: armi a Kiev, reddito di cittadinanza, inceneritori e salario minimo garantito. Senza questi punti trasformati in un impegno di Governo, la permanenza del M5s nella maggioranza diviene difficile e il tempo che separa la crisi da un voto anticipato si accorcerebbe sempre più. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi Il futuro del Governo è appeso all'esito dell'incontro chiarificatore tra il leader del M5s Giuseppe Conte e il Presidente del Consiglio Mario Draghi. Nell'ultima conferenza stampa Draghi ha detto che l'esecutivo va avanti e la presenza del M5s è determinante. È indubbio che la scissione di Luigi Di Maio ha accelerato un processo politico inevitabile, ma tutto interno al movimento. Ma è altrettanto ovvio che la presa di posizione di Conte contrario a nuovi aiuti militari a Kiev porta il M5s in una posizione di netto conflitto con Draghi e gli altri partner di maggioranza, in primis il Partito Democratico. Ieri il ministro Dario Franceschini ha ricordato a Giuseppe Conte che, nel caso uscisse dal Governo, non ci sarà una alleanza strutturale e politica alle elezioni del 2023. Ma il Pd senza il M5s non fa maggioranza relativa e Conte ha bisogno dei dem per contenere l'emorragia di voti. Nel faccia a faccia di oggi Conte mette sul tavolo della discussione quattro temi ritenuti fondamentali: armi a Kiev, reddito di cittadinanza, inceneritori e salario minimo garantito. Senza questi punti trasformati in un impegno di Governo, la permanenza del M5s nella maggioranza diviene difficile e il tempo che separa la crisi da un voto anticipato si accorcerebbe sempre più. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi Il futuro del Governo è appeso all'esito dell'incontro chiarificatore tra il leader del M5s Giuseppe Conte e il Presidente del Consiglio Mario Draghi. Nell'ultima conferenza stampa Draghi ha detto che l'esecutivo va avanti e la presenza del M5s è determinante. È indubbio che la scissione di Luigi Di Maio ha accelerato un processo politico inevitabile, ma tutto interno al movimento. Ma è altrettanto ovvio che la presa di posizione di Conte contrario a nuovi aiuti militari a Kiev porta il M5s in una posizione di netto conflitto con Draghi e gli altri partner di maggioranza, in primis il Partito Democratico. Ieri il ministro Dario Franceschini ha ricordato a Giuseppe Conte che, nel caso uscisse dal Governo, non ci sarà una alleanza strutturale e politica alle elezioni del 2023. Ma il Pd senza il M5s non fa maggioranza relativa e Conte ha bisogno dei dem per contenere l'emorragia di voti. Nel faccia a faccia di oggi Conte mette sul tavolo della discussione quattro temi ritenuti fondamentali: armi a Kiev, reddito di cittadinanza, inceneritori e salario minimo garantito. Senza questi punti trasformati in un impegno di Governo, la permanenza del M5s nella maggioranza diviene difficile e il tempo che separa la crisi da un voto anticipato si accorcerebbe sempre più. Credits: Agenzia Fotogramma
Dal 30 giugno 2022, all'obbligo di dotarsi di un Pos per i professionisti sono state associate sanzioni prima non previste. L'obbligo di accettarli è stato fissato nel 2012 e in teoria è valido dal 2014. Il decreto Pnrr2 (Dl 36) attua la norma, ma senza allargare il campo agli altri strumenti alternativi. La sanzione, per chi si rifiuta di accettare un pagamento tramite carta di credito, prepagata, bancomat e simili, è pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stato rifiutato il pagamento elettronico. Ne parliamo con Giovanni Parente, Il Sole 24 Ore, e con Ernesto Ghidinelli, Responsabile credito di Confcommercio. Industria: fatturato sale del 2,7% a aprile, è al top dal 2000 Continua ad aprile la crescita congiunturale del fatturato dell'industria che segna un record. Con un aumento del 2,7% rispetto a marzo, l'indice destagionalizzato "tocca il livello più elevato dall'inizio della serie storica" a gennaio 2000, osserva l'Istat. Rispetto all'anno precedente, corretto per gli effetti di calendario, il fatturato totale cresce in termini tendenziali del 22%, con incrementi del 21,8% sul mercato interno e del 22,5% su quello estero. La crescita rispetto al trimestre precedente è invece del 6,6%. Approfondiamo il tema con Andrea Prete, presidente di Unioncamere. G7, Draghi: speriamo risultato sul tetto al prezzo del gas prima di ottobre Il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa a Elmau alla fine del G7 ha detto che «tutti i leader concordano sulla necessità di limitare i finanziamenti a Putin, ma anche di rimuovere la cause dell'inflazione». «Questo G7 - ha aggiunto - è stato veramente un successo, i nostri Paesi hanno riaffermato piena e grande coesione, grande unità di vedute in particolare per quanto riguarda la guerra in Ucraina e le sue conseguenze». Tiriamo le somme del summit con Sergio Nava di Radio24.
Via libera dell'Aula della Camera alla risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno. Il testo è stato approvato a Montecitorio con 410 voti a favore, 29 contrari e 34 astenuti, tutti di Fdi.
«A fronte di una crisi idrica la cui severità si appresta a superare quanto mai registrato dagli inizi del secolo scorso, chiediamo che venga dichiarato al più presto lo stato di emergenza nei territori interessati, tenuto conto del grave pregiudizio degli interessi nazionali». Lo ha chiesto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nella lettera inviata al presidente del Consiglio Mario Draghi in merito alla grave siccità che sta mettendo in ginocchio l’Italia, chiedendo «l’intervento del sistema della Protezione civile per coordinare tutti i soggetti coinvolti, Regioni interessate, Autorità di bacino e Consorzi di bonifica, e cooperare per una gestione unitaria del bilancio idrico». Per Prandini «appare evidente l’urgenza di avviare un grande piano nazionale per gli invasi che Coldiretti propone da tempo». «Raccogliamo solo l’11% dell’acqua piovana e potremmo arrivare al 50% evitando così situazioni di crisi come quella che stiamo soffrendo anche quest’anno. Si tratta di emergenze sempre più ricorrenti con un costo negli ultimi 10 anni che supera i 10 miliardi di euro e per questo l’Italia ha bisogno di nuovi invasi a servizio dei cittadini e delle attività economiche, come quella agricola che in presenza di acqua potrebbe moltiplicare la capacità produttiva», denuncia il Presidente della Coldiretti. Scarica l’app di Ascolta la Notizia per Android: https://bit.ly/2F3ptXR o iPhone: https://apple.co/2F8zEdU Attiva la skill di Ascolta la Notizia nel tuo dispositivo Alexa: https://amzn.to/3K7RTfU
"In momenti di crisi, di incertezza, di guerra – come quello che stiamo vivendo – è ancora più importante opporsi con fermezza all'uso politico dell'odio. Dobbiamo promuovere la tolleranza, il rispetto reciproco, l'amore per il prossimo – questi sono i veri ingredienti di una pace duratura. La storia della vostra comunità è un esempio a cui guardare con orgoglio". Così il Presidente del Consiglio Mario Draghi incontrando al Tempio italiano di Gerusalemme la comunità degli Italkim (italiani d'Israele). Un momento di incontro voluto dal capo del governo italiano in questa sua due giorni israeliana fitta di appuntamenti.
La coppia c'è e rilancia. Sloggiata ormai da mesi Angela Merkel dal potere in Germania, il presidente del Consiglio Mario Draghi e il presidente francese Emmanuel Macron si confermano in queste ore come due leader europei dotati di una visione politica a lungo raggio
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi sente Vladimir Putin dopo il controverso piano di pace per l'Ucraina annunciato dal ministero degli Esteri: cosa è successo? Ne abbiamo parlato con Vittorio Emanuele Parsi, professore di Relazioni Internazionali all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove dirige anche l'ASERI- Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali e con Andrey Kortunov, direttore generale del Russian Council, think-tank di Mosca. Subito dopo siamo tornati sul terreno, in Ucraina, dove le forze russe stanno avanzando nel Lugansk e puntano sulla città di Severodonetsk: ne abbiamo parlato con Alessandro Marrone, responsabile del Programma Difesa di Istituto Affari Internazionali - IAI. Infine siamo andati in Colombia, dove nel fine settimana si terranno le elezioni presidenziali e il candidato Gustavo Petro sta lanciando una sfida a tutto campo al presidente Ivan Duque: ne abbiamo parlato da Bogotà con Diego Battistessa, Docente Universidad Carlos III di Madrid, analista specializzato in America Latina e Caraibi.
Secondo i dati dell'Ufficio studi di Confcommercio dal 1996 al 2019 il Pil del Nord ha fatto registrare una crescita di oltre il 20 per cento, mentre il Sud si è fermato al 3,3. In questo contesto gli investimenti del PNRR assumono un'importanza fondamentale per evitare che il Paese continui a viaggiare con due velocità molto diverse. Per cercare di ridurre le distanze c'è anche un progetto che è rimasto fermo per 10 anni e che oggi potrebbe tornare in campo a causa dell'emergenza energetica. Si tratta del rigassificatore a Gioia Tauro che, se approvato, in meno di 4 anni, potrebbe essere in grado di processare 12 miliardi (anche 16) di metri cubi di gas naturale liquefatto (Gnl) al giorno. Un terzo di quello importato dalla Russia. Ne parliamo con Roberto Occhiuto, presidente Regione Calabria. Balneari, mediazione governo: con contenziosi gare fino al 2024 I gruppi del Senato stanno prendendo in esame la proposta del governo per modificare la norma sui balneari. Il testo, firmato dal viceministro di Forza Italia, Gilberto Pichetto Fratin, a nome del governo, prevede: l'avvio delle gare per assegnare le concessioni balneari entro il 31 dicembre 2023, ma con possibilità per i Comuni di rinviare le procedure al massimo al 31 dicembre 2024 per "difficoltà oggettive" o "la presenza di un contenzioso". Va ricordato che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha scritto una lettera alla presidente del Senato, Elisabetta Casellati, in cui ha chiesto che il disegno di legge per la concorrenza venga approvato entro maggio. La conferma quindi che, in assenza di accordo sulle concessioni balneari, il fatidico articolo 2, il governo porrà la questione di fiducia. Con la fiducia salterebbero le riformulazioni concordate da governo e maggioranza su una decina di altri articoli, compresi i servizi locali e l'idroelettrico. Approfondiamo l'argomento con Carmine Fotina de Il Sole 24 ore. Stangata in arrivo L'Europa potrebbe vedere unaumento delle bollette energetichedi oltre il 3% del prodotto interno lordo (PIL) fino al 2024. Lo hanno scritto lunedì gli analisti di Citigroup in una nota pubblicata da Bloomberg. Le bollette di gas ed elettricità in Europa potrebbero salire al 4,5% del reddito disponibile delle famiglienel 2023, dal 3,5% nel 2021. Le bollette potrebbero salire ulteriormente al 4,8% del reddito disponibile delle famiglie nel 2024. Le bollette in Europa sono in aumento dall'autunno del 2021, quando la carenza di gas naturale ha portato a un aumento dei prezzi del gas e dell'elettricità. L'invasione russa dell'Ucraina ha ulteriormente messo a dura prova il reddito delle famiglie poiché le bollette sono aumentate con i prezzi alle stelle delle materie prime. Ci spiega cosa sta succedendo Alessandro Plateroti di Notizie.it. Corsa a due per Ita Airways Corsa a due per la privatizzazione di Ita Airways. Ieri sera (scadenza a mezzanotte per le offerte vincolanti) sarebbero arrivate sul tavolo del ministero le offerte di Msc insieme a Lufthansa e del fondo Certares. Fuori dai giochi Indigo Partners. Le due società (Msc-Lufthansa) avevano anticipato tutti presentando una manifestazione di interesse lo scorso gennaio e chiedendo anche un periodo di esclusiva di 90 giorni. La cifra che circolava al tempo si aggirava tra 1,2 e 1,5 miliardi di euro per una quota di maggioranza della nuova compagnia di bandiera. Certares mette sul piatto una partnership, ma solo commerciale e senza una partecipazione nel capitale, con Air France-Klm e Delta Airlines. Il tesoro vuole chiudere l'operazione entro i primi di giugno. Approfondiamo la notizia con Gianni Dragoni de Il Sole 24 Ore.
È maturo il tempo per un incontro Biden-Putin? «No. Abbiamo condiviso l'esigenza di sbloccare i porti e occorrerà collaborazione da entrambe le parti. I contatti devono essere riavviati, intensificati a tutti i livelli. Bisogna essere capaci non di dimenticare perché è impossibile, ma di guardare al futuro». Così il presidente del Consiglio Mario Draghi rispondendo alle domande dei giornalisti nel corso della conferenza stampa all'Ambasciata d'Italia a Washington. «Ho detto al presidente Biden che questa guerra produrrà cambiamenti drastici in Europa. Siamo sempre stati vicini in Europa ma lo saremo e lo dovremo diventare sempre di più. Biden ha detto che è un amico dell'Europa e ci sosterrà. È molto molto leale e grato al processo di integrazione europea», ha aggiunto Draghi. Il premier ha anche detto che «nessuno ha mai detto niente sull'eventualità che i pagamenti in rubli violino le sanzioni. Come sono organizzati questi pagamenti? E' una zona grigia. Il più grande importatore di gas in Germania ha già pagato in rubli, la maggior parte degli importatori di gas ha già aperto conti in rubli con Gazprom». Scarica l’app di Ascolta la Notizia per Android: https://bit.ly/2F3ptXR o iPhone: https://apple.co/2F8zEdU Attiva la skill di Ascolta la Notizia nel tuo dispositivo Alexa: https://amzn.to/3K7RTfU
In apertura di terza parte, torna il consueto appuntamento con Paolo Mieli e la sua selezione di notizie da approfondire e commentare. Nella giornata di ieri è avvenuto il tanto atteso incontro tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il presidente americano Joe Biden. Questo viaggio negli Stati Uniti è arrivato in un contesto politi davvero complicato con il premier alle prese con una maggioranza che non è mai stata così litigiosa. Ne parliamo conLorenzo Castellani, docente di storia delle istituzioni politiche presso la LUISS di Roma e Paolo Magri, vice Presidente esecutivo e direttore dell'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI).
Al via la ventunesima edizione di Cibus 2022, da OGGI martedì 3 maggio fino al 6 maggio a Parma, organizzato da Fiere di Parma e Federalimentare. Cibus è la fiera dei Territori: da quasi 40 anni a Parma si celebra la capacità del Made in Italy Alimentare di crescere rispettando e valorizzando la propria tradizione e i propri territori. Domani Nomisma, con Denis Pantini, interverrà al convegno "Tensioni geopolitiche, farm to fork, riforma Pac: criticità e prospettive dell'agroalimentare italiano di fronte alla grande transizione" dove verranno presentati dati dell'impatto sui mercati italiani dei prodotti agricoli e dei prodotti alimentari dopo lo scoppio della guerra fra Russia e Ucraina. Ne parliamo con Denis Pantini, Responsabile dell'Agroalimentare di Nomisma. Anche la filiera del latte colpita dai rincari Come tutto il comparto alimentare, anche il latte non è esente all'ondata di rincari che sta mettendo in difficoltà i produttori. Tra questi c'è Arborea, la cooperativa di circa 200 aziende agricole sarde che però, nonostante lo scenario attuale caratterizzato da aumenti di costi energetici, incremento nei costi dell'alimentazione degli animali e inflazione, con il nuovo piano industriale punta a crescere e a imporsi come uno dei protagonisti del futuro panorama del lattiero-caseario in una provincia come quella di Oristano che ha tra i più bassi indici di ricchezza, consumi, lavoro e demografia. Approfondiamo l'argomento con Andrea Agostini, Direttore Generale di Arborea. L'industria alimentare: prima filiera del Paese Si è tenuta poco fa qui a Cibus l'assemblea generale di Federalimentare "Dal Covid alla guerra: il diritto al cibo, la coesione sociale. Il ruolo dell'industria alimentare , che ha visto la partecipazione del presidente Ivano Vacondio, del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli, del Senatore Pier Ferdinando Casini, del Segretario Generale del Banco Alimentare e Membro del Board European Food Bank Federation Marco Lucchini, del Direttore del Centro Studi di Confindustria Alessandro Fontana e del Presidente di Confindustria Carlo Bonomi. Ne parliamo con Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare. Draghi a tutto campo all'Europarlamento: dal gas alle riforme europee Il presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto alla plenaria del Parlamento Europeo, e ha espresso la volontà da parte dell'Italia di attuare una serie di riforme europee per rendere l'Unione più efficiente. «Abbiamo bisogno di un federalismo pragmatico, che abbracci tutti gli ambiti colpiti dalle trasformazioni in corso: dall economia, all energia, alla sicurezza». Centrale per Draghi attuare una serie di misure per evitare che il continente vada in recessione. Per commentare l'intervento di Draghi abbiamo sentito Adriana Cerretelli, de Il Sole 24 Ore.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha convocato per questa mattina i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. Nel pomeriggio ha presieduto poi il Cdm chiamato a varare un nuovo decreto con aiuti a famiglie e imprese. Secondo fonti di maggioranza sarebbero 14 i miliardi sul tavolo della cabina di regia riunita a Palazzo Chigi per il dl aiuti. Fino a ieri ci si aspettava che la dote fosse intorno ai 6 a 7,5 miliardi e che la misura potesse prevedere un bonus una tantum di 200 euro nella prossima busta paga per sostenere il potere d'acquisto, oppure un rafforzamento della decontribuzione dello 0,8% per i redditi fino a 35mila euro. Intanto è stato trovato l'accordo per il taglio accise fino all'8 luglio, anche sul metano. Ne parliamo con Gianni Trovati, il Sole 24 Ore. Chiude oggi il MIDO Si chiude oggi MIDO 2022 il più grande evento internazionale dedicato al settore mondiale dell'eyewear che ha aperto le sue porte sabato 30 aprile dopo due anni di stop causa covid. Oltre 660 espositori da 45 Paesi tra cui USA, Germania, Francia, Spagna, Corea, Giappone e visitatori provenienti da 50 paesi. 5 padiglioni e 8 aree espositive che hanno accolto tutta la filiera dell occhialeria. Parliamo dell'evento con il presidente del Mido, Giovanni Vitaloni. Alimentari, aumenti prezzi fino al 43% per il carrello della spesa A causa della guerra, secondo le Nazioni Unite, quasi 4,5 milioni di tonnellate di grano sono state bloccate nei porti ucraini. Un'emergenza che sta facendo impennare i prezzi dei beni alimentari pesando fortemente sulle finanze degli italiani. Oltre alla guerra, e alla difficoltà nel reperire diverse materie prime, pesa il caro energia che ha contribuito ad aumentare i costi dell'intera filiera. A salire, però, sono anche i prezzi di diversi alimenti che nulla hanno a che fare con la guerra ucraina e lasciano ipotizzare che ci sia chi se ne approfitta speculando. Altroconsumo ha monitorato i prezzi praticati nel mese di marzo da Ipermercati, Supermercati e Discount e ne è emerso un aumento diffuso per i beni alimentari di circa il 40%. Approfondiamo il tema con Alessandra Rivolta, esperta di Altroconsumo.
La politica estera è l'essenza stessa dell'arte di governare e posizionare un Paese perché condensa in sé gli aspetti ideali – che riguardano la guerra e la pace, le libertà, le democrazie e le tirannie – e quelli economici, ovvero gli interessi materiali di una nazione e della sua comunità. Per questo motivo oggi l'Italia deve aver chiaro (e a noi pare che il presidente del Consiglio Mario Draghi ce l'abbia chiarissimo) da che parte stare e muoversi di conseguenza nei fatti.
Una considerazione sulla prima intervista mai concessa dal presidente del Consiglio Mario Draghi, dall'inizio del suo governo nel febbraio del 2021, nel giorno di Pasqua.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi sarà in Angola e Congo per siglare altri due accordi e raggiungere quella soglia di sostituzione delle forniture di Gazprom. Alcuni partiti se ne approfittano, con politiche populiste dimentiche degli interessi del Paese.
Alcune ora fa in conferenza stampa il Presidente del Consiglio Mario Draghi si è chiesto se esista in italiano il termine "energivoro", subito dopo averlo utilizzato. Ma allora perché lo usa? Era già successo un episodio simile qualche mese fa, a proposito dell'utilizzo delle parole inglesi.Ne parlo in questo episodio confrontando le due situazioni, e tornando a sottolineare la distinzione tra narrazioni intradiegetiche ed extradiegetiche.
È stato presentato in Parlamento il primo Impact Report del Gruppo Alpitour, realizzato in collaborazione con Strategy Innovation, spin-off dell'Università Ca' Foscari Venezia. Lo studio ha l'obiettivo di evidenziare e richiamare l'attenzione sul peso e il ruolo del turismo per l'Italia, un business strategico che necessita di essere considerato un'industria centrale per l'economia del Paese. Il significato del rialzo dei tassi della Fed La Fed alza i tassi di interesse di un quarto di punto, portandoli in una forchetta fra lo 0,25% e lo 0,50%. Per la banca centrale è il primo rialzo dal dicembre 2018. Cosa comporterà per l'economia? La vita dopo lo stato di emergenza Oggi, dopo una cabina di regia in mattinata, si è tenuto nel pomeriggio un Consiglio dei ministri per stabilire la roadmap sulle riaperture. A seguire conferenza stampa del presidente del Consiglio Mario Draghi con il ministro della Salute, Roberto Speranza, per illustrare le decisioni sulla uscita dalla fase di emergenza. Ospiti: Gabriele Burgio, presidente e amministratore delegato di Alpitour, Franco Bruni, docente economia monetaria internazionale università Bocconi, vice presidente ISPI, Marzio Bartoloni, Il Sole 24 Ore
Mario Draghi si sta “contizzando”? Sta cioè utilizzando sempre più spesso modalità comunicative centrate sull'uso delle negazioni, com'è capitato più volte al suo predecessore Giuseppe Conte?Ieri il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha dichiarato per esempio che "NON rischiamo un'economia di guerra" (maiuscole mie), rispondendo alla domanda di una giornalista a margine del summit dell'Unione Europea di Versailles.Ancora una volta: siamo sicuri che si tratti della scelta comunicativa più efficace? In cosa e quanto questa modalità comunicativa è simile a quella di Giuseppe Conte (quella, per intenderci, del “governo che NON lavora col favore delle tenebre”)?Ne parlo in questo episodio di tre minuti.
"Voglio esprimere la mia più ferma condanna per la decisione del governo russo di riconoscere i due territori separatisti del Donbass. Si tratta di una inaccettabile violazione della sovranità democratica e dell'integrità territoriale" dell'Ucraina, ha commentato il presidente del Consiglio Mario Draghi. L'Italia è "assolutamente convita nel procedere sulla strada delle sanzioni", ha aggiunto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio