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Con l'arrivo di Pirelli in MotoGP, nel 2027 al posto della Michelin ci saranno dei cambiamenti. Innanzi tutto le moto a cui saranno dedicati gli pneumatici Pirelli saranno diverse, per via via dei nuovi regolamenti. Ma la casa italiana vorrà mantenere lo status quo oppure cercherà di introdurre delle novità?Pensiamo alla mitica Superpole.Qualcosa ce lo dice Giorgio Barbier che di Pirelli è il capo della competizione.
La seconda puntata della dodicesima stagione del podcast di Moon Safari offre all'ascolto l'unione tra le nostre esplorazioni musicali al chiaro di luna e la lettura di due poesie di Cecilia Meireles.PLAYLIST POETICA Cecilia Meireles - Spiagge Sono abitatrice delle sabbie, di alte spume:le navi passano per le mie finestrecome il sangue nelle mie vene,come i piccoli pesci nei fiumiNon hanno vele e hanno vele;e il mare ha e non ha sirene;e io navigo e sto ferma,vedo mondi e sono cieca,perché questo è un male di famiglia,essere di sabbia, di acqua, di isola…E persino senza barca naviga chi al mare è stata destinata.Dio ti protegga, Cecilia,che tutto è mare e niente più. Cecilia Meireles - Amanti Sul gradino dell'inverno a turno,si sederono gli amanti.Stai crescendo tra le loro spalledenso bosco di impossibili,con molti rami scuri. Un denso bosco di spinestai crescendo tra le loro labbraPallide parole secche,foglie di addii,ombra di confusa angustianella curva giovane della bocca,nel dolce luogo dei baci.Così persi, così soliper intimi sentieri! Innanzi a loro, le statue,eternamente avviluppate,gloriosamente nude,profondamente soavi,con luminosità di primaveranell'eterea aspetto marmoreo…(Festivi corpi di pietra!) Noi amanti umani,il corpo è lento e pesante,lunga rete su cui scorrere le lacrimenelle vaste sabbie dell'anima.PLAYLIST MUSICALE >> clicca qui e ascoltaCigarettes After Sex - You're All I WantL'Impératrice - Dreaming Of You - Vibes4YourSoul RemixNuma Gama, Gabriel Lins - MessageSeefeel - Lose The MinusJamie XX, Kelsey Lu - DafodilFront De Cadeaux - Ouvre ta bouce - Fabrizio Mammarella DubLido Pimienta - Eso Que Tu HacesIl Quadro di Troisi, Front de Cadeaux - Non ricordi, Front de Cadeaux remixMondocane - AcaciaPhillipi & Rodrigo - MantraArca, Tokischa - ChamaLechuga Zafiro - BotellharpaFloating Points - Del OroPanda Bear, Sonic Boom, Adrian Sherwood - Gettin' to the Point Dub, Adrian Sherwood Reset in Dub version
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Dio si serve degli uomini. Con noi e per noi realizza i suoi piani di salvezza. Sceglie ciò che nel mondo è debole per confondere i forti. Egli sa rendere fecondo ciò che è sterile e aprire la bocca ai muti. Intreccia le sue con le nostre storie affinché ciò che egli vuole si compia in cielo e sulla terra. Rende feconda la vergine Maria affinché generi il Salvatore del Mondo, ma concede la maternità anche ad Elisabetta, sterile e avanti negli anni. Predispone un incontro tra le due mamme e i rispettivi nascituri e già sgorga la gioia messianica! E' riconosciuta la Madre del Signore e il futuro battezzatore freme e sussulta di gioia nel grembo della madre sua. È lo stesso angelo ad annunciare a Zaccaria i motivi della gioia: "Elisabetta ti darà un figlio... Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita". Il suo compito sarà quello di preparare la via al Signore affinché Egli trovi un popolo ben disposto. Umanamente parlando, dato l'evolversi degli eventi e la sorte toccata a Cristo e allo stesso Giovanni Battista, potremmo anche concludere che la sua missione sia fallita. Ciò però eventualmente nulla toglie alla fedeltà del Precursore e interviene a sciogliere ogni dubbio il magnifico elogio che Cristo stesso ne tesse. Al più potremmo, con migliore saggezza concludere che la missione che Dio ci affida va sempre vista e valutata nel contesto di un ben più ampio progetto di salvezza e solo in quella luce assume la sua vera dimensione il suo pieno valore. Egli, infatti, precede e annuncia il Messia, l'Agnello di Dio, ma poi sa che deve farsi da parte e lasciare spazio a Colui dinanzi al quale egli si prostra e non si sente degno neanche di sciogliergli i legacci dei sandali. Lo precederà anche nel martirio: pagherà con la vita la sua coerenza e la sua incrollabile fermezza, ignaro delle prepotenze dei grandi e delle losche trame di due donne. Così egli concluderà la sua missione, alla stessa maniera di Cristo; così lo vediamo brillare nella Chiesa come ultimo dei profeti dell'Antico Testamento e il primo dei tempi messianici San Giovanni, con la sua vita nel deserto ci insegna il solo necessario, con tanto superfluo del mondo dei giorni nostri. Proviamo a pensare in che cosa possiamo oggi assomigliare a lui dicendo con il santo Apostolo: tutto io posso ma non tutti mi conviene. Il Signore ci sostenga con la sua grazia.
Buongiorno a tutti e bentornati sul Tiralinee. Puntata numero 55. Innanzi tutto devo qualche scusa a tutti voi per la precedente puntata dove si nota qualche titubanza, ma il raffreddore non ha infezione di mollarmi e parlare al microfono non è certo il massimo. Spero che gli argomenti abbiano fatto passare in secondo piano qualche mia incertezza.Oggi sarà diverso? Humm, non lo so. Il raffreddore è ancora qui. Ma questa puntata avrà poche cose ma buone. Abbiamo CPU con GPU in un solo chip, MDB continua a essere al centro dell'attenzione (sopratutto la mia) e le ultime novità della nuova realase di Autocad (si, si è ancora vivo!)Il TiraLinee è un podcast indipendente realizzato da Daniele Borghi, se vuoi metterti con contatto con me, mi potete trovare qui: my social bioLa mia attrezzatura► Mic: Behringer XM8500 ► Scheda: Focusrite Vocaster One ► Software: Reaper - Ulti.Media Converter 2 thks Alex Raccuglia.► Cuffie: Focusrite HP60vLe musiche sono state create con TuneyLe cover sono state create con Image Creator by Microsoft Designer Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.
Le parole di ieri di Emmanuel Macron sulla possibilità dell'invio di truppe in Ucraina hanno destato diverse reazioni e riflessioni. Innanzi tutto la reazione del Cremlino, che non ha esitato a sostenere che quanto paventato dal presidente francese equivarrebbe ad un'entrata in guerra della Nato. Inoltre sono stati tanti i dubbi, in seno alla stessa Europa, sull'avventatezza del presidente francese che parrebbe mettersi alla testa del blocco europeo ma che forse starebbe agendo più per i propri interessi politici. Ne parliamo con Danilo Ceccarelli, nostro collaboratore a Parigi, Katerina Zarembo, vicedirettrice del New Europe Center, e con Marco Magnani, autore di "Il grande scollamento. Timori e speranze dopo gli eccessi della globalizzazione" (Bocconi University press).
Torna oggi, senza preavviso, il piscione Viaggiatore e lo fa con una super puntata piena zeppa di novità!Innanzi tutto questa è la prima puntata registrata con tutta la redazione chiusa nella stessa sala di registrazione ed il risultato è a dir poco perfetto... E con oggi iniza la stagione dei bracket e si parte con quello dedicato al periodo più buio (finora) della nostra storia recente: l'emergenza Covid. La redazione del piscione ha deciso democraticamente qual è il ricordo più iconico il tutto alla fine di un torneo ad eliminazione che vedeva coinvolti 16 tra i più folli, assurdi, indimenticabili e spesso insensati episodi che hanno caratterizzato quel periodo.E voi siete daccordo con il risultato? Avreste inserito qualcosa che abbiamo lasciato fuori? Scrivetecelo nei commenti qui sotto.
Inoltre, un approfondimento sul Data Governance Act, che entrerà in vigore il 24 settembre 2023, e il commento alla sentenza n. 35895/2023 della Cassazione penale, che ha condannato per omicidio colposo due genitori che hanno continuato a curare l'otite del figlio con le prescrizioni dell'omeopata senza avvalersi del pediatra nonostante un grave peggioramento della situazione medica.>> Leggi anche l'articolo: https://tinyurl.com/2yknda8b>> Scopri tutti i podcast di Altalex: https://bit.ly/2NpEc3w
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7313LA TAVOLA ROTONDA SULL'OMOSESSUALITA' CHE ASSOMIGLIA A UN FRULLATO MISTO CHE CONFONDE LE IDEE di Mauro FaverzaniSi è svolta lo scorso 13 gennaio presso sala Voltini del Centro Culturale Cappuccini di Argenta una tavola rotonda sul tema «Dialogo: un ponte che unisce - È possibile un dialogo fra religioni e omosessualità?», patrocinato dal Comune. Tra i relatori, erano presenti il presidente Arcigay di Ferrara, Manuela Macario, il coordinatore del centro culturale islamico, Hassan Samid, e don Alessio Grossi, psicanalista e referente del Consultorio diocesano, parroco della chiesa di San Giacomo apostolo a Ferrara, inviato all'evento dall'arcivescovo, mons. Giancarlo Perego, a nome del quale ha ripetutamente dichiarato di parlare.Il che complica un po' le cose, specialmente in alcuni passaggi particolarmente critici dell'intervento di don Grossi. Ad esempio, laddove affronta quella che lui definisce, all'interno della Chiesa, «la posizione forse più conosciuta, quella più conservatrice, tradizionalista», come se, all'interno del Corpo Mistico di Cristo, vi fosse spazio in merito per l'opinione e non vi fosse invece già una dottrina unica ben codificata e consolidata, valida per tutti. Ebbene, il relatore ha specificato come, a suo avviso, tale «posizione» veda «non tanto nell'omosessualità quanto negli atti omosessuali un qualcosa contro natura», ma sbaglia nel bollarla come «ideologico-religiosa», fonte di «discriminazione» e tale da provocare «sofferenza in tante persone, in tante comunità, in tante famiglie». È vero proprio il contrario. Innanzi tutto, come precisa il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 2357 è una posizione fondata «sulla Sacra Scrittura» e non è il frutto di un'ideologia, di alcun tipo. Inoltre, a differenza di quanto da lui dichiarato, anche le «tendenze omosessuali» vengono definite, in sé considerate, come un'«inclinazione oggettivamente disordinata» (Catechismo, n. 2358), benché certamente più gravi siano «gli atti di omosessualità» in quanto «intrinsecamente disordinati», «contrari alla legge naturale» ed, in quanto tali, certamente non da assecondare, né da "coccolare". In questo senso, parlare - come fa don Grossi - di «carisma omosessuale» è veramente fuorviante, oggettivamente infondato e tendenzialmente scorretto, dando per scontato che don Grossi il Catechismo lo conosca.LA CHIESA CATTOLICA PRESENTA POSIZIONI MOLTO DIVERSE? NON È VERO!Massimo rispetto e massima comprensione per la persona in quanto tale, come è sempre stato e come la Chiesa ha sempre fatto, persona da accogliersi «con rispetto, compassione, delicatezza», evitando «ogni marchio di ingiusta discriminazione», ma anche indicando con chiarezza la strada da percorrere, perché si possa essere e ci si possa dire davvero cattolici: «Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita e, se sono cristiane, ad unire al sacrificio della Croce del Signore le difficoltà, che possono incontrare in conseguenza della loro condizione». Già da qui appare allora infondata l'entusiastica uscita ad effetto di don Grossi all'inizio del proprio intervento: «La Chiesa Cattolica presenta posizioni molto diverse, a volte anche contrastanti». Non è vero: in quanto Chiesa, di posizione ce n'è una molto chiara, molto definitoria ed è quella contenuta nei due articoli del Catechismo citati, validi e vincolanti per tutti. Che poi i singoli fedeli possano avere le proprie idee, giuste o sbagliate che siano, è fatto che in sé non tocca la dottrina cattolica, che viceversa è unica.Don Grossi definisce poi sbrigativamente «follie» le «terapie riparative», ma anche qui è bene capire di che cosa si stia parlando. Il percorso di cambiamento in genere proposto, in realtà, non consiste nell'estirpare, sopprimere o negare l'orientamento sessuale indesiderato, bensì in un processo di maturazione globale della personalità, in una migliore conoscenza ed accettazione dei propri limiti e delle proprie possibilità, in una vita di relazione più piena e non più dominata dalla paura e dalla vergogna. L'approccio clinico, quindi, può aiutare persone con - come si dice - un'«identità di genere» ferita, indipendentemente dal fatto che questo problema si manifesti con un'attrazione omosessuale o con un altro tipo di sintomo, come evidenziano vari tipi di approcci sviluppatisi soprattutto negli ultimi decenni.UNA MANO TESA, NON UN OSTACOLOIn ciò non vi è nulla di "folle", nulla di strano, nulla di scandaloso, anzi rappresenta un valido aiuto proprio per elaborare quella capacità di relazione matura e quel riconoscimento di un'alterità, che lo stesso don Grossi auspica per le persone omosessuali. Una mano tesa, dunque, non un ostacolo. Così, quando il Catechismo spiega come la loro «inclinazione» costituisca «per la maggior parte di loro una prova» (n. 2358) non si tratta di gettare la croce addosso a nessuno, bensì di sollecitare una presa di coscienza ed un'assunzione di responsabilità verso sé stessi e verso gli altri, che fa crescere, che fa maturare, che migliora, non qualcosa di cui la Chiesa debba quindi «chiedere perdono», come don Grossi ha azzardato, specificando di accompagnare «in un cammino di fede anche alcune coppie, sia di uomini che di donne». Ora, se con ciò si riferisce a coppie omosessuali, di fatto don Grossi sta ripensando una morale slegata dalla dottrina. Il che, evidentemente, specie parlando da sacerdote e da inviato del suo Arcivescovo, non va bene. A maggior ragione quando giunga ad affermazioni, che suonano più come uno slogan che come una riflessione oggettiva, quale: «Anche le persone omosessuali sono capaci di generatività». Ecco, qui proprio non ci siamo, qui si va oltre, anzi contro il dato di fatto, il dato esperienziale. Di quale "generatività" si sta parlando? Lo stesso Catechismo chiarisce come le relazioni omosessuali precludano «all'atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarietà affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati» (n. 2357). Ma - osserva don Grossi - «quante coppie anche eterosessuali non hanno figli ma possono vivere una dimensione generativa?». La realtà però è molto diversa. Ogni bambino ha bisogno di due figure sessualmente complementari ossia di un papà e di una mamma o comunque di due persone di riferimento di sesso diverso. A chi sostenga il contrario ha già risposto l'American College of Pediatricians, che, in una lettera inviata alla rivista Pediatrics, ha contestato le affermazioni a favore dell'omogenitorialità: «Troviamo questa posizione insostenibile - ha dichiarato - e, se attuata, gravemente dannosa per i bambini e la famiglia. Siamo contrari a questa posizione a causa dell'assenza di prove scientifiche a suo sostegno e delle potenziali conseguenze negative sui bambini. Concedere lo status di matrimonio legale alle unioni omosessuali sarebbe un tragico errore di calcolo, che porterebbe danni irreparabili alla società, alla famiglia e ai bambini». In realtà, salvo rare eccezioni, la ricerca finora condotta sull'omogenitorialità è di pessima qualità, segnata da un pressapochismo che pare spesso intenzionale e funzionale, nonché viziata da letture ideologiche dagli esiti scontati, preconfezionati e non obiettivi. In merito esiste tutta un'antologia di esempi, che sarebbe interessante citare, ma che rischierebbero di condurre troppo lontano rispetto agli spazi consentiti ad un articolo.CHE COSA È L'UOMO?Infine, don Grossi ha fatto riferimento, durante il suo intervento, a due punti di un documento dal titolo Che cosa è l'uomo? Un itinerario di antropologia biblica, elaborato dalla Pontificia Commissione Biblica. Il primo punto si trova al n. 185, laddove si legge: «La Bibbia non parla dell'inclinazione erotica verso una persona dello stesso sesso, ma solo degli atti omosessuali»; ed ancora al n. 188 è scritto: «Non troviamo nelle tradizioni narrative della Bibbia indicazioni concernenti pratiche omosessuali né come comportamenti da biasimare, né come atteggiamenti tollerati o accolti con favore».Ma è proprio così? Vediamo un po'...Levitico 18, 22: «Non giacerai con un maschio come si fa con una donna, è una cosa abominevole».Lettera ai Romani 1, 26-27: «Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in sé stessi la punizione, che s'addiceva al loro traviamento».1° lettera ai corinzi 6, 9-10: «Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio&ra
Nel Motu Proprio Traditionis Custodes la condanna è scritta: la liturgia tradizionale deve sparire. Si può essere accomodanti, ma solo con e per un obiettivo: «provvedere da una parte al bene di quanti si sono radicati nella forma celebrativa precedente e hanno bisogno di tempo per ritornare» al Novus Ordo Missæ». Come? Innanzi tutto, abrogando tutte le norme, le istruzioni, le concessioni e le consuetudini precedenti; poi, ritenendo «i libri liturgici promulgati» da Paolo VI e da Giovanni Paolo II quale «unica espressione della lex orandi del Rito Romano» (art. 1 della Traditionis Custodes); infine, vietando la costituzione di nuovi gruppi Vetus Ordo.
Innanzi tutto, se siamo consapevoli di essere in peccato mortale o soggetti a tentazioni verso il peccato mortale, tutte le forze dell'anima dobbiamo concentrare nella lotta contro di esso, chiedendo l'aiuto di Dio senza tregua. Non basta dire: mi confesso dopo.Ma se non ci siamo soggetti, dobbiamo lottare contro il peccato veniale. ‘Se non siamo affogati nel mare', avverte sant' Agostino, ‘ stiamo attenti di non essere sommersi nella sabbia.' Perché i nostri peccati veniali possono essere tanti quanti i granelli di sabbia sul littore del mare ed essi ci spingono verso il peccato mortale, ossia verso la morte eterna.Se ci vogliamo santificare, oppure se possiamo solo essere meno incerti della nostra salvezza, è essenziale confessarci spesso e fare un esame di coscienza ogni giorno. Quell' impazienza, quel tono di voce duro, quel pensiero cattico; quella parola cattiva, quella parola in più, quella parola aggiunta alle pettegolezze di altrui; quel piccolo atto di disonestà, quella menzogna “al fine del bene” - come se i fini pottessero giustificare i mezzi - , quel tacere di un consiglio morale per rispetto umano; preghiere mancate, fatte male, raccorciate; autoindulgenza, divertimenti eccessivi, parole inutili; spreco di tempo, spreco di soldi, spreco di cibo; antipatie coltivate nel cuore, sensualità disordinate coltivate, offese (vere o immaginate) coltivate nel cuore, ingigantite, raccontate ad altri – tutti granelli di sabbia accumulandosi attorno all'anima, immobilizzandola, soffocandola.
Di solito, una cotta dura pochissimo tempo, eppure può causare danni, specialmente a chi è giovane. Innanzi tutto, spesso un ragazzo, o una ragazza, è attirato, o attirata, da qualche coetaneo, o coetanea, poco raccomandabile. Anche un vecchio proverbio ce lo ricorda: “La stoltezza viene messa in molte posizioni elevate, ma i capaci rimangono in basso” (Ecclesiaste 10:6). Inoltre, in molti casi i giovani si innamorano di qualche artista loro coetaneo o leggermente più grande. Spesso un cantante è idolatrato perché ha una voce dolce o affascina per come si presenta. Ma che dire della sua moralità? Molti adolescenti decorano la parete della loro cameretta con le immagini di qualche star. Se è presente un solo artista, è una semplice cotta? O forse è una forma di “idolatria”? Spesso, infatti, si usano termini come “idolo del rock”, o di un altro genere musicale, oppure “divo”. Esiste anche un'altra situazione. Alcuni giovani permettono che le loro fantasie prevalgano sulla ragione. Immaginate la seguente scena. Una ragazza chiede a un ragazzo come si sente. Lui risponde affermando che non prova niente per lei. Ma, mentre lo osserva, lei si convince che non è vero. Il ragazzo in questione aveva semplicemente risposto in modo gentile che non era interessato a lei, ma lei non è riuscita ad accettare una risposta negativa. Pensate poi a quella ragazza che si era infatuata di un famoso cantante. Quanto desiderava che lui diventasse il suo ragazzo! Infatti, diventò oggetto delle preghiere della ragazza, che si coricava a letto tenendo l'ultimo album di quel cantante fra le sue braccia. Le sembrava che lui le fosse davvero vicino. Arrivò al punto di minacciare di suicidarsi se le fosse stato proibito di continuare a dormire e a vivere con lui in quel modo. L'unica ragione per cambiare quell'abitudine così insensata sarebbe stata che quel cantante fosse diventato davvero il suo compagno. Si dice che “la speranza prolungata fa ammalare il cuore, ma il desiderio che si realizza è un albero di vita” (Proverbi 13:12). Coltivare speranze romantiche per una relazione impossibile è quindi un innamoramento malsano e non corrisposto definito dalla medicina causa di “depressione, ansia e angoscia generale … insonnia o letargia, dolori al petto o affanno”. Questo è confermato da casi di ragazzi che smettono di mangiare e di studiare perché sognano a occhi aperti il ragazzo o la ragazza dei loro sogni. Quindi sono infelici. Eppure, questa non è una novità. Durante il Medioevo nacque un vero e proprio genere letterario in cui gli scrittori scrivevano lettere alle loro amate che abitavano dall'altra parte dell'Europa o addirittura in un altro continente. Non le conoscevano, non le avevano mai incontrate, non sapevano nemmeno se esistessero! L'esempio più famoso? Dante Alighieri e le sue misteriose Beatrice e Petra. Le due donne esistettero davvero. Dante ne era innamorato. Ma gli studiosi non sono d'accordo su chi fossero davvero. Anche l'uso di tappezzare le pareti con i manifesti della propria amata, o del proprio amato, non è una novità. Si pensi a Leonardo da Vinci e alla sua Monna Lisa, rappresentata dalla Gioconda. Di recente è stata scoperta una seconda Gioconda che parrebbe un secondo originale di Leonardo. Ma chi era la Monna Lisa di Leonardo? Anche in questo caso sono state fatte diverse ipotesi, ma a oggi non ci sono prove concrete. Le uniche cotte utili sono quelle sui fornelli. Un buon pasto ti riempie, ti fa star bene e ti aiuta addirittura a dormire. Questa è la cotta che elimina la depressione, le ansietà, l'insonnia, i dolori al petto e l'affanno! --- This episode is sponsored by · Anchor: The easiest way to make a podcast. https://anchor.fm/app --- Send in a voice message: https://anchor.fm/corgiov/message
Questa sera insieme confessiamo che tutti abbiamo bisogno della luce. Innanzi all'icona del volto del Signore splende la fiamma del cero pasquale e ne mostra tutta la sua bellezza e la sua forza. La Risurrezione del Signore è il mistero grande che le Scritture contengono, ma tanto grande da avere bisogno gli uni degli altri per comprenderlo e per viverlo. Questo segreto lo si riceve solo in unità gli uni con gli altri, radunati nello spirito e alla luce della Pasqua. Anche i volti delle sorelle dei fratelli e delle sorelle appaiono più nitidamente per ciò che sono: i compagni di viaggio, che Dio ci ha donato nel pellegrinaggio della vita. E così alla luce della Pasqua comprendiamo anche noi stessi, in modo nuovo, dentro questo popolo. Abbiamo bisogno di luce nel pellegrinaggio della vita verso la Terra promessa, ovunque siamo, possiamo riconoscere percorsi dolorosi dell'esodo dalla schiavitù alla libertà, dalla violenza alla pace. Pensiamo all'Ucraina, ma anche le nostre comunità in America Latina, particolarmente in Messico è in Colombia, conoscono le ferite dei poveri e dei migranti, come anche la sete di speranza che si legge nel cuore di tutte le generazioni. La luce, una nube luminosa, guidò il popolo di Israele nel deserto. Alla Festa delle Capanne, quella grande festa all'interno della quale Gesù nel Vangelo di Giovanni pronuncia le parole che abbiamo ascoltate, erano legate anche le musiche e le luci, la gioia e le candele. La luce nel primo testamento è tutto ciò che rischiara la strada verso Dio: la Legge, la Parola, la Sapienza. E nella festa delle Capanne a Gerusalemme Gesù parlò e disse: “Io sono la luce del mondo. Chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”. https://www.santegidio.org/
Meglio la meditazione statica o dinamica? Questa è una domanda che mi viene fatta spesso e siccome finchè non è chiara la risposta si può progredire davvero poco nella meditazione, merita dedicarci qualche minuto. Innanzi tutto bisogna tenere presente che con la parola meditazione si intendono cose diverse, in base alle diverse scuole e tradizioni. Seguici anche su passioneyoga.it
● Secondo “Science News”, sono stati condotti alcuni studi che hanno confermato l'elevato valore dell'educazione domestica riservata ai bambini. Il livello dell'intelligenza e delle capacità dei più piccoli aumenta in modo significativo quando i genitori iniziano a educare i propri figli prima che inizino ad andare a scuola, soprattutto se continuano dopo aver raggiunto questo traguardo. Non serve un programma educativo elaborato. Anche se è spartano, specialmente quando i genitori sono alle prime armi, magari perché sono molto giovani e sono al loro primo figlio, è stato dimostrato che iniziare presto fa la differenza. Solo l'1% dei bambini che erano stati educati dai propri genitori prima di iniziare ad andare a scuola aveva mostrato di aver bisogno di sostegno all'apprendimento nei primi 5 anni delle elementari. Ma circa il 30% dei bambini che non aveva ricevuto nessun tipo di educazione a casa aveva bisogno di qualche tipo di sostegno. Ma che tipo di educazione dovrebbero impartire i genitori? Innanzi tutto, dovrebbero iniziare a educare i figli sin dalla prima infanzia. In greco si usano due parole che possono aiutare a capire che cos'è l'“infanzia”. La prima parola è brèfos, e si riferisce a bambini molto piccoli o addirittura non ancora nati. Pertanto, l'educazione dovrebbe iniziare prima della nascita, non appena i genitori scoprono che stanno aspettando un bambino. Durante i 9 mesi di sviluppo all'interno del grembo materno possono già comunicare con il feto. La seconda è paidìon, e si usa non solo riferendosi a bambini appena nati o di pochi anni, ma anche a ragazzini appena entrati nell'adolescenza. Non appena nascerà, potranno continuare a educare il proprio figlio in modo più facile, ora che si può vedere e tenere fra le braccia. Anche quando inizierà ad andare a scuola, i genitori continueranno a educarlo, accompagnandolo nella sua adolescenza. L'educazione includerà principi di vita e alcune materie adatte alla giovane età del bambino. Alcuni genitori trovano utile provare a insegnare a leggere ai propri figli prima che raggiungano i 6 anni, l'età in cui inizieranno la prima elementare. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/corgiov/message
Versione audio: Tracciare una storia della città medievale è operazione complessa che richiede una necessaria semplificazione. Innanzi tutto, dobbiamo ricordare che ancora nel V secolo d.C. non tutta l'Europa era urbanizzata: in età imperiale, infatti, i Romani avevano fondato i loro centri sostanzialmente solo nella penisola italica, nella penisola iberica, nella Gallia fino al Reno, […] L'articolo La città medievale. Prima parte proviene da Arte Svelata.
Il riferimento più vicino è la borsa carichi, ma in realtà driveMybox è tanto diversa. Innanzi tutto, perché questa piattaforma digitale, giunta in Italia in febbraio per iniziativa di Sogemar ( società del gruppo Contship), è specializzata soltanto nel trasporto container. Inoltre, perché in questo luogo virtuale di incontro tra una specifica domanda e l'offerta di trasporto si accede in modo gratuito e senza installazioni, in quanto funziona su cloud. Ma soprattutto, perché, come ci spiegano in questo podcast l'amministratore delegato di Sogemar, Matthieu Gasselin, e la responsabile dello sviluppo commerciale, Sara Rho, driveMybox mira a tutelare la parte debole del rapporto, vale a dire l'autotrasportatore, pagando anche le eventuali attese al carico e le congestioni da traffico e saldando il servizio in modo molto veloce.
Quello che la Sua mano ha innanzi determinato che avvenga
Buongiorno da Gabriella e benvenuti a fisco relax,come ormai tutti saprete è stato finalmente approvato dal Consiglio dei Ministri L'ASSEGNO UNICO UNIVERSALE PER I FIGLI MINORI E SE STUDENTI FINO AI 21 ANNI DI ETA'L'assegno entrerà in vigore nel 2022.e sarà erogato a partire dal mese di marzo.La durata è dal 7 ° mese di gravidanza fino a 21 anni del figlio, se il figlio sarà ancora a carico, con possibile corresponsione dell'importo direttamente al figlio maggiorenne se studia fuori sede. L'assegno unico avrà validità dal 1 marzo fino al 28 febbraio dell'anno successivo. Perciò ogni anno si dovrà richiedere l'ISEE e ripresentare la domanda.Questo assegno andrà a rimpiazzare gli assegni al nucleo per figli minori;le detrazioni Irpef sui figli a carico;gli assegni per le famiglie numerose;il Bonus Bebè;il premio alla nascita;il fondo natalità per le garanzie sui prestiti.E' chiaro che l'assegno unico elimina soltanto le detrazioni per i minori, per gli studenti fino a 21 anni e per i figli disabili. Restano le detrazioni per i figli over 21 , per il coniuge e per gli altri familiari a carico.A chi spetta l'assegno unico nel caso in cui i genitori del figlio non convivano sotto lo stesso tetto?Il decreto attuativo approvato in Consiglio dei Ministri spiega che:“L'assegno unico universale spetta nell'interesse del figlio in parti uguali a chi esercita la responsabilità genitoriale“.Ciò vuol dire che l'assegno unico spetta a entrambi i genitori, anche quando questi non sono conviventi o risultano separati o divorziati. La responsabilità genitoriale, infatti, non viene meno neppure in caso di divorzio o separazione: l'unico caso in cui si perde è quando è il giudice a stabilirlo espressamente.Solamente nel caso di affidamento esclusivo, quindi, l'assegno spetta al genitore affidatario, sempre che non sia stato raggiunto un accordo tra le parti.È importante, però, specificare una cosa: per averne diritto entrambi è necessario che tutti e due i genitori presentino la domanda: qualora vengano entrambe accettate, la quota di assegno unico spetterà in egual misura a entrambi i genitori.Comunque vi consiglio di rivolgersi ai Patronati per verificare il vostro caso evitando la possibilità che non venga accettato dall'INPS.Vediamo come si fa ad ottenerlo:Innanzi tutto a partire da gennaio è necessario richiedere l'ISEE in quanto è la base di partenza per determinare l'importo dell'assegno.Una volta in possesso del calcolo ISEE la domanda dell'assegno può essere presentata direttamente sul sito dell'INPS con SPID o carta d'identità elettronica o carta dei servizi, oppure rivolgendosi ai Patronati.In sintesi: ci si può rivolgere ai CAF per la richiesta ISEE e ai Patronati per la presentazione della domanda.In questa mia chiacchierata vi risparmio calcoli dati e tabelle, ma vi mando il link di siti specializzati che vi aiuteranno a fare una previsione sull'importo del vostro assegno unico.Per oggi vi saluto e alla prossima.https://www.informazionefiscale.it/assegno-unico-2022-come-funziona-importo-requisiti-novitahttps://www.fiscoetasse.com/rassegna-stampa/28886-assegno-unico-2022-decreto-approvato-ecco-regole-e-importi.html
Merita una riflessione la dura condanna espressa lo scorso 11 novembre dall'Europarlamento contro la sentenza con cui la Corte Costituzionale polacca un anno fa vietò l'aborto in caso di malformazioni fetali, limitandolo ai casi di stupro, incesto e grave rischio per la salute della madre. Innanzi tutto, val la pena partire dai dati. Ed i dati parlano di 300 bambini salvati in un anno in Polonia, grazie a questo verdetto, dalla morte certa loro altrimenti inflitta dall'aborto.
Merita una riflessione la dura condanna espressa lo scorso 11 novembre dall'Europarlamento contro la sentenza con cui la Corte Costituzionale polacca un anno fa vietò l'aborto in caso di malformazioni fetali, limitandolo ai casi di stupro, incesto e grave rischio per la salute della madre. Innanzi tutto, val la pena partire dai dati. Ed i dati parlano di 300 bambini salvati in un anno in Polonia, grazie a questo verdetto, dalla morte certa loro altrimenti inflitta dall'aborto.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6771L'ESISTENZA DEL PURGATORIO E L'IMPORTANZA DELLE PREGHIERE PER I DEFUNTIE' molto bello ed utile lucrare per i nostri cari defunti l'indulgenza plenaria (anche quest'anno le indulgenze sono prorogate per tutto il mese di novembre)di Don Stefano BimbiIl 2 novembre è la commemorazione di tutti i fedeli defunti. La Chiesa ci ricorda di pregare per i morti che, in attesa di andare in Paradiso, devono scontare la pena in Purgatorio. Questa loro condizione è dovuta al fatto che i peccati mortali che la persona ha confessato durante la sua vita terrena sono già stati rimessi in quanto alla colpa, e questo gli ha evitato l'inferno, mentre la pena derivante dal peccato va ancora espiata. Certamente si possono limitare le pene del Purgatorio se durante la vita si fanno opere riparatorie: preghiere, sante Messe, sacrifici volontari offerti in riparazione dei propri peccati e le indulgenze applicate a sé stessi. Tutto ciò che però non siamo riusciti ad espiare su questa terra resta da farlo nell'altra vita, appunto in Purgatorio.Ma cos'è il Purgatorio? Una favola per far star buoni i bambini? Un'invenzione del medioevo come dice qualcuno? Niente affatto, la verità del Purgatorio risulta dalla Bibbia, addirittura già dal Vecchio Testamento. Da sempre la Chiesa ne afferma l'esistenza mettendo in guardia dalle pene tutt'altro che leggere che esso comporta.Facciamo un breve excursus iniziando dalla morte di Aronne. In tale occasione vennero offerti sacrifici per un mese intero. Quindi se è possibile offrire sacrifici per un defunto, vuol dire che il defunto può espiare le conseguenze dei suoi peccati, grazie ai sacrifici dei vivi, anche dopo la morte.Nel capitolo 12 del Secondo Libro dei Maccabei si narra che Giuda Maccabeo, dopo un'importante battaglia, si accorse che sotto la tunica di ciascun caduto vi erano oggetti idolatrici, fu così che decise di pregare affinché Dio perdonasse il peccato di quei soldati. Inoltre Giuda Maccabeo fece fare una colletta e la inviò a Gerusalemme affinché fosse offerto un sacrificio espiatorio. Questo vuol dire che vi era la convinzione che si potesse pregare per i defunti, il che vuol dire anche che si era convinti che nell'aldilà ci fosse un "luogo" di espiazione. Anche nel Nuovo Testamento si trovano testimonianze preziose dell'esistenza del Purgatorio.SANTA PERPETUA E LE VISIONI DI SUO FRATELLO IN PURGATORIOMi piace qui ricordare un episodio tratto dal diario di santa Perpetua che fu martirizzata a Cartagine nel 203. Mentre si trovava in prigione, Perpetua ebbe una duplice visione. Nella prima vide suo fratello Dinocrate che era morto a sette anni. Perpetua vide il suo fratellino uscire "da un luogo tenebroso dove vi era molta altra gente; era accaldato e assetato, sudicio e pallido. Il volto era sfigurato dalla piaga che l'aveva ucciso". Perpetua vide suo fratello che cercava, senza riuscirci, di bere ad una piscina e con ciò capì che Dinocrate stava soffrendo. Impietosita da questa visione, pregò per l'anima del suo fratellino. Il Signore ascoltò le sue preghiere e in una seconda visione vide Dinocrate perfettamente guarito, in grado di bere, capace di giocare come fanno tutti i bambini. Interpretando questa seconda visione, Perpetua scrisse: "Mi svegliai e compresi che la pena gli era stata rimessa". Come si vede, già nei primi secoli, i santi erano certi della realtà del Purgatorio.Anche da altri episodi possiamo essere certi di cosa insegnava da subito la Chiesa. Un vescovo dell'Asia Minore nel secondo secolo di nome Abercio compose prima di morire, il suo epitaffio, che dice: "Queste cose dettai direttamente io, Abercio, quando avevo precisamente settantadue anni di età. Vedendole e comprendendole, preghi per Abercio". Anche un antico autore cristiano, Tertulliano, scrisse: "Nel giorno anniversario facciamo preghiere per i defunti". E Sant'Agostino: "Non si può negare che le anime dei defunti possono essere aiutate dalla pietà dei loro cari ancora in vita, quando è offerto per loro il sacrificio del Mediatore [cioè la S. Messa], oppure mediante elemosine".È evidente che se si prega e si fanno dire Messe per i defunti è perché li si considerano in Purgatorio perché se fossero in Paradiso non avrebbero bisogno di nulla, avendo la gioia eterna della visione beatifica. Mentre se fossero all'inferno nulla potrebbe dargli sollievo a causa della pena eterna.UNA CERTEZZA DI FEDEL'esistenza del Purgatorio è quindi una certezza della nostra bella Fede cattolica. Ma adesso ci si potrebbe chiedere: ma quanto sono gravi le pene del Purgatorio? Certamente queste pene non sono cosa da poco. Potrebbe innescarsi questa tentazione soprattutto tra i pigri: "Beh forse per la mia vita mediocre non andrò subito in Paradiso, mi accontento di fare un po' di Purgatorio". Questo mirare al ribasso si traduce però in catastrofe. Se si mira al Paradiso, c'è speranza di andare in Purgatorio, ma se si mira al Purgatorio si rischia seriamente di scivolare piano piano all'inferno. Come avviene per gli scolari: se si mira all'otto, c'è la speranza di arrivare alla sufficienza, ma se si mira direttamente alla sufficienza, il rischio bocciatura è tutt'altro che ipotetico.E le pene del Purgatorio sono tutt'altro che leggere. Sono due: del danno, alle anime viene ritardata la visione di Dio; e del senso, le anime sono punite con il "fuoco" corporeo.Scrisse sant'Agostino: "Colui che invecchiò nel peccato, impiegherà maggior tempo ad attraversare quel fiume di fuoco e, nella misura della sua colpa, la fiamma accrescerà il castigo". E sant'Alfonso Maria de Liguori ha affermato che il fuoco che brucia i dannati all'inferno è lo stesso che purifica gli eletti nel Purgatorio: l'unica differenza è che il primo dura in eterno, mentre il secondo è temporaneo.Ovviamente bisogna anche considerare che nel Purgatorio ci sono anche delle gioie. Innanzi tutto la certezza della salvezza eterna che nella vita terrena neanche i buoni hanno, come ci testimonia la vita di molti santi che, nonostante l'evidente santità, non si ritenevano degni del Paradiso. Poi il fatto che è impossibile peccare, mentre finché siamo in vita, non si sa se si cadrà in peccato. In Purgatorio invece abbiamo la certezza di poter amare per sempre il Signore, senza più offenderlo. Inoltre le anime sante del Purgatorio hanno la consolazione delle nostre preghiere, sofferenze offerte e le indulgenze lucrate per loro, che alleviano, abbreviano o addirittura eliminano totalmente le pene.LE INDULGENZE PER I DEFUNTIPer questo non possiamo "abbandonare" i nostri cari che potrebbero essere nel Purgatorio ed è molto bello lucrare per loro l'indulgenza plenaria. Questo è possibile ogni anno dalle 12.00 del 1° novembre alle 24.00 del 2 novembre per coloro che visiteranno una qualunque chiesa oppure il camposanto dal 1° all'8 novembre ovviamente rinunciando totalmente al peccato anche veniale e poi con le solite condizioni che sono fare la comunione, pregare secondo le intenzioni del Sommo Pontefice (ad es. un Padre nostro e un'Ave Maria) e confessarsi anche non nel giorno stesso, ma un po' di tempo prima o dopo. L'anno scorso la Penitenzieria Apostolica, a causa delle difficoltà di spostamento poste dalle autorità pubbliche con la scusa della pandemia da Covid, la possibilità di lucrare le indulgenze per i defunti furono prorogate per tutto il mese di novembre. Anche quest'anno tale possibilità è stata confermata. Approfittiamone abbondantemente, i nostri cari ce ne saranno grati e una volta in Paradiso si ricorderanno di noi e ci renderanno il favore che gli abbiamo fatto abbreviando le loro sofferenze attuali.
Chiunque incontri Bebe, o anche solo la veda in tv, rimane incantato dall'energia positiva che sprigiona a ogni parola, ogni gesto, ogni sguardo. Come si spiega questo suo modo di essere che le ha permesso non solo di superare difficoltà apparentemente insormontabili, ma anche di raggiungere eccezionali traguardi sportivi? Sembra un mistero.Invece, se si leggono gli spassosissimi racconti dei tanti episodi raccolti in questo libro, si scopre che Bebe affronta ogni genere di ostacolo utilizzando strumenti e risorse che ciascuno di noi ha a disposizione... anche se spesso non se ne accorge nemmeno! Innanzi tutto, Bebe è da sempre consapevole che bisogna trovarsi un sogno da perseguire con la massima passione: per esempio, lei ha iniziato a cinque anni a desiderare con tutte le sue forze di andare alle Olimpiadi. Per raggiungere la propria meta è fondamentale poi imparare a collaborare con gli altri, fare squadra, chiedere aiuto perché «da solo non sei nessuno». Ma ci sono anche tanti altri alleati a portata di mano: l'ironia, la capacità di rimanere "scialli", il saper fare tesoro delle critiche positive stando però attenti a quelle cattive e agli hater. E persino la paura, un'emozione normalissima, può essere gestita: basta sapere come prenderla.Scritto con lo stile spontaneo e frizzante che contraddistingue Bebe, Se sembra impossibile, allora si può fare è una lettura che può ispirare e confortare persone di tutte le età, dai giovanissimi, che possono rispecchiarsi nella sensibilità e nel linguaggio fresco di una ventenne, agli adulti che si trovano a combattere battaglie quotidiane, magari impercettibili agli altri ma ugualmente gravose e impegnative.
Lungo la storia dell’umanità, di fronte alle epidemie ed alle pandemie, Santa Romana Chiesa ha sempre risposto in maniera chiara, sia da un punto di vista spirituale che da un punto di vista pragmatico. Innanzi tutto, si osservava la causa di queste catastrofi, che portavano morte e povertà fra le popolazioni, imputandole ai peccati delle persone, laiche o religiose, benestanti o povere che fossero; tali peccati mortali implicavano la reazione divina, il castigo.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6472IL SEGRETO DEI MATRIMONI FELICIIl marito e la moglie, sforzandosi di rendere felice il coniuge, realizzano una unione armonica e così le differenze diventano un arricchimento reciprocodi Pierre DufoyerOccupiamoci dei fini che la Provvidenza ha assegnato al matrimonio e che gli sposi debbono quindi realizzare nella loro vita. Dio ha voluto assicurare la procreazione e la educazione dei figli attraverso l'unione dell'uomo e della donna, che ha dotati di corpi biologicamente adatti, di ricca vita interna dell'anima, e particolarmente dell'istinto materno e paterno. Questa è una verità tanto lampante che nessun uomo di buon senso può dubitarne. [...] Questo è il fine primario del matrimonio.Un altro scopo che Dio Creatore ha perseguito attraverso l'unione dell'uomo e della donna, e che nel matrimonio è più o meno consapevolmente cercato dagli sposi, è il vicendevole completamento.Senza dubbio alcuni egoisti sono portati al matrimonio da interessi particolari che sperano così di conseguire. Se tuttavia non si sono ridotti ad un egoismo integrale, ma conserveranno un po' di vero amore, anch'essi cercheranno la felicità e il perfezionamento del coniuge.Lo sposo e la sposa hanno eguale valore umano, come persone della stessa natura; perciò soltanto il bene armonico della coppia può essere il giusto fine del matrimonio e non il bene dell'uno con danno dell'altro.Il tendere al bene vicendevole è una legge naturale e fondamentale del matrimonio, e a quel fine lo sposo e la sposa debbono dedicarsi volonterosamente e risolutamente.L'uomo e la donna sono persone autonome, e tuttavia bisognose di completamento. Questa asserzione non è vera solo per la procreazione, ma vale, sino ad un certo punto, anche nel campo dello spirito.Esiste un modo di sentire, di pensare, di agire tipicamente maschile, come vi è pure un modo tipicamente femminile di pensare, sentire e agire. Uno in parte coincide con l'altro e in parte lo completa.DIFFERENZE CHE ARRICCHISCONOIl modo di vedere la vita ed i suoi avvenimenti è generalmente più sintetico nell'uomo; egli afferra meglio l'essenziale e le linee generali. È inoltre più freddo e costante poiché la ragione gli consente giudizi meno influenzati dal sentimento. All'uomo è dato di creare, di formare e costruire "il mondo". Non gli rimane quindi molto tempo per le "persone"; è meno sensibile, meno portato alla compassione e alla pietà.La visione della vita nella donna è più analitica, più ricca di sfumature; essa vede e si occupa più dei particolari. Essendo dotata di maggior sentimento e sensibilità, il suo modo di vedere la vita è più caldo e più propenso verso gli esseri umani, in special modo i deboli e i sofferenti. Ha maggiore intuizione e comprensione, ed è perciò più facilmente commossa ma, nel contempo, è più volubile.Tali tratti della psicologia normale maschile e femminile, a cui se ne potrebbero aggiungere tanti altri, mostrano chiaramente che questi due esseri umani possono completarsi vicendevolmente. Un uomo può arricchire una donna con la larghezza di vedute, caratteristica della sua personalità, come nessun'altra donna potrebbe mai fare, e viceversa. Tale differenza e tale possibilità di arricchirsi nei reciproci rapporti stanno alla base della forza universale di attrazione che agisce sui giovani d'ambo i sessi appena inizia per loro la primavera della vita, e che li spinge a cercare la reciproca compagnia e a gustarne il profumo delicato e misterioso. Ora su queste basi nasce anche l'amore propriamente detto, cioè quel sentimento straordinario e intenso che conduce il giovane e la fanciulla a scegliersi tra mille altri, a legarsi l'un l'altro in modo che ogni altra persona viene quasi completamente dimenticata e solo sussiste la gioia e la inesprimibile felicità della reciproca attrazione. "Entrambi sono esseri viventi, incompleti, inesplorati, straordinari" (Chardonne); e lo sono in misura tanto maggiore quanto più grande è la loro istruzione, l'educazione e la ricchezza d'animo; potrà così rinnovarsi continuamente il reciproco completamento.UNA VITA GIOIOSA E SEMPRE NUOVAGli avvenimenti della loro vita, come la paternità e la maternità, i problemi costanti sollevati dall'educazione dei figli, le numerose prove che rivelano reazioni fino allora sconosciute, conducono a scoprire nuovi aspetti nell'anima dell'amato, offrono la possibilità di confrontare idee, di osservare lati sconosciuti di concezioni, sentimenti ed inclinazioni. Nelle mutevoli condizioni di vita attuali, marito e moglie possono mettere continuamente in comune le proprie possibilità, arricchirsi comunicandosi i diversi modi di vedere, sostenersi e rinforzarsi con l'amore e la tenerezza, e aiutarsi così a sopperire alle loro necessità e ad adempiere coraggiosamente la loro missione. [...]Il matrimonio può elargire tutto questo ai coniugi. Dio stesso, che gli ha dato tali possibilità, vuole che siano realizzate, e impone perciò agli sposi l'impegno necessario come un dovere di stato. Se la donna vuole attenersi ai piani della Provvidenza, deve considerare il matrimonio come una "missione" da compiere: quella di ottenere un reale arricchimento benefico dello sposo. È necessario che ella compia uno sforzo cosciente e deliberato perché questo arricchimento si realizzi, superando le difficoltà inevitabili e vincendo il proprio egoismo.L'amore l'aiuterà nel suo compito; sappia tuttavia diffidare dell'amore basato sul sentimento spontaneo, che può diventare tiepido per l'abitudine e le delusioni. È perciò necessario che, sin dall'inizio, attinga la sua forza da una chiara visione di quella che è la sua missione nel matrimonio e l'accresca sempre più nel corso della vita coniugale. Così, la risoluta volontà di adempire la sua missione trionferà su tutte le difficoltà. Essa deve "volere" il perfezionamento del coniuge. Innanzi tutto, cercherà quindi di comprenderne bene la psicologia, la concezione dell'amore, come pure quello che egli spera e si aspetta dalla sposa e dal matrimonio. Cercherà di accordare i propri desideri e le proprie speranze a quelle del marito, e lo amerà come egli desidera di esserlo. La donna che così si affatica, troverà nel marito, se ha sposato un uomo dal cuore retto, il sostegno che attendeva e, almeno in parte, la tenerezza che desiderava. [...] Il miglior mezzo per la riuscita del matrimonio, consiste innanzi tutto nello sforzarsi per rendere felice il proprio coniuge. Questo è il segreto delle famiglie felici.(tratto da: Pierre Dufoyer, La donna nel matrimonio, Edizioni Paoline, 1958) Titolo originale: Una bellissima verità: lo sposo deve completarsi nella sposa e la sposa nello sposoFonte: I Tre Sentieri, 13 febbraio 2021Pubblicato su BastaBugie n. 704ARTICOLI di Pierre Dufoyer > quiARTICOLI su Famiglia e matrimonio > qui1AMI DAVVERO I TUOI FIGLI? METTI AL PRIMO POSTO IL TUO CONIUGE, NON LOROI figli hanno bisogno di percepire l'amore dei genitori tra di loro, perché i figli sono il frutto di quell'amoreAutore: Antonio e Luisa De Rosa - Fonte: Aleteia2IL CORONAVIRUS AVREBBE FATTO MENO DANNI SE LA FAMIGLIA FOSSE STATA QUELLA DI UN TEMPOUna ricerca spagnola ha dimostrato quale sarebbe stato il vantaggio se la famiglia avesse conservato la sua struttura tradizionale (tanti figli, anziani tenuti in famiglia, matrimonio indissolubile, ecc.)Autore: Julio Loredo - Fonte: Osservatorio Card. Van Thuân3SPOSARE UNA PERSONA SIGNIFICA ACCOGLIERE IL SUO PASSATO, IL SUO PRESENTE E IL SUO FUTUROIl matrimonio è una relazione
Dimmi se non è cosi anche per te…le prime volte che ti sei messo davanti ad una camera ti sei bloccato, dimenticando completamente ogni cosa. Succede a tutti, è colpa della paura del giudizio degli altri, ed in questo video voglio darti alcuni consigli su come affrontarla. Ci sono tanti motivi per cui quando siamo davanti ad una camera ci blocchiamo, tutte paure ed ansie magari inconsce che ci bloccano e non ci permettono di comunicare in modo efficace. Abbiamo già visto alcune strategie per affrontare queste ansie e sconfiggerle, e oggi voglio condividere con te alcune riflessioni e consigli per aiutarti a superare la paura del giudizio degli altri, che è la responsabile principale di ogni blocco. Innanzi tutto devi sapere che è assolutamente naturale, e tutti, ma davvero tutti, quando si sono trovati davanti alla camera le prime volte si sono bloccati. Questo perchè nella nostra testa la camera sono gli occhi di mille mila persone pronte a giudicarci. La rassicurazione che questo sia qualcosa di assolutamente normale è solo il punto di partenza per superare questo blocco. Devi considerare il fatto che inevitabilmente ci sarà qualcuno che criticherà quello che stai facendo, il tuo lavoro….anche se esso è perfetto. Perchè le persone amano criticare, hanno paura e spesso sfogano questa paura criticando chi riesce a superarla. Se non hai degli “Haters” allora probabilmente non stai avendo un impatto sul tuo pubblico, non stai generando emozioni, e forse c'è qualcosa che va rivisto nel tuo progetto. Come dice Eminem “Dietro ogni persona di successo, c'è un branco di Haters”, perchè le persone sono frustrate, invidiose, hanno paura di non essere all'altezza e amano quindi sfogarsi su chi supera questi pensieri limitanti. Un'altra cosa fondamentale che devi tenere bene in mente, è che se stai facendo dei video è perchè hai qualcosa da condividere con il tuo pubblico, stai facendo qualcosa di importante che può avere un impatto nella vita delle persone e cambiarla in meglio. Hai delle competenze, delle informazioni, qualcosa di prezioso che assolutamente vale la pena di condividere, e questo deve motivarti e aiutarti a trovare la forza di superare la paura del giudizio. Infatti se aiuterai delle persone con i tuoi video, queste persone saranno felici ed apprezzeranno quello che tu hai fatto, e questo vale molto di più di qualche critica che potrai ricevere. Solamente facendo tanta pratica riuscirai a sembrare più naturale davanti alla camera, anche questo è inevitabile. Ogni volta che giri un video vedrai che ti sentirai sempre più a tuo agio, sarà più semplice e video dopo video gradualmente ti lascerai alle spalle ogni paura. E' un processo che richiede tempo e costanza, ma che può portare davvero incredibili risultati!
Sciorinarono dal campanile un fazzoletto a tre colori, suonarono le campane a stormo, e cominciarono a gridare in piazza: - Viva la libertà! - Come il mare in tempesta. La folla spumeggiava e ondeggiava davanti al casino dei galantuomini, davanti al Municipio, sugli scalini della chiesa: un mare di berrette bianche; le scuri e le falci che luccicavano. Poi irruppe in una stradicciuola. - A te prima, barone! che hai fatto nerbare la gente dai tuoi campieri! - Innanzi a tutti gli altri una strega, coi vecchi capelli irti sul capo, armata soltanto delle unghie. - A te, prete del diavolo! che ci hai succhiato l'anima! - A te, ricco epulone, che non puoi scappare nemmeno, tanto sei grasso del sangue del povero! - A te, sbirro! che hai fatto la giustizia solo per chi non aveva niente! - A te, guardaboschi! che hai venduto la tua carne e la carne del prossimo per due tarì al giorno! [...]
Sciorinarono dal campanile un fazzoletto a tre colori, suonarono le campane a stormo, e cominciarono a gridare in piazza: - Viva la libertà! - Come il mare in tempesta. La folla spumeggiava e ondeggiava davanti al casino dei galantuomini, davanti al Municipio, sugli scalini della chiesa: un mare di berrette bianche; le scuri e le falci che luccicavano. Poi irruppe in una stradicciuola. - A te prima, barone! che hai fatto nerbare la gente dai tuoi campieri! - Innanzi a tutti gli altri una strega, coi vecchi capelli irti sul capo, armata soltanto delle unghie. - A te, prete del diavolo! che ci hai succhiato l'anima! - A te, ricco epulone, che non puoi scappare nemmeno, tanto sei grasso del sangue del povero! - A te, sbirro! che hai fatto la giustizia solo per chi non aveva niente! - A te, guardaboschi! che hai venduto la tua carne e la carne del prossimo per due tarì al giorno! [...]
Non sono mancate le sorprese al convegno internazionale dal titolo «Amazzonia: la posta in gioco», promosso sabato scorso dall’Istituto Plinio Corrêa De Oliveira a Roma. Innanzi tutto, la presenza del card. Walter Brandmüller, che ha seguito i lavori pomeridiani e guidato i momenti di preghiera, nonché impartito la benedizione finale.
Non sono mancate le sorprese al convegno internazionale dal titolo «Amazzonia: la posta in gioco», promosso sabato scorso dall'Istituto Plinio Corrêa De Oliveira a Roma. Innanzi tutto, la presenza del card. Walter Brandmüller, che ha seguito i lavori pomeridiani e guidato i momenti di preghiera, nonché impartito la benedizione finale.
Buongiorno, sono Gabriella. Ben ritrovati all'ascolto di fisco relax.Siamo ormai in pieno del periodo per la presentazione e la compilazione del modello 730 , quindi oggi affrontiamone un aspetto fra i tanti, quello dei familiari a carico e delle spese che si sostengono per loro. Ci sono sempre dei dubbi su chi è a carico e chi non lo è, oppure ci si chiede potrò detrarmi la tale spesa intestata per esempio a mia moglie o ai miei figli?Allora, coraggio cominciamo. Innanzi tutto bisogna definire chi sono i familiari a carico: il coniuge, i figli (compresi quelli adottivi o affidati) non importa se conviventi o noa partire dal 2017 con la legge Cirinnà, sono stati equiparati al coniuge anche i partner dello stesso sesso uniti con rito dell'unione civile.gli altri familiari, invece sono:il coniuge legalmente ed effettivamente separato, purchè convivente;i discendenti dei figli, cioè i nipoti;i genitori (compresi i genitori naturali e quelli adottivi);i generi e le nuore;il suocero e la suocera;i fratelli e le sorelle (anche unilaterali);i nonni e le nonne (compresi quelli naturali).Per essere considerati a carico devono essere conviventi con il contribuente che presenta la dichiarazione dei redditi.La soglia di reddito per essere considerati a carico è di 2840,51 euro per tutto l'anno. Spesso mi viene fatta la domanda: mio figlio ha cominciato a lavorare diciamo...a giugno, tanto per esemplificare, e da quel momento ha superato la soglia dei 2841 euro. Posso metterlo a carico per i mesi in cui non lavorava? La risposta è no, perchè si fa riferimento al reddito dell'intero anno a prescindere da che mese si è cominciato a percepire lo stipendio.Vorrei precisare che sono a carico anche i familiari che percepiscono un assegno di invalidità, di accompagnamento o un assegno sociale, in quanto non sono considerati redditi ai fini IRPEF ma prestazioni sociali.Le detrazioni per i figli a carico, solitamente sono ripartite al 50% fra i due genitori, nel caso di coniuge a carico sono al 100% del genitore che ha reddito. In casi particolari o di convenienza, le detrazioni possono essere attribuite al 100% al genitore con il reddito più alto.In caso di genitori separati o divorziati: la ripartizione della detrazione varia a seconda dell’affidamento dei figli: se affidati ad un solo genitore spetterà al 100% al genitore affidatario, in caso contrario al 50% ai due genitori, salvo accordi a favore del genitore con reddito più alto. Nel caso particolare di genitore incapiente, quest’ultimo può devolvere la propria detrazione all’altro.Le stesse regole valgono anche per i genitori non coniugati.Vediamo ora a grandi linee a quanto ammontano le detrazioni.Per il coniuge a carico vanno da un massimo di 800 euro per chi ha redditi inferiori ai 15000 euro l'anno fino a un minimo di 690 euro per chi ha redditi fino agli 80000 euro. Oltre tale soglia le detrazioni si azzerano.Per i figli a carico la situazione è più complessa:vanno da 800 a 950 euro per i figli maggiori di 3 annida 900 a 1220 euro per i figli minori di 3 annicon una maggiorazione in caso di figli disabilie una detrazione maggiore in caso di famiglie con più di tre figli a caricoLe detrazioni diminuiscono progressivamente all'aumentare del reddito fino ad azzerarsi completamente oltre i 95000 euro di reddito lordo.Per gli altri familiari a carico l'importo massimo della detrazione è di 750 euro, diminuendo progressivamente all'aumentare del reddito, fino ad azzerarsi alla soglia degli 80000 euro.Cari amici, vi risparmio le formule di calcolo per determinare tutte le detrazioni, queste mie chiacchierate sono informative e cercano di limitare al minimo i mal di testa da conteggio, ma tranquilli, fortunatamente sia il precompilato dell'Agenzia delle Entrate, sia i software dei CAF sono predisposti per l'esatta attribuzione degli importi corrispondenti al reddito. Una volta definito chi sono i familiari a carico, vorrei elencare rapidamente le spese sostenute che possono essere dedotte o detratte sulla dichiarazione dei redditi:Le spese per le quali compete la deduzione dall’imponibile anche se sostenute per conto di familiari fiscalmente a carico sono le seguenti:contributi previdenziali ed assistenziali ;contributi versati ai fondi integrativi al Servizio sanitario nazionale, per la quota non dedotta da parte del familiare ;versamenti effettuati a titolo di previdenza complementare per la parte non dedotta dal familiare.Per quanto concerne gli oneri detraibili, il contribuente potrà detrarre dall’imposta lorda le seguenti spese anche se sostenute per conto di familiari fiscalmente a carico:sanitarie per veicoli adattati per disabili acquisto di cani guida mutuo per acquisto abitazione principale ed entrambi i coniugi intestatari del mutuo e comproprietari dell’immobile di istruzione sostenute per la frequenza di scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado di istruzione universitariaper attività sportiva dei ragazzi per canoni di locazione sostenute da studenti universitari fuori sede per il riscatto degli anni di laurea dei familiari fiscalmente a carico per la frequenza di asili nido per assicurazioni sulla vita, contro gli infortuni, l’invalidità permanente e non autosufficienza Anche in questo podcast vi ho inflitto la tortura delle cifre e degli elenchi, se avete retto fino in fondo vi faccio i miei complimenti, e se volete vi aspetto alla prossima.
Buongiorno, sono Gabriella. Ben ritrovati all'ascolto di fisco relax.Siamo ormai in pieno del periodo per la presentazione e la compilazione del modello 730 , quindi oggi affrontiamone un aspetto fra i tanti, quello dei familiari a carico e delle spese che si sostengono per loro. Ci sono sempre dei dubbi su chi è a carico e chi non lo è, oppure ci si chiede potrò detrarmi la tale spesa intestata per esempio a mia moglie o ai miei figli?Allora, coraggio cominciamo. Innanzi tutto bisogna definire chi sono i familiari a carico: il coniuge, i figli (compresi quelli adottivi o affidati) non importa se conviventi o noa partire dal 2017 con la legge Cirinnà, sono stati equiparati al coniuge anche i partner dello stesso sesso uniti con rito dell'unione civile.gli altri familiari, invece sono:il coniuge legalmente ed effettivamente separato, purchè convivente;i discendenti dei figli, cioè i nipoti;i genitori (compresi i genitori naturali e quelli adottivi);i generi e le nuore;il suocero e la suocera;i fratelli e le sorelle (anche unilaterali);i nonni e le nonne (compresi quelli naturali).Per essere considerati a carico devono essere conviventi con il contribuente che presenta la dichiarazione dei redditi.La soglia di reddito per essere considerati a carico è di 2840,51 euro per tutto l'anno. Spesso mi viene fatta la domanda: mio figlio ha cominciato a lavorare diciamo...a giugno, tanto per esemplificare, e da quel momento ha superato la soglia dei 2841 euro. Posso metterlo a carico per i mesi in cui non lavorava? La risposta è no, perchè si fa riferimento al reddito dell'intero anno a prescindere da che mese si è cominciato a percepire lo stipendio.Vorrei precisare che sono a carico anche i familiari che percepiscono un assegno di invalidità, di accompagnamento o un assegno sociale, in quanto non sono considerati redditi ai fini IRPEF ma prestazioni sociali.Le detrazioni per i figli a carico, solitamente sono ripartite al 50% fra i due genitori, nel caso di coniuge a carico sono al 100% del genitore che ha reddito. In casi particolari o di convenienza, le detrazioni possono essere attribuite al 100% al genitore con il reddito più alto.In caso di genitori separati o divorziati: la ripartizione della detrazione varia a seconda dell’affidamento dei figli: se affidati ad un solo genitore spetterà al 100% al genitore affidatario, in caso contrario al 50% ai due genitori, salvo accordi a favore del genitore con reddito più alto. Nel caso particolare di genitore incapiente, quest’ultimo può devolvere la propria detrazione all’altro.Le stesse regole valgono anche per i genitori non coniugati.Vediamo ora a grandi linee a quanto ammontano le detrazioni.Per il coniuge a carico vanno da un massimo di 800 euro per chi ha redditi inferiori ai 15000 euro l'anno fino a un minimo di 690 euro per chi ha redditi fino agli 80000 euro. Oltre tale soglia le detrazioni si azzerano.Per i figli a carico la situazione è più complessa:vanno da 800 a 950 euro per i figli maggiori di 3 annida 900 a 1220 euro per i figli minori di 3 annicon una maggiorazione in caso di figli disabilie una detrazione maggiore in caso di famiglie con più di tre figli a caricoLe detrazioni diminuiscono progressivamente all'aumentare del reddito fino ad azzerarsi completamente oltre i 95000 euro di reddito lordo.Per gli altri familiari a carico l'importo massimo della detrazione è di 750 euro, diminuendo progressivamente all'aumentare del reddito, fino ad azzerarsi alla soglia degli 80000 euro.Cari amici, vi risparmio le formule di calcolo per determinare tutte le detrazioni, queste mie chiacchierate sono informative e cercano di limitare al minimo i mal di testa da conteggio, ma tranquilli, fortunatamente sia il precompilato dell'Agenzia delle Entrate, sia i software dei CAF sono predisposti per l'esatta attribuzione degli importi corrispondenti al reddito. Una volta definito chi sono i familiari a carico, vorrei elencare rapidamente le spese sostenute che possono essere dedotte o detratte sulla dichiarazione dei redditi:Le spese per le quali compete la deduzione dall’imponibile anche se sostenute per conto di familiari fiscalmente a carico sono le seguenti:contributi previdenziali ed assistenziali ;contributi versati ai fondi integrativi al Servizio sanitario nazionale, per la quota non dedotta da parte del familiare ;versamenti effettuati a titolo di previdenza complementare per la parte non dedotta dal familiare.Per quanto concerne gli oneri detraibili, il contribuente potrà detrarre dall’imposta lorda le seguenti spese anche se sostenute per conto di familiari fiscalmente a carico:sanitarie per veicoli adattati per disabili acquisto di cani guida mutuo per acquisto abitazione principale ed entrambi i coniugi intestatari del mutuo e comproprietari dell’immobile di istruzione sostenute per la frequenza di scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado di istruzione universitariaper attività sportiva dei ragazzi per canoni di locazione sostenute da studenti universitari fuori sede per il riscatto degli anni di laurea dei familiari fiscalmente a carico per la frequenza di asili nido per assicurazioni sulla vita, contro gli infortuni, l’invalidità permanente e non autosufficienza Anche in questo podcast vi ho inflitto la tortura delle cifre e degli elenchi, se avete retto fino in fondo vi faccio i miei complimenti, e se volete vi aspetto alla prossima.
Le 24 ore della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, di Luisa Piccarreta
Le 24 ore della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, di Luisa Piccarreta
Le 24 ore della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, di Luisa Piccarreta
RASSEGNA DELLE PRIME APPLICAZIONI GIURISPRUDENZIALI DEL CODICE INNANZI AL TAR: QUESTIONI DI DIRITTO AMMINISTRATIVO SOSTANZIALEIl punto sulla riforma del Codice Appalti. Il convegno titolato "Il codice degli appalti: a un anno dalla riforma" è stato suddiviso per argomenti, per i relatori intervenuti, che hanno saputo fornire ai propri interventi autonoma fruibilità.Relatore noto:Dott.ssa Paola Malanetto – Magistrato presso il Tar Piemonte.
Due persone sono di fronte a Gesù: nell’incontro con Lui vengono svelati i loro cuori. Un uomo con un nome e un titolo, Simone, eppure grigio e anonimo, fariseo attento alle apparenze; e una donna, senza nome eppure conosciutissima, perché “una peccatrice di quella città”. Entrambi debitori, l’uno inconsapevole, l’altra profondamente cosciente, entrambi senza nulla per rifondere il debito. Con loro, in questa domenica, anche noi siamo di fronte a Gesù; Egli “ha qualcosa da dire” a ciascuno, per far luce sul nostro intimo e annunciarci la Buona Notizia. Le parole dirette a Simone ci scrutano e interrogano con amore, quelle offerte alla donna ci consolano con misericordia.Che cosa è l’amore? Esso risplende nei gesti ancor prima che nelle parole. E’ il frutto maturo che spande il suo “profumo” da dove non ce lo aspetteremo, dall’umiliazione del cuore contrito dei peccatori. L’amore è la pura gratitudine per sentirsi accolti e perdonati. Di nessun altro Gesù ha mostrato l’amore come esempio, se non quello di questa donna.Innanzi tutto l’amore “sa” dove si trova Gesù. Come la donna che aveva “saputo” che Gesù era lì. Per amare, il cuore deve aver ascoltato l’annuncio che il Regno di Dio è vicino. Possiamo immaginare il cammino della donna identico al nostro: sposa infedele dell’Unico Sposo al quale era stata promessa sin dalla nascita, è attratta dal profumo di Gesù diffuso dall’annuncio del Vangelo, è certa che nella casa di Simone si sarebbe giocata l’ultima carta. I suoi amanti l’avevano lasciata sola, nessuno che l’avesse accolta e riscattata. Ella doveva andare da Gesù, lo imponeva la sua realtà, la attraeva irresistibilmente la sua presenza, la “sua fede” nasceva dalla delusione di ogni altra speranza e di ogni altro amore.L’amore sgorga dall’umiliazione, si avvicina “da dietro”, sa che non ha diritti; non cerca spazio, non sgomita come spesso facciamo noi quando ci illudiamo di amare facendo e dicendo cose che vorrebbero colpire l’altro per legarlo.L’amore “piange”, perché è frutto della verità; questa donna ama perché si conosce, immonda e indegna, che il solo toccarla infetta e rende impuri. Ma un dolore acuto le percuote il petto, un’angoscia mortale. Questa donna ha toccato la morte, ora deve toccare la vita. Gli occhi della sua anima guardano Gesù come nessun altro, lo vedono adagiato a mensa e ne intuiscono il destino, il sepolcro nel quale sarebbe stato adagiato, la sua stessa tomba. Come la Maddalena, con l’audacia figlia del perdono, cercando con le lacrime Colui che, solo, la può spalancare, mentre cresceva “la fede” che l’avrebbe “salvata” .Le lacrime, solcando un viso, svelano sempre la debolezza che l’orgoglio vorrebbe nascondere. Piangendo, la donna si spoglia per accogliere Gesù nella sua intimità. Può farlo, perché dinanzi a lei vi è l’unico di cui non c’è da aver paura, che non esige perché non giudica. Le sue lacrime toccano il cuore di Gesù e, scese sui suoi piedi, li spingono ad entrare nel suo sepolcro per farne il loro talamo nuziale.L’amore è dono senza riserve, restituisce a Dio ciò che gli appartiene. Per questo la donna “asciuga i piedi di Gesù con i capelli”, il segno della bellezza. Non a caso le suore di clausura si tagliano i capelli, per abbandonare la vanità. La bellezza che la donna aveva venduto ora è consegnata allo Sposo; è tornata a Lui, la “sua fede” è ormai adulta e le “sono perdonati i peccati”; la sua libertà si fa amore e dono, “va in pace” con Gesù e “non pecca più”, perché l’antidoto al peccato è l’amore che vince il timore della morte. Ora può “seguirlo” e “servire con i suoi beni”, come le donne “guarite da spiriti cattivi e da infermità” che chiudono il brano.L’amore autentico, infatti, osa almeno quanto osa il peccato; non è mai mediocre, non si limita alle buone maniere, rompe gli argini, come ha fatto Cristo, amando oltre ogni limite, con tutto se stesso. L’amore autentico appare un centimetro più in là di quello che si deve fare per avere una ricompensa; quando ci si getta nel mare aperto della gratuità; appare disteso ai piedi di Gesù e non nel cortese invito a cena interessato e curioso di Simone.Lui obbedisce alle regole non scritte del religiosamente corretto, e, dalla dura corteccia del proprio orgoglio, è sempre pronto a indignarsi e a “dire tra sé” che “gli immorali sono sempre gli altri”, in “un certo clericalismo di ritorno intento solo a «regolarizzare» le vite delle persone, pronto a condannare, invece che ad accogliere” (Papa Francesco). Giudica appoggiandosi sulla propria presunta conoscenza delle Scritture. Simone, tu ed io, tanto superbo da non comprendere Gesù e di essere, come la peccatrice, debitore di cinquecento denari, un’infinità. Ma il Signore non ci lascia nella cecità e ci invita a “vedere questa donna” che è entrata con Lui a casa nostra, immagine della Chiesa che attualizza nella storia ciò che ha fatto Gesù, quando, inginocchiato, ha lavato i piedi degli apostoli: “sapete che cosa ho fatto?” Vi ho amato “sino alla fine”. Fattosi peccato, “ha molto amato” piangendo le nostre infedeltà, pagando per noi il debito che non eravamo in grado di saldare. Guardando la Chiesa e accogliendo il suo annuncio possiamo imparare ad “amare molto” sperimentando, come la donna, l’amore infinito di Cristo che tutto e sempre “perdona”.
Commento a Marco 6, 6b-12
Commento a Marco 6, 6b-12
A volte sembra di essere a un passo dalla realizzazione dei propri sogni, altre volte obiettivi e desideri possono sembrare lontani da realizzare. Quando si parla di cambiamento dovremmo innanzitutto cosa intendiamo: diventare 'altro' oppure evolvere? Certamente evolvere, un cambiamento di crescita che ci consente di utilizzare le caratteristiche personali nel modo migliore per noi, per la nostra vita, per gli altri. Se non siamo soddisfatti noi per primi, difficilmente potra' esserlo chi ci sta intorno. Un nuovo lavoro, un partner, una relazione da migliorare, un figlio da aiutare. Innanzi tutto, crederci. Come si fa? Partendo dalle proprie caratteristiche. Magari con l'aiuto della grafologia, che puo' aiutarci a focalizzare meglio le nostre risorse. Annarosa Pacini ad Antenna Radio Esse.Se ti va di approfondire e saperne di piu', visita https://annarosapacini.com o seguimi sui social network, cerca annarosapacini
Dio aveva innanzi determinato che quelle cose avvenissero