Podcasts about tendiamo

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Hopera Podcast - Roma
Dio è un'invenzione umana? | René Breuel | Hopera

Hopera Podcast - Roma

Play Episode Listen Later Nov 11, 2024 32:43


Tendiamo a proiettare le nostre preferenze. Quindi Dio si rivela attraverso un'incarnazione che pone fine alle nostre speculazioni. Com'è Dio? È come Gesù.

ges uma na tendiamo hopera
Spazio Lunare
SPAZIO LUNARE EP. 224 - COME RICORDARE LE COSE BELLE QUANDO QUALCOSA FINISCE?

Spazio Lunare

Play Episode Listen Later Oct 23, 2024 15:55


Ti è mai capitato di chiudere un rapporto importante? E ti è mai capitato di concentrarti solo sulla parte finale e sul portare rancore piuttosto che concentrarti sulla parte che hai vissuto durante? Spesso quando qualcosa finisce tendiamo a ricordare la fine piuttosto che tutto ciò che ci ha dato, che abbiamo imparato e ciò che ha contribuito alla nostra crescita. Tendiamo anche a far prevalere il giudizio e il pensiero altrui su quello che abbiamo vissuto noi, scordandoci di come ci ha fatto sentire. Capiterà a tutti di chiudere rapporti interpersonali e fa male, ma in questo podcast parliamo di quanto sia importante portare con noi durante la nostra vita la parte bella di ogni cosa. Seguimi su: Instagram: @spaziolunare_ YouTube: Spazio Lunare Canale telegram: https://t.me/gruppospaziolunar... Leggi il mio libro Abbuffamore: https://amzn.to/3ywUQFA Se vuoi cominciare un percorso di personal training insieme a me manda una mail a: info@spaziolunare.it

da Brand a Friend
#341 - Di Chi Fidarsi

da Brand a Friend

Play Episode Listen Later Oct 13, 2024 21:32


Quando sei in un posto nuovo, con gente, lingua, cultura e tradizioni diverse da quelle che conosci è importante essere in grado di riconoscere e valutare rapidamente chi sono le persone di cui ti puoi fidare.Nonostante la maggior parte delle persone come te pensino che questo sia un compito più che semplice e ampliamente alla loro portata, quello che osservo è che non è affatto così.Tendiamo a fidarci di persone più per le emozioni che ci trasmettono così come per motivi di simpatia, similarità, e a seguito di atti di cortesia e generosità, quando dovremmo invece prestare attenzione ad elementi a volte meno evidenti, ma assai più importanti nel valutare l'affidabilità, credibilità e la fiducia da concedere ad una persona.Non è facile, ma con il tempo e l'esperienza sviluppi dei sensori speciali e una capacità intuitiva che ti aiuta a valutare rapidamente l'affidabilità di una persona nuova.Questi - qui di seguito - sono i criteri personali che uso per capire, il più velocemente possibile, se una persona è affidabile in un contesto lavorativo.Li ho imparati a causa di molti errori e perché ho dato fiducia a troppe persone che non la meritavano.Vorrei condividere questi criteri per offrire una prospettiva personale, non accademica, su cosa osservare per capire di chi fidarti quando sei lontano da casa, e per aiutarti a diventare più consapevole di certi comportamenti che potresti voler rivedere.Comportamenti delle Persone di cui Non Dovremmo Fidarci1) Non assumersi responsabilità - Dare la colpa ad altroGiustificarsi  Non prendersi la responsabilità per ciò che va storto – dare la colpa agli altri, agli eventi, all'imprevedibilità delle cose. Accusare.Comportamento di alta fiducia:  Lodare gli altri.  Assumersi la piena responsabilità per tutto.2) Ego-CentrismoVantarsi / Esaltare - Evangelizzazione Non Richiesta  “Noi facciamo questo, noi facciamo quello...”. “Sarà un successo.” “Siamo i migliori.”Voler impressionare gli altri. Insistenza nel persuadere ed esporre agli altri (non richiesto) come funzionano le cose.Comportamento di alta fiducia:  Tenere un profilo basso.  Essere molto umili riguardo ai successi futuri.3) Sicurezza in Sé Stessi  Minimizzare i rischi – atteggiamento di “non c'è problema”.“Non ti preoccupare...” come mantra ufficiale.Comportamento di alta fiducia:  Identificare tutti i possibili rischi.  Avere un piano B per ogni rischio.  Pianificare per il peggio.  Prepararsi agli eventi imprevisti, ai problemi e agli incidenti.4) Improvvisare  Fare piani all'ultimo minuto – salvare le situazioni per un pelo – agire all'ultimo secondo. Poco o nessun piano. Orari degli appuntamenti vaghi.Comportamento di alta fiducia:  Pianificazione approfondita.  Anticipare i problemi.  Orari precisi per gli appuntamenti.5) Parlare-Parlare  Concentrarsi più sul parlare che sull'ascoltare. Bassa capacità di ascoltare attentamente e rispondere agli input. Focalizzato sull'esporre le proprie idee e opinioni.Comportamento di alta fiducia:  Ascoltare attentamente.  Fare domande pertinenti.  Prendere appunti.  Non interrompere.6) Frequentazioni SbagliatePassare del tempo con persone di bassa fiducia.Comportamento di alta fiducia:  Frequentare persone di alta fiducia.  Ridurre il tempo passato con persone non affidabili.  Cercare e coltivare relazioni con persone di alta fiducia.7) Parlare Male di Chi Non C'è  Sparlare di altri, collaboratori o concorrenti – criticare e dare la colpa ad altri che non sono presenti.Comportamento di alta fiducia:  Lodare gli altri.  Adottare un atteggiamento di “imparare dagli altri”.  Usare silenziosamente gli errori altrui come opportunità di business.8) Arrivare in RitardoNon Essere Puntuali  Essere in ritardo agli appuntamenti.Comportamento di alta fiducia:  Essere sempre puntuali o in anticipo.9) Sempre di Corsa - con Poco TempoFare Tutto di Fretta  Essere stressati per troppe cose da fare. Avere poco tempo – sempre di corsa. Poco o nessun delegare. Fare le cose con poco tempo. Tagliare gli angoli e agire in modo approssimativo per mancanza di tempo. Prendere decisioni in fretta, sotto pressione.Comportamento di alta fiducia:  Buona pianificazione giornaliera.  Sapere come dare priorità.  Riservare abbastanza tempo per le attività importanti.  Ridurre drasticamente il numero di cose importanti da fare in un giorno.  Delegare.10) Interrompere  Intervenire quando gli altri parlano senza lasciarli finire. Aggiungere, interrompere e rilanciare continuamente quello che gli altri stanno dicendo senza aspettare che finiscano.Comportamento di alta fiducia:  Ascoltare attentamente.  Prendere appunti.  Riflettere su ciò che si è compreso.11) Saltare da un Argomento all'Altro  Passare da un argomento all'altro senza mai completarne uno e senza arrivare a una conclusione.Comportamento di alta fiducia:  Presentazione ordinata.  Analizzare un argomento alla volta.  Arrivare a conclusioni/decisioni prima di cambiare argomento.12) Discutere  Adottare un approccio di discussione durante le riunioni di lavoro.Comportamento di alta fiducia:  Stabilire gli obiettivi da raggiungere durante la riunione.  Ascoltare e tenere in considerazione tutti i punti di vista.  Arrivare ad accordi prima di andare avanti.13) Mancanza di Trasparenza  Nascondere conflitti di interesse. Minimizzare o nascondere fallimenti personali, problemi o questioni.Comportamento di alta fiducia:  Riconoscere e ammettere pubblicamente i fallimenti personali.  Scusarsi.  Agire proattivamente per correggere gli errori._______________Info Utili• Sostieni questo podcast:Ottieni feedback, ricevi consigli sul tuo progetto onlinehttps://Patreon.com/Robin_Good•  Musica di questa puntata:"Ergo" by Birocratic disponibile su Bandcamp•  Nella foto di copertina:Dogs sniffing each other. Image generated with Ideogram.ai• Dammi feedback:Critiche, commenti, suggerimenti, idee e domande unendoti al gruppo Telegram https://t.me/@RobinGoodPodcastFeedback• Ascolta e condividi questo podcast:https://www.spreaker.com/show/dabrandafriendArchivio completo organizzato per temi:https://start.me/p/kxENzk/da-brand-a-friend-archivio-podcast• Seguimi su Telegram:https://t.me/RobinGoodItalia• Newsletter in Inglese:https://robingood.substack.comhttps://goodtools.substack.comhttps://curationmonetized.substack.com 

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia XXV Domenica T. Ord - ANNO B (Mc 9,30-37)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Sep 18, 2024 6:25


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7912OMELIA XXV DOMENICA T. ORD - ANNO B (Mc 9,30-37) di Giacomo BiffiLa pagina evangelica odierna ci propone un altro discorso "impopolare" del Signore Gesù. Come quello di Cafarnao sull'eucaristia, che abbiamo meditato nelle domeniche di agosto, anche il discorso sulla croce, che è presentato qui, non raccoglie molto successo tra gli ascoltatori. La prospettiva della sofferenza viene rifiutata. I discepoli si dimostrano impermeabili all'annuncio della catastrofe umana, alla profezia della condanna e della morte: Essi non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni. Avevano cioè timore che il Maestro le confermasse nel loro significato più ovvio, che essi non volevano accettare.Ma noi proviamo a chiedergli quelle spiegazioni, che i suoi primi discepoli non osavano domandargli. Cerchiamo cioè di capire bene il suo pensiero e la sua proposta. Gesù ha sempre davanti a sé il disegno del Padre: tutta la sua vita è progressiva comprensione e totale obbedienza nei confronti di questo disegno. Egli sa che la strada che gli è stata tracciata passa dal Calvario; sa che la salvezza che egli porta arriva attraverso la sua immolazione; sa che il suo trionfo - divino e invisibile - sarà ottenuto mediante il fallimento umano e l'insuccesso.È un progetto difficile, duro, ripugnante alle nostre orecchie; ma questo, e solo questo, è il progetto del Padre. La conoscenza di questo disegno è per Gesù il più geloso segreto, è il senso stesso del suo trovarsi tra gli uomini. Perciò niente lo indigna di più, di chi cerca di distorglielo da questa strada, di chi gli propone una vittoria terrestre; di chi, come il demonio nella terza tentazione, gli offre di essere il dominatore clamoroso dei regni della terra. Di chi insomma assegna alla sua missione un significato soltanto mondano, sia pure per il trionfo della libertà e della giustizia.SIAMO ANCORA PRIGIONIERI DI UNA CONCEZIONE TROPPO TERRENA DELLA VITAE questo è proprio il caso degli apostoli, i quali, mentre Gesù parla della sua prossima sofferenza e della sua fine, si sentono il partito del futuro e discutono sull'assegnazione dei posti nel governo: Per la via avevano discusso tra loro di chi dovesse essere il più grande. Ma questo è anche il nostro caso; perché anche noi, di fronte a un Dio che pone davanti ai nostri occhi la prospettiva del regno dei cieli, continuiamo, nella nostra vita religiosa, a tenere lo sguardo alla terra e a interessare il Signore solo di tutti i nostri guai di quaggiù. Certo la terra ci è cara, e i suoi problemi sono inevitabilmente i nostri problemi. Ma la speranza in un destino eterno deve essere più forte di ogni altro pensiero.Tanto più che senza la speranza di un destino eterno, tutto si banalizza, tutto si avvelena, tutto perde di senso. Non mi interesserebbe più niente neppure di questi pochi giorni terrestri che mi sono dati da vivere, se per un solo istante pensassi che essi mi fossero dati solo per raggiungere il buio orrendo del nulla. C'è gente, anche tra quelli che si vogliono riconoscere cristiani, che a sentir parlare del Paradiso sorridono ironicamente. Il pensiero del Paradiso, dicono, distoglie dagli impegni veri, dalle lotte che dobbiamo affrontare: è un pensiero alienante. Ma il problema vero non sta nell'appurare se il pensiero del Paradiso sia utile o no, ma nel vedere se il Paradiso ci sia o non ci sia. Se il Paradiso c'è, è matto - è alienato - l'uomo che non ci pensa mai.E in ogni caso è sbagliato sorridere: perché, se non c'è, c'è poco da sorridere; se non c'è, tutto diventa inutile e irrilevante. E se c'è, sorridere non basta: bisogna fare salti di gioia, e capovolgere i propri interessi preminenti, le proprie attese, gli orientamenti fondamentali della propria vita. Per esempio, chi cerca la giustizia in questo mondo, senza una prospettiva eterna, sarà sempre deluso: in questo mondo la giustizia non c'è; anzi, chi è veramente giusto, finisce di solito sulla croce: Tendiamo insidie al giusto perché ci è di imbarazzo.Chi si apre invece alla sapienza che viene dall'alto e che è pura, pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti (come abbiamo ascoltato dall'apostolo Giacomo), capirà un poco anche la difficile strada della croce e saprà aspettare - con desiderio, con fiducia, con tutto il suo essere - il giorno della risurrezione. La parola del Signore Gesù lo trasformerà dal di dentro, gli aprirà il cuore ed egli comprenderà la strada di Dio, anche se è una strada che passa per la rinuncia, per l'accettazione del dolore, per la partecipazione al mistero della croce. E questo in sostanza è l'atto di fede. Un po' di fede vera è ciò che ancora una volta ci sembra più utile domandare.

Celebration Italia con John Tufaro
non fidarti di te stesso più di Dio | Pastore John Tufaro | Celebration Italia

Celebration Italia con John Tufaro

Play Episode Listen Later Aug 5, 2024 43:16


Tendiamo a basarci sui nostri sensi, opinioni e esperienze passate per determinare il presente e il futuro, ma ciò è sbagliato. Proverbi 3:5-6 invita a confidare nell'Eterno e non nel proprio discernimento. La fiducia in Dio è una sensazione di sicurezza basata sul suo carattere e sulla sua verità. Un esempio è il centurione di Luca 7, che si fidava della parola di Gesù per guarire il suo servo. Dobbiamo riconoscere che non possiamo fare nulla senza Gesù e abbandonarci completamente a Dio. La nostra fiducia in Lui si riflette anche nelle nostre decime e offerte. Gesù ha dimostrato la sua affidabilità sul Calvario. Sii coraggioso e scegli di fidarti di Dio oggi. Salmo 55:22 ci ricorda di gettare sull'Eterno il nostro peso, poiché Egli ci sosterrà.

Ultim'ora
Fisco, Leo "Tendiamo la mano a contribuenti ma non abbassiamo guardia"

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Jun 29, 2024 1:13


PALERMO (ITALPRESS) - "Vogliamo cambiare il rapporto tra fisco e contribuente, tendendo una mano a chi vuole mettersi a posto con il fisco ed essere collaborativo: al contempo non va abbassata la guardia nei confronti di chi tenta di frodare o adotta comportamenti illeciti particolarmente insidiosi". Così il viceministro dell'Economia Maurizio Leo a margine del convegno 'I diritti del contribuente nella riforma fiscale', tenutosi alla Camera di commercio Palermo-Enna.(ITALPRESS).xd8/trl

Ultim'ora
Fisco, Leo "Tendiamo la mano a contribuenti ma non abbassiamo guardia"

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Jun 29, 2024 1:13


PALERMO (ITALPRESS) - "Vogliamo cambiare il rapporto tra fisco e contribuente, tendendo una mano a chi vuole mettersi a posto con il fisco ed essere collaborativo: al contempo non va abbassata la guardia nei confronti di chi tenta di frodare o adotta comportamenti illeciti particolarmente insidiosi". Così il viceministro dell'Economia Maurizio Leo a margine del convegno 'I diritti del contribuente nella riforma fiscale', tenutosi alla Camera di commercio Palermo-Enna.(ITALPRESS).xd8/trl

Un passo al giorno
107 - Il pregiudizio del "senno di poi"

Un passo al giorno

Play Episode Listen Later May 28, 2024 6:26


Il pregiudizio del senno di poi è la tendenza comune a percepire gli eventi passati come più prevedibili di quanto non fossero in realtà. Una volta verificato l'evento, una volta visto il risultato delle nostre decisioni è facile ragionare col “senno di poi” e credere che avremmo potuto prevedere l'esito dell'evento. Dopo che un evento è accaduto, tendiamo a credere che avremmo potuto prevederlo o che fosse ovvio che sarebbe successo. Tendiamo a dare per scontate alcune informazioni e spesso diciamo “ma come ho fatto a non pensarci, era ovvio che…” - Sono Stefania Brucini, Productivity Coach e founder di Simple Tiny Shifts®, il metodo dei piccoli e semplici cambiamenti per smettere di procrastinare.

POV il podcast
#13 | Antò, fa caldo

POV il podcast

Play Episode Listen Later Jul 9, 2023 36:40


Caldo afoso e bollori genitali, un'accoppiata che ha già fatto goal nel famoso spot del 2001 della Nestea, dove Antonio ci dimostrò come, d'estate, sia possibile eccitarsi anche bevendo del tea alla pesca. Sarà l'odore di salsedine a stimolare gli ormoni dell'accoppiamento? Tendiamo veramente d'estate a lanciarci più facilmente verso l'ignoto? È un miraggio o Michele questo inverno non era così carino? Ma soprattutto, come sfoghiamo questo istinto amoroso ora che il rituale d'accoppiamento estivo ha aggiunto il match su Tinder fra le sue armi? Seguici sui nostri social: IG: @pov_ilpodcast TikTok: @pov_ilpodcast SPEAKERS: Alessandro Coppari (@pparico) Daniele Taurino (@radunateileoni) POV CREW: GRAFICHE: Chiara Crespi (@chiaracrespi_) Martina Maiello (@maiells)

Questioni di Fava
EP 042 | Il tuo ambiente ti aiuta?

Questioni di Fava

Play Episode Listen Later Mar 20, 2023 23:14


Ti sei mai accorto di quanto l'ambiente circostante riesca ad influenzarti? Tendiamo a sottovalutarlo, ma il quartiere, la città e, ancora, la nazione in cui cresciamo ci plasmano e ci portano ad assumere determinati comportamenti e abitudini che spesso non ci favoriscono e compromettono i nostri desideri e la qualità della nostra vita.  Nell'episodio di oggi cerchiamo di capire se sia possibile invertire la rotta; ossia, fare in modo che sia l'ambiente ad essere allineato a noi.  Buon ascolto!

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Un ponte sul deserto | 5 Marzo 2023 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Mar 7, 2023


Anche  se non ci siamo mai stati, ognuno di noi, ha visto almeno un deserto. Non i deserti della terra, ma quelli dell'anima: quelli della paura, della solitudine, della dipendenza, della rabbia, della povertà... Molti di noi, come Gesù e grazie a Gesù, ne sono usciti. E quel Gesù che ha vinto il deserto ci chiede di essere un ponte per altri che scavalchi i loro deserti.---Predicatrice: Lucia Pedoto CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 9 minutiTempo di ascolto audio/visione video: 16 minutiSiamo nella seconda domenica di Quaresima; ci stiamo avvicinando alla Pasqua. Da quello che vi ho detto dovreste avere  già un po' immaginato cosa sia questa foto.Questo deserto della Giudea,  dove Gesù è stato 40 giorni. Forse  ve lo immaginavate sabbioso un deserto, questo è invece roccioso.Siete mai stati o avete mai avuto modo di vedere un deserto? Gesù è stato qui 40 giorni dopo essere stato battezzato e prima di cominciare il ministero:“Allora Gesù fu condotto dallo spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. E il tentatore, avvicinatosi ,gli disse:”Se tu sei Figlio di Dio, ordina che queste pietre diventino pani”. Ma egli rispose:”Sta scritto:Non di pane soltanto vivrà l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio”. Allora il diavolo lo portò con sé nella città santa, lo pose sul pinnacolo del tempio, e gli disse:”Se tu sei figlio di Dio, gettati giù; poiché sta scritto: Egli darà ordine ai suoi angeli a tuo riguardo, ed essi ti porteranno sulle loro mani, perché tu non urti il piede contro una pietra”. Gesù rispose:”E' altresì scritto:Non tentare il Signore Dio tuo”.Di nuovo il diavolo lo portò con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria, dicendogli:”Tutte queste cose ti darò, se tu ti prostri e mi adori”. Allora Gesù gli disse:”Vattene, Satana poiché sta scritto:”Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto”. Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli si avvicinarono a lui e lo servivano. (Matteo 4:1-11)Gesù nel deserto viene tentato, e  viene tentato sul potere; viene spinto a rinnegare Dio: “ Io ti darò tutto! Stai  dalla mia parte e prenderai  tutto tu!”  Un po' come ne “Il re leone”: l'avete visto il film quando vanno sulla rocca Simba e il padre e dicono il giovane leone: “Tutto quello che è illuminato dal sole sarà tuo.”? Lo tenta sul mettere alla prova Dio; un po' come se noi dicessimo:  “Dai Dio se ci sei tu oggi mi fai trovare lavoro.  Dio se è vero che ci sei oggi io guarisco da questa cosa. Dio se è vero che tu esisti perché mi è successo questo?”  E' stato tentato proprio sulle cose basilari sulle quali possiamo essere  tentati tutti i giorni.La domanda che mi sono fatta è: perché Gesù è dovuto andare nel deserto?  Era una prova? Cioè, Dio lo ha voluto mettere alla prova per vedere se Gesù se davvero capace di tener testa al diavolo,  e allora sì, può andare avanti con il ministero? Oppure è andato per rilassarsi,  della serie “Ragazzi,  mi  aspettano tre anni intensissimi: devo guarire, devo moltiplicare pani, devo parlare davanti a tutti... Fatemi stare' 40 giorni isolato;  mi rilasso gli angeli che mi massaggiano mi sventolano...”?Perché Gesù è andato nel deserto? Prima vi ho chiesto  se siete mai stati in un deserto e la maggior parte di voi ha detto di no; scommettete che ci siete stati?La solitudine, le dipendenze,  l'avidità, la povertà, le tentazioni, la paura, la rabbia,  la ribellione,  lemalattie, le insoddisfazioni,  i tradimenti... non è deserto questo, non sono rocce queste? Noi viviamo tutti i giorni in un deserto;  noi nel deserto ci siamo nati e ci troviamo a vivere in un deserto, perché sappiamo che la nostra gioia, la nostra felicità non viene da quello che è qui. Quindi, avete visto, neppure   vi siete accorti di aver fatto in realtà un viaggio. Questo è il deserto, del deserto in cui viviamo noi credenti; ma anche il deserto in cui vive chi non crede. Ma allora perché Gesù ha avuto il bisogno di andare nel deserto,  perché l'ha fatto?“Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato.”(Ebrei4:15)“Io sono andato nel deserto per voi!”.  C'è andato perché così non ci sentissimo soli quando cadiamo e perché, quando chiediamo a lui di aiutarci a rialzarci, sappiamo che stiamo chiedendo a un Dio che lo sa che vuol dire una tentazione; lui non è caduto perché Dio, ma lo sa quanto forti siano e quanto attraenti siano le debolezze, le tentazioni. Lo sa quando gli chiediamo una mano per aiutarci a stare su.  Prima abbiamo cantato “Alzerò le mani finché la forza avrò”;  quando questa forza non l'abbiamo e abbiamo bisogno, lui  sa come aiutarci.  Magari ci manda un fratello,  di sicuro ci riempie del suo Santo Spirito, magari ci manda una parola di conforto o un aiuto proprio materiale: “Devo traslocare, mi aiutate materialmente a spostare le cose?” Il Signore ci risponde; lo sa proprio perché ci ha capito proprio perché l'ha vissuto. Il brano di Ebrei dice che e  lui “simpatizza”, cioè lui conosce le nostre debolezze perché è stato tentato come noi. Gesù quando è andato nel deserto era carne, era uomo anche se rimaneva sempre Dio.  Sicuramente avrà avuto fame, caldo, stanchezza,  magari si sarà anche sentito solo;  lo sa che significano tutte quelle cose là.  Gesù lo sa cosa siano tutte queste cose  che vedete scritte in questi “fumetti”.Ma  su una cosa mi voglio soffermare. Vi avevo detto già prima che noi siamo credenti, perciò se abbiamo un problema, sappiamo a chi rivolgerci; preghiamo, ci rivolgiamo a Gesù. Ma in questo deserto ci vivono anche tutte le persone che non credono;  i nostri familiari, i nostri amici, le persone che incontriamo magari per caso;  vivono tutto questo e non sanno a chi chiedere aiuto. Perciò il loro deserto diventa più una sabbia mobile in cui  profondano. E allora, se noi abbiamo Gesù che ci aiuta, i  non credenti chi hanno? Sapete  chi hanno? Hanno qualcuno che è proprio un passo da voi, qualcuno che vedete sempre davanti a voi, è la persona giusta, e lei è quella che può aiutare gli altri.. E' davanti a voi!  Chi è? Adesso vi dico le persone che Dio manda per aiutare i non credenti di questo deserto è la persona che avete davantiquando vi vedete riflessi in uno specchio.  Gesù manda noi per i non credenti.;  siamo la persona più adatta nonostante siamo noi stessi deboli.  Nonostante noi abbiamo bisogno,  siamo anche forti, equipaggiati per poter sostenere gli altri; e guardate un po' la Bibbia infatti che cosa ci dice:“Tratterete lo straniero, che abita fra di voi, come chi è nato fra di voi; tu lo amerai come te stesso; poiché anche voi foste stranieri nel paese d'Egitto.” (Levitico 19:34)Non ci scordiamo ragazzi da dove siamo partiti e dove ogni tanto ritorniamo pure;  un po' siamo nello stesso identico punto dove stanno i nostri parenti, i nostri amici, le persone che ci ruotano intorno tutti i giorni e non hanno Gesù a cui chiedere; noi eravamo lì, non ce ne scordiamo. Tendiamo la mano, regaliamo un sorriso, cerchiamo di essere di conforto; a volte basta semplicemente aprire un po' gli occhi e vedrete che le occasioni non mancheranno.  Diamo soprattutto la speranza, quando parliamo, che ci sia ancora qualcuno che è disposto ad ascoltare, ad amare;  perché è questo che a volte fa più paura a chi non crede: che non ci sia nessuno che possa amarlo.Lo sapete, io lavoro in un bar e vedo tante persone e come carattere sono tanto estroversa. Quando entra qualcuno dalla porta già capisco se è una persona spiritosa; allora magari butto là una battuta sciocca e ci facciamo una risata o se è una persona seriosa, impostata e vedo che va di fretta magari neanche dico niente e mi limito a un buongiorno.E poi le persone che mi colpiscono sono quelle che mi sembrano tristi, perse, con gli occhi smarriti. Quelle sono le persone che più mi toccano il cuore e con loro piano piano cerco sempre  di rompere il ghiaccio, di fargli dire almeno una parola di modo che per un secondo possano pensare a quello che hanno.C'è stato un signore in particolare che entrava col suo cappotto lungo, serissimo, una faccia che proprio non mi piaceva all'inizio. Entrava,  io gli dicevo buongiorno; lui le prime volte penso che neanche mi salutasse.  Poi ha iniziato a salutarmi,  si è sciolto un po',  e  allora ci salutavamo normalmente.  Un giorno, nonostante io lo vedessi  così serio,  gli ho lanciato una battuta; volevo scherzare con lui... e lui ci è stato.  Ora questo signore entra e con me, parla, scherza; sono due volte che mi vede fuori, una volta ero al telefono e si è fermato ha tirato giù il finestrino e mi  ha salutato,  mi ha detto:” Ehi che sta a fare qui fuori?  Non fai niente?”  Un'altra volta m'ha trovato sempre fuori che pulivo e c'era un signore anziano con lui che già veniva al bar, e ho capito che era il padre; si è fermato, mi ha salutato ed  è andato via. Qualche tempo dopo il padre è  venuto al bar e sentite che mi ha detto: è passato davanti alla cassa (io ero in cassa  in quel momento) gli ho dato come sempre uno dei miei sorrisi, e  gli ho chiesto:”Dov'è il ragazzo,  dove l'ha lasciato oggi?” riferendomi al figlio. Mi ha risposto:”Signora, con lei ci parla! Ha detto che è una persona solare,  è speciale!”  Non  gli ho risposto non ho saputo che dire. Questa è una cosa da sottolineare; è da notare che il figlio abbia parlato con qualcuno! Ma, ragazzi, ma che deserto è questo se le persone notano un semplice scambio di parole, una risata, una battuta un po' di confidenza che due persone che non si conoscono si scambiano per un secondo? Ma non siamo forse nel deserto?Perciò, lo vedete quanto basti poco? Teniamo gli occhi aperti perché basta veramente poco, e ricordatevi che è vero che ognuno di noi vive il proprio deserto, ognuno di noi ha i propri problemi e le proprie cose da fare, ma noi abbiamo Gesù!  Quelli fuori non hanno  Gesù! Perciò il Signore vi sta lanciando una sfida chiedendovi di vivere in Quaresima con lui fino alla Pasqua, ovviamente con la speranza che se uno si abitua ad avere un comportamento lo possa mantenere. E la sfida è: tenete gli occhi aperti, guardatevi intorno, regalate sorrisi, cercate di scambiare le parole con qualcuno.  Cercate chi  è triste, abbattuto e ha solo bisogno che magari voi gli date un buongiorno... Ma che vi costa?  Ragazzi, noi  non lo possiamo sapere: e se noi fossimo un ponte fra quella persona che vive nel deserto e Gesù ? Chi lo sa? Io sono pronta, sono, prontissima che questo signore mi chieda o indica qualcosa sul fatto che sono diversa dagli altri,  io sono prontissima a spiegargli  il motivo del perché amo così tanto le persone!Vi rendete conto che cosa potremmo essere?  Potremmo essere noi il ponte tra chi non crede e Dio!Penso che non ci sia riassunto migliore di questo:“Ama il tuo prossimo come te stesso.” (Matteo 22:39)E il mio prossimo non sono soltanto i miei familiari, per cui è giustissimo pregare e essere presenti, i miei amici, per cui è giustissimo pregare essere presenti, ma anche la persona che mi sfiora durante il giorno o le persone che vediamo tutti i giorni perché  hanno la nostra stessa routine,Accetta la sfida di Dio per questa Quaresima; osserva chi è vicino e dagli sollievo dal deserto in cui si trova.E ricordati che potresti essere un ponte fra lui e Dio.Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD

Healthy Busy Life - Cambia la tua vita, un'abitudine alla volta
Ep. 85 - Relazioni: perché non mi sento capita?

Healthy Busy Life - Cambia la tua vita, un'abitudine alla volta

Play Episode Listen Later Feb 27, 2023 15:13


Se chiedi a chiunque cosa voglia da una relazione, la risposta più comune è spesso la stessa: vogliamo sentirci compresi dall'altra persona e vogliamo che l'altra persona si prenda cura di noi, sebbene a proprio modo. E quando questo non succede? Tendiamo a puntare il dito. Ma se non fosse, invece, completamente colpa dell'altro? In questo episodio del podcast, condivido con te 7 ragioni per cui potresti non sentirti compresa e 7 strategie che ti possono aiutare a farti capire meglio nelle tue relazioni.

il posto delle parole
Giorgio Avezzù "L'Italia che guarda"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Feb 12, 2023 28:01


Giorgio Avezzù"L'Italia che guarda"Geografie del consumo audiovisivoCarocci Editorehttps://carocci.itL'obiettivo del volume è verificare, dati alla mano, l'effettiva esistenza di una cultura audiovisiva nazionale. Tendiamo a dare per scontato che esista realmente un “cinema italiano”, rappresentativo di tutto il paese e visto ovunque allo stesso modo. E siamo inclini a pensare che le serie più popolari della televisione generalista abbiano un successo che è anche esteso geograficamente. Ma è davvero così? È mai stato così in passato? Le geografie del consumo audiovisivo in Italia, in particolare quelle dei primi vent'anni del nuovo millennio, qui oggetto di uno studio sistematico, mostrano un altissimo grado di eterogeneità. Il libro interroga i dati di visione regionali dei film in sala – sia italiani sia d'importazione – e quelli dei film trasmessi in televisione e della serialità generalista, alla ricerca degli elementi testuali che producono i maggiori sbilanciamenti di consumo. Indagare le geografie del consumo audiovisivo significa illuminare il potere delle immagini e delle storie, e permette di rivelare il grado di frammentazione dei consumi culturali e della cultura stessa del paese. Perché gli italiani guardano cose tanto diverse? Che cosa si aspettano dal cinema e dalla televisione?Giorgio AvezzùÈ ricercatore in Cinema, fotografia e televisione all'Università degli Studi di Bergamo, dove insegna Linguaggi audiovisivi e Produzione audiovisiva. Ha scritto L'evidenza del mondo. Cinema contemporaneo e angoscia geografica (Parma 2017).IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement

Le interviste di Radio Number One
Monica Bormetti: «Prendiamoci un minuto per chiederci come stiamo»

Le interviste di Radio Number One

Play Episode Listen Later Nov 17, 2022 5:46


Nella mattinata di giovedì 17 novembre, ai microfoni del Buena Onda con Laura Basile, è tornato l'appuntamento del benessere digitale Switch On con Monica Bormetti per parlare della tendenza a tracciare tutto di noi. «Tendiamo ad usare applicazioni per tracciare quanto e se dormiamo bene, lo sport che facciamo. quante calorie assumiamo - spiega Monica -. Oggi tendiamo a mettere tutto sui nostri cellulari, c'è un termine inglese, quantified self, ovvero la nostra identità che viene quantificata. Tutto questo mi fa interrogare». Monica Bormetti spiega che alcune cose sono utili, ma il punto è trovare un equilibrio e recuperare un po' l'ascolto di sé.

da Brand a Friend
#235 - Lascia Qualcosa di Utile

da Brand a Friend

Play Episode Listen Later Sep 18, 2022 11:30


#235 - Lascia Qualcosa di UtileLa riflessione che nasce da questa storia è legata al nostro mondo è quella che ogni imprenditore in linea. Dal dentista a quello che costruisce i siti. Vogliamo tutti essere riconosciuti, apprezzati, chiamati per nome. Per poter ottenere questo risultato è necessario dare prima qualcosa di buono, per cui poter essere riconosciuti poi. Quindi se tu fai il tuo ruolino standard dentro la carreggiata della vita è un po' difficile essere riconosciuti.Se invece ti avventuri al di fuori di quello che fan tutti, condividendo, interagendo e ascoltando le persone e ciò che le fa gioire, puoi lasciare molto che poi ti aiuti ad essere riconosciuto e ricordato.Nel caso di un imprenditore online, potrebbe essere:un evento uno strumento / appun servizio una app un catalogo di esempi una lista di risorse rare da trovareuna serie di contenuti scelti con cura e ordinatiSe non creiamo qualche cosa di utile e tangibile, se siamo lì solo a dare consigli dicendo cosa fare e cosa, forse non creiamo le condizioni ideali per poter essere riconosciuti e ricordati. Morale della favola: Tendiamo a investire nel volerci fare riconoscere per la nostra saccenza piuttosto che per ciò che di utile facciamo per gli altri. Opportunità per distinguersi.-------------Info Utili• Ottieni feedback, ricevi consigli sul tuo progetto online Entra nella comunità di imprenditori indipendenti di Robin Goodhttps://robingood.it • Musica di questa puntata: "Square One" by Birocratic - disponibile su Bandcamp:https://birocratic.bandcamp.com/track/nesting• Nella foto di copertina: Assaggini di pesce fatti mano preparati da mio figlio Ludovico. Ladispoli, Luglio 2022.• Dammi feedback:critiche, commenti, suggerimenti, idee e domande unendoti al gruppo Telegram https://t.me/@RobinGoodPodcastFeedback• Ascolta e condividi questo podcast:https://gopod.me/RobinGood• Seguimi su Telegram:https://t.me/RobinGoodItalia (tutti i miei contenuti, immagini, audio e video in un solo canale) • Newsletter (per coloro che desiderano diventare punti-di-riferimento nella loro nicchia di mercato):https://Robingood.substack.com (ENG) https://Robingooditalia.substack.com (ITA) • Per info e richieste:mailto: Ludovica.Scarfiotti@robingood.it

Ricominciodame podcast
Episodio 224 - Ricominciare: cosa fare?

Ricominciodame podcast

Play Episode Listen Later Sep 16, 2022 64:09


Ricominciare è un processo complesso, formato da molti elementi. Se impariamo a conoscere la complessità del sistema, diventa semplice capire e iniziare a fare il necessario per ricominciare. Quali sono i passi per ricominciare?1) Fare: finchè non agiamo, siamo nel pensare, nel mondo della mente che ci inganna, nel valutare per decidere, per capire se ne vale la pena o meno. Ricorda: l'azione fuga i dubbi che la mente crea!2) Unificare: unire pensiero, emozioni, azioni, intenti, obiettivi e obiettivi. Come facciamo ad unificare? Focalizzando il nostro perché. Chiediti: qual è il mio perché? Se conosco il perché faccio le cose, allora inizio a farle. I perché razionali spesso sono lontani dalla vera spinta per cui facciamo le cose. Spesso noi non lo sappiamo. 3) Tempificare: molti dei nostri progetti restano astratti perché procrastiniamo. Dobbiamo darci una scadenza in cui prevediamo di iniziare e raggiungere i nostri obiettivi.4) Ricordare gli apprendimenti del passato. Tendiamo a ripetere gli stessi errori, ci rimettiamo nelle stesse situazioni, facendo le stesse cose sperando che producano risultati diversi. Ricordare il passato e apprendere ci consente realmente di ricominciare. Escludendo le cose già fatte. Se vogliamo ottenere qualcosa di nuovo, dobbiamo inserire qualcosa che non abbiamo fatto finora.5) Organizzare: se abbiamo tante cose che vogliamo fare, e non siamo organizzati, non riusciamo a farle. Organizzare significa strutturare il nostro fare in modo che porti una novità nella nostra vita senza sconvolgerla. 6) Rinunciare: finchè non sei disposto a rinunciare a qualcosa non potrai ottenere qualcos'altro; è la base della scelta. Rinunciare a cosa? Per prima cosa alle abitudini; vuol dire iniziare a fare qualcosa di nuovo; rinunciare all'idea che abbiamo di noi. Dobbiamo metterci in gioco. Quanto sei disposto a scoprire cose nuove di te stesso?

LOVE and LEADERSHIP
#2 Bias cognitivi e Leadership interiore. Parte II di III

LOVE and LEADERSHIP

Play Episode Listen Later Sep 6, 2022 18:30


Nella scorsa puntata abbiamo visto che i bias fanno parte della nostra natura e che in un certo senso ci devono essere.Abbiamo inoltre detto che se siamo leader, quindi responsabili del nostro mondo interiore, dobbiamo usare i bias (e tanti altri aspetti della nostra vita esperienziale) come strumento evolutivo.Bene, come si fa?Ascolto, consapevolezza, comunicazione, libertà, compassione, empatia sono alcune delle parole chiave.Il coaching può essere di grande supporto.Se un bias viene accolto, compreso, portato al suo principio diventa uno strumento per evolvere.Per capire come vediamo quali sono i principali bias. Usiamo il raggruppamento del NEUROLEADERSHIP INSTITUTE con il loro modello Seed: il simile: tendiamo e preferire, a pensare che sia migliore quello che risulta simile al nostro pensiero, tradizione, cultura, mindset; l'espediente: cerchiamo sempre una conferma del nostro pensiero e non lo mettiamo mai alla prova; l'esperienza: preferiamo quello di cui abbiamo già fatto un esperienza; la distanza: ci rassicura quello che è più vicino, che sia geograficamente, temporalmente o mentalmente; la sicurezza: forse il più forte e ovvio. Tendiamo a vedere come giuste le situazioni che ci danno sicurezza. Ci sono altre classificazioni, ma i pregiudizi di base sono questi.Quanti di noi si ritrovano in questo elenco o lo riescono anche ad espandere e personalizzare?Cosa facciamo normalmente? Ammesso che riusciamo a lavorarci, che li intercettiamo, la prima cosa che facciamo è costruire nuovi schemi e abitudini. Quindi ad esempio, invece che buttarci subito in una situazione simile per trovare una soluzione ad un tema personale o lavorativo, cerchiamo altrove situazioni nuove che ci possono ispirare.E come ho già detto questo va benissimo, continuate a farlo.Possiamo però fare un passo in più, possiamo entrare nell'origine di questo bias, ad un livello di consapevolezza.Prima di tutto è facile notare queste nostre distorsioni negli altri e non in noi, il primo passo di accettazione e trasformazione dovrebbe quindi essere fatto a livello sociale, ad esempio nelle aziende. Noto un bias in un'altra persona e la supporto nel riconoscerlo ed evolverlo ricordando che: non va fatto notare altrimenti suona offensivo, ci sono delle tecniche da adottare; soprattutto quando notiamo questi stereotipi negli altri, spesso sono lo specchio di quello che proviamo anche noi e quindi può essere un'occasione per lavorare contemporaneamente sulla nostra consapevolezza. Questo è un primo elemento di accettazione; se i bias sono socialmente accettati e condivisi con l'obiettivo che ognuno di noi sia di supporto all'altra persona perché questa possa evolvere in sé, stiamo creando due forze: libertà; resilienza. Perché liberta? Perché resilienza?Il supporto che ci possiamo dare a vicenda non è quello di lavorare su uno schema per superare il bias, ma quello di stimolare la riflessione in ognuno di noi in modo che si accenda quel momento di consapevolezza, quell'insignt, che ci permette di auto riconoscere il bias, lasciarlo estinguere nel momento in cui si presenta e imparare a rispondere alla situazione dalla consapevolezza di chi siamo, dalla ragione.Qui stiamo parlando di riconoscere che tutti siamo l'UNO divino che si manifesta in varie forme e che tutti agiamo all'interno delle leggi del cosmo e che tutti stiamo semplicemente cercando di unire, di arrivare a rispondere alla nostra chiamata, vocazione, purpose.In ogni bias, anche in quello che si esprime più brutalmente, c'è la nostra interiorità che vuole soddisfare una esigenza di unione, di amore…ma spesso non lo sappiamo e iniziamo a rispondere a questa esigenza dividendo..quindi ad esempio pensando che “tutti quelli fatti così pensano in quel modo”Questo crea libertà perché sono semplicemente di supporto agli altri ed a me stesso nel lasciar andare; possiamo lavorare fino a che vogliamo sul pensare e agire diversamente, ma quel seme prima o poi tornerà a germogliare, a meno che con lo lasciamo crescere senza che infesti tutto il nostro raccolto, ovvero tutto quello che possiamo dare a noi stessi ed agli altri.Questa è resilienza perché non sto cercando di cambiare il mondo fuori, ma sto cambiando dentro.Quasi sempre noi confondiamo il fuori con il dentro e per scoprire se è così ci sentiamo nell'ultima puntata.Music from Uppbeat (free for Creators!):https://uppbeat.io/t/icosphere/spark

VIDEOCOACH™ - FILM LIKE A PRO
S5 E13 - Supera i pensieri limitanti: Non vengo bene in video

VIDEOCOACH™ - FILM LIKE A PRO

Play Episode Listen Later Apr 18, 2022 9:46


Sono tante le scuse che le persone si raccontano quando hanno paura ad affrontare qualcosa che è al di fuori della propria zona di comfort…ma su tutte il “Non faccio video perchè non vengo bene in video” è quella che più mi fa sorridere. #mindset #videoefficaci #digitalmarketing Parlavo proprio qualche giorno fa con una persona molto interessante che si occupa di formazione e marketing, si discuteva di quello che è il futuro del business online e di come sempre più il personal branding sta diventando fondamentale in qualsiasi settore. Perchè siamo esseri umani e siamo fatti di relazioni: vedere un'entità astratta come il classico brand non genera quel tipo di relazione che invece nasce quando quel brand viene incarnato da una persona che ci mette la propria faccia, il proprio nome. Tendiamo a fidarci di qualcuno che possiamo vedere, di un'altro essere umano, piuttosto che di qualcosa di vago. Per questo motivo sempre più le grandi aziende tendono ad identificarsi con i loro fondatori, le loro storie, i loro valori, le loro emozioni. E qui nasce il problema: perchè se ci metti la faccia, allora ti esponi, ti metti in gioco ed esci dalla tua confort zone. Ed iniziano ad assalirci le paure, le insicurezze, i pensieri limitanti come quello che vorrei superare insieme con te oggi. » Non vengo bene in video….cosa significa? » Forse intendevi che non ti piace la tua immagine? Sono profondamente convinto che ci sia bellezza nell'unicità delle persone, questo è uno dei motivi che mi ha spinto a diventare un fotografo e videomaker appassionato di ritratti. E quindi penso che alcune persone tendano ad avere paura della camera e del vedersi da fuori, perchè è un'esperienza nuova, a cui non sono abituate. » E' una questione di accettazione ed autostima? » E' paura del giudizio degli altri? E' vero che ci sono persone più fotogeniche delle altre, ma se una persona ha qualcosa di importante, qualcosa di bello, qualcosa di utile da condividere con il proprio pubblico, che importanza ha quanto sia “bella” quella persona? E' chiaro che un video fatto nel modo giusto, curato dal punto di vista tecnico, camera / luce / audio, permette di valorizzare la persona che si mette in gioco davanti alla camera. E' fondamentale piacersi per piacere agli altri, ed in video succede esattamente quello che succede in tantissime altre occasioni di relazione con altre persone…con il vantaggio che quelle altre persone non ci sono! Perchè se ci pensi, quando giri il tuo video, ci sei solo tu…il tuo pubblico arriverà dopo, quando il video è condiviso. La camera non fà venire bene o male le persone, la camera è un'occhio che non giudica ma documenta solamente…è la persona che proietta sulla camera una serie di pensieri e credenze che possono essere limitanti. Sono sincero, in alcuni contesti mi diverto a dire che ho una macchina fotografica ed un obiettivo magico che include un filtro bellezza per tranquillizzare la persona con cui sto lavorando…e funziona! Magicamente cambia l'espressione, cambia il modo di parlare, cambia quanto crede in se ed in quello che sta facendo…e questo chi guarda il video lo percepisce. Perchè quello che arriva alle persone che guardano un video è quello che noi vogliamo trasmettere…se crediamo in quello che stiamo dicendo, ne siamo convinti, allora riusciremo a convincerne anche gli altri. E se ci sentiamo belli, appariremo belli agli occhi di chi ci guarda.

Radio UGI in Pillole
Tendiamo La Mano

Radio UGI in Pillole

Play Episode Listen Later Apr 11, 2022 22:31


Gli Amici di Ugi ODV hanno realizzato una serie di Brani (che trovate in rotazione su Radio UGI) e li propongono su chiavetta per realizzare una raccolta fondi a favore della nostra ODV. Il prossimo passo è in mano a voi, che avete il potere di far la differenza! Radio Ugi si evolve e diventa il mezzo per stare vicino ai piccoli degenti dell'Oncoematologia Pediatrica dell'Ospedale Regina Margherita: nuovi format verranno creati per aiutare tutti a fuggire dall'isolamento. Oggi Parliamo di cosa modificheremmo della scuola Condividi la diretta e interagisci con noi sui social! Ascolta Radio Ugi su https://share.xdevel.com/player/1589 Per Maggiori informazioni o per proporre collaborazioni scrivete a radiougi@ugitorino.org www.ugi-torino.it

RadioPNR
Rubrica Qua la Zampa! - Le semplici verità sul cane che tendiamo a non vedere

RadioPNR

Play Episode Listen Later Nov 5, 2021 15:17


Ogni venerdì alle h 15,10 circa Furia ospita a Pomeriggio Insieme la Rubrica "Qua la Zampa!" di e con Simona Corvaia, educatrice cinofila e coadiutore del cane negli IAA (interventi assistiti con gli animali, Pet Therapy). In questa puntata parliamo di : Le semplici verità sul cane che tendiamo a non vedere. Buon Ascolto! Bau

Ricominciodame podcast
Episodio 192 - Felicità: perché non riesco ad essere felice?

Ricominciodame podcast

Play Episode Listen Later Oct 29, 2021 64:49


Cosa è per me la felicità? È possibile essere felice? Perché non riesco ad essere felice?Tendiamo tutti alla felicità. E' uno dei nostri obiettivi principali. Ognuno di noi vuole essere felice. La felicità è un concetto così ampio e personale che il significato che gli diamo cambia da persona a persona. Qualcuno dice che la felicità non esiste, qualcun altro afferma che è fatta di attimi brevissimi, o che si può trovare in Dio; per qualcun altro ancora è pericolosa, perché un'illusione.Cosa unisce tutte queste categorie? Il tratto comune è che noi abbiamo un concetto infantile di felicità, ci portiamo dentro la nostra visone infantile della felicità, che crediamo sia la soddisfazione immediata dei nostri bisogni da parte dell'esterno e sostanzialmente assenza di dolore. Spesso confondiamo la felicità con le emozioni, ma a differenza delle emozioni la felicità è uno stato esistenziale, è uno stato dell'essere, ed è molto più stabile delle nostre emozioni. Spesso però noi mettiamo delle condizioni alla felicità. ‘Sono felice se…sono felice solo quando…sono felice nonostante…sono felice perché…Quali sono gli ostacoli che ci impediscono di essere felici?• Concetti infantili: restiamo bloccati nell'idea di felicità e infelicità che ci siamo creati e aspettiamo che la soddisfazione delle condizioni che mettiamo alla felicità arrivi dall'esterno.• Conflitti interni: siamo fatti di parti, che entrano in conflitto tra di loro e che hanno diverse idee di felicità; se non impariamo a gestire queste parti e i conflitti tra essere non possiamo essere felici;• Pensiero B o N, il pensiero dicotomico: bianco o nero, è la dualità, il disadattamento alla realtà; questo ci spacca e viviamo di conflitti. Dentro viviamo dilaniati, ci sentiamo incoerenti, vogliamo mostrare solo una parte di noi e passiamo il tempo a combattere tra ciò che mostriamo e ciò che vogliamo essere e ciò che siamo;• senso di colpa: deriva dal pensiero dicotomico: se baglio merito di essere infelice; i sensi di colpa spesso sono coperti da arroganza e menefreghismo; dietro c'è tanta fragilità e paura della fragilità. Nascondono il moralismo. Se togliamo il moralismo, facciamo l' esperienza. Quali sono invece le risorse per la felicità?• Concetti adulti• Guardare all'interno: armonia interna che poi crea armonia esterna. Guardare all'interno vuole dire chiedersi: Quali sono le mie reattività? Le mie emozioni? è imparare a conoscersi;• Pensiero B e N, bianco e nero: riuscire a vedere la vita per quella che è: se il nero ci fa paura ci domina, va visto, ascoltato e rieducato, perchè è energia divina deviata, che va reincanalata in modo costruttivo.• Accettare le imperfezioni: perché reagiamo alle imperfezioni degli altri? Perché non accettiamo le nostre imperfezioni. Per poter essere felici è necessario vivere l'amore come uno stato di coscienza.La felicità è portare sempre maggiore armonia, avvicinarsi con umiltà e lavoro interiore alla possibilità di amare. Quanta più armonia hai dentro tanto più la porti fuori. Ed impari ad amare veramente.E per te cosa è la felicità? Quali sono gli ostacoli che incontri nel raggiungere la felicità?

Psicologia Cognitiva Applicata
#92 The squid Game Pt3 | Perché tendiamo (o meno) ad aiutare gli altri

Psicologia Cognitiva Applicata

Play Episode Listen Later Oct 25, 2021 8:53


Il tema della fiducia è ricorrente in the squid game. Il motivo è semplice: una questione di sopravvivenza, in uno scenario dove la forza del gruppo è fondamentale per avanzare nei giochi. In una delle scene finali della serie, tuttavia, il concetto di fiducia verso il prossimo viene svelato: old man… oh, scusate, accidenti… dicevo…ollnam, una volta confessata la partecipazione sia come giocatore che come organizzatore, propone a Gi An ultimo gioco.Dalle vetrate della stanza dal quale è ricoverato è possibile scorgere un senzatetto in fin di vita per il freddo. Il gioco proposto dal vecchio è semplice: una scommessa. Il pover'uomo verrà soccorso, oppure sarà condannato a morire di stenti sul ciglio della strada? Un interrogativo pesante, che evoca un esperimento molto famoso in letteratura scientifica, senz'altro ben conosciuto dagli addetti ai lavori e agli studenti di psicologia sociale: the good samarithan study, di John Darley e Dan Bateson.

SPIRITUAL EVOLUTION
TENDIAMO A CREDERE

SPIRITUAL EVOLUTION

Play Episode Listen Later Oct 22, 2021 2:06


Noi tendiamo a credere che la parola “volto” indichi il lato esteriore di una persona. Tuttavia, in ebraico, il termine usato per “volto” è “panim”, che viene dalla stessa radice di “pnim”, che significa “interiore”. Nella lingua ebraica – la lingua santa della Creazione – le cose vengono nominate in base alla loro essenza. In questo caso, l'ebraico ci insegna che l'essenza di un volto è l'opposto di ciò che noi pensiamo abitualmente. Per molti di noi, il volto è una maschera per i nostri sentimenti piuttosto che l'espressione della nostra personalità e della nostra più profonda santità. Abbiamo imparato a sorridere anche quando stiamo male o a piangere in modo ingannevole o a simulare la tristezza. La lingua ebraica ci insegna cosa deve esprimere il volto, non quello che noi vogliamo esprimere. Il segno della santità di una persona si evidenzia quando la sua interiorità coincide con la sua esteriorità, e noi siamo in grado di riconoscerlo. Di solito, quando si incontra una persona di questo tipo si dice che lui/lei ha un'aura, una luce particolare. Il Libro di Koèlet (8,1) afferma: “La saggezza di un uomo riluce nel suo volto”. Nel volto di una persona santa noi scorgiamo come una luce, perché il suo volto riflette la sua anima. ~Rav Simon Jacobson, “60 Days: A Spiritual Guide to the High Holidays”

Il podcast di PSINEL
396- 7 Errori mentali che tutti tendiamo a fare…e che tutti possiamo evitare

Il podcast di PSINEL

Play Episode Listen Later Sep 5, 2021 20:04


La nostra mente è incredibilmente complessa, per tale motivo tende a cadere in forme paradossali. Ciò che funziona nel mondo della fisica fuori da noi è molto diverso da come funziona la nostra mente, noi tendiamo ad applicare le soluzioni del mondo fisico alla nostra psicologia.Clicca qui per approfondire: (link valido dalle 5:00 am del 6-09-21)“Facci caso”... il mio libro:https://www.amazon.it/Facci-distrarre-sciocchezze-attenzione-davvero/dp/8804728833Qui puoi trovare i migliori contenuti sulla meditazione:https://jo.my/funnel-contenuti-meditazioneQui puoi trovare il mio corso "Emotional Freedom":https://jo.my/funnel-contenuti-emozioniQui trovi contenuti per la gestione dell'ansiahttps://jo.my/funnel-contenuti-ansiaIscriviti al corso "10 Giorni di meditazione scientifica" oggi in una APP bellissima e gratuita: https://jo.my/clarity-appDai un'occhiata a Clarity il mio percorso ad abbonamento mensile:https://clarityapp.it/Iscriviti alla Community di Psinel, ricevi subito 237 audio in mp3 per la tua formazione + un report completo sulla Meditazione Moderna (è gratis!): http://www.psicologianeurolinguistica.com/psinelform.htmlSeguimi su Instagram:https://www.instagram.com/gennaro_romagnoli/Credits (traccia audio) https://www.bensound.com/

Cose Molto Umane
367 - Perché tendiamo a non seguire le regole

Cose Molto Umane

Play Episode Listen Later Mar 17, 2021 8:19


Una risposta esaustiva richiede circa duecento anni di filosofia e non mi sembrava il caso che poi finivo l'hard-disk. Però ehi, una risposta al volo c'è. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Terapie Olistiche
I Blocchi in Amore

Terapie Olistiche

Play Episode Listen Later Mar 4, 2021 5:01


In amore i blocchi spesso riguardano il ripetersi di un copione. Tendiamo a scegliere le persone simili, o esperienze che si assomigiliano anche quando crediamo di no, anche quando le persone che incontriamo sembrano abissalmente diverse tra loro. In realtà noi vogliamo sempre la stessa esperienza finchè non abbiamo colto il messaggio, imparato la lezione e non siamo andati verso una nostra evoluzione.

Ricominciodame podcast
Episodio 154 - Veri bisogni o falsi bisogni? Riconosciamoli.

Ricominciodame podcast

Play Episode Listen Later Dec 25, 2020 71:18


Come possiamo distinguere i falsi bisogni dai veri bisogni? Come possiamo imparare a riconoscerli?E perché è così importante fare questa distinzione?Ognuno di noi agisce spinto dai propri bisogni; agiamo per soddisfare i nostri bisogni; viviamo per questo. La domanda è: siamo in contatto con i nostri veri bisogni?Entrare in contatto con i nostri bisogni richiede sforzo, impegno, lavoro e, soprattutto, la VOLONTA’ di rinunciare alle attitudini distruttive e alle false soddisfazioni che da esse si possono trarre. Queste attitudini, apparentemente ci danno soddisfazione, ma in realtà ci costano molto, in termini di reale benessere e felicità. L’ostacolo più grande che ci troviamo a dover affrontare è il credere che raggiungere la felicità e la soddisfazione dei nostri veri bisogni sia impossibile, sia solo un’utopia. Il primo passo da fare è prendere consapevolezza delle emozioni represse che ci portiamo dentro dall’infanzia. Tendiamo a ripetere ciò che non abbiamo risolto e riproponiamo alcune situazioni rivivendo lo stesso dolore che abbiamo vissuto in passato, pensando erroneamente di poterlo risolvere nel presente. Perché non possiamo? Perché abbiamo la pretesa che siano gli altri, quindi qualcosa o qualcuno esterno a noi, che non ha nulla a che vedere con il nostro dolore originario, a soddisfare il nostro bisogno. Questi sono i falsi bisogni! Quelli che crediamo che siano gli altri a dover o a poter soddisfare. Sono delle pretese che accampiamo sugli altri.Alla base, abbiamo la convinzione che il dolore causato dai bisogni insoddisfatti del bambino possa essere superato quando si riceve ciò che è mancato nell’infanzia, anche se molti anni dopo. Questo è impossibile!Inseguire i falsi bisogni produce senso di vuoto e frustrazione, ostilità e odio.I veri bisogni invece sono i bisogni dell’adulto: il bisogno di esprimersi, di crescere e di svilupparsi, di realizzare le nostre potenzialità spirituali, di contribuire. Questo produce amore, appagamento, piacere, relazioni mature e soddisfacenti. La sofferenza deriva proprio dal fatto che continuiamo a tentare di soddisfare i nostri falsi bisogni. Ognuno di noi vuole darsi ragione. Se io sto male è perché l’altro non mi da quello di cui ho bisogno. È il circolo vizioso dell’inconsapevolezza. Ci allontaniamo, così, dall’amore, siamo arrabbiati e diamo agli la responsabilità dei nostri problemi e della nostra sofferenza. Se rintracciamo la voce del nostro bambino interiore e cerchiamo di vedere cosa ci è mancato, allora iniziamo a vedere che è qualcosa del passato. E in questo modo possiamo affrontare il dolore, lo sentiamo, scongeliamo quelle emozioni e iniziamo a risolvere quel malessere. Le pretese verso gli altri diminuiranno. I veri bisogni sono i bisogni di un adulto, non sono in relazione all’altro, non sono una pretesa verso l’altro. Sono adulti perché non dipendono dagli altri.L’obiettivo quale deve essere? Deve essere crescere, il desiderio è essere felice, migliorare, essere nell’amore. Anche se spesso abbiamo paura di affrontare i nostri dolori perché pensiamo di non poterli sopportare. Ma nessun dolore può farci morire. Solo il nostro atteggiamento verso il dolore ci fa perire. Se facciamo resistenza, il dolore si stratificherà e ci schiaccerà. Per superare il dolore ed integrarlo dobbiamo iniziare a portare l’attenzione su noi stessi e partire da noi, prendendoci la responsabilità della nostra parte.Quali sono i tuoi falsi bisogni? Quali sono le tue pretese dietro ai bisogni? Quali sono i tuoi veri bisogni?

RADIOIMMAGINARIA
#roma TENDiamo a ricominciare

RADIOIMMAGINARIA

Play Episode Listen Later Sep 14, 2020 30:05


Podcast Radioimmaginaria Roma Bella raga, siamo tutti rientrati dalle vacanze. Abbiamo scoperto che tanti di noi sono stati in campeggio quest'estate, quindi vi diamo un po' di pareri su questo. Per non annogliarvi troppo abbiamo trovato anche delle notizie strane, restate con noi per scoprirle!!#OkkinSu www.radioimmaginaria.it

Polaroid
Puntata 26 - La Libertà

Polaroid

Play Episode Listen Later May 20, 2020 80:37


Purtroppo siamo tutti bambini spesso vestiti da uomini, vestito che ci illude di essere grandi. E come tanti bambini molte volte non diamo il giusto valore alle cose. Tendiamo quasi sempre a rimpiangere ciò che riusciamo a perdere. Mai una volta o raramente diamo il giusto valore a ciò che possediamo. Siamo in una continua frenetica rincorsa a raggiungere obiettivi, a possedere cose a valicare montagne senza purtoppo fermarci a pensare, a valutare ciò che abbiamo ad essere felici del momento. Ed è esattamente qwuello che ci è successo fino a pochi giorni fa. CI hanno tolto la cosa più importante. La libertà e ce ne siamo accorti solo quando abbiamo dovuto convivere senza. Adesso che lentamente la stiamo riconquistando ogni , anche il più piccolo si intendsa, gesto acquista un valore immenso. Il caffè del bar, la brioche la marttina, l'aeritivo seduti, il parrucchiere.. potrei andare avanti con le banlità per una mezz'ora abbondante. Ho sentito persone felici di aver camminato a piedi nudi sulla sabbia.. Altre commosse dal sorriso del proprio bambino correndo libero in un prato. Adesso che abbiamo ripreso una semi normalità vi do un consiglio. Cerchiamo di non farcela togliere MAI più.. La libertà.

Perle di Coaching
9 tipi di intelligenza. Sviluppa l'Intelligenza Multipla

Perle di Coaching

Play Episode Listen Later May 13, 2020 10:08


Tendiamo a classificare e misurare ogni cosa, anche l'Intelligenza, infatti è molto famoso il QI, il quoziente di intelligenza. Ma questa misurazione è davvero affidabile?Questa domanda se la sono posti in tanti e alcuni hanno anche ipotizzato delle risposte interessanti. In questo video ti racconto la teoria delle intelligenze multiple e dei 9 tipi di intelligenza presi dagli studi di Howard Gardner della Harvard University

Ascolta la Notizia
M5S: «Tendiamo la mano a chi è in difficoltà: nessun distacco di luce, acqua e gas fino al 13 aprile»

Ascolta la Notizia

Play Episode Listen Later Apr 3, 2020 0:51


«Lo abbiamo detto e ce la stiamo mettendo tutta per mantenere l'impegno. Finché l'emergenza coronavirus continua dobbiamo garantire la salute e la sicurezza di tutti, cominciando dalle persone più vulnerabili. Per questo, in continuità con il provvedimento del governo che proroga fino al 13 aprile le misure restrittive, l'Autorità di regolazione Arera ha prorogato fino allo stesso giorno il blocco dei cosiddetti "distacchi" delle forniture di acqua, luce e gas per le famiglie e le imprese che non erano in regola con in pagamento delle bollette». È quanto si legge in un post sulla pagina Facebook del Movimento 5 Stelle. «Tendiamo la mano a chi è in difficoltà: usciremo da questa emergenza tutti insieme!» conclude il post.

Colazione con il C.e.o
Tendiamo la mano ai nostri clienti che vivono questo momento di profondo disagio.

Colazione con il C.e.o

Play Episode Listen Later Mar 19, 2020 2:49


In questo momento c’è bisogno di rafforzare e consolidare i rapporti con i propri clienti. Stiamo uniti

Antroposofica
A proposito di male e d'amore

Antroposofica

Play Episode Listen Later Nov 29, 2019 14:44


Tendiamo a pensare che "amore" sia una buona cura e che il diavolo sia più brutto di come lo dipingono, ma in questi passi tratti dai primi capitoli de "Il segreto della soglia" Rudolf Steiner arriva a dirci che il loro impatto dipende molto da come ne assecondandiamo quelle che sono propensioni estreme di ognuno di questi processi.

La Cura
IL POTERE DELLA COOPERAZIONE

La Cura

Play Episode Listen Later Nov 27, 2019 1:54


Tendiamo caparbiamente a pensare che le soluzioni stiano nella straordinarietà del singolo, nel suo mettere in moto particolari abilità, mentre invece la nostra grande abilità di esseri umani sta nella cooperazione...

Parole e salute
Pensa (e parla) positivo

Parole e salute

Play Episode Listen Later Sep 12, 2019 22:32


Tendiamo a iniziare le nostre frasi col “non” e a dire molto più spesso ciò che non va fatto piuttosto che indicare ciò che sarebbe opportuno fare.Tutto quello che esprimiamo in negativo invece che essere ignorato acquista potere e si rafforza.Dobbiamo invece imparare a esprimerci in termini affermativi per consentire alla nostra mente di concentrarsi su ciò che diciamo o pensiamo senza distrazioni.Può sembrare solo un gioco di parole, ma formulare i risultati desiderati in positivo è un passo essenziale per realizzarli.Diventa poi ancora più importante quando parliamo con i bambini piccoli, che non hanno la corteccia pre-frontale sviluppata, matura e strutturata per comprendere facilmente un concetto espresso attraverso la negazione.Qui il Podcast "Crescere con tuo figlio" di Giovanni Aricò: https://www.spreaker.com/show/crescere-con-tuo-figlioContattami qui https://t.me/bizzottoelena.Entra a casa mia, puoi trovare qualcosa di interessante: https://www.elenabizzotto.it/Informazioni sul Festival del Podcasting nel sito https://festivaldelpodcasting.it/Per ottenere il biglietto gratuito, clicca qui: https://festivaldelpodcasting.eventbrite.co.uk?discount=FRIEND-FREE

Marco Montemagno - Il Podcast
Perché sul lavoro tendiamo a concentrarci su quello che non conta

Marco Montemagno - Il Podcast

Play Episode Listen Later Sep 10, 2019 4:19


Perché sul lavoro tendiamo a concentrarci su quello che non conta

Marco Montemagno - Il Podcast
Perché sul lavoro tendiamo a concentrarci su quello che non conta

Marco Montemagno - Il Podcast

Play Episode Listen Later Sep 10, 2019 4:19


Perché sul lavoro tendiamo a concentrarci su quello che non conta

Ricominciodame podcast
Episodio 19 - Relazioni nutrienti: 3 errori che le rovinano

Ricominciodame podcast

Play Episode Listen Later Nov 17, 2018 30:43


Perchè l'altro non mi comprende?Perchè l'altro non mi presta le stesse attenzioni?Perchè ci sentiamo vittime delle relazioni e spesso proviamo frustrazione nel rapportarci all'altro?Tendiamo a compiere inconsapevolmente degli errori che non ci permettono di vivere relazioni nutrienti: quali sono questi errori nello specifico? Di tutto questo te ne parlo approfonditamente in questo podcast.Buon ascolto!

Mindfulness in Voce
Episodio 080: L'Attenzione alle Cose Belle della Vita

Mindfulness in Voce

Play Episode Listen Later Oct 15, 2018 3:30


Tendiamo a ricordare di più le cose negative rispetto a quelle positive: è una caratteristica che abbiamo ereditato dai nostri antenati e che può arrivare a compromettere la qualità della vita. Il rimedio sta nell'essere consapevoli della nostra intera esperienza, ovvero nel prestare attenzione (anche) ai piccoli eventi positivi che ci accadono ogni giorno.

Io, Viola.
Circa sette minuti in Italia

Io, Viola.

Play Episode Listen Later Sep 23, 2018 7:12


Tendiamo sempre a recuperare qualcuno che abbiano perso per strada, perché?Ci piace tornare indietro nei passi già calpestati, sembra più facile così invece non lo è assolutamente. (Copertina: Lake District)

Chiesa Lux Evangelica Audio
Giacomo 4:13-17 - Smascherare le nostre tendenze verso l’autonomia e l’autosufficienza

Chiesa Lux Evangelica Audio

Play Episode Listen Later Sep 14, 2018


Tendiamo (1) a sottovalutare la nostra fragilità; (2) a immaginarci artèfici del nostro destino; e (3) a ridefinire il nostro peccato.

Mindfulness in Voce
Episodio 061: Come Evitare le Trappole Della Mente Distratta

Mindfulness in Voce

Play Episode Listen Later Jun 4, 2018 7:15


Viviamo sempre più nella testa, distratti, costantemente persi nei pensieri e con la mente occupata a costruire mondi. Tendiamo a preoccuparci per il futuro, a rimpiangere il passato e a giudicare noi stessi e gli altri. Tutto questo produce infelicitá, ma la Mindfulness ci può aiutare.

Lavoro da Casa
Le scuse non servono

Lavoro da Casa

Play Episode Listen Later Jan 28, 2018 19:19


Oggi ti voglio parlare di un argomento a me molto caro e che spesso mi fa dispiacere per gli altri: le scuse.Prima di passare al cuore di questa puntata ti ricordo di unirti al nostro canale Telegram andando su www.audrabertolone.it/lavorodacasa. Li pubblicherò non solo tutte le nuove puntate del podcast, ma condividerò idee, consigli e curiosità sul mondo del lavoro da casa.Ma torniamo all’argomento di oggi.Ognuno di noi quando deve lasciare la sua zona sicura, quando deve affrontare un cambiamento importante spesso si sente frenato dalla paura, dai pregiudizi, dalla pigrizia… e sai cosa si tende a fare in questi casi? Si trovano delle scuse. Tendiamo a giustificarci con gli altri, ma soprattutto con noi stessi.In questa puntata ti ho parlato di:Il podcast "Vendere con Linedkedin di Fabio de Vit: https://www.spreaker.com/show/vendereconlinkedinIl libro "La regola dei 15 minuti" di Caroline Buchanan http://amzn.to/2DUSzWYLe Casse blootooth impermeabili: http://amzn.to/2njsQgtI tool per creare sondaggi gratuiti:Google Form: https://www.google.it/intl/it/forms/about/ eSurvey Money: https://it.surveymonkey.com/I marketplace per iniziare a proporti come freelance:Upwork: https://www.upwork.com/Addlance: https://www.addlance.com/Contattami scrivendomi una mail a ciao@audrabertolone.itContattami su Facebook ( mi trovi come Audra Bertolone)Chiedimi una consulenza: https://audrabertolone.it/consulenza

Lavoro da Casa
Le scuse non servono

Lavoro da Casa

Play Episode Listen Later Jan 28, 2018 19:19


Oggi ti voglio parlare di un argomento a me molto caro e che spesso mi fa dispiacere per gli altri: le scuse.Prima di passare al cuore di questa puntata ti ricordo di unirti al nostro canale Telegram andando su www.audrabertolone.it/lavorodacasa. Li pubblicherò non solo tutte le nuove puntate del podcast, ma condividerò idee, consigli e curiosità sul mondo del lavoro da casa.Ma torniamo all’argomento di oggi.Ognuno di noi quando deve lasciare la sua zona sicura, quando deve affrontare un cambiamento importante spesso si sente frenato dalla paura, dai pregiudizi, dalla pigrizia… e sai cosa si tende a fare in questi casi? Si trovano delle scuse. Tendiamo a giustificarci con gli altri, ma soprattutto con noi stessi.In questa puntata ti ho parlato di:Il podcast "Vendere con Linedkedin di Fabio de Vit: https://www.spreaker.com/show/vendereconlinkedinIl libro "La regola dei 15 minuti" di Caroline Buchanan http://amzn.to/2DUSzWYLe Casse blootooth impermeabili: http://amzn.to/2njsQgtI tool per creare sondaggi gratuiti:Google Form: https://www.google.it/intl/it/forms/about/ eSurvey Money: https://it.surveymonkey.com/I marketplace per iniziare a proporti come freelance:Upwork: https://www.upwork.com/Addlance: https://www.addlance.com/Contattami scrivendomi una mail a ciao@audrabertolone.itContattami su Facebook ( mi trovi come Audra Bertolone)Chiedimi una consulenza: https://audrabertolone.it/consulenza