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Te lo spiega Studenti.it
Concilio di Trento: storia, data e decisioni

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Apr 24, 2025 2:50


Il concilio di Trento segnò una svolta per la Chiesa cattolica, con riforme dottrinali e disciplinari contro la Riforma Protestante.

Telco SuperLigero
Telco Super Ligero 202 Gesuiti euclidei Datos Trimestrales 4Q24 CNMC ESP

Telco SuperLigero

Play Episode Listen Later Apr 13, 2025 23:30


La industria #Telco "moderna", al menos desde el 2007, ha vivido siempre en la asunción de que los tráficos de datos son infinitamente crecientes. En 2020 vimos crecimientos interanuales del tráfico del 90%. Pero desde entonces ese crecimiento se había suavizado y la curva parecía acercarse a una asíntota, como si ya no tuviéramos cosas nuevas que hacer con nuestros móviles (al menos cuando están conectados a una red móvil). El 3Q24 la tasa de crecimiento interanual fue del 6,61%, la menor de la que tenemos registro. Pero los datos del 4Q24 muestran una subida hasta el 12,61%. Estamos al principio de un nuevo cambio de tendencia? Hemos encontrado cosas nuevas que hacer? Es el efecto, por fin, del #5G? Es pronto todavía para sacar conclusiones. Recordad que el verano del 2024 fue, de muchas maneras, extraordinario. El tráfico #5G supuso un 15,18% del tráfico #BAM total. El consumo promedio por cliente de #BAM (#DoU) fue de 13,2 GB/m. Lo que parece claro también es que si este nuevo patrón de tráfico existe, no se ha encontrado la forma de monetizarlo, al menos no para todo el sector. Los ingresos #BAM parecen prácticamente idénticos a los del 23. Hay más historias sobre los paquetes y su evolución y sobre como, a pesar de todo, el despliegue #FTTH continúa en el país. Dadles un vistazo en #Telco #SuperLigero EP202

BASTA BUGIE - Santi e beati
La clamorosa conversione di Ratisbonne

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Jan 29, 2025 9:00


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=8056LA CLAMOROSA CONVERSIONE DI RATISBONNE di Roberto de Mattei Tutti conoscono i santuari mariani di Loreto e Pompei e, a Roma, le grandi basiliche, ma non tutti sanno che nel cuore della città eterna esiste una piccola basilica parrocchiale, Sant'Andrea delle Fratte, conosciuta anche con il nome di Santuario della Madonna del Miracolo. Qui, infatti, il 20 gennaio del 1842 la Madonna apparve all'ebreo Alfonso Ratisbonne e lo convertì istantaneamente. Una lapide posta in uno dei pilastri della cappella dell'apparizione, così ricorda l'avvenimento: "Il 20 gennaio 1842, Alfonso Ratisbonne, venne qui ebreo indurito. La Vergine gli apparve come tu la vedi. Cadde ebreo si rialzò cristiano. Straniero: porta con te questo prezioso ricordo della misericordia di Dio e del potere della SS. Vergine".Alfonso Ratisbonne, nato a Strasburgo nel 1814 da una famiglia di ricchi banchieri ebrei, per migliorare il suo malfermo stato di salute aveva deciso di intraprendere un lungo viaggio che dalla Francia, avrebbe dovuto condurlo a Costantinopoli. Capitò a Roma, per un breve soggiorno il giorno dell'Epifania del 1842. Tra le persone che incontrò fu un amico, che, nel corso di un'animata discussione religiosa, lo sfidò a portare una medaglia con l'effigie dell'Immacolata, come era apparsa quattro anni prima a santa Caterina Labouré a rue du Bac e a recitare il Memorare o piissima Virgo Maria, l'antica preghiera mariana tradizionalmente attribuita a san Bernardo.Ratisbonne, per mostrare la sua superiorità sulle "superstizioni" cattoliche, accettò ridendo la sfida e cinse al collo la medaglietta detta miracolosa. Ma il gruppo di amici cattolici che aveva a Roma pregava per la sua conversione. Un imprevisto aveva intanto costretto Ratisbonne a rinviare la sua partenza da Roma. Si giunse così al 20 gennaio 1842.DA EBREO A SACERDOTE CATTOLICORatisbonne, si trovò a passare davanti alla chiesa di Sant'Andrea delle Fratte, situata tra la Fontana di Trevi e piazza di Spagna, quando sentì un impulso ad entrare nella chiesa, dove si preparava il funerale per uno degli amici che pregava per lui, il conte francese de La Feronnays, morto improvvisamente il 17 gennaio: "Se in quell'istante (era mezzogiorno) un terzo interlocutore mi si fosse avvicinato, e mi avesse detto: "Alfonso, fra un quarto d'ora adorerai Gesù Cristo, tuo Dio e tuo Salvatore, sarai prosternato in una povera chiesa, ti batterai il petto dinanzi a un sacerdote, in un convento di Gesuiti dove trascorrerai il carnevale per prepararti al battesimo, pronto ad immolarti per la fede cattolica; e rinuncerai al mondo, alle sue pompe, ai suoi piaceri, alla tua fortuna, alle tue speranze, al tuo avvenire;... e non aspirerai più che a seguire Gesù Cristo e a portare la sua croce fino alla morte!...". Dico che se qualche profeta mi avesse fatto una predizione simile, avrei giudicato solo un uomo più insensato di lui: l'uomo che avesse creduto possibile una simile follia! Eppure, è proprio questa follia che costituisce oggi la mia sapienza e la mia felicità".Fu infatti quello che accadde. "La chiesa di Sant'Andrea - ricorda Ratisbonne - è piccola, povera e deserta. Camminavo, meccanicamente, con lo sguardo in giro, senza soffermarmi su nessun pensiero; mi ricordo soltanto di un cane nero che saltellava e balzava dinanzi a me... Non appena scomparso il cane, la chiesa intera disparve, non vidi più nulla... o piuttosto, Dio mio, vidi una sola cosa! Come potrei parlarne? Oh! no, la parola umana non deve tentare d'esprimere l'inesprimibile; ogni descrizione, per quanto sublime possa essere, non sarebbe che una profanazione dell'ineffabile verità. Ero là, prosternato, bagnato nelle mie lacrime, col cuore fuori di me stesso. Non sapevo dove mi trovavo; non sapevo se ero Alfonso o un altro; sentivo un così totale mutamento, che mi credevo un altro me stesso... La gioia più ardente si sprigionava dal fondo della mia anima; sentivo in me qualcosa di solenne e di sacro che mi fece chiamare un sacerdote... Vi fui condotto, e solo dopo avuto l'ordine positivo ne parlai, per quanto mi era possibile, in ginocchio e col cuore tremante."Tutto ciò che posso dire è che al momento del fatto la benda mi cadde dagli occhi; non una sola, ma tutta la moltitudine di bende che mi avevano avvolto, scomparvero una dopo l'altra rapidamente, come la neve e il fango e il ghiaccio sotto l'azione di un sole cocente. Uscivo da una tomba, da un abisso di tenebre, ed ero vivo, perfettamente vivo... Ma piangevo! Vedevo nel fondo dell'abisso le miserie estreme dalle quali ero stato strappato da una misericordia infinita; rabbrividivo alla vista di tutte le mie iniquità, ed ero stupito, intenerito, sprofondato in ammirazione e riconoscenza... Oh! quanti discendono tranquillamente in questo abisso con gli occhi chiusi dall'orgoglio o dalla spensieratezza! Vi discendono, s'inabissano vivi nelle orribili tenebre!""Non posso spiegare questo cambiamento che con l'immagine di un uomo il quale si risvegliasse da un sonno profondo, o con quella di un cieco nato che vedesse la luce tutto d'un colpo; vede, ma non può definire la luce che lo illumina e nella quale contempla gli oggetti della sua ammirazione".LA VERIFICA DEL PAPAQuando la notizia si diffuse a Roma il Papa Gregorio XVI fece svolgere un'accurata inchiesta che confermò il fatto miracoloso. Alfonso Maria Ratisbonne fu battezzato il 31 gennaio 1842 nella chiesa del Gesù, divenne sacerdote e volle dedicare la propria vita all'apostolato tra gli ebrei.A Rue du Bac, a La Salette, a Lourdes, a Fátima, la Madonna scelse anime innocenti per trasmettere i suoi messaggi al mondo. A Roma la Beata Vergine Maria apparve a un peccatore, che sembra rappresentare nella sua persona il mondo moderno, incredulo e ostinato nei suoi errori. La conversione di Ratisbonne fu perfetta e istantanea come quella di san Paolo, ma la Madonna volle che fosse accompagnata da piccoli gesti: l'accettazione della Medaglia miracolosa, la recita del Memorare, le preghiere insistenti degli amici.Nulla è impossibile alla Madonna, regale dispensatrice di grazie, quando essa è invocata da cuori ardenti e devoti. Preghiamo dunque la Regina del Cielo e della terra, affinché voglia manifestare ancora la sua potenza e la sua misericordia. Allo stesso modo in cui convertì l'ebreo Ratisbonne e regnò nel suo cuore, conceda ai nostri giorni la conversione del mondo, il trionfo del Cuore immacolato, l'instaurazione del Regno di Maria sulle anime e sulla società.

il posto delle parole
Francesco Occhetta "Il vocabolario della fraternità"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Jan 19, 2025 25:52


Francesco Occhetta"Il vocabolario della fraternità"365 parole per riscrivere la nostra umanitàFondazione Fratelli TuttiPostfazione del cardinale Mauro GambettiRizzoli Editorewww.rizzolilibri.it365 parole “sgorgate dall'intelligenza del cuore”, come le definisce nella postfazione a questo libro il Cardinale Mauro Gambetti, Presidente della Fondazione Fratelli tutti, scelte e riscritte da altrettanti autori, esponenti delle Istituzioni civili ed ecclesiastiche, credenti e atei, Premi Nobel, artisti, giornalisti, scrittori di spicco, rappresentanti delle imprese e del mondo del lavoro e giovani missionari digitali. Questo libro è stato curato dalla Fondazione, che ha preso vita dalla enciclica omonima di Papa Francesco, la Fratelli tutti appunto, ed è stata istituita in seno alla Fabbrica di San Pietro. Come simboleggia il suo logo, composto da persone in movimento che formano l'abbraccio del colonnato del Bernini, la Fondazione si pone sulla “soglia” tra la Basilica di San Pietro e la città per promuovere fraternità e amicizia sociale. Il vocabolario della fraternità, dunque, aspira a operare in questo orizzonte: come nelle parole del Segretario generale della Fondazione Francesco Occhetta, si pone “il compito di ispirare i lettori a un percorso di crescita interiore e a un'apertura verso la fraternità e tutto ciò che di buono e di umano esiste”. Una parola al giorno, per accompagnare un anno di riflessioni e riscoprire il valore di far parte di una comunità e la necessità di “essere umani” oggi. Insieme.Fondazione Fratelli Tutti, è stata istituita da Papa Francesco l'8 dicembre 2021. Promuovendo diverse attività, quali percorsi tra arte e fede, seminari, eventi di formazione ed esercizi spirituali, momenti di dialogo tra le culture e le religioni e l'annuale World Meeting on Human Fraternity, la Fondazione agisce come un "enzima" impegnato a mantenere in salute il corpo sociale. La sua mission si propone di trasformare la fraternità e l'amicizia sociale in una cultura condivisa, capace di ispirare scelte personali e sociali, antidoti alla violenza e alla guerra. Il sito della Fondazione è www.fondazionefratellitutti.orgFrancesco Occhetta, gesuita dal 1996, insegna alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Dopo la laurea in Giurisprudenza a Milano, ha conseguito la licenza in teologia morale a Madrid e il dottorato in teologia morale presso la Pontificia Università Gregoriana. È specializzato in diritti umani all'Università degli studi di Padova. Ha completato la sua formazione a Santiago del Cile. Giornalista professionista dal 2010 ha ideato «Comunità di Connessioni», un percorso di formazione per giovani all'impegno sociale e politico e fondato una testata editoriale www.comunitadiconnessioni.orgIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

USMARADIO
64. L'esilio come occasione di riscatto: la sopravvivenza dei gesuiti in Russia dopo la soppressione del 1773 - Sabina Pavone

USMARADIO

Play Episode Listen Later Jan 17, 2025 104:13


XVI ciclo di Dottorato della Scuola Superiore di Studi StoriciUniversità deglli Studi della Repubblica di San MarinoESILIO, AUTOESILIO, EMIGRAZIONE POLITICAL'esilio come occasione di riscatto: la sopravvivenza dei gesuiti in Russia dopo la soppressione del 1773Sabina PavonePodcast a cura di Giuseppe GiardiUna produzione Usmaradio - Centro di Ricerca per la Radiofonia

USMARADIO
63. Le emozioni dell'esilio: i gesuiti espulsi dall'impero lusitano alla fine del XVIII secolo) - Sabina Pavone

USMARADIO

Play Episode Listen Later Jan 10, 2025 82:43


XVI ciclo di Dottorato della Scuola Superiore di Studi StoriciUniversità deglli Studi della Repubblica di San MarinoESILIO, AUTOESILIO, EMIGRAZIONE POLITICALe emozioni dell'esilio: i gesuiti espulsi dall'impero lusitano alla fine del XVIII secoloSabina PavonePodcast a cura di Giuseppe GiardiUna produzione Usmaradio - Centro di Ricerca per la Radiofonia

Laser
Le stagioni di Brera

Laser

Play Episode Listen Later Dec 27, 2024 27:25


La recente apertura della nuova sede di Palazzo Citterio ha ampliato gli orizzonti della Pinacoteca di Brera nella direzione di una Grande Brera; i nuovi spazi espositivi accolgono le collezioni di arte contemporanea e mostre temporanee. E tuttavia tutte queste novità sono solo l'ultima tappa di un lungo percorso iniziato nel Medioevo, quando Brera era uno spazio vuoto ai margini della città. La vocazione di Brera per le arti e le scienze prende forma con l'arrivo dei Gesuiti nella seconda metà del Cinquecento; la loro missione è la formazione delle classi dirigenti milanesi, come racconta Flavio Rurale. Dopo la soppressione dell'ordine nel 1773, l'imperatrice Maria Teresa d'Austria fonda qui l'Accademia di Belle Arti e la Biblioteca braidense. Infine con l'arrivo dei Francesi di Napoleone Milano assume un'importanza nuova come capitale del Regno d'Italia; e l'apertura della Pinacoteca di Brera sul modello del Louvre, nelle parole di Antonio De Francesco, rafforza proprio l'identità cittadina. L'identità di Brera prende forma così, secolo dopo secolo, strato dopo strato, integrando il passato senza rigide contrapposizioni, riflette lo storico dell'arte Marco Carminati passeggiando per le vie di un quartiere ormai centrale e prestigioso; mentre l'architetto Luca Molinari ha cercato di dare ordine e senso a questo lungo cammino curando la mostra «La Grande Brera. Una comunità di arti e scienze».undefined

il posto delle parole
Irene Di Benedetto "Tra riflessione ed esperienza: una coscienza più consapevole" Torino Spiritualità

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Sep 25, 2024 18:38


Irene Di Benedetto"Tra riflessione ed esperienza: una coscienza più consapevole"Torino Spiritualitàwww.torinospiritualita.orgTra riflessione ed esperienza: una coscienza più consapevoledomenica 29 settembre 2024 ore 17Centro Teologico, Corso Stati Uniti 11, Torinocon sr. Irene Di Benedetto rc e p. Matteo Suffritti sja cura di CIS – Centro Ignaziano di Spiritualità Un appuntamento per conoscere da vicino la preghiera ignaziana: dopo un primo momento teorico, i partecipanti vivono insieme un secondo momento di applicazione pratica.Anima di Cristo,santificami Corpo di Cristo,salvami Sangue di Cristo,inebriamiAcqua del costato di Cristo,lavami Passione di Cristo,confortami O buon Gesù,esaudiscimiDentro le tue ferite nascondimiNon permettere che io mi separi da teDal nemico maligno difendimiNell'ora della mia morte chiamamiE comandami di venire a tePerché con i tuoi santi io ti lodi nei secoli dei secoli.Amen.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

BASTA BUGIE - Cristianesimo
Le religioni non sono tutte uguali

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Sep 24, 2024 8:10


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7931LE RELIGIONI NON SONO TUTTE UGUALI, NEMMENO SE LO DICESSE IL PAPA di Roberto de MatteiTra i più gravi errori oggi diffusi, anche negli ambienti cattolici, c'è quello secondo cui tutte le religioni si equivalgono perché adorano tutte un unico Dio. Quest'errore è gravissimo perché nega, alla radice, l'intrinseca verità della Chiesa cattolica. Purtroppo le dichiarazioni di papa Francesco al Catholic Junior College di Singapore, lo scorso 13 settembre 2024, sono su questa linea e, con tutto il rispetto che si deve al Papa, sono oggettivamente scandalose.Il resoconto ufficiale del Vaticano riporta testualmente queste frasi di Francesco: "Tutte le religioni sono un cammino per arrivare a Dio. Sono - faccio un paragone - come diverse lingue, diversi idiomi, per arrivare lì. Ma Dio è Dio per tutti. E poiché Dio è Dio per tutti, noi siamo tutti figli di Dio. "Ma il mio Dio è più importante del tuo!". È vero questo? C'è un solo Dio, e noi, le nostre religioni sono lingue, cammini per arrivare a Dio. Qualcuno sikh, qualcuno musulmano, qualcuno indù, qualcuno cristiano, ma sono diversi cammini. Understood?" Capito?La nostra risposta è immediata: no, Santo Padre, non abbiamo capito e non possiamo capire. La nostra religione e anche la storia della Compagnia di Gesù alla quale Lei appartiene, ci insegna tutt'altro.La diocesi di Singapore, dove Lei ha fatto queste dichiarazioni, ha un illustre fondatore gesuita, san Francesco Saverio, che arrivò in Malacca, l'antico nome della zona, nel 1545. Nel 1558 il territorio venne elevato a diocesi, suffraganea di Goa, in India.IL GESUITA SAN FRANCESCO SAVERIOFrancesco Saverio nato da nobili genitori nel 1506 in Navarra, studiò all'università di Parigi, dove ebbe come compagno di camera Ignazio di Loyola, che trasformò il giovane da studente modello a campione del Vangelo. Il 24 giugno 1537 fu ordinato sacerdote e nella primavera del 1539 fu tra i primi fondatori della Compagnia di Gesù. L'anno dopo, quando il re Giovanni III del Portogallo, chiese missionari per le colonie portoghesi, fu inviato in India dal Papa con il titolo di "Nunzio apostolico".Giunto a Goa nel 1542, dopo un lungo e travagliato viaggio, passò per due anni di villaggio in villaggio, a piedi o su disagevoli imbarcazioni. esposto a mille pericoli, battezzando, fondando chiese e scuole, convertendo migliaia di abitanti, salutato ovunque quale santo e taumaturgo. Nel 1549 lasciò Goa per il Giappone, dove piantò i semi della fede cattolica. Il 17 aprile 1552, s'imbarcò per realizzare il suo ultimo progetto: portare il Vangelo in Cina. Nel corso dell'avventuroso viaggio approdò sull'isola di Sanciano, rifugio di pirati e contrabbandieri, dove si ammalò di polmonite, e privo com'era di ogni cura morì in una capanna il 3 dicembre dello stesso anno, dopo avere più volte ripetuto: "Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me! O Vergine, Madre di Dio, ricordati di me!".Il suo corpo, due anni dopo, fu trasportato integro, prima a Malacca e poi a Goa, dove si venera nella chiesa del Buon Gesù. La Chiesa del Gesù a Roma ne conserva un braccio, amputato per essere venerato accanto alla tomba di sant'Ignazio. Fu beatificato nel 1619 da Paolo V e canonizzato nel 1622 da Gregorio XV. La Chiesa ne ha fissato la festa liturgica il 3 dicembre e lo ha proclamato patrono delle Missioni.San Francesco Saverio tradusse in cristianesimo vissuto le parole rivolte da Gesù agli Apostoli: "Andate per tutto il mondo, predicate il Vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo: chi invece non crederà, sarà condannato" (Mt. 16, 16). Le parole di Nostro Signore sono chiare: non c'è, ordinariamente salvezza, al di fuori del nome di Cristo. Si calcola che il Santo missionario abbia conferito il battesimo a circa 40.000 pagani, aprendo loro le porte del Paradiso.LA LETTERA E L'ATTO DI FEDEIn una celebre lettera del 15 gennaio 1544, san Francesco Saverio scrive da Goa: "Da quando arrivai qua non mi sono fermato un istante; percorro con assiduità i villaggi, amministro il battesimo ai bambini che non l'hanno ancora ricevuto. Così ho salvato un numero grandissimo di bambini, i quali, come si dice, non sapevano distinguere la destra dalla sinistra. I fanciulli poi non mi lasciano né dire l'ufficio divino, né prendere cibo, né riposare fino a che non ho loro insegnato qualche preghiera; allora ho cominciato a capire che a loro appartiene il Regno dei cieli (...) moltissimi in questi luoghi, non si fanno ora cristiani solamente perché manca chi li faccia cristiani. Molto spesso mi viene in mente di percorrere le Università d'Europa, specialmente quella di Parigi, e di mettermi a gridare qua e là come un pazzo e scuotere coloro che hanno più scienza che carità con queste parole: ahimé quale gran numero d'anime, per colpa vostra, viene escluso dal cielo e cacciato nell'inferno! Oh! Se costoro, come si occupano di lettere, così si dessero pensiero anche di questo, onde poter rendere conto a Dio della scienza e dei talenti ricevuti! In verità moltissimi di costoro, turbati a questo pensiero, dandosi alla meditazione delle cose divine, si disporrebbero ad ascoltare quanto il Signore dice al loro cuore, e messe da parte le loro brame e gli affari umani, si metterebbero totalmente a disposizione della volontà di Dio. Griderebbero certo dal profondo del loro cuore: Signore eccomi; che cosa vuoi che io faccia? Mandami dove vuoi, magari anche in India".San Francesco Saverio ci ha anche lasciato un "Atto di fede" che merita di essere recitato in ginocchio e profondamente meditato in questi tempi di confusione:"Credo, con tutto il mio cuore, tutto ciò che la Santa Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana, mi ordina di credere di Voi, o mio Dio! Dio unico in tre persone.Credo tutto ciò che la Chiesa crede ed insegna del Figlio eterno del Padre, Dio come Lui, e che, per me, si è fatto uomo, ha sofferto, è morto, è risuscitato e regna nel cielo con il Padre e lo Spirito Santo.Credo infine tutto ciò che la Chiesa santa, la nostra madre, mi ordina di credere. Ho la volontà ferma di perdere tutto, di soffrire tutto, di dare il mio sangue e la mia vita, piuttosto che di rinunciare a un solo punto della mia fede, nella quale voglio vivere e morire.Quando verrà la mia ultima ora, la mia bocca fredda non potrà forse rinnovare l'espressione della mia fede; ma confesso, fin d'ora, per il momento della mia morte, che vi riconosco, o Gesù Salvatore! come Figlio di Dio. Credo in Voi, vi dedico il mio cuore, la mia anima, la mia vita, tutto me stesso. Amen".

Circolo BOOKweek
91. Il libro più misterioso del mondo: “Il manoscritto Voynich” (Beinecke MS 408)

Circolo BOOKweek

Play Episode Listen Later Apr 6, 2024 16:35


Gianluca Gatta questa settimana non ha letto nessun libro. Ha consultato invece la sua copia del manoscritto Voynich, un libro illustrato scritto in una lingua sconosciuta che da secoli catalizza su di sé l'attenzione di studiosi seri e improvvisati alla ricerca di una chiave interpretativa. C'è chi dice di esserci riuscito e chi pensa si tratti di un testo intraducibile. In attesa di una soluzione al mistero, possiamo sfogliarlo come un'opera d'arte apparsa dal nulla sul finire del medioevo.Cliccando sul link seguente è possibile consultare integralmente il manoscritto Voynich sul sito della Biblioteca Beinecke dell'Università di Yale, dove attualmente è conservato: https://beinecke.library.yale.edu/collections/highlights/voynich-manuscript

Made IT
#133 Paolo De Nadai e l'Evoluzione di OneDay Group: Un Viaggio di Leadership e Imprenditorialità

Made IT

Play Episode Listen Later Dec 18, 2023 55:53


Oggi entriamo nel mondo di Paolo De Nadai, il presidente del Gruppo OneDay una holding che testa, implementa e diffonde un nuovo modo di vivere il mondo del lavoro e di fare impresa creando aziende come ScuolaZoo, la community di studenti più grande d'Italia con 4 milioni di utenti e WeRoad la scale up di travel adventure che ha appena chiuso un round di Serie B da 18 milioni di euro. Con 350  dipendenti, un'età media di 30 anni e un welfare aziendale che comprende il supporto all'imprenditorialità con programmi come “high potential profile program”, possibilità di lavoro full-remote e un'attenzione ai temi della genitorialità, il Gruppo OneDay è una fucina di innovazione. Padovano, classe ‘88, Paolo è cresciuto tra il dopo-scuola gestito dai Gesuiti e i campi scout, due percorsi formativi che hanno plasmato il suo percorso imprenditoriale, basato sulla ferma convinzione nell'incredibile potenziale dei ragazzi quando vengono ascoltati, stimolati e guidati dai giusti mentor. Eletto Vicepresidente Nazionale di Confcommercio Giovani e membro del Digital Advisory Board della Fondazione Telethon, Paolo è una forza motrice per le generazioni Z e Alpha. La sua storia è un mix travolgente di intuizioni, viaggi e successi, pronti a ispirare e sorprendere. SPONSORS Made IT è powered by ⁠⁠⁠⁠⁠Alchimia⁠⁠⁠⁠⁠, società di investimento che opera principalmente nel settore del Venture Capital. Investono e co-investono in opportunità ad alto potenziale di crescita, offrendo capitale e risorse strategiche e operative dedicate. ⁠⁠⁠Barberino's⁠⁠⁠ è molto più di un semplice barbiere, ha infatti trasformato una semplice necessità come tagliarsi i capelli o radersi in un'esperienza goduriosissima. Barberino's ha deciso di regalare a tutti voi un fantastico omaggio! Con il codice MADEIT avete il 20% di sconto su ⁠⁠⁠www.barberinosworld.com⁠⁠⁠ fino al 24/12/23 su tutti i prodotti a marchio Barberino's, senza minimo di spesa. SOCIAL MEDIA Se vi piace il podcast, il modo migliore per dircelo o per darci un feedback (e quello che ci aiuta di più a farlo diffondere) è semplicemente lasciare una recensione a 5 stelle o un commento su Spotify o l'app di Apple Podcast. Ci ha aiuta davvero tantissimo, quindi non esitate :) Se volete farci delle domande o seguirci, potete farlo qui: Instagram ⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠@madeit.podcast⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠ LinkedIn ⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠@madeitpodcast⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠

Trasmissione Radio
Gli AE del Masci sui passi di Francesco

Trasmissione Radio

Play Episode Listen Later Nov 15, 2023 41:23


Il 14 ed il 15 Novembre si riuniscono a Roma gli AE regionali del Masci insieme all'AE generale padre Angelo Gonzo, con la presenza del Presidente Massimiliano Costa, per confrontarsi e costruire nella Fede il futuro delle nostre Comunità.Il 14 Novembre è stato con noi padre Roberto Del Riccio, AE generale di AGESCI - Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani, il quale è intervenuto sui passi di Papa Francesco:La Chiesa: tempio o tenda di ospedale da campo?Tema sempre vivo ed attuale, a partire dalla prima intervista di Papa Francesco a Civiltà Cattolica (https://www.laciviltacattolica.it/articolo/intervista-a-papa-francesco/) per finire ai giorni nostri animati dal Sinodo 21-24.---Padre Del Riccio è stato nominato AE generale dell'Agesci nel gennaio 2019;successivamente, nel dicembre 2020, è stato nominato Provinciale della Provincia Euro-Mediterranea dei Gesuiti.

Dentro alla filosofia
La Controriforma o Riforma cattolica

Dentro alla filosofia

Play Episode Listen Later Apr 24, 2023 21:16


Il mondo cattolico non rimase fermo a guardare davanti alla Riforma di Lutero; provò anzi a replicare anche sul piano teologico, affidandosi soprattutto ai gesuiti.

Voci del Grigioni italiano
Palazzo Comacio

Voci del Grigioni italiano

Play Episode Listen Later Mar 31, 2023 19:09


In questa edizione andiamo alla scoperta di un palazzo storico di Roveredo in compagnia di Carmen Pinazza e Rolf Heusser, che oggi lo abitano e lo fanno rivivere dopo un periodo di restauro durato 8 anni.Palazzo Comacio è stato edificato da Tommaso Comacio che nacque nella prima metà del XII secolo proprio a Roveredo. Fu attivo quale costruttore e architetto in Baviera, nel Württemberg e nel Palatinato. Architetto dalla produzione versatile e significativa, Comacio è a Menz nel 1665 in relazione alla costruzione della chiesa dei Gesuiti a Lucerna; nel 1667 diresse i lavori di restauro della chiesa dell'Assunzione a Niederschönenfeld (nel Württemberg) e tra il 1668 e il 1673 avviò la ricostruzione del convento di Zwiefalten. Nel 1670-73 progettò ed eresse la chiesa dei Gesuiti a Baden-Baden, distrutta da un incendio nel 1689, e nel 1674-76 l'annesso collegio, ora sede del municipio. Nel 1674 lavorò al rimodernamento della chiesa del convento di Rheinau. Probabilmente Tommaso Comacio morì in Germania nel 1678.Oggi Carmen Pinazza e Rolf Heusser vivono nel palazzo ed affittano degli spazi per chi vuole trovare pace e serenità in questo edificio realizzato dal Magistro roveredano, dove si continua a respirare un'aria cosmopolita.

BASTA BUGIE - Santi e beati
San Giovanni Nepomuceno, il martire a cinque stelle del segreto della confessione

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Mar 22, 2023 5:42


VIDEO: Descrizione in minuscolo ➜ https://www.youtube.com/watch?v=Qi_0jxXtA50TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5504SAN GIOVANNI NEPOMUCENO, IL MARTIRE A CINQUE STELLE DEL SEGRETO DELLA CONFESSIONE di Gianpiero PettitiIl suo culto dovrebbe tornare in auge, visti i sempre maggiori rischi di alluvioni ed esondazioni che minacciano il nostro territorio. Ma lui, Giovanni di Nepomuk, che di ponti acque ed alluvioni varie da sempre è il protettore, emerge dalle nebbie della storia in contorni un po' sfocati al punto che nei primi decenni del secolo scorso ne fu messa in dubbio addirittura l'esistenza e pertanto numerose sue statue sono state abbattute o rimosse.Cominciamo subito dalla tradizione più antica, messa in dubbio specialmente in ambito protestante, in cui si parla dell'eroismo di un certo "Magister Jan", originario di Nepomuk in Boemia, che pur di non tradire il segreto della confessione viene gettato vivo nella Moldava, morendovi per affogamento. Protagonisti di questo macabro fatto di cronaca nera che si tinge di martirio, oltre al già citato prete Giovanni, c'è naturalmente un re corrotto e vizioso, non a caso ribattezzato il "re fannullone", quasi a confermare che l'ozio è davvero il padre dei vizi. E poiché, sempre per rimanere nell'ambito della sapienza popolare, "chi ha il difetto ha il sospetto", ritiene che viziosi al pari di lui debbano essere tutti, a cominciare dalla regina sua moglie, da lui quotidianamente tradita con le cortigiane di turno e dalla quale ovviamente pretende una fedeltà adamantina. E tale è davvero questa povera regina, che nella fede ha cercato conforto alla sua disastrata situazione coniugale, trascorrendo ore intere in preghiera e accostandosi spesso alla confessione dal prete Giovanni, ottimo predicatore e famoso direttore di coscienze.Nella mente malata di re Venceslao si è introdotto intanto anche il tarlo della gelosia, che prima gli fa immaginare una tresca della moglie con il confessore e poi l'esistenza di un amante di cui il prete non può non essere a conoscenza. Crede di averne conferma il giorno in cui questi lo svergogna nel bel mezzo di un pranzo luculliano, davanti ad illustri ospiti, perché lo ha sentito ordinare, forse per scherzo, certamente con dubbio gusto, di far arrostire il cuoco che non ha fatto cuocere bene l'arrosto. Il prete Giovanni, che sa fin troppo bene di cosa sia capace la testa matta del re, gli urla in faccia i suoi doveri di sovrano e di cristiano. Re Venceslao se la lega al dito e giura a se stesso di fargliela pagare; così un giorno, prima con le buone, poi con le minacce, gli ordina di raccontare per filo e per segno cosa la regina gli ha detto in confessione, nella speranza di sapere così finalmente qualcosa sulle di lei presunte vicende amorose.Non ha però fatto i conti con la ferma volontà e l'eroismo del prete Giovanni, che fermamente convinto dell'inviolabilità della confessione gli oppone un netto rifiuto. Il re si vendica così di questo e dell'altro "sgarbo" facendolo gettare di notte nel fiume, il 20 marzo 1393; oggi ancora si indica il posto esatto del ponte da dove sarebbe stato gettato e la gente qui passando si toglie il cappello, perché quel prete è stato subito venerato come martire e, per via della morte che ha fatto, lo invocano contro tutti i danni e i pericoli che possono venire dall'acqua.All'epoca della Controriforma, poi, i Gesuiti ne propagandano il culto in polemica con la teologia protestante che rifiuta il carattere sacramentale della confessione, e così Giovanni da Nepomuk (o Nepomuceno) diventa il "martire del confessionale". Sarà per questo motivo, o forse piuttosto perché le cronache si sono intrecciate e confuse, che compare un altro (o sempre il medesimo?) prete Giovanni, sempre di Nepomuk, intelligente, culturalmente ben equipaggiato, benvoluto dall'arcivescovo di Praga che lo vuole suo vicario. Sullo sfondo sempre il medesimo re Venceslao, che secondo questa tradizione, oltre che vizioso e corrotto, si dimostra anche usurpatore dei diritti della Chiesa. Per i suoi intrighi politici vorrebbe trasformare un'abbazia in sede vescovile da assegnare a persona di suo gradimento, ma anche in questo caso si scontra con l'intransigente volontà di Giovanni, che non gli cede neanche sotto le torture e che per questo viene gettato nel fiume il 16 maggio 1383.Certamente meno suggestiva della prima, anche questa tradizione conferma in ogni caso la resistenza del prete Giovanni allo strapotere del re e nulla, almeno in teoria, vieterebbe che, di entrambe potrebbe essere stato protagonista l'unico eroico prete. Perché da un prete che, per non tradire la confessione, si lascia anche ammazzare ci si può aspettare di tutto.

il posto delle parole
Paolo Gamberini "Deus duepuntozero"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Jan 29, 2023 27:58


Paolo Gamberini"Deus duepuntozero"Ripensare la fede nel post-teismoGabrielli Editorihttps://gabriellieditori.it«Lo Spirito di Dio ha riempito l'universo con le potenzialità che permettono che dal grembo stesso delle cose possa sempre germogliare qualcosa di nuovo.» (papa Francesco, Laudato si', n. 80)«Come il monoteismo relativo cristiano rivelò la verità del monoteismo assoluto della tradizione ebraica, così il monismo relativo sta attuando la forma con cui il cristianesimo comprende se stesso nell'età post-secolare.» (Paolo Gamberini, Deus duepuntozero)Stiamo vivendo un'epoca non solo di cambiamenti (Papa Francesco), ma un tempo che esige una trasformazione nel modo di pensare e vivere la religione. La coscienza di fede delle nuove generazioni risulta essere sempre più secolarizzata, agnostica e indifferente: come e quale Dio annunciare? Allo stesso tempo la mistica e le recenti scoperte scientifiche (fisica quantistica e neuroscienze) ci dischiudono una visione della realtà che nel suo più profondo è quanto mai connessa e consapevole di se stessa. Siamo nell'era del post-teismo. A differenza dell'ateismo dei secoli scorsi, il post-teismo non rifiuta qualsiasi trascendenza ma solo quella di un Dio assolutamente separato dal mondo che interviene dall'esterno per salvarlo (teismo). Il cosmo non è fuori, ma è in Dio (panenteismo). Come comprendere le verità della fede cristiana a partire da questa “aggiornata” (Deus 2.0) prospettiva teologica? Lo scopo di questo libro è di intraprendere un esercizio di inter– e trans-disciplinarietà, integrando nel cammino di ricerca l'aspetto teologico, scientifico e mistico dei vari saperi, per offrire così una proposta di rilettura della fede cristiana.Paolo Gamberini, SJ (1960) ha conseguito il Dottorato in Teologia presso la Philosophisch-theologische Hochschule Sankt Georgen dei Gesuiti a Francoforte sul Meno (Germania). Come Professore straordinario ha insegnato per vari anni alla Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale ed è stato Professore Invitato negli Stati Uniti. Tra le sue numerose pubblicazioni vanno menzionate le seguenti: Relative Monism: New approaches to a pantheistic understanding of the relation between God and creation, in ”Studia Bobolanum”, 33 (2021): 45-70; Transcendent Presence, in “Archivio di Filosofia”, 76 ( 2018): 91-100; Un Dio relazione. Breve manuale di dottrina trinitaria, Città Nuova, Roma 2007; Questo Gesù. Pensare la singolarità di Gesù Cristo, EDB, Bologna 2005.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement

HORECA AUDIO NEWS - Le pillole quotidiane
4615 - Al via la rassegna Sicilian Wine Weekend ad Alcamo

HORECA AUDIO NEWS - Le pillole quotidiane

Play Episode Listen Later Dec 15, 2022 4:01


Si svolgerà ad Alcamo, da venerdì 16 a domenica 18 dicembre, Sicilian Wine Weekend, la rassegna dedicata alle migliori produzioni enologiche della Sicilia Occidentale finanziata dall'Assessorato regionale alle Attività Produttive e promossa dal Comune di Alcamo con l'Enoteca Regionale della Sicilia Occidentale e la collaborazione dell'agenzia Feedback. Il fine settimana pre-natalizio darà spazio a tanti appuntamenti tra wine tasting, assaggi e cooking show al Castello dei Conti di Modica e al Collegio dei Gesuiti di Alcamo. In programma anche momenti di approfondimento, appuntamenti rivolti ai più piccoli e alla presentazione di libri in abbinamento ad etichette. A condurre tutti gli appuntamenti sarà lo chef Andrea Lo Cicero, il “Barone” del Gambero Rosso.

Sveja
#187 La tragedia di Fidene, aggiornamenti sul caso di Alessia Sbal, l'inchiesta sugli abusi dei gesuiti e l'albero di Natale a pedali

Sveja

Play Episode Listen Later Dec 12, 2022 24:01


Sara Bruno conduce la rassegna stampa di oggi lunedì 12 dicembre.Su tutte le prime pagine c'è la notizia della sparatoria avvenuta domenica mattina nel bar di Fidene: se ne analizzano la dinamica, i precedenti e le conseguenze.Su Il messaggero la notizia del panico a bordo di un aereo e della pacata reazione della polizia che usa il Taser sui passeggeri. Domani porta avanti con il sostegno dei lettori un'inchiesta sugli abusi ai vertici dei Gesuiti e infine l'immancabile albero di Natale di piazza del Campidoglio, questione cara al nostro Leonardo Zaccone e alla cittadinanza tutta.

Fede & Cultura - di Giovanni Zenone
La mafia di Sangallo - di Stefano Fontana

Fede & Cultura - di Giovanni Zenone

Play Episode Listen Later Nov 25, 2022 9:10


Il bellissimo articolo di Stefano Fontana sulla nuova Bussola Quotidiana del 25 novembre 2022. Chiaro, semplice, che va dritto al sodo della questione. Non ti perdere il libro la mafia di Sangallo!Qui trovi il libro: https://www.fedecultura.com/?store-page=La-mafia-di-San-Gallo-p509217863Qui puoi seguire la diretta il lunedì 28 novembre 2022 alle ore 13:00 https://www.youtube.com/watch?v=_4h7XLNpfPIQui trovi l'articolo di Stefano Fontana: https://lanuovabq.it/it/la-mafia-di-san-gallo-il-piano-per-sovvertire-la-chiesa

Fede & Cultura - di Giovanni Zenone
Cosa facevano i santi durante le epidemie?

Fede & Cultura - di Giovanni Zenone

Play Episode Listen Later Jun 22, 2022 4:28


L'esempio di San Luigi Gonzaga che ha dato la vita per un appestato. Ecco un buon esempio per la chiesa di oggi.Iscriviti sul nostro canale Telegram senza censura ➜ https://t.me/fedecultura

Border Nights
Border Nights, puntata 426 (Fausto Carotenuto, Gabriella Trovato 10-05-2022)

Border Nights

Play Episode Listen Later May 10, 2022 266:03


Puntata 426 di "Border Nights - La Notte ai confini". Ospiti della puntata Fausto Carotenuto con il quale andremo a leggere alcuni retroscena sui sistemi di potere che si celano dietro le guerre e su quello che sta accadendo, poi nella seconda parte sarà con noi Gabriella Trovato che può essere considerata una sciamana dell'arte: come l'arte intuitiva può essere d'aiuto e i possibili legami con i simboli antichi e della tradizione. Come sempre nel corso della puntata gli appuntamenti con Paolo Franceschetti, Tom Bosco, Maestro Di Dietrologia. Partiremo però con una speciale sigla-rap che Frabolo ha realizzato per Border Nights.Se ti piace Border Nights sostienici su https://it.tipeee.com/bordernightsDonazione singola Paypal: www.paypal.me/bordernightsTelegram: https://t.me/BorderNightsOfficial

Fede & Cultura - di Giovanni Zenone
Chiesa e anti-chiesa: san Tommaso e il gesuita Karl Rahner

Fede & Cultura - di Giovanni Zenone

Play Episode Listen Later Jan 28, 2022 11:21


La Chiesa cattolica ha come dottore comune San Tommaso d'Aquino. Colossale filosofo e teologo rinnegato però dalla anti-Chiesa che ha come nume il gesuita Karl Rahner, cioè la contraddizione come sistema di vita e di pensiero. Oggi l'anti-chiesa è vincente, ma la vittoria della Verità, cioè della Luce sulle tenebre, è la nostra forza.La nuova chiesa di Karl Rahner - di Stefano Fontana https://www.fedecultura.com/?store-page=La-nuova-Chiesa-di-Karl-Rahner-p81906827Iscriviti al nostro canale senza censura su Telegram ➜ https://t.me/fedecultura

Dentro alla storia
La repressione e i nuovi ordini religiosi

Dentro alla storia

Play Episode Listen Later Oct 30, 2021 24:25


La Chiesa cattolica, davanti al diffondersi della Riforma, non reagì solo col Concilio di Trento; varò da un lato anche misure repressive, dall'altro creò nuovi importanti ordini religiosi.

BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio
Sposarsi nel giardino di casa? Pessima idea

BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio

Play Episode Listen Later Jul 21, 2021 8:46


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6639SPOSARSI NEL GIARDINO DI CASA? PESSIMA IDEAIl vescovo di Livorno dà il via libera ai matrimoni fuori dalla chiesa, ma così si svilisce il matrimonio come sacramentodi Luisella ScrosatiC'era una volta una barzelletta - a dire il vero una barzelletta in più versioni - che illustrava le tre cose che non sa nemmeno lo Spirito Santo. Ossia quanti soldi abbiano i Salesiani, quante congregazioni femminili esistano e cosa ci sia nella testa dei Gesuiti. Dopo la lettura della recente decisione del vescovo di Livorno, l'ultima "categoria" della barzelletta necessita di espansione.Mons. Simone Giusti, per «dare dei segnali di accoglienza ai tanti che sono cristiani, ma hanno difficoltà oggi a sposarsi in chiesa», in data 18 giugno 2021 ha concesso a tutti i Parroci della sua diocesi l'autorizzazione di assistere i matrimoni anche nelle abitazioni, avvalendosi del can. 1118 § 2: «L'Ordinario del luogo può permettere che il matrimonio sia celebrato in altro luogo conveniente», diverso dalla chiesa o oratorio.Già, ma per quale ragione? Dalla nota giuridico pastorale non si capisce granché: si percepisce invece una certa confusione tra la vicinanza a cui esorterebbe Amoris Laetitia, le coppie conviventi, ed impedimenti vari per sposarsi in chiesa. Il riferimento pastorale di questa stravagante decisione è l'episodio in cui papa Francesco, durante il volo da Santiago del Cile a Iquique, nel gennaio 2018, unì in matrimonio Paula Podest e Carlos Ciuffati, «uno steward e una hostess cileni, i quali convivevano già da tempo con due figli ed erano già sposati civilmente. Quando il Pontefice chiese loro perché non si fossero sposati con matrimonio religioso, i due spiegarono che è stato per via del crollo della chiesa a causa del terremoto del 2010», spiega il vescovo nella nota. Un episodio che è da subito apparso come tutt'altro che improvvisato e che lascia quantomeno dubbiosi sulla motivazione addotta dalla coppia convivente circa l'impossibilità di essersi sposati prima. Che dal 2010, anno in cui è crollata la chiesa, al 2018 non siano riusciti a trovare un altro edificio sacro in tutto il Cile fa pensare. Difficile poi che in una circostanza d'emergenza, come quella che segue un forte sisma, i vescovi cileni non si siano avvalsi dello stesso canone cui ricorre ora Mons. Giusti. Dal 2010, in Cile, non si è sposato più nessuno causa terremoto?IL PROBLEMA VERO È IL "PER SEMPRE"Eppure questo episodio, secondo il vescovo di Livorno, avrebbe testimoniato quella «carità pastorale del Pontefice» che potrebbe aiutare «a promuovere un'autentica conversione pastorale, [...] capace di affrontare, con uno sguardo diverso e fiducioso, il complesso fenomeno delle convivenze o dei matrimoni solo civili, offrendo nuove e particolari possibilità pastorali, anche "azzardate", come quella del Pontefice».Secondo Giusti «nel cuore di tanti conviventi e di color che hanno celebrato un matrimonio solo civile, spesso vi è il desiderio di celebrare un matrimonio religioso, ma vi sono alcuni impedimenti di natura morale e sociale che creano ostacoli». Pertanto, «ogni azione pastorale consiste nella rimozione di tutti quegli "impedimenti" di natura sociale e morale che inducono molti a scegliere la convivenza more uxorio, come "tappa irrinunciabile" prima di accedere al matrimonio cristiano». Ma perché mai celebrare un matrimonio in aereo o in casa sarebbe un modo per affrontare il problema delle convivenze? Davvero si pensa che chi va a convivere lo fa perché ha difficoltà a sposarsi dentro l'edificio sacro e non piuttosto perché ci sia qualche problema con quel "per sempre"?La giornalista Chiara Domenici solleva su Avvenire la questione dei costi, come se si trattasse del problema principale per cui le persone non si sposano in chiesa. Mons. Giusti sembra ridimensionare un po' l'entità del problema: «La celebrazione del Sacramento del matrimonio non costa nulla, al massimo se una coppia lo vuole, lascia un'offerta per i poveri e non per il prete». Ma poi aggiunge con una consecutio logica un po' traballante: «Per questo ho dato facoltà ai sacerdoti di Livorno di sposare anche in casa, per fare in modo che quello della location non sia un motivo per rinunciare alla cerimonia religiosa». Ma non aveva appena detto che la location è praticamente gratuita?Eppure anche in un'intervista video del 21 giugno, Mons. Giusti dà ancora per buona la giustificazione che diverse persone non si sposerebbero in chiesa, perché non hanno voglia o possibilità di «spendere delle cifre [...] Tanti vanno a convivere perché dicono: "Non ho i soldi per sposarmi". Allora noi gli diamo la possibilità di sposarsi senza soldi». Correttamente, Mons. Giusti ricorda che non è possibile costruire una famiglia cristiana, se non si accoglie Cristo in casa propria, mediante il sacramento del matrimonio; persone, come afferma il vescovo, che battezzano i figli, li mandano anche al catechismo, ma non si sposano. Ma siamo così sicuri che questo problema venga risolto dal matrimonio in casa? Se una coppia non ritiene così fondamentale sposarsi in Cristo, non è che forse tutta la questione si gioca su una mancata comprensione di cosa sia il matrimonio?NESSUNA MOTIVAZIONE PASTORALE CONCRETASi sa molto bene che non sono i soldi il problema di chi sceglie la chiesa come luogo della celebrazione, ma tutto il contesto di pranzo, buffet, bomboniere, abiti, fotografo, album, etc. -; è noto altresì che a Livorno non ci sono stati terremoti che hanno tirato giù tutte le chiese... dunque? Benissimo l'idea di spogliare i sacramenti «di tutti gli orpelli che si sono creati a causa del boom consumistico», ma di nuovo, chiediamo: il problema anche economico è sposarsi in chiesa o tutto il resto?Nel documento la decisione viene giustificata dall'intento di rimuovere non meglio precisati «impedimenti di tipo culturale e morale», o «di natura morale e sociale». Non è dato sapere. Una vaghezza che darà il via alla nuova moda del "marriage at home", dal momento che ai parroci viene consentito di assistere questi matrimoni domestici, purché «sussistano motivazioni pastorali come descritte nelle premesse».O ci manca un allegato, oppure nessuna motivazione pastorale concreta viene riportata, nessuna che non siano gli euro. Insomma basterà essere conviventi che non hanno voglia di sposarsi in chiesa per qualsivoglia ragione di tipo morale, culturale o sociale - praticamente tutto - e il gioco è fatto.Alla non chiara argomentazione del Vescovo, viene in aiuto il vicario giudiziale della diocesi: «Non si tratta di ritornare a celebrare matrimoni nella clandestinità, sempre stigmatizzati dalla Chiesa, poiché le celebrazioni nei luoghi di culto restano comunque ordinarie e preferibili, ma questa possibilità può aiutare alcune coppie a superare le difficoltà a celebrare il "tipo" di matrimonio imposto da certi modelli culturali e sociali». Scusate, ma non sarebbe sufficiente che i parroci dicano a queste persone che ci si può sposare in chiesa anche solo alla presenza di due testimoni? Che si può celebrare in matrimonio anche di sera o di notte (parroco permettendo), in modo discreto?Secondo Mons. Giusti sarebbero dunque queste le vie nuove da sperimentare, poiché, in fondo, «l'essenziale del Sacramento del matrimonio è la ferma volontà di volersi unire cristianamente per ricevere la grazia di Dio e poter edificare una bella famiglia cristiana». Secondo questa logica si potrebbe abolire anche la forma canonica. E speriamo di non essere presi sul serio.

Historia con sentido Podcast
Gesuiti o Gesuati.

Historia con sentido Podcast

Play Episode Listen Later Jun 7, 2021 32:52


Gesuiti o Gesuati. Cambiar una sílaba nos hacer conocer dos ordenes religiosas distintas en Venecia.

Fillole
Ep Speciale 6 - Il 500, un secolo di riforme

Fillole

Play Episode Listen Later May 12, 2021 28:41


Benvenuti su Fillole. Oggi faremo una chiacchierata sul '500 e le sue molteplici riformo, ma non tutte, tranquilli.Sing Swing Bada Bing di Doug Maxwell (Media Right Productions)Fonte: https://www.youtube.com/playlist?list=PLzCxunOM5WFJJ5lC12wgHaymz_FBhaVjFArtista: https://www.mediarightproductions.comGrafiche di Valentina Sciuttihttps://www.instagram.com/valentina.sciutti/?hl=it

Alessandro Barbero Podcast - La Storia
La Santa Inquisizione | Alessandro Barbero

Alessandro Barbero Podcast - La Storia

Play Episode Listen Later Apr 17, 2021 16:12


Alessandro Barbero discute sull'inquisizione romana: il 21 luglio 1542 Paolo III infatti emanò la bolla Licet Ab Initio con la quale si costituiva la «Congregazione della Sacra, Romana ed Universale Inquisizione del santo Offizio». Il professore si sofferma sulla figura di Galileo Galilei che accusato di voler sovvertire la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture fu processato e condannato dal Sant'Uffizio.============== Tutti gli audio disponibili sono utilizzati dopo previo consenso e accordo con i distributori originali di altre piattaforme e/o distribuiti con licenze CC BY 4.0 e affini, viene sempre riportata la fonte. I titoli potrebbero variare.

BASTA BUGIE - Santi e beati
Moscati: "il mio posto è accanto al malato"

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Apr 14, 2021 12:07


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6538MOSCATI: ''IL MIO POSTO E' ACCANTO AL MALATO'' di Emilia FlocchiniGiuseppe Moscati fu uno dei medici più conosciuti della Napoli d'inizio Novecento. Per la sua capacità di coniugare scienza e fede, è riconosciuto come Santo dalla Chiesa Cattolica. [...]Contrariamente a quanto si possa credere, non nacque a Napoli, ma a Benevento, il 25 luglio 1890, da Francesco Moscati, magistrato, e Rosa de Luca; fu il settimo dei loro nove figli. Si trasferì nel capoluogo campano quando aveva quattro anni, dopo una breva permanenza ad Ancona, per via del lavoro del padre.L'8 dicembre 1888 ricevette la Prima Comunione da monsignor Enrico Marano nella chiesa delle Ancelle del Sacro Cuore, fondate da santa Caterina Volpicelli. Studiò presso il liceo «Vittorio Emanuele»; dopo il conseguimento del diploma di maturità classica, nel 1897, iniziò gli studi universitari presso la facoltà di Medicina. Il motivo di quella scelta, di rottura rispetto alla tradizione familiare (oltre al padre, anche suo nonno paterno e due fratelli avevano studiato Giurisprudenza), è forse dovuto al fatto che, dalla finestra della nuova abitazione, poteva osservare l'Ospedale degli Incurabili, che suo padre gl'indicava suggerendogli sentimenti di pietà per i pazienti ricoverati.Il primo ammalato con cui ebbe a che fare suo fratello Alberto, il quale, caduto da cavallo, subì un trauma cranico, che gli produsse una forma di epilessia. Quest'evento persuase il giovane da una parte della brevità della vita umana, dall'altra di doversi dedicare interamente alla professione medica. Nel frattempo, il 2 marzo 1898, fu cresimato da monsignor Pasquale de Siena, vescovo ausiliare del cardinal Sanfelice, arcivescovo di Napoli.All'epoca la facoltà di Medicina, insieme a quella di Filosofia, era quella più influenzata dalle dottrine del materialismo. Tuttavia Giuseppe se ne tenne a distanza, concentrandosi sulla preparazione degli esami. Concluse gli studi il 4 agosto 1903 con una tesi sull'urogenesi epatica, laureandosi col massimo dei voti.O MORTE SARÒ LA TUA MORTENemmeno tre anni dopo, iniziò a emergere la sua capacità di agire tempestivamente: dopo aver assistito alle prime fasi dell'eruzione del Vesuvio dell'8 aprile 1906, si precipitò a Torre del Greco, dove gli Ospedali Riuniti di Napoli avevano una sede distaccata, e trasmise l'ordine di sgombero, caricando personalmente i pazienti, molti dei quali paralitici, sugli automezzi che li avrebbero condotti in salvo. Appena l'ultimo paziente fu sistemato, il tetto dell'ospedale crollò. Per sé il giovane medico non volle encomi, ringraziando invece il resto del personale, a suo dire più meritevole. Nell'epidemia di colera del 1911 fu invece incaricato di effettuare ricerche sull'origine dell'epidemia: i suoi consigli su come contenerla contribuirono a limitarne i danni.Tra gli elogi che arrivavano da parte del mondo accademico, gli giunse anche la vittoria in un importante concorso, che lo inserì a pieno titolo nell'attività dell'Ospedale degli Incurabili. Portava avanti in parallelo l'esercizio della professione e la libera docenza universitaria. Furono numerose anche le sue pubblicazioni su riviste di settore e le partecipazioni a congressi medici internazionali.Un insegnamento di rilievo gli veniva dalle autopsie, nelle quali era tanto abile che, nel 1925, accettò di dirigere l'Istituto di anatomia patologica. Un giorno convocò i suoi assistenti nella sala delle autopsie per mostrare loro non un caso clinico, ma la vittoria della vita sulla morte: «Ero mors tua, o mors», come diceva un cartello sovrastato da un crocifisso, fatto sistemare da lui su una delle pareti. In altri casi, mentre esaminava i cadaveri, fu udito affermare che la morte aveva qualcosa d'istruttivo.Non che fosse un personaggio cupo, tutt'altro. I suoi parenti e colleghi testimoniarono che dalla sua persona promanava un fascino distinto, che lo rendeva di buona compagnia. Era anche molto attento alla natura, all'arte e alla storia antica, come si evince dal racconto di un viaggio in Sicilia. Non si concedeva altri svaghi come andare a teatro o al cinema e non aveva neppure un'automobile sua, preferendo spostarsi a piedi o coi mezzi pubblici, anche sulla lunga distanza.Erano tutti modi con cui si esercitava a conservarsi sobrio e povero, come gli ammalati che prediligeva visitare. Numerosi sono i racconti di pazienti che si videro recapitare indietro la somma con cui l'avevano pagato, anche se ne aveva diritto essendo venuto da lontano. I poveri, per lui, erano «le figure di Gesù Cristo, anime immortali, divine, per le quali urge il precetto evangelico di amarle come noi stessi». [...] Il dottor Moscati insegnava a trattare questa manifestazione «non come un guizzo o una contrazione muscolare, ma come il grido di un'anima, a cui un altro fratello, il medico, accorre con l'ardenza dell'amore, la carità».MARIA E L'EUCARISTIAE proprio la carità era, secondo lui, la vera forza capace di cambiare il mondo, come scrisse nel 1922 al dottor Antonio Guerricchio, un tempo suo assistente: «Non la scienza, ma la carità ha trasformato il mondo, in alcuni periodi; e solo pochissimi uomini son passati alla storia per la scienza; ma tutti potranno rimanere imperituri, simbolo dell'eternità della vita, in cui la morte non è che una tappa, una metamorfosi per un più alto ascenso, se si dedicheranno al bene».Nel dottor Moscati la scienza era compenetrata da un'acuta capacità diagnostica, tanto più sorprendente se si pensa che, alla sua epoca, erano sicuramente noti i raggi X, ma non le tecniche con le quali oggi s'indaga l'interno degli organi, come la TAC o altre. I sintomi che altri riconducevano a malattie di un certo tipo erano da lui riferiti a cause di natura diversa, per le quali disponeva terapie il più delle volte benefiche. Oltre ai suoi prediletti, ebbe due pazienti celebri: il tenore Enrico Caruso, a cui rivelò - dopo essere stato tardivamente consultato - la vera natura del male che lo condusse alla morte, e il fondatore del santuario della Madonna del Rosario di Pompei, il Beato Bartolo Longo.Tutte queste doti traevano la propria sorgente dall'Eucaristia, che riceveva quotidianamente, in particolare nella chiesa del Gesù Nuovo, non molto lontana dalla sua abitazione, in via Cisterna dell'Olio 10, dove viveva con la sorella Anna, detta Nina. Grande era anche la sua devozione alla Vergine Maria, sul cui esempio decise, nel pieno della maturità, di rimanere celibe, ma senza farsi religioso come san Riccardo Pampuri né diventare sacerdote, scelta che invece compì, a quarantacinque anni, il Servo di Dio Eustachio Montemurro. Qualcuno ha sospettato che fosse, per usare un eufemismo, incapace alla riproduzione o che avesse qualche tratto di misoginia. In realtà non si riteneva incline al matrimonio, che invece esortava ad abbracciare ai suoi giovani allievi: inoltre, se avesse preso moglie, non sarebbe più stato libero di visitare i suoi poveri.LA MORTELa morte lo colse per infarto al culmine di una giornata come tante, verso le 15 del 12 aprile 1927. La poltrona dove si sedette, poco dopo aver applicato a se stesso la capacità diagnostica che aveva salvato tanti, è conservata ancora oggi, come tanti altri suoi oggetti, nella chiesa del Gesù Nuovo, grazie all'intervento della sorella Nina.I padri Gesuiti, a cui è tuttora affidato il Gesù Nuovo, non raccolsero solo la sua eredità materiale, ma si fecero custodi del suo ricordo e seguirono l'aumento della sua fama di santità. La sua causa di beatificazione si è quindi svolta nella diocesi di Napoli a partire dal 1931. Dichiarato Venerabile il 10 maggio 1973, è stato beatificato a Roma dal Beato Paolo VI il 16 novembre 1975.A seguito del riconoscimento di un ulteriore miracolo per sua intercessione, dopo i due necessari per farlo Beato secondo la legislazione dell'epoca, è stato canonizzato da san Giovanni Paolo II il 25 ottobre 1987. [...]Il 16 novembre del 1930 i suoi resti vennero trasferiti dalla cappella dei Pellegrini nel cimitero di Poggioreale alla chiesa del Gesù Nuovo e collocati nel lato destro della cappella di san Francesco Saverio. Sempre il 16 novembre, ma del 1977, quindi due anni dopo la beatificazione, vennero posti sotto l'altare della cappella della Visitazione, a seguito della ricognizione canonica.La memoria liturgica di san Giuseppe Moscati nel Martyrologium Romanum è il 12 aprile ma localmente, dato che il giorno della nascita al Cielo può cadere nei giorni tra la fine della Quaresima e l'Ottava di Pasqua, è stata fissata al 16 novembre.

Phi | Q We The People
85 - A SCUOLA DI POTERE - Da Skull and Bones alle Università dei Gesuiti in America.

Phi | Q We The People

Play Episode Listen Later Feb 22, 2021 24:40


85 - A SCUOLA DI POTERE - Da Skull and Bones alle Università dei Gesuiti in America. Alcuni link riguardo alle fonti: • https://www.ajcunet.edu • https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_alumni_of_Jesuit_educational_institutions • https://www.georgetown.edu • https://www.themaprogetto.it/le-universita-dei-gesuiti-negli-usa/ • https://www.tuttoamerica.it/la-societa-americana/skull-e-bones/ SEGUI PHI | Q WE THE PEOPLE PODCAST: • Anchor: https://anchor.fm/phi-q-we-the-people• Overcast: https://overcast.fm/p2613683-weXVIN• Breaker Audio: https://www.breaker.audio/u/phi_q_we_the_people• Castbox.fm: https://castbox.fm/channel/id3675804?country=itù• Google: https://podcasts.google.com/feed/aHR0cHM6Ly9hbmNob3IuZm0vcy80NTBhZWU2Yy9wb2RjYXN0L3Jzcw?sa=X&ved=0CAMQ4aUDahcKEwjIuLP7g4vuAhUAAAAAHQAAAAAQAQ• Apple/ITunes: https://podcasts.apple.com/it/podcast/phi-q-we-the-people/id1548247706 ——— VIDEO: • Rumble: https://rumble.com/c/c-451244• Bitchute: https://www.bitchute.com/channel/EmYtors91agW/• Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC-t7s3SAIojPdoxI_K9PsOQ ——— Canale Telegram: • https://t.me/WAQItaly --- Send in a voice message: https://anchor.fm/phi-q-we-the-people/message

BASTA BUGIE - Santi e beati
Al via la causa di beatificazione di Francesco II di Borbone, ultimo Re delle due sicilie

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Dec 29, 2020 17:12


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6413AL VIA LA CAUSA DI BEATIFICAZIONE DI FRANCESCO II DI BORBONE, ULTIMO RE DELLE DUE SICILIETutta la sua esistenza fu un inno alla fede cattolica applicata al proprio dovere di Stato (VIDEO: Al sud di Povia)di Cristina SiccardiIl cardinale Crescenzo Sepe, due giorni prima di venire accolta la sua rinuncia per raggiunti limiti di età alla sede episcopale della diocesi di Napoli, il 10 dicembre di quest'anno, festa della Madonna di Loreto, ha pubblicamente fatto riferimento alla prossima apertura della causa di beatificazione e canonizzazione di Francesco II di Borbone, ultimo Re delle Due Sicilie, nato nel 1836 e morto nel 1894, figlio della beata Maria Cristina di Savoia (1812 - 1836) e di Ferdinando Carlo Maria di Borbone (1810 - 1859), salito al trono il 22 maggio 1859 e deposto il 13 febbraio 1861 con l'annessione del Sud al Regno d'Italia, nato dal movimento politico e culturale liberal-massonico.Maria Cristina di Savoia, beatifica il 25 gennaio 2014, si spense quindici giorni dopo la sua nascita e da lei Francesco ereditò molto del temperamento e dello spirito cattolico. Sia il padre che la sua seconda moglie, la Regina Maria Teresa d'Asburgo (1816-1867), gli impartirono, con l'ausilio dei padri Gesuiti, un'educazione fortemente religiosa, ma non priva di cultura generale, anche se non ebbe mai quella militare di cui era ricco Ferdinando.Francesco divenne re a 23 anni e si trovò ad affrontare l'ostilità della seconda moglie di Ferdinando II, che cercò in tutti i modi di favorire il proprio figlio, Luigi conte di Trani (1838 - 1886) a svantaggio di Francesco, ponendo ostacoli su ostacoli, rendendogli più che mai difficile l'esercizio del potere. Si architettò addirittura una congiura per sostituire Francesco con il conte, ma le supposte prove raccolte dal generale e politico Carlo Filangieri (1784 - 1867), vennero gettate nelle fiamme del camino dallo stesso Francesco II, che pronunciò le parole: «È la moglie di mio padre».IMPORTANTI RIFORMENonostante le problematiche interne familiari, Francesco II di Borbone riuscì, in un anno e mezzo appena, a gestire con efficacia il governo del regno, realizzando anche diverse importanti riforme: concesse più autonomie ai comuni, emanò amnistie, nominò commissioni aventi lo scopo di migliorare le condizioni dei carcerati nei luoghi di detenzione, dimezzò l'imposta sul macinato, ridusse le tasse doganali, fece aprire le borse di cambio a Reggio Calabria e a Chieti. Emanò ordini per l'acquisto di grano all'estero per rivenderlo sottocosto alla popolazione e per donarlo alle persone più indigenti in un tempo in cui i suoi territori erano stati colpiti dalla carestia. Inoltre, il sovrano mise nella sua agenda di governo l'obiettivo di far ripartire i progetti di ampliamento della rete ferroviaria: con decreto del 28 aprile 1860 prescrisse l'ampliamento della rete con la linea Napoli-Foggia e Foggia-Capo d'Otranto; in seguito ordinò le linee Basilicata-Reggio Calabria e un'altra per gli Abruzzi, e già aveva in animo di avviare la linea Palermo-Messina-Catania.Il 1° marzo 1860 prescrisse a tutti i fondi la servitù degli acquedotti, favorendo la bonifica organizzata dei campi e la loro corretta irrigazione, offrendo quindi grandi vantaggi alla salute pubblica, minata dagli impaludamenti, che arrecavano tifo e malaria. Nel 1862, già esule a Roma, inviò ancora una grossa somma ai napoletani, rimaste vittime di una forte eruzione del Vesuvio.In politica estera, aderì alle posizioni conservatrici dell'Austria. Nel 1859 approvò con proprio atto la ricostituzione dell'Ordine Militare di Santa Brigida, di cui era molto devoto: le costituzioni furono accolte in Capua dal cardinale Giuseppe Cosenza (1788 - 1863).IL MATRIMONIO CON MARIA SOFIA DI BAVIERAFrancesco si unì in matrimonio alla diciasettenne Maria Sofia di Baviera (1841 - 1925), figlia del duca Massimiliano (1808 - 1888), nonché sorella di Elisabetta (1837 - 1898), la celebre «Sissi» (più correttamente «Sisi»), insieme ebbero un'unica figlia, Maria Cristina Pia, nata il 24 dicembre 1869 e spirata il 28 marzo 1870.«Piuttosto che stare qui, amerei morire negli Abruzzi in mezzo a quei bravi combattenti», disse Maria Sofia riferendosi all'epica difesa dell'ultima roccaforte del regno del Sud, il forte di Civitella del Tronto, in Abruzzo. Fu regina delle Due Sicilie fino alla capitolazione di Gaeta del 13 febbraio 1861, dove la corte si era rifugiata il 6 settembre 1860 per tentare un'ultima resistenza alle truppe piemontesi. La sovrana incoraggiò i soldati borbonici, distribuendo loro medaglie con coccarde colorate da lei stessa confezionate e prese a visitare i feriti negli ospedali di guerra. Quando, poi, a Gaeta la situazione peggiorò sempre più a causa della scarsità di cibo, del freddo e della diffusa epidemia di tifo, il marito la invitò a lasciare la roccaforte, ma la Regina fu irremovibile e rimase al suo posto. Dopo la caduta del Regno, i reali furono ospitati a Roma da papa Pio IX (1792 - 1878), prima al Quirinale poi a Palazzo Farnese, fino al 1870. In questi anni, essi tentarono dapprima di fomentare la resistenza filoborbonica che stava prendendo piede nell'ex-Regno, tuttavia, ogni sforzo di insorgenza era soffocato e per evitare spargimento di altro sangue, di altro odio e di altro dolore, Francesco II e la moglie si ritirarono dalla scena pubblica. La fedeltà e l'affezione di migliaia e migliaia di persone, militari e non, dimostrata dapprima con il sacrificio della propria vita per difendere il Re, sono proseguite anno dopo anno, decennio dopo decennio, con una perdurante e inesausta memoria, che prosegue tuttora, [...] alle rievocazioni storiche, alla devozione popolare per un sovrano morto in concetto di santità.I FURTI DI GARIBALDIPrivati dei loro beni personali, sequestrati senza alcun diritto né giustificazione da Garibaldi, non solo i beni immobili, ma anche quelli mobili, la coppia reale, talvolta braccata e assediata dai liberali, si spostò da un luogo all'altro, trovando poi sistemazione duratura a Parigi, e talvolta in Baviera nelle tenute della famiglia di Maria Sofia, dove dimorarono modestamente, con grande dignità e onore. Durante un viaggio compiuto nel 1894, Francesco II, che aveva vissuto sempre con la coscienza al cospetto di Dio, praticando una costante vita di pietà, fatta di preghiera e di accostamento ai Sacramenti, si spense a 58 anni il 27 dicembre di quell'anno, carico di amarezze e di ingiustizie subite, ad Arco, in provincia di Trento.Tutta la sua esistenza fu un inno alla fede applicata al proprio dovere di Stato, ed egli, essendo stato chiamato a regnare, in tempi tragici, si sentì pienamente investito di tale grave responsabilità. Considerò sempre la fede garanzia di ordine, di forza e di unità in un'Italia ricchissima di tradizioni con le sue diverse popolazioni. Una trentina d'anni dopo l'invasione piemontese del Regno, l'ultimo Sovrano delle Due Sicilie guarda, in questo suo elaborato, senza acrimonia, ma con grande e chiara visione ai risultati disastrosi dell'unificazione dell'Italia e all'operato del Governo italiano, formulando quella che appare oggi come una profezia: «Che non si illudano i Governi; la Religione è elemento di ordine e di forza; senza religione non v'ha progresso civile. I più vasti Imperi caddero allorché persero ogni credenza! L'impero dei Santi sopravvenne e la mollezza e la depravazione si diffusero. Corrompete i costumi e imperate fu la filosofia di quei tempi. Corrompete e imperate, pare fosse la filosofia del nostro progresso: le conseguenze potrebbero essere le stesse».Con l'annuncio dell'apertura di una prossima causa di beatificazione e canonizzazione di Francesco II Borbone, la Chiesa darebbe giustizia storica ad una figura che è stata troppo vilipesa dalla parte avversa e nemica, un Re che andrebbe ad aggiungersi alla grande schiera di sovrani che hanno contribuito davvero al bene comune in Europa, nel nome della Santissima Trinità, con un impegno personale ad una vita austera e umile di fronte a Dio e agli uomini, dando conto in prima persona dei valori veri e autentici, discendenti dalla legge naturale e divina, testimoniando così che cosa significhi essere persone timorate di Dio e proprio per questo illuminate nella ragione e pronte ad amare il prossimo come se stessi.Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 4 minuti e mezzo) la canzone di Povia "Al Sud" narra la storia della fine del Regno delle Due Sicilie, ad opera di Garibaldi, parlando anche del sovrano Francesco II e di sua moglie Maria Sofia di Baviera.https://www.youtube.com/watch?v=q-yL7oF8xyU Titolo originale: Francesco II: re delle Due SicilieFonte: Radio Roma Libera, 16 Dicembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 697

Arte e Cultura | RRL
112 - Le reducciones dei Gesuiti in sud America

Arte e Cultura | RRL

Play Episode Listen Later Jun 18, 2020 4:41


Le “riduzioni” del Paraguay erano villaggi fondati dai Gesuiti fra il 1609 e il 1642, al fine di portare, di “ridurre” i nativi, Guaranì e Guayra, abitanti nella regione de La Plata e del Parguay senza fissa dimora, alla civitas christiana, ossia portarli dallo stato nomade in cui originariamente vivevano a un’esperienza di vita comunitaria modellata da ideali e pratiche cristiane.

Reggia di Caserta | Il podcast
Luigi Vanvitelli prima della Reggia di Caserta

Reggia di Caserta | Il podcast

Play Episode Listen Later May 12, 2020 5:51


“A ciascuno il suo paradiso” – Nel 1740 Luigi Vanvitelli fu chiamato a un complesso incarico: il rinnovamento della villa Rufinella dei Sacchetti a Frascati da trasformare nella casa di villeggiatura della Compagnia di Gesù. Una dimora settecentesca diventa uno spazio funzionale alla preghiera, al riposo e alla rigenerazione fisica e spirituale dei Gesuiti del Collegio Romano. Scopri con noi come l'architetto si misurò con questa opera. Voce: Carla Benocci, Consiglio di Amministrazione Reggia di Caserta Immagine di copertina: Luigi Vanvitelli, disegno di Gennaro Maldarelli

Tesori d'Italia | RRL
85 - La Chiesa del Gesù Vecchio

Tesori d'Italia | RRL

Play Episode Listen Later Mar 28, 2020 3:53


La Chiesa del Gesù Vecchio sorse come prima chiesa dell’ordine della Compagnia di Gesù a Napoli. Resasi insufficiente la vecchia diaconia dei Santi Giovanni e Paolo che sorgeva sullo stesso luogo, i Gesuiti commissionarono fin dal 1563 la costruzione di un nuovo convento e di una nuova chiesa, quest’ultima eretta su disegno di padre Pietro Provedo, grazie al generoso patronato di Tommaso Filomarino.

BASTA BUGIE - Cinema
FILM GARANTITI: Marie Heurtin, la grande storia della carità cristiana (2014) ****

BASTA BUGIE - Cinema

Play Episode Listen Later Jan 22, 2020 9:10


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=234MARIE HEURTIN: LA GRANDE STORIA DELLA CARITA' CRISTIANAIn questi giorni la Dominus Production, che ha portato in Italia Cristiada e God's not dead, propone in dvd un bellissimo film, Marie Heurtin. Dal buio alla luce di Jean-Pierre Améris. Il film racconta una storia vera, di rinascita, ambientata nella campagna francese di fine Ottocento.Marie Heurtin è sordomuta e cieca sin dalla nascita, e perciò quasi certamente sarebbe destinata al manicomio, se i suoi genitori non si intestardissero nel tentativo di educarla, e se non decidessero poi di affidarla al convento delle suore di Larnay. Qui, malgrado l'iniziale opposizione della madre superiora, Suor Marguerite, una suora fragile nel fisico ma salda nello spirito, "ottiene la tutela della fanciulla e vive come missione personale la liberazione di quella piccola anima, che il buio delle sue incapacità ha reso selvaggia. Affrontando momenti di scoraggiamento e profonde crisi interiori, Suor Marguerite e Marie intraprendono un percorso intenso di amore e fiducia, superando i reciproci limiti" e diventando con la loro vita testimoni evidenti dell'amore, che, secondo la lezione di San Paolo, è "paziente" e "tutto copre, tutto spera, tutto crede, tutto sopporta".Piano piano Marie impara a scrivere a macchina, a giocare a domino, a lavorare a maglia; apprende la storia e la geografia e da creatura semiselvaggia che era, diviene una giovane donna, garbata e felice dell'esistenza, finché viene raggiunta dalla morte, a 36 anni di età, il 22 luglio 1921.COM'È NATO IL FILMIl film è nato in seguito alla visita del regista Jean-Pierre Améris all'Istituto Larnay a Poitiers, dove la protagonista dell'avventura visse nel XIX secolo. L'Istituto è ancora oggi operativo: "E' difficile - ha scritto Améris - descrivere come mi sono sentito quando ho incontrato questi bambini che potevano comunicare solo con il tatto e che, appena sono arrivato, hanno manifestato il desiderio di toccare le mie mani e la mia faccia per conoscermi".L'ambientazione del film, un monastero della Francia, ci permette di riandare brevemente ad una bella pagina della grande storia della carità. Quella che riguarda, appunto, sordomuti e ciechi.Nell'antica Grecia e nell'antica Roma i sordomuti erano sovente condannati all'infanticidio o alla schiavitù. Aristotele e molti altri pensatori ritenevano che essi non fossero in grado di comprendere idee astratte o concetti morali (non era chiara la connessione tra sordità e mutismo, e i sordomuti erano ritenuti malati mentali). E' forse con sant'Agostino che abbiamo le prime testimonianze scritte in difesa della dignità dei sordomuti, ma dobbiamo aspettare molti secoli, per la precisione il XVI, per avere il loro primo grande educatore: il monaco benedettino spagnolo Pedro Ponce de Leon (morto nel 1584).SACERDOTI, MONACI E FRATI SI DEDICANO PER PRIMI A SORDOMUTI E CIECHISarà però la Francia, e non la Spagna, a divenire il paese in cui l'educazione dei sordomuti conoscerà ulteriori, fondamentali sviluppi. Nel 1753, a Parigi, l'abate Charles-Michel de l'Épée, visitando una famiglia, vide due ragazze che lavoravano in cucina, e che si esprimevano a gesti. Da quel momento de l'Epèe diventò il loro maestro e si sentì chiamato da Dio a dedicarsi integralmente a questa missione. Vendette tutti i suoi beni (era di famiglia ricca), e fondò così un Istituto Nazionale, riconosciuto da Luigi XVI, che è considerato la prima istituzione pubblica per l'educazione dei sordi al mondo. De l'Epèe si diede ad istruire i sordi con un "suo metodo mimico-gestuale, simile alla odierna lingua dei segni". Tale metodo, che sarebbe divenuto in breve un modello in tutta Europa, consisteva nel "sostituire i suoni con i movimenti della mano e l'udito con la vista", "senza trascurare il valore della espressione linguistica orale e scritta". In breve l'opera del sacerdote francese avrebbe attirato l'attenzione di Caterina II di Russia e dell'Imperatore d'Austria Giuseppe II, che mandò a Parigi il sacerdote austriaco Stork, perché imparasse e creasse poi l'Istituto imperiale per sordomuti di Vienna. Dall'Italia, invece, giunse a Parigi il sacerdote italiano Tommaso Silvestri, che avrebbe aperto la prima scuola statale per sordomuti nel nostro paese, nel 1784, con la benedizione di Pio VI, a Roma.Quanto ai ciechi, il primo personaggio di cui abbiamo notizia il cui operato segni una svolta nella loro educazione, è padre Francesco Lana de Terzi (1631-1687). Era, costui, un gesuita bresciano geniale ed eclettico: è ricordato come il padre dell'aeronautica, perché per primo ritenne che si potesse applicare il principio di Archimede non solo alla navigazione per mare, ma anche a quella per cielo. Sappiamo che costruì anche un piccolo modellino di pallone aerostatico che fece alzare in volo nel cortile dei Gesuiti di Firenze, anticipando così il volo (1709) di padre Bartolomeu de Gusmão, gesuita anch'egli, e quello dei fratelli Montgolfier. Ebbene per quanto riguarda i ciechi Lana de Terzi fu probabilmente il primo ad intuire che si potesse creare un sistema di segni non leggibili con gli occhi, ma percepibili al tatto. Nel 1676 inventò così un alfabeto di fili di seta e di nodi, che potremmo definire lineare, che anticipava, sebbene meno efficace, il linguaggio per ciechi di Braille (basato sui punti invece che sulle linee).Dopo il padre de Terzi, l'altro grande apostolo dei ciechi fu ancora un francese, Valentin Haüy, che fondò la prima scuola per ciechi al mondo (Istituto per l'educazione dei giovani ciechi, Parigi, 1786). Haüy, che fu inventore di un metodo di lettura basato sulla riproduzione, a rilievo, delle normali lettere dell'alfabeto, era stato educato dai monaci agostiniani di Saint Just, insieme al fratello Renè (1743-1822), sacerdote, canonico di Notre Dame e padre della Mineralogia e della Cristallografia moderne. Valentin era, come il fratello, un uomo di fede e un ammiratore - e qui si chiude il cerchio - proprio dell' abate de l'Epèe e della sua opera.Inutile dire che anche Louis Braille, padre dell'alfabeto che da lui prende il nome, era un francese, che aveva studiato proprio all'Istituto di Parigi fondato da Valentin Haüy.

Storia della civiltà cristiana | RRL
140 - I martiri canadesi

Storia della civiltà cristiana | RRL

Play Episode Listen Later Oct 11, 2019 8:41


I primi missionari giunsero nel XVII secolo, a Québec, nell’allora “Nuova Francia”, per portare la Buona Novella tra le tribù autoctone. Erano otto in tutto, sei presbiteri e due religiosi professi della Compagnia di Gesù. Erano consci dei pericoli che correvano, la crudeltà degli indiani irochesi era nota. Ma affrontarono il martirio con coraggio e pace del cuore, la pace di Cristo, tra lo stupore dei loro aguzzini. E questo permise alla loro opera di non svanire, anzi di riprendere in poco tempo vita e vigore. Un esempio anche per la Cristianità di oggi.

Pensieri e Voce
11 - Consiglio dagli USA: azzeriamo i gesuiti e ripartiamo da capo...

Pensieri e Voce

Play Episode Listen Later Sep 4, 2019 5:21


Le VOCI di radioromalibera.org | RRL
239 - Marco Tosatti - Consiglio dagli USA: azzeriamo i gesuiti e ripartiamo da capo...

Le VOCI di radioromalibera.org | RRL

Play Episode Listen Later Sep 4, 2019 5:21


BASTA BUGIE - Storia
Lutero ammise di non avere la vocazione

BASTA BUGIE - Storia

Play Episode Listen Later Aug 13, 2019 7:34


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5775LUTERO AMMISE DI NON AVERE LA VOCAZIONELutero, in realtà, non aveva la vocazione né alla vita monastica né al sacerdozio; da qui la sua infelicità.Si racconta, anche se sembra che questo fatto non sia avvenuto, che quando era all'Università di Erfurt, si batté a duello con un compagno, Gerome Bluntz, uccidendolo. E sappiamo anche che entrò nel monastero degli agostiniani solo per sfuggire alla giustizia. Egli stesso lo dice: "Mi sono fatto monaco perché non mi potessero prendere. Se non lo avessi fatto, sarei stato arrestato. Ma così fu impossibile, visto che l'ordine agostiniano mi proteggeva."UNA FINTA VOCAZIONEDicevamo che tale misfatto pare non sia avvenuto, ma in realtà questo conta poco perché il solo fatto che si sia poi diffuso questo racconto dimostra che era di dominio popolare la convinzione che Lutero avesse deciso con poca riflessione di intraprendere la vita religiosa. Un altro racconto narra che una tempesta avrebbe colto Lutero nel bosco e un fulmine ucciso il suo amico, per cui Lutero, impauritosi, avrebbe fatto voto a sant'Anna di farsi monaco se fosse uscito indenne da quella tempesta. Ebbene, anche questo racconto è in linea con il primo: la scelta di diventare monaco sarebbe stata in Lutero poco riflettuta.Questa assenza di vocazione lo rese nevrotico e infelice. Si narra che durante la sua prima Messa, al momento dell'offertorio, stava per fuggire e fu trattenuto dal suo superiore.Potremmo chiederci: ma se eventualmente si sbaglia la vocazione è possibile mai che il Signore non dia la grazia sufficiente per andare avanti? Certamente. Il problema di Lutero fu un altro e cioè che non volle rendersi docile alla Grazia. Quando si abbandona tutto e si tradisce la verità è sempre perché si è prima abbandonata la preghiera. Lutero stesso scrisse nel 1516, cioè prima della svolta della sua vita: "Raramente ho il tempo di pregare il Breviario e di celebrare la Messa. Sono troppo sollecitato dalle tentazioni della carne, del mondo e del diavolo."Fu così che credette di trovare la soluzione della sua infelicità nella Lettera ai Romani (1,17): "Il giusto vivrà per la sua fede". Per la salvezza non occorre nessun sforzo di volontà se non quello di abbandonarsi ciecamente alla fede nel Signore (fideismo).VOLONTARISMO E FIDEISMO: QUANDO GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONOIn Lutero dunque si ritrova tanto il volontarismo quanto il fideismo. Il volontarismo: darsi una vocazione che non c'è; il fideismo: negare totalmente qualsiasi contributo della volontà. Due errori completamente diversi, ma, proprio perché errori, dalla origine comune.L'ipotesi di una successione diacronica di volontarismo e di fideismo in Lutero troverebbe conferma negli Esercizi spirituali di sant'Ignazio di Loyola, contemporaneo di Lutero, che impostò la spiritualità del suo Ordine (i Gesuiti) in chiara prospettiva antiluterana. Scrive sant'Ignazio: "Ci sono tre tempi o circostanze per fare una buona e sana elezione. Il primo: è quando Dio nostro Signore muove e attrae tanto la volontà che, senza dubitare né poter dubitare, l'anima devota segue quello che le è mostrato, come fecero san Paolo e san Matteo nel seguire Cristo nostro Signore. Il secondo: quando si riceve molta chiarezza e conoscenza per mezzo di consolazioni e desolazioni, e per l'esistenza del discernimento degli spiriti. Il terzo: è il tempo di tranquillità. L'uomo, considerando prima perché è nato, e cioè per lodare Dio nostro Signore e salvare la sua anima, e desiderando questo, elegge come mezzo uno stato o un genere di vita nell'ambito della Chiesa, per essere aiutato nel servizio del suo Signore e nella salvezza della propria anima. E' tempo di tranquillità quello in cui l'anima non è agitata da vari spiriti e usa delle sue potenze naturali liberamente e tranquillamente."Dunque, dice sant'Ignazio, è molto importante non sbagliare la propria vocazione avendo come unico scopo quello di rendere gloria a Dio. Che ci sia anche un'allusione all'esperienza di Martin Lutero? Può darsi.Nota di BastaBugie: nell'articolo seguente dal titolo "L'odio di Lutero verso gli Ebrei" emerge un aspetto poco noto dell'ex monaco ex cattolico che può essere utile per far capire quanto sia distante dalla dottrina e dalla morale cattolica.Ecco l'articolo completo pubblicato su I Tre Sentieri il 2 agosto 2019:In questi tempi in cui sembra che tutto vada bene e che le differenze valgano solo per quello che valgono, in questi tempi in cui essere cattolici o essere luterani tutto sommato è la stessa cosa, offriamo alla lettura un passaggio di uno scritto di Martin Lutero che ha come titolo "Degli ebrei e delle loro menzogne" (anno 1543).Leggete cosa dice l'eresiarca tedesco a proposito degli Ebrei: "In primo luogo bisogna dare fuoco alle loro sinagoghe o scuole; e ciò che non vuole bruciare deve essere ricoperto di terra e sepolto, in modo che nessuno possa mai più vederne un sasso o un resto"; poi che "bisogna allo stesso modo distruggere e smantellare anche le loro case, perché essi vi praticano le stesse cose che fanno nelle loro sinagoghe. Perciò li si metta sotto una tettoia o una stalla, come gli zingari"; poi che "bisogna portare via a loro tutti i libri di preghiere e i testi talmudici nei quali vengono insegnate siffatte idolatrie, menzogne, maledizioni e bestemmie".Fu così che, nel famoso Processo di Norimberga, il nazista Julius Streicher poté dire che il dottor Martin Lutero "oggi, sarebbe sicuramente al mio posto sul banco degli accusati".

BASTA BUGIE - Omosessualità
Questa scuola non è più cattolica, parola di vescovo

BASTA BUGIE - Omosessualità

Play Episode Listen Later Jul 24, 2019 6:05


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5738QUESTA SCUOLA NON E' PIU' CATTOLICA, PAROLA DI VESCOVO di Ermes DovicoLa storia che stiamo per raccontarvi è emblematica della crisi di fede che sta attraversando la Chiesa oggi. Da un lato c'è un vescovo che difende la verità sul matrimonio e la dottrina cattolica nella sua interezza, dall'altro ci sono degli uomini di Chiesa che hanno smarrito il senso della loro vocazione, anteponendo il mondo al bene delle anime.La storia, riferita dalla Cna, viene dagli Stati Uniti, arcidiocesi di Indianapolis, dove una scuola superiore gestita dai gesuiti non sarà più riconosciuta come cattolica. Il motivo? In quella scuola, la Brebeuf Jesuit Preparatory School, opera un insegnante che ha contratto un «matrimonio civile con una persona dello stesso sesso», circostanza di cui l'istituto è venuto a conoscenza nell'estate del 2017, secondo quanto scrive in una dichiarazione il gesuita Brian Paulson, superiore provinciale del Midwest. Il fatto era tra l'altro divenuto pubblicamente noto attraverso i social network, generando quindi anche pubblico scandalo. Da allora l'arcidiocesi, retta da fine luglio 2017 dall'arcivescovo Charles Thompson, ha chiesto alla scuola cattolica di non rinnovare il contratto con l'insegnante, alla luce del suo stato di vita manifestamente contrario alla legge di Dio. Ma in questi due anni i dirigenti dell'istituto si sono sempre rifiutati di obbedire alla richiesta del vescovo.TESTIMONIARE EFFICACEMENTE CRISTODa qui la decisione di monsignor Thompson, che in una dichiarazione resa pubblica il 20 giugno ha spiegato che tutti gli insegnanti di una scuola cattolica operano come «ministri» perché «è loro dovere e privilegio assicurare che gli studenti ricevano istruzione nella dottrina e pratica cattolica. Per testimoniare efficacemente Cristo, anche se non insegnano religione, tutti i ministri nelle loro vite professionali e private devono trasmettere e sostenere l'insegnamento della Chiesa cattolica». Perciò, alla luce del rifiuto dei vertici della scuola di risolvere il contratto con l'insegnante gay, «la Brebeuf Jesuit Preparatory School non sarà più riconosciuta come un'istituzione cattolica dall'Arcidiocesi di Indianapolis».I dirigenti della Brebeuf, con in testa il presidente (il gesuita William Verbryke), hanno immediatamente risposto con una lettera aperta alla comunità scolastica in cui si afferma che «la nostra identità di istituzione cattolica gesuita rimane immutata». E sempre il 20 giugno c'è stata la già citata dichiarazione del provinciale Paulson, secondo cui la direttiva dell'arcivescovo violerebbe «la nostra coscienza informata» e costituirebbe «un preoccupante precedente per l'interferenza futura nelle attività della scuola».«Riconosciamo che a volte alcune persone associate alla nostra missione prendono decisioni morali personali in contrasto con la dottrina della Chiesa; facciamo del nostro meglio per aiutarli a crescere in santità, tutti noi siamo amati peccatori che desiderano seguire Gesù», scrive ancora padre Paulson: eppure, presupposto per la crescita in santità non può che essere la rottura di un rapporto, come quello omosessuale, in aperta contraddizione con il disegno di Dio, e che da almeno due anni è motivo di scandalo innanzitutto per le centinaia di studenti che in quella scuola dovrebbero ricevere un'educazione cattolica. E certo non si aiuta l'insegnante gay, se lo si conferma come se il suo stato di peccatore manifesto fosse irrilevante.IL CODICE DI DIRITTO CANONICOPaulson ha reso noto che la sua Provincia farà ricorso contro la decisione di monsignor Thompson, prima appellandosi allo stesso arcivescovo, e poi, «se necessario, [presentando] ricorso gerarchico al Vaticano». Annuncio che è stato subito seguito dal tweet del gesuita James Martin, compiaciuto del fatto che la scuola stia «con i suoi impiegati Lgbt».Difficile dire come andrà a finire. Certo è che il Codice di diritto canonico, in riferimento alle scuole gestite da ordini religiosi, pur richiamando al canone 806 «la loro autonomia sulla conduzione interna di tali scuole», afferma allo stesso canone che «al Vescovo diocesano [...] compete dare disposizioni che concernono l'ordinamento generale delle scuole cattoliche». In modo ancora più specifico, il canone 803 prescrive che «i maestri si distinguano per retta dottrina e per probità di vita». E aggiunge subito dopo: «Nessuna scuola, benché effettivamente cattolica, porti il nome di scuola cattolica, se non per consenso della competente autorità ecclesiastica».Un'ultima nota: quella scuola è intitolata al missionario san Giovanni di Brebeuf (1593-1649), uno che insieme ad altri compagni gesuiti testimoniò Cristo fino al martirio. Preghiamo per la loro intercessione.

Border Nights
BN live - Carpeoro, Paolo Franceschetti, Mazzucco, Tristano Tuis, Tom Bosco

Border Nights

Play Episode Listen Later Jul 15, 2019 304:22


BN live - Evento di fine stagione 2018-19: Carpeoro, Franceschetti, Mazzucco, Tristano TuisIn diretta dall'Associazione Salus Bellatrix

Border Nights
BN live - Carpeoro, Paolo Franceschetti, Mazzucco, Tristano Tuis, Tom Bosco

Border Nights

Play Episode Listen Later Jul 15, 2019 304:22


BN live - Evento di fine stagione 2018-19: Carpeoro, Franceschetti, Mazzucco, Tristano TuisIn diretta dall'Associazione Salus Bellatrix

La Vera Storia Della Chiesa
Una storia della Chiesa XXX - Dispotismo illuminato e soppressione dei Gesuiti

La Vera Storia Della Chiesa

Play Episode Listen Later Apr 15, 2019 66:50


Una storia della Chiesa XXX - Dispotismo illuminato e soppressione dei Gesuiti

Recensioni librarie
06 - La nuova Chiesa di Karl Rahner

Recensioni librarie

Play Episode Listen Later Nov 13, 2018 2:50


Ecco in cosa consiste la rivoluzione portata dal gesuita tedesco Karl Rahner: la Chiesa, non avendo una verità esclusiva da comunicare, deve convertirsi al mondo.

Arte e Cultura | RRL
38 - Le “cappellette” di san Luigi Gonzaga

Arte e Cultura | RRL

Play Episode Listen Later Nov 12, 2018 4:22


Le “cappellette” o “stanze” di San Luigi Gonzaga sono dense di spiritualità, arte e cultura e, anche per non essere facilmente accessibili, sono poco note ai romani stessi.

Recensioni librarie
03 - Teilhard de Chardin. Aberrazioni ideologiche e dottrinali

Recensioni librarie

Play Episode Listen Later Oct 23, 2018 3:05


«Non è più ricuperabile un dolce ormai avariato in quasi tutta la sua pasta»: tale inappellabile giudizio è stato emesso da mons. Pier Carlo Landucci, ingegnere, topografo e matematico, nonché filosofo, teologo, rettore del Seminario Romano, contro l’opera del gesuita Pierre Teilhard de Chardin, teologo panteista ed evoluzionista, considerato uno dei maestri del modernismo.

Arte e Cultura | RRL
35 - Le tre stanze di sant’Ignazio di Loyola

Arte e Cultura | RRL

Play Episode Listen Later Oct 22, 2018 5:04


Precedute da un corridoio con decorazione prospettica di Andrea Pozzo e affreschi del Borgognone, le stanze di sant’Ignazio di Loyola si trovano all’ultimo piano della residenza costruita da lui stesso e da Codacio tra il 1543 e il 1544, inserite nel cuore del tessuto urbano, con ingresso principale al civico 45 di Piazza del Gesù.

Notizia del giorno | RRL
News del 27/09/2018: In Messico cancellato convegno pro aborto

Notizia del giorno | RRL

Play Episode Listen Later Sep 26, 2018 2:35


In Messico i vertici dell’Iteso, l’Università di Guadalajara gestita dai Gesuiti, hanno cancellato un incontro promosso dagli studenti di Relazioni internazionali e di Gestione pubblica, poiché impostato in modo tale da propagandare l’aborto.

Border Nights
Border Nights, puntata 270 (Massimo Mazzucco, Gabriella Lesmo, Riccardo Tristano Tuis, Antonio Amorosi 17-04-2018)

Border Nights

Play Episode Listen Later Apr 18, 2018 297:01


Saranno con noi Massimo Mazzucco per parlare di Siria, Gabriella Lesmo sulla sua recente radiazione, Riccardo Tristano Tuis sui gesuiti e Antonio Amorosi sul sistema coop.Inizio di puntata con la notizia della settimana commentata da Paolo Franceschetti e Federica Francesconi.SIRIA E VACCINI: MASSIMO MAZZUCCO E GABRIELLA LESMOPrimi ospiti saranno Massimo Mazzucco e Gabriella Lesmo, recentemente radiata per le sue posizioni sui vaccini. Gabriella Lesmo si è laureata in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Milano nel 1979. Successivamente si specializza in Anestesiologia, Rianimazione e Pediatria. Dopo Dario Miedico, l'Omceo presieduto da Roberto Carlo Rossi ha radiato anche la Lesmo iscritta all'Albo dei medici di Milano ma da tempo attiva in Svizzera, a Bellinzona: era coinvolta in un procedimento avviato dall'Ordine dopo l'arrivo dei primi esposti un anno e mezzo fa. La dottoressa ha annunciato ricorso. Con Massimo Mazzucco, documentarista e creatore di Luogocomune.net parleremo anche della situazione in Siria dopo l'attacco occidentale.I GESUITI: RICCARDO TRISTANO TUISNella seconda parte sarà con noi Riccardo Tristano Tuis autore del libro "Gesuiti" (Uno Editori) "In quest’opera andremo a conoscere l’origine dei gesuiti, chi realmente furono gli artefici della loro fondazione e diffusione e il loro reale scopo fin dall’inizio attraverso il passaggio della fiaccola del potere proveniente dai templari e da Ordini e consorzi di famiglie ancora più antiche. Analizzeremo come i gesuiti da agenti segreti con licenza di uccidere della Chiesa e delle famiglie dietro ad essa operarono clandestinamente sia nei Paesi cristiani che in quelli protestanti o anglicani al punto che ai nostri giorni i servizi segreti deviati europei, nordamericani, del Commonwealth e d’Israele sono delle espressioni di un’unica regia: i servizi segreti del Vaticano. Scopriremo come l’alta finanza, le più grandi banche del mondo e il cartello bancario che ha dato vita al moderno signoraggio bancario siano il prodotto della millenaria opulenza e forza della Chiesa di Roma che grazie all’Ordine dei gesuiti dall’Ottocento in poi ha in mano l’economia globale attraverso le famiglie dei banchieri internazionali ai cui vertici ci sono i guardiani del tesoro papale: i Rothschild.Indagheremo sull’oscuro mondo delle società segrete e circoli magici di matrice satanico/luciferina e cristiana e le loro reciproche e insospettate connessioni attraverso i gesuiti di alto livello, gli incogniti superiori del 4° voto che muovono anche le fila dei potenti e stratificati cavalieri di Malta e di Colombo e della massoneria internazionale, dando vita all’esercito di grigi burocrati dell’Unione Europea e del Congresso americano che promuovono la criminale operazione su vasta scala denominata Agenda 21.Presenteremo specifici eventi storici in cui i due più famosi dittatori europei, Napoleone Bonaparte e Adolf Hitler, sono saliti al potere grazie ad operazioni clandestine dei gesuiti e degli Illuminati che da secoli lavorano a fianco a fianco nell’instaurazione della secolare agenda mondialista La Nuova Atlantide meglio conosciuta come Nuovo Ordine Mondiale".Riccardo Tristano Tuis è scrittore, compositore, ricercatore indipendente e autore del metodo Zenix e della neuro-tecnologia Neurosonic Programming. Da oltre venticinque anni segue un percorso di ricerca che lo ha portato a studiare e praticare diversi indirizzi che spaziano dalle scuole di sviluppo umano alla meccanica quantistica e alle neuroscienze, dallo Zen alla psicologia del profondo con indirizzo transpersonale, fino agli studi sulla coscienza e sul paradigma olografico. L’autore si interessa allo sviluppo delle potenzialità umane attraverso lo studio dei programmi mentali che strutturano la consapevolezza e la percezione e all’interazione tra mente e materia e ai relativi codici di modellamento della realtà, portandolo a creare un metodo denominato Zenix con cui aver accesso ai propri programmi mentali consci e inconsci per risolverli e pervenire a un nuovo livello di mente più avanzato con cui riprogrammare i propri potenziali e la propria realtà.COOP CONNECTION:ANTONIO AMOROSIStefania intervista Antonio Amorosi autore del libro "Coop Connection" Si tratta della prima inchiesta sulle coop in Italia. "Anni di silenzio, difficile mettere il naso dentro un mondo che garantisce lavoro, potere, soldi e continuità politica. Solo grazie agli ultimi scandali di Mafia capitale sono affiorate le CONTRADDIZIONI di un universo economico che da solo genera 151 miliardi di fatturato dando lavoro a più di un milione di persone. Grande distribuzione, grandi opere, servizi, alimentazione, assicurazioni: il mondo coop, frutto di una storia secolare, copre tutto il territorio, dal Nord al Sud, IN NOME DELLA SOLIDARIETÀ, a difesa dei lavoratori.   Questo libro prova a smontare la PROPAGANDA che ha alimentato l’universo coop e racconta la realtà di un BUSINESS protetto, in cui sfruttamento, corruzione, speculazione finanziaria sono ben presenti seppure mai denunciati perché coperti dal marchio  della legalità" Antonio Amorosi, giornalista d’inchiesta, è nato a Ludwigsburg, in Germania, nel 1970. A trentaquattro anni, nel 2004, è stato assessore alle Politiche abitative del Comune di Bologna con Cofferati sindaco. Si dimette dopo appena diciotto mesi denunciando il sistema poli¬tico e amministrativo locale che dal 1986, scavalcando le graduatorie, assegnava una percentuale elevata di alloggi popolari per via politica. Si occupa della presen¬za della criminalità organizzata in Emilia-Romagna e dell’attualità politica come giornalista radiofonico. Nel 2010 è autore con Christian Abbondanza del libro TRA LA VIA EMILIA E IL CLAN edito dalla Casa della Legalità di Genova. Le sue inchieste per il quotidiano online Affarita¬liani.it nel 2011 portano alle dimissioni di diversi politici emiliani e alla nascita di casi giudiziari nazionali. Nel 2013 ha collaborato con “Il Foglio”. Scrive e pubblica i suoi reportage sul settimanale “Panorama” e dal 2014 sul quotidiano “Libero”.Per la Vetrina di Border Nights questa sera presenteremo Vegan Green Love, in compagnia di GraziellaCompleteranno la puntata la ruota libera con Paolo Franceschetti, l'angolo di Barbara Marchand e Maestro di Dietrologia.Per intervenire: redazione@bordernights.it

Border Nights
Border Nights, puntata 270 (Massimo Mazzucco, Gabriella Lesmo, Riccardo Tristano Tuis, Antonio Amorosi 17-04-2018)

Border Nights

Play Episode Listen Later Apr 18, 2018 297:01


Saranno con noi Massimo Mazzucco per parlare di Siria, Gabriella Lesmo sulla sua recente radiazione, Riccardo Tristano Tuis sui gesuiti e Antonio Amorosi sul sistema coop.Inizio di puntata con la notizia della settimana commentata da Paolo Franceschetti e Federica Francesconi.SIRIA E VACCINI: MASSIMO MAZZUCCO E GABRIELLA LESMOPrimi ospiti saranno Massimo Mazzucco e Gabriella Lesmo, recentemente radiata per le sue posizioni sui vaccini. Gabriella Lesmo si è laureata in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Milano nel 1979. Successivamente si specializza in Anestesiologia, Rianimazione e Pediatria. Dopo Dario Miedico, l'Omceo presieduto da Roberto Carlo Rossi ha radiato anche la Lesmo iscritta all'Albo dei medici di Milano ma da tempo attiva in Svizzera, a Bellinzona: era coinvolta in un procedimento avviato dall'Ordine dopo l'arrivo dei primi esposti un anno e mezzo fa. La dottoressa ha annunciato ricorso. Con Massimo Mazzucco, documentarista e creatore di Luogocomune.net parleremo anche della situazione in Siria dopo l'attacco occidentale.I GESUITI: RICCARDO TRISTANO TUISNella seconda parte sarà con noi Riccardo Tristano Tuis autore del libro "Gesuiti" (Uno Editori) "In quest’opera andremo a conoscere l’origine dei gesuiti, chi realmente furono gli artefici della loro fondazione e diffusione e il loro reale scopo fin dall’inizio attraverso il passaggio della fiaccola del potere proveniente dai templari e da Ordini e consorzi di famiglie ancora più antiche. Analizzeremo come i gesuiti da agenti segreti con licenza di uccidere della Chiesa e delle famiglie dietro ad essa operarono clandestinamente sia nei Paesi cristiani che in quelli protestanti o anglicani al punto che ai nostri giorni i servizi segreti deviati europei, nordamericani, del Commonwealth e d’Israele sono delle espressioni di un’unica regia: i servizi segreti del Vaticano. Scopriremo come l’alta finanza, le più grandi banche del mondo e il cartello bancario che ha dato vita al moderno signoraggio bancario siano il prodotto della millenaria opulenza e forza della Chiesa di Roma che grazie all’Ordine dei gesuiti dall’Ottocento in poi ha in mano l’economia globale attraverso le famiglie dei banchieri internazionali ai cui vertici ci sono i guardiani del tesoro papale: i Rothschild.Indagheremo sull’oscuro mondo delle società segrete e circoli magici di matrice satanico/luciferina e cristiana e le loro reciproche e insospettate connessioni attraverso i gesuiti di alto livello, gli incogniti superiori del 4° voto che muovono anche le fila dei potenti e stratificati cavalieri di Malta e di Colombo e della massoneria internazionale, dando vita all’esercito di grigi burocrati dell’Unione Europea e del Congresso americano che promuovono la criminale operazione su vasta scala denominata Agenda 21.Presenteremo specifici eventi storici in cui i due più famosi dittatori europei, Napoleone Bonaparte e Adolf Hitler, sono saliti al potere grazie ad operazioni clandestine dei gesuiti e degli Illuminati che da secoli lavorano a fianco a fianco nell’instaurazione della secolare agenda mondialista La Nuova Atlantide meglio conosciuta come Nuovo Ordine Mondiale".Riccardo Tristano Tuis è scrittore, compositore, ricercatore indipendente e autore del metodo Zenix e della neuro-tecnologia Neurosonic Programming. Da oltre venticinque anni segue un percorso di ricerca che lo ha portato a studiare e praticare diversi indirizzi che spaziano dalle scuole di sviluppo umano alla meccanica quantistica e alle neuroscienze, dallo Zen alla psicologia del profondo con indirizzo transpersonale, fino agli studi sulla coscienza e sul paradigma olografico. L’autore si interessa allo sviluppo delle potenzialità umane attraverso lo studio dei programmi mentali che strutturano la consapevolezza e la percezione e all’interazione tra mente e materia e ai relativi codici di modellamento della realtà, portandolo a creare un metodo denominato Zenix con cui aver accesso ai propri programmi mentali consci e inconsci per risolverli e pervenire a un nuovo livello di mente più avanzato con cui riprogrammare i propri potenziali e la propria realtà.COOP CONNECTION:ANTONIO AMOROSIStefania intervista Antonio Amorosi autore del libro "Coop Connection" Si tratta della prima inchiesta sulle coop in Italia. "Anni di silenzio, difficile mettere il naso dentro un mondo che garantisce lavoro, potere, soldi e continuità politica. Solo grazie agli ultimi scandali di Mafia capitale sono affiorate le CONTRADDIZIONI di un universo economico che da solo genera 151 miliardi di fatturato dando lavoro a più di un milione di persone. Grande distribuzione, grandi opere, servizi, alimentazione, assicurazioni: il mondo coop, frutto di una storia secolare, copre tutto il territorio, dal Nord al Sud, IN NOME DELLA SOLIDARIETÀ, a difesa dei lavoratori.   Questo libro prova a smontare la PROPAGANDA che ha alimentato l’universo coop e racconta la realtà di un BUSINESS protetto, in cui sfruttamento, corruzione, speculazione finanziaria sono ben presenti seppure mai denunciati perché coperti dal marchio  della legalità" Antonio Amorosi, giornalista d’inchiesta, è nato a Ludwigsburg, in Germania, nel 1970. A trentaquattro anni, nel 2004, è stato assessore alle Politiche abitative del Comune di Bologna con Cofferati sindaco. Si dimette dopo appena diciotto mesi denunciando il sistema poli¬tico e amministrativo locale che dal 1986, scavalcando le graduatorie, assegnava una percentuale elevata di alloggi popolari per via politica. Si occupa della presen¬za della criminalità organizzata in Emilia-Romagna e dell’attualità politica come giornalista radiofonico. Nel 2010 è autore con Christian Abbondanza del libro TRA LA VIA EMILIA E IL CLAN edito dalla Casa della Legalità di Genova. Le sue inchieste per il quotidiano online Affarita¬liani.it nel 2011 portano alle dimissioni di diversi politici emiliani e alla nascita di casi giudiziari nazionali. Nel 2013 ha collaborato con “Il Foglio”. Scrive e pubblica i suoi reportage sul settimanale “Panorama” e dal 2014 sul quotidiano “Libero”.Per la Vetrina di Border Nights questa sera presenteremo Vegan Green Love, in compagnia di GraziellaCompleteranno la puntata la ruota libera con Paolo Franceschetti, l'angolo di Barbara Marchand e Maestro di Dietrologia.Per intervenire: redazione@bordernights.it

Notizia del giorno | RRL
News del 07 febbraio 2018

Notizia del giorno | RRL

Play Episode Listen Later Feb 7, 2018 3:49


“Voci della fede”, il card. Farrell ha eliminato dall’elenco dei relatori l’ex-presidente d’Irlanda ed un’attivista Lgbt, perché contrarie alla Dottrina cattolica: l’evento ha “traslocato” fuori dal Vaticano, nella Curia dei Gesuiti.Un edificio dell’Università Parigi VIII, a Saint-Denis, occupato abusivamente da decine di clandestini, che pretendono la regolarizzazione ed un alloggio: l’Ateneo si dice “solidale”, poi però sollecita le istituzioni, affinché trovino loro un altro alloggio…

La Voce Del Magistero
Il discorso di Papa Francesco ai Gesuiti

La Voce Del Magistero

Play Episode Listen Later Oct 25, 2016 56:32


Il discorso di Papa Francesco ai Gesuiti

Restate scomodi
RESTATE SCOMODI del 26/09/2016 - Prima parte: Federico Mastrogiovanni, Elena Paba

Restate scomodi

Play Episode Listen Later Sep 26, 2016 21:51


Messico: gli studenti scomparsi tra corruzione e narcotraffico. Prof. Federico Mastrogiovanni, Università dei Gesuiti di Città del Messico, Elena Paba, GRR - Da Pordenone in Australia a raccogliere frutta. Marco Agrusti, "Il Gazzettino".

Dialogo con l'Islam
DIALOGO CON L'ISLAM del 05/10/2015

Dialogo con l'Islam

Play Episode Listen Later Oct 5, 2015 4:53


Miriam e Achmed, due attivisti per i diritti civili in Siria, sono stati ospiti del Centro Astalli , il centro creato dai Gesuiti per i rifuggiati. Riccardo Cristiano ha parlato con loro della situazione in Siria e della guerra.

BASTA BUGIE - Storia
La profezia di San Giovanni Bosco ai Savoia

BASTA BUGIE - Storia

Play Episode Listen Later Apr 29, 2015 11:18


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3727LA PROFEZIA DI SAN GIOVANNI BOSCO AI SAVOIA di Alberto TorresaniI Savoia, prima come conti, poi duchi e infine come re di Sardegna, sono stati presenti in Piemonte per quasi mille anni. Reggevano uno Stato cuscinetto per tenere distanti due grandi potenze: Francia e Impero tedesco. Hanno assolto tale funzione adottando l'alleanza col maggiore offerente, acquistando un territorio sempre più esteso ed armando sempre un esercito superiore alle loro finanze, da impiegare oculatamente, per intimorire l'avversario.La storia di quella famiglia conosce alcuni casi di santità, a preferenza tra le donne, perché venivano educate con rigore morale, mentre gli uomini dovevano essere rudi soldati, coi relativi usi e costumi.La rivoluzione francese rischiò di travolgere i Savoia. Furono sconfitti da Napoleone e il re trovò rifugio in Sardegna, difeso dalla flotta di Nelson. Il Piemonte corse il rischio di esser trasformato in un dipartimento francese: solamente la vittoria dell'ultima coalizione antifrancese riportò Vittorio Emanuele I a Torino. Qui giunto, allontanò da corte coloro che si erano compromessi col governo francese, ma le terre confiscate agli enti ecclesiastici rimasero ai nuovi proprietari.Purtroppo, nessun re di casa Savoia risultò una mente superiore e così andò sprecato un tesoro immenso, la fedeltà dei loro sudditi. Fra tutte le opzioni politiche allora discusse per unificare l'Italia, il modello federativo suggerito da Antonio Rosmini, che era il migliore, fu sciupato da Carlo Alberto. Nel 1847, il papa Pio IX inviò Mons. Corboli Bussi in missione a Firenze, Modena, Parma e Torino, proponendo l'Unione Doganale tra quegli Stati, a somiglianza di quanto era avvenuto per lo Zollverein tedesco, preludio dell'unificazione politica. La missione ricevette risposta positiva ovunque, meno che a Torino. Qui ormai prevalevano venti di guerra.UN ANTICLERICALISMO MONTANTEDurante la Prima guerra del Risorgimento i liberali si scoprirono antigesuiti, anticlericali, desiderosi di uscire da ogni tutela ecclesiastica. Fu decisa la cacciata dei Gesuiti (una ventina) e la chiusura delle loro scuole, comprese quelle dei "gesuitanti" come le Dame del Sacro Cuore. A Chambery, in Savoia, esse avevano una scuola superiore femminile, frequentata anche da alunne francesi e svizzere. I deputati della Savoia che lamentavano, in caso di chiusura, l'assenza completa di istituti analoghi in grado di sostituirla, si sentirono dire dal ministro: "Meglio nessuna scuola piuttosto di una scuola di gesuitanti".Don Bosco, nel 1848, notò tra i suoi ragazzi un crescente bellicismo con fioritura di esercizi militari, marce, odio al nemico e dovette prodigarsi perché quei sentimenti non distruggessero il suo lavoro. Per poco tempo don Bosco ritenne possibile favorire un qualche partito che si ponesse a difesa dei valori cattolici, ma quando percepì la disunione esistente tra i cittadini dichiarò di aderire al "partito del Papa" nel senso di obbedire a principi religiosi non legati a partiti. Avendo bisogno di tutti non poteva schierarsi per alcuno.LA PROFEZIA DI DON BOSCOLa Prima guerra del Risorgimento terminò col disastro di Novara nel febbraio 1849, l'abdicazione di Carlo Alberto e la successione di Vittorio Emanuele Il.Ben presto si fece luce il liberalismo del Cavour, dapprima come ministro di Commercio e Agricoltura, poi dal 1852 come primo ministro. Cavour decise di appiattire la politica piemontese su quella d'Oltralpe: perciò riforme liberali, investimenti in infrastrutture come strade, porti, ferrovie, telegrafo. Nel 1855 il Cavour prese a pretesto la necessità di ridurre la voce del bilancio statale riservata al culto. Perciò, unilateralmente, decise la confisca di metà del patrimonio ecclesiastico presente nel Regno, di venderlo e col ricavato costituire un fondo dal quale attingere per le future necessità del culto. Il re Vittorio Emanuele II pensava che fosse un buon affare. Don Bosco ebbe una delle sue premonizioni e fece sapere al re di aver sognato un valletto che annunciava tristemente: «Grandi funerali a corte» e supplicò perciò il Sovrano «che pensasse a regolarsi in modo da schivare i minacciati castighi, e di impedire a qualunque costo quella legge», e gli fece sapere che chi ruba alla Chiesa non arriva alla quarta generazione. Non fu ascoltato e, durante la discussione della legge, la famiglia del re fu colpita da quattro lutti: in poco tempo morirono la moglie del re col figlio di otto giorni, la madre e l'unico fratello.LO STATO È TUTTO, LA CHIESA È NIENTELa Seconda guerra d'indipendenza fu il capolavoro del Cavour che con l'intervento francese trovò l'unico modo per sconfiggere l'Austria. Furono acquisite la Lombardia, i Ducati padani, le legazioni di Romagna e il Granducato di Toscana. Seguì la conquista del resto d'Italia con Garibaldi in Sicilia e l'esercito piemontese che lo ferma a Napoli, rimandando a più tardi la presa di Roma.Il governo italiano diceva di praticare la nota politica di Cavour «libera Chiesa in libero Stato», ma nei fatti si riteneva erede degli Stati preunitari che avevano esercitato il diritto di placet e di veto per le nomine episcopali. Molte diocesi erano senza vescovo perché o defunto o scacciato. Bastava aver detto mezza parola o scritto una riga critica nei confronti della nuova realtà politica per venire esclusi dalla nomina a vescovo.Don Bosco fu inviato da Pio IX nelle diocesi sprovviste di vescovi per cercare candidati all'episcopato. Dopo aver effettuato l'inchiesta canonica, quei nominativi venivano portati al Ministro degli interni che effettuava la propria indagine e finalmente si poteva nominare il vescovo. Insomma, la Chiesa aveva la libertà del girarrosto che può solo presentare alla fiamma la parte non ancora ben rosolata. Il De Sanctis spiegava che in quel momento il motto di Cavour andava interpretato nel senso che «lo Stato è tutto e la Chiesa niente».LA PROFEZIA SI COMPIEIl papa Leone XIII volle edificare un tempio votivo nei pressi della stazione Termini, con la stessa funzione del Sacro Cuore di Parigi. I costruttori fecero il riccio della spesa e fermarono i lavori annunciando che i denari erano finiti. Il cardinal Nina suggerì al Papa di affidare il completamento dell'edificio a don Bosco, giudicato un imprenditore che non si faceva imbrogliare. Dovette compiere due viaggi a Parigi e uno a Barcellona per trovare il denaro necessario. La chiesa fu portata a termine e don Bosco poté celebrare una Messa di ringraziamento nel corso della quale molte volte si commosse fino al pianto, rievocando le tappe del cammino che la Provvidenza gli aveva riservato.Ancora adesso i Salesiani curano l'avviamento professionale di giovani sottratti alla strada per munirli di solide competenze lavorative e di un orientamento cristiano alla vita.I Savoia, invece, fecero le guerre coloniali, poi la Prima guerra mondiale a seguito di un colpo di Stato del sovrano; poi, con un secondo colpo di Stato, scelsero Mussolini come primo ministro che procurò loro l'Impero d'Etiopia e il regno di Albania e infine lo scacciarono. Vittorio Emanuele III non imitò il trisnonno Carlo Alberto e non si dimise nel 1943. Quando lo fece, nel 1946 era troppo tardi e il 2 giugno il referendum scelse la repubblica: Umberto II, il re di maggio, andò in esilio.Era la quarta generazione dei Savoia in Italia: la profezia di don Bosco così si adempiva del tutto.

Dialogo con l'Islam
DIALOGO CON L'ISLAM del 16/02/2015

Dialogo con l'Islam

Play Episode Listen Later Feb 16, 2015 5:10


"il dialogo non è un fatto per accademici, ma riguarda il vivere insieme all'interno di una società complessa". Da questa considerazione sono partiti i Gesuiti nell'adottare numerose iniziative indirizzate alla formazione scolastica. Riccardo Cristiano ne ha parlato con Chiara Peri del Centro Astalli

Federico il Grande, Alle otto della sera
FEDERICO IL GRANDE del 08/07/2013 - puntata 11

Federico il Grande, Alle otto della sera

Play Episode Listen Later Jul 8, 2013 20:38


La politica economica di Federico - la Prussia e l'industria della porcellana - l'amministrazione della Giustizia - La religione in Prussia - la tolleranza religiosa di Federico: l'accoglienza dei Gesuiti.

Storia moderna e contemporanea
"Riduzioni dei Gesuiti in America Latina" di Luigi Gaudio

Storia moderna e contemporanea

Play Episode Listen Later Sep 17, 2009 28:57


"Riduzioni dei Gesuiti in America Latina" di Luigi Gaudio

Guida Audio Vienna: your-friend.info
Vienna-30 Chiesa dei Gesuiti

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Play Episode Listen Later Nov 29, 2006


Sui Gesuiti a Vienna e la pittura dell'«Illusionismo».

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Vienna-23 La chiesa dei Gesuiti am Hof

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Play Episode Listen Later Nov 22, 2006


Una delle più antiche piazze di Vienna. Sull'ampliamento della città grazie al denaro degli inglesi.