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a cura di Tiziana Ricci - TUTTI PAZZI PER I BEATLES: nelle immagini di Publifoto la giornata storica: il concerto del 1965 al Velodromo Vigorelli a Milano. - TODAY NOT TODAY: quando la tecnologia incontra l'arte si possono vedere realizzati i progetti di Piero Manzoni e di Vincenzo Agnetti: virtuale non è meno reale! - Sono giorni colmi d'angoscia quelli che siamo costretti a vivere... e gli artisti riflettono sulla guerra e le sue devastanti conseguenze: ALICE PASQUINI a Roma e a Milano, a Palazzo Citterio, PIETRO GERANZANI. - E ancora il nostro ricordo e affettuoso saluto a un grande artista che ci ha lasciato in questi giorni: ARNALDO POMODORO.
Giuliano Sergio"Blow-up. Piero Manzoni e l'esplosione dei nuovi media"Electa Editorewww.electa.itIl saggio di Giuliano Sergio analizza la visionaria coerenza con cui Piero Manzoni, fra i più celebri artisti del Novecento, intuì il ruolo fondamentale che negli anni Cinquanta assumevano i mass-media nella definizione dei linguaggi artistici e della figura dell'artista. Alla fine degli anni Cinquanta l'icona romantica dell'artista-genio, rappresentata da Jackson Pollock, si impone tramite il racconto fotografico e cinematografico dei suoi gesti, suggerendo un modello di fusione fra arte e vita che diviene una vera e propria lettura critica dell'opera.Dal rifiuto dell'action painting, dei “gesti inutili” di Pollock e dei suoi seguaci, nasce la complessa immagine di Manzoni, costruita in maniera diametralmente opposta. Il suo “gesto” si concretizza nell'0sservare con laica ironia il dispiegarsi dell'opera: lo svolgersi della linea, lo gonfiarsi del corpo d'aria, l'estendersi della superficie achrome. Le azioni che Manzoni interpreta per i cinegiornali – Lunghe Linee, Corpi d'aria, Sculture viventi, Uova scultura – sono filmate come scene di cabaret; l'artista ricorre alla fotografia pubblicitaria per promuovere la sua merda d'artista; costruisce reportage paradossali dove firma modelle nude e contrassegna uova sode con la propria impronta. Sono immagini prodotte per essere pubblicate nelle riviste illustrate o da proiettare durante gli intervalli al cinema: Manzoni si rivolge al grande pubblico per seminare il dubbio sul ruolo dell'artista e sulla funzione dell'arte. Agli albori del consumismo la genialità manzoniana sposta l'attenzione dal “prodotto” all'autore, dando un'indicazione precisa all'avanguardia italiana e avviando un'importante lezione rispetto al concetto di comportamento e l'identità che diventeranno uno dei nodi dell'arte povera e processuale.Giuliano Sergio, nato a Venezia nel 1974 insegna storia dell'arte, è critico e curatore. Tra le pubblicazioni: Ugo Mulas. Vitalità del negativo (Milano 2010); Information document œuvre (Parigi 2015); Atlante degli archivi fotografici e audiovisivi italiani digitalizzati (Venezia, 2015). Tra le mostre: Luigi Ghirri. Pensare per immagini (MAXXI, Roma 2013; IMS, San Paolo e Rio de Janeiro 2013-14); Paolo Gioli. Abuses (Villa Pignatelli, Napoli 2014); La montagne de Venise di Yona Friedman con Jean-Baptiste Decavèle (Venezia 2016); Julia Margaret Cameron, Florence Henri, Francesca Woodman. L'arte del femminile (Villa Pignatelli, Napoli 2017); Le Pietre del Cielo. Luigi Ghirri e Paolo Icaro (Fondazione Querini Stampalia, Venezia 2017-18); Renverser ses yeux. Autour de l'arte povera 1960-1975 : photographie, film, vidéo (Jeu de Paume e Le Bal, Parigi 2022-23). Con l'Archivio Ugo Mulas ha curato mostre presso Villa Pignatelli (2010), Triennale di Milano (2012), Fondation Henri Cartier Bresson (Parigi, 2016).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Luca Massimo Barbero"1950-1970. La grande arte italiana"Capolavori dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e ContemporaneaMusei Reali di Torino, Sale ChiableseMostra aperta fino al 2 marzo 2025A Torino, nelle Sale Chiablese dei Musei Reali, una grande e inedita mostra dedicata ai capolavori dei più importanti artisti italiani del secondo dopoguerra.L'ingente numero di opere, per un totale di 79, proviene dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma ed è riunito insieme per la prima volta fuori dal museo di appartenenza. Un'occasione straordinaria per dare vita a un progetto critico ed espositivo di grande rigore e presentare a un ampio pubblico le testimonianze artistiche di una stagione irripetibile.Prodotta da Musei Reali e Arthemisia con la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, la rassegna curata dalla Direttrice della GNAM Renata Cristina Mazzantini e dallo studioso Luca Massimo Barbero, è stata fortemente voluta e resa possibile da Mario Turetta, Capo Dipartimento per le Attività Culturali del Ministero della Cultura e direttore delegato dei Musei Reali di Torino.La mostra, oltre a sottolineare il trentennale rapporto che la soprintendente Palma Bucarelli ebbe con un gruppo eccezionale di artisti, mette in risalto la ricchezza delle collezioni del museo romano ed esalta i 21 artisti più rappresentativi che hanno animato una stagione senza precedenti nel panorama dell'arte moderna italiana.“La mostra vuole mettere in luce – ribadisce la Direttrice Renata Cristina Mazzantini – la qualità, non sempre sufficientemente percepita, delle ineguagliabili collezioni della Gnam e di porre al tempo stesso l'attenzione sul ruolo da protagonista che la Galleria rivestì nella costituzione del patrimonio artistico italiano moderno e contemporaneo, grazie soprattutto al rapporto attivo che, nei suoi tre decenni al vertice della Galleria, la soprintendente Palma Bucarelli seppe intrecciare con gli artisti più significativi e innovativi di quella così alta stagione, da Burri e Fontana fino a Pascali.”Il percorso espositivo mette bene in evidenza le origini di quello che fu un vero e proprio “movimento artistico tellurico”.“È un percorso intenso, – dichiara Luca Massimo Barbero – e, in più sale, è un vero corpo a corpo fra i “nuovi maestri” dell'arte italiana del dopoguerra, della quale si esplorano qui le radici e, per la prima volta, è possibile confrontarli al di fuori della collezione della GNAM. Per l'arte italiana si tratta dei protagonisti germinali, oggi identificati come gli interpreti internazionali dell'allora contemporaneità.”L'esposizione, suddivisa in dodici sale, si sviluppa in un avvincente percorso che propone confronti e dialoghi intercorsi negli anni del secondo dopoguerra tra gli artisti italiani più importanti, divenuti ormai irrinunciabile riferimento nel panorama artistico internazionale.La mostra si apre con due lavori simbolici, uno di Ettore Colla Rilievo con bulloni del ‘58/'59 e un altro di Pino Pascali L'arco di Ulisse del '68; prosegue con una sala di capolavori di Capogrossi, tra cui una monumentale Superficie del 1963. Nella sala successiva viene indagato il tema della materia, elemento di ricerca fondamentale degli anni '50, mettendo in dialogo due Concetti spaziali-Buchi di Lucio Fontana, tra cui uno del 1949, con lo straordinario “Gobbo”del ‘50 di Alberto Burri, rare opere di Ettore Colla, opere germinali di Mimmo Rotella e la ricerca astratta di Bice Lazzari.Due sale mettono poi a confronto due grandi artisti dell'astrazione: Afro e Piero Dorazio, maestri che nel secondo dopoguerra contribuirono al successo dell'arte italiana negli Stati Uniti.Il “cardine della mostra”, come dichiara il co-curatore Barbero, si ha nel confronto tra due grandi protagonisti indiscussi: Lucio Fontana e Alberto Burri; 11 emblematiche opere entrano in dialogo e, in particolare, si stabilisce un inedito accostamento tra il grande Concetto spaziale. Teatrino del 1965 del primo e il Nero cretto G5 del 1975 del secondo.Il fermento artistico e creativo che si sviluppò a Roma tra gli anni '50 e ‘60 è rappresentato in mostra da un enorme décollage di Mimmo Rotella del 1957 e, via via, dalle opere storiche di Giosetta Fioroni, Carla Accardi, Giulio Turcato, Gastone Novelli, Toti Scialoja, Sergio Lombardo, Tano Festa. Un ulteriore inedito confronto si sviluppa tra un intenso monocromo nero di Franco Angeli e alcuni importanti Achrome di Piero Manzoni.A testimoniare poi l'importanza della Contemporaneità, un'altra sala dedicata al grande quadro specchiante I visitatoridel 1968 di Michelangelo Pistoletto e un'ulteriore alle celebri “Cancellature” di Emilio Isgrò.Il percorso prosegue con un emozionante dialogo tra alcune significative opere di Mario Schifano (tra cui Incidente D662 del 1963) e altrettanto straordinari lavori di Pino Pascali (come Primo piano labbra del '64).Quest'ultimo, dissacrante artista concettuale, è il protagonista assoluto dell'ultima sala dell'esposizione, che presenta capolavori come Ricostruzione del dinosauro del 1966 e i Bachi da setola del 1968.“La mostra è il risultato della cooperazione tra due prestigiose istituzioni museali di rilievo nazionale, quali la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma e i Musei Reali di Torino – osserva Mario Turetta –; l'offerta culturale del complesso torinese, dopo le rassegne dedicate al patrimonio archeologico per il 300° anniversario del Museo di Antichità e al sistema dell'arte barocca esemplato dalla pittura del Guercino, si arricchisce di una esposizione che intende rivolgersi a pubblici cosmopoliti, mettendoli in relazione con le principali istanze poste dall'arte contemporanea in uno straordinario periodo storico, in un territorio che si inserisce tra i principali distretti di riferimento grazie a eventi internazionali, quali Artissima e Luci d'Artista, e alla presenza di importanti raccolte, pubbliche e private.”IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
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Barbara Paltenghi Malacrida"Enrico Castellani"Mostra al Museo d'Arte MendrisioFino al 7 luglio 2024www.museo.mendrisio.chDipinti, superfici a rilievo, opere su carta, installazioni, sculture, stampe e un'intera sezione documentaria - con alcuni inediti - sono presentati nel percorso espositivo con pertinenza cronologica attraverso le sale, ciascuna delle quali è dedicata a un momento specifico della ricerca di Castellani. La mostra è curata da Barbara Paltenghi Malacrida, Francesca Bernasconi, Federico Sardella, ed è organizzata in collaborazione con la Fondazione Enrico Castellani. Dalle composizioni ad olio e fili su tela ai disegni della fine degli anni Cinquanta (Ombre) che hanno aperto la strada alle tele "estroflesse", dai dittici e dalle superfici angolari alle enigmatiche installazioni (Il muro del tempo, Spartito), da una selezione di stampe alle ultime opere realizzate in alluminio aeronautico, l'esposizione distribuita sui 600 metri quadrati del Complesso dei Serviti permetterà agli spettatori di avere una visione completa della pratica artistica di Castellani, dai meno noti esordi all'elaborazione del suo linguaggio più conosciuto. La mostra si avvale del sostegno della Banca del Sempione, del contributo della Repubblica e Cantone Ticino, Fondo Swisslos, e della media partnership di RSI Rete 2.La presenza di Enrico Castellani (1930-2017) sulla scena artistica della seconda metà del Novecento, è stata certamente tra le più influenti e carismatiche, grazie alla sua costante e rigorosa ricerca intorno al concetto di spazio e di tempo, e alla loro rappresentazione.Nel 1952 si trasferisce in Belgio dove, dopo un iniziale passaggio all'Académie Royale des Beaux-Arts di Bruxelles, preferisce seguire studi in architettura frequentando l'École nationale supérieure d'architecture et des arts décoratifs de La Cambre, dove si laurea nel 1956. Al suo ritorno in Italia incontra l'artista Piero Manzoni, con il quale sviluppa una profonda amicizia e uno straordinario sodalizio artistico. Nel 1959 fondano la fondamentale rivista "Azimuth" (uscita in soli due numeri) e la quasi omonima galleria Azimut, che presenta 13 mostre nell'arco di 8 mesi con l'obiettivo di esplorare le tendenze artistiche più innovative che si stavano sviluppando non solo in Italia ma anche all'estero.Se le prime opere sono debitrici di un certo tipo di espressionismo astratto, in particolare della pittura segnica di Mark Tobey, a partire dalla fine degli anni Cinquanta Castellani sviluppa una pratica artistica personale e ben riconoscibile, che lo rende protagonista della nuova scena culturale europea. Le sue tele monocrome, in cui la superficie viene modificata e ritmata da sequenze accuratamente studiate di estroflessioni e introflessioni, catturano infatti rapidamente l'attenzione del panorama artistico contemporaneo, di cui diventa una delle figure più influenti. Viene invitato a presentare le sue opere a mostre fondamentali come Monochrome Malerei(Leverkusen, 1960), The Responsive Eye (MoMA, 1965) ed è presente più volte alla Biennale di Venezia (nel 1964 e nel 1966).Nei decenni successivi persegue il suo affascinante, quanto misterioso, alfabeto visivo con rigorosa determinazione e il suo lavoro viene regolarmente presentato in mostre nazionali e internazionali come Vitalità del negativo nell'arte italiana 1960/70 (Palazzo delle Esposizioni, Roma 1970), Identité italienne. L'art en Italie depuis 1959 (Centre Georges Pompidou, Parigi, 1981), The Italian Metamorphosis, 1943-1968 (Solomon R. Guggenheim Museum, New York 1994). La sua straordinaria carriera culmina nel 2010 con il conferimento a Tokyo del Praemium Imperiale per la pittura, il più alto riconoscimento artistico. Enrico Castellani muore a Celleno nel 2017. Il progetto espositivo sviluppato dal Museo d'arte Mendrisio in stretta collaborazione con la Fondazione Enrico Castellani costituisce la prima presentazione del suo lavoro in un museo svizzero e la prima retrospettiva organizzata dopo la morte dell'artista avvenuta nel 2017. Il catalogoIl catalogo bilingue (italiano/inglese) presenta nuove riproduzioni di tutte le opere esposte e cinque saggi incentrati su aspetti specifici dell'opera e della vita di Castellani. Ester Coen analizza gli inizi della sua carriera e l'esperienza di Azimut/h, Paolo Bolpagni gli aspetti musicali delle sue composizioni, Fulvio Irace riflette sul rapporto dell'artista con l'architettura, Federico Sardella offre una panoramica della sua produzione artistica attraverso un prisma geografico e Barbara Paltenghi Malacrida fornisce una valutazione della ricezione critica della sua opera. L'appendice comprende una nuova nota biografica e una storia espositiva e bibliografica aggiornata.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.it Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Tintoria è il podcast di @sandanieletinti e @StefanoRapone, prodotto da @thecomedyclub.Ottieni NordVPN qui: https://nordvpn.com/tintoria --------------------------------------INFO e BIGLIETTI per le Registrazioni LIVE: https://bit.ly/tintoriapodcastINFO E BIGLIETTI PER I PROSSIMI LIVE DI RAPONE: https://bit.ly/RaponeTOURINFO E BIGLIETTI PER I PROSSIMI LIVE DI TINTI: https://bit.ly/DanieleTintiTOUROspite di questa puntata di @tintoriapodcast Cochi Ponzoni, comico, attore, cantante e leggenda del cabaret. Cochi ci ha raccontato le tante serate e avventure passate assieme a Renato Pozzetto e al loro mentore e “fratello maggiore” Enzo Jannacci: dalla Milano delle osterie e del mitico Derby Club fino al debutto in tv e al cinema. Abbiamo poi parlato di complicati e crudeli scherzi ai danni di ignari cantanti, di come andare a caccia di scienziati nazisti nelle foreste del Paraguay e anche di un certo Licio Gelli preso a sonore borsettate. Ma soprattutto abbiamo ascoltato aneddoti e retroscena su un'intera generazione di autori, attori e artisti: Fabrizio De Andrè, Paolo Villaggio, Lino Toffolo, Bruno Lauzi, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Dino Buzzati, Dario Fo, Giorgio Gaber, Umberto Eco, Moira Orfei, Teo Teocoli, Massimo Boldi, Felice Andreasi e tanti altri.Puoi seguire Tintoria qui: https://www.instagram.com/tintoriapodcast/Puoi seguire Rapone qui: https://www.instagram.com/grandiraponi/Puoi seguire Tinti qui: https://www.instagram.com/sandanieletinti/Puoi seguire The Comedy Club qui: https://www.instagram.com/thecomedyclub.it/Tintoria è anche su TikTok: https://www.tiktok.com/@tintoriapodcastRegia e montaggio: Enrico Berardi ( @enricoberardivideographer-3126 ) https://focusaziende.itRiprese: Leonardo PicozziAudio:Antonio ArcieriLa sigla di Tintoria è a opera di Di Gregorio (https://open.spotify.com/artist/72kN7wU0KWqEDkHYrvT6Vi)Sigla animata:Crocopie Studiowww.206lab.com/crocopie-studiowww.instagram.com/crocopie_studio
Ospite dell'ultima puntata del 2023 il grande Paolo Bacilieri, che è appena uscito per Coconino/Fandango con un libro su un altro grande: Piero Manzoni.Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1693980/advertisement
Weet jij hoelang een kilometer is? 1000 meter denk je vast. Maar beseffen we eigenlijk wel hoe groot die afstand echt is? In een tijd van GPS en stappentellers, zijn maateenheden vanzelfsprekend geworden. Maar niet als het aan Stanley Brouwn ligt. In zijn werk ‘One step on one kilometer', maakt hij een abstract begrip zoals de kilometer weer zichtbaar. Janine Abbring spreekt erover met conservator beeldende kunst 20ste eeuw, Ludo van Halem.Normaal kun je naar www.rijksmuseum.nl/podcast gaan voor een afbeelding van het kunstwerk waarover gepraat wordt. Maar in dit geval is daar geen foto te zien, want dat wilde de kunstenaar niet.In het Rijksmuseum is powered by ING.
La vita dell'artista nella Milano degli anni Sessanta, raccontata a fumetti da uno dei più grandi tra i disegnatori italiani contemporanei. Editore Coconino Press.
Che i libri facciano viaggiare è un luogo comune e un'indiscutibile verità. Romanzi e racconti sono viaggi attraverso lo spazio, certo, ma spesso anche attraverso il tempo. La puntata di Alice di oggi è un viaggio nel tempo a ritroso, accompagnato da tre grandi libri: un romanzo e due fumetti.Partiremo dal futuro – o meglio, dai futuri – immaginati tra le pagine di “L'origine delle specie” (Add Editore) di Kim Bo-Young, prima autrice coreana di fantascienza tradotta in lingua italiana, già pluripremiata in patria e apprezzatissima negli Stati Uniti. Poi torneremo al passato recente di “BACGLSP – Basti a ciascun giorno la sua pena” (Coconino Press), graphic novel di Paolo Bacilieri che racconta la breve e intensa parabola artistica di Piero Manzoni nella Milano (e nell'Europa) degli anni Sessanta. Infine, ancora un po' più indietro, con il racconto a fumetti “Natura morta – Una domanda a Giorgio Morandi” (24 Ore Cultura) di Maicol & Mirco, dedicato a una delle figure più popolari della pittura italiana del Novecento.Per la rubrica “Mirador”, che raccoglie proposte librarie insolite e sorprendenti, recensite da grandi voci della letteratura in italiano, Cristina Ubah Ali Farah racconterà “Quando eravamo sorelle” di Fatimah Asghar.
1900-talets viktigaste konstverk såg dagens ljus redan 1917. Men det dröjde flera decennier innan man insåg hur revolutionerande Marchel Duchamps Fountain var. Dan Jönsson tror sig veta varför. ESSÄ: Detta är en text där skribenten reflekterar över ett ämne eller ett verk. Åsikter som uttrycks är skribentens egna. Sändes första gången 2017-09-14.Alla religioner verkar lite underliga på avstånd. Nästan alltid finns det något som strider mot förnuftet – vilket onekligen är en del av poängen med religioner – en helig sten eller träbit som man ska falla på knä för, eller en otrolig historia om någon som uppväcker döda eller förvandlar det ena till det andra av olika skäl. Rättare sagt, skälet är förstås alltid detsamma, nämligen att bevisa att dörren mellan verkligheten och magin står öppen, för den som håller sig till ritualerna. Alla mänskliga kulturer verkar behöva en försäkran av det här slaget, den tycks behöva förnyas och bekräftas då och då, och senast det hände var i april 1917, när Marcel Duchamp lämnade in sin berömda pissoar till utställningen på Society of Independent Artists i New York.Om det nu var Duchamp som gjorde det. På senare tid har det spekulerats i om det kanske var någon av hans konstnärskollegor Elsa von Freytag-Loringhoven eller möjligen Louise Norton som var den verkliga upphovspersonen till det som flera gånger utsetts till nittonhundratalets mest inflytelserika konstverk. Det vore i så fall en piruett helt i Duchamps anda – själv brukade han säga att det egentligen var hans kvinnliga alter ego Rrose Sélavy som låg bakom alla hans så kallade readymades: cykelhjulet, flasktorkaren och snöskoveln som han redan tidigare hade förvandlat från bruksföremål till konstverk. Men som till skillnad från pissoaren aldrig fick ta det sista steget och ställas ut offentligt.Det fick inte pissoaren heller, om man ska vara petig. När den lämnades in till salongen hos Society of Independent Artists under titeln ”Fountain”, signerad av den påhittade konstnären Richard Mutt, så blev den refuserad – helt mot reglerna, eftersom det här var en öppen salong där alla som betalade anmälningsavgiften på sex dollar skulle ha rätt att ställa ut. Men enligt utställningskommittén var den signerade urinalen för det första oanständig, och för det andra oseriös; det var ju uppenbart för alla att det knappast var den mystiske Richard Mutt som hade producerat denna så kallade skulptur. För Duchamp och hans kamrater i avantgardet var den reaktionen förstås ett tecken på att de var på rätt spår. I den kortlivade dadaistiska tidskriften The Blind Man skrev de till Richard Mutts försvar att det var helt obegripligt hur man kunde kalla någonting oanständigt som fanns att se i varenda rörmokares skyltfönster, och för övrigt att det inte spelade någon roll om Richard Mutt var den som faktiskt hade tillverkat skulpturen eller inte. Han hade valt den.I och med det lanserades ett helt nytt sätt att se på vad konst och konstnärligt skapande är för något. Konstnären var inte längre en person som tillverkade estetiska objekt – utan någon som valde ut föremål som skulle betraktas på ett konstnärligt sätt. Idén var så revolutionerande att samtiden nog inte riktigt fattade vad det var som hade hänt. ”Fountain” förändrade i stort sett ingenting de närmaste årtiondena, konsthistorien ägnade sig åt annat och det skulle dröja ända in på femtiotalet innan vidden av Duchamps innovation började klarna. Men då! Om vilket alldagligt föremål som helst kunde förvandlas till konst öppnades ju oanade möjligheter, och sextio- och sjuttiotalens våg av konceptuell, idébaserad konst vittnar om en sorts estetisk frihetsyra. Allra längst gick italienaren Piero Manzoni, som redan 1961 ställde en sockel uppochner och utropade hela jordklotet till sin readymade. Ett profetiskt verk, som med en enkel gest förutspådde den våldsamma expansion av det estetiska fältet, det utsuddande av gränsen mellan konst och värld som vi numera mest rycker på axlarna åt. –Ändå är frågan om inte det verkligt intressanta i sammanhanget, mer än Duchamps radikala innovation i sig, är att den faktiskt blev allmänt accepterad. Som sagt, i flera årtionden verkade den närmast helt apart och man skulle förstås kunna tänka sig att det hade förblivit så. Men Duchamps readymades råkade sammanfalla i tiden med en stor ekonomisk och kulturell förändring – närmare bestämt med framväxten av den moderna konsumtionskultur som på 1910-talet fortfarande var något exklusivt och ganska marginellt men som skulle ta rejäl fart efter andra världskriget, just när tiden alltså började bli mogen för Duchamp och hans konceptuella estetik. I det moderna, kapitalistiska konsumtionssamhället uppför sig i stort sett varenda konsumtionsvara som en duchampsk readymade: korsar oavbrutet gränsen mellan nyttan och estetiken, rör sig under sin livstid från reklambild och skyltobjekt till vardagspryl och så småningom sopa eller kanske loppisfynd, och eventuellt med tiden tillbaka till samlarobjekt eller designikon.Vad det handlar om är inget mindre än en antropologisk revolution. I den förmoderna världen rådde en skarp åtskillnad mellan bruksföremål och kultföremål – vill säga att något som tjänade ett praktiskt syfte inte kunde få någon religiös betydelse, och vice versa: att låta ett kultföremål få praktisk användning innebar att profanera det och göra det odugligt i religiösa sammanhang. I det moderna konsumtionssamhället ser vi tvärtom hur konsumtionsvaran upphöjs till kultföremål. Den tyske sociologen Wolfgang Fritz Haug beskrev redan 1971 i sin klassiska ”Kritik av varuestetiken” hur estetiken via konsumtionsvaran tränger in i och dominerar i stort sett varje aspekt av både samhälls- och privatlivet. Kulten av konsumtionsvaran handlar inte bara om stora spektakulära reklamkampanjer; den omformar och sätter sin prägel på hela vår sociala tillvaro – inordnar oss i varje situation i de kommersiella rollerna som antingen konsument eller försäljare och sätter sin prägel på allt från hur vi tänker oss vår framtid till hur vi väljer sexpartner.Allt det där hade säkert hänt även om Marcel Duchamp aldrig hade försökt ställa ut sin pissoar. Vad ”Fountain” gjorde var att den föregrep en process som skulle ha ägt rum i alla fall – kanske även inom konstens värld. För om man tänker sig att konsten på något sätt reflekterar en vidare samhällsutveckling så kan ju vår tids konceptkonst ses som en väldigt precis spegling av den moderna varukulten. Filosofen Boris Groys har beskrivit den samtida konstnären som en sorts exklusiv superkonsument – en person som professionellt väljer ut föremål och företeelser ur vardagsvärlden och arrangerar dem i sina installationer. Samtidigt är ju konstnären också en superförsäljare, som förväntas producera upplevelser ungefär på samma sätt som i ett varuhus eller en reklamkampanj.Eller kanske: ungefär som i en kyrka. Vad gäller ”Fountain” så försvann den spårlöst efter utställningen i New York – kanske hamnade den på tippen, kanske hittades den av någon rörmokare och kom till användning på en herrtoalett någonstans. Ingen vet. Men det bidrar förstås till myten, och den kult som manifesterat sig i de många kopior av den berömda pissoaren som man ser på museer lite här och var i världen, mer eller mindre auktoriserade, mer eller mindre laddade med den ursprungliga magin. Fullständigt mot allt förnuft när man tänker på det – men just det är som sagt poängen med all religion.Dan Jönsson, författare och kritiker
Quand'è che abbiamo cominciato a dipingere? Perché a un certo punto abbiamo sentito l'esigenza di restituire ciò che vedevamo? E che c'entra la “Me*da d'artista” di Piero Manzoni? Nella terza puntata, scopriamo l'origine delle arti figurative nelle profondità di una grotta in Puglia.Fare un fuoco è il podcast di Lucy che racconta come le storie continuano ad accendere la nostra immaginazione. Ogni venerdì una nuova puntata, scritta e condotta da Nicola Lagioia.Le musiche originali, il montaggio e il sound design sono di Shari DeLorian, la cura editoriale è di Giada Arena e Lorenzo Gramatica. Si ringrazia Spreaker per il supporto tecnico.Segui Lucy - Sulla cultura:https://lucysullacultura.com/https://www.instagram.com/lucy.sullacultura/https://www.tiktok.com/@lucy.sullaculturahttps://www.youtube.com/@lucysullacultura/https://www.facebook.com/sullacultura.lucy/
Un día como hoy, 6 de febrero. Acontecimientos: 1921, se estrena The Kid, de Charles Chaplin. 1931, se estrena City Lights, de Charles Chaplin. Nace: 1833: José María de Pereda, escritor español. 1879: Othon Friesz, pintor francés. 1915: León Benarós, poeta e historiador argentino. 1932: François Truffaut, director de cine francés. 1950: Natalie Cole, cantante estadounidense. Fallece: 1793: Carlo Goldoni, escritor italiano. 1916: Rubén Darío, poeta, periodista y diplomático nicaragüense. 1918: Gustav Klimt, pintor austriaco. 1963: Piero Manzoni, artista italiano. 1984: Jorge Guillén, poeta español integrante de la Generación del 27. 1991: María Zambrano, escritora y filósofa española. 1995: Maruja Mallo, pintora española. Conducido por Joel Almaguer. Una producción de Sala Prisma Podcast. 2023
En este episodio desglosamos el por qué un plátano en una pared, una lata llena de popo y una obra invisible valen millones de dólares. Arte, mercadotécnica y cotorreo danzan en este episodio polémico con el que algunos estarán de acuerdo y otros no tanto. Aquí no existen nombres intocables, vamos a hablar de Bansky y su Love is in the bin (niña del globo rojo), Jackson Pollock, Steve Jobs y Apple, Piero Manzoni y su "mierda de artista" que valía su peso en oro, Gavin Turk y su "orina de plata", Salvatore Garau y sus "esculturas invisibles", Yves Klein y su Zona de Sensibilidad Pictórica Inmaterial para Mamadores, e incluso de Vincent van Gogh y su anticipación al "abstraccionismo". Como cereza del pastel, va a llegar Leonardo da Vinci y su Monalisa. Quédate a descubrir en qué sentido puede La Gioconda llevar un fraude bajo su sonrisa. #podcast #arte #humor
Fabio Guarino, redattore di Nonsprecare.it, fornisce qualche consiglio casalingo utile per risparmiare su energia, acqua e cibo.Nativa, di cui Paolo Di Cesare è co-founder, promuove l'iniziativa "CO2alizione Italia", in cui 60 aziende del Paese si impegnano con azioni concrete a ridurre le emissioni di C02.L'emergenza idrica assume contorni sempre più preoccupanti anche in ottica agroalimentare, come sottolinea Francesco Vincenzi. Il presidente di ANBI spiega quali tecniche e strategie si possono utilizzare per contrastare questo fenomeno.Piero Manzoni è fondatore e CEO di Simbiosi, che ha riportato una porzione di Pianura Padana alle condizioni di fertilità e biodiversità di 1000 anni fa grazie a tecnologie agritech.Oltre che pericolosi perché inquinanti, i RAEE possono però rappresentare una grande risorsa come materia prima: Giorgio Arienti, Direttore Generale Erion WEEE, illustra in quali modi.I campionati italiani di Tree Climbing, organizzati dalla Società Italiana di Arboricoltura, di cui Andrea Pellegatta è presidente, non sono solamente una manifestazione competitiva, ma soprattutto rappresentano un'occasione per confrontarsi tra esperti sulle tecniche di cura delle piante.
In questa puntata parleremo della merda d'artista di Piero Manzoni.
Nari Ward talks to Ben Luke about his influences—including literature, music and, of course, art—and the cultural experiences that have shaped his life and work. Ward often uses found materials, from baby strollers to baseball bats and shoelaces, and repurposes them in sculptures, wall-based text works and installations. They address present and historical social and political issues, including race and poverty, and deal directly with emotions like loss and hope. Ward was born in 1963 in St Andrew, Jamaica, and moved with his family to the US when he was 12. He now lives and works in New York, and specifically Harlem, which has been much more than the location of his home and studio—often providing the raw materials and the thematic basis of his art. The late curator Okwui Enwezor said of Ward that he had “completely transformed the scale and the ambition of installation art”. He discusses his early interest in the Brothers Hildebrandt, his direct references to Piero Manzoni and Joseph Beuys and his use of Claude McKay's poetry and The Staple Singers' lyrics. Plus, he answers the questions we ask all our guests, including the ultimate: what is art for? See acast.com/privacy for privacy and opt-out information.
Angela Westwater at 257 Bowery, 2020, photo by Alexei Hay Angela Westwater co-founded Sperone Westwater Fischer in 1975 with Italian art dealer Gian Enzo Sperone and German gallerist Konrad Fischer, opening a space at 142 Greene Street in SoHo, New York. (The gallery's name was changed to Sperone Westwater in 1982.) An additional space was later established at 121 Greene Street. The founders' original program showcased a European avant-garde alongside a core group of American artists to whom its founders were committed. Notable early exhibitions include a 1977 show of minimalist works by Carl Andre, Dan Flavin, Donald Judd, and Sol Lewitt; seven of Bruce Nauman's seminal early shows; six early Gerhard Richter shows; two Cy Twombly exhibitions in 1982 and 1989; eleven Richard Long exhibitions; and the installation of one of Mario Merz's celebrated glass and neon igloos in 1979 -- part of the gallery's ongoing dedication to Arte Povera artists, including Alighiero Boetti. Other early historical exhibitions at the Greene Street space include a 1989 group show, "Early Conceptual Works," which featured the work of On Kawara, Bruce Nauman, Alighiero Boetti, and Joseph Kosuth, among others; a 1999 Fontana exhibition titled "Gold: Gothic Masters and Lucio Fontana"; and selected presentations of work by Piero Manzoni. From May 2002 to May 2010, the gallery was located at 415 West 13 Street, in a 10,000-square foot space in the Meatpacking District. In September 2010, Sperone Westwater inaugurated a new Foster + Partners designed building at 257 Bowery. Today, over 45 years after its conception, the gallery continues to exhibit an international roster of prominent artists working in a wide variety of media. Artists represented by Sperone Westwater include Bertozzi & Casoni, Joana Choumali, Kim Dingle, Shaunté Gates, Jitish Kallat, Guillermo Kuitca, Wolfgang Laib, Helmut Lang, Amy Lincoln, Richard Long, Emil Lukas, David Lynch, Heinz Mack, Mario Merz, Katy Moran, Malcolm Morley, Bruce Nauman, Otto Piene, Alexis Rockman, Susan Rothenberg, Tom Sachs, Peter Sacks, Andrew Sendor, and William Wegman. Past exhibitions, press, and artworks can be found on the gallery website. Born in Columbus, Ohio, Westwater received her BA from Smith College and her MA from New York University. She arrived in New York City in 1971 and landed her first job as a “gallery girl” at the John Weber Gallery at 420 West Broadway. From 1972 to 1975, she served as Managing Editor of Artforum magazine. In 1975, the same year the gallery was founded, Westwater was appointed to the Board of Trustees of The Louis Comfort Tiffany Foundation, where she has served as President since 1980. The books mentioned in the interview are The Free World, Art and Thought in the Cold War by Louis Menand and A Life of Picasso, The Minotaur Years by John Richardson. Joana Choumali, Untitled (Ça Va Aller), 2019, mixed media, 9 1/2 x 9 1/2 inches (24 x 24 cm), 16 1/4 x 16 1/4 inches (41,3 x 41,3 cm) Joana Choumali, WE ARE STILL NOW, 2022, mixed media, 4 parts; 38 1/2 x 78 inches (97,8 x 198,1 cm)
This week I was really excited to have Sharon Butler on the podcast for the second installment of my "Interview the Interviewer" series. Sharon is a painter, writer and founder of the Two Coats of Paint Blog-azine which offers a space for alternative critical writing for the arts in the New York/Tri-State area. We nerd-ed out about paint brushes, spoke about her "Good Morning" drawings, and about allowing "bad" compositions into your work. We also talked about Two Coats of Paint's role in the NY art world and how to get started art writing. Check out the links below for more info about her projects: Sharon Butler Website: https://www.sharonlbutler.com/ Two Coats of Paint: https://www.twocoatsofpaint.com/ Norte Maar at the Brooklyn Ballet: http://www.brooklynballet.org/brooklyn-ballet-presents/counterpointe Curating Conteporary: http://www.curatingcontemporary.com/ Figure/Ground Interview w/ Sharon Butler: http://figureground.org/a-conversation-with-sharon-butler/ Review of Sharon's show by artist, Paul D'Agostino in Hyperallergic: https://hyperallergic.com/461289/sharon-butler-new-paintings-theodore-art/ Artists mentioned: On Kawara, Kazimir Malevich, Arte Povera movement, Alberto Burri at the Guggenheim, Piero Manzoni's Artist's Sh*t, Charles Burchfield's secret symbols, Holly Coulis at Klaus von Nichtssagend, Susan Carr, Julie Torres & Ellen Letcher of Labspace, Brian Edmonds of Curating Contemporary, Julia Gleich, Choreographer, Two Coats residents: Deborah Zlotsky & Afarin Ramanifar, Martin Puryear prints This talk originally aired as a live event on the Clubhouse App, Jan 10, 2021. Please subscribe to get new episodes as soon as they release, and also please connect with the podcast on Instagram at @peptalksforartists and check out the bonus images that go with this episode. Thanks for listening! --- Send in a voice message: https://anchor.fm/peptalksforartistspod/message Support this podcast: https://anchor.fm/peptalksforartistspod/support
Nel maggio del ’61, con le sue scatolette, realizzò l’opera più irriverente della storia, ora celebrata con diverse iniziative
- La Triennale di Milano riprende la sua attivita' espositiva con l'omaggio a due grandi architetti Magistretti e Aymonino..- La merda d'artista compie 60 anni …. l'iconica opere di Piero Manzoni fa bella mostra di se alla Casa degli Artisti..- VITA = ARTE: si chiude il ciclo di serate live streaming sui canali social dell'OUT OFF dedicate a Joseph Beuys..- E' dedicata ai PATRIMONI la quarta edizione del BRESCIA PHOTO FESTIVAL..- “ROBOT. The Human Project” - la storia della relazione tra essere umano e uomo artificiale...- VEDERE LA MUSICA - l'arte dal Simbolismo alle Avanguardie a Palazzo Roverella di Rovigo e ancora..- LA FORMA DEL TEMPO orologi, codici e dipinti al Museo Poldi Pezzoli
Manzoni was a conceptual artist His early work was broadly gestural, and showed the influence of Milanese proponents of Nuclear Art works include Corpi d'Aria (Bodies of Air) & Artist's Shit (Merda d'Artista) thanks a million #handsinalottasoups #manzoni #shit #breath Thanks for listening !!!!!!! Let us know what you think! gooderguysradio@gmail.com https://www.instagram.com/gooderguysradio/ https://www.facebook.com/GooderGuys https://twitter.com/GooderGuysRadio --- Send in a voice message: https://anchor.fm/the-gooder-guys/message
Da quando Marcel Duchamp ha ribaltato un orinatoio e l'ha piazzato in una mostra, i musei e le gallerie sono diventati dei supermercati in cui si possono trovare oggetti di uso comune, lattine di birra e cibi di ogni tipo. In questa puntata Costantino e Francesco ci dicono che ruolo ha il Pad Thai nell'arte contemporanea, esplorano il rapporto tra artisti italiani e ferramenta e ci spiegano perché non dovremmo mai fidarci di un sacchetto di patatine.In questa puntata si parla di Willem de Kooning, Jasper Johns, Leo Castelli, Marcel Duchamp, Jean Arp, Brian Eno, Pierre Pinoncelli, Sherrie Levine, Andrea Fraser, Nicolas Bourriaud, Ralph Fiennes, Rirkrit Tiravanija, Dan Graham, Tino Sehgal, Maurizio Cattelan, Jorge Pardo, Donald Trump, Darren Bader, Andreas Gursky, Wayne Thiebaud, James Rosenquist, Man Ray, Claes Oldenburg, Gabriel Orozco, Piero Manzoni, Mario Merz, Jannis Kounellis, Michelangelo e Lawrence Abu Hamdan
Un día como hoy, 6 de febrero. Acontecimientos: 1921, se estrena The Kid, de Charles Chaplin. 1931, se estrena City Lights, de Charles Chaplin. Nace: 1833: José María de Pereda, escritor español. 1879: Othon Friesz, pintor francés. 1915: León Benarós, poeta e historiador argentino. 1932: François Truffaut, director de cine francés. 1950: Natalie Cole, cantante estadounidense. Fallece: 1793: Carlo Goldoni, escritor italiano. 1916: Rubén Darío, poeta, periodista y diplomático nicaragüense. 1918: Gustav Klimt, pintor austriaco. 1963: Piero Manzoni, artista italiano. 1984: Jorge Guillén, poeta español integrante de la Generación del 27. 1991: María Zambrano, escritora y filósofa española. 1995: Maruja Mallo, pintora española. Una producción de Sala Prisma Podcast. 2021
Versione audio: Verso la fine degli anni Cinquanta del XX secolo, l’Occidente entrò in una fase storica caratterizzata da sviluppo e crescita economica. L’industria produceva a pieno regime; le famiglie acquistavano; le case si riempivano di oggetti, le dispense di cibi in scatola. Le mamme alleviavano le fatiche domestiche con lavatrici e aspirapolveri; i papà […] L'articolo Piero Manzoni e la sua Merda d’artista proviene da Arte Svelata.
Dans ce second épisode, on s'intéresse à la destruction de l'artiste : sa consécration en tant qu'être divin, son pouvoir sacré et dérisoire. L'oeuvre d'art... Ce n'est plus un objet esthétique, ce n'est pas un objet fonctionnel. Cela peut tout être, y compris rien… Cela a eu une conséquence assez spectaculaire sur les artistes, qui se sont retrouvés dotés d'un nouveau pouvoir, et d'un nouveau moto. Ils ont été... Libérés... Délivrés... Featuring. Yves Klein, Piero Manzoni ou encore Joseph Beuys... *** Retrouvez Art Talks Coffret! Dans des coffrets assemblés à la main, numérotés et signés, retrouvez un livre d'art, le podcast, et dix œuvres satyriques, en lien avec les séries d'Art Talks. Ils sont tirés en 100 exemplaires seulement, et c'est un magnifique objet d'art à offrir, ou simplement pour compléter la découverte du podcast. Rendez-vous sur : https://www.art-talks.fr Suivez Art Talks sur Instagram @art.talks.podcast
Hace 60 años, Piero Manzoni envasó sus excrementos en una lata y los vendió a precio de oro. Hoy su caca vale diez veces más que el oro. Apertura de Pablo Marchetti del programa 64 de AUNQUE ES DE NOCHE (14-5-2020). AUNQUE ES DE NOCHE. De lunes a viernes de 2 a 5 AM (hora Argentina) por Radio AM 750. Conducción: Pablo Marchetti Con Guadalupe Cuevas y Manuel Campi. Producción: Natalia Vicente.
La sintesi verso un grado zero dell'arte si consolida nell'opera di Yves Kleyn e Piero Manzoni. In un dialogo che unisce Italia e Stati Uniti, tra Monocrome e Achrome, e si riflettete sui minimi termini.Tutte le immagini su https://quellodiarte.com/2020/03/23/una-storia-senza-colore-kleyn-e-manzoni/ Vuoi rimanere aggiornato su tutte le novità su Quello di Arte? Iscriviti alla mailing list di Quello di Arte cliccando su questo link https://mailchi.mp/e5da93e9fc36/mailinglistSe volete scrivere a Quello di Arte l'email è quellodiarte@gmail.comPlaylistMichelangelo Mammoliti, Walkman Main, 2019"
We profile the fun, controversial, trailblazing and Influential Italian Artist! Brief Biog Piero Manzoni was born in 1933 into an... The post Piero Manzoni MAIR52 appeared first on .
Aujourd’hui, on parle de banane scotchée sur un mur pour 120.000 dollars et on demande à Jésus ce qu’il en pense. Oui, aujourd’hui on parle d’artistes, de prophètes et de transgression « De l'urinoir de Duchamp à la banane de Cattelan : le monde de l'art s'est-il fait banané ? » Chronique France Culture « La Théorie » par Mathilde Serrell (11/12/2019) ; Fontaine, Marcel Duchamps (1917) ; Merde d'artiste, Piero Manzoni (1961) ; Black Mirror (2011-2014) série télévisée de Charlie Brooker, saison 1 épisode 2 « Quinze millions de mérites » ; livres d'Ézéchiel et Osée, La Bible ; Le Déjeuner sur l'herbe, tableau d'Édouard Manet (1863), Piotr Pavlenski ; Soren Kierkegaard ; Kany West, Jesus is King (2019) ; Évangile de Jean, chapitre 2, verset 19 et chapitre 6, verset 54.
Mierda de artista (Merda d'artista en italiano) es el título de una obra del polémico artista conceptual Piero Manzoni, expuesta por primera vez el 12 de agosto de 1961 en la Galleria Pescetto, de Albissola Marina, Italia1?2?Se trata de una mordaz crítica del mercado del arte, en el que la simple firma de un artista con renombre produce incrementos irracionales en la cotización de la obra. Consiste en 90 latas cilíndricas de metal de cinco centímetros de alto y un diámetro de seis centímetros y medio que contienen, según la etiqueta firmada por el autor, Mierda de artista. Contenido neto: 30 gramos. Conservada al natural. Producida y envasada en mayo de 1961. Este texto se encuentra escrito en el lateral de cada de ellas en diversos idiomas (inglés: Artist`s Shit, francés: Merde d’artiste, italiano: Merda d’artista, y alemán: Künstlerscheiße). Todas están además numeradas y firmadas en la parte superior.
Nel secondo episodio, analizziamo l’opera d’arte “Merda d’Artista” di Piero Manzoni del 1961. Alle domande dal pubblico risponde il direttore del museo Base Arte Contemporanea (BACO) di Bergamo nonché critico d’arte Mauro Zanchi. Tra fluidi corporei, provocazioni e arte al limite, questo è 92 minuti di applausi.
In Episode 7 of Season 2, Nicole explores the cheeky work of Piero Manzoni. Kelsey questions if artist bs is actually worth its weight in gold. And both consider boiling some more eggs.
Che succede dopo Canova? Un vero e proprio golpe al concetto di estetica manda all'aria secoli di ricerca e genera milioni di sfumature. Piero Manzoni, Boccioni, Medardo Rosso e tanti altri nomi di cui nessuno si ricorda e nessuno ricorderà riempiono dieci minuti della nostra vita, facendosi spazio tra i grandi nomi dell'arte.Imperdibile!
MIMMO JODICE … ATTESA 1960 – 2016..la prima monografia retrospettiva di uno dei grandi della fotografia italiana...HANA TO YAMA..l'amore di Linda Fregni Nagler per la “ Scuola di Yokoama “..MINIATURE..Un viaggio negli spazi interiori di Marzia Belloli, piccola , preziosa mostra in quello che fu lo studio di Piero Manzoni a Brera...ECO..plastica e rifiuti diventano opere d'arte nelle mani di Enrica Borghi,..una mostra al Castello Visconteo di Novara..Ha preso il via l'anno dedicato alle celebrazioni di LEONARDO nel cinquecentenario della morte: un libro e una mostra
MIMMO JODICE … ATTESA 1960 – 2016..la prima monografia retrospettiva di uno dei grandi della fotografia italiana...HANA TO YAMA..l'amore di Linda Fregni Nagler per la “ Scuola di Yokoama “..MINIATURE..Un viaggio negli spazi interiori di Marzia Belloli, piccola , preziosa mostra in quello che fu lo studio di Piero Manzoni a Brera...ECO..plastica e rifiuti diventano opere d'arte nelle mani di Enrica Borghi,..una mostra al Castello Visconteo di Novara..Ha preso il via l'anno dedicato alle celebrazioni di LEONARDO nel cinquecentenario della morte: un libro e una mostra
MIMMO JODICE … ATTESA 1960 – 2016..la prima monografia retrospettiva di uno dei grandi della fotografia italiana...HANA TO YAMA..l'amore di Linda Fregni Nagler per la “ Scuola di Yokoama “..MINIATURE..Un viaggio negli spazi interiori di Marzia Belloli, piccola , preziosa mostra in quello che fu lo studio di Piero Manzoni a Brera...ECO..plastica e rifiuti diventano opere d'arte nelle mani di Enrica Borghi,..una mostra al Castello Visconteo di Novara..Ha preso il via l'anno dedicato alle celebrazioni di LEONARDO nel cinquecentenario della morte: un libro e una mostra
In 1961, Piero Manzoni, a key figure of the avant-garde, put his own feces in 90 cans, called them artworks, and put them up for sale under the name “Merda d’artista” (Artist’s Shit). In 2015, one of the cans was sold in London for a record price of 182,500 pounds, or about $US240,000, hundreds of times the price of the same weight in gold.
In 1961, Piero Manzoni, a key figure of the avant-garde, put his own feces in 90 cans, called them artworks, and put them up for sale under the name “Merda d'artista” (Artist's Shit). In 2015, one of the cans was sold in London for a record price of 182,500 pounds, or about $US240,000, hundreds of times the price of the same weight in gold.
In 1961, Piero Manzoni, a key figure of the avant-garde, put his own feces in 90 cans, called them artworks, and put them up for sale under the name “Merda d’artista” (Artist’s Shit). In 2015, one of the cans was sold in London for a record price of 182,500 pounds, or about $US240,000, hundreds of times the price of the same weight in gold.
In 1961, Piero Manzoni, a key figure of the avant-garde, put his own feces in 90 cans, called them artworks, and put them up for sale under the name “Merda d’artista” (Artist’s Shit). In 2015, one of the cans was sold in London for a record price of 182,500 pounds, or about $US240,000, hundreds of times the price of the same weight in gold.
In 1961, Piero Manzoni, a key figure of the avant-garde, put his own feces in 90 cans, called them artworks, and put them up for sale under the name “Merda d'artista” (Artist's Shit). In 2015, one of the cans was sold in London for a record price of 182,500 pounds, or about $US240,000, hundreds of times the price of the same weight in gold.
We went back to Brighton Meaning Conference since we decided to start this podcast after attending last year. Last week we talked about what meaning is and this week we talk about what we saw at Meaning. We also talked about Brighton and stuff.---- This week's links ----[1] Conscious capitalism - Timothy Henry - https://www.consciouscapitalism.org/people/timothy-henry [2] Amazon warehouse workers in UK 'peed in bottles' over fears of being punished for taking a break - http://uk.businessinsider.com/amazon-warehouse-workers-have-to-pee-into-bottles-2018-4 [3] Amazon earns more through government grants than it pays in tax: https://www.independent.co.uk/money/tax/revealed-amazon-earns-more-through-government-grants-than-it-pays-in-tax-8617919.html [4] Amy Whittaker - https://design.blog/2016/08/25/amy-whitaker-on-art-thinking-where-creativity-and-commerce-intersect/ [5] Fairphone - https://www.fairphone.com/en/ [6] Zaytoun - Palestinian Olive Oil - http://www.zaytoun.org/ [7] Piero Manzoni - Kunstlerschiesse- https://en.wikipedia.org/wiki/Piero_Manzoni [8] Couple who named their baby after Adolf Hitler found guilty of being members of banned neo-Nazi group - https://edition.cnn.com/2018/11/12/uk/neo-nazi-adam-thomas-claudia-patatas-guilty-scli-gbr-intl/index.html [9] Forest Green Rovers - Vegan Football Club - https://www.theguardian.com/football/shortcuts/2017/may/15/forest-green-rovers-the-almost-100-vegan-football-club ---- Credits ----Music by http://michaelforrestmusic.comTalking is by Ivanka Majic and Michael Forrest---- Follow us on Twitter ----https://twitter.com/ivankahttps://twitter.com/michaelforresthttps://twitter.com/PodcastGrand---- Grand Podcast Library ----Find links to everything we've mentioned on the podcast at http://grandpodcast.com/library---- Find us on Facebook ----https://www.facebook.com/grandpodcast See acast.com/privacy for privacy and opt-out information.
1) Tutti mobilitati per difendere i Beni Comuni. ITALIA NOSTRA ha indetto per domani domenica 13 maggio la seconda giornata Nazionale – 2) Lo sguardo di Michelangelo. L'ultimo lavoro di Antonioni alla Cripta di San Sepolcro – 3) Monet e l'architettura uno sguardo originale sul grande artista. Una mostra alla National Gallery di Londra – 4) LASCIAMOCI ALA PELLE. La mostra di Antonella Ortelli nello studio che fu di Piero Manzoni – 5) Gli anni '70. Quando pensavamo di cambiare il mondo nelle fotografie di Giovanna Dal Magro
1) Tutti mobilitati per difendere i Beni Comuni. ITALIA NOSTRA ha indetto per domani domenica 13 maggio la seconda giornata Nazionale – 2) Lo sguardo di Michelangelo. L'ultimo lavoro di Antonioni alla Cripta di San Sepolcro – 3) Monet e l'architettura uno sguardo originale sul grande artista. Una mostra alla National Gallery di Londra – 4) LASCIAMOCI ALA PELLE. La mostra di Antonella Ortelli nello studio che fu di Piero Manzoni – 5) Gli anni '70. Quando pensavamo di cambiare il mondo nelle fotografie di Giovanna Dal Magro
1) Tutti mobilitati per difendere i Beni Comuni. ITALIA NOSTRA ha indetto per domani domenica 13 maggio la seconda giornata Nazionale – 2) Lo sguardo di Michelangelo. L'ultimo lavoro di Antonioni alla Cripta di San Sepolcro – 3) Monet e l'architettura uno sguardo originale sul grande artista. Una mostra alla National Gallery di Londra – 4) LASCIAMOCI ALA PELLE. La mostra di Antonella Ortelli nello studio che fu di Piero Manzoni – 5) Gli anni '70. Quando pensavamo di cambiare il mondo nelle fotografie di Giovanna Dal Magro
da L'ARTE IN QUESTIONE 27/05/88
Your weekly show exploring live art, music, entertainment and culture with your hosts Ben Moroney and Rahim Salaam! On this weeks episode we attend one final open mic at NItecap Coffee Bar, exit the earth's atmosphere at Hostel Presents: Space Face, watch the ball drop at a New Years' ShinDig, and learn more about ourselves at Wretched Nobles: The Selfie & Narcissus. Subscribe to the podcast on iTunes, support the show with a donation at patreon.com/whataboutchicago, like our page at www.facebook.com/whataboutchicago and hear our podcast along with many other magnificent Chicago based podcasts at www.machineculture.com. (Machine Culture Collective) Music/Audio played on this weeks episode: Los Black Dogs - No Money No Honey Dan Rico - Kinda Wanna Chris Coleslaw - Untitled Tyler and Tygercat Do Science - Plutocratavism Daymaker - Sometimes things are best when they’re rarely doing anything Supernova - City Glow SpArkleteArs - Artist's Shit ( . . . or how Piero Manzoni flipped the bird to the art world before and after drinking himself to death in 1963) Stardust Encounter - Serenade In Mono
Doing a segment shuffle this week. I decide to lead with the news, including: a brave proctologist, an artist's prank that people are still falling for, and a guy who wants a Masters Degree without any of the work. Then I go on a bit of a rant about my taste in alcohol, or more accurately why is it that people give me crap over not really drinking and never doing drugs. Finally, I wrap things up with A-hole number 6 (or is it 7?) Chris the Mole Man from The Couch Potato Files. -WEIRD NEWS- -Two Florida Men Try To Steal A Power Pole After Hurricane IrmaTwo Florida men were arrested for "allegedly" trying to steal a power pole after Hurricane Irma. By "allegedly" I mean they were found with a pole strapped to their truck.-Doctor Gives Himself A Colonoscopy A proctologist gave himself a colonoscopy to understand the pain he was inflicting on his patients. I've never had one, but I've been told having a hose shoved up your backside with a camera on it, isn't the most pleasant thing in the world.-Piero Manzoni's "Artist's Sh!t" Sells For Up To $300,000Artist Piero Manzoni canned and sold his own poop to post- WWII art snobs to prove that they would buy anything if you told them it was art. And people are still buying his cans today.-N.C. Woman Claims To Make A Spray That Attracts BigfootFor only $7 a bottle you can buy a spray that a woman claims will attract any Bigfoot within a 1 1/2 mile radius. It has yet to work. -JACKASS OF THE WEEK- -Toronto Man Upset His $8000, Exam-Free, Master's Degree Is FakeA man paid $8000 so he could have a Master's Degree that used his life experience to determine that he earned the degree instead of actually studying or attending classes or taking tests. Yet he was surprised to find out it was a fake degree. -RECOMMENDED LISTENING--The Couch Potato Fileshttp://couchpotatofiles.com/"Mysteries, conspiracies, weird history and the unexplained a new topic each Friday so join me, on the couch crack open a beer and maybe have a few laughs as we explore the weird and strange of the Couch Potato Files. Call and leave a voicemail at 559-425-8621 would love to hear from you."-Shoutouts-NerdtalkalypsePizza PodcastPreRecorded Live -Promos This Week-Unwritable Rant#PodernFamilyMike Jolitz ShowInternational Podcast Day
replica della puntata dedicata a Piero Manzoni con Silvia Somaschini
replica della puntata dedicata a Piero Manzoni con Silvia Somaschini
Piero Manzoni con Silvia Somaschini
Piero Manzoni con Silvia Somaschini
What is life? What is art? And what is the most beautiful type of animal dung? All important questions to be answered in this week's episode, where we talk about some of the most famous works of art featuring everyone's favorite waste product. Or in some case, creating our favorite waste product. And if that doesn't convince you, we also spend some time discussing the festive shape of men's butts. Artwork discussed on the show: Cloaca by Wim Delvoye: https://www.wimdelvoye.be/work/cloaca The Holy Virgin Mary by Chris Ofili: https://www.khanacademy.org/humanities/global-culture/identity-body/identity-body-europe/a/chris-ofili-the-holy-virgin-mary No Woman No Cry by Chris Ofili: https://www.google.com/culturalinstitute/asset-viewer/no-woman-no-cry-view-in-light/bwEqkX2cKDce7Q?hl=en&l.expanded-id=ygGPI7L9OPC7TA Artist's Shit by Piero Manzoni: http://www.tate.org.uk/context-comment/articles/excremental-value Theme music: I Feel Fantastic by Jonathan Coulton, www.jonathancoulton.com
PIERO MANZONI raccontato da Flaminio Gualdoni
il professor Massimo Osanna neo Sovrintendente agli Scavi fa il punto su Pompei - Filippo Timi sul film Corpi estranei - gli Studenti per la Pace di Pavia sul ciclo di incontri organizzati all'Università - la mostra Piero Manzoni 1933-1963 a Palazzo Reale di Milano
il professor Massimo Osanna neo Sovrintendente agli Scavi fa il punto su Pompei - Filippo Timi sul film Corpi estranei - gli Studenti per la Pace di Pavia sul ciclo di incontri organizzati all'Università - la mostra Piero Manzoni 1933-1963 a Palazzo Reale di Milano (seconda parte)
il professor Massimo Osanna neo Sovrintendente agli Scavi fa il punto su Pompei - Filippo Timi sul film Corpi estranei - gli Studenti per la Pace di Pavia sul ciclo di incontri organizzati all'Università - la mostra Piero Manzoni 1933-1963 a Palazzo Reale di Milano (seconda parte)
Iniciamos el programa con la intervención de nuestro colaborador en temas jurídicos, Pedro Manuel González, que nos trae una nueva sentencia del Tribunal Europeo de Derechos Humanos de Estrasburgo. Esta sentencia se refiere al caso de un empresario catalán, José Antonio Sainz Casla, que, en primera instancia, fue absuelto de unos delitos contables y contra la hacienda pública. La fiscalía recurrió y, sin vista oral, se revoca la sentencia y se le condena. El Sr. Sainz recurre a los distintos tribunales españoles y, al final, el caso llega a Estrasburgo. Pues, a raíz de este caso, hablamos, extensamente sobre los órganos jurídicos españoles, el tribunal de Estrasburgo y, nuevamente, de la Doctrina Parot. Se hace referencia a Emilio Betty y su obra El Negocio Jurídico. Se hacen comentarios sobre la justicia. La única justicia de verdad es la Justicia Legal. Y se comenta el modo en que se elige a los miembros del CGPJ, parece que una gripe del Sr. Rubalcaba ha retrasado el proceso de renovación de dicho organismo. Hacemos un repaso a la nueva noticia sobre el Caso Urdangarin y su esposa, la Infanta Cristina. El Fiscal Pedro Horrach, ha mandado un escrito al Juez que lleva el caso, el Sr. Castro, adelantándose al pronunciamiento del juez sobre la imputación o no de la Infanta Cristina. Se hace referencia a Piero Manzoni, el artista de la mierda embotellada. Pedro M. nos adelanta una de las reformas que está estudiando el Ministro Gallardón para el nuevo código procesal referida a la acusación popular. Ha conducido el programa Baldomero Castilla, con la intervención de D. Antonio García Trevijano, Pedro Manuel González y Julio Arasanz, desde Reino Unido, y la colaboración técnica de Pedro Gómez y Manu Ramos.
Iniciamos el programa con la intervención de nuestro colaborador en temas jurídicos, Pedro Manuel González, que nos trae una nueva sentencia del Tribunal Europeo de Derechos Humanos de Estrasburgo. Esta sentencia se refiere al caso de un empresario catalán, José Antonio Sainz Casla, que, en primera instancia, fue absuelto de unos delitos contables y contra la hacienda pública. La fiscalía recurrió y, sin vista oral, se revoca la sentencia y se le condena. El Sr. Sainz recurre a los distintos tribunales españoles y, al final, el caso llega a Estrasburgo. Pues, a raíz de este caso, hablamos, extensamente sobre los órganos jurídicos españoles, el tribunal de Estrasburgo y, nuevamente, de la Doctrina Parot. Se hace referencia a Emilio Betty y su obra El Negocio Jurídico. Se hacen comentarios sobre la justicia. La única justicia de verdad es la Justicia Legal. Y se comenta el modo en que se elige a los miembros del CGPJ, parece que una gripe del Sr. Rubalcaba ha retrasado el proceso de renovación de dicho organismo. Hacemos un repaso a la nueva noticia sobre el Caso Urdangarin y su esposa, la Infanta Cristina. El Fiscal Pedro Horrach, ha mandado un escrito al Juez que lleva el caso, el Sr. Castro, adelantándose al pronunciamiento del juez sobre la imputación o no de la Infanta Cristina. Se hace referencia a Piero Manzoni, el artista de la mierda embotellada. Pedro M. nos adelanta una de las reformas que está estudiando el Ministro Gallardón para el nuevo código procesal referida a la acusación popular. Ha conducido el programa Baldomero Castilla, con la intervención de D. Antonio García Trevijano, Pedro Manuel González y Julio Arasanz, desde Reino Unido, y la colaboración técnica de Pedro Gómez y Manu Ramos.