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Fra i nomi in lista per diventare nuovo Papa c'è anche quello di Pierbattista Pizzaballa, l'attuale Patriarca di Gerusalemme dei Latini, da sempre vicino al mondo araboIscriviti al canale Telegram per la mappa con tutti i luoghi di Milano legati all'universo di Medio Oriente e Dintorni, divertiti a scoprire: ristoranti, kebab, luoghi di culto, shisha club, negozi di tappeti, ristoranti e tanto altro; prossimamente verranno aggiunte anche altre città d'Italia, fatti trovare prontoMentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"
Commento al Vangelo di domenica 20 aprile 2025 - Pasqua #Vangelodiperiferia #20aprile2025 #vangelodelladomenica Lc 24,1-12
Maria Maddalena fu fra coloro che maggiormente condivisero i tre anni di vita pubblica di Gesù Cristo. Fu sotto la croce, senza fuggire come fecero i discepoli, non lo rinnegò per paura come fece Pietro, ma rimase presente ogni ora, dal momento della sua conversione, fino al Sepolcro. Ma chi era in realtà Maria di Magdala? In maniera assolutamente erronea per i più fu la prostituta redenta da Cristo. La tradizione, infatti, non è andata oltre la pagina evangelica in cui si si narra la storia della conversione di un'anonima peccatrice, colei che aveva cosparso di olio profumato i piedi di Gesù, ospite in casa di un notabile fariseo, li aveva bagnati con le sue lacrime e li aveva asciugati coi suoi capelli. Si era così, senza nessun reale collegamento, identificata Maria di Magdala con quella prostituta senza nome. Ora, questo stesso gesto di venerazione verrà ripetuto nei confronti di Gesù da un'altra Maria, la sorella di Marta e Lazzaro, in una diversa occasione. E, così, si consumerà un ulteriore equivoco per Maria di Magdala: da alcune tradizioni popolari verrà identificata proprio con questa Maria di Betania, dopo essere stata confusa con la prostituta di Galilea.Ma dalla profonda spiritualità monastica altomedievale e, in particolare, dagli ambienti cluniacensi, prese il via la venerazione quale Santa e, pertanto, in suo onore sono state scritte pagine di musica. Come quella che porta la firma del compositore rinascimentale Nicolas Champion recentemente eseguita dalla prestigiosa Cappella Pratensis nella cattedrale di Lugano per la rassegna de i Vesperali 2025 sotto la direzione di Stratton Bull. Giovanni Conti ne parla con il produttore artistico dell'ensemble Peter De Laurentiis.
Dal Vangelo secondo Giovanni (20,2-8)Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
“Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode.” (Sal 33, 2) Siamo entrati nel terzo trimestre dei nostri 9 mesi ed è tempo di…individualizzazione. È tempo di prendere in mano il proprio nome e lasciarlo sbocciare, proprio come vediamo fare alla natura in primavera! Sì, un invito esaltante, entusiasmante, che ci sveglia dal torpore invernale! Ma…anche un'altra compagna si affaccia alla finestra. La paura. Il Signore ci chiede di “uscire”, di “venire fuori” nella nostra bellezza, di “prendere il largo”. E…questo sì, ci affascina, ma ci spaventa anche. Che punti di riferimento avrò? Come farò in un oceano immenso e sconosciuto? A chi potrò appoggiarmi per diventare sempre di più “io”? Ascoltaci! … Radio Maria, Il corpo per dire il Mistero https://radiomaria.it/trasmissioni/il-corpo-per-dire-il-mistero/ Incominciare ad amarsi! https://uncorpomihaidato.com/prega-con-tutto-il-tuo-corpo-pag/ Il volto di Dio https://uncorpomihaidato.com/il-volto-di-dio/ … Musica del podcast "Mother of God", Debora Vezzani: https://youtu.be/g0aznkFu790 --------------------- "Un corpo mi hai dato" è un progetto di evangelizzazione nato per rispondere alla domanda "Come il corpo ti parla di Dio nella tua vita?". Corpo come casa che ogni giorno sei chiamato ad abitare in pienezza e nella tua unicità di figlio amato dal Padre. Corpo come pane spezzato per condividere l'Amore sperimentato con i fratelli in Gesù. Corpo come Corpo di Cristo, la Chiesa, come famiglia dove nutrirsi del Pane della Vita. Un corpo che nasce, cresce...e rinasce! Come? Cammina con noi per scoprirlo! ... Vuoi conoscerci meglio e andare dietro le quinte, per vedere come siamo arrivati fin qui oggi? https://uncorpomihaidato.com/scoprici/ Per iscriverti alla newsletter e/o richiedere un accompagnamento personale: https://uncorpomihaidato.com/contattaci/ Per aiutarci a portare avanti questa missione: https://uncorpomihaidato.com/aiutaci/ E per tutto il resto: SITO INTERNET https://uncorpomihaidato.com YOUTUBE: https://www.youtube.com/channel/UC1l5PfLcyIGWqSj7RVOexwg/ TELEGRAM: https://t.me/uncorpomihaidato INSTAGRAM: https://www.instagram.com/uncorpomihaidato/ FACEBOOK: https://www.facebook.com/Un-corpo-mi-hai-dato-107774998588245 GRAZIE DI CUORE! A presto! Emanuele&Marianna&co. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/emanuelemarianna/message
Omelia della s. Messa del 1 Aprile 2024, Lunedì di Pasqua, tenuta da p. Emmanuel M. D'Aulerio, FI.
Il teatro sacro del Medioevo nasce nella Chiesa e dalla Chiesa. Le navate e l'altare rappresentano la sua prima scenografia, i chierici sono autori e attori delle storie bibliche messe in scena e i fedeli sono i suoi primi spettatori. Questo fatto non sorprende se ci si sofferma sull'intrinseco carattere drammatico del rito cattolico. È sufficiente pensare alla suggestiva teatralità nell'ufficio liturgico del Mattino di Pasqua per comprendere il fenomeno, peraltro quasi paradossale, attraverso il quale dalla liturgia cristiana si stacca il germe da cui nascerà - verso la metà del XIII secolo - il teatro sacro vero e proprio, totalmente emancipato dall'influsso ecclesiastico. Tutilone, monaco benedettino di San Gallo, cantore e musico morto nel 909, creò il primo dramma liturgico aggiungendo al testo biblico un seguito di parole sue proprie e accompagnandole con melodie.
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Il sepolcro vuoto55 Molte donne, che erano venute dalla Galilea con Gesù per prendersi cura di lui, erano rimaste a guardare da lontano. 56 Fra loro cʼera Maria Maddalena e Maria, madre di Giacomo e Giuseppe, e cʼera anche la madre di Giacomo e Giovanni (i figli di Zebedeo).Morto e sepolto57 Quando si fece sera, un certo Giuseppe di Arimatea, uomo ricco e seguace di Gesù, 58 si presentò a Pilato per chiedergli il corpo di Gesù. Pilato ordinò che glielo lasciassero prendere. 59 Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in fasce pulite di lino, 60 e lo mise nella propria tomba nuova, scavata nella roccia. Poi, prima di andarsene, fece rotolare una grande pietra davanti allʼentrata della tomba. 61 Intanto, Maria Maddalena e lʼaltra Maria se ne stavano sedute di fronte alla tomba.62 Il giorno dopo, alla conclusione del primo giorno delle cerimonie di Pasqua, i capi sacerdoti e i Farisei andarono da Pilato 63 a dirgli: «Signore ci siamo ricordati che quel bugiardo, quandʼera ancora vivo, ha detto: “Dopo tre giorni risusciterò”. 64 Perciò ti chiediamo che tu ordini che venga fatta la guardia al sepolcro fino al terzo giorno. Così i suoi discepoli non potranno venire a rubare il suo corpo, per poi dire a tutti che è risuscitato. Se capitasse una cosa del genere, questʼultimo inganno sarebbe peggiore del primo!»65 «Avete la vostra guardia del tempio», rispose Pilato. «Può sorvegliare il sepolcro abbastanza bene». 66 Allora quelli andarono, sigillarono il sepolcro e misero le guardie di custodia.È risorto!28:1 La mattina dopo, allʼalba, Maria Maddalena e lʼaltra Maria, andarono a visitare la tomba di Gesù.2 Improvvisamente ci fu un gran terremoto, perché un angelo del Signore, sceso dal cielo, aveva fatto rotolare da una parte la pietra e vi si era seduto sopra.3 Il suo viso splendeva come un lampo e i suoi vestiti erano bianchi come la neve.4 Quando lo videro, le guardie cominciarono a tremare di paura e caddero a terra svenute.5 Allora lʼangelo disse alle donne: «Non abbiate paura! So che cercate Gesù, che è stato crocifisso. 6 Ma non è più qui, perché è risorto, proprio come vi aveva detto. Venite a vedere dove giaceva il suo corpo…7 Ed ora, presto! Andate a dire ai suoi discepoli che il Signore è risuscitato dalla morte e che li aspetta in Galilea! Ecco, questo è ciò che vi dovevo dire».8 Le donne sʼallontanarono di corsa dalla tomba, spaventate a morte, è vero, ma piene di gioia. Si precipitarono a cercare i discepoli per riferire le parole dellʼangelo. 9 Mentre stavano correndo, improvvisamente Gesù apparve davanti a loro e disse: «Buongiorno!» Le donne caddero in terra davanti a lui, gli abbracciarono le gambe e lo adorarono.10 Allora Gesù disse loro: «Non abbiate paura! Andate a dire ai miei fratelli di partire immediatamente per la Galilea, sarà là che mʼincontrerannoSupport the showSupport the show
Nuovo appuntamento con Tuttolibri, oggi la nostra Liliana Russo ci parla del libro Sepolcro in agguato di Robert Galbraith
VANGELODal Vangelo secondo LucaIn quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio.C'erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l'angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva:«Gloria a Dio nel più alto dei cielie sulla terra pace agli uomini, che egli ama».
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Il sepolcro vuoto 55 Molte donne, che erano venute dalla Galilea con Gesù per prendersi cura di lui, erano rimaste a guardare da lontano. 56 Fra loro cʼera Maria Maddalena e Maria, madre di Giacomo e Giuseppe, e cʼera anche la madre di Giacomo e Giovanni (i figli di Zebedeo).Morto e sepolto57 Quando si fece sera, un certo Giuseppe di Arimatea, uomo ricco e seguace di Gesù, 58 si presentò a Pilato per chiedergli il corpo di Gesù. Pilato ordinò che glielo lasciassero prendere. 59 Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in fasce pulite di lino, 60 e lo mise nella propria tomba nuova, scavata nella roccia. Poi, prima di andarsene, fece rotolare una grande pietra davanti allʼentrata della tomba. 61 Intanto, Maria Maddalena e lʼaltra Maria se ne stavano sedute di fronte alla tomba.62 Il giorno dopo, alla conclusione del primo giorno delle cerimonie di Pasqua, i capi sacerdoti e i Farisei andarono da Pilato 63 a dirgli: «Signore ci siamo ricordati che quel bugiardo, quandʼera ancora vivo, ha detto: “Dopo tre giorni risusciterò”. 64 Perciò ti chiediamo che tu ordini che venga fatta la guardia al sepolcro fino al terzo giorno. Così i suoi discepoli non potranno venire a rubare il suo corpo, per poi dire a tutti che è risuscitato. Se capitasse una cosa del genere, questʼultimo inganno sarebbe peggiore del primo!»65 «Avete la vostra guardia del tempio», rispose Pilato. «Può sorvegliare il sepolcro abbastanza bene». 66 Allora quelli andarono, sigillarono il sepolcro e misero le guardie di custodia.È risorto!28:1 La mattina dopo, allʼalba, Maria Maddalena e lʼaltra Maria, andarono a visitare la tomba di Gesù.2 Improvvisamente ci fu un gran terremoto, perché un angelo del Signore, sceso dal cielo, aveva fatto rotolare da una parte la pietra e vi si era seduto sopra.3 Il suo viso splendeva come un lampo e i suoi vestiti erano bianchi come la neve.4 Quando lo videro, le guardie cominciarono a tremare di paura e caddero a terra svenute.5 Allora lʼangelo disse alle donne: «Non abbiate paura! So che cercate Gesù, che è stato crocifisso. 6 Ma non è più qui, perché è risorto, proprio come vi aveva detto. Venite a vedere dove giaceva il suo corpo…7 Ed ora, presto! Andate a dire ai suoi discepoli che il Signore è risuscitato dalla morte e che li aspetta in Galilea! Ecco, questo è ciò che vi dovevo dire».8 Le donne sʼallontanarono di corsa dalla tomba, spaventate a morte, è vero, ma piene di gioia. Si precipitarono a cercare i discepoli per riferire le parole dellʼangelo. 9 Mentre stavano correndo, improvvisamente Gesù apparve davanti a loro e disse: «Buongiorno!» Le donne caddero in terra davanti a lui, gli abbracciarono le gambe e lo adorarono.10 Allora Gesù disse loro: «Non abbiate paura! Andate a dire ai miei fratelli di partire immediatamente per la Galilea, sarà là che mʼincontrerannoSupport the show
Scopriamo tre modi in cui possiamo guardare al sepolcro.
Dopo l'ennesima figuraccia di Roberto Burioni, mi chiedo e vi chiedo se è davvero opportuno garantirgli una presenza fissa nella TV Pubblica? --- Send in a voice message: https://anchor.fm/veridemocratici/message
“Vi lascio la pace, vi do la mia pace.” (Gv 14, 27) Parliamo di spazio, di tempo, di relazione. Parliamo di corpo, di psiche, di anima. Parliamo di me, te, Dio. Tutto questo dentro a delle leggi, dentro a una fisiologia, a un funzionamento. Una verità scandita da un ritmo. Giù, su. Basso, alto. Morte, vita. Fossa, vetta. Tenebra, luce. Sepolcro, Resurrezione. Per vivere dobbiamo stare in questa alternanza. Dove, nel corpo, trovo questo ritmo? Chi me lo insegna? Ascoltaci! … Articolo di approfondimento https://uncorpomihaidato.com/il-cuore-il-sangue-la-vita/ Il secondo trimestre di “Into the Womb” https://uncorpomihaidato.com/sono-un-prodigio-sono-membra-sono-corpo/ https://uncorpomihaidato.com/sono-albero-sono-beato-sono-fecondo/ https://uncorpomihaidato.com/sono-affamato-sono-tentato-sono-salvato/ https://uncorpomihaidato.com/quaresima-e-pasqua-2022/ … Musica del podcast "Mother of God", Debora Vezzani: https://youtu.be/g0aznkFu790 … "Un corpo mi hai dato" è un progetto di evangelizzazione nato per rispondere alla domanda "Come il corpo ti parla di Dio nella tua vita?". Corpo come casa che ogni giorno sei chiamato ad abitare in pienezza e nella tua unicità di figlio amato dal Padre. Corpo come pane spezzato per condividere l'Amore sperimentato con i fratelli in Gesù. Corpo come Corpo di Cristo, la Chiesa, come famiglia dove nutrirsi del Pane della Vita. Un corpo che nasce, cresce... e rinasce! Cammina con noi per scoprirlo! Vuoi conoscerci meglio e andare dietro le quinte, per vedere come siamo arrivati fin qui oggi? https://uncorpomihaidato.com/scoprici/ Per iscriverti alla newsletter, richiedere una tappa del nostro tour e/o una consulenza personale: https://uncorpomihaidato.com/contattaci/ Per aiutarci a portare avanti questa missione: https://uncorpomihaidato.com/aiutaci/ E per tutto il resto: SITO INTERNET https://uncorpomihaidato.com YOUTUBE: https://www.youtube.com/channel/UC1l5PfLcyIGWqSj7RVOexwg/ TELEGRAM: https://t.me/uncorpomihaidato INSTAGRAM: https://www.instagram.com/uncorpomihaidato/ FACEBOOK: https://www.facebook.com/Un-corpo-mi-hai-dato-107774998588245 GRAZIE DI CUORE! A presto! Emanuele&Marianna&co. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/emanuelemarianna/message
Fr. Roger J. Landry Basilica of Santa Lucia al Sepolcro, Syracuse, Sicily Friday of the Third Week of Easter May 6, 2022 Acts 9:1-20, Ps 117, Jn 6:52-59 To listen to an audio recording of today’s homily, please click below: https://traffic.libsyn.com/secure/catholicpreaching/5.6.22_Homily_1.mp3 The following points were attempted in the homily: “Saul, Saul, why […] The post Life Because of Jesus, Friday of the Third Week of Easter, May 6, 2022 appeared first on Catholic Preaching.
E' bene, in questa settimana di Pasqua, soffermarsi sul Vangelo della Resurrezione e leggere e rileggere tutti i Vangeli della Resurrezione, ma anche le parole dell'apostolo Paolo sulla Resurrezione, nella prima e nella seconda lettera ai Corinzi, perché i nostri pensieri sono spinti indietro; in un certo senso si riposizionano a prima della Pasqua. La Pasqua è sempre una novità nella vita e, proprio perché novità, è imprevedibile in quell'impatto tra il Vangelo della Resurrezione e la nostra vita. E la nostra storia quest'anno è anche purtroppo storia di tante guerre e della guerra in Ucraina. Il Vangelo narra che Maria di Magdala andò al Sepolcro. La pietra era ribaltata, Gesù non c'era più. Dopo il processo, la tortura, la crocifissione, un'ulteriore violenza: Maria corre da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quasi non facendocela più a trattenere il dolore, perché un dolore condiviso resta un dolore, ma è diverso. E' disperata, dice loro:”Hanno portato via il Signore dal Sepolcro e non so dove l'hanno messo”. Hanno rubato il corpo del Signore ed è quello che ripete al giardiniere:” Signore se l'hai portato via tu, dimmelo dove l'hai posto e andrò a prenderlo”. La violenza non ha fine ed è quello che vediamo nella guerra in Ucraina; violenza dopo violenza fino all'impensabile. Violenza genera violenza e la violenza ubriaca gli uomini rendendoli ancora più violenti. Lo abbiamo visto in Siria e vorrei dire che la guerra è madre di violenze impensabili. https://www.santegidio.org/
La Risurrezione cerca e chiede la nostra fede. I vangeli non nascondono la fatica di tutti i discepoli ad accogliere Il loro Maestro, che pensavano sconfitto sulla croce e perduto nel Sepolcro. L'evidenza del dolore della morte è sembrata più forte dell'amore di Dio per loro, è sembrata più forte della fiducia e della preghiera di Gesù al Padre, è sembrata più forte del segreto che contengono le Scritture. Ma quelle Scritture ci vengono riproposte da Gesù stesso vivente e ci dicono che niente è vano nella Passione di Gesù. Anzi proprio i fori dei chiodi nei piedi e nelle mani, il corpo squarciato dal colpo di lancia, non sono la certificazione della fine della speranza; mostrano invece un nuovo inizio. Le evidenze delle piaghe nel corpo del Signore sono infatti sigillo dell'amore più grande, che tutta l'umanità abbia mai conosciuto. Ed è qui lo scandalo: il crocifisso è il risorto, il crocifisso è il risorto, non è un corpo rianimato e non è solo un segno, come lo fu invece Lazzaro riportato alla vita, perché noi potessimo credere. E' tutta la potenza del Padre scritta nella carne del figlio Gesù e nello spirito, che dopo la sua morte e Resurrezione. ora unisce tutti i discepoli. Così la Resurrezione non cancella la passione, ma la esalta, la spiega, la illumina. https://www.santegidio.org/
Continuiamo ad ascoltare a confrontarci con la luce di gioia e di speranza del Vangelo della Resurrezione del Signore. E' una notizia sconvolgente quella che una donna, Maria di Magdala, comunica a Pietro e a Giovanni. E' andata al Sepolcro, ma lo ha trovato vuoto. “Hanno portato via il Signore dal Sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto”. Così Maria dice a Pietro e a Giovanni. Maria aveva vissuto i momenti tremendi della passione di Gesù, quando era stato arrestato, torturato, ucciso sulla croce. Spinta dall'amore per Gesù, dalla compassione verso il suo corpo martoriato, Maria aveva voluto compiere un ultimo gesto di amore verso il Signore, ma aveva trovato la tomba vuota. Maria teme sia stato compiuto un estremo oltraggio verso il Signore: ”Hanno portato via il suo corpo”. C'è un amore, una tenerezza per quel corpo ferito, martoriato, che muove Maria di Magdala e che così la rende prima testimone di quel Sepolcro vuoto. E' forse inutile tutta questa sua preoccupazione, è forse inutile questo suo amore? Cari amici anche se il male cerca di intristirci, dobbiamo restare saldi in una verità: che l'amore non è mai inutile. Non è mai inutile quel gesto di amore di Maria di Magdala: la rende Infatti la prima testimone della resurrezione di Gesù. https://www.santegidio.org/
Secondo la tradizione l'uso delle cinture di castità, fasce metalliche flessibili in grado di coprire i genitali e poi chiuse con lucchetti, risalirebbe ai tempi delle Crociate, quando i cavalieri in partenza per il Santo Sepolcro volevano assicurarsi la fedeltà delle proprie mogli durante la loro assenza. Studi recenti, però, sembrano escludere che tali strumenti siano stati realmente utilizzati nel medioevo. Vediamo come stanno le cose...Aderisci alla pagina PATREON e sostieni i miei progetti e il mio lavoro: http://patreon.com/massimopolidoroPartecipa e sostieni su TIPEEE il progetto del mio Tour 2022 in tutta Italia: https://it.tipeee.com/massimopolidoro Scopri il mio Corso online di Psicologia dell'insolito: https://www.massimopolidorostudio.comRicevi l'Avviso ai Naviganti, la mia newsletter settimanale: https://mailchi.mp/massimopolidoro/avvisoainaviganti e partecipa alle scelte della mia communitySeguimi:Instagram: https://www.instagram.com/massimopolidoro/ Gruppo FB: https://www.facebook.com/groups/MassimoPolidoroFanClub Pagina FB: https://www.facebook.com/Official.Massimo.Polidoro Twitter: https://twitter.com/massimopolidoro Sito e blog: http://www.massimopolidoro.com Iscriviti al mio canale youtube: https://goo.gl/Xkzh8A
Dal Vangelo secondo GiovanniIl primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.Parola del SignoreCommento di don Marco, sacerdote della Diocesi di MondovìPodcast che fa parte dell'aggregatore Bar Abba: www.bar-abba
Menù del giorno (Edizione di Halloween): - THE NIGHT HOUSE - 3 COSE CHE HANNO FATTO PAURA A CARLO LUCARELLI 1' 41'' - SEPOLCRO (con Giulia Depentor di Camposanto Podcast) 13' 30'' - L'INCUBO DI HILL HOUSE (con Lucia Ferrari di Vivi Podcast) 26' 29'' - JOSE' MOJICA MARINS (con Manuel Cavenaghi di Bloodbuster) 40' 01'' - I 3 FILM PIU' SPAVENTOSI SECONDO IL DOTTOR FREUDSTEIN 53' 24'' ATTENZIONE: contiene anche veleno, serial killer, cimiteri, gemelline, fantasmi, energia nucleare e teste di gatto fluttuanti. LINK: - Camposanto podcast https://www.giuliadepentor.com/podcast/camposanto/ - Vivi podcast http://www.vivipodcast.com - Bloodbuster http://www.bloodbuster.com - Suonatipobene episodio 14 su Chernobyl https://www.spreaker.com/show/suona-tipo-bene
- Il fascismo agrario - Il ruolo degli impiegati - Dal programma di san Sepolcro al fascismo agrario
VIDEO: Schegge di Vangelo ➜ https://www.youtube.com/watch?v=IAElkvCsan0&list=PLgMdR9w-900kJACstaBTxtpCHnHN-w3tPTESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6535LA RESURREZIONE, LA MADDALENA E SAN PIETRO di Roberto de MatteiVorrei proporre alcune riflessioni sulla Resurrezione del Signore, tratte dalle meditazioni del venerabile padre Luis de la Puente (1554-1624), conosciuto in italiano come Ludovico da Ponte. Queste riflessioni riguardano non la Resurrezione in sé stessa, ma la sua manifestazione al mondo, affinché gli uomini ne traessero il maggior frutto. Cristo, dice il padre Da Ponte, manifestò in tre modi la sua Resurrezione.Il primo modo fu per mezzo dei santi che risuscitarono con lui, i quali, come dice san Matteo, usciti dai loro sepolcri, dopo la Resurrezione del Signore, vennero alla città di Gerusalemme, e apparvero a molti (Mt 27, 53), predicando loro che quello era il vero Messia, Re di Israele e Salvatore del mondo. Ed è da credere che tra gli altri apparissero a Giuseppe di Arimatea e a Nicodemo, consolandoli e confermandoli nella fede del loro Maestro.Il secondo modo fu attraverso gli Angeli, i quali manifestarono la sua Resurrezione alle pie Donne che andavano al sepolcro, per ungere il suo Corpo, dando loro notizia dell'accaduto, e mostrando loro il Sepolcro già vuoto.Ma non contento di questi annunci, Nostro Signore volle manifestarsi da sé stesso in Persona, ai suoi amici, rimanendo nel mondo alcuni giorni, per confortarli e affinché essi stessi potessero predicare la sua Resurrezione come testimoni oculari (Atti 1, 3). Egli rimase dunque quaranta giorni sulla terra, per purificarla con la sua presenza e mostrare che non aveva dimenticato nella prosperità quelli che lo avevano accompagnato nelle avversità.LE TRE VIE DI GESÙ PER MANIFESTARE I MISTERIDa ciò deriva, come osserva il padre Da Ponte, che Gesù ha tre vie per manifestare i suoi misteri alle persone spirituali.La prima è per mezzo degli uomini santi, che conoscono per esperienza la santità e le grandezze di Dio e con santo zelo mostrano agli altri quello che sanno, affinché Dio sia conosciuto e glorificato.La seconda via è per mezzo degli Angeli, che con le loro segrete ispirazioni ci illuminano, ci insegnano, ci consolano e ci aiutano ad eliminare gli ostacoli che ci impediscono di godere di Gesù Cristo.La terza via è Gesù stesso, che ci parla al cuore e ci testimonia la sua Divina Presenza. Egli lo fa con i suoi più devoti ed amati discepoli, adempiendo con essi quello che disse nell'Ultima Cena. "Colui che mi ama sarà amato dal mio Padre, e io pure l'amerò e gli manifesterò me stesso" (Gv 14, 21).Comprendiamo così come la prima apparizione che Gesù volle fare dopo la Resurrezione fu alla creatura che più amava, la sua santissima Madre, la sola che, pur nella profonda afflizione, conservava integra la fede nella Resurrezione.È difficile immaginare gli scambi di parole e di affetti che la Madre e il Figlio ebbero in questo straordinario incontro. Gesù Le rivelò certo molte cose del futuro, ma Le chiese anche di mantenere il segreto con gli Apostoli.LA PRIMA DONNAMa prima degli Apostoli, Egli volle manifestare la sua Resurrezione alle pie Donne che fino alla sepoltura del suo corpo non lo avevano mai abbandonato. Il Vangelo racconta infatti che Maria Maddalena, Maria di Cleofa e Salomé (Mc, 16,1), si recarono al Sepolcro, dove trovarono l'Angelo, che annunciò la Resurrezione del Signore, dicendo loro di andare a comunicarlo agli Apostoli. Giunte infatti le Donne dove stavano i Discepoli, come dice san Marco, mesti e lagrimevoli (Mc 16, 10), e facendo loro l'ambasciata degli angeli, questi non credettero loro, anzi, come dice san Luca, le parole delle pie Donne parvero loro deliri e sogni (Lc 24, 11), e anche quando la Maddalena aggiunse che aveva ella stessa veduto con i propri occhi Cristo risorto, non le credettero (Mc 16, 11).Il venerabile Da Ponte osserva che da questo episodio dobbiamo imparare a trovare l'equilibrio tra due errori, perché "non è minor errore chiamare vaneggiamento della immaginazione la rivelazione di Dio, di quanto non lo sia chiamare rivelazione di Dio il vaneggiamento della immaginazione".Ma fa riflettere soprattutto il fatto che la prima creatura a cui Nostro Signore apparve, dopo la Madonna, fu una peccatrice pentita. L'amore della Maddalena per Gesù fu non solo ardente, ma perseverante. Quando le altre pie Donne si allontanarono dal Sepolcro, accontentandosi di quanto aveva detto loro l'Angelo e per quanto anche san Pietro e san Giovanni se ne tornassero a casa, bastando loro di aver visto le fasce, Lei rimase, in lacrime, perché non trovava consolazione nelle creature e il Signore le apparve. Qui, osserva il padre Da Ponte, dobbiamo considerare l'infinita carità del Redentore nell'onorare i peccatori convertiti, scegliendo come primo testimone della sua Resurrezione una donna in cui avevano abitato sette demoni (Lc 8,2), cioè i sette peccati mortali che da questi demoni derivavano e ciò perché si comprendesse che il numero e la gravità dei peccati commessi non pregiudica la salvezza, quando questi peccati vengono riparati con penitenza e fervore.IL PRIMO UOMOPietro e Paolo corsero al sepolcro, dove non trovarono il corpo di Gesù, ma le fasce che lo avevano avvolto. I due apostoli tornarono a casa, ma mentre san Pietro stava pensieroso, riflettendo su quello che aveva veduto, gli apparve Cristo. Secondo le parole di san Luca: "Surrexit Dominus vere, et apparuit Simoni": Cristo è veramente risuscitato e apparve a Simone (Lc 24, 34).Anche Giovanni era andato al sepolcro, ma Gesù apparve solo a Pietro, affinché si veda, secondo il venerabile Da Ponte, che spesso si fanno favori maggiori ai peccatori davvero pentiti, come erano Pietro e la Maddalena, piuttosto che ai Giusti che non peccarono mai: e così, non senza mistero, il primo uomo e la prima donna tra quelli a cui, secondo il Vangelo, Gesù Cristo apparve, furono peccatori, affinché "dove abbondò il delitto, ivi abbondasse molto di più la grazia", come insegna san Paolo (Rm 5, 20).Fa riflettere anche il fatto che Pietro, che lo aveva rinnegato, era proprio colui che Gesù aveva scelto come suo Vicario sulla terra. Ma, a differenza dell'altro traditore, Giuda, Pietro si pentì e sparse calde lacrime. Era giusto dunque che, malgrado i suoi precedenti peccati, essendo il capo della Chiesa, fosse il primo a godere dell'apparizione del Divino Maestro.Oggi la Chiesa vive una terribile ora di Passione e il mondo è immerso nel peccato. Il venerabile Da Ponte, con le sue meditazioni, ci invita a pregare in modo particolare la Maddalena e san Pietro affinché aiutino ognuno di noi, peccatori, ad amare intensamente la Chiesa, e aiutino chi è ai vertici della Chiesa, a guidarla seguendo con fedeltà le parole di Cristo.La Resurrezione del Signore e il Suo insegnamento rimane il fondamento della nostra fede e i santi continuano ad essere il nostro esempio.
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This episode examines the extraordinary paintings in the second leg of the "Piero della Francesca Trail" in the Tuscan towns of San Sepolcro and Monterchi. From Piero's majestic "Madonna della Misericordia," to his iconic "Resurrection," and finally to his moving fresco of "The Madonna del Parto," learn about Piero's works in southeastern Tuscany, which are some of the most beautiful of the Italian Renaissance.
[...] «Le acque del fiume hanno un colore malaticcio, simile al color pallido dello zafferano: ed esse non scorrono verso il mare, ma vanno in sempiterno versò l'occhio infuocato del sole tumultuoso. Per miglia e miglia si estende, su entrambi i lati del letto melmoso del fiume, un pallido deserto di gigantesche ninfee. Esse sospirano, l'una verso l'altra, in quella solitudine, e protendono verso il cielo i loro lunghi colli spettrali, tentennando le teste che sanno di immortalità. E mormorano indistintamente tra loro, come vi fosse acqua di sotterranea meraviglia. [...]
Se una notte * Storie dalle Storie di Erodoto * Viaggi e Meraviglie
Da gran tempo la «Morte Rossa» devastava la regione. Mai pestilenza era stata tanto fatale, o tanto atroce. Il sangue era il suo Avatar e il suo sigillo: il rosso del sangue, il suo orrore. Dolori acuti, poi subito vertigine, poi sangue e sangue che essudava dai pori, e la dissoluzione finale. Le chiazze scarlatte sul corpo e specialmente sul volto della vittima erano il bando letale che la escludevano dall'aiuto e dalla pietà dei suoi simili. Il tutto - l'insorgere, l'aggravarsi e il concludersi del morbo - era affare di mezz'ora. [...]
Se una notte * Storie dalle Storie di Erodoto * Viaggi e Meraviglie
[...] Chissà a quale disperato atto di vendetta si sarebbero sollevati gli abitanti di fronte a quell'immorale aggressione se non fosse intervenuto un fatto importantissimo: mancava soltanto un secondo a mezzogiorno. La campana stava per suonare le ore, ed era questione di assoluta e preminente necessità che ognuno tenesse d'occhio il proprio orologio. Era evidente però che in quel preciso momento il tizio dentro la torre campanara stava combinando coll'orologio qualcosa che non aveva il minimo diritto di fare, ma dato che proprio allora la campana cominciò a suonare, nessuno ebbe tempo di badare alle sue manovre, perché tutti quanti dovevano contare i rintocchi. [...]
Se una notte * Storie dalle Storie di Erodoto * Viaggi e Meraviglie
[...] «Le acque del fiume hanno un colore malaticcio, simile al color pallido dello zafferano: ed esse non scorrono verso il mare, ma vanno in sempiterno versò l'occhio infuocato del sole tumultuoso. Per miglia e miglia si estende, su entrambi i lati del letto melmoso del fiume, un pallido deserto di gigantesche ninfee. Esse sospirano, l'una verso l'altra, in quella solitudine, e protendono verso il cielo i loro lunghi colli spettrali, tentennando le teste che sanno di immortalità. E mormorano indistintamente tra loro, come vi fosse acqua di sotterranea meraviglia. [...]
Da gran tempo la «Morte Rossa» devastava la regione. Mai pestilenza era stata tanto fatale, o tanto atroce. Il sangue era il suo Avatar e il suo sigillo: il rosso del sangue, il suo orrore. Dolori acuti, poi subito vertigine, poi sangue e sangue che essudava dai pori, e la dissoluzione finale. Le chiazze scarlatte sul corpo e specialmente sul volto della vittima erano il bando letale che la escludevano dall'aiuto e dalla pietà dei suoi simili. Il tutto - l'insorgere, l'aggravarsi e il concludersi del morbo - era affare di mezz'ora. [...]
[...] Chissà a quale disperato atto di vendetta si sarebbero sollevati gli abitanti di fronte a quell'immorale aggressione se non fosse intervenuto un fatto importantissimo: mancava soltanto un secondo a mezzogiorno. La campana stava per suonare le ore, ed era questione di assoluta e preminente necessità che ognuno tenesse d'occhio il proprio orologio. Era evidente però che in quel preciso momento il tizio dentro la torre campanara stava combinando coll'orologio qualcosa che non aveva il minimo diritto di fare, ma dato che proprio allora la campana cominciò a suonare, nessuno ebbe tempo di badare alle sue manovre, perché tutti quanti dovevano contare i rintocchi. [...]
Una borta ci fiat - una volta c'era - Novelline popolari sarde, di Francesco Mango
Da gran tempo la «Morte Rossa» devastava la regione. Mai pestilenza era stata tanto fatale, o tanto atroce. Il sangue era il suo Avatar e il suo sigillo: il rosso del sangue, il suo orrore. Dolori acuti, poi subito vertigine, poi sangue e sangue che essudava dai pori, e la dissoluzione finale. Le chiazze scarlatte sul corpo e specialmente sul volto della vittima erano il bando letale che la escludevano dall'aiuto e dalla pietà dei suoi simili. Il tutto - l'insorgere, l'aggravarsi e il concludersi del morbo - era affare di mezz'ora. [...]
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[...] «Le acque del fiume hanno un colore malaticcio, simile al color pallido dello zafferano: ed esse non scorrono verso il mare, ma vanno in sempiterno versò l'occhio infuocato del sole tumultuoso. Per miglia e miglia si estende, su entrambi i lati del letto melmoso del fiume, un pallido deserto di gigantesche ninfee. Esse sospirano, l'una verso l'altra, in quella solitudine, e protendono verso il cielo i loro lunghi colli spettrali, tentennando le teste che sanno di immortalità. E mormorano indistintamente tra loro, come vi fosse acqua di sotterranea meraviglia. [...]
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"Dal Vangelo di oggi" a cura dell' Unità Pastorale di Montegranaro. Comento al vangelo del giorno di Don Lambert Ayissi30 Novembre 2020In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. (Mt 4, 18-20)In passato commentando questo testo mi sono soffermato sulla velocità e la prontezza delle risposte dei primi discepoli. Perché le chiamate di Dio chiedono una risposta immediata. Oggi però c'è un altro dettaglio su cui vorrei soffermarmi. Gesù chiama dei fratelli: Simone ( Pietro ) era fratello di Andrea. Mentre Giaccomo e Giovanni erano entrambi figli di Zebedèo. I primi discepoli di Gesù sono “pescati” da una fraternità. Li chiama insieme. E anche se la loro storia sarà singolarmente unica per ciascuno, ciò che mi colpisce è la predilezione che Gesù ha per la fraternità, per le relazioni, per gli “insiemi” diciamo. Manterrà sempre questo sguardo di insieme nel suo ministero e chiederà che siano uniti perché il mondo creda. Tra l'altro queste coppie di fratelli si mescoleranno. Infatti alla fine del Vangelo vedremo Simon Pietro e Giovanni, che come due facce diverse della stessa medaglia, correranno insieme verso il Sepolcro dopo l'annuncio sconvolgente della Maddalena. L'uno la verità e l'altro l'amore. La festa di oggi ci spinge a riflettere su tutti questi dettagli. A ricordarci che a volte da alcune relazioni significative che abbiamo Dio può palesarsi meglio e più decisamente. Che ciò che conta è la capacità di saper rispondere, di non tergiversare, di non pensare che reti e barche valgono di più di Qualcuno. La festa di oggi ci ricorda che la vita è un'avventura. Che non sappiamo in che modo finirà (infatti ciascuno degli Apostoli è morto in luoghi e circostanze uniche) ma sappiamo di certo che finirà bene. Buon inizio di settimana. Con stimadL
Lecture in Italian by Rita Volpe (Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale). Fin dalla sua riscoperta nel 1780 il Sepolcro degli Scipioni ha creato un enorme curiosità intorno a sé, dovuta soprattutto alla fama e alla rilevanza che molti componenti di questa famiglia hanno avuto nella storia di Roma repubblicana. La recente esecuzione di lavori di restauro, consolidamento e allestimento, finalizzati alla riapertura al pubblico dell'area archeologica, ha fornito l'occasione per intraprendere una nuova stagione di studi, andando oltre le conoscenze tradizionali, che fino ad oggi si sono perlopiù concentrate quasi esclusivamente sull'interpretazione storica delle iscrizioni degli Scipioni. Si mostreranno quindi i primi risultati delle ricerche in corso sul monumento e sull'area archeologica circostante.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6157CONOSCI LA STORIA DI SANTA MARIA MADDALENA DE' PAZZI? NON LA DIMENTICHERAI MAI PIU'Molti credono che la vita cristiana sia scelta dai codardi, dai paurosi, da coloro, cioè, che hanno quasi un bisogno maniacale di "ridurre" la propria vita. Si sa che alcuni famosi filosofi hanno detto queste cose accusando il Cristianesimo. Basterebbe citare due nomi: Feuerbach e Nietzsche.E invece non è così. La vita cristiana è fatta per le anime forti; e se non si è forti, la Grazia trasforma e rende forti, cioè rende capaci di superare qualsiasi prova. Gesù ha detto: "Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua." (Luca 9,23). I gradi di perfezione sono molti, ma solitamente la teologia spirituale distingue tre tappe principali o vie: la via purgativa ("rinneghi se stesso"), la via illuminativa ("prenda la sua croce") e la via unitiva ("mi segua").Da qui anche il senso di alcune parole di Gesù che sembrano di difficile interpretazione: "il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono." (Matteo 11,12). Solo coloro che riusciranno ad essere tanto forti da vincere le propria inclinazione al male, potranno conquistare il Paradiso. Dunque: solo coloro che sapranno essere forti!Tutti i santi possono servire per dimostrare ciò che abbiamo appena detto. Ma ne prendiamo uno: santa Maria Maddalena de' Pazzi. La sua storia è indicativa di quanto il rendersi docili alla Grazia possa conferire una "prospettiva di potenza" dinanzi a qualsiasi prova.SANTA MARIA MADDALENA DE' PAZZISanta Maria Maddalena de' Pazzi si chiamava Caterina e nacque il 2 aprile del 1566, a Firenze, dai nobili Camillo de' Pazzi e Maria de' Buondelmonti. Già alle età di nove anni iniziò le sue pratiche penitenziali, inimmaginabili per quell'età: veglie, digiuni e rami spinosi in forma di ghirlanda sulla testa. Passava ore intere dinanzi a Gesù Sacramentato e il tempo non le pesava, anche perché ben presto fu beneficiata di visioni celesti.Ricevette la sua prima Comunione all'età di dieci anni, in un giorno privilegiato, il 25 marzo, festa dell'Annunciazione. E già il giovedì santo successivo fece voto di verginità.A sedici anni lasciò gli amati genitori ed entrò nel monastero carmelitano di Santa Maria degli Angeli. Alla vestizione le venne dato il nome di Maria Maddalena.La sua vita consacrata fu immediatamente contrassegnata da doni mistici incomparabili. Nei quaranta giorni successivi alla professione religiosa, Gesù, anche più volte al giorno, la rapiva in estasi. Le fece più volte ammirare la bellezza della Sua Santissima Madre, le tolse il cuore e lo nascose nel suo Cuore, le affidò come maestro lo Spirito Santo e le diede come consiglieri sant'Agostino, santa Caterina da Siena, la beata Maria Bagnesi e il suo angelo custode.Attraverso l'intercessione della beata Bagnesi, santa Maria Maddalena fece esperienza di una strepitosa guarigione da una malattia che l'aveva costretta a letto sin dalla sua entrata in monastero.Con questi meravigliosi doni, il Signore le voleva, però, far capire quella che sarebbe stata la grande (ma terribile) missione a cui la preparava: soffrire per riparare l'ingratitudine umana. Aveva appena diciannove anni e Gesù le chiese di cibarsi di solo pane, eccetto nei giorni festivi, nei quali poteva prendere solo cibi quaresimali. Il Signore le ordinò di dormire soltanto cinque ore su un saccone e (due anni dopo) di alloggiare nella cella più povera, di indossare la veste più logora e finanche di fare a meno di calze e di scarpe.Il 4 maggio del 1585 Gesù le apparve e le pose sul capo la sua corona di spine. Da allora il mal di testa fu continuo, aumentando fortemente ogni venerdì. Il 7 maggio, sempre di quell'anno, rimase 40 ore in estasi: accompagnò la Madonna al Sepolcro e tenne fra le sue braccia il Cadavere di Gesù.LA FOSSA DEI LEONIMa doveva ancora arrivare la grande prova, che ella stessa definì come la "fossa dei leoni". Iniziò la Festa della Trinità del 1585 e durò ben cinque anni. La Santa visse l'esperienza dell'inferno: sentiva grida, bestemmie, risate rumorose. Vedeva i diavoli ed era oppressa da un'indicibile tristezza. Avrebbe voluto nascondersi tra le braccia di Dio, ma una forza sembrava allontanarla. Sentiva noia per la vita religiosa, avrebbe voluto scappare dal monastero, le sembravano inutili le sue fatiche, le privazioni, i dolori. Ebbe tentazioni al suicidio; e un giorno arrivò ad afferrare un coltello per togliersi la vita … ma poi lo pose nelle mani della Madonna. Tormenti non solo interiori, ma anche fisici. Satana la batteva per nottate intere e spesso la faceva precipitare dalle scale. Malgrado ciò, conservava sempre la calma nella profondità della sua anima. Affidò tutta se stessa alla Madonna, che venne continuamente in suo soccorso, infondendole coraggio e sostegno.La mattina del 10 giugno 1590, santa Maria Maddalena fu liberata dalle persecuzioni diaboliche. La sua inaudita sofferenza fu ripagata con una grazia specialissima: la possibilità di vedere sempre Gesù al suo fianco.Fu austera riformatrice. Si può dire che ciò che il Signore aveva rivelato a santa Teresa d'Avila per l'Ordine carmelitano, lo ispirò a lei per il monastero di Santa Maria degli Angeli. Le religiose dovevano usare lenzuola e camicie di lana. Il vitto, il letto, l'abito dovevano essere poveri e semplici. Nelle elezioni delle cariche bisognava mirare solo alla gloria di Dio e tutte le suore dovevano nutrire un tale amore vicendevole da dare finanche la vita le une per le altre. Ogni religiosa doveva rendersi continuamente vittima per tutti. Questa riforma fu accettata da tutte le consorelle.Era maestra delle novizie, quando una voce segreta le disse che la morte si avvicinava. Sapendo che in Paradiso non si può più soffrire, con il permesso della superiora, chiese ancora sofferenza a Gesù. Gesù accettò. L'aridità invase nuovamente la sua anima e patì tutti i dolori del corpo. Per anni stette a letto con indicibili sofferenze fisiche e morali; e soleva dire: "La mia anima non è capace che della sofferenza". Morì il 25 maggio 1607.Altro che codarda! Filosofi come Nietzsche hanno mai conosciute queste vite?
Una delle città più simboliche dell’intera Palestina, Hebron è il luogo di sepoltura di Abramo, Isacco e Giacobbe, diventando, anche e sopratutto per questo, una delle aree più ambite della PalestinaSeguici anche su fb, ig e sul nostro sito https://mediorientedintorni.com/ , ogni giorno, il meglio della cultura di Medio Oriente e Mondo islamico. Patreon: https://www.patreon.com/mediorientedintorni?fan_landing=true
#speranza #vita Ci sono due modi per stare di fronte alla vita: o sospettare che ci sia sempre una fregatura in agguato, oppure sperare che ci sia una sorpresa ad attenderci, persino dentro i nostri sepolcri. Davanti alla tomba chiusa di Gesù le donne del Vangelo vedono solo una disgrazia, ma non si rendono conto che - dentro il sepolcro - Dio sta dando vita a qualcosa di assolutamente nuovo e incredibile. Non può forse funzionare così anche per noi? "Mise Gesù mi un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra all'entrata del sepolcro" (Mc 16, 46) W la fede -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- Instagram ► https://www.instagram.com/alberto_rava/ Facebook ► https://www.facebook.com/alberto.ravagnani1 Telegram ► https://t.me/donAl93Subscribe to W LA FEDE on Soundwise
+ Dal Vangelo secondo GiovanniIl primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
PIAZZA SAN SEPOLCRO – Il vero centro di MilanoSeconda puntata dedicata alla scoperta di questo luogo, in particolare si entra nel dettaglio con la descrizione della Pinacoteca AmbrosianaTesto: https://bit.ly/3CcKCav
PIAZZA SAN SEPOLCRO – Il vero centro di MilanoL'itinerario è stato diviso in due puntate, in quella odierna si parla della Chiesa di San Sepolcro e dell'AmbrosianaTesto: https://bit.ly/3mbpdsD
Bellezza e bizzarria - il cinema insolito secondo Goffredo Fofi
Goffredo Fofi racconta "La tigre di Eschnapur" e "Il sepolcro indiano" (1959) un film in due parti di Fritz Lang.
La Sindone è davvero il lenzuolo funebre di Gesù oppure si tratta di un falso medievale? I Vangeli narrano fatti realmente accaduti oppure sono semplici leggende? La risposta a queste domande non è secondaria, perché coinvolge profondamente la nostra vita. Di certo la Sindone è il reperto archeologico più studiato al mondo e i Vangeli ne costituiscono l'unica chiave interpretativa.
M. Il figlio del Secolo - Marco Paolini legge Antonio Scurati
MILANO 23 MARZO 1919: La fondazione dei Fasci di combattimento non fu un momento glorioso. Il pubblico accorso all’evento era talmente inferiore ai 2000 posti disponibili al teatro Dal Verme, che si ripiegò precipitosamente sulla modesta sala riunioni del Circolo dell’alleanza industriale. Mussolini racconta in prima persona. Sente di avere di fronte una platea di reduci bisognosi di qualcosa di ancor piò grande della guerra per sentirsi di nuovo vivi. E mentre a Mosca si è appena riunita la terza internazionale comunista, sente che è arrivato il momento delle masse e della loro illusione di guidare la storia.See omnystudio.com/listener for privacy information.
MILANO 23 MARZO 1919: La fondazione dei Fasci di combattimento non fu un momento glorioso. Il pubblico accorso all’evento era talmente inferiore ai 2000 posti disponibili al teatro Dal Verme, che si ripiegò precipitosamente sulla modesta sala riunioni del Circolo dell’alleanza industriale. Mussolini racconta in prima persona. Sente di avere di fronte una platea di reduci bisognosi di qualcosa di ancor piò grande della guerra per sentirsi di nuovo vivi. E mentre a Mosca si è appena riunita la terza internazionale comunista, sente che è arrivato il momento delle masse e della loro illusione di guidare la storia.
Welcome to Episode 8 of the GBHBL Whiplash. A podcast where we talk about rock & metal albums/news & play tracks from upcoming underground bands. This week we have tracks from the Italian death metal band, Sepolcro, sludgy doom metal Brits, Hundred Year Old Man, Canadian extreme death metal band, The Black Sorcery, post-metal/atmospheric black metal band Mol and making their second appearance on this podcast is atmospheric black metal band Soul Dissolution. https://sepolcro.bandcamp.com/album/undead-abyss https://hundredyearoldman.bandcamp.com/ https://www.facebook.com/The-Black-Sorcery-133516247446955/ https://moeldk.bandcamp.com/ https://souldissolutionblacklion.bandcamp.com/album/stardust Our intro music is provided by the black metal UK band, Saarkoth. https://saarkothofficial.bandcamp.com/releases Read reviews and much more over on our website: gbhbl.com
Oggi il luogo del Sepolcro si trova in mezzo agli edifici della Città Vecchia di Gerusalemme. L’area circostante il giardino del Golgota, fino al I sec. a.C., fu una cava di pietra, cava che, abbandonata, tornò ad essere un orto.
Quarta Radio - Edgar Allan Poe - scritti in voce e altri racconti
Una terribile pestilenza, la Morte Rossa, sta devastando una contrada e il principe Prospero, uomo di animo felice e temerario, si rende conto che le sue terre sono spopolate (molti sono morti a causa della pestilenza, oppure sono semplicemente fuggiti per evitare il contagio). L'uomo allora decide di ritirarsi insieme ad un migliaio di amici e cortigiani in un suo palazzo, così da evitare il contagio. All'interno dell'edificio gli occupanti trascorrono gioiosamente le giornate, con musiche e buffoni, e dopo cinque mesi di isolamento il principe decide di indire un ballo in maschera…
Quarta Radio - Edgar Allan Poe - scritti in voce e altri racconti
Un piccolo borgo olandese Vondervotteimittiss. Vecchio villaggio situato in una valle sperduta. Fino a due giorni prima tutto è sempre rimasto immutato. In ogni dove vi stanno orologi, scolpiti o veri. Mentre gli anziani stanno seduti aspettando, come da sempre, il rintocco di mezzogiorno, un minuscolo uomo si avvicina velocemente dalle colline. Vestito di nero, con « un sogghigno perenne da un'orecchia all'altra », danza in modo sgraziato, tiene sottobraccio un cappello e « un violino cinque volte circa più grande di lui ». Fiondatosi su Vondervotteimittiss balza sulla torre dell'orologio e…
Quarta Radio - Edgar Allan Poe - scritti in voce e altri racconti
Un uomo si trova all'Inferno dentro un sepolcro in compagnia di Satana. Questi decide di raccontargli una storia che crede sia la migliore di tutte quelle mai raccontate perché ha per protagonista il Silenzio. Il protagonista della favola si trova in Libia nei pressi di un fiume melmoso di nome Zaire. Le acque sono ricoperte da gigli che sospirano al rumore del vento e tutt'intorno vi è un bosco dove le gocce d'acqua diventano sangue umano alla caduta sulla terra. Il protagonista incamminandosi intorno al fiume scorge un grande masso dove c'è scritto "DESOLAZIONE" e scorge seduto sopra di esso un uomo in vesti romane che fissa la luna tremando e gemendo di sconforto. L'uomo non riesce a capire tale comportamento e dopo un po' comincia ad imprecare in silenzio contro di lui facendo improvvisamente diventare tutto l'ambiente silenzioso e ancora più tetro. Ora anche la scritta sulla roccia è mutata in "SILENZIO" e l'uomo in vesti romane fugge via terrorizzato. Il diavolo ha concluso la sua storia e vedendo il compagno muto ride e impreca adagiandosi sul sepolcro assieme ad una statua di lince animatasi all'improvviso.
Lectio divina sul brano di Lc 24, 1-12 con particolare sottolineatura del tema della fiducia.
Commento a Marco 15, 42-47
Commento a Marco 15, 42-47
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2772IL PAPA DICHIARA SANTI GLI 800 MARTIRI DI OTRANTOAntonio Primaldo incitava i cristiani: ''Abbiamo perduto la battaglia in difesa della terra, delle case, delle nostre famiglie, adesso dobbiamo vincere la battaglia in difesa della nostra anima''di Danilo QuintoA oltre 500 anni di distanza la storia di questi martiri ha un grande insegnamento per la nostra realtà odierna. Come riporta mons. Grazio Gianfreda, nel suo libro "Otranto nella Storia", nel giugno 1480 Maometto II toglie l'assedio a Rodi e dirige la sua flotta verso l'Adriatico. La mattina di venerdì 29 luglio 1480, dagli spalti delle mura di Otranto si scorge all'orizzonte l'"armata della Mezzaluna", forte di 90 galee, 15 maone, 48 galeotte, con 18 mila soldati a bordo.Otranto fu una delle prime città della Puglia, a convertirsi al cristianesimo. I primi gruppi di monaci che lì sorsero, subirono forse l'influenza di sant'Atanasio, che forse vi passò verso la metà del secolo IV e seguendo i canoni del monachesimo orientale, di san Basilio in particolare. Essi compresero l'importanza della conservazione e della trasmissione del sapere e alla fine del secolo X crearono una scuola, nel Monastero di San Nicola in Casole: chiunque volesse imparare il greco o il latino, poteva rimanere nell'abbazia e aveva a sua disposizione, e senza alcuna spesa, vitto, alloggio e un maestro. La cultura e la fede cristiana, che si diffusero così nella popolazione, trovarono espressione in due grandi capolavori: la cattedrale di Otranto, costruita in soli otto anni, tra il 1080 e il 1088 e, all'interno della stessa, il grandioso mosaico pavimentale. Nel 1095, proprio dalla cattedrale, il vescovo impartì la benedizione ai 12mila crociati che da Otranto, al comando di Boemondo, partivano per liberare dagli infedeli il santo Sepolcro.Dopo quasi 400 anni, la città, complice l'inerzia dei principi e dei re cristiani, viene posta sotto l'assedio dell'armata turca di Maometto II. Si compie così la profezia di un grande Santo, Francesco di Paola, che dall'eremo di Paternò aveva detto: "Ah infelice città, di quanti cadaveri ti veggo piena! quanto sangue cristiano s'ha da spargere sopra di te".I musulmani sbarcano a qualche chilometro dalla città, vicino a Roca e inviano a Otranto un interprete, che propone una resa vantaggiosa ai cittadini: se non resisteranno, saranno lasciati liberi o di rimanere, senza subire alcun danno, o di andar via. Uno dei maggiorenti della città, il vecchio Ladislao De Marco, dice all'interprete: "Se il Pascià vuole Otranto, venga a prenderla con le armi, perché dietro le mura ci sono i petti dei cittadini". Sono proprio i cittadini a difendere la loro città, da soli, perché la maggior parte dei soldati, di notte, se la dà a gambe.L'assedio dura 15 giorni. I musulmani aprono una breccia in uno dei punti più deboli delle mura e entrano nella città. Massacrano tutti coloro che incontrano. Molti cercano rifugio nella Cattedrale, ma questa viene assalita e presa. I musulmani entrano nel tempio.Si legge nella traduzione italiana ad opera di De Ferraris-Galateo del "De Situ Japigia", la cui prima edizione fu pubblicata a Basilea nel 1558: "Durante la notte precedente quello sventurato giorno, l'arcivescovo Stefano [...] aveva confortato tutto il popolo col divino sacramento dell'Eucarestia per la battaglia del mattino seguente, che lui aveva previsto". I turchi, "raggiunto l'arcivescovo che sedeva sul suo trono vestito con abiti pontificali e con in mano la croce, lo interrogarono chi fosse; ed egli intrepidamente rispose: Sono il rettore di questo popolo e indegnamente preposto alle pecore del gregge di Cristo. E dicendogli uno di loro: 'smetti di nominare Cristo, Maometto è quello che ora regna, non Cristo', egli rispose indirizzandosi a tutti: 'O miseri ed infelici, perché vi ingannate invano? Poiché Maometto, vostro legislatore, per la sua empietà soffre nell'inferno con Lucifero e gli altri demoni le meritate pene eterne; ed anche voi, se non vi convertite a Cristo e non ubbidite ai suoi comandamenti, sarete nello stesso modo cruciati con lui, in eterno'. Aveva appena terminato di proferire queste parole quando uno di loro, impugnata la scimitarra, con un sol colpo gli recise la testa; e, così decollato sulla propria sedia, divenne martire di Cristo nell'anno del Signore 1480, l'11 di agosto".Il 13 agosto, compiuto il saccheggio, il pascià chiede che gli sia presentata la lista di tutti gli abitanti fatti schiavi, escludendo le donne e i ragazzi al di sotto dei 15 anni: "In numero di circa ottocento furono presentati al Pascià che aveva al suo fianco un miserrimo prete, nativo di Calabria, di nome Giovanni, apostata della fede. Costui impiegò la satanica sua eloquenza a fin di persuadere a' nostri santi che, abbandonato Cristo, abbracciassero il maomettismo sicuri della buona grazia d'Acmet, il quale accordava loro vita, sostanze e tutti quei beni che godevano nella patria; in contrario sarebbero stati tutti trucidati. Tra quegli eroi ve n'ebbe uno di nome Antonio Primaldo, sarto di professione, d'età provetto, ma pieno di religione e di fervore. Questi a nome di tutti rispose: 'Credere tutti in Gesù Cristo, figlio di Dio, ed essere pronti a morire mille volte per lui'. E voltatosi ai Cristiani disse queste parole: 'Fratelli miei, sino oggi abbiamo combattuto per defensione della Patria e per salvar la vita e per li Signori nostri temporali, ora è tempo che combattiamo per salvar l'anime nostre per il nostro Signore, quale essendo morto per noi in Croce conviene che noi moriamo per esso, stando saldi e costanti nella Fede e con questa morte temporale guadagneremo la vita eterna e la corona del martirio'. A queste parole incominciarono a gridare tutti a una voce con molto fervore che più tosto volevano mille volte morire con qual si voglia sorta di morte che di rinnegar Cristo".A queste parole, il pascià, infuriato, condanna tutti a morte. La mattina seguente "quei prodi campioni della santa fede con la fune al collo e con le mani legate dietro le spalle, furono menati al vicino colle della Minerva. Con l'umile portamento, con l'aria divota e serena e col frequente invocare i nomi di Gesù e di Maria, facevano di sé spettacolo glorioso a Dio e gradito agli Angeli. Tutto quel tratto di strada, che corre dalla porta antica di mare fino al colle, risonò di sante preci, colle quali quelle anime grandi imploravano la grazia di consumare il sacrifizio delle loro vite. Si confortavano l'un altro a pigliar pazientemente il martirio e questo faceva il padre al figlio, e il figlio al padre, il fratello al fratello, l'amico all'amico, il compagno al compagno, con molto fervore e con molta allegrezza. Girava intorno ai cristiani un turco importuno con alla mano una tabella vergata in carattere arabo. L'apostata interprete la presentava a ciascuno e ne faceva la spiegazione, dicendo: Chi vuol credere a questa avrà salva la vita; altrimenti sarà ucciso. Ratificarono tutti la professione di fede e la generosa risposta data innanzi: onde il tiranno comandò che si venisse alla decapitazione, e, prima che agli altri, fosse reciso il capo a quel vecchio Primaldo, a lui odiosissimo, perché non rifiniva di far da apostolo co' suoi. Anzi in questi ultimi momenti, prima di chinare la testa sul sasso, aggiungeva a' commilitoni che vedeva il cielo aperto e gli angeli confortatori; che stessero saldi nella fede e mirassero il cielo già aperto a riceverli. Piegò la fronte, gli fu spiccata la testa, ma il busto si rizzò in piedi: e ad onta degli sforzi de' carnefici, restò immobile, finché tutti non furono decollati. Il portento evidente ed oltremodo strepitoso sarebbe stata lezione di salute a quegl'infedeli, se non fossero stati ribelli a quel lume che illumina ognuno che vive nel mondo. Un solo carnefice, di nome Berlabei profittò avventurosamente del miracolo, e, protestandosi ad alta voce cristiano, fu condannato alla pena del palo". Il 14 agosto, vigilia dell'Assunzione al Cielo di Maria, i corpi degli ottocento martiri, straziati, sono sul colle della Minerva. I loro resti sono conservati e venerati nella Cattedrale di Otranto.Questa terribile e al tempo stesso meravigliosa pagina di storia e di fede appartiene alla nostra identità cristiana. Indica innanzitutto un connotato essenziale dell'essere credenti: quello della testimonianza, che può arrivare fino al martirio. Un martirio "inusuale", perché non coinvolge una o più persone, com'è accaduto in duemila anni di storia dei cattolici: è un'intera città che si immola, che segue l'esempio del vecchio Primaldo, che conforta i suoi concittadini e li invita ad essere saldi nella fede e a mirare il cielo già aperto a riceverli. Gli ottocento martiri diventano un corpo unico ed è singolare che si conosca solo il nome di Primaldo, come a significare il fatto che è un popolo intero, unito, ad affrontare la terribile prova. Quei martiri – insieme al loro vescovo, che cita Lucifero, allora nelle Chiese lo si faceva - erano consapevoli delle loro radici e della loro identità cristiana. Sacrificano le loro vite per questa ragione. Per difenderle. Non sono attratti dal nuovo, dalla "modernità" di quell'epoca, che stava per soppiantare principi e valori antichi, quegli stessi principi che loro avevano imparato attraverso la cultura e la fede dei monaci. La loro esistenza era un tutt'uno alla loro fede e costituiva la loro identità. Avrebbero potuto abiurarla, ma sarebbe divenuta una vita priva di senso, perché priva del suo connotato essenziale: l'amore per il loro Dio, il Dio dei cristiani.Dovrebbero leggerla e rileggerla questa pagina di storia, tutti coloro che oggi sono attratti da quell'ecumenismo d'accatto, che in forza del leit motiv del dialogo e privi della consapevolezza della loro ident