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L'Unione europea ha approvato un importante regolamento contro il greenwashing e l'obsolescenza programmata, che ci consentirà di fare scelte più consapevoli. Intanto in Ecuador, un tribunale affida una parte dell'Amazzonia alla gestione di una popolazione indigena, per la prima volta nel Paese. Parliamo anche del Cile che ha ratificato per primo il trattato Onu sull'Alto mare, e del Parlamento italiano che invece sta avviando gli iter di due leggi molto preoccupanti, una sulla caccia e l'altra sul commercio di armi. INDICE:00:00:00 - Sommario00:00:41 - La normativa Ue contro greenwashing e obsolescenza programmata00:06:20 - Ecuador, torna agli indigeni un pezzetto di Amazzonia00:09:53 - Il Cile è il primo paese ad aderire al trattato Onu sull'oceano 00:12:28 - La caccia selvaggia torna in Parlamento00:15:44 - Una pericolosa modifica sulla legge sull'export di armiIscriviti alla NEWSLETTER: https://bit.ly/43SCSr8
Secondo Chomsky ognuno di noi possiede una "struttura universale" del linguaggio innata che ci permetterebbe di imparare in modo naturale a comunicare in una certa lingua oppure a contare. A quanto pare però, ci sono alcune popolazioni che sembrano smentire tutto questo. È il caso ad esempio dei Pirahã, tribù dell'Amazzonia. Infatti, pare che i componenti di questa tribù non siano in grado di contare, né nella loro lingua, né in nessun'altra. Non sanno dire cose apparentemente semplici come quanti figli hanno oppure quanta frutta c'è in un cestino - se non in modo approssimativo, ad esempio con termini traducibili come "un mucchio". Cerchiamo di capire i motivi e cosa comporta tutto questo nella loro vita quotidiana.
L'Unione europea ha trovato un accordo sulla legge per il ripristino della natura. Una legge storica, sebbene la versione finale risulti un po' annacquata e depotenziata rispetto a quella iniziale. Parliamo anche del clamoroso fallimento del principale progetto di reattori nucleari modulari di ultima generazione, dell'estinzione delle specie viventi che sembrerebbe avere dimensioni maggiori del previsto, di microrganismi mangia plastica che in realtà peggiorano la crisi delle microplastiche e della deforestazione dell'Amazzonia che ha rallentato molto nell'ultimo anno. INDICE:00:00:00 - Sommario della puntata00:00:47 - Europa, raggiunto l'accordo sulla legge per il ripristino della natura00:08:42 - Nucleare, il fallimento dei piccoli reattori modulari di ultima generazione 00:12:47 - L'estinzione di massa sta procedendo più velocemente di quanto pensassimo00:17:02 - I microrganismi mangiaplastica stanno peggiorando la crisi della plastica00:19:45 - Effetto Lula. Frena la deforestazione in AmazzoniaIscriviti alla NEWSLETTER: https://bit.ly/43SCSr8
L'uccisione di un'orsa in Abruzzo, una mezza idea della Commissione di togliere al lupo lo status di specie protetta: cosa succede fra esseri umani e animali selvatici? Come mai ci fanno così tanta paura? E quanto è reale il pericolo? Parliamo anche degli ottimi risultati del nuovo governo brasiliano nella lotta alla deforestazione dell'Amazzonia, di un nuovo allarme sul clima e del primo vertice africano sul clima, conclusosi ieri sera a Nairobi. INDICE:00:49 - Lupi, orsi, esseri umani: come possiamo convivere?13:42 - Le politiche di Lula hanno dimezzato il disboscamento in Amazzonia16:42 - Nuovo allarme degli scienziati sul clima18:50 - Come è andato il primo summit sul clima africanoIscriviti alla NEWSLETTER: https://bit.ly/43SCSr8
Nella prima parte l'operazione di polizia a Caivano (nostro ospite Bruno Mazza dell'associazione “Un'infanzia da vivere”) e il 78° femminicidio in Italia da inizio anno, con Manuela Ulivi (presidente della Casa di accoglienza delle donne maltrattate di Milano). Nella seconda parte la strage di Brandizzo, con la deputata Francesca Ghirra, il segretario nazionale Filt-Cgil Eugenzio Stanziale e l'ex senatore Gregorio De Falco. In chiusura due approfondimenti: le proposte a tema immigrazione presentate oggi dalla Comunità di Sant'Egidio (con Daniela Pompei, responsabile servizi ai migranti) e la situazione dell'Amazzonia, nella giornata che il Brasile dedica alla più grande foresta pluviale del mondo (ospite Martina Borghi di Greenpeace). Condotto da Andrea Monti.
L'assassinio del candidato presidenziale in Ecuador, lo scioglimento del Parlamento in Pakistan e le difficoltà dei leader dell'Amazzonia
L'amministrazione Usa ha deciso di inviare bombe a grappolo, un tipo di ordigno molto controverso, che uccide più civili che militari, in Ucraina, suscitando perplessità anche fra gli alleati. Intanto in Olanda è caduto il governo e l'attuale premier, Mark Rutte, ha detto che non si ricandiderà. Parliamo anche di come sta andando la sperimentazione dei mezzi quasi gratuiti a Bari e del calo del disboscamento illegale in Amazzonia.INDICE:00:38 - Gli Usa inviano bombe a grappolo in Ucraina08:16 - E' caduto il governo olandese10:08 - Come sta andando l'esperimento sui mezzi quasi gratis a Bari?14:59 - La deforestazione dell'Amazzonia è calata di molto
Mentre continuiamo ad esplorare gli angoli più curiosi di questa terra, abbiamo deciso di tornare in uno dei posti della mia infanzia. Tanti anni fa, sull'onda del famoso sceneggiato della RAI, i miei genitori mi portarono in una cittadina tra Firenze e Lucca per visitare un parco dedicato ad uno dei libri per bambini più famosi al mondo. A dire la verità non mi era mai piaciuto molto: lo trovavo un po' banale e moralista ma milioni di bambini non possono tutti sbagliarsi. Tornai a casa piuttosto deluso ma il posto è davvero particolare. Ecco perché questa settimana What's Up Tuscany, per celebrare l'anniversario della pubblicazione del primo episodio di questo famoso libro, vi porterà a Collodi per raccontarvi tutto sul vero paese dei balocchi di Pinocchio.Se ascolterete l'intero episodio scoprirete come l'autore, Carlo Lorenzini, lo scrisse solo per fare qualche soldo e ripagare i debiti di gioco. Non lo considerò mai niente di più di una "bambinata" ma, quando divenne famoso in tutto il mondo, gli abitanti di Collodi, il nome che prese in prestito per non usare il suo cognome, trasformarono un'area verde in un parco dedicato al burattino più famoso al mondo. Contattarono parecchi artisti di punta e gli fecero creare statue ed edifici dei personaggi e posti del libro. Magari non saranno molto comprensibili per i bambini, ma gli amanti dell'arte moderna li adorano. Se ci andate, non mancate di visitare la splendida villa: il suo giardino all'italiana è tra i più belli d'Europa. Una recente aggiunta, poi, vi porterà nel mezzo della foresta tropicale, circondati da piante esotiche e centinaia di rare farfalle. Costa abbastanza e fa un caldo pazzesco ma è davvero surreale trovarsi nel mezzo dell'Amazzonia tra le colline toscane.Email: podcast@larno.itFacebook: https://www.facebook.com/larno.itTwitter: @arno_it / @WhatsupTuscanyI LINK ALLE FONTIhttps://www.finestresullarte.info/opere-e-artisti/parco-pinocchio-collodi-parchi-toscanahttps://it.wikipedia.org/wiki/Le_avventure_di_Pinocchio._Storia_di_un_burattinohttps://www.visittuscany.com/it/attrazioni/la-villa-e-il-giardino-garzoni-a-collodi/http://creareverde.it/casa-delle-farfalle-collodi-butterfly-house/BACKGROUND MUSICPipe Choir - Bom Bom Breakthrough (Instrumental)Incompetech - Leopard Print ElevatorPipe Choir - Children of the Son (Instrumental)Pipe Choir - Fortress (Instrumental)Pipe Choir - Almost Time (Instrumental)Wayne John Bradley - Blues Rock Original InstrumentalAll released under Creative Commons Attribution 4.0 International Licensehttps://soundcloud.com/pipe-choir-2/pipe-choir-bom-bom-breakthrough-creative-commons-instrumentalhttps://incompetech.com/music/royalty-free/index.html?isrc=USUAN1500077https://soundcloud.com/pipe-choir-2/pc-one-children-of-the-son-creative-commons-instrumentalhttps://soundcloud.com/pipe-choir-2/pc-one-fortress-instrumentalhttps://soundcloud.com/pipe-choir-2/pipe-choir-almost-time-instrumental-creative-commonshttps://soundcloud.com/ayneohnradley/blues-rock-original-instrumentalcreative-commonshttp://www.pipechoir.com/
Quattro bambini sono rimasti 40 giorni in una foresta pluviale colombiana a seguito di un incidente aereo e sono sopravvissuti grazie al sapere ancestrale delle comunità indigene dell'Amazzonia. Dopo il loro ritrovamento i media si sono concentrati sulla narrazione del “miracolo colombiano” tralasciando però il racconto di tutti i lati oscuri di questa vicenda…I contributi audio di questa puntata sono tratti dal video "Colombia, le commoventi immagini del ritrovamento di 4 bimbi dispersi nella giungla: “Mamma è morta” pubblicato su rainews.it il 13 giugno 2023. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Torniamo a parlare di criptozoologia. Mapinguari è il nome di una creatura molto aggressiva che si aggirerebbe tra la fitta vegetazione dell'Amazzonia. Migliaia di persone sono convinte della sua esistenza ma scopriamo insieme quali informazioni abbiamo al momento.
Maddalena Pezzotti"Vermiglia goccia"Manni Editorihttps://mannieditori.itPoesia rara, quella di Maddalena Pezzotti, estuosa e cadenzata, intrecciata di radici semantiche, mitopoietiche, ma anche proiettata nel pieno magma, ciclo divino e femminile, fertile e sanguigno, di nascite e maternità, genealogie e adempimenti stessi antropologici, antroposofici.Pochi autori, abili e ispirati come Pezzotti, riescono, in bilico tra pensiero e parola, filosofia del sentire e dettame poetico, a raccontare l'esistere, sì, certo, ma finanche la terra intera, una natura che s'immaiuscola e si fa incantata, con l'emozione poematica del romanzo totale, preveggente e arcano, che le si confà. Plinio PerilliMaddalena Pezzotti è nata a Gazzaniga, nel Bergamasco.Esperta internazionale delle Nazioni Unite in inclusione sociale, diversità culturale, equità e sviluppo, negli ultimi vent'anni ha vissuto in quattro continenti.È senior fellow in Teoria e politica della conoscenza presso l'Università nazionale interculturale dell'Amazzonia in Perù e membro del comitato scientifico della Fondazione Einaudi. Collabora con testate giornalistiche su affari esteri.Vermiglia goccia è il suo primo libro di poesia.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7379LA COLONIZZAZIONE DELLE AMERICHE NON FU UN SOPRUSO, MA UNA MISSIONE PROVVIDENZIALELa cancel culture sputa sulla Chiesa partendo da una visione banale e riduttiva dell'azione evangelizzatrice della Spagna dopo le scoperte di Cristoforo Colombodi Rino CammilleriBasta che tre o quattro autodesignatisi "rappresentanti" degli indigeni sudamericani alzino la voce e il pugno (v. le foto) e i preti se la fanno nella tonaca o nel clergyman e si precipitano a chiedere scusa anche di quel che la Chiesa non ha fatto. Anni fa, a uno dei tanti "vertici" di Rio per la «salvezza» dell'Amazzonia, alla presenza di «esperti» come Sting, Bono, Rigoberta, ci fu una levata di scudi quando un capo yanomani si presentò con addosso una pelle di leopardo. Orrore! Come, noi siamo qui per salvare l'ambiente e tu ammazzi un animale protetto? L'indio rispose serafico: secondo voi, se nella giungla mi assale una pantera, che dovrei fare? E poi aggiunse: la verità e che voi volete che noi continuiamo a vivere come in un zoo per il vostro divertimento turistico, ma anche noi vogliamo case riscaldate, il cellulare, internet e aerei per raggiungere l'ospedale più vicino, date le distanze qui.Ora, poiché quel che conta sono i titoli sui media, non serve andarsi a leggere le parole esatte del documento, perché è ormai universalmente noto che il Vaticano «prende le distanze» dalla sua vecchia dottrina «coloniale». Dunque, cinque secoli fa avrebbe sbagliato a costringere la Spagna a diventare la prima - e unica - nazione missionaria della storia, quando le impose di evangelizzare gli indios. Già desta meraviglia che un potente re come Ferdinando d'Aragona e sua moglie Isabella di Castiglia abbiano chiesto al papa il permesso di impiantarsi nel Nuovo Mondo. La Francia e l'Inghilterra se ne guardarono bene.E poi, evangelizzare equivale a colonizzare o, peggio, schiavizzare? Il primo contatto di Colombo con gli indios araucani fu il seguente: gli chiesero aiuto contro i vicini caribi, che erano cannibali. Lo stesso accadde a Cortés e Pizarro, che i popoli usati come carne da sacrificio umano dai aztechi e incas salutarono come liberatori e si affrettarono ad allearsi con loro. Parentesi polemica: ma la parola «colonia» è davvero così brutta? La inventarono - e applicarono alla grande - i Romani. E si potrebbe utilmente chiedere, che so, agli africani, se stanno meglio oggi che i colonizzatori bianchi se ne sono andati, quei colonizzatori che se non altro impedivano loro di massacrarsi l'un l'altro, cosa che poi hanno ripreso a fare; e se ancora oggi chi riempie la loro pentola non sono i bianchi coi loro "aiuti".Spiace dirlo, ma l'iniziatore del vezzo di chiedere scusa a chi, invece, dovrebbe lui scusarsi fu Wojtyla. Quel pur grande papa credette cosa buona e giusta aprire il Terzo Millennio con una richiesta di scuse. Intendeva una cosa del genere: signori laicisti, se i cattolici e che io rappresento vi hanno fatto qualche torto nei secoli, ebbene, vi chiedo perdono, dunque qua la mano e guardiamo al futuro. Invece, su quella mano ci sputarono sopra e dissero: visto che avevamo ragione noi? E al clericalume dei donabbondi non parve vero di calare le braghe: eh, l'ha detto il papa!Ma l'avete visto Mission? Era l'illuminista marchese di Pombal quello che voleva schiavizzare gli indios, che, al contrario del film, i gesuiti armavano e guidavano in battaglia contro i paulistas e i bandeirantes. Nel Nordamerica, invece, non c'erano blackrobes, i «manti neri» gesuiti evangelizzatori. E infatti, gli indiani sono spariti, a differenza del Sud. Domanda da un milione di dollari, che però nessuno si pone (il famoso divieto di far domande): gli indios stavano meglio, prima che gli spagnoli li evangelizzassero? Se qualcuno ha voglia di approfondire, si legga il mio libro I mostri della Ragione (Ares). Qui ho poco spazio.
Disponibile adesso “psiq” - Salute Mentale: istruzioni per l'uso, il nuovo libro del Dr. Valerio Rosso: https://bit.ly/psiqVRL'ayahuasca è un decotto psicoattivo originaria dell'Amazzonia utilizzato tradizionalmente in cerimonie religiose e curative dai popoli indigeni della regione. Ci sono sia luci che ombre associate all'uso dell'ayahuasca.Il Dr. Valerio Rosso, su questo canale YouTube, si dedica a produrre delle brevi lezioni di psichiatria rivolte ai pazienti, agli operatori della salute mentale, ai famigliari dei pazienti, agli studenti di medicina, agli specializzandi in psichiatria e a chiunque sia interessato alla salute mentale, alla psichiatria ed alle neuroscienze.Scoprite tutti i miei libri: https://bit.ly/2JdjocYScoprite la mia Musica: https://bit.ly/2JMqNjZVisitate anche il mio blog: https://www.valeriorosso.comAvete mai sentito parlare del progetto psiq? Andate subito ad informarvi su https://psiq.it ed iscrivetevi alla newsletter.
Come al solito sono successe parecchie cose in questi ultimi giorni, di parziale assenza di INMR. Dal tremendo terremoto in Siria e Turchia, ai problemi in Europa della premier Giorgia Meloni, alle elezioni regionali, ai primi risultati di Lula nella preservazione dell'Amazzonia e delle popolazioni indigene, alla tutela della barriera corallina australiana. E ancora a Sanremo, al caso Cospito… Sì, lo avete capito, sarà la classica puntata minestrone.INDICE:00:52 - I problemi di Giorgia meloni in Europa04:46 - Le elezioni regionali in Lazio e Lombardia07:31 - Le novità sul terremoto in Siria e Turchia15:43 - Lula sta proteggendo l'Amazzonia e gli Yanomami22:08 - L'Australia vieta una miniera di carbone per proteggere la barriera corallina23:28 - Un festival molto maschile24:37 - Le ultime sul caso Cospito _______________________Abbonati: https://www.italiachecambia.org/abbonati/Seguici su:Telegram - https://t.me/itachecambiaInstagram (Italia che Cambia) - italiachecambiaInstagram (Andrea Degl'Innocenti) - deglinnocentiandreaFacebook - /itachecambia
Emanuela Evangelista - biologa italiana, presidente di Amazônia Onlus e Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal 2019 – comunica i risultati raggiunti con la sua rete di organizzazioni per la difesa dell'Amazzonia. Valentina Barile ne parla su Radio Bullets.
Emanuela Evangelista - biologa italiana, presidente di Amazônia Onlus e Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal 2019 – comunica i risultati raggiunti con la sua rete di organizzazioni per la difesa dell'Amazzonia. Valentina Barile ne parla su Radio Bullets.
Polonia: i missili caduti in territorio polacco sono stati lanciati dall'Ucraina Brasile: Lula promette lotta alla deforestazione illegale dell'Amazzonia intervenendo alla COP27 Spagna: la nuova legge anti-stupro potrebbe non funzionare Stati Uniti: venduti all'asta i sandali che furono di Steve Jobs
Polonia: i missili caduti in territorio polacco sono stati lanciati dall'Ucraina Brasile: Lula promette lotta alla deforestazione illegale dell'Amazzonia intervenendo alla COP27 Spagna: la nuova legge anti-stupro potrebbe non funzionare Stati Uniti: venduti all'asta i sandali che furono di Steve Jobs
Emanuela Evangelista"Pianeta Terra Festival"https://www.pianetaterrafestival.it/“Per affrontare la sfida ambientale, la più importante della nostra epoca, è necessario l'impegno di tutti sul piano, prima di tutto, culturale, di visione. È necessaria una rivoluzione economica, politica, sociale, culturale e industriale per perseguire l'obiettivo di un ambiente sano e di una società equa.” Stefano MancusoPianeta Terra Festival è un evento rivolto a tutti coloro che vorranno esplorare questa nostra straordinaria casa comune e riflettere sui modi per preservarla e abitarla in modo sostenibile. È una manifestazione multidisciplinare: si parlerà di ecosistemi, di clima, di nuovi modelli economici, di energia, di agricoltura, di alimentazione, di sviluppo urbano, ma anche di nuove visioni politiche, sociali, filosofiche, antropologiche, artistiche. Una rivoluzione per la sostenibilità è il titolo di questa prima edizione del Festival.PIaneta Terra Festival è ideato e progettato da Editori Laterza e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Il direttore scientifico è Stefano Mancuso.sabato 8 ottobre, ore 12:15 - Pianeta Terra Festival, Lucca"Vivere nel cuore dell'Amazzonia"con Emanuela Evangelista e Rosa PolaccoLa foresta amazzonica regola il clima dell'intero Pianeta. Custodisce acqua, stocca CO2, ospita uno straordinario caleidoscopio di specie. Dalla sua esistenza dipende letteralmente la nostra vita. Emanuela Evangelista, biologa e attivista, che vive da oltre dieci anni in un villaggio nel cuore della foresta amazzonica, sulle rive del fiume Jauaperi, ce ne racconta la tragedia del disboscamento e degli effetti del cambiamento climatico. Ma anche l'indicibile bellezza della foresta e dei suoi abitanti.Emanuela EvangelistaPresidente di Amazônia Onlus, organizzazione che sostiene i nativi dell'Amazzonia nella lotta contro la deforestazione e per la conservazione della foresta tropicale e della sua biodiversità. Biologa della conservazione e attivista ambientale, è Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana e membro della Species Survival Commission della IUCN. Impegnata da più di 20 anni nella tutela della foresta, della biodiversità e delle popolazioni tradizionali, vive in un piccolo villaggio nel cuore dell'Amazzonia.Il suo lavoro e i risultati delle sue ricerche hanno contribuito alla protezione di 600.000 ettari di foresta intatta, un'estensione pari a due terzi della Corsica.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Iran. Due donne condannate a morte per corruzione e tratta di esseri umani, secondo i movimenti lgbtqi+ sarebbero innocenti. Nello stesso paese, telecamere di sorveglianza utilizzate per multare le donne senza hijab sui mezzi pubblici. Brasile. Manifestazione di donne indigene dell'Amazzonia. Australia. Nello Stato di Victoria una su otto donne che lavorano in servizi di emergenza ha subito molestie sessuali. India. Maltrattamenti della polizia sulle donne che protestavano per il caro-vita. Cile. Il 62% dei votanti ha rigettato la proposta costituzionale che avrebbe garantito il diritto all'aborto, particolari diritti ai popoli indigeni e la protezione a natura e animali. Cultura. Un libro fotografico racconta la partecipazione femminile al movimento delle Black Panthers negli Stati Uniti. Dal mondo le notizie di genere a cura di Alice Corte Per sostenere il giornalismo indipendente di Radio Bullets www.radiobullets.com/sostienici
Iran. Due donne condannate a morte per corruzione e tratta di esseri umani, secondo i movimenti lgbtqi+ sarebbero innocenti. Nello stesso paese, telecamere di sorveglianza utilizzate per multare le donne senza hijab sui mezzi pubblici. Brasile. Manifestazione di donne indigene dell'Amazzonia. Australia. Nello Stato di Victoria una su otto donne che lavorano in servizi di emergenza ha subito molestie sessuali. India. Maltrattamenti della polizia sulle donne che protestavano per il caro-vita. Cile. Il 62% dei votanti ha rigettato la proposta costituzionale che avrebbe garantito il diritto all'aborto, particolari diritti ai popoli indigeni e la protezione a natura e animali. Cultura. Un libro fotografico racconta la partecipazione femminile al movimento delle Black Panthers negli Stati Uniti. Dal mondo le notizie di genere a cura di Alice Corte Per sostenere il giornalismo indipendente di Radio Bullets www.radiobullets.com/sostienici
La proroga della tregua nello Yemen, il Kansas vota per preservare il diritto all'aborto nella sua costituzione e le piste di atterraggio illegali nel cuore dell'Amazzonia che compromettono le terre indigene
“La nostra assurda campagna di Russia”, un articolo di Donatella Di Cesare su La Stampa. Dobbiamo aiutare il popolo ucraino aggredito oppure dobbiamo fare guerra a Putin? Questa grande ambiguità si è insinuata sin dall'inizio in molti discorsi, tacitamente avallata o più apertamente sbandierata. E ormai è un'ambiguità tale, da non permettere quasi più di distinguere i due obiettivi che, a ben guardare, son ben diversi.[…] Su Il Corriere della Sera leggiamo l'articolo di Gian Antonio Stella - “Prosecco, anacardi e il bando per esperti”. Cosa c'entrano con le colline trevisane della Pedemontana veneta, coperte di vigneti d'eccellenza, gli anacardi originari dell'Amazzonia ma oggi diffusi un po' in tutti paesi tropicali dal Brasile a Vietnam? […] ____________________________________ Ascolta “Punti di Vista” - Editoriali dei principali quotidiani nazionali a confronto, a cura di Lapo De Carlo. “Punti di Vista” offre una panoramica delle prospettive delle testate italiane più influenti, soffermandosi sulle parole e sulle riflessioni che emergono dagli editoriali nazionali sui fatti di attualità e sulle notizie della settimana. Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornaleradio.tv/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm
"Noi, scienziati e giornalisti scientifici russi, esprimiamo una forte protesta contro le ostilità lanciate dalle forze armate del nostro paese sul territorio dell'Ucraina. Questo passo fatale porta a enormi perdite umane e mina le basi del sistema consolidato di sicurezza internazionale. La responsabilità di scatenare una nuova guerra in Europa spetta interamente alla Russia. Non c'è una giustificazione razionale per questa guerra… L'Ucraina è stata e rimane un paese a noi vicino. Molti di noi hanno parenti, amici e colleghi scientifici che vivono in Ucraina. I nostri padri, nonni e bisnonni hanno combattuto insieme contro il nazismo… L'isolamento della Russia significa decadenza culturale e tecnologica del nostro paese e una totale mancanza di prospettive positive. La guerra contro l'Ucraina è un passo verso il nulla". Questo è uno stralcio della lettera condivisa da oltre 5000 scienziati e giornalisti scientifici russi, indirizzata a Vladimir Putin. È difficile in questi giorni pensare ad altro, noi continuiamo a fare il nostro lavoro, a darvi notizie di scienza e vorremmo che potessero farlo anche i colleghi russi e quelli ucraini. La comunità scientifica internazionale così unita nella lotta contro una pandemia mondiale, dalla quale ancora non ci siamo pienamente rialzati, si ritrova nuovamente unanime nel ripudiare la guerra e nel diffondere l'uso delle tecnologie solo a scopo di progresso. Non di regresso e non di distruzione. Fino a pochi giorni fa ignoravamo la loro presenza, una tribù di indigeni mai entrati in contatto con altre popolazioni è stata individuata dopo un sorvolo di un aereo nella zona occidentale dell'Amazzonia brasiliana. La loro esistenza è già messa seriamente in pericolo dall'attività di deforestazione e deturpamento dell'habitat, ma non solo… anche da virus e malattie. Come ci spiega Guido Barbujani, genetista dell'Università di Ferrara. Una buona notizia: è tornata la foca monaca in Italia. Da decenni questo raro pinnipede era considerato estinto nelle acque del Mediterraneo. Un gruppo di ricercatori è sulle sue tracce da anni e finalmente ci danno la conferma del ritorno grazie a una nuova tecnica di analisi del DNA ambientale. Ci spiega tutto Elena Valsecchi, ecologa molecolare docente di zoologia dei vertebrati marini all'Università di Milano-Bicocca.
Lo scatto, rilanciato da El Mundo, sta facendo il giro del mondo. Un ventiquattrenne ha attraversato la foresta dell'Amazzonia trasportando il genitore che non può camminare
Sono la voce della Foresta. Quello che vi devo raccontare è proprio la verità. Il Delfino Rosa ha un figlio di nome Tauarì e lo sta cercando tra gli altri bambini indios che giocano nel fiume. È importante per il Delfino Rosa, il Boto, ritrovare suo figlio, perché Tauarì deve portare al mondo un messaggio di salvezza per la natura dell'Amazzonia. […] Continue reading
Sono la voce della Foresta. Quello che vi devo raccontare è proprio la verità. Il Delfino Rosa ha un figlio di nome Tauarì e lo sta cercando tra gli altri bambini indios che giocano nel fiume. È importante per il Delfino Rosa, il Boto, ritrovare suo figlio, perché Tauarì deve portare al mondo un messaggio di salvezza per la natura dell'Amazzonia. […] Continue reading
Sono la voce della Foresta. Quello che vi devo raccontare è proprio la verità. Il Delfino Rosa ha un figlio di nome Tauarì e lo sta cercando tra gli altri bambini indios che giocano nel fiume. È importante per il Delfino Rosa, il Boto, ritrovare suo figlio, perché Tauarì deve portare al mondo un messaggio di salvezza per la natura dell'Amazzonia. […] Continue reading
Secondo gli organizzatori della COP26 saranno oltre 100 i leader politici presenti. Ma a leggere bene la lista dei partecipanti, alle defezioni di Russia e Cina potrebbero aggiungersi quelle del presidente indiano Modi e di Bolsonaro. Così mancherebbero i leader di 3 dei 5 principali emettitori mondiali di gas serra e il presidente ritenuto responsabile della deforestazione dell'Amazzonia. Ne abbiamo parlato con Eleonora Tafuro di Ispi, Federica Genovese, professoressa al Dipartimento di Scienze politiche dell'Essex University, e Simone Pieranni, giornalista della redazione Esteri del Manifesto.
Negli ultimi 7 anni Sebastião Salgado ha dedicato la sua vita a raccontare e fotografare un'immensa bellezza: la bellezza dell'Amazzonia, una terra tanto sconfinata quanto difficile da esplorare e immortalare. Ora il suo immenso lavoro verrà celebrato in una grande mostra al MAXXI di Roma, che si potrà visitare fino al 13 febbraio 2022. A luglio ho intervistato Salgado per farmi raccontare il suo incredibile viaggio e farmi guidare all'interno dell'esposizione. Ne è uscita fuori una storia eccezionale, fatta di acqua, di terra e di cielo.
Giovanni Pradelli torna a parlarci della sua associazione. Amazzonia Sviluppo Onlus aiuta le popolazioni indigene dell'Amazzonia centrale. Questa volta però ci parla dei progetti aperti nella provincia di Modena come il supermercato sociale Portobello e Ca Nostra. "L'Ospite che Sa" è in onda su Radio SA dal lunedi al venerdi alle 15:00 e in replica alle 21:00.
Partendo da Il vento fa il suo giro e passando per L'uomo che verrà, Giorgio Diritti si sofferma sui motivi che lo hanno spinto alla creazione del suo ultimo film interpretato da Jasmine Trinca, Un giorno devi andare. La scoperta dell'Amazzonia grazie alla realizzazione di un documentario diventa l'inizio di un viaggio non solo attraverso la spettacolare bellezza della natura, la semplicità e la gentilezza delle popolazioni indigene, il dilatarsi infinito del tempo, ma anche dentro sé stessi, alla ricerca di una spiritualità che spinge a interrogarsi sul ruolo dell'uomo e a indagare il senso di un “oltre”. Un viaggio esteriore e interiore che è al tempo stesso fuga e rinascita da un dolore e che porta con sé nuovi incontri, condivisioni e speranze.
Amazzonia Sviluppo Onlus è un'associazione che aiuta le popolazioni indigene dell'Amazzonia centrale, dove a causa della mancanza di servizi sociali, infrastrutture e reddito è in corso un processo di migrazione verso le cittá. "L'Ospite che Sa" è in onda su Radio SA dal lunedi al venerdi alle 15:00 e in replica alle 21:00.
La folle storia di FitzcarraldoUn set nel cuore dell'Amazzonia, il regista Werner Herzog, l'attore Klaus Kinski e una nave di 320 tonnellate da trasportare oltre una collina. Uno dei film più folli della storia del cinema.
Quando, il 4 ottobre dell'anno scorso, nei giardini vaticani, i leader indigeni dell'Amazzonia offrirono preghiere per la Terra, in una strana cerimonia alla presenza del papa, il Vaticano spiegò che si trattava di una consacrazione a san Francesco del sinodo panamazzonico, che si sarebbe tenuto dal 6 al 27 ottobre. Numerosi cattolici, in tutto il mondo, restarono tuttavia turbati, perché la cerimonia sembrò caratterizzata da paganesimo e panteismo. Su una specie di tovaglia stesa sul prato c'era infatti la famigerata pachamama, all'epoca al suo esordio sulla scena, e c'erano altri idoli sui quali preferiamo sorvolare.
La prima tassista di Gaza, infrange un tabù per proteggere le donne. Iran: Corte conferma condanna a morte per giornalista dissidente. Pakistan: ucciso un giornalista. Iraq: 6 manifestanti uccisi dalle forze di sicurezza curde. 153 paesi dell'ONU chiedono a Israele di rinunciare alle armi nucleari. Cina e Nepal d'accordo, l'Everest misura 86 cm in più. L'8 per cento dell'Amazzonia andato distrutto dal 2000. Spari delle forze di sicurezza etiopi contro personale ONU nel Tigray. Amnesty: 10mila civili nigeriani morti in custodia militare dal 2011. Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6214GRAZIE CORONAVIRUS CHE HAI FATTO SPARIRE GRETA THUNBERG DA TV E GIORNALI di Mauro FaverzaniAltro che "riscaldamento globale"! Al Polo Sud c'è più ghiaccio marino oggi di 40 anni fa, per estensione e per concentrazione. A rivelarlo, è stato il C3S-Copernicus Climate Change Service, raffrontando i dati rilevati nel giugno 2020 a quelli raccolti nel giugno 1980: in Antartide, infatti, lo scorso mese il ghiaccio marino ha raggiunto un'estensione media di 13,2 milioni di chilometri quadrati contro i 12,5 milioni del giugno 1980; estensione peraltro superiore anche a quella rilevata negli ultimi tre anni. Pure la concentrazione del ghiaccio marino è stata di 10,6 milioni di chilometri quadrati nel giugno 2020 contro i 9,6 milioni del giugno 1980. Cifre, queste, che parlano da sole, come evidenziato dall'NSIDC-National Snow & Ice Data Center.Ciò consente di fotografare la situazione meglio di quanto preteso dalla grancassa mediatica: nei giorni scorsi, infatti, è stato dato grande risalto ad uno studio relativo all'aumento della temperatura al Polo Sud, senza osservare però come in esso si precisi che il contributo antropico non ne stato è un fattore rilevante. L'incremento cioè si sarebbe verificato in ogni caso e per cause naturali, anche senza ricorrere al cosiddetto «global warming». Ma tant'è: l'ideologia ambientalista non dà tregua. Anche se qualche crepa comincia ad esserci. E c'è chi, ad un certo punto, dà retta più alla propria coscienza che al coro. Ad esempio, Michael Shellenberger, presidente di Environmental Progress, organizzazione militante nell'ambito dell'energia pulita, ambientalista della prima ora, proclamato peraltro «Eroe dell'Ambiente» dalla rivista Time nel 2008. È significativo che proprio lui, con un simile curriculum, ora abbia chiesto scusa per l'allarmismo climatico creato negli ultimi trent'anni.TUTTE LE BALLE DEGLI AMBIENTALISTIIn un lungo articolo, apparso sulla rivista della sua associazione, Shellenberger ha precisato: «Come esperto, cui è stato chiesto dal Congresso di fornire una testimonianza obiettiva, invitato dall'Ipcc-Intergovernmental Panel on Climate Change a fare da revisore del suo prossimo rapporto di valutazione, sento l'obbligo di scusarmi per come noi ambientalisti abbiamo fuorviato il pubblico».In particolare, ha esplicitamente negato che l'uomo stia causando una sesta estinzione di massa; che l'Amazzonia sia il polmone del mondo; che i cambiamenti climatici siano la causa dei peggiori disastri naturali.E contemporaneamente ha ammesso che le emissioni di anidride carbonica siano in calo nella maggior parte delle nazioni ricche; che la perdita di habitat e l'uccisione diretta degli animali selvaggi rappresenti una minaccia molto più dei grandi cambiamenti climatici; che i combustibili legnosi siano ben peggiori di quelli fossili; che dal 2003 si sia registrata una riduzione degli incendi pari al 25%; che la causa di quelli avvenuti in Australia ed in California sia da ricercarsi per lo più nell'accumulo di combustibili legnosi e nella crescente presenza di abitazioni vicino alle foreste, non nei cambiamenti climatici; che per prevenire le future pandemie serva più agricoltura industriale e non meno.«So come questi fatti suonino come "negazionismo climatico" per molti - ha detto Shellenberger - ma dimostrano solo il potere dell'allarmismo sul clima»; in realtà, tali dati «provengono dai migliori studi scientifici disponibili, inclusi quelli condotti o accettati dai principali organismi scientifici» internazionali.L'ALLARMISMO CLIMATICO È UNA COLOSSALE BUGIADeterminante la "confessione" fatta pubblicamente da Shellenberger: «Fino allo scorso anno ho principalmente evitato di parlare contro l'allarmismo climatico. In parte perché ero imbarazzato. Dopo tutto, sono colpevole di allarmismo come qualsiasi altro ambientalista. Ma soprattutto avevo paura. Sono rimasto in silenzio sulla campagna di disinformazione sul clima, perché avevo paura di perdere amici e finanziamenti. Le poche volte, che ho trovato il coraggio di difendere la climatologia da coloro che la distorcono, ho subìto dure conseguenze. Quindi ho aspettato e non ho fatto quasi nulla, mentre i colleghi ambientalisti terrorizzavano il pubblico».Una campagna di disinformazione, quella in atto, da lui definita sostanzialmente «fuori controllo», a giudicare almeno da quanto avvenuto l'anno scorso. Ciò lo ha spinto, in coscienza, a rinnovare le sue scuse formali nel libro Apocalypse Never. Why Environmental Alarmism Hurts Us All ovvero «Mai l'Apocalisse: perché l'allarmismo ambientale fa male a tutti noi». Nel libro, fondato su quanto visto e vissuto in vent'anni di ricerca e trenta di militanza, Shellenberger ha evidenziato, tra l'altro, come «le industrie e l'agricoltura moderna siano le chiavi per la liberazione umana ed il progresso ambientale», per ridurre l'inquinamento e le emissioni di carbonio si debba passare «dal legno al carbone al gas naturale all'uranio», l'impatto del vegetarianismo nella riduzione delle emissioni di una persona sia «di meno del 4%». Non solo. Shellenberger ha rivolto anche accuse pesanti e sulle quali sarebbe bene riflettere. Ha detto, ad esempio, che «il dogmatismo di Greenpeace ha peggiorato la frammentazione delle foreste dell'Amazzonia», mentre «gruppi motivati da convinzioni anti-umaniste hanno costretto la Banca Mondiale a smettere di porre fine alla povertà ed a renderla invece "sostenibile". Il clima d'ansia, depressione e ostilità alla civiltà moderna sono alla base di gran parte dell'allarmismo. L'ideologia alla base dell'allarmismo sull'ambiente, il maltusianesimo, è stata ripetutamente sfatata per 200 anni, eppure è ancora più potente che mai», benché messa alla prova dall'emergenza Coronavirus. Come mai? A chi giova? Sarebbero queste le vere domande, cui trovare risposta...
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6191CINQUE MITI FALSI (PIU' UNO) SUL CORONAVIRUS di Stefano FontanaQuando la ragione si stacca dalla fede cade nel mito. É uno dei grandi insegnamenti di Benedetto XVI. Per lui valeva anche il contrario: quando la fede si stacca dalla ragione cade nel mito. La caduta nel mito da parte della religione si chiama fideismo, la caduta nel mito da parte della ragione si chiama razionalismo: sono due religioni mitiche. Nel famoso discorso di Ratisbona del 2006 lo aveva spiegato molto bene. In questo nostro tempo notiamo che da un lato viene esaltata una religiosità mitica, come quella panteista, idolatrica e animista dei primitivi (si torni con la mente al sinodo dell'Amazzonia), e dall'altra la ragione politica si nutre di miti appunto politici. In ambedue i casi c'è un difetto di razionalità.Durante la pandemia da Covid-19 la politica si è inventata molti miti in funzione autoconsolatoria oppure di servizio al potere politico. Sul mito dell'emergenza si può rinsaldare il potere e renderlo più pervasivo, proprio per contrastare l'emergenza. Il potere può aumentare il controllo, le libertà venire limitate con il consenso di tutti, le disposizioni autoritarie accolte perfino con soddisfazione e il potere se la gode.Sul mito dell'emergenza si costruisce poi una mitologia: le conferenze stampa di Conte, il moralismo di Mattarella, i proni servizi giornalistici delle reti Rai, la retorica sentimentaloide della pubblicità dei grandi marchi "in attesa di riabbracciarci", i "nuovi eroi", le parate liturgiche delle task force e degli Stati generali, la raccolta fondi in tv per la protezione civile, ancora in atto anche se i presidi sono stati chiusi.Il primo grande mito è stato senz'altro quello della stessa pandemia. La sua mortalità era inferiore al 4 per cento. Le numerose morti sono state dovute alla carenza di strutture sanitarie. Le vittime decedute con il Covid non sono morte per il Covid, ma per altre patologie o perché non erano disponibili posti di terapia intensiva. Il Covid stesso, quindi, è stato trasformato in un mito. Un secondo mito è stato senz'altro quello della scienza e in particolare dei virologi. Nessuno di loro ci ha dato delle certezze, i loro pareri erano sempre discordanti, molti di loro hanno sfruttato l'occasione per apparire in tivù e vendere libri... ma nondimeno il governo si è sempre nascosto dietro il parere "degli scienziati". La gente è stata convinta che "serve un vaccino", i medici contrari vengono zittiti, arrivano i finanziamenti da Bill Gates e il processo dei trattamenti sanitari obbligatori (TSO) procede perché "lo dice la scienza".Così è capitato con il mito della paura. L'allarmismo eccessivo è spiegabile data le carenze sanitarie di cui sopra, ma non lo è se rapportato alla vera entità dell'epidemia nel nostro Paese. Le molte misure insensate (ricordiamo i 200 metri da casa?) hanno contribuito ad alimentarla. Le tv di Stato, occupate h24 a parlare di Covid, hanno fatto da volano a un diffuso sentimento di paura che anche ora che il problema è molto ridimensionato stenta a dissolversi. Molti anziani continuano a non andare nemmeno a Messa per questa persistente paura artificiale. I regimi si sono sempre avvalsi dei miti e della paura indotta.Si è poi creato il mito che "insieme si può" e quindi sono state stigmatizzate le opinioni diverse, le manifestazioni pubbliche pur se nel rispetto delle regole, è stato congelato il Parlamento e le opposizioni critiche sono state accusate di non collaborare perché nell'emergenza si dovrebbe stare tutti uniti. Viene mitizzato un ipotetico nemico per condannare i fronti interni e accusarli di disfattismo. Le voci dissenzienti sono state tacitate e sono stati colpiti dal pubblico sospetto quanti dicevano che certe misure erano irrazionali e dannose.Un altro mito che si è creato è quello degli esperti. Il governo si è attorniato di pletorici gruppi di esperti non solo per fronteggiare il virus dal punto di vista sanitario ma anche per decidere cosa fare dopo il virus. Sono stati addirittura convocati gli Stati Generali e la situazione è diventata ridicola. In questo modo i ritardi e le evidenti incompetenze sono state nascoste sotto il mito dei Supereroi Supercompetenti Superpagati.Tutti questi miti sono stati fatti propri anche dalla Chiesa cattolica, che non ha saputo dire parole di verità e che anzi si è perfino rivelata più rigida nell'applicare i comportamenti richiesti dai nuovi miti. La Chiesa esperta in mitologia che impedisce di inginocchiarsi in chiesa anche se il governo non lo chiede. Sono state accettate le incongruenze, le astruse e contraddittorie disposizioni dei funzionari dei ministeri (perché se in una chiesa ci possono stare 70 persone, in caso di funerale possono starcene solo 15?), le restrizioni assurde (perché non più di 200 persone alle messe al chiuso se in molte cattedrali ce ne stanno molte di più?). La ragione politica diventata mito ha prodotto una mitologia religiosa dura a morire: i parchi giochi sono ormai pieni di gente e di bambini senza protezione, ma in chiesa si assiste a misurazione della febbre, distanza, sedie fissate a terra con lo scotch perché non si possano spostare, e dopo il missa est, gli "addetti al servizio d'ordine" vengono a prenderti per portarti fuori.Nella Chiesa si è diffuso il mito che il primo modo di essere un buon cristiano è di essere un buon cittadino e che essere un buon cittadino vuol dire eseguire senza discutere le decisioni - spesso assurde oltre che incostituzionali e contrarie al Concordato - del governo in carica.
1-Stati uniti. Giovedì da incubo per Donald trump ..la corte suprema blocca l' azione della casa bianca contro i dreamer..Dal libro dell' ex consigliere Bolton nuove rivelazioni sulla sua presidenza..( Davide Mamone, Roberto Festa ) ..2-Imparare dagli errori della gestione della pandemia . Macron intende rilocalizzare ..il settore farmaceutico. ( Luisa Nannipieri) ..3-cambiamento climatico. Ondata di caldo eccezionale in Siberia...Registrati temperature fino a 30 gradi mentre quella media in questa data è 0 gradi ..( Francesca Abruzzese) ..4-Brasile. Muore di Coronavirus Paulinho Paiakan, leader degli indigeni dell'Amazzonia...( Alfredo Somoza) ..5- Addio a keith Tippet, icona del jazz Rock. l'omaggio di Marcello Lorrai.
con Alone Diegoli. - punto quotidiano con redattore metro..- testimonianza dall'estero, Agnese, bloccata in un villaggio dell'Amazzonia boliviana..- piccoli produttori di formaggi e agriturismi, come stanno affrontando la crisi ..- Roberta Carrieri, cantante, e il suo show online "Cantacommenti" ..- Cose Molto Umane la rubrica in podcast di Jam..- il saluto di un redattore-collaboratore di rp
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5856LA SOLUZIONE CHE IL SINODO SULL'AMAZZONIA NON DARA' MAI: TORNIAMO A CELEBRARE LE 4 TEMPORA PER I ''PROBLEMI ECOLOGICI'' E LA MANCANZA DI VOCAZIONI di Luisella ScrosatiSi fa un gran parlare, in questi giorni di Sinodo, di una maggiore attenzione all'armonia con la creazione, che i popoli indigeni delle foreste amazzoniche avrebbero particolarmente custodito. È probabilmente in questa prospettiva che si sono svolte quelle para-liturgie dal sapore decisamente pagano, ma che - pare - non si sappia bene chi le abbia proposte e quale significato volessero trasmettere. Mentre attendiamo che dalla Sala Stampa vaticana arrivino informazioni chiare e concordi, non possiamo non far notare che il gesto di prostrarsi a terra di fronte a delle statue o davanti ad una pianta, olezzi tanto di idolatria, sia che si tratti della "classica" idolatria" del paganesimo, che della moderna idolatria ecologista.Fatto sta che l'antico Rito romano prevedeva, all'inizio delle quattro stagioni, tre giorni di digiuno ed astinenza (mercoledì, venerdì e sabato), giorni che prevedevano un formulario della Messa proprio, che viene mantenuto ancora oggi nella Forma Straordinaria del Rito Romano. Dalla Chiesa universale salivano a Dio digiuni e preghiere, per poter ricevere il frutto della terra e la grazia di numerose vocazioni.L'origine di questi giorni liturgici risale almeno al V secolo, quando li si chiamava con il nome di jejunium primi, quarti, septimi, decimi mensis. In realtà vi sono attestazioni di una pratica precedente, al punto che san Leone Magno non esitava a definirle di "istituzione apostolica".Secondo alcuni liturgisti si tratterebbe di una versione cristiana di un'osservanza ebraica; secondo altri, di una cristianizzazione delle romane feriae messis, vindemiales, sementivae, che il genio evangelizzatore avrebbe non semplicemente preso e riportato nei riti cristiani, ma purificato della loro paganità ed elevato al culto dell'unico Creatore di tutte le cose.LA RIFORMA LITURGICALa riforma liturgica ha poi abolito tali formulari, lasciando libertà ai parroci, come attesta un Benedizionale del 1992, "il mercoledì, il venerdì e il sabato dopo la III domenica di Avvento (Inverno), dopo la III domenica di Quaresima (Primavera), dopo la domenica della SS. Trinità (Estate), dopo la III domenica di settembre (Autunno)" di usare "qualche formulario particolare di preghiera dei fedeli e anche, nelle ferie del Tempo Ordinario, il formulario delle Messe per varie necessità". Si tratta di una minimalizzazione impressionante di una antichissima tradizione liturgica. Risultato? Praticamente nessuno lo fa e quasi nessun fedele sa cosa siano le Quattro Tempora.In realtà, il passaggio verso la "dimenticanza" è stato più sottile. Secondo quanto riporta Bugnini, il Consilium incaricato di riformare la liturgia avrebbe delegato la celebrazione delle Quattro Tempora alle Conferenze episcopali, perché potessero fissarne i giorni in armonia con le stagioni. E Paolo VI, sempre secondo Bugnini, si era tanto raccomandato che le Conferenze Episcopali fissassero effettivamente tali giorni, dedicandoli anche alla preghiera per ottenere da Dio vocazioni sacerdotali, conformemente alla prassi tradizionale delle Quattro Tempora.Qualche cosa non deve aver funzionato, se oggi ci ritroviamo in questa situazione.I giorni delle Quattro Tempora hanno una duplice valenza, oggi più che mai necessaria. Anzitutto, in essi si domanda al Creatore di benedire i frutti della terra che si stanno per raccogliere o della semina che si sta per effettuare; lo si ringrazia della sua Provvidenza e si fa penitenza, perché il nostro peccato non sia la causa dei giusti castighi che ci potrebbero raggiungere attraverso la terra. Nelle menti cristiane non dovrebbe infatti mai cessare il ricordo che la terra fu colpita dalla maledizione a causa del peccato dei nostri Progenitori. Un ricordo che aiuta a capire le cause più profonde della "ribellione" della creazione, anche oggi.Le Quattro Tempora celebrano dunque la dipendenza dell'uomo dal suo Creatore e la necessità di non violare le leggi che Dio stesso ha posto nella natura, inclusa la natura umana; una dipendenza riconosciuta con gioia e vissuta con senso di fiducioso abbandono. E nel contempo, nella loro dimensione penitenziale, esse nutrono la consapevolezza che ogni sconvolgimento che colpisce la terra ha la sua causa, prossima o remota, nel peccato di noi uomini, e non solo nei "peccati ecologici".PREGHIERA PER LE VOCAZIONI SACERDOTALIIn secondo luogo, nelle Quattro Tempora si digiuna e si prega per implorare da Dio il dono di numerose e sante vocazioni sacerdotali. Questo significato si è sovrapposto al precedente, a motivo dell'uso della Chiesa di Roma di ordinare i sacerdoti nella veglia del sabato delle Tempora invernali. È così che la Chiesa per secoli ha affrontato il problema della mancanza di vocazioni, pregando il Padrone della messe e digiunando.Sarà un caso che questo Sinodo - ma il problema non riguarda solo l'Amazzonia - lamenti proprio le due calamità che le Quattro Tempora affrontavano con spirito di fede? Sarà un caso che, abolite le Quattro Tempora, ai "problemi ecologici" e alla mancanza di vocazioni si cerchi di far fronte con soluzioni troppo umane, al limite (e spesso oltre il limite) della fede cattolica?Lasciateci almeno la libertà di lamentare questi continui cortocircuiti in una gerarchia che sembra non sapere più dove andare: prima si aboliscono di fatto quei riti secolari (si pensi anche alle Rogazioni, anch'esse sparite) che educano il popolo di Dio alla giusta relazione con la creazione e al giusto modo di affrontare i problemi della fame, delle calamità, delle malattie, della carenza di vocazioni; e poi ci si dice che bisogna inventarsi qualcosa per recuperare il rapporto con la Terra e risolvere il problema della mancanza dei sacerdoti.E non si può tacere che se si pensa di affrontare queste questioni con riti di fertilità e adorazione della "Madre Terra" da una parte, e con la creazione di un clero non continente dall'altra, siamo fuori strada. E non di poco.Nota di BastaBugie: Marinellys Tremamunno nell'articolo seguente dal titolo "L'Amazzonia non è il polmone verde, né un paradiso" svela i tanti falsi miti sull'Amazzonia. Che non è affatto "vergine". Non è "indigena". Non è "il polmone verde" del mondo. Ed è tutt'altro che un paradiso: viverci è praticamente un inferno.Ecco l'articolo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 18-10-2019:Più di 180 vescovi si trovano in Vaticano per partecipare all'Assemblea Speciale del Sinodo per la regione Panamazzonica sul tema "Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale". [...]Il grande pubblico ha visto bruciare le foreste amazzoniche per tutta la scorsa estate, nonostante i roghi siano presenti ogni anno nella stagione secca, tra luglio e settembre. Eppure, si sono sentiti risuonare ovunque grida d'allarme: dai più noti influencers green fino alla protesta massiva sui social, con tante immagini false e vecchie, sfociate in una grande crisi internazionale discussa perfino tra i Paesi del G7. Ma non è la prima volta che l'Amazzonia è motivo di dibattito e spesso, curiosamente, le persone che si proclamano difensori di quest'immenso territorio non hanno mai messo piede nella regione o semplicemente ci sono stati solo qualche volta da turisti.In questo contesto, è sempre più difficile distinguere i fatti dalle fake news. Per questo motivo da La Nuova BQ puntiamo la lente di ingrandimento su questo vasto territorio sudamericano, per sfatare ogni mito amazzonico e contribuire a una vera compressione del Sinodo.1) L'AMAZZONIA NON È SOLO IL BRASILEL'opinione pubblica internazionale ha segnalato spesso il Presidente del Brasile Jair Bolsonaro come l'unico piromane distruttore dell'Amazzonia. Falso! Sebbene nell'immaginario comune si tenda ad associare la foresta amazzonica con il Brasile, questo paradiso naturale è talmente vasto da coinvolgere nove paesi sudamericani: Colombia, Perù, Venezuela, Ecuador, Bolivia, Guyana, Guyana Francese, Suriname e il già citato Brasile. Così, mentre tutti puntano il dito contro Bolsonaro, passano inosservati i socialisti Evo Morales (Bolivia) e Nicolas Maduro (Venezuela). Il primo ha legalizzato gli incendi delle zone amazzoniche, provocando un vero ecocidio; il secondo, porta avanti la distruzione dell'"Arco Minero del Orinoco" attraverso il sostegno dell'attività mineraria illegale.2) L'AMAZZONIA NON È IL POLMONE DEL NOSTRO PIANETANell'Instrumentum Laboris dell'Assemblea speciale del sinodo dei vescovi per la regione Panamazzonica, Papa Francesco cita i bacini dell'Amazzonia e del Congo come il "polmone del pianeta" (cf. LS 38). Ma cosa si intende per "polmone del pianeta"? Se l'implicazione è riferita alla produzione di ossigeno, è sbagliata! La foresta amazzonica produce appena il 6% dell'ossigeno del pianeta, secondo la rivista Science. Informazione che è stata ampiamente confermata da numerosi scienziati, perché nelle foreste antiche come quella amazzonica le piante hanno smesso di crescere e, nel bilancio CO2/O2, tendono a un maggiore consumo di ossigeno e di conseguenza non aiutano all'ossigenazione dell'atmosfera.3) L'AMAZZONIA NON È VERGINELe aree della foresta con una lussureggiante vegetazione sono viste come simboli di ecosistemi vergini e non toccate da mani umane. Tuttavia, gli abitanti hanno selezionato e piantato specie arboree utili per le loro esigenze, cambiando per sempre le caratteristiche della foresta pluviale amazzonica. Quindi, "l'Amazzonia non è così incontaminata e intatta come sembra", ha confermato alla BBC lo scienziato Hans ter Steege, ecologo del Naturalis Biodiversity Center e dell'Università di Amsterdam.
A due anni dal suo primo album internazionale, Banzeiro, uscito nel 2017, Dona Onete torna con Rebujo, sempre per l'etichetta Mais Um Discos. Dona Onete è nata nel Parà, nel nord-est del Brasile, in un'isola nel delta del Rio delle Amazzoni: la madre era una indigena dell'Amazzonia, il padre discendente di schiavi africani. Una piccola carriera di cantante, inziata a quindici anni esibendosi nei bar di Belèm, si interruppe a ventidue perché il marito non approvava. Poi Dona Onete è stata insegnante, sindacalista, responsabile della cultura a livello regionale. Quindi all'inzio del secondo millennio il nuovo marito la incoraggia a cantare, e ad una festa un complesso locale le propone di diventare la cantante del gruppo. Così Dona Onete, nata nel '38, a settantadue anni pubblica il suo primo disco: da celebrità locale passa a personaggio di culto a livello nazionale - anche per via dei contenuti irrituali di alcune sue canzoni - poi appunto il primo disco internazionale. Uno dei generi di riferimento di Dona Onete è il brioso, scoppiettante carimbò del parà, punto di incontro di elementi indigeni, africani e caraibici, che lei attualizza con i suoi testi, spesso audaci. Dona Onete ha dichiarato che ha un sacco di musica da cantare, e che nel Cd c'è stata solo una parte di quello che aveva da proporre: possiamo quindi sperare di risentirla presto.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5807LA BUFALA DEGLI INCENDI IN AMAZZONIA di Eugenio Trujillo VillegasIl mondo piange sconsolato l'Amazzonia. Certo, nessuna persona sensata vuole che un così vasto e importante territorio si trasformi in una torcia accesa, prosciugando la più grande riserva di acqua dolce del pianeta e distruggendo il più ricco patrimonio di vita animale e vegetale esistente. Il furore dei sedicenti difensori della natura s'indirizza decisamente contro il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, accusato di essere il responsabile della tragedia. Alcuni leader delle potenze del G7, riunito qualche giorno fa in Francia, la maggioranza dei movimenti ambientalisti del mondo e, va da sé, la sinistra mondiale, alzano il dito accusatore contro chi in realtà colpa non ne ha. Il peccato di Bolsonaro è infatti solo quello di avere avuto il coraggio di denunciare e sfidare l'agenda ideologica del mondialismo, fondata in gran parte su volgari bugie. Il tempo e il senso comune le smentiranno, tappando la bocca di tutti quelli che creano una psicosi ambientalista.L'ESEMPIO DEL PRESIDENTE BOLIVIANO EVO MORALESL'area amazzonica del Brasile è di quattro milioni di km2, quattro volte la Colombia, e grande quanto tutta l'Europa. Come tutti sanno, non solo in Amazzonia, ma in ogni luogo del mondo avvengono incendi forestali di origine criminale o naturale. Di recente, sono scoppiati in vaste aree della California e nelle Isole Canarie. In Colombia, capitano tutti i giorni. Ma a chi viene in mente l'insensatezza d'incolparne il presidente americano, il premier spagnolo, il presidente colombiano? Secondo rapporti scientifici della NASA, che da anni controlla la vasta regione amazzonica, oggi gli incendi in Brasile sono meno rispetto ad altri anni. E attestano che attualmente il pianeta è più verde di 20 o 30 anni fa, grazie alle politiche di conservazione ambientale e di riforestazione intraprese in diverse parti del mondo. Tuttavia, tra i furiosi ambientalisti, nessuno denuncia che il più grande incendio dell'Amazzonia è stato causato dal Decreto Supremo 3973 del presidente boliviano Evo Morales. Davanti ai media e con grande pomposità, il 9 luglio scorso Morales ha annunciato che avrebbe dato fuoco in modo "controllato" a 500.000 ettari di Amazzonia boliviananei pressi della frontiera brasiliana, al fine di ampliare lo spazio agricolo del suo Paese, che ha come principale coltivazione la foglia di coca. Ma la decisione socialista e dittatoriale del personaggio si è trasformata in un errore madornale. L'incendio è andato fuori controllo e si è esteso ad un milione di ettari, originando così un inferno che, 45 giorni dopo, è ancora attivo: un vero monumento di fuoco alla incompetenza e alla irresponsabilità.L'OBIETTIVO È IL PRESIDENTE BOLSONARO, COLPEVOLE DI NON ESSERE DI SINISTRAMa la sinistra ha parole di accusa solo per il presidente del Brasile. E perché non contro Evo Morales? Per la semplice ragione che questi è di sinistra, come i grandi campioni dell'odierna crociata ambientalista per l'ecologia; inoltre Morales è indigeno, status presentato come modello ideale alla società attuale; infine è il grande protettore dei coltivatori di coca nel suo Paese, il che non sembra recare alcun dispiacere ai promotori di un Nuovo Ordine Mondiale. Basta ipocrisie! È dimostrato che il Brasile protegge in modo responsabile la propria regione amazzonica, anche se ci sarà sempre un margine per farlo meglio. Ma è inaccettabile che altre nazioni dicano al Brasile cosa deve o non deve fare con le sue foreste, quando esse stesse hanno sfruttato e tagliato per secoli le loro. Peggio ancora, è intollerabile che, come se si trattasse di un Paese di serie B, senza sovranità né indipendenza, lo minaccino con sanzioni economiche arbitrarie, fino ad arrivare al delirio di augurarsi una sostituzione del suo capo di Stato, come ha fatto Emmanuel Macron. [...]L'ecologismo oltranzista, penetrato anche nella Chiesa, agisce come una setta e pretende di celebrare il funerale dello sviluppo, per inaugurare un regime socialista e pauperista che innalza sugli altari il modello primitivo e tribale. Tale ideologia verde rifiuta i benefici, pur imperfetti, della società occidentale e il suo stile di vita. Pretende di trasformare la religione cattolica in una pantomima di culti alla natura e alla "Madre Terra", lasciando così alle spalle due millenni di civiltà cristiana. Imbevuti di bugie e ipocrisie, questi fanatici ecologisti fingono d'ignorare che i Paesi con gli indici più alti di prosperità sono proprio quelli che meglio preservano le sorgenti di acqua dolce, che meglio curano i loro boschi, che meno inquinano l'ambiente e che offrono la migliore qualità di vita ai propri abitanti.In realtà sanno tutto alla perfezione, ma deliberatamente lo nascondono al mondo. Speriamo che l'inganno non duri troppo a lungo. Gli incendi un giorno si spegneranno, il fumo si dissiperà, e la realtà riemergerà agli occhi di quanti la vogliono vedere.
Carissimi ascoltatori di Radio Brea, rieccoci con una nuova puntata della vostra webradio preferita!!! In questa puntata tratteremo il futuro, passando dagli scenari post-apocalittici di Terminator e tornando a Isengard a far visita agli Uruk-Ha, per ripartire a bordo della USS Enterprise NCC 1701-D/E (n.d.DANTE). In questo lungo e faticoso viaggio saremo accompagnati dall'unico e solo Alessandro Rossi, doppiatore italiano voce di Arnold Schwarzenegger (I gemelli, Atto di forza, Un poliziotto alle elementari, Terminator 2 - Il giorno del giudizio, Terminator 3 - Le macchine ribelli, Last Action Hero - L'ultimo grande eroe, Junior, L'eliminatore, Batman & Robin, Giorni contati, Il sesto giorno, Danni collaterali, Il tesoro dell'Amazzonia, Il giro del mondo in 80 giorni (principe Api), Cars - Motori Ruggenti, I mercenari 2 - The Expendables) e del grande Jean-Luc Picard (Patrick Stewart), capitano della nave sopracitata (no Dante, non lo scrivo di nuovo) nella saga di Star Trek. VI ASPETTIAMO DOMANI SERA, NON MANCATE!!!