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Con la notte, il sole si spegne e la luna ne prende il posto, accompagnandoci nel sonno e nei sogni. Quello che accade durante la notte e nei propri sogni ha sempre ispirato e affascinato gli uomini. Non sapendo di cosa sono fatti i sogni, ci si augura un buon sonno per rialzarsi riposati e pieni di energia. Le frasi dolci per la buonanotte è una raccolta di citazione per augurare sogni d'oro a una persona speciale. La notte fa nascere varie emozioni, a volte contrastanti. La notte è scura e ci rende insicuri e paurosi, ma allo stesso tempo la luna e le stelle ci affascinano e ci ispirano. Di notte si dorme e si sogna. Non tutti si ricordano i propri sogni la mattina, ma un incubo può rovinare l'intera nottata. Per questo motivo andare a letto augurando sogni d'oro a una persona speciale ci può aiutare anche a dormire meglio. Sapendo che la persona che amiamo ci sta pensando, ci aiuta ad addormentarci sereni e tranquilli. Il sonno non è importante solo per vivere una vita sana, ma è fondamentale anche per vivere sereni e tranquilli con noi stessi. Per questo dormire adeguatamente e senza disturbi è fondamentale. Quante volte, leggendo un messaggio della buonanotte, il nostro umore è migliorato? Fai provare le stesse emozioni anche alle persone per te importanti e trova l'ispirazione con le frasi dolce della buonanotte. Invia un messaggio con immagine o senza a una persona speciale per farle sapere che è nei tuoi pensieri e forse anche nei tuoi sogni.
Stare bene e sentirsi bene sono due cose diverse ma complementari. Far star bene il corpo aiuta a sentirsi bene e aiuta anche a superare le giornate. Le frasi sul vivere bene ci ricordano di cosa ci serve per vivere bene. Per vivere bene c'è bisogno di un insieme piccole cose come un'alimentazione salutare, un'adeguata attività fisica e anche una sana vita sociale. Tanti piccoli fattori della vita quotidiana possono influire sul benessere generale di una persona e amici e parenti sono una parte importante per stare bene con se stessi. L'uomo è un animale sociale e come tale ha bisogno di socializzare e stringere i legami e questi sono una parte importante della vita di ognuno. Oltre a stringere legami, questi si devono anche curare giorno per giorno e anche un messaggio su Whatsapp può rendere felice una giornata iniziata male o far trovare il sorriso a un amico un po' abbattuto. Cogli al volo l'occasione di far sapere a un amico che stai pensando a lui con una frase sul vivere bene.
Alessandro Manzoni è uno dei più importanti scrittori del panorama letterario italiano e massimo esponente di quel movimento Romantico che tra il XVIII e il XIX si affaccia in Europa. Rispetto all’Illuminismo, che valutava tutto nell’ottica della ragione, il Romanticismo basa tutto sul sentimento appunto, sulla spiritualità e sulla natura, selvaggia e maestosa. Le frasi su Manzoni ci avvicinano a questo grande artista. In tutte le città, piccole o grandi che siano, si incontrano piazze o strade dedicate ad Alessandro Manzoni a dimostrazione della sua grandezza. Il ribelle Alessandro e l’incontro con Enrichetta Alessandro Manzoni nacque a Milano nel 1785: suo padre era un nobile mentre la madre era la figlia di Cesare Beccaria (autore dell’opera “Dei Delitti e delle Pene”) e si chiamava Giulia. La donna, quando Alessandro aveva appena 7 anni, lascia Milano per scappare a Parigi con l’amante Carlo Imbonati: il piccolo viene affidato alle cure del solo padre, che iscrive il figlio a collegi religiosi dove Alessandro manifesterà tutto il suo astio nei confronti degli ambienti clericali. Egli infatti preferiva giocare a carte nei locali milanesi piuttosto che studiare, tanto che fu rimproverato persino dal grande poeta Vincenzo Monti. All’età di 20 anni raggiunge la madre a Parigi e qui comincia a frequentare i più importanti circoli letterari. Nel frattempo incontra Enrichetta Blondel, una giovane calvinista e nobile, sposandola nel 1808 ad appena 23 anni: sarà Enrichetta ad avviare Alessandro sulla strada della conversione al cristianesimo, all’inizio da lui stesso tanto osteggiato. Le principali opere di Alessandro Manzoni Nel 1821 il Manzoni inizia a scrivere il romanzo simbolo della sua attività letteraria, “I Promessi Sposi”, per il cui completamento ci vollero ben 20 anni. La storia dell’amore contrastato tra Renzo e Lucia si ambienta nell’Italia rurale del 1628 e, oltre alle vicende dei due giovani, la protagonista indiscussa è la Provvidenza ossia Dio che aiuta gli uomini di fede. In questo romanzo Alessandro Manzoni utilizza un italiano frutto di studio e meticolose ricerche, comprensibile da nord a sud di un Italia che ancora era in divenire. La sua passione per la lingua italiana (il Manzoni considerava perfetta quella toscana) lo ha portato a diventare prima senatore del Regno nel 1860 e poi un membro della Commissione Parlamentare sulla Lingua. Tra le altre opere scritte dal Manzoni si segnalano in particolare “5 Maggio”, un ode dedicata alla morte del generale Napoleone, “Inni Sacri” che decretano la totale conversione alla fede cristiana, l’“Adelchi” ambientato in epoca longobarda e “Il Conte di Carmagnola”. Alessandro Manzoni morì nella sua Milano nel 1873, in seguito a una meningite scatenata da una sfortunata caduta all’uscita dalla Chiesa di San Fedele.
La danza e il balletto sono arti antiche che hanno origine nella notte dei tempi. Sono nate con l'uomo e tutt'oggi vengono praticate in ogni parte del mondo sebbene con scopi e caratteristiche molto diverse le une dalle altre. Le frasi sul balletto ci parlano di questa forma d'arte espressiva e non solo. La necessità di esprimere le proprie emozioni agli altri con le movenze del corpo è una necessità primordiale. Nel corso dei millenni il balletto è stato codificato e dall'essere uno strumento di comunicazione indispensabile, è diventata una vera e propria arte assai raffinata. Ci sono danze che vengono fatte dai vari popoli in occasioni particolari, altre fanno parte di riti religiosi o pagani. Ogni movenza ha un significato ben preciso e serve per comunicare a chi guarda qualcosa di definito. Il balletto a tutti gli effetti è un linguaggio alternativo all'uso della parola che può essere compreso anche da chi ha usi e costumi differenti dai propri. Con il corpo si possono esprimere pensieri, stati d'animo e concetti sofisticati. È possibile mettersi a nudo senza avere la necessità di pronunciare alcunché e far arrivare il messaggio a tutti. Si può ballare freneticamente come nella pizzica o abbandonarsi a movenze più leggere e complesse come nella danza classica. La danza e il balletto sono arti supreme e nel corso degli anni sono state a loro dedicate pagine e romanzi memorabili, film indimenticabili e sublimi tele dipinte come quelle di Degas. Al balletto possono essere attribuiti significati diversi ma quello che è certo che quando si danza, non può mai mancare la musica. Solo seguendo una melodia o un ritmo ci si può muovere tenendo il tempo e sprigionare la propria energia ed eleganza. I più grandi ballerini di tutti i tempi hanno fatto del balletto la loro ragione di vita rivendicando il proprio ruolo nel mondo. Non sono pochi gli esperti danzatori ma anche i letterati e i poeti che hanno scritto pensieri e frasi memorabili pensando al balletto. Quest'arte sublime è grande fonte di ispirazione per chi ama mettere nero su bianco le proprie emozioni. Protagonista di grandi romanzi, il balletto occupa d sempre un posto di rilievo in testi letterari. Leggere le frasi dedicate al balletto è un po' come ritrovarsi nel magico mondo della danza, fatto certamente di impegno e dedizione ma anche di tanta eterea bellezza.
Steve Jobs è stato un imprenditore di assoluto successo: fondatore di Apple, società che non ha davvero alcun bisogno di presentazioni, con le sue invenzioni ha contribuito in maniera epocale ai progressi tecnologici su scala mondiale. Le frasi di Steve Jobs ci ricordano il genio dietro l’imprenditore. Jobs è deceduto nel 2011 e ciò che più affascina del suo ricordo non sono soltanto gli eccezionali successi professionali ed imprenditoriali che è riuscito a conseguire, ma anche, anzi soprattutto, la sua storia di vita e i bellissimi insegnamenti che è riuscito a trasmettere. Se ci si chiede quale sia stata la vita di Jobs, non c’è fonte migliore dello splendido discorso che l’imprenditore statunitense tenne presso l’Università di Stanford, dove fu invitato per una cerimonia di proclamazione di giovani laureati. Nell’occasione, Jobs parlò anzitutto della sua vita, una vita che in gioventù era priva di particolari agi, ma nonostante questo la sua famiglia faceva grandi sforzi per potergli garantire gli studi. Studi in cui Jobs, tuttavia, non avvertiva particolare motivazione, anzi non riusciva a capire come mai i suoi genitori spendessero così tanto per fargli conseguire un titolo che non avrebbe di certo potuto garantire una svolta. Da questa sua consapevolezza, Jobs iniziò a seguire le sue passioni, anche laddove non vi fosse, nell’immediato, alcuna possibilità apparente di farle fruttare. Emblematico, da questo punto di vista, fu il corso di calligrafia, che Jobs seguì non essendo neppure iscritto, ma stimolato dall’idea di ammirare quei caratteri così belli ed armoniosi; quel corso che era apparentemente inutile gli si rivelò utilissimo molti anni dopo, quando era intento a perfezionare i suoi prodotti Apple. Una carriera di successi, quella di Jobs, ma anche di delusioni cocenti di cui l’imprenditore non ha mai fatto mistero, ma nonostante questo ha sempre continuato a lottare e a cercare una strada, senza mai demoralizzarsi. Celebre è, infine, il consiglio ai giovani ad essere “affamati e folli”, un invito a non seguire necessariamente le strade canoniche, come può essere conseguimento della laurea, candidatura ad un’azienda e successiva assunzione, ma a prendere decisioni coraggiose e magari apparentemente poco razionali. Come ha sottolineato lo stesso Jobs, infatti, nella vita i “cerchi” possono chiudersi soltanto dopo, di conseguenza una passione che viene coltivata pur senza la possibilità di renderla fruttuosa nell’immediato, un domani potrebbe rivelarsi utilissima.
Il rapporto fra gatto e topo può esser di pura rivalità, di cacciatore e prenda ma anche di profonda amicizia sia nella realtà così come nella finzione letteraria. A seguire vi proponiamo frasi su gatti e topi che autori più o meno celebri hanno dedicato a gatti e topi nel corso dei secoli. Ci sono testi che fanno riflettere e altri che sono stati scritti per destare un sorriso in chi li legge. I gatti sono fra gli animali domestici più amati e coccolati dalle persone. L'addomesticamento dei felini di piccola taglia è nato proprio dall'esigenza non tanto di avere una compagnia ma per riuscire a cacciare i topi che riescono a colonizzare anche gli ambienti più ostili. La coesistenza di gatti e uomini ha origini remote ed è probabile che abbia avuto inizio quando c'era la necessità di immagazzinare le scorte di grano e altri cereali per superare l'inverno. I topi avrebbero lasciato le persone senza cibo se non fossero intervenuti i gatti a cacciarli. Al di là degli stereotipi, nella letteratura non sempre i gatti recitano la parte dei bravi lasciando a ai topi il ruolo di cattivi. Non raramente i ruoli si rovesciano dando corpo a storie surreali ma assai accattivanti. Stesso cosa vale per testi letterari capaci di tenere incollato il lettore dalla prima all'ultima pagina, alla stregua dei più appassionanti thriller di tutti i tempi. Il binomio gatti e topi sembra oramai imprescindibile. I gatti di città I gatti sono fra gli animali domestici più amati e coccolati dalle persone. L'addomesticamento dei felini di piccola taglia è nato proprio dall'esigenza non tanto di avere una compagnia ma per riuscire a cacciare i topi che riescono a colonizzare anche gli ambienti più ostili. La coesistenza di gatti e uomini ha origini remote ed è probabile che abbia avuto inizio quando c'era la necessità di immagazzinare le scorte di grano e altri cereali per superare l'inverno. I topi avrebbero lasciato le persone senza cibo se non fossero intervenuti i gatti a cacciarli. Al di là degli stereotipi, nella letteratura non sempre i gatti recitano la parte dei bravi lasciando a ai topi il ruolo di cattivi. Non raramente i ruoli si rovesciano dando corpo a storie surreali ma assai accattivanti. Stesso cosa vale per testi letterari capaci di tenere incollato il lettore dalla prima all'ultima pagina, alla stregua dei più appassionanti thriller di tutti i tempi. Le storie e gli aforismi che hanno come protagonisti gatti e topi sono amate da grandi e piccini. Coinvolgenti al punto giusto, mettono sempre di buon umore regalando un sorriso. Il binomio gatti e topi sembra oramai imprescindibile sia nei testi letterari che nella vita contadina. I gatti di città che vivono esclusivamente fra le quattro mura domestiche senza la possibilità di mettere il muso fuori di casa, nel corso dell'intera esistenza non avranno probabilmente mai a che fare con un topo da cacciare mentre i gatti di campagna portano le loro numerose prede all'amico bipede come segno inequivocabile di stima e affetto. I gatti e i topi nel corso degli anni sono stati protagonisti di romanzi, di storie più o meno avvincenti, di film e finanche di cartoni animati come il celeberrimo duo Tom e Jerry.
Per essere madre non basta semplicemente partorire e generare la vita. La mamma deve pensare da subito che i figli non saranno mai suoi, non si tratta di persone di proprietà. I piccoli avranno bisogno di lei per molti anni, saranno al suo fianco ma poi essere madre vuol dire anche capire quando bisogna lasciar andare i propri figli per consentire loro di vivere la vita come desiderano, seguendo le loro inclinazioni ed i loro desideri. le frasi sull'essere madre ci parlano proprio di ciò. Essere madre non vuol dire soltanto partorire, cambiare pannolini e occuparsi di una nuova vita. Essere madre è soprattutto capire di poter fare qualsiasi cosa per quel piccolo esserino che ha generato. Diventare mamma significa modificare la propria vita, cambiare lo stile di vita, modificare la gestione del tempo e adattarlo alla vita dei figli. Essere madre vuol dire mutare il punto di vista verso quello che ci circonda e modificare la propria ragione di vita. Non si tratta di un cambiamento facile e deve essere gestito per cercare di godersi e viversi ogni momento di crescita del bambino in modo positivo, trasformandolo in un momento di crescita anche personale. Quello di una madre nei confronti dei suoi figli è indubbiamente l’amore più vero, puro e sincero. Si tratta di un sentimento eterno, infinito, destinato ad intensificarsi ad ogni piccolo grande passo del bambino prima, dell’adulto poi. Essere mamma significa imparare ad amare in modo incondizionato, smettendo di pensare soltanto a se stessi e pensando sempre prima al bene dei propri figli. Ma essere mamma vuol dire anche piangere e soffrire, stare in ansia, preoccuparsi, togliere del tempo a se stessa per dedicarlo ai figli e alle loro attività. Mesi e anni spesi a sopportare litigi, a tollerare incomprensioni e a gestire situazioni complicate, soffrendo se il proprio figlio soffre. Passare dall’essere semplici donne al trasformarsi in madri consente di trovare una forza e una tenacia che forse non si pensava neppure di avere. Le debolezze delle mamme sono anche il loro punto di forza più grande. Di fronte ad ogni difficoltà. anche quando queste sembreranno insuperabili, basterà guardare negli occhi il proprio figlio per trovare la grinta e superare ogni ostacolo. Diventare mamma, insomma, porta a svolgere un lavoro per il quale nessuno ci prepara, un mestiere complicato e spesso tortuoso ma che è anche quello più bello del monto.
Di frasi diventate celebri scritte da Michelangelo Buonarroti ce ne sono davvero tante e alcune addirittura sono entrate di diritto nel linguaggio comune. Non parlava né scriveva mai a caso Michelangelo e i suoi scritti fanno parte del patrimonio culturale mondiale. Le sue parole aprono il cuore e la mente di chi ha voglia di imparare sempre di più da coloro che hanno avuto la sorte di calcare questa terra prima di lui. A seguire troverete le frasi su Michelangelo. Michelangelo è il genio indiscusso del Rinascimento. Scultore prima di tutto ma anche grande pittore, architetto e scrittore di versi e di memorabili lettere che hanno fatto tremare papi, cardinali, re, principi e duchi. Il suo carteggio è infinito così come sono innumerevoli le frasi divenute nel corso dei secoli celebri destinate ai parenti più prossimi come al padre e ai fratelli, agli amici ma anche ai potenti del mondo di allora. Sfrontato con chi dall'alto governava le sorti delle genti e amorevole e gentile con le persone amate come Tommaso de' Cavalieri e Vittoria Colonna. Ha dedicato versi indimenticabili a chi era capace di fargli battere il cuore, scrivendo al contempo parole di fuoco contro una chiesa che vedeva allontanarsi sempre di più da Cristo. Michelangelo ha lasciato ai posteri opere straordinarie: basta pensare al David, alla Pietà Vaticana o ai mirabili affreschi della volta e del Giudizio Universale all'interno della Cappella Sistina. Ogni cosa per lui era degna di nota e riempiva interi faldoni annotando qualsiasi cosa: dai pagamenti da riscuotere o da fare fino ai pensieri che la notte gli portava, quasi fossero un dono per le ore trascorse insonni. In alcuni studi di figure si continuano a leggere versi frammentari o pensieri fermati sulla carta rapidamente prima che il passare dei minuti li cancellasse per sempre. Acuto e amante degli scritti danteschi, profondo conoscitore delle Sacre Scritture e dei testi di Marsilio Ficino, Michelangelo era molto di più che un grande artista. Le frasi di Michelangelo estrapolate dalle lettere e dai suoi componimenti poetici continuano a meravigliare chi non lo conosce così bene. Capace di una grande ironia mischiata talvolta al sarcasmo, riusciva a scrivere versi molto profondi, in grado di far vibrare le corde più nascoste dell'animo umano. Per avere un'idea più precisa di chi fosse questo immenso artista, non è sufficiente conoscere le sue opere ma è indispensabile immergersi nella lettura dei suoi componimenti e del carteggio.
Gli aforismi sui viaggi sono sempre più popolari in questo periodo. Grazie al dilagare dell'utilizzo dei social, vengono sempre più utilizzati per ispirare i propri follower. Le frasi sui viaggi ci presentano il significato di viaggiare e fare nuove esperienze. Posizionate sotto foto accattivanti di luoghi straordinari, le frasi dedicate ai viaggi sono un'interessante forma di espressione incisiva e breve che cattura subito l'attenzione di chi legge. Le frasi che hanno come tema i viaggi sono sempre motivazionali e regalano belle sensazioni. I grandi autori del passato hanno scritto frasi straordinarie ispirate al proprio vagabondare per il mondo oppure dalla loro immaginazione che ancora oggi stupiscono per il loro essere senza tempo. Viaggiare è quanto di più bello ci possa essere per scoprire luoghi, persone e ci permette di scoprire la natura più profonda di sé stessi. Gli aforismi dedicati al viaggio riescono in poche parole a esprimere concetti chiari, efficaci e consentono di riflettere sull'importanza del conoscere quotidianità diverse dalle nostre. Le citazioni sui viaggi catturano sensazioni e instanti unici ma che rendono ogni spostamento fondamentale per la crescita personale. La condivisione delle frasi sui viaggi permette di scoprire cosa hanno pensato e provato autori, poeti e artisti celebri muovendosi da un luogo all'altro del mondo. Possiamo provare sulla nostra pelle i loro stessi desideri e le loro stesse emozioni. Le frasi sui viaggi a seguire sono frutto della fantasia e dell'abilità letteraria di romanzieri, artisti, poeti e tanti altri letterati. Chi è abituato a tenere la penna in mano non può non mettere nero su bianco ogni singolo pensiero. Ecco perché di aforismi sul viaggiare ce ne sono così tanti e tutti straordinariamente intensi e profondi. Alcuni aforismi dedicati al viaggiare possono essere intesi come metafora della vita. Cos'è la vita se non un avventuroso viaggio da fare a tratti da soli e a volte in compagnia? Aprendo la mente si vivono sempre le migliori esperienze, in viaggio così come durante la propria esistenza.
La condizione di stress si verifica nel momento in cui l’individui percepisce squilibrio tra risorse in possesso e sollecitazioni ricevute, in genere dall’esterno. La reazione, denominata appunto stress, è necessaria per cercare di ristabilire di nuovo un equilibrio interiore e tornare alla normalità. Le frasi sullo stress ci raccontano di questa “malattia” tipica dei giorno odierni. Lo stress spesso viene considerata una condizione negativa per la salute fisica e per quella mentale. Tuttavia, imparare a gestirlo aiuta sia a migliorare lo status ma permette anche di riuscire a sfruttarlo, migliorando la resa e la performance generale. Sentirsi sotto pressione può aumentare l’intelligenza, consentendo anche di sviluppare una maggiore tendenza al problem solving. Ogni singolo individuo è in possesso degli strumenti necessari per trasformare lo stress e sfruttarlo in modo positivo. Bisogna imparare innanzitutto capire la dose di ansia che si riesce a gestire in maniera serena senza che questa diventi prevalente. Adottando un approccio costruttivo, invece di focalizzarsi sul fatto che ci si sente stressati e che niente va come si vorrebbe, si comincia a lavorare verso le potenzialità positive che ansia, stress e pressione mentale possono dare. Fingere di vivere lo stress come se fosse qualcosa di entusiasmante ostentando positività aiuta a “ingannare” il cervello. L’attività cerebrale, quindi, lavorerà in modo da produrre ormoni e trasmissioni relative alla positività. A lungo andare, questa facciata e questo atteggiamento relativamente finto si trasformeranno in qualcosa di reale e concreto e lo stress sarà diventato un ricordo, lasciando spazio a vero entusiasmo. Lo stress deve essere subito a partire dalla tenera età, evitando di proteggere i più piccolo da esso. Imparare a gestirlo a piccole dosi, con esposizioni costanti permetterà di crescere con maggiore consapevolezza verso questa condizione. I bimbi che vivono moderate forme di stress da piccini sviluppano minori livelli di cortisolo (il cosiddetto ormone dello stress) durante la crescita. Aver passato piccole grandi difficoltà aiuta anche ad aumentare la resistenza al dolore fisico e mentale. Ovviamente non si deve per forza vivere ed esporsi a stress e ansia, soprattutto se si parla di bambini. Fargli sperimentare situazioni di stress aiuta anche i genitori a capire ed accettare che la vita, anche quella dei propri figli, sarà fatta di gioie e problemi e che non si potrà proteggerli da tutto. Infine, è stato ampiamente dimostrato che convivere con piccole dosi di ansia e preoccupazione, aiuta a mantenere alta la concentrazione, aumentando la resa e imparando a gestire meglio le proprie emozioni.
Guardate i fiori nei campi, nemmeno Salomone con tutta la sua gloria vestiva come uno di loro. Cosi scriveva l’evangelista Matteo e mai definizione è stata più appropriata per descrivere la bellezza, l’eleganza e la magnificenza dei fiori che si rinnovano in ogni stagione. Le frasi su piante e fiori ci parlano di questi gioielli della natura. I fiori sono forse la creazione più meravigliosa che la natura potesse inventare: colorati, sgargianti, dalle mille forme e dai profumi intensi per attirare gli insetti che hanno il compito di riprodurre la vita in un ciclo infinito. Ecco quindi il bianco delle pratoline, il giallo delle ginestre, il blu delle genziane, il viola delle pervinche, il rosso scarlatto dei papaveri, il rosa dei fiori di pesco in una tavolozza dove ogni sfumatura trova il suo posto e la sua funzione. Da questi fiori selvatici e splendidi abbiamo poi selezionato le varietà da giardino come le rose multiple, le orchidee, le gerbere, i garofani, i gigli e tante altre tipologie di fiori che oggi usiamo per abbellire le nostre case o fare un gradito regalo. Se ci pensiamo bene ogni momento importante della nostra vita è accompagnato dai fiori: si portano i fiori alle neomamme al momento della nascita di un bebè, le spose portano all’altare un piccolo bouquet, si regalano piante e fiori ai compleanni, agli anniversari, alla laurea e in tante altre occasioni. E’ bene quindi sapere che ogni fiore ha un significato preciso e scegliere di conseguenza per veicolare meglio il messaggio che vogliamo mandare ma anche per evitare figuracce. Gli anemoni, ad esempio, rappresentano l’attesa e sono perfetti per dire a qualcuno che ci manca. La rosa rossa (ma anche il tulipano) è una dichiarazione d’amore, quella gialla esprime gelosia, la rosa bianca significa purezza e quella rosa dolcezza. Il narciso indica vanità, il mughetto felicità ritrovata è quindi indicato per una guarigione o per incontri con vecchi amici. La strelizia esprime nobiltà, la margherita semplicità e purezza d’animo, il fior di loto è il simbolo della vita, la lavanda indica diffidenza, va quindi usata per dire a una persona cara di porre attenzione a qualcosa. L’ibisco esprime il colpo di fulmine e va regalato alla persona che vi ha stregato al primo sguardo, il glicine è per gli amici di vecchia data, il girasole con il suo colore giallo intenso esprime allegria e vitalità, il giglio rappresenta la purezza se bianco oppure la nobità d’animo in ogni suo altro colore. Con la gerbera possiamo comunicare la gioia di stare insieme, col garofano rosa la fedeltà e con la fresia celebriamo il fascino. Insomma qualunque sia l’occasione, se non troviamo le parole, possiamo esprimerci con un fiore.
Picasso fu uno dei più influenti artisti del ventesimo secolo. Assieme a Georges Braques diede vita al movimento del cubismo e lasciò ai posteri un'incredibile eredità artistica. Non fu solo un apprezzato pittore ma anche incisore, scultore, scenografo e ceramista. Le frasi su Picasso ci raccontano la vita sul pittore. Picasso visse 91 anni e nel corso della sua lunga esistenza ebbe modo di portare a termine un gran numero di lavori come la sua dolorosa e iconica Guernica. Picasso svolse un ruolo fondamentale nello sviluppare l'arte moderna e ancora oggi i suoi insegnamenti continuano a fare scuola. È un punto fermo nella storia dell'arte: da lui in poi cambierà completamente il modo di approcciarsi all'arte, soprattutto alla pittura. Eclettico e sempre pronto a dire la sua sulla situazione politica del momento, Picasso ha vissuto sicuramente in un'Europa martoriata dalle due guerre, insanguinata e dolorante ma non ha mai perso la sua energia creativa. Le frasi che ha pronunciato nel corso delle interviste o che ha annotato in prima persona sono diventate fonte di ispirazione non solo pere gli artisti venuti al mondo dopo di lui ma per tutti coloro che amano il mondo dell'arte. La creatività e Picasso sono un binomio imprescindibile. Non si può non pensare a lui come innovatore di forme e linguaggi artistici rivoluzionari e fuori dagli schemi. Sicuramente a Picasso le convenzioni stavano strette ed è impossibile definirlo con descrizioni asettiche. È molto più semplice leggere i suoi pensieri messi nero su bianco per farsi un'idea più precisa del suo carattere e del suo personalissimo modo di dar forma e corpo alle opere che hanno sconvolto il Ventesimo secolo. Le frasi, i motti e gli aforismi di Picasso scritti a seguire sono una grande fonte di ispirazione sia per chi si approccia adesso al mondo dell’arte, sia per chi è alla ricerca di una buona motivazione per proseguire lungo il difficile e tortuoso cammino dell’arte. Arrendersi mai: proprio Picasso ce lo ha insegnato nei momenti meno facili e più bui della propria esistenza, in un’Europa insanguinata e poco incline a dar credito agli artisti della sua epoca.
Il fine settimana: agognato, atteso, per alcune persone un vero punto di riferimento grazie al quale farsi forza nell’intera settimana lavorativa. Eh si, perché quando si parla di fine settimana non si fa semplicemente riferimento ad alcuni giorni dei canonici 7: il fine settimana è un simbolo, è un obiettivo, e soprattutto è uno stato mentale. Le frasi sul fine settimana ci parlano proprio di come sia importante il weekend. Oggi più che mai il concetto di fine settimana può essere applicato anche a giorni diversi da quelli che effettivamente corrispondono alla conclusione della “week”. Tantissime persone, infatti, trascorrono il fine settimana a lavorare e vivono così il loro personalissimo weekend il lunedì, oppure il martedì, il mercoledì e via discorrendo. In un passato non lontano il weekend era quello canonico, quindi dal venerdì sera fino alla domenica sera, in vista della ripresa del lunedì mattina, ma oggi l’enorme flessibilità del mercato del lavoro ha reso questo concetto estremamente “fluido”. Un’altra riflessione molto interessante sul fine settimana è inoltre quella relativa a quanta importanza gli viene soggettivamente conferita. Chiunque, ovviamente, ha l’esigenza di avere dei giorni liberi, di trascorrere del tempo con i propri amici e con i propri cari e di staccare la spina, ma vivere una sorta di dicotomia tra settimana lavorativa e fine settimana è un qualcosa che, per certi versi, potrebbe essere poco positivo. Il perché è presto detto: l’attesa eccessiva, quasi smaniosa, del weekend, potrebbe essere indice di insoddisfazione lavorativa, di scarsa passione verso ciò che si sta facendo. Se è senz’altro vero che i giorni liberi non possono che essere piacevoli, è vero anche che vivere come una sorta di giano bifronte, felice nel fine settimana e con lo sguardo costantemente rivolto al calendario nei giorni lavorativi, non è un qualcosa di particolarmente apprezzabile. È molto meglio, da questo punto di vista, cercare di costruire una vita più equilibrata, godendo di cose belle anche durante i giorni lavorativi senza ritrovarsi ad attendere il weekend che verrà.
Audrey Hepburn è un’icona dell’immaginario collettivo grazie alla sua bellezza ma soprattutto per la sua eleganza e lo stile senza tempo. Le frasi di Audrey Hepburn ci raccontano questa icona intramontabile di stile e eleganza. Nata nel 1929, Audrey ha un’infanzia legata a due tragici eventi, l’abbandono di suo padre e l’occupazione nazista, dalla quale scapperà per rifugiarsi in Olanda. La danza, praticata fin da quanto era bambina, le regala un fisico ed una silhouette snello ed una postura elegante e raffinata, qualità che verranno ampiamente apprezzate a Hollywood, dove la Hepburn troverà la sua strada verso il cinema, diventando una delle attrici più famose ed influenti di sempre. Il debutto nel film “Vacanze Romane” diventa per lei il trampolino di lancio nel mondo del cinema facendole vincere persino il “Premio Oscar” come “Miglior Attrice Protagonista”. Intorno alla metà degli anni Cinquanta Audrey Hepburn è ormai diventata una delle attrici più importanti del momento, capace di brillare anche grazie al suo stile e alla sua classe fatta di abiti dalle linee sobrie che però diventavano maestosi semplicemente perché indossati da lei. La consacrazione arriva nel 1961 con “Colazione da Tiffany”, dove l’immagine di Audrey con l’immancabile tubino nero trasformano l’attrice in icona di moda chic e raffinata. Il suo “little black dress”, ideato da Chanel nel 1926 e riprodotto dal suo sarto e amico Givencgy, si trasforma da semplice abito a must have sempre attuale. Il tubino nero, infatti, è ancora oggi il capo da avere nel guardaroba, quello perfetto per tutte le occasioni. Dopo una brillante carriera nel mondo del cinema, Audrey decide di ritirarsi dalle scene e vivere nella città di Roma, quella che diversi anni prima aveva segnato l’esordio sul grande schermo. Nella Capitale si dedica alla vita da casalinga, diventando una vera “donna di casa” e legando con il quartiere. Il sorriso luminoso celava la tristezza derivante dalla realtà sentimentale che la affliggeva, tanto che nel 1988 decide di diventare ambasciatrice UNICEF per dedicarsi ad aiutare ii bimbi in difficoltà tra guerra e fame, proprio come era stato per lei. Audrey Hepburn muore nel 1993, ma dopo quasi 30 anni il suo volto e il suo stile restano quelli di un tempo, fermi e immutabili per sempre. Del resto, l’attrice amava parlare spesso del concetto di bellezza, definendo quest’ultima come qualcosa che con il tempo è necessariamente destinato a cambiare, a sparire, a sfiorire letteralmente con l’avanzare degli anni. Diverso, invece, il discorso relativo all’eleganza. Quella è innata, ce l’hai dentro ed è di fatto l’unica bellezza capace di non sfiorire mai, di non svanire nel nulla e di restare vivida e forte anche dopo la fine della vita terrena.
La lettura è un viaggio low cost, un biglietto aereo all inclusive che permette di atterrare in qualsiasi città del mondo rimanendo seduti comodamente nel salotto di casa. Basta una semplice pagina per andare a New York, a Parigi, in un paesino ai confini del mondo ma anche in un mondo immaginario dove la fantasia è l’unica regola che conta. Le frasi sulla lettura ci raccontano della bellezza di giocare tra le righe di un libro. La lettura ci offre un posto dove andare, dove rifugiarci. Al pari di una preghiera silenziosa, diventa lo strumento per ritrovare se stessi oppure per mettere la prima pietra di un nuovo io. Parole che si rincorrono, disegni nascosti tra le righe: in un libro c’è tutto quello che ci serve e forse anche di più. Abbiamo tutti un ruolo unico e prezioso nella vita. Ma molti di noi, anche se soddisfatti, spesso si chiedono come sarebbe vivere, lavorare in un nuovo contesto o addirittura essere una persona completamente diversa. I libri ci portano oltre il nostro mondo, ci regalano la possibilità di trovare la risposta a una delle domande più strane e inafferrabili “E se?” I libri sono magici, basta averne uno a portata di mano per far svanire la realtà. Frasi e parole si rincorrono, modificando in un attimo la percezione dell’esistenza, strappandoci un sorriso, una piccola smorfia o un’insostenibile leggerezza del cuore. Un libro evoca mille immagini e sentimenti sconosciuti. È il porto e la tregua dalla tempesta, il rifugio che ci dà il benvenuto senza pretendere nulla in cambio. La lettura è un’attività rigenerante che rinnova la nostra energia ed eleva l’umore. Leggere regala uno scopo, aiuta a superare le difficoltà e sblocca parti di noi stessi che non sapevamo nemmeno di avere. La lettura ci fa sentire ottimisti, senza fiato, tenacemente vivi. Le storie vivono con noi, diventano una parte importante del nostro io, ci offrono un posto dove andare quando abbiamo smarrito le chiavi della nostra anima. La lettura ci permette di vedere la vita con gli occhi di un altro, con le sensazioni di protagonisti così diversi da noi da regalarci l’illusione di vivere mille vite insieme. Ed è proprio questo cambio di prospettiva che nutre i pensieri e ci offre la chiave per trovare nuove soluzioni. Leggere permette alla nostra mente di concentrarsi su cose diverse dalle sfide e dalle incombenze quotidiane. La lettura offre un’oasi sicura ed efficace per combattere con tenacia il pensiero negativo. Dà alla nostra mente un posto sicuro dove riposare con calma per riacquistare la forza di cui abbiamo bisogno per superare i nostri personali fantasmi. Per tutti questi motivi, e per mille altri ancora, la lettura ci fa sentire tenacemente vivi e invincibili.
Marilyn Monroe è indubbiamente una diva senza tempo, un’icona rimasta sempre viva nell’immaginario collettivo, simbolo di una bellezza che andava oltre la perfezione, che superava le barriere dettate da taglie e misure standard. Le frasi su Marilyn Monroe ci raccontano la vita di questa donna affascinante. Nata il 1 giugno del 1926, Marilyn si trova fin da piccola a combattere con i fantasmi di sua madre, ricoverata frequentemente per disturbi psichiatrici. Il suo vero nome era Norma Jean Baker Mortenson e la sua infanzia trascorrerà in modo travagliato, venendo trasferita da una famiglia all’altra. La sua carriera inizia per puro caso, quando comincia a lavorare come modella per una rivista. Da quel momento, sotto la guida del fotografo André de Denes, inizia a farsi strada a Hollywood posando per copertine e servizi fotografici pubblicati sulle riviste patinate. La volta arriva quando Norma viene notata dalla Fox che le spalanca le porte del mondo del cinema. Ad appena 20 anni divorzia, si tinge i capelli di biondo e si trasforma nella Marilyn che tutti conoscono. Cambia il suo nome e sceglie di adottare il cognome da nubile di sua mamma: Monroe. Marilyn diventa una star amata dal pubblico proprio per il suo modo di rappresentare una bellezza diversa dai classici canoni visti fino a quel momento. Lei è una donna semplice, la classica “ragazza della porta accanto”, fatta di una bellezza semplice, genuina, formosa e sensuale e decisamente lontana dall’aura di irraggiungibilità che circondava tutte le dive hollywoodiane. Suo malgrado, però, Marilyn è stata spesso associata allo stereotipo della “bionda svampita” e questo ha purtroppo ha influenzato la sua carriera. Più volte l’attrice ha dichiarato di voler recitare in ruoli diversi e drammatici soffrendo molto per la scarsa volontà dei registi nell’offrirle delle parti più serie ed impegnate. A causa della sua instabilità emotiva e sentimentale, Marilyn deciderà di rifugiarsi nell’alcool e nei farmaci, iniziando ad entrare ed uscire da ospedali e cliniche fino alla notte tra il 4 e il 5 agosto del 1962 quando viene trovata morta a causa di un’overdose. Si trovava nella sua casa di Los Angeles e aveva appena 36 anni. La scomparsa prematura e la sua vita burrascosa hanno paradossalmente reso Marilyn immortale. La sua bellezza semplice, in grado di avvicinarla alle donne comuni è ancora oggi un esempio per milioni di ragazze. Il suo stile inevitabile, le curve del suo corpo ispirano stilisti di tutto il mondo nella creazione di abiti in grado di esaltare la sensualità del corpo femminile, superando i concetti legati alla taglia 42, mentre il suo sguardo resterà per sempre vivo, nonostante siano passati quasi 60 anni dalla sua morte.
Nella storia ci sono stati molti personaggi che si sono distinti per i loro ideali di pace, fratellanza e uguaglianza tra i popoli: Mahatma Gandhi nel corso della sua vita li ha sposati tutti, sublimandoli con un’esistenza segnata da una lotta non violenta che lo ha reso per sempre il simbolo dei pacifisti di tutto il mondo. Le frasi su Mahatma Gandhi ci raccontano le imprese di questa persona straordinaria. La nascita di Mahatma Gandhi Mohandas Karamchand Gandhi è stato il maggiore leader politico indiano della storia, ma sopratutto promotore di un movimento di lotta per l’indipendenza dell’India dall’Impero Britannico basato sul Satyagraha, ossia la NonViolenza. Mahatma Gandhi nasce a Porbandar nel 1869 e ad appena 12 anni sposa la sua coetanea Kastürbā Gāndhi, dalla quale avrà ben quattro figli. Laureatosi in Giurisprudenza a Londra, comincia ad esercitare la professione a Bombay: proprio per seguire un processo civile, Gandhi parte per il Sudafrica, dove resterà per quasi vent’anni. Qui Mahatma formò la sua personalità, conobbe le disuguaglianze che subivano i suoi concittadini (egli stesso conobbe sulla sua pelle la discriminazione razziale sul treno tra Pretoria e Durban) e le loro difficili condizioni di vita. Proprio in Sudafrica Mahatma Gandhi fondò quella forma di lotta non violenta per i diritti civili, trasferendola in India per protestare contro il governo britannico. Il movimento della Nonviolenza Nonostante la sua protesta non violenta, Mahatma Gandhi smuoveva le masse e, con essa, le loro menti contro gli oppositori: il culmine della resistenza si verificò in seguito all’uccisione e al ferimento di 1500 persone durante un comizio nell’aprile del 1919, su ordine del generale Dyer. Mahatma Gandhi molte volte fu arrestato e ogni volta, uscito di prigione, rivendicava pacificamente l’indipendenza dell’India. Fu lui a partecipare ai negoziati che porteranno alla tanto desiderata proclamazione dell’indipendanza dell’India il 15 agosto del 1947, vivendo ogni singolo momento con una profonda partecipazione spirituale che lo porterà spesso anche a digiunare. La nascita di due stati, il Pakistan musulmano da una parte e l’India induista dall’altra, accese la guerra tra le due fazioni, ma anche in questo caso Mahatma Gandhi promuoveva sempre la pace e la nonviolenza. All’estremista Nathuram Godje questo atteggiamento di Gandhi non piacque e il 30 gennaio del 1948 uccide Mahatma Gandhi mentre era in preghiera, interrompendo la vita di un grande uomo che ancora oggi insegna come anche le più grandi lotte possono portare a grandi risultati senza lotte e guerre, ma con la forza di forti ideali.
Dinnanzi alle ostilità della vita ci si può volgere dall'altra parte scappando a gambe levate oppure affrontare a testa alta ciò che più ci spiazza e spaventa, rimboccandosi le maniche. Le frasi sul valore del coraggio ci raccontano cosa significa avere coraggio e sconfiggere la paura. Il valore del coraggio sta proprio nel prendere in mano le redini della situazione e far fronte ad ogni situazione. Aver coraggio non significa non provare alcuna paura ma bensì affrontare le proprie insicurezze e i timori che talvolta ci inibiscono. La parola coraggio è collegata direttamente al termine cuore inteso come l'ardire di fare certe scelte e forza d'animo. Audacia e temerarietà sono sinonimi di coraggio ma ci vuole forza d'animo anche nell'affrontare situazioni emotive che ci fanno stare male. A volte sembra impossibile far fronte ad alcune situazioni e circostanze ed è proprio lì che si riesce a misurare il valore del coraggio che si ha dentro di sé. Non è possibile comprendere fino a che punto si è disposti a spingersi fino a quando la vita non ci mette a dura prova. Le situazioni che nella quotidianità dobbiamo affrontare sono numerose. Senza veli e senza filtri non è semplice mostrarsi e ci vuole coraggio anche per proporsi agli altri così come si è, con le proprie paure e fragilità. Il valore del coraggio non è solo dimostrabile mettendo in essere la propria audacia ma a volte basta davvero poco per mostrarsi forti e determinati nel fare scelte che agli altri appaiono inadeguate ma che per noi sono fondamentali. Chiunque può attingere alle proprie capacità per trovare il valore del coraggio. Lo abbiamo tutti e nelle situazioni peggiori possiamo dare il meglio di noi con gesti audaci. Per fortificarsi e trovare le giuste motivazioni, non c'è niente di meglio che affrontare ogni cosa a testa alta come se non avessimo paura. Leggere le frasi dedicate al valore del coraggio che celebri autori hanno messo nero su bianco è un ottimo modo per riuscire ad affrontare al meglio ogni circostanza. Basta poco a volte per sentirsi motivati e riuscire a capire quanto possa essere forte e profondo il proprio coraggio di agire.
Charles Baudelaire, Paul Verlaine, Arthur Rimbaud e Stéphane Mallarmé sono alcuni di quei letterati considerati poeti maledetti: all’elenco manca un altro grande esponente della letteratura internazionale, Edgar Allan Poe, un vero genio incompreso quando era in vita ma rivalutato solo alla sua morte. Le frasi su Edgar Allan Poe ci parlano di questo straordinario artista. La vita di Edgar Allan Poe, alla stregua delle sue opere, colpisce per la tragicità, la sofferenza e i dolori che hanno colpito Poe sino agli ultimi istanti, ancora oggi misteriosi, della sua breve vita. La triste vita di Edgar Allan Poe Edgar Allan Poe nasce a Boston nel gennaio del 1809 ma ad appena due anni i suoi genitori, due teatranti, muoiono, lasciando il piccolo Edgar alle cure di un tutore, lo zio John Allan. Il piccolo Edgar viaggia con lui in Inghilterra, frequentando una scuola le cui lezioni si svolgevano spesso all’interno di un cimitero: questa esperienza si rifletterà in seguito sulla sua produzione letteraria. Tornato negli Stati Uniti d’America, comincia a frequentare l’Università ma la lascia ben presto per entrare nell’esercito, con lo scopo di guadagnare qualcosa dopo aver sperperato nel gioco i soldi che gli inviava suo zio. Da amante della scrittura, Edgar lascia la carriera militare per fare della sua passione il suo lavoro: a quell’epoca però, nel XIX secolo, era difficile sopravvivere con la scrittura non essendoci ancora una legge sul Diritto d’Autore. Le sue opere più importanti I racconti di Edgar Allan Poe si rivelano particolari e appassionanti, seppure non gli fecero guadagnare molti soldi: in questo periodo scrive, oltre al “Tamerlano”, anche “Manoscritto trovato in una bottiglia”, “Le avventure di Gordon Pym”, “La caduta della casa degli Usher” e “I delitti della Rue Morgue” che ispirerà A.C.Doyle nella scrittura del famoso personaggio di Sherlock Holmes. Ad essi seguono quei racconti del terrore che hanno ispirato anche Stephen King, da “La maschera della morte rossa”, “Il gatto nero”, “Il pozzo e il pendolo” e soprattutto la poesia “Il corvo” scritta nel 1845. Edgar Allan Poe manifesta uno spirito instabile, fragile e tormentato e la morte per tubercolosi della moglie Virginia, sposata quando la giovane aveva appena 14 anni, peggiora la situazione. Edgar Allan Poe viene trovato in fin di vita a Baltimora sul marciapiede, sofferente, in stato confusionale e in condizioni di povertà. Non si conoscono i motivi reali della sua morte, sul perché si trovasse a Baltimora e indossasse laceri vesti non sue. Poe morì completamente solo e al suo funerale non parteciparono nemmeno dieci persone: ma purtroppo fu proprio la sua triste esistenza a portarlo a scrivere opere straordinarie che ancora oggi lasciano un segno a chiunque le legga.
Il concetto di leadership è citato molto spesso, nel mondo del lavoro, senza dubbio, ma anche nelle varie dinamiche relazionali e di gruppo, ma cosa significa esattamente? Le frasi sulla leadership ci parlano di cosa significa essere una figura di riferimento. In lingua inglese il verbo “to lead” significa condurre, di conseguenza il “leader” è un condottiero, è colui che prende le redini di un gruppo guidandolo verso un obiettivo, gestendo le diverse dinamiche e criticità che possono venire a presentarsi. Capire cosa si intenda per leadership, dunque, non è difficile, ma quest’argomento è particolarmente interessante soprattutto per una ragione: ciò che è più suggestivo, infatti, non è il chiedersi chi sia il leader, bensì come lo si diventi. In contesti lavorativi, militari, politici e di altro tipo ancora, il leader è semplicemente colui che occupa una posizione gerarchica superiore rispetto ad altri. Si presume, chiaramente, che se il leader ha raggiunto la sua posizione è perché ha avuto i suoi meriti, ma lo stato dei fatti è che, in questi casi, il leader è tale perché è prevista una struttura gerarchica ufficiale. Ma cosa accade, invece, se in un gruppo non ci sono gerarchie? Cosa succede se un gruppo deve raggiungere un obiettivo e tutti i suoi elementi sono al medesimo livello? È proprio questo l’aspetto più intrigante: in situazioni come queste, in cui tutti i membri di un gruppo sono su un livello paritario, il leader si delinea naturalmente, senza bisogno di cariche, riconoscimenti ufficiali o di strutture ben definite. Una domanda che viene posta molto spesso nell’ambito della psicologia sociale, e alla quale si cerca di rispondere anche tramite degli specifici studi, è appunto la seguente: come emergono i leader in un gruppo non gerarchizzato? Sicuramente gioca un ruolo importantissimo la personalità dei membri che lo compongono, quindi bisogna avere una propensione a prendere responsabilità, a pianificare, a fornire suggerimenti e a quant’altro possa contraddistinguere un buon leader, ma anche le dinamiche relazionali sono importantissime. Anche chi è un leader per natura, infatti, potrebbe di fatto non esserlo in un gruppo in cui la sua leadership non è riconosciuta, da quì possono dunque aprirsi infiniti spunti di riflessione e di analisi che rendono il concetto di leadership straordinariamente ricco di fascino.
Dal carattere mite e schivo, Vincent diventava irrefrenabile se si parlava di arte. Armato di coraggio, sfidava le convenzioni e le tradizioni dell’epoca incurante del prezzo che avrebbe potuto pagare con queste scelte. Decise che l’arte e la pittura sarebbero state la sua terapia e tutta la sua vita venne vissuta all’eccesso, tanto da farlo sempre passare per un personaggio bizzarro. Le frasi su van Gogh ci raccontano questo straordinario artista. Van Gogh fu indubbiamente una persona difficile, dall’indole distruttiva sia per se stesso che per gli altri. Dopo Parigi, dove viveva col fratello Theo, nel 1888 si stabilì ad Arles in Provenza e visse nella famosa “Casa Gialla” dove ospitò artisti ed amici fondando una sua comunità. I colori del Mediterraneo lo incantarono al punto da riversarli in tutte le opere del periodo. La pittura di Van Gogh è arte d’espressione, attraverso la quale il pittore desidera esprimere la sostanza più profonda di ciò che lo circonda, ecco perché i suoi paesaggi non sembrano semplici paesaggi. Vincent lasciò che a guidarlo fossero ardore e inquietudine, riuscendo quindi a non fermarsi a ciò che vedeva con gli occhi e mettendo su tela quello che invece sentiva dentro. I colori simboleggiavano le passioni, il tratto contorto e dinamico delle sue pennellate emanano tutta la sua tensione esistenziale. Nell’ottobre nel 1888 viene raggiunto da Gauguin e vive un periodo ricco di felicità e ottimismo, durante il quale dipinge la famosa serie dei “Girasoli”. L’intento era decorare lo studio he avrebbe avuto col collega e amico. L’artista conosceva il significato positivo e ottimistico dei fiori, esaltandoli con pennellate luminose e intense, trasformando dei soggetti da natura morta in qualcosa di vivo ed energico. Tuttavia, la realtà cadde addosso all’artista quando Gauguin decise di andarsene, lasciando Vincent in preda alla disperazione, fino a tagliare il lobo del suo orecchio sinistro. Nel maggio del 1889 venne internato pur continuando a produrre capolavori come “Notte Stellata”. Lasciata la clinica nel 1890, aveva ormai raggiunto il punto di non ritorno, con la depressione e la disperazione che lo logoravano. Il 27 luglio 1890 decise di spararsi, morendo appena due giorni dopo tra le braccia di suo fratello Theo. Nel 2011 la teoria del suicidio fu confutata perché le ferite riportate non sembravano compatibili con la volontà di uccidersi, visto che si trovavano sull’addome. Resterà un istero irrisolto. Vincent è sepolto presso il cimitero di Auvers-sur-Oise. Theo morì appena sei mesi il suo amato fratello, tanto che el 1914 il suo corpo venne riesumato per riposare accanto a quello di Vincent.
Gli esseri viventi che abitano il pianeta Terra sono veramente tantissimi, compreso l’uomo che spesso ritiene di essere padrone del mondo dimenticandosi che anche lui è un ospite transitorio e, come tale, deve avere rispetto del luogo nel quale vive. Le frasi sul pianeta terra ci raccontano la bellezza e la fragilità di madre natura. Troppo spesso, però, ci si dimentica di questo e si pensa di poter sfruttare tutte le risorse che questo meraviglioso pianeta ci offre. Purtroppo, le risorse della Terra non sono inesauribili né infinite e quindi è fondamentale avere la consapevolezza di proteggere l’intero sistema ed evitare squilibri che potrebbero infine provocare la fine dell’esistenza sul pianeta. Tutelare l’ambiente e la biodiversità è il primo passo fondamentale per salvare le specie che vivono ed esistono sulla Terra. Dalla salute e dall’equilibrio dei tantissimi ecosistemi dipende la sopravvivenza dell’intero globo, compresa quella della specie umana. Ci si può prendere cura del pianeta Terra in molti modi diversi. Uno dei più semplici è quello di iniziare a fare scelte più sostenibili, che riducano l’inquinamento. Decidere di andare a piedi o in bicicletta invece di prendere l’auto ad esempio può aiutare a diminuire lo smog in città, optare per oggetti riutilizzabili invece di quelli usa e getta contribuisce a ridurre l’inquinamento. Oltre a questo, poi, si possono fare una serie di scelte eco-sostenibili come decidere di investire in aziende biologiche che lavorano in modo sostenibile, che realizzino prodotti ed eroghino servizi a basso impatto ambientale. Amare la natura, proteggerla, conservarla e soprattutto insegnare alle generazioni future come fare a prendersi cura del pianeta Terra è la chiave della salvezza del luogo che ospita la vita così come la conosciamo. Non basta soltanto pensare di voler salvare il pianeta, per far sì che questo accada davvero è fondamentale che ogni individuo agisca in modo da convergere verso un unico obiettivo: la salvaguardia del pianeta Terra. In questa maniera, il comportamento del singolo si sommerà ad altri migliaia comportamenti uguali indirizzati tutti verso la stessa direzione. Se ciascuna persona iniziasse ad avere un atteggiamento più responsabile, effettuando scelte più sostenibili (ridurre l’uso della plastica ad esempio), il pianeta Terra potrebbe diventare il luogo ideale nel quale vivere e convivere con tutte le altre specie animali e vegetali presenti. Oggi è necessario come non mai avere la consapevolezza di quanto sia importante proteggere la Terra per i presenti e soprattutto per le generazioni che verranno.
La confusione è uno stato mentale nel quale l’individuo fatica a capire, organizzare e percepire la realtà circostante. Si tratta di un momento nel quale le sensazioni possono causare comportamenti ed istinti contraddittori e apparentemente privi di logica. A volte può essere causata da shock, altre volte da terapie farmacologiche oppure da psicosi e problemi mentali più gravi. Le frasi sulla confusione ci parlano del caos della mente e non solo. La confusione è uno stato mentale che può causare problemi di concentrazione, far aumentare la percezione di stanchezza e dare disturbi della memoria. Talvolta queste situazioni possono essere legate allo stress, altre volte si tratta di una semplice giornata che va male ma se si tratta di condizioni persistenti potrebbe trattarsi di una confusione mentale vera e propria da trattare in maniera adeguata. La confusione è una problematica difficile da diagnosticare e riconoscere e che molto spesso viene sottovalutato. Talvolta un semplice periodo di confusione viene scambiato per un problema più serio o mentale, quando in realtà magari basta fare qualche piccola modifica al proprio stile di vita per stare subito meglio e riprendere a vivere serenamente la quotidianità. La causa della confusione, il più delle volte, dipende da una carenza di sonno e riposo notturno. Passare una brutta nottata può capitare a chiunque, ma se questo avviene sistematicamente quasi tutti i giorni le ripercussioni maggiori si hanno proprio sul benessere psicologico. Non dormire bene fa sentire ovviamente più stanchi e questo si ripercuote inevitabilmente sullo stato mentale, portando ad una grande sensazione di confusione che aumenta la difficoltà nello svolgimento delle normali attività quotidiane. Lo stress è un’altra di quelle condizioni che possono aumentare la possibilità di sentirsi confusi, oltre a facilitare lo sviluppo di patologie anche molto gravi. Lo stress, infatti, può causare ansia, tachicardia e far sentire confusi, annebbiando la mente. In questo caso è importante affidarsi ad una buona terapia psicologica ed eventualmente seguire le prescrizioni mediche per quanto riguarda l’assunzione di farmaci se necessari. La confusione è una situazione che può creare forti disagi e rendere difficile vivere la propria quotidianità. Quando sottovalutata, inoltre, può portare a peggioramenti con un conseguente rischio di sviluppare patologie e malattie psicologiche più gravi. Se si avverte la sensazione di mente annebbiata, si percepisce una forte confusione, si hanno difficoltà a mantenere la concentrazione o a ricordare eventi passati è fondamentale correre immediatamente ai ripari, richiedendo aiuto ad amici e personale qualificato per poter superare questa fase e tornare a vivere in serenità e tranquillità.
Le frasi sulla stagione estiva ci parlano della bellezza dell'estate e di quel periodo che per molti è sinonimo di svago e stacco dalla normale routine quotidiana. Come si potrebbe definire, la stagione estiva? Bisogna anzitutto premettere che ogni stagione dell’anno ha la sua essenza, il suo sapore: l’autunno, che ha nelle foglie cadenti il suo simbolo più fedele, suscita sensazioni di torpore, l’inverno, con le sue rigide temperature, fa pensare alla famiglia, al tempo trascorso in casa, alle Festività, la primavera è un momento di rinascita, un periodo dell’anno in cui il mondo riacquisisce colore e si avverte più energia, più voglia di fare, e sull’estate, invece, cosa si potrebbe dire? L’estate è la stagione per eccellenza, quella con la S maiuscola, quella che tutti aspettano, quella in cui si vivono attimi e momenti destinati ad essere ricordati per tutte le stagioni che seguiranno. Caldo, tantissime ore di luce, vita serale e notturna, amici, giovialità, incontri, viaggi vicini e lontani ma anche delle semplici serate sulla spiaggia, oppure una pizza con gli amici. Per gli studenti, ovviamente, l’estate ha una valenza ancor più profonda: in questa stagione, infatti, non si va a scuola, di conseguenza ai vantaggi tipici della stagione si aggiunge il fatto di poter vivere la propria vita con più libertà, senza la sveglia presto ogni mattina, senza i compiti da svolgere a casa e senza quella quotidianità che contraddistingue invece tutte le altre stagioni dell’anno. I pensieri dedicati alla stagione estiva, dunque, possono presentare i “volti” più disparati, proprio perché la bellezza di questa stagione ha davvero mille diverse implicazioni. L’estate è un inno alla vita, l’estate è un “contenitore” di tanti bellissimi momenti, ma allo stesso tempo è anche un esempio, è un punto di riferimento da tenere in considerazione in ogni momento dell’anno proprio perché quanto di bello accade in estate, può assolutamente accadere anche nelle altre stagioni. È probabilmente questo il motivo per cui tutti, chi più chi meno, riserviamo nel nostro cuore uno spazio speciale alla nostra estate: l’estate è probabilmente una delle più belle rappresentazioni della propria vita, ecco perché non è considerata una stagione come le altre e mai lo sarà.
Il buonsenso (o buon senso) è la capacità di sapersi comportare optando per la saggezza, seguendo regole e criteri condivisi a livello comunitario. La saggezza ed il buonsenso così come li conosciamo oggi portano inevitabilmente a domandarsi come queste qualità venivano invece intese in passato. Le frasi sul buonsenso ci parlano dell'importanza di agire con saggezza. Secondo alcuni studiosi, in passato, il “senso buono” era il cosiddetto “sesto senso”, quello che veniva ritenuto il più importante tra tutti gli altri cinque più conosciuti. A questo sesto senso corrispondevano ragione, intuito, percezione e saggezza. Il sesto senso diventa quindi capacità di agire in maniera razionale e saggia, prendendo decisioni e seguendo strade virtuose. Lo sviluppo del buonsenso, quindi, è strettamente correlato al concetto di razionalità e capacità di giudizio e discernimento. Arrivare a questo, comunque, è stato un processo molto lento e laborioso perché ai sensi veniva quasi sempre accostato qualcosa di concreto o comunque percepibile (al tatto quello che si sente con mano, all’olfatto quello che si annusa col naso, alla vista quello che si vede con gli occhi, all’udito ciò che si ascolta con le orecchie, al gusto il sapore che si percepisce mangiando). Il sesto senso, invece, è qualcosa di più profondo, interiore, che non si vede ma c’è anche se viene percepito esclusivamente a livello individuale. Buonsenso e saggezza viaggiano di pari passo. Entrambi questi concetti riguardano la capacità personale o collettiva di chi è in grado di effettuare valutazioni in maniera razionale, tendendo a compiere le migliori scelte possibili per se stessi o la comunità. Le persone dotate di saggezza e buonsenso sanno agire in maniera equilibrata e prudente, valutando le alternative possibili senza lasciarsi sopraffare dalla sfera emotiva. Il buonsenso e la saggezza sono qualità che derivano necessariamente dall’esperienza, dalla ragione e dalla crescita personale e comunitaria. Oltre alle esperienze personali, saggezza e buonsenso possono essere ampiamente influenzate dalla cultura, dal contesto nel quale si vive e dal percorso educativo e formativo svolto. In questo caso particolare, la saggezza appare come un concetto accompagnato da un profondo ragionamento che porta a riconoscere ed agire distinguendo tra buone e cattive azioni e si tratta di una capacità appresa grazie al percorso di studi e dall’educazione ricevuta. Ecco perché l’idea di saggezza cambia notevolmente da una comunità all’altra. Non esistono una saggezza ed un buonsenso validi e riconosciuti a livello universale perché entrambi questi concetti sono strettamente legati al contesto nel quale vengono applicati.
Capita di svegliarsi e accorgersi di non avere voglia di iniziare la giornata. I motivi possono essere tanti, disparati. Ma bisogna sempre ricordare che un giorno vissuto in negatività è un giorno perso. E il tempo che si ha a disposizione in questa vita è troppo breve per buttarlo via così. Come ritrovare immediatamente il buon umore e tenere le vibrazioni alte fino a sera? Le frasi per trovare il buonumore sono perfette per ritrovare la serenità. Pensare positivo crea una realtà positiva I pensieri che si formulano nella mente, le emozioni che si alimentano a livello di pancia sono potenti. Riescono a influenzare anche la realtà esterna. Basta fare un esperimento semplicissimo per capirlo. Se, camminando per strada o entrando in ufficio si guardano gli altri con sguardo cupo e corrucciato, la reazione immediata sarà quella di vedere sul loro viso dipingersi subito un’espressione di fastidio e timore. Se, invece, si fa un bel sorriso, automaticamente chi lo riceve tenderà a ricambiarlo. Recuperare velocemente il buonumore Le persone positive attirano abbondanza, positività, allegria attorno a loro. E queste vibrazioni alimentano ancor di più la loro positività. Quindi è molto importante, quando si ha un momento complicato, prendersi qualche minuto per ristabilire un equilibrio interiore e cercare di affrontare il mondo con la giusta carica. Come fare per trasformare una brutta giornata in una di buonumore? Innanzitutto concedersi subito un piccolo sgarro gratificante. Che sia un caffè, un cioccolatino, l’acquisto di qualcosa che si desiderava da tempo, una telefonata a un amico speciale. Amarsi, volersi bene, coccolarsi è fondamentale. Dispensare affetto a se stessi è un atto consolatorio e placa i pensieri più brutti. Riflessioni positive Quando ci si sveglia male, perché qualcosa non va nel verso giusto, la notte è stata agitata, si hanno in agenda impegni noiosi, bisogna cercare di girare la clessidra e cercare di trovare del buono nelle prove che la vita mette davanti quotidianamente. Una buona tecnica per riuscirci è focalizzarsi per qualche minuto su tutto il buono che c’è nella propria vita. La salute, la famiglia, il proprio cane o gatto che attende che gli si riempia la ciotola facendo espressioni dolci e buffe. Il ricordo di una bella esperienza passata. Quando si obbliga il cervello a concentrarsi su una situazione che stimola emozioni piacevoli, automaticamente, il corpo risponde. E ci si sentirà subito meglio.
Sembra che il termine matematica sia stato scelto da Pitagora per indicare la scienza dei numeri e delle misure che può essere insegnata e appresa per la sua evidenza. Le frasi sulla matematica ci avvicinano a questo mondo fatto di numeri e formule. La matematica ha origini molto antiche, che si perdono nelle epoche preistoriche di molte civiltà. Le testimonianze più remote sono alcune tavolette babilonesi di argilla che venivano incise e poi cotte e alcuni papiri egizi che risalgono al secondo millennio a.C. In questi antichissimi documenti vengono dati metodi pratici per il calcolo di volumi di alcuni recipienti e anche problemi di aritmetica e di algebra. La matematica diventa però la scienza che noi oggi conosciamo solo nella civiltà greca attraverso i suoi grandi matematici, da Talete di Mileto (VII-VI secolo a.C.) che, secondo la tradizione, avrebbe per primo portato dall'Egitto la geometria (scienza dell'estensione, cioè della quantità continua) a Pitagora (VI secolo a.C.), che si dedicò sia alla geometria sia all'aritmetica (intesa come scienza della quantità discreta), ottenendo notevoli risultati. Insieme ad altri grandi matematici, da Eudosso a Menecmo, Pitagora contribuì sensibilmente alla costruzione dei cosiddetti Elementi di Euclide (300 a.C. circa). In questi Elementi, costituiti da 13 libri, viene riassunta e organizzata in forma sistematica e rigorosa la matematica elaborata nei tre secoli precedenti dagli studiosi greci. Si può dire che gli Elementi furono alla base di ogni serio studio e insegnamento matematico nei secoli successivi e furono usati sino ai giorni nostri come veri e propri libri di testo o quanto meno come modello per questi. Dopo Euclide, che visse e insegnò in Alessandria d'Egitto, la matematica greca con Archimede (287-212 a.C.), Apollonio e Diofanto raggiunse il suo massimo splendore sia nella geometria piana e solida sia nell'algebra. La scrittura decimale e posizionale, inventata dai matematici indiani attorno al 500 d.C., possibile solo con l'introduzione dello zero, segnò un notevole progresso nel calcolo aritmetico, consentendo anche una più approfondita indagine nei problemi algebrici. Fermat e Cartesio crearono la geometria analitica, uno straordinario mezzo per affrontare la geometria con gli strumenti dell'algebra e dell'analisi. Newton e Leibniz raggiunsero il più potente mezzo di indagine matematica: l'analisi infinitesimale che sino a qualche tempo fa era detta anche “calcolo sublime”. Molti i rami che si dipartono da quelli accennati e che costituiscono quella che oggi va sotto il nome di “matematica moderna”. Si tratta della teoria degli insiemi, del calcolo delle probabilità, delle geometrie non-euclidee, della logica matematica, dell'algebra astratta, per citarne solo alcuni, legati ai nomi di Cantor, Gauss, Pascal, Lagrange e di molti altri matematici.
Non è facile avere nelle proprie case un quadro di un famoso artista, perché di solito l’opera d’arte è una e unica, escludendo le copie. Andy Warhol ha avuto il merito di commercializzare l’arte, come se fosse un comune bene di consumo, esasperando il concetto di riproducibilità. Le frasi su Andy Warhol ci raccontano delle idee dell’artista. Il poliedrico e carismatico Andy Warhol Andrew Warhola (in arte Andy Warhol), considerato da molti il simbolo della Pop Art, nasce il 6 agosto del 1928 i Pennsylvania, a Pittsburgh, da genitori cecoslovacchi emigrati poi negli Stati Uniti d’America. Dopo aver conseguito la laurea di Carnegie Institute of Technology, decide di trasferirsi a New York, seguito poi dalla madre che diventerà la sua più fidata collaboratrice. Nonostante lavorasse presso alcune delle più prestigiose riviste come Harper’s Bazar e Vogue, Warhol coltiva segretamente la sua passione per l’arte che lo porterà tra gli anni 50 e 60, a esporre le prime serigrafie: la sua concentrazione si focalizza sulla rielaborazione di beni di consumo in un periodo in cui si afferma sempre maggiormente la società dei consumi. Nelle sue opere prodotte in serie, allo scopo di rendere l’arte fruibile a tutti, compaiono lattine di Coca-Cola, Popeye, Superman e scatole di zuppa Campbell: in quest’ultimo caso, l’opera “100 Coins” vede la presenza di 100 barattoli di zuppa, simbolo dell’America consumista dell’epoca. Nelle opere di Warhol non c’è biasimo, critica o sentimentalismo: ogni soggetto è privato di umanità e sentimento, arrivando a raffigurare il disastro aereo del 1962, rendendolo solo una pura immagine visiva. Le opere più importanti di Andy Warhol Nel 1965 Andy Warhol decide di fondare la Factory, vista non solo come luogo di produzione di serigrafie ma anche come luogo di ritrovo di artisti come Haring, Clemente e Basquiat. Tra le opere più famose di Andy Warhol c’è senza dubbio la sua Marilyn Monroe, ma di grande successo sono state poi le serigrafie raffiguranti Elvis Presley, Che Guevara e Mao Tse-tung. Nel Museo del Novecento a Milano è conservata “Sixty Last Suppers”, l’Ultima Cena rivista da Warhol in chiave Pop Art. Andy Warhol, da artista poliedrico quale si è dimostrato, ha dato il suo importante contribuito anche al mondo del cinema e a quello della discografia: ha infatti finanziato il primo album del gruppo Velvet Underground. Dopo il ferimento per mano di una femminista nel giugno del 1968, Andy Warhol si allontana dalla scena pubblica fino alla morte nel 1987, per un banale intervento alla cistifellea.
L’aspirazione è un desiderio vivissimo che scalda il cuore. Quando si punta alla perfezione si riescono a superare tutti gli ostacoli, si corre a testa bassa fino ad ottenere il risultato tanto sperato. Le frasi sull’aspirazione ci raccontano dell’importanza di avere un sogno. Non c’è niente che può impedire il raggiungimento di un traguardo per una persona che la cerca incessantemente, in maniera testarda, mettendo in campo tutte le energie. La motivazione è la spinta più efficace, lo stimolo che riesce a dare la rincorsa, lo sprint finale ci uno scatto decisivo per arrivare alla meta. I desideri sono come la benzina e bisogna sempre avere il pieno nel serbatoio per affrontare i viaggi più lunghi. Pensare in grande è il miglior antidoto contro l’arrendevolezza perché sprona a continuare incessantemente nel cammino, accelerando il passo, guardando fisso e dritto verso l’obiettivo. Volere ardentemente una cosa è già un passo in direzione del successo. L’impeto delle ambizioni non può essere tenuto a bada perché un’emozione forte prima o poi trova il proprio naturale canale di sfogo. Le emozioni sono un vulcano che sta per eruttare, un condensato di energia di sta per esplodere, una desiderio incontenibile. Nutrire un’ambizione vuol dire mettersi in gioco, partecipare attivamente, combattere coraggiosamente una battaglia per l’affermazione personale o di un gruppo. Si può ambire a diventare campioni in una disciplina sportiva, surclassando tutti gli altri e mostrando le proprie doti di fuoriclasse. Si può ambire a un trofeo, in una competizione di squadra dove bisogna praticare uno schema di gioco vincente, sacrificarsi, riuscire a costruire insieme qualcosa di straordinario. In ambito professionale le aspirazioni sono il sale della carriera. Quando si viene inseriti in un contesto lavorativo si fa la gavetta, cimentandosi nelle mansioni più umili per poi scalare la gerarchia aziendale. Il merito è senza dubbio una caratteristica che porta i migliori risultati. Ambire ai vertici significa pensare di poter diventare una figura di spicco, un capo-ufficio, un dirigente, un direttore. L’ambizione di essere i migliori non è affatto superbia ma desiderio di mettersi in mostra per poter esprimere le proprie doti e renderle utili per i colleghi, creando un team affiatato in grado di far bene. Per raggiungere la vetta dell’organigramma di un’impresa bisogna saper sognare, alzarsi la mattina e andare a lavoro soddisfatti, appagati ma non autosufficienti, desiderosi di incrementare senza sosta la progressione verso il top. Aspirare ogni giorno a qualcosa di più è il segreto per non stare mai fermi, per ottenere un aumento, una promozione.
Le melodie sono una delle prime cose che l’essere umano apprezza ancor prima di nascere, quando è nel grembo materno e ascolta una dolcissima ninna nanna. Quel canto lo accompagnerà nella culla, nelle primissime fasi dell’infanzia e il motivetto sarà impresso per sempre nella mente come una traccia indelebile. Ascoltare quella canzoncina susciterà un’immediata sensazione di familiarità e tenerezza. Le frasi sulle melodie ci raccontano la musica in vari modi. Il suono di un violino, di una chitarra o di un pianoforte riesce a comunicare in pochissime note un’interminabile serie di concetti. La musica esprime la complessità attraverso la semplicità e l’immediatezza, con un linguaggio che raggiunge un’espressività impareggiabile. Si fischietta una melodia allegra per esorcizzare la noia dell’attesa, per scacciare le paure, per concedersi un tocco di ilarità in una giornata triste. Una musichina apparentemente banale riesce a guarire i mali della mente con una facilità disarmante. Ci si ricorda del primo amore per la canzone che stavano trasmettendo alla radio in quella stagione. Il successo dell’anno ci ricorda tutte le emozioni che si provavano quando si stava per tentare l’approccio, con la timidezza enfatizzante che caratterizza l’ardore. Ai tempi del juke-box per conquistare una ragazza si introduceva una monetina e si sceglieva un bravo romantico in grado di stuzzicare le corde del suo cuore. Oggi la tecnologia è cambiata ma il significato è lo stesso: con una playlist sullo smartphone o una dedica su un social network si comunica la volontà di fidanzarsi o si formula una richiesta di matrimonio. Tutte le vicende associate all’amore sono strettamente correlate a una dimensione musicale. La passione è l’esatto contrario del silenzio perché si identifica con l’armonia, con un gradevole insieme di accordi, con una ritmicità incantevole. Prima di affrontare un duro esame ci si concede l’ascolto di una melodia. La canzone può dare la carica, spronare, incoraggiare. Esistono melodie che riescono a tranquillizzare all’istante, a placare le paure, lo stress, l’angoscia. Ogni suono porta con sé un significato che non è uguale per tutti e che differisce da ascoltatore ad ascoltatore. La particolarità della musica è la personalizzazione, l’interpretazione di un contenuto, la possibilità di rendere proprio quel brano. Anche una canzonetta di musica leggera può nascondere una fittissima rete di ragionamenti. Le melodie raccontano ma riescono anche a farsi raccontare perché l’interlocutore è nello stesso tempo l’autore: ascoltare musica significa dare un senso a un insieme di suoni, trasformando la semplice attività di percezione in un’associazione inedita di significati. In questo modo l’ascoltatore diventa l’artista perché plasma intorno ai propri desideri una melodia unica, inimitabile, penetrante, avvolgente, profonda.
La primavera è probabilmente la stagione più amata da tutti e più rappresentata nell’arte, basti pensare alla meravigliosa Primavera di Botticelli. È la stagione che porta il maggior cambiamento, dal silenzio e dal grigiore dell’inverno all’esplosione di colori, profumi e cinguettii che salutano il risveglio della natura. Le frasi sulla stagione primaverile ci parlano della bellezza della primavera. La primavera è forte, dirompente, sorprendente. Arriva all’improvviso, quando ormai pensiamo che l’inverno non finisca più, e ci stupisce ogni anno con il primo bucaneve che attraversa il manto bianco, le prime gemme che spuntano sui rami nudi, le prime foglioline verde tenero, per esplodere poi in fioriture dalle mille tinte vivaci che attirano api e farfalle, perchè il cerchio della vita non si deve fermare mai. La primavera porta con sè luce, colori, il sole tiepido all’inizio e poi sempre più deciso, il ritorno degli uccelli migratori, la fine del letargo, l’abbondanza di acqua e cibo che permette alla natura di rinnovarsi in ogni sua specie animale o vegetale. La primavera rappresenta anche un po’ una metafora della nostra esistenza, in quanto simboleggia la nascita o la rinascita dopo un periodo di buio o di difficoltà, il ritorno alla vita dopo un periodo di morte apparente. Quando sentiamo profumo di primavera nell’aria il nostro umore migliora perchè abbiamo aspettative di giornate più lunghe e luminose, di vita all’aria aperta, di temperature miti, di escursioni fuori porta, di gioia e vitalità. È vero che la primavera porta anche tante giornate piovose, ma sappiamo che sono assolutamente necessarie per portare a termine il miracolo che ogni anno questa stagione è tenuta a compiere. L’acqua che cade piano piano dal cielo bagna il terreno, raggiunge radici addormentate, semi, steli e fili d’erba che riacquistano linfa e vigore grazie a questo elemento vitale e indispensabile. Nella primavera è concentrata tutta la forza della natura capace di rinnovarsi ogni anno, di sorprenderci ogni volta con le sue primule, le margherite, i papaveri scarlatti, i fiori rosa del pesco, i prati che si rivestono a nuovo e attirano e nutrono migliaia di insetti e non solo. Una delle migliori descrizioni della primavera l’ha fatta Vivaldi senza dire una sola parola. Con la musica è stato in grado di descrivere il canto degli uccelli, l’acqua che scorre, il mormorio delle fronde mosse dal vento, la violenza del temporale, usando note e strumenti che ci toccano nel profondo dell’anima. Non è un caso che delle sue quattro stagioni la Primavera sia quella più conosciuta a livello mondiale.
La malinconia è un malessere che tutti prima o poi ci troviamo a fronteggiare e può essere associato a diverse motivazioni. Le frasi sulla malinconia ci raccontano di questa sensazione che può accompagnarci per tutta la vita. Si è malinconici quando si ricorda qualcosa con particolare nostalgia o si può provare questo sentimento di tristezza passeggera per mille altre ragioni che hanno a che fare con la nostra sfera più privata e intima. Ci sono persone però che hanno una tendenza malinconica costante e spesso si ritrovano a pensare ai propri desideri mai avverati con un’infinita tristezza. Il vuoto interiore che sentono li spiazza ed è difficile risalire la china. Rimediare alla malinconia è possibile e non bisogna mai arrendersi allo stato permanente di tristezza. Il primo passo da fare è quello di leggere le frasi e i pensieri che chi ci ha preceduto su questa terra ha scritto in merito a questo malessere non sempre semplice da affrontare. Grandi poeti e scrittori hanno messo nero su bianco parole memorabili dedicate alla malinconia. Già leggerle significa capire cosa si stia provando ed è un passo avanti nel tentativo di risolvere una situazione di malessere che sicuramente ci sta mettendo a disagio. Il termine malinconia deriva dall'unione delle parole greche melas che significa nero e chole ovvero bile. Letteralmente significa bile nera e per i greci questa sostanza era considerata la causa dell'umore malinconico e di un atteggiamento cupo. Quando si è malinconici si viene intrappolati da pensieri tristi dai quali talvolta è difficile districarsi. Chi non ha mai provato qualche volta nella vita quella strana sensazione di tristezza che nemmeno sa spiegare da dove venga ma che non ci lascia per un giorno intero o a volte anche più? Ebbene, quella è proprio la malinconia che può essere più o meno intensa ma che ci rende vulnerabili e poco propensi a stare in mezzo ad altre persone. Essere malinconici di tanto in tanto non significa soffrire di depressione ma concedersi dei momenti per pensare al proprio dolore. È una parte integrante della vita e ci sono attimi in cui è più che lecito lasciarsi andare a un po' di tristezza. Negarla sarebbe solo controproducente e non porterebbe a niente di buono. Non è possibile essere sempre felici come si vede nelle pubblicità: siamo esseri umani e le sofferenze ci segnano senza rimedio. A seguire proponiamo una serie di citazioni, frasi e aforismi dedicati alla malinconia da leggere e fare propri. Hanno discusso sul tema cantanti, poeti, filosofi, scrittori e romanzieri di fama. Vediamo cosa hanno scritto in merito a questo importante stato d'animo.
Tutti almeno una volta nella vita si sono ritrovati davanti all’iconica formula E = mc2 che avrebbe cambiato e rivoluzionato la storia della fisica: è stato Albert Einstein a scriverla, considerato senza ombra di dubbio il più grande fisico di tutti i tempi. Le frasi su Einstein ci parlano della vita e delle idee di famoso fisico. La nascita del genio della fisica Albert Einstein nacque in Germania, a Ulm, il 14 marzo del 1879: era di origine ebraica e la sua educazione scolastica fu molto rigida e tradizionale, cosa che gli farà in futuro disprezzare gli antiquati metodi di insegnamento. Nonostante non brillasse particolarmente nella retorica, Einstein si diplomò a Berna per poi laurearsi al Politecnico di Zurigo. Amava la fisica e la matematica e, nonostante inizialmente trovò lavoro presso l’Ufficio Brevetti a Berna, non abbandonò mai gli studi accademici, tanto da pubblicare nel 1905 ben tre studi. Uno di questi, quello relativo alla propagazione della luce tramite i fotoni, gli valse un premio Nobel per la fisica nel 1921: i soldi guadagnati grazie a questo illustre riconoscimento andarono tutti alla prima moglie Mileva, in virtù di un costosissimo accordo di divorzio (la seconda moglie di Albert fu la sua stessa cugina, Elsa Einstein). Gli altri due studi del fisico tedesco segnarono forse ancora di più la storia della fisica e della stessa umanità: si tratta della scoperta della natura atomica della stessa materia e la Teoria della Relatività Ristretta, che sarà poi perfezionata nel 1916 con la pubblicazione de “I fondamenti della Teoria della Relatività Generale”. Einstein e la nascita dell’arma nucleare Con la nascita e l’espandersi del potere di Hitler, Einstein, da fiero sionista, fu costretto a lasciare l’Europa alla volta degli Stati Uniti d’America: ad aspettarlo c’era una cattedra presso l’Università di Princeton. Albert era sempre stato un fermo pacifista e ha sempre manifestato la sua contrarietà alla violenza. Suo malgrado però la sua stessa Teoria della Relatività diede lo spunto decisivo per la nascita della bomba atomica, la scoperta più terribile che l’uomo potesse mai fare visti gli sviluppi che ha avuto sullo stesso popolo giapponese. Nonostante il suo sempre proclamato spirito pacifista, Einstein scrisse una lettera all’allora presidente degli Stati Uniti d’America Roosevelt, sollecitando una maggiore celerità nello sviluppo delle armi atomiche. Il fisico partecipò anche al Progetto Manhattan ma pare si sia sempre mostrato fermamente contrario all’uso della bomba nucleare sulle città di Hiroshima e Nagasaki. Con la fine della Seconda Guerra Mondiale, Einstein perseguì ancora di più i suoi ideali pacifisti, fino al 1955, anno in cui a 76 anni morì.
Quando ci si approccia alla filosofia, spesso si resta incagliati in pensieri certamente affascinanti ma alquanto tortuosi: vi sono però filosofi che lasciano un segno nella mente di giovani studenti, per la semplicità dei loro pensieri, tanto disarmanti quanto profondi: Socrate è uno di essi. Ecco le frasi su Socrate: citazioni sulla sua vita e le idee. Chi era Socrate Socrate nasce tra il 470 e il 469 a.C.ad Atene: suo padre Safronisco era uno scultore, mentre sua madre Fenarete era una levatrice e Socrate seguirà in un certo senso le orme della madre facendo nascere non bambini ma nuove menti, nuovi modi di pensare. Studiò astronomia e geometria e con molta probabilità uno dei suoi maestri fu Anassagora: era un bravo studente ma anche un ottimo soldato, partecipando alle battaglie di Anfipoli, Delio e Potidea. Alcibiade, come è narrato da Platone nel suo “Simposio”, parla di un Socrate che anche sul campo da battaglia era valoroso, instancabile e riflessivo, persino nei momenti più concitati come quelli di affannosa ritirata. Socrate dedicò la sua vita alla filosofia e alla famiglia che si era costruito con Santippe, non partecipando mai alla vita politica, nonostante per il governo la sua presenza si rivelò pesantissima. Il motto di Socrate, preso in prestito dall’oracolo di Delfi, era Conosci Te Stesso: per il filosofo lo scopo di ogni uomo era arrivare alla conoscenza più intima del proprio io, alla propria verità. Questa è la famosa Maieutica Socratica. La forza di Socrate Secondo Socrate per arrivare alla conoscenza, bisognava confrontarsi con gli altri, in un dialogo dove ognuno affermava il proprio essere: è questo il concetto di filosofia interpersonale promosso da Socrate. Il presupposto di tutto era però essere consapevoli di non sapere, perché solo così si può trovare la verità nel proprio essere. Non si può dire che Socrate rispecchiasse l’ideale greco di uomo, dove a una immensa saggezza interiore corrispondeva una certa perfezione estetica: ad Atene lo paragonavano addirittura a un sileno, grottesco personaggio dionisiaco. Socrate però gettava il germe in tutti gli uomini con cui dialogava, li stimolava a pensare con la propria testa e a non accettare idee prestabilite considerate giuste solamente perché provenienti dall’alto. Proprio questa negazione dell’omologhìa ha portato alla morte Socrate: gli esponenti del governo ateniese vedevano in lui una mina vagante per il loro potere e lo accusarono addirittura di corruzione di giovani e di empietà. Fu così condannato a morte tramite l’ingestione di cicuta: uccisero il suo corpo, ma il suo pensiero è diventato
Ci sono davvero tantissimi modi per definire i cani in modo simpatico ed informale, e uno dei più diffusi è senz’altro “amici pelosi“. Le frasi sugli amici pelosi ci raccontano la bellezza di vivere con un cane. Si usa dire che il cane sia il miglior amico dell’uomo, ma in realtà il legame che può legare una persona al suo amico a 4 zampe è davvero molto profondo e va spesso ben al di là della semplice amicizia. Quando si adotta un cane, infatti, esso diviene a tutti gli effetti un proprio caro, un membro della famiglia: il legame di affetto che può unire un cane al suo padrone è un qualcosa di difficile da descrivere, un qualcosa che, probabilmente, può capire solo ha avuto modo di provarlo. Quale sia la razza del cane, il suo pedigree, la sua bellezza estetica, la lucentezza del suo pelo e quant’altro, sono tutti fattori che perdono ogni importanza nel momento in cui si parla di un cane in riferimento al suo animo, al suo carattere, alla dolcezza che sa trasmettere. Il cane, peraltro, sa essere un vero amico anche nei confronti di persone diverse dal proprio padrone, questi animali infatti hanno delle capacità davvero uniche: sanno comunicare in un modo davvero straordinario, con altrettanta facilità sanno farsi capire, sono fortemente empatici e comprensivi, sono onesti, fedeli e ricchi di valori. Non è esagerato dire che, in molte occasioni, i cani riescano a rivelarsi molto più umani degli uomini: il cinismo, la freddezza, l’opportunismo, sono atteggiamenti quanto mai tipici delle persone, ma che è invece impossibile riuscire ad individuare in un amico a 4 zampe. Alla luce di questo, dunque, le riflessioni e le frasi che ruotano attorno al mondo degli amici pelosi sanno essere davvero molto profonde, intriganti e ricche di fascino, e sono dei pensieri che sanno toccare nel profondo non solo chi ha la fortuna di avere un amico a 4 zampe, ma anche chi non ha una particolare passione per i cani e per gli animali domestici in generale. I cani, con le loro straordinarie qualità caratteriali, hanno davvero molto da insegnare, e possono insegnare tanto anche agli uomini.
La lontananza è una delle prove più difficili da affrontare nella vita: avere distanti le persone care e chi si ama provoca davvero tanto dolore e non è possibile condividere con loro i momenti speciali della quotidianità. Le frasi sulla lontananza ci raccontano della forza che mostrano le persone che si amano. La lontananza fa male e può rivelarsi un vero e proprio nemico nel momento in cui non si riesce a gestirla nel migliore dei modi. D’altronde quando si ama qualcuno lo si desidera al proprio fianco per trascorrere ogni momento in sua compagnia. Non ci si stanca mai di passare del tempo con le persone care, per questo motivo la lontananza è uno dei più grandi ostacoli da affrontare per gestire e superare al meglio questa situazione. Mantenere un rapporto vivo nonostante la distanza Affrontare la lontananza non è da tutti: questa condizione potrebbe mettere in pericolo i rapporti fino a giocare brutti scherzi come portare ad un senso di smarrimento e di sfiducia rovinando completamente qualsiasi relazione affettiva. Malgrado ciò quando si ama davvero, anche dinanzi la distanza è possibile non arrendersi mai e mantenere stretto un rapporto speciale. In qualsiasi posto del mondo ci si trovi, la persona amata è sempre pronta ad essere vicina col cuore e con la mente e quando si ha bisogno di aiuto sarà la prima ad offrire il massimo del supporto. Abituarsi alla lontananza Una delle sfide più difficili è quella di abituarsi alla lontananza di una persona cara, ossia dover affrontare lunghi periodi senza la sua presenza. In questo caso potrebbe essere necessario adattarsi alla solitudine e dover affrontare delle realtà completamente differenti in confronto a quelle vissute in compagnia della persona con cui si condivideva ogni momento della giornata. Il distacco è una delle fasi più dolorose e saperlo gestire comporta tantissima forza di volontà data dall’amore e dall’affetto che si prova per una persona. Per raggiungere il massimo della serenità e non far sentire il peso della lontananza ai propri cari bisogna continuare a manifestare il proprio amore, fare leva sui sentimenti e trasmettere a chi si ama la stessa gioia e frenesia dei momenti trascorsi insieme. La solitudine deve essere vissuta con naturalezza e semplicità, cercando di non lasciarsi sopraffare dal dolore e dalla malinconia. Ogni persona d’altronde affronta la lontananza in modo diverso: il tempo può essere un valido alleato per elaborare il distacco e raggiungere un buon equilibrio utile a non compromettere un rapporto. Anche se bisogna aspettare tanto tempo per rivedere una persona speciale, il rapporto rimarrà vivo, intenso e l’affetto sarà più forte di prima.
Per migliorare occorre mettersi costantemente in gioco senza esitare. Competere con gli altri significa accettare anche la sconfitta come possibilità, consapevoli che solo un allenamento serio e la massima concentrazione riusciranno a farci indubbiamente primeggiare. Ci si sforza fino all’ultima goccia di sudore e si fatica duramente per ottenere il risultato sperato. Le frasi sulla competizione ci raccontano dell’importanza del confronto. L’avversario non è altro che una parte di noi stessi, quella con cui confrontarsi e quella da superare. I sacrifici saranno sempre e comunque visibili, tangibili, apprezzabili e non andranno persi. La competizione è l’arma vincente per combattere l’inerzia, lo sconforto, la disperazione, l’ansia da prestazione. Gareggiando ci si scrolla di dosso la titubanza e si brilla di luce propria, mettendo in mostra le migliori qualità e tutto il talento. La competizione fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi. Sul lavoro si compete con i colleghi che vogliono ottenere al posto nostro la qualifica a cui si ambisce, sgomitando, facendo vedere che siamo noi quelli più adatti alla mansione, i più affidabili, i più capaci, i più esperti. Non si tratta di una competizione dettata dalla cattiveria ma dalla voglia irrefrenabile di incrementare il proprio rendimento professionale, sentendosi appagati. Avvertiamo quella magnifica sensazione di soddisfazione personale, che può anche tramutarsi in soddisfazione collettiva per l’intero gruppo di lavoro, per tutta l’organizzazione dell’ufficio, per i compagni di turno. A scuola la competizione è l’elemento che distingue ogni verifica, ogni interrogazione, ogni materia. L’insegnante pretende che l’alunno impari cose nuove, che si cimenti in una disciplina che non conosceva, che diventi progressivamente autonomo, acquisendo la consapevolezza di dover studiare per migliorare prima di tutto se stesso. Il voto finale è la misura esatta di una competizione, esattamente come il cronometro per un centometrista, che scorre velocissimo e che richiede all’atleta un incredibile sprint. Essere i più bravi della classe è come vincere un trofeo che ci proietta verso un orizzonte scolastico costellato da riconoscimenti e attestazioni di merito. Il match sportivo è la più classica delle competizioni. Esistono sport individuali in cui arrivare al traguardo staccando tutti gli altri significa dare la dimostrazione inequivocabile di essere un recordman. Ci sono invece altri sport dove per vincere occorre inserirsi in una dinamica di team, migliorando insieme, pensando all’insieme anziché al singolo. Una rete segnata per far trionfare la propria squadra di calcio è tanto più importante quanto quel goal sarà davvero determinante ai fini della vittoria di tutta la squadra.
L'apprendimento è l'arte di imparare e di apprendere durante il corso dell’esistenza non si finisce proprio mai. È un'arte che dura tutta la vita e contribuisce a mantenere attiva la fiammella della conoscenza, alimenta la propria mente e aiuta a comprendere ciò che ci accade. Le frasi sull'apprendimento ci raccontano del piacere del sapere. Alla base dell'apprendimento c'è la curiosità e la voglia di conoscere sempre più cose in qualsiasi circostanza. Apprendere è fondamentale per essere persone libere dagli stereotipi e avere sempre una propria idea chiara sulla situazione del momento. Se l'interesse che abbiamo nei confronti dell'argomento che si desidera approfondire, anche l'apprendimento sarà più rapido ed efficace. L'essere umano non finisce mai di imparare e ogni esperienza, cosa letta o vissuta, contribuisce ad arricchire il proprio bagaglio culturale. Leggi le frasi che autori più o meno noti hanno dedicato all’esperienza dell’apprendimento per analizzare questo concetto anche dal loro prezioso punto di vista. Ciascuno dona all’arte dell’apprendimento una sfumatura diversa ma accomunata dall’importanza che ha per tutti, grandi o piccoli. Le persone curiose e attive hanno sempre voglia di apprendere cose nuove. Scrittori, poeti e artisti hanno elaborato pensieri propri relativi all'apprendimento che vale la pena leggere e conoscere. Possono essere d'ispirazione per trovare la motivazione giusta per imparare dai propri sbagli o da qualsiasi situazione si presenti nell'arco della vita. Anche le esperienze più negative hanno un ruolo fondamentale nell'apprendimento personale delle questioni della vita. Tutto serve e anche la conoscenza di emozioni ed esperienze non troppo piacevoli è utile. Leggi le frasi e gli aforismi degli autori che hanno scritto considerazioni interessanti relative all'apprendimento per trovare la giusta ispirazione. Sicuramente riuscirai a scoprire la motivazione giusta per fare di ogni esperienza un tuo punto di forza e uscirne vincente, qualsiasi cosa sia accaduto. A seguire troverai un gran numero di frasi pensate e scritte da scrittori, attori ma anche altri personaggi noti che potranno esserti di ispirazione.
I gatti sono la dimostrazione che esiste qualcosa di misterioso e inafferrabile oltre la nostra stessa esistenza. Le frasi sui gatti ci raccontano la bellezza dei nostri amici pelosi. I gatti sono la dimostrazione che esiste qualcosa di misterioso e inafferrabile oltre la nostra stessa esistenza.Basta guardare quegli occhi bizzarri e sfuggenti per scorgere un indizio di meraviglia, di qualcosa che è più grande dell’uomo stesso. Dicono che i gatti siano egoisti ed egocentrici. In realtà sono la quintessenza di una vita dedicata al proprio piacere, quel piacere che fa stare bene non solo chi lo pratica ma anche chi ne riceve i benefici effetti. Il felino che dorme acciambellato sotto il sole è la dimostrazione che per amare il prossimo è necessario amare se stessi, prestarsi cure, attenzioni. Per qualche motivo a noi sconosciuto, il gatto sa che ai primi tiepidi raggi primaverili, deve stare sotto il sole e godere del calore che riscalda il corpo. Quel sole che rinforza l’organismo, lo rinfranca dopo il rigore invernale. Il gatto è opportunista? Assolutamente no. Questo felino ha compreso da tempo immemorabile che stare insieme agli altri non vuol dire rinunciare a se stessi. Si sta insieme, si gode della compagnia reciproca ma poi arriva quel momento in cui la solitudine diventa una compagna di cui si ha bisogno. Il gatto sta bene da solo, gode della sua presenza, del respiro profondo che culla le sue giornate e della vivacità che anima le sue nottate e quelle dei suoi amici umani! Il gatto può mettere a disagio perché è la dimostrazione tangibile che tutti sono utili ma nessuno è indispensabile ed è proprio questa la premessa per creare rapporti unici, sinceri, basati sulla voglia di stare insieme e non sulla dipendenza. I gatti scelgono, non subiscono. I gatti amano, non soffocano. Il gatto è la definizione stessa di dolcezza. Ci fa sorridere e riscalda i nostri cuori con le sue espressioni buffe. Gioca fino a quando non è esausto, poi salta in grembo per conquistare i nostri cuori con i suoi occhi luminosi e le sue fusa rilassanti. Condividere la casa con un gatto vuol dire avere una coperta calda che scalda il cuore nelle fredde giornate della vita. Nessuno sa perché eppure questo tenero felino riesce a capire quando abbiamo bisogno di coccole oppure di una risata capace di cancellare le ombre tristi sul nostro viso. Esperti nell’arte della fuga, i gatti sono degli animali da compagnia che non fanno rumore ma esprimono il loro affetto con uno sguardo ammiccante, un miagolio sommesso o una coda che scorre lenta sulle nostre gambe. Questi felini sono una presenza calda e confortante che crea dipendenza!
La pace è una condizione nella quale si vive in maniera armoniosa, senza conflitti e tensioni. Essa può essere descritta a livello sociale, collettivo e politico ma anche relazionale e personale. Le frasi sulle intese ci parlano di come il desiderio di pace sia forte nella società. Talvolta, tra nazioni in guerra, la pace si raggiunge attraverso degli accordi, chiamati spesso intese. Secondo le intese, gli Stati interessati raggiungono dei compromessi che pongono fine al conflitto, scrivendo nero su bianco le condizioni affinché la guerra termini e la pace si mantenga. Nel corso dei secoli sono state stipulate innumerevoli intese di pace tra nazioni in guerra. Le intese, in genere, vengono stipulate di comune accordo per cercare di mantenere la pace il più a lungo possibile. Mantenere uno stato di quiete ed armonia è fondamentale per poter garantire ai civili e agli abitanti di uno Stato di vivere in modo sereno e relativamente tranquillo. Pace è una parola che deriva dal latino (pax) ed è l’esatto opposto di guerra (bellum). In passato era considerata esclusivamente per il suo significato politico e sociologico e designava la natura dei rapporti che erano instaurati tra le singole persone, tra i gruppi e, in generale nella società collettiva. Quello della pace è uno dei concetti più arcaici e profondi della storia dell’umanità. Nel corso dei millenni, la parola pace, quindi ha assunto tantissimi significati ed è stata associata a tanti altri ambiti, da quello interpersonale (tra una o più persone) a quella interiore di ogni individuo. La pace considerata come stato di “non turbamento e tranquillità” è stata traslata dalla sociologia alla psicologia ed in questo caso si parla di pace dell’anima o pace interiore. Si tratta di una sensazione di quiete generale e di benessere, con sentimenti nei quali non esistono ansie, turbamenti o preoccupazioni. Anche in questo caso la pace si raggiunge con delle intese, ad esempio con l’accettazione di alcuni compromessi tra ciò che fa star bene e quello che invece fa star male. La pace, insomma, è un profondo momento di equilibrio che si raggiunge trovando degli accordi tra le parti interessate, sia che si tratti di persone che di sentimenti interiori. Spesso prima di riuscire a raggiungere l’obiettivo della pace possono verificarsi momenti di profonda sofferenza e di dolore. Quando però si riesce ad ottenere l’niversalmemnte riconosciuta sensazione di pace, l’essere umano riesce a superare barriere di qualsiasi natura da quelle sociali a quelle religiosi, abbattendo tutti i pregiudizi che spesso portano alla nascita di conflitti, guerre e tensioni di natura sociale, ideologica, economica o politica.
Con il termine teatro si fa riferimento sia all'edificio destinato a rappresentazioni di opere drammatiche e musicali sia alle rappresentazioni stesse. Le frasi sul teatro ci raccontano di questa forma d'arte affascinante. Le origini del teatro si perdono nella notte dei tempi e, anche se in ogni civiltà si è sviluppato in modi e in tempi diversi, è del tutto plausibile pensare che sia nato dovunque come rito religioso e nazionale, come elemento e occasione di celebrazione di qualcosa che appartiene alla comune fede o alla storia. Prescindendo da civiltà molto diverse dalla nostra, come quelle indiana e cinese, il teatro ha avuto origine nella Grecia antica, e precisamente nell'Attica, tra i secoli VIII e VII a.C. La sua nascita si ricollega alle feste in onore del dio Dioniso, al quale era consuetudine sacrificare un capro onde ottenere protezione e benevolenza, intonando un inno detto “tragoidia”, una sommaria forma di dialogo. La nascita del teatro come arte autonoma, svincolata dalle sue originarie funzioni religiose, si fa risalire al 534 a.C., data della rappresentazione della prima “tragedia” vera e propria. In quell'anno il mitico attore Tespi presentò ad Atene un racconto di cui non è noto l'argomento, interpretando da solo tutti i personaggi che intervenivano e dialogando con il coro. Successivamente furono introdotti altri attori mentre il coro andava riducendo le proprie funzioni a commentatore delle vicende vissute dai personaggi. Parallelamente alla tragedia nacque la commedia (da komoedia, ovvero “canto del villaggio”) e tra i due generi si formò subito una suddivisione di compiti che rispecchiava le diverse origini. La tragedia, infatti, nella Grecia Antica era sentita come un rito civile, che aveva il compito di educare e di elevare l'uomo attraverso il ricordo e la celebrazione dei grandi miti religiosi e dei grandi eventi nazionali. La commedia, invece, assunse il ruolo di parlare della vita quotidiana, portando sulla scena padroni e servi, soldati e mercanti, padri avari e figli scapestrati. Inoltre sbeffeggiava i difetti degli uomini e giungeva a contrapporre alla solennità di tutto ciò che è autorevole e sacro un senso della vita divertente e impetuoso, derisorio e ribelle, che si fa gioco di tutto rivelando il lato comico e grottesco di ogni cosa. Fin da allora il teatro era visto in due modi profondamente diversi: secondo Platone, l'arte teatrale, per le caratteristiche satiriche e sarcastiche della commedia, andava bandita dalla repubblica ideale in quanto suscitava piaceri volgari e istigava ad uno spirito di irriverenza nei confronti delle autorità. Per Aristotele, invece, il teatro era lo strumento di un'attività educatrice non solo per la sua capacità di rievocare miti ed episodi religiosi e storici, ma anche per l'effetto “catartico” provocato nello spettatore dalla rappresentazioni delle passioni umane.
Un vero e proprio esercito di amici pelosetti e non abita le case degli italiani: dicono le statistiche che il rapporto tra animali d’affezione e popolazione è di 1:1, questo significa che nel nostro paese ci sono più di 60 milioni di piccoli e grandi amici a quattro zampe ma non solo. Le frasi sugli animali domestici ci parlano dei nostri amici a 4 zampe. Ma cos’è che spinge tante persone a circondarsi di animali? La scienza ci spiega che i benefici della presenza di un animale in una casa sono numerosi e molto importanti. Un animale attenua il senso di solitudine, soprattutto nelle persone più anziane. Avere un piccolo amico di cui prendersi cura e che ricambia il nostro affetto ha benefici positivi sull’umore, l’autostima e aiuta a sentirsi utili. I bambini crescono più forti e sicuri perchè stare a contatto con un animale col pelo riduce il rischio di sviluppare allergie o asma e aiuta lo sviluppo emotivo e l’empatia. Inoltre, con l’aiuto dei genitori, imparano a prendersi cura di un essere vivente aumentando il senso di responsabilità e acquisiscono la conoscenza di nozioni sull’animale che hanno in casa, sia esso un cane, un gatto, un coniglio, un cocorito o una tartaruga. In generale gli animali si prendono cura della nostra salute e lo fanno in modo totalmente disinteressato e gratuito: quando siamo a contatto con loro e li accarezziamo lo stress sparisce, la pressione sanguigna diminuisce a favore della buona salute del cuore e il nostro corpo produce endorfine, dei neurotrasmettitori che riducono l’ansia e la tristezza. Ci aiutano anche a tenerci in buona forma fisica, in particolare i cani, che devono essere portati a spasso più volte al giorno e ci costringono a camminare e uscire di casa incentivando anche le interazioni sociali. Sicuramente chi vive con un animale ha già sperimentato tutti questi benifici direttamente, senza bisogno di aspettare il parere degli scienziati, perché il legame che si crea tra umano e animale è immedato, forte e insostituibile. Condividere l’esistenza con un animale è una cosa grande e meravigliosa, che riempie il cuore e che ci rende persone più attente, più empatiche, più gentili, più sorridenti e più felici. Perchè gli occhioni adoranti del nostro Fido o le fusa avvolgenti di Micio sono una cosa davvero preziosa e unica, in grado di cambiare in meglio la nostra vita.
Gli eventi sono fatti, avvenimenti o situazioni che si sono realizzati nel passato oppure che potrebbero teoricamente verificarsi in futuro. In genere vengono relazionati con condizioni oggettive o soggettive e quelli futuri sono imprevedibili con certezza assoluta. Le frasi sugli eventi ci parlano dei momenti fondamentali per la vita. La vita è interamente composta di momenti ed eventi, alcuni piacevoli, altri meno. Ciascun individuo vive una serie di eventi nella vita, talvolta si tratta di situazioni speciali e uniche come la nascita di un figlio oppure un matrimonio, altre volte si tratta di condizioni straordinari che solitamente non si verificano. Gli eventi ed il loro corso possono condizionare la vita e l’esistenza delle persone. Un evento o avvenimento allegro o felice possono modificare il modo di vivere determinate esperienze ad esempio. La vita e la salute mentale non sono sempre costanti nel tempo ma si evolvono ed adattano ai cambiamenti che inevitabilmente fanno parte della vita. Gli eventi possono rappresentare degli scogli e delle sfide da compiere per poter poi raggiungere gli obiettivi o semplicemente dei momenti precisi dell’esistenza nei quali è necessario adattarsi e modificare visioni e comportamenti. Talvolta alcuni eventi possono essere più drammatici, altre volte meno. Quando ci si ritrova di fronte ad improvvisi cambiamenti, per esempio, l’evento in sé potrebbe essere vissuto in modo traumatico, soprattutto se si tratta di stravolgere abitudini e stile di vita come può accadere dopo un trasferimento in un’altra città. Per poter adattarsi più facilmente al corso degli eventi, ogni persona dovrebbe ragionare e analizzare la situazione focalizzando l’attenzione sui lati positivi che l’evento apparentemente critico ha portato con sé. Il cambiamento di una città, per esempio, può essere mottivo di novità, offrire la possibilità di fare nuove esperienze e conoscere persone. Modificando il punto di vista gli eventi che sembrano molto complicati da superare immediatamente diventano meno tragici. Gli eventi del passato, ovviamente, non possono essere modificati e quindi su quelli diventa quasi inutile focalizzarsi eccessivamente. Da quelli, però, si può imparare qualcosa. Dopo aver vissuto un’esperienza o un evento di qualsiasi tipo, inevitabilmente ci si troverà più pronti e preparati in futuro qualora fosse necessario affrontare nuovamente situazioni analoghe. Per quanto riguarda gli eventi futuri, invece, occorre cercare di fare in modo che le circostanze siano le più favorevoli possibili per se stessi ma tenendo sempre presente che il futuro non può essere sempre controllato e che gli eventi fuori dal controllo umano non devono diventare motivo di frustrazione.
La gioia è un’emozione molto forte, capace di migliorare la vita, spingendo l’individuo verso una crescita interiore. Le frasi sull’esultanza ci raccontano di come la vita sia bella e meriti di essere festeggiata, essendo felici. Nell’ideale comune, gioia e felicità sono sensazioni simili e piuttosto intercambiabili anche se secondo gli studi, la prima è un’emozione, mentre l’altra è più definibile come sentimento, sotto il quale poi si nascondono altre emozioni positive (come la gioia, appunto, ma anche l’allegria, la spensieratezza, e così via). La felicità, poi, cambia a seconda del contesto culturale e sociale nel quale si vive. Nella società individuale, ad esempio, essa spesso combacia con il raggiungimento di obiettivi personali e professionali, mentre in altri contesti essa è vissuta a livello più collettivo e condiviso. Nei bambini, la gioia, è un’emozione primordiale che indica ed esprime benessere. Quando ci si sente felici e gioiosi, a livello cerebrale il cervello esulta letteralmente. Si attivano delle aree specifiche strettamente correlate alla sensazione di piacere e benessere interiore, mentre le reazioni esterne si manifestano piuttosto palesemente con sorrisi, facce più rilassate e sguardo vivace. Già da neonati, la gioia è una delle primissime emozioni che i piccoli sono in grado di provare ed esprimere, diventando un potentissimo mezzo per comunicare con gli adulti. Le emozioni fanno parte della componente evolutiva dell’uomo, sono state selezionate nel corso dei secoli come strumento per trasmettere agli altri lo stato d’animo. La gioia, in particolare, è un’emozione che scaturisce dalla presenza di situazioni e stimoli particolari coerenti con le proprie necessità personali e collettive. La gioia, pur essendo un’emozione primordiale, deve essere “alimentata” e stimolata. Ciascuna persona dovrebbe svolgere una sorta di allenamento alla positività, nutrendo la mente e lo spirito di belle sensazioni, ricercando il piacere in tutto quello che suscita benessere. Bloccare a lungo le manifestazioni emotive di gioia ed in generale quelle positive mette “sotto sforzo” gli organi cerebrali e alla lunga possono persino manifestarsi problemi mentali e psichici come l’ansia o la depressione. Riconoscere e vivere le emozioni è fondamentale per tenere allenata la mente, per vivere la gioia in maniera piena, inoltre, è importante vivere, interiorizzare ed infine anche lasciar passare e andare le sensazioni e le emozioni negative, come la tristezza o l’amarezza. Capire ed imparare come gestire le diverse emozioni,, infatti, aiuta a sviluppare e mantenere l’intelligenza emotiva dell’individuo permettendogli di vivere la vita in modo più consapevole, equilibrato e sereno.
La tristezza è un’emozione che porta a vivere le situazioni con una profonda sensazione di vuoto che però aiuta a comprendere un po’ meglio se stessi e le proprie necessità. Molte volte la tristezza viene celata, nascosta tra i sorrisi. Le frasi sulla scontentezza ci raccontano del lato triste della vita. Può capitare che il periodo nel quale ci si sente tristi possa durare più o meno a lungo, come è altrettanto vero che la scontentezza e la tristezza sono emozioni che vanno e vengono. A volte si viene presi di sorpresa dalla tristezza, senza un reale motivo o spiegazione. Ogni persona affronta e vive la tristezza in modo diverso, c’è chi preferisce restare in silenzio e chi nasconde l’emozione dietro una parvenza di allegria e normalità. La tristezza fa parte della vita ed è indubbiamente una delle emozioni più comuni e al tempo stesso complesse che ci siano. A volte, quando si trova il coraggio di esternare o comunicare a qualcuno la sensazione di sentirsi tristi si viene immediatamente “consolati” con delle frasi di circostanza che, però, non fanno altro che sortire l’effetto opposto. La tristezza deve essere compresa, vissuta e fatta propria prima di poter tornare a sorridere e a stare bene. Si tende a considerare la tristezza come se fosse un’emozione totalmente negativa, ma non sempre questo è vero. A volte ci si sente tristi e abbattuti, quasi apatici senza un reale motivo ma solo perché si ha bisogno di restare soli con i propri pensieri. A far scaturire l’emozione della tristezza possono essere tanti fattori, da un lutto ad un fallimento, da una delusione alla fine di una relazione d’amicizia o d’amore. Nel momento in cui il cervello “si fa carico” di quanto è accaduto ecco che ci si sente tristi, ma si tratta comunque di un momento necessario per poter elaborare l’avvenimento ed interiorizzarlo. La tristezza può anche giungere dopo l’analisi di un elemento del passato o del presente che porta a venire sopraffatti da una serie di sensazioni negative. Altre volte, invece, la scontentezza può non avere cause emotive ma essere legata a un’apatia generale, ad una mancanza di energia o addirittura dal meteo. Vivere la tristezza, piangere, elaborare la sofferenza e farla propria sono passaggi fondamentali. Non bisogna mai sopprimere la sensazione di amarezza o di tristezza ma bisogna fare in modo che questa venga sfogata. Soltanto in questo modo sarà possibile tornare a sorridere e a vivere la vita più serenamente. Pensare alla tristezza solo e soltanto come un’emozione brutta non fa che amplificare la sensazione di negatività, mentre viverla permette di riconoscersi ed ascoltarsi totalmente.
Il presente è un tempo definito, indicato come un momento preciso, ossia quello che si sta vivendo giorno dopo giorno. Le frasi sul presente ci invogliano a cogliere l'attimo e godersi il momento. Il presente è un dono preziosissimo, non a caso la parola “presente” significa anche “regalo”. Si tratta di un qualcosa che tutti dovrebbero vivere a pieno, imparando dagli errori e dalle esperienze del passato per potersi poi preparare al meglio e proiettarsi nel futuro. Viversi il presente è una consapevolezza che chiunque ha, anche se poi nel concreto si fa davvero molto poco per seguire questa attitudine. Spesso la fretta, il lavoro, gli impegni e lo stress rendono i giorni sempre uguali, tolgono tempo prezioso ed impediscono di gioire delle felicità quotidiane che appartengono al tempo presente. Ci si ricorda dell’importanza di questo momento quando si acquista la consapevolezza di quanto sia importante focalizzare l’attenzione sul qui ed ora. L’essere umano, per sua natura e per l’istinto a pianificare qualsiasi cosa, tende molto spesso a dimenticare e sacrificare il presente focalizzando eccessivamente l’attenzione sul futuro, un tempo sul quale però non ha alcun controllo. Il qui ed ora, invece, è l’unico momento su cui occorre concentrarsi, quello nel quale si può trovare il senso della vita e la propria felicità. Pensare sempre al futuro in maniera ossessiva distoglie l’attenzione dal presente, facendo persino perdere di vista obiettivi e risultati raggiunti. Questo modo di vivere non permette di godersi successi e soddisfazioni, generando ansia e frustrazione perché si è spinti a voler sempre superare tutto e andare oltre, guardando in avanti. Il tempo è un concetto tanto potente quanto effimero, difficile da vivere ed assaporare. Quello che rende tutto differente è come questo tempo venga percepito. L’individuo troppo spesso tende a dare maggiore importanza al passato e al futuro, dimenticandosi totalmente del presente. In questa visione del tempo e della vita il presente passa talmente veloce che spesso non ci si accorge neppure di lui. Non bisogna dimenticarsi del passato e non si deve nemmeno ignorare il futuro ovviamente. Il passato, infatti, con le sue esperienze aiuta a capire come andare avanti, mentre il futuro stimola e spinge a migliorarsi costantemente per raggiungere traguardi e obiettivi importanti, facendo anche sognare ad occhi aperti. In questa visione, la fuga dal presente avviene quasi sempre in maniera inconsapevole. Ciò accade perché si tende ad idealizzare il futuro anche se quel momento appare lontanissimo, così quando poi arriverà si rischia di rimanere delusi e con “un pugno di mosche”.
Il futuro fa paura, spaventa perché incerto e pure non possiamo fare a meno di sperare che il nuovo giorno ci porti qualcosa di meglio. Le frasi sul futuro ci raccontano di come siamo portati a sperare in un futuro migliore. Il passato non si può cambiare, il presente deve essere vissuto, ma cosa ci aspetta nel futuro? Dagli inizi della società, le persone hanno provato a trovare la risposta a questa domanda nelle stelle, leggendo nella disposizione dei pianeti profezie ed eventi. Gli antichi provavano a leggere i segni della natura interpretandoli come messaggi degli dei, che avrebbero potuto aiutarli nella vita comunque. C'è chi intraprendeva lunghi viaggi per chiedere agli oracoli, cosa il futuro avesse in servo per loro. Ma anche gli antichi sapevano che la lettura del futuro può essere pericolosa, e infatti la storia di Edipo nasce dalla ricerca ossessiva di voler cambiare il futuro per il meglio. Anche oggi ci affidiamo a oroscopi e veggenti, per sapere cosa il futuro ci riserva. Per prepararci in anticipo o provare a cambiare quello che sembra inevitabile. La verità è il futuro viene costruito giorno per giorno e nessuno può prevederlo. Secondo la religione di cristiana, tutto quello che ci aspetta è volere di un Dio, ma questo lo rende inevitabile. Siamo noi i fautori del nostro destino, e finché ci si impegna e si lavora sodo per raggiungere i nostri obiettivi, nonostante gli ostacoli che si possono presentare durante il nostro percorso, alla fine riceveremo ciò che ci spetta e che ci siamo guadagnati.
Farfalle nello stomaco, ginocchia tremanti, il cuore che fa un piccolo e impercettibile salto: va in scena l’amore, signore e signori. Quella piccola freccia scagliata da un passionale ma a volte sbadato Cupido colpisce a caso e non ci dà nessuna via d’uscita. Le frasi sui compagni di vita ci raccontano di una vita passata con una persona amata. L’amope quando arriva è dotato di una forza che lo rende una fortezza inespugnabile. Ed ecco che quella persona incontrata per caso sul tram, in una strada in centro o l’amico che abbiamo accanto da una vita diventano il compagno di vita. Non ha importanza quanto dura l’amore, quello che conta è viverlo fino in fondo. I compagni di vita sono le due metà precise di una coperta che tiene calde le mani quando gli inverni della vita sconvolgono le giornate. Diventano lenzuola trasparenti da tenere in un angolo della stanza quando la quotidianità sorride e non ferisce; diventano scampoli di stoffa disordinati quando il caso o la volontà allontano senza possibilità di ritorno. Il compagno di vita lo riconosciamo subito. Non ha il mantello azzurro ma basta una parola, uno sguardo o una stretta di mano diversa per capire che finalmente è arrivato. Da quel momento in poi niente sarà più lo stesso. La strada si fa più lieve, gli ostacoli si allontanano o forse li superiamo con maggiore facilità. Scrutiamo il cielo cercando un segno, una luce che ci conforti e ci faccia capire che quella è la persona giusta per noi. Un petalo, una piuma, un oggetto a forma di cuore trovati per caso bastano a scaldarci il cuore e ci convincono che l’amore finalmente ha aperto le sue braccia. Durerà, non durerà.. ma che importanza ha? Il futuro non esiste, quello che possiamo toccare con mano, ciò che è veramente reale sono soltanto le mani del nostro compagno di vita, i suoi occhi, le sue labbra. Dicono che gli dei siano invidiosi della nostra felicità ma questo non è un buon motivo per rinunciare a godere dell’attimo presente. L’unica soluzione è vivere fino in fondo la nostra relazione, per non sprecare nemmeno un attimo. Il domani è lontano, assente o forse lo stiamo semplicemente costruendo, gesto dopo gesto, bacio dopo bacio. I compagni di vita non si fanno domande, vivono semplicemente. L’amore non ammette deroghe, quando arriva vuole essere il protagonista assoluto di quel palcoscenico che chiamiamo vita. E allora diamogli il ruolo che reclama a gran voce e lasciamoci attraversare da quella voce potente e colorata senza rimpianti o rimorsi. Tutto quello che verrà dopo sarà semplicemente un testimone muto e silenzioso della gioia che abbiamo provato.
I sentimenti sono concetti complessi che tendono a svilupparsi a livello mentale, nella testa di ogni individuo. Spesso nascono come reazione alle emozioni e sono altamente personali, altre volte invece si acquisiscono a seguito di esperienze e situazioni vissute in passato. Le frasi sui sentimenti ci raccontano dell’esperienza umana e delle sensazioni che ne derivano. Le emozioni, invece, sono qualcosa di primordiale, istintivo e spesso addirittura fisico. Si tratta di concetti complessi che portano a reazioni fisiche ed emotive e sono fondamentali per produrre reazioni specifiche a determinati stimoli. Sono irrazionali, difficili da controllare e da esse dipendono i sentimenti che ogni persona sviluppa nel corso della vita. Quasi ogni sentimento deriva comunque da un’emozione. L’emozione è qualcosa di impatto, universale ed uguale per tutti (o quasi), mentre il sentimento che seguirà ad essa sarà differente per ogni singola persona. Questo avviene perché i sentimenti si generano in base al carattere, al temperamento individuale e a seconda delle esperienze individuali. Le emozioni sono importanti per dare una reazione immediata e far capire cosa piace e cosa no, mentre i sentimenti aiutano a capire come vivere ogni situazione. Emozioni e sentimenti sono comunque concetti correlati secondo cui l’uno non può esistere senza l’altro. L’emozione riguarda l’atteggiamento individuale momentaneo verso la realtà, mentre i sentimenti riguardano il comportamento a lungo termine che ciascuno ha nei confronti della realtà. Per quanto riguarda l’intensità, generalmente, l’emozione è nettamente più travolgente e forte rispetto ai sentimenti che però hanno una maggiore durata e stabilità nel tempo. Saper distinguere adeguatamente tra i sentimenti e le emozioni temporanee e transitorie consente di conoscersi a fondo e vivere in maniera serena ed equilibrata. Qualsiasi cosa capiti nella vita non è altro che un insieme di pensieri ed emozioni, ma quello che rende tutto più complicato è la gestione di queste sensazioni. Per questo motivo sentire ed accogliere tutte le emozioni, comprese quelle brutte, senza “giudicarle o etichettarle” permette di saperle riconoscere, lavorando su di esse in maniera costruttiva. Il controllo delle emozioni e la comprensione dei sentimenti che queste generano può essere reso più semplice da alcune tecniche specifiche, ma è necessario pensare di viverle sempre, senza reprimerle in nessun modo. Solo così sarà possibile comprenderle, riconoscerle e trattarle senza lasciarsi mai sopraffare da esse e suscitando sentimenti stabili capaci di guidare la vita di ogni individuo.
Il buonismo è un atteggiamento di facciata che ha come obiettivo quello di risultare buoni agli occhi altrui, costruendosi così un’immagine positiva ed evitando le conseguenze che potrebbero derivare dal prendere posizione con maggiore carattere e soprattutto con maggiore convinzione. Le frasi sul buonismo ci parla di cosa significa la tolleranza estrema. Non stupisce il fatto che gli atteggiamenti buonisti siano tipici di chi è particolarmente esposto all’altrui opinione, tuttavia mai come oggi il buonismo può insinuarsi nella vita di ogni persona. Grazie al web, infatti, chiunque può esporre i propri atteggiamenti e le proprie opinioni a un gran numero di persone, senza trascurare tutti i contesti lavorativi, professionali, istituzionali, in cui una buona dose di buonismo può sempre far comodo. Se si dovesse definire il buonismo con un’unica parola, quella più appropriata potrebbe essere “tradimento”. Essere buonisti significa tradire anzitutto la propria persona, in quanto si esternano opinioni che in realtà sono del tutto diverse da quelle che si covano interiormente, allo stesso tempo vengono traditi anche gli altri, i quali si costruiscono un’immagine completamente distorta del proprio modo di pensare e di agire. Questo è senz’altro un aspetto molto negativo, ma ce n’è un’altro ancora, più subdolo e meno diretto, che merita di essere sottolineato, ovvero il fatto che il buonismo tende ad appiattire la società e i suoi comportamenti. Il buonismo, infatti, altro non è che piegarsi al modo di pensare della massa, è una sorta di marketing personale con cui ci si vende al pubblico nel modo che si reputa più fruttuoso, e questo non fa altro che rendere il contesto sociale sempre più uniformato e privo di personalità. La capacità di pensare al di fuori dai canoni, l’avere opinioni opposte rispetto a quelle più diffuse, divengono così degli aspetti sempre più problematici e difficili da gestire: chi non è buonista, chi non ha peli sulla lingua ed esprime la sua personalità senza calcoli, oggi può incontrare grandi difficoltà nel farsi accettare ed è molto più esposto a critiche. Quel che è certo è che il buonismo è uno dei mali più tipici della società odierna, un atteggiamento particolarista ed alienante che, divenendo sempre più diffuso, ha già comportato delle conseguenze negative che vanno a scapito di tutti.
Alzi la mano chi non abbia mai desiderato possedere un anello dal taglio brillante, una brochure di diamanti, un bracciale modello “tennis”, degli orecchini importanti oppure un orologio in edizione limitata. Le frasi sui gioielli ci raccontano di questo elegante oggetto del desiderio. Gioielli, che passione! I gioielli, antichi o moderni, in oro o in platino, da uomo o da donna, hanno sempre avuto il pregio di catturare l’attenzione dell’essere umano, bramoso di possedere uno o più pezzi di squisita fattura. E, del resto, come dargli torto? Basti semplicemente pensare all’immortale Marilyn Monroe che definiva i diamanti i migliori amici di una donna, ai meravigliosi gioielli donati da Richard Burton all’amata Elizabeth Taylor oppure alle incredibili tiare e ai monili che, anno dopo anno e dinastia dopo dinastia, arricchiscono le già preziose collezioni delle case reali europee. I gioielli, a ben vedere, non rappresentano solo oggetti preziosi da possedere a ogni costo: essi diventano il nostro “status quo”, cercano di definire la nostra personalità e ci regalano attimi di inebriante soddisfazione e benessere. E poi, esiste qualcosa di più romantico di una promessa di matrimonio accompagnata da un importante solitario o da un meraviglioso anello Trilogy? Non semplici oggetti materiali ma pezzi di cuore Realizzati e apprezzati sin dai tempi più antichi, i gioielli hanno sempre raccontato una storia importante, di pezzi tramandati di padre in figlio, di generazione in generazione. Da semplici pezzi in stagno o rame, si è passati a creazioni sempre più complesse per arrivare oggi a un tripudio di diamanti, smeraldi, turchesi, rubini e gemme varie incastonati in pezzi di valore assolutamente inestimabile. Non di rado, infatti, le aste dei gioielli sono sempre più frequenti e affollate, segno inequivocabile della passione dell’uomo per qualunque tipo di gioiello. E anche se non tutti possono arrivare a spendere cifre esorbitanti per un certo paio di orecchini, per un orologio completamente automatizzato o per un diamante multisfaccettato dal taglio particolare e introvabile, sognare a occhi aperti fa bene al cuore. I gioielli, inoltre, una volta posseduti e indossati diventano parte integrante di noi, della nostra vita e della nostra famiglia: essi raccontano di noi, dei nostri travagli, dei nostri affanni e persino le nostre gioie. Alla stregua di figli e di veri e propri pezzi di cuore, benché rappresentino semplici oggetti materiali ancorché preziosissimi, diventa assolutamente impossibile separarsi da loro. E laddove spinti a farlo per necessità, essi resteranno nel nostro cuore per sempre.