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- ⚖️ Ya está disponible un nuevo episodio de La Moneda de Caronte Esta vez nos detenemos ante una figura enigmática, mitad mujer, mitad león, que no solo devora cuerpos, sino certezas: La Esfinge. Hablamos del encuentro con Edipo, del enigma que todos debemos resolver en algún momento... y de lo que sucede cuando respondemos —o no—. Un viaje entre mito, destino y autoconocimiento. ️ Ya disponible en Neko et Eurythmia, tu podcast de cada día. Si te gusta lo que hacemos, puedes apoyarnos en: ☕ Ko-fi ➡ https://ko-fi.com/nekoeteurythmia Patreon ➡ https://patreon.com/NEKOETEURYTHMIA iVoox ➡️ https://www.ivoox.com/support/632772 Disfruta del contenido completo en nuestra web: nekoeteurythmia.com Si quieres participar en el programa, envíanos la historia, eventos o novedades de tu grupo al correo: nekoeteurythmia@gmail.com
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Giuseppe Conte"Poesia, al cuore dell'uomo"Seminare Idee Festivalhttps://www.seminareideefestival.it/evento_festival/poesia-al-cuore-delluomo/Seminare Idee Festival, Pratodomenica 8 Giugno 2025, ore 10:00Chiostro San Domenicoincontro con Giuseppe Conte"Poesia, al cuore dell'uomo"I primi esempi di coraggio in cui ci imbattiamo da lettori sono nel mito e nella poesia dei Greci. Pensiamo ad Achille, il giovane eroe che osa contrastare il Signore di Uomini Agamennone e accettare il proprio destino, o, caso ancora più emblematico, a un'eroina come Antigone, la figlia di Edipo che in nome della giustizia morale e dell'amore fraterno e in contrasto con la timorosa sorella Ismene, sfida Creonte, re di Tebe. Nei tempi medioevali e moderni c'è un coraggio che si manifesta di fronte al mare. Esempio principale è quello dell'Ulisse dantesco che sfida l'ignoto e l'infinito. Poi quello di Colombo, dei doppiatori di Capo Horn, degli ammutinati come Fletcher Christian, di Lord Byron con le sue celebri traversate a nuoto. Nel quotidiano esiste un coraggio nel fare il proprio dovere sino in fondo e il proprio lavoro con passione. Esiste anche un leggero coraggio nell'affrontare con humour (non sarcasmo e irrisione) i casi che ci toccano giorno dopo giorno. In una società dominata dalla tecnocrazia capitalista, esiste un coraggio nella pratica della poesia, che, umiliata e accantonata, continua a tener vivo tutto ciò che è umano, tutti i movimenti dell'anima, e continua a sognare una rivoluzione che riguardi nuove forme del vivere e nuovi assetti della società. Esiste infine il coraggio dell'esilio e del migrante, e il coraggio della speranza, come si legge in Un altro giorno verrà, del poeta palestinese Mahmud Darwish.Giuseppe Conte"Ferite e rifioriture"Lo Specchio / Mondadorihttps://www.ibs.it/ferite-rifioriture-libro-giuseppe-conte/e/9788804801283?inventoryId=796241997&queryId=71f0e56f9fea5c7008c2543a2bb5111cQuando nel 2006 apparve questa compatta e insieme articolata raccolta, la non esibita originalità del suo percorso interno valse a Giuseppe Conte la vittoria del premio Viareggio. Diverse le ragioni, a cominciare dall'ariosa, insolita e vitale apertura al canto che subito vi si impone, insieme ai diversi rivoli del pensiero che ne percorre le pagine e i capitoli, realizzando una testimonianza poetica dell'essere nel mondo nella sottile vibrazione delle emozioni che l'accompagnano. Con la fluida eleganza aperta della sua pronuncia, in quella che definisce come l'«assurda gioia di essere vivo», Conte porta sulla scena della pagina l'amore e il dolore, che sempre nell'umano vivere si insinua. "Ferite", dunque, che inevitabilmente ci colpiscono, ma anche felici riprese, e quindi autentiche "rifioriture". Il poeta ascolta la memoria, quella personale, ma anche quella storica, sempre attiva nello scorrere del tempo che inesorabilmente ci muta. La sua parola dialoga con l'esempio dei grandi autori prediletti, da Hölderlin a Baudelaire, da Ungaretti e Milosz a Kavafis e Ginsberg. Ma Conte procede muovendosi ben fedele all'amato territorio ligure, e al contempo visitando e facendosi coinvolgere da altri mondi, dall'Aquitania all'isola Maurizio, luoghi sempre in grado di offrire alla sua sensibilità nuove tracce di apertura. Dedica poi versi alla divinità ctonia, a Persefone, nel segno del mito, tema ben radicato nel cuore della sua vicenda umana e di scrittore. Il suo pensiero è sempre libero e limpido, pur nelle ombre che il vissuto ci riserva e che tanto spesso ci colgono inattese. Ed eccolo allora in un quotidiano confronto con la materia, «la madre nostra comune», nella desolazione della precarietà e dunque nella consapevolezza che «tutto scompare». Ma la mobilità del suo pensiero gli consente non di meno di cogliere l'azione dello «Spirito che ci genera / come uomini e ci dà il canto», facendo di "Ferite e rifioriture" un testo di molteplice e inesausta vitalità.Giuseppe Conte (Imperia, 1945), poeta e narratore, ha pubblicato raccolte di poesia, saggi e romanzi, sui temi della natura dell'eros e del mito. Autore di resoconti di viaggi, cultore appassionato del mito, ha tradotto poesie di Blake, Whitman, D. H. Lawrence e Shelley. Tra le raccolte di poesia: L'Oceano e il Ragazzo (BUR, 1983 e TEA, 2002); Le stagioni (BUR, 1988, Premio Montale); Ferite e rifioriture (Mondadori, 2006, Premio Viareggio); Poesie 1983-2015 (Oscar Mondadori, 2015); Non finirò di scrivere sul mare (Mondadori, 2019). Tra i suoi romanzi: Il terzo ufficiale (Longanesi, 2002, Premio Hemingway); La casa delle onde (Longanesi, 2005, Selezione Premio Strega); L'adultera (Longanesi, 2008, Premio Manzoni); Il male veniva dal mare (Longanesi, 2013); Sesso e apocalisse a Istanbul (Giunti, 2018); I senza cuore (Giunti, 2019); Dante in Love (Giunti, 2021) e Il mito greco e la manutenzione dell'anima (Giunti, 2021). Il suo ultimo libro è Nessuno può uccidere Medusa (Bompiani, 2024).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Marco Gobetti"La tragedia della libertà"testo, recitazione, direzione Marco Gobettirecitazione, co-direzione Diego Coscia, Chiara Galliano, Marta Maltese, Rui Albert Padulvoce registrata Giovanni Moretticura tecnica Alessandro Bigattimaschere dipinte Arianna, Giulia AbbondatiLo stagno di Goethe – ets in collaborazione con Unione Culturale Franco AntonicelliOgni sera dal 20 al 25 maggio 2025, ore 21.Tingel Tangel San Salvario, Via Antonio Rosmini, 1g - TorinoDi come lo Stato impose la chiusura delle scuole; e, per fare eseguire l'ordinanza, ufficiali dell'esercito furono nominati presidi; e in una scuola, nel giorno del commiato, accadde un imprevisto: di come, quando e perché quattro studenti, avendo sbranato un preside, cambiarono vita e nome…ovvero: per la creazione di un nuovo mito.Quattro studenti provano di nascosto, davanti a un gruppo di amici fidati, le dichiarazioni che renderanno il giorno in cui verranno arrestati. Dalle loro parole si scopre perché stanno scappando, perché hanno mutato i loro nomi in Antigone, Ecuba, Edipo e Dioniso e quale segreto celano le loro maschere. La riunione clandestina inizia con l'ascolto di una registrazione che i quattro hanno portato con sé. È l'ultima lezione del loro insegnante di Greco e di Latino, in cui il professor Federico si scaglia contro la monarchia imprenditoriale, il mercato schiavistico del lavoro, la deformante statalizzazione della cultura e la futura formazione scolastica sul web, senza maestri; auspica un'era dionisiaca e inneggia alla clandestinità di vita e di studio. Il preside irrompe in classe pistola in pugno e lo dichiara in arresto. Un testo da leggersi per sé o da dirsi ovunque (in treno, al tavolo di un bar, sulle panchine di un parco…), scritto in una lingua tesa a creare nuove oralità e aperta a contaminazioni musicali; una riflessione sul diritto allo studio, la violenza e la libertà, alla luce di un inedito mito contemporaneo.Marco Gobetti. Drammaturgo, attore e regista attivo dagli anni Novanta, coniuga da sempre l'attività di prosa su strada a quella nei teatri. A partire dal 2000 inventa il Teatro Stabile di Strada®, con cui tenta di contaminare il sistema teatrale, e fonda la Compagnia Marco Gobetti. Tra i principali lavori del suo repertorio: Lo Stagno; La memoria non è mai cimitero; Voglio un pappagallo; In-ec-cesso; Cristo muore in fabbrica: è solo un altro incidente ; L'anciové sota sal ; Bestiame etimologico; 1863-1992 Di Giovanni in oltre ; L'epigono. Il testo Un carnevale per Sole e Baleno vince l'edizione 2014 del premio NdN (Network drammaturgia nuova) e sarà edito rivisto e ampliato in questa stessa collana nel 2015. Negli ultimi anni un'intensa collaborazione con lo storico Leonardo Casalino, tesa a sviluppare metodi per raccontare la Storia oralmente, ha portato alla realizzazione di progetti come Lezioni recitate e dei volumi Lezioni recitabili (2012) e Raccontare la Repubblica (2014), entrambi pubblicati da Edizioni SEB27.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
1-¿Cómo se encontraban nuestras tierras cuando Cristo nos vino a visitar? ¿Porque fue establecida la humanidad en esos continentes y no en el nuestro? 2-¿Qué se hace con el tronco y las ramas una vez que se retira la canela? ¿Cómo se protege? Se vuelve a regenerar o se elimina el árbol? 3-Quiero que hablen de la Isla Quemada Grande, que se dice es más peligrosa del mundo. 4-Quiero saber quién era Edipo, mencionado en el síndrome de Edipo. 5-¿Podrían hablarnos de la abeja buitre que se alimenta de carne en lugar de polen? 6-¿Por qué no sentimos que la Tierra se mueve? 7-Quiero saber sobre la Torre del Diablo que se encuentra en Wyoming Estados Unidos. Programa de radio "Oigamos la Respuesta" del Instituto Centroamericano de Extensión de la Cultura (ICECU). El programa se hace con las preguntas que envían nuestros oyente y las respuestas que se elaboran en el ICECU con un lenguaje claro y sencillo desde el año 1964.
El primer metrosexual del cine nacional, galán, simpático, compartió créditos con las mujeres más bellas de la época de oro y de plata del cine nacional. Ludópata, el cigarro su vicio también y lo lleva a la muerte a sus escasos más de 60 años de edad. Megaestrella, el más taquillero en su época, sus películas dentro del top 5 en varios años de las más vistas, ganaba mucho dinero, hacia 10 películas al año! Sólo comparado con el carisma, el dinero y la popularidad del 2Carpintero de Guamuchil”. Tenía el complejo de “Edipo”, nunca se casó y amaba mucho a su madre. Todo esto y más es el gran “Zorro Plateado”, Mauricio Garcés, un genio, una luminaria del colectivo nacional que sigue vigente hasta la fecha. En compañía de mi amigo y Co´-conductor Edu Canseco, los llevaremos paso a paso a su vida, sus orígenes, sus primeras películas hasta convertirse en el “Galán Cómico” más reconocido del cine nacional.
Dante Ferretti"Bellezza imperfetta"Io e PasoliniA cura di David MiliozziEdizioni Pendragonwww.pendragon.itDante Ferretti, tre premi Oscar, tra i più celebri scenografi al mondo, racconta il suo lungo sodalizio professionale e umano con Pier Paolo Pasolini, cominciato da giovanissimo sul set de Il Vangelo secondo Matteo e terminato il 2 novembre 1975, quando il cadavere martoriato del grande poeta e pensatore fu ritrovato all'idroscalo di Ostia. Ripercorrendo il lungo tratto di carriera che ha condiviso con Pasolini, l'autore ci mostra anche gli straordinari bozzetti delle scenografie che hanno dato forma all'immaginario filmico pasoliniano, confrontandoli con i fotogrammi degli stessi film.Consegnandoci un ritratto scanzonato e crepuscolare di un uomo che possedeva il raro dono di capire il suo tempo, insieme al sapore di un'epoca irripetibile del cinema italiano e internazionale (sfilano davanti ai nostri occhi Federico Fellini, Elio Petri, Maria Callas, Martin Scorsese, Tim Burton e tanti altri), queste pagine ci rivelano il volto inedito di un artista immenso, capace, sul set e nella vita, di investire le persone che gli erano accanto di un'energia umana e intellettuale tanto potente da cambiarle per sempre.Dante Ferretti (Macerata, 1943) ha avuto una carriera strepitosa che iniziò, ventenne, proprio con Pier Paolo Pasolini, di cui fu aiuto scenografo per Il Vangelo secondo Matteo (1964), Uccellacci e uccellini (1966) e Edipo re (1967); con lui firmò la sua prima scenografia, Medea (1970), e da quel momento Pasolini lo volle al suo fianco fino al suo ultimo film, Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975). Ferretti ha lavorato con i più importanti registi italiani – Luigi Comencini, Marco Bellocchio, Elio Petri, Liliana Cavani, Marco Ferreri, Ettore Scola, Franco Zeffirelli –, e in particolare con Federico Fellini, per cui è stato aiuto scenografo nel Fellini Satyricon del 1969 e scenografo in cinque film, fino all'ultima opera cinematografica del maestro riminese, La voce della Luna (1990). I geniali, visionari mondi da lui creati per Il nome della rosa (1986) e Le avventure del barone di Munchausen (1988), per cui ricevette la prima nomination all'Oscar, lo hanno reso celebre a Hollywood e nel mondo, dando avvio a un impressionante elenco di collaborazioni internazionali – tra gli altri, Terry Gilliam, Neil Jordan, Anthony Minghella, Brian De Palma, Martin Brest, Julie Taymor, Tim Burton, Kenneth Branagh – e alla speciale affinità creativa con Martin Scorsese, per cui ha firmato le scenografie di ben nove film da L'età dell'innocenza (1993) a Silence (2016). Per Pendragon è autore di Bellezza imperfetta. Io e Pasolini (2024).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
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La mimesis, los rivales duales y la literatura. os dejan explicar el conflicto de una manera elegante. En contraposición el modelo freudiano del complejo de edipo parece no ser tan elegante y tener que recurrir a muchas yuxtaposiciones para seguir sus consistencia interna. De cualquier manera, es en la literatura y en Dostoyevsky en donde encontramos la sensibilidad propia para entender la rivalidad.
Está con nosotros Ramón Valero, más conocido como Un Técnico Preocupado. Bienvenido a Entrevistas desde Eleusis. El motivo de esta entrevista es la publicación de tus dos libros: Ojos bien abiertos: Análisis de Eyes Wide Shut y Blasco Ibáñez Desvelado. Stanley Kubrick, un cineasta de culto con solo 13 películas, vivió entre 1928 y 1999. Por su parte, Vicente Blasco Ibáñez, escritor español de fama internacional, vivió entre 1867 y 1928. ¿Por qué elegiste analizar Eyes Wide Shut en lugar de otra película de Kubrick? 001 La verdad es que había visto esa película hace ya mucho tiempo, quizás incluso antes de mi despertar, probablemente en 2003 o por ahí. En aquel entonces, me pareció tediosa, difícil de entender. La percibí extremadamente lenta, confusa y enrevesada. Creo que me sucedió lo mismo que les pasa al 99% de las personas que se enfrentan a ese film sin conocer el contexto: no entienden que fue la decimotercera y última película del director, estrenada de manera póstuma, y que él mismo la consideraba su obra cumbre. Sin embargo, esta valoración no fue compartida ni por la crítica ni por el público. De hecho, si la película no terminó siendo un rotundo fracaso económico, se debió en gran parte a la participación de la entonces pareja de moda, Cruise-Kidman. Una gran cantidad de espectadores se sintió atraída únicamente por las escenas sugerentes protagonizadas por la actriz australiana y otras bellísimas mujeres que aparecen en el film. Menciono esto para poner en perspectiva lo especial que resulta haber elegido analizar esta película, sobre todo si consideramos que formó parte de la cuarta entrega de los análisis de cine que realizamos en nuestro grupo, al que llamamos Es Clave, en homenaje al icónico programa La Clave. Cuando decidimos estudiarla, ya había despertado cierto interés en círculos de conspiración debido al ritual central que aparece en la trama. Además, habíamos leído algunos artículos que iban más allá de la típica crítica cinematográfica, sugiriendo que la película escondía un significado mucho más profundo tras su aparente superficie. Así que nos propusimos el reto de analizarla desde nuestro enfoque como buscadores de la Verdad. Nuestro método de trabajo siempre sigue una estructura. Primero, cada uno ve la película de forma individual, anotando los detalles que considera interesantes o que podrían pasar desapercibidos. Luego, organizamos una proyección conjunta, en la que pausamos la película en puntos clave para comentar y debatir nuestras observaciones, intentando esclarecer juntos los posibles mensajes ocultos o simbólicos. En este caso particular, además, vimos previamente los dos magníficos vídeos de Pedro Bustamante sobre este film, lo que nos aportó una perspectiva muy enriquecedora. Por lo general, antes de elegir una película para analizar, suelo proponer cinco títulos, que luego sometemos a votación para determinar cuál será el seleccionado. Algunas de las películas que hemos considerado en el pasado incluyen: Benji contra el crimen, Cube 2, 12 monos, Ghost in the Shell, American Ultra, Lucy, Prisoners, Ellos viven (They Live), Gattaca, Blade Runner o El destino de Júpiter. Sin embargo, en el caso de esta obra de Kubrick, no hicimos ninguna votación. Ya sabíamos de antemano que era una película que encerraba mucho más de lo que parecía a simple vista, lo que la convertía en una elección incuestionable. ¿Qué despertó tu interés por Vicente Blasco Ibáñez: su afiliación a la masonería, su conocimiento de La Araña (la Compañía de Jesús), o algún otro aspecto de su vida y obra? 002 No me consideraba, ni mucho menos, un admirador ferviente del escritor valenciano, pero tampoco un detractor. Sabía que había sido masón, aunque nunca había profundizado en su obra o en su figura más allá de las generalidades conocidas. Fue otro buscador de la verdad, Toni Marco, quien se propuso desentrañar todo lo que había tras esta figura clave, cuya trayectoria abarcó los siglos XIX y XX y dejó una huella profunda en la historia. Toni había crecido familiarizado con Blasco Ibáñez, ya que poseía en casa una edición completa de sus obras desde pequeño. Durante casi dos años, estuvo recopilando información sobre el autor con el objetivo de desarrollar un episodio para un podcast que aún no ha visto la luz, titulado El hilo de Ariadna. Su intención era plasmar la vida y obra de Blasco, pero, poco a poco, lo que empezó siendo un hilo de investigación se convirtió en un ovillo enredado y, finalmente, en un auténtico laberinto donde la coherencia parecía inalcanzable. Un día, Toni me envió un gigantesco archivo PDF que contenía cientos de enlaces. Cada uno conducía a otros documentos: artículos, entrevistas, fragmentos de sus libros, notas, análisis, y una interminable colección de referencias. Era una maraña inmensa, intrincada hasta el punto de que resultaba casi imposible encontrar un camino claro para comprender algo en conjunto. Me tomó más de dos semanas montar un enorme rompecabezas en mi mente, organizando cada pieza hasta tener un esquema funcional. Solo entonces pude iniciar el arduo trabajo de lectura e investigación en profundidad. Me sumergí en decenas de textos, libros descatalogados encontrados en viejas bibliotecas, algunos de ellos censurados y prácticamente inhallables, como Tartarin revolucionario. También revisé tesis doctorales, vídeos de archivo, y, sobre todo, periódicos de la época. Mientras avanzaba en esta labor, trazaba mentalmente una imaginaria línea roja, como el hilo que Ariadna tendió para no perderse en el laberinto del Minotauro. Fue en ese proceso donde descubrí que, sorprendentemente, nadie había unificado todos estos datos ni los había presentado al público de forma completa y crítica. El enfoque habitual hacia Blasco Ibáñez seguía siendo el de una veneración superficial, anclada en lugares comunes y alabanzas, pero sin una mirada más profunda que conectara todos los aspectos de su vida y obra. Lo que finalmente revelamos superaba con creces las opiniones de sus contemporáneos, incluidos los escritores de la Generación del 98, de la cual fue apartado. También iba más allá de las críticas feroces de detractores como el periodista que firmaba bajo el seudónimo de El Caballero Audaz. Y, por supuesto, trascendía las supuestas disputas con la Iglesia, que en realidad se reveló como una de las patas de la estructura que lo impulsó a las altas esferas de la literatura mundial. A medida que avanzábamos, entendimos cómo funcionaba esa compleja maquinaria hierogámica y sacrificial a la que se refiere Pedro Bustamante. Blasco Ibáñez, lejos de ser una figura independiente o aislada, era una pieza clave, una rueda más dentro de un engranaje mayor que operaba en las sombras. En Eyes Wide Shut, Kubrick presenta una crítica a las élites y sus dinámicas de poder. ¿Encuentras paralelismos entre esta visión y la forma en que Blasco Ibáñez retrata las estructuras de poder de su época? 003 El genio neoyorquino, Stanley Kubrick, logró algo único en su filmografía: mostrar sin mostrar, desvelar un mundo oculto pero solo para aquellos que supieran mirar más allá de las apariencias. En su obra póstuma, Eyes Wide Shut, construyó un complejo entramado simbólico donde nada es lo que parece. Por contraste, Blasco Ibáñez, aunque reconocido en su tiempo como un escritor y político audaz, se limitó a servir a los poderes fácticos, adoptando una postura supuestamente de izquierdas que, al ser analizada con detenimiento, revela contradicciones flagrantes. Digo “supuestamente” porque, al examinar su vida y su obra, queda claro que decía una cosa mientras hacía exactamente la contraria. Esto fue algo que Luis García Berlanga dejó en evidencia de forma magistral en su miniserie de dos capítulos sobre Blasco, donde la hipocresía del escritor valenciano se expone sin ambages. Hay momentos reveladores, como cuando pasa de viajar en tercera clase a primera para evitar incomodidades en el tren que lo lleva a un pequeño pueblo, donde apenas dedica unos minutos a dar un discurso apresurado. Otro ejemplo es su actitud despectiva hacia los pobres en una escena que representa un duelo con el teniente Alestuey, o su cómoda relación con las élites, como su presencia junto al rey Alfonso XIII en casa de Sorolla. Quizás el caso más emblemático sea la visita de Jaime de Borbón, aspirante al trono, a su residencia en Mentón, lo que demuestra cómo un supuesto republicano no tenía reparos en confraternizar con monarquías y nobles, siempre que estuvieran fuera de la vista del pueblo llano. En cada uno de estos episodios, queda patente la distancia entre el Blasco Ibáñez público, crítico con las instituciones tradicionales, y el privado, que buscaba activamente entrar en los círculos que tanto criticaba. Así como Kubrick cuidaba cada detalle en Eyes Wide Shut, asegurándose de que no hubiera nada al azar en el metraje, nosotros encontramos un patrón similar en la vida de Blasco. Cada gesto y decisión parece calculado para proyectar una imagen pública que ocultara su verdadera naturaleza. Esto fue algo que exploramos a fondo en la serie de diez capítulos que realizamos para nuestro proyecto Es Clave, convirtiéndose en el sexto análisis de nuestro grupo. El paralelismo entre Kubrick y Blasco es inevitable en este sentido: mientras uno construyó una obra deliberadamente críptica para quienes quisieran descifrarla, el otro construyó una vida donde las contradicciones eran tan visibles que, a pesar de su aparente claridad, invitaban a un análisis mucho más profundo. Blasco, como dije, solo aparentaba estar enfrentado con la derecha, con los reyes o con las instituciones tradicionales. En realidad, su carrera estuvo marcada por la búsqueda de aceptación en esos mismos círculos que decía despreciar. Criticaba de cara al público mientras, en privado, se aseguraba de beneficiarse de las relaciones y los privilegios que estas conexiones le proporcionaban. Es por eso que decidí titular mi libro Blasco Ibáñez desvelado. Mi intención fue clara: retirar el velo de mentiras y medias verdades que han envuelto su figura durante décadas, elevándolo casi a la categoría de un semidiós intocable. Al desentrañar su verdadero rostro, mostramos no solo sus logros, sino también sus sombras y sus contradicciones, ofreciendo una visión más completa, menos idealizada y mucho más real. Tanto Kubrick como Blasco Ibáñez parecen emplear una narrativa dual: una narrativa superficial y profana, y otra más oculta, cargada de simbolismo, que revela una realidad subyacente. ¿Puedes compartir ejemplos de cómo cada autor expone y revela este "mundo oculto" para quienes tienen los ojos bien abiertos? 004 La película se titula Eyes Wide Shut, que en español significa Ojos bien cerrados. Inspirándome en ello, decidí nombrar mi libro Ojos bien abiertos, con la intención de que su lectura sirva para abrir los ojos de los lectores y permitirles descubrir todo lo que la película revela a quienes tengan la capacidad y la voluntad de verlo. Este ejercicio de análisis nos lleva a explorar un film que, a pesar de ser una obra maestra, ha pasado desapercibido para el gran público. Se trata de un testamento cinematográfico que desvela cómo una élite psicopatocrática controla el mundo desde las sombras. Para la mayoría de las personas, esta última obra de Stanley Kubrick no es más que una crítica superficial y anodina hacia los poderes ocultos, salpicada por algunas escenas que muestran a un grupo selecto de esta élite participando en rituales sexuales. En el mundo del cine, a menudo se la categoriza como un thriller erótico o un drama romántico. Nada más lejos de la realidad. Nuestro análisis va mucho más allá de lo que simplemente se ve en pantalla. Nos adentramos en las capas más profundas del metraje, desentrañando los significados ocultos y las complejas simbologías que el director dejó deliberadamente para ser descubiertas solo por quienes se atrevieran a buscar. Como explica Michel Ciment en su magnífico libro Kubrick: Edición definitiva: “El título mismo es una clave para entrar en este universo en trampantojo; suena familiar pero es una trampa: nunca los ojos se han calificado «grandes cerrados». Lo mismo que el primer plano de la película que ofrece brevemente a la mirada la desnudez de una mujer es seguido inmediatamente por un fundido en negro que nos la arrebata apenas entrevista, preludiando las frustraciones venideras. El fundido (con los habituales travellings hacia atrás) es una de las grandes figuras de estilo recurrentes en Eyes Wide Shut, expresando acertadamente ese balanceo, esencial de la película: ebriedad, pérdida de conciencia, desvanecimiento, sueños. Y la Steadicam de Kubrick encuentra en la fiesta de Ziegler las volutas de la cámara de un Ophuls, tan admirado por Kubrick en su juventud y él también aficionado a Schnitzler (Liebelei, La ronda) y a Zweig (Carta de una desconocida). Pero la embriaguez de la pareja que baila, Alice y su seductor húngaro, es el preludio de vértigos mucho más peligrosos.” Existen decenas de libros que analizan esta película, como el de Ciment, pero ninguno de ellos profundiza en aspectos menos evidentes, como las referencias al ciclo metónico que Kubrick incorpora de manera magistral. Por ejemplo, en el minuto 2:08:03 de la película, Mandy, en la sala de autopsias, se encuentra en la cámara frigorífica número 19. Los números, como es característico en las obras de Kubrick, jamás están al azar. Este detalle nos remite al simbolismo del número 19 en astronomía, conocido como número áureo, que marca un año dentro del ciclo metónico, un período de 19 años que sincroniza los ciclos lunares y solares con un margen de error mínimo. Este descubrimiento, atribuido a Metón de Atenas en el año 432 a.C., fue celebrado por los atenienses como un avance revolucionario y quedó inmortalizado en letras doradas en el templo de Minerva. En la película, este número adquiere una dimensión arquetípica, evocando la escena de los cuentos clásicos en la que el beso despierta a la princesa, rompiendo maldiciones y simbolizando el amor verdadero. Aquí, el número 19 no solo alude al ciclo astronómico, sino que también sugiere una conexión con la trascendencia y la transformación. Por otro lado, si miramos a Blasco Ibáñez, encontramos paralelismos inquietantes con los temas abordados en Eyes Wide Shut. En su vida y en los detalles que rodearon su muerte, hay símbolos que sugieren que comprendía perfectamente el mundo oculto que las élites mantienen alejado de las masas. El 29 de octubre de 1933, con la II República española consolidada, Blasco fue recibido en el puerto de Valencia por 300.000 personas, incluyendo figuras de alto rango como Niceto Alcalá-Zamora y Francesc Macià. Su entierro, más propio de un jefe de Estado, incluyó un sarcófago diseñado por Mariano Benlliure con simbología masónica, como una pirámide truncada, el disco solar y una esfera terrestre flanqueada por cabezas de águila. La cara posterior del sarcófago, “la cara buena” de la pirámide truncada Illuminati donde reside esta simbología más esotérica, es curiosamente la menos difundida. Apenas existen fotografías de alta resolución de este lado del cenotafio, lo que alimenta las especulaciones sobre qué se intenta ocultar. ¿Por qué esa opacidad? ¿Qué mensajes ocultos quiso dejar su círculo cercano? La cara de Medusa, una égida de Atenea metálica para proteger al espíritu iluminándolo, con el disco solar acompañado de los cuernos de la fortuna. Fijaos que la bola del mundo que está entre las garras de las dos águilas o del águila de dos cabezas parece un huevo. El huevo alquímico de la masonería, ese germen que tratan de transformar con dos fuerzas, izquierda y derecha, blanco y negro, azul y rojo para lograr la síntesis. La culminación de su obra, vaya. El diseño del mausoleo, obra del arquitecto Javier Goerlich nieto de un marques, incluye elementos alquímicos como un "huevo" que parece estar entre las garras de las águilas, aludiendo al huevo filosófico de la masonería, símbolo de transformación y síntesis. Este cenotafio, que ha cambiado de ubicación en múltiples ocasiones, parece ser un símbolo en sí mismo de una verdad que las élites prefieren mantener en las sombras. En dicho mausoleo se iban a utilizar unos pebeteros que terminaron en una capilla y uno de los cuales fue sufragado por una institución, la Diputación provincial, que fue creada por la dictadura de Primo de Rivera, el supuesto enemigo de Blasco y la República. En definitiva, tanto en el cine de Kubrick como en la vida de Blasco Ibáñez encontramos capas de significados que esperan ser descifradas. Mi libro, Ojos bien abiertos, busca precisamente eso: iluminar lo que se oculta a plena vista y mostrar que, tanto en el arte como en la historia, todo está interconectado. Ambos autores muestran la existencia de estructuras de poder: Kubrick identifica a las élites como la aristocracia del dinero, la nobleza de sangre y la clase media alta; mientras que Blasco Ibáñez se centra en los estamentos tradicionales de la aristocracia, la Iglesia y el Estado, con una burguesía emergente intentando integrarse en las élites. ¿Crees que estas élites son las que realmente controlan el sistema, o es algo aún más complejo? 005 La verdad es que a ciencia cierta nadie puede saber lo que es ese poder oculto sin tener que respetar el secretismo que les ha garantizado la supervivencia a lo largo de muchos milenios. Esto significa que si conoces realmente los mecanismos que utiliza el poder-religión para mantenerse ahi nunca hablaras abiertamente de ello. En ojos bien abiertos hablo sobre los mecanismos de control mental mediante trauma que emplean esta elite psicopatocratica para programar a los miembros de dicha elite. Los mas viejos programan a los mas jóvenes y los mas jóvenes terminan programando a los hijos de de otros que son como ellos en un ciclo sin fin. Esto va mucho mas alla de lo que se conoce por programación MK ultra, o control mental ultra. Aqui hablamos de vínculos sagrados mediante pactos de sangre donde unas familias se intercambian hijos con otras familias para no tener que programar a sus propios hijos mediante las técnicas mas crueles que podamos imaginar. Algo de esto nos mostró Kubrick en la naranja mecánica donde un padre monstruo engendra a un demonio hijo. Kubrick nos está hablando del abuso intergeneracional que practican estas elites de psicopatas que no tienen otra religión mas que la búsqueda del poder. Pedro Bustamante en su articulo "La naranja mecánica: el "eterno retorno" del Falo (1)” nos decía: “Álex-Edipo, hijo encubierto del Illuminati Mr. Alexander, dos encarnaciones de un mismo "eterno retorno" de la herramienta por excelencia del poder-religión: el Falo pederástico- felado-sodomizador-violador. "La naranja mecánica" (1971) de Stanley Kubrick no es una obra fácil. Se puede leer, como todas las grandes obras, a varios niveles. Pero niveles que están relacionados unos con otros. No solo es que haya varios planos narrativos, con uno más literal y otros más metafóricos que podamos leer entre líneas. Lo que hace el genio estadounidense es contarnos, precisamente a través de las vinculaciones entre estos distintos planos, cómo funciona la realidad, cómo funciona el poder-religión.” … “La leche-semen que la pandilla de jóvenes violentos beben, pero también los burgueses con los que se cruzan en el bar, funciona por lo tanto como una droga. Por eso nos dicen que es "leche-plus" o leche con "velloceta". Se refieren a la "belladona" utilizada por las brujas en sus rituales desde la antigüedad, en los rituales dionisíacos o para narcotizar a los soldados griegos. Como el Captagon que hoy las agencias de inteligencia occidentales proporcionan a sus ejércitos de yihadistas, con los que dicen combatir los políticos y los medios mentirosos e inmorales que hoy padecemos. La mecánica es la misma para la clase burguesa o profesional, con sus trajes y sus pajaritas, y para las pandillas callejeras, que no en vano llevan gorros burgueses. Los matones no están más que iniciándose en el sadismo que estructura toda la sociedad capitalista, que irán haciendo más sofisticado a medida que asciendan en la escala de poder.” En la serie de Berlanga sobre la vida de Vicente Blasco se hace una alusión velada al “comercio de mercancía sagrada o intercambio de niños de unos linajes a otros” con la adopción del primo de Blasco. Allí vemos como una carreta esta entrando a Valencia: “Venga Matías, coge a la boñiga. Detrás de esas torres está Valencia aquí nací yo. En aquellos tiempos para mucha gente, para la gente del campo, sobre todo era la ciudad de las promesas. Un lugar en el que cualquiera podía comerciar con lo que tuviera, azadones, patatas, estiércol incluso hijos. Lo curioso era que mientras unos querían entrar a toda costa, para otros respirar se nos hacía cada día más difícil y solo soñábamos con irnos.” Hacen alusión al cuento el Femater, el basurero, de la colección cuentos valencianos. ¿Podría ser que el director se refiriese al propio Blasco ya que poco o nada se sabe de ese supuesto primo adoptado? ¿Podría ser que el propio Blasco hubiera sido intercambiado por otra familia de la elite psicopatocratica para ser traumatizado y programado desde pequeño? Desde luego lo que nos debe quedar claro tras leer “Blasco Ibáñez desvelado” es que la función del escritor valenciano ya estaba designada desde muy niño y que, sabedor o no de ello, el valenciano será una pieza fundamental en la historia global. ¿Definen Kubrick y Blasco Ibáñez a las élites como grupos de poder interesados en el ocultismo, el esoterismo y la espiritualidad, o más bien como entidades centradas únicamente en los poderes materialistas y financieros? 006 Tanto Stanley Kubrick como Vicente Blasco Ibáñez, aunque separados por contextos históricos y temáticas aparentemente distintas, comparten una misma interpretación, una visión de las élites como entidades profundamente interesadas en prácticas ocultistas, rituales esotéricos y un entendimiento del poder que trasciende lo meramente materialista. Sus obras, reinterpretadas bajo esta óptica, dejan entrever la fascinación y el temor hacia un control invisible ejercido a través de fuerzas intangibles pero profundamente influyentes. En esta línea, las élites no solo estarían obsesionadas con acumular riquezas y controlar recursos, sino que también creen en su capacidad para moldear la realidad misma mediante rituales ancestrales y hierogamias sacrificiales, una práctica que, desde tiempos remotos, fusiona los conceptos de sexualidad y sacralidad en una búsqueda de poder espiritual. Kubrick, en su película Eyes Wide Shut, alude a círculos de poder cerrados que participan en ceremonias misteriosas, sugiriendo que estas prácticas no solo simbolizan su influencia, sino que son herramientas reales para afianzar su dominio. Por otro lado, Blasco Ibáñez, aunque menos explícito en lo esotérico, retrata en su obra un universo en el que las élites parecen operar bajo la influencia de fuerzas más grandes que la propia economía o la política. La elección del chalet de la Malvarrosa, en Valencia, como un símbolo del contacto entre el poder terrenal y lo trascendental, adquiere un peso especial en este relato. De forma extraordinaria, si uno traza una línea entre este punto y el obelisco de la Plaza de San Pedro en el Vaticano, se encuentra con una distancia exacta de 600 millas náuticas. Este dato, lejos de ser casual, reflejaría un diseño premeditado que conecta ambas localizaciones con un propósito energético y ritual. Las élites, según esta perspectiva, habrían diseñado el mundo físico para reflejar sus conocimientos ocultos. Esta distancia, tan precisa, no sería un accidente, sino una evidencia de que el chalet y el Vaticano ocupan posiciones estratégicas dentro de una red geomántica que canaliza energías terrestres y cósmicas. A través de estas alineaciones, los rituales adquieren un poder multiplicador, afectando la psique colectiva y reafirmando el control sobre las masas. Esta obsesión por el control no se limita al dominio físico de los territorios, sino que se extiende a la manipulación de las mentes y almas humanas. Según estas creencias, los rituales ancestrales no solo honran a deidades arcanas, sino que también funcionan como un medio para programar la realidad compartida. Creen que, al activar estos puntos energéticos mediante ceremonias específicas, pueden influir en el curso de la historia y el destino de los pueblos, consolidando su hegemonía. Desde este punto de vista, Kubrick y Blasco Ibáñez no serían meros artistas, sino crípticos cronistas que dejaron pistas sobre los mecanismos invisibles del poder. El lenguaje simbólico, las distancias exactas y las narrativas de exclusión esotérica que aparecen en sus obras nos ofrecen un mapa alternativo del mundo, uno donde lo oculto y lo manifiesto se entrelazan para dar forma a una realidad que sigue escapando al entendimiento común. ¿Cómo se pueden conseguir tus libros? 007 Por desgracia mis libros de momento solo se pueden conseguir a través de Amazon ya que todavía no he logrado llegar a ningún acuerdo con ninguna librería. Tengo un articulo en mi blog que se titula “AYUDA A TRAVÉS DE LA COMPRA DE MIS LIBROS” donde explico los libros que tengo y en los formatos que se pueden comprar. De todas formas si introduces mi nombre en Amazon, Ramón Valero, te van a mostrar la pagina de autor donde se referencia mis tres libros. Escribí uno hace mucho tiempo que se llama “Cinco Familiares elementos” pero que he publicado tras escribir mi primer libro como tal que es el que habla sobre Blasco. Este anterior es una recopilación de cinco relatos cortos donde utilizando las vivencias de algunos miembros de mi propia familia explico lo que son los cinco elementos fundamentales que describían los filósofos griegos. Cada relato es muy diferente y trata temas del despertar de consciencia. Son como micro cuentos donde el hilo en común es que hablo de vivencias personales. Este libro contiene también algunos artículos miss muy antiguos y un indice detallado con mis mejores hilos de Twitter. Se podría decir que es un libro de consulta. Hay una versión digital y también en papel en tapa blanda y dura. Realmente mi primer libro como tal es “Blasco Ibáñez desvelado” y se trata de una obra muy seria, muy referenciada, casi una obra académica lo que la hace quizás poco accesible para el gran publico. Pero en ella se explica como funciona el mecanismo hierogamico sacrificial del que hablaba Pedro Bustamante con ideas casi pictóricas. Estoy muy orgulloso de esa obra, que creo que envejecerá muy bien. Darle las gracias a Marta, la editora que me dio el empujoncito para escribirlo. Tras este libro ya me atreví a publicar el de relatos cortos e inmediatamente me metí de lleno a escribir el tercero “Ojos bien abiertos” donde en mas de 800 paginas descubro lo que Kubrick nos contaba en esa película e incluso lo amplio dando detalles sobre las técnicas y rituales que emplea la elite de psicopatas que dirige todo. Esta obra esta editada en digital, tapa blanda de mas de 800 paginas o en dos volúmenes de lujo en tapa dura de unas 500. Realmente esta escrito para poder leer de subcapitulo en subcapitulo sin hacer que el publico pierda el interés en ningún momento. Al igual que el de Blasco, la traca final os dejará con ganas de más. Como digo, o bien a través del articulo en mi blog, o introduciendo mi nombre o el titulo de las obras en Amazon, esta plataforma les proporcionara los enlaces para poder comprarlos. Espero también organizar una charla de presentación de las obras en Valencia lo más pronto posible y lo publicitare a través de mi blog y de Twitter. Muchísimas gracias Alex por preocuparte por entrevistar a este paria que tan solo aspira a ser humano cada dia. Un fuerte abrazo a todos los oyentes y otro para todas las personas que hayan escuchado de mi por primera vez. ………………………………………………………………………………………. Conductor del programa Carl Jung El Mundo Oculto @CarlJungPsico Canal Youtube https://www.youtube.com/channel/UC_YHaTZKdMN5wqAx8USmtGg …. Invitado UTP Ramón Valero @tecn_preocupado Un técnico Preocupado un FP2 IVOOX UTP http://cutt.ly/dzhhGrf BLOG http://cutt.ly/dzhh2LX Ayúdame desde mi Crowfunding aquí https://cutt.ly/W0DsPVq ………………………………………………………………………………………. Enlaces citados en el podcast: AYUDA A TRAVÉS DE LA COMPRA DE MIS LIBROS https://tecnicopreocupado.com/2024/11/16/ayuda-a-traves-de-la-compra-de-mis-libros/ Las Elites secretas de Stanley Kubrick y Vicente Blasco Ibáñez | Psicología y Ocultismo https://youtu.be/ra8k2KbTVOo?feature=shared ………………………………………………………………………………………. Música utilizada en este podcast: Tema inicial Heros ………………………………………………………………………………………. Epílogo Ricky Hombre Libre - Illuminati https://www.youtube.com/watch?v=EiqSljQlJq8 Anonymous - Illuminati Song https://www.youtube.com/watch?v=6uzq-bLJquY
Puntata live di Don Chisciotte registrata in Assolombarda con Federico Chiarini, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda. Oltre alle elezioni negli Stati Uniti, si è parlato anche dell'importanza delle competenze, i costi per la costituzione delle startup, la proposta di web tax, il rapporto Draghi sulla competitività europea, innovazione digitale, sfide e opportunità dell'intelligenza artificiale. . Puoi sostenere il lavoro di Will iscrivendoti alla membership: ci aiuterai a continuare a raccontare la complessità in modo chiaro, accessibile e senza lasciare indietro nessuno. Vai su membership.willmedia.it Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
En el primer bloque, seguimos a Milei en su sistema de alianzas hacia adentro y hacia afuera de las fronteras ¿A qué juega el libertario? Con aportes de Raisha Correa de EdIPo, el periodista experto en China contemporánea Gustavo Ng y la periodista Giselle Leclerq. En la segunda parte, por ahora las multitudinarias marchas no alcanzaron para que el gobierno suelte el presupuesto. ¿Cómo sigue la cosa? Opinan Jhon Boretto, rector de la Universidad Nacional de Córdoba, y Agostina Olivera, presidenta del Centro de Estudiantes de la Facultad de Ciencias Sociales de la UBA. En el tercer bloque, cambia la forma de votar en la Argentina. ¿Qué ventajas y desventajas tiene la boleta única en papel? Con el análisis desde Rosario de Caren Tepp, de Ciudad Futura. Desde los estudios de FM La Tribu. Crisis en el aire cuenta con el apoyo de la Fundación Rosa Luxemburgo. Imagen del episodio: Daniluk
Darth Vader diciendo “Yo soy tu padre” no es solo una frase icónica del cine, es un reflejo profundo del complejo de Edipo que todos enfrentamos de alguna manera. En este episodio vamos a analizar juntos la conexión psicológica entre esa frase, nuestras relaciones con nuestros padres y cómo esto impacta nuestra vida emocional. ¡Escúchame hasta el final! Déjame una pregunta o comentario. Estaré respondiéndote.
Silvia Lippi"I sogni delle donne"Festival Filosofiawww.festivalfilosofia.itFestival Filosofia, ModenaDomenica 15 settembre 2024, ore 11:30Lezione Magistrale di Silvia LippiI sogni delle donneFreud e la nascita della psicanalisiCome contestualizzare il ruolo delle donne nella nascita della teoria psicoanalitica con Freud, analizzando i temi freudiani del sogno, del rimosso, del simbolo e della sua interpretazione?Silvia Lippi"Sigmund Freud. La passione dell'ingovernabile"Feltrinelli Editorewww.feltrinelli.itIl genio di Freud è largamente riconosciuto non solo nel campo della psicoanalisi. Le sue teorie hanno rivoluzionato in modo definitivo il pensiero occidentale. Ma quello che colpisce nella sua opera è l'anticonformismo, che si traduce in un'audacia teorica mai provocatoria e sempre razionale. Freud scopre l'Edipo scrivendo sul sogno poco dopo la morte di suo padre. Afferma che la sessualità determina la vita umana. E colloca all'origine della vita sessuale un desiderio ingovernabile che chiama "pulsione". Malgrado la cattiva reputazione di cui egli gode all'interno del movimento femminista e fra i sostenitori delle 'gender theories, Freud ha sempre considerato tutte le forme della sessualità, a cominciare da quella del bambino, come possibili e assolutamente accettabili. Questa sua rigorosa laicità è stata ed è ancora oggi rivoluzionaria». Se Freud ha ispirato molte delle grandi menti del ventesimo secolo, come Claude Lévi-Strauss, Gilles Deleuze e Jacques Lacan, Silvia Lippi procede in senso inverso, rileggendo i concetti della psicoanalisi alla luce delle loro teorie, al fine di mostrare, ancora una volta, l'audacia e la piena attualità del progetto freudiano. Edipo, pulsione, rimozione, angoscia, trauma, sintomo: ecco le nozioni che fondano la teoria dell'inconscio di Freud, dove la determinazione sessuale si intreccia con il fenomeno del linguaggio. È appunto questa relazione enigmatica a esplodere in ogni esperienza umana e in ogni sintomo, e di conseguenza a costituire il cuore di ogni cura psicoanalitica.https://ilpostodelleparole.it/silvia-lippi/silvia-lippi-sigmund-freud-la-passione-dellingovernabile/Silvia Lippi è psicoanalista e psicologa presso l'Ospedale psichiatrico Barthélémy Durand d'Étampes a Parigi. È docente titolare dell'IRPA, Istituto di ricerca di psicoanalisi applicata diretto da Massimo Recalcati, nelle sedi di Milano ed Ancona. Ha sviluppato una psicoanalisi particolarmente attenta e segnatamente orientata allo studio e al trattamento delle esperienze psicotiche, e sensibile alle interpellanze dei gruppi minoritari contemporanei. Oltre alle numerose pubblicazioni, in Francia e in altri paesi, tra i suoi libri in italiano segnaliamo: La decisione del desiderio. Etica dell'inconscio in Jacques Lacan (Milano 2017); Ritmo e melanconia (Milano 2018); Trasgressioni. Bataille, Lacan (Verona 2019); Freud, la passione dell'ingovernabile (Milano 2018); Sorellanze. Per una psicoanalisi femminista (con Patrice Maniglier, in corso di pubblicazione, Bologna 2024).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Ehi fan di "Io, Lui e l'Altro", preparate i vostri divani e liberate la vostra libido repressa, perché il prossimo episodio vi porterà in un viaggio psicanalitico di risate sfrenate con il padre della psicoanalisi: Sigmund Freud! Dimenticatevi del Freud serio e severo che credete di conoscere. Preparatevi a incontrare un Freud ironico, alle prese con i suoi pazienti stravaganti, le sue teorie a volte strampalate e la sua ossessione per il suo cane.In questi episodi viaggeremo attraverso la mente di Freud, esplorando i meandri dell'inconscio, il complesso di Edipo (e di Elettra, perché no?), l'interpretazione dei sogni e lapsus freudiani.Ma non temete, non vi lasceremo sprofondare in un abisso di nevrosi e occorrerà un "divano" per seguirci. Tra una risata e l'altra, scopriremo anche il lato umano di Freud, i suoi successi e i suoi fallimenti, e capiremo come le sue idee hanno rivoluzionato la nostra comprensione della mente umana.Quindi, se siete pronti a ridere a crepapelle e a scoprire un Freud che non avete mai visto prima, preparatevi per il prossimo episodio di "Io, Lui e l'Altro"!Ah, e non dimenticate di lasciare un commento e iscrivervi al canale per non perdere i prossimi divertenti viaggi nel tempo con personaggi storici!YouTube https://www.youtube.com/@ioluielaltroseguici su www.ioluielaltro.itMandaci la tua voce https://www.speakpipe.com/ioluielaltrotelegram https://t.me/ioluielaltro #ioluielaltro #umorismo #risate
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Edipo rey. Magnidico Donald Trump. La Alcudia. Lo de Vox
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Jaume Segalés y su equipo hablan del proyecto "CapacitArte", de Edipo de Cristal y de jóvenes, educación y empleo.
Este 21 de junio el director español repone con la Comedia Nacional "Edipo Rey". Escrita hace 2.500 años esta tragedia de Sófocles es uno de los grandes títulos del teatro y de la literatura universal. Para Aristóteles, Edipo era el ejemplo ideal de tragedia. Esta obra clásica del teatro griego sigue representándose hasta hoy en los teatros del mundo, porque sus temas conmueven, más allá de las épocas. Edipo Rey representa varios de los conflictos humanos y arquetipos psicológicos y sociológicos: poder, violencia, superstición, fe, amor, incesto, crimen, castigo y compasión. Todo es cuestionado en esta obra. Desde el 22 de junio al 28 de julio , Jueves, viernes y sábados 21 hs. / Domingos 19 hs. en el Teatro Solís.
Ehi fan di "Io, Lui e l'Altro", preparate i vostri divani e liberate la vostra libido repressa, perché il prossimo episodio vi porterà in un viaggio psicanalitico di risate sfrenate con il padre della psicoanalisi: Sigmund Freud! Dimenticatevi del Freud serio e severo che credete di conoscere. Preparatevi a incontrare un Freud ironico, alle prese con i suoi pazienti stravaganti, le sue teorie a volte strampalate e la sua ossessione per il suo cane.In questi episodi viaggeremo attraverso la mente di Freud, esplorando i meandri dell'inconscio, il complesso di Edipo (e di Elettra, perché no?), l'interpretazione dei sogni e lapsus freudiani.Ma non temete, non vi lasceremo sprofondare in un abisso di nevrosi e occorrerà un "divano" per seguirci. Tra una risata e l'altra, scopriremo anche il lato umano di Freud, i suoi successi e i suoi fallimenti, e capiremo come le sue idee hanno rivoluzionato la nostra comprensione della mente umana.Quindi, se siete pronti a ridere a crepapelle e a scoprire un Freud che non avete mai visto prima, preparatevi per il prossimo episodio di "Io, Lui e l'Altro"!Ah, e non dimenticate di lasciare un commento e iscrivervi al canale per non perdere i prossimi divertenti viaggi nel tempo con personaggi storici!YouTube https://www.youtube.com/@ioluielaltroseguici su www.ioluielaltro.itMandaci la tua voce https://www.speakpipe.com/ioluielaltrotelegram https://t.me/ioluielaltro #ioluielaltro #umorismo #risate
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Desembarcamos en la 83ª edición de la Feria del libro de Madrid para recargarnos de inspiración e historias viajeras. Desde el estudio abierto de Radio Nacional en el Parque del Retiro acompañamos al veterinario Santiago García Caraballo hasta el desierto cálido más grande del planeta. Tomamos como guía de campo su libro 'Sáhara, la llamada del desierto' (Almuzara), donde recoge experiencias acumuladas a lo largo de sus múltiples visitas a Argelia, Egipto, Marruecos, Mali y Mauritania. En nuestro deambular por este arbolado corazón de la capital nos acompaña el músico Javier Andreu, que nos regala dos de sus temas en acústico: "Edipo del rock and roll" (de su álbum en solitario 'El hombre que salía demasiado') y "Cielo del sur" (uno de los éxitos cosechados por su banda, La frontera, a lo largo de cuarenta años de andadura). Esta travesía musical hace escala también en el festival de Eurovisión de la mano de nuestra compañera Eva Mora, que acaba de publicar 'Spain... 12 points. Mis diez años de anécdotas y polémicas en Eurovisión' (La esfera de los libros). Y de postre, todo un 'Atlas de sonidos remotos' (Ediciones Menguantes), elaborado por el periodista Víctor Terrazas. Además, Luis Calero nos saca de paseo por la feria para husmear entre las refrescantes novedades de Nórdica Libros, en cuya caseta nos atiende Elena Octavia.Escuchar audio
Con Jorge N. Reitter, autor; Ismael Cerón Plaza y Majo Torres Costa. ¿Es el psicoanálisis heteronormativo? O, mejor, ¿es el psicoanálisis inevitablemente heteronormativo? ¿Es posible una articulación del complejo de Edipo con el complejo de castración que no sea heteronormativa? ¿Puede el psicoanálisis escapar a la heteronormatividad?
Poesía, literatura y poesía etán más entrelazados de lo que nos imaginamos. Muchas veces la filosofía se viste de poesía o de prosa, y viceversa.
¿Es el regreso al vientre materno lo que más anhela el ser humano? La teoría de Rank tiene algo para decirnos.
Proibidão é um quadro do canal Não Inviabilize. Aqui você ouve as suas histórias misturadas às minhas! Use a hashtag #Edipo e comente a história no nosso grupo do telegram: https://t.me/naoinviabilize ASSINE O CLUBE DO PÔNEI, CONHEÇA NOSSOS QUADROS EXCLUSIVOS E RECEBA EPISÓDIOS INÉDITOS DE SEGUNDA A QUINTA-FEIRA: naoinviabilize.com.br/assine Envie a sua história bem detalhada para naoinviabilize@gmail.com, seu anonimato será mantido, todos os nomes, profissões e locais são trocados para preservar a sua identidade. Site: naoinviabilize.com.br Transcrição dos episódios: naoinviabilize.com.br/episodios Histórias em Libras no Youtube: youtube.com/naoinviabilize Instagram: instagram.com/naoinviabilize TikTok: tiktok.com/@naoinviabilize Twitter: twitter.com/naoinviabilize Facebook: facebook.com/naoinviabilize Edição de áudios: Depois O Leo Corta Multimídia Vinhetas: Depois O Leo Corta Multimidia Voz da vinheta: Priscila Armani
Este síndrome, por llamarlo así, se sostiene en una imaginación desbordada, en la creación de realidades alternas debido a un Edipo no resuelto; el caso paradigmático de este asunto es el del Presidente Liópez...
Hey! Únete a este canal para acceder a sus beneficios: https://www.youtube.com/channel/UC6ovKbWpg3jEsvisKXPbEwQ/join 00:00 Intro 01:09 El Regalo Prometido: El Complejo De Edipo Canal de Berny: @bhruy Banda de Polo: @losdiosesmusik ¡Disfruten este episodio! El Regalo Prometido: El Complejo De Edipo | Geeks Supremos EP 147 _________________________________________________________________________ Recuerden seguirnos en las redes sociales como Geeks Supremos. Twitter: https://twitter.com/GeeksSupremos Instagram: https://www.instagram.com/geekssuprem... Spotify: https://open.spotify.com/show/7FkvYOW... Anchor: https://anchor.fm/geekssupremos Facebook: https://https://www.facebook.com/GeeksSupremos Grupo de Face: https://www.facebook.com/groups/276372618378578 Youtube: @GeeksSupremos Correo para mandar historias: historiasgeekssupremos@gmail.com ___________________________________________________________________________ Redes de Los Dioses Musik Spotify: https://open.spotify.com/track/3PvRzV... Instagram: https://www.instagram.com/losdiosesmu... TikTok: https://www.tiktok.com/@losdiosesmusik Youtube: @losdiosesmusik Apple Music: https://music.apple.com/mx/artist/los...
Las baterías son claves en nuestra vida cotidiana y en la transición hacia una sociedad electrificada, neutra en emisiones de efecto invernadero. Las de ion litio fueron un gran avance en cuanto a capacidad, tamaño, ausencia del efecto memoria y velocidad de carga. Pero son más caras, soportan un número limitado de cargas y pueden sobrecalentarse. De hecho, son numerosos los incidentes provocados por incendios y explosiones de estos acumuladores. Hemos entrevistado a Miguel Muñoz Rojo, investigador del Instituto de Ciencia de Materiales de Madrid (CSIC), quien ha conseguido una de las prestigiosas becas Consolidator Grant del Consejo Europeo de Investigación para investigar cómo gestionar el calor que se genera en los acumuladores para que sean más eficientes y seguros. El doctor Pedro Gargantilla nos ha comentado el mito de Edipo y su relación con la medicina. Jon Gurutz Arranz Izquierdo, del Centro de Ciencias Humanas y Sociales del CSIC, nos ha comentado una de las actividades de la Semana de la Ciencia: una visita guiada al campo, con dos investigadores y una artista, para derribar mitos sobre el mundo científico y prejuicios sobre lo rural. Con testimonios de Pedro Tomé, del Instituto de Lengua, Literatura y Antropología y la artista contemporánea Lucía Loren. Con Montse Villar hemos hablado del descubrimiento de un campo magnético alrededor de una galaxia que se encuentra nada y nada menos a 11.000 millones de años luz. Un hallazgo interesante porque los campos magnéticos desempeñan un papel clave en la astrofísica del medio interestelar y en la formación de las estrellas. Javier Cacho nos ha recordado la mayor tragedia que ha ocurrido en el continente blanco. El 28 de noviembre de 1979 un avión turístico de la compañía Air New Zealand se estrelló contra el monte Erebus en la isla Ross, muriendo las 257 personas que viajaban a bordo. Eulalia Pérez Sedeño ha tazado la biografía de Daria Bertolani Marchetti, botánica italiana especializada en el estudio del polen, que aplicó sus conocimientos a otras ciencias como la arqueología, la climatología, la geología, la espeleología o la medicina legal. La preadolescencia es un momento crítico en el desarrollo cerebral y puede verse alterado si se sufren trastornos mentales como la depresión. Nuestra compañera Esther García ha hablado con José Esteban, profesor de la Universidad de Jaén. Hemos reseñado los libros “Historia de las tierras raras”, de Nahúm Méndez Chazarra (Guadalmazán); “Cómo se comunican los animales”, de Gonzalo Rodríguez Ruiz y “La ética de la inteligencia artificial” de Sara Degli-Esposti, publicados ambos por CSIC y La Catara; y “321 curiosidades que todo el mundo debería conocer sobre los animales”, de la escritora Mathilda Masters y la ilustradora Louize Perdieus (GeoPlaneta).Escuchar audio
Con frecuencia escuchamos hablar de complejo de Edipo, los lapsus, la fijación oral o el narcisismo, pero en realidad no comprendemos por completo a qué se refieren estos términos cuando los mencionamos en alguna charla con amigos o familiares. En el libro psicoanálisis para curiosos 13 expertos terapeutas explican esas ideas difusas que rondan en nuestra cabeza y por la claridad y profundo conocimiento con el que se trata cada tema, se convierte en un texto revelador para aquellos curiosos que quieren ahondar en la complejidad de la psique y entender el trasfondo de nuestras acciones y pensamientos. En este podcats de El Expresso de las 10, escucha como ya es una tradición en FIL, los detalles de la fiesta editorial más grande de Latinoamérica. Hoy te presentamos el libro “Psicoanálisis para curiosos. Un acercamiento a los conceptos fundamentales" con la compañía de una de sus autoras la Dra. Gaby Pérez Negrete.
Francesca Veltri"Malapace"Miraggi Edizioniwww.miraggiedizioni.itAutunno 1944. In un campo di prigionia alleato della Francia appena liberata, è detenuto François, accusato di collaborazionismo. Quando al campo arriva Antoine, vecchio vicino di casa al tempo dell'infanzia e ora fascista convinto, François rammemora il percorso che l'ha condotto all'internamento, attraverso un dialogo intessuto di reticenze e accuse, di antagonismo e intimità carsica.Come un demone Antoine costringe François a rievocare la sua infanzia di bambino cattolico, che si fa sospendere a scuola perché rifiuta la retorica della Grande Guerra che gli ha ucciso il padre. A rievocare, durante quella vacanza obbligata, l'incontro con Martine, figlia di un maestro elementare socialista che pare avere molte risposte. A rievocare, diventato un giovane comunista, la morbosa amicizia con Jean-Pierre, compagno di militanza e poi amante di Martine. A rievocare, infine, la scelta più sofferta: collaborare con il regime fascista di Vichy nel tentativo di fermare la guerra e l'eccidio di milioni di persone. Una scelta sanguinosa, portata avanti contro i compagni comunisti e persino contro Jean-Pierre e Martine, che accomuna il suo destino a quello di torturatori e miliziani come Antoine.A emergere con più urgenza sono però il bisogno di François di essere amato e l'unica certezza che François mantiene salda, in mezzo a tanti rivolgimenti privati: che la pace debba essere difesa a qualsiasi costo. Anche quello di fare un patto col diavolo, da cui è impossibile tornare indietro.Francesca Veltri (1976) si è diplomata in Studi Filosofici alla Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1999. Attualmente è docente presso l'Università della Calabria. Parte della sua formazione si è svolta in Francia, presso l'École des Hautes Études en Sciences Sociales e l'École Normale Supérieure di Parigi.Ha pubblicato tre volumi di saggistica con Rubbettino: La città perduta (2002) premio internazionale Annie de Jaeger; La rete in movimento (2005) e Quale ordine sociale (2012). Nel 2017, insieme a Paolo Ceri, ha pubblicato Il movimento nella rete (Rosenberg & Sellier).Finalista al premio Calvino nel 2002, nel 2015 arriva al secondo posto nel concorso letterario nazionale La Giara Rai (Giara d'argento). Nel 2019 esce per Divergenze il suo primo romanzo, Edipo a Berlino.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Simone Gianesini"Uccidere Edipo"Prefazione di Gilberto LonardiPostfazione di Alessandro SettimoMarietti1820www.mariettieditore.itUccidere Edipo è uno strano pamphlet in forma narrativa sul pretesto di una variante al mito di Edipo. La scelta di retrocedere al mito comporta due vantaggi: l'esercizio di uno sguardo radicale e provocatore su temi come l'avidità umana, la razzia delle risorse del pianeta a danno del bene comune, le calamità naturali, il potere. Fra ricerca provocatoria dell'anacronismo e combinazione di altri miti e richiami, il racconto, scritto in forma pamphlet, giunge a un finale sospeso: sarà il lettore stesso a decifrare la scelta, non espressa, a cui la Pizia obbligherà Creonte – ea farsi suo complice o meno.Simone Gianesini ha scritto per importanti riviste di critica letteraria come «Belfagor», «Nuova Corrente», «Studi novecenteschi». Insieme a Nico Naldini ha curato la riedizione del suo Pasolini, una vita .IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Lorenzo Respi"Arnaldo Pomodoro. Il grande teatro delle civiltà"Fondazione Arnaldo Pomodoro e Fendipresentano"Arnaldo Pomodoro. Il grande teatro delle civiltà"a cura di Lorenzo Respi e Andrea Vilianiin collaborazione con Fondazione Arnaldo PomodoroFino al 1° ottobre 2023Palazzo della Civiltà ItalianaQuadrato della Concordia, 3 – Roma EURIl Grande Teatro delle Civiltà, a cura di Lorenzo Respi e Andrea Viliani in collaborazione con Fondazione Arnaldo Pomodoro. La mostra è visitabile gratuitamente fino al 1° ottobre 2023. La collaborazione tra Fondazione Arnaldo Pomodoro e Fendi rientra in una partnership più ampia volta a unire il rispetto per l'eredità storica al sostegno e alla diffusione dei linguaggi artistici contemporanei e alla ricerca di nuove forme di collaborazione basate sulla sostenibilità e l'innovazione. Concepita per gli spazi sia interni che esterni del Palazzo della Civiltà Italiana all'EUR – che dal 2015 ospitano la sede romana di Fendi – la mostra attraversa settant'anni di ricerca dell'artista, configurandosi come un “teatro” autobiografico, al contempo reale e mentale, storico e immaginifico, in cui vengono messe in scena circa trenta opere realizzate da Pomodoro tra la fine degli anni Cinquanta e il 2021, insieme a una serie di materiali d'archivio – fotografie, documenti, bozzetti, disegni, molti dei quali inediti – che evocano lo spirito e l'atmosfera dello studio e dell'archivio dell'artista.Il Grande Teatro delle Civiltà esplora l'interconnessione, nella pratica di Pomodoro, fra arti visive e arti sceniche e mette in evidenza il rapporto tra la dimensione progettuale dell'opera e la sua realizzazione.Una trama da cui emergono i possibili e molteplici riferimenti a quelle “civiltà” arcaiche, antiche, moderne, o anche solo fantastiche, a cui l'opera di Pomodoro costantemente rinvia, originando forme e materie che sono al contempo memoria del passato e visione del futuro e che rifondano le nostre conoscenze e i nostri immaginari, la nostra esperienza del tempo e dello spazio, della storia e del mito. Il percorso della mostra prende avvio ai quattro angoli esterni dell'edificio dove sono poste le quattro sculture Forme del mito (1983) – Il potere (Agamennone), L'ambizione (Clitennestra), La macchina (Egisto) e La profezia (Cassandra) – tratte dalle macchine sceniche che furono realizzate per il ciclo teatrale dell'artista Emilio Isgrò, ispirato all'Orestea di Eschilo, svoltosi sui ruderi della piazza di Gibellina distrutta dal terremoto del Belice. Inserendosi come quinte tra il Palazzo, il paesaggio naturale e la comunità urbana circostante, le quattro Forme del mito ridisegnano e ri-significano l'edificio, trasformando il cosiddetto Colosseo Quadrato – una delle architetture simbolo del Modernismo e del Razionalismo italiano – in un'opera aperta, reinterpretabile e riprogettabile, e non quindi definita una volta e per sempre. Nel vestibolo di ingresso del Palazzo delle Civiltà Italiana compaiono due opere-costume realizzate dall'artista per due spettacoli teatrali: il Costume di Didone (per La tragedia di Didone, regina di Cartagine di Christopher Marlowe, messa in scena a Gibellina nel 1986), e il Costume di Creonte (per Oedipus Rex di Igor' Stravinskij, rappresentato a Siena nel 1988). Prodotti con materiali scultorei abbinati a materiali effimeri come la rafia e il tessuto, questi costumi richiamano le iconografie e la drammaturgia della Grecia arcaica così come le antiche iconografie e tecniche tradizionali delle opere d'arte africane e asiatiche, riattivando il racconto delle storie leggendarie di Didone e di Edipo. La mostra continua in due sale speculari e una sala di raccordo, pensate come due atti di un'opera teatrale con un intermezzo. Negli ambienti principali troviamo due opere di colore opposto, allestite simmetricamente: Le battaglie (1995), di colore nero, e Movimento in piena aria e nel profondo (1996-1997), di colore bianco.La prima con le sue forme angolari, spigolose e taglienti e i diversi materiali utilizzati (grovigli di corde, cunei, bulloni) evoca la Battaglia di San Romano di Paolo Uccello, capolavoro del Rinascimento. Accanto a questa sono allestite altre due opere che approfondiscono il racconto della ricerca di Pomodoro: la Grande tavola della memoria (1959-1965), una riflessione sul bassorilievo e sulla tecnica antica della fusione sull'osso di seppia, e Il cubo (1961-1962), opera che coincide con l'avvio di una ricerca sulle forme elementari della geometria euclidea.Nella seconda sala l'opera Movimento in piena aria e nel profondo, composta da una duplice curva riferibile ai grandi spazi celesti e terrestri, rappresenta l'agire scultoreo come “scavo dentro la complessità delle cose” che si solidifica nella consapevolezza di poter “curvare il tempo e lo spazio”.Accanto è esposta un'opera che idealmente dona circolarità alla mostra, permettendo di ribaltare il suo finale e ripartire dal suo incipit: Continuum (2010), un grandioso rilievo interamente occupato dai segni caratteristici delle prime opere dell'artista, una sorta di “tracciato” che reca i codici e l'inventario di tutta la sua “scrittura”.In queste due sale, come una mostra nella mostra, sono inoltre presentati materiali progettuali e documentari, perlopiù inediti, – libri d'artista, schizzi, disegni, modellini, lettere, fotografie, cataloghi, materiali di studio dei progetti più significativi – allestiti dentro bacheche cassettiere e rastrelliere apribili e consultabili dai visitatori, in modo da richiamare l'atmosfera dello studio dell'artista e lo spirito del suo archivio. A fare da raccordo tra le due sale, come un intermezzo tra due atti teatrali, la Rotativa di Babilonia (1991), collocata all'esterno ma visibile dalle vetrate del Palazzo, con la sua forma circolare suggerisce l'idea di un movimento ciclico e continuo, che si compie sia nel tempo che nello spazio. Nel corridoio interno invece è esposta la serie delle Tracce (1998), composta di ventuno rilievi calcografici bianchi, neri e ruggine. Il percorso si conclude sul loggiato del terzo piano con Osso di seppia (2011-2021), matrice simbolica di tutte le opere dell'artista, che ha iniziato la sua ricerca scultorea proprio incidendo l'osso di seppia, presente anche, come elemento emblematico, nell'ambiente Ingresso nel Labirinto, collocato nell'ex sede espositiva della Fondazione dell'artista a Milano, presso cui FENDI ha la sua sede milanese dal 2013.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. 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En el segundo tramo recibimos a Javier Andreu. El eterno líder de La Frontera baja a presentarnos su nuevo álbum en solitario, “El hombre que salía demasiado”, y nos regala dos canciones en acústico. Antes suena una selección de novedades recolectadas por la huerta ibérica. Playlist; DANI NEL-LO “Snake eyes” (Los Saxofonistas Salvajes Vol. 3, 2023) SIETE MUERTES “El tapicero” (adelanto próximo disco) MOSSÉN BRAMIT MORERA i ELS MORTS “Rei Arlot” (Cadavers exquisits, 2023) HOWLIN’ RAMBLERS “Liver blues” (Drunken hearted man, 2023) MUJERES “No puedo más” (adelanto próximo álbum) LOS RADIADORES “Makoki” (Canciones de verano y costa) Versión y original; PARAISO “Makoki” (1983, grabada en 1980) JAVIER ANDREU “El hombre que salía demasiado” (El hombre que salía demasiado, 2023) JAVIER ANDREU “Edipo del rocknroll” (El hombre que salía demasiado, 2023) JAVIER ANDREU “Bebiendo sin sed” (El hombre que salía demasiado, 2023) JAVIER ANDREU “Redención” (Directo en El Sótano) JAVIER ANDREU “El límite” (Directo en El Sótano) JAVIER ANDREU “Beatríz” (El hombre que salía demasiado, 2023) Escuchar audio
Oggi a Cult: Marco Baliani parla di "Edipo", esito del progetto "Fare Teatro" nell'ambito del Festival del Teatro Antico di Veleia; all'Aquila, la prima edizione del Festival delle Città del Medioevo; Carla Peirolero sulla 25° edizione del Suq Festival di Genova...
Uno de los poemas más importantes del Romanticismo Mexicano se titula Nocturno a Rosario. La obra es una precioso canto al amor imposible, la confesión de un hombre que no resiste y tiene que expresar sus sentimientos más profundos al amor de su vida. Es un escrito que podría seducir al corazón más duro, si no fuera porque en un punto del poema, el autor confiesa que en la noche más romántica, en el clímax pasional entre el cuerpo de él y de su amada, se imagino la imagen de su madre, como un Dios.
Davide Susanetti"L'altrove della tragedia greca"Scene, parole e immaginiCarocci Editorehttps://carocci.itAntigone, Medea, Agamennone, Oreste, Edipo… lunga è la schiera degli eroi e delle eroine che sfilano e si muovono sulla scena del teatro di Atene. Qui e ora, nel tempo dello spettacolo, i personaggi del mito vivono le loro storie, come se fosse sempre la prima volta: agiscono, parlano e soffrono, andando incontro al loro destino. Seduto in silenzio nella cavea, il pubblico vede e ascolta. Ma che tipo di esperienza suscita la tragedia? Quali nodi della condizione umana, della conoscenza e della politica sono toccati dall'agire tragico? A quali visioni e a quali emozioni Dioniso, signore della maschera e della follia, conduce gli spettatori insieme ai personaggi stessi? Forse in un altrove dove le identità si lacerano, i discorsi si spezzano, la mente manca la presa della realtà, l'esistenza si disgiunge dall'essenza. Perché è solo perdendosi nella ferita spaesante di un altrove che la parola e lo sguardo possono rigenerarsi, trovando una diversa consapevolezza del vivere. Quell'altrove che noi stessi, ancora, intimamente siamo, anche quando non lo sappiamo e non vogliamo intenderlo.Davide SusanettiÈ professore di Letteratura greca all'Università degli Studi di Padova. Si occupa di teatro antico, di filosofia greca e di tradizioni esoteriche.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Prosegue la settimana Sanremo al BSMT. Oggi con noi abbiamo una coppia, un duo che ha sorpreso l'Italia nell'edizione di due anni fa. Signore e signori, appassionati di musica, abbiamo con noi i Coma Cose. Per i pochi che non li conoscessero, i Coma Cose (Fausto Zanardelli e Francesca Mesiano) sono un due di cantanti/fidanzati che propone musica indie-rap. Fondato nel 2017, il gruppo vanta già la partecipazione a Sanremo 2021 e quest'anno è in gara tra i big il brano "L'addio". La loro storia è molto particolare. Fausto, noto anche come Edipo, nasce a Brescia nel 1978 e prima di conoscere Francesca (classe 1991 from Pordenone) pubblica già quattro album indie-rock solista, senza però riuscire ad ottenere il successo desiderato. Dopo alcune disavventure decide di abbandonare il mondo della musica e a cambiare vita, cominciando a lavorare come commesso. E il caso vuole che proprio qui conosca la collega e poi fidanzata Francesca che lo spinge ad avventurarsi nuovamente nel mondo della musica in sua compagnia. Francesca, diplomata a Milano in scenografia, prima di istituire i Coma Cose, aveva cominciato a fare la DJ nel capoluogo lombardo. Dopo aver dato vita al duo indie-rock, la coppia ha presenziato a oltre 70 date in tour in tutta Italia soltanto nei primi due anni di attività. Un duo davvero particolare, super interessante, che ha condiviso con noi la sua storia prima di scendere nuovamente la scalinata dell'Ariston. Buona puntata a tutti! Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
El Atlético de Madrid venció 0-2 al Almazán en Los Pajaritos con goles de Correa y Griezmann. Javi Márquez y Edipo, del equipo local, se pasaron por el 'Carrusel Deportivo'. De los madrileños, entrevista con Witsel.
El Atlético de Madrid venció 0-2 al Almazán en Los Pajaritos con goles de Correa y Griezmann. Javi Márquez y Edipo, del equipo local, se pasaron por el 'Carrusel Deportivo'. De los madrileños, entrevista con Witsel.
Seguimos hablando de mitos griegos, hoy es el turno de Edipo. Muchas gracias por escucharnos, si quieres acceder a ventajas y apoyar este podcast hazte suscriptor premium en: www.hoyhablamos.com
Las chicas nos cuentan del complejo de Edipo y el complejo de Electra. Nos explican si han pensado alguna vez que sus hijos tienen este complejo. No olvides subscribirte y encender las notificaciones. Chinchin