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Ugo Cardinale"Festival del Classico"www.festivaldelclassico.itwww.circololettori.itDal 28 novembre al 1° dicembre 2024, il Circolo dei Lettori di Torino organizza il Festival del Classico, un'occasione unica per scoprire la profondità dei testi antichi come strumenti di lettura del presente. La manifestazione culturale torinese invita il pubblico a riflettere sulle radici e sulle sfide che hanno attraversato la storia umana, attraverso lezioni, dibattiti, e presentazioni letterarie. Guidato da figure di rilievo come Luciano Canfora, presidente onorario, e Ugo Cardinale come curatore, il Festival presenta una selezione di opere e autori capaci di ispirare il pensiero critico e stimolare il dialogo. Tra i vari protagonisti di questa edizione del Festival del Classico 2024 a Torino ci sono Erri De Luca, Piergiorgio Odifreddi, Mariangela Gualtieri, Luciano Canfora e molti altri ancora.Il programma del Festival del Classico 2024: Erri De Luca – L'età sperimentaleGiovedì, 28 novembre 2024 | Sala Grande, Circolo dei LettoriMaurizio Bettini – Erisittone l'ingordo e la deforestazione del pianetaVenerdì, 29 novembre 2024 | Sala Grande, Circolo dei LettoriUgo Cardinale – Aristotele, la lingua e il genderVenerdì, 29 novembre 2024 | Sala Grande, Circolo dei LettoriPiergiorgio Odifreddi – Dalla Terra alle Lune con Plutarco e KepleroVenerdì, 29 novembre 2024 | Sala Grande, Circolo dei LettoriAndrea Capra – L'ara di Prometeo: natura e tecnica nel mito grecoVenerdì, 29 novembre 2024 | Sala del Gioco, Circolo dei LettoriMonica Maggioni – La lacerazione del presenteVenerdì, 29 novembre 2024 | Sala Grande, Circolo dei LettoriMariangela Gualtieri – Naturale sconosciuto rito sonoroVenerdì, 29 novembre 2024 | Sala Grande, Circolo dei LettoriMax Bergamo / Sergio Givone – L'aurora del pensiero filosoficoSabato, 30 novembre 2024 | Sala Grande, Circolo dei LettoriMauro Bonazzi / Bruno Cantrone – Physis contro nomos: i sofisti, Platone, la cittàSabato, 30 novembre 2024 | Sala del Gioco, Circolo dei LettoriStefano Mancuso / Luciana Repici – L'intelligenza delle pianteSabato, 30 novembre 2024 | Sala Grande, Circolo dei LettoriSilvia Romani / Viola Ardone – Saffo, dal giardino segreto al cielo stellatoSabato, 30 novembre 2024 | Sala Grande, Circolo dei LettoriLuciano Bossina – Un cosmo senza physis? Natura classica e natura biblicaSabato, 30 novembre 2024 | Sala del Gioco, Circolo dei LettoriGennaro Carillo – Deinon: il tremendo dell'uomo, il tremendo della naturaSabato, 30 novembre 2024 | Sala Grande, Circolo dei LettoriMauro Bonazzi / Matteo Nucci – Vivere secondo natura: l'animale umano e i suoi compagniSabato, 30 novembre 2024 | Sala del Gioco, Circolo dei LettoriVittorio Lingiardi – Raccontare il corpo: la pelle, gli occhi, la boccaSabato, 30 novembre 2024 | Sala Grande, Circolo dei LettoriLuciano Canfora – La natura più ostile: le miniereSabato, 30 novembre 2024 | Sala Grande, Circolo dei LettoriTelmo Pievani – Lucrezio e il libro del mondoSabato, 30 novembre 2024 | Sala Grande, Circolo dei LettoriDa Efesto al Minotauro: i miti degli esclusiDomenica, 1 dicembre 2024 | Sala Grande, Circolo dei LettoriIl narcisismo, ovvero il dilemma dell'amore di séDomenica, 1 dicembre 2024 | Teatro GobettiSotto la pelle del mondoDomenica, 1 dicembre 2024 | Teatro GobettiAntico e contemporaneo alla prova dell'IADomenica, 1 dicembre 2024 | Sala Grande, Circolo dei LettoriGli antichi conoscevano la vita?Domenica, 1 dicembre 2024 | Sala del Gioco, Circolo dei LettoriL'intuizione di Lucrezio e degli atomisti: il codice della vitaDomenica, 1 dicembre 2024 | Sala Grande, Circolo dei LettoriLa natura multiforme: dai mostri mitologici alle nuove forme alieneDomenica, 1 dicembre 2024 | Sala del Gioco, Circolo dei LettoriLegge, natura, popolo. ConclusioniDomenica, 1 dicembre 2024 | Sala Grande, Circolo dei LettorIL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Nel racconto di Lucrezio e di Gramsci manuali per capire il mondo, anche di oggi
Nel racconto di Lucrezio e di Gramsci manuali per capire il mondo, anche di oggi
Piergiorgio Odifreddi, matematico e scrittore, con la conferenza "Sulla Natura delle cose: da Lucrezio al Cern" rilegge con l'occhio dello scienziato moderno il poema “De rerum natura” di Lucrezio: 7415 versi in tutto, arrivati fino a noi attraverso un percorso avventuroso. L'iniziativa rientra nell'ambito di GiovedìScienza, la rassegna di divulgazione scientifica che si propone di portare il sapore della ricerca al grande pubblico, non solo attraverso conferenze ma anche con dimostrazioni, esperimenti di laboratorio, spettacoli teatrali e filmati. *********************** Giovedì 14 gennaio 2016, Teatro Colosseo di Torino. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vito-rodolfo-albano7/message
Ivano Dionigi è l'autore di “L'apocalisse di Lucrezio. Politica, religione, amore” pubblicato da Raffaello Cortina Editore. Ivano Dionigi è professore emerito di Lingua e letteratura latina all'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, di cui è stato magnifico rettore dal 2009 al 2015. "Io annuncio cose inaudite". Con questo messaggio rivoluzionario Lucrezio irrompe nella conservatrice Roma del I secolo a.C. Politica, religione e amore sono costruzioni della mente, forme di alienazione e fonti di infelicità: indossano una maschera e nascondono la realtà. La via d'uscita? Lucrezio non ha dubbi: la scienza della natura, la quale consente la rivelazione, quella apocalisse che dalle tenebre dell'ignoranza ci porta alla luce della ragione e ci rivela verità rasserenanti. www.utopiaimpresa.it
Vittime e testimoni dell'orrore di cui è capace il genere umano, ma anche combattenti e portatrici di istanze pacifiste: il ruolo delle donne nelle guerre che hanno segnato la nostra storia. Dalle figure femminili delle grandi tragedie greche e latine alla resistenza partigiana, dalla Lisistrata di Aristofane alle lotte per i diritti di Malala, giovane premio Nobel per la Pace. - Hai commenti o suggerimenti? Scrivi alla redazione: podcast@deascuola.it
Quanto inquinavano i Romani rispetto a oggi? La conquista dei territori per insediarsi, coltivare e pascolare ha comportato una negoziazione spesso non pacifica tra l'essere umano, la flora e la fauna locali. In questo episodio, Irene ci accompagna in una riflessione sul confine sfumato tra lo spazio umano e il regno della natura. - Hai commenti o suggerimenti? Scrivi alla redazione: podcast@deascuola.it
Ivano Dionigi"Formidabile parola"Festival Filosofiahttps:festivalfilosofia.itFestival Filosofia, ModenaSabato 16 settembre, ore 15:00Lezione Magistrale di Ivano Dionigi Quali sono le parole da salvare per ricostruire un lessico della vita civile capace di mettere a frutto l'eredità della cultura classica e umanistica?Ivano Dionigi è professore emerito di Lingua e Letteratura latina ed è direttore del Centro studi “La permanenza del classico” presso l'Università di Bologna. Attualmente presidente del Consorzio AlmaLaurea, è stato Magnifico Rettore dell'Università di Bologna. Presidente della Pontificia Accademia di Latinità, dirige la rivista “Latinitas”; siede nel comitato scientifico redazionale di prestigiose riviste internazionali ed è membro effettivo di centri studi e accademie. La sua ricerca si è orientata su molteplici versanti: romano e greco, pagano e cristiano, classico e umanistico, latino e italiano, antico e moderno. Le ricerche più recenti lo vedono impegnato nello studio della fortuna dei classici nella letteratura e nella cultura italiana moderna e contemporanea e nell'approfondimento dei rapporti fra discipline umanistiche e scienze “esatte”. Per quanto riguarda gli autori latini, la ricerca si è concentrata sulla letteratura filosofica, di cui ha fornito anche traduzioni d'autore, in particolare di Lucrezio e Seneca. Tra le sue opere recenti: Il presente non basta. La lezione del latino (Milano 2016); Quando la vita ti viene a trovare. Lucrezio, Seneca e noi (Roma-Bari 2018); Osa sapere. Contro la paura e l'ignoranza (Milano 2019); Parole che allungano la vita. Pensieri per il nostro tempo (Milano 2020); Segui il tuo demone. Quattro precetti più uno (Roma-Bari 2020); Benedetta parola. La rivincita del tempo (Bologna 2022); Narrare humanum est. La vita come intreccio di storie e immaginazioni (con Stefano Bartezzaghi, Maurizio Bettini, Lina Bolzoni, James Clifford, Silvia Vegetti Finzi, Luigi Zoja, Torino 2023).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
“Avidamente congiungono petto a petto e bocca a bocca, e mordendosi il volto ansano indarno, poichè limar nulla possono, nè penetrar con tutto il corpo il corpo, come par che tal volta abbian talento, sì desiosamente avvolti, stan coi lacci venerei, finché, lasciati per soverchio piacer, si dissolvono i membri.” Continue reading
La divulgazione scientifica è il ponte di collegamento tra gli scienziati e i ricercatori da una parte, e il pubblico acculturato dall'altra. Spesso a divulgare la scienza sono stati gli scienziati stessi e, a volte, dalla loro penna sono nati capolavori di saggistica e addirittura di letteratura. Viaggio dal “De rerum natura” di Lucrezio ai “Dialoghi” di Galilei, dall' ”Origine della specie” di Darwin a “La doppia elica” di James D. Watson. **************************** Conferenza realizzata Domenica 3 luglio 2022 a Badia di Torrechiara, nell'ambito della manifestazione culturale "Torcularia Book Festival. Festival della conoscenza." --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vito-rodolfo-albano7/message
Incontro con Milo De Angelis, Gian Mario Villalta, Roberto Galaverni, Franca Mancinelli e Antonio Riccardi Il Premio Umberto Saba è volto a incrementare l'attenzione sulla straordinaria stagione poetica novecentesca del Friuli Venezia Giulia, nel riconoscimento dell'importanza di Trieste per la letteratura d'Italia e d'Europa. Milo De Angelis ha vinto il Premio con Linea intera, linea spezzata, dal quale leggerà alcuni brani; a pordenonelegge porterà inoltre il recente volume con la sua traduzione del De Rerum Natura di Lucrezio. Edizione 2022 www.pordenonelegge.it
Odifreddi al salone internazionale del libro - Torino 2022, nell'ambito della rassegna "Cuori Selvaggi" XXXIV edizione #salto22 www.salonelibro.it --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vito-rodolfo-albano7/message
Le relazioni, più o meno pericolose, sono al centro di questa puntata speciale del "Cacciatore di libri Estate" dedicata ai romanzi che si concentrano sulle relazioni umane soprattutto quelle d'amore, che possono essere tossiche, possono generare dipendenza, ma possono anche legare due persone per una vita intera. Interviste a Eshkol Nevo, Jonathan Bazzi, Jana Karsaiowa e Giulia Baldelli. Ospite del caffè letterario:Giuditta Casale, blogger Giudittalegge.it.Libri consigliati: "La casa di marzapane" di Jennifer Egan (Mondadori - traduz. Gianni Pannofino), "Oh William" di Elizabeth Strout (Einaudi - traduz. Susanna Basso), "Erosione" di Lorenza Pieri (e/o), "De rerum natura di Lucrezio" tradotto da Milo De Angelis (Mondadori). Jukebox letterario: "Il rosmarino non capisce l'inverno" di Matteo Bussola (Einaudi), "Salvamento" di Francesca Zupin (Bollati Boringhieri), "Altri voli con le nuvole" di Nicola Magrin (Salani). Cooming soon: "Magnificat" di Sonia Aggio (Fazi). Musiche: Beggin - Maneskin Katoov mi lemala - Idan Raichel Veleno - Subsonica She Keeps Me Warm - Mary Lambert In regia: Pietro La Corte e Andrea Roccabella
Ivano Dionigi"Il potere della parola"Dialoghi di PistoiaIvano Dionigi"Benedetta parola"La rivincita del tempoIl Mulino Editorehttps://www.mulino.it/Dialoghi di PistoiaSabato 28 maggio, Teatro Bolognini, PistoiaIvano Dionigi "Il potere della parola"https://www.vivaticket.com/it/tour/festival-dialoghi-di-pistoia-xiii-edizione/605La parola tende il filo ininterrotto del tempo che tiene insieme la memoria dei padri e il destino dei figli.Creatura e creatrice, la parola custodisce e rivela l'assoluto che siamo.Stupenda e tremenda, potente e fragile, gloriosa e infame, benedetta e maledetta, simbolica e diabolica, la parola è pharmakon, «medicina» e «veleno»: comunica e isola, consola e affanna, salva e uccide; edifica e distrugge le città, fa cessare e scoppiare le guerre, assolve e condanna innocenti e colpevoli. Per i classici è icona dell'anima, sede del pensiero, segno distintivo dell'uomo; per la sapienza biblica inaugura la creazione e fonda lo «scandalo» cristiano dell'incarnazione. Che ne è oggi della parola? Ridotta a chiacchiera, barattata come merce qualunque, preda dell'ignoranza e dell'ipocrisia, essa ci chiede di abbassare il volume, imboccare la strada del rigore, ricongiungersi alla cosa. Agostino direbbe che «noi blateriamo ma siamo muti». Costruttori di una quotidiana Babele e sempre più votati all'incomprensione reciproca, avvertiamo il bisogno di un'ecologia linguistica che restituisca alla parola il potere di svelare la verità. A noi il duplice compito: richiamare dall'esilio le parole dei padri e creare parole per nominare il novum del nostro tempo.Ivano Dionigi È professore emerito di Lingua e Letteratura Latina dell'Università di Bologna, di cui è stato rettore dal 2009 al 2015. È presidente della Pontificia Accademia di Latinità e del Consorzio Interuniversitario Alma Laurea, e direttore del Centro Studi «La permanenza del classico». Tra i suoi libri: «Quando la vita ti viene a trovare. Lucrezio, Seneca e noi» (Laterza, 2018), «Osa sapere. Contro la paura e l'ignoranza» (Solferino, 2019), «Parole che allungano la vita. Pensieri per il nostro tempo» (Raffaello Cortina, 2020), «Segui il tuo demone. Quattro precetti più uno» (Laterza, 2020).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Gutta cavat lapidem.Hai mai sentito parlare di questa locuzione latina?Questa frase di Ovidio è di solito tradotta come “la goccia scava la pietra”.L'ho scelta come titolo per questo contenuto perché se ti occupi di contenuti in tutte le loro forme, di personal branding o di comunicazione sui social media, dovresti tenere bene a mente questa frase ogni giorno.Vuoi sapere perché?Gutta cavat lapidem, è una frase tratta dalle Epistole dal Ponto, di Ovidio, usata anche da Lucrezio, Tibullo e Seneca, la goccia scava la pietra, contiene in poche parole un grande insegnamento:Così come una goccia d'acqua con il passare del tempo riesce ad avere la meglio sulla dura roccia, allo stesso modo grazie a pazienza, costanza e perseveranza, possiamo arrivare a ottenere qualsiasi risultato.Questa frase è una vera e propria esortazione per ricordarci quanto sia importante avere un focus specifico su una meta e una ferrea volontà nel volerla raggiungere.Qual è la nostra meta?Buon ascoltoNOTE PODCAST------------------Approfondisci gli argomenti:➥ Abitudini e risultati https://bit.ly/3AeRQL2➥ Creare contenuti di valore https://bit.ly/3sFrz5aLeggi l'articolo sul blog➥ https://bit.ly/3L3MOoWMiei Libri da leggere:➥ Promuovere e raccontare i libri online
2 marzo 2022 - Lucrezia Ercoli - “Credevo di essere arrivato in porto e sono stato rigettato in mare aperto” ha scritto Leibniz sintetizzando il senso stesso dell'impresa filosofica. La metafora della navigazione in mare aperto attraversa l'intera storia del pensiero, da Platone a Nietzsche, da Lucrezio a Pascal, fino agli epigoni della filosofia del Novecento. Oggi – in un mondo in tempesta, sprovvisto di bussole e di rotte prestabilite – la filosofia ci invita a una nuova navigazione in mare aperto, ci chiama a un viaggio rischioso e coraggioso, onda su onda, esposto alla minaccia della burrasca e al rischio della bonaccia. Docente di Storia dello spettacolo presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, Lucrezia Ercoli ha insegnato anche a Reggio Calabria e a Macerata. Dal 2011 è direttrice artistica del festival “Popsophia. Filosofia del contemporaneo”. È editorialista del quotidiano nazionale “Il Riformista”. Ha conseguito un dottorato di ricerca in filosofia presso l'Università degli Studi di Roma Tre. Tra le sue ultime pubblicazioni: “Dieci passi all'inferno” (Il lavoro editoriale, 2021); “Chiara Ferragni. Filosofia di una influencer” (Il Melangolo, 2020); “Che la forza sia con te! Esercizi di Popsophia” (Il Melangolo, 2017); “Filosofia della crudeltà. Etica ed estetica di un enigma” (Mimesis 2014); “Filosofia dell'Umorismo”(Inschibboleth, 2013); “Philosophe Malgrè Soi. Curzio Malaparte e il suo doppio” (Roma, 2011).
Versione audio: Il quadro Venere e Marte, oggi conservato alla National Gallery di Londra, venne realizzato tra il 1482 e il 1483 da Sandro Botticelli (1445-1510), grande artista rinascimentale attivo soprattutto durante la cosiddetta età laurenziana, cioè sotto il governo di Lorenzo dei Medici a Firenze, verso la fine del XV secolo. L'opera venne infatti […] L'articolo Venere e Marte, Pallade e il Centauro: Botticelli, Marsilio Ficino, Lucrezio proviene da Arte Svelata.
Stefano Baia Curioni"Kum! Festival"https://www.kumfestival.it/Kum! Festival, AnconaDomenica 17 ottobre 2021, ore 10:00Cantiere: il vaccino della culturaI numeri e le personeStefano Baia CurioniProfessore Associato, Dipartimento Scienze Sociali e Politiche Università Bocconi e direttore Centro di ricerca ASK Università Bocconi, ha svolto la sua attività di ricerca studiando i processi di trasformazione dei sistemi di produzione e scambio culturale. Ha pubblicato Mercanti dell'Opera per il Saggiatore e Cosmopolitan Canvases (con O. Velthuis ) per Oxford University Press. E' stato consigliere del Ministro dei Beni Culturali per la riforma dei Musei Nazionali Italiani, membro del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, Presidente della commissione per la nomina di Capitale Italiana della Cultura (edizioni del 2018, 2020, 2022), consigliere di amministrazione della Fondazione Piccolo Teatro di Milano e del museo Nazionale Pinacoteca di Brera e altre istituzioni. E' direttore della Fondazione Palazzo Te a MantovaPalazzo Te a MantovaO genitrice degli Eneadi, godimento degli uomini e degli dei,divina Venere, che sotto i segni mutevoli del cieloil mare che sostiene le navi e le terre che producono i raccoltivivifichi, perché grazie a te ogni genere di viventiviene concepito e giunge a visitare, una volta nato, i lumi del sole.Lucrezio, De rerum naturaDa dove nasce la forza di Venere? Da dove vengono i suoi poteri capaci, grazie ad Amore e Bellezza, di condizionare i desideri e le azioni degli uomini, di proteggere o tormentare innamorati umani e divini?Venere Divina. Armonia sulla terra – prodotto e organizzato da Fondazione Palazzo Te e Museo Civico di Palazzo Te, e promosso dal Comune di Mantova con il patrocinio del MiBACT e con il contributo di Fondazione Banca Agricola Mantovana – tre mostre e un programma di eventi cercano di trovare una risposta, esplorando il mito di Venere come rappresentazione del senso di rinascita dall'antichità fino ai tempi moderni.Venere divina. Armonia sulla terra si avvale di un comitato scientifico composto da Stefano Baia Curioni, Francesca Cappelletti, Claudia Cieri Via e Stefano L'Occaso, ed è stato ideato da Fondazione Palazzo Te per completare una riflessione sul femminile avviata nel 2018 con la mostra Tiziano/Gerhard Richter. Il Cielo sulla Terra e proseguita nel 2019 con Giulio Romano: Arte e Desiderio. Il progetto si sviluppa in tre momenti espositivi, da una ricognizione sul patrimonio iconografico di Palazzo Te per arrivare a un'ampia riflessione sulla potenza attuale del mito della dea.Un programma ricco e affascinante che crea incontri con alcuni dei grandi capolavori dell'arte occidentale provenienti da importanti musei europei, dai dipinti di Cranach, Guido Reni, Tiziano e Dosso Dossi a sculture, arazzi e libri.La prima tappa si apre con Il mito di Venere a Palazzo Te, che fino al 12 dicembre 2021 consente al pubblico di scoprire le oltre 25 rappresentazioni di Venere, tra stucchi e affreschi, presenti nel Palazzo. Un percorso tra miti e favole antiche, raccolto anche in una guida cartacea e multimediale, che si arricchisce con l'esposizione della scultura Venere velata della collezione del Comune di Mantova, appartenuta a Giulio Romano e conservata presso la Galleria dei Mesi a Palazzo Ducale, e dell'arazzo Venere nel giardino con putti, realizzato da tessitori fiamminghi su disegno dello stesso Giulio Romano, di recente ritornato a Mantova grazie a una complessa operazione d'acquisto condotta dalla reggia gonzaghesca, dalla Direzione Generale Musei del MiBACT e con il sostegno di Fondazione Palazzo Te.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Ivano Dionigi"Festival Filosofia"https://www.festivalfilosofia.it/Festival Filosofia, CarpiSabato 18 settembre 2021, ore 11:30Ivano Dionigi"Destino personale o conquista sociale?"Una domanda che viene da lontanoprenota il tuo posto: https://www.festivalfilosofia.it/Ivano Dionigi"Segui il tuo demone"Laterza Editorihttps://laterza.it/Sono i classici i competenti in umanità, i contemporanei non ci sono attuali. Guardano il cielo stellato ma non si meravigliano, sono angosciati dall'esistenza ma non sono tragici, elaborano ricette ma non redigono nuove tavole della legge, parlano di tutto ma non di noi. Il demone della modernità non ci è amico. È la classicità la forza antagonista del presente. Ci appassionano perché sono diversi e lontani da noi; perché valgono come resistenza culturale e antidoto etico per i nostri giorni.Obbedire al tempo (parere tempori), seguire il demone (deum sequi), conoscere se stessi (se noscere), non eccedere in nulla (nihil nimis): racchiusi in otto parole latine che sfidano la brevitas di Twitter, sono questi i quattro punti cardinali attorno ai quali ruota tutta la saggezza classica legata ai grandi nomi di Sofocle e Socrate, Platone e Aristotele, Cicerone e Orazio, Seneca e Agostino; e alla quale farà costante riferimento la riflessione letteraria e filosofica della nostra Europa. Sono quattro precetti che mirano a rispondere alla domanda di Agostino: «Tu chi sei?» (Tu quis es?). Il libro spinge la riflessione fino ai nostri giorni e intercetta le domande dei nostri giovani, chiamati a una missione supplementare e difficile: arrivati in un mondo vecchio fatto su misura per i loro padri, devono ora costruirne uno nuovo per loro stessi e per i loro figli. Torna così attuale l'invito che Max Weber rivolse ai giovani nei giorni che seguirono le macerie della prima guerra mondiale. Alla loro domanda: «Professore, cosa dobbiamo fare?», il professore non seppe andare oltre questa risposta: «Ognuno segua il demone che tiene i fili della sua vita».Ivano Dionigi ha insegnato Lingua e Letteratura latina ed è direttore del Centro studi “La permanenza del classico” presso l'Università di Bologna. Attualmente Presidente del Consorzio Almalaurea, è stato Magnifico Rettore dell'Università di Bologna dal 2009 al 2015. Presidente della Pontificia Accademia di Latinità, dirige la rivista “Latinitas”; siede nel comitato scientifico redazionale di prestigiose riviste internazionali ed è membro effettivo di centri studi e accademie. La sua ricerca si è orientata su molteplici versanti; recentemente ha lavorato sulla fortuna dei classici nella letteratura e nella cultura italiana moderna e contemporanea, fornendo anche traduzioni d'autore, in particolare di Lucrezio e Seneca. Tra le sue pubblicazioni: Lucrezio, De rerum natura (Milano 1990); Poeti tradotti e traduttori poeti (Bologna 2004); Lucrezio. Le parole e le cose (Bologna 2005); Il presente non basta. La lezione del latino (Milano 2016); Quando la vita ti viene a trovare. Lucrezio, Seneca e noi (Roma-Bari 2018); Osa sapere. Contro la paura e l'ignoranza (Milano 2019); Parole che allungano la vita. Pensieri per il nostro tempo (Milano 2020); Segui il tuo demone. Quattro precetti più uno (Roma-Bari 2020). IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Nel primo episodio della terza stagione di Vitamina L torna a trovarci Gaetano Cinque, uscito recentemente con il suo romanzo "Corpora mundi".Una vacanza a Lanzarote, terra dalla selvaggia bellezza vulcanica, è il pretesto che porta Antonio, discusso insegnante di filosofia, a raggiungere gli estremi di una sensualità esasperata che travalica i limiti convenzionalmente accettati. L'irrompere della pandemia, lo spingersi sempre di più verso un estremo e l'obbligo del distanziamento fisico lo espone a conseguenze imponderabili...Gaetano, oltre a parlarci del suo libro, risponde ad alcune domande tratte dal Questionario di Proust.Giovane Holden Edizioni | www.giovaneholden.itSinossi "La forza ondivaga del passato":Un lungo soggiorno sull'isola di Lanzarote è per Antonio, professore di Filosofia dai metodi di insegnamento discussi, la più preziosa delle occasioni per spingere agli estremi la propria riflessione sul materialismo dei corpi e sulla libertà della ricerca del piacere fisico.C'è un legame tra Antonio e quel luogo. Secoli fa, il piccolo paradiso atlantico fu sconvolto da eruzioni inarrestabili. Dalla terra emerse el Diablo, spirito distruttore fatto di magma. Con la sua lava segnò in modo irreversibile l'isola, regalandole un panorama incredibile, tanto aspro quanto carico di fascino.Lanzarote appare dunque a Antonio come la realizzazione fisica del proprio intimo, perennemente attraversato da passioni di bruciante carnalità, teso alla ricerca della verità ultima dell'uomo e della natura. Innervato dalla concezione materialista di Lucrezio, per lui è la corporeità a costituire il vero cardine della vita, il solo faro che guida il suo agire nel mondo e il suo relazionarsi con gli altri. Arriva a compenetrarsi con il paesaggio che ha attorno, scatenando una sensualità esasperata che travalica i limiti convenzionalmente accettati.Ma quando ci si spinge sempre più verso un estremo, ci si espone a conseguenze imponderabili. Oltre l'atomismo, c'è il moltiplicarsi della realtà possibile, e ciò che percepiamo come dato certo può arrivare a sfaldarsi in un indistinto probabile.Opera intensa e coraggiosa, che si distacca via via dallo schema della fiction per conquistare nuovi spazi poetici di potente simbolismo.
®Nei "Confini del bene e del male", dialogo di Cicerone ambientato convenzionalmente nel 50 a. C., c'è un passaggio in cui l'autore ricapitola in quattro precetti tutta la saggezza classica: obbedire al tempo, seguire il proprio demone, conoscere sé stessi, non eccedere. Otto parole che ci consegnano la summa della sapienza classica a cui farà costante riferimento la riflessione letteraria e filosofica dell'Europa. Da qui prende avvio l'analisi dell'insigne latinista Ivano Dionigi nel volume "Segui il tuo demone. Quattro precetti più uno" (Laterza) per dare ascolto alla parola dei classici, sempre di un'attualità insuperabile. Perché, ricorda lo studioso, sono i classici i competenti in umanità e i maestri di saggezza. Lo incontriamo.Tra le altre pubblicazioni, sempre sui classici, di Ivano Dionigi ricordiamo "Parole che allungano la vita. Pensieri per il nostro tempo", in cui Virgilio, Lucrezio, Seneca e Agostino affrontano questioni e interrogativi attuali dibattuti già duemila anni fa ad Atene e Roma, lo pubblica Raffaello Cortina con una prefazione di Gianfranco Ravasi. Ricordiamo anche l'immaginario dialogo tra Seneca e Lucrezio nel volume "Quando la vita ci viene a trovare. Lucrezio, Seneca e noi", pubblicato da Laterza, di cui abbiamo già parlato proprio in Geronimo Filosofia, e "Il presente non basta. La lezione del latino", per Mondadori, in cui l'autore volge lo sguardo alla lingua che l'Europa ha parlato per secoli, attraverso la politica, la religione, la scienza. E infine, per le edizioni Solferino, "Osa sapere. Contro la paura e l'ignoranza".Libri presenti nel catalogo del Sistema bibliotecario ticinese (Sbt) Dionigi, Ivano. Segui il tuo demone. Laterza, 2020Dionigi, Ivano. Parole che allungano la vita : pensieri per il nostro tempo. R. Cortina, 2020Dionigi, Ivano. Osa sapere : contro la paura e l'ignoranza. Solferino, 2019Dionigi, Ivano. Quando la vita ti viene a trovare : Lucrezio, Seneca e noi. Laterza, 2018Dionigi, Ivano. Il presente non basta : la lezione del latino. Mondadori, 2016Altri testi di o a cura di Ivano Dionigi in SbtPrima emissione 22 maggio 2021
Incontro con Milo De Angelis. Letture di Viviana Nicodemo Da sempre Lucrezio è autore caro a Milo De Angelis, che ha tradotto alcuni frammenti del De rerum natura già quasi vent'anni fa. In questa lezione egli restituirà con grande forza espressiva un poeta aspro e solitario, la cui opera è pervasa dal buio, dallo sgomento e dal mistero, entrando in particolare sintonia, per personale sentire e perché temi portanti della propria storia poetica, con l'angoscia, la morte, l'amore e la malattia. Edizione 2019 www.pordenonelegge.it
"Duemila anni fa un uomo guardò alla cultura del futuro, e ne anticipò buona parte in un'opera visionaria e avveniristica: l'uomo era il poeta Lucrezio, l'opera il poema De rerum natura." Piergiorgio Odifreddi. Registrazione andata in onda su Primaradio il 13/01/16. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vito-rodolfo-albano7/message
È sempre più importante seminare che raccogliere: ne parliamo in questa nuova puntata con esperti quali Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, e Federica Bigongiali, direttrice della Fondazione “Seminare il Futuro”. Chiudiamo con un brano di Lucrezio tratto dal “De Rerum Natura”. See omnystudio.com/listener for privacy information.
Nathan Lucrezio known from his multiple broadway roles and covers on youtube comes on to discuss his career in the theatre! Don’t forget to tune into our youtube channel too!
Suonare uno strumento musicale come la batteria puo spedsso indurre nel sentiero "sbagliato" della sola tecnica. Spesso questo accade a causa della enorme mole di informazioni che si trovano sul web e che spesso i principianti non possono e non sanno gestire. Fare musica è una cosa leggermente diversa ed oggi proviamo ad affrontare questo argomento con un grande musicista...Lucrezio De Seta.
Lucrezio de seta è un grande batterista italiano con all'attivo moltissime importanti collaborazioni di livello top. in questa intervista scopriamo un pochino la sua storia, la sua filosofia ed il suo approccio alla musica.
Antonio Mistretta, ISS ; Marilù Lucrezio, corrispondente Rai Bruxelles ; Barbara Gruden, corrispondente Rai Berlino ; Angelo Tofalo, sottosegretario Difesa .
Antonio Mistretta, ISS ; Marilù Lucrezio, corrispondente Rai Bruxelles ; Barbara Gruden, corrispondente Rai Berlino ; Angelo Tofalo, sottosegretario Difesa .
Si riparte con Verba Manent! E con questa seconda stagione si abbandona l'infanzia dei primi esperimenti di podcast, senza tuttavia darsi già per vecchi. Come...? Cosa siamo allora...? Facile, adolescenti! Ma da dove viene questo termine, che manifesta tutta la sua complessità linguistica già a una prima occhiata, fedele al suo significato? Vi dico solo che parleremo di Cristo, Marx e Lucrezio e tireremo in ballo misure (non quelle a cui pensate voi), nutrimento e verbi incoativi. Buon ascolto!
L'ospite di questo episodio è Ivano Dionigi che è filologo e latinista, presidente della Pontificia accademia di latinità e direttore del Centro studi “La permanenza del classico” dell'Università di Bologna, di cui è stato Magnifico Rettore dal 2009 al 2015. In questa intervista parleremo del suo ultimo libro che s'intitola “Parole che allungano la vita. Pensieri per il nostro tempo” pubblicato da Raffaello Cortina Editore. Un libro che compie un viaggio in più tappe, tra passato e presente, tra antichi e moderni. Parole e pensieri sulla nostra identità e sul nostro futuro che invitano a riflettere, voci che arrivano da lontano; sono quelle di Virgilio e Lucrezio, Seneca e Agostino, e ancora Platone e il Nuovo Testamento da riscoprire in questo tempo di incertezza e solitudine per capire che cosa ci accade intorno. Per saperne di più visita il sito:www.periscritto.itVuoi contattarmi? Scrivi a:marzia.tomasin@periscritto.it
L'ospite di questo episodio è Ivano Dionigi che è filologo e latinista, presidente della Pontificia accademia di latinità e direttore del Centro studi “La permanenza del classico” dell'Università di Bologna, di cui è stato Magnifico Rettore dal 2009 al 2015. In questa intervista parleremo del suo ultimo libro che s'intitola “Parole che allungano la vita. Pensieri per il nostro tempo” pubblicato da Raffaello Cortina Editore. Un libro che compie un viaggio in più tappe, tra passato e presente, tra antichi e moderni. Parole e pensieri sulla nostra identità e sul nostro futuro che invitano a riflettere, voci che arrivano da lontano; sono quelle di Virgilio e Lucrezio, Seneca e Agostino, e ancora Platone e il Nuovo Testamento da riscoprire in questo tempo di incertezza e solitudine per capire che cosa ci accade intorno. Per saperne di più visita il sito:www.periscritto.itVuoi contattarmi? Scrivi a:marzia.tomasin@periscritto.it
Nel 1417 Poggio Bracciolini scovò in un monastero tedesco un libro destinato a cambiare le sorti del mondo. Un libro che aveva in sé in intuizione sulla struttura elementare delle cose, un libro che aveva intuito quali sono i mattoni del mondo: Il "De rerum natura" di Lucrezio. • Mi trovi su: https://linktr.ee/simonerepetto • Hai mai pensato a promuovere i tuoi prodotti o la tua azienda con un podcast? Parliamone! simone.repetto@gmail.com • Vuoi essere aggiornato su tutte le novità? (Non più di un msg al giorno!) Iscriviti al canale Telegram: t.me/SimoneRepetto • Ti piace il mio lavoro e ti scappa di sostenerlo? Puoi fare una donazione a questo link: paypal.me/projectSR • Il brano royalty free usato per questo podcast è: "Trickle of water" di Underbelly & Ty Mayer Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
"Grandi menti a confronto" è la nuova serie audio originale firmata Audible, dedicata alla divulgazione scientifica. La voce di Piergiorgio Odifreddi, matematico e scrittore, racconta e confronta le idee dei grandi pensatori che hanno segnato la Storia. Ogni episodio è dedicato a una disciplina scientifica o artistica e a due grandi protagonisti. I presocratici e la sfida divulgativa per eccellenza - descrivere la natura - nel pensiero e nelle opere del poeta e filosofo romano Lucrezio e dello storico greco Plutarco.La serie completa di "Grandi menti a confronto" è disponibile in esclusiva su Audible.
Francesca Rigotti"Buio"Il Mulino Editorehttps://www.mulino.it/Alla luce associamo il bene, la conoscenza, la verità, la giustizia. E al buio? Solo falsità, ignoranza, oscurantismo? Eppure, se le cose fossero sempre immerse nella luce, finiremmo per ubriacarci di un'illuminazione insopportabile per occhi e mente, condannati a non cogliere più nemmeno la bellezza di un cielo stellato. Momento di attesa e decantazione del pensiero, il buio abita nelle regioni dell'immaginazione e può essere fonte di idee irraggiungibili alla chiara luce del giorno: con Omero e Leopardi, Lucrezio e Diderot, Rousseau e Novalis, e più vicino a noi Camilleri, un invito a riscoprire il buio come esperienza che ci riconsegna a noi stessi.Lied - Heinrich Heinemusica di Johannes BrahmsLa morte, è proprio la notte fresca,la vita, è proprio il giorno afoso.Già si fa scuro, sento approssimarsi il sonno, il giorno mi ha reso proprio stanco.Al di sopra del mio letto s'innalza un alberotra il fogliame gorgheggia un giovane usignolo;ad alta voce canta l'amore, lo sento sin anche in sogno.Francesca Rigotti è docente nell'Università della Svizzera italiana. Ha insegnato presso l'Università di Göttingen. Tra i suoi libri: «La filosofia in cucina» (II ed. 2012), «Il filo del pensiero» (2002), «Gola» (2008), editi dal Mulino, nonché «Onestà» (Raffaello Cortina, 2014) e «De senectute» (Einaudi, 2018IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Silvia Stucchi"Come il latino ci salva la vita" Edizioni Areshttps://www.edizioniares.it/È la materia che più di tutte toglie il sonno, è sinonimo di difficoltà, fatica e notti in bianco, è causa di disperazione in figli e genitori... Ma è soprattutto una bellissima avventura.Come il latino ci salva la vita spiega perché dobbiamo essere grati alla lingua di Virgilio e Cicerone, e perché essa non è uno scoglio, ma un'ancora di salvezza che insegna a vivere meglio; con un percorso tematico sui grandi della latinità, da Orazio a Seneca, da Catullo a Petronio, da Lucrezio a Quintiliano, troveremo la risposta che gli uomini di duemila anni fa davano ai loro problemi, dall'innamoramento infelice all'insofferenza verso le feste comandate; dal rifiuto degli status symbol ai dispiaceri scolastici; risposte che possono lenire anche le nostre ansie quotidiane, o farci guardare al presente con un occhio diverso.Silvia Stucchi, nata a Treviglio (Bg), è dottore di ricerca in Filologia e Letteratura latina e insegna Lingua latina e Letteratura latina presso l'Università Cattolica di Milano e nei licei. Membro scientifico della Société Internationale des Amis des Cicéron e della Société Internationale d'Études Néroniennes, svolge attività di giornalista pubblicista su varie testate; oltre che di numerosi articoli, è autrice dei volumi: Antiche consolazioni, Milano 2007; Osservazioni sulla ricezione di Petronio nella Francia del XVII secolo: il caso Nodot, Roma 2010; Apologia. Apulei Platonici pro se de magia, Milano 2016; Seneca. Lettera sul suicidio, Bologna 2018; Plauto. La gomena, Bologna 2020.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Piergiorgio Odifreddi propone una rilettura del De rerum natura, il capolavoro di Tito Lucrezio Caro scritto nel primo secolo a.C., raccogliendone la sfida per l'affermazione di un pensiero razionale e mettendone in luce le intuizioni scientifiche successivamente sviluppate in epoca moderna. Dal lavoro di riduzione in prosa e antologizzazione compiuto personalmente sull'opera di Lucrezio in "Come stanno le cose", Odifreddi commenta dal vivo il testo, alternato alle letture di Valeria Solarino e agli interventi musicali di Marco Remondini. (Registrato al Festival della Letteratura di Mantova il 7 settembre 2013) --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vito-rodolfo-albano7/message
Podcast di latino per l'esame di maturità letto da Valentina Carnelutti Il podcast è stato scritto da Giulia Addazi
Se una notte * Storie dalle Storie di Erodoto * Viaggi e Meraviglie
Il De rerum natura è un scritto dal filosofo e poeta latino Tito Lucrezio Caro intorno alla metà del I secolo a.C. In questa monumentale opera il poeta si fa portavoce delle teorie epicuree riguardo alla realtà della natura e al ruolo dell'uomo. Un richiamo alla responsabilità personale, un incitamento al genere umano affinché prenda coscienza della realtà, nella quale gli uomini sin dalla nascita sono vittime di passioni che non riescono a comprendere. Via dunque ogni illusione sulla religione, sull'anima, sul mondo tutto dell'incomprensibile, per accogliere invero con lucida mente la vita; libera da ogni retorica, non effimera, terribilmente vera, così come la natura abbraccia e conduce da sempre. “Avidamente congiungono petto a petto e bocca a bocca, e mordendosi il volto ansano indarno, poichè limar nulla possono, nè penetrar con tutto il corpo il corpo, come par che tal volta abbian talento, sì desiosamente avvolti, stan coi lacci venerei, finché, lasciati per soverchio piacer, si dissolvono i membri.”
Il De rerum natura è un scritto dal filosofo e poeta latino Tito Lucrezio Caro intorno alla metà del I secolo a.C. In questa monumentale opera il poeta si fa portavoce delle teorie epicuree riguardo alla realtà della natura e al ruolo dell'uomo. Un richiamo alla responsabilità personale, un incitamento al genere umano affinché prenda coscienza della realtà, nella quale gli uomini sin dalla nascita sono vittime di passioni che non riescono a comprendere. Via dunque ogni illusione sulla religione, sull'anima, sul mondo tutto dell'incomprensibile, per accogliere invero con lucida mente la vita; libera da ogni retorica, non effimera, terribilmente vera, così come la natura abbraccia e conduce da sempre. “Avidamente congiungono petto a petto e bocca a bocca, e mordendosi il volto ansano indarno, poichè limar nulla possono, nè penetrar con tutto il corpo il corpo, come par che tal volta abbian talento, sì desiosamente avvolti, stan coi lacci venerei, finché, lasciati per soverchio piacer, si dissolvono i membri.”
Il De rerum natura è un poema scritto dal filosofo e poeta latino Tito Lucrezio Caro intorno alla metà del I secolo a.C. In questa monumentale opera il poeta si fa portavoce delle teorie epicuree riguardo alla realtà della natura e al ruolo dell'uomo. Un richiamo alla responsabilità personale, un incitamento al genere umano affinché prenda coscienza della realtà, nella quale gli uomini sin dalla nascita sono vittime di passioni che non riescono a comprendere. Via dunque ogni illusione sulla religione, sull’anima, sul mondo tutto dell’incomprensibile, per accogliere invero con lucida mente la vita; libera da ogni retorica, non effimera, terribilmente vera, così come la natura abbraccia e conduce da sempre. “Avidamente congiungono petto a petto e bocca a bocca, e mordendosi il volto ansano indarno, poichè limar nulla possono, nè penetrar con tutto il corpo il corpo, come par che tal volta abbian talento, sì desiosamente avvolti, stan coi lacci venerei, finché, lasciati per soverchio piacer, si dissolvono i membri.”
Il De rerum natura è un scritto dal filosofo e poeta latino Tito Lucrezio Caro intorno alla metà del I secolo a.C. In questa monumentale opera il poeta si fa portavoce delle teorie epicuree riguardo alla realtà della natura e al ruolo dell'uomo. Un richiamo alla responsabilità personale, un incitamento al genere umano affinché prenda coscienza della realtà, nella quale gli uomini sin dalla nascita sono vittime di passioni che non riescono a comprendere. Via dunque ogni illusione sulla religione, sull'anima, sul mondo tutto dell'incomprensibile, per accogliere invero con lucida mente la vita; libera da ogni retorica, non effimera, terribilmente vera, così come la natura abbraccia e conduce da sempre. “Avidamente congiungono petto a petto e bocca a bocca, e mordendosi il volto ansano indarno, poichè limar nulla possono, nè penetrar con tutto il corpo il corpo, come par che tal volta abbian talento, sì desiosamente avvolti, stan coi lacci venerei, finché, lasciati per soverchio piacer, si dissolvono i membri.”
Una borta ci fiat - una volta c'era - Novelline popolari sarde, di Francesco Mango
Il De rerum natura è un scritto dal filosofo e poeta latino Tito Lucrezio Caro intorno alla metà del I secolo a.C. In questa monumentale opera il poeta si fa portavoce delle teorie epicuree riguardo alla realtà della natura e al ruolo dell'uomo. Un richiamo alla responsabilità personale, un incitamento al genere umano affinché prenda coscienza della realtà, nella quale gli uomini sin dalla nascita sono vittime di passioni che non riescono a comprendere. Via dunque ogni illusione sulla religione, sull'anima, sul mondo tutto dell'incomprensibile, per accogliere invero con lucida mente la vita; libera da ogni retorica, non effimera, terribilmente vera, così come la natura abbraccia e conduce da sempre. “Avidamente congiungono petto a petto e bocca a bocca, e mordendosi il volto ansano indarno, poichè limar nulla possono, nè penetrar con tutto il corpo il corpo, come par che tal volta abbian talento, sì desiosamente avvolti, stan coi lacci venerei, finché, lasciati per soverchio piacer, si dissolvono i membri.”
Il De rerum natura è un scritto dal filosofo e poeta latino Tito Lucrezio Caro intorno alla metà del I secolo a.C. In questa monumentale opera il poeta si fa portavoce delle teorie epicuree riguardo alla realtà della natura e al ruolo dell'uomo. Un richiamo alla responsabilità personale, un incitamento al genere umano affinché prenda coscienza della realtà, nella quale gli uomini sin dalla nascita sono vittime di passioni che non riescono a comprendere. Via dunque ogni illusione sulla religione, sull'anima, sul mondo tutto dell'incomprensibile, per accogliere invero con lucida mente la vita; libera da ogni retorica, non effimera, terribilmente vera, così come la natura abbraccia e conduce da sempre. “Avidamente congiungono petto a petto e bocca a bocca, e mordendosi il volto ansano indarno, poichè limar nulla possono, nè penetrar con tutto il corpo il corpo, come par che tal volta abbian talento, sì desiosamente avvolti, stan coi lacci venerei, finché, lasciati per soverchio piacer, si dissolvono i membri.”
Il De rerum natura è un scritto dal filosofo e poeta latino Tito Lucrezio Caro intorno alla metà del I secolo a.C. In questa monumentale opera il poeta si fa portavoce delle teorie epicuree riguardo alla realtà della natura e al ruolo dell'uomo. Un richiamo alla responsabilità personale, un incitamento al genere umano affinché prenda coscienza della realtà, nella quale gli uomini sin dalla nascita sono vittime di passioni che non riescono a comprendere. Via dunque ogni illusione sulla religione, sull'anima, sul mondo tutto dell'incomprensibile, per accogliere invero con lucida mente la vita; libera da ogni retorica, non effimera, terribilmente vera, così come la natura abbraccia e conduce da sempre. “Avidamente congiungono petto a petto e bocca a bocca, e mordendosi il volto ansano indarno, poichè limar nulla possono, nè penetrar con tutto il corpo il corpo, come par che tal volta abbian talento, sì desiosamente avvolti, stan coi lacci venerei, finché, lasciati per soverchio piacer, si dissolvono i membri.”
Il De rerum natura è un scritto dal filosofo e poeta latino Tito Lucrezio Caro intorno alla metà del I secolo a.C. In questa monumentale opera il poeta si fa portavoce delle teorie epicuree riguardo alla realtà della natura e al ruolo dell'uomo. Un richiamo alla responsabilità personale, un incitamento al genere umano affinché prenda coscienza della realtà, nella quale gli uomini sin dalla nascita sono vittime di passioni che non riescono a comprendere. Via dunque ogni illusione sulla religione, sull'anima, sul mondo tutto dell'incomprensibile, per accogliere invero con lucida mente la vita; libera da ogni retorica, non effimera, terribilmente vera, così come la natura abbraccia e conduce da sempre. “Avidamente congiungono petto a petto e bocca a bocca, e mordendosi il volto ansano indarno, poichè limar nulla possono, nè penetrar con tutto il corpo il corpo, come par che tal volta abbian talento, sì desiosamente avvolti, stan coi lacci venerei, finché, lasciati per soverchio piacer, si dissolvono i membri.”
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Il De rerum natura è un scritto dal filosofo e poeta latino Tito Lucrezio Caro intorno alla metà del I secolo a.C. In questa monumentale opera il poeta si fa portavoce delle teorie epicuree riguardo alla realtà della natura e al ruolo dell'uomo. Un richiamo alla responsabilità personale, un incitamento al genere umano affinché prenda coscienza della realtà, nella quale gli uomini sin dalla nascita sono vittime di passioni che non riescono a comprendere. Via dunque ogni illusione sulla religione, sull'anima, sul mondo tutto dell'incomprensibile, per accogliere invero con lucida mente la vita; libera da ogni retorica, non effimera, terribilmente vera, così come la natura abbraccia e conduce da sempre. “Avidamente congiungono petto a petto e bocca a bocca, e mordendosi il volto ansano indarno, poichè limar nulla possono, nè penetrar con tutto il corpo il corpo, come par che tal volta abbian talento, sì desiosamente avvolti, stan coi lacci venerei, finché, lasciati per soverchio piacer, si dissolvono i membri.”
Il De rerum natura è un poema scritto dal filosofo e poeta latino Tito Lucrezio Caro intorno alla metà del I secolo a.C. In questa monumentale opera il poeta si fa portavoce delle teorie epicuree riguardo alla realtà della natura e al ruolo dell'uomo. Un richiamo alla responsabilità personale, un incitamento al genere umano affinché prenda coscienza della realtà, nella quale gli uomini sin dalla nascita sono vittime di passioni che non riescono a comprendere. Via dunque ogni illusione sulla religione, sull’anima, sul mondo tutto dell’incomprensibile, per accogliere invero con lucida mente la vita; libera da ogni retorica, non effimera, terribilmente vera, così come la natura abbraccia e conduce da sempre. “Avidamente congiungono petto a petto e bocca a bocca, e mordendosi il volto ansano indarno, poichè limar nulla possono, nè penetrar con tutto il corpo il corpo, come par che tal volta abbian talento, sì desiosamente avvolti, stan coi lacci venerei, finché, lasciati per soverchio piacer, si dissolvono i membri.”
Il De rerum natura di Lucrezio è presentato ricostruendo in particolare il ruolo che le arti, l'ingegno e gli strumenti di lavoro ricoprono per il genere umano, «fornito di lingua e di voce». Ivano Dionigi De rerum natura di Lucrezio festivalfilosofia 2017 | arti Venerdì 15 Settembre 2017 Modena
This Going for Broadway episode features Nathan Lucrezio. Nathan Lucrezio started at a very young age with Irish dance, competing at the World class level…placing 12th in the WORLD in Irish Dancing in 2005. He then received his BFA in Musical Theatre at Penn State University. From there, he went on the national tour of A Chorus Line as Alan DeLuca, as well as landing his Broadway debut in Cinderella.
Struttura e argomento Il poema è un’appassionata esposizione della dottrina filosofica
Lucrezio, i doppi e la memoria - le tre divinità dei sogni - Morpheus, il dio che diventa un altro - Smorfie e interpretazioni dei sogni
CAU is a proud sponsor of Lucrezio's new album which is available on their site and CD Baby They are a great band and deserve your support. Get out there and buy it. Then go see them live. They are amazing.STORYBOOK RELEASED! tttttt - ttttMarch 25, 2011 It is with great excitement that we pronounce to you the release of our album, Storybook. We are just overwhelmed with gratitude for those that have supported us in this endeavor and eager to see where this new chapter will lead the plot of our never ending story.
"Seconda parte del commento e della traduzione dell' Inno a Venere dal "De rerum natura" di Lucrezio vv. 28-43 Classe VB lezione scolastica" - prof. Luigi Gaudio
"Seconda parte del commento e della traduzione dell' Inno a Venere dal "De rerum natura" di Lucrezio vv. 28-43 Classe VE lezione scolastica" - prof. Luigi Gaudio
"Introduzione al Sacrificio di Ifigenia del primo libro del "De rerum natura" di Lucrezio + commento e traduzione dei vv. 80-86 Prima lezione - Classe VE lezione scolastica" - prof. Luigi Gaudio
Stile e fortuna di Lucrezio Classe VB lezione scolastica - prof. Luigi Gaudio
Prima parte del commento e della traduzione dell' Inno a Venere dal "De rerum natura" di Lucrezio vv. 1-27 Classe VB lezione scolastica - prof. Luigi Gaudio
"Introduzione al brano "La vecchiaia del mondo" del secondo libro del "De rerum natura" di Lucrezio Prima Lezione - Classe VB lezione scolastica" - prof. Luigi Gaudio
Tito Lucrezio Caro Il poema, l'epicureismo e le analogie con Leopardi - Classe VE - lezione scolastica - prof. Luigi Gaudio
"Lettura, traduzione e commento - "La passione d'amore" dal "De rerum natura" di Lucrezio - Libro Quarto vv. 1123-1128 Seconda Lezione - Classe VE lezione scolastica" - prof. Luigi Gaudio
"Elogio di Epicuro - parte prima - commento e traduzione dei versi 62-67 del Primo Libro del "De rerum natura" di Lucrezio Classe VE lezione scolastica" - prof. Luigi Gaudio
"Il Sacrificio di Ifigenia del primo libro del "De rerum natura" di Lucrezio + commento e traduzione dei vv. 93-101 Seconda lezione - Classe VB" - prof. Luigi Gaudio
Lingua, stile e fortuna di Lucrezio Classe VE lezione scolastica - prof. Luigi Gaudio
"Il Sacrificio di Ifigenia del primo libro del "De rerum natura" di Lucrezio + commento e traduzione dei vv. 87-101 Seconda lezione - Classe VE" - prof. Luigi Gaudio
Jennifer Lucrezio and her new band arrived in the studio with about six months of playing together under their collective belts. Jennifer on the Yamaha P-70 digital grand piano with her magnificent vocals , Jordanand#39;s great guitar licks and a solid rhythm section of ten years featuring "PC" on bass and Daveand#39;s wonderful drums set the stage for a great evening of music!!!This band is going places fast. Make sure to see them live, they are amazing....