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In questo episodio INDICAMonAIR dedicato alla Giornata Nazionale del Made in Italy siamo con l'Avv. Fabio Boscariol De Roberto e approfondiamo con lui la tematica dei beni culturali e quale relazione abbiano con i marchi.
Il convegno internazionale Med-GREEN ha esplorato la sostenibilità socio-ecologica nel Mediterraneo, affrontando temi come edilizia ecologica, mobilità sostenibile e gestione del paesaggio. Esperti internazionali hanno discusso soluzioni innovative per un futuro più verde. Dal 20 al 22 febbraio 2025, Cagliari ha ospitato il convegno internazionale "Med-GREEN: La sostenibilità socio-ecologica fra bioregionalismo e globalismo: modelli, metafore, terminologie e trasformazioni". L'evento, svoltosi presso l'Aula Coroneo della Cittadella dei Musei in Piazza Arsenale, ha riunito esperti e studiosi per discutere le sfide e le opportunità legate alla sostenibilità nelle regioni del Mediterraneo. Il convegno ha rappresentato la fase conclusiva del progetto "MED-GREEN: Examining Models of Local Livelihood, Green Building, and Sustainable Mobility in Mediterranean Areas through Discursive Negotiation and Active Citizenship". Avviato nell'agosto 2023 e finanziato dall'Unione Europea, il progetto si è concentrato sull'analisi di modelli di sussistenza locale, edilizia ecologica e mobilità sostenibile in paesi come Italia, Francia, Egitto e Tunisia. L'obiettivo principale è stato stimolare processi urbani, socioeconomici e culturali per rafforzare e ripristinare il patrimonio naturale e i beni comuni locali. Il team di coordinamento del progetto è stato guidato dalla professoressa Mariangela Albano del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell'Università di Cagliari, in collaborazione con Patrizia Serra e Flavio Stochino del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura. Nell'intervista la professoressa Albano ha sottolineato l'importanza di un approccio interdisciplinare per affrontare le tematiche della sostenibilità, evidenziando come il progetto miri a unire diversi settori per esplorare le narrazioni e i concetti alla base della sostenibilità attuale. Il programma Il programma del convegno è stato articolato in dieci sessioni tematiche, affrontando vari aspetti della sostenibilità socio-ecologica. Tra i temi trattati: Pianificazione sostenibile del paesaggio: strategie per la gestione e la conservazione dei paesaggi mediterranei in un'ottica di sviluppo sostenibile. Integrazione delle infrastrutture nel paesaggio: soluzioni per armonizzare le infrastrutture moderne con gli ecosistemi naturali. Architettura e ambiente costruito: promozione di pratiche architettoniche sostenibili che rispettino le tradizioni locali e l'ambiente. Gestione delle risorse naturali: approcci innovativi per l'uso responsabile delle risorse idriche, agricole e forestali. Cambiamento climatico e paesaggi resilienti: strategie di adattamento per mitigare gli effetti del cambiamento climatico nelle regioni mediterranee. Evento internazionale L'evento ha visto la partecipazione di numerosi esperti internazionali, che hanno condiviso ricerche e progetti innovativi, promuovendo il dialogo tra discipline diverse e favorendo la collaborazione tra vari settori. Un aspetto centrale del convegno è stato l'esplorazione di soluzioni sostenibili che tengano conto degli aspetti sociali, culturali, economici e ambientali, con l'obiettivo di offrire opportunità di formazione ed educazione attraverso workshop, sessioni interattive e seminari tenuti da esperti di fama internazionale. La professoressa Albano ha evidenziato come il progetto "MED-GREEN" aspiri a fornire una visione e approccio integrato tra linguistica ed ingegneria fondamentale per garantire un futuro sostenibile e armonioso per le generazioni future nelle regioni del Mediterraneo. Per approfondire le tematiche trattate durante il convegno e ascoltare l'intervista completa alla professoressa Albano, è possibile consultare il podcast disponibile sul sito di Radiolina. Questo rappresenta un'opportunità preziosa per comprendere meglio le sfide e le prospettive legate alla sostenibilità socio-ecologica nel contesto mediterraneo.
ROMA (ITALPRESS) - "Arriva il bando per l'esame di abilitazione delle guide turistiche: un'altra promessa mantenuta, attesa da più di dieci anni, fondamentale per dare valore a una figura professionale essenziale per qualificare il comparto e raccontare, trasmettere e rafforzare l'identità italiana. Il mio dicastero ha portato avanti una riforma epocale, segnando la storia e cambiando l'universo del turismo, laddove nessun governo precedente ha mai preso in considerazione di regolarizzare questa rilevante professione". Lo afferma il ministro del Turismo, Daniela Santanchè. sat/gsl (Fonte video: Pagina Facebook Daniela Santanchè)
ROMA (ITALPRESS) - "Arriva il bando per l'esame di abilitazione delle guide turistiche: un'altra promessa mantenuta, attesa da più di dieci anni, fondamentale per dare valore a una figura professionale essenziale per qualificare il comparto e raccontare, trasmettere e rafforzare l'identità italiana. Il mio dicastero ha portato avanti una riforma epocale, segnando la storia e cambiando l'universo del turismo, laddove nessun governo precedente ha mai preso in considerazione di regolarizzare questa rilevante professione". Lo afferma il ministro del Turismo, Daniela Santanchè. sat/gsl (Fonte video: Pagina Facebook Daniela Santanchè)
ROMA (ITALPRESS) - “Le polemiche noi le azzeriamo perché il Presidente non può essere ovunque. La Sicilia vive un momento difficile e lui è sempre presente, proprio per questo si avvale dei suoi assessori e ha mandato me a rappresentare la Regione. I problemi si superano e noi siamo convinti di porre in essere sempre quello che abbiamo fatto, ovvero l'unica cultura che conosciamo è quella delle idee che diventano azioni”. Così l'assessore regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana, Francesco Scarpinato, a margine della presentazione, nella sede della stampa estera a Palazzo Grazioli, a Roma, del programma di Agrigento Capitale della Cultura 2025. "La Regione oggi è qui con il suo assessore su delega del presidente Schifani" aggiunge Scarpinato, sottolineando: "Siamo abituati a lavorare, ad andare avanti e a rendere grande la Sicilia. Questo è metterci la faccia e andare avanti, questo governo sta lavorando senza soluzione di continuità per rendere grande questa terra. Per quanto riguarda il ministro Giuli sono convinto che anche lui abbia mille impegni e non può essere ovunque, ha mandato un messaggio al sindaco scusandosi”. xb1/vbo/gtr
ROMA (ITALPRESS) - “Le polemiche noi le azzeriamo perché il Presidente non può essere ovunque. La Sicilia vive un momento difficile e lui è sempre presente, proprio per questo si avvale dei suoi assessori e ha mandato me a rappresentare la Regione. I problemi si superano e noi siamo convinti di porre in essere sempre quello che abbiamo fatto, ovvero l'unica cultura che conosciamo è quella delle idee che diventano azioni”. Così l'assessore regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana, Francesco Scarpinato, a margine della presentazione, nella sede della stampa estera a Palazzo Grazioli, a Roma, del programma di Agrigento Capitale della Cultura 2025. "La Regione oggi è qui con il suo assessore su delega del presidente Schifani" aggiunge Scarpinato, sottolineando: "Siamo abituati a lavorare, ad andare avanti e a rendere grande la Sicilia. Questo è metterci la faccia e andare avanti, questo governo sta lavorando senza soluzione di continuità per rendere grande questa terra. Per quanto riguarda il ministro Giuli sono convinto che anche lui abbia mille impegni e non può essere ovunque, ha mandato un messaggio al sindaco scusandosi”. xb1/vbo/gtr
Elisa Pistis ha 38 anni ed è un'attrice. Nasce in Sardegna da un papà ferroviere e una mamma impiegata, che si sono emancipati da contesti molto umili e che le trasmettono l'importanza del risparmio. Elisa capisce subito che ogni desiderio esaudito racchiude il costo di ciò a cui si è dovuto rinunciare per realizzarlo. «Un'educazione di questo tipo ha creato in me una costante ansia che i soldi non bastassero mai e che quindi tutte le spese “superflue” potevano o essere tagliate oppure accuratamente ponderate». A dispetto di questa relazione con il denaro, Elisa sceglie di intraprendere una carriera intrinsecamente instabile, e cioè, quella teatrale. Finita l'università in Beni Culturali, si iscrive all'Accademia d'arte drammatica a Udine e, una volta diplomata, si dedica con passione al suo sogno di diventare attrice, affrontando sacrifici e precariato. «Sono stati dieci anni complessi. Un mese avevo cinque spettacoli, ma il mese successivo non sapevo cosa aspettarmi». Quando la pandemia cancella improvvisamente la tournée in cui era impegnata, Elisa prende consapevolezza della necessità di avere un piano B, e di diversificare le sue fonti di reddito. «Vivo da sola e posso contare solo sulla mia capacità di lavorare come attrice. Se mi tolgono questa possibilità, io non ho paracadute». Così, inizia a cercare un secondo lavoro, conciliabile con i suoi impegni sul palcoscenico. Dopo un po' di ricerche, trova un impiego in un altro ambito che l'appassiona: quello del benessere, nel campo del network marketing. Grazie al nuovo lavoro, Elisa guadagna circa 700 euro al mese. Combinando queste entrate con quelle derivanti dal teatro, riesce finalmente a concedersi a regalarsi il lusso di qualche spesa superflua. «Se voglio andare al ristorante una volta in più, ora posso farlo senza troppi pensieri. Tuttavia, trovare un equilibrio non è sempre immediato: dopo una vita passata a risparmiare, liberarsi dall'idea che ciò che è superfluo si debba necessariamente evitare non è semplice. Cambiare mentalità richiede tempo e consapevolezza».
Habemus podcast! CLXXV puntata di Anima Latina con il prof. Ottavio Bucarelli, docente di archeologia e epigrafia alla Pontificia Università Gregoriana, che rivela come la Porta Santa di San Pietro in origine si chiamasse "Aurea" o "Parvula", e don Pawel Trajewski, dell'Ufficio Lettere Latine, che spiega il senso spirituale e culturale del motto domenicano "contemplari et contemplata aliis tradere". Ospiti: Don Pawel Trajewski, scriptor dell'Ufficio Lettere Latine della Segreteria di Stato, sacerdote della Diocesi di Legnica (Polonia) Ottavio Bucarelli, docente alla Facoltà di Storia e Beni Culturali della Chiesa della Pontificia Università Gregoriana, dove dirige il Dipartimento di Beni Culturali della Chiesa ed è stato moderatore del Diploma in Storia e Arte dei Giubilei Conducono: Fabius Colagrande & Maria Milvia Morciano Puoi ascoltare tutti i podcast di Radio Vaticana - Vatican News cliccando qui: vaticannews.va/it/podcast.html
Christian Goudineau, archeologo e scrittore francese, ha pronunciato la sua lectio magistralis il 27 maggio 2008 nell'Aula Absidale di Santa Lucia dell'Università di Bologna in occasione del conferimento della Laurea ad honorem in Conservazione e Valorizzazione dei Beni Archeologici.
L'Art Bonus compie dieci anni e raggiunge il miliardo di euro raccolti in tutta Italia. Il primo decennio dello strumento che riconosce ai donatori un credito d'imposta del 65% delle erogazioni liberali a sostegno di un bene culturale è stato celebrato al ministero, in un incontro per fare il punto a dieci anni dalla legge che l'ha introdotto. Più di un miliardo di fondi raccolti di cui 358 milioni solo in Lombardia, seguita da Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna e Veneto. Grandi donatori i privati cittadini, dai quali arriva il 62% delle donazioni, mentre i restanti 25 e 13% provengono rispettivamente da imprese ed enti non commerciali. 600 milioni sono andati ad enti dello spettacolo, più di 200 enti pubblici centrali e territoriali, il resto a concessionari di beni culturali pubblici. Gli interventi totali sono stati 6901: in pole position la Toscana, poi Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia. Gli enti beneficiari sono concentrati soprattutto tra Lombardia, Toscana e Piemonte, con il 53% del totale in Nord Italia, il 28% nel Centro e il 19% al Sud. I mecenati sono stati 44 mila, soprattutto in Lombardia ed Emilia Romagna, seguite a distanza dalla Toscana.sat/mrv
L'Art Bonus compie dieci anni e raggiunge il miliardo di euro raccolti in tutta Italia. Il primo decennio dello strumento che riconosce ai donatori un credito d'imposta del 65% delle erogazioni liberali a sostegno di un bene culturale è stato celebrato al ministero, in un incontro per fare il punto a dieci anni dalla legge che l'ha introdotto. Più di un miliardo di fondi raccolti di cui 358 milioni solo in Lombardia, seguita da Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna e Veneto. Grandi donatori i privati cittadini, dai quali arriva il 62% delle donazioni, mentre i restanti 25 e 13% provengono rispettivamente da imprese ed enti non commerciali. 600 milioni sono andati ad enti dello spettacolo, più di 200 enti pubblici centrali e territoriali, il resto a concessionari di beni culturali pubblici. Gli interventi totali sono stati 6901: in pole position la Toscana, poi Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia. Gli enti beneficiari sono concentrati soprattutto tra Lombardia, Toscana e Piemonte, con il 53% del totale in Nord Italia, il 28% nel Centro e il 19% al Sud. I mecenati sono stati 44 mila, soprattutto in Lombardia ed Emilia Romagna, seguite a distanza dalla Toscana.sat/mrv
ROMA (ITALPRESS) - In questa edizione:- Ricerca, la soluzione è nelle partnership pubblico-privato- Le imprese artigiane tra inverno demografico e caro energia- Beni Culturali, un miliardo di contributi con l'Art Bonussat/col/mrv
ROMA (ITALPRESS) - In questa edizione:- Stagione invernale, le previsioni non sono positive - Firmato il patto per il turismo- Beni culturali, un miliardo di contributi con l'Art Bonusmgg/col/gtr
Ilide Carmignani, Elena Battista"Saltare nelle pozzanghere"Parole intraducibili per raccontare la felicitàIllustrazioni di Anna GodeassiRizzoli Libriwww.rizzolilibri.itSamar, kilig, ailyak, curglaff… Sono parole intraducibili che arrivano da tutto il mondo a indicarci quelle gioie semplici, quotidiane, che in italiano non hanno nome ma che spesso fanno la felicità più dei grandi traguardi. Tutte assieme raccontano “il piacere delle piccole cose”, merak in serbo, e ci offrono una vita più piena e significativa. Il senso di leggerezza alla fine di una giornata di lavoro, l'effervescenza che si prova parlando con qualcuno che ci piace, il gusto di assaggiare qualcosa di buono direttamente dai fornelli, l'energia di un tuffo nell'acqua fresca…Un piccolo tesoro da regalarsi e da regalare, un viaggio affascinante nelle lingue del mondo, un piccolo catalogo – da arricchire quanto si vuole – di parole intraducibili e di felicità (quasi) indicibili.Ilide Carmignani è una delle più importanti traduttrici italiane, voce italiana, tra gli altri, di Roberto Bolaño e Luis Sepúlveda. Nel 2000 ha vinto il Premio di Traduzione Letteraria dell'Istituto Cervantes, nel 2013 il Premio Nazionale di Traduzione del Ministero per i Beni Culturali, nel 2018 il Premio "Bodini" per la sua nuova traduzione di Cent'anni di solitudine (Mondadori), nel 2020 il Premio di traduzione "Quercia del Myr", nel 2021 il Premio di traduzione "Lettura - Corriere della Sera" e nel 2022 il Premio "Cultura del Mediterraneo". Per ragazzi ha pubblicato Storia di Luis Sepúlveda e del suo gatto Zorba (Salani, 2021). Vive a Lucca.Elena Battista è consulente editoriale e traduttrice letteraria. Per Rizzoli ha pubblicato Londramania, viaggio sentimentale scritto con Carl Lawrence e illustrato da Monica Auriemma (2021).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Le nuove iniziative per creare manufatti ispirati all'arte sacra. Nello spazio condotto da Brocks, Michela Ricco dell'ufficio Beni Culturali, comunica le modalità di iscrizione.
Habemus podcast! CLXVIII puntata di Anima Latina con la latinista Maria Jennifer Falcone (Università di Pavia) che illustra la feconda relazione tra arte e prigionia dall'antichità a oggi - un'arte che si nutre di immagini carcerarie e al contempo nutre i reclusi e li apre al trascendente - e don Davide Piras, dell'Ufficio Lettere Latine, che commenta l'attualità delle riflessioni di Cicerone - in una lettera all'amico Attico - sulla pax iniusta da preferire, in certe circostanze, a uno iustissimum bellum. Ospiti: Don Davide Piras, scriptor dell'Ufficio Lettere Latine della Segreteria di Stato, sacerdote dell'Arcidiocesi di Cagliari Maria Jennifer Falcone, professoressa associata di Lingua e Letteratura latina presso l'Università di Pavia, nella sede di Cremona (Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali), coautrice, con Christoph Schubert, del libro La Musa incatenata. Prigionia e arte dall'antichità all'età contemporanea, Carocci 2024 Conducono: Fabius Colagrande & Maria Milvia Morciano Collaborazione musicale: Daniele Michienzi @loquendum e Flavia Maria Todisco @ilcaffeletterariodieffe Puoi ascoltare tutti i podcast di Radio Vaticana - Vatican News cliccando qui: vaticannews.va/it/podcast.html
Francesco Erbani"Lo stato dell'arte"Reportage tra vizi, virtù e gestione politica dei beni culturaliManni Editoriwww.mannieditori.itIn questo libro si parla di musei e di archivi, di aree archeologiche e di biblioteche, di soprintendenze e di centri storici. Si mettono in evidenza gli elementi innovativi che tendono a configurare il bene culturale come un servizio pubblico. Si narrano gli sforzi di comunità e di associazioni che prendono in carica il recupero, la custodia e la messa a valore sociale e culturale di un bene mal curato o abbandonato e che invece può assicurare persino il riscatto di un territorio. Si prova a raccontare un fenomeno che rappresenta l'altra faccia della popolarità assunta dai beni culturali: il loro utilizzo, in certi casi l'indebito sfruttamento, a fini commerciali, cerimoniali o di mondanità o anche di pubblicità o di promozione aziendale. Si raccontano le sofferenze, i drammatici paradossi, le miserevoli dotazioni finanziarie o di personale messe a disposizione a dispetto di proclami e inconcludenti retoriche. Questo libro è un'indagine sul mondo dei beni culturali in Italia, Paese che si fa vanto di possedere il più grande patrimonio artistico del mondo. Francesco Erbani parte da un'analisi della situazione (i dati in forte crescita dei visitatori, gli scarsi finanziamenti, un contraddittorio susseguirsi di riforme) e conduce un'inchiesta che, attraverso esempi concreti, tocca i punti nodali: i musei e i siti archeologici, il paesaggio, gli archivi e le biblioteche, le soprintendenze. Racconta un sistema al limite del collasso per carenza di personale e che abusa del lavoro precario; lo sfruttamento anche a fini commerciali dei beni culturali; l'incontrollata pressione del turismo.Un reportage su un bene pubblico per eccellenza, su un'immensa risorsa spesso mal gestita, in cui si intrecciano questioni culturali e politiche, amministrative e giuridiche. Un lavoro che fa il punto su un settore di enorme rilevanza sociale e anche economica, proponendo soluzioni e raccontando esperienze virtuose che andrebbero replicate.Francesco ErbaniÈ nato a Napoli nel 1957, vive a Roma, trascorre molto tempo a Venezia.È stato per molti anni giornalista di “Repubblica”, dove ha lavorato nelle pagine culturali.Si occupa di inchieste sul degrado urbanistico e ambientale del territorio italiano.Nel 2003 ha vinto il premio di Giornalismo civile e nel 2006 il premio Antonio Cederna. È stato il curatore del Città territorio festival di Ferrara e di Leggere la città di Pistoia.Ha pubblicato L'Italia maltrattata (Laterza 2003), il libro-intervista con Tullio De Mauro La cultura degli italiani (Laterza 2004), Il disastro. L'Aquila dopo il terremoto: le scelte e le colpe (Laterza 2010), il libro-intervista con Leonardo Benevolo La fine della città (Laterza 2011), Roma. Il tramonto della città pubblica (Laterza 2013), Pompei, Italia (Feltrinelli 2015), Roma disfatta (con Vezio De Lucia, Castelvecchi 2016), L'Italia che non ci sta (Einaudi 2019).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Francesco Rutelli: Che Fine Ha Fatto?Scopri cosa fa oggi Francesco Rutelli, l'ex sindaco di Roma e protagonista del centrosinistra, dopo aver abbandonato la politica. Ecco che fine ha fatto!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #rchitetto #arte #beniculturali #francescorutelli #partitodemocratico #pd #politica #roma #sindaco #sinistra
Ospite della 126° puntata di Illuminismo Psichedelico è il ricercatore Enrico Greco, chimico analitico dell'ambiente e dei Beni Culturali presso l'Università degli Studi di Trieste. Grazie ai suoi studi Enrico Greco è stato recentemente insignito della medaglia Raffaella Rossi Manaresi per la Chimica dei Beni Culturali. In questa puntata Enrico Greco ci racconta in cosa consista il suo lavoro, che si basa sull'analisi di reperti archeologici (o antichi resti umani) alla ricerca di tracce che indichino che tipo di sostanza potessero aver contenuto (o consumato, nel caso degli umani). In questo modo si fanno diverse scoperte, e si sfatano diversi miti - talvolta.
Beatrice Verri"I paesaggi nella crisi tra memoria, ecologia e azione"www.radis-crt.itIl convegno è parte delle iniziative del public program di Radis, progetto di arte pubblica promosso e ideato dalla Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT, con la collaborazione della Fondazione CRC sabato 14 settembre 2024, ore 10-17.30Borgata Paraloup (1.360 mt Rittana, CN), Baita BarberisI paesaggi nella crisi tra memoria, ecologia e azione Ecomemoria e progetti di futuro sostenibileSguardi e parole ripensate devono raccontare i nostri paesaggi segnati come sono sempre più dalle minacce della società del rischio, ecologico in primis, con i suoi mantra della crescita infinita e del progresso ineluttabile. Tanto più in un Paese, l'Italia, stretto tra i troppo pieni delle città e delle coste e i troppo vuoti delle aree interne e della montagna povera. I nostri sono paesaggi resi fragili dalle dinamiche accelerate della finanziarizzazione come dall'abbandono. Dove tuttavia l'Ecomemoria, fin dalla sua etimologia (richiama l'abitare anche nella sua dimensione ecocompatibile) tenta di ridare una forma al paesaggio smarrito nel tempo, ridisegna il senso degli antichi abitati, ricostruisce anzitutto il «lavoro» della convivenza di uomini e donne con l'ambiente circostante. Ricorda, al nostro futuro, orientando piani e progetti, le forme della coevoluzione tra gli uomini e la natura circostante nel rispetto dei limiti e delle risorse ambientali.Il convegno si propone come un'occasione di confronto a livello nazionale e interdisciplinare fra studiose, studiosi, istituzioni e associazioni che a vario titolo oggi sono impegnati nel campo della lotta al cambiamento climatico, della protezione del paesaggio e della valorizzazione della memoria ed è significativo il suo svolgersi nella Borgata Paraloup, luogo alpino che nel settembre 1943 vide riunirsi quasi duecento giovani partigiani (fra i primi, quelli appartenenti alla Banda Italia Libera di Giustizia e Libertà) oggi recuperato a nuova vita dalla Fondazione Nuto Revelli, si propone come laboratorio di cambiamento per un futuro giusto, consapevole e sostenibile. Il convegno è parte delle iniziative del public program di Radis, progetto di arte pubblica promosso e ideato dalla Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT, con la collaborazione della Fondazione CRC (www.radis-crt.it). Salvatore SettisHa diretto il Getty Research Institute di Los Angeles (1994-99) e la Scuola Normale Superiore di Pisa (1999-2010) e ha presieduto il Consiglio Superiore dei Beni Culturali (2007-09) e il Consiglio Scientifico del Louvre (2010-23). Ha avuto a Madrid la Cátedra del Prado, a Mendrisio (Svizzera) la Cattedra Borromini, è stato Warburg Professor ad Amburgo e ha tenuto le Isaiah Berlin Lectures a Oxford e le Mellon Lectures alla National Gallery of Art in Washington. Ha scritto di arte classica (La Colonna Traiana, 1988; Laocoonte. Fama e stile, 1999), moderna (La Tempesta interpretata, 1978; Raffaello tra gli sterpi, 2022) e contemporanea (Incursioni, 2020). Fra i suoi libri di politica culturale, Futuro del ‘classico', 2004; Paesaggio Costituzione cemento, 2010; Se Venezia muore, 2014; Architettura e democrazia, 2017. Suoi scritti sono stati tradotti in diciotto lingue.Vanda BonardoAmbientalista fin dalla giovane età, è laureata in Scienze Naturali. È stata presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta dal 1995 al 2011. Formatrice ed educatrice, è stata insegnante di materie scientifiche e Consigliere Nazione della Pubblica Istruzione. Ha pubblicato testi e articoli di carattere ambientale e dossier su temi come la montagna, le risorse idriche e i ghiacciai, i trasporti, la difesa del suolo, il turismo montano, lo sviluppo locale in montagna e l'educazione ambientale. Attualmente è Copresidente del Comitato Scientifico Nazionale di Legambiente, Responsabile nazionale Alpi di Legambiente e Presidente CIPRA Italia.Giorgio Brizio, 22 anni, è autore e attivista. Ha vissuto a Berlino, Istanbul e Torino, dove frequenta un corso di laurea in Scienze internazionali dello sviluppo e della cooperazione. Da quattro anni si occupa di crisi climatica e migrazioni portando avanti battaglie politiche e opere di sensibilizzazione. I suoi articoli e commenti sono apparsi su «La Stampa», «Domani», «TPI». Maurizio DematteisSi è laureato in Scienze politiche Indirizzo sociologico presso l'Università di Torino. Giornalista e scrittore, si occupa di temi sociali e ambientali e di tematiche legate ai territori alpini. Attualmente dirige l'Associazione Dislivelli ed è direttore responsabile della rivista web mensile Dilsivelli.eu.Pubblicazioni: Mamma li turchi. Le comunità straniere delle Alpi si raccontano, 2010; Via dalla città. La rivincita della montagna, 2017; Montanari per forza. Rifugiati e richiedenti asilo nella montagna italiana, (di M. Dematteis, A. Di Gioia, A. Membretti), 2018; Inverno liquido. La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa, premio speciale Leggimontagna Dolomiti Unesco 2023.Andrea FenoglioDocumentarista. Ha al suo attivo diversi progetti culturali multidisciplinari. In questi anni ha raccontato Nuto Revelli e la memoria contadina, le origini dell'artista svizzero Alberto Giacometti e, nel lavoro dal titolo La Terra che connette, storie di braccianti africani nelle campagne del cuneese. Tra i suoi documentari L'isola deserta dei carbonai, Il popolo che manca e Su campi avversi hanno conseguito diversi riconoscimenti nei festival del documentario italiano. Dal 2022 è socio della Cooperativa di comunità Viso a Viso di Sant'Antonio di Ostana.Anna MarsonProfessoressa Ordinaria di Pianificazione e progettazione del territorio all'Università Iuav Venezia, dove coordina l'ambito di dottorato in pianificazione territoriale e politiche pubbliche. Componente del Consiglio scientifico della Fondazione nazionale Scuola beni attività culturali. Dal 2010 al 2015 è stata Assessore della Regione Toscana, ricevendo molteplici riconoscimenti per il Piano paesaggistico approvato nel 2015 e per la legge sul Governo del territorio 65/2014. Dal 2018 coordina per la Fondazione Compagnia di San Paolo una Sperimentazione sull'attuazione dei contenuti strategici del Piano paesaggistico per il Piemonte. È tra i soci fondatori della Società dei territorialisti/-e. Tra i suoi libri: Barba Zuchòn Town (Angeli 2001); Archetipi di territorio (Alinea 2008); a cura di, La struttura del paesaggio. (Laterza 2016); a cura di, Urbanistica e pianificazione nella prospettiva territorialista (Quodlibet 2020).Bruno MurialdoFotografo, collabora come freelance per diverse testate giornalistiche nazionali e internazionali. Il suo archivio personale è uno dei più ricchi di storia dagli anni Settanta ai Novanta e comprende foto reportage dall'America Latina - in particolare Cuba, Argentina e Cile - dagli Stati Uniti, dalla Russia e da diversi paesi dell'Europa. Ha raccontato la Langa degli anni Settanta, accompagnando Nuto Revelli nella raccolta delle testimonianze. Diversi sono i reportage realizzati anche su scrittori o registi, da Nuto Revelli a Mario Rigoni Stern. Ha collaborato con Sandro Bolchi nei suoi primissimi sceneggiati televisivi, con Mario Soldati nei Racconti del Maresciallo e con il regista Joseph Tito. Collabora con il quotidiano La Stampa da tre decenni e con l'agenzia Ropi in Germania. Si è cimentato in racconti fotografici dedicati alla letteratura tra i quali Tartarino sulle Alpi e I raccolti di Cerkaski di Giordan Radickov pubblicati sulla rivista Infinito. Tantissimi sono i libri fotografici pubblicati. Collabora con l'Alba USA Music Festival, diverse mostre dedicate alla musica e ai suoi protagonisti sono in mostra negli USA in Giappone e in siti o gallerie private.Marco RevelliHa insegnato Scienza della politica all'Università del Piemonte orientale. Fra i suoi libri: Le due destre: le derive politiche del postfordismo e La sinistra sociale, 1996 e 1997; Sinistra destra, l'identità smarrita e Post-Sinistra, 2009 e 2014. Per Einaudi ha pubblicato Oltre il Novecento, 2001; La politica perduta, 2003; Poveri, noi, 2010; Finale di partito, 2013; Non ti riconosco, 2016; Populismo 2.0, 2017; La politica senza politica, 2019 e Umano Inumano Postumano, 2020. È presidente della Fondazione Nuto Revelli Onlus.Giulia SeraleOperatrice nel terzo settore dal 2013, prima con esperienza di animazione giovanile in Estonia, poi presso l'ong LVIA Cuneo con esperienze in fundraising e progettazione nella cooperazione internazionale allo sviluppo e laboratori di Educazione alla mondialità nelle scuole. Dal 2017 ad oggi operatrice culturale presso la Fondazione Nuto Revelli: segreteria, comunicazione e fundraising, coordinamento del concorso Scrivere altrove. Partecipazione a numerosi scambi europei e progetti di mobilità internazionale. Laureata in Comunicazione interculturale, master in europrogettazione.Antonella TarpinoÈ storica, saggista ed editor. Tra i suoi libri: Geografie della memoria. Case, rovine, oggetti quotidiani (Einaudi 2008); Spaesati. Luoghi dell'Italia in abbandono tra memoria e futuro (Einaudi 2012, Premio Bagutta 2013); Il paesaggio fragile. L'Italia vista dai margini (Einaudi 2016, premio internazionale The Bridge Book Award 2017 per la saggistica italiana) Memoria imperfetta. La Comunità Olivetti e il mondo nuovo (Einaudi 2020). L'ultimo, Memoranda. Gli antifascisti raccontati dal loro quotidiano (Einaudi 2023). È vicepresidente della Fondazione Nuto Revelli Onlus.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Silvia Stucchi"Caligola"Giunti Editorewww.giunti.itAmato, odiato, tradito: la storia mai raccontata del terzo imperatoreLa vita non è stata tenera con Gaio Cesare, detto Caligola, terzo imperatore della dinastia giulio-claudia dopo Augusto e Tiberio. E non lo è stata la Storia, che ce lo ha tramandato come un mostro vizioso e sanguinario, un despota crudele, folle e spietato, incline ad assecondare ogni suo capriccio fino al punto di pensare alla nomina a senatore per il proprio cavallo Incitatus. Un ritratto talmente cupo, disumano e monocorde da risultare caricaturale. Qual è la verità? Figlio di un padre venerato mancato troppo presto, il grande Germanico, vissuto sin da piccolo in circostanze drammatiche, fra ribellioni, intrighi e cospirazioni, costretto ad assistere impotente alla rovina della madre amatissima e dei fratelli maggiori, Caligola darà prova di un indomabile istinto di sopravvivenza. Aggrappato alla vita con le unghie e coi denti, riuscirà a salire al sommo del potere. Ammirato dal popolo, odiato dal Senato, dovrà scoprire quanto sia effimero e vano il favore del primo e quanto implacabile e feroce il rancore del secondo, fino a soccombere a soli ventotto anni sotto i pugnali dell'ultima delle congiure architettate contro di lui, tradito da coloro che gli erano più vicini. Grazie all'appassionata ricerca e alla penna vivacissima di Silvia Stucchi ci addentriamo nei meandri di una vicenda a tratti fosca, a tratti commovente, ricca di colpi di scena, che ci regala un quadro inedito e avvincente dei primi decenni dell'impero e insieme un ritratto di Caligola capace di rendere giustizia alla complessità e allo spessore del personaggio: un talento incompreso, un visionario che cercò caparbiamente l'amore del suo popolo e trovò la morte per aver sognato un avvenire diverso per Roma.Silvia Stucchi, bergamasca, laureata in Lettere classiche e dottore di ricerca in Filologia e Letteratura latina, insegna Latino nei licei ed è docente di Lingua e Letteratura latina presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Cattolica di Milano per i corsi di laurea in Lettere Moderne e Scienze dei Beni Culturali, e per quello in Scienze dei Beni Culturali dell'Università degli Studi di Milano. Ha pubblicato saggi su Petronio e sulla sua fortuna e ricezione nei secoli XVII e XX, su Seneca tragico, Lucano, Ovidio, Cassio Emina e sulla tematica consolatoria nel mondo antico. Ha tradotto Apuleio (Apologia), Seneca (Epistola 70) e Plauto (Rudens). È autrice dei volumi Come il latino ci salva la vita (Edizioni Ares 2020) e A cena con Nerone. Viaggio nella cucina dell'antica Roma (Edizioni Ares 2021). Svolge attività di giornalista pubblicista su varie testate cartacee e online.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
ROMA (ITALPRESS) - "Esprimo tutta la mia soddisfazione e il mio orgoglio per ilgrande risultato ottenuto. La 'Via Appia. Regina Viarum' da oggi è patrimonio mondiale dell'umanità. Si è trattato di un lavoro corale che ha coinvolto istituzioni e cittadini. Per noi è un punto di partenza e non di arrivo". Lo afferma il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in merito all'inserimento della "Via Appia. Regina Viarum" nella Lista del Patrimonio Mondiale. Si tratta del 60esimo sito italiano riconosciuto dall'UNESCO.sat (fonte video: Ministero della Cultura)
Filippo Sala"Attraverso l'universo"L'anima pop dei BeatlesAncora Libriwww.ancoralibri.itAttraverso l'universo racconta l'avventura umana, la musica e l'arte dei Beatles. L'educazione al femminile, la spiritualità soft, lo sguardo sull'uomo e sul mondo sono grandi temi che con profonda leggerezza il gruppo ha saputo trasformare in meravigliose canzoni senza tempo, riuscendo a toccare gli aspetti più profondi dell'essenza umana fino a creare un'originale punto di contatto con il divino. Quanto prodotto da John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr ha rivoluzionato la società nel nome di un nuovo umanesimo sonoro. È ormai giunto il momento di non parlare più «dei» Beatles ma «di» Beatles, considerando a tutti gli effetti i Fab Four come importante materia di cultura popolare. Ecco l'anima pop dei Beatles, per chi li ha visti e per chi non c'era.«Sapevamo bene che ce l'avremmo fatta perché eravamo in quattro. Nessuno di noi ce l'avrebbe fatta da solo. Ma pensavamo che il pubblico avrebbe apprezzato almeno uno di noi e fu così che andò a finire».John LennonFilippo Sala si è laureato in Linguaggi dei Media all'Università Cattolica di Milano, ateneo con il quale collabora tutt'ora con lezioni in veste di esperto sul rapporto tra musica, letteratura e spiritualità nei corsi di Italiano per la Comunicazione e Beni Culturali. Art director presso una nota multinazionale del make-up, è da sempre appassionato di culture giovanili. Cantautore, dagli anni Novanta a oggi ha suonato con Skiantos, Statuto e Nomadi ed è attualmente impegnato con la sua band, il Milanestrone, nella divulgazione e nel rinnovamento del dialetto milanese attraverso rassegne, concerti e spettacoli di teatro-canzone. Studioso innamorato del fenomeno Beatles e fin da bambino collezionista dei Fab Four, nel 2022 ha pubblicato il saggio Cantautori di Frontiera (Le Lettere).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
PALERMO (ITALPRESS) - "Si tratta di un progetto economicamente sostenibile e che permetterà di valorizzare un'area della città come quella della Kalsa che pensiamo possa diventare il giardino culturale di Palermo". Così Massimo Midiri, rettore dell'Università degli studi di Palermo intervenuto in occasione della presentazione della doppia iniziativa 'Destinazione Palermo' e 'Palermo Culture Pass' patrocinata dal Comune e in collaborazione con l'Assessorato ai Beni Culturali e CoopCulture."È il segnale di una chiara integrazione tra Università di Palermo, Comune e Regione con il suo assessorato ai Beni Culturali", aggiunge.xi6/col3/gsl
PALERMO (ITALPRESS) - "La realizzazione di questo progetto è la testimonianza della bella sinergia tra le istituzioni a beneficio dei flussi turistici e dell'incoming nella città di Palermo". Lo ha detto Francesco Paolo Scarpinato, assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana intervenuto in occasione della presentazione della doppia iniziativa 'Destinazione Palermo' e 'Palermo Culture Pass' patrocinata dal Comune e in collaborazione con l'Università degli studi di Palermo e CoopCulture. "Arte, cultura, natura e storia finalmente in un unico tagliando, a testimonianza della grande volontà della Regione di lavorare in sinergia con le altre istituzioni e con CoopCulture", ha aggiunto Scarpinato.xi6/col3/gsl
Federico Riccardo "Tender"Edizioni Effettowww.edizionieffetto.itDi contemporaneità, disagio sociale e millennials. Questi 8 nuovi racconti di Federico Riccardo affrontano temi decisamente insoliti, rispetto a quelli cui l'autore milanese ci ha abituati finora. Si comincia col bullismo, si prosegue con l'alcolismo per poi sfociare in una “strage di vecchi” invocata da un giovane che non riesce a emergere. E poi ancora: il conflitto vita/scrittura, gli hikikomori, il sentirsi soli, la fine del mondo che incombe, il cannibalismo, l'incomunicabilità, la violenza familiare.“Ci sono le ossessioni e le domande, ci sono le incognite che andrebbero risolte per trovare le risposte. C'è soprattutto una grande passio-ne per quello che si fa, nello specifico per la scrittura, e in tempi che fanno di tutto per togliertela, quella passione – per rosicchiartela via assieme alle certezze grazie a un precariato economico, relazionale, in definitiva esistenziale – il fatto che Federico Riccardo ce l'abbia e che traspaia a ogni riga è una cosa che ci fa tifare per lui.” (dalla prefazione di Valentina Mira).Con un saggio finale di Alberto Bergamini.Federico Riccardo è nato nel 1991 a Milano, città dove tuttora risiede. Si è laureato in Scienze dei Beni Culturali presso l'Università degli Studi di Milano con una tesi sul teatro indiano. Lavora come ufficio stampa, consulente artistico, ghostwriter e redattore di articoli per il web. Scrive racconti da quando è bambino. Con la casa editrice Bookabook ha pubblicato il libro Il tempo è il binario di un tram cui è seguito Le vie di mezzo – Esercizi di immobilità. Nel 2022 è il turno della sua prima raccolta di poesie, dal titolo Amore e Griffonia. Nel 2023, per Edizioni Effetto ha pubblicato la raccolta di racconti Erotica Liquida, assieme a Simone Sciamè. Ha fondato il magazine online Topsy Kretts, completamente incentrato sui racconti brevi contemporanei (www. topsykretts.it).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Una iniziativa culturale celebra il vino autoctono del nostro territorio, con il documentario realizzato tra i produttori. Una serata al museo, giovedì dalle 21: nello spazio condotto da Stefano Brocks, Lelia Rozzo, responsabile dell'ufficio Beni Culturali della Diocesi, illustra la proposta culturale.
Eretta tra il XVI e il XVIII secolo, abbandonata da anni, Masseria Francescani era ormai un rudere. Ma dopo un meticoloso restauro sotto la guida della Soprintendenza dei Beni Culturali, completato nel settembre 2020, è diventata un lussuoso hotel quattro stelle con nove camere dal design raffinato, circondato da un podere di 4 ettari con tanto di piscina elegante. L'ultima novità? Da quest'estate accoglie un'innovativa iniziativa culinaria: Fràn, il pop-up restaurant ideato dallo chef Leonardo D'Ingeo.
PALERMO (ITALPRESS) - L'esperienza al timone di Fondazione Sicilia è appena cominciata, raccogliendo il testimone di Raffaele Bonsignore, ma per Maria Concetta Di Natale i progetti sono già numerosi e ripongono l'attenzione soprattutto su due aspetti: educazione e crescita del patrimonio culturale siciliano, in termini sia di promozione che di valorizzazione. La nuova presidente della Fondazione, infatti, ha tracciato in un'intervista all'Italpress un quadro della sua attività passata e futura, con all'interno aneddoti e obiettivi. Di Natale riconosce il fondamentale ruolo del suo predecessore nel dare alla Fondazione un rilievo che va oltre i confini di Palermo: "C'è stata una crescita esponenziale di questi anni, siamo un riferimento in Sicilia per i beni culturali grazie al lavoro svolto da Raffaele Bonsignore. La collezione di Villa Zito è una delle esposizioni più uniche e rare della nostra terra, mentre Palazzo Branciforte è un polo espositivo con una diversità incredibile e una biblioteca importantissima". Gli obiettivi da realizzare, spiega la presidente, non possono non partire da un'esperienza personale fortemente incentrata sulla ricerca scientifica: "La Fondazione, tra i suoi obiettivi, ha anche quello educativo che è molto importante e rimane primario sia nella mia vita personale sia per l'attività della Fondazione. Ho alle spalle un impegno importante nella storia dell'arte e nei beni culturali e voglio fondere i miei interessi con quelli della Fondazione: scoprire i tesori ha sempre fatto parte della mia attività, a partire dal 1986 ogni mostra è stata un'esplosione di ricerche. Non mi fermo mai finché il catalogo non è chiuso, c'è sempre la possibilità di aggiungere qualcosa in più: è successo anche per la mostra dell'estasi di Rosalia, voluta e ideata da Bonsignore con la presenza di Laura Barreca".Nel raccontare il percorso della mostra, l'aneddoto più importante non può che essere il ritrovamento nella biblioteca di Palazzo Branciforte di un rarissimo esemplare della raccolta di incisioni realizzate nel 1629 da Philips de Mallery su disegni di Antoon Van Dyck risalente al XVII secolo: "Ho voluto creare un percorso storico che legasse Van Dyck a Palermo nel periodo della peste - sottolinea Di Natale -. Così, abbiamo raccolto tutti i libri che c'erano nella biblioteca della Fondazione ed è venuta fuori questa rara edizione. L'ho scoperto durante una ricerca sui libri del '600 relativi a Santa Rosalia, in uno di questi c'era dentro questo piccolo volume. È stato davvero un momento di grande festa". Il prossimo passo può essere, secondo la presidente, un allargamento nel panorama internazionale: "I contatti di studio che anch'io ho da tempo consentiranno alla Fondazione di aprirci all'estero, soprattutto con Francia, Spagna, Malta e ma più in generale con i paesi mediterranei. Ma in realtà moltissime mostre sono state ospitate anche all'estero, persino a New York, quindi la speranza è che l'attività della Fondazione abbia sempre più una maggiore diffusione per far conoscere la sua attività anche al di fuori dei confini nazionali", ha concluso.(ITALPRESS). - Foto: Italpress -col3/gtr
Siamo nel campo della conservazione dei beni culturali, in cui un team di ricercatori dell’Università Alma Mater di Bologna ha messo a punto un particolare tessuto-non-tessuto che, accoppiato con opportuni gel che agiscono come solventi, aiuta i restauratori a dare nuova vita a reperti e opere d’arte per mezzo di una efficace operazione che ricorda la depilazione con la ceretta. Una tecnica non solo efficace, ma anche in grado di mettere al riparo i restauratori da un’eccessiva esposizione agli agenti chimici usati nelle procedure di restauro. Ne parliamo con Silvia Prati, professoressa di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali presso il Dipartimento di Chimica dell’Università di Bologna.
ROMA (ITALPRESS) - "Sono 600 reperti diversi che coprono un'ampia varietà. Siamo semplicemente entusiasti di avere questa opportunità che riflette anche la cooperazione tra le forze dell'ordine degli Stati Uniti e dell'Italia sotto diversi aspetti, tra questi c'è anche la partnership sulla cultura". Così Jack Markell, ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, a margine della conferenza stampa a Roma sul rimpatrio dagli Usa di 600 opere e reperti dal valore economico stimato in circa 60 milioni di euro. xc3/sat/gtr
ROMA (ITALPRESS) - "Sono 600 reperti diversi che coprono un'ampia varietà. Siamo semplicemente entusiasti di avere questa opportunità che riflette anche la cooperazione tra le forze dell'ordine degli Stati Uniti e dell'Italia sotto diversi aspetti, tra questi c'è anche la partnership sulla cultura". Così Jack Markell, ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, a margine della conferenza stampa a Roma sul rimpatrio dagli Usa di 600 opere e reperti dal valore economico stimato in circa 60 milioni di euro. xc3/sat/gtr
PALERMO (ITALPRESS) - "Lavorare con la cultura significa dare consapevolezza, significa rafforzare il libero arbitrio delle persone, cioè la capacità di discernere il male dal bene, è la cultura che crea dei buoni cittadini. Chi pratica teatro, musica, danza, arti figurative, la letteratura, ama i musei, difficilmentepuò cedere ad altre tentazioni. La cultura è un fattore determinante per creare un contesto sociale sano". Lo ha detto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, intervistato dal direttore dell'agenzia di stampa Italpress, Gaspare Borsellino. La cultura, però, ha evidenziato Sangiuliano, è anche motore dell'economia: "è un alimento dello spirito, ci fa stare bene, però può essere anche un'occasione di sviluppo socio-economico, in grado di creare ricchezza per le imprese e occupazione. Tanti vivono lavorando nella cultura. Attorno ruota tutta un'economia. Ho messo a pagamento il Pantheon di Roma con un biglietto molto modesto, 5 euro: ebbene generiamo risorse per circa un milione e duecentomila euro al mese, risorse che poi vengono reimpiegate e vengono reinvestite per la cura e la tutela di quei beni che non gravano più sugli italiani e sulle tasse degli italiani ma vengono sostenuti con i biglietti che vengono pagati. Questo è un modello che possiamo estendere ovunque", abr/gtr
Antonio DanieliOltre lo spazio, oltre il tempo.Il sogno di Ulisse Aldrovandi.Fondazione GolinelliMuseo Civico di Zoologia, RomaFino a domenica 21 luglio 2024, al Museo Civico di Zoologia di Roma, apre al pubblico Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi. Dopo l'esposizione bolognese, arriva nella Capitale la mostra prodotta da Fondazione Golinelli e SMA - Sistema Museale di Ateneo, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna e realizzata in collaborazione con INAF - Istituto Nazionale di Astrofisica.Il progetto espositivo, nato da un'idea di Andrea Zanotti, Antonio Danieli, Roberto Balzani e Luca Ciancabilla, che ne firmano anche la curatela, è promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura.La mostra presenta un connubio originale e armonico tra reperti e oggetti delle collezioni museali dell'Ateneo bolognese e di quelle dei Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina, exhibit tecnico-scientifici immersivi e interattivi prodotti in originale da Fondazione Golinelli, quadri di diverse epoche di Bartolomeo Passarotti, Enrico Prampolini, Virginio Marchi e Mattia Moreni, opere d'arte - dipinti, sculture e installazioni - di Nicola Samorì. In mostra anche oggetti, strumenti, video e immagini provenienti dall'Istituto Nazionale di Astrofisica e dall'Agenzia Spaziale Europea. Il tutto intessuto da trame poetiche inedite, da sguardi visionari di scienziati esperti di intelligenza artificiale e neuroscienze e di umanisti.La visione unitaria della cultura e l'endiadi arte e scienza sono proposte in un percorso di ricerca tra passato, presente e scenari futuribili, a partire dalla figura di Ulisse Aldrovandi, uno dei più grandi scienziati e osservatori della natura del Cinquecento. Intraprenderemo un viaggio di conoscenza tra dimensioni cronologiche, distanti ma complementari, e una riflessione sul destino dell'umanità.La mostra gravita intorno alla figura di Ulisse Aldrovandi (1522-1605), uno dei più grandi scienziati della natura del suo tempo. Grazie alla sua straordinaria capacità di osservare, catalogare e conservare i reperti che la natura, nel corso del suo farsi, ha lasciato dietro di sé, Aldrovandi è di fatto il fautore del moderno museo di Storia Naturale, un luogo di memoria e conoscenza, in cui si sedimenta il fondo ancestrale delle nostre origini.L'opera del naturalista bolognese, tuttavia, non è proiettata solo verso il passato: la sua capacità fantastica, perfettamente incarnata da quello che può essere considerato il suo scritto più sorprendente, la Monstrorum Historia – un trattato universale sui mostri e altri prodigi sovrannaturali – colloca l'opera dell'Aldrovandi oltre il tempo e sulla soglia di un mondo altro. Il potere dell'immaginazione apre le porte al futuro, a mondi mai, o non ancora, esistiti. Ulisse Aldrovandi incarna, dunque, due anime: quella di scienziato, osservatore di una realtà che è già stata, e quella dell'artista, che immagina e dà forma a ciò che sarà, spingendosi, come farà secoli dopo la fantascienza, a svelare scenari destinati, col progredire della scienza, a trasformarsi in realtà.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.Anna Maria Riccomini, Claudia Magna"Girolamo da Carpi, disegnatore"Il taccuino romano della Biblioteca Reale di TorinoOfficina Librariawww.officinalibraria.netUn disegnatore sensibile e attento, non uno di quei nomi noti oggi al grande pubblico, ma un artista capace di lasciare il segno e di incuriosire anche l'osservatore moderno. Girolamo Sellari detto da Carpi (1501-1556), ferrarese di nascita, riuscì a ritagliarsi uno spazio tutto suo nella Roma di metà Cinquecento, acquistando presto fama di intenditore di statuaria classica e, soprattutto, di abile architetto di giardini di antichità: un'attività in cui – come scrive il Vasari – «si portò tanto bene che ne restò ognuno stupefatto». Entrato al servizio di papa Giulio III e del cardinale Ippolito II d'Este, che lo impiegò nelle sue residenze di Roma e nel cantiere, all'epoca appena aperto, della Villa di Tivoli, negli anni del suo ultimo soggiorno romano (tra il 1549 e il 1553) Girolamo sembra trascurare un po' la pittura a vantaggio, si direbbe, del disegno. Il taccuino romano, di cui restano duecento fogli, oggi suddivisi tra i novanta della Biblioteca Reale di Torino, gli ottantacinque del Rosenbach Museum & Library di Philadelphia e i cinque del British Museum, ci svelano un artista affascinato dai marmi antichi ma che non trascura di rendere omaggio alle opere dei grandi: di Raffaello e della sua cerchia, in primis, di Michelangelo, di Parmigianino. Gli studi recenti, che hanno dato nuova visibilità all'attività di Girolamo da Carpi, si sono occupati solo marginalmente del taccuino: questo catalogo intende ora aggiornare, per quanto riguarda la sezione torinese, l'edizione fatta nel 1976 da Norman W. Canedy, dando più spazio ai disegni dall'antico, in cui Girolamo, per usare le parole di Frederick Antal, «made the stones come to life».Anna Maria Riccominiinsegna Storia dell'Arte Classica al Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell'Università di Pavia. Si è laureata a Pisa, con una tesi sul taccuino romano di Girolamo da Carpi e, da allora, l'artista ferrarese si è riaffacciato, di tanto in tanto, nei suoi studi sul collezionismo di antichità e sui disegni dall'antico. Ha partecipato, di recente, agli Atti del Convegno Internazionale di Studi Disegnare l'antico, riproporre l'antico nel Cinquecento. Taccuino, copie e studi intorno a Girolamo da Carpi, a cura di A. Pattanaro e S. Ferrari, con un contributo dal titolo Alla ricerca dei modelli. Girolamo da Carpi “fedele” disegnatore dall'antico (Padova University Press, 2019). Claudia Magnasi è laureata in Storia dell'Arte Classica presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell'Università di Pavia, con Anna Maria Riccomini, discutendo una tesi sui disegni dall'antico dello scultore francese Antoine - Léonard Dupasquier (1748–1832). Per oltre un anno ha collaborato con la Biblioteca Reale di Torino, dove si è occupata dello studio della collezione di disegni di scuola italiana del XVI secolo: ha catalogato l'intero nucleo torinese del taccuino romano di Girolamo da Carpi e parte della raccolta dei disegni, in alcuni casi ancora inediti, acquistati dal re Carlo Alberto di Savoia.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.it
La presentazione del 19° Bollettino della Soprintendenza ai beni culturali che si è tenuta giovedì 1° febbraio al Museo archeologico regionale con il congedo della soprintendente Cristina De La Pierre e le valutazioni dell'assessore Jean-Pierre Guichardaz sulla recente attività della struttura.
Francesca Thellung di Courtelary"Il medico di Istanbul"Giunti Editorewww.giunti.itMediterraneo Orientale, 1558. Sulla galea che lo conduce a Istanbul, lo schiavo Melchiorre Guilandino entra nelle grazie del potente ammiraglio Uluch Alì guarendolo dalla tigna, impresa in cui nessun luminare era mai riuscito. Melchiorre, infatti, è un brillante medico che i turchi hanno fatto prigioniero mentre era in cerca di erbe curative per la sua preziosa collezione. Giunto nella capitale, in virtù delle sue competenze evita la prigionia e viene condotto alla corte del più grande sovrano dell'epoca, Solimano il Magnifico, che lo destina a una sorte ancora più atroce: provvedere all'evirazione degli eunuchi per l'harem imperiale. Melchiorre, ribelle e idealista, non può né vuole piegare la sua arte medica a un compito così terribile, e chiede a Uluch Alì di aiutarlo a fuggire a Padova dalla persona che ama, il collega Gabriele Falloppio. Lo spietato e astuto ammiraglio, però, esige in cambio un prezzo altissimo: Melchiorre dovrà giacere in gran segreto con la figlia di Alì, Mariam, e farle concepire un bambino che lei possa poi spacciare per il figlio dell'anziano marito. Il rischio dell'impresa è enorme, Melchiorre non vuole tradire Falloppio ma è costretto a mettersi in gioco per riprendere in mano le redini della sua vita. In questo turbinio di eventi si intrecciano le vicende, le passioni e i destini del serraglio. Sullo sfondo di una Istanbul magnifica e crudele, Francesca Thellung di Courtelary dà vita a una storia d'amore e morte che sorprende, appassiona e coinvolge fino all'ultima riga.Francesca Thellung di CourtelaryNata a Roma nel 1962, si laurea in Storia della Lingua italiana con il professor Luca Serianni alla Sapienza Università di Roma, e insegna materie umanistiche al liceo. Ha pubblicato saggi a carattere storico e linguistico per i cataloghi di mostre curate dal Ministero dei Beni Culturali e ha collaborato per oltre dieci anni con l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani. È da sempre appassionata di storia della medicina. Il medico di Istanbul è il suo romanzo d'esordio.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Alessandra Vittorini"Effetto Cultura"LuBec 2023LuBeC 2023 | 28 e 29 settembre www.lubec.itLuBeC è l'incontro annuale organizzato da Promo PA Fondazione e sostenuto dagli enti del territorio, dalla Regione Toscana e dal Ministero della Cultura, che si svolge annualmente a Lucca per promuovere lo sviluppo a base culturale per la crescita, la competitività, l'innovazione del Paese e dei suoi territori.Nel 2023, giunto alla sua XIX edizione, LuBeC sarà EFFETTO CULTURA e punterà un faro sulle ricadute che la cultura può generare in ogni ambito della crescita socio-economica, come potente motore di politiche, processi e servizi che rinnovano la capacità del Paese di produrre sviluppo sostenibile, in risposta alla necessità di affrontare pressioni e bisogni economici, sociali ed ecologici crescenti.Dal benessere delle persone a quello delle comunità, alla coesione sociale, dalla crescita civica a quella professionale, dall'innovazione del sistema imprenditoriale, alla sostenibilità dell'economia creativa ed artistica: un'edizione che intende evidenziare le caratteristiche di un settore i cui confini sono in continua evoluzione, e che grazie alla sua osmotica natura può dare vita ad ibridazioni cognitive e produttive che – se rinforzate e promosse adeguatamente -, rendono possibile il raggiungimento di grandi obiettivi collettivi.Cardine dell'iniziativa è, come sempre, il dialogo pubblico-privato, approfondito in termini di policies, competenze, modelli di governance, processi, servizi e prodotti. Più in generale le organizzazioni culturali e creative con il loro sviluppo, il lavoro, l'interazione tra diversi ambiti e sistemi produttivi, cui la cultura apporta capacità creativa, cura, resilienza, competenze.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Alfredo Azzini"Alle origini della bicicletta"L'evoluzione tecnicaEdiciclo Editorehttps:ediciclo.itDa dove viene la bicicletta? Questo stupefacente veicolo sta vivendo oggi la sua terza giovinezza, è simbolo della locomozione sostenibile ma le sue origini si perdono ormai nelle nebbie dei secoli. Cosa può avere a che fare la bicicletta con un'eruzione vulcanica in una sperduta isola dell'Oceano Pacifico? Che mistero avvolge l'invenzione della pedivella e perché non esiste un suo brevetto a Parigi, la città che per prima vide il velocipede sfrecciare sui suoi boulevard ? Quale ruolo ha avuto una famiglia alto borghese di armatori di navi nella fabbricazione dei bicicli? Come arriva il velocipede in Italia e perché la sua produzione si sviluppò proprio a Milano? Chi furono gli artefici delle invenzioni delle gomme pneumatiche e di molti altri meccanismi che ancora oggi sono fondamentali sulle nostre auto? È dal 1946 che manca in Italia un approfondimento della storia della bicicletta aggiornato con tutte le più moderne ricerche svolte a livello mondiale. Con questo libro finalmente siamo in grado di colmare questa lacuna storica. Alfredo Azzini nasce ad Annicco (Cr) nel 1954. È commercialista a Cremona, Crema e Soresina, dove vive. Cultore della storia di auto e velocipedi è stato fondatore di alcuni club a livello nazionale, è Presidente dell'AVI (associazione italiana velocipedi), referente del consiglio federale A.S.I., consulente del Ministero dei Beni Culturali per il settore velocipedi. Da oltre 15 anni condivide con il figlio Carlo questa passione tanto da allestire la Collezione dei Velocipedi e Biciclette antiche, una delle maggiori collezioni d'Italia, aperta al pubblico nel 2014. Ha pubblicato articoli sulle maggiori riviste italiane e svolge anche un'intensa attività convegnistica. È membro della I.C.H.C (International Cycling Hstory Conference) con sede ad Atlanta (Usa).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Nella puntata 466, la prima di questo Luglio, Luca ci propone un momento di polemica e riflessione. Prendendo spunto da uno studio appena pubblicato, parliamo di quanto l'uomo sfrutti le specie animali, sia per motivi di sussistenza che non.Nell'intervento esterno, Giuliana intervista Mariaelena Fedi, prima tecnologa INFN a Firenze, che lavora presso il LABEC (Laboratorio di tecniche nucleari per l'Ambiente e i Beni Culturali). Cosa si fa in questo laboratorio? Possiamo datare un foglio di carta col Carbonio14?Infine, Romina ci parla della matematica per elaborare immagini. In particolare vediamo come un'immagine può essere vista come una funzione discreta, come funzionano i filtri che riducono il rumore e come per evidenziare i bordi servano le derivate prime e seconde.Per approfondireHumans exploit about one-third of wild vertebrate species1. Image Processing Basic: Linear Filters , 2. Image Processing Basic: Gaussian and Median Filter, Separable 2D filter3. Gradient and Laplacian Filter, Difference of Gaussians (DOG)
Luca Molinari"La meraviglia è di tutti"Corpi, città, architettureEinaudi Editorehttps://einaudi.itUn saggio appassionato sul significato della parola meraviglia nel mondo di oggi, sull'architettura, la città e il paesaggio come spazi da tornare a progettare, ascoltare e curare.La meraviglia è un'emozione capace di farci rallentare il passo, di far incespicare i nostri pensieri distratti per stimolarci a capire i luoghi che abitiamo. È il motore per costruire narrazioni comuni e forme di cura in un mondo che sta cambiando. L'architettura e il paesaggio sono stati da sempre affiancati a questo sentimento. I grandi monumenti erano realizzati per destare stupore e incutere timore, per sfidare il divino oppure per costruire un'eternità che immortalasse i suoi committenti; ma anche per contribuire alla sedimentazione di una memoria condivisa. Tuttavia l'architettura vive oggi una profonda crisi di contenuto. Il significato «pieno», tridimensionale, di meraviglia è stato soppiantato da una sua versione piatta e scolorita, dalla ricerca di uno stupore immediato. È nata cosí la città dei grandi centri commerciali, delle torri che bucano il cielo, dove il cittadino-consumatore vive senza alcuna consapevolezza. Molinari ci invita invece a immaginare opere con una qualità formale radicale e spiazzante, capaci di dare identità agli spazi in cui viviamo senza assecondare il narcisismo dell'archistar di turno. Un invito a tornare a osservare i luoghi con nuova attenzione, e a guardare al progetto come forma collettiva di cura delle città e del paesaggio, per affrontare le sfide di cambiamento che questo tempo sta proponendo.Luca Molinari è critico, curatore e professore ordinario di Teoria e Progettazione dell'Architettura presso l'Università degli Studi della Campania «Luigi Vanvitelli». Direttore editoriale della rivista «Platform Architecture and Design », collabora come autore indipendente con quotidiani e periodici italiani e stranieri, tra cui «Corriere della Sera», «La Stampa», «L'Espresso», «Lotus». Nell'ottobre 2020 è stato nominato direttore scientifico di M9 Museo del '900, Mestre. Responsabile per l'Architettura e la Città alla Triennale di Milano (2001-2004), nel 2010 ha curato il Padiglione Italiano in occasione della 12a Mostra Internazionale di Architettura, Biennale di Venezia, e dal 2012 al 2018 è stato membro del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e Paesaggistici. Tra le sue ultime pubblicazioni Dismisura. La teoria e il progetto nell'architettura italiana (Skira 2019) e Le case che siamo (nottetempo 2016 e 2020). Per Einaudi ha pubblicato La meraviglia è di tutti. Corpi, città, architetture (2023).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Si sente spesso dire che l'Italia potrebbe vivere solo di turismo culturale. Eppure, la maggior parte dei lavoratori prende meno di 10.000 euro all'anno. Ne parliamo con il collettivo Mi riconosci? Sono un lavoratore dei beni culturali
Alberto ManguelNicola Giuseppe Smerilli"Dante. Orizzonti dell'esilio"con una nota di Carlo OssolaLeo S. Olschki Editricehttps://www.olschki.it/Si possono rappresentare i luoghi di un esilio, quand'esso non ha – per l'esule – niente di “proprio”? Quando – soprattutto per Dante – i nomi che sono il paesaggio della memoria affiorano ormai in dolente litania: «Sacchetti, Giuochi, Fifanti e Barucci / […] Sizii e Arrigucci» (Par., XVI, 104 e 108). Alberto Manguel e Nicola Giuseppe Smerilli ci accompagnano nella Ravenna che gli occhi di Dante poterono contemplare negli sguardi eterni che lo fissavano dalle icone musive dei monumenti bizantini nella città dell'ultimo rifugio. L'appello che discende da quelle pareti azzurre e oro non detta soltanto le luminose tessere del Paradiso ma rimuove altresì dal “qui” ogni parvenza: «In Dante ci sono immagini che si allontanano e si accomiatano. È difficile scendere le valli del suo verso dai mille addii». La formula di Osip Mandel'štam ci accompagna in questo viaggio di parole e immagini, pronte a svanire dalla vista per imprimersi nella mente, in un delicato incidersi del sempre: «[…] sì come cera da suggello, / che la figura impressa non trasmuta» (Purg., XXXIII, 79-80). Un libro che raccoglie, come ha scritto Alberto Manguel, «il respiro dell'universo nel respiro della parola».Alberto Manguel è uno scrittore, traduttore e critico canadese. Ha pubblicato sia narrativa che saggistica e ha ricevuto numerosi premi internazionali, tra cui il Formentor 2017 e il Premio Gutenberg 2018. Fino ad agosto 2018 è stato direttore della Biblioteca nazionale argentina. Ha occupato la cattedra di "Europa: lingue e letterature" presso il Collège de France dal 2021 al 2022. Attualmente è direttore di "Espaço Atlântida: Centro de Estudos da História da Leitura" a Lisbona. - (agosto 2022).Nicola Giuseppe Smerilli ha insegnato Scenografia e Fotografia presso l'Accademia di Belle Arti di Roma e Bari. Ora insegna Fotografia dei Beni Culturali ed Editing della fotografia all'Accademia di Belle Arti di Frosinone. Si dedica alla ricerca fotografica dagli anni Settanta e recentemente ha intrecciato il suo percorso con quello di alcuni poeti contemporanei. - (agosto 2022) -Carlo Ossola insegna al Collège de France, cattedra di «Letterature moderne dell'Europa neolatina». Presso Olschki ha pubblicato l'Autunno del Rinascimento, 1971 e 2014; l'edizione dell'inedito di Carlo Denina, Dell'impiego delle persone, 2020, e delle rare Storie bibliche di Johann Peter Hebel, 2020. - (maggio 2020) -IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Alessandra VittorinDirettore della Fondazione Scuola dei Beni Culturali e delle Attività Culturalihttps://www.fondazionescuolapatrimonio.it/LuBeC - Lucca Beni Culturali | XVIII edizione6-7 ottobre 2022, Real Collegio, LuccaMissione Cultura La XVIII edizione di LuBeC – Lucca Beni Culturali, l‘incontro internazionale di Promo PA Fondazione dedicato a cultura e innovazione, si terrà il 6 e 7 ottobre al Real Collegio di Lucca, con la direzione di Francesca Velani (lubec.it). Due giorni intensi di appuntamenti, tutti gratuiti e disponibili anche in streaming sul canale YouTube di LuBeC, con partner nazionali e internazionali, che vedranno direttori dei principali musei d'Italia e del mondo, economisti, scrittori, filosofi, artisti, amministratori, dirigenti, operatori ed esperti del settore confrontarsi in quello che, da 18 anni, è l'appuntamento cardine, a livello nazionale, del dibattito tra pubblica amministrazione, impresa e terzo settore, luogo di aggregazione e accumulazione culturale, generatore di azioni per lo sviluppo territoriale a base culturale.LuBeC è un laboratorio di idee nel quale l'incontro tra pubblico e privato favorisce la nascita di progetti condivisi in campo socio-culturale ed economico e strategie d'intervento concreto, necessarie per far fronte alle sfide sociali ed ecologiche del presente. LuBeC dà il via alla sua riflessione con un incontro sul tema Cultura, metacultura e nuove alleanze, aperto da Eugenio Giani, Governatore della Regione Toscana con Angela Acordon, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Lucca e Massa Carrara, e introdotto da Gaetano Scognamiglio.Cultura e metaverso: scenari e competenze è il focus affidato a Christian Greco, Direttore del Museo Egizio di Torino, che si confronta con il pioniere della Data Science e dei Big Data Dino Pedreschi, direttore del KDD LAB (Knowledge Discovery and Data Mining Laboratory), centro di ricerca congiunto fra l'Università di Pisa e l'Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione del CNR; e con l'architetto Alessandra Vittorini, Direttore della Fondazione Scuola dei Beni e delle Attività Culturali, cui è affidato il rinnovamento delle competenze del sistema culturale nazionale. Il punto sugli investimenti del PNRR per le città sarà fatto dall'economista Gustavo Piga, co-founder di OrEP-Osservatorio sul Recovery Plan; insieme a Rocco De Nicola, Rettore della Scuola IMT Alti Studi di Lucca; Angelantonio Orlando, Responsabile Unità di Missione e attuazione del PNRR del MiC; Francesco Profumo, Presidente di ACRI, e Matteo Ricci, Sindaco di Pesaro, Capitale Italiana della Cultura 2024.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Si può fare è ospite al Futura Expo di Brescia, fiera in cui istituzioni e imprese private presentano le proprie idee e progetti innovativi a favore della sostenibilità. All'interno del nostro studio ospitiamo Domenico Pedroni, presidente della Fondazione Castello di Padernello, con cui parliamo di come sia possibile generare comunità nelle Terre Basse della pianura bresciana. Con noi anche Stefano Karadjov, direttore della Fondazione Brescia Musei, con cui parliamo di come i Beni Culturali affrontino il tema della sostenibilità. Il tris di ospiti si completa con l'intervento di Maurizio Tira, rettore dell'Università di Brescia, con cui analizziamo la relazione tra Università e territorio locale per il bene di quest'ultimo
Francesca Velani"LuBeC Lucca Beni Culturali"LuBeC giunto quest'anno alla sua XVIII edizione, è l‘incontro internazionale dedicato allo sviluppo e alla conoscenza della filiera cultura – innovazione, che dal 2021 ospita ISIE, il primo summit internazionale sull'immersività.Partecipato da un pubblico qualificato di amministratori, dirigenti e funzionari pubblici e privati, professionisti ed operatori del settore, LuBeC è momento cardine del dibattito tra pubblica amministrazione e impresa, luogo di aggregazione e accumulazione culturale, generatore di azioni concrete di sviluppo.https://www.lubec.it/La manifestazione metterà l'innovazione – dei processi, dei prodotti, delle tecnologie e della società – al centro delle riflessioni sul presente e sul prossimo futuro, approfondendo il ruolo della cultura come motore della transizione e l'attuazione del PNRR in tutte le misure che interagiscono con la cultura. Saranno presentati e messi a confronto progetti, visioni, strumenti e risultati su temi che vanno dal rapporto tra cultura e metacultura al ruolo dei musei nel futuro, dalla rinnovata alleanza con il design e l'industria alla rigenerazione sociale e culturale dei borghi, dall'accessibilità all'ibridazione dei generi per la crescita delle imprese culturali e creative, fino ai nuovi autori e nuovi pubblici per lo spettacolo dal vivo.«LuBeC è la vetrina del cambiamento – dichiara Gaetano Scognamiglio, Presidente di Promo PA Fondazione – Fruizioni e valorizzazione dei beni culturali si evolvono velocemente e così anche tutto il mondo che ruota intorno alla cultura. La scorsa settimana, per fare un esempio, la settima edizione di wop art a Lugano ha accolto accanto alle opere su carta opere su NFT, aprendo un dibattito su rapporto fra carta e digitale in un futuro assai vicino. I musei ormai sono aperti al digitale e la fruizione delle opere avviene attraverso percorsi esperienziali con tecnologie immersive. Ai riferimenti tradizionali dei grandi attrattori culturali lentamente si stanno affiancando opere e beni culturali che vengono riscoperti anche grazie alla valorizzazione dei borghi che diventano neo-luoghi dove addirittura andare a vivere e poter lavorare a distanza. Di questo e di altre “mutazioni” si parlerà nella diciottesima edizione di LuBeC che ospita nuovamente ISIE, il summit internazionale su quanto c'è di nuovo nel mondo in materia di immersività».Per accompagnare il cambiamento, gettare solide basi per il futuro e per il lavoro dei giovani, occorre conoscere a fondo il potenziale del binomio cultura-digitale. Durante la due-giorni torna, dopo il successo della scorsa edizione, ISIE - International Summit of Immersive Experience, dedicato alla pluralità delle esperienze che possono essere vissute a livello intellettuale e sensoriale tra mondi reali e digitali. Tema della seconda edizione del Summit sarà Musei del futuro, una riflessione con le voci più importanti del panorama italiano e internazionale su come le istituzioni museali adatteranno la propria offerta culturale al linguaggio digitale, sulle possibilità offerte dal metaverso e la nuova produzione creativa che in tale ambiente si sviluppa, su rischi e opportunità di questo nuovo paradigma. Nato in ambito cyberpunk e tornato al centro delle discussioni in tempi recenti dopo gli annunci di Facebook e di altre aziende tech, il metaverso apre a una pluralità di esperienze da vivere a livello emotivo, fisico, intellettuale e sensoriale: in termini di edutainment, le soluzioni per i musei sono pressoché illimitate.«L'evoluzione è una sintesi fra progresso e tradizione, è spingere in avanti la storia attraverso tecnologia e creatività, veicolare la comunicazione nella logica della diffusione del sapere – afferma Mario Pardini, sindaco di Lucca. La sfida del nostro tempo sta nella valorizzazione e capitalizzazione del nostro immenso patrimonio culturale attraverso mezzi digitali e metodi scientifici, per raggiungere una fruizione più ampia abbattendo le tradizionali barriere analogiche, ma senza abbandonare il valore aggiunto dell'esperienza classica. Tutto questo è LuBeC, l'evento che ci insegna quanto sia importante ripartire dalla cultura, intesa come humus fondamentale e motore di crescita primario della nostra società».«La cultura è oggi riconosciuta dai policy makers come driver per lo sviluppo sostenibile e fattore determinate per affrontare le pressioni e i bisogni economici, sociali ed ecologici del nostro tempo, stimolo da un lato all'innovazione e alla competitività, e dall'altro alla partecipazione e alla coesione sociale – aggiunge Francesca Velani. Per mettere a terra questa visione servono politiche e progettualità dedicate allo sviluppo a base culturale, fondate su di una reale collaborazione pubblico-privato, e LuBeC rappresenta il luogo in cui è possibile condividere le idee e le soluzioni per vincere questa sfida. Ciò che saremo in grado realizzare oggi, insieme, sarà il nostro patrimonio dopo il Recovery Plan, e potremo considerarlo davvero un investimento se avremo investito nelle persone e costruito modelli produttivi mettendo in dialogo la cultura e creatività con ambiente, sviluppo locale, salute e coesione sociale, occupazione e benessere».IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Silvia Stucchi"Nerone"Verità e vita dell'Imperatore più calunniato della storiaGiunti Editorehttps://www.giunti.it/Gravi e molteplici le accuse da sempre rivolte a Nerone, che nell'immaginario è assurto a tiranno per eccellenza: incontrollabile, sanguinario, corrotto. Qui si decostruisce il suo mito e, dall'infanzia alla morte, avvenuta a trentun anni, si fa la conoscenza dell'uomo così come non è mai stato raccontato, con tutte le sue sfumature e complessità, in una storia senza eguali. Si susseguono curiosità e aneddoti, ma anche abili ricostruzioni di dialoghi e verosimili rappresentazioni di scene di vita dell'epoca, in una corte imperiale in cui la sete di potere e l'ambizione avvelenavano ogni tipo di rapporto, soprattutto familiare. Grazie a un agile uso delle fonti storiche, integrando le ultime acquisizioni della ricerca accademica, Silvia Stucchi ci regala una narrazione originale e sorprendente, che ha il pregio di presentare l'ultimo esponente della dinastia Giulio-Claudia nel suo tempo, da cui è emerso con forza, non senza patirne le inevitabili conseguenze. Si colgono gli elementi più rivoluzionari del suo operato: la ricerca del favore delle masse, l'anticonformismo nei confronti della plurisecolare tradizione moralistica romana, l'idea che la politica sia una questione di immagine e di spettacolo, l'amore per il bello e per l'arte. Una prosa avvincente che coniuga l'appassionata ricerca storica a un ritmo densissimo e ricco di colpi di scena.Silvia Stucchi, bergamasca, laureata in Lettere classiche e dottore di ricerca in Filologia e Letteratura latina, insegna Latino nei licei ed è docente di Lingua e Letteratura latina presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Cattolica di Milano per i corsi di laurea in Lettere Moderne e Scienze dei Beni Culturali, e per quello in Scienze dei Beni Culturali dell'Università degli Studi di Milano. Ha pubblicato saggi su Petronio e sulla sua fortuna e ricezione nei secoli XVII e XX, su Seneca tragico, Lucano, Ovidio, Cassio Emina e sulla tematica consolatoria nel mondo antico. Ha tradotto Apuleio (Apologia), Seneca (Epistola 70) e Plauto (Rudens). È autrice dei volumi Come il latino ci salva la vita (Edizioni Ares 2020) e A cena con Nerone. Viaggio nella cucina dell'antica Roma (Edizioni Ares 2021). Svolge attività di giornalista pubblicista su varie testate cartacee e online.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Anticipato da tanti segnali preoccupanti l'autunno arriva con l'Europa alle prese con il settimo mese di guerra in Ucraina. Una circostanza che condiziona un quadro che prima dell'invasione russa del 24 febbraio scorso sembrava orientato alla ripresa. Ora, invece, facciamo i conti con uno scontro senza precedenti tra l'Unione europea e la Federazione russa. Con l'esodo di milioni di persone dalle zone più esposte dell'Ucraina granaio d'Europa, con la spirale energetica, le divisioni nazionali sulle risposte al Cremlino, con una serie di rincari che arrivano ai fondamentali della vita quotidiana. Questa settimana Eurostat ha presentato il rapporto sul pane. Dalla baguette francese ai bretzel tedeschi, il pane nel mercato europeo non è mai stato così caro: ad agosto è cresciuto mediamente dell'Unione del 18% rispetto allo stesso mese del 2021. Gli aumenti maggiori, nel periodo agosto 2021-agosto 2022, in Ungheria (+66%) in Lituania (+33%), in Estonia e Slovacchia (+32%). I Paesi meno colpiti sono stati invece la Francia (+8%), l'Olanda e il Lussemburgo (+10%). In questo contesto l'Italia si colloca al di sotto della media Ue, con listini del pane nostrano in rialzo del 13,5%.Ne parliamo con Massimo Montanari, docente ordinario di Storia medievale alla Scuola di Lettere e Beni Culturali dell'Università di Bologna, dove insegna anche Storia dell'alimentazione e dirige il Master europeo "Storia e cultura dell'alimentazione".
Un viaggio nei beni culturali e artistici recuperati di quell'Italia lasciata abbandonata per anni. Marco Frittella, volto storico del Tg1, direttore editoriale di Rai Libri, racconta le storie e i protagonisti dei recuperi nel suo ultimo libro “L'oro d'Italia”.
Un viaggio nei beni culturali e artistici recuperati di quell'Italia lasciata abbandonata per anni. Marco Frittella, volto storico del Tg1, direttore editoriale di Rai Libri, racconta le storie e i protagonisti dei recuperi nel suo ultimo libro “L'oro d'Italia”.