POPULARITY
Il musicista di Caulonia (in provincia di Reggio Calabria) torna per un tour che toccherà, a partire dal 25 ottobre, Adelaide, Melbourne e Sydney.
Come scegliere una scuola in cui imparare il flamenco. Ci dobbiamo per prima cosa ricordare che si tratta di una forma d'arte, complessa e completa, e che non conosciamo, da stranieri. Solitamente gli stranieri che si avvicinano al flamenco lo fanno attraverso la danza, ed è un percorso lungo e complesso. E lo dobbiamo sapere subito: se entriamo in una sala da danza e qualcuno ci dice che in breve diventeremo bravissimi, ci stanno imbrogliando. Lo stesso dicasi per la chitarra, o per il cante: anche se arrivo da una formazione di altri generi, ci vorrà tantissimo lavoro per entrare in una cultura musicale diversa da tutte le altre.Il primo consiglio per la scelta di una scuola in cui imparare, qualsiasi cosa, è chiedere di fare una lezione di prova per verificare se ti piace davvero studiare flamenco: verifica come ti senti in quella situazione!Per imparare a ballare flamenco devo tenere in conto diversi aspetti. Partiamo da quelli fisici: il baile flamenco ha movimenti molto grandi, energici, aperti, ma mai rigidi,una fluidità grande e tanta flessibilità. Questo richiede un corpo allenato, con una postura funzionale a muoverci meglio. Se la lezione è finalizzata solo a farti vedere dei passi, ma non ti si spiega come produrre quei movimenti in modo sano per le tue articolazioni, ricorda chje è impossibile imparare a ballare flamenco se non ti danno gli strumenti per avere consapevolezza del tuo ccorpo e non ti fanno fare un lavoro corporeo che ti porti ad allungare, centrare, allineare. Se nella zona in cui vivi non c'è un corso di flamenco in cui ti diano questi strumenti, costruiscili con un altro lavoro corporeo di sostegno: pilates, yoga, danza contemporanea...Il lavoro sulla danza deve sempre essere sostenuto dalla consapevolezza: il filtro che abbiamo nell'apprendimento ci riporta sempre alle nostre precedenti competenze. Non vedo ciò che vedo, vedo ciò che so! Il corpo non si mette fuori dalla zona di comfort, quindi se l'insegnante non mi spiega con chiarezza che lui è solo una fonte di ispirazione e non il modello assoluto da emulare, crederò che per imparare io debba fotocopiare ciò che fa lui, dirigendo tutte le mie attenzioni alla forma. Difficilmente un allievo ha già le competenze adatte a trovare una postura adatta al flamenco, che non sia estetica, ma funzionale. Ballare flamenco non significa imparare a mettersi in una posizione forzata, che poi magari mi porterà ad avere mal di schiena! Dovrai anche affrontare molto lavoro ritmico, e ricordati che per poter battere i piedi aa ritmo devi avere equilibrio, perché se cadi malamente da un piede all'altro non farai qualcosa di utile a te, ma disturberai il tuo apprendimento, e perisno quello degli altri, perché se studi male e fai pasticci con il ritmo, disturberai anche i tupoi compagni di corso. Devi quindi verificare che ti insegnino a guadagnare equilibrio e consapevolezza del suono.Non solo della meccanica che produce il suono, ma proprio della ritmica! Prima di tutto devo stare nel ritmo, e mi devono dare gli strumenti per capire la frase ritmica, il compas, in modo che lo possiamo davvero sentire.Altra cosa da considerare è sempre che il flamenco si organizza intorno al cante, che è il cuore di questa forma d'arte. L'ideale sarebbe avere a lezione un cantaor, non una persona che canticchi in qualche modo, ma proprio un cantaor, ma è praticamente impossibile. Quindi per lo meno nelle lezioni l'isegnante ci deve fornire le competenze per farci capire come si comporta il corpo in relazione al cante. Forse non lo vedrò nella prima lezione, in cui magari mi si mostreranno passi semplici, con cui entrare nel baile. Ma se ti iscrivi ad un corso e non ti si parla del cante, fatti una domanda!Altra cosa fondamentale in un corso sarebbe la presenza di un chitarrista, almeno di tanto in tanto. Non un juke box, ma un musicista che ti mostri come funziona il suo strumento. Altrimenti, sarà più utile ascoltare un bel cd di Paco de Lucia, che senz'altro suonerà meglio di come possa suonare il nostro chitarrista!Un'altra cosa da considerare è che il flamenco è una cultura: sarà importante che il nostro insegnante ci dica che lo è ci indichi che per imparare è meglio pianificare di andare in Spagna, di imparare almeno un po' di lingua spagnola, e non di andare solo a vedere qualche bello spettacolo e studiare baile flamenco con un insegnante bravissimo, perché il flamenco ha un background enorme, che così non si vede! Ci sono tanti ballerini che ballano anche molto bene ma non danno importanza a questa cultura di riferimento. Ma un insegnante ci deve far vedere la cultura di riferimento!Ricorda infine che l'esperienza deve essere piacevole, e non deve essere una penitenza! Se il mio insegnante è esperto ma mi mette a disagio, troverò tutte le scuse per non andare a lezione... A quel punto se l'insegnante mi demotiva non avrà molto senso! La lezione non serve per vedere se il maestro sappia ballare bene, ma se sappia insegnare a me a farlo. Una lezione non è una performance!Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e di musiche e danze del mondo arabo dal 1985. Dal 1990 insegno baile flamenco a Milano e un lavoro bellissimo sull'espressione delle emozioni attraverso le danze del mondo arabo che ho chiamato Lyrical Arab Dance. Quando insegno spesso le persone mi dicono "ho già fatto 15 anni di danza classica, quindi mi voglio iscirivere al corso di flamenco avanzato". Io sono italiana madrelingua, parlo fluidamente spagnolo e francese, ma se mi iscrivessi ad un coro di portoghese non inizierei dal corso avanzato! Ecco, con il baile flamenco deve essere la stessa cosa. Magari poi se ho un background di danza imparerò più velocemente di chi non ce l'ha!Se hai già una base di baile e vuoi continuare a studiare, non andare a fare una lezione di prova nel livelo avanzato, ma vai ad un livello più facile, in modo da non dover litigare con la difficoltà dei passi, ma poter godere del processo di apprendimento. A volte l'ego ci fa dire che devo andare nel corso più difficile, ma magari la lezione di prova ci dovrebbe servire a valutare il corso e non la difficoltà del passo!Una esperienza positiva ti aiuterà ad imparare molto di più di una esperienza negativa!Ricordati sempre quali sono le motivazioni che ti hanno spinto ad avvicinarti al baile flamenco e persegui il tuo fine, non farti fuorviare!Se eventualmente nella zona in cui abiti non ci sono insegnanti che facciano un lavoro che ti piacerebbe fare, costruiscitelo da te, sintonizzandoti su quello che ti interessa.
Ballare flamenco offre tantissimi benefici, alcuni dei quali sono condivisi con tutte le altre forme di danza o di sport, ma ha anche benefici unici collegati alla sua natura profonda. In questa società, le persone hanno una vita parecchio sedentaria, e ballare in generale dà strumenti per migliorare la sedentarietà: esercizio cardiovascolare, miglioramento della postura, della respirazione, del tono muscolare, aiuta persino a bruciare calorie, dà equilibrio e coordinazione.Il flamenco agisce sull'atteggiamento che abbiamo nei confronti della vita: ci dà il coraggio di essere presenti, di essere noi stessi!L'attività fisica ci aiuta a produrre due ormoni importanti per il nostro benessere: serotonina e ossitocina. La serotonina è l'ormone del buonumore, riduce ansia ed aggressività, tant'è che i farmaci per cpmbattere ansia, depressione, persino disturbi del comportamento alimentare contengono serotonina. L'ossitocina stabilizza l'umore, aiuta a creare legami emozionali e favorisce la socializzazione. Una sua carenza può favorire l'autismo!Ci sono aspetti che sono molto specifici del flamenco: la capacità di concentrazione e memorizzazione, legate alla difficoltà stessa di stessa di questa forma di danza.Se non mi concentro tantissimo sbaglierò tutto! Concentrarsi sul bail flamenco ci auita a prendere le distanze dai problemi del quotidiano e ci aiuta contro lo stress. Devo esercitare la memoria, cosa che fa molto bene!Ci sono anche aspetti più specificamente psicologici: l'aumento della autostima, che significa sapere meglio chi siamo, e esprimerlo. E quindi la capacità di esprimere e comunicare, l'accettazione e il riconoscimento di chi siamo, esprimendo 'unicità. QUesto ci aiuta a trovare il modo di comunicare meglio con altre persone, ascoltandole meglio, accettando e adattandoci alle situazioni impreviste. Ci dona elasticità mentale, obbligandoci ad adeguarci al presente, visto che il flamenco non è già scritto e deve sempre adattarsi alla situazione presenteCi sono anche vantaggi legati alla sfera artistica: ci insegna la nostra unicità e ci dà il coraggio di esprimere il nostro modo personale di fare, di vivere. Non ci sono canoni astratti da rispettare, ma c'è il bisogno di essere ciò che siamo e di esprimerlo con forza. Essendo una danza molto tonica il flamenco obbliga le ossa a ricostruire i propri tessuti in modo più forte e sano: i muscoli tirano le ossa e le sollecitano a riprodurre la propria struttura più resistente. Sono Sabina Todaro dal 1985 mi occupo di musiche e danze del monfdo arabo e di flamenco, dal 1990 insegno baile flamenco, Lyrical Arab Dance, un lavoro sulla espressione delle emozioni attraverso la danza, Dance Workout, un lavoro sul rinforzo, sulla ricerca del centro e dell'allineamento, Anatomia in Pratica, una ricerca sulla natura del corpo.Il flamenco aiuta anche a sfogare la rabbia, emozione che spesso ci fa male e blocca il respiro, l'addome, lo stomaco. Il flamenco ci offre possibilità di stare al mondo migliori!La ritmica, che è difficilissima, nel flamenco è unno scoglio forte e ci obbliga ad ascoltare in un modo diverso, nuovo. Ci offre altre orecchie per ascoltare la parte più grave della musica, il basso, il contrabbasso, apprezzando non solo l'aspetto melodico.Dovendo produrre musica con il corpo dobbiamo essere molto più attivi nella risposta alla musica e siamo per forza più attenti!
Anche il meteo sembra "aprirsi" in tempo in vista del venerdì di grande festa che costituisce una tradizione consolidata per il centro storico di Thiene, pronto ad accogliere 10 mila persone e oltre dalle 19 alle 2.30 di venerdì sera e sabato notte. Tanti i locali pubblici e i negozi ad accogliere l'invito, con diverse situazioni musicali offerte per tutti i visitatori.
Si torna a parlare di anni '80 con gli iconici film sul ballo che caratterizzarono quel periodo storico, insieme a Michela Gorini e Alberto Riccio parliamo di: "Saranno famosi" di Alan Parker (1980) "Flashdance" di Adrian Lyne (1983) "Stayng Alive" di Sylvester Stallone (1983) "Footlose" di Herbert Ross (1984) "Dirty Dancing" di Emile Ardolino (1987) e con qualche accenno anche a "Victor Victoria" di Blake Edwards (1982) "Grasso è bello" di John Waters (1988) "Etoile" di Peter Del Monte (1989) E dopo l'episodio non perdere la quinta puntata che puoi ascoltare sul podcast "Cinescore le musiche nel cinema" dedicata alle musiche e alle canzoni nei film del 1986: FEED RSS: https://anchor.fm/s/e8b73778/podcast/rss Spotify: https://goo.by/mHApwF Apple Podcast: https://goo.by/aWLxWt
Magic Garden è un evento incredibile del Circolo Magnolia in cui ho avuto l'opportunità di ascoltare dal vivo gli Altın Gün e l'incredibile Omar SouleymanSeguite il profilo dei Giovani Palestinesi Italia,Sul sito, una lista in continuo aggiornamento in cui troverete tutti gli eventi di luglio a Milano legati alle tematiche di Medio Oriente e DintorniIscrivetevi al canale Telegram per guardare tutta la lista di quelli (ad oggi) confermati ed avvisatemi se ne conoscete altri Qui trovi Medio Oriente e Dintorni Music, un mio podcast uscito 2 anni fa solo per Spotify in cui scoprirai la storia e le canzoni di artisti e band che hanno fatto (o stanno facendo) la storiaMentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"
In occasione del Radio Number One Live del 10 luglio in Piazza Sordello a a Mantova, in Degiornalist è stato ospite il sindaco della città Mattia Palazzi. A Fabiana e Claudio Chiari il primo cittadino ha spiegato che il Radio Number One Live si inserisce in una rassegna estiva mantovana pazzesca. «Sono ormai 8 anni che portiamo grandi concerti nazionali e internazionali a Mantova. Quest'anno abbiamo una valanga di live: musica per tante sere con grandissimi ospiti».
Venerdì 3 maggio è una data che verrà ricordata a lungo dai milanesi grazie a della musica incredibile e 3 dj d'eccezione: Kharfi, Turbolenta Leila e NooriyahSul sito, una lista in continuo aggiornamento in cui troverete tutti gli eventi di maggio a Milano legati alle tematiche di Medio Oriente e DintorniIscrivetevi al canale Telegram per guardare tutta la lista di quelli (ad oggi) confermati ed avvisatemi se ne conoscete altri Qui trovi Medio Oriente e Dintorni Music, un mio podcast uscito 2 anni fa solo per Spotify in cui scoprirai la storia e le canzoni di artisti e band che hanno fatto (o stanno facendo) la storiaMentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"
Gli elefanti sentono la morte imminente e partono per un lungo viaggio verso il “cimitero degli elefanti”? Ecco, no. Ci “spiace” (tra molte fila di virgolette) per i bracconieri che sognano questo paradiso miliardario d’avorio, ma non esiste niente di tutto ciò. Le motivazioni sono abbastanza semplici e intuitive, ma alcuni particolari ritrovamenti hanno creato un po’ di confusione.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Il Libro Brutto di questa settimana è... TITOLO: Dove andiamo a ballare questa sera? SOTTOTITOLO: Guida a 250 discoteche italiane AUTORE: Gianni De Michelis EDITORE: Arnoldo Mondadori ANNO: 1988 Libri Brutti Podcast è un contenuto d'intrattenimento e comicità. I commenti ai libri sono opinioni personali dei protagonisti, espresse con intento ironico, senza la volontà di offendere nessuno. Per contattarci, potete scrivere un messaggio alla pagina Instagram Libri Brutti: https://www.instagram.com/libri.brutti/ Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
⬇⬇⬇APRIMI⬇⬇ Vuoi imparare l'analisi dati partendo da zero? Registrati gratuitamente al nostro corso! Acquisisci le competenze necessarie compilando il form di iscrizione qui: https://forms.gle/aQNDdsjKc33C8o6v8 Non perdere questa opportunità di ampliare le tue conoscenze in analisi dati. Iscriviti ora! Abbonati qui: https://www.youtube.com/economiaitalia/join https://www.patreon.com/join/EconomiaItalia? COME FAR BALLARE LA FRESCA: il metodo a rischio zero per diventare RIKKI! Fonti e spunti: https://aswathdamodaran.blogspot.com/ https://www.bloomberg.com/account/newsletters/money-stuff https://www.spreaker.com/podcast/la-logica-del-rischio--5346928 https://antonio-catalano.github.io/EVT_on_SPX_BTC.html https://www.etoro.com/it/customer-service/risks-associated-with-social-trading/ https://help.finecobank.com/it/mercati-e-trading/cfd.html#page Qui per segnalare temi: https://tellonym.me/dr.elegantia Podcast (su tutte le piattaforme): https://www.spreaker.com/show/dr-elegantia-podcast COME SOSTENERCI: Il nostro nuovo libro sull'economia: Guida Terrestre per Autoeconomisti https://www.aristodemicaedizioni.com/product-page/economiaitalia-guida-terrestre-per-autoeconomisti Acquistando le nostre T-shirt dedicate ai dati stampate in Serigrafia Artigianale con passione e orgoglio dai detenuti del Carcere Lorusso e Cutugno di Torino https://bit.ly/3zNsdkd e HTTPS://urly.it/3nga1 Guida al VOTO 2022: https://amzn.to/3KflXHd DonazionI Paypal: https://paypal.me/appuntiUAB Vuoi sostenermi ma non sborsare nemmeno un euro? Usa questo link per per il tuo prossimo acquisto su Amazon: https://amzn.to/2JGRyGT Qui trovi i libri che consiglio per iniziare a capirne di più sull'economia: https://www.youtube.com/watch?v=uEaIk8wQ3z8 Dove ci trovi: https://www.umbertobertonelli.it/info/ https://linktr.ee/economiaitalia La mia postazione: Logitech streamcam https://amzn.to/3HR6xq0 Luci https://amzn.to/3n6qtgP Shure MV7https://amzn.to/3HRh7k1 Asta https://amzn.to/3HSRvzY #economiaitalia #drelegantia #economiaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/dr-elegantia-podcast--5692498/support.
⬇⬇⬇APRIMI⬇⬇ Vuoi imparare l'analisi dati partendo da zero? Registrati gratuitamente al nostro corso! Acquisisci le competenze necessarie compilando il form di iscrizione qui: https://forms.gle/aQNDdsjKc33C8o6v8 Non perdere questa opportunità di ampliare le tue conoscenze in analisi dati. Iscriviti ora! Abbonati qui: https://www.youtube.com/economiaitalia/join https://www.patreon.com/join/EconomiaItalia? COME FAR BALLARE LA FRESCA: il metodo a rischio zero per diventare RIKKI! Fonti e spunti: https://aswathdamodaran.blogspot.com/ https://www.bloomberg.com/account/newsletters/money-stuff https://www.spreaker.com/podcast/la-logica-del-rischio--5346928 https://antonio-catalano.github.io/EVT_on_SPX_BTC.html https://www.etoro.com/it/customer-service/risks-associated-with-social-trading/ https://help.finecobank.com/it/mercati-e-trading/cfd.html#page Qui per segnalare temi: https://tellonym.me/dr.elegantia Podcast (su tutte le piattaforme): https://www.spreaker.com/show/dr-elegantia-podcast COME SOSTENERCI: Il nostro nuovo libro sull'economia: Guida Terrestre per Autoeconomisti https://www.aristodemicaedizioni.com/product-page/economiaitalia-guida-terrestre-per-autoeconomisti Acquistando le nostre T-shirt dedicate ai dati stampate in Serigrafia Artigianale con passione e orgoglio dai detenuti del Carcere Lorusso e Cutugno di Torino https://bit.ly/3zNsdkd e HTTPS://urly.it/3nga1 Guida al VOTO 2022: https://amzn.to/3KflXHd DonazionI Paypal: https://paypal.me/appuntiUAB Vuoi sostenermi ma non sborsare nemmeno un euro? Usa questo link per per il tuo prossimo acquisto su Amazon: https://amzn.to/2JGRyGT Qui trovi i libri che consiglio per iniziare a capirne di più sull'economia: https://www.youtube.com/watch?v=uEaIk8wQ3z8 Dove ci trovi: https://www.umbertobertonelli.it/info/ https://linktr.ee/economiaitalia La mia postazione: Logitech streamcam https://amzn.to/3HR6xq0 Luci https://amzn.to/3n6qtgP Shure MV7https://amzn.to/3HRh7k1 Asta https://amzn.to/3HSRvzY #economiaitalia #drelegantia #economiaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/drelgantia-podcast--5623073/support.
Brano insolito per la voce graffiante salentina...
Les artistes Albertine, Adrienne Barman, Mirjana Farkas, Krel et Claire Nydegger proposent cinq atmosphères de légèreté, de musicalité, de couleurs, de mouvements, dʹhumanité autour du thème du bal. Yvan Schwab directeur du Musée Forel est au micro de Florence Grivel. Le Bal, Musée Alexis Forel, Morges, jusquʹau 7 janvier 2024.
Quante squadre hanno speso male, facendo ballare la fresca? E quanti giocatori avete visto e avete pensato "ma questo è perfetto per meee!". Buon ascolto!
Con il passare degli anni uno dei dolori più grandi è quello di dover dire addio a genitori, amici, familiari. Si può e si deve però continuare a divertirsi, secondo John, tra serate di ballo e qualche vacanza.
Ballare, Sanremo 2023 e tanto altro...
Originario di Battipaglia, Nick è in Australia dal 2015 e da qualche anno propone serate con musica underground a Sydney, e ora anche a Surfers Paradise e Perth.
Link to bioRxiv paper: http://biorxiv.org/cgi/content/short/2023.07.28.550934v1?rss=1 Authors: Galan, L., Alvarez-Villanueva, D., Maqueda, M., Barrero, M., IGLESIAS, A., Bertran, j., ALVAREZ, D., GARCIA-PRIETO, C., BALLARE, C., RODRIGUEZ-CORTEZ, V., BUENO, C., VIDAL, A., Villanueva, A., Menendez, P., Di Croce, L., Payer, B., Esteller, M., Espinosa, L., Bigas, A. Abstract: Inflammatory signals are key in development and cell differentiation but their orchestration with pluripotency and stemness signals is poorly understood. Our previous work identified a chromatin function of I{kappa}B, the NF-{kappa}B inhibitor, that is crucial for differentiation in different types of somatic stem cells. Here we demonstrate that deficiency of I{kappa}B imposes a profound chromatin rewiring defect that impacts on DNA methylation, histone post-translational modifications and transcriptional regulation, stabilizing mouse embryonic stem cells (ESCs) in a ground state of pluripotency while preventing them from pluripotency exit and differentiation. By engineering separation-of-function mutants of I{kappa}B with specific binding to either NF-{kappa}B or histones, we demonstrate that regulation of pluripotency state by I{kappa}B is independent of NF-{kappa}B but requires the chromatin-related I{kappa}B function. Copy rights belong to original authors. Visit the link for more info Podcast created by Paper Player, LLC
Origine delle parole. Ma c'entrano questi tre vocaboli fra loro? Ovviamente sì, anche se in modi abbastanza imprevedibili. Io sono Gianpiero Kesten, per gli amici Jam. Mi trovi ogni giorno in onda su Radio Popolare e in podcast su Cose Molto Umane.
Nel PN1 di oggi, lunedì 22 maggio, con i nostri Miky Boselli e Marco Vignoletti, è stato ospite Kledi per presentarci Desenzano International Dance, l'evento interamente dedicato alla danza che si terrà nel mese di luglio in provincia di Brescia. Quest'anno la manifestazione festeggia dieci anni e aprirà le sue porte a tantissimi giovani ballerini provenienti da tutta Italia che potranno ricevere gli insegnamenti di diversi e importanti maestri della danza, come Veronica Peparini, Alessandra Celentano e molti altri. Kledi ci ha inoltre parlato della sua Kledi Dance di Desenzano, scuola che nel tempo ha collezionato collaborazioni notevoli come quella con Carla Fracci: «Siamo stati onorati e fortunati ad aver avuto gli insegnamenti della signora Fracci: fare lezione con lei, ascoltare le sue indicazioni e correzioni…». Proprio alla Fracci verrà dedicato in apertura del Desenzano International Dance, il 12 luglio, uno spettacolo dal titolo Carla Fracci Mon Amour.
Ti do 20 strategie per esibirti senza paura, nel flamenco e non solo.Diciamo subito che un po' di paura è sana, alimenta l'adrenalina che ci aiuta a reagire in modo efficace ed adeguato. Ma quando la paura è troppa, blocca il nostro sistema e ci impedisce di agire appunto adeguatamente. La gestione della pura è complessa, e ci sono fior di professionisti che hanno tantissima paura al momento di salire su un palco. Se non sono un professionista, non sono obbligato a salire sul palco, quindi lo devo fare cogliendo il meglio dalla situazione.Ecco i consigli:1 Respira. Quando siamo impauriti smettiamo di respirare profondamente, e ci sconnettiamo dalla realtà, e non siamo presenti nella situazione. Occorre osservare la respirazione e cercare di sbloccrla se si fosse bloccata. Un trucco efficace è forzare l'espirazione molto profondamente, e lasciare che il corpo sblocchi automaticamente il diaframma.2 Concentrati sul piacere di essere lì in quel momento, sul piacere corporeo, sul goderti la musica. Il flamenco è interamente basato sul piacere!3 Fare ciò che stai facendo con tutto il cuore, volentieri e per te. Se senti che a tua motivazione non è per te, o non lo fai volentieri, smetti immediatamente!4 Ascolta il corpo, ascolta cosa succede nel corpo. Individuo le emozioni nel corpo e prendo nota.5 Stai nel presente. A volte la paura è preoccupazione per qualcosa che probabilmente non succederà. Ascoltare il corpo e il respiro aiuta a stare nel presente.6 Senti il flusso: tutto è in divenire e puoi sentire he sei parte di questo tutto in divenire.7 Guarda il bello. Che cosa significa? Seleziono ciò che vedo intorno a me e guardo solo ciò che mi sembra bello, interessante, curioso, emozionante. Facendolo, ti accorgerai che il bello non è un valore assoluto, ma che tutto ciò che hai intorno può essere interessante.8 Usa lo sguardo panoramico. Immagina di essere in un giardino, di guardare un panorama, e guarda l'insieme, non un oggetto per volta. Sul palcoscenico aiuta tantissimo a sentirci parte di un tutto, e ai danzatori serve per... copiare. Se non sono sicura di quello che devo fare, lo sguardo panoramico mi aiuta a far riferimento a ciò che fanno gli altri.9 Senti il suono che stai producendo, e nel flamenco di suoni se ne producono tanti! Cerca di dare un senso di counicazione a tutto ciò che fai. 10 Immagina di parlare con qualcuno, mentre fai la tua attività sul palco. Dai un valore di comunicazione a tutto ciò che fai.11 Dai una intenzione e motivazione ad ogni gesto12 Accompagna il bambino che eri ad esprimersi sul palco per sé e non per compiacere genitori, maestra ecc. Dentro di noi abbiamo ancora quel bambino che teme di non essere all'altezza, o che teme di non meritare l'amore se non fa tutto perfettamente. Accompagnalo a godersi l'esperienza, e godersi ciò che un bambino sa godere: ballare, cantare, suonare, battere le mani...13 Mi centro su quello che serve al pubblico, non su di me: la presentazione è un viaggio in cui accompagno lo spettatore ad esplorare un tema, una emozione. Facciamo questo viaggio insieme!14 Una piccola riflessione: mi af-fido solo quando non posso controllare e non conosco, tipo mi fido del pilota dell'aereo. Nel flamenco mi devo affidare alla musica, non devo fare tutto io. Se i suoni sono insicuri, abbasso il volume e ascolto la musica. Posso pensare di rimanere nel background e godermi la musica degli altri.15 Ascolta il feed back acustico di quello che fai. Spesso ci vergognamo di fare rumore, ma se abbiamo scelto il flamenco questo era anche un nostro desiderio, farci sentire! Facciamolo con cognizione di causa. 16 Canta, canticchia. Riproduci la melodia della musica o la strofa cantta. Il cantaor prima di entrare con il suo cante fa il temple, cioè emette un piccolo suono pre prendere la nota giusta, per sintonizzarsi sui toni della chitarra. Canticchiare ci aiuta a sintonizzarci sulla melodia. Fra l'altro "canta che ti passa", ci obbliga a respirare e manda davvero via la paura. 17 Immagina di fare la sequenza senza farla davvero. Questo aiuta a prepararti ancora più che eseguire realmente la sequenza.18 Ripeti i suoni che devi produrre con le mani, con i piedi... con la bocca. Se dico tutti i suoni mi riprendo facilmente se per caso avessi sbagliato. Impegnando la bocca in questi suoni, avrai meno paura.19 Ascolta la comunione con gli altri, che nel flamenco è fondamentale: non sono mai solo20 Mi perdono in anticipo di non essere perfetto L'arte non deve essere un sacrificioArrivo fin dove le mie forze me lo permettono. Dicono che prima c'è il desiderio e poi la volonà di perseguirlo. In realtà è la volontà profonda che scatena tutto, e se c'è la volontà profonda mi organizzo per ottenere ciò che desidero.Un'ultima riflessione: perseguire i sogni forse può farmi felice o forse no. Non perseguire i sogni di certo mi rende infelice.Sono Sabina Todaro mi occupo di flamenco e danze e musiche del mondo arabo dal 1985. Dal 1990 insegno baile flamenco e Milano e un lavoro sull'espressione delle emozioni attraverso le danze del mondo arabo che ho chiamato Lyrical Arab Dance.Quando insegno propongo molti esercizi di preparazione alla performance, esercizi a coppie in cui dico qualcosa all'altro con il corpo e con il suono, imparo a reggere lo sguardo di una persona da vicino che mi aiuterà a reggere un intero pubblico lontano.Faccio molti esercizi di uso dello sguardo: imparare a diventare consapevoli dello sgurado è imortante. Guardare è un atto volontario, non è come vedere, un atto passivo, e posso selezionare di guardare il bello, di creare anche immagini che sono solo nella mia fantasia, e guardare quelle. Un esercizio molto efficace che propongo agli allievi di mettersi in coppia e si percuote una mano sul petto e si dice "ho" alla persona che si ha di fronte. Lasciando uscire la voce verso l'altra persona ci aiuta ad essere assertivi e ad avere il coraggio di essere ciò che siamo. Tutti sappiamo essere decisi ed efficaci in caso di emergenza: se vediamo un figlio fratello cuginetto che infila le dita nella presa o dobbiamo sgridare il nostro cane che sta per attraversare la strada da solo sappiamo essere decisi. Imparare attraverso esercizi a richiamare questa abilità è uno strumento importante sul palco, per godermi sempre la situazione e regalare il mio messaggio al pubblico, senza giudizio, senza paura, ma nell'ascolto.Stare sul palco è una bellissima condivisione di una passione, di una emozione, della tua presenza. e regalando questo al pubblico.
La paura ci mette in salvo dal pericolo, e per quello che riguarda una performance ci aiuta a capire che è necessario prepararci. Circa l'85% delle persone ha paura di salire sul palco. Sudori freddi, vuoti di memoria, irrigidimenti muscolari, tremori... è molto comune provare queste sensazioni. C'è però un bug che ci dice "quando ti metti su un palcoscenico devi farlo bene". E iniziano le critiche, i giudizi e le paure. Da bambini invece magari amavamo esibirci davanti ai nostri familiari e ci piaceva il fatto in sé a prescindere dal suo risultato. Da adulti invece abbiamo paura, e ci dimentichiamo che essere sul palco significa esprimere le nostre emozioni e regalare qualcosa di noi al pubblico. E sappiamo razionalente che se sbagliamo qualcosa non succederà niente. Questo non ci mette in salvo dalla paura, e in poiù ci fa sentire stupidi per avere paura! In questi casi, diverse persone pensano di dover rinunciare ad esibirci in pubblico, visto che pensano "non mi riesce bene". QUando le persone chiedono informazioni sui nostri corsi molto spesso ci dicono "vengo a provare così voi valutate se sono portato", invece di dire "vengo a vedere se mi piace"!Certo è che se un passaggio non mi riesce neanche quando sto studiando, e lo faccio lentamente e con attenzione, sul palco non mi verrà, però è facile che la paura sul palco ci faccia dimenticare anche ciò che sappiamo.C'è il pensiero parassita "se non soffro e mi sacrifico con lo stdio non mi merito di godermela, di farlo in modo che mi piaccia". Se in sede di prove i vari passaggi ci vengono, non possiamo migliorare più di tanto. Anche se ripetessi un milione di volte lo stesso passaggio, non migliorerebbe il mio livello generale di capacità. Tutto dipende dal livello in cui sono nel mio sviluppo. Nessuna forma d'are dovrebbe essere basatya sul giudizio e sulla paura di far male. Bisogna osservare come ci sentiamo per avere sbagliato. Non è il giudizio degli altri che ci urge, ma il nostro!Questa modalità di pensiero viene dai primi anni della nostra vita, dai nostri maestri e genitori. Da adulti continuiamo a pensare "la mamma mi amerà solo se faccio bene", E ne siamo profondamente convinti. Invece di goderci il momento. E' frequente che anche a livelli professionali ci siano errori sul palco, ma è umano, e si va avanti. Bisogna quindi capire come ci trattiamo per aver fatto qualche errore. Il bambino non ha gli strumenti pe rrendersi conto che se sbaglia su un palco tutto questo non lo rende meno meritevole di amore, e spesso gli adulti, pur avendo gli trumenti per capirlo non lo capiscono. Alcuni artisti sono sul palco perché non si dqanno una approvazione di per sé, e non si sentono meritevoli di amore, e cercano sul palco la conferma da parte del pubblico. Anche nel flamenco mi è capitato più volte che un artista facesse di tutto per strappare l'applauso ad ogni costo. I bambini quando sono sul palco sono totalmente immersi nel presente. Gli adulti che studiano tantissimo hanno paura di sbagliare e studiano in maniera maniacale, alla ricerca di una approvazione! Non possiamo essere perfetti!Sono Sabina Todaro mi occupo di flamenco e danze e musiche del mondo arabo dal 1985, dal 1990 insegno a Milano, baile flamenco e un lavoro sull'espressione delle emozioni che ho chiamato Lyrical Arab Dance. Quando insegno, spingo tantissimo gli allievi ad esibirsi, a ballare suo placo e addiritura a cantare, in coro tutti insieme. Moltissimi sono le persone che dopo aver ballato si sentono in colpa di aver fatto degli errori. Cerco sempre di spiegare che l'importante non è non sbagliare, ma imparare a salire sul palco e gestire la situazione, con i musicisti dal vivo!Con un po' di esperienza la paura potrebbe migliorare ma cisono artisti con una paura da palcoscenico incredibile. La psiche umana è complessa, e non si può giudicare cosa è successo a qualcun altro con il metro di ciò che è successo a me!La paura ci dà un pizzico di adrenalina e ci fa dare valore a ciò che stiamo facendoIn un prossimo podcast ti darò alcuni consigli su comegestire la paura da palcoscenico, nel flamenco o anche fuori dal flamenco.
In this episode of the Epigenetics Podcast, we caught up with Luciano Di Croce from the Center of Genomic Regulation in Barcelona to talk about his work on epigenetic landscapes in cancer. The Di Croce Lab focuses on the Polycomb Complex and its influence on diseases like cancer. Luciano Di Croce started out his research career investigating the oncogenic transcription factor PML-RAR. They could show that in leukemic cells knockdown of SUZ12, a key component of Polycomb repressive complex 2 (PRC2), reverts not only histone modification but also induces DNA de-methylation of PML-RAR target genes. More recently the team focused on two other Polycomb related proteins Zrf1 and PHF19 and were able to characterize some of their functions in gene targeting in different disease and developmental contexts. References Di Croce, L., Raker, V. A., Corsaro, M., Fazi, F., Fanelli, M., Faretta, M., Fuks, F., Lo Coco, F., Kouzarides, T., Nervi, C., Minucci, S., & Pelicci, P. G. (2002). Methyltransferase recruitment and DNA hypermethylation of target promoters by an oncogenic transcription factor. Science (New York, N.Y.), 295(5557), 1079–1082. https://doi.org/10.1126/science.1065173 Richly, H., Rocha-Viegas, L., Ribeiro, J. D., Demajo, S., Gundem, G., Lopez-Bigas, N., Nakagawa, T., Rospert, S., Ito, T., & Di Croce, L. (2010). Transcriptional activation of polycomb-repressed genes by ZRF1. Nature, 468(7327), 1124–1128. https://doi.org/10.1038/nature09574 Jain, P., Ballare, C., Blanco, E., Vizan, P., & Di Croce, L. (2020). PHF19 mediated regulation of proliferation and invasiveness in prostate cancer cells. eLife, 9, e51373. https://doi.org/10.7554/eLife.51373 Related Episodes Oncohistones as Drivers of Pediatric Brain Tumors (Nada Jabado) Transcription and Polycomb in Inheritance and Disease (Danny Reinberg) Targeting COMPASS to Cure Childhood Leukemia (Ali Shilatifard) Contact Epigenetics Podcast on Twitter Epigenetics Podcast on Instagram Epigenetics Podcast on Mastodon Active Motif on Twitter Active Motif on LinkedIn Email: podcast@activemotif.com
Nel PN1 di venerdì 17 marzo è stato ospite, insieme ai nostri Miky Boselli e Alessandra Valtolina, Jeffrey Jey degli Eiffel 65 per parlare della sua carriera e del Winter Closing Party, l'evento di chiusura della stagione invernale sul ghiacciaio Presena dove ci sarà anche Radio Number One con i nostri Filippo Marcianò e Laura Basile. Forti di una carriera costellata di successi e pezzi che hanno fatto la storia, Jeffrey ci ha raccontato il suo punto di vista sull'attuale volontà di riscoprire le sonorità dance anni '90: «Credo che sia da ricondurre all'investimento che mettiamo nella scrittura della canzone, dato che entrambi siamo musicisti. La canzone deve stare in piedi a prescindere dal vestito che si dà e questo appaga nel tempo». Jeffrey ci ha inoltre spiegato come è nata la collaborazione con i Boomdabash per la realizzazione del singolo Heaven, pezzo che nasce da un sample della loro hit Too much of Heaven. I LIVE E IL WINTER CLOSING PARTY - Jeffrey Jey ha ricordato in un'aneddoto di un live tragicomico: «Allo stadio di Siderno mi sono trasformato in David Copperfield perché si è rotto il palco e sono sparito sotto». In chiusura il frontman degli Eiffel 65 ci ha rivelato cosa dovremo aspettarci dalla loro esibizione al Winter Closing Party sul ghiacciaio Presena: «Li faremo ballare tutti e li manderemo a casa tutti sudati, nonostante le basse temperature», scherza l'artista. «Quello che ci piace fare di più a far divertire le persone e le nostre canzoni dal vivo hanno sempre un certo riscontro», conclude Jeffrey.
All'inizio degli anni duemila nessuna festa poteva definirsi tale senza una loro canzone. Oggi ricostruiamo la loro storia che parte da una crew di un liceo di Los Angeles
Stāsta horeogrāfs, dejas pedagogs un eksperts Iļja Vlasenko Deja ir viens no senākajiem mākslas veidiem. Dejas žanram bija jāveic ilgs ceļš, lai tas pilnveidotos un pārvēstos par brīnišķīgu, izkoptu baleta mākslu. Kas tad īsti ir balets un kā tas ir veidojies? Balets ir muzikāli teatrāls dejas žanrs, kurā ļoti cieši savijušies vairāki mākslas veidi - mūzika, deja, dramatiskā māksla un glezniecība. Pats jēdziens „balets” ir radies Itālijā XV gadsimtā Renesanses laikmetā. Itāļu valdnieku galmos bija pieņemts rīkot greznas balles, kurās galminieki demonstrēja dejas figūras un dažādas kustības, kuras viņi apguva, mācoties pie tā laika labākajiem deju meistariem. Tā laika galma dejas apzīmēja ar vārdiem Ballo vai Ballare. Par vienu no tā laika izcilākiem deju pazinējiem tiek uzskatīts Domeniko da Pjačenca, kurš sava mūža nogalē ir izdevis pirmo grāmatu par dejas mākslu un horeogrāfiju. Tajā ir aprakstītas ne tikai instrukcijas par deju izpildi, bet arī tas, kādām īpašībām ir jābūt, lai kļūtu par labu dejotāju. Aprakstos minēts, ka prasmīgam dejotājam ir labi jāzina deju soļi, nepieciešams saprast mūzikas tempu un ritmu, jābūt labām manierēm, veiklumam, labai ķermeņa kontrolei un ātrumam. Pastāv viedoklis, ka tieši Domeniko da Pjačenca, gatavojoties kārtējai ballei, piedāvāja apvienot vairākas dejas vienā priekšnesumā, izveidojot tam kopējo svinīgo fināla deju. Savās piezīmēs viņš apzīmēja šo uzvedumu vārdā Baletti. Itāļu hercogiene Katerīna Mediči, apprecoties ar Francijas karali Anrī II, atveda galma deju modi uz Franciju. Tieši franču galmā 1581.gadā tika iestudēts priekšnesums ar nosaukumu “Karalienes komiskais balets”, šo uzvedumu ir pieņemts uzskatīt par pirmo baleta izrādi, kaut līdz īstam baletam mūsdienu izpratnē vēl bija ļoti tālu. Tā laika teatrālie priekšnesumi izskatījās pēc ārkārtīgi pompoziem uzvedumiem ar fantastiskiem sižetiem, kuros dejas epizodes mijās ar dziedājumiem, drāmu un dzejas deklamēšanu. Baleta uzvedumu pamatā tika izdejotas tās pašas galma dejas. Nopietns baleta mākslas uzplaukums notika Francijā XVI gadsimta otrajā pusē. Tajā laikā Francijā valdīja karalis Luijs XIV, kuru dēvēja par Saules karali. Viņš kaislīgi mīlēja deju un arī pats bija ļoti prasmīgs dejotājs. Par Saules karali viņu sāka dēvēt, pateicoties Apolona lomai baleta uzvedumā “Nakts balets”, kurā Ludvigs XIV izpildīja savu dejas partiju greznā zelta tērpā ar saules staru motīviem, tā līdzinoties tikko uzlecošai saulei. 1661.gadā pēc Luija XIV pavēles tika atvērta pirmā Karaliskā Mūzikas un Dejas akadēmija, kuru vadīja karaļa deju pasniedzējs Pjērs Bošāns, kurš arī kļuva par Parīzes operas baleta trupas vadītāju. Tajā laikā dejojuši tikai vīrieši, jo sievietēm kāpt uz skatuves bija stingri aizliegts. Ļoti liels ir tieši Pjēra Bošāna ieguldījums baleta tehnikas veidošanā un attīstībā. Tieši viņš pirmo reizi ir pierakstījis deju soļus, kuru pamatā ir kāju izvērsuma princips. Dejotāja kustības viņš ir sadalījis trijās pamatgrupās: piesēdienos, lēcienos un griezienos, kā arī viņš ir iezīmējis dejotājiem izdevīgo korpusa stāvokli. Visas kustības dejotājiem bija jāizpilda, ņemot par pamatu piecas kāju un trīs roku pozīcijas. Pjēra Bošāna profesionālā darbība kalpoja par stabilu fundamentu visai turpmākajai baleta skolas attīstībai. Tajā laikā Francijā sāka veidoties baleta terminoloģija, tādējādi visi baleta termini ir franču valodā. Pjēram Bošānam tajā laikā ir bijis ļoti labs sabiedrotais - galma komponists Žans Batists Lullī. Izdabājot karaļa gaumei, viņš komponēja mūziku daudziem teatrāliem uzvedumiem ar neskaitāmām baleta ainām. Pateicoties daudziem Lullī skaņdarbiem un dejas popularitātei, balets strauji attīstījās un uz Parīzes baleta skatuves parādījās arī pirmās sievietes, bet smagās kleitas un kurpes ar papēžiem neļāva dāmām brīvi un veikli kustēties, tādējādi vēl ilgu laiku balets ir bijis tikai vīriešu privilēģija.
Dopo il successo di The Suburbs, nel 2013 gli Arcade Fire decidono di aggiungere numerosi ingredienti alla loro ricetta a base di folk, pop barocco e indie rock, regalando agli ascoltatori generose manciate di synth, groove danzerecci e ritmiche caraibiche. Ne sarà valsa la pena? Cosa succede quando un artista o una band decidono di reinventarsi? Vittorio ”Vikk” Papa (ideatore del sito www.orrorea33giri.com), Emanuele Pedretti e Beatrice Giachi ti accompagnano in un viaggio alla riscoperta di quei dischi di svolta, evoluzione o smarrimento. Info e contatti: Sito web: infedeliallalinea.it Instagram: instagram.com/infedeliallalinea_podcast Telegram: t.me/infedeliallalinea Proponi un disco: infedeliallalinea.it/proponi-un-disco/ Supportaci regalandoci un caffè o una birra: Ko-Fi PayPal Infedeli alla linea podcast è una produzione indipendente. La sigla iniziale è un estratto del brano Jazz Hole dei Blue Wave Theory https://freemusicarchive.org/music/Blue_Wave_Theory
Chi non conosce bene il flamenco pensa che ci siano locali dove si possa andare a ballare il flamenco, così come invece si può fare con il tango argentino o con la Salsa. Invece questo non siste neanche in Andalusia! E' strano, e molti infatti pensano che i locali per ballare flamenco non esistano all'estero ma in Spagna, invece, sì. No, non esistono neanche lì. Molti hanno già fatto spettacoli di altre forme di danza e pensano di potersi esibire nel flamenco. Ma la strada per imparare a ballare sul palco è molto lunga e tortuosa. Intanto per ballare flamenco ci vuole la musica dal vivo, un cantaor, un chitarrista ed un palmero, che magari può anche essere il cantaor stesso. Diverso è se canto o suono flamenco, perché esistono i centri culturali flamenchi, le peñas, in cui si può andare e suonare o cantare. Ma con il baile no. Ma quindi il baile informale non esiste? Esiste! Ma è limitato a pochi palos, ballabili in situazioni molto casual: buleria, rumba, tango, che sono palos di festa, gioco e divertimento. Non è necessario saper ballare per alzarsi in una festa e ballare questi palos. E' necessario aver voglia di farlo e di godersi la situazione, con scherzo, gioco e presenza. Queste occasioni non sono fatte per mostrare agli altri quello che si sa fare ma sono momenti di condivisione. Può essere un bar o anche qualcosa di ancora più informale, per la strada, giocando, in gruppo, si comincia a dare la palma e a cantare magari in coro, spesso l'ultima hit della radio. Il concetto non è quello di esibirsi ma quello di divertirsi!Il baile che si improvvisa così è solitamente buleria, può essere rumba e meno spesso tango, che è già più strutturato. Marginalmente possiamo includere nel gruppo di ciò che possiamo ballare in modo informale anche le Sevillanas, anche se sono un caso a parte: sono già coreografate del tutto, non prevedono relazione con la musica dal vivo, ma soddisfano la nostra voglia di ballare! Sono in qualche maniera una specie di surrogato, di metadone! In Spagna ci sono locali, le Salas Rocieras, in cui una dietro l'altra si mettono sevillanas, e qualche volta rumba. La gente in queste occasioni balla in modo molto informale, da festa. Ma non è flamenco!Quindi il flamenco dove si balla? In teatro! O in situazioni organizzate. Oggi è molto facile vedere in Andalusia qualche performance di baile in luoghi turistici, con un'asse di legno per terra, spesso ad opera di studenti di baile che vogliono pagarsi gli studi con le mance dei turisti. Ottima idea, però non è una cosa tradizionale!L'occasione migliore, quella più protetta che permette l'esperienza di ballare senza panico è lo spettacolo della scuola di danza. Se anche non facciamo tutto bene, ci possiamo godere la situazione!Prima di essere in grado di ballare qualcosa anche di molto semplice che sia flamenco ci vuole tantissimo tempo. Molto spesso gli insegnanti di baile, persino nella stessa Andalusia, prendono musiche registrate, magari una bella canzone orecchiabile, musiche non nate per il baile ma per il cante, e creano una coreografia per qualche allievo bravino che si butta facilmente. E gli danno l'impressione che sta ballando flamenco. Ecco, quella cosa non è flamenco. E' qualcosa di ispirato al flamenco. Un surrogato! Per ballare flamenco bisogna avere competenza nel gestire la musica dal vivo, di dialogare con i musicisti, producendo suoni precisi con i quali indica ai musicisti le proprie intenzioni. Ciò che si balla su musica registrata è qualcosa che assomiglia esteticamente al flamenco ma è diversa. Quindi non ci resta che ballare buleria, rumba o tango nel caso in cui ci sia la situazione di festa. Non posso alzarmi e ballare una Soleà, una Farruca o un Taranto, ma neanche qualcosa di più leggero, una Alegria, una Guajira. Non c'è l'eventualità neppure in Andalusia!Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e di danze e musiche del mondo arabo dal 1985. Dal 90 insegno a Milano, baile flamenco e un lavoro bellissimo sull'espressione delle emozioni attraverso danze e musiche del mondo arabo che ho chiamato Lyrical Arab Dance. Ho parlato con migliaia di allievi o di persone che non sono neanche diventati allievi ma che erano interessati al flamenco. Moltissimi mi chiedono, soprattutto quando sono molto all'inizio, "Ma quando ho imparato il flamenco, dove posso andare a ballarlo?" Mi fa sorridere, perché io ho iniziato tantissimi anni fa e non mi viene neanche in mente di pensare di aver imparato il flamenco. Lo studio, me ne occupo ogni giorno... eppure ho cominciato qualche annetto fa (forse sono lenta io, eh?)! Non ci si mette sul palcoscenico per far vedere come siamo bravi. Occorre avere qualcosa da dire!Non mi resta che organizzare lo spettacolo della scuola più bello che io possa immaginare: che significa "più bello"? Be', scegliere di investire nella musica! Io metto 6, 7, 8 musicisti dal vivo sul palco! Un cantaor davvero bravo (altrimenti lascio i miei allievi a casa), che sa cantare con il cuore, che conosce profondamente il flamenco, che ha una voce flamenca, e non si mette davanti agli altri a fare l'esibizione della propria bravura. Il primo requisito per fare flamenco si chiama umiltà, mettersi a disposizione dell'altro e del pubblico. Dove si può ballare flamenco? In uno spettacolo, quindi ci si deve organizzare. A volte ci chiamano dei locali, con un budget molto limitato, che non comprende la musica dal vivo. Sarò anche un po' ossessiva, ma siccome porto avanti una cultura che non è la mia cultura di origine, non voglio diffondere qualcosa di surrogato che non è ciò che davvero il flamenco è. Potrei fare uno spettacolo con la musica registrata ispirato al flamenco!In definitiva il fine dello studio del flamenco, è lo studio stesso, è il percorso!Se ti abitui a ballare sulla musica di cattiva qualità, soprattutto se ti abitui a ballare su un cante di cattiva qualità, alla fine ti convincerai che quello sia flamenco. Ti abituerai. E sarà come mangiare una pizza surgelata pensando che sia pizza, anziché andare in una pizzeria e mangiare una pizza come si deve!
Nel 1999 il trio torinese Eiffel 65 raggiungeva le vette delle classifiche di vendita di tutto il mondo con Blue (Da Ba Dee), canzone che svetta ancora nelle classifiche oltre vent'anni dopo.
Nel pomeriggio di giovedì 22 settembre, ai microfoni del PN1 con Miky Boselli e Marco Vignoletti è stato ospite Gianni Drudi. Il fenomeno Gianni Drudi è esploso con la Gialappa's Band «Erano gli anni più belli, andava molto la goliardia. Ci siamo divertiti un sacco e insieme abbiamo fatto ballare tutta Italia». Il cantante ha parlato di come è nata la canzone Fiky Fiky «La canzone nasce sulla spiaggia, un vu cumprà ha pronunciato questa parola, rivolgendosi ad una ragazza che voleva comprare una collana di corallo ad un prezzo più basso». A questo tormentone hanno fatto seguito altri successi come Facciamo baracca, Il Ballo del Pinguino e Com'è bello lavarsi. Anche il paroliere Luciano Beretta, che scrisse canzoni per Celentano, fu al fianco di Drudi: «Iniziammo questa collaborazione perché a lui piaceva la goliardia, abbiamo scritto tantissime canzoni, ed è stato magico», ha poi aggiunto «Io conoscevo molto bene le canzoni di Adriano e se si analizzano bene i testi, contengono dei doppi sensi». Per seguire le novità del cantante www.giannidrudi.it
L'anfiteatro Romano è al completo per omaggiare al meglio Fiorella Mannoia, regina del Festival della Bellezza in una calda serata di settembre. dopo aver acquisito Sally di Vasco Rossi, la cantautrice ha voluto portare in scena pezzi di artisti che hanno fatto la storia della musica italiana.
La bata de cola è l'abito meraviglioso con lo strascico che abbiamo sicuramente visto in scena in qualche spettacolo e che ha colpito senza dubbio la nostra attenzione. Si tratta di una gonna piena di balze, che vola in maniera assolutamente mirabile. Negli anni 90 l'abbigliamento per il baile flamenco femminile è molto cambiato: le bailaoras fanno suoni molto più complicati, e balla no in modo più lineare, e questo ha fatto si' che la bata de cola venisse messa un po' da parte. La bata era molto pesante, un tempo, quando veniva confezionata di cotone e pizzo sangallo, e andava comunque confezionata da un bravo sarto. I bailaores di oggi sono molto più atletici ed allenati rispetto a quelli delle generazioni precedenti, e forse la bata per un po' di tempo era relegata quasi esclusivamente nei tablaos, dove i turisti se l'aspettavano, e dai quali quindi non scomparve mai. Ma dal baile femminile venne abbastanza marginalizzata negli spettacoli teatrali, in favore di gesti più ampi e liberi. Negli ultimi anni, la bata de cola viene usata moltissimo dai bailaores, maschi. Cominciò Joaquin Cortes, che fece molto scalpore, e che era sempre molto attento all'estetica. Poi ci fu la compagnia di Rafarela Carrasco, che mise la bata de cola addosso ai suoi bailaores.Oggi abbiamo bailaores bravissimi, come Manuel Linan, che è un assoluto esperto nell'uso di questo abito, che utilizzano la bata de cola negli spettacoli, o come il maestro sivigliano Manuel Betanzos che forse è uno dei migliori insegnanti di bata de cola. Probabilmente le prossime generazioni continueranno ad usare la bata de cola, perché offre incredibili possibilità coreografiche e inoltre è nella radice del flamenco. Ricordo Angeles Gabaldon, in una biennale del flamenco di Siviglia, forse nel 2002, ne fece un uso innovativo per allora, accompagnata da un violino arabo ed un canto marocchino, nello spettacolo "Inmigracion". Negli ultimi 20 anni sono stati tantissimi i bailaores e le bailaoras che hanno sperimentato interessanti possibilità con la bata de cola. Non sappiamo esattamente come nacque questo capo di abbigliamento: quando si parla di baile le cose sono sempre piuttosto confuse. Nel 2003 la grandissima ballerina sivigliana Matilde Coral, con la figlia Rocio Coral e il giornalista Angel Alvarez Caballero scrisse un manuale sull'argomento, il "Tratado de la bata de cola", oggi introvabile (lo vendono on line di seconda mano a prezzi da capogiro).Nessuna casa editrice è interessata ad una sua riedizione, perché lo venderebbe solo a chi balla!Secondo Matilde Coral la bata de cola apparve verso la seconda metà dell'800 su imitazione dell'abito parigino. Le donne spagnole di buona famiglia usavano legarne lo strascico in vita, per scioglierlo quando arrivavano in un luogo pulito e non sporcarlo. ;a questa è un'estetica mpolto distante da quella del flamenco! Il flamenconon è una danza dei ricchi che devono fare sfoggio dei prorpi averi. Probabilemnte le donne ricche lo potevano comprare, mentre quelle povere lo sognavano come abito del giorno delle proprie nozze (d'altra parte questo è un uso diffuso ancora oggi!). Le ballerine dei primordi ballavano con l'abito che avevano già addosso, però cominciarono ad usare la bata de cola negli spettacoli perché, essendo molto scenografico, poteva farle sembrare più brave e conferiva loro maggiori possibilità di lavoro. Il pubblico doveva rimanere colpito!Rosario Monge la Mejorana, classe 1858, madre della storica e notissima bailaora Pastora Imperio, divenne famosa ballando con la bata de cola, e nello stesso momento lo fecero anche le sue antagoniste, la Malena e la Macarrona. Chissà chi avrà copiato chi... ma tutte e tre ebbero un successo incredibile! Era la seconda metà dell'800.Fu subito evidente che per gestire un oggetto così grande e complesso richiedesse un lavoro studiato. Ma la tecnica della bata si sviluppò nel tempo. Chiunque vede ballare con la bata ne resta colpito.Le ballerine storiche ballavano probabilmente le cantinas con la bata, e la Mejorana divenne famosa per la sua soleà con bata e manton (probabilmente fu la prima a ballare la solea)La bata de cola non si usa storicamente in tutti i palos, anche se oggi in via sperimentale la si usa anche con palos che non sarebbero da baile.Si usa più che altro in Soleà, Siguiriya, Cantina, Cana, PeteneraUna bailaora storica importantissima, anzi, la migliore di tutti i tempi, Carmen Amaya, si narra che la usasse mirabilmente (cosa che non si fa fatica a credere, dato che Carmen Amaya era meravigliosa qualunque cosa facesse). Era molto piccola e minuta, ma parte che ballasse con una bata de cola lunga ben 3 metri, a partire dalla vita e misurando lo strascico. Di solito misura 1,50/1,70!Se si considerano i tessuti che esistevano sul mercato, la bata doveva pesare enormemente. Ricordo di aver visto uno spettacolo del Balletto Nazionale di Spagna verso il 2004/2006 in cui si metteva in scena una bata de cola di lunghezza enorme!Famosissime bailaoras, come la già nominata Pastora Imperio, Antonia Mercé o la Argentina la utilizzarono moltissimo, e divenne molto di moda facendola entrare a tutto diritto nella storia del flamenco.Ad un certo punto se ne fece una versione più piccola, il colin, di tessuto più leggero e molto più ridotta di dimensioni. Si usa ancora oggi per ballare Guajiras o Caracoles.Praticamente tutte le bailaoras famose hanno ballato con la bata de cola. Ricordo un meraviglioso spettacolo in cui vidi Cristina Hoyos ballando una Alegria con bata de cola e manton, e persino le nacchere. Era l'inizio degli anni '90, ed era la prima volta in cui vedevo ballare con la bata de cola e il manton e mi sembrò una specie di miracolo impossibile da imparare. Con la grazia e l'eleganza che contraddistinguono il baile di Cristina, sembrava davvero una grande farfalla. Una bailaora che la usò in maniera molto sperimentale è Belen Maya, con le sue ricerche in direzione contemporanea. La bata per lei è un oggetto scenico da esplorare.Concha Jareno la usa in modo molto emozionale, espressivo, vicino alla danza contemporanea. La usa come una possibilità in più di dare un'emozione, non come studio di movimenti nuovi.Le bailaoras che vengono dalla scuola sivigliana di Matilde Coral, come Isabel Bayon o Rafaela Carrasco, ovviamente la usano con grande maestria.Anche Eva la Yerbabuena la usa tantissimo nei suoi spettacoli. Una super esperta di baile con la bata de cola è la bailaora cordobese Inmaculada Aguilar, che ogni anno tiene un corso di specializzazione sull'uso della bata nel festival internazionale della chitarra di Cordoba. Il suo corso è sempre "tecnica y estilo de la bata de cola". Per ballare con la bata occorre equilibrio, allenamento, e anche quelle moderne fatte con tessuti più leggeri sono molto ingombranti e pesanti. E' facile che la bata de cola si ribalti, ci faccia cadere, ci sbilanci, si arrotoli su una gamba. Ci vogliono un corpo molto allenato, ottime gambe, glutei ed addominali fortissimi, senso dell'equilibrio, e soprattutto ci vuole tanto esercizio: far diventare la bata de cola una estensione del corpo, ed imparare a districarsi quando succede qualche disastro, cosa che con la bata è molto probabile!Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e danze e musiche del mondo arabo dal 1985. Dal 1990 insegno baile flamenco a Milano. Sono una super appassionata del flamenco in tutte le sue forme. Ho studiato la bata, non moltissimo in verità. La prima volta che mi ci cimentai ero a Milano e non avevo a disposizione una bata, per cui ne feci fare una ad una sarta che la copiò da una bata de cola spagnola. Era pesantissima, di cotone e pizzo sangallo, troppo larga e non era possibile usarla per ballare. Non funzionava perché va confezionata da qualcuno che sa come farla!Ne ho invece poi comprata una che funziona benissimo alla Fabrica Flamenca di Siviglia, che fa abiti davvero molto belli, e comodi per il baile poiché vengono progettati e costruiti secondo i dettami di una bailaora... finlandese, Maja Lepisto, sposata con Daniel, sivigliano.Se cerco di risparmiare e compro una bata di prezzo basso, probabilmente non posso usarla per ballare: non vola, è troppo leggera/pesante, sicuramente troppo stretta in fondo per poter muovere le gambe, troppo rigida per assecondare i movimenti... Però tutto dipende da cosa ne voglio fare: molte persone la usano per "passeggiare" sul palcoscenico, sfruttandone l'estetica! Ma se vuoi ballare con la bata devi scegliere una sartoria che possa farne una che funzioni davvero per il baile, e deve costare almeno 350/400 euro! Ci vogliono, dice Matilde Coral, da 35 a 50 metri di tessuto per confezionarne una. Non so se questo sia vero, ma comunque ci vuole tantissima stoffa e per tagliarla e cucirla ci vuole tecnica ed esperienza!
La modalità minore nel flamenco è presente nel flamenco e può esprimere varie emozioni. Non sono tantissimi gli stili in scala minore, ma se conosciamo un po' il flamenco, pensiamo alla modalità minore, ci viene subito in mente la Farruca. La Farruca è uno stile musicale legato originariamente ad uno stile che viene dal nord della Spagna, dalla Galizia, che è stato portato nel flamenco, afflamencato. Farruco era il termine con cui gli andalusi chiamavano gli abitanti della Galizia. E' un cante che solitamente viene rappresentato per accompagnare il baile, ma come cante da solo purtroppo si sente raramente. A noi che balliamo, la farruca interessa moltissimo!La Farruca esprime il concetto di "non aver paura", di forza, di linearità. Farruca viene dal termine arabo "Farouk", che significa "coraggioso", quindi non ci deve stupire che la Farruca lavori sul coraggio!Pensando alla modalità minore, dobbiamo ricordare il Tango de Malaga, o il tango del Piyayo. El Piyayo era un cantaor storico, Rafael Flores Nieto, classe 1864, che fu anche chitarrista, cantaor e venditore ambulante molto famoso a Malaga. Ad un certo punto della vita andò a Cuba, e forse fu anche imprigionato, e riportò in Spagna atmosfere musicali nuove. Rispetto ad altri palos, ugualmente in 4/4 lenti come il Tiento, il Taranto, la Farruca o il Garrotin, il Tango de Malaga ha un'atmosfera seria ma non troppo. Le letras mantengono sempre una certa ironia, che ci ricorda che si tratta comunque di un tango!Altri palos flamenchi si muovono sulla tonalità minore. Ad esempio la Milonga, un cante bellissimo, che gioca fra la scala minore e quella maggiore, ma lavora soprattutto sulla modalità minore, soprattutto quando lavora libero dal ritmo. Quando poi la Milonga assume la ritmica di tango, più spesso va in scala maggiore. Ma questa è un'altra storia: il flamenco è pieno di regole ma ancor più di eccezioni!La Milonga è un "Palo de ida y vuelta", influenzato dalla musica argentina, ha un'atmosfera languida. Ci parla di tematiche legate alla saggezza popolare, e di storie legate all'argentina o per assurdo a tematiche legate all'Andalusia stessa, terminando spesso con l'affermazione che se non hai visto l'Andalusia non hai visto nulla nella vita!Altro bellissimo palo che lavora sulla modalità minore è la Petenera, che ha molti passaggi in tonalità flamenca. Ha una emozionalità molto profonda ed antica, come se venisse dalla notte dei tempi! E' molto toccante e anche molto triste, e ci sono parecchi cantaores gitani che si rifiutavano di cantarla, dicendo che porta sfortuna. Io ho la mia teoria: è un cante molto difficile da interpretare, ci vuole una voce davvero parecchio educata al flamenco per poterla cantare, e una voce educata a cantare una gamma di suoni molto più ampia di quella che di solito si usa per cantare flamenco. La Petenera si può ballare, e ha la particolare caratteristica, unica nel flamenco, di mantenere la letra libera dal ritmo anche quando c'è il baile. Normalmente quando c'è qualcuno che balla, il cantaor rende ritmico il proprio cante, per favorire la danza, ma questo nella Petenera non succede: c'è solo un punto nella letra nella quale si sente la ritmica! Si può ballare con il manton, che sottolinea la sua melodia, che resta molto legata alla liricità dell'interprete che la canta. Il manton commenta molto bene la sospensione ed i silenzi del cante, dando al movimento molta ampiezza. Alcuni tipi di Buleria, di Tango, di Rumba, di Fandango si svolgono in modalità minore. Sono palos diffusi in zone molto ampie dell'Andalusia, quindi non ci deve stupire che questi palos percorrano modalità musicali molto varie. In particolare il Fandango de Huelva, quando va in scala minore, è perché il cantaor sta cantando le letras di Cabezas Rubias, un paese della provincia di Huelva. che lavorano appunto sulla modalità minore, e hanno un'atmosfera un po' più seria e malinconica rispetto a quella delle letras di Fandango che vengono cantate in scala maggiore, che sono molto energiche e solari, come le letras del Alosno, altro paese della provincia di Huelva. Un altro esempio bellissimo di quando il flamenco esplora la modalità minore è una particolare sezione delle Alegrias, o anche di altre Cantinas, che si svolgono in scala maggiore, che si chiama Silencio, molto presente quando c'è il baile. Il Silencio è un inserti, infilato nell'atmosfera molto energica ed allegra di questi palos, addirittura senza ritmo, e in quel momento l'atmosfera è in una bolla, in una nuvola, sospesa. Ballare por Alegrias è molto faticoso: chi ha provato a farlo lo sa! Avere un momento in cui ci si possa riposare un po', respirare e recuperare un po' di forze prima di passare alla sezione successiva del baile! Il Silencio permette a musicisti e ballerini di esplorare una emozionalità diversa, più romantica, che offre un ventaglio più ampio di espressività.Fra le Alegrias, abbiamo le letras di Alegria de Cordoba che hanno una buona parte in scala minore, e rispetto all'Alegria de Cadiz sono più serie, più malinconiche e riflessive. Altri palos lavorano sulla scala minore: Vidalita, Vidala, Campanilleros...Riguardo al tango, ci sono letras in scala minore che spesso sono quelle di Tango de Triana, evolute da un cantaor storico trianero che era El Titi. Spesso quindi le letras di tango de Triana vengono definite "Tango del Titi" anche se esistono altre letras di Triana, che parlano di Triana e della storia dei gitani trianeros, che si svolgono in modalità flamenca!Triana, per chi non conoscesse bene la geografia andalusa, è un quartiere di Siviglia, subito al di là del Guadalquivir. Oggi questo quartiere è assolutamente centrale a Siviglia, ma un tempo era periferia, ed è stato il quartiere in cui i gitani si sono insediati a Siviglia, ancora nel 1400. Rispetto ad altre forme di tango, il Tango de Triana è più malinconico e languido, ma nel baile e nelle modalità del cante mantiene, rispetto ad altre forme di tango, una ironia molto spiccata e un forte senso del grottesco. Come mai? I gitani vennero più volte perseguitati ed imprigionati, e portati nelle reali galere di Cadice, ai lavori forzati, dove si trovarono a lavorare gomito a gomito con gli schiavi africani che venivano portati nelle Americhe, attraverso il porto di Cadice. Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e musiche e danze del mondo arabo dal 1985. Dal 1990 insegno baile flamenco a Milano e un lavoro bellissimo sull'espressione delle emozioni attraverso le danze del mondo arabo che ho chiamato Lyrical Arab Dance.Quando insegno Baile flamenco voglio che le persone capiscano cosa stanno facendo e non che ripetano a macchinetta i movimenti, senza sapere che cosa i movimenti significhino nella storia del flamenco ma anche nella storia emozionale personale. I suoni della scala minore sono cupi, austeri, e quando si studia un palo in minore è importante cercare dentro di noi l'emozionalità ad essi legata. Il gesto non è il fine, nel flamenco ma un mezzo per esprimere le nostre sensazioni e comunicarle agli altri artisti ed al pubblico. Se ad esempio prendessi gli stessi movimenti, generati per un tango de Malaga e li mettessi in un Tiento, che è in modalità flamenca, e che condivide con il Tiento la stessa velocità, struttura ritmica e durata della letra, dovrei cambiarne completamente la qualità, perché l'atmosfera musicale è completamente diversa! Lo stesso dicasi per la Alegria: se sto ballando su una letra di Alegria de Cordoba, i miei movimenti saranno più languidi e gentili che se ballo su una Alegria de Cadiz!Noi bailaores siamo sempre molto attenti a quello che facciamo, e non a quello che sentiamo, ma il nostro corpo è lo strumento attraverso il quale sentiamo e va ascoltato con attenzione perché ci saprà indicare come muoverci, in relazione alla musica.
Easy Greek: Learn Greek with authentic conversations | Μάθετε ελληνικά με αυθεντικούς διαλόγ
Ο Δημήτρης και η Ιωάννα συζητάνε για τις οικολογικές συνήθειες που έχουν στη ζωή τους. Σημειώσεις εκπομπής Επεισόδιο Χούγια και Συγκατοίκηση (https://www.easygreek.fm/49/) Vieni a Ballare in Puglia (https://www.youtube.com/watch?v=EDCHk6JhFzQ) Καπαρόμηλα (https://www.youtube.com/shorts/1JqOLG4Cb7U) Λούφα το φυτικό σφουγγάρι (https://www.mistikakipou.gr/loufa-to-fitiko-sfouggari/) Η μαφία της ανακύκλωσης στην Ελλάδα (άρθρο) (https://efthia.gr/%CE%B7-%CE%BC%CE%B1%CF%86%CE%AF%CE%B1-%CF%84%CE%B7%CF%82-%CE%B1%CE%BD%CE%B1%CE%BA%CF%8D%CE%BA%CE%BB%CF%89%CF%83%CE%B7%CF%82-%CF%83%CF%84%CE%B7%CE%BD-%CE%B5%CE%BB%CE%BB%CE%AC%CE%B4%CE%B1/) ΠΕΛΙΤΙ - παραδοσιακοί σπόροι (https://peliti.gr/) Απομαγνητοφώνηση Δημήτρης: [0:17] Καλώς ήρθατε στο Easy Greek podcast, το podcast που σας μαθαίνει ελληνικά με καθημερινούς, αυθεντικούς διαλόγους. Είμαι ο Δημήτρης και έχω μαζί μου από το Βέλγιο την... Ιωάννα: [0:29] Ιωάννα. Γεια σου, Δημήτρη. Δημήτρης: [0:32] Έχουμε καιρό να τα πούμε, Ιωάννα, έτσι δεν είναι; Ιωάννα: [0:34] Ναι, τα έψαξα γιατί ήξερα ότι θα το αναφέρεις. Έχουμε να τα πούμε από τον Απρίλιο στο podcast. Δημήτρης: [0:41] Α το έψαξες, γιατί δεν θα το θυμόσουν διαφορετικά ε; (Όχι) Περνάει ο καιρός και δεν θυμόμαστε τίποτα. Ιωάννα: [0:47] Και βασικά τότε μιλούσα με τη Μαριλένα οπότε με σένα νομίζω είναι ακόμα πιο παρελθοντικά. Δημήτρης: [0:53] Έχεις δίκιο. Και νομίζω τελευταία φορά μιλήσαμε για τους κακούς μας συγκατοίκους και τέτοια πράγματα. Ιωάννα: [0:59] Α ναι, τα χούγια. Δημήτρης: [1:01] Παίζει, ναι, τα χούγια. Τι κάνεις γενικά στη ζωή σου; Πώς περνάς το καλοκαίρι σου; Ιωάννα: [1:07] Πολύ ωραία. Κυρίως είμαι στις Βρυξέλλες όπου μένω, αλλά πήγα στη Λέσβο... στη Σάμο και στην Ικαρία τον Ιούνιο. Πέρασα υπέροχα. Πήγα σε ικαριώτικο γλέντι, το γνωστό, έκανα ωραία μπάνια. Η Σάμος γενικά μου άρεσε πάρα πολύ σαν νησί, να πάτε. Και μετά γύρισα Βέλγιο και έκανα εδώ κάποιες μικρές εκδρομές τριγύρω. Πήγα στην... Δημήτρης: [1:39] Γύρισες γενικά. Ιωάννα: [1:40] Ναι ναι. (Από δω κι από εκεί, πολύ) Πήγα στην ακτή του Βελγίου για πρώτη φορά, γιατί όταν ήμουνα εδώ το 2018 δεν είχα πάει. Είχα ακούσει τα χειρότερα από όλους, αλλά τελικά, εντάξει, δεν είναι τόσο άσχημα. Δημήτρης: [1:57] Τι είχες ακούσει δηλαδή; Ιωάννα: [1:59] Ε ότι είναι πολύ βρώμικα, ότι έχει πάρα πολύ κόσμο. Γενικά ότι δεν άξιζε αλλά ίσως είναι αναλόγως το πού θα πας ακριβώς γιατί έχει διάφορα μικρά χωριουδάκια και πόλεις στην ακτή. Δημήτρης: [2:13] Εγώ μόνο την Αμβέρσα ξέρω στη θάλασσα. Ιωάννα: [2:17] Δεν είναι ακριβώς στη θάλασσα αλλά ναι. Δημήτρης: [2:20] Δεν είναι στη θάλασσα η Αμβέρσα; Νόμιζα ότι είναι λιμάνι. Τι είναι, σε ποτάμι; Ιωάννα: [2:23] Όχι, όχι, είναι πιο μέσα. Νομίζω η Γάνδη είναι πιο κοντά στη θάλασσα. Δημήτρης: [2:28] Όλος μου ο κόσμος καταρρέει αυτή τη στιγμή. Νόμιζα ότι ήταν λιμάνι η Αμβέρσα. Oh God! Ιωάννα: [2:34] Νομίζω χρειάζεσαι λίγα μαθήματα γεωγραφίας. Δημήτρης: [2:38] Α πού είναι η «γεωγραφία πολύ cool» να μου βάλει χέρι; Ιωάννα: [2:40] Έτσι ακριβώς. Ναι και τώρα τέλος Αυγούστου πάω στην Ιταλία, στην Πούλια, και είμαι πάρα πολύ περίεργη να δω πώς θα είναι εκεί, αν θα είναι παρόμοια με την Ελλάδα το σκηνικό ή διαφορετικά. Δημήτρης: [2:58] Ξέρεις το τραγούδι "Vieni a ballare in Puglia"; Νομίζω έτσι λέγεται, είναι από έναν Ιταλό μουσικό, λέγεται Caparezza, Capa... Caparezza. Το 'χα ακούσει πριν πολύ καιρό, τέλος πάντων, ναι είναι για τους τουρίστες στην Πούλια. Ιωάννα: [3:16] Α, όχι, δεν το ξέρω. Για την υπόλοιπη απομαγνητοφώνηση, γίνετε μέλη μας. (https://www.easy-greek.org/membership).
Tutte le persone che si avvicinano al flamenco ben presto si trovano ad affrontare il tema Sevillanas. Le Sevillanas sono 4 brevi musiche che vengono danzate, a ritmo ternario di 3/4 o 6/8 molto orecchiabili, nelle quali anche un orecchio non educato riconosce un ritmo incalzante di 6 tempi. Come forma di danza vengono ballate in coppia, uomo-donna o donna-donna, tradizionalmente. Sono divertenti e giocose.Si chiamano Sevillanas perché sono nate appunto a Siviglia, ed animano le feste popolari. Oggi sono danzate in tutta l'Andalusia e anche in tutta la Spagna, anche perché ad un certo punto sono state recuperate come patrimonio culturale spagnolo. E' molto facile infatti trovare un locale dove ballare sevillanas in tutta la Spagna. Rispetto al flamenco, che è legato alla presenza di musicisti dal vivo, le sevillanas sono di più semplice gestione, non richiedendo microfoni, musicisti, mixer ecc, ma soltanto un impianto di diffusione del suono. Perciò ovunque nel mondo vengono organizzate delle serate a tema spagnolo, con le sevillanas e... paella e sangria! La paella è buonissima, ma è un piatto tipico di Valencia, mentre le sevillanas sono andaluse, quindi ... quanto meno abbiamo sbagliato regione! La sangria è conosciuta ma non diffusa in tutto il territorio spagnolo, e se chiediamo una sangria in un bar di Cadice faremo assolutamente la fuigura della persona che non conosce la Spagna!Ballare flamenco è difficilissimo, e anche quando abbiamo imparato non ci sono locali in cui andare a praticare il flame nco: non ci sono neanche in SPagna! Non esiste una discoteca per ballare flamenco. Se sono uno studente di cante o di chitarra, posso cercare di cantare per qualcuno in una peña flamenca, ma il baile non si pratica nemmeno in una peña... Le sevillanas invece, non hanno nessun limite, si possono ballare dovunque, non richiedono capacità fisiche particolari. Storicamente le sevillanas erano una occasione di socializzazione e la scusa per avvicinarsi ad un ragazzo, o ad una ragazza e fare conoscenza. Oggi è evidentemente tutto cambiato, ma immaginiamo la società andalusa del 1950 e capiremo subito. Era la possibilità si stare vicino ad una persona dell'altro sesso senza venire criticati, in modo moralmente accettabile.Erano anche una occasione per la famiglia per valutare le qualità della possibile futura moglie (o futuro marito) di un figlio o di un fratello.Nel baile por sevillanas l'uomo deve essere un iper-macho: mostrare eleganza, forza, coraggio, determinazione, equilibrio, tutte le qualità importanti per il futuro marito di mia figlia! La donna deve essere bella, elegante, morigerata, qualità importanti per darla in sposa d mio figlio!Nel corso del tempo le sevillanas si sono avvicinate al flamenco, anche dal punto di vista della danza, oltre che da quello della musica, per ragioni di coesistenza geografica, rimanendone sempre separate. Sono molto diversi fra loro! Le sevillanas sono 4 piccole coreografie, con passi che ritornano in modo costante da una sevillana all'altra, e vengono posizionati nella musica sempre nella stessa maniera. Tra la prima, la seconda, la terza e la quarta sevillana non ci sono differenze musicali, quindi non è possibile sapere che sevillana sia se entro in un locale. Lo posso riconoscere guardando chi sta ballando. I passi vanno imparati a memoria, ma bisogna anche capire cosa stiamo comunicando con questi movimenti, e a chi le stiamo comunicando. Per molti aspetti non sono flamenco, anche se alcuni le annoverano fra i palos del flamenco. Le differenze sono importanti: Nelle sevillanas l'improvvisazione dal punto di vista musicale è assolutamente limitata. Tutto è già perfettamente strutturato. Le sevillanas devono avere tre strofe, le prime due identiche musicalmente e l'ultima diversa, la lunghezza delle strofe è invariabile, le pause fra le strofe non sono modificabili. Nella danza posso sostituire i passi di sevillanas con altri movimenti di mia creazione, ma ci sono passaggio obbligati in cui devo rientrare nella coreografia tradizionale. Nel flamenco si inizia normalmente più lentamente per evolvere verso una maggiore velocità.I musicisti e i danzatori, dal vivo, gestiscono questo crescendo modulandolo.Nelle sevillanas non ci sono varianti di velocità, se si escludono due eccezioni: nella quarta sevillana, a volte i musicisti suonano più velocemente una parte della letra (non è un obbligo, e non viene richiesto da chi danza, però!), e nella introduzione è possibile cantare e suonare con velocità molto più lenta. Anche questo non è un obbligo, e tradizionalmente era più logico che le sevillanas mantenessero costante la velocità, proprio per favorire la danza.Un altro elemento che distingue le sevillanas ed il flamenco è che ci sono passi nelle sevillanas che sono importanti e non si possono cambiare. Nel flamenco non esistono "passi base", e non c'è uno schema prestabilito: la danza e la musica nascono dalla situazione del momento, dalle risposte che i membri del cuadro si danno fra loro.Ultima considerazione: il flamenco non è mai un ballo di coppia, mentre le sevillanas lo sono sempre. E' interessante che molte persone abbiano visto ballare le sevillanas e le abbiano scambiate con il flamenco. E mi dicono "voglio studiare flamenco ma non ho il partner!" Se non si conosce nulla è molto difficile capire la differenza.Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e danze e musiche del mondo arabo dal 1985, dal 1990 insegno a Milano baile flamenco e un lavoro bellissimo sulla espressione delle emozioni attraverso le danze del mondo arabo, la Lyrical Arab Dance. Quando insegno gli allievi spesso mi chiedono perché non insegno le sevillanas nel corso di flamenco. Spiego loro le stesse cose che ho detto, che le sevillanas non sono flamenco, e che è abbastanza inutile imparare prima le sevillanas e poi il flamenco. perché sarebbe un po' come saper ballare la salsa per ballare flamenco. Non dico Hip Hop, ma comunque sono due forme molto diverse. Se son ballare le sevillanas, non so ballare flamenco e viceversa. Quando insegno le sevillanas lo faccio al di fuori delle lezioni di baile flamenco, in cicli speciali, durante i quali spiego alle persone cosa sono le sevillanas, cosa devo aver capito quando le ballo. Ho visto nei miei viaggi moltissime persone che ballavano sevillanas, e si vede proprio che noi stranieri le impariamo in modo meccanico, e non abbiamo capito. La gente di lì balla in modo informale, chiacchierando, sorseggiando un cocktail, quando si poteva fare nei locali, persino fumando. Non c'è bisogno di impettirsi e mostrare come siamo stati bravi ad impararle...Non devono essere una esibizione delle nostre conoscenze ma gioia, condivisione e godersi la vita. Come nel flamenco, perché in realtà questa è proprio la mentalità andalusa. Conoscendo le sevillanas si può andare a divertirsi in una sala rociera, un locale in cui si ballano, e, in modo polemico, penso che molti insegnanti di baile flamenco insegnino le sevillanas per avere qualcosa da mostrare agli eventuali gestori di un locale che contatti la scuola di danza per animare una serata a tema. Le sevillanas, non richiedendo musica dal vivo, sono molto semplici da gestire. Però, lo ripeto, non sono flamenco!
La Siguiríya è uno dei palos del flamenco più antichi. La chitarra suona pochissime note, che sono quelle della "cadenza andalusa", quella che i flamencologi oggi chiamano "scala flamenca". Il cante viene accompagnato da una scala musicale molto scarna, che esprime contemporaneamente la struttura ritmoca e quella melodica. Se non c'è il baile, nella Siguiríya, il cante rimane non ritmico, cioè non si potrebbe mettere un metronomo. Mentre se c'è il bvaile anche il cante diventa ritmico. Probabilmente nascono dai canti delle plañideras, le piagnone, le prefiche che piangevano nei funerali. Infatti anticamente venivano chiamate "Playeras", distorsione del termine plañideras.Cercare di trascrivere il cante por Siguiríya è difficilissimo, perché le note del cante sono lunghissime e piene di decorazioni, melismi... quindi nella trascrizione musicale si fanno per forza delle semplificazioni, delle banalizzazioni, che rendono quanto scritto neppur più riconoscibile come una Siguiríya. La sua essenza quindi resta quella dell'interpretazione.La Siguiríya parla della perdita, della morte, di tutto ciò che nella vita finisce. E lo fa in modo poetico, senza lamentarsi: il retro messaggio del flamenco è sempre "se è successo questo è perché era giusto così!". Ci chiede di esprimere e accogliere la tristezza. La tristezza della Solea parla dell'incomprensibilità, i palos de Levante parlano del dolore, della paura, del pericolo, mentre la Siguiríya parla della morte e della perdita. Si dice che l'opera d'arte sia un sistema che l'artista ha per passare al di là del tempo e diventare immortale, sopravvivendo alla propria stessa morte. Il flamenco non lo fa perché si tratta si una forma d'arte orale: l'artista produce per le persone che ha davanti, può comunicare tantissimo ma nulla resterà. Anche perché quello che importa è l'interpretazione, non la forma: una coreografia bellissima, ad esempio, se eseguita da un bailaor ha un senso (ballata in un certo contesto...) se eseguita da un altro diventa assolutamente un'altra coreografia. L'altra ragione per cui il flamenco non cerca di andare oltre la morte è perché il flamenco si rende conto che la morte è un pezzo della vita, e quindi non ha bisogno di rendersi immortale. Il flamenco non si arrabbia di fronte alla morte, non se ne lamenta. Ne parla!Ci possiamo chiedere come fa oggi a sopravvivere una cosa come la Siguiríya che parla della morte, in una società in cui tutto è superficiale e rapido, social, fast food. La morte esiste, è una realtà, e il flamenco ne parla, perché deve esprimere tutto ciò che comprende la vita. Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco, danze e musiche del mondo arabo dal 1985. Dal 1990 insegno baile flamenco a Milano e Lyrical Arab Dance, un lavoro meraviglioso sull'espressione delle emozioni attraverso le danze del mondo arabo. Accanto a questo, sono studiosa di neuroscienze e sono appassionatissima di cante flamenco. Il cante por Siguiríya ti entra dentro le viscere. Ti entra e risveglia una parte di te che è profondamente umana. Ogni volta che un gruppo di miei allievi affronta questo palo, tutti ne riconoscono facilmente la struttura ritmica, perché la chitarra ne sottolinea in modo ipnotico la struttura ritmica. Ma il cante è sospeso in aria, come se non volesse finire, rimanendo in sospeso nelle orecchie dell'ascoltatore. E' ovvio che il cante si appoggia su note ben precise della chitarra. La Siguiríya assomiglia un po' ad un urlo. Nelle mie follie pedagogiche, ho fatto urlare gli allievi, per far loro capire fisicamente quale emozione possa generare questo cante! Tutti quando imparano a ballare, si occupano di apprendere prima le forme e poi appiccicarci sopra una interpretazione, e nella Siguiríya in particolare (ma anche... nel flamenco in generale!) questo non ha nessun senso!Nella Siguiríya i movimenti sono pochi perché il cante è intenso ed è vuota, piena di silenzi. Una volta guardavo un video di una Siguiríya ballata da una compagnia di flamenco statunitense. I danzatori erano preparatissimi ma forse erano troppo dinamici e non sostenevano i silenzi della Siguiríya, e quindi li riempivano di movimenti. Ma la Siguiríya dove sta?I gitani dicono che non è possibile cantare e forse neanche comprendere la Siguiríya se non sei gitano. In realtà non è così, ma per capire cosa significa sarà fondamentale ascoltare un cantaor che ne esprima la storia: il cante ha il diritto di rimanere molto libero dal ritmo, ricordando che la Siguiríya viene dalle Tonà, che sono libere da qualsiasi vincolo. Consiglio sempre di ascoltare il cante por Siguiríya se El Agujetas, gitano di Jerez, che secondo me la esprime alla perfezione: se non ti esprime lui la Siguiríya (o anche la Soleà), non saprei chi indicare. La Siguiríya esprime la quintessenza del cante flamenco, e il cantaor mantiene il diritto di allungare o accorciare le frasi, nella libertà interpretativa totale.Ballare por Siguiríya è una grossa sfida: per quanto il cantaor cerchi di cantare in modo comprensibile per un danzatore, spesso non ci riesce perché dovrebbe negare la propria espressività. Ci vuole quindi tanto coraggio, buttarsi nell'imprevedibilità totale, nell'essere fuori dal controllo. La Siguiríya ti trasporta in un piano in cui la vita e la morte sono indissolubilmente legate e nel quale ti rendi conto che una senza l'altra non avrebbe senso.
Direttamente dalla Spagna, un'ospite speciale negli studi milanesi di Radio Number One: Ana Mena. Un'artista che è protagonista da diverso tempo delle nostre estati e non solo. Il duro lavoro che Ana ha fatto in questi ultimi cinque anni l'ha condotta in cima alle più importanti classifiche: «È stata una bella avventura musicale». Ci ha parlato del suo nuovo singolo Mezzanotte, una canzone fresca, ariosa e che fa venire voglia di uscire e ballare con gli amici. A questo proposito, ci ha spiegato come è nata: «Una canzone creata in quaranta minuti. L'obiettivo è proprio far ballare le persone».MÚSICA LIGERA - Ana ci ha poi parlato della sua Música Ligera, cover in spagnolo della famosissima Musica Leggerissima di Colapesce e Dimartino: «È una canzone che mi ha colpito sin dal primo ascolto: sono entrata in un loop da cui non riuscivo a uscire». Da qui è nata poi l'idea di portarla in Spagna con un testo che fosse comprensibile anche al pubblico spagnolo. Quella di Ana è stata infatti un'intuizione vincente perché la sua Música Ligera ha letteralmente spopolato nel suo Paese.LE SUE ORIGINI - Ci ha anche raccontato quando ha capito che voleva fare musica nella vita: «Non saprei, mi ricordo di cantare da sempre. Ho sempre guardato e ascoltato mia mamma cantare il flamenco, per me era normale». Ana viene infatti dalla patria del flamenco, ovvero l'Andalusia: da Estepona - suo comune di origine, vicino a Malaga - ha conquistato prima la Spagna e poi l'Italia. «È bello che ti succedano cose positive anche fuori dal tuo paese. Mi sento nella mia seconda casa grazie all'affetto del pubblico italiano», ha commentato l'artista spagnola. In chiusura, ci ha poi rivelato se, secondo lei, italiani e spagnoli sono tanto diversi tra loro.
Radioimmaginaria Verona-Padova-Villasanta-Dublino PodcastBella regaz! Qui a Radioimmaginaria Verona la musica è troppo alta e non potete capire come stanno ballando le persone attorno a noi, beh noi proveremo a spiegarvelo a parole anche se non sarà facile. Quindi stay tuned with Verona!radioimmaginaria.it
Le scarpe da flamenco sono uno strumento musicale e un accessorio per danzare di fondamentale importanza. Saper scegliere bene cosa acquistare è molto importante, molto più di quanto accade per altre danze: nel flamenco ci si può facilmente far male se le scarpe non sono di buona qualità e/o non sono adatte ai nostri piedi. Questa è la prima parte di una guida in tre puntate, per farti riflettere sulla scelta della scarpe: prima di tutto, salute, comodità, praticità, poi resistenza e durabilità, e da ultimo estetica. Il prezzo? Per forza deve essere l'ultimo criterio che guida la tua scelta, altrimenti farai un acquisto sbagliato e dopo poco tempo dovrai prevedere di comprare altre scarpe. Le scarpe di flamenco devono poter garantire la stabilità e la libertà di movimento senza compromettere la salute dei piedi in particolare ma anche di tutto il corpo in general: una calzatura sbagliata danneggia la postura, aggrava tensioni e dolori in tutti i distretti corporei.Comprare le scarpe on line può essere un rischio, soprattutto se non si conosce l'argomento! Farsi guidare da un commesso di un negozio di scarpe da danza non è la migliore delle scelte, perché il suo mestiere è venderti il prodotto che ha, non consigliarti quello migliore per te! La cosa più saggia da fare è chiedere consiglio a chi ne sa più di te!Spesso si compra la prima cosa che si trova, o peggio ancora quella che costa meno. Non farti guidare da criteri insensati, perché, se ti fai male, ne pagherai le conseguenze per molto tempo! I danni alle articolazioni dei piedi sono molto frequenti fra i danzatori, e sono tante le persone che smettono di ballare a causa di dolori e disturbi vari. La scelta delle scarpe deve tener conto di tantissimi fattori, che ti raccontiamo in questo lungo podcast diviso in tre parti.Per comprare o indossare scarpe da danza di alto livello non bisogna essere dei professionisti, anzi: anche un principiante può provare più soddisfazione nello studiare e ballare quando le scarpe glielo permettono, e soprattutto può prevenire problemi! Sono Sabina Todaro, insegno baile flamenco a Milano, nella mia scuola Il Mosaico Danza, e pratico questa forma d'arte dal 1985.In questo podcast ti conduco a riflettere sulla scelta delle scarpe da comprare per ballare flamenco, condividendo le mi esperienze maturate in tanti anni di insegnamento e di pratica del baile flamenco.
Radioimmaginaria RavennaPodcastNon ballate sulle canzoni che hanno significati seri, ve lo dice anche Caparezza! In più se avete appena fallito in una cosa in cui avete dato tutto, beh non siete gli unici... In aggiunta Harper (creatore dell'immagine di puntata stupenda) farà ritorno con un must delle rubriche: "Che cibo è?" edizione thailandese. Vi va di ascoltarci?radioimmaginaria.it
In questo episodio: nasce finalmente Arcigay Nazionale; Paolo Hutter diventa il primo consigliere comunale dichiaratamente gay in Italia; l'esperienza del separatismo lesbico è oggetto di riflessione in una serie di convegni che punteggiano tutto il decennio; il mondo della moda comincia a guardare con occhi diversi il corpo maschile; esce "Sotto il vestito niente", giallo dei Fratelli Vanzina che documenta la Milano da Bere e il fashion meneghino; nel frattempo Firenze si afferma come città più all'avanguardia per quanto riguarda clubbing, moda e musica underground. Infine, la rivista "Babilonia" diffonde le fotografie di Tony Patrioli, cantore di una bellezza mediterranea che andrà a sparire.Interviste a: Franco Grillini, attivista e politico; Paolo Hutter, attivista e politico; Roberta Vannucci, attivista; Andrea Batilla, giornalista ed esperto di moda; Enrico Vanzina, sceneggiatore e scrittore; Bruno Casini, attivista e organizzatore di eventi; Neri Torrigiani, PR; Stefano Bolognini, attivista e giornalista.BIBLIOGRAFIA:Claudio Bartolini, "Sotto il vestito niente di Carlo Vanzina", Gremese, 2019Bruno Casini, "Clubbing for Heroes", Zona, 2017 Franco Grillini, "Ecce Omo. 25 anni di rivoluzione gentile", Rizzoli, 2008Roberta Vannucci, "Non sono l'unica lesbica del mondo" in aa.vv., "Il movimento delle lesbiche in Italia", Il Dito e la Luna, 2016FILMOGRAFIA"Sotto il vestito niente", di Carlo Vanzina (Italia 1985)
Il coreografo di fama mondiale racconta se stesso: Luca, ragazzo delle borgate romane con un rapporto complicato col padre.Nella puntata ricorda, il bullismo subito («Perché ero libero») - il padre violento («Mi odiava perché "frocio"») - gli inizi alla scuola di ballo di Enzo Paolo Turchi - l'amicizia con Madonna, Prince e Michael Jackson - i tour con Whitney Houston («Erano pieni di droga: su 120 persone dello staff, ne morirono 60»). Scopriamo come Luca oggi è più forte di Luca Tommassini.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Quali sono le hit più ballate dell'estate?Alza il volume e inizia a ballare!!!Questo podcast fa parte dell'aggregatore Bar Abba: www.bar-abba.it