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Solitamente vi consigliamo film usciti da qualche anno, piccole perle che potreste esservi persi. Ma questa volta vogliamo giocare d'anticipo e segnalarvi un titolo che non potete assolutamente lasciarvi scappare, perché è nelle sale proprio in questo periodo! Si tratta di Gli imprevisti, un poliziesco diretto a quattro mani da Alberto Cavallini e Alessandro Ingrà, girato tra Prato e Firenze. Un mix esplosivo di thriller, azione e un pizzico di comicità, perfetto per chi ama le storie adrenaliniche con un tocco di ironia.
Adolescence è la serie di Netflix di cui tutti stanno parlando. I motivi sono principalmente due: uno tecnico, l'altro contenutistico. Solitamente di fronte a entusiasmi così generalizzati rimaniamo piuttosto scettici, ma per fortuna questa volta siamo rimasti folgorati anche noi.
ROMA (ITALPRESS) - Disfunzione erettile e malattie cardiovascolari sembrano problemi lontani, ma in realtà condividono diversi fattori di rischio e spesso si presentano nello stesso individuo. Studi epidemiologici hanno infatti messo in luce che gli uomini con problemi di cuore hanno una maggiore probabilità di soffrire di disfunzione erettile rispetto alla popolazione sana. In particolare, i problemi erettili possono precedere un evento cardiovascolare di circa 3-5 anni, rivelandosi così, se ascoltato, un prezioso campanello d'allarme.La disfunzione erettile "è l'incapacità di raggiungere e mantenere un'erezione durante per avere un rapporto sessuale soddisfacente. Solitamente ce ne sono di due tipi: quello da 'ansia di prestazione' del ragazzo giovane, facilmente identificabile, che si risolve con poca spesa, e quella della persona adulta con un sacco di fattori di rischio, che è una malattia vascolare, progressiva e cronica che porta con sé rischi di altra natura", ha detto Piero Montorsi, professore ordinario di Malattie cardiovascolari presso l'Università Statale di Milano e direttore del Dipartimento di Cardiologia interventistica del Centro Cardiologico Monzino, intervistato da Marco Klinger per Medicina Top, format tv dell'agenzia di stampa Italpress.fsc/gsl
I container sono diventati una vera comodità, che può migliorare (e non poco) la vita a noi dev. Solitamente li associamo sempre a Docker, ma esistono delle alternative, e Podman è una di queste.https://podman.io/https://www.redhat.com/it/topics/containers/what-is-podman#podman #container #redhat #dotnetinpillole #podcast
Solitamente, giornalisti e attivisti sono certi di essere spiati quando fanno il loro mestiere in paesi dove si sono le dittature. Abbiamo scoperto con sgomento (se non siete preoccupati, dovreste esserlo, se continuate a non esserlo non avete capito) che alcuni giornalisti e attivisti italiani erano spiati da un software che può essere in mano solo al Governo. Abbiamo un problema. Anche se chiedono di fare un bonifico urgente e lo fate, senza porvi qualche domanda, abbiamo un problema. I giornalisti spiati Gli imprenditori truffati Pillole di Bit (https://www.pilloledib.it/) è un podcast indipendente realizzato da Francesco Tucci, se vuoi metterti con contatto con me puoi scegliere tra diverse piattaforme: - Telegram - BlueSky - Il mio blog personale ilTucci.com - Il mio canale telegram personale Le Cose - Mastodon personale - Mastodon del podcast - la mail (se mi vuoi scrivere in modo diretto e vuoi avere più spazio per il tuo messaggio) Rispondo sempre Se questo podcast ti piace, puoi contribuire alla sue realizzazione! Con una donazione diretta: - Singola con Satispay - Singola con SumUp - Singola o ricorrente con Paypal Usando i link sponsorizzati - Con un acquisto su Amazon (accedi a questo link e metti le cose che vuoi nel carrello) - Attivando uno dei servizi di Ehiweb Se hai donato più di 5€ ricordati di compilare il form per ricevere i gadget! Il sito è gentilmente hostato da ThirdEye (scrivete a domini AT thirdeye.it), un ottimo servizio che vi consiglio caldamente e il podcast è montato con gioia con PODucer, un software per Mac di Alex Raccuglia
Pronta/o a iniziare il 2025 all'insegna del successo? Ecco che ti presento 4 frasi guida per orientare il nuovo anno sulla giusta direzione. Se vuoi crescere nel 2025 con me, clicca qui: https://bit.ly/BeMore_program Cosa puoi imparare ogni anno (00:00:00)
In questo episodio speciale ti guido attraverso una review dettagliata del 2024 per poi arrivare alla pianificazione del 2025. Solitamente faccio questo workshop a pagamento, mentre questa volta ho deciso di offrirlo gratuitamente a tutte le ascoltatrici del podcast, completo di template Notion scaricabile gratuitamente. Troverai domande di riflessione sui risultati e sulle lezioni apprese nel 2024, suggerimenti per definire obiettivi e intenzioni per il 2025, e strategie per implementare azioni mirate per raggiungere i tuoi traguardi. Non è necessario completare tutto entro la fine di dicembre; prendi il tuo tempo e goditi il processo. ➡️ Scarica il template per Notion
Area d'impatto #Christmas edition #2Natale è il momento in cui tutti facciamo la nostra lista dei #desideri. Solitamente, si tratta di oggetti: qualcosa da ricevere, scartare e possedere. Ma quando ci fermiamo a pensare a cosa desideriamo davvero per noi, non di materiale, ci troviamo spesso in difficoltà.Area d'Impatto dedica i suoi 3 episodi di dicembre al desiderio, per aiutarti a prendertene cura.Desideri che non si possono incartare, ma che possono dare un senso nuovo alle tue scelte, ai tuoi progetti e al tuo modo di vivere.Nell'episodio di oggi, ascolterai che il desiderio è un viaggio scomodo, perché il desiderio è:1. intimo: i desideri scavano nella nostra soggettività più profonda, mettendoci spesso in imbarazzo. Raccontare i propri sogni, anche alle persone più vicine, può risultare difficile perché ci espone, rivelando aspirazioni che potrebbero anche dire cose difficili da ascoltare;2. rimandabile: differenza dei bisogni, il desiderio non reclama un'immediata soddisfazione. Questo lo rende più facile da ignorare, lasciandolo nel "cassetto" mentre ci concentriamo su urgenze o necessità. Tuttavia, lasciare che tutti i desideri rimangano lì significa rinunciare a un pezzo importante di noi stessi;3. responsabilizzante: il desiderio ci rende protagonisti. Quando lo esprimiamo, ci assumiamo l'onere della sua realizzazione. È il nostro progetto, il nostro percorso. E questo può spaventare.Imparare a desiderare non è per tutti, ma per chi ha il #coraggio di affrontare queste sfide. Se senti la voce del desiderio dentro di te, non zittirla. Chiediti, invece: “come posso far fronte alla sfida?”#AreaDImpatto #Empoweremnt #sviluppo
**Area d'impatto Christmas edition**Natale è il momento in cui tutti facciamo la nostra lista dei #desideri. Solitamente, si tratta di oggetti: qualcosa da ricevere, scartare e possedere. Ma quando ci fermiamo a pensare a cosa desideriamo davvero per noi, non di materiale, ci troviamo spesso in difficoltà.Area d'Impatto dedica i suoi 3 episodi di dicembre al #Natale, per aiutarti a trovare le parole giuste per esprimere i tuoi desideri più profondi. Desideri che non si possono incartare, ma che possono dare un senso nuovo alle tue scelte, ai tuoi progetti e al tuo modo di vivere.Prenditi cura dei tuoi desideri questo Natale.Inizia capendo cosa sono!
lo hanno riordato Denise e Giuliano in onda...
Come scegliere una scuola in cui imparare il flamenco. Ci dobbiamo per prima cosa ricordare che si tratta di una forma d'arte, complessa e completa, e che non conosciamo, da stranieri. Solitamente gli stranieri che si avvicinano al flamenco lo fanno attraverso la danza, ed è un percorso lungo e complesso. E lo dobbiamo sapere subito: se entriamo in una sala da danza e qualcuno ci dice che in breve diventeremo bravissimi, ci stanno imbrogliando. Lo stesso dicasi per la chitarra, o per il cante: anche se arrivo da una formazione di altri generi, ci vorrà tantissimo lavoro per entrare in una cultura musicale diversa da tutte le altre.Il primo consiglio per la scelta di una scuola in cui imparare, qualsiasi cosa, è chiedere di fare una lezione di prova per verificare se ti piace davvero studiare flamenco: verifica come ti senti in quella situazione!Per imparare a ballare flamenco devo tenere in conto diversi aspetti. Partiamo da quelli fisici: il baile flamenco ha movimenti molto grandi, energici, aperti, ma mai rigidi,una fluidità grande e tanta flessibilità. Questo richiede un corpo allenato, con una postura funzionale a muoverci meglio. Se la lezione è finalizzata solo a farti vedere dei passi, ma non ti si spiega come produrre quei movimenti in modo sano per le tue articolazioni, ricorda chje è impossibile imparare a ballare flamenco se non ti danno gli strumenti per avere consapevolezza del tuo ccorpo e non ti fanno fare un lavoro corporeo che ti porti ad allungare, centrare, allineare. Se nella zona in cui vivi non c'è un corso di flamenco in cui ti diano questi strumenti, costruiscili con un altro lavoro corporeo di sostegno: pilates, yoga, danza contemporanea...Il lavoro sulla danza deve sempre essere sostenuto dalla consapevolezza: il filtro che abbiamo nell'apprendimento ci riporta sempre alle nostre precedenti competenze. Non vedo ciò che vedo, vedo ciò che so! Il corpo non si mette fuori dalla zona di comfort, quindi se l'insegnante non mi spiega con chiarezza che lui è solo una fonte di ispirazione e non il modello assoluto da emulare, crederò che per imparare io debba fotocopiare ciò che fa lui, dirigendo tutte le mie attenzioni alla forma. Difficilmente un allievo ha già le competenze adatte a trovare una postura adatta al flamenco, che non sia estetica, ma funzionale. Ballare flamenco non significa imparare a mettersi in una posizione forzata, che poi magari mi porterà ad avere mal di schiena! Dovrai anche affrontare molto lavoro ritmico, e ricordati che per poter battere i piedi aa ritmo devi avere equilibrio, perché se cadi malamente da un piede all'altro non farai qualcosa di utile a te, ma disturberai il tuo apprendimento, e perisno quello degli altri, perché se studi male e fai pasticci con il ritmo, disturberai anche i tupoi compagni di corso. Devi quindi verificare che ti insegnino a guadagnare equilibrio e consapevolezza del suono.Non solo della meccanica che produce il suono, ma proprio della ritmica! Prima di tutto devo stare nel ritmo, e mi devono dare gli strumenti per capire la frase ritmica, il compas, in modo che lo possiamo davvero sentire.Altra cosa da considerare è sempre che il flamenco si organizza intorno al cante, che è il cuore di questa forma d'arte. L'ideale sarebbe avere a lezione un cantaor, non una persona che canticchi in qualche modo, ma proprio un cantaor, ma è praticamente impossibile. Quindi per lo meno nelle lezioni l'isegnante ci deve fornire le competenze per farci capire come si comporta il corpo in relazione al cante. Forse non lo vedrò nella prima lezione, in cui magari mi si mostreranno passi semplici, con cui entrare nel baile. Ma se ti iscrivi ad un corso e non ti si parla del cante, fatti una domanda!Altra cosa fondamentale in un corso sarebbe la presenza di un chitarrista, almeno di tanto in tanto. Non un juke box, ma un musicista che ti mostri come funziona il suo strumento. Altrimenti, sarà più utile ascoltare un bel cd di Paco de Lucia, che senz'altro suonerà meglio di come possa suonare il nostro chitarrista!Un'altra cosa da considerare è che il flamenco è una cultura: sarà importante che il nostro insegnante ci dica che lo è ci indichi che per imparare è meglio pianificare di andare in Spagna, di imparare almeno un po' di lingua spagnola, e non di andare solo a vedere qualche bello spettacolo e studiare baile flamenco con un insegnante bravissimo, perché il flamenco ha un background enorme, che così non si vede! Ci sono tanti ballerini che ballano anche molto bene ma non danno importanza a questa cultura di riferimento. Ma un insegnante ci deve far vedere la cultura di riferimento!Ricorda infine che l'esperienza deve essere piacevole, e non deve essere una penitenza! Se il mio insegnante è esperto ma mi mette a disagio, troverò tutte le scuse per non andare a lezione... A quel punto se l'insegnante mi demotiva non avrà molto senso! La lezione non serve per vedere se il maestro sappia ballare bene, ma se sappia insegnare a me a farlo. Una lezione non è una performance!Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e di musiche e danze del mondo arabo dal 1985. Dal 1990 insegno baile flamenco a Milano e un lavoro bellissimo sull'espressione delle emozioni attraverso le danze del mondo arabo che ho chiamato Lyrical Arab Dance. Quando insegno spesso le persone mi dicono "ho già fatto 15 anni di danza classica, quindi mi voglio iscirivere al corso di flamenco avanzato". Io sono italiana madrelingua, parlo fluidamente spagnolo e francese, ma se mi iscrivessi ad un coro di portoghese non inizierei dal corso avanzato! Ecco, con il baile flamenco deve essere la stessa cosa. Magari poi se ho un background di danza imparerò più velocemente di chi non ce l'ha!Se hai già una base di baile e vuoi continuare a studiare, non andare a fare una lezione di prova nel livelo avanzato, ma vai ad un livello più facile, in modo da non dover litigare con la difficoltà dei passi, ma poter godere del processo di apprendimento. A volte l'ego ci fa dire che devo andare nel corso più difficile, ma magari la lezione di prova ci dovrebbe servire a valutare il corso e non la difficoltà del passo!Una esperienza positiva ti aiuterà ad imparare molto di più di una esperienza negativa!Ricordati sempre quali sono le motivazioni che ti hanno spinto ad avvicinarti al baile flamenco e persegui il tuo fine, non farti fuorviare!Se eventualmente nella zona in cui abiti non ci sono insegnanti che facciano un lavoro che ti piacerebbe fare, costruiscitelo da te, sintonizzandoti su quello che ti interessa.
I "fuffa guru" sono figure che si presentano come esperti o coach in vari settori, come finanza, crescita personale, marketing o fitness, ma che spesso offrono contenuti superficiali, vaghi o ingannevoli. La loro strategia consiste nel creare un'immagine di successo e autorità attraverso i social media, promettendo risultati rapidi e straordinari senza una solida base di competenze o esperienza. Solitamente vendono corsi, seminari o programmi che non forniscono valore reale, ma sfruttano le insicurezze delle persone e la loro voglia di migliorarsi. Queste figure tendono a manipolare la psicologia del pubblico, utilizzando tecniche di persuasione per attirare seguaci e vendere illusioni piuttosto che soluzioni concrete. Il fenomeno dei fuffa guru è alimentato dalla mancanza di regolamentazione online e dalla facilità con cui è possibile costruirsi un'immagine autorevole sul web.
Solitamente si discute in merito alla differenza tra chi utilizza un software e chi no, ma nella puntata del podcast Ospitalità 4.0, Edoardo e Marco si chiedono quanto possa essere dannoso un software obsoleto per un'azienda, specialmente per i receptionist.
La cultura si crea su fattori storici, sociali, religiosi, antropologici, linguistici, artistici, persino culinari e gastronomici, che riflettono e costituiscono l'identità di una comunità.E' saggio approfittare dell'ottima rete stradale andalusa, fra l'altro quasi completamente gratuita, e conviene affittare una macchina per esplorare il territorio e raggiungere anche paesini minori. Nei paesini non arrivi con il treno, magari, e siccome non li incontri non ti ci fermi neanche per un caffè.Girando nei paesini si vedono subito i resti dell'eredità araba e mediterranea in generale, e soprattutto si incontra la gente, spontanea e socievole, accogliente e curiosa. Apri loro un po' il cuore e ti accoglieranno a braccia aperte.In Andalusia si può entrare in un bar con l'intenzione di prendere un caffé alle 5 del pomeriggio e uscirne alle 2 di notte, con 10 nuovi amici. Oppure isolarsi e non comunicare con nessuno e credere che gli andalusi siano persone che stanno solo fra di loro e che non sono interessati a nulla altro,magari soltanto perché io non parlo spagnolo e loro non parlano altre lingue che non sia la loro!Il flamenco in tutto ciò è dietro ad ogni comportamento, ad ogni parola. E' vero che molti andalusi non sono neanche lontanamente interessati a quest'arte (anche se tutti poi pensano di saperne più di te che sei straniero!). Essere andalusi non implica necessariamente amare il flamenco e ancor meno conoscerlo profondamente, non fare questo errore. Ma è anche vero che questa situazione geografica e culturale lo ha generato, e quindi il flamenco non può prescindere dalla terra che lo ha visto nascere e che lo nutre quotidianamente.Viaggiare nei paesini ci permette di incontrare gli anziani, che sono i portatori di una tradizione veramente andalusa, non globalizzata, che sa ancora di vino fino anziché di gin tonic, di gazpacho e tortilla de patatas anziché di sushi e hot dog.Paesini fuori dalle rotte turistiche, dove l'attrazione principale sono magari i prodotti della terra e della gastronomia, e non monumenti che richiamino l'attenzione di tanti viaggiatori e di conseguenza l'esigenza di vendere prodotti e servizi “globalizzati”. Gli anziani della Peña di Santaella in provincia di Cordoba sono probabilmente uguali ancora oggi ai loro bisnonni in termini di visione del mondo, di modalità di vita e di abitudini. Parlare con loro può essere interessantisismo, magari trovando argomenti di conversazione legati alla loro cultura. Capire cosa sia il flamenco per loro ci aiuta a capire cosa sia il flamenco nella sua storia. Un modo di riconoscersi parte di una comunità, un legante che accomuna e rende partecipi di una cosa condivisa. Andare a Madrid e studiare baile o a Siviglia e studiare le migliori falsetas di chitarra non significa capire e sentire la culla che ha dato i natali al flamenco. Le sue radici non sono nel grande teatro di Siviglia o di Malaga o Madrid se non Londra o New York. Quegli spettacoli non sono le radici del flamenco ma frutti artistici di una elaborazione. Il flamenco ha avuto le sue origini nelle taverne, nella quotidianità di persone “normali” nella vita “normale”, ed è nato come forma spontanea di espressione artistica. Oggi si espande anche attraverso l'attività dei circoli flamenchi, le peñas, e le serate dei festival estivi, polo di attrazione sociale che vede il flamenco al centro della manifestazione con concerti all'aperto, ai quali spesso la gente partecipa più per convivialità che per passione dell'arte, condividendo cibo e bevande con familiari ed amici. E' lì che occorre cercare le sue radici, ancora oggi, nella spontaneità, nel modo di fare e di parlare degli andalusi, nella loro ironia e nella loro saggezza popolare. Ci sono luoghi in Andalusia in cui il flamenco fa parte del quotidiano, mentre in molti altri posti il flamenco è solo una delle mille musiche che si possono ascoltare alla radio, in tv o ad un concerto dal vivo in un locale.E non è che se sono nato a Cadice in automatico ho una cultura radicata nella tradizione del flamenco, ma l'ambiente sonoro circostante, il sentire, l'emozionalità e l'abitudine a certe sonorità e ritmi saranno elementi che aiutano nella costruzione della mia formazione flamenca.Sono Sabina Todaro mi occupo di flamenco e danze e musiche del mondo arabo dal 1985, e dal 1990 insegno baile flamenco a Milano al Mosaico Danza, e un lavoro bellissimo che si chiama Lyrical Arab Dance, l'espressione delle emozioni tramite la danza del mondo arabo.Solitamente noi stranieri al flamenco ci arriviamo tardi nella vita, da adulti, e ci pare che il punto di riferimento debba essere soltanto il flamenco professionale di grandi artisti, in grandi teatri e della discografia edita dalle etichette discografiche.Anche soltanto vedere paesini in cui sono nati e vissuti artisti importanti della storia del flamenco ci aiuterà ad ascoltarli con orecchie più attente e rispettose della loro produzione artistica.Dopo anni di amicizia con un ceramista cordobese, abbiamo scoperto che era amico intimo del presidente della peña flamenca del suo paese, La Rambla, e che con facilità ci poteva far visitare la peña, anche in periodo di chiusura estiva. O andare a pranzo in un ristorante e scoprire che nella bodega sul retro c'è in atto una riunione di aficionados al flamenco, che non comprenderebbe evidentemente, nessun ospite straniero, e alla quale invece vieni invitato se ti metti a chiacchierare con il cameriere e cerchi di conoscerlo, di capire i suoi interessi e che persona sia al di là del suo ruolo lavorativo. L'apertura alla comunicazione è sempre il modo migliore per conoscere.
PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) - "È una nazionale molto competitiva, oggi più della metà dei ragazzi ha disputato una finale, penso che questo sia estremamente significativo. Devo dire che questa è l'onda lunga dei risultati che stiamo avendo negli ultimi dieci anni, è stato un cammino progressivo, le medaglie sono il frutto di questo movimento di vertice. È frutto anche degli investimenti fatti dalle Federazioni e dal Coni". Lo ha dichiarato il segretario generale del Coni e capo missione dell'Italia Team a Parigi 2024, Carlo Mornati. "Quarti e quinti posti? Solitamente è già un privilegio far parte dei 10.500 più forti al mondo. Ridurlo solo alla vittoria o alla sconfitta è molto riduttivo per l'esperienza sportiva che fa ogni singolo atleta".pia/gm
Abbiamo tante relazioni con le persone: il nostro partner, la nostra famiglia, i nostri colleghi, i nostri amici. Spesso, nelle conversazioni, abbiamo bisogno di descrivere il rapporto che abbiamo con queste persone. Perciò, in questa lezione vedremo proprio tutte le espressioni italiane utili a descrivere le relazioni interpersonali, siano esse positive o negative. Parlare delle RELAZIONI con gli ALTRI in italiano COMINCIARE CON IL PIEDE SBAGLIATO Iniziare qualcosa (un'attività o una relazione) con una mossa sbagliata o un errore, che può compromettere tutto il percorso, la relazione o il raggiungimento dell'obiettivo finale. Esempio: Abbiamo cominciato con il piede sbagliato: ti prego di accettare questi fiori e di metterci una pietra sopra, affinché possiamo ricominciare da zero senza rancori! INCONTRARSI A METÀ STRADA / VENIRSI INCONTRO Raggiungere un compromesso in una relazione, trovare un accordo che vada bene per entrambe le parti. Esempio: Abbiamo discusso per ore perché le nostre idee erano in contrasto, però alla fine ci siamo incontrati a metà strada e abbiamo trovato una soluzione più o meno soddisfacente. DARE (QUALCUNO) IN PASTO AI LUPI Abbandonare qualcuno in una situazione pericolosa, senza alcuna protezione o difesa, con la possibilità di essere attaccato e fare una brutta fine. Esempio: Avevate combinato quel casino insieme, ma hai preferito dare in pasto ai lupi soltanto lui, dichiarandoti innocente. Sei un pessimo amico! FARE COPPIA FISSA 1 - Avere una relazione amorosa stabile con qualcuno. 2 - Stare sempre insieme a qualcuno (pur non essendo legati sentimentalmente): farsi vedere sempre insieme o passare tanto tempo insieme (due colleghi a lavoro o due persone o in un gruppo di amici). Esempio: Marco e Giulia ormai fanno coppia fissa: li vedo sempre insieme! Ma è vero che qualche mese fa non si sopportavano? METTERSI CON (QUALCUNO) Iniziare una relazione stabile con qualcuno. Esempio: Loredana si è messa con lui perché le piaceva la sua personalità. ESSERE COME CANE E GATTO Siccome cane e gatto sono da sempre visti come acerrimi nemici, questa espressione significa essere due persone che sono troppo diverse tra loro, che perciò non vanno per niente d'accordo e litigano continuamente. Esempio: Da piccoli, Luigi e suo fratello erano come cane e gatto e ne hanno combinate di tutti i colori, ma oggi sono inseparabili! AVERE UNA SPALLA SU CUI PIANGERE Poter contare su quella persona ogni volta che si ha il bisogno di sfogarsi o di trovare conforto e consolazione in qualcuno. Esempio: Ti senti bene? Puoi raccontarmi cosa ti turba! Lo sai che con me avrai sempre una spalla su cui piangere! ESSERE IL BASTONE DELLA VECCHIAIA Questa frase è molto usata dagli anziani che si rivolgono ai più giovani, soprattutto se legati dal vincolo familiare (es. nonni e nipoti). Dare sostegno o conforto a un anziano (in genere riferita a una persona più giovane). Esempio: Il direttore ha lasciato l'eredità della sua azienda al nipote più piccolo, che è stato il suo bastone della vecchiaia fino alla fine. CONOSCERE I PROPRI POLLI Conoscere bene il carattere e le abitudini di una persona (o più persone), tanto da poterne prevedere il comportamento in determinate circostanze. Solitamente usata tra persone che si conoscono molto bene e hanno un forte legame, poiché implica una conoscenza approfondita del carattere di una persona, e addirittura si può prevederne il comportamento in determinate circostanze. Si usa il riferimento del “pollo” perché viene considerato un animale molto semplice, non sofisticato, che agisce in modo piuttosto prevedibile. Esempio: È inutile che cerchi di prendermi in giro… Conosco i miei polli! Lo so che sei stato tu a rompere il vaso perché sei sempre distratto! ALZARE DEI MURI
“Crediamo nella Parodontologia” è il nome del Congresso Periocampus, fortemente voluto dal Professor Filippo Graziani che si terrà il 4-5 ottobre a Verona……e in vista dell'evento, ho deciso di fare una cosa “diversa” in questo episodio ;-)Solitamente sono io ad invitare in questo Podcast degli Ospiti per porre loro delle domande… Stavolta invece, ho deciso di dedicare 2 puntate (questa è la prima) all'intervista integrale che il Professor Filippo Graziani mi ha fatto.L'ho fatto perché, come spesso accade quando si tolgono i coperchi ai vasi di Pandora, oltre a parlare del contenuto dei due interventi che farò al Congresso, abbiamo espanso la chiacchierata parlando più in generale del ruolo della Parodontologia, dell'Igiene Dentale e della Terapia Parodontale di Supporto all'interno dello Studio Dentistico.E dato che gli argomenti che sono usciti sono molto utili e interessanti per comprendere che è possibile costruire un modello sostenibile che coniuga la gestione Clinica ed Extra-Clinica, capendo quali sono le pratiche di successo e che cosa invece blocca il successo…...non ti resta che premere play! ;-)E se vuoi saperne ancora di più, questi sono i riferimenti per poter chiedere tutte le informazioni:Sul network Bioperio scrivere a Marzia, all'indirizzo info@bioperio.itSul Congresso “Crediamo nella Parodontologia” scrivere a Sandra all'indirizzo congresso@periocampus.itBuon ascolto di questa prima parte dell'intervista,AndreaGrazie per ascoltare il Podcast e restare in contatto con me!Scopri cosa può fare per Te il Sistema Operativo Profit Monday: https://bit.ly/SistemaOperativoProfitMonday Trovami sui social: FACEBOOK https://bit.ly/Andrea-Grassi-FB INSTAGRAM https://bit.ly/Andrea-Grassi-IG Segui le puntate anche su Youtube, iscriviti al canale: https://bit.ly/Andrea-Grassi-YT Scopri tutta La Verità sul Successo del tuo Studio Dentistico e sul perché fare il Dentista che ragiona solo da Professionista, potrebbe portarti alla rovina (indipendentemente da quanto lavori)......Acquista il libro "Fuori dai Denti": https://bit.ly/fuori-dai-denti
Marketing sanitario: istruzioni per l'uso - il Podcast essenziale per il tuo studio medico
In questo momento sto finendo di preparare il prossimo Vendere Salute, che terrò a Roma a fine mese...Ogni volta è la stessa storia, fino all'ultimo aggiungo roba e il povero Marcello (il mio tecnico), si trova a dover scaricare e provare le slide, la sera prima del corso :)Proprio per questo mi è venuto in meno un argomento, un tema, di cui parlo sempre al corso, che non è così scontato per tanti professionisti e titolari di studi: il business model.Tanti studi medici, tanti poliambulatori vanno un pò a braccio, per non dire altro...Nel senso che non hanno chiari i numeri sui quali baseranno il loro business.La cosa non è proprio il massimo, perché la prima regola per raggiungere dei risultati, è avere una visione chiara dei numeri, se c'è "nebbia" è difficile trovare la strada.La domanda che faccio agli studenti in aula è sempre la stessa:“Chi di voi ha strutturato una scala di prodotti come si deve, con prodotti di front-end, di back-end, pacchetti, percorsi di proseguimento, da proporre ai pazienti?”Solitamente il 90%, non ha nulla di tutto questo.In molti studi si passa da prima visita a visita specialistica, in altri da una seduta all'altra, giusto dai dentisti (dove i i piani cura sono più complessi, duraturi e costosi) c'è un qualcosina.Però di base è come non avere delle basi su cui costruire un business.Possiamo fare il marketing migliore del mondo, selezionare i pazienti, fargli leggere i nostri materiali di marketing, fargli vedere i nostri video, etc, etc…Ma se poi a studio possiamo proporgli solo una visita da 100 euro, il gioco non vale la candela!Su questa parte infatti mi soffermo sempre durante Vendere Salute.Dovete create una serie di prodotti / servizi complessi per i vostri pazienti.Dovete create dei percorsi, dei trattamenti, dei piani cura elaborati.In questo modo, aumenterete subito 2 cose:Il fatturato e il margine su ogni singola vendita al paziente.Il grado di fidelizzazione dei vostri pazienti.Nel podcast di oggi approfondisco questa tema, ascoltalo e prendi degli appunti (fidati che ne vale la pena).Al tuo successo!FrancescoSEI NUOVO su Vendere Salute? [INIZIA DA QUI]----------------------------------------------------- 1° STEP: GRUPPO FACEBOOK----------------------------------------------------- Il Gruppo nasce con lo scopo di condividere la filosofia, le strategie e le tecniche alla base del mio sistema “Vendere Salute”.L' obiettivo per cui ho creato questo gruppo è raggiungere più medici liberi professionisti, più dentisti, più fisioterapisti, più titolari di centri medici possibili per riuscire a dare loro gli strumenti, che adesso non hanno e che sono, fondamentali in un mercato altamente competitivo e concorrenziale come quello attuale.Ogni giorno, 7 giorni su 7, ci saranno nuovi contenuti sul gruppo: - Articoli - Post - Video inediti - Dirette - Podcast E tanto altro ancora... Ti consiglio di iscriverti subito...per le informazioni che troverai all'interno dovrebbe essere a pagamento! 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Cos'ha a che fare una “Natura morta” con la complessa esperienza del sacro? Solitamente l'interpretiamo in chiave naturalistica o realistica, prestando attenzione piuttosto al piano illustrativo. Tuttavia, questo genere artistico alle sue origini celava anche una dimensione liturgica, come racconta Michele Dantini nel suo saggio Le forme del divino. Problemi di arte sacra tra prima modernità e Novecento pubblicato da Il Mulino.«In Occidente le immagini dipinte o scolpite sono state per lungo tempo considerate incarnazioni del Divino» scrive Dantini «e hanno trovato in questa loro natura duplice, celeste e terrena insieme, la propria giustificazione». Ma quali sono i riferimenti al divino che oggi non riusciamo più a riconoscere? Perché il nostro modo di intendere l'arte prevede una rimozione del piano religioso?Ospite della puntata: Michele Dantini, Professore di Arte Contemporanea all'Università di Stranieri di Perugia e alla Scuola di Alti Studi di Lucca.L'inserto della settimana si illumina di una luce non divina: quella dei neon di Dan Flavin, esposti al Kunstmuseum di Basilea fino al 18 agosto. “Widmungen aus Licht” è il titolo della mostra. Emanuela Burgazzoli ne ha parlato con la co-curatrice Olga Osadtschy.Di luce dipinta parla, invece, il terzo episodio di Due chili di blu, la serie originale di Rete Due, curata dalla storica dell'arte Susanna Gualazzini, che in dieci puntate racconta l'epopea dell'Impressionismo.
Marketing sanitario: istruzioni per l'uso - il Podcast essenziale per il tuo studio medico
Vuoi sapere come strutturare il tuo listino servizi / prestazioni?Ascolta con attenzione questo episodio! Quando parlo di questo argomento durante il corso, vedo sempre degli sguardi impietriti e degli occhi strabuzzanti.La mia domanda è sempre la stessa:“Chi di voi ha strutturato una scala di prodotti come si deve, con prodotti di front-end, di back-end, pacchetti, percorsi di proseguimento, da proporre ai pazienti?”Solitamente il 90%, non ha nulla di tutto questo.In molti studi si passa da prima visita a visita specialistica, in altri da una seduta all'altra, giusto dai dentisti (dove i i piani cura sono più complessi, duraturi e costosi) c'è un qualcosina. Però di base è come non avere delle basi su cui costruire un business.Possiamo fare il marketing migliore del mondo, selezionare i pazienti, fargli leggere i nostri materiali di marketing, fargli vedere i nostri video, etc, etc…Ma se poi a studio possiamo proporgli solo una visita da 100 euro, il gioco non vale la candela!Su questa parte infatti mi soffermo sempre durante Vendere Salute.Dovete create una serie di prodotti / servizi complessi per i vostri pazienti.Dovete create dei percorsi, dei trattamenti, dei piani cura elaborati.In questo modo, aumenterete subito 2 cose: Il fatturato e il margine su ogni singola vendita al paziente.Il grado di fidelizzazione dei vostri pazienti.Basta, ti ho spoilerato fin troppo, ascolta il Podcast...Al tuo successo!FrancescoSEI NUOVO su Vendere Salute? [INIZIA DA QUI] ----------------------------------------------------- 1° STEP: VIDEO CORSO GRATUITO----------------------------------------------------- Vuoi sapere come acquisire nuovi pazienti in maniera costante? Scarica anche tu (GRATIS) il videocorso gratuito “I 3 pilastri del tuo studio medico” composto da 3 video. Nel videocorso gratuito scoprirai: * Come acquisire nuovi pazienti (per aumentare il tuo fatturato senza abbassare i prezzi). * Come differenziarti dai tuoi concorrenti (per creare il tuo posizionamento unico). * Come creare delle procedure interne (per aumentare la produttività e l'efficienza). Scarica subito il videocorso gratuito cliccando su questo link==> http://trepilastristudiomedico.com ----------------------------------------------------- 2° STEP: IL LIBRO FONDAMENTALE SUL MARKETING SANITARIO----------------------------------------------------- Ciao, se sei completamente nuovo nel mondo di Vendere Salute e vuoi capire come acquisire nuovi pazienti (evitando di abbassare i prezzi), differenziarti dai tuoi concorrenti (per diventare così imparagonabile agli occhi dei tuoi pazienti) perché sei:- un medico libero professionista;- un dentista; - un fisioterapista; - un titolare di un centro medico“Vendere Salute” è il libro che devi assolutamente leggere. Un vero e proprio manuale operativo da seguire passo passo per acquisire nuovi pazienti, per differenziarti dai tuoi concorrenti e per gestire il tuo studio. Aggiungilo subito alla tua libreria ==> https://venderesalute.com/libro --------------------------------------------------3° STEP: ENTRA DAVVERO IN VENDERE SALUTE!--------------------------------------------------- Porta davvero il tuo studio ad altro livello, come hanno fatto tanti tuoi colleghi e partecipa alla prossima edizione del corso dal vivo Vendere Salute. Vendere Salute™ è l'innovativo sistema che ti consente di acquisire nuovi pazienti in maniera sistematica e costante (aumentando fatturato e margini dal 25% ad oltre il 130% in meno di 12 mesi) e a differenziarti dai tuoi concorrenti (diventando un'autorità indiscussa nella tua branca medica). Anche se non hai mai fatto marketing in vita tua! Richiedi qui maggiori informazioni per partecipare alla prossima edizione del corso ==> https://corsovenderesalute.com
In questo podcast condivido con te degli spunti pratici per imparare a gestire la tua rabbia e quella degli altri. Nel podcast precedente abbiamo parlato di come regolare le emozioni, analizzando le varie strategie di mastery emotiva. Oggi invece ne voglio approfondire una in particolare: la rabbia. È una delle emozioni più dolorose per noi donne, forse quella che abbiamo imparato meno a gestire. Me ne sono resa conto in questi anni di lavoro sulla crescita personale al femminile. Perciò voglio invitarti a riflettere: come reagisci alla tua rabbia? E a quella degli altri? Solitamente se ci troviamo di fronte ad un'esplosione di rabbia nei nostri confronti sono tre le modalità che adottiamo: - vogliamo lottare e alziamo anche noi la voce - entriamo in uno stato di paralisi, non riusciamo a muoverci - cerchiamo di compiacere l'altra persona E forse hai sempre avuto un'idea negativa sulla rabbia, come se fosse un'emozione sbagliata, da non dover provare, da nascondere. Ma se ti dicessi invece che possiamo trasformarla in forza vitale positiva? Potrebbe sembrarti strano, ma la rabbia è una delle emozioni più forti e più potenti che ti possono portare per esempio ad un cambiamento. È quello scatto, è quell'energia che emerge per iniziare a dire: “No, basta!”. Che ti fa capire quali sono i tuoi confini e quando vengono superati. Se vuoi capire meglio l'emozione della rabbia e scoprire come gestirla per trasformarla in energia positiva, ascolta questo podcast. E se invece vuoi approfittare di questo momento di rinascita che è la primavera per portare un cambiamento nella tua vita e trovare il tuo equilibrio, ti aspetto nel mio minicorso gratuito 2024 in Equilibrio. Nella settimana dal 8 al 11 aprile 2024 ti prenderai del tempo per riflettere, imparare, entrare in contatto con te stessa. E per occuparti del tuo corpo, del tuo respiro, delle tue emozioni e della tua mente, 4 elementi fondamentali del nostro essere, e tutti collegati. Perché il vero benessere, secondo la mia esperienza, è possibile solo se ci prendiamo cura di tutti loro. Nella prima email riceverai il mio quiz gratuito per scoprire quanto equilibrio c'è ora nella tua vita! Iscriviti ora! 01:05 Un'emozione difficile da gestire: la rabbia 03:28 Possibili reazioni alla rabbia degli altri 04:12 È possibile trasformarla in forza vitale positiva? 07:37 La domanda di Sara 10:03 Riconoscere i segnali 12:12 Sfogare la rabbia 14:32 La comunicazione assertiva 16:21 Gestire la rabbia degli altri 22:20 Stabilire dei limiti 27:07 Conclusioni
Ci sono molti modi in cui puoi aiutare gli altri. Qui, non parlo di come puoi aiutare tutti. Parlo di come puoi aiutare le persone a te vicine, quelle che ami, e che ti amano. Le persone che sono a diretto contatto con la tua vita. Di come puoi essere un punto di riferimento e un sostegno. Un buon esempio e un'ispirazione. Di come puoi riuscire a rendere la tua, e la loro vita, migliore. Il “come” significa non “in quale modo”, ma “nel modo in cui”. C'è un modo in cui puoi aiutare gli altri. Solitamente, le persone quando hanno un problema sono concentrate sul problema, e su se stesse. Questo, crea stress e tensioni interiori. Lo stress e le tensioni interiori creano altrettanto stress e tensioni al di fuori di te. Così, a volte passando inosservate, iniziano a nascere piccole crepe, in un rapporto di amicizia, in un rapporto d'amore, in un rapporto familiare, fino ad incidere nel rapporto che hai con te stesso. Perché il primo, fondamentale punto, è che puoi aiutare gli altri soltanto se sai aiutare te stesso. Datti da fare allora, inizia ad aiutarti. Aiutare vuol dire ingegnarsi, agevolare, ma anche difendere e proteggere. Se non ti piace come ti relazioni con gli altri, come gli altri si relazionano con te, se vuoi essere più sereno, se vuoi vedere le persone che ami più felici, puoi aiutare gli altri solo se inizi da te. Partiamo da qui. “Trattate le persone come se fossero ciò che dovrebbero essere e aiutatele a diventare ciò che sono capaci di essere” (Goethe)- Puoi leggere la trascrizione dell'audio qui: https://annarosapacini.com/come-puoi-aiutare-gli-altri- E da questa pagina puoi iscriverti liberamente al mio podcast Comunicare per essere®: https://annarosapacini.com/podcast/ una filosofia di vita pratica e concreta, che permette di mettere da subito in atto il cambiamento- Comunicazione valoriale, Relazioni, Professione, Benessere. Scrittura evolutiva®, grafologia evolutiva®, soluzioni e percorsi sempre e solo su misura. Per informazioni sul progetto, sui contenuti, sugli strumenti e sui percorsi attivabili scrivi a info@annarosapacini.com- Rinforza la tua motivazione e la tua visione interiore: ogni giorno, per te, nuove prospettive che potrai applicare per trasformare la tua vita. Seguimi su Meta-Facebook e sul tuo social preferito, cerca “Annarosa Pacini”➡️ E non dimenticare di iscriverti al mio canale YouTube https://www.youtube.com/@AnnarosaPacini
Se Tatsumi Hijikata instilla nella danza butō la stessa oscurità ascetica che abbiamo descritto citando la Tachikawaryū, Kazuo Ohno propone una pratica ascetica incentrata sul potere rigenerativo della morte. Solitamente, infatti, la morte viene intesa come una cesura nella continuità della nostra esistenza mortale, ma per la danza butō la morte può essere considerata come un momento di passaggio e di trasformazione che ci conduce a una nuova vita, per mezzo di una forma diversa. Il mio maestro Atsushi Takenouchi, allievo di Tatsumi Hijikata e Yoshito Ohno, invita i danzatori a osservare i cicli delle stagioni. L'albero, quando muore, permette la nascita di altri organismi della foresta. I suoi elementi tornano in circolo e contribuiscono all'alimentazione di altre vite. Ogni morte, quindi, contribuisce alla vita, che prosegue in un costante ciclo di morti e di rinascite che si alimentano a vicenda. In questo senso, ogni vita è in debito con le morti che la precedono, perché ne è il frutto. La danza, per questi danzatori, è una preghiera di gratitudine che si rivolge verso l'eterno ciclo dell'esistenza.
Il passivo - Spendieren Sie einen Cafè (1€)? Donate a coffee (1€)? https://ko-fi.com/italianoIn questo episodio impariamo la forma passiva dei verbiBuongiorno cari amici e amanti dell'italiano e benvenuti al nuovo episodio di 2LIP – Luisa's learn italian Podcast. Oggi parliamo di grammatica e precisamente di forma passiva.I verbi hanno diverse forme, per esempio la forma attiva: "Maria mangia una mela."In questa frase Maria è il soggetto che fa, svolge l'azione di mangiare. Maria mangia attivamente una mela.Solitamente queste frasi hanno :1 - un soggetto, nel nostro caso Maria,2 - un verbo, nel nostro caso „mangiare“ e poi3 - un oggetto, nel nostro caso „una mela“....The full transcript of this Episode and excercises are available via "Luisa's learn Italian Premium" - das komplette Transcript / die Show-Notes und Übungen zu den Grammatik-Episoden sind über Luisa's Podcast Premium verfügbar. Den Shop mit allen Materialien zum Podcast finden Sie unter https://premium.il-tedesco.itLuisa's Podcast Premium ist kein Abo - sie erhalten das jeweilige Transscript/die Shownotes sowie zu den Grammatik Episoden Übungen die Sie "pro Stück" bezahlen (ab 25ct). https://premium.il-tedesco.itMehr info unter www.il-tedesco.it bzw. https://www.il-tedesco.it/premium
Il cante por Colombianas è uno dei pochi cantes di cui conosciamo la data di nascita e l'autore. Il primo a cantarlo fu Pepe Marchena, nel 1931. L'autore creò questo palo flamenco ispirandosi ad una canzone tradizionale messicana, "El venadito", che infatti ha una melodia molto simile a quella della Colombiana, ed ebbe subito un grande successo, tanto che molti altri cantaores cominciarono ad inserirla nel loro repertorio. Perché si sia chiamata Colombiana e non Mejicana, come sarebbe forse stato più ovvio, non si sa, ma il flamenco spesso fa di questi scherzi: gioca di fantasia, è creativo e fa un po'... quello che vuole!I cantaores dell'epoca degli anni 30 spesso si trovavano insieme nei cafes cantantes di Madrid, ed era frequente che si influenzassero l'un l'altro. La cosa che mi pare strana è che non ci fossero salidas del cante por colombiana nei brani cantati da Pepe Marchena, e invece la salida del cante compare, fatta in maniere molto varie e creative, già negli anni immediatamente successivi alla creazione del palo, ad opera di altri cantaores. Non ho una risposta per questa domada!Ho ottenuto i brani più antichi che ti faccio ascoltare grazie al lavoro della Sociedad Pizarras, che raccoglie e rende in formato digitale gli antichi dischi a 78 giri, regalandoci gratuitamente su youtube la possibilità di accedere ad un patrimonio che si sarebbe perso, altrimenti. Alcuni di questi cantaores non si piegarono alle leggi del mondo dello spettacolo, non vennero a compromessi con impresari o con ricchi committenti e la loro fama non superò la loro epoca. E non ebbero successo col largo pubblico. L'operazione fatta dalla Sociedad Pizarras è incredibilmente importante da un punto di vista culturale.Ti faccio sentire diversi esempi di salidas del cante di questo palo, tutti degli anni subito successivi alla nascita del cante por colombiana, presi dal lavoro della Sociedad Pizarras.Nei loro incredibili archivi ho scoperto La Andalucita, cantaora sevillana, che cantava, ballava suonava e nacchere e aveva un repertorio molto vario fra la canzone, il cuplé, canti regionali e flamenco, che fu poi molto famosa nelle Americhe, dove visse quasi tutta la sua vita. El Nino de la Flor nato nel 1865 a Madrid, era un cantaor aficionado, e ha avuto qualche notorietà solo grazie al fatto di essere la seconda voce di Pepe Marchena, ma non fu un professionista.Queste due salidas del cante usano le sillabe Lele e tiritiri.Ascoltiamo ancora altre salidas del cante por colombiana, più compicate:La salida del cante del El Nino de la Huerta, sevillano, classe 1907.La salida del Nino de Fuentes de Andalucia, probabilmente l'unico cantaor di questo paese in provincia di Siviglia. Classe 1915, molto appassionato di cante, esperienze a Madrid, ma non fece compromessi e non diventò molto famoso.Quella de El Carbonerillo, classe 1906, sevillano, era anche ballerino e maestro. Ascoltiamo anche delle salidas più recenti, fatte da 3 cantaores degli anni '50 che hanno una particolare predilezione per questo palo, prima di tutto Ana Reverte, una voce importante del cante por Colombiana, poi Carmen de la Jara, altro punto di riferimento di questo palo. Carmen de la Jara usa Ay por colombiana, ma nessun esempio antico comportava l'uso di questo suono! Il flamenco spesso fa cose strane, e magari copia qualche cosa da un palo diverso, e forse la salida di Carmen de la Jara è influenzata dalla salida por GuajiraAscoltiamo ancora un esempio, da parte di José Galan, di Ecija, provincia di Siviglia, che forse è la salida del cante por colombiana più largamente diffuso oggi, ed elenca già tutta la melodia del cante. Passiamo alla salida del cante por tango-guajira, e lo studio... finisce subito: il cantaor che la creò, Manuel Vallejo (1891) non faceva salida del cante, e le sue incisioni di questo palo sono ridotte al minimo (forse una sola volta) ma il suo maggiore divulgatore, Naranjito de Triana la faceva, e la ascoltiamo. Naranjito ebbe moltissimi allievi cantaores, grazie ai quali divulgò parecchio questo palo.Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e di danze e musiche del mondo arabo dal 1985. Dal 1990 insegno baile flamenco a Milano, al Mosaico Danza e un lavoro bellissimo sull'espressione delle emozioni attraverso le danze del mondo arabo che ho chiamato Lyrical Arab Dance. A dire la verità secondo me la Colombiana è un po' al margine del flamenco, e infatti nelle mie lezioni non la contemplo tantissimo. Solitamente non si inserisce nel repertorio di un cantaor ed è cantata da voci poco flamenche e spesso si spinge più nella musica pop che nel flamenco. E' però molto vivace, vitale e coinvolgente. Mi è capitato diverse volte di montare un baile por Colombiana durante le mie lezioni perché il cante è piacevole e orecchiabile e anche una persona con poca esperienza nel flamenco non ha difficoltà a farsene coinvolgere. La salida del cante che ho sentito più spesso è proprio quella che ti ho fatto sentire, cantata da José Galan. Il Tango Guajira è bellissimo, molto coinvolgente, che ho anche coreografato per un saggio di fine anno, con grandissimo piacere, divertendoci molto con le allieve. E' un cante davvero molto poco diffuso, ed in effetti gli unici a cantarlo sono gli allievi di Naranjito de Triana, che però per fortuna sono tanti. Qualche anno fa è stato diffuso da una cantante che i flamenchi non apprezzano proprio e anzi, spesso la guardano con odio: Rosalia. Ne ha fatto un canto a cappella ed ha avuto molto successo, diffondendola in tutto il mondo. Ci sono persone in tutto il mondo che si mettono ad ascoltare Manuel Vallejo, grazie a Rosalia: nel suo canto si sente molto bene che lo ha ascoltato molto attentamente!Vedi il flamenco come è strano? A volte nella sua storia accadono cose incredibili come questa. E allora, non giudicare, non criticare e anzi, goditi le cose meravigliose che il flamenco riesce a produrre.
In diretta da Sanremo, Alvise Salerno è con Devis Paganelli, ambasciatore diplomatico per le Nazioni Unite e creatore del contest Sanremo New Talent. «Insieme a Vince Tempera 15 anni fa abbiamo voluto realizzare qualcosa per dare visibilità e spazio a talenti emergenti. Per artisti emergenti non intendiamo solamente i giovani, ma anche le persone più adulte. Solitamente chi è più grande non ha l'aspettativa di diventare qualcuno, ma vuole realizzare un sogno: calcare un palco con un pubblico che guarda a casa. Sanremo New Talent è una vetrina che offre l'opportunità di arrivare in tv nazionale ed essere notati da etichette discografiche».
Anche Umberto Labozzetta è passato dal nostro truck in Corso Imperatrice, dove ha raccontato a Stefano Fisico e ad Alvise Salerno le sue attività legate al festival. Con un'esperienza di 35 anni, Labozzetta è responsabile marketing di Casa Sanremo, hub e fulcro centrale di eventi e manifestazioni che si svolgono durante la kermesse. Labozzetta è però anche la rockstar di Sanremo. «Mio figlio dice che sono il Papa perché tutti mi fermano. Solitamente per chiedermi i pass». Raccontando qualche aneddoto delle edizioni passate, Labozzetta ha svelato di avere nel cuore i festival in cui ha fatto da PR a due artisti vincvitori. «Il primo con gli Avion Travel, che vinsero in maniera inaspettata, mentre il secondo l'anno successivo con Elisa. Il 2001 era l'anno di Giorgia, tutti si aspettavano lei come vincitrice. Ha trionfato Elisa ed è stato emozionante. Quel Festival rimarrà indelebile nella mia testa».
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7655COME LA MOGLIE DI SCHUMACHER PROTEGGE IL MARITO DAL GOSSIP E DALL'EUTANASIA di Valerio PeceSe nel mondo la Ferrari è il mito che è, lo si deve anche a Michael Schumacher, campionissimo avvolto da 10 anni - giorno in cui sfiorò la morte cadendo dagli sci - da due parole-chiave: riserbo e amore. Va detto che il rigoroso silenzio sul suo reale stato di salute si è imposto anche per combattere il triste sciacallaggio che lo ha toccato da vicino: dai paparazzi pizzicati a utilizzare droni pur di spiare dai vetri della sua villa il pilota in coma, al furto delle sue cartelle cliniche con annessa richiesta di denaro ai giornali (finì malissimo: nel 2014 il sospettato del furto si impiccherà in una cella del carcere di Zurigo). Quanto all'amore, non è difficile vedere quanto sia ancora vivo: dagli articoli che accompagnano ogni piccola novità sui suoi progressi, ai tanti tifosi (italiani in primis) che ricordano con somma riconoscenza le sue imprese (dei 7 titoli mondiali conquistati dal pilota tedesco, cinque sono stati vinti con la Ferrari).NON É PRIVACY, É AMORENella dolorosa vicenda, la figura più luminosa è senz'altro quella di Corinna, 54enne moglie di Michael, che da anni protegge e segue il marito in modo commovente. Solitamente parca di dichiarazioni, nel settembre scorso, in occasione dell'uscita su Netflix dell'unico documentario su Schumacher autorizzato dalla famiglia, ha rilasciato parole fortissime: «Ora seguiamo le cure, vogliamo che Michael senta che la famiglia è unita». Per poi aggiungere: «É evidente che mi manca, tutti sentiamo la sua mancanza, ma Michael c'è, è diverso ma c'è. E questo ci dà forza. Non avrei mai pensato che potesse succedergli qualcosa, ma è importante che lui continui ad assaporare la sua vita privata per come possibile. Lui ci ha sempre protetti, ora sta a noi farlo». Una manifestazione d'amore pregna di forza e di gratitudine.Dietro i gesti di Corinna Betsch, spesso non compresi fino in fondo, non c'è dunque solo la fredda tutela della privacy ostentata dai giornali e dalle interviste degli addetti ai lavori («Da dieci anni Corinna non va a feste o occasioni pubbliche perché chiunque la incontri vuole sapere delle condizioni del marito e lei ha alzato una barriera a protezione della privacy», così Eddie Jordan, il team manager che lanciò Schumacher in Formula 1, in un'intervista del gennaio scorso). Parlare di privacy, come fa la quasi totalità dei commentatori, oltre che riduttivo è ingiusto e ingeneroso. La volontà di allestire a mo' di ospedale la villa di famiglia (a Gland, sul lago di Ginevra) al fine di permettere ad uno staff medico di fornire al marito cure quotidiane racconta molto dello smisurato e incrollabile affetto con cui la signora Schumacher circonda il marito, ma soprattutto dice della volontà di continuare a vivere ogni attimo insieme, nella buona come nella cattiva sorte. Poco importa che le cure per il marito costino 10 milioni di euro l'anno (così sono state quantificate le spese mediche): pur di farlo accedere alle terapie più avanzate, come una manager premurosa Corinna ha prima messo in vendita l'aereo privato del marito e poi la villa a Trusil, in Norvegia. In quella Svizzera che la martellante propaganda radicale impone di associare all'eutanasia e alla morte, nulla dev'essere lasciato intentato in termini di cura e di vita.PIETRA D'INCIAMPOL'unico che sembra aver compreso a fondo il nuovo contesto umano suscitato dall'incidente del pilota tedesco, calandosi nell'inedita realtà famigliare con assoluta normalità è Jean Todt, direttore generale della Scuderia Ferrari e amico fraterno di Schumi. «Non posso dire che Michael mi manca perché lui, alla fine, c'è», ha dichiarato Todt al quotidiano francese L'Equipe. Tra i pochissimi a entrare regolarmente a casa del sette volte campione del mondo, Todt ha aggiunto: «Oggi è uno Schumacher diverso ed è magnificamente sostenuto da moglie e figli che lo proteggono. La sua vita è cambiata e io ho il grande privilegio di poter condividere alcuni momenti insieme a lui. Questo è tutto quello che c'è da dire». A proposito di candidi momenti di condivisione, rumors parlano di gare di Formula 1 guardate alla tv dai due amici sul divano di casa Schumacher.Ed è proprio in questo "esserci in modo diverso" che si gioca la comprensione che oggi il mondo ha del campione di automobilismo. Costringendo tutti a uno sforzo sul senso profondo della vita, Michael Schumacher, inutile negarlo, oggi è una pietra d'inciampo. Ma è proprio questo tipo di riflessione che non può più chiedersi al dibattito odierno, impoverito e umiliato da un relativismo dilagante. Ecco allora l'imbarazzo dei cronisti. Palpabile. Coglie il punto Mario Donnini con un editoriale su Autosprint. «C'è e non c'è, è vivo ma non interagisce», scrive lo scrittore e giornalista, «non interviene, non può farlo [...] se ne ragiona molto spesso a sproposito, giocando a indovinare invece di rispettare, a carpire al posto di capire». Ma è il passaggio successivo quello in cui Donnini tocca il nervo scoperto del nostro tempo: «E così nel mondo iperconnesso h24, in cui chiunque sa e si racconta come vuole, uno tra gli uomini più conosciuti del mondo diventa improvvisamente impercepibile. Svanisce, si decontestualizza, perde domicilio mediatico per scelta dei suoi cari, i quali ritengono di non dover far altro che curarlo, custodirlo e proteggerlo».Si può rimanere vivi (continuando a stupire e a vincere) in molti modi. Oggi Michael, Corinna e i loro due figli sono protagonisti di un secondo tempo della gara che va raccontato, perché è una lezione di vita impagabile, quella della vittoria dell'amore sul dolore. «Forte come la morte è l'amore»: quanto si legge nel Cantico dei Cantici lo vivono ancora oggi due innamorati in una villa di Gland adattata a ospedale. Sempre e per sempre.
Mercoledì 13 dicembre: sarà il giorno del “gewählt ist….”. In aula questa espressione risuonerà per ben otto volte, da eleggere ci sono i sette membri del Consiglio federale e il nuovo Cancellerie della Confederazione. Ad ogni inizio di legislatura tutto il governo deve superare lo scoglio dell'elezione a Camere federali riunione. Solitamente una formalità. Quest'anno però ci sono un paio di interrogativi di peso. Il primo riguarda la successione di Berset, che a fine dicembre lascerà il Consiglio federale dopo 12 anni alla guida del Dipartimento dell'interno. Chi prenderà il suo posto? Uno dei due candidati ufficiali del Partito socialista – Jon Pult o Beat Jans – oppure un terzo sfidante? Il secondo quesito ruota attorno alla rielezione di Ignazio Cassis, con i Verdi pronti a contendere il seggio del Consigliere federale ticinese e con alcune ipotesi che lasciano intravvedere un coinvolgimento – al momento per nulla concreto – del presidente del Centro, Gerhard Pfister. Ma al di là di come andrà a finire, cosa dire della formula magica che dal 1959, seppur con un paio di variazioni sul tema, definisce gli equilibri partitici interni al governo? E cosa pensare quando ci sentiamo dire che in Consiglio federale non sempre vengono eletti i migliori candidati? È davvero così?Ne parleremo con tre “neo”:Brenda Tuosto, neo-consigliera nazionale PS/VDSimone Gianini, neo-consigliere nazionale PLR/TIFabio Regazzi, neo-consigliere agli Stati Centro/TIE con due interviste registrate a Greta Gysin e Lorenzo Quadri
Solitamente i CEO ci parlano di come hanno condotto la loro azienda al successo in mezzo alle difficoltà, fornendoci spunti preziosi. Ma come fare quando la tua azienda è Assolombarda? Come è possibile raggiungere il successo, che per forza di cose, dipende dai traguardi individuali di ciascuna azienda associata? Di questo e di molto altro ci ha parlato il Presidente di Assolombarda Alessandro Spada. Sostieni il lavoro di Will iscrivendoti alla membership.
Quando sei in vacanza all'estero è più difficile raccontarti che tu non sei come gli altri turisti. Per fortuna c'è sempre l'americano di turno a farti sentire un po' migliore (chiedo naturalmente scusa agli amiricani e alle americane che non incarnano lo stereotipo).TRASCRIZIONE [ENG translation below]Fintanto che all'estero si vive, è molto facile sentirsi diversi dai turisti che quel posto lo frequentano. Però quando anche tu sei in vacanza, quindi quando anche tu non hai più nessuna scusa sei un turista si fanno degli incontri che a volte, non dico che siano imbarazzanti, però mettono in luce gli aspetti, alcuni aspetti boh.Vabbè, taglio corto. Ieri sera eravamo in una parte di Tokyo che si chiama Golden Gai e che è molto turistica, ma molto turistica anche perché molto caratteristica. Ci sono un paio di stradine un paio di vicoletti però fitti, fitti, fitti, fitti di piccoli bar. Solitamente in questi bar ci stanno al massimo sei persone, quindi sono delle piccole, piccole stanzette e lì si va e si beve, si chiacchiera, molte delle persone che gestiscono questi bar parlano l'inglese, per cui si fanno anche le chiacchiere con le persone che questi posti li gestiscono.Ieri in uno di questi baretti ho incrociato un americano, e mi dispiace per gli americani però incarnano molto bene lo stereotipo che spesso si ha quando si pensa agli americani che vanno fuori e che, insomma sono sono un po' arroganti.Allora immaginatevi questo bar molto molto piccolo, fai le scale strette, strette, strette per salire per arrivare, ci sono pochissime cose che puoi prendere lì, pochi liquori e qualche birra, non si mangia. Il proprietario, un ragazzo molto giovane, molto simpatico, facciamo le chiacchiere e poi c'è questo ragazzotto inglese americano che fa? Si lamenta, dice che i drinks costano troppo rispetto agli altri posti, che evidentemente si è già tutti girati, e il proprietario che fa? Dice, guarda qua è vero costano un po' di più però non ti facciamo pagare il coperto, perché in questi baretti ti fanno pagare altrimenti il coperto, e poi... Niente lì si mette a, cercava di dire qualcosa in giapponese però naturalmente non conosceva il giapponese, quindi era una cosa abbastanza penosa, per carità, un premio per averci provato, però diciamo che questo ragazzo americano occupava un sacco di spazio, non solo fisicamente, ma anche fisicamente, ripeto era un posto minuscolo e lui era grosso, proprio mentalmente.Vabbè, sono un turista anch'io.TRANSLATIONAs long as you live abroad, it is very easy to feel different from the tourists who frequent that place. But when you too are on vacation, so when you too no longer have any excuse as tourist you have encounters that sometimes, I'm not saying they are embarrassing, however they highlight aspects, some aspects IDK.Whatever, cut it short. Last night we were in a part of Tokyo called Golden Gai that is very touristy, but really touristy also because it is very quaint. There are a couple of small streets a couple of small alleys however dense, dense, dense with small bars. Usually can fit a maximum of six people in these bars, so they are small, small rooms and there you go and drink, you chat, many of the people who run these bars speak English, so you also chat with the people who run these places.Yesterday in one of these little bars I crossed paths with an American, and I feel sorry for Americans however they embody very well the stereotype that we often have when we think of Americans going out and, I mean they are kind of arrogant.So imagine this very very small bar, you make the narrow, narrow, narrow stairs to get up to get there, there are very few things you can get there, very few liquor and a few beers, you can't eat. The owner, a very young guy, very nice, we make small talk, and then there's this American guy who does what? He complains, says the drinks cost too much compared to other places, which evidently everyone has already turned around, and what does the owner do? He says, look here it's true they cost a little bit more however we don't charge you the cover, because in these little bars they charge you otherwise the cover, and then ... Nothing there he starts to, he was trying to say something in Japanese however of course he didn't know Japanese, so it was quite awkward, for goodness sake , a reward for trying, however let's say that this American guy was taking up a lot of space, not only physically, I repeat it was a tiny place and he was big, also mentally. Whatever, I'm a tourist myself.
Molto spesso nel mio lavoro con i professionisti e, soprattutto, con i genitori, mi viene descritta lafatica e la frustrazione di quando il bambino o bambina "non ascolta".Solitamente, quando bambini e bambine contrastano le indicazioni, richieste, confini, che l'adultopone loro, si crea un certo turbamento nell'adulto stesso. Proviamo a entrare di più in questesituazioni
Creare valore per l'utente è il fine ultimo di ogni prodotto. Ma come è possibile individuare ciò che realmente l'utente riconosce come tale? Questa è la domanda al centro di questa nuova Product Pills a cui risponde Marco Imperato, founder di Product Heroes.Il problema della creazione di valore dovrebbe essere a monte di ogni ragionamento che ruota intorno al prodotto. Nelle fasi successive, poi, ogni azione deve essere guidata da metriche. Scegliere quelle giuste e interpretarle nella maniera corretta permette al Product Manager di trovare ciò che realmente crea valore e decretare così il successo di un prodotto. ---Product Heroes è il punto di riferimento per il Product Management in Italia.ℹ Chi siamo: https://bit.ly/3D8wSz7
A chi non piace la musica? Penso che più o meno tutti la ascoltiamo almeno una volta al giorno, mentre lavoriamo, cuciniamo, guidiamo o facciamo qualsiasi altra cosa. Proseguite con la lettura per scoprire le parole più importanti per parlare di musica in italiano! Parole Utili per parlare di MUSICA in Italiano In questo articolo, vedremo le parole più importanti del lessico della musica: prendete appunti e potrete finalmente parlare di musica con i vostri amici italiani! 1 - CANZONE, BRANO o PEZZO? La canzone è un componimento musicale di breve durata (alcuni minuti), formato da testo (generalmente in versi) accompagnato da musica. Insomma, una canzone è quella che cantiamo a squarciagola nella doccia. Spesso si usano brano e pezzo come sinonimi di canzone. Ma hanno anche un significato più ampio. Un brano (o pezzo) è anche un componimento solo strumentale (di sola musica), spesso di maggiore lunghezza e complessità rispetto alla canzone. Per esempio, per la musica classica. Brano può anche essere una parte di un'opera musicale più ampia (un brano della Primavera di Vivaldi). 2 - STROFA + RITORNELLO La maggior parte delle canzoni è composta da strofe e un ritornello. La strofa è un insieme di versi con cui inizia (e prosegue) una canzone. In una canzone, ce ne sono di solito due, tre o quattro, con la stessa musica ma con parole diverse. Le strofe nella canzone sono di solito divise da un ritornello, cioè un insieme di versi che si ripete tra una strofa e l'altra in una canzone, sempre con le stesse parole. Questa è la parte di una canzone che solitamente resta più impressa nella mente delle persone, perché è la più orecchiabile e musicabile. 3 - TESTO L'insieme delle parole di una canzone si chiama testo. Molti stranieri usano la parola lirica / lirica musicale (magari per l'influenza dell'inglese), ma sarebbe preferibile non farlo, sia perché è un termine più antico e poco utilizzato oggi, sia perché potrebbe creare confusione. In italiano, per lirica si intende (in musica) il melodramma, cioè una rappresentazione teatrale cantata, con accompagnamento di musica e orchestra. 4 - RITMO + MELODIA Il ritmo è l'insieme di battute che si ripetono per formare la musica. Ogni musica ha un ritmo differente composto da armonia e melodia. La melodia è il “suono” che rende ogni canzone riconoscibile alle nostre orecchie. Si può anche parlare di motivo con lo stesso significato. 5 - SPARTITO La composizione grafica di una musica, composta da diverse note musicali ed è destinata a chi suona uno strumento musicale, ad esempio un violino o un pianoforte. 6 - ORCHESTRA Insieme di strumenti musicali che lavorano insieme per un'esecuzione musicale. Solitamente sono disposti a semicerchio e organizzati in un preciso ordine in base agli strumenti presenti (necessari alla composizione). Sono diretti e organizzati dal DIRETTORE d'orchestra. 7 - CANTANTE - CANTAUTORE - PAROLIERE Viene definito cantante chi canta per professione. Può essere l'autore dei propri testi (in questo caso si parlerà di cantautore) o può semplicemente cantare un testo scritto da altri. Chi scrive testi di canzoni per altre persone si chiama paroliere. Infine, l'autore della musica di una canzone è il COMPOSITORE. 8 - SOLISTA - GRUPPO MUSICALE Un cantante può essere solista, se canta da solo, oppure può essere parte di un gruppo musicale (o band), in cui ci sono anche altri cantanti e/o musicisti, che suonano diversi strumenti. Tra i musicisti in una band, ci possono essere il BATTERISTA (che suona la batteria), il CHITARRISTA (che suona la chitarra), il TASTIERISTA (che suona il sintetizzatore), il PIANISTA (che suona il pianoforte). 9 - INTONATO - STONATO Intonato è un aggettivo che indica una persona che sa cantare, che lo fa in modo piacevole all'orecchio perché va a tempo con la musica. Il contrario, cioè per indicare una persona che non sa cantare,
In ogni tradizione spirituale si parla di Alchimia Interna, ovvero una pratica che ha lo scopo di innescare specifici processi interni nella nostra biologia, per trasmutare la nostra Biochimica, la nostra Bioenergetica, la nostra Neuropsicologia e la nostra Epigenetica. Eppure poche persone oggi sanno veramente cosa sia l'Alchimia Interna e come funzioni esattamente, perché queste pratiche sono considerate segrete in molte tradizioni spirituali e venivano trasmesse solamente da maestro a discepolo. Solitamente queste pratiche combinavano posture specifiche, tecniche di respirazione (come la respirazione addominale o inversa o in contrazione o con apnea e così via), modalità per modulare l'attenzione, tecniche di visualizzazione dinamica, recitazione di mantra e teurgia tantrica. Attraverso questi strumenti di lavoro su noi stessi, viene prodotta nel corpo una sostanza di cui parlano tutte le tradizioni spirituali, ovvero un nettare divino che ha la funzione di risvegliare il pieno potenziale degli esseri viventi e l'immortalità. Nella zona Himalayana viene chiamata principalmente Amrita (o Soma che è un concetto leggermente diverso, dipende dalla tradizione di riferimento), ma in altre parti del mondo prende nomi diversi come Dutsi, Ganlù, Ambrosia, Santo Graal o Elisir di Lunga Vita. Per fare questo nell'Alchimia Interna si effettuano 4 processi specifici: attivare il Corpo, aprire il Cuore, concentrare la Mente ed espandere la Coscienza. In questo video voglio esaminare il funzionamento di queste pratiche, approfondendo questi 4 processi uno alla volta.
La job rotation è molto utile per comprendere le dinamiche di un lavoro che non è il nostro. Solitamente si fa all'interno del proprio gruppo di lavoro per capire a fondo e apprendere le tecniche lavorative. Nel caso del rep. Commerciale il back office può affiancare il rappresentante affinché capisca cosa vuol dire stare in strada tutto il giorno.
Marketing Garage: dove nascono le migliori idee di marketing.Guarda il contenuto video su YouTube: https://youtu.be/x-13i3hPMcwTeniamoci in contatto su Linkedin: https://www.linkedin.com/in/gianlucatesta-/Solitamente pubblico delle pillole di marketing di 10 minuti, oggi vorrei condividere una riflessione.Mi avete chiesto nei commenti perché ho creato Marketing Garage e che tipo di progetto è…La risposta è molto semplice. Ho voluto creare il canale che cercavo su YouTube e che non ho mai trovato, almeno in Italia. Mi spiego meglio: guardavo video di altri Creators del mondo del marketing, professionisti ma soprattutto formatori anche molto conosciuti, alla fine di ogni contenuto avevo sempre la stessa sensazione: fiumi di parole senza dire nulla di concreto, non riuscivo a trovare un solo spunto che potesse essere utile alla mia attività e soprattutto alla mia crescita. Così mi è sorta la voglia di creare un canale mio che erogasse quei contenuti che non trovavo altrove, anche se io sono sempre stato molto operativo e impegnato sul campo e non avevo alcuna familiarità con il mondo dei video.In particolare cercavo due tipo di contenuti:il primo: interviste a imprenditori e professionisti del marketing che abbiano dimostrato di saper ottenere risultati con delle competenze verticali molto precise.il secondo contenuto: pillole di marketing di 10 minuti su singoli argomenti specifici che possono essere subito applicabili a qualunque tipo di realtà aziendale. Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.
Marketing Garage: dove nascono le migliori idee di marketing.Guarda il contenuto video su YouTube: https://youtu.be/9dwCxhgQKYATeniamoci in contatto su Linkedin: https://www.linkedin.com/in/gianlucatesta-/Vorrei realizzare un contest per promuovere la mia attività, è possibile farlo senza richiedere le autorizzazioni?E sapete qual è la risposta che sono costretto a dare? Nel 90% dei casi la risposta è NO, non si possono organizzare concorsi a premio senza inviare le necessarie comunicazioni preventive al ministero e senza fa intervenire il notaio.Ma ci sono delle eccezioni. Quali? Le scoprirai in questo podcast.In questo contenuto ti parlerò di concorsi a premio senza autorizzazione, o più correttamente, di iniziative commerciali che non necessitano di inviare le comunicazioni preventive al mise.I Concorsi a Premio sono attività di marketing che coinvolgono il cliente attraverso attività dinamiche coinvolgenti. Sono molti i concorsi che puoi organizzare, pensa agli instant win, ai giveaway o ai concorsi sui social come i fotocontest.I concorsi sono attività apprezzate dal pubblico e hanno un grande vantaggio: sono iniziative con risultati misurabili, saprai sempre quanto hai speso e i risultati ottenuti. Vengono organizzati principalmente con questi obiettivi commerciali:- Aumentare le Vendite;- Generare nuovi Lead profilati;- Lanciare un nuovo prodotto;- Aumentare la conoscenza del nostro Brand;- Creare coinvolgimento sulle nostre piattaforme social.Un elemento fondamentale da considerare è che nei concorsi a premio subentra sempre un fattore di ABILITÀ o FORTUNA.Ovvero, i partecipanti potrebbero essere in COMPETIZIONE tra loro (ad esempio il primo che risponde correttamente ad un quesito) oppure essere soggetti ad un fattore CAUSALE, come un'estrazione.Solitamente i premi messi in palio sono pochi rispetto alla quantità dei partecipanti e per tale ragione necessitiamo di premiare solo i più bravi o i più fortunati. Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.
Raffaele Maffioli è un ingegnere elettronico con 12 anni di esperienza nelle energie rinnovabili e nell efficienza energetica. Dopo il conseguimento della Laurea presso il Politecnico di Milano ottiene un Master in Energy Management and System Technology presso l Alma Laboris Business School. È specializzato nella progettazione e nella gestione di impianti per le energie rinnovabili (fotovoltaico, eolico, biomassa, solare termico, efficienza energetica) ed è esperto in Gestione dell'Energia (EGE) secondo la norma UNI CEI 11339:2009. Dopo le esperienze in diverse società tra cui E.ON, La Mia Energia Verde, ETS Life e Progepiter srl, a inizio del 2023 approda in SENEC come Senior PV Designer. SENEC, azienda leader nella produzione di sistemi intelligenti di accumulo e nella fornitura di soluzioni a 360° per l'indipendenza energetica, si è posta come obiettivo per il 2023 quello di raddoppiare il personale: se alla fine del 2022 i dipendenti in Italia erano circa 70, l'azienda punta adesso ad arrivare a circa 140, un numero ambizioso e che si scontra con alcune difficoltà, come il fatto che alcune figure (come gli installatori) non sono facili da trovare. Una ricerca sulle prospettive occupazionali nel settore energetico condotta da Assosomm e Censis, prevede che nei prossimi 3/4 anni il mercato del fotovoltaico e dell'eolico potrebbe offrire oltre 150.000 nuovi posti di lavoro. Tra le figure più ricercate nel fotovoltaico, SENEC individua le seguenti: 1 Progettista di impianti fotovoltaici: il suo obiettivo è quello di configurare la soluzione tecnica di impianto più adatta in base alla superficie disponibile (dimensione, ombreggiamenti, inclinazione), ai consumi energetici del cliente e delle sue esigenze specifiche. 2 Installatore di impianti fotovoltaici: sono specializzati nell'installazione ed avviamento degli impianti, nella connessione alla rete elettrica e nell'eventuale manutenzione. 3 Consulenti vendite di impianti fotovoltaici: il fotovoltaico è a tutti gli effetti un investimento e, oggigiorno, ci sono diverse opzioni disponibili agli acquirenti oltre all'impianto di proprietà. Questo professionista non si deve limitare alla vendita degli impianti, ma si configura come un vero e proprio consulente in grado di guidare il cliente verso la migliore scelta d'acquisto in base alle proprie esigenze. 4 Lato "consumer", altri ruoli sono poi destinati ad assumere un'importanza sempre più strategica nel settore: Energy Manager: ha il compito di gestire tutto ciò che riguarda l'energia all'interno di un'azienda, un ente pubblico, o più in generale una struttura, verificando i consumi, ottimizzandoli e promuovendo interventi mirati all'efficienza energetica, al risparmio economico e all'uso di fonti rinnovabili. 5 Sustainability Manager: il suo compito è quello di migliorare comportamenti e processi aziendali in modo da garantire una maggiore sostenibilità del suo operato; intervenendo sulle decisioni strategiche, il suo obiettivo è quello di assicurare all'azienda che ogni suo progetto risulti il più sostenibile possibile dal punto di vista ambientale e sociale. Siti, app, libri e link utili Il sito di SENEC Italia La pagina linkedin di SENEC Italia ALMA LABORIS Business School Politecnico di Milano I libri da scegliere Senior PV Designer Il progettista di impianti fotovoltaici o Senior PV Designer si occupa della progettazione tecnica dell impianto fotovoltaico. A partire dall analisi delle caratteristiche del sito di installazione (superfici a disposizione, orientamento e inclinazione, tipo di copertura, ombreggiamenti, ecc.) e delle esigenze e dei consumi elettrici del committente, il progettista identifica la tipologia di impianto più adatta (numero e tipologia di moduli, inverter ed eventuali sistemi di accumulo, configurazione delle stringhe, tipologia di strutture di fissaggio, cablaggi, eventuale cabina di trasformazione) e ne calcola il potenziale rendimento energetico ed economico. Solitamente, oltre agli aspetti meramente progettuali, il progettista si occupa anche della Direzione Lavori e delle pratiche burocratiche per la connessione e la messa in funzione dell impianto. Il ruolo prevede una formazione specializzata: oltre ad una Laurea in ingegneria (preferibilmente elettrica o elettronica), il futuro progettista di impianti di questo tipo deve avere un ottima conoscenza del settore delle rinnovabili e affiancare al titolo di studio anche dei corsi specialistici. Il mondo delle rinnovabili, più di tutti, ha registrato negli ultimi anni una crescita esponenziale, di conseguenza sono aumentate anche le opportunità di lavoro in questo campo: sono i cosiddetti green jobs. Secondo i dati raccolti nel report annuale 2022 "Renewable energy and jobs", redatto da Irena (International Renewable Energy Agency), l'occupazione nelle rinnovabili ha raggiunto nel mondo 12,7 milioni di unità: una crescita che conferma come la sostenibilità sia ormai al centro delle strategie di crescita delle imprese e che renderà indispensabile la presenza di nuovi professionisti altamente qualificati. A conferma di questo, numerose aziende del settore cercano continuamente di aumentare la propria forza lavoro.
All'interno dei partiti litigi e rancori sono all'ordine del giorno ma a volte basta un messaggio, una dichiarazione o un'intervista a trasformare un piccolo sassolino in una valanga. E così i piccoli rancori personali diventano questioni politiche così divisive da rendere impossibile la riappacificazione tra le parti. Solitamente c'è un segnale che prelude alla scissione: la creazione della chat di WhatsApp...
Gli italiani sono piuttosto ipocondriaci, perciò nella lingua italiana esistono tantissimi modi di dire ed espressioni idiomatiche per parlare di qualcuno malato e soprattutto ne esistono tantissimi per descrivere qualcuno in ottima salute. In questo video vedremo i 10 più usati ogni giorno qui nel Bel Paese! Modi di dire italiani sulla salute 1. Crepare di salute Anche se a primo impatto potrebbe non sembrare, questa espressione significa essere in un eccellente stato di salute, stare benissimo. Nell'italiano colloquiale e informale, crepare viene usato come sinonimo di “morire”, ecco perché il significato dell'espressione potrebbe essere frainteso. Ma in realtà il senso qui è piuttosto “scoppiare, quasi morire dalla tanta salute”. La settimana scorsa sembrava spacciato, ma per fortuna si è ripreso completamente e adesso sembra che stia crepando di salute! 2. Avere una brutta cera Questo modo di dire si usa per descrivere una persona che ha un aspetto malato, soprattutto nell'aspetto del viso: cioè, se ha un colorito pallido o grigiastro, gli occhi gonfi, eccetera. Hai una brutta cera… Ti senti bene? Vuoi dell'acqua? 3. Essere sano come un pesce Anche questa espressione indica qualcuno che è in perfetta salute. Ma perché un pesce? Cosa c'entrano i pesci? L'origine del significato di questa espressione va ritrovato nell'antichità, quando infatti si pensava che i pesci fossero completamente immuni da ogni tipo di malattia. La sua malattia era in realtà inesistente: il medico gli ha detto che era sano come un pesce! 4. Avere una febbre da cavallo Un'altra espressione con un animale. Questa però significa che la persona a cui ci si riferisce ha una febbre molto molto alta, in certi casi addirittura pericolosa. Perché proprio il cavallo? Perché questo animale ha la temperatura corporea simile a quella dell'uomo, ma in caso di febbre la sua temperatura aumenta molto di più di quella umana, quindi con effetti molto più dannosi di quelli dell'uomo. Oddio! Hai una febbre da cavallo! Dobbiamo andare immediatamente al Pronto Soccorso! 5. Avere la testa pesante Questo modo di dire significa avere un forte mal di testa. Viene usato quando si ha un'emicrania così forte da far sembrare la testa molto pesante. Oppure può anche essere usato quando si è talmente stanchi da non riuscire a tenere la testa dritta. Devo aver lavorato troppo oggi… Ho la testa pesante. Penso che andrò direttamente a dormire adesso. 6. Essere il ritratto della salute Questa espressione è un altro modo ancora per indicare qualcuno in perfette condizioni di salute. Significa che la persona a cui ci si riferisce sta talmente bene fisicamente che se un pittore volesse dipingere un ritratto alla “salute”, dipingerebbe proprio un quadro di quella persona. Perché mi hai chiesto come mi sentissi? Non si vede? Sono il ritratto della salute! 7. Sentirsi uno straccio Se ci si sente uno straccio, significa che si avverte una sensazione di malessere fisico generale, ma senza sapere bene cosa si abbia, senza sintomi specifici. Solitamente, quando ci si sente uno straccio, si è molto stanchi e affaticati, e talvolta ci si sente debilitati. Lo si può anche usare per indicare un malessere più mentale che fisico, magari dopo aver ricevuto una brutta notizia o delusione. In ogni caso, sapete cos'è lo straccio? Oltre a un quadrato di tessuto usato per pulire, lo straccio è anche un indumento (o comunque un pezzo di stoffa) completamente logoro, che ha perso la sua forma originale e che è completamente distrutto. Proprio come ci si sente quando si ha un malessere fisico generale, infatti. Ho mal di gola, tosse, un raffreddore e persino mal di pancia… Mi sento uno straccio! 8. Rimetterci quasi la pelle Questo modo di dire significa essere stati così male da aver rischiato di non riprendersi più.
Episodio 57 QUANDO SCRIVERE LA TO-DO-LIST? Esiste davvero un momento migliore per scrivere la lista delle cose da fare in giornata?Solitamente ci sono due “scuole di pensiero”: il giorno prima, in chiusura del lavoro, oppure la mattina come prima cosa.Ti dico come la penso io.❤️ [sostieni Work Better] Se ti va e riconosci il valore dei contenuti di Work Better puoi offrirmi una tazza di tè >> Ko-fi.com/chiarabattaglioniRESTIAMO IN CONTATTO
Un buono postale è un titolo di investimento emesso dall'ufficio postale di un paese. Solitamente è un'opzione di basso rischio e di lungo termine che paga un tasso di interesse fisso su un periodo di tempo determinato.
Sapete quante probabilità ci sono di essere colpiti da un fulmine? Solitamente 1 su 10.000. Ma nel tour di oggi raccontiamo una storia che sfida le probabilità.See omnystudio.com/listener for privacy information.