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Ale Guzzetti"Sguardi diversi"Quando i robot incontrarono gli antichi DeiFino al 06 Giugno 2025Milano, Fondazione Mudima, Via Tadino 26http://www.mudima.netQuando i robot incontrarono gli antichi Dei, è il titolo della mostra personale di Ale Guzzetti organizzata da Fondazione Mudima a Milano, dal 6 maggio al 6 giugno 2025. Curata da Gino Di Maggio, l'esposizione ripercorre la lunga parabola creativa dell'artista, tra i primi in Italia a sondare il binomio arte e tecnologia.A partire dai primi anni Ottanta Guzzetti ha intrapreso una proficua ricerca creativa volta a esplorare i territori dell'arte elettronica e interattiva, fino a indagare le potenzialità della robotica, della stampa 3D e delle scansioni digitali. La mostra presenta un nucleo di opere emblematiche del suo percorso pionieristico, sculture e installazioni in cui figure plastiche e circuiti elettronici istituiscono un rapporto attivo con lo spettatore, costantemente stimolato a diventare co-produttore delle opere stesse.«Il lavoro di Ale Guzzetti si propone di far convivere arte e scienza aprendo - tra i primi artisti al mondo - un nuovo percorso artistico in cui i materiali utilizzati diventano essi stessi linguaggio specifico. Sono opere interattive, ma a differenza di quanto già accaduto nella storia dell'arte, le sue creazioni sono autonome. È il caso dei suoi lavori più recenti dedicati alla robotica, in cui le sculture non sono solo osservabili, ma a loro volta ci osservano, o osservano altre sculture. Per gli esseri umani è una situazione nuova, forse inquietante, perché non siamo ancora preparati a dialogare, per lo meno con lo sguardo, con una presenza artificiale. Ma la presenza c'è e come, e fin da subito dobbiamo, noi umani, decidere se prestarci a un gioco a cui ancora non siamo pronti» commenta il curatore Gino Di Maggio.Accogliendo la sfida della complessità, teorizzata dall'epistemologo Edgar Morin, e collaborando con filosofi come Mauro Ceruti e Gianluca Bocchi - principali cultori in Italia della scienza della complessità - Guzzetti concepisce l'opera d'arte come un vero e proprio ecosistema, frutto delle interrelazioni con l'ambiente e delle connessioni che stabilisce con i fruitori. Sin dalle prime sperimentazioni, le sue opere si configurano come oggetti “senzienti”: è il caso delle Sculture sonore, a cui l'artista inizia a lavorare nel 1983, aggregazioni di oggetti in plastica (bottiglie, boe, tubi) che ospitano circuiti elettronici o dispositivi luminosi in grado di emettere rumori, voci e luci, a seconda del contatto, diretto o indiretto, con i visitatori.Le creature di Guzzetti sono “organismi tecnologici” in grado di dissolvere confini e limiti consolidati: quelli tra il mondo naturale e artificiale, tra spiritualità e tecnologia, classicità e modernità, passato e presente. Nelle sue opere sfuma la contrapposizione fra la sacralità dell'arte, che intimorisce e allontana, e l'ironia, che invita al coinvolgimento, al gioco e alla partecipazione. È il caso della serie Robot Portraits, caricature robotiche di personaggi famosi, reali o immaginari, inseriti all'interno di grandi cornici baroccheggianti. Profili di visi in resina e circuiti di Dante, Cleopatra, Cyrano, Federico da Montefeltro, Pinocchio, caratterizzati da grandi occhi tecnologici, grazie alla presenza di sensori, scrutano con curiosità ogni movimento. Tra le sculture e gli spettatori si instaura così un originale gioco di sguardi che sovverte continuamente le dinamiche tradizionali tra osservatore e oggetto osservato.I robot di Guzzetti ci sfidano e ci ri-guardano, desiderosi di stabilire un rapporto empatico con lo spettatore, e talvolta tra di loro. Nella serie Affective Robots, ad esempio, busti robotici o scultorei anelano a interagire l'uno con l'altro e a scambiarsi gesti affettuosi come in Impossible Kiss (2012) dove due volti umanoidi trasparenti tentano di entrare in contatto come due amanti colti nell'atto di scambiarsi un bacio. Un tipo di connessione che genera in chi osserva un senso di straniamento, ma anche di tenerezza, perché in un futuro prossimo i nostri sentimenti potrebbero assumere sfumature sempre meno umane. Ancora una volta sono gli occhi l'elemento che permette al pubblico di immedesimarsi nei due dispositivi artificiali. I loro occhi sono simili ai nostri ma diversi per la linea dello sguardo: nell'uomo orizzontale nei robot verticale. Quello dei due robot mima lo scrolling che ormai, in maniera del tutto automatica e “naturale”, caratterizza il nostro modo di vedere il mondo attraverso i device digitali.Fanno parte della stessa serie anche Affective Robot VS Naukides Discobolus (2013) e Robot VS Michelangelo (Daniele da Volterra) (2012), due conversazioni tête-à-tête tra una riproduzione in gesso di un'opera classica e un umanoide. Un simbolico passaggio di testimone tra i canoni di rappresentazione dell'essere umano nel corso della storia. Tra i due busti ci sono differenze epocali, eppure un filo rosso le accomuna: la volontà dell'umanità di avvicinarsi alla perfezione divina. Se nel mondo classico la perfezione era incarnata dalla figura dell'atleta e scolpita in blocchi di marmo, oggi l'uomo perfetto è il risultato di ciò che ha saputo costruire intorno a sé: relazioni, progresso intelligente, innovazione.I lavori più recenti di Ale Guzzetti, Quando i robot incontrarono gli antichi Dei, approfondiscono ulteriormente il tema dell'ibridazione tra antichità e contemporaneità, forme classiche e tecnologie avanzate. Dalla Medusa del Rondanini al Torso Gaddi, da una testa di Polifemo, risalente al II secolo a.C., a quella del dio Hypnos, conservata al British Museum: le riproduzioni stampate in 3D di busti e volti classici sono potenziate da visori, schermi e device di ultima generazione, come se i personaggi del passato cercassero di mimetizzarsi con l'uomo del nuovo millennio, ormai incapace di percepirsi senza ausilio tecnico. Alcuni dei dispositivi che innervano queste sculture sembrano provenire da un futuro lontano, quasi apocalittico: in realtà la tecnologia è già diventata un prolungamento dei nostri stessi corpi, una protesi necessaria alla nostra esistenza. Non ci appaiono dunque così aliene le figure che l'artista ci consegna da un passato lontano, contaminandole con gli esiti più avanzati del progresso. Incalzate dal nostro sguardo si animano, reagiscono alla nostra presenza, ci sussurrano quello che sanno e che apprendono.Dall'antichità, passando per gli automi rinascimentali, fino ai robot e all'intelligenza artificiale, il sogno della scultura, sin dai tempi più remoti, è stato quello di replicare la vita. Il tentativo di creare opere d'arte autonome, infatti, è un tema che affonda le proprie radici nel mito greco di Dedalo, fautore di invenzioni antropomorfe straordinarie, in grado di muoversi e persino di parlare. Con Dedalo l'artista diviene mago, ha il potere non solo di imitare l'esistenza, ma di plasmarla, creando opere che hanno libertà di azione e si rapportano con i viventi. Le creature di Guzzetti si inseriscono in questo millennario filone di sperimentazione, e traggono da esso il potere di sollecitare la nostra curiosità, prima che l'inquietudine abbia il sopravvento.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Messa in voce di Gaetano Marino
Parole di Storie - Storie di Paura, dal classico alla notte di Halloween
Messa in voce di Gaetano Marino
Messa in voce di Gaetano Marino
Lo sponsor di questo episodio è Shopify! Prova adesso Shopify per 1 euro al mese: www.shopify.it/mitologia L'amore non guarda in faccia nessuno, neppure un ciclope. Polifemo si innamora, si fa bello, canta, offre doni. Ma quando scopre la verità su Galatea, il mito prende una piega oscura. Da un amore non corrisposto nascerà una delle più suggestive leggende della Sicilia. L'affresco della copertina è di A. Carracci; la canzone dei Radiohead cui faccio riferimento è "Creep". Vuoi saperne di più sull'episodio? Vai qui e leggi gli approfondimenti: https://it.tipeee.com/mitologia-le-meravigliose-storie-del-mondo-antico/news .-.-. Per avere informazioni su come puoi supportare questo podcast vai qui: https://it.tipeee.com/mitologia-le-meravigliose-storie-del-mondo-antico/ Se ti va di dare un'occhiata al libro “Il Re degli Dei”, ecco qui un link (affiliato: a te non costa nulla a me dà un piccolissimo aiuto): https://amzn.to/3Q50uFR Se ti va di dare un'occhiata al libro “Eracle, la via dell'eroe”, ecco qui un link: https://amzn.to/46dAFYZ Altri link affiliati: Lista dei libri che consiglio (lista in continuo aggiornamento): https://amzn.to/3Q3ZYI9 Lista dei film che consiglio (lista in continuo aggiornamento): https://amzn.to/3DoqTa7 Lista hardware che consiglio per chi è curioso del mondo per podcast (lista in continuo aggiornamento): https://amzn.to/44TYKTW Uso plugin audio da questa Software House: Waves. Se vuoi dare un'occhiata, anche questo è un link affiliato: https://www.waves.com/r/1196474 Ami musiche rilassanti e i suoni della natura? Iscriviti a questo meraviglioso canale https://www.youtube.com/channel/UCbRZLgwT37437fYK4YYKhXQ?sub_confirmation=1 Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Fabio Visintin"Odissea. Narrata allo sguardo"Gallucci Editorewww.galluccieditore.comChe arte straordinaria è quella di Fabio Visintin, capace in queste pagine di capovolgere l'impresa omerica e affidare non già alla parola, ma al disegno, il racconto di viaggio più celebre di tutti i tempi e la complessa psicologia dei suoi personaggi: l'ambiguo Ulisse e i suoi compagni, Polifemo, la maga Circe, gli dei vendicativi. L'Odissea da millenni canta i tratti e i momenti più nobili dell'animo umano, e i più deplorevoli. La grandezza di queste tavole, dinamiche e insieme solenni, sta nella forza con cui catturano avventura e nostalgia, slancio erotico ed epico, tramutando lo straordinario viaggio di Ulisse in un affresco vivificato da potenti momenti di passione e immagini sublimi di grazia liberatoria.Fabio Visintin. Illustratore, autore di strisce a fumetti e graphic novel, pittore e creatore di giochi, collabora da oltre trent'anni con le più importanti case editrici italiane e straniere. Crea pattern tessili per collezioni di moda e home interior design. Ha vinto diversi premi, tra cui il Gran Guinigi Lucca Comics e il Premio Soligatto, e le sue tavole sono state esposte a Roma alla mostra “Fumetto italiano, 50 anni di romanzi disegnati”. Dal 2020 collabora con le edizioni Gallucci, per le quali ha realizzato copertine e illustrato racconti.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
DescriptionFarinelli: The Legendary Castrato and His Timeless Legacy in 60 Seconds. Take a minute to get the scoop!Fun FactA famous aria sung by Farinelli is "Alto Giove" from the opera *Polifemo* by Nicola Porpora. This aria, renowned for its beauty and serenity, allowed Farinelli to display his incredible vocal agility and emotional depth. His performance captivated audiences, leaving an enduring legacy in the Baroque opera world.__________________________________________________________________About Steven, HostSteven is a Canadian composer & actor living in Toronto. Through his music, he creates a range of works, with an emphasis on the short-form genre—his muse being to offer the listener both the darker and more satiric shades of human existence. If you're interested, please check out his music website for more. Member of the Canadian League Of Composers.__________________________________________________________________You can FOLLOW ME on Instagram.
Guitarrista, compositor y cantante, figura central del rock argentino desde los `70, nació en Buenos Aires el 5 de octubre de 1952. Tras una estancia en Estados Unidos, David Lebón regresó a Buenos Aires a fines de los `60 y en 1970 se integró como bajista en el grupo Pappo's Blues. Simultáneamente, y bajo el seudónimo de «Davies», participó - con Black Amaya - en la grabación del disco de La Pesada del Rock and Roll. En 1972 fue el bajista de Pescado Rabioso, grupo fundado por Luis Alberto Spinetta tras la experiencia Almendra. En 1973, David grabó su primer álbum solista; en 1974 formó Lila, su propia banda; luego participó de "La Biblia", el disco de Vox Dei y regresó a Pappo's Blues y La Pesada. Entre 1978 y 1982 se integró a Serú Giran, junto a Charly García, Pedro Aznar y Oscar Moro; aquí fue distinguido como "Mejor Guitarrista". Luego de la separación de la banda, editó "El tiempo es veloz" (1982), "Siempre Estaré" (1983); "Desnuque" (1984); "Y si de Algo Sirve" (1985) y "7 x 7" (1986). A fines de 1992 formó parte del regreso de Serú Girán; en 1999 publicó el disco "En vivo en el Teatro Coliseo"; en 2001 llegó el doble CD "Obras Cumbres" y en 2003 editó "Yo Lo Soñé". En 2007 grabó un show en vivo junto a Pedro Aznar y lo editó en un doble CD: "Aznar - Lebón/ND Ateneo". En 2009, regresó con su nuevo material "Déjá Vu"; un año después, grabó junto a Spinetta “Bandas Eternas” en el concierto multitudinario realizado en el estadio de Vélez Sarsfield y en 2016 editó “Encuentro supremo”, un álbum rockero con 12 canciones. El 8 de abril de 2017, Lebón abrió el show de Elton John y James Taylor en el Hipódromo de Palermo, en Buenos Aires. El 15 de febrero de 2019 lanzó, junto a Ricardo Mollo, una versión de su tema "Mundo Agradable", incluido en el álbum "Serú 92", de Serú Girán. Fue el primer adelanto de un nuevo álbum, con producción de Gabriel Pedernera, de Eruca Sativa. En mayo de 2019, estrenó un nuevo trabajo discográfico titulado “Lebon & Co.”, que contó con la participación de renombrados artistas de la escena nacional e internacional. En septiembre 2022 lanzó el álbum "Lebón & Co Vol.2" junto a la colaboración de grandes artistas y en 2023 lanzó el álbum "Herencia Lebón", disco por el cual obtuvo el Premio Gardel a "Mejor álbum artista de rock". En el día de su cumpleaños, compartimos una entrevista que periodistas de Nacional Rock y de varias emisoras de la radio pública de todo el país le realizaron en 2020 y que se conserva en el Archivo Histórico de Radio Nacional. Ficha técnica Música y testimonio Hombre de mala sangre (D Lebón – Cristina Lagarde) David Lebón [1973 del Álbum “David Lebón”] 2020-07-07 David Lebón (Músico, guitarrista) Entrevista Federal (LRA1) Tema de los devotos (D Lebón) Polifemo [1976 del Álbum “Polifemo”] Mundo agradable (D Lebón) David Lebón y Pedro Aznar [2007 del Álbum “Aznar Lebón”] Tema de Nayla (D Lebón) David Lebón con Hugo Fattoruso y Nayla Lebón [2022 del Álbum “Lebón & Co 2”] Casas de arañas (D Lebón) David Lebón y Lisandro Aristimuño [2019 del Álbum “Lebón & Co”] En la vereda del sol (D Lebón) David Lebón y Fabiana Cantilo [2022 del Álbum “Lebón & Co 2”] Mañana o pasado (D Lebón) Pescado Rabioso [1973 del Álbum “Pescado 2”] Parado en el medio de la vida (D Lebón) Serú Giran [1981 del Álbum “Peperina”] Parado en el medio de la vida (D Lebón) David Lebón y Andrés Calamaro [2019 del Álbum “Lebón & Co”] Dos edificios dorados (D Lebón – Cristina Lagarde) David Lebón con Eruca Sativa [2022 del Álbum “Lebón & Co 2”] Suéltate Rock and Roll (D Lebón) Polifemo [2022 del Álbum “Lebón & Co 2”] El tiempo es veloz (D Lebón) David Lebón y Pedro Aznar [2007 del Álbum “Aznar Lebón”]
Sei pronto a entrare nell'universo di Kaos? In questa puntata del podcast, ti porto attraverso la sorprendente rappresentazione della mitologia greca nella nuova serie di Netflix. Parliamo di un Zeus completamente diverso da quello che conosciamo, che si muove in un Olimpo bizzarro e decadente. Non mancano le sorprese: da Prometeo, costretto al supplizio eterno, a Orfeo, cantante pop, a Polifemo gestore di un pub malfamato, scopriremo come la serie mescola abilmente antichi miti e modernità. Un'analisi divertente e profonda per chi vuole comprendere i temi nascosti di una storia epica tra ironia e tragedia. .-.-. I supporter magnifici di questa puntata sono: Giacomo, Fabio, Marco e Gianmario. Grazie anche a Dahlia, Valentina, the_nise, Dalila, Gianmarco e Gioele. .-.-. Per avere informazioni su come puoi supportare questo podcast vai qui: Scopri come puoi aiutarmi! Se ti va di dare un'occhiata al libro “Il Re degli Dei”, ecco qui un link (affiliato: a te non costa nulla a me dà un piccolissimo aiuto): Leggi un estratto da "Il Re degli Dei" Se ti va di dare un'occhiata al libro “Eracle, la via dell'eroe”, ecco qui un link: Scarica un estratto da "Eracle, la via dell'eroe" Altri link affiliati: Lista dei libri che consiglio (lista in continuo aggiornamento): Libri consigliati Lista dei film che consiglio (lista in continuo aggiornamento): Film DVD/BR consigliati Lista hardware che consiglio per chi è curioso del mondo per podcast (lista in continuo aggiornamento): Hardware per iniziare a fare podcast! Cerchi momenti di pace e serenità? Ascolta i migliori suoni della natura e la migliore musica per meditare, studiare o semplicemente rilassarti: Suoni della Natura e Musiche rilassanti Uso plugin audio da questa Software House: Waves. Se vuoi dare un'occhiata, anche questo è un link affiliato: Waves Software House Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
"A loucura provinda do mar” é o capítulo 3 de “O chamado de Cthulhu” [(1926)1928], de H.P. Lovecraft (1890-1937) quando o narrador vai mais a fundo na investigação, a partir de encontrar um jornal australiano que cita o acidente com o vapor neozelandês, em 1925. Neste capítulo, o herdeiro do antropólogo prof. Angell faz uma extensa acareação de datas, levanta muitos questionamentos e vai concatenando os fatos, a partir do texto escrito por Gustav Johansen, segundo imediato da Escuna Emma, que após deparar-se com uma monstruosa Acrópole, sofre um envelhecimento abrupto. Neste trecho da narrativa há uma correlação com a Odisseia, de Homero, conectada a partir da frase: “como Polifemo amaldiçoando a nau de Odisseu”, relacionando-se ao Ciclope de um olho só que Ulisses enfrenta e mutila. O que os marinheiros de O Chamado de Cthulhu vivem relaciona-se ao poema épico justamente quando aportam num "litoral que é uma mistura de lama, lodo e ciclópica alvenaria limosa que não pode ser nada menos que a essência tangível do supremo terror da terra - a fantasmagórica cidade-pesadelo de R'lyeh". É arrepiante. Boa leitura! Envie seu original para a Editora Litteralux: litteraluxeditora@gmail.com Livro autografado Verde Amadurecido de Daiana Pasquim: escreva para leituradeouvido@gmail.com Curso Desenrole seu Storytelling (cupom LDO50): https://bit.ly/desenrolecomleitura
Der Riese Polyphem inspirierte nicht nur Homer und Ovid, sondern auch Barockkomponisten wie Händel, Porpora, Cesti oder Bononcini. Der Bass Luigi De Donato widmet dem Bösewicht ein hinreißendes Album.
En este episodio vamos a hacer un estudio exhaustivo de una perícopa bíblica muy conocida: La historia del famoso endemoniado geraseno. En la creación de esta perícopa intervienen temas de la Odisea, el encuentro de Ulises con Polifemo, y con Circe, la hechicera, el Salmo 107:4-14, Deuteronomio 7:1, e Isaías 65 en la Septuaginta, y posiblemente algunos pasajes de «La guerra de los judíos» de Flavio Josefo. Hacemos un análisis detallado de versión del evangelio de Marcos, y lo comparamos con los otros evangelios sinópticos. Hacemos un análisis de mimesis de la perícopa en relación con los libros IX y X de la Odisea, y terminamos con una interesante especulación presentada por Dennis R McDonald. Blog: https://mitosbiblicos.webnode.page/blog/ Mensajes audio: https://podcasters.spotify.com/pod/show/mitosbiblicos/message Telegram: https://t.me/mitosbiblicos X: https://twitter.com/mitosbiblicos
Capitulo 180 en el que te cuento mi fin de semana de podcasting, un fin de semana compuesto por tres eventos. El primero es la entrevista que me hizo Juan Carlos García para su podcast El Disfraz de Polifemo. El segundo fue mi participación como invitado en un curso de podcasting de la Fundación ONCE, pudiendo responder preguntas e inquietudes de los alumnos. Y el tercero fue la llegada del último accesorio de RØDE de colores: el filtro antiviento WS14 para el RØDE PodMic y, de alguna forma, también para el Procaster. Espero tus comentarios en el canal de Discord de Sujétame el micro. También me puedes encontrar en Mastodon como @emilcar@emilcar.social y en otras redes sociales. Suscríbete a mi newsletter de podcasting y busca también nuestro canal de Telegram para estar al día de todas las novedades. Hosted on Mumbler.io
Capitulo 180 en el que te cuento mi fin de semana de podcasting, un fin de semana compuesto por tres eventos. El primero es la entrevista que me hizo Juan Carlos García para su podcast El Disfraz de Polifemo. El segundo fue mi participación como invitado en un curso de podcasting de la Fundación ONCE, pudiendo responder preguntas e inquietudes de los alumnos. Y el tercero fue la llegada del último accesorio de RØDE de colores: el filtro antiviento WS14 para el RØDE PodMic y, de alguna forma, también para el Procaster. Espero tus comentarios en el canal de Discord de Sujétame el micro. También me puedes encontrar en Mastodon como @emilcar@emilcar.social y en otras redes sociales. Suscríbete a mi newsletter de podcasting y busca también nuestro canal de Telegram para estar al día de todas las novedades.
Andare a far visita a un ciclope? Non è mai una buona idea...Voce e testi: Selene BaianoProduzione: Fondazione TRGTecnico di registrazione: Mattia MontiProgetto e montaggio a cura di Claudia MartoreAUDIO CREDITS:Free music for non-commercial use from Fesliyan Studios
durée : 00:11:33 - Le Disque classique du jour du vendredi 29 décembre 2023 - Polifemo, l'opéra du compositeur italien Nicola Porpora enregistré ici par l'orchestre Armonia Atenea sous la direction de George Petrou.
Ulises, "Nadie" y el cíclope Polifemo.
Esta semana analizamos al lider de la Patrulla X, Cíclope en un nuevo informe clasificado de S.H.I.E.L.D (00:11:13): Noticias (00:46:58): Informe clasificado de S.H.I.E.L.D [Cíclope] (03:26:49): Comentarios de los oyentes ¡Esperamos que os guste! Recuerda que puedes sugerirnos, preguntarnos, quejarte o insultarnos en: Telegram: t.me/lamanodethanos Whatsapp: https://bit.ly/mtWhtspp Twitter/Instagram: @LaManodeThanos E-mail: lamanodethanos2@gmail.com Facebook: Comunidad MarvelChampions LCG España lamanodethanos.com Además si quieres ayudarnos a crecer y mejorar: patreon.com/lamanodethanos
Apeadeiros da conversa: .Afrodite, Hefesto e Ares - o primeiro riso. .Afrodite e o Diabo. .A melhor piada de sempre segundo Freud. .Os velhos são o futuro. .A construção civil não é atraente para o gay. .A construção em altura foi uma desculpa que o homem arranjou para ver decotes. .Em nome do Pai. .As mulheres bonitas são demónios. .Mundo dos números e a performance da identidade. .Dentes e mentira. .Polifemo, a primeira vítima do literalismo. .Impressora no psicólogo. .Megazord de entulho. .Respirar oxigénio é uma espécie de pacto demoníaco. .Bêbedos em touros mecânicos. .Os brasileiros queixam-se que os portugueses comem letras - o meu contra-exemplo. .Forçamos a conversa no trabalho. .As consequências da expressão “com o sol não se brinca”. .Quando era puto fui vítima de trocadilhos. .Expressões de pré-cacetada. .Sismo e cama de sem-abrigo. .Emagrecer torna-nos piores pessoas. .Para o meu avô só havia dois grupos de pessoas. .Toda a gente precisa de terapia? .O gordo é o assassino perfeito da mulher linda. .Assalto utilizando lata de atum. .Só me agacho para cima de 50 cêntimos. .A crise é uma fábrica de sem-abrigo. .Apreciador de rectângulos. .Pívia, a comunicação suprema com o divino. .Surra de bumbum. .Dono do cão/gato morre. .Pirotecnia de c*lhões postiços. .Palavra ‘think' à altura da mama. .Assobio é um antídoto para a tristeza. .A baloiço é um relógio. .Não há poetas na Austrália. .Baratas e Loureiro. ----- O menino está aqui: Twitter: twitter.com/RobertoGamito Instagram: www.instagram.com/robertogamito Facebook: www.facebook.com/robertogamito Youtube: bit.ly/2LxkfF8
Für den italienischen Barockkomponisten Nicóla Pórpora setzen sich der griechische Dirigent George Petrou und seine Musikerinnen und Musiker des Ensembles Armonia Atenea nicht zum ersten Mal ein: Der Ersteinspielung der Oper "Il Carlo Calvo" haben sie nun die Ersteinspielung des "Polifemo" folgen lassen. Wieder sind Gesangs-Stars wie Julia Lezhneva und Max Emanuel Cencic dabei.
Roberto Rossi Precerutti"Sonetti funebri"Luis de Góngora y ArgoteNeos Edizionihttps://neosedizioni.itEscono nella collana Neos Edizioni Poesia i “Sonetti funebri” del più grande lirico spagnolo del Seicento, Luis de Góngora. La cura è del poeta Roberto Rossi Precerutti, le cui traduzioni da diverse lingue neolatine sono apparse prevalentemente nei volumi e nella rivista “Poesia” dell'editore Crocetti, nonché in alcune antologie pubblicate, fra l'altro, da Rizzoli-Corriere della Sera.“Sonetti funebri” rappresentano uno dei vertici della poesia barocca europea: perfezione vertiginosa della struttura e amara riflessione sulla impermanenza della gloria terrena e di ogni fasto mondano.Accostarsi alla lirica gongorina significa innanzi tutto scoprire quella splendida ossessione della forma, quello strenuo lavoro sulla parola che rivelano l'inquietudine dell'uomo del Barocco di fronte all'infinita molteplicità del reale.Inoltre, la severa precisione con cui il poeta esplora la presenza della morte nel quotidiano e l'austera attitudine a nominarne i particolari materiali che ne simboleggiano il trionfo sono drammatica testimonianza dell'unica scelta ascrivibile a un'istanza di umana dignità, cioè l'accettazione di un percorso terreno sublimato certo dalla cristiana promessa di salvazione, ma anche dal coraggioso confronto con la mutevolezza del destino che sovente trascina nella rovina i grandi e i potenti.Espressione di un'affascinante stagione culturale, artistica e politica che volge ormai al tramonto, l'opera di Góngora, al pari della pittura di Velázquez che al poeta dedicò un magnifico ritratto, illumina di indimenticabile luce la Spagna del Siglo de Oro. Luis de Góngora y Argote nasce a Cordova l'11 luglio 1561 da una famiglia della media nobiltà, invero non molto facoltosa. Avviato alla carriera ecclesiastica, studia all'Università di Salamanca e costruisce precocemente la sua fama di autore ingegnoso e versatile. Numerosi i viaggi e i soggiorni presso la corte (nel 1617 sarà nominato cappellano d'onore del sovrano) che gli consentono di legarsi a personaggi potenti e influenti, anche se la sua carriera mondana non sortirà gli effetti sperati, ingenerando sentimenti di delusione e disinganno. Il suo successo letterario, ormai indiscusso, contrasta dunque con le angustie di una non mai superata precarietà economica e il disfavore dei grandi, cui con tanta speranza si era affidato. Il poeta muore nella sua città natale il 23 maggio 1627. Cospicua la produzione in versi, nella quale spiccano, oltre ai numerosissimi sonetti, i poemi Fábula de Polifemo y Galatea e le Soledades. Roberto Rossi Precerutti, poeta, saggista e traduttore, vive e lavora a Torino, dove è nato nel 1953. Le sue raccolte di versi sono apparse prevalentemente per i tipi degli editori Crocetti, Aragno, Neos. Tra gli ultimi titoli: Genio dell'infanzia cattolica (Aragno 2021) e Lo sgomento della grazia (Neos 2022). IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Inizia il lungo racconto di Odisseo: nelle prime tappe dell'avventuroso ritorno da Troia, Odisseo e i suoi uomini si scontrano coi cíconi, arrivano nella terra dei mangiatori di loto, un fiore che dà l'oblio, e in seguito approdano alla terra dei ciclopi. Qui Odisseo darà prova della sua capacità di resistere alla sventura e di agire con massima astuzia. Lettura di Andrea Doda. Montaggio a cura di Luca De Curtis e Davide Massimo. Musiche originali di Emanuele Savagnone. Traduzione di Dora Marinari (La Lepre Edizioni 2012). In collaborazione con La Lepre Edizioni.
Realizamos, a vista de pájaro, un acercamiento a la vocalidad en la ópera de Gluck, con Orfeo y Eurídice como epicentro. Comentamos el caldo de cultivo en el que nace, los antecedentes y consecuentes, la naturaleza y la forma. Con ejemplos abundantes. Se escuchan fragmentos de aquella ópera en las voces de Kathleen Ferrier y René Jacobs, de Polifemo de Porpora, de Alcina de Haendel por Joan Sutherland, del oratorio San Filippo Neri de Alessandro Scarlatti y el final del segundo acto de Idomeneo de Mozart dirigido por John Eliot Gardiner. Escuchar audio
Paolo Restuccia, scrittore e editor della scuola di scrittura Genius, risponde alla domanda delle domande.
Parole di Storie - Storie di Paura, dal classico alla notte di Halloween
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino Per un attimo Polifemo restò muto, incantato da quella altera e furibonda bellezza. Mai nessun essere umano aveva osato parlargli a quel modo. Mai nessun mortale si era rivolto a lui con tali minacce, senza restare morto o bastonato. Anche gli dei, conoscendo la sua suscettibilità, lo trattavano con miglior garbo, rispetto al resto, consapevoli della sua forza e della sua audacia! Eppure quella fanciulla, apparentemente così fragile e delicata, osava minacciarlo e deriderlo, osava disprezzarlo ed insultarlo, senza timore alcuno. Polifemo ne restò ancora più ammaliato. Messosi in ginocchio, davanti a lei, su quell'incantevole spiaggia, avvicinò la faccia alla bianca figura, candore di latte e […]
Pode falar de furar olho, metira e mitologia? Sim Polifemo foi o rei Ciclope, filho de Poseidon, que participou de um dos eventos da Odisseia, poema épico escrito por Homero. Esta passagem fala sobre desconfiança, traíção e hospitalidade. adaptado de https://segredosdomundo.r7.com/polifemo/
Agradece a este podcast tantas horas de entretenimiento y disfruta de episodios exclusivos como éste. ¡Apóyale en iVoox! El Polifemo te suena y Góngora también, pero seámos sinceros...¿entiendes una sola palabra de este poema? Agárrate porque se viene el capítulo más repelente de Las Culturetas, pero con ración y media de gilipolleces y faltas de respeto a los dioses griegos, los personajes más queridos de la mitología y al pobre Góngora que Dios lo tenga en su gloria. Pitos de tamaño humano, gigantes de tamaño...gigante, ovejas, almejas, buenorros de la Coca Cola, esta historia lo tiene todo y tú sin saber lo que te estabas perdiendo. Quédate hasta el final para conocer el reto que proponemos a nuestros queridísimos fanses exclusivos 😛. Muchas gracias por apoyarnos 🦖💛 ✨¡Síguenos en nuestras redes!✨ Instagram: https://www.instagram.com/lasculturetaspodcast/ Facebook: https://www.facebook.com/lasculturetaspodcast/ Twitter: @culturetaspod Tiktok: @lasculturetaspodcast Escucha el episodio completo en la app de iVoox, o descubre todo el catálogo de iVoox Originals
Heralded as "[one] of the most powerful voices of our time" by the Los Angeles Times, bass-baritone Davóne Tines has come to international attention as a path-breaking artist whose work not only encompasses a diverse repertoire but also explores the social issues of today. As a Black, gay, classically trained performer at the intersection of many histories, cultures, and aesthetics, Tines is engaged in work that blends opera, art song, contemporary classical music, spirituals, gospel, and songs of protest, as a means to tell a deeply personal story of perseverance that connects to all of humanity. Davóne Tines is Musical America's 2022 Vocalist of the Year. During the 2022-23 season, he continues his role as the Philharmonia Baroque Orchestra & Chorale's first-ever Creative Partner and, beginning in January 2023, he will serve as Brooklyn Academy of Music's first Artist in Residence in more than a decade. In addition to strategic planning, programming, and working within the community, this season Tines curates the “Artist as Human” program, exploring how each artist's subjectivity—be it their race, gender, sexuality, etc.—informs performance, and how these perspectives develop throughout their repertoire. In the fall of 2022, Tines makes a number of important debuts at prominent New York institutions, including the Park Avenue Armory, New York Philharmonic, BAM, and Carnegie Hall, continuing to establish a strong presence in the city's classical scene. He opens his season with the New York premiere of Tyshawn Sorey's Monochromatic Light (Afterlife) at the Park Avenue Armory, also doubling as Tines' Armory debut. Inspired by one of Sorey's most important influences, Morton Feldman and his work Rothko Chapel, Monochromatic Light (Afterlife) takes after Feldman's focus on expansive textures and enveloping sounds, aiming to create an all-immersive experience. Tine's solo part was written specifically for him by Sorey, marking a third collaboration between the pair; Sorey previously created arrangements for Tines' Recital No. 1: MASS and Concerto No. 2: ANTHEM. Peter Sellars directs, with whom Davóne collaborated in John Adam's opera Girls of the Golden West and Kaija Saariaho's Only the Sound Remains. Tines' engagements continue with Everything Rises, an original, evening length staged musical work he created with violinist Jennifer Koh, premiering in New York as part of the Brooklyn Academy of Music's Next Wave Festival. Everything Rises tells the story of Tines' and Koh's artistic journeys and family histories through music, projections, and recorded interviews. As a platform, it also centers the need for artists of color to be seen and heard. Everything Rises premiered in Santa Barbara and Los Angeles in April 2022, with the LA Times commenting, “Koh and Tines' stories have made them what they are, but their art needs to be—and is—great enough to tell us who they are.” This season also has Tines making his New York Philharmonic debut performing in Beethoven's Symphony No. 9, led by Jaap van Zweden. Tines returns to the New York Philharmonic in the spring to sing the Vox Christi in Bach's St. Matthew Passion, also under van Zweden. Tines is a musician who takes full agency of his work, devising performances from conception to performance. His Recital No. 1: MASS program reflects this ethos, combining traditional music with pieces by J.S. Bach, Margaret Bonds, Moses Hogan, Julius Eastman, Caroline Shaw, Tyshawn Sorey, and Tines. This season, he makes his Carnegie Hall recital debut performing MASS at Weill Hall, and later brings the program to the McCarter Theatre in Princeton, Baltimore's Shriver Hall, for the Philadelphia Chamber Music Society, and as part of Boston's Celebrity Series. Concerto No. 1: SERMON is a similar artistic endeavor, combining pieces including John Adams' El Niño; Vigil, written by Tines and Igée Dieudonné with orchestration by Matthew Aucoin; “You Want the Truth, but You Don't Want to Know,” from Anthony Davis' X: The Life and Times of Malcolm X; and poems from Langston Hughes, James Baldwin, and Maya Angelou into a concert performance. In May 2021, Tines performed Concerto No. 1: SERMON with Yannick Nézet-Séguin and the Philadelphia Orchestra, and with the BBC Symphony Orchestra. He recently premiered Concerto No. 2: ANTHEM—created by Tines with music by Michael Schachter, Caroline Shaw, Tyshawn Sorey, and text by Mahogany L. Browne—with the Los Angeles Philharmonic at the Hollywood Bowl. Also this season, Tines performs in El Niño with the Cleveland Orchestra, conducted by composer John Adams; a concert performance of Adams' Girls of the Golden West with the Los Angeles Philharmonic also led by Adams; and a chamber music recital with the New World Symphony.Going beyond the concert hall, Davóne Tines also creates short music films that use powerful visuals to accentuate the social and poetic dimensions of the music. In September 2020, Lincoln Center presented his music film VIGIL, which pays tribute to Breonna Taylor, the EMT and aspiring nurse who was shot and killed by police in her Louisville home, and whose tragic death has fueled an international outcry. Created in collaboration with Igée Dieudonné, and Conor Hanick, the work was subsequently arranged for orchestra by Matthew Aucoin and premiered in a live-stream by Tines and the Louisville Orchestra, conducted by Teddy Abrams. Aucoin's orchestration is also currently part of Tines' Concerto No. 1: SERMON. He also co-created Strange Fruit with Jennifer Koh, a film juxtaposing violence against Asian Americans with Ken Ueno's arrangement of “Strange Fruit” — which the duo perform in Everything Rises — directed by dramaturg Kee-Yoon Nahm. The work premiered virtually as part of Carnegie Hall's “Voices of Hope Series.” Additional music films include FREUDE, an acapella “mashup” of Beethoven with African-American hymns that was shot, produced, and edited by Davóne Tines at his hometown church in Warrenton, Virginia and presented virtually by the Philharmonia Baroque Orchestra & Chorale; EASTMAN, a micro-biographical film highlighting the life and work of composer Julius Eastman; and NATIVE SON, in which Tines sings the Black national anthem, “Lift Ev'ry Voice and Sing,” and pays homage to the '60s Civil Rights-era motto “I am a man.” The latter film was created for the fourth annual Native Son Awards, which celebrate Black, gay excellence. Further online highlights include appearances as part of Boston Lyric Opera's new miniseries, desert in, marking his company debut; LA Opera at Home's Living Room Recitals; and the 2020 NEA Human and Civil Rights Awards.Notable performances on the opera stage the world premiere performances of Kaija Saariaho's Only the Sound Remains directed by Peter Sellars at Dutch National Opera, Finnish National Opera, Opéra national de Paris, and Teatro Real (Madrid); the world and European premieres of John Adams and Peter Sellars' Girls of the Golden West at San Francisco Opera and Dutch National Opera, respectively; the title role in a new production of Anthony Davis' X: The Life and Times of Malcolm X with the Detroit Opera (where he was Artist in Residence during the 2021-22 season) and the Boston Modern Opera Project with Odyssey Opera in Boston where it was recorded for future release; the world premiere of Terence Blanchard and Kasi Lemmons' Fire Shut Up In My Bones at Opera Theatre of Saint Louis; the world premiere of Matthew Aucoin's Crossing, directed by Diane Paulus at the Brooklyn Academy of Music; a new production of Stravinsky's Oedipus Rex at Lisbon's Teatro Nacional de São Carlos led by Leo Hussain; and Handel's rarely staged Aci, Galatea, e Polifemo at National Sawdust, presented in a new production by Christopher Alden. As a member of the American Modern Opera Company (AMOC), Tines served as a co-music director of the 2022 Ojai Music Festival, and has performed in Hans Werner Henze's El Cimarrón, John Adams' Nativity Reconsidered, and Were You There in collaboration with composers Matthew Aucoin and Michael Schachter.Davóne Tines is co-creator and co-librettist of The Black Clown, a music theater experience inspired by Langston Hughes' poem of the same name. The work, which was created in collaboration with director Zack Winokur and composer Michael Schachter, expresses a Black man's resilience against America's legacy of oppression—fusing vaudeville, opera, jazz, and spirituals to bring Hughes' verse to life onstage. The world premiere was given by the American Repertory Theater in 2018, and The Black Clown was presented by Lincoln Center in summer 2019.Concert appearances have included John Adams' El Niño with the Rundfunk-Sinfonieorchester Berlin under Vladimir Jurowski, Schumann's Das Paradies und die Peri with Louis Langrée and the Cincinnati Symphony, Kaija Saariaho's True Fire with the Orchestre national de France conducted by Olari Elts, Beethoven's Ninth Symphony with Michael Tilson Thomas leading the San Francisco Symphony, Stravinsky's Oedipus Rex with Esa-Pekka Salonen and the Royal Swedish Orchestra, and a program spotlighting music of resistance by George Crumb, Julius Eastman, Dmitri Shostakovich, and Caroline Shaw with conductor Christian Reif and members of the San Francisco Symphony at SoundBox. He also sang works by Caroline Shaw and Kaija Saariaho alongside the Calder Quartet and International Contemporary Ensemble at the Ojai Music Festival. In May 2021, Tines sang in Tulsa Opera's concert Greenwood Overcomes, which honored the resilience of Black Tulsans and Black America one hundred years after the Tulsa Race Massacre. That event featured Tines premiering “There are Many Trails of Tears,” an aria from Anthony Davis' opera-in-progress Fire Across the Tracks: Tulsa 1921.Davóne Tines is a winner of the 2020 Sphinx Medal of Excellence, recognizing extraordinary classical musicians of color who, early in their career, demonstrate artistic excellence, outstanding work ethic, a spirit of determination, and an ongoing commitment to leadership and their communities. In 2019 he was named as one of Time Magazine's Next Generation Leaders. He is also the recipient of the 2018 Emerging Artists Award given by Lincoln Center for the Performing Arts and is a graduate of The Juilliard School and Harvard University, where he teaches a semester-length course “How to be a Tool: Storytelling Across Disciplines” in collaboration with director Zack Winokur.The Truth In This ArtThe Truth In This Art is a podcast interview series supporting vibrancy and development of Baltimore & beyond's arts and culture. To find more amazing stories from the artist and entrepreneurial scenes in & around Baltimore, check out my episode directory. Stay in TouchNewsletter sign-upSupport my podcastShareable link to episode ★ Support this podcast ★
Continuamos junto a Odiseo mientras piensa que hacer con este pequeño gigante que no es muy amigable... Tiene que escapar a como de lugar y continuar su viaje hacia Itaca pero las cosas se complicaran incluso hasta cuando este tan cerca a su amada tierra que casi pueda tocarla. Ay Odiseo... ig: quelosdiosesque
Los Miserables Autor: Víctor Hugo Primera Parte: Fantine Libro cuarto A veces encomendar es entregar Cap I : Una madre se encuentra con otra. Había, en el primer cuarto de este siglo, en Montfermeil, cerca de París, un a modo de figón que ya no existe en la actualidad. El figón aquel lo llevaban unas personas apellidadas Thénardier, que eran marido y mujer. Estaba en la callejuela de Le Boulanger. Podía verse encima de la puerta una tabla clavada en la pared, bien pegada a ella. En aquella tabla habían pintado algo que parecía un hombre que llevase a otro hombre cargado a las espaldas; y éste lucía abultadas charreteras de general, doradas y con estrellas plateadas muy anchas; unas manchas rojas remedaban la sangre; el resto del cuadro consistía en humo y representaba probablemente una batalla. Debajo se leía la inscripción siguiente: El sargento de Waterloo. Nada más habitual que un carro con volquete o una carreta a la puerta de una posada. No obstante, el vehículo o, más bien, el trozo de vehículo que empantanaba la calle, delante de El sargento de Waterloo, una tarde de primavera de 1818, no cabe duda que abultaba tanto que le habría llamado la atención a cualquier pintor que hubiera pasado por allí. Era el tren delantero de uno de esos remolques que usan en las comarcas con bosques y sirven para transportar tablones y troncos de árboles. Aquel tren delantero se componía de un eje macizo de hierro con pivote donde encajaba un pesado brazo y se apoyaba en dos ruedas de tamaño exagerado. El conjunto era achaparrado, apabullante y deforme. Hubiérase dicho la cureña de un cañón gigante. Los baches de las rodadas habían dejado en las ruedas, las llantas, los cubos, el eje y el brazo una capa de cieno, una enjalbegadura repulsiva y amarillenta bastante parecida a esa con la que gustan muchas veces de adornar las catedrales. El barro tapaba la madera; y el orín, el hierro. Bajo el eje, colgaba, como si de un paño se tratara, una cadena de hierro muy gruesa digna de Goliat preso. Aquella cadena traía a la mente no las vigas que le correspondía trasportar, sino los mastodontes y los mammóns que habrían podido engancharse al carro; recordaba al presidio, pero a un presidio ciclópeo y sobrehumano; era como si se la hubieran quitado a algún monstruo. Homero habría atado con ella a Polifemo, y Shakespeare, a Calibán. ¿Por qué aquel tren delantero de un remolque estaba en aquel punto de la calle? De entrada, para tenerla empantanada; luego, para acabar de oxidarse. Hay en el antiguo orden social gran cantidad de instituciones con las que nos topamos de esa misma forma, al pasar, a cielo abierto, y que no tienen ninguna otra razón de ser para estar donde están. El centro de la cadena colgaba debajo del eje casi rozando el suelo; y en la curva, como en la cuerda de un columpio, estaban sentadas y juntas, aquella tarde, deliciosamente enlazadas, dos niñas, una de unos dos años y medio y la otra de dieciocho meses, la menor en brazos de la mayor. Un pañuelo diestramente atado impedía que se cayeran. Una madre había visto aquella cadena espantosa y había dicho: «¡Anda! Un juguete para mis niñas». Por lo demás, las dos niñas, arregladas con gracia y cierto rebuscamiento, estaban radiantes. Parecían dos rosas entre la chatarra; los ojos eran un triunfo; las mejillas lozanas reían. Una tenía el pelo de color castaño y la otra era morena.
La voz 'Adalid' se deriva del árabe 'delid' que significa mostrador, ya que enseñaba el Camino y lideraba. Un Adalid de Luz es un Guía, un Guerrero de Luz que saca lo mejor de sí mismo y se compromete a expandirlo iluminando todo aquello que se encuentra a su Paso. Esta vez viajamos a Pandora, la luna de Polifemo para, de la mano del pueblo nativo Na'vi, Comprender mejor la Naturaleza de la Realidad, el Respeto por la Vida, la importancia de la Energía Vital y la Conexión entre todo y todo, más allá de nuestras particularidades, y cómo el Ego desmedido y el hambre de poder y por el dinero y lo meramente material, corrompen nuestra Esencia haciendo que se convierta en una bestia despiadada... También repasaremos la Vital Importancia del Vínculo Emocional con los demás y la Conexión con nuestras Almas y las Almas de todos los Seres Vivos... Y cómo es únicamente esa Conexión la que nos Eleva a lo mejor de nosotros mismos y a ganar en Conciencia Infinita y Consciencia Plena sobre los motivos por los que experimentamos esta Vida Avatar... Recordad, Somos Almas Libres y tenemos un Avatar de carne y hueso, no al revés... Que no nos convenzan de lo contrario... ¡Tirad del Hilo y Expandid vuestra Luz al Máximo, Adalides pues las opciones son INFINITAS! Que todo os Impulse en vuestra Búsqueda de la Verdad y, cuando la Encontréis, Convertíos en Ella, porque no es sólo Conocer la Verdad, sino Aplicarla en nuestra Rutina y dar ejemplo... Un Abrazo Apretao, Adalides!! Mi sitio web: https://coraurzon.wixsite.com/laposadafronteriza e-mail de contacto: auriel113@yahoo.com Donativos HILANDO FINO Podcast: https://www.paypal.com/donate/?hosted_button_id=GEXR5HUV85W5U (((Canción: Spirit of Fire. Música: www.fiftysounds.com/es/ ))) --- Send in a voice message: https://anchor.fm/cora-muoz-peas/message
En el “Café de las 9”, recibimos a la actriz María Botto, protagonista, junto al actor Adam Sandler y al jugador de baloncesto Juancho Hernangómez, entre otros, de la película 'Garra', que se ha estrenado recientemente en Netflix. En “La librería” de Antonio Lucas recomendamos 'Los daños' (Tusquets Editores), el nuevo libro de poemas de Lorenzo Oliván. Además, visitamos la librería Polifemo de Madrid. Y en el espacio “Todo es lenguaje” de Estrella Montolío hablamos del libro 'Céntrate (Deep Work). Las cuatro reglas para el éxito en la era de la distracción' (Ed. Península), escrito por Cal Newport, profesor de Ciencia Computacional en la Universidad de Georgetown (Estados Unidos). Escuchar audio
Buy now in Amazon BLEU L'isola e il mare Appunti di viaggio di un marinaio e di una sirena Testi di Roberto Sironi e Mariagrazia Pia Pagine di diario di bordo, messaggi di richiesta di aiuto, resoconti di esplorazioni sulle coste, ricordi e visioni d'alto mare nel viaggio della vita, tra soste, approdi, naufragi, imbarchi e sbarchi di fortuna, naufraghi raccolti, ammutinamenti, assalti di pirati, quarantene per epidemie. Viaggi con le carte nautiche di una visione, partendo dalla Sicilia, dagli scogli delle grotte etnee di Polifemo, circumnavigando l'isola, ingannati come nel racconto di L. Sciascia... credere di partire per ritornare sempre agli stessi dialetti, alle stesse coste, pagando cara la propria illusione, così cara che nulla è rimasto. --- This episode is sponsored by · Anchor: The easiest way to make a podcast. https://anchor.fm/app --- Send in a voice message: https://anchor.fm/hhmedia/message
Senza gli Dei, noi siamo il nulla.
Se una notte * Storie dalle Storie di Erodoto * Viaggi e Meraviglie
Mio Nicia, per l'amore mai fu scoperto un farmaco, né polvere, né unguento... se non, credo, le Pièridi. Rimedio dolce, lieve: si trova tra gli umani, ma averlo, non è facile. Tu lo conosci, certo, che sei un esperto medico, e t'amano oltretutto le Muse, tutte e nove. Così pure il Ciclope, il nostro conterraneo, l'antico Polifemo, si addolciva la vita, quando – la prima barba sulle gote e sul mento appena gli fioriva – amava Galatea. E non era un amore da pomi, o rose, o riccioli, ma una vera follia, e tutto quanto il resto considerava inutile. Dalla fresca pastura, al chiuso, sole spesso tornavano le agnelle, mentre lui, sulla spiaggia tutta coperta d'alghe se ne stava, cantandola, celando sotto il cuore un'odiosa ferita, la freccia che Afrodite gli confisse nel fegato. Il farmaco trovò. Seduto sulla roccia, guardando verso il mare, tali cose cantava: [...]
Mio Nicia, per l'amore mai fu scoperto un farmaco, né polvere, né unguento... se non, credo, le Pièridi. Rimedio dolce, lieve: si trova tra gli umani, ma averlo, non è facile. Tu lo conosci, certo, che sei un esperto medico, e t'amano oltretutto le Muse, tutte e nove. Così pure il Ciclope, il nostro conterraneo, l'antico Polifemo, si addolciva la vita, quando – la prima barba sulle gote e sul mento appena gli fioriva – amava Galatea. E non era un amore da pomi, o rose, o riccioli, ma una vera follia, e tutto quanto il resto considerava inutile. Dalla fresca pastura, al chiuso, sole spesso tornavano le agnelle, mentre lui, sulla spiaggia tutta coperta d'alghe se ne stava, cantandola, celando sotto il cuore un'odiosa ferita, la freccia che Afrodite gli confisse nel fegato. Il farmaco trovò. Seduto sulla roccia, guardando verso il mare, tali cose cantava: [...]
Mio Nicia, per l'amore mai fu scoperto un farmaco, né polvere, né unguento... se non, credo, le Pièridi. Rimedio dolce, lieve: si trova tra gli umani, ma averlo, non è facile. Tu lo conosci, certo, che sei un esperto medico, e t'amano oltretutto le Muse, tutte e nove. Così pure il Ciclope, il nostro conterraneo, l'antico Polifemo, si addolciva la vita, quando – la prima barba sulle gote e sul mento appena gli fioriva – amava Galatea. E non era un amore da pomi, o rose, o riccioli, ma una vera follia, e tutto quanto il resto considerava inutile. Dalla fresca pastura, al chiuso, sole spesso tornavano le agnelle, mentre lui, sulla spiaggia tutta coperta d'alghe se ne stava, cantandola, celando sotto il cuore un'odiosa ferita, la freccia che Afrodite gli confisse nel fegato. Il farmaco trovò. Seduto sulla roccia, guardando verso il mare, tali cose cantava: [...]
Mio Nicia, per l'amore mai fu scoperto un farmaco, né polvere, né unguento... se non, credo, le Pièridi. Rimedio dolce, lieve: si trova tra gli umani, ma averlo, non è facile. Tu lo conosci, certo, che sei un esperto medico, e t'amano oltretutto le Muse, tutte e nove. Così pure il Ciclope, il nostro conterraneo, l'antico Polifemo, si addolciva la vita, quando – la prima barba sulle gote e sul mento appena gli fioriva – amava Galatea. E non era un amore da pomi, o rose, o riccioli, ma una vera follia, e tutto quanto il resto considerava inutile. Dalla fresca pastura, al chiuso, sole spesso tornavano le agnelle, mentre lui, sulla spiaggia tutta coperta d'alghe se ne stava, cantandola, celando sotto il cuore un'odiosa ferita, la freccia che Afrodite gli confisse nel fegato. Il farmaco trovò. Seduto sulla roccia, guardando verso il mare, tali cose cantava: [...]
Una borta ci fiat - una volta c'era - Novelline popolari sarde, di Francesco Mango
Mio Nicia, per l'amore mai fu scoperto un farmaco, né polvere, né unguento... se non, credo, le Pièridi. Rimedio dolce, lieve: si trova tra gli umani, ma averlo, non è facile. Tu lo conosci, certo, che sei un esperto medico, e t'amano oltretutto le Muse, tutte e nove. Così pure il Ciclope, il nostro conterraneo, l'antico Polifemo, si addolciva la vita, quando – la prima barba sulle gote e sul mento appena gli fioriva – amava Galatea. E non era un amore da pomi, o rose, o riccioli, ma una vera follia, e tutto quanto il resto considerava inutile. Dalla fresca pastura, al chiuso, sole spesso tornavano le agnelle, mentre lui, sulla spiaggia tutta coperta d'alghe se ne stava, cantandola, celando sotto il cuore un'odiosa ferita, la freccia che Afrodite gli confisse nel fegato. Il farmaco trovò. Seduto sulla roccia, guardando verso il mare, tali cose cantava: [...]
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Giovanna Giordano"Il profumo della libertà"Mondadori Editorehttps://www.mondadori.it/Un giovane eroe gentile viaggia su una nave. Si chiama Antonio Grillo e ha vent'anni quando nel 1923 lascia la Sicilia per gli Stati Uniti. Ama Gesso, il suo paese natale, ma il richiamo dell'ignoto è troppo forte, impellente mettere le ali alla propria libertà.In valigia porta pezzi della sua isola: la pietra pomice per la leggerezza, lo zolfo per l'energia e una federa con ricamata la scritta “siate sempre felici”.Molti sono i miraggi e gli incontri nel turbine del viaggio di mare: Aurora la cavalla bella e saggia, due oche magiche, un gorilla in gabbia, una scimmia allegra e balene blu in foga d'amore. E poi gli amici: De Gubernatis che ama la calma sopra ogni cosa, Elide la donna vestita di luce o Lucilla archeologa negli abissi. Ovunque Antonio cerca e trova la saggezza, più forte degli eserciti che marciano sul mondo, e prova tenerezza verso uomini e animali, da sempre leali compagni degli eroi.Fra vulcani che affiorano dalle profondità dell'oceano, piratesse e brigantesse, una donna gigante amata da un certo Polifemo e molte isole e lune incrociate per mare, pagina dopo pagina l'eroe gentile affila le armi per affrontare la sua giovane esistenza. “Avrò vent'anni per sempre?” si domanda. Forse sì, se gli riesce di mantenere la sua candida visione.Con una voce unica nel panorama italiano, e una lingua maestosa, solenne eppure lieve, profumata di salsedine e fiori d'arancio, Giovanna Giordano ci racconta una storia che ha l'impianto e il passo dei grandi racconti di gesta e l'incanto di affreschi fiabeschi. Un romanzo che è una navicella lanciata nello spazio di una stellata libertà.Giovanna Giordano è nata a Milano e vive a Catania. Giornalista e giramondo, ha pubblicato tre romanzi: Trentaseimila giorni (premio Racalmare Sciascia 1997), Un volo magico e Il mistero di Lithian (premio Sciascia 2005). Con Il profumo della libertà - che sarà tradotto in ebraico, greco, inglese, olandese, spagnolo, catalano e portoghese - Giordano torna al romanzo dopo molti anni dedicati a quotidiani, arte e fotografia. Coltiva anche la sua campagna davanti alle isole Eolie. Tutte le sue opere saranno riproposte da Mondadori.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Netty talks to two singers on our Rising Stars of the Enlightenment scheme: Bethany Horak-Hallett and Zoe Brookshaw. The two singers will be appearing in our Demons in the Bath: Aci, Galatea e Polifemo concert at Southbank on 23 January 2022.Tea with Netty is our podcast hosted by viola player Annette Isserlis (Netty). Over a cuppa (or something a little stronger…), Netty chats with a variety of conductors, players and other guests as she ‘spills the tea' on the side of classical music you don't normally hear.Available as Apple podcast, Google Podcast, Spotify, Stitcher, iHeart Radio, TuneIn+Alexa
Había una vez un héroe que regresaba de la mayor y mas famosa de las batallas de la historia. Su nombre Odiseo era conocido en todas las islas de la Grecia antigua y sus proezas hacían de él, el ejemplo a seguir por todos los hombres del mundo. Homero cuenta como este héroe legendario salió de la guerra de Troya rumbo a Ítaca donde su mujer Penélope lo esperaba mientras tejía y destejía para evitar a los pretendientes. Dice Homero que aquel famoso Odiseo enfrento muchas aventuras durante su viaje a Ítaca y posiblemente la mas famosa es el encuentro con las Sirenas. Lo que no cuenta Homero es la realidad de lo sucedido. En las crónicas cantadas por el gran homero Odiseo después de escaparse con un ardid de el ciclope Polifemo pasa por una islas donde habitan las sirenas. Estas sirenas son las ninfas del mar cerca de lo que hoy es Sicilia y tenían torso de mujer y cola de pez. Odiseo había oído decir que si alguna vez se encontraba con las sirenas no podía sucumbir a la belleza de su canto ya que este podría representar su perdición. Cuando las islas se hicieron presente el gran Odiseo ordeno a su tripulación que se taparan los oídos con bloques de cera para que el sonido de las sirenas no entrara en sus cabezas y el decidió afrontar , dice homero , el embrujo del canto de las sirenas amarrado a el mástil principal del barco. Dice Homero que Odiseo llego a soportar la atracción de las sirenas amarrado al mástil, pero lo que no cuenta homero es que Odiseo abrumado por el bello canto de aquellos seres fantásticos rompió sus ataduras y saltando del barco se dirigió a nado hasta aquellos islotes que contenían aquellas bellas ninfas del mar. Todas ellas de una belleza descomunal y de torso desnudo que las hacia a sus ojos las mas bellas creaturas del mundo. Mientras nadaba podía escuchar el suave y melódico cantar de las sirenas repitiéndose una y otra vez, Aquella melodía penetraba por sus oídos como un encantamiento que no lo dejaba pensar y consumido por el deseo solo pensaba en nadar y nadar mas rápido. Y Odiseo llego hasta aquellos islotes y cientos de sirenas se abalanzaron sobre el para cubrirlo con mimos entonando el mismo canto. Y Odiseo despertó al otro dia después de saciar su sed de belleza en los brazos de aquellas sirenas y un sentimiento de remordimiento le llego cuando pensó como había decidido abandonar a sus compañeros y su anhelo de gloria por el jardín de las delicias y como había escogido perder la libertad por los brazos de aquellas mujeres. Pero pasada la noche y llegado el dia sintió que el canto no era tan bello ya que era monótono y tonto, no sabían conversar y entretener y peor aun su cuero estaba cubierto de escamas y lleno de algas que resaltaban aun mas su olor a pescado. Y saltando antes que se despertaban nado hasta el barco donde sus marinos lo esperaban y todos juraron que nunca contarían la verdad de lo que paso y menos a aquel chismoso llamado homero.
Polifemo viveva solo su un'isola inospitale, era il guardiano del faro. Soffriva spesso di solitudine e non riusciva proprio a farci l'abitudine.Finché un giorno, in una città di mare lontana, fa conoscenza di una compagnia assai strana..Dagli autori di puzza e verdura: Cristina Marsi e Marco Bonatti. Edizioni La Spiga.Se vuoi ascoltare la storia e vedere le immagini, vieni a scoprire il nostro canale YouTube: https://www.youtube.com/c/Raccontiperbambiniliberi?sub_confirmation=1Lo sapevi che è finalmente uscita la nostra guida mindfulness per genitori consapevoli? Vieni a scoprirla sul nostro sito: https://raccontiperbambiniliberi.com/product/mindfulness-per-bambiniSe non vuoi perderti nemmeno una delle nostre storie iscriviti alla newsletter su www.raccontiperbambiniliberi.com e seguici su Instagram: @raccontiperbambiniliberiSe vuoi sfogliare questo libro, lo puoi trovare qui: https://raccontiperbambiniliberi.com/i-nostri-raccontiBuon Ascolto!
Our investigators attempt to glean more information from the elusive Levi Manwill, as he beseeches them to find out who is blackmailing him. On the way back into town, a mysterious black Camry spooks our team. Like All Stars, they meet up with Sariah Leavitt. She warns them of Manwill's past and proclivities, while they open their kimono to show her a copy of Ardith's diary. SARIAH LEAVITT: ""Well, I know he never would have wanted this to come to my attention... Perhaps if we knew a little bit more, then I could make available to you the resources that you could need to take further action. But we would need to have something more concrete against Mr. Manwill. That's been very much the problem." MUSIC FROM THIS EPISODE Vukovar, "The Three Shades" — Kai Engel, "From Dreams to Melancholy" — Fourmi, "Stepping out of the grotto" — Ghosthack, "Kit 10" — Chris Zabriskie, "Direct to Video" — Alex Mason, "The Conjuring" — Lyonn, "We'll Light the Sky" — Timecrawler 82, "Driving in the Rain" — High Tide, "A Beggar's Folly" — Kevin MacLeod, "Snow Drop" — Jeremiah Cymerman, "Act 6" — Rebel Baroque Orchestra, "'Alto Giove' from Polifemo" — Borrtex, "Choice" — Laura Finlay, "Making Friends with Shadows" Many thanks to freesound.org and it's amazing collection of contributors.