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Francesco Zambon"Zefiro zero"Guido RainerMolesini Editorewww.molesinieditore.itOgni cosa è senza scopo ma è avvincente perché la viviamo.In tutto il libro Rainer sviluppa un'osservazione minuziosa ed esatta delle cose, degli animali, degli uomini, dei fenomeni naturali: un'osservazione che tenta di coglierne i soprassalti segreti, la verità più intima, il momento epifanico se non proprio teofanico. Oggetto di questa amorosa o spietata osservazione sono soprattutto i personaggi di cui abbonda il libro e ai quali sono dedicati talvolta dei veri e propri racconti in nuce. Sono personaggi storici o letterari (come Pilato, Belisario, Didone, La moglie di Lot), ma anche uomini e donne del presente, a cominciare dai famigliari più stretti: padre, madre, nonna, zia Mebel. La realtà è infatti per Rainer un immenso libro, un immenso manoscritto: le metafore tratte dalla scrittura sono in lui frequentissime e rinviano appunto all'idea che la vera poesia, la poesia assoluta per così dire, sta nelle cose. Ecco che un venditore di sementi e pistacchi «si accovaccia in un punto di domanda», che gli uccelli che si alzano in volo sono «schiere di penne, di emme, enne». Il compito del navigatore-poeta sarà allora quello di cercare di decifrare questo linguaggio della natura, semicancellato e muto per molti, forse per i più, e di tradurlo nella nostra lingua; sarà insomma quello di «tendere l'arco dello stile al semplice / dire di ogni giorno».Dal saggio introduttivo di Francesco Zambon.Guido Rainer (Alessandria d'Egitto 1964) discende da una famiglia di marinai. Il suo bisnonno, Guglielmo Rainer, è stato un contrammiraglio della Regia Marina italiana durante la Grande Guerra. Dopo essersi diplomato al liceo francese di Alessandria d'Egitto, dove la famiglia si era trasferita vent'anni prima per ragioni di lavoro, a 19 anni è «scappato di casa» per un dissidio di cui non ama parlare e si è stabilito in un'isola della laguna di Venezia dedicandosi alla pesca. Ora vive a Cefalonia, fa lo skipper e organizza crociere nelle acque dello Ionio e dell'Egeo. Nel tempo libero, quando non legge – «la cosa che mi piace di più» – frequenta balere. «Il mare, la poesia e il ballo sono tutta la mia vita».Francesco Zambon (Venezia 1949) è professore emerito di Filologia romanza presso l'Università di Trento. Studioso di fama internazionale, ha indagato su numerosi aspetti della letteratura allegorica e religiosa del medioevo latino e romanzo (bestiari, mito del Graal, trovatori, eresia catara, mistica). Ha scritto inoltre su alcuni poeti italiani ed europei contemporanei. Con questa casa editrice ha pubblicato L'iride nel fango. L'anguilla di Eugenio Montale, tradotto Messaggio di Fernando Pessoa e L'altra metà del sogno mi appartiene di Alicia Gallienne.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
The watchMynumbers app is brilliant if you want to improve your golf, and they're a big supporter of Talk Birdie To Me. Nick and Mark decided to get founder Frank Colautti, and Tour Pro Aiden Didone, who uses the app in his career, in for a chat.In the first half of the pod we hear from Frank about why he founded it, where the idea came from. He talks about a number of aspects of the app, one of the important ones being how it captures not only your performance, but how you felt about the shot - Frank, Nick and Mark discuss why this is important.We discuss the 'pursuit of the perfect shot'.After the turn, Tour Pro Aiden Didone is with us, he's been working with Frank on the app for some time and uses it in his own career. Nick and Mark analyse Aiden's game, and using the watchMynumbers app live on the pod identify the areas that they believe he can lean into in, or work on, in his game. It's a real-time stats analysis, and the app provides insightful, usable data in less than 2 minutes!It's a great chat with Frank and Aiden, and you can download the watchMynumbers app from Google Play or the App Store. We love it, and appreciate their support of Talk Birdie To Me.We also love our other partners:PING, they'll help you play your best, you can see your local golf shop or professional for a PING club fitting. Nick's used PING his entire career, as do most of the world's best golfers, there's a reason for that - they're the best in the business.And the Golf Clearance Outlet, great prices on the best gear, and their GCO Live membership club is a must-join. 19 bucks a year for incredible prizes and deals. They're in Melbourne, Sydney, Brisbane or Perth, or online here.Subscribe to never miss a Talk Birdie To Me ep. Follow us on Facebook, Instagram, Twitter and TikTok, send a voicemail here, and see our Masterclass videos on YouTube here. Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.
Juliana Didone traz a BH monólogo sobre os desafios de ser mãe. A atriz encena "60 dias de neblina" neste fim de semana
Mariangela Galatea Vaglio"Afrodite"La verità della deaGiunti Editorewww.giunti.itPensiamo di conoscere bene Afrodite, o Venere per gli antichi Romani. Cosa può avere da dirci che non sappiamo una divinità vanitosa e frivola, dea della bellezza e dell'amore, moglie fedifraga di Efesto, amante di Ares e Hermes? Tuttavia, questa altro non è che una minima parte della verità, e Afrodite non è molto contenta di essere sempre stata sottovalutata e raccontata in modo sbagliato. Per questo motivo, ha deciso di prendere la parola e di narrare la sua versione della storia. Mariangela Galatea Vaglio rielabora con creatività e originalità i miti su Afrodite, dando finalmente voce a una dea fino a questo momento guardata in modo superficiale, e con uno stile coinvolgente e ironico racconta tutte le epoche in cui è stata venerata, i suoi appassionanti amori umani e divini, i suoi scontri con le altre divinità. Quella di Afrodite è una vicenda lunga come la storia del mondo e le sue tante vite sono tutte accomunate da una sola cosa: la volontà di essere libera, come il suo potere di antica dea e forza primordiale della natura richiede, e di combattere per l'amore.Mariangela Galatea Vaglio (Trieste, 1972) vive e lavora a Venezia. Docente, giornalista, autrice di racconti e saggi storici, cura la pagina Facebook Pillole di Storia, seguita da circa cinquantamila persone, e il blog Il nuovo mondo di Galatea, con cinque milioni di visitatori. Tra i suoi volumi di maggior successo: Didone, per esempio (Ultra, 2014), Socrate, per esempio (Ultra, 2018), Teodora, la figlia del circo (Sonzogno, 2018), Cesare, l'uomo che ha reso grande Roma (Giunti, 2020), Teodora, i demoni del potere (Piemme, 2022). Ha firmato inoltre L'italiano è bello (Sonzogno, 2017), una guida divulgativa della lingua italiana.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Imma Eramo"Il mondo antico in 20 stratagemmi"Editori Laterzawww.laterza.it"La storia tra le righe", LegnanoVenerdì 12 aprile 2024, ore 19:00Imma Eramo "Senno vince astuzia"La storia antica è costellata di fatti e vicende in cui la soluzione di problemi e la vittoria sui concorrenti si ottengono grazie a un guizzo di intelligenza. Imbrogli, trucchi e raggiri che ci raccontano le sorprendenti sfaccettature del carattere e del mondo dei nostri antenati.Il cavallo di Troia, le terre di Didone, il ratto delle Sabine, il tappeto di Cleopatra…La storia antica è costellata di fatti e vicende in cui la soluzione di problemi e la vittoria sui concorrenti si ottengono grazie a un guizzo di intelligenza. Imbrogli, trucchi e raggiri che ci raccontano le sorprendenti sfaccettature del carattere e del mondo dei nostri antenati.I Greci presero Troia; Ramses II sconfisse gli Ittiti; Didone fondò Cartagine; Romolo fece rapire le Sabine; Temistocle vinse a Salamina; Annibale tenne in scacco l'esercito romano. Cosa accomuna questi e altri episodi della storia antica, greca, romana e non solo? Il ricorso a imbrogli, trucchi, raggiri: in una parola, stratagemmi. Anche se lasciavano credere che fossero sempre e solo i nemici a perpetrare le astuzie più ambigue ai loro danni, in realtà i popoli antichi non si fecero mai scrupoli a utilizzare mezzi subdoli e ingannevoli. Ritenevano l'intelligenza l'arma più efficace, affidabile e pronta per superare difficoltà, vincere nemici, imporsi sulla scena politica.I protagonisti di questo libro sono personaggi noti e meno noti della storia antica. Alcuni leggendari, come Ulisse, Pericle, Alessandro Magno, Annibale, Cleopatra. Altri meno familiari, ma ugualmente significativi per l'entità delle loro gesta. Tutti emergono vincenti da contesti competitivi o escono indenni da situazioni di disagio. Tutti mostrano come l'intelligenza, nelle sue diverse declinazioni – e tra queste, soprattutto l'astuzia –, sia la chiave per imporsi, o anche solo per sopravvivere, in ogni occasione.Imma Eramo è ricercatrice di Filologia classica presso l'Università di Bari, dove insegna Esegesi delle fonti di storia greca e romana e Letteratura latina. Si occupa di storiografia e di letteratura tecnica antica e bizantina, in particolare dei manuali militari e della loro ricezione. Ha curato Discorsi di guerradi Siriano (con una nota di Luciano Canfora, Dedalo 2008) e Stratagemmi di Frontino (con una premessa di Giusto Traina, Rusconi 2022).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Henry Purcell (1659-1695) - Dido and Aeneasopera in tre atti di Henry Purcell, su libretto di Nahum Tate. L'Opera si ispira alle avventure di Enea (protagonista dell'Eneide di Virgilio) a Cartagine, Ospite della regina Didone.Prima rappresentazione: 11 aprile del 1689 (data incerta) - Collegio di Josias Priest, Chelsea (Londra) Dido: Bernarda FinkBelinda: Sophie KarthäuserAneas: Gerald FinleyZweite Frau: Elisabeth von MagnusZauberin: Wolfgang HolzmairErste Hexe: Elisabeth von MagnusZweite Hexe: Johanna AschenbrennerSeeman: James TaylorGeist: Peter KövariAneas: Gerald FinleyConcentus Musicus WienArnold Schönberg Chor Nikolaus Harnoncourt, direttore
Valentina Carnelutti, attrice, regista, doppiatrice e fan di Sveja, ha voluto regalarci una serie di letture di classici romani. Per questa domenica abbiamo deciso di iniziare con Enea e Didone, Romolo e Remo, ma anche con Trastevere, Ripetta e tutto ciò che Roma è oggi. Il testo fu scritto da Cesare Pascarella, poeta romano, nato nel 1858. Questa lettura è la prima di una serie curata da Valentina Carnelutti per Sveja, un progetto di comunicazione indipendente con il sostegno di Periferiacapitale, il programma per Roma della fondazione Charlemagne.
Lorenzo Respi"Arnaldo Pomodoro. Il grande teatro delle civiltà"Fondazione Arnaldo Pomodoro e Fendipresentano"Arnaldo Pomodoro. Il grande teatro delle civiltà"a cura di Lorenzo Respi e Andrea Vilianiin collaborazione con Fondazione Arnaldo PomodoroFino al 1° ottobre 2023Palazzo della Civiltà ItalianaQuadrato della Concordia, 3 – Roma EURIl Grande Teatro delle Civiltà, a cura di Lorenzo Respi e Andrea Viliani in collaborazione con Fondazione Arnaldo Pomodoro. La mostra è visitabile gratuitamente fino al 1° ottobre 2023. La collaborazione tra Fondazione Arnaldo Pomodoro e Fendi rientra in una partnership più ampia volta a unire il rispetto per l'eredità storica al sostegno e alla diffusione dei linguaggi artistici contemporanei e alla ricerca di nuove forme di collaborazione basate sulla sostenibilità e l'innovazione. Concepita per gli spazi sia interni che esterni del Palazzo della Civiltà Italiana all'EUR – che dal 2015 ospitano la sede romana di Fendi – la mostra attraversa settant'anni di ricerca dell'artista, configurandosi come un “teatro” autobiografico, al contempo reale e mentale, storico e immaginifico, in cui vengono messe in scena circa trenta opere realizzate da Pomodoro tra la fine degli anni Cinquanta e il 2021, insieme a una serie di materiali d'archivio – fotografie, documenti, bozzetti, disegni, molti dei quali inediti – che evocano lo spirito e l'atmosfera dello studio e dell'archivio dell'artista.Il Grande Teatro delle Civiltà esplora l'interconnessione, nella pratica di Pomodoro, fra arti visive e arti sceniche e mette in evidenza il rapporto tra la dimensione progettuale dell'opera e la sua realizzazione.Una trama da cui emergono i possibili e molteplici riferimenti a quelle “civiltà” arcaiche, antiche, moderne, o anche solo fantastiche, a cui l'opera di Pomodoro costantemente rinvia, originando forme e materie che sono al contempo memoria del passato e visione del futuro e che rifondano le nostre conoscenze e i nostri immaginari, la nostra esperienza del tempo e dello spazio, della storia e del mito. Il percorso della mostra prende avvio ai quattro angoli esterni dell'edificio dove sono poste le quattro sculture Forme del mito (1983) – Il potere (Agamennone), L'ambizione (Clitennestra), La macchina (Egisto) e La profezia (Cassandra) – tratte dalle macchine sceniche che furono realizzate per il ciclo teatrale dell'artista Emilio Isgrò, ispirato all'Orestea di Eschilo, svoltosi sui ruderi della piazza di Gibellina distrutta dal terremoto del Belice. Inserendosi come quinte tra il Palazzo, il paesaggio naturale e la comunità urbana circostante, le quattro Forme del mito ridisegnano e ri-significano l'edificio, trasformando il cosiddetto Colosseo Quadrato – una delle architetture simbolo del Modernismo e del Razionalismo italiano – in un'opera aperta, reinterpretabile e riprogettabile, e non quindi definita una volta e per sempre. Nel vestibolo di ingresso del Palazzo delle Civiltà Italiana compaiono due opere-costume realizzate dall'artista per due spettacoli teatrali: il Costume di Didone (per La tragedia di Didone, regina di Cartagine di Christopher Marlowe, messa in scena a Gibellina nel 1986), e il Costume di Creonte (per Oedipus Rex di Igor' Stravinskij, rappresentato a Siena nel 1988). Prodotti con materiali scultorei abbinati a materiali effimeri come la rafia e il tessuto, questi costumi richiamano le iconografie e la drammaturgia della Grecia arcaica così come le antiche iconografie e tecniche tradizionali delle opere d'arte africane e asiatiche, riattivando il racconto delle storie leggendarie di Didone e di Edipo. La mostra continua in due sale speculari e una sala di raccordo, pensate come due atti di un'opera teatrale con un intermezzo. Negli ambienti principali troviamo due opere di colore opposto, allestite simmetricamente: Le battaglie (1995), di colore nero, e Movimento in piena aria e nel profondo (1996-1997), di colore bianco.La prima con le sue forme angolari, spigolose e taglienti e i diversi materiali utilizzati (grovigli di corde, cunei, bulloni) evoca la Battaglia di San Romano di Paolo Uccello, capolavoro del Rinascimento. Accanto a questa sono allestite altre due opere che approfondiscono il racconto della ricerca di Pomodoro: la Grande tavola della memoria (1959-1965), una riflessione sul bassorilievo e sulla tecnica antica della fusione sull'osso di seppia, e Il cubo (1961-1962), opera che coincide con l'avvio di una ricerca sulle forme elementari della geometria euclidea.Nella seconda sala l'opera Movimento in piena aria e nel profondo, composta da una duplice curva riferibile ai grandi spazi celesti e terrestri, rappresenta l'agire scultoreo come “scavo dentro la complessità delle cose” che si solidifica nella consapevolezza di poter “curvare il tempo e lo spazio”.Accanto è esposta un'opera che idealmente dona circolarità alla mostra, permettendo di ribaltare il suo finale e ripartire dal suo incipit: Continuum (2010), un grandioso rilievo interamente occupato dai segni caratteristici delle prime opere dell'artista, una sorta di “tracciato” che reca i codici e l'inventario di tutta la sua “scrittura”.In queste due sale, come una mostra nella mostra, sono inoltre presentati materiali progettuali e documentari, perlopiù inediti, – libri d'artista, schizzi, disegni, modellini, lettere, fotografie, cataloghi, materiali di studio dei progetti più significativi – allestiti dentro bacheche cassettiere e rastrelliere apribili e consultabili dai visitatori, in modo da richiamare l'atmosfera dello studio dell'artista e lo spirito del suo archivio. A fare da raccordo tra le due sale, come un intermezzo tra due atti teatrali, la Rotativa di Babilonia (1991), collocata all'esterno ma visibile dalle vetrate del Palazzo, con la sua forma circolare suggerisce l'idea di un movimento ciclico e continuo, che si compie sia nel tempo che nello spazio. Nel corridoio interno invece è esposta la serie delle Tracce (1998), composta di ventuno rilievi calcografici bianchi, neri e ruggine. Il percorso si conclude sul loggiato del terzo piano con Osso di seppia (2011-2021), matrice simbolica di tutte le opere dell'artista, che ha iniziato la sua ricerca scultorea proprio incidendo l'osso di seppia, presente anche, come elemento emblematico, nell'ambiente Ingresso nel Labirinto, collocato nell'ex sede espositiva della Fondazione dell'artista a Milano, presso cui FENDI ha la sua sede milanese dal 2013.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. 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Le notizie dal bosco sono fresche e interessanti in questa puntata 460 che trova ai microfoni Luca e Ilaria, sentite odore di muschio e scricchiolare di foglie? Luca, dopo averci confessato alcuni suoi traumi infantili, ci parla di salamandre e di un recente lavoro che studia le cellule senescenti e la loro capacità di promuovere la ricrescita di un arto in questi meravigliosi animaletti. Romina intervista Stefano Pasquero, ricercatore dell'Università di Parma. Stefano ci parla del problema di Didone, o anche detto problema isoperimetrico. La sua origine si deve ad una leggenda sulla fondazione di Cartagine, ma la risoluzione del problema ha coinvolto i matematici di varie epoche, fino alla risposta definitiva data da Ennio De Giorgi negli anni Cinquanta del Novecento.Ilaria ci delizia con una barza notevole in quanto a bruttezza e ci illustra uno studio fresco di pubblicazione che racconta la scoperta di un antidoto per l'amanitina, il principio attivo del veleno dell'Amanita phalloides, il fungo più letale del mondo. Ci scusiamo in anticipo con voi ascoltatori, per questa puntata abbiamo avuto dei problemi audio che non siamo riusciti a migliorare, siamo consapevoli di essere molto al di sotto del nostro standard, ci impegneremo affichè questi problemi tecnici non si ripetano.
Ci sono storie d'amore che dureranno per sempre e che sempre ricorderemo. Come non citare Paolo e Francesca, Dante e Bea, Ulisse e Penelope, Didone, Circe... Sono storie d'amore eterne. È così anche per i nostri due amici Colino e Maria che si ameranno per sempre lungo le rive del ruscello.Un esempio di amore che è attesa dell'altro. Amare è un atto di fede, come l'araba fenice, che vi sia ciascun lo dice, ove sia nessun lo sa (Metastasio).
Anna: il nome forse più diffuso nella canzone italiana spopola anche in letteratura. Dalla biblica profetessa alla sorella della sfortunata Didone, dall'orfana "dai capelli rossi" alla istitutrice a corte del re del Siam, dal caso di Anna O. alla tragica Anna Frank, dalla gigantessa della letteratura mondiale, Anna Karenina alla piccola Anna de Bourgh di "Orgoglio e pregiudizio". Lucy Maud Montgomery, Margaret Landon, Josef Breuer, Sigmund Freud, Anna Frank, Fëdor Dostoevskij, Jane Austen e altri ci presentano oggi tante "Anne" diverse. Fanno da controcanto all'episodio anche alcune celebri canzoni, film musicali e cartoni animati. Con una sorpresa: c'è anche un Anna maschio, un tappetto con un cappello nero altissimo e una vocetta da contraltista in un duetto musicale memorabile. Dimenticavo: c'entrano anche Nietzsche, cristalli impalpabili e Annie Lennox.
Parole di Storie - Storie di Paura, dal classico alla notte di Halloween
Messa in voce di Gaetano Marino Quella notte stessa, in cui i greci uscirono dal cavallo di legno ingannatore, Enea, principe dei Dardani, figlio di Afrodite e di Anchise, cugino alleato di Priamo, vide in sogno Ettore, il figlio di Priamo caduto morto nell'ultimo duello con Achille. Ettore, in un'orribile visione, apparve con il corpo sanguinante e straziato dal carro di Achille, annunciando ad Enea l'inevitabile caduta di Troia.
Quella notte stessa, in cui i greci uscirono dal cavallo di legno ingannatore, Enea, principe dei Dardani, figlio di Afrodite e di Anchise, cugino alleato di Priamo, vide in sogno Ettore, il figlio di Priamo caduto morto nell'ultimo duello con Achille. Ettore, in un'orribile visione, apparve con il corpo sanguinante e straziato dal carro di Achille, annunciando ad Enea l'inevitabile caduta di Troia. Continue reading
Quella notte stessa, in cui i greci uscirono dal cavallo di legno ingannatore, Enea, principe dei Dardani, figlio di Afrodite e di Anchise, cugino alleato di Priamo, vide in sogno Ettore, il figlio di Priamo caduto morto nell'ultimo duello con Achille. Ettore, in un'orribile visione, apparve con il corpo sanguinante e straziato dal carro di Achille, annunciando ad Enea l'inevitabile caduta di Troia. Continue reading
Marilù Oliva"I Divini dell'Olimpo"Quattro incontri con gli DeiSolferino Librihttps://www.solferinolibri.it/Dèi come noi: è proprio il caso di dirlo, parlando degli appassionati e litigiosi abitanti dell'Olimpo. I miti e le storie legati a ognuno di loro sono innumerevoli e coprono l'intera gamma dei sentimenti umani: l'amore e il desiderio, innanzitutto, ma anche la collera, l'amicizia, l'offesa, il dolore. In questo libro incontriamo quattro vere e proprie celebrities.Il primo è Zeus, padre di tutti gli dèi, nonché di molti figli illegittimi nati dai suoi continui tradimenti e da avventure erotiche letteralmente leggendarie. Poi ci sono due delle sue predilette, la combattiva Atena e la frivola Afrodite, diversissime tra loro ma entrambe con il vizio di intervenire nelle vicende umane, in soccorso ai loro protetti, portando quasi sempre lo scompiglio. E infine c'è un dio ombroso, a cui spesso non si rende giustizia: Ade dal fascino discreto, sovrano del regno dei defunti ma anche marito fedele e innamorato. Attorno a loro si intrecciano le storie della complessa e decisamente disfunzionale «famiglia» olimpica: dalle vicende più note, come il famoso aneddoto della mela di Paride che contrappose tre dee di primo piano, a quelle meno ricordate, come la fanciullezza di Atena in Libia.La Grecia antica non è mai stata così moderna: con una narrazione colta e accattivante, ricca di fonti e ricostruzioni, Marilù Oliva apre per noi il tesoro di ricchezze simboliche e interpretative che fanno dell'Olimpo una inesauribile fonte di rivelazioni: su noi stessi, sui nostri comportamenti, sulle relazioni che viviamo e sulle debolezze che possiamo superare.Marilù Oliva è scrittrice, saggista e docente di lettere. Ha scritto due thriller e numerosi romanzi di successo a sfondo giallo e noir. Ha co-curato per Zanichelli un'antologia sui Promessi sposi e realizzato due antologie patrocinate da Telefono Rosa, nell'ambito del suo lavoro sulle questioni di genere. Collabora con diverse riviste ed è caporedattrice del blog letterario Libroguerriero. Per Solferino ha pubblicato i titoli L'Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre (2020), Biancaneve nel Novecento (2021), Le sultane (2021) e L'Eneide di Didone (2022).www.mariluoliva.netIL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Buongiorno a tutti, mi chiamo Vittoria Sessa ed attualmente sto terminando il mio ultimo anno di bachelor in lingua e letteratura inglese ed italiana presso l'Università di Ginevra.Oggi vorrei proporvi un salto nel passato con la lettura delle Eròidi, opera scritta nel I secolo avanti Cristo da Publio Ovidio Nasone, uno tra i più noti esponenti della letteratura latina.Il libro è costituito da una raccolta di lettere, per la precisione quattordici lettere fittizie, scritte dalle eroine della mitologia greca ai loro mariti o innamorati.Troveremo dunque Penelope che scrive a Ulisse, angosciata per il prolungarsi dell'assenza del marito; la maga Medea che, piena di amarezza, minaccia Giasone che l'ha tradita, Fedra, una donna matura che prova a sedurre il figliastro Ippolito, e molte altre indimenticabili figure femminili.Queste lettere contengono lusinghe, rimproveri e critiche, dolore, ma anche parole d'amore e tenerezza. Ovidio ci permette dunque di immergerci nell'intimità di questi famosi personaggi di cui tutti noi, bene o male, abbiamo sentito narrare le avventure e le gloriose imprese.In questa raccolta di lettere, come detto in precedenza, il lettore potrà rivivere dei noti episodi contenuti nei miti greci, attraverso il punto di vista di un personaggio femminile. Sarà infatti il turno delle donne che abbiamo incontrato al fianco degli eroi, di raccontare i loro sentimenti.Mi hanno particolarmente colpita le vicende di Didone e Arianna, che si trovano a fronteggiare entrambe il tradimento e l'abbandono dell'amato. Didone, nella sua lettera all'eroe troiano Enea, le prova proprio tutte per convincerlo a non abbandonarla: arriva perfino a ventilare una possibile gravidanza, frutto dell'amore con Enea, e, come ultima carta, minaccia il suicidio.Questa raccolta di lettere mi ha piacevolmente stupita. Non conoscevo né l'autore né l'opera e, quando mi è stata presentata nell'ambito dei corsi che seguo all'università, temevo di trovarmi davanti al classico “mattone”, pesante nel contenuto, nello stile e nel linguaggio.Sono invece rimasta toccata nel rendermi conto di quanto sia stato facile immedesimarsi nei sentimenti e nelle preoccupazioni di queste mitiche eroine, apparentemente così lontane nel tempo e dalla nostra realtà.Penso che Ovidio sia riuscito con questa opera ad abbattere il muro temporale e culturale che lo separa dai lettori moderni, che sia riuscito a creare un ponte tra antichità e modernità. Trovo anche straordinario che Ovidio abbia scelto di dar voce alle donne, rendendole protagoniste della sua opera: una scelta insolita per quei tempi, moderna e, mi azzardo a dire, femminista.Questa corrispondenza di lettere potrebbe essere una lettura interessare non solo per gli estimatori di mitologia e di letteratura antica, ma anche per coloro che si lasciano coinvolgere dall'osservazione delle passioni umane e, in definitiva, dalle storie d'amore.Ne approfitto dunque per consigliarvi la lettura delle Eroidi nella versione tradotta in italiano da Rosati, ovvero Lettere di Eroine di Publio Ovidio Nasone, edizione Rizzoli, 1989.
As atrizes Evelyn Castro e Juliana Didone se juntam ao ator Kaysar no palco do "Que História É Essa, Porchat?”. Evelyn Castro relembra uma situação curiosa no enterro de seu pai. Kaysar fala da confusão com um amor platônico na Síria. E Juliana relata o susto que viveu enquanto surfava. Na plateia, Paulo relembra uma situação nada agradável em uma viagem com sua namoradinha da escola. E Larissa, o término de um casamento por causa de uma ligação.
Neste episódio, Juliana Didone mandou um áudio contando sobre seu amor de quarentena, cheio de facetimes e planos no futuro, mas que acabou bem mais rápido do que a própria pandemia.
Podcast Papagaio Falante é um bate papo com o Sérgio Mallandro e Renato Rabello. Toda terça-feira e quinta-feira. Geralmente as 20h! Sérgio Mallandro: @serginhomallandro Renato Rabello: @ren.atorabelo
In this episode we sat down with entrepreneur and vintage reseller, Shawn Didone, for an exclusive 1 on 1 interview. We discuss everything from his childhood to how he's made his presence known in the city. Follow and shop his vintage collection on instagram @SD_theghost FOLLOW OG SESSIONS: Instagram - @OGsessionspod Twitter - @OGsessionspod TikTok - @OGsessions
Nel suo nuovo romanzo, “L'Eneide di Didone”, Marilù Oliva riscrive la storia raccontata da Virgilio da un punto di vista femminile e va controcorrente rispetto alla letteratura tradizionale, che confina le donne in ruoli marginali.
Il a fondé Parhélie il y a 3 ans : Olivier Didone, auteur, compositeur, interprète et multi-instrumentiste depuis plus de 30 ans est un passionné de tous les styles de musique. De son passé d'imitateur, il a gardé une capacité de mimétisme et se promène avec envie et singularité dans des univers musicaux très différents : pop, soul, funk, rock, jazz... Après des années de concerts et de route (plus de 1 000 concerts), il décide de créer la société de production Emulson afin de donner vie à Parhélie, un groupe musical éclectique et coloré.
di Alessandra Sarchi con Federica Fracassi | Dopo essere stata abbandonata da Enea, Didone, anziché uccidersi, ha continuato a governare su Cartagine, l'ha vista crescere e prosperare, e ora, mentre scruta il mare su cui fuggì il suo amato, prepara con la propria stirpe la vendetta su Roma.Una produzione Storielibere.fm e Piccolo Teatro di Milano, in collaborazione con Corriere della Sera Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Hailed by the New York Times as a soprano of “gleaming sound, free and easy high notes, agile coloratura runs and lyrical grace,” Jessica Pratt is considered one of today's foremost interpreters of some of bel canto's most challenging repertoire.Since her European debut in 2007 as Lucia di Lammermoor, Ms Pratt's schedule has included performances at opera theatres and festivals such as the Teatro alla Scala of Milan, Zurich Opera, Deutsche Oper Berlin, the Vienna State Opera and the Royal Opera House Covent Garden, working with conductors such as Daniel Oren, Nello Santi, Kent Nagano, Sir Colin Davis, Christian Thielemann, Donato Renzetti, Pier Giorgio Morandi, Carlo Rizzi, Antonino Fogliani, Wayne Marshall and David Parry.The 2012/13 season brought several acclaimed debuts at Festival Verdi in Parma, including Gilda to Leo Nucci's Rigoletto, at Deutsche Oper Berlin as Lucia, at Vlaamse Opera in New Year's Eve Concert, at Teatro de la Maestranza in Sevilla (Gilda, once more next to Leo Nucci), in the role of Matilde in Guillaume Tell next to Juan Diego Florez interpreting Arnold in Lima, Giulietta in I Capuleti e i Montecchi in Reims, in the role of Lisinga in Demetrio e Polibio of Rossini in Neaples, and in the role of the protagonist in Giovanna d'Arco at Festival della Valle d'Itria in Martina Franca.In the 2013/14 season Ms Pratt could be heard in new productions of Lucia di Lammermoor at La Scala and in Amsterdam, as Amina in La sonnambula in Bari, Gilda in Padova, in the season opening of La Fenice as Inès in Meyerbeer's L'Africaine, as Musetta in La Bohème in Salerno, in her role debut as Violetta in La Traviata in Melbourne, as Zenobia in Aureliano in Palmira at the Pesaro Rossini Opera Festival as well as in recitals in Tokyo and Florence with Vincenzo Scalera.In 2014/15 the soprano made her role debuts as Cleopatra in Handel's Giulio Cesare at the Teatro Regio in Turin and as Amenaide in Rossini's Tancredi at the Opéra de Lausanne. Other performances included Donna Anna in Don Giovanni and Giulietta in I Capuleti e i Montecchi at the Teatro La Fenice in Venice; Elvira in I Puritani in Florence and in Melbourne; Lucia di Lammermoor at the Rome Opera House and at the Festival Granda in Lima; her role and festival debut as Rosina in Il barbiere di Siviglia at the Arena di Verona, where she could also be heard as soprano soloist in Carmina Burana; the soprano solo in Rossini's Messa di Gloria alongside Juan Diego Florez and La morte di Didone at the Rossini Opera Festival; as well asconcerts in Milan, Bonn, and London.Performances of the 2015/16 season included Jessica Pratt's returns to Florence, Turin and Melbourne as Lucia di Lammermoor, her debuts at the Gran Teatre del Liceu Barcelona as Desdemona in Rossini's Otello, at the Palau de les Arts Reina Sofia Valencia in Mozart's Davidde penitente and at the ABAO Bilbao as Amina in La sonnambula, her role debuts as Semiramide at the Opéra de Marseille and later at the Washington Concert Opera and as Linda di Chamounix at the Rome Opera House; and concerts in Oviedo and Moscow.More recently, Semiramide and Rosmonda d'Inghilterra at the Florence Opera House, a concert with the Queensland Symphony Orchestra, Rosmonda d'Inghilterra at the Donizetti Festival Bergamo, her debut at the Metropolitan Opera House New York as Queen of the Night in The Magic Flute, and Rigoletto in Oviedo.The STAGES podcast is available from Apple podcasts, Spotify and Whooshkaa. Also where you find your favourite podcasts. www.stagespodcast.com.au
La storia di una città che da sempre ha rappresentato un ruolo di primo piano nel Mediterraneo, prima come Cartagine e poi come TunisiSeguite tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni , per articoli e podcast visitate il nostro sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo". Vuoi avere tutto in unico posto? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorni Ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e ci aiuta a dedicarci sempre di più alla nostra passione: raccontare il Medio Oriente
A cura di Massimiliano SamsaHenry Purcell (1659-1695) - Dido and AeneasOpera in tre atti di Henry Purcell, su libretto di Nahum Tate. L'Opera si ispira alle avventure di Enea (protagonista dell'Eneide di Virgilio) a Cartagine, Ospite della regina Didone.Prima rappresentazione: 11 aprile del 1689 (data incerta)Collegio di Josias Priest, Chelsea (Londra)Dido: Bernarda FinkBelinda: Sophie KarthäuserAneas: Gerald FinleyZweite Frau: Elisabeth von MagnusZauberin: Wolfgang HolzmairErste Hexe: Elisabeth von MagnusZweite Hexe: Johanna AschenbrennerSeeman: James TaylorGeist: Peter KövariAneas: Gerald FinleyConcentus Musicus WienArnold Schönberg Chor Nikolaus Harnoncourt, direttoreAtto primoL'ouverture, nella forma francese di un solenne Adagio cui segue uno spumeggiante tempo veloce, ci introduce nel palazzo reale di Cartagine. Belinda, confidente di Didone, intuisce il suo tormento, e cerca di distoglierla dai funesti presagi che la opprimono prospettandole un futuro raggiante (“Shake the cloud from off your brow”); il coro dilata e sostiene il suo stato d'animo (“Banish sorrow, banish care”). Ma Didone, nella bellissima aria in forma di ciaccona che chiude l'episodio, si tormenta e afferma di considerare la pace ormai estranea alla sua anima (“Ah Belinda, I am press'd with torment”). Nel recitativo seguente, Belinda la spinge a confidarsi, intuendo che l'ospite troiano è la causa della sua inquietudine. Confidando che l'alleanza permetterà a Troia di rinascere e porterà maggiore sicurezza a Cartagine, la sua voce si espande melodicamente fino a introdurre l'augurio del coro per un accresciuto benessere dei due popoli (“When monarchs unite, how happy their states”). Il successivo recitativo (“Whence could so much virtue spring”), nel quale Didone esprime tutta la sua ammirazione per Enea, riconoscendo in lui il valore di Anchise e il potere di seduzione di Venere, gradualmente si espande, coinvolgendo Belinda in un appassionato e lirico duetto. Belinda ammette che il racconto di Enea, così carico di sventure, avrebbe impietosito una pietra. Didone, anch'ella provata dall'esistenza, nutre compassione e simpatia per il dolore altrui. Il duetto culmina nel ritmo ternario e sincopato di danza ‘veloce e leggera' affidata a Belinda, a una seconda donna e al coro, che incitano la regina ad abbandonarsi all'amore e a goderne tutta la dolcezza (“Fear no danger to ensue”). Nel successivo recitativo, sempre molto espressivo, Belinda, vedendo arrivare Enea (“See, your royal guest appears”), spinge Didone a manifestare il suo sentimento; ma ella teme il destino avverso. Il coro intreccia un fitto contrappunto polifonico sul tema del dolore amoroso, che può essere lenito solo da chi l'ha provocato (“Cupid only throws the dart”). Enea, nel recitativo seguente, implora l'amore di Didone, se non per la sua salvezza, almeno per quella del'impero (“If not for mine, for empire's sake”). La linea vocale di Belinda sulle parole “Pursue thy conquest, Love, her eyes Confess the flame her tongue denies”) è seguita da un inno all'Amore intonato dal coro, che coinvolge la natura circostante e sfocia in un danza trionfale (“To the Hills and the vales, to the rocks and the mountains”), su ritmi puntati alla francese, alla fine della quale le indicazioni di scena prescrivono tuoni e lampi.Atto secondoIn una caverna. Su un funereo e inquietante ritmo di marcia, si ode il preludio delle streghe; quindi la maga invoca le «malefiche sorelle» perché compiano il misfatto che «brucierà tutta Cartagine»: la regina, prima del tramonto, dovrà perdere gloria, vita e amore. Un elfo apparirà a Enea con le sembianze di Mercurio, messaggero di Giove e gli ordinerà di ripartire nella notte, con la flotta, alla ricerca degli italici lidi. Il coro intercala gli ordini della maga dando voce alle streghe, che prima si compiacciono del loro potere distruttivo e quindi si scatenano in due episodi in parossistico stile fugato, intessuto su grida evocatrici di pratiche di possessione diabolica; una strumentale danza delle Furie chiude la scena. In un boschetto. Un sereno e idilliaco ritornello strumentale introduce il canto di ammirazione di Belinda (“Thanks to these lonesome vales”), ripreso poi dal coro, rivolto al paesaggio nel quale si sta svolgendo la caccia, un luogo caro alla stessa Diana. Ma la voce della seconda donna (“Oft she visits this lone mountain”), evocando il drammatico episodio della morte di Atteone su un inquietante basso ostinato, introduce una nota di doloroso presagio, che si chiude su un altro ritornello strumentale. In un recitativo sempre più concitato, Enea e Didone avvertono segnali oscuri nell'aria, finché Belinda, sostenuta dal coro, incita tutti ad abbandonare la campagna (“Haste, haste, to Town”), avviando un lungo e articolato episodio polifonico cui partecipa anche il coro in un crescendo di densità contrappuntistica, che sottolinea l'inarrestabile incedere della furia degli eventi, naturali e sovrannaturali. Nel recitativo successivo, che gradualmente si anima, lo spirito mandato dalla maga appare a Enea, che si sottomette al suo volere pur lamentando la propria sorte (“But ah, what language can I try”), poiché «con più gioia morirebbe» piuttosto che abbandonare Didone.Atto terzoAl preludio seguono un coro e una danza dei marinai, che esultano per l'imminente partenza (“Come away, fellow sailors”). La scena successiva ci mostra la gioia delle streghe e della maga, che si scatenano in un'orgia di soddisfazione per il dolore che hanno provocato e che continueranno ad alimentare perseguitando Enea con un'altra tempesta quando si troverà in mare. Le due streghe cominciano con un veloce gioco polifonico (“Our plot has took”) che conduce a un momento di espansiva vocalità riservato alla maga (“Our next motion must be to storm her lover on the ocean”), per poi scatenarsi in una pagina corale (“Destruction's our delight”) che, a sua volta, culmina nella strumentale danza delle streghe. Dopo che Didone ha confessato a Belinda la sua disperazione e la sua certezza di perdere Enea, il drammatico incontro con l'amato dà vita a un duetto intenso e carico di affanno (“What shall lost Aeneas do?”). Enea cerca di giustificarsi incolpando il destino, ma la regina lo accusa di viltà e ipocrisia; Enea giura allora che resterà, ma Didone lo scaccia, perché ormai si è dimostrato sleale. Il coro commenta la loro incapacità di comprendersi (“Great minds against themselves conspire, and shun the cure they most desire” ). Didone, nonostante il suo sdegnoso rifiuto, non può più vivere senza l'eroe troiano, e decide quindi di uccidersi. Chiede conforto tra le braccia di Belinda (“Thy hand, Belinda, darkness shades me”) ma, nel famoso lamento di addio (“When I am laid in earth”), implora l'amica affinché non si lasci tormentare dal ricordo dei suoi errori quando sarà morta. Una commovente partecipazione accompagna, su un basso di ciaccona – la cui tensione è accentuata da cromatismi e da un'asimmetrica configurazione in cinque misure –, l'invocazione (“Remember my”) di Didone. Nello struggente e insieme straniante coro conclusivo (“With drooping wings”) i Cupidi, apparsi tra le nuvole sopra la sua tomba, sono pregati di vegliare su di lei per sempre.Testo tratto da: https://www.flaminioonline.it/Guide/Purcell/Purcell-Dido626.html
Si apre così, con le parole confidate in segreto alle prime luci dell'alba alla sorella Anna, il libro quarto, che vede Didone e la sua fiamma d'amore per Enea, protagonisti assoluti di versi universali, in cui Virgilio riporta la passione d'amore vissuta nella sua quintessenza, come tormento e senso di colpa, dalla regina di Cartagine, vittima della freccia di Cupido e delle trame di Venere. (Marina Di Giorgi ©)
Enea narra a Didone e ai commensali del banchetto le tragiche vicende legate all'inganno del cavallo di Troia. Spicca tra tutte la figura di Laocoonte, il sacerdote di Apollo, condannato dagli dei, insieme ai suoi figli innocenti, per aver cercato di aprire gli occhi ai Troiani sul tranello teso a loro dai Greci :"Timeo Danaos et dona ferentes". L'intervento di Nettuno, con la potenza delle sue creature marine, è spietato. Restano ed echeggiano in eterno quelle urla innalzate alle stelle ("clamores simul horrendos ad sidera tollit"), e la magnificenza della sua lotta contro il Fato, testimoniata dal gruppo scultoreo a lui intitolato, conservato nei Musei Vaticani. (Marina Di Giorgi ©)
L'inganno di una Venere "burattinaia", capace di manipolare l'animo umano attraverso Eros, il figlio,ma incapace di tutelare la dignità di Didone, una donna innamorata
Link to bioRxiv paper: http://biorxiv.org/cgi/content/short/2020.08.11.245878v1?rss=1 Authors: Van Hees, L., Didone, V., Charlet-Briar, M., Thirion, C., Van Ingelgom, T., Quertemont, E., Nguyen, L., Laguesse, S. Abstract: Adolescence is a developmental period characterized by significant changes in brain architecture and behaviors. The immaturity of the adolescent brain is associated with heightened vulnerability to exogenous agents, including alcohol. Alcohol is the most consumed drug among teenagers, and binge-drinking during adolescence is a major public health concern. Studies have suggested that, by interfering with brain maturation, adolescent alcohol exposure (AAE) may have profound and long-lasting behavioral consequences. In this study, we used an AAE model, in which adolescent male and female mice reach high blood alcohol concentration after voluntarily binge-drinking. In order to assess the short- and long-term consequences of AAE, a battery of behavioral tests was performed during late adolescence and adulthood. We showed that AAE had no short-term effect on young mice behaviors but rather increased anxiety- and depressive-like behaviors, as well as alcohol consumption during adulthood. Moreover, alcohol binge-drinking during adolescence dramatically decreased recognition memory performances and behavioral flexibility in both adult males and females. Our data suggest that AAE insidiously impairs adult behaviors, without any warning sign in late adolescence. Copy rights belong to original authors. Visit the link for more info
Analisi del passo relativo. Didattica di ripasso per la scuola secondaria di primo grado. Playlist video: https://www.youtube.com/playlist?list=PLQXiKAVPSEpU8C8MxJhV76cgQRm90s2Gd
Caterina Bonvicini"Le nuove Eroidi"Harper & Collinswww.harpercollins.itOtto grandi autrici di oggi riscrivono Ovidio: il mito dalla parte delle donneIlaria Bernardini - EROCaterina Bonvicini - PENELOPETeresa Ciabatti - MEDEAAntonella Lattanzi - FEDRAMichela Murgia - ELENAValeria Parrella - DIDONEVeronica Raimo - LAODAMIAChiara Valerio - DEIANIRAPoco più di duemila anni fa Ovidio scrisse una raccolta di lettere poetiche straordinariamente moderna e originale: le Eroidi, una serie di epistole in versi in cui le eroine del mito si rivolgevano ai loro (generalmente non irreprensibili) mariti e compagni, rovesciando il tradizionale punto di vista maschile sulle storie raccontate.Oggi otto tra le più importanti scrittrici nate negli anni Settanta reinterpretano il classico di Ovidio con assoluta libertà, giocando in modo innovativo e appassionante con i miti originali.Così Antonella Lattanzi ci fa assistere al processo in cui è coinvolta Fedra, incontriamo una nuova Medea in Maremma raccontata da Teresa Ciabatti, partecipiamo del dramma di Ero e Leandro, in fuga dal loro paese su un barcone nel Mediterraneo, nelle parole di Ilaria Bernardini. E ancora Veronica Raimo ci mostra Laodamia impegnata in una chat erotica con il fantasma di Protesilao, Caterina Bonvicini ci fa conoscere una Penelope che si è imbarcata per mare e salva rifugiati mentre Ulisse la attende a Itaca, Chiara Valerio torna all'epoca del mito e reinventa il dramma di Deianira, fornendo una spiegazione nuova agli eventi che provocarono la follia di Ercole. Valeria Parrella, invece, sposa il punto di vista di Didone, in una lunga e crudele invettiva contro il pavido Enea, colpevole contro le leggi dell'amore. Michela Murgia, infine, dà voce a Elena, perché "quando bellezza e guerra diventano sinonimi, non c'è più differenza tra ammirare e prendere di mira".Un libro che parte dall'attualità del mito e mette al centro la prospettiva femminile, con una breve collezione di storie intense e universali, sospese tra modernità ed eternità, realizzate da otto scrittrici eccezionali.Ilaria Bernardini (Milano, 1977) è scrittrice e sceneggiatrice. Tra i suoi romanzi, Non è niente (2005), Corpo libero (2011), Faremo foresta (2018).Caterina Bonvicini(Firenze, 1974) ha pubblicato numerosi romanzi, per adulti e ragazzi, tra cui: Penelope per gioco (2000), L'equilibrio degli squali (2008, Premio Rapallo), Tutte le donne di (2016) e Fancy Red (2018).Teresa Ciabatti (Orbetello, 1972), vive a Roma e scrive sul "Corriere della Sera". Tra i suoi libri: Adelmo, torna da me (2002), Il mio paradiso è deserto (2013), La più amata (2017), Matrigna (2018).Antonella Lattanzi (Bari, 1979), scrittrice e sceneggiatrice. Ha scritto i romanzi Devozione (2010), Prima che tu mi tradisca (2013), Una storia nera (2017) e le sceneggiature dei film Fiore (2016), 2night (2016), Il campione (2019).Michela Murgia (Cabras, 1972), ha pubblicato numerosi libri fra cui: Il mondo deve sapere (2006), Accabadora (Premio Mondello, Premio Campiello, Premio Dessì), Chirù (2015), L'inferno è una buona memoria (2018), Istruzioni per diventare fascisti (2018), Noi siamo tempesta (2019).Valeria Parrella (Napoli, 1974), scrittrice e autrice teatrale. Dopo l'esordio con la raccolta di racconti Mosca più balena (2003), ha pubblicato numerosi libri tra cui: Lo spazio bianco (2008), Lettera di dimissioni (2011), Enciclopedia della donna. Aggiornamento (2017), Almarina (2019).Veronica Raimo (Roma, 1978), scrittrice e sceneggiatrice collabora con varie testate giornalistiche. Ha scritto i romanzi Il dolore secondo Matteo (2007), Tutte le feste di domani (2013), Miden (2018) e la sceneggiatura del film Bella addormentata (2012).Chiara Valerio (Formia, 1978) ha esordito giovanissima con A complicare le cose (2003). Da allora ha collaborato con molte delle principali testate giornalistiche e riviste italiane, ha lavorato per la radio e il cinema con autori quali Nanni Moretti e Gianni Amelio e pubblicato numerosi libri tra cui: La gioia piccola d'esser quasi salvi (2009), Almanacco del giorno prima (2014), Storia umana della matematica (2016).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.it
[...] Intanto si videro nelle strade fiumi di sangue scorrere. I guerrieri greci furono spietati e uccidevano con una ferocia inaudita. Avevano un rabbia che si portava dentro, implacabile, dieci anni di guerra, di morti e dispersi, per questo non vollero dare scampo, nessuna pietà. Sapevano che quella era la battaglia della vittoria finale. L’ordine era: uomini e bambini dovranno essere trafitti a morte, fatti a pezzi, e le donne incatenate, fatte schiave e rapite. I Troiani in fuga, che avevano seguito l’ordine di Enea, si ritrovarono in riva al mare, in mezzo a molti altri uomini e donne e bambini. Arrivato anche lui al mare, il principe Enea depose a terra il padre Anchise, mentre il piccolo figliuolo Ascanio, obbediente agli ordini del padre, non disse una sola parola. [...] Continue reading
Lo spettacolo "When the Rain Stops Falling di Andrew Bovell" con Lisa Ferlazzo Natoli e Tania Garribba; la scrittrice Marilena Lucente sul suo ultimo libro "Trilogia delle donne dell'acqua: Medea, Penelope, Didone"; Franco Arminio e le poesie d'...
In this episode, Natalia, Niki, and Neil discuss a cockfighting ban in Puerto Rico, Russia’s Olympic ban for doping its athletes, and the dawn of a new era in fonts. Support Past Present on Patreon: https://www.patreon.com/pastpresentpodcast Here are some links and references mentioned during this week’s show: The U.S. has enacted a ban on cockfighting in Puerto Rico. Neil cited anthropologist Clifford Geertz’s classic text on cockfighting in Bali. Due to doping violations, Russia has been banned from competing in the Olympics for the next four years. Natalia referred to this Smithsonian article on preventative measures against doping. Niki mentioned our previous segment on so-called “sex testing” and athletic competition in Episode 179. After a decade of minimalism, ornate fonts are making a comeback. Neil referred to this article about changes to the Helvetica font. In our regular closing feature, What’s Making History: Natalia discussed Olga Khazan’s Atlantic article, “Is it Weird to Wear Leggings at Work?” Neil recommended this New York Times Magazine feature, “The Twenty-Five Rooms that Influence the Way We Design.” Niki shared Max Ufberg’s Medium article, “The Decade We Marched For Our Lives.”
Donald Macleod delves into the life and work of piano prodigy Muzio Clementi. Muzio Clementi was one of the 18th and 19th century’s most revered musicians – a star performer, a composer admired by Czerny, Beethoven and Chopin and an astute musical businessman. However, he also had his detractors in his own time and history hasn’t been as kind to him as to the greater names of his time – Haydn, Mozart and Beethoven. Today his name is unfamiliar to most but it is certainly better known than the music he wrote. He was fortunate to have interactions with perhaps the world's three greatest composers, but this fortune may have also worked against him - putting him in direct competition with them. Across the episode, Donald Macleod explores Clementi’s contact with the greatest composers of his day, reassessing the life and music of the man known as the “father of the piano” in the light of these encounters. We’ll hear the stories of his musical duel with Mozart, stage-sharing with Haydn, brushes with Beethoven and dispute with John Field over a hat. Music featured: Symphony No 3 (Finale) Musical Characteristics, Op 19 Piano Sonata in A flat Major, WoO 13 Sonata for piano, Op 2 No 4 Duetto in C Major, Op 3 No 3 (Presto) Mozart (arr. Clementi): Symphony no. 40 in G minor, K 550 (Finale) Sonata in G minor, Op 7 No 3 Toccata in B flat Major, Op 11 No 2 Sonata in B flat major, Op 24 No 2 Variations on Mozart’s Batti, batti, o bel Masetto from Don Giovanni, WoO 10 Sonata in E flat major, Op. 8 No 2 (II. Larghetto con espressione) Symphony in B flat major, Op 18 No 1 (I. Allegro Assai) Sonata in G minor, Op 9 No 2 Overture in D Major Symphony No 4 Capriccio in F major, Op 34 No 2 Monferinas selection Sonata, Op 34 No 2 Concerto for piano and orchestra (II. Adagio e cantibile) Piano Sonata in F minor, Op 13 No 6 (III. Presto) Adagio sostenuto in F major (Gradus ad Parnassum, Book I, No 14) Sonata in B minor, Op 40 No 2 (II. Largo) Symphony No 2 in D major ( Finale) Symphony No 1 in C major (III. Minuet and Trio) Piano Sonata in G minor, Op 50 No 3 “Didone abbandonata” Presented by Donald Macleod Produced by Sam Phillips for BBC Wales For full tracklistings, including artist and recording details, and to listen to the pieces featured in full (for 30 days after broadcast) head to the series page for Muzio Clementi https://www.bbc.co.uk/programmes/m0009bdq And you can delve into the A-Z of all the composers we’ve featured on Composer of the Week here: http://www.bbc.co.uk/programmes/articles/3cjHdZlXwL7W41XGB77X3S0/composers-a-to-z
Paula Didone with Jason Barnard at BrightonSEO September 2019 Paula Didone had just given a talk at BrightonSEO in (April 2019 edition). This is a great follow-up to Dan Saunders's episode… Amazon is challenging both for PPC and SEO. PPC can become very expensive very quickly, especially as a side business. Reviews are the key, and the step to getting enough reviews is very big. And when you get enough, your competitors will spam you down, and then Amazon replicate successful products with Amazon Basics… double cut-throat. For SEO, brand is vital. Just like Google, Amazon want to get their users through to the best product / sale as fast as possible. So conversion rates are the single biggest thing to get right. Intent is vital for that, and an opportunity is to be found where your competitors are falling down – just check out their reviews :) Rank well on Amazon, you will probably rank well on Google – I get carried away and suggest you can forget Google-centric SEO, and perhaps dump your website. Paula brings me back to earth. We end with Google's problem of owning path to purchase, but not owning the sale. And Amazon's inverse problem.
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Virgilio, nel libro IV dell’Eneide, narra la struggente storia di Didone, la mitica regina che avrebbe fondato Cartagine. Nel poema Didone incontra Enea nelle sue peregrinazioni nel mediterraneo e se ne innamora follemente, sognando l’unione di Punici e Troiani. Quando però gli Dei ordinano ad Enea di riprendere il mare, per fondare una nuova città in Italia, Didone ha il cuore infranto. Alla vista delle vele delle navi di Enea, che salpa abbandonando Cartagine senza neanche una parola di saluto, Didone decide di gettarsi sulla sua stessa pira funebre. Prima di farlo lancia però una terribile maledizione: giammai ci sarà pace tra Cartagine e la città che fonderà Enea, Roma.Roma e Cartagine hanno combattuto tre guerre che hanno distrutto il regno di Didone. Eppure sulle ceneri della città punica è nata una grande metropoli Romana che da secoli - orrore degli orrori per Didone - sfama e arricchisce Roma.Ma in questo episodio Didone avrà la sua vendetta.---Per diventare miei mecenati: www.patreon.com/italiastoria. Altre modalità disponibili sul sito www.italiastoria.com
Abbiamo realizzato un'intervista ad Enea e Didone che ci raccontano del loro impossibile amore
L'opera del Guercino raccontata da Angelo Mazza
Lezione scolastica su Il silenzio di Didone (Eneide, VI libro) 2G - prof. Luigi Gaudio
Lezione scolastica su La morte di Didone (Eneide, quarto libro) 2G - prof. Luigi Gaudio
Lezione scolastica su Scontro fra Enea e Didone (Eneide, 4, vv.584-705) 2G - prof. Luigi Gaudio
Lezione scolastica su Didone innamorata 2G - prof. Luigi Gaudio
Lezione scolastica sull' ombra di Didone 2C - prof. Luigi Gaudio
Lezione scolastica su La maledizione di Didone 2F - prof. Luigi Gaudio
Lezione scolastica su L'ultimo colloquio fra Enea e Didone 2F - prof. Luigi Gaudio
Lezione scolastica su La maledizione di Didone 2C - prof. Luigi Gaudio
Lezione scolastica sul'ultimo colloquio tra Didone ed Enea seconda parte 2C - prof. Luigi Gaudio
Lezione scolastica su L'ultimo colloquio tra Didone ed Enea prima parte 2C - prof. Luigi Gaudio
Lezione scolastica su La passione di Didone per Enea prima parte 2F - prof. Luigi Gaudio
Lezione scolastica su La passione di Didone 2C - prof. Luigi Gaudio
Il doppio Ascanio nella storia di Enea e Didone - quando i doppi si incontrano - dei che assumono identità umane
Na Trip de dezembro você pode vê-la num dos ensaios mais sensuais e picantes da história Apesar de ter apenas 19 aninhos, sua sensualidade surpreendeu a toda a redação da TRIP. Ela é gaúcha, mas desde os 14 anos mora de acordo com os paradeiros que sua agenda de modelo permite. Além dos vários filmes publicitários que estrela, sua graça também pôde ser conferida na novela global Desejos de Mulher, onde ela emprestou um pouco da sua experiência no papel da modelo Tati.Na edição de dezembro da Trip você pode vê-la num dos ensaios mais sensuais e picantes da história da revista.
Sat, 1 Jan 1583 12:00:00 +0100 http://epub.ub.uni-muenchen.de/11906/ http://epub.ub.uni-muenchen.de/11906/1/8Vetus1347.pdf Giraldi, Giambattista Giraldi, Giambattista: Didone. Tragedia. Venetia: Cagnacini, 1583 0