Podcasts about pietroburgo

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il posto delle parole
Fernando Gentilini "Atlante delle città eterne"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later May 2, 2025 24:37


Fernando Gentilini"Atlante delle città eterne"Itinerari e voci nell'Europa delle ideeBaldini + Castoldiwww.baldinicastoldi.itViaggiare in verticale significa calarsi nel tempo profondo, abbandonare gli itinerari di superficie per dirigere il proprio sguardo oltre la forma delle cose finite. Partire dall'invisibile, allora, per vedere meglio: è questo che si propone Fernando Gentilini quando decide di farsi guidare, nel com- porre questo suo Atlante delle città eterne, dalle voci degli scrittori, degli artisti, dei santi e dei filosofi che le hanno abitate prima di noi. Come a Roma, dove sono Nerone e San Benedetto a riportarci al mito olimpico e alle origini del monachesimo; oppure a Milano, di cui Leonardo e la principessa Belgiojoso custodiscono lo spirito ingegnoso ed eternamente rinascimentale. O nella Parigi romantica di Edith Piaf e in quella nazionalista di Charles de Gaulle, ciascuna con la propria idea di grandeur. O ancora nella Londra vittoriana di Bram Stoker, nella Sarajevo suicida di Predrag Matvejević o nella Pietroburgo di Iosif Brodskij che ciclicamente risorge dall'acqua… Sono fatte di niente le città di questo libro insolito e conturbante. Hanno la consistenza dei sogni e delle idee. Senza più monumenti né palazzi, senza la gente in strada, senza rumori in sottofondo: città irreali, svuotate di tutto, attraversate solo dalle voci dei loro antichi abitanti; che a seguirle ci si ritrova di colpo in un altro mondo, dove passato e futuro non si oppongono più, e dove nulla di quel che è essenziale potrà mai andare perduto.Fernando Gentilini ha vissuto in molti paesi di diverse regioni del mondo, lavorando come diplomatico per il Ministero degli Esteri, l'Unione europea e l'Alleanza atlantica. Oggi vive tra Roma e Bruxelles, dove scrive e collabora con vari istituti e università, continuando a inseguire le sue passioni che sono da sempre i libri, l'Europa e la politica internazionale. Ha pubblicato In Etiopia (1999), Infiniti Balcani (2007, premi Cesare Pavese e Capalbio), Libero a Kabul (2011), Tre volte a Gerusalemme (2020, premio Gambrinus), I demoni, storie di letteratura e geopolitica (2023). Ha collaborato con le pagine culturali di «La Stampa». Sulle pagine culturali di «la Repubblica» ha raccontato con la serie Finis Terrae i paesi e le crisi internazionali degli ultimi anni attraverso la storia e i classici della letteratura.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

Note dell'autore
ANNA ZAFESOVA - PIETROBURGO

Note dell'autore

Play Episode Listen Later Apr 8, 2025 4:14


ANNA ZAFESOVA - PIETROBURGO - presentato da Michele Migone

Va Pensiero
Va pensiero di domenica 23/03/2025

Va Pensiero

Play Episode Listen Later Mar 23, 2025 55:58


Dopo l'invasione dell'Ucraina, il regime di Vladimir Putin ha lanciato una campagna di indottrinamento e militarizzazione nelle scuole pubbliche russe. Corsi di patriottismo e di strategia militare si alternano alle lezioni di matematica e letteratura. L'obiettivo è far crescere le future generazioni nel mito dello Spazio Russo e nell'ostilità nei confronti dell'Occidente. Molti insegnanti, pur di non sottostare alle imposizioni del . della Pubblica Istruzione sono fuggiti dal paese. Ne abbiamo parlato con Ian Garner, storico britannico autore del libro I Figli di Putin, edito da Linkiesta, con Matteo Pugliese, dell'istituto DeBunk, esperto di sicurezza internazionale. Nella seconda parte della trasmissione, abbiamo parlato con Anna Zafesova del suo nuovo libro Pietroburgo, dagli assassini degli zar al cuoco di Putin, Paesi Edizioni. A cura di Michele Migone.

il posto delle parole
Maria Gabriella Giannice "Hélèna prima della rivoluzione"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Feb 26, 2025 23:33


Maria Gabriella Giannice"Hélèna prima della rivoluzione"Edizioni Atlantidewww.edizioniatlantide.it"Volevo una grande tempesta che ci travolgesse scaraventandoci in un altro mondo e in un'altra vita, rompendo per noi, con la furia del caso, legami e necessità, servitù morali e obblighi, lasciandoci soli e liberi”.Pietroburgo, estate del 1913. La buona società zarista trascorre le sue ultime ore libere nelle tenute di campagna, fra ricevimenti e passeggiate nei boschi, pettegolezzi e battute di caccia. Hélèna e Stepán si incontrano e si riconoscono: hanno in comune lo slancio dei vent'anni e il peso di due casate distrutte dalla cupidigia del tempo e da vecchi errori. Per Hélèna, sposata con il ricco Nikolaj Aleksàndrovic, l'amore di Stepán è un irresistibile gioco al quale non riesce a sottrarsi. Quella che all'inizio sembra solo un'avventura più pericolosa di altre, tra eleganti corteggiamenti e incontri furtivi, innesca fra i due giovani una passione che trasforma le loro vite. Ma l'amore si consuma velocemente, incalzato dal desiderio di libertà, dalla violenza che freme sotto l'ipocrita facciata del decoro, dalla ribellione contro un destino che sembrava già deciso. In attesa che la Rivoluzione travolga tutto, tranne il ricordo.Composto come un omaggio alla grande letteratura russa, intenso e affascinante, Hélèna prima della Rivoluzione racconta una vertiginosa storia d'amore con una sensibilità e una scrittura del tutto moderna.Maria Gabriella Giannice vive a Roma. E' autrice con Alberto Anile di due fortunati libri sul cinema (“La guerra dei vulcani”, Le Mani 2000, e “Operazione Gattopardo”, Feltrinelli 2014). “Hélèna prima della Rivoluzione” è il suo primo romanzo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

Spazio 70
[385] All'ombra del Muro. La DDR e gli anni di Putin (terza parte)

Spazio 70

Play Episode Listen Later Oct 25, 2024 16:07


➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: https://t.me/spazio_70Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/spazio-70--4704678/support.«All'ombra del Muro. La DDR e gli anni di Putin» è un podcast che racconta la vita nella Germania Est durante la Guerra Fredda e gli anni Ottanta a Dresda del futuro capo del Cremlino. Un viaggio tra un passato (soltanto apparentemente lontano) e le ombre che hanno plasmato l'Europa moderna.Tra i temi toccati all'interno dell'episodio: 1) La relativa «prosperità» della Germania Est; 2) Dresda, dicembre 1989. Il minacciato «assalto» alla locale sede del KGB; 3) «Nessun rinforzo»; 4) «Chi sono? Un interprete»; 5) Ultimi atti e ritorno a S.Pietroburgo; 6) «Finirò a guidare un taxi?»; 7) La figura di Anatoly Sobchak; 8) Una nuova carriera.I brani utilizzati nell'episodio: Alien white spaceNanoparticlesHaydn Piano SonataMother Gaia

Timbuctu
Ep. 174 - La Russia, amore e guerra

Timbuctu

Play Episode Listen Later Apr 19, 2024 15:06


Per le strade di Pietroburgo un itinerario fitto di passione, storie e tragedie con una paura, sullo sfondo: che una reciproca ostilità tra Russia e Occudente spezzi legami e riduca libertà. Una notte al Museo Russo di Paolo Nori, Laterza Questo e gli altri podcast gratuiti del Post sono possibili grazie a chi si abbona al Post e ne sostiene il lavoro. Se vuoi fare la tua parte, abbonati al Post. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

BASTA BUGIE - Comunismo
Il centenario della morte di Lenin, uno dei peggiori criminali della storia

BASTA BUGIE - Comunismo

Play Episode Listen Later Apr 3, 2024 9:28


VIDEO: Intervista a Lenin ➜ https://www.youtube.com/watch?v=OBvlp4ih4Oo&list=PLolpIV2TSebWlrsMU4QrkYZXezTH-BCY6TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7740IL CENTENARIO DELLA MORTE DI LENIN, UNO DEI PEGGIORI CRIMINALI DELLA STORIA di Roberto de MatteiUn'atmosfera di penombra ha avvolto il centenario della morte di Vladimir Ilich Ul′janov, noto con lo pseudonimo di Lenin, una delle figure più criminali della storia. Morto il 21 gennaio 1924 a Mosca, a causa di una paresi, era nato 54 anni prima a Simbirsk, sulla sponda occidentale del Volga. Figlio di un ispettore scolastico, Vladimir Ul′janov fu un tipico prodotto di quella Russia fine secolo, nella quale, come scrisse Curzio Malaparte, «il fanatismo piccolo borghese andava dal liberalismo marxista al cristianesimo marcio di Tolstoi» (Il buonuomo Lenin, Adelphi, 2018, pp. 22-23). La sua giovinezza fu segnata dalla vicenda del fratello maggiore Aleksandr, impiccato nel maggio 1887 per aver complottato contro la vita dello zar Alessandro III. Vladimir Ul′janov, che già cominciava a leggere le opere rivoluzionarie, si convinse dell'errore dei populisti che intendevano sollevare i contadini compiendo atti terroristici esemplari. Fondamentale fu poi l'incontro con il padre del marxismo russo Georgji Plechanov (1856-1918), esule in Svizzera. Discepolo di Marx, ma anche dello stratega prussiano Carl von Clausewitz (1780-1831), Lenin sviluppò una teoria che faceva della Rivoluzione una scienza. Nell'autunno 1895 fondò a Pietroburgo il circolo Osvoboždenie truda ("Emancipazione del lavoro"), per l'unificazione dei gruppi rivoluzionari, ma nel dicembre venne arrestato e scontò quattordici mesi di carcere e tre anni in Siberia. Esiliato nel 1900, si trasferì a Monaco di Baviera e infine a Zurigo, dove con Plechanov e Julji Martov (1873-1923), fondò il periodico Iskra ("Scintilla") allo scopo di diffondere l'ideologia comunista in Russia. Nel libro Che fare? (1902), progettò un partito comunista fortemente centralizzato guidato da «uomini la cui professione è l'azione rivoluzionaria» (Opere scelte, Progress, 947, vol. I, p. 331).Scoppiò la Prima guerra mondiale e Lenin viveva in una modesta camera della Spiegalgasse, a Zurigo, quando, nel febbraio 1917, la rivoluzione di Aleksander Kerensky (1881-1970) rovesciò il regime zarista. Lo Stato maggiore tedesco decise di inviare in Russia «i batteri della peste rossa», per fare crollare il fronte interno dell'esercito nemico. Il 17 aprile 1917, trentadue esponenti rivoluzionari, tra cui Vladimir Ul′janov, lasciarono Zurigo su un "treno piombato" alla volta di Pietrogrado.LA VIOLENZA PER CONQUISTARE IL POTEREGiunto in Russia, Lenin esortò il partito bolscevico ad assumere il potere, teorizzando in Stato e rivoluzione (1917) la conquista violenta del potere e la dittatura del proletariato, alla quale sarebbe seguito, il "deperimento" dello Stato, cioè lo spontaneo passaggio dalla fase inferiore alla fase superiore della società comunista senza classi.Quando, nell'ottobre del 1917, il partito bolscevico, guidato da Lenin riuscì con un colpo di Stato a conquistare il potere, la "undicesima tesi" di Marx su Feuerbach (1845), secondo la quale, il compito dei filosofi non è quello di conoscere il mondo, ma di trasformarlo, sembrò essersi storicamente realizzata nella sua persona. La violenza fu il metodo per conquistare il potere e per mantenerlo. Il 20 dicembre 1917 Lenin creò la Čeka, la polizia politica a cui affidò il compito di annientare la classe borghese. George Leggett calcola in 140.000 le sole esecuzioni compiute dalla Čeka tra il 1917 e il 1922 (The Cheka: Lenin's political Police, Clarendon Press, 1981, p. 467). La Čeka è stata la prima di una serie di organizzazioni, il GPU, il NKVD, il KGB, fino all'attuale FSB, che hanno raffinato, ma sostanzialmente non mutato i propri metodi. Un altro strumento di repressione creato da Lenin furono i campi di concentramento per gli oppositori, i famigerati Gulag. Nell'ottobre del 1923 erano già 315 con 70.000 prigionieri, mentre si succedevano spettacolari processi politici che portarono all'eliminazione della classe dirigente russa, degli ufficiali, degli aristocratici, dei borghesi, dei sacerdoti. Circa 100 vescovi e 10.000 preti ortodossi furono imprigionati, 28 vescovi e 1215 preti fucilati (Marco Messeri, Utopia e terrore. La storia non raccontata del comunismo, Piemme, 2003). Nella prospettiva leninista la religione, la proprietà privata e la famiglia dovevano essere estirpate alle radici. Il 17 dicembre 1917, poche settimane dopo la conquista del potere, venne introdotto il divorzio; l'aborto fu legalizzato nel 1920; era la prima volta nel mondo che ciò avveniva senza alcuna restrizione.La proclamazione dell'Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche, il 30 dicembre 1922, fu il trionfo di Lenin. Quando il fondatore dell'Urss morì due anni dopo, divorato dal suo odio, tutto il potere venne accentrato nelle mani di Stalin, che, richiamandosi al suo compagno e maestro, condusse una feroce lotta contro due fronti: la "deviazione di destra" di Bucharin e la "deviazione di sinistra" di Trotzkj. Entrambi finirono assassinati da Stalin assieme a molti loro seguaci.MICHAIL GORBAČËV E VLADIMIR PUTINIl marx-leninismo è stato la dottrina dell'Unione Sovietica fino alla sua dissoluzione nel 1991. Anche nell'ultima fase del regime, Michail Gorbačëv (1931-2022) dichiarò che la fonte ideologica della perestrojka era Lenin, insistendo sulla necessità di ritornare allo «spirito creativo del leninismo» e «di rileggere» le opere di Lenin per comprendere in profondità il metodo leninista (La casa comune europea, Mondadori, 1989, p. 267).In quegli anni, i "teologi della liberazione" si recavano in pellegrinaggio in Unione Sovietica per venerare la mummia di "san" Lenin, esposta per volontà di Stalin nel mausoleo della Piazza Rossa. Nel 1987, descrivendo la lunga fila che attendeva per vedere «il corpo imbalsamato del grande rivoluzionario», padre Clodovis Boff lo definiva «un atto di vera devozione, di autentica venerazione, che un teologo non ha difficoltà a spiegare». Dopo aver contemplato la mummia, «tutti nella processione, con gli occhi fissi sull'eroe, si sentono obbligati ad avanzare con la testa voltata indietro per non perdere nemmeno una goccia di quell'istante di grazia» (Fede e perestroika. Teologi della liberazione in Urss, Cittadella, 1988, p. 39).Dopo l'auto-dissoluzione dell'Unione Sovietica, il mito di Lenin si è oscurato e le migliaia di statue del fondatore dell'Urss sono state demolite in tutto lo spazio post-sovietico. In Ucraina il fenomeno ha assunto contorni talmente grandi da essere indicato con il termine Leninopad, forse il maggior movimento d'iconoclastia politica del Novecento. Antonella Salomoni, storica dell'Università di Bologna, ha raccontato l'ascesa e il declino del culto di Lenin attraverso la storia del suo corpo e delle sue immagini (Lenin a pezzi. Distruggere e trasformare il passato, Il Mulino, 2024).Il nuovo zar, Vladimir Putin, considera Stalin, e non Lenin il suo campione, ma non ha espulso Vladimir Ul′janov dal Pantheon russo. La mummia imbalsamata di Lenin continua ad essere mèta di pellegrinaggio nel cuore della piazza Rossa, mentre un museo storico di Stato è dedicato al fondatore dell'Urss a 35 chilometri da Mosca. Che cosa si sarebbe detto se, dopo il 1945, fosse stato riservato uno spazio pubblico a Mussolini o a Hitler nel centro di Roma o di Berlino? Ma oggi l'anticomunismo si è dissolto e gli stessi critici di Putin, in Occidente, lo definiscono "fascista" e non "comunista". Il comunismo continua così a diffondere i suoi errori nel mondo. [...]

Bookatini
S04ep72 - Racconti

Bookatini

Play Episode Listen Later Mar 8, 2024 51:09


Bentornati in Bookatini - il podcast per chi è ghiotto di libri. L'episodio 74 è dedicato alle raccolte di racconti. Per farlo al meglio abbiamo chiamato Luca Maletta, autore di racconti e ghost writer. Lo trovate in questa pagina Instagram: https://www.instagram.com/lucamaletta/ Nell'episodio di oggi abbiamo chiacchierato approfonditamente di questi libri Gente di Dublino, di James Joyce, che trovate in moltissime edizioni diverse Cattiva condotta, di Mary Gaitskill, Mondadori editore I racconti di Pietroburgo, di Nikolaj Gogol', che trovate in moltissime edizioni diverse - I racconti del disagio, di Luca Maletta, Caravaggio editore Potete contattarci, scrivere commenti, suggerimenti, domande e condividete con noi le vostre letture su questo tema contattandoci nella pagina Instagram Bookatini_podcast, dove potete trovare anche le nostre live, in onda di mercoledìSe volete sostenerci e godere di contenuti aggiuntivi, potete unirvi a 4 possibili livelli di Patreon che trovate al link: https://www.patreon.com/bookatiniLa sigla di Bookatini è scritta e suonata da Andrea Cerea

il posto delle parole
Maria Baiocchi "Il polacco" J.M. Coetzee

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Oct 17, 2023 23:10


Maria Baiocchi"Il polacco"J.M. CoetzeeEinaudi Editorewww.einaudi.itTraduzione a cura di Maria BaiocchiIl Polacco, un pianista noto per le sue interpretazioni austere, sviluppa per la piú giovane Beatriz un amore lirico e irragionevole. Lei, che ama farsi trasportare dalla musica, è riluttante a farsi trasportare dal lirismo, e si oppone all'idea di diventare una musa, un oggetto del desiderio, la sua Beatrice. Rivelarsi l'uno all'altra è un'arte sottile, destinata forse a rimanere inattingibile, che solo la scrittura esatta e imprevedibilmente ironica di J. M. Coetzee riesce a catturare.Lei è una donna elegante, della buona società di Barcellona. Lui è un pianista settantenne, austero interprete di Chopin. Il nome di lei è Beatriz, quello di lui è cosí pieno di w e di z che lo chiamano semplicemente «il Polacco». Dopo il concerto organizzato dal circolo musicale del Barri Gòtic e la successiva cena, non paiono destinati a rivedersi. A lei, in fondo, il concerto non è neppure piaciuto: troppo secco e severo. Eppure, a distanza di mesi, il Polacco torna in Spagna: «Sono qui per te». Da quando l'ha incontrata, la sua memoria è piena di lei. Beatriz, assicura il Polacco, è per lui ciò che Beatrice era per Dante: il suo destino, la risposta all'enigma della sua vita. Beatriz non è d'accordo – «Io sono colei che sono!» -, non apprezza i complimenti di lui, lo trova arido, cadaverico, privo di ardore. Qualche giorno insieme a Maiorca, un'avventura incerta in una lingua, l'inglese, che non è quella di nessuno dei due. È tutto ciò che Beatriz concede al Polacco, alla sua ammirazione per lei. Poi piú nulla. Ciò che rimane della loro storia, del cieco amore del pianista per la donna «dalle domande profonde» sposata con un banchiere, è in ottantaquattro poesie scritte in polacco. Farle tradurre anziché bruciarle, o anziché lasciarle in un appartamento di Varsavia, è l'unico modo che Beatriz ha per avvicinarsi per l'ultima volta a lui, al suo esasperante, nobile, indecifrabile amore. Ciò che ne risulta è un accesso mediato a un'opera imperfetta, al lascito di un uomo a cui «manca l'arte che ravviva la parola». Punteggiata di ironia, questa breve storia di amore e differenze coinvolge la poesia, la musica, il linguaggio, il trasporto – quello dei sentimenti e quello indotto da Chopin – e la sua traduzione in parole, e offre un inconsueto ribaltamento del punto di vista, dando voce al «provvido scetticismo» di una moderna Beatrice.J. M. Coetzee è nato in Sudafrica e attualmente vive in Australia. Presso Einaudi ha pubblicato: Vergogna, Aspettando i barbari, La vita e il tempo di Michael K, Infanzia, Gioventú, Terre al crepuscolo, Nel cuore del paese, Foe, Il Maestro di Pietroburgo, Età di ferro, Slow Man, Spiagge straniere, Diario di un anno difficile, Lavori di scavo. Saggi sulla letteratura 2000-2005, Tempo d'estate, Doppiare il capo, L'infanzia di Gesù, Qui e ora, il carteggio con Paul Auster, Scene di vita di provincia, I giorni di scuola di Gesù, Bugie e altri racconti morali, La morte di Gesù e Il Polacco. Sempre per Einaudi ha pubblicato La buona storia (con Arabella Kurtz) e Saggi. 2006-2017. Ha vinto numerosi premi, come il Jerusalem Prize e il Prix Femina étranger, ed è stato il primo scrittore ad aver vinto due volte il Booker Prize. Nel 2003 è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement

il posto delle parole
Mario Caramitti "Alla vigilia" Ivan Turgenev

il posto delle parole

Play Episode Listen Later May 17, 2023 26:51


Mario Caramitti"Alla vigilia"Ivan TurgenevCarbonio Editorehttps://carbonioeditore.itNel 1853, alla vigilia della guerra di Crimea, la giovane e testarda Elena, figlia di aristocratici russi, si innamora di Dmitrij Insarov, un rivoluzionario bulgaro che sogna di liberare la sua patria dalla dominazione ottomana. Decisa a sposarlo contro il volere della sua famiglia, Elena abbandona la casa paterna e la sua terra natia per seguirlo in un viaggio che la porterà lontano, rincorrendo un sogno d'amore, rivoluzione e ideali. Nel racconto di un'estate in dacia, tra gite, schermaglie e motteggi, sogni e paure, sfociata in un ardimentoso viaggio in Europa, si snoda una narrazione serrata e avvincente, dalla quale emergono i temi essenziali per l'autore e i suoi contemporanei: la contrapposizione fra la Russia e l'Europa analizzata da molteplici angolazioni, i compiti dell'intelligencija di fronte alla società, la nuova centralità del ruolo della donna. Turgenev lascia palpitare il cuore in quello che è uno dei classici più amati dell'Ottocento, reso qui in una nuova traduzione, vivida e pulsante, che ne restituisce tutto l'impeto moderno e l'indomabile forza giovanile.Ivan Turgenev (1818-1883) è considerato uno dei padri della letteratura russa. Nato a Orël, si specializzò in studi classici alle Università di Mosca e Pietroburgo, per poi trasferirsi all'Università di Berlino per proseguire gli studi di filosofia. Tornato in patria, si distinse per le sue posizioni progressiste e filo-occidentali, schierandosi a favore dell'abolizione della servitù della gleba. Visse gran parte della vita tra la Germania e Parigi, dove strinse una salda amicizia con Gustave Flaubert. Conobbe anche Tolstoj e Dostoevskij, con i quali ebbe un rapporto a tratti burrascoso e conflittuale.Tra le sue opere ricordiamo Memorie di un cacciatore (1852), Nido di nobili (1859) e Padri e figli (1862).Mario Caramitti, professore associato, insegna letteratura russa alla Sapienza. Divide le sue forze tra la ricerca (Letteratura russa contemporanea. La scrittura come resistenza, 2010; Classici alla finestra, 2020) e la traduzione (oltre venti libri), che considera il più prezioso strumento ermeneutico. Scrive regolarmente di letteratura russa su “Alias” e ha curato antologie sulle avanguardie postsovietiche (Schegge di Russia) e storiche (Fuoco e Sogni), fino a Voci russe contro la guerra (con Massimo Maurizio, open access, 2022).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement

Camera d'eco
Il sosia - Fëdor Dostoevskij

Camera d'eco

Play Episode Listen Later Dec 17, 2022 4:22


Siamo a Pietroburgo nell' Ottocento. L'impiegato Goljadkin incontra un giorno di novembre il suo sosia. Proverà prima paura, poi affetto e poi avversione per questo personaggio un po' sinistro. Un romanzo sul tema del rispecchiamento, della coscienza di sé e del mascheramento.Mi chiamo Patrizia Costa e sono una studentessa in Lingua, letteratura e civiltà italiana all'Università della Svizzera italiana. Il libro di cui vi parlo oggi è il secondo romanzo di Fëdor Dostoevskij: Il sosia. Compare per la prima volta nel 1846 sulla rivista letteraria russa Annali Patri e poi fluisce nella raccolta di opere complete dell'autore nel 1866.Il romanzo, appunto, ambientato a Pietroburgo, vede protagonista un uomo semplice, un funzionario governativo, Jakov Petrovič Goljadkin. E qui già il nome è parlante, perché significa mentalmente sprovveduto, povero di spirito, un disadattato, insomma.Goljadkin è un uomo volubile, vive nell'incertezza delle sue azioni, si sente rigettato, incompreso dalla società e si muove sempre tra ciò che gli comunica l'onore da una parte e l'istinto dall'altro. Dobbiamo immaginarci un uomo che inciampa fisicamente e verbalmente, impacciato, balbetta… Un giorno, vedendosi comparire in ufficio un suo sosia, è preso dall'inquietudine: è un uomo che in tutto gli somiglia nell'aspetto, nel trascorso, nelle origini, per di più suo omonimo, quindi un vero e proprio doppio. Questo secondo Goljadkin si rivelerà essere però, al contrario del primo, meschino e perfido nei confronti del protagonista. Lo umilia pubblicamente, infanga il suo nome sul lavoro e nell'alta società, gli ruba l'identità comprenderlo di ridicolo, tanto che Goljadkin si vede costretto a un confronto diretto con lui.Goljadkin, burocrate del ministero russo, è un uomo semplice, incompreso, che vive nella costante paura del fallimento. Questa paura si alimenterà all'inverosimile quando entrerà in contatto con il suo esatto doppio, un suo sosia identico a lui, nell'aspetto e nel nome, che si rivelerà essere il suo peggiore incubo e contribuirà ad alimentare e moltiplicare quelle fratture che Goljadkin già ha insite in sé.Il romanzo espone un topos letterario, quello del doppio: pensiamo al dottor Jekyll e mister Hyde, il visconte dimezzato di Calvino, il ritratto di Dorian Gray. In questo caso però, la dicotomia non è tra bene e male o tra vanità e vacuità, ma la rottura è qui, tra un mondo esteriore e interiore, tra i moti dell'animo e la maschera sociale, tra falso e autentico.Il dubbio del protagonista è: “Devo usare scorciatoie poco raccomandabili per arrivare a ottenere ciò che voglio o devo lasciar cadere l'arte della persuasione e agire secondo coscienza e onore?” Beh, il nostro protagonista sceglie apparentemente la seconda via, ma in una società dove è difficile riconoscere il vero dal falso e conta più l'arte persuasiva, per quanto mosso da buone intenzioni, Goljadkin, sarà disistimato e ininfluente.Questo ci porta a un altro grande tema che qui costituisce lo scheletro della personalità del protagonista, legato appunto al topos del doppio che è il tema del fallimento. E mi sembra che qui, nelle continue ripetizioni dei nomi, nella eccessiva prolissità, nella continua sospensione del discorso, si esprima appunto le elucubrazioni mentali tipiche dell'uomo in continuo conflitto con se stesso.Goljadkin è volubile, spesso incoerente e la sua paura dell'insuccesso lo porta a immobilizzarsi totalmente, ma è proprio l'assenza dell'azione che lo rende predestinato alla sconfitta. Perché - e credo che qui Dostoevskij ci voglia dire proprio questo - è agendo che il fallimento da certezza diventa solo ipotesi.

il posto delle parole
Edgardo Franzosini "Memorie di un baro" Sacha Guitry

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Nov 11, 2022 19:19


Edgardo Franzosinni"Memorie di un baro"Sacha GuitryAdelphihttps://www.adelphi.it/Traduzione di Davide TortorellaPostfazione di Edgardo FranzosiniNessuno meglio di Sacha Guitry, scrive Edgardo Franzosini, è stato in grado di incarnare «un certo esprit ... tutto parigino, fatto nella vita quotidiana di leggerezza, di impertinenza, di vanità, e a teatro di dialoghi fluidi e intrighi deliziosi». Persino per l'in­contentabile e beffardo Paul Léautaud ogni nuova commedia di Guitry era «una sorpresa, un incan­to». Capace di rappresentare il gioco dell'amore e della seduzione in tutte le sue possibili variazioni, dotato, come Lubitsch, di un suo specialissimo «toc­co», Guitry fu apprezzato dai critici della Nouvelle Vague, e in particolare da Truffaut, che vedeva in lui un «autore completo». Nella sua immensa pro­duzione, Memorie di un baro è l'unico romanzo e, come scrive ancora Franzosini, «con il suo humour nero, il suo sorridente cinismo, la sua amoralità, le sue frasi rapide ... ha la grazia scintillante di un a­pologo» destinato a celebrare il piacere del gioco. Le esilaranti avventure del protagonista – il quale, avendo perduto l'intera famiglia a causa di un piat­to di funghi, comincia la sua carriera come groom in un albergo di lusso, per intraprenderne poi una decisamente più fruttuosa nei casinò di mezza Eu­ropa – sono narrate da Guitry con malizioso cando­re, cercando la complicità del lettore, il quale non potrà, a sua volta, che trovarle un puro incanto.Sacha GuitryCommediografo e attore francese (Pietroburgo 1885 - Parigi 1957), figlio di Lucien. Esordì giovanissimo, come attore e come autore. La sua produzione comprende non meno di cento commedie (le più note: Le veilleur de nuit, 1911; Un beau mariage, 1911; La prise de Berg-op-Zoom, 1912; L'amour masqué, 1923; L'illusionniste, 1924; ecc.) di valore ineguale, ma piene di osservazioni fini, di trovate ingegnose, scritte in un dialogo vivacissimo e personale. Si occupò attivamente anche di cinematografia. I suoi film, benché gli sia stata rimproverata la sua continua presenza sullo schermo, sono dotati di grande immaginazione cinematografica: Les perles de la couronne (1937); Le destin fabuleux de Désiré Clary (1942); Le comédien (1948); Si Versailles m'était conté (Versailles, 1954); Napoléon (1954).fonte: https://www.treccani.it/Il posto delle paroleAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

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Marco Lupo "Il coccodrillo" Fedor Dostoevskij

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Play Episode Listen Later Sep 22, 2022 15:42


Marco Lupo"Il coccodrillo"Fedor DostoevskijA cura di Serena VitaleAdelphi Editorehttps://www.adelphi.it/Pietroburgo, anni Sessanta dell'Ottocento. In un negozio del Passage, l'elegante galleria commerciale – la prima in Russia – inaugurata nel 1848 sul Nevskij prospekt, un tedesco espone a pagamento un coccodrillo. Il funzionario Ivan Matveič, uomo supponente e ignorante, e la sua bella moglie Elena Ivanovna vanno ad ammirare l'esotica attrazione con un amico di famiglia. Ma quando Ivan Matveič cerca di solleticargli il naso con un guanto, il coccodrillo lo inghiotte in un solo boccone. Sventrare l'animale sembrerebbe l'unica soluzione – «retrograda», però, osserva un progressista di passaggio. E lo stesso Ivan Matveič, dal ventre del suo leviatano – grande, comodo, solo un po' troppo odoroso di gomma –, fa sapere che vuole restarsene lì dentro. Lontano dagli svaghi mondani, sostiene, potrà dedicarsi come un «nuovo Fourier» a migliorare le sorti del genere umano, e «dal coccodrillo ... verranno la verità e la luce». Mentre al Passage la gente si accalca per vedere il «mostro», Ivan Matveič – caustica parodia di Černyševskij e di tutti i pensatori «rivoluzionari» dell'epoca continua a fantasticare sulle nuove magnifiche sorti e progressive della patria russa.Strizzando l'occhio al Naso di Gogol', anticipando altre e più tremende metamorfosi novecentesche, divertendosi e divertendo, Dostoevskij presagisce il trionfo della borghesia, il culto del benessere e del profitto, fino alla passione per gli shopping center, e costruisce l'immagine di un «nuovo mondo» tanto risibile quanto mostruoso.Marco Lupodirettore libreria internazionale Luxemburg di Torino.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

il posto delle parole
Lia Maselli "Il lungo contagio"

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Play Episode Listen Later Aug 14, 2022 15:01


Lia Maselli"Il lungo contagio"Calibano Editorehttps://www.calibanoeditore.com/Attraverso frammenti di ricordi, una donna ricostruisce i fatti che hanno influenzato la vita di sua madre. Sullo sfondo, una casa alla quale arriva sempre il rumore del mare e che evoca paesaggi della memoria o appena intravisti. Separate da una distanza di più di mille chilometri, le due donne si raccontano, attraverso le parole di un quotidiano scandito da rituali e abitudini, le storie del loro presente e del loro passato, disvelando conflitti, abbandoni e difficili equilibri. Un romanzo che resta nella memoria.Un rapporto madre-figlia caratterizzato da conflitti, abbandoni e difficili equilibri, nella scoperta dei segreti che hanno segnato entrambe.Lia Maselli, di origine calabrese, è nata a Savona nel 1958. Vive e lavora a Parma. Nel 2009 ha vinto, con il racconto “Morte di Pepe Hillo innamorato”, il Premio Pensieri d'inchiostro (Giulio Perrone Editore). Ha pubblicato il romanzo “Le case dei venti contrari” (Formebrevi Edizioni, 2016) e “Immaginate una notte a Pietroburgo”, riduzione teatrale de “L'Idiota” di Dostoevskij (L'Arcolaio, 2017). Con “Il lungo contagio” è arrivata tra i primi tre finalisti del Premio Zeno 2020.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Tennis Passion
Tennis Podcast - 139 - A Vienna Tsitsipas e Zverev sudano, ma avanzano. Oggi giornata di Italiani, con Sinner, Sonego e Berrettini. A San Pietroburgo oggi Rublev dalle 17 e Shapovalov avanza

Tennis Passion

Play Episode Listen Later Oct 27, 2021 11:26


Oggi giornata Italiana a Vienna, ma non dimentichiamoci di Murray vs Alcaraz. A St.Pietroburgo oggi Rublev e Shapovalov fanno il loro esordio. A Transilvania Haleo scende in campo con Rus. Spero vi piaccia :) Today Italian day in Vienna, but let's not forget Murray vs Alcaraz. In St. Petersburg today Rublev and Shapovalov make their debut. In Transylvania, Haleo takes the field with Rus. Hope you enjoy :)

Recensioni librarie
118 - Saggio sul principio generatore delle Costituzioni politiche e delle altre istituzioni umane

Recensioni librarie

Play Episode Listen Later May 25, 2021 2:54


Il saggio, scritto dal conte Joseph de Maistre nel 1809 e pubblicato a Pietroburgo ed a Parigi nel 1814, rappresenta una delle espressioni più compiute di letteratura controrivoluzionaria in un periodo dominato dai furori giacobini e dalla dittatura dei Lumi.

Gli scimmioni non leggono Nietzsche
Scimmioni 52: Fantasmi

Gli scimmioni non leggono Nietzsche

Play Episode Listen Later Apr 17, 2021 23:33


Innocui fantasmi del Cinquecento che si aggirano tristi per castelli inglesi, bambini inquietanti che ricevono le visite di defunti governanti e maggiordomi, sinistri automi, spiriti del Natale, fantasmi di città magiche, fantasmi-sosia, spettri buontemponi che rubano cappotti ai passanti per le vie di Pietroburgo, personaggi irreali che sostano al confine con l'aldilà in improbabili anticamere in compagnia di commissari di polizia, ritratti di defunti fondatori di collegi che si animano: in questo episodio si susseguono fantasmi talmente reali da farci dubitare della nostra realtà. E se i fantasmi fossimo noi?

Lacontessa Habanera
La Storia in giallo Pëtr Il'ič Čajkovskij

Lacontessa Habanera

Play Episode Listen Later Apr 1, 2021 36:52


È il 5 novembre del 1893, quando il celebre compositore Pëtr Cajkovskij, si spegne nella sua casa di Pietroburgo all'età di 53 anni. È stato il colera ad ucciderlo, o un suicidio indotto per coprire lo scandalo della sua omosessualità?Una personalità inquieta, quella di Cajkovskij, un genio musicale indiscusso, che ci ha lasciato capolavori di assoluta bellezza, dallo Schiaccianoci alla Patetica.Antonella Ferrera intervista l'esperta di musica russa Maria Rosaria Boccuni.

I Notturni di Ameria Radio
I Notturni di Ameria Radio del 28 dicembre 2020

I Notturni di Ameria Radio

Play Episode Listen Later Dec 28, 2020 59:15


A cura di Massimiliano SamsaW. A. Mozart (1756 - 1791) - Serenata notturna n. 6 in re maggiore per due piccole orchestre, K 239I. Marcia. Maestoso II. Menuetto III. Rondeau. Allegretto - Adagio - AllegroBerliner PhilharmonikerHerbert von KarajanLa Serenata notturna in re maggiore K. 239 è stata composta da Mozart nel 1776. A giudizio dei più autorevoli esegeti dell'opera, si tratta di uno dei più squisiti lavori del periodo della prima maturità del compositore. La Serenata notturna è scritta per un complesso piuttosto insolito, o meglio per due complessi strumentali. L'uno si presenta come un «concertino» composto di due violini, viola e contrabasso. L'altro include il «ripieno» dato dalla massa degli archi con in più i timpani. Il lavoro si suddivide in tre parti: una Marcia che incede in tempo Maestoso; un Minuetto con un Trio affidato al solo «concertino»; un Rondò finale (Allegretto) in cui s'intrecciano come, «intermezzi» un espressivo Adagio e un motivo da Marcia viennese.Testo tratto da: https://www.flaminioonline.it/Guide/Mozart/Mozart-Serenata239.html-----------------------------------------------Peter Ilyich Tchaikovsky (1840-1893) - Serenata in do maggiore per archi, op. 4800:00 1. Pezzo in forma di Sonatina. Andante non troppo - Allegro moderato09:39 2. Valse. Moderato. Tempo di Valse13:52 3. Elegia. Larghetto elegiaco22:05 4. Finale. Tema russo. Andante - Allegro con spiritoPrima esecuziione: San Pietroburgo, 30 ottobre 1881Herbert von Karajan, conductorBerliner PhilharmonikerIl genere della Serenata - la composizione strumentale destinata, sul finire del XVIII secolo, ad esecuzioni all'aperto per fini di puro intrattenimeno - fu scarsamente coltivato nel secolo scorso, se non come rimpianto nostalgico di un'epoca perduta, quella appunto del classicismo. Non fa eccezione la Serenata per orchestra d'archi in do maggiore op. 48 di Ciaikovsky, brano che riflette la sconfinata venerazione dell'autore per lo stile del tardo XVIII secolo, filtrato soprattutto attraverso la figura idealizzata di Mozart.Infatti la Serenata op. 48 è opera apertamente dissimile dalle prove sinfoniche di Ciaikovsky, come pure dalle prime tre Suites orchestrali, composizioni assai impegnative strutturalmente e concettualmente; essa si richiama piuttosto alla Quarta suite, detta "mozartiana" perché basata su un materiale originariamente di Mozart, o alle "Variazioni su un tema rococò" per violoncello e orchestra op. 33, entrambe rivisitazioni personalissime dello stile classico.Nella Serenata op. 48, invece, l'omaggio a Mozart e al classicismo risiede più nel carattere sereno e disimpegnato del brano che non nell'imitazione degli amati modelli; forse proprio questa scelta rese la composizione particolarmente gradita all'autore ("Che sia perché è il mio ultimo lavoro o perché davvero non è male, sono molto innamorato di questa Serenata", ebbe a scrivere Ciaikovsky). Scritta nel 1880, essa fu eseguita l'anno seguente con grande successo, riscuotendo fra l'altro l'ambito apprezzamento di Anton Rubinstein, temuto direttore del Conservatorio di Pietroburgo e maestro dell'autore.La Serenata si articola in quattro movimenti, ben differenziati fra loro ma unificati concettualmente dalla scelta di un materiale tematico prevalentemente per gradi congiunti. L'iniziale Pezzo in forma di Sonatina consiste in un Allegro moderato, in forma-sonata senza sviluppo, introdotto da un Andante non troppo, con un tema spazioso che riappare anche come coda; è il movimento più elaborato del brano, ed insieme una pagina di fresca eleganza, per l'equilibrio delle proporzioni e per l'invenzione tematica, che contrappone un'idea esitante ad una graziosamente scattante.Segue una Valse giustamente celebre, in cui Ciaikovsky mostra la sua abilità come creatore di melodie ampie e sensuali. Espressivamente malinconica, con i voluttuosi temi dell'ampia sezione centrale, l'Elegia si mantiene distante dal lugubre pessimismo di composizioni consimili. Il Finale si basa su due temi popolari russi, tratti da una raccolta per pianoforte a quattro mani dello stesso Ciaikovsky; il primo compare in una lenta e concentrata Introduzione; il secondo, una danza briosa, funge da prima idea dell'Allegro con spirito. Qui, dopo la classica elaborazione e contrapposizione del materiale tematico, riappare il motivo iniziale della partitura; è una pausa meditativa e insieme di raccordo al primo movimento, prima che la danza russa concluda brillantemente la composizione, con una stretta di sicuro effetto.Testo tratto da: https://www.flaminioonline.it/Guide/Cajkovskij/Cajkovskij-Serenata48.html------------------------------------------------Edward Elgar (1857 - 1934) - Serenata in mi minore per orchestra d'archi, op. 20I. Allegro piacevoleII. LarghettoIII. AllegrettoPrima esecuzione: Worchester, 18 maggio 1892Philharmonia OrchestraGiuseppe Sinopoli, direttoreElgar è considerato tra i compositori inglesi più rappresentativi del periodo tardoromantico e molto sensibile alle influenze del sinfonismo di derivazione tedesca. Di lui si ricordano ancora oggi due lavori significativi della personalità nobile e artistocratica del musicista: le ariose ed eleganti Enigma Variations o Variazioni su un tema originale, detto Enigma, e The Dream of Gerontius (Il sogno di Geronzio), opera di grande impegno corale e molto ammirata da diversi compositori tedeschi, fra cui Richard Strauss. Né vanno sottovalutati i suoi due concerti per violino e per violoncello e orchestra, particolarmente apprezzati per la schiettezza dell'ispirazione e l'intimità del pensiero musicale, sempre guidato da una sobrietà e dignità di concezione, tipica del vero gentleman di campagna inglese. Notevole è stato il suo contributo all'evoluzione della musica britannica nell'epoca vittoriana ed edoardiana, come annotò a suo tempo Bernard Shaw in uno studio pertinente sulla figura di questo artista, dotato di un istintivo temperamento orchestrale di esemplare equilibrio e lontano dai fremiti strumentali di Berlioz e di Wagner. Il talento musicale di Elgar, puntato su una fresca vena melodica dalle suadenti modulazioni, è presente nella Serenata per archi op. 20, composta nel 1892 e contraddistinta da un cordiale e affettuoso lirismo, rivelatore di uno stile creativo dai gusti raffinati e aristocratici, nel contesto di un discorso fluido scorrevole e secondo un tipo di scrittura formalmente chiara e sentimentalmente comunicativa.Testo tratto da: https://www.flaminioonline.it/Guide/Elgar/Elgar-Serenade20.html

AM Springfield
Dan Pietroburgo, Young Philanthropists

AM Springfield

Play Episode Listen Later Dec 22, 2020 6:45


The steering committee chair of the local Young Philanthropists announces the second round of grants to nonprofit organizations. See omnystudio.com/listener for privacy information.

il posto delle parole
Emilio Jona "Canti popolari del Piemonte"

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Play Episode Listen Later Sep 27, 2020 35:11


Emilio Jona"Canti popolari del Piemonte"Nuova edizione a cura di Franco Castelli, Emilio Jona, Alberto LovattoNeri Pozza Editorehttp://neripozza.it/Apparsi per la prima volta nel 1888, e poi oggetto di numerose edizioni, i Canti popolari del Piemonte segnarono una svolta profonda negli studi sul folklore e sulle tradizioni popolari in Italia. I folkloristi del tempo avevano infatti concentrato la loro attenzione sulla tradizione lirica della cultura popolare italiana, in primo luogo le canzuna siciliane e i rispetti toscani, trascurando o sottovalutando il canto narrativo. L'opera di Costantino Nigra, figura fondamentale del Risorgimento, diplomatico e principale collaboratore di Cavour, mostrò che la ballata, la canzone narrativa di diffusione europea, fiorita soprattutto in Piemonte e nelle province del settentrione d'Italia, non era soltanto un importante aspetto della tradizione popolare, ma apriva una vera e propria nuova provincia del sapere a folkloristi e dialettologi. Non stupisce, dunque, che dal 1888 i Canti popolari del Piemonte siano stati ripetutamente rieditati, diventando il testo di riferimento, il banco di prova dei maggiori folkloristi italiani. Le edizioni, tuttavia, che precedono questo volume (ad eccezione di quella einaudiana del 2009, opera degli stessi curatori della presente), benché tutte filologicamente accurate, mancano di un'antologia sonora, indispensabile a mostrare, nell'intreccio di parola e canto, la complessità del patrimonio custodito nell'opera di Costantino Nigra. Grazie al paziente lavoro di ricerca di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, i due cd che compendiano questa edizione fanno emergere, attraverso 155 esempi canori tratti da varie centinaia di registrazioni raccolte dal 1954 al 1988, il filo rosso, musicale e testuale, tra il tempo dell'opera di Nigra e il nostro tempo. Oltre il testo, documentano la melodia delle singole ballate, restituendo alla memoria il vissuto di un'oralità che, pur non essendo esattamente quella del tempo di Nigra, è ad esso vicina e indissolubilmente legata. Il volume è inoltre corredato da un apparato fotografico che per la prima volta, insieme alle voci, mostra i volti dei testimoni (gli “alberi del canto”) e dei ricercatori (da Lomax a Carpitella, da Leydi a Coggiola, da Jona e Liberovici a Vigliermo, da Adriano a Castelli e Beccaria) che con loro hanno operato. Tutto ciò arricchisce la grande opera di Costantino Nigra, restituendole nuova vita e nuovi spunti di interesse. Studiando infine il sistema della ballata, il dinamismo dei canti, gli stili esecutivi e i modelli melodici, i curatori forniscono anche la prova inconfutabile sia della straordinaria tenuta nel tempo, sia del radicarsi nei luoghi e nelle comunità di questo grande patrimonio di canto narrativo.Costantino Nigra nacque a Villa Castelnuovo, oggi Castelnuovo Nigra, in provincia di Torino, nel 1828. Volontario nella guerra di indipendenza del 1848, poi stretto collaboratore di Cavour, ambasciatore a Parigi, Pietroburgo, Londra e Vienna, pubblicò i Canti popolari del Piemonte nel 1888 presso Loescher. Senatore del Regno dal 1890, morì a Rapallo nel 1907.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Racconti di viaggio
#20 Destinazione Russia con Fabio Bertino

Racconti di viaggio

Play Episode Listen Later Jun 27, 2020 45:19


In questo episodio di Racconti di Viaggio andremo alla scoperta del paese più vasto al mondo, la Russia. Un paese con due città famosissime, Mosca e Pietroburgo e con una linea ferroviaria a di poco leggendaria, la Transiberiana. Fabio Bertino, viaggiatore e autore dei libri World Zapping e Destinazione Russia, ci porterà alla scoperta di questo paese sconfinato (e ci darà anche preziosi consigli su cosa riportarci dal viaggio. Buon ascolto!• Destinazione Russia Una nave e un gatto nella tundra e altri incontri stra-ordinari (Guide d'autore - goWare). Acquista su Amazon -> https://amzn.to/3eJaAXy • World Zapping. Racconti di Viaggio -> https://amzn.to/2YBEqra• Erotodo 108https://www.erodoto108.com/

il posto delle parole
Giuseppe Manfridi "Anja"

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Play Episode Listen Later Apr 21, 2020 45:27


Giuseppe Manfridi"Anja"La segretaria di DostoesvkijLa Lepre Edizioniwww.lalepreedizioni.comPietroburgo 1866. Lo scrittore, quasi cinquantenne, Fedor Michajlovich Dostoevskij è afflitto dall'epilessia e reduce dall'aver firmato un contratto capestro col suo mefistofelico editore: si è impegnato a consegnare un nuovo romanzo nell'arco di un mese. In caso contrario perderà i diritti su tutte le sue opere passate e future. Consigliato dagli amici, si rivolge a una scuola di stenografia che gli mette a disposizione la migliore delle sue allieve: Anja Grigor'evna, una graziosa adolescente curiosa del mondo, che ha ereditato dal padre la passione per la letteratura. Fra i due, in ventisei giorni, nascerà un amore estremo a dispetto dello scandaloso divario di età. Anja rimarrà la fedele custode dell'opera di Dostoevskij fino alla propria morte, avvenuta trentasette anni dopo quella del marito.Vera Macchina del Tempo, questo romanzo sonda il mistero del legame profondo che si stabiliì tra Dostoevskij e Anja nel breve tempo della stesura del "Giocatore", restituendoci, con una scrittura straordinariamente evocativa, atmosfere, clima, e persino odori e rumori della Pietroburgo del XIX secolo.Giuseppe Manfridi è scrittore e autore teatrale rappresentato in Italia e all'estero.Tra le sue commedie di maggior successo Giacomo il prepotente (1989), Ti amo Maria! (1990), La partitella (2007), L'osso d'oca (2007), Zozos (1994), La Cena (in scena dal 1990). Per il cinema ha firmato la sceneggiature di Ultrà, che, con la regia di Ricky Tognazzi, vince l'Orso d'argento a Berlino nel 1991. Debutta nella narrativa con il romanzo Cronache dal paesaggio (Gremese 2006), in gara tra i dodici finalisti al premio Strega nel 2006, come avverrà di nuovo nel 2008 con La cuspide di ghiaccio (Gremese). Di recente ha pubblicato Filastrocche della nera luce. Cronache dalla Shoah (La Mongolfiera 2018). Da ultimo Teatro dell'eccesso capitolo secondo (La Mongolfiera 2013). Nel 2016 ha pubblicato Anatomia della gaffe con La Lepre edizioni, nel 2017, sempre con la Lepre, Anatomia del colpo di scena.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.it

Se una notte * Storie dalle Storie di Erodoto * Viaggi e Meraviglie
Il cappotto, di Nikolaj Gogol. Dai racconti di Pietroburgo.

Se una notte * Storie dalle Storie di Erodoto * Viaggi e Meraviglie

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 75:53


Il povero, mite, misero e rassegnato impiegato di stato, Akàkij Akàkievič, vessato dai suoi superiori, sogna di farsi confezionare un bel cappotto nuovo; con il quale affrontare il rigido inverno e, al tempo stesso, rendere il suo modesto aspetto fisico un po' più decoroso. Vi è poi il desiderio di vedersi riconosciuto nello status di essere umano, e di farsi notare nel bel mondo pietroburghese, almeno per una volta nella sua vita misera e insignificante, tra gli sguardi amichevoli delle dame eleganti dell'alta società. Ma qualcosa accade, un fatto imprevedibile e terribile.

Una borta ci fiat - una volta c'era - Novelline popolari sarde, di Francesco Mango
Il cappotto, di Nikolaj Gogol. Dai racconti di Pietroburgo.

Una borta ci fiat - una volta c'era - Novelline popolari sarde, di Francesco Mango

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 75:53


Il povero, mite, misero e rassegnato impiegato di stato, Akàkij Akàkievič, vessato dai suoi superiori, sogna di farsi confezionare un bel cappotto nuovo; con il quale affrontare il rigido inverno e, al tempo stesso, rendere il suo modesto aspetto fisico un po' più decoroso. Vi è poi il desiderio di vedersi riconosciuto nello status di essere umano, e di farsi notare nel bel mondo pietroburghese, almeno per una volta nella sua vita misera e insignificante, tra gli sguardi amichevoli delle dame eleganti dell'alta società. Ma qualcosa accade, un fatto imprevedibile e terribile.

Una borta ci fiat - una volta c'era - Novelline popolari sarde, di Francesco Mango
Il Naso, di Nikolaj Gogol. Dai racconti di Pietroburgo.

Una borta ci fiat - una volta c'era - Novelline popolari sarde, di Francesco Mango

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 58:45


A San Pietroburgo. Il 25 marzo di un anno imprecisato, il barbiere Ivan Jakovlèvi, un tipico artigiano russo, ubriacone e trasandato, trova un naso umano in una pagnotta. Il barbiere riconosce subito quel naso appartenere ad un suo cliente. Se ne vuole disfare e lo getta nella acque del fiume Neva. Quel giorno stesso il maggiore Kovalèv si sveglia e non trova più il suo naso. Esce da casa e lo vede - lo stesso naso del barbiere - antropomorfizzato! L'avvicina, gli parla. Il naso gli gira le spalle e se ne va. Kovalèv raggiunge un giornale per pubblicare un annuncio. Non ci riesce e si reca dal commissario del quartiere. Non ne cava nulla anche qua. Rincasa e, mentre riflette, arriva un poliziotto che gli porge il suo naso. L'hanno ritrovato! Sì, ma è impossibile riattaccarlo. Intanto, la notizia del naso si è diffusa per l'intera città […]

Ultima di campionato, di Francesco Abate
Il cappotto, di Nikolaj Gogol. Dai racconti di Pietroburgo.

Ultima di campionato, di Francesco Abate

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 75:53


Il povero, mite, misero e rassegnato impiegato di stato, Akàkij Akàkievič, vessato dai suoi superiori, sogna di farsi confezionare un bel cappotto nuovo; con il quale affrontare il rigido inverno e, al tempo stesso, rendere il suo modesto aspetto fisico un po' più decoroso. Vi è poi il desiderio di vedersi riconosciuto nello status di essere umano, e di farsi notare nel bel mondo pietroburghese, almeno per una volta nella sua vita misera e insignificante, tra gli sguardi amichevoli delle dame eleganti dell'alta società. Ma qualcosa accade, un fatto imprevedibile e terribile.

Ultima di campionato, di Francesco Abate
Il Naso, di Nikolaj Gogol. Dai racconti di Pietroburgo.

Ultima di campionato, di Francesco Abate

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 58:45


A San Pietroburgo. Il 25 marzo di un anno imprecisato, il barbiere Ivan Jakovlèvi, un tipico artigiano russo, ubriacone e trasandato, trova un naso umano in una pagnotta. Il barbiere riconosce subito quel naso appartenere ad un suo cliente. Se ne vuole disfare e lo getta nella acque del fiume Neva. Quel giorno stesso il maggiore Kovalèv si sveglia e non trova più il suo naso. Esce da casa e lo vede - lo stesso naso del barbiere - antropomorfizzato! L'avvicina, gli parla. Il naso gli gira le spalle e se ne va. Kovalèv raggiunge un giornale per pubblicare un annuncio. Non ci riesce e si reca dal commissario del quartiere. Non ne cava nulla anche qua. Rincasa e, mentre riflette, arriva un poliziotto che gli porge il suo naso. L'hanno ritrovato! Sì, ma è impossibile riattaccarlo. Intanto, la notizia del naso si è diffusa per l'intera città […]

Spettacoli&Reading
Il cappotto, di Nikolaj Gogol. Dai racconti di Pietroburgo.

Spettacoli&Reading

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 75:53


Il povero, mite, misero e rassegnato impiegato di stato, Akàkij Akàkievič, vessato dai suoi superiori, sogna di farsi confezionare un bel cappotto nuovo; con il quale affrontare il rigido inverno e, al tempo stesso, rendere il suo modesto aspetto fisico un po' più decoroso. Vi è poi il desiderio di vedersi riconosciuto nello status di essere umano, e di farsi notare nel bel mondo pietroburghese, almeno per una volta nella sua vita misera e insignificante, tra gli sguardi amichevoli delle dame eleganti dell'alta società. Ma qualcosa accade, un fatto imprevedibile e terribile.

Spettacoli&Reading
Il Naso, di Nikolaj Gogol. Dai racconti di Pietroburgo.

Spettacoli&Reading

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 58:45


A San Pietroburgo. Il 25 marzo di un anno imprecisato, il barbiere Ivan Jakovlèvi, un tipico artigiano russo, ubriacone e trasandato, trova un naso umano in una pagnotta. Il barbiere riconosce subito quel naso appartenere ad un suo cliente. Se ne vuole disfare e lo getta nella acque del fiume Neva. Quel giorno stesso il maggiore Kovalèv si sveglia e non trova più il suo naso. Esce da casa e lo vede - lo stesso naso del barbiere - antropomorfizzato! L'avvicina, gli parla. Il naso gli gira le spalle e se ne va. Kovalèv raggiunge un giornale per pubblicare un annuncio. Non ci riesce e si reca dal commissario del quartiere. Non ne cava nulla anche qua. Rincasa e, mentre riflette, arriva un poliziotto che gli porge il suo naso. L'hanno ritrovato! Sì, ma è impossibile riattaccarlo. Intanto, la notizia del naso si è diffusa per l'intera città […]

Problems, di Cesare Giombetti
Il Naso, di Nikolaj Gogol. Dai racconti di Pietroburgo.

Problems, di Cesare Giombetti

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 58:45


A San Pietroburgo. Il 25 marzo di un anno imprecisato, il barbiere Ivan Jakovlèvi, un tipico artigiano russo, ubriacone e trasandato, trova un naso umano in una pagnotta. Il barbiere riconosce subito quel naso appartenere ad un suo cliente. Se ne vuole disfare e lo getta nella acque del fiume Neva. Quel giorno stesso il maggiore Kovalèv si sveglia e non trova più il suo naso. Esce da casa e lo vede - lo stesso naso del barbiere - antropomorfizzato! L'avvicina, gli parla. Il naso gli gira le spalle e se ne va. Kovalèv raggiunge un giornale per pubblicare un annuncio. Non ci riesce e si reca dal commissario del quartiere. Non ne cava nulla anche qua. Rincasa e, mentre riflette, arriva un poliziotto che gli porge il suo naso. L'hanno ritrovato! Sì, ma è impossibile riattaccarlo. Intanto, la notizia del naso si è diffusa per l'intera città […]

Se una notte * Storie dalle Storie di Erodoto * Viaggi e Meraviglie
Il Naso, di Nikolaj Gogol. Dai racconti di Pietroburgo.

Se una notte * Storie dalle Storie di Erodoto * Viaggi e Meraviglie

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 58:45


A San Pietroburgo. Il 25 marzo di un anno imprecisato, il barbiere Ivan Jakovlèvi, un tipico artigiano russo, ubriacone e trasandato, trova un naso umano in una pagnotta. Il barbiere riconosce subito quel naso appartenere ad un suo cliente. Se ne vuole disfare e lo getta nella acque del fiume Neva. Quel giorno stesso il maggiore Kovalèv si sveglia e non trova più il suo naso. Esce da casa e lo vede - lo stesso naso del barbiere - antropomorfizzato! L'avvicina, gli parla. Il naso gli gira le spalle e se ne va. Kovalèv raggiunge un giornale per pubblicare un annuncio. Non ci riesce e si reca dal commissario del quartiere. Non ne cava nulla anche qua. Rincasa e, mentre riflette, arriva un poliziotto che gli porge il suo naso. L'hanno ritrovato! Sì, ma è impossibile riattaccarlo. Intanto, la notizia del naso si è diffusa per l'intera città […]

Anninnora, poesie di Giulio Angioni
Il cappotto, di Nikolaj Gogol. Dai racconti di Pietroburgo.

Anninnora, poesie di Giulio Angioni

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 75:53


Il povero, mite, misero e rassegnato impiegato di stato, Akàkij Akàkievič, vessato dai suoi superiori, sogna di farsi confezionare un bel cappotto nuovo; con il quale affrontare il rigido inverno e, al tempo stesso, rendere il suo modesto aspetto fisico un po' più decoroso. Vi è poi il desiderio di vedersi riconosciuto nello status di essere umano, e di farsi notare nel bel mondo pietroburghese, almeno per una volta nella sua vita misera e insignificante, tra gli sguardi amichevoli delle dame eleganti dell'alta società. Ma qualcosa accade, un fatto imprevedibile e terribile.

Quarta Radio
Il Naso, di Nikolaj Gogol. Dai racconti di Pietroburgo.

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Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 58:45


A San Pietroburgo. Il 25 marzo di un anno imprecisato, il barbiere Ivan Jakovlèvi, un tipico artigiano russo, ubriacone e trasandato, trova un naso umano in una pagnotta. Il barbiere riconosce subito quel naso appartenere ad un suo cliente. Se ne vuole disfare e lo getta nella acque del fiume Neva. Quel giorno stesso il maggiore Kovalèv si sveglia e non trova più il suo naso. Esce da casa e lo vede - lo stesso naso del barbiere - antropomorfizzato! L'avvicina, gli parla. Il naso gli gira le spalle e se ne va. Kovalèv raggiunge un giornale per pubblicare un annuncio. Non ci riesce e si reca dal commissario del quartiere. Non ne cava nulla anche qua. Rincasa e, mentre riflette, arriva un poliziotto che gli porge il suo naso. L'hanno ritrovato! Sì, ma è impossibile riattaccarlo. Intanto, la notizia del naso si è diffusa per l'intera città […]

Quarta Radio
Il cappotto, di Nikolaj Gogol. Dai racconti di Pietroburgo.

Quarta Radio

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 75:53


Il povero, mite, misero e rassegnato impiegato di stato, Akàkij Akàkievič, vessato dai suoi superiori, sogna di farsi confezionare un bel cappotto nuovo; con il quale affrontare il rigido inverno e, al tempo stesso, rendere il suo modesto aspetto fisico un po' più decoroso. Vi è poi il desiderio di vedersi riconosciuto nello status di essere umano, e di farsi notare nel bel mondo pietroburghese, almeno per una volta nella sua vita misera e insignificante, tra gli sguardi amichevoli delle dame eleganti dell'alta società. Ma qualcosa accade, un fatto imprevedibile e terribile.

Alla più bella, nascita e sorte della città di Troia
Il Naso, di Nikolaj Gogol. Dai racconti di Pietroburgo.

Alla più bella, nascita e sorte della città di Troia

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 58:45


A San Pietroburgo. Il 25 marzo di un anno imprecisato, il barbiere Ivan Jakovlèvi, un tipico artigiano russo, ubriacone e trasandato, trova un naso umano in una pagnotta. Il barbiere riconosce subito quel naso appartenere ad un suo cliente. Se ne vuole disfare e lo getta nella acque del fiume Neva. Quel giorno stesso il maggiore Kovalèv si sveglia e non trova più il suo naso. Esce da casa e lo vede - lo stesso naso del barbiere - antropomorfizzato! L'avvicina, gli parla. Il naso gli gira le spalle e se ne va. Kovalèv raggiunge un giornale per pubblicare un annuncio. Non ci riesce e si reca dal commissario del quartiere. Non ne cava nulla anche qua. Rincasa e, mentre riflette, arriva un poliziotto che gli porge il suo naso. L'hanno ritrovato! Sì, ma è impossibile riattaccarlo. Intanto, la notizia del naso si è diffusa per l'intera città […]

Problems, di Cesare Giombetti
Il cappotto, di Nikolaj Gogol. Dai racconti di Pietroburgo.

Problems, di Cesare Giombetti

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 75:53


Il povero, mite, misero e rassegnato impiegato di stato, Akàkij Akàkievič, vessato dai suoi superiori, sogna di farsi confezionare un bel cappotto nuovo; con il quale affrontare il rigido inverno e, al tempo stesso, rendere il suo modesto aspetto fisico un po' più decoroso. Vi è poi il desiderio di vedersi riconosciuto nello status di essere umano, e di farsi notare nel bel mondo pietroburghese, almeno per una volta nella sua vita misera e insignificante, tra gli sguardi amichevoli delle dame eleganti dell'alta società. Ma qualcosa accade, un fatto imprevedibile e terribile.

Anninnora, poesie di Giulio Angioni
Il Naso, di Nikolaj Gogol. Dai racconti di Pietroburgo.

Anninnora, poesie di Giulio Angioni

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 58:45


A San Pietroburgo. Il 25 marzo di un anno imprecisato, il barbiere Ivan Jakovlèvi, un tipico artigiano russo, ubriacone e trasandato, trova un naso umano in una pagnotta. Il barbiere riconosce subito quel naso appartenere ad un suo cliente. Se ne vuole disfare e lo getta nella acque del fiume Neva. Quel giorno stesso il maggiore Kovalèv si sveglia e non trova più il suo naso. Esce da casa e lo vede - lo stesso naso del barbiere - antropomorfizzato! L'avvicina, gli parla. Il naso gli gira le spalle e se ne va. Kovalèv raggiunge un giornale per pubblicare un annuncio. Non ci riesce e si reca dal commissario del quartiere. Non ne cava nulla anche qua. Rincasa e, mentre riflette, arriva un poliziotto che gli porge il suo naso. L'hanno ritrovato! Sì, ma è impossibile riattaccarlo. Intanto, la notizia del naso si è diffusa per l'intera città […]

Alla più bella, nascita e sorte della città di Troia
Il cappotto, di Nikolaj Gogol. Dai racconti di Pietroburgo.

Alla più bella, nascita e sorte della città di Troia

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 75:53


Il povero, mite, misero e rassegnato impiegato di stato, Akàkij Akàkievič, vessato dai suoi superiori, sogna di farsi confezionare un bel cappotto nuovo; con il quale affrontare il rigido inverno e, al tempo stesso, rendere il suo modesto aspetto fisico un po' più decoroso. Vi è poi il desiderio di vedersi riconosciuto nello status di essere umano, e di farsi notare nel bel mondo pietroburghese, almeno per una volta nella sua vita misera e insignificante, tra gli sguardi amichevoli delle dame eleganti dell'alta società. Ma qualcosa accade, un fatto imprevedibile e terribile.

Giacomo Leopardi Opere
Il Naso, di Nikolaj Gogol. Dai racconti di Pietroburgo.

Giacomo Leopardi Opere

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 58:45


A San Pietroburgo. Il 25 marzo di un anno imprecisato, il barbiere Ivan Jakovlèvi, un tipico artigiano russo, ubriacone e trasandato, trova un naso umano in una pagnotta. Il barbiere riconosce subito quel naso appartenere ad un suo cliente. Se ne vuole disfare e lo getta nella acque del fiume Neva. Quel giorno stesso il maggiore Kovalèv si sveglia e non trova più il suo naso. Esce da casa e lo vede - lo stesso naso del barbiere - antropomorfizzato! L'avvicina, gli parla. Il naso gli gira le spalle e se ne va. Kovalèv raggiunge un giornale per pubblicare un annuncio. Non ci riesce e si reca dal commissario del quartiere. Non ne cava nulla anche qua. Rincasa e, mentre riflette, arriva un poliziotto che gli porge il suo naso. L'hanno ritrovato! Sì, ma è impossibile riattaccarlo. Intanto, la notizia del naso si è diffusa per l'intera città […]

Giacomo Leopardi Opere
Il cappotto, di Nikolaj Gogol. Dai racconti di Pietroburgo.

Giacomo Leopardi Opere

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 75:53


Il povero, mite, misero e rassegnato impiegato di stato, Akàkij Akàkievič, vessato dai suoi superiori, sogna di farsi confezionare un bel cappotto nuovo; con il quale affrontare il rigido inverno e, al tempo stesso, rendere il suo modesto aspetto fisico un po' più decoroso. Vi è poi il desiderio di vedersi riconosciuto nello status di essere umano, e di farsi notare nel bel mondo pietroburghese, almeno per una volta nella sua vita misera e insignificante, tra gli sguardi amichevoli delle dame eleganti dell'alta società. Ma qualcosa accade, un fatto imprevedibile e terribile.

Giulio Angioni, Scritti in Voce
Il Naso, di Nikolaj Gogol. Dai racconti di Pietroburgo.

Giulio Angioni, Scritti in Voce

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 58:45


A San Pietroburgo. Il 25 marzo di un anno imprecisato, il barbiere Ivan Jakovlèvi, un tipico artigiano russo, ubriacone e trasandato, trova un naso umano in una pagnotta. Il barbiere riconosce subito quel naso appartenere ad un suo cliente. Se ne vuole disfare e lo getta nella acque del fiume Neva. Quel giorno stesso il maggiore Kovalèv si sveglia e non trova più il suo naso. Esce da casa e lo vede - lo stesso naso del barbiere - antropomorfizzato! L'avvicina, gli parla. Il naso gli gira le spalle e se ne va. Kovalèv raggiunge un giornale per pubblicare un annuncio. Non ci riesce e si reca dal commissario del quartiere. Non ne cava nulla anche qua. Rincasa e, mentre riflette, arriva un poliziotto che gli porge il suo naso. L'hanno ritrovato! Sì, ma è impossibile riattaccarlo. Intanto, la notizia del naso si è diffusa per l'intera città […]

Giulio Angioni, Scritti in Voce
Il cappotto, di Nikolaj Gogol. Dai racconti di Pietroburgo.

Giulio Angioni, Scritti in Voce

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 75:53


Il povero, mite, misero e rassegnato impiegato di stato, Akàkij Akàkievič, vessato dai suoi superiori, sogna di farsi confezionare un bel cappotto nuovo; con il quale affrontare il rigido inverno e, al tempo stesso, rendere il suo modesto aspetto fisico un po' più decoroso. Vi è poi il desiderio di vedersi riconosciuto nello status di essere umano, e di farsi notare nel bel mondo pietroburghese, almeno per una volta nella sua vita misera e insignificante, tra gli sguardi amichevoli delle dame eleganti dell'alta società. Ma qualcosa accade, un fatto imprevedibile e terribile.

Esteri
Esteri di giovedì 24/05/2018

Esteri

Play Episode Listen Later May 24, 2018 25:19


1-Il Vertice con la Corea del nord non si farà. Donald Trump scrive una lettera a Kim dove alterna ..modi cortesi alle minacce. ( Gabriele Battaglia, Alessandra Farkas) ..2-Spagna: Il partito popolare condannato nello scandalo Gurtel ..351 anni di carcere a 29 dei 37 imputati per avere partecipato a una "efficace struttura di corruzione istituzionale. Il premier Rajoy rischia di perdere l'appoggio di Ciudadanos e la maggioranza...( Angelo Miotto – Q code magazine )..3- Macron da Putin: a Pietroburgo i due leader cercano di aggirare i contenziosi politici firmando decine di contratti commerciali. ( Esteri)..4-Irlanda: Vigilia del referendum storico sull'aborto. In vantaggio il si all'abrogazione delle norme restrittive ma il numero degli incerti resta importanti. ( Diana Novelletto) ..6-World Music: dal Benin in un album gli intrecci tra musica africana e i suoni urbani..( Marcello Lorrai)

Esteri
Esteri di gio 24/05

Esteri

Play Episode Listen Later May 23, 2018 25:19


1-Il Vertice con la Corea del nord non si farà. Donald Trump scrive una lettera a Kim dove alterna ..modi cortesi alle minacce. ( Gabriele Battaglia, Alessandra Farkas) ..2-Spagna: Il partito popolare condannato nello scandalo Gurtel ..351 anni di carcere a 29 dei 37 imputati per avere partecipato a una "efficace struttura di corruzione istituzionale. Il premier Rajoy rischia di perdere l’appoggio di Ciudadanos e la maggioranza...( Angelo Miotto – Q code magazine )..3- Macron da Putin: a Pietroburgo i due leader cercano di aggirare i contenziosi politici firmando decine di contratti commerciali. ( Esteri)..4-Irlanda: Vigilia del referendum storico sull’aborto. In vantaggio il si all’abrogazione delle norme restrittive ma il numero degli incerti resta importanti. ( Diana Novelletto) ..6-World Music: dal Benin in un album gli intrecci tra musica africana e i suoni urbani..( Marcello Lorrai)

Esteri
Esteri di gio 24/05

Esteri

Play Episode Listen Later May 23, 2018 25:19


1-Il Vertice con la Corea del nord non si farà. Donald Trump scrive una lettera a Kim dove alterna ..modi cortesi alle minacce. ( Gabriele Battaglia, Alessandra Farkas) ..2-Spagna: Il partito popolare condannato nello scandalo Gurtel ..351 anni di carcere a 29 dei 37 imputati per avere partecipato a una "efficace struttura di corruzione istituzionale. Il premier Rajoy rischia di perdere l’appoggio di Ciudadanos e la maggioranza...( Angelo Miotto – Q code magazine )..3- Macron da Putin: a Pietroburgo i due leader cercano di aggirare i contenziosi politici firmando decine di contratti commerciali. ( Esteri)..4-Irlanda: Vigilia del referendum storico sull’aborto. In vantaggio il si all’abrogazione delle norme restrittive ma il numero degli incerti resta importanti. ( Diana Novelletto) ..6-World Music: dal Benin in un album gli intrecci tra musica africana e i suoni urbani..( Marcello Lorrai)

Esteri
Esteri di martedì 04/04/2017

Esteri

Play Episode Listen Later Apr 4, 2017 27:48


1-Crisi siriana. Attacco chimico nella zona di Idlib. Decine le vittime. L'opposizione accusa il governo. ( Farid Adly) ..2-Giornata di lutto e raccoglimento a Pietroburgo. Identificato l'attentatore. Tel Aviv unica città nel mondo illuminata ai colori della Russia. ( Paolo Calzini – IAI, Raffaele Masto) ..3-Ucraina: Verso Donetsk tra posti di blocchi e nuovi venti di guerra. Il reportage di Emanuele Valenti..4-Francia. A 19 giorni dalle presidenziali il 60% degli aventi diritto non sa se votare o chi votare. Questa sera in diretta il secondo dibattito televisivo per convincere i delusi e gli incerti. ( Francesco Giorgini)..5-Dall'inizio dell'anno 663 persone sono morti nel Mediterraneo mentre tentavano di raggiungere le nostre coste. Le stime dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni...6-Terre agricole. Raccolta di firme in Europa per il bando del glifosato, l'erbicida della Monsanto. ( Marta Gatti)

Esteri
Esteri di mar 04/04

Esteri

Play Episode Listen Later Apr 3, 2017 27:49


1-Crisi siriana. Attacco chimico nella zona di Idlib. Decine le vittime. L'opposizione accusa il governo. ( Farid Adly) ..2-Giornata di lutto e raccoglimento a Pietroburgo. Identificato l'attentatore. Tel Aviv unica città nel mondo illuminata ai colori della Russia. ( Paolo Calzini – IAI, Raffaele Masto) ..3-Ucraina: Verso Donetsk tra posti di blocchi e nuovi venti di guerra. Il reportage di Emanuele Valenti..4-Francia. A 19 giorni dalle presidenziali il 60% degli aventi diritto non sa se votare o chi votare. Questa sera in diretta il secondo dibattito televisivo per convincere i delusi e gli incerti. ( Francesco Giorgini)..5-Dall'inizio dell'anno 663 persone sono morti nel Mediterraneo mentre tentavano di raggiungere le nostre coste. Le stime dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni...6-Terre agricole. Raccolta di firme in Europa per il bando del glifosato, l'erbicida della Monsanto. ( Marta Gatti)

Esteri
Esteri di mar 04/04

Esteri

Play Episode Listen Later Apr 3, 2017 27:49


1-Crisi siriana. Attacco chimico nella zona di Idlib. Decine le vittime. L'opposizione accusa il governo. ( Farid Adly) ..2-Giornata di lutto e raccoglimento a Pietroburgo. Identificato l'attentatore. Tel Aviv unica città nel mondo illuminata ai colori della Russia. ( Paolo Calzini – IAI, Raffaele Masto) ..3-Ucraina: Verso Donetsk tra posti di blocchi e nuovi venti di guerra. Il reportage di Emanuele Valenti..4-Francia. A 19 giorni dalle presidenziali il 60% degli aventi diritto non sa se votare o chi votare. Questa sera in diretta il secondo dibattito televisivo per convincere i delusi e gli incerti. ( Francesco Giorgini)..5-Dall'inizio dell'anno 663 persone sono morti nel Mediterraneo mentre tentavano di raggiungere le nostre coste. Le stime dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni...6-Terre agricole. Raccolta di firme in Europa per il bando del glifosato, l'erbicida della Monsanto. ( Marta Gatti)

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Esteri
Esteri di lun 03/04

Esteri

Play Episode Listen Later Apr 2, 2017 27:04


1-Esplosione nella metropolitana di San Pietroburgo. ..Dieci morti e 42 feriti, il bilancio provvisorio. ..Per gli inquirenti si tratta di un attentato...Il presidente Putin era oggi in città...2-Francia, caccia agli indecisi a tre settimane dalle presidenziali. Macron tenta di sedurre la banlieu...Il reportage di Luisa Nannipieri. ..3-Ecuador. Il socialista Lenin Moreno eletto presidente della repubblica. Ma lo sconfitto, l'ex banchiere lasso, ha chiesto il riconteggio dei voti. ( Gianni Beretta) ..4-Le recensioni di Vincenzo Mantovani:  “ Spezie. Una storia di scoperte, avidità e lusso “ di Francesco Antinucci

Esteri
Esteri di lun 03/04

Esteri

Play Episode Listen Later Apr 2, 2017 27:04


1-Esplosione nella metropolitana di San Pietroburgo. ..Dieci morti e 42 feriti, il bilancio provvisorio. ..Per gli inquirenti si tratta di un attentato...Il presidente Putin era oggi in città...2-Francia, caccia agli indecisi a tre settimane dalle presidenziali. Macron tenta di sedurre la banlieu...Il reportage di Luisa Nannipieri. ..3-Ecuador. Il socialista Lenin Moreno eletto presidente della repubblica. Ma lo sconfitto, l'ex banchiere lasso, ha chiesto il riconteggio dei voti. ( Gianni Beretta) ..4-Le recensioni di Vincenzo Mantovani:  “ Spezie. Una storia di scoperte, avidità e lusso “ di Francesco Antinucci

Tra le righe
Tra le righe - Puntata 02x05

Tra le righe

Play Episode Listen Later Mar 3, 2016 14:26


Le notti bianche - Dostoievskij Il racconto di cinque notti illuminate dalla bellezza del panorama di una Pietroburgo deserta, che fanno da sfondo alla nascita di una nuova amicizia. La storia delle notti bianche si articola in pochi brevi capitoli che descrivono in quattro notti l'amicizia che nasce tra due giovani: un sognatore e una ragazza di nome Nasten'ka. Seppur il tutto nasca per caso, il rapporto che si instaura è intenso , ma non mancheranno imprevisti a vivacizzare la vicenda. tralerighe_02x05 (online-audio-converter.com) (1).mp3 leggi tutto

Esteri
Esteri di giovedì 10/12/2015

Esteri

Play Episode Listen Later Dec 10, 2015 27:22


1-Cop 21: Finanziamento della transizione energetica e responsabilità storica tra i principali ostacoli a un accordo condiviso. (Intervista Emanuele Bompan inviato..della Stampa ) 2-Francia. Il fronte repubblicano funzionerebbe ancora...Secondo gli ultimi sondaggi Marine e Marion Le Pen sconfitte al secondo turno. Francesco Giorgini) ..3-Nobel per la pace 2015: il quartetto tunisino onorato oggi ad Oslo. ..4-Egitto: nell'era del generale Al Sisi il giornalismo è un reato. ( Laura Cappon) ..5-Libertà di stampa. l'Albania ha un problema: Gruppi editoriali controllate da palazzinari e criminalità organizzata.( Andrea Monti) ..6-World Music: l'epopea sovietica rivisitata dai giovani artisti di Pietroburgo. ( Marcello Lorrai) ..7-Romanzo a Fumetti: oggi la graphic novell “ "Wish you were here. Syd Barrett e i Pink Floyd “ ( Maurizio Principato) ..

Esteri
Esteri di gio 10/12

Esteri

Play Episode Listen Later Dec 9, 2015 27:23


1-Cop 21: Finanziamento della transizione energetica e responsabilità storica tra i principali ostacoli a un accordo condiviso. (Intervista Emanuele Bompan inviato..della Stampa ) 2-Francia. Il fronte repubblicano funzionerebbe ancora...Secondo gli ultimi sondaggi Marine e Marion Le Pen sconfitte al secondo turno. Francesco Giorgini) ..3-Nobel per la pace 2015: il quartetto tunisino onorato oggi ad Oslo. ..4-Egitto: nell'era del generale Al Sisi il giornalismo è un reato. ( Laura Cappon) ..5-Libertà di stampa. l'Albania ha un problema: Gruppi editoriali controllate da palazzinari e criminalità organizzata.( Andrea Monti) ..6-World Music: l'epopea sovietica rivisitata dai giovani artisti di Pietroburgo. ( Marcello Lorrai) ..7-Romanzo a Fumetti: oggi la graphic novell “ "Wish you were here. Syd Barrett e i Pink Floyd “ ( Maurizio Principato) ..

Esteri
Esteri di gio 10/12

Esteri

Play Episode Listen Later Dec 9, 2015 27:23


1-Cop 21: Finanziamento della transizione energetica e responsabilità storica tra i principali ostacoli a un accordo condiviso. (Intervista Emanuele Bompan inviato..della Stampa ) 2-Francia. Il fronte repubblicano funzionerebbe ancora...Secondo gli ultimi sondaggi Marine e Marion Le Pen sconfitte al secondo turno. Francesco Giorgini) ..3-Nobel per la pace 2015: il quartetto tunisino onorato oggi ad Oslo. ..4-Egitto: nell'era del generale Al Sisi il giornalismo è un reato. ( Laura Cappon) ..5-Libertà di stampa. l'Albania ha un problema: Gruppi editoriali controllate da palazzinari e criminalità organizzata.( Andrea Monti) ..6-World Music: l'epopea sovietica rivisitata dai giovani artisti di Pietroburgo. ( Marcello Lorrai) ..7-Romanzo a Fumetti: oggi la graphic novell “ "Wish you were here. Syd Barrett e i Pink Floyd “ ( Maurizio Principato) ..

BASTA BUGIE - Storia
La favola inventata dell'8marzo

BASTA BUGIE - Storia

Play Episode Listen Later Mar 14, 2008 5:21


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=1410LA FAVOLA INVENTATA DELL'8 MARZO di Alessandra NucciLa festa dell'8 marzo, che in Italia si tramanda di anno in anno con l'immutabilità delle leggende, narra della lotta di classe, dello sfruttamento capitalista, del diritto al lavoro e, immancabilmente, dell'iniquità della società americana. Si tratta però di una mitologia indotta, un misto di fatti veri e meno veri ricostruiti con fantasia dal movimento sindacale, in piena Guerra Fredda, per dare corpo all'ideologia marxista e incanalare le donne il più possibile verso rivendicazioni di stampo comunista. La storia vera infatti è molto più articolata della sola iniziativa che si vuole lanciata da Clara Zetkin a Copenhagen nel 1910. L'incendio della Triangle Shirtwaist Factory di New York fu tragedia vera e immane, ma non fu riconducibile né a scioperi né a serrate, fece vittime anche fra gli uomini e oltretutto avvenne nel 1911, un anno dopo il supposto "proclama". Nella minuziosa ricostruzione storica offerta dal libro "8 marzo. Storie, miti, riti della giornata internazionale della donna" di Tilde Capomazza e Marisa Ombra (ed. Utopia, Roma, 1991), si scopre che la data dell'8 marzo fu stabilita a Mosca nel 1921, durante la "Seconda conferenza delle donne comuniste". Svoltasi all'interno della III Internazionale comunista, la conferenza decise di stabilire quella data come "Giornata internazionale dell'operaia" in onore della prima manifestazione delle operaie di Pietroburgo contro lo zarismo. La "Festa della donna" fu istituita quindi nel quadro ideologico e politico che vedeva i paesi comunisti di tutto il mondo uniti per la rivoluzione del proletariato, sotto la guida dell'Unione Sovietica. Perché allora questo fatto non viene tramandato ogni 8 marzo? Per capirlo bisogna andare alle radici del femminismo, che non nasce dalle lotte del proletariato ma dalle donne del ceto medio, che già dalla metà dell'800 avevano cominciato a mobilitarsi per il diritto di voto. Quando poi, al volgere del XX secolo, venne fondato il Partito Socialista internazionale, le sue donne si divisero fra quelle disposte ad allearsi con le femministe "borghesi", e quelle che invece ritenevano che, come scrisse nel 1910 «L'Avanti!», "il proletariato femminile non può schierarsi col femminismo delle donne borghesi [...] per ottenere quelle riforme civili e giuridiche che le tolgano alla tutela e alla dipendenza dall'uomo. Questa emancipazione di sesso non scuote e può piuttosto rafforzare i cardini della presente società economica: proprietà privata e sfruttamento di classe". In poche parole le donne di sinistra accusavano le borghesi di "non attaccare a fondo l'istituto familiare, luogo privilegiato di oppressione della donna". Questa divisione può spiegare la ricostruzione dell'8 marzo come iniziativa di protesta per il terribile incendio di New York, il cui taglio anti-americano risultava tanto più efficace quanto più ne rimaneva nascosta la radice sovietica. Questa versione fu riportata infatti per la prima volta in Italia dal settimanale «La lotta», edito dalla sezione bolognese del Partito Comunista Italiano. Era il 1952, e quell'anno l'Unione Donne Italiane, settore femminile della Cgil, distribuì alle sue iscritte una valanga di librettini minuscoli, 4 cm x 6, da attaccare agli abiti insieme a una mimosa. Nel libretto c'era un resoconto dell'incendio di New York. Due anni dopo, il settimanale della Cgil, «Il lavoro», perfezionò il racconto con un fotomontaggio che ritrae un signore arcigno in bombetta dal nome inventato che si fa largo fra masse di donne tenute indietro dalla polizia. Così la data dell'8 marzo si è diffusa a tappe alterne, soprattutto in Europa. In alcuni paesi è salita alla ribalta solo da pochi anni. Negli Stati Uniti, dove le manifestazioni delle donne hanno sempre incluso le più svariate associazioni femminili, le donne socialiste tenevano già una "Festa della donna" nel 1908, che però non è mai diventato un appuntamento diffuso. È da pochissimo che si tenta di far acquistare visibilità in USA all'"International Women's Day". Nonostante infatti la crescente pubblicistica degli studi femminili, presenti in tutti gli atenei, il livello di attenzione del pubblico per l'8 marzo continua ad essere quasi del tutto inesistente.