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PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali

Immaginate un mondo leggermente diverso dal nostro. Leggermente. Un mondo dove le multinazionali dominano le vite altrui e dove tutto è mosso dal denaro e dal controllo totale. Con una piccola differenza: in questo mondo, i supereroi esistono. Più super che eroi, a dire il vero. Da questo presupposto nasce "The Boys", l'opera migliore di Garth Ennis dai tempi di "Preacher". Una serie a fumetti che fa satira sul mondo dei supereroi ma che aggiorna anche la visione cinica e tragica che Ennis ha dell'America. "Si può dire che più si sventola e più perde significato. Che pensi meno a quello che significa. Usarla per avvolgere delle cose, portarla come se fosse un vestito...C****. Tra poco non significherà più niente" Persino "The Boys" è una serie a fumetti che si concede ogni tanto dei crossover. "Eroegasmo" è una diretta parodia dei maxieventi che spesso giungono nei fumetti dei supereroi ma ovviamente niente è quello che sembra.

Il #Buongiorno di Giulio Cavalli
Non in mio nome: la rivolta silenziosa dei soldati israeliani

Il #Buongiorno di Giulio Cavalli

Play Episode Listen Later May 16, 2025 1:51


C'è chi diserta, ma non fugge. Chi rifiuta l'uniforme, ma non tradisce il Paese. Chi dice “no” in nome di una coscienza che pesa più delle stellette. L'ultima ondata di mobilitazione in Israele — come racconta Ruth Margalit su The New Yorker — non ha trovato tutti allineati e coperti. Migliaia di riservisti hanno deciso di non rispondere alla chiamata. Non per codardia. Per lucidità. Sono soldati israeliani che avevano giurato fedeltà a uno Stato, non a un governo. Alcuni sono tornati precipitosamente dall'estero dopo l'attacco di Hamas dell'ottobre 2023. Hanno combattuto, pianto, obbedito. Ma oggi si tirano indietro. Non per stanchezza, ma per vergogna. Perché, come scrive il soldato Eran Tamir, “questa guerra è il nostro punto più basso”. Perché la liberazione degli ostaggi è l'ultimo obiettivo sulla lista del governo, preceduto dal “controllo operativo” di Gaza e dallo spostamento forzato della popolazione civile. Perché, semplicemente, non si fidano più. È la crisi morale prima ancora che politica di uno Stato fondato sulla memoria dell'esilio, che ora blocca gli aiuti e affama i civili. È l'erosione di una coesione nazionale che si regge sempre più solo sull'obbligo e sull'abitudine. La retorica bellica resta, ma la carne si sfila. Persino nell'esercito più coeso del Medio Oriente. Intere compagnie si sciolgono, i comandanti reclutano su Facebook, si promettono turni “settimana per settimana” pur di tappare i buchi. Si combatte senza motivazione, si muore per inerzia. E quando i soldati cominciano a dire “basta”, il problema non è solo militare. È il sintomo terminale di una guerra che ha perso anche il suo racconto. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.

Storie Sotto Le Stelle Podcast
La Mongolfiera Di Vetro | Una Storia Breve Scritta da Marco Ciappelli ( Versione in Italiano) | Storie Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore

Storie Sotto Le Stelle Podcast

Play Episode Listen Later May 4, 2025 6:58


La Mongolfiera Di VetroChe magnifica luna piena!Aprile inoltrato.La Valle di San Fernando brillava dolcemente.Piccole luci lampeggiavano piano,come lucciole elettriche nei sogni d'estate.In un piccolo giardino,sotto un vecchio limone saggio,stava per succedere qualcosa di speciale.Perché gli alberi di limone, sapete,nascondono delicati segreti;sussurri magici, pazientemente custodititra i loro frutti, fiori e rami.In alto, al sicuro,il Signor e la Signora Colibrì aspettavano.Piccoli cuori vibranti di speranza.Guardavano attenti,mentre piccole uova si incrinavano, sussurravano e si schiudevanosotto il cielo caldo della California.Jack e Sally arrivarono.Inizialmente con gli occhi chiusi,riposando tranquilli sotto il calore della mamma.I giorni passavano lievemente.Presto gli occhi si aprirono ele piume crescevano, distendendosi delicatamente.Dal loro nido contemplavano con meravigliail mondo vivace del giardino:uccelli che cantavano, fiori che mormoravano,api che ronzavano incessantemente e scoiattoli che si rincorrevano felici saltando da un albero all'altro come se avessero bevuto un po' troppo caffè, ma proprio troppo davvero!"Calmatevi un po'," esclamò Sally con coraggio dal nido."Stiamo ancora imparando come si fa a essere colibrì!"Il giardino tacque per un attimo,sorrise silenziosamente,e rispose gentilmente,"Benvenuto, Jack! Benvenuta, Sally! Benvenuti nella Valle!"I giorni si trasformarono in settimane. Sally stese le ali,piccole piume si facevano ogni ora più forti,esercitandosi e preparandosiper toccare il cielo dei suoi sogni.Finalmente, il grande giorno arrivò."Guardami, Jack!" cantò Sally gioiosa,e con un battito coraggioso, lasciò il nido.Volò, piano all'inizio, poi più veloce,girando, ridendo, librandosisopra i fiori e sotto i rami,mentre tutto il giardino applaudiva e tifava.Jack guardò dal nido, silenzioso.La sua ala sinistra, accuratamente ripiegata,era ancora incerta.Il giardino trattenne il respiro, felice per Sally,ma delicatamente preoccupato per Jack."Arriverà anche il tuo momento, caro," sussurrò piano la signora Colibrì,baciando Jack sulla fronte. "Credici."Quella stessa notte, mentre le stelle riempivano il cielo,Jack fissò la piccola Mongolfiera di Vetro che, appesa ad un ramo del limone, oscillava dolcemente nella brezza serale.Una decorazione, un tramonto imprigionato,illuminata dolcemente da dentro dalle fiamme danzanti che, forse erano finte,ma solo se non si credeva nella magia. Jack ci credeva.Si equilibrò con attenzione, saltellando piano, coraggiosamente, di ramo in ramo,verso il pallone luminoso che continuava a danzare mosso dal vento come se stesse volando nel cielo.Senza esitazione, saltò dentro la piccola cesta. All'improvviso, scintille brillarono. Vortici danzarono.La magia si risvegliò sotto le piume, mentre la Mongolfiera di Vetro saliva, alzandosi lentamente nell'aria della sera."Jack!" esclamò Sally, gli occhi pieni di stupore.Volò subito accanto a lui, ridendo.Insieme si librarono, volteggiando felici,mentre il giardino applaudiva più forte che mai.Persino il signore e la signora Colibrì sbatterono gli occhi, stupiti,sorridendo fieri dei loro coraggiosi figli."Sai," disse un gufo anziano,sorridendo saggiamente da un ramo vicino,"se segui il tramonto, attraverso il canyon, arriverai al Grande Oceano Blu."Il cuore di Jack vibrò di coraggio."Vieni con me, Sally!" disse, gli occhi brillanti.E Sally non esitò. Si unì a Jack sulla mongolfierae insieme volarono più in alto e più lontano,oltre la valle, sopra tortuosi canyons,verso raggi dorati che si fondevano con il blu infinito.L'oceano apparve, scintillante e senza fine,le onde sussurravano dolcemente segreti illuminati lievemente da quel che rimaneva di un tramonto.Sotto, il molo di Malibù brillava caldo e accogliente,accarezzato dall'Oceano Pacifico e dal vento. Tutta la baia dava il benvenuto ai coraggiosi avventurieri.Jack respirò profondamente, col cuore pieno.Aveva trovato il suo modo di volare, di librarsi in cielo,non cercando di essere come gli altri,ma abbracciando ciò che era veramente.Perché non sono i limiti a definirci,ma il nostro coraggio di sognare,la nostra volontà di credere,e la magia che portiamo dentro.Perché niente, ma proprio niente, può fermare chi osa sognare.-- Scritta da Marco Ciappelli  Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You'll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/

BASTA BUGIE - Santi e beati
Un bambino miracolato potrebbe portare il card. Pell verso gli altari

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Apr 8, 2025 14:13


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8127UN BAMBINO MIRACOLATO POTREBBE PORTARE IL CARD. PELL VERSO GLI ALTARI di Nico Spuntoni Un miracolo di Pell? Poco più di due anni dopo l'improvvisa morte del cardinale australiano, una straordinaria notizia arriva dall'altra parte dell'oceano. Protagonista è un bambino di un anno e sei mesi dell'Arizona che, dopo essere caduto in una piscina ed aver smesso di respirare per 52 minuti, si è improvvisamente ripreso senza alcun danno. I genitori del bambino di nome Vincent hanno confessato di aver invocato in quei drammatici momenti l'intercessione di Pell.La storia è stata rivelata qualche giorno fa a Sydney dall'arcivescovo locale Anthony Colin Fisher, già ausiliare e amico del primo prefetto della Segreteria per l'economia. L'intervento del presule domenicano è avvenuto nel corso dell'evento organizzato mercoledì al Campion College Australia per presentare la biografia George Cardinal Pell Pax Invictis. A Biography scritta dalla giornalista di The Australian Tess Livingstone che conobbe molto bene il cardinale. La serata ha registrato il tutto esaurito, a dimostrazione del grande affetto che la sua arcidiocesi continua a riservare al principe della Chiesa mandato in prigione ingiustamente per 404 giorni. Alla presentazione, oltre a monsignor Fisher, hanno partecipato e parlato ben due ex primi ministri d'Australia: John Howard e Tony Abbott. I due politici avevano continuato a supportare Pell anche nei giorni più difficili e si erano pubblicamente definiti suoi amici nonostante l'iniziale verdetto di condanna per abusi. Durante la serata è stata anche svelata la targa che intitola alla memoria del cardinale la grande hall del college. A prendere la scena, in ogni caso, è stato il racconto di Fisher sul bimbo americano in pericolo di morte.Nei 52 minuti di terrore i genitori hanno invocato l'intercessione di Pell che avevano conosciuto nel 2021 a Phoenix durante una presentazione del suo libro Diario di prigionia (in Italia edito da Cantagalli). Fisher ha spiegato che Vincent «è sopravvissuto e non ha riportato danni al cervello, ai polmoni o al cuore. Ora sta bene e i medici lo definiscono un miracolo». È stato dimesso dopo 10 giorni dall'ospedale e suo zio, un sacerdote cattolico, ha segnalato l'accaduto all'ex segretario particolare di Pell, padre Joseph Hamilton che ora guida la Domus Australia a Roma.Durante la presentazione, Livingstone ha sollevato la possibilità che questa guarigione potrebbe essere citata un domani in una eventuale causa di beatificazione e canonizzazione. Per avviare l'istruttoria serviranno però altri 3 anni perché sono richiesti almeno 5 anni di distanza dalla morte del candidato per garantire una maggiore obiettività di valutazione. Resta il fatto che Pell già in vita veniva considerato un martire, perseguitato in odium fidei. Negli ultimi tempi romani l'anziano cardinale veniva ripetutamente fermato ed omaggiato, spesso in ginocchio, da vescovi, sacerdoti e funzionari laici vaticani che lo incontravano e che si rivolgevano a lui per avere la benedizione speciale di un martire. Persino un altissimo dignitario della Curia, accogliendolo nell'anticamera del Palazzo Apostolico per l'udienza concessagli il 12 ottobre 2020 da Francesco, si inginocchiò al suo cospetto commosso e ammirato per l'esempio offerto nel calvario giudiziario e mediatico.Una riabilitazione arrivata dopo anni di maldicenze e di freddezza in Curia, con presunti retroscena che gli scaricavano addosso accuse di «spese pazze» e fatti uscire proprio nel momento in cui Pell, ingiustamente accusato, tornava in Australia ad affrontare un processo già indirizzato. Mentre dal basso mai è venuta meno la fiducia e l'affetto per quel gigante un po' burbero e ancora oggi il suo santino funebre è uno dei pochi in evidenza nei gabbiotti dei portieri dei palazzi in cui ha vissuto e lavorato.Nota di BastaBugie: Nico Spuntoni nell'articolo seguente dal titolo "Morto Pell: subì la persecuzione, difese la verità" racconta la storia dell'arcivescovo di Sidney e prefetto della Segreteria per l'Economia. Subì un caso di persecuzione giudiziaria, conobbe il carcere e venne privato della possibilità di dire Messa per 400 giorni. Poi fu assolto e riabilitato.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana l'11 gennaio 2023, il giorno dopo della sua morte:Dieci giorni dopo Benedetto XVI, la Chiesa perde un altro leone della fede del nostro tempo. È morto improvvisamente ieri a Roma a 81 anni il cardinale George Pell, già arcivescovo di Sidney e in seguito prefetto della Segreteria per l'Economia della Santa Sede. Sembra che il decesso sia dovuto alle complicazioni relative ad un intervento chirurgico all'anca. Nel momento in cui scriviamo, l'entourage del porporato non ha ancora notizie sul funerale e si limita a confermare la triste e inaspettata notizia. Pell, però, aveva confessato tempo fa ad alcuni amici in contatto con La Nuova Bussola Quotidiana la sua preferenza per una sepoltura all'interno della cripta della cattedrale di Santa Maria a Sidney, lì dove era stato arcivescovo per tredici anni. Il suo nome rimarrà inevitabilmente legato ad una delle pagine più nere della storia mediatico-giudiziaria del XXI secolo.Di recente, nel discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, Francesco aveva ricordato che la libertà religiosa e le discriminazioni contro i cristiani sono in aumento anche in quei Paesi dove, almeno sulla carta, questi sono la maggioranza. Ebbene, il quasi ottuagenario Pell dovette sopportare più di quattrocento giorni senza la possibilità di celebrare Messa nelle celle in cui era stato rinchiuso per una condanna che venne annullata dall'Alta Corte nell'aprile 2020. Non accadde in Corea del Nord, ma nell'Australia in cui il cristianesimo continua ad essere la religione più diffusa. E della cui vita pubblica George Pell fu un protagonista assoluto, non solo perché primate d'Australia in quanto arcivescovo di Sidney dal 2001 al 2014, ma perché non ebbe paura di prendere posizioni coerenti con gli insegnamenti della Chiesa e dunque scomode nelle società sempre più scristianizzate dell'età contemporanea. Schietto com'era, il porporato di Ballarat non fece mistero della convinzione maturata che a mandarlo alla sbarra fu proprio la sua difesa della visione giudaico-cristiana su famiglia, vita, sessualità.Nel 2017 accettò di lasciare Roma, farsi congedare da prefetto della Segreteria per l'Economia, e tornare in Australia per affrontare un processo da cui l'opinione pubblica non si aspettava nient'altro che una sua condanna. Lui avrebbe potuto trincerarsi dietro allo status diplomatico, ma non lo fece. Finì con una condanna a sei anni e tredici mesi in carceri di massima sicurezza, senza alcun occhio di riguardo.Pell venne prosciolto nell'aprile del 2020 dall'Alta Corte e rilasciato poco dopo dalla prigione in un'Australia alle prese con la pandemia. Un finale non scontato di una brutta storia mediatica e giudiziaria nella quale, però, spiccarono dimostrazioni di coraggio ed amore della verità come quella data dal giudice Mark Weinberg che pur messo in minoranza nella sentenza della Corte d'Appello produsse un corposo parere dissenziente mettendo in evidenza la debolezza dell'impianto accusatorio su cui poi la difesa riuscì ad ottenere il proscioglimento davanti all'Alta Corte.Allo stesso modo, fecero un grande lavoro quegli organi di stampa di Oceania, America ed Europa che non si accodarono alla linea forcaiola della maggioranza dei media ed analizzarono i documenti del processo con obiettività in un momento in cui a difendere Pell era rimasta soltanto la sua piccola ma agguerrita cerchia di amici e collaboratori.La Nuova Bussola Quotidiana fece la sua parte ed il cardinale non lo dimenticò, esprimendo la sua gratitudine personale non solo per gli articoli ma anche per le intenzioni di preghiera dei lettori. Il processo a Georg Pell resterà per sempre una macchia non nella vita di questo carismatico uomo di fede, ma del sistema giudiziario di uno dei Paesi occidentali più evoluti. Sul caso che lo aveva riguardato, diceva: «La mia opinione è che più verosimilmente la giuria mi avesse ritenuto riprovevole, meritevole di essere punito per questioni estranee al processo, e che (...) sono stato vittima della politica dell'identità: bianco, maschio, in una posizione di potere, appartenente a una Chiesa i cui membri avevano commesso atti vili e i cui leader, fino a poco tempo fa, avevano messo in atto un vero e proprio insabbiamento».La sua esperienza è stata raccontata in un Diario di prigionia (edito da Cantagalli in Italia) che - ora sappiamo grazie al libro di monsignor Georg Gänswein - venne apprezzato molto da Benedetto XVI a cui venne letto nel Monastero Mater Ecclesiae. Il Papa emerito non abbandonò Pell nel momento più difficile e gli inviò una lettera in prigione rivelandogli che aveva pregato per lui e scrivendogli significativamente: «temo che adesso dovrà pagare anche per la sua incrollabile cattolicità, ma in questo modo sarà molto vicino al Signore». Nonostante ciò, il cardinale australiano a cui non faceva difetto un carattere a tratti un po' brusco, non lesinò critiche alla scelta di Ratzinger di rinunciare e poi a quella di scegliere il titolo di Papa emerito.Le spigolosità di Pell lo portarono anche ad attaccare pubblicamente un suo confratello finito in disgrazia, il cardinale Angelo Becciu con il quale c'erano stati screzi ai tempi in cui entrambi lavoravano in Curia. Ma lui stesso, pur continuando a non amare l'ex sostituto, aveva espresso in colloqui privati le sue perplessità per le moda

Pillole di Italiano
Perfino/Persino

Pillole di Italiano

Play Episode Listen Later Apr 3, 2025 1:33


Another vocabulary pill, surprisingly enough. Credits :  “Your Intro” by Audionautix (http://audionautix.com/) courtesy of Creative Commons (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/)  --  "Cool Intro - Stings" by Kevin MacLeod is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 license https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/ - Source: http://incompetech.com/music/royalty-free/index.html?isrc=USUAN1100504 - Artist: http://incompetech.com/Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/pillole-di-italiano--4214375/support.

Bitcoin Italia Podcast
S07E13 - Il maratoneta

Bitcoin Italia Podcast

Play Episode Listen Later Apr 3, 2025 72:56


Persino la BBC si accorge del potenziale trasformativo del mining di Bitcoin. Noi lo diciamo da tempo: è il rapporto univoco tra corrente elettrica e mining ad essere l'incentivo più potente all'adozione. Africa, Asia, Sud America e persino l'Europa iniziano ad accorgersene.Inoltre: Electrum wallet pionierizza il coordinamente dei coinjoin usando il protocollo NOSTR, Boltz censura le transazioni nella blacklist OFAC, e arriva il BIP del "great consensus cleanup".It's showtime!

BASTA BUGIE - Cristianesimo
Se Cristo non avesse fatto miracoli, perchè credergli?

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Mar 4, 2025 4:21


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8077SE CRISTO NON AVESSE FATTO MIRACOLI, PERCHE' CREDERGLI? di Don Stefano Bimbi Può capitare di ascoltare un'omelia in cui il sacerdote riduca o ignori un miracolo di Gesù, che pure era descritto realisticamente nel vangelo appena letto.Ad esempio, la moltiplicazione dei pani, anziché essere il primo annuncio del dono dell'eucaristia, il corpo di Cristo dato come vero cibo, può essere letta come un semplice invito a impegnarsi per un mondo più giusto, in cui tutti abbiano accesso al cibo e alle risorse necessarie per vivere, magari con il solito invito ai cristiani a lottare contro la fame nel mondo. Oppure la trasformazione dell'acqua in vino alle nozze di Cana potrebbe essere commentata mostrando genericamente la capacità di Gesù di trasformare le situazioni negative in positive, di portare gioia e speranza dove c'è tristezza e disperazione.Così si rischia di ridurre la fede a buonismo. Ma Se si esclude o si minimizza l'elemento soprannaturale, si rischia di trasformare la fede in un insieme di valori umani, perdendo di vista la dimensione trascendente che caratterizza il cristianesimo.Infatti è innegabile che Gesù abbia compiuto i miracoli. E l'ha fatto per un motivo preciso: per attestare la propria divinità. Infatti dice Lui stesso nel vangelo: «se non credete a me, credete alle opere» (Gv 10,38).Certo i miracoli, oltre a fatti storici inoppugnabili, hanno anche un valore simbolico. Infatti San Giovanni nel suo Vangelo non li chiama miracoli, ma segni. Il miracolo alle nozze di Cana è il primo segno, mentre la risurrezione di Lazzaro, è l'ultimo. Ma nonostante questo valore simbolico, i miracoli sono fatti reali e verificati da molti presenti:, come ad esempio i servi a Cana e la folla davanti alla tomba di Lazzaro.Persino gli avversari di Gesù sono costretti a riconoscere i miracoli da lui compiuti. Ad esempio la risurrezione di Lazzaro non viene contestata nemmeno dai nemici di Gesù i quali sono costretti ad ammettere: «quest'uomo fa molti miracoli. Se lo lasciamo fare, tutti crederanno in lui» (Gv 11,47-48). Proprio per questo decidono di uccidere anche Lazzaro in modo da cancellare la prova vivente del miracolo effettivamente avvenuto.Del resto, non è forse vero che la nostra fede cristiana si basa sul miracolo più importante di tutti, cioè la risurrezione di Gesù dalla morte? Come ricorda San Paolo, infatti, se Cristo non fosse risorto dai morti, vana sarebbe la nostra fede (Cf 1Cor 15,17). Chi minimizza i miracoli nel Vangelo dovrebbe coerentemente parlare di uova e coniglietti nell'omelia di Pasqua.Il problema è che riducendo i miracoli alla dimensione umana e terrena, si rischia di cadere nel relativismo e considerare che tutte le religioni abbiano lo stesso valore e che non esista una verità assoluta. Ma allora perché dovrei credere a Gesù anziché ad altre divinità. Perché dovrei ubbidire ai comandamenti, ricorrere ai sacramenti ed andare perfino alla Messa?In conclusione è bene ricordare che i miracoli veri e propri avvengono solo all'interno della Chiesa Cattolica, ma ciò nonostante essi non sono una cosa che riguarda solo i cristiani, i quali ci credono perché hanno la fede. I miracoli sono fatti, interrogano la ragione anche del non credente. Se invece egli non si lasciasse interrogare, dimostrerebbe di avere un pre-giudizio. Come ben riassumeva il grande Chesterton: «Chi crede ai miracoli lo fa in base a un fatto, chi non ci crede lo fa in base a un'idea».

Effetto Mondo
Il secondo giorno di Trump sorprende persino più del primo

Effetto Mondo

Play Episode Listen Later Jan 22, 2025


Il secondo giorno di Trump sorprende persino più del primo

Effetto Mondo
LA continua a bruciare e le fiamme hanno “stanato” persino JD Vance

Effetto Mondo

Play Episode Listen Later Jan 14, 2025


LA continua a bruciare e le fiamme hanno “stanato” persino JD Vance

Storie Sotto Le Stelle Podcast
La Fontana delle Novelle e Le pantofole magiche di Natale (Letto In Italiano) | Storie Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore

Storie Sotto Le Stelle Podcast

Play Episode Listen Later Dec 13, 2024 10:23


La Fontana delle Novelle e Le pantofole magiche di NataleC'era una volta la Fontana delle Novelle, ed era ancora lì, al centro di una piazza che forse, solo forse, qualcuno di voi conosce già. In un paese che non si sa dove né quando, le ore dell'orologio del campanile scandivano i giorni, i mesi e le stagioni.“Din, don!” I rintocchi sembravano raccontare nuove storie ogni ora.Era inverno, e un vento gelido soffiava da nord. L'insegna della gelateria “Arcobaleno” tintinnava lieve, e al suo interno, ogni pomeriggio, cioccolata calda fumante aspettava i bambini dopo la scuola. Decisamente troppo freddo per i loro famosissimi e buonissimi gelati volanti.Ma il vero cuore della piazza era la fontana magica, avvolta da una coltre di ghiaccio. Le sue gocce, sciogliendosi lentamente, si trasformavano in parole scintillanti che srotolavano novelle prodigiose.Dopo la scuola, una compagnia di bambini arrivò di corsa. Gli zaini volavano dappertutto mentre ridevano e si sfidavano a chi sarebbe stato il primo a indossare i pattini.“Ti ho battuto!” gridò Marco, scivolando sulla pista ghiacciata.“Solo perché io ho aiutato Sofia con la sciarpa!” rispose Giacomo.In pochi minuti, erano tutti sul ghiaccio, facendo piroette e capriole tra risate e qualche caduta che li faceva ridere ancora di più.Vestiti con cappotti colorati, guanti e cappelli, sembravano un arcobaleno in movimento. Per riscaldarsi, correvano al grande fuoco acceso su un lato della piazza, le guance rosse e i sorrisi larghi.Ma quel pomeriggio speciale, qualcosa di diverso accadde. Un soffio di vento misterioso fece tremare il ghiaccio della fontana, e una melodia natalizia si diffuse nell'aria.“Che strano… sentite?” chiese Sofia.“Viene dalla fontana!” rispose Lucia, indicando un bagliore scintillante.Le gocce ghiacciate iniziarono a brillare, trasformandosi in una vetrata incantata contornata da decorazioni natalizie. Due Elfi, con cappelli a punta rossi e verdi, apparvero ai lati e dissero:“Avanti, avanti! Non abbiate paura. Attraversate la vetrata e vi condurremo in un'avventura che non dimenticherete mai!”I bambini, incuriositi e un po' emozionati, si presero per mano e attraversarono la vetrata, ritrovandosi su un tappeto volante che si muoveva leggero alla velocità di un soffio di vento.“Stiamo… volando?” esclamò Maria.“Proprio così!” rispose un Elfo. “Destinazione: Lapponia, la terra incantata di Babbo Natale!”In un battito di ciglia, atterrarono su un paesaggio innevato. La neve era soffice come zucchero filato, e tutto intorno si estendeva una foresta magica. Ad attenderli c'era una fila di slitte guidate da renne dai grandi occhi scuri e una simpatica con il naso rosso e brillante.Ma non erano sole: altri animali uscivano dalla foresta, incuriositi dai nuovi arrivati. Un gruppo di volpi dal pelo argentato si avvicinò timidamente, seguito da scoiattoli con le code folte e bianche come la neve. Dai rami più alti, gufi e civette osservavano la scena, e una famiglia di lepri saltellava felice intorno alle slitte. Persino un branco di alci maestosi si fece avanti, annuendo lentamente.“Benvenuti, amici!” dissero gli animali in coro. “Seguiteci, vi accompagneremo al villaggio di Babbo Natale!”Le slitte partirono in fila, zigzagando tra gli alberi decorati naturalmente con cristalli di ghiaccio. Ogni tanto i bambini si chinavano a salutare gli animali della foresta, che sembravano voler raccontare loro segreti del mondo magico.Le renne avevano parcheggiato le slitte in una piazzetta. Tutto intorno un villaggio fantastico senza tempo, fatto di casette di legno con tetti innevati, illuminate da luci colorate che brillavano come stelle. Gli Elfi, con i loro cappelli a punta rossi e verdi, ridevano e scherzavano nell'aria gelida dell'inverno, mentre continuavano instancabili il loro lavoro: costruire i giocattoli richiesti nelle letterine indirizzate a Babbo Natale.Nel villaggio c'erano cassette della posta per le letterine in arrivo: alcune strapiene, altre con biglietti ancora da leggere. Gli Elfi e gli abitanti del villaggio lavoravano tutti insieme per smistare le richieste e consegnarle a Babbo Natale. Era un via vai festoso, pieno di canti e risate.Al centro della piazza si ergeva un enorme abete decorato con stelle di ghiaccio che brillavano come diamanti sotto la luce del cielo notturno. Ma la vera sorpresa erano le pantofole azzurre appese ai rami, fatte di filo di stelle e legate con nastri rossi. Ognuna portava un campanellino magico che suonava “Din, din, din” al minimo movimento.“Guardate!” esclamò Giulia. “Ci sono dei nomi su ogni pantofola!”Gli Elfi iniziarono a distribuirle, ma nel caos della consegna i nomi si mescolarono.“Queste sono le mie!” gridò Stefano.“No, sono le mie!” ribatté Francesca, ridendo.Alla fine, le pantofole magiche si moltiplicarono da sole, e ognuno trovò il proprio paio. Quando le indossarono, scoprirono il loro segreto: potevano volare!I bambini volarono fino alla casa di Babbo Natale, bussarono al grande portone e, con un “Toc, toc,” la porta si spalanco e furono accolti dal grande uomo con la barba bianca.Dietro di lui si apriva una stanza che sembrava non finire mai. Su scaffali di legno lucente erano disposti un'immensa quantità di giocattoli, tutti ben impacchettati e pronti per le consegne della notte di Natale.“Che meraviglia!” esclamarono i bambini, con gli occhi spalancati davanti a tanta magia.Per loro, Babbo Natale era come un nonno fantastico e super simpatico. Tutti gli si avvicinano per abbracciarlo e qualcuno gli tiro anche la lunga barba bianca per vedere se era vera davvero!“Babbo Natale,” chiesero in coro, “potresti mettere un paio di pantofole con il campanellino su ogni regalo che consegnerai sulla Terra?”Senza pensarci un attimo, Babbo Natale scoppiò in una risata calorosa e accettò con entusiasmo. Sapeva bene che la sua più grande felicità era regalare gioia e sorrisi a tutti i bambini del mondo.Così, la notte di Natale, ogni bambino ricevette in dono le pantofole magiche, spruzzate di polvere fatata. Indossandole, poterono volare sui tetti delle loro città, incontrandosi e salutandosi con risate e suoni festosi. All'alba, Babbo Natale, sulla via del ritorno al Polo Nord, osservò con gioia il movimento sui tetti di ogni angolo del pianeta. “Din, din, din,” risuonavano armoniosamente i campanellini delle pantofole, creando una melodia natalizia che avvolgeva il mondo intero.La magia di Natale si era avverata, per merito degli intrepidi viaggiatori della Fontana delle Novelle, e quando il suo incanto finì, le renne riportarono veloci come un fulmine tutti i bambini nella piazza incantata, davanti alla Gelateria Arcobaleno; il fuoco ardeva ancora, e la cioccolata era ancora bella calda. La fontana brillava sotto i fiocchi di neve, e i rintocchi del campanile, “Din, don,” sembravano promettere un'altra fantastica novella.Forse, chissà, la prossima volta, sarete voi i protagonisti.Buone Feste a tutti.  Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... 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BASTA BUGIE - Cristianesimo
Riconosciuto il miracolo a Lourdes

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Dec 10, 2024 9:16


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=8012RICONOSCIUTO IL 71° MIRACOLO A LOURDES di Paola Belletti La Chiesa di solito non ha fretta. [...] Ce lo mostra [...] la storia di un soldato britannico, John Traynor, e del 71° miracolo riconosciuto a Lourdes. Nato a Liverpool da madre irlandese, nel 1883 si arruolò nella Royal Navy all'inizio della Grande guerra. Il primo conflitto mondiale è famigerato per la sanguinosità delle battaglie e il costo spropositano in termini di vite umane strappate e di quelle segnate da ferite gravi e mutilazioni, al punto che molte opere sorsero per dare sollievo proprio a chi si era salvato dalla morte immediata, ma se l'era in qualche modo portata a casa sotto forma di menomazioni, malattie e dolori indicibili. Dieci milioni i soldati caduti sul campo di battaglia, venti i feriti.John è uno di quelli: rimase ferito per la prima volta l'8 ottobre del 1914 vicino ad Anversa, durante l'attacco tedesco al Belgio che contava sulla città fortificata come roccaforte inespugnabile. Negli scontri John Taylor venne ferito per la prima volta, l'8 ottobre del 1914; una seconda avvenne nella battaglia di Gallipoli (attuale Turchia) quando fu raggiunto da colpi di mitragliatrice, l'8 maggio dell'anno successivo, il secondo del conflitto. Da quel momento iniziò il calvario di sofferenze per il giovane soldato, come leggiamo sul sito del santuario mariano: «Numerosi interventi chirurgici fallirono. Perse l'uso del braccio destro, ma rifiutò l'amputazione e soffrì di gravi crisi epilettiche. Nel 1920, un chirurgo di Liverpool tentò di curare l'epilessia con la trapanazione, che causò una paralisi parziale di entrambe le gambe. Le sue condizioni erano tali che all'inizio dell'estate del 1923, "fu destinato all'hospice des incurables, dove sarebbe entrato il 24 luglio 1923" (procès verbal de guérison du Bureau des Constatations Médicales, firmato dal presidente, Docteur Auguste Vallet, 2 ottobre 1926)».Quando le possibilità solo umane si avviavano all'esaurimento, seppure in un accompagnamento pietoso, John decise di bussare alla porta di Maria SS: nel luglio del 1923 partecipò al primo pellegrinaggio dell'arcidiocesi di Liverpool al santuario di Lourdes. Il 25 luglio, dopo essere stato immerso nelle piscine e aver partecipato alla processione eucaristica e alla benedizione degli ammalati, si trovò perfettamente guarito. «Lo stesso giorno, i medici che accompagnavano il pellegrinaggio confermarono le sue condizioni. Lasciò Lourdes il giorno seguente. Si recò al Bureau des Constatations Médicales il 7 luglio 1926 per dichiarare la sua guarigione. John Traynor tornò a Lourdes ogni anno come barelliere, fino al 1939. È membro della Liverpool Brancardier Association. Si dice nel Regno Unito che sia stato il primo cattolico britannico a essere guarito a Lourdes. Morì l'8 dicembre 1943 per una malattia completamente diversa».RICONOSCIUTO IL MIRACOLO DEL 1923Un secolo e un anno dopo il Santuario di Lourdes accoglie la proclamazione ufficiale post-mortem del 71° miracolo di Lourdes, da parte di Mons. Malcolm McMahon, arcivescovo di Liverpool. Ridotta a cronaca asciutta di uno degli innumerevoli miracoli avvenuti per intercessione di Maria nei pressi della grotta di Massabielle, la storia del corpulento, sano e vivace John, non emerge in tutta la sua bellezza. Chi lo ha conosciuto anni dopo la guarigione ce ne lascia un affresco vivido e consolante. Così ce lo tratteggia un testimone oculare: «Lo vidi per la prima volta mentre camminavo lungo la banchina con la mia valigia e lo vidi in attesa di salire sulla carrozza in cui speravo di viaggiare. Un uomo di corporatura robusta, alto circa cinque piedi e dieci, con un viso forte, sano e rubicondo, vestito con un abito grigio piuttosto sgualcito, che portava la sua borsa da viaggio, si distingueva dalla folla circostante. Con lui c'erano due dei suoi bambini piccoli e otto o dieci pellegrini irlandesi e inglesi che tornavano a casa da Lourdes. Ora, John Traynor era un miracolo perché, secondo tutte le leggi della natura, non avrebbe dovuto essere lì in piedi, robusto e sano. Avrebbe dovuto essere, se fosse stato vivo, paralizzato, epilettico, una massa di piaghe, rattrappito, con un braccio destro raggrinzito e inutile e un buco spalancato nel cranio. Questo era quello che era stato. Questo era il modo in cui l'abilità medica aveva dovuto lasciarlo, dopo aver fatto del suo meglio. Questo era il modo in cui la scienza medica aveva certificato che doveva rimanere». Di lui ricorda con gratitudine la fede virile, senza eccessi, la personalità naturale e modesta, un'intelligenza pulita arricchita proprio dalla fede senza aver potuto forgiarla con un'istruzione superiore.LA FEDE CATTOLICARimase orfano in giovane età ma della madre ricorda la grande devozione alla santa Messa e alla Comunione insieme alla solida fiducia nella Santa Madre di Dio. John ricorda che si accostava all'Eucarestia quotidianamente quando la pratica era assai poco diffusa. Quando venne ferito la prima volta stava svolgendo il suo dovere di soldato con coraggio e dedizione: la scheggia che gli arrivò nel cranio lo sorprese mentre stava portando in salvo uno dei suoi ufficiali. «Non riprese conoscenza fino a cinque settimane dopo, quando si svegliò dopo un'operazione in un ospedale marittimo in Inghilterra. Si riprese rapidamente e tornò in servizio». Anche nella spedizione in Egitto e sui Dardanelli continuò a distinguersi per abnegazione e forza in condizioni asperrime e disastrose per le forze alleate. La risposta dei Turchi fu così violenta che le operazioni furono sospese per diverse ore; tutti gli ufficiali erano stati uccisi e per questo Traynor si ritrovò a capo di 100 uomini. Anche il cappellano cattolico, padre Finn, venne ucciso e finì in acqua ma John e alcuni compagni recuperarono il corpo e lo seppellirono sulla riva. Continuava ad essere virtuoso, a perseguire il bene possibile in ogni circostanza. Resistette incolume fino all'8 maggio quando fu crivellato da una serie di colpi che segnarono l'inizio della sua dolorosa "carriera" di invalido e paziente sottoposto a numerose operazioni inefficaci e anzi portatrici di altra sofferenza.Persino la storia del pellegrinaggio ha del miracoloso per tutti gli ostacoli che dovette superare, a causa della ferma e anche ragionevole opposizione di medici e sacerdoti e per tutti i fondati pronostici di morte che in molti gli fecero. John non desistette mai, l'obiezione che sarebbe potuto morire a Lourdes o già durante il viaggio la vinceva rispondendo che sarebbero stati un buon posto e una buona causa per cui morire. Nemmeno la guarigione arrivò al primo tentativo ma, racconta egli stesso, volle partecipare a tutte le devozioni e a tutte le immersioni nelle piscine che poteva.Nel frattempo soffriva terribilmente perché gli standard di cura sia sui treni dei malati sia all'Asile dove sostavano gli infermi gravi al santuario non erano affatto come sono ora. Le ferite peggiorarono, le crisi epilettiche si acuirono, ma ogni volta, invitato con forza a desistere da quasi tutti, John ribadiva la sua ferma intenzione a restare. Dopo la decima immersione nelle piscine, uscì e non ebbe più crisi epilettiche. Nelle ore e i giorni successivi la sua guarigione divenne totale. Per non allarmare (o forse perché anche se non c'era Whatsapp gli uomini tendevano a comunicare così, con meno del minimo indispensabile), mandò un breve telegramma alla moglie: «Sto meglio, Jack».

Ultim'ora
Emiliano "Abbiamo salvato l'unità nazionale"

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Play Episode Listen Later Nov 15, 2024 1:53


BARI (ITALPRESS) - “È una delle sentenze più importanti della Corte costituzionale da quando esiste. Io mi auguro che sia poi capace di indirizzare il legislatore per il meglio, perché abbiamo salvaguardato la logica cooperativa del nostro regionalismo, il meccanismo della competenza concorrente e soprattutto abbiamo salvato l'Unità d'Italia". Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano nel corso di una conferenza stampa sull'esito del ricorso alla Consulta sull'autonomia differenziata. "E lo abbiamo fatto - aggiunge - concependo, come Regione particolarmente capace di convincere anche le altre, perché ovviamente all'inizio c'era un po di incertezza, si riteneva che la via del referendum fosse l'unica possibile, qualcuno mi disse addirittura che avevamo fatto il ricorso perché non era passata la norma sul referendum in Consiglio regionale. Invece quello che ha colpito e ha battuto l'autonomia differenziata è stato il ricorso alla Corte costituzionale. È stata una giornata bella per chi, come me, ha dedicato tutta la sua vita alla Repubblica Italiana, rinunciando anche a cose personali. Persino nel governo in carica, secondo me, c'è gente che ha festeggiato ieri, perché le Regioni hanno tirato fuori il Presidente del Consiglio Meloni, il Governo e tanta brava gente che sta al Governo attualmente, perché ci mancherebbe che la categoria amico nemico fosse utilizzata da noi. Tanta brava gente ha tirato un sospiro di sollievo, sono tutti sollevati dall'aver fermato, grazie alle istituzioni della Costituzione della Repubblica e alla Corte Costituzionale, un disegno che avrebbe demolito l'unità nazionale”. xa2/vbo/gsl

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Emiliano "Abbiamo salvato l'unità nazionale"

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Play Episode Listen Later Nov 15, 2024 1:53


BARI (ITALPRESS) - “È una delle sentenze più importanti della Corte costituzionale da quando esiste. Io mi auguro che sia poi capace di indirizzare il legislatore per il meglio, perché abbiamo salvaguardato la logica cooperativa del nostro regionalismo, il meccanismo della competenza concorrente e soprattutto abbiamo salvato l'Unità d'Italia". Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano nel corso di una conferenza stampa sull'esito del ricorso alla Consulta sull'autonomia differenziata. "E lo abbiamo fatto - aggiunge - concependo, come Regione particolarmente capace di convincere anche le altre, perché ovviamente all'inizio c'era un po di incertezza, si riteneva che la via del referendum fosse l'unica possibile, qualcuno mi disse addirittura che avevamo fatto il ricorso perché non era passata la norma sul referendum in Consiglio regionale. Invece quello che ha colpito e ha battuto l'autonomia differenziata è stato il ricorso alla Corte costituzionale. È stata una giornata bella per chi, come me, ha dedicato tutta la sua vita alla Repubblica Italiana, rinunciando anche a cose personali. Persino nel governo in carica, secondo me, c'è gente che ha festeggiato ieri, perché le Regioni hanno tirato fuori il Presidente del Consiglio Meloni, il Governo e tanta brava gente che sta al Governo attualmente, perché ci mancherebbe che la categoria amico nemico fosse utilizzata da noi. Tanta brava gente ha tirato un sospiro di sollievo, sono tutti sollevati dall'aver fermato, grazie alle istituzioni della Costituzione della Repubblica e alla Corte Costituzionale, un disegno che avrebbe demolito l'unità nazionale”. xa2/vbo/gsl

Rame
Episodio 82: In sede di divorzio, ho presentato il conto del mio lavoro di cura

Rame

Play Episode Listen Later Sep 10, 2024 13:49


Liana Doro è un'avvocata esperta di diritto di famiglia. Oggi sa che forse non avrebbe preso quella specializzazione se non fosse nata in una famiglia patriarcale. Nella sua giovinezza, tutte le risorse economiche e "di libertà" sono destinate al fratello maggiore. A lei non è consentito uscire, comprare cose che non siano indispensabili e nemmeno frequentare un'attività sportiva. Persino la scuola viene scelta dal padre: l'istituto magistrale. Ma è proprio quella formazione, così lontana da lei, a permetterle una prima forma di autonomia. Liana inizia subito a insegnare. E con i primi soldi guadagnati decide di iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza. In quegli anni, Liana conosce uno studente che sposa giovanissima e di cui, poco dopo, resta incinta. Mentre frequenta i corsi, Liana fa 3 figli, e nonostante si ritrovi da sola a gestirli, mai per un attimo pensa di abbandonare gli studi. A 29 anni, quando riesce a laurearsi, inizia per lei il secondo tempo della vita: quello in cui può fare il lavoro che sogna. Ma non è facile come dirlo. Le porte non sono aperte per un'avvocata che è anche madre. Nonostante i tanti ostacoli superati, Liana ha un momento di crollo. «Non mi sentivo né una brava madre, né una brava moglie, né una brava lavoratrice. Ma è proprio quando ti senti un fallimento in ogni attività che stai svolgendo, che bisogna tenere duro, perché altrimenti, la prima cosa che molli è il lavoro». Liana lo vede succedere tra le sue prime clienti e così, quasi per caso, si ritrova a occuparsi di diritto di famiglia, accanto a donne che cercano di dare una svolta alla loro vita. A un certo punto toccherà a lei stessa attraversare l'esperienza vissuta tante volte attraverso le storie delle sue clienti: dopo 25 anni di matrimonio Liana e suo marito decidono di divorziare. E lei si pone l'obiettivo di ottenere il riconoscimento economico del lavoro di cura svolto durante gli anni precedenti: «Ho scritto un ricorso esemplare, in cui ho raccontato tutta la mia storia e in maniera provocatoria ho fatto una richiesta economicamente assurda». Quello che ottiene Liana, oltre a 3mila euro al mese, è l'affermazione di un principio. E cioè che non basta che la donna lavori perché i conti siano pari al momento della separazione.

Ecovicentino.it - AudioNotizie
Occupato abusivamente persino l'ex tribunale: tre denunciati dalla polizia

Ecovicentino.it - AudioNotizie

Play Episode Listen Later Aug 17, 2024 1:05


PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali
Stand by your Mann: Il Cinema di Michael Mann

PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali

Play Episode Listen Later Jul 28, 2024 284:28


"Il Pubblico è più intelligente di quanto i media credano" E' giunto il momento di trattare la carriera di un artista che ha sempre valorizzato il Cinema, rendendolo grande. Persino epico, a volte. Ecco a voi il cinema di Michael Mann, pallottole e fotografia blu incluse!

Inglorious Globastards - IL PODCAST
I Tory scornati del Regno Unito

Inglorious Globastards - IL PODCAST

Play Episode Listen Later Jul 7, 2024 42:56


Dopo 14 anni di potere i Conservatori vengono umiliati nelle urne dai laburisti di #starmer. L'elettorato ha punito un partito ondivago, inconcludente, parolaio e privo di idee.Persino l'Economist, organo di punta del liberalismo mondiale, per anni ha criticato pesantemente l'operato dei vari primi ministri #tory che si sono succeduti a Downing Street.Starmer è un opportunista, un uomo senza principi, il quale ha cambiato posizione innumerevoli volte dal corbynismo al blairismo di ritorno. Il suo team non è esattamente di prim'ordine ma quantomeno avrà una maggioranza enorme per poter implementare il suo programma senza troppi compromessi.L'altra novità di questa tornata è il successo dei liberal democratici di Ed Davey, che con 71 seggi ottengono il miglior risultato da tempo immemorabile. Sul lato opposto dello spettro politico, la buona affermazione di Farage in termini di voti, prelude ad un tentativo di OPA ostile su quel che resta del Partito Conservatore.

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"Il Pubblico è più intelligente di quanto i media credano" E' giunto il momento di trattare la carriera di un artista che ha sempre valorizzato il Cinema, rendendolo grande. Persino epico, a volte. Ecco a voi il cinema di Michael Mann, pallottole e fotografia blu incluse! Conclundiamo questa rassegna con un extra "letterario" ovvero il seguito di "Heat-La Sfida" in cui vengono narrati antefatti e danni collaterali delle vicende con protagonisti Vincent Hanna e Neil McCauley. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/madmike3/message

PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali
Stand by your Mann (Extra 1): La corsa di Jericho e Sei solo, Agente Vincent

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Play Episode Listen Later Jun 10, 2024 16:08


"Il Pubblico è più intelligente di quanto i media credano" E' giunto il momento di trattare la carriera di un artista che ha sempre valorizzato il Cinema, rendendolo grande. Persino epico, a volte. Ecco a voi il cinema di Michael Mann, pallottole e fotografia blu incluse! Piccola parentesi sulla carriera televisiva di Mann e nello specifico sui suoi film per la televisione. Dal primo "La corsa di Jericho" a quel "Sei solo, Agente Vincent" che portò poi Mann alla realizzazione di "Heat-La Sfida". --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/madmike3/message

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"Il Pubblico è più intelligente di quanto i media credano" E' giunto il momento di trattare la carriera di un artista che ha sempre valorizzato il Cinema, rendendolo grande. Persino epico, a volte. Ecco a voi il cinema di Michael Mann, pallottole e fotografia blu incluse! Ultima fatica (per davvero!) cinematografica di Mann, giunta finalmente sul grande schermo. Ne è valsa la pena? Punti di vista ma comunque ecco a voi "Ferrari"! --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/madmike3/message

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"Il Pubblico è più intelligente di quanto i media credano" E' giunto il momento di trattare la carriera di un artista che ha sempre valorizzato il Cinema, rendendolo grande. Persino epico, a volte. Ecco a voi il cinema di Michael Mann, pallottole e fotografia blu incluse! Mann torna sei anni dopo "Nemico Pubblico" al cinema e decide di dirigere un film più semplice nell'impostazione e che vuole affrontare direttamente i rischi del mondo virtuale, unendolo al thriller. Il risultato è il dinamico e lo stranamente bistrattato "Blackhat". --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/madmike3/message

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"Il Pubblico è più intelligente di quanto i media credano" E' giunto il momento di trattare la carriera di un artista che ha sempre valorizzato il Cinema, rendendolo grande. Persino epico, a volte. Ecco a voi il cinema di Michael Mann, pallottole e fotografia blu incluse! Mann torna a narrare nuovamente lo scontro tra due esseri umani: un presunto "buono" e un presunto "cattivo". John Dillinger, rapinatore di banche ma eroe del popolo, e Melvin Purvis, uomo di legge ma vittima dell'oscurità. "Nemico Pubblico" torna ancora una volta al suo genere prediletto per narrare una storia di esseri umani timorosi del tempo che passa e della Morte sempre in agguato. P.S.: Piccolo errore nella registrazione da parte mia. Una delle scene più memorabili del film riguarda Little BOHEMIA e non Little Odessa. Quello è un altro film. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/madmike3/message

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"Il Pubblico è più intelligente di quanto i media credano" E' giunto il momento di trattare la carriera di un artista che ha sempre valorizzato il Cinema, rendendolo grande. Persino epico, a volte. Ecco a voi il cinema di Michael Mann, pallottole e fotografia blu incluse! Mann torna alle sue origini televisive e decide di riscrivere una delle sue creature, adattandola alla contemporaneità. Rico e Sonny tornano ad indagare a Miami ma stavolta l'atmosfera è più cupa e "Miami Vice" eleva ancora una volta il cinema di Michael Mann. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/madmike3/message

il posto delle parole
Fredo Valla "Ambin" Cuneo Montagna Festival

il posto delle parole

Play Episode Listen Later May 12, 2024 26:14


Fredo Valla"Ambin"La roccia e la piumalCuneo Montagna FestivalDomenica 19 maggio 2024, ore 21:00Proiezione del documentario di Fredo Valla, ospite in sala il regista.La camera vola e ronza, con l'occhio sulle montagne... Ciò che vediamo (o crediamo di vedere), che si specchia nell'obiettivo lassù e si riflette nei nostri occhi, è il Massiccio d'Ambin: un acrocoro, un deserto d'alta quota sul confine fra l'Italia e la Francia che l'aridità del mutare del clima colora nei toni dell'ocra. Quindici cime oltre i tremila metri. E laghi e roccia e ghiacciai... Crepacci come tagli che l'artista dei tempi caldi ha affondato (e disegnato) nel poco ghiaccio che resiste al cambiamento climatico.Ma è davvero l'Ambin? O la sua apparenza?Ciò che la montagna mostra di sé all'obiettivo è il vero, il vasto Ambin? O il vero Ambin è altro e altro ancora. È immagine che muta nelle stagioni, nelle ere geologiche, nei tempi dell'uomo?A esplorarlo, l'Ambin si rivela coscienza del nostro presente. Immagine riflessa nelle memorie del nostro passato. Si rivela ostacolo, montagna di inciampo e transito ai cammini dell'uomo: barriera e snodo. Luogo ostile e di ostilità, di fortezze e cannoni puntati, ma anche di pacifici sport, di esplorazioni di ghiacci e vette, e di boschi e di vacche, latte e formaggi. Nella sua memoria di sasso e di ghiaccio, nella sua vastità, l'Ambin, arso di questi nostri tempi di mutazione climatica, conserva l'immagine di eserciti e condottieri a cavallo, persino di elefanti, e passaggi di santi, di artisti, di papi... e giornate di sole, di vento, di neve, di tormente e valanghe, di antichissimi mari, e di pellegrini in viaggio... di colori bruciati, di sole, di acqua, di secchezza, di contrabbandieri, di cacciatori, fuggitivi e migranti... di animali sopravvissuti nella leggenda e nel ricordo. Persino di incontro (e scontro) di lingue: d'oc, francoprovenzale, italiano, francese... piemontese. Montagna vasta, l'Ambin: di confini aperti, di confini chiusi... perché l'Ambin è, non è... perché l'Ambin è... la montagna delle complessità.Entrata libera, fino a esaurimento posti.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

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"Il Pubblico è più intelligente di quanto i media credano" E' giunto il momento di trattare la carriera di un artista che ha sempre valorizzato il Cinema, rendendolo grande. Persino epico, a volte. Ecco a voi il cinema di Michael Mann, pallottole e fotografia blu incluse! Una lunga notte avvolge Los Angeles e due dei suoi abitanti si incroceranno e inizieranno un pericoloso viaggio che determinerà il loro destino. Questo e molto di più uno degli apici di Michael Mann, "Collateral". --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/madmike3/message

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"Il Pubblico è più intelligente di quanto i media credano" E' giunto il momento di trattare la carriera di un artista che ha sempre valorizzato il Cinema, rendendolo grande. Persino epico, a volte. Ecco a voi il cinema di Michael Mann, pallottole e fotografia blu incluse! Dopo "Insider", Mann torna a raccontare un'altra storia vera ma stavolta incentrata su una figura assai nota. Dal debutto in campionato contro Sonny Liston fino alla Rumble in the Jungle, Mann racconta i momenti salienti e più intensi della carriera di Muhammad Alì. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/madmike3/message

Arte Svelata
Fidia. Le grandi statue

Arte Svelata

Play Episode Listen Later Apr 26, 2024 10:36


Versione audio: Coetaneo di Mirone e dunque più anziano di Policleto (che certamente ebbe modo di conoscere), lo scultore ateniese Fidia (490 a.C.ca.-430 a.C.ca.) fu l'artista più ammirato e celebrato dell'antichità. Persino il grande filosofo Platone (V-IV secolo a.C.), che pure con gli artisti non era tenero, lo giudicò assai meritevole. Gli intellettuali romani, tra […] L'articolo Fidia. Le grandi statue proviene da Arte Svelata.

History telling
05. Ceausescu, il monarca comunista | Venti di rivoluzione

History telling

Play Episode Listen Later Apr 23, 2024 19:16


Persino le nascite dei bambini, per far crescere quanto più possibile il popolo di comunisti, vengono pianificate: gli orfanotrofi-lager rumeni ne sono la tragica prova. Anche lo sport è controllato dal dittatore e dal partito: la squadra della Steaua Bucarest, che arriva in finale di Coppa dei Campioni nel 1986 e nel 1989, ne è l'incarnazione. Ma proprio in quel 1989, venti di rivoluzione soffiano ovunque oltre la Cortina di Ferro, e arrivano a farsi sentire anche in Romania: le manifestazioni di Timisoara, che finiscono nel sangue, ne sono i primi segnali.

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"Il Pubblico è più intelligente di quanto i media credano" E' giunto il momento di trattare la carriera di un artista che ha sempre valorizzato il Cinema, rendendolo grande. Persino epico, a volte. Ecco a voi il cinema di Michael Mann, pallottole e fotografia blu incluse! Dopo gli scontri tra poliziotti e rapinatori, Mann decide di raccontare un altro tipo di crimine ma stavolta reale. "Insider" è la storia di un'inchiesta che ha messo in pericolo la stabilità di una multinazionale e di un uomo disposto a fare la cosa giusta ma a caro prezzo. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/madmike3/message

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"Il Pubblico è più intelligente di quanto i media credano" E' giunto il momento di trattare la carriera di un artista che ha sempre valorizzato il Cinema, rendendolo grande. Persino epico, a volte. Ecco a voi il cinema di Michael Mann, pallottole e fotografia blu incluse! Il film più famoso di Mann e quello che molti considerano il suo capolavoro. Di sicuro, "Heat" è il titolo più completo e adrenalinico della filmografia di Mann. Un poliziesco di stampo corale che spinge la poetica di Mann verso vertici davvero invidiabili. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/madmike3/message

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"Il Pubblico è più intelligente di quanto i media credano" E' giunto il momento di trattare la carriera di un artista che ha sempre valorizzato il Cinema, rendendolo grande. Persino epico, a volte. Ecco a voi il cinema di Michael Mann, pallottole e fotografia blu incluse! Mann rimane ancorato ancora alla letteratura ma stavolta con un classico. Ed ecco quindi il film più epico del regista: "L'ultimo dei Mohicani". --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/madmike3/message

Il Morning Show di Gottardo, Pirri e Alunni
Antipasto puntata "Facciamo schifo persino al Demone, ma peggioreremo"

Il Morning Show di Gottardo, Pirri e Alunni

Play Episode Listen Later Apr 5, 2024 17:12


Il Morning Show Venerdi 05 Aprile 2024

PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali

"Il Pubblico è più intelligente di quanto i media credano" E' giunto il momento di trattare la carriera di un artista che ha sempre valorizzato il Cinema, rendendolo grande. Persino epico, a volte. Ecco a voi il cinema di Michael Mann, pallottole e fotografia blu incluse! Abbandonati demoni e nazisti, Mann torna al suo genere prediletto per esplorare l'oscurità dell'animo e della mente umana. Dal romanzo di Thomas Harris, "Manhunter" racconta la storia di una caccia che coinvolge un poliziotto empatico, un serial killer disagiato e un diabolico psichiatra che predilege la carne...umana. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/madmike3/message

PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali

"Il Pubblico è più intelligente di quanto i media credano" E' giunto il momento di trattare la carriera di un artista che ha sempre valorizzato il Cinema, rendendolo grande. Persino epico, a volte. Ecco a voi il cinema di Michael Mann, pallottole e fotografia blu incluse! "La fortezza" è la mosca bianca nella filmografia di Michael Mann. Un film appartenente a un genere che sembra così distante da lui, un horror ambizioso ma un po' troppo contorto. Bel tentativo ma non abbastanza da risultare memorabile. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/madmike3/message

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"Il Pubblico è più intelligente di quanto i media credano" E' giunto il momento di trattare la carriera di un artista che ha sempre valorizzato il Cinema, rendendolo grande. Persino epico, a volte. Ecco a voi il cinema di Michael Mann, pallottole e fotografia blu incluse! In principio fu la televisione. Poi Mann passò al grande schermo e lo fece con un film duro, notturno e maestoso. "Strade Violente" inaugura il Cinema di Michael Mann, fatto di morte, amore e esseri umani soli. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/madmike3/message

Il Morning Show di Gottardo, Pirri e Alunni
Antipasto puntata "Morning Show per il sociale ospita persino Andrea Diprè"

Il Morning Show di Gottardo, Pirri e Alunni

Play Episode Listen Later Mar 1, 2024 20:07


Il Morning Show Venerdi 01 Marzo 2024

Cose Molto Umane
1381 - Le illusioni uditive

Cose Molto Umane

Play Episode Listen Later Feb 17, 2024 8:30


Questo episodio è sponsorizzato da Serenis. Usa il codice COSEMOLTOUMANE7 per iniziare il tuo percorso ad un prezzo agevolato e scopri di più su Serenis Da Laurel e Yanny a Brainstorm e Green Needle, le illusioni uditive dicono un sacco di cose interessanti sul nostro cervello e di come cerchiamo di dare un senso a ciò che ci circonda. Persino a lascia entrare Ascanio dall'8 di gennaio. Vuoi farmi le domande? Iscriviti a Patreon per supportarmi, fare le domande e ascoltare il podcast senza pubblicità: https://www.patreon.com/cosemoltoumane Io sono Gianpiero Kesten, per gli amici Jam. Mi trovi ogni domenica in onda su Radio Popolare e in podcast ogni giorno su Cose Molto Umane.

il posto delle parole
Luigi Maria Epicoco "La libertà di Antonio", "Per custodire il fuoco", "Torino Spiritualità"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Sep 26, 2023 17:47


Luigi Maria Epicoco"La libertà di Antonio" Edizioni Messaggero Padova"Per custodire il fuoco" Einaudi Editore"Torino Spiritualità""La libertà di Antonio"Edizioni Messaggero PadovaAntonio, un santo universale, un uomo vissuto otto secoli fa, può dire ancora qualcosa a un giovane oggi? Luigi Maria Epicoco propone una lettura della biografia di Antonio a partire dalle sue scelte di vita “obbligate”, non si sofferma sugli eventi eroici e straordinari, bensì ne coglie gli alti e bassi, luci e ombre, crisi e ripartenze. Corredato da bellissime riproduzioni di opere d'arte presenti nella Basilica del Santo a Padova."Per costruire il fuoco"Einaudi EditoreLa vita umana, quando perde il suo fuoco, è destinata a diventare fredda come la morte. Questa nostra epoca pare aver smarrito il fuoco. Quando tutto smette di avere senso, l'unica cosa che sembra delinearsi davanti a noi è trovare qualcosa che ci distragga da questa assenza di significato. Viviamo vite imprigionate in un eterno intrattenimento, ed è difficile dissentire da una società che pare ormai organizzata solo per creare esigenze di consumi e vendere. Ma se tutto questo a un tratto finisse? Se tutto il mondo che conosciamo crollasse lasciando solo macerie e rovine? Che ne sarebbe di noi? Cormac McCarthy (1933-2023), tra i piú grandi scrittori americani contemporanei, ha messo in scena un racconto nel suo romanzo La strada che conduce a un ribaltamento dello sguardo. Persino il padre protagonista del racconto di McCarthy nel suo pessimismo cosmico riesce a conservare al fondo di se stesso un desiderio di felicità. È la vita di quel figlio l'olio della sua fiamma, il combustibile vero del suo fuoco. Le persone felici sono quelle che hanno trovato il tesoro nascosto. Non hanno nulla, secondo la logica del mondo, ma hanno un motivo, un fuoco e per questo hanno tutto.Torino SpiritualitàDomenica 1° ottobre 2023"Per custodire il fuoco"Vademecum dopo l'Apocalissecon Luigi Maria Epicoco, sacerdote, filosofo e teologo Un uomo e un bambino, padre e figlio, percorrono strade di cenere attraverso un paesaggio in rovina, tenacemente in viaggio verso un oceano che forse è ancora blu. A guidarli in questo universo esausto, la convinzione di essere i buoni, quelli che «portano il fuoco». Nel suo Per custodire il fuoco (Einaudi) Luigi Epicoco rilegge La strada, capolavoro del pre- mio Pulitzer Cormac McCarthy, per provare a dire una parola di resurrezione per il nostro tempo. Perché dietro al buio fit- to del romanzo si nasconde un'imprevedibile luce, una forza intima e ardente che spinge la vita in avanti e fronteggia la morte.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement

Fratelli di Crozza
Crozza: "Alla festa per lo Scudetto del Napoli c'erano così tanti botti che persino gli alieni l'hanno vista"

Fratelli di Crozza

Play Episode Listen Later Jul 4, 2023 1:10


Il monologo di Maurizio Crozza sullo Scudetto del Napoli e non solo in occasione di una puntata di Fratelli di Crozza. Guarda Fratelli di Crozza senza pubblicità qui: https://bit.ly/3gS5JXwSee omnystudio.com/listener for privacy information.

il posto delle parole
Ruggero Rollini "ColtivaTo" Smontiamo gli slogan

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Mar 31, 2023 18:45


Ruggero Rollini"ColtivaTo, Festival Internazionale dell'Agricoltura"https://coltivato.comSabato 1° Aprile 2023, ore 14:30"Smontiamo gli slogan"La cassetta degli attrezzi con Ruggero RolliniCircolo dei Lettori, Via Bogino, Torinohttps://circololettori.itSecondo un sondaggio condotto in otto Paesi europei, Italia compresa, il 39% delle persone vorrebbe vivere in un mondo senza sostanze chimiche. Chimica, in effetti, è una brutta parola. Eppure, l'aria che respiriamo, l'acqua che beviamo, tutto ciò che vediamo, tocchiamo, odoriamo è fatto di chimica. Persino noi. Dunque che fare di fronte a questa paura irrazionale?Ruggero Rollini è laureato in Chimica e divulgatore scientifico. Si occupa principalmente di comunicazione della chimica ambientale del quotidiano. Con il format La Scienza Sul Divano, intervista scienziati e divulgatori in un contesto estremamente informale. Tiene incontri nelle scuole sui temi dell'inquinamento e della comunicazione della scienza online.È stato docente di Comunicazione della chimica per la Società Chimica Italiana. Dal 2019 collabora alla realizzazione di Superquark+.Ruggero RolliniC'è chimica in casa.La scienza quotidiana che ti migliora la vitaMondadori Editorehttps://mondadori.itRollini ci svela come alcuni «rimedi della nonna» funzionino, mentre altri non trovino riscontro. Il tutto con un duplice obiettivo: da un lato accompagnarci nei segreti della materia per renderceli familiari, dall'altro aiutarci a smitizzare il patrimonio di antiche credenze, nelle quali troppo spesso amiamo rifugiarci per paura dell'ignoto.Secondo un sondaggio condotto in otto Paesi europei, Italia compresa, il 39% delle persone vorrebbe vivere in un mondo senza sostanze chimiche. «Chimica», in effetti, è una brutta parola. Eppure, l'aria che respiriamo, l'acqua che beviamo, tutto ciò che vediamo, tocchiamo, odoriamo è fatto di chimica. Persino noi. Dunque che fare di fronte a questa paura irrazionale? Ruggero Rollini ha provato a disinnescarla nel modo più semplice, ovvero mostrando al lettore che i fenomeni che ci circondano sono un universo tutt'altro che ostile, animato dalle stesse leggi che fondano la natura. Supportato dalle ricerche sul campo, passa in rassegna le applicazioni più comuni della chimica nella quotidianità, dalla gestione del calcare ai digestivi fai-da-te, dall'immeritata sfiducia nell'acqua del rubinetto alla celebrazione acritica delle borracce, dal funzionamento di saponi e detersivi al potere disinfettante del cloro, fino alla saliva umana - agente pulente da premio IG Nobel - e all'invenzione casuale e rivoluzionaria del post-it. Così, mettendo in connessione ricercatori universitari e tecnici industriali con l'antica sapienza babilonese, senza tuttavia rinunciare all'ironia e al paradosso, Rollini ci svela come alcuni «rimedi della nonna» funzionino, mentre altri non trovino riscontro. Il tutto con un duplice obiettivo: da un lato accompagnarci nei segreti della materia per renderceli familiari, consegnandoci gli strumenti per riconoscere alleati là dove vedevamo solo nemici, dall'altro aiutarci a smitizzare il patrimonio di antiche credenze, nelle quali troppo spesso amiamo rifugiarci per paura dell'ignoto. Questa documentata e brillante esplorazione ci consegna uno sguardo nuovo sulla realtà che ci circonda. Perché l'approccio scientifico non toglie la poesia nascosta nelle cose, anzi, «riflettere sulle microscopiche interazioni che si nascondono nelle onde del mare, nelle vette delle montagne, in una foglia al sole, nel nostro respiro» ha un fascino sorprendente. Riuscire a trasmetterne anche una minima parte è l'ambiziosa sfida lanciata da queste pagine.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Costruire un nuovo ponte | 29 Gennaio 2023 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Jan 29, 2023


La chiesa non è qualcosa di statico, ma è  qualcosa di dinamico, che cambia a seconda di come cambia la società, con il fine di continuare a fornire alla gente un ponte tramite cui raggiungere Dio. Ma il cambiamento sarà efficace in funzione di quanto noi saremo disposti a cambiare noi stessi per costruire quel nuovo ponte.---Predicatore: Marco Delle Monache CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 7 minutiTempo di ascolto audio/visione video: 30 minutiQuesta mattina voglio iniziare il messaggio parlandovi di un ponte: questo.Quale è la vostra reazione guardando questo ponte? Di sicuro vi starete chiedendo:“Chi è quell'idiota che ha costruito un ponte sulla sabbia e non sul fiume?”Avete qualche idea perché abbiano costruito quel ponte che porta da un pezzo di deserto ad un altro pezzo di deserto identico al primo?Il Ponte di Choluteca si trova in Honduras,e non è l'opera di un folle;era  stato costruito per collegare le due sponde del fiume Choluteca e facilitare il trasporto delle persone e delle merci. Nel 1998 l'uragano Mich devastò gran parte delle infrastrutture dell'Honduras...ma non il ponte Choluteca, che rimase quasi intatto.Il problema reale è che l'uragano aveva risparmiato si il ponte...ma aveva deviato il corso del fiume!Gli ingegneri civili honduregni si trovarono davanti ad un problema:come collegare di nuovo i due lati del fiume. Avevano tre possibilità:1. deviare nuovamente il fiume per farlo passare di nuovo sotto il ponte;2. allungare il ponte fino a farlo arrivare dall'altra parte del fiume;3. o più semplicemente lasciare il ponte dove stava e costruirne un altro da un'altra parte.Indovinate quale scelsero? Ovviamente, la terza.Era la scelta più semplice? No, perché bisognava fare un nuovo progetto per un nuovo ponte, trovare il posto giusto, i giusti materiali, eccetera.E non era nemmeno la scelta più economica, perché bisognava cominciare a ricostruire da zero.Semplicemente, era la scelta più logica, quella che veniva incontro alle necessità delle persone:tornare a raggiungere l'altra sponda, essere connessi con il mondo al di là del fiume.Tu mi dirai: “Che c'entra, Marco, questa lezione di ingegneria civile con la nostra chiesa?”C'entra a pennello, perché è l'esatta situazione in cui ci troviamo noi, adesso.Abbiamo detto tante volte che noi volevamo come chiesa essere un “ponte” attraverso cui le persone potessero raggiungere Cristo.Allo stesso modo abbiamo detto che la nostra chiesa non è un “lago”, un posto dove i credenti arrivano e rimangono, rendendolo sempre più pieno, ma piuttosto un approdo su un fiume, dove le persone attraccano per un po',vengono dissetate e nutrite, prima di riprendere la navigazione.Questo era il progetto originario, quello che nel 2000, ventitre anni fa, avevamo studiato Michele, Bernardino ed io ancor prima che la chiesa fosse fondata.E all'epoca avevamo progettato diversi ponti per raggiungere le persone, diversi porti dove potessero attraccare. Solo che, ventitre anni dopo, il fiume si è spostato, e quei ponti e quei porti non sono più efficaci, perché il fiume non passa sotto o a lato.Allo stesso modo degli ingegneri honduregni abbiamo tre possibilità per continuare ad adempiere il Grande Mandato.La prima è cercare di riportare il fiume sotto, ovvero trascinare a forza le persone agli studi o in chiesa, anche se il mondo è cambiato. Ventitre anni fa il mondo era differente. Qualche esempio? Non esistevano i “social”, le persone utilizzavano gli sms e non esistevano gli smartphone. Potei farvene molti altri, ma fermiamoci a questo, che è forse uno dei più evidenti.La seconda strategia possibile, come per gli ingegneri, è quella di “allungare” il ponte, ovvero sforzarsi ancora di più a fare le cose che facciamo adesso come le facciamo adesso rincorrendo l'altro lato del fiume (le persone) nella speranza non si muova troppo velocemente altrimenti è finita.Questo è il modello di cambiamento che molte chiese adottano: si intensificano gli incontri, più studi, più riunioni di chiesa, più evangelizzazioni in piazza.Allo stesso modo dei saggi ingegneri, c'è da valutate se lo sforzo fisico, e quello economico, saranno ripagati da un risultato; le statistiche dicono di no.Allora, non rimane che la terza possibilità: dimenticarsi del vecchio ponte, e costruirne uno nuovo.Che significa questo? Significa, come chiesa, non avere paura del cambiamento. Per raggiungere le persone in modo efficace, è necessario essere disposti ad adattarsi e cambiare, mantenendo sempre l'essenza della fede cristiana, ma trovando nuovi e innovativi modi per comunicare e condividere il messaggio con il mondo. E' quello che sta accadendo nella chiesa.Ve ne siete accorti già da qualche settimana. Il culto sta cambiando, le attività cambieranno anche quelle. Anche questo messaggio è “differente”dai miei soliti:vedrete che ci sono pochissimi versetti, così che possiate ricordarli meglio, meditarli, e lasciare che il Signore vi parli attraverso di essi.Il primo versetto su cui voglio meditiate,è uno di quelli famosi,ma voglio pensiate a come si applichi a tutto quello che abbiamo detto fino ad adesso circa il cambiamento:“La mèsse è grande, ma gli operai sono pochi; pregate dunque il Signore della mèsse perché spinga degli operai nella sua mèsse.” (Luca 10:4)Quando pensiamo alla parola “messe”dobbiamo pensarla nel suo significato di origine, θερισμός -  therismos;  in greco, ma anche in italiano, non è "grano che sta sta nel campo", "raccolto" e basta, ma "grano pronto ad essere raccolto", già maturo,  che non aspetta che di essere mietuto. Gesù ci chiama ad essere operai, perché, dice, non c'è che da raccogliere.“Allora – potresti chiedermi – cosa c'è di sbagliato in noi che non cresciamo?” . Attenzione a valutare il raccolto con gli occhi.L'ha detto due domeniche fa Lucia:“Invece di guardare le sedie piene e quindi la montagna che Gesù ha spostato per farci venire fino a qui la domenica mattina, guardiamo quelle vuote”.Questa è la visualizzazione come “cloud” dei nomi delle persone che hanno frequentato la chiesa dalla sua fondazione nel 2004 ovvero negli ultimi 18 anni per almeno 4 mesi:sono 126. Se avessi compreso anche quelle prima della fondazione quando eravamo solo una “cellula di Monterosi”, ovvero dal 2000, saremmo a poco meno di 200.Se avessi compreso anche quelli che hanno frequentato per almeno un mese saremmo intorno ai 240.Questo è il grafico dell'andamento dall'inizio della nostra chiesa:vi salta all'occhio qualcosa? Siamo (più o meno) la stessa quantità di persone con cui abbiamo iniziato la chiesa: 15!E in vent'anni siamo stati capaci di nutrire, dissetare, accogliere 240 persone! Senza contare tutti quelli che hanno letto, ascoltato o visto i messaggi domenicali sul web!Siamo stati un ponte per 240 e passa persone...in 15! La messe è pronta, ma il fiume si è spostato.C'e stata una persona, tal Jodocus van Lodenstein, in Olanda, a metà del 1600 che disse questa frase: “Ecclesia semper reformanda est”, ovvero “La chiesa si deve rinnovare continuamente”. Su questa frase si basò Marin Lutero per la sua Riforma. Noi ci troviamo nella perfetta condizione di cambiare, di costruire nuovi ponti, nuovi approdi...se...Se accettiamo di cambiare noi stessi: l'efficacia dei ponti che costruiremo sarà in base a quanto saremo capaci di cambiare ciascuno di noi singolarmente. Perché è vero che la chiesa “semper reformanda est”, ma il credente lo è anche di più: Paolo dice:“Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.” (Romani 12:2)I ponti che la nostra chiesa costruirà saranno efficaci a seconda di quanto noi saremo in grado di cambiare noi stessi.Avete tra le mani un foglio di carta, vi prego di scrivere in cima ad esso:“Io voglio che la mia mia chiesa sia più...” e sotto l'elenco delle cose che vorrete vedere cambiate, dei ponti che volete vedere costruiti,dei porti che volete che la vostra chiesa offra alla “messe”.Vi farò due esempi completamente "a caso", che non riguardano né voi né questa chiesa, ma che sono possibili "più" che vorreste avere nella vostra comunità.Per esempio: “Io voglio che la mia chiesa sia più ospitale”:ricordati che tu sei “la chiesa”, sei un pezzo della chiesa,  na parte del corpo di Cristo. Per cui, se questo è il tuo desiderio, poniti la domanda: “Come posso  essere io più ospitale?”  Oppure: “Io voglio che la chiesa aiuti di più le persone bisognose”come parte della chiesa,l a tua domanda sarà:“Come posso io aiutare i bisognosi?”Lo sai perché ti incoraggio a fare questo? Perché è Gesù che te lo chiede... io faccio solamente eco a lui:“Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro; perché questa è la legge e i profeti.” (Matteo 7:12)Mi piace molto la parafrasi che fa di questo versetto la Bibbia “The Message”:"Ecco una semplice regola di comportamento: Chiedetevi cosa volete che gli altri facciano per voi, poi prendete l'iniziativa e fatelo per loro". Sommando la Legge e i Profeti di Dio si ottiene questo risultato.” (Trad.- Matteo 7:12)ConclusionePaolo ha detto:“...cerco di adattarmi ad ogni tipo di persona, purché possa parlargli di Cristo, e Cristo lo salvi.  Tutto questo lo faccio per amore del Vangelo e per ricevere anchʼio con gli altri le sue benedizioni.” (1 Corinzi 9:22-23 PV)La Chiesa deve essere pronta a cambiare le sue strategie; ma per cambiare le strategie, per costruire nuovi ponti, per fornire nuovi approdi non servono gli “specialisti”.Persino un nuovo pastore sarebbe inutile, se non avesse dinanzi persone disposte a essere loro stesse il cambiamento. Gesù non ha detto che il problema fosse la mancanza di predicatori, o di pastori, o di missionari, ma di OPERAI!Come operaio nella chiesa, ciascuno deve essere pronto, ciascuna deve essere pronta a  farsi carico di essere il mattone di un nuovo ponte, ognuno per parte sua, ognuno a prendere un po' di peso per formare i piloni che sostengono la via di Cristo offerta al mondo.Sei pronto, sei pronta ad essere un pezzo del pilone su cui Gesù costruirà nuovi ponti?Ma, soprattutto, sei pronto, sei pronta, a cambiare te stesso, te stessa per esserlo?Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!
10 COSE che forse non sapevi sul CAFFÈ: Curiosità, Pro e Contro!

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Play Episode Listen Later Dec 20, 2022 14:26


“Un caffè per favore!”. Quante volte al giorno pronunciamo o ascoltiamo questa frase? Decine! Ma sapete cosa vi si nasconde dietro? Non vi preoccupate… State per scoprirlo! In questo video vi presenterò le 10 COSE CHE (FORSE) NON SAPEVATE SUL CAFFÈ! Ecco le 10 COSE che forse non sapete sul CAFFÈ 1) La Finlandia va pazza per il caffè! Si potrebbe pensare che l'Italia sia il Paese che consuma più caffè all'anno,  ma infatti non è così! In realtà è la Finlandia che guadagna il primo posto per consumo annuo di caffè, con 12 kg pro-capite all'anno. L'Italia non è nemmeno al secondo posto, ma - udite udite - al tredicesimo!!!! Con 5,9 kg di caffè pro-capite. 2) Il caffè come ispirazione Il compositore Bach amava al tal punto il caffè da dedicargli una cantata – Kaffeekantate – eseguita a Lipsia nel 1732. Nel testo parla, in modo ironico, della moda di andare ai caffè, molto diffusa nella società settecentesca di Lipsia. 3) La moka non si lava! In Italia non si lava assolutamente la moka, ossia la caffettiera, con il detersivo, in quanto la sostanza ha un odore troppo aggressivo che andrebbe a coprire l'aroma del caffè. Si usa solo l'acqua! 4) Il caffè è salutare Uno studio dell'università di Lund, in Svezia, ha dimostrato che bere caffè riduce la probabilità di cancro al seno, la Harvard School of Public Health dichiara che riduce il rischio di cancro alla prostata e ha un potere antidepressivo. La caffeina, poi, migliora i livelli di energia e stimola alcune funzioni cerebrali (memoria e attenzione tra le altre); ha anche un effetto stimolante sul sistema cardiovascolare. E non è finita qua! Sembrerebbe che il caffè aiuti anche a ridurre il rischio di ammalarsi di Alzheimer! In cosmesi, la caffeina viene utilizzata per preparare prodotti anticellulite, snellenti e tonificanti per il corpo e cosmetici antiage per il viso e per il contorno occhi. 5) La bevanda del Diavolo Inizialmente la Chiesa era contro il consumo di caffè, definito “la bevanda del Diavolo” per le sue proprietà eccitanti che portavano “alla perdizione dei sensi”. Papa Clemente VIII, nel ‘500, è stato il primo uomo di Chiesa a dare la sua approvazione al caffè dicendo “Questa bevanda di Satana è talmente buona che sarebbe un peccato farla bere solo agli infedeli. Imbroglieremo Satana battezzandola”. 6) Dove costa di più? Sembrerebbe che le città in cui il caffè costa di più siano nell'Europa del Nord. Oslo, capitale della Norvegia, è dove una tazza di caffè espresso costa di più: in media 4,50€. Seguita poi da Copenaghen (4€) e Ginevra (3,60€), Sidney (3,10€), Tokyo (3€) e a seguire. In Italia, un caffè espresso costa in media 1€ (tranne se siete turisti a Venezia). No sto scherzando, per fortuna questi episodi sono molto molto rari. 7) Tutti lo amano... È la bevanda più diffusa al mondo: si consuma in ogni angolo del pianeta e ogni giorno se ne consumano quasi 1.6 miliardi di tazze. Certo, ogni Paese ha la sua propria forma di consumarlo… Un giorno le intendo provare tutte! Ma quella che mi incuriosisce di più è quella finlandese, il cosiddetto Kaffeost, in cui il caffè caldo viene versato sulla cagliata di formaggio! 8) Persino gli animali! La mangiano anche gli elefanti e ne vanno matti! Mangiano le bacche di caffè come snack. Ma non finisce qui! I chicchi restano intatti nella digestione e vengono poi raccolti dalle loro feci e lavorati per creare il Black Ivory – un tipo di caffè morbido e pregiato, che è anche il più caro al mondo (costa 80 dollari a tazzina). Personalmente non so se io abbia il coraggio di provarlo, anche se me lo offrissero gratis… Voi lo avete provato? 9) Chi ha scoperto il caffè? Secondo un'antica leggenda, la scoperta del caffè sarebbe merito di un pastore etiope di nome Kaldi. Questi portava a spasso il suo gregge quando notò una certa iperattività delle pecore, che avevano iniziato quasi a ballare selvaggiamente,

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Castellone (M5S): «La maggioranza sfascia il superbonus e boccia persino i nostri odg»

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Play Episode Listen Later Dec 17, 2022 2:11


«Aiuti quater: la maggioranza sfascia il superbonus e boccia persino i nostri ordini del giorni. In commissione Bilancio al Senato si conclude una settimana assurda: dopo averci tenuti in ostaggio tre giorni per risolvere le varie divisioni e diatribe al suo interno, oggi la maggioranza è arrivata a bocciare persino i nostri Ordini del Giorno in modo da tenere buoni tutti i partiti del Centrodestra. Gli ODG sono strumenti che da sempre si utilizzano proprio per tenere aperto il fronte del dialogo tra maggioranza e opposizione: prendiamo atto che le forze politiche che sostengono il governo Meloni vogliono procedere con totale sprezzo della minoranza parlamentare». Così su Facebook la vicepresidente del Senato Mariolina Castellone. «L'ODG sullo sblocco dei crediti fiscali del Superbonus è passato infatti come ODG di Forza Italia, inoltre scremato di tutte le premesse. Dunque con il Dl Aiuti Quater il governo si prende la responsabilità si sfasciare definitivamente il Superbonus 110%, sul quale nessuna nostra proposta è stata accolta. Una decisione miope e dissennata, che metterà in ginocchio l'intero settore dell'edilizia e tutto il suo ampio indotto», prosegue il post. «Nemmeno la proposta di esentare le pmi agricole che non hanno come attività principale quella di produrre energia dalla tassazione sugli extraprofitti è stata accolta: un altro segnale dell'inconsapevolezza di questa maggioranza sul disastro economico che si andrà a creare in più comparti. Insomma: siamo arrivati a uno scenario di fallimento pilotato delle imprese. Oltretutto il "green deal" della Meloni è chiaro: più trivelle, meno Superbonus, più tasse per chi produce energia "pulita"», conclude.

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Alberto Melloni "Persino la luna"

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Play Episode Listen Later Nov 30, 2022 21:29


Alberto Melloni"Persino la luna"11 ottobre 1962: Come papa Giovanni XXIII aprì il ConcilioUtet Librihttps://www.utetlibri.it/«Cari figliuoli, sento le vostre voci. La mia è una voce sola, ma riassume la voce del mondo intero; qui tutto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la luna si è affrettata, stasera – osservatela in alto! – a guardare a questo spettacolo. Vi è che noi chiudiamo una grande giornata di pace; di pace: “Gloria a Dio, e pace agli uomini di buona volontà”.» Papa Giovanni XXIIIGiovanni XXIII – il papa del concilio caramellato nella formula del “papa buono” – era stato eletto per essere un papa “di transizione” dopo il lungo pontificato di Pio XII. E invece decise di convocare la Chiesa a concilio, prima e unica assemblea globale di pari sul pianeta: un'assise che lasciò preparare alla curia romana, trattenendo per sé pochissime decisioni e pochissimi nodi, fino all'apertura l'11 ottobre 1962, quando già sapeva della sua malattia. E quando decise di “aprire” il concilio: non solo in senso formale ma sostanziale.Alberto Melloni, una delle voci più autorevoli della ricerca storica sul cristianesimo, racconta quel momento, quel giorno nel quale il papa fa due discorsi, tanto diversi quanto epocali: la mattina in San Pietro, all'episcopato di tutto il mondo e agli osservatori delle altre Chiese, definendo le ragioni del concilio che aveva voluto; e la sera, nonostante non fosse preventivato, a una piazza affollata per una fiaccolata di saluto che ha segnato la storia del papato.Si svelano così subito i due lati della struttura spirituale di Giovanni XXIII: la sua capacità di cogliere e riformare il patrimonio della grande tradizione, ma anche di essere maestro dei fedeli comuni. All'allocuzione di inizio del Vaticano ii, pronunciata in latino, studiata al millimetro, scritta e riscritta, risponde il discorso informale della sera, improvvisato in italiano, nella sua cadenza bergamasca, in cui riprende e quasi traduce le dimensioni di paternità e fraternità che il concilio chiede alla Chiesa. Negli annali televisivi resta la frase celeberrima, in cui la carica più alta di una delle istituzioni più longeve mostra un cristianesimo dal volto umano: «Date una carezza ai vostri bambini e dite: “Questa è la carezza del papa”». Ancora non lo sapevamo, ma era l'inizio di una rivoluzione.Alberto Melloni (Reggio Emilia, 1959) è professore ordinario di Storia del cristianesimo all'Università di Modena e Reggio Emilia, titolare della cattedra unesco sul pluralismo religioso e la pace dell'Università di Bologna e dal 2017 fa parte dell'Accademia dei Lincei. È Chief Scientific Advisor della Commissione Europea. Tra le sue opere: Tutto e niente. I cristiani d'Italia alla prova della storia (Laterza 2013); Amore senza fine, amore senza fini (Il Mulino 2015) e Tempus visitationis. L'intercomunione inaccaduta fra Roma e Costantinopoli (Il Mulino 2019).IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

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Edgardo Franzosini "Memorie di un baro" Sacha Guitry

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Play Episode Listen Later Nov 11, 2022 19:19


Edgardo Franzosinni"Memorie di un baro"Sacha GuitryAdelphihttps://www.adelphi.it/Traduzione di Davide TortorellaPostfazione di Edgardo FranzosiniNessuno meglio di Sacha Guitry, scrive Edgardo Franzosini, è stato in grado di incarnare «un certo esprit ... tutto parigino, fatto nella vita quotidiana di leggerezza, di impertinenza, di vanità, e a teatro di dialoghi fluidi e intrighi deliziosi». Persino per l'in­contentabile e beffardo Paul Léautaud ogni nuova commedia di Guitry era «una sorpresa, un incan­to». Capace di rappresentare il gioco dell'amore e della seduzione in tutte le sue possibili variazioni, dotato, come Lubitsch, di un suo specialissimo «toc­co», Guitry fu apprezzato dai critici della Nouvelle Vague, e in particolare da Truffaut, che vedeva in lui un «autore completo». Nella sua immensa pro­duzione, Memorie di un baro è l'unico romanzo e, come scrive ancora Franzosini, «con il suo humour nero, il suo sorridente cinismo, la sua amoralità, le sue frasi rapide ... ha la grazia scintillante di un a­pologo» destinato a celebrare il piacere del gioco. Le esilaranti avventure del protagonista – il quale, avendo perduto l'intera famiglia a causa di un piat­to di funghi, comincia la sua carriera come groom in un albergo di lusso, per intraprenderne poi una decisamente più fruttuosa nei casinò di mezza Eu­ropa – sono narrate da Guitry con malizioso cando­re, cercando la complicità del lettore, il quale non potrà, a sua volta, che trovarle un puro incanto.Sacha GuitryCommediografo e attore francese (Pietroburgo 1885 - Parigi 1957), figlio di Lucien. Esordì giovanissimo, come attore e come autore. La sua produzione comprende non meno di cento commedie (le più note: Le veilleur de nuit, 1911; Un beau mariage, 1911; La prise de Berg-op-Zoom, 1912; L'amour masqué, 1923; L'illusionniste, 1924; ecc.) di valore ineguale, ma piene di osservazioni fini, di trovate ingegnose, scritte in un dialogo vivacissimo e personale. Si occupò attivamente anche di cinematografia. I suoi film, benché gli sia stata rimproverata la sua continua presenza sullo schermo, sono dotati di grande immaginazione cinematografica: Les perles de la couronne (1937); Le destin fabuleux de Désiré Clary (1942); Le comédien (1948); Si Versailles m'était conté (Versailles, 1954); Napoléon (1954).fonte: https://www.treccani.it/Il posto delle paroleAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Fratelli di Crozza
Crozza: "Siamo messi così male che persino Greta Thunberg rivaluta le scorie radioattive..."

Fratelli di Crozza

Play Episode Listen Later Oct 31, 2022 3:24


Il monologo di Maurizio Crozza sul gas, su Corona e non solo in occasione di una puntata di Fratelli di Crozza. Guarda Fratelli di Crozza senza pubblicità qui: https://bit.ly/3gS5JXwSee omnystudio.com/listener for privacy information.

Rame
Episodio 17: Ho disegnato la mia vita sui principi di consapevolezza finanziaria e adesso?

Rame

Play Episode Listen Later Oct 11, 2022 15:35


A dispetto di ogni statistica, Cinzia Facchi sviluppa fin da bambina una buona competenza in materia economica. Che la porta a disegnare ogni aspetto della sua vita in base ai principi di consapevolezza finanziaria: dalla negoziazione per il mutuo alla stipula di un piano pensionistico integrativo. Ben presto, Cinzia diventa il punto di riferimento familiare per ogni scelta che abbia a che fare con i soldi. Si occupa del 730 di suo padre fin da quando ha 19 anni, aiuta il fratello che lavora in proprio, gestisce gli investimenti del marito imprenditore e quando suo padre muore, si fa carico di ogni aspetto della vita economica dell'anziana madre. Persino nel tempo libero, è cassiera in tutte le associazioni di cui fa parte. Questa consapevolezza finanziaria si traduce in un carico mentale che si interfaccia continuamente con le sue giornate di donna lavoratrice e madre di tre figlie. E nell'impossibilità di compiere scelte senza calcolarne il costo. Nella vita, però, il vero lusso è concedersi, con leggerezza, la possibilità di fare salti nel vuoto. Anche a costo di commettere errori. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/rame-platform/message

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Elisabetta Rosaspina "Enigma Evita"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Sep 14, 2022 28:22


Elisabetta RosaspinaEnigma Evita"Storia della donna che ammaliò il mondoMondadorihttps://www.mondadori.it/Giovedì 2 settembre 1971. Un carro funebre, partito dal cimitero Maggiore di Milano, sfreccia lungo la Riviera italiana e francese in direzione del confine spagnolo. L'autista non sa ancora chi sta portando a Madrid. I documenti identificano la defunta come Maria Maggi vedova De Magistris, ma l'eccentrico personaggio che accompagna il feretro, e si presenta come il fratello, sa che quelle carte mentono. Nella bara c'è il corpo mummificato di Evita, che per quattordici anni è stata sepolta sotto falso nome. Sta tornando dal marito, Juan Domingo Perón, l'ex presidente dell'Argentina, esule nella Spagna di Francisco Franco dopo essere stato deposto nel 1955 dalla Revolución Libertadora.Inizia così, con i ricordi tuttora vividi dello chauffeur italiano che inconsapevolmente contribuì a trafugare la mummia più ricercata al mondo, la biografia della donna che in patria continua a essere venerata come una santa. Oppure odiata come un'arrampicatrice senza scrupoli. Quel viaggio, in fondo, è anche la metafora della vita di Eva Duarte: un'esistenza vissuta a tutta velocità, bruciata dall'ansia di arrivare. Viva o morta, il suo traguardo è sempre stato Perón.Le intense pagine di Elisabetta Rosaspina la seguono da quando, sedicenne, partì dall'anonimato e dalla povertà della pampa verso il suo riscatto, nella Buenos Aires degli anni Trenta e Quaranta. Cercava fortuna come attrice, l'avrebbe trovata come politica e filantropa, fino a diventare la donna più potente dell'America Latina, capace di riscuotere l'ammirazione dell'Europa intera, allorché, nell'immediato dopoguerra, girò la Spagna, l'Italia, il Vaticano, la Francia, il Portogallo e la Svizzera in settantanove giorni di lussi e di misteri.Ha «regnato» sull'Argentina appena sette anni, consacrandosi all'amore per i suoi descamisados e all'odio per l'oligarchia, eppure sarà sempre circondata da intrighi e sospetti, idolatria e maldicenza. Persino sulle sue spoglie, «eternizzate» da un medico spagnolo, si scateneranno battaglie, e sulla sua memoria continueranno a scontrarsi sostenitori e detrattori. L'enigma di Evita, agli occhi del mondo, non è mai stato svelato.Elisabetta Rosaspina, giornalista, ha lavorato alla «Notte», al «Giornale» e al «Corriere della Sera». Nel 2019 ha pubblicato da Mondadori Margaret Thatcher, con cui ha vinto il premio Comisso nella sezione BiografiaIL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Zuppa di Porro
Caos liste: liberali fuori persino da Forza Italia

Zuppa di Porro

Play Episode Listen Later Aug 21, 2022


Le bufale sulla Meloni, Repubblica che voleva schierare il Papa e il caso Ruberti. Questo e altro nella #zuppadiporro del 21 agosto 2022

Il podcast del disagio
Pet therapy

Il podcast del disagio

Play Episode Listen Later Jun 4, 2022 65:45


Potremmo rileggere il proverbio: "Più conosco i millennials, più amo ogni bestia del mondo". Persino i cinghiali, che hanno di certo più dignità. Vee Tridente e Veronique, vestali del Disagio, conducono una nuova puntata dedicata al rapporto - dolcissimo ma a volte singolarmente morboso - dei trentenni coi loro pet, adorabili bestiole pelose spesso e volentieri vittime dell'ansia, e del disagio, di chi li tiene in casa. Animali come figli, come amici, come analisti mancati. Ma un cane problematico è comunque più stimolante dei padroni con la sindrome dell'impostore... Ospite speciale della puntata: l'educatrice cinofila Lia Begani.