POPULARITY
Gli ordini mendicanti rinnovarono la Chiesa medievale, puntando su povertà evangelica, predicazione nelle città e lotta contro le eresie.
Omelia della s. Messa dell'8 Luglio 2024, Memoria Ss. Gregorio Grassi e Compagni Martiri, tenuta da p. Francesco M. Budani, FI.
Eretta tra il XVI e il XVIII secolo, abbandonata da anni, Masseria Francescani era ormai un rudere. Ma dopo un meticoloso restauro sotto la guida della Soprintendenza dei Beni Culturali, completato nel settembre 2020, è diventata un lussuoso hotel quattro stelle con nove camere dal design raffinato, circondato da un podere di 4 ettari con tanto di piscina elegante. L'ultima novità? Da quest'estate accoglie un'innovativa iniziativa culinaria: Fràn, il pop-up restaurant ideato dallo chef Leonardo D'Ingeo.
Questa settimana Gianluca Gatta legge LA FIAMMA E LA CROCE di Amalia Guglielminetti, un racconto ambientato nel periodo pasquale agli inizi del '900 e che vede protagonisti un novizio francescano, di origini contadine, tutto teso ad assecondare la Regola e una nobile ragazza alla ricerca delle atmosfere romantiche assaporate nei romanzi che legge in solitudine nel palazzo di famiglia.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7723LA TERRIBILE STORIA DIMENTICATA DEI FRANCESCANI MARTIRIZZATI DAI MUSULMANI di Rino CammilleriOggi voglio ricordare i sette francescani, e non solo loro, che nel 1920 vennero martirizzati dai musulmani. Nel 1920,dunque dopo la fine della Grande Guerra, dopo i trattati di pace, dopo che Kemal Ataturk aveva respinto i Greci e salvato la Turchia. Che, lo ricordiamo, era stata alleata degli sconfitti Imperi centrali.Il genocidio del popolo armeno - il primo, nella storia, a convertirsi al cristianesimo - era stato completato da un pezzo, i turchi, stretti tra i Bolscevichi di Lenin a nord e le potenze occidentali, soprattutto Inghilterra e Francia, che si spartirono il loro ex impero, dopo aver orribilmente incendiato Salonicco (la più ricca delle loro città, ma ricca grazie a greci e armeni), visto che Ataturk intendeva modernizzare il suo popolo vietando fez, veli e barbe per dare un sterzata laica alla vita turca (ben rendendosi conto che la causa dell'arretratezza stava proprio nella religione), avrebbero potuto smetterla con le scimitarre e l'uccisione inutile e insensata dei cristiani. Invece no. Ecco la storia che andiamo a raccontare.Alla fine del 1919 tre francescani, due italiani e un ungherese, vennero assegnati dalla Custodia della Terra Santa a Mugiukderest, in Armenia. Erano padre Francesco De Vittorio (38 anni), fratel Alfredo Dolentz (67), austriaco, e fratel Salvatore Sabatini (45). La missione era completamente distrutta e ora, a guerra finita, la Custodia intendeva ripristinarla in qualche modo. Provvisti di denaro, i tre riuscirono a farvi affluire le famiglie superstiti e a radunare la trentina di bambini rimasti orfani. Sotto la loro direzione si cominciò a riattare qualche casa e, soprattutto, a impiantare un orfanotrofio per quei bambini abbandonati che chissà come erano riusciti a scappare al genocidio. I tre frati erano tutto: medici, farmacisti, vivandieri, maestri, padri. Ma nel gennaio del 1920 ricominciò l'incubo: la notizia che i massacri di cristiani erano ripresi giunse fino alla missione e quei poveri disgraziati, la cui sfortuna non sembrava aver mai fine, presero a disperarsi. Dove altro sarebbero potuti andare? Ora che avevano riguadagnato un minimo di tranquillità, pur nella miseria, bisognava di nuovo scappare?UN INVITO A CENALeggo in una vecchia news del Centro studi Giuseppe Federici che ai tre frati, in pensiero per i loro orfanelli, si presentò uno del posto, un musulmano di cui avevano fatto la conoscenza e che si era comportato sempre amabilmente con loro. Ne conosciamo il nome: Leuimen Oglu Alì. Aveva una grande casa e si offrì di ospitare i missionari e tutti gli orfanelli. Anzi, poiché c'era ancora posto, poteva accogliere anche tutti i pochi cristiani del luogo. E arrivò a mettere a disposizione alcuni locali per gli oggetti, le cose care che ognuno avesse ritenuto di portare con sé. Cominciò così il trasloco. In quella nuova casa sarebbero stati al sicuro, così aveva garantito loro l'anfitrione. Anche se si fosse scatenato il pogrom, lui li avrebbe protetti, perché nessuno avrebbe osato violare la casa di un notabile musulmano. Erano a cena, gentilmente offerta dal loro ospite, quando i tre frati sentirono colpi di fucile provenienti dalla strada. D'istinto si alzarono da tavola per sbirciare dalle finestre, ma a quel punto Leuimen Oglu Alì gettò la maschera. Estratta una pistola, mentre i tre gli davano le spalle li freddò con pochi colpi, poi andò ad aprire il portone di quelli fuori, con cui era d'accordo. Dei cristiani e orfanelli non ne rimase vivo neppure uno. Poi la banda di assassini andò a saccheggiare la chiesa, l'orfanotrofio e le case delle vittime, completando l'opera con un bel falò di tutto. Tutto questo accadde il 23 gennaio 1920.CHIESA BRUCIATAPadre Alberto Amarisse, 46 anni, era superiore alla missione di Jenige-Rale. Negli stessi giorni i turchi invasero l'Armenia e uccisero lui e tutti gli altri cristiani. Padre Stefano Jalincatjan, 51 anni, armeno, era superiore alla missione Donkalè. Scappato all'ora dalle guerra, era tornato per riunire i superstiti e cercare di ricostruire quanto era stato distrutto. Ma il 23 gennaio 1920 i turchi tornarono. Capeggiati da tal Naggiar Mustafà, si avventarono nel villaggio e presero a incendiare tutto. I cristiani si rifugiarono in chiesa e, nella missione, mentre i turchi li calpestavano di fucilate. Ma prevalse l'opinione di risparmiare munizioni, visto che quelli si erano barricati. Così, mano alla benzina, diedero fuoco a tutto e arrostirono gli sventurati, missionario compreso. Al giovane fratel Giuseppe Achillian, 25 anni e armeno pure lui, andò meglio. Nel senso che non morì ammazzato. Invasa l'Armenia, ricominciarono le marcie forzate della popolazione cristiana. Molti morirono di stenti e fatica. Lui, il più giovane e in forze, partito il 23 gennaio, resistette fino al 15 del mese successivo. Ma, arrivato ad Adana, schiantò per lo strapazzo. E, se questa fu la sorte, figurarsi quella di donne, vecchi e bambini. L'italiano padre Leonardo Bellucci, 39 anni, dopo il servizio militare (il clero italiano non era ancora esentato, lo sarà con Mussolini), finita la guerra fu assegnata alla missione di Aleppo come economo e insegnante nel collegio che i francescani avevano là. Stava recandosi a Gerusalemme in treno quando, alla stazione di Kherbet el- Ghazi, un gruppo di beduini armati lo costrinse a scendere. Venne freddato sul posto a colpi di fucile. E, non contenti ne impalarono il cadavere. Allah è grande. Forse Abramo sbagliò a mettere incinta Agar...
Visto che noi toscani abbiamo la fama di popolo incapace di prendere qualsiasi cosa sul serio e parecchio godereccio, ti aspetteresti che la nostra terra non sia un posto molto spirituale. La Toscana, invece, è piena di posti che hanno parecchio a che vedere con il divino. Anche se ci piace fare i bastian contrari, le nostre radici sono fermamente piantate nella religione. A parte le tante splendide chiese delle nostre città, ci sono tantissimi posti perfetti per la preghiera e la meditazione. Pochi sono così popolari come il monastero più sacro di Toscana, la seconda casa di San Francesco. Per prepararsi al meglio alla Pasqua, questa settimana What's Up Tuscany vi porterà su un monte immerso nelle foreste del Casentino, il luogo dove il santo patrono d'Italia ricevette le stigmate, il Santuario della Verna.Se ascolterete la puntata intera scoprirete come il monte fu donato più di otto secoli fa da un nobile del posto e come divenne subito dopo la morte del santo luogo di pellegrinaggio. Vi accompagnerò tra le tante bellezze di questo monastero esplorando i molti tesori d'arte nascosti da queste parti, incluso uno splendido crocefisso che, fino a pochi anni fa, era chiuso in un sotterraneo. Vi racconterò come i monaci della Verna abbiano usato la pandemia per abbracciare la tecnologia ed aiutare tantissimi fedeli nel momento del bisogno. Nell'ultima parte, vi dirò tutto quel che c'è da sapere sulla Via del Nord, una camminata di dieci giorni che vi porterà fino ad Assisi, un modo particolare di esplorare questa parte dell'Italia e omaggiare allo stesso tempo la memoria dei coraggiosi pellegrini del Medio Evo.Email: podcast@larno.itFacebook: https://www.facebook.com/larno.itTwitter: @arno_it / @WhatsupTuscanyI LINK ALLE FONTIhttps://www.abbazie.com/laverna/storia_it.htmlhttps://www.sanfrancescopatronoditalia.it/notizie/francescanesimo/la-verna-le-stimmate-di-francesco-tra-storia-e-attualit%C3%A0-50684#accepthttps://www.tuscanypeople.com/la-verna-santuario-della-verna/https://apiediilmondo.it/le-tappe-della-via-di-francesco-la-verna-assisi-a-piedi/https://www.casentinopiu.it/i-tesori-del-casentino-alla-verna-un-crocifisso-ligneo-attribuito-a-della-robbia/I CANALI SOCIAL DEL SANTUARIOhttps://www.facebook.com/santuariolaverna/https://www.youtube.com/@francescobrasa8156BACKGROUND MUSICPipe Choir - Bom Bom Breakthrough (Instrumental)Pipe Choir - Followers (Instrumental)Pipe Choir - The Opening ClosingProfound Beats - Lo-fiWayne John Bradley - Summercycle (Instrumental)Pipe Choir - Almost Time (Instrumental)Wayne John Bradley - Blues Rock Original InstrumentalAll released under Creative Commons Attribution 4.0 International Licensehttps://soundcloud.com/pipe-choir-2/pipe-choir-bom-bom-breakthrough-creative-commons-instrumentalhttps://soundcloud.com/pipe-choir-2/pipechoir-followers-instrumentalhttps://soundcloud.com/pipe-choir-2/p-c-iii-the-opening-closinginstrumentalcreative-commonshttps://soundcloud.com/profoundbeats/profound-beats-lo-fi-free-downloadhttps://soundcloud.com/ayneohnradley/summercycle-original-indie-style-instrumental-creative-commonshttps://soundcloud.com/pipe-choir-2/pipe-choir-almost-time-instrumental-creative-commonshttps://soundcloud.com/ayneohnradley/blues-rock-original-instrumentalcreative-commonshttp://www.pipechoir.com/
Gaetano Passarelli"Breve storia del segno della croce"Prefazione di Monsignor Giorgio Demetrio GallaroGraphe Edizionihttps:graphe.itIl simbolo della cristianità, il primo gesto che i fedeli apprendono da bambini; un segno dirompente che ricongiunge il divino e l'umano nel ricordo di una sofferenza che è al tempo stesso liberazione dal dolore terreno: l'atto di segnarsi nel momento del rito appare oggi un'abitudine acquisita sulla quale non ci si pongono domande. Come svela questo saggio, tuttavia, la croce si è fatta portatrice nei secoli di significati complessi, che vale la pena osservare in una prospettiva diacronica, storica e filosofica.A partire dalla discussione – agli albori del Cristianesimo stesso – fra l'opportunità di rappresentare il Figlio di Dio e l'oggetto che lo condusse a morte, il fervore spirituale e la religiosità popolare hanno costruito un intreccio ben più articolato e controverso di quanto si immaginerebbe, per condurre progressivamente al valore unificante del segno della croce come testimonianza di appartenenza a un credo che, al suo centro, non deve dimenticare di avere proprio Colui che su quella croce fu appeso.Arricchito dalla prefazione di mons. Giorgio Demetrio Gallaro, il testo interesserà tanto i credenti quanto chiunque sia desideroso di approfondire l'argomento in ottica laica.Gaetano Passarelli è nato a Castrovillari (Cosenza) e vive a Roma. È stato docente di Storia bizantina all'Università di Chieti e di Roma3, di Spiritualità Orientale all'Istituto Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum e di Liturgia bizantina al Pontificio Istituto Orientale. È direttore responsabile della rivista Studi sull'Oriente Cristiano. Consultore storico della Congregazione delle Cause dei Santi, conta numerose pubblicazioni scientifiche su iconografia, liturgia e storia bizantina tradotte in diverse lingue. È autore di biografie di personaggi italiani e brasiliani. È direttore della collana I condottieri della Graphe.it di Perugia e, per la stessa casa editrice, condirettore della collana Pecile.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7356UN ASILO ABOLISCE LA FESTA DEL PAPA'... PER NON DISCRIMINARELa festa di san Giuseppe divenne festività civile nel 1949 e lo restò fino al 1977, quando fu abolita dalla Democrazia Cristiana al governo (!?), poi fu tolto anche il precetto religioso per cui non è più obbligatorio andare alla Messa quel giornodi Roberto MarchesiniA Viareggio una scuola per l'infanzia (un tempo detta asilo) abolisce la festa del papà: «È discriminatoria nei confronti di chi non ha un papà».I lettori della Nuova Bussola non sprecheranno certo tempo a controbattere questa affermazione: hanno ormai capito benissimo che l'obiettivo non è eliminare le discriminazioni, ma la festa del papà. Se non ci fosse la scusa della discriminazione se ne inventerebbero un'altra, di tipo scientifico («Il papà appartiene al passato, ormai possiamo creare bambini senza un uomo»), antirazzista («San Giuseppe era etero e bianco, non va festeggiato») oppure ambientalista («Le zeppole di san Giuseppe inquinano, la ricetta originale non prevede farine proteiche!») e via delirando. «Tutto ciò che esiste, merita di perire», diceva Mefistofele nel faust di Goethe; «Tutto ciò che esiste, merita di perire», ripetevano appena potevano Marx ed Engels. La festa del papà va abolita, punto. Perché esiste, perché ricorda la legge naturale. Poi un pretesto si trova, uno qualsiasi, anche il più assurdo.MOTIVI DI UNA FESTAMa perché festeggiare la festa del papà? Beh, di primo acchito, direi: per proteggere una specie in via d'estinzione. Ormai gli italiani sono estinti perché hanno smesso di riprodursi; quindi non ci sono più papà. I pochi, coraggiosi pochi papà (i «veri avventurieri», affermava Peguy) vanno onorati e festeggiati; finché ce ne sono. E poi i papà sono maschi eterosessuali, una delle specie animali più odiate del pianeta: come non solidarizzare con queste povere e innocenti vittime?Al di là di questo, cerchiamo di capire perché è stata istituita, questa festa. Il 19 marzo è la festa dei papà perché è il compleanno del papà più importante di tutti, san Giuseppe. D'accordo, un papà sui generis, considerata la faccenda; però, senza alcun dubbio, un vero padre. San Giuseppe è noto per alcune caratteristiche che lo rendono un archetipo di uomo e di padre. Innanzitutto, san Giuseppe… tace. Come ogni uomo tradizionale che si rispetti e a scorno delle femministe, che vorrebbero gli uomini ciarlieri e piagnucolanti, san Giuseppe, in tutto il vangelo, non pronuncia una sola parola. Però agisce: caspita, se agisce. Avvertito in sogno che la sua famiglia era in pericolo, fa i bagagli ed emigra in Egitto. Già, perché un padre accudisce e protegge, esattamente come fa Giuseppe. Ed è suo l'incarico di sostentare la famiglia («Col sudore della fronte», impone Dio all'uomo, «ti guadagnerai il pane»). Infatti san Giuseppe è un lavoratore, tanto che ha una seconda festa, il 1° maggio, festa del lavoro.UNA FESTA PLURISECOLARELa Chiesa ha cominciato a festeggiare san Giuseppe circa un millennio fa. All'inizio, per opera di qualche ordine religioso (Benedettini, Servi di Maria, Francescani); poi, da parte della Chiesa universale con Gregorio XV l'8 maggio 1621 e con Urbano VIII il 13 settembre 1642 (bolla Universa per orbem). Nel 1870, quando la Chiesa attraversava una persecuzione ferocissima da parte dello Stato italiano unitario, papa Pio IX proclamò san Giuseppe custode di tutta la Chiesa con il decreto Quemadmodum Deus. [...]La festa di san Giuseppe, chiamata anche «festa del papà» divenne anche festività civile con la legge 260 del 1949 e lo restò fino al 1977, quando fu abolita per motivi di «austerità» (sic). Contestualmente, perse lo status religioso di festa di precetto con la nota CEI dell'8 marzo 1977. Ma chissenefrega: resta comunque una bella festa, celebrata ancora in molti comuni italiani. E, soprattutto, ci permette di riflettere sul gran dono che Dio ci ha fatto dandoci un papà e indicando a tutti gli uomini Giuseppe, il giusto silenzioso, come modello ed esempio.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7249PAPA FRANCESCO PUO' PIACERE O NO, MA E' IL LEGITTIMO PAPA di Emmanuele BarbieriL'articolo del prof. Roberto de Mattei su Corrispondenza Romana del 20 novembre 2022 (clicca qui http://www.bastabugie.it/it/edizioni.php?id=798) ha provocato tra i nostri lettori alcuni quesiti, che possiamo così riassumere: "Benedetto XVI, annunciando l'11 febbraio 2013 le sue dimissioni, ha dichiarato di rinunziare al ministero del Pontificato, ma non al 'munus' petrino. Benedetto inoltre si è auto-definito 'Papa emerito', continua a indossare la veste bianca, che caratterizza lo status di Papa, e impartisce la benedizione apostolica. Ma poiché nella Chiesa cattolica ci può essere un solo Papa, e non due, non avrà ragione chi sostiene che il legittimo Pontefice è ancora Benedetto e non Francesco?"La questione nasce dall'anomalia della rinuncia al pontificato di Benedetto XVI, su cui più volte Corrispondenza Romana ha espresso la sua opinione. Il canonista gesuita Gianfranco Ghirlanda, già rettore della Pontificia Università Gregoriana, e oggi Commissario dei Francescani dell'Immacolata, il 2 marzo 2013, dieci giorni prima l'elezione di papa Francesco, confutò la figura ratzingeriana del "Papa emerito" in un lungo e argomentato saggio su La Civiltà Cattolica, spiegando che «colui che cessa dal ministero pontificio non a causa di morte, pur evidentemente rimanendo vescovo, non è più papa, in quanto perde tutta la potestà primaziale, perché essa non gli era venuta dalla consacrazione episcopale, ma direttamente da Cristo tramite l'accettazione della legittima elezione». Infatti, la dottrina comune della Chiesa ha sempre distinto tra potere di ordine e potere di giurisdizione. Il primo è ricevuto attraverso i sacramenti, il secondo per missione divina, nel caso del Papa, o per missione canonica nel caso dei vescovi e dei sacerdoti. Il Papato non è un "supersacramento", ma il governo supremo della Chiesa, fondato sul potere di giurisdizione.PAPA BENEDETTO HA RINUNCIATO AL PAPATO IN MANIERA VALIDA, ANCHE SE AMBIGUASul blog di Sandro Magister il 15 settembre 2014, il prof. de Mattei notando che tra i cattolici di orientamento conservatore, alcuni già cominciavano a contrapporre il "Papa emerito" Benedetto XVI al "Papa in esercizio" Francesco, osservava che questa posizione, diversa da quella sedevacantista, era però caratterizzata dalla stessa debolezza teologica. Infatti, «se il papa è, per definizione, colui che governa la Chiesa, rinunciando al governo egli rinuncia al papato. Il papato non è una condizione spirituale, o sacramentale, ma un "ufficio", ovvero un'istituzione. (...) Il Papa è colui che ha il supremo potere di giurisdizione, la "plenitudo potestatis", perché governa la Chiesa. È per questo che il successore di Pietro è prima Papa e poi vescovo di Roma. È vescovo di Roma in quanto Papa e non Papa in quanto vescovo di Roma».Benedetto XVI, quali che siano state le ragioni per dimettersi, lo ha fatto in maniera valida, ma ambigua, creando una profonda confusione tra i fedeli. Il 15 gennaio 2020, Corrispondenza Romana scriveva che Benedetto XVI: «conservando il titolo di Papa emerito, come avviene per i vescovi, sembra ritenere che l'ascesa al Pontificato imprima sull'eletto un carattere indelebile analogo a quello sacerdotale. In realtà i gradi sacramentali del sacerdozio sono solo tre: diaconato, presbiterato ed episcopato. Il pontificato appartiene ad un'altra gerarchia della Chiesa, quella di giurisdizione, o di governo, di cui costituisce l'apice. Quando viene eletto, il Papa riceve l'ufficio della suprema giurisdizione, non un sacramento dal carattere indelebile. Il sacerdozio non si perde neanche con la morte, perché sussiste "in aternum". Si può invece "perdere" il pontificato, non solo con la morte, ma anche in caso di volontaria rinuncia o di manifesta e notoria eresia. Se rinuncia ad essere pontefice, il Papa cessa di essere tale: non ha diritto a indossare la veste bianca né ad impartire la benedizione apostolica. Egli, dal punto di vista canonico, non è neanche più un cardinale, ma torna ad essere un semplice vescovo».In un suo importante saggio, dal titolo Renuntiatio Papae. Alcune riflessioni storico-canonistiche (in Archivio Giuridico, 3-4 (2016), pp. 655-674), il cardinale Walter Brandmüller ha ribadito che uno e solo uno è il Papa, e inscindibile nella sua unità è il suo potere. «La sostanza del Papato è così chiaramente definita dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione autentica, cosicché nessun Papa può essere autorizzato a ridefinire il suo ufficio».ANCHE BENEDETTO XVI RICONOSCE PAPA FRANCESCOSe Benedetto XVI ritenesse di essere davvero Papa, simultaneamente a Francesco, negherebbe la verità di fede per cui esiste un solo Vicario di Cristo e dovrebbe essere considerato eretico o sospetto di eresia. Il prof. Enrico Maria Radaelli, che è persona più preparata e conseguenziale di Andrea Cionci, nel suo libro Al cuore di Ratzinger, sostiene che l'abdicazione di papa Benedetto è invalida e nulla, proprio perché è stata elaborata sulle basi di una dottrina eretica, di stampo hegeliano. Ma a questa tesi il prof. de Mattei già rispondeva il 1° luglio 2020 su Corrispondenza Romana: «Se fosse provato che Benedetto XVI aveva l'intenzione di scindere il pontificato, modificando la costituzione della Chiesa, sarebbe caduto in eresia; e poiché questa concezione eretica del Papato sarebbe certamente anteriore alla sua elezione, l'elezione di Benedetto dovrebbe essere ritenuta invalida per lo stesso motivo per cui si ritiene invalida l'abdicazione. Egli non sarebbe in nessun caso Papa. Ma questi sono discorsi astratti, perché solo Dio giudica le intenzioni, mentre il diritto canonico si limita a valutare il comportamento esterno dei battezzati. Una sentenza celebre del diritto romano, ricordata sia dal cardinale Walter Brandmüller che dal cardinale Raymond Leo Burke, afferma che «De internis non iudicat praetor»; un giudice non giudica le cose interne. D'altra parte il canone 1526, § 1 del nuovo Codice di Diritto Canonico ricorda che "Onus probandi incumbit ei qui asserit" (L'onere di fornire le prove tocca a chi asserisce)». Inoltre, "se il legittimo Papa è Benedetto XVI, che cosa accadrebbe se egli da un giorno all'altro morisse, o se invece, prima della sua morte, venisse a mancare papa Francesco? Dal momento che molti degli attuali porporati sono stati creati da papa Francesco e nessuno dei cardinali elettori lo considera un antipapa, la successione apostolica sarebbe interrotta, pregiudicando la visibilità della Chiesa. Il paradosso è che per provare l'invalidità della rinuncia di Benedetto si utilizzano sofismi giuridici, ma poi per risolvere il problema della successione di Benedetto o di Francesco, si dovrebbe ricorrere a soluzioni extra-canoniche. La tesi del visionario francescano Jean de Roquetaillade (Giovanni di Rupescissa: 1310-1365), secondo cui, nell'imminenza della fine dei tempi, apparirebbe un "Papa angelico" alla testa di una Chiesa invisibile, è un mito diffuso da molti pseudo-profeti, ma mai accolto dalla Chiesa. E' questa la strada che imboccherebbe una parte del mondo conservatore? Sembra più logico ritenere che i cardinali riuniti in conclave per eleggere un nuovo Papa, dopo la morte o la rinunzia al pontificato di papa Francesco, sarebbero assistiti dallo Spirito Santo. E, se è vero che i cardinali potrebbero rifiutare l'influsso divino, eleggendo un Pontefice peggiore di papa Francesco, è anche vero che la Provvidenza potrebbe riservare sorprese».CONCLUSIONEIn conclusione: l'essenza del Papato non è nel munus, come nei vescovi, ma è nell'esercizio del governo, ovvero nel ministerium, che non è un sacramento indelebile, ma un potere di giurisdizione, che si può perdere o a cui si può rinunciare. Il Papato non è una condizione spirituale o sacramentale, ma un "ufficio", o più precisamente un'istituzione. Chi rinuncia al ministerium, cioè al governo, perde il Papato. E questo era ben chiaro a Benedetto XVI, che nella sua Declaratio del 13 febbraio 2013 afferma con chiarezza: «[Declaro] Conclave ad eligendum novum Summum Pontificem (...) convocandum esse» ("dichiaro che va convocato un conclave per eleggere un nuovo Sommo Pontefice"). Benedetto XVI non ha inteso conservare per sé la condizione papale, affidando il governo a un facente funzione, ma ha formalmente aperto la sede vacante (e non impedita), ordinando l'elezione di un nuovo Papa. Questo Papa è stato eletto con il nome di Francesco ed è stato riconosciuto come tale dalla Chiesa universale. Potrà piacere o no, ma è il legittimo Papa. Se Benedetto XVI continua ad atteggiarsi a Pontefice, vestendo di bianco e impartendo la benedizione apostolica, commette un errore, creando confusione tra i fedeli, ma non rivendica certo una legittimità pontificia alla quale ha rinunciato il 13 febbraio 2013. Nessuna sua parola o gesto apparentemente contrario è stato finora più forte di quella solenne Declaratio con cui ha concluso il suo pontificato.
Agli affreschi della Basilica di San Francesco di Assisi è dedicato un incontro previsto per venerdì 25 novembre alla Melbourne Library at the Dock.
Nel tardo Medioevo si venne a creare una divisione tra il capitalismo nordico e protestante e un capitalismo nato dall'alleanza tra mercanti e francescani, che darà poi origine alla moderna economia di mercato. Ne parliamo con Luigino Bruni, docente di Economia politica all'Università Lumsa di Roma e autore del libro"Capitalismo meridiano, alle radici dello spirito mercantile, tra religione e profitto"(Il Mulino).
Alla scoperta di classici e delle nuove uscite letterarie, selezionate per gli ascoltatori da Salvatore Carrubba, attraverso percorsi tematici e le voci di autori e scrittori. In chiusura di ogni puntata "il confettino": il libro della settimana da leggere con i ragazzi. Una volta al mese Carrubba propone, inoltre, le "interviste impossibili": i protagonisti di grandi opere e gli autori del passato prendono vita tramite la voce di personaggi caratterialmente affini.
Nell'economia di mercato che si è sviluppata dopo la controriforma, si è prodotta una biforcazione tra un capitalismo nordico, erede di Lutero e di Calvino, e un capitalismo meridiano, dotato di una vocazione più comunitaria, relazionale e familiare. Nel suo libro "Capitalismo meridiano. Alle radici dello spirito mercantile tra religione e profitto" (Il Mulino, 208 p., € 19,00), Luigino Bruni, economista e storico del pensiero economico, indaga sul come il movimento francescano sia riuscito, tra il tredicesimo e il sedicesimo secolo, a dare vita ad una forma di capitalismo dove, grazie alle leggi di mercato, anche i poveri potevano beneficiare dei ricavi dei mercanti. RECENSIONI "Fuga dall'impero. La caduta di Roma e le origini della prosperità occidentale" diWalter Scheidl (Luiss University Press, 684 p., € 35,00) "W.E.I.R.D. La mentalità occidentale e il futuro del mondo" di Joseph Henrich (Il Saggiatore, 704 p., € 32,00) "Il liberalismo e i suoi oppositori" di Francis Fukuyama (Utet, 192 P., € 19,00) "Titanic. Naufragio o cambio di rotta per l'ordine liberale" di Vittorio Emanuele Parsi (Il Mulino, 360 p., € 24,00) IL CONFETTINO "A cosa servono i soldi?" di Pierdomenico BaccalarioeFederico Taddia (Il Castoro, 144 p., € 15,00)
This week's guest is Chris Francescani from Sunset Beach Films. Chris was a journalist and reporter for 25 years. Now, he uses drones to create marketing and promotional videos for local businesses in Eastern Long Island. Chris has been able to find new clients by joining chambers of commerce and networking with business owners who could use social media drone videos to promote their businesses. Be sure to listen to this week's Drone to $1K Podcast episode to hear more about Chris and his journey of starting a drone business! And be sure to play this week's two truths and a lie game for a chance to win a Drone Launch prize: https://dronelaunchacademy.typeform.com/to/DFYpPnDo Connect with Chris: Website: https://sunsetbeachfilms.com/ Instagram: @sunsetbeachfilms Facebook: Sunset Beach Films Have a Drone Business? Want to be Interviewed for the Drone to $1K Podcast? Complete this questionnaire: Drone to $1K Business Owner Application Training from Drone Launch Academy Part 107 Exam Prep Course ($50 off) Aerial Photo Pro Course ($50 off) Aerial Video A to Z Course ($100 off) Aerial Roof Inspection Pro Course ($100 off) Drones 101 Course ($20 off) Other Places to Listen iTunes Stitcher Spotify TuneI
Incontro tenuto da don Luigi Maria Epicoco ai i frati Francescani conventuali
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
La festa della Visitazione è la festa del Magnificat, celebrata dai Francescani fin dal XIII secolo. Papa Bonifacio IX la introdusse nel calendario universale della Chiesa e papa Clemente VIII ne compose i testi liturgici. Con la riforma liturgica in seguito al Concilio Vaticano II, la festa che veniva celebrata il 2 luglio, è stata anticipata al 31 maggio, a conclusione del mese di maggio, dedicato alla Madonna, anche per armonizzarla con la memoria degli avvenimenti del Vangelo lungo l'anno liturgico, collocandola tra l'Annunciazione del Signore (25 marzo) e la nascita di San Giovanni Battista (24 giugno). I testi liturgici offerti alla nostra riflessione ci portano ad ammirare lo spirito di carità di Maria verso la sua parente in attesa di un bambino, ma anche il desiderio di diventare missionaria del suo Signore. La sua presenza nella casa di Elisabetta rende vera la profezia di Sofonìa: "Il Signore tuo Dio in mezzo a te è un salvatore potente". L'incontro tra Maria e Elisabetta ha tutto il clima di un gioioso incontro profetico, dove lo Spirito del Signore opera e annuncia il grande evento, la lieta notizia: Elisabetta è piena di Spirito Santo e saluta in Maria la Madre del Salvatore: "Beata te che hai creduto...". Giovanni Battista nel grembo esulta per questo incontro e Maria, confusa dinanzi a un saluto così eccelso e vero, nella sua umiltà non può che rivolgere lodi all'onnipotente Dio, intonando il suo "Magnificat" in cui afferma il proprio nulla, loda la misericordia di Dio che l'ha voluta scegliere come madre del suo Cristo "per la sua umiltà", proclama le sue grandi opere, in pieno adempimento con le promesse fatte ai Padri. In ognuno di noi Dio fa opere grandi. Riconoscerle, significa lodare il Padre della misericordia che non cessa di chiamarci a collaborare alla nostra e altrui salvezza.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6553I FRANCESCANI CHE HANNO COMBATTUTO PER CRISTO di Roberto de MatteiI serafini sono il primo coro della gerarchia angelica, gli angeli più vicini al trono divino, dove cantano incessantemente la gloria di Dio. Lo spirito serafico è un ardente amore di Dio che si esprime però in quello spirito di pace, tranquillità e letizia che ha caratterizzato soprattutto san Francesco, il "padre serafico" per eccellenza e i suoi discepoli.Lo spirito serafico che caratterizza la Chiesa trionfante, non è in contrasto con lo spirito guerriero che caratterizza la Chiesa militante. La vita del cristiano infatti è lotta. Il combattimento cristiano, è prima di tutto un atteggiamento spirituale, che comprende la possibilità della guerra giusta e perfino della "guerra santa".Questi concetti vengono riportati alla luce da un bel volume, di cui consiglio la lettura, che ha per titolo: Guerrieri serafici. [...]I due autori ricompongono un binomio troppo a lungo separato nell'ultimo mezzo secolo: la guerra e la santità. Si tratta di una raccolta di racconti di pace e di guerra, non fantasiosi, ma autentici. Le storie dei "guerrieri serafici" sono rigorosamente basate sui documenti, anche se presentate nella maniera avvincente che si addice ai romanzi. Alla fine di ogni racconto, il lettore trova una nota bibliografica che gli permette di controllare e approfondire le vicende narrate.Si parte dall'incontro di san Francesco d'Assisi, con il sultano Al Khamil, durante la Quinta Crociata. I due sacerdoti, basandosi sulle fonti francescane, ricostruiscono il colloquio tra Francesco e il Sultano, che rimase profondamente colpito dal coraggio con cui il santo di Assisi lo invitava alla conversione. La milizia serafica era di ordine spirituale, ma Francesco era un santo dal cuore guerriero e l'impegno costante dei francescani nelle crociate - dal XIII al XVII secolo - si colloca interamente sulla scia dello spirito del Fondatore.Un cuore altrettanto forte mostrò santa Chiara, che fece fronte all'assalto dei saraceni al convento di San Damiano ad Assisi nel 1239.Contro i musulmani giganteggiano poi san Giovanni da Capestrano, condottiero a settant'anni dell'esercito cristiano a Belgrado (1456), e il padre Anselmo da Pietramelara, il cappuccino che con forza soprannaturale salvò la nave ammiraglia pontificia a Lepanto (1571). Singolare e affascinante è la figura di padre Angelo di Joyeuse, che uscì dal chiostro per salvare la Francia dagli Ugonotti. Egli era, al secolo, il duca Enrico di Joyeuse, un valoroso gentiluomo della corte di Enrico III, sposato con la virtuosa Catherine de Nogaret de La Valette, figlia del duca di Epernon. Quando la moglie morì prematuramente, Enrico voltò le spalle al mondo ed entrò in un convento di cappuccini, con il nome di padre Angelo. Qualche anno dopo, mentre la Francia era insanguinata dalla guerra religiosa, la Lega cattolica si trovò senza un capo. Ci si rivolse a lui: nessuno, quanto l' ex-duca di Joyeuse, aveva tanta autorità e conoscenza dell'arte di militare e di governo. Un breve del papa Innocenzo IX, che autorizzava il cappuccino ad uscire dal convento, sciolse i suoi ultimi dubbi. Padre Angelo divenne il capo della Lega Cattolica, combatté, vinse, negoziò l'accordo con Enrico IV, fu creato maresciallo e Pari di Francia, e infine, nel 1599, ritornò nel suo convento. Ebbe fama di grande predicatore e direttore spirituale e morì il 28 settembre 1608 a Rivoli.Grazie a un altro cappuccino, san Lorenzo da Brindisi, nell'ottobre del 1601 la vittoria contro i Turchi arrise alle forze cristiane ad Albareale, città fortificata nella bassa Ungheria, dove erano incoronati i sovrani magiari. Cappuccino fu anche il beato Marco d'Aviano, che animò e guidò i combattenti cristiani nella liberazione di Vienna del 1686.Meno conosciuto è il francescano fra Luka Ibrišimović, soprannominato "il Falco", un frate croato che, il 12 marzo 1680, spada in una mano, rosario nell'altra, sconfisse i turchi sulla collina di Sokolovac vicino a Požega, storica capitale della Slavonia, in Croazia. Oggi davanti alla cattedrale della cittadina, un monumento eretto nel 1893 lo raffigura mentre vittorioso calpesta la mezzaluna islamica.Poco note sono anche le incredibili avventure del francescano Fra Gereon Goldmann, veterano della Wehrmacht, che nel 1943, non ancora sacerdote, assicurò i conforti religiosi a migliaia di feriti. La sua autobiografia è stata tradotta in italiano con il titolo Missione SS. Un frate tra i nazisti (San Paolo, Milano 2008), ma il titolo è improprio, visto che Fra Gereon fu espulso dalle SS per la sua fede cattolica e divenne un membro della resistenza tedesca contro Hitler.A mò di conclusione i due autori pongono san Massimiliano Maria Kolbe e la Milizia dell'Immacolata fondata a Roma nel 1917 per combattere la massoneria e tutti i nemici della Chiesa. Essi ne raccolgono lo spirito in questo libro dedicato "a tutti coloro che lavorano e soffrono per la ricostruzione di un francescanesimo militante sotto le insegne dell'Immacolata".La Chiesa non ha mai professato il pacifismo. Oggi si confonde la pace, che è l'ordine della legge naturale e divina, con il pacifismo, che è un atteggiamento di rinuncia alla Verità e alla lotta per affermarla. Pacifici, ma non pacifisti, furono i guerrieri serafici: guerrieri senza odio, guerrieri mossi dall'amore di Dio e pronti per questo amore a fare l'olocausto della propria vita.Oggi più che mai abbiamo bisogno di guerrieri disposti a combattere e a morire per Cristo in un mondo che gli volta le spalle.Nota di BastaBugie: il libro di cui si parla nell'articolo è Guerrieri serafici (Tabula Fati, Chieti 2021). Il libro è dovuto alla penna di due giovani sacerdoti francescani, padre Ambrogio Maria Canavesi e padre Lorenzo Maria Waszkiewicz, italiano il primo, polacco il secondo, ottimamente ferrati entrambi nelle scienze storiche.Per ordinare il libro, clicca qui! https://www.edizionitabulafati.it/guerrieriserafici.htm
Domenica 11 aprile al termine della Santa Messa delle 10.30 i frati francescani minori hanno annunciato ai fedeli che alla fine dell'estate lasceranno la chiesa e il convento di Borgo Santa Lucia. Il vescovo Pizziol era già stato informato dalla Provincia S. Antonio dei Frati francescani minori (per il Nord Italia) di questa dolorosa, ma necessaria decisione dovuta al calo nelle vocazioni.
Il papato di Innocenzo III fu uno dei più importanti del Medioevo: da un lato, perché il papa combatté contro importanti eresie, come quella catara; dall'altro, perché diede slancio ai nuovi ordini, come quello francescano e quello domenicano.
Welcome back to the Curious Nyxsins! This week Alex will lead you through the darkness on Austrian serial killer, Martha Marek. Loretta will lead you through the darkness on a New Jersey serial killer cold case, The Eastbound Strangler.Pictures related to the episode can be found on our Instagram: @CuriousNyxsinsPodAll other links here: Linktr.ee/CuriousNyxsinsPodcast Promo: Pineapple Pizza - Twitter&Instagram: @PineapppizzapodReferences:Mueller, M. (2016) Getting away with murder: the Atlantic City prostitute killings 10 years later. Retrieved from: https://www.nj.com/news/2016/11/10_years_later_the_atlantic_city_serial_killer_rem.htmlPearle, L., Francescani, C., & Kolleeny, E. (2008) N.J. Police suspect serial killer in four slayings. Retrieved from: https://abcnews.go.com/US/LegalCenter/story?id=2683554Wikipedia, (2020) Eastbound Strangler. Retrieved from: https://en.wikipedia.org/wiki/Eastbound_Strangler
If you ever encountered someone who told you to "do the research" after that person posted something beyond delusional then you're likely communicating with someone in the Qanon conspiracy. Strange Country co-hosts Beth and Kelly break down the plan, the storm, the crumbs, the delusions, and lament the future of our country where so many live in a different reality. As Voltaire said: "Those who can make you believe absurdities can make you commit atrocities." Theme music: Big White Lie by A Cast of Thousands Cite your sources: Aisch, Gregor, et al. “Dissecting the #PizzaGate Conspiracy Theories.” The New York Times, The New York Times, 10 Dec. 2016, www.nytimes.com/interactive/2016/12/10/business/media/pizzagate.html. Beer, Tommy. “Bipartisan Lawmakers Introduce House Resolution Condemning QAnon 'Cult'.” Forbes, Forbes Magazine, 25 Aug. 2020, www.forbes.com/sites/tommybeer/2020/08/25/bipartisan-lawmakers-introduce-house-resolution-condemning-qanon-cult/?sh=395a78f37f84. Bergengruen, Vera. “How Ashli Babbitt Is Being Used As a Far-Right Recruiting Tool.” Time, Time, 10 Jan. 2021, time.com/5928249/ashli-babbitt-capitol-extremism/. Butler, Kiera. "THE MOTHER OF CONSPIRACIES: How QAnon found a home in parenting groups." Mother Jones, vol. 46, no. 1, Jan.-Feb. 2021, p. 55+. Gale OneFile: Popular Magazines, link.gale.com/apps/doc/A646877733/PPPM?u=nysl_sc_flls&sid=PPPM&xid=8154972f. Accessed 12 Jan. 2021. “‘Calm Before The Storm’: Donald Trump Makes Cryptic Remark At Military Dinner .” NBC Nightly News, 6 Oct. 2017, www.youtube.com/watch?v=VrF7alkwdHw&list=LLinu4UEZX7AKcFtNfRtv1RQ&index=234. Collins, Ben. “QAnon Falsehoods Move to Text Message Chains.” NBCNews.com, NBCUniversal News Group, 12 Jan. 2021, www.nbcnews.com/tech/internet/qanon-falsehoods-move-text-message-chains-n1253962. Fieldstadt, Elisha. “Satanic Statue Erected in Illinois State Capitol with Other Holiday Decorations.” NBCNews.com, NBCUniversal News Group, 6 Dec. 2018, www.nbcnews.com/news/us-news/satanic-statue-erected-illinois-state-capitol-other-holiday-decorations-n944706. Francescani, Chris. “The Men Behind Qanon.” ABC News, ABC News Network, 22 Sept. 2020, abcnews.go.com/Politics/men-qanon/story?id=73046374. Freedman, David H. "As QAnon Conspiracy Theories Draw New Believers, Scientists Take Aim at Misinformation Pandemic; Donald Trump may be QAnon's most influential 'node,' but scientists are developing 'infodemiology': mapping the disruption like a disease and experimenting with ways to counter the addiction." Newsweek, vol. 175, no. 11, 23 Oct. 2020. Gale OneFile: Popular Magazines, link.gale.com/apps/doc/A639068245/PPPM?u=nysl_sc_flls&sid=PPPM&xid=1015af70. Accessed 12 Jan. 2021. Grzegorek, Vince. “CMSD Occupational Therapist Resigns After Photographs Suggest She Participated in Storming of Capitol, Says She's Moving On to Fighting Pedophilia in Government.” Cleveland Scene, Cleveland Scene, 19 Jan. 2021, www.clevescene.com/scene-and-heard/archives/2021/01/08/cmsd-teacher-resigns-after-photographs-suggest-she-participated-in-storming-of-capital-says-shes-moving-on-to-fighting-pedophilia-in-governm. Kramer, Jillian. “Why People Latch on to Conspiracy Theories, According to Science.” Science, 15 Jan. 2021, www.nationalgeographic.com/science/2021/01/why-people-latch-on-to-conspiracy-theories-according-to-science/. Levine, Barry, et al. “Trump the Predator.” The Guardian, Guardian News and Media, 19 Oct. 2019, www.theguardian.com/books/2019/oct/19/trump-predator-new-book-fresh-allegations. Mansell, William. “Man Pleads Guilty to Terrorism Charge After Blocking Hoover Dam Bridge with Armored Truck.” ABC News, ABC News Network, 13 Feb. 2020, abcnews.go.com/US/man-pleads-guilty-terrorism-charge-blocking-bridge-armored/story?id=68955385. Miller, Austin L. “More Details Emerge in Marion Oaks Fatal Shooting.” Ocala, Ocala Star-Banner, 17 Nov. 2020, www.ocala.com/story/news/2020/11/17/more-details-emerge-marion-oaks-fatal-shooting/6330403002/. Pierre, Joseph M. “4 Keys to Help Someone Climb Out of the QAnon Rabbit Hole.” Psychology Today, Sussex Publishers, 1 Sept. 2020, www.psychologytoday.com/us/blog/psych-unseen/202009/4-keys-help-someone-climb-out-the-qanon-rabbit-hole. “QAnon: a Timeline of Violence Linked to the Conspiracy Theory.” The Guardian, Guardian News and Media, 16 Oct. 2020, www.theguardian.com/us-news/2020/oct/15/qanon-violence-crimes-timeline. Spring, Marianna. “Wayfair: The False Conspiracy about a Furniture Firm and Child Trafficking.” BBC News, BBC, 15 July 2020, www.bbc.com/news/world-53416247. Voytko, Lisette. “How To Talk With-And Maybe Help-Someone Who Believes In QAnon And Other Conspiracy Theories.” Forbes, Forbes Magazine, 26 Aug. 2020, www.forbes.com/sites/lisettevoytko/2020/08/26/how-to-talk-with-and-maybe-help-someone-who-believes-in-qanon-and-other-conspiracy-theories/?sh=e475883412df. Wong, Julia Carrie. “QAnon Explained: the Antisemitic Conspiracy Theory Gaining Traction around the World.” The Guardian, Guardian News and Media, 25 Aug. 2020, www.theguardian.com/us-news/2020/aug/25/qanon-conspiracy-theory-explained-trump-what-is. Zadrozny, Brandy, and Ben Collins. “How Three Conspiracy Theorists Took 'Q' and Sparked Qanon.” NBCNews.com, NBCUniversal News Group, 20 Aug. 2018, www.nbcnews.com/tech/tech-news/how-three-conspiracy-theorists-took-q-sparked-qanon-n900531. Zitelmann, Rainer. “How Many Americans Believe In Conspiracy Theories?” Forbes, Forbes Magazine, 28 June 2020, www.forbes.com/sites/rainerzitelmann/2020/06/29/how-many-americans-believe-in-conspiracy-theories/#17d7dc515e94.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6383LA TESTIMONIANZA DEI PRIMI MARTIRI FRANCESCANI800 anni fa San Francesco esclamò: ''Ora ho cinque veri frati'' e sant'Antonio, volendo imitarli, partì per andare in Africa a convertire i musulmani, ma accadde che...di Ermes DovicoRicorre l'800° anniversario della nascita al cielo dei cinque protomartiri francescani Berardo da Calvi, Ottone da Stroncone, Pietro da Sangemini, Accursio da Aguzzo e Adiuto da Narni, uccisi in Marocco, a Marrakesh, il 16 gennaio 1220.Per la ricorrenza si stanno tenendo in questi giorni diversi eventi soprattutto nella Diocesi di Terni-Narni-Amelia, cioè nella terra da dove provenivano questi gloriosi martiri, le cui reliquie sono in parte custodite nel santuario ternano di Sant'Antonio di Padova. La ricorrenza di oggi ha molto in comune con quella celebrata nel 2019, ossia l'800° anniversario dell'incontro di san Francesco con il sultano Al-Kamil. Un aspetto in particolare le lega e ne costituisce il fondamento: il desiderio di annunciare Gesù Cristo a tutte le genti e, nello specifico, ai musulmani.È opportuno ricordarlo perché è proprio questo fondamento che ormai da anni viene taciuto o lasciato sullo sfondo in buona parte della stessa Chiesa, a causa di una malintesa idea di dialogo ecumenico, portato avanti a discapito dell'annuncio dell'unico e vero Salvatore, quel Gesù che spiega perché i cinque martiri donarono senza indugio la loro vita.Era stato san Francesco in persona a convertire Berardo e compagni durante la sua predicazione del 1213 nei borghi dell'Umbria meridionale, attraendo uno dopo l'altro sulla via dell'imitazione di Cristo. Ed era stato sempre il Poverello d'Assisi, alla Porziuncola, durante il capitolo generale del 1219, ad affidare loro la missione in Marocco per predicarvi il Vangelo. Come si legge in una cronaca scritta da un anonimo testimone dell'epoca, Francesco li esortò a mettere «in Dio la vostra speranza, che Egli vi sarà guida e fortezza in ogni vostro bisogno». Del gruppo faceva parte anche un sesto frate, Vitale, il più anziano, posto a capo della spedizione, a cui tuttavia dovette rinunciare lungo il cammino verso l'Africa, per la grave malattia che lo colpì nel Regno d'Aragona.L'OPERA DI EVANGELIZZAZIONELa missione proseguì sotto la guida di Berardo, ottimo conoscitore dell'arabo. I cinque arrivarono a Coimbra, in terra portoghese, dove furono ricevuti dalla regina Urraca, che rimase colpita dalla loro profonda fede. Conobbero poi ad Alenquer la sorella del re Alfonso II, Sancha del Portogallo, una badessa devotissima (verrà beatificata nel 1705), che li convinse ad accettare degli abiti comuni per poter proseguire con meno problemi il viaggio. Che entrò nel vivo con la tappa di Siviglia, allora sotto il dominio musulmano. Nella città dell'Andalusia i cinque frati furono ospiti per otto giorni di un mercante cristiano, trascorrendo questo tempo in preghiera per trovare la forza di portare a compimento l'opera. Con il saio di nuovo addosso, si recarono quindi alla principale moschea di Siviglia e si misero a parlare di Gesù, vero Dio e vero uomo, venendo presi per pazzi e picchiati.Senza perdersi d'animo, riuscirono a farsi ricevere dal sultano. Il quale, sentendoli parlare della fede cattolica come l'unica vera, li fece rinchiudere in una torre ed era tentato di farli decapitare. Ma alla fine, consigliato da un nobile, si convinse a lasciarli partire per il Marocco, secondo il desiderio espresso dai cinque, ma ordinando loro di non predicare più.I frati si imbarcarono verso l'Africa con don Pedro, infante del Portogallo. E fin dal primo giorno a Marrakesh, senza curarsi del pericolo, i cinque iniziarono l'opera di evangelizzazione. Addirittura Berardo si mise a predicare sopra un carro al passaggio del sultano locale, che si limitò a espellerli dalla città e comandò loro di imbarcarsi a Ceuta e fare ritorno nella Spagna cristiana. Ma i frati disattesero l'ordine e ritornarono a Marrakesh, riprendendo la predicazione. Stavolta il sultano li fece gettare in una fossa con l'ordine di lasciarli morire di fame e di sete. Rimasero in prigionia tre settimane, durante le quali fenomeni avversi capitati a Marrakesh («una lunga, infuocata bufera», scrive l'anonimo cronista) convinsero il sovrano a liberarli. E si constatò che i cinque, dopo il tempo a digiuno, stavano meglio di prima. Nuovamente il sultano ordinò l'espulsione verso la Spagna e nuovamente i cinque, sul cammino verso Ceuta, riuscirono a sottrarsi al controllo dei loro accompagnatori, riprendendo l'opera di evangelizzazione.Allo scoppiare di una ribellione interna delle tribù del Marocco, don Pedro decise di aggregare i frati a una spedizione mista di truppe musulmane e cristiane, onde evitare che in sua assenza i cinque potessero essere oggetto di violenze. La rivolta fu sedata e durante il lungo viaggio di ritorno, mentre l'esercito rischiava la disidratazione, Berardo, dopo aver invocato Dio, scavò una fossa nel deserto, da cui sgorgò un'abbondante sorgente, consentendo a tutti di dissetarsi e fare scorta d'acqua.FRUSTATI A SANGUEAl rientro a Marrakesh, per la loro perseveranza nel predicare Gesù, furono nuovamente imprigionati dal sultano, nonché frustati a sangue. Un alto dignitario di nome Abozaida (forse il figlio del sultano), che pure aveva assistito al miracolo nel deserto ma non voleva accettare l'idea della conversione, li interrogò per conoscere il motivo di tanta tenacia. «Siamo venuti per predicarvi la via della verità: benché voi non lo crediate, vi amiamo di cuore, per grazia di Dio», gli risposero. L'interrogatorio proseguì, ma le risposte sulla Santissima Trinità e su Gesù quale «Via, Verità e Vita» fecero infuriare Abozaida. Sottoposti alla flagellazione, e costretti a dormire un'ultima notte in catene, i cinque furono infine condotti dal sultano. Che rimase ammirato da tanta fortezza e cercò di convincere i frati a convertirsi all'islam, offrendo loro onori, ricchezze e cinque giovani donne.Ma non ci fu nulla da fare e il 16 gennaio 1220, all'ennesimo rifiuto ricevuto, il sultano si adirò a tal punto da eseguire lui stesso la decapitazione. I corpi e le teste mozzate dei cinque martiri furono liberati dallo scempio della folla solo grazie a un forte temporale, che consentì ai cristiani di recuperare le preziose spoglie. Don Pedro le trasportò poi in Portogallo, e infine si decise di deporle nella chiesa di Santa Croce a Coimbra, dove un giovane canonico regolare poté osservare i resti dei cinque francescani. Quel giovane si chiamava don Fernando e ancora nessuno sapeva che sarebbe passato alla storia come sant'Antonio di Padova. Che da quell'esempio di fedeltà a Cristo ebbe, come confidò lui stesso in seguito, la spinta decisiva a entrare nell'Ordine francescano, nonché a partire per il Marocco per cercare di imitare Berardo e compagni fino al martirio (ma per lui Dio aveva altri progetti).Raggiunto dalla notizia del martirio, che aveva desiderato per sé stesso, san Francesco commentò: «Ora posso dire che ho cinque veri Frati minori». E anche santa Chiara d'Assisi venne a sapere del fatto, come si legge nei suoi atti per la canonizzazione: «Sora Cecilia figliola de messere Gualtieri Cacciaguerra, monaca del monastero de Santo Damiano, giurando [...] Anche disse che la preditta madonna Chiara era in tanto fervore de spirito, che voluntieri voleva sostenere el martirio per amore del Signore: e questo lo dimostrò quando, avendo inteso che nel Marocco erano stati martirizzati certi frati, essa diceva che ce voleva andare».Erano tutti santi, ma prima di tutto persone in carne e ossa innamorate di Cristo crocifisso e risorto, desiderose di porsi alla Sua sequela e annunciarlo, a Sua maggior gloria e per il bene delle anime. Che i santi Berardo, Ottone, Pietro, Accursio e Adiuto intercedano per donarci questa fede e carità. Titolo originale: Annunciare Gesù, l'eredità dei protomartiri francescaniFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 16-01-2020Pubblicato su BastaBugie n. 692
- Jacopone da Todi - Cilicio - Lauda - Lauda drammatica - Ordini mendicanti - Francescani conventuali e spirituali - Ascetismo - Stilobiti ed eremiti - Contemptus mundi - Danza macabra --- Send in a voice message: https://anchor.fm/stefanodambrosio/message
The death day of a worldwide worshipped priest and saint from the 1900s. -Credits: "Tra cielo e terra" by Ennio Morricone, 2000.
La Custodia di Terra Santa, i cui religiosi provengono oggi da tutto il mondo, mantiene nei secoli la propria preziosa missione in favore dei Luoghi Santi. L’impegno per l’evangelizzazione e per la promozione dei valori cristiani, svolto dei Francescani, è stato determinante per la formazione e lo sviluppo della Chiesa locale. Anche in epoche di contrasti e di martirio. Una storia, che val la pena conoscere…
Una ricorrenza mondiale che in date diverse colleziona significati sempre nuovi e usanze antichissime 19 marzo 2019, felice Festa del Papà! Oggi, per il il culto religioso di San Giuseppe, in tutti i paesi di tradizione cattolica - come Spagna, Portogallo e Italia - si celebra una festività molto antica che, nata in Oriente nell’Alto Medioevo, si diffuse in Occidente nel Trecento. I primi ad osservare la festa dedicata al Santo furono gli ordini religiosi dei monaci benedettini nel 1030, i Servi di Maria nel 1324 e i Francescani a partire dal 1399; ma bisogna precisare che in Italia, in alcune province della Spagna e nel Canton Ticino (Svizzera) fino al 1977, il giorno di San Giuseppe era considerato festivo anche dal punto di vista civile. In un viaggio che attraversa gli oceani e la storia, la Festa del Papà arriva poi in America per merito di Sonora Smart Dood, una giovane ragazza appena 26enne che, traendo ispirazione dal sermone ascoltato in chiesa per la festa della mamma l’anno prima, decise di istituire una festa dedicata alla figura paterna; nello specifico il suo papà, il veterano di guerra William Jackson Smith. La data infatti non fu casuale; il 19 giugno, compleanno di Smith, del 1910 a Spokane (Washington), fu festeggiato il primo e ufficiale Father’s Day, che da allora si festeggia sempre la terza domenica di giugno e dal 1966 - per merito del presidente Lyndon B. Johnson - viene proclamata festa nazionale. Ad ogni Paese perciò corrisponde un significato differente della Festa del Papà.In Russia viene celebrata come la festa dei difensori della patria, in Thailandia la festa coincide con il compleanno del defunto sovrano Rama IX venerato come padre della nazione,in Danimarca la festa cade il 5 giugno nel giorno dedicato alla Costituzione, mentre in Germania, la festa cade addirittura in quello che da noi è giorno dell’Ascensione - Männertag o Herrentag - ovvero “giorno degli uomini”, intesi come maschi. Per quanto ci riguarda San Giuseppe - il padre putativo di Gesù - è considerato il papà di tutti e tra le regioni d’Italia particolarmente devote al Santo, protettore delle persone più sfortunate e degli orfani, figura la Sicilia dove è usanza invitare a pranzo le persone più povere insieme a parenti ed amici e soprattutto, preparare il dolce tipico della Festa, delle paste simili a bignè schiacciati farciti di crema pasticciera o marmellata, le zeppole di San Giuseppe .
Fortrissimo terremoto a Lesbo, la capitale dei campi profughi. Dimitri Deliolanes, girnalista free lance - Assisi: il concerto della solidarietà. Padre Enzo Fortunato, portavoce della comunità dei Francescani.
INTERVISTA (2a Parte) - Prof. Roberto de Mattei [CorrispondenzaRomana.it] - La crisi del matrimonio cattolico nel post-concilio Vaticano II fino al Sinodo dei Vescovi del 2014 - Dall’errore conciliare fondante questa crisi fino alle “aperture”, o meglio ai cedimenti, del Sinodo per la famiglia - A cura di don Stefano FSSPX - 03/03/2015. RIASSUNTO (2a Parte): 13.- Ecumenismo “sposa” Cristo non più alla sola Chiesa Cattolica, ma a più Chiese. Kasper al Sinodo segue questo schema per introdurre la poligamia nella famiglia. Errore previsto da Maria SS.ma nelle apparizioni a Lucia negli anni ‘40. 14.- “Veritatis splendor” di Giovanni Paolo II condanna il relativismo morale, ma non quello religioso. 15.- Il Matrimonio tra Cristo e La Chiesa fonda ontologicamente il matrimonio cristiano. 16.- I Cardinali del Sinodo hanno capito questo nesso tra errori del Sinodo e errori del Concilio? Necessità del ritorno ad una visione d’insieme della società e dell’universo o si rischia la frammentazione. “reductio ad unum” 17.- Concilio da riformare o da buttare? 18.- Un ritorno alla Tradizione della Chiesa può scatenare persecuzioni esplicite contro i cristiani? 19.- Persecuzione dei Francescani dell’Immacolata! La fecondità della Tradizione minaccia la sterilità modernista. 20.- Progetti futuri: Leone XIII e il Ralliement! Errori di politica ecclesiastica pur in presenza di un Magistero tradizionale: primo esempio di separazione tra Fede e prassi? “Il ralliement di Leone XIII”, Ed Le Lettere, Firenze. 21.- Ripubblicazione di San Pier Damiani, “Liber Gomorrianus”, Ed. Fiducia [vedi CorrispondenzaRomana.it] richiesta di intervento contro il fenomeno della omosessualità, della Simonia e della violazione del celibato del Clero dell’ XI secolo. Successiva riforma di San Gregorio VII. Analogie con la crisi presente. La riforma autentica consiste nella restaurazione della dottrina e della disciplina e non al contrario nell’adattare la pastorale alle “convinzioni vissute” dei cattolici del tempo!!! 22.- Ringraziamento e saluti. Buon ascolto a tutti ! « A mani giunte ! Preghiamo l’Immacolata » (((†))) - Radio Vobiscum - [Podcast] « Una voce cattolica nella tua vita » RadioVobiscum.Org @RadioVobiscum radiovobiscum(chiocciola)bluewin.ch « Tradidi quod et accepi »
INTERVISTA (2a Parte) - Prof. Roberto de Mattei [CorrispondenzaRomana.it] - La crisi del matrimonio cattolico nel post-concilio Vaticano II fino al Sinodo dei Vescovi del 2014 - Dall’errore conciliare fondante questa crisi fino alle “aperture”, o meglio ai cedimenti, del Sinodo per la famiglia - A cura di don Stefano FSSPX - 03/03/2015. RIASSUNTO (2a Parte): 13.- Ecumenismo “sposa” Cristo non più alla sola Chiesa Cattolica, ma a più Chiese. Kasper al Sinodo segue questo schema per introdurre la poligamia nella famiglia. Errore previsto da Maria SS.ma nelle apparizioni a Lucia negli anni ‘40. 14.- “Veritatis splendor” di Giovanni Paolo II condanna il relativismo morale, ma non quello religioso. 15.- Il Matrimonio tra Cristo e La Chiesa fonda ontologicamente il matrimonio cristiano. 16.- I Cardinali del Sinodo hanno capito questo nesso tra errori del Sinodo e errori del Concilio? Necessità del ritorno ad una visione d’insieme della società e dell’universo o si rischia la frammentazione. “reductio ad unum” 17.- Concilio da riformare o da buttare? 18.- Un ritorno alla Tradizione della Chiesa può scatenare persecuzioni esplicite contro i cristiani? 19.- Persecuzione dei Francescani dell’Immacolata! La fecondità della Tradizione minaccia la sterilità modernista. 20.- Progetti futuri: Leone XIII e il Ralliement! Errori di politica ecclesiastica pur in presenza di un Magistero tradizionale: primo esempio di separazione tra Fede e prassi? “Il ralliement di Leone XIII”, Ed Le Lettere, Firenze. 21.- Ripubblicazione di San Pier Damiani, “Liber Gomorrianus”, Ed. Fiducia [vedi CorrispondenzaRomana.it] richiesta di intervento contro il fenomeno della omosessualità, della Simonia e della violazione del celibato del Clero dell’ XI secolo. Successiva riforma di San Gregorio VII. Analogie con la crisi presente. La riforma autentica consiste nella restaurazione della dottrina e della disciplina e non al contrario nell’adattare la pastorale alle “convinzioni vissute” dei cattolici del tempo!!! 22.- Ringraziamento e saluti. Buon ascolto a tutti ! « A mani giunte ! Preghiamo l’Immacolata » (((†))) - Radio Vobiscum - [Podcast] « Una voce cattolica nella tua vita » RadioVobiscum.Org @RadioVobiscum radiovobiscum(chiocciola)bluewin.ch « Tradidi quod et accepi »
Alla riscoperta dei 10 comandamenti come parole di vita: ci guidano e scuotono fra Pek e fra Antonio
Alla riscoperta dei 10 comandamenti come parole di vita: ci guidano e scuotono fra Pek e fra Antonio
La chiesa dei Francescani e il Caffè Piccolo