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Questa settimana sono stato colpito da virus ma eroicamente sono qui. In realtà è una dipendenza, più che una resistenza. Grazie a Tailoor per il contenuto creato assieme e il supporto che consente di sostenere questa newsletter. Ah, una nota di merito a colui che ha proferito “entriamo a tutto funnel nel customer journey del cliente” a un famoso convegno.Sei tra le circa 25.000 persone iscritte tra qui, LinkedIn, Telegram e WhatsApp: grazie, spero che le 3,3 ore per scriverla ti siano state utili. A proposito, che ne dici di presentare il tuo brand nella newsletter? Dai un'occhiata per sponsorizzare nel 2025. Il quiz della settimanaQuanto guadagna in pubblicità la RAI per ogni serata di Sanremo? a) 5 milioni di euro b) 12 milioni di euro c) 16 milioni di euroContenuto coprodotto con TailoorEccoci qui con il quinto episodio di "
L'umanità sta regredendo all'infanzia – ma a pagamento”. Così, laconicamente, afferma Gianluca Diegoli, uno dei più conosciuti esperti di marketing digitale in Italia. E in effetti basta guardarsi attorno per rendersi conto che quello che una volta era semplicemente un gadget per i più piccoli – ventiquattro finestrelle per aspettare il Natale tra un cioccolatino e un'immaginetta – ora è commercializzato in massima parte rivolgendosi a un pubblico già cresciuto. La lista è lunga e potenzialmente sconfinata: dal calendario dell'avvento di prodotti di makeup a quello delle punte di trapano, ce n'è davvero per tutti i gusti. Facciamo il punto con lo stesso Diegoli e con l'antropologo Francesco Paolo Campione: sappiamo ancora coltivare l'attesa?
Negli ultimi decenni, il digitale ha rivoluzionato molti settori, ma cosa significa per il mondo della consulenza? In questo episodio di Percorsi, Domitilla Ferrari e Anisa Harizaj analizzano la transizione della consulenza da approcci analogici a digitali e come ciò abbia trasformato non solo i metodi di lavoro, ma anche i modelli di business. Con il contributo dell'esperienza di Anisa presso PwC, esploriamo il caso esemplare di una delle Big Four, che ha saputo trasformarsi con innovazioni radicali come la piattaforma digitale PwC's Digital Lab e collaborazioni con colossi tech come Microsoft e Google. Oggi i consulenti sono chiamati a padroneggiare nuovi strumenti digitali, inclusa l'intelligenza artificiale e il cloud computing, per mantenere alta la qualità del servizio e rispondere alla crescente richiesta di competenze tecnologiche. Tra le tendenze emergenti si evidenziano la sostenibilità e l'adozione di modelli di lavoro ibridi, che alternano consulenza in presenza e da remoto, garantendo una maggiore flessibilità. La sfida però non è solo tecnica: la cultura aziendale deve evolvere insieme alla tecnologia, e le piccole e medie imprese italiane, spesso radicate in metodi tradizionali, affrontano resistenze che possono rallentare il cambiamento. Ospite dell'episodio è Gianluca Diegoli, esperto di marketing digitale, che condivide le sue osservazioni sull'evoluzione della consulenza digitale e sull'importanza per le aziende di acquisire competenze interne che permettano loro di sfruttare al meglio i servizi esterni. Secondo Diegoli, l'approccio ai dati è cruciale per una strategia efficace, soprattutto per le piccole realtà che vogliono competere con le grandi piattaforme. L'episodio si conclude con uno sguardo al futuro della consulenza, dove il valore risiede nella capacità di fondere il digitale con il contatto umano e la personalizzazione. L'esempio di PwC ci insegna che, se ben gestita, la trasformazione digitale non significa perdere le radici tradizionali, ma creare un ponte verso un futuro in continua evoluzione.
Partendo dalle 91 discutibili tesi per un marketing diverso e passando da ROAS (con conferme fuori campo da parte di Alexa), errori non fatali, cigni neri, piramidi e sfere di cristallo, con Gianluca Diegoli abbiamo esplorato varie angolazioni e situazioni legate al marketing e alla strategia in senso più ampio. Per chi ancora non la leggesse, imperdibile la sua newsletter settimanale.
Un po' di riflessioni sul ruolo della newsletter e della mailing list nel 2023.Come scegliere cosa scrivere nella newsletter e cosa scrivere nel blogCome scegliere lo strumento per gestirlaQuando ha senso iniziare a far crescere e nutrire la propria mailing listAlcune riflessioni sul ruolo dei freebieCosa succede alle mie vendite quando invio una newsletterLe newsletter di cui ti ho parlato sono quelle di: Federica Salto, Jacopo Perfetti, Gianluca Diegoli.Il tool che uso io in questo momento per inviare le mie newsletter è Convertkit.Per creare newsletter editoriali a pagamento puoi usare Substack...................................................................................................................................
Uno dei sogni di Winty? Specchiarsi e vedere, grazie alla realtà virtuale, come le sta un abito trovato online... Ma questo sogno è già realtà. Quali sono quindi le leve future che accorceranno le distanze tra le persone e l'acquisto di un prodotto? Wintana Rezene e Gianluca Diegoli, ispirandosi alle innovazioni nel settore del fashion, fanno un'analisi delle sei tendenze che stanno cambiando il modo di fare shopping. Ospite della puntata: Federico Gavazzi, Global Media Shared Services Manager di Luxottica.
FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN. 30 - 19 Dicembre 2022Di cosa parliamo* AI per la Creazione dei Contenuti: ecco lo Tsunami!* AI per la Ricerca: il competitor di Google* Google SpamBrain contro i Link Artificiali* L'EAT diventa EEAT* Non mi iscriverò né a Mastodon né ad altre: mi sono rotto le scatole* Strumenti* Da leggere* Interviste* SalutiPremessa: siamo quasi a 5.000 iscritti alla FastLetter. È una bella soddisfazione. Negli ultimi mesi è cresciuta molto nonostante siamo solo a 3 pubblicazioni da dopo l'estate ad oggi. Questo è un segno molto importante. Io sono da sempre contrario a stabilire una frequenza a piori. Per alcuni periodi ho anche testato varie frequenze a seconda degli ambienti. Non dico che non funziona, dico che dipende. Dipende da te, ovvero da come ti trovi meglio come Content Creator e dalla qualità di quello che pubblichi.Certo che la quantità ha la sua importanza. Ma se pubblichi cose di alta qualità ed interesse, la frequenza passa in secondo piano. Poi se gli obiettivi sono altri, il discorso cambia.Auguro a tutte le persone che stanno leggendo o ascoltando la FastLetter delle buone feste. Io rientrerò a metà Gennaio con una nuova edizione, la numero 31.Grazie per tutto.AI per la Creazione dei Contenuti: ecco lo Tsunami!Finalmente sta diventando un tema comune, lo vedo nelle mie bacheche social che apro sempre meno. Vedo facce e testi creati con l'AI. È bello vederlo, specialmente per noi che in qualsiasi evento ne parliamo da tanto tempo. È arrivata.E nello stesso tempo Google inizia a mettere delle linee guida che vanno sempre più nella direzione di premiare l'esperienza, la qualità, la fonte.Non è un caso. Il dado è tratto.Chi ha venduto la SEO con la keyword density, con lo stuffing e con quelle minchiate là ne verrà travolto. Il problema è che l'Intelligenza Artificiale scrive meglio di quei testi, non perché è più brava nella scrittura, ma perché avete inondato Internet di testi che fanno schifo.Scusate se per la prima volta non dico “abbiamo inondato Internet”. Non me la sento di mettermi in mezzo a questa affermazione, forse per la prima volta. L'ho fatto sempre. Ma questa volta no. È una battaglia che porto avanti da sempre. Le persone non leggono su Internet? Certo, non leggono quando il testo fa schifo. È dura da digerire, ma è così. Scrivere, sapere scrivere, è arte. I SEO che in questi anni hanno frantumato i cosiddetti alle persone che scrivono mettendo la SEO al primo posto sono finiti.Ma c'è un problema: chi ha commissionato un lavoro di pessima qualità perché comunque andava bene? Secondo voi quelle stesse persone quanto ci metteranno a sostituire la scrittura fatta da persone con dei semplici copia&revisiona&incolla? E questa è solo la superficie. Usare gli strumenti che abbiamo attualmente a disposizione per far scrivere dei testi è un po' da stupidi. È come comprarsi una automobile per girare il mondo per poi restare nel proprio paesino di 3.000 anime e fare avanti e indietro dalla casa al bar.Questo tipo di strumenti è utilissimo per fare tanto altro e ovviamente più si è preparati su un tema più possiamo tirarci fuori il meglio che c'è. È uno strumento che entra nel proprio processo creativo.So che ancora pochi la vedono in questo modo, ma fidatevi, sarà così. Così come abbiamo inserito la Search Console nel nostro flusso di lavoro, inseriremo l'AI.A parte farmi fare qualche riga di codice per risparmiare tempo l'ho usata per:* farmi tirar fuori tutti i temi principali e tutti i temi secondari di come dovrebbe essere strutturato un corso che farò in futuro. L'ho letto, rivisto, mi sono fatto la mappa mentale e mi sono aggiunto tutto quello che mancava. È stato come un confronto con una collega. A tutte le persone che in questo momento stanno sghignazzando consiglio di smettere di sentirsi superiori, mettersi in gioco e provare.* gli ho dato in pasto la trascrizione dei video di YouTube (che già fa YouTube, ho fatto un copia incolla del testo). Ho preso anche il Corso di HTML per SEO eh. Mi sono fatto fare il riassunto. Mi sono fatto fare i riassunti di alcune parti. * mi sono fatto aiutare nella keyword e nella topic research* gli ho dato in pasto degli articoli e gli ho chiesto cosa potevo approfondire o se mi sfuggiva qualcosa.E siamo solo all'inizio. Ed è molto limitata attualmente. Appena potrà uscire fuori dal suo contesto di conoscenza e potremo dargli in pasto cose più facilmente ci sarà da divertirsi (ci sono estensioni, ma non intendo solo questo). Attenzione però, non mi ha SOLO fatto risparmiare tempo, ma Energie Mentali che ho impiegato in altro, ovvero nella verifica di quanto mi proponeva, nel miglioramento, nel confronto con quello che pensavo prima.Nella Creazione di Contenuti è come avere qualcuno al tuo fianco che potenzia il tuo modo di ragionare, ti amplia le vedute. Ti stimola la creatività. Può aumentare di molto la quantità e la qualità dei contenuti che si creano perché può essere molto stimolante anche quando le nostre finestre creative sono spente. Certo, deve essere usato bene. Quando arriverà alla massa prenderà una piega peggiore, tanto oramai siamo grandi. Lo abbiamo capito qual è l'evoluzione delle cose no? Dai, abbiamo troppa esperienza per credere ancora alle favole.L'AI darà una grossa mano a chi la SEO la fa bene e a chi crea Contenuti. Avremo un periodo di assestamento, ma tra gli “smanettoni della domenica” e chi la farà a livello professionale ci sarà un gap mostruoso. Anche perché collegare le API e iniziare a far processare informazioni nell'attuale flusso di lavoro SEO può fare la differenza: basta che sia il nostro cervello a guidare l'AI e non il contrario.E probabilmente l'AI scatenerà un grande dibattito sull'attribuzione della fonte. Chissà che non ci dia una mano a trovare una soluzione su questo fronte.Di sicuro Alessio Pomaro, Enrico Altavilla, Paolo dello Vicario ne parleranno ancora ai nostri eventi. E di sicuro a inizio 2023 farò qualche live sul tema, mi piacerebbe proprio farvi vedere come la uso con un esempio concreto. AI PER LA RICERCA: IL COMPETITOR DI GOOGLEAd oggi c'è molta eccitazione verso l'applicazione dell'Intelligenza Artificiale nella creazione di contenuti. Ovviamente c'è eccitazione nella mia bolla, perché nel nostro settore sta esplodendo ora limitatamente agli usi che possiamo farne noi.Non chiudiamo la mente: già in altri settori l'eccitazione c'è da un po' e per cose ben più importanti, come quello della salute. Quindi, diamoci un contegno, ridimensioniamoci e riportiamo a terra ciò che stiamo mettendo in cielo.Rivoluzione ok, ma nel nostro piccolo.Comunque sia, in merito a Google che alla fine la spunta sempre, Gianluca Diegoli scrive:Anche se con ChatGPT e altre AI potrebbe essere nato un modello di ricerca che mina alla radice il suo unico modello di business davvero profittevole, molto più che “la ricerca su TikTok”. Sarà interessante lo scontro di intelligenze artificiali: contenuti creati artificialmente contro algoritmi di ricerca che si scontrano con algoritmi AI che non ti rimbalzano a siti ma ti danno le risposte. Popcorn!E poi aggiunge che io sono LA fonte. Gianluca ti ringrazio per la stima.Secondo me è proprio così: il modello di ricerca di questo tipo è proprio una modalità attualmente mancante per Google. E in alcuni ambiti di ricerca è potenzialmente rivoluzionario. Devo ammettere che io la uso più per lo studio che per la creazione di contenuti.Una modalità di ricerca di questo tipo, integrata ad una serie di aggiunte che Google può fare, porterebbe la ricerca ad un altro livello.Ma Google ad oggi non può permetterselo. Tramite Marino Lagattola ho scoperto questo articolo di HD Blog che in fondo riporta la fonte originaria della notizia che è CNBS. Sunder Pichai parla di reputazione. E in effetti almeno il 90% delle ricerche che ho fatto con ChatGPT mi ha sempre detto frasi il cui succo era: attenzione, potrei sbagliarmi, cerca informazioni più precise sui motori di ricerca. E molte volte sbagliava.Google ha fatto della sua affidabilità un valore troppo forte. L'Intelligenza Artificiale sbaglia cose clamorose e imprevedibili. Se nella nostra mente passiamo da “l'ho trovato su Google” a “me l'ho ha detto Google” il rischio reputazionale è così alto per il brand che non vale la pena correrlo. Almeno da oggi.Insomma, se ChatGPT è razzista oppure pericoloso, ad oggi non importa a nessuno. “È agli inizi”, “deve migliorare”, “è l'algoritmo”. Se lo fa Google è un casino.Sono convinto che per competere con Google non lo si farà direttamente, ma in alcune tipologie di ricerca è possibile. Questa è una di quelle. Tuttavia ritengo che Google sia molto attenta a questa tendenza che ovviamente ha già sviluppato internamente.Non mi stupirebbe in futuro, limitatamente ad alcune ricerche, avere un'altra icona nel widget della ricerca di Google, così come è per il microfono che porta ad Assistant o la mac
FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN. 30 - 19 Dicembre 2022Di cosa parliamo* AI per la Creazione dei Contenuti: ecco lo Tsunami!* AI per la Ricerca: il competitor di Google* Google SpamBrain contro i Link Artificiali* L'EAT diventa EEAT* Non mi iscriverò né a Mastodon né ad altre: mi sono rotto le scatole* Strumenti* Da leggere* Interviste* SalutiPremessa: siamo quasi a 5.000 iscritti alla FastLetter. È una bella soddisfazione. Negli ultimi mesi è cresciuta molto nonostante siamo solo a 3 pubblicazioni da dopo l'estate ad oggi. Questo è un segno molto importante. Io sono da sempre contrario a stabilire una frequenza a piori. Per alcuni periodi ho anche testato varie frequenze a seconda degli ambienti. Non dico che non funziona, dico che dipende. Dipende da te, ovvero da come ti trovi meglio come Content Creator e dalla qualità di quello che pubblichi.Certo che la quantità ha la sua importanza. Ma se pubblichi cose di alta qualità ed interesse, la frequenza passa in secondo piano. Poi se gli obiettivi sono altri, il discorso cambia.Auguro a tutte le persone che stanno leggendo o ascoltando la FastLetter delle buone feste. Io rientrerò a metà Gennaio con una nuova edizione, la numero 31.Grazie per tutto.AI per la Creazione dei Contenuti: ecco lo Tsunami!Finalmente sta diventando un tema comune, lo vedo nelle mie bacheche social che apro sempre meno. Vedo facce e testi creati con l'AI. È bello vederlo, specialmente per noi che in qualsiasi evento ne parliamo da tanto tempo. È arrivata.E nello stesso tempo Google inizia a mettere delle linee guida che vanno sempre più nella direzione di premiare l'esperienza, la qualità, la fonte.Non è un caso. Il dado è tratto.Chi ha venduto la SEO con la keyword density, con lo stuffing e con quelle minchiate là ne verrà travolto. Il problema è che l'Intelligenza Artificiale scrive meglio di quei testi, non perché è più brava nella scrittura, ma perché avete inondato Internet di testi che fanno schifo.Scusate se per la prima volta non dico “abbiamo inondato Internet”. Non me la sento di mettermi in mezzo a questa affermazione, forse per la prima volta. L'ho fatto sempre. Ma questa volta no. È una battaglia che porto avanti da sempre. Le persone non leggono su Internet? Certo, non leggono quando il testo fa schifo. È dura da digerire, ma è così. Scrivere, sapere scrivere, è arte. I SEO che in questi anni hanno frantumato i cosiddetti alle persone che scrivono mettendo la SEO al primo posto sono finiti.Ma c'è un problema: chi ha commissionato un lavoro di pessima qualità perché comunque andava bene? Secondo voi quelle stesse persone quanto ci metteranno a sostituire la scrittura fatta da persone con dei semplici copia&revisiona&incolla? E questa è solo la superficie. Usare gli strumenti che abbiamo attualmente a disposizione per far scrivere dei testi è un po' da stupidi. È come comprarsi una automobile per girare il mondo per poi restare nel proprio paesino di 3.000 anime e fare avanti e indietro dalla casa al bar.Questo tipo di strumenti è utilissimo per fare tanto altro e ovviamente più si è preparati su un tema più possiamo tirarci fuori il meglio che c'è. È uno strumento che entra nel proprio processo creativo.So che ancora pochi la vedono in questo modo, ma fidatevi, sarà così. Così come abbiamo inserito la Search Console nel nostro flusso di lavoro, inseriremo l'AI.A parte farmi fare qualche riga di codice per risparmiare tempo l'ho usata per:* farmi tirar fuori tutti i temi principali e tutti i temi secondari di come dovrebbe essere strutturato un corso che farò in futuro. L'ho letto, rivisto, mi sono fatto la mappa mentale e mi sono aggiunto tutto quello che mancava. È stato come un confronto con una collega. A tutte le persone che in questo momento stanno sghignazzando consiglio di smettere di sentirsi superiori, mettersi in gioco e provare.* gli ho dato in pasto la trascrizione dei video di YouTube (che già fa YouTube, ho fatto un copia incolla del testo). Ho preso anche il Corso di HTML per SEO eh. Mi sono fatto fare il riassunto. Mi sono fatto fare i riassunti di alcune parti. * mi sono fatto aiutare nella keyword e nella topic research* gli ho dato in pasto degli articoli e gli ho chiesto cosa potevo approfondire o se mi sfuggiva qualcosa.E siamo solo all'inizio. Ed è molto limitata attualmente. Appena potrà uscire fuori dal suo contesto di conoscenza e potremo dargli in pasto cose più facilmente ci sarà da divertirsi (ci sono estensioni, ma non intendo solo questo). Attenzione però, non mi ha SOLO fatto risparmiare tempo, ma Energie Mentali che ho impiegato in altro, ovvero nella verifica di quanto mi proponeva, nel miglioramento, nel confronto con quello che pensavo prima.Nella Creazione di Contenuti è come avere qualcuno al tuo fianco che potenzia il tuo modo di ragionare, ti amplia le vedute. Ti stimola la creatività. Può aumentare di molto la quantità e la qualità dei contenuti che si creano perché può essere molto stimolante anche quando le nostre finestre creative sono spente. Certo, deve essere usato bene. Quando arriverà alla massa prenderà una piega peggiore, tanto oramai siamo grandi. Lo abbiamo capito qual è l'evoluzione delle cose no? Dai, abbiamo troppa esperienza per credere ancora alle favole.L'AI darà una grossa mano a chi la SEO la fa bene e a chi crea Contenuti. Avremo un periodo di assestamento, ma tra gli “smanettoni della domenica” e chi la farà a livello professionale ci sarà un gap mostruoso. Anche perché collegare le API e iniziare a far processare informazioni nell'attuale flusso di lavoro SEO può fare la differenza: basta che sia il nostro cervello a guidare l'AI e non il contrario.E probabilmente l'AI scatenerà un grande dibattito sull'attribuzione della fonte. Chissà che non ci dia una mano a trovare una soluzione su questo fronte.Di sicuro Alessio Pomaro, Enrico Altavilla, Paolo dello Vicario ne parleranno ancora ai nostri eventi. E di sicuro a inizio 2023 farò qualche live sul tema, mi piacerebbe proprio farvi vedere come la uso con un esempio concreto. AI PER LA RICERCA: IL COMPETITOR DI GOOGLEAd oggi c'è molta eccitazione verso l'applicazione dell'Intelligenza Artificiale nella creazione di contenuti. Ovviamente c'è eccitazione nella mia bolla, perché nel nostro settore sta esplodendo ora limitatamente agli usi che possiamo farne noi.Non chiudiamo la mente: già in altri settori l'eccitazione c'è da un po' e per cose ben più importanti, come quello della salute. Quindi, diamoci un contegno, ridimensioniamoci e riportiamo a terra ciò che stiamo mettendo in cielo.Rivoluzione ok, ma nel nostro piccolo.Comunque sia, in merito a Google che alla fine la spunta sempre, Gianluca Diegoli scrive:Anche se con ChatGPT e altre AI potrebbe essere nato un modello di ricerca che mina alla radice il suo unico modello di business davvero profittevole, molto più che “la ricerca su TikTok”. Sarà interessante lo scontro di intelligenze artificiali: contenuti creati artificialmente contro algoritmi di ricerca che si scontrano con algoritmi AI che non ti rimbalzano a siti ma ti danno le risposte. Popcorn!E poi aggiunge che io sono LA fonte. Gianluca ti ringrazio per la stima.Secondo me è proprio così: il modello di ricerca di questo tipo è proprio una modalità attualmente mancante per Google. E in alcuni ambiti di ricerca è potenzialmente rivoluzionario. Devo ammettere che io la uso più per lo studio che per la creazione di contenuti.Una modalità di ricerca di questo tipo, integrata ad una serie di aggiunte che Google può fare, porterebbe la ricerca ad un altro livello.Ma Google ad oggi non può permetterselo. Tramite Marino Lagattola ho scoperto questo articolo di HD Blog che in fondo riporta la fonte originaria della notizia che è CNBS. Sunder Pichai parla di reputazione. E in effetti almeno il 90% delle ricerche che ho fatto con ChatGPT mi ha sempre detto frasi il cui succo era: attenzione, potrei sbagliarmi, cerca informazioni più precise sui motori di ricerca. E molte volte sbagliava.Google ha fatto della sua affidabilità un valore troppo forte. L'Intelligenza Artificiale sbaglia cose clamorose e imprevedibili. Se nella nostra mente passiamo da “l'ho trovato su Google” a “me l'ho ha detto Google” il rischio reputazionale è così alto per il brand che non vale la pena correrlo. Almeno da oggi.Insomma, se ChatGPT è razzista oppure pericoloso, ad oggi non importa a nessuno. “È agli inizi”, “deve migliorare”, “è l'algoritmo”. Se lo fa Google è un casino.Sono convinto che per competere con Google non lo si farà direttamente, ma in alcune tipologie di ricerca è possibile. Questa è una di quelle. Tuttavia ritengo che Google sia molto attenta a questa tendenza che ovviamente ha già sviluppato internamente.Non mi stupirebbe in futuro, limitatamente ad alcune ricerche, avere un'altra icona nel widget della ricerca di Google, così come è per il microfono che porta ad Assistant o la macchina fotografica per Lens. Dove con un brand diverso, con miliardi di disclaimer, con centinaia di cose che non si possono chiedere, ci aiuta a scoprire di più.Sull'AI non è finita. Anche il prossimo capitolo della FastLetter ne parla, ma prima:GOOGLE: SPAMBRAIN CONTRO I LINK ARTIFICIALIÈ dal 2015 che porto avanti un mantra: guardate che la direzione di Google è individuare i link di bassa qualità e ignorarli senza dircelo, quindi mi raccomando, non investite in attività di link a caso, puntate tutto sulla qualità.Eccallà. È arrivato l'update di SpamBrain. Il sistema basato sull'Intelligenza Artificiale riesce a identificare i siti che fanno spam e che concentra questo update sui link, mettendo un peso maggiore sull'acquisto e vendita dei link.Mettiamo a fuoco i 4 punti chiave rilevanti:* SpamBrain lavora in tutte le lingue. L'update è valido anche per il mercato Italiano.* Individua lo spam tramite i link andando a individuare sia chi compra che chi vende. È bidirezionale. * Attenzione che lo spam non lo individua solo tramite i link, ma
In questa puntata ti parlo di newsletter e di 10 newsletter a cui sono iscritto e che ti suggerisco.
In questa puntata ti parlo di newsletter e di 10 newsletter a cui sono iscritto e che ti suggerisco.
Storie Made in Italy. Destinazione... innovazione digitale terzo appuntamento per parlare digitale e new generation con Gianluca Diegoli e vero nike Storie da una idea di `Vero nike
Ascoltare, ispirare, testare: sono le tre azioni chiave imprescindibili per una PMI moderna che sceglie il social commerce con l'obiettivo di far crescere il proprio business. Wintana Rezene e Gianluca Diegoli esplorano il presente e il futuro del digitale per i piccoli e medi imprenditori italiani, con dati e casi di successo, come quelli di ShopTheLook e Sciara. Ospite della puntata: Ludovico Bertè, Brand Creative Director di Velasca.
La quattordicesima puntata del Podcast vede il ritorno di un gradito ospite, Gianluca Diegoli. In questo nuovo appuntamento, gli host Claudio Tonti e Giovanni Ciampaglia si sono cimentati con l'immaginare i punti chiave di strategia digitale per un brand del settore arredamento. Come fare a posizionarsi e aumentare la consideration? Quanto contano i contenuti? L'omnicanalità che ruolo ha nella strategia? Scopriamolo insieme in sei punti. Il primo passo? Identikit e mappatura Ipotizzando un'azienda che produce arredamento italiano di design, di fascia media e dalla distribuzione mista, il primo passo di una strategia digitale è il back to basic. E' necessaria una mappatura basilare prima di lavorare alla strategia vera e propria. Le aziende più strutturate non smettono di cercare di capire il loro cliente L'ascolto del cliente è, dunque, il punto iniziale della strategia. Domande e ricerca le parole chiavi. Questo ascolto può avvenire parlando con le persone on site, monitorando i commenti online, intervistando o collaborando con un'azienda che si occupa di ricerche di mercato. Come posizionare un brand di arredamento? Solitamente, i brand di arredamento, quando vogliono posizionarsi offline, scelgono di apparire su riviste di design. E nel digitale? È molto più complesso trovare lo stesso concetto, nonostante la presenza e l'aiuto del programmatic advertising. Occorre, dunque, cambiare approccio: comunicare le cose giuste nel modo giusto alle persone giuste anziché ripetere le stesse cose a tutti. La creatività, il perno del posizionamento Nel digitale, è il contenuto e non il luogo a essere il perno del posizionamento. Se parliamo di luoghi, invece, è indubbio che gli spazi più posizionanti a livello digital sono oggi i social media, e non è un caso che una strategia social sia proprio una strategia di contenuto. Per quanto riguarda la creatività, tre sono le parole chiave che la devono caratterizzare: • Argomento; • Linguaggio da social media; • Persone protagoniste. È in questo modo che la marca viene vista e i social media trasformati in palcoscenico per dialogo e discussioni. Un Customer Journey fluido e facile Altro punto fondamentale di una strategia digitale per un brand di arredamento è facilitare il più possibile il percorso di scoperta della marca. Ma la vera sfida non è solamente creare un Customer Journey fluido ma anche essere flessibili, usare il digitale optando per nuovi mix. Come? Creando progetti ibridi tra offline e online e scegliendo nuove forme di collegamento tra cliente e brand. In poche parole: ampliando le possibilità con approcci creativi. On line o offline? E se fosse una questione di alleanze? Considerare l'intero contesto e approfondire il concetto di omnicanalità: è anche questo un punto chiave necessario per ogni strategia digitale, in particolare quella di un brand di arredamento. In questo senso, è necessario creare tutti i presupposti affinché offline (negozi) e online (digital) collaborino tra loro. Fare squadra fa bene a tutti. Deve dunque nascere una nuova alleanza basata sulla condivisione del dato. Censire il dato, studiarlo, valorizzarlo, dev'essere obiettivo comune. È insieme che si vincono le sfide, presenti e future. E tu come approcceresti un'azienda di questo tipo? Oppure: hai da proporci una nuova sfida di business? Se sì, scrivici a podcast@websolute.it. Ti aspettiamo!
Black Friday, Cyber Monday e Natale sono per le aziende tre appuntamenti chiave, ma rappresentano anche molto di più. Wintana Rezene e Gianluca Diegoli raccontano come le persone siano ricettive rispetto a esperienze ricche di significato, e quali sono i consigli per avvicinarsi alle festività in modo rilevante, unico ed efficace. Ospite: Alessandro Sironi, Head of Marketing & Communications Huawei CBG Italy.
In questa decima puntata del nostro Podcast, Giovanni Ciampaglia e Claudio Tonti danno il benvenuto a un ospite speciale: Gianluca Diegoli, fondatore del Blog [mini]marketing, manager, autore, docente e punto di riferimento per tutto il mondo del marketing in Italia. Tra teoria e pratica, con Gianluca si è parlato di un argomento importante: la scelta di essere presenti o meno in un marketplace. È nata così una conversazione poliedrica e interessante, che abbiamo riassunto in sei domande. Marketplace: devo essere un brand per esserci? “Ho un brand, devo essere presente su Amazon?” È da questa domanda che prende il via la conversazione. La risposta chiama a sé altre domande: quando si è davvero un brand? Tutti possono definirsi brand? Essere un brand significa che è possibile attrarre persone verso una property, che sia un'app o il sito. Non vuol dire auto celebrarsi ma essere, in qualche modo, riconoscibili e autorevoli per il pubblico. Capaci di innescare il movimento. Su piattaforme esterne come Amazon, non essere un brand non è un problema. Perché? Perché qui le persone cercano un prodotto o la risposta a una domanda piuttosto che il marchio. Quali altre domande mi devo fare prima di decidere? In generale, la bussola per orientarsi è composta da due elementi: capire il margine che si desidera dalla vendita e avere ben chiara l'importanza che riveste per l'azienda il lifetime value (se il cliente riacquisterà e se mi interessa o conviene avere un rapporto diretto con lui). Quali sono i vantaggi dei marketplace? Attraverso un'analisi attenta è possibile raccogliere diverse informazioni utili. E anche imparare: Amazon è, infatti, un maestro nell'insegnamento della vendita online. La sua gestione delle immagini e i video, nonché la capacità di strutturare contenuti volti a persuadere sono importanti lezioni che possono aiutare il business. Senza dimenticare che i marketplace sono anche luoghi utili per incrementare la visibilità dell'azienda e dei prodotti. La domanda per il mio prodotto c'è/non c'è: cosa devo fare? Luoghi digitali come Amazon sono potenti motori di ricerca, spazi dove ci sono molte domande. E se c'è domanda per il mio prodotto o la mia categoria di prodotti significa che c'è spazio anche per me. Se la domanda è presente, la risposta è esserci, a meno che strategicamente non si decida di snobbarla. Rischiando, però, di perdere opportunità. Se la domanda per il prodotto che vendo non è presente, Amazon è comunque il luogo giusto dove posso crearla. Non di rado, il prodotto o la categoria vengono create in base alle domande. Quanto pesa l'Omnicanalità nel successo di una strategia su marketplace? La risposta è: tantissimo. Tutta l'azienda deve aprirsi a una visione omnicanale. E non solo: il reparto e-commerce non va strutturato separatamente e non deve avere solo obiettivi quali il ROAS, ma anche comprendere l'importanza della notorietà di marca. Un modello collaborativo omnicanale, che permette di superare quello “a comparti stagni”, aiuta ad avere obiettivi comuni e, di conseguenza, a strutturarsi strategicamente in maniera corretta. Quali sono i trend di marketing più interessanti in questo momento? Complici gli ultimi anni vissuti, ci sono segnali che le persone tendano a fidarsi di più, ad aspirare a una maggiore stabilità. Cercano la continuità, che è senza dubbio la parola chiave da considerare a livello marketing in questo momento storico. Per questo, il Subscription business model sta avendo notevole successo, perché è un modello vicino alle necessità del nuovo compratore. E, dunque, andrebbe attentamente considerato da ogni azienda. E tu cosa ne pensi? Se hai domande oppure vuoi condividere riflessioni commenta l'articolo oppure scrivici a podcast@websolute.it. Ti aspettiamo
L'ultimo incontro importante fatto attraverso i social media? Per Winty è stato quello con i suoi occhiali da sole: scoperti per puro caso, acquistati in pochi clic e diventati subito il suo oggetto preferito. Wintana Rezene e Gianluca Diegoli vanno alla scoperta di questa e altre nuove esperienze digitali, analizzando i cambiamenti più importanti che stanno rivoluzionando il modo di fare e-commerce. Ospite: Massimo Bellato, Head of Digital Marketing di Esselunga.
Una conversazione con Gianluca Diegoli, autore del blog [mini]marketing e del libro "Svuota il carrello", nonché consulente di marketing strategico. Parliamo delle nuove sfide del marketing, delle trasformazioni dell'ecommerce, del social commerce, di influencer e delle luccicanti luci del metaverso.
Storie con Ver@nica Destinazione...innovazione digitale con Gianluca Diegoli Previsioni _2022/1 quali le sfide digitali per il 2022? una per ogni mese?! Metaverso VR Intelligenza Artificiale AR, filtri, ma seri Social Commerce TikTok e Short Video Creators Community: discord, reddit NFT Bitcoin e C Audio live (clubhouse e podcast) Livestream, live commerce & Twitch Zoom e Fitness Storie da un'idea di ver@nica
FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN. 19 - 9 Febbraio 2022Di cosa parliamo* Facebook e Instagram* YouTube* Creator* SEO* Internet* Advertising* SalutiPremessa: questa è una FastLetter speciale. La questione è semplice. Ci sono molti temi interessanti del Digital Marketing sui quali mi piace condividere ciò che penso, con un piccolo sunto. Una battuta. Un'osservazione. Non l'approfondimento classico, ma proprio il pensiero in breve. E forse questo può offrire a te degli spunti, delle idee, dei pensieri da sviluppare.Non è una sostituzione delle classica FastLetter, ma un format da affiancare, magari una volta ogni 3-4 mesi. Sarà più breve.Fammi sapere con un commento se ti piace. Partiamo.Facebook e InstagramFacebook e la chiusura in Europa: la questione non è tra Facebook e l'Europa, ma tra l'Europa e gli Stati Uniti, quindi si spera che trovino un accordo per il trattamento dei dati, altrimenti riguarderà tutte le aziende degli Stati Uniti. Se non potessimo davvero usare Facebook e Instagram: la tratto come opzione assurda perché non penso accadrà. Personalmente credo che non cambierebbe niente nel mio attuale utilizzo di Internet. E invece tu, tu cosa faresti?Instagram social video: si sta trasformando perché vogliono inseguire TikTok. Da un lato è un errore mollare il posizionamento come social dedicato alla fotografia. Perché sarebbe leader per molti anni. D'altro c'è un appeal del mondo intero verso i video brevi e quindi tutto il mondo di Zuck rischia di diventare molto meno cool. Oltre che perdere molti investimenti. Quindi provano ad inseguire. Sarà un disastro.Instagram e gli abbonamenti: sarà un fallimento. Chi fa Content Creation video non usa instagram come prima piattaforma, quindi le persone non avranno motivo di abbonarsi qui.YouTubeAumento visibilità Shorts: c'è un ulteriore boost sugli Shorts, le persone iniziano ad usarli. Vedo formati nuovi su YouTube. Ho intenzione di usarli seriamente con un piano editoriale. Fossi in te ci penserei. Su FastForward arriverà a breve un video, shorts per consulenti.Monetizzazione SuperGrazie: i SuperGrazie sono un sistema di monetizzazione che consente di ricevere donazioni sul video. Non sulla live, proprio sul video. Se non vengono integrati però in una strategia, ovvero se non viene detto, non funzionano. Specialmente in Italia e su Youtube, dove non siamo abituati.Tendenze: purtroppo più andiamo avanti più la maggior parte dei Creator è forzata a parlare di cose di tendenza. Sia chiaro, non tutti e se si ha un format diverso non c'è bisogno. Ma per chi è nella terra di mezzo, si è costretti.CreatorAumento richieste delle Aziende: questo 2022 vedremo un aumento da parte delle aziende per la creazione di contenuti. Non svendetevi, preparatevi bene, con un bel kit apposito. E se ancora non lo avete fatto, fatevi aiutare da qualcuno.Abbonamenti: ogni piattaforma proporrà abbonamenti. Twitch, Youtube, TikTok, Instagram. Ma se non avete intenzione di sfrutture le possibilità tecniche che derivano da questi, meglio usare servizi esterni, se di vostra proprietà meglio. Se non ne avete le capacità, Tipeee è un'ottima soluzione.Video Brevi: trova il tuo modo di tracciare i dati. Non focalizzarti sulle visualizzazioni, sono una metrica difficile e a volte fuorviante. Cerca di capire se poi le persone fanno altro: si iscrivono, interagiscono. Continuano a seguirti. E se vuoi capirci di più su Creator Pro c'è il video Esplodere con gli Shorts.SEONotizie: nell'ecosistema di Google, l'ultimo anno, le news hanno avuto una visibilità incredibile. È nato il box Notizie Locali, le hanno inserite in Google Maps, su Discover danno molta visibilità, nei risultati di ricerca il box Notizie Principali è sdoppiato con un conseguente aumento di visibilità. Link Building: va alzato il livello qualitativo. Se lo fate a pagamento, investite nel farli sembrare autentici. Se Google vuole fare la guerra a chi fa SEO è giusto che chi fa SEO faccia la guerra a Google. Ma con intelligenza.Local SEO: io fossi in te, farei una cernita di tutti i siti locali e cercherei di capire quelli dove è possibile ottenere un articolo per la struttura che gestisci.Immagini: cambia approccio, investi. Scegli, crea, sistema le tue immagini. Non solo immagini uniche, non solo di qualità. Hai visto come i libri stanno tirando fuori delle copertine sempre più artistiche? Ecco, fai in modo che le immagini diventino per te un'opera d'arte.InternetMicrocommunity: Discord, Telegram, Substack. Diverse tra di loro ovviamente, ma queste piattaforme si stanno mangiando parecchio pubblico in giro. Se per alcune scelte devi tentare di andare mainstream, per altre hai bisogno di fidelizzare. Quale miglior piattaforma per offrire qualcosa di esclusivo alle persone oggi?Video: il futuro è video. Da oramai anni, il futuro è video. E ci sono solo poche piattaforme che offrono a chi crea questi contenuti un guadagno importante: Twitch e YouTube. TikTok per altri versi. L'ultima classificata è Instagram. Passa da una di queste piattaforme la tua scelta. A seconda di cosa si farà, Twitch vs YouTube. O ancora YouTube vs TikTok. Tra queste sarà la prima scelta. Fa riflettere.Decentralizzare i Social: per me è no. Per ora. Fino a quando non ci sarà un sistema efficace per la moderazione dei contenuti, la decentralizzazione potrebbe portare a danni enormi e avere effetti contrari a quelli sperati.AdvertisingSmart TV: se ancora non lo hai fatto, inizia a ragionare su tutto il sistema pubblicitario di Google, sui video pubblicitari in particolare. Una delle ultime news è la capacità di gestire la frequenza con la quale una persona vede un video nelle tv connesse. Sono una parte del futuro.Performance MAX: studiale. Sono le nuove campagne Google che automatizzano tanto. Se stai usufruendo della newsletter oggi, Mercoledì 9 Febbraio 2022, sappi che alle 21 c'è una live apposita. Altrimenti guardala in differita. Gabriele Benedetti e Alessandro Terra la illustreranno bene.Dati di prima parte: una cosa è chiara. Bisogna sempre di più trovare il modo di avere i dati di prima parte. Quanto è importante entrare in contatto diretto con le persone e non demandare il trattamento di questi dati a terzi…lo dicevamo anni fa, incredibile che oggi sia non solo importante, ma addirittura fondamentale. Obbligatorio.L'edizione Sarà bello da guardare come un poster di James Dean di Giorgio Soffiato.Quella sui Delitti di Marketing di Gianluca Diegoli.Apri tutte le porte, gioca tutte le carte di Mafe De Baggis.La Dipendenza #1 Pablo Trincia di CulturaMente.Alla scoperta di Decentraland di Vincenzo Cosenza.Di Amazon e Delivery - dati, idee, considerazioni. Di Giovanni Cappellotto.Dietro le quinte de Il Post. Intervista a Luca Sofri di Valerio Bassan.SalutiEd eccoci alla fine.Se hai suggerimenti per migliorare questo Format fammi sapere. Se non ti piace, lo stesso. Dimmelo.La condivisione è partecipazione!Per iscriversi: Get full access to FastLetter! at giorgiotaverniti.substack.com/subscribe
FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN. 19 - 9 Febbraio 2022Di cosa parliamoFacebook e InstagramYouTubeCreatorSEOInternetAdvertisingSalutiPremessa: questa è una FastLetter speciale. La questione è semplice. Ci sono molti temi interessanti del Digital Marketing sui quali mi piace condividere ciò che penso, con un piccolo sunto. Una battuta. Un'osservazione. Non l'approfondimento classico, ma proprio il pensiero in breve. E forse questo può offrire a te degli spunti, delle idee, dei pensieri da sviluppare.Non è una sostituzione delle classica FastLetter, ma un format da affiancare, magari una volta ogni 3-4 mesi. Sarà più breve.Fammi sapere con un commento se ti piace. Partiamo.Facebook e InstagramFacebook e la chiusura in Europa: la questione non è tra Facebook e l'Europa, ma tra l'Europa e gli Stati Uniti, quindi si spera che trovino un accordo per il trattamento dei dati, altrimenti riguarderà tutte le aziende degli Stati Uniti. Se non potessimo davvero usare Facebook e Instagram: la tratto come opzione assurda perché non penso accadrà. Personalmente credo che non cambierebbe niente nel mio attuale utilizzo di Internet. E invece tu, tu cosa faresti?Instagram social video: si sta trasformando perché vogliono inseguire TikTok. Da un lato è un errore mollare il posizionamento come social dedicato alla fotografia. Perché sarebbe leader per molti anni. D'altro c'è un appeal del mondo intero verso i video brevi e quindi tutto il mondo di Zuck rischia di diventare molto meno cool. Oltre che perdere molti investimenti. Quindi provano ad inseguire. Sarà un disastro.Instagram e gli abbonamenti: sarà un fallimento. Chi fa Content Creation video non usa instagram come prima piattaforma, quindi le persone non avranno motivo di abbonarsi qui.YouTubeAumento visibilità Shorts: c'è un ulteriore boost sugli Shorts, le persone iniziano ad usarli. Vedo formati nuovi su YouTube. Ho intenzione di usarli seriamente con un piano editoriale. Fossi in te ci penserei. Su FastForward arriverà a breve un video, shorts per consulenti.Monetizzazione SuperGrazie: i SuperGrazie sono un sistema di monetizzazione che consente di ricevere donazioni sul video. Non sulla live, proprio sul video. Se non vengono integrati però in una strategia, ovvero se non viene detto, non funzionano. Specialmente in Italia e su Youtube, dove non siamo abituati.Tendenze: purtroppo più andiamo avanti più la maggior parte dei Creator è forzata a parlare di cose di tendenza. Sia chiaro, non tutti e se si ha un format diverso non c'è bisogno. Ma per chi è nella terra di mezzo, si è costretti.CreatorAumento richieste delle Aziende: questo 2022 vedremo un aumento da parte delle aziende per la creazione di contenuti. Non svendetevi, preparatevi bene, con un bel kit apposito. E se ancora non lo avete fatto, fatevi aiutare da qualcuno.Abbonamenti: ogni piattaforma proporrà abbonamenti. Twitch, Youtube, TikTok, Instagram. Ma se non avete intenzione di sfrutture le possibilità tecniche che derivano da questi, meglio usare servizi esterni, se di vostra proprietà meglio. Se non ne avete le capacità, Tipeee è un'ottima soluzione.Video Brevi: trova il tuo modo di tracciare i dati. Non focalizzarti sulle visualizzazioni, sono una metrica difficile e a volte fuorviante. Cerca di capire se poi le persone fanno altro: si iscrivono, interagiscono. Continuano a seguirti. E se vuoi capirci di più su Creator Pro c'è il video Esplodere con gli Shorts.SEONotizie: nell'ecosistema di Google, l'ultimo anno, le news hanno avuto una visibilità incredibile. È nato il box Notizie Locali, le hanno inserite in Google Maps, su Discover danno molta visibilità, nei risultati di ricerca il box Notizie Principali è sdoppiato con un conseguente aumento di visibilità. Link Building: va alzato il livello qualitativo. Se lo fate a pagamento, investite nel farli sembrare autentici. Se Google vuole fare la guerra a chi fa SEO è giusto che chi fa SEO faccia la guerra a Google. Ma con intelligenza.Local SEO: io fossi in te, farei una cernita di tutti i siti locali e cercherei di capire quelli dove è possibile ottenere un articolo per la struttura che gestisci.Immagini: cambia approccio, investi. Scegli, crea, sistema le tue immagini. Non solo immagini uniche, non solo di qualità. Hai visto come i libri stanno tirando fuori delle copertine sempre più artistiche? Ecco, fai in modo che le immagini diventino per te un'opera d'arte.InternetMicrocommunity: Discord, Telegram, Substack. Diverse tra di loro ovviamente, ma queste piattaforme si stanno mangiando parecchio pubblico in giro. Se per alcune scelte devi tentare di andare mainstream, per altre hai bisogno di fidelizzare. Quale miglior piattaforma per offrire qualcosa di esclusivo alle persone oggi?Video: il futuro è video. Da oramai anni, il futuro è video. E ci sono solo poche piattaforme che offrono a chi crea questi contenuti un guadagno importante: Twitch e YouTube. TikTok per altri versi. L'ultima classificata è Instagram. Passa da una di queste piattaforme la tua scelta. A seconda di cosa si farà, Twitch vs YouTube. O ancora YouTube vs TikTok. Tra queste sarà la prima scelta. Fa riflettere.Decentralizzare i Social: per me è no. Per ora. Fino a quando non ci sarà un sistema efficace per la moderazione dei contenuti, la decentralizzazione potrebbe portare a danni enormi e avere effetti contrari a quelli sperati.AdvertisingSmart TV: se ancora non lo hai fatto, inizia a ragionare su tutto il sistema pubblicitario di Google, sui video pubblicitari in particolare. Una delle ultime news è la capacità di gestire la frequenza con la quale una persona vede un video nelle tv connesse. Sono una parte del futuro.Performance MAX: studiale. Sono le nuove campagne Google che automatizzano tanto. 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Intervista a Luca Sofri di Valerio Bassan.SalutiEd eccoci alla fine.Se hai suggerimenti per migliorare questo Format fammi sapere. Se non ti piace, lo stesso. Dimmelo.La condivisione è partecipazione!Per iscriversi: Subscribe at giorgiotaverniti.substack.com
Storie made in Italy Destinazione...innovazione digitale 1 Esplorazione tra marketing e digitale e tips www.minimarketing.it fiere eventi ottobre 2021 con la gentile partecipazione di Gianluca Diegoli Storie da un'idea di Veronica
Dopo tanto tempo passato a scrollare, mandare emoticon, premere like sotto i post, abbiamo sentito la necessità di tornare a comunicare come si faceva una volta: parlando. Clubhouse, la piattaforma esplosa durante la pandemia, si basa proprio sulla voce e sta influenzando il nostro modo di dialogare, com'è accaduto finora con Facebook, Instagram e Whatsapp. Ma come parliamo quando abbiamo lo smartphone in mano? Senza rendercene conto, ormai da tempo utilizziamo il vocabolario dei social media, che hanno introdotto una terminologia specifica: dal primo Usenet a TikTok, passando per i forum degli Anni 90 e i poke su Facebook, il web condiziona la nostra lingua tanto quanto la nostra lingua, nel web, mostra la sua creatività e la sua flessibilità. Anche se di fatto non possiamo dire che esiste una “lingua della rete”, quando parliamo sui social utilizziamo un e-taliano, cioè un italiano scritto informale, in continua evoluzione, che ha modificato anche il nostro approccio con i consumi, con la pubblicità e con alcuni servizi essenziali, come quelli finanziari.Ne abbiamo parlato con Marta Basso (imprenditrice e co-founder di generation.warriors, fondatrice di uno dei più numerosi gruppi italiani su Clubhouse), Alice Avallone (coordinatrice del College Digital Storytelling della Scuola Holden e ricercatrice in etnografia digitale), Gianluca Diegoli (esperto di marketing digitale ed e-commerce) e Massimo Cotugno (social media e community manager di N26).Questo podcast è prodotto con il sostegno di N26, la banca per lo smartphone https://n26.com/it-it/
Il co-conduttore d'eccezione è Marco Carrara, conduttore di Timeline su Rai3. Ci raggiunge Gianluca Diegoli, tra i primi blogger italiani, esperto di marketing e co-fondatore di Digital Update, che su "Link. Idee per la tv" si chiede se TikTok sia diventata la nuova televisione.
Società e parole intrattengono una relazione stabile e lunghissima: i vocaboli che utilizziamo condizionano il modo stesso in cui vediamo il mondo e viceversa. Prendete hate speech, cisgender, queer, cringe, boomer: nei quattro episodi di questa nuova serie di podcast Beatrice Cristalli, linguista, e Luigi Lupo, giornalista, cercheranno di capire da dove nascono questi termini e in che modo rappresentano, o influenzano, la cultura, il costume, il lavoro, la tecnologia, la musica. In altre parole: il nostro modo di vivere.Con loro, molti ospiti importanti: Dario Alì, Massimo Arcangeli, Alice Avallone, Marta Basso, Jonathan Bazzi, Giulia Blasi, Massimo Cotugno, Gianluca Diegoli, Federico Faloppa, Gabriele Ferraresi, Marco Maccarini, Vittoria Paglino, Luca Ravenna.La serie è prodotta da Piano P con il sostegno di N26, la banca per smartphone (https://n26.com/it-it/).Dal 15 settembre, per quattro mercoledì.
Abbiamo rivisto gran parte dei paradigmi, messo in discussione le regole, contestato le metodologie dominanti, ridisegnato gli approcci al marketing e alla comunicazione. Tutto questo in meno di u quarto di secolo.E' bastata una generazione per cambiare tutto.Ma quanti di noi ricordano il percorso che ci ha portato fin qui? Insieme a Gianluca Diegoli, uno dei promi blogger italiani e autore di [Mini]marketing, il primo blog italiano sulla trasformazione del marketing con l'avvento delle tecnologie abilitanti della Rete.Più che di amarcord, questa puntata evidenzia spunti e riflessioni utili a capire la strada percorsa, gli incidenti di percorso e gli errori (marchiani, direi) a cui spesso assistiamo. Ricordo ancora, era il 1998, un banner 468x60 di Ferrero, con l'allora campionessa di sci Deborah Compagnoni. Non era cliccabile. Alla mia domanda del perché non venisse sfruttata la peculiarità della pubblicità interattiva (si, allora si chiamava proprio così...), mi risposeso che non era necessario, dovevano fare visibilità.Certo, non siamo più a quei livelli, ma la strada verso la progettazione e il disegno di piani di marketing basati sulla Consumer Decision Journey e sulla centralità dei bisogni del Cliente è ancora lunga.
"Ma il marketing è buono o cattivo?"Gianluca Diegoli e Andrea Tracanzan discutono di "Svuota il carrello", una guida semiseria per marketing consapevoli e consumatori inconsapevoli, per scovare la risposta.
In Europa ci sono già servizi regolari di trasporto pubblico a guida autonoma. E dopo alcune sperimentazioni, potrebbero presto arrivare anche in Italia spiega Carlo Iacovini, responsabile del mercato europeo per Local Motor. Parliamo di servizi audio. Dopo l’arrivo di ClubHouse molte piattaforme social annunciano la loro versione audio. Perché? Ne parliamo con Gianluca Diegoli, esperto di digital marketing e docente IULM di Milano. Torniamo sulla crisi globale dei microchip con il parere di Stefano Zaganelli, Presidente e AD di Sìcomputer, l’unico produttore italiano di dispositivi informatici.Infine un approfondimento su Linux e il software libero, fra valore strategico e competitivo per aziende e nazioni e un grande ruolo nell’educazione. Enrico Pagliarini ne parla con Renzo Davoli, professore associato del Dipartimento di Informatica - Scienza e Ingegneria dell’Università di Bologna e una delle voci più note nel mondo del free software. Nota: nel corso dell'intervista il prof. Davoli ha citato per errore l'art.92 del Codice dell' Amministrazione Digitale. Si riferisce invece all'art.68. E come sempre le nostre Digital News, le notizie più importanti del mondo della tecnologia.
Ecco il caso segnalato da Gianluca Diegoli. Interessante analisi di un settore e del perche' sarebbe imploso.https://www.retailwatch.it/2020/10/29/retail/retailwatch-chiude-le-attivita-editoriali-e-si-conclude-cosi-il-suo-modo-di-raccontare-il-retail/
Ho conosciuto anni fa Gianluca Diegoli tenendo lezioni ad Hfarm.Ci siamo apprezzati subito. Di recente sono tornato alla sua newsletter e ve la consiglio.Propone di fare: qualcosa che vi giro con piacere.PS: Sto abbandonando Linkedin e Facebook, ma sto integrando la mia dieta con massicce dosi di IFTTT. Vedremo.PPS: Sto anche io riprendendo l'arte delle newsletter, e' tornata la richiesta, e sto modificando il software sui miei siti per crearne di nuove. Chissa', magari la faro' anche per il Caffe20.it ... Fatemi sapere se vi piacerebbe averla.Cercate Caffe20.it sul web e su Telegram (canale e gruppo)
In questa puntata ti suggerisco 10 libri di marketing da cui trovare spunti utili.Ecco i link:Puntata 49: https://www.spreaker.com/episode/18648026Fare marketing rimanendo brave persone (Giuseppe Morici) https://amzn.to/2BlPsb2 La coda lunga (Chris Anderson) https://amzn.to/2GCfcBR Le 22 immutabili leggi del marketing. Se le ignorate, è a vostro rischio e pericolo! (Al Ries) https://amzn.to/2LXnYKl Marketing 4.0 (Philip Kotler) https://amzn.to/2vwEpcq Partire dal perché. Come tutti i grandi leader sanno ispirare collaboratori e clienti (Simon Siniek) https://amzn.to/2rv2BJH Strategia oceano blu. Vincere senza competere (W. Chan Kim e Renée Mauborgne) https://amzn.to/2wgzv2Y Svuota il carrello. Il marketing spiegato benissimo (Gianluca Diegoli) https://amzn.to/2CUQc7D Le Nuove Tesi del Cluetrain Manifesto (David Weinberger, Doc Searls) https://amzn.to/3fVcuou Questo è il marketing. Non puoi essere visto finché non impari a vedere (Seth Godin, M. Uzzielli) https://amzn.to/2D4u5vm Uccidi il marketing. Come trasformare i costi del marketing in profitti (Joe Pulizzi, Robert Rose) https://amzn.to/39jZVk7 Condividi questo podcast e iscriviti per non perdere nessun episodio⇒ Qui trovi chi sono e cosa faccio: https://www.franzcos.it/Puoi anche approfittare del mio video corso gratuito: ti racconto il mio metodo di lavoro che si basa sulla reputazione digitale https://www.franzcos.it/metodoPer domande, spunti, riflessioni e richieste sui temi da affrontare puoi inviarmi un messaggio su Telegram⇒ https://t.me/franzcosIscriviti al mio canale Telegram: ogni giorno un consiglio per comunicare meglio ⇒ https://t.me/francescocostanzini
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Tornano i Libri a Colacione, la rubrica di Tutto Esaurito su Radio 105! Questa settimana: I divoratori di Stefano Sgambati e Svuota il carrello di Gianluca Diegoli.→ Scopri come funziona l'editoria! http://www.edday.it → Leggi? Ti aspetto su BookBlister! http://www.bookblister.com → Scrivi? Ti aspetto su https://www.berettamazzotta.it
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Secondo webinar del ciclo "Attiviamo Energie Positive" con Gianluca Diegoli.Esperto di Ecommerce. Professore in digital marketing, autore e consulente. Collabora con riviste come Nòva 24, Link e Forbes Italia e cura minimarketing.it, blog di settore tra i più letti in Italia. Modera: Simone GrilloLe slide del webinar sono consultabili sul sito attiviamo energie positive nella sezione "Archivio e Podcast": www.attiviamoenergiepositive.it
Sapete cos'è un barcamp? E' una un-conference, un incontro informale e non convenzionale in cui ci si scambiano idee ed esperienze. Quanto mi piace!Nel 2012 Miriam Bertoli, Alessandra Farabegoli e Gianluca Diegoli hanno dato vita a Marina Romea, in provincia di Ravenna, al primo FreelanceCamp. Il primo barcamp dedicato ai freelance.Erano solo una sessantina allora e oggi è un evento che raccoglie - tra l'edizione storica sulla spiaggia del Boca Barranca e quella romana - oltre due partecipanti e supera le 60.000 visualizzazioni grazie allo streaming.Bravi davvero! Bravi perchè Miriam, Alessandra e Gianluca hanno colto un bisogno di tutti i freelance: quello di incontrarsi e fare rete per non sentirsi mai soli.Con lo stesso spirito è nato Freelance Network Italia, più in piccolo e poi News per Freelance.Nell'episodio di oggi racconto la mia versione dell'esperienza romana e ringrazio tutti i freelance che ho conosciuto e incontrato, perché ciascuno di loro ha seminato un sogno.
Quando Giulia Greco è entrata a far parte della grande famiglia di Shopify, l’Italia era un mercato nuovo e in via di definizione per questa grande azienda canadese. Lei, italiana trapiantata in Canada 17 anni fa si è fatta strada e ha creato tutto da zero. Oggi Giulia è caporedattrice del blog italiano di Shopify e responsabile marketing e localizzazione per il nostro paese. «Il blog italiano è come un terzo figlio per me. È quello per cui sono stata assunta da Shopify, il mio primo amore» spiega Giulia, «L'ho creato dal nulla, l'ho cresciuto e ne ho dato dei pezzi ad altri, che mi aiutano a farlo andare avanti». È così, collaborando alla stesura dell’articolo “da Prestashop a Shopify: il caso That’s Italia” che noi di Tunca e Giulia ci siamo conosciuti. Con 80.000 visitatori unici al mese e circa 52.000 keywords presenti negli indici di Google, in soli due anni e mezzo è diventato uno dei blog italiani più seguiti e apprezzati, vantando firme di "guest star" italiane come Gianluca Diegoli e Luisa Carrada.Questa intervista è il frutto di una bella chiacchierata tra Giulia ed Emilio (CEO di Tunca) per il Podcast Strategia Ecommerce durante il Netcomm Forum che si è tenuto a Milano il 29 e 30 Maggio scorsi. Giulia ha raccontato la sua incredibile esperienza di lavoro negli uffici di Shopify a Toronto in Canada, il progetto Shopify per l’Italia e come fa a gestire un blog che conta migliaia di visite al giorno.Dai primi passi verso la progettazione del blog fino alla realizzazione del gruppo Facebook di Shopify, passando per le differenze tra il Canada e l'Italia, in poco meno di 45 minuti Giulia svela curiosità, opinioni, stili di vita. E dà consigli importanti a chi vuole vendere online. «Voglio che il blog sia anche una piazza dove poter mostrare storie di successo - ha detto. Per me è importante mantenere un certo ottimismo e portare speranza anche agli altri mostrando le storie di quanti ce l'hanno fatta e poter dire "Guardate, questi ce l'hanno fatta. Ci hanno provato, non sempre è stato facile però alla fine hanno una loro attività. Sono contenti e sta andando bene"»Grinta ed entusiasmo non le mancano e sono proprio loro i pilastri del progetto blog di Shopify Italia. Buon ascolto.
Una analisi strategica preliminare da fare prima dell’apertura di un negozio online permette di iniziare con il piede giusto. In questa puntata riprendiamo un articolo di Gianluca Diegoli sul blog di Shopify per parlare mercato, clienti e valore.
Iniziamo a parlare di libri dedicati al mondo digital marketing fenomeno questo che è diventato realtà con uscite mensile in ogni settore. Da appassionato oltre che professionista non faccio altro che continuare a leggere e ad acquistare libri . Non sono velocissimo a finire i libri e non ve ne parlerò solo a lettura finita , altrimenti questa rubrica rischia di non sussistere. Ma ne leggo diverse parti durante la settimana alternando i libri acquistati di recente e voglio accompagnarvi nella scelta di scoprire il libro con questa recensione continua. Parto appunta da Mobile Marketing, un argomento che mi appassiona da ormai due anni non solo per gli ormai evidenti trend e numeri del mondo DIGITAL totalmente sbilanciati a favore degli smartphone ma anche perchè scritto da persone come Gianluca Diegoli e Marco Brambilla , una sicurezza . Confermo come già detto in altri video che il libro non è adatto a mio parere ad un pubblico totalmente a secco di nozioni ed esperienza in campo web marketing.Termini come Reader Personas, Customer Journey, Adv, social strategy vengono rivisti in funzione del "nuovo" ( sicuri come dice il libro che sia così nuovo) mondo che stanno vivendo le persone.La parte che voglio approfondire oggi è quella dei micromomenti che viene trattata nel capitolo 3 dedicato alla strategia mobile.Facciamo un piccolo passo indietro i momenti prima dell'era del mobile per costruire un percorso d'acqusito si dividevano in :Fase di scopertainformazioneacquisto/conversioneutilizzo e assistenza post condivisioneIl mobile ha trasformato tutto ciò in momenti più frammentati tra di loro :"..quando l'utente del 2016 ha un bisogno di qualsiasi tipo la prima azione è il ricorso al proprio cellulare ..." (pag. 74)Così i micromomenti diventano Voglio SapereVoglio FareVoglio AndareVoglio ComprareVoglio Essere IntrattenutoMomenti che vengono spiegati benissimo nel libro e che vedremo insieme nel podcast Con esempi calzanti e che aiutano il lettore a immedesimarsi nelle varie fasi che anch'esso da fruitore di servizi e acquirente vive . Micromomenti che se abbinati ai dati Nielsen 7 persone su 10 confermano di usare il cellulare il cellulare nelle fasi di acquisto . E allo scenario italiano del 2016 dell’ecommerce ( trovate un podcast anche su questo) , dove si nota una crescita triplicata nel triennio di acquisti via mobile " Nel 2016 gli acquisti eCommerce da smartphone sfiorano i 3,3 miliardi di euro (suddivisi tra il 63% dei prodotti ed il 37% dei servizi), con una crescita del 63% rispetto al 2015. Negli ultimi tre anni il mercato è triplicato, a conferma dell’importanza di questo canale per il consumatore. .." Confermano quanto sia valido il libro e come il mondo del Mobile costringa ogni imprenditore e responsabile marketing a vedere e rivedere i progetti in funzione di questi "nuovi" momenti . E tu hai già pensato a come da mobile vieni visto dai tuoi clienti ?Approfondimento sul blog :http://www.christianforgione.com/il-mobile-commerce-in-crescita-anche-in-italia/Cosa ne pensi di questa puntata ? Scrivimi —> http://m.me/gione1978Note Digitalis===========>> Articoli podcast —> http://www.christianforgione.com/category/digitalis/Come seguire Christian Forgione>> Pagina Facebook: http://www.facebook.com/gione1978>>Twitter: https://twitter.com/gione1978
Iniziamo a parlare di libri dedicati al mondo digital marketing fenomeno questo che è diventato realtà con uscite mensile in ogni settore. Da appassionato oltre che professionista non faccio altro che continuare a leggere e ad acquistare libri . Non sono velocissimo a finire i libri e non ve ne parlerò solo a lettura finita , altrimenti questa rubrica rischia di non sussistere. Ma ne leggo diverse parti durante la settimana alternando i libri acquistati di recente e voglio accompagnarvi nella scelta di scoprire il libro con questa recensione continua. Parto appunta da Mobile Marketing, un argomento che mi appassiona da ormai due anni non solo per gli ormai evidenti trend e numeri del mondo DIGITAL totalmente sbilanciati a favore degli smartphone ma anche perchè scritto da persone come Gianluca Diegoli e Marco Brambilla , una sicurezza . Confermo come già detto in altri video che il libro non è adatto a mio parere ad un pubblico totalmente a secco di nozioni ed esperienza in campo web marketing.Termini come Reader Personas, Customer Journey, Adv, social strategy vengono rivisti in funzione del "nuovo" ( sicuri come dice il libro che sia così nuovo) mondo che stanno vivendo le persone.La parte che voglio approfondire oggi è quella dei micromomenti che viene trattata nel capitolo 3 dedicato alla strategia mobile.Facciamo un piccolo passo indietro i momenti prima dell'era del mobile per costruire un percorso d'acqusito si dividevano in :Fase di scopertainformazioneacquisto/conversioneutilizzo e assistenza post condivisioneIl mobile ha trasformato tutto ciò in momenti più frammentati tra di loro :"..quando l'utente del 2016 ha un bisogno di qualsiasi tipo la prima azione è il ricorso al proprio cellulare ..." (pag. 74)Così i micromomenti diventano Voglio SapereVoglio FareVoglio AndareVoglio ComprareVoglio Essere IntrattenutoMomenti che vengono spiegati benissimo nel libro e che vedremo insieme nel podcast Con esempi calzanti e che aiutano il lettore a immedesimarsi nelle varie fasi che anch'esso da fruitore di servizi e acquirente vive . Micromomenti che se abbinati ai dati Nielsen 7 persone su 10 confermano di usare il cellulare il cellulare nelle fasi di acquisto . E allo scenario italiano del 2016 dell’ecommerce ( trovate un podcast anche su questo) , dove si nota una crescita triplicata nel triennio di acquisti via mobile " Nel 2016 gli acquisti eCommerce da smartphone sfiorano i 3,3 miliardi di euro (suddivisi tra il 63% dei prodotti ed il 37% dei servizi), con una crescita del 63% rispetto al 2015. Negli ultimi tre anni il mercato è triplicato, a conferma dell’importanza di questo canale per il consumatore. .." Confermano quanto sia valido il libro e come il mondo del Mobile costringa ogni imprenditore e responsabile marketing a vedere e rivedere i progetti in funzione di questi "nuovi" momenti . E tu hai già pensato a come da mobile vieni visto dai tuoi clienti ?Approfondimento sul blog :http://www.christianforgione.com/il-mobile-commerce-in-crescita-anche-in-italia/Cosa ne pensi di questa puntata ? Scrivimi —> http://m.me/gione1978Note Digitalis===========>> Articoli podcast —> http://www.christianforgione.com/category/digitalis/Come seguire Christian Forgione>> Pagina Facebook: http://www.facebook.com/gione1978>>Twitter: https://twitter.com/gione1978
Pensi all’email marketing solo quando mandi gli auguri di Natale?Vorresti disegnare una strategia per la tua newsletter ma non sai mai cosa scrivere?Pensi agli automatismi legati all'email marketing ma non sai da dove partire?Se anche tu ti poni queste domande, allora la puntata di oggi è fatta apposta per te. L’ospite della puntata di oggi è Alessandra Farabegoli con cui parleremo di Email Marketing.Per chi non conoscesse Alessandra Farabegoli, AlessandrA è digital strategist, formatrice e divulgatrice. Ha scritto per Apogeo Sopravvivere alle informazioni su Internet, Email marketing in pratica e Email marketing con MailChimp; insegna in master universitari e partecipa come speaker a eventi e barcamp. Nel 2012 ha creato con Gianluca Diegoli il progetto di formazione Digital Update.### NOTE ###Se vuoi rimanere in contatto con Alessandra Farabegoli puoi visitare il suo sito: AlessandraFarabegoli.it.Ascolta interamente la puntata:http://www.MERITA.BIZ/28### PODCAST ###HTTP://www.MERITA.BIZ/PODCAST Sottoscrivi il podcast su: iTunes: http://j.mp/MERITA-ITUNES Stitcher:http://j.mp/MERITA-STITCHER Spreaker:http://j.mp/MERITA-SPREAKER Soundcloud:http://j.mp/MERITA-SOUNDCLOUD ##### WWW.MERITA.BIZ #####
Vinci il libro Social Commerce di Gianluca Diegoli: http://goo.gl/3cP6Q5
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Gianluca Diegoli dal World Business Forum di Milano. Crollo delle nascite al sud, mai così basse dal 1860. Il verso della settimana di Marta Zoboli
Macchiaradio (Speciale The Voice del 07/03/2013)