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In questo episodio di Archiverso parliamo con Matteo Pericoli, architetto e illustratore, di cosa succede quando l'architettura incontra la narrazione. Dal disegno dello skyline di New York alla fondazione del Laboratorio di Architettura Letteraria alla Scuola Holden di Torino, Pericoli ci guida in un dialogo inaspettato tra spazio e racconto, tra costruzione e memoria. Un episodio che si può, letteralmente, disegnare.Fonte: Matteo Pericoli, Il grande museo dell'immaginazione. Architetture letterarie, Il Saggiatore, Milano, 2023Redatto da Camilla Sofia Morelli e Diego Morabito. Video e Montaggio di Ivan Taccadoli, audio di Yvan Brunner. Registrato presso CMQ Architettura.Archiverso è più di un podcast: è un invito a partecipare in un dialogo collettivo. Unisciti a noi in questo viaggio e seguici sui nostri social per diventare parte di questo progetto!Seguici su Instagram x belle graficheSeguici su Substack x il Verso di ArchiSeguici su Youtube x video cariniIl sito web di ArchiversoPer info e collaborazioni scrivi a archiversopodcast@gmail.com
Francesco Marangi"Angeli di sale"Polidoro Editorewww.alessandropolidoroeditore.itSiamo in un paese della costa ligure, tra gli ulivi e il mare. Pietro, maggiore di tre fratelli, torna nella sua casa natale per far visita al padre malato. Il suo ritorno apre una voragine che rimescola il tempo, lo inghiotte, lo dilata e rende i fratelli mere apparenze al cospetto del passato. Le voci dei protagonisti si confondono e si contraddicono e il paesaggio si deforma. Ogni cosa rimane trasfigurata dentro ricordi tragici che non si è in grado di raccontare con chiarezza, se non con la crudeltà di un'allucinazione dolorosa.Riemergono vecchi rancori, promesse, l'abbandono della madre, le violenze, l'amore di Pietro per Maria, la vicina di casa che insieme al fratello Enrico era loro compagna di giochi fin dall'infanzia. E poi la decisione di Pietro di andare lontano per non tornare più. Il vento, il mare, l'estate di ombre urlanti; ogni cosa è rumorosa. Nel frattempo, un segreto viperino progredisce con il peso mitologico di un'annunciata dannazione. Spetterà a Pietro – specie di addolorato e indemoniato Ulisse –, ricondurre tutto al principio risolutivo degli eventi.Francesco Marangi ci consegna un esordio sperimentale, di adulta poeticità, che si affaccia a Mentre morivo di William Faulkner, al romanzo oscuro La fornace di Thomas Bernhard, fino a ricavare dalla mitologica poesia di Wallace Stevens la delicatezza della carne senza mai divorarla.Francesco Marangi è nato a Genova nel 1998 e risiede a Varazze. Sta per conseguire la laurea triennale in Scrittura e Contemporary Humanities presso la Scuola Holden di Torino. Ha svolto vari lavori, nelle serre come aiuto bracciante e sulle spiagge come bagnino. Ha partecipato altre due volte al Premio Calvino con i romanzi Delirio in rosso e L'artista violento. Nel 2020 è arrivato nella cinquina finalista del Premio Raduga con il racconto Il bunker.Angeli di sale è il quarto titolo della collana InterzonaIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Fabiano Massimi"Le furie di Venezia"Longanesi Editorewww.longanesi.itLa Storia tra le righeFestival di Letteratura StoricaLegnanoDomenica 6 aprile, ore 12:00Castello di LegnanoCon Fabiano Massimi "Le furie di Venezia"Venezia, 1934. Mussolini e Hitler si incontrano per la prima volta in una piazza San Marco gremita di camicie nere. Tra la folla, anche l'ex commissario di polizia Siegfried Sauer e il suo compare Mutti, che hanno raggiunto la città lagunare per unirsi alla resistenza antifascista. La speranza è di creare un incidente che sventi il pericolo di un'alleanza tra Italia e Germania.Sauer e Mutti incappano però in un mistero di ben altra portata: nella notte, in gran segreto, Mussolini si inoltra in motoscafo nella laguna. I due riescono a seguirlo fino al largo di San Clemente, dove lo vedono attraccare a un pontile buio e poi entrare, accolto da un uomo in camice bianco, nell'edificio principale dell'isola. Un'ora più tardi, il Duce torna al motoscafo e riattraversa la laguna per rientrare ai suoi alloggi, visibilmente scosso.Sauer e Mutti decidono di indagare e scoprono che sull'isola c'è un manicomio femminile, e che lì è ospitata una paziente misteriosa di nome Ida Dalser. La sua storia ha dell'incredibile: la donna, infatti, sostiene di essere nientemeno che la prima e unica legittima moglie di Benito Mussolini…Chi è veramente Ida Dalser? Una folle? Una bugiarda? O una vittima in possesso di informazioni che metterebbero a rischio il Regime?Sauer e Mutti si renderanno ben presto conto che dietro Ida Dalser e le sue accuse inaudite c'è molto, molto di più. C'è l'inimmaginabile.Fabiano Massimi è nato a Modena nel 1977. Laureato in Filosofia tra Bologna e Manchester, dopo aver lavorato come traduttore e consulente per alcune fra le maggiori case editrici italiane, oggi insegna scrittura creativa nel programma universitario della Scuola Holden. Per Longanesi ha pubblicato L'angelo di Monaco (2020), I demoni di Berlino (2021) e Se esiste un perdono (2023), romanzi tradotti in numerose lingue che gli sono valsi tra l'altro il premio Asti d'Appello in Italia e il Prix Polar in Francia.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Stefania Tedesco"Ciatu mei"Seconda indagine per Cecilia OrlandiScatole Parlanti Edizioniwww.scatoleparlanti.itLe attività illecite di Mino Gallo arrivano alle orecchie di Cecilia Orlandi, ma quello che in apparenza sembra un lavoro di routine si rivela una scatola cinese: con la scomparsa di Mino, Cecilia e la sua squadra si ritrovano ad affrontare una serie di indagini a catena, che si ampliano e che condurranno a risvolti drammatici. La vita privata di Cecilia non è esente da scossoni: il rapporto con Renato Serra continua tra alti e bassi, e una voce dal passato la obbligherà a fare i conti con una nuova consapevolezza.Stefania Tedesco è nata a Roma nel 1987. Si è laureata come Promotore turistico delle risorse ambientali e culturali. Lavora come editor, correttore di bozze e ghostwriter. Ha frequentato un corso di correzione di bozze, due di scrittura presso la Scuola Holden e uno di editing presso l'Accademia della Scrittura. Ha già pubblicato con Scatole Parlanti Nuvole grigie. Un'indagine per Cecilia Orlandi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Sono felice di presentare il primo Incontro con l'autore!Oggi parliamo con un autore: Fabio Geda. Sono molti i temi di discussione: migrazione, cambiamento, resilienza, parole. Una conversazione intensa e profonda su temi sempre attuali.Fabio Geda è scrittore ed educatore. Nasce a Torino, si occupa per molti anni di disagio giovanile, esperienza che racconta anche nei suoi libri. Ha scritto su Linus, La Stampa e ha parlato molto di temi del crescere e dell'educare. Collabora stabilmente con la Scuola Holden, il Circolo dei Lettori di Torino, la Fondazione per il libro, La musica e la cultura.Il suo romanzo d'esordio è “Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani” del 2007. A questo seguono molti romanzi per adulti e ragazzi. Nel 2010 esce “Nel mare ci sono i coccodrilli” che ha avuto molto successo sia in Italia che all'estero. “La scomparsa delle farfalle” è il suo romanzo più recente, pubblicato per Einaudi nel 2023, mentre nel 2024 è uscito con Feltrinelli “Song of Myself. Un viaggio nella varianza di genere”Vuoi partecipare al nostro club del libro? Entra in contatto! info@piccolomondoitaliano.com
Veronica Ghizzi"Museo Virgilio"MantovaA Mantova, il maestoso Palazzo del Podestà ha riaperto le porte dopo un intervento di restauro: noto fin dal Quattrocento come “Palazzo di Virgilio”, è diventato oggi in un moderno museo dedicato al grande poeta latino, figura centrale della tradizione letteraria e culturale italiana ed europea. Il Museo Virgilio, allestito all'interno del Palazzo, propone un viaggio immersivo nell'opera e nella leggenda del poeta, mettendo in dialogo la sua epoca con il nostro presente.Otto sale tematiche accompagnano il visitatore in un percorso scandito dalle tappe principali della vita e della scrittura virgiliana, dalle Bucoliche alle Georgiche, fino all'Eneide, come capitoli di un racconto che intreccia poesia, filosofia e storia. Il progetto di storytelling e design, realizzato dalla Scuola Holden, invita i visitatori a porsi una domanda fondamentale: chi era davvero Virgilio? Le risposte si svelano attraverso installazioni sonore, contenuti interattivi e approfondimenti digitali.Gli spazi che ospitano il museo sono, di per sé, monumentali reperti che sanno raccontarci, nelle loro tante stratificazioni, la storia di una città e di un'umanità che continua a evolvere. Palazzo del Podestà, fondato nel 1227, fa parte dei palazzi comunali, sede dell'amministrazione cittadina per 700 anni, fra il 1200 e il 1900. Fino al 1873 è stato anche Palazzo di Giustizia, e carcere fino al 1911, ma la sua funzione principale era appunto quella di ospitare il podestà, cioè il capo dell'amministrazione comunale, oltre a conservare gli archivi del comune. Chi visiterà il museo attraversandolo sala per sala, percorrendo l'Arengario sino alla Masseria, scoprirà un percorso labirintico e stratificato nel tempo. Il primo radicale rinnovamento percepibile delle strutture medievali risale al 1462, in seguito a un incendio che nel 1413 danneggiò gravemente la facciata su piazza delle Erbe, mentre la più recente delle riqualificazioni è iniziata nel 2012 con i lavori di consolidamento e ristrutturazione dell'edificio in seguito al sisma di quell'anno. Un evento tutt'altro che fortunato, che però ha condotto a un prezioso ritrovamento. In effetti, una scoperta preziosissima: affreschi medioevali che nessuno aveva mai potuto ammirare.Il percorso di visita del Museo Virgilio è strettamente connesso agli spazi che lo ospitano e riserva delle sorprese di inedita rilevanza artistica, come appunto le decorazioni affrescate ancora visibili nelle sale. Le più rilevanti e inedite sono nella Masseria superiore, nella sezione dedicata alle Georgiche, dove un soppalco di nuova costruzione porta alla giusta altezza e alla giusta distanza per apprezzarle al meglio. Il ciclo decorativo rinvenuto nel 2012 è certamente di altissima qualità pittorica e ricopre tre lati della Sala. Un'intera parete è dedicata al Ciclo dei mesi, la rappresentazione dello svolgimento dell'anno attraverso personificazioni o scene di lavoro correlate a ognuno dei dodici mesi con il relativo riferimento astrologico. Di forte impatto visivo, le immagini diventano un grande codice illustrato capace di suscitare l'interesse di un pubblico vasto, non necessariamente colto, proprio per il loro alto valore didascalico, cioè esplicativo e persino educativo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Massimo Tallone, Carla Negretti"La Marchesana di Saluzzo"Margherita di Foix-CandaleFusta Editorewww.fustaeditore.it(Margherita di Foix-Candale Foix, 1473 – Castres, 9 agosto 1536) ha portato il Marchesato di Saluzzo al massimo splendore e lo ha accompagnato a viva forza nella sua parabola finale. Discussa, controversa, ambigua e crudele, capace di imprese esaltanti nel campo delle arti e di efferatezze non redimibili in quello degli uomini, la Marchesana, vedova di Ludovico II, si è distinta per la scaltrezza politica e l'ambizione senza freni. Per queste sue asprezze, unite a una discutibile forma di lealtà al Marchesato e data anche la scarsità di documenti storici, gli studiosi hanno tracciato ritratti svelti e severi di questa donna dal carattere senza dubbio estremo e volitivo. Ci volevano due letterati, uno scrittore e una scrittrice, per scandagliare in profondità, con la libertà offerta dalla letteratura, ma sulla base di solidi presupposti bibliografici, la vita di Margherita di Foix-Candale. Con spettacolare spregiudicatezza stilistica, gli autori hanno estratto da un cilindro magico il manoscritto lasciato, in fin di vita, dalla marchesana, addomesticandolo alla lingua d'oggi. Poi, il colpo di genio: a ogni capitolo vergato dalla donna, fa da contraltare la Storia, voce che diventa personaggio, e che replica da par suo alla ‘versione della marchesana'. Così, il testo diventa dialogo a distanza, sfida e battaglia, dove la verità dell'una si scontra con quella autorevole e definitiva dell'altra, in uno stile impeccabile, secco e fiorito insieme. Un libro che è una sfida, eccellente per palati fini, gustoso per chi maneggia la forma romanzo e le sue possibili evoluzioni, affascinante e implacabile per chi ama le biografie letterarie."Sono Margherita di Foix-Candale, vedova di un marchese di Saluzzo morto con onore in guerra, madre di un altro marchese perito sul campo di battaglia. Sono colei che ha generato tutti i futuri marchesi, serva leale del re di Francia, e avrò la mia vendetta, in questa vita o nell'altra…"Massimo Tallone. Scrittore e saggista, nato a Fossano (Cn), vive e opera a Torino. Ha pubblicato con Fratelli Frilli Editori, UTET, Edizioni E/O, Buendia Books Edizioni. Di recente ha pubblicato per Golem Edizioni i saggi: Lezioni di lusso e di immor(t)alità (2022) e, con Omar Fassio, Corrispondenze 1 (2023) e Corrispondenze 2 (2024); per le Edizioni del Capricorno i noir: La ragazza del Bristol (2023), L'agenzia matrimoniale (2024). Dirige, con Giorgio Ballario, la scuola di noir “Distretto 011”. Ha fondato la scuola di scrittura “Collegio Benjamenta”.Carla Negretti. Viaggiare e leggere hanno sempre rappresentato le sue maggiori passioni. E se il viaggio era il protagonista indiscusso delle sue avventure... è stato l'incontro con la scrittura a rivelarle la possibilità di immergersi in mondi mai visti, intraprendere incredibili esplorazioni e scovare realtà nascoste. Dopo aver frequentato corsi di scrittura di “Scuola Holden”, “Belville” e “Parolario”, ha scritto vari racconti vincitori di premi e raccolti in antologie. La Marchesana è il suo romanzo d'esordio.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Woke è una parola inglese che negli ultimi tempi viene sempre più utilizzata anche in Europa. Significa “sveglio” e indica il movimento con cui oggi vengono identificati i promotori delle lotte contro le discriminazioni sociali, i nemici del razzismo, quelli che si battono contro la violenza sulle donne e contro le divisioni di genere. Insieme al politicamente corretto e alla cancel culture, caratterizza il clima culturale delle società avanzate. Ma se nessuno può negare l'importanza di assicurare a tutti pari diritti e pari opportunità, cresce il numero di quelli che manifestano alcune perplessità, temendo l'instaurarsi di una nuova censura. Il politologo progressista americano Yascha Mounk ha pubblicato un libro intitolato The Identity Trap, in cui spiega come la democrazia sia minacciata dalla «trappola identitaria». Sui problemi del politically correct discutono in questa edizione di Laser Alessandro Chetta, che ha appena pubblicato Woke. I nuovi bigotti. Il politicamente corretto come religione laica, e Annalisa Ambrosio, direttrice didattica di Academy, il corso di laurea triennale in scrittura della Scuola Holden, che sta pubblicando un libro sul modificarsi dell'esperienza dell'amore.
Beatrice Salvioni"La malacarne"Einaudi Editorewww.einaudi.itCon la stessa energia narrativa de La Malnata, Beatrice Salvioni ci trasporta ancora nell'Italia fascista. E ci fa guardare il mondo con gli occhi di due ragazze tormentate e ribelli, inseparabili, che la Storia vuole tenere lontane.Una sedicenne corre a piedi nudi per la strada. È notte, indossa solo una sottoveste, e corre disperata per la città deserta. È delusa, piena di rabbia, perché ha scoperto di essere stata tradita, e da qualcuno che mai avrebbe creduto potesse ingannarla. Si apre come uno squarcio, questo romanzo terso e furioso. Siamo a Monza, nell'aprile del 1940. Da quattro anni Francesca non sa piú nulla di Maddalena. La sua amica è stata rinchiusa in manicomio, e mai ha risposto alle lettere che lei le ha spedito. Francesca crede sia per risentimento nei suoi confronti. In fondo, è sempre toccato a Maddalena il ruolo della reietta, della Malnata. Ma adesso ha subito uno scossone anche la vita di Francesca, che è fuggita di casa ed è andata a vivere da Noè Tresoldi, destando scandalo. Sua madre la accusa di essere una degenerata, una Malacarne. Poi, finalmente, Maddalena torna. È piccola e magra, come non fosse mai cresciuta, e si finge l'adolescente coraggiosa di sempre; ma Francesca lo vede, che è diversa. Che cosa è successo in manicomio? Intanto, l'Italia entra in guerra. Tra la fame e la paura delle bombe, ogni giorno diventa piú difficile. E arriva il momento di scegliere da che parte stare.Beatrice Salvioni (Monza, 1995), ha praticato scherma medievale e ha scalato il Monte Rosa. Nel 2021 si è diplomata alla Scuola Holden e ha vinto il Premio Calvino racconti. La malnata (Einaudi 2023), il suo primo romanzo, è tradotto o in corso di traduzione in tutto il mondo e diventerà presto una serie tv. Per Einaudi ha pubblicato anche La malacarne (2024).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Alessio Parmigiani"Stelle per pianeti"NNEditorewww.nneditore.itA Lavagna, paese ligure in cui si alternano carrugi, porticati e viadotti autostradali, la vita scorre apparentemente placida e immutabile come la corrente del fiume Entella. Leonardo e Gabriele detto Gabs sono amici da sempre, amici come si può essere in una piccola città di provincia: pianeti che orbitano e si attraggono fino a diventare inseparabili. Leonardo non si è mai sentito all'altezza di Gabriele, però pensa di essere l'unico capace di curare le fragilità che si nascondono dietro l'immagine del ragazzo perfetto. E così non può credere alle voci che piombano sull'amico, all'atto di violenza di cui viene accusato, neppure quando vede travolta la vita degli altri ragazzi della compagnia e lo stesso Gabriele fuggire altrove. Leonardo rimane, tentando di rimettere insieme i pezzi ma, quando Gabriele anni dopo tornerà a Lavagna, si troverà costretto ad affrontare le proprie colpe e omissioni. Stelle per pianeti è una storia di provincia, e di un'amicizia che nel tempo si impasta di contraddizioni, di adorazione e fiducia, ma anche di bugie, silenzi e segreti. Alessio Parmigiani concentra il suo sguardo intimo e pieno di compassione su questo cambiamento, sulla forza d'animo che permette di accettare la verità e sulla pace che si conquista nel perdonare, e perdonarsi.Alessio Parmigiani (1996) è nato e cresciuto in Liguria, frequenta la facoltà di Culture e Letterature del Mondo Moderno a Torino e lavora nel settore della cybersicurezza. Diplomato alla Scuola Holden, nel 2021 riceve una menzione al Premio InediTO Narrativa-racconti e arriva finalista nella sezione speciale Routes Méditerranéennes. Da undici anni volontario in Croce Verde, ha partecipato a diversi interventi di protezione civile, tra cui l'accoglienza dei profughi ucraini sul confine italiano. Stelle per pianeti è il suo esordio consapevole.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
«Tutto quello che scrive Han Kang si sprigiona dai corpi, ma in una maniera che non somiglia all'ossessione identitaria e classificatoria che tiene in scacco la cultura occidentale». Con queste parole la scrittrice Elena Stancanelli chiosa su “La Repubblica” l'attribuzione del premio Nobel per la letteratura ad Han Kang, prima scrittrice a portare l'ambito riconoscimento in Corea del Sud. L'approfondimento di Rete Due affronterà dunque la scrittura della neolaureata con lo sguardo di Elena Stancanelli, tratteggerà poi le sfide di traduzione che sono state affrontate ospitando Lia Iovenitti, traduttrice dal coreano che ha firmato la versione in italiano di L'ora di greco e poi, assieme a Domitilla Pirro, sonderà il ruolo della figura femminile nella letteratura della Han. Ospiti in diretta:Lia Iovenitti, traduttrice dal coreano, per Adelphi ha tradotto L'ora di greco.Elena Stancanelli, scrittrice e sceneggiatrice collabora con il quotidiano “La Repubblica”.Domitilla Pirro, giornalista e direttrice di Fronte del Borgo di Torino, Fronte del Borgo è la sede della Biblioteca della Scuola Holden.
Questa è la replica della nostra diretta YouTube di lunedì 7 ottobre. Trovate tutte le altre puntate nella playlist YouTube: WesaChannel LIVE! • Siamo LIVE su YouTube ogni lunedì alle ore 21 https://www.youtube.com/@WesaChannel • Link per supportare il canale e accedere ai vantaggi https://www.youtube.com/channel/UCaM-zH6ji5kWncFMaBBc7Yg/join • Per proposte e collaborazioni: wesachannel@gmail.com [N.B. Utilizziamo questa mail per valutare collaborazioni con altri creator o aziende, NON per fare le chiacchiere. Chi ci scriverà mail per commentare i nostri video verrà bloccato. Per commentare c'è l'apposita sezione sotto ogni video!] ♦ WesaChannel: https://www.youtube.com/@WesaChannel
Ilenia Zedda"Se mi guardo dentro"Salani Editorewww.salani.itÈ possibile prendere quel caos di emozioni che si accende dentro di noi quando incontriamo qualcuno, metterlo sotto una lente di ingrandimento e analizzarlo come se fosse un puro fenomeno biologico? O dobbiamo accettare che sia qualcosa di illogico, un mistero indecifrabile? Nina ha sedici anni quando cade in bicicletta. Non una caduta qualunque, di quelle che si risolvono con qualche graffio e un bello spavento. Rovinando a terra, il manubrio si è conficcato nella sua coscia, proprio nel punto in cui passa l'arteria femorale. È viva per miracolo, dicono i medici, e per il resto della vita dovrà ascoltare il proprio corpo, prestando attenzione anche al più piccolo sintomo. Nina inizia così a osservare non soltanto se stessa, ma il mondo intero, in maniera diversa, mettendo qualunque cosa tra i vetrini di un personalissimo microscopio. Vent'anni dopo, forte di un dottorato in Patologia Clinica, è ormai convinta che tutto possa essere spiegato in termini scientifici, compresa la felicità: che altro è, infatti, se non un alto livello di serotonina? Poi, un giorno, conosce un giornalista: si chiama Marte e proprio da un altro pianeta sembra venuto per far scoppiare la bolla in cui lei si è ostinatamente rifugiata.Con una scrittura che vibra di una delicatezza rara, Ilenia Zedda ha scritto uno di quei rari romanzi che riescono a trovare nuove parole per raccontare non soltanto l'amore ma anche la paura che abbiamo di buttarci nella vita, di affidarci alle braccia degli altri.«Per la prima volta nella mia vita l'ordine non mi importa. Preferisco di gran lunga lo scalpitio dei miei organi interni, l'affanno e la paralisi degli arti quando cammino per le vie di Cagliari fino a ora nemiche. Non so bene come si chiami fisiologicamente questo processo. Forse c'entrano i feromoni, i legami chimici, i bagordi affettuosi del cervello. Dovrei fare una ricerca più approfondita, ma sono arrivata a una conclusione: mi sono innamorata per la prima volta. Io che pensavo che l'amore fosse un conto sulla calcolatrice. Io che di innamorarmi non avevoalcuna intenzione».Ilenia ZeddaIlenia Zedda è nata in provincia di Sassari nel 1990 e lavora come copywriter. Ha frequentato la Scuola Holden. Vive tra Cagliari e Milano. Ha esordito nel 2020 con il romanzo Nàccheras.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Eleonora Sottili"Come diventare Anna Karenina"(senza finire sotto un treno)Einaudi Editorewww.einaudi.itScavalcare una corda rossa e poi mimare un insetto in volo, passeggiare con i sensi all'erta, arrampicarsi sugli alberi, nuotare nell'acqua gelata. Sembrano le attività di un campo scout, invece è un corso di scrittura. Almeno cosí diceva il volantino che Eleonora ha interpretato come un segno del destino. Ma il destino tende a contraddire le aspettative, e infatti a guidare il corso c'è un tizio belloccio che fa l'attore e sembra seriamente convinto che nella scrittura, e forse pure nella vita, la questione sia tutta lí: scavalcare o non scavalcare quella corda rossa. E se avesse ragione lui? Se provando a diventare la persona che vorrebbe essere, Eleonora potesse scoprire chi è davvero? Un libro allegro e inconsueto, che mescola le forme narrative e le voci, le trame dei grandi romanzi alle biografie dei loro autori. La storia di un'educazione letteraria (e sentimentale) avventurosa, un po' sghemba e strenuamente spensierata.Eleonora, «trentadue anni, impiegata di concetto, sposata felicemente», da bambina ha scritto un romanzo sulle pecore che ha mandato in solluchero la mamma. Ed è stata proprio sua madre a piantarle in testa il sogno di diventare una scrittrice, ma da quel momento Eleonora non ha piú buttato giú una sola riga, neppure sulle pecore, limitandosi a farsi fotografare di tre quarti con sguardo assorto come i grandi romanzieri. Veste di scuro, ha capelli e unghie fragili – e fragile sembra anche la sua felicità: si è impegnata talmente a non farsi sovrastare dal dolore, che adesso non sente piú niente con chiarezza. Solo un disagio che ha imparato a ignorare, come si ignora una goccia d'acqua fredda che ti cola sul gomito mentre lavi i piatti. Quando finalmente si decide a frequentare un laboratorio di scrittura, scopre che i suoi compagni, un manipolo di studenti malinconici e sentimentalmente instabili, sono tutti come lei: aspiranti scrittori che però non scrivono mai. A guidarli c'è Enrico, che sembra materializzarsi giusto il tempo delle sue lezioni. Sarà perché fa l'attore, ma il suo metodo appare fin da subito poco ortodosso. Anziché farli scrivere, li obbliga a recitare nei panni di Romeo e Giulietta. A bruciapelo rivolge loro domande tipo: «Siete innamorati come Emma Bovary?», «Brillate come Anna Karenina? », «Sareste capaci di vivere nei boschi? » Spaesati, addirittura sospettosi, Eleonora e i suoi compagni si ritrovano cosí a studiare – e a copiare – le abitudini e le manie di Tolstoj, Mary Shelley, Stevenson e Conan Doyle, ma pure quelle dei loro personaggi. E intanto le loro storie si intrecciano, e qualcuno comincia a confondere i romanzi e la vita…Eleonora Sottili è nata in Toscana nel 1970 e lavora alla Scuola Holden. Ha pubblicato Il futuro è nella plastica (nottetempo 2010) e Se tu fossi neve (Giunti 2015). Per Einaudi, nel 2020 Senti che vento e, nel 2024, Come diventare Anna Karenina (senza finire sotto un treno). Ha curato insieme ad altri il volume «Scrivere», compreso nell'antologia La seconda luna (Zanichelli 2018).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Maddalena Crepet"Ci siamo traditi tutti"Solferino Libriwww.solferinolibri.itLui fa l'operaio alla Breda, a Milano, e lo chiamano Husky per via dei suoi strani occhi chiari. Lei è la figlia di una famiglia romana benestante, la bella e spregiudicata Costanza. La loro prima vittima è Enea Cassini, un magistrato che indaga sull'Autonomia milanese: ucciso a sangue freddo con tre colpi di pistola. E in quel cupo inizio degli anni Settanta, per chi sceglie la lotta armata non c'è ritorno. Husky e Costanza, assieme a un manipolo di amici, sono usciti da Lotta Continua per fondare Prima Linea e sono decisi a punire o eliminare, con le loro operazioni, i «nemici del popolo». All'inizio è un'avventura che salda la loro relazione e i rapporti con gli altri compagni in un potente coagulo di passione e sangue, lealtà e missione. Poi cominciano le liti all'interno del gruppo e, con altre formazioni, la vita diventa clandestina, il pericolo si aggrava. Finché Husky capisce che non sta più combattendo per un ideale come credeva: l'unica cosa che gli interessa ormai è l'amore di Costanza.E lei, invece, per cosa combatte?Crepet fa rivivere con accuratezza una stagione di terrorismo, scontro politico, fermento sociale, accendendo uno sguardo partecipe anche sugli amori e i tradimenti, le speranze e gli orrori. Strappa la patina opaca del passato per indagare la verità di una gioventù tragicamente perduta eppure simile, negli slanci e nelle illusioni, a quella di ogni tempo. E restituisce la guerra civile italiana degli anni Settanta a tinte forti e inattese, come un'immagine restaurata che torna in vita per occhi nuovi e nuove riflessioni.Maddalena Crepet si è laureata in Storia contemporanea con una tesi sul tentato omicidio del professor Sergio Lenci da parte della banda armata Prima Linea, avvenuto nel 1980. Ha frequentato il corso biennale Scrivere presso la Scuola Holden di Torino. Rientrata a Roma, lavora come ufficio stampa e consulente editoriale.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Francesco Aloia"Questo sangue masticato"Nutrimenti Edizioniwww.nutrimenti.netO sang se mazzeca ma nun se sputa, il sangue si mastica ma non si sputa. Nel suo romanzo d'esordio Francesco Aloia fa i conti con il passato e la famiglia, tenendo bene a mente l'insegnamento di sua nonna Ada. Dopo essere volato altrove e aver trovato la sua strada, lungo un'estate nei luoghi della sua infanzia fa i conti in particolare con un nonno “ingombrante”, Tanino 'e Bastimento, uomo d'onore che, dopo un paio di omicidi e molti anni di galera, dopo aver sfidato un boss di camorra, ora deve affrontare “in assenza” un ultimo duello, quello con suo nipote. Una storia intensa e complessa che, senza scorciatoie e banalizzazioni, disegna il ritratto di un mondo e di una cultura di relazioni umane, attraverso una lingua esatta e mai banale. Tanino 'e Bastimento, all'anagrafe Carlo Gaetano Orlando, è nato nel 1930 a Napoli, ma è vissuto per lo più a Marano, paese della provincia napoletana sconosciuto ai più fatta eccezione per il pane e per la chiesa di San Castrese.Figlio di Angelo Orlando, sindaco di Marano e meglio noto come il Mastrone, e di Elena Insegna, 'a Valencia, Tanino ha passato buona parte dei suoi sessantotto anni di vita tra il carcere di Poggioreale e i più disparati penitenziari d'Italia: da Forte Longone a Viterbo, da Benevento a Valdastico. Negli anni di libertà, tra una condanna e l'altra, è stato anche un marito devoto alla sua Ada, padre di sette figli, nonno di svariati nipoti e, soprattutto, non ha mai smesso di essere fedele al suo credo: «Di ordini ne prendeva solo dal destino e da nessun altro».Ed è il destino a decidere sempre per lui. Fin dalla traiettoria deviata di un proiettile nel 1949, e di un altro ancora nel 1955.Francesco Aloia è uno dei nipoti di Tanino e suo nonno non l'ha mai conosciuto. A più di vent'anni dalla morte di 'e Bastimento, ha sentito però la necessità di ricostruirne la vicenda con lucidità e precisione, inserendola nella più complessa e intricata storia di famiglia e in quella di un paese, Marano, che non ha mai dimenticato.Francesco Aloia è nato a Napoli nel 1999 e ha vissuto fino a diciotto anni a Marano, in provincia di Napoli. Dopo il liceo, è andato via perché convinto che del luogo in cui è cresciuto non ci fosse nulla da raccontare. Si è trasferito a Torino, dove ha frequentato la triennale in Scrittura creativa della Scuola Holden, e il master in Writing & Visual Storytelling dello IAAD, e ha iniziato a scrivere solo di casa sua e della sua famiglia.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Nicola Campogrande"Storia della musica classica"Il racconto di un'avventura straordinaria, dal Medioevo a SpotifyPonte alle Graziewww.ponteallegrazie.itAnche quando non ne sappiamo nulla, la musica classica ci colpisce perché ci mette in contatto con la bellezza e lo struggimento, con la gioia e la melanconia, con lo stupore e con la potenza delle nostre emozioni. Ma conoscerne la storia, il contesto, le radici arricchisce la nostra fruizione di altre dimensioni, rendendola più articolata e consapevole, più ricca, più intensa, più profonda. Sapere come nasce e come evolve una forma musicale, capire perché una partitura segue la grammatica di un'epoca o come la sovverte, distinguere una tecnica dall'altra, uno stile dall'altro, un linguaggio da un altro linguaggio, ci consente di mettere in relazione un compositore e le sue opere con lo spirito del suo tempo, con gli echi del passato, con gli stimoli che provengono dal futuro. Dal canto gregoriano alla musica elettronica, da Monteverdi a Philip Glass, passando da Bach e Beethoven, Mozart e Schubert, Verdi, Wagner, Stravinskij, Nicola Campogrande traccia una parabola che dall'Alto Medioevo conduce ai nostri giorni, offrendoci una chiave di lettura non specialistica, nutrita di presente, viva. E poiché la musica non è niente senza la possibilità di farne esperienza, compone, grazie a semplici qr code che affiancano i brani di cui parla, uno straordinario mosaico di ascolti, che non si limita ad accompagnare la lettura ma ne è il vero, glorioso protagonista.Seven Springs Il suono della Holden7 concerti, alle 7 di sera, a 7 euro, per 7 anni2 aprile – 14 maggio 2024General Store della Scuola Holden, TorinoI direttori artistici Gloria Campaner e Nicola Campogrande l'hanno immaginata non come una stagione di concerti, ma come «una serie di vibrazioni». Si chiama Seven Springs perché, per sette primavere, sette concerti verranno proposti alle sette di sera, e con un biglietto di sette euro il pubblico potrà immergersi nel nuovo suono della Holden. Musicisti e musiciste non solo canteranno e suoneranno, ma lasceranno anche entrare l'ascoltatore nel loro mondo, in un'esperienza ad alta intensità narrativa in cui si accenderà un dialogo sui temi più diversi: «si parlerà di arte, di cucina, di sport, di meditazione o magari di geopolitica – dicono i direttori artistici. Alla fine ci sarà un aperitivo e si continuerà a rimanere in compagnia, chiacchierando in libertà fino all'ora di cena.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.Raffaele Cataldo"Di me non sai"Accento Edizioniwww.accentoedizioni.itLucio si innamora «del ragazzo» ancora prima di conoscerlo: gli basta osservarlo dalla finestra del suo ufficio perché diventi per lui quasi un'ossessione. Quando finalmente si conoscono scopre che Davide è ben più giovane di lui (sta ancora studiando), e che è sfuggente, inaffidabile e «crudele» come sanno essere crudeli i ragazzi a vent'anni.Per due mesi Lucio e Davide cenano insieme, fanno sesso, vanno al mare, spesso dormono a casa di Lucio. Davide però non si innamora. Continua a cercare Lorenzo, l'unico uomo che ha (forse) realmente amato e di cui conserva solo una foto pixelata su un cellulare ormai vecchio. Come buona parte dei ragazzi a vent'anni è anche spaesato, ferito, disposto ad accoccolarsi nella quotidianità di una Coca-Cola sempre pronta per lui in frigorifero.Di me non sai racconta una relazione vissuta in modo opposto, incompatibile, la cui natura si disvela al lettore solo con lo scorrere del romanzo. Alternando i punti di vista dei due protagonisti in capitoli brevi, a volte brevissimi, Raffaele Cataldo mostra il disallineamento dei sentimenti e le conseguenze dolorose che può avere, la lentezza delle estati calde pugliesi, e gli amori ossessivi (presenti e assenti) che come i semi d'avena infestante si attaccano a capelli, scarpe e vestiti. Raffaele Cataldo è nato nel 1991 in Puglia. Si è laureato in Lingue e Letterature Moderne a Bari e ha frequentato la Scuola Holden a Torino, dove vive. Di me non sai è il suo primo romanzo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.it
Ciao a tutte e a tutti, sono Carlo Albarello e benvenuti aI podcast “I libri di Carlo”, dove si parla di cultura con chi la fa. Questa settimana incontro lo scrittore Raffaele Cataldo. Classe 1991, si è laureato in 'Lingue e Letterature Moderne' a Bari e ha frequentato la Scuola Holden a Torino, dove attualmente vive. "Di me non sai" è il suo primo romanzo, pubblicato da Accento Edizioni. Una storia a tratti cruda, che non ha paura di mettere in mostra due modi completamente diversi di relazionarsi nella propria sfera più intima. Cataldo parla in maniera disinvolta e cruda di come due uomini, con una notevole differenza di età, possano conoscersi attraverso il sesso. Forse Davide, ragazzo dalla faccia d'angelo, e Lucio, uomo con molti anni di più sulle spalle, troveranno le chiavi per un'altra vita e conoscere molti nervi scoperti: la solitudine, l'ossessione, la gelosia, la ripetizione. Un esordio coraggioso che propongo al vostro ascolto. La post produzione e il sound design sono di Fabio Iaci.
Gloria Campaner"Seven Springs"Il suono della HoldenScuola Holdenwww.scuolaholden.itSeven Springs Il suono della Holden7 concerti, alle 7 di sera, a 7 euro, per 7 anni2 aprile - 14 maggio 2024General Store della Scuola Holden Holden, 1994-2024.Dopo trent'anni di lavoro era ora di berci un bicchieree di metter su un po' di musica: la nostra.Alessandro BariccoSarà diversa da qualunque altra la prima avventura musicale della Scuola Holden aperta a tutte e tutti, dal titolo Seven Springs | Il suono della Holden. Sette i concerti in programma ogni martedì alle sette di sera, dal 2 aprile al 14 maggio 2024 nel General Store.L'energia travolgente delle sorelle Katia e Marielle Labèque, a quattro mani e a due pianoforti. La musica classica indiana dei Mohan Brothers, per la prima volta in Italia. L'incontro mistico tra Simone Cristicchi e Amara. Il ridere e l'amare col pianista Hyung-Ki Joo, la voce di Serena Gamberoni, e le acrobazie di due pattinatori professionisti. Un raduno notturno di violoncellisti con un ospite speciale: Giovanni Sollima. E ancora Sergej Krylov, Miriam Prandi e il Trio Kronthaler.Seven Springs sarà anche l'occasione per dare il via ai festeggiamenti per il trentesimo compleanno della Holden, che per tutto il 2024 celebrerà le storie e la storia trentennale della Scuola con ospiti, eventi e progetti speciali.I direttori artistici Gloria Campaner e Nicola Campogrande l'hanno immaginata non come una stagione di concerti, ma come «una serie di vibrazioni». Si chiama Seven Springs perché, per sette primavere, sette concerti verranno proposti alle sette di sera, e con un biglietto di sette euro il pubblico potrà immergersi nel nuovo suono della Holden. Musicisti e musiciste non solo canteranno e suoneranno, ma lasceranno anche entrare l'ascoltatore nel loro mondo, in un'esperienza ad alta intensità narrativa in cui si accenderà un dialogo sui temi più diversi: «si parlerà di arte, di cucina, di sport, di meditazione o magari di geopolitica – dicono i direttori artistici. Alla fine ci sarà un aperitivo e si continuerà a rimanere in compagnia, chiacchierando in libertà fino all'ora di cena.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Quando le persone di fronte a te si prendono cura del tuo sviluppo, mettendo al primo posto chi sei prima di quello che fai, i loro feedback diventano veri e propri regali.
Valerio Vigliaturo"Premio InediTo"www.premioinedito.it“Dall'IO all'IA, quale futuro per la scrittura?”.È il nuovo input grafico (illustrato da Margherita Giusti di MUTA animation) su cui si interroga il Premio InediTO - Colline di Torino, giunto alla XXIII edizione, primo concorso letterario che esclude testi generati da software di intelligenza artificiale. Il premio, il cui bando scadrà il 31 gennaio 2024, è dedicato alle opere inedite in lingua italiana e a tema libero, e si rivolge a tutte le forme di scrittura (poesia, narrativa, saggistica, teatro, cinema e musica).Possono partecipare autori già affermati o esordienti, di ogni età e nazionalità. Migliaia gli iscritti in questi anni da tutta Italia e dall'estero (Europa, Stati Uniti, America centrale, Sud America, Africa, Asia, Australia), centinaia gli autori che il premio ha sostenuto e accompagnato verso il mondo dell'editoria e dello spettacolo senza abbandonarli al loro destino. Grazie al montepremi di 8.000€ i vincitori delle varie sezioni ricevono un contributo per la pubblicazione, promozione e produzione delle opere. Saranno inoltre assegnati i premi speciali “InediTO Young” destinato ad autori minorenni e “InediTO RitrovaTO” a un'opera inedita di scrittori non viventi (conferito nelle passate edizioni a Primo Levi, Alfonso Gatto, Italo Svevo, Alessandro Manzoni e ser Piero Da Vinci).Il premio è organizzato dall'associazione Il Camaleonte di Chieri (TO) e diretto da vent'anni da Valerio Vigliaturo. Il Comitato di Lettura è presieduto dal poeta Valentino Fossati, la Giuria dalla scrittrice torinese Margherita Oggero ed è formata dai poeti Aldo Nove (a grande sorpresa nelle vesti di giurato), Francesca Serragnoli, dagli scrittori Piersandro Pallavicini, Eleonora C. Caruso, Graziano Gala, Elena G. Mirabelli, Giuseppe Lupo, Sonia Caporossi, dagli attori Federica Fracassi, Alessandro Averone, dai registi Adriano Valerio, Irene Dorigotti, dal cantautore Peppe Voltarelli e dai vincitori della passata edizione. Entro marzo la designazione dei finalisti (realizzata nella scorsa edizione alla Scuola Holden) che riceveranno una scheda di valutazione, a maggio la proclamazione dei vincitori al Salone del Libro di Torino e la premiazione che si svolgerà attraverso la consegna dei premi e un reading dedicato alle opere vincitrici (cui hanno partecipato in passato, tra gli altri, Giorgio Conte, Franco Branciaroli, Eugenio Finardi, David Riondino, Francesco Baccini, Alessandro Haber, Gipo Farassino, Arturo Brachetti, Rita Marcotulli, David Riondino, Red Ronnie e Lella Costa. Mentre, in collaborazione con il Salone OFF, sono stati ospitati a Chieri gli scrittori Marc Augé, Andrea Vitali, Giuseppe Catozzella e Michela Marzano, diventata poi giurata del concorso). Il premio è inserito da diverse edizioni nella manifestazione Il Maggio dei libri promossa dal Centro per il Libro e la Lettura, ha ottenuto in passato il contributo e l'alto patrocinato del MIBACT, e nella scorsa edizione il contributo di Regione Piemonte, Consiglio Regionale del Piemonte, Città di Chieri e Città di Moncalieri, il patrocinio e contributo in servizi della Città di Torino, il patrocinio di Città Metropolitana di Torino, Salone del Libro, il sostegno di Fondazione CRT, Iren e Aurora Penne. Inoltre collabora con Film Commission Torino Piemonte, Etnabook Festival, Biblioteche Civiche Torinesi, SBAM (Sistema Bibliotecario dell'Area Metropolitana di Torino), Accademia dei Folli, Tekla Films e L'Altoparlante. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Emiliano Poddi"Pleiadi"Atlante plurale di scrittura femminileEdizioni Clichywww.edizioniclichy.itScuola HoldenLa Scuola Holden è una scuola da cui uno come il Giovane Holden non sarebbe mai stato cacciato: questo avevano in mente nel 1994 i fondatori, tra i quali Alessandro Baricco. Un posto per gente non normalissima, ecco; per ragazze e ragazzi convinti che «non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla». Dal 2019 alla Holden è attivo il primo corso di laurea in scrittura in Italia.The Book Fools BunchDietro il nome degli autori di questo libro, The Book Fools Bunch, si cela un misterioso gruppo di esperti e maniacali lavoratori dell'editoria italiana, con base a Firenze, che da anni oltre a proporre volumi che i grandi editori trascurano, si attiva organizzando flash mob, rave, performance, reading e altre simili «provocazioni» non istituzionali per sensibilizzare il nostro paese verso il problema della mancanza di attenzione al mondo dei libri.Oltre mille e cinquecento scrittrici, i loro pseudonimi, le biografie, gli incipit, i premi, i film, le curiosità e le schede di scrittura degli studenti della Scuola Holden di TorinoLegate tra loro dalla forza di gravità, originate da un nucleo comune, le Pleiadi illuminano il cielo dall'alba dei tempi. Nella tradizione aborigena rappresentano donne rapite da uomini, e tra i nativi americani sette donne nel momento del parto. Stelle del fuoco, figlie di una regina Amazzone: questo «atlante tascabile» germogliato da una collaborazione tra Edizioni Clichy e Scuola Holden si ispira a loro per raccontare l'arcipelago celeste della scrittura femminile, le vite e lo stile letterario di donne che, con la penna in mano, hanno fatto la storia del mondo dei libri.Una selezione di oltre mille e cinquecento scrittrici pubblicate in Italia da sempre, la storia dei loro pseudonimi, le loro avventure biografiche, gli incipit più belli, i premi letterari che hanno vinto ma anche tutti quelli che sono stati e continuano a essere appannaggio degli uomini, le trasposizioni cinematografiche delle loro vite e tante altre curiosità e aneddoti, nel migliore stile delle guide Clichy. Ma soprattutto, al cuore del libro, un accurato lavoro delle studentesse e degli studenti della Scuola Holden, coordinati da Emiliano Poddi, che si avventurano nello stile letterario di duecentouno donne che hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia della scrittura.Emiliano Poddi è nato a Brindisi nel 1975. Autore teatrale e radiofonico, ha scritto i romanzi Tre volte invano (selezione Premio Strega), Alborán e, per Feltrinelli, Le vittorie imperfette (2016), Quest'ora sommersa (2021). Insegna alla scuola Holden di Torino. IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Maria Laura Colmegna"Festival Contemporanea"Parole e Storie di DonneContemporaneA. Parole e storie di donne è un è un progetto di BI-BOx - APS, a cura di Irene Finiguerra e Barbara Masoni, insieme a Patrizia Bellardone, Stefania Biamonti, Maria Laura Colmegna, Mariangela Rossetto., con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Fondazione CRT e Fondazione Compagnia di San Paolo, e il patrocinio della Città di Biella.Parliamo di soldi: è il denaro il filo conduttore di questa edizione, insieme a tutto ciò ad esso collegato, come l'educazione finanziaria, il divario salariale, la finanza. A ContemporaneA si parlerà di soldi senza reticenze, perché è intorno a questo che si gioca una partita fondamentale: quella dell'emancipazione femminile. Un tema trasversale che verrà affrontato attraverso differenti lenti, dalla letteratura ai tarocchi, dalla moda alla scienza. Proprio il primo appuntamento del festival è intitolato Parlare di soldi è ancora un tabù, con Annalisa Monfreda, giornalista e cofondatrice di Rame, piattaforma con l'obiettivo di trasformare la finanza personale da tabù a oggetto di conversazioni inaudite. Di denaro si parlerà anche con Giovanna Boggio Robutti, Direttore Generale di FEduF, la fondazione costituita su iniziativa dell'Associazione Bancaria Italiana per promuovere l'educazione finanziaria soprattutto nelle nuove generazioni, e Mariangela Pira, conduttrice di Sky TG24 ed esperta di finanza e politica internazionale, a partire dal suo ultimo libro Effetto domino: come il mondo globale influenza le nostre tasche (Chiarelettere, 2023). Dalle banconote all'euro digitale è il tema della conversazione tra Francesca Reich, già Amministratore Delegato e Direttore Generale dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, di Valoridicarta e di Consodata, fondatrice e investitore dell'associazione per lo sviluppo dell'imprenditoria al femminile AngelsForWomen con Luca Rossetto, manager e investitore. Come ogni anno, all'interno del programma numerosi sono gli incontri dedicati alla letteratura e alle autrici più interessanti del panorama contemporaneo: grande attesa per Annalena Benini, scrittrice e direttrice del Salone del Libro di Torino, che a ContemporaneA dialoga con Marco Cassini, direttore editoriale di Sur e co-curatore del festival La grande invasione; Francesca Giannone, di cui il romanzo La portalettere è stato l'esordio più venduto in Italia nel 2023; Emanuela Canepa, vincitrice del Premio Calvino 2017, che presenta Resta con me, sorella (Einaudi, 2023), una storia di forte amicizia fra due ragazze nell'Italia degli anni Venti; Franca Cavagnoli che nel suo Nel rumore del fiume (Polidoro Editore, 2023) parla di perdita e di ricordi; Fuani Marino che nel suo provocatorio Vecchiaccia (Einaudi, 2023) riflette sulla vecchiaia e la morte. Questa edizione segna l'avvio di due nuove collaborazioni per il festival: quella con Scuola Holden e quella con la Onlus Gomitolorosa.Martino Gozzi, amministratore delegato di Scuola Holden, sarà in conversazione con Antonella Lattanzi a partire dal suo ultimo libro Cose che non si raccontano (Einaudi, 2023) e in un altro incontro con Beatrice Salvioni, con cui presenterà La Malnata (Einaudi, 2023), primo romanzo dell'autrice, già in corso di traduzione in tutto il mondo e in procinto di diventare una serie tv. I due eventi sono in collaborazione con Contemporary Humanities.A ContemporaneA, inoltre, saranno presenti per illustrare il progetto Gomitolorosa, il vice presidente dell'associazione, Carlo Piacenza, e la direttrice Ivana Appolloni. Dal 2012 Gomitolorosa promuove e sostiene la lanaterapia e il lavoro a maglia negli ospedali e nelle strutture che si occupano di salute con l'obiettivo di migliorare la qualità di vita delle pazienti, soprattutto oncologiche, e dei loro familiari. Non solo letteratura: sono diversi gli appuntamenti dedicati allo sport, l'arte, l'attualità, la storia e il giornalismo. Correre per un respiro(Baldini+Castoldi, 2023) è il titolo del libro autobiografico della pilota di auto da corsa Rachele Somaschini, che a ContemporaneA dialoga con Guido Monaco, telecronista di Eurosport. I corpi delle donne sono al centro di due incontri: quello con Roberta Scorranese, giornalista e autrice di A questo serve il corpo (Bompiani, 2023) e quello con Elisabetta Valentini, che negli anni Ottanta scrisse il romanzo Fotomodella, ora ripubblicato dalla casa editrice Accento. Musica e poesia si incontrano ne La ballata di Nina Simone (HarperCollins, 2022), romanzo in versi scritto dalla poeta Francesca Genti che canta le gesta dell'artista. Giusi Marchetta presenta Principesse. Eroine del passato, femministe di oggi (add editore, 2023), un saggio che analizza come le protagoniste delle fiabe tradizionali abbiano influenzato la cultura popolare e come continuino a farlo. Donatella Sciuto, ingegnera, prima donna rettrice del Politecnico di Milano, dialoga con Doris Messina sull'importanza delle materie STEM approfondendo come il mondo della scienza e della ricerca spesso sia trascurato nei percorsi scolastici delle ragazze. Magistrate finalmente. Le prime giudici d'Italia (Il Mulino, 2023) è il saggio in cui Eliana Di Caro ricostruisce la vita delle otto “temerarie” che parteciparono al primo concorso che aprì le porte della magistratura alle donne nel 1963. Carmen Lasorella, prima giornalista italiana a ricoprire il ruolo di inviata di guerra per la tv, anchor-woman e autrice di reportage, racconta del suo approdo in libreria con il suo primo romanzo Vera e gli schiavi del terzo millennio (Marietti1820, 2023). Laura Lusuardi, fashion coordinator del gruppo Max Mara, e Antonio Mancinelli, giornalista e critico di moda, introducono il tema della moda come investimento culturale. Paola De Angelis, scrittrice e conduttrice radiofonica, presenta Un lavoro da donne. Saggi sulla musica a cura di Sinéad Gleeson e Kim Gordon (SUR, 2023) in conversazione con lo scrittore Nicolò Bellon. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Simone Schinocca"Festival delle Migrazioni"Che clima c'è?Torino, dal 20 al 24 settembre 2023 www.festivaldellemigrazioni.itUn festival diffuso tra San Pietro in Vincoli, Scuola Holden, Valdocco, Ufficio Pastorale Migranti, Polo del '900, Giardino Pellegrino e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.Più di quaranta ospiti e oltre trenta eventi in cinque giorni, tutti a ingresso gratuito, tra spettacoli teatrali, concerti, proiezioni, incontri interattivi, laboratori, mostre e momenti conviviali: torna a Torino il Festival delle Migrazioni, quest'anno alla quinta edizione, dal 20 al 24 settembre 2023.Il Festival delle Migrazioni, ideato e organizzato dalle compagnie teatrali Almateatro, A.M.A. Factory e Tedacà, è sostenuto da Fondazione Compagnia di San Paolo (maggior sostenitore), Fondazione CRT, Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo Città di Torino, patrocinato da Città di Torino e Circoscrizione 7.Che clima c'è è il fil rouge scelto per questa edizione, con “clima” inteso con un'accezione doppia, in rapporto all'ambiente e alla politica: due argomenti particolarmente urgenti, considerata da un lato la drammatica situazione legata all'accoglienza e dall'altro la rapidità dei cambiamenti atmosferici in tutto il mondo, che va inevitabilmente a incidere su nuovi flussi migratori.Il Mali. Novità di questa edizione, la scelta di approfondire le questioni che riguardano un Paese o un'area geografica specifica, che cambierà di anno in anno. In questa edizione, diversi eventi avranno come focus il Mali, paese cruciale di cambiamenti ed equilibri politico sociali dell'Africa sub sahariana. Tra questi, Raccontare il Mali oggi con esperti quali Andrea De Georgio, Nicola Gallino, Nouhoum Traoré e il concerto Ma Lì? Visioni e suoni dal Mali di Trio Suoni d'Africa con la voce di Silvia Papa e le immagini del suo reportage.Nell'ambito della tradizionale Cena delle cittadinanze di sabato 23, sarà inoltre proposto un piatto della tradizione culinaria maliana.Clima e politica sono al centro dell'incontro tra Gad Lerner e Massimo Giannini; temi che saranno affrontati anche da Marzio Mian, giornalista di Internazionale, Giorgio Brizio (Fridays for Future), Stefania Tamea e Marta Tuninetti (rispettivamente professoressa e ricercatrice al Politecnico di Torino), moderati da Gabriele Proglio, nell'appuntamento Acqua, risorse alimentari e migrazioni nell'era dei cambiamenti climatici che coinvolgerà alcune persone migranti, che hanno dovuto lasciare il proprio Paese a causa dei cambiamenti del territorio da cui provengono. Quella Libia così difficile da raccontare è il titolo del dibattito tra Nancy Porsia, giornalista freelance e producer specializzata in Medio Oriente e Nord Africa e Maria Luisa Coppo, di Stop Border Violence. Tunisia: porto sicuro? è un dialogo sull'attuale e contrastato tema della frontiera tunisina, tra Marco Grimaldi, vicepresidente di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Bintou Touré, attivista di FreeFemmes e Luca Ramello, ricercatore per FTDES e OnBorders; l'incontro è organizzato in collaborazione con Melting Pot.Scopri tutto il programma su www.festivaldellemigrazioni.itIL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Omar Di Monopoli"In principio era la Bestia"Feltrinelli Editorewww.feltrinellieditore.itGennaio 1799, dintorni di Taranto. Mentre ribollono i moti giacobini, viene ritrovato il corpo senza testa della vecchia Narda Stumicusa, mammana e fattucchiera.Al delitto fanno seguito misteriosi avvistamenti di una creatura demoniaca – ululati raggelanti nel cuore della notte, feroci aggressioni ad animali – e, un anno più tardi, un'altra morte violenta: la carcassa mutilata di un viandante viene scoperta nel fitto della vegetazione.Con il secondo omicidio nella comunità corrono le voci sull'esistenza di una pericolosa fiera e gli abitanti iniziano a barricarsi in casa, finché da Napoli una pattuglia di dragoni del re – accompagnati dal naturalista James Fenimonte – viene inviata in Terra d'Otranto per indagare.Nel popolo c'è chi afferma di aver veduto la Bestia, una sorta di grosso lupo, qualcun altro invece dice che i fatti di sangue sono da ascrivere al brigante Malesano.In una Puglia ancora stordita dai fumi della Repubblica Napoletana, divisa fra sostenitori giacobini e conservatori realisti, il gruppo inizia le ricerche e nei sotterranei della chiesa rintraccia ed esamina il corpo di Narda, semimummificato sotto uno strato di calce. Quindi, conversa con i due fratelli che hanno scoperto il secondo cadavere, le cui spoglie sono state immediatamente bruciate sul posto.L'indagine si rivela molto presto la scoperta di un mondo di profonde diseguaglianze in cui violenza, superstizione, sentimento del sacro ed esoterismo convivono con razionalità e rigore.Attraverso gli occhi dei soldati forestieri giunti dalla capitale, Omar Di Monopoli disvela la straordinarietà di un territorio irrisolto: un viaggio affascinante e oscuro al termine dell'Illuminismo, in un Sud indomito e mannaro.Avvistamenti della creatura colorarono i racconti d'ogni bettola e misteriosi attacchi a greggi e stabbi e pollai furono per mesi all'ordine del giorno.L'estate successiva, stroncata nel sangue la ribellione dei repubblichini e restaurato il potere retrivo col ritorno sul trono del monarca borbonico, la Bestia tornò a colpire.Omar Di MonopoliNato nel 1971 a Bologna da famiglia pugliese, Omar Di Monopoli ha esordito nel 2007 con il romanzo Uomini e cani (premio Kihlgren 2008, recentemente rieditato per i tipi di Adelphi), cui ha fatto seguito Ferro e fuoco (2008), La legge di Fonzi (2010) e la raccolta di racconti Aspettati l'inferno (2014) – tutti pubblicati da Isbn edizioni.Nel 2017 ha pubblicato per Adelphi il noir Nella perfida terra di Dio, tradotto all'estero, trasposto in fumetto per Sergio Bonelli editore.Insegna scrittura creativa per la Scuola Holden. Scrive per la radio e per il cinema, e collabora con La Stampa, Il Fatto Quotidiano e Rolling Stone Italia.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Marco Archetti"La luce naturale"Mondadori Editorehttps://mondadori.itIn una stanza d'albergo sul litorale veneto, Elvira ha un malore e i medici le danno poche ore di vita. I figli Tiziana, Gabriele e Flavio, chiamati al capezzale, sembrano pendere più dai destini incerti delle loro vite che dal lutto che si approssima: Flavio, un attore che non ha sfondato, è assetato di rivincita, e Gabriele non fa che collezionare fallimenti amorosi e finanziari. E Tiziana? Tiziana, insoddisfatta, coltiva fantasie di sesso e di fughe, tornando puntualmente davanti allo specchio indifferente del marito e della figlia. Elvira giace immobile nel limbo della sua stanza d'hotel e i tre fratelli si focalizzano sull'eredità, che ognuno ha intenzione di reclamare per sé nel tentativo di sfuggire alla propria miseria esistenziale. Così la morte – quella morte – comincia a sembrare una farsa. I fratelli fingono, fingono di fingere, si accusano a vicenda di aver alleggerito il conto in banca della madre e fanno della famiglia il più triste degli spettacoli. E più si sbranano e si spogliano del costume di menzogne che portano addosso, più affiorano fatuità e umane debolezze. Come sbrogliare i nodi di vite dove il futuro somiglia al presente e il presente ha rinunciato al passato?Marco Archetti gioca come un gatto con il topo, spingendo ciascun carattere all'angolo dove confessarsi è d'obbligo e aprire gli occhi è cruciale. E fa, di un teatro di ipocrisie, malignità e rapporti di potere, una storia di caotiche convergenze affettive, ma anche di amore che ha bisogno di un'altra luce, una luce più grande.Marco Archetti è nato a Brescia nel 1976. Ha esordito nel 2003 con Lola Motel, cui hanno fatto seguito Vent'anni che non dormo, Maggio splendeva, Sabato, addio, Sette diavoli e Una specie di vento. Nel 2019 ha scritto per Lella Costa il monologo La parola giusta e firmato l'adattamento teatrale de La Storia di Elsa Morante. Insegna alla Scuola Holden di Torino e collabora con “Il Foglio”. È consulente artistico del Centro Teatrale Bresciano.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Emanuele Altissimo"L'avvelenatore"Bompiani Editorehttps://bompiani.itEssere figli significa, in una certa misura, essere in balia di chi ci ha generati; ogni adulto porta dentro di sé questo marchio nascosto. Nelle campagne dove Arno Paternoster è cresciuto, ogni anno i contadini spargono concimi azotati, fosforo, cloruro di ammonio: quando lui era bambino, suo padre gli mostrava le sinistre iridescenze delle pozzanghere per ricordargli che quelle sostanze scorrono anche nell'acqua con cui ci dissetiamo. Ha fatto questo per tutta la vita, il dottor Paternoster, contaminare ogni pensiero di suo figlio, ogni scelta della famiglia come un veleno nascosto; ma era un medico stimato, un punto di riferimento in paese: nessuno avrebbe mai voluto credere che facesse un uso malato della sua autorità. Adesso Arno è un uomo adulto, ha un buon lavoro, una bambina e una moglie in gamba, che fa la poliziotta. Non vede suo padre da anni, eppure lo ha sempre accanto come un'ombra: odiare qualcuno non ci libera della sua presenza. E quando il dottor Paternoster viene ucciso, è naturale che sia Arno il primo sospettato. Arno che era appena tornato di nascosto nella casa di famiglia. Arno che non ha un alibi. Con una scrittura tesa, precisa, martellante questo romanzo ci avvicina al cuore di una relazione familiare dolorosa ai limiti dell'indicibile e al tempo stesso tratteggia l'affresco di una comunità di provincia incapace di liberarsi dei propri fantasmi. A quattro anni dal suo esordio, Emanuele Altissimo scrive un romanzo di sottile tensione psicologica, che con il ritmo di un'indagine criminale fruga nelle nostre case, nei nostri armadi ordinati, tra le parole che non osiamo pronunciare, ci porta nel buio per farci desiderare la luce: perché è proprio quando nessuno crede più in noi che dobbiamo lottare per la nostra libertà.Emanuele Altissimo è nato nel 1987 a Torino, dove si è laureato con una tesi su David Foster Wallace e ha frequentato il biennio di scrittura creativa della Scuola Holden. Ha lavorato presso l'Autorità nazionale di regolazione dei trasporti e oggi insegna in un liceo. Nel 2019 ha esordito con il romanzo Luce rubata al giorno, vincitore del premio Kihlgren.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Valeria Provenzano"Le mille strade per Buenos Aires"Garzantihttps://garzanti.itSan Juan. «Ormai sei grande. Sei forte e non hai paura di niente.» Sono queste le ultime parole che la dodicenne Rosario sente pronunciare da sua madre prima di salire su una macchina che la porta per sempre lontano da casa. Arrivata alla fattoria, Rosario riceve un nuovo nome, perché, a sua insaputa, è stata venduta dalla famiglia, costretta dalla povertà, a una coppia che ha bisogno di manovalanza. Da quel momento non fa che lavorare seguendo il ciclo del sole che sorge e che tramonta. Di notte, però, Rosario cerca di mantenere viva la fiamma del ricordo dei genitori e dei fratelli. Una fiamma sempre più labile che è però vitale per lei, per non sentire la solitudine. Fino al giorno in cui un terribile terremoto sconvolge il suo destino. Rosario riesce a fuggire dalla fattoria, ma non è più sola: aspetta una bambina, anche se l'uomo che ama non vuole seguirla. Nella testa ha un solo desiderio: ritornare a casa. Ma quello che vi trova è un altro rifiuto. Un altro abbandono. Questa volta perché è incinta e senza un marito. Così Rosario capisce di poter contare solo su sé stessa, che lei e sua figlia sono l'unica cosa davvero importante. Parte per Buenos Aires dove, tra relazioni appassionate che le riempiono o le spezzano il cuore e l'amore incondizionato per i figli che la fanno sentire viva, Rosario combatte e si adatta, sempre in cerca del coraggio che sua madre le ha sussurrato all'orecchio quel giorno. Perché se una parte di lei è fiera dell'indipendenza conquistata, un'altra piccola parte è ancora la ragazzina che si sente rifiutata da chi avrebbe dovuto amarla.L'esordio di un'autrice di talento. La storia di un abbandono e di una fuga. La storia di un rifiuto e di una rinascita. La storia di un ritorno e di un'accettazione. La storia di una donna respinta e di una madre senza paura.Valeria Provenzano è nata a Cumaná, nei Caraibi Venezuelani, nel 1992. Ha studiato Lettere presso la Universidad Central de Venezuela, e Storytelling & Filmmaking alla Scuola Holden. Ha vagato tra Cumaná, Caracas, Toronto e Montevideo, dove ha studiato e lavorato come editor, segretaria, barista e agente telefonica. Adesso si è fermata a Torino, dove fa la traduttrice e l'insegnante di spagnolo alla luce del sole, e la scrittrice a quella della lampadina. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Gianmario Pilo"La Grande Invasione"Ivrea, dal 1° giugno al 4 giugno https://lagrandeinvasione.itTorna per l'undicesima edizione il festival della lettura di Ivrea, La grande invasione, dal 1 al 4 giugno. Sono più di cento gli ospiti in programma, di cui quattro internazionali, per un totale di 120 incontri, 6 mostre, 36 lezioni. Il festival è curato da Marco Cassini e Gianmario Pilo, con Marianna Doria e Ludovica Giovine per la Piccola invasione, dedicata ai lettori più giovani. L'undicesima edizione de La grande invasione è dedicata alla memoria di Paolo Bisone, fotografo e amico del festival.L'inaugurazione del festival si terrà giovedì 1 giugno alle 18 nel Cortile del Museo Garda, dove la classe 2023 del master «Il lavoro editoriale» della Scuola del Libro presenterà e intervisterà i finalisti del Premio Strega. L'evento si svolge in collaborazione con la Fondazione Bellonci. A chiudere la prima giornata, Alessandro Bergonzoni e Gabriele Romagnoli con un dialogo sulla scrittura e sulla lingua italiana.Quattro gli ospiti internazionali di questa edizione: lo statunitense Nickolas Butler che presenta con Giulio D'Antona il suo Storie dal Wisconsin (Black Coffee); l'autrice di culto Bernardine Evaristo, nata a Londra nel 1959 da madre inglese e padre nigeriano, con Ragazza, donna, altro (SUR) è stata la prima scrittrice afrodiscendente britannica a vincere il Booker Prize; lo scrittore cileno Andrés Montero, che alla Grande invasione terrà il suo unico appuntamento in Italia per parlare di La morte goccia a goccia (Edicola Ediciones); Sheena Patel, il cui romanzo d'esordio Ti seguo (Atlantide, 2022) si è recentemente aggiudicato il British Book Award 2023 come romanzo rivelazione dell'anno. Anche quest'anno ci saranno le case editrici ospiti: Accento, Il Post, oltre a Il Castoro per la Piccola invasione. Dalla redazione del Post arriveranno a Ivrea Luca Misculin, Luca Sofri ed Eugenio Cau per la rassegna stampa; ma anche gli autori delle riviste Cose e The Passenger, oltre a Stefano Nazzi, Chiara Alessi e Chiara Albanese e Marco Simoni. Alessandro Cattelan e Matteo B. Bianchi verranno a raccontare la genesi di Accento, mentre Valentina Lodovini farà un reading da Manuale di caccia e pesca per ragazze di Melissa Bank. Saranno poi moltissimi gli autori italiani che arriveranno a Ivrea per tenere lezioni, dialoghi e incontri. Tra le new entry del 2023: il professore di cinema Emiliano Morreale, lo scrittore e giornalista Bruno Arpaia, la cooperante, autrice e attrice Carla Vitantonio, Marco Leona, direttore del dipartimento di ricerca scientifica del Metropolitan Museum of Art di New York. Ma anche: Monica Acito, Vasco Brondi, Paolo Cognetti, Fabio Geda, Mattia Insolia, Antonella Lattanzi, Giulia Muscatelli, Matteo Nucci, Andrea Pomella, Giorgio Vasta e molti altri.Tornano anche gli show serali, quest'anno affidati a Matteo B. Bianchi, che ospiterà nel suo BB Show: Luciana Littizzetto e Arisa, nonché il rapper Kento e lo youtuber Mocho. Saranno molte anche le mostre, ospitate in varie sedi della città, e tornerà anche il format Esordi, curato da Martino Gozzi e Alessio Torino. Tanti nomi e incontri anche per La piccola invasione, che ospiterà Pierdomenico Baccalario, Cristina Bellemo, Elisa Castiglioni, Francesco D'Adamo, Sara Garagnani, Matteo Saudino - BarbaSophia, Andrea Vico, Irene Penazzi. Martina Russo, Emiliano Pagani, Sergio Olibotti e molti altri. Anche per i più piccoli ci saranno spettacoli, reading, worskhop e momenti di dialogo e confronto. Il festival è reso possibile grazie al sostegno di partner e sponsor: la Città di Ivrea e la Regione Piemonte, Intesa Sanpaolo (main partner) e Fondazione Compagnia di San Paolo, Camera di commercio di Torino, Icas, Scuola del libro, Scuola Holden, Carbomech, Aircom, Matrix Mechatronics, Osai, Message, Sirio Assicura, Dirivet, Autoscuola De Ferrari, Gruppo Sicav 2000, New Venture Development e Unipegaso. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Caterina Soffici"Avanzi di canile. Letteratura, cani e altri animaliDialoghi di Pistoiahttps://dialoghidipistoia.itDialoghi di PistoiaVenerdì 26 maggio, ore 21:30Caterina Soffici"Avanzi di canile"Negli animali spesso ci specchiamo alla ricerca di qualcosa che è dentro di noi e che abbiamo perso. Nei silenzi e negli occhi dei cani vediamo una parte di umanità da cui abitualmente distogliamo lo sguardo, come se gli ultimi, i dimenticati, i diseredati ci mandassero un messaggio attraverso i non umani. Il potere degli animali è proprio questo, risvegliare l'“avanzo di canile”, la parte più umile e vera che tutti abbiamo e che tendiamo a dimenticare, perché è la più legata alle nostre debolezze, sofferenze e paure profonde. Da Virginia Woolf a Jack London, da Elsa Morante a Dino Buzzati, lo scrittore Emanuele Trevi e la scrittrice e giornalista Caterina Soffici raccontano come i cani e gli altri animali ci parlano attraverso le pagine della letteratura, tra vita e immaginario. Suggestioni e spunti per riflettere su come attraverso i non umani gli umani possono mettersi all'ascolto per trovare risposte. Caterina Soffici, giornalista e scrittrice, vive tra Londra, Milano e un paese sulle Alpi della Val d'Aosta. Ha un marito, due figli e un cane. Ha collaborato a programmi televisivi e radiofonici; è editorialista de La Stampa, collabora con “Tuttolibri”, la Repubblica “Robinson” e altri giornali. Crede nel potere delle parole di cambiare il mondo e per questo tiene corsi di scrittura al Ministry of Stories, il laboratorio di East London per bambini e ragazzi di ambienti svantaggiati, dove si lavora sulla creatività, il racconto e la memoria. Ha tenuto anche lezioni di scrittura narrativa per Londra Scrive in collaborazione con Scuola Holden e ItalianBookshop di Londra. Per Feltrinelli ha pubblicato Ma le donne no (2010), Italia yes Italia no (2014) e i romanzi Nessuno può fermarmi (2017) e Quello che possiedi (2021). Nel 2022 è uscito per Ponte alle Grazie Lontano dalla vetta. Di donne felici e capre ribelli. A maggio sarà in libreria nella serie Dialoghi di Pistoia – UTET un suo racconto nel volume Loro e noi. Sei racconti per esplorare il confine tra umano e animale. Loro e noi.Sei racconti per esplorare il confine tra umano e animaleUtet Libri - Dialoghi di Pistoiahttps://utetlibri.itFrancesco Carofiglio, Anna Giurickovic Dato, Emanuele Trevi, Nadia Terranova, Nicola Gardini, Caterina SofficiIl punto di incontro tra natura selvaggia e consapevolezza umana è stato sempre indagato da artisti, scienziati, filosofi, in questo volume sei scrittori propongono storie, molto diverse per tema e svolgimento, tentando di inseguire, se non una definizione, almeno una descrizione di quel punto di incontro. Un airone cenerino che visita una coppia segnata dalla tragedia, un cane che sfreccia sull'autostrada a bordo di un furgone dove non avrebbe dovuto trovarsi, un gorilla che è diventato umano, troppo umano, i gatti che entrano nelle case e creano delle famiglie, la strada complicata ma in fondo semplicissima che ti porta a incontrare l'animale con cui condividerai la vita da quel momento in poi. Perché loro hanno le loro storie e noi le nostre, ma districarle, in realtà, è impossibile.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Giovanni Savelli"Jimmy Priscot"Nutrimenti Edizionihtpps://nutrimenti.netJimmy Priscot è un apprendista reporter che smania una promozione nel giornale locale. Per questo sceglie di raccontare la storia del capitano Rogers, figura leggendaria di New Port, membro della più importante famiglia della cittadina. Si dice che Rogers sia morto eroicamente in mare, ma Jimmy viene invece a sapere da un vecchio ubriacone che il capitano ha fatto naufragio mentre cercava un tesoro. E lui, il vecchio ubriacone, possiede addirittura la bussola che condurrebbe a quel tesoro. Un fiore.Fiuto, speranza, sconsideratezza: impossibile dire che cosa spinge Jimmy a fidarsi e prendere il mare, lasciando che sia il fiore a dettare la rotta. Ad accompagnarlo, una ciurma niente male: il nonno, i mastodontici gemelli Roberstone e il cartografo bambino Magellano Weaver. Il viaggio li conduce da Agata, la bambina che non può crescere. O meglio, Agata può crescere solamente se torna là dov'è nata, l'isola magica che è anche terra natia del fiore-bussola.Purtroppo, chiunque metta piede sull'isola è destinato a dimenticarla non appena se ne allontana. Ecco perché oggi, a ricordarlo, il viaggio di Jimmy appare come un sogno. Ma suo nonno non smetteva di ripeterlo: la cosa più importante nella vita sono i sogni. E allora questo viaggio, forse, è la vita stessa. Giovanni Savelli è nato a Siena nel 1979. Dopo una parentesi universitaria, comincia la sua parabola lavorativa di receptionist, copywriter, montatore d'infissi, becchino, cameriere, animatore, giardiniere e ormeggiatore. Tra un lavoro e l'altro frequenta la Scuola Holden. È web editor per i siti TerraIncognita.earth e InAsiaTravel.com. Quando non è a casa, esplora il sud-est asiatico. Vive a Suvereto, in Toscana.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Matteo Trevisani"Libro dei fulmini"Edizioni Atlantidehttps://edizioniatlantide.it“L'anno della mia morte era iniziato bene. Ero riuscito ad accomodare e a ripiegare certe ambizioni dolorose e mi ero messo diligentemente a seguire il flusso delle cose che capitavano. Lavoravo in una piccola casa editrice che pubblicava libri di spiritualità e filosofia. Il lavoro mi piaceva e pagava l'affitto di una camera in un appartamento pieno di libri a San Giovanni da cui, se mi sporgevo abbastanza dalla finestra del salotto rischiando di cadere nel giardino condominiale, riuscivo a vedere un pezzetto di cattedrale. Da qualche tempo avevo cominciato ad andarmene in giro per Roma, da solo, a scoprire cose che la memoria di tutti aveva dimenticato. Non avrei mai potuto immaginare che, mentre per la prima volta mi pareva di vivere una vita tranquilla, senza bruschi stordimenti dell'animo, il destino preparava per me un viaggio. Un viaggio di ritorno attraverso il mondo dei morti”.Matteo Trevisani è nato a San Benedetto del Tronto nel 1986 e vive a Roma. Editor di Edizioni Tlon e redattore di “Nuovi Argomenti”, ha scritto e scrive su diversi giornali e riviste e scrive regolarmente su "La Lettura - Corriere della Sera". Collabora con Edizioni di Atlantide per cui ha pubblicato "Libro dei fulmini" (2017), "Libro del sole" (2019, Premio Comisso under 35) e “Libro del sangue”. Tiene periodicamente dei corsi alla Scuola Holden su scrittura e genealogia.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Simonetta Sciandivasci"I figli che non voglio"https://mondadori.itInverno demografico: e davanti a noi si stendono pianure infeconde e ghiacciate da far impallidire Il Trono di Spade, nella mente risuonano echi di tragedie shakespeariane.In Italia non si fanno più figli, dove andrà a finire la nostra civiltà, ma soprattutto: chi pagherà le nostre pensioni? Ma che senso ha insistere a credere che l'unico modo per tenere in piedi il sistema sia procreare, anche laddove le donne – per la precisione una minoranza di donne quantificata dall'Istat nel 5 per cento – pur essendo nelle condizioni di fare figli, non li vuole? Rispetto al tema della maternità spesso vincono gli schematismi e le donne si trovano rappresentate o come vittime di un Paese in cui fare figli è un privilegio- la precarietà del lavoro, gli stipendi bassi, gli asili inaccessibili, lo stato sociale che non provvede come dovrebbe -, o come un manipolo di ciniche, superficiali, carrieriste e future pentite destinate a una vecchiaia solitaria e amareggiata dal rimpianto di non essersi riprodotte. Tra questi due poli ci sono le persone vere, a cui danno voce gli interventi raccolti in questo libro. Tante donne, ma anche alcuni uomini, che hanno raccolto la sfida lanciata da Simonetta Sciandivasci con lucidità e ironia sulle pagine dello “Specchio”, inserto culturale della “Stampa”, una sfida a interrogarsi sui motivi per cui si diventa genitori oppure no, a ragionare sulle diverse possibili fisionomie di una famiglia.C'è chi si dichiara fautrice dell'agnosticismo procreativo, perché diventare genitore è qualcosa di così intimo e personale da rendere impossibili posizioni di principio, chi insiste sulla necessità di rendere più semplice l'adozione per i genitori single, chi accusa il peso dei condizionamenti del passato e chi prova a sostenere le ragioni dell'incoscienza. Chi valuta il congelamento degli ovuli prima di intraprendere un percorso di transizione da donna a uomo, chi sostiene che i padri siano ben felici di non avere la parità genitoriale e chi patisce l'onnipotenza delle madri in caso di separazione. Ci sono donne che chiedono più rispetto per la scelta di non essere madri, uomini che provano a smontare i narcisismi, le fragilità, le contraddizioni dell'essere padre.E poi ci sono doti che attendono pazienti nei bauli, nonne e madri che attendono nipoti da figlie che con noncuranza varcano la soglia dei trentacinque anni…Una carrellata di interventi non ortodossi, pieni di intelligenza e senso critico, un vademecum fondamentale per chiunque sia interessato all'argomento. Un dibattito che ci fornisce ottimi strumenti per “smettere di pensare che l'inverno demografico sia una questione morale o economica: è, invece, una questione di prospettiva, che impone nuove lenti; è una questione di geografia politica e riorganizzazione del mondo secondo nuovi criteri”.Con i contributi di:Viola Ardone • Sandro Bonvissuto • Maria Cafagna Elisa Casseri • Francesco Ditaranto • Marco Franzoso Flavia Gasperetti • Loredana Lipperini • Elena Loewenthal Andrea Malaguti • Michela Marzano • Daniele Mencarelli Assia Neumann Dayan • Gianluca Nicoletti • Raffaele Notaro Melissa Panarello • Veronica Pivetti • Silvia Ranfagni Francesca Sforza • Caterina Soffici • Giorgia Soleri Elena Stancanelli • Giorgia Surina • Nadia Terranova Maria Sole Tognazzi • Alec Trenta • Carlotta Vagnoli • Ester Viola.Simonetta Sciandivasci è nata a Tricarico nel 1985 ed è cresciuta a Matera. Lavora alla redazione cultura della “Stampa”. Ha scritto per “Il Foglio”, “Linkiesta”, “Rolling Stone”, “La Verità”, “la Repubblica”. Ha collaborato con la Rai, in radio e in tv, come consulente e autrice. Collabora con la Scuola Holden e l'Accademia Molly Bloom. È redattrice di “Nuovi Argomenti”.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it
Andrea Fiamma"Il grande libro dei quiz sulle serie tv"Illustrazioni di Riccardo RosannaNewton Compton Editorihttps://www.newtoncompton.com/Chi ha deciso che i Simpson dovevano essere gialli? Come si chiamano le protagoniste di Sex & the City? Qual è la prima serie TV mai trasmessa in Italia? Perché il pesce rosso di René Ferretti si chiama Boris? A chi è ispirata la maschera di La casa di carta? E quelle di Squid Game?Le domande di questo libro vi guideranno in un divertente viaggio attraverso la storia della serialità televisiva, spaziando in ogni epoca, nazione e genere, in un percorso fatto di serie imperdibili, episodi rimasti negli annali, personaggi indimenticabili e frasi cult, momenti rivoluzionari del linguaggio televisivo, ma anche scandali, grandi record e fiaschi spettacolari. Grazie agli originali quiz di questo manuale, adatti sia ai conoscitori che agli appassionati, metterete alla prova la vostra conoscenza delle serie TV. Un gioco avvincente per sfidare gli amici o sé stessi e diventare dei veri esperti di televisione!Divertiti a indovinare tutte le risposte e sfida i tuoi amici• qual è il cibo preferito di Homer Simpson?• quante sono le serie TV con protagonisti medici?• chi è il primo supereroe della storia della TV?• qual è l'episodio più visto di sempre?• quali sono i segreti della regina degli scacchi?• dove lavora il commissario Montalbano?...e tanti altri quiz sulle serie TV!Andrea FiammaSi occupa di fumetti, cinema e televisione. Vincitore di premi presso Treccani, Scuola Holden e Treviso Comic Book Festival, ha collaborato con il festival della letteratura di Mantova e il Comicon di Napoli. Ha scritto per Link - Idee per la TV, Fumettologica, Rivista Studio e The Comics Journal. Per la Newton Compton ha scritto Cinematerapia, 50 manga da leggere almeno una volta nella vita, Il grande libro dei quiz sulle serie TV e Il grande libro dei quiz sui fumetti e i manga.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Pietro Santetti"Uomini di cavalli"Mondadori Editorehttps://www.mondadori.it/Lucio ha diciannove anni ed è quello che, nell'ambito dell'equitazione, si chiama cavaliere. Nel suo orizzonte ci sono solo cavalli. Poi ci sono i cavalieri che hanno fatto storia, e c'è l'amico, Ferro, con cui dividere il sogno di vincere. A fronte di tanta ambizione, il padre di Lucio è un intralcio. Intorno il mondo preme: sotto il vigile occhio di istruttori e commercianti di cavalli, si muovono ricchi investitori e le loro figlie. Tutto sembra a portata di mano, anche il sesso, e di ragazze si fa sin troppo facile conquista. Per Lucio e Ferro l'agonismo accende sogni di gloria e l'ansia sempre più forte di emanciparsi dalla famiglia e dalla grevità della provincia. Basta tuttavia pochissimo per precipitare nei giochi di sopraffazione e compromesso di un ambiente spietato, in cui le molestie sulle allieve sono all'ordine del giorno e la violenza sugli animali, se pur amati, è talvolta necessaria per andare avanti, o addirittura per salvarli dal macello. Gli equilibri si spaccano e Lucio, rotti i ponti con il padre e l'amico di sempre, si trasferisce in Svizzera per tentare il tutto per tutto, anche l'amore. La lontananza si potrà mai accorciare? Bastano i primi successi a dare fondamento alle sue aspirazioni? Di fronte al futuro, la giovinezza sembra perdere fiato.È questa una formidabile storia che mette al centro gli “uomini di cavalli”, un mondo che poco si conosce ma che qui, proprio grazie alla sua specificità, diventa metafora della lotta per la vita, e fa sentire nella bellezza ferita di un cavallo la smorfia del destino.Nessuno meglio di Pietro Santetti, passato dal talento della sella a quello della penna, poteva raccontarcela, quella storia, con tanta passione.Pietro Santetti (Firenze, 1993) ha lavorato come cavaliere professionista in Italia e all'estero fino al 2015. Ha frequentato la Scuola Holden di Torino e quindi si è dedicato alla scrittura.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Tommaso Ariemma"Festival dei Luoghi Comuni"https://www.festivaldeiluoghicomuni.it/Festival dei Luoghi Comuni, Cuneo11 ottobre ore 18.30Le città come personaggio in più nelle nuove narrazioni seriali: da Hawkins (Strangers Things) a Milano (Bang Bang Baby), passando per Napoli (L'Amica Geniale).Tommaso AriemmaAlessandro MariIn collaborazione con Scuola HoldenLe abbiamo sempre considerate eterne, oppure come puro sfondo delle narrazioni. Immobili o semplicemente passive. Ma le città sono creature viventi, che vivono e che muoiono, e che soprattutto cambiano. A volte si tratta di un cambiamento repentino, come quello di Hawkins, città immaginaria della serie cult Stranger Things. Un cambiamento che fa da innesco alla storia. Altre volte si tratta di un cambiamento lento, che segue la trasformazione dei personaggi, come accade al Rione Luttazzi nella Napoli della serie L'amica geniale. La capacità di oltrepassare alcune sue zone sancisce, addirittura, la maturazione delle inseparabili amiche protagoniste. Altre volte, ancora, la città diventa una vera e propria macchina del tempo per differenti generazioni di spettatori e specchio della loro stessa trasformazione, come accade nella Milano degli anni Ottanta di Bang Bang Baby, con il suo immaginario pop (e come accade del resto anche nella Hawkins di Stranger Things). Le nuove serie tv, capaci di sfruttare al meglio la dimensione del tempo e la trasformazione dei personaggi, si rivelano particolarmente efficaci nel restituire vita alle città e alle loro sfaccettature nell'epoca dell'omologazione urbana, delle smart city apparentemente tutte uguali e connesse. Dialogheranno su un'esperienza urbana e narrativa tutta da riscoprire Tommaso Ariemma, filosofo esperto di serie tv e studioso degli anni Ottanta e lo scrittore Alessandro Mari, narratore e direttore delle produzioni creative di Scuola Holden.Tommaso Ariemma è docente di Estetica e di Sociologia dell'arte presso l'Accademia di Belle Arti di Lecce. I suoi interessi si concentrano prevalentemente sui fenomeni della cultura di massa come nuovi media e serie tv. A queste ultime ha dedicato numerosi volumi, tra cui La filosofia spiegata con le serie tv, (Mondadori 2017), Platone Showrunner. Regole filosofiche per scrivere la serialità (Dino Audino 2022) e Dark media. Cultura visuale e nuovi media (Meltemi 2022).IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Simone Schinocca"Festival delle Migrazioni"https://www.festivaldellemigrazioni.it/Il Festival delle Migrazioni torna a Torino per la sua quarta edizione dal 27 settembre al 2 ottobre 2022 e anche quest'anno si snoda in vari luoghi della città, tra l'ex Cimitero di San Pietro in Vincoli, la Scuola Holden, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, le sedi di Pastorale Migranti e Valdocco e il Giardino Pellegrino a Borgo Dora. Il tema delle migrazioni, affrontato nelle sue possibili declinazioni, sarà al centro della sei giorni tra dibattiti, proiezioni, incontri, spettacoli teatrali e concerti. Il Festival delle Migrazioni è ideato e organizzato dalle compagnie teatrali A.M.A. Factory, AlmaTeatro e Tedacà.Il Festival delle Migrazioni è sostenuto da Fondazione Compagnia di San Paolo (maggior sostenitore), Otto per mille Chiesa Valdese e MiC e patrocinato da Città di Torino, Città Metropolitana, Circoscrizione 7, Ordine degli Assistenti Sociali Consiglio Nazionale e Regione Piemonte. Incontri. Apre il festival Cecilia Sala, giornalista e autrice del podcast Stories, attraverso il quale racconta una storia dal mondo ogni giorno, con un incontro sul rapporto tra guerra e informazione coordinato dal documentarista Davide Demichelis. Insieme a Emanuele Giordana, inviato di guerra, e Raffaele Crocco, direttore dell'Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, si traccerà una mappa dei conflitti aperti (e dimenticati). In programma anche un approfondimento con i corrispondenti Antonella Napoli, Enzo Nucci, Tiziana Ferrario e Nico Piro (in collegamento) sulla situazione politica di alcuni paesi per cercare di comprendere e raccontare una parte importante di flussi migratori. Con le giornaliste Patrizia Fiocchetti e Antonella Sinopoli, la pastora valdese Daniela Di Carlo e la testimonianza di Sapeda, attivista afghana si parlerà delle donne nei luoghi di conflitti e in territori postbellici, tre storie di resistenze e pratiche di pace. La deontologia della narrazione, ovvero quale sia il compito dell'informazione nella diffusione di percezioni e narrazioni su guerre e migrazioni, è il tema dell'incontro con Anna Meli, Paola Barretta, Valerio Cataldi e Stefano Talli. In collegamento, Asmae Dachan e Francesca Mannocchi. Modera Gian Mario Gillio.Due gli incontri realizzati in collaborazione con Torino Spiritualità: Torino città del dialogo, sulle criticità e risorse di una molteplice convivenza, che si definisce anche attraverso l'incontro interreligioso, con Valentino Castellani (presidente Comitato Interfedi) e Gianna Pentenero (Assessora Coordinamento politiche per la multiculturalità); mentre di vite spese a prendersi cura degli altri discutono Cecilia Strada e l'ex magistrato e saggista Gherardo Colombo, in dialogo con il curatore di Torino Spiritualità Armando Buonaiuto. Teatro. Il teatro si conferma cuore pulsante della kermesse, contando nell'edizione 2022 il record di spettacoli. Nella sei giorni sono infatti otto le proposte teatrali, con protagonisti interpreti internazionali: in scena, Alberto Boubakar Malanchino con lo spettacolo Sid – Fin qui tutto bene, la storia di un ragazzo annoiato dalla vita che si racconta in un monologo battente mentre si allena in carcere come boxeur; Francesca Farcomeni con il progetto teatrale Radio Ghetto, nato per raccontare in una modalità performativa l'esperienza vissuta all'interno dei ghetti dei braccianti agricoli nel foggiano. Poi Love's Kamikaze, con una doppia replica, diretto da Mila Moretti e ambientato a Tel Aviv nel 2005, in cui Naomi, ebrea, e Abdul, palestinese, si amano cercando di dimenticare la guerra e nello stesso tempo si confrontano rispetto alle due civiltà di appartenenza e ancora Storie fragili di Olga Kalenichenko con protagonisti bambini russi e ucraini. Cibo. Confermato anche in questa edizione un appuntamento molto amato dal pubblico del Festival delle Migrazioni, quello della Cena delle cittadinanze: una lunga tavolata allestita nel cortile di San Pietro in Vincoli sarà l'occasione per condividere il cibo portato da casa o i piatti proposti dalle cucine dal mondo presenti al festival, vivendo l'emozione di una cena tutti insieme.Il cibo è anche al centro dell'evento realizzato in collaborazione con l'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Sguardi e metafore su cibo e migrazione in cui si alterneranno momenti conviviali e parole per approfondire concretamente tre aspetti: i cambiamenti climatici e la migrazione, con Gabriele Proglio, un dialogo sulla storia coloniale italiana attraverso la storia del cibo e la gastronomia come terreno di incontro e arricchimento culturale. Testimonianze. Anche in questa edizione, uno spazio fondamentale del festival è occupato dalle testimonianze dirette delle migrazioni: per parlare della migrazione siriana saranno presenti Muna e Mido Khorzom, al termine della rappresentazione di Storie Fragili è previsto un momento riflessioni sulle tematiche trattate durante lo spettacolo, con interventi diretti di rifugiati ucraini e volontari delle missioni a Leopoli. Il pubblico del festival potrà approfondire inoltre le questioni legate alla rotta migratoria americana nell'incontro Al Otro lad e scoprire il forte legame che esiste tra cibo e migrazione, sempre tramite le voci di persone migranti. Musica. Spazio anche alla musica, con i concerti di Baba Sissoko, artista e compositore del Mali, della giovane cantautrice di origine marocchine Rania Khazour e della reggae band Woolers. Inoltre Chris Obehi, nato in Nigeria nel 1998, condurrà il pubblico in un viaggio intimo nella sua storia, nella sua musica e nelle sue parole, durante un talk in cui il pubblico potrà interagire attraverso la costruzione di una playlist musicale. Cinema. Tornano gli appuntamenti cinematografici, a cui è dedicata la serata di mercoledì 28 settembre. Al Polo del ‘900, in seguito alla premiazione dei vincitori della Call Sguardi 2022, è previsto un incontro in collaborazione con ZaLab e la proiezione di No Hard Feelings (Future Drei) di Faraz Shariat, in organizzata in collaborazione con il Lovers Film Festival. Arte. Il festival dialoga anche con l'arte attraverso la mostra E coglieremo i saperi delle nostre resistenze, in corso alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Si tratta della prima personale in Italia della peruviana Daniela Ortiz: dipinti, ricami e installazioni per raccontare le Resistenze delle donne nei luoghi post bellici e coloniali. Fondazione Sandretto ospiterà inoltre uno degli spettacoli in programma.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Emiliano Poddi, Eleonora Sottili"I Dialoghi di Trani"https://www.idialoghiditrani.com/Dialoghi di TraniSabato 23 Settembre 2022Laboratorio di scrittura creativacon Emiliano Poddi e Eleonora Sottili"Scrivere di sé (e non sbagliare persona)Prenota qui:https://www.idialoghiditrani.com/programma/23-settembre-2022/?wpf3569_12=23-09-22%20|%20Scrivere%20di%20se%27%20%28e%20non%20sbagliare%20persona%29A volte basta una domanda, a volte una fotografia o un profumo, o persino quella marca di dentifricio che usavamo da bambini: c'è sempre un punto da cui possiamo iniziare a raccontare la nostra storia e prima di tutto bisogna trovarlo. Joseph Conrad si affacciava alla finestra, Frank Gerhy guardava nuotare delle carpe nella vasca da bagno, Bob Dylan invece mangiava pancakes e succo d'acero.Ciascuno di noi può mettersi davanti alla finestra – o alla vasca da bagno – per esplorare quel territorio ricco e illimitato che è la nostra vita di tutti i giorni.A cura della Scuola HoldenEmiliano Poddi"Quest'ora sommersa"Feltrinelli Editorehttps://www.feltrinellieditore.it/A centouno anni Leni Riefenstahl nuota tranquilla a quindici metri di profondità, alle Maldive: è la sua ultima immersione, l'ultima volta in cui potrà catturare con i suoi scatti le creature della barriera corallina. Appena dietro di lei c'è Martha Krems, biologa marina trentanovenne, che ha il compito di scortarla sott'acqua. In effetti, Martha non è lì per caso: è da moltissimo tempo che segue Leni, sia pure a distanza. Per anni ha raccolto notizie sulla "regista di Hitler" e le ha riordinate in schede divise per argomenti – citazioni, abitudini sessuali, incidenti... –, tutti disperati tentativi di classificazione cui quella donna enigmatica sembra regolarmente sfuggire. In particolare Martha è ossessionata da Tiefland, un film che Leni ha girato nel 1941 utilizzando come comparse alcuni internati – soprattutto bambini – di un campo per rom e sinti, destinati, finite le riprese, alla deportazione ad Auschwitz. E ora, finalmente, Martha ha l'occasione di studiare Leni da vicino, di tornare indietro, di starle addosso. Di scoprire, forse, perché nel '41 ha fatto quello che ha fatto alla sua famiglia. Quest'ora sommersa mette in scena il confronto fra due donne diverse per età, origini, indole e scelte etiche. Autoritaria, manipolatrice, pronta a sacrificare qualunque cosa all'estetica la prima; figura dolorosa la seconda, che sceglie la vita contro la morte, la biologia contro la storia: entrambe immerse in un mondo liquido dove il respiro e i movimenti seguono altre leggi, dove un'ora può dilatarsi fino ad abbracciare cento anni.Emiliano Poddi è nato a Brindisi nel 1975. Autore teatrale e radiofonico, ha scritto i romanzi Tre volte invano (selezione Premio Strega), Alborán e, per Feltrinelli, Le vittorie imperfette (2016). Insegna alla scuola Holden di Torino. Eleonora Sottili"Senti che vento"Einaudi Editorehttps://www.einaudi.it/«La nonna tagliava il salame e distribuiva le fette. A un tratto mi disse: "Sembra di essere in guerra. Tu saresti morta subito, in guerra". Aveva ragione, lo sapevo. Poi aggiunse: "Certo all'aceto potevate pensarci". Quindi, come se le cose fossero collegate: "Mi sa che domenica prossima non ti riesci mica a sposare". Fu allora che la mamma fece scattare la lama del suo coltello a serramanico, e per un momento mi sembrò che le scappasse un sorriso». Nonna Fulvia ha i capelli di ferro e ruggine, non sopporta le zucchine liguri e definisce Agata "un nientino". La mamma invece sta china sui suoi atlanti a incrociare paralleli e meridiani, cercando instancabile un posto dove sua figlia potrebbe avere una vita sorprendente. «Io con loro non c'entro niente», pensa Agata. Tanto domenica si sposa e finalmente sarà al sicuro, lontana dalle intermittenze dell'una e dalle forze contrarie dell'altra. Ma il fiume arriva a confondere i confini tra le cose, e Agata scopre di essere molto piú vicina alle donne della sua famiglia di quanto credeva. Un segreto, del resto, ce l'ha anche lei: la collezione di appartamenti vuoti dove ha fatto l'amore con un ragazzo che non è lo stesso che sta per sposare. Con una scrittura nitida e leggera, piena di magia, Eleonora Sottili ci racconta di come l'inaspettato s'intrufola nella nostra vita regalandoci le chiavi per aprire nuove porte. Perché esistono tante versioni di noi, e quando si rompono gli argini è il momento di chiedersi se cambiare rotta. Fuori piove, non smette di piovere, il fiume straripa e corre dappertutto. Mentre i vicini si imbarcano direttamente dal balcone, Agata s'incanta a guardare l'acqua che allaga il pianterreno, lambisce il divano, sommerge la libreria. La casa ora è una nave incagliata dove lei, sua madre e sua nonna mangiano salame al buio, pescano i pomodori dell'orto con il retino, spostano gli oggetti, scoperchiano sorprese. Intanto i regali di nozze navigano indisturbati, e il vestito da sposa volteggia candido al centro della stanza. In questo tempo liquido e sospeso, Agata scopre di non essere l'unica a custodire un segreto.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Giulia Perona"Festival Comunicazione"http://www.festivalcomunicazione.it/Festival Comunicazione, Camoglidomenica, 11 settembreMondo Podcast – L'Italia non è un paese per donne, ma può diventarlo“Non è senza rossetto” nasce dall'impegno delle due autrici di raccontare le donne (di ieri, di oggi e di domani) oltre ogni convenzione e stereotipo che la società attribuisce all'universo femminile. Per interrogarsi su cosa significhi essere donne, ma soprattutto essere delle femministe migliori, si rivolgono a dodici voci di scrittrici, giornaliste, attiviste, politiche ed esperte: Elly Schlein, Marina Cuollo, Violeta Benini, Daniela Hamaui, Annalena Benini, Chiara Sfregola, Giusi Marchetta, Paola Di Nicola, Licia Troisi, Nadeesha Uyangoda, Francesca Mannocchi, Donata Columbro.Giulia Perona, nata a Biella nel 1990. Laureata in Lettere moderne all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e diplomata alla Scuola Holden di Torino. Si occupa di social media e web in ambito giornalistico. Ha pubblicato un racconto nella raccolta Brave con la lingua (Autori Riuniti, 2018) e un saggio nella raccolta Tutte le ragazze avanti! (add editore, 2018). Insieme a Giulia Cuter nel 2016 ha ideato Senza rossetto, un podcast e una newsletter per raccontare le donne, ieri e oggi. Nel 2020 hanno pubblicato insieme il loro primo libro, Le ragazze stanno bene (HarperCollins Italia).IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Giulia Binando Melis"La bambina sputafuoco"Storia di mille cieli stellati, due vite e un destinoGarzanti Editorehttps://www.garzanti.it/Io mi chiamo Mina e mi piacciono molte cose: i denti di leone, il tonno in scatola, i libri, la ricotta, le lucciole e soprattutto i draghi, e le fiamme che escono dalla loro bocca. I draghi nessuno li uccide, sono fortissimi, e per questo io mi sento una di loro, infatti la prima volta che ho visto Lorenzo non mi sono neanche spaventata. Lui era infuriato, urlava forte e mi ha lanciato un'occhiataccia. Ma io lo so che era solo molto arrabbiato, come me. Stare qui non ci piace per niente e questo è stato un ottimo motivo per diventare amici. Insieme facciamo sul serio. Siamo davvero due brutti ceffi e di fronte a noi se la danno tutti a gambe, perfino la paura. Contro di lei usiamo l'immaginazione, che ci fa vincere sempre. Che ci fa sentire forti e coraggiosi. E di coraggio ne abbiamo bisogno, per mettere a punto il nostro piano segreto. Un piano di fuga coi fiocchi. Perché io e Lorenzo dobbiamo scappare. Andarcene via dall'ospedale dentro cui viviamo ormai da troppo tempo e rag - giungere il mondo fuori. Perché quando rivedremo il cielo ogni cosa cambierà. Perché quando siamo insieme non ci batte nessuno.Ci sono esordi che risuonano per molto tempo nel cuore di chi li legge. È così per La bambina sputafuoco, venduto in tutt'Europa. Noi siamo Mina quando ascoltiamo il bambino che abbiamo dentro. Quando lasciamo che la fantasia ci faccia da guida. Quando ci fidiamo di un'amicizia vera, che non ci fa sentire soli. Tratto dall'esperienza dell'autrice, questo romanzo insegna come il potere dell'immaginazione possa tirarci sempre fuori dai guai.Giulia Binando Melis è laureata in Filosofia con una tesi sulla morte, giura di essere un tipo allegro. Di giorno realizza progetti narrativi come creativa freelance, di sera è una cantante piano bar; solitamente non fa lo sbaglio di invertire.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Andrea De Benedetti"Così non schwa"Limiti ed eccessi del linguaggio inclusivoEinaudi Editorehttps://www.einaudi.it/Il linguaggio inclusivo è un'idea seducente. Tuttavia il cuore del problema sta quasi sempre altrove. Perché i significati sono piú importanti dei significanti. Perché includere certe categorie può significare escluderne altre. E perché le buone pratiche, ove fondate sul ricatto morale, rischiano seriamente di convertirsi in cattive regole.Il dibattito sul linguaggio inclusivo è tornato prepotentemente in auge negli ultimi tempi grazie a interventi di addetti ai lavori sul tema delle dissimmetrie di genere in italiano. Molto si discute, in particolare, con posizioni sempre piú polarizzate e toni sempre piú ruvidi, sulla proposta di utilizzare il simbolo fonetico dello «schwa», corrispondente a un suono vocalico «neutro», per superare il cosiddetto «binarismo» linguistico. In questo libro, partendo dalla questione del maschile «non marcato», si riflette sull'eccessiva importanza attribuita ai significanti rispetto ai significati e si propone un'analisi costi-benefici di una soluzione che, pur partendo da premesse in parte condivisibili, riduce il discorso sul linguaggio a una pura questione espressiva a scapito della dimensione comunicativa e di quella pragmatico-testuale, rivelando un atteggiamento moralmente ricattatorio e al tempo stesso elitista da parte di chi, in nome dell'inclusività, rischia di compromettere gravemente l'accessibilità e la funzionalità della lingua.Andrea De Benedetti, (1970) dal 1997 al 2006 ha insegnato Lingua e linguistica italiana all'Università di Granada. Ha collaborato con diverse testate italiane tra cui «il manifesto», «GQ» e «D-la Repubblica delle donne». Attualmente insegna lettere in un liceo e collabora con la SSML Vittoria di Torino e con l'Academy della Scuola Holden. Tra le sue pubblicazioni su argomenti linguistici ricordiamo, per Einaudi, il saggio La situazione è grammatica. Perché facciamo errori. Perché è normale farli (2015) e Cosí non schwa. Limiti ed eccessi del linguaggio inclusivo (2022).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Gianmarco Parodi"Non tutti gli alberi"Edizioni Piemmehttps://www.edizpiemme.it/È il decimo compleanno di Alice e suo padre ha una sorpresa per lei. Non un regalo da negozio, nulla di costoso o appariscente. Si tratta di uno zaino, logoro e malandato, con un odore tanto simile a quello del suo primo proprietario, inconfondibile per Alice, armadio chiuso e pepe. Per lei quello non è solo un regalo: è una promessa, l'inizio di un'avventura indimenticabile. Infatti, proprio quel giorno suo padre le farà vivere una delle giornate più importanti della sua vita.Da quando era piccolissima tra loro c'è un legame speciale, esclusivo ed escludente anche per sua madre, sempre così rigida e infelice, sempre piena di regole e rinfacci. Forse proprio per questo la partenza improvvisa di lui, diretto in Francia per fare il taglialegna, è una ferita difficile da rimarginare. Le giornate sembrano diventare tutte uguali e l'unico divertimento per lei è un piccolo pezzo di terra nascosto dietro casa, che chiama "ortogiardino", affidatole da papà prima di partire. Un giorno però Alice riceve la più terribile delle notizie. Una notizia che non può e non vuole accettare. È da questo momento che inizia per lei la prima vera avventura. Una fuga da casa sulle tracce di suo padre, dove quello che troverà sarà molto di più di ciò che avrebbe potuto immaginare.Una storia dolcissima e drammatica, che parla di un legame inscindibile che va oltre lo spazio e le stagioni. Una storia di formazione in cui il viaggio reale si moltiplica, diventando una magica iniziazione e una profonda presa di coscienza di una verità più grande. Un passaggio indimenticabile tra il mondo degli uomini e quello degli alberi, che, come dice il padre di Alice, non sono mai solo questo.Gianmarco ParodiNato a Sanremo, viene da studi agrari. Ha scritto alcuni romanzi di genere fantastico.Ogni sua narrazione è radicata nella terra da cui proviene, l'estremo ponente ligure. Partendo da Triora, borgo arroccato famoso per un grande processo d'inquisizione, passando per la sua città natale, fino al tormentato confine con la Francia.Insegna tecniche della narrazione per Scuola Holden, dove si è diplomato, e per altre realtà. Conduce trekking letterari, passeggiate narrative e laboratori di scrittura online.Ha vinto alcuni premi nazionali di poesia e ha fondato il collettivo poetico Vivaio del Verso.Con Non tutti gli alberi, nel 2021, è arrivato finalista al Premio Italo Calvino.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Gianmario Pilo"La Grande Invasione"Decima EdizioneDal 2 al 5 giugno 2022, Ivreahttps://www.lagrandeinvasione.it/Dal 2 al 5 giugno torna La grande invasione, il festival della lettura di Ivrea, alla sua decima edizione.Quattro giorni di eventi, per un totale di oltre cento ospiti di cui tre internazionali, 120 incontri, 8 mostre, 45 lezioni.Curata da Marco Cassini e Gianmario Pilo, con Lucia Panzieri e Silvia Trabalza per la Piccola invasione dedicata ai lettori più giovani, questa edizione segna un anniversario importante, impreziosito dal titolo di Capitale italiana del libro 2022 per Ivrea. La grande invasione torna a essere più diffusa che mai, con eventi in ogni angolo della città e in ogni momento della giornata: dalla lettura dei giornali del mattino fino al late show a fine serata. Il festival ha il sostegno della Città di Ivrea e della Regione Piemonte, di Intesa Sanpaolo e Compagnia di San Paolo, Aeg Cooperativa, Azimut, Icas, Scuola del libro, Scuola Holden, Carbomech, Aircom, Progind, Matrix Mechatronics, Core Informatica, Osai, Message, Sirio Assicura, Dirivet. L'inaugurazione è in programma giovedì 2 giugno alle 18 nel Cortile del Museo Garda di Ivrea con il primo grande ospite Nicola Lagioia, a cui è affidata da lectio d'apertura dedicata al ruolo del libro e della lettura nella storia di tutti noi. L'evento di chiusura, la sera di domenica 5 giugno vedrà protagonista la scrittrice siciliana Stefania Auci. Torna 'Il mestiere di leggere', uno dei format più amati della Grande invasione: a raccontare quali sono stati i libri decisivi per la loro formazione ci saranno Silvia Ballestra, Giancarlo De Cataldo, Giorgio Fontana e Loredana Lipperini. Tra gli ospiti internazionali il sudcoreano Bae Myung-hoon, Pajtim Statovci e la scrittrice uruguayana Fernanda Trías. Sellerio e add editore sono le case editrici ospiti di questa edizione.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Lorenzo Pregliasco"La Grande Invasione"https://www.lagrandeinvasione.it/Capire il presente, la parola ai numeriIncontri con Lorenzo Pregliasco a La Grande InvasioneVenerdì 3 giugno 2022, ore 11:45 / Leggere i datiSabato 4 giugno 2022, ore 11:45 / Fare (e leggere) i sondaggiDomenica 5 giugno 2022, ore 11:45 / Comunicare la politicaLorenzo Pregliasco"Benedetti sondaggi"Leggere i dati, capire il presenteAdd Editorehttps://www.addeditore.it/Benedetti sondaggi parla di dati, di come orientano la nostra percezione, di come ci aiutano a capire il presente e di come vengono raccontati e interpretati. Ai dati ricorriamo ogni volta che dobbiamo formulare un giudizio o risolvere un problema: e che si tratti di politica o di sport, di economia o del festival di Sanremo tendiamo a organizzarli in modelli che ci aiutino a prevedere gli eventi.Quando al rigore dei numeri si aggiunge l'impatto di un oggetto visibile il nostro punto di vista viene influenzato: grafici, mappe, linee, barre e torte esercitano un potere enorme sull'idea che ci facciamo di un fenomeno.A seconda di come vengono presentati, i dati possono rassicurarci o allarmarci, rafforzarci nelle nostre convinzioni o minare le nostre certezze. Insidie e rischi che si possono superare facendosi le domande giuste su quello che stiamo vedendo, dotandosi di una “cassetta degli attrezzi” fatta di attenzione, capacità critica e consapevolezza.Lorenzo Pregliasco ci aiuta a mettere insieme queste competenze, guidandoci nei meandri dei numeri e dei dati da cui siamo ogni giorno sempre più circondati.Lorenzo Pregliasco è co-fondatore e direttore di YouTrend. Analista politico, esperto di opinione pubblica e comunicazione, insegna all'Università di Bologna e alla Scuola Holden. Ha scritto su “L'Espresso”, “il Sole 24 Ore”, “Politico Europe” e sue analisi su consenso e comportamenti di voto appaiono regolarmente su Sky TG24, La7, Rai e su testate internazionali come Reuters, «Wall Street Journal» e Bloomberg.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Paola Farinetti"Attraverso Festival""Passeggiate Letterarie"Da più di dieci anni la Fondazione Emanuele di Mirafiore organizza, per tutto il corso della primavera e dell'estate, le Passeggiate Letterarie nel Bosco dei Pensieri, l'ultimo bosco sopravvissuto della bassa Langa, situato all'interno del Villaggio Narrante di Fontanafredda. Una sorta di rito laico che mette insieme una comunità intorno alla natura e alla letteratura.Il fitto calendario di appuntamenti è sempre stato incentrato sulla lettura ad alta voce e collettiva dei grandi romanzi che hanno segnato la storia del costume e della letteratura mondiale, i grandi classici, insomma, ma dall'anno scorso, dopo l'esperienza tremenda del Covid e del lockdown, abbiamo deciso di cambiare rotta e di concentrarci sui libri del momento per poter dare, nel nostro piccolo, una mano concreta al mondo dell'editoria contemporanea, e in particolare a quei testi importanti e di valore usciti negli ultimi anni e proprio per questo passati purtroppo sottotraccia, non potendosi giovare delle presentazioni pubbliche nei centri culturali o nelle librerie. Per le passeggiate letterarie edizione 2022 abbiamo deciso di proporre, ancora una volta, la lettura di libri contemporanei, libri usciti tra il 2021 e il 2022, alcuni ancora freschi freschi di stampa, vere novità editoriali.E ancora una volta, non cambierà la formula, cioè quella della lettura dei testi, delle parole ad alta voce abbinata ad una facile passeggiata in 6 tappe nel bosco, ma la differenza sarà che a leggere i testi ci saranno quegli stessi autori che li hanno scritti e con i quali, al termine della lettura, ci si potrà confrontare. Il programma è molto vario e articolato. Una delle otto proposte sarà rivolta ai ragazzi, un'altra sarà realizzata in collaborazione con il Festival ATTRAVERSO che da 7 anni a questa parte si muove tra Langhe, Monferrato, Roero e Appennino Piemontese e infine una sarà, come da tradizione, "in esterna”, a Bosia, in occasione del Premio ANCALAU. Quest'ultima, tra l'altro, sarà l'unica passeggiata a rappresentare l'eccezione dell'eccezione del programma 2022 perché si leggerà, in occasione del centenario della sua nascita, un testo di Beppe Fenoglio, sui cui muri del piccolo borgo dell'Alta Langa è raffigurato un suo murale. A guidarci nella lettura sarà l'attore torinese Beppe Rosso che in autunno debutterà con un nuovo spettacolo proprio dedicato a Fenoglio.Di seguito, nel dettaglio, tutto il nostro PROGRAMMA:Venerdì 27 maggio – h. 18: ANTONELLA BORALEVI, legge e racconta il suo “MAGNIFICA CREATURA” (La Nave di Teseo 2022) un romanzo ambientato nell'Italia del dopoguerra che ha come protagonista la storia di una grande famiglia che si tuffa con tutte le sue passioni e i suoi segreti nel vortice degli anni del boom. Due sorelle, due vite intrecciate, tra amori che non finiscono, desideri irresistibili e un'invidia che non trova pace. Una storia che parla al cuore: quando arriva una seconda occasione, siamo pronti a riconoscerla? •Passeggiata rivolta a tuttiGiovedì 2 giugno – h. 18: GUIDO CATALANO, poeta e performer torinese di grande successo, legge e racconta il suo “AMARE MALE” (Rizzoli 2022).“Amare male” nasce da un podcast divertente e seguitissimo che racconta di come un cinquantenne si arrenda alla tecnologia e inizi ad usare Whatsapp e i suoi messaggi vocali. E non messaggi qualsiasi, ma richieste di aiuto: queste persone vogliono i suoi consigli d'amore! Come hanno fatto a procurarsi il suo numero? Perché lo hanno scambiato per una posta del cuore? E soprattutto: ora che è sempre raggiungibile, può davvero permettersi di non rispondere?•Passeggiata rivolta a tuttiSabato 4 giugno – h. 18: GIADA MESSETTI, giornalista e attualmente autrice del programma di approfondimento #CartaBianca su Rai3, legge e racconta il suo “LA CINA È GIÀ QUI” (Mondadori 2022). Dopo “Nella testa del Dragone”, Giada Messetti torna a raccontare la Cina e la sua cultura.L'autrice traccia una mappa essenziale di una cultura ricca di fascino e, al contempo, profondamente diversa dalla nostra. Una bussola che, bypassando i tanti luoghi comuni, ci aiuta a orientarci nel labirinto di una civiltà millenaria, un mondo per antonomasia «altro», decifrando le differenze che ci separano.•Passeggiata rivolta a tuttiVenerdì 10 - h.18: LUCA BIANCHINI, scrittore torinese, legge e racconta il suo “LE MOGLI HANNO SEMPRE RAGIONE” (Rizzoli 2020). Luca Bianchini torna nell'amata Polignano a Mare per la prima volta con una commedia gialla. A Polignano l'estate inizia ufficialmente a metà giugno con le celebrazioni del Santo Patrono, San Vito. Ed è proprio la sera della processione in mare che una governante peruviana viene trovata senza vita durante una festa di compleanno e i dodici invitati diventano improvvisamente i principali sospettati. Chi può essere stato? Per gli abitanti di Polignano sarà il giallo dell'estate.•Passeggiata rivolta a tuttiSabato 18 giugno – h.17: PASSEGGIATA IN ESTERNA, BOSIA – “Premio Ancalau” Per festeggiare e onorare il centenario fenogliano, BEPPE ROSSO legge e racconta “UN GIORNO DI FUOCO” di Beppe Fenoglio nel bellissimo scenario di Bosia, paese “dipinto” dell'Alta Langa dove, uno dei murales è dedicato proprio all'immagine del grande scrittore albese nato cent'anni fa. •Passeggiata rivolta a tutti e realizzata in collaborazione con Premio ANCALAUVenerdì 24 giugno – h.18: ELENA STANCANELLI, legge e racconta il suo “IL TUTTOFATORE” (La Nave di Teseo 2022). Elena Stancanelli, una delle voci femminili più importanti della letteratura italiana, racconta la parabola di Raul Gardini come il romanzo di una generazione scomparsa, fatta di uomini sconfitti dalla storia, fieri del loro coraggio, arroganti, pronti a rischiare fino all'azzardo. Uomini a cui era difficile resistere. La vicenda di un imprenditore partito da Ravenna per conquistare il mondo entra nella vita e nei ricordi della scrittrice, intreccia le canzoni di Fabrizio De André, si muove sullo sfondo di una provincia romagnola tra fantasmi felliniani, miti eroici, ascese improvvise e cadute rovinose. Intorno, i sogni di gloria di un paese che guarda all'uomo della provvidenza con speranza prima, e con sospetto poi. Fino a quando tutto crolla. E il tuffatore resta lassù, da solo, sospeso in volo tra la vita e la morte.•Passeggiata rivolta a tutti Sabato 2 luglio – h.18: MATTEO SAUDINO, insegnante di Storia e Filosofia nei licei torinesi, legge e racconta il suo “RIBELLARSI CON FILOSOFIA” (Vallardi 2022). Matteo Saudino è un mitico professore di filosofia del Liceo Classico Gioberti di Torino ed è diventato popolarissimo per le sue lezioni online su Youtube nelle quali spiega in maniera pop la complessità del pensiero filosofico. Come ha scritto Fabio Geda «Matteo Saudino disegna una mappa per far sì che ciascuno trovi la propria strada nella complessità. Invita a godere della bellezza del pensiero e a fare ciò che si può per lasciare il mondo meglio di come lo abbiamo trovato. Ricorda, in ogni riga, quale meravigliosa avventura sia la vita e quanto profonda sia la capacità dell'uomo di interrogarla». “Ribellarsi con filosofia” non è solo un libro di filosofia, ma anche un'arma contro il pensiero normalizzato e uno strumento per coltivare l'indipendenza di giudizio, sempre più indispensabile in un mondo dominato dall'omologazione di massa.•Passeggiata rivolta a adulti e ragazziVenerdì 8 luglio: passeggiata da definireVenerdì 15 luglio – h.18: SIMONE REGAZZONI legge e racconta il suo “OCEANO. FILOSOFIA DEL PIANETA” (Ponte alle Grazie 2022). L'incipit di questo saggio filosofico sembra quasi l'inizio di un romanzo: immerso fino alla vita nelle acque cristalline della Polinesia, l'autore confessa di aver intrapreso il suo viaggio in capo al mondo per pensare all'Oceano. Vive in una capanna sulla spiaggia e ha con sé solo un'edizione dei filosofi Presocratici e il Moby Dick di Melville che nell'estate del 1842 aveva soggiornato per un mese sull'isola di Nuku Hiva, non distante dall'isola di Maupiti, un atollo corallino della Polinesia Francese dove il libro è stato scritto. In realtà, questo libro è un vero corpo a corpo filosofico con l'Oceano per ripensare il pianeta in cui viviamo. Un tema attualissimo, affrontato da uno dei più brillanti filosofi della nuova generazione che collabora con la Scuola Holden di Torino e scrive regolarmente per “TuttoLibri” de “La Stampa”. •Passeggiata rivolta a tutti e realizzata in collaborazione con ATTRAVERSO FestivalIl programma può subire variazioni e/o integrazioni.Modalità di partecipazionePer garantire il rispetto delle norme di sicurezza, l'incontro sarà a numero limitato. La partecipazione è gratuita, ma è tassativamente obbligatoria la prenotazione tramite il sito della Fondazione: www.fondazionemirafiore.itIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Alberto Albertini"Noodles acqua bollente e lacrime"Rubbettino Editorehttps://www.store.rubbettinoeditore.it/Ricette (per vivere meglio) per studenti e imprenditoriprefazione di Mario DesiatiNoodles, acqua bollente e lacrime significa sacrificio, lavoro, studio e tanta fatica. Non esistono ricette per riuscire nella vita, però alcuni validi consigli possono segnare la strada di chi vuole crescere, realizzarsi pienamente (o comunque provarci) e quindi vivere meglio. In questo libro colmo di aneddoti e fulminanti citazioni, Alberto Albertini prende spunto dalla metafora del cibo istantaneo – il ramen liofilizzato che consumano i lavoratori che viaggiano – per raccontare una storia di successi umani in una forma concisa come quella di un breviario. Campioni sportivi, filosofi, scrittori, filantropi, scienziati e altre eccellenze, appaiono con i loro esempi e le loro parole, narrati in una prosa chiara ed efficace. Inoltre anche la testimonianza di un uomo che fa tesoro dell'esperienza di imprenditore, professore e studioso. Dopo l'esordio narrativo de La Classe Avversa, Albertini torna con un racconto intimo, che spazia tra i generi, saggio, racconto e pamphlet. Un testo rivolto non solo ai giovani studenti, ma anche a chi cerca una strada diversa da intraprendere nel proprio futuro. Nell'epoca dell'uno vale uno e delle lacrime di coccodrillo, Noodles, acqua bollente e lacrime rappresenta il solido ragionamento sull'importanza di valorizzare la conoscenza, l'esperienza e l'insegnamento dei maestri.(Dall'introduzione di Mario Desiati)Illustrazioni di Angelo RutaAlberto Albertini (1966) Nasce a Brescia, dove vive, laureato con lode in Filologia Moderna, lavora da 35 anni nell'industria, oggi come responsabile dell'innovazione e dello scouting tecnologico di un'azienda quotata, leader mondiale nel settore Pharma e Food&Beverage. Copywriter, giornalista, consulente di marketing e comunicazione, docente a contratto presso la facoltà di Scienze Linguistiche dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, tra i fondatori della rivista Stile Arte, collabora con la Scuola Holden e il Giornale di Brescia ed è l'ideatore e il direttore artistico del festival Rinascimento Culturale. Con l'editore l'Obliquo ha pubblicato un saggio sulla scrittura di Giuseppe Pontiggia. La classe avversa, il suo primo romanzo, è stato segnalato dal Premio Calvino, ha vinto il premio Viareggio Rèpaci Opera Prima 2020, il premio speciale della giuria del Biella Letteratura e Industria 2021 e il premio Letteratura d'Impresa 2021.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Alessandra Minervini"Una storia tutta per sé"Raccontare sé stessi per essere (più) feliciLes Flaneurs Edizionihttps://www.lesflaneursedizioni.it/Attraverso una scrittura chiara e semplice, arricchita da esercizi narrativi ed esempio di svolgimento, il volume guida il lettore nella ricerca della sua storia, per permettergli di dar forma al desiderio di scrivere. Il libro raccoglie quesiti, sussurra consigli, propone soluzioni: è il frutto dei percorsi intrapresi durante gli otto anni di vita del laboratorio autobiografico “Una storia tutta per sé”, oltre che della lunga esperienza di Alessandra Minervini nel campo dell'editing e dell'insegnamento della scrittura. Ad accompagnare il percorso di scrittura e di lettura, ci sono le “Verità eterne”, tramandate da alcune fra le principali voci della scrittura del sé (Gabrielle Sidonie Colette, Annie Ernaux e Cesare Pavese) e i preziosi “Rifornimenti” di tre scrittrici italiane: Giulia Carcasi, Claudia Durastanti e Elena Varvello che ci accompagnano nel backstage dell'universo della narrazione.Alessandra Minervini è nata a Bari, dove ora vive. Si è diplomata alla Scuola Holden nel 2005 e da allora collabora come consulente editoriale e docente nei corsi esterni. Lavora come editor freelance, occupandosi principalmente di esordienti e scouting. Sui racconti sono apparsi su riviste tra cui Colla, Effe, Cadillac. Ha pubblicato il suo primo romanzo, Overlove (LiberAria, 2016), riconosciuto come tra gli esordi più interessanti. Tiene laboratori di scrittura in tutta Italia, ma in particolare nella sua città. Nella primavera 2020 ha pubblicato Bari, una guida (Odos Edizioni). Scrive di libri e di scrittrici su riviste online e quotidiani. Il suo sito è www.alessandraminervini.infoIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Perché attraverso i polpastrelli lasciamo tracce sulla cultura e i costumi della nostra generazione?Con Alice Avallone, ricercatrice di insights e small data per le aziende, docente di digital storyelling Scuola Holden e direttrice dell'Osservatorio di antropologia digitale Be Unsocial, scopriamo il mondo dell'etnografia digitale e impariamo a capire come cambiano le narrazioni e lo storytelling tra giovani e adulti attraverso l'uso degli strumenti digitali.Conosciamo anche i terreni dove sfociano alcune questioni intergenerazionali, che attraverso la Rete si confrontano come mai è accaduto per millenni, su ambiti come la memoria, la privacy e la neutralità dei corpi.E proviamo attraverso l'osservazione antropologica a disegnare i tratti delle generazioni del futuro, Alpha e Beta, a partire dalle interazioni e dal vissuto della genitorialità con i Millennials.Approfondimenti: www.beunsocial.it; l'ultimo volume di Alice Avallone "#Datastories. Seguire le impronte umane sul digitale" www.amazon.it/Datastories-Seguire-impronte-umane-digitale/dp/8820399881SPECIAL GUEST PLAYLIST (https://spoti.fi/2Mr6bfk )La canzone suggerita da Alice: "Good 4 U" di Olivia Rodrigo (www.youtube.com/watch?v=gNi_6U5Pm_o)FOLLOW ME! ------------- > https://znap.link/thatsY IG: www.instagram.com/giulio_thatsyLinkedIn: www.linkedin.com/in/giulioberonia FB: www.facebook.com/ThatSyouth Website: www.thatsy.net
Alessandro Avataneo"Hypercritic"Contro la guerra, il suono della poesiaMaratona di letture di canzoni per la Giornata mondiale della PoesiaIn collaborazione con Tlon e Scuola Holden,con Roberto Saviano, Gian Carlo Caselli, Andrea Colamedici, Maura Gancitano, Giulia Caminito, Ilaria Gaspari, Emanuele Coccia, Enrica Baricco, Franco Arminio, Guido Catalano, Luca Gamberini, Mario Brunello, N.A.I.P., Giovanni Truppi.Hypercritic, piattaforma che racconta il mondo intrecciando le arti in uno spazio digitale condiviso, in partnership con Tlon (Maura Gancitano e Andrea Colamedici) e Scuola Holden, celebra la Giornata mondiale della Poesia con una maratona di letture lunga una settimana dedicata alla forma poetica più diffusa, la canzone.Dopo il successo della prima edizione della maratona poetica, fino al 21 marzo personalità di tutti i mondi artistici e culturali si alterneranno nella lettura di testi di canzoni provenienti da trenta Paesi e in quindici lingue e dialetti tra cui polacco, svedese, portoghese, arabo, rumeno, ucraino, russo, cinese, napoletano e siciliano. I video vengono pubblicati sui canali Instagram, Twitter, Facebook e YouTube di Hypercritic. Da Bob Dylan, premio Nobel della Letteratura 2016, a Raffaella Carrà, definita dal Guardian “la pop star italiana che ha insegnato all'Europa la gioia del sesso”, da Édith Piaf a Paolo Conte, dai canti tradizionali dell'Asia al tango argentino, la poesia della canzone è ovunque e la sua forza universale.Tra i lettori Roberto Saviano, Giulia Caminito, Ilaria Gaspari, Simone Regazzoni, Leonardo Caffo, Emanuele Coccia, Maura Gancitano, Andrea Colamedici, Christian Greco, Antonella Lattanzi, Camilla Ronzullo, Emiliano Poddi, Raffaele Riba, Adriano Pugno, Valeria Usala, Franco Arminio, Guido Catalano, Luca Gamberini, Giovanni Caccamo, N.A.I.P., Giovanni Truppi, gipeto, Mario Brunello, Enrica Baricco, Gian Carlo Caselli, Mauro Berruto, Piergiorgio Odifreddi, Claudio Petronella, Alessandro Colombo, Paolo Maria Noseda, Piccola Compagnia della Magnolia. Atteso anche un videomessaggio di Paolo Conte.Lunedì 21 marzo sarà il giorno clou: alle ore 21 dal General Store, il teatro della Scuola Holden ricavato da un arsenale, lettrici e lettori d'eccezione si alterneranno a studentesse e studenti nella lettura di canzoni e interviste dal vivo, trasmesse in diretta streaming sui canali YouTube e Facebook della Scuola Holden. Sul palco, a condurre la serata, Andrea Colamedici, filosofo, autore e fondatore di Tlon, e Alessandro Avataneo, regista, docente della Holden e fondatore di Hypercritic. Con loro Giulia Avataneo, giornalista e direttrice di Hypercritic, e Adriano Pugno, autore e esperto di musica italiana e cultura pop. Per partecipare alla serata è necessario prenotarsi scrivendo a reception@scuolaholden.it oppure telefonando al 011.6632812.Ingresso dalle ore 20:30, con Green Pass rafforzato e mascherina FFP2.Diretta streaming dalle ore 21:00 sulla pagina facebook e canale YouTube della Scuola Holden.Chiunque potrà dare il suo contributo alla Giornata mondiale della Poesia pubblicando un video in cui legge il testo di una canzone amata, con l'aggiunta dell'hashtag #readasong e taggando le pagine social di Hypercritic.Perché il suono della poesia? Leggere e non cantare significa concentrarsi sulla bellezza e forza dei testi di una delle forme poetiche più diffuse in ogni epoca e lingua, la canzone.Questa occasione vuole essere anche un esperimento per rispondere al quesito: la canzone è poesia? E cosa succede se togliamo la musica a un testo e lo facciamo diventare un'esperienza puramente poetica?Perché contro la guerra? Perché il boato della guerra può coprire temporaneamente la musica, ma la poesia e il messaggio universale che contiene resta, e noi siamo qui per tenerlo vivo.Con questa iniziativa, Hypercritic, insieme a Tlon e Scuola Holden, vuole ispirare e alleggerire la mente, affermando la centralità della canzone come forma poetica che ci accompagna nella vita. Ancora una volta Hypercritic vuole reagire alla violenza con la bellezza, creando in modo simbolico uno spazio di protezione e pace. Gli hashtag: #hypercriticpoethon2022, #thesoundofpoetry e #readasongIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/