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Gesù si rivela come Re durante la Domenica delle Palme.Fino a quel momento aveva tenuto nascosta la sua vera identità, ma ora entra a Gerusalemme su un'umile asina, come profetizzato, ricevendo l'adorazione della folla.Sta dicendo chiaramente: “Sono Io, il Messia, il Re”.Non sceglie potere e apparenze, ma umiltà e semplicità per portare libertà e compiere il suo piano d'amore.Come l'asina, anche noi possiamo essere strumenti del suo Regno.Il Cristo prima velato ora è visibile: è tempo di viverlo e seguirlo davvero.
In quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: "Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo"?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.
Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premere il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno -+ Dal Vangelo secondo Giovanni +In quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: "Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo"?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.Parola del Signore.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
In quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: "Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo"?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Gesù in molti modi e costantemente manifestava la sua grandezza e l’autenticità della sua missione, anche con la forza della Parola. Ancora dodicenne aveva stupito i dottori nel tempio per la sua sapienza. La gente semplice avvertiva che “Egli insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi”. Aveva interrogato i suoi sulla via di Damasco: “Chi dice la gente che io sia?”. La risposta degli apostoli è sostanzialmente identica a quella che leggiamo nel vangelo di oggi: “Alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea?”. Era però dominante in molti lo stupore e l’ammirazione. Per questo l’ordine di arrestarlo non viene eseguito dalle guardie: “Nessuno mise le mani su di lui”. Danno anche la motivazione: «Mai un uomo ha parlato così!». Appare poi la figura di Nicodemo, difensore solitario di Gesù; egli si appella a un principio di giustizia: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Se facessimo un’indagine, anche limitata al nostro mondo così detto cristiano cattolico, anche ai nostri giorni sentiremmo le stesse alterne risposte. Sicuramente sappiamo che, come allora, non mancano propositi di violenza e reali persecuzioni. Si sta ancora puntualmente avverando quanto lo stesso Gesù aveva predetto: “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”. Anche a noi però non manca la forza dello Spirito Santo e la certezza della parola: “Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi”. Così la Chiesa, i credenti di oggi e di sempre sperimentano dove viene la sua vera ricchezza e la sua perenne vitalità: “Il sangue dei martiri, diceva Tertulliano, genera seme di nuovi cristiani”. Questa verità sgorga dalla croce, dal martirio di Gesù ed è sempre vera anche a livello personale; la nostra croce rende feconda la nostra vita. I sacrifici di oggi uniscili al sacrificio della Croce.
A Cuba per La Giornata Mondiale della Radio - Marconi e il Cristo Redentore di Rio de Janeiro - Un ponte radio interessante e Radio Wombat
Raul Montanari"L'amore non è un arrocco"Capire la vita grazie agli scacchiBaldini + Castoldiwww.baldinicastoldi.itLeggi, stratagemmi, curiosità del mondo degli scacchi, già affascinanti in sé, diventano fari che illuminano gli angoli oscuri dei nostri pensieri e delle nostre emozioni, rivelano verità sorprendenti, suggeriscono soluzioni inedite per le nostre battaglie quotidiane. Trovare infallibilmente un oggetto smarrito, imparare ad amare l'errore e la sconfitta come motori del cambiamento, riflettere in un modo del tutto nuovo sui sentimenti, sul destino, sui progetti, sul tempo, sulla volontà, sulla paura: L'amore non è un arrocco è tutto questo, una pioggia di scoperte grandi e piccole, in cui si sorride di sé e dell'imperdibile spettacolo dell'essere umano al confronto con il mondo. Niente paura, però: non c'è nessun bisogno di conoscere le regole degli scacchi per godere di questo libro. Basta aver voglia di cercare la profondità attraverso la leggerezza, con uno sguardo innamorato della vita e dei suoi misteri senza fine. Raul Montanari intreccia gli scacchi con la vita: infiltra la razionalità dei primi nella seconda e accoglie l'imponderabilità di questa nei primi.Raul Montanari ha pubblicato una trentina fra romanzi, saggi e libri di racconti. Fra i più noti, i romanzi La perfezione (1994, premio Linea d'Ombra), La prima notte (2008), Strane cose, domani (2009, Premio Bari, Premio Siderno e Premio Strega Giovani), Il regno degli amici (2015, premio Vigevano), La vita finora (2018, premio Provincia in giallo), Il vizio della solitudine (2021, premio Como), Il disegno magico (2023) e il saggio Il Cristo zen (2012). Con Aldo Nove e Tiziano Scarpa ha scritto Nelle galassie oggi come oggi, insolito bestseller nel campo della poesia. Ha firmato opere teatrali, sceneggiature e importanti traduzioni dalle lingue classiche e moderne, da Sofocle a Shakespeare, da Poe a Cormac McCarthy. Dirige a Milano una scuola di scrittura creativa fra le più quotate in Italia.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
✨ Che il tuo sè non ti sia più sconosciuto ✨Lezione numero 303 del libro Un corso in Miracoli.lascia che l'esercizio sia semplicemente un inizio… e lascia che ti venga mostrato come proseguire, senza giudizio e senza aspettativa.Questo è un viaggio di spiritualità universale, che non ha niente a vedere con la religione. È una lettura per riconoscere sè stessi e vivere la Vita con pienezza e senza pesi inutili ed illusori.Trovi il testo della lezione nel profilo IG @Leggendomiracoli.Se desideri, puoi condividermi qui la tua esperienza, ora mi è possibile rispondere.Buona continuazione di viaggio in questa seconda parte ✨Letto da @gloria.dalio
In questo episodio copriremo il sesto tema di questa seconda parte del libro degli esercizi di Un Corso in Miracoli.Parliamo del termine “Cristo”, che probabilmente è stato offuscato da tutti i nostri ricordi passati, dall'associazione ad un linguaggio religioso e dal non aver mai saputo davvero il suo significato. Oggi lo decodificheremo e rivedremo da un altro punto di vista. Ricorda che molti termini all'interno del testo sono sinonimi, registrerò un episodio a riguardo in modo tale che si semplifichi sempre più dentro te la “comprensione” si questo testo. Questo tema ci accompagnerà dalla lezione 271 alla 280 e, citando l'introduzione, dovrà essere letto lentamente e pensato per un po', prima di ognuno degli istanti santi del giorno.Trovi il testo della lezione al profilo IG @Leggendomiracoli dove se desideri puoi anche contattarmi per farmi sapere come sta andando.Buon viaggio ✨Letto da @gloria.dalio
Dal Vangelo secondo LucaUn giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell'uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».Commento di don Saverio Bertolino, sacerdote della Diocesi di MondovìPodcast che fa parte dell'aggregatore Bar Abba: www.bar-abba
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell'uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Luca +Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell'uomo - disse - deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».Parola del Signore.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Voci diverse e contrastanti parlano di Gesù: la voce stonata di Erode, le dicerie e le chiacchiere della gente, le false insinuazioni degli scribi e dei farisei, nemici dichiarati del Cristo. In un momento di intimità e di preghiera, in un luogo appartato, lontano dalle voci e dai rumori dei mondi, lo stesso Signore rivolge ai suoi la domanda: “Chi sono Io secondo la gente?” Egli aveva detto loro: “A voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli”, si attende perciò una risposta diversa, sicura e difatti il Signore l'ottiene per bocca di Pietro, che prendendo la parola risponde: “Il Cristo di Dio”. Gesù a sua volta dirà: “Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli”. Comprendere la piena verità di Cristo non è frutto del sangue e della carne, ma dono di Dio mediante la fede. Tale dono dovremmo chiedere incessantemente anche per noi.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Con questo passo del vangelo di Matteo si entra in un punto cruciale dello svolgimento della narrazione e del discorso sul Regno di Dio. L'identità di Gesù appare sfocata benché vi siano state parole e fatti che l'àbbiano manifestata. Tuttavia, per gli altri rimane un grande profeta, un taumaturgo. La persona di Gesù, anche per coloro che ne hanno fatto esperienza diretta, resta contraddittoria, indefinibile. C'è qui però la risposta di Pietro che dà una svolta decisiva e pone Gesù come il Messia, il Salvatore. Ma l'affermazione di Pietro non ha niente a che fare con una semplice comprensione umana o amicale, essa si pone su un altro livello. Il Cristo lo si può conoscere e proclamare, come sottolineerà lo stesso Gesù, solo attraverso la fede e la luce che ci viene da questa. La profondità del Cristo ci è rivelata lungo un cammino che passa per la croce e ci conduce alla pienezza della conoscenza. Questo è sottolineato dal fatto che nel medesimo passo è detto che Gesù inizia a parlare apertamente della sua passione. L'esperienza di fede non è una passeggiata senza impegno, ma interpella tutto il nostro essere e richiede una risposta (di vita) che non può essere vaga! Ciascuno deve lasciare un segno del proprio passaggio su questa terra...
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: La moltiplicazione di pani e pesci12 Or il giorno cominciava a declinare; e i dodici, avvicinatisi, gli dissero: «Lascia andare la folla, perché se ne vada per i villaggi e per le campagne vicine per trovarvi cibo e alloggio, perché qui siamo in un luogo deserto». 13 Ma egli disse loro: «Date loro voi da mangiare». Ed essi obiettarono: «Noi non abbiamo altro che cinque pani e due pesci; a meno che non andiamo noi a comprar dei viveri per tutta questa gente». 14 Perché c'erano circa cinquemila uomini. Ed egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di una cinquantina». 15 E così li fecero accomodare tutti. 16 Poi Gesù prese i cinque pani e i due pesci, alzò lo sguardo al cielo e li benedisse, li spezzò e li diede ai suoi discepoli perché li distribuissero alla gente. 17 Tutti mangiarono e furono saziati, e dei pezzi avanzati si portarono via dodici ceste.Pietro riconosce in Gesù il Cristo18 Mentre egli stava pregando in disparte, i discepoli erano con lui; ed egli domandò loro: «Chi dice la gente che io sia?» 19 E quelli risposero: «Alcuni dicono Giovanni il battista; altri, Elia, e altri, uno dei profeti antichi che è risuscitato». 20 Ed egli disse loro: «E voi, chi dite che io sia?» Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». 21 Ed egli ordinò loro di non dirlo a nessuno, e aggiunse: 22 «Bisogna che il Figlio dell'uomo soffra molte cose e sia respinto dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, sia ucciso e risusciti il terzo giorno».Support the Show.Support the Show.
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: I Farisei contrastano nuovamente il Cristo Dubbio sull'autorità di Gesù27 Poi vennero di nuovo a Gerusalemme; mentre egli passeggiava nel tempio, i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani si avvicinarono a lui e gli dissero: 28 «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato[k] l'autorità di fare queste cose?» 29 Gesù [, rispondendo,] disse loro: «Io vi farò[l] una domanda; rispondetemi e vi dirò con quale autorità io faccio queste cose. 30 Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». 31 Essi ragionavano così tra di loro: «Se diciamo: “dal cielo”, egli dirà: “Perché {dunque} non gli credeste?” 32 Diremo invece: “dagli uomini”?» Essi temevano il popolo[m], perché tutti pensavano che Giovanni fosse veramente profeta. 33 Risposero a Gesù: «Non lo sappiamo». Perciò Gesù [, rispondendo,] disse loro: «Neppure io vi dico con quale autorità faccio queste cose».Support the Show.
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell'uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
In quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: "Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo"?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.
In quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell'uomo - disse - deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
In quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: "Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo"?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.
Il Messaggio di Oggi: “CHI CREDE CHE GESÙ È IL CRISTO È NATO DA DIO” • 1 Giovanni 5: 1 • Romani 10: 17 • Atti 6: 4 • Atti 6: 2 • Proverbi 2: 5 • Proverbi 2: 4 • Ebrei 4: 12 • Efesini 6: 17 • Giovanni 14: 17 • Luca 4: 13 • Luca 12: 12 • Romani 8: 26-27 • Giuda 1: 20 • Atti 17: 11 • Giovanni 17: 17 • Atti 17: 11-12 • 1 Corinzi 1: 23 • 1 Corinzi 2: 2 • Romani 1: 16 • Atti 6: 2-3 • 1 Corinzi 14: 2 • Atti 6: 4--Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio
Dal Vangelo di Giovanni 7,40-53 In quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: "Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo"?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message
Dal Vangelo secondo Giovanni In quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.Parola del Signore
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
RITIRO A ROMA CON LE APOSTOLE:Carissimi amici, vi invitiamo a trascorrere con noi un fine settimana a Roma. Per info e iscrizioni : https://www.it.apostlesofil.com/iscrizioni-weekend-roma/ Socrate aveva una grande reputazione di saggezza. Un giorno venne qualcuno a trovare il grande filosofo, e gli disse: “Sai cosa ho appena sentito sul tuo amico?” - “Un momento”, rispose Socrate, “Prima che me lo racconti, vorrei farti un test, quello dei tre setacci.” - “I tre setacci?” - “Ma sì”, continuò Socrate,“Prima di raccontare ogni cosa sugli altri, è bene prendere il tempo di filtrare ciò che si vorrebbe dire. Lo chiamo il test dei tre setacci." Il primo setaccio è la verità. "Hai verificato se quello che mi dirai è vero?” - “No, ne ho solo sentito parlare.” - “Molto bene. Quindi non sai se è la verità." "Continuiamo col secondo setaccio, quello della bontà. Quello che vuoi dirmi sul mio amico, è qualcosa di buono?” - “Ah no! Al contrario.” - “Dunque”, continuò Socrate, “Vuoi raccontarmi brutte cose su di lui e non sei nemmeno certo che siano vere." "Forse puoi ancora passare il test, rimane il terzo setaccio, quello dell'utilità. - È utile che io sappia cosa mi avrebbe fatto questo amico?” - “No, davvero.” - “Allora”, concluse Socrate, “se ciò che volevi raccontarmi non è né vero, né buono, né utile, perché melo vuoi dire?"- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Giovanni +In quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: "Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo"?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.Parola del Signore.
Oggi: "Tu sei il Cristo" figlio del Dio vivente!16 Un giorno i Farisei e i Sadducei vennero per verificare ciò che Gesù sosteneva, cioè di essere il Messia, chiedendogli di mostrar loro un segno dal cielo.2-3 Gesù rispose: «Voi siete in grado di prevedere il tempo dal cielo. Il cielo rosso stasera indica che domani il tempo sarà buono; se invece è rosso di mattina vuol dire che sarà brutto tempo per tutto il giorno. Ebbene, sapete interpretare lʼaspetto del cielo, eppure non siete capaci di capire i segni ben comprensibili dei tempi! 4 Questo popolo malvagio e incredulo mi sta chiedendo un segno straordinario nel cielo, ma non gli sarà dato nessun altro segno, eccetto il segno di Giona!» E Gesù si allontanò da loro.5 Giunti al di là del lago, i discepoli si accorsero di aver dimenticato di portare del cibo.6 «Fate attenzione!» li mise in guardia Gesù, «diffidate del lievito dei Farisei e dei Sadducei!»7 I discepoli pensavano che stesse riferendosi al fatto che avevano dimenticato di portare il pane.8 Gesù sapeva ciò che stavano pensando e disse loro: «Uomini di poca fede! Perché vi preoccupate tanto di non aver cibo? 9 Ma non capirete mai?! Non vi ricordate più delle cinquemila persone che ho sfamato con cinque pani e dei canestri che ne avanzarono? 10 Avete dimenticato le altre quattromila persone che ho sfamato con sette pani e tutto ciò che ne avanzò? 11 Come avete potuto pensare che stessi parlando di cibo? Ma ripeto: diffidate del lievito dei Farisei e dei Sadducei!»12 Soltanto allora capirono che per «lievito» Gesù intendeva glʼinsegnamenti sbagliati dei Farisei e dei Sadducei.Support the show
Oggi: Il Battista dubita il Cristo11 Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.Domanda di Giovanni Battista e testimonianza che gli rende Gesù2 Giovanni intanto, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: 3 «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?». 4 Gesù rispose: «Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: 5 I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, 6 e beato colui che non si scandalizza di me». 7 Mentre questi se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? 8 Che cosa dunque siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno nei palazzi dei re! 9 E allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, anche più di un profeta. 10 Egli è colui, del quale sta scritto:Ecco, io mando davanti a te il mio messaggeroche preparerà la tua via davanti a te.11 In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. 12 Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. 13 La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. 14 E se lo volete accettare, egli è quell'Elia che deve venire. 15 Chi ha orecchi intenda.Support the show
GUERRA ISRAELE E IL CRISTO GNOSTICO - RIVELAZIONI di un INIZIATO con AURUMLibro AURUM "La Lampada della Comprensione: Gnosis liberatrice e potenze arcontiche" https://amzn.to/3A6z7BVQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/654467/advertisement
Il Messaggio di Oggi: "COSÌ È SCRITTO, CHE IL CRISTO AVREBBE SOFFERTO" • Salmo 133 • Luca 24:46 • Luca 24:27 • Luca 24: 44 • 1 Pietro 1: 20-21 • Atti 1: 11 • Luca 24: 47 • Matteo 4: 17 • Giovanni 10: 9 • Salmo 23 • Matteo 25 :34 • Ebrei 7: 25 • Luca 13: 11-12 • Isaia 53: 6 • Esodo 12: 13 • Esodo 12: 21 • Genesi 22: 12-13 • Isaia 53: 4 • Giovanni 1: 29 • 2 Corinzi 5: 21 • Giovanni 3: 16 • Giovanni 3: 14 • 1 Corinzi 15: 3 • Luca 24: 25-27 • 1 Corinzi 11: 23 (24-31) • Efesini 5: 18 • Atti 1: 5 • Atti 2: 2-4 • Giovanni 14: 6 --Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7503OMELIA XXI DOM. T.ORD. - ANNO A - (Mt 16,13-20) di Giacomo BiffiLa gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo? Voi chi dite che io sia? Da quando è comparso sulla terra, Gesù è sempre stato per gli uomini un enigma inquietante.Chi è Gesù? Nessuno, per quanto faccia lo svagato o l'indifferente, può sfuggire a questo interrogativo lungo tutto l'arco della sua vita.Nella pagina evangelica che è stata letta, Gesù stesso provoca la questione, e sembra dirci che un conto è andare ad ascoltare "la gente", cioè le opinioni correnti, e un conto è andare a cercare la risposta dagli apostoli del Signore, cioè della Chiesa.Il mondo ci dà come risposta la molteplicità dei pareri e la confusione: "Alcuni... altri... altri". La Chiesa, per bocca di Pietro, ci dà come risposta la verità, che è sempre una sola e resta sempre uguale nei secoli.Chi è Gesù? Un genio che ha intuito prima di tutti gli altri le esigenze di giustizia e di amore che sono nel cuore umano, o un pazzo che è arrivato a credersi Figlio di Dio? Un grande maestro di vita, o un rivoluzionario fallito? Un grande defunto da commemorare, ma che non può salvarci perché è morto e non vive più, o addirittura un esaltato che ha chiesto ai suoi discepoli di amarlo più del padre e della madre?L'UNICA RISPOSTA VERA E SODDISFACENTE CI VIENE DALLA CHIESANella Babele di tutte queste ipotesi si stacca, semplice e saziante, la risposta di Pietro: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente.Il Cristo, cioè il Messia, colui che gli uomini hanno atteso da sempre; colui che è l'oggetto della nostalgia, magari inconsapevole, di ogni spirito umano che non rinuncia a pensare: colui che è stato mandato a noi da Dio per ricondurci a Dio. Non uno eletto dagli uomini per interpretarne le aspirazioni: mandato da Dio per rivelare l'uomo all'uomo e per guidare l'uomo al destino che è stato pensato per lui.Il Figlio del Dio vivente, mandato a noi, dunque, non da una divinità astratta e lontana, gelida e indifferente infinità, ma dal Dio vivo, cioè il Dio che vive e dà vita, il Dio che è il centro e il senso di questo nostro esistere, che ci sembra così spesso vuoto, insensato, assurdo, proprio perché non sappiamo più riferirlo al Dio vivo.Il Figlio del Dio vivente, perciò la vita è sua, sua è la stessa vita posseduta dal Creatore dell'universo; perciò è perennemente vivente anche lui, tanto che se la morte lo ha potuto misteriosamente ghermire, non lo ha potuto tenere ed egli è risorto ed oggi è vivo.A ben guardare, nella risposta di Pietro è inclusa una professione di fede e una profezia: la fede nella divinità di Gesù, la profezia della sua risurrezione.Ma anche la risposta di Gesù è piena di luce e va meditata.Gesù dice a Pietro: Beato! Beato non perché hai parlato di Cristo, ma perché hai intuito il mistero di Cristo. Perché non è salvifico parlare di Gesù; è salvifico coglierne il mistero vitale nell'adesione sincera e sconvolgente di tutto il nostro essere.Non la carne né il sangue te l'hanno rivelato: nessun mezzo umano porta a questo tipo di conoscenza che salva. Non la sottigliezza dei ragionamenti o l'erudizione delle ricerche storiche o le discussioni accalorate ci possono condurre a questa conoscenza viva e trasformante del Signore Gesù, ma solo il dono del Padre, il dono della fede che il Padre fa a chi non chiude il suo cuore per non lasciarsi salvare.SE LA CHIESA E' DI CRISTO, NESSUNA POTENZA UMANA POTRA' DISTRUGGERLASe la Chiesa è di Cristo, nessuna potenza umana potrà distruggerlaSu questa pietra edificherò la mia Chiesa. La risposta di Gesù ha qui come una svolta improvvisa, e compare sulle sue labbra per la prima volta la parola "Chiesa". Compare in una frase che già rivela l'amore: la mia Chiesa. Quasi a dire che solo nella sua Chiesa - e non in qualunque raggruppamento religioso - si ha la garanzia di trovare veramente la conoscenza di Cristo, e perciò la salvezza.La mia Chiesa: la Chiesa è sua, e nessuno gliela può rubare; la Chiesa è sua, e non può sfuggirgli di mano e perdersi nell'errore; la Chiesa è sua, e nessuno può impunemente insultarla o avvilirla.Le porte degli inferi non prevarranno contro di essa: cioè, la potenza dell'inferno che lavora in questo mondo e insidia ogni forma di bene, non arriverà a dominarla. Per questa promessa la Chiesa è la cosa più forte del mondo; ed è fondata sulla cosa più debole, cioè la fragilità di un uomo; è fondata su Pietro, che vive nel suo successore, il vescovo di Roma; un uomo così debole, che qualunque sicario lo può facilmente colpire, ma che ha sempre con sé la forza di Dio.«Dove c'è Pietro, lì c'è la Chiesa», ha detto sant'Ambrogio, spiegando con la consueta genialità le parole di Gesù.Le parole di Gesù vanno prese sul serio. Chi tenta di edificare al di fuori di questa pietra, non è col Vangelo di Cristo, e la sua casa è una casa costruita sulla sabbia.
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: La moltiplicazione di pani e pesci12 Or il giorno cominciava a declinare; e i dodici, avvicinatisi, gli dissero: «Lascia andare la folla, perché se ne vada per i villaggi e per le campagne vicine per trovarvi cibo e alloggio, perché qui siamo in un luogo deserto». 13 Ma egli disse loro: «Date loro voi da mangiare». Ed essi obiettarono: «Noi non abbiamo altro che cinque pani e due pesci; a meno che non andiamo noi a comprar dei viveri per tutta questa gente». 14 Perché c'erano circa cinquemila uomini. Ed egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di una cinquantina». 15 E così li fecero accomodare tutti. 16 Poi Gesù prese i cinque pani e i due pesci, alzò lo sguardo al cielo e li benedisse, li spezzò e li diede ai suoi discepoli perché li distribuissero alla gente. 17 Tutti mangiarono e furono saziati, e dei pezzi avanzati si portarono via dodici ceste.Pietro riconosce in Gesù il Cristo18 Mentre egli stava pregando in disparte, i discepoli erano con lui; ed egli domandò loro: «Chi dice la gente che io sia?» 19 E quelli risposero: «Alcuni dicono Giovanni il battista; altri, Elia, e altri, uno dei profeti antichi che è risuscitato». 20 Ed egli disse loro: «E voi, chi dite che io sia?» Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». 21 Ed egli ordinò loro di non dirlo a nessuno, e aggiunse: 22 «Bisogna che il Figlio dell'uomo soffra molte cose e sia respinto dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, sia ucciso e risusciti il terzo giorno».Support the show
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: I Farisei contrastano nuovamente il Cristo Dubbio sull'autorità di Gesù27 Poi vennero di nuovo a Gerusalemme; mentre egli passeggiava nel tempio, i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani si avvicinarono a lui e gli dissero: 28 «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato[k] l'autorità di fare queste cose?» 29 Gesù [, rispondendo,] disse loro: «Io vi farò[l] una domanda; rispondetemi e vi dirò con quale autorità io faccio queste cose. 30 Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». 31 Essi ragionavano così tra di loro: «Se diciamo: “dal cielo”, egli dirà: “Perché {dunque} non gli credeste?” 32 Diremo invece: “dagli uomini”?» Essi temevano il popolo[m], perché tutti pensavano che Giovanni fosse veramente profeta. 33 Risposero a Gesù: «Non lo sappiamo». Perciò Gesù [, rispondendo,] disse loro: «Neppure io vi dico con quale autorità faccio queste cose».Support the show
La Passione di Gesù Cristo e la sua gloriosa Risurrezione non possono essere separate, formano un unico mistero del Cristianesimo: il mistero della Redenzione. Il Cristo della mattina di Pasqua, ci ricorda padre Calmel, si mostra a noi con le cicatrici del Venerdì santo. Pasqua non potrebbe essere separata dal Venerdì santo perché le cicatrici radiose di Gesù glorificato non potrebbero esistere senza le piaghe sanguinanti di Cristo crocifisso. Ogni forma di spiritualità che pretende di isolare il mistero della Risurrezione da quello della Passione travisa il mistero della Redenzione (Les Mystères du Royaume de la Grace, DMM, Paris 1997, p. 73).
Speciale in diretta dal Bergamo Film Meeting. Con noi: Anthony Gabriele il direttore dell'Orchestra Sinfonica di Milano nell'esecuzione live della colonna sonora di "Psycho" di Alfred Hitchcock; la direzione e lo staff artistico del BFM con Angelo Signorelli, Fiammetta Girola, Annamaria Materazzini, Diana Cardani e Stefano Togni per il Daily Strip. I registi ospiti al BFM Antonio Rezza con "Il Cristo in gola" e Stefano Savona con "Le mura di Bergamo". Parleremo anche di Sguardi Altrove Film Festival con alcune registe ospiti. Tra le uscite: "Primadonna" di Marta Savina; "L'ultima notte di Amore" di Andrea Di Stefano; "Disco Boy" di Giacomo Abruzzese; "Un uomo felice" di Tristan Seguela.
Oggi a Cult: il Premio Inge Feltrinelli, Bookpride 2023, i Controcanto Collettivo con una trilogia all'Elfo Puccini, Antonio REzza e il film "Il Cristo in gola" al Bergamo Film Meeting... Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 11.30 alle 12.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: "Tu sei il Cristo" figlio del Dio vivente!16 Un giorno i Farisei e i Sadducei vennero per verificare ciò che Gesù sosteneva, cioè di essere il Messia, chiedendogli di mostrar loro un segno dal cielo.2-3 Gesù rispose: «Voi siete in grado di prevedere il tempo dal cielo. Il cielo rosso stasera indica che domani il tempo sarà buono; se invece è rosso di mattina vuol dire che sarà brutto tempo per tutto il giorno. Ebbene, sapete interpretare lʼaspetto del cielo, eppure non siete capaci di capire i segni ben comprensibili dei tempi! 4 Questo popolo malvagio e incredulo mi sta chiedendo un segno straordinario nel cielo, ma non gli sarà dato nessun altro segno, eccetto il segno di Giona!» E Gesù si allontanò da loro.5 Giunti al di là del lago, i discepoli si accorsero di aver dimenticato di portare del cibo.6 «Fate attenzione!» li mise in guardia Gesù, «diffidate del lievito dei Farisei e dei Sadducei!»7 I discepoli pensavano che stesse riferendosi al fatto che avevano dimenticato di portare il pane.8 Gesù sapeva ciò che stavano pensando e disse loro: «Uomini di poca fede! Perché vi preoccupate tanto di non aver cibo? 9 Ma non capirete mai?! Non vi ricordate più delle cinquemila persone che ho sfamato con cinque pani e dei canestri che ne avanzarono? 10 Avete dimenticato le altre quattromila persone che ho sfamato con sette pani e tutto ciò che ne avanzò? 11 Come avete potuto pensare che stessi parlando di cibo? Ma ripeto: diffidate del lievito dei Farisei e dei Sadducei!»12 Soltanto allora capirono che per «lievito» Gesù intendeva glʼinsegnamenti sbagliati dei Farisei e dei Sadducei.«Chi pensi che io sia?»13 Quando Gesù arrivò nel territorio di Cesarea di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «Chi dicono che io sia?»14 «Beh», risposero, «certi dicono che sei Giovanni Battista, altri Elia, altri ancora Geremia o qualcun altro dei profeti».15 Allora Gesù chiese loro: «E voi, chi pensate che io sia?»16 Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Messia, il Figlio del Dio vivente!»17 Allora Gesù gli disse: «Dio ti ha benedetto, Simone, figlio di Giona, perché non hai scoperto questa verità con forze umane, ma è stato mio Padre che è in cielo a rivelartela. 18 Tu sei Pietro e su questa pietra costruirò la mia Chiesa; e tutte le potenze dellʼinferno non potranno vincerla mai. 19 Io ti darò le chiavi del Regno dei Cieli; qualsiasi porta chiuderai in terra, sarà chiusa anche in cielo e qualsiasi porta aprirai in terra, sarà aperta in cielo!»20 Poi Gesù proibì ai discepoli di dire ad altri che era lui il Messia.Support the show
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Il Battista dubita il Cristo 11 Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.Domanda di Giovanni Battista e testimonianza che gli rende Gesù2 Giovanni intanto, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: 3 «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?». 4 Gesù rispose: «Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: 5 I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, 6 e beato colui che non si scandalizza di me». 7 Mentre questi se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? 8 Che cosa dunque siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno nei palazzi dei re! 9 E allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, anche più di un profeta. 10 Egli è colui, del quale sta scritto:Ecco, io mando davanti a te il mio messaggeroche preparerà la tua via davanti a te.11 In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. 12 Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. 13 La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. 14 E se lo volete accettare, egli è quell'Elia che deve venire. 15 Chi ha orecchi intenda.Support the show
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: La genealogia di Gesu' il Cristo. Gli antenati di Gesù Cristo1 Questi sono gli antenati di Gesù Cristo, discendente del re Davide e di Abramo.2 Abramo fu il padre di Isacco;Isacco fu il padre di Giacobbe;Giacobbe fu il padre di Giuda e dei suoi fratelli.3 Giuda fu il padre di Fares e Zara (Tamar fu la loro madre);Fares fu il padre di Esrom;Esrom fu il padre di Aram;4 Aram fu il padre di Aminadab;Aminadab fu il padre di Naasson;Naasson fu il padre di Salmon;5 Salmon fu il padre di Booz (e Rahab sua madre);Booz fu il padre di Obed (e Ruth sua madre);Obed fu il padre di Iesse;6 Iesse fu il padre del re Davide;Davide fu il padre di Salomone (e sua madre la vedova dʼUria);7 Salomone fu il padre di Roboamo;Roboamo fu il padre di Abia;Abia fu il padre di Asa;8 Asa fu il padre di Giosafat;Giosafat fu il padre di Ioram;Ioram fu il padre di Uzzia;9 Uzzia fu il padre di Ioatam;Ioatam fu il padre di Achaz;Achaz fu il padre di Ezechia;10 Ezechia fu il padre di Manasse;Manasse fu il padre di Amon;Amon fu il padre di Giosia;11 Giosia fu il padre di Ieconia e dei suoi fratelli (nati nel periodo dellʼesilio in Babilonia).12 Dopo lʼesilio: Ieconia fu il padre di Salatiel;Salatiel fu il padre di Zorobabel;13 Zorobabel fu il padre di Abiud;Abiud fu il padre di Eliacim;Eliacim fu il padre di Azor;14 Azor fu il padre di Sadoc;Sadoc fu il padre di Achim;Achim fu il padre di Eliud;15 Eliud fu il padre di Eleazaro;Eleazaro fu il padre di Mattan;Mattan fu il padre di Giacobbe;16 Giacobbe fu il padre di Giuseppe, il marito di Maria, la madre di Gesù Cristo, il Messia.17 Così da Abramo fino a Davide abbiamo quattordici generazioni, dal re Davide allʼesilio in Babilonia altre quattordici generazioni; come pure abbiamo quattordici generazioni dallʼesilio a Cristo.Support the show
Re Erode rappresenta tante persone che hanno una mentalità chiusa, per il semplice motivo che esisto solo “io”. I social media hanno scatenato questo disturbo in modo esponenziale, a tal punto che il comportamento narcisistico sembra essere la "normalità". Non c'è spazio per due Re. Come molti di noi, Erode non voleva fare spazio a 2 Re! L'idea che i pastori stessero cercando un altro RE, fece infuriare Erode. Troppo spesso abbiamo un atteggiamento da “indiscusso re del castello”. Non vogliamo che un altro re a cui sottometterci. Va bene avere un Gesù intorno, va bene avere un Gesù bambino che si presenta una volta all'anno, ma certo non c'è spazio per averlo intorno tutto l'anno... non c'è spazio per un Signore Re “Io” – il Re disilluso Uno dei modi in cui puoi perderti Cristo questo Natale è che non c'è spazio per lui nel tuo "cosiddetto" regno. Sei l'unico Re sovrano del tuo Universo. Il che è l'opposto del messaggio natalizio. Un Re che si è spogliato e si è umiliato per venire a portarci l'eterna speranza. Gesù è più grande delle tue paure I pastori vissero momenti di grande paura, ma anche nella paura e nel disorientamento questi uomini vedevano "la gloria del Signore". Quando vivi una vita di preoccupazioni e paure, concentrati su Cristo. Il segno I pastori hanno riconosciuto l'unicità del Salvatore e hanno risposto di conseguenza. Questo Natale cogli l'occasione per non essere egocentrico, alza gli occhi e vedi i "segni" di Cristo Salvatore ovunque ti giri. Non essere come il re Erode, che esisteva solo per se stesso vivendo una vita miserabile ma, come i pastori, decidi di prendere la strada che porta a Betlemme! Il Cristo!
Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell'uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Dal Vangelo secondo LucaUn giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell'uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».Parola del Signore
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
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Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell'uomo - disse - deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Dal Vangelo di Luca 9,18-22 Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell'uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». --- Send in a voice message: https://anchor.fm/vangelo/message
L'importanza di saper leggere la presenza della Provvidenza
RAUL MONTANARI – IL CRISTO ZEN – presentato da SANDRO GILIOLI
“Tu sei il Cristo, il Figliuol dell'Iddio vivente”
all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.
Dal Vangelo secondo Giovanni In quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.Commento di don Marco, sacerdote della Diocesi di MondovìPodcast che fa parte dell'aggregatore Bar Abba: www.bar-abba
Dal Vangelo secondo Giovanni 7,40-53 In quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: "Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo"?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/vangelo/message
Il Cristo è venuto nel mondo per salvare i peccatori
Per nascere dall'alto devi credere che Gesù è il Cristo
Cosa significa credere nella Buona Novella che Gesù è il Cristo
Il Cristo che doveva venire
17.10.21// L'Io sono sempre presente: ecco un'altra sfaccettatura del Cristo risorto nelle nostre vite!
10.10.21// Scopriamo altre caratteristiche del Cristo risorto, sempre presente accanto a noi!
03.10.21 //Da Messia unto a Messia glorificato: ecco la transizione avvenuta dopo la risurrezione!
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell'uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Luca +Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell'uomo - disse - deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».Parola del Signore.Parola del Signore.
"...Tutte le religioni dicono: finché non sarete morti non potreste rinascere". Questo non significa una morte fisica. Dopo la morte fisica non c'è bisogno di rinascere. Il Cristo e gli altri intendevano una morte in vita, una morte del tiranno di cui siamo degli schiavi. Questa morte è una condizione essenziale per la prima e la principale liberazione dell'individuo. Se una persona sarà privata delle illusioni e di ciò che gli impedisce di vedere il quadro reale della vita, tutte le sue aspirazioni moriranno, e rimarrà un corpo vivo solo dal punto di vista fisiologico. Sarà la morte dell'Io, la distruzione di ciò che è stato accumulato in base all'ignoranza e l'inesperienza. Rimarrà un materiale che deve passare una cernita. E' difficile. Non si può dire che è impossibile, è possibile. Ma è mille vote più facile diventare un multimilionario lavorando onestamente." G.Gurjieff
Il Cristo deve essere conosciuto, amato, accettato, proclamato, messo davanti a tutto e a tutti come causa e modello di ogni nostra decisione. A noi compete solo l'umiltà.
Chiunque crede che Gesù è il Cristo è nato da Dio
Insegnamento Biblico Meditazione Cristiana Evangelica Apostolica Studio Biblico Gratis Spirituale
"LA BIBBIA
La Buona Novella che Gesù è il Cristo
Riflessioni del Venerdì Santo --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 9 minuti Tempo di ascolto audio: 19 minuti Il processo - Matteo 27:11-14 Gesù comparve davanti al governatore e il governatore lo interrogò, dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?» Gesù gli disse: «Tu lo dici». E, accusato dai capi dei sacerdoti e dagli anziani, non rispose nulla.Allora Pilato gli disse: «Non senti quante cose testimoniano contro di te?» Ma egli non gli rispose neppure una parola; e il governatore se ne meravigliava molto. … Gesù, Pilato, i sacerdoti, le guardie. E' un tribunale atipico... ma è un tribunale. Ma Gesù non parla. Perché? Non è forse il Figlio di Dio? Non potrebbe chiamare angeli a liberarlo? Ma forse è perché aspetta che siano i lebbrosi, i ciechi, gli storpi guariti a proclamare chi lui sia... Lasciamo siano loro a dire a Pilato chi è e cosa fa. Lasciamo che Pilato mostri Gesù dalla terrazza del suo appartamento a popolo: chi ha tanto ricevuto, saprà dire da chi lo ha ricevuto! Gesù è condannato - Matteo 27:22-26 E Pilato a loro: «Che farò dunque di Gesù detto Cristo?» Tutti risposero: «Sia crocifisso». Ma egli riprese: «Che male ha fatto?» Ma quelli sempre più gridavano: «Sia crocifisso!» Pilato, vedendo che non otteneva nulla ma che si sollevava un tumulto, prese dell’acqua e si lavò le mani in presenza della folla, dicendo: «Io sono innocente di questo sangue; pensateci voi». E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli». Allora egli liberò loro Barabba; e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. Ma come? Nessuno lo difende? Nessuno prova a spiegare tutto il bene che ha fatto? Dove sono i lebbrosi che furono guariti? Dove i ciechi che ora possono vedere? Dove tutte le persone che hanno mangiato il pane e il pesce sulla collina? Dove sono quelli che hanno seguito Gesù così facilmente quando pensavano che sarebbe diventato il re degli ebrei? Eppure nessuno parla. Nessuna voce nella folla viene in difesa di Gesù. Gesù è solo. Dove sarei stato io? Averi avuto il coraggio di parlare del bene che mi ha fatto? Avrei taciuto? O averi gridato “Crocifiggilo”? Gesù è coronato di spine e deriso - Matteo 27:27-31 Allora i soldati del governatore portarono Gesù nel pretorio e radunarono attorno a lui tutta la coorte. E, spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto; intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra e, inginocchiandosi davanti a lui, lo schernivano, dicendo: «Salve, re dei Giudei!» E gli sputavano addosso, prendevano la canna e gli percuotevano il capo. E, dopo averlo schernito, lo spogliarono del manto e lo rivestirono dei suoi abiti; poi lo condussero via per crocifiggerlo. Ed eccolo, il figlio di Dio, coronato di spine, percosso, sputato. Quale sia stato per Gesù più grande tra il dolore fisico e quello spirituale non saprei. Chi lo sta maltrattando potrebbe aver ricevuti da lui salvezza eterna: Isaia aveva detto: “Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la bocca.” (Isaia 53:7) Gesù ha “lasciato”; ha permesso che lo umiliassero... Era nei piani. Era disposto sin dall'inizio a sopportare qualsiasi cosa, senza nessuna lamentela, per raggiungere uno scopo maggiore, più alto, eterno. Questo è il “servire sino in fondo”. Io sono abituato a servire “fino a quando non fa male”, fintanto che so che c'è una via di ritorno, un'uscita... e tutto tornerà a come era prima. Ma sarei disposto a fare un passo più in là, a servire gli altri, anche anche se potrebbe non essere sempre facile o conveniente? Anche se potrebbe essere il mio ultimo atto? La mia risposta fa la differenza tra un buon lavoratore, e un servitore: tra chi adempie ad un lavoro, e chi adempie ad una missione. Là nel cortile di Pilato vediamo un vero servitore. Simone porta la croce - Luca 23:26 Mentre lo portavano via, presero un certo Simone, di Cirene, che veniva dalla campagna, e gli misero addosso la croce perché la portasse dietro a Gesù. Simone non era un discepolo: passava solo lì, era uno spettatore, e si trova a portare un peso non suo. Cosa avrei fatto io? Avrei tirato dritto, fatto finta di non capire i soldati, oppure avrei aiutato un uomo distrutto, a portare il suo peso? È facile fingere di non vedere i bisogni, il dolore e la sofferenza intorno a me ogni giorno. È facile fingere di non sentire le grida di aiuto che provengono in molte forme da coloro tra i quali cammino ogni giorno. È facile convincermi che sono troppo occupato, o troppo stanco, o ne ho già troppe nel piatto per essere coinvolti nella vita degli altri. Gesù ha servito molti nella sua vita terrena... Simone è l'unico che serve Gesù nel momento del bisogno... anche senza essere un campione della fede. Cosa farò io? Aspetterò di essere perfetto, o metterò a disposizione il mio tempo, la mia mente, i mie muscoli, quando sentirò un grido d'aiuto, quando vedrò un peso troppo grande da portare? Gesù è inchiodato sulla croce - Marco 15:25-32 Era l’ora terza (le nove del mattino) quando lo crocifissero. L’iscrizione indicante il motivo della condanna diceva: «Il re dei Giudei». Con lui crocifissero due ladroni, uno alla sua destra e l’altro alla sua sinistra. E si adempì la Scrittura che dice: «Egli è stato contato fra i malfattori». Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Eh, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso e scendi giù dalla croce!». Allo stesso modo anche i capi dei sacerdoti con gli scribi, beffandosi, dicevano l’uno all’altro: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso. Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dalla croce, affinché vediamo e crediamo!» Anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano. La croce non serviva solo a punire il colpevole; per quanto atroce fosse, i Romani avevano altri modi per finirla in più breve tempo. Ma serviva a scoraggiare chi guardava la morte in croce. Non c'era solo il dolore, ma anche lo scherno di chi passava e guardava. Tu morivi lentamente, mentre altri ti ridevano attorno. Eppure quella croce era differente. Pian piano che Gesù moriva al mondo, io cominciavo a vivere! Quell'unica morte avrebbe generato miliardi di nuove vite per chi avrebbe scelto la croce come simbolo della propria vita. Isaia aveva detto : “Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti.” (Isaia 53:5) Gesù muore - Marco 15:33-34, 37-39 All’ora nona (le tre del pomeriggio)Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lamà sabactàni?», che, tradotto, vuol dire: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»...Gesù, emesso un gran grido, rese lo spirito. E la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. E il centurione che era lì presente di fronte a Gesù, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!» All'improvviso la notte, il terremoto, la cortina del Tempio che si squarcia in due... Cosa significa? Significa che nell'ora più buia della terra, Dio è di nuovo accessibile. C'è persino un romano che riconosce in Gesù qualcosa di molto più alto di un uomo: «Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!» Il peccato sembra trionfare per sempre.... e invece è sconfitto per sempre. L'ultima parola non spetterà più a satana, ma a Dio. Quando guarderò la croce, quando capirò che su di essa non ci sono io, ma Suo figlio al mio posto, allora Egli si ricorderà del nuovo patto... ed io sarò salvo. Sono vivo, a motivo dell'obbedienza di Gesù al Padre. Paolo dice: “...trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce.” (Filip. 2: 8b) Gesù è sepolto - Matteo 27:57-60 Fattosi sera, venne un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. Questi, presentatosi a Pilato, chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato comandò che gli fosse dato. Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nella propria tomba nuova, che aveva fatto scavare nella roccia. Poi, dopo aver rotolato una grande pietra contro l’apertura del sepolcro, se ne andò. Cosa sta trasportando Giuseppe nella sua tomba? Il simbolo di una sconfitta, o quello di una vittoria? Gesù è solo un corpo martoriato da seppellire, oppure uno spirito libero che produrrà benedizioni su benedizioni da allora in poi? Giuseppe non comprende che quel corpo straziato rappresenta il trionfo sulla morte. “Tetelestai .Tutto è compiuto Tutto è pagato” . Gesù non ha più bisogno di quell'involucro mortale; può tornare a Padre e sedere alla Sua destra ed intercedere per Giuseppe, per Simone, per le pie donne che stavano ai piedi della croce... Per l'umanità intera che guarderà d'ora innanzi alla croce come simbolo non di morte, ma di vita eterna. “Perciò il mio cuore si rallegra e l’anima mia esulta; anche la mia carne dimorerà al sicuro; poiché tu non abbandonerai l’anima mia in potere della morte, né permetterai che il tuo santo subisca la decomposizione.” (Salmo 16:9-10) Fate questo in memoria di me – Luca 22:19-20 Poi prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, diede loro il calice dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi. Tutto questo è accaduto per firmare un patto, un nuovo accordo con Dio che nessun uomo avrebbe mai potuto firmare; un corpo spezzato ed un sangue versato che diventano ricordo indelebile di quel venerdì che ha trasformato la storia del mondo. Accostiamoci agli elementi con riverenza, ricordando che Gesù è morto per sconfiggere la morte al posto nostro. La gioia che verrà – Giovanni 16:19-22 Per tre giorni il mondo fu senza Gesù. Furono le pie donne a scoprire che Gesù non era più là. A loro fu riservato l'onore di essere le prime testimoni della potenza della resurrezione. Attendiamo questi tre giorni che ci dividono dalla Pasqua avendo fede nelle parole che Gesù ci ha consegnato prima di lasciarci: “Gesù comprese che volevano interrogarlo e disse loro: «Voi vi domandate l’un l’altro che cosa significano quelle mie parole: “Tra poco non mi vedrete più” e: “Tra un altro poco mi vedrete”? In verità, in verità vi dico che voi piangerete e farete cordoglio, e il mondo si rallegrerà. Sarete rattristati, ma la vostra tristezza sarà cambiata in gioia. La donna, quando partorisce, prova dolore perché è venuta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell’angoscia, per la gioia che sia venuta al mondo una creatura umana. Così anche voi siete ora nel dolore; ma io vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà, e nessuno vi toglierà la vostra gioia...».” (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)
Il Cristo doveva soffrire e risuscitare dai morti
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Giovanni +In quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: "Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo"?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.Parola del Signore.Parola del Signore.
Andrea PiovanoAlec Ronchi"1534 Follia e verità"Aracne Editricehttp://www.aracneeditrice.it/Andrea Piovano con il suo alter ego Alec Ronchi presenta il libro “1534. Follia e verità” (Aracne)Tra Michelangelo e l'Inghilterra della Chiesa anglicana, un romanzo storico che tocca temi universali come la fede religiosa, l'identità e l'emancipazione femminile.L'autore dialoga con Luisa PerloLetture tratte dal libro a cura di Elide GiordanengoSabato 4 luglio 2020, ore 18:30SOMS, Via Carlo Costa 23 - Racconigi (Cn)Progetto Cantoregiwww.progettocantoregi.itDopo la chiusura forzata dovuta all'emergenza sanitaria Covid-19, continua l'attività della Soms di Progetto Cantoregi a Racconigi, che ha riaperto al pubblico le sue porte nel rispetto di tutte le normative sulla sicurezza.Si prosegue con un appuntamento dedicato alla narrativa contemporanea: sabato 4 luglio 2020 alle ore 18.30 l'autore Andrea Piovano, in dialogo con Luisa Perlo, presenta il suo nuovo romanzo “1534. Follia e verità”, da poco uscito per Aracne editrice con lo pseudonimo di Alec Ronchi: un romanzo storico che tocca temi universali come la fede religiosa, l'identità e l'emancipazione femminile nel passaggio dal Medioevo al Rinascimento. L'incontro è accompagnato dalle letture di brani tratti dal libro a cura dell'attrice Elide Giordanengo.Nel 1534, a Londra, Henry VIII firma l'Atto di Supremazia e nasce la Chiesa anglicana, punto di origine dell'impero inglese. In quegli stessi mesi, nella Cappella Sistina, Michelangelo lavora ai bozzetti preparatori del Giudizio Universale. Sotto i venti della Riforma protestante, la Roma papale inizia quindi a vacillare e intanto sorge la Londra imperiale. Tra follia e verità, il libro rivive la fanciullezza di Henry Tudor sino alla maturità, seguendo il percorso di un uomo tra amori, intrighi di corte, paure e speranze, che pone diverse domande: cosa voleva dire essere cristiani nel '500? Ed eretici? Poveri? Popolo? Ed essere donne? Uomini? Re e regine? Cosa voleva dire essere amici e nemici nel nome di Gesù di Nazareth, Il Cristo? Personaggi e fatti, storici e immaginari, vivificano la corte Tudor: dame e gentiluomini, ma anche pecore, capre e lupi, chiusero il Medioevo in Inghilterra e aprirono il Rinascimento.A fine incontro continuerà il confronto con l'autore in un momento conviviale.L'ingresso è libero fino a esaurimento posti (prenotazione consigliata: info@progettocantoregi.it - 335.8482321) e sarà consentito solo con mascherina.Il romanzo dalle parole dell'autore.In una contemporaneità che vive nel timore che le distopie letterarie e cinematografiche possano rivelarsi ineludibili, come possiamo immaginare e progettare un futuro di pace, pienezza spirituale e democrazia? Scrive Orwell: il passato era morto, il futuro era inimmaginabile. Quando un essere umano e/o una civilizzazione hanno toccato il fondo, quando non evolvono, quando si stanno svuotando, che cosa possono fare? Possono ripercorrere le tracce del passato.Nel 1534, a Londra, Henry VIII firma l'Atto di Supremazia: nasce la Chiesa anglicana. È il punto di origine dell'impero inglese. Nello stesso anno, a Roma, Michelangelo lavora ai bozzetti preparatori del Giudizio Universale.1534 dialoga con il mondo orwelliano in 1984, e allo stesso tempo Follia e verità vuole essere un sottotitolo, un pensiero antitetico alla cultura imperante del Grande Fratello.Numerosi i temi toccati: il sacrificio di martiri ed eretici inglesi, l'emancipazione femminile, l'omosessualità in una prospettiva ellenistico giudaico-cristiana, le aspirazioni politiche di una nuova classe dirigente di funzionari e intellettuali, l'indissolubilità della cultura europea, la distanza tra cristianità delle origini e la decadente Roma papale del '500, le attese e i timori escatologici di un'epoca, che reinventa se stessa, recuperando le sue origini nel mito.Nel romanzo compare un nuovo segno di interpunzione: le doppie parentesi (( )) utilizzate per racchiudere i pensieri dei personaggi. L'effetto catartico è infatti affidato al lettore, sollecitato dalla costrizione emotiva dei personaggi, serrati in un climax, tra adesione ai propri ideali e sentimenti, sopravvivenza all'interno della corte Tudor e ricerca della Grazia di Dio, ineludibile orizzonte dell'uomo del '500 che re-interpreta la Salvazione.Il romanzo lega due mondi, il mondo anglosassone e il mondo greco-latino, dipanandone, anche storicamente, le origini mitologico-religiose comuni. In copertina, una fonte storica traccia questo legame: è una moneta raffigurante l'effige di Brutus di Troia, discendente di Enea, e allora comunemente riconosciuto come il progenitore della stirpe dei britanni.Link al sito della casa editrice:http://www.aracneeditrice.it/index.php/pubblicazione.html?item=9788825530377L'autoreAlec Ronchi è il nome che l'autore ha scelto per scrivere questa storia, col fine di stabilire una distanza tra se stesso e la materia narrata. Nella vita di tutti i giorni è Andrea Piovano, classe '76, di Racconigi. Ha vissuto a Londra, innamorandosi della lingua e della cultura inglese. Tornato in Italia, grazie a Progetto Cantoregi, ha scoperto la passione per il teatro sociale. Oggi insegna Lettere in una scuola media, in provincia di TorinoLa serata è realizzata da Progetto Cantoregi, in collaborazione con la Città di Racconigi e il Centro culturale "Le Clarisse" di Racconigi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Ep.81: Amb l'ambientació musical d'en Toni Orpinell parlarem de Band Grup Yorum (Patrizia d'Antonio) i de la mort (Jordi Marjanedas), de carquinyolis (Dolors Obregon); la Glòria Judal ens llegeix un conte seu, “El crist de les orenetes”; Arianna Viotto ens parla de la tradició de Sant Ponç i la Teresa Hidalgo es llegeix el poema “Maig” de Miquel Martí i Pol. I per acabar bé, la Carme Estadella ens convida a meditar.Ep.81: Oggi ore 21 all'interno dell'ambientazione musicale di Toni Orpinell parleremo della Band Grup Yorum (Patrizia d'Antonio) e della morte (Jordi Marjanedas), di tozzetti o carquinyolis (Dolors Obregon); Glòria Judal ci legge un suo racconto, “Il Cristo delle rondini”; Arianna Viotto ci introduce nella tradizione di Sant Ponç e Teresa Hidalgo ci legge il poema “Maggio” di Miquel Martí i Pol. Ma per finire in bellezza, Carme Estadella ci invita a meditare.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6119CORONAVIRUS: I CATTOLICI E LA VERA OBBEDIENZA di Aldo Maria ValliSe qui da noi, in Occidente, il blocco delle cerimonie religiose a causa del coronavirus ha provocato sofferenza in molti cattolici, all'Est ha anche riportato alla memoria i tempi delle persecuzioni anticattoliche, quando le chiese e le altre strutture religiose erano vuote perché i regimi comunisti, per motivi ideologici, impedivano il culto pubblico."La visione terrificante delle chiese vuote mostra ciò che sarebbe potuto succedere se l'ostilità anticattolica avesse prevalso", ha detto una conduttrice radiofonica polacca manifestando il pensiero di numerosi suoi connazionali di una certa età, in grado di ricordare che cosa fu la persecuzione antireligiosa.MESSE INTERROTTEAnche nell'Europa dell'Est è successo, come da noi, che le forze dell'ordine siano intervenute per disperdere fedeli che, nonostante i divieti, si erano recati in chiesa per la Messa, e queste immagini hanno a loro volta riproposto ricordi alquanto spiacevoli, tanto più che alcuni sacerdoti sono stati multati per non aver rispettato le regole.In Romania il vescovo greco-cattolico Virgil Bercea, sessantadue anni, che per alcuni anni, prima della rivoluzione del 1989, fu sacerdote clandestino nella Romania comunista, ha dichiarato che il divieto di celebrare le Messe a causa della pandemia ha ovviamente provocato molte domande e suscitato dolorosi ricordi. "Prima della liberazione - ha sottolineato - le nostre case avevano preso il posto delle chiese. E ora che tutto è di nuovo chiuso ci troviamo in una situazione angosciante".In Ucraina, dove sono ancora consentite le funzioni religiose con un massimo di dieci fedeli, il Consiglio ucraino delle chiese e delle organizzazioni religiose, che comprende anche leader cattolici, il 9 aprile ha denunciato violazioni delle regole da parte della polizia, che in alcuni casi, interpretando le norme in modo restrittivo, ha preteso di chiudere completamente le chiese, e anche questi fatti hanno contribuito a riproporre situazioni che si sperava fossero consegnate al passato.In Russia il segretario generale della conferenza episcopale, monsignor Igor Kovalevsky, ha detto che in molti cattolici le norme per il contenimento della pandemia hanno suscitato "paure e associazioni di idee negative" e non è mancato chi ha contestato le regole.Chi ha vissuto sotto il comunismo ricorda bene come andavano le cose quando si poteva pregare solo in casa, senza far rumore, perché c'era sempre il rischio di poter essere denunciati.VESCOVI CORAGGIOSIAll'epoca un grande aiuto venne dalla consapevolezza che c'erano pastori non disposti ad arrendersi, e le parole di quei grandi testimoni della fede possono dire qualcosa anche a noi oggi.È il caso del cardinale Stefan Wyszyński, il primate polacco che nel gennaio del 1953 sfidò il regime comunista, reagendo con una celebre lettera al diktat che revocava alla Chiesa la libertà di culto, e pagando la sua presa di posizione con il carcere.Nei suoi Appunti dalla prigione si legge: "Il peccato più grande per un apostolo è la paura; la paura di un apostolo è la prima alleata dei suoi nemici. La mancanza di coraggio è l'inizio della sconfitta per un vescovo".Nella lettera, firmata da tutto l'episcopato e inviata al governo, a proposito del divieto di culto era scritto: "Affermiamo che il suddetto decreto non può essere da noi riconosciuto come legittimo e vigente, giacché contrario alla Costituzione e alle leggi di Dio e della Chiesa [...]. Se dovessimo trovarci di fronte all'alternativa di sottomettere la giurisdizione ecclesiastica come uno strumento di governo civile oppure accettare un sacrificio personale, non vacilleremo [...]. Non possiamo sacrificare le cose di Dio sull'altare di Cesare! Non possumus!".Il 25 settembre del 1953 il cardinale fu arrestato dalle autorità comuniste e portato in carcere. Uscendo dal palazzo episcopale, disse a una suora che voleva preparargli un bagaglio: "Sorella, non porterò nulla. Sono entrato povero in questa casa e povero vi uscirò". Sarebbe rimasto in carcere per tre anni.Insieme a ricordi inquietanti, l'attuale situazione ci consente di riscoprire figure che possono insegnare davvero molto.È il caso anche dell'eroico cardinale Ján Chryzostom Korec, vescovo di Nitra, in Slovacchia, autore del libro La notte dei barbari.Ebbi la possibilità di conoscere il cardinale Korec e ricordo bene la passione con cui rievocava gli anni della Chiesa clandestina, costretta alle catacombe. Mi fece vedere alcune copie del samizdat che produceva in clandestinità e rievocò il periodo di isolamento in carcere, quando ripeteva ad alta voce interi brani di opere filosofiche e teologiche per non perderne la memoria.Sì, possiamo proprio dire che dall'Est ci arrivano testimonianze che possono esserci di grande aiuto per superare, con fede e dignità, questa fase difficile.Nota di BastaBugie: Benedetta Frigerio nell'articolo seguente dal titolo "A chi obbedire? Il beato Franz contro i vescovi proni allo Stato" parla del film sul beato Franz Jägerstätter (vedi foto), torturato e ucciso dal regime nazista a cui si oppose. Un film che ha da dire molto ai cattolici di oggi e che spiega quale sia la vera obbedienza.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 26 aprile 2020:C'è una storia a cui la quarantena ha incollato diverse persone. Si tratta dell'ultimo capolavoro del regista Terrence Malick, "Hidden Life" ("La vita nascosta"), uscito negli Stati Uniti l'anno scorso e che avrebbe dovuto esordire nelle sale cinematografiche italiane questo mese. Molti hanno avuto la possibilità di vederlo in streaming. E forse non è un caso, perché la storia di questo contadino austriaco, che per fedeltà a Cristo si oppose al regime nazista morendo martire a 36 anni nell'agosto del 1943, ha qualcosa da dire al mondo contemporaneo, cattolico e non.Franz Jägerstätter, beatificato nel 2007 da papa Benedetto XVI, viveva con sua moglie e le tre figlie a Radegund, coltivando i campi e allevando bestie in mezzo allo spettacolo delle Alpi austriache. Bisogna ricordare che la vita di quest'uomo prima del matrimonio fu contraddittoria e libertina (ebbe una figlia a 26 anni con un'altra donna) e che la fedeltà alla verità può farsi eroica in persone da cui magari non ce lo si aspetterebbe.A 29 anni sposò Franziska Schwaninger, che cambiò completamente la sua vita, ordinandola e scandendola fra lavoro, preghiera e lettura della Bibbia. Fu proprio la conoscenza di Cristo a portarlo, tre anni dopo le nozze, a decidere di non assumere incarichi istituzionali nel suo paese, dove fu l'unico a votare contro il plebiscito di annessione alla Germania, motivo per cui cominciò ad essere emarginato dalla sua comunità.Nel 1940 fu arruolato ma conoscendo i programmi eugenetici del Partito nazista si convinse ancora di più che l'obbedienza alla fede e alla verità, illuminata dall'incontro con Gesù, era incompatibile con la sottomissione al governo. Perciò, rifiutandosi di combattere quando fu richiamato nell'esercito nel febbraio del 1943, venne arrestato.Jägerstätter non disobbedì solo alle autorità civili, ma anche a quelle religiose. Sia il parroco della sua chiesa sia il suo vescovo, Josephus Calasanz Fließer, lo spinsero a desistere dall'obiezione di coscienza: secondo loro il Signore non poteva volere che con la sua condotta mettesse a rischio non solo la sua vita, ma anche quella della sua famiglia, che infatti pagò cara la sua scelta, pur sostenendola.Ricordiamo che Radegund era un paese di cattolici praticanti, ma che in nome del "buon senso" e dell'obbedienza ai superiori, a cui pure il Vangelo richiama, appoggiati da alcuni curati e vescovi, chiusero gli occhi sui soprusi del governo. Infatti, il beato scrisse: «Il Cristo ha rimproverato a Pietro di averlo rinnegato per paura e per rispetto umano», mentre disse al suo parroco in una lettera: «Devo annunciarLe che forse perderà uno dei Suoi parrocchiani... Poiché nessuno può ottenere che io venga dispensato dal compiere una cosa che metterebbe in pericolo la mia salvezza eterna».La ribellione del beato alle autorità anche ecclesiastiche la giustificò negando che l'obbedienza richiesta dal Vangelo sia senza eccezioni: «I comandamenti di Dio ci insegnano che dobbiamo prestare obbedienza ai nostri superiori, anche se non sono cristiani, ma solo finché non ci ordinano qualcosa di sbagliato, poiché dobbiamo obbedire più a Dio che agli uomini».A dire, con il santo cardinale Newman, che prima del Papa c'è la coscienza. Il che non è un invito a vivere da "cattolici adulti" (ossia secondo le proprie opinioni e voglie), ma a seguire la verità rivelata da duemila anni di Magistero a cui il Papa stesso si deve sottomettere. Verità che, come tutti, anche i prelati possono tradire al pari di Pietro.«L'uomo ha in realtà una Legge scritta da Dio dentro al cuore... e secondo questa egli sarà giudicato», dice la Costituzione pastorale Gaudium et spes. Questa verità, continua l'enciclica di san Giovanni Paolo II Veritatis splendor, «è indicata dalla "Legge divina"», norma universale e oggettiva della moralità», il cui nucleo sta nei Dieci Comandamenti: «Non avrai altro Dio fuori di me... Ricordati di santificare le feste... Non uccidere»; e che si riassume nel comandamento di Gesù di amare Dio e il prossimo.I mesi di carcere e quelli dopo la morte (fu ghigliottinato) di Jägerstätter, dovuta proprio alla sequela dei Comandamenti, furono uno strazio per la moglie appena trentenne con tre figlie piccole da crescere: la gente smise di aiutarla nei campi, le bimbe venivano schernite e isolate, il partito le tolse ogni sussidio economico. Ma prima di morire, a sua moglie e a sua madre (che invece cercò di opporsi alla sua scelta), il beato scrisse:«Avrei tanto voluto risparmiarvi questa sofferenza che dovete sopportare per causa mia.
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A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Giovanni +In quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: "Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo"?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.Parola del Signore.Parola del Signore.
Allora i soldati lo condussero nel cortile interno, cioè dentro il pretorio, e radunarono tutta la coorte. Lo vestirono di porpora e, dopo aver intrecciata una corona di spine, gliela misero sul capo, e cominciarono a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!» E gli percotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, mettendosi in ginocchio, si prostravano davanti a lui. Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora, lo rivestirono delle sue vesti e lo condussero fuori per crocifiggerlo. Costrinsero a portare la croce di lui un certo Simone di Cirene, padre di Alessandro e di Rufo, che passava di là, tornando dai campi. E condussero Gesù al luogo detto Golgota che, tradotto, vuol dire «luogo del teschio». Gli diedero da bere del vino mescolato con mirra; ma non ne prese. Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirandole a sorte per sapere quello che ciascuno dovesse prendere. Era l'ora terza quando lo crocifissero. L'iscrizione indicante il motivo della condanna diceva: Il re dei Giudei. Con lui crocifissero due ladroni, uno alla sua destra e l'altro alla sua sinistra. [E si adempì la Scrittura che dice: «Egli è stato contato fra i malfattori».] Quelli che passavano lì vicino lo insultavano, scotendo il capo e dicendo: «Eh, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso e scendi giù dalla croce!» Allo stesso modo anche i capi dei sacerdoti con gli scribi, beffandosi, dicevano l'uno all'altro: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso. Il Cristo, il re d'Israele, scenda ora dalla croce, affinché vediamo e crediamo!» Anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano. (Marco 15:16-32 - La Bibbia) Indice della serie sul vangelo di Marco Il Re dei Giudei, il Messia, il discendente di Davide, che doveva regnare per sempre, era sempre stato nell'immaginario giudaico un uomo forte e vittorioso. Anche per questo i soldati romani provarono particolare gusto nell'umiliare Gesù. Le corone di spine, gli sputi, le percosse, le frasi per schernirlo erano tutte connesse a quell'appelativo di "Re dei Giudei" che stuzzicava le loro fantasie. Era un modo per sottolineare la forza di Roma ed evidenziare che fine facevano coloro che vi si opponevano. Quell'uomo così debole ai loro occhi era il re dei Giudei? Allora Roma poteva dormire sogni tranquilli... I romani lasciavano che i condannati a morte portassero la parte superiore della propria croce fino al luogo in cui sarebbero stati crocifissi. Ma, dopo la notte insonne e il duro trattamento ricevuto, Gesù era in difficoltà nel sostenere uno sforzo simile. I soldati se ne accorsero e scelsero un passante, Simone di Cirene, per portare la croce di Gesù. Così arrivarono al luogo chiamato "golgota", ovvero "teschio", un nome che potrebbe essere dovuto alla sua forma tondeggiante che ricorda un teschio ma anche all'utilizzo che i Romani ne facevano per le esecuzioni. Certamente il nome contribuiva a conferire a quel luogo un aspetto sinistro. Il vino mescolato con mirra aveva un effetto stordente e poteva in qualche modo contribuire a mitigare le sofferenze ma Gesù lo rifiutò. Scelse invece di rimanere lucido. Egli aveva un altra bevanda da bere... Qualche ora prima aveva pregato il Padre di allontanare da lui quel calice, ma per fare la volontà del Padre ora era deciso a berlo fino in fondo (Gv 14:36). Era la terza ora del giorno quando crocifissero Gesù, ovvero circa le 9 del mattino secondo il nostro modo di indicare l'orario. Nel momento della crocifissione di Gesù si realizzarono diversi eventi che trovavano riscontro nel salmo 22. Marco ce ne ricorda alcuni, mentre altri sono indicati negli altri vangeli. Quel salmo sembra proprio profetizzare la sofferenza del Messia e il disprezzo di coloro che gli stavano intorno, seguiti dalla sua vittoria nella seconda parte del salmo. In particolare ad un certo punto del salmo è scritto: spartiscono fra loro le mie vesti e tirano a sorte la mia tun...
Quando poi vedrete l'abominazione della desolazione posta là dove non deve stare (chi legge faccia attenzione!), allora quelli che saranno nella Giudea, fuggano ai monti; chi sarà sulla terrazza non scenda e non entri in casa sua per prendere qualcosa, e chi sarà nel campo non torni indietro a prendere la sua veste. Guai alle donne che saranno incinte, e a quelle che allatteranno in quei giorni! Pregate che ciò non avvenga d'inverno! Perché quelli saranno giorni di tale tribolazione, che non ce n'è stata una uguale dal principio del mondo che Dio ha creato, fino ad ora, né mai più vi sarà. Se il Signore non avesse abbreviato quei giorni, nessuno scamperebbe; ma, a causa dei suoi eletti, egli ha abbreviato quei giorni. Allora, se qualcuno vi dice: "Il Cristo eccolo qui, eccolo là", non lo credete; perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e prodigi per sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ma voi, state attenti; io vi ho predetto ogni cosa. (Marco 13:14-23 - La Bibbia) Indice della serie sul vangelo di Marco I discepoli avevano interrogato Gesù sui segni che avrebbero accompagnato la distruzione del tempio (Mc 13:4), un evento che essi percepivano come direttamente connesso alla manifestazione del regno del Messia e alla fine del mondo come è evidente nel brano parallelo di Matteo: «Dicci quando accadranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo». (Mt 24:3). La risposta di Gesù fu quindi articolata tra eventi imminenti e eventi collocati in un futuro più distante. Come abbiamo visto nella prima parte della sua risposta (Marco 13:5-13), essi non avrebbero dovuto farsi impressionare da guerre, terremoti e carestie, eventi che per quanto terribili non avrebbero indicato la fine dell'età presente. Quelle cose infatti sarebbero stato solo il principio dei dolori, l'inizio di tempi difficili per Israele. Essi non avrebbero neanche dovuto stupirsi della persecuzione a cui sarebbero stati sottoposti perché presto sarebbero stati odiati da tutti, perfino dai propri parenti, a causa di Gesù, tuttavia la loro perseveranza nella fede sarebbe stata premiata dal Signore, infatti nessuna persecuzione avrebbe potuto togliere loro la salvezza! (Mc 13:13). Quelle indicazioni erano valide per i discepoli nel primo secolo e lo sarebbero state anche per tutte le generazioni di cristiani nei secoli successivi. Ma nella seconda parte del suo discorso, che abbiamo appena letto, Gesù si soffermò su alcuni segni specifici riguardanti la dissacrazione del tempio, la distruzione di Gerusalemme e la sua venuta. Come confermato da Matteo 24:15, Gesù utilizzò l' espressione "abominazione della desolazione" per riferirsi intenzionalmente alla profezia di Daniele 11:31 e Daniele 12:11. Quell'espressione indica la collocazione di qualcosa di abominevole, qualcosa di estraneo che avrebbe contaminato il tempio di Gerusalemme, rendendolo inutilizzabile. Il brano parallelo di Luca mette invece l'accento sulla distruzione della città: "Ma quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione è vicina." (Lc 21:20) Quindi i discepoli avrebbero dovuto tenere gli occhi ben aperti perché una dissacrazione del tempio sarebbe stata il segno della fine imminente del tempio e della città stessa dalla quale avrebbero potuto scampare solo scappando il più in fretta possibile, senza fermarsi neanche a prendere dei vestiti di ricambio! Come è ovvio, la fuga sarebbe stata difficile per chiunque avesse avuto impedimenti fisici, come una gravidanza in corso, o se fosse dovuta avvenire in inverno, pertanto i discepoli avrebbero dovuto cominciare a pregare il Signore affinché li preservasse dal trovarsi ad affrontare la fuga in simili circostanze. Quando si realizzarono le parole di Gesù? Leggendo con attenzione il libro di Daniele, in particolare il capitolo 11, non si può negare che molte profezie in esso contenute si erano già verificat...
Giunsero a Betsaida; fu condotto a Gesù un cieco, e lo pregarono che lo toccasse. Egli, preso il cieco per la mano, lo condusse fuori dal villaggio; gli sputò sugli occhi, pose le mani su di lui, e gli domandò: «Vedi qualche cosa?» Egli aprì gli occhi e disse: «Scorgo gli uomini, perché li vedo come alberi che camminano». Poi Gesù gli mise di nuovo le mani sugli occhi; ed egli guardò e fu guarito e vedeva ogni cosa chiaramente. Gesù lo rimandò a casa sua e gli disse: «Non entrare neppure nel villaggio».Poi Gesù se ne andò, con i suoi discepoli, verso i villaggi di Cesarea di Filippo; strada facendo, domandò ai suoi discepoli: «Chi dice la gente che io sia?» Essi risposero: «Alcuni, Giovanni il battista; altri, Elia, e altri, uno dei profeti». Egli domandò loro: «E voi, chi dite che io sia?» E Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». Ed egli ordinò loro di non parlare di lui a nessuno. Poi cominciò a insegnare loro che era necessario che il Figlio dell'uomo soffrisse molte cose, fosse respinto dagli anziani, dai capi dei sacerdoti, dagli scribi, e fosse ucciso e dopo tre giorni risuscitasse. Diceva queste cose apertamente. Pietro lo prese da parte e cominciò a rimproverarlo. Ma Gesù si voltò e, guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro dicendo: «Vattene via da me, Satana! Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini». Chiamata a sé la folla con i suoi discepoli, disse loro: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per amor mio e del vangelo, la salverà. E che giova all'uomo se guadagna tutto il mondo e perde l'anima sua? Infatti, che darebbe l'uomo in cambio della sua anima? Perché se uno si sarà vergognato di me e delle mie parole in questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui quando verrà nella gloria del Padre suo con i santi angeli». Diceva loro: «In verità vi dico che alcuni di coloro che sono qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbiano visto il regno di Dio venuto con potenza». (Marco 8:22-9:1 - La Bibbia) Indice della serie sul vangelo di Marco La cecità è un problema molto grave, ma anche la mancanza di una buona vista in senso spirituale può essere un grosso problema. A Betsaida Gesù guarì un cieco. Gesù cercava di evitare pubblicità per non essere assalito dalla folla e per non attirare l'attenzione delle autorità. Così, come era accaduto già in altre occasioni, Gesù esortò quell'uomo a non parlarne con nessuno. Si noti che proprio per evitare di compiere quel miracolo in mezzo alla folla, Gesù lo aveva condotto fuori dal villaggio e poi lo aveva esortato a non rientrare in Betsaida. Evidentemente l'uomo abitava fuori dal villaggio. Occorrevano diverse ore per percorrere la strada che portava da Betsaida a Cesarea di Filippo, così Gesù ne approfittò per introdurre un argomento importante. Possiamo ben dire che questo episodio è centrale nel vangelo di Marco e segna proprio il passaggio verso l'ultima parte del ministero di Gesù per andare verso la croce. Era giunto il momento di verificare se i discepoli avevano davvero capito chi lui fosse e, al tempo stesso, di rivelare loro il piano per il futuro, un piano che si rivelerà sorprendente per loro. "Chi dice la gente che io sia?". C'erano ovviamente diverse ipotesi che circolavano tra la gente, dal redivivo Giovanni Battista ad Elia o ad uno dei profeti, ma tutte queste ipotesi erano sbagliate. Gesù, però, era soprattutto interessato all'opinione dei suoi discepoli. "E voi, chi dite che io sia?" "Tu sei il Cristo". La risposta di Pietro, che probabilmente fu condivisa anche dagli altri discepoli, era senz'altro la risposta corretta. Ma cosa significava per Pietro e gli altri quell'espressione? Il Cristo, il Messia, era il Re discendente di Davide che doveva ristabilire la giustizia in Gerusalemme, ripristinare il funzionamento corretto del tempio,
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premere il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno -+ Dal Vangelo secondo Luca +Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell'uomo - disse - deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».Parola del Signore.Parola del Signore.
Zagrebelsky propone un dialogo celeberrimo sulla posizione degli esseri umani rispetto al potere che li governa: quello tra il Cristo e il Grande Inquisitore, sulla libertà e il servaggio, che occupa il capitolo centrale de I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij. Solo l’Inquisitore parla e il Cristo assiste silente, un silenzio interrogante e penetrante. Il Cristo è venuto a liberare gli uomini: la libertà come il dono più grande. L’Inquisitore viene per liberare l’umanità dalla libertà. Rivendica d’essere il vero benefattore, perché la libertà è una maledizione, un dono avvelenato. Esitiamo a prendere posizione tra i due. Il sorprendente finale apre a domande teologiche, antropologiche e politiche, alle quali non si può sfuggire. Lì è il punto focale e da lì si può partire per ragionare su come non farsi schiacciare nella morsa, tra l’implacabile argomentare dell’Inquisitore e il silenzio del Cristo.
Vi esorto a credere che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, affinché credendo abbiate vita nel suo nome
Chi uccise il Cristo di Dio?